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SETTEMBRE 2016 - NUMERO 7
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Mensile degli elastomeri e degli altri polimeri resilienti con il patrocinio di
SOMMARIO
ANNO 59 - settembre - n. 7
Federazione Gomma Plastica
assogoMMa
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA www.industriagomma.it
8 Rassegna della stampa tecnica estera
Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati Progetto e Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Pubblicitario Roberta Motta - roberta.motta@edifis.it Stampa Aziende Grafiche Printing srl Peschiera Borromeo (MI) Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00 Amministrazione amministrazione@edifis.it
Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi della legge 196/2003 l’Editoregarantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati,mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima.
L’Industria della Gomma una rivista edita da: Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
l’opinione
14 fare sistema: l’imperativo
per costruire il domani
Secondo Riccardo Musci, direttore della filiale italiana di Zeon Europe, per restare competitive le nostre aziende del settore devono “fare sistema”. Che cosa significa? Allearsi in progetti specifici su cui investire e con cui fare innovazione. Ma per riuscirci occorre avviare un percorso che non può prescindere da un’intensa attività di informazione e di formazione
mondogomma
18 costruttori di macchine:
cauto ottimismo per il 2016
I dati sull’andamento del comparto macchine per il settore gomma-plastica scaturiti dall’assemblea annuale di Assocomaplast dello scorso 28 giugno
FOCUS
27 inchiesta IL MERCATO DELLE MESCOLE Quali sono gli ingredienti che possono consentire alle
aziende impegnate nel difficile settore del compounding per mantenere un elevato livello di concorrenzialità? E quali sono le condizioni del mercato attuale e le previsioni per quello prossimo venturo, anche alla luce delle turbolenze internazionali degli ultimi tempi? Lo abbiamo chiesto a 14 protagonisti del comparto.
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SOMMARIO
ANNO 59 - settembre - n. 7
DALLE Tovo Gomma AZIENDE
44 le novità hi-tech di engel e borealis
Com’è ormai tradizione consolidata le due aziende austriache, la prima produttrice di macchine per lo stampaggio, la seconda di poliolefine, hanno organizzato un incontro con la stampa per aggiornare su novità e situazione. Noi ci siamo stati. Ecco il nostro reportage
50 la potenza del bicarbonato
in un open house Bicarjet, un’azienda padovana, ha sviluppato una tecnologia per pulire gli stampi con potenti getti di granuli di bicarbonato. Ora ha definito un accordo con State Technologies per la commercializzazione. Il 22 e 23 settembre un open house presenta l’operazione alle aziende del settore
52 a modena il prossimo forum meccatronica
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Si tiene il 12 ottobre la terza edizione dell’incontro sulle nuove tecnologie della produzione, organizzato dal Gruppo Meccatronica di Anie con il supporto di Messe Frankfurt Italia.
27
normative
54 veicoli fuori uso: lo stato dell’arte
Una normativa europea che entra in vigore a novembre bandisce una serie di sostanze da qualsisasi componente delle auto. Compresi, naturalmente, quelli in gomma.
61 taccuino
• Semaforo verde per le auto nel primo semestre • Mercato pneumatici: i dati ETRMA per il primo semestre • La Arburg al K con soluzioni “chiavi in mano” • Lanxess porta al K la tecnologia Rhenowave • Continental scommette sui pneumatici agricoli • Una nuova esperta di clima e ambiente per ETRMA • Massimo Lavazza è il nuovo ad di Pomini Rubber & Plastics • Paolo Ferrari presidente e Ceo di Bridgestone EMEA • Fare sistema, un evento di Assogomma per la filiera
70 calendario 72 gli inserzionisti di questo numero
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA luglio · agosto 2016
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ELASTICA
Rassegna della stampa tecnica estera
MATERIE PRIME ELASTOMERI UTILIZZATI IN CAMPI PETROLIFERI
Jim Goodson, Rustom Mody, David Gerrard, Baker Hughes International, Houston, TX (USA) – jim.e.goodson@bakerhughes.com RFP n. 2/2016, Volume 11, pag. 92-101.
L
a chimica e la tecnologa della gomma rivestono un ruolo chiave nell’industria petrolifera fin dalla sua nascita e questo articolo evidenzia l’importanza degli elastomeri in tutte le tipologie di pozzi petroliferi, dal momento che manufatti di gomma sono utilizzati in quasi tutti gli equipaggiamenti delle fasi di trivellazione, messa in funzione e produzione, e offre spunti di valutazione degli elastomeri presi in esame (NR/EPDM/NBR/HNBR/FKM/ FFKM/FEPM) interessanti anche per altri settori applicativi. I meccanismi di tenuta sono il cuore di ogni impianto petrolifero nelle sue tre fasi di vita sopra citate e sono i componenti primari che assicurano il successo funzionale e la longevità del sistema. Le tenute non metalliche sono essenziali per prevenire contaminazioni ambientali e per sopportare prolungati carichi dinamici nella nella vita di servizio: le loro applicazioni possono essere di breve termine, alla fine del quale possono essere cambiate o revisionate, oppure di lungo termine, nel qual caso la loro durata deve essere di 20 anni o più. La casistica del campo petrolifero è diversa da quella di altri settori applicativi
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
degli elastomeri, sia per quanto riguarda dimensioni, forme e richieste di prestazioni dei manufatti, che per le condizioni ostili a cui questi manufatti sono soggetti e per le innovazioni controintuitive sviluppate per il loro utilizzo. A differenza per esempio dei settori automobilistico e aerospaziale, i cui ambienti sono relativamente puliti e con basse pressioni, le condizioni di lavoro del campo petrolifero prevedono fanghi di perforazione a base olio minerale, fluidi acquosi con alte concentrazioni di sali solubili e di acidi, oltre a gas naturale e petrolio greggio. Inoltre le guarnizioni devono talvolta durare per 20 o 30 anni; mantenere la loro stabilità e tenuta così a lungo implica una notevole criticità di progettazione e collaudo, per contrastare gli effetti dell’ambiente sottosuolo con, a volte, rigonfiamento ed espansione accentuati, considerando soprattutto il fatto che sostituirle è costoso in modo proibitivo. Interessante la breve storia degli elastomeri utilizzati in un campo petrolifero, dalla gomma naturale alla nitrilica idrogenata, passando per PTFE e Aflas (polietilentetrafluoruro e copolimero di PTFE e polipropilene parzialmente fluorurato), con figure che illustrano i manufatti realizzati. Ancora più interessante è una dettagliata tabella, che riassume alcune applicazioni degli elastomeri specificando manufatto, funzione, polimero utilizzato, dimensioni, metodo di produzione, temperatura di esercizio e
prestazioni richieste. Si comprende così il ruolo svolto dagli elastomeri nel campo petrolifero, grazie alle loro proprietà dinamico-meccaniche, isteresi, resistenza all’abrasione, all’aggressione chimica e alla fatica, senza dimenticare la resistenza alla decompressione esplosiva e alle alte pressioni e temperature, che possono raggiungere 2.070 bar e 260 °C in alcuni casi in cui la trivellazione avviene alla profondità di 9.000 metri in 1.500 metri o più di acqua. La parte dell’articolo, dedicata alle sfide degli attuali campi petroliferi alla tecnologia degli elastomeri, offre al lettore un panorama dei diversi sistemi di perforazione del sottosuolo, da quello tradizionale in verticale, ormai poco usato, ai sistemi inclinati direzionali e a quelli orizzontali, sui quali si sono applicate simulazioni di analisi a elementi finiti (FEA) e di fluidodinamica computazionale (CFD), per comprendere meglio il flusso dei fluidi e gli effetti termodinamici sulla prestazione dei componenti elastomerici, abbreviandone i tempi di progettazione e di sviluppo e migliorandone l’affidabilità complessiva. Vale la pena di leggere i paragrafi dedicati alla fratturazione idraulica, all’acqua profonda e al recupero migliorato del petrolio (EOR = Enhanced Oil Recovery), in cui si fa sempre riferimento all’utilizzo di elastomeri, alla loro funzione di tenuta in rapporto alle specifiche condizioni ambientali di temperatura, pressione e chimica dei materiali con cui vengono
Abbiamo letto per voi in contatto, con particolare attenzione ai fluidi che possono comprometterne le prestazioni. A complemento del paragrafo inerente alla normativa ISO 14310 (relativa a “Industrie di petrolio e gas naturale – Equipaggiamento sottosuolo – Imballatori e tappi a ponte”) due tabelle di chiara lettura illustrano i criteri di selezione della tenuta e la scelta di uno specifico elastomero sulla base delle prestazioni richieste a specifiche temperature in presenza di prodotti chimici e fluidi in determinate condizioni. Nel paragrafo relativo alle soluzioni controintuitive si affronta una situazione solita per gli elastomeri, il rigonfiamento, ma con la soluzione contraria a quella di applicazioni normali, ossia con la ricerca di rigonfiamenti superiori al 1.000 %, così come si parla dell’espansione estrema di elastomeri indotta da mezzi idraulici o meccanici in sinergia con il sistema meccanico di supporto. La parte finale dell’articolo consiste in considerazioni positive sul futuro
dell’industria petrolifera per quanto riguarda lo sviluppo di materiali di tenuta ad altissime prestazioni, illustrando alcune recenti innovazioni in cui gli elastomeri hanno un ruolo fondamentale, anche grazie alle nuove nanotecnologie. Senza dimenticare che lo sviluppo di materiali di tenuta interessa non solo il settore energetico, ma anche quello aerospaziale e medicale, con reale possibilità di interscambio tra loro.
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Mary A. Krenceski, Huiping Zhang, Momentive Performance Materials Inc., Waterford, NY (USA) - email: mary.krenceski@ momentive.com - RFP n. 2/2016, Volume 11, pag. 102-105.
G
li elastomeri siliconici termoindurenti si stampano da molti anni per ottenere manufatti ad alte prestazioni nei settori automobilistico, sanitario, aerospaziale e di beni
di consumo, grazie all’ampia gamma di temperature di utilizzo, alla stabilità ad ozono e raggi UV, alla bassa energia superficiale e alla resistenza ad aggressivi chimici. Per quanto riguarda, nello specifico, la gomma siliconica liquida (LSR), lo stampaggio prevede una reazione chimica di reticolazione, la cui velocità determina la lunghezza del ciclo di stampaggio alla temperatura dello stampo. La tipica chimica di reticolazione è l’idrosilazione in presenza di un catalizzatore al platino, la cui reazione è ben controllata da una caratterizzazione dinamico-meccanica; recentemente è stato introdotto per la gomma siliconica liquida un meccanismo di reticolazione basato su luce UV, per la quale la caratterizzazione meccanico-dinamica si dimostra ancora un metodo impagabile per chiarire il ruolo svolto dall’intensità della luce UV, dalla concentrazione del catalizzatore e dall’influenza dello spessore del campione. Un’altra proprietà reologica utile per caratterizzare gli elastomeri siliconici è il creep
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ELASTICA (deformazione viscosa). Un reometro a sollecitazione controllata è in grado di misurare lo spostamento come funzione del tempo sotto sollecitazione costante, così come il recupero elastico dopo rimozione della sollecitazione. Si possono in tal modo calcolare i valori di viscosità a bassa velocità di taglio (η0) e di conformità recuperabile (J0). Questo comportamento del polimero è fortemente influenzato dal peso molecolare e dagli intrecci delle catene polimeriche. Un’analisi supplementare del peso molecolare permette alla prova di creep di essere usata per controllare la qualità di gomme siliconiche a peso molecolare molto alto, altrimenti difficile e lunga da analizzare con la più convenzionale cromatografia ad esclusione dimensionale (SEC = Size Exclusion Chromatography). Dopo una breve descrizione delle apparecchiature di prova utilizzate (tutti gli elastomeri delle prove sono prodotti da Momentive, ma nessun grado utilizzato viene specificato) si passa ad illustrare e a discutere, con l’ausilio di semplici grafici, i risultati delle prove condotte. Si affrontano, nell’ordine, la dipendenza dalla temperatura (con particolare attenzione alla cristallizzazione a – 40 °C), il controllo della reticolazione (con accento sulle radiazioni UV usate al posto del calore) e creep e recupero, che è la parte più consistente e interessante dello studio. Le conclusioni dello studio sono le seguenti: • le tecniche di prova reologiche e dinamico-meccaniche bene si prestano a chiarire e a quantificare le proprietà delle indicazioni del polimero siliconico e degli elastomeri termoindurenti • la conoscenza della prestazione termica di un polimero siliconico è richiesta per scegliere i prodotti idonei ad applicazioni gravose come quelle del settore aerospaziale • le reazioni di reticolazione possono essere controllate in funzione di tempo, temperatura o esposizione a radiazioni UV e utilizzate in risposta alla metodologia DOE (Design Of Experiments = progettazione di esperimento) • le proprietà di creep delle indicazio12
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
ni del polimero siliconico forniscono una tecnica rapida per controllare il peso molecolare di siliconi a peso molecolare molto alto. N.B. un analogo articolo degli stessi autori, sia pure senza grafici, è reperibile in internet digitando “Rubber World – August 2014: Rheology characterization of UV curable silicone elastomers”
MATERIE PRIME DISPERDENTI PER MESCOLE AD ALTA VISCOSITÀ, SU BASE GOMMA NATURALE, POLIBUTADIENE E SILICE Alberto E. Ramperti, Rubber Service SRL, Buenos Aires (Argentina) - email: aramperti@rubberservice.com.ar - RFP n.2/2016, Volume 11, pag. 106-110. tudio semplice nello svolgimento e pratico nella sostanza di analisi della prestazione di disperdenti in mescole a base NR/BR caricate con silice ma che, più che proporre innovazioni (prodotti analoghi a quelli della società argentina Rubber Service, che purtroppo non vengono specificati nella loro composizione chimica, esistono e sono noti sul mercato italiano da parecchio tempo), va inteso come studio utile a ricordare ai lettori gli effetti benefici degli aiuti di processo a base sali di zinco. Quando è necessario migliorare mescole di gomma naturale (ad esempio per battistrada di pneumatici di autocarri) nella resistenza all’abrasione, si ricorre a una combinazione di speciali neri di carbonio, silici e silani: in questi casi parte dell’olio di processo utilizzato è rimpiazzata da 1-3 phr di additivi che riducono la viscosità, ossia sali (saponi) di zinco. La viscosità di queste mescole è infatti troppo alta per poterle lavorare e deve essere ridotta con l’utilizzo di disperdenti, che ne migliorano la processabilità e le proprietà meccaniche e dinamiche. I disperdenti sono sostanze a bassa tensione superficiale, che umettano la superficie della carica e riducono le forze di attrazione fra le particelle, abbassando così la viscosità della mescola e migliorando la qualità della lavorazione posto che, naturalmente, essi siano compatibili con la natura chimica dell’elastomero utilizzato.
S
Due tabelle iniziali illustrano le ricette delle tre mescole sottoposte a prova (una di riferimento e due variazioni) e i metodi di analisi utilizzati per le fasi di mescolazione e di processabilità, per le proprietà dinamiche e per quelle meccaniche. Tutti i risultati delle prove effettuate sono riportati su grafici specifici, che evidenziano le prestazioni delle tre mescole in oggetto. Conclusione dello studio è che il disperdente Rubberserv DA203, di cui non viene detto nulla sulla composizione chimica, offre alcuni notevoli vantaggi di processabilità e dispersione, migliorando molto la resistenza all’abrasione. Restano comunque validi i benefici dati da ogni disperdente in quest’ambito, ossia: • più basso consumo di energia durante la mescolazione • ottima processabilità a temperature di estrusione più basse • viscosità più basse • migliore tan δ • migliore resistenza alla lacerazione.
MATERIE PRIME GOMMA LIQUIDA COME COAGENTE IN EPDM RETICOLATA A PEROSSIDO Marcel Gründken, Shigenao Kuwahara, Ralph Böhm, Kuraray Europe GmbH, Frankfurt/Hattersheim (Germany) – marcel.gruendken@kuraray.com - RFP n. 2/2016, Volume 11, pag. 112-115. Curiosa la presenza di questo studio sulle gomme liquide della giappponese Kuraray nel numero 02.2016 della rivista RFP, sulla cui copertina compare invece l’immagine della sezione di un pneumatico e la dicitura “Kuraray liquid rubber in tires for long lasting product solutions”. Il lettore si aspetterebbe, scorrendo la rivista, di trovare uno studio su questa tematica, invece quello pubblicato parla di tutt’altra applicazione, ossia di quella in EPDM, con un solo rapido accenno all’utilizzo nel settore dei pneumatici. Resta comunque interessante l’argomento trattato, soprattutto per i produttori di cavi elettrici e di tubi per i quali, soprattutto per i primi, l’EPDM è un polimero essenziale per la stragrande maggioranza delle loro produzioni. L’utilizzo delle gomme liquide Kuraray (KLR), caratterizzate da stretta distribu-
Abbiamo letto per voi zione del peso molecolare e grande consistenza dei lotti, permette di migliorare la cinetica e la densità di reticolazione, nonché le caratteristiche meccaniche di mescole in EPDM rispetto ai coagenti tradizionali. Questa situazione si ritiene essere dovuta alla covulcanizzazione con l’EPDM delle gomme liquide, mentre i coagenti tradizionali agiscono solo come plastificanti. I gradi delle gomme liquide Kuraray sono puri omopolimeri polibutadiene e poliisoprene a bassa concentrazione di composti organici volatili (VOC), non sono pericolosi per la manipolazione e sono idonei ad applicazioni per acqua potabile in conformità a normative locali e globali. Per quanto riguarda la gomma EPDM, in cui polibutadiene liquido a basso peso molecolare può essere utilizzato come coagente, le gomme liquide Kuraray sono in grado di modificare sensibilmente cinetica di reticolazione e proprietà fisiche. A questo scopo lo studio prende in considerazione influenze macrostrutturali, come peso molecolare e polimero di base, ed effetti sulla microstruttura, analizzando contenuto di vinile e struttura molecolare, e affronta anche la possibile sostituzione del triallilcianurato (TAC), coagente tradizionale molto utilizzato che mostra un comportamento alla reticolazione compreso tra polibutadiene a medio e alto contenuto di vinile. Grazie ad una specifica tecnologia di polimerizzazione, le gomme liquide Kuraray polibutadiene e poliisoprene (LBR e LIR) hanno una distribuzione di peso molecolare molto stretta e tra loro si mettono in evidenza, per la modifica di EPDM ed EPM, i seguenti gradi: • LBR-361, che offre eccellenti proprietà meccaniche con basso peso molecolare e alto contenuto di vinile • LIR-15, che conferisce la massima morbidezza con alto peso molecolare e basso contenuto di vinile • LBR-353, che otiene la massima processabilità con alto peso molecolare e medio contenuto di vinile. Il successivo paragrafo dello studio è dedicato a una visione generale delle gomme liquide Kuraray, in cui si cita la possibile applicazione nei settori del pneumatico, degli articoli tecnici in gomma, delle vernici, dei sigillanti e degli adesivi, ma lo studio è comunque concentrato su mescole in EPDM ed EPM, in particolare su una mescola di EPDM (Keltan L450 di Lanxess), reticolata a bis-perossido, con variazione del coagente da TAC a cinque diversi gradi di gomme liquide Kuraray a basso, medio e alto contenuto di vinile. La parte sperimentale è molto breve, si concentra sull’esposizione di grafici e tabelle, commentata forse con eccessiva sinteticità, e giunge alla conclusione che le gomme liquide Kuraray migliorano la lavorazione, il comportamento alla reticolazione e la prestazione meccanica della mescola in oggetto, con la considerazione che altre proprietà possono essere modificate con opportuna scelta di tipo e grado di gomma liquida.
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L’opinione
Fare sistema: l’imperativo per costruire il domani
di Riccardo Oldani
Riccardo Musci, direttore della filiale italiana di Zeon Europe.
