L'Industria della Gomma 01-02 2018

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INCHIESTA MACCHINE RISCHI PER LE IMPRESE DETERMINARE LA VISCOSITÀ

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA

In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • gennaio-febbraio 2018 - numero 1

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Il Parlamento ha varato una norma che concede un credito d’imposta fino al 75% (90% per le PMI) a chi incrementa almeno dell’1%

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Le riviste EDIFIS sono a tua disposizione - per info: tel. 023451230 - 226 - email: dircom@edifis.it


SOMMARIO

MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

ANNO 61 GENNAIO · FEBBRAIO N. 1

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA www.industriagomma.it Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati Progetto e Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it

ABBIAMO LETTO

10 RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA MONDOGOMMA

16 RISCHI: IL PIÙ TEMUTO DALLE IMPRESE È

Traffico Pubblicitario Francesca Gerbino - francesca.gerbino@edifis.it Stampa Centro Stampa Digitalprint S.r.l. Rimini (RN) Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00

Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi della legge 196/2003 l’Editoregarantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati,mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima.

L’Industria della Gomma una rivista edita da:

Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it

ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE

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L’Allianz Risk Barometer 2018, un’indagine realizzata da Allianz Global Corporate & Specialties, rivela che in Italia le imprese vedono il proprio business messo a rischio soprattutto dall’interruzione dell’attività, causata da vari fattori, anche da problemi alla supply chain, e poi, a seguire, da attacchi informatici, catastrofi naturali e danni alla reputazione oppure all’immagine

20 LA VISCOSITÀ COME NON L’AVETE MAI VISTA

Un’esplorazione dei vari metodi per determinare la viscosità di un fluido, e quindi anche di un elastomero, con un dettaglio sulla cosiddetta OSCAR, Oscillating Shear Capillary Rheomerty, una tecnica che permette di capire a fondo le caratteristiche di un polimero o di un crudo scomponendo il suo comportamento nei contributi elastico e viscoso

Amministrazione amministrazione@edifis.it

Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090

L’INTERRUZIONE DELL’ATTIVITÀ

FOCUS

27 INCHIESTA MACCHINE

LA SPINTA DI IMPRESA 4.0

Gli esperti delle principali imprese italiane attive nella produzione di macchine per lo stampaggio in gomma commentano i risultati del 2017 appena concluso e forniscono la loro interpretazione sulla ripresa del mercato. Ecco le aziende che sono intervenute: • Desma • Doss • Engel Italia • IMG • REP Italiana • Rivi Magnetics • RPM • RTech Engineering • Saspol • Suprema • STATE Technologies • UTP Vision


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SOMMARIO

ANNO 61 GENNAIO · FEBBRAIO N. 1

DALLE AZIENDE

38 ELASTOMERI SPECIALI PER ALTE PRESTAZIONI Il 26 ottobre 2017 si è svolto a Milano un seminario di Zeon, durante il quale è stata presentata l’intera gamma degli elastomeri HyTemp® e Zetpol®, con particolare attenzione rivolta ai gradi ad alte prestazioni.

42 EVOLUZIONE CONTINUA Franciacorta Stampi ha realizzato un nuovo ampliamento del suo sito di Corte Franca, Brescia, che permette di migliorare ulteriormente l’organizzazione di funzioni e servizi della struttura operativa nel suo complesso. Ne hanno guadagnato, in particolare, l’attività produttiva e la logistica, ma anche i laboratori di controllo

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46 UNA STORIA AMERICANA Dopo due soli anni dall’acquisto di terreno e stabilimento in Mississippi, la nuova azienda del gruppo CM Manzoni, la Evercompounds LLC, ha incominciato a produrre mescole per il mercato statunitense NORMATIVE

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50 NUOVE NORME SULL’ESPOSIZIONE

AI CANCEROGENI La direttiva europea UE 2017/2398, pubblicata lo scorso 27 dicembre, introduce nuove regole per proteggere i lavoratori dai rischi di contrarre tumori per il contatto con sostanze nocive.

56 TACCUINO • Mercato auto 2017: immatricolazioni quasi al livello pre-crisi • La produzione e il consumo di gomma naturale e sintetica • Futuro roseo in vista per il settore pneumatici • Un nuovo grado di Keltan per il settore automotive • Matteo Terragni è il nuovo amministratore delegato di Engel Italia • Plast/Rubber entra nel vivo: da gennaio via alle preregistrazioni • Comerio Ercole al Tire Technology Expo di Hannover • Yokohama potenzia la produzione in India

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63 CALENDARIO: FIERE DI TUTTO IL MONDO 68 GLI INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO

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ABBIAMO LETTO

Rassegna della stampa tecnica estera www.tiretechnologyinternational.com | APRIL 2012

INTERVIEWS

Jean-Pierre Jeusette general director, Luxembourg Innovation Center, Goodyear Dunlop Roger Sanders technical manager, Continental UK

EXPO REVIE

Letter of the law

Product W de from Tir buts Technologe Expo 2012y

Revolution or rush job? Important questions remain unanswered ahead of tire labeling’s introduction in European markets

ELASTOMERI E MATERIE PLASTICHE L’UTILIZZO DI NUOVI ADDITIVI NELLA LAVORAZIONE DI MESCOLE CON CARICHE BIANCHE E NERE SULLA BASE DEL SISTEMA DI RETICOLAZIONE CON DIAMMINA.

V. Börger. C. Clark, M. Hensel, Schill+Seilacher “Struktol” GmbH, Hamburg (Germany) email: vboerger@struktol.de - KGK n. 6/2017, pag. 80-83.

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egli ultimi 10 anni sono aumentate le esigenze tecniche nel settore auto per gli articoli sotto cofano e per la richiesta di migliorare il consumo di carburante senza ridurre le prestazioni di guida. Di conseguenza sono diventati importanti i polimeri speciali in grado di sopportare le crescenti temperature di utilizzo nel vano motore, ormai sempre più frequentemente turbocompressi. In questo caso gli articoli di gomma (tubi e guarnizioni) devono resistere a fluidi auto aggressivi e ad alte temperature, oltre a soddisfare le aspettative di durata dei sistemi di primo equipaggiamento: da qui l’utilizzo di nuove mescole formulate sulla base di gradi di polimeri migliorati, messi a punto per resistere a gravose

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THE NEXT TOP MODEL

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Bridgestone’s latest take on colored sidewalls is lightweight, and simple enough to be applied by dealers

We explore the role of tire data in vehicle performance simulations. Will engineers ever know enough?

Isoprene from cellulose: how the paper industry could enter the tire supply chain

sollecitazioni e tensioni meccaniche e chimiche e soddisfare così le esigenze del mercato. In quest’ambito i produttori di mescole preferiscono ricorrere a reticolazione perossidica o amminica, utilizzando gomma acrilica (AEM copolimero/ terpolimero o poliacrilica ACM per alte temperature), nitrilica idrogenata (HNBR) o fluoroelastomero (FKM). Purtroppo tutti i polimeri in questione presentano alcuni inconvenienti di lavorazione come scorrimento inferiore, scarsa resistenza al calore degli additivi utilizzati attualmente, proprietà fisiche compromesse, scarso distacco dalle parti metalliche e sporcamento degli stampi nello stampaggio a iniezione. Recentemente, e in rapporto al forte aumento della produzione di automobili, c’è stata una considerevole crescita dell’uso di polimeri reticolati con diammine, soprattutto AEM (Vamac) e HTACM, a cui si è aggiunto da poco l’HNBR (Zetpol). Per ovviare agli svantaggi di scorrimento, appiccicosità, sporcamento degli stampi, breve tempo di scottatura etc., che danneggiano la sicurezza della lavorazione, Schill+Seilacher propone agli utilizzatori lo Struktol HT 750.

Questo additivo ha buone prestazioni sia in mescole chiare che nere, ossia in presenza di silice e nero di carbonio, e può sostituire gli additivi tradizionali in quantità minore e con riduzione dell’eventuale sporcamento degli stampi. Scopo dello studio è illustrare le possibilità di ottenere un avanzato processo di lavorazione con l’utilizzo di Struktol HT 750 e dei gradi correlati HT 740 e HT 760, con vantaggi in proprietà e prestazioni delle mescole (si può evitare per esempio l’utilizzo di additivi a base di costosi esteri fosforici). Le gomme utilizzate sono Vamac GLS e Zetpol 2510, a carica silice e nero di carbonio oppure mista, mentre l’utilizzo in HT-ACM è attualmente in fase di prova e sarà oggetto di uno studio successivo. Lo studio si articola in due parti, la prima relativa a mescole di AEM GLS (Vamac), la seconda a mescole di HNBR (Zetpol 2510). Nel primo caso le mescole sono di due tipi, a carica mista silice e nero di carbonio e solo nero di carbonio, nel secondo solo con silice. Per tutte le mescole (5 per ogni tipo di polimero e carica) due specifiche tabelle ne illustrano la composizione, in cui varia la combinazione degli aiuti di pro-


cesso, e le proprietà meccaniche riscontrate. La trattazione spiega esaurientemente l’interazione fra polimero e cariche bianche, l’azione esercitata dallo Struktol HT 750 nella lavorazione delle mescole e soprattutto i suoi effetti sulle proprietà delle mescole. Interessante il miglioramento della dispersione delle cariche e del distacco dalle parti metalliche e ancor di più, nel caso delle mescole in Vamac GLS con solo nero di carbonio, il migliorato distacco dallo stampo. Nelle mescole a base Zetpol 2510 vengono impiegati anche gli Struktol HT 740 e HT 760: con l’utilizzo dei tre tipi di Struktol si verifica sempre un aumento del carico di rottura, mentre il 740 offre il migliore valore di allungamento a rottura e il 760 il miglior compression set. Conclusione dello studio è che, nel caso di gomme reticolate con diammine, l’utilizzo degli additivi Struktol dà notevoli vantaggi rispetto a quelli tradizionali. L’interazione fisica di superficie con la silice, in particolare con la silice attiva,

costituisce il beneficio più rilevante, che si traduce in migliori proprietà fisiche, senza dimenticare che nei sistemi con gli Struktol HT 7X0 non c’è più bisogno di estere di acido fosforico e di ammino-silano.

ELASTOMERI E MATERIE PLASTICHE GOMMA NATURALE EPOSSIDATA/ COMPOSITI MODIFICATI CON SEPIOLITE.

N. Hayeemasae, Department of Rubber Technology and Polymer Science, Faculty of Science and Technology, Prince of Songkla University, Pattani Campus, Pattani (Thailand), N. H. Zakaria, H. Ismail, Penang (Malaysia) - email: nabil.h@psu.ac.th - KGK n. 6/2017, pag. 18-25.

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no dei processi più importanti nella scienza dei materiali è il rinforzo della gomma con particelle rigide, come nero di carbonio, silice, caolino e carbonato di calcio, che influenzano molto il suo comportamento meccanico.

La sepiolite è un silicato idrato di magnesio, con una morfologia a microfibra dotata di tre principali caratteristiche: • struttura esclusiva a fibre simili ad aghi, che perde rapidamente una volta dispersa in acqua o altro solvente polare, formando una fibra monomerica o piccoli fasci di fibre; • struttura a canali microporosi simili a tunnel, con un’alternanza di blocchi e tunnel che crescono nella direzione della fibra; • grande capacità di assorbimento, grazie all’area superficiale molto elevata. La gomma naturale epossidata (ENR) è ricavata con una modifica chimica dalla gomma naturale, rispetto alla quale possiede migliore resistenza agli oli, migliore smorzamento e bassa permeabilità ai gas, con l’ulteriore considerazione che l’aumento di polarità aumenta anche la compatibilità con gomme polari e/o cariche polari. Due sono i gradi di ENR disponibili, ENR 25 ed ENR 50, in cui la catena polimerica insatura è stata

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ABBIAMO LETTO sostituita da un gruppo epossidico a 25 mol% e 50 mol% rispettivamente. L’idea di questo lavoro è utilizzare la sepiolite in una matrice ENR, al fine di ottenere il miglioramento di proprietà derivante dalle strutture esclusive della sepiolite associate alla sequenza molecolare dell’ENR. Un altro obiettivo è inoltre la verifica che l’utilizzo di silano, come agente legante, attui un meccanismo di rinforzo e possibili interazioni fra i due componenti. Due tabelle iniziali illustrano la formulazione utilizzata, con sistema a zolfo, e le proprietà della sepiolite, che viene incorporata nella matrice di ENR nelle quantità 1, 2.5, 5, 7.5 e 10 phr, nelle due versioni non trattata e trattata con silano (2 phr). La sezione dello studio, che comprende risultati e discussione, si articola nelle seguenti parti: • caratteristiche di vulcanizzazione; • proprietà meccaniche; • interazione gomma-carica; • superfici delle zone di rottura per carico e lacerazione. Grazie al microscopio elettronico a scansione (SEM), vengono presentate interessanti fotografie delle aree di rottura dei campioni (di controllo, non trattati e trattati con silano, entrambi i gruppi con contenuto di sepiolite 2.5, 5 e 10 phr), relative alle prove di carico di rottura e resistenza alla lacerazione. Le conclusioni dello studio si possono così riassumere: • le fotografie ottenute col SEM mostrano chiaramente che la struttura ad aghi della sepiolite ne permette l’incorporazione in gomma con elevate aree di contatto e rinforzo; • l’aggiunta di sepiolite determina tempi di scottatura e di vulcanizzazione più brevi, mentre il torque massimo aumenta consistentemente all’aumentare del contenuto di sepiolite nella mescola; • il carico di rottura dei compositi con sepiolite mostra valori ottimali con contenuti di 5 phr e 2.5 phr rispettivamente per la mescola non trattata e trattata con silano; • l’interazione gomma-carica viene migliorata dall’aggiunta di silano come agente legante. 12

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ELASTOMERI E MATERIE PLASTICHE PROPRIETÀ STRUTTURALI E FISICHE DI GOMMA ACRILONITRILE BUTADIENE (NBR) CARICATA CON BIORIFIUTI.

A.A. Reffaee, A.A. Ward, S.L. Abd-ElMessieh, A.I. Khalaf, D.E.El-Nashar, K.N. Abdel Nour, Microwave Phys. & Dielectrics Dept. National Research Centre, Dokki-Giza (Egypt) - email: azzaward@hotmail.com - KGK n. 6/2017, pag. 26-33.

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he oggi si cerchino di utilizzare in gomma cariche vegetali è risaputo, dal momento che le mescole “verdi” derivano da risorse rinnovabili e sono quindi candidati promettenti per dare benefici ai produttori, all’ambiente naturale e ai clienti finali alla luce della diminuzione delle risorse petrolifere. Le fibre naturali offrono diversi vantaggi rispetto alle fibre di vetro e di carbonio, non solo per il fatto di essere rinnovabili, di basso costo ed ecologiche, ma anche leggere e con alte prestazioni meccaniche specifiche. Sono stati condotti studi sull’utilizzo di derivati da rifiuti agricoli come pannocchie di granoturco, gusci di arachide, lolla di riso, bucce di manioca e di banana, fibre di noce di cocco etc. Questo studio si focalizza sugli scarti vegetali di dattero e melagrana, semi e bucce rispettivamente, entrambi nell’utilizzo come cariche per vulcanizzati in NBR. Con il loro impiego si cerca anche di mettere a punto materiali ad alta prestazione come isolamento, oltre alle buone proprietà meccaniche, derivati così da fonti locali e derivati rinnovabili. Per le prove viene usata gomma NBR con 32% di ACN, caricata con polveri di semi di dattero e buccia di melagrana, nelle quantità 20, 30, 40 e 60 phr, e vulcanizzata con sistema zolfo. Le cariche vengono trattate preventivamente con silano TEOS (ortosilicato tetraetile o tetraetossisilano) e anidride maleica. Le mescole analizzate sono, per entrambe le cariche, quella di riferimento senza carica e quelle caricate nel-

le quantità sopra indicate, in tutti i casi sia prima che dopo trattamento con silano e anidride maleica. Di conseguenza sono molto numerosi sia i grafici all’infrarosso FTIR e quelli delle caratteristiche meccaniche e di valori elettrici, sia le fotografie fatte con microscopi TEM e SEM. • Le tante prove effettuate si possono riassumere nei seguenti punti: • spettroscopia FTIR: controlla la perdita all’essiccamento delle cariche essiccate o delle sostanze non acquose della pianta; • microscopio TEM: determina la dimensione delle particelle delle cariche; • proprietà meccaniche: verificano carico di rottura e allungamento a rottura dei campioni delle diverse mescole; • microscopio SEM: controlla l’aspetto superficiale dei campioni; • proprietà dielettriche: controllano la permettività (Ɛ’) e la perdita dielettrica (Ɛ’’) dei campioni. I risultati dello studio sono i seguenti: • per entrambe le cariche e per tutte le quantità usate il trattamento con silano e anidride maleica peggiora il carico di rottura e mantiene invece l’allungamento a rottura; • i valori di conducibilità σ sono più alti per le mescole con semi di dattero che per quelle con buccia di melagrana, di cui quella con 40 phr di carica mostra una moderata conducibilità che la rende idonea per applicazioni antistatiche.

PROVE E MISURAZIONI STUDIO COMPARATIVO SUI COMPORTAMENTI DI CRISTALLIZZAZIONE INDOTTA DA SFORZO DA PARTE DI GOMMA NATURALE GUAYULE E GOMMA SISNTETICA ISOPRENE VULCANIZZATE CON ZOLFO.

P. Junkong, T. Ohashi, T. Phakkeeree, Y. Sakaki, Y. Ikeda, Faculty of Molecular Chemistry and Engineering Kyoto Institute of Technology Matsugasaki, Sakyo Kyoto (Japan) - email: yuko@kit.ac.jp - KGK n. 6/2017, pag. 38-43.

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lobalmente tutti i gradi commerciali di gomma naturale derivano da una sola fonte, os-


sia il cosiddetto albero della gomma Hevea Brasiliensis. La gomma naturale così ottenuta è il materiale più indispensabile per pneumatici per veicoli pesanti, camion ed aerei, e tanti altri manufatti. Tuttavia l’utilizzo di un solo tipo di pianta per la fornitura globale di gomma naturale è molto rischiosa per la sostenibilità della società moderna, tanto più che le piantagioni di Hevea hanno vissuto recentemente problemi di biosicurezza oltre a quelli già noti di biodiversità. La mancanza di gomma naturale sarebbe potenzialmente un disastro per la fornitura globale di gomma, per cui è stato riscoperto l’uso di altri alberi da piantagione, tra cui il Guayule, che sembra essere un sostituto molto promettente dell’Hevea. La proprietà più importante della gomma naturale da Hevea è la sua capacità di autorinforzo, vale a dire il comportamento di cristallizzazione indotta da sforzo SIC (StrainInduced Crystallization), che determina le sue notevoli proprietà elastiche e l’eccellente resistenza alla propagazione delle fratture. Esclusa l’opportunità di prendere in esame il tarassaco, che possiede un valore di SIC inferiore e una struttura fisica meno ramificata, questo studio paragona il comportamento SIC di gomma naturale Guayule reticolata a quello del poliisoprene sintetico con contenuto di cis del 98%, entrambe le gomme reticolate a zolfo. Il lavoro viene condotto utilizzando simultaneamente la diffrazione WAXD (Wide-Angle X-Ray Diffraction = diffrazione di raggi X grandangolare) con radiazioni da sincrotrone Spring-8 durante la deformazione elastica in situ. Complicato il paragrafo dedicato a questo metodo, anche se interessante per gli addetti ai lavori, che conoscono questa tecnica, usata spesso per determinare la struttura cristallina dei polimeri. Senz’altro più accessibile la parte dello studio che espone i risultati delle prove, partendo da quelli delle proprietà elastiche e dei comportamenti SIC delle mescole a base Guayule e poliisoprene sintetico i cui valori, riportati su grafici, fanno capire subito le differenze fra i due polimeri, sia nel caso

di sforzo-deformazione che di dimensioni e comportamento dei cristalliti. Per quanto riguarda le caratteristiche dei cristalliti indotti sotto sforzo, purtroppo la mancanza delle figure citate nel testo non permette di intuire chiaramente quanto esposto. Lo studio si conclude affermando che i risultati delle prove indicano un’influenza dei componenti non gomma nella gomma naturale Guayule come zone vulcanizzate, così come la sua alta regolarità della configurazione cis 1,4-poliisoprene accelera la SIC. Tuttavia entrambe le gomme, Guayule e poliisoprene sintetico, hanno dimensione e volume in allungamento di cristalliti comparabili, ma il numero di cristalliti nel Guayule è circa due volte quello del poliisoprene, soprattutto a deformazione elevata.

PROVE E MISURAZIONI CARATTERIZZAZIONE DEL RILASSAMENTO DI SFORZO DI EPDM VULCANIZZATA PER MEZZO DI CHEMILUMINESCENZA.

Y. Aoyagi, Freudenberg New Technologies SE & Co. KG, Weinheim (Germany), Deutsches Institut für Kautshucktechnologie e.V., Hannover (Germany), R. Kreiselmaier, Weinheim, U. Giese, Hannover - email: yuichi.aoyagi@freudenberg.de, ulrich. giese@dikautschuk.de - KGK n. 9/2017, pag. 19-23.

