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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
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NOVEMBRE 2016 - NUMERO 9
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La società TORCHIANI di Brescia, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale (DIMI) dell’Università di Brescia, invita a partecipare al convegno gratuito:
INNOVAZIONE TECNOLOGICA E RICERCA SCIENTIFICA NEL MONDO DELLA GOMMA Giovedì 24 novembre 2016 - Ore 9.00 - 16.00 Università degli Studi di Brescia - Via Branze 38 - Brescia 09.00 - Registrazione 09.30 - Saluti di benvenuto 09.45 - Nuove gomme Zetpol HNBR ad alte prestazioni Riccardo Musci, Zeon Europe TMCC e Enginsoft 11.15 - Coffee break 11.45 - La ricerca sui materiali elastomerici presso il Gruppo di Scienza e Tecnologia dei Materiali dell’Università di Brescia: due casi di studio Silvia Agnelli, Stefano Pandini, DIMI - Università degli Studi di Brescia 12.30 - Pranzo a buffet 13.15 - Graphene Plus nel mondo degli elastomeri: la rivoluzione che tutti stavano aspettando Antonino Di Pasquale - Massimiliano Bianchi - Directa Plus 14.00 - Innovazioni nel rilevamento della durezza Mauro Belloni, Gibitre Instruments Aristide Plebani, Laborsil 15.30 - Domande e risposte - Chiusura dei lavori Informazioni e iscrizioni: per iscriversi gratuitamente è necessario dare conferma della partecipazione, con e-mail all’indirizzo: silvia.agnelli@unibs.it
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Mensile degli elastomeri e degli altri polimeri resilienti con il patrocinio di
SOMMARIO
ANNO 59 - NOVEMbre - n. 9
Federazione Gomma Plastica
assogoMMa
8 Rassegna della stampa tecnica estera
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA www.industriagomma.it Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati Progetto e Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it
mondogomma
14 IN VISITA AL K2016
Le nostre impressioni a caldo della visita al K2016 di Düsseldorf, tenutasi dal 19 al 25 ottobre, a detta di molti una delle edizioni più riuscite della fiera tedesca, che ha visto la partecipazione di 3.250 espositori distribuiti su 19 padiglioni e quasi 175.000 metri quadri di superficie espositiva. In una carrellata fotografica vi riportiamo nel cuore dell’evento
FOCUS
Traffico Pubblicitario Roberta Motta - roberta.motta@edifis.it Stampa Aziende Grafiche Printing srl Peschiera Borromeo (MI) Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00 Amministrazione amministrazione@edifis.it
Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi della legge 196/2003 l’Editoregarantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati,mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima.
L’Industria della Gomma una rivista edita da: Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2016
25 strumenti da laboratorio
Le nuove tecnologie per l’industria della gomma
Alpha Technologies.......................................................26 DGTS...................................................................................27 EN.CO..................................................................................28 FOR LAB ITALIA...............................................................29 GIBITRE INSTRUMENTS................................................30 NETZSCH...........................................................................31 PANASONIC......................................................................32 TAGARNO..........................................................................33 URAI....................................................................................34 ZUMBACH ELECTRONIC..............................................35 VERDER SCIENTIFIC.......................................................36 DALLE AZIENDE
38 dal garage all’officina:
oltre 40 anni di passione
Da tanto Bonardi Stampi, officina meccanica di Sarnico (Bergamo) produce stampi per il settore gomma, in particolare per guarnizioni e articoli tecnici. Siamo andati a incontrare il fondatore, Bruno Bonardi, per farci raccontare la storia sua e della sua azienda
SOMMARIO
ANNO 59 - OTTObre - n. 8
DALLE AZIENDE
42 a 40 anni la pmg parla cinese
Anche PMG, produttore di mescole di dimensione internazionale, ha varcato il traguardo del quarto decennio di attività. E ha celebrato l’evento con una giornata nel proprio sito produttivo di Trescore Balneario, in provincia di Bergamo. Nel frattempo, per confermare la sua vocazione globale, ha aperto una filiale in Cina, con 30 addetti, per produrre compound speciali e fluorurati
14
48 conoscere le mescole
per progettare gli stampi
Un interessante seminario organizzato da FKV in collaborazione con MP Strumenti e SigmaSoft a fine settembre ha esaminato tutti i passaggi preliminari, dal controllo della viscosità alla simulazione del comportamento negli stampi, per giungere a formulazioni il più possibile rispondenti alle esigenze di produzione
38
normative
52 esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici Dal 2 settembre è in vigore una nuova norma per la tutela dei
lavoratori che potrebbero trovarsi esposti a radiazioni, anche prodotte da motori elettrici. Ecco che cosa prescrive
58 taccuino • A Brescia un convegno sull’innovazione per la gomma • Eico Specialties cambia nome e diventa KPI • Arburg festeggia i dieci anni della filiale di Shenzhen • La T.I.G. entra nel gruppo Engel • Forum Meccatronica: grande successo a Modena • Assogomma promuove a Milano un corso per tecnici della gomma • Una divisione Marangoni per le mescole tecniche
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64 gli inserzionisti di questo numero
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2016
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2016
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2016
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ELASTICA
Rassegna della stampa tecnica estera
ELASTOMERI BREVE RASSEGNA DI NANOCOMPOSITI IBRIDI CAOLINO/GOMMA
A.I. Khalaf, A.A. Yehia, , National Research Centre, Dokki, Giza (Egypt), Mostafa M.G. Temraz, Egyptian Petroleum Research Institute, Cairo (Egypt) - email: amman.khalf@gmail.com KGK n. 6/2016, pag. 22-32.
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rticolo tecnico accurato e molto dettagliato, sia pure come rassegna di ben 81 studi in merito condotti dal 2005 al 2015, su un argomento molto attuale, ossia la preparazione di nanocompositi a base gomma e caolino. Nel lungo svolgimento, ben dieci pagine, l’articolo sviluppa l’argomento partendo dalla constatazione che il caolino è una materia prima naturale e di basso costo, da tempo utilizzato in gomma e plastica per ridurne i costi. La dimensione delle sue particelle è inferiore a 2μm e lo spessore dei suoi strati è di circa 1 nm, per cui si è nell’ambito di scala nanometrica. Partendo da nomenclatura e classificazione dei caolini si arriva a descrivere la loro struttura e si comincia a parlare di vari tipi di elastomeri, in relazione alle modifiche di polarità operate dai tensioattivi più utilizzati sui caolini di base per renderli compatibili con la matrice polimerica. Si parla quindi diffusamente di organocaolini (argille organofile), delle loro strutture e modellazione, della loro sintesi, delle reazioni di scambio cationico, delle reazioni allo stato solido: tutto questo si riferisce agli studi sviluppati
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2016
sulle tecniche di preparazione dei caolini, con particolare attenzione alle modifiche con molti prodotti chimici, come sali quaternari di alchilammonio, ed anche biomolecole quali proteine, enzimi, amminoacidi etc. Si passa poi a parlare dei nanocompositi gomma/caolino, specificando che i tipi di caolino più utilizzati in gomma sono montmorillonite (MMT), ectorite, saponite e montmorillonite modificata organicamente. Definiti i tre tipi di nanocompositi (convenzionali, intercalati ed esfoliati), si affronta la parte più corposa dell’articolo, cioè la descrizione dei tre metodi di preparazione dei nanocompositi: • miscelazione in soluzione • mescolazione in lattice • intercalazione per fusione. Quest’ultimo metodo è considerato il più diretto, economico ed ecologico (per assenza di solventi organici) per sintetizzare i nanocompositi, dal momento che è possibile utilizzare linee di mescolazione ad alta produttività già esistenti. Di conseguenza viene dato ampio spazio a questo metodo, analizzando applicazioni con vari tipi di polimeri (NR- BR-SBR-NBR-HNBR-EPDMEPDM/silicone-EPDM/PP). La successiva parte dell’articolo è senz’altro la più interessante dal punto di vista pratico dell’argomento trattato, poiché si parla delle proprietà dei nanocompositi gomma/caolino, esaminando in successione la vulcanizzazione, la prestazione meccanica, le proprietà bar-
riera, la resistenza alla fiamma e citando altre prestazioni considerate di minore importanza. La conclusione dell’articolo è che la nanotecnologia è una tecnologia produttiva del futuro, che renderà la maggior parte dei manufatti più leggeri, più resistenti, più puliti, meno costosi e di maggior precisione. In quest’ottica i caolini organici giocano un ruolo importante, non solo per le prestazioni dei manufatti ma anche per la minore quantità di carico in mescola rispetto ai neri di carbonio, il che permette una più facile lavorazione senza alcun deterioramento di proprietà. Tuttavia occorre considerare che lo sviluppo dei nanocompositi caolino organico/gomma è ancora ad uno stadio embrionale.
MATERIE PRIME E APPLICAZIONI PROPRIETÀ MECCANICHE DI GOMMA NITRILICA IDROGENATA RETICOLATA CON PEROSSIDO/COAGENTE: EFFETTO DEGLI AIUTI DI PROCESSO reeyanuch Prasopnatra, Bangkok, Pongdhorn Sae-oui, Pathumthani, Chakrit Sirishina, Rubber Technology Research Centre (RTEC), Nakhom Pathom (Thailand) email: chakrit.sir@mahidol.ac.th KGK n. 6/2016, pag. 33-37. La gomma nitrilica idrogenata (HNBR) è conosciuta per la sua combinazione unica di elevate proprietà meccaniche,
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Abbiamo letto per voi superiore resistenza ad oli e prodotti chimici ed alta stabilità alla degradazione termo-ossidativa. Grazie a queste caratteristiche, le sue applicazioni principali sono nei settori automobile, guarnizioni di tenuta e cilindri, nei quali si richiedono un buon bilanciamento di proprietà in un ampio intervallo di temperatura e una buona resistenza all’invecchiamento a caldo e con fluidi aggressivi. Purtroppo la sua relativamente alta viscosità di volume causa una scarsa processabilità delle mescole, per cui di solito si utilizzano aiuti di processo per migliorarla. In questo studio si ricorre ad una reticolazione perossidica, per la quale sono generalmente richiesti dei coagenti: l’ipotesi è che alcuni coagenti possano migliorare la fluibilità delle mescole HNBR e di conseguenza la loro processabilità, mantenendo buone proprietà meccaniche grazie ai legami addizionali generati. Basandosi sul precedente lavoro in merito (vedi recensione sul numero 638 del maggio 2016 della rivista), quello attua-
le confronta gli effetti di cinque additivi (Struktol WB222, Sartomer TRIM, TOTM, Sartomer ZDA e Struktol N60) sulla processabilità di mescole in HNBR. Di conseguenza questo studio vuole estendere il lavoro precedente, focalizzandosi sulla reticolazione e sulle proprietà meccaniche dell’HNBR in relazione all’utilizzo di tali additivi. Le mescole esaminate sono a base Therban VP KA 8837 di Lanxess, tutte con 2 phr di dicumilperossido (DCP), 1 phr di TMQ, 50 phr di nero N330 e quantità variabili degli aiuti di processo, 0-1-3-5-7,510-15 e 20 phr. Descritta la preparazione dei campioni e la metodologia di prova, vengono esposti i risultati. L’aumento di quantità di TRIM e di ZDA causa una diminuzione del tempo di scottatura per la presenza di insaturazione nella loro struttura, un aumento del torque (momento torcente) e della durezza per l’aumento della densità di reticolazione. Comportamento esattamente contrario per gli altri tre additivi, sia per i risultati che per le cause
che li determinano. Più complesse le situazioni di perdita di resistenza all’abrasione, carico di rottura, allungamento a rottura e resistenza a lacerazione, ma i risultati sono in linea con le previsioni, che tengono conto dell’aumento di densità di reticolazione causato da TRIM e ZDA e dell’effetto di plastificazione dovuto all’introduzione di Struktol e TOTM in collegamento con la diminuzione della densità di reticolazione. Vengono sottolineati alcuni comportamenti particolari, come quello dell’aumento di resistenza all’abrasione da parte del Sartomer TRIM solo fino al livello di 7,5 phr, oltre il quale si assiste a una diminuzione. Particolarmente interessante è la parte in cui si parla della perdita di isteresi in corrispondenza della dissipazione di energia della massa di gomma sotto deformazione ciclica, convertita soprattutto in calore: in pratica questo fenomeno è chiamato accumulo di calore (HBU = Heat Build Up) e ha una forte correlazione con la durezza dei vulcanizzati.
ELASTICA ELASTOMERI NANOCOMPOSITI A BASE SBR CON SISTEMI A DOPPIA CARICA HALLOYSITE (MODIFICATA CON ACIDO ITACONICO)/ NERO DI CARBONIO
Gizem Uzan, Nurseli Uyanik, Istanbul, Bağdagül Karaağaç, Engineering Department, Kocaeli University, Kocaeli (Turkey) - Bagdagul. karaagac@gmail.com KGK n. 6/2016, pag. 38-44.
È
risaputo che i manufatti di gomma vengono largamente usati per le loro proprietà di flessibilità, basso peso e buona resistenza all’impatto. L’SBR è la gomma sintetica più comune e da sola costituisce circa la metà di tutte le gomme sintetiche esistenti sul mercato: per fornire prestazioni elevate l’SBR deve incorporare una carica rinforzante, di solito nero di carbonio, silice e caolini. Oggigiorno si presta grande attenzione allo sviluppo di nuovi materiali nanocompositi, che presentano eccellenti proprietà meccaniche, termiche, barriera e ritardanza di fiamma. Le nanocariche normalmente utilizzate sono caolini, nanotubi di carbonio, nanofibre di carbonio e grafite esfoliata; recentemente l’interesse si è focalizzato su caolini quali mica, ectorite, saponite e montmorillonite, tutti della famiglia fillosilicati. In questo studio vengono presi in esame i nanotubi di halloysite (HNT), un tipo di caolino naturale con struttura tubolare vuota e gruppi alluminosilicati sulla superficie. Una lunga parte introduttiva, dopo avere illustrato la loro chimica, parla delle applicazioni in polipropilene (PP), fluoroelastomero (FKM), EPDM e gomma nitrilica (NBR), evidenziandone i miglioramenti per le varie mescole, riguardo a stabilità termica, infiammabilità e caratteristiche meccaniche. Ultimamente nanocaolini come gli HNT sono stati utilizzati come carica secondaria in mescole di gomma caricate con nero di carbonio, con effetti sinergici che hanno dato luogo a migliori proprietà meccaniche e migliore durata. Oltre che in SBR gli HNT sono stati collaudati insieme a neri di carbonio in mescole di gomma naturale e gomma naturale/polibutadiene (si fa cenno a
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2016
queste applicazioni menzionando i risultati ottenuti). Tuttavia la difficoltà di ottenere miscele omogenee di gomma e HNT, a causa della loro relativamente più bassa compatibilità con le macromolecole della gomma, fa sì che si debbano modificare gli HNT per aumentarne l’idrofobicità. Tra i vari prodotti modificanti si è scelto l’acido itaconico per questo studio, che esamina gli effetti degli HNT sulle proprietà termiche, reologiche, meccaniche e morfologiche di due serie di mescole a base SBR 1502 col 23% di stirene, una senza e una con nero di carbonio N330, variando le quantità di HNT e di nero di carbonio e mantenendo inalterate quelle di tutti gli altri componenti. Sintetica ma esauriente la parte dedicata ai risultati e relativa discussione, che si articola nell’analisi delle proprietà termiche, delle caratteristiche di vulcanizzazione, delle proprietà meccaniche, delle densità di reticolazione e delle proprietà morfologiche. In sostanza, mentre i tempi di vulcanizzazione aumentano, i valori di torque massimo vengono diminuiti dal carico di HNT e acido itaconico, con un leggero aumento delle proprietà meccaniche delle mescole.