U
n recente evento organizzato a Milano da Assogomma (ne parliamo succintamente anche nelle pagine finali del nostro Taccuino) ha affrontato un argomento quanto mai spinoso per le aziende italiane, in particolare per le PMI, cioè le imprese tipiche anche del comparto gomma. Intitolata “Fare Sistema – Strategie di innovazione e internazionalizzazione per essere un’industria della gomma competitiva e globale” la serata, tenutasi lo scorso 16 giugno, ha visto la partecipazione di importanti aziende del settore, tra cui anche Zeon Europe, l’importante produttore di chemicals e materie prime per la filiera. Una presenza non casuale. Riccardo Musci, direttore della filiale italiana di Zeon Europe, da tempo si adopera per mettere in contatto le aziende della filiera gomma affinché imparino a colloquiare, nell’ambito di progetti che le vedono impegnate insieme. Abbiamo incontrato Musci per capire quale sia la sua idea di “fare sistema” e perché consideri così importante che le aziende italiane del settore superino l’abitudine all’isolamento e inizino a colloquiare tra loro in modo costruttivo.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
“Fare sistema” è una formula usata di frequente, e di cui spesso si abusa, per sottolineare la necessità che i vari protagonisti di un sistema economico collaborino tra loro per creare condizioni favorevoli alla crescita. Ma che cosa significa in realtà per le piccole e medie imprese italiane, e per quelle della gomma in particolare? Riccardo Musci, direttore della filiale italiana di Zeon Europe, ci racconta il suo punto di vista sull’argomento, scaturito da una lunga esperienza sul campo e dal confronto con realtà, come quelle tedesca e giapponese. La chiave per fare sistema in Italia risiede nel riconquistare la capacità di avviare progetti, che coinvolgano più attori della filiera e che portino a risultati innovativi. Come? Attraverso un processo di informazione del management e formazione del personale tecnico. Ecco le sue opinioni al riguardo e i motivi per cui questa strategia potrebbe rivelarsi vincente per la nostra industria della gomma
Riccardo Musci Da dove nasce la percezione che “fare sistema” sia un valore strategico per le imprese italiane del settore gomma? Nel 2013 abbiamo organizzato nella nostra sede milanese un evento per presentare un progetto di impiego del nostro Zetpol HP nel settore automotive, intorno al quale abbiamo coinvolto alcune aziende della filiera, dal produttore di mescole all’utilizzatore finale. Visto il successo di quell’iniziativa, negli ultimi due anni abbiamo continuato a ragionare intorno al concetto di fare sistema, fino a collaborare quest’anno con Assogomma in occasione dell’evento di giugno, al quale abbiamo partecipato come sponsor “tecnici”. Penso che su questo fronte si debba agire su un doppio fronte: informativo, attraverso l’iniziativa dell’associazione che si rivolga direttamente al Il nostro sistema tessuto industriale della PMI e ai manager, e anche industriale sta formativo, con incontri diventando terreno rivolti ai tecnici e ai quadri di conquista da parte più operativi, magari degli investitori esteri. anche alle nuove leve.
Ma cedere le nostre imprese significa anche prepararsi a un futuro più difficile e al trasferimento delle nostre tecnologie in altri paesi. L’unico modo per evitarlo è fare innovazione. Perché ciò avvenga l’unica strada a disposizione delle nostre PMI è collaborare su progetti specifici
Perché questa comunicazione su due livelli? Perché, a mio parere, il nostro tessuto industriale nelle condizioni attuali non può reggere a lungo. L’aspetto della formazione è fondamentale, come è stato evidenziato anche dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia all’assemblea nazionale della Federazione Gomma Plastica, per restare competitivi con il mercato tedesco. Non per quanto riguarda il modello di lavoro ma dal punto di vista dei costi, della produttività, dell’organizzazione. Le nostre aziende sono piccole, medie e in buona parte anche micro e già soffrono un gap di dimensioni con quelle tedesche, che rappresentano il modello di riferimento in Europa. Ma poi sono ulteriormente svantaggiate per il diverso modello di inserimento nel mondo del lavoro rispetto alla Germania, dove i ragazzi che non vogliono andare all’università possono seguire un percorso di formazione tecnica efficiente che consente un rapido accesso alle aziende e che, anzi, si compie direttamente nelle aziende. L’apprendistato, l’inserimento in azienda, da noi rappresentano invece
una fase complessa, macchinosa. Ecco, quindi, che la formazione, soprattutto quella dei giovani, incide in modo molto sostanziale sull’efficienza delle imprese. Perché in Italia abbiamo un approccio diverso rispetto ai tedeschi? Perché da noi l’idea di studiare all’università prevale ancora su quella di acquisire una preparazione tecnica per entrare rapidamente in azienda? Perché siamo ancora legati a paradigmi vecchi, a modelli superati. Sono i modelli dei cosiddetti “baby boomers”, nati a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, e che oggi hanno tra i 50 e 65 anni. Sono coloro che sono cresciuti in un’epoca di grande ottimismo, nel pieno del boom economico, che hanno fatto crescere i loro figli, la generazione X, con l’idea che nulla sarebbe stato loro precluso, senza rendersi conto che i tempi nel frattempo erano cambiati. E così gli appartenenti alla generazione X sono andati all’università, hanno fatto i master all’estero, per scoprire poi che, a parte il settore dei servizi, il mondo del lavoro, quello manifatturiero in particolare, non aveva bisogno di loro. I “millennials”, quelli nati dopo il 2000 ancora non sono maturi per il mondo del lavoro e per creare valore, incidere sull’economia. Quindi in questo momento i “baby boomers” e la generazione X hanno visioni del mondo molto diverse e in contrasto tra loro. Questo contrasto può trovare una composizione in quei paesi, come la Germania o il Giappone, in cui la gente rispetta le regole ed è molto pragmatica, accetta di seguire percorsi di studio apparentemente più “umili” ma che sono funzionali all’inserimento dell’industria. E accetta anche di fare sacrifici pur di mantenere viva la manifattura e il lavoro per sé e per la comunità. In Italia la situazione è completamente diversa. Le aziende piccole, micro, tipiche del nostro settore, sono ancora legate a una visione tipica dei “baby boomers”, tutto sommato anarchica, che non ama le regole, perché la classe dirigente appartiene ancora in gran parte a quella fascia demografica. Ci salviamo con la creatività, l’inventiva, la capacità di fare prodotti di alta qualità e prezzo elevato. Ma questa capacità è propria di un numero limitato di aziende, spesso neanche di grandi dimensioni. Quindi, se proseguiamo su questa china, senza la coesione sociale e il rispetto delle regole, l’orizzonte non si presenta roseo. Qual è la soluzione? Fare sistema appunto! Adottare un modus operandi in cui i vari protagonisti della filiera collaborino tra loro superando l’antica mentalità che invece le spinge a chiudersi, per paura di rivelare al mondo segreti che si potrebbero proteggere semplicemente adottando i più elementari sistemi di tutela della proprietà intellettuale. Sistemi che vengono utilizzati in tutto il mondo ma che nel nostro paese, e soprattutto tra le piccole e medie imprese, sono praticamente sconosciuti. In realtà, con il sistema di lavoro attuale, in cui tutti L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
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L’INTERVISTA
gli articoli tecnici in gomma devono rispondere a specifiche molto precise indicate dal committente, e questo vale soprattutto nel settore automotive, la competizione tra le aziende si gioca sul prezzo e sulla capacità di comunicare e di saper “prendere” il lavoro. Nel momento in cui un concorrente, con le stesse capacità di dialogo e produttive, ribassa il prezzo, ha gioco facile nell’ottenere la commessa. Ma questo innesca un meccanismo che non genera valore. Dal nostro osservatorio, invece, abbiamo avuto più di un’occasione di interloquire con aziende, perlopiù stampatori, anche di piccole dimensioni, che ci hanno anche interpellato per creare un rapporto diretto con noi. Noi non possiamo servire direttamente queste aziende, ma il nostro invito, che facciamo sempre a chi cerca di coinvolgerci in questo modo, è di dar vita a un progetto, insieme con il loro compoundatore e con l’utilizzatore finale, finalizzato a un determinato obiettivo. In questo caso allora possiamo seguire queste aziende ed entrare anche noi a far parte del progetto. Questo, a mio modo di vedere, è il modo più concreto per fare sistema a disposizione delle nostre Pmi della gomma. Cosa bisogna fare perché questa mentalità si diffonda? Le aziende, anche quelle piccole, devono entrare nell’ordine mentale che bisogna investire. Non necessariamente con un pesante esborso finanziario, ma impegnandosi in progetti. Progetti di questo tipo, che sono il risultato di collaborazioni a più partner, creano un valore che poi si può amministrare e proteggere a livello di proprietà intellettuale. Si tratta di definire un obiettivo, unire le competenze e giungere a un risultato nuovo. È così che si fa sistema, non semplicemente stabilendo un accordo con fornitore e cliente, perché allora si ha soltanto un gruppo di lavoro, legato a interessi che oggi ci sono e domani non ci sono più. Unire le forze, senza una progettualità, un modello da seguire, non serve a nulla, non porta alcun valore aggiunto. Al contrario, lavorare per un progetto fa sì che il tutto, il risultato finale, sia maggiore del valore delle singole parti che entrano in gioco. I vari consorzi, gruppi di lavoro, sodalizi che nascono sulla base di un semplice accordo commerciale, a mio avviso non hanno dato risultato in questi anni. Un altro passo importante da compiere è l’internazionalizzazione. Questi progetti, questo fare sistema, devono coinvolgere possibilmente anche aziende italiane che operano in realtà estere. Ma qui si presenta un altro limite delle nostre aziende del settore, che spesso non sono attrezzate per curare e gestire rapporti a livello internazionale, anche semplicemente attraverso la padronanza delle lingue. Anche in questo ambito è importante la formazione, la transizione verso un management più portato a guardare fuori dai confini nazionali. E non tanto per creare siti produttivi all’estero, quanto proprio 16
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
Riccardo Musci per fare progettualità. Una strategia di questo tipo si rivela anche molto più produttiva di quella volta a delocalizzare la produzione o esclusivamente a rinnovare il parco macchine, che è orientata esclusivamente a mantenere intatto il livello di competitività ma senza creare nuova conoscenza e nuovo valore per il nostro tessuto industriale, fatto da imprese di dimensioni medie e piccole. Ma non c’è il rischio di scaricare la responsabilità della progettualità su aziende piccole, che non hanno la forza economica o la capacità di farlo? Certamente. Un’azienda medio-piccola che non ha le competenze per seguire questo tipo di percorso non può decidere dall’oggi al domani di cimentarvisi. Ecco perché oltre all’informazione, cioè a eventi e iniziative che illustrino le potenzialità di questo approccio, occorre anche molta formazione. La cosa più importante è far acquisire il metodo e addestrare le persone a farlo. Informazione e formazione sono le due chiavi per fare sistema, due rotaie dello stesso binario che vanno nella stessa direzione ma che non si incontrano mai, senza i quali tutto questo processo in Italia non potrà partire. Molti imprenditori italiani intendono l’idea di fare sistema con la necessità che siano lo Stato o le istituzioni ad attivarsi per aiutare le imprese. Qualcosa di molto diverso, quindi, dal prendere autonomamente l’iniziativa e unire le forze sulla base di un progetto. Cosa non funziona in questo tipo di approccio? La realtà è che il nostro paese sta diventando terreno di conquista. Sempre di più le nostre imprese vengono acquisite da gruppi esteri. Anche nel settore della gomma. Così resta poco di nostro. Se ci sediamo, in attesa che venga qualcun altro a sostenerci o ad aiutarci, perderemo il vantaggio competitivo, vedremo sempre di più realizzarsi un trasferimento tecnologico da noi verso l’estero. L’unico modo per evitare che questo succeda è innovare e questo si può fare soltanto “facendo sistema” nel senso più proattivo del termine, prendendo l’iniziativa, promuovendo progetti. Chi prende l’iniziativa di un progetto è quello che poi lo pilota e per avviarlo non c’è bisogno di grandi investimenti. Quello su cui lo stato può e deve intervenire è nella snellezza della burocrazia, nella velocità nel prendere decisioni e imprimere cambiamenti. In conclusione, in che modo raccomanderebbe alle nostre aziende della gomma l’idea di “fare sistema”? Fare sistema è un modello che amo definire delle tre “S”: semplice, perché è facile da capire, sicuro, perché porta risultati, sostenibile, perché non comporta investimenti che l’azienda non possa sostenere. Le aziend e, quindi, non hanno scusanti se decidono di non imboccare questa strada: l’unica valutazione da fare è se l’azienda voglia seriamente crescere, innovare, prosperare. Se si condividono questi obiettivi allora è questa, secondo me, la via da seguire.
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Costruttori di macchine: cauto ottimismo per il 2016 L’
indice della produzione industriale italiana, elaborato dall’ISTAT, ha mostrato nel corso del 2015 una crescita debole e intermittente ma comunque effettiva in termini di tendenza, fino a raggiungere il valore di 93,5 a dicembre (base 100 = 2010), partendo dal livello minimo di 90,4 registrato a inizio anno. Parallelamente, però, negli ultimi mesi del 2015 e a inizio del 2016 la fiducia delle imprese del manifatturiero ha mostrato qualche segnale di cedimento, prova anch’essa delle difficoltà che ancora rendono stentata una effettiva ripresa economica nel suo complesso. Anche le stime diffuse dal Ministero dell’Economia riguardo la crescita del PIL nel 2016 – nonché le relative correzioni, anche da parte della Commissione – non contribuiscono certo a creare e rafforzare la sensazione di una imminente, netta e duratura inversione di tendenza per quanto concerne l’andamento economico nazionale. Sempre secondo ISTAT, in un contesto internazionale incerto, il prodotto interno lordo dell’Eurozona dovrebbe espandersi a un ritmo moderato, pari allo 0,4% in ciascuno dei primi tre trimestri del 2016, sostenuto dalla maggiore domanda interna. La ripresa degli investimenti, legata al crescente utilizzo della capacità produttiva, dovrebbe rafforzarsi nel corso dell’anno, favorita dal basso costo del denaro. Ipotizzando un prezzo del petrolio stabile nell’ordine dei 40 dollari al barile e un tasso di cambio del dollaro intorno a 1,12 nei confronti dell’euro, 18
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
L’Assemblea nazionale di Assocomaplast, l’associazione italiana dei produttori di macchine per la gomma e per la plastica, ha rappresentato, lo scorso 28 giugno, l’occasione per fare il punto sul settore. Il quadro, come potete evincere dai grafici che pubblichiamo in queste pagine, mostra un comparto in salute. Per quanto riguarda le prospettive i produttori italiani mostrano un moderato ottimismo, come attesta la valutazione sulle prospettive per il 2016 pubblicata dall’associazione nella sua sintesi del Rapporto di Settore 2015, che riproponiamo integralmente in queste pagine
Macchinari gomma-plastica
ITALIA - MERCATO DELLE MACCHINE, ATTREZZATURE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA (milioni di euro)
ITALIA - IMPORT-EXPORT DI MACCHINE, ATTREZZATURE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA (migliaia di euro)
l’inflazione è attesa ancora negativa o solo lievemente positiva. L’organizzazione mondiale del commercio stima per il 2016 una crescita del commercio globale del 2,8%, ovvero un tasso in linea con quello del 2015 e comunque sotto la soglia del 3%, per il quinto anno consecutivo. La progressione viene sostenuta dalla ripresa della domanda delle economie asiatiche e potrebbe rinforzarsi nel 2017, quando è atteso un +3,6%. La già citata debolezza dell’euro dovrebbe continuare a sostenere le esportazioni italiane,
ovviamente anche quelle di macchine per materie plastiche e gomma, che continuano a rappresentare il volano del comparto.
Uno scenario internazionale incerto Contemporaneamente, però, il contesto politico ed economico internazionale resta fluido, condizionato da avvenimenti – vecchi e nuovi – che rendono davvero difficile fare previsioni che vadano al di là di qualche mese. In ambito europeo, i segnali positivi
a livello economico - a cui si è già fatto cenno - sono mitigati dalle incertezze derivanti dal quadro politico e dalle conseguenze di una possibile sospensione o revisione degli accordi di Schengen, a fronte dei sempre più consistenti flussi migratori che, se da un lato e nel medio-lungo periodo potrebbero fornire uno stimolo ai consumi e costituire un fattore di sostegno per il sistema del welfare nel Vecchio Continente, dall’altro costituiscono evidentemente una sfida senza precedenti. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
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MONDOGOMMA
ITALIA - PRIMI 10 PAESI DI ORIGINE DELL’IMPORT DI MACCHINE, ATTREZZATURE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA (migliaia di euro)
ITALIA - PRIMI 10 PAESI DI ORIGINE DELL’IMPORT DI MACCHINE, ATTREZZATURE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA (% sul totale)
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
Macchinari gomma-plastica
ITALIA - EXPORT DI MACCHINE, ATTREZZATURE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA (variazione % anno su anno)
ITALIA - EXPORT DI MACCHINE, ATTREZZATURE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA PER AREE GEOGRAFICHE (migliaia di euro)
La fuoriuscita del Regno Unito dall’Unione Europea, alla luce dei risultati del referendum, che potrebbe rappresentare un fattore fortemente destabilizzante per gli equilibri economici continentali.
Se, comunque, nei Paesi dell’UE si rileva mediamente un discreto ottimismo, grazie a performance economiche positive (soprattutto nel settore del manifatturiero) da parte di Paesi quali Germania e Polonia, in ambi-
to extra-Unione resta l’incognita della Russia dove, come ormai evidente, l’applicazione delle sanzioni istituite in seguito al conflitto con l’Ucraina ha finito per danneggiare in misura maggiore i suoi partner fornitori (oltre al L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
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MONDOGOMMA ITALIA - EXPORT DI MACCHINE, ATTREZZATURE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA PER AREE GEOGRAFICHE (% sul totale)
crollo del prezzo di gas e petrolio). Al di fuori del Vecchio Continente, si osservano fattori di incertezza per quanto concerne importanti mercati quali la Cina – la cui crescita nell’ultimo periodo è evidentemente rallentata e rimane soggetta agli effetti difficilmente prevedibili e quantificabili delle manovre via via imposte dal Governo in tema economico – e il Brasile – dove tante aspettative erano state riposte alla luce della consistenza degli investimenti avviati, ma a cui si contrappongono le ben note vicende giudiziarie che stanno investendo leader politici del Paese passati e presenti. La fase di transizione attraversata dall’Iran, in seguito al progressivo ridimensionamento dell’impianto sanzionatorio (che peraltro per i costruttori/esportatori italiani si traduceva essenzialmente nell’inoperatività delle banche), è ancora tutta da valutare: il paese è sempre stato, fino all’introduzione delle restrizioni, un importante partner commerciali dell’Italia e tra le prime destinazioni dell’export italiano di macchine per materie plastiche e gomma, anche grazie alla disponibilità di risorse economiche da parte degli operatori locali. Dal 2000 le vendite 22
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
al paese sono costantemente cresciute, raggiungendo il massimo nel 2005 con poco meno di 70 milioni di euro. Anche nel periodo delle sanzioni, i flussi, seppur in sensibile contrazione, non si sono mai arrestati e nel 2015 le forniture si sono attestate sui 13 milioni.
Locomotiva Nordamerica Ben diversi i segnali che provengono dal Nordamerica. Infatti, la locomotiva USA – che tanta influenza ha nel determinare le fasi recessive mondiali viaggia attualmente a ritmi sostenuti, trainando anche le economie messicana e canadese. Gli stessi costruttori statunitensi di macchine per materie plastiche e gomma hanno aspettative piuttosto ottimistiche per l’anno in corso, grazie a un portafogli ordini in miglioramento, alla luce di un’industria trasformatrice caratterizzata da indici diffusamente in crescita. Per i propri investimenti, potendo essere soddisfatti solo in misura ridotta dalla produzione locale, le aziende locali produttrici di manufatti si rivolgono in larga misura ai costruttori europei e giapponesi e, non a caso, le importazioni da questi quadranti geografici sono in deciso aumento.
America Latina e Africa Se quella messicana continua ad essere la seconda economia dell’America Latina, ma soprattutto quella che gode di miglior salute, lo si può imputare non solo all’influenza del vicino statunitense ma anche al fatto che – oltre al Brasile – anche gli altri paesi sudamericani non stanno attraversando una congiuntura favorevole: solo per citare i principali, l’Argentina attende l’esecuzione e i risultati delle misure annunciate dal nuovo Presidente Macri, volte a favorire il ritorno degli investimenti esteri e un riavvicinamento agli Stati Uniti; il Venezuela appare ormai inghiottito da una gravissima recessione che sembra senza ritorno; la Colombia, che in effetti risulta essere una tra le economie più stabili nell’area, deve comunque far fronte, a intervalli regolari, a proteste interne contro le politiche del Governo Santos e le richieste di aumento dei salari e miglioramento del servizio sanitario. Caso a parte quello del continente africano. In particolare, il settore sub-sahariano, guardato ormai da qualche anno con un certo interesse dai costruttori europei, non appare ancora “pronto”
MONDOGOMMA
ITALIA - PRIMI 20 MERCATI DI SBOCCO DELL’EXPORT DI MACCHINE, ATTREZZATURE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA (migliaia di euro)
per investimenti sistematici in tecnologia avanzata e, non a caso, sono in costante crescita gli acquisti dalla Cina. Non fa eccezione, purtroppo, neppure il Sud Africa, dove Italia e Germania hanno perso molto terreno rispetto ai livelli di forniture di pochi decenni orsono. I Paesi della fascia mediterranea, inve-
OGNI GIORNO NEWS E AGGIORNAMENTI
NOTIZIE SU: AZIENDE, MATERIALI, PRODOTTI, TECNOLOGIE E MERCATI
ce, appaiono tuttora condizionati negativamente dall’instabilità politica e sociale, che non sembra vicina a una soluzione.
Moderato ottimismo In sintesi, i costruttori italiani appaiono moderatamente ottimisti anche per il
2016, attendendosi un’ulteriore progressione - in termini di fatturato ed export - seppure non particolarmente consistente. Invece, i concorrenti tedeschi hanno una visione meno ottimistica sull’andamento del comparto nel 2016 e si aspettano una crescita pari a zero.
