L'Industria della Gomma 04 2019

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DATI DI MERCATO AMAPLAST PROTEZIONE INTELLETTUALE

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA

MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • aprile 2019 - numero 3

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SOMMARIO

MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

ANNO 62 APRILE N. 3

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA www.industriagomma.it Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati

ABBIAMO LETTO

10 RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA PROTAGONISTI

16 PROTEGGI LE IDEE DELLA TUA AZIENDA

Il brevetto per invenzione o per modello d’utilità e il marchio registrato sono esempi di come un’azienda può tutelare, di fronte all’aggressività della concorrenza, la propria capacità di produrre innovazione. Nel settore della gomma sono però strumenti poco utilizzati e considerati, più per sentito dire che per reale conoscenza diretta, costosi e gravati da una complessa burocrazia. Abbiamo chiesto a un esperto di Jacobacci & Partners, una delle più importanti realtà europee attive nella tutela della proprietà intellettuale, di indicarci le modalità più efficaci con cui un'impresa del settore gomma può mettere al sicuro la propria creatività e le proprie invenzioni

Progetto e Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Pubblicitario Francesca Gerbino - francesca.gerbino@edifis.it Stampa Centro Stampa Digitalprint S.r.l. Rimini (RN) Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00 Amministrazione amministrazione@edifis.it

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MONDOGOMMA

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20 IL 2018 PER I PRODUTTORI DI MACCHINE. ECCO IL CONSUNTIVO DI AMAPLAST

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L’associazione dei produttori di macchinari per le industrie della plastica e della gomma ha pubblicato i dati definitivi per il 2018. Bene export e mercato interno, ma per il 2019 il sentimento che prevale è l'incertezza relazioni che si instaurano e giungere a migliori formulazioni

Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi del Reg.EU 679/2016 l'Editore garantisce la massima riservatezza nell'utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi dell'art. 15 il ricevente ha facoltà di esercitare i suoi diritti fra cui la cancellazione mediante comunicazione scritta a EDIFIS Spa - Viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano (o ai riferimenti sotto trascritti), luogo della custodia della banca dati medesima.

L’Industria della Gomma una rivista edita da:

Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it

ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019

FOCUS MATERIE PRIME

25 VERSO UNA FABBRICA

SEMPRE PIÙ DIGITALE

Produttori di presse per lo stampaggio a iniezione e stampi paiono concordi. Il 2018 è stato un anno positivo e il 2019 sta dando comunque segnali buoni, grazie anche alla propensione agli investimenti dimostrata dai trasformatori della gomma. Merito di questo dinamismo una congiuntura economica tutto sommato ancora positiva e la politica di incentivi per la digitalizzazione delle imprese Alfa Stampi Bonardi Stampi Desma Engel Italia Franciacorta Stampi Gamma Stampi IMG OR.P. Stampi

REP Italiana Rivi Magnetics RPM Saspol STATE Technologies Suprema UTP Vision

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SOMMARIO

ANNO 62 APRILE N. 3

DALLE AZIENDE

40 IL PARTNER GIUSTO PER CHI PENSA AL FUTURO

La Colmec di Busto Arsizio, leader nella costruzione di macchinari e linee complete di estrusione, compoundazione e vulcanizzazione per la trasformazione della gomma, si è data una struttura e un’organizzazione che favorisce la collaborazione con grandi gruppi orientati a progettare prodotti e processi del futuro. Soprattutto per quanto riguarda il settore auto, che con le sue richieste sempre più sfidanti e con l’avvento dei veicoli elettrici richiede sempre di più una capacità progettuale in grado di sostenere le sfide provenienti dall’incalzante evoluzione tecnologica dei nostri tempi

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46 INVESTIMENTI E INNOVAZIONI NEL SEGNO DI INDUSTRIA 4.0

Importanti novità alla Comerio Ercole nel segno di Industria 4.0 mantengono la gamma prodotti dell’azienda al passo con l’innovazione tecnologica e a un alto livello di competitività nei settori della mescolazione e della calandratura della gomma

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52 NUOVE NORME EUROPEE IN MATERIA DI SICUREZZA SUL LAVORO

L’Unione Europea ha istituito una nuova Agenzia per la salute e la sicurezza sul lavoro (EU-OSHA) e ha integrato la già ricca normativa sull’esposizione dei lavoratori ad agenti cancerogeni e mutageni. Vediamo nel dettaglio le novità

58 IL TACCUINO

• Il Distretto della Gomma del Sebino

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si conferma il più performante d'Italia • Gibitre Instruments dopo la sua prima partecipazione al Tire Technology Exo • Amaplast promuove l'industria italiana nelle fiere del mondo • Manifattura additiva e scolpitura laser le novità di GF Machining Solutions per il settore pneumatici • Le novità UTH alla prossima edizione di Chinaplas

63 CALENDARIO DELLE FIERE DI TUTTO IL MONDO 64 GLI INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019

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SILENT


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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019


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srl Via Anassagora, 20 20128 Milano (MI) Italia Tel. 02.2551284 - Fax 02.2551316 www.elastec.it Produzione mescole tecniche in NBR - EPDM - CR - Ebanite - Fluorurate Attacco Metallo speciali

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019

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RUBBER CLUB

Rassegna della stampa tecnica estera www.tiretechnologyinternational.com | APRIL 2012

INTERVIEWS

Jean-Pierre Jeusette general director, Luxembourg Innovation Center, Goodyear Dunlop Roger Sanders technical manager, Continental UK

EXPO REVIE

Letter of the law

Product W de from Tir buts Technologe Expo 2012y

Revolution or rush job? Important questions remain unanswered ahead of tire labeling’s introduction in European markets

TECNOLOGIE DI PROCESSO CAPIRE LA DEVULCANIZZAZIONE, IL PERCORSO VERSO UN’ECONOMIA CIRCOLARE E IL POTENZIALE IMPATTO DI MERCATO

C. Tzoganakis, University of Waterloo, J. Visaisouk, Tyromer (Canada) - RubberWorld, febbraio 2019, pag. 18-22.

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ochi argomenti sono così attuali ed interessanti come la devulcanizzazione, ossia il processo di rottura dei legami zolfo che si formano durante la vulcanizzazione della gomma, che è stata considerata per decenni il Santo Graal del riciclo della gomma, dal momento che sarebbe il miglior metodo pratico per riutilizzare gli scarti di gomma. Anche se le tecnologie di devulcanizzazione del passato non si sono rivelate commercialmente sostenibili o economiche, una nuova tecnologia e la sua adozione nell’industria stanno dimostrando che la devulcanizzazione merita maggiore attenzione. Esistono diversi metodi di devulcanizzazione e spesso il riciclo della gomma viene scambiato per devulcanizzazio10

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019

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THE NEXT TOP MODEL

UNIVERSITY FOCUS

Bridgestone’s latest take on colored sidewalls is lightweight, and simple enough to be applied by dealers

We explore the role of tire data in vehicle performance simulations. Will engineers ever know enough?

Isoprene from cellulose: how the paper industry could enter the tire supply chain

ne o usato come sinonimo ma, diversamente dal riciclo, è disponibile una tecnologia di devulcanizzazione in grado di rompere in modo preferenziale i legami zolfo nella gomma vulcanizzata senza distruggere l’integrità delle molecole della gomma. Molte proprietà eccellenti della gomma possono essere mantenute con un’appropriata devulcanizzazione, così che la gomma devulcanizzata possa essere utilizzata in quantità significativa in una grande varietà di applicazioni critiche e di qualità, come nel caso di pneumatici nuovi e ricostruiti. Inoltre, le attuali prassi commerciali non verrebbero disturbate dall’inserimento della devulcanizzazione e di un’economia circolare poiché, tramite collaborazione e innovazione aperta, le economie lineari individuali potranno conformarsi per giungere a una soluzione circolare per l’industria, anche se saranno necessarie organizzazione e mentalità lungimirante. Il potenziale impatto della devulcanizzazione su mercato e industria è enorme, se solo si ipotizza una diminuzione del consumo globale di gomma vergine superio-

re al 10% grazie al completo utilizzo degli scarti di pneumatici e alla tecnologia disponibile. Senza poi dimenticare che lo studio si focalizza sugli scarti dei pneumatici ma anche altre gomme, come EPDM e butile, sono ottime candidate per la devulcanizzazione. Lo studio dedica il paragrafo iniziale alla differenza fra devulcanizzazione e riciclo, puntualizzando che l’ASTM STP183A definisce la devulcanizzazione come “una combinazione di depolimerizzazione, ossidazione e aumento di plasticità” e che la devulcanizzazione rompe i legami monosolfidrici (C-SC), disolfidrici (C-S-S-C) e polisolfidrici (C-Sx-C), lasciando intatta la struttura delle catene polimeriche della gomma. Nel paragrafo successivo viene illustrato il processo di devulcanizzazione Tyromer, che consiste in un’estrusione con bivite, in presenza di CO2 supercritica (il tutto schematizzato in una figura particolareggiata nei vari componenti), che porta alla produzione di mescola di gomma devulcanizzata chiamata TDP (Tire-Derived Polymer = polimero ottenuto da pneumatico). La società Tyromer ha dimostrato, nel


ABBIAMO LETTO PER VOI

corso di dieci anni di ricerca e sviluppo, che è possibile rompere selettivamente i legami zolfo, senza danneggiare la struttura della gomma e senza presenza di solventi chimici, di prodotti chimici devulcanizzanti, di additivi e soprattutto di scarti durante la lavorazione. La gomma devulcanizzata prodotta da Tyromer può essere utilizzata al 1020% di aggiunta in mescola, contro il 4-8% di gomma riciclata o di polverino, in applicazioni quali: • pneumatici nuovi, battistrada e fianchi; • pneumatici ricostruiti; • nastri trasportatori; • stampaggio a iniezione. • I paragrafi successivi si occupano di: • economia circolare; • impatto della devulcanizzazione sul mercato; • necessità di una strategia innovativa aperta; • ulteriori sfide per la devulcanizzazione. • Le considerazioni più interessanti sono le seguenti: • la realizzazione di un’economia circolare nell’industria del pneumatico comprende anche il processo di pirolisi (o decomposizione termica), da cui si possono ottenere carbon black, olio, gas e acciaio, e la polvere di gomma micronizzata, ottenuta da macinazione criogenica; • l’impatto della devulcanizzazione sul mercato non comporta solamente benefici per l’ambiente, ma anche risparmi per produttori, commercianti e consumatori finali; • la mentalità di riservatezza e segreto dell’industria della gomma in generale, e del pneumatico in particolare, dovrebbe cambiare in rapporto all’informazione e alle risorse tecnologiche disponibili per tutti, con dialogo aperto fra le varie parti interessate; • la più grossa difficoltà da superare, da parte della tecnologia della devulcanizzazione, è la scarsa considerazione pubblica del materiale riciclato, alla luce della necessità di sviluppare ulteriormente le mescole a base gomma sintetica e di con-

trollare consistenza e qualità della materia prima. In definitiva, per la devulcanizzazione c’è la necessità di ulteriori sviluppi di tecnologia e di processo, ma l’impatto potenziale è più importante del lavoro richiesto, anche perché essa soddisfa la strategia 4R di salvaguardia dell’ambiente: riduzione, riutilizzo, riciclo e rinnovo. Non si vede poi motivo perché anche agli scarti di pneumatico e allo sviluppo di soluzioni di riciclo sostenibile non si presti attenzione come allo sviluppo di gomma naturale sostenibile e alle sue fonti alternative come il guayule.

MATERIE PRIME E APPLICAZIONI DISPERSIONE IN MATRICE GOMMA DI FIBRE TAGLIATE, RIVESTITE CON POLIETILENIMMINA

C.O. Kerobo, P. Varanasi, D. Berry, BASF (Germany), K. Knipp, Akron Rubber Development Laboratory (USA) RubberWorld, febbraio 2019, pag 24-32.

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immersione in lattice con resorcinolo e formaldeide (RFL) è stata usata per decenni per il rivestimento di fibre e tessuti, utilizzati per rinforzare la gomma. Dopo che molti studi hanno accertato che la formaldeide è potenzialmente pericolosa per salute e ambiente, e considerando che l’RFL è complessa da attuare ed è costosa per il tempo necessario al rivestimento, la ricerca si è indirizzata verso trattamenti alternativi. Posto che l’obiettivo è quello di disporre dello stesso macchinario di immersione, questo studio si propone, nell’ambito di applicazioni diverse dal pneumatico, di: • valutare fibre tagliate rivestite con polietilenimmina in paragone a fibre rivestite con RFL; • stabilire se la polietilenimmina può essere usata come rivestimento alternativo più sicuro e rispettoso per l’ambiente in applicazioni tecniche della gomma. Si ricorre così ad una ricetta di EPDM per cinghie trapezioidali (V-belt), mettendo a confronto le proprietà fisiche di campioni non vulcanizzati e vulcanizzati. La parte sperimentale dello studio presenta la poilietilenimmina Lupa-

sol di BASF, descrivendone la struttura chimica, le fibre utilizzate (le stesse per entrambi i rivestimenti), il processo di rivestimento, la stessa formulazione usata, a base Royalene 580-HT con Lupasol e RFL come variante, il processo produttivo della mescola e la caratterizzazione delle proprietà fisiche e viscoelastiche. Il lungo paragrafo, relativo a risultati e discussione, occupa la maggior parte dello studio per la presenza di numerosi grafici e fotografie, che facilitano la comprensione del testo. Da notare che le prove di carico di rottura e resistenza a lacerazione sono effettuate con orientamento delle fibre sia longitudinale (with the grain) che perpendicolare (against the grain) rispetto alla direzione della tensione applicata. Oltre alla valutazione delle proprietà fisiche e dinamiche, viene condotta anche l’analisi della dispersione delle fibre, mediante scannerizzazione topografica 3D, che rivela come le fibre rivestite con Lupasol abbiano un volume più piccolo rispetto a quelle rivestite con RFL e siano disperse meglio nella matrice polimerica. La conclusione dello studio si limita a riassumere i risultati delle prove, che indicano come le proprietà fisiche e dinamo-meccaniche delle due mescole, con Lupasol e RFL, siano molto simili: le leggere differenze a favore del Lupasol fanno ipotizzare che la dispersione delle fibre rivestite nella matrice polimerica sia in questo caso migliore.

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S. Peddini, A. Krupp, Molecular Rebar Design LLC (USA) - RubberWorld, febbraio 2019, pag. 34-39.

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RUBBER CLUB

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l battistrada di pneumatici fuoristrada (OTR = Off The Road) è composto da elastomeri vulcanizzati con un reticolo di carica: le tipiche cariche usate nelle formulazioni per pneumatico sono il carbon black, che rinforza la matrice elastomerica, e la silice, con silani come agenti leganti, che migliora usura e abrasione. Tuttavia la quantità delle cariche, così come quella dei silani, migliora sì le proprietà ma spesso ostacola la processabilità della mescola. Da quando si sono scoperti i nanotubi di carbonio, nel 1991, molte ricerche sono state fatte su questi prodotti in vari polimeri ed elastomeri per migliorare le proprietà meccaniche sulla base di calcoli teorici. Sono stati utilizzati nanotubi a parete singola (SWCNT), doppia (DWCNT) e multipla (MWCNT), ma la loro caratteristica di essere raggruppati e la scarsa qualità di dispersione nella matrice finale non ha portato ai risultati sperati. Solo nel caso in cui siano completamente districati e dispersi nella matrice ospite, i nanotubi a parete multipla esprimono tutta la loro potenzialità nel miglioramento delle proprietà meccaniche dei compositi elastomerici. I nanotubi Molecular Rebar (MR) sono completamente districati, separati, esenti da residui di catalizzatori e funzionalizzati in superficie: la funzionalizzazione della superficie facilita la buona adesione fra la matrice gomma e la superficie dei nanotubi, il che porta a più elevate proprietà tensili, migliorando anche la resistenza ad usura e lacerazione. Questo studio propone l’utilizzo di MR, in specifici masterbatch elastomerici e dry liquid (liquidi secchi) concentrati (DC) su base olio naftenico, in formulazioni OTR, con valutazione dei conseguenti miglioramenti di lacerazione, usura e abrasione. Lo studio prende in esame una formulazione OTR con miscela di gomma naturale e SBR, in cui 1.25 phr di MR sono introdotte sotto forma di master in gomma naturale, master in SBR e in olio naftenico dry liquid: vengono prodotte cinque mescole, una di riferimento senza MR, una con master gomma naturale, una con master SBR, una con entrambi i master ed una con olio naftenico dry liquid. 12

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ABBIAMO LETTO PER VOI

Dopo la parte sperimentale, che spiega processo di mescolazione, caratteristiche di vulcanizzazione, prove meccaniche, microtomia e TEM (microscopio elettronico a trasmissione), analisi dinamo-meccanica, taglio e truciolo e abrasione, lo studio si sviluppa nella parte risultati e discussione, che si apre con la valutazione di una micrografia, che mostra la tipica dispersione di MR divisi in una mescola caricata con carbon black. Dalla micrografia si può vedere bene che i nanotubi si trovano sia nella fase gomma che fra le particelle di carbon black, il che suggerisce che le cariche possono lavorare in sinergia per rinforzare la matrice. Con l’aiuto di grafici, che esemplificano con immediatezza le differenze dei risultati delle varie prove di caratterizzazione effettuate, si arriva così alla conclusione che l’aggiunta di sole 1.25 phr di MR alla mescola per OTR migliora le proprietà meccaniche, mentre le proprietà dinamiche, come l’aderenza sul bagnato, la resistenza al rotolamento e l’accumulo di calore non cambiano molto con questo livello di caricamento. Tuttavia, con i miglioramenti rilevati nell’ambito di lacerazione (superiori al 20%) e di taglio e truciolo (superiori al 20%), le formulazioni OTR contenenti nanotubi Molecular Rebar possono senz’altro essere ulteriormente ottimizzate per ottenere miglioramenti più accentuati.

MATERIE PRIME E APPLICAZIONI BENEFICI DI SILICE AD ALTA DISPERSIONE IN PNEUMATICI PER AUTOCARRO/AUTOBUS E RICOSTRUITI.

T. Chaussée, L. Guy, Solvay (Francia) RubberWorld, febbraio 2019, pag. 41-48.

È

logico che la resa chilometrica dei pneumatici autocarro sia sempre stata la massima priorità per le aziende di autotrasporto. In passato l’utilizzo di una silice come la Zeosil 1165MP, in quantità 20 phr, è stato sufficiente ad ottenere una riduzione della resistenza al rotolamento e, di conseguenza, delle emissioni di CO2. Tuttavia i pneumatici autocarro richiedono ulteriori sviluppi per la prestazione della silice, alla luce dei recenti

gradi di carbon black ad alto rinforzo e delle crescenti esigenze di resistenza all’usura del battistrada. È opportuno ricordare che la silice precipitata venne introdotta come carica rinforzante nell’industria del pneumatico per migliorare la resistenza a lacerazione di battistrada per autocarro e autobus e per ottimizzare l’adesione fra acciaio e gomma nella loro carcassa. Successivamente lo sviluppo dei tipi ad alta dispersione ne ha esteso l’utilizzo ai battistrada di pneumatici auto e autocarro per il risparmio di carburante. Dopo l’immissione sul mercato, all’inizio degli anni novanta, della Zeosil 1165MP, che già migliorò la resistenza all’usura rispetto alla silice convenzionale, nonché tenuta sul bagnato e resistenza al rotolamento rispetto al carbon black, Solvay ha continuato a valutare l’impatto di silici ad alta ed altissima area superficiale, arrivando a mettere a punto la famiglia di silici Premium. La tendenza attuale del mercato è quella di approfondire il meccanismo di prestazione della silice per la resistenza ad usura al fine di migliorarlo. La prima parte di questo articolo si focalizza sugli sviluppi delle silici Premium per pneumatico autocarro, mentre la seconda parte si concentra su di un nuovo metodo, messo a punto da Solvay per valutare l’usura del battistrada in laboratorio. Le formulazioni, prese in esame nello studio, sono a base di gomma naturale, il principale elastomero per pneumatico autocarro, con 20 phr di butadiene, mentre le cariche messe a confronto sono il carbon black N121, le silici Zeosil 1165MP, Premium 200MP, SW e HRS 1200 , e il sistema di vulcanizzazione è quello a zolfo con CBS e TBzTD: le mescole vengono caratterizzate nelle proprietà reologiche, meccaniche e dinamiche, secondo i metodi descritti. Il punto focale della ricerca per utilizzare sempre più silice, come sostituto del carbon black nei pneumatici autocarro, è la riduzione della resistenza al rotolamento senza che la durata del pneumatico venga compromessa ed è per questo che la parte principale dello studio è la valutazione delle di-


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verse indicazioni, date dalle prove condotte, prestando attenzione anche alla prestazione in invecchiamento. Al fine di mettere a punto una nuova formulazione, gli aggiustamenti vengono fatti mantenendo costanti le quantità di elastomeri e di ingredienti dei sistemi di vulcanizzazione e di antinvecchiamento, mentre si variano cariche e silano per mantenere la stessa durezza e la stessa rigidità dinamica al 20% di carico. Come previsto, l’aumento della quantità di silice riduce notevolmente la tan δ del sistema, con una conseguente riduzione della resistenza al rotolamento del 30-40% rispetto al carbon black, ma inaspettatamente tutti i tipi di silice mostrano gli stessi valori di resistenza al rotolamento indipendentemente dalle diverse aree superficiali. La principale differenza fra le varie formulazioni esaminate risiede nella valutazione degli indicatori di usura; lo studio si basa su resistenza a lacerazione, chip and chunk (frammenti e pezzi) e abrasione, così come sulla valutazione della prestazione meccanica. Una tabella mostra in dettaglio tutti i risultati delle prove, da cui si evidenzia che le silici Premium, tra cui la migliore risulta essere la SW, offrono il miglior compromesso di prestazioni, sempre in paragone al carbon black N121 di riferimento: tutte restano inferiori per la resistenza a lacerazione ma superiori per le altre due prove citate in precedenza, indice questo di una resistenza a condizioni severe di usura global-

mente simile a quella del carbon black. Dopo invecchiamento le proprietà di resistenza meccanica e a lacerazione delle silici diventano uguali o superiori a quelle del carbon black, offrendo di conseguenza una migliore prestazione a lungo termine. La parte dedicata al nuovo metodo per prevedere l’usura, sviluppato da Solvay in collaborazione con LTDS (Laboratory of Triboilogy and System Dynamics) e LPMA (Laboratoire Polymères et Matériaux Avanceès), mette in evidenza la comparazione dei risultati delle prove di laboratorio con i dati di prove reali su strada. L’indicazione è che tutte le mescole con silice sono inferiori a quella con solo carbon black, anche se la miscela 50/50 di N234/Zeosil Premium 200MP dovrebbe offrire una prestazione migliore rispetto alla stessa mescola con Zeosil 1165MP per quanto riguarda la resistenza al rotolamento.

