L'Industria della Gomma 11 2017

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IL MERCATO TEDESCO TRATTAMENTI AL PLASMA PRESSE E INNOVAZIONE

MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

NOVEMBRE 2017 - NUMERO 9

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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI con il patrocinio di

SOMMARIO

ANNO 60 - NOVEMBRE - N. 9

Federazione Gomma Plastica

ASSOGOMMA

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA

8 RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA

www.industriagomma.it Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati

MONDOGOMMA

16 MERCATO TEDESCO: UNA SITUAZIONE

Progetto e Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Pubblicitario Francesca Gerbino - francesca.gerbino@edifis.it Stampa Centro Stampa Digitalprint S.r.l. Rimini (RN) Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00

IN CHIAROSCURO

La tradizionale assemblea “di autunno” di WDK, l’associazione dei produttori di gomma della Germania, si è tenuta lo scorso 16 ottobre. Ne emerge un quadro che indica sempre l’industria tedesca come la più importante d’Europa, ma con qualche mugugno da parte degli imprenditori, investimenti indirizzati sempre più all’estero, e numeri che indicano una leggera contrazione del mercato.

20 AUTOMAZIONE: COSÌ TRASFORMERÀ

Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00 Amministrazione amministrazione@edifis.it

AZIENDE E LAVORO

L’automazione è un fenomeno che interessa sempre di più anche le imprese della gomma. Ma come impatta sul lavoro dei manager, sugli skill e la formazione degli addetti e sulla trasformazione delle professioni? Se ne è parlato a Milano in un convegno organizzato da Siri, l’Associazione italiana dei produttori di robot, e da Ucimu.

FOCUS Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi della legge 196/2003 l’Editoregarantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati,mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima.

L’Industria della Gomma una rivista edita da: Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

31 INCHIESTA COMPOUNDING

MERCATO DELLE MESCOLE: UN BUON 2017 Gli operatori del settore indicano buoni risultato per l’anno che si sta concludendo e sono ottimisti anche per il 2018. Ecco le aziende che hanno risposto alle nostre domande: • CO.ME.T • COMPOUNDS AG • DER-GOM • ELASTOMERS UNION • EVERCOMPOUNDS - CM MANZONI • KRAIBURG • MESGO • PARKER HANNIFIN ITALY • PMG • TOVO GOMMA • TSF



ANNO 60 - NOVEMBRE - N. 9

DALLE AZIENDE

46 TRATTAMENTI AL PLASMA

PER GLI ARTICOLI IN GOMMA Una soluzione innovativa e versatile per il trattamento superficiale dei manufatti in gomma, che utilizza plasmi di diversi gas per migliorare le prestazioni di tenute o altri articoli a contatto con fluidi o in condizioni estreme di utilizzo. Ce ne parlano gli esperti di Interseals, azienda pioniera in questo tipo di trattamenti.

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54 SMART INNOVATIONS. IL FUTURO

SECONDO DESMA Il produttore tedesco di presse per lo stampaggio a iniezione ha organizzato nella sua sede di Fridingen, in Baviera, una open house. Ci siamo stati. Ecco le novità annunciate dal gruppo.

62 NUOVI SPAZI PER CRESCERE

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Maplan, la società austriaca che produce macchine per lo stampaggio della gomma, si è trasferita da un anno nel nuovo stabilimento di Kottingbrunn, uno spazio avveniristico che sta alimentando la forte espansione del gruppo. Siamo andati a visitarlo e a curiosare tra le novità dell’azienda, che prevedono un forte aumento della produzione e l’apertura di sedi in Cina e Slovacchia.

71 TACCUINO • Mercato pneumatici: il trend europeo segna un leggero calo • I dati su produzione e consumo di gomma naturale e sintetica • Inaugurato il primo impianto Hankook Tire negli Stati Uniti • Un nuovo servizio online per i clienti Engel • Messico: un mercato sempre più importante per i produttori di macchine • Novità in casa Alpha Technologies • Un corso sulle gomme per alimenti a Milano

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78 CALENDARIO: FIERE DI TUTTO IL MONDO 80 GLI INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

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ELASTICA

Rassegna della stampa tecnica estera

ELASTOMERI E MATERIE PLASTICHE UNO STUDIO DEI VULCANIZZATI DI POLIPROPILENE (PP)/ETILENE PROPILENE DIENE MONOMERO (EPDM), CONDOTTO CON LA NANOMECCANICA DEL MICROSCOPIO AD INTERAZIONE ATOMICA

L. Xiaobin, R. Dejima, K. Sunkmin, K. Nakajima, Tokio Institute of Tecnology, Tokio (Japan), K. Fujiwara. H. Iwabuki, Industrial Technology Center, Okayama (Japan) - email: xliang@polymer.titech. ac.jp - TPERFP n. 2/2017, pag. 118-122.

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TPV possono essere prodotti col processo di vulcanizzazione dinamica e il tipico materiale, composto da EPDM e polipropilene (PP), offre eccellenti proprietà elastiche e di resistenza all’impatto. È proprio questa seconda caratteristica che costituisce il limite applicativo del polipropilene, nonostante il basso costo, la buona processabilità e le buone proprietà meccaniche, Si ricorre così alla miscelazione con EPDM per rinforzarlo ed ottenere buone proprietà di impatto a basse temperature.

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

Nel corso degli ultimi decenni sono stati fatti molti studi sulle miscele TPV, che hanno fornito una spiegazione del meccanismo di incorporazione dell’EPDM in polipropilene, ma senza arrivare a informazioni microscopiche sulle proprietà meccaniche. Recentemente la nanomeccanica, basata sul microscopio ad interazione atomica (AFM), è diventata un metodo efficace per offrire immagini ad alta risoluzione spaziale delle proprietà delle miscele. Lo studio analizza la distribuzione del modulo (elastico) di Young di vari TPV, a base PP/EPDM di diverse composizioni, utilizzando questo metodo per chiarire il loro microscopico meccanismo di rinforzo. È difficile riassumere l’esposizione di risultati e discussione, ricca sì di equazioni, ma di difficile comprensione se non seguita in tutti i dettagli. Menzioniamo soltanto la conclusione del lavoro: • ogni fase non è relativa a un singolo puro componente; • il modulo macroscopico di Young può essere previsto per mezzo di

semplici modelli, se si conosce il modulo reale di ciascuna fase; • la matrice polipropilene non è composta da solo polipropilene ma è associata con la gomma bloccata al suo interno, che ne inibisce la cristallizzazione e rende più morbida la matrice.

ELASTOMERI E MATERIE PLASTICHE PROPRIETÀ FISICHE DI UN COPOLIMERO SMART (INTELLIGENTE) GRAFFATO POLIVINILALCOL MALEATO CON POLI (N-ISOPROPILACRILAMMIDE) E LATTICE DI GOMMA NATURALE.

W. Sukhlaaied, Sa-Ad Riyajan, Department of Chemistry Faculty of Science and Technology, Thammasat Universuity Pathumthani, (Thailand) - email: saadriyajan@hotmail.com - KGK n. 5/2017, pag. 19-26.

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egli ultimi anni i polimeri “smart” si sono rivelati interessanti per applicazioni potenziali come la spedizione di medicinali, l’ingegneria dei tessuti, i collanti etc.,


Abbiamo letto per voi grazie ai loro cambiamenti reversibili nelle proprietà fisiche e nella struttura chimica, con riferimento alle risposte a stimoli diversi come temperatura, pH, luce irradiata, forza ionica e campi elettrici e magnetici. Fra i tanti idrogel il poli-N-isopropilacrilammide (PNIPAM) è un famoso polimero termosensibile, studiato largamente in applicazioni mediche per i suoi molti vantaggi, tra cui monitoraggio in tempo reale, semplicità di funzionamento, alta sensibilità e risposta veloce. Questo polimero presenta però anche svantaggi di fragilità e prezzo elevato: ecco perché si sono studiate soluzioni di aggraffaggio con altri polimeri per migliorarne le proprietà ed abbassarne il costo. In questa ricerca si utilizza il polivinilalcol maleato (PVAM), polimero che, grazie alle sue eccellenti proprietà di formatura di film, resistenza alla flessione, forza di adesione e resistenza meccanica, ne migliora le proprietà meccaniche. La strumentazione, utilizzata per ca-

ratterizzare e analizzare le proprietà dell’idrogel così ottenuto, si avvale dell’ATR-FTIR (riflettanza totale attenuata-spettroscopia ad infrarossi in trasformata di Fourier), dell’NMR (risonanza magnetica nucleare), della ATG (analisi termogravimetrica) etc.: contemporaneamente si studia l’effetto del lattice di gomma naturale sulle proprietà fisiche dell’idrogel. Lo studio si sviluppa con una trattazione accurata e dettagliata dell’argomento, a partire dalla sintesi dei due polimeri usati per analizzare compiutamente le proprietà meccaniche della miscela con lattice di gomma naturale e il rapporto di rigonfiamento in acqua. Interessanti il paragrafo dedicato alla biodegradazione dell’idrogel, argomento in linea con l’attuale attenzione ambientale, e la conclusione che il lattice di gomma naturale migliora sì carico di rottura e allungamento a rottura dell’idrogel, ma ne diminuisce la biodegradabilità all’aumentare del

contenuto in miscela.

MACCHINARI E ATTREZZATURE SVILUPPO DI UN PROCESSO DI ESTRUSIONE PER LA PRERETICOLAZIONE DI GOMMA SILICONICA SOLIDA.

Ch. Hopmann, S. Scäfer, M. Aachen, Institut für Kunststoffverarbeitung (IKV) an der RWTH Aachen, Aachen (Germany) - sarah. scaefer@ikv.rwth-aachen.de - KGK n. 5/2017, pag. 27-32.

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risaputo che le gomme siliconiche possiedono eccellenti proprietà fisiche e chimiche, come alta flessibilità, applicazioni in un ampio intervallo di temperature e buona resistenza chimica, oltre a resistenza ad ozono e agenti atmosferici, inerzia fisiologica e prestazione antibatterica e antimuffa. In virtù delle loro caratteristiche di ritardanza di fiamma, isolamento elettrico, resistenza a grassi vegetali e animali, ad olio paraffinico ed alcol, le gomme siliconiche trovano impiego soprattutto in applicazioni elettri-

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ELASTICA che (30%), auto (25%) e medicali (15%): il loro mercato, nel 2014, è stato di 6 miliardi di dollari e la loro crescita dal 2015 al 2022 è stimata al 5,8%. Un utilizzo delle gomme siliconiche è nell’imballaggio e nel trasporto, in cui si usano corpi cavi la cui produzione ottimale consiste nello stampaggio per soffiaggio, processo che offre la possibilità di produzione di massa riproducibile, completamente automatica ed economica. Tuttavia questo processo non è ancora consolidato per le gomme siliconiche, a causa delle loro insufficienti proprietà meccaniche e reologiche estensionali a crudo e di macchinari di soffiaggio inadatti. Per una sicura formatura delle gomme nello stampo di soffiaggio è necessario disporre di una pre-reticolazione omogenea e adeguata, che permetta l’estrusione del preformato senza una forte riduzione per stiro, ma con un aumento della “green strength” (resistenza a deformazione e rottura prima della reticolazione) e dell’allungamento a rottura. Una volta che la gomma siliconica ha riempito lo stampo cavo, la vulcanizzazione finale avviene ad alte temperature. Lo scopo di un ininterrotto progetto di ricerca in IKV è lo sviluppo di una filiera di estrusione per la pre-reticolazione continua della gomma solida, sulla cui progettazione c’è scarsa conoscenza. Si descrive quindi come dovrebbe essere la filiera, in funzione dell’influenza della reticolazione sul comportamento viscoelastico del materiale, con l’utilizzo di reometro capillare ad alta pressione (HCR), analizzatore di processo gomma (RPA) e reometro rotazionale (RR). L’interesse di questa ricerca è limitato a chi si occupa di soffiaggio e che ne apprezzerà lo svolgimento che, partendo da materiali e preparazione/caratterizzazione dei campioni, si articola poi nell’esposizione di risultati e discussione, con un sostanzioso paragrafo dedicato all’influenza della reticolazione sul comportamento viscoelastico del materiale con possibile instabilità di flusso come scivolamento sulle pareti e fratture di fusione. Dopo aver presentato la progettazione della filiera di estrusione, la ricerca si conclude ribadendo le modalità teoriche di attuazione del processo e 12

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

annunciando che, una volta realizzata, la filiera sarà usata per ulteriori studi che proseguiranno, verificata la qualità della pre-reticolazione, con l’analisi del soffiaggio della gomma siliconica nello stampo caldo.

PROVE E MISURAZIONI VOLUMI LIBERI E LORO DISTRIBUZIONE IN MISCELE DI GOMMA SILICONE/EPDM ANALIZZATI CON LA TECNICA PALS (SPETTROSCOPIA DI ANNICHILAZIONE POSITRONICA).

E. Gomaa, E. Assan Alj, J.N. Asaad, Physics Department Faculty of Science Ain Shams University, Abbassia, Cairo (Egypt) - email: ehsan.gomaa53@gmail.com - KGK n. 5/2017, pag. 33-36.

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ateriali polimerici, come gli elastomeri, sono largamente utilizzati per isolamento elettrico in una vasta gamma di applicazioni, ad esempio negli isolatori che, prodotti con polimeri, hanno migliori proprietà elettriche, peso inferiore e costi più bassi rispetto a quelli in porcellana o vetro. EPDM e gomma siliconica sono i polimeri comunemente usati per cavi e applicazioni per alta tensione e la loro miscelazione è un modo efficace per migliorare le proprietà meccaniche, termiche ed elettriche. La tecnica PALS ha un’alta sensibilità per indagare la dimensione nanometrica (Vh) e la frazione (f %) dei buchi di volumi liberi, che caratterizzano molti polimeri: il positrone è un’esplorazione nucleare per quantificare questa dimensione. Con l’uso della PALS sono state fatte correlazioni fra le proprietà di macrostruttura delle miscele polimeriche con le proprietà del loro volume libero. Questo studio si prefigge di utilizzare la PALS per indagare se le proprietà del volume libero di scala nanometrica sono interessate dalla miscelazione di gomma siliconica con EPDM. Descritta la parte sperimentale (materiali, preparazione delle miscele, misurazioni PALS), si passa ai risultati ottenuti con le due mescole al 100 % di silicone ed EPDM e le tre miscele 75/25 - 50/50 - 25/75 fra i due polimeri. Vengono dapprima presi in esame parametri del volume libero e distribuzioni dimensionali nei polimeri tal quali:

l’EPDM mostra valori inferiori rispetto alla gomma siliconica. Si passa quindi alle miscele, nelle quali si nota un aumento dei valori all’aumentare del contenuto di gomma siliconica. Il risultato interessante dello studio è che carico di rottura ed allungamento a rottura sono correlati positivamente con i parametri di volume libero. D’altro canto le proprietà meccaniche vengono migliorate aggiungendo alla miscela gomma siliconica in grande quantità. Si evidenzia invece una correlazione negativa fra rigidità dielettrica e parametri di volume libero, poiché essa diminuisce in funzione del contenuto (wt %) di silicone nelle miscele, il che indica che queste miscele sono promettenti per applicazioni di isolamento elettrico. Pertanto la conclusione è che dimensione e frazione dei buchi di volume libero giocano un ruolo importante nella microstruttura della miscela.

PROVE E MISURAZIONI EFFETT0 DELLA RETICOLAZIONE DI PROTEINE, PER MEZZO DELLA REAZIONE DI MAILLARD, SULLE PROPRIETÀ DELLA GOMMA NATURALE.

C. Kongkaew, W. Intiya, S. Loykulnant, P. Sae-oui, MTEC, National Science and Technology Development Agency, Khlong Luang Pathum Thani (Thailand) - email: rpongdhor@mtec.or.th - KGK n. 5/2017, pag. 37-41.

P

robabilmente tutti sanno che la gomma naturale è un polimero importante per le sue varie applicazioni in campo medico, chimico, tecnologico e ingegneristico, ma pochi conoscono la composizione della gomma naturale fresca estratta dall’albero originale (Hevea Brasiliensis). Solo il 25-35 % è gomma, il 5 % è costituito da componenti non gomma e tutto il resto è acqua: i componenti non gomma sono proteine e fosfolipidi, distribuiti non solo nel siero ma presenti anche sulla superficie delle particelle di gomma. Le proteine hanno un ruolo importante nel controllo delle proprietà della gomma naturale, tant’è vero che la gomma non purificata presenta tempi di vulcanizzazione più corti di quella purificata, perché alcuni fosfolipidi e proteine si


Abbiamo letto per voi comportano come acceleranti naturali; esse influiscono sensibilmente sulle caratteristiche di vulcanizzazione e sulle proprietà fisiche e meccaniche. La reazione di Maillard è un tipo di imbrunimento non-enzimatico, che implica la reazione di gruppi carbossilici e ammine delle proteine e gioca un ruolo importante nella lavorazione dei cibi riguardo ad aroma, gusto e colore. Questa reazione si verifica nella gomma, che contiene glucosio, dopo il processo di vulcanizzazione grazie alla presenza dell’accelerante CBS e recentemente la reticolazione Maillard di proteine in lattice fresco di gomma naturale ha mostrato un notevole effetto sulle proprietà della gomma naturale in termini di resistenza a solventi, durezza, resistenza all’ossidazione, comportamento reologico e resistenza allo stiramento. Questo studio effettua la reticolazione delle proteine in lattice fresco di gomma naturale con la reazione di Maillard prima della coagulazione, per poi vulcaniz-

zare la gomma così ottenuta ed analizzare le proprietà della mescola in termini di caratteristiche di vulcanizzazione, proprietà meccaniche e resistenza termica. Dopo la carrellata su materiali, preparazione e caratteristiche dei campioni, è di semplice lettura e comprensione la sostanza dello studio, ossia risultati e considerazioni sulle caratteristiche dei campioni preparati, sulle proprietà delle mescole e sulle proprietà meccaniche e termiche dei relativi vulcanizzati. Si giunge alla conclusione che le tecniche ATR-IR (riflettanza totale attenuata-spettroscopia a raggi infrarossi) confermano la reticolazione delle proteine, che possono accelerare la vulcanizzazione a zolfo. Come previsto, il carico di rottura dei vulcanizzati a base gomma naturale trattata è più alto rispetto alla gomma non trattata e anche la resistenza termica potrebbe migliorare notevolmente grazie all’utilizzo della reazione di Maillard.

MATERIE PRIME E APPLICAZIONI ELABORAZIONE DI PROFILI IN GOMMA PER L’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA.

A.A. Yehia, A.I. Khalaf, D.E. El Nashar, Polymers and Pigments Department, National Research Centre, Cairo (Egypt) - email: aman2502003@ yahoo.com - KGK n. 5/2017, pag. 42-45.

