DOPO BREXIT ASSEMBLEA GOMMA PLASTICA GOMMA E AUTOMAZIONE
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
LUGLIO · AGOSTO 2016 - NUMERO 6
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Mensile degli elastomeri e degli altri polimeri resilienti con il patrocinio di
SOMMARIO
Federazione Gomma Plastica
assogoMMa
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA www.industriagomma.it
8 Rassegna della stampa tecnica estera
Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati Progetto e Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Pubblicitario Roberta Motta - roberta.motta@edifis.it Stampa Aziende Grafiche Printing srl Peschiera Borromeo (MI) Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00 Amministrazione amministrazione@edifis.it
Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi della legge 196/2003 l’Editoregarantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati,mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima.
L’Industria della Gomma una rivista edita da: Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
l’opinione
14 europa, basta austerity!
È ora di rilanciare i consumi interni
mondogomma
L’economista Marco Fortis, intervenuto all’assemblea Assocomaplast del 28 giugno per tracciare un panorama del settore, ha fatto anche un primo bilancio del dopo Brexit e della situazione dell’economia italiana nel contesto europeo. Il nostro sistema manifatturiero e quello bancario sono solidi, ma l’export non basta più a garantire crescita. Occorre quindi rilanciare i consumi delle famiglie con politiche espansive: meno austeritiy e più investimenti.
18 gomma-plastica:
la formazione è d’obbligo
Automazione, internet delle cose, industria 4.0. I fattori che stanno cambiando e modernizzando il comparto manifatturiero richiedono anche professionalità pronte. Ecco perché all’assemblea nazionale della Federazione Italiana Gomma Plastica si è posto in particolare l’accento sulla formazione. A farlo anche i presidenti di Confindustria e della Federazione Vincenzo Boccia e Filippo Bettini.
FOCUS
23 inchiesta il mercato delle materie prime Prezzi fluttuanti, ordini spot e con poca programmazione,
turbolenze globali che pesano sul mercato. Nonostante queste difficoltà i principali protagonisti italiani nel settore della produzione e distribuzione di materie prime, chemicals e specialties per l’industria della gomma hanno una visione sostanzialmente positiva del mercato. Rispondono 18 esperti.
ANNO 59 - luglio · agosto - n. 6
DALLE Tovo Gomma AZIENDE
38 l’industria della gomma
diventa automatica Siamo entrati alla Telco di Grassobbio, in provincia di Bergamo, un system integrator che da anni sviluppa soluzioni per l’automazione delle industrie della gomma. Un’occasione per capire meglio tecnologie e processi che possono portare le imprese del settore, dai mescolatori ai produttori di articoli tecnici, a raggiungere un nuovo livello di innovazione
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44 stabilimento modello
È attivo da circa un anno e se ne è fatto un gran parlare come di un impianto estremamente innovativo e perfettamente organizzato in ogni fase produttiva. Ora, però, il nuovo stabilimento Comet di Coccaglio (BS) è stato ufficialmente inaugurato con un evento tenutosi il 27 maggio scorso. Noi siamo andati e abbiamo finalmente potuto vedere il sito con i nostri occhi.
49 vent’anni all’insegna dell’innovazione
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La Interseals di Capriolo ha celebrato i suoi primi vent’anni di attività con un evento in cui ha mostrato la nuova linea di stampaggio per il silicone e illustrato il nuovo progetto a cui sta lavorando per arrivare a una produzione con zero difetti
52 passaggio generazionale
La O.C.S. di Adrara San Martino (BG) ha iniziato da qualche anno il passaggio delle competenze e delle responsabilità manageriali dal fondatore ai figli, lungo un percorso che ha segnato anche un’evoluzione verso nuove specializzazioni e nuovi prodotti
63 taccuino
• Macchine per la gomma-plastica: il settore va bene • ETRA: accuse infondate al granulato di gomma da pneumatici usati • Zeon introduce nuovi gradi nella famiglia Zetpol • Trelleborg acquisisce Specialty Silicone Fabricators • Arburg inaugura centro tecnologico a Varsavia • Directa Plus arriva alla borsa di Londra • Engel chiude bene l’anno finanziario e rilancia per il prossimo • 500.000 pneumatici fuori uso recuperati in Sardegna • Una policy ambientale per Michelin
62 calendario
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64 gli inserzionisti di questo numero L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
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ELASTICA
Rassegna della stampa tecnica estera
MATERIE PRIME INFLUENZA DI RESINE OLIGOMERICHE SU TENUTA SUL BAGNATO E RESISTENZA AL ROTOLAMENTO DI BATTISTRADA DI PNEUMATICI CARICATI CON SILICE.
Nadia Vleugels, Wilma K. Dierkes, Jacques W.M. Noorddermeer, Elastomer Technology and Engineering, University of Twente, Enschede (The Netherlands), Wolfgang PilleWolf, Arizona Chemical B.V., Almere (The Netherlands) - email: n.vleugels@utwente.nl - RFP n. 1/2016 - Volume 11, pag. 20-26.
S
tudio impegnativo su argomenti all’ordine del giorno per il pneumatico, ossia la tenuta sul bagnato e la resistenza al rotolamento. Queste due prestazioni del pneumatico compongono, insieme alla resistenza all’abrasione, il cosiddetto “triangolo magico della tecnologia del pneumatico”, in cui il bilanciamento di queste tre prestazioni non è per niente facile: infatti le prime due citate sono spesso in contrasto e il miglioramento di una causa il peggioramento dell’altra. Di conseguenza si cerca sempre un efficace compromesso e recentemente si
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
è dimostrato che le resine oligomeriche influiscono positivamente soprattutto sulla tenuta sul bagnato con nessuna, o per lo meno molto limitata, influenza sulla resistenza al rotolamento di pneumatici vettura, formulati con gomma sintetica caricata con silice. Le resine oligomeriche, di origine vegetale o idrocarburica, si dividono in quattro gruppi principali, le naturali da acidi e terpeni di colofonia e le sintetiche idrocarburiche su base catene C5- e C9-. Questo studio si prefigge di chiarire come le resine oligomeriche agiscono su tenuta sul bagnato e resistenza al rotolamento del battistrada di un pneumatico vettura, realizzato con gomme sintetiche già ottimizzate per la resistenza al rotolamento. Sono state così selezionate tre resine oligomeriche, due naturali (politerpenica e terpenica-fenolica) ed una idrocarburica vinilaromatica, tutte utilizzate con dosaggi 2, 4 e 6 phr in sostituzione di quantità corrispondenti di olio di processo TDAE in mescole a base SBR/BR, con analoga mescola di riferimento contenente 6,7 phr di olio. Nelle mescole sono stati
utilizzati un polimero olioesteso S-SBR e un polimero BR ad alto cis, nella proporzione 70/30. Descritte le proprietà delle resine utilizzate e delle mescole prodotte, le procedure di mescolazione e le caratterizzazioni effettuate, vengono quindi descritti i risultati di mescolazione, vulcanizzazione, proprietà meccaniche e proprietà dinamiche, con grafici che illustrano l’effetto Payne, i valori di tan δ per la resistenza al rotolamento nell’intervallo di temperatura 30/80 °C, i valori di tan δ per la tenuta sul bagnato nell’intervallo di temperatura 0/30 °C e i valori di tan δ nell’intervallo di temperatura -25/0 °C. Di immediata interpretazione la tabella riassuntiva dei valori dinamici, tramutati in termini di migliore o peggiore prestazione rispetto alla mescola di riferimento, con la precisazione che per la tenuta sul bagnato è preferibile un aumento, mentre per la resistenza al rotolamento una diminuzione: risultano migliori le resine terpenica-fenolica e aromatica-idrocarburica, entrambe con dosaggio 4 phr. La discussione dei risultati mette in risalto il grande valore potenziale delle
Abbiamo letto per voi resine oligomeriche nella specifica applicazione, spiegando i motivi della loro influenza positiva sulle interazioni carica-carica e gomma-carica. Conclusione dello studio è che effettivamente le resine oligomeriche, aggiunte in piccola quantità alla mescola, possono migliorare tenuta sul bagnato e resistenza al rotolamento: tuttavia occorre tener presente che la prestazione complessiva delle resine dipende dalla specifica formulazione della mescola e dalla selezione delle gomme, il che spiega la necessità di una grande varietà di resine oligomeriche derivate da vari monomeri. L’aggiunta di resine oligomeriche alle mescole, da 2 a 6 phr in sostituzione di pari quantità di olio di processo, ha poca influenza sulla vulcanizzazione, aumenta di poco la durezza e migliora sensibilmente carico di rottura e allungamento. N.B. questo studio si può leggere o scaricare gratuitamente da internet, digitandone il titolo ed entrando nel BLUESTAR A5.pdf 1 03/02/15 16:29 sito doc.utwente.nl/88733.
PRODOTTI E PROCESSI DETERMINAZIONE DI IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI (IPA oppure PAH) IN PNEUMATICI PER MEZZO DI ANALISI GS/MS (GASCROMATOGRAFIA / SPETTROMETRIA DI MASSA) E SPETTROSCOPIA NMR (RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE).
Joseph Pan, Gillian Soane, Ka See, Southwest Research Institute (SwRI), San Antonio, TX (USA) - email: jpan@swri.org - RFP n. 1/2016 Volume 11, pag. 28-34.
A
rgomento importante quello degli IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici), che sono potenti inquinanti atmosferici e, in alcuni casi, sono stati identificati come cancerogeni, mutageni e teratogeni. Oli di processo e neri di carbonio, largamente usati in mescole di gomma e in pneumatici per migliorare la processabilità delle mescole e prestazioni importanti come la tenuta sul
bagnato, l’usura e la durata, contengono spesso livelli anche alti di IPA. Gli IPA contenuti in un pneumatico, specialmente nel battistrada, rimangono nei detriti lasciati sulla strada e alla fine diventano particelle volatili pericolose per la salute umana. Tra gli IPA, classificati come cancerogeni, è considerato particolarmente nocivo il benzo(a)pirene: per otto tipi di IPA, citati nello studio, la normativa europea REACH 1907/2006/EC fissa limiti inferiori a 10 ppm (1.0 ppm per il benzo(a)pirene) per la loro concentrazione negli oli separati dai battistrada di tutti i pneumatici prodotti o importati nella comunità europea. Sia la norma europea che la norma ISO 21461 utilizzano la spettroscopia di Risonanza Magnetica Nucleare (NMR) per determinare la quantità degli otto IPA estratti dal pneumatico, ma con diversa metodologia di interpretazione dei segnali “Bay-H”. Il Southwest Research Institute (SwRI) ha messo a punto un proprio meto-
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ELASTICA do basato sull’analisi Gascromatografia/Spettroscopia di massa (GC/MS) e con questo studio ne dimostra l’affidabilità. Nella parte sperimentale dello studio vengono illustrati i seguenti passi del suo sviluppo: - efficacia dei solventi per l’estrazione degli IPA nella gomma - effetti delle dimensioni dei pezzetti di gomma sull’efficacia dell’estrazione degli IPA - precisione e accuratezza del nuovo metodo sviluppato da SwRI - determinazione degli IPA in tre mescole di gomma (la loro composizione è riportata in una tabella, dalla quale si può notare come le differenze siano soltanto le quantità di nero di carbonio e di silice utilizzate) con i due metodi GC/MS e NMR - determinazione degli IPA in 50 pneumatici commerciali con entrambi i metodi - determinazione degli IPA in pneumatici prodotti nella comunità europea, estratti separatamente con toluene e acetone e analizzati con entrambi i metodi. Nella parte successiva dello studio vengono esposti e discussi i risultati ottenuti. Per rendersi conto dell’efficacia pratica del nuovo metodo, sviluppato da SwRI, basta guardare la tabella che riporta la lista dei 50 pneumatici analizzati, di cui solamente 6 dei 41, risultati conformi agli standard europei secondo l’NMR, vengono effettivamente promossi dal metodo GC/MS (12% contro 82%): di questi 6 vengono riportati in una tabella paese di produzione, marca, modello, dimensione e anno di produzione. Questo studio non è di facile comprensione nei suoi sviluppi, ma leggendo accuratamente i dettagli e facendo sempre riferimento ai grafici e alle tabelle si riescono a comprendere bene i motivi, per cui il nuovo metodo di SwRI risulta senza dubbio più valido del metodo NMR per stabilire se uno specifico pneumatico è conforme alle normative vigenti e può essere quindi prodotto o importato in Europa senza rischi per la salute degli utenti. N.B. un riassunto di questo studio, 10
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
corredato da una tabella comparativa fra 43 pneumatici sottoposti alla prova, si trova su internet digitando il titolo dello studio.
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Gerard Nijman, Apollo Tyres Global R&D BV, Enschede (The Netherlands) - email: Gerard. nijman@apollotyres.com - RFP n. 1/2016 Volume 11, pag. 36-39.
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uesto studio rivaluta la gomma come materia prima essenziale in un’applicazione tipica delle materie plastiche, che hanno da tempo soppiantato l’acciaio nella produzione di paraurti e relativi spoiler anteriori. Proprio per una ottimale funzionalità dello spoiler anteriore è stato ideato un innovativo sistema, molto efficace grazie all’utilizzo di un manufatto di gomma. Tutti conoscono i vantaggi di uno spoiler anteriore, tuttavia l’utilizzo giornaliero dell’auto rischia di danneggiarlo e quindi di ridurne l’efficacia a causa di possibili collisioni con le rampe dei garage e i dossi stradali. Ecco perché è stato ideato un sistema, in cui lo spoiler è realizzato in gomma e la sua geometria variabile, per l’utilizzo dell’auto in relazione alla velocità, si attua con soffietti ad aria in gomma. Considerata la complessità di questo sistema, che implica tecnopolimeri e processi particolari e certamente costosi, bisogna considerare che per ora questo sistema viene installato su alcune auto sportive di pregio, ma nulla vieta agli appassionati di velocità e di innovazioni di utilizzarlo anche sulla propria auto. La scelta della gomma da utilizzare è stata fatta tenendo conto dei requisiti che un manufatto del genere deve soddisfare, per cui questo articolo deve essere non macchiante e resistente agli agenti atmosferici e deve avere: - isteresi molto bassa - alta resistenza agli urti - alta resistenza alla lacerazione - proprietà termomeccaniche indipendenti dalla tempertaura nell’intervallo -40/+80 °C
- nessun effetto di invecchiamento osservabile entro 15 anni. La scelta è quindi caduta su una mescola di EPDM, caricata con nero di carbonio, con poco o senza olio di processo e con un sistema di vulcanizzazione a perossido, che risponde ai requisiti sopra esposti ad eccezione della resistenza alla lacerazione, che si ottiene con un avanzato sistema di vulcanizzazione. Lo spoiler anteriore attivo è l’esempio di un sistema molto innovativo, basato su un manufatto di gomma stampato perché: - la gomma è il solo materiale che rimane morbido in un ampio intervallo di temperatura - la dipendenza dalla temperatura delle proprietà meccaniche e dinamiche della gomma è quasi trascurabile nell’intervallo -40/+80 °C - la deformazione permanente (permanent set) della gomma, in combinazione con la sua eccellente resistenza a fatica, consente la deformazione elastica dinamica di una superficie, sottoposta a cambiamenti di forma, che dura per parecchi anni. Di conseguenza la gomma è ancora oggi un materiale moderno e innovativo, che in futuro può dar luogo alla realizzazione di molte altre applicazioni di parti del corpo vettura soggette a cambiamenti di forma.
MATERIE PRIME IMPATTO DEL CONTENUTO DI ACRILONITRILE SULLE PRESTAZIONI MECCANICHE DI MATERIALI ELASTOMERICI.
Bernd Scgrittesser, Polymer Competence Center, Leoben GmbH (Austria), Gerald Pinter, Montanuniversität Leoben, Leoben (Austria), Thomas Schwarz, SKF GmbH, Judenburg (Austria), Zalán Kádár, Contitech Kft, Szeged (Hungary), Tibor Nagy, Z&N Ltd (Hungary)email: bernd.schrittesser@pccl.at - RFP n.1/2016, Volume 11, pag. 40-47.
U
na lunga introduzione, comprensiva di considerazioni di base, caratterizza questo studio, che esamina l’elastomero HNBR, in particolare l’influenza del contenuto di acrilonitrile (ACN) sulle proprietà meccaniche, sulla resistenza alla rot-
tura e sul comportamento alla permeazione. Già in questa introduzione una tabella illustra l’influenza del contenuto di ACN su varie caratteristiche dell’elastomero e due grafici mostrano la variazione di Tg e di coefficiente di permeabilità al variare del contenuto stesso. Grazie alla sua eccellente resistenza agli oli e all’ottima resistenza all’invecchiamento, l’HNBR è utilizzata nell’industria del gas naturale e del petrolio, caratterizzata da condizioni operative estreme per contatto con sostanze chimiche diverse e per alte temperatura e pressione. In queste applicazioni il processo di permeazione deve stabilizzarsi, ma una spontanea decompressione può causare un aumento di volume del manufatto in gomma, che porta alla rottura del pezzo. Questo comportamento dell’elastomero è chiamato “prestazione a rapida decompressione del gas” o “decompressione esplosiva”. Per una migliore comprensione della prestazione del materiale le fasi di compressione e
decompressione vengono, nello studio, discusse separatamente. L’applicazione sicura di nuovi materiali in quest’ambito è garantita da molte normative, di cui le due più importanti sono la NORSOK e la NACE, le cui diverse condizioni di prova sono riportate in un’apposita tabella. La parte sperimentale dello studio si attua con tre diversi tipi di HNBR, che differiscono per il valore wt% di ACN, che è rispettivamente 36, 41 e 45. A corredo della descrizione della metodologia ci sono uno schema del percorso per il calcolo della permeabilità del materiale, una fotografia delle apparecchiature per determinare il cambiamento di volume e una serie di foto del sistema all’inizio della compressione, dopo saturazione e in fase di depressurizzazione. Dopo l’esposizione dei risultati della prova e relativa discussione, si arriva alla conclusione, che ribadisce la focalizzazione dello studio su correlazione fra Tg e contenuto di ACN, aumento di temperatura ed energia di defor-
mazione e di lacerazione, permeabilità del materiale etc. La considerazione finale è che il cambiamento di volume durante le fasi di compressione e decompressione dovrebbe essere monitorata criticamente e solo uno studio esteso delle proprietà del materiale, combinato con l’esame della prestazione a rapida decompressione del gas, porta a una sua più profonda conoscenza per migliorarne un processo affidabile di sviluppo.
MATERIE PRIME DETERMINAZIONE DELLA DURATA DI VITA DI O-RING, A BASE GOMMA NITRILICA, IN FLUIDI IDRAULICI.
Richard J.Pazur,m Jean-Guy Cormier, Kevser Korhan-Taymaz, Polymer Materials & Advanced Textiles, Ottawa, Ontario (Canada) - email: Richard.pazur@forces.gc.ca - RFP n. 2/2016 - Volume 11, pag. 86-90.
G
li O-ring sono comunemente impiegati in sistemi meccanici, in cui le parti mobili ven-
info@degrandisrl.it www.degrandisrl.it
ELASTICA gono mosse da fluido idraulico sotto pressione. È molto importante verificare la compatibilità del fluido idraulico con la gomma dell’O-ring per prevenire il deterioramento del materiale, che può portare a perdita di tenuta e pressione. Gli oli idraulici sono costituiti da una miscela di olio, di solito minerale, con una percentuale di additivi (depressori del punto di scorrimento, antischiuma, inibitori di ruggine e corrosione etc.) dannosi per la gomma. Nel caso dell’NBR alcuni detergenti, antiossidanti e agenti antischiuma possono deteriorarla e accelerare il processo di degradazione durante l’invecchiamento per immersione nel fluido. In letteratura non esistono studi estensivi che esaminino l’effetto di fluidi idraulici sulla durata di vita di O-ring in NBR; questo lavoro invece si occupa in dettaglio dell’argomento, andando a misurare proprietà meccaniche di trazione (allungamento e modulo a basso sforzo), rigonfiamento di volume, compression set e densità di reticolazione chimica. Nella parte sperimentale si spiega l’utilizzo di O-ring di 70 ShA, realizzati con mescole di NBR formulata per l’utilizzo in oli minerali. Gli O-rimg sono
stati immersi in fluido idraulico a nove diverse temperature (23-30-40-50-6070-80-90-100 °C) per quattro periodi di 1, 3, 5 e 20 settimane con metodologia conforme alla norma ASTM D471. Fra le apparecchiature usate per le prove compaiono analizzatore termogravimetrico TGA, microscopio elettronico a scansione SEM e spettrometro a infrarossi in trasformata di Fourier FTIR. La parte risultati e discussione è molto accurata ed esamina passo passo il comportamento degli O-ring, spiegandone esaurientemente i dettagli nell’esecuzione delle varie prove. Di rilievo quanto messo in evidenza dalla TGA, ossia che, dopo immersione e invecchiamento in fluido idraulico, il contenuto volatile diminuisce all’inizio e poi aumenta con tempi più lunghi di invecchiamento, che il plastificante viene lentamente sostituito da fluido idraulico, che parte dell’elastomero viene rimossa, che il contenuto di residuo organico aumenta lentamente indicando che gli elementi inorganici vengono assorbiti dagli O-ring invecchiati, e che la concentrazione del nero di carbonio rimane costante durante l’invecchiamento.