PROVE E MISURAZIONI QUANTIFICAZIONE DEI COMPOSTI ORGANICI VOLATILI (VOC) E SVILUPPO DI RUOTE DEGLI ODORI PER LA LAVORAZIONE DELLA GOMMA

N.H. Kamarulzaman 1,2, N. Le-Minh1, R.M. Fisher1, R.M. Stuetz1, School of Civil and Environmental Engineering, The University of New South Wales1, Sidney (Australia), Technology and Engineering Division, Malaysian Rubber Board2, Kuala Lumpur (Malaysia), Science of the Total Environment, Volume 657, marzo 2019, pag. 154-168.

P

robabilmente qualcuno conosce già. da buon gourmet, la ruota degli aromi del vino, ma la ruota degli odori della gomma? Esiste anche questa, come risultato dello studio condotto sulla gomma naturale da studiosi dell’università di Sidney e del Malaysian Rubber Board, che si può riassumere nei seguenti punti focali: • composti come VFA (Volatile Fatty Acids), TMA (Trimetilammina) e DMDS (DiMetilDiSolfuro) contribuiscono al fastidio causato dall’odore di gomma; • la stagionalità mostra più grandi impatti verso il complessivo profilo di odore dovuto a più alti contenuti non gomma; • una rapida coagulazione del lattice ha come conseguenza una minore ritenzione di componenti di odore; le ruote di odori della gomma possono essere un valido strumento della “lingua degli odori”. Nello studio sono esaminati gli impatti delle variazioni di gomma (clonale, stagionale e pre-trattamento) al fine di valutare i cambiamenti nella composizione dei composti organici volatili (VOC), emessi durante la lavorazione della gomma. Vengono analizzate le emissioni VOC di 14 diversi tipi di gomma per mezzo di estrazione dello spazio di testa in microcamera (µ-TEC), in accoppiata con gascromatografo e spettrometro di massa (GC/MS). Lo spazio di testa estratto a 120°C, che è equivalente alla temperatura di essiccazione durante la lavorazione della

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gomma, rivela un significativo numero di sostanze odoranti in termini di concentrazioni e di tipo di odorizzante. Gli acidi grassi volatili (VFA) come gli acidi acetico, propanoico, butanoico, pentanoico ed esanoico sono spesso rilevati a concentrazioni più grandi delle loro soglie di rilevamento di odore. Sono rilevati anche altri composti odorosi come trimetilammina, para-cresolo, butanone (MEK = metil etil chetone), indolo e fenolo. Le emissioni raccolte in condizioni ambiente rappresentano sostanze odoranti rilasciate durante lo stoccaggio del materiale (o maturazione) e sono soprattutto derivati del benzene, seguiti da chetoni, aldeidi, esteri e acidi. La composizione di un’emissione durante lo stoccaggio sembra essere determinata da specifiche proprietà della gomma, come il contenuto di proteine e di umidità. Le variazioni stagionali rivelano più grandi impatti sulla concentrazione

ABBIAMO LETTO PER VOI

di VOC per tutti i cloni esaminati rispetto alle variazioni pre-trattamento, il che suggerisce che la composizione dei VOC dipende dalla stagione e può rappresentare le emissioni “potenziali” della gomma così come viene lavorata. Viene usata una combinazione di misurazioni sensoriali e analitiche per ottenere ruote di odori, che possono essere usate come strumento per identificare cattivi odori chiave nella lavorazione della gomma in loco. Il collegamento di odori e sostanze odorose può facilitare la comunicazione fra i ricettori (il pubblico) e gli operatori degli impianti, con lo scopo di minimizzare l’impatto dell’odore e di sviluppare un efficace abbattimento e pratiche di gestione in loco. Lo studio merita di essere letto con attenzione perché, nella sua lunga esposizione (ben 15 pagine), oltre a fornire al lettore anche informazioni sulle emissioni della gomma naturale nei luoghi di produzione e sul relativo impatto am-

bientale, riesce ad offrire un’ampia panoramica di composti chimici e relativi odori, che derivano dalla gomma una volta riscaldata. Vengono identificati venti composti, in prevalenza aromatici, chetoni, acidi e aldeidi, ma ce ne sono altri non identificati a causa della loro bassa concentrazione. Dettagliate tabelle accompagnano i paragrafi dell’esposizione fino a quando si arriva alle ruote degli odori, due per l’esattezza, una per le emissioni della gomma ed una per le emissioni derivanti dall’essiccazione della gomma naturale, entrambe realizzate sulla base di dati sensoriali e analitici. In definitiva, le ruote degli odori possono essere usate per caratterizzare e gestire i cattivi odori in loco, oltre a costituire un punto focale nella comprensione della “comune lingua dell’odore” fra le due parti interessate, pubblico e operatori degli impianti, con l’obiettivo di valutare sollecite azioni per dedurre i sottostanti processi chimici e biologici

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che si verificano, nonché per identificare zone per mitigare e gestire l’odore.

PROVE E MISURAZIONI UN METODO AVANZATO PER CALCOLARE UN PARAMETRO DI INFRAROSSO CHE IDENTIFICHI QUANTITATIVAMENTE UN TIPO DI GOMMA IN UNA MISCELA MULTICOMPONENTE DI GOMME

S. Datta, D. Harea, E. Harea, R. Stoček, Centre of Polymer System, Tomas Bata University in Zlín (Czech Republic) - Polymer Testing, Volume 73, febbraio 2019, pag. 308-315.

L

o studio si focalizza sulla determinazione quantitativa di ogni gomma contenuta in una miscela di più gomme, con l’utilizzo di un efficace metodo di spettroscopia infrarossa (IR) ed è il seguito di un lavoro precedente, incentrato sul trovare un parametro di miscela (PIR), diretto a retroanalizzare quantitativamente una miscela binaria di gomma. Il metodo attuale ha

lo scopo di determinare un parametro IR(PH(IR)) per ogni gomma, che potrebbe poi essere usato giudiziosamente per la determinazione quantitativa di tutte le gomme presenti in una miscela. L’approccio si basa sulla caratterizzazione sperimentale dell’altezza di un caratteristico picco di assorbanza sottratto di riferimento e sul calcolo numerico per mezzo della legge di Beer Lambert, con l’attuazione di coefficiente di estinzione (ɛ) e di profondità di penetrazione (dp) del caratteristico raggio IR a un determinato numero d’onda nella gomma analizzata. Miscele binarie e ternarie, variamente mescolate e vulcanizzate, di gomma naturale (NR), stirene-butadiene (SBR) e polibutadiene (BR) vengono analizzate con l’utilizzo di spettroscopia infrarossa per convalidare il concetto di PH(IR). L’approccio viene applicato e il PH(IR), calcolato alla fine, rileva il grado dei tipi di gomma presenti, identico con le formulazioni delle mescole, così che

il concetto viene approvato. La novità di questo studio è che si occupa di un metodo per calcolare un nuovo parametro IR per una gomma, caratteristico di ogni singola gomma, invece di una miscela binaria, da usare per quantificare la specifica gomma in una miscela sconosciuta con altre gomme, indipendentemente dal numero di gomme miscelate. Il nuovo parametro infrarosso PH(IR), per la gomma risulta in tal modo, alla fine dello studio, efficace nel quantificare miscele di gomma sconosciute, con la sola limitazione nella coincidenza in cui il caratteristico picco di assorbimento IR di una gomma nella miscela di due gomme venga prodotto anche dall’altra, per esempio nel caso di SBR e BR. In futuro ogni specifica gomma da quantificare in una miscela, con l’applicazione del nuovo concetto evidenziato da questo studio, al variare di composizioni e parametri strumentali sarà la principale area di studio.


PROTAGONISTI

Proteggi le idee della tua azienda di Riccardo Oldani

D. Le aziende del Distretto del Sebino coprono tutta la filiera della trasformazione della gomma e si distinguono per una grande capacità di innovazione, che spesso si traduce in invenzioni, in soluzioni uniche e migliorative dei processi. Parliamo di attività che spaziano dalla formulazione delle mescole in gomma alla produzione di manufatti, dallo sviluppo di macchinari per la produzione alla progettazione e produzione di strumenti di test per il laboratorio o per il controllo qualità. Quali strumenti possono avere a loro disposizione queste aziende per proteggere dalla concorrenza i risultati della loro inventiva? R. Nella filiera di trasformazione della gomma, spesso l’innovazione riguarda il perfezionamento o l’ottimizzazione dei processi produttivi, oppure l’ideazione di nuove mescole in grado di ottenere migliorate prestazioni, ma anche l’accostamento di materiali compositi, mai utilizzati in passato, oltre che il perfezionamento di macchinari adoperati nell’intera filiera, dal trattamento della materia prima fino alla sua lavorazione e alla successiva verifica. Per tutte queste attività, laddove sia stata individuata una soluzione nuova e originale a un problema tecnico specifico, cioè una soluzione con vantaggi peculiari o risultati inattesi, è potenzialmente sottesa la possibilità di presentare una domanda di brevetto per invenzione o per modello di utilità, volta a tutelare tale soluzione. In maniera complementare, nel caso in cui si producano manufatti in cui è l’aspetto estetico esteriore a essere nuovo e ad avere un carattere individuale, cioè manufatti in cui le forme estetiche non sono univocamente dettate dalla loro funzione tecnica, ma conferiscono al manufatto un aspetto “originale”, l’istituto del disegno o modello (noto anche come “industrial design”), conferisce protezione proprio per tale aspetto esteriore. D. Questo per quanto riguarda quello che potremmo definire il patrimonio tecnologico di un’azienda. Ci sono altri strumenti che tutelano l’attività imprenditoriale? 16

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Danilo De Lorenzo è responsabile della sede di Jacobacci & Partners Spa presso il Kilometro Rosso a Bergamo. Ingegnere, Dottore di Ricerca, Consulente in proprietà industriale iscritto all’ordine dei consulenti in proprietà industriale, sezione Brevetti. Mandatario abilitato per i Disegni Comunitari presso l’EUIPO.

Il brevetto per invenzione o per modello d’utilità e il marchio registrato sono esempi di come un’azienda può tutelare, di fronte all’aggressività della concorrenza, la propria attività interna di innovazione e il proprio valore d’impresa. Nel settore della gomma sono però strumenti poco utilizzati, considerati costosi e gravati dalla burocrazia più per sentito dire che per reale conoscenza diretta. Abbiamo chiesto un parere al riguardo a Danilo De Lorenzo, responsabile della sede del Kilometro Rosso di Bergamo di Jacobacci & Partners, una delle più importanti realtà europee attive nella tutela della proprietà intellettuale. Ne sono emersi spunti interessanti, come per esempio la possibilità di sfruttare l’istituto del Patent Box, attivato nel 2015, per ottenere vantaggi fiscali collegati ai brevetti o alla detenzione di know-how. Del resto, soltanto nel settore pneumatici le aziende del settore perdono ogni anno 2,2 miliardi a causa della presenza di pneumatici contraffatti. Il tema vale quindi bene una riflessione


Jacobacci & Partners R. Certamente. Oltre alla protezione offerta dagli strumenti normativi tipicamente destinati alla tutela dei ritrovati tecnici, esistono altri strumenti di rilevante importanza in termini di tutela legale in un regime di concorrenza. Il più noto è il marchio registrato, che è sempre una iniziale e fondamentale risorsa per le aziende. Infatti, il marchio assolve la funzione distintiva, ovvero quella di far emergere l’origine imprenditoriale, quindi l’imprenditore tra gli altri imprenditori, oltre all’origine merceologica, quindi il prodotto o servizio del titolare tra gli altri prodotti o servizi dei concorrenti. Un buon prodotto o un buon servizio acquisiscono, senza dubbio, maggior considerazione, visibilità e valore, se contraddistinti da un marchio distintivo. Inoltre, il marchio veicola sempre un messaggio per i consumatori (intesi anche come clienti business to business), messaggio che tende a rimanere impresso nella loro memoria e contribuirà, assieme agli elementi maggiormente distintivi dello stesso, a fornire al consumatore tutti gli elementi utili, non solo per riconoscere l’origine e la genuinità dei prodotti e servizi del titolare, ma anche l’anzianità di diffusione degli stessi nel mercato, che da sempre rappresenta un riferimento. Da questo punto di vista, la registrazione del marchio della società è uno strumento efficace per impedire l’utilizzo improprio da parte di terzi del nominativo della propria azienda (si pensi, ad esempio, ai siti web “cloni” con estensioni fantasiose), altrimenti difficilmente contestabile. Accanto agli strumenti elencati, per tutelare la propria attività e salvaguardare gli investimenti realizzati per ottenere vantaggi competitivi con la concorrenza è possibile affiancare anche strumenti contrattuali, come gli accordi di non divulgazione o di segretezza, patti di non concorrenza, oppure adeguate policy aziendali volte ad assicurare di aver intrapreso tutte le dovute misure giuridiche necessarie a garantire che determinate conoscenze interne, processi, ricette o composizioni, siano qualificabili come Informazioni Riservate (know-how), non altrimenti tutelabili. D. Quali sono i possibili strumenti di tutela della proprietà industriale per il settore della gomma? R. Se la domanda è rivolta agli strumenti giuridici di tutela in Italia, il settore della proprietà industriale ha il privilegio di godere della presenza di sezioni specializzate dei tribunali, competenti in maniera specifica per controversie aventi ad oggetto: marchi nazionali, internazionali e comunitari, brevetti d’invenzione e per nuove varietà vegetali, modelli di utilità, disegni e modelli e diritto d’autore, nonché di fattispecie di concorrenza sleale interferenti con la tutela della proprietà industriale ed

intellettuale. In tali sedi, i titolari di privative di proprietà intellettuale, possono far valere i propri diritti, anche con tempistiche relativamente rapide rispetto a procedimenti giudiziari di altra natura. In particolare, risultano di particolare efficacia i provvedimenti di natura cautelare, quali descrizione, sequestro o inibitoria, che possono essere emessi dal giudice in tempi molto rapidi, anche entro poche settimane, nel caso della descrizione. Ciò consente ai titolari di privative brevettuali di accedere a strumenti relativamente tempestivi in caso di contraffazioni di prodotti o processi produttivi da parte di concorrenti. Accanto agli strumenti giuridici, i titolari di privative possono trarre vantaggio dall’instaurazione di accordi commerciali vantaggiosi, ad esempio in virtù dell’esistenza di tecnologia brevettata, così come accordi di licenza di marchi o brevetti con clienti e/o fornitori, ad esempio per favorire e controllare lo scambio di tecnologia in progetti congiunti di sviluppo di nuovi prodotti o processi produttivi. D. Il brevetto può essere nazionale o internazionale. Quali sono gli iter per ottenerli? E quale conviene scegliere per un’azienda che opera in un settore tecnologico come quello della gomma? R. È importante sottolineare che non esiste una strategia o procedura standard per la protezione di un prodotto o processo, ma è consigliabile di volta in volta valutare quale sia il migliore iter da intraprendere a seconda della tipologia di prodotto o processo, dalle strategie commerciali che si intendono attuare sul prodotto e dalle previsioni di investimento a medio-lungo termine. In questa fase, quindi, è sempre consigliabile un confronto con un consulente in proprietà industriale che sia in grado di definire insieme un’adeguata strategia di gestione dei costi e massimizzazione di efficacia di tutela nei mercati di interesse. Una strategia che generalmente risulta un buon compromesso tra costi e benefici prevede la presentazione di una iniziale domanda di brevetto per invenzione italiana che, in tempi ragionevoli, consente di stabilire una data certa in merito a paternità e titolarità di un’invenzione e contemporaneamente beneficiare di una ricerca e di un parere di brevettabilità da parte dell’esaminatore dell’Ufficio Brevetti. Inoltre, è possibile estendere all’estero la domanda di brevetto italiana entro dodici mesi dal deposito della domanda, senza perdere alcun diritto, consentendo quindi di spostare più avanti nel tempo gli investimenti per una tutela estera e di valutare se procedere con tali investimenti alla luce della ricerca e dell’opinione di brevettabilità fornita dall’esaminatore della domanda italiana. Per quanto riguarda l’estensione all’estero, è opportuno precisare che non esiste un brevetto internazionale, inteso L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019

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PROTAGONISTI

come titolo concesso da un ufficio brevetti internazionale con validità in tutti i paesi del mondo, ma è necessario depositare singole domande di brevetto nazionali estere. Esistono, però, convenzioni e procedure sovranazionali che consentono di unificare alcune procedure di ricerca ed esame, come ad esempio il brevetto europeo, oppure che consentono di posticipare gli investimenti da effettuare per richiedere la protezione nei paesi esteri, come nel caso della domanda internazionale secondo il trattato di cooperazione internazionale in materia di brevetti (nota anche come domanda internazionale PCT). D. Quali vantaggi ha la domanda internazionale PCT? R. Il principale vantaggio della domanda internazionale PCT consiste nel permettere al richiedente di avvalersi di una procedura centralizzata di deposito di una domanda di brevetto per invenzione riconosciuto da tutti i Paesi aderenti al Trattato, nonché di avvalersi di una ricerca di anteriorità ed eventuale esame preliminare di brevettabilità. Attualmente oltre 152 Paesi aderiscono al Trattato PCT (fra i più importanti citiamo: i Paesi aderenti alla Convenzione sul Brevetto Europeo, Federazione Russa, Stati Uniti, Canada, Brasile, Cina, Giappone, Corea, Australia). Fra gli aspetti più convenienti della procedura internazionale va indicato il fatto che l’ingresso nelle singole fasi nazionali o regionali può essere posticipato fino a 30 mesi dalla data di deposito della domanda italiana di partenza. Ciò consente un maggior lasso di tempo per valutare l’interesse per l’ottenimento o meno dei brevetti nazionali o regionali relativi all’invenzione senza aver ancora affrontato le spese più significative. D. Riscontrate interesse da parte delle aziende del comparto a proteggere le proprie idee? Che cosa consigliereste a quelle che sono indecise o che non hanno chiari esattamente costi ed efficacia di queste misure? R. Da una collaborazione tra Jacobacci & Partners Spa e l’Università degli Studi di Bergamo relativa a un’analisi delle tendenze brevettuali, delle barriere e dei fattori critici di successo nel distretto gomma-plastica tra Bergamo e Brescia nel periodo 2006-2015, è emerso che a fronte di più di 180 imprese bresciane e bergamasche nel settore gomma, solo il 14% delle imprese era depositaria di almeno una domanda di brevetto. Inoltre, la maggior parte degli imprenditori intervistati nell’indagine non considerava cruciale l’attività di brevettazione come strumento per guadagnare mercato o vantaggio competitivo o non era interessata alla brevettazione ritenendola burocraticamente complessa. In questo settore, quindi, sembrerebbe emergere una reticenza all’attività di brevettazione, che pare essere figlia più di un sentito dire o di un passa parola di pregiudizi, piuttosto che di giudizi basati su esperienza vissuta. La nostra esperienza, invece, ci insegna il contrario. D’altra parte, non vi è motivo perché un settore che contempla la produzione di macchinari, oltre che di manufatti, debba utilizzare strategie totalmente differenti rispetto a settori affini (si pensi ad esempio al settore della plastica). Come Jacobacci & Partners Spa seguiamo 18

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aziende nel settore che utilizzano gli strumenti di tutela della proprietà industriale in maniera proficua sia sotto il profilo di tutela del proprio mercato, guadagnato con tanta fatica, sia sotto il profilo della gestione economicofinanziaria della propria impresa, ad esempio grazie alla possibilità di accedere ad agevolazioni fiscali, quali il Patent Box. Per quest’ultima misura, iniziata nel 2015, e che non può prescindere dalla collaborazione sinergica con i nostri colleghi dello studio legale Jacobacci & Associati, stiamo raccogliendo i primi risultati altamente confortanti per i nostri clienti che hanno concluso la procedura di ruling con l’Agenzia delle Entrate. I primi risultati ci mostrano che le aziende depositarie di brevetti, ma anche le imprese che, pur non avendo alcun titolo brevettuale, sono state in grado di dimostrare di possedere un know-how aziendale, stanno beneficiando di considerevoli sconti sulle imposte. La presenza di know-how aziendale è tipico del settore della gomma, in cui le conoscenze segrete interne aziendali, ad esempio riguardo a particolari mescole o processi produttivi, consentono di rimanere competitivi nel settore. D. Se un’azienda scopre che il suo nome o il nome di un suo prodotto vengono utilizzati anche da suoi concorrenti ha il modo per far valere i propri diritti oppure la sua è una partita persa? R. Un primo strumento è rappresentato dall’instaurazione di una pratica stragiudiziale, avviata tipicamente a mezzo dell’invio di una lettera di diffida, che spesso è sufficiente ad eliminare la violazione, ma che, qualora non porti al risultato sperato, funge da precedente di un certo rilievo sia in tribunale, sia in sede di camere arbitrali, ad esempio nel caso delle procedure di riassegnazione dei nomi di dominio abusivamente registrati, composti da marchi di terzi. Oltre a questo primo strumento, è possibile agire in via giudiziale, nel merito, ovvero anche in via cautelare con procedimenti di urgenza, qualora ne ricorrano i presupposti. In ultimo, se l’uso del nome o marchio in violazione è effettuato a seguito di un deposito di domanda di registrazione di marchio, sarà possibile, entro un ben preciso arco temporale, agire in sede amministrativa a mezzo del cosiddetto procedimento di opposizione, se in possesso di una valida registrazione o deposito di marchio, anteriore rispetto a quello contestato. D. Non è raro, nel mondo della gomma, che più aziende che coprono fasi diverse della filiera si uniscano in progetti temporanei, a cui danno anche nomi che utilizzano a fini commerciali. Può avere un senso, per loro, pensare a una forma di tutela di questi nomi? E che costo può avere un’iniziativa di questo tipo? R. Certamente ha senso. Non è raro pubblicizzare in una fiera o su un nuovo catalogo il nome di un nuovo prodotto e ritrovarselo dopo qualche mese o un anno su un catalogo di un concorrente o su un sito web, magari leggermente storpiato o camuffato e, ancor peggio, in riferimento ad un prodotto che non ha le medesime caratteristiche tecniche. È chiaro che la registrazione del marchio, in quei casi, è l’unico strumento per impedire


