L'Industria della Gomma 03 2018

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MACCHINE PER MESCOLE RISCHI: RICHIAMO PRODOTTI L’INNOVAZIONE DIGITALE

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA

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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • marzo 2018 - numero 2

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SOMMARIO

MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

ANNO 61 MARZO N. 2

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA www.industriagomma.it Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it

ABBIAMO LETTO

10 RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA

Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati Progetto e Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Pubblicitario Francesca Gerbino - francesca.gerbino@edifis.it Stampa Centro Stampa Digitalprint S.r.l. Rimini (RN)

L’INTERVISTA

16 RICHIAMO PRODOTTI. COME TUTELARSI

DA RISARCIMENTI MILIONARI Due esperti in risk management e brokeraggio assicurativo ci parlano dei rischi connessi al richiamo prodotti, fenomeno sempre più frequente nel settore automotive che può avere gravose ricadute per i produttori di componenti, anche in gomma, che dovessero rivelarsi all’origine di un difetto.

Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00 Amministrazione amministrazione@edifis.it

MONDOGOMMA

20 VERSO L’INDUSTRIA DIGITALE.

Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi della legge 196/2003 l’Editoregarantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati,mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima.

L’Industria della Gomma una rivista edita da:

Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it

ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018

UN PERCORSO PER IMMAGINI

Ogni anno i 40 Osservatori per l’Innovazione Digitale del Politecnico di Milano indagano a fondo il processo di trasformazione delle aziende italiane dettato dall’Industry 4.0. Temi che interessano da vicino anche le aziende produttive, come quelle della gomma, e tutte quelle della filiera collegata. Vediamo come analisi di big data e tecnologie per l’impresa digitale sono percepite dai manager italiani e implementate nelle aziende

FOCUS

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MACCHINARI PER LA MESCOLAZIONE

L’IMPATTO POSITIVO DELL’IPERAMMORTAMENTO I protagonisti italiani nella produzione di macchine per la mescolazione parlano di mercato, prospettive e impatto del Piano Nazionale Impresa 4.0: • Colmec • Color Service • Comerio Ercole • G3 • Lawer • Pomini • Prodicon • Rodolfo Comerio • Rubber Trade


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SOMMARIO

ANNO 61 MARZO N. 2

DALLE AZIENDE

36 LA CONFERMA DI UN SUCCESSO

ANCHE NELLA GOMMA

Brenntag Italia è leader nella distribuzione di una vasta gamma di prodotti chimici. DIstribuisce un’ampia varietà di prodotti e marchi, tra cui Arlanxeo, leader mondiale nella produzione di elastomeri sintetici, partner storico sul mercato italiano

40 INDUSTRIA 4.0: SERVE ANCORA L’UOMO? In un convegno organizzato a Castellanza, in provincia di Varese, nella sede della Liuc, la Libera Università Carlo Cattaneo, si è parlato di come la tecnologia sta cambiando il mondo del lavoro e di come imprenditori e lavoratori dovranno adattarsi di conseguenza

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NORMATIVE

46 NUOVE REGOLE

PER I GENERATORI AEROSOL

In qualsiasi azienda entrano generatori aerosol, nella forma di bombolette spray o estintori. La normativa che ne regola produzione e utilizzo è stata aggiornata lo scorso febbraio con novità soprattutto in tema di pressione minima ammissibile ed etichettatura. Anche gli utilizzatori devono verificare che i prodotti di questo genere che acquistano rispondano alle indicazioni

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56 TACCUINO • In vigore in Europa l’obbligo di registrare i pneumatici cinesi importati • Versalis premiata in Germania ai Tire Technology Awards • Bridgestone adotta una nuova policy per la sostenibilità • Gli appuntamenti di avvicinamento a SPS IPC Drives Italia • Novità Lanxess per l’industria del pneumatico • Sempre per l’industria del pneumatico: i nuovi distaccanti di Elkem Silicones • Il ricco programma di eventi formativi di Assogomma per il 2018 • Directa Plus brevetta una mescola per pneumatici auto a base di grafene • JSW introduce sul mercato europeo il suo nuovo estrusore bivite ad alte performance

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63 CALENDARIO: FIERE DI TUTTO IL MONDO 64 GLI INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO

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ABBIAMO LETTO

Rassegna della stampa tecnica estera www.tiretechnologyinternational.com | APRIL 2012

INTERVIEWS

Jean-Pierre Jeusette general director, Luxembourg Innovation Center, Goodyear Dunlop Roger Sanders technical manager, Continental UK

EXPO REVIE

Letter of the law MATERIE PRIME E APPLICAZIONI COMPRENSIONE DEL COMPORTAMENTO DEGLI AGENTI DI ATTACCO TESPT E SI 363 IN ELASTOMERI RINFORZATI CON FIBRE ARAMIDICHE CORTE

N. Vleugels, W.K. Dierkes, A. Blume, L.A.E.M. Reuvekamp, J.W.M. Noordermeer, University of Twente, Elastomer Technology and Engineering, Enschede (The Netherlands), Dutch Polymer Institute (DPI), Eindhoven (The Netherlands) - email: j.w.m.noordermeer@ utwente.nl - KGK n. 9/2017, pag. 39-51.

S

i tratta di uno studio lungo e complesso, che affronta un argomento di nicchia, ossia l’utilizzo di silani come agenti di attacco fra matrice elastomerica e fibre aramidiche corte. Le fibre aramidiche, di cui la capostipite è il Kevlar® di DuPont, sono fibre sintetiche con elevata resistenza a trazione e calore e trovano applicazione soprattutto in ambito aerospaziale e militare, nei giubbotti antiproiettile e in composti balistici, nei pneumatici e come sostituti dell’amianto. Nel settore della gomma vengono utilizzate anche in nastri trasportatori e cinghie di trasmissione e dentate. Dei silani presi in esame, il TESPT (Tri Etossi Silil Propil Tetrasolfuro) è già largamente utilizzato nelle mescole per pneumatici auto, ma l’interesse attuale del mondo della gomma è sull’alternativa offerta dal mercaptopropil-monoetossipolietere-silano (Si 363): questo nuovo silano infatti può migliorare la resistenza al rotolamento dei pneumatici, caricati con silice, fino al 10%, offrendo allo stesso tempo una riduzione (fino all’80%) dell’emissione di etanolo in fase di mescolazione rispetto al TESPT. Lo studio mette a confronto TESPT e Si

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Product W de from Tir buts Technologe Expo 2012y

Revolution or rush job? Important questions remain unanswered ahead of tire labeling’s introduction in European markets

363 in una formulazione standard per pneumatico auto a base SBR, ma non in reazione con silice, bensì con fibre aramidiche corte (3 mm), trattate con rivestimento epossidico. Viene esaminata in dettaglio la relativa importanza dei fattori di controllo sulla processabilità e sulle proprietà meccaniche e, di conseguenza, la formulazione viene successivamente ottimizzata sulla base di questi fattori rilevanti. La comparazione viene effettuata con il supporto di un approccio DOE (Design Of Experiments = progettazione di esperimenti), basato sul metodo Taguchi, debitamente illustrato nella sezione “Sperimentale”, nella quale vengono definiti i materiali utilizzati e la preparazione delle mescole. Nella sezione “Risultati” si esaminano la viscosità Mooney, il comportamento nella vulcanizzazione e la proprietà meccaniche, con l’attenzione rivolta al livello di carico delle fibre, al sistema di vulcanizzazione e alla concentrazione dell’agente di attacco, tutti fattori che controllano il modulo di Young degli elastomeri in maniera molto significativa. Si arriva finalmente alla sezione “Discussione”, nella quale si puntualizza che il silano Si 363 ha un peso molecolare più alto e soltanto una funzionalità etossi rispetto al TESPT e che lo studio si focalizza sull’aumento dei moduli, per cui la sequenza dei moduli di Young è la più rappresentativa per tutti gli effetti dei vari fattori presi in considerazione. Interessanti anche la valutazione dell’introduzione di soli 10 phr di silice (utilizzata non come fattore di rinforzo ma piuttosto come un attivatore per adesione e interazione tra fibra e gomma) e degli

effetti di DPG e CBS sul silano Si 363. Sia pure supportato da molti grafici e tabelle, lo studio è molto impegnativo e richiede una buona conoscenza degli approcci DOE e Taguchi per una piena comprensione. È chiaro che il suo scopo è quello di determinare l’influenza dei due silani presi in esame e dei parametri di processo sulla viscosità Mooney, la prestazione in vulcanizzazione e le proprietà meccaniche dei relativi vulcanizzati: tuttavia i risultati mostrano chiaramente che altri fattori, quali la concentrazione della fibra e degli acceleranti, prevalgono sui fattori originali per l’effetto sui moduli di Young. Di sicuro la combinazione di fibre aromatiche con TESPT dà complessivamente i migliori risultati mentre, forse inaspettatamente, il silano Si 363, utilizzato a 12 phr, non risulta efficace come agente di attacco ma si comporta come un plastificante, offrendo una facile dispersione della fibra e vulcanizzati morbidi rispetto a quelli ottenuti con l’uso di TESPT.

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THE NEXT TOP MODEL

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Bridgestone’s latest take on colored sidewalls is lightweight, and simple enough to be applied by dealers

We explore the role of tire data in vehicle performance simulations. Will engineers ever know enough?

Isoprene from cellulose: how the paper industry could enter the tire supply chain

MATERIE PRIME E APPLICAZIONI STUDI, MEDIANTE WAXS (DIFFRAZIONE DI RAGGI X AD ANGOLO AMPIO) CON SINCROTRONE, DI SISTEMI DI GOMMA NATURALE E SINTETICA CHE MOSTRANO UNA CRESCITA NELLE CURVE DI SFORZODEFORMAZIONE

K. Prukkaewkanjana, T. Amornsakchai, Center of sustainable Energy and Green Materials, Faculty of Science, Mahidol University, Nakhon Pathom (Thailand) email: taweechai.amo@mahidol.ac.th - KGK n. 9/2017, pag. 52-55.


A

differenza della maggior parte delle gomme sintetiche, la gomma naturale mostra una marcata curva di sforzo-deformazione non lineare, con una crescita dello sforzo ad elevato allungamento, grosso modo allo stesso allungamento a cui la gomma cristallizza. Di conseguenza è logico presumere che il particolare comportamento allo sforzo della gomma naturale sia associato alla cristallizzazione indotta da deformazione (SIC = Strain-Induced Crystallization). Recentemente l’utilizzo di un nuovo tipo di rinforzo (silice più polietilengicole PEG 4000), ha permesso ad alcune gomme sintetiche (NBR, BR ed SBR) di arrivare a deformazioni maggiori senza alterare le loro curve di sforzo-deformazione e di raggiungere allungamenti a cui si verifica una crescita dello sforzo. Questo studio si occupa dello sviluppo della struttura interna delle gomme esaminate (NR, NBR, BR ed SBR, formulate con sistema a zolfo, silice e PEG 4000) durante il loro allungamento, median-

te l’utilizzo della tecnica WAXS (Wide Angle X-ray Scattering = diffrazione di raggi X ad angolo ampio). L’esposizione di risultati e discussione è semplice e scorrevole e presenta interessanti schemi, ottenuti col WAXS, per tutte le gomme esaminate sia non allungate che allungate. Conclusione dello studio è che le strutture di tutte le gomme esaminate possono potenzialmente mostrare una crescita dello sforzo ad allungamento molto elevato, dovuta soprattutto alla limitata estensione della catena polimerica. Uno sforzo ulteriore allo stesso allungamento può essere ottenuto se si verifica sufficiente SIC, come nel caso della gomma naturale.

ELASTOMERI E APPLICAZIONI NUOVI SVILUPPI DELL’EPDM NORDEL PER APPLICAZIONI DI TENUTA NEL SETTORE AUTO

D. Ressnig, V. Thakur, Elastomers, Electrical and Telecommunications, Dow Europe, Horgen (Schweiz), email: vthakur1@dow.

com , C. Li Pi Shan, Elastomers, Electrical and Telecommunications, Dow Chemical Company, Texas (USA) - sito: www.dow.com RFP n. 4/2017, volume 12, pag. 230-235.

L

a gomma EPDM viene utilizzata in molte applicazioni come guarnizioni portiera, tubi refrigeranti sotto cofano, coperture per tetti, tubi, cinghie, cavi elettrici, modifica di oli e vari articoli industriali. Il consumo globale di EPDM è rivolto per il 25% alle guarnizioni portiera, grazie alla sua eccellente resistenza ad agenti atmosferici e calore, nonché alla sua capacità di accettare una grande quantità di cariche e di olio di processo. I gradi per questa applicazione sono quelli ad alto peso molecolare, ramificati, con alto diene e amorfi, poiché grazie alle prime due caratteristiche forniscono migliore elasticità e compression set sia ad alte che a basse temperature, mentre alti livelli di diene permettono vulcanizzazione veloce e raggiungimento delle proprietà richieste. L’EPDM può essere sintetizzata median-

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ABBIAMO LETTO te vanadio con metodo Ziegler-Natta (ZN) o catalizzatore di singolo sito (SSC), in entrambi i casi sia in soluzione che in sospensione. Dalla commercializzazione delle prime gomme EPDM, nel 1963, sono stati fatti grandi progressi per catalizzatore e tecnologia di processo fino ad arrivare, nel 1997, all’invenzione di Dow del proprio catalizzatore “Insite”, a cui è seguita la tecnologia avanzata di catalizzatore molecolare (AMC), come nuovo riferimento nell’ambito dell’EPDM per consentire maggiori sostenibilità di processo ed efficienza di catalisi. In questo studio Dow presenta un nuovo grado di EPDM, il Nordel 6565 XFC (extra Fast Cure), prodotto con AMC e progettato per fornire vulcanizzazione più veloce e maggiore resistenza del fuso nelle mescole ad alta densità per guarnizioni portiera con eccellenti proprietà meccaniche. Rispetto alle convenzionali gomme EPDM SSC, il nuovo Nordel è caratterizzato da più alto peso molecolare, omogenea ramificazione a catene lunghe e una più ampia distribuzione del peso molecolare. Questo studio esamina gli effetti delle diverse strutture molecolari del Nordel 6565 XFC in paragone al Nordel IP 5565 di prima generazione e ad una tradizionale EPDM ZN (chiamata EPDM-A), con una formulazione ottimizzata per guarnizioni portiera di durezza 65 ± 5 Shore A. Una volta illustrata la ricetta utilizzata, il processo di mescolazione e la caratterizzazione di gomme crude e vulcanizzate, lo studio si articola nelle sue parti più interesssanti, che comprendono: • progettazione della struttura molecolare del nuovo grado e proprietà reologiche; • proprietà reologiche e caratteristiche di processo dopo la mescolazione; • caratteristiche di vulcanizzazione; • proprietà meccaniche delle mescole vulcanizzate. In conclusione, la nuova struttura molecolare del Nordel 6565 XFC consente a questa gomma di offrire migliori caratteristiche per quanto riguarda il compression set, a temperatura ambiente e ad alte temperature, e una vulcanizzazione più efficiente senza compromettere le caratteristiche meccaniche dei gradi tradizionali. Questo significa che 12

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un’opportuna progettazione molecolare può consentire la messa a punto di nuove gomme EPDM e indicare nuove potenziali direzioni per lo sviluppo delle applicazioni.

MATERIE PRIME E APPLICAZIONI COMPRENDERE IL MECCANISMO DI REAZIONE SILICE/SILANO PER LO SVILUPPO DI UNA NUOVA GENERAZIONE DI PNEUMATICI CON BASSA RESISTENZA AL ROTOLAMENTO. PARTE 2: TRASFERIMENTO DEI RISULTATI DAL MODELLO DI ESAMI ALLA PRATICA

A. Blume, Evonik Resource Efficiency GmBH, Wesseling (Germany), sito: www.evonik. de, F. Thibault-Starzyk, Laboratoire Catalyse et Spectyrochimie, Université de Caen Normandie, Caen (France), sito: www.unocaen. fr - RFP n. 4/2017, volume 12, pag. 236-241.

L’

uso della silice insieme al silano Si 69 nei battistrada per pneumatici è aumentato, soprattutto in Europa, per migliorare resistenza al rotolamento e aderenza. Tuttavia l’utilizzo di silice e silano presenta ancora difficoltà nel processo produttivo della mescola, dal momento che non si tratta solo di una miscelazione, bensì di una reazione chimica, dal momento che il silano si deve legare chimicamente alla superficie della silice. Solo se questo legame si realizza correttamente si può successivamente ottenere un buon collegamento chimico tra la silice idrofoba e il polimero durante la vulcanizzazione, al fine di raggiungere il bilanciamento delle proprietà del pneumatico. Nel caso del silano Si 69, il gruppo trietossisilil reagisce con i gruppi silanolici della silice durante il processo di mescolazione con rilascio di etanolo e poi, durante la vulcanizzazione, il gruppo reattivo tetrasolfuro del silano reagisce col polimero per formare un legame gomma-carica. La reazione fra silice e silano è complessa e finora non compresa a sufficienza: una migliore comprensione aiuterebbe i produttori di pneumatici a controllare più efficacemente il processo di mescolazione. Nella Parte 1 dello studio si è dimostrato che la spettroscopia IR può essere impiegata per decifrare il meccanismo di reazione, in questa Parte 2 lo stesso metodo è utilizzato per esaminare la reazione di

campioni di silice con diverse densità di gruppi silanolici. Partendo dall’analisi IR del comportamento di silice Ultrasil VN3 GR e silano PTEO (propiltrietossisilano), lo studio prende poi in considerazione il silano Si 263 [3-(mercaptopropil)trietossisilano] con silici Ultrasil VN 3 GR e Ultrasil 7000 GR ad alta dispersione, entrambe prodotte in modo da avere la stessa area superficiale. Dopo la caratterizzazione IR dei campioni di silice, con determinazione dei contenuti di acqua e silanolo, si ricorre alla modellazione molecolare per comprendere gli aspetti sterici della reazione. Le mescole per battistrada con i due diversi tipi di silice e di silano sono state prodotte ed esaminate sia in laboratorio che in prove pratiche, situazioni da cui è risultato che: • l’uso del nuovo silano Si 363 riduce drasticamente la quantità di etanolo sviluppata durante il processo di mescolazione; • la silice Ultrasil 7000 GR migliora la resistenza all’abrasione, grazie alla sua ottima dispersione, e in sinergia col silano Si 363 migliora ulteriormente la resistenza al rotolamento senza compromettere la resistenza all’abrasione.

MATERIE PRIME E APPLICAZIONI AUMENTARE LA CONDUTTIVITÀ ELETTRICA DI MISCELE DI POLIMERI INCOMPATIBILI

S. Mondal, D. Khastgir, Rubber Technology Centre, Indian Institute of Technology Kharagpur, West Bengal (India), sito: www. iitkgp.ac.in - email: khasdi@rtc.iitkgp.ernet.in RFP n. 4/2017, volume 12. pag. 1242-244.