MATERIE PRIME E APPLICAZIONI IMPIEGO DI NANOTUBI DI CARBONIO IN GOMME SPECIALI. POTENZIALE E PROPRIETÀ
H. Chougule, U. Giese, Deutsches Institut für Kautschuk - tecnologie e.V., Hannover (Germany) - ulrich.giese@dikautschuk.de KGK n. 6/2016, pag. 45-52.
Q
uando si progetta un manufatto in gomma è essenziale scegliere polimero e ingredienti opportuni, nonché un sistema di vulcanizzazione ottimale, senza però dimenticare le cariche, che giocano un ruolo molto importante. Oltre alle cariche classiche (nero di carbonio e silice) esistono i nanotubi di carbonio, che sono oggetto di questo studio e la cui efficacia dipende dalla loro dispersione nella matrice polimerica, ottenibile con specifiche tecniche di mescolazione. In effetti i nanotubi di carbonio hanno un’area superficiale specifica molto alta, ma la parte dispersiva dell’energia superficiale è relativamente bassa in paragone
ai neri di carbonio e la distribuzione della frequenza di area ad alta energia è monomodulare. D’altro canto piccole quantità di queste cariche sono molto efficienti, così che densità e peso dei materiali elastomerici ottenuti possono essere ridotti rispetto ad analoghi materiali caricati con nero di carbonio. Si spiega in tal modo la ragione per cui compositi rinforzati con nanoparticelle si sono meritati grande attenzione negli ultimi dieci anni, dal momento che il promettente potenziale dei nanotubi di carbonio è una conseguenza delle loro notevoli proprietà, tra cui la resistenza meccanica e la conduttività elettrica. Nello studio si prendono in considerazione i polimeri NBR (28 % di acrilonitrile), FKM (67,3 % di fluoro) e un nuovo grado di EPDM (50 phr di olio - 62,5 % di etilene), con nanotubi di carbonio a parete multipla (MWCNTs = Multi Wall Carbon Nano Tubes): le formulazioni sono tipiche per i tre tipi di polimero, con phr variabili di nanotubi di carbonio e analogamente di neri di carbonio. Dopo la descrizione delle macchine di produzione e delle apparecchiature di controllo utilizzate, tutti i risultati ottenuti vengono esposti e commentati, con l’aiuto di numerosi grafici che, a parte quelli dei diagrammi di mescolazione con troppi valori e quindi poco chiari a causa delle piccole dimensioni, sono molto utili per seguire passo passo l’esposizione di: • mescolazione • vulcanizzazione • caratterizzazione morfologica dei vulcanizzati per mezzo di microscopia elettronica a trasmissione (TEM = Transmission Electron Microscope) • proprietà reologiche delle mescole non vulcanizzate • analisi sforzo - deformazione • rigonfiamento e interazione polimero - carica. Conclusione dello studio è che una buona dispersione e un’efficace interazione dei nanotubi di carbonio con il polimero portano a significativi risultati di rinforzo meccanico. Il livello e il tipo di interazione interfacciale potrebbero essere influenzati dai gruppi funzionali presenti sulla superficie della carica. La presenza di nanotubi di carbonio riduce il rigonfiamento rispetto ai neri di carbonio, il che prova che l’interazione nanotubi di carbonio/
Abbiamo letto per voi polimero è migliore di quella neri di carbonio/ polimero. I nanotubi di carbonio procurano un alto rinforzo in confronto ai neri di carbonio in tutte le mescole prese in esame a base NBR, FKM ed EPDM. A moduli costanti, nello stesso polimero la quantità dei nanotubi di carbonio è più bassa di quella dei neri di carbonio con fattore da 5 a 10. Inoltre i vantaggi principali del sistema caricato con nanotubi di carbonio sono la conduttività elettrica molto più alta e il basso valore di soglia di filtrazione, che aumenta passando da sistemi NBR a FKM a EPDM a neri di carbonio.
PROVE E MISURAZIONI PREVISIONE DI RESISTENZA DI MESCOLE PER BATTISTRADA A BASE DI MISCELE NR/BR E NR/SBR CON L’UTILIZZO DI ANALIZZATORE DI LACERAZIONE A FATICA (TFA) rasenjit Ghosh, Rabindra Mukhopadhyay, Elastomer and Tyre Research Institute, Kankroli, Rajasthan (India) Radek Stoček, Zlin (Czech-
P
Republic) - pghosh@jkmail.com - KGK n. 6/2016, pag. 53-55. Il pneumatico è un componente critico della sicurezza del veicolo, visto che deve resistere a tutti i rischi della strada, per cui è importante valutarne la resistenza. Nel corso degli anni i ricercatori hanno studiato molto dettagliatamente la propagazione delle fessurazioni da fatica (FCG = Fatigue Crack Growth) nel pneumatico, per il cui battistrada si è ormai obbligati ad utilizzare miscele di polimeri, a causa della crescente domanda di elevate prestazioni richieste. Le miscele più largamente usate sono di gomma naturale con polibutadiene o SBR. Sono stati fatti molti studi in merito a varie miscele, ma quasi nulla per una ricerca sistematica basata su realistiche condizioni di esercizio. Obiettivo di questo lavoro è ottenere una classificazione di FCG di mescole battistrada, basate su miscele 60-40 NR/BR e NR/SBR, per valutarne la resistenza, con le misurazioni effettuate a temperatura, rapporto di sollecitazio-
ne (r-ratio oppure stress ratio) e forma d’onda variabili. La relativa FCG ad uguale livello di energia di lacerazione viene indicata come una misura della resistenza delle mescole esaminate. Le mescole in questione sono di semplice formulazione e le proprietà FCG sono misurate con un analizzatore di lacerazione a fatica TFA (Tear and Fatigue Analyser), con prove che comprendono effetti di temperatura, r-ratio e forma d’onda. Enunciate le equazioni per il calcolo della velocità di propagazione delle fessurazioni, lo studio passa ad esaminare in dettaglio l’influenza di temperatura, r-ratio e forma d’onda sulla FCG delle miscele NR/BR e NR/SBR. Tutti i parametri applicati hanno una significativa influenza sulle caratteristiche di FCG per entrambe le miscele. Tuttavia la miscela NR/BR raggiunge complessivamente una superiore resistenza alla crescita delle fessurazioni e di conseguenza una migliore resistenza totale in paragone alla miscela NR/SBR.
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MONDOGOMMA
La nostra visita al K 2016
S
arà costoso, sarà particolarmente impegnativo perché dura 8 giorni pieni, sarà dispersivo, ma il K, la fiera mondiale di Düsseldorf sulle tecnologie per la gomma e per la plastica si conferma una fiera super e un modello da imitare. È questo, in due parole, il giudizio che abbiamo raccolto tra il 19 e il 26 ottobre scorsi, periodo in cui la manifestazione si è esvolta, tra gli espositori italiani che siamo andati a trovare nei loro stand. Un buon numero di partecipanti anche nel settore gomma, che
di Riccardo Oldani
Dal 19 al 26 ottobre il K2016 ha accolto a Düsseldorf 230.000 visitatori, provenienti da 160 paesi del mondo, accorsi qui per visitare i 3.285 espositori rappresentativi di tutta la filiera della plastica e della gomma, dalle materie prime al prodotto finito. La parte del leone è stata dai produttori di macchine, circa 1.900, il 58% del totale
La grandiosa hall dell’entrata nord della fiera di Düsseldorf durante gli affollati giorni del K2016.
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Tecnologie
però si sono praticamente persi nell’oceano delle 3.285 aziende espositrici, distribuite su 19 padiglioni e su una superficie di 174.000 metri quadri. Nel complesso gli italiani sono stati oltre 400, tutti compresi, rappresentativi di tutti i livelli della filiera, dai produttori di materie prime come Versalis e Novamont ai trasformatori, passando per i produttori di macchine, numerosissimi, sia per quanto riguarda il settore della plastica che quello della gomma. Anche nello stand di Assocomaplast, l’associazione di categoria qui presente, si respirava un’atmosfera positiva, riflesso delle indicazioni fornite dagli espositori.
Tantissimi stranieri Un dettaglio maggiore sui contenuti della fiera, soprattutto per quanto riguarda la filiera della gomma, ve lo daremo nel prossimo numero quello di dicembre. Per questo numero abbiamo appena fatto in tempo a rientrare in tutta fretta da Düsseldorf e organizzare un
servizio/galleria fotografica per fornirvi anche le impressioni visive di un evento eccezionale, che ha visto, secondo l’organizzazione, la bellezza di 230.000 visitatori provenienti da 160 paesi del mondo. Ed è proprio il carattere internazionale della fiera che ha colpito anche gli espositori italiani. In particolare, sembra che sia stata massiccia soprattutto la presenza di indiani, assai curiosi e attenti alle tecnologie italiane, spinti anche da un mercato, come quello dell’automotive, in cui i grandi player internazionali stanno diventando sempre più restrittivi nelle specifiche di qualità, ponendo un limite invalicabile ad aziende che ancora fanno quasi tutto a mano, con scarti elevatissimi e standard molto bassi. Moltissimi anche i visitatori provenienti dall’Iran, paese in cui si misura un grande risveglio di interesse e di attività dopo l’annuncio della sospensione delle sanzioni da parte del mondo occidentale. Tra l’altro sembra che, in alcuni casi non
sporadici, si sia tornati a quella che era un’antica abitudine delle fiere e cioè l’acquisto dei macchinari esposti, come sembravano testimoniare molti cartelli con la scritta “sold” e il nome dell’azienda destinataria. Impressione confermata anche dal presidente del Comitato Consultivo della fiera K, Ulrich Reifenhäuser, presidente dell’omonima azienda produttrice di macchinari per il settore plastico. «Non ho mai visto prima d’ora – ha commentato Reifenhäuser – un così alto numero di visitatori intenzionati ad acquistare all’interno di una fiera. Il numero e il valore degli affari, alcuni dei quali sono stati conclusi qui in modo spontaneo, così come le molte richieste concrete riguardanti nuovi progetti hanno superato di gran lunga le nostre aspettative». Sembra, dai sondaggi che abbiamo fatto, che il fenomeno abbia coinvolto anche le aziende italiane, pure in veste di committenti, alimentando un certo ottimismo per il prossimo futuro. Vedremo presto se le rose di Düsseldorf fioriranno.
MONDOGOMMA Come nel 2013 nel padiglione 6 è stato allestito uno spazio chiamato Rubber Street, presidiato soprattutto da sviluppatori di materie prime e nuovi materiali.
L’affollamento all’ingresso durante il primo giorno della manifestazione.
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Tecnologie Wacker ha presentato nuovi gradi del silicone Lumisil studiati per incapsulare led. Una produzione dimostrativa è stata realizzata con presse Engel.
Un dettaglio della Rubber Street, dove hanno esposto 12 aziende, tra cui Köpp, sviluppatore di gomma “cellulare”.
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MONDOGOMMA Lo stand di Stratasys, uno dei principali produttori mondiali di stampanti 3D per usi industriali, tra cui la nuovissima J750, per prototipazioni polimateriale.
Alcuni oggetti stampati con la nuova Stratasys J750, anche con materiali che simulano le varie proprietĂ della gomma, come speciali fotopolimeri.
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Tecnologie Lanxess ha, come di consueto, occupato una parte consistente del padiglione 6 con uno stand ricco di novità in tema di nuovi materiali, anche per l’automotive.
Numerosi anche i produttori di additivi e coadiuvanti per lo stampaggio di gomma e plastica, tra cui anche produttori di coloranti e masterbatch.
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MONDOGOMMA Il settore medicale è in forte crescita in tutto il mondo con una richiesta di prodotti costampati in parti di plastica e gomma.
Prototipi di scarpe realizzati con stampati 3D multicomponente. Gomme e polimeri speciali per la realizzazione di suole richiedono un importante sforzo di ricerca.
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Tecnologie In molti stand si sono potute vedere soluzioni in cui i robot sono asserviti a presse per lo stampaggio o sono utilizzati per la movimentazione e il pick & place.
Lo stand dell’associazione dei produttori tedeschi di macchine per la gomma-plastica. VDMA ha animato dibattiti e anche una tv su temi inerenti il futuro del settore.
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MONDOGOMMA Moltissimi i produttori di macchinari per la gomma. Qui un particolare dello stand di Arburg, che ha presentato demo con la sua gamma di presse Allrounder.
Uno scorcio dello stand di Engel, in cui si sono viste declinazioni del concetto di Industry 4.0 applicato alla produzione.
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Tecnologie Anche Boy (sullo sfondo) ha partecipato con un grande stand in cui è stato possibile osservare in azione presse sia per lo stampaggio di silicone che di gomma.
Sofia Loren effigiata in un quadro realizzato con scarti di plastica nello stand di un importante gruppo italiano che ha puntato sulle eccellenze del nostro paese.
Lo stand della stampa internazionale, dove era esposto anche il numero bilingue di ottobre de L’Industria della Gomma (nel tondo la posizione della nostra rivista). Tutte le copie che abbiamo portato in Germania sono andate esaurite.
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LE A I C E SP ENDE AZI
ANCHE QUEST'ANNO NON CI FERMA NESSUNO.