Jacobacci & Partners

JACOBACCI & PARTNERS Fondata nel 1872 a Torino, la Jacobacci & Partners è oggi una delle principali realtà europee nell’ambito della tutela della proprietà intellettuale, in cui operano oltre 90 professionisti dislocati in 14 sedi. L’infografica illustra alcune delle cifre principali dell’azienda, con la quale L’Industria della Gomma avvierà, a partire dai prossimi numeri, una collaborazione per approfondire, a cadenza bimestrale, vari temi legati alla proprietà intellettuale di precipuo interesse per le imprese del settore gomma. Contatti: jacobacci.it - ddelorenzo@jacobacci.com

la circolazione di nomi simili e che si riferiscono a prodotti differenti (e magari di qualità scadente e in grado di far perdere di credibilità anche il prodotto originale). Per quanto riguarda i costi da sostenersi per la tutela di un marchio, questi dipendono sensibilmente, dal numero di classi merceologiche per le quali è richiesta tutela, nonché dall’ambito territoriale e dal tipo di procedura di registrazione, tra le varie possibili. Non è quindi quantificabile a priori un preventivo di spesa applicabile in modo generico, ma

è ragionevole poter affermare che per un deposito di un marchio la forbice di spesa può comprendersi tra alcune centinaia di euro e una cifra che può giungere anche ad alcune migliaia di euro. D. Quali vostri servizi ritenete utili e interessanti per le aziende del settore gomma? In che modo si configura il vostro rapporto di consulenza e di servizio con i vostri clienti? R. Oltre ai servizi di consulenza per la presentazione e la gestione di tutte le tipologie di titoli di proprietà intellettuale registrabili (brevetti, modelli di utilità, disegni, varietà vegetali, topografie, marchi, diritto d’autore), offriamo strumenti di ricerca per brevetti, disegni o per i marchi, nonché consulenza tecnica specifica in caso di contenziosi e pareristica in merito a questioni inerenti i titoli di proprietà industriale, tra le quali: ricerche di landscape in specifici settori tecnologici, ricerche di nullità o di validità di brevetti, pareri di libera attuazione di prodotti, verifiche di contraffazione. Accanto a questi servizi, data la nostra presenza a stretto contatto con il personale tecnico di ricerca e sviluppo e con il personale manageriale, siamo spesso coinvolti dai nostri clienti per decisioni relative a strategie di business di breve e lungo termine inerenti attività di ricerca e sviluppo o di tempistiche di uscita dei prodotti sul mercato, nei vari paesi. Nel settore della gomma, un servizio di sicuro interesse è la possibilità di individuare e far cessare gli utilizzi abusivi sul web di marchi, domini, brevetti e modelli. Ad esempio, per la tutela dei marchi, possiamo offrire il servizio di tutela via web che permette una ricerca dell’uso non autorizzato e consente verifiche sia di testo che di grafica su open e dark web, social network, portali di e-commerce, applicazioni mobile, siti, blog e forum. Inoltre, per la tutela dei prodotti originali, il servizio consente la ricerca su internet di prodotti contraffatti utilizzando elementi grafici, modelli e brevetti, ponendo le basi per la successiva attivazione finalizzata alla cessazione di vendite illegali o non autorizzate. Un recente studio condotto dall’Osservatorio dell’EUIPO sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale mette in evidenza il costo economico della contraffazione per il settore della gomma, con particolare riferimento al mercato degli pneumatici. Le stime calcolano che l’industria legittima perda circa 2,2 miliardi di euro di entrate all’anno a causa della presenza di pneumatici contraffatti nel mercato dell’Unione Europea, per una percentuale pari al 7,5 % delle vendite in tale settore. Adeguati strumenti di contrasto alla contraffazione, quindi, sembrano essere essenziali per contrastare ingenti perdite di mercato e di reputazione.  L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019

19


MONDOGOMMA

Il 2018 per i produttori di macchine. Ecco il consuntivo di Amaplast I

l Centro Studi di Amaplast (l'associazione nazionale di categoria, aderente a CONFINDUSTRIA, che raggruppa circa 170 costruttori di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma) ha elaborato il consuntivo di settore del 2018, anche sulla base dei dati di commercio estero di fonte ISTAT. Dopo un 2017 da record – con crescite a due cifre per tutti gli indicatori di settore – il bilancio del 2018 si può considerare ancora positivo. Infatti, la produzione risulta in ulteriore, seppur modesta, crescita rispetto al massimo storico dell’anno precedente mentre le esportazioni – da sempre volano del comparto - mostrano solo una leggera contrazione.

Traino Impresa 4.0 Tengono bene le importazioni e il mercato interno, quest’ultimo beneficiando verosimilmente della coda delle misure di sostegno agli investimenti messe in campo nell’ambito della precedente legge di stabilità. Non a caso, ancora nel secondo semestre del 2018 molte aziende costruttrici hanno visto la consistenza del proprio portafogli ordini migliorare. Peraltro, l’incremento del fatturato da parte delle aziende aderenti ad Amaplast (che rappresentano la realtà più significativa del comparto) risulta superiore a quello medio dell’intero settore, attestandosi al +3,6%. «Possiamo nel complesso dichiararci soddisfatti dell’anno che 20

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019

L’associazione dei produttori di macchinari per le industrie della plastica e della gomma ha tirato le somme per il 2018, anno positivo, ma non come il 2017. Sono state soprattutto le macchine per la produzione primaria a far registrare ottime performance, mentre un po’ meno bene è andata per gli ausiliari e per gli stampi. Bene l’export e anche il mercato interno, che ha beneficiato della coda delle misure di sostegno a Impresa 4.0. Ma per il 2019 il sentimento che prevale è l'incertezza PRIMI 10 MERCATI DI SBOCCO PER L’EXPORT ITALIANO DI MACCHINE, ATTREZZATURE E STAMPI PER GOMMA E PLASTICA Paesi

2017

% su totale

2018

% su totale

Δ % 18/17

Germania

481.441

14,5

470.747

14,5

-2,2

Stati Uniti

276.034

8,3

293.792

9

6,4

Francia

159.624

4,8

163.558

5

2,5

Messico

142.688

4,3

159.250

4,9

11,6

Spagna

148.125

4,5

153.707

4,7

3,8

Polonia

158.893

4,8

152.847

4,7

-3,8

Regno Unito

119.370

3,6

121.659

3,7

1,9

Cina

134.191

4,1

116.719

3,6

-13

Repubblica Ceca

126.717

3,8

108.228

3,3

-14,6

Turchia

89.497

2,7

92.964

2,9

3,9

Totale “top 10”

1.836.580

55,5

1.833.471

56,3

-0,2

Altri paesi

1.472.743

44,5

1.424.059

43,7

-3,3

Mondo

3.309.323

100

3.257530

100

-1,6

In migliaia di euro - dati Amaplast


Mercato A sinistra, Alessandro Grassi, Presidente di Amaplast

si è concluso», dichiara il Presidente di Amaplast, Alessandro Grassi, «durante il quale abbiamo consolidato il nostro potenziale e la nostra posizione di preminenza a livello mondiale quali fornitori di tecnologia avanzata, ormai in ottica Industria 4.0».

Bene Messico e Africa

Verso il futuro con meno ottimismo Il 2018, prosegue Grassi, «potrebbe in effetti rivelarsi anche un anno transizione perché, al di là della fisiologica ciclicità dell’economia, che porta ad attendersi per il 2019 un’inversione di tendenza degli indicatori, dopo otto anni di parabola ascendente inizia a emergere tra le imprese qualche segnale di preoccupazione circa gli effetti delle nuove politiche di bilancio e l’andamento dell’economia in generale. Questo sia alla luce della rimodulazione degli incentivi fiscali sia del progressivo deterioramento di dinamiche internazionali quali la Brexit e la contrapposizione commerciale Stati Uniti-Cina». L’ultima indagine congiunturale svolta da Amaplast tra i propri associati evidenzia, rispetto alla precedente, un minore ottimi-

smo – o una certa prudenza nello sbilanciarsi, a seconda dei punti di vista – riguardo l’andamento degli ordini e del fatturato nel semestre in corso: diminuisce la quota di coloro che si attendono un incremento (ma anche un peggioramento), aumenta quella che prevede stabilità. Sul fronte dell’export, l’analisi per macro-aree di destinazione delle vendite evidenzia una stagnazione del quadrante europeo, primo storico mercato dei costruttori italiani.

Cede leggermente l’ambito UE, a favore del resto Europa, in funzione di forniture più consistenti in vari paesi, esclusa però la Russia (importante sbocco) che arretra ancora. Nel continente americano si rileva la buona performance dell’aggregazione NAFTA, soprattutto per quanto riguarda il Messico, mentre l’area meridionale perde terreno, a causa soprattutto del trend non soddisfacente dei due mercati principali, Brasile e Argentina. Poco brillante anche l’andamento delle vendite verso l’Asia, nel cui ambito il Far East mostra una progressione modesta (la notevole crescita dell’India non è stata sufficiente a controbilanciare il calo della Cina) e il Medio Oriente una brusca frenata (a causa del declino di tutti i principali mercati, Arabia Saudita e Iran in primo luogo). Positiva la performance complessiva dell’Africa ma trattandosi di un contesto etero-

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019

21


MONDOGOMMA

geneo, occorre quanto meno distinguere tra la fascia mediterranea (con il deciso incremento delle vendite in Marocco, in particolare) e i Paesi del sub-Sahara, che mediamente arretra-

22

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019

no in misura significativa, come nel caso del Sudafrica. Sempre per quanto riguarda le esportazioni, dal punto di vista merceologico mediamente meglio hanno fatto gli impianti per la

trasformazione primaria (con l’esclusione delle macchine per gli espansi) mentre gli ausiliari e gli stampi hanno registrato un andamento più negativo. 




FOCUS

INCHIESTA Verso una fabbrica Le nostre domande

1. Dal punto di vista delle vendite e dell’installazione di nuovi macchinari negli impianti dei vostri clienti quale bilancio potete fare? Come è andato il mercato a vostro giudizio e quali tipologie di prodotto sono state più richieste?

2. Dopo gli ultimi due anni di forte crescita, spinti anche dal Piano Impresa 4.0, che cosa vi aspettate per il 2019? Ipotizzate un’ulteriore crescita oppure andremo incontro a una stasi?

3. Il sistema degli incentivi del piano Impresa 4.0 è stato modificato per il 2019, con l’intento dichiarato di favorire gli investimenti delle PMI. Quali valutazioni fate al riguardo e quale messaggio inviate ai vostri possibili clienti per cogliere al meglio questa opportunità?

4. Quali novità avete in serbo per il 2019? Avete nuove macchine in arrivo o nuove soluzioni che ritenete d’interesse per i vostri clienti?

sempre più digitale

Produttori di presse per lo stampaggio a iniezione e stampi paiono concordi. Il 2018 è stato un anno positivo e il 2019 sta dando comunque segnali confortanti, grazie anche alla propensione agli investimenti dimostrata dai trasformatori della gomma. Alla base di questo dinamismo nei mesi scorsi vanno considerate una congiuntura economica tutto sommato ancora positiva e la politica di incentivi per la digitalizzazione delle imprese

5. Le aziende tecnologiche come le vostre, anche in settori diversi dalla trasformazione della gomma, sono sempre più inclini a organizzare occasione o partecipare a eventi in cui possono mostrare “dal vivo” la funzionalità delle loro tecnologie. Voi come siete strutturati per mostrare ai clienti il funzionamento delle vostre macchine? Qual è la vostra strategia al riguardo? E qual è il vostro programma di partecipazione a fiere di settore o di dimostrazioni “in house” per il 2019? L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019

25


FOCUS

LE RISPOSTE DEGLI ESPERTI

«in Per il 2019 abbiamo programma di potenziare

il nostro parco macchine con un nuovo centro di lavoro verticale per la fresatura e un nuovo tornio CNC

Alfa Stampi Robertino Andreoli

«andato Negli ultimi anni il settore è molto bene, anche grazie agli incentivi, e il 2019 è iniziato con lo stesso trend di crescita»

1.

Responsabile commerciale

»

General Director

A livello generale siamo soddisfatti dell’andamento delle vendite dell’anno 2018 e il bilancio è positivo. Nello specifico abbiamo realizzato circa il 10% dei nostri stampi per gli articoli più tradizionali di medio-semplice livello di complessità, mentre il restante 90% delle vendite ha riguardato stampi per particolari a disegno sempre più automatizzati, eseguiti nel rispetto delle specifiche richieste dei clienti.

2.

Bonardi Stampi Fabio Bonardi 1.

Negli ultimi anni il settore è andato particolarmente bene, molti clienti, anche grazie agli incentivi, hanno sostituito vecchi macchinari ma soprattutto ampliato il parco macchine. Molti si sono orientati a macchine di taglia maggiore abbinate a gruppi termoregolati. È in costante crescita anche lo sviluppo di nuovi automatismi.

Abbiamo conosciuto le misure messe a disposizione dal Piano Impresa 4.0 a partire dallo scorso 2018 e crediamo che la tecnologia legata al 4.0 avanzi mese per mese e sia oggigiorno ancora in crescita. Anche noi stiamo muovendo passi in questa direzione pur consapevoli di essere solo all’inizio di quello che si prospetta essere un lungo e duraturo percorso.

2.

3.

Il fatto che anche per il 2019 siano stati confermati gli incentivi fa sicuramente piacere, ma indipendentemente da questo fatto noi avremmo comunque proseguito lungo la via intrapresa. Anche perché per raggiungere l’obiettivo prefissato non sono sufficienti due anni. È comunque indiscutibile che le agevolazioni aiutino le imprese.

Crediamo che le recenti modifiche al sistema degli incentivi del Piano nazionale Impresa 4.0 sono l’occasione per tutte le aziende che vogliono cogliere le opportunità legate alla quarta rivoluzione industriale. Abbiamo tratto un positivo beneficio da questo piano, il quale ci ha permesso di dare vita a idee e progetti, la cui piena ed effettiva realizzazione dipenderà anche da questi incentivi.

4.

Le principali novità del 2019 in materia di macchinari riguardano il potenziamento del nostro parco macchine. Questa primavera è infatti in arrivo una nuova macchina fresatrice (centro di lavorazione verticale) e stiamo pianificando l’acquisto di un nuovo tornio CNC. Questi investimenti mirati ci consentiranno da un lato di essere più flessibili e dall’altro di aumentare la nostra capacità produttiva.

5.

Lavorando su specifici progetti “su misura” non ci è possibile organizzare visite dimostrative standardizzate, tuttavia siamo sempre ben felici di accogliere i nostri clienti con

26

appuntamenti volti alla discussione tecnica di progetti o con incontri mirati a mostrare le lavorazioni in corso d’opera delle loro commesse. Crediamo che le fiere di settore siano una buona opportunità sia per conoscere nuovi potenziali nominativi sia per consolidare i rapporti con i clienti già acquisiti. Anche per quest’anno abbiamo in programma di visitare i principali eventi internazionali in materia di gomma/ plastica e di partecipare in qualità di espositori alla fiera K 2019 di Düsseldorf (Hall 01 – Stand 1A07).

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019

Questi due anni dovrebbero essere solo la partenza, il nostro 2019 è fortunatamente iniziato con lo stesso trend di crescita. Adesso bisogna continuare a ottimizzare l’industrializzazione aziendale per migliorare la competitività. Ci aspettiamo che il 2019 mantenga i risultati ottenuti nell’ultimo biennio.

3.

4.

Negli ultimi anni il reparto di ricerca e sviluppo ci ha permesso di ottenere ottimi risultati e quest’anno lo dedicheremo all’affinamento di quanto sviluppato fino ad ora. L’obiettivo, che è poi nel nostro dna, è quello di restare sempre all’avanguardia con attrezzature e macchinari, quindi abbiamo in programma ulteriori investimenti anche per quest’anno.

5.

Dal 2017 abbiamo stabilmente in sede una zona allestita e riservata alla presentazione dei nostri gruppi a canali freddi e piani di riscaldo con tubi di calore. Organizziamo anche periodi di prova per i nostri prodotti direttamente a disposizione su presse del cliente.


Inchiesta Macchine

«l’ennesimo Il 2018 è stato per Desma anno record, in cui si è consolidata la leadership dell’azienda nel settore delle macchine a iniezione e per il silicone

Desma Sergio Lunari

»

Rappresentante esclusivo per l’Italia

1.

Il 2018 è stato per Desma l’ennesimo anno record. Il fatturato complessivo ha superato ampiamente i 115 milioni di euro, consolidando la posizione di leadership della Desma nel settore delle macchine ad iniezione per gli elastomeri e per il silicone. In generale, come sempre e nonostante le note contingenze, il mercato trainante è quello dell’automotive. La capacità di Desma di offrire un’ampia gamma di prodotti oltre alle mere macchine a iniezione, come i termoregolati, gli stampi, l’automazione, gli impianti completi chiavi in mano, ci permette tuttavia di ottenere ottimi risultati in tutti i campi del settore: dall’elettrico al minerario, dal medicale all’industria dell’elettrodomestico, e altri ancora.

Le nostre domande 1. Dal punto di vista delle vendite e dell’installazione di nuovi macchinari negli impianti dei vostri clienti quale bilancio potete fare? Come è andato il mercato a vostro giudizio e quali tipologie di prodotto sono state più richieste? 2. Dopo gli ultimi due anni di forte crescita, spinti anche dal Piano Impresa 4.0, che cosa vi aspettate per il 2019? Ipotizzate un’ulteriore crescita oppure andremo incontro a una stasi? 3. Il sistema degli incentivi del piano Impresa 4.0 è stato modificato per il 2019, con l’intento dichiarato di favorire gli investimenti delle PMI. Quali valutazioni fate al riguardo e quale messaggio inviate ai vostri possibili clienti per cogliere al meglio questa opportunità? 4. Quali novità avete in serbo per il 2019? Avete nuove macchine in arrivo o nuove soluzioni che ritenete d’interesse per i vostri clienti? 5. Le aziende tecnologiche come le vostre, anche in settori diversi dalla trasformazione della gomma, sono sempre più inclini a organizzare occasione o partecipare a eventi in cui possono mostrare “dal vivo” la funzionalità delle loro tecnologie. Voi come siete strutturati per mostrare ai clienti il funzionamento delle vostre macchine? Qual è la vostra strategia al riguardo? E qual è il vostro programma di partecipazione a fiere di settore o di dimostrazioni “in house” per il 2019?


FOCUS

2.

Negli ultimi mesi del 2018, si è notato un certo calo degli ordinativi che è proseguito anche all’inizio del 2019. I mesi di febbraio e marzo mostrano però un certo risveglio. Siamo quindi prudentemente ottimisti riguardo all’andamento del mercato da qui alla fine del 2019 e confidiamo di poter ottenere un livello di ordini e fatturato allineato a quello dello scorso anno.

3.

Già nel corso degli ultimi due anni, la maggior parte dei nostri clienti ha approfittato ampiamente dei favorevoli incentivi all’investimento, acquistando i nostri macchinari ad elevata tecnologia. È chiaro che il protrarsi di tali incentivi non potrà che favorire gli ulteriori investimenti da parte di chi ne ha usufruito e, soprattutto, da parte di chi ancora non ha sfruttato questa possibilità. Da parte nostra siamo naturalmente sempre a disposizione dei clienti che avessero bisogno di un supporto operativo o anche solo informativo, a proposito di questo tema.

4.

A fine ottobre si terrà la fiera “K 2019” a Düsseldorf, che rappresenta la principale vetrina mondiale per il settore in generale e per Desma in particolare. Le novità che presenteremo in tale occasione saranno quindi numerose e rilevanti. Colgo quest’occasione per invitare tutti i vostri lettori che saranno presenti alla “K 2019” a venire a visitare il nostro stand. Sono sicuro che resteranno favorevolmente impressionati.

5.

Desma è da sempre presente alle più importanti fiere internazionali con macchine funzionanti, che mostrano ai clienti, in concreto, le ultime innovazioni tecnologiche disponibili. L’innovazione tecnologica, d’altra parte, è forse il principale motivo del successo globale di Desma negli ultimi 15 anni. I clienti che comprano una macchina a iniezione Desma acquisiscono automaticamente l’accesso a una serie di tecnologie innovative, che i nostri competitor non possono offrire. La conseguenza diretta è che i clienti Desma, possono competere sul mercato con “armi” più performanti dei loro concorrenti.