L’

EPDM possiede proprietà meccaniche e chimiche uniche, quali resistenza ad agenti chimici e ozono, ad acidi ed alcali con mantenimento di proprietà meccaniche accettabili. Tuttavia la sua miscelazione con materie plastiche può offrire un campo di applicazioni più vasto e questo lavoro si occupa di miscele con polietilene lineare a bassa densità (LLDPE), reticolate con sistemi a zolfo/accelerante e perossido in presenza di anidride maleica (MAH) come compatibilizzante, per sviluppare profili auto per portiera e finestrino. Viene preso in esame anche l’effetto dell’invecchiamento termico in aria sulle proprietà fisico-meccaniche e chimiche, nonché l’effetto delle

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ELASTICA radiazioni UV per chiarire l’inizio della formazione di crepe. Nel paragrafo materiali e tecniche vengono elencati tutti gli ingredienti della miscela, così come le varie verifiche di rigonfiamento, peso molecolare, invecchiamento termico e irradiazione UV. Una tabella utile ed esauriente compare comunque per riportare le caratteristiche reometriche e le proprietà fisicomeccaniche delle miscele EPDM/LLDPE (solo EPDM, solo LLDPE, 75/25 EPDM/ LLDPE e 50/50 EPDM/LLDPE), vulcanizzate nelle due varianti a zolfo/accelerante e perossido. Si considerano quindi risultati e discussioni. Dai valori reometrici si nota una diminuzione del torque minimo (ML) nelle miscele, così come i valori di torque massimo (MM), che sono comunque più alti nel caso di reticolazione perossidica. Per quanto riguarda le proprietà fisicomeccaniche, il carico di rottura è più alto per le miscele con reticolazione perossidica (il perossido in effetti agisce su entrambe le fasi, EPDM e LLDPE, il sistema zolfo/accelerante solo sulla fase EPDM), mentre l’allungamento a rottura è leggermente più alto per quelle a zolfo/accelerante grazie ai legami flessibili zolfo-zolfo. Dai valori di equilibrio di rigonfiamento si vede come quelli dei vulcanizzati in EPDM siano più alti di quelli delle miscele e diminuiscano all’aumentare del contenuto di LLDPE. Interessanti sono anche i risultati dell’invecchiamento in aria a 90°C per 120 ore, che privilegiano la reticolazione perossidica, mentre nella verifica degli effetti dell’anidride maleica sulle miscele si evidenzia come il mantenimento dei valori di carico di rottura e allungamento a rottura sia eccellente, sopra il 90 %. Ultima situazione esaminata è quella dell’invecchiamento sotto radiazioni UV per 90 giorni, in cui tutte le miscele esaminate non mostrano segni di crepe. La conclusione del lavoro si limita a ribadire i risultati già discussi nei paragrafi precedenti, sottolineando il fatto che le miscele trattate possono effettivamente essere consigliate per la produzione di profili auto per portiera e finestrino e di profili per edilizia. 14

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

ELASTOMERI E MATERIE PLASTICHE ELASTOMERI TERMOPLASTICI PER ALTE TEMPERATURE: UNA RECENSIONE DELLO STATO DELL’ARTE (PARTE 2).

S. S. Banerjee, Rubber Technology Centre, Indian Institute of Technology, Kharagpur (India) - email: anilkb@rtc.iitkgp.ernet.in TPE n. 3/2017, pag. 190-196.

Q

uesta seconda parte (vedi prima parte sul numero della rivista di ottobre) della rassegna di elastomeri termoplastici per alte temperature comprende TPE basati su gomme resistenti al calore. Le miscele prese in esame sono le seguenti: polipropilene/gomma nitrilica (eccellente resistenza all’olio, migliore dei TPV a base PP/EPDM, ma scarsa prestazione a basse temperature); poliolefina/gomma poliacrilica ACM (elevata stabilità termica fino a 140°C); poliolefina/gomma siliconica (resistenza a oli vegetali e grassi animali, soprattutto ad alte temperature superiori a 140°C, migliore delle miscele PP/EPDM); poliolefina/elastomero stirenico SBC, copolimero stirene-butadiene (elevato recupero elastico nel lungo termine, con basso deterioramento del compression set nella prova a 125°C); gomma bromurata isobutilene-copara-metilstirene, BIMS/varie plastiche (buone proprietà elastomeriche); plastica acrilata (TMPA = trimetilolpropano-triacrilato)/gomma poliacrilica o fluorurata (resistenza a calore e olio); poliolefina/fluoroelastomero (con morfologia nanostrutturata offre notevoli proprietà meccaniche, resistenza al rigonfiamento in olio e stabilità termica). Esiste poi la famiglia dei “Super TPV”, miscele polimeriche nate dalla combinazione di plastiche e gomme, entrambe ad alte prestazioni. Questi materiali, che possono anche essere abbreviati come HOT (= High temperature Oil resistant Thermoplastic vulcanizates), sono stati progettati per resistere a condizioni ambientali molto severe, in presenza di ca-

lore, olio e carburante, per applicazioni nel settore auto con i vantaggi inerenti alla lavorazione dei termoplastici. Come materiale ponte fra tecnopolimeri e gomme, questi SuperTPV/HOT hanno molti obiettivi in applicazioni auto come tubi di sfiato carburante, copricandela, isolamento elettrico, guarnizioni vetro, interni soft touch. Tra questi materiali meritano di essere citati: gomma poliacrilica/poliammide 6; esistono già i prodotti Zeotherm di Zeon e AcrylXprene di Unimatec, che resistono a 150°C in continuo a lungo termine e offrono un’eccellente resistenza a fluidi aggressivi come olio motore e grassi lubrificanti; poliuretano termoplastico ( TPU)/ gomma siliconica reticolata; Dow Corning ha sviluppato i materiali TPSiV, che sono del tutto lavorabili e riciclabili come i polimeri termoplastici e hanno eccellenti proprietà di resistenza chimica e termica, nonché buona resistenza all’abrasione e superficie morbida al tatto; etilenvinilacetato copolimero (EVM)/ copoliestere polare; Kraiburg produce questo materiale col nome commerciale Hipex, offrendo agli utilizzatori prestazioni molto elevate, come un’eccezionale resistenza all’olio e alle alte temperature fino a 170°C per parecchi giorni. Se la rassegna dei termoplastici è interessante, per lo meno a livello informativo, l’ultima parte del lavoro merita di essere letta attentamente per gli argomenti trattati, che vanno dalla morfologia dei termoplastici (microstruttura e nanostruttura) alla tecnica della vulcanizzazione dinamica e all’incorporazione di nanoparticelle. È evidente a questo punto che lo sviluppo dei termoplastici per alte temperature è appannaggio soprattutto del settore auto e di solito in combinazione con la resistenza ad oli e grassi; tuttavia nulla vieta che essi possano essere utilizzati anche in altri settori industriali, ad esempio l’elettronica e gli elettrodomestici, e nell’ambito delle guarnizioni speciali.


MATERIE PRIME E APPLICAZIONI DECIFRAZIONE DEL MECCANISMO DI REAZIONE SILICE/SILANO PER LO SVILUPPO DI UNA NUOVA GENERAZIONE DI PNEUMATICI A BASSA RESISTENZA AL ROTOLAMENTO.

Parte 1: caratterizzazione per mezzo di spettroscopia IR sul posto A. Blume, Evonik Resource Efficiency GmbH, Wesseling (Germany), F. Thibault-Starzyk, Laboratoire Catakyse et Spectrochimie, Université de Caen Normandie (France) - email: anke.blume@ evonik.com - RFP n. 3/2017, pag. 152-157.

Q

uesto studio affronta un argomento dibattuto e sempre di attualità, vele a dire la complessa reazione fra silice e silano, nel caso specifico per i sistemi utilizzati nelle formulazioni per battistrada di pneumatico con ridotta resistenza al rotolamento. Semplice ed esauriente la sezione introduttiva, che mette in evidenza come la resistenza al rotolamento di un pneumatico sia la dissipazione di energia dovuta a deformazione e frizione, ed è la causa del 20 % del consumo di carburante per

un’automobile. Interessanti, a livello informativo, le due figure che illustrano: l’etichettatura di un pneumatico in Europa e in altri paesi (il Giappone è stato il primo a introdurla), intesa a classificare i pneumatici in rapporto alla resistenza al rotolamento, al comportamento sul bagnato e al rumore; contributo delle parti del pneumatico alla resistenza al rotolamento. Si ricorda anche che i sistemi silice/silano influenzano la trazione sul bagnato, si sintetizza la loro reazione durante la vulcanizzazione e si indica come una migliore comprensione della reazione fra silice e silano possa aiutare i produttori di pneumatici a controllare più efficientemente il processo di mescolazione. Il punto chiave dell’argomento affrontato è proprio come si possa decifrare questa reazione ed ecco perché lo studio si sviluppa con l’analisi della spettroscopia a raggi infrarossi applicata alla silice nei seguenti paragrafi: spettroscopia sul posto; misurazioni IR quantitative;

caratteristiche infrarosse della silice, gruppi OH; misurazione e identificazione dei gruppi OH coinvolti nella reazione. La parte più corposa dello studio è quella dedicata alla comprensione della reazione di accoppiamento silice/silano mediante la spettroscopia “operando”. Questa spettroscopia è la caratterizzazione spettroscopica di catalizzatori e di condizioni di reazione realistica con simultanea analisi in tempo reale dei prodotti di reazione. In pratica si studia la superficie della silice, determinando parametri come il contenuto di acqua, la quantità e la distribuzione dei gruppi OH sulla superficie e la loro accessibilità a molecole aggiunte. Con la spettroscopia IR “operando” si esamina la reazione della superficie della silice con gli organosilani per arrivare alla silice idrofobica. Si esplorano i vari parametri della reazione, sia della silice che dei silani, e tutti questi metodi portano ad una migliore comprensione della reazione di idrofobazione e permettono di mettere a punto l’ottimizzazione della gomma caricata con silice.


MONDOGOMMA

Mercato tedesco. Una situazione in chiaroscuro di Riccardo Oldani

L

o scorso 16 ottobre, a Francoforte sul Meno, si è tenuto il classico incontro autunnale dell’associazione tedesca delle industrie della gomma, la WDK, che ha fatto il punto di un mercato trainante in Europa, ma che sta vivendo alcune difficoltà rispetto agli anni precedenti. Soprattutto le imprese di dimensioni medio-piccole che operano nel settore, infatti, sono strettamente dipendenti da fattori esterni, come la stabilità della politica e dei costi. Lo ha sottolineato Torsten Bremer, vicepresidente WDK, durante l’apertura dei lavoro dell’incontro sottolineando come i partiti tedeschi debbano prestare più attenzione alle necessità dell’industria. «Le riflessioni sull’economia – ha detto Bremer – devono occupare più spazio nel dibattito pubblico anche perché, in fin dei conti, l’economia è il fondamento della prosperità tedesca. Soltanto con una congiuntura stabile e uno scenario semplice da in-

L’economia tedesca traina l’Europa, anche nel settore della gomma. Ecco perché la classica assemblea autunnale della WDK, l’associazione dei produttori tedeschi, tenutasi lo scorso 16 ottobre a Francoforte sul Meno, fornisce spunti interessanti anche per le imprese italiane. Gli industriali tedeschi del settore non sono particolarmente contenti: se l’automotive continua a sostenere la domanda, le situazioni più dinamiche si registrano all’estero, in Cina e negli Stati Uniti in particolare, spingendo anche le aziende tedesche a investire più all’estero che in madrepatria. Una situazione dovuta anche alla volatilità dei prezzi delle materie prime e all’aumento dei costi dell’energia in Germania

terpretare possiamo porre le basi del successo dell’industria tedesca della gomma». Il riferimento di Bremer – che probabilmente farà sorridere gli imprenditori italiani, abituati a un endemicamente scarso interesse della politica nei confronti del settore produttivo – è rivolto soprattutto ad alcuni aspetti che hanno condizionato il

mercato quest’anno, e anche in parte quello del 2016, come un’estrema volatilità dei prezzi delle materie prime e la crescita del costo dell’energia, che in Germania è stato determinato dall’abbandono del programma nucleare. Situazioni di incertezza sconosciute finora agli imprenditori tedeschi, che per la prima volta dopo tanto tempo hanno iniziato a in-

INDUSTRIA DELLA GOMMA TEDESCA FATTURATO 2016 MERCATO INTERNO

16

MERCATO ESTERO

TOTALE

Milioni di €

+/- %

Milioni di €

+/- %

Milioni di €

+/- %

Pneumatici

3.995

-5,6

980

-0,9

4.975

-4,7

Articoli tecnici

3.680

-1,4

2.610

+0,1

6.290

-0,8

Totale

7.675

-3,6

3.590

-0,1

11.265

-2,6

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017


Germania

Indice dei prezzi delle principali materie prime - 2015 e 2016 2015

2016

Consumo di gomma nel 2016 674.500 t NR per pneumatici SR per pneumatici

NR per articoli tecnici SR per articoli tecnici

vestire più all’estero che in madrepatria, soprattutto nei settori a forte intensità energetica. Eric Heymann, di Deutsche Bank Research, nel riassumere la congiuntura economica ha evidenziato come «i principali fattori di traino a livello internazionale sono attualmente il miglioramento dell’economia statunitense e il costante dinamismo della Cina. A livello nazionale (tedesco) il fattore di maggiore importanza è la politica energetica. La spinta delle imprese a investire all’estero dovrebbe far riflettere i politici tedeschi»Un altro aspetto di cui si è parlato è la volatilità dei prezzi delle materie prime, come ha sottolineato Rhian O’Connor della società di analisi ICIS Consulting. «In questo – ha osservato l’esperto – un ruolo chiave è giocato dalla Cina, forte acquirente di butadiene BR e butadiene-stirene SBR. L’Europa su questo fronte ha saputo rispondere bene finora, adeguando la produzione alla domanda mondiale. Più delicato, e meritevole di un attento monitoraggio, il caso della gomma naturale, sulla cui domanda l’aggiornamento delle regole internazionali potrà avere un impatto». Sul tema è intervenuto anche il responsabile dell’ufficio statistico di WDK, Michael Berthel, che ha illustrato anche i dati del 2016, di cui l’associazione ha pubblicato il consuntivo definitivo (e di cui vi proponiamo alcuni grafici). Berthel ha spiegato come il mercato delle materie prime per la gomma si preannunci con una leggera riduzione dei prezzi e migliori margini di trattativa per il prossimo futuro. Per alcune materie prime però, come il cloroprene, di cui si registra un’autentica penuria a livello globale, non si prevedono riduzioni di prezzi nel prossimo futuro. Nella successiva discussione intavolata tra i 160 rappresentanti di imprese presenti alla giornata, è stato sottolineato come la sicurezza dell’approvvigionamento delle materie prime sia un fattore chiave che deve a tutti i costi essere garantito in futuro per l’industria tedesca (e, aggiungiamo noi, italiana). Tutti hanno concordato che l’alta qualità del prodotto, la specializzazione in prodotti speciali e un elevato grado di affidabiL’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

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MONDOGOMMA

Occupati nel settore gomma in Germania 2012

2013

2014

2015

2016

Investimenti in milioni di euro 2012

2013

2014

2015

2016

lità sono stati vantaggi competitivi decisivi per l’industria della gomma tedesca nell’ultimo esercizio. Esaminando le dinamiche del mercato tedesco della gomma nel 2016, emerge l’assoluta preponderanza del settore automobilisitico, sia per quanto riguarda i pneumatici che gli articoli tecnici. Se le commesse per le aziende di settore sono leggermente aumentate nel 2016, non così è stato per il fatturato complessivo, che ha fatto registrare un calo complessivo del 2,6%, per un totale di 11,3 miliardi di euro. Come detto, l’aumento degli ordinativi è stato determinato dalla buona salute del settore automotive: l’aumento della produzione di veicoli in Germania ha fatto crescere la domanda di articoli di primo equipaggiamento, pneumatici e articoli tecnici. Da altri settori industriali, invece, gli aumenti di ordini sono stati impercettibili, soprattutto per effetto del fatto che le industrie meccanica ed elettrica nel paese non sono cresciute nel 2016. Per quanto riguarda l’export, se da un lato l’Europa si è ben comportata, sostenendo quindi la produzione tedesca, si sono manifestate invece debolezze e cali in altri mercati, come quello della Turchia, il Medio Oriente e anche paesi della galassia latinoamericana che stanno vivendo una situazione di recessione economica. Per quanto riguarda invece il mercato dei ricambi e degli accessori, è sempre l’Europa a sostenere il mercato tedesco. Ma dati che il Vecchio Continente è giunto a una situazione di saturazione, le performance dell’industria in questo settore non hanno fatto registrare crescite. Un’altra interessante valutazione deriva dall’analisi del mercato immobiliare, che in Germania, contrariamente all’Italia, è in forte espansione, ma con forti vincoli di prezzi, che stanno determinando l’importazione di prodotti dall’estero, senza un reale beneficio per la produzione interna.

Gli articoli tecnici L’esercizio finanziario 2016 è stato caratterizzato da un forte primo semestre con un buon secondo trimestre per i produttori di articoli tecnici. A metà 2016, le vendite totali erano 18

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017


Germania

La copertina del rapporto 2016 sull’industria della gomma tedesca pubblicato da WDK e consultabile in versione integrale (in tedesco) al link https://news.wdk.de/de/index.html.

ancora in crescita dell’1,3% rispetto all’anno precedente. La situazione però, come era già stato previsto, non è ulteriormente migliorata: i costi bassi delle materie prime registrati nella seconda metà del 2016 e la concorrenza sui prezzi ha decisamente ridotto i margini per le imprese tedesche del settore. A tutto questo si è aggiunto l’effetto negativo della Brexit, che ha frenato l’economia europea alla fine dell’anno. Lo stesso è accaduto per il mercato turco, con conseguenze sulla domanda di articoli tecnici in gomma. Nella seconda metà del 2016 sono anche

calati gli ordini dagli Stati Uniti, con effetti negativi sull’automotive in particolare. Il rapporto WDK mette così in evidenza, tra le imprese tedesce che producono articoli tecnici in gomma, un trend comune anche ad altri settori: una nuova propensione a investire e produrre all’estero, con vantaggi soprattutto per l’Europa orientale, che ha sperimentato una vera e propria rinascita economica. Tutto questo ha fatto sì che i fornitori tedeschi di articoli tecnici in gomma non siano riusciti, nel 2016, a costruire un rilancio basato sul buon andamento del 2015: lo scorso anno le vendite interne hanno registrato un calo del 3,2%, attestandosi su 1,64 miliardi di euro. Nel caso di attività estere, la flessione è stata leggermente più moderata, dell’1,2%. Nel complesso il settore ha sommato ricavi intorno a 1,24 miliardi di euro. 

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MONDOGOMMA

Automazione: così trasformerà imprese e lavoro di Riccardo Oldani

Q

uale sarà l’impatto di automazione e robotica sul mondo del lavoro? Dovremo aspettarci un futuro oscuro, in cui l’uomo diventerà schiavo di macchine sempre più efficienti, che gli porteranno via il lavoro e i mezzi di sostentamento, oppure un domani felice, in cui la competitività creata dalle nuove tecnologie renderà le nostre imprese più forti e più capaci di produrre ricchezza? Tema caldissimo, su cui poco più di una settimana fa ha voluto dibattere a Washington anche il Fondo Monetario Internazionale, con una settimana di conferenze e convegni che in Italia hanno avuto poco risalto, a parte il richiamo a uno studio McKinsey, in realtà risalente a gennaio 2017, che prospetta per il 2055 uno scenario in apparenza apocalittico. Secondo la ricerca infatti, realizzata dal McKinsey Global Institute, per quella data circa metà delle professioni attualmente svolte da operai potrebbero essere invece coperte da tecnologie con il potenziale di sostituire completamente l’uomo. Verrebbero così a mancare, rispetto alla situazione attuale, circa la metà dei salari attualmente corrisposti dalle aziende del mondo. Lo studio McKinsey però non

Prototipo di Comau per esoscheletro in grado di sostenere gli operai del manifatturiero e rendere meno pesanti lavori che richiedono posture particolari e faticose. 20

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

L’ingresso dei robot e dei sistemi di automazione nelle imprese sta modificando gli scenari: cambia il modo di produrre, cambiano i manager, cambiano i lavoratori. Il tema non può essere ignorato dalle imprese del settore gomma, per quanto certe dinamiche nel settore si manifestino a ritmi più lenti e con particolari specificità rispetto al resto del manifatturiero. In un convegno organizzato da Siri, l’Associazione italiana di Robotica e di Automazione si è parlato del problema. Ecco che cosa è emerso


Tendenze Robot collaborativo di Fanuc, con un rivestimento sensorizzato in un materiale morbido. In basso, cella robotizzata di Engel per lo stampaggio di TPE.