Natale 2016 Per superare qualunque ostacolo questo Natale abbiamo bisogno dell’aiuto della tua azienda. Sostieni la salute materno infantile in Sud Sudan. Per i tuoi regali aziendali scrivici o chiamaci: Tel. 06 08806465/437 mail: aziende@msf.it www.msf.it/nataleaziende
Focus
Strumenti da INCHIESTA Xxxx laboratorio Le nuove tecnologie per l’industria della gomma La richiesta di una sempre maggiore qualità di mescole, semilvorati, prodotti finiti, uniti alla richiesta di tracciabilità e ripetibilità impongono alle aziende del settore gomma, dai compounder ai trasformatori, di attrezzare sempre di più e sempre meglio i loro laboratori. Ecco una serie di novità proposte dai principali sviluppatori di strumenti per analisi sui materiali
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FOCUS
Alpha Technologies
Un nuovo viscosimetro Mooney nella gamma Premier Alpha Technologies, un nome di risonanza mondiale sul mercato degli strumenti di misure e test su mescole di gomma, ha ampliato la gamma dei suoi strumenti Premier con il nuovo viscosimetro mooney Premier MV (Mooney Visometer) per misure di viscosità mooney, scorch e rilassamento di elastomeri sia crudi che compoundati. Il nuovo strumento è l’espressione delle più recenti tecnologie oggi esistenti nel settore e stabilisce nuovi standard per quanto riguarda produttività e precisione nel campo dei viscosimetri per la gomma. Molte sono le caratteristiche delle quali l’ingegneria Alpha Technologies ha dotato questo strumento completamente nuovo. Le principali: - rotore a velocità variabile - controllo digitale della temperatura - motore digitale - calibrazione automatica con peso campione - segnalazione del corretto posizionamento del rotore Altre caratteristiche molto importanti del Premier MV, che si presenta con una struttura compatta dalla linea decisamente nuova, sono la possibilità di effettuare misure di rilassamento multiplo a velocità diverse del rotore e un tempo di raffreddamento inferiore fino al 45% rispetto ai modelli precedenti. Tutti aggiornamenti, questi, che collocano il Premier MV in una posizione di avanguardia sul mercato dei viscosimetri.
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Strumenti da laboratorio
DGTS
Presse da laboratorio della serie LP3000 di MonTech DGTS è oggi in grado di offrire ai suoi clienti nuove soluzioni per la preparazione dei provini in laboratorio, grazie all’introduzione nella gamma di prodotti che distribuisce delle presse a piani riscaldati della Serie LP, prodotte da MonTech Rubber Testing Instruments. Tutte le presse della serie LP 3000 sono progettate e costruite in conformità alla più recenti versioni delle norme ISO 2393 e ASTM D 3182 al fine di garantire la più elevata precisione nella preparazione dei campioni. Le piastre in acciaio inox garantiscono una precisione e uniformità della temperature superiore a +/-0,5°C, con una forza di chiusura maggiore di 3,5 MPA e un parallelismo migliore di 0,10 mm/m. Tutte le presse LP 3000 sono controllate da un PLC touchscreen che consente di impostare cicli di stampaggio e possono essere realizzate in vari configurazioni, quali doppio o triplo vano di stampaggio, oltre a poter essere equipaggiate con diversi accessori (software acquisizione dati, stampi multicavità, piani di appoggio a rulli, sistema di raffreddamento, ecc.) per soddisfare le diverse esigenze dei clienti.
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FOCUS
En.Co
Tensiometri e misuratori di angolo di contatto Krüss EN.CO propone in esclusiva per l’Italia i tensiometri e i misuratori di angolo di contatto di Krüss, azienda leader e all’avanguardia nella strumentazione per determinare le proprietà di superficie di liquidi e solidi. Gli strumenti trovano ampia applicazione in laboratori di ricerca e controllo qualità di vari settori, tra cui lo studio delle proprietà superficiali dei prodotti con componenti in gomma, polimeri e elastomeri, sia per l’analisi delle proprietà finali del prodotto sia per valutare scelte produttive. La definizione delle proprietà di superficie diventa fondamentale, infatti, quando si tratta di coating e trattamenti superficiali dei materiali, per determinare l’interazione con le sostanze con cui essi entreranno in contatto tramite valutazione dell’idrofilicità, idrofobicità e bagnabilità delle superfici stesse, per verificarne le proprietà di adesione, adsorbimento e diffusione, nonché le caratteristiche di pulizia e detergenza.
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In particolare, il misuratore di angolo di contatto Krüss DSA30 è uno strumento modulare che permette di misurare, anche nelle situazioni più complesse, l’angolo di contatto in condizione statiche e dinamiche, e determinare l’energia libera di superfici solide e la tensione superficiale di liquidi con il metodo della goccia pendente. Una vasta gamma di accessori consente di automatizzare completamente l’esecuzione della misura e di seguire l’evolversi di fenomeni di diffusione e assorbimento con telecamere ad alta velocità di acquisizioni, anche in speciali condizioni di umidità relativa e temperatura, in intervallo da -30 a 400°C. Il tutto è gestito e controllato via PC mediante un software Windows dedicato che consente di impostare i parametri di misura, acquisire ed elaborare i risultati ottenuti in forma tabulare e grafica.
Strumenti da laboratorio
For Lab Italia
Il nuovo durometro Bareiss HPE III For Lab Italia rappresenta da molti anni e con molta soddisfazione la società tedesca Bareiss, leader mondiale della progettazione e costruzione di durometri per gomma. La focalizzazione e l’alta professionalità dei progettisti che lavorano in Bareiss fa sì che frequentemente vengano proposti nuovi strumenti sempre più affidabili e performanti. Più di 10 anni fa fu presentato un nuovo durometro con un concetto di elettronica veramente innovativa, ancora oggi insuperabile, denominato Digi Test. Si basa sul concetto che, una volta acquistati la key-board elettronica e il supporto universale, è possibile installare su quest’ultimo “teste di misura” che vanno dallo shore A, D, 0, 00 ,000, micro shore A, IRHD Normal, micro e soft e molte altre, perché all’interno della testa di misura un chip elettronico trasmette al display tutte le informazioni di calibrazione, tempo di misura, linearità, zero e fondo scala. Questi cambi richiedono 5 secondi, anche con lo strumento acceso, semplicemente “svitando” un fermo meccanico e inserendo la nuova testa di misura. Saltuariamente le norme vengono aggiornate o nascono esigenze diverse, ed ecco allora che la Bareiss modifica o costruisce le nuove “teste di misura”. Durante la fiera Control, svoltasi lo scorso aprile in Germania e giunta alla trentesima edizione, la Bareiss ha presentato un nuovo rivoluzionario durometro, l’HPE III. Tutti sappiamo come la durezza sia molto in-
fluenzata dalla temperatura ma non abbiamo mai la traccia o la certezza della temperatura del campione in misura. La soluzione si trova in questo strumento, che è in grado di misurare la durezza secondo le norme SHORE A/D, di rilevare la temperatura del pezzo e l’umidità ambientale. Una elettronica molto intuitiva permette di memorizzare, registrare e di scaricare tutti questi dati.
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FOCUS
GIBITRE INSTRUMENTS
Nuovi strumenti per test a temperature impostabili L’attività di sviluppo di Gibitre per l’anno 2016 è stata rivolta all’ampliamento della gamma di strumenti per l’esecuzione di test a temperatura impostabile tra -40 e +250°C. Sono stati aggiunti dispositivi specifici per l’utilizzo del dinamometro Gibitre con camera climatica: è stato sviluppato l’estensimetro meccanico per la misura dell’allungamento differenziale in temperatura, è stata ampliata la gamma di morsetti per prove di trazione e compressione ed è stato ottimizzato il software per la preparazione di cicli di prova che includono la regolazione della temperatura. L’azienda ha sviluppato una versione completamente nuova di flessometro per la prova della resistenza a fatica, sostituendo le precedenti versioni dello strumento per alta e bassa temperatura con un’unica versione che copre l’intero range di utilizzo tra -40 e +250°C. Il nuovo strumento permette di testare contemporaneamente 10 provini operando in flessione o in trazione, permette di regolare la deformazione applicata al provino, la frequenza di oscillazione, la distanza tra i morsetti, il numero di cicli da effettuare e, logicamente, la temperatura. L’ampia finestra frontale e l’illuminazione interna della camera tramite led permettono di ispezionare lo stato dei provini. Inoltre un dispositivo motorizzato permette di applicare al provino la deformazione prevista dalla norma durante l’esecuzione del controllo. Il nuovo modello di flessometro ripropone il cinematismo con spostamento contrapposto dei morsetti di fissaggio. Questo dispositivo, adottato esclusivamente da Gibitre, riduce drastica-
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mente le vibrazioni e il rumore prodotti dallo strumento. Sia per il flessometro che per il dinamometro, il gruppo frigorifero per l’esecuzione di prove a bassa temperatura può essere facilmente aggiunto successivamente all’installazione. Questo permette di adattare gli strumenti alle crescenti necessità di prova e di graduare l’investimento nel tempo.
Strumenti da laboratorio
Netzsch
Polyma-DSC: controllo qualità immediato Validare le materie prime in entrata, identificare la mescola migliore per un’applicazione o una gomma incognita, valutare i difetti dei prodotti finiti sono problematiche quotidiane affrontate dai tecnici di laboratorio e di produzione. Il nuovo Polyma DSC di Netzsch riduce i tempi di analisi e aiuta gli utenti meno esperti nella valutazione dei dati. In un click il sistema AutoEvaluation elabora i risultati, riconoscendo i segnali rilevanti, come la transizione vetrosa o la vulcanizzazione. Con un altro click il sistema Identify compara il segnale acquisito con un database di curve DSC fornito con lo strumento, permetten-
do l’identificazione immediata del materiale. L’utente può estendere questo database salvando le curve delle proprie mescole di riferimento e usare quindi Identify per una rapida procedura PASS/FAIL.
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FOCUS
Panasonic
Sensori di pressione serie DP0 I nuovi sensori di pressione digitali serie DP0 per gas non corrosivi sono stati sviluppati da Panasonic come versione semplificata della serie DP100. Si caratterizzano per essere ancora di più facile ed intuitivo utilizzo. Hanno due livelli di impostazione per un semplice uso delle funzioni essenziali. La modalità “RUN” è per l’impostazione del valore di soglia, per la regolazione del punto zero e l’impostazione di blocco o sblocco dei tasti. La “modalità di impostazione dettagliata” permette le impostazioni di base per il funzionamento del sensore. Il display LCD a 12 segmenti consente una visibilità elevata grazie all’aumento del contrasto. L’angolo di visuale è molto ampio. Il display prevede 3 colori distinti per funzione: rosso e bianco in funzione dello stato dell’uscita, rosa per le modalità di impostazione. Sono previste tre modalità di utilizzo: odalità semplice, modalità isteresi e modalità a comparatore a finestra.
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I tasti rispondono con un click inequivocabile fornendo una precisa conferma dell’azione. Sono disponibili modelli con singola uscita digitale NPN o PNP a bassa pressione per pressioni positive e negative e modelli per alte pressioni positive fino a 1MPa. Il cablaggio può essere con uscita a cavo o con connettore dedicato ad innesto rapido. La dimensione in profondità e il peso del dispositivo sono sensibilmente ridotti rispetto la serie DP100 permettendo notevole compattezza e alleggerimento del quadro di contenimento. Particolarmente indicato nei casi in cui il montaggio dei sensori di pressione è previsto in batteria. Le applicazioni di maggior utilizzo sono quelle di conferma prelievo materiale mediante ventose o conferma pressione di riferimento nell’ambito di applicazioni del packaging, dell’alimentare, dell’iniezione dei materiali in linee di stampaggio o di microfusione.
Strumenti da laboratorio
Tagarno
Il microscopio digitale Magnus HD Trend Tagarno A/S, rappresentata in Italia da DGTS, propone al mondo dell’industria microscopi digitali in grado di sostituire microscopi ottici e proiettori di profili, offrendo molto in più: questi strumenti combinano l’ineguagliabile qualità delle immagini HD con le caratteristiche di un microscopio, offrono la possibilità di archiviare immagini direttamente su una chiavetta usb e di eseguire misurazioni degli oggetti ispezionati. Lo strumento è composto da un supporto con la luce incorporata, la telecamera, l’ottica, la control box e un Monitor per vedere le immagini. Sono disponibili diversi modelli tra cui il Magnus HD Trend che è stato sviluppato per ottimizzare i processi di ispezione visiva nelle industrie quali : • Ispezione Ottica Manuale • Assemblaggio Prodotti • Riparazione e Lavorazioni • Controllo Qualità Grazie alla qualità dell’immagine HD (1080p), all’ingrandimento fino a 320x e alle immagini a 60 fps, il Magnus HD Trend permette di avere una immagine di alta qualità, molto nitida per vedere i dettagli più piccoli in maniera molto più chiara. La possibilità di archiviare le immagini direttamente su di una chiavetta usb e di trasferirle ad un pc consente di creare velocemente documentazione facilmente condivisibile con colleghi e/o collaboratori. La possibilità di effettuare misure sulle immagini ingrandite , anche in tempo reale se il microscopio digitale e collegato ad un pc, è consentita da un pacchetto software: le misurazioni vengono eseguite senza contatto.
Magnus HD Trend consente anche di ottimizzare la postazione di lavoro da punto di vista ergonomico, potendo posizionare lo schermo altrove rispetto alla telecamera: occhi, collo e schiena degli operatori sono sottoposti a minor stress.
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Urai
La tecnologia S3T® per i Weather-Ometer di Atlas
La temperatura del materiale sottoposto a prove di invecchiamento è una delle cause primarie della sua degradazione. La misura della temperatura dei singoli campioni durante i test d’invecchiamento accelerato fino ad oggi risultava difficoltosa e richiedeva l’interruzione della prova. Nella maggioranza dei casi addirittura questa determinazione non veniva neppure effettuata, riferendo la valutazione a quella di un pannello nero e/o bianco. Urai S.p.A. sta promuovendo l’innovativa tecnologia S³T® (Specimen Specific Surface Temperature) per i Weather-Ometer® serie Ci della propria rappresentata Atlas MTS. I ricercatori che si dedicano alla comprensione dei fenomeni legati alla degradazione dei materiali oggi hanno la possibilità di disporre di un nuovo strumento di valutazione ed analisi del comportamento dei campioni sottoposti all’azione degradante della luce e delle intemperie, in grado di aggiungere un nuovo parametro per la discriminazione di comportamenti di materiali con differenti colorazioni e/o texture. Il sistema utilizza un sensore a infrarossi per l’accurata rilevazione della temperatura superficiale dei singoli campioni posti nella fascia centrale della giostra rotante. A esso è abbinato un sistema automatico RFID per identificare e contrassegnare in maniera dinamica le rilevazioni effettuate. I valori di temperatura rilevati potranno essere poi resi disponibili sia sotto forma di tabella che visualizzati in forma grafica sullo schermo touch screen dello strumento o inviati in forma digitale a qualsiasi periferica remota.