È

normale aggiungere nero di carbonio ad una matrice elastomerica per migliorare le proprietà meccaniche. Spesso lo si aggiunge anche a polimeri per isolamento, al fine di produrre mescole semiconduttive e antistatiche, per le quali si possono utilizzare anche nanotubi di carbonio e grafene. Rimane tuttavia una sfida lo sviluppo di compositi polimerici conduttivi, che offrano una buona dispersione della carica e allo stesso tempo buone proprietà meccaniche, termiche ed elettriche. Partendo dal presupposto che distribu-


zione e dispersione delle cariche sono fattori chiave per le caratteristiche fisico-meccaniche dei materiali, questo studio puntualizza che esistono poche ricerche sulla distribuzione di nero di carbonio nelle diverse fasi di miscelazione. Questo è dovuto probabilmente al motivo che una più grande quantità di nero è necessaria per migliorare proprietà meccaniche ed elettriche rispetto ad altre cariche, con la difficoltà che per elevate quantità diventa molto difficile disporre di adeguate tecniche ottiche e morfologiche per studiare l’affinità del nero nell’ambito di una particolare fase nei sistemi di miscelazione. Questo studio analizza la distribuzione preferenziale del nero nelle fasi immiscibili di una miscela di gomma e la modalità con cui essa controlla le proprietà meccaniche ed elettriche della miscela. Si va così ad esaminare la dispersione di nero N330 in una miscela NBR/EPDM in rapporto 50/50. Le due gomme sono state scelte per la loro differenza di polarità e viscosità Mooney, nonché per il

motivo che la miscela è interessante per le caratteristiche di resistenza agli agenti atmosferici (fase EPDM) e di resistenza ad oli e solventi (fase NBR). La trattazione è molto breve e può apparire banale a prima vista, ma proprio la sua semplicità consente di comprendere bene la valutazione delle quattro diverse sequenze di miscelazione, delle quali la migliore risulta essere quella di aggiungere il nero alla matrice NBR nel primo stadio di miscelazione, per poi aggiungere questa miscela all’EPDM.

MATERIE PRIME E APPLICAZIONI RINNOVARE L’INDUSTRIA DEL NERO DI CARBONIO CON PNEUMATICI RICICLATI

C. Twigg, Chief Technical Officer, Research and Development Black Bear Carbon, Nederweert (The Netherlands), sito: www.blackbearcarbon. com - email: chris.twigg@blackbearcarbon.com - RFP n. 4/2017, volume 12, pag. 246-249.

S

i tratta di un lavoro di estrema attualità ed interesse, che offre una soluzione sostenibile al recupero

dei pneumatici alla fine del loro ciclo di vita, ricavandone neri di carbonio di buona qualità riutilizzabili nel settore della gomma. I pneumatici di scarto costituiscono uno dei rifiuti più problematici a livello globale: ogni anno nel mondo si producono circa 2,4 miliardi di pneumatici e nella sola Unione Europea sono circa 3,4 milioni i pneumatici usati, che per la maggior parte vengono inceneriti. In molti paesi i pneumatici usati vengono ancora gettati in discarica o interrati e la stima di quelli smaltiti ogni anno globalmente ammonta a 1,5 miliardi, con la conseguenza che ce n’è un’enorme quantità nei depositi di immondizia di tutto il mondo. Oltre al fatto che tutto ciò rappresenta un grave problema ambientale, ogni anno vengono così sprecate circa 4,5 milioni di tonnellate di nero di carbonio. Se poi si considera che il 95% di tutto il nero viene prodotto dal petrolio greggio col processo “furnace” (2÷2,5 litri di


ABBIAMO LETTO petrolio per produrre 1 Kg di nero), si comprende come l‘attuale produzione di nero sia estremamente inquinante, a causa di più di 35 milioni di tonnellate di CO2 immesse nell’atmosfera ogni anno per soddisfare la richiesta totale di nero, pari a 14 milioni di tonnellate. I consumi di nero riguardano i seguenti segmenti di mercato: • pneumatici 70%; • articoli in gomma per il settore auto 11%; • altri articoli in gomma 10%; • materie plastiche, vernici ed inchiostri 9%. L’olandese Black Bear Carbon utilizza pneumatici alla fine del ciclo di vita come materia prima per produrre neri di carbonio di alta qualità, con un processo di pirolisi innovativo, risparmiando così annualmente emissioni di CO2 pari, sostiene l’azienda, a quelle che possono consumare più di un milione di alberi. I gradi di nero esaminati messi a punto da Black Bear Carbon per applicazioni gomma sono due, BBC TR30 e BBC TR30S, dei quali in questo lavoro vengono presentate varie prove, effettuate in laboratori indipendenti e di primari produttori di pneumatici, e precisamente: • caratterizzazione in paragone a neri “furnace” riguardo a numero di assorbimento olio OAN e area superficiale BET; • comparazione delle proprietà meccaniche e dinamiche, secondo ASTM D3191, D3192 e altre formulazioni per applicazioni di gomma naturale, rispetto a neri N326, N330, N347, N550 ed N660; • comparazione con N330 ed N660, secondo ASTM D3192, mediante modifica della densità di reticolazione del grado BBC TR30S per compensare gli effetti della silice; • comparazione con N550 in una formulazione a base EPDM per estrusione. I risultati ottenuti con le prove comparative di caratterizzazione confermano che BBC TR30 e BBC TR30S possono sostituire del tutto i gradi “furnace” N330, N550 ed N660 in molte applicazioni, dal pneumatico ai nastri trasportatori, dalle cinghie agli antivibranti etc., offrendo una combinazione unica di elevato rinforzo meccanico con valori estremamente bassi di isteresi, bassa durezza, 14

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018

bassa tan δ e basso effetto Payne. Inoltre, grazie al loro basso contenuto di PAH (Polycyclic Aromatic Hydrocarbons = idrocarburi policiclici aromatici), essi sono prodotti interessanti per i settori alimentare e acqua potabile.

ELASTOMERI E APPLICAZIONI INFLUENZA DELL’INVECCHIAMENTO DI HNBR IN APPLICAZIONI IN CAMPO PETROLIFERO

W. Balasooriya, B. Schrittesser, Polymer Competence Center Leoben GmBH, Leoben (Austria) – sito: www.pccl.at, email: winoj. balasooriya@pccl.at, G. Pinter, Department of Polymer Engineering and ScienceMaterials Science and Testing of Plastics, Montanuniversität Leoben, Leoben (Austria), sito: www.unileoben.ac.at, T. Schwarz, SKF Sealing Solutions Austria GmBH, Judenburg (Austria), sito: www.skf.com, - RFP n. 4/2017, volume 12, pag. 250-258.

U

na lunga introduzione caratterizza questo studio che, curiosamente, nella trattazione non fa alcun cenno all’utilizzo di HNBR in applicazioni in campo petrolifero: probabilmente il fatto che questo è annunciato nel titolo è ritenuto dagli autori sufficiente. A titolo di informazione generale l’introduzione è comunque interessante per rinfrescare la memoria - il che è sempre utile - su elastomeri e applicazioni, per esempio ricordando che le prestazioni di un manufatto di gomma dipendono sostanzialmente da tre fattori relativi all’utilizzo, ossia effetti viscoelastici, temperatura di esercizio e liquidi in contatto. Chiara la spiegazione dei tre fattori citati per quanto riguarda le proprietà del manufatto in gioco, che prelude alla scelta di HNBR come polimero adatto alle applicazioni in campo petrolifero, grazie alla sua resistenza ad olio, benzina, solventi etc. Anche i manufatti in HNBR sono comunque soggetti ad ossidazione ad alte temperature, ad assorbimento del liquido con cui sono a contatto e a conseguente rigonfiamento. Dopo avere così illustrato i fenomeni che si verificano nell’ambito dell’utilizzo, i loro meccanismi e i parametri che li definiscono, lo studio enuncia lo scopo che gli autori si sono prefissati, vale a dire la caratterizzazione del comportamento all’invec-

chiamento, termico e in presenza di liquidi di rigonfiamento, di HNBR in diverse condizioni. L’HNBR scelta è un tipo a reticolazione perossidica, con il 36% di ACN, stabilizzata con antiossidanti e caricata con 85 phr di nero di carbonio, mentre il toluene è il solvente usato per le prove di rigonfiamento. La caratterizzazione è stata condotta sia su campioni della mescola vergine che su campioni della mescola, sottoposti ad invecchiamento termo-ossidativo in diverse condizioni. Per quanto riguarda le caratteristiche meccaniche, l’invecchiamento è stato fatto alle temperature di 120, 150 e 170 °C con tempi di 24, 72 e 168 ore, e per il rigonfiamento, la cui trattazione rappresenta la parte più corposa dello studio, si è ricorso alla teoria di FloryRehner, basata su esperimenti di equilibrio di rigonfiamento, per determinare i cambiamenti di densità di reticolazione nell’invecchiamento termo-ossidativo. I risultati ottenuti indicano che il processo di invecchiamento termico deteriora il materiale, con la conseguenza che diminuiscono i valori di carico e allungamento a rottura e peggiorano le proprietà di smorzamento, mentre la durezza e la temperatura di transizione vetrosa aumentano. Nello stato di equilibrio del rigonfiamento, si riducono sensibilmente le proprietà meccaniche, che tuttavia si ripristinano completamente nello stato di de-rigonfiamento. I campioni invecchiati termicamente manifestano un basso rigonfiamento e minore degradazione delle proprietà meccaniche rispetto al materiale vergine. In base al livello di rigonfiamento, l’equazione Flory-Rehner modificata offre un’alta densità di reticolazione per i campioni sottoposti ad invecchiamento termo-ossidativo rispetto al materiale vergine, confermando in tal modo i risultati delle prove meccaniche. Un risultato interessante è che per campioni sottoposti ad invecchiamento a 100 °C non si osservano degradazioni significative, indipendentemente dal tempo di esposizione mentre, anche se prevedibile, la situazione cambia drasticamente alle temperature superiori (150 e 170 °C) utilizzate nelle prove.


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L’OPINIONE

Richiamo prodotti. Come tutelarsi da risarcimenti milionari di Riccardo Oldani

Da un’indagine Allianz Global Corporate & Specialty sul “product recall”, o richiamo prodotti, emerge che il settore più colpito da questo fenomeno, che ha pesanti conseguenze dal punto di vista assicurativo e delle garanzie, è l’automotive, un comparto per cui lavorano molte aziende italiane produttrici di articoli tecnici in gomma. Spesso sono proprio i produttori di componenti che vengono chiamati, in ultima istanza, a rispondere dei problemi causati da difettosità, vere o presunte, riscontrate nelle loro forniture. Nella vostra posizione di broker assicurativi ed esperti in risk management quale polso avete della situazione. Vi risulta che qualcosa stia cambiando nello scenario italiano? E in quali termini e con quali conseguenze per le nostre imprese? La qualità del prodotto è da sempre al centro degli obiettivi aziendali, ma ora sempre di più le aziende sono impegnate nel mitigare il rischio della difettosità con robusti controlli di qualità e con continue ottimizzazioni dei processi. Fin dagli anni Settanta vengono adottate dall’industria automobilistica americana metodologie come la Failure Modes and Effects Analysis (FMEA), utilizzata per analizzare le modalità di guasto o di difetto del prodotto, di un processo o di un sistema. Negli anni Ottanta fu usata, ad esempio dalla Ford, per ridurre i rischi su un modello di automobile, la Pinto, che presentava un problema ripetitivo di rottura del serbatoio quando l’auto veniva tamponata, con la conseguenza di un’alta probabilità che si incendiasse. Oggi la FMEA è applicata in disparati settori manifatturieri per la sua dimostrata validità soprattutto nella metodologia Six Sigma. Inoltre, non possiamo dimenticare il Toyota Production System (TPS), utilizzato fin dagli anni Sessanta come filosofia di management aziendale indirizzata a produrre prodotti nel migliore dei modi possibili e a formare le persone. Quello che invece oggi è mutato è il ruolo che la globalizzazione ha avuto nel cambiare l’attenzione verso la qualità del prodotto. La globalizzazione è stata ed è un vantaggio per molte imprese perché consente di ampliare i propri mercati, in passato inavvicinabili, ma è anche uno 16

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018

Maurizio Modina (a sinistra) e Massimo Modina (a destra) , esperti in risk management e broker assicurativi, ambiti in cui lavorano da anni con particolare attenzione alle esigenze delle imprese del settore gomma. Maurizio in particolare è titolare della Biesse Broker, con sede a Iseo.

L’attenzione sempre più spasmodica alla qualità del prodotto e l’impatto sulla reputazione che un difetto, anche minimo, produce anche per l’effetto amplificatore di internet e dei social media, sta portando a un aumento vertiginoso dei cosiddetti richiami prodotti, o “product recall”, con cui un marchio, per esempio di automobili, avvisa i proprietari di recarsi in officina per la sostituzione di un pezzo. Operazioni di questo tipo, su migliaia di esemplari, comportano costi altissimi, che spesso vengono a ricadere sui produttori dei pezzi difettosi, come guarnizioni o collettori in gomma. Il meccanismo rischia di esporre i trasformatori a richieste di risarcimento elevatissime. Ma niente paura, esistono i modi per tutelarci. Ce ne parlano Massimo e Maurizio Modina, broker assicurativi ed esperti in risk management


Massimo e Maurizio Modina dei fattori che hanno portato ad aumentare l’attenzione sul prodotto, sulla scelta dei fornitori e sulle polizze di Responsabilità Civile Prodotti. Oggi vi è una velocità di diffusione delle informazioni sconosciuta fino a pochi anni fa: basti pensare ai social network o ai siti web ove è possibile tracciare e avere evidenza delle operazioni di recall in caso di prodotti difettosi. Ad esempio, sulla piattaforma online GlobalRecalls (che vi invitiamo a consultare) o su quella Rapex sono riunite le informazioni sui richiami e ritiri di prodotti emessi in tutto il mondo, al fine di condividere le informazioni tra le varie giurisdizioni e supportare i legislatori nell’adozione di azioni correttive e norme comuni. A ciò si deve aggiungere un panorama legislativo sempre più restrittivo (alcuni riferimenti sono il codice del consumo D.lgs. 06/09/2005 n.106, la direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti D.lgs. 115/95 e la direttiva macchine D.P.R. 459/96. Inoltre, non dimentichiamo le class action! Se non correttamente gestita una recall può portare l’azienda a una considerevole perdita di quote di mercato, a ingenti perdite finanziare a causa dei risarcimenti, delle spese legali, dell’interruzione dell’attività e non da ultimo i danni di immagine e di reputazione. Tutto ciò ha aumentato enormemente la sensibilità su questo rischio da parte sia delle case automobilistiche, sia delle aziende produttrici dell’intera filiera. Frequentemente riceviamo dalle aziende produttrici di guarnizioni e articoli tecnici del nostro territorio richieste di ampliamento delle coperture assicurative e aumento dei massimali per la garanzia ritiro prodotti. Potreste spiegarci la catena con cui si può verificare il “product recall” nel settore automotive o anche in altri affini, e quali ricadute ha sulle aziende della filiera, compresi i produttori di articoli tecnici in gomma e i mescolatori? I fornitori dell’industria dell’automotive sono principalmente OEM, Tier 1, Tier 2, Tier 3. OEM (Original Equipment Manufacturer) si riferisce ad una società che produce un prodotto finale per il mercato consumer ad esempio Ford, FCA sono degli OEM che producono autoveicoli. Tier 1 si intendono i fornitori di primo livello, sono le società direttamente fornitrici degli OEM, ad esempio Bosch è un fornitore di primo livello di componentistica per gli OEM che operano nel settore dell’automotive. Le società definite Tier 2 sono i principali fornitori delle aziende Tier 1 fondamentali perché queste ultime possono rifornire gli OEM a sua volta. I termini in sostanza indicano la distanza commerciale nel rapporto tra il produttore e il fornitore Come si può tutelare un’azienda dai rischi connessi al product recall? E quali sono questi rischi? Per tutelarsi un’azienda si può dotare di un insieme di sistemi di prevenzione e di protezione per ridurre i rischi associati alla difettosità di prodotto. In particolare: la gestione e il controllo della qualità e quindi l’adozione anche di processi come la ISO 9001/2015 e la ISO TS 16949, le tecniche di progettazione, la qualificazione e la

scelta dei fornitori, il sistema di tracciabilità dei prodotti e la conservazione dei dati e un piano di Business Continuity Management ovvero di continuità operativa (ISO 22301). È fondamentale investire in tracciabilità perché essa consente un contenimento del danno RC Prodotti attraverso la riduzione del numero dei lotti da ritirare e dei tempi per la loro identificazione. La tracciabilità consente inoltre un aumento delle possibilità di rivalsa nei confronti di fornitori e terzisti. La verifica e la scelta dei fornitori (supply chain) diventa un punto chiave nell’ottica di prevenzione del rischio difettosità del prodotto e per essere certi della qualità di una fornitura vanno effettuati monitoraggi rigorosi e periodici. È importante curare con attenzione la stesura dei contratti di fornitura, analizzare le clausole che regolamentano la parte Insurance e Product Recall, inoltre proporre clausole come ad esempio l’arbitrato (presso la Camera di Commercio di Milano o di Ginevra) per dirimere in tempi più rapidi eventuali contenziosi, oppure clausole di limitazione di responsabilità in caso di interruzione di attività per caso fortuito o forza maggiore, ecc. La responsabilità dei danni subiti dal consumatore conseguenti alla non conformità o difettosità di un prodotto ricade pienamente sull’azienda automobilistica che lo ha immesso sul mercato anche se il difetto è riscontrato nelle materie prime utilizzate o nei semi lavorati. “Ai sensi dell’art. 106 comma 1 del Codice del consumo qualora i produttori, siano a conoscenza che un prodotto da loro immesso sul mercato o altrimenti fornito presenta dei rischi incompatibili con l’obbligo generale di sicurezza, sono obbligati ad informare immediatamente le amministrazioni competenti, precisando le azioni intraprese per prevenire i rischi per i consumatori.” I rischi connessi al Product Recall hanno un notevole impatto finanziario: i costi per un’azione di richiamo veicoli possono raggiungere svariati milioni di euro, il blocco dei crediti e dei pagamenti, la compensazione tra debiti e crediti, prassi impropria ma usuale, che crea uno stato di tensione tra clienti e fornitori mettendo a rischio i rapporti di fornitura. Inoltre, il rischio di fermi di produzione, perdite di fatturato e di quote di mercato. Per chi esporta in USA sulla Recall non ci sono norme specifiche che stabiliscono l’obbligo di ritiro di un prodotto, ma l’orientamento giurisprudenziale riconosce questo obbligo. Le autorità di vigilanza sono molto severe tanto che le campagne di richiamo sono centinaia all’anno con elevatissime richieste di risarcimento e che comportano costi enormi in parcelle legali, in quanto spesso i sinistri vengono definiti in forma transattiva da importanti studi legali. Inoltre, in alcuni casi, il produttore viene condannato al riconoscimento dei cosiddetti danni punitivi (Punitive and Exemplary Damages) che possono essere d’importo ben superiore al danno stesso. Per quanto riguarda la Cina non esiste un codice civile unificato, ma vi sono norme di base come la Product Quality Law e la Tort Law 01/10/2010 n.21 in base alla quale la colpa non è un elemento necessario per pagare il danno e L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018