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Focus
Materie prime. dal mercato INCHIESTA Impressioni
Le nostre domande 1.
I dati economici indicano che la crescita trainata dall’export sta rallentando e che ora la partita si gioca sull’aumento dei consumi interni e della capacità di spesa delle famiglie. Le aziende italiane della mescolazione sono molto export-oriented. Avete riscontrato anche voi un calo della domanda dall’estero oppure il vostro settore è in controtendenza?
2.
Negli ultimi anni abbiamo assistito all’intraprendenza di alcuni compounder italiani che hanno aperto filiali all’estero, per esempio in Polonia o in Turchia, e che sono sempre più attivi nel perlustrare mercati come quello indiano o quello cinese. Lo scenario internazionale, però, si sta rivelando estremamente turbolento negli ultimi mesi, a causa soprattutto della Brexit e dell’allarme terrorismo. Ritenete che queste situazioni possano influire anche sul vostro business? Ne avete già riscontrato qualche segnale?
3.
A ottobre si tiene, a Düsseldorf, il tradizionale appuntamento con il K. In che modo parteciperete a questo evento, da visitatori o espositori? Quali novità pensate di portare o di trovare in fiera relativamente al vostro settore?
4.
Parliamo di mercato. Per quanto avete visto in questa prima parte di 2016 che tipo di mescole e per quali applicazioni vi vengono maggiormente richieste dai vostri clienti? Avete notato cambiamenti rispetto al passato negli ordini in termini di prodotti, quantitativi, consegna? Oppure tutto procede “as usual”?
Ricerca, qualità, prezzo: dei compound che cosa muove il mercato Internazionalizzazione, collaborazione sempre più spinta tra vari attori della filiera, investimenti in nuovi macchinari e in ricerca e sviluppo per mantenere elevata la qualità di prodotto. Sono queste, secondo i protagonisti del settore delle mescole che operano sul mercato italiano, le necessità a cui le aziende del comparto si devono conformare e adeguare per fronteggiare una concorrenza internazionale sempre più agguerrita
5.
Un recente evento organizzato da Assogomma ha messo in evidenza come sia sempre più necessario per le aziende della filiera gomma “fare sistema”, soprattutto quando si entra in rapporto con grandi marchi, per esempio del settore automotive, che richiedono un forte controllo, certificazione e ripetibilità dei prodotti. Questo comporta anche un maggior confronto tra fornitori, come possono essere i compounder, con i committenti stessi o con i loro fornitori di primo e secondo livello. Avete riscontrato anche voi simili dinamiche e come vi siete preparati a dialogare con simili partner? L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
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FOCUS
«Non ci pare che i nostri clienti stiano lavorando meno, ma la nostra visibilità sugli ordini non va oltre le 2-3 settimane» Co.Me.T Emanuele Goffi Direttore Vendite
1.
Il nostro andamento generale al 30 giugno rispecchia tutto sommato lo scorso anno a pari periodo, con qualche timido segnale di crescita limitato al paio di punti percentuali. Molti dei nostri clienti sono esportatori abituali e non ci risulta che stiano lavorando meno; è pur vero che la nostra visibilità sugli ordini è sempre limitata alle 2-3 settimane.
Che quantità di mescola producete in un anno? 20.000 t Quali tipologie di mescole producete? ACM, NBR, HNBR, CR, EPDM, NR, SBR, BR, IIR, CLIIR, BRIIR, AEM Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/ Termoidrosanitario, Guarnizioni, Medicale, Energie rinnovabili, Calzature, Nastri trasportatori, Rivestimenti In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Bobina In quali colori? Nero Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? 150 kg Quante linee di mescolazione avete in funzione? 3 Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 20%
2.
Siamo continuamente scossi da turbolenze. Il problema serio è rappresentato dai repentini cambi di direzione (e dall’escursione della loro entità) che si ripercuotono in ambito economico-finanziario a seguito degli avvenimenti sullo scenario geopolitico. L’influenza dei mezzi comunicativi oggi poi rende tutto estremizzato a partire dalla velocità con cui circolano le informazioni. Comet direttamente non ha sedi operative estere poiché ha da sempre scelto di operare sul suolo nazionale. Vero è che le esportazioni e l’indotto estero delle vendite nazionali potrebbero accusare il colpo, ma per il momento non ci pare che il nostro settore ne stia risentendo particolarmente.
3.
Forse da visitatori, ma non per forza. Se si parla di gomma il “K” da oltre un decennio, a nostro avviso, non è più così interessante.
4.
As usual.
5.
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Compounds AG Jose Manuel Garcia Head of Sales and Marketing
1.
Il nostro fatturato estero rappresenta indicativamente un 70% del fatturato totale. Vi è stato un rallentamento della domanda verso inizio anno, tuttavia a giugno abbiamo registrato un incremento pari al 3% rispetto al semestre dell’anno precedente. Lavoriamo primariamente con paesi di lingua tedesca. Notiamo una relativa stabilità del mercato interno svizzero. Crescente è anche la richiesta di offerte dal mercato italiano ed europeo in genere, animata primariamente da richiesta estera.
Le sinergie sono alla base di ogni partnership che si rispetti. Per quanto questa frase sembri scontata, Comet ripone in essa una vera e propria filosofia operativa. Da anni i tempi di risposta (e la qualità/precisione delle risposte stesse) fanno la differenza. Per questo motivo essere sempre aggiornati, nel caso specifico “fare sistema” con i committenti delle richieste già in fase di ideazione dei nuovi capitolati è utilissimo per una condivisione di competenze tecniche e una capacità di raggiungere risultati concreti risparmiando tempo, denaro ed energie.
2.
La scheda aziendale
3.
Co.Me.T. Srl Sedi: via Castello, 50, Adrara San Martino (BG) Via Fogliano Trav. I, 12 Coccaglio (BS)
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Notiamo un aumento degli ordini per effetto dell’entrata in vigore, da marzo 2016, della Normativa unica europea EN45545-2
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
Ricorrere ad altri mercati per guadagnare in competitività è una scelta talvolta obbligata dettata dalle leggi di mercato. Tuttavia è necessario investire fortemente nella formazione delle risorse umane. La produzione di mescole e di articoli finiti è più un’attività artigianale che industriale, in cui il knowhow, l’esperienza e il servizio al cliente giocano un ruolo fondamentale. Per questo motivo stiamo anche assistendo in altri settori merceologici a un ritorno in Europa di attività produttive dai paesi asiatici. Saremo presenti al K di Düsseldorf in qualità di visitatori. Quest’anno esporremo alla fiera Swisstech di Basilea dal 15 al 18 Novembre 2016 (stand C62, hall 1.1). Saremo presenti con tutte le aziende del nostro gruppo (POLYGENA AG) con uno stand di circa 130 m2. Culmine dell’evento, un aperitivo
Inchiesta mescole
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su invito con i nostri clienti mercoledì 16 novembre. In merito alle novità della nostra produzione stiamo lavorando al rinnovo dei certificati delle nostre mescole certificate per acqua potabile, da completare entro la fine dell’anno a seguito dei recenti sviluppi della normativa tedesca UBA. Stiamo inoltre continuamente lavorando all’implementazione delle caratteristiche meccaniche delle nostre mescole antifiamma. E siamo impegnati in numerosi progetti di ricerca e sviluppo con i nostri clienti per applicazioni estremamente innovative.
Si nota una sempre maggiore richiesta di prodotti certificati, di alta qualità e realizzati su misura per le richieste dei clienti
4.
1.
I primi 3 mesi dell’anno sono stati un po’ lenti. Rispetto al passato è difficile raccogliere contratti di fornitura a lungo termine. Tuttavia notiamo un trend in crescita nelle richieste di mescole certificate secondo le normative Europee per l’acqua potabile. Abbiamo una vasta gamma di mescole munite di multi-certificato, per cui è possibile con una mescola coprire tutti i mercati europei. Attraverso il recente lancio di mescole antifiamma con elevate caratteristiche meccaniche e un carico a rottura maggiore ad 8 Mpa, e grazie all’entrata in vigore da marzo 2016 della normativa unica Europea EN45545-2, notiamo un incremento degli ordini.
5. La collaborazione tra aziende di settore per definire standard comuni è di vitale importanza. Non abbiamo esperienza diretta nel settore automotive, che non serviamo. Tuttavia il settore acqua potabile e ferroviario richiedono ugualmente elevati standard qualitativi e ripetibilità dei prodotti. Da sempre ci confrontiamo con questi aspetti nel nostro ciclo produttivo, nel sistema di tracciabilità e nella selezione di fornitori affidabili. Aspiriamo a una gestione totale della qualità.
La scheda aziendale COMPOUNDS AG
Sede: Barzloostrasse 1 - 8330 Pfäffikon - Svizzera Che quantità di mescola producete in un anno? 5.000 t Quali tipologie di mescole producete? ACM, NBR, HNBR, ECO, CR, EPDM, NR, FKM Altro Per quali settori in particolare? Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/ Termoidrosanitario, Guarnizioni, Medicale, Altri In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Rotolo, Profilo sagomato estruso, Corda In quali colori? Tutti i colori secondo la richiesta del cliente Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? Il quantitativo minimo per le mescole nere varia tra 100 e 130 kg, per quelle colorate tra 80 e 90 kg. Quante linee di mescolazione avete in funzione? 2, una per le mescole scure una per quelle colorate Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 70%
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Der-Gom Giorgio Bolis
Amministratore delegato e Direttore generale La situazione economica è molto complessa e risente dell’incertezza generale. Le richieste dall’estero sono discontinue e non permettono, come in passato, di programmare le consegne. Il mercato interno fatica ancora a dare chiari segnali di ripresa. Riteniamo che indicazioni più chiare potrebbero arrivare nel corso del prossimo autunno.
2.
Come già detto la situazione è estremamente complessa e condizionata da molteplici fattori esterni. Certamente la presenza di numerosi eventi destabilizzanti non aiuta il mercato a trovare quegli equilibri che sarebbero necessari per garantire una ripresa incisiva e duratura; nonostante ciò, nel nostro piccolo, ad oggi non rileviamo importanti mutamenti del nostro portafoglio ordini, se non per qualche singolo cliente.
3.
Il K è da molto tempo un evento globale che mal si adatta a far da vetrina a realtà piccole come la nostra. Resta tuttavia la più importante fiera europea del settore e merita senz’altro una visita, per poter intercettare le tendenze ed i bisogni del settore.
4.
Si nota una sempre maggiore richiesta di prodotti certificati, di alta qualità e personalizzati alle esigenze di ogni cliente.
5.
Questo processo è in atto già da qualche anno, e soprattutto all’estero diventa un elemento di vantaggio competitivo. Sempre più clienti chiedono di sviluppare insieme prodotti che possano rispondere appieno alle esigenze del cliente finale e di dare il nostro contributo di esperienza per garantire un alto standard di qualità ed affidabilità del prodotto.
La scheda aziendale DER-GOM Sede: Garbagnate Monastero (LC) Che quantità di mescola producete in un anno? Circa 4.000 t Quali tipologie di mescole producete? ACM, NBR, HNBR, ECO, CR, EPDM, NR, IIR, BIIR, CIIR, PU. Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/ Termoidrosanitario, Guarnizioni, Medicale, Calzaturiero, Adesivi.
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
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FOCUS
In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Bobina, Profilo sagomato estruso In quali colori? Nero e colorato a richiesta. Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? 150 Kg. Quantitativi inferiori da valutare. Quante linee di mescolazione avete in funzione? Due. Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? Circa il 10%
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Internet ci ha abituati ormai ad avere tutto e subito. Questa tendenza si traduce in un passaggio dal just-in-time ad un più sfidante in-real-time
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Elastomers Union Armando Pagani Direttore commerciale
1.
Come azienda produttrice di mescole in fluoroelastomero siamo strettamente legati al mondo dell’automotive e quindi, inevitabilmente, al mercato tedesco. Sebbene la quasi totalità dei nostri clienti “diretti” sia rappresentata da trasformatori italiani, la domanda di articoli stampati proviene perlopiù dall’estero. Ci sentiamo dunque di concludere che, nonostante la tendenza evidenziata dai dati economici in questione, la nostra domanda sia sempre e comunque trainata dall’export.
2.
Consci del fatto che siano più soggetti ad instabilità e ciclicità, riteniamo comunque corretto perseguire i mercati in via di sviluppo, poiché rappresentano una grande fonte di opportunità. Nonostante lo scenario europeo sia ultimamente molto turbolento sotto diversi aspetti, ancora non abbiamo accusato una ricaduta di tale situazione sul nostro business, considerato anche il fatto che la nostra azienda ha una penetrazione limitata nel Regno Unito e che l’allarme terrorismo pare non preoccupare troppo il mercato tedesco.
3.
Parteciperemo al K 2016 come visitatori, ma anche, e soprattutto, come inserzionisti: in questa edizione abbiamo infatti voluto veicolare la nostra visibilità attraverso redazionali e pubblicità su alcune delle più importanti riviste del settore in uscita ad ottobre. Il motivo che ci ha fatto desistere dal presenziare come espositori è semplicemente il fatto che il nostro ambito di attività e di interesse è la gomma, meno rappresentato rispetto alla plastica in questa fiera.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
Crediamo, ma ovviamente si tratta di semplici congetture, che il focus di quest’anno saranno l’ottimizzazione e l’automazione dei processi produttivi: ridurre i tempi di lavorazione e, ancor di più, rendere i processi più efficienti è sicuramente un vantaggio competitivo che le aziende vogliono perseguire.
4.
Il mercato, in particolare quello automotive cui siamo strettamente legati, richiede sempre più prodotti superspecializzati e flessibilità di fornitura: internet ci sta abituando ad avere tutto e subito… Questa tendenza si sta infiltrando anche all’interno della realtà industriale: il “justin-time” pare si sia evoluto in un più sfidante “in-real-time”. È stato proprio per rispondere alle esigenze sempre più stringenti del mercato che Elastomers Union ha deciso di creare un network con una società di ricerca, la Dott. Viola & Partners Chemical Research srl, che si occupa dello sviluppo di nuovi polimeri sempre più performanti, della gestione della sintesi dei fluoroelastomeri e della ricerca di nuove applicazioni per questi materiali, e con una trading company, Sersar srl, che si occupa della loro commercializzazione, per avere materia prima sempre disponibile. Il primo importante risultato ottenuto dalle tre consociate con alcune mescole FKM a base dei terpolimeri bisfenolici Seflor®, ottimizzati dalla Dott. Viola & Partners, è il superamento di uno dei capitolati più conosciuti del mercato automotive, diventato negli anni più esigente e quindi ad oggi soddisfatto solo con materiali di classe superiore (terpolimeri perossidici) o passato “in deroga”, il VW 2.8.1 A/C 65 ed.2014-12.
5.
Finalmente qualche saggio ha avuto l’illuminazione che nella Rubber Valley (perché quando si parla di gomma, in Italia, si parla di questo) sia il caso di “fare sistema” per riportarla, forse, alle glorie di un antico passato. Sarcasmo a parte, sono anni che sosteniamo che sia necessario e fondamentale creare una vera rete nella filiera della gomma, per essere competitivi, ma soprattutto per avere maggiore forza nei confronti dei “grandi marchi”: tante piccole aziende fanno fatica, anzi, fanno moltissima fatica ad interfacciarsi o anche solo ad essere prese in considerazione dai colossi dei diversi settori, dall’automotive al petrolchimico. Unendosi tra di loro e condividendo le competenze avrebbero sicuramente chance in più, ma questo è molto difficile da realizzare a causa del background socio-culturale italiano. Per quanto ci riguarda, come già detto, abbiamo provveduto ad integrarci “a monte”, costituendo un network con le nostre due consociate - una società di ricerca, che sostanzialmente si occupa della gestione della sintesi dei polimeri, e una trading company che si occupa della loro commercializzazione - ottenendo ottimi risultati grazie a questa interazione. Ovviamente il nostro impegno per il futuro, nemmeno troppo lontano, sarà rivolto a creare una rete anche “a valle”, ma su questo non voglio ancora sbilanciarmi.
Inchiesta mescole La scheda aziendale ELASTOMERS UNION Srl Sede: Via Marconi 71 - 40122 Bologna - Sede operativa: Via della Concia 3A - 40023 Loc. Poggio Piccolo - Castel Guelfo (Bo) Che quantità di mescola producete in un anno? Più di 500 t Quali tipologie di mescole producete? FKM, Fluorosiliconica. Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/ Termoidrosanitario, Guarnizioni, Medicale, altri. In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Bobina, Rotolo. In quali colori? Qualsiasi Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? Qualsiasi, anche se per velocizzare il processamento dell’ordine è consigliabile ordinare multipli di 130 kg Quante linee di mescolazione avete in funzione? Due Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? Circa il 10%
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Come parte del Gruppo Marangoni abbiamo in programma di penetrare il mercato europeo con un ampliamento della gamma prodotti e della R&D, oltre a servizi più capillari
Eurorubber Nicola Pizzoli
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Direttore generale
1.
Eurorubber, da circa 10 anni presente sul mercato dell’articolo tecnico, ha concentrato la sua attenzione soprattutto in ambito nazionale, implementando ulteriormente negli ultimi 5 anni gli investimenti in attrezzature e personale con l’obiettivo di crescere velocemente, ritagliandosi uno spazio tra i compounder che operano nel settore delle mescole per terzi. Questo comparto, nel quale ci stiamo rafforzando, è al centro di primarie strategie aziendali volte ad ottenere una continua e graduale crescita. Il calo della domanda dall’estero è stato percepito ma solo indirettamente, in quanto la riduzione di volumi ha colpito più le aziende produttrici di manufatto che operano in prevalenza su un mercato globale. A nostro avviso non si rilevano aumenti significativi dei volumi interni, pertanto la competizione si sta facendo sempre più dura a favore di quelle aziende che, come Eurorubber, investono e crescono in linea con le esigenze della clientela.
info@degrandisrl.it www.degrandisrl.it
FOCUS
2.
Senza dubbio gli ultimi fatti di cronaca internazionale e lo scenario che si presenta oggi non favoriscono la crescita e il buon andamento dell’economia globale, creando turbolenze dannose che si ripercuotono sui mercati di tutto il mondo e aumentano la sfiducia dei consumatori. Nel nostro caso, non avendo un rapporto diretto con questi mercati e paesi emergenti, non percepiamo alcun segnale negativo che possa in qualche modo allarmarci. È comunque presente e costante, anche se indirettamente, la sfida con quei paesi, come la Cina e l’India, sempre più agguerriti e presenti in un mercato globale ormai congestionato.
3.
Al “K” di Düsseldorf saremo presenti da espositori insieme alla nostra consociata tedesca MRSD (ex ELLERBROCK GmbH), facente parte – come Eurorubber – del Gruppo Marangoni. È proprio attraverso questa sinergia di carattere industriale e tecnico che il Gruppo intende penetrare, in modo più efficiente e competitivo, il mercato europeo dell’articolo tecnico. Abbiamo in programma un ampliamento della gamma dei nostri prodotti, un servizio alla clientela più capillare, oltre ad un ampliamento delle attività di R&D, tutto questo con l’obiettivo di essere sempre più rispondenti alle esigenze del mercato anche al di fuori dei confini nazionali.
4.
Da un paio d’anni a questa parte stiamo investendo in modo significativo per accelerare i tempi di ingresso in un mercato comunque a noi non nuovo. Questo progetto è diventato di importanza strategica per la nostra azienda e siamo in fase di continua e graduale crescita. Per tale ragione non abbiamo un confronto con uno storico sufficientemente significativo per poter rispondere a questa domanda. In merito alla tipologia dei prodotti richiesti, stiamo ampliando progressivamente la nostra offerta: da prodotti standard, che prevedono mescole con polimeri tradizionali tipo EPDM, NBR, SBR, NR, CR, ecc., ove già godiamo di una buona contrattualità di acquisto di gruppo, a mescole più specifiche o speciali come AEM, ACM, ECO, HNBR, ecc., con le quali siamo ancora alla ricerca di una migliore competitività. L’ambizione è quella di diventare, nel medio termine, un’azienda che possa fornire una gamma di prodotti il più completa possibile, allargando il raggio anche alle mescole “colorate” e successivamente anche a prodotti inorganici e altro. Le applicazioni per cui vengono richieste le nostre mescole sono le più svariate. Siamo sempre disponibili e pronti ad ampliare ed estendere la nostra offerta di prodotti pur di assecondare al meglio le richieste di una clientela sempre più esigente.
5.