L

a vita di una guarnizione di tenuta finisce quando si verifica una perdita: fino a quel momento il materiale elastomerico si deteriora gradualmente a causa di parecchi fattori come la fatica meccanica, il processo di ossidazione, la temperatura, i contatti con varie sostanze e la pressione. In partica la durata della guarnizione è in gran parte determinata dai diversi tipi di processi di invecchiamento, che causano cambiamenti irreversibili nelle proprietà fisiche e chimiche del materiale. Di solito le guarnizioni lavorano sotto forzo statico o dinamico e soprattutto deformazione e sforzo sono decisivi, per cui è importante prendere in considerazione l’ossidazione termica sotto sforzo per comprendere il processo di degradazione. Tuttavia il meccanismo del rilassamento di sforzo non è completamente compre-

so, a causa della complessità dei parametri che lo influenzano, ed è per questo che il presente studio si focalizza sulla caratterizzazione quantitativa della velocità della reazione di ossidazione e sulla energia di attivazione sotto deformazione, in particolare sull’inizio della degradazione del polimero per ossidazione e sui cambiamenti del sistema dopo la vulcanizzazione. Focalizzandosi sulla reazione di ossidazione chimica della catena polimerica, si ricorre al metodo della chemiluminescenza, il cui meccanismo viene spiegato all’inizio dello studio partendo dall’esame del rilassamento di sforzo, in entrambi i casi per quanto riguarda gli aspetti teorici. Lo studio è condotto su EPDM EPT 3045 di Mitsui, reticolata con dicumilperossido, mentre i metodi utilizzati per la caratterizzazione sono: • rilassamento di sforzo, a temperatura di 100, 125 e 150°C in aria e al 10, 20 e 40% di allungamento a 150°C; • ATR-FIR (riflettanza totale attenuata-spettroscopia IR a trasformata di Fourier) • chemiluminescenza con analizzatore Atlas CL400. Risultati e discussione vengono presentati corredati da grafici chiari ed esaustivi che illustrano: • l’esame del cambiamento della proprietà fisica sotto deformazione; • l’esame del processo ossidativo sotto deformazione; • il meccanismo di analisi della reazione di ossidazione in combinazione con lo sforzo; • la combinazione di chemiluminescenza e rilassamento di sforzo. L’esposizione è senza dubbio interessante, considerando anche la novità della trattazione, e si capisce bene come l’analisi di chemiluminescenza sotto sforzo abbia il vantaggio di essere l’analisi diretta dei cambiamenti chimici in combinazione con gli effetti fisici. I risultati dello studio portano alla conclusione che lo sforzo influenza notevolmente il processo di invecchiamento dell’EPDM, con l’osservazione che un allungamento più elevato determina un’energia di attivazione più bassa della reazione di ossidazione termica. Il metodo di chemiluminescenza L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

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ABBIAMO LETTO indica che l’inizio della degradazione chimica si verifica con il rilassamento di sforzo. Le misurazioni quantitative con la spettroscopia ATR-FTIR e la chemiluminescenza, messe a confronto, mostrano così un’alta correlazione per l’ossidazione del polimero. Di conseguenza il processo di invecchiamento termo-ossidativo può essere tracciato correlando chemiluminescenza e rilassamento fisico.

ELASTOMERI E MATERIE PLASTICHE HNBR: CREAZIONE DI UN MODELLO PER NUOVI SVILUPPI SULLA BASE DEI PARAMETRI DI SOLUBILITÀ.

S. David, S. Lieber, H. Salem, Arlanxeo Deutschland GmbH, M. Hoch, Arlanxeo High performance Elastomers, Chankzhou (China), G. Liu, QuingdaoUniversity of Science and Technology (China) - email: sarah. david@arlanxeo.com - KGK n. 9/2017, pag. 24-27.

L

a nitrilica idrogenata (HNBR) è un elastomero speciale, utilizzato nei settori industriale e automobile per applicazioni ad alte temperature, soprattutto in contatto con fluidi e gas aggressivi come biocarburanti, lubrificanti, fluidi idraulici, liquidi refrigeranti e gas di scarico. Le sue notevoli proprietà meccaniche a temperature elevate e la buona flessibilità a basse temperature le permettono queste applicazioni, ma le richieste di alte prestazioni si stanno facendo sempre più esigenti, perché l’intervallo fra basse e alte temperature si allarga nei due sensi e contemporaneamente la resistenza chimica diventa più stringente. In generale la prestazione dei polimeri è determinata dalla scelta dei monomeri utilizzati: per l’HNBR è il contenuto di acrilonitrile (ACN) che determina flessibilità a basse temperature e resistenza chimica, che aumenta con l’aumentare di ACN ma causa anche un aumento della temperatura di transizione vetrosa (Tg). L’esigenza è invece quella di diminuire la Tg e mantenere o migliorare il rigonfiamento nei fluidi: nel primo caso la scelta del monome14

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

ro è fattibile con discreta facilità, mentre è più difficile predire la resistenza al rigonfiamento nei fluidi. Partendo dalla considerazione che le modifiche richieste ai gradi attuali di HNBR non si possono ottenere coi copolimeri, bensì coi terpolimeri, questo studio costruisce un modello semplice, basato sui parametri di solubilità di monomeri differenti, determinati per mezzo del metodo di pressione di vapore, per prevedere il rigonfiamento di volume di nuovi terpolimeri sintetizzati. Interessanti i due paragrafi dedicati alla determinazione dei parametri di solubilità dell’HNBR e a quello di termonomeri, che illustrano con chiarezza rispettivamente gli esperimenti di rigonfiamento condotti su HNBR non caricata, reticolata con perossido, con ben 16 solventi e le prove effettuate su 8 monomeri, tra cui vengono scelti butilacrilato (BA) e 2-metossietilacrilato (MEA) per la sintesi dei terpolimeri. Il successivo paragrafo conclude lo studio con la sintesi di diversi terpolimeri (polimerizzazione in emulsione) a varie quantità di BA e MEA: i parametri di solubilità di questi terpolimeri vengono determinati usando lo stesso metodo, in 16 solventi, dei copolimeri. Determinato un metodo di calcolo dei parametri di solubilità per mezzo del contributo di gruppo, si paragonano i risultati dell’equazione così definita con quelli sperimentali: ne viene verificata la congruità e il modello viene convalidato con mescole, caricate con nero di carbonio, reticolate a perossido e invecchiate in olio IRM 903 per 7 giorni a 150°C. Con l’utilizzo del modello ideato si potrebbe quindi sintetizzare una nuova generazione di terpolimeri, con migliorata flessibilità a bassa temperatura e mantenimento di un’ottima resistenza ai fluidi.

ELASTOMERI E MATERIE PLASTICHE OTTIMIZAZIONE DELLA QUALITÀ DI MESCOLE DI GOMMA A BASE CO2.

Ch. Hopmann, A. Lipski, Institute of Plastics Processing (IKV) at the RWTH, Aachen (Germany) - email: annika.lipski@ikv.rwthaachen.de - KGK n. 9/2017, pag. 28-31.

Poche tabelle e grafici accompagnano questo studio, che non ne ha in effetti bisogno perché l’esposizione è semplice ed è curiosamente interessante per i suoi risvolti tecnici, ma soprattutto per il concetto di base, che probabilmente è sconosciuto alla maggior parte delle persone che si occupano di gomma: esistono e sono già state collaudate in laboratorio gomme basate su anidride carbonica (CO2), ossia in cui la CO2 fa parte della catena polimerica, dal moment che viene usata come materia prima in alternativa al petrolio greggio. Questo utilizzo della CO2 è in linea con i lavori cella Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, tenutasi a Parigi nel 2015, in cui 195 stati siglarono un accordo per combattere il riscaldamento globale e trovare un bilanciamento fra le emissioni di gas serra prodotte dall’uomo e la rimozione della CO2 dall’atmosfera. La CO2 è un sottoprodotto di molti processi industriali che può essere utilizzato per altre applicazioni, nella fattispecie per l’inserimento in catene polimeriche, ed essere un modo per ridurre le emissioni di gas serra. Si mette così a punto un metodo per incorporare la CO2 in gomma tenendo presente che, durante lo sviluppo dal processo di laboratorio a quello industriale, è importante esaminare la capacità della gomma di essere lavorata, per cui si devono studiare la mescolazione e le successive trasformazioni in manufatti mediante stampaggio ed estrusione. Una volta assodata la processabilità della gomma, occorre analizzare le proprietà meccaniche, tecniche, di invecchiamento in vari fluidi e di resistenza ai raggi UV. Le proprietà di una gomma non dipendono però solo dal polimero ma anche da cariche e additivi, per cui è necessario sviluppare e verificare le opportune formulazioni. Lasciamo a chi è interessato all’argomento la lettura dello studio, che può suscitare molte perplessità sul futuro di queste gomme, a causa della loro caratteristiche intrinseche, della complessità di lavorazione e delle proprietà fisico-meccaniche che risultano dalle prove di caratterizzazione fin qui condotte.


160118:L’INDUSTRIA 16.01.18 09:42 Seite 1

Scientific Program Trade Exhibition www.dkt2018.com Deutsche Kautschuk-Tagung July 2 - 5, 2018 · Nuremberg German Rubber Conference

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MONDOGOMMA

Rischi: il più temuto dalle imprese è l’interruzione dell’attività I

pericoli e le insidie che la giungla del mercato e della competitività globale tendono alle imprese sono sempre più numerosi. Eventualità che, in qualche modo, bisogna esorcizzare, mettendole in preventivo e assicurandosi, e che non vanno invece sottovalutate mettendo la testa sotto la sabbia. Il rapporto annuale prodotto da Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS), l'Allianz Risk Barometer, anche per il 2018 traccia la situazione in ben 80 paesi del mondo secondo quanto percepito e valutato da oltre 1.100 esperti in risk management di tutto il mondo. Ne emerge un quadro in cui l’eventualità peggiore per le imprese, soprattutto quelle del manifatturiero, resta l’interruzione dell’attività, seguita dai rischi informatici, dalle catastrofi naturali, una preoccupazione sempre crescente, legata anche al cambiamento climatico e all’aumentata instabilità metereologica (saluta al decimo posto della graduatoria, per la prima volta in top ten). Nell’era dell’Industry 4.0 anche l’impatto delle nuove tecnologie è vissuto come un rischio dalle imprese, in particolare da quelle italiane, per cui diventa il sesto motivo di preoccupazione. Si riduce invece il timore per gli sviluppi di mercato, evidentemente per il buon consolidamento della ripresa a livello globale.

Nuovi scenari «Per la prima volta, l'interruzione di attività e il cyber risk hanno la stessa importanza secondo quanto emerge 16

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

Quali sono i rischi più gravi per le imprese? Lo rivela l’Allianz Risk Barometer 2018, un’indagine realizzata da Allianz Global Corporate & Specialties, basata sull’analisi di 1.191 esperti di rischio di 80 paesi di tutto il mondo. In Italia, in particolare le imprese vedono il proprio business messo a rischio soprattutto dall’interruzione dell’attività, causata da vari fattori, anche da problemi alla supply chain, e poi, a seguire, rischi informatici, catastrofi naturali e danni alla reputazione o all’immagine


Impresa

QUALI RISCHI PER IL BUSINESS SONO PIÙ SOTTOSTIMATI? Cyber incidenti

Interruzioni dell’attività

Nuove tecnologie

QUALI SONO LE PRINCIPALI CAUSE DI PERDITE ECONOMICHE DOPO UN CYBER INCIDENTE? Interruzione dell’attività, impatto sulle supply chain

54%

Perdita di reputazione

36%

Reclami sull’affidabilità dopo una perdita di dati

25%

Fonte: Allianz Global Corporate & Specialty. I dati indicano la percentuale delle risposte ottenute alla domanda (902). La somma non è 100% perché si poteva scegliere un massimo di tre rischi.

dall'Allianz Risk Barometer, e questi rischi sono sempre più interconnessi", afferma Chris Fischer Hirs, CEO di AGCS. “Che si tratti di attacchi come WannaCry, o più frequentemente di guasti di sistema, gli incidenti informatici sono oggi una delle principali cause di interruzione di attività per le aziende collegate in rete, i cui principali asset sono spesso i dati, le piattaforme di servizio o i loro gruppi di clienti e fornitori. Tuttavia, i gravi disastri naturali dello scorso anno ci ricordano che l'impatto dei pericoli dell’ambiente o del clima non dovrebbe essere sottovalutato. I risk manager dovranno affrontare in futuro un ambiente estremamente complesso e imprevedibile, caratterizzato sia dai rischi aziendali tradizionali che dalle nuove sfide tecnologiche».

Focus Italia Anche in Italia il rischio più temuto dalle aziende si conferma l’Interruzione di attività, indicato dal 51% (in crescita rispetto al 36% della precedente rilevazione). Al secondo posto troviamo i rischi informatici, che con il 38% guadagnano ben due posizioni, seguiti dalle catastrofi naturali (30%). Il danno reputazionale o d’immagine, che passa dalla decima alla quarta posizione nel 2018,

67% 52% 45%

Fonte: Allianz Global Corporate & Specialty. I dati indicano la percentuale delle risposte ottenute alla domanda (857). La somma non è 100% perché si poteva scegliere un massimo di tre rischi.

è invece il rischio in maggior crescita. «Sottovalutato per molto tempo, il rischio informatico è una preoccupazione crescente per le aziende italiane, arrivato al secondo posto nel Risk Barometer, e anche il danno reputazionale è una minaccia in aumento», commenta Nicola Mancino, CEO di AGCS Italia. Per quanto riguarda l’interruzione di attività emerge come nessuna impresa sia troppo piccola per essere colpita. Le aziende si trovano ad affrontare un numero crescente di scenari, che vanno dalle esposizioni tradizionali come incendi, disastri naturali e interruzioni della supply chain, ai nuovi fattori scatenanti derivanti dalla digitalizzazione e dall’interconnessione, che in genere non causano danni fisici, ma comportano ingenti perdite finanziarie. Un guasto ai principali sistemi informatici, il terrorismo o gli eventi socio-politici, gli incidenti legati alla qualità dei prodotti o un cambiamento normativo inatteso possono portare le aziende a un blocco temporaneo o prolungato con un effetto devastante sui ricavi.

I rischi informatici Per la prima volta, secondo le aziende e gli esperti di rischi, anche gli

incidenti informatici sono considerati il fattore scatenante più temuto dell’interruzione di attività. Si stima che l'impatto sul costo medio di un blackout del cloud della durata di oltre 12 ore per le aziende dei settori finanziario, sanitario e retail potrebbe ammontare a 850 milioni di dollari in Nord America e 700 milioni di dollari in Europa. Secondo l'Allianz Risk Barometer, l’interruzione di attività è anche il secondo rischio più sottovalutato. «Le aziende possono essere sorprese dell’effettiva causa, portata e impatto finanziario di una perturbazione e sottovalutare la complessità del ritorno all'attività. Dovrebbero continuamente perfezionare i loro piani di emergenza e di business continuity per prendere adeguatamente in considerazione la crescente minaccia della business interruption informatica», afferma Volker Muench, esperto Global Property e BI, AGCS. I rischi informatici continuano la tendenza al rialzo nell’Allianz Risk Barometer. Cinque anni fa erano al quindicesimo posto, mentre nel 2018 sono al secondo. Varie minacce come la violazione dei dati, gli attacchi degli hacker o l’interruzione di attività a seguito di un blocco informatico, colloL’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

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MONDOGOMMA

LE CATASTROFI NATURALI PIÙ COSTOSE 1992-2017 (perdite complessive e assicurate)

Perdite complessive (US$) Perdite assicurate (US$)

US Ott 2012 Tempesta Sandy/ $68.5bn $29.5bn

US Gen1994 Terremoto di Northridge $44bn $15.3bn

Giappone Mar 2011 Terremoto e tsunami Tohoku $210bn $40bn Cina Mag 2008 Terremoto $85bn $300m

US Jun-Sep 2012 Drought $25bn $12bn

Giappone Gen 1995 Terremoto di Kobe $100bn $3bn

US Ago1992 Uragano Andrew $26.5bn $17bn US Set 2008 Uragano Ike $38bn $18.5bn

Giappone Ott 2004 Terremoto di Niigata $28bn $760m

US/Caraibi Ago-Set 2017 Uragani Harvey, Irma e Maria $215bn $92bn

Tailandia Ago-Ott 2011 Alluvioni $43bn $16bn

US Ago 2005 Uragano Katrina $125bn $60.5bn Cile Feb 2010 Terremoto $30bn $8bn

Nuova Zelanda Feb 2011 Terremoto $24bn $16.5bn

Fonti: Munich Re NatCatService. Grafica: Allianz Global Corporate & Specialty. Dati aggiornati a marzo 2016, eccetto uragani Harvey, Irma and Maria aggiornati al 4 gennaio 2018. Le indicazioni geografiche hanno il solo scopo di facilitare la lettura.

cano questo tipo di rischio al primo posto in 11 paesi intervistati e nella regione delle Americhe e al secondo posto in Europa e Asia Pacifico. È anche considerato il rischio più sottovalutato e il principale pericolo a lungo termine. Eventi recenti come gli attacchi WannaCry e Petya hanno causato notevoli perdite finanziarie a un gran numero di imprese. Altri, come Mirai, il più grande attacco DDoS (Denial of Service) mai sferrato contro le principali piattaforme e servizi internet in Europa e Nord America alla fine del 2016, dimostra i rischi dell’interconnessione e della dipendenza inevitabile dalle infrastruttu18

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

re e dei fornitori di servizi Internet. Nel 2018, prevede il Barometer, continuerà a crescere il potenziale dei cosiddetti “uragani informatici”, in cui gli hacker attaccano un numero sempre maggiore di imprese, concentrandosi sulle dipendenze delle infrastrutture comuni.

Violazioni di dati Il rischio privacy è di nuovo sotto i riflettori a seguito di grandi violazioni dei dati negli Stati Uniti. L’introduzione del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) in tutta Europa nel maggio 2018 intensificherà ulteriormente il controllo, con la pro-

spettiva di ulteriori e maggiori sanzioni per le imprese che non si adeguano. Il tempo sta per scadere ed è necessario essere pronti al GDPR. «Rispetto agli Stati Uniti, dove le leggi sono già rigide, in Europa le imprese non sono altrettanto consapevoli dei rischi per la privacy. Molte aziende si renderanno rapidamente conto che le questioni relative alla privacy possono creare costi elevati una volta che il GDPR sarà pienamente implementato», afferma Emy Donavan, Global Head of Cyber di AGCS. «L'esperienza passata ha dimostrato che la risposta di un’azienda a una crisi informatica, come una violazione, ha un impatto diretto sui costi, sul-


Impresa LA TOP TEN DEI RISCHI IN ITALIA CLASSIFICA

RISCHIO

PERCENTUALE

TENDENZA

Classifica

Rischio

Percentuale

Tendenza

1

Interruzione dell’attività (anche della supply chain)

51%

=

2

Rischi informatici (cybercrime, data violation, ecc.)

38%

+

3

Catastrofi naturali

30%

=

4

Danno reputazionale o d’immagine

23%

+

5

Incendio, esplosioni

17%

+

6

Nuove tecnologie (impatto, intelligenza artificiale, ecc.)

16%

+

7

Cambiamenti dello scenario normativo

14%

=

8

Cambiamenti dei mercati

13%

-

9

Cambiamenti climatici/instabilità meteorologica

11%

+

10

Rischi ambientali (inquinamento)

10%

+

la reputazione e sul valore di mercato dell’azienda. Ciò diventerà ancora più vero nel quadro del GDPR». Le minacce informatiche variano anche a seconda delle dimensioni dell’azienda o del settore. «Le piccole aziende rischiano di essere paralizzate se colpite da un attacco ransomware, mentre le aziende più grandi sono bersaglio di una gamma più ampia di minacce, come gli attacchi DDoS che possono sopraffare i sistemi», dice Donavan.

Cybercrime I risultati dell’Allianz Risk Barometer mostrano che la consapevolezza della minaccia cyber è in aumento tra le piccole e medie imprese, con un notevole balzo dal sesto al secondo posto per le piccole e dal terzo al primo per le medie imprese. Per quanto riguarda l'esposizione settoriale, gli incidenti informatici si collocano ai primi posti nelle industrie dell'Entertainment & Media, dei Servizi Finanziari, della Tecnologia e delle Telecomunicazioni.

Rischio meteorologico e tecnologico Dopo un record di 135 miliardi di dollari di perdite a causa delle sole catastrofi naturali del 2017 – le più alte mai registrate – causate dagli uragani Harvey, Irma e Maria negli Stati Uniti e nei Caraibi, le catastrofi naturali tornano ad occupare la classifica dei primi tre rischi aziendali a livello globale. «L'impatto delle catastrofi naturali va ben oltre i danni fisici alle strutture delle zone colpite. Man mano che le industrie diventano più snelle e interdipendenti, le catastrofi naturali possono coinvolgere una grande varietà di settori in tutto il mondo che a prima vista potrebbero non sembrare direttamente interessati», afferma Ali Shahkarami, responsabile della Catastrophe Risk Research, AGCS. L'impatto del rischio delle Nuove tecnologie è, invece, uno dei principali elementi in aumento nella classifica dell’Allianz Risk Barometer, e passa dal decimo al settimo posto; si colloca inoltre al secondo posto tra i

maggiori rischi per il futuro a lungo termine, dopo gli incidenti informatici, con i quali è strettamente interconnesso. La vulnerabilità e i guasti di macchine automatiche o addirittura autonome o auto-apprendenti, gli atti cyber-dolosi come estorsioni o spionaggi, aumenteranno in futuro e potrebbero avere un impatto significativo qualora venissero coinvolte infrastrutture critiche, come le reti IT o l'alimentazione elettrica. «Anche se potremo assistere a un numero inferiore di perdite grazie all’automazione e al monitoraggio che minimizzano il fattore di errore umano, persiste un grande potenziale di perdite su larga scala a seguito del verificarsi di un incidente», spiega Michael Bruch, responsabile di Emerging Trends, AGCS. Le aziende devono anche prepararsi ad affrontare nuovi rischi e obblighi, in quanto le responsabilità passano dall'uomo alla macchina, e quindi al produttore o al fornitore di software. La copertura e il trasferimento della responsabilità diverranno in futuro molto più impegnative.  L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

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MONDOGOMMA

La viscosità come non l’avete mai vista di Ing. Dario Nichetti - Rheonic srl

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a viscosità di un liquido ci è intuitivamente nota fin da bambini, ma la sua definizione matematica è stata formulata soltanto verso la fine del Settecento. Fu Isaac Newton il primo a capire che applicando una forza di scorrimento tra due superfici piatte tra cui è interposto un liquido, il movimento che se ne ottiene è legato a una proprietà intrinseca del liquido stesso, chiamata appunto viscosità. Se ci pensiamo bene tutti noi applichiamo questo principio quando facciamo scivolare il pollice sull’indice per saggiare la “la resistenza allo scorrimento” di un olio o di un grasso. Non dista poi così tanto dal vero, pertanto, affermare che l’essere umano è il più semplice reometro naturale. Ma procediamo con ordine e passiamo alla definizione scientifica, specificando che la viscosità (detta shear viscosity η) è quella grandezza che lega la deformazione di scorrimento imposta o, meglio la variazione di velocità che si genera nel liquido, comunemente nota con il termine anglosassone di shear rate (γ´), alla forza resistente (sforzo τw) che il liquido oppone al mantenimento dello stato di scorrimento costante nel tempo, ed è semplicemente data dalla legge di proporzionalità diretta (equazione 1): eq. 1 È utile ricordare che, nel caso dei polimeri e nelle mescole in gomma, la vi20

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

Un’esplorazione dei vari metodi per determinare la viscosità di un fluido, e quindi anche di un elastomero, con un dettaglio sulla cosiddetta OSCAR, Oscillating Shear Capillary Rheomerty, una tecnica che permette di capire a fondo le caratteristiche di un polimero o di un crudo scomponendo il suo comportamento nei contributi elastico e viscoso

scosità non assume un valore costante (tipica dei fluidi newtoniani quali olio e l’acqua) ma dipende dallo shear rate a cui il materiale viene sottoposto. Non mi dilungo oltre ma chi volesse approfondire può tranquillamente dare uno sguardo a Wikipedia.