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Massimo e Maurizio Modina

L’INTERVISTA

pertanto la prova liberatoria è limitata a pochi casi, siamo quindi di fronte ad un sistema di responsabilità oggettiva. Per le recall la Tort Law prevede espressamente l’obbligo di ritiro dei prodotti che risultino pericolosi. In Italia è in vigore il D.lgs. 206/2005 – Codice del Consumo che ha recepito il Dpr 224/1988 in attuazione della Direttiva Europea 85/374 CEE. Segnaliamo inoltre che in Francia e in Spagna, il consumatore può fare richiesta di risarcimento danni anche direttamente alla Compagnia assicurativa del produttore! In conclusione, è importante evidenziare che il mondo della recall è in continua evoluzione e si nota la necessità di trasformare questo evento inatteso in un’occasione di studio per il produttore e per chi gestisce il recall, evidenziando che esso non è necessariamente un’ammissione di responsabilità, ma bensì un’azione preventiva volta all’approfondimento di tematiche utili all’intero settore. Ecco così che la recall può diventare per il produttore, se ben gestita, l’occasione per un beneficio reputazionale. Che cosa offre attualmente il mercato assicurativo alle aziende per far fronte a questo tipo di rischi? Come si può orientare il management per capire quale prodotto o soluzione sia più adatta alle sue esigenze? Al fine di ridurre l’impatto finanziario di un’eventuale evento dannoso, come passo successivo a tutte le azioni di controllo

L’EVOLUZIONE DELLA BAREISS

qualità, le aziende si tutelano con la polizza di Responsabilità Civile Prodotti. Il nostro ruolo di broker assicurativi è supportare le aziende nell’attività di analisi dei contratti assicurativi in corso e verificare la loro adeguatezza in base alla realtà dell’Impresa. Per cercare di tutelare al meglio le aziende produttrici di gomma del nostro territorio predisponiamo insieme ad alcune compagnie leader nell’automotive delle polizze di RC Prodotti con massimali elevati, garanzie Ritiro Prodotti anche oltre i 5 milioni di euro, garanzie Danni Patrimoniali e di Fornitura. Crediamo che sia importante elaborare per ogni cliente delle soluzioni su misura, tailor made, e soprattutto, in caso di sinistro, offrire la migliore assistenza possibile all’azienda. Per le imprese che hanno stabilimenti all’estero predisponiamo dei programmi assicurativi multinazionali. Tali programmi si compongono di una polizza master e di diverse polizze locali. La polizza master che viene sottoscritta dalla capogruppo è prestata sia a copertura dei rischi che si verificano in Italia sia ad integrazione delle varie polizze locali. Disporre oggi di una copertura adeguata di Responsabilità civile prodotti e di Ritiro prodotti è fondamentale in quanto consente di tutelare i propri patrimoni aziendali da imprevisti che possono mettere in grave difficoltà economica un’azienda. 

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Verso l’industria digitale. Un percorso per immagini

L

l Politecnico di Milano ha, fin dal 1999, avviato una serie di Osservatori per la Digital Innovation che hanno studiato da vicino l’impatto crescente di tutta una serie di nuove tecnologie sul comparto produttivo e su quello dei servizi. Il primo di questi osservatori è stato quello sull’Ecommerce b2c, ma oggi siamo arrivati alla bellezza di 40, di cui alcuni estremamente interessanti per gli imprenditori delle PMI del manifatturiero. Tra questi, per esempio, l’osservatorio su Industria 4.0, sull’export, sull’Internet of Things, sulla Cloud transformation, e molti altri. Ogni anno gli osservatori producono studi e indagini, spesso sintetizzati con infografiche che rappresentano in modo visivo i principali dati raccolti. Alla fine di ogni anno, poi, l’insieme degli osservatori pubblica un volume che raccoglie le infografiche più significative contenenti i numeri chiave dell’innovazione digitale in Italia. L’operazione si è ripetuta anche per il 2017 ed è da questo rapporto che abbiamo tratto le immagini, i grafici e le cifre che vedete riportati nelle pagine seguenti. In effetti la trasformazione digitale è qualcosa che ha rivoluzionato il mondo dell’impresa nell’ultimo decennio. Oggi possiamo chiamarla Industry 4.0, ma il vero momento di svolta ha coinciso con la diffusione capillare degli smartphone, cha ha permesso l’accesso a internet in mo-

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018

Ogni anno i 40 Osservatori per l’Innovazione Digitale del Politecnico di Milano indagano a fondo il processo di trasformazione delle aziende italiane dettato dall’adozione di tecnologie abilitanti come l’internet delle cose, il cloud, la big data analysis, l’automazione, la robotica. Temi che interessano da vicino anche le aziende produttive, come quelle della gomma, e tutte quelle della filiera collegata. Ecco qualche idea, esposta per immagini, che riassume il lavoro d’indagine degli osservatori e che può far riflettere sul grado di modernità delle nostre imprese

bilità e l’interconnessione permanente di miliardi di persone. Si sono aperti così nuovi scenari di business che ora stanno pian piano coinvolgendo anche i settore apparentemente più tradizionale, compreso quello della trasformazione della gomma. Oggi, osservano i componenti del comitato scientifico degli Osservatori sulla Digital Innovation del Politecnico di Milano, «sono nativamente digitali sette delle prime otto imprese del mondo per capitalizzazione di borsa,

di cui cinque statunitensi ai primi cinque posti e due cinesi al settimo e ottavo posto e sono in fase di digitalizzazione più o meno spinta le imprese “incumbent” della maggior parte dei comparti tradizionali, tra cui il bancario-finanziario e l’automobilistico in primo luogo». L’Italia a che punto è? Si colloca secondo il DESI (Digital Economy and Society Index) al venticinquesimo posto su 28 paesi in Europa che è già in ritardo sulle realtà più dinamiche. Il DESI è l’indice messo a punto dalla


Tendenze IL MERCATO CLOUD IN ITALIA

IL CENSIMENTO DEI SERVIZI PaaS

IL CLOUD

DIFFUSIONE DEL CLOUD PER DIMENSIONE AZIENDALE

Il cloud è considerato la più potente piattaforma di calcolo e gestione dei dati intesa come servizio condiviso (PaaS, platform as a service). Un mercato da quasi 2 miliardi in Italia, in cui il manifatturiero copre il 24% degli investimenti. A dotarsene sono soprattutto le grandi imprese, ma anche le medie, con il 52%, e le piccole, con il 35%, sono ormai importanti fruitori del cloud per la propria attività aziendale. I dati raccolti dall’Osservatorio Cloud & ITC as a Service fotografano il crescente impegno delle aziende italiane in questo ambito, che vede anche una crescente quota di imprese interessate. Anche se nelle piccole e nelle macro imprese circa il 50% delle realtà si dichiara non interessata all’adozione di servizi in cloud. Curiosamente sono proprio queste stesse imprese le più vulnerabili a cyberattacchi che mettono a rischio non soltanto i dati, ma l’attività stessa delle aziende. Una riflessione e un’informazione su questi temi si segnala quindi quanto mai urgente per queste realtà. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018

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IL MERCATO ANALYTICS 2017

MONDOGOMMA

Commissione UE per il Digital Single Market e tiene conto di cinque parametri: la connettività, che è in miglioramento; il capitale umano, in termini di competenze, digitali, dove invece abbiamo una qualificazione troppo bassa; l’uso di Internet, dove siamo indietro, al ventisettesimo posto; l’integrazione delle tecnologie digitali, dove invece siamo superiori alla media europea, soprattutto per quanto riguarda il ricorso alla fatturazione elettronica, obbligatoria per le PA e presto anche per tutte le altre tipologie d’impresa. Infine, per quanto riguarda i servizi pubblici digitali abbiamo una propensione migliore nell’erogazione da parte dei servizi pubblici che nella fruizione, in termini di numero di persone che li utilizzano.

I BENEFICI GENERATI DAI BIG DATA ANALYTICS

I BIG DATA L’Osservatorio Big Data Analytics & Business Intelligence del Politecnico di Milano rivela come il mercato dell’analisi dei dati provenienti dalle imprese, noto anche come big data analytics, riguardi per l’87% le imprese di grandi dimensioni e soltanto il 13% le pmi. Il 24% delle imprese che investono in questo ambito appartengono al manifatturiero e lo fanno, soprattutto, per avere un controllo del funzionamento dell’azienda e, poi, anche per lanciarsi in analisi predittive dei futuri sviluppi, per esempio per quanto riguarda la manutenzione macchinari, ma anche per la programmazione della produzione, dell’export. Il freno alla diffusione di queste tecnologie è visto soprattutto nella mancanza di figure professionali adatte all’analisi dei dati (i cosiddetti data scientist) e, in secondo piano, anche alla difficoltà di isolare e individuare i dati interessanti da quelli che lo sono di meno. In altre parole, i big data sono visti come qualcosa difficile da gestire. Altri freni sono visti nella difficoltà di valutare i benefici e di avere garanzie sulla privacy o sulla security.

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018


AMBITI APPLICATIVI

Tendenze L’INDUSTRY 4.0 Quanto le aziende italiane conoscono realmente le tecnologie abilitanti per l’Industry 4.0? A indagare sul quesito è stato il relativo Osservatorio del Politecnico di Milano che indica come sia molto diminuito nell’ultimo anno il numero di imprese totalmente ignare, mentre aumentano decisamente quelle che hanno avviato investimenti o sarebbero in procinto di farlo. Circa l’84% delle aziende dichiara poi di essere a conoscenza del Piano Nazionale Impresa 4.0, varato dal governo per stimolare gli investimenti in questo ambito attraverso i meccanismi dell’iperammortamento, del superammortamento e della Nuova Sabatini. In particolare, tre sono gli ambiti in cui le tecnologie industry 4.0 rivelano la loro utilità: lo sviluppo di un ciclo di vita del prodotto più intelligente, il miglioramento della supply chain con una maggiore integrazione delle imprese della filiera e, soprattutto, la digitalizzazione delle fabbriche, che diventano più intelligenti.

LE APPLICAZIONI

I motivi alla base di questi ritardi italiani sono molteplici, ma ora l’innovazione digitale preme sempre di più e sta imponendo a tutte le

imprese di ragionare su una propria trasformazione. Abbiamo selezionato tre infografiche dall’ultima raccolta degli osservatori

che evidenziano come le aziende italiane si stia evolvendo nella fruizione di servizi come il Cloud, i big data e le tecnologie Industry 4.0.  L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018

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FOCUS

INCHIESTA

Le nostre domande 1

A un anno dal lancio del Piano Nazionale Impresa 4.0 da parte del nostro ministero dello Sviluppo Economico, che ha attivato l’incentivo dell’iperammortamento sull’acquisto di macchinari dotati di tecnologie Industry 4.0, qual è la vostra valutazione? Avete avuto un aumento degli ordinativi che potete imputare all’efficacia di questa misura? Avete riscontrato impatti positivi sul mercato italiano?

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A livello di export dei vostri prodotti, quindi di vendita su mercati esteri, come sono andate le cose nel 2017? Quali mercati giudicate più interessanti allo stato attuale?

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Potete anticiparci qualche cosa dei vostri programmi per il 2018 in fatto di sviluppo di nuovi prodotti o di potenziamento della vostra attività?

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Ci sono eventi fieristici in Europa a cui parteciperete nel 2018, come per esempio il DKT di Norimberga o il Plastico/Rubber di Milano? Potete anticiparci qualche cosa della vostra presenza a questi eventi e di quali obiettivi vi proponete di raggiungere?

L’impatto positivo dell’iperammortamento Anche se i protagonisti italiani del settore macchine per la mescolazione non sono unanimemente concordi, dai loro commenti all’andamento del 2017 si evince un giudizio positivo sul piano Impresa 4.0 del ministero dello Sviluppo Economico e, in particolare, sullo strumento dell’iperammortamento, lo sgravio fiscale pari al 250% del valore d’acquisto di macchinari pronti per l’industria 4.0. L’auspicio di molti è che la misura, confermata per il 2018, possa essere prolungata anche nei prossimi anni a sostegno dello sviluppo industriale del paese

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Sul fronte tecnologico quali trend state riscontrando? Quali sono le richieste più frequenti manifestate dalla vostra clientela e in che modo stanno influenzando il modo in cui concepite i vostri prodotti?

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018

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FOCUS

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La nostra speranza è che le misure favorevoli alla crescita continuino anche in futuro, possibilmente con regole definite e nette

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Colmec Marco Colombo Project Manager

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Per quanto concerne il nostro business, l’iperammortamento è stato indiscutibilmente un plus importante per smuovere il mercato italiano che nell’ultimo decennio era stagnante e ridotto a una percentuale inferiore al 7-8% del nostro fatturato. Le tecnologie Industry 4.0 sono, da tempo, richieste come standard dai grandi gruppi esteri con i quali Colmec, da sempre dotata di spiccata vocazione internazionale, collabora. Per questi motivi Colmec già da tempo si era dotata di tutti gli strumenti e le competenze necessarie a rendere i propri impianti “Industry 4.0 ready”, e così il Piano Nazionale Impresa 4.0 ci ha trovati pronti e rapidi a rispondere alle nuove esigenze del mercato italiano. La nostra speranza è che queste misure pro-crescita continuino anche in futuro, possibilmente con regole definite e nette, aprendo una nuova stagione di investimenti in Italia. Investimenti volti all’aumento dell’efficienza, della competitività tecnologica e qualitativa per affrontare da leader un mercato che da tempo non è più ne nazionale, ne europeo, ma globale a tutti gli effetti.

2

Il 2017 è stato un anno positivo, preambolo di un 2018 iniziato in modo davvero eccellente. Colmec esporta circa il 90% dei suoi prodotti. L’export nel 2017 si è così suddiviso: Europa 50%, Asia 30%, Sud America 5%, Nord America (USA, Canada) 15%. L’Europa, con Germania, Francia e Inghilterra in testa, rappresenta da sempre la fetta maggiore del nostro business, e ha confermato il trend anche nel 2017. L’Asia, rappresentata quasi esclusivamente da Cina e India, e il Nord America hanno registrato un notevole incremento, soprattutto gli Stati Uniti. Di fatto è stato il mercato nord americano a regalarci le soddisfazioni maggiori nello scorso anno. Un mercato nel quale viene premiata soprattutto la tecnologia e la qualità. In questa macro-regione abbiamo aumentato il nostro export di oltre il 50% confermando il trend del 2016. Questi ottimi risultati sono frutto di una programmazione attenta al mercato contingente ma sempre con un occhio al futuro. Non è un caso, infatti, l’apertura della sede americana della Colmec, la Colmec USA, che oggi dispone anche di un’ampia area espositiva adatta per prove dimostrative.

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Il 2018 si è aperto in modo eccellente, trainato dal settore automotive che ha ricominciato a investire e da quello delle mescole siliconiche, dove addirittura nello scorso anno si

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018

è registrato un notevole scarto tra domanda e capacità produttiva, lasciando, quindi, ampi margini di crescita. L’innovazione e la ricerca tecnologica da sempre ci contraddistinguono ed anche quest’anno abbiamo novità interessanti, come : linee di estrusione e vulcanizzazione verticali; mescolazione ed estrusione di prodotti medicali ad altissimo grado di purezza; robotizzazione ed automazione spinta dei processi di produzione e molto altro. Nel nostro centro tecnologico (CTC – Colmec Technology Center) mettiamo a disposizione dei nostri clienti lo stato dell’arte per quanto concerne il nostro settore, mescolazione ed estrusione di prodotti in gomma e silicone.

4.

Colmec è da sempre molto attiva negli eventi fieristici e quest’anno parteciperemo, in ordine cronologico, al Wire, all’Achema, a DKT e all’immancabile Plast di Milano, esponendo macchinari e campionature. C’è, però, da sottolineare che ormai sono anni che le fiere hanno perso la loro originale funzione di portare a conoscenza del pubblico lo stato dell’arte del tal settore e di creare occasioni per aprire nuovi mercati. Probabilmente perché tutte le informazioni ed i contatti di cui abbiamo bisogno sono oggi a portata di un click.

5.

Colmec si è adattata a rispondere alle richieste esclusive della propria clientela, mettendole a disposizione tutte le risorse necessarie, l’esperienza tecnologica , il Centro di Ricerca (per validare i prototipi), la progettazione, la realizzazione e il continuo supporto necessario al miglioramento e perfezionamento dei processi. 

«

L’iperammortamento ha senz’altro creato interesse. Però in pochissimi hanno deciso di acquistare, e li conoscevamo già

Color Service Guido Fona

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Direttore vendite

1

Molti clienti sono stati contattati. Teoricamente hanno dimostrato anche molto interesse, però soltanto due in Italia hanno acquistato. Indubbiamente i vantaggi della legge hanno dato una spinta, però eravamo in contatto con queste aziende già da molto tempo prima.

2

Il 98% del nostro fatturato è rivolto all’estero dove la domanda è decisamente molto più interessante dell’Italia. Nel 2017 abbiamo significativamente aumentato le nostre vendite ed il trend continua, tanto che siamo fiduciosi


Macchinari per la mescolazione che il 2018 sarà un anno record. I mercati migliori si sono dimostrati USA, Messico e Sud Est Asiatico.

3

Stiamo lavorando su più obiettivi: consolidamento della nostra presenza sul mercato; aumento della capacità produttiva in modo da ridurre i tempi di consegna; sviluppo di grosse novità nel settore (Per ragioni comprensibili non posso menzionarle in questo articolo).

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Parteciperemo sia al DKT di Norimberga che al Plast di Milano. L’obiettivo è continuare ad affermarci come industria leader nel settore.

5

C’è una sensibilità crescente verso l’automazione ed il rispetto ambientale. Noi siamo entrati in questi settori apportando delle novità importanti. Spesso le nostre soluzioni sono in grado di anticipare le richieste. Rimaniamo comunque attenti alle esigenze che riscontriamo per mantenere il gap di vantaggio verso i nostri concorrenti. 

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28/02/17

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Rubber Testing Solutions

Le nostre domande 1 A un anno dal lancio del Piano Nazionale Impresa 4.0 da parte del nostro ministero dello Sviluppo Economico, che ha attivato l’incentivo dell’iperammortamento sull’acquisto di macchinari dotati di tecnologie Industry 4.0, qual è la vostra valutazione? Avete avuto un aumento degli ordinativi che potete imputare all’efficacia di questa misura? Avete riscontrato impatti positivi sul mercato italiano? 2 A livello di export dei vostri prodotti, quindi di vendita su mercati esteri, come sono andate le cose nel 2017? Quali mercati giudicate più interessanti allo stato attuale? 3 Potete anticiparci qualche cosa dei vostri programmi per il 2018 in fatto di sviluppo di nuovi prodotti o di potenziamento della vostra attività? 4 Ci sono eventi fieristici in Europa a cui parteciperete nel 2018, come per esempio il DKT di Norimberga o il Plastico/Rubber di Milano? Potete anticiparci qualche cosa della vostra presenza a questi eventi e di quali obiettivi vi proponete di raggiungere? 5. Sul fronte tecnologico quali trend state riscontrando? Quali sono le richieste più frequenti manifestate dalla vostra clientela e in che modo stanno influenzando il modo in cui concepite i vostri prodotti?