Facendo parte di un Gruppo strutturato di rilevanti dimensioni, che muove volumi importanti, e avendo un diretto rapporto coi maggiori fornitori di materie prime, siamo sempre in continuo contatto con questi ultimi partecipando attivamente alle attività di sviluppo di nuovi prodotti per i quali ci rendiamo spesso disponibili come “banco di prova”.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
I produttori stessi vanno alla ricerca di partner che possano offrir loro la possibilità di testare nuovi prodotti e ciò succede anche ad Eurorubber, nel rapporto con la clientela, quando c’è la necessità di testare nuove mescole o diversi tipi di processabilità sul campo. Pertanto, nell’R&D, il continuo confronto tra le varie competenze e tecnologie lungo tutto il percorso della filiera, a partire dal produttore di materie prime, per arrivare – dopo i vari passaggi – all’utilizzatore finale, è assolutamente importante al fine di migliorare tutti i processi produttivi, ottimizzando tempi e costi e creando valore aggiunto. La partecipazione del fornitore o sub-fornitore rispetto al committente, in particolar modo nel rapporto con grossi marchi, può essere fondamentale. In certi casi si arriva anche alla diretta partecipazione nello sviluppo di nuovi progetti. Eurorubber, nello specifico, collabora spesso con clienti che operano come co-designer con multinazionali in diversi settori merceologici, come ad esempio nell’automotive e nel settore del “bianco” (elettrodomestico). Inoltre siamo attivi nella ricerca di nuovi prodotti e tecnologie anche in collaborazione con atenei, sia italiani che esteri.
La scheda aziendale EURORUBBER Spa
Sede: Via Tarona, 8 – 43100 Ponte Taro (Parma) Che quantità di mescola producete in un anno? 10.000 t/anno Quali tipologie di mescole producete? ACM , NBR, CR, EPDM, NR, SBR, IIR, AEM Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia Tubi/Collettori/ Termoidrosanitario, Guarnizioni, Elettrodomestico (bianco) In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Filtrato, Calandrato, Profilo sagomato estruso In quali colori? Solo “nere” Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? 250 kg circa (pari a un lotto) Quante linee di mescolazione avete in funzione? 2 (da 270 e da 240 l) Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 20%
Inchiesta mescole
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impianto da due anni; e negli Stati Uniti, dove prevediamo di aprire, all’inizio del nuovo anno, una nuova unità produttiva che avrà una capacità significativa. Problematiche così sentite a livello mondiale come il terrorismo e, non per ultima, la Brexit, sicuramente imprimono ancora più incertezze sui mercati e rallentano sensibilmente tutti quei meccanismi imprenditoriali volti al continuo sviluppo che hanno da sempre caratterizzato il nostro continente. Facendo riferimento agli argomenti di cui sopra, Evercompounds Spa ha effettivamente visto dall’inizio dell’anno un calo significativo sugli ordinativi provenienti da Paesi nord africani.
Tensioni internazionali come il terrorismo e anche la Brexit imprimono ancora più incertezza ai mercati e rallentano i meccanismi dello sviluppo
Evercompounds Andrea Piffari
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Sales Manager
1.
Dalla fine del 2008, in un mercato interno in piena recessione, c’è stata una spasmodica ricerca di nuovi clienti rivolta soprattutto verso l’estero. Nella valutazione dei mercati esteri è assai importante differenziare quelli UE da quelli extra-UE: attualmente i mercati europei sono essenzialmente stabili o in lieve recessione, mentre i mercati che sembrano dare più soddisfazione in termini di crescita sembrano quelli asiatici, indiano e centro-nord americano. Attualmente i nostri volumi all’estero, tolto qualche caso particolare, sono in linea con quelli del 2015.
2.
Evercompounds Spa negli ultimi anni sta investendo in Paesi extra-UE con implementazione di nuove1linee produttive: Rdc PaginaPubblicitaria Corretta MAGGIO 2016.pdf 27/05/16 15:42 in particolare in Messico, dove siamo già presenti con un
3.
Evercompounds Spa sarà presente al K come espositore, con la speranza di poter valutare tramite i clienti e fornitori nuove opportunità di lavoro e maggiore fiducia sui mercati.
4.
Le richieste di nuovi prodotti sono orientate soprattutto verso il settore automotive: materiali sempre più particolari con caratteristiche sempre più performanti. In termini di gestione degli ordinativi cliente, non c’è nulla di nuovo: spesso dobbiamo gestire una mancanza quasi totale di programmi e previsioni, quantitativi sempre più spezzettati e consegne rapide: per restare competitivi e continuare a vendere le parole “urgenza” e “flessibilità” sono ormai diventate un must.
since 1975 products and services for the rubber industry! www.rdcsrl.com
FOCUS
5.
Grazie anche all’acquisizione di quote societarie dell’azienda LTE Srl, produttrice di compound speciali, Evercompounds Spa è in grado di dare al cliente finale un servizio completo sfruttando al meglio le sinergie commerciali e tecniche che riesce a creare di volta in volta sulla base delle specifiche necessità di ogni interlocutore. In particolare, sia Evercompounds Spa che Lte Srl fanno parte del gruppo denominato “I 5 Carati”, un polo di aziende che fanno parte del comparto gomma e ricoprono ruoli diversi ma complementari: dalla produzione del compound, allo stampo, alla pressa e alle macchine per cernita automatica del prodotto stampato. Questo ci permette di avere una visuale complessiva sulle richieste del mercato e di valutare nuove tecnologie nel campo della trasformazione del compound. Differentemente, vediamo ancora lontane sinergie con i nostri principali fornitori, in quanto seguono dinamiche di crescita e di sviluppo meno specialistiche e territoriali rispetto alle nostre realtà imprenditoriali, ma più generali e rivolte soprattutto al mercato globale.
La scheda aziendale EVERCOMPOUNDS SPA Sede: Fusignano (Ravenna) Che quantità di mescola producete in un anno? nd Quali tipologie di mescole producete? ACM , NBR, HNBR, ECO, CR, EPDM, NR Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia Tubi/Collettori/ Termoidrosanitario, Guarnizioni, Medicale In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Rotolo, Bobina, Granulato In quali colori? Seguiamo la tabella Ral in base alla richiesta del cliente Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? 50/140/250 kg circa (dipende dalla tipologia del prodotto) Quante linee di mescolazione avete in funzione? 5 Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? nd
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Per mantenere alta la qualità continuiamo a investire, come nel 2015, per un nuovo mescolatore ad alte prestazione, e come progettiamo di fare nel 2017
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Kraiburg Ciro D’Auria
Direttore vendite Italia
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
1.
Non possiamo confermare una tendenza al ribasso: la nostra situazione degli ordinativi è stabile, negli ultimi mesi abbiamo registrato solamente una modestissima riduzione della domanda dai clienti esteri. La nostra clientela punta sulla nostra competenza tecnica e la nostra pluriennale esperienza nella produzione di mescole di gomma sofisticate. In questo senso la qualità dei compound costituisce la priorità numero uno, sia per i nostri clienti sia per noi. Per poterla garantire, modernizziamo e investiamo sul nostro parco macchine, com’è avvenuto da ultimo nell’aprile 2015, con un nuovo mescolatore ad alte prestazioni, specifico per mescole chiare e colorate. Altri investimenti sono previsti per il 2017. Con l’inserimento nel nostro assortimento di prodotti di compound a base di perfluorelastomero (FFKM) si creano possibili soluzioni per applicazioni di lunga durata, come ad esempio guarnizioni, che contribuiscono a una maggior produttività e sostenibilità. Per quanto riguarda l’innovazione offriamo ai nostri clienti sviluppi per nuove applicazioni nei settori aerospaziale, dell’energia eolica e automotive: un esempio calzante è la KRAIBON®, una tecnologia per gomma-compositi rinforzati con fibre, che offre possibilità assolutamente innovative in relazione a smorzamento, isolamento e comportamento di scheggiatura dei componenti.
2.
Attualmente non abbiamo ancora risentito di conseguenze negative. Una delle ragioni è sicuramente anche il fatto che già da anni gestiamo stabilimenti in Cina e Bulgaria. La vicinanza alla clientela rappresenta per noi uno dei fattori più importanti.
3.
Non parteciperemo alla fiera K 2016 di Düsseldorf direttamente. Ma i nostri referenti della vendita rappresenteranno la Gummiwerk Kraiburg allo stand della Kraiburg TPE, che fa anch’essa parte della Kraiburg Holding e ha sede a Waldkraiburg. Farò visita ai nostri clienti alla K 2016 a Düsseldorf e mi informerò sulle ultime tendenze. Tra le novità che ci attendiamo alla K 2016 sicuramente ci saranno nuove macchine per la lavorazione, come ad esempio stampanti 3D, novità nell’ambito dell’efficienza energetica e della sostenibilità, ma anche tematiche come il rafforzamento della produzione customizzata, grazie alla digitalizzazione della catena di processo, nonché innovazioni nel settore dei compositi. Di grande interesse per noi sono naturalmente anche i nuovi materiali e polimeri per le nostre mescole Kraiburg, i cui requisiti divengono sempre più estremi e complessi.
4.
Il numero di nuove richieste di mescole elastomeriche specifiche è rimasto costante rispetto all’anno scorso, mentre registriamo variazioni minime o un lieve regresso dal settore automotive. Vediamo che tanti trasformatori di gomme a noi sconosciuti, soprattutto del settore automotive, mostrano interesse per mescole di gomma sofisticate, ma anche per mescole certificate per applicazioni alimentari o in contatto con acqua potabile e per usi industriali specifici.
Inchiesta mescole 5.
Dato che norme, direttive e standard impongono requisiti sempre più impegnativi e disparati in relazione a prodotti e processi, per i produttori di articoli in gomma, in particolare del settore automotive, diviene sempre più importante poter rifornire il mercato rapidamente, con prodotti di qualità e in maniera efficace e concorrenziale. Affrontiamo tale realtà focalizzandoci ancora di più su contatti con i nostri clienti personali e all’insegna della collaborazione, in quanto solo così facendo possiamo realizzare congiuntamente progetti di successo. Fattori essenziali sono, in questo senso, una qualità delle mescole testata e costante, attestata mediante ripetute certificazioni a norma ISO 9001, ISO/TS 16949, ISO 14001 ISO 50001 confermate da due decenni di Quality Audits. Altre ragioni per cui i trasformatori di gomme italiani sviluppano i loro prodotti assieme a noi sono, da un lato, la selezione di mescole standard che nel nostro caso è la più ampia d’Europa e, dall’altro, l’adattamento individuale di ogni mescola ai requisiti in termini di forma di fornitura, colore, dimensioni dei lotti e parti finite, infine il know-how pluriennale e l’elevata competenza nello sviluppo e la prova. Decisivi ai fini della lavorabilità e quindi della concorrenzialità sul mercato sono, non da ultimo, tempi di consegna brevi e una sicurezza nelle forniture certa e affidabile.
La scheda aziendale GUMMIWERK KRAIBURG GMBH & CO. KG Sede: Teplitzer Strasse 20 – D-84478 Waldkraiburg, Germania Che quantità di mescola producete in un anno? 15.000 t Quali tipologie di mescole producete? ACM , NBR, HNBR, ECO, CR, EPDM, NR, FKM, FFKM, Siliconica, Fluorosiliconica, AEM, SBR, NR-SBR. Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia Tubi/Collettori/ Termoidrosanitario, Guarnizioni, Soluzioni FRP innovative nei settori dell’acustica e della protezione da impatti e schegge In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Bobina, Rotolo, Granulata, Corda, Pre-formata. In quali colori? Mescole nere e colorate Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? Da 40 kg per mescole nere, da 100 kg per mescole colorate. Quante linee di mescolazione avete in funzione? 9 mescolatori. Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 40%
WWW.RUBBERTRADE.IT
Raffreddatore STC 4500/1.8 e festonatore FST 2/2. Raffreddamento e raccolta in continuo di due strisce in due contenitori con sistema di pesatura e cambio contenitori automatico. Produttività: 1500 kg/h
BEYOND THE HORIZON
FOCUS
«L’operazione di acquisizione di Laborsil da parte di Comet
ci consente una maggiore visibilità sul mercato europeo e internazionale e di ampliare le opportunità di business
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Laborsil Tiziano Tresoldi
Direttore commerciale/Amministratore
1.
I risultati dei primi 6 mesi dell’anno, ci portano a pensare che la domanda del comparto gomma abbia mantenuto il trend del 2015, con un primo trimestre più positivo e un rallentamento nel mese di giugno. Le previsioni sono di corto-medio termine, pertanto non ci possiamo sbilanciare sul proseguo dell’anno.
2.
L’internazionalizzazione delle società oggi è diventata necessaria e obbligatoria, per mantenere le posizioni di mercato e avere una visibilità sempre maggiore verso le nuove frontiere europee ed extra europee. Proprio per questo, l’operazione di acquisizione da parte di Comet della Laborsil avvenuta a fine maggio 2016 consente di perseguire i seguenti scopi strategici: • Allargare il portafoglio prodotti da parte di Comet che non disponeva nella propria gamma di siliconi e fluorosiliconi • Sfruttare la maggior organizzazione commerciale di Comet, per dare a Laborsil una maggior visibilità all’estero • Consentire ad entrambi di interfacciarci verso applicazioni, clienti e mercati diversi e più ampi, per poter cogliere, pur con tutte le criticità citate nella domanda, le interessanti opportunità che il nostro settore ancora offre.
3.
Sicuramente saremo presenti come visitatori, e come sempre cercheremo di cogliere le opportunità che questa vetrina internazionale ci potrà offrire.
LABORSIL SRL Sede: Via dell’Industria 75 – Bergamo Che quantità di mescola producete in un anno? 850/900 t Quali tipologie di mescole producete? Siliconica e Fluorosiliconica Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia Tubi/Collettori/ Termoidrosanitario, Guarnizioni, Medicale In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Foglia, Rotolo In quali colori? Tutti i colori della gamma RAL Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? Da 1 kg in su Quante linee di mescolazione avete in funzione? 3 linee di cui 2 aperte e 1 chiusa Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 25
«
Grazie alla collaborazione con Evercompounds, attiva da 2 anni in Messico, e all’avvio della produzione negli Usa nel 2017, ci apriremo anche a questi mercati
LTE Stefano Siviglia
»
Managing Director
1.
Sicuramente i settori alimentare, medicale, elettrico ed automotive continuano ad essere i mercati di maggior sbocco dei nostri prodotti. A eccezione del settore elettrico che sta avendo un trend positivo, i restanti settori sono rimasti stabili.
Il primo semestre 2016 ha evidenziato un incremento importante dell’export, che per LTE si attesta ormai intorno al 40% del fatturato. Allo stesso modo anche il mercato domestico ha segnato un aumento, seppure non così marcato rispetto alle vendite su mercati esteri. Dai nostri dati possiamo quindi affermare che LTE è in controtendenza rispetto al trend che ci segnalate.
5.
2.
4.
Come già si diceva nella precedente intervista del 2015, sempre più il settore automotive sta richiedendo alla filiera una stretta e costante collaborazione per lo sviluppo e la messa a punto dei prodotti. Ciò consente di poter contare su volumi di prodotto costanti e relativamente sicuri, ma richiede tempismo, prontezza e preparazione tecnica per poter dialogare con tutti gli attori della filiera. Per quanto possibile Laborsil e Comet stanno cercando di attrezzarsi per partecipare attivamente a questi progetti, e cogliere tutte le opportunità che il settore può offrire.
36
La scheda aziendale
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
Grazie alla partnership con Evercompounds Spa, presente ormai da due anni in Messico con un sito produttivo, e alla nuova produzione che sarà avviata ad inizio 2017 negli USA, LTE porterà la propria linea di prodotto anche in questi mercati, creando sinergie e completando la gamma di mescole, così da poter rispondere a qualsiasi tipo di richiesta nel settore compound elastomerico.
3.
Al K di Düsseldorf parteciperemo da espositori in uno stand Evercompounds – LTE. Questo per rimarcare la nostra
Inchiesta mescole partnership e presentare ai nostri clienti la nuova sede messicana di LTE, che nel mese di ottobre sarà operativa e capace di fornire mescole in VMQ/FVMQ. Successivamente produrrà anche FKM.
4.
Per quanto riguarda FKM, l’applicazione più diffusa resta sempre il settore automotive, anche se si registra un aumento di richieste di compound per contatto con alimenti ed acqua potabile. Per il comparto automotive stanno aumentando le richieste degli FKM perossidici a causa della esigenze manifestate da parte di costruttori di auto e regolazioni ambientali di performances sempre più alte. In alcuni casi, abbiamo notato la possibilità di sostituire mescole a base di EPDM Perox con VMQ, in modo da aumentare notevolmente la produttività ed evitare problemi in fase di stampaggio, con l’ulteriore vantaggio di ottenere una gamma di colori praticamente illimitata.
5.
Abbiamo notato un interesse crescente da parte di alcuni importanti gruppi multinazionali (anche non-automotive) che non producono direttamente articoli stampati, ma cercano comunque di collaborare fattivamente con compoundatori in modo da poter “approvare” direttamente le mescole ed avere la certezza della qualità dei loro prodotti. Da qui nasce la richiesta di avere lo stesso compound, prodotto localmente i in più paesi ed è in questa direzione che LTE si sta muovendo per dialogare al meglio con questi marchi.
La scheda aziendale LTE Srl Sede: Via Lama, 10 – 25033 Cologne (Brescia) Che quantità di mescola producete in un anno? 1.000 t Quali tipologie di mescole producete? FKM, Siliconica, Fluorosiliconica, FFKM Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia Tubi/Collettori/ Termoidrosanitario, Guarnizioni, Medicale, Estrazione petrolifera In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Rotolo, Bobina In quali colori? Gamma completa di colori Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? 1 kg Quante linee di mescolazione avete in funzione? 2 linee per FKM, 4 linee per VMQ Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 40%
FOCUS
«
Da marzo 2016 operiamo con uno stabilimento in Turchia, in fase di startup. Al momento le vicende politiche non ne stanno influenzando lo sviluppo
Mesgo Giorgio Cabrini
»
Direttore Commerciale
1.
Per quanto riguarda Mesgo, non abbiamo notato né nel 2015 né nel 2016 un calo della domanda estera.
2.
Mesgo opera dal marzo 2016 in uno stabilimento in Turchia, essendo in fase start up al momento le vicende sociopolitiche turche non stanno influenzando i nostri piani di sviluppo. Ritengo che il giudizio debba essere rimandato a fine anno. Per quanto riguarda lo stabilimento polacco, attivo dal 2007, registriamo una crescita sia nel 2015 che nei primi mesi del 2016.
3.
La fiera di Düsseldorf è sicuramente un’occasione importante di visibilità, ma i costi, la logistica, la dimensione della fiera ci hanno fatto decidere ancora una volta di partecipare come visitatori piuttosto che espositori.
4.
Non abbiamo notato differenze sostanziali della distribuzione della domanda nei diversi segmenti industriali: cavi ed auto rimangono i nostri segmenti principali.
5.
Non ci pare una grossa novità, da sempre Mesgo opera con trasparenza sia con i fornitori sia con i grandi gruppi multinazionali, che per quanto concerne un compounder sono esclusivamente Tier 1.
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Siamo tradizionali fornitori di grandi marchi internazionali, quindi abituati a lavorare in regime di stretto controllo da parte del cliente
»
Parker Hannifin Umberto Montuoro
Sales Manager Tecnocompounds
1.
Sebbene gli indici economici evidenzino un calo della domanda dell’export, l’andamento nel comparto mescole allo stato attuale e nelle svariate declinazioni applicative sembra non aver risentito di tale fenomeno.
2.
È abbastanza prematuro valutare ad oggi gli effetti della Brexit e l’allarme terrorismo con le possibili ricadute sul business. L’attenzione comunque a monitorare questi fenomeni rimane di assoluta rilevanza al fine di intraprendere le azioni necessarie.
3.
La Parker per quanto riguarda il business delle mescole parteciperà come visitatore.
4.
La scheda aziendale
Il mix delle richieste dai mercati tradizionalmente forniti da Parker Tecnocompounds ha riscontrato una tendenza ad una sempre maggiore riduzione del lead time.
MESGO Spa
5.
Sedi: via Virgilio, 16 – 24060 Gorlago (Bergamo) Che quantità di mescola producete in un anno? Oltre 11.000 t Quali tipologie di mescole producete? ACM, NBR, HNBR, ECO, CR, EPDM, NR, FKM, Siliconica, Fluorosiliconica, Altro Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/ Termoidrosanitario, Guarnizioni, Medicale, Altri In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Rotolo, Bobina, Profilo sagomato estruso, Corda, Pre-formata In quali colori? Tutti Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? Da 1 a 140 kg, secondo la tipologia di mescola
38
Quante linee di mescolazione avete in funzione? Informazione riservata Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 30%
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
La Parker è da sempre strutturata e opera in regime di stretto controllo con i clienti laddove richiesto, essendo tradizionalmente fornitore di riferimento dei maggiori marchi internazionali che operano nel settore gomma.
La scheda aziendale PARKER HANNIFIN ITALY srl (TECNOCOMPOUNDS) Sedi: via privata Archimede, 1 – 20094 Corsico (Milano) Impianto, via Toscana, 8 – 27010 Siziano (Pavia) Che quantità di mescola producete in un anno? 28.000 t Quali tipologie di mescole producete? ACM, NBR, HNBR, ECO, CR, EPDM, NR, Altro
Inchiesta mescole Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/ Termoidrosanitario, Guarnizioni, Altri In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Granulata In quali colori? Neutri e in vari colori in accordo con i requisiti del cliente Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? 250 kg per campionature – 1.500 kg lotto minimo Quante linee di mescolazione avete in funzione? 2 linee Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 45%
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I recenti eventi internazionali, e il terrorismo in primis, possono generare periodi di insicurezza, ma non influire in termini drammatici sul business
PMG Carlo Nolli Sales Manager
»
1.
