SPECIALE MESCOLAZIONE INDUSTRIA 4.0 GLI ODORI DELLA GOMMA
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA
MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • maggio 2019 - numero 4
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SOMMARIO
MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
ANNO 62 MAGGIO N. 4
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA www.industriagomma.it Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati
ABBIAMO LETTO
10 RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA PROTAGONISTI
16 LA GOMMA E LE SFIDE DI INDUSTRIA 4.0
Mario Maggiani, direttore di Amaplast, risponde sul nuovo schema di incentivi delinato dalla modifica al piano Industria 4.0 introdotta con l'ultima Legge di Bilancio. E poi parla dell'importanza per le imprese del settore gomma plastica di perseguire un percorso mirato alla digitalizzazione, per assicurare competitività nel mercato globale.
Progetto e Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Pubblicitario Francesca Gerbino - francesca.gerbino@edifis.it Stampa Centro Stampa Digitalprint S.r.l. Rimini (RN) Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00
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18 DUE RUOTE DEGLI ODORI PER RIDURRE L’IMPATTO SULL'AMBIENTE
Anche se non sono nocive, come è stato ampiamente dimostrato dalla ricerca scientifica, le emissioni odorose prodotte dalla gomma, sia quando è stoccata sia durante i processi di trasformazione, possono essere fastidiose e non sempre sono tollerate dalle comunità locali. Uno studio di un’università australiana ha messo a punto due "ruote degli odori", simili a quelle usate nel settore food e vinicolo, che consentono a un naso allenato di abbinare un determinato sentore alle sostanze che lo determinano, facilitando l’adozione di contromisure per ridurne l’impatto
Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00 Amministrazione amministrazione@edifis.it
Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi del Reg.EU 679/2016 l'Editore garantisce la massima riservatezza nell'utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi dell'art. 15 il ricevente ha facoltà di esercitare i suoi diritti fra cui la cancellazione mediante comunicazione scritta a EDIFIS Spa - Viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano (o ai riferimenti sotto trascritti), luogo della custodia della banca dati medesima.
L’Industria della Gomma una rivista edita da:
Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it
ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA maggio 2019
FOCUS MESCOLAZIONE E MACCHINE SPECIALI
23 LA TECNOLOGIA È IL DRIVER
DEL CAMBIAMENTO
Soltanto con un elevato contenuto tecnologico dei processi e dei macchinari sarà possibile, per le imprese italiane del settore gomma, mantenere un’elevata competitività sui mercati internazionali. Ne sono convinti i principali produttori nazionali di macchine per la mescolazione e di calandre, che hanno notato una crescita degli investimenti da parte delle nostre imprese, spinta in parte dallo schema di incentivi di Impresa 4.0 ma determinati anche dalla consapevolezza che la spinta all’innovazione è indispensabile per distinguersi. Colmec Color Service Comerio Ercole G3 Pomini Rubber & Plastics - HF Mixing Group
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SOMMARIO
ANNO 62 MAGGIO N. 4
DALLE AZIENDE
34 IL CONTROLLO DELL’EMISSIONE DI ODORI NELL’ABITACOLO DELL’AUTO
Il problema della sensibilità agli odori emessi dai materiali dei componenti degli interni dell’abitacolo dell’auto è dibattuto sin dai primi anni Ottanta. Alcuni anni fa il gruppo tedesco Kraiburg TPE ha avviato uno studio per acquisire una approfondita conoscenza del fenomeno e dei fattori che ne provocano l’insorgenza. Ne presentiamo qui un compendio
42 L’AUTOMAZIONE E I SUOI NUOVI TREND A FIERE DI PARMA
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Dal 28 al 30 maggio il complesso fieristico di Parma ospita la nona edizione di SPS IPC Drives Italia, la fiera organizzata da Messe Frankfurt Italia che quest’anno accoglie 800 espositori suddivisi tra 6 padiglioni. Tra i temi principali quello della robotica e dell’automazione, con spazi e iniziative dedicati
NORMATIVE
44 I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Un nuovo decreto legislativo accoglie in Italia la normativa europea sui dispositivi di protezione individuale, introducendo sostanziali novità rispetto alla vecchia disciplina di riferimento. Parliamo di tutti i dispositivi indossabili o esterni che concorrono alla sicurezza personale dei lavoratori. La norma definisce i loro requisiti di sicurezza, le procedure di certificazione e un’ampia gamma di sanzioni a carico dei produttori e distributori di dispostivi di protezione individuale non conformi
