L'Industria della Gomma 04 2018

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INCHIESTA MATERIE PRIME SUOLE TECNICHE MICHELIN LABORATORIO E QUALITÀ

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA

MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • aprile 2018 - numero 3

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SOMMARIO

MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

ANNO 61 APRILE N. 3

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA www.industriagomma.it Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati

ABBIAMO LETTO

10 RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA

Progetto e Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Pubblicitario Francesca Gerbino - francesca.gerbino@edifis.it Stampa Centro Stampa Digitalprint S.r.l. Rimini (RN) Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00 Amministrazione amministrazione@edifis.it

L’INTERVISTA

16 L’ANIMA ITALIANA

DELLE SUOLE MICHELIN L’attività del gruppo Michelin nel settore degli pneumatici è universalmente nota. Meno conosciuta è invece la produzione di suole tecniche per calzature, che il gruppo ha strutturato in modo innovativo creando una partnership con il gruppo JV International, una realtà di respiro globale che ha la sua sede decisionale in Italia. Ci siamo fatti raccontare i contenuti di questo complesso e dinamico progetto proprio dall’amministratore delegato Ambrogio Merlo e poi da Andrea de Pascale e Trond Sonnergren, rispettivamente Head of Marketing & Partnership Development e Head of Design and Product Development in JVI per Michelin Technical Soles

FOCUS

21 REACH, SHORTAGE E PREZZI Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi della legge 196/2003 l’Editoregarantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati,mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima.

L’Industria della Gomma una rivista edita da:

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

MOVIMENTANO IL MERCATO DELLE MATERIE PRIME

Alla nostra consueta inchiesta sul mercato delle materie prime, di recente interessato da forti fluttuazioni dei prezzi, hanno risposto ben 19 aziende: • Arlanxeo • Azienda Chimica Milanese • Brenntag • Caldic • Eico Novachem • Eigenmann & Veronelli • Elkem Siliconi Italia • IMCD Italia • KPI • Lagorio & Dufour

• Lehvoss • RDC • Rogitex Italia • S.Int.A. • Torchiani • Ve.Ma • Versalis • Wacker Chemie Italia • Zeon Europe


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SOMMARIO

ANNO 61 APRILE N. 3

DALLE AZIENDE

38 NUOVA SEDE, NUOVE TECNOLOGIE Sul mercato ormai da più di vent’anni, For Lab Italia inaugura la nuova sede di Stezzano, in provincia di Bergamo, e presenta al mercato della gomma le ultime novità di strumentazione per laboratorio e controllo qualità

42 LA CROMATURA FA BENE ALLO STAMPO È prossima al compimento dei primi quarant’anni di vita, ma la Cromatura Cristofoletti di Cazzago San Martino, Brescia, non li dimostra. La lunga strada percorsa è principalmente il risultato della passione, mai venuta meno negli anni, con la quale Ferruccio Cristofoletti, il fondatore, ha gestito la sua azienda. Ora il figlio Alessandro gestisce in prima persona l’impresa, con criteri innovativi. Siamo andati a scoprire come

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46 L’HEVEA CRESCE ANCHE IN OFFICINA Rtech Engineering di Sumirago, Varese, nata per assicurare una continuità di assistenza tecnica agli utilizzatori delle macchine Rutil, ora si sta affermando anche come costruttore di presse per lo stampaggio della gomma

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52 TACCUINO • I dati Amaplast rivelano un ottimo 2017 per i costruttori di macchine • Gennaio in calo per gli ordinativi e il fatturato dell’industria • Un nuovo sistema di dosaggio nello stabilimento Marangoni di Rovereto • Un riconoscimento alla Desma per il suo sistema SmartConnect 4.U • Scegli il materiale del tuo prodotto con l’O-Ring Selector di Parker Hannifin • A Solvay Specialty Polymers il premio innovazione di Confindustria • Paolo Rota è il nuovo presidente del Gruppo Materie Plastiche e Gomma di Confindustria Bergamo • In Europa si recupera oltre il 92% dei pneumatici usati • Nei prossimi decenni sarò boom di auto elettriche • Piazzapulita nella Valle del Sebino • Il deciso calo del trasporto su strada nel nostro paese

62 CALENDARIO: FIERE DI TUTTO IL MONDO 64 GLI INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO

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Rassegna della stampa tecnica estera www.tiretechnologyinternational.com | APRIL 2012

INTERVIEWS

Jean-Pierre Jeusette general director, Luxembourg Innovation Center, Goodyear Dunlop Roger Sanders technical manager, Continental UK

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Letter of the law

Product W de from Tir buts Technologe Expo 2012y

Revolution or rush job? Important questions remain unanswered ahead of tire labeling’s introduction in European markets

ELASTOMERI E APPLICAZIONI COMPATIBILITÀ TRA BIOCARBURANTE E MATERIALI DI TENUTA A BASSE TEMPERATURE

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biocarburanti sono diventati sempre più importanti negli ultimi dieci anni, dal momento che ricerche ambientali e strategiche hanno determinato prescrizioni legislative sull’obiettivo minimo, entro il 2010, del 10%, di consumo di carburante per trasporto ottenuto da fonti rinnovabili. La situazione di sviluppo dell’industria automobilistica nei mercati dell’Est, come la Russia, fa sì che la messa a punto di motori e sistemi moderni, tra cui quello di tenuta, stia affrontando nuove sfide in merito alle proprietà a bassa temperatura. La combinazione di biocarburante e basse temperature di esercizio è critica anche per le guarnizioni di tenuta, realizzate con materia-

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We explore the role of tire data in vehicle performance simulations. Will engineers ever know enough?

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li ad alte prestazioni come i fluoroelastomeri (FKM). La resistenza ai fluidi è strettamente collegata al grado di fluorurazione della catena principale del polimero: più elevata è la fluorurazione, migliore risulta la resistenza, a discapito però della flessibilità a freddo e questo è in contrasto con la richiesta attuale dell’industria automobilistica. In questo studio, conciso e di immediata comprensione, quattro mescole in fluoroelastomero, con resistenza a temperature di -30, -35, -40 e -45°C (norma ASTM D1329/metodo TR10), vengono prese in esame e sottoposte a prove di invecchiamento in biocarburanti FAB, E85 e KGS per 168 ore a temperatura ambiente. Le quattro mescole vengono caratterizzate con rilevamenti di durezza, carico di rottura, allungamento a rottura, variazione di peso e compression set. I risultati ottenuti, riportati su grafici e tabelle che occupano più spazio del testo, dimostrano la validità delle formulazioni utilizzate, che sono quindi idonee a garantire un’ottima prestazione di tenuta anche a temperature molto basse.

ELASTOMERI E APPLICAZIONI CLORIDRINAZIONE DI LATTICE DI GOMMA NATURALE, CON UTILIZZO DI IPOCLORITO DI SODIO, PER MATERIALI RESISTENTI A CARBURANTI

P. Paoprasert, T. Chanroj, Department of Chemistry, Faculty of Science and Technology, Thammasat University, Pathumthani (Thailand) - email: peerasak@tu.ac.th - RFP n. 4/2017, volume 12, pag. 264-269.

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a gomma naturale (NR) si ricava da lattice prodotto da alberi, come Hevea Brasiliensis e Guayule, ed è utilizzata in applicazioni che richiedono elevata elasticità e resistenza a fatica. Tuttavia, a causa dei doppi legami della sua catena principale di cis-poliisoprene, questa gomma si degrada in presenza di luce, calore ed ozono; a causa poi della idrofobia delle sue lunghe catene idrocarburiche non polari, essa non è adatta ad applicazioni che prevedono contatti con oli, solventi organici o idrocarburi, poiché si rigonfia perdendo forma e funzionalità. Riuscendo a rendere idrofila la gomma naturale, si migliorerebbe la sua resistenza a sostanze idrofobe e si amplierebbe il campo d’impiego di materiali a base di gomma naturale.


ABBIAMO LETTO PER VOI

Si è ricorso a vari metodi per ottenere questo risultato, come graffaggio con monomeri, epossidazione e clorinazione, ma ognuno di questi tentativi non si è dimostrato valido. Questo studio offre invece un metodo semplice, basato sull’utilizzo di ipoclorito di sodio e acido cloridrico come agenti di clorazione per il lattice di gomma naturale. Questo è il primo metodo che sintetizza e isola la gomma naturale cloridrinata (CNR), grazie all’ipoclorito di sodio (che è poi la ben nota candeggina), già usato per clorurare film di gomma naturale, mai però lattice. Illustrata la parte sperimentale, si passa al paragrafo dedicato alla sintesi della gomma naturale cloridrinata, seguita dalla spiegazione di come il contenuto finale di cloridrina sa in funzione della concentrazione dell’ipoclorito di sodio, dell’acido cloridrico, del tensioattivo e del tempo di reazione. Interessanti i paragrafi dedicati alle proprietà termiche, caratterizzate con TGA e DSC, alle proprietà meccaniche e soprattutto a quelle di resistenza ai carburanti, nella fattispecie gasolio e biocarburante. La gomma naturale cloridrinata, ottenuta con l’11% di contenuto in cloridrina, offre una resistenza 3 e 4 volte superiore alla gomma naturale, rispettivamente per gasolio e biocarburante, mantenendo proprietà termiche e meccaniche simili. Questo risultato propone la CNR sia come valida alternativa alla gomma naturale che come gomma idonea per serbatoi di carburante, tubi, rivestimenti etc.

ELASTOMERI E MATERIE PLASTICHE CRSTALLIZZAZIONE DELLA GOMMA NATURALE: LA SUA PECULIARITÀ ESCLUSIVA

S. Kohjiya, P. Junkong, Y. Ikeda, Center for Rubber Science and Technology, Faculty of Molecular Chemistry and Engineering, Kyoto Institute of Technology, Sakyo-ku Kyotoshi (Japan) - email: yuko@kit.ac.jp - KGK n. 10/2017, pag. 38-48.

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a cristallizzazione della gomma naturale è stato un fenomeno straordinariamente complicato e uno dei motivi di questa situazione può

essere il fallimento nel riconoscere la differenza fra la cristallizzazione a bassa temperatura (LTC) e la cristallizzazione indotta da sforzo (SIC). Questo fallimento presenta alcune basi storiche, che vengono discusse nella prima sezione dello studio, in cui si presenta una dettagliata visione retrospettiva delle difficoltà attinenti alla cristallizzazione della gomma naturale. In sostanza la retrospettiva serve come base per introdurre gli obiettivi di questo lavoro, che comprendono sia avvertimenti che incoraggiamento a fare ricerche sulla cristallizzazione della gomma naturale, mettendo in evidenza in particolare la SIC quando si occupa delle tante pubblicazioni in merito. Lo studio, non così breve come premesso nella prima sezione, dal momento che si articola in dieci pagine con una nutrita serie di riferimenti e note finali, si articola nelle seguenti sezioni, oltre alla retrospettiva iniziale: • alcuni fondamenti della cristallizzazione della gomma naturale, con paragrafi dedicati alla struttura molecolare della gomma naturale e alla casistica della cristallizzazione dei polimeri; • cristallizzazione a bassa temperatura (LTC); • cristallizzazione indotta da sforzo (SIC), con paragrafi dedicati ad una breve storia degli studi SIC condotti sulla gomma naturale, alle misurazioni SIC risolte nel tempo, al modello di cristallizzazione (meccanismo di SIC di gomma naturale vulcanizzata) e alla SIC di gomma naturale (una questione dibattuta dalla Scienza della Gomma nel ventunesimo secolo); • osservazioni conclusive (uno sguardo prospettico). Particolarmente interessante è il paragrafo in cui si parla della piante alternative all’Hevea brasiliensis, ossia il tarassaco e il guayule, con descrizione dei due potenziali problemi connessi ad un’unica fonte di gomma naturale, vale a dire biodiversità e biosicurezza. L’argomento trattato è senz’altro di attualità, per lo meno per gli utilizzatori di gomma naturale, dal momento che spiega la differenza fra LTC e SIC e affronta l’intero argomento della cristal-

lizzazione della gomma naturale con ricchezza di informazioni e di situazioni, anche se lascia aperta la porta a più avanzati studi cinetici, che potranno chiarire meglio questo fenomeno.

ELASTOMERI E MATERIE PLASTICHE EFFETTI DI POLVERI DI LOLLA DI RISO CARBONIZZATE SULLE PROPRIETÀ DI MATERIALI A BASE ELASTOMERICA

N. Akçakale, A. Izzet, Baysal University, Gerede Vocational Higher School, Bolu (Turkey) - email: nurettin_akcakale@ hotmail.com - KGK n. 10/2017, pag. 49-54

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e gomme SBR rappresentano circa il 60% di tutta la produzione e il consumo di gomma sintetica, con applicazioni che vanno dal pneumatico ai tubi, dai serbatoi dell’acqua agli stivali, dalle suole ai giocattoli etc. Diversi additivi e cariche organiche o inorganiche sono utilizzati per conferire le proprietà desiderate ai materiali polimerici a base gomma. Oggigiorno sta prendendo piede l’utilizzo di scarti vegetali come cariche innovative e di basso costo, tra questi la lolla di riso che, a fronte di una produzione globale di 476 milioni di tonnellate di riso (dati del 2013-2014), è disponibile nella quantità di 95,2 milioni di tonnellate/anno. Un problema del suo utilizzo è che in certe applicazioni inquina l’ambiente, per esempio causa inquinamento dell’aria se bruciata: a maggior ragione quindi il suo utilizzo nella produzione di articoli in gomma contribuirà anche alla pulizia dell’ambiente e alla prevenzione dell’inquinamento atmosferico. Forse non tutti sanno che più di tre miliardi di persone si nutrono quotidianamente di riso, mentre la lolla viene utilizzata in diversi modi, come combustibile nelle stufe per il riscaldamento, come rivestimento di lingotti d’acciaio per il loro raffreddamento, nella produzione di materiali refrattari e isolanti, come colore e deodorante nell’industria grazie all’alto assorbimento di carbone attivo. La lolla di riso viene bruciata per produrre cenere, che contiene l’80-90% di silice e possiede una struttura pozzolanica, che è la struttura predominante nelle silici. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

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RUBBER CLUB

Seguono una rapida panoramica sugli utilizzi esistenti della lolla di riso, con un richiamo anche alle ceneri di olio di palma, e l’illustrazione dei materiali usati nelle prove (SBR 1502, gomma riciclata, polverino, carbonato di calcio, lolla di riso carbonizzata al 5,10,15 e 20% di utilizzo) e metodi delle prove, il tutto riferito a una formulazione per suole di calzature. La polvere di lolla di riso in esame è ottenuta bruciando il materiale di partenza per tre ore in un forno a 600°C e macinandola successivamente fino a una dimensione media di particelle di 25 µm. Finalmente si arriva alla parte “risultati e discussione”, in cui vengono analizzati densità e durezza, carico di rottura, allungamento a rottura, resistenza a lacerazione, abrasione con immagini SEM della superficie abrasa dei campioni, e una sia pur sommaria e sbrigativa analisi dei costi delle mescole con diverse percentuali di lolla di riso rispetto alla formulazione di riferimento che ne è priva. Conclusione dello studio è che l’utilizzo di lolla di riso nelle mescole esaminate, già caricate con polverino e carbonato di calcio, aumenta durezza, densità e resistenza all’abrasione, mentre i valori di carico di rottura, allungamento a rottura e resistenza a lacerazione rientrano nei minimi previsti dalla norma TS EN ISO 20344 (non completamente, sia pure di poco, la mescola col 20% di questa carica). Di conseguenza l’utilizzo della lolla di riso come carica può trovare applicazione nel settore suole, tranne che per suole morbide, e può essere teoricamente esteso a quasi tutti i polimeri e le applicazioni.

COSTRUZIONE E SIMULAZIONE PREVISIONE DI DURATA CON DANNO CUMULATIVO NON LINEARE BASATO SU SOLLECITAZIONE DEL MATERIALE. PARTE 2: APPLICAZIONE A GIUNTI ELASTOMERICI

J. Wortberg, M. Mistler, A. Schulze Struchtrup, Universität Duisburg-Essen, Institut für Produkt Engineering Lehrstuhl für Konstruktion und Kunststoffmaschinen, Duisburg (Germany) email: maurice.mistrel@uni-due.de - KGK n. 10/2017, pag. 55-60. 12

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

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ella prima parte di questo studio (vedi numero luglioagosto 2017 della rivista) era stata introdotta una procedura, che può essere utilizzata per esprimere una previsione di durata del manufatto in gomma con un modello di danno cumulativo non lineare, basato su sollecitazione del materiale stesso. In questa seconda parte la procedura viene eseguita con due diversi tipi di giunti elastomerici, realizzati con lo stesso materiale ma con dimensioni geometriche diverse. Le prove sui manufatti in esame, con il tipo più piccolo di giunto, sono usate per calibrare il modello di danno cumulativo non lineare. Il modello verrà poi calibrato dalle durate del manufatto derivate dai valori caratteristici, che sono misurati nelle prove dinamiche del manufatto con l’utilizzo di due diversi carichi. Una volta calibrato, il metodo sarà usato per ottenere una previsione di durata per un terzo carico del manufatto dello stesso (piccolo) giunto e del giunto più largo. Dopo avere spiegato che cosa sono i giunti elastomerici, la loro funzione e il motivo per cui si ricorre al modello di danno cumulativo non lineare, che tiene conto di carico e temperatura, viene illustrata in un’unica complessa sezione la sequenza delle prove dinamiche condotte per calibrare il modello. Non è semplice seguire lo svolgersi della trattazione, che ricorre al modello iperelastico di Yeoh, alla geometria CAD del giunto elastomerico e all’analisi a elementi finiti (FEA), tuttavia immagini, figure e grafici ne accompagnano puntualmente il percorso e ne facilitano la comprensione. Una volta esaminati i risultati ottenuti, si arriva alla conclusione del lavoro: la previsione espressa mostra un buon accordo fra la durata del manufatto simulata e quella misurata, con la considerazione che per ulteriori ricerche si dovranno prendere in esame altri tipi di sollecitazione del manufatto, come trazione e compressione, perché questi hanno effetti diversi sul danno causato.

PROVE E MISURAZIONI AFFIDABILE QUANTIFICAZIONE DI ACRILONITRILE DI ELASTOMERI ACRLONITRILE BUTADIENE (NBR) IN UTILIZZO - TECNICHE DI ANALISI COMBINATE A CONFRONTO CON METODI CLASSICI

T. Förster, S. Eibl, Wehrwissenschaftliches Institut für Werk-und Betriebsstoffe, Erding (Germany)- email: Tobias1Foerster@bundeswehr.org - KGK n. 11/2017, pag. 24-30.

L

a gomma acrilonitrile butadiene (NBR) trova spesso applicazione come materiale per tenuta o in tubi flessibili, grazie alla sua notevole resistenza a liquidi non polari come carburanti e lubrificanti. Parametro fondamentale dell’NBR è il contenuto di acrilonitrile, con valori tipici compresi fra 18 e 50%. All’aumentare del contenuto di acrilonitrile migliorano la resistenza ai liquidi non polari e all’abrasione, il carico di rottura, la durezza e la stabilità all’invecchiamento, mentre si riducono elasticità e flessibilità a bassa temperatura. Anche se svariati additivi possono modificare le proprietà meccaniche, la determinazione del contenuto di acrilonitrile è molto importante per controllo qualità e analisi di malfunzionamento. Esistono diversi metodi per ottenere questo risultato, che comprendono: 1. analisi Kjeldahl del contenuto totale di azoto, che però non è specifica per la determinazione del contenuto di acrilonitrile; 2. temperatura di transizione vetrosa mediante DSC (calorimetria differenziale a scansione), potenzialmente disturbata da additivi di plastificazione o liquidi assorbiti; 3. spettroscopia ATR-FTIR (riflettanza totale attenuata-infrarossi a trasformata di Fourier), che ha il vantaggio di valutare i campioni solidi senza pre-trattamento; 4. pirolisi-gascromatografia-spettroscopia di massa, limitata come riproducibilità delle reazioni di decomposizione e necessità di contare su grande esperienza sperimentale, per cui è soprattutto di interesse accademico.