Come si misura La storia dei sistemi di misura della viscosità (i viscosimetri) ha assunto strade differenti a seconda del tipo di materiale che si doveva misurare. In particolare, per le mescole in gomma ha preso universalmente piede il plastometro Mooney (ancora oggi in uso come descritto dalla ISO 289) descritto per la prima volta nel marzo 1934 dal suo inventore, Melvin Mooney, sulla rivista Industrial & Engineering Chemistry Analytical Edition con lo storico articolo “A Shearing Disk Plastometer for Unvulcanized Rubber”. Per le plastiche in forma granulare

è comunemente utilizzato il viscosimetro capillare, mentre per le resine e i plastisol si usa comunemente il Brookfield. A partire degli anni Ottanta, l’esigenza di caratterizzare la viscosità delle mescole in una regione sempre più ampia ha portato a un sempre maggior utilizzo dei reometri capillari, superando le restrizioni insite nei reometri Mooney, dove il campo di moto è complesso, tutt’altro che di puro shear, e in genere compreso tra 1 e 5 s -1. Ciò che ne ha sempre pregiudicato un ampio utilizzo nell’industria della gomma è la necessità di preparare un provino con la forma di barrette cilindriche del diametro di 10-12 mm e lunghe 50 cm, che devono poi essere inserite nelle camere in temperatura del reometro. Il Rheovulcameter (della Göttfert) è il primo reometro capillare dedicato alla misura della viscosità per le mescole in gomma (v. K. H. Moos, Inter Polymer Pro-


Tendenze Reometria capillare a shear rate oscillante

cessing, vol. 3, 1988) che, grazie al design innovativo della camera, non rende più necessaria l’estrusione a freddo dei provini e pertanto è sufficiente inserire in camera una piccola quantità di mescola (5-10 g) per realizzare l’immediata misura della viscosità. Queste caratteristiche lo hanno reso uno strumento idoneo anche al controllo qualità in linea di produzione. Per le mescole in gomma “accelerate” è necessario ovviamente eseguire la misura della viscosità a una temperatura di sicurezza in cui non abbiano inizio le reazioni di vulcanizzazione. La viscosità in funzione dello shear rate è rappresentabile tramite la legge di potenza (equazione 2): eq. 2 dove, per misure eseguite a 80 °C, in un gran numero di compound (come NBR, EPDM, NR, SBR) il parametro m ha generalmente valori compresi tra 0,3 x 5 5 10 e 8 x 10 e, invece, n ha valori compresi tra 0,2 e 0,3, mentre la viscosità è espressa in Pa∙s in un range di shear rate compresi tra 10 e 1500 s-1. È fondamentale ricordare che la viscosità è una proprietà intrinseca di ogni materiale nel suo stato di “melt” ed è definita solamente in condizioni di stazionarietà. In termini sperimentali questo significa che la misura di viscosità ha senso solamente quando viene raggiunta una condizione di stazionarietà nello sforzo (cioè lo sforzo rimane inalterato nel tempo) mentre il materiale è soggetto allo stesso campo di moto. Ecco quindi che il valore di viscosità Mooney (meglio dire lo sforzo in unità MU) si acquisisce solo dopo 4 minuti che il rotore è stato messo in movimento (ML1+4) mentre, nel caso dei reometri capillari, soltanto dopo che il trasduttore di pressione abbia misurato una pressione costante per quella determinata velocità di avanzamento del pistone. Come è noto da consolidati studi (v. Rheology: Principles, Measurements, and Applications, Chris W. Macosko,1994) in un capillare di diametro (D) e lunghezza (L) noti (con il rapporto L/D definito) la quantità di materiale che fluisce in un dato istante è legata alla pressione che il trasduttore di pressione, posto all’im-

Figura 1 Rappresentazione schematica di un reometro capillare. bocco del capillare, rileva in quel dato istante. Quindi, usando un reometro capillare, impostata la velocità di avanzamento del pistone, il materiale fluisce con una portata Q (in mm3/s) che altro non è che lo shear rate apparente (γ·). Una volta stabilizzata la pressione P (avente le unità espresse in bar), che è la caduta di pressione all’interno del capillare, il valore ottenuto altro non è che lo sforzo di taglio alla parete (τw). Infine, tramite l’equazione 1 si calcola la viscosità.

Come accennato sopra, una volta che la caduta di pressione nel capillare assume un valore costante è possibile calcolare lo sforzo di taglio alla parete e, quindi, la viscosità del materiale. In altre parole, la caduta di pressione nei capillari (di diametro D) è proporzionale alla loro lunghezza. È possibile verificare sperimentalmente che tale affermazione è vera non solo in condizioni di moto stazionario, con velocità di avanzamento del pistone costante in mm/s, ma anche in qualsiasi altra condizione o regime di moto, ed è pertanto sempre possibile misurarne lo sforzo di taglio associato in un dato istante. A tale proposito, nella reometria capillare a shear rate oscillante la velocità di avanzamento del pistone è fatta variare in modo continuo al fine di generare uno shear rate apparente avente una forma d’onda continua sinusoidale ripetuta nel tempo. L’andamento dello shear rate ottenuto è del tipo sinusoidale ed è definita dalla seguente equazione (equazione 3): eq. 3

Figura 2 Andamento di γ´ apparente e del wall shear stress in funzione del tempo generato da un andamento sinusoidale dello shear rate di periodo p = 180s e valore massimo paria a γ´0 = 500 s-1.

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

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MONDOGOMMA

Il suo andamento è definito da due parametri: il primo è il periodo p e il secondo è il valore massimo di shear rate (γ´0 ) che si raggiunge ad ogni metà ciclo. Inoltre definiamo (γm), deformazione apparente del ciclo, come il prodotto γ´0 ·p. Lo strumento utilizzato è il reometro capillare Goettfert Rheograph 75 a tre camere dotato di 3 capillari di lunghezza variabile (per tutti con diametro D= 1mm e L/D =10, 20 e 30). I sensori di pressione P1, P2 e P3 sono posti all’imbocco di ogni capillare con acquisizione del segnale ogni 0,2 s. Il polistirene (PS) è stato usato come polimero modello a cui è stata inizialmente applicata la tecnica. Caricato il materiale nei tre bore a 180 °C e attesi 5 minuti per il suo completo rammollimento, il polimero viene fatto fluire all’interno dei tre capillari con uno shear rate sinusoidale secondo l’equazione 3. In ogni istante è stato verificato che le pressioni P, plottate in funzione dei corrispettivi L/D, giacciono su una stessa retta (r2>0,98) anche in manifesto regime non stazionario, ed è perciò possibile calcolare, come per lo stato di flusso in regime stazionario, lo sforzo di taglio alla parete (wall shear stress). In questo caso è anche stato eliminato il contributo della perdita di pressione dovuta all’imbocco (detta di pressione di Bagley). Ciò che si ottiene è mostrato in figura 2, dove in funzione del tempo è chiaramente mostrato l’andamento sinusoidale dello shear rate ottenuto tramite l’azionamento del pistone e l’andamento dello sforzo di taglio alla parete. Anche τw(t) presenta un andamento oscillante, ma tutt’altro che semplicemente sinusoidale o in fase con la sollecitante (lo shear rate che lo genera appunto). Pertanto lo sforzo di taglio alla parete può essere scomposto in una serie di Fourier, e rappresentato secondo l’equazione (equazione 4): eq. 4 dove τd é il wall shear stress dinamico ed è il valore costante che τw assume a zero shear rate durante il ciclo. La rivoluzione della viscosità è tutta racchiusa nell’equazione 4 nella quale l’aver applicato un campo di moto sinusoidale ci ha permesso di 22

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

Figura 3 - Intensità delle armoniche normalizzate alla sollecitante in funzione delle frequenze di risonanza w = 2π/n·p.

Figura 4 - Andamento wall shear stress τw in funzione del shear rate con γ´ 0 = 200 s-1 per cicli di differente periodo p (60s, 120s e 180s).

indagare non solo le proprietà viscose dei materiali, ma anche la loro componente elastica in flusso. Rispettivamente τvis(t) e τelas(t) sono la componente viscosa dello sforzo e la componente elastica del wall shear stress in condizioni di risposta ad una sollecitazione ciclica sinusoidale di shear rate, dove: τvis(t) é la componente della trasformata in fase con la sollecitante γ´(t); τ elas(t) é la componente della trasfor-

mata in contro-fase ´γ´(t). La figura 3 mostra l’intensità delle singole armoniche che compongono lo spettro di frequenza del segnale di sforzo ottenuto da un andamento sinusoidale dello shear rate apparente con parametri p = 180s e γ´ 0 = 500 s-1. Tale tecnica è pertanto stata denominata con l’acronimo OSCAR, a significare Oscillating Shear Capillary Rheometry.


Tendenze

Figura 5 - Andamento dello Shear Viscosity (V) and Elastic Shear Modulus (E) in funzione del shear rate con γ´ 0 = 200 s-1 per vari valori di periodo p (60s, 120s e 180s).

Rappresentazione matematica e modello L’equazione 4 può quindi essere riscritta nella forma seguente, passando dalla rappresentazione in tempo a quella in shear rate (γ´ ) e della sua derivata (γ´´), equazione 5: eq. 5 dove V (con unità di Pa·s) è il Viscosity Shear Modulus; ´γ´ (in unità di s-2) è la variazione di shear rate nel tempo e E (con unità di Pa) è l’Elastic Shear Modulus. In figura 4 é rappresentato τw in funzione dello shear rate per tre cicli aventi stesso γ´ = 200 s-1, ma di periodo differente. Pertanto in un regime di moto dove viene imposto un andamento sinusoidale allo shear rate all’interno di un capillare, la risposta del materiale come sforzo alla parete, che sperimentalmente si misura con la pressione al trasduttore, è dovuta a due caratteristiche intrinseche del materiale: il modulo elastico e il modulo viscoso. Impostato un ciclo di shear rate è possibile notare come lo sforzo sia dominato a bassi valori di shear rate dalle caratteristiche elastiche del melt, che tende a decrescere man mano che lo shear aumenta. Per cicli molto rapidi (vedasi la linea nera in fig. 5) in cui lo shear rate passa da 0 a 200 s-1 in 30 secondi, si può notare come la risposta in pressione dipenda esclusivamente dal comportamen-

Figura 6 - Andamento della componente viscosa dello sforzo τ*V = τd +τvisc e wall shear stress (Pa) in funzione del shear rate con γ´ 0 = 500 s-1 per un ciclo di periodo p = 180 s. to lineare del modulo elastico. Per cicli a frequenza più bassa, lo sforzo resistente è invece dominato dall’andamento del modulo viscoso(V), come mostrato in figura 5 dalla linea blu. È interessante notare come lo componente viscosa dello sforzo τ*V si presenta nella forma tipica delle equazioni di un materiale pseudoplastico, dove è necessario un yield stress (detto τd) per garantire il flusso del materiale al decrescere della frequenza del ciclo. Ecco allora l’equazione 6: eq. 6

Una rappresentazione di questo andamento è raffigurata in figura 6. Al fine di completare l’analisi dei moduli, la figura 7 mostra il loro andamento per due cicli aventi lo stesso periodo ma diverso shear rate massimo . Come si nota al crescere di γ´0 per cicli con lo spesso periodo, E0 assume valori maggiori, mentre l’andamento qualitativo rimane similare. Contrariamente il Viscous Shear Modulus tende ad assumere valori inferiori per cicli dello stesso periodo, ma che raggiungono γ´0 più elevati. Vale a dire, in altre parole, che ad ogni istante per cicli a bassa frequenza che raggiungono alti valori γ´0 mostrano bassi V. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

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MONDOGOMMA

Figura 7 - Andamento dell’Elastic Shear Modulus (E) e del Viscous Modulus (V) in funzione dello shear rate per cicli con stesso periodo p =180 s.

OSCAR per le mescole in gomma Una mescola nitrilica in NBR 3345 con 50 phr di carbon black N550 formulata per stampaggio a iniezione è stata testata a 80 °C con uno shear rate ciclico di periodo 3 minuti e γ´ 0 pari a a 200 s-1 al fine di determinare le caratteristiche elastiche e viscose in flusso. Per analogia possiamo quindi dire che se i test meccanico-dinamici danno informazione sulle proprietà viscoelastiche in assenza di flusso, la reometrica OSCAR permette di misurare i moduli viscoelastici non-lineari durante il flusso. La curva dell’andamento del wall shear stress (τw) in funzione dello shear rate, come mostrato in figura 8, rappresenta la carta di identità della mescola nello stato “uncured”. I moduli caratteristici sono rappresentati in figura 9. Le figure mostrano chiaramente che il crudo si comporta in flusso come un materiale viscoelastico non lineare e lo sforzo, al crescere dello shear rate, è inizialmente dominato dalla componente elastica del materiale. In altre parole, per fare incrementare la velocità nel capillare alla mescola è necessario vincere la componente elastica del materiale, che invece agisce in modo opposto quando si diminuisce la portata, facendo sì che la mescola fluisca a una pressione inferiore di quella necessaria per un fluido puramente viscoso. 24

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

Figura 8 - Curva OSCAR per una mescola NBR caricata carbon black soggetta ad uno shear rate -1 ciclico di γ´ 0 = 200 s di periodo p=180s.

In conclusione In questa esposizione abbiamo percorso alcune tappe nel variegato mondo della viscosità fino ad ampliarne il concetto con la reometria OSCAR e definendo i moduli in flusso elastico e viscoso non lineare. In forma descrittiva possiamo quindi concludere che materiali viscoelastici, e in particolare anche le mescole in gomma quando sono soggette a uno shear rate ciclico, mostrano una

risposta complessa nella quale i moduli sono influenzati dalla frequenza del ciclo e dal valore massimo di shear rate raggiunto nel ciclo stesso (γ´0). Inoltre, il materiale mostra una risposta lineare quando sollecitato a valori di deformazione (γ´0·p) bassa (vedi fig. 5), mentre in generale la risposta è non lineare. Inoltre, il materiale si comporta come un fluido puramente viscoso solo ad alti valori di shear rate, mentre a bassi valori il compor-


Tendenze tamento è governato dalla risposta elastica. Oscillating Shear Capillary Rheomerty è una valida tecnica che permette di capire a fondo le caratteristiche di un polimero o di un crudo scomponendo il suo comportamento in flusso nei contributi elastici e viscosi, e pertanto è utilizzata per comparare le performance di estrudibilità in filiera. È doveroso infine ringraziare chi mi ha permesso di realizzare questo lavoro, il dottor Joachim Sunder, Head of Application in Göttfert, per tutto il lavoro tecnico e sperimentale fatto. Sono particolarmente grato ad Axel Göttfert per aver creduto in OSCAR supportando finanziariamente il suo lo sviluppo e l’implementazione nei reometri capillari Rheograph 75. 

Figura 9 - Andamento dell’Elastic Shear Modulus (E) e del Viscous shear Modulus (V) funzione del shear rate ciclico di p=180s e γ´ 0 = 200 s-1.


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FOCUS

INCHIESTA La spinta di Impresa 4.0

Le nostre domande 1

A un anno dal lancio del Piano Nazionale Impresa 4.0 da parte del nostro ministero dello Sviluppo Economico, che ha attivato l’incentivo dell’iperammortamento sull’acquisto di macchinari dotati di tecnologie Industry 4.0, qual è la vostra valutazione? Avete avuto un aumento degli ordinativi che potete imputare all’efficacia di questa misura? Avete riscontrato impatti positivi sul mercato italiano?

2

A livello di export dei vostri prodotti, quindi di vendita su mercati esteri, come sono andate le cose nel 2017? Quali mercati giudicate più interessanti allo stato attuale?

3

Potete anticiparci qualche cosa dei vostri programmi per il 2018 in fatto di sviluppo di nuovi prodotti o di potenziamento della vostra attività?

4

Ci sono eventi fieristici in Europa a cui parteciperete nel 2018, come per esempio il DKT di Norimberga o il Plastico/Rubber di Milano? Potete anticiparci qualche cosa della vostra presenza a questi eventi e di quali obiettivi vi proponete di raggiungere?

5

Sul fronte tecnologico quali trend state riscontrando? Quali sono le richieste più frequenti manifestate dalla vostra clientela e in che modo stanno influenzando il modo in cui concepite i vostri prodotti?

Gli incentivi introdotti dal ministero dello Sviluppo Economico nel 2017 per sostenere la cosiddetta quarta rivoluzione industriale e spingere le aziende italiane al rinnovamento tecnologico sembrano avere dati ottimi frutti. Nel complesso in Italia gli ordini di macchine per l’industria sono cresciuti lo scorso anno quasi del 46% rispetto al 2016. I protagonisti del settore gomma sembrano confermare questa tendenza. Praticamente tutti concordano nel segnalare un forte aumento degli ordinativi, favorito anche dalla ripresa economica. Insomma, gli auspici per il 2018 paiono buoni. Ecco i pareri delle aziende

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio · febbraio 2018

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FOCUS

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Digitalizzazione, efficienza energetica, riduzione degli scarti, automazione e riduzione delle post lavorazioni sono i temi caldi degli ultimi anni

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Desma Sergio Lunari

Rappresentante esclusivo per l’Italia

1

Per Desma, il 2017 è stato un anno estremamente positivo a livello globale. Come d’altra parte sono stati positivi gli anni precedenti. Il fatturato ha superato i 100 milioni di euro e Desma si è confermata essere di gran lunga il primo produttore al mondo di presse ad iniezione per gli elastomeri. In questo contesto, l’Italia ha fatto la sua parte, rappresentando quasi il 5% di tale fatturato. Ad accrescere la propensione dei clienti italiani all’investimento, ha contribuito senz’altro anche la politica di incentivi portata avanti dal ministero allo Sviluppo Economico. Possiamo dire di essere perfettamente puntuali nell’offrire al mercato le tecnologie richieste. Proprio a partire dal primo gennaio 2017, infatti, tutte le macchine Desma dispongono di serie dei dispositivi hardware e software relativi a Industry 4.0.

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5.

Come detto, digitalizzazione, efficienza energetica, riduzione degli scarti, automazione e riduzione delle post lavorazioni sono i temi caldi degli ultimissimi anni. Desma, grazie alla fattiva collaborazione in atto con i principali clienti, ma anche grazie ai produttivi progetti condivisi con alcune prestigiose università, ha potuto rispondere in modo puntuale e in qualche caso anche in anticipo, alle esigenze che di volta in volta il mercato ha manifestato. Le sfide che ci attendono nei prossimi anni sono poderose e stimolanti al tempo stesso. Solo continuando ad avere così proficui rapporti di collaborazione con i nostri clienti e partner e solo investendo in innovazione possiamo pensare di riuscire a superare tali sfide, con lo stesso slancio ed lo stesso successo che Desma ha sempre dimostrato. 

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Come tutti sanno, Desma è una azienda che opera a livello globale. Con cinque stabilimenti in Germania, Slovacchia, Stati Uniti, Cina e India. Possiamo dire, come affermò Carlo V, che “sul nostro impero non cala mai il sole!” A parte la battuta, i nostri risultati, nel 2017, sono stati positivi in tutte le zone economiche principali del mondo: Europa nel suo complesso, India, Cina, Nord America. Ma anche il Sud America e l’Iran, lo scorso anno, si sono rivelati mercati molto interessanti.

I mercati si stanno ampliando verso nuovi settori e campi di applicazione, in particolare nell’aerospace e nel farmaceutico

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1

4

2.

Non posso entrare nei dettagli. Posso però affermare che la nostra attività di sviluppo di nuove tecnologie è rivolta al futuro, come hanno potuto verificare i clienti intervenuti alla nostra open house dello scorso ottobre. “Let’s talk Future” era lo slogan dell’evento. Non solo di uno slogan si tratta, tuttavia. Per poter mantenere il ruolo di leader tecnologico del settore, Desma continua ad investire in innovazione. L’efficienza energetica, la riduzione degli scarti, l’automazione e la digitalizzazione dei processi, sono i fili conduttori della attività di ricerca e sviluppo della nostra azienda. Desma sarà come sempre presente a tutti i principali eventi fieristici del 2018. Certamente il Plast / Rubber ed il DKT di Norimbega rappresentano gli eventi clou dell’anno. In ambedue i casi esporremo il meglio della nostra attuale tecnologia, con macchine a iniezione che produrranno, in modo completamente automatico, articoli finiti e senza scarto, con il nuovo termoregolato a ugelli indipendenti FlowControl Edrive, e con una cellula di automazione

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FlexCel. L’obiettivo principale è quello di offrire ai nostri clienti gli strumenti che li possano aiutare ad affrontare le difficili sfide che i mercati ci propongono, con la consapevolezza di poterli supportare sulla strada del loro successo.

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

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Doss Eleonora Colosio Sales Department

Riteniamo che la misura introdotta dal ministero abbia avuto un impatto molto positivo e trainante per gli investimenti delle aziende italiane nell’automazione. Secondo noi è stato un ottimo incentivo e registriamo un aumento importante degli ordinativi rispetto ad altri anni nei quali gli ammortamenti disponibili erano minori o assenti. Lo strumento messo a disposizione delle aziende produttive italiane si è rivelato decisamente molto efficace, ha creato nuove opportunità di investimenti e di collaborazioni, sostenendo la fiducia delle aziende nella tecnologia e nel prodotto italiano. L’aumento degli standard qualitativi sempre più stringenti nel settore automotive, tassi di cambio favorevoli nonché maggiore consapevolezza nell’automazione industriale permettono di porre le basi di vendite nei mercati asiatici nonostante molti player non abbiano ancora la capacità finanziaria per l’acquisto di questi macchinari. Riteniamo ci siano ottime prospettive. Per il mercato europeo e americano prosegue l’impegno nel consolidare la


Inchiesta Macchine nostra presenza in settori che continuano a dare grandi soddisfazioni.

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Per la nostra azienda, votata alla tecnologia e al suo impiego nel mondo della visione, il 2018 sarà improntato sulla naturale evoluzione di macchine e modelli per rendere i nostri sistemi sempre più flessibili e in linea con le richieste del mercato. La struttura aziendale si potenzierà ulteriormente con nuove figure professionali per garantire la nostra presenza capillare nel mondo.

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Doss sarà impegnata in diverse fiere del settore tra le quali anche il Plast a Milano e il DKT a Norimberga, sarà un anno ricco di appuntamenti, non solo europei. L’obiettivo è quello di essere presenti in due mercati importanti come quello italiano e tedesco che rappresentano per la nostra azienda due poli commerciali cruciali.