FOCUS

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Comerio Ercole è sempre di più un fornitore di servizi integrati, riconosciuto a livello internazionale come solution provider

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Comerio Ercole Riccardo Comerio CEO

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Effettivamente il piano nazionale Industria 4.0 ha determinato anche nel nostro settore un grande interesse e diversi clienti si sono indirizzati a noi per nuovi investimenti su progetti particolarmente ambiziosi di investimento. Considerando che la componente di mercato Italia era per la nostra società non superiore al 10% possiamo considerare di avere avuto un aumento di almeno 5 punti, quindi in valore percentuale pari al 50% e ciò sia per il 2017 che per il corrente 2018. L’aspettativa è che questo programma possa essere stabilizzato in quanto è effettivamente un provvedimento che “piace” alla aziende per la sua chiarezza e per avere per la prima volta dopo anni posto un obiettivo di politica industriale di medio termine.

2

Complessivamente abbiamo avuto un aumento di fatturato con una scomposizione random sui vari mercati esteri, per cui diventerebbe difficile darne una indicazione chiara. Confidiamo ad esempio che il mercato russo possa ritornare ad essere importante così come in un risveglio concreto di quello sudamericano. I mercati asiatici, nordamericano ed anche est europeo si sono confermati come i principali sbocchi dei nostri prodotti.

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Abbiamo un piano pluriennale di investimenti legati al segmento Industria 4.0 per cui stiamo investendo sia in mezzi strumentali che soprattutto su nuove tecnologie e nuove competenze umane che stiamo già andando a formare dopo aver fatto diverse nuove assunzioni di giovani laureati. È in corso anche un programma di aggregazione per cui verrà a brevissimo avviato anche il progetto per un nuovo sito di “meccatronica” non distante dall’attuale sede principale.

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La presenza fieristica si conferma sempre come grande occasione per incontrare potenziali nuovi clienti e consolidare rapporti con clienti acquisiti, considerando anche la costante spinta a ricercare nuovi prodotti e soprattutto nuove configurazioni tecnologiche a miglioramento dei processi produttivi dei nostri clienti. La Comerio Ercole è sempre più un fornitore di servizi integrati e viene effettivamente riconosciuta a livello internazionale quale “solution provider”. In ambo le

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018

manifestazioni fieristiche avremo occasione di presentare anche un nuovo impianto di laboratorio che abbiamo messo recentemente a punto e che metteremo a disposizione di tutta la nostra clientela per lo sviluppo di nuovi processi qualora possibile e la messa a punto di nuovi settaggi di produzione con innovativi dispositivi della famiglia Industria 4.0.

5

Ritorniamo anche in questo caso a parlare di Industria 4.0 in quanto è costante la ricerca da parte di tutti i clienti di una implementazione tecnologica di tutti i nostri prodotti con dispositivi e logiche di funzionamento e soprattutto di monitoraggio e controllo e su tale fronte la Comerio Ercole ritiene di essere un fornitore affidabile e competente per affrontare al meglio ogni esigenza specifica si possa determinare in questo nuovo modo che è di fatto il riflesso di quanto sarà il futuro del nostro mondo industriale. 

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Abbiamo chiuso il 2017 completando il rinnovamento di officina e magazzino e di impianti per la produzione

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G3 Pierpaolo Gagliardi General manager

1

Per quanto riguarda G3, è difficile stabilire se questo inter vento da par te del ministero dello Sviluppo Economico abbia portato un aumento degli ordini ma, certamente, le macchine ordinate e destinate al mercato nazionale sono state espressamente richieste conformi e dotate di tutte le caratteristiche per essere certificate come rispondenti ai parametri di “industria 4.0”.

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Rispetto allo scorso anno, la nostra percentuale di export, grazie a importanti commesse di aziende italiane, è diminuita ma nel contempo stiamo continuando a investire energie per sviluppare la nostra presenza sui mercati esteri che riteniamo possano dare risultati positivi nel medio lungo termine, se supportati da agenti locali validi.

3

Abbiamo chiuso il 2017 completando l’ampliamento della nostra officina e del nostro magazzino, oltre che il rinnovamento di alcune attrezzature e impianti utilizzati per il miglioramento della nostra produzione; ne stiamo beneficiando già dai primi mesi del 2018. Tali interventi sono stati realizzati, oltre che per un miglioramento logistico, anche in previsione dello sviluppo di nuove macchine che speriamo possano


Macchinari per la mescolazione attirare l’interesse da parte di molti Clienti, sia storici sia nuovi.

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Come per le precedenti edizioni, anche quest’anno parteciperemo alla fiera Plast 2018 (Rubber); in tale occasione presenteremo a tutti i nostri clienti, sia storici sia potenziali, tutte le novità nel nostro stand D32, padiglione 11.

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Non riscontriamo particolari trend di innovazione tecnologica ma sempre più spesso i nostri clienti mostrano particolare interesse al miglioramento della propria produzione in termini di aumento di produttività, ripetibilità del processo e maggiore safety, come imposto dal continuo aggiornamento delle norme di sicurezza, purtroppo non sempre rispettate, nei fatti oltre che nelle necessarie carte, da tutti i produttori di macchine. 

Le nostre domande 1 A un anno dal lancio del Piano Nazionale Impresa 4.0 da parte del nostro ministero dello Sviluppo Economico, che ha attivato l’incentivo dell’iperammortamento sull’acquisto di macchinari dotati di tecnologie Industry 4.0, qual è la vostra valutazione? Avete avuto un aumento degli ordinativi che potete imputare all’efficacia di questa misura? Avete riscontrato impatti positivi sul mercato italiano? 2 A livello di export dei vostri prodotti, quindi di vendita su mercati esteri, come sono andate le cose nel 2017? Quali mercati giudicate più interessanti allo stato attuale? 3 Potete anticiparci qualche cosa dei vostri programmi per il 2018 in fatto di sviluppo di nuovi prodotti o di potenziamento della vostra attività? 4 Ci sono eventi fieristici in Europa a cui parteciperete nel 2018, come per esempio il DKT di Norimberga o il Plastico/Rubber di Milano? Potete anticiparci qualche cosa della vostra presenza a questi eventi e di quali obiettivi vi proponete di raggiungere? 5. Sul fronte tecnologico quali trend state riscontrando? Quali sono le richieste più frequenti manifestate dalla vostra clientela e in che modo stanno influenzando il modo in cui concepite i vostri prodotti?


FOCUS

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Gli incentivi hanno contribuito ad accelerare le decisioni di investimento già previste da molte aziende

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Lawer Federico Ormezzano Managing director

1.

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Siamo attualmente impegnati nella riorganizzazione del nostro gruppo, avviata a fine 2017, con massima attenzione al cliente e ai mercati di sbocco

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Pomini Rubber & Plastics Andrea Delmoro Sales manager

1.

La valutazione per il Piano Impresa 4.0 è positiva, anche se è di applicazione abbastanza complessa, ma comunque particolarmente orientata verso le tipologie di macchinari e di automazioni proposte da Lawer. Gli incentivi hanno comunque contribuito ad accelerare le decisioni di investimento già previste da parte di molte aziende, con conseguente impatto positivo sul mercato nazionale e sulle vendite .

Sebbene la maggior parte dei nostri ordinativi sia concentrata sull’export, e quindi su clienti che non beneficiano di tale incentivo, abbiamo comunque registrato diverse situazioni in cui l’iperammortamento sull’acquisto di macchinari dotati di tecnologie Industry 4.0 ha favorito investimenti da parte di aziende italiane. Di conseguenza il nostro giudizio su tale provvedimento è positivo.

2.

2

Abbiamo avuto un 2017 molto positivo per l’export dei nostri sistemi di dosaggio automatico. Per il momento i mercati più attivi rimangono sono quelli europeo e statunitense.

3.

Stiamo continuando il progetto di industrializzazione dei nostri nuovi sistemi modulari di dosaggio, in grado di offrire diversi livelli di automazione, capaci di soddisfare le richieste dei nostri clienti.

4.

Nelle fiere europee del 2018 presenteremo i nuovi impianti modulari di cui abbiamo parlato al punto 3, con l’obbiettivo di ampliare e consolidare la nostra presenza nel settore della gomma/plastica.

5.

Sta rapidamente maturando presso i clienti la consapevolezza dell’utilità e dei vantaggi che l’installazione dei nostri sistemi di dosaggio può assicurare alla loro azienda, in termini di miglior qualità produttiva, riduzione dei costi, eliminazione degli sprechi, tracciabilità, igiene ambientale. 

Possiamo dire che il mercato nel 2017, per i nostri prodotti, ha evidenziato una trend di crescita degli investimenti da parte dei nostri clienti, soprattutto nel settore del pneumatico, guidato dalla richiesta di nuove tecnologie e sistemi legati alla mescolazione. I mercati più interessanti al momento sono rappresentati da Cina, Nord America e Sud-Est Asiatico.

3

Al di là delle nuove tecnologie, legate principalmente alla capacità di controllare in maniera sempre più puntuale il processo a partire dai parametri di mescolazione sino al completo ciclo di produzione della sala mescola, un aspetto attualmente rilevante è rappresentato dalla riorganizzazione del nostro gruppo, lanciata a fine 2017. Tale progetto è incentrato sul potenziamento delle attività per migliorare la focalizzazione sui clienti e sui mercati di sbocco, al fine di un ulteriore incremento del nostro attuale livello di servizio, in senso lato, e della nostra efficacia.

4

Pomini, come parte di HF Mixing Group, insieme ad HF Tore Tech ha partecipato all’appuntamento annuale del Tire Tech Expo, dal 20 al 22 febbraio scorsi, presso il polo fieristico di Hannover. Tale appuntamento rappresenta l’evento più importante per le aziende fornitrici di materiali e tecnologie per l’industria del pneumatico, nostro mercato di riferimento e la partecipazione è ritenuta di primaria importanza per permettere di cogliere i trend generali del settore. Pomini sarà anche presente, con uno stand HF Mixing Group, affiancata dalla consociata americana Farrel Pomini, al Plast 2018 in programma a maggio a Milano.

5

Un trend che riscontriamo è legato all’aumento di

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018


Macchinari per la mescolazione pervasività dei sistemi di controllo dedicati alla sala mescole. Tale richiesta nasce dalla crescente complessità insita nella produzione di mescole di nuova generazione in termini di qualità, ripetibilità e produttività attese che pone, ai costruttori di pneumatici e non, nuove sfide al fine di raggiungere gli obiettivi fissati dai nuovi sistemi di “tire labelling”, nel caso dei pneumatici, e dal mercato, in generale. Per soddisfare queste esigenze la progettazione dei nostri prodotti è sempre più orientata a trarre il massimo beneficio dall’evoluzione dei sistemi di controllo sia dal punto di vista del monitoraggio del processo, attraverso l’impiego di una maggiore sensoristica, sia implementando funzionalità “intelligenti” per la gestione sempre più puntuale del processo stesso. Strettamente connessa a tutto ciò è anche la domanda, da parte dei clienti, di fornitori in grado di affrontare le loro necessità con un approccio non limitato alla fornitura delle singole macchine, bensì al “sistema” completo rappresentato dall’intera sala mescole. Un approccio cioè di tipo olistico, che integri macchinari, sistemi ausiliari, controllo ed ingegneria. Questa è la direzione in cui si sta orientando HFMG per poter rispondere alle nuove esigenze dei propri clienti.

Le nostre domande 1 A un anno dal lancio del Piano Nazionale Impresa 4.0 da parte del nostro ministero dello Sviluppo Economico, che ha attivato l’incentivo dell’iperammortamento sull’acquisto di macchinari dotati di tecnologie Industry 4.0, qual è la vostra valutazione? Avete avuto un aumento degli ordinativi che potete imputare all’efficacia di questa misura? Avete riscontrato impatti positivi sul mercato italiano? 2 A livello di export dei vostri prodotti, quindi di vendita su mercati esteri, come sono andate le cose nel 2017? Quali mercati giudicate più interessanti allo stato attuale? 3 Potete anticiparci qualche cosa dei vostri programmi per il 2018 in fatto di sviluppo di nuovi prodotti o di potenziamento della vostra attività? 4 Ci sono eventi fieristici in Europa a cui parteciperete nel 2018, come per esempio il DKT di Norimberga o il Plastico/Rubber di Milano? Potete anticiparci qualche cosa della vostra presenza a questi eventi e di quali obiettivi vi proponete di raggiungere? 5. Sul fronte tecnologico quali trend state riscontrando? Quali sono le richieste più frequenti manifestate dalla vostra clientela e in che modo stanno influenzando il modo in cui concepite i vostri prodotti?


FOCUS

«Aumentano le richieste di impianti altamente produttivi ad automazione spinta e di sviluppi particolari con applicazioni speciali» Prodicon Alberto Ballabio Sales manager

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La nostra valutazione è senz’altro positiva. Gli incentivi hanno portato vivacità nel settore riproponendo piani di investimenti fermi da tempo e stimolandone di nuovi. Il mercato italiano ha ben reagito in questo senso, favorendo gli investimenti in macchinari all’avanguardia per quanto concerne le funzionalità, le prestazioni e l’interconnessione ai sistemi informativi aziendali.

2

I mercati esteri più interessanti sono quelli dell’Europa, quello indiano e quello USA, in netta ripresa con la costruzione di nuovi siti produttivi.

3

Il 2018 vedrà il consolidamento dell’espansione della capacità produttiva e delle funzioni aziendali, continuando lo sviluppo di nuove soluzioni sulla scorta di nostri sviluppi interni o di collaborazioni con clienti finali selezionati.

4

Intendiamo partecipare al DKT di Norimberga appoggiandoci allo stand di un’azienda partner tedesca, mentre non esporremo al Plastic/Rubber di Milano, trovandola una fiera poco interessante.

5

Da una parte assistiamo alla richiesta di impianti con grande produttività e automazione spinta, dall’altra osserviamo sviluppi particolari con applicazioni speciali. Questi trend ci spingono a continuare sulla strada dell’innovazione per quanto concerne le soluzione tecniche, i materiali utilizzati e l’impiego di nuovi processi produttivi. 

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L’iperammortamento ha senz’altro creato interesse. Però in pochissimi hanno deciso di acquistare, e li conoscevamo già

Rodolfo Comerio Nicola Fedele

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Sales and marketing manager

1

Il pensiero della Rodolfo Comerio è che qualsiasi iniziativa volta a incrementare il valore delle aziende italiane e il loro business è sempre vista con favore e apprezziamo lo sforzo e il lavoro svolto dal ministero dello Sviluppo Economico

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018

per incentivare le quote di mercato nazionale delle nostre aziende. La Rodolfo Comerio è un’azienda italiana che esporta il proprio prodotto per il 98% del fatturato, pertanto non possiamo dire di aver avuto dei benefici diretti dovuti all’aumento di ordinativi per l’efficacia di questa manovra. Tuttavia, avendo sempre uno sguardo attento sul settore industriale del nostro paese, possiamo sicuramente affermare di aver notato degli impatti positivi generali sul mercato italiano, con un’evidente volontà degli imprenditori italiani di liberarsi da quell’aurea di negatività che ormai da diversi anni caratterizzava il tessuto industriale nazionale, lasciando intravedere un certo slancio negli investimenti.

2

Sono ormai diversi anni che la Rodolfo Comerio registra ogni anno un significativo aumento degli ordini. Come dicevo, la nostra azienda esporta per circa il 98% del fatturato, per cui giudichiamo interessanti tutti i mercati esteri. Essendo l’unica società al mondo in grado di costruire linee di calandratura per gomma e PVC che uniscano la massima qualità ad alti livelli di customizzazione, il nostro campo di azione ricopre tutto il globo, dalla California alla Siberia, passando per il Punjab. Per quanto riguarda le nostre vendite, in Oriente le nostre forniture vengono utilizzate soprattutto nel settore gomma, principalmente nell’industria degli pneumatici, mentre in Occidente siamo stabilmente presenti nel settore PVC per diversi tipi di applicazione, in particolare nel campo dei pavimenti, anche se negli ultimissimi anni stiamo assistendo a un notevole incremento negli investimenti da parte di trasformatori orientali e medio-orientali in questo settore.

3

Il 2018 è un anno importantissimo per la Rodolfo Comerio, che compie 140 anni di gloriosa attività. La Rodolfo Comerio, fondata nel lontano 1878, è l’azienda più antica al mondo nella progettazione e costruzione di linee di calandratura complete per gomma e PVC, nonché di mescolatori a 2 cilindri, sempre per i settori appena menzionati. Quest’anno sarà un susseguirsi di iniziative volte a illustrare la lunga storia dell’azienda e lo sviluppo progressivo e costante di tecnologie all’avanguardia, fino alle ultimissime innovazioni che saranno presentate in occasione delle varie fiere di settore a cui saremo presenti. Un esempio su tutti è il nostro brevetto per la goffratura a registro in continuo, destinato al settore pavimenti, che permette ai nostri clienti che utilizzano questa tecnologia di produrre pavimenti in PVC con caratteristiche visive assolutamente identiche a quelle del legno. Il 2018 sarà importantissimo anche per il lancio di una nuova tecnologia applicata al nostro sistema di spostamento idraulico dei cilindri nelle calandre per gomma, grazie alla quale i produttori di pneumatici potranno abbassare gli spessori di produzione a livelli mai raggiunti prima sulle calandre, migliorare la compenetrazione della gomma nell’accoppiamento con il tessuto tessile o metallico e diminuire drasticamente gli scarti di produzione, ottenendo un notevole risparmio economico. Come funziona questa nuova tecnologia? Lo sveleremo più avanti.


Macchinari per la mescolazione 4.

Quest’anno ci sono molti eventi fieristici a cui parteciperemo o a cui abbiamo già partecipato. Il più importante per il settore gomma è stato sicuramente il Tire Technology di Hannover, dal 20 al 22 febbraio, dove abbiamo svelato tantissime novità, dalle nuove tecnologie applicate alla calandratura ai nuovi sistemi ausiliari in calandra, nonché nuovi sistemi anche nei pre e post calandra. Nell’occasione abbiamo riaffermato quello che già negli anni scorsi è stato applicato ai nostri impianti in ottica industria 4.0: macchine sempre più “intelligenti” e sempre di più in grado di autodiagnosticarsi e di interfacciarsi con gli operatori.

5.