«anticipo Engel ha iniziato con grande la trasformazione

in chiave digitale dei suoi prodotti, costruendo un enorme bagaglio di esperienza a beneficio dei clienti

Engel Italia Matteo Terragni

»

Amministratore delegato

1.

Le soluzioni personalizzate rappresentano attualmente l’elemento trainante della nostra crescita. È uno sviluppo che riscontriamo a livello globale e che interessa, oltre alle

28

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019

presse a iniezione, ai robot e ad altri sistemi di automazione personalizzati, anche le soluzioni su misura concepite per soddisfare le esigenze delle singole applicazioni e che comprendono tecnologie di processo, sistemi periferici, stampi, nonché il software per la digitalizzazione e la connettività. ENGEL riesce a sfruttare tutte le potenzialità nell’ambito dell’efficienza e della qualità adattando fin dall’inizio i componenti della cella di produzione, e rafforzando così la competitività dei clienti. Lo sviluppo di soluzioni di stampaggio a iniezione personalizzate, come pure i rapporti di partnership sempre più stretti, richiedono non solo un profondo know-how tecnologico, ma anche la comprensione del particolare settore di applicazione. ENGEL garantisce tutto ciò con la propria organizzazione basata su business unit e mantiene squadre dedicate ai requisiti dello stampaggio nei settori automotive, stampaggi tecnici, elettronica e telecomunicazioni, packaging e prodotti medicali.

2.

ENGEL ha registrato una crescita moderata nell’anno fiscale 2018/19 che si concluderà il prossimo 31 marzo. Prevediamo di chiudere l’anno con un fatturato di gruppo di circa 1,6 miliardi di euro, che rappresenterebbe un aumento del 6% rispetto all’esercizio precedente. Guardando all’importanza delle singole aree di mercato, l’Europa recita la parte del leone con il 53%, mentre l’America rappresenta al momento il 24% e l’Asia il 22%. Globalmente, notiamo un’attenuazione della forte crescita registrata negli ultimi anni. Oltre ai paesi europei di lingua tedesca (Germania, Austria e Svizzera), l’Asia e soprattutto la Cina evidenziano un’ulteriore crescita, anche se a ritmi meno sostenuti. A partire da circa metà dello scorso anno, abbiamo rilevato un rallentamento nell’automotive. Tuttavia, dobbiamo guardare a questo settore in maniera diversificata. La tendenza verso le strutture leggere è ormai una realtà consolidata e in crescita nell’industria automobilistica, pure se l’era del “lightweight” è ancora agli esordi.

3.

Con il collegamento in rete dei sistemi di produzione, l’uso sistematico delle macchine, dei dati di processo e di produzione e l’uso di sistemi di assistenza intelligenti, i processi di produzione in una fabbrica intelligente possono auto-ottimizzarsi continuamente. La produttività e la qualità della produzione aumentano, e allo stesso tempo i trasformatori possono rispondere in maniera flessibile a requisiti in continua e sempre più rapida evoluzione. ENGEL supporta i propri clienti con l’obiettivo di sfruttare al meglio le nuove opportunità passo dopo passo, secondo le loro esigenze individuali. Uno dei principali vantaggi del programma inject 4.0 di ENGEL è l’approccio modulare. Anche soluzioni piccole e isolate offrono un enorme vantaggio. ENGEL ha iniziato a sviluppare molto presto una strategia di digitalizzazione e un portafoglio di prodotti completo. Questo ha consentito di mettere insieme un’enorme bagaglio di esperienze che condividiamo con i nostri clienti.


Inchiesta Macchine 4.

I preparativi per K 2019 sono in pieno svolgimento. Porteremo in fiera molti nuovi prodotti, tecnologie di processo innovative e nuove applicazioni. L’economia circolare rappresenterà uno dei temi principali dello stand ENGEL. Per noi è molto importante che i materiali di riciclo abbiano un campo di applicazioni il più ampio possibile. Si tratta di un prerequisito fondamentale per accompagnare le materie plastiche nel mondo dei materiali a ciclo chiuso. L’Industria 4.0 rappresenta un importante volano per l’economia circolare. Il sistema di controllo del peso iQ weight control offre un buon esempio da questo punto di vista. Questo sistema di assistenza sviluppato da ENGEL compensa automaticamente le variazioni delle materie prime e delle condizioni ambientali da stampata a stampata. Dal momento che i materiali di riciclo sono soggetti a variazioni da lotto a lotto maggiori rispetto alle resine vergini, è facile capire quanto sia elevato il potenziale di un sistema di assistenza intelligente come questo. Un ulter iore tema impor tante è rappresentato dall’ottimizzazione del processo di stampaggio a iniezione, un settore di per sé già molto maturo. L’ottimizzazione investe le prestazioni, la stabilità e la disponibilità dei sistemi, ma allo stesso tempo deve garantire la facilità d’uso. L’integrazione tra processo e automazione aumenta la

Le nostre domande 1. Dal punto di vista delle vendite e dell’installazione di nuovi macchinari negli impianti dei vostri clienti quale bilancio potete fare? Come è andato il mercato a vostro giudizio e quali tipologie di prodotto sono state più richieste? 2. Dopo gli ultimi due anni di forte crescita, spinti anche dal Piano Impresa 4.0, che cosa vi aspettate per il 2019? Ipotizzate un’ulteriore crescita oppure andremo incontro a una stasi? 3. Il sistema degli incentivi del piano Impresa 4.0 è stato modificato per il 2019, con l’intento dichiarato di favorire gli investimenti delle PMI. Quali valutazioni fate al riguardo e quale messaggio inviate ai vostri possibili clienti per cogliere al meglio questa opportunità? 4. Quali novità avete in serbo per il 2019? Avete nuove macchine in arrivo o nuove soluzioni che ritenete d’interesse per i vostri clienti? 5. Le aziende tecnologiche come le vostre, anche in settori diversi dalla trasformazione della gomma, sono sempre più inclini a organizzare occasione o partecipare a eventi in cui possono mostrare “dal vivo” la funzionalità delle loro tecnologie. Voi come siete strutturati per mostrare ai clienti il funzionamento delle vostre macchine? Qual è la vostra strategia al riguardo? E qual è il vostro programma di partecipazione a fiere di settore o di dimostrazioni “in house” per il 2019?

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FOCUS

complessità dei processi produttivi. Come fornitore di soluzioni di sistema, ENGEL assicura che anche i processi di produzione più complessi possano essere controllati in modo semplice e sicuro. Ancora una volta, il programma inject 4.0 funge da catalizzatore. Con l’ausilio di sistemi di assistenza intelligenti, i processi di stampaggio ad iniezione si ottimizzano da sé e portano a livelli di qualità più elevati e stabili anche laddove si registra una carenza di operatori qualificati. Un terzo tema consiste nelle strutture leggere. Rileviamo una forte tendenza verso l’impiego dei compositi termoplastici. Il sovrastampaggio delle lastre organiche rappresenta una tecnologia matura per le produzioni di serie in volumi elevati, e abbiamo compiuto notevoli progressi anche nel settore dei nastri termoplastici rinforzati con fibre unidirezionali. La tecnologia dei nastri termoplastici rinforzati con fibre unidirezionali apre nuove possibilità nella progettazione di componenti ottimizzati in base ai carichi e verso una maggiore efficienza delle operazioni di lavorazione. Nel processo organomelt di ENGEL, lastre organiche e nastri termoplastici rinforzati con fibre unidirezionali vengono formati e funzionalizzati su di un’unica macchina. Ad esempio, le nervature di rinforzo e gli elementi di fissaggio possono essere sovra-stampati immediatamente dopo la termoformatura utilizzando un materiale termoplastico del medesimo tipo della matrice delle lastre. Ciò non solo consente un processo produttivo altamente efficiente e completamente automatizzato, ma contribuisce anche all’economia circolare dal momento che l’approccio coerente ai materiali facilita il successivo riciclaggio dei componenti. D’altra parte, la mobilità elettrica è uno dei principali fattori alla base dell’incremento della domanda di LSR. Le auto elettriche richiedono una maggiore varietà di passacavi per portare i cablaggi dal vano motore all’interno del veicolo rispetto alle auto con motore a combustione.

5.

A prescindere dalla tendenza verso la digitalizzazione, i contatti personali rappresentano la cosa più importante nella nostra attività quotidiana. In tutto il mondo, siamo presenti alle principali fiere di settore per essere vicini ai nostri clienti. Inoltre, invitiamo i clienti ai nostri eventi inhouse, tra cui seminari e workshop, nonché alle grandi conferenze che organizziamo, quali trend.scaut per l’automotive, med.con per le tecnologie medicali, i forum inject 4.0 e una serie di eventi dedicati alle gomme LSR. I prodotti LSR continuano crescere in importanza e le nostre conferenze LSR, che organizziamo tutto il mondo, sono assai frequentate. In Italia ENGEL sarà presente all’open house organizzata da ORP stampi il 23 e 24 maggio 2019.

30

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019

«caratterizzato A nostro parere un sistema da investimenti e

agevolazioni dovrebbe diventare il modello di pianificazione dello sviluppo tecnologico

»

Franciacorta Stampi Franco Cadei Manager - Technical & Sales

1.

Il bilancio è positivo e la vendita in generale di nuove attrezzature è stata caratterizzata da un ritmo intenso e da una buona stabilità, probabilmente anche grazie al trend innescato dal Piano Impresa 4.0. Questo incentivo per le aziende ha determinato dove possibile l’idea di standardizzare e incrementare il proprio processo produttivo; nel nostro caso ciò ha determinato maggiori volumi, quindi migliore competitività e continuità lavorativa in particolar modo nella costruzione degli stampi ordinari impiegati nella varie linee di stampaggio.

2.

Le aspettative sono buone. Il Piano Impresa 4.0 andrà a regime e molte delle scelte fatte si svilupperanno e prenderanno forma durante questo anno. Riteniamo che il Piano, con l’installazione di nuovi macchinari in numerosi reparti produttivi, abbia generato nuovo spazio lavorativo che significa ricerca e avvio di nuovi progetti e quindi necessità di realizzare nuove attrezzature.

3.

A nostro parere questi ultimi anni caratterizzati da investimenti e agevolazioni dovrebbero diventare la chiave e un modello di pianificazione dello sviluppo tecnologico e della crescita da parte delle aziende. Il miglioramento e la costante implementazione tecnica delle attrezzature produttive permettono di ampliare le opportunità di business, spostando l’asticella e l’importanza degli obbiettivi da raggiungere.

4.

Tra i nostri obiettivi una prerogativa è certamente quella di proseguire con i lavori per il nostro processo di ampliamento dello spazio produttivo sotto tutti i punti di vista. Nel programma del 2019 è previsto l’arrivo di un nuovo importane centro di lavoro CNC, così come l’installazione di una macchina di controllo e misurazione 3D per il nostro nuovo reparto qualità. Inoltre in arrivo ci sono interessanti novità relative in particolar modo ad una versione tecnologica di canale freddo della nostra gamma Thermo System.


Inchiesta Macchine 5.

Crediamo che la miglior promozione della propria azienda, dei propri prodotti e del servizio offerto sia il raggiungimento di risultati concreti che possano soddisfare le aspettative tecniche e le richieste derivanti dalle necessità dei clienti: la tranquillità, la sicurezza e la semplicità di trovare delle soluzioni e delle risposte per affrontare i progetti e gli obiettivi lavorativi. In questo senso, e in sostanza, il passaparola risulta essere uno strumento capace di far conoscere il proprio operato, aumentando le opportunità.

«di Ilulteriore 2019 sarà per noi un anno crescita. Abbiamo già un portafoglio ordini di tutto rispetto e diverse trattative in dirittura d’arrivo

Gamma Stampi Antonio Archetti

»

Titolare

1.

Le nostre domande 1. Dal punto di vista delle vendite e dell’installazione di nuovi macchinari negli impianti dei vostri clienti quale bilancio potete fare? Come è andato il mercato a vostro giudizio e quali tipologie di prodotto sono state più richieste? 2. Dopo gli ultimi due anni di forte crescita, spinti anche dal Piano Impresa 4.0, che cosa vi aspettate per il 2019? Ipotizzate un’ulteriore crescita oppure andremo incontro a una stasi? 3. Il sistema degli incentivi del piano Impresa 4.0 è stato modificato per il 2019, con l’intento dichiarato di favorire gli investimenti delle PMI. Quali valutazioni fate al riguardo e quale messaggio inviate ai vostri possibili clienti per cogliere al meglio questa opportunità? 4. Quali novità avete in serbo per il 2019? Avete nuove macchine in arrivo o nuove soluzioni che ritenete d’interesse per i vostri clienti? 5. Le aziende tecnologiche come le vostre, anche in settori diversi dalla trasformazione della gomma, sono sempre più inclini a organizzare occasione o partecipare a eventi in cui possono mostrare “dal vivo” la funzionalità delle loro tecnologie. Voi come siete strutturati per mostrare ai clienti il funzionamento delle vostre macchine? Qual è la vostra strategia al riguardo? E qual è il vostro programma di partecipazione a fiere di settore o di dimostrazioni “in house” per il 2019?

Nel biennio 2017/2018 abbiamo avuto un considerevole aumento della vendita delle nostre presse fustellatrici spinto sicuramente dal trend positivo di crescita del comparto gomma. Il continuo innalzamento degli standard qualitativi richiesti dal settore automotive e non solo dà sempre più linfa alla nostra azienda. Abbiamo anche raggiunto l’obiettivo della certificazione ISO 9001:2015 per offrire un prodotto di qualità.

e abbiamo sfide nuove tutti i giorni, siano macchine o stampi. Obiettivo di quest’anno è una nuova pressa fustellatrice sulla quale stiamo facendo un restyling nell’ottica di innalzamento del livello di sicurezza.

2.

5.

Il 2019 sarà per la nostra azienda un anno di ulteriore crescita. Abbiamo già un portafoglio ordini di tutto rispetto e diverse trattative sulle quali puntiamo ad una conclusione positiva. Il settore gomma sembra lamentare un periodo di stasi, anche se per il momento questo non ha ancora interessato la nostra azienda.

3.

La versatilità della nostra azienda ci consente di proporci come costruttori di macchine a diversi settori e non solo del comparto della gomma per il quale abbiamo già diverse soluzioni di macchine sia standardizzate che customizzate e di stampi. Molti costruttori chiedono ai loro supplier con sempre maggior frequenza la fornitura di particolari già assemblati da inserire nelle loro catene di montaggio. Per le aziende fornitrici questo comporta un innalzamento del livello di automazione/industrializzazione con l’inserimento di controlli in linea per il monitoraggio degli standard di qualità e produttività. Tutte le nostre macchine possono rientrare nei requisiti richiesti da Industry 4.0.

4.

Dire espressamente che abbiamo macchine o soluzioni nuove sarebbe inappropriato. Siamo in continua evoluzione

Per il 2019 non abbiamo in programma la partecipazione a fiere e/o eventi di rilievo. Abbiamo un sito internet che aggiorniamo costantemente e facciamo delle inserzioni pubblicitarie su riviste del settore. Personalmente reputo che il contatto diretto con il cliente tramite una fiera, così come il passaparola, sia il miglior biglietto da visita per un’azienda come la nostra.

«

Il 2019 è iniziato all’insegna dell’attendismo negli investimenti. Prevediamo una ripresa per la fine dell’anno, legata all’andamento dell’automotive e delle elezioni europee

»

IMG Fabrizio Piovanelli Sales Manager

1.

Il 2018 ha visto il consolidarsi del trend positivo della vendita ed installazione dei macchinari, con una concentrazione sui tonnellaggi che vanno dalle 300 alle

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019

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FOCUS

450 tonnellate. Non sono comunque mancati gli ordini di macchine sempre più taylor made, in base alla richieste del cliente. Da inizio anno si percepisce un attendismo sugli investimenti, situazione che andrà a nostro avviso sbloccandosi dopo la metà dell’anno.

2.

Il 2019 sarà un anno di consolidamento, presumibilmente vi sarà un nuovo trend di crescita a fine 2019, inizio 2020, grazie alla ripresa del settore automotive, che rimane comunque un indicatore anche per gli altri settori economici. Anche le elezioni europee di maggio costituiranno un momento importante per dare nuova fiducia agli investitori.

3.

I nostri clienti sono informati e preparati in merito agli incentivi fiscali che la legge di bilancio ha confermato ed in alcuni casi incrementato. L’aumento della percentuale dell’iperammortamento per le imprese di piccole e medie dimensioni non ha sortito, ad oggi, gli effetti sperati, forse per il clima di sfiducia che, come dicevamo prima, aleggia sul mercato.

4.

La ricerca di soluzioni tecnologicamente avanzate per IMG è una costante, che perdura anche per il 2019. Stiamo facendo provare, con successo, ai nostri clienti una nuova soluzione a ginocchiera con asservimenti del tutto elettrici. Questo consente una maggiore precisione e costanza di stampaggio, nonché una maggiore velocità.

5.

A noi piace invitare i nostri clienti a provare personalmente le nostre innovazioni tecnologiche, dedicando loro delle giornate personalizzate di stampaggio. Oltre a ciò abbiamo in previsione un’open house nel mese di settembre.

«Germania È chiara la scelta della per uno sviluppo

dell’elettrico nell’automotive. Attendiamo le scelte di Italia ed Europa per porre fine a un’incertezza che frena il mercato

»

OR.P. Stampi Anthony Dossi

Sales and Marketing Dept.

1.

La politica di OR.P. Stampi sin dal 1980 è sempre stata la medesima: stampi di alta qualità per soddisfare il cliente. In questo modo si è concluso il 2018 e così sarà per questo 2019. A fare da cornice alla qualità, chiaramente abbiamo basi solide come la continua ricerca di materiali, acciai e trattamenti per far fronte all’usura e alla corrosione . Sul piano tecnico invece abbiamo registrato un notevole incremento sulle vendite dei

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019

Canali Freddi Otturatore, per ridurre al minimo lo scarto di gomma, e per la tecnologia Flash-Less. Per soddisfare il cliente, a volte bisogna stupire, ed è questo lo spirito con cui il nostro R&D ogni giorno lavora all’automazione negli stampi e per agevolare la vita di chi stampa.

2.

Sappiamo che le vendite di termoregolati possono essere collegate all’Impresa 4.0 e a quello che le ruota attorno, soprattutto in Italia, dove un incremento è impossibile da nascondere. Ora restiamo un po’ in attesa di quello che succederà nei prossimi mesi, anche se ad oggi un calo sul mercato interno è palpabile. Altro discorso è per l’estero che, automotive a parte, ha iniziato il 2019 con il piede giusto soprattutto nei settori medicale, aeronautico e idrico.

3.

Crediamo che il piano d’Impresa 4.0, che ha raggiunto il suo apice tra i mesi di settembre e novembre 2019, ora sia in una sorta di periodo di stagnazione dovuta all’improvviso e inaspettato rallentamento del settore automotive. Ad oggi il mercato è particolarmente incerto e in attesa di sviluppi, probabilmente dovuti alle nuove tecnologie elettriche, e all’accantonamento del diesel. Lla scelta della Germania per i prossimi anni credo sia chiara, ora vedremo come si muoveranno l’Italia e il resto d’Europa.

4.

Il 2019 per OR.P. Stampi è iniziato senza tregua. Infatti per i primi mesi dell’anno erano programmati spostamenti, aggiornamenti e nuovi arrivi. Il sito produttivo OR.P. 2 ha trovato. oltre che stabilità e indipendenza, anche lo spazio per convivere con nuovi ed esistenti macchinari trasferiti. I nuovi macchinari per la produzione, giunti in entrambe le sedi, incrementeranno l’output del 10%. Oltre ad aver dato manforte al reparto produttivo la nostra area test/ prove stampo è triplicata. Infatti all’esistente verticale 320 t per gomma-metallo, si sono aggiunte in ordine una nuova orizzontale 300 t per test su canali freddi e otturatori e una nuova 120 t per LSR. Dopo alcuni anni di “apprendimento” ci siamo fatti trovare pronti alle richieste ed esigenze anche per il mercato del silicone liquido.

5.

Visto come è iniziato l’anno dovremo restare “sul pezzo” e proseguire come negli anni precedenti a partecipare ad alcune importanti fiere di settore, le più importanti e note, in Polonia, Russia, USA, Cina, Germania. È un modo per farci conoscere in tutto il mondo, ma soprattutto per avvicinarci ai nostri clienti esteri, che fortunatamente in ogni fiera trovano il tempo di passare a trovarci nei vari stand. A fine maggio inoltre, nella nostra sede principale si terrà un open house durante la quale verrà inaugurata una nuova area all’interno del nostro “Test Center”, dedicata al silicone liquido. Parteciperanno con noi all’organizzazione tutti i principali partner di settore, che durante le giornate esporranno e presenteranno nuovi macchinari e strumenti per LSR. L’invito sarà aperto a tutti i nostri clienti italiani ed esteri.


Inchiesta Macchine

«e saturazione Congiuntura negativa del mercato

successiva alle performance eccezionali di 2017 e 2018 indicano un rallentamento per il 2019

»

REP Italiana Roberto Sandrone Operating Manager

1.

Il 2018 è stato, sia per REP Italiana che per la nostra casa madre REP International, un anno eccezionale. Le tipologie di presse più vendute come nostra consuetudine sono state quelle verticali, i modelli, principalmente di tonnellaggio medio-grande.

2.

L’anno 2018 ha segnato veramente una forte crescita negli investimenti da parte delle aziende del nostro settore, anche grazie il piano Impresa 4.0. Naturalmente, questo trend positivo, già iniziato nel 2017 e proseguito con ulteriore incremento nel 2018, non potrà segnare i medesimi risultati nel 2019, per due semplici ragioni: la congiuntura abbastanza negativa per il nostro paese e anche a livello europeo e mondiale e la saturazione di mercato successiva ai due anni precedenti.