Conclusione dello studio è che gli Oring, immersi in fluido idraulico con la metodologia indicata, si induriscono lentamente durante l’invecchiamento. Considerando il 50% della perdita di allungamento come criterio di degradazione, l’O-ring in NBR ha una durata di vita di 15 anni per l’utilizzo a 23 °C in contatto continuo con fluido idraulico. Ciò corrisponde ad un compression set del 50% e ad un aumento della densità di reticolazione chimica di circa il 30%. Durante l’invecchiamento il plastificante dell’NBR viene sostituito dall’olio minerale e dai suoi additivi: TGA e SEM hanno rilevato negli additivi inorganici zolfo, sodio, fosforo, cloro e potassio. Gli additivi del fluido idraulico e le connesse reazioni con l’NBR accelerano il deterioramento degli O-ring e diminuiscono la loro aspettativa di vita. Dalla comparazione coi soli processi di termo-ossidazione, il risultato di queste reazioni addizionali è un abbassamento dell’energia totale di attivazione stimata fra 20 e 30 kJmol-1. La preponderanza delle reazioni di reticolazione, come risulta dal rigonfiamento causato dal solvente, risulta essere la causa dell’indurimento dell’NBR nell’olio idraulico.
ABBONAMENTO online Annuale Italia € 90,00 - Europa € 130,00 - Extra EU € 150,00 www.edifis.it/abbonamenti/abbonati-ad-una-rivista/lindustria-della-gomma 12
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
L’opinione
Europa, basta austerity! È ora di rilanciare i consumi interni di Riccardo Oldani
L’economista Marco Fortis, vicepresidente della Fondazione Edison, membro del Consiglio economica della Presidenza dei ministri.
I
Intervenuto in occasione dell’assemblea annuale di Assocomaplast, lo scorso 28 giugno, l’economista Marco Fortis, vicepresidente della Fondazione Edison, membro del cda Rai e consulente economico del governo, ha tracciato un quadro del settore gommaplastica e dell’economia italiana pochi giorni dopo la Brexit. Il nostro sistema manifatturiero è sano e vitale, osserva, così come quello bancario, pur in uno scenario di crescita che, per tutta una serie di motivi, non è entusiasmante. Condizione non solo italiana ma condivisa anche da paesi come Germania e Francia. Il fatto è, secondo Fortis, che l’export non può continuare a trainare l’economia più di tanto: ora bisogna rilanciare i consumi interni. Ed è questo, a suo giudizio, che dovrebbe fare l’Europa, con politiche espansive, meno orientate all’austerity. La spinta positiva della Brexit potrebbe allora consistere nel convincere anche la Germania a perseguire questa strada.
l 28 giugno scorso, a Corte Franca, nel cuore della Franciacorta e a due passi dai Floating Piers con cui Christo ha “impacchettato” il lago d’Iseo, si è celebrata l’assemblea annuale di Assocomaplast alla quale è intervenuto, come tradizione ormai da qualche anno, Marco Fortis, uno dei più brillanti e convincenti economisti italiani. Partendo dai dati che illustrano le buone performance del settore gomma-plastica, sia per quanto riguarda i manufatti che i macchinari, Fortis, che è anche membro del cda Rai e consigliere del governo per le materie economiche, ha tracciato un quadro a tutto tondo della situazione, con riferimenti precisi, anche se ancora abbozzati, alle conseguenze della Brexit, verificatasi soltanto da pochi giorni. Ecco alcuni punti chiave dell’intervento di Fortis.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
Marco Fortis Il settore gomma-plastica Il settore della plastica gomma nel suo complesso è uno tra quelli che più attivamente contribuiscono all’economia italiana e all’export. Tutta la filiera gomma ha toccato, nel 2015, il record storico dell’export, per un valore di ben 22,6 miliardi di euro, di cui 14,5 in manufatti, 5,4 in materie vergini e 2,9 in macchinari. L’export, come è noto, ha consentito alle nostre aziende di superare una forte caduta della domanda interna successiva alla crisi del 2008. Per quanto riguarda le macchine e stampi sono stati recuperati e ampiamente superati i livelli precrisi. La dinamica dei mercati mostra come il nostro export sia indirizzato in particolare agli Usa e in Germania, con una certa contrazione, invece, per quanto riguarda il mercato cinese. Guardando al lungo periodo notiamo come le variazioni in valore assoluto maggiori riguarderanno soprattutto Il voto per il referendum Stati Uniti e Germania, sul “leave” o “remain” che risulteranno quindi ha avuto conseguenze gli obiettivi preferiti per le nostre aziende. Ma del tutto impreviste, anche molti altri paesi prima fra tutte il rischio europei, tranne la Russia o di una disgregazione la Grecia, e probabilmente in futuro la Gran Bretagna, stessa del Regno Unito, presentano dinamiche con la Scozia che intende interessanti. Questo vale in ogni modo restare tanto per i prodotti in all’interno dell’Unione plastica e gomma che per i macchinari. Europea. Un aspetto
che gli organizzatori della consultazione non avevano minimamente messo in preventivo
Effetti imprevisti della democrazia diretta
Non si possono non spendere due parole sulla Brexit. Un momento traumatico, a cui a lungo non abbiamo voluto pensare e che eppure era in qualche modo prevedibile. Il duro risveglio di venerdì 24 giugno induce ad alcune riflessioni. Stiamo entrando in un’era in cui, contrariamente a quanto si possa pensare, lo strumento referendario rischia di sfuggire di mano. Il voto britannico che doveva riguardare esclusivamente l’appartenenza all’Unione Europa si è trasformato quasi, e in modo totalmente imprevisto, in un’espressione sull’integrità stessa del Regno Unito. Scozia, Ulster e la stessa Londra hanno votato per il remain e manifestato in modi differenti volontà centrifughe rispetto allo stato centrale. E tutto questo tenendo conto, tra l’altro, che per l’ordinamento britannico il referendum è uno strumento consultivo e,
quindi, tutt’altro che vincolante. Pochi altri paesi nella storia hanno compiuto un passo così avventato verso l’autodissolvimento.
Il mercato del dopo Brexit Per diverse settimane ora i mercati saranno in fibrillazione, con una speculazione internazionale che cerca di approfittare di questi sbandamenti per arricchirsi. Una volta le speculazioni si facevano sui cambi, ma ora, in uno scenario valutario molto semplificato, ciò non avviene. Anche i titoli di stato sono particolarmente protetti. Quindi agli speculatori la strada più facile da percorrere è attaccare le banche perché, indirettamente, così si attaccano i titoli di stato. Questo è quanto ha sperimentato l’Italia nei giorni immediatamente successivi al referendum. La situazione però dovrebbe essere tenuta sotto controllo soprattutto se andremo nella direzione suggerita dal nostro Governo, cioè di sostegno dell’Europa alle banche ipotizzando un “corridoio” di sei mesi per concedere agli stati nazionali interventi di emergenza, al di fuori del meccanismo del bail-in. Ad ogni modo, nel lungo periodo le turbolenze sono imprevedibili.
Conseguenze per il Regno Unito Potremmo trovarci di fronte a una sterlina indebolita, con un Regno Unito meno incline a importare e più incline a esportare. La produzione britannica, però, riguarda quasi esclusivamente i servizi, che sono già competitivi in quasi tutti i paesi europei. A livello manifatturiero e industriale potrebbero esserci uscite e abbandoni da parte di gruppi che hanno fissato siti produttivi in Gran Bretagna, con conseguenze anche molto pesanti in termini di occupazione in città essenzialmente operaie. Città come Birmingham, per esempio, che non sono riuscite a superare la crisi post-industriale, hanno contribuito in modo essenziale al voto del leave.
Manifatturiero e coesione sociale Il voto del referendum sulla Brexit dimostra come un paese come il Regno Unito, dove si è persa la capacità manifatturiera, ha smarrito anche la coesione sociale dando vita a fenomeni sociopolitici completamente nuovi e imprevedibili. Sotto questo aspetto invece, l’Italia, paese essenzialmente manifatturiero, sembrerebbe al riparo.
Il mercato rallenta perché l’export non basta più Prima della Brexit, comunque, il mercato mondiale mostrava già segni di debolezza. Gli Stati Uniti, per esempio, hanno molto rallentato la crescita negli ultimi mesi. Italia, Germania e Francia stanno crescendo davvero poco, nonostante gli ultimi due paesi abbiano una condizione fiscale molto più vantaggiosa della nostra. Il fatto è che con l’export non si cresce più. La dinamica del nostro Pil è andata espandendosi nel 2015 fino ad arrivare a +1,1, mentre per il 2016 si ipotizza un L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
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L’INTERVISTA
+1%. Dato che può non piacere, date anche una serie di situazioni positive, come il costo basso del petrolio. Ma dal momento in cui si sono fermati i Brics, a parte l’India, soprattutto con la Cina che cresce molto meno prima, si innesca un circolo vizioso in base al quale le economie di questi paesi non si sostengono più a vicenda generando sempre più richiesta di prodotti di consumo. Se la Cina rallenta importerà meno soia o acciaio dal Brasile che a sua volta avrà più difficoltà interne. In tutto questo meccanismo non si verificano più condizioni favorevoli anche per una crescita a casa nostra.
Crescono i consumi delle famiglie Le poche soddisfazioni che abbiamo, per quanto riguarda la situazione italiana, provengono dalla dinamica dei consumi delle famiglie. Fino a qualche anno fa avevamo cali tendenziali del 4,5% annuo, mentre oggi abbiamo una crescita dei consumi delle famiglie dell’1,5%, simile a quella della Germania. Con ls differenza che noi ancora non investiamo come i tedeschi. Vanno bene le vendite di auto, molto meno quelle al dettaglio. Questo anche perché il portafoglio delle famiglie si sta spostando su prodotti e servizi molto diversi rispetto a qualche anno fa e sono molto più orientate alla connettività e all’elettronica, cioè a prodotti perlopiù d’importazione.
Le aziende investono in macchinari Gli investimenti in macchinari hanno mostrato un certo risveglio nel 2015 e all’inizio del 2016. Altri segnali interessanti riguardano le dinamiche di acquisto dei macchinari sul mercato interno. Secondo Ucimu, per esempio nel primo trimestre 2016 gli ordinativi di macchinari sono cresciuti del 31,8%. Da cui l’idea di prolungare il superammortamento anche a tutto il 2017, un’ipotesi attualmente in valutazione da parte del Governo. Se ciò avvenisse daremmo un’orizzonte più lungo alle aziende che intendono rimodernarsi ma che al momento non sono in grado di farlo e vorrebbero prendersi più tempo.
L’occupazione è cresciuta L’occupazione è stato un fattore decisivo nella crescita dei consumi in Italia. I posti di lavoro da febbraio 2014 ad aprile 2016 sono aumentati di 455.000 unità, con un trend di crescita di circa 22.500 nuovi posti di lavoro al mese. In realtà, in tempi recenti e su molti giornali, non sono state fatte analisi corrette sulle politiche dell’occupazione in Italia, e in particolare sul Jobs Act. Guardando bene i dati, però, ci si accorge che otto anni fa, a livello precrisi, avevamo oltre 23 milioni di occupati totali. Oggi sono 22,5 milioni. Gli occupati dipendenti, però, sono praticamente agli stessi livelli di prima della crisi. Un dato che non è stato evidenziato da nessuno. Sono calati, invece, soprattutto i lavoratori indipendenti, quelli autonomi. Oltre mezzo milione in meno oggi rispetto al 2008. Sono aziende familiari, artigiani, microimprese, liberi professionisti, che sono 16
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
stati spazzati via dal mercato e hanno perso il potere d’acquisto. Probabilmente si tratta di posti di lavoro persi per sempre. Un economista di stampo britannico potrebbe considerare il fenomeno come un fatto positivi, una sorta di salutare selezione darwiniana, ma la realtà è che una situazione del genere pone invece enormi problemi dal punto di vista sociale. Queste persone o famiglie si trovano da sole a reinventarsi un lavoro e a trovare la propria strada. Probabilmente dovranno farlo cercando nuova occupazione in settori emergenti, come il 4.0, il digitale, i big data.
La dimensione delle imprese. Piccolo è bello? Un’altra sfida che dobbiamo affrontare è quella della dimensione delle imprese. I dati delle esportazioni reali di prodotti industriali evidenziano come l’Italia sia saldamente al secondo posto in Europa dopo la Germania. Se consideriamo l’export di imprese con oltre 250 addetti, quelle italiane, che sono meno di 2.000, hanno esportato più di tutta l’industria spagnola presa nel suo complesso. Le nostre aziende di medie dimensioni hanno esportato più di tutte le altre in Europa, comprese quelle tedesche. Le nostre aziende grandi sommate alle medie fanno un export netto che è superiore a quello di tutta l’industria del Regno Unito. Parliamo di circa 7.000 aziende. Guardando questi dati emerge come il nostro sistema produttivo non sia così fragile come qualcuno lo dipinge, e di questo dobbiamo essere coscienti quando pensiamo a una politica di sviluppo della nostra industria o quando dobbiamo confrontarci su palcoscenici internazionali. Sono soprattutto le microimprese italiane che vanno aiutate e sostenute perché le più in sofferenza.
E se togliessimo energie e automobili? Un altro dato rilevante acquisito nel 2015 è che la bilancia commerciale italiana, esclusa l’energia, è la quinta del mondo. Se togliamo poi la produzione di veicoli siamo i quarti dopo Cina, Germania e Corea. Non si tratta di una scelta arbitraria, perché l’Italia ovviamente non ha un settore energetico e dell’auto forti e non potrà mai averli. Se consideriamo invece le imprese tipiche del nostro modello economico, quello della manifattura, quello in cui siamo veramente bravi, siamo a un livello di eccellenza nel mondo. Tra i settori trainanti figurano non solo meccanica, moda, arredamento, ma anche il farmaceutico, che negli ultimi anni è passato da un export di 10 miliardi a 20 miliardi. La nostra industria si rivela quindi davvero molto performante. Ed è fondamentale allora capire che proprio questo manifatturiero va sostenuto dal nostro Paese. Un settore a cui in tempi recenti, e in nome dell’austerity, è stato tagliato il principale bacino di vendita, cioè il 20-25% dei consumi interni.
Far salire i consumi interni Ritorniamo quindi alla sfida per far risalire i consumi interni. E questo può avvenire soltanto migliorando
Marco Fortis le infrastrutture, investendo in ricerca e tecnologie, riducendo la pressione fiscale. In realtà, quindi, saremmo soprattutto noi a dovere essere scontenti delle politiche di Bruxelles, molto più dei britannici che, in realtà, sono quelli che hanno avuto i minori svantaggi.
Stop ai falsi miti sulla nostra debolezza Il bilancio primario dell’Italia, dal 1992 ad oggi, è sempre stato positivo. In realtà è il pagamento degli interessi sul debito pregresso che deprime i nostri conti. Il nostro rating internazionale oggi è BBB-, eppure il nostro bilancio primario è allo stesso livello di quello di Germania, Danimarca, Svezia. Il nostro debito estero in rapporto al Pil è uno dei più virtuosi, pari a quello della Germania. Se lo rapportiamo al monte risorse finanziarie privato, quello delle famiglie, siamo messi ancora meglio, abbiamo un debito estero minimo, il diciottesimo su 28 (ora 27) in Europa. Questo non vuol dire che il patrimonio delle famiglie dovrà essere tassato per appianare il debito. Vuol dire semplicemente che il patrimonio delle famiglie italiane, quello che poi viene investito in obbligazioni e titoli di stato, è di un livello talmente
alto che il nostro debito interno non deve destare alcuna preoccupazione.
Le banche sono solide Infine, la situazione bancaria. Le nostre banche in realtà, i grandi gruppi in particolari, hanno situazioni positive, rivelate da indicatori come CET1 o come la leva finanziaria, che dimostrano come i nostri istituti migliori non siano esposti più dei principali istituti di credito esteri. Anzi, in molti casi la loro situazione è migliore. Il problema sono i disastri fatti sui piccoli istituti, come le banche salvate di recente, esempi di cattiva gestione che vanno puniti severamente. Gli istituti bancari italiani, però, sono gli unici che hanno sempre pagato interessi cash agli investitori stranieri. E in realtà, i derivati in pancia alle banche europee sono concentrati soprattutto su istituti esteri. I derivati sono strumenti finanziari il cui valore è incerto e non viene definito da reali asset, ma soltanto da una dichiarazione delle banche stesse. Un terzo del capitale di BNP Paribas, per esempio, è fatto da derivati, quello di Barclays del 58,2%, mentre per Unicredit e Intesa Sanpaolo questa percentuale ammonta appena, rispettivamente, all’8,4 e all’8,9%.
MONDOGOMMA
Gomma-plastica: la formazione è d’obbligo di Riccardo Oldani
S
i è tenuta lo scorso 20 giugno a Milano, nella sede della Camera di Commercio in via Meravigli 9/b, l’assemblea annuale della Federazione Gomma Plastica. In particolare, per quanto riguarda il settore della gomma, è stato evidenziato come sia cresciuto complessivamente del 6% nel 2015 rispetto all’anno precedente, con una spinta maggiore proveniente dal settore pneumatici (+11%) e più contenuta per quanto riguarda gli articoli tecnici (+2%). Filippo Bettini, presidente della federazione, ha tenuto la relazione introduttiva della parte pubblica dell’assemblea, in cui ha tracciato un quadro congiunto dei due settori rappresentati dalla federazione, quello della gomma appunto e quello della plastica. Il tema centrale sviluppato da Bettini è stato quello dell’aumento della produttività, incentrato su premialità, formazione e politiche attive del lavoro. In particolare è la formazione la principale preoccupazione del settore, unico mezzo per riqualificare la forza lavoro o per introdurla ai settori con competenze adeguate a una realtà industriale che sta rapidamente cambiando, nella direzione di un’automazione sempre più
Un momento dei lavori durante la sessione pubblica dell’assemblea nazionale della Federazione Italiana Gomma Plastica. 18
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
Lo scorso 20 giugno si è tenuta a Milano l’assemblea nazionale della Federazione Gomma Plastica. È stato fornito il quadro complessivo del settore, che per la gomma ha visto un 2015 di crescita, soprattutto per i pneumatici ma anche per gli articoli tecnici. E si è anche posto l’accento sulla necessità della formazione continua come strumento per mantenere le imprese italiane al passo con quelle internazionali, in uno scenario di sempre maggiore competitività
Eventi Produzione (tonnellate) Comparti Articoli tecnici Materiale per ricostruzione Pneumatici Totale
2014
2015
%
225.546 23.605 264.501 513.652
229.432 23.654 292.798 545.884
+2 0 +11 +6
2014
2015
%
2014 168.305 96.196 264.501
2015 181.342 111.456 292.798
% +8 +16 +11
2014
2015
%
53.714 10.274 3.494 13.830 89.746 10.467 440.21 225.546
50.732 10.488 (*) 14.984 88.606 9.347 55.275 229.432
-6 +2 – +8 -1 -11 +16 2
2014
2015
%
272.902 415.409 96.570 23.698 808.579
297.583 409.936 116.267 24.333 848.119
+9 -1 +20 +3 +5
Rilevazione Assogomma fra le Aziende associate
Produzione di pneumatici (tonnellate) Comparti Coperture + camere Autovettura Trasporto leggero e pesante, agricoltura e altri Totale
Rilevazione Assogomma fra le Aziende associate
Produzione di articoli tecnici (tonnellate) Articoli tecnici Tubi Nastri trasportatori e cinghie di trasmissione Tappeti e rivestimenti per pavimenti Gomma spugnosa Nastri autoadesivi Suole, tacchi e lastre Altri articoli tecnici Totale Rilevazione Assogomma fra le Aziende associate
Esportazioni (tonnellate) Pneumatici Articoli tecnici Semilavorati Calzature Totale Fonte: Elaborazione Assogomma su dati ISTAT
spinta e di una sempre maggiore integrazione con l’internet delle cose. Oggi, l’81% degli studenti che seguono un’attività di formazione professionale legata ai settori plastica e gomma trova lavoro nelle imprese italiane. «La formazione è cruciale sia per le imprese sia per i lavoratori, che hanno sempre più la necessità di essere aggiornati per non vedere disperse le loro competenze».