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Tuttavia i vari metodi esposti, almeno da quanto risulta dai lavori fin qui pubblicati, prendono in esame elastomeri di solito non vulcanizzati e senza additivi, che risultano così non necessariamente comparabili con materiali effettivamente utilizzati. Inoltre additivi o componenti di miscele polimeriche sconosciuti influiscono sulla prestazione di una tecnica analitica, di conseguenza complicano una facile interpretazione nell’ambito di un’analisi di malfunzionamento e di solito il progredire dell’invecchiamento di materiali in servizio rimane sconosciuto. Questo studio si focalizza sull’affidabile quantificazione del contenuto di acrilonitrile di un polimero NBR in servizio, che contiene additivi normali, andando ad esaminare l’influenza di vari ingredienti e contaminanti sulla prestazione analitica. Di conseguenza i risultati forniti da tecniche consolidate di limitata importanza sono confrontati con contenuti di acrilonitrile determinati con precisione da tecniche combinate. Le mescole analizzate sono dieci, di cui tre per ciascun sistema di vulcanizzazione, a zolfo e a perossido, sulla base di NBR 1846, 2845 e 3945, e due per ciascuna variazione di DOP e carica (nero di carbonio) in entrambi i casi riferite soltanto a NBR 2845. Nella lunga parte “risultati e discussione” vengono valutati pregi e difetti dei quattro metodi analitici citati, ma soprattutto viene illustrata dettagliatamente le combinazione TG-IR di termogravimetria e spettroscopia a raggi infrarossi. Il tutto viene riassunto nella sezione conclusiva, che pone l’accento sulla capacità del metodo abbinato TGIR di analizzare NBR in condizioni di servizio qualitativamente e quantitativamente, dal momento che la composizione complessiva può essere quantificata dalla termogravimetria e i singoli componenti sono identificati e quantificati dalla spettroscopia IR. Il metodo ha un margine di errore

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

ABBIAMO LETTO PER VOI

di ± 1% di acrilonitrile, anche quando la composizione dell’elastomero viene cambiata sensibilmente dal contatto con oli minerali o temperature elevate, e di conseguenza esso risulta molto preciso e riproducibile, caratteristiche queste tipiche anche della combinazione pirolisi-gascromatografia-spettrometria di massa (pirolisi-GC/MS), che però richiede una grande esperienza sperimentale.

COSTRUZIONE E SIMULAZIONE PREVISIONE DELLA VELOCITÀ DI RILASCIO DELL’ENERGIA IN STATO DI TAGLIO ANTI-PIANO (MODALITÀ III) PER ELASTOMERI NON CARICATI

M. El Yaagoubi, J. Meier, T. Alshuth, U. Giese, Deutsches Institut für Kautschuktechnologie, Hannover (Germany)- email: jens.meier@dikautschuk.de - mohammed. el_yaagoubi@dikautschuk.de - KGK n. 11/2017, pag. 43-48.

I

l titolo dello studio menziona la modalità III con riferimento allo stato di taglio anti-piano. Ricordiamo a questo proposito che esistono tre modi per applicare una forza che permette a una crepa di propagarsi: • modalità I: apertura, con sollecitazione a trazione sul piano della crepa; • modalità II: scorrimento, con sforzo di taglio parallelo al piano della crepa e perpendicolare al suo fronte; • modalità III: lacerazione, con sforzo di taglio parallelo al piano della crepa e parallelo al suo fronte. La durata e la sicurezza di ogni prodotto tecnico elastomerico dipendono fortemente dal comportamento alla rottura del materiale. È quindi di grande interesse determinare il limite critico dei valori di energia di flusso che causano la propagazione della frattura. Di solito si ricorre al comportamento elastico lineare, ma gli elastomeri sotto grande sforzo mostrano un comportamento non lineare, per cui diventa molto complesso descrivere la ragionevole meccanica

di rottura degli elastomeri. Questo lavoro analizza e mette a confronto tre criteri: • integrale J; • velocità di rilascio d’energia (G); • energia di lacerazione(T*). Nella sezione introduttiva si accenna alle caratteristiche dei tre criteri, descritti in dettaglio successivamente, e vengono introdotti il modello di Ogden per materiali iperelastici e il criterio di frattura di Griffith (meccanica di frattura lineare per materiali fragili). La descrizione dei tre criteri fa comparire integrali ed equazioni, interessanti per chi sa di calcoli analitici e può comprendere la teoria della trattazione, ma figure e grafici mettono comunque il lettore nella condizione di seguire fino alla conclusione lo svolgimento dello studio. Gli elastomeri presi in esame sono NR, EPDM e HNBR, di cui vengono riportati i parametri determinati su campioni con lunghezza di crepa iniziale 35, 40 e 45 mm, e particolarmente intuitivo è il grafico che riporta le curve forza-spostamento delle misurazioni dell’energia di lacerazione, con i picchi relativi al verificarsi di nuove crepe, di cui quella relativa alla gomma naturale evidenzia una notevole resistenza alla rottura, giustificata dalla cristallizzazione indotta da sforzo all’estremità della crepa. Valutata l’energia di lacerazione, l’integrale J e la velocità analitica del rilascio d’energia, si arriva alla conclusione dello studio che, ribadito lo scopo delle prove eseguite, evidenzia come mediamente l’energia di lacerazione di EPDM, NR ed HNBR sia inferiore all’integrale J e alla velocità di rilascio dell’energia. Questo significa che entrambi gli approcci, analitico e numerico, forniscono risultati molto buoni in merito all’energia di lacerazione sperimentale, con la considerazione che la velocità di rilascio d’energia analitica è più vicina all’energia di lacerazione misurata rispetto all’integrale J.



L’OPINIONE

L’anima italiana delle suole Michelin di Riccardo Oldani

Iniziamo con alcune domande all’ingegner Ambrogio Merlo, Amministratore Delegato di JV International. Siete al centro del progetto Michelin Technical Soles: vuole spiegarci in che cosa consiste, come è nato e qual è il vostro ruolo? Era una nostra convinzione che nel mondo delle suole mancasse qualcosa di realmente innovativo. Le suole che fino ad allora venivano prodotte in realtà non erano poi così diverse da quelle che si realizzavano 50 anni fa. Avevamo notato poca spinta allo sviluppo di soluzioni oltre le suole insomma. Se esisteva un’azienda nel mondo che avrebbe potuto invertire questa tendenza era Michelin, un colosso mondiale con oltre 6000 persone impiegate nel dipartimento di Ricerca&Sviluppo e tecnologie d’avanguardia. L’idea risale alla primavera del 2013. La sfida più grande era capire come sfruttare le innovazioni e il profondo know how di Michelin nella progettazione delle suole, e come spiegarlo ai consumatori finali. Una cosa era sicura, volevamo essere tecnici, estremamente performanti in tutto quello che facevamo. E poi lavorandoci il nostro progetto si è concretizzato, riscontrando immediata soddisfazione da parte dei nostri partner e da parte di chi poi usa sul campo le calzature con suole a marchio Michelin. Per la progettazione, lo sviluppo e la produzione di suole high-performance a marchio Michelin la casa francese ha scelto noi di JVInternational come braccio operativo, una realtà mondiale con cuore italiano alla quale Michelin trasferisce la propria tecnologia sia sul fronte del disegno del battistrada che della composizione delle mescole. Ci può dire come è organizzato il gruppo JVInternational a livello globale e darci un dettaglio particolare delle attività italiane? Il team di Ricerca e Sviluppo del progetto suole di Michelin ha sede a Verona ed è composto da designer, esperti e professionisti della progettazione e produzione di materiali che lavorano in continuo contatto con i tecnici dei centri di ricerca e sviluppo di Michelin Tyre. Sempre a Verona si trova 16

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

Ambrogio Merlo, Amministratore delegato di JVInternational.

L’attività del gruppo Michelin nel settore degli pneumatici è universalmente nota. Meno conosciuta è invece la produzione di suole tecniche per calzature, che il gruppo ha strutturato in modo innovativo creando una partnership con il gruppo JV International, una realtà di respiro globale che ha la sua sede decisionale in Italia. Ci siamo fatti raccontare i contenuti di questo complesso e dinamico progetto proprio dai vertici di JVInternational: l’amministratore delegato Ambrogio Merlo e poi Andrea de Pascale e Trond Sonnergren, rispettivamente Head of Marketing & Partnership Development e Head of Design and Product Development in JVI per Michelin Technical Soles.


JV International e Michelin Technical Soles

Andrea de Pascale, Head of Marketing & Partnership development in JVInternational per Michelin Technical Soles.

Trond Sonnergren, Head of Design and Product development in JVInternational per Michelin Technical Soles.

la divisione di Partnership Development. L’headquarter ha sede nei pressi di Como, da lì si coordinano le attività amministrative, di Marketing, la gestione e il controllo della visibilità di Michelin. La presenza di JV International si estende anche alla Cina, dove si aggiungono un sito produttivo di nostra proprietà e un centro R&D.

avere. I dati degli studi e dei test “comportamentali” relativi al terreno (superficie asciutta, bagnata, con ghiaccio o fango, piuttosto che con sassi e altre situazioni…) che può fornirci Michelin rappresentano informazioni strategiche nell’approccio del team. Infatti, partendo dalla performance di uno o più pneumatici dell’offerta Michelin (dall’automotive al settore agricolo, dalle moto alle mountain bike), siamo in grado di realizzare suole altamente performanti per un controllo avanzato sul terreno. Offriamo ai partner calzaturieri i supporti dei due laboratori di ricerca e sviluppo anche per effettuare test “comportamentali” e analizzarne i risultati. A questi si affiancano i test sul campo condotti in modo indipendente del brand partner e da Michelin. Al termine dei test si condividono i risultati, al fine di ottimizzare le prestazioni finali della calzatura.

Nel descrivere il progetto Michelin Technical Soles, sottolineate che ha un cuore italiano per la progettazione. Vuole spiegarci in particolare in che cosa consiste questa attività e come siete organizzati per condurla? Può darci anche un dettaglio del numero di persone impiegate e del tipo di attività di ricerca e sviluppo che conducete? Il nostro centro R&D di Verona lavora a stretto contatto con il Competence Center di Michelin Tyre Ladoux. Insieme stiamo conducendo numerosi progetti di ricerca sulle suole tecniche sfruttando i diversi dipartimenti della casa madre. Stiamo adattando le informazioni tecniche derivanti dal mondo degli pneumatici al footwear, in un processo “from tyres to soles” con l’obiettivo di trovare soluzioni dirompenti alle necessità dei consumatori. Il processo di sviluppo di un nuovo progetto prende il via con il briefing che l’azienda partner ci presenta. Si parte da una definizione delle caratteristiche del prodotto, dalle performance e dei benefici che questo modello dovrà

Passiamo ora a un dettaglio più approfondito sulla produzione vera e propria di queste suole innovative e ci rivolgiamo ad Andrea de Pascale, Head of Marketing & Partnership Development in JVI per Michelin Technical Soles. Avete siti produttivi in Italia? E come siete organizzati per la produzione? Abbiamo dei siti produttivi in Italia e non solo. Questo per dare un servizio sempre più custom made e vicino a siti di produzione delle calzature dei nostri partner. In questi siti vengono utilizzate tecnologie e ricette messe a punto dal L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

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L’INTERVISTA

JV International e Michelin Technical Soles

personale tecnicoMichelin per dare un servizio accurato e personalizzato. Per questioni di riservatezza nei confronti dei nostri partner preferiamo non divulgare dove hanno sede questi centri di eccellenza di produzione delle nostre suole. Torniamo al progetto Michelin Technical Soles e ci rivolgiamo ancora ad Andrea de Pascale. Quali sono i programmi di sviluppo futuri e quale sarà il contributo della parte italiana? La forza della nostra azienda è accettare sfide impegnative attraverso la proposta di soluzioni creative, e sin dai primi passi in questo settore, Michelin si è posta nei confronti delle aziende come un partner capace, non solo di sviluppare suole personalizzate, ma anche di ingegnerizzare soluzioni tecniche innovative ai bisogni dell’utente finale. Questo è il motore del progetto suole Michelin, e che viene confermato anche per il futuro. Obiettivi a breve termine sono ampliare la divisione commerciale di Verona attraverso l’inserimento di nuove figure, continuare l’espansione in nuovi segmenti di mercato ed incrementare la partnership con aziende leader, comunicando sempre di più la nostra unicità al consumatore finale. Un ultimo aspetto riguarda l’innovazione di prodotto e qui ci risponde Trond Sonnergren, Head of Design and Product Development in JVI per Michelin Technical Soles. Quali sono le particolarità delle suole per calzature tecniche che producete e quale il loro contenuto innovativo? Michelin non dà in licenza ai partner calzaturieri il proprio marchio, si tratta di una co-progettazione tra due brand perché la scarpa è un’entità unica formata da tomaia e suola. La nostra conoscenza nel campo delle suole e la competenza del brand partner in merito alla tomaia danno poi vita al modello finale sempre nell’ottica di realizzare un prodotto unico e innovativo. Il team di progettazione di Michelin personalizza in esclusiva, “from tyres to soles”, il disegno del battistrada e in casi particolari anche il compound in funzione delle specifiche richieste dell’azienda partner. Tra le innovazioni più importanti sviluppate nell’ultimo periodo possiamo citare formula, mescola sviluppata per scarpette da arrampicata ispirandosi agli pneumatici sviluppati da Michelin per la MotoGP con la tecnologia da racing Slick. Questo offre prestazioni di aderenza superiori, 18

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA aprile 2018

con un grip ottimale e costante in un ampio raggio di temperature e dalla durata superiore. Per due scarponi da sci, mondo discesa nel caso di Nordica e freeride nel caso del marchio Full Tilt, abbiamo sviluppato la rubber TPU: una suola Michelin che integra la gomma al materiale plastico TPU, con l'obiettivo di ridurre il rischio di scivolamento. Tramite la fusione a caldo di fibre e gomma abbiamo invece sviluppato l’innovazione ‘fiber lite’, implementata da Ride nei propri scarponi per lo snowboard ad esempio, Queste suole sono leggere e sottili, a beneficio del peso totale della calzatura. Il battistrada è più flessibile e, al tempo stesso, stabile, migliorando l’interazione e l’adattabilità a diversi tipi di terreno. Altra innovazione introdotta da Michelin Soles e sposata da Columbia è la soluzione 'ice control' in grado di offrire aderenza su ghiaccio ed elevata trazione su percorsi con neve battuta, mantenendo le stesse performance su terreni diversi anche dopo lungo utilizzo. La mescola, composta al 100% da gomma, mantiene buona flessibilità anche a temperature medio basse, consentendo alla calzatura di assecondare la naturale flessione del piede durante la camminata. Nel mondo della mountainbike e attualmente già in commercio ci sono le calzature a marchio Northwave, DMT, Gaerne e Shimano equipaggiate con suola Michelin Carbon Rubber caratterizzata da tasselli in gomma laminati in una piastra rigida in fibra di carbonio, per aumentare durabilità, stabilità e aderenza. Ci interessa in particolare tutto quanto riguarda il mondo della gomma e degli elastomeri. Questo tipo di materiali, chiediamo ancora a Sonnergren, in quale misura entrano nella vostra attività? Quale tipo di filiera avete attivato nel settore gomma e come siete organizzati per l’approvvigionamento di materie prime, lo sviluppo di compound e la produzione finale? Vi rivolgete a partner esterni o sviluppate tutto “in casa”? Michelin ci fornisce una competenza centenaria in materia di gomma ed elastomeri. Lo sviluppo di una nuova mescola prende vita normalmente nei centri R&D di Michelin a Clermont Ferrand, in Francia. Per la realizzazione ci si appoggia alle nostre fabbriche in Asia e Europa. L’approvvigionamento delle materie prime per la produzione avviene localmente, tranne nel caso di ingredienti speciali che vengono forniti direttamente da Michelin casa madre.


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FOCUS

INCHIESTA

Le nostre domande 1

Il 2017 è stato un anno positivo per la maggior parte delle aziende del settore gomma, sia per quanto riguarda la produzione che il fatturato. Condividete questo giudizio?

2

Nel 2017 c’è stato un continuo saliscendi di prezzi e disponibilità delle materie prime. Come siete riusciti a gestire questa situazione critica?

3

Quale prevedete possa essere lo scenario che caratterizzerà il mercato della gomma nel 2018?

4

Avete in programma di immettere sul mercato nuovi prodotti nel corso del 2018?

5

Alla fine di maggio entrerà definitivamente in vigore la normativa REACH, sulla cui validità ed effetti i commenti sono contrastanti. Qual è la vostra opinione in merito?

REACH, shortage e prezzi movimentano il mercato Nonostante i saliscendi dei prezzi e delle disponibilità dei prodotti, il 2017 è stato positivo per i distributori italiani di chemicals per il settore gomma. Nel 2018 però, si aspettano ulteriori turbolenze, determinate dalla stretta ambientalista cinese che sta riducendo la disponibilità di alcune materie prime, carbon black compreso, e dall’introduzione del REACH, che da giugno provocherà la probabile scomparsa dal mercato dei prodotti non registrati e probabili ulteriori aumenti di prezzo dei loro sostituti

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

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FOCUS

«

Il 2018 dovrebbe seguire l’andamento del 2017, con una domanda sostenuta e un’offerta nel complesso equilibrata

»

Arlanxeo Business Unit High Performance Elasatomers Fonti interne all’azienda

1.

Il 2017 è stato certamente un anno positivo per noi. I dati di vendita confermano che la Business Unit High Performance Elastomers di Arlanxeo ha chiuso un buon 2017 in tutte le aree geografiche.

2.

Limitatamente alle materie prime utilizzate nella produzione di elastomeri, l’andamento speculativo osservato nel primo semestre del 2017 ha influenzato i prezzi di vendita. Non riportiamo invece criticità nell’approvvigionamento di materie prime, tali da aver messo in difficoltà le nostre produzioni.

3.

Riteniamo che il 2018 possa seguire l’andamento del 2017 con una domanda sostenuta e un’offerta complessivamente equilibrata, anche se in un contesto di tempi di consegna piuttosto lunghi. Alcune famiglie di prodotti, in primis la gomma policloroprenica, da tempo risultano essere limitate nella disponibilità e pensiamo che tali rimarranno per tutto il 2018.

4.

Certamente, come produttore leader di gomme sintetiche siamo costantemente coinvolti nella ricerca e nello sviluppo di prodotti innovativi capaci di rispondere alle richieste del mercato e alle esigenze di rispetto ambientale.

5.

Non commentiamo la validità e gli effetti di una norma introdotta da tempo ed alla quale ci siamo puntualmente adeguati. Se l’applicazione della norma REACH riuscirà a rendere gli ambienti di lavoro e l’utilizzo dei prodotti chimici più sicuri, avrà raggiunto il suo scopo e di questo ne beneficeremo tutti. Al contrario, se non riuscirà nel suo intento, rimarrà l’amarezza di aver sostenuto alti costi. 

«

L’automotive traina il mercato ma dovremo vedere come l’evoluzione del mercato, con riduzione dei diesel e aumento dell’elettrico, modificherà i capitolati

»

Azienda Chimica Milanese Giovanni Arnò Amministratore delegato

1.

Sì, il 2017 è stato un buon anno, ma la maggior parte delle mescole e relativa trasformazione non alimentano, alla fine, il mercato domestico.

2.

I nostri prodotti hanno subito un aumento contenuto. Per natura le cariche non soffrono di quotazioni volatili.

3.