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Tra le caratteristiche di questa innovazione si segnalano: • la possibilità di contrassegnare, con codici specifici, i vari campioni ai quali verranno accoppiate le rilevazioni di temperatura; • la visualizzazione in “real-time” delle temperature superficiali dei campioni durante la loro esposizione; • l’esportabilità dei dati ai fogli di calcolo per successive analisi. Parte essenziale del sistema S³T® è il pirometro ottico che, fornito di certificato NIST, è ricalibrabile in-situ senza necessità di rimuovere alcun componente. Ulteriore punto di forza di questo sistema è l’estrema versatilità di impiego nelle più svariate condizioni di temperatura, umidità e d’irraggiamento.
Strumenti da laboratorio
Zumbach Electronic
La scansione laser applicata alla gomma in ottica Industry 4.0 Zumbach Electronic AG nasce quasi 60 anni fa, quando nel mercato delle trafile metalliche nasceva la necessità di misurare alcuni parametri direttamente in linea perché, per via delle dimensioni sempre più piccole e delle velocità sempre crescenti, il controllo manuale cominciava a diventare complicato. I dispositivi a scansione laser prodotti dall’azienda si sono poi rivelati estremamente interessanti anche per i controlli fuori linea, in quanto permettono di misurare la quota desiderata evitando qualsiasi deformazione o errore di misurazione dovuti dalla manipolazione dell’operatore o all’utilizzo di un tastatore meccanico. Questa tecnologia ha permesso di avere misure accurate e ripetibili in tutti i settori dove, per esempio, il materiale da misurare risulta morbido, malleabile o spugnoso. Il sistema QC4, per esempio, permette di misurare prodotti cilindrici di diametro fino a
70 mm consentendo la misura di un numero qualsiasi di diagonali e lo spessore della parete con conseguente diametro interno. Con un solo tasto sarà poi possibile mandare in stampa e archiviare i parametri di massimo, minimo e deviazione dal nominale dei parametri desiderati. Il sistema QC2 è invece dedicato alla misura di prodotti cilindrici rigidi o semirigidi. Permette un caricamento rapido del campione ed uno scaricamento automatico dello stesso. Da quasi un anno Zumbach si sta adeguando ai dettami dell’ Industria 4.0, consentendo di integrare i suoi sistemi all’interno della rete OPC aziendale tramite “architettura unificata”, per permettere alle aziende europee di beneficiare dei vantaggi relativi agli sgravi fiscali dedicati. Lo staff Italiano di Zumbach ha sede vicino a Varese.
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FOCUS
Verder Scientific
Le soluzioni per la macinazione di Retsch Verder Scientific srl è la filiale italiana del gruppo Verder, proprietario dei marchi Retsch, Eltra, Carbolite, Gero e Atm. Da anni lavora con importanti realtà produttive e istituti di ricerca per fornire soluzioni performanti sia per la piccola/media produzione che per il controllo qualità e R&D. L’azienda presenta ora sul mercato italiano una serie di novità proposte da Retsch, leader nella produzione di strumentazione per la preparazione del campione, in special modo per quanto riguarda la macinazione e il controllo granulometrico. Il mulino a sfere Retsch Cryomill (foto a destra e nella pagina a fianco) effettua la macinazione con azoto liquido a -196°C che consente di processare sostanze termo sensibili ed elastiche che le basse temperature rendono fragili preservando nel campione i componenti volatili. Il flusso di azoto liquido all’interno del sistema viene alimentato in continuo tramite un sistema automatico di dosaggio, garantendo una temperatura di -196 °C. Questo si traduce in riduzione dei consumi e risultati di macinazione riproducibili. Tra i vantaggi la macinazione veloce ed efficiente, partendo da 8-10 mm fino a 5 micron circa, la sicurezza, grazie al sistema di rabbocco autofill per l’azoto liquido, la possibilità di memorizzare 9 programmi. La macchina è ideale per gomme, plastiche, materiali termo sensibili e contenenti composti volatili, di cui realizza macinazioni a secco o umido. Può essere usata anche senza azoto liquido e dispone di giare e sfere di differenti misure e materiali, oltre che di un display digitale per la regolazione dei parametri di macinazione (frequenza, tempi). Il mulino a taglienti SM300 (foto a fianco) consente invece la macinazione di materiali soffici, medio duri,
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Strumenti da laboratorio duri, elastici, e miscele eterogenee. Il nuovo motore ha una coppia elevata, da 3 kW, che permette una macinazione performante anche di campioni eterogenei e particolarmente complessi, come rifiuti o pneumatici. La finezza analitica richiesta è spesso raggiunta in un unico passaggio. Grazie all’utilizzo in abbinato del ciclone d’aspirazione, è possibile contenere sensibilmente il surriscaldamento del materiale macinato ed ideale quindi anche per matrici termosensibili (es. gomma). La novità assoluta consiste nella possibilità di regolare la velocità di rotazione da 700 a 3.000 rpm. Grazie all’ elevata gamma di accessori disponibili quali: setacci, tramogge di carico e contenitori di raccolta, il mulino può essere adattato facilmente all’applicazione richiesta. Infine, il mulino ultracentrifugo a rotore ZM200 si usa per una rapida macinazione di materiali morbidi, medio-duri e fibrosi. La tecnica di macinazione e il vasto range di accessori disponibili assicurano una preparazione del campione in brevis-
simo tempo e senza stress per il campione che, con l’utilizzo del ciclone d’aspirazione collegato ad un aspiratore, viene ulteriormente raffreddato da una corrente d’aria, che agevola lo scarico del materiale dalla camera di macinazione attraverso una cassetta di raccolta con uscita.
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BEYOND THE HORIZON
Dalle Aziende
Dal garage all’officina: oltre 40 anni di passione di Giuseppe Cantalupo
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al 1975 al 2016: la Bonardi Bruno Officina Meccanica Stampi ha superato i quarant’anni di attività come costruttore di stampi per guarnizioni e articoli tecnici in gomma. Un traguardo importante, raggiunto grazie al puntuale utilizzo dell’esperienza man mano arricchitasi negli anni e ad una gestione accorta e diligente dell’azienda. Nasce a Sarnico, Bergamo, nel cuore della Rubber Valley, la zona tra Brescia e Bergamo famosa nel mondo per la sua lunga tradizione nello stampaggio della gomma per la produzione di guarnizioni industriali di tutti i tipi. Sembra quasi che sia questo luogo a stabilire “sul nascere” il programma di vita della società con una sorta di dna speciale che ne ha tracciato lo sviluppo e favorito il successo sui mercati. Ma la spiegazione del successo dell’azienda risiede soprattutto nella passione per il mondo degli stampi che ha motivato la scelta giovanile di Bruno Bonardi di dedicarsi a questo settore e che ancora oggi “tracima” dalle parole del fondatore della società bergamasca, che abbiamo incontrato in azienda insieme al figlio Fabio.
Bruno Bonardi, il fondatore dell’azienda. 38
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Competenza, impegno continuo, capacità di mettere a frutto l’esperienza. Sono gli elementi fondanti del successo della Bonardi Stampi. Ma alla base di tutto c’è la grande passione per la gomma e gli stampi che anima e ancora entusiasma il fondatore della società
Stampi A sinistra, articoli tecnici prodotti con stampi realizzati dall’azienda.
L’inizio nel garage di casa Bonardi comincia a lavorare con la qualifica di tornitore presso l’officina meccanica di un artigiano di Sarnico che costruisce stampi. Fa appren-
distato per tre anni e, dopo il servizio militare, continua per altri tre anni presso un’altra officina, di maggiori dimensioni. Ma il giovane tornitore ha una sola aspirazione che decisamente vuole
perseguire per realizzarsi: non continuare come dipendente, ma mettersi in proprio, dirigere un’azienda sua. A 24 anni, con la ferma determinazione di chi ha le idee chiare sull’attività professionale che vuole intraprendere, acquista una fresatrice e incomincia a lavorare per conto suo. Dove? In un garage di proprietà della famiglia: 5 metri per 5. Lavora a sera e anche il sabato e la domenica perché, saggiamente, non ha lasciato il posto di lavoro come dipendente. Fortunatamente, il lavoro non manca, e dopo un anno decide di fare il salto più importante della sua vita: lascia la ditta dove lavora e incomincia in pieno, e con profitto, l’attività in proprio. È il 1975, e nasce la Bonardi Bruno Officina Meccanica Stampi, un’azienda a carattere artigianale a gestione familiare. Insieme a Bonardi lavora la moglie Maddalena, che si occupa della parte amministrativa e cura il rapporto con gli istituti di credito. «A quei tempi - racconta Bonardi - il lavoro non mancava e la concorrenza non era molta, per cui chi sapeva fare qualcosa aveva molte possibilità di lavorare. Certo, c’era molta manualità per l’utilizzo di torni e frese e per la movimentazione pressoché continua degli stampi che quasi rompeva la schiena. Con le macchine a controllo numerico di oggi, invece, - continua - è tutto più facile: l’operatore deve solo programmare la lavorazione. Poi, fanno tutto gli utensili, con lo stampo che rimane sempre fermo. Molte volte capita, addirittura, che viene scaricato dalla macchina già finito».
L’evoluzione In pochi anni la società si porta al largo e incontra il favore dei mercati. Per riuscire a far fronte alle richieste diL’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2016
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Dalle Aziende
A sinistra, altri articoli tecnici prodotti con stampi realizzati dall’azienda, in questo caso un componente per motore automotive.
a offrire ai clienti. In questi casi, la loro soddisfazione è stata la mia soddisfazione». In vista del passaggio generazionale, la società ha cambiato recentemente la sua configurazione da impresa familiare a Srl, variando la denominazione in Bonardi Stampi.
La produzione: non solo stampi
ventate più numerose, è costretta a espandersi, e così si trasferisce in locali più spaziosi - 800 metri quadrati riservati alla produzione e 500 occupati da un magazzino - , dove ha stabilito anche la sua sede. Con l’aumento dei clienti, l’azienda aumenta gradualmente il numero dei collaboratori, che da poche unità salgono a circa quindici, e amplia anche il parco macchine con investimenti mirati, dotandosi di attrezzature all’avanguardia, al passo con l’innovazione tecnologica. «Nel 1980, per fare un esempio, abbiamo installato la prima macchina a controllo numerico. Oggi, tra fresatrici, torni e macchinari vari, ne abbiamo venti», ci dice il titolare. «Nel 2014 - prosegue - abbiamo incrementato la nostra dotazione con una saldatrice laser, che ci consente di offrire alla clientela anche il vantaggio della riparazione degli stampi presso lo stesso costruttore e fornitore. Siamo gli unici stampisti della zona a possedere questo macchinario e a fornire questo servizio. Normalmente, il saldatore dotato della macchina laser ripara soltanto gli stampi, ma non li costruisce» aggiunge con giustificato compiacimento. 40
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Intanto, sono entrati in azienda anche i figli di Bruno Bonardi: Fabio, per la gestione tecnica e commerciale, e Manuela, per quella amministrativa. Insieme a loro lavora anche il genero Andrea, responsabile dell’ufficio tecnico. È a loro, naturalmente, che Bonardi padre pensa di fare largo dopo tanti anni di conduzione dell’azienda di famiglia, dell’azienda da lui voluta con tenacia e fermezza e da lui portata all’attenzione dei mercati internazionali. «Dopo oltre quarant’anni di duro lavoro credo che sia giusto cedere lo scettro del comando ai giovani», ci dice il titolare. «Anni di sacrifici, certamente, ma posso dire che nell’attività che ho svolto ho trovato la mia piena realizzazione. E questa è la cosa che mi gratifica di più - aggiunge con una punta di comprensibile orgoglio - . Questo lavoro mi ha dato molte soddisfazioni, sia sul piano umano che su quello tecnico. Sul piano umano, per il rispetto, ricambiato, col quale ho sempre trattato le persone - dipendenti, clienti, fornitori, trasportatori. Sul piano tecnico, per le soluzioni di problemi anche complessi che, grazie anche all’impegno dei miei collaboratori, sono riuscito
L’attività principale dell’azienda riguarda la progettazione e costruzione di stampi per la produzione di guarnizioni e articoli tecnici in gomma di tutti i tipi e per tutti i più importanti settori industriali mediante stampaggio a compressione, iniezione, inietto-compressione, transfer, a seconda delle esigenze della clientela e delle caratteristiche dei pezzi da stampare. La tipologia degli articoli per i quali la Bonardi Stampi propone i suoi prodotti è, infatti, molto ampia: O-ring, manicotti, passacavi, soffietti, membrane, cornici, ventose, giunti e anelli di tenuta, guarnizioni a labbro DN, DI, DE, e molti altri ancora. Per la progettazione, l’ufficio tecnico si avvale della tecnologia Cad-Cam costantemente aggiornata, mentre per la realizzazione degli stampi vengono utilizzati i macchinari che la moderna tecnologia rende disponibili sui mercati: fresatrici CNC da tre a cinque assi in continuo, torni CNC dotati di utensili motorizzati, centri di lavoro, rettifiche, elettroerosione. «Perché lo stampo richiesto dal cliente possegga le caratteristiche ottimali in termini di prestazioni e di durata, sì da soddisfare appieno le esigenze di chi dovrà usarlo, è molto importante - tiene a precisare il titolare dell’azienda bergamasca - un rapporto continuo col cliente stesso. Solo da quest’ultimo, infatti, il costruttore
Stampi può apprendere, per esempio, con quale gomma dovrà essere stampato l’articolo e con quale tipo di pressa. Solo il cliente, cioè, può fornirgli quelle informazioni che sono fondamentali ai fini della fabbricazione di un prodotto che abbia i requisiti richiesti». «È essenziale - riprende Fabio Bonardi - confrontarsi con il cliente per progettare uno stampo funzionale alle esigenze del pezzo e dello stampaggio e per valutare l’opportunità di eseguire trattamenti superficiali o trattamenti termici che, oltre a garantire una maggiore qualità dell’articolo stampato, allungano anche la vita dello stampo, ritardandone l’usura». La produzione di stampi rappresenta circa il 75% dell’attività produttiva dell’azienda. Il restante 25% è dedicato a un servizio di manutenzione ordinaria e straordinaria degli stampi e, soprattutto, di riparazione e modifica di questi prodotti come, per esempio, la variazione del sistema di alimentazione.