Cambiano i tempi Giovanni Azzone, maginifico rettore del Politecnico di Milano, ha evidenziato come sia cambiato negli ultimi anni il rap-
porto tra università e imprese, diventato molto più stretto e molto più efficace rispetto a soltanto qualche anno fa. «I fattori che stanno rivoluzionando il mondo dell’industria ma anche delle università sono la globalizzazione e la digitalizzazione. Questo fa sì che, per esempio nel settore dell’ingegneria, la scelta per gli studenti italiani non si limita più agli atenei trainanti come il Politecnico di Milano o quello di Torino, ma si allarga a tutto il mondo. La digitalizzazione rende disponibili corsi di formazione a distanza, anche gratuiti, di grandissimo livello, che stanno cambiando l’offerta e disartico-
lando il sistema canonico dell’istruzione universitaria italiana». Questo deve portare a un cambiamento dei metodi, in cui il biennio finale della Laurea Magistrale, per esempio, deve essere orientato all’internazionalizzazione, per consentire agli studenti di capire come certi aspetti vengono affrontati anche in altri paesi. Un altro accento importante va posto sulla sostenibilità: gli ingegneri di nuova generazione devono conoscere nel dettaglio l’impatto dei processi e il modo con cui utilizzano le risorse, per essere orientati a trovare soluzioni migliorative. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
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MONDOGOMMA
Indice dei prezzi di nero di carbonio e silice precipitata, anno 2015 (base dic. 2014 = 100). Fonte Assogomma.
Produzione gomma (articoli tecnici e pneumatici) in migliaia di tonnellate. Fonte Assogomma.
Importazioni ed esportazioni di articoli in gomma in migliaia di tonnellate. Fonte Assogomma.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio ¡ agosto 2016
Eventi Segmentazione della produzione di articoli tecnici in gomma nel 2015. Fonte Assogomma.
Produzione del settore gomma dal 2008 al 2015. Fonte Assogomma.
La formazione a distanza diventa sempre di più uno strumento strategico per garantire formazione continua, abbattendo i costi delle trasferte, che spesso superano quelli della formazione stessa. Infine è fondamentale trasferire alle PMI il metodo di collaborazione nella ricerca tra università e grandi imprese. «Perché questo possa avvenire nel migliore dei modi – ha detto Azzone – occorre che qualcuno svolga il ruolo di broker tra ricerca e piccole e medie imprese. Questo qualcuno potrebbero essere le camere di commercio o le associazioni d’impresa».
Programmi ministeriali Luigi Bobba, sottosegretario del ministero del Lavoro e Politiche Sociali, sottolinea come sia fondamentale non so-
lo la formazione scolastica, ma anche quella sul lavoro, sottolineata dallo slogan «imparare lavorando si può». Una sorta di ritorno alle origini che però è assolutamente attuale. Il governo ha individuato due strade in questa direzione. Con la legge 107 si definisce la prospettiva di un’alternanza scuola-lavoro non occasionale, ma elemento costitutivo per tutti i ragazzi che frequentano la scuola secondaria, e articolato tra 200 e 400 ore secondo il tipo di studio scelto. Con questo provvedimento si intende spingere la scuola a uscire dall’autoreferenzialità, ma si coinvolgono anche le imprese ad accogliere i giovani e ad attrezzarsi per ospitarli, nell’ottica di un cambiamento positivo. Questo approccio, secondo il legislatore, dovrebbe diventare un elemento fondante e
acquisito dell’organizzazione delle nostre scuole secondarie superiori. L’invito fatto da Bobba alla federazione, e quindi alle imprese, è di aprirsi e partecipare a questa iniziativa. La seconda riforma, contenuta nel Jobs Act e in due decreti legislativi, 81 e 150, introduce una trasformazione radicale del contratto di apprendistato, che acquisisce un taglio eminentemente formativo.
Rapporto scuola e imprese Nella tavola rotonda finale si è parlato di formazione permanente. Secondo Roberto Frassine, docente del Politecnico di Milano ed esperto in materiali compositi, è complicato dare alle lauree brevi di tre anni un valore profesL’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
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MONDOGOMMA
Export di articoli tecnici dal 2006 al 2015 (tonnellate). Fonte Elaborazione Assogomma su dati Istat.
Importazione di articoli tecnici dal 2006 al 2015 (tonnellate). Fonte Elaborazione Assogomma su dati Istat.
sionalizzante, dato che una parte di questo periodo va dedicata a “azzerare” le conoscenze di allievi che giungono all’università con un bagaglio molto eterogeneo. Secondo Dario Gallina, amministratore delegato dell’azienda di famiglia, è positivo il tentativo di avvicinare la scuola all’impresa, ma ancora non esiste una community, una vera e propria simbiosi tra scuola e imprese, come avviene in altri paesi. «Nelle aziende – dice Gallina – non abbiamo molto bisogno di sapere, ma soprattutto di saper fare», quindi è soprattutto nel rapporto virtuoso con gli istituti tecnici e industriali che si può trovare un serbatoio di giovani preparati a entrare in modo rapido nell’industria. La difficoltà sta nel creare Itis mirati su precisi settori produttivi, cosa possibile soltanto se esistono distretti produttivi molto forti, nei quali diventi facile creare una collaborazione diretta tra scuola e imprese. 22
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
Rimuovere i freni per diventare i migliori Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia è intervenuto a conclusione per sottolineare come, a fronte di un rallentamento del Pil mondiale e delle incertezze legate all’Europa, i fattori produttivi sono, oltre a capitale e lavoro, anche la conoscenza e l’informazione. Tra gli aspetti da tenere in conto figurano anche quelli che ci consentono di fare previsioni per il futuro. Il principale è il costo del lavoro, che in Italia negli ultimi anni è cresciuto del 30% rispetto alla Germania. «Se immaginiamo l’Italia come un paese industriale – ha detto Boccia – è fondamentale avviarci senza indugio verso una fase postideologica. Il fatto, oggi, di parlare del rapporto tra scuola e azienda è il superamento di un dogma, che in passato aveva posto queste due realtà su posizioni separate e non comunicanti». La sfida è includere le PMI in questa nuova stagione, e in questo le asso-
ciazioni hanno un ruolo fondamentale. «Le aziende che hanno saputo aprirsi all’innovazione, a un’innovazione aperta, fanno riscontrare numeri molto positivi rispetto ad altre imprese dello stesso settore che invece non hanno seguito lo stesso percorso e ora hanno numeri negativi». Questo significa che oggi non basta più appartenere a un settore in crescita, ma occorre anche un approccio d’impresa rivolto al futuro. «Se rimuovessimo i tanti freni alla produttività – ha concluso Boccia –, l’alto costo dell’energia e del lavoro, la pressione fiscale, la difficoltà a creare un legame tra scuola, università e industria, probabilmente l’Italia potrebbe diventare il più importante paese manifatturiero del mondo». La sfida per le imprese italiane è essere efficienti in tutti gli aspetti, non solo quelli eminentemente produttivi, in un passaggio da azienda patriarcale ad azienda-istituzione.
Focus
INCHIESTA Il mercato
Le nostre domande 1
Come sta andando il mercato dei prodotti che trattate per l’Industria della Gomma in Italia? Quale polso avete della situazione italiana in base alle commesse che ricevete? Riscontrate una crescita negli acquisti o il mercato è ancora in stasi?
2.
Quali sono le tipologie di prodotti più richieste e per quali prodotti finali?
3.
Qual è la situazione dei prezzi dei prodotti da voi trattati per l’industria della gomma? Sono stabili o in movimento? Ci sono prodotti nel vostro portfolio per cui prevedete variazioni di prezzo nei prossimi mesi? E se sì quali sono, in base alle vostre conoscenze, i fattori che determinano tali variazioni di prezzo?
4.
Sarete al K 2016 di Düsseldorf il prossimo ottobre, come espositori o anche come semplici visitatori? Se sì quali sono i principali motivi di curiosità e di interesse che vi spingono a partecipare? E quali le novità che pensate di presentare o che siete interessati a visionare?
delle materie prime
Sembra un anno senza eccessivi squilli quello descritto dai protagonisti del mercato dei chemicals per la gomma per i primi due semestri 2016. Il mercato interno mostra segni di crescita, ma le turbolenze globali e la difficoltà ad interpretare dinamiche sempre più complesse rendono difficile capire l’esatto andamento, sia dell’economia che dei prezzi. Le risposte delle aziende italiane che operano nel settore, tra l’altro, sono state tutte fornite prima che si verificasse la Brexit, quindi la situazione andrà senz’altro verificata anche più avanti durante l’anno, come ci ripromettiamo di fare con un focus in uno dei prossimi numeri. Il quadro, insomma, si presenta di difficile interpretazione eppure, nonostante le difficoltà, traspare un senso di ottimismo e di consapevolezza che stiamo vivendo un momento chiave, in cui l’Italia, sia nel settore della gomma che in quello più ampio del manifatturiero, ha molte occasioni da cogliere. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
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FOCUS
«
Si percepisce un aumento generalizzato dei prezzi, che però difficilmente sarà sostenuto dalla domanda
Arlanxeo Vittorio Polleri
Azelis Mario Valanzese
BU Hpe
Market Manager Rubber Industry
1.
1.
2.
2.
»
La business unit HPE (High Performance Elastomers) di Arlanxeo opera prevalentemente nel mercato delle gomme per articolo tecnico. I volumi venduti in questo mercato nella prima parte del 2016 risultano essere superiori a quelli realizzati nello stesso periodo dell’anno scorso. Ogni tanto si osservano dei rallentamenti negli ordinativi compensati da successivi picchi di domanda. La business unit HPE (High Performance Elastomers) di Arlanxeo offre ai propri clienti un esteso portafoglio di gomme per articolo tecnico impiegate in un vasto repertorio di applicazioni industriali. Alcuni esempi di campi applicativi sono la modifica delle plastiche e gli adesivi, l’industria petrolifera sia nell’estrazione che nel trattamento, i cavi elettrici e i componenti funzionali per l’automotive. Risulta difficile indicare una tipologia preferenziale di impiego dei nostri prodotti: certamente le applicazioni con un alto contenuto tecnico/prestazionale possono trovare nei prodotti Arlanxeo una risposta soddisfacente.
3.
La prolungata e continuativa diminuzione dei prezzi ultimamente sembra avere trovato una fine. È presto per dire se ci troviamo di fronte ad un periodo di stabilità o se osserveremo l’inversione di tendenza. I prezzi delle materie prime, responsabili delle variazioni dei prezzi di vendita, sono spesso soggetti ad andamenti speculativi che non trovano riscontro nell’economia reale.
4.
Certamente saremo presenti al K 2016 come espositori all’interno dello stand Lanxess. La prima novità sarà, appunto, la nostra presenza come società appena costituita ,ma erede di un passato glorioso. Sicuramente presenteremo delle novità e invitiamo tutti a venirci a trovare al padiglione 6.
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«
I volumi venduti in questa prima parte del 2016 sono superiori rispetto a quelli dello scorso anno
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
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Dal punto di vista numerico devo dire che non ci si può lamentare, con numeri che ogni fine mese sono positivi e in crescita. Ma quello che noto oramai da tempo è un’aria di diffuso pessimismo tra i clienti che non riescono più ad avere una visione del lavoro a medio termine e che evitano così di fare programmazione per acquistare solamente lo stretto necessario a coprire la produzione per gli ordinativi incamerati. Sia per volume che per turnover i prodotti principali sono carbon black, biossido di titanio e silici, a seguire gomme sintetiche. Abbiamo in sviluppo anche diverse famiglie di specialità tra cui le nanocariche che stanno riscuotendo un interesse davvero notevole.
3.
Nonostante da diversi mesi si parli di aumenti su diverse materie prime, in particolar modo quelle derivate dal petrolio, notiamo da tempo che la differenza sul mercato viene fatta da alcuni distributori che, una volta riempito il magazzino non seguono l’andamento dei prezzi delle materie prime bensì, pensando di fare il bene, mantengono i prezzi invariati il più possibile, creando false aspettative nei clienti. In generale devo dire che il sentimento è quello di un aumento generalizzato, ma ritengo che la domanda globale non sia così forte da supportare per lungo periodo una tendenza del genere. Bisogna comunque altresì dire che oltre alla richiesta, oggi i prezzi vengono anche determinati delle chiusure più o meno improvvise di impianti produttivi, che innescano comunque delle oscillazioni di prezzo.
4.
Ci saremo come visitatori. L’appuntamento del K 2016 è per noi l’occasione di incontrare più fornitori in pochi giorni, per quello che riguarda il business tradizionale, mentre per i nuovi prodotti l’attenzione andrà sui nuovi materiali, presi in esame nel settore automotive.
MATERIALI
«Il mercato della gomma siliconica è in crescita sia
Le nostre domande
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1. Come sta andando il mercato dei prodotti che trattate per l’Industria della Gomma in Italia? Quale polso avete della situazione italiana in base alle commesse che ricevete? Riscontrate una crescita negli acquisti o il mercato è ancora in stasi?
a livello globale che in Italia
Bluestar Silicones Dario Pizzato European Sales Manager Elastomer Solutions
2. Quali sono le tipologie di prodotti più richieste e per quali prodotti finali?
1.
Il mercato della gomma siliconica è in crescita a livello globale e anche in Italia si riscontra una buona domanda, superiore a quella dello scorso anno. In particolare il settore elettrico-elettronico e il settore “consumer”. Ma anche il settore automotive-trasporti sta tenendo bene.
2.
Sicuramente tra i prodotti più richiesti ci sono sempre di più le specialità, quindi materiali pronti all’uso con caratteristiche elettriche, meccaniche e fisiche sempre più performanti. Tra le applicazioni da citare: cavi di sicurezza, cavi per auto, isolatori, articoli tecnici p er auto, ma anche applicazioni per settore grande consumo.
3. Qual è la situazione dei prezzi dei prodotti da voi trattati per l’industria della gomma? Sono stabili o in movimento? Ci sono prodotti nel vostro portfolio per cui prevedete variazioni di prezzo nei prossimi mesi? E se sì quali sono, in base alle vostre conoscenze, i fattori che determinano tali variazioni di prezzo? 4. Sarete al K 2016 di Düsseldorf il prossimo ottobre, come espositori o anche come semplici visitatori? Se sì quali sono i principali motivi di curiosità e di interesse che vi spingono a partecipare? E quali le novità che pensate di presentare o che siete interessati a visionare?
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Gamma Stampi dal 1987 opera nel settore delle costruzioni meccaniche. Avvalendosi di personale qualificato e dotata di un ampio parco macchine, affinando negli anni le proprie capacità, progetta e costruisce macchine per applicazioni speciali in diversi settori. Dal 2006 costruisce e commercializza direttamente presse speciali con relativi stampi dedicate al settore della gomma. Gamma Stampi di Archetti & C. snc works since 1987 in the mechanical constructions field. During the years it has improved its abilities. Thanks to a qualified staff and a large machine fleetit plans and builds machines for special applications in different fields. Since 2006 it builds and directly sells some special presses with respective moulds in the rubber field. GAMMA STAMPI di Archetti & C. s.n.c. - Via Largo del Lavoro, 15/17 - 25040 CLUSANE D’ISEO BS - ITALY Tel. 030/9898049 info@gammastampi.com www.gammastampi.com skype: gamma-one
FOCUS
3.
I prezzi sono stabili, anche se a fine anno 2015 quelli delle basi siliconiche sono aumentati, a causa soprattutto di mancanza di materiale. Mentre per i prodotti pronti all’uso di Bluestar siamo riusciti a mantenere i prezzi stabili, grazie ad alcuni investimenti interni che ci hanno permesso di essere più produttivi. Non prevediamo grosse variazioni nei mesi a venire.
4.
Bluestar sarà al K 2016 come espositore: abbiamo investito molto nel settore gomma a livello produttivo e vogliamo continuare a promuovere i nostri prodotti approfittando della fiera più importante del settore. Puntiamo molto sulla ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti, seguendo le esigenze dei mercati e proporremo a tal proposito qualche novità. Inoltre saremo interessati, come visitatori, a valutare nuove materie prime che possano aumentare le prestazioni delle nostre gomme.
«I prezzi sono stabili, anche se alcuni produttori europei e cinesi hanno annunciato aumenti»
»
Caldic Italia Simone Calabrini Sales Manager - Chemicals
1.
La fotografia del mercato di questa prima parte dell’anno ci mostra una lenta ripresa. Alcune società, grazie soprattutto alla domanda del mercato estero, stanno incrementando la loro attività. La difficoltà italiana è l’impossibilità da parte delle aziende di fare previsioni a lungo termine, che non permette di pianificare ed organizzare al meglio il lavoro. La conseguenza di questa situazione è che come distributori ci ritroviamo a gestire richieste sempre più urgenti.
2.
In questi numerosi anni di presenza sul mercato della gomma abbiamo costruito un portafoglio prodotti abbastanza ampio e completo che ci permette di essere presenti nei settori più importanti.
3.
Gli ultimi mesi del 2015 ed i primi del 2016 ha visto una certa stabilità dei prezzi. In questo secondo trimestre produttori europei e cinesi hanno annunciato degli aumenti in alcuni casi anche significativi. Le ragioni di queste variazioni sono quasi sempre le stesse: il cambio euro-dollaro, il prezzo del petrolio, interventi straordinari sul mercato dei governi o delle banche centrali e difficoltà a reperire alcune materie prime.
4.
Parteciperemo come visitatori. Sarà l’occasione per
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
incontrare i nostri fornitori e clienti storici e valutare nuove collaborazioni e nuovi progetti.
«unaIl mercato soffre scarsa programmazione, a parte poche, lodevoli eccezioni
»
Eico Novachem Daniele Girelli Technical Sales Manager
1.
Considerando la situazione del mercato caratterizzata da una tendenza generale alla stagnazione direi che i primi cinque mesi sono stati di soddisfazione per Eico Novachem, anche a fronte, per i prodotti di più largo consumo, ad una evidente tensione sui prezzi. L’indicazione prima del mercato è il persistere di poca programmazione, fatte poche e lodevoli eccezioni; non si vedono in generale, a parte che per il settore legato all’automobile, segnali di crescita.
2.
Stiamo avendo un positivo riscontro per i nuovi agenti di processo bifunzionali della Schill+Seilacher Struktol® HT 600 e HT 750; prodotti specifici per applicazioni esigenti ed elastomeri di alta gamma come AEM, ACM, FKM e gradi speciali di HNBR. Riscontriamo anche un rinnovato interesse per prodotti particolari come i fatturati (oli vegetali vulcanizzati) per specifiche applicazioni così come per alcune tipologie di acceleranti di vulcanizzazione; questo a causa della situazione di disponibilità che si verrà a creare passata la prossima e definitiva scadenza del 2018 della normativa REACH.
3.
Sull’onda dei cali di alcune materie prime di base legate strettamente all’andamento del prezzo del petrolio oltre che a quelle che risentono del rallentamento dei mercati esteri soprattutto il cinese, alcuni prodotti sono stati sotto pressione sia per i prezzi al ribasso che per una maggiore disponibilità. Nel campo delle specialità questo effetto è meno sentito ma resta l’aspettativa da parte del mercato di prezzi potenzialmente in calo, mentre per questa tipologia di prodotti propendo per una situazione di stabilità dei prezzi. Un effetto sulla dinamica prezzi potrebbe derivare dalle possibili fluttuazioni del cambio Euro/Dollaro in caso di uscita dell’Inghilterra dall’area EU (Brexit); non ritengo invece che ci siano da prevedere grandi cambiamenti per quanto riguarda il prezzo del petrolio.
4.
Come da sempre andremo in vista al K. Questa fiera non può essere mancata poiché rappresenta l’esposizione più completa in Europa dal punto di vista delle materie prime e ci consente in un’unica visita la possibilità di contattare
MATERIALI di persona molti potenziali fornitori non facilmente raggiungibili. È anche per Eico Novachem una consolidata occasione di incontro con le case mandanti presenti come espositori come Schill+Seilacher, Euroceras, Vanderbilt, Cabot. Personalmente sono interessato a verificare se e quanto sarà diffusa la tendenza a proporre prodotti “verdi” e la diffusione di materiali innovativi come nanomateriali, nanotubi, grafene e simili.
«abbiamo Dopo un avvio difficile riscontrato un certo risveglio degli ordinativi
»
Eico Specialties Nicola Christian Pedone Direttore Commerciale
1.
Dopo un avvio alquanto difficoltoso, con il passare dei mesi abbiamo riscontrato un certo risveglio da parte dei nostri clienti. Coloro che sono coinvolti con il mondo dell’auto sono stati quelli più attivi, con continue richieste sia di materiale
Le nostre domande 1. Come sta andando il mercato dei prodotti che trattate per l’Industria della Gomma in Italia? Quale polso avete della situazione italiana in base alle commesse che ricevete? Riscontrate una crescita negli acquisti o il mercato è ancora in stasi? 2. Quali sono le tipologie di prodotti più richieste e per quali prodotti finali? 3. Qual è la situazione dei prezzi dei prodotti da voi trattati per l’industria della gomma? Sono stabili o in movimento? Ci sono prodotti nel vostro portfolio per cui prevedete variazioni di prezzo nei prossimi mesi? E se sì quali sono, in base alle vostre conoscenze, i fattori che determinano tali variazioni di prezzo? 4. Sarete al K 2016 di Düsseldorf il prossimo ottobre, come espositori o anche come semplici visitatori? Se sì quali sono i principali motivi di curiosità e di interesse che vi spingono a partecipare? E quali le novità che pensate di presentare o che siete interessati a visionare?
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FOCUS
che di prodotti alternativi. Alla fine di maggio abbiamo riscontrato un incremento delle vendite e confidiamo che questo trend prosegua fino alla fine di ottobre.
2.