I nostri clienti sanno che possono essere seguiti dalla Rodolfo Comerio in ogni loro esigenza tecnologica. La nostra forza è proprio quella di essere come dei sarti che cuciono un abito su misura. Con i nostri clienti abbiamo da sempre un rapporto strettamente collaborativo e insieme a loro sviluppiamo continuamente nuovi sistemi per aiutarli a migliorare sempre più il loro prodotto finale. La Rodolfo Comerio, inoltre, lavora da sempre per ridurre al minimo i fermi macchina, studiando i nostri impianti in modo da avere una manutenzione più semplice e una funzionalità delle macchine più duratura e più intuitiva per gli operatori. Grazie anche ai nostri nuovi software per la manutenzione preventiva e l’autodiagnosi delle macchine, i nostri clienti sono facilitati nel programmare qualsiasi tipo di intervento manutentivo. Nell’ultimo anno quasi tutti i nostri clienti ci hanno chiesto linee in grado di processare il prodotto in modo più automatico possibile, dal richiamo delle ricette al cambio produzione fino ad arrivare addirittura allo stoccaggio automatico e alla caratterizzazione delle produzioni con la relativa “carta d’identità”.

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Impresa 4.0 ha agevolato le decisioni, ma l’incremento delle vendite risponde alla necessità delle imprese di innovazione tecnologica

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Rubber Trade Machinery Sergio Bracaletti Titolare

1.

Le nostre domande 1 A un anno dal lancio del Piano Nazionale Impresa 4.0 da parte del nostro ministero dello Sviluppo Economico, che ha attivato l’incentivo dell’iperammortamento sull’acquisto di macchinari dotati di tecnologie Industry 4.0, qual è la vostra valutazione? Avete avuto un aumento degli ordinativi che potete imputare all’efficacia di questa misura? Avete riscontrato impatti positivi sul mercato italiano? 2 A livello di export dei vostri prodotti, quindi di vendita su mercati esteri, come sono andate le cose nel 2017? Quali mercati giudicate più interessanti allo stato attuale? 3 Potete anticiparci qualche cosa dei vostri programmi per il 2018 in fatto di sviluppo di nuovi prodotti o di potenziamento della vostra attività? 4 Ci sono eventi fieristici in Europa a cui parteciperete nel 2018, come per esempio il DKT di Norimberga o il Plastico/Rubber di Milano? Potete anticiparci qualche cosa della vostra presenza a questi eventi e di quali obiettivi vi proponete di raggiungere? 5. Sul fronte tecnologico quali trend state riscontrando? Quali sono le richieste più frequenti manifestate dalla vostra clientela e in che modo stanno influenzando il modo in cui concepite i vostri prodotti?

2.

L’incremento delle vendite da noi registrato, come accennato nel punto precedente, è dovuto, oltre che alla conferma di acquisti da parte delle aziende italiane di maggiore rilevanza, anche all’apertura di mercati esteri qualificati come Germania, Francia e Stati Uniti d’America. L’apprezzamento riscosso e le trattative avviate ci inducono a pensare che proprio in questi paesi si concretizzeranno nel 2018 i maggiori investimenti in acquisizione di macchine di nostra produzione.

3.

La credibilità acquisita dalla nostra azienda è per noi motivo, oltre che di indubbia soddisfazione e di orgoglio, anche di sprone alla continua ricerca di soluzioni, sempre più rivolte al conseguimento della più elevata affidabilità, per ogni fase del processo di mescolazione della gomma. In questo ambito, cercando di seguire e soddisfare tutte le molteplici esigenze dei nostri clienti, le nostre macchine oggi si propongono come brillante soluzione di tutte le problematiche del processo produttivo presenta, compresi lo stoccaggio e la palletizzazione delle mescole prodotte.

Il Piano Nazionale Impresa 4.0 ha sicuramente agevolato le decisioni di investimenti nel nostro settore, ma, secondo quanto riscontrato nelle trattative con i nostri clienti, l’incontestabile quanto previsto incremento delle nostre vendite ha trovato la sua spiegazione nella evidente necessità, almeno per quanto riguarda le aziende trasformatrici di maggiore livello, di innovazione tecnologica e sempre più di marcata riduzione dei costi di produzione. A questo poi va aggiunta la necessità di maggiore affidabilità dei mezzi preposti al fine linea di mescolazione, da noi raggiunta grazie soprattutto al livello di automatismo conseguito con le diverse soluzioni da noi proposte.

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018

33


FOCUS

Questo ci ha permesso di risolvere brillantemente problemi finora mai affrontati e quindi lasciati ancora alla manualità degli operatori.

4.

Purtroppo l’incessante impegno a seguire le richieste dei nostri clienti e la continua ricerca di soluzioni di maggiore produttività, economicità e semplificazione dei processi, ci pongono in condizione di dover rinunciare a dedicare spazio alla partecipazione ad eventi fieristici, per altro assolutamente interessanti e occasione di incontri sicuramente forieri di estensione di orizzonti sia tecnici che commerciali. Il nostro obiettivo, disponendo già di qualificati collaboratori per i diversi mercati, oltre che di partenariato con aziende estere non concorrenti , resta comunque quello di estendere sempre più la nostra penetrazione in tutti i principali mercati.

5.

L’obiettivo principale di ogni nostro studio resta sempre quello di estendere la più completa automazione a ogni fase della produzione di mescole, nell’intento di economizzare al massimo i suoi costi e rendere questa sempre più affidabile e facilmente programmabile. Questo è quanto ci chiedono i nostri clienti e continuare a riscuotere la loro fiducia e il loro apprezzamento è lo scopo della nostra attività.

OGNI GIORNO NEWS E AGGIORNAMENTI NOTIZIE SU: AZIENDE, MATERIALI, PRODOTTI, TECNOLOGIE E MERCATI

Le nostre domande 1 A un anno dal lancio del Piano Nazionale Impresa 4.0 da parte del nostro ministero dello Sviluppo Economico, che ha attivato l’incentivo dell’iperammortamento sull’acquisto di macchinari dotati di tecnologie Industry 4.0, qual è la vostra valutazione? Avete avuto un aumento degli ordinativi che potete imputare all’efficacia di questa misura? Avete riscontrato impatti positivi sul mercato italiano? 2 A livello di export dei vostri prodotti, quindi di vendita su mercati esteri, come sono andate le cose nel 2017? Quali mercati giudicate più interessanti allo stato attuale? 3 Potete anticiparci qualche cosa dei vostri programmi per il 2018 in fatto di sviluppo di nuovi prodotti o di potenziamento della vostra attività? 4 Ci sono eventi fieristici in Europa a cui parteciperete nel 2018, come per esempio il DKT di Norimberga o il Plastico/Rubber di Milano? Potete anticiparci qualche cosa della vostra presenza a questi eventi e di quali obiettivi vi proponete di raggiungere? 5. Sul fronte tecnologico quali trend state riscontrando? Quali sono le richieste più frequenti manifestate dalla vostra clientela e in che modo stanno influenzando il modo in cui concepite i vostri prodotti?

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DALLE AZIENDE

La conferma di un successo anche nella gomma di Giuseppe Cantalupo

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on ha certo bisogno di biglietti da visita la Brenntag. Il gruppo multinazionale tedesco, che lo scorso anno ha trasferito la sua sede da Mülheim an der Ruhr a Essen, è leader mondiale nella distribuzione di prodotti chimici forniti da produttori di eccellenza. Oltre ai numerosi servizi, sono oltre 10.000 gli articoli offerti, che trovano impiego in tutti i settori industriali (solventi e loro miscele, alcoli, acetato, acidi organici e inorganici, soda caustica, plastificanti, olii, antiossidanti, cariche, acceleranti, vulcanizzanti e tanti altri ancora). Il cliente trova presso il Gruppo Brenntag gran parte di ciò che gli occorre per la sua attività produttiva. È il servizio “one-stop-shop” offerto dalla società: tutti gli acquisti con una sola “fermata”, riducendo costi di gestione e complessità negli acquisti.

Brenntag Italia è leader nella distribuzione di una vasta gamma di prodotti chimici. Nel vasto panorama industriale, il settore gomma occupa una posizione di primo piano. La filiale italiana di Assago della Brenntag, gruppo multinazionale con sede a Essen, in Germania, distribuisce un’ampia varietà di prodotti e marchi. Tra questi, Arlanxeo, leader mondiale nella produzione di elastomeri sintetici, è un partner storico sul mercato italiano

Non soltanto fornitore Abbiamo incontrato nella sede italiana di Assago Milanofiori Sara Ghione, Business Manager Rubber & Polymers. «Nel rapporto col cliente – dice Ghione – Brenntag non è solo fornitore, ma anche e soprattutto un partner. Un partner che rende partecipi dell’attività commerciale i vari attori coinvolti nella

Sara Ghione, Business Manager Rubber & Polymers Italy. 36

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018

vendita – i produttori, i distributori, gli utilizzatori dei prodotti – in un “collegamento chimico” che aggiunge valore all’episodio vendita». È la strategia efficacemente espressa dallo slogan della società “Connecting Chemistry” - la Chimica che collega, la Chimica che unisce e riunisce, appunto – con il quale l’azienda proclama a chiare lettere il suo programma d’azione: assistere il cliente con la collaborazione dei produttori, anche attraverso l’adozione di particolari soluzioni di distribuzione create su misura in funzione


Materie prime

dei prodotti da fornire e delle particolari esigenze produttive dell’utilizzatore. La consegna in tempi brevi, la miscelazione o il riconfezionamento dei prodotti, la gestione delle scorte, sono solo alcuni tra i tanti servizi che Brenntag propone ai clienti.

Il mondo gomma di Brenntag Italia «Nel 2017 – aggiunge con comprensibile soddisfazione la responsabile del business gomme e polimeri – abbiamo realizzato, come business gomme, un fatturato di 70 milioni di euro, che

Sopra, dosatura delle materie prime. Sotto, l’infografica illustra la complessa organizzazione del servizio logistico worldwide del gruppo.

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018

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DALLE AZIENDE

A sinistra il magazzino delle materie prime. Nella pagina a fianco, Brenntag Italia si avvale di una forza vendita specializzata dedicata al settore gomma.

gazzini su tutto il territorio. Alla gomma sono riservati due centri: uno a Levate, Bergamo e uno a Orbassano, Torino.

Il sito di Orbassano

ha generato un incremento del profitto del 25% rispetto al 2016, e ci consente di sperare, anche per quest’anno, un’ulteriore crescita che sfiori il 10%». Brenntag Italia nasce nel 1953, e incontra in breve tempo il successo dei mercati grazie alla superiore qualità dei suoi prodotti garantita da produttori di riconosciuta fama a livello internazionale, e alla organizzazione della sua rete distributiva altamente efficiente e professionale. Con il successo aumentano i clienti e si impone la necessità, per l’azienda, 38

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018

di ampliare e diversificare la gamma prodotti. Dalle numerose acquisizioni e dai continui investimenti del Gruppo, insieme alla nuova sede centrale di Assago, deriva un’organizzazione dell’intera struttura più razionale ed efficiente, con uffici amministrativi e commerciali uniti all’area direzionale ubicati nella stessa unità operativa. La società è presente, con i suoi undici siti, in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Abruzzo, Campania e Puglia e gestisce undici ma-

Particolarmente importante, dal punto di vista strategico, è il sito piemontese di Orbassano, sorto nel 2001, fiore all’occhiello della società. È un moderno centro tecnologico costituito da tre edifici che si estendono su una superficie totale di 15.000 m2. Oltre a gestire un ampio magazzino per lo stoccaggio della gomma e relativi additivi per lo stesso settore, il complesso è anche dotato, come ci spiega la business manager, di impianti di miscelazione e di linee automatiche di predosatura dei chemicals – cariche, plastificanti, acceleranti, vulcanizzanti e additivi vari – secondo le richieste dei clienti e di riconfezionamento dei prodotti in sacchetti pronti all’uso: è il moderno sistema di dosaggio materie prime che elimina ogni possibilità di errore insito nella pesatura manuale, evita ai clienti la manipolazione diretta dei prodotti e riduce gli sprechi. E nell’ottica della sicurezza si inquadra la produzione a Orbassano anche dei “dry liquids”, dei liquidi ridotti in polvere, cioè, mediante assorbimento su supporti inerti. Agli impianti del centro tecnologico, infine, fanno da supporto analitico moderni laboratori adeguatamente attrezzati per il controllo della produzione. «Il centro tecnologico di Orbassano – sottolinea Ghione – ha conosciuto un notevole sviluppo nel tempo sia in termini di incremento della dotazione di macchinari e attrezzature che in termini di ampliamento della struttura e dei magazzini, grazie agli investimenti realizzati dalla Brenntag. Questo, a dimostrazione


Materie prime

dell’importanza che la holding ha sempre attribuito all’industria della gomma e al suo mercato, non solo italiano. Anche a livello europeo e mondiale, infatti, il gruppo Brenntag è presente con una business unit formata da “esperti” del settore del quale fanno parte anche manager di Brenntag Italia». Inoltre, l’attenzione che la società tedesca dedica alla gomma e alla qualità dei servizi destinatiti al settore automotive è dimostrata dall’acquisizione della certificazione ISO-TS 16949:2009, conseguita dal sito di Orbassano.

Gomme di qualità da Arlanxeo Le gomme sintetiche sono uno dei “prodotti di punta” del settore gomma in Brenntag Italia. Con l’eccezione dell’ EPDM, la filiale italiana del gruppo tedesco distribuisce gli “High Performance Elastomers” di Arlanxeo. «Arlanxeo – precisa infatti Ghione – produce un’ampia gamma di elastomeri di alto livello qualitativo riconosciuto universalmente. Precisamente: CR (policloroprene Baypren), EVA (Le-

vapren e Levamelt), NBR (Perbunan, Krynac, Baymod N), HNBR (Therban) ed EPDM (Keltan)». Arlanxeo è, per Brenntag, un partner di lunga data: gli elastomeri forniti da Arlanxeo sono storicamente familiari all’azienda tedesca, che li conosce perfettamente e li distribuisce sin da quando erano prodotti e commercializzati dalla Bayer. «La relazione tra noi e i produttori, così come quella con Arlanxeo, – tiene a sottolineare Ghione – facilita lo scambio di informazioni e di esperienze concorrendo, in questo modo, al consolidamento di una partnership finalizzata a servire la clientela sempre al meglio delle nostre possibilità, sia sul fronte della qualità dei prodotti che su quello dell’assistenza tecnica e commerciale». È questa la strategia che il gruppo tedesco, leader globale della distribuzione di prodotti chimici, adotta per facilitare la crescita dei business dei clienti e favorirne il successo sui mercati di riferimento. 

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio · febbraio 2018

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DALLE AZIENDE

Industria 4.0: serve ancora l’uomo? di Giuseppe Cantalupo

“E

ssere o non essere, questo è il problema” si chiede Amleto, tormentato dal dubbio esistenziale che lo blocca in una angosciante incapacità di decidere. Spostando l’angolo di visuale e con tutto il rispetto per Shakespeare, la lettura del titolo del convegno della LIUC “Jobless o total job society? Quali spazi per l’azione umana?” svoltosi a gennaio presso la sede dell’Università Carlo Cattaneo di Castellanza sembra quasi riprodurre, con la stessa cadenza, la stessa gravità dell’interrogativo del giovane principe di Danimarca, protagonista dell’omonima tragedia. In effetti, l’interrogativo posto dal convegno esprime una fondata preoccupazione: che le applicazioni della moderna tecnologia in tutti i settori della società potrebbero avere come conseguenza che non ci sarebbe più lavoro per nessuno. Ma potrebbe anche accadere il contrario. E cioè che potrebbe esserci, invece, più lavoro per tutti. A questo punto, allora, il nostro Amleto, calato nella realtà dell’Industria 4.0, si sentirebbe spinto a chiedersi se deve aspettarsi di vivere in una società di disoccupati o invece in una società con più posti di lavoro, anche diversi e diversamente remunerati. È questa, in pratica, la traccia seguita dal convegno nella presentazione ai partecipanti di una serie di spunti di riflessione sulla prospettiva nella quale si collocherà il lavoro umano nella nuova realtà tecnologica e sull’importanza che il ‘capitale umano’ ha nello sviluppo e nel-

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018

Ci sarà ancora lavoro per l’uomo nell’era degli automatismi o vivremo in una società in cui regnerà sovrana sua maestà la macchina? Il tema, di assoluta attualità e importanza, è stato discusso in un convegno organizzato da LIUC Business School e LIUC Alumni, svoltosi lo scorso mese di gennaio presso la sede della LIUC - Università Carlo Cattaneo di Castellanza, Varese. Secondo i relatori intervenuti nel dibattito, l’uomo continuerà ad essere il centro del sistema produttivo nella nuova realtà tecnologica


Tecnologie A sinistra, RoboThespian con Federico Visconti, rettore della LIUC - Università Carlo Cattaneo (a sinistra) e Michele Graglia, presidente della LIUC. In basso, il tavolo del dibattito Processi e Tecnologie (da sinistra: Giovanni Martinengo, Raffaele Secchi e Andrea Lovato).

la gestione delle trasformazioni in atto. L’evento è stato organizzato dalla LIUC Business School - la scuola di management dell’università castellanzese che si prefigge di generare conoscenze innovative tramite progetti di ricerca applicata mirati a favorire la crescita delle imprese - in collaborazione con la LIUC Alumni - l’associazione dei laureati della stessa università sorta con l’obiettivo di realizzare e consolidare le relazioni tra i soci, l’ateneo, le autorità accademiche e gli studenti. Grande il successo dell’iniziativa. Di gran lunga superiore alle aspettative degli stessi organizzatori. Lo dimostra il numero dei partecipanti che hanno riempito la sala delle conferenze: oltre trecento.

La centralità del capitale umano «Riguardo ai timori che l’utilizzo delle macchine e degli automatismi, già in atto da tempo in numerosi lavori, possa mettere in discussione la centralità dell’uomo nel processo produttivo e possa far pensare che non ci sia più molto spazio per l’intervento umano, esistono due scuole di pensiero - dichiara Raffaele Secchi, direttore della LIUC Business School, nel suo intervento di saluto ai partecipanti e di apertura dei lavori –: una pessimista e una ottimista. La prima vede un futuro non roseo, con perdite di posti di lavoro e imprese costrette a chiudere per mancanza di fondi necessari per dotarsi di macchinari a più alta

tecnologia. La seconda, invece, ritiene che le tecnologie innovative possano richiedere nuovi profili nelle aziende e quindi creare lavoro. Lo dimostra anche il passato». E a supporto delle sue affermazioni, il direttore riporta alcuni dati. Per esempio: l’avanzamento della tecnologia e la diffusione dell’automobile, che dal 1920 al 1950 ha prodotto 7 milioni di nuovi posti di lavoro nel settore, e la diffusione dei personal computer che dagli anni ’70 in avanti ne ha creati circa 16 milioni. «È sempre stato l’uomo – continua il direttore – il protagonista, l’attore principale al centro dello scenario industriale, il capitale irrinunciabile per l’elaborazione e lo sviluppo di nuove tecnologie e nuove applicazioni».