Per quanto riguarda PMG l’aumento delle vendite, avvenuto principalmente nella prima fase dell’anno, è determinato sempre dall’export diretto o indiretto, ma ancora predominante per la nostra crescita. Il mercato interno è fermo nel migliore dei casi, se non addirittura in diminuzione nei settori più poveri. Sicuramente nel secondo trimestre c’è stato un rallentamento sull’export, anche se in termini non drammatici, che consente a PMG di chiudere il semestre con una buona crescita. Tuttavia tale rallentamento non è stato assolutamente compensato da una maggior richiesta interna e, al momento, non ci sono segnali tangibili che questo possa accadere.
2.
Riteniamo di essere stati i pionieri, tra gli “ indipendent compounder” di questa ricerca di nuovi mercati extra nazionali. Già nel 1988 aprimmo un magazzino in Germania per la commercializzazione di mescole fluorurate, tuttora in attività e con risultati del tutto apprezzabili. Seguì nel 2006 l’apertura del nostro impianto romeno, la prima nostra produzione estera e quest’anno, a settembre, partiremo con il nostro impianto cinese. Sono passati quasi 30 anni dalla nostra prima esperienza estera e in questo lasso di tempo sono accaduti molti fatti economico-politici di enorme portata. Basti pensare all’ingresso della moneta unica in Europa o alla globalizzazione dei mercati. Tuttavia la ruota dell’economia non si è mai fermata.
FOCUS
Abbiamo assistito a fenomeni di crisi inusuali, come nel 2008/2009, ma il tutto si è risolto, magari con soluzioni socialmente discutibili e stravolgimenti in alcuni paesi. Ma si è andati sempre in crescendo. Riteniamo quindi che anche i recenti eventi, e il terrorismo in primis, possano generare dei periodi di insicurezza e preoccupazione ma non influire in termini drammatici sui business.
3.
Riteniamo la fiera internazionale del K2016 sicuramente importante per i produttori di materie prime e di macchianri e ausiliari per l’industria dei polimeri. Tuttavia è forse troppo dispersiva per le esigenze dei compoundatori di gomma. Preferiamo concentrare i nostri sforzi per manifestazioni più specializzate e dedicate, come il DKT di Norimberga del prossimo luglio 2018 e per la prossima edizione del PLAST/Rubber di Milano, sperando anche che possa essere occasione di un maggior afflusso di visitatori internazionali rispetto all’edizione dello scorso anno.
4.
Tali cambiamenti non possono essere valutati nel periodo di un solo anno, ma va analizzato almeno un quinquennio. Partendo da un lasso di tempo di questa portata, possiamo senz’altro dire che ci sono stati parecchi cambiamenti della domanda e in forma altalenante. Significa che non sempre si va verso una implementazione delle performance del prodotto, ma in alcuni casi, specialmente nei momenti di stagnazione, verso un adeguamento, cercando di essere più aderenti possibili alle reali necessità tecniche con un ovvio aggiustamento anche di costo. Ragionando a consuntivo sono senza dubbio maggiori i casi in cui sono stati richiesti miglioramenti dovuti anche a nuove esigenze tecniche. Tali richieste di miglioramento sono molto frequenti nel mercato di alta gamma, dove i produttori di materiali hanno fatto un lavoro di ricerca e sviluppo molto importante, immettendo sul mercato nuovi prodotti altamente performanti.
5.
Il settore automotive ha sempre rappresentato e tuttora rappresenta per PMG uno degli sbocchi più importanti per i propri prodotti. In questa ottica abbiamo sempre operato con la filiera sia collaborando con i fornitori di materie prime più qualificati che con i nostri clienti e, in molti casi, con gli utilizzatori finali. Questa attività riteniamo ci abbia permesso di essere sempre all’avanguardia con i nostri prodotti di punta. Il mercato ci ha dato segnali molto positivi di “riconoscenza” in questo senso.
La scheda aziendale PMG GROUP Sede: Cenate Sotto (BG) Che quantità di mescola producete in un anno? – Quali tipologie di mescole producete? ACM, NBR, HNBR, ECO, CR, EPDM, NR, FKM, Siliconica, Fluorosiliconica, Altro. Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Costruzioni/Edilizia, Guarnizioni
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Rotolo, Bobina, Granulata, Profilo sagomato estruso, Corda, Preformata. In quali colori? Nero e tutti i colori Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? Dipende dalla linea Quante linee di mescolazione avete in funzione? Sei linee Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 38%
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Anche se non abbiamo avuto ripercussioni dirette, la Brexit preoccupa, perché è un forte segnale di possibile, ulteriore disgregazione
»
Tovo Gomma Matteo Tovo
Development Advisor
1.
Tovo Gomma, nel primo semestre 2016 ha registrato un lieve incremento delle vendite Italia, mentre un incremento più marcato delle vendite all’estero. Ad oggi non notiamo un rallentamento di domanda dall’estero, che per il settore mescole è rappresentato principalmente dall’Europa.
2.
Non abbiamo ancora sentito nessuna ripercussione diretta, ma la Brexit è un forte segnale di possibile, ulteriore disgregazione che chiaramente ci preoccupa.
3.
Nel settore delle mescole per estrusione stiamo sviluppando e presenteremo una serie di EPDM che rispondono alle normative vigenti per l’antifiamma, principalmente per il settore del ferroviario. In generale il mercato ci richiede, in sostituzione delle tradizionali, nuove mescole a basso contenuto di PAH.
4.
Gli ordini, e di conseguenza le nostre produzioni, devono essere sempre più flessibili (a scapito della produttività) il mercato va in questa direzione e per seguirlo il lead-time si riduce di anno in anno. Il servizio è una componente essenziale per una azienda che produce mescole. Mediamente la dimensione dei lotti di produzione è restata invariata, anche se nel periodo estivo, per una maggiore sicurezza che riguarda la shelf-life delle mescole, ci siamo dotati per i trasporti di medio-lungo raggio su strada di mezzi a temperatura controllata (23° C) mentre nel breve raggio capita di ridurre le dimensioni del lotto per fornire sempre mescola fresca.
Inchiesta mescole 5.
In realtà sono molti anni che con alcuni clienti, diretti e poi finali, svolgiamo attività di co-design. Abbiamo partecipato all’incontro e siamo in piena sintonia con l’idea di “fare sistema” e di tutelare le “proprietà intellettuali”.
La scheda aziendale TOVO GOMMA SPA
Sede: Via Campagnola 49 – 25081 Bedizzole (BS) Che quantità di mescola producete in un anno? Circa 20.000 t Quali tipologie di mescole producete? ACM, NBR, HNBR, ECO, CR, EPDM, NR, CSM Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/ Termoidrosanitario, Guarnizioni, Medicale. In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Rotolo, Bobina, Profilo sagomato estruso In quali colori? Nere e colorate. Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? 200 kg Quante linee di mescolazione avete in funzione? Tre Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 30%
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Siamo sempre più coinvolti in progetti di sviluppo che vedono raccogliersi intorno a un tavolo tutti i protagonisti della supply chain
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TSF Raffaele Ferro
Director Marketing & Total Quality
1.
Siamo a metà anno 2016 e, volendo dare una stima di paragone rispetto al consuntivo del 2015, direi che non abbiamo segnali particolarmente negativi: dall’estero la domanda rimane stabile con una leggera tendenza al rialzo.
2.
Effettivamente il mondo è diventato un posto difficile. Al momento, comunque, segnali direttamente riconducibili a questo tipo di situazioni non ne vediamo. È presto per dire cosa succederà per la Brexit: non riteniamo che impatterà sul nostro tipo di business . Probabilmente, per quanto ci riguarda, per il Regno Unito ha avuto impatto maggiormente negativo il calo legato alle attività di perforazione petrolifera, ma ciò dipende da fattori macroeconomici globali legati al prezzo del greggio.
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FOCUS
3.
TSF parteciperà come visitatore. In generale in TSF le attività di marketing e sviluppo prodotti sono gestite tramite incontri e progetti mirati con i singoli partner e quindi avvengono durante tutto l’arco dell’anno e sono poco legate a particolari eventi quali le fiere di settore.
4.
Per quanto riguarda i fluoroelastomeri riscontriamo la sempre maggiore richiesta di mescole speciali a reticolazione perossidica e a migliorate prestazioni al freddo. Le mescole “standard” in termini di volumi fanno sempre la parte del leone, ma certamente il nostro laboratorio di sviluppo occupa una parte sempre maggiore delle proprie attività per soddisfare nuove specifiche che richiedono materiali più performanti. Per quanto riguarda i siliconi direi che siamo “as usual”, tranne che per gli sviluppi legati a mescole siliconiche opportunamente formulate per avere buone caratteristiche di adesione agli FKM.
5.
Sicuramente questa tendenza è reale e la nostra società è sempre più coinvolta in accordi di sviluppo che prevedono che, intorno allo stesso tavolo, siano presenti praticamente tutti gli attori della supply chain a partire dal fornitore delle materi prime fino all’utente finale
La scheda aziendale TSF SPA Sede: via F. Galilei 16 - 25030 Adro (BS) Che quantità di mescola producete in un anno? Oltre 4.000 t Quali tipologie di mescole producete? FKM, Siliconica, Fluorosiliconica, FFKM, AFLAS Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Tubi/Collettori/Termoidrosanitario, Guarnizioni, Altri.. In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Foglia, Rotolo, Bobina. In quali colori? Praticamente tutti, incluso il trasparente. Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? Dipende dalla tecnologia di mescola: la nostra flessibilità va dal kg (per es. FFKM) alla tonnellata (striscia continua) Quante linee di mescolazione avete in funzione? Cinque per fluoroelastomeri, sette per silicone Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? Circa 20%.
Dalle Aziende
Le novità hi-tech di Engel e Borealis di Giuseppe Cantalupo
A
nche quest’anno, come di consueto prima del K di Düsseldorf, Engel e Borealis, leader, rispettivamente, nella fabbricazione di macchine per lo stampaggio a iniezione della plastica e della gomma e nella produzione di poliolefine, hanno organizzato congiuntamente due conferenze stampa nel corso delle quali hanno illustrato alla stampa mondiale i principali risultati dei loro business e presentato le principali novità che mostreranno in fiera. Sono intervenuti oltre 70 giornalisti (sono stati 40 nel 2010 e 50 nel 2013) dei settori plastica e gomma provenienti da ogni parte del mondo: Europa, USA, Canada, Cina, Giappone, Singapore, India. Ogni società li ha incontrati nella sua sede in Austria: a Schwertberg la Engel, a Linz la Borealis.
Engel: crescita senza sosta “Be the first” è lo slogan col quale il costruttore di Schwertberg si presenterà al K di quest’anno. Uno slogan dai molteplici significati: utilizzare presse Engel per la gomma e la plastica vuol dire certezza di distinzione nell’universo degli stampatori per la qualità del macchinario, vuol dire garanzia di primato sul fronte della qualità della produzione, vuol dire certezza di disporre di una tecnologia all’avanguardia. Vuol dire, in altre parole, essere i primi. Perché Engel, ovviamente secondo il suo management, è la prima in tutto. Nell’anno finanziario 2015/2016 il suo fatturato ha avuto un balzo del 16,8%, 44
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
In vista del K di Düsseldorf, Engel e Borealis hanno presentato, in due conferenze stampa organizzate congiuntamente secondo un’abitudine consolidatasi nel tempo, i principali risultati economici dell’anno finanziario 2015-2016 e le principali novità che esibiranno al grande evento fieristico del prossimo mese di ottobre
La sede della Engel a Schwertberg.
Macchinari
Da sinistra a destra. Peter Neumann, CEO di Engel. Stefan Engleder: assumerà la funzione di presidente del comitato esecutivo di Engel a partire dal primo dicembre prossimo, in sostituzione di Peter Neumann. Alfred Stern, vicepresidente esecutivo per la Poliolefine, l’Innovazione e la Tecnologia di Borealis.
passando da 1,07 miliardi di euro del 2014/2015 a 1,25 miliardi, generati per il 55% in Europa, il 24% in America, il 20% in Asia e l’1% nel resto del mondo. I dati sono stati presentati da Christoph Steger, responsabile vendite Engel (CSO), il quale ha sottolineato la solida collocazione del gruppo in Europa stabilizzatasi ad alti livelli, la crescita continua della quota di mercato in Asia e America e l’ottimo portafoglio ordini già a un buon livello di riempimento. In Europa, in particolare, la Germania rimane sempre il mercato con la più alta quota di fatturato per il gruppo, anche per il rendimento sempre ad alti livelli delle filiali di Norimberga, Hannover, Hagen e Stoccarda. A proposito di quest’ultima, che è la più giovane delle quattro filiali tedesche, il Deutschland Technologieforum Stuttgart della società ha più che raddoppiato il suo personale da quando è sorto nell’aprile 2013.
Fuori della Germania, larga parte degli ottimi risultati dell’anno 2015-2016 sono dovuti alla Spagna, alla Francia e all’Italia. Il nostro paese, in particolare, trae notevoli vantaggi dal consistente mercato interno.
Cambio generazionale Particolarmente atteso l’intervento del CEO Peter Neumann, che, come la società aveva annunciato in precedenza, il 30 novembre prossimo lascerà per pensionamento la guida del gruppo dopo 35 anni. Lo ha ripetuto “con una certa malinconia” lo stesso presidente, che poi ha aggiunto di essere ottimista sul futuro dell’azienda, perché Engel è ben strutturata e solida, e la continuità della gestione manageriale è assicurata. «Si tratta - spiega Neumann - di una decisione presa da tempo, in occasione del mio sessantesimo compleanno e di comune accordo con le famiglie proprietarie del gruppo Engel che prosegue sulla strada del cambio generazionale incominciato diversi anni fa con l’ingresso graduale nell’executive board di membri della quarta generazione della famiglia». Prenderà le consegne Stefan Engleder, pronipote di Ludwig Engel, il fondatore della società, che assumerà l’incarico di presidente del comitato esecutivo il 1° dicembre prossimo. L’executive board, come precisa Neumann, continuerà ad essere formato da quattro persone: oltre ad Engleder come nuovo chairman e anche responsabile R&D (una ruolo che già ricopre da più di tre anni), vi faranno parte Christoph Steger - anche lui mem-
bro della famiglia - , responsabile vendite e marketing (lo è già da due anni) e, in futuro, del customer service; Klaus Siegmund, responsabile della finanza, del personale e dell’information technology; Joachim Metzmacher, fino ad ora responsabile della divisione produzione macchine di grosso tonnellaggio, che assumerà la responsabilità della produzione globale. Dopo il cambio, Neumann resterà sempre in contatto con la società e, se dovesse essercene bisogno, non farà mancare al management il sostegno della sua lunga esperienza.
Trent’anni in Asia Parlando del business, Neumann ha sottolineato, tra i più importanti traguardi raggiunti dal gruppo, la sua estensione in Asia e, in particolare, il trentesimo anniversario della sua presenza in questa regione. Una presenza caratterizzata da uno sviluppo senza sosta che, dopo la prima filiale sorta a Hong Kong nel 1986, ha portato all’insediamento nel tempo di filiali a Singapore, in Corea, India e Tailandia. E entro quest’anno verrà aperta, in Vietnam, la sesta in territorio asiatico. Ma oltre alle filiali, Engel ha realizzato in Asia anche impianti di produzione presse per i mercati locali. Il costruttore austriaco è l’unico produttore occidentale di macchine per lo stampaggio a iniezione presente con suoi impianti in questo continente. Nel 2001 realizza a Pyeongtaek City, Sud Corea, un impianto per la produzione di presse di piccolo e medio tonnellaggio con forL’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
45
Dalle Aziende
La sede della Borealis a Linz.
A Shanghai, Cina, entro l’aprile dell’anno prossimo verrà ampliato il reparto di produzione per ospitare anche le macchine di grandi dimensioni, e anche qui sarà esteso lo spazio per gli uffici e i corsi di formazione.
Workshop e innovazioni
za di chiusura fino a 5.000 kN; nel 2007 sorge a Shanghai l’impianto di produzione presse di elevato tonnellaggio con forza di chiusura fino a 40.000 kN; nel 2014, quando Wintec diventa filiale Engel al 100%, viene costruito il terzo impianto in Asia, a Changzhou, Cina. Oltre ad essere importanti sul piano strategico, questi impianti producono risultati importanti anche sul piano economico: l’85% del fatturato che Engel realizza nel continente asiatico proviene, infatti, dalla loro attività.
di opportunità per le macchine Engel emotion TL tutte elettriche senza colonne e le e-cap tutte elettriche. E proprio per fornire adeguato supporto al mercato asiatico nel suo complesso, il costruttore austriaco attua una politica di collaborazione particolarmente stretta con gli stampatori locali, per essere sempre in grado di fornire le soluzioni adatte a soddisfare sia specifiche richieste individuali dei clienti che richieste più generali provenienti dai diversi mercati nazionali.
Qualità e alta tecnologia
Per l’anno finanziario 2016/2017 l’azienda ha pianificato investimenti per 100 milioni di euro, ma sono previsti investimenti importanti fino al 2020. La quota maggiore sarà spesa in Austria: a Schwertberg sarà costruito un nuovo centro tecnologico e verrà espansa del 20% la capacità di assemblaggio; inoltre, mentre sono in corso i lavori per l’ampliamento della sede incominciati l’estate dell’anno scorso, il progetto iniziale è stato modificato per portare da due a tre i piani dell’edificio. A St. Valentin sorgerà un nuovo centro tecnico a disposizione anche dei clienti; sarà ampliato di 5.200 metri quadrati il reparto di assemblaggio e sarà anche ampliato il centro tecnologico dei materiali compositi per la produzione di pezzi a struttura leggera. A Kaplice, Repubblica Ceca, entro l’autunno del 2017 verrà più che raddoppiata la capacità dei reparti di assemblaggio macchine e della componentistica elettrica e sarà anche ampliata l’area riservata agli uffici.
Nella sua globalità, quindi, l’Asia si conferma il più importante mercato per la casa di Schwertberg, con alte potenzialità di sviluppo e con richieste sempre crescenti di prodotti di alto livello qualitativo. Di qui la necessità, per Engel, di investire in tecnologie avanzate nelle più importanti aree applicative. In questo contesto, come ha spiegato Stefan Engleder - il futuro nuovo chairman del gruppo - si inserisce la ricerca in Asia, alla stessa maniera che in Europa, di nuovi materiali compositi leggeri per il settore automotive, nel quale la elettromobilità è sempre più all’ordine del giorno in quel continente, e per l’industria elettronica, anche per la quale è importante produrre manufatti più leggeri e più sottili. Al K la casa di Schwertberg presenterà gli ultimi sviluppi a tale riguardo. Ma anche la teletronica e il packaging sono settori nei quali i mercati asiatici, soprattutto Cina e India, stanno conoscendo un periodo di forte crescita, procurando gran46
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
Investimenti fino al 2020
Per la prima volta nella storia dei preK di Engel alle conferenze ha fatto seguito una sessione dedicata a dei workshop. Ne sono stati tre (smart machines, technology innovation e smart service) e hanno trattato l’argomento d’attualità della conduzione intelligente (smart) dei sistemi di produzione e delle innovazioni tecnologiche che ne sono derivate sul fronte del controllo della temperatura degli stampi, della riduzione dei costi di manutenzione delle macchine, dell’ottimizzazione dei processi, della qualità del prodotto finale. Sono i capisaldi dell’Industria 4.0, la quarta rivoluzione industriale che in Engel trova applicazione attraverso Inject 4.0: il piano operativo che convoglia elettronica, robotica, informatica, internet, verso un unico grande obiettivo: la realizzazione della fabbrica intelligente (la smart factory), nella quale lavorano smart machines al massimo livello di automatismo per garantire alta produttività (smart production) e con un rendimento assicurato ad alti livelli da una manutenzione guidata e preventiva e quindi messa in atto con rapidità ed efficacia (smart service).