A tal fine, la società si è dotata, nel 2014, di una moderna saldatrice laser, che trova largo impiego nella riparazione veloce e precisa degli stampi, offrendo così al cliente il vantaggio di una fermata della produzione ridotta al minimo. Il 75% circa della produzione degli stampi nuovi trova mercato in Italia; il 25% circa va all’export, diretto prevalentemente verso i paesi europei, apprezzato ovunque per la qualità e la precisione della lavorazione. È questo uno dei punti di forza fondamentali della società, che si avvale principalmente dell’esperienza pluridecennale del fondatore, che raccoglie oggi i frutti dell’impegno col quale si è dedicato da sempre alla sua azienda e dal quale è scaturito un team affiatato formato da giovani validi e preparati professionalmente, capaci di esprimere il meglio di sé in tutte le direzioni lungo le quali l’azienda sviluppa il suo successo: l’assistenza in fase di preventivazione, l’elaborazione del progetto, l’assistenza post-vendita, la manutenzione ordinaria e straordi-
naria. E sono questi i semi che hanno prodotto nel 2015 un fatturato di 1,5 milioni di euro. Un fatturato di tutto rispetto se rapportato alle dimensioni artigianali dell’impresa, volutamente lasciate ridotte nel tempo dal fondatore per garantire più saldamente le caratteristiche distintive dell’azienda primariamente apprezzate dalla clientela: puntualità nella fornitura, serietà nell’assunzione degli impegni, rispetto nei contatti umani. Oltre, naturalmente, alla qualità della produzione. In questo contesto si inquadra l’iniziativa della società, in atto già da alcuni anni, di assumere periodicamente giovani leve da addestrare e rendere pronte a un graduale cambio generazionale. E tutto ciò, agevolato anche dalla favorevole collocazione geografica della Bonardi Stampi nella Rubber Valley, non poteva non produrre risultati favorevoli. Non a caso il fatturato 2015 è stato del 15% superiore rispetto a quello del 2014, e quello del 2016 è stimato dal management aziendale in crescita del 10% rispetto al 2015.
Dalle Aziende
A 40 anni la PMG parla cinese di Giuseppe Cantalupo
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ose in grande alla PMG - come si conviene a un produttore di classe che si distingue per la qualità dei suoi prodotti e per il livello dei suoi investimenti - in occasione dei festeggiamenti per il 40° anniversario dell’azienda. L’evento, svoltosi nel mese di settembre scorso presso lo stabilimento di Trescore Balneario (Bergamo), era importante anche per la coincidenza dell’anniversario con la realizzazione di un nuovo sito produttivo in Cina, e la partecipazione degli invitati lo ha sottolineato oltre ogni previsione. Tra clienti, fornitori, distributori, collaboratori - interni e esterni - e rappresentanti della stampa, erano presenti oltre 200 partecipanti, provenienti per la maggior parte dall’Europa e anche dalla Cina. Organizzazione perfetta sotto ogni punto di vista per l’attenzione con la quale è stato curato ogni dettaglio, dall’accoglienza riservata agli ospiti al loro arrivo all’intrattenimento musicale, dal servizio ai tavoli allo spettacolo che ha allietato gli invitati. È stato anche allestito, in un capannone attiguo a quello del ricevimento, un autentico parco giochi per i bambini ‘al seguito’ dei genitori intervenuti ai festeggiamenti.
L’arrivo degli ospiti alla giornata celebrativa per i 40 anni di attività di PMG. 42
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Grande festa alla PMG lo scorso mese di settembre per il 40° anniversario della fondazione dell’azienda, che segna anche l’atto di nascita di un nuovo stabilimento aperto dalla società in Cina
Compounder A sinistra, Umberto Poletto rivolge il saluto di benvenuto ai partecipanti. Sotto, la sede storica della PMG di Cenate Sotto.
cietà. Un rapporto molto importante, rivelatosi, nel tempo, la carta vincente dell’azienda sui mercati internazionali.
Un traguardo d’eccellenza
Nel corso della cerimonia il titolare e presidente della PMG Umberto Poletto, figlio di Antonio, il fondatore della società, ha ringraziato quanti hanno collaborato al successo dell’azienda negli anni: i clienti, gli agenti che operano all’estero, i fornitori, i trasportatori e collaboratori tutti, ad alcuni dei quali ha consegnato una targa ricordo dell’evento. Da ultima, ma non perché ultima, ha ringraziato con molto affetto la sua famiglia, che ha svolto un ruolo insostituibile nella gestione della società e decisivo per il raggiungimento del successo che ne ha reso possibile il traguardo festeggiato. Con l’occasione, il presidente ha presentato ufficialmente i figli Davide e Gabriele come suoi diretti collaboratori: nell’area gestionale il primo, in quella tecnica il secondo, e la moglie Pierisa, responsabile dell’amministrazione.
Ospiti di riguardo dell’evento Ercole Galizzi, presidente di Confindustria Bergamo, e Riccardo Comerio, presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. Galizzi ha tenuto a sottolineare l’importanza del ruolo svolto dall’industria bergamasca nel settore delle guarnizioni in gomma nell’ambito del distretto del Sebino. Un distretto che fattura oltre 1 miliardo di euro e conta circa 5.000 addetti, nel quale la PMG svolge un ruolo trainante di primaria importanza. Comerio ha rimarcato la sua soddisfazione, come titolare e presidente della Comerio Ercole, di essere da molti anni fornitore della PMG per la parte impiantistica. Ha espresso, poi, il suo apprezzamento per il rapporto stretto famiglia-azienda realizzato da Poletto a tutti i livelli nella gestione della sua so-
Così Poletto ha definito la ricorrenza nel suo saluto di benvenuto ai presenti. Quarant’anni di un’azienda in buona salute sono un evento che è di per sé la dimostrazione più concreta del livello di eccellenza raggiunto dalla società sui mercati nazionale e internazionali come leader a livello mondo nella produzione di mescole a base di elastomeri di ogni tipo, tradizionali e speciali. Un’affermazione consolidata negli anni da un accorto management e da una strategia sempre attenta alle richieste crescenti e anche esigenti della clientela. Sono gli elementi che Poletto ha sempre tenuto presenti nella gestione della sua azienda, dotando i suoi impianti e i suoi laboratori di macchinari all’avanguardia. Ma il traguardo dei primi quarant’anni di vita della PMG è un evento eccezionale anche perché segna la concomitanza di due ricorrenze di assoluto rilievo per la società: il decennale di PMG East in Romania e la nascita di PMG Rubber Technology in Cina. Due eventi che più di ogni altro hanno consolidato la presenza e l’immagine della società sullo scenario mondiale dei produttori di mescole in gomma. Durante il suo intervento, Poletto li ha definiti più volte “avventure”.
L’avventura in Romania È la prima delle due, e Poletto l’ha vissuta nel 2006, quando ha fondato a Timisoara, su un’area di 4.000 metri quadrati coperti, la PMG East, dedicata alla produzione di mescole nere di ogni tipo su una linea di compoundazione ad alto automatismo con un organico di venti dipendenti. Avventura, perché il sito produttivo sorgeva con una moL’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2016
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Dalle Aziende
A sinistra, Il complesso di Changshu in Cina dove sorge la PMG Rubber Technology. Sotto, la PMG East di Timisoara in Romania.
Crescita inarrestabile: sei stabilimenti negli ultimi anni
tivazione strategica molto impegnativa: essere il punto di riferimento per il mercato dell’Europa centrale, previsto in crescita. Obiettivo pienamente raggiunto. E ciò fornisce una motivazione in più al programma dell’azienda di ampliare entro l’anno prossimo la capacità produttiva del sito.
L’avventura in Cina È, l’altra “avventura”, una sfida difficile nella quale l’azienda si è lanciata in questi mesi, ed è rappresentata dall’apertura della PMG Rubber Technology a Changshu. Uno stabilimento che si estende su una superficie di 7.000 metri quadrati coperti e produrrà mescole in gomme fluorurate e gomme speciali ad alte prestazioni tecnologiche (AEM, ACM, HNBR, NBR, eccetera), avvalendosi, quando sarà a regime, di una forza lavoro costituita da trenta addetti. «Si tratta di un’impresa che ha compor44
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tato per noi un investimento di 5 milioni di euro - ha dichiarato Poletto - e ha per PMG il significato di un’autentica sfida: la prima che affrontiamo in estremo oriente, con un raggio d’azione enorme, proiettato su un mercato molto impegnativo per le sue dimensioni». «Speriamo tutti, naturalmente, - ha concluso con una punta di scherzosa scaramanzia - che abbia lo stesso successo che ha avuto PMG East». Ma sotto questo aspetto non dovrebbe aver problemi. Il successo anche di questa nuova avventura, infatti, oltre ad incoraggiarlo le favorevoli aspettative della società, lo assicurano gli stessi cinesi (ne era presente una nutrita rappresentanza) sulla base della singolare riflessione che nei tre anni più importanti per la PMG - il 1976 (la nascita), il 2006 (Timisoara) e il 2016 (Changshu) - è ricorrente il numero 6. E il 6, per loro, è un numero fortunato!
La PMG (Produzione Mescole Gomme) nasce nel 1976 a Cenate Sotto, Bergamo, ad opera di Antonio Poletto. Su una linea con mescolatore chiuso da 80 litri produce mescole nere con gomme di tutti i tipi, tradizionali - cosiddette organiche - e fluorurate, e su un’altra linea, con mescolatore aperto, quelle colorate. Sotto l’accorta gestione del fondatore, il successo non tarda ad arrivare, e l’azienda consolida negli anni la sua immagine di produttore qualificato di un’ampia gamma di compound elastomerici di qualità per lo stampaggio di articoli tecnici e guarnizioni di tenuta per i più diversi settori applicativi, dall’automotive agli elettrodomestici, dall’industria del petrolio a quella chimica, dall’aeronautica alla navale. Col successo aumentano i clienti e quindi anche le richieste, e con l’aumento dei clienti cresce, a sua volta, il successo. Si chiude, così, un cerchio il cui raggio si allunga via via nel tempo e col quale la PMG si distende progressivamente sui mercati. Risultato: il sito di Cenate Sotto non basta più. E allora, nel 1998 l’azienda realizza un insediamento a Pognano, Bergamo, dove installa una linea di miscelazione per mescole colorate (più tardi verrà trasferita nella limitrofa Trescore Balneario). Appunto a Trescore costruisce, nel 2001, un secondo stabilimento (Trescore 1), su una superficie di 5.000 metri quadrati, dedicato esclusivamente alla produzione delle mescole a base di gomme fluorurate su due linee: una riservata alle mescole colorate e una a quelle nere. Ogni linea è dotata di un mescolatore da 55 litri. A Cenate Sotto, che rappresenta la sede storica della società e dove ha sede
Compounder A sinistra, gli stabilimenti di Trescore 2 e Trescore 3. Sotto, una mescola durante la lavorazione.
il centro amministrativo dell’azienda, rimane la produzione delle sole mescole tradizionali (a base di SBR, BR, NBR, HNBR, EPDM, ACM, AEM, ECO, CR, NR, eccetera), e soltanto nere. La dotazione impiantistica di questo sito si è arricchita, quest’anno, di una nuova linea moderna con mescolatore tangenziale da 125 litri della Comerio Ercole. «I tempi in cui qualche improvvisazione ci scappava nel lavoro dei produttori di mescole e che perciò potremmo definire preistorici - racconta il presidente nel suo intervento - sono lontani. Oggi c’è più professionalità nel lavoro, e affinché questa si esprima al meglio e consenta una produzione dalla qualità costante ed elevata, è necessario che gli operatori abbiano a disposizione attrezzature moderne, al passo con l’avanzamento della tecnologia. Questo è un fattore di grande importanza,
perché anche le lavorazioni realizzate con questi macchinari hanno contribuito a scandire le tappe attraverso le quali si è sviluppato il cammino della PMG verso il successo». Nel 2010, per una più razionale organizzazione di spazi e produzione, che significa anche un più efficiente servizio alla clientela, l’azienda costruisce, sempre a Trescore Balneario, un terzo stabilimento (Trescore 2) per la produzione delle mescole tradizionali colorate e delle mescole siliconiche e fluorosiliconiche. A una linea con mescolatore da 50 litri di Meccaniche Moderne (trasferita dal sito di Pognano) la società affianca, nello stesso anno, un moderno mescolatore a rotori compenetranti da 80 litri della Comerio Ercole, capace di garantire un più alto rendimento qualitativo e quantitativo nella lavorazione delle mescole colorate.
Infine, nel 2015 viene completata la costruzione di un nuovo stabilimento (Trescore 3) allo scopo di organizzare un’area specificamente riservata alla logistica per tutte le aree di produzione, soprattutto per le movimentazioni di carico e scarico, e al confezionamento delle mescole. Un processo, quest’ultimo, al quale PMG dedica una grande e anche puntigliosa attenzione, mirata alla soddisfazione del cliente attraverso il confezionamento che semplifichi al massimo le operazioni previste dal suo processo produttivo. In Trescore 3 lavorano anche due linee di estrusione di mescole crude: una per quelle tradizionali a base di ogni tipo di gomma e una per le fluoroelastomeriche. E allora dalla PMG partono mescole confezionate come fogli pretagliati, rotoli e nastri prestrisciati, bobine confezionate singolarmente, strisce continue, profili sagomati estrusi, e altre forme ancora, a seconda delle particolari esigenze del cliente. In questo percorso di espansione aziendale si inseriscono la nascita di PMG East in Romania nel 2006 e l’inaugurazione di PMG Rubber Technology in Cina quest’anno.
La ricerca e i laboratori di controllo Lo stabilimento di Trescore 1 ospita anche un centro ricerca e sviluppo di prim’ordine, attrezzato con apparecchiature e strumentazioni all’avanguardia, espressione della più moderna tecnologia oggi disponibile nel settore. Ricerca del nuovo, miglioramento dell’esistente - sia per quanto riguarda i prodotti che per quanto riguarda metodologie e procedure di effettuazione delle prove - sono i temi principali di cui si occupa il personale altaL’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2016
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Dalle Aziende
mente qualificato e dotato di elevata capacità propositiva di cui si avvale la società nella ricerca di soluzioni anche su misura che meglio soddisfino le esigenze dei clienti. Una nota distintiva, inoltre, che caratterizza lo stile di PMG come produttore qualificato di mescole in gomma è il fatto che ogni linea di produzione ha il suo laboratorio di controllo, e tutti i laboratori sono equipaggiati con le stesse strumentazioni e gli stessi macchinari, tecnologicamente avanzati. Un assetto organizzativo, questo, che presenta il vantaggio non di poco conto di garantire l’intercambiabilità di utilizzo degli strumenti di controllo degli impianti e pone, in tal modo, il controllo della produzione delle varie linee al riparo da guasti o anomalie di funzionamento di qualche apparecchiatura. Controlli chimici, test chimico-fisici, valutazione delle caratteristiche reologiche di ogni tipo di mescola e caratterizzazioni fisico-meccaniche sono effettuate con precisione e professionalità, sì da garantire che il prodotto
che esce da ogni impianto risponda ai capitolati e alle specifiche di produzione e, soprattutto, sia costantemente al top della qualità. La qualità, quindi, impegno di primaria importanza per PMG. Lo dimostrano l’attenzione che la società presta al controllo della produzione e gli investimenti realizzati nei macchinari tecnologicamente avanzati, e lo testimoniano le certificazioni UNI EN ISO 9001 e UNI EN ISO 14001 acquisite dall’azienda.