è stato costruito per seminare il panico, ma per avvertire che l’automazione, come è specificato nell’introduzione dello studio, non avviene nel corso di una notte. Bisogna quindi prepararsi al cambiamento che, in realtà, sta già avvenendo.

Un convegno a Milano In quale modo il rapporto tra uomo e robot sta cambiando? Se ne è parlato il 12 ottobre scorso a Milano in un evento organizzato dalla Siri, l’Associazione italiana di Robotica e Automazione, e intitolato «L’Italia è una

repubblica democratica fondata sul lavoro… E i robot?» La parte centrale dell’evento si è imperniata sulle testimonianze di cinque aziende high-tech italiane che negli ultimi anni hanno investito in modo massiccio in robotica e in automazione e che non soltanto hanno aumentato il fatturato, ma sono anche cresciute a livello numerico trasformando però in modo sostanziale le mansioni dei loro addetti. «Le esperienze raccontate da queste aziende non sorprendono – ha commentato Domenico Appendino, presidente di Siri e manager di Prima Industrie – perché le evidenze che abbiamo dall’adozione dei robot nel manifatturiero ci dicono che questi strumenti in realtà stanno creando lavoro. Lo ha messo in evidenza uno studio Metra Martech di qualche anno fa, che indica come per ogni robot installato siano stati creati 3,6 posti di lavoro e come nei principali paesi industriali l’aumento delle installazioni di robot abbia coinciso con una riduzione del tasso di disoccupazione».

I robot collaborativi Il tutto è anche mediato da un nuovo modo in cui i robot vengono introdotti nelle imprese manifatturiere, che non è più quello iniziato negli anni Sessanta e guidato dall’industria automobilistica. «Tra i trend che vediamo oggi – osserva Arturo Baroncelli, past president della Federazione Internazionale di Robotica e manager di Comau Robotics – spicca il passaggio da volumi di produzione alti a un mix di produzioni a bassi volumi, unito al fatto che le aziende fanno sempre più fatica a trovare personale qualificato. Questo impone lo sviluppo di nuovi robot, adatti per le aziende di dimensioni medio-piccole, sempre più facili da installare e da usare. Negli ultimi L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

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MONDOGOMMA

Il 60% di tutte le occupazioni ha un 30% di attività tecnicamente automatizzabili

Fonte: McKinsey Global Institute tempi sono quindi comparsi i robot collaborativi, o cobot, che rappresentano un vero punto di rottura e lasciano intravvedere una nuova idea di automazione industriale, con celle robotizzate in cui l’uomo entra e collabora con la macchina. Perché il robot è in grado di fare benissimo alcune cose, come i lavori molto ripetitivi o pesanti, ma non sanno farne altri, che richiedono più flessibilità».

I casi di 5 aziende Sono proprio questi modelli emergenti di rapporto tra robot e operaio che stanno già dando i loro risultati nelle aziende che hanno partecipato al convegno milanese. Cristian Locatelli di Camozzi Digital, azienda da poco creata all’interno del gruppo Camozzi, che produce soluzioni di automazione per vari settori industriali, ha spiegato per esempio come, nel sito di Polpe22

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

nazze sul lago di Garda, «abbiamo introdotto un primo robot collaborativo di ABB per verificare come utilizzarlo in azienda per ridurre la fatica degli operatori e consentire loro di lavorare meglio». Il tutto nasce da un esperienza precedente in cui, spiega Locatelli, «abbiamo chiesto agli attrezzisti delle nostre macchine utensili di mettersi al tavolo con un ingegnere informatico per mettere a frutto la loro conoscenza nello sviluppo di soluzioni per ridurre il consumo degli utensili. Abbiamo così scoperto che figure professionali con una grande esperienza sull’uso quotidiano delle macchine possono dare un grandissimo contributo nell’aiutare le aziende a sviluppare nuovi prodotti». Ecco allora che la figura dell’operaio evolve, cambia, e che la sua conoscenza diventa un patrimonio per l’azienda. Renzo Pagliero, amminsitratore dele-

gato di Multitel Pagliero, un’azienda con uno stabilimento nel Cuneese dove produce piattaforme per il lavoro aereo, ha parlato invece del programma, iniziato nel 2013, di introduzione della robotica nella produzione. «Realizziamo piattaforme che devono essere sicure al 100% per mercati esteri molto esigenti, come quello francese o tedesco – ha detto Pagliero – e i robot si sono resi necessari per standardizzare la produzione. Abbiamo inserito 3 robot di saldatura di ultima generazione, per l’alluminio, e un quarto entrerà in funzione entro fine 2017. Questo investimento ha poi comportato anche l’acquisto di altri macchinari ad elevata automazione necessari per i nuovi cicli eseguiti dai robot. Il tutto in uno scenario in cui è sempre più difficile trovare saldatori specializzati. Ebbene, quando abbiamo iniziato il programma eravamo 170 persone in


Tendenze

Attività che più facilmente possono essere automatizzate

azienda, oggi al termine del percorso siamo 250». Emblematico anche il percorso intrapreso da Newform, rubinetteria di design che esporta in tutto il mondo e che, nel pieno della crisi economica ha deciso di investire in robot su espressa richiesta del personale. Lo spiega il giovane amministratore delegato dell’azienda, Marco Galvan: «I nostri operai erano pieni di idee e di stimoli, preoccupati di tenere alto e competitivo il livello dell’azienda e assorbiti però da lavori lunghi e sempre uguali, come il lavaggio manuale dei pezzi

che uscivano dai torni a controllo numerico. Abbiamo introdotto 10 robot per svolgere questa mansione e per la pallettizzazione ed è aumentata subito la produttività dell’azienda ma anche la qualità, perché i nostri addetti, liberati da compiti ripetitivi ora hanno più tempo per curare di più il prodotto». Ancora più particolare il percorso di Omas, carpenteria specializzata nella lavorazione di lamiere e tubi vicino ad Ancona, che ha 35 robot per supportare il lavoro dei 120 dipendenti. «Una densità – spiega Marco Grilli, direttore

generale e amministratore unico – che ci pone tra le imprese più robotizzate d’Italia. Abbiamo scelto questa strada per restare competitivi e mantenere la produzione in Italia e abbiamo avuto ragione, perché stiamo crescendo sia come numero di dipendenti che per il fatturato complessivo e pro capite. Questo quando molte imprese multinazionali nostre clienti hanno lasciato l’Italia per produrre altrove». Il segreto nel caso di Omas sta nell’inventiva e nella creatività, affidata a un team di giovani ingegneri che sviluppano soluzioni per i problemi interni. «Il proL’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

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MONDOGOMMA

Potenziale di automazione dei settori in base al tipo di attività

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017



MONDOGOMMA

Il robot collaborativo LBR iiwa di Kuka in un’applicazione in un’industria manifatturiera, controllato a distanza da una consolle tipo tablet. Anche in Italia cominciano a contarsi numerose applicazioni pratiche di questo robot in varie aziende di dimensioni medio-piccole.

blema – osserva Grilli – è che poi in molti casi gli sviluppatori di automazione a cui ci rivolgiamo per i nostri bisogni specifici non sempre sono organizzati per fornirci le soluzioni personalizzate di cui abbiamo bisogno». Un raro caso in cui l’innovazione nasce dalla piccola industria, mentre i grandi gruppi faticano a restare al passo. E merita una menzione anche la storia di Sabaf, grande azienda che produce componenti per gli elettrodomestici con stabilimenti in Italia, Turchia, Brasile e Cina, tutti impostati con le stesse tecnologie e soluzioni per avere un’uniformità gobale di prodotto. «Investiamo l’8% del fatturato in prodotto, processo e innovazione – dice il direttore tecnico Massimo Dora – e abbiamo introdotto i robot in azienda soprattutto per movimentare i pezzi, trasformando gli skill degli operai che prima sovrintendevano a questa mansione e ora invece hanno un ruolo di supervisione del processo. Su un particolare prodotto abbiamo portato da tre a una le persone che lavorano sulla linea, ma questo ha determinato un tale aumento della produttività, di circa il 20%, che abbiamo potuto potenziare la produzione. Oggi, rispetto al 2012, abbiamo 20 persone in più che lavorano su questa linea di prodotto, nonostante l’automazione introdotta».

Come cambia il lavoratore Abbiamo visto, quindi, come la trasformazione delle imprese determina26

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

ta dall’automazione determini anche un cambiamento dei lavoratori, che sono spinti ad assumere un approccio diverso al lavoro, un partecipazione più aperta e più ragionata all’azienda e non soltanto passiva. Dal convegno milanese organizzato da Siri è emerso che l’operaio sta diventando sempre meno legato alla macchina e sempre più impegnato in un compito di supervisione del processo. Si sta passando, insomma, dall’iperspecializzazione alla necessità di avere invece uno sguardo d’insieme, se non dell’azienda almeno del reparto in cui si lavora, sia per controllarlo ma anche per contribuire a migliorarlo. Il lavoratore dell’industria 4.0 avrà quindi skill meno tecnici ma una maggiore capacità di analisi, che presuppone anche il possesso di strumenti culturali diversi rispetto a quanto fosse sufficiente anche solo pochi anni fa.

L’esempio FCA Questo trend non si riscontra solo nelle case history delle aziende della pmi italiana che hanno esposto le loro esperienze al convegno ma anche in grandi gruppi industriali. “Un’indagine che abbiamo condotto negli stabilimenti di tutto il mondo del gruppo FCA – spiega Marco Bentivogli, sindacalista di FIM Cisl – ha evidenziato come con l’ingresso di processi di lavoro come il WCM, World Class Manufacturing, la trasposizione a livello di gruppo del concetto di produzione Lean, si aumentato molto l’ingaggio cogni-

tivo del lavoratore, che diventa protagonista della trasformazione. Questo valore aggiunto che sta acquisendo l’addetto delle imprese, in termini di conoscenza che diventa strumento utile anche al management, deve essere riconosciuto dalle aziende”. È quella componente umana che il robot non potrà mai rimpiazzare e che sempre di più in futuro sarà necessaria, non soltanto alle aziende ma anche ai lavoratori per non essere sostituiti dalle macchine.

Riqualificare l’operaio “old style” Il problema ora è duplice. Da un lato riqualificare a questa nuova logica del lavoro chi già ne possiede uno. Dall’altra formare le nuove generazioni a un futuro che sarà necessariamente profondamente diverso dal presente. “Abbiamo una notevole quota della forza lavoro – osserva Bentivogli – che non è cresciuto nella logica di riprogrammarsi, di ripensare e di adeguarsi, e che si trova drammaticamente oggi senza alcun tipo di supporto. Un esempio è la formazione, che è fondamentale, ma per la quale investiamo troppo poco in questo paese e che in realtà, con il nostro sistema, è funzionale più ai formatori che ai lavoratori. Oggi tutta la formazione si fa a catalogo, su programmi scelti dai formatori, ma non sulle reali necessità delle aziende e delle persone”. Una conferma indiretta di questa tesi è lo sforzo che praticamente tutte le imprese attive nel settore della robotica e dell’automazione stanno facendo proprio sul fronte della formazione. Comau ha sviluppato tool per le scuole, finanzia corsi di master di secondo livello al Politecnico di Torino e ha appena lanciato un robot educativo, eDo, pensato anche per la formazione nelle imprese. Kuka, il grande produttore te-


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Tendenze desco, acquisito di recente dal gruppo cinese Midea, ha aperto nella sua sede di Rivoli, vicino a Torino, un Application Center dove tiene incontri, seminari, corsi sui propri prodoti ma anche sulle tecnologie delle aziende partner. Mitsubishi Electric ha inaugurato da poco nella sede di Agrate (MB) una Demo & Training Room dove non solo fa formazione ma ospita anche studenti degli istituti tecnici del territorio nell’ambito di un progetto chiamato “Porte Aperte alla Scuola”. ABB ha attivato una sua “University” per la formazione di ingegneri, manutentori, programmatori e lo stesso fa il colosso Usa Rockwell con la sua Automation University. Sono solo alcuni esempi di come le imprese si siano rese conto che la trasformazione Industry 4.0 richiede nuove professionalità, impossibili da trovare sul mercato del lavoro, e provvedano quindi a crearsele in casa a sostenere i loro clienti nel processo di formazione del loro personale.

Una nuova scuola? Il problema si pone però per la nostra scuola, che si muove sempre con un’inerzia troppo grande per adeguarsi a trasformazioni sempre più rapide. Un’osservazione emersa dal convegno Siri è come, per assurdo, oggi nell’impresa automatizzata si richieda meno specializzazione e più capacità di analisi e di ragionamento, un trend che va proprio nella direzione opposta intrapresa negli ultimi decenni dalla scuola italiana, che tende a creare percorsi scolastici sempre più focalizzati. Non mancano però iniziative che paiono positive, come quella della creazione, nel 2010, degli ITS, istituti tecnici superiori che nascono sul territorio per andare incontro alle reali esigenze delle imprese di un distretto produttivo. Si rifanno a un analogo modello tedesco che ha dato ottimi frutti nel creare una categoria di personale tecnico intermedia tra l’ingegnere e l’operaio non specializzato, e oggi sempre più richiesta dalle imprese del nostro tessuto manifatturiero.

Sembra, tra l’altro, che le nuove generazioni di studenti che frequentano queste scuole, lontane ormai dall’ideale e dall’abitudine del posto fisso, abbiano molta meno paura dei loro genitori nei confronti dell’automazione industriale. Raffaele Crippa, direttore dell’ITS Lombardia Meccatrincia, con sedi a Sesto San Giovanni, Lonato, Bergamo e Lecco, lo ha evidenziando leggendo alcuni temi dell’ultimo esame di maturità, in cui era stata proposta proprio una traccia sul rapporto tra uomini e robot. “Ebbene – ha fatto notare il docente – la quasi totalità dei commenti non evidenzia particolari paure per il futuro, ma l’opportunità di migliorare il lavoro attraverso i robot e l’automazione. Quello che dobbiamo fare noi è formare i ragazzi a imparare. Perché non sarà più come un tempo, quando finita la scuola si iniziava a lavorare e si smetteva di studiare. In futuro anche gli addetti dell’industria non dovranno smettere mai di studiare e di aggiornarsi”. 


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FOCUS

Materie prime. delle mescole: INCHIESTA Mercato Le nostre domande 1.

Come si è sviluppato il mercato italiano delle mescole secondo la vostra esperienza nell’arco del 2017?

2.

Etrma, l’associazione europea dei produttori di pneumatici e articoli in gomma, che dal 2018 avrà un italiano alla presidenza, segnala due preoccupazioni che riguardano molto da vicino il mondo del compounding: da un lato l’instabilità dei prezzi delle materie prime, che richiede a suo giudizio una politica europea di tutela delle aziende con procedure di controllo dei prezzi, e l’eccessiva complessità delle norme sulle sostanze, in specie quelle per uso alimentare. In quale misura questi problemi evidenziati dall’associazione hanno un impatto sulla vostra attività?

3.

C’è una forte spinta da parte dei produttori di materie prime derivate dal petrolio a promuovere i polimeri termoplastici come alternativi alle mescole in gomma in svariate applicazioni, in primis nell’automotive. Riscontrate un impatto determinato da questi materiali sulla vostra attività? Ritenete che gomma e Tpe siano in competizione e che questo possa portare a un’emozione del mercato?

un buon qualità, Ricerca, 2017 prezzo: che cosa muove il mercato Finalmente, dopo anni di difficoltà e di riprese incerte, gli operatori del settore compounding sono d’accordo nel certificare il 2017 come un anno di crescita. E le prospettive sembrano buone anche per il 2018, al netto delle fluttuazioni dei costi delle materie prime, che sembrano al momento il principale motivo di disturbo del mercato. Tra le incognite anche l’eccesso di norme, soprattutto sulla gestione delle materie prime, che rende complessa e mutevole l’attività delle aziende

4.

Quali previsioni vi sentite di fare per il mercato del 2018, interno ed estero?

5.

Quali programmi avete per la vostra azienda nel 2018, anche in relazione a eventi fieristici internazionali come Plast e DKT a Norimberga? Ci sono fiere in altre parti del mondo, per esempio in Cina, dove pensate di partecipare? L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2016

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FOCUS

«Riteniamo che il DKT di Norimberga sia l’unica vera fiera di riferimento per il settore gomma in Europa» Co.Me.T Emanuele Goffi

Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? organiche 150 kg - VMQ/FVM da 5 kg Quante linee di mescolazione avete in funzione? 3 a Coccaglio e 3 a Bergamo Producete anche per l’esportazione? Sì 

Direttore Vendite

«

1.

Il nostro punto di forza sono prodotti per applicazioni di nicchia che devono rispondere a requisiti stringenti

2.

Compounds AG Jan Kuron

Il 2017 è stato un anno di crescita. La gestione dei prezzi è da sempre un ostacolo allo sviluppo di nuovi business ed al mantenimento dei clienti consolidati, proprio a causa della volubilità delle materie prime. La speculazione di fondo e, nei casi più eccezionali, gli shortage che si vengono a creare, danneggiano l’intera catena di fornitura e distribuzione e non consentono di mantenere politiche commerciali lineari unite a strategie di medio/ lungo termine. Per quanto concerne le sostanze impiegate nelle formulazioni, logicamente, al nascere o mutare di un regolamento è necessario adattarsi e mantenersi sempre il più aggiornati possibile. Non si può fare altrimenti. Una regolamentazione unica a livello europeo sarebbe di certo più equa.

3.

Onestamente no. Poniamo tuttavia attenzione al tema in vista degli anni a venire.

4.

Ci aspettiamo che cresca ancora.

5.

Parteciperemo al DKT 2018 come espositori. Riteniamo che sia questa di Norimberga l’unica vera fiera “della gomma” di riferimento per il mercato europeo.

La scheda aziendale Co.Me.T. Srl + Laborsil Sr Sedi: Bergamo e Coccaglio (BS) Quanta mescola producete in un anno? Oltre 21.000 t Quali tipologie di mescole producete? ACM, NBR, HNBR, CR, EPDM, NR, siliconica, fluorosiliconica Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/ Termoidrosanitario, Guarnizioni, Medicale In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Rotolo, Bobina, Pre-formata In quali colori? Mescole organiche solo con carbon black mescole VMQ e FVMQ intera gamma colori

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2016

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Direttore commerciale e marketing

1.

Abbiamo registrato una domanda crescente per le nostre specialità. In particolare, a seguito del forte interesse manifestato da alcuni nostri clienti, abbiamo avviato collaborazioni mirate allo sviluppo di nuovi prodotti. I nostri punti di forza sono prodotti per applicazioni di nicchia che possano soddisfare requisiti esigenti, in cui sia le certificazioni che una costante qualità giocano un ruolo chiave.

2.