Le novità a K2016 Presso lo stand C58 nella hall 15 il costruttore di Schwertberg presenterà le sue ultime novità nei cinque settori industriali ai quali storicamente rivolge la sua attenzione: l’automotive, la teletronica, gli articoli tecnici, il packaging e il medicale. Ricordiamo, tra le più interessanti, la tecnologia DecoJet, utilizzata nel settore automotive per decorare interni auto. Rappresenta l’ultimo sviluppo della IMD (In-Mould Decoration: decorazione all’interno dello stampo mediante film): a differenza del tradizionale processo IMD, nel quale la decorazione del ma-
Dalle Aziende
Il reparto di produzione Engel a Scwertberg.
nufatto avviene per trasferimento del disegno da un film, dopodiché il film viene rimosso, col DecoJet il film rimane sul componente decorato e, dopo l’apertura dello stampo, un robot preleva il pezzo e lo trasferisce a una stazione laser per il fissaggio della pellicola. In questo modo, migliorano l’aspetto superficiale, il colore, la robustezza e la sensazione tattile del componente. Allo stand, una Engel duo 5160/1000 stamperà diversi campioni di pannelli portiera di grandi dimensioni con diversa sofisticata granatura della pelle. Nel settore degli elastomeri troverà ampio spazio dimostrativo la tecnologia dello stampaggio a iniezione multicomponente con gomma siliconica liquida che trova sempre più consensi sui mercati. Una Engel victory 200H/200L/160 combi con robot lineare integrato viper 40 stamperà diaframmi bicomponenti in PBT e LSR utilizzati nelle camere di compensazione della pressione, dando prova dell’elevata efficienza di processo consentita dal gruppo di chiusura senza colonne delle presse victory e dimostrando, al tempo stesso, che solo con lo stampaggio a iniezione è possibile accoppiare una resina termoplastica e il silicone liquido. Una seconda dimostrazione di stampaggio con LSR sarà eseguita presso lo stand A10, hall 6, della Wacker, dove un’altra pressa Engel victory senza colonne stamperà anelli portatovagliolo con un nuovo tipo di silicone liquido della casa tedesca ad alta trasparenza e non ingiallente nel tempo. 48
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I visitatori del K - assicurano in Engel avranno la possibilità di constatare da vicino che le presse victory, appositamente studiate e sviluppate dal costruttore austriaco per lo stampaggio del silicone liquido, rappresentano la tipologia perfetta di macchine per questo tipo di gomma, le cui difficoltà di lavorazione e stampaggio scaturiscono soprattutto dalla sua alta fluidità.
Borealis: termoplastici in crescita Anche quest’anno Borealis ha annunciato la sua partecipazione al K in conferenze stampa organizzate congiuntamente con Borouge e Nova Chemicals nella sua sede di Linz, Austria. Le tre società, produttori tra i maggiori al mondo di poliolefine, prodotti chimici e fertilizzanti, costituiscono un gruppo controllato dall’International Petroleum Investment Company (IPIC) di Abu Dhabi, dall’Österreichische Mineralölverwaltung (ÖMV) di Linz, importante produttore e raffinatore di petrolio austriaco, e dalla Abu Dhabi National Oil Company (ADNOC). All’insegna dello slogan comune “Join Our Journey”, ognuna di esse ha svolto una sua presentazione del suo ultimo anno finanziario e delle novità che presenterà alla fiera di ottobre in un viaggio ideale al quale i visitatori della manifestazione sono invitati per toccare con mano le novità d’avanguardia, lo sviluppo di nuove applicazioni e le espansioni previste. Interessanti, per il settore elastomeri, le
novità comunicate da Borealis. Nel rispetto della sua strategia gestionale di “creare valore attraverso l’innovazione”, il produttore di Linz ha annunciato l’ampliamento della sua recente nuova famiglia di plastomeri poliolefinici (POP) ‘Queo’ con tre tipi di nuovi elastomeri termoplastici poliolefinici (POE). Lanciati, infatti, nel 2013, i plastomeri Queo hanno riscosso un lusinghiero successo sui mercati, al punto che la società ha progettato e realizzato i tre tipi della nuova famiglia POE di cui ha annunciato il lancio nella conferenza stampa: il Queo 6800LA (densità 868 kg/m3 e melt flow rate 0,5 Dg/min), il Queo 7001LA (densità 870 kg/m3 e melt flow rate 1,0 Dg/min) e il Queo 7007La (densità 870 kg/m3 e melt flow rate 6,6 Dg/min). Entrambe le famiglie di prodotti POP e POE sono costituite da copolimeri etilene-ottene. La differenza fondamentale che ne diversifica le proprietà risiede nel contenuto in ottene, la cui presenza nella catena polimerica consente di colmare il vuoto di caratteristiche esistente tra una plastica convenzionale tipo PE e un elastomero tipo EPDM. Rispetto alle poliolefine plastomeriche, gli elastomeri termoplastici poliolefinici sono caratterizzati da una più bassa densità e una maggiore flessibilità, il che li rende ideali per applicazioni particolari come adesivi, cavi e, nel settore automotive, parti interne ed esterne. Alla base di questi elastomeri c’è la tecnologia Borceed: il nuovo nome col quale, come Borealis ha annunciato nel corso della conferenza stampa, la società chiama adesso la tecnologia Compact di cui è proprietaria e che era stata originariamente sviluppata e commercializzata con DSM. Il nuovo nome, come spiega Alfred Stern, vicepresidente esecutivo per le Poliolefine, l’Innovazione e la Tecnologia, deriva dalla fusione di Borealis e Exceed, ed esprime perfettamente la ‘mission’ della società: superare sempre le aspettative della clientela. Un impegno importante del quale la società darà prova ai visitatori della fiera allo stand A43, hall 6.
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Dalle Aziende
La potenza del bicarbonato in un open house L
a pulizia degli stampi è uno dei problemi centrali nel processo produttivo della gomma. Sono molte le metodologie proposte per risolverlo in modo efficiente e pratico e altrettante le soluzioni che si possono trovare sul mercato. Di questo aspetto si occupa da tempo anche Bicarjet, una società di Padova che ha sviluppato una tecnologia proprietaria per l’utilizzo del bicarbonato di sodio per la pulizia in diversi ambiti e su diversi materiali, e ha messo a punto anche applicazioni per il settore della gomma. Dal 2016 Bicarjet ha stretto un forte legame di collaborazione con State Technology, azienda con una lunga esperienza nel settore delle macchine per lo stampaggio a iniezione e compressione di termoplastici, elastomeri e siliconi mono e bicomponenti. State Technolgy e divenuta il riferimento ufficiale di Bicarjet per il mercato italiano per tutti i trasformatori della gomma. E, per presentare nel migliore dei modi la tecnologia in questione, ha deciso di organizzare un open day il 22 e 23 settembre nel proprio stabilimento di Calvenzano, in provincia di Bergamo.
Gli attuali sistemi di pulizia In che cosa consiste la tecnologia Bicarjet? Per capirlo occorre fare una breve disamina della situazione attuale. A livello di materie prime, per esempio, il mercato dei distaccanti è uno dei più vivaci, mentre dalpunto di vista dei macchinari i produttori stanno sempre più integrando alle presse sistemi di di50
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
Pulire gli stampi e mantenerli a lungo efficienti è un problema non da poco per le aziende di trasformazione della gomma. Ora Bicarjet, un’azienda padovana, ha messo a punto un sistema che si basa sull’impiego di bicarbonato in granuli per effettuare quest’operazione a basso costo e in modo efficiente. Ha anche definito un accordo con State Technologies per presentare nel migliore dei modi la tecnologia ai trasformatori italiani della gomma. Il primo evento in programma è un open house, organizzato il 22 e 23 settembre nella sede di State a Calvenzano (Bergamo)
Stampaggio
La soluzione con bicarbonato
stacco automatizzato dei pezzi, costituiti da getti d’aria, palette meccaniche o spazzole. Tuttavia il problema per gli stampatori in gomma resta aperto. I distaccanti hanno un’efficacia limitata nel tempo, i sistemi meccanici risultano comunque efficaci, ma alla fine, a seconda del tipo di mescola usata, lo stampo finisce per rimanere sporco dei residui che devono essere rimossi. Tale operazione comporta fondamentalmente il blocco macchine e la conseguente perdita di tempo produttivo utile all’impianto. Inoltre, l’efficacia dell’agente meccanico può essere compromessa da una eccessiva aggressività; lo stampo deve risultare perfettamente libero da residui di gomma, ma non deve riportare danneggiamenti, graffi o rigature che finirebbero per compromettere la qualità del prodotto stampato.
Su questo tema da tempo ragiona Bicarjet, una dinamica azienda di Padova, fondata da Paolo Sommacal nel 2002. Si basa sulla pulizia degli stampi con bicarbonato di sodio, che riduce al minimo i residui sullo stampo e si caratterizza per l’assenza totale di aggressività sulla superficie trattata. Bicarjet conta su una struttura agile sia per la divisione commerciale, che per quella produttiva, articolata in uno stabilimento e in un’officina di assemblaggio e test. A tutto questo si aggiunge il valore aggiunto della partnership con Solvay, il colosso mondiale della chimica, che fornisce all’azienda un bicarbonato di sodio prodotto appositamente per la pulizia degli stampi in gomma.
Tecnologia e sviluppo «La nostra filosofia è di fornire ai nostri clienti una soluzione che risponda ai loro bisogni specifici sia in termine di manutenzione degli strumenti industriali, sia nel miglioramento del ciclo produttivo per una conseguente riduzione dei costi», spiega Ivan Girardi, direttore commerciale Bicarjet. La pulizia degli stampi effettuata con bicarbonato di sodio è un processo che sfrutta le proprietà chimico/meccaniche dei micro-granuli di bicarbonato. L’integrazione del sistema Bicarjet all’interno ciclo produttivo di un’azienda di stampaggio riduce quindi costi e tempi di manutenzione, massimizzando i profitti. L’obiettivo da perseguire è integrare il processo di pulitura nel sistema produttivo del cliente.
Ambiente e customizzazione È proprio l’impiego sempre più intensivo di gomme altamente sporcanti da parte degli stampatori, come elastomeri fluorurati o EPDM perossidico, che ha spinto Bicarjet a innovare e rendere sempre più affidabile la propria tecnologia. Come sottolinea Ivan Girardi : «Negli ultimi tempi abbiamo deciso di concentrare i nostri sforzi sul mercato della trasformazione della gomma che ha esigenze particolari e che i nostri sistemi risolvono in modo molto efficace. Per questo motivo abbiamo sviluppato questo sistema di pulizia automatizzata che può essere adattata alla struttura industriale e alle differenti esigenze produttive». L’esperienza nel settore ha permesso a Bicarjet di sviluppare macchinari automatici in grado di aiutare le aziende a sostenere la competitività che questo mercato richiede. «L’analisi delle singole e più peculiari esigenze – dice ancora Girardi – diventa uno scopo fondamentale; tener conto di tutte le esigenze tecniche dei nostri clienti ci impone di lavorare in stretta collaborazione con loro. Cerchiamo di capire insieme le aree critiche da migliorare nella pulizia degli stampi e poi, nel nostro laboratorio, realizziamo tutta una serie di analisi per capire con la massima precisione quale soluzione sia migliore per loro. Queste analisi ci consentono di conoscere nel dettaglio anche i costi di esercizio per valutare la sostenibilità del processo. In altre parole, chi richiede il nostro intervento si trova una soluzione personalizzata di cui ha anche una precisa analisi preventiva di costi, vantaggi e anche di eventuali limiti». L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
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Dalle Aziende
A Modena il prossimo Forum Meccatronica
F
orum Meccatronica è la mostraconvegno ideata dal Gruppo Meccatronica di ANIE Automazione e realizzata con il supporto organizzativo di Messe Frankfurt Italia. Dopo il successo delle prime due edizioni, il terzo appuntamento dal titolo “L’in-
È prevista il 12 ottobre, al Forum Guido Monzani di Modena, la terza edizione dell’appuntamento organizzato dal Gruppo Meccatronica di Anie con il supporto organizzativo di Messe Frankfurt Italia. Una giornata di lavori incentrata su esempi di produzione, progettazione e prestazioni in vari ambiti produttivi
Il programma preliminare 9.00-9.30 Registrazione visitatori e welcome coffee 9.30-10.30 Apertura lavori L’integrazione delle tecnologie, valore aggiunto per un’industria 4.0 La quarta rivoluzione industriale rappresenta una formidabile occasione per il rilancio del manifatturiero italiano e del sistema produttivo nel suo complesso, funzionale al suo riposizionamento negli scenari competitivi globali. Secondo la vision di Industry 4.0, le aziende diventano un sistema digitale unico e interconnesso, in cui ogni singola parte viene avviata, aggiustata e perfezionata in tempo reale, in modo coordinato con gli altri elementi, attraverso lo sfruttamento massivo di ogni informazione. E’ un ambizioso punto d’arrivo, che necessita una progettazione dell’intero sistema secondo criteri di integrazione. Ma a che punto è l’industria manifatturiera italiana e che cosa propongono i fornitori di tecnologie e soluzioni meccatroniche? A tracciare un quadro della situazione e a introdurre i temi che saranno approfonditi nel corso delle sessioni convegnistiche, interverranno autorevoli figure del mondo industriale e accademico. Sarà inoltre presentato l’aggiornamento dello studio “Mappatura delle competenze meccatroniche in Italia” realizzato dal Politecnico di Milano con la collaborazione di ANIE Automazione e Messe Frankfurt Italia. 10.30-12.30 Sessione convegnistica Progettazione L’integrazione di aspetti e componenti appartenenti a diversi domini è il prerequisito in dispensabile per una progettazione meccatronica sostenibile. L’integrazione a livello software e quindi l’interconnettività delle piattaforme è diventata un obiettivo per tutti i componenti di automazione: con tale approccio aumenta il contenuto tecnologico e si ottiene il massimo livello di ottimizzazione delle soluzioni.
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10.30-12.30 Sessione convegnistica Produzione L’impiego di soluzioni meccatroniche garantisce la presenza di strumenti adeguati che consentono non solo di monitorare e storicizzare i dati di produzione, ma anche di ottimizzare i consumi energetici e i costi di produzione oltre a migliorare la flessibilità e la modularità della produzione stessa, al fine di soddisfare e supportare le crescenti esigenze dei clienti. Con la digitalizzazione e la connessione si arriva inoltre a una perfetta coordinazione uomo-macchina e macchina-macchina e a un’efficienza della produzione di massa personalizzata in tempo reale. 10.30-12.30 Sessione convegnistica Prestazioni Quello delle prestazioni è un tema cardine all’interno delle aziende manifatturiere che tocca differenti aspetti, come la catena produttiva, la logistica e l’organizzazione. La fabbrica interconnessa ha a disposizione importanti infrastrutture di reti su cui possono viaggiare diverse tipologie di informazioni, tra cui anche i dati legati allo stato di salute delle macchine e alla qualità della produzione. Un approccio meccatronico rende semplice l’implementazione e il miglioramento dell’efficienza di produzione, intervenendo in anticipo su possibili guasti, evitando fermi di produzione: tutto ciò si traduce in risparmio economico per l’utilizzatore finale. 14.30-16.30 Sessioni convegnistiche parallele: Progettazione – Produzione - Prestazioni 16.30 Termine lavori Per info e aggiornamenti sul programma www.forumeccatronica.it
Eventi della flessibilità, come customizzazione di massa e alta adattabilità rispetto a dei mercati sempre più volatili, in una riduzione del time to market e in un aumento dell’efficienza sia energetica che produttiva con la capacità di anticipare guasti o con manutenzione predittiva degli impianti. Tutto questo è necessario per rispondere alle nuove sfide del mercato e per intercettare i nuovi bisogni anticipando i cambiamenti già in atto sottotraccia. Interessanti occasioni di crescita e potenziamento si prospettano per il settore dell’automazione industriale e, in particolare, per la filiera meccatronica italiana. Alla tipica propensione all’innovazione dei nostri produttori si dovrà affiancare sempre più un approccio meccatronico alla progettazione, che consenta di generare efficienza e competitività anche su scala mondiale. Il Forum rappresenta un momento di confronto tra tutti gli attori della filiera dell’automazione. I fornitori di
tegrazione delle tecnologie, valore aggiunto per un’industria 4.0” si svolgerà mercoledì 12 ottobre 2016 presso il Forum Guido Monzani di Modena. Quando si pensa al concetto di meccatronica potenzialmente si può intendere un campo di applicazioni vastissimo: la meccatronica non è altro che una sintesi sinergica di meccanica, elettronica e informatica; un campo multidisciplinare che ben si presta ad essere il luogo privilegiato dell’innovazione e del rilancio competitivo. Perno del nuovo paradigma di fabbrica intelligente e interconnessa, la cosiddetta Industria 4.0, la meccatronica offre la capacità di integrare competenze diverse in un unico prodotto/progetto con l’obiettivo di ottimizzazione globale delle prestazioni di macchina o sistema mediante il corretto impiego delle diverse tecnologie, garantendo un approccio di sistema prima ancora che un insieme di tecnologie. Le sfide globali cui deve rispondere l’industria italiana sono riassumibili in un miglioramento dgts_210x140-emozionale_2014.ai
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soluzioni e prodotti incontreranno i system integrator, i costruttori di macchine e gli utilizzatori finali per discutere delle più innovative soluzioni tecnologiche. Le sessioni convegnistiche saranno strutturate su interventi dei fornitori, ma animate da OEM, End User e autorevoli figure del mondo accademico, che contribuiranno a sviluppare il dibattito con il pubblico. Nell’area espositiva sarà possibile approfondire in modo dedicato gli aspetti tecnologici sviluppati nei convegni. In occasione del Forum sarà inoltre presentato l’aggiornamento dello studio “Mappatura delle competenze meccatroniche in Italia”, realizzato dal professor Giambattista Gruosso del Politecnico di Milano: una ricerca, svolta annualmente, dal 2015, nell’area geografica in cui il Forum Meccatronica si svolge, che ha l’obiettivo di investigare la capacità di innovazione del comparto dell’industria meccatronica e dell’automazione in Italia.
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Un lungo cammino insieme
La qualità è misurata DGTS Srl, nell’intento di soddisfare sempre al meglio le esigenze dei suoi clienti, è in grado di offrire un supporto tecnico competente e completo tramite i suoi servizi: Vendita e Installazione di apparecchiature e strumenti per il Laboratorio Controllo Qualità e Ricerca e Sviluppo per la determinazione delle caratteristiche fisico meccaniche delle materie prime e dei prodotti finiti Corsi di Formazione ed Aggiornamento del personale sull’utilizzo degli strumenti e dei relativi software ed accessori Presentazione degli strumenti anche presso la sede del cliente, con la possibilità di eseguire prove dimostrative su campioni forniti dal cliente stesso Assistenza Tecnica post-vendita Servizio di Taratura e Calibrazione Servizio di Manutenzione Servizio di Riparazione
DGTS SrL ISO 9001 : 2008 FM 518764
Corso Milano, 14 20837 Veduggio (MB) Italy TEL. +39 0362.910763 FAX +39 0362.911255 E-MAIL : info@dgts.it www.dgts.it
1928... CAMPANA
1992 Un Lungo cammino insieme
2014...
glio · agosto 2016
NORMATIVE Normative
Veicoli fuori uso: lo stato dell’arte di Beatrice Garlanda
Sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L 128 del 19 maggio 2016 è stata pubblicata la direttiva (UE) 2016/774 del 18 maggio 2016 della Commissione, recante “modifica dell’allegato II della direttiva 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso”. Il provvedimento è entrato in vigore l’8 giugno 2016 e dovrà essere recepito entro il 19 novembre 2016. In particolare vieta l’impiego di una serie di sostanze nocive, dal piombo al cromo esavalente, in qualsiasi componente delle auto di nuova produzione e impone un livello di riciclabilità per veicoli passeggeri o commerciali pari ad almeno l’85% del peso del mezzo 54
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
Normative
L
a direttiva 2016/774 trova il suo fondamento nella direttiva 2000/53/CE del 18 settembre 2000, recepita in Italia con decreto legislativo 24 giugno 2003, n.209. Quest’ultima si popone di prevenire la produzione di rifiuti derivanti da veicoli e di istituire misure per il reimpiego, il riciclaggio e altre forme di recupero dei veicoli fuori uso e dei loro componenti in modo da ridurre il volume dei rifiuti da smaltire. Va chiarito che per “veicolo” si intendono i veicoli appartenenti alle categorie M1 e N1, ovvero rispettivamente i: -veicoli destinati al trasporto di persone aventi al massimo otto posti a sedere, oltre al sedile del conducente -veicoli destinati al trasporto di merci, aventi peso massimo non superiore a 3,5 tonnellate. Sono considerati veicoli anche quelli a tre ruote definiti dalla direttiva 2002/24/CE, ad eccezione dei tricicli a motore Inoltre, per “veicolo fuori uso” s’intende un veicolo che costituisce un rifiuto secondo l’art.1 della direttiva 2006/12/ CE, che ha sostituito la direttiva 75/442/CEE. In particolare è considerato rifiuto qualsiasi sostanza o oggetto che rientri nelle categorie di cui all’allegato I della direttiva del 2006 e di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione o l’obbligo di disfarsi. Ci pare utile ricordare anche le definizioni seguenti: - ”reimpiego”, le operazioni grazie alle quali i componenti di un veicolo fuori uso sono utilizzati allo stesso scopo per cui erano stati originariamente concepiti - ”riciclaggio”, il ritrattamento in un processo di produzione dei materiali di rifiuto per la loro funzione originaria o per altri fini, escluso il recupero di energia - “recupero” ,le pertinenti operazioni di cui all’allegato II della direttiva 2006/12/CE - “trattamento”, le attività eseguite dopo la consegna del veicolo fuori uso ad un impianto di depurazione, demolizione, tranciatura, frantumazione, recupero o preparazione per lo smaltimento dei rifiuti frantumati, nonché tutte le altre operazioni eseguite ai fini del recupero e/o dello smaltimento del veicolo fuori uso e dei suoi componenti. La direttiva si applica ai veicoli, ai veicoli fuori uso ed ai relativi componenti o materiali.