Lo sguardo rivolto al futuro Gli stabilimenti PMG occupano complessivamente una superficie di 30.000 metri quadrati, di cui 19.000 in Italia e 11.000 all’estero (4.000 a Timisoara e 7.000 a Changshu): un’estensione impressionante per un produttore di mescole che ben esprime la portata della presenza della società sui mercati. In questa realtà produttiva trovano impiego, attualmente, 98 dipendenti (78 in Italia e 20 in Romania), che saliranno a 128 con i 30 che entreranno
a Changshu con l’avviamento di questo impianto. Il mercato della società è prevalentemente quello italiano, al quale la società indirizza il 70% della sua produzione; il restante 30% varca i confini nazionali, diretto principalmente in Europa. L’anno scorso la società ha realizzato un fatturato di oltre 60 milioni di euro (+6% rispetto al 2014), e le previsioni di quest’anno parlano di un ulteriore aumento dell’8%. Prospettive favorevoli, dunque, consentite dalla messa in marcia dell’impianto in Cina e dal propizio andamento del business in Romania e, per estensione, in Europa. Ma alla base di tutto c’è il punto di forza dell’azienda bergamasca rappresentato, da un lato, dalla capacità di riuscire sempre a produrre con elevata costanza qualitativa e standard eccellenti; dall’altro, dalla capacità - strettamente conseguente - di riuscire sempre a far fronte alle richieste del mercato - anche le più pressanti e più esigenti - grazie al superiore supporto tecnico e al servizio di elevata qualità fornito alla clientela.
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Dalle Aziende
Conoscere le mescole per progettare gli stampi di Gianpaolo Brembati
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o scorso 29 settembre a Torre Boldone, in provincia di Bergamo, si è tenuta una giornata informativa sulla “Caratterizzazione delle mescole in gomma“. L’evento, a partecipazione gratuita, è stato organizzato dalla FKV, in collaborazione con M. Penati Strumenti e con Sigmasoft, azienda tedesca specializzata nei software di simulazione dello stampaggio a iniezione. La giornata, il cui sottotitolo era “Dalla viscosità delle mescola all’ottimizzazione degli stampi per injection moulding“, è stata presieduta dall’in-
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Il seminario del 29 settembre, organizzato da FKV in collaborazione con MP Strumenti e SigmaSoft sul tema “Caratterizzazione delle mescole in gomma: dalla viscosità delle mescole all’ottimizzazione degli stampi per Injection Molding”, ha ottenuto una nutrita partecipazione di responsabili di produzione, di tecnici di processo, di addetti alla ricerca e sviluppo e ai laboratori di qualità, provenienti da aziende produttrici di materie prime, pneumatici, cavi elettrici, mescole, articoli stampati ed estrusi
Analisi di laboratorio Alcuni momenti del workshop sulla caratterizzazione delle mescole che si è tenuto a Torre Boldone (Bergamo) lo scorso 29 settembre, nella sede di FKV, distributore di strumenti da laboratorio.
gegner Dario Nichetti, fondatore di Rheonic Industrial Consulting e autore di due interventi, e vede la partecipazione di esperti delle aziende Goettfert, Metravib e Sigmasoft. Dario Nichetti, ha aperto i lavori introducendo l’argomento della giornata. Le sue due presentazioni hanno riguardato “Viscosità: teoria e misura delle mescole in gomma” e “Il calcolo del tempo di vulcanizzazione in condizioni non-isoterme”, entrambi interessanti ed esaustive nella trattazione. Dopo avere presentato la MP Strumenti di Pioltello (Milano), società distributrice di strumenti scientifici per ricerca e controllo qualità, che offre ai clienti supporto tecnico, manutenzione, taratura, consulenza e formazione, Dario Nichetti ha affrontato il tema della viscosità prenden-
do spunto dagli studi di Newton e parlando successivamente di: viscosimetro Mooney, reometro capillare, mescole e viscosità, viscosità e processo di mescolazione, dispersione e distribuzione degli ingredienti, controllo qualità del processo di mescolazione e anche della necessità di misurare le viscosità di taglio. Per giungere infine alla conclusione che la viscosità in un processo di stampaggio può essere calcolata ad ogni temperatura, partendo da misure isoterme in laboratorio e tenendo anche conto dell’avanzamento della vulcanizzazione.
Viscosità e stampabilità Nella relazione successiva è intervenuto un esperto di Goettfert, Joachim Sunder, che ha parlato della misurazione della viscosità e della
stampabilità delle mescole. Partendo dalle prestazioni offerte da viscosimetro Mooney e reometro, rispettivamente Mooney-Viskosimeter 91.11 ed Elastograph 67.12 di Goettfert, ha poi spiegato come si determina la viscosità ed evidenziato che la viscosità diminuisce all’aumento della velocità di taglio. La parte principale della presentazione è stata la descrizione dettagliata del reometro capillare RCR (Rubber Capillary Rheometer), esaminato sia dal punto di vista dei suoi componenti che soprattutto dalla operatività in processi di estrusione e stampaggio a iniezione, con esempi di mescole a base NBR ed SBR. Questa apparecchiatura ha suscitato molto interesse tra i partecipanti al seminario, tant’è vero che parecchi di loro si sono fermati dopo la chiusura L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2016
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Dalle Aziende
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dei lavoratori per vederla in funzione. Simulazione virtuale Burkhard Werner di Sigmasoft, dopo una breve presentazione dell’azienda di Aachen (Germania), ha schematizzato le fasi di progettazione di un manufatto per illustrare in dettaglio il processo di stampaggio a iniezione e introdurre la tecnologia di simulazione Sigmasoft® Virtual Molding. Questo software è stato creato per valutare e ottimizzare processi e stampi, migliorando efficienza, produttività e qualità del manufatto. L’approccio di questa tecnologia consiste nel prendere in considerazione tutti i componenti dello stampo con le loro specifiche proprietà fisiche e termiche. Si usano poi le condizioni di processo e si riproducono virtualmente multipli cicli consecutivi, che rappresentano quello che accade nella pressa durante il processo produttivo. Con questo software tutto viene fatto in un mondo virtuale, che riflette con accuratezza quello che accadrà nel mondo reale, così che le stesse condizioni che si trovano in produzione vengono replicate in modo virtuale. Le interazioni dello stampo e le prove di iniezione sono compiute senza tenere occupata nessuna pressa e quindi senza utilizzare né pressa né personale. Il principio su cui si basa il Sigmasoft® Virtual Molding è la reale simulazione 3D del flusso, della trasmissione del calore e della deformazione dovute all’iniezione, compreso lo stampo comple50
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to in tutti i suoi dettagli. Inoltre questa tecnologia di simulazione è unica, poiché viene attuata con accoppiamento diretto di reologia ed energia termica, basato sull’interazione gomma/stampo.
Analisi dinamica meccanica Arnaud Favier di Metravib ha invece aperto la sua presentazione spiegando il significato di DMA, Dynamic Mechanical Analysis, ossia analisi dinamica meccanica, tecnica molto accurata e riproducibile che permette di caratterizzare le proprietà viscoelastiche dei materiali. Le apparecchiature prodotte da MetraVib hanno la stessa sigla, seguita da un numero che ne specifica il modello, che sta per analizzatore dinamico meccanico. Oggigiorno la DMA viene utilizzata sia nella ricerca scientifica per comprendere le relazioni fra la struttura molecolare del materiale e le sue proprietà meccaniche, ottimizzare progettazione e formulazione di un nuovo materiale con proprietà specifiche e alimentare modelli FEM (metodo a elementi finiti), sia nell’industria per controllare le prestazioni fondamentali dei manufatti, ottimizzare il processo produttivo ed effettuare il controllo qualità. È stato spiegato come lavora lo strumento DMA, che cosa caratterizza e come vengono messi in sede i campioni per la prova. Sono stati quindi fatti esempi applicativi con effetto
Un altro momento della giornata, condotta da Dario Nichetti (in piedi sulla sinistra), fondatore della società di consulenze Rheonic Industrial Consulting.
della temperatura, misurazione della Tg in rapporto alla vulcanizzazione, alla frequenza, alla formulazione della mescola e all’invecchiamento. Altre applicazioni consistono nella caratterizzazione dell’effetto fatica sotto costante sollecitazione meccanica e, grazie a uno specifico adattamento, lo strumento MetraVib DMA può essere usato per caratterizzare il comportamento della gomma alla crescita di fessurazione, parametro importante da considerare quando si studia una formulazione o si sceglie un materiale. C’è poi il controllo qualità, per il quale il DMA rappresenta uno strumento potente, per l’eccellente accuratezza e riproducibilità, per la veloce installazione del campione e per la capacità di robotizzare l’apparecchiatura per prove in continuo. Oltre alle applicazioni già citate il DMA permette di effettuare una previsione di creep a lungo termine, di rilevare l’effetto di immersione, la previsione del comportamento ad alta frequenza, il comportamento non lineare e l’accumulo di calore. Tutto questo conferisce al MetraVib DMA una grande flessibilità, che lo rende uno strumento essenziale per con-
Analisi di laboratorio trollo di qualità, sviluppo di prodotti industriali, ricerca e sviluppo di materiali, fornendo i dati essenziali per: formulazione e rinforzo, ottimizzazione del processo produttivo, prestazioni di resistenza e relative all’ambiente, determinazione e previsione delle prestazioni di prodotti industriali e dati importanti come contributi a software FEM.
Gli organizzatori Il convegno si è tenuto nella sede della FKV di Torre Boldone (Bergamo), nata nel 1974 come distributore per l’Italia di strumentazione scientifica per analisi di laboratorio nel settore siderurgico. Nel corso degli anni ha poi scelto di allargare l’offerta dei suoi prodotti ad altri settori quali l’ecologia, l’alimentare, il farmaceutico, i polimeri e, in particolare, gli elastomeri. Diventata una delle principali aziende di distribuzione in Italia per strumentazione da laboratorio e da processo, la società ha esteso la sua at-
tività anche all’estero, grazie alla collaborazione con grossi gruppi multinazionali presenti sul territorio italiano. L’esperienza acquisita permette a FKV di seguire l’evoluzione dei laboratori dei clienti con un’ampia offerta di strumentazioni di nuovi produttori, di cui ottiene la rappresentanza: in questo modo è in grado di soddisfare le esigenze dei suoi clienti, mettendo in gioco la propria passione nel seguirne bisogni ed esigenze, e di offrire idee e soluzioni. La politica della società è quella di non limitarsi alla vendita di strumentazioni scientifiche, ma di offrire al mercato dimostrazioni, supporto applicativo, seminari e giornate di studio tecnico-operative. FKV è dotata di propri laboratori, che sono in grado di effettuare prove su campioni dei clienti, per indirizzarli verso i modelli più adatti alle loro necessità. MP Strumenti di Pioltello (Milano) nasce invece nel 2003 come distributore, sul territorio nazionale, di strumenti scientifici per ricerca e
controllo qualità in ambito accademico e industriale. Forte di un’esperienza ventennale, maturata dai suoi dirigenti nella ricerca e nell’analisi dei materiali, l’azienda si avvale della collaborazione di un gruppo che porta con sé una ricca formazione scientifica e una provata competenza nella caratterizzazione dei materiali. MP Strumenti distribuisce strumentazioni e apparecchiature, che permettono di effettuare analisi delle proprietà reologiche, delle proprietà meccaniche, delle superfici e interfaccia, delle proprietà termiche, trasformazione di polimeri (su scala di laboratorio) e controllo qualità. Oggi l’azienda conta anche due divisioni, MP Service ed MP Soluzioni, che offrono ai clienti rispettivamente supporto tecnico, manutenzione, tarature, calibrature e formazione la prima, consulenza su materiali, processi, strumenti, gestione problematiche, misurazioni conto terzi e formazione la seconda.
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NORMATIVE Normative
Esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici
di Beatrice Garlanda
È stata approvata una nuova normativa, in vigore dal 2 settembre scorso, che riguarda le disposizioni minime di sicurezza e salute relative all’esposizione dei lavoratori a rischi prodotti dai campi elettromagnetici, eventualità non comune in un’industria del settore gomma ma possibile se si impiegano determinate attrezzature e sempre possibile in presenza di motori elettrici
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on decreto legislativo primo agosto 2016, n.159 è stata recepita, con un piccolo ritardo, la direttiva 2013/35/UE sulle disposizioni minime di sicurezza e salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da agenti fisici (campi elettromagnetici), che abroga la direttiva 2004/40/CE Il decreto è stato pubblicato sulla G.U. del 18 agosto 2016 ed è entrato in vigore il 2 settembre scorso. Esso apporta sostituzioni/modifiche e integrazioni al capo IV titolo VIII del decreto 81/2008 (T.U. di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, in seguito T.U). In particolare sono sostituiti gli articoli da 206 a 212 e l’allegato XXVI, modificato l’art.219 ed è aggiunto l’art.210-bis. Le novità concernono soprattutto la protezione dei lavoratori esposti a campi di bassa frequenza, l’obbligo di informazione e formazione dei lavoratori potenzialmente esposti e la sorveglianza sanitaria. Di seguito riassumiamo la versione attuale degli articoli sopra richiamati.
Campo d’applicazione È indicato dall’art. 206, che apre il capo IV del titolo VIII del T.U., ovvero il capo che determina i requisiti minimi di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti dall’esposizione ai campi elettromagnetici (da 0Hz a 300GHz) come definiti nell’art. 207, durante il lavoro. 52
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Innovando la vecchia formulazione, si dispone il campo d’applicazione del capo IV debba riguardare la protezione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori dovuti agli effetti biofisici diretti e agli effetti indiretti noti provocati dai campi elettromagnetici (non solo quindi, come previsto precedentemente, agli effetti nocivi a breve termine conosciuti). Inoltre si segnala che i valori limite d’esposizione (VLE) stabiliti nel capo IV concernono solamente le relazioni accertate tra effetti biofisici diretti a breve termine ed esposizione a campi elettromagnetici. È confermata l’ esclusione dal campo d’applicazione della protezione da eventuali effetti a lungo termine e dei rischi risultanti da contatto con i conduttori di tensione.