Sia l’instabilità dei prezzi delle materie prime che l’eccessiva complessità delle normative sono effettivamente aspetti che hanno una forte influenza sui nostri prodotti. Grazie alla nostra forte competenza tecnica ci differenziamo e offriamo ai nostri clienti, in qualità di partner strategico, un valore aggiunto indipendentemente dai prezzi delle materie prime o dalla regolamentazione.

3.

Vi è regolarmente un eccesso di comunicazione e di promozione per alcuni materiali in tutti i settori, che poi sono di scarso uso nell’attuazione pratica. Ogni materiale ha i suoi vantaggi e limitazioni in determinate applicazioni. Per superare certi limiti dei nostri materiali, il nostro team di ricerca sviluppo sta lavorando alla sperimentazione di nuove materie prime, elaborando nuove ricette e conducendo prove di processabilità. Tutto ciò, con l’obiettivo di soddisfare al meglio le esigenze dei clienti. Una sana concorrenza tra i materiali è la nostra forza trainante.

4.

Stiamo crescendo con i nostri prodotti esistenti e con il mercato. Con i nuovi sviluppi, in particolare nel settore delle mescole antifiamma omologate EN 45545-2 e le mescole per acqua potabile, ci aspettiamo una significativa crescita delle vendite in Europa e una quota di mercato significativamente maggiore per il prossimo anno.


Inchiesta mescole 5.

L’evento più importante per noi per il 2018 è la fiera DKT di Norimberga, alla quale parteciperemo come espositori e dove presenteremo novità relativamente alle nostre mescole per acqua potabile. Inoltre sono pianificati contributi tecnici presso varie conferenze.

La scheda aziendale COMPOUNDS AG

Sede: Barzloostrasse 1 - CH 8330 Pfäffikon ZH - Svizzera Quanta mescola producete in un anno? 5.000 t Quali tipologie di mescole producete? ACM, NBR, HNBR, ECO, CR, EPDM, NR, Altro Per quali settori in particolare? Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/ Termoidrosanitario, Guarnizioni, Altri In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Rotolo, Profilo sagomato estruso, Corda In quali colori? Tutti i colori secondo la richiesta del cliente Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? Il quantitativo minimo per le mescole nere varia tra 100 e 130 kg, per quelle colorate tra 80 e 90 kg.

Quante linee di mescolazione avete in funzione? 2, una per le mescole scure, una per quelle colorate Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 70%

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Nel 2017 il mercato italiano delle mescole ha dato chiari segni di ripresa, specie da clienti attivi sui mercati esteri

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Der-Gom Giorgio Bolis Amministratore delegato

1.

Nel corso del 2017 la richiesta di mescole sul mercato italiano ha dato chiari segnali di ripresa, soprattutto da parte dei trasformatori più attivi verso i mercati esteri. Resta ancora incerta la ripresa dei consumi interni, ma ci auguriamo che nei mesi conclusivi dell’anno i cauti segnali positivi vengano confermati, in previsione di un 2018 che potrebbe segnare una definitiva uscita anche dell’Italia dal lungo periodo di

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FOCUS

recessione che ha contrassegnato quest’ultimo decennio.

2.

La compoundazione è una attività decisamente condizionata dai costi delle materie prime che ne costituiscono una preponderante parte. L’instabilità degli ultimi anni ha causato non pochi problemi sia in caso di salita che di discesa dei prezzi. Infatti la necessità di lavorare con scorte elevate per poter garantire continuità di fornitura nei casi sempre più frequenti di shortage e di stabilità di prezzo per periodi ben superiori ai listini dei fornitori, causa disequilibri nella valorizzazione dei magazzini e sarebbero auspicabili politiche di maggior stabilità dei prezzi per poter acquisire e gestire con tranquillità commesse a medio-lungo termine. La complessità delle normative legate alla sicurezza dei prodotti genera senz’altro un aggravio di costi che potrebbero rendere il “Sistema Europa” meno concorrenziale rispetto al resto del mondo che procede con un passo diverso dal nostro.

3.

Il mercato (principalmente quello automobilistico) si sta sempre più specializzando, cercando per ogni applicazione i materiali che possono garantire adeguate prestazioni al miglior prezzo. In tante di queste applicazioni i TPE sono alla lunga vincenti perché i prezzi sono sempre più concorrenziali, lo stampaggio più semplice, il riciclaggio più efficiente e le prestazioni migliorate. Cionondimeno gli stessi effetti si stanno verificando anche sulle gomme vulcanizzabili, che elevando le prestazioni tecniche permettono di risolvere problemi che i TPE non possono risolvere.

4.

Come già accennato in precedenza prevediamo per il 2018 una conferma del trend positivo di quest’anno. I clienti sono ottimisti e fiduciosi in un buon portafoglio ordini per il prossimo anno. Ci auguriamo che una robusta ripresa dei consumi interni possa riportare ai consumi pre-crisi anche quella parte di operatori più legati al mercato domestico.

5.

Già da alcuni anni stiamo concentrando i nostri sforzi nell’ampliamento del mercato europeo, perciò come già tra anni orsono parteciperemo al DKT di Norimberga che ci ha dato buoni riscontri in termini di immagine e di penetrazione nei mercati di lingua tedesca.

La scheda aziendale DER-GOM Sede: via dei Castagni 3/5 - Garbagnate Monastero (LC) Quanta mescola producete in un anno? 5.000 t Quali tipologie di mescole producete? ACM, NBR, HNBR, ECO, CR, EPDM, NR, Butile, Alobutile, AEM, PU. Per quali settori in particolare? Automotive,

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2016

Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/ Termoidrosanitario, Guarnizioni, Medicale, Calzaturiero. In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Bobina, Profilo sagomato estruso, Pre-formata. In quali colori? A richiesta. Anche neutri e trasparenti. Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? 150/200 Kg. Quante linee di mescolazione avete in funzione? Due, tangenziali gemelle da 125 l utili. Producete anche per l’esportazione? Sì. In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 10% 

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Per far crescere il business abbiamo creato una rete con una società specializzata i n ricerca e una trading company

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Elastomers Union Armando Pagani Sales manager

Elastomers Union Gian Tommaso Viola Direttore della ricerca

1.

Il settore nel quale opera Elastomers Union, ossia quello delle mescole in fluoroelastomero, è fortemente condizionato dall’andamento dell’industria automotive. I nostri clienti, gli “stampatori”, sono in larga parte italiani, ma il principale mercato di riferimento è quello tedesco, quest’anno in forte crescita. Grazie a ciò nei primi nove mesi del 2017 la performance per tutte le aziende del comparto gomma è stata considerevole: Elastomers Union ha visto un aumento a doppia cifra con un trend che continua ad essere positivo. Molto importante per la nostra azienda è stato creare un network: da una parte con una società di ricerca, la Dott. Viola & Partners Chemical Research srl, che si occupa dello sviluppo di polimeri, della gestione della sintesi dei fluoroelastomeri e della ricerca di nuove applicazioni per questi materiali, e dall’altra con una trading company, Sersar srl, che si occupa della loro commercializzazione, per avere sempre materia prima disponibile. Questa rete ci ha permesso di sviluppare mescole sempre più performanti per affrontare mercati altrimenti impossibili da conquistare, come quello tedesco.


Inchiesta mescole 2.

La nostra azienda è specializzata nella produzione di fluoroelastomeri che sono prodotti di nicchia non derivati dal petrolio: ne consegue che l’oscillazione dei prezzi sul mercato è meno marcata per questo settore rispetto alle gomme organiche. Per quanto riguarda la complessità della normativa sulle sostanze, la mancanza, all’interno della comunità europea, di norme armonizzate per il contatto con alimenti, nonché la scarsa informazione dei produttori e degli utilizzatori dei compound di gomma rendono piuttosto difficoltosa la proposta di materiali idonei. Inoltre, le cosiddette “buone prassi di produzione” non forniscono alcuna indicazione chiara e precisa sulle tecniche di produzione da adottare. Un’ulteriore aggravante in una situazione dai contorni già molto sfuocati è quella dell’etichettatura: da apporre sul prodotto finito benché spesso il prodotto omologato sia il compound.

3.

Innegabilmente l’impiego di elastomeri termoplastici nelle varie applicazioni no tire del settore automotive (bumper, under-hood, inner skins, coated fabrics, cable, window encapsulation e così via) sta registrando una forte espansione oltre che per gli ovvi motivi legati alla

trasformazione, per altrettanto innegabili vantaggi tecnici. Per quel che riguarda il settore specifico di nostra competenza (per lo più compound di FKM per la produzione di O-ring) le caratteristiche di resistenza termica, in particolare il ritorno elastico dopo deformazione ad elevata temperatura, richieste ai vulcanizzati a base di fluoroelastomeri impediscono la concorrenza di materiali termoplastici il cui impiego è comunque da monitorare per applicazioni multilayer.

4.

Nuovi materiali, nuovi prodotti e nuove applicazioni hanno favorito il settore della gomma durante il periodo della crisi. Le aziende ed i prodotti italiani non si sono fatti trovare impreparati, sono anzi decisamente all’avanguardia: negli ultimi anni, infatti, l’Italia della gomma ha cambiato completamente volto e oggi si presenta al mercato come uno dei player più attivi nell’economia europea e mondiale. Grazie agli incentivi e all’industria 4.0, credo si stia vivendo il più grande intervento di modernizzazione degli ultimi 20 anni. La situazione del mercato dell’auto, che coinvolge Elastomers Union direttamente, segna continui incrementi: segnali, questi, che spero anticipino e confermino un trend positivo anche per il 2018.

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FOCUS

5.

Il prossimo sarà un anno di forti cambiamenti, segnato dall’inizio dei lavori di costruzione del nuovo stabilimento accanto a quello esistente, con l’inserimento di una nuova linea produttiva (con un mescolatore da 90 litri commissionato ad Harburg-Freudenberger), che ci permetterà di migliorare la qualità dei nostri prodotti aumentando la capacità produttiva. Saremo presenti sia al Plast che alla DKT, con un’area ampliata rispetto alle passate edizioni, insieme alle nostre consociate. In merito al mercato cinese stiamo valutando alcune strategie per il futuro e quindi per il momento non ci sono eventi fieristici ai quali parteciperemo in Cina.

La scheda aziendale ELASTOMERS UNION Srl Sede: Via Marconi 71 - 40122 Bologna Sede operativa: Via della Concia 3A - 40023 Loc. Poggio Piccolo - Castel Guelfo (BO) Che quantità di mescola producete in un anno? Una media di 500 t Quali tipologie di mescole producete? FKM, FVMQ (fluorosiliconica). Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Guarnizioni, altri. In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Bobina, Rotolo. In quali colori? Qualsiasi. Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? Per velocizzare il processamento dell’ordine è consigliabile ordinare 60 kg, oppure multipli di 130 kg Quante linee di mescolazione avete in funzione? Due, una da circa 60 kg e una da circa 130 kg Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? Tra il 10% e il 20% 

«un’attività Da tempo abbiamo avviato sinergica con un importante produttore di elastomeri termoplastici» Evercompounds Andrea Piffari Sales Manager

positivo: soprattutto le performance di vendita del mondo auto hanno dato una sferzata significativa al mercato EU.

2.

Il 2017 è stato anche un anno di particolari tensioni sul fronte prezzi e in alcuni casi anche di contingentazione di alcune delle nostre materie prime più importanti. L’effetto boomerang di politiche EU e di grosse multinazionali spinte da forti interessi economici e speculativi, ha destabilizzato l’intero scenario mondiale: sono venuti meno quegli automatismi e quel le attività finora adottate nell’esportare produzioni in paesi asiatici a fronte dei minori costi e a discapito spesso delle più elementari regole ambientali; quest’anno in Cina, proprio per l’adozione di politiche più lungimiranti rivolte a salvaguardare l’ambiente e le persone, sono state chiuse centinaia di aziende tra cui alcune di quelle direttamente e/o indirettamente collegate ai nostri prodotti. Dovremo tenere sicuramente i fari puntati sull’evolversi dei prezzi e sulle disponibilità delle nostre materie prime ma penso sarà ancora un anno difficile sia in ambito acquisti che commerciale.

3.

Le previsioni di mercato per il 2018, sia sul mercato interno che estero, almeno per il primo semestre, credo siano positive spinte anche dall’Industria 4.0 che rivoluziona completamente la mentalità di gestire le nostre aziende, sia per ciclo attivo che passivo: per rendere efficienti ed esecutivi tali programmi di cambiamento ,sviluppo e digitalizzazione le imprese dovranno effettuare importanti investimenti in termini impiantistici, tecnologici e di risorse umane.

4.

Sin dai primi anni Novanta si pensava che gli elastomeri termoplastici, in poco tempo, potessero sostituire quelli comuni (EPDM, NBR,SBR, NR etc.): così non è avvenuto. È una certezza, però, che tali polimeri sono ormai utilizzati in maniera massiccia in tutti i settori più importanti (automotive, elettrodomestico, medicale, ecc.) per un motivo sostanziale che hanno un impatto sull’ambiente molto basso: si possono riciclare al 100%. Il nostro gruppo da tempo svolge attività sinergiche con un importante produttore di prodotti termoplastici.

5.

Il nostro gruppo sarà presente come espositore al Plast di Milano e al DKT di Norimberga per tenerci sempre aggiornati, tramite clienti e fornitori, sull’evolversi dei mercati locali e internazionali e sempre pronti a carpire nuove opportunità di lavoro. Negli’ultimi anni siamo sempre più inclini a partecipare alle fiere di settore più importanti di tutto il mondo.

La scheda aziendale 1.

Il 2017 che sta volgendo al termine, nel settore gomma e non solo, è stato un anno in termini di volumi assolutamente

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2016

EVERCOMPOUNDS Spa Gruppo CM Manzoni Sede: Ravenna (sede principale).


Inchiesta mescole Che quantità di mescola producete in un anno? nd Quali tipologie di mescole producete? ACM , NBR, HNBR, ECO, CR, EPDM, NR, FKM, Siliconica, Fluorosiliconica. Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/ Termoidrosanitario, Guarnizioni, Medicale, Altri - cavi di tutti i tipi. In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Rotolo, Bobina, Granulato, Pre-formata. In quali colori? Oltre a nero e bianco/neutro qualsiasi colore della scala RAL/Pantone secondo richiesta. Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? Nd Quante linee di mescolazione avete in funzione? 3, con previsione di raddoppiare nei prossimi due anni. Producete anche per l’esportazione? Sì. In quale percentuale rispetto alla produzione totale? nd 

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Di fronte alle speculazioni internazionali sui prezzi delle materie prime non è sicuro che un intervento europeo sia fattibile

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Kraiburg Ciro D’Auria Direttore vendite Italia

1.

Il mercato italiano, molto orientato sui prezzi, si è ripreso nel corso degli ultimi anni. Stiamo constatando un interesse crescente negli ultimi anni a innovazioni in generale, in particolare agli attacchi diretti tra i compositi come ad esempio gomma-metallo, TPE, GF, ecc. Per la precisione parliamo di attacchi senza primer, l’aderenza FVMQ/silicone (per risparmi di costi), l’immagazzinamento a lungo termine, l’HT-EPDM per l’uso a temperature alte e mescole sempre più performanti.

2.

I prezzi delle materie prime dimostrano una crescente instabilità. Secondo noi questo è dovuto soprattutto a un posizionamento sempre più accentuato dei mercati asiatici, in particolare la Cina, con una concentrazione di produttori di polimeri in continua crescita e speculazioni intensificate.

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FOCUS

Non è però certo che un controllo dei prezzi da parte di un’istituzione europea convenga o sia men che meno realizzabile. Rispondiamo a queste sfide verificando a breve termine gli effetti dei prezzi d’acquisto sui nostri prezzi di vendita. Purtroppo i compounder e i trasformatori di gomma posizionati tra i produttori di polimeri molto forti e i costruttori OEM con un grande potere sul mercato dispongono di un raggio d’azione piuttosto limitato. La crescente complessità delle normative, in particolare nel settore alimentare, necessaria anche per il benessere del consumatore, crea un aumento dei costi di ricerca e sviluppo che si riesce a distribuire fra tutti gli interessati solo in presenza di un equo sistema di controllo sull’osservanza di queste normative. Non deve in altre parole succedere che chi interpreta le norme con maggiore elasticità possa entrare in concorrenza con chi invece intende rispettarle con rigore. In questo ambito la Kraiburg non vuole scendere a compromessi, anche per la certezza del diritto dei nostri clienti e dei nostri fornitori.

3.

Gli elastomeri reticolanti godranno sempre di vantaggi, in relazione sia alla densità sia alla resistenza a temperature e sostanze varie, in paragone ai polimeri termoplastici. I polimeri termoplastici presentano alcuni vantaggi riguardo ai tempi di stampaggio e la riciclabilità. Presso la nostra azienda sorella, la Kraiburg TPE, vediamo da vicino l’evoluzione nel settore dei termoplastici durante gli ultimi 30 anni. Dal nostro punto di vista l’impatto decisivo sul mercato proverrà meno dalle applicazioni attuali e molto di più da un ambito quanto mai attuale, la mobilità elettrica, soprattutto quando raggiungerà una maggiore diffusione. Noi della Kraiburg ci stiamo già occupando adesso di quest’argomento per sviluppare soluzioni future.

4.

Per il 2018 non ci aspettiamo cambiamenti decisivi.

5.

Nel 2018 saremo presenti sia a Milano sia a Norimberga. Ma prenderemo parte anche a un grande numero di saloni e convegni in mercati con un grande potenziale, esponendo o semplicemente visitandoli. Particolare attenzione sarà dedicata a fiere e saloni dedicate alle applicazioni di materiali compositi, che consideriamo di decisiva importanza per lo sviluppo della e-mobility.

La scheda aziendale Gummiwek KRAIBURG GmbH & Co. KG Sede: Teplitzer Strasse 20 – D-84478 Waldkraiburg, Germania Quanta mescola producete in un anno? 15.000 t Quali tipologie di mescole producete? ACM , NBR, HNBR, ECO, CR, EPDM, NR, FKM, FFKM, Siliconica, Fluorosiliconica, AEM, SBR, NR-SBR.

38

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2016

Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/ Termoidrosanitario, Guarnizioni, Soluzioni FRP innovative nei settori dell’acustica e della protezione da impatti e schegge In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Bobina, Rotolo, Granulata, Profilo sagomato estruso, Corda, Preformata. In quali colori? Mescole nere e colorate Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? Da 40 kg per mescole nere, da 100 kg per mescole colorate. Quante linee di mescolazione avete in funzione? 9 mescolatori. Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 40% 

«

La creazione di indici dei prezzi per le materie prime del settore gomma ridurrebbe le tensioni sul mercato

»

Mesgo Giorgio Cabrini Direttore Commerciale

1.

Il mercato Italiano per Mesgo rimane un forte punto di riferimento, che anche nel corso del 2017 contribuisce in modo significativo alla crescita del nostro fatturato.

2.

La volatilità dei prezzi delle materie prime è una costante per la nostra attività. La creazione di indici inequivocabili ed autorevoli come per la plastica o il rame consentirebbe meno tensioni in fase di aggiustamento prezzi alla clientela. L’aumento esponenziale delle normative, sia in campo alimentare che industriale, va di pari passo con le politiche di tutela dei consumatori e dell’ambiente, pertanto apprezzabili in principio. Se però questi desiderata vengono declinati in modo superficiale o senza tenere conto delle difficoltà di supply chain (reperibilità ingredienti, processabilità, tempi


Inchiesta mescole e qualità della verifica in laboratori preposti), si viene a creare una situazione caotica che lascia spazio a esercizi “creativi” poco ortodossi, sminuendo il valore intrinseco e la finalità positiva delle norme.

3.