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I mercati di riferimento si stanno ampliando verso nuove aree e nuovi campi di applicazione, soprattutto nel settore aerospace e farmaceutico, con prodotti di altissima qualità dove è richiesto un controllo automatico di elevate prestazioni. 

Le nostre domande 1 A un anno dal lancio del Piano Nazionale Impresa 4.0 da parte del nostro ministero dello Sviluppo Economico, che ha attivato l’incentivo dell’iperammortamento sull’acquisto di macchinari dotati di tecnologie Industry 4.0, qual è la vostra valutazione? Avete avuto un aumento degli ordinativi che potete imputare all’efficacia di questa misura? Avete riscontrato impatti positivi sul mercato italiano? 2 A livello di export dei vostri prodotti, quindi di vendita su mercati esteri, come sono andate le cose nel 2017? Quali mercati giudicate più interessanti allo stato attuale? 3 Potete anticiparci qualche cosa dei vostri programmi per il 2018 in fatto di sviluppo di nuovi prodotti o di potenziamento della vostra attività? 4 Ci sono eventi fieristici in Europa a cui parteciperete nel 2018, come per esempio il DKT di Norimberga o il Plastico/Rubber di Milano? Potete anticiparci qualche cosa della vostra presenza a questi eventi e di quali obiettivi vi proponete di raggiungere? 5 Sul fronte tecnologico quali trend state riscontrando? Quali sono le richieste più frequenti manifestate dalla vostra clientela e in che modo stanno influenzando il modo in cui concepite i vostri prodotti?


FOCUS

«La richiesta di macchine con soluzioni di automazione integrata

sono sempre più frequenti e indicano la svolta del settore gomma verso Industry 4.0

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Engel Italia Maurizio Ferrari Responsabile vendite

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Il ministero e le associazioni di categoria degli imprenditori hanno fatto un buon lavoro, a nostro parere. Il piano nazionale Industria 4.0 (ora Impresa 4.0, ndr) è una misura dirompente che ha dato una scossa al mercato italiano e ha spinto i nostri clienti a investire ammodernando impianti e macchinari. Abbiamo venduto il 25% circa delle nostre macchine con le opzioni che le rendono conformi ai requisiti di legge (autoregolazione, connettività, manutenzione remota). Alcuni clienti avrebbero acquistato ugualmente e quindi stimiamo che la misura abbia incrementato i volumi del 15% circa. Abbiamo venduto anche numerosi sistemi MES della società T.I.G. (www.tig.at ) che è entrata da poco a far parte del gruppo Engel ma che si propone sul mercato come azienda indipendente in grado di connettere macchine a iniezione – e non solo – di costruttori diversi.

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Engel Italia si occupa solo del mercato italiano. Per quanto riguarda il gruppo Engel si registrano incrementi di fatturato in tutte le aree geografiche: Europa, Asia e la zona Nafta. Uno dei driver principali è il settore automotive. Il traguardo di 1,5 miliardi di euro di fatturato del gruppo è a portata di mano.

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Engel investirà più di 300 milioni di euro da qui al 2020 per ampliare ed efficientare i propri stabilimenti di produzione e per migliorare l’ampia gamma di macchine e sistemi di automazione. Non ci saranno stravolgimenti della gamma. Solo ampliamenti e miglioramenti tecnici tesi a permettere ai clienti di produrre di più, meglio e con minori costi. Inoltre Engel resterà fortemente focalizzata sul programma Engel inject 4.0 che poggia su tre pilastri: macchine intelligenti più facili da usare e in grado di autoregolarsi compensando possibili variazioni di processo; servizi intelligenti quali la manutenzione remota e predittiva; produzione intelligente attraverso i sistemi di controllo di produzione MES che si interfacciano con i sistemi gestionali ERP.

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Engel esporrà alla Plast 2018 e ci sono in programma anche installazioni di macchine per elastomeri: LSR, HTV, gomma. Saremo presenti anche alla DKT, come sempre.

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I clienti si orientano verso macchine più grandi con stampi più sofisticati. Il trend che osserviamo è quello dell’esigenza di una sempre maggiore personalizzazione per soddisfare richieste specifiche di produzione. Cosa che Engel riesce a

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

fare benissimo perché da anni punta su soluzioni di sistema dedicate a specifici settori di mercato: auto, stampaggio tecnico, elettronica, packaging e medicale. I prodotti Engel sono da sempre caratterizzati dalla costruzione modulare che permette di realizzare soluzioni speciali e personalizzate combinando moduli standard, bene ingegnerizzati, costruiti in grande serie all’interno di moderni stabilimenti di produzione. Il settore delle macchine per la trasformazione di elastomeri sta assumendo una sempre maggiore importanza in Engel con una Business Unit dedicata guidata dall’ingegner Leopold Praher e dal dottor Armin Mattes. Le richieste di macchine con sistemi di automazione integrata sono sempre più frequenti, segno di un’evoluzione importante del mercato della gomma. Anche il settore dei compositi è in forte sviluppo ed Engel realizza molte applicazioni di stampaggio HP-RIM per la realizzazione di parti composite in fibra di carbonio. 

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I nostri clienti chiedono soprattutto macchine compatte e ad alte prestazioni, con consumi ridotti e massima ripetibilità del ciclo produttivo

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IMG Fabrizio Piovanelli Responsabile vendite gomma

1

Gli incentivi finanziari legati all’imperammortamento hanno avuto sicuramente un impatto positivo sugli ordinativi e sulla predisposizione all’investimento da parte dei nostri clienti. Diciamo che era quello che ci voleva per dare la spinta giusta verso un processo di modernizzazione, oramai improrogabile, e di sostituzione di macchinari obsoleti con presse di nuova generazione integrate nel processo produttivo. C’è comunque da dire che la ripresa dell’economia, in particolar modo legata al settore automotive, avrebbe comunque permesso un aumento degli ordinativi e la crescita di fatturato della nosta azienda.

2.

Anche il fatturato estero ha visto un trend positivo, con aumento degli ordinativi da parte di paesi europei quali la Germania, la Spagna, la Slovacchia la Polonia.

3.

Lo sviluppo di soluzioni sempre più all’avanguardia, orientate a maggiori performance dei macchinari, nel rispetto del minore impatto ambientale (minori emissioni, risparmio energetico, riduzione della rumorosità) è motivo costante di ricerca da parte di IMG. A questo si aggiungano aggiornamenti legati al software della macchina che permettono un monitoraggio remotato, nonché l’introduzione di PLC di nuova generazione.

4.

Saremo presenti al Plast di Milano con due stand, uno nel settore Plastica ed uno nel settore Rubber. Esporremo inoltre


Inchiesta Macchine Le nostre domande anche al DKT di Norimberga. Ai nostri clienti presenteremo soluzioni integrate, rivolte ad un pubblico sempre più attento che trova in IMG non unicamente un produttore di macchinari, ma un partner in grado di fornire soluzioni customizzate.

5.

Continua la richiesta, da parte della nostra attenta clientela, di macchinari compatti e dalle alte prestazioni, nel rispetto di consumi sempre più ridotti e di ripetibilità del ciclo produttivo. Ovviamente IMG non può non assecondare la propria clientela e in questi ultimi anni sono state sviluppate soluzioni in grado di soddisfare le esigenze dei nostri clienti.

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Le richieste più frequenti riguardano non solo l’automazione per lo scarico automatico ma anche la connessione in rete delle presse

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REP Italiana Roberto Sandrone

1 A un anno dal lancio del Piano Nazionale Impresa 4.0 da parte del nostro ministero dello Sviluppo Economico, che ha attivato l’incentivo dell’iperammortamento sull’acquisto di macchinari dotati di tecnologie Industry 4.0, qual è la vostra valutazione? Avete avuto un aumento degli ordinativi che potete imputare all’efficacia di questa misura? Avete riscontrato impatti positivi sul mercato italiano? 2 A livello di export dei vostri prodotti, quindi di vendita su mercati esteri, come sono andate le cose nel 2017? Quali mercati giudicate più interessanti allo stato attuale? 3 Potete anticiparci qualche cosa dei vostri programmi per il 2018 in fatto di sviluppo di nuovi prodotti o di potenziamento della vostra attività? 4 Ci sono eventi fieristici in Europa a cui parteciperete nel 2018, come per esempio il DKT di Norimberga o il Plastico/Rubber di Milano? Potete anticiparci qualche cosa della vostra presenza a questi eventi e di quali obiettivi vi proponete di raggiungere? 5 Sul fronte tecnologico quali trend state riscontrando? Quali sono le richieste più frequenti manifestate dalla vostra clientela e in che modo stanno influenzando il modo in cui concepite i vostri prodotti?

Commercial manager Italy area

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Effettivamente quest’anno, anche grazie alla legge di bilancio mirata allo sviluppo economico e industriale, abbiamo avuto un incremento abbastanza significativo di ordini. Questa misura è stata sicuramente molto efficace e ha permesso alla clientela di iniziare un rinnovamento di macchinario che in passato per varie ragioni era stato sempre rinviato.

2.

Come REP Italiana abbiamo sotto controllo solamente il mercato nazionale, ma le informazioni provenienti dalla casa madre sono sicuramente molto positive. I mercati mondiali dove REP International ha avuto modo, nel 2017, di avere i migliori riscontri in termini di ordini sono stati Stati Uniti, Messico, Cina, Medio Oriente. Per l’ Europa, la REP Tedesca è sempre ai primi posti, seguita dalla REP Italiana e dalla Francia. Abbiamo anche registrato un buon carnet di ordinativi per l’Inghilterra e i paesi scandinavi.

4.

REP partecipa a tutte le fiere del settore gomma a livello mondiale. Saremo presenti al Plast 2018 e anche a DTK di Norimberga. Ovviamente la prelazione sull’organizzazione di ogni fiera è di tipo territoriale, vale a dire che ogni filiale o agente si occupa delle fiere del proprio territorio, sempre con il supporto della casa madre.

5.

Il trend più significativo dopo la richiesta di automazione per lo scarico in automatico dei prodotti stampati è sicuramente il collegamento in rete delle presse, per monitorare la meglio la produzione e tenere sotto controllo un reparto produttivo. REP dispone dal 1986 un sistema denominato REP NET che con varie evoluzioni negli anni è giunto alla denominazione tecnologia di : REP NET 4. Abbiamo infatti molte richieste di reti di collegamento tra presse, in particolare su macchinario nuovo. 

3.

La REP è giunta ormai da circa 2 anni alla decima generazione di presse. Nel 2018 sono previsti notevoli incrementi di tecnologici a miglioramento di questa generazione. Per quanto riguarda il prodotto è stata anche lanciata nell’ ambito della generazione 10 una gamma di presse denominata Core, che ha un prezzo al cliente più basso, ma sempre con il medesimo livello di tecnologia e qualità. La differenza sostanziale tra la pressa Extended e quella Core, è che quest’ ultima è decisamente standard, vale a dire equipaggiata unicamente con opzioni standard, mentre la gamma Extended può essere equipaggiata sia con opzioni standard che speciali o addirittura molto speciali.

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

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FOCUS

«La connessione e l’interconnessione trasformano i

prodotti in mezzi di comunicazione e generano una relazione stabile tra cliente e fornitore

Rivi Magnetics Roberta Rivi

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Sales director

1

La nostra valutazione è senza dubbio positiva, sia in termini economici che tecnologici d’impresa. La connessione, e ancor più l’interconnessione, genera una relazione stabile tra cliente e fornitore, anche tramite il prodotto che diventa un mezzo di comunicazione continua tra due soggetti. Si crea così un duplice effetto: da un lato, l’incremento degli ordinativi sostenuti dai benefici della normativa fiscale in vigore e dall’altro lato, la possibilità reale di interconnessioni che ci permetteranno di essere costantemente a contatto con il cliente.
 Si intravedono i primi segnali di un aumento ordinativi imputabile all’Industry4.0
 L’impatto sul mercato italiano è positivo, anche se ancora limitato. Le aziende hanno iniziato ad attivarsi, percependo I4.0 con ottimismo.

2

Anche grazie alla partecipata tedesca Roemheld-Rivi Gmbh (www.roemheld-gruppe.de), che ci assicura una forte e referenziata presenza sui mercati mondiali, abbiamo avuto un deciso aumento dell’export nel corso del 2017. I mercati ci indicano uno sviluppo generalizzato sia nei paesi industriali che nei paesi in via di sviluppo.

32

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

3

La presentazione delle prossime novità avverrà soprattutto nel 2019, in quanto siamo in fase di industrializzazione di alcune tipologie di prodotti, mentre in area R&D ci sono alcuni progetti che riteniamo di grande interesse. 
 Le attività di potenziamento di Rivi Magnetics per l’anno 2018 si concentreranno sull’efficientamento complessivo della azienda grazie alla forte informatizzazione in tutti i reparti aziendali, sia office che produttivi.

4

Come Rivi Magnetics saremo presenti alla SamuPlast di Pordenone agli inizi di febbraio 2018, nonché a Eurostampi MECSPE di Parma a fine marzo 2018 e a Plast/Rubber di Milano a fine maggio 2018. Le fiere a cui parteciperemo all’estero tramite la nostra consociata Roehmeld-Rivi sono Kuteno in Polonia ai primi di giugno 2018, DKT a Norimberga e Fukuma in Germania.
 Tra gli obiettivi, la diversificazione del fatturato sia in termini di aree geografiche che di settori di mercato

5

Sia per processo che per prodotti ci viene sempre più richiesto di ottemperare alle predisposizioi per l’Industry4.0. Un particolare riguardo è posto alle normative, per le quali i clienti sono sempre più attenti ed esigenti, avendo la necessità di risposte serie ed affidabili.
 Davide Rivi, CEO della Rivi Magnetics, è parte di alcuni gruppi di lavoro (ISO TC 270-WG3) impegnati nella stesura delle normative tecniche.
 In conseguenza di tutto quanto sopra siamo sempre più attenti alla sicurezza del prodotto, alla soluzione dei problemi dei clienti sia in termini economici che di efficienza ed efficacia delle risorse anche grazie, ripetiamo, all’interconnessione. 


Inchiesta Macchine Le nostre domande

«Nel dicembre 2017 abbiamo ampliato il nostro reparto produttivo e nel corso del 2018 presenteremo due nuove presse

»

RPM Marco Inverardi

1 A un anno dal lancio del Piano Nazionale Impresa 4.0 da parte del nostro ministero dello Sviluppo Economico, che ha attivato l’incentivo dell’iperammortamento sull’acquisto di macchinari dotati di tecnologie Industry 4.0, qual è la vostra valutazione? Avete avuto un aumento degli ordinativi che potete imputare all’efficacia di questa misura? Avete riscontrato impatti positivi sul mercato italiano? 2 A livello di export dei vostri prodotti, quindi di vendita su mercati esteri, come sono andate le cose nel 2017? Quali mercati giudicate più interessanti allo stato attuale?

Amministratore delegato

1

Onestamente è molto difficile capire se l’incremento degli ordinativi, che per RPM ha superato di gran lunga le aspettative, sia da attribuire concretamente agli incentivi dell’iperammortamento. Sicuramente l’impatto è stato positivo, ha generato ottimismo e ha invogliato molte aziende ad investire. Questo argomento, anche se sembra banale, è molto complesso e come spesso succede in Italia, anziché essere chiaro al 100% in tutti i suoi punti, ha creato a chi di competenza ancora più confusione, generando una situazione di stallo.

3 Potete anticiparci qualche cosa dei vostri programmi per il 2018 in fatto di sviluppo di nuovi prodotti o di potenziamento della vostra attività? 4 Ci sono eventi fieristici in Europa a cui parteciperete nel 2018, come per esempio il DKT di Norimberga o il Plastico/Rubber di Milano? Potete anticiparci qualche cosa della vostra presenza a questi eventi e di quali obiettivi vi proponete di raggiungere? 5 Sul fronte tecnologico quali trend state riscontrando? Quali sono le richieste più frequenti manifestate dalla vostra clientela e in che modo stanno influenzando il modo in cui concepite i vostri prodotti?

le grandi idee di GAMMA STAMPI E N O I ERS

V A V NUO

Fustellatrice doppia a stazioni indipendenti FDS 12t-i

FDS 8t-i

Gamma Stampi dal 1987 opera nel settore delle costruzioni meccaniche. Avvalendosi di personale qualificato e dotata di un ampio parco macchine, affinando negli anni le proprie capacità, progetta e costruisce macchine per applicazioni speciali in diversi settori. Dal 2006 costruisce e commercializza direttamente presse speciali con relativi stampi dedicate al settore della gomma. Gamma Stampi di Archetti & C. snc works since 1987 in the mechanical constructions field. During the years it has improved its abilities. Thanks to a qualified staff and a large machine fleetit plans and builds machines for special applications in different fields. Since 2006 it builds and directly sells some special presses with respective moulds in the rubber field. GAMMA STAMPI di Archetti & C. s.n.c. - Via Largo del Lavoro, 15/17 - 25040 CLUSANE D’ISEO BS - ITALY Tel. 030/9898049  info@gammastampi.com  www.gammastampi.com  skype: gamma-one


FOCUS

2

Le esportazioni nel 2017 hanno avuto un notevole incremento e il 2018 si prospetta un anno molto positivo. Ad oggi abbiamo già raggiunto il 40% del fatturato dello scorso anno, e abbiamo trattative molto concrete, per un ulteriore 20% che si chiuderanno a breve. I mercati che ci stanno dando più risultati sono: Germania,UK, Francia e Spagna.

«

Molte aziende chiedono servizi in linea con Industria 4.0, a basso consumo energetico e macchine ibride o anche solo elettriche

RTech Engineering Alberto Beati

»

Direttore commerciale

3

Abbiamo ampliato il nostro reparto produttivo di 1.000 metri quadri nel dicembre 2017, inserendo un reparto per la lavorazione dei pezzi che compongono le nostre presse, per poter produrre, visto l’incremento degli ordini, un maggior numero di macchine. Abbiamo inoltre progettato e realizzato due nuove presse l’Ecotronic SmartWire e l’Ecotronic Short, in collaudo da ottobre 2017 presso un cliente fidato, che presenteremo ufficialmente al Plast 2018.

4

Come anticipato, presenteremo in entrambi gli eventi due nuove presse. La prima è l’Ecotronic SmartWire, che renderà la produzione molto simile alla gestione di un software del computer. Significa passare dall’ordine di stampaggio di un pezzo al prodotto finito con un “clic”, e non avere bisogno di alcun tecnico di manutenzione o di avviamento della pressa. L’Ecotronic Short è invece una pressa intelligente e supercompatta con caratteristiche uniche per il mercato mondiale dei costruttori di presse per stampaggio gomma.

5

La richiesta più frequente è avere una pressa che sia al 100% un macchinario autonomo, interfacciato ad altri macchinari, che insieme generino la produzione necessaria con l’aiuto di meno personale possibile e, soprattutto, uomini con attitudini diverse da quelle del passato. La nuova generazione, che ormai è già sul mercato del lavoro da tempo, non ha, e non può avere l’esperienza che richiedono i vecchi macchinari, perché il loro percorso formativo è stato improntato sulla tecnologia e sull’innovazione, non sull’utilizzo di macchinari con tecnologia vecchia di 25 anni. Pre p a r a re i l f u t u ro p e r q u e s to n u ovo t i p o d i professionalità e fare in modo che le capacità e le idee di questi professionisti siano sviluppabili e utili è quindi un obbligo. I macchinari devono seguire le persone e non viceversa, devono essere costruiti per chi li utilizza e connessi al mondo esterno. Fortunatamente i nostri prodotti si sposano perfettamente con queste idee e i notevoli investimenti di tempo e denaro degli ultimi anni ci hanno consentito di procedere velocemente verso questo trend, consentendoci di affermare senza nessuna presunzione che per RPM il futuro è il nostro presente. 

34

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

1

Direi di sì: a mio parere la possibilità di accedere all’iperammortamento ha dato la spinta a molte aziende per riprendere a investire con impatto evidentemente positivo sul mercato italiano.

2

Abbiamo venduto qualche macchina all’estero ma siamo ancora in fase di strutturazione per poter affrontare il mercato “globale”. A livello europeo considero Germania e paesi dell’Est i più interessanti.

3

Ci stiamo strutturando sia a livello tecnico che operativo. Il nostro target è di realizzare macchinari che possano dare un valore aggiunto in termini di produttività e affidabilità e quindi stiamo operando in questa direzione.

4

Parteciperemo a Plast/Rubber di Milano con una pressa operante con uno stampo per prodotti tecnici, per far apprezzare la qualità dei risultati che si possono ottenere con la tecnologia da noi adottata.

5

Anche qui Industria 4.0 fornisce un input importante: molte aziende si stanno adeguando richiedendo servizi ad essa connessi. Sempre in auge resta il discorso relativo al risparmio energetico mentre per il nostro settore specifico è ancora residuale, ma in aumento, l’interesse per macchinari completamente elettrici, restando apprezzato il discorso dell’ibrido (oleo-elettrico). 


Inchiesta Macchine

«I mercati che si dimostrano più promettenti sono quello russo e

Le nostre domande 1 A un anno dal lancio del Piano Nazionale Impresa 4.0 da parte del nostro ministero dello Sviluppo Economico, che ha attivato l’incentivo dell’iperammortamento sull’acquisto di macchinari dotati di tecnologie Industry 4.0, qual è la vostra valutazione? Avete avuto un aumento degli ordinativi che potete imputare all’efficacia di questa misura? Avete riscontrato impatti positivi sul mercato italiano?

quello del Sud-Est asiatico, che nel 2017 ci hanno dato ottime soddisfazioni

»

Saspol Davide Dondena Managing director

2 A livello di export dei vostri prodotti, quindi di vendita su mercati esteri, come sono andate le cose nel 2017? Quali mercati giudicate più interessanti allo stato attuale?

1

Sicuramente il Piano Nazionale Impresa 4.0 ha contribuito nell’incremento degli ordini, ma non nella maniera in cui si pensava; chi ha investito è perché era già in programma nel suo business plan e ha quindi colto l’opportunità usufruendo di questo iperammortamento. Per chi non aveva budget né previsione d’investimento, l’influenza di Industry 4.0 è stata irrisoria.

3 Potete anticiparci qualche cosa dei vostri programmi per il 2018 in fatto di sviluppo di nuovi prodotti o di potenziamento della vostra attività? 4 Ci sono eventi fieristici in Europa a cui parteciperete nel 2018, come per esempio il DKT di Norimberga o il Plastico/Rubber di Milano? Potete anticiparci qualche cosa della vostra presenza a questi eventi e di quali obiettivi vi proponete di raggiungere?