Prevenzione I veicoli a motore che sono giunti a fine vita e non sono più idonei all’uso creano milioni di tonnellate di rifiuti. Al fine di promuovere la prevenzione della formazione dei rifiuti, gli Stati membri devono incoraggiare i costruttori di veicoli, in sinergia con i costruttori di materiali e di equipaggiamenti, a limitare l’uso delle sostanze pericolose nella costruzione dei veicoli e a ridurle il più possibile fin dalla fase della progettazione, in particolare per prevenirne il rilascio nell’ambiente, facilitare il riciclaggio ed evitare di dover smaltire rifiuti pericolosi.
Va osservato che la direttiva 2008/112/CE sostituisce la definizione di “sostanze pericolose” riportata dalla direttiva 2000/53/CE. In particolare il testo del 2008 considera sostanze pericolose quelle che corrispondono ai criteri di una delle seguenti classi o categorie di pericolo di cui all’allegato I del regolamento stesso: a) classi di pericolo da 2.1 a 2.4, 2.6 e 2.7, 2.8 tipi A e B, 2.9, 2.10, 2.12, 2.13 categorie 1 e 2, 2.15 tipi da A a F (pericoli fisici) b) classi di pericolo da 3.1 a 3.6, 3.7, 3.8, 3.9 e 3.10 (pericoli per la salute) c) classe di pericolo 4.1 (pericoli per l’ambiente) d) classe di pericolo 5.1 (pericolo per lo strato di ozono) Va segnalato che i costruttori di veicoli, con i produttori di materiali e equipaggiamenti, devono reimpiegare una quantità crescente di materiale riciclato nei veicoli e in altri prodotti. I nuovi veicoli devono essere: - reimpiegabili e/o riciclabili per almeno l’85% del peso del veicolo - reimpiegabili e/o recuperabili per almeno il 95% del peso del veicolo. Di particolare interesse è l’articolo 4, paragrafo 2, lettera a) della direttiva 2000/53/CE, come modificato dalla direttiva 2008/33/CE, che vieta l’uso di piombo, mercurio, cadmio o cromo esavalente nei materiali e nei componenti di veicoli immessi sul mercato dopo il 1° luglio 2003. Nell’allegato II della direttiva e successive modifiche sono, però, elencati i materiali e i componenti dei veicoli esenti dal divieto di cui sopra, purché siano rispettate le condizioni previste dall’allegato stesso. L’allegato II è periodicamente oggetto di modifiche o aggiunte per tener conto del progresso tecnico e scientifico, allo scopo di: i) fissare, ove necessario, valori di concentrazione massimi fino ai quali è tollerata la presenza delle sostanze menzionate dall’articolo sopra citato in materiali e componenti specifici di veicoli ii) non applicare, per determinati materiali o componenti di veicoli, la lettera a) sopra citata se l’impiego di tali sostanze è inevitabile iii) eliminare materiali e componenti di veicoli dall’allegato II se l’impiego di tali sostanze è inevitabile iv) in relazione ai punti i) e ii) specificare quei materiali e componenti di veicoli che possono essere rimossi prima di un ulteriore trattamento; essi sono etichettati o resi identificabili con altri mezzi appropriati I punti ii) e iii) di cui sopra fanno, quindi, perno sull’inevitabilità dell’uso. Di facile comprensione è il punto ii): non si applica il divieto se l’uso della sostanza è inevitabile. Maggiori perplessità desta il punto iii). Si potrebbe dire che sono escluse dal divieto le sostanze inevitabili, a prescindere dalla loro inclusione nell’allegato II. Va segnalato che l’allegato II è stato già più volte modificato (vedi tabella1). La versione attuale è, come abbiamo visto sopra, quella prevista dalla direttiva (UE) 2016/774 (vedi tabella 2). La necessità di una nuova modifica dell’allegato va ricercata principalmente nelle due ragioni seguenti: L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
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Normative
- in primo luogo la valutazione del progresso tecnico scientifico ha dimostrato che l’utilizzo del piombo in alcune applicazioni è ancora inevitabile, in quanto non sono ancora disponibili materiali sostitutivi. Poiché, tuttavia, esistono informazioni su possibili futuri sostituti del piombo nelle applicazioni di cui si tratta, occorre introdurre una data di revisione che permetta di stabilire se tale uso possa essere interrotto. La disposizione riguarda , in particolare, l’uso del piombo in saldature ad alta temperatura di fusione, in sistemi di connettori a pin conformi ed in in saldature destinate alla realizzazione di una connessione elettrica valida tra la matrice del semiconduttore e il carrier all’interno dei circuiti integrati secondo la configurazione “Flip Chip” La data di revisione è prevista nel 2019. In secondo luogo è stato dimostrato che non dovrebbe essere prorogato l’utilizzo del piombo nelle applicazioni seguenti, in quanto non è più inevitabile: - nelle saldature di lastre laminate - nelle saldature per fissare i dissipatori di calore al radiatore in assemblaggi di semiconduttori di potenza (quelli con un circuito integrato con un’area di proiezione mima di di 1 cm2 e una densità di corrente nominale minima di 1 A/mm2 di superficie del circuito integrato di silicio) - nei materiali ceramici dielettrici di condensatori utilizzati per compensare le deviazioni, dovute all’effetto termico, di sensori in sistemi sonar ultrasonici..
Raccolta I produttori, gli importatori e i distributori devono fornire sistemi di raccolta di tutti i veicoli fuori uso e, dove tecnicamente fattibile, delle parti asportate al momento della riparazione. I veicoli fuori uso devono essere consegnati ad impianti di trattamento autorizzati. I proprietari di tali veicoli ricevono un certificato di rottamazione per la cancellazione del veicolo fuori uso dal registro automobilistico. I produttori sostengono interamente, o per una parte significativa, i costi connessi con la consegna del veicolo ad un impianto di trattamento dei rifiuti. È prevista la spesa a carico del proprietario, solo nel caso in cui il veicolo fuori uso non contenga i suoi componenti essenziali, in particolare il motore o la carrozzeria, o se contiene rifiuti aggiunti..
Trattamento Gli stabilimenti o le imprese che eseguono le operazioni di trattamento devono essere in possesso di un’autorizzazione rilasciata dalle autorità competenti o essere registrate presso queste ultime.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
Gli stabilimenti o le imprese che eseguono operazioni di trattamento devono soddisfare almeno i seguenti obblighi: a) prima di un ulteriore trattamento procedono allo smontaggio dei componenti dei veicoli fuori uso o ad altre operazioni equivalenti per ridurre gli eventuali effetti nocivi sull’ambiente. b) I materiali e i componenti pericolosi vengono rimossi e separati in modo selettivo, così da non contaminare i successivi rifiuti frantumati provenienti dai veicoli fuori uso c) le operazioni di smontaggio dei componenti e di deposito devono essere eseguite in modo tale da non compromettere la possibilità di reimpiego, recupero e riciclaggio dei componenti dei veicoli..
Reimpiego e recupero Sono fissati obiettivi quantificati da riportare in una relazione annuale alla Commissione europea per il reimpiego e il recupero dei vicoli fuori uso. Per gli anni successivi al 2015 tali obiettivi sono definiti dal Parlamento europeo e dal Consiglio su proposta della Commissione. Si segnala che la direttiva 2000/53/CE si proponeva il raggiungimento di una percentuale di reimpiego e recupero, entro il 1° gennaio 2015, di almeno il 95% del peso medio per veicolo e per anno; entro la stessa data era previsto che la percentuale di reimpiego e riciclaggio raggiungesse almeno l’85% del peso medio per veicolo e per anno.
Relazione Ogni tre anni gli stati membri trasmettono alla Commissione una relazione sull’applicazione della direttiva 2000/53/ CE. Tale disposizione potrebbe, però, essere presto abrogata. È allo studio, infatti, una nuova direttiva in materia la cui proposta è stata presentata il 2 dicembre 2015. Con l’approvazione di questo nuovo testo, Gli Stati membri dovranno comunicare annualmente i dati sul reimpiego e il recupero,i per via elettronica entro 18 mesi dalla fine dell’anno di riferimento per cui sono raccolti. I dati forniti saranno accompagnati da una relazione di controllo della qualità. La Commissione riesaminerà i dati comunicati e pubblicherà una relazione, ogni tre anni, sull’esito di quest’esame.
Normative Tabella 1
Elenco degli atti che hanno modificato l'allegato II della direttiva 2000/53/CE Atto
Data
Data di pubblicazione
Decisione 2002/525/CE
27 giugno 2002
G:U.UE. 29 giugno 2002 L170
Decisione 2005/438/CE
10 giugno 2005
G.U.U.E 15 giugno 2005 L152
Decisione 2005/673/CE
20 settembre 2005
G.U.U.E. 30 settembre 2005 L254
Decisione 2008/689/CE
1 agosto 2008
G.U.U.E. 23 agosto 2008 L225
Decisione 2010/115/CE
23 febbraio 2010
G.U.U.E 25 febbraio 2010 L48
Direttiva 2011/37/UE
30 marzo 2011
G.U.U.E. 31 marzo 2011 L85
Direttiva 2013/28/UE
17 maggio 2013
G.U.U.E. 22 maggio 2013 L135
Tabella 2
Versione vigente dell’allegato II della direttiva 2000/53/CE Materiali e componenti cui non si applica l’art.4, par 2, lettera a) Da etichettare o rendere identificabili in base all'art.4, par.2, lettera b), punto iv)
Ambito d'applicazione e data di scadenza dell'esenzione
Materiali e componenti
Piombo come elemento di lega 1a) Acciaio destinato a lavorazione meccanica e componenti di acciaio galvanizzato per rivestimenti discontinuo per immersione a caldo, contenente, in peso, lo 0,35% o meno di piombo 1b) Lamiera di acciaio galvanizzato di continuo contenente, in peso, lo 0,35% o meno di piombo
Veicoli omologati prima del 1 gennaio 2016 e pezzi di ricambio per tali veicoli
2a) Alluminio destinato a lavorazione meccanica contenente, in peso, il 2% o meno di piombo
Come pezzi di ricambio per i veicoli immessi sul mercato prima del 1° luglio 2005
2b) Alluminio contenente, in peso, l'1,5%di piombo
Come pezzi di ricambio per i veicoli immessi sul mercato prima del 1° luglio 2008
2c) Alluminio contenente, in peso, l'0,4% o meno di piombo
(1)
3 Leghe di rame contenenti fino al 4% di piombo in peso
(1)
4a) Cuscinetti e pistoni
Come pezzi di ricambio per i veicoli immessi sul mercato prima del 1° luglio 2008
4b) Cuscinetti e pistoni utilizzati nei motori, nelle trasmissioni e nei compressori per impianti di condizionamento
Come pezzi di ricambio per i veicoli immessi sul mercato prima del 1° luglio 2011
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
57
Normative
Piombo e composti di piombo nei componenti 5 Pile
(1)
X
6 Masse smorzanti
Veicoli omologati prima del 1° gennaio 2016 e pezzi di ricambio per tali veicoli
X
7a) Agenti di vulcanizzazione e stabilizzanti per elastomeri utilizzati in tubi per freni, tubi per carburante, tubi per ventilazione, parti in elastomero/metallo del telaio, e castelli motore
Come pezzi di ricambio per i vicoli immessi sul mercato prima del 1° luglio 2005
7b) Agenti di vulcanizzazione e stabilizzanti per elastomeri utilizzati in tubi per freni, tubi per carburante, tubi per ventilazione, parti in elastomero/metallo del telaio, e castelli motore contenenti, in peso, lo 0,5% o meno di piombo
Come pezzi di ricambio per i vicoli immessi sul mercato prima del 1° luglio 2006
Come pezzi di ricambio 7c) Agenti leganti per elastomeri utilizzati nell'apparato per i vicoli immessi sul mercato propulsore contenenti, in peso, lo 0,5% o meno di piombo prima del 1° luglio 2009
58
8a) Piombo nelle saldature per collegare componenti elettrici e elettronici a schede elettroniche e piombo nelle rifiniture su terminazioni di componenti diversi dai condensatori elettrolitici in alluminio, su pin di componenti e su schede elettroniche
Veicoli omologati prima del 1° gennaio 2016 e pezzi di ricambio per tali veicoli
X (3)
8b) Piombo nelle saldature in applicazioni elettriche diverse dalle saldature su schede elettroniche o su vetro
Veicoli omologati prima del 1° gennaio 2011 e pezzi di ricambio per tali veicoli
X (3)
8c) Piombo nelle rifiniture di terminali di condensatori elettrolitici in alluminio
Veicoli omologati prima del 1° gennaio 2013 e pezzi di ricambio per tali veicoli
X (3)
8d) Piombo utilizzato nelle saldature su vetro nei sensori di flusso di massa dell'aria
Veicoli omologati prima del 1° gennaio 2015 e pezzi di ricambio per tali veicoli
X (3)
8e) Piombo in saldature ad alta temperatura di fusione (ossia leghe a base di piombo contenenti l'85% o più di piombo in peso)
(2)
X (3)
8f ) a) Piombo in sistemi di connettori a pin conformi
Veicoli omologati prima del 1° gennaio 2017 e pezzi di ricambio per tali veicoli
X (3)
8f ) b)Piombo in sistemi di connettori a pin conformi, eccetto nell'area di accoppiamento dei connettori di cablaggio del veicolo
(2)
X (3)
8g) Piombo in saldature destinate alla realizzazione di una connessione elettrica valida tra la matrice del semiconduttore e il carrier all'interno di circuiti integrati secondo la configurazione “Flip Chip”
(2)
X (3)
8h) Piombo nelle saldature per fissare i dissipatori di calore al radiatore in assemblaggi di semiconduttori di potenza con un circuito integrato con un'area di proiezione minima di 1 cm2 e una densità di corrente nominale minima di 1A/mm2 di superficie del circuito integrato di silicio
Veicoli omologati prima del 1° gennaio 2016 e pezzi di ricambio per tali veicoli
X (3)
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
Normative
8i) Piombo nelle saldature in applicazioni elettriche su vetro ad eccezione delle saldature su lastre di vetro laminate
Veicoli omologati prima del 1° gennaio 2016 e pezzi di ricambio per tali veicoli
X (3)
8j) Piombo nelle saldature di lastre laminate
Veicoli omologati prima del 1° gennaio 2020 e pezzi di ricambio per tali veicoli
X (3)
9) Sedi di valvole
Come pezzi di ricambio per tipi di motore sviluppati prima del 1° luglio 2003
10a) Componenti elettrici e elettronici contenenti piombo in vetro o in ceramica, in una matrice di vetro o ceramica, in un materiale vetroceramico o in matrici di vetroceramica. Quest’esenzione non si applica all’uso di piombo in: - vetro delle lampadine e delle candele, -materiali ceramici dielettrici di componenti indicati ai punti 10b), 10c) e 10 d)
X (4) (per componenti diversi da quelli piezoelettrici dei motori)
10b) Piombo in materiali ceramici dielettrici PZT di condensatori appartenenti a circuiti integrati o a semiconduttori discreti 10c) Piombo nei materiali ceramici dielettrici in condensatori per una tensione nominale inferiore a 125 V CA o 250 V CC
Veicoli omologati prima del 1° gennaio 2016 e pezzi di ricambio per tali veicoli
10d) Piombo nei materiali ceramici dielettrici di condensatori utilizzati per compensare le deviazioni, dovute all'effetto termico, di sensori in sistemi sonar ultrasonici
Veicoli omologati prima del 1° gennaio 2017 e pezzi di ricambio per tali veicoli
11 Inneschi pirotecnici
Veicoli omologati prima del 1° luglio 2006 e pezzi di ricambio per tali veicoli
12 Materiali termoelettrici contenenti piombo utilizzati nell'industria automobilistica per ridurre le emissioni di CO2 mediante il recupero dei gas di scarico
Veicoli omologati prima del 1° gennaio 2019e pezzi di ricambio per tali veicoli
X
Cromo esavalente
13a) Rivestimenti anticorrosione
Come pezzi di ricambio per i veicoli immessi sul mercato prima del 1° luglio 2007
13b) Rivestimenti anticorrosione negli insiemi di dadi e bulloni dei telai
Come pezzi di ricambio per i veicoli immessi sul mercato prima del 1° luglio 2008
14) Come anticorrosivo nei sistemi di raffreddamento in acciaio al carbonio nei frigoriferi ad assorbimento nei camper fino allo 0,75% in peso nella soluzione refrigerante, salvo sia praticabile l'uso di altre tecnologie di refrigerazione (disponibili sul mercato per l'applicazione in camper) e non vi siano impatti negativi sull'ambiente, sulla salute e sulla sicurezza dei consumatori
X
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
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Normative
Cromo esavalente 13a) Rivestimenti anticorrosione
Come pezzi di ricambio per i veicoli immessi sul mercato prima del 1° luglio 2007
13b) Rivestimenti anticorrosione negli insiemi di dadi e bulloni dei telai
Come pezzi di ricambio per i veicoli immessi sul mercato prima del 1° luglio 2008
14) Come anticorrosivo nei sistemi di raffreddamento in acciaio al carbonio nei frigoriferi ad assorbimento nei camper fino allo 0,75% in peso nella soluzione refrigerante, salvo sia praticabile l'uso di altre tecnologie di refrigerazione (disponibili sul mercato per l'applicazione in camper) e non vi siano impatti negativi sull'ambiente, sulla salute e sulla sicurezza dei consumatori
X
Mercurio
15a) Lampade a luminescenza per i proiettori
Veicoli omologati prima del 1° luglio 2012 e pezzi di ricambio per tali veicoli X
15 b) Tubi fluorescenti utilizzati nei visualizzatori del quadro strumenti
Veicoli omologati prima del 1° luglio 2012 e pezzi di ricambio per tali veicoli
X
Cadmio 16 Accumulatori per veicoli elettrici
Come pezzi di ricambio per i veicoli immessi sul mercato prima del 31 dicembre 2008
Note: È ammessa una concentrazione massima dello 0,1% in peso e per materiale omogeneo, di piombo, cromo esavalente e mercurio e una concentrazione massima dello 0,01% in peso e per materiale omogeneo, di cadmio. È ammesso senza limitazioni il riutilizzo di parti di veicoli già sul mercato alla data di scadenza di un’esenzione, in quanto il riutilizzo non è contemplato dall’articolo 4, par.2, lettera a). Ai pezzi di ricambio immessi sul mercato dopo il 1° luglio 2003 e destinati ai veicoli immessi sul mercato anteriormente al 1° luglio 2003 non si applicano le disposizioni dell’art.4, par 2, lettera a) (*) (1) Quest’esenzione sarà riesaminata nel 2015 (2) Quest’esenzione sarà riesaminata nel 2019 (3) Rimozione se, in correlazione con la voce 10 lettera a), si supera un livello soglia medio di 60 grammi per veicolo. Per l’applicazione della presente clausola non vengono presi in considerazione i dispositivi elettronici non installati dal fabbricante nella linee di produzione (4) Rimozione se, in correlazione con le voci 8, lettere da a) a j), si supera un livello soglia medio di 60 grammi per veicolo. Per l’applicazione della presente clausola non vengono presi in considerazione i dispositivi elettronici non installati dal fabbricante nella linea di produzione. (*) La presente clausola non si applica alle masse di equilibratura delle ruote, alle spazzole in carbonio dei motori elettrici e alle guarnizioni dei freni
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
News Semaforo verde per le auto nel primo semestre 2010 = 100), ed è calato anche quello delle imprese (Iesi: Istat Economic Sentiment Indicator), da 103 di maggio a 102,2 (base 2010 = 100). Nell’ambito dei beni durevoli, tra i quali si colloca l’automobile, la valutazione della convenienza all’acquisto pure è diminuita (da -32 a -40), mentre sono migliorate le intenzioni di acquisto futuro (da -71 a -60). Sempre secondo stime Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,1% su base mensile, ma è diminuito dello 0,4% su base annua.