Questa è una tendenza che si manifesta da oltre 20 anni, ma nel nostro settore di pertinenza non abbiamo subito cannibalizzazione significativa da parte di TPE o TPV. Sicuramente l’evoluzione va monitorata, cominciando a pensare che esistono “concorrenti” anche nelle nuove tecnologie, e non solo sul territorio a noi conosciuto.

4.

In considerazione dei segmenti industriali che serviamo attraverso la nostra offerta diversificata di compound vulcanizzabili a caldo e la dislocazione geografica dei nostri stabilimenti di produzione (Italia, Polonia e Turchia), riteniamo ci siano tutti i presupposti per mantenere o crescere anche nel corso del 2018.

5.

Plast e DKT sono fiere molto importanti per Mesgo. Saremo sicuramente presenti come espositori e nel corso di entrambe le fiere contiamo di presentare alcuni prodotti innovativi.

La scheda aziendale MESGO Spa Sede legale: via Virgilio, 16 – 24060 Gorlago (Bergamo) Quanta mescola producete in un anno? Oltre 12.000 t Quali tipologie di mescole producete? ACM, NBR, HNBR, ECO, CR, EPDM, NR, FKM, Siliconica, Fluorosiliconica, Altro Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/ Termoidrosanitario, Guarnizioni, Medicale. In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Rotolo, Bobina, Corda, Pre-formata. In quali colori? Tutti. Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? Da 1 a 140 kg, secondo la tipologia di mescola. Quante linee di mescolazione avete in funzione? 19 in tre stabilimenti. Producete anche per l’esportazione? Sì. In quale percentuale rispetto alla produzione totale? oltre il 30%. 


FOCUS

«misure Sul fronte dei prezzi servono europee chiare ed efficaci per mettere al riparo le aziende dalle speculazioni» Parker Hannifin Umberto Montuoro

Sales Manager Tecnocompounds

1.

Nonostante un’impennata speculativa dei prezzi delle materie prime, e in modo particolare degli elastomeri a base butadiene, l’andamento della domanda del comparto mescole nei più svariati settori industriali ha registrato risultanti incoraggianti, che sembrano confermarsi anche per il prossimo trimestre.

2.

Troviamo assolutamente condivisibili sia le preoccupazioni relative al mondo della compoundazione correlate alla sempre più frequente e repentina instabilità dei prezzi delle materie prime sia la necessità di una auspicabilmente più attenta e incisiva politica europea verso nuove procedure di controllo prezzi. Servono misure chiare ed efficaci che mettano al riparo le aziende del settore da fastidiosissime speculazioni. È del resto evidente che la complessità dei fenomeni denunciati ha un rilevante impatto sulle attività industriali aziendali.

3.

Non siamo direttamente e particolarmente coinvolti nel mercato automotive e per questo motivo non riscontriamo al momento un impatto nella nostra attività dei TPE. Né riteniamo che a breve termine ci possa essere competizione tra gomma e TPE in altre tipologie di mercati e settori merceologici.

4.

Il forecast per il 2018 è di un consolidamento della produzione industriale che si è già ravvisato nel corso del corrente anno sia per il mercato nazionale che per quello estero. 5. Il 2018 non ci vedrà impegnati alla fiera internazionale del Plast, mentre stiamo valutando concretamente l’opportunità di partecipazioni a eventi fieristici sempre più organicamente affini al settore della compoundazione, come il DKT di Norimberga e/o a fiere di settore specifici nell’utilizzo di mescole in gomma.

La scheda aziendale PARKER HANNIFIN ITALY srl (TECNOCOMPOUNDS) Sedi: via privata Archimede, 1 – 20094 Corsico (Milano) Impianto, via Toscana, 8 – 27010 Siziano (Pavia) Che quantità di mescola producete in un anno? Nd.

40

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2016

Quali tipologie di mescole producete? ACM, NBR, HNBR, ECO, CR, EPDM, NR, Altro. Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/ Termoidrosanitario, Guarnizioni, Altri. In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Rotolo e Bobina, Granulata In quali colori? Neutri e in vari colori in accordo con i requisiti del cliente. Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? oltre 2.000 kg. Quante linee di mescolazione avete in funzione? 2 linee. Producete anche per l’esportazione? Sì. In quale percentuale rispetto al totale? 65%. 

«

La ripresa del 2017 a nostro parere non è ancora consolidata. Attendiamo elementi più certi che la confermino a livello europeo

PMG Carlo Nolli

»

Sales Manager

1.

Da inizio anno abbiamo assistito a un incremento modesto ma costante della domanda di mercato, legato a una ripresa generalizzata dei consumi sia nel settore automotive, con le nuove immatricolazioni in crescita rispetto agli anni precedenti anche se numericamente sempre inferiori agli anni pre-crisi, sia in quello dei beni industriali. La situazione è confermata anche dai dati macroeconomici pubblici. Del resto il trend in crescita della domanda di mercato è anche confermato da situazioni di problematica reperibilità di alcune materie prime e dalle comunicazioni che alcuni fornitori hanno fatto in tal senso.

2.

La situazione di instabilità dei prezzi delle materie prime, in particolar modo di alcuni polimeri di largo utilizzo, è legata all’alta volatilità dei prezzi dei monomeri, tra i quali il butadiene. A questo si aggiungono alcuni casi di limitata disponibilità. Questi sono stati sicuramente gli elementi che più hanno caratterizzato il settore del compounding nella prima parte dell’anno, generando una conseguente instabilità nei prezzi delle mescole e in alcuni casi nella continuità delle forniture. Per quanto riguarda la situazione normativa di sostanze e ingredienti, le scadenze del 2018 previste dalle regolamentazioni europee Reach ci hanno obbligato ad attività supplementari sia di verifica che di sostituzione di alcuni principi, che non saranno più ammessi dalle nuove disposizioni, sia per applicazioni per uso alimentare che per utilizzo più generico.


Inchiesta mescole 3.

Per la particolarità dei nostri prodotti, che sono progettati principalmente per applicazioni nel settore delle guarnizioni di tenuta sia nei settori automotive e industriale, i materiali termoplastici TPE o TPV non rappresentano un’alternativa funzionalmente valida. Lo stesso vale per articoli con requisiti di particolare resistenza chimica e buone caratteristiche meccaniche alle alte temperature. Per tutte queste applicazioni i TPE non garantiscono le caratteristiche basilari a soddisfare le esigenze applicative dei manufatti.

4.

Nell’anno in corso abbiamo già assistito a una modesta ripresa dei consumi, anche a livello nazionale, trascinati dal settore auto e anche dal settore industriale. Riteniamo si tratti di una ripresa non ancora completamente consolidata e auspichiamo che il prossimo anno ci possano essere elementi più certi, che possano confermare un ritorno ad una economia più solida anche in Europa, dal momento che tutti i parametri economici e industriali sembrano confermare questo trend. In concomitanza PMG ha investito in un nuovo sito produttivo a Shanghai, in Cina, per essere vicina ai propri clienti che hanno delocalizzato in quell’area le loro produzioni. Ma anche per confermare la propria presenza in uno dei mercati mondiali ancora performanti per crescita e per presenza di tutti i più importanti protagonisti del mercato della gomma.

5.

La fiera del DKT di Norimberga rappresenta da sempre il nostro punto di riferimento principale in Europa, insieme al Plast di Milano nella sezione Rubber dedicata alla gomma. Anche nel 2018 saremo presenti a queste manifestazioni. Da fine 2016 per PMG si è poi aggiunto l’impegno in Cina, dove abbiamo già partecipato alla Rubber Conference di Shanghai del dicembre 2016 e all’International Exhibition of Rubber Technology di Shanghai del 20-22 settembre 2017. Nel 2018 e parteciperemo alle stesse manifestazioni in programma a settembre.

La scheda aziendale PMG GROUP Sede: Cenate Sotto (BG) - altre sedi in Romania e Cina. Quanta mescola producete in un anno? Circa 8.000 t. Quali tipologie di mescole producete? ACM, NBR, HNBR, ECO, CR, EPDM, NR, FKM, FFKM, Siliconica, Fluorosiliconica, Altro. Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/Idrotermosanitario, Guarnizioni. In quale formato? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Rotolo, Bobina, Granulata, Profilo sagomato estruso, Corda, Pre-formata.

La bellezza di una rinascita Da decenni diamo, con professionalità, nuova vita ai vostri vecchi macchinari.

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FOCUS In quali colori? Nero e tutti i colori, sia FKM che standard. Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? Dipende dalla tipologia di mescola. Quante linee di mescolazione avete in funzione? 6 in Italia, 1 in Romania, 3 in Cina. Producete anche per l’esportazione? Sì. In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 40% 

«

Il mercato tende lentamente a favorire i TPE soprattutto perché sono più facili da riciclare e riutilizzare

Tovo Gomma Eraclio Tovo

»

Presidente

1.

Seppure non in modo marcato, il mercato italiano ha avuto una crescita, legata soprattutto al mondo dell’automotive e del building.

2.

L’instabilità dei prezzi ha portato molto disordine soprattutto

per gli stampatori, che spesso si sono visti incapaci di trasferire gli aumenti ai loro clienti, con conseguente dislocamento degli ordini all’estero e/o presso altri stampatori i quali, pur di fare fatturato, hanno accettato prezzi a bassa marginalità e talvolta anche sotto costo. Di conseguenza anche il mondo del compounding ne ha risentito sia a livello di marginalità che di volumi. Un’incidenza inferiore invece l’ha avuta l’obbligo del rispetto di alcune normative sulle sostanze, che spinge a una maggiore ricerca per produzione di prodotti sempre più ecosostenibili.

3.

Non credo che ci sia una spinta voluta da parte dei produttori di materie prime, però il mercato, anche se lentamente, tende a favorire i termoplastici (TPE) per la loro poliedricità nell’applicazione, ma soprattutto per il loro facile riciclo e riutilizzo.

4.

Prevediamo una crescita sia per quanto riguarda il mercato Italiano ma soprattutto per il mercato estero.

5.

La nostra azienda sarà sicuramente presente al PLAST e al DKT, ma non è esclusa la partecipazione ad altri eventi di settore fuori dal contesto europeo.


Inchiesta mescole La scheda aziendale TOVO GOMMA SPA

Sede: Bedizzole (BS) Che quantità di mescola producete in un anno? Oltre 20.000 t Quali tipologie di mescole producete? EPDM, SBR, NBR, HNBR, NR, IIR, IR, B/CIIR, BR, CR, ACM Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/ Termoidrosanitario, Guarnizioni, Medicale, Alimentare, Altri. In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Rotolo, Bobina. In quali colori? Nere e colorate. Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? 1.000 kg Quante linee di mescolazione avete in funzione? Tre Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 30% 

«

Le nuove politiche ambientali cinesi impatteranno sulla disponibilità di svariati prodotti per tutto il 2018

»

TSF Federico Saggio

Purchase & Plant manager

1.

Il mercato delle mescole speciali per tutto il 2017 si è dimostrato ancor più attivo dell’anno precedente, molto al di sopra del forecast preventivato. Questo è un chiaro segnale che il connubio tra alta professionalità delle aziende italiane produttrici di articoli in gomma e l’alto valore tecnico degli elastomeri speciali sono una combinazione premiante e una sinergia vincente sia per TSF che per i nostri clienti.

2.

Nonostante le tipologie di elastomeri impiegate da TSF non siano storicamente soggette a fluttuazioni ampie come le gomme organiche, il quadro che ha iniziato a delinearsi già a metà del 2017 potrebbe destare alcune preoccupazioni: le nuove politiche ambientali cinesi impatteranno, per tutto il 2018 , sulla disponibilità di diversi precursori chimici, intermedi e ingredienti in modi, tempi e periodi non ancora

le grandi idee di GAMMA STAMPI E N O I ERS

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Gamma Stampi dal 1987 opera nel settore delle costruzioni meccaniche. Avvalendosi di personale qualificato e dotata di un ampio parco macchine, affinando negli anni le proprie capacità, progetta e costruisce macchine per applicazioni speciali in diversi settori. Dal 2006 costruisce e commercializza direttamente presse speciali con relativi stampi dedicate al settore della gomma. Gamma Stampi di Archetti & C. snc works since 1987 in the mechanical constructions field. During the years it has improved its abilities. Thanks to a qualified staff and a large machine fleetit plans and builds machines for special applications in different fields. Since 2006 it builds and directly sells some special presses with respective moulds in the rubber field. GAMMA STAMPI di Archetti & C. s.n.c. - Via Largo del Lavoro, 15/17 - 25040 CLUSANE D’ISEO BS - ITALY Tel. 030/9898049  info@gammastampi.com  www.gammastampi.com  skype: gamma-one


FOCUS

prevedibili. Il rischio che potrebbe presentarsi è quello di un incremento dei consumi del industria cinese , concomitante ad una carenza della loro produzione intdi disponibilità mondiale per alcune tipologie di materiale, con inevitabile fluttuazione dei prezzi. L’unica strategia adottabile per salvaguardare la continuità delle forniture è l’incremento dello stock di quei prodotti ritenuti a rischio, nonostante questo comporti un maggiore impegno finanziario da parte dell’azienda.

3.

Dal punto di vista generale, alcuni particolari in gomma nei settori automotive e industriale sono già stati sostituiti dai controtipi in TPE. Nonostante esistano studi al riguardo, i settori di impiego di FKM , VMQ ed FVMQ , al momento sono ancora tutelati da questo rischio.

4.

Il periodo è fortemente positivo per il nostro settore e dagli elementi in nostro possesso il 2018 dovrebbe riconfermare i numeri dell’anno in corso, anche se preoccupa l’instabilità dei prezzi per alcune classi polimeriche.

5.

Da sempre la strategia commerciale di TSF è basata sull’instaurare una stretta collaborazione tecnica e commerciale con i clienti e con gli end user, al fine di creare

business e rapporti solidi e continuativi. Non mancherà comunque la nostra presenza presso questi eventi in chiave di ospiti e visitatori.

La scheda aziendale TSF SPA Sede: via G. Galilei 16 - 25030 Adro (BS) Che quantità di mescola producete in un anno? Oltre 4.300 t (dato 2016). Quali tipologie di mescole producete? FKM, Siliconica, Fluorosiliconica, FFKM, Altro. Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/ Termoidrosanitario, Guarnizioni, Medicale, Altri. In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Foglia, Rotolo, Bobina. In quali colori? Tutti i colori. Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? Dipende dalla tecnologia di mescola: la nostra flessibilità va dal kg (per es. FFKM) alla tonnellata (striscia continua) Quante linee di mescolazione avete in funzione? 14 Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 20%. 


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DALLE AZIENDE

Trattamenti al plasma per gli articoli in gomma di Vladimiro Antonio Guindani - Interseals

I

n fisica e chimica, il plasma è un gas ionizzato, costituito da un insieme di elettroni e ioni, globalmente neutro (la cui carica elettrica totale è cioè nulla). Considerato come il quarto stato della materia, oltre al liquido, solido e gassoso, un sistema al plasma viene mantenuto in equilibrio grazie alle forze elettriche a lungo raggio che si vengono continuamente a creare tra le particelle cariche presenti all’interno del sistema. Uno dei modi di classificare i tipi di plasma è quello di suddividerli in plasmi atmosferici e in plasmi a bassa pressione o “freddi”. In quest’ultima tipologia la

46

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

Allo stato attuale i trattamenti al plasma costituiscono una soluzione innovativa per il trattamento delle superfici. Per tipologie di trattamenti e gas utilizzati la tecnologia al plasma risulta un processo estremamente versatile, utilizzabile anche laddove altri tipi di lubrificanti non sono permessi o non adatti, nella lubrificazione in fase solida dei componenti in gomma e non solo

La sede di Interseals a Capriolo, in provincia di Brescia.


Tecnologie temperatura relativamente bassa viene mantenuta grazie a una pompa aspirante che genera un vuoto all’interno della camera. La concentrazione relativamente bassa delle specie presenti nel reattore fa sì che gli urti tra le molecole, e di conseguenza l’energia cinetica, siano molto bassi. Questo fatto comporta che gli urti, ridotti, tra molecole dissipino un’energia termica relativamente bassa. Quest’ultimo tipo di tecnica, proprio per le relative basse temperature in gioco, si rivela adatta per lavorazioni di quei materiali, come la gomma, che andrebbero incontro a degradazione termica a temperature relativamente elevate. Tra i vari trattamenti eseguibili mediante questa tecnica ci sono la micropulizia, in grado di abradere strati nanometrici di contaminanti superficiali, oppure l’attivazione (o funzionalizzazione) della superficie in cui vengono introdotte nuove specie chimiche superficiali, con vita relativamente breve, in grado di fungere da punti di “legame” per il lubrificante depositato, con conseguente risultato di una maggiore adesione del lubrificante alla superficie trattata. Si può realizzare anche l’etching, che consiste nella rimozione di uno strato superficiale di materiale, e la polimerizzazione in situ. In quest’ultimo caso le molecole gassose presenti all’interno della camera subiscono ionizzazione e/o radicalizzazione, portando alla formazione di specie estremamente reattive che, interagendo tra loro attraverso complesse reazioni, portano alla formazione di uno strato polimerico superficiale con caratteristiche differenti in funzione dei gas utilizzati.

cessivi o sulle performance dell’articolo. Uno dei maggiori vantaggi della micro pulizia al plasma è quello di ottenere un trattamento a secco che non preveda l’uso di reagenti chimici liquidi, che andrebbero di volta in volta gestiti, analizzati e smaltiti ad opera di personale specializzato.

L’etching Esistono modi differenti di attuare questo processo che consiste, sostanzialmente, nella rimozione di materiale superficiale. A differenza della micro pulizia, l’etching attacca strati nanometrici di materiale modificandone la superficie. Il processo, che può avvenire sia mediante utilizzo di gas nobili sia introducendo molecole in grado di creare radicali liberi e/o ioni positivi, comporta l’asportazione di materiale superficiale. A seconda dei prodotti utilizzati per la lavorazione si può avere un effetto isotropico oppure anisotropico sulla superficie trattata. Il processo di etching su guarnizioni può essere impiegato su quegli articoli su cui viene richiesto un abbattimento del coefficiente di attrito senza l’introduzione di un lubrificante, liquido o solido, sulla superficie del pezzo: casi particolari possono essere quelli dell’industria alimentare (per cui il materiale risulti già omologato), medicale e in tutte quelle applicazioni dove il rilascio

di particelle solide (derivanti dalla normale usura del film lubrificante solido) potrebbero avere conseguenze negative in termini di idoneità o performance.

L’attivazione o funzionalizzazione Con questo tipo di trattamento specie chimiche reattive interagiscono con la superficie del materiale da trattare formando nuove molecole. Questo processo può essere attuato in diversi modi: i reattivi introdotti nella camera al plasma reagiscono con gruppi funzionali “facilmente attaccabili”, come nel caso del gruppo funzionale carbossilico, o in presenza di doppio legame, andando a strappare degli elettroni di legame con conseguente formazione di una carica negativa suscettibile di attacco chimico, oppure ancora introducendo nuove specie chimiche che, legandosi alla superficie, costituiscono esse stesse dei “punti di legame”. L’attivazione al plasma viene utilizzata nei casi in cui si voglia ottenere una maggiore adesione del film lubrificante solido deposto mediante tecnica ad atomizzazione o spray, ma può essere impiegata anche come processo per facilitare l’adesione di due superfici senza

Cambiamento di rugosità dopo etching.