2

5 Sul fronte tecnologico quali trend state riscontrando? Quali sono le richieste più frequenti manifestate dalla vostra clientela e in che modo stanno influenzando il modo in cui concepite i vostri prodotti?

Sicuramente i più promettenti sono il mercato russo e quello del Sud-Est asiatico. Le cose nel 2017 sono andate molto bene, abbiamo mantenuto il 75% extra Unione Europea e il 25% Europa.

3

Nel 2018 abbiamo in programma la presentazione della nuova linea Yizumi, sia durante il nostro Open House che si terrà presso la nostra sede a Vigevano dal 19 al 23 Marzo 2018, sia durante la coesposizione durante la fiera PLAST a Milano, dal 29 maggio al primo giugno 2018.

4

In ordine, parteciperemo esponendo alle seguenti fiere: JEC Parigi 6/8 marzo 2018; Tires&Rubber Russia 24-27 aprile 2018; Asia Rubber Expo New Delhi 4/6 maggio 2018; Plast Milano 29 maggio/primo giugno; DKT Norimberga 2/5 luglio; Reifen Francoforte 11/15 settembre 2018. Tra gli obiettivi che ci poniamo, sicuramente quello di acquisire nuovi clienti e di incrementare ulteriormente il nostro fatturato.

5

I clienti stanno richiedendo ciò che già la nostra azienda offre in realtà già da anni, ovvero l’utilizzo di brand di primarie aziende utilizzati per la produzione delle nostre macchine.

«

Gli incentivi di Impresa 4.0 richiedono iter burocratici complessi. Più efficace sarebbe una vera deregolamentazione e un carico fiscale equo

Suprema Maurizio Coscia

»

Responsabile commerciale

1

Il Piano 4.0 ha senz’altro favorito, anche per noi e nella la nostra modesta dimensione, un aumento di ordini e fatturati. La valutazione è però nel complesso negativa, in prima battuta perché il 4.0 consente un risparmio fiscale motivante soprattutto ad aziende con utili consistenti e dunque non alla pluralità di quelle che dovrebbero rinnovarsi. Inoltre il conseguente minor gettito andrà coperto in altro modo. Comunque la questione di fondo ancor più negativa è che non servono incentivi di questa natura ad aziende che il cosiddetto 4.0 lo stanno implementando in proprio da parecchi anni, anche perché l’accesso ai vantaggi è in relazione ad appesantimenti burocratici ed amministrativi che aumentano la mole di soggetti, enti e funzioni parassitari. Avrebbe invece senso implementare una vera deregolamentazione, una sburocratizzazione e un carico fiscale equo.

2

Nel 2017 sull’estero ci siamo mossi in modo positivo. Ci sono diversi mercati minori rispetto ai Brics idonei al prodotto italiano in una fase positiva. Cito, tra quelli più promettenti per noi, il Sudafrica, il Vietnam e il Messico.

3

Abbiamo in programma una serie di macchine a iniezione senza colonne di medio tonnellaggio a basso consumo e

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

35


FOCUS

una serie di pompe a ingranaggi di design specifico per retrofit estrusori e mescolatori.

4

Al Plast saremo per certo presenti con diversi prodotti. Al DKT, così come ad altri eventi è improbabile per il maggior impegno richiesto. Punteremo dunque ai potenziali clienti già ben predisposti verso i prodotti made in Italy. 

«

Per il 2018 il nostro sforzo si concentrerà sulla crescita dei contenuti tecnologici e di processo per dare un valore aggiunto al cliente

»

STATE Technologies Francesco Valsecchi Direzione

1

Sicuramente l’incentivo si è fatto sentire, ma nel complesso la crescita importante che abbiamo registrato è stata costituita dall’acquisizione di nuovi clienti che hanno voluto darci fiducia. Si potrebbe quantificare l’effetto 4.0 con circa il 10% del nostro aumento, a fronte di una crescita complessiva pari quasi al 30% sul mercato italiano.

2.

Operiamo solo sul mercato italiano.

3.

Per il 2018 il nostro sforzo si concentrerà sulla crescita dei contenuti tecnologici e di processo, cercando quindi di creare un valore aggiunto strategico per il cliente. La ricerca sui materiali ed il loro comportamento sulle nostre macchine fornirà in anticipo al cliente la soluzione a molti dei problemi reali che lo stampatore di gomma affronta quotidianamente. Parallelamente stiamo crescendo a livello di personale, sia commerciale che tecnico, per essere sempre più presenti sul territorio e vicini ai nostri clienti.

4.

Parteciperemo ad entrambi, ma la nostra sfida sarà il Plast. Ci proponiamo di mostrare sul campo i benefici di un sistema di iniezione FIFO affidabile e performante, senza uguali sul panorama internazionale dello stampaggio degli elastomeri.

5.

Sicuramente i clienti vengono da noi cercando qualcosa di più performante rispetto a quello che già possiedono. La risoluzione di problemi riscontrati con le precedenti tecnologie ci ha spalancato le porte di molte aziende, che stentavano a credere in un marchio ancora non così diffuso. L’obiettivo per noi è la costruzione di una reale crescita con i nostri clienti, che considerano Maplan un nuovo punto di partenza, un partner che li accompagna per il raggiungimento di standard qualitativi sempre più alti. 

36

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

«

Il 2018 vedrà l’acquisizione di una nuova unità produttiva che integrerà e completerà quella esistente di Costa Mezzate

UTP Vision Franco Rossi

»

Sales manager

1

Il 2017 si è chiuso con una performance straordinaria. Un altro anno con un record assoluto di fatturato per UTPVision e i risultati economici ci permetteranno di pianificare gli sviluppi e le attività commerciali con sufficienti garanzie e coperture per l’anno in corso. Il fattore di crescita più significativo si è verificato nel mercato Italiano grazie al Piano Nazionale Impresa 4.0 che ha fatto crescere gli ordinativi del mercato interno di oltre il 30%. L’impatto è stato certamente positivo, ma se è da considerarsi un intervento una-tantum è palese il rischio di vedere gli ordini diminuire il prossimo anno. Se al contrario è stato capace di generare un cambiamento filosofico, allora vedremo una positiva ripercussione anche nei prossimi anni a venire.

2.

La fase espansiva del mercato globale, che ha decentrato le produzioni in ambiti territoriali lontani dall’Europa occidentale, in aree competitive in termini di costo del lavoro e in molti casi con interessanti vantaggi per le aziende, è sempre più consolidata. UTPVision guarda sempre più allo sviluppo aziendale, commerciale e produttivo che oltrepassa i confini geografici che si era posta solo alcuni anni fa. La struttura tecnico commerciale nel Far East è in crescita per permettere un’adeguata gestione e sviluppo di quei mercati. L’economia ci dice oggi che i paesi emergenti pur soffrendo di diversi fattori interni, rimangono in crescita. Grazie alla ripresa del Vecchio Continente, l’economia mondiale mantiene un livello tale da aspettarsi prospettive interessanti. Alcuni paesi viaggiano con velocità sicuramente al di sopra di quelle europee. Corea, Cina ad altre nazioni nel Sud-Est asiatico, ma anche Stati Uniti ed Europa dell’Est. Il Sud America e la Russia rimangono al palo per le note situazioni politiche interne.

3.

Da parte nostra non abbiamo ancora una vera e propria pianificazione di nuovi prodotti, ma siamo sempre attenti alle richieste dei clienti e facciamo il possibile per promuovere un livello più evoluto delle nostre soluzioni e anticipare le necessità per le applicazioni del futuro. Il 2018 vedrà invece l’acquisizione di una nuova unità produttiva che integrerà e completerà l’attuale stabilimento di Costa Mezzate.

4.

In Europa saremo ovviamente presenti al Plast di Milano e al DKT di Norimberga. Parteciperemo inoltre al Tuyap in Turchia


Inchiesta Macchine e molto probabilmente al Fakuma in Germania. La presenza in queste fiere è fondamentale per incontrare i nostri clienti e confrontarci sulle questioni relative ai loro mercati già consolidati. Presenteremo anche qualche novità per valutarne le potenzialità future. Sarà comunque un piacere incontrarsi in queste occasioni speciali per rafforzare le partnership esistenti e svilupparne di nuove. Fuori dall’Europa saremo impegnati nel Rubbertech China e stiamo valutando alcune fiere in paesi dove iniziare una attività di scouting.

5.

In passato abbiamo prodotto molte macchine dedicate al controllo di prodotti geometricamente semplici come gli O-Rings, ma le prospettive di crescita ci impongono una particolare attenzione a prodotti con caratteristiche fisiche complesse e a soluzioni dedicate per le movimentazioni speciali che permettano l’esecuzione dei controlli stessi. Non nascondo che alcuni materiali hanno delle difficoltà intrinseche in alcune fasi del controllo e per un risultato eccellente necessitiamo di soluzioni all’avanguardia. Tutte queste nuove sfide sono affrontabili solo con investimenti nel R&D che UTPVision continua e continuerà a sostenere come fondamento della propria filosofia aziendale.

Le nostre domande 1 A un anno dal lancio del Piano Nazionale Impresa 4.0 da parte del nostro ministero dello Sviluppo Economico, che ha attivato l’incentivo dell’iperammortamento sull’acquisto di macchinari dotati di tecnologie Industry 4.0, qual è la vostra valutazione? Avete avuto un aumento degli ordinativi che potete imputare all’efficacia di questa misura? Avete riscontrato impatti positivi sul mercato italiano? 2 A livello di export dei vostri prodotti, quindi di vendita su mercati esteri, come sono andate le cose nel 2017? Quali mercati giudicate più interessanti allo stato attuale? 3 Potete anticiparci qualche cosa dei vostri programmi per il 2018 in fatto di sviluppo di nuovi prodotti o di potenziamento della vostra attività? 4 Ci sono eventi fieristici in Europa a cui parteciperete nel 2018, come per esempio il DKT di Norimberga o il Plastico/Rubber di Milano? Potete anticiparci qualche cosa della vostra presenza a questi eventi e di quali obiettivi vi proponete di raggiungere? 5 Sul fronte tecnologico quali trend state riscontrando? Quali sono le richieste più frequenti manifestate dalla vostra clientela e in che modo stanno influenzando il modo in cui concepite i vostri prodotti?

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DALLE AZIENDE

Elastomeri speciali per alte prestazioni

Z

eon è un’azienda particolarmente sensibile al marketing dei suoi prodotti, inteso come attenzione alle caratteristiche del mercato e soprattutto alle esigenze degli utilizzatori. Questo è il concetto che ha ribadito Riccardo Musci, responsabile di Zeon Europe in Italia, inaugurando i lavori di un interessante workshop, organizzato dal gruppo nella sua sede milanese lo scorso ottobre, e particolarmente mirato sui gradi per alte prestazioni degli elastomeri HyTemp® e Zetpol®. Dopo la presentazione dei componenti dello staff di Zeon Europe in Italia presenti al seminario, Riccardo Musci ha illustrato il gruppo Zeon, prossimo ormai al compimento dei primi 70 anni di vita, dal momento che è stato fondato nel 1950. Con un fatturato di circa 2,2 miliardi di euro e con più di 3.000 dipendenti, Zeon è uno dei maggiori produttori mondiali di polimeri e dispone di stabilimenti e uffici internazionali in Asia, USA e Giappone e laboratori di ricerca e sviluppo in Giappone e USA. Nell’ambito degli elastomeri speciali, per resistenza a calore e olio, Zeon è indubbiamente riconosciuta come leader di mercato, grazie ai polimeri

Un momento della giornata milanese organizzata da Zeon Europe Italia nella propria sede. 38

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

Il 26 ottobre 2017 si è svolto a Milano un seminario organizzato da Zeon Europe Italia, durante il quale è stata presentata l’intera gamma degli elastomeri HyTemp® e Zetpol®, con particolare attenzione rivolta ai gradi ad alte prestazioni

Zetpol® HNBR, la cui produzione iniziò nel 1984 e si è recentemente ampliata con una nuova linea nello stabilimento di Kawasaki, dedicata ai prodotti HP Zetpol® e Zetpol® latex, e HyTemp® ACM, famiglia di elastomeri poliacrilici ancora in espansione dopo l’acquisizione della giapponese Tohpe Corporation nel 2013. Non bisogna però dimenticare che Zeon è il primo produttore mondiale di gomma nitrilica (Nipol®NBR) e conta anche sulla produzione di SBR, sia in emulsione che in soluzione, per la cui seconda tipologia ha avviato nel 2013 una consistente produzione a Singapore, e di epicloridrina (Hydrin®ECO). Inoltre, dalla distillazione delle frazioni C4 e C5 del petrolio Zeon ottiene molti altri materiali, che vengono utilizzati nelle produzioni di adesivi, vernici, inchiostri, lenti, film ottici, fragranze, cosmetici e additivi alimentari.


Materie prime

I trend futuri del mercato automotive illustrati nella sua relazione da Kai Kremer, New Business Development & Commercia Manager HNBR di Zeon Europe.

Le poliacriliche HyTemp® Peter Abraham, Senior Technical Manager di Zeon Chemicals Europe, ha affrontato l’argomento delle poliacricliche di Zeon, a nome commerciale HyTemp®, prodotte nei due stabilimenti di Kawasaki in Giappone e di Louisville negli Stati Uniti. Classificata come gomma speciale per

l’ampio intervallo di temperature utilizzabili (da -40°C a +200°C di picco), per l’eccellente resistenza agli oli e lubrificanti, per l’intrinseca resistenza ad ozono e raggi UV e per la bassa trasmissione di rumore e vibrazione, la gomma poliacrilica offre, rispetto ad altre gomme speciali, una serie di vantaggi: • una soluzione per resistenza agli oli a più basso costo rispetto a gomme come i fluoroelastomeri (FVMW e FKM); • una migliore resistenza ad alte tem-

perature rispetto ad HNBR ed epicloridrina; • una migliore resistenza agli oli rispetto alle gomme siliconiche (VMQ e FVMQ). Più dell’80% delle applicazioni sono relative al settore auto, dai tubi per motori turbocompressi agli antivibranti, dalle guarnizioni della testa motore e della coppa dell’olio a quelle degli isolatori e dei filtri olio e valvole. Dopo avere illustrato in dettaglio formulazioni, proprietà e lavorazione delle mescole, nonché i processi di traL’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

39


DALLE AZIENDE

sformazione per ottenere i manufatti finali, Peter Abraham ha infine proposto le famiglie di elastomeri HyTemp®: • HyTemp® AR 70, con vulcanizzazione su cloro, la più grande tipologia di gomme poliacriliche prodotte attualmente in termini di volume, idonee all’estrusione e allo stampaggio ad iniezione; • HyTemp® 4050, con vulcanizzazione su cloro/carbossile, idonea allo stampaggio ad iniezione senza necessità

40

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

di post-vulcanizzazione se non in casi particolari; • HyTemp® PV04, con vulcanizzazione a perossido; • HyTemp® HT-ACM, gradi AR12, AR12B e AR22 per stampaggio e gradi AR212HR e AR212XP per estrusione. Importante la precisazione che la selezione del grado da utilizzare deve essere fatta tenendo conto di tre variabili, ossia la prestazione a bassa tempe-

Due slide presentate nell’arco della giornata. Sopra, alcune applicazioni di utilizzo delle famiglie di elastomeri HyTemp®. In basso, settori e impieghi specifici dell’HNBR Zetpol®. Nella pagina a fianco gli obiettivi di resistenza al calore e agli oli che sta perseguendo Zeon nello sviluppo dei suoi nuovi gradi di Zetpol®.


Materie prime

ratura, la resistenza agli oli e il sistema di vulcanizzazione. La parte più interessante della presentazione è stata quella relativa alla comparazione delle diverse famiglie che, partendo dalle formulazioni, ha riguardato le proprietà originali e quelle dopo invecchiamento in aria e olio.

L’HNBR Zetpol® Kai Kremer, New Business Development & Commercial Manager HNBR di Zeon Europe, ha parlato dell’HNBR Zetpol®, prodotta in quattro stabilimenti, di cui tre in Giappone (Kawasaki, Takaoka e Tukuyama) e uno negli USA, Texas (Bayport). Classificata come elastomero resistente ad alta temperatura (150°C) e olio, questa gomma, grazie anche alle sue prestazioni a basse e alte temperature (da -45°C a +150°C), trova utilizzo per circa il 75% delle applicazioni nel settore auto, in particolare per cinghie di trasmissione. Il contenuto di acrilonitrile e il grado di saturazione influenzano le proprietà delle mescole a base Zetpol® e l’ampia gamma di gradi a disposizione dell’utilizzatore permette di soddisfare le molteplici esigenze del mercato, offrendo prestazioni assolute per alcune od opportuni bilanciamenti di prestazioni diverse per altre. Partendo da una formulazione standard, sono stati esaminati gli ingredienti e i due metodi di vulcanizza-

zione, a perossido e a zolfo, per poi illustrare la lavorazione delle mescole e i processi di trasformazione. L’esposizione delle famiglie degli elastomeri Zetpol®, accurata e precisa nell’esemplificare formulazioni, ingredienti e risultati delle prove meccaniche e di invecchiamento, comprende: • terpolimeri flessibili LT Zetpol®, con comparazione del grado 2010 standard ai gradi 3310, 4310 e 4300, in cui il terzo monomero abbassa la temperatura di transizione vetrosa; • Zetpol® EP, di facile lavorazione sia per la mescolazione che per lo stampaggio, a compressione ed iniezione, e l’estrusione; • Zetpol® 2001, che offre un eccellente bilanciamento di proprietà; • HP-Zetpol®, ad alte prestazioni per il Compression Set e quindi idoneo per guarnizioni sottili e applicazioni dinamiche. • Zeofort® ZSC, grado ad alta saturazione modificato con metacrilato di zinco, con eccellenti prestazioni di proprietà fisiche e resistenza all’abrasione in un’ampa gamma di temperature.

Le tendenze del mercato auto La selezione del grado idoneo a una specifica applicazione deve basarsi sul contenuto di acrilonitrile, sulla viscosità Mooney e sulla saturazione. Kai Kremer ha tenuto anche l’ultima

presentazione del seminario, che ha mantenuto vivo l’interesse dell’uditorio, visto l’argomento di grande attualità: si è parlato infatti delle tendenze del mercato dell’auto sia in termini di produzione, di auto e di motori, che di normative e cambiamenti degli attuali motori e sistemi di trasmissione. Sono state mostrate le previsioni della produzione dell’auto fino al 2021 nelle più importanti aree geografiche mondiali, partendo dai dati consolidati (dal 2005 al 2017) e prendendo in considerazione i dieci più importanti produttori mondiali. Più specificatamente rivolta all’utilizzo degli elastomeri Zeon è stata l’ultima parte di questa presentazione, che ha esposto le tendenze generali del mercato dell’auto, affrontando i temi di riduzione delle emissioni, di riduzione dei costi, di crescita dei motori turbocompressi, di cinghie di trasmissione e conseguentemente di collaborazione tra i fornitori di primo equipaggiamento e di necessità di mettere a punto nuovi elastomeri che permettano di realizzare le innovazioni in gioco. Un uditorio competente, composto essenzialmente da produttori di mescole e fornitori di primo equipaggiamento del settore auto, ha seguito tutte le presentazioni del seminario con attenzione e interesse ed è intervenuto alla fine con domande mirate, a cui i tecnici di Zeon hanno dato risposte esaurienti.  L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

41


DALLE AZIENDE

Evoluzione continua

di Giuseppe Cantalupo

A

ncora un’espansione alla Franciacorta Stampi di Corte Franca, Brescia. Ci avevano detto che lo avrebbero fatto quando siamo andati a trovarli a luglio di due anni fa e lo hanno fatto. Ce ne hanno parlato in un recente incontro Franco Cadei, responsabile tecnico-commerciale e co-titolare e fondatore dell’azienda insieme a Cristian Ferrari ed Ezio Ghitti, e Valentino Bonardi, responsabile commerciale e marketing: le stesse persone che abbiamo incontrato due anni fa.

Lo sviluppo aziendale Sono passati appena diciotto anni da quando – nel 2000 – la società è sorta grazie all’intraprendenza di tre amici e si può sicuramente dire che Franciacorta Stampi ha brillantemente superato, già da qualche anno, l’esame di maturità nel mondo degli stampisti, conquistandosi un posto di primo piano nello scenario internazionale dei produttori di stampi per lo stampaggio della gomma, e non solo. Per far fronte adeguatamente alle crescenti richieste della clientela, nel 2016 la società effettua un ampliamento della sua struttura mediante l’acqui-

Franco Cadei: titolare, responsabile tecnico-commerciale di Franciacorta Stampi. 42

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

Franciacorta Stampi ha realizzato lo scorso anno un secondo ampliamento del suo sito di Corte Franca, Brescia, che permette di migliorare ulteriormente l’organizzazione di funzioni e servizi della struttura operativa nel suo complesso. Ne hanno guadagnato, in particolare, l’attività produttiva e la logistica, ma anche i laboratori di controllo e di ricerca hanno tratto vantaggio dal più ampio spazio resosi disponibile


Stampi A sinistra, Valentino Bonardi: responsabile commerciale e marketing. Sotto, fase di lavorazione.

sizione di un capannone di 500 m 2 che porta a 1.500 i metri quadrati totali dell’insediamento. Già con questa espansione migliora notevolmente l’organizzazione della produzione e della logistica. Ma esigenze sempre crescenti di una maggiore disponibilità di spazio inducono il management aziendale a effettuare una ulteriore espansione – comunque già programmata - che viene realizzata nel 2017 con l’acquisizione di un altro capannone, anche questo di 500 m2, con il quale la superficie totale occupata dall’azienda sale a 2.000 metri quadrati. Detto fatto, quindi, è il caso di dire. Strutturato e organizzato il capannone della prima fase, la società sta vivendo, come previsto dai piani di sviluppo, la seconda fase dell’espansione. «Notevoli, naturalmente – commenta Cadei – i miglioramenti della gestione della nostra attività nel suo complesso, in

particolare per quanto riguarda la logistica: più agevole la movimentazione e più efficiente l’immagazzinamento delle materie prime e dei materiali e dei prodotti in genere, migliore l’organizzazione del magazzino e più razionale il flusso dei materiali in entrata e uscita». In altre parole, snellimento notevole delle operazioni e maggiore rapidità nell’effettuazione degli interventi necessari per soddisfare le richieste dei clienti, specie quelle urgenti. Ma anche l’area dedicata alla produzione trae beneficio dal maggiore spazio disponibile, venendo a trovarsi completamente separata da quelle riservate al magazzino e alle attività dei laboratori ad essa connesse. Tra queste, quella dei test sugli stampi che, proprio grazie all’ampliamento, ha ricevuto una collocazione adeguata alla sua importanza. «L’estensione che abbiamo realizzato

– dichiara Bonardi – è un intervento di grande rilievo che giova non poco all’immagine aziendale. Per due motivi fondamentalmente: la migliore organizzazione di produzione, magazzini, laboratori e uffici consentita dalla disponibilità di più ampi spazi senza dubbio migliora l’efficienza della produzione; e questo di sicuro si riflette positivamente sulla qualità dei prodotti che produciamo e, in ultima analisi, sulla competitività dell’azienda. Il secondo aspetto, strettamente collegato al primo, è la maggiore soddisfazione che i nostri clienti traggono, quando vengono in visita da noi, dall’essere ospitati in ambienti moderni, ben organizzati e più accoglienti».