Con la tipologie dei nostri prodotti ci rivolgiamo a tutti i compoundatori. Siamo rappresentanti italiani di importanti società. Cabot , per i neri di carbonio, con la quale stiamo facendo una campagna di sensibilizzazione per i prodotti a basso contenuto di PAH. Le normative sui manufatti in gomma sono sempre più restrittive e Cabot sta investendo sulla ricerca di prodotti sempre più performanti ed a basso impatto. Honeywell, per le cere polietileniche Brueggemann per gli ossidi di zinco attivo. Stiamo inoltre valutando nuove collaborazioni con partner stranieri per l’introduzione, sul mercato italiano, di materie prime innovative.
3.
L’argomento prezzi è sempre delicato da affrontare. I nostri prezzi vengono influenzati da alcune variabili che sono: andamento del prezzo del greggio, dell’energia e dei costi produttivi. Nei primi mesi dell’anno tali quotazioni sono rimaste invariate per iniziare un lento aumento da marzo ad oggi. È difficile fare delle previsioni a lungo termine, ma sul mercato si ventila la possibilità che alcune materie prime saranno in shortage, vuoi per strategie interne delle società che producono, sia per l’aumento della domanda. L’insieme di questi fattori porteranno ad aumenti nella seconda parte dell’anno.
4.
Saremo al K 2016 solo come visitatori. La fiera in questione è la più importante del nostro settore e sarà l’occasione per incontrare i nostri partner e per vedere cosa di nuovo offre il mercato.
«espositori Saremo al K come con molte
2.
Abbiamo una sempre più interessante richiesta dei nuovi gradi di Dutral, che sono stati presentati recentemente dalla nostra rappresentata Versalis. I nuovi Dutral stanno offrendo ai nostri clienti soluzioni che sino ad ora non potevano offrire. Inoltre abbiamo sempre più richieste di prodotti tailor made come processing aids e plastificanti, soprattutto – ma non solo – per il settore automotive, a conferma che la produzione di mescole in gomma in Italia è molto dinamica e tecnologicamente avanzata. Inoltre il mercato richiede sempre di più prodotti esenti da ingredienti nocivi e con case come Orion, Evonik, Versalis e con la nostra nuova gamma di acceleranti possiamo garantire una vasta offerta per una mescola “ecologica”. I prodotti finali hanno ormai tutti la richiesta di essere PAH free e anche di essere esenti da altre sostanze volatili classificate come pericolose. In sostanza quello che è emerso è che il mercato non si accontenta più di un prodotto univoco a basso prezzo , ma richiede degli ingredienti con caratteristiche finalizzate ad ottenere dei risultati che si distinguono dal punto di vista tecnico e che siano in linea con le nuove direttive della sicurezza e dell’ambiente. Inoltre i prodotti nel portafoglio che E&V offre ai clienti coprono tutta la linea del settore della gomma, dal tyre all’articolo tecnico, anche per articoli che possano venire a contatto con farmaci e con le persone. Per servire questi settori, le forniture devono essere corredate da informazioni, risposte e documentazioni complete, rispettando le regole vigenti di ogni specifico settore. E&V è in grado di darle per tutti i prodotti trattati.
3.
novità legate a nuovi prodotti e nuovi mercati
»
Eigenmann & Veronelli Cinzia Gottero Sales Manager
1.
Il mercato sta tenendo bene e possiamo dire che ha anche lo slancio nell’investire per il futuro. Troviamo qualche zona più in crisi dovuta al particolare e difficile mercato dove la concorrenza del Far East si fa più sentire. Possiamo dire che il settore della gomma italiano è ancora molto curioso e lo si vede dalle nuove richieste che ci sono
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ogni giorno. In particolare sembra sempre più attento a rispettare i nuovi parametri di qualità richiesti da alcuni settori applicativi come mescole adatte al food contact. Non possiamo dire “in stasi”: il settore gomma ancora sta lavorando e correndo per le esportazioni e per nuove tipologie di materiali sofisticati che abbracciano anche il settore moda e accessori. Riscontriamo una crescita di acquisto di prodotti speciali e nuovi, in particolare nate dopo la legge sulle etichette CLP.
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
I prezzi sono stati in salita sino marzo, per stabilizzarsi alla fine del primo trimestre. I prodotti in fluttuazione sono sempre quelli legati al petrolio e con driver legati al crude oil. Inoltre anche i prodotti legati a derivati di origine naturale hanno subito qualche variazione dovuta alla stagione e alla domanda del mercato che si è abbassata in volume. Per il futuro si prevedono prezzi stabili o in leggero aumento per gli elastomeri, per seguire i costi crescenti del butadiene.
4.
E&V sarà al K 2016 come espositore oltre che naturalmente come visitatore. Saremo localizzati nella Hall 7 Stand 71 C19 e il nostro stand sarà condiviso con la nostra Auserpolimeri (detenuta al 100%), attiva nella produzione di polimeri graffati con anidride maleica, usati principalmente come compatibilizzanti. È la seconda edizione del K in cui Eigenmann & Veronelli ha
MATERIALI un suo proprio stand. Le ragioni sono diverse. Il gruppo ha 3 filiali all’estero operanti e che lavorano per il settore della gomma e della plastica, nonché per tutti gli altri settori, in Spagna, Russia e Turchia. La Turchia, ultima nata, è già molto attiva nel settore della gomma e ha un portafoglio completo anche grazie al recente accordo di distribuzione degli elastomeri di Versalis. Inoltre recentemente è stato concluso anche un altro accordo per la Turchia per la distribuzione dei prodotti ex Deltagran ora Vibiplast. E&V parteciperà inoltre come visitatore e sfrutterà l’occasione di visitare i “principals” che saranno tutti presenti con un proprio stand per acquisire le novità e le ultime informazioni della Fiera. Le novità di E&V saranno: l’uso di EVA graffato con anidride maleica della Auserpolimeri nel settore dei compound base EVA come compatibilizzante. Questo studio è in fase avanzata e in corso presso clienti utilizzatori di EVA sia per settore tecnico che delle suole leggere. La nuova linea di Polyplastol, appena nata e ultimata come Polyplastol 16 BC e Polypalstol GP5: due prodotti che saranno da corredo per formulazioni dove si richiede una rapida dispersione. E&V metterà poi a disposizione tutta la nuova gamma di acceleranti e antiossidanti predispersi anche in polimeri speciali, come Vamac e Poliacrilica. Nonché la linea Nitrosammine free, come Evisperse ACT 70 GE e Evisperse LHG 80.
Le nostre domande 1. Come sta andando il mercato dei prodotti che trattate per l’Industria della Gomma in Italia? Quale polso avete della situazione italiana in base alle commesse che ricevete? Riscontrate una crescita negli acquisti o il mercato è ancora in stasi? 2. Quali sono le tipologie di prodotti più richieste e per quali prodotti finali? 3. Qual è la situazione dei prezzi dei prodotti da voi trattati per l’industria della gomma? Sono stabili o in movimento? Ci sono prodotti nel vostro portfolio per cui prevedete variazioni di prezzo nei prossimi mesi? E se sì quali sono, in base alle vostre conoscenze, i fattori che determinano tali variazioni di prezzo? 4. Sarete al K 2016 di Düsseldorf il prossimo ottobre, come espositori o anche come semplici visitatori? Se sì quali sono i principali motivi di curiosità e di interesse che vi spingono a partecipare? E quali le novità che pensate di presentare o che siete interessati a visionare?
FOCUS
«automotive La ripresa del settore sta contribuendo in modo determinante all’aumento della domanda»
2.
Per il mercato che seguiamo, ovvero i materiali d’attrito, possiamo dire che la richiesta maggiore è quella per l’NBR, seguita da un crescente interesse verso prodotti a valore aggiunto come il nostro GP 01 a base olefinica.
IMCD Stefano Corna
3.
Market & Product Manager
Per quello che possiamo vedere i prezzi sembrano abbastanza stabili in generale, ci sono segnali di aumento però sui prodotti che risentono della variazione del petrolio.
1.
I volumi di questa prima fase del 2016 sono superiori al pari periodo 2015 e al momento in linea con le nostre previsioni. La sensazione è che questo trend sia generalizzato e che riguardi quasi tutti i settori inclusi nella produzione di mescole in gomma.
4.
2.
scommette su una discesa futura dei prezzi
Credo proprio che la ripresa del settore automotive contribuisca in modo determinante all’aumento della domanda di tipologie di materie prime per produzioni collegate alla filiera. Ad esempio i fluoropolimeri e tutto quanto annesso sono in crescita.
Si, saremo presenti come tutti gli anni come visitatori.
«degli La maggior parte operatori internazionali »
Lagorio & Dufour Ambrogio Dufour Amministratore Delegato
3.
I prezzi delle materie prime, dei filler e dei prodotti chimici da noi trattati hanno un comportamento alquanto stabile di prezzo. In alcuni casi vi sono stati adeguamenti e riduzioni di prezzo rispetto a quelli della fine 2015. Per quanto concerne i prodotti chimici e i filler non mi aspetto grosse variazioni anche per il proseguo dell’anno. Diversa la situazione dei polimeri per i quali alcuni fattori, quali la richiesta di mercato, il prezzo del petrolio (ora ancora basso ma chissà per quanto) e il cambio euro/dollaro potrebbero contribuire al rialzo dei prezzi.
4.
Saremo presenti con uno stand di Gruppo. Il K è l’appuntamento internazionale al quale non mancare, soprattutto per società multinazionali come la nostra. È l’occasione “comoda” di incontro tra i nostri fornitori e i nostri clienti ma anche per cogliere eventuali opportunità di potenziali clienti e/o fornitori.
«di Notiamo timidi segnali crescita pur nelle difficoltà
»
di un mercato molto competitivo
Itaprochim Stefano Schaupp Managing Director
1.
Nonostante le difficoltà per mantenere il passo in un mercato molto competitivo possiamo notare qualche timido segno di crescita.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
1.
I consumi di gomma naturale sono andati un po’ a rilento in questo primo semestre, in linea con tutto il mercato europeo che nello stesso periodo non ha brillato. Ciononostante la situazione sembra in miglioramento e ci aspettiamo, nella seconda metà dell’anno, un’evoluzione lievemente positiva. Non possiamo tuttavia affermare di essere di fronte ad una vera e propria ripresa, e riteniamo che già confermare i volumi del 2015 sarebbe un ottimo risultato.
2.
I gradi di gomma naturale e sintetica da noi trattati sono quelli storici, anche se sempre più spesso riceviamo richieste per prodotti speciali ed innovativi, che consentano all’utilizzatore di creare un valore aggiunto che lo differenzi dalla concorrenza. Nel mercato della gomma naturale sta sviluppandosi interesse in tal senso verso gradi deproteinizzati e/o epossidici come Pureprena™ ed Ekoprena™. I settori automotive, calzaturiero e, sebbene in senso molto ampio, la moda rimangono i principali indotti che sostengono i consumi in Italia.
3.
Nei primi 6 mesi del 2016 abbiamo assistito a un deciso aumento dei prezzi che in alcuni casi ha raggiunto il +40% rispetto ai prezzi di fine 2015, dovuto principalmente dalla stagionalità del cosiddetto “wintering”. Tuttavia la domanda globalmente debole ha guidato lo scetticismo ed ha condotto, dopo un periodo di forte aumento, a una nuova discesa dei prezzi. Le molte variabili, sia fisiche che speculative, che
MATERIALI Le nostre domande
influiscono sul prezzo non consentono di stabilire con certezza cosa accadrà nella seconda metà dell’anno, anche se la maggior parte degli operatori internazionali è “bearish”, scommettendo su una discesa piuttosto di una risalita. Anche le fluttuazioni dei prezzi delle gomme sintetiche a base di butadiene, seguendo i movimenti del monomero base, hanno contribuito alla situazione di “stallo” legata al delicato equilibrio domanda/offerta, per cui si attendono evoluzioni nella seconda metà dell’anno.
1. Come sta andando il mercato dei prodotti che trattate per l’Industria della Gomma in Italia? Quale polso avete della situazione italiana in base alle commesse che ricevete? Riscontrate una crescita negli acquisti o il mercato è ancora in stasi? 2. Quali sono le tipologie di prodotti più richieste e per quali prodotti finali?
4.
3. Qual è la situazione dei prezzi dei prodotti da voi trattati per l’industria della gomma? Sono stabili o in movimento? Ci sono prodotti nel vostro portfolio per cui prevedete variazioni di prezzo nei prossimi mesi? E se sì quali sono, in base alle vostre conoscenze, i fattori che determinano tali variazioni di prezzo?
Non saremo al K come espositori. Più probabilmente come visitatori.
4. Sarete al K 2016 di Düsseldorf il prossimo ottobre, come espositori o anche come semplici visitatori? Se sì quali sono i principali motivi di curiosità e di interesse che vi spingono a partecipare? E quali le novità che pensate di presentare o che siete interessati a visionare?
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BU Rhein Chemie Additives, ADD
1.
La durissima crisi degli anni recenti ha dimostrato che l’industria della gomma ha un posizionamento più solido di molti altri comparti industriali italiani. Nonostante i gravi condizionamenti del sistema paese la performance complessiva per quanto riguarda i chemicals, gli ausiliari e additivi rimane positiva. Spicca nel nostro caso, ovvero quello relativo ai prodotti commercializzati dalla Business unit ADD Rhein Chemie di Lanxess, l’ottima performance delle specialità per applicazioni ad alto valore aggiunto. Anche se per ora in Italia se ne parla ancora poco, o solamente nelle grandi multinazionali, in Europa c’è una maggiore consapevolezza che la partita della crescita si gioca con l’Industria 4.0, la digitalizzazione dei processi, la quale prevede nuove politiche industriali finalizzate a rilanciare il settore produttivo e manifatturiero grazie all’innovazione tecnologica ed organizzativa. L’evento “ Fare sistema” organizzato da Assogomma e svoltosi il 16 giugno a Milano, dedicato alla piccola e media impresa, a cui ho personalmente partecipato, ha toccato e introdotto in alcuni passaggi chiave il tema del cambiamento culturale, dell’innovazione, l’importanza di “fare sistema” in un mercato che diventa sempre più globale e difficile da interpretare. Il mercato italiano non è fermo, sta cambiando rapidamente e la mia impressione è che ci sono tante piccole e medie imprese con prodotti e servizi d’eccellenza che stanno andando nella direzione giusta.
2.
Come noto a tanti che ci leggono, in ADD Rhein Chemie abbiamo un portafoglio prodotti molto ampio, che ci permette di essere presenti come fornitori in quasi tutte le applicazioni del mondo gomma, sia “tire” che “non tire”. Le novità non mancano in nessuna famiglia di prodotto, così come le richieste quando il cliente cerca di produrre qualcosa di nuovo, ma vorrei sottolineare che stiamo promuovendo un innovazione lanciata nei mesi scorsi chiamata Rhenowave. Non si tratta di un prodotto generalmente inteso come ingrediente, ma è una nuova tecnologia di processo per il controllo, efficace ed efficiente, per verificare la dispersione degli ingredienti in una mescolanza in gomma. Rhenowave è un device che si applica alla testa dell’estrusore e, sfruttando un processo a trasmissione d’impulsi d’onda con il supporto di ultrasuoni, è in grado di verificare la qualità della dispersione degli ingredienti introdotti in mescola. Tale nuova tecnologia garantisce la qualità totale sulla linea di produzione e quindi evita differenze tra campionature e prodotti finiti.
3.
Quello che secondo noi è un fattore importante oggi è riuscire a trasmettere stabilità per dar seguito alle imprese di formare una
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più solida visione a medio lungo termine su come meglio approcciare le sfide dei mercati. In Italia, come già detto in precedenza, l’industria della gomma dimostra di essere solida, ma il quadro globale delle industrie e delle economie rimane ben poco brillante. L’incertezza viene ancor più alimentata da fattori sociali e politici che generano instabilità e sfiducia (come la Brexit). In una situazione generale così variabile anche i prezzi dei prodotti devono essere adeguati sia a perseguire le strategie di crescita, sia a supportare l’industria nel suo insieme. Fare delle previsioni sui prezzi che siano valide per un solo mercato, quello italiano, è sempre molto complesso. Soprattutto quando, come accade a noi di ADD Rhein Chemie, ci si deve confrontare oltre che con l’andamento delle materie prime, delle energie e del costo lavoro, anche con una strategia globale che inevitabilmente influenza e declina i diversi approcci.
4.
Sì ovviamente. Lanxess, gruppo chimico mondiale e con sede a Colonia, gioca in a casa quando si parla di K 2016. La presenza delle imprese italiane al K è sempre stata importante, pertanto ci auguriamo di vedere numerosi connazionali.
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Vediamo una crescita nella richiesta di additivi “safe” rispetto a quelli tradizionali
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Nymco Giuseppe Rossi Rubber Department
1.
Nel complesso la domanda è sufficientemente vivace, anche se piuttosto irregolare. Permane la tendenza a lavorare con scorte minime da parte di tutta la filiera di produzione, ma le quantità vendute sono in aumento. Crediamo che – salvo imprevisti – il 2016 si chiuderà in modo soddisfacente.
2.
Nymco tratta solo specialties. Il regolamento REACH e le normative per l’uso nei prodotti destinati adentrare in contatto con alimenti stanno operando una netta selezione nella gamma degli additivi da offrire. Vediamo quindi una crescita per gli additivi “safe” (ad esempio gli acceleranti “nitrosamine free” ) a scapito dei prodotti più tradizionali. Il mercato dell’automotive è sempre vivace, così come gli articoli tecnici.
3.
Le specialties sono tradizionalmente sono soggette a variazioni di prezzo meno frequenti rispetto alle commodity. È innegabile comunque che gli investimenti di carattere “ambientale” (in Asia) e quelli relativi alla necessità di registrare i prodotti secondo la normativa REACH hanno causato una richiesta di aumenti di prezzo da parte dei produttori.
MATERIALI 4.
Le nostre domande
Saremo presenti come visitatori insieme ai nostri colleghi del reparto materie plastiche. Siamo interessati in particolare a verificare la situazione dei produttori o espositori del Far East, soprattutto per gli additivi. Va detto però che quest’anno il K precede di poche settimane il Rubber Tech di Shanghai (fiera più specializzata per l’industria della gomma) e può essere che alcuni produttori scelgano di partecipare soltanto a una delle due esposizioni.
«certo Il mercato italiano non sta attraversando un momento di fermento. Le vendite tendono al ribasso»
2. Quali sono le tipologie di prodotti più richieste e per quali prodotti finali? 3. Qual è la situazione dei prezzi dei prodotti da voi trattati per l’industria della gomma? Sono stabili o in movimento? Ci sono prodotti nel vostro portfolio per cui prevedete variazioni di prezzo nei prossimi mesi? E se sì quali sono, in base alle vostre conoscenze, i fattori che determinano tali variazioni di prezzo?
RDC Giorgio Marzari Sales Director
1.
1. Come sta andando il mercato dei prodotti che trattate per l’Industria della Gomma in Italia? Quale polso avete della situazione italiana in base alle commesse che ricevete? Riscontrate una crescita negli acquisti o il mercato è ancora in stasi?
Il mercato della gomma in Italia non sta certo attraversando un momento di fermento. Le vendite a livello generale sono tendenzialmente al ribasso e l’importante presenza di concorrenti in campo non lascia neppure spazio a marginalità soddisfacenti.
4. Sarete al K 2016 di Düsseldorf il prossimo ottobre, come espositori o anche come semplici visitatori? Se sì quali sono i principali motivi di curiosità e di interesse che vi spingono a partecipare? E quali le novità che pensate di presentare o che siete interessati a visionare?
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FOCUS
2.
Non ci sono particolari richieste che emergono dal mercato. Ci sono però nicchie di settore che si stanno concentrando su prodotti liberi da nitrosamine e di basso impatto ambientale e tossicologico, sia per garantire la sicurezza per l’utilizzatore professionale nel settore industriale, che per i consumatori finali.
3.
Dopo un periodo di corsa al ribasso, ora i prezzi delle MP sono tendenzialmente stabili. I mesi a venire potrebbero anche evidenziare un possibile aumento delle quotazioni. I produttori cinesi sono attualmente costretti a convivere e aggiungo finalmente, con controlli governativi atti a certificare la conformità dei loro impianti, al rispetto ambientale e alla salute dei lavoratori. Quanto durerà questo processo non è dato a sapersi, ma il suo protrarsi potrebbe anche generare ritardi di fornitura con conseguente rialzo delle quotazioni.
4.
Saremo presenti al K2016 nella veste di visitatori. Come espositori si è deciso di investire su eventi un po’ più di settore. Düsseldorf nonostante la sua innegabile fama mondiale non la identifichiamo certamente come fiera rappresentativa del mondo gomma.
«
La tendenza è a fare ordini “spot”, cosa che complica l’approvvigionamento, ma comunque in aumento
SINTA Federico Doveri
»
Sales Manager
1.