La micropulizia In questo tipo di trattamento si usano tipologie di gas che vanno ad asportare strati infinetisimali di materia superficiale: l’irraggiamento di queste specie chimiche, attraverso opportune radiofrequenze, comporta un significativo aumento dell’energia cinetica e, di conseguenza, di urti tra le molecole. Tali molecole accelerate, entrando in collisione con la superficie da trattare, asportano quantità nanometriche di materiale inquinante con il risultato di ottenere una superficie priva di nanoparticelle o di sostanze presenti in basse concentrazioni, che potrebbero influire su processi sucL’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

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DALLE AZIENDE

l’ausilio di terzi reagenti o preparare la superficie per reazioni chimiche successive.

La polimerizzazione

Scansione con microscopio interferometrico della superficie di un articolo in EPDM (sopra) e di un articolo in FKM (sotto) dove si può osservare il cambiamento di asperità dal prodotto prima del trattamento (sinistra) e dopo trattamento di etching con C2F6 (destra). È ben visibile in entrambi i casi la modifica della superficie dopo trattamento.

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

Questo processo, a differenza degli altri precedentemente esposti, consente la formazione di un film polimerico sulla superficie del pezzo da trattare, con conseguente formazione di specie chimiche stabili con caratteristiche finali differenti a seconda dei gas utilizzati. Il film polimerico studiato per l’impiego su manufatti in gomma consiste nella formazione di “carbon coating”, conosciuto anche come DLC (Diamond Like Carbon). Il film polimerico DLC viene quindi ottenuto facendo reagire normalmente idrocarburi insaturi contenenti almeno un doppio legame che, durante la reazione al plasma, subisce rottura con conseguente formazione di siti reattivi. Tali siti fanno sì che le molecole formate reagiscano tra di

loro per formare specie chimiche differenti da quelle di partenza. Il risultato è la formazione di uno strato solido superficiale. Un film DLC possiede caratteristiche intermedie tra quelle del diamante, come ad esempio durezza e rigidità, e quella della grafite, come ad esempio morbidezza e facilità allo scorrimento. Il risultato è un film polimerico con buone caratteristiche lubrificanti a secco, ed una discreta inerzia chimica. Altro vantaggio in questo tipo di trattamento è quello di avere, a seconda dei reagenti utilizzati e del tempo di esposizione, film con caratteristiche differenti tra loro. La polimerizzazione DLC viene utilizzata soprattutto quando si vuole ottenere un film lubrificante secco con spessore inferiore al micron, con caratteristiche di basso coefficiente di attrito, e con la capacità di abbassare l’usura del componente trattato.


Tecnologie Confronto tra coefficiente di attrito prima e dopo trattamento di etching. Soprassedendo in questa sede sulle tecniche di micro pulizia ad attivazione – in quanto già ampiamente utilizzate e conosciute – ci focalizziamo ora sui risultati ottenuti attraverso i processi di etching e di DLC, riportando le peculiarità sperimentali testate e redatte in prima persona.

Applicazioni pratiche: l’etching Sono state trattate differenti tipologie di gomme: VMQ, EPDM, ACM ed FKM. L’analisi superficiale volta alla determinazione della rugosità, espressa come Rz, mostra un aumento della rugosità dopo trattamento di etching al plasma (vedi il grafico a pag. 47). Documentabile anche attraverso interferometria ottica (vedi immagini nella pagina precedente). La modificazione superficiale porta ad

Noi della Innovativ Gummi Tech vantiamo una lunga esperienza maturata nel settore della gomma. Ci occupiamo non solo di progettazione, produzione e vendita di mescole in gomma per i più svariati settori, ma anche consulenza sui processi industriali ad alto valore tecnologico. I moderni impianti di produzione, la competenza nel campo della tecnologia della gomma e la conoscenza della scienza e della chimica dei polimeri, ci permettono di essere sempre al passo coi tempi. I principali settori del mercato mondiale in cui operiamo sono: Automotive, Calzaturiero, Farmaceutico, Tubi Idraulici, Cinghie e Nastri Trasportatori, Guarnizioni e Giunti, Rivestimento Rulli, Energia e Petrolio, Edilizia e Costruzioni, Prodotti Speciali.

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DALLE AZIENDE

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In alto, spettro infrarosso della superficie di un articolo in EPDM prima del trattamento DLC con 2 Butene. A sinistra la zona dello spettro che vede interessati fenomeni di stretching C-H di metili e metileni; a destra la zona dello spettro interessata da fenomeni di bending C-H di metili e metileni e stretching di legami insaturi ed aromatici.

Qui sopra, spettro infrarosso della superficie di un articolo in FKM prima del trattamento DLC con 2 Butene. A sinistra la zona dello spettro che vede interessati fenomeni di stretching C-H di metili e metileni; a destra la zona dello spettro interessata da fenomeni di bending C-H di metili e metileni e stretching di legami insaturi ed aromatici.

un miglioramento del coefficiente d’attrito e dell’effetto stick slip anche se per quanto riguarda la mescola in ACM e VMQ (vedi il grafico nella pagina precedente) tale diminuzione di COF non è così evidente come per le mescole in EPDM ed FKM. Un aumento della rugosità contribuisce a diminuire la superficie di contatto tra il materiale polimerico ed il materiale di contatto, inoltre eventuali differenze di comportamento tengono conto sia della durezza del materiale, sottoposto ad analisi, sia della composizione chimica degli articoli in accordo con il modello di Tomlinson secondo il quale

esiste una interazione fra le molecole (o gli atomi) dei due corpi in contatto, e la considera come il risultato di una perdita di energia nell’interazione di avvicinamento e allontanamento fra molecole, energia che si distribuisce nei vari possibili gradi di libertà interni dei due corpi, manifestandosi come aumento di temperatura durante lo scorrimento del corpo di base su quello concorrente.

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

Applicazioni pratiche: DLC Diamond Like Carbon Sono state trattate differenti tipologie di gomme: VMQ, EPDM, ACM ed FKM. L’analisi infrarossa evidenzia durante il

processo la formazione, in superficie, di prodotti a base idrocarburica sia saturi che insaturi. Tale evidenza si osserva sia nella zona dello spettro infrarosso che interessa lo stretching dei legami C-H dei gruppi CH3 e CH2 (zona analizzata da 3300 a 2700 cm-1), sia nella zona che interessa fenomeni vibrazionali di bending, e non solo, di tali gruppi (zona analizzata da 1800 a 1300 cm-1). In questa zona infatti è possibile anche evidenziare segnali riconducibili a presenza e/o formazione di legami C=O, ma anche di doppi legami e legami aromatici. La deposizione di un film DLC migliora


Tecnologie Confronto tra coefficiente di attrito prima e dopo deposizione di un film DLC.

Immagini ottenute con il SEM-EDX di una superficie di un articolo in EPDM prima del trattamento DLC con 2 Butene (sinistra) e dopo trattamento DLC con 2 Butene (destra).

Immagini ottenute con il SEM-EDX di una superficie di un articolo in FKM prima del trattamento DLC con 2 Butene (sinistra) e dopo trattamento DLC con 2 Butene (destra).

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

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DALLE AZIENDE

Sopra: analisi elementare eseguita con detector EDX sulla superficie di un articolo in EPDM prima del trattamento DLC con 2 Butene (sopra) e dopo trattamento (sotto).

A destra: analisi elementare eseguita con detector EDX sulla superficie di un articolo in FKM prima del trattamento DLC con 2 Butene (sopra) e dopo trattamento (sotto).

anche il coefficiente di attrito e l’effetto stick slip (vedi il grafico a pag. 51). In questo caso l’abbattimento di tale grandezza è ipotizzabile sia grazie alle parziali caratteristiche di tale rivestimento che conserva peculiarità analoghe a quelle della grafite, con forze di van der waals che permettono il facile scorrimento dei singoli strati l’uno sull’altro, sia al fatto che tale film abbia caratteristiche fondamentalmente apolari e che quindi le forze di adesione tra l’oggetto di base e corpo concorrente siano molto basse. Dall’analisi SEM-EDX si osserva un cambiamento morfologico superficiale tra un campione non trattato ed uno trattato mediante plasma (vedi foto al microscopio nella pagina precedente). L’evidenza della formazione del film DLC viene dall’analisi elementare della composizione della superficie del campione. Analizzando la superficie prima e dopo il trattamento si nota un significativo cambiamento nella concentrazione

in % relativa di carbonio evidenza del cambiamento di composizione chimica della superficie dovuto alla formazione di uno strato DLC. Dopo trattamento la % di carbonio tende ad aumentare in modo significativo fino a raggiungere in alcuni casi anche un incremento di oltre il 10% rispetto all’articolo non trattato (vedi i grafici qui sopra).

Conclusioni I processi di trattamento al plasma risultano molto versatili ed adatti all’abbattimento del coefficiente di attrito e possono costituire una valida alternativa, in casi specifici, ai trattamenti che vedono l’impiego di lubrificanti solidi depositati mediante tecnica a spruzzo. Vista la versatilità della tecnica in rapporto ai reagenti utilizzati i prossimi esperimenti che verranno condotti saranno volti allo studio della sintesi e delle caratteristiche tribologiche di “Film Like Teflon” utilizzando gas fluorurati e lo studio della iodurazione. 

RINGRAZIAMENTI Alla realizzazione del progetto hanno partecipato Vladimiro Antonio Guindani in qualità di responsabile di laboratorio di analisi chimico fisica e redattore dell’articolo, Sergio Perini, responsabile dell’area trattamenti di Interseals, esecutore delle prove al plasma, Ilario Amboni, Pietro Zappa ed Elio Morotti in collaborazione con ITS (Istituto Tecnico Superiore per le Nuove Tecnologie della Vita), in qualità di consulenti e per l’esecuzione dell’analisi SEM-EDX. Uno speciale ringraziamento va a Luciano Vavassori e Dieter Adamkiewicz, rispettivamente CEO e coproprietario di Interseals, e all’I.S.I.S. Giulio Natta di Bergamo per aver messo a disposizione la strumentazione necessaria all’esecuzione di alcuni test analitici.


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DALLE AZIENDE

Smart Innovations. Il futuro secondo Desma di Giuseppe Cantalupo

S

e il filosofo greco Eraclito di Efeso fosse stato anche lui tra i partecipanti alla recente Open House della Desma di Fridingen, certamente avrebbe visto nella tecnologia che gli veniva mostrata - così diversa da quella di appena qualche anno fa e diventata anche intelligente - una conferma della sua teoria del “panta rei” senza dover ricorrere alla doppia immersione nello stesso fiume per dimostrare che “tutto scorre” e che quindi l’acqua della seconda volta non è la stessa di prima. Perché anche nel campo dello stampaggio della gomma la realtà non è mai la stessa, ma cambia in continuazione. In effetti, l’evento svoltosi il 26 e il 27 dello scorso mese di settembre - giunto quest’anno alla nona edizione nella sua cadenza triennale - ha focalizzato l’attenzione sull’innovazione intelligente o “smart innovation”, come oggi si usa chiamare il complesso delle applicazioni tecnologiche caratterizzate, fondamentalmente, da un rapporto uomomacchina sempre più simile al rapporto dell’uomo con un essere intelligente. Appunto. L’epoca in cui viviamo è un’epoca nella quale il mercato globale, la concorrenza sempre più agguerrita e richieste della clientela sempre nuove e più esigenti impongono cambiamenti frequenti e veloci per fronteggiare sfide impegna-

Il robot umanoide del benvenuto. 54

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

Lo scorso mese di settembre la Desma di Fridingen, Germania, costruttore leader internazionale di presse, stampi e sistemi di alta tecnologia per lo stampaggio della gomma e del silicone sia solido che liquido, ha tenuto la sua nona Open House. Scontato, come sempre per l’organizzazione impeccabile e l’alto contenuto tecnico, il successo dell’evento, che ha visto la partecipazione di ospiti provenienti da ogni parte del mondo

tive. E il settore dello stampaggio della gomma ben esprime questa realtà con i continui cambiamenti e miglioramenti di macchine e attrezzature che si sono susseguiti e si susseguono nel tempo. È un continuo divenire - potremmo dire con linguaggio eracliteo - , una realtà in continua trasformazione, in continuo movimento: a novità seguono altre novità in un flusso continuo, per cui nulla è più come prima e tutto - nel nostro caso - è meglio di prima. È la tecnologia che avanza verso il futuro a una velocità che non conosce rallentamenti. Al punto che affermare che il futuro è già incominciato non significa affatto enunciare un paradosso. Oggi è già domani, è già futuro. È il presente coniugato al futuro, nel quale la tecnologia è sempre più ‘intelligente’, sempre più ‘smart’ per essere pronta ad affrontare nuove sfide. È l’Industry 4.0 che con le sue opportunità segna l’ingresso della realtà industriale

di oggi nel futuro. È appunto questo il senso dello slogan “Let’s talk future” che la Desma ha scelto per la sua Open House e col quale un simpatico robot umanoide dava il benvenuto ai visitatori. Comunque lo si traduca - “Parliamo del futuro”, “Parliamo al futuro” oppure “Parliamo futurese” usando un termine scherzoso che nella nostra lingua non esiste, almeno per ora - , “Let’s talk future” ha il significato di un invito rivolto ai clienti a individuare, lavorando insieme a Desma, le opportunità del futuro presentate da Industry 4.0 nel campo della digitalizzazione e dell’automazione, ad elaborarle e a finalizzarle nel comune interesse. I partecipanti, un nuovo record Come di consueto, l’evento si è articolato in due sessioni in due giorni. La prima ha focalizzato l’attenzione su argomenti


Eventi vole sia per il contenuto tecnico che per l’organizzazione, semplicemente perfetta, che ha funzionato come un meccanismo preciso e ben regolato che non ha conosciuto intoppi. Ne è una conferma il numero dei partecipanti che, proseguendo nel trend in salita di open house in open house, ha raggiunto in questa edizione la quota record di oltre 400. Sono arrivati da tutto il mondo, provenienti da oltre 27 paesi, tra cui Australia, Cina, Taiwan, Russia, Giappone, India, USA, Brasile, Messico,....ed Europa, naturalmente.

Il “Market-place of partners”

L’Industria della Gomma al Market-place of partners.

tecnici attraverso una conferenza sulle tecnologie dell’Industria 4.0 e cinque workshop sulle ultime innovazioni tecnologiche sviluppate dalla Desma. Si è svolta, secondo tradizione, nella vicina Tuttlingen, nella sede moderna e confortevole del municipio della città, dove si è anche conclusa con un party allietato da un complesso musicale e dall’esibizione di un gruppo di giovani ballerini-acrobati (Show Team Blues Brothers). La seconda sessione è stata dedicata,

nella prima mezza giornata, a una visita guidata del sito produttivo di Fridingen, durante la quale sono state presentate le ultime novità in riferimento a nuovi sistemi e macchine per lo stampaggio di ogni tipo di gomma e del silicone sia solido che liquido. Pomeriggio e serata sono stati dedicati (per chi vi ha partecipato) a una crociera sul Lago di Costanza a bordo dello storico battello a vapore Hohentwiel: simbolico collegamento tra l’Industria 1.0 (la rivoluzione industriale della macchina a vapore) e l’Industria 4.0 (la rivoluzione delle macchine intelligenti e della digitalizzazione). Anche questa Open House, come le precedenti, ha riscosso un successo note-

Sia a Tuttlingen che a Fridingen il costruttore tedesco ha riservato un ampio spazio a produttori, distributori di gomme e/o ausiliari di lavorazione, costruttori di apparecchiature e strumentazioni scientifiche di controllo, a riviste specializzate del settore, per offrire ai partecipanti all’evento la possibilità di attingere direttamente alle fonti informazioni di loro interesse su sviluppi tecnologici e servizi riguardanti il mondo della gomma. In questo market-place eravamo presenti anche noi con la nostra rivista “L’Industria della Gomma”.

Un’offerta completa per una realtà complessa Automazione e digitalizzazione hanno fatto da filo conduttore della Open House. In un’epoca difficile e complessa come quella attuale sono un must. Vogliono dire automazione ad alti livelli, sono il segno distintivo del leader, e Desma li rende accessibili. «Offriamo tecnologia innovativa, alta qualità dei prodotti, assistenza precisa e puntuale qualunque sia il settore nel quale lavori il cliente e ovunque questi si trovi» ha detto Martin Schürmann, managing director dell’azienda, nel suo saluto di benvenuto ai partecipanti nel corso del quale ha illustrato all’uditorio i principali “dati e fatti” registrati dalla società. Oggi sono oltre 6.000 le macchine Desma per lo stampaggio a iniezione della gomma installate e operative nel

Martin Schürmann durante il suo intervento di benvenuto ai partecipanti. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

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DALLE AZIENDE

Sopra, il FlowControl Cold Runner Block. A destra, La rete dei prodotti intelligenti di SmartConnect 4.0.

mondo (forza di chiusura da 500 a 40.000 kN e volume di iniezione da 80 a 25.000 cm3), e sono cinque i siti produttivi dai quali sono uscite: Germania, Cina, India, Slovacchia e USA. L’azienda conta globalmente 514 dipendenti e negli ultimi dieci anni ha raddoppiato il fatturato da circa 50 milioni di euro a oltre 100 milioni. «23 milioni - ha aggiunto Schürmann - sono stati investiti in tutti gli impianti, e sono già pronti altri progetti, tra cui l’espansione delle aree di produzione dei siti in Germania e l’area di Fridingen per un totale di 2.200 metri quadrati». Un incremento, quest’ultimo, reso necessario dall’aumento della domanda da parte del mercato in generale e delle macchine Desma in particolare. I lavori per la costruzione di un nuovo reparto assemblaggio sono incominciati a maggio di quest’anno e porteranno a un aumento della capacità di 200-260 macchine. Sempre in tema di investimenti, l’amministratore delegato ha parlato di 1,5 milioni di euro per gli anni 2017/2018 destinati ad ampliare la famiglia dei prodotti e dei sistemi innovativi necessari per sfruttare le opportunità offerte da Industry 4.0 - è il range di prodotti che Desma chiama SmartConnect 4.U - e per realizzare la digitalizzazione interna. Importante, inoltre, l’attenzione che la società dedica alla formazione e alla qualificazione del personale. A questo settore l’azienda di Fridingen riserva un investimento annuale di circa 1 milione di euro. 56

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

Sul fronte delle attività internazionali, infine, Schürmann ha reso noto che è in via di definizione un accordo di collaborazione dell’azienda col produttore giapponese di macchine per lo stampaggio a iniezione Matsuda in forza del quale le due società produrranno una pressa col nome di “desmatsuda”, progettata congiuntamente per far fronte alla crescente richiesta dei clienti giapponesi che operano sul mercato. Il managing director ha tenuto a precisare che entrambe le società continueranno ad operare in completa autonomia sul mercato giapponese. Thomas Bauernhansl, direttore del Fraunhofer Institute for Manufacturing Engineering and Automation IPA di Stoccarda e dell’Institute of Industrial Manu-

I nuovo pannello di controllo DRC 2030 TBM.

facturing and Management (IFF) dell’Università di Stoccarda, è stato l’ospite principale dell’evento.