La conferma dai numeri Per il maggiore e tuttora crescente sviluppo dell’attività di Franciacorta Stampi, conseguente alla generale riorganizzazione del lavoro nell’azienda, è stato giocoforza per il management aumentare l’organico. «A tale scopo – ci dice Cadei – abbiamo inserito di recente nell’organico tre nuovi operatori professionalmente preparati, con i quali il numero dei nostri dipendenti sale a venti, e a breve ne assumeremo altri tre». Non a caso il titolare della società bresciana sottolinea l’importanza della preparazione professionale dei suoi collaboratori, perché, come egli stesso ci ha spiegato, quello della costruzione degli stampi è un settore molto particolare, che richiede adeguata preparazione ed esperienza per la complessità delle situazioni progettuali ed esecutive che le lavorazioni possono presentare. Doti che, ovviamente, si acquisiscono col tempo ma che, comunque, richiedono una formazione adeguata. E l’azienda di Corte Franca provvede anche L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

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DALLE AZIENDE

A sinistra, stampo per la produzione di un articolo bi-componente. Nella pagina a fianco, canali freddi “Thermo System”.

a questo, facilitata dall’essere dotata di macchinari di alto livello tecnologico e di software al passo coi tempi. E i risultati arrivano: aumenta la capacità dell’azienda di far fronte a richieste anche complesse, aumenta la qualità dei prodotti e aumenta il numero dei clienti. Sia in Italia che all’estero. Interessanti, a questo riguardo, i dati export. «Nel 2016 esportavamo il 30% della produzione – dichiara Cadei -. Oggi siamo al 45%, ma molto vicini al rapporto Italia/estero di 50/50, e confermo la nostra previsione che nei prossimi 4-5 anni raggiungeremo l’obiettivo dell’80% che ci eravamo prefissati. Questo, anche perché abbiamo acquisito importanti clienti esteri, con i quali abbiamo instaurato un ottimo rapporto commerciale». La società bresciana esporta principalmente in tutta Europa. Ma a questo export, che Bonardi chiama “diretto”, c’è da aggiungere quello “indiretto” in altri paesi, che documenta la presenza dell’azienda in queste aree. «È l’export rappresentato dai prodotti realizzati da nostri clienti con l’utilizzo di stampi fabbricati da noi, che vengono poi da questi esportati», precisa il responsabile commerciale e marketing.

Canali freddi e non solo Gli stampi prodotti dalla società bresciana trovano impiego nella produzione di articoli tecnici in gomma, silicone – sia solido che liquido – e termoplastica, sovrastampati e bi-componenti gomma44

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

plastica, per i più svariati settori industriali, quali automotive, medicale, elettrodomestici, automazione industriale, aeronavale e petrolchimico. Per citare i principali. L’azienda di Corte Franca dedica da lungo tempo particolare cura e attenzione allo sviluppo di sistemi termoregolati chiamati Thermo System (Cold Runner Block, CRB) di sua progettazione, che si distinguono principalmente per la loro compattezza, molto apprezzata dai clienti per la maggiore facilità di manovra e movimentazione consentita dal ridotto ingombro delle attrezzature. «Un’altra caratteristica dei nostri prodotti – spiega Bonardi – è il bilanciamento della temperatura sulla superficie del blocco e all’interno degli ugelli che permette anche di equilibrare in maniera ottimale il flusso del compound di gomma che viene iniettato direttamente nelle cavità dello stampo». Sono realizzazioni tecniche grazie alle quali lo stampatore consegue numerosi vantaggi: risparmio di materiale, processo produttivo più veloce, qualità costante della produzione, risparmio energetico. In breve: notevole risparmio economico. La gamma dei Thermo System sviluppati dalla società comprende quattro categorie di articoli: - il Thermo System Open Nozzle: canale freddo a ugelli aperti e quindi a flusso libero - il Thermo System Valve Gate: canale freddo con otturatore a comando pneumatico o oleodinamico

- il Thermo System Transfer: canale freddo dotato di camera di accumulo del materiale che poi verrà trasferito nelle cavità dello stampo. È un CRB particolarmente adatto allo stampaggio di articoli di bassa grammatura (può essere fornito con o senza otturatore) - il Thermo System Combo: è l’ultima versione di sistema termoregolato sviluppata dall’azienda che presenta il CRB e lo stampo in un unico pezzo: lo stampo, cioè, è già dotato del canale freddo, inglobatovi direttamente dall’azienda bresciana. Con questa gamma, capace anche di recepire richieste di eventuali optional da parte della clientela, Franciacorta Stampi è in grado di fornire allo stampatore il sistema più idoneo per risolvere i suoi problemi, anche se difficili e complessi. Ma l’azienda di Corte Franca non produce solo stampi e attrezzature per la gomma. «Col diffondersi della domanda di articoli co-stampati bi- o anche tri-componenti a partire dalla gomma e dalla termoplastica o anche dalla plastica, noi – ci dice Cadei - ci siamo dedicati anche a questo settore, nel quale siamo attivi già da diversi anni dopo un intenso periodo di studi molto impegnativi, anche sul piano economico, dei materiali, delle loro proprietà e dei test di controllo. Abbiamo anche fatto, naturalmente, prove preliminari di sovrastampaggio con stampi prototipi. Questo, per essere in grado di soddisfare richieste provenienti anche da questo settore tecnologico». «È così – prosegue il titolare - che la nostra gamma prodotti è arrivata ad affiancare agli stampi ‘normali’ per la gomma anche gli stampi 2K, così chiamati perché utilizzati, appunto, per il sovrastampaggio di due o anche più materiali. Per esempio, gomma e termoplastica, gomma e plastica, termoplastica e plastica, plastica e plastica». Il processo può es-


Stampi

sere eseguito sulla stessa macchina, se questa è dotata degli opportuni iniettori, oppure su più macchine, ognuna delle quali effettua l’overmoulding di sua competenza col materiale previsto. «Il procedimento è complesso – conclude il titolare - , e la sua complessità si riflette, maggiorata, sulla produzione dello stampo. Perché lo stampo per queste lavorazioni è un’attrezzatura di avanzato livello tecnologico davvero complessa».

L’Industria 4.0 è di casa Per Franciacorta Stampi l’obiettivo primario è sempre stato quello di procurare ai clienti con continuità benefici e vantaggi sempre maggiori attraverso lo sviluppo di tecnologie innovative capaci di soddisfare al massimo le loro aspettative. Appunto in questa ottica l’azienda risponde alle sfide di Industria 4.0 - la quarta rivoluzione industriale - , producendo e fornendo ai

clienti prodotti di alto livello tecnologico che li mettono in grado di elevare la qualità della loro produzione e la produttività dei loro processi. In altre parole, di aumentare la loro competitività nei confronti della concorrenza. «E questo è possibile – precisa Cadei con comprensibile soddisfazione - perché l’organizzazione e la produzione della nostra azienda già soddisfano, da diversi anni, i requisiti posti da Industria 4.0». Automazione, digitalizzazione dei processi, tecnologia che consente di disporre di macchine intelligenti, collegate in rete tra loro, con le quali fabbricare prodotti di superiore qualità sono, quindi, realtà già di casa nella società bresciana. E le consentono di esprimere al massimo la sua capacità innovativa in un rapporto col cliente non solo come fornitore, ma anche come partner. Sono i principi di accorta strategia industriale ai quali il management di un’azienda giovane e dinamica e con lo sguardo rivolto al futuro come Franciacorta Stampi ispira la sua politica, nella concreta convinzione che la vicinanza al cliente, non disgiunta dalla qualità del prodotto, è la base del successo. 

SOGO SPA, AZIENDA LEADER NELLA PRODUZIONE DI ARTICOLI TECNICI IN GOMMA E PLASTICA RICERCA: AGENTI DI VENDITA PLURIMANDATARI – AREA: ITALIA Funzione di sviluppo commerciale e acquisizione nuovi business nei settori industriali (non automotive, non ferroviario in cui l’azienda è già fortemente presente).

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u

u Esperienza di vendita di articoli tecnici in gomma e plastica t Conoscenza del settore gomma e plastica e delle possibili applicazioni t u Doti organizzative e forte orientamento al risultato t Gli interessati potranno inviare il loro curriculum vitae con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali (D. Lgs. 196/2003) citando il rif. AP, al seguente indirizzo:

sales@sogo.it

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio · febbraio 2018

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DALLE AZIENDE

Una storia americana

di Gianpaolo Brembati

C

M Manzoni, l’azienda fondata nel 1965 da Costante Manzoni a Fusignano (Ravenna) per la produzione di mescole di gomma per il settore tecnico, sta diventando un gruppo globale di notevole consistenza, sia per il numero di stabilimenti che per la capacità produttiva. Questo grazie soprattutto al nuovo stabilimento americano, la Evercompounds LLC, situata negli Stati Uniti a Olive Branch, Mississippi, che ha incominciato la sua attività produttiva negli ultimi mesi del 2017. Abbiamo incontrato recentemente Carlo Baldovino, direttore generale Evercompounds LLC, che ci ha fornito alcune informazioni sul nuovo sito produttivo americano.

Joint venture «La Evercompounds LLC – ci racconta Carlo Baldovino – è una joint venture tra il gruppo CM Manzoni e il colosso americano Caterpillar. La collaborazione tra i due gruppi è nata in Italia, dove l’esperienza di oltre cinquant’anni nel settore delle mescole del gruppo CM Manzoni e l’eccellenza tecnologica, di innovazione e di qualità dei manufatti in gomma di

Il sito produttivo di Evercompounds LLC, società controllata dal gruppo CM Manzoni, a Olive Branch, Mississippi. 46

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

Dopo due soli anni dall’acquisto di terreno e stabilimento in Mississippi, la nuova azienda del gruppo CM Manzoni, la Evercompounds LLC, ha incominciato a produrre mescole per il mercato statunitense

Caterpillar ha portato a opportunità di miglioramento e di crescita comuni. Evercompounds LLC nasce con l’idea di attuare questo modello di

lavoro anche negli Stati Uniti dove Caterpillar, con un’attività produttiva diversificata, già realizza diversi articoli in gomma, come tubi idraulici,


Compounding supporti motore, guarnizioni di tenuta, e altri». Quello americano non sembra essere un mercato facile per chi dall’estero vuole entrarci per iniziare un’attività produttiva e diventarne un attore importante in ambito industriale. «È vero – osserva Carlo Baldovino – quello americano, rispetto ad altri mercati come la Cina, è un mercato chiuso, ma caratterizzato comunque da una maggiore ricerca di fornitori altamente tecnologici e innovativi: per questo siamo convinti che Evercompounds LLC, progettata con linee produttive e sistemi di controllo all’avanguardia, possa diventare un fornitore di riferimento nei prossimi anni nell’area di Stati Uniti e Messico, grazie anche alla collaborazione con la società messicana IMC e con LTE, azienda del nostro gruppo che ha appena aperto un stabilimento in Messico». Occorre inoltre considerare che il mercato americano risulta poco diversificato dal punto di vista dei produttori di mescole (Hexpol, Preferred, Air Boss e pochi altri.) ed Evercompounds LLC, seguendo la strategia del gruppo CM Manzoni, conta di trarre vantaggio da questa situazione, mettendo, dice Baldovino, «la soddisfazione del cliente al centro dei propri obiettivi, che si prefigge di raggiungere attraverso chiare regole di comportamento ossia: offrire un livello e una flessibilità di servizio ottimali; perseguire un miglioramento continuo con l’obiettivo qualità di

“difetto zero”; mantenere un’attenzione continua sull’innovazione tecnologica e di prodotto; il tutto sfruttando l’esperienza tecnologica e di innovazione, sviluppata in tanti anni di fornitura nei principali settori applicativi di mercato».

La delegazione Evercompounds LLC all’International Rubber Conference ACS di Cleveland. Da sinistra, Tarun Sharma IMC Mexico, Maria Lucia Mosconi, Alberta Manzoni, Carlo Baldovino, Matteo Mosconi.

L’impianto in cifre

me volume mescolato. Ma i piani di sviluppo futuro prevedono di arrivare all’installazione complessiva di quattro linee di grosse dimensioni. La scelta di ricorrere all’ultima generazione di mescolatori è esemplificativa dell’intenzione dell’azienda di assicurare al mercato un’eccellenza tecnologica, che si basa anche su dosature automatiche e semiautomatiche, gestite da sistemi antierrore e tracciabilità molto avanzati che, con l’integrazione

Lo stabilimento dispone di un’area coperta molto ampia (circa 34.000 m2), suddivisa in tre capannoni principali dedicati alle linee di mescolazione e al magazzino, con la previsione di installare linee di calandratura ed estrusione. Attualmente sono operative due linee di mescolazione, dotate di tecnologia compenetrante e tangenziale, per una capacità di circa 22.000 ton/anno co-

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

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DALLE AZIENDE

Un gruppo articolato

in un nuovo sistema ERP, garantiscono costanza qualitativa e permettono di guardare con fiducia al raggiungimento dell’obiettivo di zero difetti.

Ricerca e sviluppo Il cuore di ricerca e sviluppo dell’azienda rimane a Fusignano, in provincia di Ravenna, dove il gruppo dei ricercatori è in continua crescita, vista la mole odierna di circa 4.000 diverse formulazioni gestite. Il completamento dei nuovi laboratori è la conferma dell’attenzione della società all’innovazione. Il personale R&D di Evercompounds LLC, che sarà responsabile dell’assistenza tecnica, svilupperà localmente il supporto applicativo, ricorrendo sia al laboratorio di Olive Branch che a quello centrale di Fusignano. La direzione tecnica rimarrà a Fusignano, mentre il laboratorio di Olive Branch agirà come laboratorio di controllo qualità, utilizzando reometri, viscosimetri, dinamometro, durometri, densimetro e stufe di invecchiamento, a cui si aggiungerà a breve un Banbury di laboratorio per lo sviluppo delle ricette locali.

Attività fieristica Evercompounds LLC ha partecipato, lo scorso ottobre, all’International Rubber Conference ACS di Cleveland, 48

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che rappresenta il principale appuntamento annuale del settore gomma negli Stati Uniti, ospitando conferenze tecniche e raccogliendo circa 250 espositori, tutti aziende fornitrici di materie prime, macchinari e servizi per il settore gomma. La partecipazione alla fiera ha costituito la presentazione ufficiale del nuovo stabilimento americano, insieme comunque alla presentazione dell’altrettanto nuovo stabilimento LTE in Messico e dell’intero gruppo CM Manzoni. Nell’occasione, Evercompounds LLC ha già ottenuto numerosi contatti con aziende trasformatrici con concrete opportunità di lavoro già in sviluppo, cogliendo altresì l’opportunità di incontrare diversi fornitori di materie prime.

Oggi il gruppo CM Manzoni conta 8 stabilimenti, di cui 5 in Italia (CM Manzoni, Evercompounds, LTE, ITG e REMP) e 3 all’estero (Evercompounds LLC negli Stati Uniti, IMC e LTE in Messico). Complessivamente la capacità produttiva arriva a circa 80.000 ton/anno di mescole nere e colorate, comprendendo pressoché tutti i tipi di elastomeri per i diversi settori del mercato, dall’automobile ai cavi elettrici, dai tubi all’edilizia, dagli elettrodomestici ai rulli, dalle guarnizioni agli articoli tecnici. L’azienda di punta del gruppo è Evercompounds, entrata nel gruppo nel 2001, che conta oggi 5 linee di produzione, tutte attrezzate con mescolatori chiusi e aperti, sistemi di raffreddamento, sistemi di raccolta e imballaggio, per soddisfare i clienti con tutte le forme fisiche disponibili (fogli, bobine, strisce, granuli etc.). Certificata ISO 9001 e 14001, l’azienda si è recentemente dotata di un nuovo sistema informatico di gestione ERP, che consentirà all’intero gruppo di controllare e connettere ogni sua attività. I piani di sviluppo a breve termine comprendono, oltre allo stabilimento americano già avviato, l’installazione di 3 nuove linee di produzione e il completamento di un nuovo e più grande laboratorio di ricerca e sviluppo. 


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EDIFIS


NORMATIVE

Nuove norme sull’esposizione ai cancerogeni

di Beatrice Garlanda

LA DIRETTIVA EUROPEA UE 2017/2398, PUBBLICATA LO SCORSO 27 DICEMBRE, INTRODUCE NUOVE REGOLE PER PROTEGGERE I LAVORATORI DAI RISCHI DI CONTRARRE TUMORI PER IL CONTATTO CON SOSTANZE NOCIVE. IL PROVVEDIMENTO, CHE MODIFICA QUELLO VECCHIO DEL 2004, È IN VIGORE DAL 16 GENNAIO E GLI STATI MEMBRI HANNO TEMPO FINO AL 2020 PER RECEPIRLO

L

a Gazzetta Ufficiale UE del 27 dicembre 2017 pubblica la direttiva (UE) 2017/2398 sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni durante il lavoro. Il provvedimento è entrato in vigore il 16 gennaio 2018 e gli Stati membri avranno tempo fino al 17 gennaio 2020 per recepirlo. Ad oggi il 53% dei decessi professionali nella UE sono attribuiti al cancro, soprattutto cancro ai polmoni, mesotelioma e cancro alla vescica. Le nuove regole si prefiggono l’obiettivo di apportare una migliore protezione dei lavoratori in alcuni settori, ad esempio, edile, chimico, automobilistico.

 La direttiva 2004/37/CE Il provvedimento sopra citato trova il suo fondamento nella direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi per la loro salute e sicurezza derivanti dall’esposizione agli agenti cancerogeni e mutageni. La direttiva del 2004 offre un quadro di principi generali cui gli Stati membri si devono avvalere per consentire l’applicazione coerente delle prescrizioni minime. Tra le modalità generali di protezione spiccano, per la loro importanza, i valori limite di esposizione professionale vincolanti, stabiliti considerando le informazioni disponibili, quali dati scientificitecnici, la fattibilità economica, la valutazione dell’impatto socio economico e la disponibilità di protocolli e tecniche di misurazione dell’esposizione sul luogo di lavoro. Il rispetto dei valori limite non costituisce l’unico obbligo posto a capo dei datori di lavoro da questa direttiva. In particolare sono previsti la riduzione dell’utilizzazione degli agenti 50

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

cancerogeni e mutageni sul luogo di lavoro, la prevenzione o la limitazione dell’esposizione dei lavoratori a tali agenti e le misure che, a tal fine, devono essere attuate. Qualora tecnicamente possibile, l’agente cancerogeno o mutageno deve essere sostituito con una sostanza, una miscela o un procedimento che non sia o sia meno nocivo alla salute del lavoratore, il ricorso ad un sistema chiuso o altre misure volte a ridurre il livello di esposizione dei lavoratori. Va segnalato che, per molti agenti cancerogeni e mutageni, non è scientificamente possibile individuare livelli al di sotto dei quali l’esposizione non comporterebbe effetti nocivi. La fissazione di valori limite, pur non eliminando completamente i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori derivanti dall’esposizione durante il lavoro (rischio residuo), contribuisce ad una riduzione significativa dei rischi stessi. La direttiva (UE) 2017/2398 rivede i valori limite stabiliti dalla direttiva 2004/37/CE e ne fissa altri per altri agenti. È così data attuazione all’art.17 bis della direttiva 89/391/CEE, secondo il quale la Commissione deve valutare l’attuazione delle disposizioni in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, comprese quelle di cui alla direttiva 2004/37/CE e, se del caso, informare le istituzioni e il comitato consultivo per la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro (ACSH)delle iniziative tese a migliorare il quadro di protezione dei lavoratori. I valori limite devono essere rivisti alla luce delle informazioni disponibili, compresi i nuovi dati scientifici e tecnici, le migliori prassi, le tecniche e i protocolli basati su dati concreti per la misurazione del livello di esposizione sul luogo di lavoro. Le informazioni, se possibile, devono includere dati sui rischi residui per la salute dei lavoratori e pareri del comitato scientifico per i limiti dell’esposizione professionale agli


Salute agenti chimici (SCOEL) e dell’ACSH. Le informazioni sul rischio residuo sono rese disponibili al pubblico. È necessario che gli Stati membri raccolgano dati appropriati e coerenti presso i datori di lavoro per garantire la sicurezza dei lavoratori ed un’assistenza adeguata. Gli Stati membri, inoltre, devono fornire informazioni alla Commissione per la preparazione delle sue relazioni sull’attuazione della direttiva 2004/37/CE.

 La nuova direttiva La direttiva del 2004 impone ai datori di lavoro di utilizzare procedure appropriate già esistenti per la misurazione dei livelli di esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni durante il lavoro. A questo proposito si ricorda che lo SCOEL indica, nelle proprie raccomandazioni, d effettuare il monitoraggio dell’esposizione ai valori limite di esposizione professionale e a valori limite biologici raccomandati. Nella comunicazione “Lavoro più sicuro e più sano per tutti- Aggiornamento della normativa e delle politiche dell’UE in materia di salute e sicurezza sul lavoro” del 10 gennaio 2017, la Commissione ha annunciato modifiche della direttiva 2004/37/CE. Tali modifiche sono state approvate, come abbiamo visto, con la direttiva (UE) 2017/2398. Si premette che, ai sensi dell’articolo 3, paragrafo 2, della

direttiva 2004/37/CE, per qualsiasi attività che possa comportare un rischio di esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni, si deve determinare la natura, il grado e la durata dell’esposizione dei lavoratori in modo da poter valutare i rischi per la salute o la sicurezza dei lavoratori e determinare le misure da adottare. Consideriamo ora le modifiche che la direttiva (UE) 2017/2398 apporta alla direttiva 2004/37/CE.