Nonostante la non ancora consolidata ripresa a livello economico generale, unita alle croniche criticità interne, il mercato italiano dei prodotti che più ci riguarda da vicino (lattici e gomme naturali) non sta andando male. A fronte di una sempre più accentuata tendenza da parte della clientela a piazzare ordini “spot”, piuttosto che su medio/ lungo periodo, con una conseguente maggiore difficoltà di fare una pianificazione accurata degli approvvigionamenti, riscontriamo comunque un complessivo aumento degli ordini e delle consegne nei primi 6 mesi del 2016 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
2.
Il settore dei lattici e delle gomme naturali per sua stessa natura è caratterizzato da decenni dalla presenza sul mercato delle stesse tipologie di prodotti, così come sono sempre le stesse le categorie di prodotti finali in cui tali materie prime vengono utilizzate, e raramente si assiste all’ingresso di nuovi produttori o tipi di gomme e lattici, salvo un timido interesse negli ultimi anni da parte di alcuni settori produttivi all’utilizzo
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
di lattici deproteinizzati, a seguito della maggior attenzione posta a limitare la possibilità di allergie da contatto.
3.
I prezzi delle gomme e dei lattici naturali sono determinati dalla abituale legge economica domanda/offerta e da una componente “speculativa”, stante il fatto che tali materie prime sono quotate sulle principali piazze borsistiche (specialmente in Estremo Oriente) che trattano commodity. Dato lo stagionale aumento di produzione che abitualmente interviene nel periodo giugno/novembre (fatto salvo l’intervento di fenomeni climatici estremi ed imprevedibili), riteniamo che nella seconda metà dell’anno ci possa essere un lieve calo del prezzo di tali prodotti, anche se riteniamo che tale calo sarà inferiore all’anno scorso, in aspettativa di una maggior dinamicità dell’economia globale.
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I prezzi sono instabili per vari fattori, dall’eccesso di offerta alla dipendenza dal costo del petrolio
»
Torchiani
Fonte interna all’azienda
1.
È un eufemismo affermare che il mercato stia andando bene, ma sta andando. Con un evidente rallentamento negli ultimi mesi, il mercato delle materie prime continua a manifestare una grande discrepanza fra domanda e offerta. Quest’ultima è molto alta, mentre la domanda è stabile con tendenza al ribasso, vista la situazione economica generale, non solo dell’Italia ma praticamente di tutti i paesi europei ad eccezione, sembra, di Polonia e Turchia.
2.
Difficile stabilire una classifica delle materie prime in base alle richieste: un commento amaro ma realistico può essere che sempre più utilizzatori cercano materie prime di qualità o novità che abbassino l’impatto ambientale, purché il prezzo sia basso.
3.
A causa delle situazioni sopra citate i prezzi non sono stabili, anche perché parecchie materie prime dipendono dal prezzo del petrolio. Così neri di carbonio, SBR, NBR, qualche tipo di oli e di plastificanti sono in aumento ma a quotazioni ancora molto basse. Se il petrolio dovesse aumentare decisamente ben oltre gli attuali 50 dollari al barile, allora probabilmente i prezzi di tutte le materie prime subirebbero un aumento consistente. Attualmente ci sono anche altre cause di aumenti di prezzo, sia pure sempre limitati: per i prodotti provenienti dal Far East, per esempio, i noli marittimi sono aumentati e, di conseguenza, i loro prezzi si sono alzati. La chiusura di qualche impianto produttivo, definitiva come quella di qualche stabilimento di neri di carbonio, o
MATERIALI temporanea, per vera o presunta manutenzione, è un’altra causa di aumenti. In ogni caso è impossibile prevedere se e quando la situazione attuale migliorerà anche perché, nonostante gli evidenti sintomi di sofferenza del mercato che durano ormai da anni, continuano a nascere nuove società commerciali la cui politica e la cui solo esistenza spingono i prezzi al ribasso.
4.
Visiteremo il K2016, tappa obbligata per tutti gli operatori del settore gomma, poiché è sempre interessante verificare di tanto in tanto di persona il panorama produttivo europeo di materie plastiche e gomma, esposto nella sua più grande ed importante manifestazione, oltre a confrontarsi con l’offerta dei produttori del Far East e probabilmente con la petrolchimica iraniana, che si sta già muovendo sui mercati europei con molte famiglie di prodotti chimici.
«Tra i settori più dinamici quello degli adesivi, delle specialties, dell’automotive e dei compound» Versalis
Fonte interna all’azienda
1.
Il mercato Italiano degli elastomeri, pur registrando segnali di crescente dinamismo rispetto allo scorso anno non ha ancora confermato la piena ripresa. Occorre tuttavia distinguere le tendenze di mercato dei diversi settori, non sempre in piena sintonia. Infatti, se da un parte l’automotive e il compound hanno registrato una buona crescita della domanda, contribuendo a un impatto positivo sulle linee elastomeriche più orientate a questi settori (EPR, NBR e TPR) , dall’altro, dopo i brillanti risultati del 2014 e del 2015 (anche grazie all’effetto Expo), il settore building, e in particolare la modifica bitumi per applicazione strada, sta registrando quest’anno una certa stagnazione. Analogamente, mentre il mercato tyre conferma segnali positivi soprattutto nel segmento vettura, con una buona performance sia dell’OE (LMC prevede vendite di auto in aumento del 18% in Italia nel 2016) che del ricambio, il comparto schiume stampate conferma il trend di progressiva contrazione già intrapreso, sia per via del più lento tasso di sostituzione (legato allo situazione economica), sia per via dell’interpolymer competition da parte di materiali alternativi (di matrice non elastomerica). In lieve calo anche il settore cartario già da qualche anno in contrazione.
2.
Il comparto adesivi, dove l’applicazione masking tapes sta aprendo, anche nel medio termine, interessanti opportunità di crescita per le aziende italiane operanti in questo settore, grazie ad alcuni progetti che vedono affacciarsi sul nostro
mercato player multinazionali. In questo caso i prodotti coinvolti sono soprattutto i lattici CBX. Buona la richiesta per le specialties (EPR /NBR/SSBR/ND BR) destinate al settore automotive (tyre e non tyre ) per la produzione di body sealing, interior, underhood and tyres.
3.
I prezzi dei prodotti elastomerici sono sempre fortemente influenzati oltre che dall’andamento del mercato domandaofferta, dal prezzo del petrolio e dei monomeri di riferimento. Per il terzo trimestre ci attendiamo una sostanziale stabilità dei prezzi di tutti gli elastomeri. Al momento risulta invece più difficile fare previsioni di medio periodo anche per via delle diverse dinamiche del butadiene in Usa e in Asia. Riteniamo comunque che la stabilità dei prezzi potrebbe non essere confermata nell’ultimo trimestre per via della possibile evoluzione del prezzo del petrolio.
4.
Nonostante il forte impegno economico e organizzativo richiesto, anche quest’anno saremo presenti al K con un nostro stand. Lo sforzo profuso in termini di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti (in particolare SSBR , EP(D)M), Nd BR e additivi base Bio) ci ha consentito di sviluppare prodotti innovativi che stiamo proponendo ai nostri clienti partner e che intendiamo presentare su più ampia scala anche al K.
«compressi I prezzi sono stati troppo a lungo e portati a livelli ormai difficilmente sostenibili» Wacker Orazio Olivares Key Account Manager
1.
La domanda nel 2016 è in costante crescita e riteniamo sia riferibile ad una effettiva ripresa di mercato che riguarda ormai non solo chi esporta.
2.
A differenza del precedente anno la domanda è in espansione non solo per i prodotti speciali destinati a progetti innovativi, ma anche per le le commodity che stanno registrando andamenti molto positivi. Per quanto possiamo osservare la ripresa è trasversale per tutti i settori dal cavo all’elettrodomestico, all’auto.
3.
I prezzi sono dinamici e tendenzialmente in aumento. Sono stati per lungo tempo compressi e statici compromettendo in modo preoccupante la redditività di alcuni prodotti, raggiungendo bassi livelli ormai difficilmente sostenibili. Si può investire in innovazione solo avendo appropriati ritorni dal mercato.
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
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FOCUS
4.
Il nostro gruppo parteciperà al K 2016 a Düsseldorf come espositore, come abbiamo sempre fatto anche nelle edizioni precedenti. È una vetrina mondiale molto importante e direi unica dalla quale non vogliamo mancare. Avremo parecchi prodotti innovativi che saranno opportunamente annunciati senz’altro anche tramite questa rivista nei tempi e nei modi opportuni.
«
La crescita è garantita alle sole aziende italiane che hanno iniziato un processo di internazionalizzazione
Zeon Europe
»
1.
Il mercato in Italia come in tutta Europa è ancora in crisi e la crescita è garantita dalle sole aziende italiane che hanno già iniziato il processo d’internazionalizzazione oppure sono già diventate aziende globali. Zeon Europe, essendo parte di una società globale, Zeon Corporation, cresce in Italia a valori superiori rispetto al quella del mercato globale, grazie alle grandi aziende e Pmi italiane. I prodotti più richiesti sono le nostre quattro specialità nel settore degli elastomeri; • gomma nitrilica idrogenata – HNBR, a marchio Zetpol®; • gomma poliacrilica – ACM, a marchio HyTemp®;
OGNI GIORNO NEWS E AGGIORNAMENTI
NOTIZIE SU: AZIENDE, MATERIALI, PRODOTTI, TECNOLOGIE E MERCATI
3.
La situazione e l’andamento dei prezzi dei nostri prodotti elastomerici deve tenere conto di due aspetti. Da un lato, i prodotti come E-SBR, S-SBR e NBR sono soggetti a variazioni di prezzo su base mensile, dovuta all’andamento dei monomeri e, in particolare, del butadiene. D’altro canto i prodotti come HNBR, ACM e ECO sono attualmente stabili nei prezzi su base annuale.
4.
Fonte interna all’azienda
2.
• gomma epicloridrinica – ECO, a marchio Hydrin®; • gomma nitrilica – NBR, a marchio Nipol®. Il mercato di riferimento è quello automobilistico e i principali prodotti finali sono guarnizioni, tenute, articoli tecnici, cinghie di trasmissione, cinghie industriali, manicotti e tubi.
Al K 2016 di Duesseldorf per la prima volta ,dopo 30 anni di presenza, parteciperemo come visitatori. Zeon Europe ha cambiato la propria politica indirizzando il relativo investimento nel supporto dei mercati locali in Europa, adottando così un approccio “glocale”. Per quest’ultimo motivo, l’investimento fatto fino al precedente K di Düsseldorf, verrà reinvestito parzialmente nel mercato tedesco, in eventi alternativi durante tutto il periodo dell’esposizione. In virtù di questa nuova politica, Zeon Europe prevede nuovi investimenti per il supporto dei mercati locali in tutta Europa. Quest’anno in Italia abbiamo previsto due importanti eventi di supporto alle PMI, uno nella prima parte dell’anno, partecipando come partner tecnico ad un evento informativo organizzato da Federazione Gomma Plastica – Assogomma. Un secondo evento è previsto per il prossimo novembre: darà un aggiornamento sugli elastomeri speciali di Zeon Corporation e sarà rivolto a tutte le aziende italiane che vorranno acquisire nuove competenze scientifiche-tecnologiche.
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Dalle Aziende
L’industria della gomma diventa automatica di Riccardo Oldani
Q
uando si parla di manifatturiero la parola d’ordine, oggi, è Industria 4.0. Una formula, coniata in Germania, che indica come ci troviamo nel bel mezzo della quarta rivoluzione industriale: un processo in cui automazione, robotica, informatica e, soprattutto, il web si uniscono nel dar vita alla fabbrica digitale. I siti produttivi concepiti secondo i criteri dell’Industria 4.0 si basano sull’analisi in tempo reale di un enorme quantitativo di dati, raccolti direttamente sulle macchine, che riguardano il loro funzionamento, la qualità, il consumo energetico e tutti i parametri che governano la produzione. Grazie a un’analisi corretta di questi dati l’intero processo può essere controllato, adattato, modificato a piacimento e studiato per rilevare tutte le possibili aree di miglioramento.
Dal confezionamento delle mescole allo stampaggio di articoli tecnici, tutte le fasi della manifattura della gomma possono essere automatizzate e governate attraverso interfacce software per seguire ogni singola funzione dell’azienda. Per farlo, però, occorre rivolgersi a esperti in integrazione di sistemi che non solo conoscano nel dettaglio le soluzioni dei grandi sviluppatori di automazione industriale, ma che abbiano anche una grande esperienza dei processi dell’industria della gomma. La Telco di Grassobbio, vicino a Bergamo, ha sviluppato proprio questo tipo di competenze, grazie anche alla contiguità con tante aziende del Distretto del Sebino. Siamo andati a vedere che cosa è in grado di offrire alle aziende del comparto, nell’ottica di un’evoluzione verso l’Industria 4.0 che necessariamente coinvolgerà anche il settore della gomma
Anche per la gomma Ma può, questo concetto, essere applicato a tutti i tipi di manifattura? In settori come quello della gomma, tradizionali, basati su tecnologie tutto sommato consolidate e messe a punto da decenni, è possibile introdurre i nuovi dettami della quarta rivoluzione industriale? Alla Telco srl, azienda di Grassobbio, in provincia di Bergamo, sono da tempo convinti di sì. La Telco è un system integrator: un’azienda cioè che, basandosi su sistemi standard di automazione industriale in commercio, li adatta alle singole realtà produttive, integrandoli ai macchinari e sviluppan38
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA LUGLIO · AGOSTO 2016
do una piattaforma software che consente di governare e controllare tutti gli aspetti di processo, in collegamento anche a tutte le altre funzioni aziendali, dall’acquisizione degli ordini alla gestione di magazzino. La Telco lavora da tempo all’applicazione di concetti di automazione avanzata al settore della gomma. «Abbiamo iniziato a metà degli anni Ottanta con l’automatizzazione delle sale mescole – dice Roberto Longatti, ingegnere e titolare dell’azienda –. Dal 2010 abbiamo cominciato a lavorare con azien-
de del comparto dell’articolo tecnico e insediate nel Distretto del Sebino. Per Tovo Gomma, per esempio, abbiamo automatizzato una linea nuova di produzione e poi, visti gli eccellenti risultati ottenuti, abbiamo ricondizionato una seconda linea già esistente. Con Comet abbiamo invece lavorato per il nuovo sito produttivo di Coccaglio, entrato in funzione da circa un anno» (di cui L’Industria della Gomma si occupa in questo numero e a cui dedicherà un articolo anche nel prossimo).
Sala Mescole
Un esempio di interfaccia grafica sviluppata da Telco per controllare a colpo d’occhio la produzione e il funzionamento di tutti i macchinari e impianti impegnati.
L’automazione nella gomma Le prime automazioni nel mondo della gomma risalgono agli anni ’80 e riguardavano essenzialmente il ciclo Banbury e la gestione delle dosature dei principali componenti la mescola; gli altri ingredienti erano pesati manualmente senza alcun controllo continuo così come i macchinari a valle del Banbury non prevedevano controlli di parametri durante il ciclo di mescolazione. Sul mercato erano disponibili prodotti di grandi gruppi, sviluppato-
ri e produttori di soluzioni hardware e software che però proponevano soluzioni standardizzate a cui le realtà produttive dovevano per forza adattarsi, con scarsissime possibilità di personalizzazione. Il mercato di oggi offre uno scenario molto diverso a chi intenda automatizzare i propri processi, ma resta comunque necessaria la figura di un intermediario che, da un lato conosca alla perfezione gli strumenti hardware e software per l’automazione industriale, e dall’altro abbia una conoscenza approfondita dei processi da automatizzare. «Un conto è sviluppare l’automazione per la produzione di mescole per pneumatici – osserva Valter Pisani, grande esperto delle tecnologie di produzione della gomma e consulente di Telco – un altro è affrontare invece le necessità dei produttori di articoli tecnici, che
spesso hanno bisogno di una personalizzazione e una flessibilità estreme del processo. Telco negli anni ha acquisito le competenze necessarie per soddisfare tutte le esigenze del settore gomma e sviluppare un’automazione che si spinge fino a bordo macchina, gestendo tutte le fasi per la realizzazione delle mescole; dosatura delle materie prime, mescolazione, raffreddamento e confezionamento».
Tutto sotto controllo A questo risultato l’azienda è giunta mettendo a frutto non soltanto esperienze specifiche accumulate nel comparto gomma, ma anche quanto fatto fin dalla sua fondazione nell’automazione dei processi di produzione del cemento e farmaceutico, grazie importanti commesse sviluppate per multinazionali italiane ed estere. L’analogia L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA LUGLIO · AGOSTO 2016
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Dalle Aziende
Le soluzioni di automazione di Telco consentono anche di trasferire su dispositivi mobili come i tablet comandi e pulsantiere, per gestire l’impianto in remoto e ottimizzare l’impiego degli spazi nello stabilmento. In basso, un cabinet che contiene i quadri elettrici che gestiscono tutta l’automazione di un impianto. Anche questa parte hardware viene assemblata nel sito Telco di Grassobbio.
produzione». Mediante sistemi PLC e connessioni di bus di campo è possibile connettere tra loro i mondi diversi dei macchinari per la produzione e della building automation, che abitualmente parlano linguaggi e usano standard diversi, per farli confluire in un unico sistema di gestione in cui l’intera azienda è vista come una sorta di organismo, di cui si possono tenere sotto controllo tutte le funzioni vitali.
Verso l’Industria 4.0
con il mondo della mescolazione sta soprattutto nella necessità di sviluppare sistemi di dosaggio automatici e precisissimi, indispensabili nella composizione delle ricette più complesse. «Un’altra analogia con il settore cementizio – osserva Longatti – sta nelle potenze in gioco, che sono molto elevate, anche per i macchinari della sala mescole». A tutto questo si aggiungono competenze sviluppate in ambiti complementari alla produzione, come l’automazione di magazzino e l’handling, ed anche la gestione di utilities e bu40
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA LUGLIO · AGOSTO 2016
ilding automation, dalle caldaie, all’aria compressa, refrigerazione, controllo accessi, antincendio, camere bianche. Tutti aspetti che, messi insieme, consentono di realizzare sistemi di automazione complessi che non si limitano a controllare l’aspetto produttivo. «Interessanti ricadute, per esempio, si possono avere nel controllo dei consumi energetici dell’azienda – dice Longatti –, attraverso la gestione automatizzata del distacco carichi, la visualizzazione degli sprechi e la contabilizzazione dei costi e consumi per reparto e linea di
«Oggi – dice Longatti – possiamo gestire chiavi in mano un progetto di automazione che va dalle esigenze del cliente, anche con specifiche molto precise, per passare poi all’ingegneria hardware, cioè l’assemblaggio di tutta la componentistica, e allo sviluppo del software, sia di campo, cioè dedicato al controllo della produzione, sia Scada, cioè dedicato ai sinottici, all’allarmistica o al controllo dei trend, sia di Industria 4.0, cioè la parte dedicata all’analisi dei dati e dello storico, per la gestione delle ricette, della manutenzione dell’impianto, anche preventiva, e per la tracciabilità. Insomma, tutto quanto serve a far diventare “smart” un’azienda del settore gomma». Tutti questi sistemi di controllo sono fruibili anche su dispostivi portatili, come tablet, che consentono sempre di più di lavorare in “mobility”, cioè svincolati da costrizioni fisiche che impongano la presenza in azienda o davanti a monitor di controllo lontani dalle macchine. Da un lato, quindi, è possibile effettuare la manutenzione sulla macchina, tenendo a portata di mano un tablet con tutte le istruzioni per operare e con tutti i dati riguardanti eventuali anomalie di funzionamento. Dall’altro si possono verificare trend, statistiche, dati di produzione anche lontano dall’azienda, per esempio quando si è in viaggio o
Sala Mescole
a una fiera, senza perdere mai il polso della situazione. Non sono sistemi soltanto di consultazione, ma che consentono anche di impartire comandi.
Autodiagnostica e azienda virtuale «Tutto questo complesso sistema – osserva ancora Longatti – deve anche garantire un funzionamento senza anomalie o problemi. Per questo sviluppiamo strumenti di autodiagnostica che costantemente sorvegliano il corretto funzionamento di tutto l’hardware e software preposto all’automazione». Sviluppare tutti questi aspetti per le aziende del settore gomma non è affatto facile e richiede profonde competenze del settore, che la Telco ha saputo sviluppare e trasferire. I vantaggi consistono, per esempio, nel non dover installare pulsantiere di comando do-
vunque nell’azienda. Attraverso barcode posti sulle macchine, e leggibili da tablet, è possibile attivare su questi dispositivi mobili le pulsantiere “virtuali” di ogni macchinario presente in azienda e consentire così al manutentore di muoversi liberamente nell’ambiente. Inoltre tutti gli schemi elettrici e la manualistica sono facilmente accessibili in remoto, insieme alle procedure da seguire per la manutenzione. Tutto questo collegandosi semplicemente a un web server.