3.

Il messaggio che diamo ai nostri cliente è evidentemente quello di approfittare degli incentivi della legge di bilancio 4.0 prorogata per l’ anno 2019, ma come ho già accennato nella precedente risposta il calo di produzione industriale che si inizia a registrare quest’anno non favorisce di certo ulteriori investimenti, anche con i benefici fiscali annessi, che la clientela avrebbe prospettato di intraprendere.

4.

REP è giunta alla decima generazione di presse da ormai circa 3 anni e oggi prosegue nell’implementazione di nuovi modelli che si integreranno in questa generazione di presse quali, per esempio, quelle da 50 e 100 t e quelle da 1.000 t. A queste si aggiungeranno le presse CMX multistazione. Tutti questi modelli entro breve verranno integrati nella decima generazione, e in alcuni casi lo sono già.

5.

REP partecipa a tutte le fiere mondiali del settore, demandando alle filiali dislocate in tutto il mondo l’organizzazione di questi eventi. Naturalmente le più importanti rimangono sempre il K di Dusseldorf ed il Plast di Milano.

Le nostre domande 1. Dal punto di vista delle vendite e dell’installazione di nuovi macchinari negli impianti dei vostri clienti quale bilancio potete fare? Come è andato il mercato a vostro giudizio e quali tipologie di prodotto sono state più richieste? 2. Dopo gli ultimi due anni di forte crescita, spinti anche dal Piano Impresa 4.0, che cosa vi aspettate per il 2019? Ipotizzate un’ulteriore crescita oppure andremo incontro a una stasi? 3. Il sistema degli incentivi del piano Impresa 4.0 è stato modificato per il 2019, con l’intento dichiarato di favorire gli investimenti delle PMI. Quali valutazioni fate al riguardo e quale messaggio inviate ai vostri possibili clienti per cogliere al meglio questa opportunità? 4. Quali novità avete in serbo per il 2019? Avete nuove macchine in arrivo o nuove soluzioni che ritenete d’interesse per i vostri clienti? 5. Le aziende tecnologiche come le vostre, anche in settori diversi dalla trasformazione della gomma, sono sempre più inclini a organizzare occasione o partecipare a eventi in cui possono mostrare “dal vivo” la funzionalità delle loro tecnologie. Voi come siete strutturati per mostrare ai clienti il funzionamento delle vostre macchine? Qual è la vostra strategia al riguardo? E qual è il vostro programma di partecipazione a fiere di settore o di dimostrazioni “in house” per il 2019?

«aziendali L’ottimizzazione dei processi oggi deve essere

un obiettivo per le imprese al di là degli incentivi, che vanno visti come un aiuto a una strategia già definita

Rivi Magnetics Roberta Rivi

»

Responsabile Vendite, Divisione Gomma

1.

Grazie alle favorevoli condizioni di mercato e agli incentivi legati a Impresa 4.0, molte aziende hanno effettuato, nel corso degli ultimi due anni, investimenti legati all’ottimizzazione dei processi, inserendo i nostri sistemi magnetici nell’acquisto delle presse. Si è anche notato un aumento di interesse, da parte dei clienti, per la ricerca di nuove soluzioni finalizzate ad aumentare l’efficienza e/o l’efficacia della catena del valore della produzione. La Rivi Magnetics ha diverse attività aperte in R&D per rispondere alle esigenze del cliente.

2.

Purtroppo in Rivi Magnetics avevamo notato, già dopo i primi mesi del 2018, un rallentamento della domanda, che si sarebbe poi manifestata apertamente nel corso del 2019. È comunque dall’ultimo trimestre del 2018 che abbiamo un ingresso di ordini altalenante. Riteniamo che questa

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019

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FOCUS

instabilità possa durare per buona parte del 2019, ma questo dipenderà anche dagli stimoli all’economia che banche centrali e governi decideranno di mettere in campo, per contrastare detto rallentamento.

3.

Ribadiamo che il piano di Impresa 4.0 deve essere considerato un’opportunità per l’ottimizzazione di tutti i processi aziendali, indipendentemente dalla possibilità di usufruire degli incentivi. Chi fa impresa oggi deve necessariamente e costantemente cercare soluzioni ottimali per restare al passo di un mercato accelerato, esigente e ipercompetitivo. Per noi l’incentivo fiscale è un aiuto, un’idea comunque già definita dall’imprenditore.

4.

Stiamo sviluppando, ed è in fase avanzata, uno strumento importante per la verifica da remoto dello stato dei nostri sistemi. Le reti connesse per rispondere alle eventuali problematiche degli impianti e per dare una risposta immediata al cliente sono ritenute strumenti indispensabili per una capacità di output costante in qualità totale come sempre più richiesto dal mercato. Per tale motivo nel corso del 2018 abbiamo sperimentato, con successo, il sistema di connessione remota e questa è una delle novità che presenteremo ai nostri clienti nel corso del presente anno.

5.

Il nostro obiettivo è quello di continuare a mostrare chi è la Rivi Magnetics e cosa è in grado di offrire agli utilizzatori di presse e di macchine a iniezione. I nostri sistemi magnetici sono affidabili e di valore grazie ai 50 anni di esperienza, con passione e dedizione sia dei collaboratori operativi sia del team di R&D della Rivi Magnetics, per servire al meglio diversi settori produttivi: dalle piastrelle in ceramica alla plastica, dalla gomma alle macchine utensili o alla tranciatura e deformazione lamiera. Abbiamo da poco concluso un importante evento presso Kilometro Rosso di Bergamo (Green generation) in occasione del quale, con altre aziende selezionate e di rilevanza mondiale del settore dei termoplastici, sono state presentate molte nuove proposte tecnologiche. L’evento è stato studiato appositamente in maniera mirata, per permettere ad un numero selezionato di imprenditori di partecipare ed è stato un evento di dialogo interattivo estremamente interessante tra cliente e fornitore. Abbiamo partecipato a Eurostampi/Mecspe, una fiera che riteniamo “in house”, essendo a Parma, vicinissima alla nostra sede di Sassuolo (MO). L’interesse nello sviluppare delle attività “in house” è alto per noi che produciamo essenzialmente accessori di impianti, possibilmente collaborando con costruttori di

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019

presse e altre aziende parallele per potere mostrare l’utilità dei nostri sistemi magnetici direttamente sugli impianti. Con la nostra consociata Roemheld Rivi Gmbh, saremo anche presenti al K 2019 a Düsseldorf.

«

Continuiamo nello sviluppo tecnologico delle nostre macchine secondo la tecnologia Ecotronic Smart Wire. Per il 2019 prevediamo diverse novità

»

RPM Marco Inverardi

Amministratore delegato

1.

Come sempre possiamo considerarci molto soddisfatti delle vendite nel 2018. Anzi, ad essere sinceri, abbiamo realizzato più vendite rispetto alle nostre aspettative iniziali. Abbiamo consegnato più di 50 macchine, numero pari al 20% in più rispetto all’anno precedente. La soddisfazione per questa crescita, analizzata prettamente nei numeri, ci gratifica molto, ma non è tutto. Facendo un’analisi più approfondita nei risultati e nei macchinari venduti, un altro dato risulta essere fonte di grande ispirazione per il futuro e stimolo per continuare la nostra ricerca: nel 2018, le presse nuove consegnate, con la nostra tecnologia Ecotronic Smart Wire, rispetto alle nuove standard o alle completamente revisionate, ha avuto un incremento superiore al 50%, a livello di fatturato globale. Questo fa capire perfettamente che la nostra azienda con i nostri prodotti altamente tecnologici e decisamente avanti rispetto alle tecnologie messe a disposizione dai nostri concorrenti, ha acquisito nuove quote di mercato. Clienti nuovi e clienti già consolidati, hanno capito perfettamente i vantaggi delle nostre tecnologie, gratificandoci con l’acquisto di presse Ecotronic Smart Wire, piuttosto che altri macchinari con tecnologie standard.

2.

Siamo pienamente consapevoli che gli ultimi due anni hanno segnato una crescita inaspettata ed importante, ma siamo altresì in grado di affrontare un eventuale rallentamento che potrebbe manifestarsi, come logico che sia, dopo gli investimenti effettuati negli anni scorsi, della stragrande maggioranza dei trasformatori. Rimaniamo comunque sereni per due motivi. Il primo è il nostro portafoglio ordini che oggi, senza sommare ulteriori ordini nei mesi rimanenti del 2019, si avvicina già quasi al fatturato del 2018. Il secondo motivo è la fiducia che possa proseguire il trend di crescita degli ordini di nuove macchine Ecotronic Smart Wire, con la continua acquisizione di nuove quote di mercato con nuovi clienti, che potrebbero darci modo di crescere ancora rispetto al 2018, anche se la tendenza in generale, come dite voi, sembra essere di stasi.


Inchiesta Macchine Le nostre domande

3.

Il primo piano di investimenti effettuati grazie alla 4.0, risale ormai a 2 anni fa, molte aziende hanno fatto investimenti anche maggiori rispetto al loro fabbisogno per sfruttare al meglio l’opportunità fornita dallo stato. Oggi l’incentivo è anche maggiorato rispetto agli anni precedenti e dovrebbe invogliare ancora di più gli investimenti. Come RPM, possiamo descrivere questa tendenza, che a volte risulta contrastante: da un lato abbiamo ricevuto ordini importanti verso la fine del 2018 da parte di alcuni clienti che usufruiranno del nuovo incentivo, hanno acquistato una serie di macchine in un ordine unico, con importi importanti ed uno sforzo notevole. Dall’altro abbiamo notato che altri clienti che negli anni scorsi, anche con ordini di una sola pressa, hanno usufruito della 4.0, quest’anno sono meno interessati ad accedere al nuovo incentivo. Possiamo suggerire a tutti i clienti, anche se il suggerimento può risultare di parte, di acquistare una nostra nuova pressa Ecotronic Smart Wire ed usufruire del nuovo incentivo statale per la 4.0, che tra l’altro ammonta al 270%.

4.

Si usa dire: chi si ferma è perduto! Specialmente di questi tempi, dove tutto è così veloce che risulta anche essere di breve durata.

1. Dal punto di vista delle vendite e dell’installazione di nuovi macchinari negli impianti dei vostri clienti quale bilancio potete fare? Come è andato il mercato a vostro giudizio e quali tipologie di prodotto sono state più richieste? 2. Dopo gli ultimi due anni di forte crescita, spinti anche dal Piano Impresa 4.0, che cosa vi aspettate per il 2019? Ipotizzate un’ulteriore crescita oppure andremo incontro a una stasi? 3. Il sistema degli incentivi del piano Impresa 4.0 è stato modificato per il 2019, con l’intento dichiarato di favorire gli investimenti delle PMI. Quali valutazioni fate al riguardo e quale messaggio inviate ai vostri possibili clienti per cogliere al meglio questa opportunità? 4. Quali novità avete in serbo per il 2019? Avete nuove macchine in arrivo o nuove soluzioni che ritenete d’interesse per i vostri clienti? 5. Le aziende tecnologiche come le vostre, anche in settori diversi dalla trasformazione della gomma, sono sempre più inclini a organizzare occasione o partecipare a eventi in cui possono mostrare “dal vivo” la funzionalità delle loro tecnologie. Voi come siete strutturati per mostrare ai clienti il funzionamento delle vostre macchine? Qual è la vostra strategia al riguardo? E qual è il vostro programma di partecipazione a fiere di settore o di dimostrazioni “in house” per il 2019?

Un trattamento così non si era mai visto prima! Polimerizzazione: Lipocer con HMDSO, Carbon Coating, Fluorurazione Trattamenti lubrificanti trasparenti e colorati con resine + PTFE Lavaggio ad alta pressione sotto flusso laminare (Cleanliness) Trattamenti al plasma: Micropulizia, Etching, Grafting

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FOCUS

Dopo la nostra presentazione di Ecotronic Smart Wire e, soprattutto, di Ecotronic Short EPG 200 Smart Wire allo scorso Plast di Milano, oggi possiamo dire che quest’anno saranno presentate due evoluzioni per entrambi i nostri prodotti descritti sopra. La Ecotronic Short da 200 tonnellate, pressa che dopo la sua presentazione ha avuto un notevole riscontro, grazie ad una serie di vendite importanti, sarà accompagnata nel 2019 dalla sua sorella maggiore Ecotronic short da 300 tonnellate. Sarà pronta a metà 2019 in due esemplari, che saranno consegnati a due clienti distinti, per essere subito messe in produzione. La ormai standard Ecotronic Smart Wire, invece, sarà ulteriormente equipaggiata con alcuni nuovi accessori, unici nel loro genere per il nostro settore, atti a continuare l’evoluzione del macchinario, verso l’autoapprendimento, l’autodiagnosi, e l’autosettaggio dei parametri. Il più intuitivo e semplice da spiegare è il sistema di visione, che sarà installato sulle macchine, per poter sostituire l’uomo nel “vedere” il processo produttivo, non solo tramite i parametri di stampaggio già registrati e ricevuti, ma anche attraverso l’occhio “umano”, e la visione fisica del prodotto trasformato, e della materia prima. Un altro sarà un sistema di stop ciclo della pressa, la quale potrà continuare il suo processo produttivo, in modo da finire il ciclo e posizionarsi in condizioni ottimali di sicurezza, durante un’improvvisa mancanza di alimentazione del macchinario o un intervento involontario di stop ciclo da parte di qualsiasi agente esterno. Ultimo, ma non ultimo, e sarà spiegato più nel dettaglio a tempo debito, sarà l’inserimento nel programma della pressa di un sistema di “intelligenza artificiale”, già in uso e funzionante in altri settori diversi dal nostro, e che sta riscuotendo un enorme successo, per aprire una strada tutta nuova in un futuro ormai prossimo. Oltre a tutto questo, che ormai è già fatto, stiamo studiando da alcuni mesi, tramite una nostra società start-up, un nuovo sistema di stampaggio del tutto rivoluzionario, che presenteremo entro il 2020.

5.

Per il 2019, abbiamo programmato la partecipazione a Mecspe di Parma, nella quale abbiamo esposto due presse Ecotronic Smart Wire Short EPG 200, una all’interno dello stand di un nostro cliente e l’altra all’interno dello stand della società OCS. Entrambe erano in funzione con diverse dimostrazioni pratiche di stampaggio. Nello stand del nostro cliente la macchina è stata equipaggiata da uno stampo a due piastre con ugello singolo centrale. Nello stand della OCS è stata equipaggiata con il nuovo ed innovativo termoregolato C³ a 4 ugelli della NCN Technology. Inoltre dall’inizio di quest’anno fino a giugno 2019, presso la nostra azienda sono esposte in uno spazio dedicato altre due presse come quelle portate a Parma, una dotata di stampo ad un ugello e l’altra dotata dello stesso termoregolato. Sono a disposizione dei clienti che puntualmente invitiamo durante la settimana, per prove stampo o solamente per visionarle, con appuntamento personale. Stiamo riscuotendo un enorme successo con questo “open

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019

house” continuo, con la media di 5 visite settimanali da parte di altrettanti clienti. Si è dimostrato un ottimo investimento che, grazie anche alla collaborazione di OCS per lo stampo e di NCN Technology per il termoregolato, ha portato un’importante visibilità.

«

Il 2019 per noi è iniziato molto bene, visto che a marzo abbiamo già confermato il fatturato dello scorso anno. Ci aspettiamo un’ulteriore crescita

»

Saspol Davide Dondena Managing Director

1.

Le vendite sono andate molto bene in questa prima tranche dell’anno. Le tipologie di macchine più richieste rappresentano sicuramente il nostro core business, ovvero le presse destinate allo stampaggio della gomma.

2.

Il nostro 2019 è iniziato alla grande considerando che già a marzo abbiamo confermato il fatturato dello scorso anno, quindi non possiamo che aspettarci (e sperare!) un’ulteriore crescita.

3.

Nel momento in cui i nostri clienti predispongono un piano di investimento, li invitiamo a sfruttare queste agevolazioni per poter recuperare un considerevole somma dall’acquisto.

4.

Non avendo Saspol una produzione di macchine in serie, progetta e produce continuamente nuove presse utilizzando le migliori tecnologie e la più alta innovazione, rispettando le specifiche e dettagliate richieste tecniche del cliente.

5.

Saspol partecipa ogni anno attivamente a molti eventi fieristici di settore in tutto il mondo (ultimo Tire & Technology Expo ad Hannover). Prossimamente saremo presenti al Tires & Rubber a Mosca ed al K a Dusseldorf. In previsione abbiamo un prossimo Open House presso la nostra sede, indicativamente nella metà del prossimo anno. Da ricordare che all’interno della nostra struttura sono presenti due macchine ad iniezione Yizumi a disposizione dei nostri clienti per poter eseguire le prove di stampa prima dell’acquisto.


Inchiesta Macchine

«

Le nostre domande

Dagli ordini dei nostri clienti riscontriamo una richiesta crescente di progetti chiavi in mano, in cui, oltre alle presse, forniamo anche le attrezzature

STATE Technologies Andrea Bugini

»

Amministratore Responsabile Vendite

1.

Le vendite si sono confermate in maniera superiore alle nostre aspettative, in linea con il trend di crescita degli ultimi anni. La tipologia di riferimento resta sempre la pressa orizzontale 300 t per Maplan e quella da 50 t per le BOY. Inoltre si è allargato il nostro mercato anche sulle presse verticali, quasi tutte dotate di automatismi.

2.

Negli ultimi mesi del 2018 e a inizio 2019 i nostri clienti hanno registrato cali di produzione; fortunatamente per quanto ci riguarda questo non ha condizionato la nostra raccolta ordini nell’inizio del 2019. Tuttavia, proprio per il fatto che negli ultimi due anni gli incentivi hanno spinto gli investimenti, non ci aspettiamo un 2019 sugli stessi livelli.

1. Dal punto di vista delle vendite e dell’installazione di nuovi macchinari negli impianti dei vostri clienti quale bilancio potete fare? Come è andato il mercato a vostro giudizio e quali tipologie di prodotto sono state più richieste? 2. Dopo gli ultimi due anni di forte crescita, spinti anche dal Piano Impresa 4.0, che cosa vi aspettate per il 2019? Ipotizzate un’ulteriore crescita oppure andremo incontro a una stasi? 3. Il sistema degli incentivi del piano Impresa 4.0 è stato modificato per il 2019, con l’intento dichiarato di favorire gli investimenti delle PMI. Quali valutazioni fate al riguardo e quale messaggio inviate ai vostri possibili clienti per cogliere al meglio questa opportunità? 4. Quali novità avete in serbo per il 2019? Avete nuove macchine in arrivo o nuove soluzioni che ritenete d’interesse per i vostri clienti? 5. Le aziende tecnologiche come le vostre, anche in settori diversi dalla trasformazione della gomma, sono sempre più inclini a organizzare occasione o partecipare a eventi in cui possono mostrare “dal vivo” la funzionalità delle loro tecnologie. Voi come siete strutturati per mostrare ai clienti il funzionamento delle vostre macchine? Qual è la vostra strategia al riguardo? E qual è il vostro programma di partecipazione a fiere di settore o di dimostrazioni “in house” per il 2019?

BUILDING RUBBER SOLUTIONS

PARTNER OF

FLUOROELASTOMER PERFLUOROELASTOMER ♦ SILICONE ♦ FLUOROSILICONE ♦ ♦

LTE srl Cologne (BS) | ITALY

LTE Compuestos Especiales SA de CV Querétaro - Mexico


FOCUS

3.

Per chi intende il 4.0 come sistema globale, sicuramente si tratta di un’opportunità unica. Come però altri casi, c’è chi lo intende in maniera molto “italiana”, travisando in parte quello che è il senso della manovra. In ogni caso, chi ha scelto i nostri prodotti lo ha fatto per fare un vero salto di qualità, pertanto qualsiasi altra finalità è a nostro parere secondaria.

4.

Per quanto riguarda Maplan abbiamo in cantiere il lancio della nuova 460 t orizzontale e alcuni progetti di ricerca innovativi per lo stampaggio di silicone e Viton. Per quel che concerne Boy, abbiamo invece la nuova 135 t, che sicuramente apre nuove orizzonti per lo stampaggio di gomme speciali, silicone e LSR. Per entrambi i brand, stanno prendendo sempre più piede i progetti “chiavi in mano”, in cui STATE Technologies fornisce oltre all’automazione anche le attrezzature per lo stampaggio.

5.

Per entrambi i nostri brand abbiamo in programma degli eventi speciali, di cui daremo notizie a breve anche attraverso i canali Edifis. Inoltre abbiamo allestito una sala demo per Maplan presso il nostro partner LTE di Cologne, ed una Boy presso l’istituto Italiano dei Plastici a Monza.

«Stiamo sviluppando un nuovo concetto di iniettore per rendere economicamente vantaggioso l’impiego di presse a iniezione per articoli di grosso volume

Suprema Maurizio Coscia

»

Nessuna partecipazione diretta a Fiere se non al K attraverso un partner industriale.

«

L’innovazione a cui stiamo lavorando è l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale per migliorare l’individuazione del difetto

»

UTP Vision Mario Regazzoni Direttore Generale

1.

Il bilancio per quanto riguarda l’ultimo anno di attività è estremamente positivo; registriamo una crescente richiesta e attitudine all’ investimento da parte di nuovi clienti e di quelli già consolidati. Questo in funzione del fatto che il controllo qualità diventa sempre più necessario e il livello da raggiungere sempre più elevato. UTP Vision riesce a rispondere a questo tipo di richiesta con un’ampia gamma di macchine standard debitamente personalizzate in funzione del prodotto da cernire.

2.

Per il mercato nazionale prevediamo una domanda equiparabile a quella del 2018. Per il mercato estero, registriamo una domanda in crescita.