50 IL TACCUINO
• Il Pil torna a crescere e la disoccupazione cala. I dati Istat di marzo • Un libro bianco di Shell sull'olio idraulico e il suo impatto sulla
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salute delle presse
• Doss Visual presenta le sua macchine di ultima generazione • Il 10 maggio al Kilometro Rosso si parla di cybersecurity • I benefici degli asfalti arricchiti con gomme da PFU • Il nuovo Color Mixer di Maag • Engel porta al Plastpol una soluzione per lo stampaggio bicomponente • Kraiburg Pure, nuovi compound per il contatto con l'acqua • Lanxess presenta i dati 2018 e inaugura un laboratorio a Latina • Un corso di Assogomma sui materiali per il contatto alimentare • Smart Vision Forum, nuovo evento sulla visione artificiale
63 CALENDARIO DELLE FIERE DI TUTTO IL MONDO 64 GLI INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO 4
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M. Siring1, A. Nimpaiboon2, S. Kumarn3, C. Sirisinha2, J. Sakdapipanich1,3, S. Toki1, - Department of Chemistry and Center of Excellence for Innovation in Chemistry, 1 Faculty of Science, Mahidol University , Bangkok (Thailand), Rubber Technology Research Centre (RTEC), Faculty of 2 Science, Mahidol University , Nakhon Pathom (Thailand), Institute of Molecular Biosciences, Mahidol University, Nakhon 3 Pathom , Polymer Testing, Volume 70, settembre 2018, pag. 127-134.
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’introduzione dello studio illustra la struttura chimica delle particelle di gomma naturale, precisando che il lattice della gomma naturale consiste in un colloide, in cui le particelle di gomma sono sospese nel siero insieme a molti componenti non-gomma (fosfolipidi, proteine, carboidrati e sali inorganici), e puntualizzando che è ancora 10
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Isoprene from cellulose: how the paper industry could enter the tire supply chain
impossibile sintetizzare una gomma esattamente uguale alla gomma naturale a causa del suo reticolo di punti di ramificazione. È interessante il fatto che il lattice di Hevea Brasiliensis, in particolare, mostri una duplice granulometria di particelle di gomma piccole SRP (Small Rubber Particles), di dimensione compresa fra 10 e 250 nm, e grandi LRP (Large Rubber Particles), di dimensione compresa fra 250 nm e 3 µm: queste due famiglie di particelle differiscono fra loro in quanto il terminale α dell’SRP è associato ad un gruppo mono o di-fosfato con pochi o nessun fosfolipide attaccato, costituendo così un terminale di catena attivo. Ciò significa che la dimensione delle particelle è un fattore importante per l’influenza su caratteristiche e proprietà della gomma naturale e lo scopo di questo lavoro è studiare la relazione fra dimensione della particella e proprietà della gomma, al fine di migliorare tali proprietà per sviluppare nuovi prodotti di gomma.
Per le prove vengono preparate lastre secche di gomma naturale fresca FNR (Fresh Natural Rubber), usata come campione di controllo, LRP e SRP (entrambe preparate per centrifugazione), successivamente vulcanizzate con stampaggio a compressione. L’accurata caratterizzazione, prima e dopo vulcanizzazione, delle tre gomme in esame, comprensiva di analisi delle proprietà meccaniche, viscoelastiche e di invecchiamento termico, porta alla corposa parte di risultati e discussione, che esamina dettagliatamente e compiutamente: • caratteristiche di base delle tre gomme (granulometria, area superficiale, contenuto di azoto ed esteri, peso molecolare); • proprietà delle gomme non vulcanizzate (tensili, viscoelastiche); • proprietà delle gomme vulcanizzate (caratteristiche di vulcanizzazione, proprietà meccaniche, analisi termica dinamo-meccanica, caratteristiche di invecchiamento. Questo lavoro è il primo che, per quanto ne sappiano gli autori, stu-
ABBIAMO LETTO PER VOI
dia le proprietà viscoelastiche e meccaniche delle gomme LRP e SRP, sia crude che vulcanizzate, mettendole a confronto con gomma fresca FNR. La sola differenza nella struttura a catena delle gomme LRP e SRP è data dall’estremità α, con quella della LRP terminata con un fosfolipide. In generale, la gomma LRP cruda mostra migliori proprietà viscoelastiche e meccaniche della SRP mentre, dopo la vulcanizzazione, il risultato è esattamente l’opposto. Si ritiene che questo comportamento sia da attribuire all’effetto di accelerazione conferito dalle proteine presenti al processo di reticolazione durante la vulcanizzazione. Poiché la gomma SRP si trova soprattutto nella parte scremata del lattice, dopo la rimozione del lattice concentrato, sono in corso ulteriori studi sulle sue applicazioni.