I focus tematici Con questo evento gli organizzatori hanno inteso dare il loro contributo all’esame del fenomeno evolutivo in atto nella attuale realtà tecnologica industriale, al fine di valutare, sulla base di considerazioni e riflessioni approfondite e critiche, come cambierà la società, come cambierà il modo di lavorare e come bisognerà affrontare le sfide della quarta rivoluzione industriale. Sarà una società “jobless”, nella quale ogni tipo di lavoro potrà essere sostituito da quello di una macchina fino a ritenere immaginabile un lavoro senza l’intervento dell’uomo, o una “total job society”, nella quale emergeranno nuovi tipi di lavoro che potranno anL’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018

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DALLE AZIENDE

A sinistra, il tavolo del dibattito Gestione del cambiamento (da sinistra: Giorgio Ferrandino, Vittorio D’Amato e Marco Mossuto. Sotto, il tavolo del dibattito Governance (da sinistra: Gianluca Colonna, Fernando G. Alberti e Silvia Parmigiani).

con l’uomo, che ha dato una perfetta dimostrazione di questa sua capacità annunciando di volta in volta all’uditorio la discussione della tematica di turno. Complesso e molto articolato lo sviluppo dei temi per le numerose questioni di fondo che ogni argomento sollevava. Ci limiteremo, pertanto, a riferire i tratti salienti delle conferenze in una veduta necessariamente d’insieme.

C’è spazio per l’azione umana

che consistere in prestazioni diverse e richiedere un diverso trattamento economico? Di quali spazi disporrà l’attività umana in termini di creatività, pensiero critico, talento, per affermare e confermare la centralità del capitale umano? Punti di domanda e riflessioni che il convegno ha approfondito attraverso la discussione di quattro tematiche sul rapporto tra Capitale umano e Processi e Tecnologie, Gestione del Cambiamento, Governance e Megatrend. Oltre a Raffaele Secchi, Vittorio D’Amato, Fernando G. Alberti e Massimiliano Serati della LIUC Business School, che hanno fatto da moderatori dei dibattiti, sono intervenuti ospiti conferenzieri di alto profilo: Andrea Lovato (Ceo Tenova), Giovanni Martinengo (Head of Group Organizational 42

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018

Development & Ict Erg), Giorgio Ferrandino (Ceo Sew – Eurodrive), Marco Mossuto (Human Resources Director, Lindt & Sprüngli), Gianluca Colonna (Managing Director, Rosenthal GmbH), Silvia Parmigiani (Founder & Ceo Tessa, Board Member Phonetica - INGO), Maurizio Amato (Ceo ViiV Healthcare Italia) e Riccardo Cristadoro (Head of the Emerging Markets and International Trade Division, Banca d’Italia). Ma c’era ancora un altro ospite in sala. Un ospite particolare, un testimone d’eccezione che non poteva mancare in un convegno sui cambiamenti della società indotti dalla quarta rivoluzione industriale e sull’inquadramento dell’attività umana nella realtà operativa scaturita dalle nuove tecnologie. Parliamo del simpatico robot umanoide RoboThespian, realizzato con tecnologia Festo e progettato per interagire

«Le nuove tecnologie 4.0 – ha ricordato Secchi – sono in grado di produrre, e producono, nuovi posti di lavoro e anche nuovi mercati, innescando la domanda di nuovi prodotti propiziata proprio dalle tecnologie innovative. Queste, infatti, stanno generando notevoli e importanti opportunità per lo sviluppo e la gestione di nuovi processi, capaci di offrire prestazioni a livelli sempre più alti, ma anche, allo stesso tempo, sempre più facili e agevoli da gestire». È necessario, però, integrare le competenze di cui già si dispone con le nuove tecnologie, lavorando in modo diverso: in team e badando soprattutto alla crescita professionale dei giovani (Giovanni Martinengo - Ict Erg). È un modo di lavorare che la stessa Industria 4.0 rende praticabile principalmente attraverso la digitalizzazione dei servizi e l’interconnessione delle macchine che consente di gestire i processi mediante funzioni smart, “intelligenti” (Andrea Lovato – Tenova). È indispensabile, a tale scopo, intraprendere un percorso formativo che incrementi le competenze digitali necessarie per far fronte alle sfide poste dalle nuove tecnologie. Competenze che, purtroppo, sono possedute, in Ita-


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DALLE AZIENDE

Il tavolo del dibattito Megatrend (da sinistra: Maurizio Amato, Massimiliano Serati e Riccardo Cristadoro).

lia, solo dal 29% della forza lavoro a fronte di una media europea del 37% (Secchi). In una società nella quale sembrano imperare le macchine con i loro automatismi c’è ampio spazio, quindi, per un proficuo utilizzo del capitale umano, che specie in questi ambiti – ampliamento delle competenze e percorso formativo – manifesta tutte le sue capacità ai fini dello sviluppo non solo della stessa Industria 4.0 e dell’applicazione dei suoi principi, ma anche o soprattutto di una aggregazione di competenze nel rapporto uomo-macchina.

Innovare per fare meglio Anche l’innovazione è un ambito nel quale “serve l’uomo”. Innovare significa cambiare, e non sempre in azienda cambiare torna comodo: può comportare la modifica di una struttura organizzativa, la ridefinizione di una linea strategica, lo sviluppo di nuove competenze, o, comunque, l’introduzione di nuovi sistemi e nuove abitudini. Una serie di incombenze che non sempre vanno a buon fine. Il 72% dei progetti di cambiamento aziendale, infatti, si risolvono in fallimenti. È importante considerare, però, che innovare non è una condanna, bensì un’opportunità per fare meglio (Giorgio Ferrandino, Sew – Eurodrive), e il più delle volte questo risultato si ottiene cambiando mentalità, favorendo le relazioni, promuovendo la partecipazione (Marco Mossuto - Lindt & 44

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018

Sprüngli). Ancora una volta, il capitale umano si rivela essenziale.

Elemento umano e tecnologia Importante in misura ancora maggiore rivela di essere l’intervento dell’uomo nel settore delle relazioni, nel quale, come ha detto Silvia Parmigiani (Tessa), il fattore umano fa la differenza ed è la leva sulla quale agire per allenare, formare le nuove generazioni nel processo di “managerializzazione” delle imprese familiari, ai fini di una gestione accorta ed efficiente. Inoltre, è un valore che non va disgiunto dalla tecnologia. Perché dietro la tecnologia c’è l’uomo, motore primo dell’innovazione, e l’innovazione cambia il mondo del lavoro e cambia anche il ruolo che il capitale umano gioca nella strategia e nella governance d’impresa. Importante, in questo ciclo, il livello di specializzazione dell’uomo, come ha tenuto a sottolineare Gianluca Colonna (Rosenthal): «Per noi il capitale umano specializzato è un asset che accompagna la tecnologia».

Tecnologia e megatrend In perfetta sintonia Maurizio Amato (ViiV Healthcare Italia), che sostiene l’importanza dello sviluppo tecnologico nella ricerca di una soluzione ai problemi per molti versi drammatici rappresentati dai megatrend che caratterizzano la società di oggi, come il processo di globalizzazione e inte-

grazione mondiale, la crescita (e l’invecchiamento) della popolazione, il cambiamento del clima, la scarsità delle risorse, il fabbisogno di acqua e di energia, l’inquinamento crescente. Di qui l’importanza di processi innovativi e quindi del capitale umano, che solo ha la capacità naturale di promuoverli. Perché è l’innovazione la chiave che apre la porta alle soluzioni, non solo tecnologiche ma anche economiche, capaci di soddisfare i fabbisogni locali. Tra questi, rivolgendo lo sguardo più direttamente alla realtà di casa nostra, Riccardo Cristadoro (Banca d’Italia) annovera le problematiche derivanti dalla persistente polarizzazione in Italia tra “imprese superstar, molto performanti, e altre imprese, specie quelle familiari, che fanno fatica a evolversi per le maggiori difficoltà che hanno ad investire in macchinari ad alta tecnologia”. Nuovi processi, tecnologie innovative, automazione, digitalizzazione, interconnessione dei sistemi, conseguenti cambiamenti che richiedono la disponibilità e l’attitudine a specializzarsi, a rivestire di modernità il proprio patrimonio di conoscenze per adeguarle alla nuova realtà, capacità di formare i giovani: sono tutte derivazioni di Industria 4.0 che coinvolgono in maniera imprescindibile il capitale umano. Perché è l’uomo il protagonista della quarta rivoluzione industriale. La storia insegna che c’è sempre stato bisogno del capitale umano. Ce n’è bisogno ancora oggi e ce ne sarà bisogno domani. Questo il messaggio conclusivo, fondamentale, lanciato dal convegno, e lo ha efficacemente espresso Maurizio Amato dichiarando, in chiusura dei lavori: «In Italia c’è spazio non solo per trattenere, ma anche per creare cervelli». 



NORMATIVE

Nuove regole per i generatori aerosol

di Beatrice Garlanda

IN QUALSIASI AZIENDA ENTRANO GENERATORI AEROSOL, NELLA FORMA DI BOMBOLETTE SPRAY O ESTINTORI. PRODOTTI CHE PER LA PRESSIONE INTERNA E PER IL CONTENUTO POSSONO CELARE SEMPRE INSIDIE PER GLI OPERATORI IN CASO DI DANNEGGIAMENTO O INCENDIO. LA NORMATIVA IN MATERIA VIENE AGGIORNATA SOVENTE E UN ULTIMISSIMO AGGIORNAMENTO DELLO SCORSO 5 FEBBRAIO INTRODUCE NOVITÀ SOPRATTUTTO IN TEMA DI PRESSIONE MINIMA AMMISSIBILE ED ETICHETTATURA. ANCHE GLI UTILIZZATORI DEVONO VERIFICARE CHE I PRODOTTI DI QUESTO GENERE CHE ACQUISTANO RISPONDANO ALLE INDICAZIONI

L

a Gazzetta Ufficiale del 5 febbraio 2018 pubblica il decreto del ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il ministro della Salute, del 18 dicembre 2017. Il provvedimento reca modifiche al D.P.R. 21 luglio 1982, n.74, in recepimento della direttiva 2016/2037/UE del 21 novembre 2016, che modifica la direttiva 75/324/CEE per quanto riguarda la pressione minima ammissibile dei generatori aerosol e adegua le sue disposizioni concernenti l’etichettatura al regolamento (CE) n.1272/2008. L’approvazione di questo recente decreto ci offre l’occasione per fornire un quadro d’insieme di come si presenta oggi la normativa italiana sui generatori aerosol.

 46

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018

Genesi La materia di cui si tratta trova il suo fondamento giuridico, in Italia, nel D.P.R. 21 luglio 1982, n.741 il cui articolo 7 rinvia ad un decreto del Ministro dell’industria (ora Ministro dello sviluppo economico) e del Ministro della sanità (ora Ministro della salute) l’adozione di modifiche alle norme tecniche contenute nell’allegato del decreto stesso al fine di adeguarle a quanto previsto dalla direttiva 75/324/CEE e successive modifiche. Segnaliamo che il decreto del 18 dicembre 2017 modifica, per la quarta volta, l’allegato in questione. Prima di entrare nel merito della normativa, ci sembra utile ricordare i seguenti provvedimenti cui fare riferimento in materia di generatori aerosol:


Sostanze • DM 8 maggio 1997, n.208, di recepimento della direttiva 94/1/CEE, riguardante adeguamento tecnico della direttiva 75/324/CEE (G.U. 8 luglio 1997,n.157) • Legge 8 ottobre 1997, n.352 recante “Disposizioni sui beni culturali” che reca, all’articolo 12, norme sui generatori aerosol contenenti vernici (Suppl. Ord. G.U. 17 ottobre 1997) • Regolamento (CE) n.1272/2008 (G.U. UE 31 dicembre 2008 L353) • Decreto legislativo 25 gennaio 2010, n.12, recante attuazione della direttiva 2007/45/CE che reca disposizioni sulle quantità nominali dei prodotti preconfezionati, contenente deroghe al D.P.R. 741/82 (G.U. 15 febbraio 2010,n.37) • D.M.25 febbraio 2011 di modifica del D.P.R. 741 del 1982, in attuazione della direttiva 2008/47/CE 8G.U. 27 maggio 2011, n.122) • Regolamento 487/2013/UE recante modifica del regolamento 1271/2008 (G.U. UE 1° giugno 2013 L149) • D.M.24 giugno 2014 di modifica al DPR 741 del 1982 (G.U. 9 agosto 2014, n.184) • Direttiva (UE) 2016/2037 di modifica della direttiva 75/324/CEE (G.U UE 22/11/2016 L314)

 Che cos’è un generatore aerosol? Gli aerosol, ovvero i generatori di aerosol, sono recipienti non ricaricabili in metallo, vetro o materiale plastico, contenenti un gas compresso, liquefatto o disciolto sotto pressione, insieme o non, ad un liquido, una pasta o una polvere e muniti di un dispositivo di dispersione che consente la fuoriuscita del contenuto sotto forma di particelle solide o liquide in sospensione gassosa, sotto forma di schiuma, di pasta o di altra polvere o allo stato liquido.

 Cause di esclusione Il D.P.R. 741/82,e successive modifiche, non si applica ai generatori aerosol aventi il recipiente di capacità totale inferiore ai 50 millilitri o superiore a: a) 1.000 millilitri, se il recipiente è in metallo b) 220 millilitri, se il recipiente è in vetro o, se in plastica, non produce schegge in caso di rottura c) 150 millilitri, se il recipiente è in vetro non protetto o, se in plastica, produce schegge in caso d rottura

 Immissione sul mercato I generatori aerosol possono essere immessi sul mercato solo se rispondenti alle prescrizioni del D.P. R. 741/82, e del suo allegato, come successivamente modificati. Il responsabile dell’immissione sul mercato deve apporre sui generatori aerosol il simbolo epsilon rovesciato. In tal modo attesta che essi sono conformi alle prescrizioni del decreto e del suo allegato.



Etichetta L’articolo 4 del D.P.R. 741/82, come modificato dal D.M. 24 gennaio 2014, stabilisce che, fatte salve le disposizioni del regolamento (CE) n.1271/2008, su ogni generatore aerosol o su un’etichetta ad esso applicata nel caso di generatori di piccole dimensioni (capacità totale pari o minore di 150 ml) devono essere scritte in lingua italiana, in modo ben visibile e indelebile le seguenti indicazioni: a) il nome, l’indirizzo e il marchio depositato del responsabile dell’immissione sul mercato del generatore aerosol b) il simbolo di conformità al decreto in oggetto (epsilon rovesciata) c) le indicazioni in codice che identificano la partita di riempimento d) le dichiarazioni e indicazioni di cui al punto 2.2 dell’allegato e) il contenuto netto in peso e in volume. Su questo punto si ricorda che il decreto legislativo 25 gennaio 2010, n.12 ha disposto che i generatori di aerosol possono non recare l’indicazione della quantità nominale espressa in massa del loro contenuto.

 Controlli Il ministero dello Sviluppo economico e quello della Salute vigilano sull’applicazione del decreto. Esercitano controlli nei confronti di produttori e consumatori di generatori aerosol, studiano disposizioni tecniche per la costruzione e la conservazione del generatore aerosol, possono disporre ispezioni e acquisire informazioni e documenti anche dalle altre amministrazioni pubbliche. Nel caso in cui sia provato che un generatore aerosol possa essere pericoloso per la sicurezza o la salute,i ministeri di cui sopra, con proprio decreto, ne vietano temporaneamente l’immissione sul mercato o lo sottopongono a condizioni particolari. Di ciò devono informare gli altri Stati membri e la Commissione.

 La versione attuale Spendiamo ora due parole sulla versione attuale dell’allegato al D.P.R. 741/82. Si premette che il contenuto di un aerosol è considerato infiammabile se contiene componenti classificati infiammabili (punto 1.8 dell’allegato). A tale proposito si intende “liquido infiammabile” un liquido avente un punto di infiammabilità non superiore a 93°C. Si intende, invece, per “solido infiammabile” un solido facilmente infiammabile o che può causare o favorire un incendio per sfregamento. I solidi facilmente infiammabili sono sostanze o miscele in polvere, granulari o pastose, che sono pericolose se possono prendere fuoco facilmente per breve contatto con una sorgente di accensione, ad esempio un fiammifero che brucia, e se la fiamma si propaga rapidamente. Infine per “gas infiammabile” si intende un gas o una miscela di gas con un campo di infiammabilità con l’aria a 20°C e una pressione normale di 1,013 bar (101,3kPa). Il punto 1.9 dell’allegato al D.P. R. 741/82 e successive modifiche distingue gli aerosol tra “non infiammabili”, “infiammabili” L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018

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NORMATIVE

e “estremamente infiammabili” in base al loro calore chimico di combustione e del contenuto in massa dei componenti infiammabili, come segue: • l’aerosol è “estremamente infiammabile” se contiene una quantità di componenti infiammabili superiore all’85% ed il calore chimico di combustione è pari o superiore a 30kJ/g • è “infiammabile” se contiene una quantità di componenti infiammabili inferiore all’1% ed il calore chimico di combustione è pari o inferiore a 20kJ/g Tutti gli altri aerosol sono sottoposti alle seguenti procedure di classificazione per la loro infiammabilità o sono classificati come “estremamente infiammabili”. In merito a tali procedure si distinguono gli aerosol nebulizzatori infiammabili e e gli aerosol di schiuma infiammabili. Per i primi, la classificazione si effettua tenendo presente il calore chimico di combustione in funzione dei risultati della prova della distanza di accensione, nel modo seguente: a) se il calore chimico di combustione è minore di 20 kJ/g: i) l’aerosol è classificato come infiammabile se l’accensione avviene ad una distanza pari o superiore a 15 cm, ma inferiore a 75 cm ii) l’aerosol è classificato come estremamente infiammabile se l’accensione avviene ad una distanza pari superiore a 75 cm iii) se nella prova della distanza di accensione questa non avviene, si effettua la prova di accensione in spazio chiuso. In questo caso l’aerosol è classificato come infiammabile se il tempo equivalente è pari o inferiore a 300 s/m 3 o la densità di deflagrazione è pari o inferiore a 300 g/m 3; altrimenti l’aerosol è classificato come non infiammabile. b) se il calore chimico di combustione è pari o superiore a 20kJ/g, l’aerosol è classificato come “estremamente

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018


Organizzatore: Promaplast srl - Assago (MI) www.plastonline.org

Co-organizzatore: Sviluppo Servizi Gomma srl con il supporto di Assogomma


NORMATIVE

ELEMENTI DELL’ETICHETTA PER AEROSOL INFIAMMABILI E NON INFIAMMABILI Categoria 1

Classificazione

Categoria 2

Categoria 3

Pittogrammi GHS

Nessun pittogramma

Avvertenza

Pericolo

Indicazione di pericolo Consiglio di prudenza prevenzione Consiglio di prudenza Conservazione

P210P211P251

P210P251

P410+P412

P410+P412

P410+P412

Tenore del gas

Pressione a 50°C

Gas liquefatto o miscela di gas con un campo d infiammabilità con l’aria a 20°C e a una pressione normale di 1,013 bar

12 bar

Gas liquefatto o miscela di gas non aventi un campo d infiammabilità con l’aria a 20°C e a una pressione normale di 1,013 bar

13,2 bar

Gas compressi o gas disciolti sotto pressione non aventi un campo di infiammabilità con l’aria a 20°C e a una pressione normale di 1,013 bar

15 bar

infiammabile” se l’accensione si produce ad una distanza pari o superiore a 75 cm; altrimenti l’aerosol è considerato infiammabile. Per quanto concerne gli aerosol di schiuma, si considerano estremamente infiammabili se: i) l’altezza della fiamma è pari o superiore a 20 cm e la durata della fiamma è pari o superiore a 2 secondi oppure ii) l’altezza della fiamma è pari o superiore a 4 cm e la durata della fiamma è pari o superiore a 7 secondi. Gli aerosol che non rispondono alle condizioni di cui sopra sono classificati come infiammabili se l’altezza della fiamma e pari o superiore a 4 cm e la durata della fiamma è pari o superiore a 2 secondi. Per maggiore chiarezza riportiamo sul punto anche gli schemi contenuti nelle tabelle 2.3.1 a, 2.31.b e 2.3.1c dell’allegato I del regolamento (CE) 1272/2008.