Tutto fatto in casa I vari aspetti descritti vengono sviluppati da Telco in autonomia e utilizzando esclusivamente le proprie risorse interne, in totale 32 persone, che si suddividono tra i vari compiti di progettazione, di management e quelli operativi. In particolare, per quanto ri-
guarda questi ultimi, l’azienda ha una propria officina per l’assemblaggio di quadri elettrici di controllo e di potenza, che vengono sottoposti anche a cicli di test e di verifica prima della consegna in azienda, e un team di sviluppo software, che mette a punto anche tutte le interfaccia utente. Una sala conferenze è dedicata ai corsi di formazione che vengono impartiti agli addetti delle aziende che andranno a implementare i sistemi di automazione sviluppati da Telco. Si tratta di un aspetto importante dell’attività, che spesso viene condotto di pari passo allo sviluppo del software e all’assemblaggio dell’hardware, in modo tale che il personale si trovi già pronto a gestire e utilizzare il sistema non appena questo viene installato nell’azienda. Il processo viene applicato sia allo sviluppo di nuove linee produttive che per il revamping di linee già esistenti. I tempi di intervento devono per forza essere molto compressi e brevi, organizzati in modo tale da procedere per step che implichino il minor disagio possibile per i clienti. «In genere – dice Longatti – un revamping richiede dalle 2 alle 3 settimane di intervento, che tendiamo a concentrare per esempio nel mese di agosto o in periodi di fermo programmato della linea. Ovviamente tutto deve arrivare a destinazione già testato e ritestato da parte nostra. A installazione e avviamento avvenuto, attraverso una connessione internet sicura VPN, siamo in grado anche di garantire monitoraggio e assistenza a distanza per tutto quanto riguarda il sistema di automazione che abbiamo sviluppato. Tutto naturalmente rispettando le policy aziendali interne, in modo tale da avere accesso soltanto alle parti che ci competono e dando al cliente la sicurezza di una totale protezione di tutti i loro dati sensibili o strategici». Con questi sistemi è possibile raggiungere il singolo elemento, inverter o scheda PLC, che rende del tutto superfluo muoversi in giro per il mondo per effettuare la manutenzione. Tutto si può gestire a distanza.
Vantaggi per la gomma Quali sono i vantaggi per un’azienda del settore gomma? Innanzi tutto il fatto che attraverso un unico software, e quindi un’unica interfaccia, è possibiL’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA LUGLIO · AGOSTO 2016
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Dalle Aziende
Le soluzioni di automazione sviluppate da Telco per le industrie della gomma utilizzano anche tecnologie per la lettura di codici QR, fondamentali per la tracciabilità, la formulazione delle ricette, la prepesatura e il confezionamento. In basso, la sede dell’azienda.
le controllare non solo il processo, ma ogni singolo macchinario, indipendentemente dal fatto che i fornitori siano diversi e abbiano sviluppato per ciascuno strumento un software differente. Il lavoro di progettazione effettuato da 42
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA LUGLIO · AGOSTO 2016
Telco supera questo problema, e semplifica enormemente il lavoro per i tecnici e i responsabili di produzione. Non solo. «In fase di progettazione – dice Longatti – teniamo conto anche di un aspetto sempre più importante negli ul-
timi anni, quello della sicurezza, in modo tale da comprendere nel sistema di automazione anche il controllo dell’efficienza e del funzionamento di tutti i dispositivi a bordo macchina che garantiscono la salute dell’operatore, dai tasti di stop alle barriere di sicurezza». Per giungere a questo risultato Telco si interfaccia con tutti i produttori di ogni singolo macchinario per la sala mescole. Il risultato finale è un sistema di controllo in grado di sovrintendere a ogni fase del processo, dalla prepesatura e dosaggio al confezionamento del prodotto finito. È possibile perfino gestire più siti produttivi diffusi nel territorio o nel mondo, in modo da confrontare i parametri e le statistiche di tutte le fabbriche di un unico gruppo. Una grande attenzione è posta anche all’interfaccia grafica, che rappresenta a monitor o su tablet, in modo estremamente realistico, ogni singolo macchinario dell’impianto, su cui poi è possibile zoomare per verificare ogni parametro di funzionamento o, come visto prima, anche intervenire direttamente con comandi o per la manutenzione. Telco ha sviluppato questo sistema per le sale mescole, anche quelle attrezzate con macchine per l’estrusione e la calandratura. Nel caso di un’azienda che, oltre alla sala di mescolazione abbia al suo interno presse a iniezione, il sistema di automazione può comprendere anche tutto il reparto di stampaggio «non solo il dettaglio di ogni singola pressa – dice Longatti – . In quel caso possiamo offrire una supervisione di reparto, cioè un sistema in grado di offrire una mappatura delle macchine in produzione, del lotto in lavorazione, delle macchine ferme per manutenzione o perché manca la materia prima e anche di raccolta dati utile per la tracciabilità del lotto o per la manutenzione della macchina».
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Dalle Aziende
Stabilimento modello
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l 27 maggio scorso, durante l’evento organizzato da Comet per l’inaugurazione del nuovo stabilimento di Coccaglio, è stata regalata a tutte le persone intervenute una bottiglia di birra artigianale, nella cui confezione c’era un cartoncino che diceva: “Comet è un’azienda leader nel settore della gomma, che dal 1980 miscela oltre 213 materie prime per produrre mescole di diverse tipologie per svariate applicazioni e settori industriali. In 30 anni ci sono state poche volte per dire “grazie” a chi ha reso speciale la nostra storia: eppure è l’essenziale 214esima materia prima, senza la quale le mescole Comet perderebbero il senso vero della nostra impresa.”
Un’inaugurazione importante Parole simpatiche quelle del ringraziamento di Comet, che esprimono bene la mentalità e le attitudini della famiglia Bernini. Prima con Lorenzo, fondatore della società, e attualmente con i figli Matteo e Simona, hanno sempre considerato la forza lavorativa il cuore dell’azienda, senza la quale nessuna crescita è possibile. Tutti i partecipanti all’evento hanno compiuto un giro guidato nel nuovo
Il nuovo stabilimento di Comet, in alto, e, a destra, l’ingresso dell’azienda il 27 maggio scorso, giorno della presentazione ufficiale della struttura. Nella pagina a fianco, varie aree produttive. 44
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Inaugurato ufficialmente lo scorso 27 maggio, anche se operativo già dal 2015, la nuova sede e sito produttivo di Comet si presenta come un modello di tecnologie e di organizzazione. Un deciso passo avanti verso il futuro che attende il settore del compounding
Compounding
I numeri di Comet La crescita di Comet è costante: chiuso il 2012 con una produzione di 13.000 tonnellate e un fatturato di 38 milioni di euro, il consuntivo del 2015 parla di 20.000 tonnellate e di 43 milioni di euro. Dalla fine del 2013 ad oggi i dipendenti sono cresciuti da 75 a 86, rispettando in pieno la previsione di crescita di Matteo Bernini che parlava, nel dicembre 2013, della necessità di un aumento del personale di circa il 15% per raggiungere gli obiettivi futuri. “Con l’apertura del nuovo stabilimento il nostro obiettivo – dice Matteo Bernini oggi – è quello di arrivare, nel giro di cinque anni, a una produzione di 28.000 tonnellate con un fatturato superiore ai 50 milioni di euro.”
stabilimento, durante il quale si sono potuti rendere conto della moderna funzionalità di tutti i suoi reparti, in cui l’automazione ha un ruolo essenziale. Prima del tradizionale taglio del nastro per l’inaugurazione ufficiale, hanno preso la parola il sindaco di Coccaglio, Franco Claretti, il presidente di Confindustria Bergamo, Ercole Galizzi, e l’amministratore delegato di Comet, Matteo Bernini. Franco Claretti ha spiegato brevemente la ragione per cui Comet ha scelto Coccaglio come sede del nuovo stabilimento, vista la difficoltà incontrata in alcune zone della bergamasca e la disponibilità della cittadina bresciana che, valutato il progetto, lo ha approvato senza riserve. Posto poi l’accento sulla realtà di Comet come contenitore di una produzione e di lavoratori che ne costituiscono il contenuto, ha concluso il suo intervento apprezzando la sobrietà dell’evento e lo spirito di comunità unita dei componenti dell’azienda. Di più ampio respiro l’intervento di Ercole Galizzi, che ha illustrato la dinamicità del distretto del Sebino, che nel 2013 è risultato essere il primo distretto industriale italiano per crescita e generazione di reddito. Ha poi affermato che in quest’ambito Comet rappresenta un esempio straordinario di investimento, proiettato al futuro e basato su fiducia e ottimismo nelle proprie capacità, e che il giorno di festa dell’inaugurazione rappresenta la speranza di sviluppo per tutte le famiglie di coloro che lavorano nell’azienda. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
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Dalle Aziende
L’acquisizione di Laborsil Comet ha annunciato l’acquisizione, avvenuta il 31 maggio, di Laborsil, azienda fondata nel 2006 che produce mescole siliconiche e fluorosiliconiche. «L’acquisizione è un tassello importante per la nostra strategia di crescita – dichiara l’amministratore delegato Matteo Bernini – perché ci consente di completare l’offerta dei prodotti verso i propri clienti disponendo da oggi anche delle mescole siliconiche». Comet rafforza così il proprio importante ruolo sul mercato italiano e internazionale che, attraverso un costante lavoro di ricerca e di sviluppo del prodotto, ha portato l’azienda a sviluppare finore oltre 4.000 diverse formulazioni di mescole in gomma, suddivise in ricette standard e ad hoc, che vanno a fornire diversi ambiti industriali dagli elettrodomestici all’automotive, dal settore dell’edilizia a quello del gas, come a quello idrico, e ancora dall’industria mineraria a quella calzaturiera. La spinta all’innovazione – di cui l’acquisizione del 100% di Laborsil è un passo importante – rappresenta un ulteriore tassello nel processo di sviluppo di Comet, testimoniato anche dal trasferimento nel nuovo stabilimento di Coccaglio
(BS), inaugurato lo scorso 27 maggio 2016. Nata nel 1980, l’azienda è controllata al 100% da BHF S.r.l., l’holding di proprietà della famiglia Bernini, e ha chiuso il 2015 in crescita con un fatturato di 43 milioni di euro, con una produzione annua di circa 20 mila tonnellate di mescole di gomma e con un numero di 86 dipendenti. Laborsil invece, che ha sede a Bergamo, ha un fatturato di 5,8 milioni di euro e 12 dipendenti. L’acquisizione conferma anche il radicamento di Comet sull’asse strategico di Bergamo e Brescia. Gli ex soci operativi di Laborsil, Aristide Plebani e Tiziano Tresoldi, resteranno in azienda garantendo continuità aziendale e il trasferimento di competenze necessario. «L’importanza di questa acquisizione – sono ancora le parole dell’amministratore delegato di Comet Matteo Bernini, che gestisce l’azienda insieme alla sorella Simona ed al padre Lorenzo – consente a Laborsil di proseguire nel percorso di crescita che ha intrapreso, potendo investire maggiormente nella ricerca e nello sviluppo, come sulla crescita commerciale e tecnica, potenziando la propria presenza all’estero»
Un altro momento della visita all’area produttiva dello stabilimento. Nella pagina a fianco il reparto di finitura e confezionamento.
Per ultimo ha parlato Matteo Bernini che, visibilmente emozionato, ha definito Comet un’azienda che, arrivata a 36 anni di vita, non è ancora stanca di crescere, e ha osservato che il nuovo stabilimento rappresenta le fondamenta per costruire il futuro, con tanti progetti già sul tavolo che saranno affrontati con tempismo, serietà e con un impegno di costante innovazione per i prossimi anni. Ha tenuto poi a precisare che la parte più importane di Comet sono le persone che la compongono e che affrontano il lavoro con esperienza ed entusiasmo.
Dentro il nuovo impianto Il nuovo stabilimento, peraltro già operativo nel corso del 2015, dimostra di avere mantenuto le promesse fatte da Comet alla fine del 2013, estendendosi su un’area complessiva di 27.000 m2, con una superficie coperta di 12.000 m2 che comprende praticamente tutta la struttura, con produzione, magazzino, laboratori e uffici. Dall’esterno il complesso appare come un blocco di cemento armato sobrio e pulito, del cui interno nulla risulta visibile, dal momento che tutti i serbatoi e i silos di stoccaggio delle ma46
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terie prime di grosso volume (oli di processo, neri di carbonio e cariche bianche) sono installati all’interno dell’area coperta a migliore tutela dell’ambiente. Il magazzino, che comprende sia le materie prime che le mescole finite, è completamente automatizzato e, con una superficie di 2.000 m2 e un’altezza di 18 metri, riesce a contenere poco meno di 4.000 pallet: tutti i prodotti immagazzinati sono mantenuti alla temperatura costante di 25 °C, temperatura questa distribuita in tutta la struttura dello stabilimento, linee di produzione comprese, contando anche su una camera calda per i polimeri a rischio di cristallizzazione. La gestione del magazzino avviene in sinergia con la produzione, per ottimizzare risparmio di tempo ed eliminazione di eventuali errori nel ciclo produttivo. Grazie alle tre linee di produzione, di cui una nuova, completamente automatizzata con tutti i macchinari che la compongono collegati tra loro grazie a un particolare layout, e due vecchie, opportunamente revisionate prima dell’installazione nella nuova sede, Comet ha un potenziale produttivo di 28.000 tonnellate/anno. Colpisce, nella zona pre-produzione, il nuovo impianto automatico di dosatura che, con le sue 50 stazioni, riesce a gestire quasi tutti gli ingredienti delle mescole prodotte: i pochi prodotti non compresi tra questi vengono acquistati predosati in opportune confezioni, che ne consentono l’utilizzo in mescolatore chiuso senza ulteriore manipolazione. La gestione delle linee produttive, del-
Compounding
la dosatura e di tutte le altre parti dello stabilimento, è stata messa a punto grazie alla collaborazione con la società Telco di Grassobbio (Bergamo), azienda che dal 1965 si occupa di automazione industriale e di processo.
Laboratorio, assistenza e qualità Grande importanza ha il laboratorio che, con una moderna e continuamente rinnovata dotazione di apparecchiature, svolge funzione sia di ricerca e svi-
luppo, in base alle richieste del mercato, che di caratterizzazione delle mescole prodotte. Comet assicura ai suoi clienti un’adeguata e completa assistenza tecnica, dall’analisi e campionatura del prodotto alla trasformazione degli articoli finiti, fornendo loro anche un efficiente servizio di customer service, in grado di rispondere a qualsiasi richiesta con tempestività e competenza. Per quanto riguarda la qualità, da sempre Comet utilizza materie prime, selezionate in base a qualità e affidabilità di fornitori certificati e identificate, nel processo produttivo, con un preciso sistema di codici a barre di accurata tracciabilità. Comet è stata la prima azienda italiana del settore gomma ad ottenere nel 1994 la certificazione di qualità ISO 9001: oggi l’azienda ha l’obiettivo di conseguire le certificazioni ISO 14001 ambientale e ISO 18001 per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
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Dalle Aziende
Particolari della lavorazione di mescole nel nuovo stabilimento Comet.
L’offerta per il mercato Con un costante lavoro di ricerca e sviluppo del prodotto, attualmente Comet è in grado di offrire al mercato oltre 4.000 diverse formulazioni di mescole in gomma, prodotte sulla base di ricette standard o specifiche per cliente e applicazione. La gamma comprende praticamente tutti i polimeri, ad eccezione del fluoroelastomero, e si rivolge a tutti i settori di mercato, dagli elettrodomestici all’automotive, dall’edilizia a quello del gas, dall’acqua all’industria mineraria e calzaturiera etc., con esclusione soltanto di pneumatici e cavi elettrici. La produzione di Comet si rivolge principalmente al mercato domestico, senza però trascurare l’estero, con una quota di esportazione pari al 20% del fatturato.
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Stampi
Vent’anni all’insegna dell’innovazione
di Gianpaolo Brembati
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o scorso 28 maggio Interseals ha voluto dedicare un evento al suo percorso di 20 anni di attività e all’apertura dell’attuale nuova sede di Capriolo (Brescia). È stata una bella festa, a cui hanno partecipato dipendenti, fornitori e clienti, informale e simpatica anche per la presenza di un nutrito gruppo di tedeschi, che un importante cliente ha portato con sé dalla Germania con tanto di piccola banda musicale e costumi caratteristici.
La Interseals di Capriolo ha celebrato, a fine maggio, il secondo decennio di attività, presentando anche la nuova linea di stampaggio per il silicone aperta all’inizio di quest’anno. L’azienda è in forte crescita, grazie anche alla spinta verso l’innovazione, che l’ha vista introdurre nel 2006 un trattamento superficiale esclusivo per o-ring e che oggi la vede tra i partecipanti di un progetto di ricerca europeo appena iniziato per sviluppare un sistema di produzione di manufatti in gomma con zero difetti
Una crescita importante Al di là delle note di costume l’evento ha consentito di ripercorrere lo sviluppo di
La nuova sede di Interseals a Capriolo.
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Dalle Aziende
La storia dell’azienda 1995: fondazione di Interseals come azienda specializzata nella produzione di O-ring e di particolari in FKM grazie alla partecipazione dei due soci Dieter Adamkiewicz e Luciano Vavassori, con 3 dipendenti e 3 presse usate 1998: fondazione di Silartec per la produzione di O-ring e di articoli tecnici in silicone e fluorosilicone 2000: trasferimento nella nuova sede di circa 1.500 m2 coperti 2004: pianificazione e realizzazione del nuovo edificio per uffici di circa 500 m2 2006: Silartec viene incorporata in Interseals contemporaneamente all’acquisizione delle certificazioni ISO 9001 e ISO TS 16949 2008: inaugurazione dell’area per il trattamento lubrificante delle guarnizioni 2011: progettazione e pianificazione del nuovo sito produttivo a Capriolo (BS) 2012: trasferimento nella nuova sede di Capriolo (BS) 2014: fondazione dell’azienda Pol-Technology in Polonia dedicata ai trattamenti lubrificanti 2016: apertura nuovo reparto stampaggio silicone Interseals visita le fiere di settore, dal PLAST di Milano alla DKT di Norimberga, e partecipa come espositore alla IZB di Wolfsburg, fiera specialistica dedicata ai fornitori del settore automotive.
In alto, Marcello Plebani taglia il nastro dell’inaugurazione; sotto, i tre soci, da sinistra Marcello Plebani, Dieter Adamkiewicz e Luciano Vavassori, felici dopo il taglio del nastro.
un’azienda ancora giovane ma che nel giro di pochi anni, dal 2012 ad oggi, ha più che raddoppiato il numero dei dipendenti, passato da 57 a 125. Cifra questa più che ragguardevole, in un periodo di pesante crisi economica come quello attuale, ma che rappresenta solo una delle tante direzioni di sviluppo di Interseals. Nel 2014 infatti l’azienda ha deciso di entrare nel mercato della gomma in Polonia, concretizzando nel 2015 l’apertura del nuovo stabilimento Pol-Technology, diretto da Violetta Spręźak, tecnologa di lunga esperienza sia nel mercato polac50
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co che in quello italiano. Partita con tre dipendenti, Pol-Technology ne conta oggi trenta e, con le sue cinque presse per stampaggio a iniezione, assicura anche ai clienti polacchi la qualità del trattamento superficiale delle guarnizioni, sviluppato da Interseals nel 2006, oltre alla fornitura una vasta gamma di guarnizioni, che si rivolgono principalmente ai settori automotive, elettrodomestico e industriale. Parlando sempre di sviluppi, Interseals si è recentemente aggiudicata il progetto europeo “Z-factor” che, coordinato dal Centro di Ricerca greco CETRI e approvato dalla Commissione Europea, prevede la realizzazione, tramite una combinazione hardware/software, di un sistema in grado di consentire la produzione di manufatti in gomma stampati senza difetti. Questo risultato si raggiungerà con la previsione del comportamento della mescola in fase di stampaggio, median-
te l’utilizzo di opportuni sensori e di sofisticati automatismi. Al progetto, che ha la durata di tre anni, partecipano aziende di vari paesi europei, tra cui Gran Bretagna, Svizzera, Spagna e Portogallo. Interseals è stata scelta per occuparsi delle prove da effettuare sulla gomma: questo darà modo all’azienda di acquistare, grazie al finanziamento previsto dal progetto, nuovi macchinari e apparecchiature di prova con i quali affinare ulteriormente la sua esperienza produttiva e di controllo dei manufatti. Ma Interseals non si ferma qui e prosegue nel suo percorso di crescita con un progetto ambizioso, quello di varcare i confini europei entro il 2020, per installare un’unità produttiva in un’area dove già si trovano alcuni suoi importanti clienti, assicurando loro in questo modo una maggiore efficienza di continuità di produzione e fornitura degli articoli richiesti.
Stampi
A sinistra, il laboratorio. Sotto, partecipanti all’evento inaugurale dello stabilimento.
il dipartimento ricerca e sviluppo, in cui due ingegneri, avvalendosi di software di analisi a elementi finiti e moldflow, mettono l’azienda nella condizione di essere propositiva nei confronti dei clienti, suggerendo loro le opportune soluzioni di modifica degli articoli commissionati. Grazie infatti al software MARC di MSC, Interseals è in grado di simulare accuratamente la risposta degli articoli analizzati in vari scenari di carichi statici, dinamici e multi-fisici.