Attendista. Il settore automotive ha senz’altro un’inerzia importante, e i cambiamenti non sono benvenuti, ma da una parte c’è il rischio che le parti in gomma vengano erose dalla termoplastica, e dall’altra bisognerà adattarsi al futuro mercato, con la progressiva riduzione dei diesel: come cambieranno i capitolati delle auto elettriche?

4.

I nostri fornitori sono sempre attenti alla soluzione di vecchi e nuovi problemi. Nel 2018, quindi proporremo nuove soluzioni con prodotti consolidati e nuovi prodotti per rispondere a normative sempre più restrittive.

5.

Tre concetti per rispondere alla domanda sul REACH: intenzioni positive, gestione burocratica, risultato dubbio.

«

Vediamo il 2018 come un anno difficile, caratterizzato da una situazione di shortage per diverse materie prime

Brenntag Sara Ghione

»

Business unit manager Rubber & Polymers Italy

1.

Sì, abbiamo riscontrato una certa ripresa dell’attività produttiva in Italia nel 2017, per lo più dovuta alla ripresa del settore auto, ma anche dei prodotti industriali. I livelli di ripresa in ogni caso non hanno raggiunto quelli avuti nei periodi “pre-crisi”, ma risultano migliori rispetto ai 2 anni precedenti.

2.

La nostra “forza” in qualità di distributore sono i magazzini

22

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018


Materie prime Le nostre domande e lo stock: una buona strategia di acquisto, insieme alla partnership che abbiamo con i nostri fornitori, ci consente di moderare la volatilità di prezzo e di garantire un’altrettanto buona disponibilità di prodotti anche laddove la situazione di mercato è difficile.

3.

Purtroppo il 2018 lo vediamo come un anno difficile, soprattutto dal punto di vista della disponibilità dei prodotti; diverse materie prime si ritrovano in una situazione di “shortage” che obbliga i produttori ad allocare le quantità disponibili. Ci aspettiamo e stiamo già affrontando un livello di domanda superiore alle aspettative che non sono purtroppo mero segnale di “crescita”, ma per lo più di difficoltà di reperimento delle materie prime.

4.

Brenntag è costantemente impegnata nella ricerca di nuovi prodotti soddisfare i propri clienti; le buone relazioni con fornitori e clienti, insieme ad un’ampia offerta di prodotti, sono per noi la chiave del successo che ci consente di essere un partner fidato a cui fare sempre riferimento.

5.

Per quanto ci riguarda, pensiamo che la normativa

1 Il 2017 è stato un anno positivo per la maggior parte delle aziende del settore gomma, sia per quanto riguarda la produzione che il fatturato. Condividete questo giudizio? 2 Nel 2017 c’è stato un continuo saliscendi di prezzi e disponibilità delle materie prime. Come siete riusciti a gestire questa situazione critica? 3 Quale prevedete possa essere lo scenario che caratterizzerà il mercato della gomma nel 2018? 4 Avete in programma di immettere sul mercato nuovi prodotti nel corso del 2018? 5 Alla fine di maggio entrerà definitivamente in vigore la normativa REACH, sulla cui validità ed effetti i commenti sono contrastanti. Qual è la vostra opinione in merito?


FOCUS

REACH restringerà ulteriormente il numero degli attori oggi sul campo; alcune fonti non saranno più disponibili, e si dovranno ristabilire nuovi equilibri in termini di disponibilità di materie prime. Stiamo già assistendo a una crescita dei livelli di prezzo, legata alla disponibilità delle materie prime, all’offerta limitata e all’intenzione dei produttori di valorizzare i propri prodotti registrati. 

«Dal 2008, quando è iniziata la crisi, il 2017 è stato il primo

anno a darci la sensazione che il periodo peggiore ce lo stiamo lasciando alle spalle

»

Caldic Simone Calabrini

Responsabile settore gomma Italia

1.

Il 2017 è stato un anno positivo anche per noi. Confrontandoci con i nostri clienti la percezione è che ci sia stata una crescita generalizzata e costante. Siamo contenti di quanto fatto soprattutto se consideriamo la difficolta di reperibilità di materie prime importanti come il biossido di titanio ed i siliconi, a cui si aggiungono gli aumenti vertiginosi che avevano subito i polimeri nel primo trimestre. Ci sentiamo di dire che da fine 2008, ossia da quando è iniziata la crisi, il 2017 è stato l’anno dove abbiamo condiviso insieme ad i nostri clienti una percezione che, seppur lentamente, il periodo peggiore ce lo stiamo lasciando alle spalle.

2.

Le difficoltà sono state molto serie e abbiamo cercato di trovare ogni volta le soluzioni migliori per i nostri clienti anche se, purtroppo, non sempre è stato possibile. In alcuni casi quello che ci ha aiutato è stato avere il supporto di fornitori storici, con cui abbiamo un ottimo rapporto di collaborazione, che hanno cercato di garantirci delle quantità che ci permettessero di non mettere in difficoltà i nostri clienti. Abbiamo cercato di tutelare le aziende con cui collaboriamo informandole in modo tempestivo su cosa stava succedendo sul mercato, cercando di trovare insieme a loro il modo per ridurre il più possibile l’impatto dei forti aumenti e della mancanza di prodotti strategici.

24

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

3.

È passato poco dall’inizio dell’anno ed è difficile dare una risposta. La sensazione è che il 2018 sia iniziato nello stesso modo in cui era finito il 2017: stesse difficoltà negli approvvigionamenti di alcune materie prime a cui, negli ultimi mesi, si è aggiunto anche il nerofumo; continui aumenti di tutti i chemicals provenienti dalla Cina e crescita continua di produzione e fatturato in tutto il settore.

4.

In questo periodo stiamo finalizzando il rapporto con importanti aziende per la distribuzione dei loro prodotti. Nelle prossime settimane discuteremo gli ultimi dettagli quindi ci riserviamo di presentare le novità del nostro portafoglio prodotti durante il Plast 2018.

5.

Purtroppo possiamo confermare che anche noi riceviamo delle notizie contrastanti su quali saranno gli scenari dopo il 31 maggio. Gli stessi produttori stanno ancora valutando quali dei loro prodotti registrare. L’obiettivo di Caldic è comunque di garantire ai clienti un portafoglio prodotti composto esclusivamente da materie prime registrate. Stiamo lavorando insieme ai nostri fornitori in questa direzione. 

«

In un mercato globale non si può avere una parte sola, la UE, soggetta a regole stringenti e costose come il REACH, mentre tutti gli altri ne sono esenti

Eico Novachem Daniele Girelli

»

Technical sales manager

1.

Anche i volumi ed il fatturato di Eico Novachem relativi al settore gomma rispecchiano questa situazione e confermano la continua ripresa del comparto. I risultati positivi sono stati raggiunti nonostante una situazione globale di mercato movimentata sia per i prezzi che per la disponibilità di alcune materie prime.

2.

Per Eico Novachem la situazione è stata particolarmente critica sul piano dei prezzi poiché oltre al generale rialzo registrato ad inizio anno abbiamo dovuto anche gestire uno specifico aumento prezzi subito dopo la pausa estiva. In generale Eico Novachem è stata attenta a modulare gli aumenti ricevuti dai produttori su tempi lunghi e a riversare tali incrementi sui clienti finali nel modo più indolore possibile. Rispetto alla disponibilità dei prodotti siamo riusciti ad evitare criticità elevate anche se i tempi di consegna si sono allungati. In queste situazioni è fondamentale un tempestivo aggiornamento della situazione da parte dei produttori e anche un buon


Materie prime Le nostre domande flusso di informazioni verso e da parte dei clienti sulle loro necessità nel tempo.

3.

Per l’anno in corso prevediamo una certa tensione generalizzata sulla disponibilità. Questo stato perdurerà almeno per tutta la prima metà dell’anno, in particolare per alcune classi di prodotti come gli acceleranti e gli antiossidanti, a causa della situazione creatasi in Cina. È probabile che un mercato nervoso e con criticità sulle disponibilità di prodotti causi una tendenza al rialzo dei prezzi piò o meno giustificato. Eventuali turbative sull’andamento di mercati come quello dell’automobile, fondamentale per il mondo della gomma, potrebbero portare ad ulteriori criticità.

4.

Eico Novachem è sempre attiva nel ricercare nuovi prodotti per ampliare il proprio portafoglio e l’offerta ai clienti del settore. Delle nostre case mandanti al momento la più attiva è la Schill+Seilacher Struktol che, rivedendo il portafoglio prodotti anche in vista della prossima “chiusura” delle registrazioni REACH, presenterà alcune novità nel settore additivi per mescole.

1 Il 2017 è stato un anno positivo per la maggior parte delle aziende del settore gomma, sia per quanto riguarda la produzione che il fatturato. Condividete questo giudizio? 2 Nel 2017 c’è stato un continuo saliscendi di prezzi e disponibilità delle materie prime. Come siete riusciti a gestire questa situazione critica? 3 Quale prevedete possa essere lo scenario che caratterizzerà il mercato della gomma nel 2018? 4 Avete in programma di immettere sul mercato nuovi prodotti nel corso del 2018? 5 Alla fine di maggio entrerà definitivamente in vigore la normativa REACH, sulla cui validità ed effetti i commenti sono contrastanti. Qual è la vostra opinione in merito?

5.

Sono passati oramai 10 anni dalla introduzione del REACH

L’EVOLUZIONE DELLA BAREISS

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In conformità alla richieste “INDUSTRIA 4.0”

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FOCUS

e 7 anni dalla prima scadenza di registrazione delle sostanze sottoposte a questa procedura. Bene o male dovremo convivere con questa nuova situazione. Se da una parte sono indubbie le motivazioni su cui si è basata la decisione, credo che all’epoca non si fossero valutati appieno gli effetti a cascata sulle varie filiere industriali. Nel caso specifico del settore gomma la presenza di molte sostanze chiave oramai prodotte solo fuori dalla UE ha complicato la transizione. Molti dei problemi che il settore gomma in Italia potrà ancora presentare dipende a mio parere sia da un approccio forse troppo “allegro” tenuto da molte realtà produttive e non, sia dalla dimensione piccola delle aziende che spesso non ha permesso di dedicare risorse a gestire la questione. Ci si è cullati nell’idea che o ci sarebbero state dilazioni nell’attuazione o che comunque si poteva “tirare a campare”. Il problema di fondo è che in un mercato che è globale non si può avere una parte sola (la UE) che deve soggiacere a norme e regole stringenti e costose mentre tutti gli altri ne sono esenti; a meno di introdurre a valle controlli severi sulle importazioni nell’area UE di articoli o oggetti prodotti al di fuori di questa area. 

«adAnche nel 2018 continuerà esserci scarsità di alcuni

polimeri, così come di carbon black e di olio siliconico

»

Eigenmann & Veronelli Cinzia Gottero Sales manager Rubber Department

1.

Condividiamo che l’anno 2017 ha dato i risultati sperati, sia dal punto di vista delle vendite sia per la distribuzione distribuzione e anche per ciò che concerne la produzione di processing aids e plastificanti monomerici. Nella prima parte dell’anno per il primo trimestre la richiesta sembrava addirittura più alta del necessario, con il timore di ritrovarsi senza materie prime.

2.

Sì, ci sono stati momenti critici in particolare per i polimeri.

26

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

Mancava SBR e tutti i suoi derivati. Questo portava e centellinare e suddividere i materiali per tutti i clienti. Nessuno è stato lasciato senza materiale ma purtroppo abbiamo potuto consegnare quantità inferiori alla richiesta. Per migliorare il servizio si è deciso di investire con acquisti più elevati rispetto alla norma per poter avere un polmone che ci permettesse le vendite nei mesi successivi. Purtroppo non è stato possibile soddisfare le richieste dei nuovi clienti, visto che abbiamo dato priorità a quelli consolidati, ma stiamo lavorando per soddisfare tutte le richieste.

3.

Per i polimeri continuano a esserci problemi di disponibilità e pertanto si gestisce l’emergenza come lo scorso anno. Il 2018 è iniziato anche con scarsità di carbon black per non parlare dell’olio siliconico. Per tutto il terzo trimestre non ci sono speranze di poter trovare tanto materiale quanto ne richiede il mercato.

4.

Dalla nostra produzione ogni anno emergono diversi sviluppi e campioni che immettiamo sul mercato. Questo vale anche per il 2018. In particolare abbiamo lavorato su processing aids con punti di fusione più bassi per una veloce e omogenea incorporazione. Inoltre lavoriamo a nuovi processing aids per il settore pneumatici con studi specifici e mirati. Anche per i prodotti della distribuzione ci sono varie novità. Per esempio stiamo diffondendo un nuovo zinco ossido attivo prodotto con tecnologia innovativa, ancora più efficace nel ridurre il contenuti di zinco, e quindi di metalli pesanti nella mescola. Proponiamo poi dei nuovi antiossidanti sotto forma di masterbatches non macchianti e adatti per contatto alimenti. Infine, da parte di Evonik, forniamo un plastificante secondario, il DIPT, che è adatto per polimeri base NBR e NBR PVC con funzioni di accelerante di scorch.

5.

Il REACH razionalizzerà i prodotti e questo ha già messo in condizione i clienti di prendere delle decisioni. Alcuni prodotti della nostra gamma sono stati sviluppati anche per ovviare alla mancanza di altri che, non saranno registrati e sono destinati a sparire entro la fine del 2018. La nostra opinione è che ci saranno meno prodotti sul mercato ma quelli eliminati saranno soprattutto quelli di cui già si riscontrava uno scarso utilizzo. . 


Materie prime

«siliconi Per quest’anno nel settore dei ci aspetta un ulteriore aumento dei prezzi, dettato dal crescere della domanda che è spinta soprattutto dal settore automotive

»

Elkem Siliconi Italia Alessandro Strappazzon Sales manager

1.

Sì, il settore del silicone sta crescendo oltre il 6% all’anno, spinto dal mercato automobilistico e dalla richiesta di gomme ad alte prestazioni in molti altri settori come l’aeronautico, il medicale e l’industriale.

2.

Nel 2017 la disponibilità nel settore delle gomme siliconiche era inferiore alla domanda e questo ha portato ad una forte crescita dei prezzi. Ciononostante, abbiamo fatto del nostro meglio per mantenere la qualità dei nostri servizi e le nostre disponibilità di prodotti per i partner strategici a lungo termine, limitando il più possibile gli effetti legati all’aumento dei prezzi.

Le nostre domande 1 Il 2017 è stato un anno positivo per la maggior parte delle aziende del settore gomma, sia per quanto riguarda la produzione che il fatturato. Condividete questo giudizio? 2 Nel 2017 c’è stato un continuo saliscendi di prezzi e disponibilità delle materie prime. Come siete riusciti a gestire questa situazione critica? 3 Quale prevedete possa essere lo scenario che caratterizzerà il mercato della gomma nel 2018? 4 Avete in programma di immettere sul mercato nuovi prodotti nel corso del 2018? 5 Alla fine di maggio entrerà definitivamente in vigore la normativa REACH, sulla cui validità ed effetti i commenti sono contrastanti. Qual è la vostra opinione in merito?


FOCUS

Grazie a un dual sourcing interno e alla nostra integrazione sull’intera catena del valore riusciamo così ad essere più forti sul mercato.

3.

Ci aspettiamo un ulteriore rialzo dei prezzi a seguito dell’aumento della domanda, che è principalmente guidato dal settore automobilistico, ma che coinvolge anche tutti gli altri settori.

4.

Sì, avremo novità di prodotto quest’anno, principalmente nelle applicazioni alimentari e del trasporto, sia HCR sia LSR. Saremo presenti in circa 10 fiere in tutto il mondo per implementare i nostri nuovi lanci con il supporto di una vasta e-communication sul nostro sito web, sui social media e sui social network professionali.

5.

Elkem Siliconi si sta preparando al passaggio richiesto da REACH da diversi anni. Siamo pronti. 

«

Abbiamo potuto far fronte alle carenze di materie prime con un controllo più frequente degli stock e un leggero aumento dei volumi a magazzino

IMCD Italia Stefano Corna

»

Market manager & Products manager

1.

A differenza di quanto successo in altre occasioni, in cui si assisteva a un aumento di fatturato dovuto principalmente alla crescita dei prezzi, nel 2017 abbiamo registrato anche un deciso incremento in termini di volume movimentato. Poche a mio avviso le realtà industriali in calo rispetto al 2016.

2.

Questo connubio di situazioni ha sicuramente portato a un

28

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

contesto complicato di mercato. Abbiamo dovuto studiare delle strategie interne e di collaborazione con i nostri clienti e con i fornitori in modo da calmierare il più possibile gli effetti sul daily business. Purtroppo alcune di queste circostanze hanno avuto dinamiche inaspettate nelle quali le nostre azioni hanno migliorato solo parzialmente l’effetto negativo. Nella maggior parte dei casi un controllo più frequente dello stock e un leggero aumento dei volumi disponibili a magazzino ha aiutato molto a limitare le difficoltà causate allo shortage e a mediare il saliscendi del costo delle materie prime. Siamo riusciti ad essere efficienti soprattutto grazie alla leale collaborazione ricevuta da clienti e fornitori.

3.

Il trend positivo del 2017 pare avere avuto basi stabili e non è stato soltanto dovuto, come accaduto in passato, a rimbalzi anomali. Per questa ragione sono fiducioso per 2018. Questa positività era per noi già emersa in fase di costruzione del budget 2018 e, tutto sommato, questo inizio anno non fa altro che confermare il segno positivo. Il 2018 potrebbe essere caratterizzato da una situazione prezzi e disponibilità di materie prime ancora non serena. La politica ecologista intrapresa dal governo cinese sta di fatto riducendo il volume complessivo prodotto, sia per uso interno che per esportazione.

4.

Abbiamo iniziato nel 2017 e proseguiremo nel 2018 a promuovere sul mercato, sia nella gomma che nella plastica, il Single Wall Carbon Nano Tube della Ocsial. Il Tuball™, unico SWCNT sul mercato a essere prodotto su scala industriale e non solo a livello di laboratorio, ha caratteristiche fisiche straordinarie tanto che l’introduzione di pochi phr in una mescola può fornire proprietà eccezionali, ma senza inficiare le peculiarità del polimero stesso. Si pensa che questo materiale possa essere uno tra i pochi che, una volta immessi sul mercato, provocheranno una svolta produttiva e prestazionale in molti settori che toccherà le nostre abitudini di ognuno. Per esempio, escludendo il settore gomma, per il quale ci sono vari studi in corso da varie aziende e sui quali non vorrei fornire dettagli, si pensi che questo prodotto potrebbe potenzialmente triplicare la capacità di carica delle batterie (a parità di ingombro) e velocizzarne sostanzialmente il


Materie prime Le nostre domande tempo di ricarica (cellulari, auto elettriche, ecc.). Se qualcuno necessitasse di dettagli non esiti a contattarci.

5.

Che dire più di quanto non sia già stato detto? A questo punto praticamente tutto è pronto e già definito e non mi sembra di vedere interesse ma nemmeno spazio per eventuali ritardatari che vogliano entrare nell’èlite. Non mi è ancora chiaro se siano di più i benefici oppure le difficoltà create dal REACH. Saremo forse in grado di prendere una posizione più ponderata tra qualche anno, in modo da verificare i reali effetti concreti dell’operatività. Per mia fortuna, e gli esperti REACH non me ne vogliano, almeno su questo aspetto della gestione non sono coinvolto direttamente in azienda, ma mi appoggio a un nostro team di esperti dedicato. 