3.

Rimane un momento favorevole per investimenti in impianti con contenuti tecnologici di punta; in effetti una delle poche difese dell’industria europea rispetto a economie con più alti volumi, ed in particolare di quella italiana, sono prodotti, applicazioni e tecnologie di punta, che richiedono a loro volta impianti altrettanto sofisticati. Ciò vale per tutte le categorie di prodotto a mio avviso.

Abbiamo riscontrato, e quindi confermiamo, un crescente interesse e di conseguenza una maggiore predisposizione delle PMI a valutare investimenti in sistemi di visione grazie all’incentivo dell’Industria 4.0. Le macchine UTPVision hanno tutti i requisiti per rientrare nel piano Impresa 4.0. L’incentivo fornisce pertanto un’argomentazione in più alla vendita che può sensibilizzare in modo più incisivo una fascia di clientela, sicuramente consapevole del vantaggio che la nostra tecnologia offre, ma ancora legata a modalità tradizionali di gestione dei processi di cernita per svariate ragioni, non ultima quella dell’impegno economico che l’automazione del processo richiede. Il nostro invito non può che essere quello di sfruttare l’opportunità.

2.

4.

Responsabile Commerciale

1.

Certamente il rallentamento del ciclo economico sta causando una riduzione per il 2019; noi non facciamo testo, al proposito, data la nostra ridotta dimensione, ma questo è un dato di fatto.

3.

Sinceramente ero scettico e tale rimango sugli incentivi. È invece importante per ogni impresa continuare a valutare investimenti in impianti evoluti per mantenere o guadagnare competitività.

4.

Stiamo realizzando presse per articoli di grosso volume con un nuovo concetto di iniettore che rende economicamente giustificabile lo stampaggio ad iniezione. 38

5.

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019

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pochi anni dal cinquantesimo anniversario della sua fondazione, la Colmec, nata a Busto Arsizio nel 1973 come costruttore di estrusori per gomma, vanta una gamma ampia e articolata di apparecchiature e macchinari che rappresentano quanto di meglio e di più aggiornato l’innovazione tecnologica possa esprimere nell’industria della trasformazione della gomma. Estrusori, pompe a ingranaggi, preformatrici a vite in continuo, linee di estrusione per tubi radiatore, tubi benzina e tubi freno e, ancora, linee di estrusione e vulcanizzazione in continuo per la produzione di profili in gomma con tecnologie diverse – a bagno di sali fusi, ad aria calda/sali fusi, ad aria calda ad alta velocità - , linee di estrusione per rivestimento cavi elettrici in silicone e linee di estrusione e vulcanizzazione a raggi infrarossi o ad aria calda per profili in silicone: è un elenco necessariamente sommario delle macchine prodotte dalla Colmec, anche perché per ogni categoria di apparecchiature la gamma presenta un’ampia disponibilità di tipi progettati e realizzati per soddisfare anche le richieste più particolari ed esigenti della clientela.

La Colmec Spa. 40

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La Colmec di Busto Arsizio, leader nella costruzione di macchinari e linee complete di estrusione, compoundazione e vulcanizzazione per la trasformazione della gomma, si è data una struttura e un’organizzazione che favorisce la collaborazione con grandi gruppi orientati a progettare prodotti e processi del futuro. Soprattutto per quanto riguarda il settore auto, che con le sue richieste sempre più sfidanti e con l’avvento dei veicoli elettrici richiede sempre di più una capacità progettuale in grado di sostenere le sfide provenienti dall’incalzante evoluzione tecnologica dei nostri tempi


Macchinari A sinistra, Ubaldo Colombo. In basso, estrusore bivite conico CTE con pompa e cambia filtro.

Evoluzione continua Il percorso della Colmec nel mondo della gomma è un susseguirsi di innovazioni e miglioramenti continui di macchine e processi grazie ai quali oggi l’azienda varesina è leader indiscusso nello scenario mondiale dei costruttori di macchinari per la trasformazione della gomma. Alcuni esempi di innovazioni tecnologiche ben spiegano l’attenzione con la quale grandi aziende trasformatrici guardano con interesse alla Colmec. In maniera necessariamente riassuntiva ricordiamo una prima importante innovazione nella tecnologia del filtraggio

del compound in sala mescole realizzata mediante l’aggiunta di un estrusore bivite conico CTE (Conical Twin Extruder) dotato di pompa a ingranaggi, posizionato tra il mescolatore a cilindri e il batch off di una linea tradizionale. L’utilizzo del CTE dotato di pompa ad ingranaggi ha consentito di inserire la filtratura nella linea dell’intero processo della mescolazione, col vantaggio dell’alta riduzione dei costi di filtratura se confrontato con la filtratura fuori linea. A questa innovazione nella sala mescole ne ha fatto seguito una seconda ancora più importante e, in un certo senso, ra-

dicale, perché ha eliminato il mescolatore che aveva il compito di completare la preparazione della mescola e garantirne l’omogeneità di dispersione degli ingredienti sostituendolo con un mescolatore bivite conico CTM (Conical Twin Mixer). Al termine della mescolazione, della durata di pochi minuti, il CTM scarica automaticamente il compound nel CTE dotato di pompa a ingranaggi per la filtratura e il successivo trasferimento al batch-off. Il tutto in una fase unica, con un processo moderno, continuo, completamente automatizzato, sicuro e in grado di garantire, oltre all’aumento della produttività, la costanza qualitativa della produzione, dal momento che non richiede l’intervento dell’uomo durante la lavorazione. La nuova sala mescole così configurata ha incontrato – e ancora riscuote – un notevole successo a livello globale e concorre a rendere il costruttore varesino un insostituibile punto di riferimento per le aziende del settore della

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DALLE AZIENDE

trasformazione della gomma, specie per quelle multinazionali. Altro importante utilizzo del CTM, per ricordare ancora un impiego di questo mescolatore, è la compoundazione del silicone: un processo nel quale, tra i vantaggi offerti da questa apparecchiatura, assumono particolare importanza la riduzione del tempo di ciclo, la possibilità di rendere automatico il ciclo senza alcun intervento manuale, il controllo termico a bassa temperatura quando vengono aggiunti gli acceleranti, la ripetibilità assoluta del ciclo e quindi la stabilità qualitativa del compound ottenuto.

Innovazione ed espansione Molte e diverse, quindi, le prove del successo della Colmec, che rappresentano sui mercati altrettante impronte attraverso le quali il leader traccia la sua immagine di costruttore qualificato e affidabile di macchine di qualità e innovative e di fornitore preciso e puntuale delle apparecchiature e dei servizi di assistenza alla clientela. Anche i trasferimenti in locali via via più ampi e più adeguati a far fronte alle richieste di clienti sempre più numerosi ed esigenti sono testimonianze evidenti di questo successo. All’insediamento 42

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iniziale del 1973 a Busto Arsizio hanno fatto seguito uno a Vanzaghello, Milano, nel 1978, e un altro nel 2004, nuovamente a Busto Arsizio, che rappresenta la sede attuale della società: un complesso moderno e funzionale che occupa una superficie di 40.000 metri quadrati totali, di cui 11.500 coperti (il doppio di quelli di Vanzaghello). Di questo complesso l’azienda ha poi realizzato, nel 2014, un ampliamento di 4.500 metri quadrati per rendere ancora più efficiente l’organizzazione della produzione e degli uffici. Nel frattempo, e precisamente nel 2011, appena tre anni prima, la Colmec aveva inaugurato, nelle immediate vicinanze della sua sede, il Centro Tecnologico: un complesso moderno e tecnologicamente avanzato che occupa una superficie di 3.000 metri quadrati, dedicato alla ricerca innovativa e alle prove da parte dei clienti interessati a valutare le potenzialità di nuovi macchinari e le opportunità offerte dalle tecnologie e dai processi innovativi messi a punto dalla società.

Dimensione internazionale In parallelo con la progressiva espansione edilizia dei suoi insediamenti, la

Impianto mescolazione silicone con CTM.

Colmec ha realizzato anche un’estesa espansione della sua organizzazione societaria non solo in Italia, ma anche all’estero, assumendo la configurazione di gruppo internazionale. Di questo gruppo fanno parte, oltre alla sede principale di Busto Arsizio, le società italiane TIMA di Sant’Agata sul Santerno, Ravenna, che fabbrica macchinari a completamento delle linee Colmec, e la Welmec, ubicata a Vanzaghello, Milano, che produce le carpenterie delle strutture più importanti dei nuovi macchinari. All’estero, il gruppo annovera la Colmec USA. Costituita nel 2011 nel Connecticut, questa società ha il compito strategico di commercializzare su un mercato in pieno fermento come quello americano le macchine di un’azienda italiana senza far pesare sull’attività dell’utilizzatore d’oltreoceano la lontananza del costruttore, ma assicurandogli la sua vicinanza sul posto attraverso un servizio locale di assistenza tecnica e commerciale puntuale e precisa.


Macchinari

Collaborazioni ad alto livello Sono referenze di tutto rispetto per un produttore di estrusori e impianti di vulcanizzazione come la Colmec, a riprova della superiore qualità dei prodotti e dell’affidabilità del costruttore bustese: elementi distintivi che, per il cliente alla ricerca del proprio fornitore, fanno la differenza. «Devo dire – precisa l’ingegner Ubaldo Colombo, direttore generale della società e presidente del Gruppo Colmec – che in questo successo ha giocato un ruolo importante il nostro Centro Tecnologico, che ci ha consentito, e ci consente, di fare ricerca, di studiare nuove macchine e linee di mescolazione gomma di nuova concezione e ci mette nella condizione di poter invitare poi i clienti a provarle». È, questa, una delle tre fasi attraverso le quali, come ci spiega Colombo, si è sviluppato il processo evolutivo che ha portato la Colmec all’alto livello di considerazione nel quale è tenuta nel mondo della trasformazione della gomma e per il quale è diventata un punto di riferimento per i maggiori produttori di articoli in gomma, che la scelgono come partner nei loro lavori di ricerca.

«La prima fase è quella nella quale la Colmec ha avuto da subito un solo obiettivo: produrre macchinari migliori di quelli della concorrenza, prodotti di qualità, con materiali di prima scelta e con criteri costruttivi capaci di garantirne una lunga durata. La seconda fase è quella nella quale ci siamo dedicati al miglioramento dei prodotti, alla realizzazione di prodotti ‘nostri’, di macchinari, cioè, frutti di nostre idee, di nostri progetti, e innovativi, capaci di facilitare la vita al cliente nel reparto di produzione, come, per esempio, le linee di lavorazione in sostituzione delle macchine singole». «In questo periodo – prosegue il direttore citando un altro fattore di primaria importanza – abbiamo incominciato a invitare i clienti a provare i nuovi macchinari presso di noi, presso il Centro Tecnologico che nel frattempo avevamo costruito». È stata, questa, una scelta indovinata della società, perché ha consolidato in maniera decisiva il nome e l’immagine della Colmec a livello mondiale. Vedere da vicino una macchina nuova, toccarla con mano e provarla prima di acquistarla è, per i clienti, un vantaggio enorme, e tutti apprezzano molto questa opportunità che la società di Busto Arsizio offre loro.

Linea di mescolazione automatica CTM 315 CTE 225 + filtratura.

La terza fase, quella attuale, è la fase di un ulteriore salto di qualità della Colmec sul piano del prestigio internazionale. «I clienti ci hanno conosciuti e ci apprezzano per la qualità dei nostri prodotti e per la nostra affidabilità, serietà e puntualità, e ci consultano, chiedono la nostra collaborazione nella soluzione di problemi di un certo peso oppure nell’elaborazione di progetti di grande portata. In altre parole, attirati dall’eccellenza della tecnologia Colmec, ci chiedono – sottolinea Colombo con comprensibile orgoglio – di essere loro partner e aiutarli nella sperimentazione per la definizione, per esempio, delle condizioni operative migliori per la preparazione di una nuova mescola oppure per la produzione di un nuovo manufatto o per la rifinitura del processo di trasformazione della mescola nel prodotto voluto». È indubbiamente una grossa soddisfazione per il costruttore di Busto Arsizio vedere riconosciute le sue capacità, consolidate da oltre quarant’anni di espeL’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019

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DALLE AZIENDE

rienza, e sedere, in qualità di azienda esperta nella tecnologia di trasformazione della gomma, agli stessi tavoli or-

ganizzati da società multinazionali ai quali siedono gli esperti di tutti gli altri settori coinvolti (meccanico, elettrico, idraulico, chimico, informatico e altri), per discutere insieme la fattibilità di progetti particolarmente impegnativi.

Più linee in una Grazie principalmente al Centro Tecnologico, che rappresenta il ‘cuore’ dell’organizzazione tecnica della società e il trait d’union con i clienti, l’attività innovativa dell’azienda varesina non conosce soste. «Vi sono installate linee di estrusione pronte all’uso – ci dice il direttore – e vi abbiamo realizzato linee di nuova concezione, a ciascuna delle quali abbiamo aggiunto la linea completa di mescolazione gomma: una linea moderna nella quale l’intervento dell’uomo è ridotto al minimo, con tutti i vantaggi che ne derivano in termini di ripetibilità del processo, costanza qualitativa della mescola e riduzione dei tempi nella fase successiva dell’estrusione». E a proposito di linee, in questo settore l’azienda varesina sta realizzando con successo 44

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Sopra,linea multifunzione per la produzione di tubi auto; sotto, linee estrusione e vulcanizzazione profili in gomma.

linee ‘speciali’, ognuna delle quali raggruppa, nella stessa sequenza, macchinari per la produzione di prodotti diversi che vengono attivati in funzione del particolare prodotto voluto. «Linee capaci di una certa flessibilità, quindi, conclude Colombo – perché consentono all’utilizzatore di preparare prodotti diversi con una sola linea invece che con tante linee singole quanti sono i prodotti che deve produrre».

Le sfide dell’auto La maggior parte delle richieste di collaborazione arrivano alla Colmec da aziende che lavorano per l’industria dell’auto. Sia di quella a motore termico che di quella elettrica. «Perché – spiega Colombo – è vero che l’auto elettrica sostituirà gradualmente quella a motore termico, ma è altrettanto vero che nel sottocofano e nei motori delle auto di oggi sono richiesti, per esempio, tubi radiatore, tubi benzina, tubi idroguida in gomma con caratteristiche di resistenza alla temperatura, agli oli e ai liquidi di raffreddamento ben superiori a quelle che erano richieste fino a non molti anni fa». Ed ecco, allora, che le aziende del settore


Macchinari auto, specie quelle di un certo calibro, si rivolgono alla società di Busto Arsizio per sperimentare, insieme, l’estrusione o la coestrusione di gomme diverse in combinazioni diverse che consentano di raggiungere il risultato voluto. È un lavoro particolarmente impegnativo per il quale la Colmec sta anche realizzando nuove macchine. E sta anche vendendo, ad alcune aziende importanti, linee pilota sulle quali fare in casa propria tutte le prove ritenute necessarie. Non meno impegnative le richieste che provengono dal fronte dell’auto elettrica. Diversi fornitori dell’industria dell’auto hanno già incominciato a portarsi avanti nello studio di tubi e guarnizioni per questo tipo di veicolo. Anche il mondo scientifico sta pensando al futuro dell’auto elettrica. Un gruppo di ricercatori del Politecnico di Torino ha sviluppato una tecnologia che consente la ricarica dell’auto durante la marcia senza dover ricorrere alle speciali colonnine con conseguente sosta prolungata (ne abbiamo parlato a pag. 107 del numero 650 della rivista).

La Colmec, dal canto suo, è pronta a scendere in campo con la sua ultraquarantennale esperienza e i suoi macchinari all’avanguardia come partner di quei trasformatori che, selezionate le mescole adatte per ottenere manufatti con determinate caratteristiche, avranno bisogno di provarle su macchinari adatti e di mettere a punto le condizioni ottimali di processo per produrre quei manufatti. «A partire dai prossimi anni – dichiara Colombo – certamente crescerà la produzione di tubi e cavi speciali per l’auto elettrica, in particolare dei cavi elettrici, non solo perché aumenterà la produzione di questo tipo di vettura, ma anche perché, verosimilmente, ne occorreranno non pochi su ogni auto e con caratteristiche ancora più restrittive rispetto a quelle di adesso per quanto riguarda, per esempio, proprietà dielettriche, antifiamma, di resistenza chimica e resistenza termica, e altre». E ha ben ragione Colombo nelle sue considerazioni sullo sviluppo dell’auto elettrica alla luce delle previsioni

di crescita di questo mercato elaborate dall’Osservatorio Autopromotec, la manifestazione biennale internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico. Secondo questo organismo, entro il 2030 i veicoli elettrici in circolazione nei principali mercati mondiali (Cina, Europa e USA) passeranno dai 2,5 milioni del 2017 (1,2 in Cina, 0,8 in Europa, 0,5 in USA) a 164,0 milioni (73,7 in Cina, 45,4 in Europa, 45,0 in USA), passando per i totali intermedi di 7,6 milioni nel 2020 e 41,2 milioni nel 2015 (v. nostro report pubblicato a pag. 60 del numero 657 della rivista). È tempo, quindi, di incominciare a prepararsi per essere pronti a soddisfare le richieste di nuovi manufatti in gomma da parte di un mercato totalmente nuovo. E la Colmec, come ci dice Colombo mostrando ammirevole lungimiranza, sta già studiando soluzioni particolari nell’ambito di un programma di investimenti per la realizzazione di importanti progetti riguardanti macchine e processi adeguati alle nuove esigenze, non più tanto futuribili. 

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DALLE AZIENDE

Investimenti e innovazioni nel segno di Industria 4.0 di Giuseppe Cantalupo

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a Comerio Ercole di Busto Arsizio, costruttore di fama mondiale di impianti completi per la mescolazione e la calandratura della gomma, ha in corso un impegnativo programma di investimenti per la realizzazione di un nuovo laboratorio sperimentale, appena avviato, per la costruzione di una nuova unità produttiva di prossima inaugurazione e per l’ampliamento della gamma mescolatori gomma con l’inserimento di un innovativo mescolatore a cilindri completamente automatizzato. Fondata nel 1885 da Ercole Comerio come costruttore di macchine per l’industria tessile, l’industria della gomma e l’industria della carta, l’azienda ha sempre saputo adeguare nel tempo la sua attività produttiva alle esigenze dei mercati come venivano man mano delineandosi negli anni del periodo post-bellico, fino ad arrivare alla configurazione attuale di produttore di macchine e impianti per la calandratura della gomma e delle materie plastiche e di macchine e impianti per l’industria dei tessuti non tessuti. Oggi la barra di comando dell’azienda è passata alla quarta e alla quinta generazione degli eredi del fondatore. Abbiamo incontrato Riccardo Comerio, quarta generazione, amministratore delegato della società, con Guglielmo Come-

Entrata del complesso industriale di Comerio Ercole a Busto Arsizio/Castellanza. 46

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Importanti novità alla Comerio Ercole nel segno di Industria 4.0 mantengono la gamma prodotti dell’azienda al passo con l’innovazione tecnologica e a un alto livello di competitività nei settori della mescolazione e della calandratura della gomma


Macchinari rio, quinta generazione, consigliere delegato, e Roberto Fassi, responsabile commerciale Italia.

Punto di propulsione L’azienda di Busto Arsizio ha sempre avuto, sin dalle sue origini, un ruolo di primo piano in quello che è un fiore all’occhiello dell’attività produttiva dell’alto milanese: l’industria metalmeccanica. Un ruolo che conserva ancora, come ci dice Riccardo Comerio, amministratore delegato della società: «La Comerio Ercole funge da baricentro e ‘motore’ di un network di 15 aziende industriali organizzate secondo una logica di filiera, che è in grado di moltiplicare la capacità realizzativa dei singoli attori, rendendo possibili progetti completi di fornitura chiavi-in-mano per tutti i brand mondiali del settore ‘rubber’; e non solo, dal momento che l’offerta aziendale è rivolta anche ai più qualificati produttori world-wide di materie plastiche e nontessuti tecnici». Nella sua attività, la società si è sempre avvalsa della collaborazione di un team di ingegneri qualificati e della disponibilità di avanzati laboratori di ricerca, «uno dei quali – sottolinea Comerio – provvisto di un simulatore di calandratura e mescolazione a due cilindri». «Siamo una realtà con circa 200 dipendenti a tempo indeterminato – continua l’amministratore delegato – ai quali destiniamo una quota importante del nostro budget sotto forma di welfare aziendale e, soprattutto, di costante aggiornamento e formazione continua sia a livello tecnico-professionale che di salute e sicurezza sul lavoro». Il cuore di ogni attività dell’azienda è rappresentato dal dipartimento tecnico e di engineering, dove lavorano circa 50 tecnici specializzati. Altrettanto elevate sono la qualifica e la preparazione specifica del team di produzione e montaggio. Sono, questi, i requisiti e i criteri di gestione ai quali Guglielmo Comerio ha sempre improntato l’organizzazione dell’azienda in generale e del lavoro in particolare, inteso come risultato positivo di un’attività di gruppo. «La coesione del nostro team e il lavoro di squadra – dichiara infatti - sono considerati da sempre punti di forza della Comerio Ercole dai quali derivano innumerevoli benefici non solo alla qualità del lavoro, ma anche, o soprattutto, alla salute delle persone e dell’ambiente. Per questo noi poniamo sempre la massima atten-

zione al rapporto di squadra, tant’è vero che nel 2019 la nostra società è stata premiata dalla Rete WHP Lombardia (WHP, Workplace Health Promotion: Promozione della Salute nei luoghi di lavoro) col riconoscimento di “azienda che promuove la salute e il benessere sul luogo di lavoro”.