ELASTOMERI E APPLICAZIONI COMPORTAMENTO DI PERMEAZIONE AI GAS DI TERMOPLASTICI VULCANIZZATI (TPV) E GOMMA ETILENEPROPILENE-DIENE (EPDM), SULLA SCORTA DI UN’ANALISI DELLE INFLUENZE DI LAVORAZIONE
C. Hopmann, M. Drach, N. Yesildag, S. Gharbi, S. Sitz, Institute for Plastic Processing (IKV) at RWTH Aachen University, Aachen (Germany) - sarah. sitz@de.bosch.com - TPE, Volume 11, n. 1/ 2019, pag. 42-47.
S
i tratta di uno studio, che interesserà senz’altro sia chi lavora nell’ambito della gomma vulcanizzata che dei termoplastici. Conoscere l’una e l’altra famiglia di polimeri è utile non solo per conoscere la tecnologia alternativa alla propria, ma anche e soprattutto per rendersi conto dei motivi per cui una specifica applicazione utilizza l’una o l’altra od entrambe. L’argomento è ben conosciuto, dato che la permeazione ai gas, come l’idrogeno, è di importanza basilare per valutare sicurezza, funzionalità e affidabilità delle guarnizioni di te-
nuta a contatto coi gas stessi. Ecco quindi che lo studio mira ad offrire una panoramica del comportamento alla permeazione di termoplastici vulcanizzati (TPV) e gomma etilenepropilene-diene (EPDM) nei confronti dell’idrogeno e sulla scorta di un’analisi delle influenze di lavorazione: posto che i comportamenti sono diversi, in generale i TPV esaminati denotano un’elevata permeabilità all’idrogeno, mentre linee di saldatura e diversi processi produttivi influenzano la permeabilità in misura minore. Gli ambiti dell’industria automobilistica, in cui la permeabilità all’idrogeno è importante, sono lo sviluppo delle celle a combustibile, le sostanze delle batterie, i motori alimentati a gas e le tecnologie di trazione con carburanti ecologici. Dopo avere brevemente illustrato il meccanismo della permeazione e i motivi della scelta di EPDM e TPV (EOPM/PP) per le prove, vengono specificati i materiali usati: • EPDM con sistema di vulcanizzazione a zolfo, stampata a compressione, ad iniezione e ad iniezione con variazione di taglio; • TPV standard, con fluidità migliorata, con fluidità migliorata e variazione della fase morbida, colorabile. Specificati i dettagli della misurazione per determinare la permeazione di idrogeno a norma DIN EN ISO 15106-1, si passa alla comparazione di EPDM e TPV, all’analisi delle influenze di processo e dell’influenza dei cordoni di saldatura sul comportamento alla permeazione. I risultati delle prove indicano che l’EPDM ha una minore permeabilità all’idrogeno rispetto al TPV, i cui vari tipi in esame mostrano comportamenti anche molto diversi fra loro. Per quanto riguarda la lavorazione, non si nota un’influenza significativa: il comportamento di permeazione ai gas dipende molto dal polimero di base, mentre cariche e altri ingredienti hanno un’influenza limitata e a sua volta la lavorazione probabilmente ha poca influenza, ma questo deve essere ancora confermato.