«produttori Il rialzo dei prezzi porterà vari di mescole a rivedere

1 Il 2017 è stato un anno positivo per la maggior parte delle aziende del settore gomma, sia per quanto riguarda la produzione che il fatturato. Condividete questo giudizio? 2 Nel 2017 c’è stato un continuo saliscendi di prezzi e disponibilità delle materie prime. Come siete riusciti a gestire questa situazione critica? 3 Quale prevedete possa essere lo scenario che caratterizzerà il mercato della gomma nel 2018? 4 Avete in programma di immettere sul mercato nuovi prodotti nel corso del 2018? 5 Alla fine di maggio entrerà definitivamente in vigore la normativa REACH, sulla cui validità ed effetti i commenti sono contrastanti. Qual è la vostra opinione in merito?

i propri listini, ma li invoglierà anche a fare più ricerca, creando una nuova opportunità di innovazione

»

KPI Christian Pedone Sales director and member of board

1.

Il 2017 è stato un anno importantissimo per la KPI Srl, nati dalle ceneri della Eico Specialties. Ci siamo presentati sul mercato con nuova veste e nuova linfa. La risposta da parte dei clienti è stata positiva e ci ha portati a crescere in termini di progetti nuovi e naturalmente in fatturato.

2.

Nel 2017 abbiamo dovuto affrontare l’emergenza di alcune materie prime “corte”. Tra queste posso citare le cere polietileniche della Honeywell, il biossido di titanio, lo zinco ossido della Brueggemann e, in alcuni momenti, anche il carbon black della Cabot. Tutto ciò ha portato a un aumento dei prezzi dovuta da una forte domanda e da una bassa offerta. KPI ha cercato di fare fronte a questa “emergenza”, pianificando con largo anticipo il riordino delle materie prime. Per un lungo lasso di tempo siamo riusciti anche a contenere gli aumenti dei prezzi che via via venivano annunciati dalle case mandanti.

3.

Sicuramente l’andamento dei prezzi in rialzo porterà i vari produttori di mescole in gomma a rivedere i propri listini, ma li invoglierà anche a fare maggiore ricerca e questa, dal mio punto di vista, è una nuova opportunità che tutti noi abbiamo per fare innovazione.

4.

Grazie alla nostra consociata , K Chimica, abbiamo l’opportunità di attingere a nuovi fornitori orientali, tutti certificati REACH, che ci daranno la possibilità di proporre

sul mercato italiano prodotti quali biossido di titanio, antiossidanti, Anti UV, acceleranti e altri.

5.

È da tempo che aleggia lo spauracchio del REACH. Non so se ciò porterà ad un vero terremoto ma sono sicuro che da giugno 2018 lo scenario del mercato della distribuzione dei prodotti chimici subirà un cambiamento, soprattutto per coloro che non si sono cautelati non registrando le varie materie prime. La fortuna di KPI Srl è quella di essere distributore di case internazionali quali Cabot, Honeywell, Brueggemann, Shinetsu, King, Lorama, Euroresin e altre che hanno, con largo anticipo, attuato tutte le procedure per la registrazione dei loro prodotti. 

«

Difficile fare previsioni per il 2018. Di certo un buon bilanciamento del cambio euro/dollaro sarà fondamentale, così come la ripresa del mercato russo e sudamericano

»

Lagorio & Dufour Ambrogio Dufour Amministratore delegato

1.

Il 2017 è stato un anno tutto sommato positivo anche per il consumo di gomma naturale, sintetica e lattice. L’inizio dell’anno ha visto movimenti di prezzo che avevano obbligato gli utilizzatori a riprogrammare i consumi, ma successivamente la situazione è rientrata, consentendo addirittura piccoli ma

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

29


FOCUS

significativi aumenti di consumo sul 2016. Al di là del contesto socio-economico in lieve miglioramento, alcuni settori come pneumatici e calzaturiero sono stati positivamente influenzati anche dalle condizioni climatiche favorevoli, con un’estate finalmente secca e soprattutto una stagione invernale fredda e ricca di precipitazioni, che spingono i consumi dei prodotti con maggiore contenuto di gomma.

2.

Già alla fine del 2016 e nel primo trimestre del 2017 quasi tutte le materie prime hanno subito aumenti vertiginosi e repentini, segnalando aumenti anche del +40% in pochi mesi, guidati dall’aumento del butadiene che raggiunse e superò, in Asia, i 3.000 dollari/ton. L’intera filiera ne è stata colpita, generando spesso situazioni difficili da gestire per clienti e fornitori. Anche perché contemporaneamente si verificava il fisiologico stagionale periodo di wintering nei paesi produttori di polimeri naturali. Una giusta programmazione assieme a un utilizzo ottimale dei magazzini per servire le richieste “just in time” ci ha permesso di non lasciare mai i nostri clienti senza prodotto e gestire casi di emergenza.

3.

Fare una corretta previsione è molto difficile, data la molteplicità di fattori che influenzano ciascun mercato. In generale, già in questo primo trimestre possiamo notare quantomeno un mantenimento dei consumi da parte dei consumatori. La maggior parte dei nostri clienti ha nell’export la principale voce in termini di fatturato, quindi un buon bilanciamento del cambio euro/dollaro, insieme alla ripresa di mercati esteri importanti come Russia e Sud America, sarà fondamentale per proseguire il trend positivo.

4.

Nei nostri settori è difficile trovare prodotti nuovi e innovativi. Ciononostante, siamo sempre attivi nello studio di nuovi mercati e applicazioni, in particolar modo nell’ambito di prodotti che consentano minor impatto sull’ambiente e l’utilizzo dei prodotti a fine vita, come i pneumatici esausti.

5.

Parlando di polimeri di origine naturale, ad oggi la normativa REACH non ha avuto un impatto sostanziale sui prodotti da noi commercializzati. Il costante contatto diretto con i produttori qualificati ci permette di tenere sotto controllo anche i prodotti più sensibili. A distanza di anni, tuttavia, non possiamo dire di aver ancora notato un sostanziale vantaggio per i produttori europei a seguito dell’adozione della normativa REACH. 

«

Il 2018 sarà un anno di forte tensione per alcuni chemicals. Le gomme butadieniche dovrebbero restare stabili mentre avremo aumenti sulle cariche minerali

»

Lehvoss Annalisa Pini

Direttore Div. Gomma e Additivi per Materie Plastiche

1.

Condivido il giudizio sulla crescita nel 2017, per quanto l’anno sia stato decisamente complicato per quel che è stato l’andamento dei prezzi delle materie prime. Il quantitativo di materiali venduti è stato nel suo complesso superiore del 10% rispetto al 2016. Per quanto riguarda alcuni prodotti quali l’EPDM (KEP) e la silice (Ebrosil) l’aumento è stato di oltre il 20% .

2.

Lehvoss Italia tratta gomme sintetiche a base butadiene proveniente dalla Corea (KKPC). Tale monomero ha subito fortissimi e altrettanto rapidi aumenti nell’area asiatica nei primi 4 mesi del 2017, andamento totalmente diverso da quello verificatosi in Europa. Questo ha rallentato le vendite e diminuito i volumi. Per non appesantire lo stock e rischiare di perdere competitività , abbiamo preferito acquistare in base a ordini ricevuti, con un’attenta e puntuale negoziazione del prezzo. Il trend è cambiato nella seconda parte dell’anno, quando c’è stata una decisa compensazione dei volumi e una ripresa dei margini. Abbiamo subito d’altra parte una continua salita dii prezzi di chemicals come antiossidanti e acceleranti di vulcanizzazione. Tale aumento si collega al calo produttivo in Cina, prevalentemente dovuto ai nuovi regolamenti legati all’inquinamento ambientale. Siamo comunque riusciti a soddisfare la maggior parte delle richieste dei clienti e nel contempo, attuando un’attenta strategia di acquisti, a calmierare i forti aumenti di prezzo. Nel 2017 è proseguito lo shortage del cloroprene e il trend di aumento del prezzo. I quantitativi ottenuti non hanno compensato la domanda e Lehvoss Italia ha cercato di supportare al meglio i propri clienti, trasferendo le informazioni in tempo reale e gestendo al meglio possibile le urgenze.

3.

Prevediamo una fortissima tensione sui chemicals sia per quanto riguarda i quantitativi disponibili sia relativamente il prezzo. Riguardo le gomme sintetiche, in particolare NBR, ritengo che la domanda rimarrà allineata all’offerta, per cui anche qualora si verificassero diminuzioni nel prezzo del butadiene, in generale quello del materiale rimarrà stabile o in lieve aumento. Notiamo movimenti anche sul fronte delle cariche minerali, in particolare silice e silicati, per i quali generalmente si denota un grande stabilità. I prezzi sono

30

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018


Materie prime Le nostre domande aumentati in media del 5% e la disponibilità dei prodotti per utilizzo nel mercato della gomma è al momento inferiore alla domanda.

4.

Abbiamo iniziato la presentazione sul mercato italiano di nuovi gradi di EPDM di produzione Kumho Polychem mirati al mercato degli espansi e degli estrusi. Analogamente continueremo nell’azione di promozione del pacchetto prodotti di Lehvoss Italia, che abbraccia numerosi gruppi di materiali.

5.

Siamo e saremo coinvolti dai cambiamenti indotti dal REACH. Il gruppo Lehmann and Voss e Lehvoss Italia da anni si occupano di questo regolamento tramite personale specializzato. Purtroppo alcuni prodotti della nostra gamma non saranno più disponibili sul mercato poiché non verranno registrati e questo creerà innegabilmente disagi ai clienti i quali si troveranno a subire aumenti di prezzo e avranno difficoltà nell’approvvigionamento. In conclusione quello che penso possa succedere è un aumento a valle del prezzo del prodotto finito europeo che a cascata toccherà tutti noi. D’altra parte sarà sempre più complicato competere con prodotti finiti di altra provenienza. 

1 Il 2017 è stato un anno positivo per la maggior parte delle aziende del settore gomma, sia per quanto riguarda la produzione che il fatturato. Condividete questo giudizio? 2 Nel 2017 c’è stato un continuo saliscendi di prezzi e disponibilità delle materie prime. Come siete riusciti a gestire questa situazione critica? 3 Quale prevedete possa essere lo scenario che caratterizzerà il mercato della gomma nel 2018? 4 Avete in programma di immettere sul mercato nuovi prodotti nel corso del 2018? 5 Alla fine di maggio entrerà definitivamente in vigore la normativa REACH, sulla cui validità ed effetti i commenti sono contrastanti. Qual è la vostra opinione in merito?


FOCUS

«unoPerscenario il 2018 non ci aspettiamo molto diverso rispetto al 2017, con difficoltà almeno per tutta la prima parte dell’anno

»

RDC Giorgio Marzari

»

Sales director

Rogitex Italia Massimiliano Petris

1.

1.

Condividiamo il giudizio complessivamente positivo sul 2017, ma le difficoltà per conseguire questi risultati sono state molteplici e non facili da superare. Anche per questo 2018 non ci sarà tempo di annoiarsi, bisognerà essere sempre presenti e reattivi anche a rischio di fare scelte azzardate.

2.

Queste sono state appunto le difficoltà incontrate per il conseguimento dei risultati. Abbiamo dovuto fare sforzi economici importanti per garantirci forniture puntuali che non creassero problemi alla produzione. La scarsità di materie prime non ha consentito la formazione di safety stock in grado di sopperire ai possibili ritardi di consegna e ai costanti aumenti delle quotazioni.

3.

Non ci aspettiamo nulla di diverso rispetto alla situazione già descritta dell’ultimo trimestre 2017. Crediamo che almeno per tutta la prima parte dell’anno le difficoltà continueranno. Prima che il mercato possa stabilizzarsi in termini di disponibilità di materie prime e quotazioni ci vorrà ancora del tempo.

Director of sales Sì, anche noi dopo anni di debolezza del mercato abbiamo percepito tra i nostri clienti questo trend positivo nel 2017.

2.

Abbiamo cercato, nel limite del fattibile, di fare del prebuying nel momento di salita dei prezzi, cercando di stare sempre attenti a non fare stock troppo alti di materiale. Questo ci ha permesso di evitare “scossoni” economici e al contempo di poter seguire la domanda di mercato.

3.

Il 2018 si è aperto con una domanda che riflette lo stesso trend dell’anno precedente. I prezzi sono in salita ma con una “pendenza” che definirei “sana”, adatta per uno scenario come questo. Ciò permette, a chi ne ha bisogno, di poter programmare a medio termine gli acquisti e, volendo, anche di fare un po’ di stock.

4.

RDC è costantemente alla ricerca di soluzioni e servizi nuovi da proporre alla propria clientela. Ci stiamo lavorando e la speranza è che si possa a breve presentare qualcosa di innovativo che possa confermare la nostra capacità di migliorare la dispersione dei nostri PREMIX e la manipolazione dei chimici in ambito di dosatura degli stessi.

Ci stiamo movendo in questo senso e speriamo che a breve, arrivino i frutti. Intanto, dopo anni di intenso lavoro, annunciamo con orgoglio di aver “incassato” la nomina, quale distributore unico ufficiale per l’Italia, del gruppo russo Sibur. Questo atto formale arriva come riconoscimento all’attività di sviluppo dei loro materiali, da noi effettuata tra i migliori consumatori di gomma sintetica italiani. Sibur produce, tra gli altri, NBR, butile, E-SBR, S-SBR, PBR, SKI 3, SBS. Per il 2019 è previsto anche l’avvio dell’impianto di butile alogenato.

5.

5.

4.

Si il 2018 sarà anche l’anno dell’entrata in vigore del REACH. Dal prossimo mese di giugno dovremo cominciare a conviverci. Quali conseguenze si avranno? È prematuro dirlo. Certo è che ripercussioni ci saranno e crediamo non solo a livello di disponibilità di taluni prodotti, ma anche sulle loro relative quotazioni. Il tempo ci darà le risposte. 

32

«

Il REACH è una norma che andava fatta, ma forse con meno burocrazia. Presto ne vedremo gli effetti commerciali e le ricadute sugli utilizzatori finali

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

Una regolamentazione andava sicuramente fatta; ecco, magari senza eccedere in troppa burocrazia e limitando l’infinità di paragrafi e comma. L’opinione nostra è che a breve vedremo anche gli effetti commerciali di questa normativa, che fatalmente ricadranno soprattutto sugli enduser di settore. 


Materie prime Le nostre domande

«risultati Il 2017 ha portato buoni ai nostri clienti e anche

1 Il 2017 è stato un anno positivo per la maggior parte delle aziende del settore gomma, sia per quanto riguarda la produzione che il fatturato. Condividete questo giudizio?

una maggior fiducia per il futuro, come dimostrano alcuni ordini per approvvigionamenti sul medio periodo

»

2 Nel 2017 c’è stato un continuo saliscendi di prezzi e disponibilità delle materie prime. Come siete riusciti a gestire questa situazione critica?

S.Int.A. Federico Doveri Sales manager

1.

Effettivamente l’anno appena passato è risultato migliore del precedente per la maggior parte della platea di nostri clienti, operanti in diversi settori produttivi. I buoni risultati generalmente conseguiti nel 2017 hanno anche portato una maggior fiducia nelle opportunità che può offrire l’anno da poco iniziato, fiducia che peraltro sì è tradotta in una già più marcata propensione a piazzare ordinativi in anticipo per approvvigionamenti sul medio periodo, cosa che non succedeva da anni.

3 Quale prevedete possa essere lo scenario che caratterizzerà il mercato della gomma nel 2018? 4 Avete in programma di immettere sul mercato nuovi prodotti nel corso del 2018? 5 Alla fine di maggio entrerà definitivamente in vigore la normativa REACH, sulla cui validità ed effetti i commenti sono contrastanti. Qual è la vostra opinione in merito?

2.

La nostra azienda opera da decenni in tutti i principali paesi produttori di gomma e lattice naturale attraverso una consolidata rete di importanti trader internazionali, e questo ci ha sempre consentito di avere scorte e turnover di materiale in qualsiasi condizione di mercato, anche

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FOCUS

in momenti particolarmente difficili sia di prezzo che di approvvigionamento. Questa stessa rete ci ha anche sempre consentito di proporre non solo prezzi competitivi, ma anche di individuare i migliori momenti di acquisto e far cogliere queste opportunità alla nostra clientela.

3.

Nel 2018, sul fronte delle gomme e dei lattici naturali non ci aspettiamo grossi scossoni in termini di prezzi, a parte un fisiologico rialzo nel primo semestre, dovuto alla stagionalità della produzione di queste materie prime; tali rialzi dovrebbero essere comunque piuttosto contenuti in quanto la produzione attesa è buona, le scorte continuano a essere piuttosto ragguardevoli, e il saldo tra produzione e consumo ancora positivo.

4.

Alla data attuale non prevediamo di aggiungere nel corso del 2018 alcun nuovo prodotto alla già vasta gamma proposta abitualmente alla nostra clientela.

5.

Le gomme naturali ed i lattici di gomma naturali, nei diversi gradi e tipi da noi commercializzati, non sono classificati come pericolosi ai sensi del Regolamento CE 1272/2008 (CLP) e non sono soggetti al Regolamento CE 1907/2006 (REACH). 

«

Il momento positivo del 2017 è anche figlio della congiuntura, ma soprattutto del dinamismo e delle capacità delle aziende italiane

»

Torchiani Fonte interna all’azienda

1.

Il 2017 è stato senz’altro un anno positivo per quasi tutte le aziende della gomma, soprattutto per quanto riguarda i produttori di mescole che, in qualche caso, hanno registrato aumenti di produzione addirittura a due cifre, elevando di conseguenza anche il fatturato, e spesso hanno incrementato la loro presenza sui mercati esteri. Indubbiamente la sia pur debole ripresa economica, in atto in Europa, ha avuto la sua importanza, ma il risultato è dovuto soprattutto alla dinamicità delle aziende italiane e alla loro capacità di interpretare il momento favorevole con investimenti mirati in macchinari di produzione e apparecchiature di controllo qualità (diverse le società che hanno installato nuove linee produttive), grazie anche al piano di sviluppo Industria 4.0.

2.

Usare il termine saliscendi è riduttivo, rispetto alla realtà di un mercato che in tutto il 2017 non ha praticamente mai vissuto un periodo di tranquillità dal punto di vista sia della disponibilità delle materie prime che dei prezzi. Dopo, per

34

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

esempio, un aumento di prezzo della maggior parte degli elastomeri, in particolare dell’SBR, all’inizio dell’anno, in primavera è iniziata una discesa che poi, in autunno, è stata di nuovo rimpiazzata da una tendenza all’aumento, sia pure contenuto rispetto al precedente, che ha interessato anche altri prodotti come i neri di carbonio. Eccezione importante è stata costituita dagli acceleranti, che non hanno mai risentito di diminuzioni di prezzo, ma hanno continuato a registrare aumenti anche di grande entità. Torchiani è riuscita a gestire questa criticità per lo più con un’accurata valutazione dell’andamento di disponibilità e prezzi in primavera che, in stretta collaborazione con fornitori e clienti, le ha permesso di mantenere una costanza di approvvigionamento e di forniture al mercato, assicurando così ai suoi clienti la continuità produttiva. Si è ricorso spesso ad un magazzino più consistente, con acquisti più elevati sulla scorta delle indicazioni fornite di volta in volta dal mercato riguardo ai vari prodotti trattati.

3.