S
emaforo sempre verde sul mercato delle auto a giugno e nel primo semestre. I dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e elaborati dall’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) confermano lo stato di buona salute di cui gode il mercato nazionale. A giugno le immatricolazioni sono cresciute dell’11,9%, con 165.208 unità registrate contro le 147.661 del giugno 2015. È la sesta crescita mensile consecutiva a due cifre e la venticinquesima mensile consecutiva in assoluto. Interessanti i dati del semestre. Le immatricolazioni sono aumentate del 19,2% rispetto alo stesso periodo dell’anno scorso, con un consuntivo di 1.041.854 unità vendute a fronte delle 874.381 vendite di gennaio-giugno 2015. Non succedeva dal 2011 che il primo semestre dell’anno superasse il milione di vetture immatricolate. Un contributo notevole a tale incremento è venuto certamente dall’acquisto del nuovo per sostituire il vecchio, tenuto troppo a lungo in vita a causa della crisi. Secondo Aurelio Nervo, presidente dell’Anfia, nella seconda metà dell’anno la sostituzione dei veicoli datati potrebbe rallentare per una serie di concause quali il calo fisiologico stagionale degli acquisti nel periodo estivo, l’aumento della benzina e del gasolio e il peggioramento dell’indice di fiducia dei consumatori. Secondo l’Istat, l’indice della fiducia dei consumatori a giugno è sceso da 112,5 di maggio a 110,2 (base L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
61
News
Per quanto riguarda possibili previsioni del mercato nella seconda metà dell’anno, secondo il Centro Studi Promotor, la proiezione sull’intero 2016 del tasso di crescita delle vendite del 19,2% registrato nel primo semestre porterebbe a prevedere un volume di vendite di 1.877.000 veicoli nuovi: un livello, in pratica, confrontabile con quello precrisi e, quindi, certamente più aderente alla realtà fisiologica di un mercato come quello italiano, con un parco circolante di 37 milioni di vetture. Le marche nazionali hanno registrato un aumento sia nel mese che nel semestre. A giugno hanno totalizzato 47.646 immatricolazioni a fronte di 42.000 del giugno 2015 (+13,4%%), innalzando la quota di mercato dal 28,4% del giugno scorso al 28,8% del giugno di quest’anno. Nel semestre sono state vendute 304.771 vetture nuove (+22,1% su 249.610 di gennaio-giugno di un anno fa), con una quota di mercato salita al 29,3% dal 28,6% dello stesso periodo 2015. Situazione in fotocopia quella realizzata da Fiat Chrysler Automobiles (escludendo Ferrari e Maserati): +13,6% nel mese (47.453 immatricolazioni su 41.784), con la quota salita al 28,7% dal 28,3%, e +22,1% nel semestre (303.409 vendite su 248.423), con la quota passata dal 28,4% di un anno fa al 29,1%. Sul fronte dei veicoli commerciali leggeri e industriali, i dati attualmente disponibili si riferiscono ad aprile 2016. Secondo Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) i veicoli commerciali leggeri (VCL, con peso totale a terra fino a 3,5 t), hanno chiuso il mese con 14.511 immatricolazioni (10.978 nell’aprile 2015), mettendo a segno una crescita del 32,2%, e il primo quadrimestre dell’anno con un totale di 54.255 vendite di veicoli nuovi (41.562 in gennaio-aprile 2015), con una crescita, quindi, del 30.5%. Per quanto riguarda gli autocarri (ptt superiore a 3,5 t), secondo l’Anfia ad aprile sono stati immatricolati 1.724 nuovi veicoli (+61% rispetto ad aprile 2015) e 1.160 rimorchi e semirimorchi pesanti (+33,2%). Nel primo quadrimestre, invece, le vendite di autocarri nuovi sono state 6.292 (+27,4% su gennaio-aprile 2015) e quelle di rimorchi e semirimorchi pesanti nuovi 5.121 (+39,3%). 62
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
Mercato pneumatici: i dati ETRMA per il primo semestre
La Arburg al K con soluzioni “chiavi in mano”
L’
L
Associazione europea dei produttori di pneumatici e di articoli in gomma, la ETRMA, ha pubblicato i suoi dati sul mercato pneumatici da sostituzione per la prima metà del 2016. Il secondo trimestre dell’anno, in particolare, ha mostrato un andamento meno dinamico rispetto ai primi tre mesi, specialmente per quanto riguarda le coperture consumer e da autocarro. Questo trend si è manifestato in particolare nel mese di giugno, in cui la vendita di pneumatici consumer è scesa del 2%. Guardando ai primi sei mesi nel loro complesso, i dati per i settori consumer e autocarro sono stati positivi, anche se inferiori a quanto l’industria si aspettava, dopo il brillante inizio del 2016. Le vendite nel segmento delle gomme per agricoltura restano invece basse a un livello critico e in consistente decrescita, con un preoccupante -7% nel secondo trimestre e un ancora peggiore -7,8% se si guarda all’intero semestre. «Sarà interessante vedere che cosa ci porterà il resto dell’anno – ha detto Fazilet Cinaralp, segretario generale dell’associazione –, in particolare per quanto riguarda la vendita di pneumatici invernali, che nel 2015 hanno avuto una performance assai negativa, prima di poter avere un quadro chiaro del 2016».
a Arburg di Lossburg, Germania, parteciperà al K con una serie di proposte tecnologiche innovative in tema di processi e applicazioni dello stampaggio a iniezione, e non solo. Saranno ben 27 le presse con le quali il costruttore tedesco metterà in mostra, presso lo stand A13, hall 13, la sua capacità di disporre della soluzione adatta per ogni esigenza dello stampatore, dal freeformer per lo stampaggio con la tecnologia della manifattura additiva alla costruzione di componenti a struttura leggera, dall’Industria 4.0 allo stampaggio con silicone liquido LSR, dalle lavorazioni per l’industria medicale a quelle per il packaging. Lo stato attuale della tecnica sarà illustrato da dodici soluzioni, molte delle quali presentate in esclusiva mondiale. Ai visitatori verrà spiegato come Arburg applica concetti e tecnologie di Industria 4.0 e smart factory mediante un’applicazione innovativa comprendente una Allrounder verticale 375 V e un freeformer collegati in rete in un sistema completamente automatizzato. Particolare evidenza verrà riservata alle macchine per lo stampaggio a iniezione della serie Golden Electric, introdotte sul mercato a marzo di quest’anno e disponibili in quattro dimensioni dell’unità di iniezione - 370, 470, 520 e 570 - e con forza di chiusura da 600 a 2.000 kN. Al K verrà mostrato in funzione il modello 470
Taccuino
E con forza di chiusura di 2.000 kN e una unità di iniezione di dimensioni 290. Importante per il settore automotive la dimostrazione della tecnologia innovativa ProFoam di schiumatura fisica per la produzione di componenti leggeri
resistenti alle deformazioni. Grazie alla termoregolazione dinamica dello stampo, è possibile anche realizzare superfici ultralucide. Nel settore della gomma verrà mostrato uno stampaggio a iniezione bicom-
ponente di un orologio da polso composto da due siliconi liquidi differenti (LSR), cassa inclusa. Una Allrounder 470 A equipaggiata con camera bianca fornirà l’esempio dell’applicazione di una macchina tutta elettrica del costruttore tedesco nel settore medicale. Tre freeformer illustreranno la tecnologia della produzione additiva Arburg Plastic Freeforming (APF) in nuove applicazioni con nuovi materiali e nuovi componenti. Le macchine che i visitatori avranno modo di vedere all’opera a Düsseldorf saranno di tutti i tipi - elettriche, ibride, idrauliche, impianti complessi ‘chiavi in mano’ - e equipaggiate con robot, dal Picker prendimaterozze al robot a sei assi. Molti i modelli innovativi e molte le esclusive mondiali. Tutte concorreranno, nelle intenzioni dell’espositore, a dimostrare come in futuro la produzione sarà più efficiente, qualitativamente superiore e a un livello di automazione sempre maggiore.
Il Concorso Rubber Design Competition 2016 si configura come concorso d'idee aperto a studenti, ricercatori, professionisti nel mondo dell’architettura, del design e dell’ingegneria e intende stimolare nuove applicazioni degli elastomeri in diversi ambiti, premiando i processi creativi, l’innovatività delle idee ma anche il livello di approfondimento delle proposte. Il Concorso si propone di selezionare le idee più brillanti di nuove linee di prodotti e le proposte di ottimizzazione dell'attuale processo produttivo delle lastre in gomma. Il Concorso è promosso da Tovo Gomma S.p.A con il supporto del Laboratorio Interdipartimentale TEXTILES HUB del Politecnico di Milano. L’iniziativa è patrocinata dall’associazione europea TensiNet per lo sviluppo delle strutture a membrana, dall’Associazione internazionale per le strutture spaziali (IASS), dalla Società italiana della Tecnologia dell’Architettura (SITdA), dalla Associazione Industriale Bresciana (AIB) e dalla Associazione Tecnologi per l’Edilizia (ATE). Le iscrizioni al Concorso terminano il 30 settembre 2016. Per informazioni visitare il sito internet: http://www.rubberdesigncompetition.com
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
63
News
Lanxess porta al K la tecnologia Rhenowave
L
a business unit Rhein Chemie Additives (ADD) di Lanxess al prossimo K2016 di Düsseldorf illustrerà le applicazioni pratiche di Rhenowave, il proprio processo di controllo in linea della prodzione. ADD ha già lanciato con successo al proprio interno il sistema Rhenowave in due siti di produzione di camere d’aria. Inoltre, vari produttori stanno attualmente vagliando il possibile impiego di questa soluzione. Rhenowave è stato sviluppato, spiegano in ADD, «per produttori di pneumatici, profili in gomma, articoli tecnici e compound e li mette in condizione di monitorare, per esempio, la qualità della dispersione delle mescole in gomma durante l’estrusione. Secondo Philipp Junge, che dirige la business line Rubber Additives in ADD: «Grazie a Rhenowave offriamo ai produttori la possibilità di ottenere un livello completamente nuovo di qualità nel processo di estrusione. I dati di analisi vengono raccolti continuamente sulla linea, durante la produzione
stessa, e forniscono informazioni in tempo reale sulla qualità dell’intero volume in produzione e non soltanto di alcuni pezzi campione». Rhenowave viene installato sulla testa dell’estrusore. La misurazione viene effet-
tuata in modo volumetrico, non distruttivo e rappresentativo. Questo elimina i punti deboli delle procedure di test convenzionali, che consistono nella selezione di un campione che viene poi esaminato successivamente in laboratorio. Con il sistema mes-
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so a punto da ADD, invece, la qualità del compound viene valutata in meno di un secondo da quando la mescola comincia a uscire dall’estrusore (è quello che viene definito controllo in linea, inline control). Fino al 100% della mescola può essere analizzato in questo modo. Le aree dove la qualità non è sufficiente possono essere individuate subito anziché in un secondo tempo nel prodotto finito. «Questo consente di mettere in pratica ogni possibile correzione del processo senza ritardi significativi, assicurando alta qualità, riducendo al minimo la percentuale di scarti e riducendo i costi di produzione. Il nostro obiettivo è tarare il sistema Rhenowave in base alle richieste del nostro cliente», aggiunge Junge. Rhenowave, tra l’altro, si integra anche con il sistmea Rhenogran AP e l’unità di mescolazione ina soluzione per il cosiddetto iCOM, integrated continuous mixing, un sistema di controllo di processo che, attraverso l’impiego di speciali marker, consente di controllare nel dettaglio la qualità della dispersione di fillers o di agenti di reticolazione nella mescola.
Continental scommette sui pneumatici agricoli
C
ontinental investe quasi 50 milioni di euro nel business dei pneumatici agricoltura. Nei prossimi anni Continental aumenterà la capacità produttiva del
proprio stabilimento a Lousado, in Portogallo. Nella fase di avvio della produzione dei pneumatici agricoltura marchiati Continental, saranno creati 125 nuovi posti di lavoro. Il gruppo tedesco, ha inoltre spianato la strada per ulteriori investimenti nella produzione di pneumatici agricol-
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tura nel prossimo futuro, se l’andamento del mercato e delle vendite sarà positivo. «Con questo investimento, diamo un chiaro segnale, che Continental è attivo di nuovo come produttore di pneumatici premium anche nel settore dei pneumatici agricoltura. A Lousado disponiamo di una sede eccellente e di un team fortemente motivato e con esperienza, che produce pneumatici radiali innovativi in un impianto di produzione all’avanguardia per l’esigente settore agricolo», ha affermato Nikolai Setzer, membro del Comitato Esecutivo dell’azienda e responsabile della divisione pneumatici. «L’agricoltura professionale ha subito un rapido cambiamento nel corso degli ultimi anni», ha spiegato Thorsten Bublitz, Business Line Manager e responsabile del business dei pneumatici agricoltura. «In vista della crescita della popolazione mondiale e della maggiore necessità di prodotti agricoli, il numero di operazioni su larga scala e quindi la domanda di pneumatici per mezzi agricoli efficienti è in aumento. Proprio in questo settore abbiamo molti anni di esperienza come produttore di pneumatici premium», ha affermato Bublitz. Continental intende commercializzare una gamma completa di pneumatici per trattori agricoli e macchine raccoglitrici lavorando insieme ai principali costruttori di veicoli nel processo. La gamma comprenderà pneumatici radiali e a convenzionali in 150 misure. L’inizio della produzione dei pneumatici agricoltura radiali a Lousado è previsto per il 2017, anno che segna anche il termine dell’accordo di licenza del marchio tra Continental e la licenzataria Mitas, stipulato nel 2004.
Una nuova esperta di ambiente e clima per ETRMA
L
’Associazione europea dei produttori di articoli in gomma e pneumatici, l’ETRMA, ha annunciato l’ingresso nella sua compagine di una nuova figura. Si tratta di Cornelia Tietz neodirettore per l’EHS (energy, health and safety) e per i cambiamenti climatici. Le sue aree di lavoro riguarderanno, i temi posti all’industria della gomma dal riscaldamento globale, e le condizioni di salute e sicurezza per i lavoratori nel comparto. Tietz entra nell’associazione forte di un’e-
sperienza di sette anni al ReachCentrum e di 4 anni al Cefic, dove si è occupata sia del coordinamento di diversi gruppi di lavoro che dell’analisi degli sviluppi delle norme e dei regolamenti riguardante il settore chimico. Fazilet Cinaralp, segretario generale di ETRMA, nel dare il benvenuto in associazione alla nuova esperta ha sottolineato come «Cornelia porti con sé solide competenze manageriali e nel campo della chimica che senz’altro supporteranno in modo efficiente il team di ETRMA».
Massimo Lavazza è il nuovo ad di Pomini Rubber & Plastics
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F Mixing Group ha annunciato che Otto Huth, «dopo un positivo periodo di lavoro come amministratore delegato di Pomini Rubber & Plastics», ha deciso di lasciare il gruppo. È Massimo Lavazza ad essere stato chiamato dal gruppo a ricoprire la funzione di amministratore delegato, a partire dal primo luglio scorso. Insieme con lui, Andrea Delmoro ha assunto l’incarico di Sales manager. Lavazza ricopriva il ruolo di Chief operating officer di Pomini dal 2007 a ha una profonda conoscenza sia della società italiana sia di HF Mixing Group, grazie a ben 26 anni di carriera svolti interamente nel gruppo. Delmoro è invece stato Area Sales manager di Pomini dal 2003: 13 anni in cui ha accumulato una notevole esperienza.
Paolo Ferrari presidente e Ceo di Bridgestone Emea Bridgestone ha annunciato la nomina di Paolo Ferrari a nuovo Presidente e CEO (Chief Executive Officer) per l’area EMEA (Europe, Middle East and Africa), con Headquarter a Zaventem, in Belgio. Il nuovo incarico prevede inoltre il suo ingresso nel CdA e nel Comitato Esecutivo di Bridgestone Europe NV/SA. Franco Annunziato, già CEO di Bridgestone EMEA, da gennaio ha assunto la carica di Executive Chairman e CEO per la Regione Cina e Asia Pacific. Ferrari porta in Bridgestone la propria lunga esperienza come top manager di importanti realtà internazionali, in Nord
Paolo Ferrari
America, in Europa e in America Latina. Ha infatti ricoperto la funzione di CEO LATAM (America Latina) per Pirelli e prima ancora è stato CEO e Chairman delle attività commerciali per il Nord America. Ferrari vanta anche una lunga esperienza internazionale come Chief Executive in diverse Business Unit in Italia, Germania e Regno Unito per Telecom Italia Group. Ancora prima, ha assunto ruoli manageriali nell’area dell’investment banking a Londra per conto di Credit Suisse First Boston. «Siamo felici di dare il benvenuto in Bridgestone a Paolo: è un professionista e un leader con provata esperienza a livello globale e sarà in grado di sostenere il cammino di innovazione, gli alti risultati commerciali e l’impegno di Bridgestone nel pieno rispetto dei valori fondamentali dell’azienda. Nel corso della propria carriera ha ampiamente dimostrato la sua capacità di guida verso crescite profittevoli in diversi segmenti dell’industria e in diverse aree geografiche oltre che aver saputo gestire brillantemente i propri team di lavoro», ha dichiarato Eduardo Minardi, incaricato di svolgere il ruolo di Chairman e CEO per la Regione EMEA in questo periodo. Di origine italiana, Paolo Ferrari ha vissuto a lungo all’estero svolgendo incarichi strategici, in particolare negli Stati Uniti. Dopo la laurea in Economia e Commercio, conseguita presso l’Università Bocconi di Milano, ha ottenuto l’MBA presso la Stern Business School della New York University. Assumerà l’incarico in Bridgestone a partire dal 19 settembre 2016. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA settembre 2016
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Taccuino News
Fare sistema, un evento di Assogomma per la filiera
I
l 16 giugno si è tenuto a Milano, all’Hotel Barcelò di via Stephenson 55, un evento organizzato da Assogomma e intitolato “Fare Sistema – Strategie di innovazione e internazionalizzazione per essere un’industria della gomma competitiva nell’economia globale”. L’incontro è stato pensato per le aziende di piccole e medie dimensioni che si trovano a dover competere in un mercato globale e in continua evoluzione, spesso pressate da richieste che richiedono di entrare a far parte di un network di fornitori in cui standard e processi devono essere uniformati. «Se in passato – spiega Assogomma – poteva essere sufficiente disporre di un know-how tecnico e di una produzione efficiente, completati da buone relazioni personali, oggi il mercato richiede un approccio per progetti e nuovi modelli di sistema, non solo per chi fornisce direttamente le multinazionali dell’auto, dell’elettrodomestico o di altri
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settori, ma anche per le imprese, magari di più piccole dimensioni, che si rivolgono a questi grandi gruppi indirettamente, attraverso produttori di assemblati o di componenti complessi». Il tema è particolarmente attuale ed è stato affrontato nella serata milanese da vari esperti di settore con interventi brevi, non più di 15-20 minuti l’uno, in modo da dare un ritmo incalzante e coinvolgente all’evento. Il clou è stata la relazione del Centro Ricerche del gruppo Fiat Chrysler su “Come il cliente finale responsabilizza i suoi fornitori in una logica di sistema”. Tra gli interventi ha spiccato anche quello di Vittorio D’Amato, docente universitario e presidente di Akron Srl, esperto in tutti i processi che consentono alle imprese di migliorare la produttività dei propri collaboratori. D’Amato ha evidenziato come i gruppi di lavoro che funzionano meglio siano quelli composte da figure che operano nello stesso ambito, ma coprendo competenze e momenti diversi del processo produttivo. «Questo – ha detto – può valere anche per i sodalizi che riguar-
dano il settore della gomma. Quelli con maggiore probabilità di successo comprendono attori diversi della filiera, che non vanno in competizione tra loro ma che, al contrario, si integrano». Secondo l’economista Alberto Cellini, anche lui intervenuto alla serata milanese, un ritorno alla progettualità, che possa nascere dalla collaborazione tra attori diversi della filiera, è quanto mai auspicabile, dato che le imprese italiane, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni tipiche del comparto gomma, hanno da tempo perso la propensione ad investire. E se le imprese non investono perdono anche rapidamente la capacità di restare concorrenziali sul mercato. Durante la serata (di cui diamo riflessi anche nell’intervista iniziale di questo numero) si è parlato anche degli aspetti della protezione della proprietà intellettuale, quanto mai importante per proteggere il know-how di piccole aziende che decidono di collaborare con altre, ma anche per dare valore a eventuali innovazioni che possano nascere da progetti congiunti.
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28 settembre/1 ottobre
Saigon, Vietnam
Vietnam Int’l Plastics & Rubber Industry Exhibition
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10-13 ottobre
Pittsburgh, PA, USA
International Elastomers Conference
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19-26 ottobre
Düsseldorf, Germania
K2016
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13-15 novembre
Shanghai, Cina
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16-19 novembre
Giacarta, Indonesia
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Errata Corrige - Il vero nome di Pomini Nel numero 639 de L’Industria della Gomma, del mese di giugno, abbiamo commesso un errore nel nostro focus sulle “Tecnologie italiane per i mercati internazionali”. A pagina 47, infatti, abbiamo indicato come Farrel Pomini la Pomini Rubber & Plastics, azienda del gruppo internazionale HF Mixing Group. Ci scusiamo dell’errore con i diretti interessati e con i lettori.
Stride Consulting ha come obiettivo quello di contribuire a generare valore per i propri clienti Aziende e Privati grazie al WELFARE AZIENDALE ed alla capacità di creare RETI di VENDITA. Il nostro business è “L’UOMO GIUSTO AL POSTO GIUSTO CHE RAGGIUNGE GLI OBIETTIVI ASSEGNATI, NELL’OTTICA DI PRECORRERE I TEMPI” Il nostro Team Un gruppo di specialisti orientati a far raggiungere gli obiettivi che i propri clienti si pongono e che condividono. I nostri servizi Welfare aziendale, Conciliazione famiglia-lavoro, Consulenza aziendale, Creazione e mantenimento reti di vendita, Selezione del personale, Formazione, Orientamento scolastico e professionale, Bilanci di competenze.
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