RICICLO DEGLI ELASTOMERI CIRCUITI DI RICICLO PER PRODOTTI ELASTOMERICI: STATO DELL’ARTE
J.W.M. Noordermeer1,W. K. Dierkes1, A. Blume1, H. van Hoek1, L. A.E.M. Reuvekamp1, S. Saiwari1,2, Elastomer Technology and Engineering, University of Twente, Enschede (The Netherlands)1, Department of Rubber Technology and Polymer Science, Faculty of Science and Technology, Prince of Songkla University, Pattani Campus, Pattani (Thailand)2 j.w.m.noordermeer@utwente.nl - RFP, Volume 14, n. 1/2019, pag 24-31.
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on l’esaurimento delle risorse naturali e la crescente consapevolezza delle limitate capacità del globo di lottare contro l’inquinamento, la necessità di progettare circuiti di riciclo duraturi per tutti i tipi di prodotti sta aumentando costantemente. Articoli di gomma di ogni genere e l’esigenza di un loro corretto smaltimento alla fine del ciclo di vita rientrano in questa tendenza e riscuotono un’attenzione sempre maggiore. In quest’ambito sono i pneumatici a mettersi in evidenza, con più di 800.000 pezzi usati da smaltire ogni anno in tutto il mondo. Tutti questi pneumatici, messi uno sopra l’altro e calcolando un’altezza media del singolo pneumatico di 25 cm, formerebbero una colonna alta 200.000 Km, corrispondente a circa due terzi della distanza terra-luna, e questo in un solo anno. Problemi ambientali a parte, i pneumatici usati sono oggigiorno anche una fonte di materiali di valore, posto che si riesca a riciclarli e riutilizzarli in modo opportuno. Questo studio dell’università di Twente si occupa dei più recenti sviluppi del riciclo della gomma e della sua devulcanizzazione, evidenziando i risultati raggiunti per diversi principali tipi di gomma e gli ostacoli che si devono superare, perché la tecnologia del riciclo diventi assodata come quella di produzione dei vari articoli di gomma di primo utilizzo. Privo di equazioni e formule, ma ricco di figure e grafici di immediaL’INDUSTRIA DELLA GOMMA maggio 2019
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ta comprensione, lo studio si fa apprezzare per l’esposizione semplice ed esauriente dell’argomento trattato e attirerà facilmente la curiosità di chi non ha finora trovato una spiegazione soddisfacente dei processi di devulcanizzazione e di rigenerazione/recupero della gomma, nonché informazioni pratiche sul riutilizzo dei materiali così ottenuti. Lasciando al lettore entrare nel merito dei paragrafi, in cui si sviluppa lo studio, è comunque utile riassumere gli argomenti trattati: • modello di devulcanizzazione rispetto a riciclo, il modello HorikxVerbruggen; • devulcanizzazione di EPDM, trattamento termomeccanico, tal quale o in presenza di stabilizzanti e aiuti di devulcanizzazione; • devulcanizzazione di BR, NR e CIIR; • applicazione di gomma devulcanizzata da pneumatico in diversi componenti del pneumatico (battistrada, base del battistrada, carcassa, cordolo); • limiti e sfide. • Per quanto riguarda la conclusione a cui arriva lo studio, basti dire che, al di là dei risultati positivi ottenuti negli ultimi anni, il riciclo della gomma, e la devulcanizzazione in particolare, presentano alcune sfide irrisolte, come nel caso di utilizzo della silice al posto del carbon black, con la formazione di legami monosulfidici tra elastomero e particelle di silice per mezzo di silano come agente legante, più difficili da rompere con la devulcanizzazione.
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T. Claus, J. Menzel, B. Traber, Freudenberg Sealing Technologies GmbH & Co. KG, Weinheim (Germany) - boris.traber@fst. com - RFP, Volume 14, n. 1/2019, pag. 3239.