Fare previsioni sul futuro, anche vicino, è diventato ormai impossibile da parecchio tempo. Ragionevolmente si possono fare considerazioni sulla base dell’andamento di prezzo del greggio, per esempio, sia per le gomme sintetiche che dei neri di carbonio, ma forse è meglio accettare l’idea che tutto cambia molto rapidamente ed è quindi necessario preventivare una buona dose di rischio nell’acquisto delle materie prime. Lo scenario è difficile da comprendere, soprattutto perché il nostro mercato è comunque influenzato fortemente dalla situazione globale di sviluppo di alcune aree, come la Russia e la Cina, che a seconda dell’andamento del mercato domestico destinano minori o maggiori volumi di materie prime all’esportazione, mantenendo sempre la caratteristica di farle pagare in anticipo agli acquirenti, siano essi società di distribuzione o utilizzatori. In un caso ci sono poi oggettive difficoltà per i trasporti, nell’altro invece ritardi ormai cronici nell’arrivo delle navi, a volte soggette ad incidenti di percorso (incendio) o semplicemente a problemi di imbarco dei container nei tempi previsti per la consegna indicata nell’ordine. Dalle prime indicazioni dell’inizio d’anno sembra confermata la tendenza all’aumento di diverse gomme sintetiche, in particolare SBR ed NBR, mentre il policloroprene è di difficile reperibilità e la gomma naturale è fornita regolarmente. I neri di carbonio sono in aumento costante, con l’aggravante che dal centro e sud America pare non arrivi più nulla, così come dalla Russia arriva da tempo ben poco sul mercato italiano. Gli acceleranti continuano ad arrivare dalla Cina, ma a prezzi sempre più alti e con marcata e difficoltosa disponibilità di alcuni gradi. La sensazione generale è che i primi sei mesi dell’anno saranno critici per la maggior parte delle materie prime, dopodiché tutti sperano che la situazione si normalizzi, con una visibilità di fornitura e costanza di prezzi almeno trimestrale.

4.

Dopo un’azione informativa svolta l’anno scorso (il produttore coreano non aveva ancora avviato la produzione su larga


Materie prime Le nostre domande scala), quest’anno siamo finalmente in grado di fornire un plastificante (DEHCH) completamente atossico ed approvato da FDA ed NSF, che può sostituire DINP e DOTP senza particolari cambiamenti di processo. Stiamo introducendo sul mercato anche alcuni gradi di neri di carbonio di una società olandese, ottenuti da pneumatici usati con un innovativo processo di pirolisi: questi prodotti vanno utilizzati con leggere modifiche delle formulazioni esistenti, ma sono capaci di offrire una riduzione dei costi e spesso un miglioramento delle caratteristiche meccaniche dei manufatti.

5.

Per ora la definitiva entrata in vigore del REACH sta causando solo problemi e incertezze sulla disponibilità di alcuni prodotti, soprattutto acceleranti (l’MBS ad esempio è sparito perché nessun produttore lo ha registrato), dal momento che i produttori cinesi stanno prendendo tempo per decidere se completare le registrazioni per tutti i prodotti di loro competenza compresi, tra gli altri, silano e antiossidante fenolico. La speranza è che entro il 31 maggio molti produttori registrino le varie materie prime e che non si verifichi la non disponibilità di alcune di esse o una loro limitata disponibilità con il rischio, in alcuni casi, di situazioni di monopolio che potrebbero portare ad aumenti consistenti. Alla luce di questa situazione di pericolo della scomparsa di alcune materie prime e dell’apparente pesantezza burocratica del sistema, dobbiamo comunque riconoscere le buone

OGNI GIORNO NEWS E AGGIORNAMENTI NOTIZIE SU: AZIENDE, MATERIALI, PRODOTTI, TECNOLOGIE E MERCATI

1 Il 2017 è stato un anno positivo per la maggior parte delle aziende del settore gomma, sia per quanto riguarda la produzione che il fatturato. Condividete questo giudizio? 2 Nel 2017 c’è stato un continuo saliscendi di prezzi e disponibilità delle materie prime. Come siete riusciti a gestire questa situazione critica? 3 Quale prevedete possa essere lo scenario che caratterizzerà il mercato della gomma nel 2018? 4 Avete in programma di immettere sul mercato nuovi prodotti nel corso del 2018? 5 Alla fine di maggio entrerà definitivamente in vigore la normativa REACH, sulla cui validità ed effetti i commenti sono contrastanti. Qual è la vostra opinione in merito?

intenzioni che hanno portato alla nascita del sistema ai fini di protezione della salute umana e dell’ambiente. Per quanto riguarda mantenimento e rafforzamento della competitività e delle capacità innovative dell’industria chimica europea, i dubbi sulla sua efficacia sono legittimi, dal momento che l’industria chimica europea sembra essersi molto ridimensionata negli ultimi anni se non essere addirittura scomparsa a livello di ricerca e sviluppo. 

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FOCUS

«Nel 2018 presenteremo due prodotti altamente innovativi

che porteremo alle fiere Plast di Milano e DKT di Norimberga, dove avremo uno stand

»

Ve.Ma Francesco Gabriele Managing director

1.

Siamo assolutamente concordi con questo giudizio positivo sul 2017, anche se come sempre il mercato premia le aziende che sanno offrire un servizio all’altezza delle aspettative dei clienti attraverso innovazione e affidabilità.

2.

La fluttuazione dei prezzi non ha avuto un impatto determinante nei confronti della nostra azienda, anche se per alcuni prodotti abbiamo dovuto rivedere i nostri listini.

3.

Riteniamo che continuerà il trend positivo nonostante alcuni indicatori facciano ritenere che il picco sia stato già toccato.

4.

La nuova impronta data alla nostra azienda ci impone di offrire nuovi prodotti alla nostra clientela e prevediamo nel 2018 di presentarne due assolutamente innovativi in corrispondenza della fiera Plast di Milano e del DKT di Norimberga, dove saremo presenti con un nostro stand.

5.

Dopo un’iniziale, comprensibile titubanza consideriamo la nuova normativa un’opportunità per migliorare i nostri prodotti e per offrire maggiori garanzie di impatto sulla salute degli utilizzatori. 

«

Il 2018 sarà per noi un anno molto denso di novità per tutte le principali famiglie di prodotti elastomerici

Versalis

»

Fonte interna all’azienda

1.

Dal nostro punto di osservazione, il mercato italiano degli elastomeri ha registrato nel 2017 segnali di crescente dinamismo soprattutto per le aziende con propensione all’export, che sono state senza dubbio favorite dall’euro debole nei confronti del dollaro e dal BDE europeo competitivo in almeno 3 trimestri su quattro. In tutti i comparti abbiamo riscontrato, pur con diverse sfaccettature, una rinnovata fiducia: dall’auto al compound, dalla calzatura

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

al roofing. In controtendenza ancora una volta solo il settore cartario e il comparto schiume stampate, che confermano il trend di progressiva contrazione già intrapreso, sia per via del più lento tasso di sostituzione (legato allo situazione economica), sia per via dell’interpolymer competition da parte di materiali alternativi (di matrice non elastomerica).

2.

La volatilità dei prezzi nel 2017 è stata certamente eccezionale nel primo semestre, quando il butadiene nel giro di 3 mesi è passato da 800 Euro/Ton a 1.750 Euro/Ton posizionandosi sui livelli medi del 2012 e lo stirolo è passato dai 1.195 Euro/ Ton di dicembre ai 1.650 Euro/Ton di marzo. In questa prima parte dell’anno abbiamo riscontrato anche le maggiori resistenze da parte delle aziende ad assorbire la portata degli aumenti Nel secondo semestre, pur confermandosi una certa volatilità dei feedstock, le variazioni sono state decisamente più contenute consentendoci di garantire al mercato una maggiore stabilità dei prezzi. Per quanto concerne la disponibilità delle materie prime, grazie alla nostra integrazione a monte con i principali feedstock di riferimento, siamo riusciti a gestire le criticità, garantendo la continuità ai nostri clienti più fidelizzati.

3.

La domanda di gomme sintetiche a livello mondiale nel 2017 è cresciuta in linea con le previsioni a ritmi superiori rispetto a quelli del 2016 e con indici positivi in tutte le principali aree (eccetto US). Le sovraccapacità sulle principali commodity sono in ridimensionamento e il butadiene, il nostro principale monomero di riferimento, dovrebbe progressivamente stabilizzarsi grazie al maggior bilanciamento domanda / offerta (come le capacità addizionali in Cina e la crescente disponibilità di C4 in US per l’avvio di nuovi gas crackers). Apparentemente si prefigura così uno scenario di relativa stabilità per i prezzi di gomma sintetica nel 2018. Un elemento nuovo di complessità e volatilità potrebbe invece provenire dal “ nuovo corso cinese” a protezione dell’ambiente. Infatti le dichiarazioni sul controllo delle emissioni, le limitazioni degli operating rates e/o i tagli alle produzioni, il trasferimento degli impianti in aree specificatamente attrezzate (parchi industriali) potrebbero produrre, soprattutto nel mediolungo termine, effetti impattanti su tutti i mercati e anche su quello domestico.

4.

Il 2018 sarà per noi un anno molto denso di novità per tutte le principali famiglie di prodotti elastomerici. Nell’ambito dei prodotti a base butadiene verrà ampliata la gamma lattici per patinatura carta, verranno prodotti nuovi polimeri SSBR (funzionalizzati e non) in grado di offrire al segmento tyre prestazioni migliorate ed in linea con gli standard ambientali (riduzione consumi carburante ed emissioni CO2), e verranno sviluppati gradi BR alto -cis-ramificati a migliore processabilità. In ambito EPR sarà avviata nel secondo semestre dell’anno una nuova linea nello stabilimento di Ferrara dedicata alla produzione di gradi specificamente disegnati per il settore


Materie prime Le nostre domande premium dell’automotive, in cui Versalis vanta un portafoglio prodotti completo e diversificato in grado di soddisfare tutti i requisiti del mercato. A tal proposito, in una logica più ampia, sono da citare le attività in corso che comprendono sia il progetto sul bio-butadiene sia quello sul guayule. Il progetto sul biobutadiene riguarda lo studio della produzione di butadiene da fonti rinnovabili, in particolare per fermentazione degli zuccheri, mentre il progetto sul guayule si avvale di un accordo di partnership strategica con Bridgestone Americas per sviluppare una piattaforma tecnologica per la commercializzazione di questa gomma naturale nei settori agronomici, della gomma sostenibile e dei prodotti chimici da rinnovabili. 

«unNel 2017 senz’altro c’è stato aumento dei prezzi, ma il vero problema è stata la domanda eccessiva rispetto alla disponibilità

1 A unIl 2017 è stato un anno positivo per la maggior parte delle aziende del settore gomma, sia per quanto riguarda la produzione che il fatturato. Condividete questo giudizio? 2 Nel 2017 c’è stato un continuo saliscendi di prezzi e disponibilità delle materie prime. Come siete riusciti a gestire questa situazione critica? 3 Quale prevedete possa essere lo scenario che caratterizzerà il mercato della gomma nel 2018? 4 Avete in programma di immettere sul mercato nuovi prodotti nel corso del 2018? 5 Alla fine di maggio entrerà definitivamente in vigore la normativa REACH, sulla cui validità ed effetti i commenti sono contrastanti. Qual è la vostra opinione in merito?

»

Wacker Chemie Italia Orazio Olivares Key account manager Rubber solutions Engineering Silicones

1.

Senza dubbio il 2017 è stato un anno caratterizzato da una domanda in forte crescita, tanto da creare serie difficoltà e, a volte, impossibilità a seguire gestire le richieste del mercato. In diverse situazioni non siamo stati in grado di soddisfarne interamente la domanda, dovendo declinare con grande rammarico le offerte di fornitura.

2.

Nel 2017 i prezzi al mercato sono saliti, ma Il vero problema è stata la gestione della domanda, eccessiva rispetto alle possibilità di fornitura.

3.

Il 2018 registra aumenti generalizzati al mercato. Purtroppo si continua a delineare una possibilità di offerta della materia prima non in grado di soddisfare la domanda.

4.

In questa situazione di mancanza di materia prima le priorità sono sicuramente altre. Ovvio comunque che l’innovazione non si arresta. Continuiamo ad essere estremamente propositivi anche con prodotti personalizzati al cliente e per progetti specifici.

5.

Avevo già avuto modo anche in passato di commentare in modo positivo il senso e l’efficacia della normativa REACH come elemento di controllo e protezione di chi può e vuole lavorare bene, nell’ottica di business sostenibile. Non ho cambiato opinione. lto ridimensionata negli ultimi anni

se non essere addirittura scomparsa a livello di ricerca e sviluppo. 

«

Zeon sostiene la normativa REACH e sta aiutando i suoi clienti a raggiungere gli obiettivi con scadenze previste per la prima metà del 2018

Zeon Europe

»

Fonte interna all’azienda

1.

Il gruppo Zeon ha avuto un buon 2017 in Europa e in Asia abbiamo avuto una crescita a due cifre.

2.

Zeon amministra queste situazioni volatili e di mancanza di materiale con un continuo scambio d’informazioni e previsioni d’acquisto con tutti i suoi clienti a budget.

3.

Zeon prevede in Italia un andamento in crescita per le specialità come l’HNBR (Zetpol®), l’ACM (HyTemp®) e l’ECO (Hydrin®) mentre per le commodity come l’NBR, BR, SBR e IR l’andamento rimarrà volatile e con difficoltà di reperimento dei prodotti stessi.

4.

Zeon quest’anno prevede di allargare la gamma delle sue specialità ed in particolare con i TPV a marchio Zeother®m.

5.

Zeon come produttore non europeo sostiene la normativa REACH e sta attivamente aiutando tutti i suoi clienti a raggiungere gli obbiettivi con scadenze previste per la prima metà del 2018. 

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

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DALLE AZIENDE

Nuova sede, nuove tecnologie di Gianpaolo Brembati

L’

importanza di un cambio di sede non consiste tanto nell’avere più spazio a disposizione per il personale e gli articoli trattati, cosa peraltro essenziale per la crescita dell’azienda, ma soprattutto nella realizzazione pratica di una politica attenta alle innovazioni e in grado di offrire ai clienti assistenza e supporto in linea con le sempre più esigenti richieste del mercato. Questo è quanto For Lab ha attuato con la sede di Stezzano: più spazio per gli uffici e il magazzino, ai quali si sono aggiunte una sala dimostrativa strumentale, una “clean room” per prove in conformità alla norma VDA 19, un’ampia sala per riunioni e corsi di formazione. Un’attenzione particolare è stata rivolta alle condizioni di lavoro, con la scelta opportuna di spazi, arredamento e illuminazione «perché – osserva Dario Locatelli, titolare di For Lab Italia – lavorare nella pulizia e nell’ordine, ma anche in un ambiente confortevole, significa lavorare meglio». Da quando l’azienda è nata nel 1987, ricorda Locatelli, «abbiamo stretto importanti collaborazioni con prestigiosi marchi di strumentazione da labo-

Dentro il laboratorio analisi VDA di For Lab, una camera pulita conforme alla norma. 38

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

Sul mercato ormai da più di vent’anni, For Lab Italia inaugura la nuova sede di Stezzano, in provincia di Bergamo, e presenta al mercato della gomma le ultime novità di strumentazione per laboratorio e controllo qualità.


Strumenti da laboratorio ratorio, da Mettler Toledo (bilance, analisi termica e strumenti analitici) ad Alpha Technologies (reometri, viscosimetri e dinamometri), da Binder (stufe da laboratorio) a Gläser (cabine di estrazione per pulizia manufatti) e MAFAC (lavatrici industriali), ma in questo momento è Bareiss che offre tre importanti novità, che sono molto interessanti per le aziende della gomma. In realtà i progetti esistevano da tempo e finalmente, anche su nostra sollecitazione e collaborazione per la messa a punto definitiva, i tre strumenti sono disponibili. Si tratta di un misuratore automatico di microdurezza, di un sistema automatico per prove di durezza e densità e di un durometro Shore A con misura della temperatura del campione in esame».

BaRotation In questo caso non si può parlare davvero di novità, se non per il produttore Bareiss: resta comunque il fatto che si tratta di uno strumento molto interessante, presentato l’anno scorso alla fiera Control di Stoccarda, in Germania, che si rivolge ai produttori di articoli tecnici, in particolare O-ring. Le aziende che conoscono Bareiss sanno che affidabilità e precisione sono le caratteristiche peculiari dei suoi strumenti, tant’è vero che anche dopo 15 o 20 anni di vita, in occasione dei controlli periodici secondo ISO o ACCREDIA o DKD, essi risultano ancora perfettamente funzionanti. Questo misuratore automatico di

microdurezza consiste in una tavola rotante, con una testa di misura micro IRHD e un lettore laser, che rileva la posizione dell’O-ring ed è in grado di misurarne la microdurezza, su uno o due punti, ed anche l’altezza. Lo strumento può lavorare con quattro articoli diversi sulle quattro zone a 90°, oppure con articoli uguali a 360° sull’intera tavola: ciò che l’operatore deve fare è solamente posizionare i pezzi su di una linea nera tratteggiata e premere il pulsante start, tutto il resto viene fatto in automatico dalla macchina, che alla fine delle rilevazioni fornisce un rapporto completo delle prove effettuate. Grazie all’interfaccia con sistemi Alpha Technologies, l’intero processo viene gestito da software e computer, che fanno rientrare i valori rilevati in una raccolta dati insieme a quelli di curve reologiche, dati viscosimetrici e densità. Risulta evidente che BaRotation è uno strumento che si propone come partner ideale per quelle aziende, che devono produrre e fornire campionature, su cui effettuano precise misurazioni di durezza, diametro e spessore per poi redigere rapporti qualità completi da sottoporre ai loro clienti.

Sistema automatico durezza/densità HDA 150 Questa è una vera novità, che consiste in un sistema che permette di automatizzare le banali e ripetitive prove di durezza e densità, che inevitabilmente tutti i laboratori di aziende

LA NORMATIVA VDA La normativa VDA 19 è nata dall’associazione di aziende che forniscono attrezzature per il mondo tedesco dell’auto, e richiede che i manufatti forniti siano accuratamente puliti per assicurare, in particolare, il perfetto funzionamento dei sistemi di iniezione, in cui gli ugelli sono sempre più piccoli e soggetti a pressioni sempre più alte, in conformità ai progressivi standard europei sulle emissioni inquinanti. Con un’efficace collaborazione fra chi doveva scriverle e chi le doveva applicare sono state definite severe procedure, che i fornitori del settore auto hanno l’obbligo di rispettare. La considerazione di base è che tutti i pezzi motore, che vengono assemblati in un sistema per l’auto, devono essere puliti, ossia esenti da residui di lavorazione, per cui il primo passo verso il rispetto della normativa, in funzione di produrre manufatti che soddisfino le richieste delle case automobilistiche, è quello di eseguire la procedura di misurazione del “residuo” in laboratorio, utilizzando apparecchiature di rimozione progettate per rispondere agli standard pensati e scritti per questa finalità. Attualmente sta entrando in vigore una versione di aggiornamento VDA 19/2, che costituisce un passo molto importante e decisivo per le società, le cui produzioni devono soddisfare i requisiti della normativa. Assodato nella versione originale come si procede in laboratorio e come si rimedia, con tecnologie di lavaggio, all’eventuale inquinamento dei manufatti, questo aggiornamento fornisce una serie di informazioni su come intervenire nel processo produttivo per migliorarlo e rientrare quindi nelle specifiche della VDA 19/2. In pratica si propone all’industria come analizzare il problema e come risolverlo meccanicamente con sistemi di lavaggio, ma si danno anche informazioni di logistica, di movimentazione, di utilizzo di varie tecnologie per rientrare nelle specifiche previste. In For Lab uno staff di tecnici è in grado di tenere corsi e consulenza anche su questo importantissimo argomento.

BaRotation, misuratore automatico della microdurezza sviluppato da Bareiss. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

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DALLE AZIENDE

Il durometro HPE III, altra novità di For Lab.

HDA 150, sistema automatico di misurazione di durezza e densità sempre di Bareiss. produttrici di mescole devono effettuare per caratterizzarle, sia che le mescole stesse vengano vendute a terzi sia che vengano impiegate per la propria produzione di manufatti. Ancora oggi di queste prove si occupa personale qualificato, a conti fatti sprecato per operazioni così semplici: ecco allora l’idea di avere uno strumento, in cui mettere tutti i pezzi da analizzare (quanti ce ne stanno nell’apposito contenitore), che sia in grado di gestire automaticamente le prove di durezza e densità, posizionando ogni singolo pezzo per la misurazione di tre valori di durezza e successivamente per la misurazione della densità, alla terza o quarta cifra decimale. Vengono impiegati durometro digitale e bilancia elettronica e tutto è gestito tramite PLC per cui, al termine delle misurazioni, i valori registrati sono trasmessi al sistema di raccolta dati. L’operatore, una volta codificati, con codice a barre o altro, tutti i campioni da esaminare, anche cento o più batch al giorno, si può così affidare completamente alla macchina, che eseguirà automaticamente tutte le prove, sganciandolo da questo impe40

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

gno e permettendogli di dedicarsi a prove o lavori più impegnativi grazie al tempo risparmiato.