Definizioni Veniamo ora alle definizioni previste dalla versione vigente dell’art. 207 “Campi elettromagnetici”, campi elettrici statici, campi magnetici statici e campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici variabili nel tempo con frequenze fino a 300 GHZ “Effetti biofisici diretti”, effetti provocati direttamente nel corpo umano a causa della sua presenza all’interno di un campo elettromagnetico, che comprendono: - effetti termici,come il riscaldamento dei tessuti a causa
Normative dell’assorbimento di energia dai campi elettromagnetici nei tessuti stessi - effetti non termici, come la stimolazione dei muscoli, nervi e organi sensoriali. Tali effetti possono incidere sulla salute mentale o fisica dei lavoratori esposti e la stimolazione degli organi sensoriali può causare sintomi transitori (es. vertigini e fosfeni). Inoltre possono causare disturbi temporanei, influenzare le capacità cognitive o altre funzioni cerebrali o muscolari - corrente negli arti “Effetti indiretti”, effetti provocati dalla presenza di un oggetto in un campo elettromagnetico che potrebbe essere causa di un pericolo per la salute e la sicurezza quali: - interferenza con attrezzature e dispositivi medici elettronici, compresi stimolatori cardiaci e altri impianti o dispositivi medici portati sul corpo - rischio propulsivo di oggetti ferromagnetici all’interno di campi magnetici statici - innesco di dispositivi elettro-esplosivi - incendi od esplosioni dovuti all’accensione di materiali infiammabili a causa di scintille prodotte da campi indotti, correnti di contatto o scariche elettriche - correnti di contatto L’articolo si sofferma poi sulle definizioni di valori limite. “Valori limite d’esposizione (VLE)”, valori stabiliti sulla base di considerazioni biofisiche e biologiche, in particolare sulla base degli effetti diretti acuti e a breve termine scientificamente accertati, ossia gli effetti termici e la stimolazione elettrica dei tessuti “VLE relativi agli effetti sanitari”, VLE al di sopra dei quali i lavoratori potrebbero essere soggetti ad effetti nocivi per la salute, quali il riscaldamento termico o la stimolazione del tessuto nervoso o muscolare “VLE relativi agli effetti sensoriali”, VLE al di sopra dei quali i lavoratori potrebbero essere soggetti a disturbi transitori delle percezioni sensoriali e a modifiche minori nelle funzioni cerebrali “Valori d’azione (VA)”, livelli operativi stabiliti per semplificare il processo di dimostrazione della conformità ai pertinenti VLE e , ove appropriato, per prendere le opportune misure di prevenzione e protezione specificate nel Capo IV. Inoltre si indica che nell’allegato XXXXVI, parte II: 1) per i campi elettrici. per “VA inferiori” e “VA superiori” s’intendono i livelli connessi alle specifiche misure di protezione o prevenzione stabilite nel Capo IV; 2) per i campi magnetici, per “VA inferiori” s’intendono i valori connessi ai VLE relativi agli effetti sensoriali e per “VA superiori” i valori connessi ai VLE relativi agli effetti sanitari. Si noti che la nuova versione dell’art.207 si discosta notevolmente dalla precedente.
Valori limite d’esposizione e valori d’azione I valori limite di esposizione e quelli oltre i quali è necessario intervenire sono indicati nell’art. 208, molto ricco e integrato da numerose tabelle, che per questioni di lunghezza non ri-
proponiamo in quest’articolo ma che possono essere trovate e consultate al seguente link: http://www.gazzettaufficiale. it/eli/id/2016/08/18/16G00172/sg Le grandezze fisiche relative all’esposizione ai campi elettromagnetici sono indicate nell’allegato XXXVI, parte I del T.U. Il datore di lavoro deve assicurarsi che i lavoratori non siano esposti a campi elettromagnetici superiori ai VLE sanitari e sensoriali che sono indicati nell’allegato XXXVI, parte II (effetti non termici) e parte IIII (effetti termici). Il rispetto dei VLE deve essere dimostrato ricorrendo alle procedure di valutazione dell’esposizione previste dall’art. 209 (valutazione del rischio). Se l’esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici supera uno qualsiasi dei VLE, il datore di lavoro adotta misure immediate per riportare l’esposizione al di sotto dei VLE stessi. Egli individua e registra le cause del superamento dei VLE relativi agli effetti sanitari ed agli effetti sensoriali e modifica, di conseguenza, le misure di prevenzione e protezione per evitare un nuovo superamento (cfr.art. 210, comma 7). Si presuppone che i VLE siano rispettati se il datore di lavoro dimostra che i pertinenti VA di cui alle parti II e III dell’allegato XXXVI non sono stati superati. Se, invece, il VA è superato, il datore di lavoro deve adottare le misure previste dall’art.210, comma 1, salvo che dimostri che non sono stati superati i pertinenti VLE e che possono essere esclusi rischi per la sicurezza. Fermo restando quanto sopra detto, l’esposizione può superare i VA inferiori per i campi elettrici (allegato XXXVI, parte II, tabella B1) se questo è giustificato dalla pratica o dal processo produttivo purché: - non siano superati i VLE relativi agli effetti sanitari (allegato XXXVI,parte II, tabella A2) - siano evitate eccessive scariche elettriche e correnti di contatto (allegato XXXVI, parte II, tabella B3) attraverso le misure specifiche di protezione previste dall’art.210, comma 5 - siano stati forniti ai lavoratori e ai rappresentanti di lavoratori per la sicurezza informazioni sulle situazioni di rischio (cfr art.210-bis) Analoga disposizione è prevista per i campi magnetici. L’esposizione può superare i VA inferiori per questi campi (allegato XXVI, parte II, tabella B2) ove giustificato dalla pratica o dal processo produttivo, anche a livello della testa o del tronco purché: - il superamento dei VA inferiori per i campi magnetici e l’eventuale superamento dei VLE per gli effetti sensoriali - rispettivamente indicati all’allegato XXVI, parte II, tabella B2 e tabella A3- sia solamente temporaneo in relazione al processo di produzione - non siano superati i VLE relativi agli effetti sanitari, di cui all’allegato XXVI, parte II, tabella A2 - siano adottate opportune misure in caso di sintomi transitori (cfr.art.210) - siano state fornite ai lavoratori e ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza informazioni sulle situazioni di rischio (cfr.art.210-bis) L’esposizione può, infine,superare i VLE relativi agli effetti sensoriali di cui all’allegato XXXVI, parte II, tabelle A1 e A3, e parte III, tabella A2, durante il turno di lavoro, se giustificato dalla pratica o dal processo di produzione, purché: - il loro superamento sia temporaneo - non siano superati i corrispondenti VLE relativi agli effetti saL’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2016
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Normative
nitari di cui all’allegato XXVI, parte II, tabelle A1 e A2 e parte III, tabelle A1 e A3 - nel caso di superamento dei VLE relativi agli effetti sensoriali di cui all’allegato XXXVI, parte II, tabella A1, siano state prese misure specifiche di protezione (cfr.art.210) - siano adottate misure opportune in caso di sintomi transitori - siano state fornite ai lavoratori informazioni sulle situazioni di rischio. Nei casi di superamento sopra decritti, il datore di lavoro deve comunicare all’organo di vigilanza territorialmente competente il superamento dei valori stessi mediante una relazione tecnica che contenga: le motivazioni che hanno reso necessario il superamento temporaneo dei VA inferiori o dei VLE relativi agli effetti sensoriali; il livello di esposizione dei lavoratori e la misura del superamento; il numero dei lavoratori interessati; le tecniche di valutazione impiegate; le specifiche misure di protezione adottate; le azioni adottate in caso di sintomi transitori; le informazioni fornite ai lavoratori e ai rappresentanti per la sicurezza. Come già indicato in precedenza, le grandezze fisiche e le tabelle sopra citate sono consultabili al link http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2016/08/18/16G00172/sg
Valutazione dei rischi e identificazione dell’esposizione Questa parte è sviluppata nell’art. 209. Il datore di lavoro deve valutare, nell’ambito della valutazione dei rischi di cui all’art.181, tutti i rischi per i lavoratori derivanti da campi elettromagnetici sul luogo di lavoro e, qualora necessario, misura o calcola i livelli di tali campi cui i lavoratori sono esposti. La valutazione, la misurazione e il calcolo sono effettuati tenendo conto delle guide pratiche della Commissione europea, delle norme tecniche europee e del CEI, delle prassi individuate o emanate dalla Commissione consultiva permanente (art.6 d.lgs. 81/08) e delle informazioni contenute nelle banche dati dell’INAIL o delle regioni. Inoltre occorre tener conto delle informazioni sull’uso e sulla sicurezza rilasciate dai fabbricanti o dai distributori delle attrezzature, oltre che dei livelli di emissione indicati in conformità alla legislazione europea, ove applicabili. Se non è possibile stabilire con certezza il rispetto dei VLE utilizzando informazioni facilmente accessibili, la valutazione dell’esposizione è effettuata sulla base di misurazioni e calcoli. La valutazione, la misurazione e il calcolo non devono necessariamente essere svolti nei luoghi di lavoro accessibili al pubblico, qualora si sia proceduto ad una valutazione ai sensi dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0Hz a 300GHz e il cui risultato rispetti per i lavoratori le restrizioni previste dalla Raccomandazione 1999/519/CE e non vi siano rischi relativi alla sicurezza. Inoltre la valutazione, la misurazione e il calcolo non devono necessariamente essere effettuati se sono utilizzate dai lavoratori, conformemente alla loro destinazioni d’uso, attrezzature destinate al pubblico, conformi a nome di prodotto della UE che prescrivano livelli di sicurezza più rigorosi rispetto a quelli previsti dal d.lgs. 81/08 e non sia usata nessun’altra attrezzatura. 54
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Nel valutare i rischi, il datore di lavoro deve considerare in particolare i seguenti aspetti: - la frequenza, il livello, la durata e il tipo d’esposizione, compresa la distribuzione sul corpo del lavoratore e sul volume del luogo di lavoro - i valori limite d’esposizione e i valori d’azione di cui all’art.208 - gli effetti biofisici diretti - tutti gli effetti sulla salute e la sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio - eventuali effetti sulla salute e la sicurezza dei lavoratori esposti a rischi particolari, considerando in particolare i portatori di dispositivi medici impiantati o portati su corpo e le lavoratrici in stato di gravidanza - tutti gli effetti indiretti di cui all’art.207 - l’esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione ai campi elettromagnetici - la disponibilità di azioni i risanamento volte a ridurre al minimo i livelli di esposizione ai campi elettromagnetici - informazioni adeguate raccolte nel corso della sorveglianza sanitaria - informazioni fomite dal fabbricante delle attrezzature - altre informazioni pertinenti sulla salute e la sicurezza - sorgenti multiple di esposizione simultanea a campi di frequenze diverse Nel documento di valutazione del rischio, il datore di lavoro deve precisare le misure adottate ai sensi dell’art.210.
Come eliminare o ridurre i rischi Le disposizioni in tal senso sono elencate nell’art. 210. A seguito della valutazione dei rischi, se risulta che sono superati i VA di cui all’art. 208, il datore di lavoro elabora e applica un programma d’azione che comprende misure sia tecniche che organizzative volte a prevenire esposizioni superiori ai valori limite di esposizione relativi agli effetti sensoriali e ai VLE relativi agli effetti sanitari. La disposizione è derogata se il datore di lavoro, come abbiamo visto sopra, dimostra che i pertinenti VLE non sono superati e che possono essere esclusi rischi relativi alla sicurezza. Inoltre, sulla base della valutazione dei rischi di cui all’art.209, il datore di lavoro deve elaborare e applicare un programma d’azione che comprenda misure per prevenire qualsiasi rischio per lavoratori appartenenti a gruppi particolarmente sensibili al rischio e qualsiasi rischio dovuto a effetti indiretti. I luoghi di lavoro in cui i lavoratori possono essere esposti a campi elettromagnetici che superano i VA sono indicati con una segnaletica “ad hoc” conforme a quanto stabilito nel titolo V del d.lgs. 81/08. Le aree in questione sono inoltre identificate e l’accesso alle stesse è limitato in modo opportuno. Il datore di lavoro deve, nel caso di superamento dell’esposizione dei lavoratori, adottare misure di protezione specifiche, come l’informazione e la formazione dei lavoratori, l’uso di strumenti tecnici e la protezione individuale, da realizzare anche con la messa a terra degli oggetti di lavoro, il collegamento elettrico dei lavoratori con gli oggetti di lavoro, nonché, ai sensi degli articoli da 75 a 77 del d.lgs. 81/08, con l’impiego di scarpe e guanti isolanti e indumenti protettivi.
Normative
I pittogrammi da utilizzare Pittogrammi di attenzione
Attenzione: radiazioni non ionizzanti
Attenzione: campo elettromagnetico
Pittogrammi di divieto
Vietato l'accesso ai portatori di dispositivi cardiaci impiantabili attivi
Vietato l'accesso ai portatori di impianti metallici
Pittogrammi di obbligo
Indossare guanti protettivi
Indossare calzature di sicurezza
Indossare un dispositivo di protezione per gli occhi
Segnaletica generale di azione L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2016
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Normative
Il datore di lavoro aggiorna, se necessario, la valutazione dei rischi e le misure di prevenzione. L’aggiornamento deve essere fatto anche qualora il lavoratore riferisca la comparsa di sintomi transitori. Tali sintomi possono consistere in: a) percezioni ed effetti sensoriali nel funzionamento del sistema nervoso centrale, nella testa, indotti da campi magnetici variabili nel tempo b) effetti indotti da campi magnetici statici, come vertigini e nausea.
Informazione e formazione Il decreto 159/2016 inserisce nel decreto 81/08 l’articolo 210bis. Secondo il nuovo disposto, il datore di lavoro deve garantire che i lavoratori che potrebbero essere esposti a rischi derivanti dai campi elettromagnetici sul luogo di lavoro e i loro rappresentanti ricevano le informazioni e la formazione necessarie in seguito al risultato della valutazione dei rischi, con particolare riferimento a: a) eventuali effetti indiretti dell’esposizione b) possibilità di sensazioni e sintomi transitori dovuti effetti sul sistema nervoso centrale o periferico c) possibilità di rischi specifici nei confronti dei lavoratori appartenenti a gruppi particolarmente sensibili al rischio, es soggetti portatori di dispositivi medici o di protesi metalliche o lavoratrici i stato di gravidanza.
Sorveglianza sanitaria La sorveglianza sanitaria, come indicato dall’art. 211, viene svolta dal medico competente, una volta l’anno o con periodicità inferiore decisa dal medico stesso, con particolare riguardo ai lavoratori particolarmente sensibili.. L’organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti
e periodicità diversi da quelli fomiti dal medico competente. Se un lavoratore segnala effetti inattesi o indesiderati sulla salute, il datore deve garantire che siano forniti al lavoratore in questione un controllo medico e, se necessario, una sorveglianza sanitaria appropriati. Il controllo deve essere garantito anche quando viene rilevata un’esposizione superiore ai VLE per gli effetti sensoriali o per gli effetti sanitari. Infine, Il controllo medico e la sorveglianza sanitaria sono, a cura e spese del datore di lavoro, effettuati in orario scelto dal lavoratore Il Ministero del Lavoro, di concerto con il Ministero della salute, può autorizzare deroghe al rispetto dei VLE (art. 212), su richiesta del datore di lavoro ed essendoci specifiche circostanze documentate e solo per il periodo in cui rimangono tali. Le deroghe devono operare secondo criteri e modalità che saranno definiti con apposito decreto da adottare entro il 31 dicembre 2016
Sanzioni Il nuovo decreto modifica l’art.219 del Testo Unico, introducendo nuove sanzioni. Il datore di lavoro è ora punito con : a) l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2.740 a 7.014,40 per la violazione dell’art.209, commi 1 e 6; b) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2.192 a 4.384 per violazione dell’art.209, comma 5. Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti: a) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2.740 a 7.014,40 per la violazione dell’art.210, commi 1 e 2; b) con l’arresto da due a quattro mesi o l’ammenda da euro 822 a euro 4.384 per la violazione dell’art. 210 commi da 3 a.