 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018

Attenzione

P210P211P251

VALORI MASSIMI DI PRESSIONE PER I GENERATORI AEROSOL CON RECIPIENTE DI METALLO

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Attenzione

H222:Aerosol estremamente H223:Aerosol infiammabileH229: H229: Contenitore infiammabile H229: Contenitore Contenitore pressurizzato:può pressurizzato:può scoppiare se pressurizzato:può scoppiare se riscalda scoppiare se riscaldato riscaldato

Etichettatura Il decreto ministeriale del 18 dicembre 2017 modifica il punto 2 dell’allegato al D.P. R 741/82 riguardante l’etichettatura. In particolare si stabilisce che, fatto salvo il regolamento (CE)1272/2008, come modificato dal regolamento (CE) 487/2013, su ogni generatore aerosol si devono apporre in modo visibile, leggibile ed indelebile, le seguenti indicazioni: • quando l’aerosol è classificato come non infiammabile secondo i criteri del punto 1.9 dell’allegato stesso, l’avvertenza “Attenzione” e gli altri elementi dell’etichetta per aerosol di categoria 3 di cui all’allegato I tabella 2.3.1 del regolamento (CE) n 1272/2008 • quando l’aerosol è classificato come “infiammabile” secondo i criteri del punto 1.9, l’avvertenza “Attenzione” e gli altri elementi dell’etichetta per aerosol di categoria 2 di cui all’allegato I tabella 2.3.1 del regolamento (Ce) n 1272/2008 • quando l’aerosol è classificato come “estremamente infiammabile” secondo i criteri del punto 1.9, l’avvertenza “Pericolo” e gli altri elementi dell’etichetta per aerosol di categoria 2 di cui all’allegato I tabella 2.3.1 del regolamento (CE) n 1272/2008. Gli elementi dell’etichetta di cui alla tabella 2.3.1 sono riportati nella nostra tabella 1. • se l’aerosol è un prodotto di consumo il consiglio di prudenza P102 (Tenere fuori della portata dei bambini) di cui all’allegato IV, parte I, tabella 6.1., del regolamento (CE) n.1272/2008 • le ulteriori precauzioni di impiego che informano i consumatori dei pericoli specifici del prodotto; se il generatore aerosol è accompagnato da precauzioni d’uso separate, queste devono recare tali precauzioni d’impiego supplementari. Inoltre, l’etichetta deve riportare quanto disposto dall’art.4 del D.P.R. 741/82, come abbiamo visto sopra.

 Volume della fase liquida Si ricorda anche che, ai sensi del punto 2.3 dell’allegato, a 50° C, il volume della fase liquida (inteso come la parte del



NORMATIVE

volume del recipiente del generatore aerosol confezionato occupata dalle fasi non gassose) non deve superare il 90% della capacità netta (ovvero volume espresso in millilitri del recipiente del generatore aerosol confezionato).

 Disposizioni sui contenitori Continuando nella lettura dell’allegato, troviamo disposizioni applicabili a determinati tipi di recipienti. Per i generatori aerosol con recipiente in metallo, si prevede che la capacità totale del recipiente stesso non superi i 1.000 ml. Per i recipienti destinati ad essere condizionati ad una pressione inferiore a 6,7 bar a 50°C, la pressione di prova deve essere almeno di 10 bar. Per i recipienti destinati ad essere condizionati ad una pressione uguale o superiore a 6,7 bar a 50°C, la pressione di prova deve essere superiore del 50% alla pressione interna a 50°C. A 50°C la pressione nel generatore aerosol non deve superare i valori che indichiamo nella tabella 2, in funzione del tenore dei gas nei generatori aerosol. Tali valori sono stati stabiliti dal decreto ministeriale 18 dicembre 2017. Si distinguono in recipienti plastificati o protetti in modo permanente e recipienti di vetro non protetto.

I primi possono essere utilizzati per il condizionamento con gas compresso, liquefatto o disciolto. La loro capacità non può superare i 220 ml. Il rivestimento deve essere un involucro di materia plastica o altro materiale destinato ad evitare il rischio di proiezioni di schegge di vetro nel caso di rottura accidentale del recipiente, e deve essere concepito in modo che non si verifichino proiezioni di schegge di vetro quando il generatore aerosol confezionato, alla temperatura di 20°C, cade da un’altezza di 1,8 m su una superficie di cemento. Per quanto riguarda i recipienti di vetro non protetto, dobbiamo segnalare che i generatori aerosol che li utilizzano sono condizionati solo con gas liquefatti o disciolti. La capacità totale di questi recipienti non può superare i 150 ml. Altre disposizioni riguardano la pressione di prova e il riempimento. Per queste si rimanda alla lettura delle norme. I generatori aerosol con recipienti di materia plastica, che scoppiando possono produrre schegge sono assimilati ai generatori aerosol con recipiente di vetro non protetto. I generatori aerosol con recipienti di materia plastica, che scoppiando non possono produrre schegge sono assimilati ai generatori aerosol con recipiente di vetro protetto.


Lunedì 23 aprile 2018 ore 20

Rotterdam Philharmonic Orchestra Yannick Nézet-Séguin direttore Yuja Wang pianoforte Franz Joseph Haydn Sinfonia in fa min. “La Passione” Hob. I: 49

Sergej Rachmaninov Concerto n. 4 in sol min. op. 40 per pianoforte e orchestra

Pëtr Il’ič Čajkovskij Sinfonia n. 4 in fa min. op. 36

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Si ringrazia


NEWS NEWS In vigore in Europa l’obbligo di registrare i pneumatici cinesi importati

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l primo febbraio è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea il “regolamento di esecuzione (UE) 2018/163 sulla registrazione delle importazioni di pneumatici nuovi e ricostruiti per autobus o autocarri originari della Repubblica popolare cinese”. Si tratta di un’importante misura che dispone l’obbligo per le autorità doganali dell’Unione Europea di registrare le importazioni di pneumatici nuovi e ricostruiti per autobus o autocarri provenienti dalla Cina. Questo provvedimento è giustificato da un’indagine in corso da parte della Commissione Europea che intende verificare se le importazioni di pneumatici dalla Cina siano oggetto di pratiche di dumping (pratica di commercio sleale che consiste nel vendere un prodotto in un altro Paese ad un prezzo molto più basso rispetto a quello praticato sul mercato di origine) o abbiano usufruito di sovvenzioni di Stato. Il regolamento pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della UE fa seguito alle attività svolte dalla Commissione Europea nell’ambito di una proceduta antidumping avviata l’11 agosto 2017, procedura che è partita dopo la denuncia da parte di una coalizione di produttori e ricostruttori europei di pneumatici. Le indagini sull’importazione sleale di pneumatici dalla Cina sono state finalizzate ad accertare l’esistenza di processi di dumping tra il

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018

2013 e il 2016 e a quantificare le eventuali perdite, derivate da queste pratiche, per le aziende europee produttrici e ricostruttrici di pneumatici. Gli elementi di prova forniti dalla coalizione di operatori europei hanno dimostrato che i prezzi a cui vengono venduti i pneumatici cinesi e i volumi con i quali arrivano sul mercato europeo hanno avuto un impatto negativo sulla quota di mercato detenuta dai produttori e dai ricostruttori all’interno dell’Unione Europea. Nel regolamento in Gazzetta Ufficiale dell’UE si legge che «per quanto riguarda il dumping, la Commissione dispone di elementi di prova sufficienti del fatto che le importazioni del prodotto in esame dalla Repubblica Popolare Cinese siano oggetto di dumping. Gli elementi di prova del dumping si basano su un confronto tra i valori normali e il prezzo all’esportazione (franco fabbrica) del prodotto in esame. Nel complesso, tali prove dimostrano in modo sufficiente nella fase attuale che gli esportatori ricorrono a pratiche di dumping». L’indagine vuole inoltre accertare anche la presenza, oltre al dumping, di sovvenzioni di Stato sui pneumatici importati dalla Repubblica Popolare Cinese: «Per quanto riguarda le sovvenzioni, la Commissione dispone di elementi di prova sufficienti del fatto che le importazioni del prodotto in esame provenienti dalla Cina siano sovvenzionate. Le presunte pratiche di sovvenzione consistono, in particolare, nel trasferimento diretto di fondi e in potenziali trasferimenti diretti di fondi o obbligazioni, nella rinuncia, da parte della pubblica amministrazione, ad entrate altrimenti dovute o nella mancata riscossione delle stesse nonché nella fornitura, da parte della pubblica amministrazione, di beni o servizi per un corrispettivo inferiore all’importo che sarebbe adeguato». Stefano Carloni, presidente AIRP, commenta così il provvedimento: «Si tratta di un segnale importante per i ricostruttori di pneumatici, che da diversi anni stanno affrontando una crisi senza precedenti dovuta all’invasione del mercato di pneumatici a basso costo, e di qualità tale da non poter essere ricostruiti. Finalmente si è giunti all’evidenza del fatto che si tratta di pratiche scorrette, e auspichiamo che seguano provvedimenti efficaci per ripristinare condizioni di mercato eque, e per valorizzare i grandi benefici economici ed ecologici offerti dalla ricostruzione».


Taccuino

Versalis premiata in Germania ai Tire Technology Awards

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nuovi polimeri di-blocchi stereoregolari a base butadiene (BDSPs), tecnologia di Versalis (Eni) per lo sviluppo di compound innovativi, hanno vinto il “Tire Manufacturing Innovation of the Year” ai Tire Technology International Awards 2018, il programma indipendente europeo di premiazione annuale per l’industria degli pneumatici la cui giuria è formata da esperti, analisti, imprenditori e ricercatori del settore pneumatici provenienti da tutto il mondo. La cerimonia si è svolta la sera del 21 febbraio al Tire Technology Expo di Hannover, in Germania. Il premio è stato ritirato da Sergio Lombardini (nella foto), direttore della Ricerca, Sviluppo e Innovazione tecnologica di Versalis. La tecnologia dei BDSPs è un progetto strategico nel programma di ricerca e sviluppo di Versalis ed è destinata ad apportare considerevoli vantaggi, in particolare all’industria degli pneumatici, che potrà

avvalersi di requisiti rivoluzionari come la significativa riduzione di consumo di carburante e l’adattabilità a tutte le stagioni. Inoltre, l’uso di questa tecnologia consentirà di ridurre l’impatto ambientale degli pneumatici esausti, che potranno essere riciclati più facilmente, ma anche aprirsi a un ampio spettro di segmenti commer-

Sergio Lombardini, direttore della Ricerca, Sviluppo e Innovazione tecnologica di Versalis, alla premiazione di Hannover. ciali, sia nel settore termoplastico, sia in quello degli elastomeri. È proprio la singola catena polimerica, che può essere modulata in produzio-

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NEWS

ne di una parte amorfa e una cristallina, che conferisce al prodotto un mix unico di proprietà, grazie alle quali è possibile traguardare nuove applicazioni e performance. Nel 2017, nell’edizione scorsa del Tire Technology expo, Versalis era stata insignita dell’Environmental Achievement of the Year per la tecnologia di produzione di bio-butadiene (bio-BDE) sviluppata in collaborazione con Genomatica.

Bridgestone adotta una nuova policy per la sostenibilità che coinvolge i fornitori

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ridgestone ha annunciato l’adozione di una nuova policy globale per le pratiche di approvvigionamento sostenibile, per identificare e valutare fornitori qualificati, promuovere best practice e fungere da strumento di comunicazione e miglioramento per il settore. La policy riflette l’impegno dell’azienda a stabilire programmi di procurement che portino benefici ambientali, sociali ed economici a lungo termine. La policy è applicabile a tutti i beni e servizi acquistati, così come a tutti i fornitori a livello globale. «La nuova policy è fondamentale nella realizzazione dell’impegno globale di Responsabilità Sociale d’Impresa del Gruppo Bridgestone, Our Way to Serve, che stabilisce gli standard del modo in cui facciamo business, sviluppiamo prodotti e interagiamo con i clienti e la comunità», ha detto Masaaki Tsuya, CEO and Representative Executive Officer, Bridgestone Corporation. «Riconosciamo la nostra capacità e responsabilità di guidare il cambiamento e i progressi per interagire con l’ambiente e le comunità. Ci aspettiamo che i nostri fornitori e partner lavorino con noi nel perseguimento di filiere sostenibili, un lavoro senza fine che richiede collaborazioni con tutti gli operatori, compresa la comunicazione con i diversi pubblici al fine di amplificare la public awareness». Guidati dallo spirito Our Way to Serve, la nuova policy è in linea con l’obiettivo a lungo termine di Bridgestone di utilizzare materiali sostenibili1 al 100%, fino al 2050 e oltre. Questa nuova policy unisce le precedenti linee guida aziendali in un unico documento che stabilisce i requisiti minimi per lavorare con Bridgestone, nonché le pratiche che possono contribuire a una più rapida realizzazione di fi56

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018

liere sostenibili. Utilizzando in larga parte gomma naturale, la policy descrive le attese di Bridgestone riguardo alle questioni più delicate all’interno della complessa catena di fornitura globale di gomma naturale. La policy è un ampio documento nel quale si affrontano quattro principali aree di interesse: • Trasparenza: che comprende la tracciabilità e la good governance; • Compliance: aderendo alle leggi e ai regolamenti applicabili nei paesi e nelle aree in cui Bridgestone opera; • Quality, Cost and Delivery (QCD) & Innovazione: garanzia di materiali e servizi di alta qualità consegnati nei tempi e a costi corretti, utilizzando tecnologie innovative a supporto delle comunità globali; • Pratiche di approvvigionamento sostenibili: adozione di programmi con attenzione all’ambiente, al rispetto dei diritti umani, all’utilizzo dell’acqua e del territorio, alla salute, alla sicurezza, alla prevenzione delle calamità e la resilienza. Durante la stesura finale della policy, Bridgestone ha avuto il supporto di stakeholder esterni, tra cui consulenti internazionali, organizzazioni non governative (ONG), fornitori di materiali, produttori di gomma naturale e key customers, per rendere la policy completa, in linea con gli standard del settore e le best practices, e supportata da un efficace piano di attivazione e comunicazione. Disponibile in 12 lingue, la policy sarà implementata, governata e applicata a livello locale. Come primo passo immediato, Bridgestone darà la priorità alla stretta collaborazione con i suoi dipendenti, fornitori e clienti e altri esperti del settore per

applicare la policy. Nei prossimi 18 mesi, Bridgestone affiancherà i propri fornitori e partner per assicurarsi che abbiano ricevuto la policy e che l’abbiano compresa. A verifica della comprensione i fornitori riceveranno un questionario di autovalutazione. Bridgestone sta attualmente sviluppando un’ulteriore valutazione del fornitore in merito alla tracciabilità della gomma naturale e lavorerà con i partner e altri esperti qualificati per il monitoraggio continuo della conformità dei fornitori. Bridgestone si impegna a collaborare con altri stakeholder esterni, tra cui università, associazioni industriali e ONG, per ricevere continuamente nuovi feedback, preziosi per i successivi miglioramenti e revisioni della policy.

Gli appuntamenti di avvicinamento a SPS IPC Drives Italia organizzati da Messe Frankfurt

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esse Frankfurt Italia, la società che organizza SPS IPC Drives Italia, una delle fiere più complete e approfondite sul tema dell’Industry 4.0, ha iniziato una serie di tavole rotonde e di incontri di avvicinamento all’evento fieristico, in programma dal 22 al 24 maggio prossimi al quartiere fieristico di Parma. Il primo evento si è tenuto lo scorso 8 febbraio allo Urban Center di Piacenza; un incontro dal tema “Oltre l’industria 4.0: nuove tecnologie e logistica al servizio di AgriFood e Beauty” cui hanno partecipato oltre un centinaio di imprenditori e manager


Taccuino

del territorio piacentino. È stato Donald Wich, amministratore delegato di Messe Frankfurt Italia, a fare gli onori di casa e a introdurre il pubblico di imprenditori locali ai due comparti. Il settore cosmetico, che trova particolare concentrazione nel territorio del Cremasco, è arrivato a fatturare nel 2017 circa 11 miliardi di euro, con una quota di export vicina all’80%; l’agrifood invece, e in particolare le tecnologie 4.0 destinate a migliorare la produzione agricola e l’allevamento, alimenta un mercato annuo di circa 100 milioni di euro, destinato però a crescere esponenzialmente nei prossimi anni, se si pensa che al momento soltanto l’1% del territorio agricolo italiano è condotto con metodiche digitali. L’occasione ha consentito di conoscere due realtà italiane del settore cosmetico, Hekatè Cosmetics di Bardolino, vicino a Verona, e Omnicos Group di Bagnolo Cremasco, in provincia di Cremona, davvero esemplari nell’applicazione alla propria organizzazione aziendale delle tecnologie Industry 4.0.

Aziende di questo tipo stanno diventando sempre più interessanti anche per il settore gomma, perché la loro crescita alimenta la produzione di macchinari per il trattamento e il confezionamento dei prodotti, con necessità stringenti in ter-

Un momento della tavola rotonda piacentina dell’8 febbraio organizzata da Messe Frankfurt Italia nell’ambito degli incontri per i distretti produttivi italiani in preparazione alla fiera SPS IPC Drives Italia del 22-24 maggio a Parma.