Automazione e digitalizzazione: due facce della stessa medaglia? Nella sua presentazione “Digitization and new mobility - Two complementary megatrends?” ha parlato delle prospettive che l’Industry 4.0 offre al mondo del lavoro di domani e dell’importanza dell’automazione nella nuova


Eventi

La serata del Party.

realtà industriale. L’automazione è un passaggio obbligato dell’evoluzione industriale: consente, tra gli altri vantaggi, di produrre di più e ad un più alto livello qualitativo. Di qui l’importanza di un’automazione intelligente, di robot intelligenti, capaci di sostituire l’uomo nelle lavorazioni difficoltose e, soprattutto, monotone e pericolose e di metterlo in grado di affrontare sfide difficili su fronti impegnativi, quali l’ambiente, il trasporto, l’energia. È strettamente connessa con la digitalizzazione, che rende leggibili per il computer le fasi del processo produttivo e rende quindi possibili gli automatismi. Due megatrend che lanciano una sfida impegnativa alle tecnologie della produzione che l’Industry 4.0 prospetta. L’intervento si è concluso con una conversazione tra il relatore e il Prof. Christian Bonten, direttore dell’Institute for Plastics Technology IKT di Stoccarda, che ha consentito l’approfondimento di alcuni punti della presentazione.

Sviluppi e innovazioni nei workshop Grande interesse hanno suscitato i workshop per l’importanza e l’attualità degli argomenti trattati, collegati con l’evoluzione del lavoro e le tecnologie dell’automazione proprie dell’Indust-

ry 4.0, in chiave quindi col tema della Open House. Sono stati cinque e hanno illustrato le ultime innovazioni tecnologiche realizzate dalla Desma nel settore dello stampaggio a iniezione della gomma, anticipando in tal modo il contesto nel quale si sarebbe svolta la visita a Fridingen il giorno dopo. Il primo workshop ha trattato l’argomento “FlowControl E-Drive Cold Runner Block Technology”. Il FlowControl, che consente il passaggio della mescola direttamente dagli ugelli alle cavità dello stampo alla temperatura prestabilita, non è di per sé una novità. La novità è rappresentata dall’E-Drive Cold Runner System con gli ugelli ad apertura elettrica servo-controllata: il processo di riempimento di ogni singolo ugello è controllato attraverso un sensore della pressione nella cavità dello stampo che consente anche di controllare la cavità durante la vulcanizzazione. Inoltre, il nuovo sistema permette anche agevolmente una completa pulizia dello stampo e un cambio mescola in tempi rapidissimi. Altro argomento (secondo workshop) la “Flexible automation - FlexCell, PartnerFlexCell” per una produzione più flessibile ed efficiente di articoli stampati in gomma e silicone grazie alla cella robot indipendente con integrato un robot a sei assi lineare, capace di elevata adattabilità a produzioni anche complesse (FlexCell), oppure grazie alla possibilità per un solo operatore di gestire più macchine simultaneamente

in processi ad alto grado di automazione (PartnerFlexCell).

Tutto smart nella nuova tecnologia Un concentrato di novità il workshop SmartConnect 4.U (il terzo della serie), che ha permesso all’uditorio di cogliere la capacità del costruttore di Fridingen di “creare il futuro” con prodotti innovativi - i “New Digital Services” - che consentono di realizzare una rete di interconnessione di macchine e processi produttivi di impareggiabile efficienza. A tutto vantaggio del cliente. È questo il motivo per il quale la nuova generazione di prodotti digitali SmartConnect 4.0 è stata chiamata da Desma ‘SmartConnect 4.U’: è stata progettata e realizzata ‘for you’, per soddisfare esigenze tecnologiche di oggi e domani in maniera intelligente ed economica. Un ‘compito intelligente’, per esempio, è quello svolto durante il processo di produzione completamente automatico da una stazione laser integrata che stampa su ogni articolo un QR code che documenta tutti i parametri che hanno regolato il processo e i dati che individuano univocamente la stampata, consentendone la tracciabilità: pressa, ora di produzione, volume e tempo di plastificazione, pressione e volume di iniezione, temperatura dello stampo, tempo di riscaldamento e di stampaggio, tipo di mescola, e altri dati ancora. Ma la nuova tecnologia è capace di svolgere tante altre funzioni ancora. Tutte smart, ovviamente. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

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DALLE AZIENDE

A sinistra, visitatori interessati discutono con i tecnici Desma. Sotto, da sinistra: Harald Zebedin, Christian Bonten, Thomas Bauernhansl e Martin Schürmann. gestire gli ordini, la SmartWall garantisce ai più alti livelli l’utilizzo sicuro della macchina mediante opportuno firewall, lo SmartCube è il video intelligente attraverso il quale l’operatore monitora le condizioni della macchina e riceve notifiche di errori e altre informazioni utili per il corretto funzionamento della macchina.

Una nuova consolle di comando

Sarebbe troppo lungo ed esulerebbe dai compiti di questo articolo spiegarle tutte in dettaglio. Ci limitiamo a darne un accenno necessariamente sommario: la SmartLine fornisce supporto online in caso di necessità durante il processo, lo SmartShop è il magazzino dei pezzi di ricambio a disposizione dei clienti, la SmartPage dà accesso ai documenti elettronici della macchina, lo SmartRemain gestisce la manutenzione preventiva, lo SmartTraining rende disponibili corsi elettronici di addestramento professionale, lo SmartApp con58

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

sente di accedere ai dati della macchina attraverso il cellulare, lo SmartFocus acquisisce i dati di produzione e di processo della macchina nelle condizioni di esercizio, lo SmartRemain+ fornisce funzioni aggiuntive per la specifica manutenzione individuale, la SmartTrace permette di risalire dall’articolo ai dati di produzione, lo SmartSet gestisce la registrazione dei dati, la SmartFace consente l’interfaccia con i sistemi del cliente, lo SmartPower controlla e misura il consumo di energia, lo SmartPlan consente di pianificare la produzione e di

È la DRC 2030 TBM presentata nel quarto workshop. Dotata di uno schermo ad alta definizione multitouch eccezionale da 24’’ (alla precedente Open House del 2014 era già apparso sorprendente lo schermo da 19’’ della DRC 2020 HT presentata in quella occasione), consente una visualizzazione completamente nuova e ultra-rapida dello stato della macchina in ogni momento del processo. Consente di attivare la funzione zoom mediante l’intervento a due dita dell’operatore e dice anche con largo anticipo se la macchina lavora senza problemi e se i parametri che regolano il processo sono rispettati o è necessario un intervento correttivo. Ma in Desma non è smart solo la tecnologia innovativa. È smart anche il team che segue il cliente prima, durante e dopo l’acquisto e che rappresenta, di fatto, una SmartCommunity, come è stata chiamata nell’ultimo workshop che ha trattato l’argomento. Diverse sono le funzioni attraverso le quali il team di esperti cura questo rapporto. Per esempio, tra le principali, il servizio clienti, la piattaforma interna di comunicazione che ha il compito di facilitare l’interazione tra i clienti e gli specialisti per un’efficace assistenza tecnica, l’approfondimento delle conoscenze di base da parte dei tecnici perché siano in grado di rispondere ad ogni tipo di domanda che potrebbe essere mossa dalla pratica quotidiana, ma anche l’adeguata e necessaria istruzione ai clienti per il corretto utilizzo di una macchina nuova.


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DALLE AZIENDE

Il FutureLab nel quale è installata la pressa D 969.100 Z (S3) servita da un robot PartnerFlexCell.

La tecnologia smart in funzione Il giro nell’unità di produzione ha consentito di vedere da vicino alcune delle innovazioni di cui si è parlato nei workshop e che hanno dimostrato come Desma non parli soltanto del futuro, ma ne sia essa stessa un esempio “vivente” attraverso l’applicazione dei nuovi sviluppi in molti processi. Un caso è rappresentato dal FutureLab, un laboratorio del futuro realizzato nel sito di Fridingen, di cui ha parlato Ha60

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

rald Zebedin, direttore tecnico della società, nel suo intervento di benvenuto ai partecipanti il secondo giorno della Open House. In collaborazione col Fraunhofer Institute for Manufacturing Engineering and Automation IPA del Prof. Thomas Bauernhansl, Desma utilizzerà questo laboratorio per provare nuove idee, fare ricerca in nuove direzioni, sviluppare nuovi processi con la ferma volontà di lavorare in stretta collaborazione con i clienti per una proficua reciproca condivisione di conoscenze, esperienze e competenze. Nel laboratorio era installata e attiva la pressa Benchmark D 969.100 Z (S3), che utilizzava la tecnologia ZeroWaste ITMpot (Injection Transfer Moulding), con l’iniezione diretta della mescola, a temperatura controllata, dalle camere di trasferimento (pot) alle cavità dello stampo, azzerando quindi gli scarti. La macchina realizzava un processo completamente automatizzato tramite il robot Care-O-bot 4 della serie PartnerFlexCell, che durante lo stampaggio forniva anche all’operatore informazioni sulla produzione in corso e sulla manutenzione preventiva della macchina. L’altra tecnologia dell’automazione flessibile - FlexCell - è stata mostrata con la Benchmark D 968.250 ZO B750 (S3), che montava anche il nuovo blocco a canali freddi FlowControl E-Drive con l’apertura degli ugelli comandata elettricamente ed era equipaggiata col nuovo pannello di visualizzazione DRC 2030 TBM. Le dimostrazioni che il costruttore di Fridingen ha messo in scena nella sua Open House e delle quali quelle di cui abbiamo parlato - le principali - sono solo una parte, sono state tutte presentazioni di una tecnologia altamente innovativa: soluzioni tecnicamente perfette, realizzate e proposte per conseguire l’obiettivo delle tre P - performance, productivity, profitability - nella produzione degli articoli stampati in gomma e silicone solido e liquido. È stata - abbiamo visto - l’Open House dell’automazione, che ha trasmesso l’immagine convincente del produttore “orientato al futuro”, alla realizzazione di macchine sicure, efficienti e redditizie, badando, da un lato, a ridurre i costi della produzione, dei materiali e dell’energia e, dall’altro, ad aumentare la qualità e la redditività dei prodotti e dei processi. 



DALLE AZIENDE

Nuovi spazi per crescere di Riccardo Oldani

S

ettembre ha segnato una ricorrenza importante per uno dei più importanti produttori di presse per lo stampaggio in gomma, l’austriaca Maplan. Esattamente un anno prima, infatti, nel settembre 2016, l’azienda aveva inaugurato il suo nuovissimo e avveniristico stabilimento di Kottingbrunn, a sud di Vienna, a circa 40 km di distanza dal vecchio sito produttivo, quello di Ternitz, sede storica dell’azienda. Il passaggio nel nuovo impianto, che ospita anche funzionali uffici e si basa su sofisticati concetti progettuali, è stato il culmine di un’ascesa coincisa con l’acquisizione della società da parte della famiglia Soulier, avvenuta nel 2012. Il volume d’affari è, da allora, continuamente cresciuto, dai circa 24 milioni di fatturato del 2011 ai 38 milioni del 2015, destinati a salire ancora a 45 milioni nel 2017.

Punto di partenza Ma il management vede il trasloco a Kottingbrunn non come un punto d’arrivo, bensì come l’inizio di una nuova, ulteriore crescita. Siamo andati a scoprire il nuovo stabilimento qualche tempo fa, a cavallo tra la

La palazzina uffici del nuovo sito produttivo di Maplan a Kottingbrunn, 40 km a sud di Vienna. 62

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

Da quando, nel 2012, Maplan è stata acquisita dalla nuova proprietà, la famiglia Soulier, ha iniziato un percorso di crescita che la porterà quest’anno quasi a raddoppiare il fatturato rispetto il 2011. La svolta in questo percorso è rappresentata dallo spostamento della produzione nel nuovo stabilimento di Kottingbrunn, 40 km a sud di Vienna, seguita dall’apertura di un sito produttivo in Cina e di uno in Slovacchia. Siamo andati a visitare il nuovo impianto e a scoprire le novità tecnologiche in arrivo: ecco che cosa abbiamo visto


Macchinari Il tendone che ha ospitato le conferenze tecniche dei Days of Technologies organizzati da Maplan. In basso il management sul palco: al centro i coniugi Soulier, proprietari dell’azienda dal 2012.

fine di maggio e gli inizi di giugno, in occasione di un evento, i Days of Technologies, organizzato da Maplan per riunire i suoi collaboratori, clienti e fornitori. Un meeting che ha raccolto oltre 450 persone. Il sito è veramente curato in ogni dettaglio.

Nuova concezione Lo stabilimento pulitissimo e bianco, quasi fosse una sala operatoria, con binari inseriti nel pavimento che segnano il percorso compiuto dai pezzi attraverso le varie stazioni di lavorazione e di assemblaggio. Gli uffici

sono luminosi, ampi. Gli spazi esterni curatissimi, perfino con uno stagno che attua una fitodepurazione delle acque. Nei parcheggi esterni ci sono colonnine di ricarica per le auto elettriche e sopra il tetto un impianto fotovoltaico con una potenza di 200 kW di picco. La climatizzazione è garantita da un sistema di pompe di calore acqua/acqua che sfrutta lo stagno esterno come serbatoio per l’energia termica. Insomma, un vero concentrato di nuove tecnologie di costruzione e di bioarchitettura. Del resto il gruppo che controlla Ma-

plan e che fa capo alla famiglia Soulier è attivo anche sul fronte immobiliare, con due società, Immo W16 e Ibau, che si occupano rispettivamente di amministrazione e di gestione e che hanno avuto un ruolo diretto nell’individuazione del nuovo sito, avvenuta all’inizio del 2015, e nella costruzione. Un progetto durato poco più di un anno e mezzo, di cui Clemens Bauer, responsabile della parte immobiliare del gruppo Soulier, spiega le linee principali: «Il nuovo stabilimento di Kottingbrunn si estende su 42.000 metri quadri, di cui 6.300 dedicati alla produzione e 2.700 adibiti a uffici, con spazi molto luminosi, silenziosi e in cui sono state previste aree di incontro e confronto tra gli addetti per favorire la comunicazione e la creatività. La capacità produttiva ha più che raddoppiato quella di Ternitz, grazie anche all’organizzazione del lavoro in un’unica linea suddivisa in 11 stazioni di lavoro ad alta automazione, con un flusso ottimizzato dei materiali destinati a ciascuna isola». Non solo, gli spazi sono sufficienti anche per una futura e, probabilmente imminente, nuova espansione. Attualmente il sito ha una potenzialità produttiva di circa 500 macchine l’anno, decisamente cresciuta rispetto a Ternitz, dove nel 2011 si producevano 150 macchine. Nel 2016 l’output è stato di circa 300 unità.

Progetti di espansione «L’obiettivo – spiega Wolfgang Meyer, amministratore delegato dell’azienda, è di raggiungere i 60 milioni di fatturato entro il 2020, ripartiti in 30 milioni in Europa, 20 milioni in America e 10 milioni in Asia». Per questo motivo Maplan ha anche in programma l’apertura di altri stabilimenti, come quello cinese, appena inaugurato, e su cui l’azienda ha riflettuto a lungo prima di risolversi ad agire, «anche dietro la spinta – confida L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

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DALLE AZIENDE

La sede cinese di Maplan, nella cittàdi Wujin, nel cuore di un dinamico distretto della gomma. Sotto, una panoramica dello stabilimento di Kottingbrunn, organizzato secondo un sistema di produzione in linea.

pertura – dice Meyer – è prevista nel primo quadrimestre 2018, in un’area di 30.000 metri quadri di cui 3.500 dedicati alla produzione vera e propria e 400 metri quadri per gli uffici.

Novità tecnologiche

Meyer – dei nostri clienti cinesi. In questo impianto produciamo essenzialmente macchine da 250 t e da 400 t, particolarmente adatte per il mercato cinese, con un servizio locale di vendita, distribuzione e assistenza. La sede è a Wujin, città a 2 ore e mezza di auto da Pechino, dove si trova una grande concentrazione di trasformatori della gomma. L’inaugurazione è appena avvenuta, 64

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

dopo che l’azienda è stata costituita in marzo e ad agosto è iniziato l’assemblaggio delle prime macchine». Un altro impianto Maplan in fase di progetto è quello di Malacky, in Slovacchia, logisticamente vicino a quello di Kottingbrunn, da cui dista un’ora e mezza, dove verrà concentrata la produzione di componenti, l’assemblaggio di armadi elettrici, la parte idraulica ed elementi in metallo. «L’a-

È stato invece Rudolf Eisenhuber, responsabile dello sviluppo tecnologico di Maplan, a spiegare le novità che sono state introdotte di recente sulle presse dell’azienda, caratterizzate anche tutte da un nuovo design e da una colorazione grigia più scura rispetto a quella utilizzata in passato, su cui spicca meglio per contrasto il logo arancione dell’azienda. «Abbiamo privilegiato particolarmente l’ergonomia delle nuove macchine – ha detto Eisenhuber – per esempio nella nuova pressa verticale da 250 t, in cui abbiamo aumentato le dimensioni della finestra di carico e abbassato il piano riscaldato, che è stato portato a 935 mm per rendere più facile l’accesso agli utensili. È stato anche allargata la distanza tra le colonne verticali. La valvola di preriempimento dell’unità di iniezione è stata spostata in una posizione più laterale rispetto ai modelli precedenti, per renderla più accessibile. Queste innovazioni saranno trasferite presto anche ai modelli da 160 t e da 400 t. Anche sulle macchine orizzontali abbiamo lavorato per migliorare l’accesso, con un’apertura portata a 810 mm per migliorare anche l’accesso agli stampi e utilizzare più agevolmente quelli a canale freddo. I comandi sono stati integrati nella scocca della macchina e i vetri di chiusura sono speciali, con pulizia facilitata». Una nuova serie di presse contrassegnate dalla sigla TT all’interno del nome è dotata di un sistema di iniezione nella parte superiore della mac-


Macchinari Un cartello che mostra il layout dello stabilimento di produzione Maplan a Kottingbrunn. In basso, a sinistra Rudolf Eisenhuber, responsabile dello sviluppo tecnologico dell’azienda; a destra Wolgang Meyer, amministratore delegato.

china e cabinet integrato che riducono ulteriormente gli ingombri. Le forze di chiusura sono da 200, 300, 400 e 500 kN e l’unità di iniezione fino a 400 cc. Si tratta di macchine davvero molto ridotte per l’ingombro, con sistema di chiusura definito a C (C-frame design), ideali per produzioni di piccoli lotti di articoli in gomma e anche per l’utilizzo di TPE. È stata introdotta anche una nuova unità di iniezione, denominata Type R, sigla che sta per “retraibile” e che indica la possiblità di sollevare l’ugello di iniezione per una migliore accessibilità e facilitare l’impiego di diverse tipologie di stampi. Altre innovazioni tecnologiche sulle macchine Maplan riguardano lo stampaggio di silicone, sistemi di sformatura per articoli delicati pensati per ridurre gli scarti, sistemi di sollevamento per rendere più facile il lavoro degli addetti e ampie possibilità di connettività, in funzione Industry 4.0, che però rendono le macchine affidabili anche in termini di cybersecurity.

Verso il futuro E qui ci innestiamo nell’evoluzione futura che avranno le macchine Maplan in un prossimo futuro. Intanto le possibilità di servizi a distanza, che sono già una realtà, rese possibili proprio dalla connettività. Nell’azienda austriaca si parla di Smart Services, e in particolare di manutenzione a distanza e della possibilità di creare digital twin, macchine virtuali, per simulare cicli di produzione e ottimizzarli; Smart Machines, cioè di comunicazione facile tra la macchina stessa e l’utente, l’addetto al suo funzionamento o il management; e infine di Smart Production, che si concretizza soL’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

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DALLE AZIENDE

Due immagini della cella robotizzata allestita da Maplan durante i suoi Days of Technologies per mostrare le potenzialità dell’asservimento di un braccio robotico a una pressa a iniezione con funzioni di carico e scarico.

tà di iniezione affiancate su un’unica macchina. Andiamo anche verso l’asservimento di robot, a 3 o a 6 assi, anche per servire gli stampi a canale freddo, scaricare pezzi. Stiamo anche studiando asservimenti di un robot a due presse, cosa resa possibile dalla produzione di articoli in gomma, che non ha tempi-ciclo rapidissimi e che consente così di ottenere interessanti ottimizzazioni e riduzioni di costi». Durante i Days of Technologies di Kottingbrunn abbiamo in effetti potuto vedere una cella di produzione di questo tipo, servita da robot ABB.