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News A Brescia un convegno sull’innovazione per la gomma
È
in programma il prossimo 24 novembre, giovedì, a Brescia, nella sede dell’Università in via Branze 38, il convegno a partecipazione gratuita dal titolo “Innovazione tecnologica e ricerca scientifica nel mondo della gomma”. A organizzarlo è la società Torchiani di Brescia in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale dell’Università di Brescia (DIMI), molto attivo nella ricerca sul settore gomma. L’Industria della Gomma è media partner dell’evento, che seguirà con attenzione e su cui produrrà un reportage che sarà pubblicato sul primo numero del 2017 della rivista. Ecco, nel dettaglio, il programma del convegno che inizierà alle 9 con la registrazione dei partecipanti. 9,30 - Saluti di benvenuto
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9,45 - Nuove gomme Zetpol HNBR ad alte prestazioni - Riccardo Musci, Zeon Europe 10,30 - Definizione di progetto con l’utilizzo della simulazione CAE (Computer Aided Engineering) - TMCC e Enginsoft 11,15 - Coffee break 11,45 - La ricerca sui materiali elastomeri presso il Gruppo di Scienza e Tecnologia dei Materiali dell’Università di Brescia: due casi di studio - Silvia Agnelli, Stefano Pandini, DIMI - Università degli Studi di Brescia 12,30 - Pranzo a buffet 13,15 - Graphene Plus nel mondo degli elastomeri: la rivoluzione che tutti stavano aspettando - Antonino Di Pasquale e Massimiliano Bianchi - Directa Plus 14,00 - Innovazioni nel rilevamento
della durezza - Mauro Belloni - Gibitre Instruments 14,45 - Mescole siliconiche e fluorosiliconiche per applicazioni speciali - Aristide Plebani - Laborsil 15,30 - Domande e risposte - Chiusura dei lavori Chi vuole partecipare deve iscriversi, dando conferma entro il 15 novembre alla mail silvia.agnelli@unibs.it, specificando nome, cognome e azienda di provenienza. In caso di partecipazioni multiple da parte di esponenti di una stessa azienda è sufficiente una sola email.
La sede dell’Università di Brescia, dove si svolge il convegno del 24 novembre su innovazione tecnologica e ricerca scientifica nel mondo della gomma.
Taccuino Eico Specialties cambia nome e diventa KPI
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al 17 ottobre Eico Specialties srl, azienda storica in italia nella distribuzione di specialità chimiche di alto valore per produzioni industriali, cambia nome. L’ultraquarantennale sodalizio diventa KPI - Eico Specialties e la ragione sociale si trasforma in KPI srl. Nicola Christian Pedone, direttore commerciale dell’azienda sottolinea come «la nuova organizzazione ci offrirà l’opportunità di diventare un po’ più grandi, più forti e di svolgere attività che saranno meglio strutturate e in grado di servire con una più ampia gamma di prodotti e una maggiore efficienza, oltre a consolidare i rapporti con i nostri attuali partner». Il cambiamento di nome, assicurano in azienda, non porterà sostanziali cambiamenti in merito alla routine quotidiana (evasione ordini, consegne e fatturazione) e anche l’organico di riferimento rimarrà lo stesso di prima. Non cambieranno neanche i numeri di telefono e tutte le email si trasformeranno sostituendo il
suffisso @kpisrl.it a quello precedente. I vecchi indirizzi email resteranno comunque attivi per i prossimi mesi.
Arburg festeggia i 10 anni della filiale di Shenzhen
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a Arburg ha festeggiato, lo scorso mese di settembre, il decimo anni-
versario della sua filiale di Shenzhen, in Cina (nella foto). Nel corso della cerimonia, che è stata presenziata da una delegazione di manager di alto profilo della casa di Lossburg e alla quale erano presenti oltre 200 ospiti, lo staff direttivo della filiale è stato premiato con la scultura celebrativa dell’evento “10 years of Arburg Shenzhen” per il suo sorprendente sviluppo e gli eccellenti
News
risultati raggiunti nel periodo. Il managing director dell’intera organizzazione Arburg in Cina, Zhao Tong, ha tenuto a sottolineare, che negli ultimi due anni la filiale festeggiata ha praticamente raddoppiato il personale, arrivando ai circa 30 dipendenti attuali. Un riconoscimento è anche andato, con la consegna del “Customer Award”, a tre società clienti che si sono particolarmente distinte nella loro attività produttiva e di partenariato con la casa tedesca. La filiale di Shenzhen, fondata nel 2006, è la terza della Arburg in Cina, dopo quella di Hong Kong, istituita nel 1991, e quella di Shanghai, fondata nel 2004, e con essa il costruttore di presse per lo stampaggio a iniezione di Lossburg conta 78 dipendenti nella regione asiatica.
La T.I.G. entra nel gruppo Engel
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a T.I.G., Technische Informationssysteme GmbH di Rankweil, Austria, fornitore di soluzioni MES, Manufacturing Execution Systems, dal mese di ottobre fa parte del gruppo Engel. Con questa acquisizione il costruttore austriaco di presse a iniezione per lo stampaggio della gomma e della plastica consolida la sua posizione di leader nel settore dei sistemi MES, delle tecnologie informatiche, cioè, applicate ai dati di produzione, logistica e processo che consentono il controllo dell’intero processo produttivo in tutte le sue fasi. Inoltre, per il costruttore di Schwertberg l’investimento rappresenta il raggiungimento di un altro importante traguardo nella realizzazione dell’e-factory secondo i criteri dell’Industria 4.0, l’industria nella quale l’applicazione dell’elettronica e dell’informatica rende tutto automatico. In effetti, Engel e T.I.G. collaborano già da molti anni per lo sviluppo di software specifici, su misura, per le esigenze del settore dello stampaggio a iniezione, nel rispetto dei canoni previsti dal programma ‘inject 4.0’ col quale la casa austriaca assiste i suoi clienti nella digitalizzazione dei loro programmi di produzione. In questo senso, secondo le dichiarazioni di Peter Neumann, CEO del gruppo Engel, l’acquisizione della T.I.G. è un investimento strategico, perché pone le basi per una più intensa collaborazione tra le due società che insieme potranno rispondere in maniera ancora più mirata alle esigenze spesso personalizzate dei clienti. E ciò conferirà maggior valore alla produzione della clientela. L’attività congiunta, inoltre, concorrerà anche a rafforzare la capacità competitiva di entrambe le società. All’interno del gruppo, T.I.G. sarà gestita come una filiale indipendente, e le due soluzioni MES - Engel e-factory e T.I.G. authentig - continueranno ad essere fornite come soluzioni indipendenti. Per T.I.G., avere Engel come partner e investitore strategico significherà poter disporre di maggiori risorse per lo sviluppo dei MES per il settore dello stampaggio a iniezione, in generale, e del MES authentig in particolare.
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Taccuino
Forum Meccatronica: grande successo a Modena
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i è tenuto mercoledì 12 ottobre a Modena il Forum Meccatronica, la mo-
stra-convegno ideata dal Gruppo Meccatronica di ANIE Automazione in collaborazione con Messe Frankfurt Italia, la cui terza edizione ha raccolto circa 800 partecipanti. In apertura dei lavori (foto sopra) si è par-
lato con l’assessore all’Attività Economica del Comune di Modena Tommaso Rotella del nuovo scenario che si sta aprendo a livello politico centrale con il piano industriale 4.0 recentemente presentato. L’intervento politico prevede misure che possono essere il punto di partenza per il rilancio delle aziende e delle PMI italiane, rappresentando una svolta in termini di politica industriale in Italia. Sempre nella sessione plenaria Giambattista Gruosso, professore del Politecnico di Milano, ha presentato i primi risultati dello studio “Mappatura delle competenze meccatroniche in Italia”, che accompagna il Forum Meccatronica approfondendone le tematiche con le aziende del territorio e che quest’anno è stato realizzato sulle province di Modena, Reggio Emilia, Parma e Bologna. «Quello che emerge dello studio» ha detto Gruosso «è che l’Emilia è trainante nell’innovazione: il 5% delle start up innovative si trova qui (350 sulle circa 6mila registrate), molte delle quali nella meccatronica». Lo studio verrà integralmente presentato a
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Milano il 2 dicembre, presso la sede del e a un approccio integrato in grado di riAssogomma promuove Corriere della Sera. spondere alle sfide che il mercato in cona Milano un corso per La giornata è stata poi occasione di approtinua evoluzione ci mette davanti e che a tecnici della gomma fondimento sia nei punti di contatto, dove cascata ricadono su tutta la filiera. Questo Assogomma promuove un corso a Milano i partner hanno potuto fisicamente inconForum, insieme alla formazione accadeper tecnici della gomma trare gli interlocutori e sfruttare momenti mica, alla collaborazione e alla co-parteInizia il 30 novembre il corso post-diplodi prezioso networking, sia nelle sessioni cipazione tra le parti coinvolte garantiscoma per “Tecnico per le produzioni induconvegnistiche. Attraverso tre filoni è stano maggiore conoscenza e lo sviluppo di striali della gomma e del PTFE”, in prota affrontata la catena del valore: la parprogetti sempre più innovativi». gramma all’ITT Ettore Molinari di Milano te di progettazione, con sessioni legate al Francesca Selva, Vice President Marketing e nato grazie a un tavolo di lavoro condimensionamento e allo sviluppo di mac& Events Messe Frankfurt Italia giunto tra Assogomma, Assolombarda, chine automatiche, la parte di produzione ha evidenziato la soddisfazione «per coFondazione Nuove tecnologie per la vicon sessioni legate alla flessibilità produtme si sta sviluppando questo appuntata e l’Istituto Tecnico Molinari. Si tratta di tiva, interazione della robotica, manipolamento annuale e di come si stanno sviun’iniziativa che intende replicare quella zione collaborativa e produzione predittiluppando tutti i nostri interventi sul tergià avviata nel novembre 2015 a Bergava, e la parte di prestazioni con tematiche ritorio per la diffusione di una cultura 4.0. Tecno Compounds mo, presso l’Istituto Natta. Il corso potrà quali analisi e gestione dati, performance Quest’anno in particolare abbiamo pianicontare sul finanziamento di J. P. Morgan e prestazioni, importanza delle reti e della ficato un programma capillare sul territoFoundation, che ne azzererà i costi. comunicazione. rio, dal Sud al Nord Italia, che terminerà Inizialmente il corso avrebbe dovuto avere In apertura della giornata Sabina Cristi- Tecno con SPS Compounds Italia, a maggio a Parma». iniziochallenge il 31 ottobre, ma motivi tecnici hanno ni, Presidente del Gruppo Meccatronica Le memorieapresentate esolution l’Osservatorio suitable for every Tecno Compounds indotto a posticiparlo di un mese. La preANIE Automazione, ha sottolineato come “Mappatura delle competenze meccatrosentazione ufficiale avverrà nella seconda «l’obiettivo del Gruppo Meccatronica, tra i niche in Italia” saranno disponibili sul simetà di ottobre, mentre il programma è più recenti gruppi nati all’interno dell’asto www.forumeccatronica.it. La prossima aedizione suitable solution for nelle every attualmente in fase di ridefinizione. Il piasociazione ANIE, è quello di promuovere dell’evento si svolgerà Mar-challenge a suitable solution for every challenge no formativo è comunque già disponibile e sensibilizzare aspetti legati alla sinergia che, nel mese di settembre. e consultabile qui, mentre è già possibile per le aziende, anche quelle che non hanno sostenuto direttamente l’iniziativa, parTecno Compounds tecipare attivamente alle varie fasi, a partire dal reclutamento dei possibili candidati. Tecno Compounds Chi volesse chiarimenti può fare rifea suitable solution for every challenge rimento alla segreteria Assogomma (02/43928231 -33, assogomma@federaa suitable solution for every challenge zionegommaplastica.it).
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l Gruppo Marangoni ha partecipato come espositore all’ultima edizione del “K” di Dusseldorf, attraverso Eurorubber S.p.A., società che opera nel settore del compounding tecnico, fornendo mescole in gomma per molti dei principali settori industriali. In questa edizione è stata presente presente insieme alla consociata tedesca “MRSD” (ex Ellerbrock Reifenrunderneuerungs-Technologie GmbH). La prestigiosa vetrina internazionale ha avuto infatti quest’anno per il gruppo italiano Sales: Plant: Sales: Plant: un’importanza particolare, perché è stata Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 l’occasione per presentare ufficialmente la Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 – Italy 27010 Siziano (PV) nuova Business Unit “Marangoni Techni20094 Corsico (MI) – Italy20094 Corsico 27010(MI) Siziano (PV) 45+39 19 0382 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel. +39 02Tel 67 82 266 cal Compounds”. 36+39 26 0382 96 1967 82 222 Fax +39 0382 67 82 222 Fax +39 02 36 26 96 19 Fax +39 02Fax La costituzione di questa nuova Business www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds Unit è frutto di un processo di investimenSales: climate control electromechanical filtration Plant: ti in tecnologie e personale avviato negli aerospace fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding Sales: Plant: aerospace climate control electromechanical filtration fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Srl ultimi cinque anni e fa parte di una stra-
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Taccuino
nico anche al di fuori dei confini nazionali, dove la società Eurorubber, attraverso importanti investimenti e una decisa visione customer-oriented, ha ottenuto negli ultimi anni un crescente successo. La scelta di presentare Marangoni Technical Compounds a Düsseldorf non è casuale: proprio in Germania, nello stabilimento di Henstedt-Ulzburg, è stato portato a termine un importante investimento in una nuova linea di mescolazione. Questa garantisce a Marangoni la capacità di giocare un ruolo rilevante anche nel mercato a livello europeo.
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Pomini, una nuova versione
tegia volta a penetrare, in sinergia tra i siti produttivi italiano e tedesco, il mercato dell’articolo tecnico in ambito europeo. L’iniziativa coincide con un programma di ampliamento della gamma dei prodotti, l’implementazione di un servizio alla
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