Durometro HPEIII Parlando di durezza si può citare come novità anche il durometro HPEIII, terza generazione dell’originario HPE, idoneo a rilevare durezze Shore A e D, sia per utilizzo manuale che montato sul supporto automatico BSA. La sua caratteristica più interessante è che i valori vengono ottenuti con indicazione della temperatura del pezzo e dell’umidità ambientale al momento della rilevazione.

Il progresso della tecnologia «Se pensiamo all’evoluzione della tecnologia nel mondo della gomma – osserva Locatelli – ci rendiamo conto che dagli strumenti meccanici si è passati a quelli elettronici, migliorando capacità e funzionalità, con l’elettronica che è diventata sempre più piccola e precisa, ma oggi, a mio avviso, si va prepotentemente verso l’automazione. La cernita delle guarnizioni, per esempio, che fino a dieci, quindici anni fa era fatta da donne su un tavolo con due fori,

uno per pezzi buoni e l’altro per pezzi di scarto, oggi è fatta da macchine automatiche, che hanno sì un costo notevole, ma che rimane tale nel tempo, per cui tutte le aziende che guardano al futuro le hanno acquistate. La tendenza attuale è ormai l’automatizzazione dei lavori di routine, fatti quindi non più da persone ma da macchine, il cui costo di manutenzione, tra l’altro, è vicino a zero perché non hanno bisogno di materiali particolari: questo è il futuro e non si tornerà più indietro. Non dimentichiamoci poi che il beneficio fiscale del programma Impresa 4.0 è ancora valido nel 2018 e si può applicare a queste strumentazioni, che sono gestite da PLC, da software, da modem per l’interfaccia e l’assistenza remota».

Laboratori, formazione, collaborazioni For Lab è particolarmente orgogliosa e soddisfatta dei due nuovi laboratori, quello strumentale e quello dedicato alla VDA 19, già visitati da molti clienti per prendere visione delle apparecchiature proposte e sincerarsi della loro validità. L’azienda infatti si propone sul mercato non solo come fornitore di strumen-


Strumenti da laboratorio Sotto, corsi di formazione. A sinistra, laboratorio prove strumentali. In basso a sinistra, ufficio commerciale e ufficio ricevimento clienti.

ti ma anche di conoscenza, per cui la vendita di un’apparecchiatura è sempre preceduta e seguita da spiegazioni esaurienti sulla sua funzionalità e sulle tematiche e problematiche che le competono: per questo For Lab spinge sui corsi di formazione, che stanno raccogliendo interesse e consensi da parte di molte aziende, e anche sul suo nuovo sito web mette l’accento sul fatto che possiede sì il know-how, ma anche tutta una serie di informazioni che permettono ai clienti di lavorare al meglio sia con lo strumento che con la conoscenza generale dell’ambito in cui esso opera. L’addestramento del personale di laboratorio in merito alle apparecchiature che vende, sia per neofiti che per tecnici già esperti, è un argomento molto importante e molto sentito da Locatelli, il quale ricorda che «in passato la gomma si vendeva senza problemi, bastava che fosse nera, men-

tre oggi occorre disporre di tutta une serie di dati tecnici e avere piena conoscenza di come gestire gli strumenti e leggere le informazioni: solo la conoscenza permette di migliorare». Politica di For Lab è quella di collaborare con fornitori che abbiano un’esperienza pluridecennale specifica per gli strumenti che producono, ad esempio Bareiss per i durometri, perché la specializzazione paga, e con esperti di reologia, viscosimetria, metrologia etc. Inoltre Locatelli punta in particolar modo sulla formazione a livello scolastico e da qualche anno tiene personalmente dei corsi presso l’ITS di Bergamo, in cui presenta la strumentazione che normalmente un laboratorio gomma deve avere, spiegando quali

sono le caratteristiche che gli strumenti misurano e come vengono utilizzate le relative informazioni ai fini di un miglioramento della produzione. «Degli studenti, che partecipano al biennio post diploma specifico per la gomma - conclude Locatelli - mi colpisce l’entusiasmo e il desiderio di conoscere e approfondire gli argomenti. Del resto la preparazione in questo campo offre loro la concreta opportunità di inserirsi nel mondo degli elastomeri in una zona, quella del distretto del Sebino, in cui la tendenza positiva del mercato spinge diverse aziende alla ricerca di personale giovane e competente».  L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

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DALLE AZIENDE

La cromatura fa bene allo stampo di Giuseppe Cantalupo

C

romatura Cristofoletti è un’azienda specializzata nella cromatura a spessore di un’ampia varietà di articoli: stampi di piccole, medie e grandi dimensioni per gomma, silicone, polimeri termoindurenti, resine melaminiche; cilindri e pistoni fino a 0,5 mm di spessore; alberi idraulici e meccanici; particolari per ogni genere di macchinari. Un’attività vantaggiosamente supportata dalla capacità dell’azienda, molto richiesta e apprezzata dalla clientela, di progettare e produrre anche i necessari telai su misura per qualsiasi esigenza di cromatura. Ce ne parla Alessandro Cristofoletti, figlio di Ferruccio, il fondatore dell’azienda. Dalle sue parole traspaiono l’entusiasmo e la passione per la cromatura trasmessigli dal padre.

È prossima al compimento dei primi quarant’anni di vita, ma la Cromatura Cristofoletti di Cazzago San Martino, Brescia, non li dimostra. La lunga strada percorsa è principalmente il risultato della passione, mai venuta meno negli anni, con la quale Ferruccio Cristofoletti, il fondatore, ha gestito la sua azienda. Ora il figlio Alessandro gestisce in prima persona l’impresa, mettendo a frutto l’esperienza e la competenza tecnica acquisite affiancando il genitore in officina da quando era ragazzo. L’azienda effettua la cromatura a spessore per un’ampia gamma di prodotti, tra cui gli stampi per gomma, che beneficiano di questo trattamento soprattutto per una maggiore facilità di distacco dei residui di mescola e una superiore resistenza all’abrasione

La prima officina Ferruccio Cristofoletti ha sempre avuto il pallino della lavorazione di parti meccaniche e da giovane ha lavorato presso un’azienda di cromatura di questo tipo di articoli. Nel 1980 decide di mettersi in proprio e mette su a Lumezzane, Brescia, un’officina per la cromatura di articoli metallici: una fabbrichetta che occupa una superficie totale di 160 metri quadrati: 80 occupati dal capannone di lavoro e 80 scoperti. Nasce così la Cromatura Cristofoletti, un’azienda a gestione familiare, nella quale Ferruccio inserirà più tardi, nel 1994, il figlio Alessandro, al quale insegnerà l’arte della cromatura. «Perché 42

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

Alessandro Cristofoletti, titolare dell’azienda di famiglia, da quarant’anni attiva nel settore della cromatura stampi e di un’ampia varietà di articoli per ogni genere di macchinari.


Stampi La fase di controllo stampo dopo la cromatura. Sotto, Marika, responsabile amministrazione e contabilità.

L’ampliamento

di arte si tratta – ci spiegha Cristofoletti figlio – per i numerosi accorgimenti e aggiustamenti di rotta che bisogna saper adottare prima, durante e dopo il processo, affinché il pezzo finito non sia semplicemente di qualità, ma sia di

superiore qualità rispetto a quelli reperibili sul mercato». Sono i cosiddetti trucchi del mestiere che Alessandro ha imparato dal padre e che ha via via affinato nel tempo con la sua personale esperienza.

L’affiancamento padre-figlio nella conduzione dell’azienda è una tappa importante nella storia della Cromatura Cristofoletti, perché segna l’inizio di una fase determinante ai fini dello sviluppo della società che porterà all’ampliamento dell’azienda. Grazie alla competenza del fondatore, al suo sapiente utilizzo dell’esperienza acquisita negli anni e alla sua passione per il lavoro, l’azienda è ormai ben nota e affermata nel settore della cromatura, i clienti sono aumentati e con essi anche le richieste sono cresciute di numero. In questa mutata realtà, però, la sede di Lumezzane si rivela inadeguata a fronteggiare la nuova situazione. È piccola e non consente granché di aumentare la produttività, cosa che invece permetterebbe all’azienda di soddisfare al meglio le maggiori richieste della clientela. E allora, nel 2010 la società si trasferisce in una sede più ampia a Cazzago San Martino, sempre nel bresciano. La superficie disponibile ora è di 710 metri quadrati complessivi: 620 coperti e 90 scoperti. La superficie coperta si sviluppa su due piani nei quali trovano adeguata sistemazione l’area di lavoro (550 metri quadrati, sette volte quella di Lumezzane), il magazzino (20 metri quadrati) e, al piano superiore, l’area uffici (50 metri quadrati). Una sede, quindi, che ha reso possibile una distribuzione più razionale ed efficiente delle aree essenziali – produzione e uffici – per l’attività dell’azienda. Nel 2016 Ferruccio Cristofoletti viene a mancare, e il timone passa nelle mani di Alessandro, che nella gestione dell’azienda metterà a frutto il ricco patrimonio di esperienze acquisite nei ventidue anni di officina trascorsi alla scuola del padre. Intraprendenza, dinamismo decisionale, spirito di iniziativa, chiarezza di idee sulla strategia alla quale ispirare i proL’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

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DALLE AZIENDE

da trattare o già trattati, equipaggia gli impianti di un secondo raddrizzatore di corrente per proteggerli dagli eventuali sbalzi di tensione durante i processi. Questo, per citare solo alcuni degli interventi più importanti.

L’area di produzione

La preparazione di un pezzo da parte di un operatore. L’azienda bresciana adotta la tecnologia della cromatura a spessore, la più indicata per gli stampi per gomma.

grammi di sviluppo aziendale sono le caratteristiche principali della sua gestione che portano al consolidamento della posizione raggiunta dalla società nel settore della cromatura.

L’organizzazione Basilare per Cristofoletti è anche la collaborazione con i clienti. Questi sono una fonte preziosa di informazioni, dalle quali può anche scaturire l’idea che, sviluppata, può portare a un miglioramento del processo. «Per me – sottolinea il titolare – è importante parlare col 44

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

cliente, perché questo consente di approfondire le sue esigenze, capire meglio le sue richieste e conoscere più in dettaglio i suoi problemi per aiutarlo a trovare le soluzioni più idonee». Importanti gli interventi migliorativi che Cristofoletti effettua in azienda. Nell’area uffici migliora l’assetto organizzativo della parte amministrazione-contabilità mediante l’inserimento della moglie Marika nell’organico. Fondamentali e decisivi i cambiamenti che opera nell’area produzione, dove non fa mancare l’apporto delle innovazioni rese disponibili dal progresso tecnologico. Installa un secondo impianto di cromatura (a Lumezzane ce n’era uno solo), attrezza l’area del controllo produzione di un sistema di microtelecamere per l’ispezione, prima e dopo la cromatura, delle superfici – anche cave e profonde – dei pezzi

L’azienda è dotata di due vasche per la cromatura a spessore di dimensioni 2.000 x 1.000 x 2.000 e 1.000 x 1.000 x 2.500 (L x W x H in mm), di una vasca di “scromatura” per eliminare il vecchio rivestimento e permettere una fase di sgrassatura per un nuovo riporto di cromo, di tre vasche per il lavaggio e di una sabbiatrice a microsfere di vetro. «Le nostre vasche – aggiunge Cristofoletti – sono completamente interrate per la cromatura di articoli particolari per forma e dimensioni come i cilindri, per esempio. Noi siamo in grado di cromare oggetti di questo tipo fino a due metri e mezzo di lunghezza». «La cromatura – spiega Cristofoletti – è il trattamento mediante il quale il passaggio della corrente attraverso un bagno elettrolitico costituito da una soluzione acquosa di un composto del cromo leggermente acidificata (noi usiamo acido solforico) provoca la formazione di un deposito di cromo su un oggetto metallico immerso nel bagno. Gli elettrodi – continua – sono costituiti dall’oggetto da cromare, che funge da catodo (l’elettrodo negativo), e solitamente da bacchette di piombo, che agiscono da anodo (l’elettrodo positivo)». L’azienda bresciana adotta la tecnologia della cromatura a spessore, cosiddetta perché sul pezzo da ricoprire viene depositato uno strato di cromo dallo spessore variabile – in genere da 8-12 μm a 300-400 μm, a seconda dell’utilizzo al quale il pezzo è destinato – e comunque sufficiente perché il rivestimento possegga una elevata resistenza alla corrosione, all’usura e all’abrasione nel particolare impiego per il quale il pezzo è stato cromato. È questo il caso, per esempio, dello stampo per gomma. «Per questo articolo – precisa, infatti, il titolare della società – la cromatura a spessore è il trattamento d’obbligo, perché conferisce alla superficie dell’impronta una resistenza duratura all’abrasione che il ripetuto scorrimento delle mescole


Stampi nella fase di riempimento delle cavità inevitabilmente provoca nel tempo. D’altra parte, non a caso è il cromo il materiale privilegiato per questo trattamento: la durezza e la resistenza all’abrasione sono, infatti, le tipiche proprietà per le quali viene scelto». La cromatura, quindi, allunga la vita dello stampo, si può dire: facilita lo scorrimento della mescola nelle cavità, con la benefica conseguenza di un minore sporcamento delle superfici, e inoltre, in caso di deterioramento causato dall’utilizzo, può essere rinnovata senza difficoltà.

La rifinitura del pezzo

Ferruccio Cristofoletti (a destra) con il figlio Alessandro e la moglie Giuliana.

«Al processo della deposizione galvanica del cromo – conclude Cristofoletti – fa seguito, in generale, un’importante operazione di rifinitura: la lucidatura del pezzo, che rende brillante e luminoso l’articolo e viene eseguita secondo le esigenze del cliente». Per taluni oggetti i clienti preferiscono la superficie opaca. In questi casi l’azienda ricorre alla sabbiatura dei pez-

zi mediante getto di microsfere di vetro ad alta pressione. Questa tecnica è anche utilizzata per la pulizia precromatura dei pezzi. Guidati da Alessandro Cristofoletti, abbiamo fatto un giro del capannone che ospita gli impianti e le necessarie attrezzature e ne abbiamo ricavato l’impressione di una realtà efficiente. Ben delimitate le aree dedicate alle specifiche lavorazioni: l’area officina meccanica, quella riservata alla fabbricazione dei telai, l’area della cromatura, le aree della lucidatura e della sabbiatura, dei controlli e dello smaltimento dei rifiuti e degli scarti. Non c’è traccia di materiali pericolosi o di sostanze con caratteristiche di tossicità in giro né si sentono cattivi odori provenienti dalle lavorazioni grazie all’efficienza dei sistemi di aspirazione e di ricambio dell’aria. Non sono dettagli trascurabili, bensì aspetti importanti di una accorta organizzazione del lavoro e dell’ambiente di lavoro da parte di un manager attento e scrupoloso. 

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DALLE AZIENDE

L’Hevea cresce anche in officina di Giuseppe Cantalupo

È

il maggio del 2009 quando alcuni tecnici ex-dipendenti Rutil – l’azienda di Lonate Ceppino, Varese, di importanza storica ma non più operativa nel settore delle macchine per lo stampaggio della gomma – decidono di dar vita a una società che assicuri ai clienti dell’ex-azienda varesina l’assistenza post-vendita. Nasce così Rtech Engineering, una società che, per lo spirito di iniziativa e l’intraprendenza che anima i fondatori, conoscerà un successo pressoché immediato che la porterà, negli anni, a diversificare la sua attività, estendendola ad altri settori e servizi, fino a conquistare una posizione di rilievo anche nello scenario internazionale dei produttori di presse per gomma. Del gruppo dei fondatori di Rtech fa parte Alberto Beati, responsabile vendite e direttore commerciale della società, che abbiamo incontrato in azienda.

Assistenza tecnica e non solo «Quando siamo partiti – ci dice Beati eravamo un gruppo di tecnici con un bagaglio di molti anni di esperienza, anche venti anni per alcuni di noi, in diversi settori tra quelli coinvolti nella costruzione di macchine per la gomma, come oleodi-

Particolare di Hevea One, la pressa orizzontale che garantisce il massimo in precisione e semplicità. 46

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

Rtech Engineering di Sumirago, Varese, nasce nel 2009 con lo scopo di assicurare una continuità di assistenza tecnica agli utilizzatori delle macchine Rutil per lo stampaggio della gomma, dopo l’uscita di questa società dal mercato. In meno di dieci anni non solo sviluppa con successo questa attività, ma si dedica anche alla gestione del revamping di macchine datate e si afferma a livello internazionale anche come costruttore di presse per lo stampaggio della gomma molto apprezzate per l’alto livello delle prestazioni e per la linea estetica


Macchinari riodo, infatti – prosegue – , pensavamo di mettere a frutto l’esperienza pluriennale che avevamo accumulato in Rutil dedicandoci anche alla costruzione di presse nuove, di nostra progettazione». E così, a gennaio del 2015 Rtech si trasferisce a Sumirago, in una sede - quella attuale - che si rivela adatta alla realizzazione del progetto. Si sviluppa, infatti, su una superficie di 1.600 m2 coperti, di cui 1.000 riservati all’area di lavoro, 400 al magazzino e 200 agli uffici, situati al piano superiore.

Produzione: la versatilità dell’esperienza

Vinca Three, la pressa “universale”. namica, idraulica, meccanica, elettronica, impianti elettrici, informatica. Appunto questo ampio ventaglio di competenze ci ha permesso di svolgere all’inizio in maniera pienamente soddisfacente la nostra attività di assistenza tecnica agli ex-clienti Rutil in tutto il mondo». Un successo senza confini quindi, si potrebbe dire, che incoraggia i soci fondatori a lanciarsi anche nella gestione della ricambistica e del revamping di presse datate sia di produzione Rutil che costruite da altri fornitori. Sono tempi difficili, quelli, a causa della crisi che attanaglia l’economia, e molti stampatori della gomma, non potendo permettersi l’acquisto del nuovo, ricorrono alla revisione o alla ricostruzione delle macchine che già posseggono per un loro aggiornamento tecnologico, in modo da essere pronti a ripartire, all’uscita dalla crisi, con macchinari in condizioni di maggiore affidabilità ed efficienza per quanto riguarda caratteristiche fondamentali

quali produttività, risparmio energetico e sicurezza.

Verso una nuova sede Attenta agli orientamenti e alle esigenze del mercato indotti dalla continua evoluzione tecnologica del settore, l’azienda, quindi, sta sapientemente diversificando la sua attività avviandola in più direzioni. Di conseguenza, aumentano i settori applicativi a cui badare e con questi cresce anche il numero dei clienti da seguire. Per fronteggiare la nuova situazione, l’azienda incrementa l’organico, fino ad arrivare agli attuali 15 addetti (in origine erano 6). «A questo punto, però – dichiara Beati – , la sede di Torba di Gornate Olona, dove eravamo in quegli anni, ci va stretta con i suoi 250 m2. Decidiamo, allora, di trasferirci in una sede più grande. Una decisione, questa, che rappresenterà un passo molto importante per gli sviluppi futuri della nostra società. Proprio in quel pe-

Rtech produce macchine orizzontali e verticali per lo stampaggio della gomma a iniezione e a compressione con forza di chiusura a partire da 300 kN. Ma fabbrica anche presse per termoplastica, come tiene a far sapere il direttore commerciale: presse customizzate, adattate, cioè, con opportuni interventi di personalizzazione, alle specifiche richieste del cliente. Per quanto riguarda la tecnologia dello stampaggio, l’attività dell’azienda è indirizzata principalmente alla costruzione di presse a iniezione. Ma la società ha costruito e costruisce anche macchine a compressione. Anche in questo caso si tratta di macchine speciali, realizzate su specifiche richieste dei clienti per soddisfare particolari esigenze produttive per le quali non esistono presse adatte tra quelle reperibili sul mercato. Rtech, in altre parole, è il produttore in grado di costruire presse di qualsiasi tipo, sia standard che su richiesta, anche personalizzate con equipaggiamenti ad hoc come, per esempio, speciali sistemi di automazione realizzati con robot antropomorfi capaci di ogni tipo di operatività, anche la più difficile.