Il trattamento superficiale
Produzione, controllo e qualità L’azienda di Capriolo specializzata nella produzione di o-ring e articoli tecnici a disegno, realizzati in gomme speciali, soprattutto fluoroelastomero nelle varie tipologie di polimeri, ma anche in HNBR, ACM, silicone HTV, silicone liquido e fluorosilicone. La produzione, che si rivolge principalmente ai settori automotive, sanitario e industriale, si avvale di 30 presse per stampaggio a iniezione e, dall’inizio di quest’anno, si è arricchita di un nuovo reparto di stampaggio specifico per il silicone. Tutti gli articoli prodotti vengono controllati per assicurare ai clienti la qualità sia da un punto di vista dimensionale che fisico-meccanico e chimico. La loro affidabilità, nonché la garanzia di ripetibilità, è ottenuta anche mediante caratterizzazione FT-IR (spettroscopia infrarossa), TGA
(analisi termogravimetrica), TMA (analisi termomeccanica) e DMA (analisi meccanica dinamica), con metodiche conformi alle normative ISO. Il nuovo laboratorio di analisi particellare, grazie a un moderno sistema di lavaggio-pulizia e a un potente sistema di microscopia, assicura un’analisi completa del grado di pulizia e di contaminazione del prodotto dal punto di vista qualitativo, quantitativo e dimensionale. Nell’ambito del controllo qualità, Interseals dispone di due apparecchiature particolarmente efficaci: un interferometro ottico, per determinare difettosità a livello superficiale e misurare la rugosità superficiale delle guarnizioni, nonché determinare lo spessore del film lubrificante, e un sistema a raggi X, per ottenere una tomografia che permetta di constatare l’eventuale presenza di cricche nella parte interna delle guarnizioni. Grande importanza riveste in Interseals
Fiore all’occhiello di Interseals rimane il trattamento superficiale, ideato nel 2006 con l’istituzione del Centro Rivestimenti Lubrificanti, dove venne avviato un impianto al plasma seguito, nel 2008, dal primo impianto lubrificante, per il quale erano e sono tuttora partner Fuchs Lubritech e Klüber Lubrication. Oggi l’azienda dispone di moderni impianti industriali per gestire l’intero processo di trattamento lubrificante, tra cui attivazione al plasma, micropulizia e tre impianti con tamburo a spruzzo per lacche lubrificanti. Agli impianti esistenti si affiancheranno a breve altri macchinari per una maggiore capacità produttiva per un trattamento di teflonatura e nuove tecnologie di trattamento superficiale al plasma. Interseals offre consulenza personalizzata sulla tipologia di rivestimento, da adottare in base alle esigenze dei clienti, e dispone di tutti gli strumenti di verifica necessari per la garanzia della buona riuscita del processo. In particolare, l’adozione di un rivestimento lubrificante risponde alle richieste del mercato dell’automotive, che sono sempre più pressanti in termini di: • riduzione ai minimi termini del coefficiente d’attrito • prevenzione dei fenomeni di stick-slip e di rumorosità • eccellente resistenza all’abrasione • miglioramento dell’aspetto estetico. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
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Dalle Aziende
Passaggio generazionale di Giuseppe Cantalupo
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a O.C.S. nasce nel 1974 ad Adrara S. Martino, Bergamo, ad opera di Guido Savoldi, come costruttore di stampi per l’industria della gomma. Lo dichiara il nome stesso dell’azienda, acronimo di Officina Costruzione Stampi. La specializzazione di Savoldi sono gli stampi per la produzione di Oring, e in breve il suo impegno sul piano tecnico e la sua capacità imprenditoriale portano l’azienda alla piena affermazione sui mercati nazionale ed esteri grazie a due elementi fondamentali: da un lato, la gamma prodotti via via ampliata nel tempo sia come tipologia che come soluzioni per ogni tipo di stampo per rispondere in maniera mirata alle richieste nuove e sempre più esigenti della clientela; dall’altro, la qualità sempre al top come marchio di fabbrica inconfondibile.
Nuove vedute col cambio generazionale Circa cinque anni fa Guido Savoldi decide che è ora di cedere il passo alla nuova generazione e lascia il timone ai figli Stefano e Cinzia, che già da vent’anni lo affiancano in azien-
A destra, l’azienda. 52
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La O.C.S. di Adrara S. Martino, Bergamo, costruisce stampi per l’industria della gomma dal 1974 e col trasferimento delle consegne tecniche e gestionali dal fondatore dell’azienda ai figli, avvenuto qualche anno fa, è protagonista di un ininterrotto processo evolutivo che l’ha portata a una progressiva specializzazione in nuove tecnologie di fabbricazione degli stampi, nuove lavorazioni e nuovi stampi che hanno incontrato ampia e lusinghiera affermazione sui mercati, soprattutto esteri
Stampi
Sopra, Stefano Savoldi. Sotto, dettaglio stampo Cover silicon per settore automobilistico, con articolo stampato in materiale siliconico. Il campione viene fatto sia per testare lo stampo che per misurare il pezzo stampato.
da e, quindi, sono pronti a prendere le consegne: Stefano nella funzione di general manager e Cinzia in amministrazione e come assistente alla direzione. Il responsabile generale dell’azienda ha sempre avuto le idee chiare sull’impostazione da dare all’attività produttiva della società e sul tipo di sviluppo verso il quale indirizzare la tecnologia dei macchinari. «O.C.S. è nata e si è sviluppata con successo come costruttore di stampi per la produzione di O-ring - ci dice Savoldi durante un incontro in azienda - , e come tale è ben nota agli operatori del settore sia in Italia che all’estero ed è anche fornitore ufficiale di importanti gruppi industriali. Col ‘cambio di gestione’ abbiamo gradualmente elevato il nostro livello di specializzazione in nuove tecnologie, dotandoci di macchinari all’avanguardia, e in nuovi settori come, per esempio, quello degli stampi per articoli in silicone liquido (LSR), oggi sempre più richiesti. Nel campo della produzione più tradizionale abbiamo affiancato a quella degli stampi per O-ring - gli unici tipi prodotti dalla nostra azienda fino a circa quindici anni fa - la produzione di stampi per articoli tecnici. Un settore questo, al quale, a dire il vero, avevamo incominciato già da prima a rivolgere la
nostra attenzione, attrezzandoci per essere pronti a soddisfare le richieste del mercato che già incominciavano a pervenirci sia dall’Italia che dall’estero».
La produzione cambia assetto La cosa ha comportato un cambiamento abbastanza radicale nell’organizzazione del lavoro per il diverso utilizzo dei macchinari già esistenti che si rendeva necessario e per la conseguente introduzione di nuovi sistemi nella linea di produzione. Delle otto macchine a controllo numerico computerizzato (CNC) di cui dispone l’azienda e che prima lavoravano tutte su stampi per O-ring, quattro sono rimaste dedicate a questa lavorazione, e le altre quattro sono state riservate alla realizzazione degli stampi di articoli tecnici. Si sono delineate, così, le due linee sulle quali si sviluppa la capacità produttiva dell’azienda bergamasca: quella degli stampi standard, per O-ring e guarnizioni di tenuta in genere, e quella, a più elevato contenuto tecnologico, per gli articoli tecnici. Ma non è finita qui. «I tempi di lavorazione dei due diversi tipi di stampi - ci spiega Savoldi - sono notevolmente diversi: uno stampo per articoli tecnici richiede tempi più lunghi che in
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alcuni casi, dipendenti dalla complessità del pezzo, possono anche essere superiori alle due settimane». «Ma la nuova organizzazione della produzione non provoca un calo della capacità produttiva sul fronte degli stampi per O-ring?» - chiediamo - . «Non si verifica nessun calo - spiega il general manager - . Abbiamo risolto il problema ottimizzando i processi con l’introduzione nei cicli produttivi di nuovi sistemi automatici che ci hanno permesso di aumentare la velocità della lavorazione, incrementando, in tal modo, la produttività e consentendoci di arrivare a realizzare con quattro CNC lo stesso numero di stampi che prima facevamo con otto». E con una certa soddisfazione Savoldi aggiunge che la loro maggiore velocità di produzione di certi stampi per O-ring è ben conosciuta e molto apprezzata nel settore.
Anche gli stampi per il silicone liquido nella gamma prodotti Qualità e ricerca innovativa sono le linee guida fondamentali che Stefano Savoldi segue nella gestione della sua azienda. La qualità è il valore 54
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intrinseco del prodotto che attira e trattiene il cliente e consolida la posizione del produttore sui mercati. L’innovazione è la chiave d’accesso al futuro. Qualità e innovazione, quindi, carte vincenti. Sempre. E Savoldi ne è pienamente convinto. Tanto, che già da alcuni anni sono entrati a far parte della gamma prodotti della sua società anche gli stampi per articoli in silicone liquido: una specialità che esprime in pieno la capacità dell’azienda, col cambio generazionale, di ampliare il suo raggio d’azione nell’universo degli stampatori per essere in grado di soddisfare anche richieste particolarmente esigenti, quali sono quelle provenienti dal settore dell’LSR. E il mercato, sia italiano che estero, non ha deluso le aspettative del manager. «Sono già diversi anni che gli articoli in gomma siliconica, solida e liquida, sono sempre più richiesti dai mercati per le loro speciali caratteristiche soprattutto di resistenza chimica e termica. Il silicone liquido in particolare è un materiale molto difficile da stampare, perché, a causa della sua elevata fluidità, richiede uno stampo non solo costruito con materiale di
Dettaglio stampo Solid silicon per articolo tecnico in silicone solido, prodotto per cliente dell’Est Europa con la tecnologia dell’alta velocità, che permette di lavorare piccoli/micro dettagli.
alta qualità, ma anche estremamente preciso, con tolleranze di chiusura inferiori a 0,005 mm, altrimenti si formano eccessive bave indesiderabili. Ma - sottolinea Savoldi con comprensibile soddisfazione - noi siamo riusciti, producendo un notevole sforzo organizzativo e di ricerca, a raggiungere in questo campo un know-how molto efficiente, che ci ha permesso di acquisire clienti molto importanti soprattutto all’estero, in particolar modo in Inghilterra, in settori anche molto specialistici come quello medicale».
Stampi La collaborazione con i clienti Nella gestione tecnica dell’azienda da parte dei fratelli Savoldi il rapporto con i clienti ha assunto un rilievo maggiore e una impostazione più costruttiva ed efficace ai fini della definizione ed elaborazione dei progetti degli stampi, dell’analisi delle reciproche problematiche e dei possibili interventi risolutivi, degli eventuali interventi migliorativi durante la produzione per soddisfare al meglio le richieste. I clienti di O.C.S. sono molto attratti dalla qualità della produzione dell’azienda bergamasca e apprezzano molto i tempi brevi di fornitura. E questa soddisfazione è anche il frutto di incontri frequenti e costruttivi che avvengono sia preliminarmente che durante la lavorazione, e anche in fase pre-consegna per provare lo stampo prodotto. «L’incontro e la collaborazione con i clienti - tiene a precisare Savoldi - rap-
presentano momenti di confronto di grande importanza nella vita di un’azienda, perché spesso ne scaturiscono idee dalle quali possono derivare sviluppi interessanti che, a loro volta, permettono di affinare tecniche o, addirittura, di arrivare a innovazioni tecnologiche che aprono il futuro a prospettive importanti». I meeting periodici che il management aziendale organizza con i clienti sono, dunque, l’occasione propizia per reciproci approfondimenti di dettagli progettuali relativi alla fabbricazione degli stampi, al fine di realizzare, ogni volta, il miglior prodotto, quello che risolve al meglio le criticità che il cliente incontra nei suoi processi di stampaggio. Uno stampo, in altre parole, non può nascere senza la reciproca collaborazione produttore-cliente: in funzione dell’articolo che lo stampo dovrà produrre, della mescola che sarà utilizzata e della pressa che lo stamperà, stampista e stampatore decidono insieme
gli elementi fondamentali di cui tener conto nella fabbricazione, affinché lo stampo lavori al meglio durante lo stampaggio presso il cliente. È in incontri e collaborazioni di questo tipo che O.C.S. ha cercato e avuto l’opportunità di conoscere, approfondire e perfezionare le tecniche di fabbricazione degli stampi per l’LSR, fino a specializzarsi in questo settore come costruttore di stampi di qualità che hanno trovato in breve tempo una lusinghiera affermazione sui mercati, specie esteri. Eccolo, allora, il punto di forza della società: mentalità giovane e dinamica, aperta alle novità; capacità di entrare nel mondo del cliente per capirne bene esigenze e problematiche e aiutarlo a risolverle, fornendogli prodotti progettati al meglio per lui. «Ogni stampo - precisa Savoldi - è diverso da un altro, proprio perché di volta in volta sono diverse le particolari esigenze del cliente da soddisfare. Di qui l’importanza di conosce-
Dalle Aziende
re le criticità che il cliente incontra nella produzione, perché in funzione di queste criticità la realizzazione di uno stampo segue un certo percorso progettuale invece di un altro». Anche con questa finalità l’azienda ha creato al suo interno un gruppo di lavoro formato da giovani dinamici e da partner esterni - produttori di gomma, di presse e di macchine per il controllo della qualità - , che si riunisce periodicamente per esaminare problemi aziendali o fare il punto della situazione relativa alla soluzione di qualche problema segnalato dalla clientela o elaborare possibili interventi da suggerire al cliente perché il suo stampo venga utilizzato al meglio.
Produzione all’avanguardia Gli stampi dell’azienda bergamasca sono utilizzati per la produzione di articoli in gomma per molti settori industriali. In particolare, per i settori automotive, aeronautico, aerospaziale, alimentare, medicale, idraulico, petrolchimico, robotica, edilizia, elettrodomestici, energia da fonti rinnovabili, sistemi idonei alla di56
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stribuzione di acqua potabile. E sono prodotti tutti con una tecnologia innovativa che ne garantisce la qualità e la durata: la cromatura dura a spessore, che facilita lo scorrimento della gomma nelle cavità e allunga la vita dello stampo. «Siamo stati i primi stampisti ad avviare un reparto di cromatura interna» - ricorda a questo proposito Savoldi con una certa soddisfazione. Dalle origini a oggi O.C.S. ha prodotto oltre 60.000 stampi. Attualmente la produzione è ripartita 50/50 tra stampi per O-ring e stampi per articoli tecnici. L’azienda conta 25 dipendenti, occupa una superficie coperta di 1.200 metri quadrati, di cui 950 per la produzione e 250 per gli uffici. Recentemente è stato ampliato il reparto cromatura per l’installazione di altre due vasche per cromare. Con una capacità produttiva di 80-100 stampi/ mese realizza un fatturato di circa 3,5 milioni di euro, con un andamento crescente del 15-20%/anno negli ultimi 5-6 anni. Il 50% circa della produzione è assorbito dall’industria italiana; l’altro 50% si colloca nel resto del mondo.
Dettaglio stampo Deep stick per settore automobilistico, prodotto per cliente dell’Est Europa con la tecnologia dell’alta velocità ed iniezione diretta nel pezzo. La stampata risulta fleshless, ossia esente da bava, e quindi non necessita di lavorazione post-stampaggio.
La quota consistente dell’export è una dichiarazione implicita dell’alto livello qualitativo raggiunto dalla produzione dell’azienda di Adrara S. Martino in tutte le fasi del processo, dalla progettazione dello stampo con sistema completamente computerizzato alla sua realizzazione, fino al controllo finale del prodotto. La qualità, quindi, obiettivo fisso e ineliminabile per O.C.S. Lo testimoniano le certificazioni conseguite negli anni: la UNI EN ISO 9002, ottenuta nel 1998; la UNI EN ISO 9001:2000, acquisita nel 2003 e la UNI EN ISO 9001:2008, conseguita nel 2010.
News Macchine per la gomma-plastica: il settore va bene
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i è tenuta martedì 28 giugno, presso il Relais Franciacorta di Corte Franca (BS), l’annuale assemblea dei soci Assocomaplast - l’associazione nazionale di categoria, aderente a Confindustria, che raggruppa circa 160 costruttori di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma. Nell’occasione, si sono svolte le elezioni per il rinnovo della Giunta e dei Revisori Contabili per il biennio 2016-2018 nonché dei Probiviri per il quadriennio 2016-2020. Sono stati eletti Membri di Giunta: Alessandro Balzanelli (F. B. Balzanelli Avvolgitori), Gabriele Caccia (Syncro), Tiziano Caprara (Negri Bossi), Anthony Caprioli (Macchi), Maria Grazia Colombo (BFM), Mauro Drappo (Amut), Gianni Luoni (Elba), Dario Previero (Previero N.) e Corrando Zanga (Uniloy Milacron). Sono stati eletti Revisori Contabili, in qualità di Membri effettivi: Guglielmo Comerio (Comerio Ercole), Elena Cribiù (Crizaf ); come Membri supplenti: Sergio Ceriani (Bandera). Sono stati eletti Probiviri: Elisabetta Cirielli (Cibra Nova), Flavio Giordani (Plastiblow), Simone Maccagnan (MAC.
GI), Maurizio Toniato (Mobert) e Romeo Varisco (Termostampi). In chiusura di assemblea, il Presidente di Assocomaplast Alessandro Grassi, nella sua relazione ai soci, ha fornito un quadro sull’andamento del settore e ha sottolineato ancora una volta come il 2015 sia stato per la maggior parte delle aziende un buon anno: la produzione si è rafforzata ma soprattutto le esportazioni sono ulteriormente cresciute, tant’è che il record storico di vendite all’estero registrato nel 2007 (quindi pre-crisi) è stato superato, con oltre 2,9 miliardi di euro. «Sono fermamente convinto - ha dichiarato Grassi - delle grandi potenzialità del nostro settore ma soprattutto delle nostre imprese. In tutti questi anni, prima con l’avvento dell’euro e poi con la crisi economica, abbiamo dimostrato di essere capaci non solo di tenere le posizioni ma anche di migliorare. Sono fermamente convinto che attraverso la collaborazione in un’ottica di filiera (ma perché no, anche fra aziende concorrenti) si possano raggiungere risultati ancora più ambiziosi di quelli già raggiunti in questi anni».
Dal punto di vista geografico, prendendo in considerazione solo quelle destinazioni verso le quali il valore delle vendite ha raggiunto almeno i 20 milioni di euro nel gennaio-marzo 2016, si rileva un trend positivo verso i mercati comunitari (nella fattispecie, tra i principali: +27% la Spagna, +17% la Repubblica Ceca, +15% il Regno Unito, +14% la Francia), con l’eccezione di rilievo della Polonia, che ha perso il 25% di quanto venduto nel primo trimestre del 2015; praticamente invariate le forniture alla Germania, attestatesi poco sopra i 91 milioni di euro, che la confermano primo mercato di sbocco. Al di fuori dell’Unione, stabile il livello dell’export verso la Russia, nell’ordine degli 11 milioni. Allargando la panoramica agli altri quadranti, si nota in primo luogo la battuta d’arresto del flusso verso Stati Uniti e, soprattutto, Messico con, rispettivamente, un calo del 6% e del 56%. Triplicate, invece, le esportazioni verso il Brasile, che hanno sfiorato i 20 milioni di euro, mentre rimangono stabili quelle verso la Cina, appena al di sotto dei 30 milioni.
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News
ETRA: accuse infondate al granulato da pneumatici usati
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TRA, l’associazione europea del riciclo di pneumatici (European Tyre Recycle Association) ha diramato una comunicazione con la quale invita tutti i protagonisti del settore della produzione di turf artificiale ad unirsi nel rifiutare le accuse sul supposto impatto del granulato in gomma recuparato dai pneumatici fuori uso utilizzato per realizzare campi sportivi. «Negli ultimi anni – osserva l’associazione – si sono moltiplicati segnalazioni, infondate, che la gomma riciclata ha un effetto dannoso sugli sportivi che entrano in contatto con lo strato di riempimento dei campi artificiali, in particolare i portieri. Eppure, nonostante almeno due decenni di ricerche su questo tema, finanziate dall’industria, dai governi e da gruppi di interesse pubblico, non esiste alcuna evidenza empirica che possa collegare la gomma dei pneumatici all’insorgenza di tumori». La EPA, l’agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti, elenca 41 progetti indipendenti, nessuno dei quali ha individuato potenziali rischi nell’utilizzo di gomma da PFU per i campi sportivi. La Synthetic Turf Association ne conta altri 10. La pubblicazione del 2007 di ETRA, “Artificial Turf Compendium”, ne citava una cinquantina. Secondo uno studio citato da Ettore Musacchi di ETRA, e condotto a Torino, test comparativi hanno evidenziato che non esiste alcuna differenza sostanziale tra i campi in gomma e quelli naturali, per quanto riguarda il contenuto di potenziali contaminanti, pur in un’area urbana con un’alta concentrazione di strade ad alto traffico. L’attenzione di ETRA al tema nasce anche dall’iniziativa presa dalla Commissione Europea, che ha incaricato la ECHA, European Chemicals Agency, di realizzare una rassegna di tutti gli studi disponibili sul granulato in gomma e suo PAH, idrocarburi policiclici aromatici, per analizzarne i risultati. Dal momento che la produzione di campi sportivi assorbe circa il 39% di tutta la gomma riciclata, «qualsiasi risultato negativo di questa ricerca – sottolinea ancora ETRA – produrrebbe in danno incalcolabile al settore del riciclo di pneumatici e aprirebbe una crisi nel settore della gestione dei PFU», di cui il continente è già praticamente sommerso. 58
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Zeon introduce nuovi gradi nella famiglia Zetpol ZEON, il produttore globale di polimeri speciali, ha annunciato l’introduzione nel suo portafoglio di una nuova gomma HNBR (hydrogenated nitrile butadiene rubber) della famiglia Zetpol, ottenuta con la tecnologia di compounding High-Performance HNBR. La nuova gomma, afferma l’azienda, «ha eccezionali prorietà di ultima generazione». I nuovi compound progettati da ZEON offrono nuove opportunità per applicazioni per la produzione di guarnizioni garantendo miglioramenti in termini di compression set, invecchiamento a lungo termine e processabilità. «Il nostro nuovo High-Performance Zetpol – ha detto Kai Kremer, di recente nominato Commercial Manager della divisione HNBR di ZEON Europe – è caratterizzato da un’architettura polimerica unica e da uno specifico monomero vulcanizzante inserito nella catena polimerica. Questo consente di ottenere una resistenza alla compressione molto migliorata rispetto alle convenzionali gomme HNBR vulcanizzate tramite perossido». Il miglioramento della resistenza alla compressione si rivela una caratteristica particolarmente interessante per garantire tempi di invecchiamento più lunghi, specialmente in articoli tecnici di sezione molto sottile, come o-ring e guarnizioni.