Innovazione e ricerca L’innovazione tecnologica come obiettivo primario dell’attività produttiva è sempre stata la carta vincente della società, che infatti ha riservato – e riserva sempre - all’attività di ricerca e sviluppo una quota annua costante del 2-2,5% del fatturato per offrire alla clientela macchinari innovativi, di superiore qualità e competitivi. Ne è derivato lo sviluppo di una serie continua di nuove soluzioni di processo, in gran parte brevettate, «tant’è vero, – aggiunge l’amministratore delegato – che questa attività ci è stata anche riconosciuta con l’applicazione dei benefici fiscali correlati al regime del ‘patent box’ previsto dalla normativa italiana più recente». «Le risorse rivenienti da questo strumento – prosegue con una punta di compiacimento – le reinvestiamo costantemente in nuove attività di R&D volte all’aggiornamento e all’evoluzione del nostro portfolio prodotti e servizi». È il modo nel quale l’accorto management aziendale, badando a nuovi orientamenti e nuove esigenze dei mercati, ‘tiene d’occhio’ il futuro per essere pronto a confrontarsi con le sfide che ne provengono.

Sopra, Riccardo Comerio, CEO di Comerio Ercole, alla cerimonia Assogomma Awards del 2015. Sotto, impianto di calandratura gommatura cord tessile con impianto di alimentazione a caldo.

Un nuovo laboratorio sperimentale Presso il suo sito principale, l’azienda varesina ha realizzato un nuovo e innovativo laboratorio sperimentale dedicato all’attività di ricerca e sviluppo per lo studio di

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DALLE AZIENDE

nuove tecnologie e la progettazione e realizzazione di nuovi macchinari e riservato alle prove da parte dei clienti. Inaugurata lo scorso mese di marzo, la struttura rappresenta un’espansione di circa 200 metri quadrati del laboratorio già esistente e ospita una linea di calandratura completa, con una calandra a 4 cilindri, che può essere alimentata sia mediante estrusore che mediante mescolatore a cilindri. «Credo – tiene a sottolineare Comerio con comprensibile soddisfazione – che si tratti del primo laboratorio di ricerca al mondo ad essere dotato di una linea di calandratura con calandra a 4 cilindri. Normalmente, - precisa - i grossi produttori di macchinari per la lavorazione della gomma hanno laboratori con calandra a 2 cilindri». La calandra del nuovo laboratorio è dotata dei più recenti e innovativi dispositivi di controllo che la tecnologia del settore è in grado di fornire oggi: dispositivi di altissima precisione come quello di controllo micrometrico di posizione HydroGap, quello di controllo forza HydroNip e quello di controllo di laminazione HydroShot. Nel laboratorio, inoltre, sono installati un estrusore monovite e un mescolatore a cilindri dotato di dispositivo di posizionamento idraulico HydroFit, adibiti all’alimentazione della calandra. 48

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Tutti i macchinari e i dispositivi del laboratorio, infine, sono interconnessi a livello internet in conformità a quanto viene indicato come ‘IoT ready’ e nel rispetto dei criteri dettati da Industria 4.0, in modo che macchinari, meccanismi e processi siano tutti ‘smart’, come si dice oggi, ossia intelligenti, e si parlino fra loro. «L’adozione di sempre più evoluti sistemi di progettazione 3D – dichiara soddisfatto Comerio - ci ha permesso di essere nella condizione di sviluppare proposte di impianti ‘chiavi in mano’ che vanno oltre la mera fornitura del macchinario, offrendo ai nostri clienti soluzioni integrate». Nella realizzazione del nuovo laboratorio la società di Busto Arsizio ha impegnato un investimento di oltre 2 milioni di euro che le consente di occupare una posizione competitiva sul fronte delle sfide tecnologiche che in maniera sempre più impegnativa proverranno nei prossimi anni dal mondo dell’automazione industriale rappresentato da Industria 4.0.

Una nuova unità produttiva Inaugurato il nuovo laboratorio, la Comerio Ercole ha già pronto un altro evento a cui dar luogo: l’avviamento, previsto nel prossimo mese di giugno, di una nuova unità produttiva ubicata a Ca-

La sala principale di montaggio (circa 10.000 m2) con sette impianti di calandratura in montaggio. stellanza, Varese, a soli 800 metri dal sito principale della società. La nuova struttura occupa una superficie totale di 4.000 metri quadrati, con 500 riservati agli uffici e ai laboratori per test vari, e sarà dedicata esclusivamente all’allestimento di dispositivi e macchinari in chiave Industria 4.0. Un fronte, questo, sul quale l’azienda è fortemente impegnata da anni. «Sarà il complesso nel quale troverà piena applicazione la meccatronica – precisa l’amministratore delegato – in tutte le sue componenti: meccanica, elettrica, elettronica, informatica, robotica, per la realizzazione degli automatismi e azionamenti elettrici degli impianti di nostra produzione destinati, in particolare, ai comparti della mescolazione e della calandratura della gomma». Si tratta di un investimento molto importante e anche impegnativo per l’azienda non solo sul piano economico, ma anche su quello della formazione professionale ad alto livello di specializzazione prevista per l’organico che vi lavorerà. «Anche perché – aggiunge


Macchinari Recente ripresa del team di lavoro Industria 4.0 prima della consegna di un impianto speciale con calandra a cinque cilindri.

I magnifici sette

Comerio – alla gestione di questa nuova unità collaboreranno alcuni nostri partner industriali che operano con noi da oltre vent’anni e hanno voluto condividere con noi questa nuova visione di sviluppo strategico».

Non solo calandratura Oltre ad essere lo specialista di riconosciuta fama mondiale nel comparto della calandratura come produttore di macchinari ad alto contenuto tecnologico – nel quale settore impegna costanti investimenti nella ricerca e in progetti di collaborazione sviluppati con la più qualificata clientela a livello globale – la Comerio Ercole vanta un consistente passato storico e una consolidata esperienza anche nel comparto della mescolazione della gomma. In quest’area la società varesina annovera lo sviluppo della nuova serie di mescolatori interni MCC a tecnologia sia ‘tangenziale’ che ‘compenetrante’, e lo sviluppo di mescolatori aperti sempre più spinti verso le grandi dimensioni fino a 3 metri di larghezza cilindri e con prestazioni estremamente sofisticate per quanto riguarda il controllo idraulico e l’elevata precisione di posizionamento e di apertura rapida dei cilindri in caso di emergenza, con la possibilità di variarne velocità e frizione con recupero di energia.

«In questa tipologia di mescolatori, più particolarmente nella categoria dei mescolatori da laboratorio, nella quale siamo particolarmente specializzati, – precisa Roberto Fassi – abbiamo avviato, parallelamente ai lavori per la costruzione della nuova unità produttiva e del nuovo laboratorio sperimentale, un innovativo impianto di mescolazione per il quale abbiamo messo a punto il Roll Mill Matic, una nuova macchina a cilindri completamente automatica per la cui gestione non c’è assolutamente più bisogno del classico ‘mescolatorista’. Fa tutto la macchina, e da sola, garantendo la costanza e la ripetibilità del ciclo di compoundazione con controllo pressoché perfetto del gradiente di temperatura delle mescole». Ne derivano, conseguentemente, anche una dispersione ottimale degli ingredienti mescola e una riduzione dei tempi di ciclo fino al 18-20%.

Oltre che per gli eventi appena descritti, l’azienda di Busto Arsizio è in pieno fermento in questo periodo anche per la gestione di un altro evento eccezionale: la concomitanza dell’allestimento di ben 7 impianti di calandratura per gomma completi, chiavi in mano, attualmente in fase di collaudo finale prima della consegna ai clienti, ubicati principalmente in vari mercati del Nord America e dell’Estremo Oriente. «Sono macchine che rappresentano i più recenti sviluppi innovativi che abbiamo realizzato nel sistema di calandratura per la lavorazione della gomma, in particolare nella parte dedicata al controllo del laminato, per il quale abbiamo realizzato, e brevettato, diversi dispositivi speciali», sottolinea Comerio. Sono di due tipologie diverse: calandre a 3 cilindri e larghezza 3 metri per la produzione di nastri trasportatori e calandre a 4 cilindri e larghezza 1.800 mm per la produzione di fogliette di gomma di bassissimo spessore e altissima

Impianto automatizzato Roll Mill Matic 2.200 mm con gruppo di raffreddamento in continuo.

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DALLE AZIENDE

precisione oppure di laminati di gomma con tele tessili e metalliche per la produzione di semilavorati che sono i componenti base per la costruzione di pneumatici sia ‘passenger’ che ‘truck’. Abbiamo visto queste macchine in allestimento nel corso di un giro nel sito produttivo guidato da Roberto Fassi: impressionante la veduta d’insieme che forniscono. «Sono in ballo, con questi 7 impianti completi, circa 10.000 metri cubi di materiali che a giorni partiranno per la consegna ai clienti», commenta il responsabile commerciale Italia, che poi aggiunge: «Parliamo di impianto o anche di linea di calandratura e non semplicemente di calandra, perché in questo processo la calandra, anche se essenziale, non è l’unica macchina coinvolta, ma è preceduta e seguita da macchinari che svolgono funzioni molto importanti: quelli a monte (zona pre-calandra) alimentano la macchina con la gomma, che la macchina trasformerà in foglia, e col materiale che la calandra provvederà ad accoppiare con la gomma; quelli a valle (zona post-

calandra) ricevono il materiale accoppiato e lo avviano al trattamento finale successivo. Si tratta, quindi, - conclude - di una sequenza di macchine, di una ‘linea di calandratura’, appunto, che può raggiungere anche i 60-70 metri di lunghezza. In questa sequenza, la calandra è la macchina principale».

Mercati, tecnologia e innovazione La Comerio Ercole esporta dappertutto: il suo mercato è il mondo intero, come dice Comerio. Ha una fitta rete di collaboratori distribuiti ovunque e un servizio di assistenza consolidato da anni in tutte le maggiori aree geografiche del globo - Cina, India, Russia, Brasile, USA - per garantire ai clienti una risposta pronta ed efficace alle loro richieste. Importante in questa attività è l’apporto delle nuove tecnologie. L’azienda, infatti, ha avviato da tempo un nuovo centro di controllo per fornire l’assistenza ‘da remoto’ agli utilizzatori dei suoi impianti. «È un servizio che viene particolarmente apprezzato dalla no-

stra clientela – tiene a sottolineare con soddisfazione l’amministratore delegato - e sul quale stiamo ancora investendo. Tutto questo, in aggiunta alla recente apertura del centro di formazione Industria 4.0, dove gli operatori di nostri clienti possono ricevere le prime istruzioni per la conduzione di un impianto per la lavorazione della gomma». «In questa fase di acquisizione di competenze – prosegue Comerio – avranno anche la possibilità di utilizzare strumenti di ‘realtà aumentata’ per la cui messa a punto abbiamo profuso un impegno ingegneristico non indifferente, a prescindere dal solo investimento economico». È un’ulteriore nota di distinzione che evidenzia il ruolo fondamentale che nella Comerio Ercole svolge la simbiosi di tecnologia e innovazione e pone, altresì, l’accento sull’attenzione che il management aziendale dedica alla formazione degli operatori di impianti come elemento di primaria importanza non solo sul piano tecnico, ma anche su quello della sicurezza. 

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Macchinari


NORMATIVE

Nuove norme europee in materia di sicurezza sul lavoro di Beatrice Garlanda

L’UNIONE EUROPEA HA ISTITUITO UNA NUOVA AGENZIA PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO (EU-OSHA) E HA INTEGRATO LA GIÀ RICCA NORMATIVA SULL’ESPOSIZIONE DEI LAVORATORI AD AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI. VEDIAMO NEL DETTAGLIO LE NOVITÀ

L

a Gazzetta UE del 31 gennaio 2019 pubblica due provvedimenti in materia di protezione dei lavoratori. Il primo è il regolamento (UE) 2019/126 del Parlamento Europeo e del Consiglio che istituisce l’Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro (EU-OSHA) e che abroga il regolamento (CE) n.2062/94 del Consiglio. Il secondo è la direttiva (UE) 2019/130 che «modifica la direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni durante il lavoro». Vediamone gli aspetti salienti

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019

Il regolamento (UE) 2019/126 Che cos’è l’OSHA? Sulla scia della direttiva quadro 89/391/ CEE che poneva principi comuni in materia di salute e sicurezza sul lavoro e focalizzava l’attenzione sulla valutazione dei rischi, è stata fondata con il regolamento (CE )2062/94, con il compito di contribuire al miglioramento dell’ambiente di lavoro, l’Agenzia EU-OSHA con sede a Bilbao. Si fa presente che OSHA è l’acronimo di “Occupational Safety and Health Administration”. Nei 25 anni che sono trascorsi, sono intervenuti numerosi cambiamenti sia nella UE in generale sia nel mondo del lavoro che hanno comportato sostanziali modiche al regolamento del ’94. Si è ritenuto, quindi, opportuno abrogarlo e sostituirlo con il regolamento (UE) 2019/126.


Lavoro e salute Le norme contenute in quest’ultimo sono definite tenendo conto della seguente struttura tripartita: • UE OSHA, • Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound) • Centro europeo per lo sviluppo e la formazione professionale (Cedefop) Tutti i tre soggetti sopra citati si occupano di questioni inerenti il lavoro. Si rende perciò necessario uno stretto coordinamento tra di essi, migliorandone le sinergie.

 Obiettivi del regolamento L’Agenzia EU-OSHA opera sotto forma di agenzia dell’Unione, con lo scopo di fornire agli organismi dell’Unione, agli Stati membri, alle parti sociali e agli altri soggetti interessati alla materia della salute e della sicurezza sul lavoro sia informazioni tecniche, scientifiche ed economiche sia competenze tecniche utili in tale settore, al fine di migliorare l’ambiente di lavoro, con particolare riferimento alla salute e sicurezza dei lavoratori. Per raggiungere gli obiettivi di cui sopra, l’EU-OSHA svolge, ferma restando la responsabilità degli Stati membri, molteplici compiti che sono stati aggiornati rispetto a quanto previsto dal regolamento base. Ne ricordiamo alcuni. Innanzitutto raccoglie e analizza le informazioni tecniche, scientifiche e economiche in materia di salute e sicurezza sul lavoro per individuare i rischi e le buone pratiche, fornire i dati necessari per le priorità e i programmi dell’Unione e diffondere le informazioni alle diverse parti interessate. Inoltre, raccoglie e analizza informazioni sulla ricerca relativa alla salute e sicurezza sul lavoro e ne diffonde i risultati Promuove e sostiene la cooperazione e lo scambio in materia di informazioni e esperienza tra gli Stati membri, compresa l’informazione sui programmi di formazione. Organizza conferenze e seminari nonché scambi di competenze tecniche tra gli Stati membri. L’Agenzia fornisce alle istituzioni, agli organismi dell’Unione e agli Stati membri le informazioni disponibili e le competenze tecniche necessarie per mettere a punto politiche adeguate a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. In particolare fornisce alla Commissione le informazioni ad essa necessarie per preparare le misure legislative ed altre misure in materia di tutela dei lavoratori stessi. Offre forum di incontro per lo scambio di esperienze e di informazioni tra governi, parti sociali e altre parti interessate a livello nazionale. Inoltre raccoglie e mette a disposizione le informazioni relative alle questioni di sicurezza e salute sul lavoro che provengono da Stati terzi o organizzazioni internazionali o sono ad essi destinate Contribuisce anche allo sviluppo di strategie dell’Unione e programmi d’azione in materia, fatte salve le competenze della Commissione Fornisce informazioni su metodi e strumenti destinati a realizzare attività preventive, individua buone pratiche e promuove azioni preventive, con particolare attenzione ai problemi specifici delle piccole e medie imprese.

Svolge, infine, attività di sensibilizzazione e comunicazione e realizza campagne in materia di salute e sicurezza sul lavoro. L’UE-OSHA assicura che le informazioni diffuse e gli strumenti che mette a disposizione siano di facile comprensione per l’utente finale. A tal fine coopera con autorità e istituzioni nazionali

 Struttura amministrativa e di gestione La struttura amministrative e gestionale dell’UE-OSHA è articolata nel modo seguente: un consiglio di amministrazione, un comitato esecutivo, un direttore esecutivo e una rete che comprende i principali componenti delle reti nazionali di informazione Il Consiglio di amministrazione si compone di: a) un membro in rappresentanza del governo di ciascun Stato membro; b) un membro in rappresentanza delle organizzazioni dei datori di lavoro per ciascun Stato membro; c) un membro in rappresentanza delle organizzazioni dei lavoratori per ciascun Stato membro; d) tre membri in rappresentanza della Commissione; e) un esperto indipendente nominato dal Parlamento europeo, senza diritto di voto; L’art.4 del regolamento (UE) 2019/126 stabilisce i criteri di nomina dei membri di cui sopra. Ciascun membro del consiglio di amministrazione ha un supplente che lo sostituisce in caso di assenza. Il mandato dei membri titolari e supplenti è di quattro anni, rinnovabili. Alla scadenza del loro mandato o in caso di dimissioni, i membri e i supplenti restano in carica fino all’eventuale rinnovo del loro mandato o alla loro sostituzione. Sempre ai sensi dell’art.4, nel Consiglio di amministrazione sono istituiti tre gruppi: uno composto dai rappresentanti dei governi, uno composto dalle organizzazioni dei datori di lavoro ed il terzo composto dalle organizzazioni dei lavoratori. Ogni gruppo designa un coordinatore per implementare l’efficienza delle deliberazioni all’interno dei gruppi e tra di essi. Il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione è ricoperto a rotazione dai rappresentanti dei tre gruppi di interesse (governi, datori d lavoro e lavoratori) Il consliglio di amministrazione fornisce gli orientamenti strategici dell’UE-OSHA e poi adotta i seguenti documenti fondamentali: annualmente il documento di programmazione dell’UE-OSHA, contenente il programma di lavoro pluriennale dell’Agenzia ed il suo programma di lavoro annuale per l’anno successivo; il bilancio annuale UE-OSHA; la relazione annuale consolidata delle attività con una valutazione sulle attività. La relazione annuale di attività consolidata è pubblica. Tra le altre funzioni che fanno capo al consiglio di amministrazione c’è anche l’adozione di norme di prevenzione e gestione dei conflitti di interessi in relazione ai suoi membri e agli esperti indipendenti, agli esperti distaccati e altro personale non assunto dall’UE-OSHA. Inoltre adotta il proprio regolamento interno ed il regolamento interno del comitato esecutivo. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019

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NORMATIVE

Nomina il direttore esecutivo e, se del caso, ne proroga il mandato o lo rimuove dall’incarico. Infine, autorizza la conclusione di accordi di cooperazione con le autorità competenti dei paesi terzi e con le organizzazioni internazionali. L’elenco di cui sopra non è esaustivo. Per le ulteriori funzioni ricoperte dal Consiglio rimandiamo alla lettura dell’art.5 del regolamento UE 2019/126

 Programmazione pluriennale e annuale Ogni anno il direttore esecutivo dell’Agenzia redige una bozza di documento di programmazione contenente sia una programmazione pluriennale sia il programma di lavoro annuale. Il direttore esecutivo presenta la bozza del documento al consiglio di amministrazione. Previa approvazione di quest’ultimo, la bozza è trasmessa alla Commissione, al Parlamento europeo e al Consiglio entro il 31 gennaio di ogni anno. Il documento di programmazione è definitivo dopo l’approvazione del bilancio generale dell’Unione. Il programma di lavoro pluriennale concerne la programmazione strategica generale, compresi gli obiettivi e i risultati attesi, includendo una strategia per le relazioni con i paesi terzi e le organizzazioni internazionali. Il programma di lavoro annuale, che deve essere coerente con quello pluriennale, comprende gli obiettivi dettagliati e i risultati attesi, una descrizione delle azioni da finanziare, una descrizione delle risorse finanziarie e umane per ogni attività e le possibili azioni per le relazioni con paesi terzi e le organizzazioni internazionali. Il consiglio di amministrazione si riunisce una volta all’anno. Si riunisce inoltre su istanza del presidente, su richiesta della Commissione o su richiesta di almeno un terzo dei suoi membri. Il consiglio può invitare alle sue riunioni, in veste di osservatore, qualsiasi persona il cui parere possa essere rilevante.

 Comitato esecutivo e direttore esecutivo Il consiglio di amministrazione è assistito da un comitato esecutivo, composto dal presidente del consiglio di amministrazione, dai tre vicepresidenti e dai coordinatori dei tre gruppi di cui all’art.4 del regolamento in esame. Si riunisce tre volte l’anno. Si riunisce inoltre su istanza del presidente o su richiesta dei suoi membri. La funzione del comitato è quella di supervisionare l’elaborazione e l’attuazione delle decisioni del consiglio di amministrazione. Il direttore esecutivo è il rappresentante legale dell’Agenzia. È responsabile della gestione secondo la direzione strategica stabilita dal consiglio di amministrazione e ad esso risponde. Ha un mandato di cinque anni, rinnovabile una volta.

 Rete e rapporti con l’Italia L’UE-OSHA, inoltre, crea una rete comprendente: i principali componenti delle reti nazionali di informazione, comprese le 54

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019

organizzazioni nazionali dei datori di lavoro e dei lavoratori e i “focal points” nazionali (in Italia l’INAIL). Gli Stati membri informano regolarmente l’UE-OSHA dei principali elementi delle loro reti nazionali di informazione. Le autorità nazionali o un’istituzione nazionale designata dallo Stato membro come “focal point” nazionale coordinano e trasmettono le informazioni ,a livello nazionale, destinate all’UE-OSHA. Ciò avviene nell’ambito di un’intesa tra ciascun “focal point” e l’UE-OSHA Le autorità nazionali o l’istituzione nazionale consultano le associazioni nazionali dei datori di lavoro e dei lavoratori, tenendo conto della loro opinione.