La gamma prodotti: il nuovo che intriga Ampia e diversificata la gamma presse dell’azienda di Sumirago. Ma la cosa che colpisce di più anche a una semplice scorsa alla lista sono i nomi con i quali sono indicate le diverse tipologie di macchine. Non sono sigle nelle quali una lettera dell’alfabeto ha il compito di dichiarare, come su un documento di identità, che le macchine di una data tipologia sono orizzontali o verticali oppure che stampano a compressione invece che a inieL’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

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DALLE AZIENDE

Hevea Plast: compatta, produttiva e "energy saver".

zione. Sono, invece, veri nomi propri. E anche diversi per le macchine orizzontali, per quelle verticali e per quelle a compressione. ‘Hevea’ è il nome della serie delle macchine orizzontali, da Hevea brasiliensis, la specie più importante come fonte principale del lattice dal quale si ricava la gomma naturale. ‘Vinca’ quello della serie delle verticali. ‘Caledonia’ quello delle presse a compressione. L’originalità dell’ispirazione risiede - è evidente - nella scelta della fonte alla quale attingere i nomi: per le macchine per la gomma la fonte non poteva che essere il regno delle piante della gomma. E i nomi sono stati scelti, dopo attenta ricerca, tra più di 300, quanti sono quelli delle piante più importanti dal punto di vista industriale, agrario e commerciale. Un’altra finezza consiste nell’aver scelto nomi la cui lettera iniziale (H, V, C) indica la tipologia delle macchine: orizzontale, verticale, stampaggio a compressione. È un brillante esempio della larghezza di vedute dei soci fondatori dell’azienda e, soprattutto, dell’ampiezza degli orizzonti ai quali possono arrivare l’inventiva e la creatività dei loro collaboratori sul piano della comunicazione aziendale. In questo progetto di costruzione dell’imma48

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

gine, l’azienda Rtech ha trovato la sua forza grazie al lavoro svolto dallo Studio di Comunicazione WE di Olgiate Olona, Varese, che ha saputo coglierne tutte le potenzialità e trasformarle in qualcosa di unico nel settore della gomma. Un progetto che ha impegnato lo Studio in più di due anni di lavoro con risultati sorprendenti per un’azienda non comune, quale ha mostrato di essere Rtech.

Le macchine Hevea Sono le presse orizzontali a colonne per stampaggio a iniezione raggruppate in serie diverse a seconda, fondamentalmente, del tipo di chiusura. Sono macchine dalla linea accattivante, pregevoli nelle rifiniture, decise e distinte nel colore. Caratteristiche, queste, comuni a tutte le macchine Rtech. La serie Hevea One comprende le macchine per stampaggio gomma a inietto-compressione con chiusura ‘a ginocchiera singola’, forza di chiusura di 2.000, 3.000 e 4.000 kN e volume di iniezione a partire da 300 cm3. «La nostra produzione – ci spiega Beati – riguarda essenzialmente macchine per stampaggio monoiniezione. Tuttavia, nell’ambito di questa prima serie di macchine Hevea abbiamo realizzato un

gruppo iniezione speciale per esigenze di stampaggio particolari. Precisamente, un gruppo composto da 4 iniettori alimentati da un’unica vite, ma indipendenti fra loro per quel che riguarda volume, pressione e velocità di iniezione. Per evidenziare e sottolineare questa importante particolarità, che combina la tecnologia di Hevea One con prestazioni di stampaggio speciali, abbiamo chiamato Hevea One4 (proprio così: ‘One alla quarta potenza’) la pressa speciale, con forza di chiusura di 4.000 kN, che è equipaggiata con questo gruppo iniettore». Le gamme Hevea Two, macchine orizzontali a colonne con chiusura ‘a doppio stadio’, e Hevea Three, a colonne con chiusura a “cilindro diretto”, sono anch’esse equipaggiabili con diverse tipologie di iniettore a partire da 300 cm3. Chiude la serie delle macchine orizzontali la Hevea Plast per lo stampaggio a iniezione delle termoplastiche, con chiusura ‘a due piani’, con rotazione stampo e forza di chiusura di 800 kN. La rotazione dello stampo consente lo scambio dei due semistampi piano mobile; in questo modo, mentre si scaricano i pezzi da un semistampo, nell’altro avviene l’iniezione della termoplastica da stampare. È una pressa che si distingue principalmente per la


Macchinari compattezza della struttura e per il risparmio energetico consentito dall’unità pompa-motore elettrico Bosch-Rexroth ‘Sytronix’ di cui è dotata.

La serie Vinca Ricca anche la gamma delle presse verticali Vinca. Sono macchine dalla linea snella, ma allo stesso tempo robuste e anche eleganti e versatili. «Universali, potremmo dire – sottolinea Beati - , perché si adattano a tutti i tipi di stampaggio, capaci di rendere il massimo in qualunque condizione di utilizzo. Ma soprattutto – prosegue il direttore commerciale – si inseriscono senza nessuna difficoltà in sistemi operativi già esistenti. Sono progettate, infatti, per interfacciarsi con le altre macchine della rete della quale entrano a far parte». Realizzano, in altre parole, l’Industria 4.0 e appunto in questo contesto «la macchina Vinca – precisa ancora Beati, ricorrendo a una similitudine illuminante – entra in contatto con le apparecchiature della stessa linea di produzione alla stessa maniera in cui la singola cella di un alveare fa tutt’uno con le

Sopra, Hevea One4, la pressa "speciale": dettaglio di iniezione multipla per esigenze di stampaggio particolari. Sotto, Hevea Two, la pressa orizzontale che si adatta a tutte le tecnologie di stampaggio.

celle che la circondano, contribuendo in questo modo alla funzionalità dell’intero sistema nel quale si trova». L’azienda varesina ne offre una pluralità di tipi con forza di chiusura da 300 a 12.000 kN. Anche il cliente più esigente non può non trovare, tra questi, il modello di cui ha bisogno. Le serie Vinca One e Vinca Two presentano macchine senza colonne nella configurazione a collo di cigno, che rende più agevole l’accesso alla zona stampo. Non a caso Rtech le chiama, in maniera molto appropriata, macchine ‘open space’. La chiusura è realizzata con cilindro diretto e avviene dal basso (Vinca One) e dall’alto (Vinca Two), offrendo, in questo caso, la possibilità di un efficace abbinamento con robot antropomorfi e manipolatori pick&place. Un’informazione utile per gli stampatori è che le macchine di queste serie sono disponibili anche nella versione Plast per lo stampaggio di termoplastiche con gruppo iniezione ‘a vite reciproca’. Vinca Three è la gamma delle presse verticali con colonne, chiusura ‘a doppio stadio’, forza di chiusura da 1.500 a 12.000 kN e volume di iniezione da 500 cm3. Vinca Four, infine, comprende presse verticali, anche queste con colonne, con chiusura ‘a cilindro diretto’. Le forze di chiusura vanno da 2.000 a 6.000 kN e il volume di iniezione è da 500 cm3

La serie Caledonia Raggruppa le presse verticali a colonne per lo stampaggio a compressione costruite prevalentemente su misura per soddisfare particolari esigenze della clientela. Caratteristiche comuni di queste macchine sono l’equipaggiamento con inverter, che consente di ridurre il consumo energetico e idrico e la rumorosità, la gestione combinata dei cicli di degasaggio e il sistema di regolazione del ciclo macchina.

Non solo presse La produzione dell’azienda varesina non riguarda solo le macchine per lo stampaggio della gomma. Il software che gestisce il funzionamento delle presse, per esempio, è sviluppato dalla stessa Rtech: un software che consente all’operatore di interagire con la ‘sua’ macchina in maniera facile e immediata sia nell’impostazione e memorizzazione dei parametri di processo prima dello stampaggio che nel L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

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DALLE AZIENDE

controllo dei parametri di funzionamento e nell’adozione degli eventuali interventi correttivi suggeriti dal software stesso durante la produzione. L’azienda propone anche, per le macchine della serie Hevea, gruppi di spazzolatura di diversa configurazione (pneumatica + elettrica o ‘full electric’). Realizza, inoltre, nuovi prodotti come, per esempio, centraline di termoregolazione di alta qualità fornite a corredo delle macchine. Ma non è finita, perché Rtech, sempre per meglio rispondere alle esigenze dei clienti, integra la costruzione dei macchinari e la sua attività di assistenza tecnica con importanti servizi, come la teleassistenza, la programmazione della manutenzione preventiva, lo sviluppo di sistemi di supervisione aziendali in funzione delle richieste di Industria 4.0 e tanti altri ancora. Lo sguardo sempre rivolto al futuro Servizi e prodotti – quelli forniti da Rtech - tutti di alto livello qualitativo, perché è la qualità la chiave d’accesso ai mercati. E Beati ne è convinto. Una conferma della qualità dei servizi forniti dalla sua socie-

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tà viene dal fatto, per esempio, che, come fornitore di assistenza tecnica, Rtech è presente in tutto il mondo. La qualità dei prodotti, a sua volta, riceve conferma dall’export. L’azienda esporta, infatti, un lusinghiero 30% della sua produzione nei principali paesi europei: Germania, Spagna, Inghilterra, Polonia, con prospettive per il futuro più che promettenti, indotte dalle favorevoli previsioni del fatturato. «Nel 2017 abbiamo realizzato un fatturato di circa 4 milioni di euro, con una crescita costante di un 10% circa ogni anno, e per il 2018 abbiamo un benaugurante portafoglio ordini con richieste del nuovo e di revamping dell’usato che ci copre già quasi tutto l’anno» – sottolinea Beati con una punta di comprensibile soddisfazione.

Ben vengano le fiere Assistenza tecnica, ricambistica, revisione e revamping dell’usato, produzione di presse orizzontali e verticali nuove per lo stampaggio della gomma e della termoplastica: questi, dunque, i fronti principali sui quali Rtech è presente, sia in Italia che

all’estero, con l’immagine del fornitore dinamico e moderno, qualificato e affidabile, di macchinari e servizi di alto livello qualitativo. «Ma noi vogliamo allungare il nostro raggio d’azione – dichiara convinto Beati – , in particolare verso i mercati extra-europei. E per fare questo, intendiamo aumentare la visibilità della nostra azienda sul palcoscenico mondiale dei costruttori di macchinari per l’industria della gomma. A tale scopo, abbiamo deciso di essere più presenti con le nostre macchine alle fiere internazionali, per far conoscere di più e meglio i nostri prodotti su più vasti palcoscenici della tecnologia dello stampaggio della gomma». Per inciso, parlando di fiere, il direttore commerciale della società di Sumirago ci anticipa che al prossimo Plast/Rubber di Milano la sua azienda esporrà una pressa orizzontale Hevea con le dotazioni e i requisiti di Industria 4.0. È la conferma della chiarezza di idee, ma soprattutto della versatilità e della praticità che hanno sempre animato, sin dall’inizio, l’intraprendenza e lo spirito di iniziativa dei fondatori di Rtech. 

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NEWS

Taccuino

I dati Amaplast rivelano un ottimo 2017 per i produttori italiani di macchine

P

rosegue a ritmo sostenuto il trend positivo dell’import-export italiano di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma. Infatti, in base alle elaborazioni del Centro Studi di Amaplast sui dati di commercio estero pubblicati da ISTAT, relativi al gennaio-settembre 2017, rispetto allo stesso periodo del 2016, le importazioni sono aumentate del 12% e le esportazioni del 16%. Di diciassette punti l’incremento del saldo attivo della bilancia commerciale, che supera quota +1,7 miliardi. Grazie soprattutto al buon andamento dell’export – che ha registrato una crescita a due cifre per tutti i nove mesi finora rilevati da ISTAT – le stime di Amaplast sulla produzione indicano che a fine anno potrebbe essere raggiunto il nuovo record storico per il settore di 4,5 miliardi di euro - che supererebbe così quello pre-crisi di 4,25 miliardi, raggiunto nel 2007 - mettendo a segno un incremento di almeno cinque punti sul 2016. «Il successo dei costruttori italiani di macchine per materie plastiche e gomma (che occupano da decenni, con i colleghi tedeschi, il vertice mondiale) – dichiara il presidente Amaplast Alessandro Grassi - è connesso all’innovazione tecnologica proposta ai clienti, sviluppata ormai pienamente in chiave Industria 4.0, che assicura soluzioni originali e ottimali per la produzione, il recupero e il riciclo di manufatti in plastica e gomma». Le vendite all’estero – a cui è destinato il 70% circa della produzione nazionale di settore – evidenziano un andamento più che positivo per la gran parte delle tipologie di macchinari, con le sole eccezioni degli impianti per mono/multifilamenti e delle macchine per materiali espansi. Per quanto concerne gli impianti per la trasformazione primaria, registrano risultati superiori alla media le esportazioni di termoformatrici (+51%) e gli estrusori (+19%). Bene anche le stampatrici flessografiche (+27%) e le attrezzature ausiliarie come mulini, mescolatori ecc. che rientrano in voci doganali diverse ed eterogenee. Ancora sostenuta (+18%) la progressione all’export degli stampi, che peraltro rappresentano una quota pari a quasi un terzo sul totale. Sale a quasi il 61% il “peso” del Vecchio Continente e, in tale ambito, l’Unione arriva al 50% del totale. Il quadrante europeo mostra un andamento decisamente positivo (+20%) riconducibile alle vendite in sensibile aumento verso Germania (+25%), Spa-

MERCATO ITALIANO DI MACCHINE, ATTREZZATURE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA (milioni di euro) - dati Amaplast 2016

2017 (stime)

produzione

4.230

4.500

export

2.970

3.200

850

900

mercato interno

import

2.110

2.200

saldo commerciale

2.120

2.300

gna (+11%) e Francia (+15%), ovvero i tre mercati storici per i costruttori italiani, e alle forniture verso la Russia ancora in forte ripresa (+109%), che fanno finalmente rientrare il paese nella “top ten” delle destinazioni. Più che soddisfacente il trend delle esportazioni verso l’America (+12%), grazie sia a un nuovo slancio dei mercati NAFTA - in particolare gli Stati Uniti, mentre risulta ancora in contrazione il Messico – sia alla perdurante vivacità di diversi mercati sudamericani, in primo luogo il Brasile, la cui ripresa sembra finora tenere. In ambito mediorientale, continua la contrazione delle vendite ai due principali mercati - Iran (-5%) e Arabia Saudita (-34%) - che non viene controbilanciata dall’ottimo trend di Emirati Arabi Uniti e Israele e determina quindi una media negativa (-5%). Le esportazioni verso l’Estremo Oriente registrano nel complesso una progressione moderata (+4%), derivante dalla media di variazioni anno su anno anche molto significative. Cina e India, principali mercati dell’area, mostrano ancora un andamento negativo o comunque debole (-11% e +1% rispettivamente). Al contrario, Tailandia, Corea del Sud e Giappone evidenziano una domanda in forte ascesa. «A fronte dell’ottima performance delle esportazioni – prosegue Grassi – non dobbiamo dimenticare il buon andamento del mercato interno, testimoniato sia dalla progressione delle importazioni sia dalla tenuta degli ordinativi raccolti dalle nostre aziende costruttrici che, soprattutto nelle ultime settimane, hanno ripreso slancio, anche grazie agli incentivi previsti nell’ambito del Piano Nazionale Impresa 4.0». Infatti, a margine delle rilevazioni ISTAT sul commercio estero già commentate, l’ultima indagine congiunturale svolta fra i soci Amaplast chiusa a inizio dicembre mette in luce una tendenza positiva sia per l’andamento del fatturato – in crescita per la quota maggiore degli intervistati, nel secondo semestre di quest’anno - sia relativamente al trend della raccolta ordini, soprattutto nel corso del mese di novembre. Nel complesso, il 55% del campione giudica in miglioramento il livello della propria attività a consuntivo 2017 rispetto allo scorso anno. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

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Taccuino

Gennaio in calo per gli ordinativi e il fatturato dell’industria italiana

I

dati Istat del fatturato e degli ordinativi dell’industria italiana indicano una flessione nel mese di gennaio, forse dovuta all’anticipo di fatturazione a dicembre 2017 per rientrare nel godimento di benefici e sgravi fiscali che si temeva non venissero riconfermati nel 2018. L’Istat segnala anche che, nelle sue statistiche, a partire dai dati di gennaio 2018, gli indici del fatturato e degli ordinativi sono diffusi nella nuova base di riferimento 2015=100. I dettagli del ribasamento degli indici sono illustrati nella nota informativa allegata a questo comunicato. A gennaio, per il fatturato dell’industria si rileva, dopo tre mesi consecutivi di crescita, particolarmente marcata a dicembre, un calo congiunturale (-2,8%); nella media degli ultimi tre mesi, si registra, comunque, un incremento congiunturale del 2,1%. Anche per gli ordinativi, a gennaio si ri-

leva una flessione congiunturale (-4,5%) che segue l’accelerazione registrata a dicembre 2017; la dinamica congiunturale degli ultimi tre mesi rimane tuttavia positiva (+1,7%). La diminuzione congiunturale del fatturato a gennaio è pari a -2,8% sia sul mercato interno sia su quello estero. Anche gli ordinativi segnano decrementi su entrambi i mercati (-6,4% per il mercato interno e -1,9% per quello estero).

Gli indici destagionalizzati del fatturato mostrano diminuzioni congiunturali diffuse in tutti i raggruppamenti principali di industrie, più rilevanti per i beni strumentali (-5,8%). Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 22 contro i 21 di gennaio 2017) il fatturato totale cresce in termini tendenziali del 5,3%, con incrementi del 4,6% sul mercato interno e del 6,3% su quello estero.

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NEWS

vernici e inchiostri, cosmesi, alimentari. Per Marangoni si tratta di un investimento che, grazie alla maggiore precisione dei dosaggi garantita dall’avanzata tecnologia della macchina Lawer, le consentirà di elevare gli standard qualitativi del suo processo di compoundazione e di arrivare a mescole di qualità e caratteristiche superiori, in grado di soddisfare le richieste sempre più esigenti provenienti da un settore in continua evoluzione tecnologica quale è quello dei pneumatici industriali.

Un riconoscimento alla Desma per il suo sistema SmartConnect 4.U in chiave Industry 4.0 L’indice grezzo del fatturato aumenta, in termini tendenziali, dell’8,6%: il contributo più ampio a tale incremento viene dalla componente interna dei beni intermedi. Per il fatturato il settore che registra il maggiore incremento è quello della metallurgia (+13,2%); mentre l’unica variazione negativa nel comparto manifatturiero si rileva per i mezzi di trasporto (-1,9%). Nel confronto con il mese di gennaio 2017, l’indice grezzo degli ordinativi segna un aumento del 9,6%. L’incremento più rilevante si registra nella fabbricazione di macchinari (+16,6%).