NEWS

mini di igiene e salute, così come lo sviluppo di nuovi packaging e chiusure ermetici. È intervenuta anche Parmalat, con Daniele Ferrari, responsabile dell’automazione industriale, che ha descritto il percorso con cui il gruppo ha creato un network in grado di collegare tra loro 8 stabilimenti e 40 linee di produzione. Tutti i dati confluiscono in un server centrale, negli stabilimenti di Collecchio e Roma, che consente di abbattere i costi di gestione. “Il prossimo passo – ha detto Ferrari – consisterà nell’estendere la rete anche ai punti di raccolta del latte, e nello studiare applicazioni di realtà virtuale e aumentata per migliorare le procedure di food safety”. Gli interventi degli esperti delle aziende sono poi stati seguiti da due tavole rotonde, cui hanno partecipato Andrea Lolli di Schunk, Giorgio Santandrea di Siemens, Alberto Poli di Wago Elettronica, Attilio Pantò di Balluff Automation, Marco Bertoldi di Bonfiglioli Riduttori, Marco Mina di Omron Electronics e Tiziano Govo-

ni di Yaskawa Italia. Tutti hanno illustrato ai presenti le strategie delle loro aziende per accompagnare e consigliare le PMI italiane nella transizione digitale. Giovanni Notarnicola, di Porsche Consulting, società di consulenza che fornisce un supporto alle imprese nell’individuare il giusto percorso verso l’industria 4.0, ha infine descritto il Digital Transformation Contest, che ha lo scopo di premiare grandi aziende e PMI impegnate in progetti originali per disegnare il loro futuro. Organizzata in collaborazione con Messe Frankfurt Italia, l’iniziativa è aperta alla partecipazione di tutte le aziende che compileranno un questionario sul sito http://registrati.spsitalia.it. Il 28 febbraio si è poi tenuta a Verona la seconda tavola rotonda del programma di Messe Frankfurt, dedicata a “Food processing 4.0: le tecnologie abilitanti raccontate dai protagonisti del settore”. Prossimi appuntamenti: il 28 marzo a Lucca “Qualità e industria 4.0: esperienze territoriali in ambito Pharma e Carta & Arti grafi-

che”; il 18 aprile a Bari “Automazione 4.0 e trasformazione digitale: opportunità ed esperienze dei distretti pugliesi”. Per informazioni spsitalia.it.

Novità Lanxess per l’industria del pneumatico

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l recente Tire Technology Expo di Hannover, conclusosi il 22 febbraio, Rhein Chemie, la business unit del gruppo Lanxess, ha presentato una serie di nuovi prodotti per l’industria del pneumatico, a partire da un’ampia gamma di distaccanti ecologici commercializzati con il marchio Rhenodiv, vernici di marchiatura Rhenomark, camere di vulcanizzazione Rhenoshape, masterbatch in fibra aramidica Rhenogran e altri additivi. «L’industria del pneumatico – osserva Dietmar Hoff, direttore marketing per i prodotti Tire della business unit Rhein Chemie di Lanxess – resta uno dei nostri mercati di riferimento principali. Nella nostra linea Rubber Additives, gli additivi per mescole, i distaccanti e le camere di vulcanizzazione sono i prodotti che forniscono il maggior contributo al raggiungimento dei nostri risultati di business. Le camere trattate con un coating permanente facilitano ancora di più il lavoro ai produttori e li aiutano a rendere il processo più efficiente eliminando la neccessità di una costante applicazionie di distaccanti». Laddove invece questi prodotti debbano comunque essere usati, Rhein Chemie ha messo a punto una linea di distaccanti senza silicone, i Rhenodiv BP-166 e Rhenodiv BP-9500, che possono essere facilmente rimossi dopo la vulcanizzazione con un semplice lavaggio in acqua, in quanto sono completamente solubili. Altri prodotti, compresi nell’ampio portafoglio di ditiofosfati, acceleratori e masterbatch, forniscono soluzioni ideali per la realizzazione di mescole per pneumatici rinforzate e senza nitrosammine.

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Sempre per l’industria del pneumatico: I nuovi distaccanti di Elkem Silicones 017

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lkem Silicones, il nuovo nome con cui opera Bluestar Silicones da qualche mese, ha annunciato il lancio di due prodotti che si aggiungono alla gamma di distaccanti per l’industria dei pneumatici. Si tratta di


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Lyndcoat®BR2105 e di Lyndcoat®BR2205, due formulazioni che consentono di ridurre l’accumulo di scarti e residui di gomma in tutte le fasi di lavorazione e di avvicinarsi alle condizioni che consentono una produzione di pneumatici perfettamente pulita, segnala l’azienda in una nota. I due prodotti aiutano a ridurre gli scar-

ti di materiale e, indirettamente, i fermi macchina delle presse, rendendo possibile un aumento della produttività e della qualità del prodotto finale e rendendo possibili risparmi di processo. La gamma dei prodotti Lyndcoat® messa a punto da Elkem Silicones è estremamente ampia, ma l’azienda lavora anche mettendo le

competenze tecniche dei propri esperti a disposizione dei clienti, per individuare formulazioni e soluzioni tailor made e risolvere qualsiasi tipo di problema legato al distacco dei pneumatici dopo la fase di vulcanizzazione. I nuovi prodotti sono stati presentati al recente Tire Technology Expo di Hannover.


NEWS

Il ricco programma di eventi formativi di Assogomma per il 2018

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ome per il 2017, in cui ha organizzato 6 eventi formativi che hanno visto la partecipazione di un centinaio di imprese e di 250 esperti e tecnici di aziende, Assogomma ha messo a punto un programma di eventi di formazione e di informazione su temi caldi e attuali per il settore dell’industria della gomma. Ecco di seguito l’elenco degli eventi previsti, per i quali l’associazione comunicherà di volta in volta le date esatte e le modalità di iscrizione. MARZO Convegno – “Reach – entrata in vigore e aggiornamento” Con l’approssimarsi dell’ultima scadenza per la registrazione REACH, diverse sostanze utilizzate per la produzione di articoli in gomma rischiano concretamente di uscire dal mercato europeo, non risultando ancora registrate, né essendo chiare le intenzioni dei Produttori o Importatori a tale proposito. L’evento, dopo un richiamo dei principi normativi, intende fornire un quadro della situazione del settore gomma a livello europeo, con una valutazione delle prospettive future. APRILE Convegno – “Progetti e innovazione nel settore gomma: la parola alle Università” L’Università, il mondo della formazione e della ricerca per eccellenza, aprirà le proprie porte in un convegno nel quale Atenei di primario standing a livello nazionale ed internazionale presenteranno le principali innovazioni nell’ambito della ricerca applicata al settore gomma nella sua più ampia accezione. Questo evento è previsto per il 4 aprile e si tiene al Centro Congressi Palazzo Stelline di corso Magenta 61, a Milano. Chi è interessato a seguirlo deve inviare la scheda di iscrizione entro il 23 marzo all’indirizzo email assogomma@ federazionegommaplastica.it. La scheda può essere richiesta allo stesso indirizzo o anche scaricata sul nostro sito, www.industriagomma.it, all’interno della notizia corrispondente di annuncio del convegno, pubblicata ai primi di marzo. Tecnologia: “La mescolazione della gomma” Un corso che affronterà il tema della mescolazione della gomma partendo dai principi di base fino a sviluppare gli aspetti più innovativi e di frontiera che oggi la 60

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tecnologia offre. Un approfondimento sarà dedicato alla figura centrale del tecnologo all’interno delle Aziende gomma. Il programma si svilupperà su due giornate e le Aziende potranno scegliere di far partecipare i propri rappresentanti ad entrambe le giornate o ad una sola a seconda del profilo professionale e delle esigenze formative. MAGGIO Workshop – “Linee Guida gomma a contatto con alimenti” A conclusione dei lavori di stesura delle linee guida per una corretta e coerente applicazione delle norme di buona fabbricazione specifiche per la gomma a contatto con alimenti, verrà organizzato un workshop di presentazione. Si affronteranno il quadro normativo di riferimento, i principi adottati per la stesura delle linee guida stesse ed anche quale sia il miglior modo per implementarle all’interno delle realtà produttive. GIUGNO Convegno – “Fare Sistema 0.3 – Green economy e sostenibilità” Nel 2018 verrà organizzata la terza edizione della serata-evento “Fare Sistema”. In un’ideale chiusura di un ciclo aperto nel 2016, la terza edizione affronterà l’argomento dell’economia circolare e della chimica verde dando spunti di riflessione in particolare per le Imprese di piccole e medie dimensioni. Tutto ciò sempre in un’ottica di collaborazione progettuale tra le Aziende della filiera gomma, in particolare nel settore automotive, dal fornitore di

Il Centro Congressi di Palazzo delle Stelline a Milano, in corso Magenta 61, ospita il convegno “Progetti e innovazione nel settore gomma: la parola alle Università”, tra i più interessanti eventi inseriti da Assogomma nel suo programma di eventi formativi per il 2018.

materia prima fino al costruttore di veicoli. Convegno – “4th European Rubber Automotive Supplier Conference” In occasione della fiera Rubber 2018, all’interno di Plast 2018, verrà organizzato il quarto appuntamento dedicato ai fornitori europei di componenti in gomma per il settore automotive, diversi dai pneumatici. Un appuntamento itinerante nei principali mercati europei dell’auto (Germania, Francia, Italia e Spagna) che sbarcherà a Milano con il coinvolgimento dei rappresentanti del settore gomma europei (WDK, SNCP, Consorcio, Assogomma), i produttori di materie prime ed i costruttori di veicoli, in una conferenza che sarà anche occasione di incontro e scambio reciproco per tutti gli attori della filiera. OTTOBRE Tecnologia: “Le cariche rinforzanti oggi” In una giornata dedicata, si affronterà il tema della tecnologia e dell’impiego attuale delle cariche rinforzanti nel settore gomma. Verrà presentata un’ampia gamma di materiali in grado di conferire diverse caratteristiche prestazionali alle mescole, ma anche di influenzarne la processabili-


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tà, evidenziando tra l’altro la correlazione esistente tra l’impiego delle carche e gli eventuali difetti nello stampaggio degli articoli in gomma. Verranno portati esempi pratici di applicazioni per materiali di ultima generazione. NOVEMBRE Sicurezza: “La valutazione della sicurezza chimica” Il corso intende fornire le basi per la valutazione della sicurezza chimica nell’ambiente di lavoro, illustrando i requisiti posti dal Regolamento REACH e dal D.Lgs. 81 e le loro interconnessioni. Partendo da una illustrazione del quadro normativo, il corso affronterà, con taglio operativo aspetti pratici, quali la stima dell’esposizione alle sostanze chimiche e del relativo rischio tramite l’uso di modelli matematici di calcolo.

Directa Plus brevetta una mescola per pneumatici auto a base di grafene

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opo il successo ottenuto dai pneumatici per biciclette contenenti grafene specie per la riduzione della resistenza al rotolamento senza alterare la tenuta di strada, ma anzi migliorandola addirittura, Directa Plus è pronta a promuovere l’utilizzo del suo nanoprodotto anche nei pneumatici per auto e moto. Ne ha dato notizia la stessa azienda di Lomazzo, Como, uno dei più grandi produttori e fornitori di grafene, che ha anche comunicato di aver appena brevettato una innovativa mescola a base gomma contenente grafene per la produzione di pneumatici. L’aggiunta di grafene nelle gomme per auto, moto e bici concretizza una innovazione dall’enorme portata sul fronte delle prestazioni di questi prodotti, in quanto consente di migliorare due proprietà soprattutto - la resistenza al rotolamento e il grip - notoriamente in conflitto tra loro: il miglioramento dell’una va a scapito dell’altra. Il grafene nel compound, invece, migliora l’una senza peggiorare l’altra. Ma non solo, perché migliora anche le prestazioni generali del pneumatico. In particolare, la tenuta di strada. Evidenti i vantaggi derivanti dalla innovativa formulazione di Directa Plus: risparmio economico per il minore consumo di carburante, che vuol dire anche beneficio per la salute umana e dell’ambiente, e pneumatici più veloci e, al tempo stesso,

più sicuri in curva e in frenata. sti mercati e ritiene che le nuove gomme Giulio Cesareo, fondatore e CEO di Directa saranno in tempi brevi una realtà in questi Plus, ha dichiarato di essere già in contatto Parlando del composito asettori. suitable solution forelastomeevery challenge a suitable solution for every challenge col settore automotive e motociclistico per rico brevettato dalla sua azienda, Cesareo il lancio dei pneumatici al grafene in queha spiegato che «ridurre la resistenza al ro-

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Plant: Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 – Italy 27010 Siziano (PV) 20094 Corsico (MI) – Italy20094 Corsico 27010(MI) Siziano (PV) 45+39 19 0382 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel. +39 02Tel 67 82 266 36+39 26 0382 96 1967 82 222 Fax +39 0382 67 82 222 Fax +39 02 36 26 96 19 Fax +39 02Fax www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds

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aerospace Sales: climate control electromechanical Plant:filtration fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding

aerospace climate control electromechanical filtration fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control se Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Srl ViaPrivata Privata Archimede 1 Via Toscana, Via Archimede 1 Via 6/8 Toscana, 6/8 20094 Corsico (MI)(MI) – Italy 27010 Siziano (PV) Sales: 20094 Corsico – Italy Plant: 27010 Siziano (PV) Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Tel. +39 023645 19 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA Fax +39 02 26 96 19 Fax +39 0382 67 82 222 Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 61 Fax +39 02 (MI) 36 26 96 19 Fax(PV) +39 0382 67 82 222 www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds marzo 2018 20094 Corsico – Italy 27010 Siziano www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Fax +39 02 36 26 96 19

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Taccuino NEWS

tolamento delle gomme aumentandone al contempo la tenuta significa, di fatto, creare pneumatici più veloci ma insieme più sicuri in curva e in frenata, oltre che consumare meno carburante, a vantaggio del risparmio economico ma soprattutto della sostenibilità ambientale, che resta uno dei nostri principali obiettivi». Directa Plus sviluppa prodotti a base grafene destinati ai mercati internazionali consumer e industriali. Si tratta di prodotti, afferma l’azienda, «naturali, chemical-free, realizzati in modo sostenibile e su misura a partire dalle richieste specifiche dei clienti, per applicazioni commerciali nei seguenti settori: smart textile, pneumatici, materiali compositi e soluzioni ambientali». Fondata nel 2005 e quotata sull’AIM di Londra da maggio 2016, Directa Plus crea i propri prodotti a base grafene nelle Officine del Grafene di Lomazzo (Co), attraverso un processo brevettato. Il modello produttivo scalabile ed esportabile consente all’azienda di realizzare impianti anche presso le sedi dei propri clienti, ottimizzando tempi e costi logistici. Directa Plus sviluppa strategie di partnership con i propri clienti consentendo loro di migliorare i prodotti offerti attraverso le elevate prestazioni del grafene.

JSW introduce sul mercato europeo il suo nuovo estrusore bivite ad alte performance

S

i chiama TEX34αIII l’estrusore bivite del gruppo giapponese JSW, presentato per la prima volta lo scorso ottobre all’IPF, l’International Plastics Fair di Tokyo , e ora, annuncia l’azienda, pronto al debutto sul mercato giapponese. L’estrusore, che JSW conferma utilizzabile anch per la produzione di mescole in gomma, si distingue per un diametro di 36 mm della vite con un momento mec3 canico di 18,2 Nm/cm , ideale, secondo il produttore, per una mescolazione efficace e “gentile” anche a basse velocità e, quindi, a basse temperature, ideali per non causare alterazioni delle qualità della mescola. Un limitatore impedisce che, a valori elevati di coppia, la vite possa provocare danni al motore. JSW dichiara valori di produttività fino a 500 kg/h per mescole di polipropilene e talco, 250 kg/h per masterbatch e 150 kg/h per blend che comprendano polimeri come ABS e ABS/PC. È anche possibile avere la macchina in ver-

sione standard oppure in versione ultracompatta, con il cabinet di controllo incorporato nella base (vedi la foto sopra), fino a raggiungere le dimensioni, particolarmente contenute, di 4.250 mm in lunghezza, 1.250 mm in larghezza e 1.200 mm di altezza nel punto più alto, per un peso complessivo di 3.500 kg. Spiega le differenze tra le due versioni Jun Kanizaki, general manager di JSW Europe, che ha sede a Düsseldorf, in Germania: «La versione standard ha un cabinet separato perché a volte i clienti preferiscono tenerlo in un ambiente separato, per proteggerlo dalla polvere o dallo sporco, durante impieghi impegnativi. Si presta inoltre a essere customizzata per usi specifici. La versione ultra-compatta, d’altro canto, si rivela particolarmente adatta per impieghi in laboratorio, dove lo spazio può essere limitato».

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018


Calendario NEWS

FIERE DI TUTTO IL MONDO - 2017/2018 7-8 marzo

Düsseldorf, Germania

Fifth World Elastomer Summit

www.wplgroup.com

14-16 marzo

Bangkok, Tailandia

GRTE - Global Rubber Latex & Tyre Expo

www.rubbertech nology-expo.com

14-16 marzo

Bruxelles, Belgio

European Tyre Recycling Expo

www.etra-eu.org

22-24 marzo

Giacarta, Indonesia

Tyre & Rubber Indonesia 2017

www.tyre-indonesia.net

3-5 aprile

Kiev, Ucraina

Plast Expo UA - 2018

www.iec-expo.com.ua

5-7 aprile

Sianoukville, Cambogia

Global Rubber Conference

www.globalrubber conference.com

9-11 aprile

Qingdao, Cina

China International and Wheel Fair - CTF 2018

www.expopromoter.com

10-12 aprile

Kielce, Polonia

Pneumaticon

www.targikielce.pl

24-27 aprile

Shanghai, CIna

Chinaplas 2018

www.chinaplasonline.com

24-27 aprile

Mosca, Russia

Tires & Rubber 2018

www.rubber-expo.ru

7-10 maggio

Madrid, Spagna

IISRP - 59th Annual General Meeting

www.iisrp.com

Elmia Polymer

www.elmia.se

15-18 maggio Jönköping, Svezia

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2018

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gli inserzionisti

Gli inserzionisti di questo numero

L’INNOVAZIONE DIGITALE

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA

MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • marzo 2018 - numero 2

ELKEM SILICONI ITALIA 11 FOR LAB ITALIA 18 G3 39 IMG I COP. INDIAN/INT’L RUBBER JOURNAL 51 ITAPROCHIM 55 LTE 52 MESGO II COP. MESSE FRANKFURT - SPS 35 O.C.S. 19 PARKER 61

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In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

ARAGORN 53 CALDIC ITALIA 29 COATING TECHNOLOGY IV COP. COLOR SERVICE 3 COMI III COP. CONFEXHUB- GRC 45 CROMATURA CRISTOFORETTI 57 DER-GOM 58 DGTS 27 DKT 43 DP GOMMA 31 ELASTOMERS UNION 24

MACCHINE PER MESCOLE RISCHI: RICHIAMO PRODOTTI

PEZZATO 15 PRESMA 13 PROMAPLAST - RUBBER/PLAST 49 PUMATECH 64 R.P.M. 1 REP ITALIANA 59 RHEONIC 54 RTECH ENGINEERING 5 T.S.F. 7

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