 Informare l’autorità competente Una prima modifica da segnalare riguarda l’art. 6 della direttiva del 2004 sulle informazioni da fornire all’autorità competente. In base al testo vigente, se dai risultati della valutazione di cui all’articolo 3, paragrafo 2, sopra citato si evince un rischio per la salute o la sicurezza dei lavoratori, i datori di lavoro mettono a disposizione dell’autorità competente, a richiesta, appropriate informazioni riguardanti: a) le attività svolte e/o i processi industriali applicati, con l’indicazione dei motivi per i quali sono impiegati agenti cancerogeni o mutageni; b) i quantitativi prodotti o utilizzati di sostanze o preparati contenenti agenti cancerogeni o mutageni; c) il numero di lavoratori esposti; d) le misure di prevenzione adottate; e il tipo di equipaggiamento protettivo da utilizzare;


NORMATIVE

f ) la natura e il grado dell’esposizione; g) i casi di sostituzione. Gli Stati membri tengono conto delle informazioni di cui alle precedenti lettere da a) a g) nelle loro relazioni presentate alla Commissione ai sensi dell’art.17 bis della direttiva 89/391/CEE.

 Sorveglianza sanitaria Modificato è anche l’art. 14 della direttiva 2004/37/CE sulla sorveglianza sanitaria. Il testo attuale dispone che gli Stati membri debbano adottare, conformemente alle leggi o alle prassi nazionali, provvedimenti intesi ad assicurare un’adeguata sorveglianza sanitaria dei lavoratori per i quali la valutazione prevista dall’articolo 3, paragrafo 2, sopra citato riveli un rischio per la salute o la sicurezza. Il medico o l’autorità responsabile della sorveglianza sanitaria dei lavoratori può segnalare che la sorveglianza sanitaria debba proseguire al termine dell’esposizione per il periodo di tempo che ritiene necessario per proteggere la salute del lavoratore interessato. I provvedimenti di cui sopra devono essere tali da consentire ad ogni lavoratore, se del caso, di essere sottoposto ad un’idonea sorveglianza sanitaria prima dell’esposizione e, in seguito, ad intervalli regolari. Questi provvedimenti devono essere tali da rendere direttamente possibile l’applicazione di misure mediche individuali e di misure di medicina del lavoro. Se si evince che un lavoratore soffre di un’anomalia che può essere stata causata da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni, il medico o l’autorità responsabile della sorveglianza sanitaria dei lavoratori può esigere di sottoporre a sorveglianza sanitaria gli altri lavoratori che sono stati esposti in modo analogo. In tal caso si dovrà effettuare una nuova valutazione del rischio di esposizione , ai sensi dell’articolo 3, paragrafo 2. Nei casi in cui si effettua sorveglianza sanitaria, sono tenute cartelle sanitarie individuali e il medico o l’autorità responsabile della sorveglianza sanitaria propone le misure individuali di protezione o di prevenzione da adottare nei confronti dei lavoratori. Ai lavoratori, inoltre, devono essere dati consigli e informazioni su qualsiasi tipo di sorveglianza sanitaria cui possono essere sottoposti dopo la fine dell’esposizione. In conformità delle leggi e/o delle prassi nazionali i lavoratori possono accedere ai risultati della sorveglianza sanitaria che li riguardano e i lavoratori interessati o i datori di lavoro possono richiedere una revisione dei risultati della sorveglianza sanitaria. Si ricorda che nell’allegato II della direttiva 2004/37/CE sono fornite raccomandazioni pratiche per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori. Infine va detto che tutti i casi di cancro che, in conformità delle leggi o delle prassi nazionali, risultino essere stati causati dall’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante l’attività lavorativa, devono essere notificati all’autorità responsabile. Gli Stati membri tengono conto di queste informazioni nelle loro relazioni presentate alla Commissione ai sensi dell’articolo 17 bis della direttiva 89/391/CEE. 52

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

Valutazione È inserito il nuovo articolo 18 bis. Esso stabilisce che, nel quadro della prossima valutazione dell’attuazione della direttiva 2004/37/CE nell’ambito della valutazione di cui all’articolo 17 bis della direttiva89/391/CEE, la Commissione valuta la necessità di modificare il valore limite per la polvere di silice cristallina respirabile. Entro il primo trimestre del 2019, la Commissione, tenendo conto degli sviluppi delle conoscenze scientifiche, valuta se modificare l’ambito di applicazione della direttiva in oggetto, includendovi le sostanze tossiche per la riproduzione. Su tali basi essa presenta, se del caso, una proposta legislativa, previa consultazione delle parti sociali.

 Allegato I All’elenco degli agenti cancerogeni riportato dall’allegato I della direttiva 2004/37/CE si aggiungono i lavori comportanti esposizione a polvere di silice cristallina respirabile generata da un procedimento di lavorazione.

 Allegato III L’allegato III della direttiva 2004/37/CE è sostituito dall’allegato della direttiva (UE) 2017/2398. Ne riportiamo, in tabella 1, la versione vigente. Spendiamo ora due parole sugli agenti considerati dalla nuova versione dell’allegato III

 Polveri di legno Sovente si assiste all’esposizione a più specie di legno e ciò complica la valutazione in termini di esposizionedelle varie specie di legno. L’esposizione alle polveri di lagno duro e tenero è comune tralavoratori UE e può causare malattie e sintomi respiratori. L’effetto più grave sulla salute è il rischio d tumori nasali e nasosinunasali. Si è stabilito che, se le polveri di legno duro sono mischiate con altri polveri di legno, il valore limite di cui all’allegato per polveri di legno duro si applica a tutte le polveri di legno presenti nella miscela in questione

 Composti del cromo VI Alcuni composti del cromo VI rispondono ai criteri di classificazione come sostanze cancerogene (categoria 1A o 1B) di cui al regolamentoCLP e sono, pertanto, agenti cancerogeni ai sensi della direttiva 2004/37/CE. In base alle informazioni disponibili è possibile stabilire un valore limite per composti del cromo VI definiti cancerogeni ai sensi della direttiva citata. Per quanto riguarda il cromo VI, un valore limite di 0,005 mg/ m3 può non essere adeguato e difficile da rispettare, nel breve termine, in alcuni settori. Pertanto risulta opportuno introdurre un periodo di transizione durante il quale applicare il valore limitedi 0,010 mg/m3. Nel caso specifico diun’attività


Salute lavorativache comporti procedimenti di saldatura o taglio al plasma o analoghi procedimenti di lavorazione che producono fumi, si deve applicare il valore limite di 0,025 mg/m3 durante il periodo di transizione e, successivamente, il valore limite generalmente applicabile di 0,005 mg/m3.

Fibre ceramiche refrattarie Alcune fibre ceramiche refrattarie rispondono ai criteri di classificazione come sostanze cancerogene (categoria l B) di cui al regolamento (CE) 1272/2008 e sono, quindi, agenti cancerogeni ai sensi della direttiva 2004/37/CE. In base alle informazioni disponibili è possibile ed opportuno stabilireun valore limite per quelle fibre ceramicherefrattarie definite cancerogene ai sensi della direttiva citata. In particolare è opportuno stabilire un valore limite non superiore a 0,3 f/ml.

Polvere di silice cristallina respirabile Vi sono prove sufficienti della cancerogenicità della polvere di silice cristallina respirabile. In base alle informazioni disponibili, si ritiene opportuno stabilire un valore limite . Essa, se generata da un procedimento di lavorazione, non è classificata a norma del regolamento CLP. È, quindi, opportuno inserire nell’allegato I della direttiva 2004/37/CE i lavori comportanti esposizione a polvere di silice cristallina respirabile generata da un procedimento di lavorazione e stabilire un valore limite che dovrebbe essere oggetto di riesame, tenendo conto in particolare del numero di lavoratori esposti. Si segnala che vi sono orientamenti e esempi di buone prassi elaborati dalla Commissione, dagli Stati membri e dalle parti sociali o altre iniziative, ad esempio “L’accordo di dialogo sociale sulla protezione della salute dei lavoratori attraverso la manipolazione e l’uso corretti della silice cristallina e dei suoi prodotti”, che costituiscono strumentiimportanti per integrare le misure normativee sostenere l’efficace applicazione dei valori limite. In tale ambito si può pensare a misure tese ad evitare o ridurre al minimo l’esposizione quali, nel caso della silice cristallina respirabile, l’abbattimento ad acqua delle polveri affinché queste non siano aerodisperse.

 Ossido di etilene Risponde ai criteri di classificazione come sostanza cancerogena (categoria 1B) di cui al regolamento CLP ed è, quindi, un agente cancerogeno ai sensi della direttiva 2004/37/CE. In relazione a questa sostanza lo SCOEL ha individuato la possibilità di un assorbimento significativo attraverso l’epidermide. È stabilito un valore limite non superiore a 1,8 mg/m3 – 1 ppm, corredato da una nota che indica quando la via di assorbimento cutanea contribuisce in modo significativo all’esposizione totale.

 1,2-Epossipropano È una sostanza cancerogena (categoria 1B) secondo i criteri del regolamento CLP. Per tale sostanza è possibile individuare un livello di esposizione al di sotto del quale l’esposizione a tale sostanza non dovrebbe produrre effetti nocivi. È sta-

bilito un valore limite non superiore a 2,4 mg/m3 – 1 ppm

Acrilammide Anche essa è una sostanza cancerogena (categoria 1B). In base ai dati disponibili, è possibile stabilire un valore limite per tale sostanza. Per essa lo SCOEL ha individuato la possibilità di un assorbimento significativo attraverso la pelle. È opportuno stabilire un valore limite per tale sostanza non superiore a 0,1 mg/m3 e corredarlo da una nota che indica quando la via di assorbimento cutanea contribuisce in modo significativo all’esposizione totale.

 2-Nitropropano È classificata come sostanza cancerogena di categoria 1B. In base ai dati disponibili, è possibile e opportuno stabilire un valore limite per tale sostanza non superiore a 18 mg/ m3 – 5 ppm.

 o-Toluidina È classificata come sostanza cancerogena di categoria 1B. Si è ritenuto opportuno stabilire un valore limite per questa sostanza non superiore a 0,5 mg/m3 – 0,01 ppm e corredarlo da unanota che indicaquando la via di assorbimento cutaneacontribuisce in modo significativo all’esposizione totale.

1,3-Butadiene Risponde ai criteri di classificazione come sostanza cancerogena di categoria 1A. È opportuno stabilire un valore limite per tale sostanza non superiore a 2,2 mg/m3 -1 ppm.

 Idrazina È una sostanza cancerogena di categoria 1B. In relazione all’idrazina, lo SCOEL ha individuato la possibilità di un assorbimento significativo attraverso la pelle. Si è ritenuto, pertanto, opportuno stabilire un valore limite per tale sostanza non superiore a 0,013 mg/m3 – 0,01 ppm e corredarlo da una nota che indica quando la via di assorbimento cutaneacontribuisce inmodo significativo all’esposizione totale

 Bromoetilene È una sostanza cancerogena di categoria 1B. In base alle informazioni disponibili, è possibile e si è ritenuto opportuno stabilire un valore limite per questa sostanza non superiore a 4,4 mg/m3 - 1ppm

 Recepimento della direttiva Va osservato che il recepimento della direttiva (UE) 2017/2398 integrerà e modificherà il capo II del titolo IX e gli allegati XLII L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

53


NORMATIVE

e XLIII del d.lgs. 81/08 . Il capo II sopra citato riguarda la protezione da agenti cancerogeni e mutageni. In particolare l’art. 233 dispone che, fatto salvo quanto previsto per le attività disciplinate dal capo III e per i lavoratori esposti esclusivamente alle radiazioni previste dal trattato che istituisce la Comunità europea dell’energia atomica, le norme del titolo IX si applicano a tutte le attività nelle quali i lavoratori sono o possono essere esposti ad agenti cancerogeni o mu-

tageni a causa della loro attività lavorativa. L’articolo seguente definisce agente cancerogeno: - una sostanza o miscela che corrisponde ai criteri di classificazione come sostanza cancerogena di categoria 1A o 1B di cui all’allegato I del regolamento (CE)1272/2008 - una sostanza, miscela o procedimento menzionati nell’allegato XLII del decreto in oggetto, nonché sostanza o miscela liberate nel corso di un processo e menzionate nello stesso allegato.

Tabella 1 ALLEGATO III della direttiva 2004/37/CE, come sostituito dalla direttiva (UE) 2017/2398 Valori limite e altre disposizioni direttamente connesse A. VALORI LIMITE PER L’ESPOSIZIONE PROFESSIONALE Nome Agente

Polveri di legno duro

N.CE (1)

-

N.CAS (2)

-

Valori limite Osservazioni mg/m3 (4) ppm (5) f/ml (6) 2 (7)

-

-

Misure transitorie

-

Valore limite: 3 mg/ m3 fino al 17 gennaio 2023

Valore limite: 0,010 mg/m 3 fino al 17 gennaio 2025

Composti di cromo VI definiti cancerogeni ai sensi dell’articolo 2, lettera a), punto i), (come cromo) Valore limite: 0,025 mg//m3 per i procedimenti di saldatura o taglio al plasma o analoghi procedimenti di lavorazione che producono fumi fino al 17 gennaio 2025 Fibre ceramiche refrattarie definite cancerogene ai sensi dell’articolo 2, lettera a), punto i) Polvere d silice cristallina respirabile Benzene Cloruro dii vinile monomero Ossido di etilene 1,2-Epossipropano Acrillamide 2-Nitropropano o-Toluidina 1,2-Butadiene Idrazina Bromoetilene

-

-

0,005

-

-

-

-

-

-

-

0,3

-

-

-

0,1 (8)

-

-

-

200-753-7 200-831-0 200-849-9 200-879-2 201-173-7 201-209-1 202-429-0 203-450-8 206-114-9 209-800-6

71-43-2 75-01-4 75-21-8 75-56-9 79-06-1 79-46-9 95-53-4 106-99-0 302-01-2 593-60-2

3,25 2,6 1,8 2,4 0,1 18 0,5 2,2 0,013 4,4

1 1 1 1 5 0,1 1 0,01 1

-

Pelle (9) Pelle (9) Pelle (9) Pelle (9) Pelle (9) -

B. ALTRE DISPOSIZIONI DIRETTAMENTE CONNESSE Nessuna disposizione riportata dalla Gazzetta UE

Note: (1) N. CE (ossia EINECS,ELINCS o NLP): è il numero ufficiale della sostanza all’interno dell’Unione europea, come definito nell’allegato VI, parte 1, punto 1.1.1.2 del regolamento (CE) n.1272/2008 (2) N.CAS: numero di registrazione CAS (Chemical Abstract Service) (3) Misurato o cacolato in relazione ad un periodo d riferimento di 8 ore (4) mg/m3=milligrammi per metro cubo di aria a 20°C e 101,3kPa (corrispondenti alla pressione di 760 mm di mercurio) (5) ppm=parti per milione per volume di aria (ml/m3)f/ml=fibre per millilitro (6) Frazione inalabile: se le polveri di legno duro sono mischiate con altre polveri d legno, il valore limite si applica a tutte le polveri di legno presenti nella miscela in questione (7) Frazione inalabile (8) Contribuisce in modo significativo all’esposizione totale attraverso la via di assorbimento cutanea


Salute È definito, invece, agente mutageno: - una sostanza o miscela corrispondente ai criteri di classificazione come agente mutageno di cellule germinali di categoria 1A o 1B di cui all’allegato I del regolamento (CE) 1272/2008 Infine il valore limite è, se non altrimenti specificato, il limite della concentrazione media, ponderata in funzione del tempo, di un agente cancerogeno o mutageno nell’aria, rilevabile entro la zona di respirazione di un lavoratore, in relazione ad un periodo di riferimento determinato stabilito nell’allegato XLIII Si segnala che l’allegato XLII elenca i seguenti sostanze, mi-

scele e processi: - produzione di auramina - lavori che espongono agli idrocarburi policiclici aromatici presenti nella fuliggine, nel catrame o nella pece di carbone - lavori che espongono alle polveri, fumi e nebbie prodotti durante il raffinamento del nichel a temperature elevate - processo agli acidi forti nella fabbricazione di alcool isopropilico - il lavoro comportante esposizione a polveri di legno duro L’allegato XLIII stabiisce valori limite di esposizione professionale (vedi tabella 2).

Tabella 2 Allegato XLIII d.lgs.81/08 Valori limite di esposizione professionale Nome agente

EINECS

CAS

V.L. Esposizione professionale

Osservazioni

Benzene

200-753-7

71-43-2

mg/m3

ppm

3,25

1

Cloruro di vinile monomero

200-831-0

75-01-4

7,77

3

Polveri di legno

-

-

5,00

-

Misure transitorie pelle

Sino al 31 dicembre 2001 il valore limite è stato di 3 ppm


NEWS NEWS Mercato auto 2017: le immatricolazioni sono quasi al livello pre-crisi

I

l mercato italiano dell’auto ha chiuso il 2017 sfiorando i 2 milioni di immatricolazioni e avvicinandosi, così, ai livelli pre-crisi. Dai dati pubblicati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti risulta che le vetture nuove vendute in Italia lo scorso anno sono state 1.970.497, ossia il 7,9% in più rispetto al 2016, quando furono vendute 1.825.892 vetture. È un livello che lascia intravedere la possibilità di raggiungere a breve il reale potenziale del mercato auto del nostro paese, superiore ai 2 milioni di unità. Negli anni di crisi le vendite in Italia sono scese, in un calo continuo, dalla vetta di 2.493.106 vetture raggiunta nel 2007 a 1.304.648 immatricolazioni registrate nel 2013. Poi è incominciata la ripresa, con l’aumento del 4,2% del 2014 e i robusti incrementi del 15,8% nel 2015 e nel 2016. Con la crescita del 7,9% messa a segno nel 2017, il mercato ha recuperato il 51% sul minimo del 2013. Secondo il Centro Studi Promotor (CSP), il mancato superamento della soglia dei 2 milioni di immatricolazioni sarebbe dovuto a un cambio della politica commerciale adottata da alcune case che, avendo già realizzato il proprio target, nell’ultimo

La nuova Jeep Compass. Jeep, marchio del gruppo FCA, è stato tra i più performanti sul mercato italiano nel 2017. 56

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

trimestre dell’anno avrebbero allentato la loro spinta sul mercato solitamente effettuata con sconti e promozioni. Di qui, sempre secondo il CSP, la ridotta dimensione della crescita in ottobre (+7,1%) e in novembre (+6,9%) e addirittura il calo in dicembre: -3,2% rispetto allo stesso mese del 2016 (121.100 unità vendute contro 125.062). Secondo Aurelio Nervo, presidente di Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), il segno meno del mese di dicembre - il secondo del 2017 dopo quello di aprile - sarebbe dovuto “in buona parte” al fatto che nell’ultimo mese dell’anno scorso si sono contati due giorni lavorativi in meno rispetto al dicembre del 2016 (18 contro 20). Le previsioni per il 2018 sono comunque positive. Un’inchiesta condotta a dicembre dal CSP ha rivelato che il 29% dei concessionari si aspetta un aumento delle vendite, il 58% prevede un mercato stabile, sostanzialmente ai livelli del 2017, e il 13% non si mostra ottimista. Segnali positivi provengono anche dall’Istat, i cui dati relativi a dicembre dicono che l’indice del clima di fiducia dei consu-

matori (base 2010 = 100) è aumentato da 114,4 a 116,6. Lo dimostra anche l’aumento della propensione all’acquisto dei beni durevoli, tra cui l’automobile, con l’indice salito da -47 a -38,1. Stabile, invece, il clima di fiducia delle imprese (Iesi, Istat economic sentiment indicator), passato da 108,8 a 108,9. Secondo il Centro Studi Promotor, nel 2018 il mercato italiano dell’auto dovrebbe registrare 2.050.000 immatricolazioni di vetture nuove (crescita del 4%), per arrivare nel 2019 a 2.200.000 (+7,3%). Uno sguardo ai dati relativi alle marche nazionali nel loro complesso riportati dall’Anfia rileva due andamenti opposti nel mese di dicembre e nell’anno 2017. A dicembre si è avuto un calo del 13,9%, con 32.115 vendite a fronte di 37.278 e con la quota di mercato diminuita dal 29,8% al 26,5%. I marchi FCA (Fiat Chrysler Automobiles) - Fiat, Alfa Romeo, Lancia/ Chrysler, Jeep - hanno chiuso con 31.924 immatricolazioni contro 36.992 (-13,7%) e con la quota di mercato scesa dal 29,6% del dicembre 2016 al 26,4%. Il solo brand Jeep ha messo a segno un incremento delle vendite: +36,8% (4.139 vetture nuove vendute su 3.025). Nell’ambito delle altre marche nazionali, ottimo l’andamento della Lamborghini: +150% nel mese, con 10 immatricolazioni contro 4. Nell’intero 2017, invece, le vendite complessive sono aumentate del 5,6%, con


Taccuino

561.336 immatricolazioni registrate contro 531.358. Per i marchi FCA l’incremento è stato del 5,5% (557.509 vendite su 528.336). Maserati, che a dicembre aveva subito una flessione del 35.9% (150 vetture su 234) e Lamborghini hanno messo a segno, rispettivamente, aumenti del 42,1% (2.917 vendite su 2.053) e del 41,5% (133 vendite su 94). Per quanto riguarda le immatricolazioni dei veicoli commerciali leggeri (VCL, con peso totale a terra fino a 3,5 t), i dati elaborati dal Centro Studi e Statistiche di Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) mostrano una flessione del mercato a dicembre del 19,3% rispetto allo stesso mese del 2016: 23.050 vendite contro 28.552. È da dire che il confronto avviene con un mese (dicembre 2016) che aveva quasi raddoppiato le vendite rispetto all’anno prima (28.552 immatricolazioni contro 14.702 del dicembre 2015: incremento del 94,2%). Anche il periodo gennaio-dicembre è stato caratterizzato da una flessione rispetto allo stesso arco di tempo dell’anno prima, con 193.812 vendite complessive a fronte di 200.435 (calo del 3,3%). Sul fronte dei veicoli industriali e degli autobus, dai dati Anfia si rileva che a dicembre dell’anno scorso sono stati immatricolati 2.784 autocarri nuovi con ptt superiore a 3,5 t contro 3.217 del dicembre 2016 (-13,5%) così ripartiti: 494 con ptt tra 3,5 e 16 t contro 710 dello stesso mese dell’anno prima (-30,4%) e 2.290 con ptt superiore alle 16 t (2.507 a dicembre 2016: -8,7%). Anche il comparto dei rimorchi e semirimorchi pesanti (ptt > 3,5 t) ha accusato una flessione nel mese: -23,5%, con 1.340 libretti di circolazione rilasciati contro 1.752. Nel periodo gennaio-dicembre, invece, entrambi i comparti (autocarri e rimorchi/semirimorchi) hanno registrato un aumento: 24.373 gli autocarri con ptt > 3,5 t venduti a fronte di 23.321 dello stesso periodo del 2016 (+4,5%) così suddivisi: 4.739 quelli con ptt tra 3,5 e 16 t (in flessione, l’unica categoria nel periodo, del 9,1% rispetto ai 5.216 del gennaio-dicembre 2016) e 19.634 quelli pesanti più di 16 t (+8,4% sui 18.105 dell’anno prima). Le maggiori vendite dei rimorchi e semirimorchi pesanti nei dodici mesi sono state 16.142 contro 14807 (+9,0%). Anche i dati degli autobus presentano, complessivamente, il segno meno a dicembre (-7,6%, con 280 nuove immatri-

colazioni su 303) e il segno più nei dodici mesi (+20,3%, con 3.357 nuove unità su 2.791). Solo gli autobus turistici hanno chiuso l’anno con una leggera flessione (787 veicoli su 793, -0,8%), mentre tra gli incrementi delle altre categorie spiccano, in particolare, il +86,3% degli autobus specifici interurbani (680 su 365) e il +64, 8% dei minibus (206 su 125).

le Americhe (104 kt su 99), con una produzione complessiva mondiale salita da 2.709 kt a 2.886 (+6,53%). Segno più anche nel consumo di NR in tutte le aree, con una condizione di mercato sostanzialmente stazionaria nelle Americhe: +0,65%, con 466 kt su 463. In Europa-Medio Oriente e Africa il consumo è aumentato, invece, del 2,55%, salendo da 432 kt nel trimestre aprile-giugno 2016 a 443 nello stesso periodo del 2017. Più contenuta, al confronto, la crescita del La produzione e mercato nell’Asia-Pacifico (+1,62%), con il consumo di gomma 2.388 kt a fronte di 2.350. A livello monnaturale e sintetica do, il consumo risultante si è attestato su ra i dati di produzione e consumo di un +1,60% (3.297 kt su 3.245). Tecno Compounds gomma naturale e sintetica nel monSituazione decisamente diversa nel camdo nel secondo trimestre 2017 pubblicapo della gomma sintetica, che presenta ti dall’IRSG (International Rubber Study una condizione di sostanziale stabilità Group) balza agli occhi l’incremento ec(tuttavia col segno meno) nei consumi Tecno Compounds cezionale della produzione di gomma nadell’EMEA (-0,21%, 952 kt contro 954) e Tecno Compounds a suitable solution for every chal turale nell’area EMEA a confronto con lo dell’Asia-Pacifico (-0,62%, 2.074 kt a fronstesso trimestre del 2016: +20,44% (165 te di 2.087), e un calo più marcato nelle kt a fronte di 137). Ma il trimestre ha reAmeriche, che registrano una flessione gistrato risultati positivi anche nelle altre adelsuitable solution for 2,02%, confor 727 kt su challenge 742. Neevery deriva achallenge a suitable solution every aree, e precisamente: +5,82% nell’Asialivello mondo una diminuzione dei conPacifico (2.617 kt su 2.473) e +5,05% nelsumi dello 0,79%, con 3.753 kt su 3.783.