Un nuovo sistema di dosaggio automatico nello stabilimento Marangoni di Rovereto

M

arangoni, leader globale nello sviluppo di tecnologie e macchinari per la ricostruzione di pneumatici autocarro e movimento terra, ha raggiunto un’altra tappa nella realizzazione del suo programma di rinnovamento tecnologico dello stabilimento di Rovereto, Trento. Nel 2015 ha installato nella sala mescole un innovativo mescolatore Intermix con rotori compenetranti a interasse variabile; adesso ha annunciato l’inserimento nella linea di compoundazione del moderno e innovativo dosatore automatico degli ingredienti mescola completamente robotizzato Supersincro della Lawer, azienda piemontese di Cossato, Biella, specializzata nella costruzione di impianti automatici di pesatura e dosaggio industriale, movimentazione e confezionamento di prodotti in polvere, liquidi e in pasta per numerosi settori: gomma, tessile, conciario, 56

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

N Il sistema di dosaggio automatico Supersincro di Lawer installato nello stabilimento Marangoni di Rovereto. Il Supersincro è modulare, equipaggiabile da 10 a 50 silos per lo stoccaggio, uno per ogni prodotto da dosare in automatico.

ell’ambito della competizione “100 Places for Industry 4.0 in BadenWürttemberg” organizzata dalla Alliance for Industry 4.0, il governo ha conferito un premio al costruttore di Fridingen di stampi e presse di alta tecnologia per lo stampaggio a iniezione della gomma per aver realizzato con pieno successo la digitazione del suo flusso produttivo.


Taccuino

Il sistema SmartConnect 4.U, installato all’interno delle macchine Desma, è una vera e propria cpu connessa in rete, attraverso la quale il costruttore tedesco può fornire all’utilizzatore delle sue presse servizi esclusivi come l’assistenza e la manutenzione a distanza.

Oltre alla Desma, hanno avuto un riconoscimento altre 27 istituzioni e aziende. Tutti i vincitori hanno ricevuto l’attestato “Certificate of Honor” oltre a un trofeo di cristallo e al loro inserimento nel sito web “Alliance for Industry 4.0 Baden-Württemberg”. Nella scelta dei vincitori, il comitato di esperti ha focalizzato la sua attenzione sul significato pratico delle tecnologie presentate, badando in modo particolare ai prodotti o ai progetti ad alta innovazione, e hanno concluso che sia gli uni che gli altri sono pienamente realizzati dalle innovative soluzioni digitali offerte da SmartConnect 4.U. Queste consentono, attraverso il collegamento in rete di macchine, dati di produzione e risultati di analisi, di sviluppare nuovi prodotti, servizi e modelli di business idonei a rendere il flusso produttivo più efficiente, aumentando, al tempo stesso, la qualità della produzione. Il tutto, sulla base di una collaborazione dell’uomo con le macchine, i robot e i computer che SmartConnect 4.0 rende molto più semplice e più facile. La “Alliance for Industry 4.0” è una rete avviata e sponsorizzata dallo Stato del Baden-Württemberg con sede nell’ufficio della VDMA (Verband Deutscher Machinen- und Anlagenbau – German Engineering Federation) di questo Stato, con la finalità di concentrare in un unico organismo le competenze dell’ingegneria di produzione e la tecnologia dell’informazione e della comunicazione, e fornisce assistenza alle medie imprese nella realizzazione della smart factory secondo i principi dell’Industria 4.0.

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

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NEWS

A Solvay Specialty Polymers il premio per l’innovazione di Confindustria

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Scegli il materiale del tuo prodotto con l’O-Ring Selector di Parker Hannifin

L’

Engineered Materials Group di Parker Hannifin ha annunciato la disponibilità sul mercato di un nuovo strumento di progettazione basato sul web: il selettore di O-Ring di Parker. Questo strumento innovativo consente una selezione precisa del materiale dell’O-Ring e delle dimensioni delle guarnizioni adeguate, in base al tipo di applicazione necessaria all’utente. Una stretta interconnessione tra selezione di materiali e dimensioni fornisce risultati affidabili e garantisce le prestazioni dell’O-ring desiderate per la relativa applicazione. Il selettore di O-Ring di Parker copre gli standard imperiali e metrico decimale. Il selettore di O-Ring di Parker offre un’ampia gamma di materiali di tenuta con una piattaforma di calcolo per le guarnizioni O-ring. La selezione dei materiali prende in considerazione le temperature d’esercizio, i fluidi per l’applicazione di tenuta, la famiglia di polimeri e la durezza della guarnizione, nonché tutte le certificazioni e conformità necessarie. Il set di dati del materiale caratterizzato in questo modo viene quindi inserito nella selezione del sistema di tenuta. In questa fase il selettore offre all’utente un gran numero di opzioni di parametrizzazione del sistema di tenuta, come i coefficienti di dilatazione termica della guarnizione e dei

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componenti, l’aumento di volume della guarnizione e le tolleranze di produzione per i componenti stessi. Oltre a fornire risultati affidabili, nello sviluppo del selettore di O-Ring di Parker un altro obiettivo chiave è stata l’elevata intuitività. La struttura in tre parti, divisa in “Service Conditions & Material Selector,” “Size Selector” e “Notes” come sezioni principali, è ben organizzata dal punto di vista logico e garantisce così la semplicità di utilizzo. Il selettore di O-Ring di Parker è ora disponibile online per tutti gli utenti interessati con una versione in lingua inglese. Le versioni in altre lingue saranno disponibili a breve.

olvay Specialty Polymers Italy ha ritirato agli inizi di marzo, a Bergamo, presso la sede del Kilometro Rosso, il “Premio Imprese per Innovazione Confindustria” per la ricerca continua di prodotti innovativi che gradualmente estendono ai polimeri nuove applicazioni in ambito professionale, medicale e di aeronautica, sostituendo soluzioni tradizionali metalliche. Premiate, insieme a Solvay Specialty Polymers Italy, altre 11 aziende che hanno investito con successo in ricerca e innovazione. Il Premio, realizzato in collaborazione con La Fondazione Giuseppina Mai, Confindustria Bergamo, con il sostegno di Warrant Group e il supporto dell’Associazione Premio Qualità Italia (APQI), è il primo in Europa ad adottare i parametri dell’European Foundation for Quality Management. Nel 2011 il Gruppo Solvay ha costituito la Global Business Unit Specialty Polymers, nata dalla fusione di 4 società operanti nel mercato internazionale delle materie plastiche, dei polimeri speciali e fluorurati (elastomeri compresi), che è attiva a livello mondiale con 3.600 collaboratori in 17 siti produttivi e 9 centri ricerca, fra Stati Uniti, Europa ed Asia. Nel 2017 ha realizzato un fatturato di oltre 2 miliardi di euro. La sede centrale di questa realtà internazionale è collocata in Italia a Bollate – Milano - dove è attivo un Centro Ricer-


Taccuino

ca e Innovazione d’eccellenza con 250 ricercatori, impegnati a sviluppare nuovi materiali e prodotti per settori hi-tech: elettronica, energie alternative, telecomunicazione, aeronautica, automobile, medicale, farmaceutica, estrazione petrolifera, depurazione acque. In Italia opera mediante Solvay Specialty Polymers Italy SpA che ha 3 siti: il centro direzionale e ricerca di Bollate e gli stabilimenti di Spinetta Marengo –Alessandria- e Porto Marghera –Venezia-. La società occupa circa 1000 dipendenti diretti e ha realizzato un fatturato 2017 di 852 milioni di euro. Solvay Specialty Polymers Italy SpA è una delle società che ogni anno depositano, dall’Italia in Europa, il maggior numero di nuovi brevetti di ricerca: circa ottanta. Solvay Specialty Polymers realizza 1.500 prodotti specifici, noti sotto 35 marchi di polimeri ad alte prestazioni – fluoropolimeri, fluoroelastomeri, fluidi fluorurati, poliammidi semi-aromatiche, sulfoni, ultra-polimeri aromatici, polimeri ad elevata proprietà barriera e compound reticolati ad alte prestazioni.

rienza di ricerca al Politecnico di Milano, nel 1994 è entrato nell’azienda di famiglia, ora Italian Cable Company, settore cavi elettrici, sia come manager sia contribuendo alla nascita di nuove attività imprenditoriali in Italia e all’estero nel settore elettrico, metalmeccanico ed immobiliare. Il gruppo Lebogest, di cui è attualmente presidente, consolida oggi un fatturato di circa 140 milioni di euro.

In Europa si recupera oltre il 92% dei pneumatici usati

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gni anno in Europa si accumulano in media 3.868.000 tonnellate di pneumatici usati (tra ricostruibili e fuori uso), di cui il 92,5% viene trattato in maniera ecocompatibile tramite operazioni di reimpiego, di riciclo e altre forme di recupero. Si tratta di un risultato di rilievo per l’intera filiera industriale europea del recupero dei pneumatici usati, ma è soprat-

tutto un significativo esempio di economia circolare, un sistema virtuoso capace di generare positivi impatti economici e ambientali e che l’Unione Europea promuove come soluzione per uno sviluppo sostenibile per il futuro del pianeta. I dati citati, riferiti all’anno 2015, emergono da un’elaborazione di Airp (l’Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) sulla base di uno studio di ETRMA (l’associazione europea dei produttori di pneumatici e articoli in gomma). Nel dettaglio, come emerge dal grafico, del totale delle tonnellate di pneumatici usati generati in Europa, soltanto il 7,8% è avviato ad operazioni di smaltimento in discarica oppure non ne si conosce la destinazione. La parte rimanente di pneumatici usati viene invece recuperata ed è così suddivisa: il 46,3% è sottoposto a recupero di materiali, il 28,4% è recuperato per produrre energia e il 17,5% riguarda pneumatici usati idonei al riutilizzo o alla ricostruzione che sono stati reimmessi

Paolo Rota è il nuovo presidente del Gruppo Materie Plastiche e Gomma di Confindustria Bergamo aolo Rota è il nuovo presidente del Gruppo Materie Plastiche e Gomma di Confindustria Bergamo. È questo l’esito dell’assemblea elettiva svoltasi il 20 marzo scorso al Cesap, Centro Europeo Sviluppo Applicazioni Plastiche con sede a Monza. Paolo Rota subentra a Giuseppe Bergamelli e sarà alla guida del Gruppo per i prossimi quattro anni, affiancato dai nuovi eletti del Consiglio Direttivo, che resteranno in carica per il biennio 20182020: si tratta di Guido Acerbis, Matteo Balduzzi, Giuseppe Bergamelli, Fabio Bosatelli, Gianangelo Cattaneo, Laura Cattaneo, Silvio Dorati, Mauro La Ciacera, Paolo Piccoli, Daniele Rota, Daniele Santoni, Natale Santoni, Francesco Valli, Enrico Vero. Paolo Rota, già consigliere del Gruppo Materie Plastiche e Gomma, ha partecipato anche al Gruppo Giovani. Imprenditore di seconda generazione, 50 anni, è attivo nel no profit, in particolare nell’educazione e nella prevenzione del rischio giovanile. Dopo la laurea in ingegneria elettronica e una breve espe-

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NEWS

sul mercato interno o esportati, principalmente per gli stessi fini. Lo studio di ETRMA mette inoltre in evidenza come l’Europa rappresenti una delle aree più attive al mondo per tasso di recupero di pneumatici usati e come questo tasso sia aumentato costantemente negli ultimi 15 anni. Citando lo studio, Airp sottolinea come l’intera filiera del pneumatico costituisca una testimonianza concreta di economia circolare, un modello di produzione sostenibile che si pone il problema dell’uso efficiente delle risorse e delle materie prime, ma anche della maggiore riduzione possibile dello scarto, ovvero di quello che diventa un rifiuto. Nello specifico l’attività di ricostruzione rappresenta la naturale prosecuzione della vita del pneumatico nuovo di qualità ed è anche grazie ad essa che l’impatto negativo sull’ambiente del pneumatico usato è decisamente modesto. Il ricorso alla ricostruzione, similmente a quanto avviene nelle nazioni più avanzate, dovrebbe però aumentare anche nel nostro Paese (secondo le più recenti stime di Airp rese note nell’edizione 2016 del Libro Bianco sui Pneumatici Ricostruiti, la quota del ricostruito in Italia sul totale dei pneumatici di ricambio per autocarro è del 27%, che è una quota molto inferiore al 36% dei mercati di Germania, Austria e Svizzera, al 43% della Francia e al 50% dei diversi Paesi dell’Europa del Nord). Un aumento della quota di merca60

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018

to dei ricostruiti consentirebbe di sfruttare fino in fondo le valenze ambientali ed economiche della ricostruzione e contribuirebbe in modo determinante al contenimento dei costi e dei consumi energetici a beneficio dell’ambiente.

Nei prossimi decenni sarà boom di auto elettriche. Le industrie della gomma sono avvertite

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ntro il 2030 il numero di veicoli elettrici in circolazione nei principali mercati automobilistici mondiali (Cina, Europa, Stati Uniti) raggiungerà quota 164 milioni di unità, aumentando i volumi di oltre 65 volte rispetto alle 2,5 milioni di unità del 2017. A livello di mercati, la Cina, che è già attualmente prima al mondo in quanto a diffusione di veicoli elettrici con 1,2 milioni di unità circolanti nel 2017, rafforzerà notevo-

lemente la propria leadership mondiale arrivando entro il 2030 a quota 73,7 milioni. Dietro la Cina, seguiranno a grande distanza Europa e Stati Uniti, rispettivamente con 45,4 e 45 milioni di unità circolanti. Queste previsioni derivano da un’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec (che è la struttura di ricerca di Autopromotec, la più specializzata rassegna espositiva internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico) sulla base di uno studio realizzato dalla società di consulenza internazionale PwC, che ha analizzato l’andamento del mercato automobilistico nei prossimi anni guardando soprattutto alle principali tendenze di medio-lungo periodo: mobilità elettrica, connettività, guida autonoma. Come emerge dalla tabella, i veicoli elettrici aumenteranno gradualmente la loro penetrazione fino al 2020, per poi accelerare considerevolmente a partire dal 2025. Secondo lo studio di PwC, la diffusione delle auto elettriche sarà spinta dalle sempre più stringenti normative dei governi sulle emissioni, dal miglioramento della rete dei punti di ricarica, oltre che dal calo dei prezzi delle batterie. L’auto elettrica sarà dunque sempre più presente nella mobilità del domani. Naturalmente, sottolinea l’Osservatorio Autopromotec, la transizione ai veicoli elettrici richiederà un grosso sforzo da parte dei nuovi fornitori di infrastrutture di ricarica, dei governi chiamati a esercitare la funzione di regolamentazione, di definizione degli standard e di incentivazione, nonché dell’industria automobilistica, già da oggi impegnata nel migliorare l’autonomia dei veicoli e in generale nello sviluppare auto e batterie dalle prestazioni sempre migliori. Anche il mondo delle forniture e delle subforniture sarà fortemente interessato, compresa l’industria della gomma. Se infatti non sono prevedibili grandi trasformazioni per quanto riguarda l’interno dell’abitacolo, la totale trasformazio-

SCENARI DI DIFFUSIONE DEL PARCO CIRCOLANTE DI AUTO ELETTRICHE AL 2030 (milioni di unità) 2017

2020

2025

2030

Cina

1,2

4,0

20,5

73,7

Europa

0,8

1,5

9,5

45,4

USA

0,5

2,2

11,3

45,0

Totale

2,5

7,6

41,2

164,0


Taccuino

ne dei sistemi di propulsione senz’altro richiederà l’introduzione di nuovi particolari in gomma e la scomparsa di molti prodotti attualmente invece indispensabili nei motori termici. Il comparto è avvisato e dovrà senz’altro prepararsi per tempo alle future trasformazioni.

Piazzapulita nella Valle del Sebino

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iazzapulita, il popolare programma d’informazione di Corrado Formigli, trasmesso da La7, ha dedicato lo scorso 22 marzo un’inchiesta “in pillole” a quella che ha definito la Valle della Gomma. La trasmissione ha fornito i numeri positivi del settore (a fianco una schermata tratta dal programma), ma ha anche indugiato su episodi di lavoro nero, fornendo un quadro negativo del comparto. Chi volesse vedere la trasmissione la trova online a questo link: https://bit.ly/2upMy0V .

Il deciso calo del trasporto su strada nel nostro paese

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I dati elaborati dal Centro Ricerche Contutte le regioni presentano dati in calo ritinental Autocarro includono anche un spetto al 2006, tranne la Calabria, che ha Compounds prospetto regionale. Ne emerge che nel Tecno visto un aumento delle merci trasportate a suitable solution for every chall Tecno Compounds 2015 il Trentino Alto Adige era la regione su strada del 18,1%, aumento dovuto soitaliana in cui si movimentava la maggior prattutto all’intensificarsi del traffico legaquantità di merce su strada (27 tonnellate to alle attività dei porti di questa regione. per abitante). Al Trentino seguono, in a queQuesti numerifor hanno naturalmente anchechallenge a suitable solution for every suitable solution every challenge sta graduatoria, Emilia Romagna (25,7) e un impatto sulla vendita di mezzi commerUmbria (25,1). È interessante notare che ciali in Italia e sul consumo di pneumatici.

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n dieci anni, dal 2006 al 2015, il trasporto merci su strada in Italia è calato del 38,1%. Si è infatti passati da 24,9 tonnellate per abitante trasportate nel 2006 a 15,4 tonnellate per abitante trasportate nel 2015. Questi dati emergono da un’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su base Istat. II calo delle merci trasportate su strada, che emerge dai dati elaborati dal Centro Ricerche Continental Autocarro, ha penalizzato fortemente il settore dell’autotrasporto, che ha visto mutare profondamente lo scenario in cui si trova ad operare e si è trasformato di conseguenza, per adattarsi al nuovo scenario emerso durante e dopo gli anni della crisi economica. Il numero di aziende che operano in questo settore è diminuito, ed in particolare le aziende di minori dimensioni sono state penalizzate da una ricerca sempre più spinta del contenimento dei costi e dalla concorrenza via via più forte delle aziende di trasporto con sede nei paesi dell’est Europa, che operano nel nostro Paese con costi molto minori rispetto alle aziende italiane. Il settore dell’autotrasporto, però, continua ad essere fondamentale per il nostro Paese, perché il trasporto su strada è di gran lunga la modalità di trasporto più utilizzata in Italia per gli spostamenti delle merci.

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Calendario

NEWS

FIERE DI TUTTO IL MONDO - 2018

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3-5 aprile

Kiev, Ucraina

Plast Expo UA - 2018

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5-7 aprile

Sianoukville, Cambogia

Global Rubber Conference

www.globalrubber conference.com

9-11 aprile

Qingdao, Cina

China International and Wheel Fair - CTF 2018

www.expopromoter.com

10-12 aprile

Kielce, Polonia

Pneumaticon

www.targikielce.pl

24-27 aprile

Shanghai, CIna

Chinaplas 2018

www.chinaplasonline.com

24-27 aprile

Mosca, Russia

Tires & Rubber 2018

www.rubber-expo.ru

7-10 maggio

Madrid, Spagna

IISRP - 59th Annual General Meeting

www.iisrp.com

15-18 maggio

Jönköping, Svezia

Elmia Polymer

www.elmia.se

16-19 maggio

Shanghai, Cina

Chinaplas 2017

www.chinaplasonline.com

22-24 maggio

Parma

SPS IPC Drives 2018

www.spsitalia.it

29 maggioprimo giugno

Milano, Italia

Plast / Rubber

www.plastonline.org

29 maggioprimo giugno

Colonia, Germania

The Tire Cologne

www. thetire-cologne.com

6-8 giugno

Panama

Latin American & Caribbean Tyre Expo

latintyreexpo.com

13-15 giugno

Ho Chi Minh City, Vietnam

Rubber & Tyre Expo Vietnam 2018

www.rubber-tyre. com.vn

2-5 luglio

Norimberga, Germania

DKT 2018

www.dkt2018.com

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2018



gli inserzionisti

Gli inserzionisti di questo numero

INCHIESTA MATERIE PRIME SUOLE TECNICHE MICHELIN LABORATORIO E QUALITÀ

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA

MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • aprile 2018 - numero 3

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