Una produzione ottimizzata

prattutto nella possibilità di tenere sotto controllo la produzione pezzo per pezzo e, quindi, in tracciabilità e customizzazione soprattutto. In un futuro più lontano, ma non troppo, spiega Eisenhuber, «le azien66

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

de avranno sempre di più la necessità di sistemi di stampaggio a due componenti, e per questo noi siamo già pronti, grazie alla tecnologi modulare di iniezione FIFO che già oggi ci consente di montare due uni-

Con tutte queste varianti e accessori Maplan oggi può contare 20 tipologie diverse di macchinari assemblate in un totale di 40 versioni, il che fa sì che praticamente ogni macchina sia diversa dall’altra e su misura per le esigenze del cliente. La produzione avviene su due turni, con una forza lavoro di circa 160 persone, di cui 145 provenienti dal vecchio impianto di Ternitz. Un dato sottolineato con orgoglio dal Ceo Wolfgang Meyer, che ha sottolineato la fedeltà del personale Maplan alla propria azienda, «anche quando abbiamo chiesto loro di spostarsi in una nuova sede di lavoro a più di 40 km di distanza da quella precendente». Per mettere a punto il miglior sistema di produzione possibile Maplan si è affidata a una società di consulenza, che ha sviluppato un metodo basato sulla filosofia Kanban (utilizzata, tra gli altri, anche da Toyota). Si tratta di un sistema just in time di reintegrazione delle scorte, volto a fare in modo che in ogni postazione di lavoro ci siano sempre tutti i pezzi necessari per una determinata lavorazione. «Un’esigen-


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ze irrinunciabile per noi – sottolinea Meyer – se si pensa che ogni nostra macchina è composta in media da un numero di pezzo compreso tra 600 e 800». In particolare, le scatole in cui sono posti i pezzi sono dotate di chip RFID: quando sono vuote i chip ven-

gono letti e avvertono in tempo reale i fornitori di quel pezzo, inoltrando l’ordine in automatico. In questo modo le scorte vengono mantenute a un livello costante. «Oggi produciamo con questo metodo in linea circa il 60% delle nostre

Due presse a iniezione delle nuove linee introdotte da Maplan già a partire dalla fiera K2016 di Düsseldorf e prodotte a Kottingbrunn. Si tratta della MHF 300 orizzontale, con forza di chiusura di 3.000 kN, e della MTF 250, con forza di chiusura di 2.500 kN.

macchine – spiega Meyer – ma l’obiettivo è migliorare ancora la standardizzazione e arrivare a una percentuale del 70%». Il grosso della produzione riguarda macchine fino a 450 t, che hanno un buon mercato anche in Italia, dove sono richieste soprattutto le presse orizzontali. «Ma c’è spazio anche per le presse verticali – osserva il Ceo di Maplan – soprattutto in aree legate all’automotive». Buona parte della produzione è infine dedicata a macchine di grandi dimensioni o speciali, per le quali Maplan svolge anche un’intensa attività di ricerca e sviluppo. In definitiva l’azienda è decisamente proiettata nel futuro: lo stabilimento modello di Kottingbrunn lo dimostra. Ma anche il coinvolgimento e l’entusiasmo di tutte le persone che abbiamo incontrato in Maplan, dal presidente all’amministratore delegato, fino agli operai, lo conferma meglio di ogni dichiarazione ufficiale. Una visita qui può essere per chiunque molto istruttiva.  68

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

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NEWS NEWS

Taccuino

Mercato pneumatici: il trend europeo segna un leggero calo

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TRMA, l’associazione europea dei produttori di pneumatici e articoli tecnici in gomma, ha comunicato l’andamento del mercato pneumatici tra i paesi membri dell’Unione Europea nel terzo trimestre 2017. Le cifre (in dettaglio nei grafici) indicano un leggero calo complessivo nelle vendite di coperture in tutti i settori, a eccezione di quello delle motociclette. La flessione è stata registrata sia su base trimestrale sia dall’inizio del 2017. A soffrire di più è il comparto dei pneumatici per le macchine agricole, con un calo di addirittura il 25%, che conferma un trend negativo iniziato già nel 2016. Anche considerando i primi nove mesi dell’anno le cifre percentuali restano complessivamente in calo, pur con un dato positivo per i veicoli industriali e per le

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA ottobre 2017

moto. Per quanto riguarda le vendite di pneumatici per automobili, le più elevate, con quasi 56 milioni di pezzi venduti nel terzo trimestre e 158 milioni da gennaio a settembre, secondo il rapporto ETRMA il calo è del 3% su base trimestrale e dell’1% dall’inizio del 2017 rispetto agli analoghi periodi del 2016. L’associazione europea ha anche approvato con favore la pubblicazione, da parte del Gruppo di Alto Livello per la competitività e la crescita sostenibile dell’industria automotive dell’Unione Europea, del rapporto GEAR 2030, che indica i possibili sviluppi del settore nel prossimo decennio. In particolare ETRMA ha apprezzato tre punti sottolineati dal rapporto: il bisogno di una legislazione prevedibile per le aziende, ma

soprattutto affidabile e forte; l’urgenza che l’Unione Europea sostenga il dialogo tra industria e istituzioni con i principali partner commerciali nella direzione di un accesso al mercato e di un commercio più equo in tutto il mondo; l’importanza dell’impatto che l’automazione e la connettività sempre più pervasiva hanno nell’indirizzare l’industria dell’auto di domani, con cambiamenti e trasformazioni che senz’altro avranno un impatto su tutti i fornitori di manufatti in gomma, dai pneumatici agli articoli tecnici. Insomma, come ha sottolineato anche Fazilet Cinaralp, segretario generale di ETRMA, «l’industria dell’auto sta attraversando una trasformazione fondamentale e strutturale che modificherà anche tutta la catena del valore».

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

71


NEWS

I dati su produzione e consumo di gomma naturale e sintetica

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ubblicati dall’IRSG (International Rubber Study Group) i dati di produzione e consumo di gomma naturale e sintetica nel mondo nel primo trimestre 2017. A confronto con quelli dello stesso trimestre dell’anno scorso, questi dati indicano tutti un sensibile aumento, a parte il consumo di gomma sintetica nelle Americhe, praticamente costante. Addirittura superiore all’11% in tutte le aree il balzo della produzione di gomma naturale: +11,80% nell’Asia-Pacifico (2899 kt su 2593), +11,32% in EuropaMedio Oriente-Africa (EMEA; 177 kt su 159), +12,36% nelle Americhe (100 kt su 89), con una media mondo di +11,79% (3176 kt contro 2841). Per quanto riguarda il consumo di NR, questo ha fatto registrare un incremento globale del 5,04% (3166 kt a fronte di 3014) risultante da un aumento del 5,32% in Asia-Pacifico (2298 kt/2182 kt), dgts_210x146-TR.ai 1 28/02/17 13.01 del 4,76% in EMEA (440 kt/420 kt) e del

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

3,88% nelle Americhe (428 kt/412 kt). Sul fronte della gomma sintetica, spicca il salto del 9,31% dei consumi nell’area Asia-Pacifico (2160 kt a fronte delle 1976 dello stesso periodo di un anno fa). L’area EMEA è cresciuta del 6,97% con 982 kt su 918, mentre le Americhe sono state

caratterizzate da un mercato sostanzialmente stabile, con 763 kt contro 767. A livello mondo questi dati hanno prodotto un aumento del 6,66% (3905 kt su 3661). Sensibile anche l’aumento della produzione di SR in tutte le aree: +3,75% nell’Asia-Pacifico (1965/1894), +6,23% in EMEA


Taccuino

RIEPILOGO STATISTICO DELLA GOMMA NEL MONDO (KT) 2015

2016

ANNO

Q1

Q2

11340 597 334 12271

2593 159 89 2841

2473 137 99 2709

Q3

Q4

2017

Δ%(Q1/

ANNO

Q1

('17/'16)

11420 645 336 12401

2899 177 100 3176

11,80 11,32 12,36 11,79

PRODUZIONE NR Asia-Pacifico EMEA Americhe Mondo Asia-Pacifico EMEA Americhe Mondo

8835 1597 1709 12141

2182 420 412 3014

2350 432 463 3245

Asia-Pacifico EMEA Americhe Mondo

7508 3914 3085 14507

1894 1043 753 3690

1886 1086 757 3729

Asia-Pacifico EMEA Americhe Mondo

7939 3633 3077 14649

1976 918 767 3661

2083 954 742 3779

3157 3197 174 175 69 79 3400 3451 CONSUMO NR 2348 2342 414 400 412 421 3174 3163 PRODUZIONE SR 1912 1974 1000 1001 738 781 3650 3756 CONSUMO SR 2030 2137 913 896 741 778 3684 3811

9222 1666 1708 12596

2298 440 428 3166

5,32 4,76 3,88 5,04

7666 4130 3029 14825

1965 1108 795 3868

3,75 6,23 5,58 4,82

8226 3681 3028 14935

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA

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NEWS

(1108/1043), +5,58% nelle Americhe (795/753). Nel mondo: +4,82% (3868 kt a fronte di 3690). Sono state pubblicate anche anche le quotazioni della gomma nel primo e secondo trimestre. Le mostriamo (in $ USA/t) a confronto con quelle degli stessi trimestri del 2016. Nel 2017: gomma naturale (RSS3): 2.543 nel Q1; 2.062 nel Q2; gomma sintetica (SBR USA): 2.223 nel Q1; 2.765 nel Q2. Nel 2016: gomma naturale (RSS3): 1.307 nel Q1; 1.660 nel Q2; gomma sintetica (SBR USA): 2.003 nel Q1; 1.903 nel Q2.

Inaugurato il primo impianto Hankook Tire negli Stati Uniti

H

ankook Tire ha inaugurato a Clarksville, nel Tennessee, il suo primo

impianto negli Stati Uniti. Il complesso, supermoderno, è l’ottavo stabilimento mondiale del produttore sud-coreano di pneumatici, che in questo modo inserisce anche il Nord America nella rete di produzione con la quale è già presente

nelle altre due maggiori aree geografiche mondiali: l’Europa (fabbrica in Ungheria) e Asia (impianti in Sud Corea, Cina e Indonesia). Il nuovo sito (nella foto sopra durante la costruzione) occupa una superficie di 140.000 metri quadrati su un terreno di circa 190 ettari e produrrà 5,5 milioni di pneumatici l’anno nel segmento premium per autovetture, SUV e trasporto leggero. Con questo insediamento, che utilizza le tecnologie più avanzate e processi altamente automatizzati, Hankook Tire mostra chiaramente la sua ambizione di mirare a diventare “uno dei produttori di pneumatici leader a livello globale”, come ha dichiarato Seung-Hwa Suh, presidente del consiglio di amministrazione della società, nel corso della cerimonia ufficiale di inaugurazione dell’impianto. Oltre a quello americano, Hankook ha operato investimenti anche in Europa, dove ha attrezzato in Ungheria, all’interno del sito produttivo della regione, una moderna struttura di test, e ha realizzato in Finlandia la nuova struttura per i test invernali Hankook Technotrac.

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

1967 -2

I

017

n occasione di Fakuma 2017, la fiera internazionale per la lavorazione delle materie plastiche che si è tenuta a Friedrichshafen, Germania, dal 17 al 21 ottobre, Engel ha lanciato e-connect, un nuovo servizio e portale clienti che rende più semplici e più veloci i contatti tra i clienti e il costruttore austriaco


Taccuino

anche nell’ottica di dover affrontare le sfide di Industry 4.0 (nella foto sopra una schermata della app). Si tratta di un servizio online che mette a disposizione degli utilizzatori delle macchine Engel numerose funzioni pensate per facilitare nel loro insieme l’uso delle presse e per consentire il monitoraggio continuo online dello stato di servizio e dell’usura dei principali componenti delle attrezzature installate presso i clienti. Diventa così più semplice e veloce l’individuazione, da parte dei tecnici, delle cause dei problemi segnalati e anche più

facile la ricerca delle soluzioni. La nuova versione di e-connect è anche in grado di fornire adeguato supporto ai clienti nella manutenzione predittiva, evitando il rischio del fermo-macchina non previsto: attraverso sensori, il nuovo software monitora l’usura dei componenti (le viti di plastificazione, per esempio) e ne calcola la durata di vita residua utilizzando modelli matematici. Il cliente, da parte sua, ha la possibilità di verificare online la disponibilità dei pezzi di ricambio ovunque egli si trovi. Ma sono molte, tante altre ancora le informazioni che il nuovo sistema rende disponibili, dalla descrizione dei prodotti ai loro prezzi, dalla comunicazione di fatti e dati, agli ultimi report dal mondo di Engel. E-connect fa parte del programma inject 4.0 col quale la casa di Schwertberg mette i clienti in grado di far fronte alle sfide di Industry 4.0 ed è disponibile, a partire da Fakuma, per i clienti residenti in Germania, Austria, Svizzera e Regno Unito; successivamente sarà esteso agli altri paesi europei e in USA.

Messico: un mercato sempre più importante per i produttori di macchine

A

maplast sceglie il Messico per la prossima presenza fieristica in virtù del trend delle vendite dei costruttori italiani di macchine per materie plastiche e gomma ai trasformatori messicani, che risulta in costante e decisa progressione, in particolare nell’ultimo triennio: dagli 85 milioni di euro del 2014, il valore delle forniture ha superato i 100 nel 2015 per poi raggiungere i 173 dello scorso anno. Si tratta in effetti della migliore performance in assoluto, almeno nella “top ten” delle destinazioni dell’export italiano del settore. Proprio questo è il motivo per cui l’Associazione Amaplast - che raggruppa circa 170 costruttori di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma e aderisce a Confindustria - organizza la collettiva nazionale alla ventunesima edizione di Plastimagen (Città del Messico, 7-10 novembre 2017), coordinando


NEWS

espansione, che investe anche comparti, come l’automotive e l’imballaggio, in cui l’impiego delle materie plastiche e della gomma è massiccio. «In ogni caso” continua Grassi “la specializzata messicana rappresenterà una vetrina di grande rilievo per l’industria italiana di settore, che si classifica ai vertici della graduatoria mondiale dei principali paesi costruttori ed esportatori di tecnologia per plastica e gomma».

Novità in casa Alpha Technologies una quarantina di aziende italiane, su una superficie di 850 metri quadri. Inoltre, è presente all’evento almeno una trentina di altre aziende italiane, anche attraverso gli stand dei propri agenti o filiali locali. «Tale significativa presenza», sottolinea Alessandro Grassi, Presidente Amaplast «conferma l’importanza del Messico quale primario mercato di destinazione dei macchinari made in Italy per la lavorazione delle materie plastiche e della gomma: infatti, nel 2016 il paese ha occupato il terzo posto della graduatoria dell’export settoriale, assorbendo il 5,8% del totale». Vale la pena sottolineare come una quota consistente delle forniture italiane sia costituita da linee di estrusione e altri macchinari per la trasformazione primaria ad alto valore aggiunto, spesso realizzati su misura in base alle esigenze specifiche dei clienti. Ciò ben rappresenta da un lato la necessità delle aziende messicane di ammodernare il proprio parcomacchine, dall’altro la capacità dei co-

struttori italiani di fornire sistemi chiavi in mano per manufatti di alta qualità e con elevate produzioni. Il manifatturiero messicano – strettamente connesso all’industria statunitense, anche se il tessuto produttivo locale si sta sviluppando sempre più autonomamente – attraversa una fase di decisa

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lpha Technologies ha annunciato una serie di novità. La prima riguarda il trasferimento, entro la fine dell’anno, della sua sede, da Akron a Hudson, sempre in Ohio. Grazie alla maggiore capacità del nuovo impianto (nella foto), la società potrà ampliare la sua gamma con prodotti innovativi, fornendo in tal modo ai clienti un supporto tecnologico e qualitativo di più alto livello.

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017


Taccuino

La seconda notizia è di prodotto. Riguarda l’uscita del nuovo viscosimetro mooney Premier MV, che permette di misurare la viscosità mooney, lo scorch e lo stress relaxation degli elastomeri sia tal quali che compoundati. È una novità assoluta che nasce dall’applicazione delle più recenti tecnologie utilizzate dagli ingegneri dell’azienda dell’Ohio per realizzarlo in tutte le sue parti, in particolare in quella strumentale e nel nuovo, avanzato interfaccia utente. E senza trascurare l’estetica, ben espressa dal design, anche questo completamente nuovo. Notevoli le principali caratteristiche del viscosimetro, tra cui la velocità variabile del rotore, il controllo digitale della temperatura, il motore digitale, la calibrazione automatica con peso di riferimento, il controllo del corretto posizionamento del rotore all’interno dell’albero in modo da prevenirne il danneggiamento, lo stress relaxation multiplo a diverse velocità di rotazione, la riduzione fino al 45% del tempo di raffreddamento delle camere di prova a confronto con i modelli precedenti, la linea compatta con cassetto di attrezzi integrato. Il Premier MV si propone come un viscosimetro mooney “realmente nuovo” per l’alta tecnologia che ne è alla base e la superiore qualità delle sue prestazioni. Per Kevin Yang, vice-president vendite e marketing di Alpha Technologies, questa nuova apparecchiatura fissa nuovi standard della produttività e della precisione nel settore dei viscosimetri mooney per la gomma, e per queste caratteristiche il Premier MV è certamente, oggi, uno strumento all’avanguardia sul mercato.

Un corso sulle gomme per alimenti a Milano

È

in programma per il 14 novembre il workshop su “Gli articoli in gomma a contatto con gli alimenti: dalla legislazione europea e italiana alle buone pratiche di fabbricazione”. La mattinata, con inizio alle 9,15 e conclusione prevista con un light lunch alle 13, è organizzata da Assogomma al centro congressi Palazzo delle Stelline di corso Magenta 61 di Milano. Il workshop, spiega l’associazione in una nota, «ha l’obiettivo di fornire alle imprese un quadro attuale della disciplina degli articoli in gomma a contatto con gli alimenti, con particolare riferimento alle buone pratiche di fabbricazione, o GMP (good manufacturing practices). Il tema, sul quale l’attenzione del settore si è focalizzata negli scorsi mesi a seguito delle evoluzioni normative (D. Lgs. n. 29/2017),

viene affrontato partendo dal quadro legislativo europeo e nazionale e completato con l’illustrazione delle esperienze attualmente esistenti in termini di linee guida interpretative». La descrizione di un case study dell’azienda Datwyler Pharma Packaging fornisce infine un’utile panoramica su un caso specifico di prassi aziendale. Il workshop non intende fornire risposte esaustive e definitive sul tema, dato il vuoto normativo ancora esistente, ma intende costituire un punto di riferimento per orientare l’attività associativa a sostegno del settore. I destinatari dell’incontro son i responsabili di gestione della qualità, della produzione, delle norme e regolamentazioni, imprenditori o general manager. La quota di iscrizione è di 200 euro + Iva per i soci e di 400 euro + Iva per i non soci. Info: assogomma@federazionegommaplastica.it.

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2017

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