T

Parker Hannifin Italy s.r Rubber Compounds Parker Hannifin Italy s.r.l.

Rubber Compounds Rubber Compounds

Parker Hannifin Italy s.r.l. Tecno Compounds

Parker Hannifin Italy s.r.l. Tecno Compounds Rubber Compounds a suitable solution for every challenge

Rubber Compounds

C

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Sales:

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Plant: Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 – Italy 27010 Siziano (PV) 20094 Corsico (MI) – Italy20094 Corsico 27010(MI) Siziano (PV) 45+39 19 0382 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel. +39 02Tel 67 82 266 36+39 26 0382 96 1967 82 222 Fax +39 0382 67 82 222 Fax +39 02 36 26 96 19 Fax +39 02Fax www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds

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NEWS

Per quanto riguarda la produzione di SR, l’area Asia-Pacifico è l’unica a presentare una variazione col segno più: +1,06%, con 1.906 kt a fronte di 1.886. Le altre - EMEA e Americhe - hanno chiuso invece il trimestre con un segno meno di un certo rilievo: -7,73% l’EMEA (1.002 kt/1.086 kt) e -8,72% le Americhe (691 kt/757 kt). A livello globale, si è avuta una diminuzione del 3,49% (3.599 kt/3.729 kt). Con i dati di produzione e consumo di NR e SR del secondo trimestre 2017 l’IRSG ha pubblicato anche le quotazioni del terzo trimestre dello stesso anno. Eccole (in $ USA/t) insieme a quelle dei trimestri precedenti e a confronto con quelle dei corrispondenti trimestri del 2016. Nel 2017: gomma naturale (RSS3): 2.543 nel Q1; 2.062 nel Q2; 1.797 nel Q3 gomma sintetica (SBR USA): 2.223 nel Q1; 2.765 nel Q2; 2.352 nel Q3. Nel 2016: gomma naturale (RSS3): 1.307 nel Q1; 1.660 nel Q2; 1.674 nel Q3 gomma sintetica (SBR USA): 2.003 nel Q1; 1.903 nel Q2; 2.069 nel Q3.

Un futuro roseo in vista per il settore pneumatici

I

l rapporto “The Future of Global Tires to 2022”, della società di analisi Smithers Rapra, prevede un futuro roseo per l’industria dei pneumatici nel prossimo futuro. Secondo le stime presentate nello studio il mercato globale ha superato i 2,2 miliardi di unità prodotte nel 2017 e continuerà a crescere a un ritmo del 3,4% annuo fino al 2022, al punto di raggiungere in quell’anno i 2,7 miliardi di pezzi. In valore il mercato crescerà ancora più rapidamente, anche per merito di un mercato più stabile delle materie prime e salirà nel quinquennio esaminato da 223 miliardi di dollari del 2017 a 267 miliardi di dollari nel 2022, con un tasso di crescita annuo del 3,7%. I fattori di crescita sono sempre di più dominati dai volumi e dall’innovazione richiesti dai mercati emergenti, in particolare la Cina, ma avranno anche una solida base in Europa, Usa e Giappone. Per quanto riguarda il consumo di materie prime spinto dalla crescita del mercato pneumatici, il rapporto Smithers Rapra evidenzia un balzo dai 45,2 milioni di tonnellate richiesti al mercato nel 2017 ai 54,5 58

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

RIEPILOGO STATISTICO DELLA GOMMA NEL MONDO (kt) 2015 Anno

Asia-Pacifico EMEA Americhe Mondo

2016 Q1

Q2

Q3

Q4

Anno

PRODUZIONE NR

11340 2593 597 159 334

89

12271 2841

Asia-Pacifico EMEA Americhe Mondo

8835 2182 1597 420 1709 412 12141 3014

Asia-Pacifico EMEA Americhe Mondo

7508 1894 3914 1043 3085 753 14507 3690

Asia-Pacifico EMEA Americhe Mondo

7939 1976 3633 918 3077 767 14649 3661

2473 137

3157 174

99

69

2709

3400

CONSUMO NR

3247 11470 175 645

2017 Δ%(Q2/ Q2) Q 2 (‘17/’18)

2617 165

5,82 20,44

336

104

5,05

3501 12451

2886

6,53

79

2350 432 463 3245

2344 414 412 3170

2339 9215 398 1664 421 1708 3158 12587

2388 443 466 3297

1,62 2,55 0,65 1,60

1886 1086 757 3729

1912 1000 742 3654

1974 7666 1001 4130 784 3036 3759 14832

1906 1002 691 3599

1,06 -7,73 -8,72 -3,49

2087 954 742 3783

2033 913 745 3691

2135 8231 893 3678 782 3036 3810 14945

2074 952 727 3753

-0,62 -0,21 -2,02 -0,79

PRODUZIONE SR

CONSUMO SR

milioni di tonnellate previsti per il 2022, con una crescita del 3,8% annuo: i fornitori di gomma e altri prodotti necessari alla produzione di pneumatici sperimenteranno quindi una crescita ancora più sostenuta rispetto alle coperture. Il mix di prodotti utilizzato rimarrà più o meno costante, con una crescita più marcata per i prodotti necessari alla produzione di pneumatici “green”, con bassa resistenza

al rotolamento (RR). Per queste coperture cresceranno gli impieghi di silice ad alta dispersione (HDS), le cui vendite si impenneranno di oltre il 10% annuo fino al 2022. Per quanto concerne i tipi di pneumatico, quelli per auto e trasporto leggero resteranno dominanti sul mercato, ma la crescita maggiore sarà registrata per i motocicli, per i pneumatici cosiddetti OTR, off the road, e per quelli usati in aviazione.


Taccuino

Un nuovo grado di Keltan per il settore automotive

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i contraddistingue per un’elevata viscosità e un eccellente comportamento durante le fasi di fixing e di estrusione il nuovo grado di Keltan, EPDM semicristallino, proposto da Arlanxeo e indicato in particolare per applicazioni sfidanti come quelle dell’industria automotive. Il Keltan 13561C, così è stato denominato il grado, il primo a cinque cifre della famiglia, si caratterizza per una viscosità di 130 unità Mooney (MU), la più elevata rispetto agli altri gradi di Keltan. Infatti, anche se Arlanxeo offre prodotti con una viscosità Mooney anche più elevata a livello di polimero, questa è ottenuta con l’aggiunta di una maggiore quantità di olio estensore. «In questo caso invece – dice Gosé van Zandvoort, direttore tecnico alla Business Line Keltan di Arlanxeo – una viscosità Mooney del polimero di 150 MU si ottiene aggiungendo soltanto 15 parti di olio estensore al prodotto, che indica pertanto una viscosità di 130 MU. Clienti che hanno testato il nuovo grado per la produzione di guarnizioni per applicazioni automotive segnalo che hanno avuto la possibilità di scegliere tra il trarre beneficio dalle proprietà fisiche migliorate o l’aggiunta di un maggior quantitativo di filler e di olio alla mescola per ridurre il costo complessivo del prodotto finale. Altre applicazioni, al di là di quelle per l’automotive, possono essere nel campo delle miscele a contatto con acque di scarto o di risulta, dove il nuovo grado di Keltan, dice Arlanxeo, risponde a tutto l’insieme di requisiti tecnici richiesti dalla normativa DIN EN 681-1 (acqua fredda), oltre a rispondere in maniera eccellente ai processi di stampaggio, estrusione e miscelazione. Il nuovo grado di Keltan è stato lanciato in Cina e Sud America, ma campioni del prodotto da impianti di produzione commerciale sono ora disponibili in tutto il mondo. Contestualmente all’annuncio del nuovo prodotto Arlanxeo ha introdotto, a partire dal 15 gennaio, aumenti su tutti i gradi di Keltan fino a 125 euro a tonnellata sul mercato Europa, Medio Oriente e Africa e fino a 150 dollari in America Latina e nella regione APAC. In Cina i rincari si erano verificati già a partire da dicembre con trattative singole con i vari clienti.

PER AMOR DI PRECISIONE

via dei Castagni, 3/5 23846 Garbagnate Monastero (LC)

1967 -2

Nel numero 654 de L’Industria della Gomma, dicembre 2017, a pag, 35, abbiamo pubblicato una foto che ritrae il direttore commerciale di Mesgo, Giorgio Cabrini, contornato da altre persone. Per non ingenerare confusioni ci teniamo a sottolineare che la foto è stata scattata in occasione dell’evento con cui, nel 2017, abbiamo festeggiato i 60 anni di pubblicazioni de L’Industria della Gomma, a cui erano presenti esponenti di varie aziende del settore. Le altre persone ritratte nella foto non fanno parte dello staff di Mesgo. Ci scusiamo con gli interessati per ogni possibile malinteso.

017

Tel. +39 031 853446 | Fax +39 031 853515 E-mail info@dergom.com L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

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NEWS

Matteo Terragni è il nuovo amministratore delegato di Engel Italia

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al primo gennaio di quest’anno Engel Italia ha un nuovo amministratore delegato: Matteo Terragni, subentrato a Maurizio Passalacqua il quale lascia l’incarico, ma non la società. Per il necessario passaggio delle consegne, infatti, l’amministratore delegato uscente rimarrà ancora per alcuni mesi nel CdA della società come consulente.

Maurizio Passalacqua aveva assunto la direzione di Engel Italia sin dalla nascita della filiale, avvenuta nel 1990, a Cavenago Brianza, a nord-est di Milano, e ne aveva gestito il trasloco nella sede attuale di Vimercate. Qui, la disponibilità di più ampi spazi gli ha consentito di creare una struttura adibita alla formazione e un centro tecnologico dove hanno luogo regolarmente seminari e convegni. Oggi Engel Italia conta oltre trenta dipendenti e fornisce assistenza a più di mille clienti. Apprezzando il lavoro svolto da Passalacqua, Steger riconosce all’amministratore delegato uscente il merito di aver consentito a Engel di conquistare un’ottima posizione nello scenario dell’industria italiana delle materie plastiche, ampliando costantemente e con grande impegno l’offerta ai clienti, e conclude affermando che Passalacqua lascia la filiale italiana in eccellenti condizioni.

Plast/Rubber entra nel vivo: da gennaio sono partite le preregistrazioni

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Matteo Terragni (nella foto) si è laureato in Chimica all’Università di Milano e in passato ha ricoperto posizioni manageriali di alto livello, con responsabilità internazionali nel settore materie plastiche prevalentemente per l’industria automobilistica. Ha lavorato in Sabic, Borealis e Ranger Italiana, maturando esperienza e competenza anche nel campo dello stampaggio a iniezione e in quello della costruzione degli stampi. Conosce bene Engel – come egli stesso ha dichiarato – come partner affidabile e fornitore di tecnologie innovative nel campo dello stampaggio a iniezione, e per queste sue esperienze pregresse, Christoph Steger, direttore vendite del Gruppo Engel, parla di lui come di un esperto di stampaggio a iniezione altamente competente e si dichiara sicuro, sulla base di una conoscenza reciproca, che Terragni saprà realizzare una transizione graduale e senza problemi. 60

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

ono aperte dal 15 gennaio 2018 le preregistrazioni per i visitatori di Plast 2018 - Salone Internazionale per l’Industria delle Materie Plastiche e della Gomma, che si svolgerà nei padiglioni di FieraMilano, a Rho-Pero, da martedì 29 maggio a venerdì 1° giugno. Con la preregistrazione (nell’area “visitatori” del sito plastonline.org), gli operatori che intendono visitare la fiera possono richiedere un bigliet-

to valido per due ingressi gratuiti a Plast 2018 e a ciascuna delle altre mostre aderenti all’evento di filiera The Innovation Alliance (Ipack-Ima, Meat-Tech, Print4All, Intralogistica Italia). Alla luce della riconosciuta internazionalità di Plast – 700 gli espositori esteri complessivi alla precedente edizione del 2015 e oltre 18.000 gli operatori in visita da 115 paesi – numerosi sono i visitatori attesi dall’estero, a cui la segreteria organizzativa offre anche un supporto logistico (grazie all’accordo con l’agenzia di viaggi Gattinoni Travel Network) e l’assistenza per l’applicazione del visto di ingresso in Italia, se necessario. Con la collaborazione di Ice-Agenzia, verranno invitate delegazioni di qualificati buyer da una trentina di paesi: operatori appartenenti ad aziende dei vari settori della trasformazione delle materie plastiche e della gomma – dall’estrusione allo stampaggio a iniezione, dal soffiaggio alla termoformatura, al riciclaggio ecc. – per i quali verranno predisposti intensi programmi di incontri b2b con gli espositori di Plast 2018. «A cinque mesi dalla mostra», dichiara il presidente dell’ente organizzatore Promaplast srl, Alessandro Grassi, «sono oltre 800 gli espositori diretti confermati a Plast 2018, su una superficie di oltre 50.000 mq netti; tre anni orsono, alla medesima scadenza, risultavano iscritte circa 780 aziende, per poco più di 46.000 mq.».

Visitatori all’ultima edizione di Plast/Rubber del 2015.


Lunedì 23 aprile 2018 ore 20

Rotterdam Philharmonic Orchestra Yannick Nézet-Séguin direttore Yuja Wang pianoforte Franz Joseph Haydn Sinfonia in fa min. “La Passione” Hob. I: 49

Sergej Rachmaninov Concerto n. 4 in sol min. op. 40 per pianoforte e orchestra

Pëtr Il’ič Čajkovskij Sinfonia n. 4 in fa min. op. 36

Serata a favore di

Croce Rossa Italiana ©Hans van der Woerd

Comitato di Milano

Concerto benefico a sostegno dei progetti della Croce Rossa di Milano per le persone vulnerabili Prevendita telefonica 02 3883210 (lunedì - venerdì 10/13 e 14/17) concertoscala@crimilano.it Altre prevendite www.geticket.it - www.ticketone.it - www.vivaticket.it Costo dei biglietti da 15 a 200 Euro (esclusa prevendita) Con il patrocinio di

Media partner

Coordinamento generale ARAGORN- www.aragorn.it

Si ringrazia


Taccuino NEWS

Comerio Ercole al Tire Technology Expo di Hannover

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l prossimo Tire Technology Expo di Hannover, in programma dal 20 al 22 febbraio, è presente anche Comerio Ercole che, segnala in un comunicato, presenta diversi prodotti innovativi, sviluppati in progetti di ricerca e sviluppo pensati per processi flessibili e performanti di calandratura e mescolazione. Tra le novità portate in fiera (stand 8065) figurano anche pacchetti di servizi dedicati alla cosiddetta “smart factory”, per supportare e orientare i clienti verso i nuovi sistemi di Industria 4.0, la tendenza della futura fabbrica intelligente a cui Comerio Ercole sta sempre più orientando le proprie proposte. Tra queste, la nuova area CEM Engineering® 4.0, con modellazione 3D e integrazione di realtà virtuale; la nuova versione di Dati®, con integrazione MES e sensoristica 4.0, per piani di manutenzione predittiva; il nuovo Teleservice Plus®, con collegamento sicuro VPN per diagnosi e assistenze remoto; il nuovo approccio di formazione Athena® con piani dedicati 4.0. Comerio Ercole presenta anche MiniDuplex®, ovvero l’ultima interessante, innovativa soluzione di calandra a 4 cilindri, che integra il più innovativo dispositivo Hydrospin® per il controllo micrometrico degli spostamenti, che si va ad affiancare a ben conosciuti e testati dispositivi di controllo idraulico del posizionamento, controllo di forza e controllo di sicurezza cilindri. Tra gli altri servizi presentati an-

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

che Regrinder® per piani di rettifica e ripristino della tavola cilindri calandra, per manutenzioni senza smontaggi.

Yokohama potenzia la produzione in India

Y

okohama ha annunciato la sua decisione di aumentare la capacità dei suoi impianti in India per la produzione di pneumatici Off-Highway per i mezzi agricoli, cava-cantiere, forestali e industriali con la costruzione di nuovi stabilimenti presso la ATC Tires Pvt. Ltd di Dahei, nello stato del Gujarat. La ATC Tires è la filiale indiana dell’Alliance Tire Group (ATG), che la società giapponese ha acquisito nel lu-

L’area adibita a magazzino del grande sito produttivo di Dahei, in India, di ATC Tires, società controllata dal gruppo Yokohama a partire dal luglio del 2016.

glio del 2016. La molla che ha fatto scattare la decisione di Yokohama è la previsione di una forte crescita dei consumi, dalla quale è scaturito a sua volta il progetto dell’ampliamento della capacità produttiva, che dovrebbe consentire all’azienda di far fronte all’aumento della domanda. I lavori prenderanno il via nel mese di febbraio e daranno corpo a un investimento di 45,5 milioni di dollari, in forza del quale la capacità totale del sito di Dahei (nella foto il magazzino) passerà, entro la fine del 2019, da 57.000 t/a a 91.700 t/a. Il sito, che è stato avviato nel mese di marzo del 2015, produce pneumatici per i tre marchi principali di Alliance Tire – Alliance, Galaxy e Primex – utilizzati nei settori offroad indicati (agricoltura, cava-cantiere, foresta e industria). L’aumento della capacità produttiva di questi pneumatici, propri del settore commerciale, è espressione di una precisa strategia del costruttore giapponese, che nell’ottobre del 2015 ha avviato la produzione di pneumatici autocarro negli Stati Uniti, nel luglio del 2016 ha acquisito la ATG e nel 2017 ha acquisito la Aichi Tire Industry, produttore di pneumatici per mezzi industriali. Oltre al sito produttivo di Dahei, la ATC Tires possiede uno stabilimento anche a Tirunelveli, nello stato del Tamil Nadu.


Calendario NEWS

FIERE DI TUTTO IL MONDO - 2017/2018 20-22 febbraio

Hannover, Germania

Tire Technology Expo 2018

www.tiretechnology-expo.com

7-8 marzo

Düsseldorf, Germania

Fifth World Elastomer Summit

www.wplgroup.com

14-16 marzo

Bangkok, Tailandia

GRTE - Global Rubber Latex & Tyre Expo

www.rubbertech nology-expo.com

14-16 marzo

Bruxelles, Belgio

European Tyre Recycling Expo

www.etra-eu.org

22-24 marzo

Giacarta, Indonesia

Tyre & Rubber Indonesia 2017

www.tyre-indonesia.net

3-5 aprile

Kiev, Ucraina

Plast Expo UA - 2018

www.iec-expo.com.ua

5-7 aprile

Sianoukville, Cambogia

Global Rubber Conference

www.globalrubber conference.com

9-11 aprile

Qingdao, Cina

China International and Wheel Fair - CTF 2018

www.expopromoter.com

10-12 aprile

Kielce, Polonia

Pneumaticon

www.targikielce.pl

24-27 aprile

Shanghai, CIna

Chinaplas 2018

www.chinaplasonline.com

24-27 aprile

Mosca, Russia

Tires & Rubber 2018

www.rubber-expo.ru

7-10 maggio

Madrid, Spagna

IISRP - 59th Annual General Meeting

www.iisrp.com

Elmia Polymer

www.elmia.se

15-18 maggio Jönköping, Svezia

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA gennaio · febbraio 2018

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gli inserzionisti

Gli inserzionisti di questo numero

INCHIESTA MACCHINE RISCHI PER LE IMPRESE DETERMINARE LA VISCOSITÀ

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA

655

In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • gennaio-febbraio 2018 - numero 1

ANES 26 ARAGORN 61 CALDIC ITALIA 25 CROMATURA CRISTOFORETTI 29 DER-GOM 59 DKT 15 DP GOMMA 55

OGNI GIORNO NEWS E AGGIORNAMENTI NOTIZIE SU: AZIENDE, MATERIALI, PRODOTTI, TECNOLOGIE E MERCATI

ELASTOMERS UNION 5 FKV 11 FRANCIACORTA STAMPI I COP. GAMMA STAMPI 33 IMG II COP. LTE 51 PARKER 57

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