 Bilancio Ai sensi dell’art.13 del regolamento in oggetto, tutte le entrate e le spese dell’UE-OSHA devono essere iscritte nel bilancio dell’UE-OSHA. L’esercizio finanziario corrisponde all’anno civile. Il bilancio deve risultare in pareggio. Fatte salve altre risorse, le entrate comprendono un contributo dell’Unione iscritto al bilancio generale dell’Unione; eventuali contributi finanziari volontari degli Stati membri; i diritti percepiti per pubblicazioni o altri servizi forniti dall’UE-OSHA; eventuali contributi dei paesi terzi che partecipano ai lavori dell’UE-OSHA. Le spese comprendono le retribuzioni del personale, le spese amministrative e di infrastrutture e le spese operative. Gli articoli seguenti dettano disposizioni in merito alla stesura del bilancio e alla sua esecuzione, nonché alla rendicontazione finanziaria e alle regole finanziarie. I capi V, VI e VII del regolamento riguardano rispettivamente il personale, le disposizioni generali e quelle transitorie. Su questi si invita alla lettura del testo originale Il regolamento è entrato in vigore il 20 febbraio 2019

 La direttiva (UE) 2019/130 La direttiva (UE) 2019/130 inserisce nella direttiva 2004/37/ CE, sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti dall’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni, l’art.13-bis, in base al quale gli accordi tra le parti sociali eventualmente conclusi nell’ambito della direttiva in oggetto sono elencati nel sito web dell’UE-OSHA. Ai sensi dello stesso articolo, è modificato l’allegato 1 della direttiva del 2004 che elenca sostanze, miscele o procedimenti cancerogeni. In particolare a tale allegato sono aggiunti i seguenti punti: • lavori comportanti penetrazione cutanea degli oli minerali precedentemente usati nei motori a combustione interna per lubrificare e raffreddare le parti mobili all’interno del motore; • lavori comportanti esposizione alle emissioni di gas di scarico dei motori diesel. Inoltre l’allegato III è sostituito come riportato nella tabella. La nuova direttiva è entrata in vigore il 20 febbraio 2019.


Lavoro e salute Valori limite di esposizione professionale Nome agente

Polveri di legno duro

Composti di cromo VI definiti cancerogeni ai sensi dell’art.2, lettera a), punto 1) della direttiva 2004/37/CE (come cromo)

Fibre ceramiche refrattarie definite cancerogene ai sensi dell’articolo 2, lettera a), punto 1) della direttiva 2004/37/CE Polvere di silice cristallina respirabile Benzene Cloruro di vinile monomero Ossido di etilene 1,2-Epossipropano Tricloroetilene Acrillamide 2-Nitropropano o-Toluidina 4,4’-Metilen- dianilina Epicloridrina Etilene dibromuro 1,3-Butadiene Etilene dicloruro Idrazina Bromoetilene

Enmissioni di gas di scarico dei motori diesel

N.CE (1)

N.CAS (2)

-

-

Valori limite

Osservazioni

8 ore Breve durata (4) (3) mg/m3 ppm f/ml mg/m3 ppm f/ml (5) (6) (7) (5) (6) (7) 2 (8)

-

-

-

-

-

-

Valori limite: 3 3 mg/m fino al 17 gennaio 2023 Valore limite: 0,010 mg/m3 fino al 17 gennaio 2025. Valore limite: 3 0,025 mg/m per i procedimenti di saldatura o taglio al plasma o analoghi procedimenti di lavorazione che producono fumi fino al 17 gennaio 2025

-

-

0,005

-

-

-

-

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-

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0,3

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-

-

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0,1 (9)

-

-

-

-

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-

200-753-7

71-43-2

3,25

1

-

-

-

-

Pelle (10)

200-831-0

75-01-4

2,6

1

-

-

-

-

-

200-849-9 200-879-2 201-167-4 201-173-7 201-209-1 202-429-0 202-974-4 203-439-8 203-444-5 203-450-8 203-458-1 206-114-9 209-800-6

75-21-8 75-56-9 79-01-6 79-06-1 79-46-9 95-53-4 101-77-9 106-89-8 106-93-4 106-99-0 107-06-2 302-01-2 593-60-2

1,8 2,4 54,7 0,1 18 0,5 0,08 1,9 0,8 2,2 8,2 0,013 4,4

1 1 10 5 0,1 0,1 1 2 0,01 1

-

164,1 -

30 --

-

Pelle (10) Pelle (10) Pelle (10) Pelle (10) Pelle (10) Pelle (10) Pelle (10) Pelle (10) Pelle (10) -

0,05 (*1)

Misure transitorie

Il valore limite si aplica a decorrere dal 21 febbraio 2023. Per le attività minerarie sotterranee e la costruzione di gallerie,il valore limite si applica a decorrere dal 21 febbraio 2026.

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Lavoro e salute

NORMATIVE

Nome agente

Miscele di idrocarburi policiclici aromatici, in particolare quelli contenenti benzo [a]pirene, definite cancerogene ai sensi della direttiva 2004/37/CE Oli minerali precedente- mente usati nei motori a combustione interna e lubrificare e raffreddare le parti mobili all’interno del motore

N.CE (1)

N.CAS (2)

Valori limite

Osservazioni

Misure transitorie

8 ore Breve durata (4) (3) mg/m3 ppm f/ml mg/m3 ppm f/ml (5) (6) (7) (5) (6) (7)

Pelle (10)

Pelle (10)

Allegato III direttiva 2004/37/CE

Legenda: (1) N. CE: è il numero ufficiale della sostanza all’interno della UE, come definito dall’allegato VI, parte 1, del regolamento 1272/2008 (2) N. CAS: numero di registrazione CAS (Chemical Abstarct Service) (3) Misurato o calcolato in relazione ad un periodo di riferimento di 8 ore (4) Limite per esposizione di breve durata (STEL). Valore limite al di sopra del quale l’esposizione dovrebbe essere evitata e che si riferisce ad un periodo di 15 minuti salvo indicazione contraria (5) mg/m3: milligrammi per metro cubo d’aria a 20°C e 101,3kPa (corrispondente alla pressione di 760 mm di mercurio) (6) ppm: parti per milione per volume d’aria (ml/m3) (7) f/ml: fibre per millilitro (8) frazione inalabile: se le polveri di legno duro sono mischiate con altre polveri di legno presenti nelle miscele in questione (9) frazione inalabile (10) contribuisce in modo significativo all’esposizione totale attraverso la via di assorbimento cutanea (*) misurato sotto forma di carbonio elementare

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NEWS Il distretto della gomma del Sebino si conferma il più performante in Italia

L’

undicesimo rapporto annuale sull’evoluzione economica e finanziaria delle imprese distrettuali, condotto ogni anno dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, ha confermato un risultato che si ripete da anni. Quello del Sebino, dedicato alla trasformazione della gomma, è il distretto industriale più performante d’Italia. Lo studio è stato presentato lo scorso marzo a Milano e assegna alla Rubber Valley un indice di performance e di crescita della redditività di 85/100, ben al di sopra del secondo classificato, il distretto della pelletteria e delle calzature di Firenze (77,9/100) e del terzo, il distretto dei dolci di Alba e Cuneo (76,5/100). «Il rapporto», ha spiegato il Chief Economist di Intesa Sanpaolo Gregorio De Felice, «analizza i bilanci aziendali degli anni 2008/2017 di quasi 20 mila imprese appartenenti a 156 distretti industriali e di oltre 62 mile imprese non distrettuali attive negli stessi settori di specializzazione. L’analisi si sofferma, inoltre, sui cambiamenti strutturali che stanno interessando il tessuto produttivo distrettuale». Nel 2017 i distretti hanno proseguito una decisa crescita di fatturato (+4,3%) superiore alle aziende non distrettuali che, nell’arco di un decennio, sono cresciute del 5% in meno. Anche nel 2018 il fatturato è lievitato, ma di meno (+3,4%) a causa della brusca frenata del ciclo economico nel secondo semestre. Anche la produttività è più elevata nelle aree distrettuali rispetto alle aziende esterne, di ben il 10% in più. In generale i distretti più performanti sono concentrati nel Nord-Est e nel Nord-Ovest, che insieme ospitano 16 dei primi 20, mentre i settori più rappresentanti sono

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quello della metalmeccanica (12 distretti) e dell’agroalimentare. I distretti, secondo il rapporto, hanno anche il vantaggio di costituire un solido punto di riferimento per le imprese piccole, soprattutto nel fatto di agevolare l’innovazione e l’internazionalizzazione per effetto di una migliore circolazione del sapere e delle competenze, oltre che per uno spirito di emulazione. La vicinanza, per esempio, favorisce l’adozione di tecnologie 4.0 e attiva una forma di competizione che si traduce in crescita per le imprese. Il vantaggio della concentrazione in un territorio è rappresentato anche dal fatto di facilitare lo sviluppo di filiere integrate e si sta allargando a settori meno tradizionali, come quello della cosmetica in Lombardia o della componentistica auto nel Torinese e nel Bresciano. La presenza nei distretti, si legge inoltre nello studio, ha contribuito a rafforzare e rendere più solide le imprese: «La maggiore diffusione di strategie immateriali nei distretti, insieme anche alla presenza di conoscenza tacita e saper fare diffuso, spiegano il livello e l’evoluzione migliore della produttività nei distretti rispetto alle aree non distrettuali. Ne ha beneficiato l’andamento della redditività industriale che tuttavia non è ancora tornata sui valori toccati nel 2008. Al contempo, però, in un contesto di tassi di interesse storicamente bassi, nei distretti nel periodo 2008-17 si è assistito a un rafforzamento significativo della redditività complessiva (misurata dal ROE). Ne ha beneficiato anche il grado di patrimonializzazione delle imprese distrettuali che si è rafforzato in tutte le classi dimensionali, grazie anche alla presenza di un contesto fiscale favorevole».


Taccuino

Gibitre Instruments dopo la sua prima partecipazione al Tire Technology Expo

D

al 5 al 7 marzo scorsi si è svolta ad Hannover la diciannovesima edizione della Tire Technology Expo, considerata la più importante fiera dedicata al mondo del pneumatico riguardo a progettazione, sviluppo e produzione. Nei tre padiglioni espositivi sono stati presentati macchinari di produzione, sistemi per componenti, cuscinetti autolubrificanti, apparecchiature di prova, tecnologia di mescolazione della gomma, calandre, gomme sintetiche e altro ancora. Affiancata da un fitto programma di conferenze, tenute da specialisti del settore, l’edizione di quest’anno ha registrato un nuovo record di espositori (319), delegati, relatori (180) e visitatori (più di 5.600), confermandosi in tal modo come l’avvenimento irrinunciabile per tutti gli operatori dell’industria del pneumatico. Alla fiera ha partecipato per la prima volta la Gibitre Instruments di Bergamo, che

ha presentato alcune delle sue numerose apparecchiature, tra cui il reometro Rheocheck MD-Drive e il nuovo flessometro De Mattia in versione sperimentale. Questo innovativo flessometro dispone di una

Lo stand di Gibitre Instruments all’ultima edizione del Tire Technology Expo di Hannover.

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NEWS

videocamera all’interno della camera di prova che, oltre ad evitare la necessità di fermare l’apparecchiatura per il periodico controllo delle cricche, aumenta la frequenza di registrazione all’insorgere delle cricche e memorizza tutti i dettagli dello svolgimento dell’intera prova. La versione definitiva di questo flessometro sarà presentata al K 2019 di Düsseldorf. «La fiera è stata per noi molto interessante – ha commenta Mauro Belloni - perché ci permesso di focalizzare la nostra proposta commerciale verso un target di clienti, i produttori di pneumatici, che rappresenta una fetta molto importante dell’industria della gomma. Forniamo da anni alcuni tra i principali produttori di pneumatici e grazie alla loro spinta abbiamo deciso di potenziare la nostra presenza nel settore». L’evento, ha proseguito Belloni, «ha caratteristiche diverse rispetto ad altre fiere di settore: il numero di contatti è notevolmente inferiore ma nella maggior parte dei casi Tire Technology coinvolge persone di alto livello, anche per quanto riguar-

da i tecnici, la maggior parte delle quali non partecipa ad altri eventi dell’industria della gomma. Il confronto con i visitatori è stato stimolante, perché molti di loro hanno una conoscenza profonda del pneumatico e delle necessità di controllo ed incontrare persone competenti è sem-

pre motivo di soddisfazione». Un’altra caratteristica interessante del mondo dei pneumaticisti è la forte interazione tra i tecnici dei laboratori di uno stesso gruppo. «Questo fa sì – ha detto Belloni – che argomenti discussi durante un incontro vengano riportati ai colleghi di altri stabilimenti sviluppando le possibilità di ulteriori contatti ed approfondimenti nell’ambito della stessa società. Occorre poi considerare che la Tire Technology è una fiera molto utile anche per i produttori di materie prime, polimeri, cariche e additivi, che infatti hanno partecipato numerosi a questa edizione. Parteciperemo ancora all’evento , ed abbiamo già prenotato uno stand in una posizione migliore, per l’edizione del 2020, che costituirà tra l’altro l’anniversario dei primi vent’anni anni di vita della fiera».

Amaplast promuove l’industria italiana nelle fiere del mondo

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ono diverse le iniziative promozionali programmate da Amaplast per i prossimi mesi a favore dell’industria italiana delle macchine per plastica e gomma. Si tratta in particolare di iniziative di supporto alla partecipazione a fiere che, pur prevalentemente orientate al mondo della plastica, offrono anche opportunitа interessanti per le aziende della gomma. Dopo aver annunciato le date della mostra PLAST (Milano, 4-7 maggio 2021, nuovamente nell’ambito di The Innovation Alliance), l’associazione si prepara ad accompagnare numerose aziende a importanti manifestazioni di riferimen-


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I fondi raccolti sosterranno la campagna #fattiGRANDE che ha l’obiettivo di contrastare la povertà educativa in Italia attraverso lo sviluppo di servizi alla prima infanzia altamente inclusivi e accessibili anche a famiglie con difficoltà economiche. www.missionbambini.org Con la straordinaria partecipazione di Ellen Hidding. Biglietti: Gallerie 10 euro / Platea 15 euro (prevendita esclusa) Informazioni e prenotazioni: Aragorn tel. 02 465.467.467 (lu/ve ore 10/13 e 14/17), Amici del Loggione del Teatro alla Scala tel. 02 806.806.12, via S.Pellico 6 Milano (lu/sa ore 16/19.30) Altre prevendite www.vivaticket.it – www.ticketone.it Con il contributo di:


NEWS to, coordinando le collettive nazionali a: Plastico Brasil (San Paolo, 25-29 marzo); Plastimagen (Cittа del Messico, 2-5 aprile), dove и anche previsto anche un seminario tecnologico itinerante (Monterrey, Puebla, Cittа del Messico) sull’applicazione del paradigma “Industria 4.0” in una fabbrica di stampaggio a iniezione; Chinaplas (Canton, 21-24 maggio). Inoltre, Amaplast parteciperа con uno stand informativo a: PlastPrintPack fiera che si tiene sia in Nigeria (Lagos, 26-28 marzo) che in Etiopia (Addis Abeba, 9-11 maggio), e a Plastpol (Kielce, 28-31 maggio). Parallelamente, l’associazione e le aziende hanno giа iniziato a concentrarsi sul principale appuntamento mondiale del settore, il K di Düsseldorf (16-23 ottobre), che vedrа la presenza di quasi 400 espositori italiani, di cui oltre 300 costruttori di macchine e attrezzature; la partecipazione del nostro paese alla fiera sarа seconda solo a quella dei padroni di casa.

Manifattura additiva e scolpitura laser le novità di GF Machining Solutions per il settore pneumatici

L

a Tire Technology Expo di Hannover, che si è tenuta dal 5 al 7 marzo scorsi, è la fiera di riferimento per l’industria del pneumatico e un palcoscenico in cui le aziende del settore presentano sempre importanti novità tecnologiche. Dal canto suo il gruppo internazionale GF Machining Solutions ha presentato soluzioni innovative che impiegano la manifattu-

Le novità di UTH alla prossima edizione di Chinaplas

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ra additiva e l’incisione laser per scolpire i battistrada. Per quanto riguarda la manifattura additiva sono state presentate soluzioni per produrre impronte 2D e 3D per l’incisione delle lamelle, le piccole fessure scolpite nei battistrada che migliorano la stabilità dei pneumatici. La tecnologia di scolpitura laser messa a punto da GF Machining Solutions invece consente, attraverso un processo digitale al 100%, di disegnare e progettare texture del battistrada innovative e identificative dei marchi (foto sopra): uno strumento che consente ai progettisti di essere creativi, innovativi e liberi nella progettazione. La tecnologia laser consente anche ai produttori di applicare la texture desiderata sugli stampi all’interno del sito produttivo, senza ricorrere a fornitori esterni, velocizzando quindi i tempi di sviluppo e di introduzione sul mercato.

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019

TH presenterà alla 33esima edizione del Chinaplas, che si svolgerà a Guangzhou dal 21 al 24 maggio, le sue ultime novità nel settore, dai sistemi di filtratura delle mescole di gomma con maglie ad alto numero di mesh agli estrusori pompa roll-ex capaci di garantire alta produttività e alta convenienza economica, dal TRP Reworker System – la macchina plastificatrice a due cilindri che consente di rilavorare la gomma generata durante la produzione dei pneumatici – al sistema di dosaggio dei polimeri, dai sistemi di filtratura della gomma fluorurata alla tecnologia roll-ex MDSE basata su estrusori bivite conici per la compoundazione della gomma siliconica. Tutte soluzioni che assicurano prestazioni precise con un trattamento non aggressivo del polimero. Gli estrusori pompa roll-ex di UTH (nella foto sotto il modello roll-ex 220 TRF) arrivano a garantire una produttività fino a 10.000 kg/h e sono considerati il benchmark a livello mondo nel settore della filtratura dei compound di gomma con filtri a maglie sottili. Abbinati, inoltre, a seconda delle applicazioni, con alimentatori compatti a due cilindri o con alimentatori bivite conici, possono essere integrati senza alcun problema, grazie alla loro struttura modulare, in qualunque linea di mescolazione e filtratura. Queste possibilità offerte dalla tecnologia UTH sono il risultato di oltre trent’anni di sviluppi di soluzioni studiate dal costruttore tedesco per soddisfare specifiche esigenze della clientela e per realizzare macchine speciali per l’industria della gomma e del silicone.


Calendario

FIERE DI TUTTO IL MONDO - 2018/2019 9-11 aprile

Qingdao, Cina

CTF - China International Tyre and Wheel

www.chinaexhibition.com

23-26 aprile

Mosca, Russia

Tires & Rubber Expo

www.rubber-expo.ru

15-19 aprile

Musqat, Oman

Omanplast

www.omanplast.net

13-16 maggio

Seattle, USA

IISRP - 60th Annual General Meeting

www.iisrp.com

15-17 maggio

Guangrao, Cina

ChinaGRTAE - Rubber, Tire and Auto Accessories exhibition

www.grtirexpo.com

21-24 maggio

Guangzhou, Cina

Chinaplas 2019

chinaplasonline.com

28-30 maggio

Parma, Italia

SPS IPC Drives Italia 2019

spsitalia.it

28-31 maggio

Kielce, Polonia

Plastopol - Plastics and Rubber Processing

targikielce.pl

24-26 giugno

Panama City, Panama

Latin American & Caribbean www.latintyreexpo.com Tyre Expo

26-28 giugno

Ho Chi Minh City, Vietnam

Rubber & Tire Vietnam 2019 www.rubber-tyre.com.vn

19-21 agosto

Shanghai, Cina

Citexpo - China International Tire Expo 2019

3-5 settembre

Londra, Regno Unito

IRC, International Rubber Conference

www.citexpo.com.cn

www.iom3.org

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA aprile 2019

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gli inserzionisti

Gli inserzionisti di questo numero

INCHIESTA MACCHINE DATI DI MERCATO AMAPLAST PROTEZIONE INTELLETTUALE

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA

MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • aprile 2019 - numero 3

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Parker HannifinItaly Italy s.r.l. s.r.l. Parker Hannifin Tecno Compounds Tecno Compounds

Rubber Compounds

Rubber a suitableCompounds solution for every challenge a suitable solution for every challenge

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In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

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ARAGORN 61 BONARDI STAMPI 14 COMET 5 CROMATURA CRISTOFORETTI 27 DER-GOM 29 DP GOMMA 22 ELASTOMERS UNION III COP. ENGEL ITALIA 57 G3 59 GRID INFORMATION TECHNOLOGY 60

IMG 23 IN4TEK 7 INTERSEALS 35 ITAPROCHIM 50 LTE 37 MAAG 13 MESGO 1 MESSE FRANKFURT - SPS 51 NCN TECHNOLOGY 24 PARKER I COP. PEZZATO II COP.

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Sales:

Sales:

Plant:

Parker Hannifin Italy Srl Via Privata Archimede 1 20094 Corsico (MI) – Italy Tel. +39 02 45 19 24 46 Fax +39 02 36 26 96 19 www.parker.com

Parker Tecno Compounds Via Toscana, 6/8 27010 Siziano (PV) Tel +39 0382 67 82 266 Fax +39 0382 67 82 222 www.parker.com/tecnocompounds

Plant:

aerospace climate control electromechanical filtration fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding

Parker Hannifin Italy Srl Via Privata Archimede 1 20094 Corsico (MI) – Italy Tel. +39 02 45 19 24 46 Fax +39 02 36 26 96 19 www.parker.com

Parker Tecno Compounds Via Toscana, 6/8 27010 Siziano (PV) Tel +39 0382 67 82 266 Fax +39 0382 67 82 222 www.parker.com/tecnocompounds

aerospace climate control electromechanical filtration fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding

PRESMA 15 PUMATECH 64 RPM IV COP. RTECH ENGINEERING 39 S.INT.A 3 ZUMBACH ELECTRONIC 45




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