Trelleborg acquisisce Specialty Silicone Fabricators
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relleborg, attraverso la sua area business Trelleborg Sealing Solutions, ha siglato un accordo per acquisire la società USA Specialty Silicone Fabricators Inc. (SSF). Si tratta di un produttore di componenti in silicone ad alta precisione per OEM che operano nel settore delle tecnologie medicali. L’azienda, privata, è un importante player nel mercato statunitense delle life sciences, che sta vivendo una forte crescita. Per Trelleborg, la sua acquisizione rappresenta una solida base per uno sviluppo futuro nel settore. SSF ha sede a Tustin, in California, e ha siti
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produttivi a Tustin e Paso Robles, sempre nel Golden State, e a Elk Rapids, in Michigan. Il fatturato nel 2015 è stato di circa 32 milioni di euro. L’operazione si inserisce nella strategia di Trelleborg di rafforzarsi in segmenti di mercato interessanti. Claus Barsøe, presidente dell’area business Trelleborg Sealing Solutions, ha commentato così l’acquisto, che verrà definito in tempi brevissimi: «È un grande piacere per me annunciare l’acquiizione di SSF, che è un’azienda leader nella produzione di prodotti in silicone per il mercato USA, con una solida reputazione e un’interessante base di clienti nel settore OEM. L’azienda si contraddistingue per le applicazioni avanzate e sfidanti e per la capacità di offrire supporto e valore al cliente dal progetto iniziale. Una filosofia molto vicina all’approccio di Trelleborg».
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e più ampie strutture per offrire ai clienti delle nuove Allrounder della serie Golden un servizio sempre migliore. In occasione Electric, presentate in prima mondiale nel dell’inaugurazione, gli ospiti hanno avucorso dei Technology Days della Arburg, asvoltisi suitable solution for every to l’opportunità di sperimentare direttadal 16for al 19 marzo scorso pressochallenge a suitable solution every challenge mente le capacità tecniche e le prestazioni la sede di Lossburg della società.
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Arburg inaugura centro tecnologico a Varsavia C
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a Arburg ha inaugurato, lo scorso mese di aprile, un nuovo Technology Center a Varsavia. L’edificio si sviluppa su una superficie globale di 800 metri quadrati, di cui 240 occupati da una sala per le dimostrazioni capace di ospitare fino a sette presse Allrounder che saranno utilizzate per prove pre-vendita, prove di stampaggio con stampi dei clienti e corsi pratici di addestramento. Sono disponibili, inoltre, sale per l’addestramento teorico e seminari tecnici e un magazzino ricambi più ampio di quello pre-esistente. La Arburg è presente in Polonia da oltre vent’anni, precisamente dal 1992, quando è stata fondata la filiale di Varsavia, e il centro tecnologico inaugurato il 19 aprile è espressione del successo sempre crescente che il costruttore di Lossburg riscuote sul mercato polacco da allora e dal quale è scaturita per la casa tedesca l’esigenza di nuove
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Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 – Italy 27010 Siziano (PV) 20094 Corsico (MI) – Italy20094 Corsico 27010(MI) Siziano (PV) 45+39 19 0382 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel. +39 02Tel 67 82 266 36+39 26 0382 96 1967 82 222 Fax +39 0382 67 82 222 Fax +39 02 36 26 96 19 Fax +39 02Fax www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds
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aerospace climate control electromechanical filtration fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sea Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Srl ViaPrivata Privata Archimede 1 Via Toscana, Via Archimede 1 Via 6/8 Toscana, 6/8 20094 Corsico (MI)(MI) – Italy 27010 Siziano (PV) Sales: 20094 Corsico – Italy Plant: 27010 Siziano (PV) Tel. +39 02 45 19 24 Srl 46 Tel +39 0382 Compounds 67 82 266 Parker Tecno Parker Hannifin Italy Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Fax +39 02 36 26 96 119 Fax +39 0382 Via Privata Archimede Via Toscana, 6/867 82 222 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA 59 Fax +39 02 (MI) 36 26 96 19 Fax(PV) +39 0382 67 82 222 www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds 20094 Corsico – Italy 27010 Siziano luglio · agosto 2016 www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Fax +39 02 36 26 96 19 Fax +39 0382 67 82 222 aerospace climate control electromechanical filtration fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds
News
Directa Plus arriva alla Borsa di Londra Directa Plus, il maggiore produttore europeo di grafene nello stabilimento di Lomazzo, Como, dal 27 maggio di quest’anno è quotata sull’AIM (Alternative Investment Market) di Londra. È un traguardo molto importante per l’azienda comasca che, come ha dichiarato Giulio Cesareo, fondatore e CEO della società, rappresenta solo una tappa del percorso di crescita di Directa Plus. Una crescita fondata sul grande potenziale di sviluppo dei materiali a base di grafene che certamente sarà favorita, da un lato, dalla maggiore visibilità conquistata con l’accesso al mercato borsistico e, dall’altro, dalla possibilità di esplorare nuove opportunità commerciali che sarà consentita dagli investitori. Sir Peter Middleton, chairman del board di Directa Plus, ha reso noto che l’azienda ha beneficiato di importanti contributi da parte di investitori sia britannici che del resto d’Europa. La società ha venduto 17.033.334 azioni al prezzo di 75 pence (poco meno di un euro), raccogliendo circa 12,8 milioni di sterline, pari a circa 16.8 milioni di euro. Il suo valore di mercato azionario all’attuale prezzo di collocamento è di circa 33,2 milioni di sterline, corrispondenti a circa 43,5 milioni di euro, e sono state emesse, in totale, 44.212.827 azioni ordinarie. L’azienda comasca commercia sull’AIM di Londra con il ticker DCTA.L.
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Engel chiude bene l’anno finanziario e rilancia per il prossimo Iil 6 e 7 giugno scorsi, Engel ha organizzato nella propria sede di Schwertberg, in Austria, il consueto appuntamento
con clienti e stampa, in cui ha comunicato i dati dell’anno finanziario 20152016. Il fatturato, ha comunicato il management dell’azienda, è in crescita, e
ha toccato 1,25 miliardi di euro a livello globale. Anche per l’anno in corso si prevede una performance in linea, visto il buon andamento degli ordini. Per l’anno finanziario 2016-2017 è previsto un investimento di almeno 100 milioni di euro per ulteriori espansioni in
termini di siti e capacità produttivi. «Nel 2015-2016 – ha detto Christoph Steger, Ceo di Engel Holding – siamo stati capaci di consolidare la nostra eccellente posizione di mercato in Europa e abbiamo ampliato la nostra presenza in Asia e America» Secondo Steger «il mercato europeo, e in particolare quello tedesco, è ancora il motore dell’innovazione, ma anche in America e Asia stiamo distribuendo sempre di più soluzioni su misura per applicazioni sofisticate, che non includono soltanto le macchine per lo stampaggio a iniezione ma anche automazione, tecnologia di processo o di iniezione». Un altro fattore di successo è la qualità. «Il nostro staff – ha commentato il Ceo di Engel – possiede un altissimo livello professionale in tutto il mondo. Siamo in grado di mantenere questo standard di professionalità grazie ai nostri programmi e apprendsitato e di formazione continua». Lo staff dell’azienda ammonta a circa 5.200 addetti, ma le assunzioni continuano a ogni livello di staff in tutti i continenti.
SALONE
2nd edition
Secure adhesion withoutDEL PRODOTTO CHIMICO the use of primer 11-13 Ottobre 2016, MiCo Milano Congressi, Milano
Inès A. Melamies, specialized journalist
AN ENVIRONMENTALLY FRIENDLY ATMOSPHERIC PLASMA TECHNIQUE MAKES PRETREATMENT OF LARGE, LIGHTWEIGHT COMPOSITE PANELS POSSIBLE AT HIGH SPEED AND IN CONTINUOUS FLOW
Recycled plastics and wood/plastic composites have predominantly But new panel technology can only reach its full potential wh hard-to-bond surfaces which in the past made them almost impos- parts manufacturing is efficient, cost- effective and environment sible to use for industrial processes. A new inline plasma system is friendly in equal measure. Up until now, the pretreatment of PP or P considered a breakthrough in the search for a cost-effective solution composite panels has largely relied on wet chemical methods us to the production of composite panels. The rotary nozzle method now makes it possible for the first time to pretreat large and lightFig. 1 Plasma pretreatment weight composite panels with potential-free of the fine ribs of atmospheric pressure plasma at high speeds the polypropylene in a continuous process. honeycomb ensures longBionics provided the inspiration for the manutime stable adhesive bonding facturing of modern plastic panels (Fig. 1) right of the surface layers from their initial development: Nature supplied Il pre-trattamento al the structure in the form of honeycomb (Fig. plasma delle pareti sottili, 2), plastics technology supplied polypropylene delle celle di polipropilene garantisce l’incollaggio (PP). Honeycomb panels are finding increasing i e Acidi Grassi li O ti n a c stabile e a lungo termine fi ri use as the core layer in lightweight composite i - Lub cidsuperficiali. iostrati - Bdegli re e C ri ia il panels since they are waterproof throughout s u che - Leganti re ti te ivi e A in it S d e d li A ra tu i vario tipo - Fib Na d e i in and offer high resistance and rigidity. The most rz s e fo R in R ri e li ra olim important property, however,P is without doubt Riempitivi Mine e e h c ri a C Chimiche h their light weight. te - Specialità ti - Masterbatc urati
tt os ran Chimici Nanostu e Miscele Comp Pigmenti e Colo i ti tt n o e d u il ro D P e ti u n Solve ento Acq Produttivo o m s a s tt e c ra T ro P il o r s e s p ce di Base e di Pro nti e Macchinari i ia ic p im Im h C i o tt ri o d to Pro Labora enti per l’uso msenza u tr S Adesione sicura di primer Inès A. Melamies, giorna e re tu ia h c Apparec UNA TECNICA ECO-COMPATIBILE AL PLASMA ATMOSFERICO RENDE POSSIBILE IL PRE-TRATTAMENTO DI GRANDI PANNELLI COMPOSITI A PESO RIDOTTO AD ALTA VELOCITÀ E CON PROCESSO CONTINUO
Le plastiche riciclate e i compo- potenziale ad alte velocità e con caratteristica più importante tut- I primer vengono generalme siti in legno-plastica sono quasi processo continuo. tavia, è senz’altro il peso ridotto. applicati a mano allo strato sempre caratterizzati da superfici La bionica ha fornito l’ispirazione Tuttavia, la nuova tecnologia dei mario con spruzzatura o lami difficili da incollare che nel passa- per la produzione dei pannelli pannelli è in grado di raggiungere zione. Le irregolarità sono in to li hanno resi quasi impossibili moderni di plastica (Fig. 1) già a il suo massimo potenziale se si tabili perché con questo meto da usare per i processi industriali. partire dallo sviluppo iniziale. La può ottenere una produzione di è molto difficile ottenere un’ap Un nuovo sistema in linea al pla- natura ha fornito l’esempio per la pezzi allo stesso tempo efficiente, cazione uniforme. mostra-convegno a 360° tutte le aziende utilizzatrici di prodotti chimici.supplementar sma èLa considerato rivoluzionario coinvolge struttura alveolare a nido d’ape vantaggiosa in termini di costi ed Un problema per la ricerca di una soluzione (in inglese ‘honeycomb’) (Fig. 2), dieco-compatibile. rappresentato dalla necessità Di seguito alcuni tra i settori maggiore interesse: vantaggiosa in termini di costi la tecnologia plastica ha fornito Fino ad oggi, il pre-trattamento osservare molto precisament per la produzione di pannelli il polipropilene (PP). I pannelli ho- dei pannelli compositi in PP- oElastomeri temperatura del materiale so Edilizia ProdottiinChimici e Derivati - Coatings - Adesivi - Sigillanti materiale composito. neycomb vengono usati sempre PVC è stato effettuato prevalenteposto al-trattamento Inchiostri - Plastica - Compositi - Gomma - Legno - Abrasivi e Materiali d’Attrito Tessile durante l’ Il metodo a ugello rotante rende più frequentemente come strato mente con metodi chimici umidi dei primer. Pelle e Cuoio - Calzature - Fonderia - Metallurgia - Trattamento Superfici Metalliche - Agraria ora possibile per la prima volta il primario nei pannelli compositi con l’aiuto di primer contenenti Sostanzialmente sarebbe po - perché Cosmetica - Polimeri Stampa pre-trattamento di pannelli gran-Detergenza a peso ridotto sono genesolventi,per nocivi sia per3D gli esseri bile usare primer adesivi disp di e a peso ridotto con plasma ralmente impermeabili e offrono umani che per l’ambiente a causa in acqua senza solventi ma rich delle Acque - Recupero e Smaltimento - Trattamento Rifiuti dono Chimici a pressioneTrattamento atmosferica senza elevata resistenza e rigidità. La delle emissioni elevate di COV. molta più energia durant
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Calendario
News
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città
fiera
sito internet
13-15 luglio
Panama City, Panama
The Latin American & Caribbean Tyre Expo
www.LatinTyreExpo.com
5-7 agosto
Colombo, Sri Lanka
Rubexpo 2016
www.rubexpo.com
28 settembre/1 ottobre
Saigon, Vietnam
Vietnam Int’l Plastics & Rubber Industry Exhibition
www.vietnamplas.com
14-16 settembre
Tashkent, Uzbekistan
Plastex Uzbekistan
www.ite-uzbekistan.uz
10-13 ottobre
Pittsburgh, PA, USA
International Elastomers Conference
www.rubber.org
19-26 ottobre
Düsseldorf, Germania
K2016
www.k-online.de
13-15 novembre
Shanghai, Cina
RubberTech China
www.chrubber.com
16-19 novembre
Giacarta, Indonesia
Plastics & Rubber Indonesia
www.plasticsandrubberindonesia.com
500.000 pneumatici fuori uso recuperati in Sardegna Sono 4.406 le tonnellate di PFU (Pneumatici Fuori Uso) raccolte da Ecopneus in Sardegna nei primi cinque mesi del 2016. Un’attività che ne ha evitato l’abbandono indiscriminato nell’ambiente e assicurato il corretto recupero sia di energia sia di materia per tante utili applicazioni nello sport, negli asfalti, in edilizia, per l’arredo urbano. Questi i dati diffusi lo scorso 17 giugno durante l’iniziativa Impianti Aperti Ecopneus, sbarcata in Sardegna con la prima tappa del 2016 per mostrare da vicino alle istituzioni, al mondo industriale, agli operatori del settore, agli organi di controllo e alla cittadinanza come viene gestito il processo di trattamento e recupero dei Pneumatici Fuori Uso e, soprattutto, dare evidenza concreta delle tante possibilità di impiego di questa preziosa materia prima seconda. L’evento si è tenuto presso l’azienda F.D.G. di Collu srl di Iglesias specializzata sia nella raccolta sia nella frantumazione dei Pneumatici Fuori Uso e parte della 62
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
filiera per il recupero dei PFU strutturata da Ecopneus, la società senza scopo di lucro tra i principali responsabili della loro gestione in Italia. Grazie ad una rete di aziende partner su tutto il territorio nazionale Ecopneus garantisce infatti raccolta, trasporto e trattamento di cir-
ca 250.000 tonnellate di PFU ogni anno, equivalenti in peso a oltre 27 milioni di pneumatici da autovettura. In Sardegna la rete industriale strutturata da Ecopneus conta sulle attività sia della FDG di Collu che della EcoService di S.Antonio di Gallura (OT), azienda
Taccuino
anch’essa specializzata sia nella raccolta che nella frantumazione dei Pneumatici Fuori Uso. Avvalendosi di una rete di subfornitori per le attività di raccolta presso circa 800 gommisti, stazioni di servizio e autofficine su tutto il territorio regionale garantiscono rintracciamento e corretto recupero di circa 12.000 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso ogni anno. Nel dettaglio, la raccolta dei PFU in Sardegna nei primi cinque mesi del 2016 è ripartita tra le 1.528 tonnellate di PFU raccolte nella Provincia di Cagliari, le 592 ton della Provincia di Olbia-Tempio, 543 ton di Nuoro, 538 ton di Sassari, 409 ton raccolte a Oristano, 294 ton nella Provincia del Medio Campidano, 255 ton nell’Ogliastra e 248 nella Provincia di Carbonia Iglesias. Attraverso una macinazione meccanica in passaggi successivi, dal Pneumatico Fuori Uso si ottiene acciaio (rinforzo normalmente contenuto all’interno del pneumatico) e principalmente gomma da riciclo sotto forma di granuli e polverini ampiamente utilizzati in tutto il mondo per la realizzazione di asfalti “silenziosi” e che durano di più, campi da calcio e superfici sportive, isolanti acustici e antivibranti, pavimentazioni antitrauma per aree gioco, elementi dell’arredo urbano come dossi e dissuasori di sosta e molto altro ancora. È stato stimato in 119 milioni di euro il risparmio per il Paese sulle importazioni di materie prime grazie alla loro sostituzione con i materiali ricavati dal riciclo dei PFU di Ecopneus. Un sistema di green economy che porta benefici all¹economia, all¹occupazione e all¹ambiente e che anche in Sardegna conta su aziende qualificate e certificate che contribuiscono al recupero del 100% dei Pneumatici Fuori Uso generati.
senti un’inversione di tendenza rispetto all’attuale abitudine di forzare la coltura dell’albero della gomma a svantaggio di colture e locali tradizionali per sostenere la produzione. Una pratica che avviene con frequenza in Africa e nel Sud Est Asiatico e che ha segnato la distruzione
della foresta tropicale primaria in molte aree di Indonesia, Malesia, Tailandia, Vietnam e Cambogia. La policy ecologica di Michelin è espressa in un documento pubblicato sul sito del gruppo e scaricabile dal sito dell’azienda.
Errata Corrige Sul numero 639 di giugno de L’Industria della Gomma, nell’articolo intitolato“Anche la gomma nelle pastiglie dei freni”, dedicato all’azienda Itaprochim, abbiamo per errore, a pagina 49, incluso Versalis tra i partner commerciali dell’azienda. In realtà l’indicazione che ci fornisce Luca Schaupp, Sales & Marketing Manager di Itaprochim, è che «l’azienda distribuisce e utilizza gomme sintetiche, in particolare NBR, EPDM e SBR di vari clienti» e che il riferimento a Versalis è erroneo. Ce ne scusiamo pertanto con i lettori e con i diretti interessati.
Una policy ambientale per Michelin Michelin è il più grande produttore mondiale di pneumatici ed è anche il maggior acquirente di gomma naturale del pianeta. Per questo, facendo seguito a un impegno che si era già presa formalmente nel 2015, ha deciso di adottare una precisa policy di gruppo, articolata in cinque punti, per rispettare l’ambiente al massimo delle sue possibilità. Al centro del progetto un impegno ad adottare una politica di “deforestazione zero”, che quindi rappreL’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
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gli inserzionisti DOPO BREXIT ASSEMBLEA GOMMA PLASTICA
Gli inserzionisti di questo numero
GOMMA E AUTOMAZIONE
640
MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
LUGLIO · AGOSTO 2016 - NUMERO 6
In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
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A leader in synthetic rubber supply
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Da quarant’anni semplicemente gomma GOMMA NATURALE E SINTETICA MAGAZZINO GOMMA NATURALE CON LABORATORIO MAGAZZINO LATTICE NATURALE JSR RB E JSR DYNARON GOMME SPECIALI Lagorio & Dufour S.p.A. •Via Montenapoleone, 8 • 20121 Milano • Tel. 02.76.01.38.66 (r.a.) • Fax 02.781.871 •e-mail: info@lagduf.it