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ABBIAMO LETTO PER VOI
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ista la necessità di nuovi carburanti a più basso impatto ambientale, sia per ridurre anidride carbonica, gas serra , ossidi di azoto o emissioni di particelle, oggigiorno il panorama mondiale delle composizioni di carburante sta cambiando drasticamente. Mentre in Europa Centrale predomina un carburante specifico, in molti altri paesi la composizione dei carburanti è più varia: in Cina, in particolare, i nuovi carburanti come ossimetilenetere (OME), biodiesel o dimetiletere (DME) sono già di normale utilizzo. I ricercatori di Freudenberg Sealing Technologies hanno esaminato l’impatto di queste composizioni sui materiali delle guarnizioni di tenuta e sulle guarnizioni stesse. La diluizione di vari tipi di carburanti di base con prodotti per lo più polari, i cosiddetti ossigenati (ad esempio OME, DME, metanolo o etanolo) dà luogo a una grande varietà di composizioni di elementi, che potrebbero causare conseguenze tremende per il sistema di tenuta in una circolazione di vapore di un motore a combustione. Molti diversi componenti come etanolo, metanolo, metilesteri di soia (SME, un componente del biodiesel) e gli emergenti OME sono stati esaminati con tipici materiali di tenuta, rispetto al loro impatto su proprietà selezionate, come il comportamento al rigonfiamento (ΔV) o il cambiamento dei valori di allungamento a rottura (Δ EaB). Generalmente si ottiene un’ottima tenuta se il materiale usato ha una polarità opposta a quella del fluido, di cui è essenziale conoscere la polarità. C’è tuttavia un’eccezione al concetto di “polarità opposta”, rappresentata dai materiali a base fluoropolimero (FKM), che non si miscelano con oli o acqua grazie al forte effetto schermante degli atomi di fluoro. Il fluoropolimero sembra così essere l’unica scelta appropriata di materiale di tenuta: questo studio prende in esame diversi materiali di tenuta a base FKM, con composizioni varie per co-monomeri, struttura del
polimero e contenuto di fluoro, che vengono sottoposti a prove nei confronti dei fluidi sopracitati. È particolarmente importante tener presente, come lo studio precisa in un paragrafo dedicato all’argomento, che una caratteristica di rilievo della capacità di tenuta di un materiale è la permeazione di fluido attraverso il materiale in esame. Pertanto viene illustrata una prova specifica, che permette di misurare la quantità di sostanza permeata in relazione al tempo, con temperatura mantenuta costante a 23° C. La prova essenziale condotta dallo studio è il rigonfiamento (ΔV) di vari materiali a base FKM, con diverso contenuto di fluoro, nei fluidi specificati di volta in volta, che sono nell’ordine: 1. combustibili flessibili (flex fuels) di prima generazione, costituiti da benzina standard con differenti concentrazioni di etanolo o metanolo; 2. biodiesel, miscela di metilesteri di acidi grassi (ad esempio il già citato SME); in questo caso, oltre agli FKM, vengono utilizzati anche NBR e HNBR; 3. olio vegetale idrogenato (HVO); 4. ossimetileneteri (OME), alternativa non tossica al gasolio, di cui si analizza il dimetossimetano (DNM) aggiunto a carburanti standard non-polari e polari; 5. ossimetilenetere (OME) polare, aggiunto a gasolio standard non-polare; in questo caso si considerano anche NBR ed EPDM. Va sottolineato che l’altra prova effettuata, nelle situazioni 4 e 5, è l’allungamento a rottura (Δ EaB). Sia per questa prova che per quella di rigonfiamento, i grafici che accompagnano l’esposizione sono numerosi e ben dettagliati, essenziali per seguire lo svolgimento in tutte le sue precisazioni, non facili da seguire leggendo solamente il testo. Risulta evidente, dai risultati delle prove effettuate, che il materiale elastomerico può essere fortemente danneggiato da molecole altamente polari, come alcoli o eteri. Nel caso
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della maggior parte delle emergenti composizioni di carburante, i materiali a base FKM risultano essere senza alternativa e dovrebbero quindi essere scelti per applicazioni di tenuta, dopo un’accurata selezione del grado più idoneo per l’applicazione specifica.
PROVE E MISURAZIONI MECCANISMO DI PREVULCANIZZAZIONE DELLA GOMMA NATURALE PER MEZZO DI SPETTROSCOPIA DI RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (NMR) ALLO STATO DI LATTICE
S. Kawahara, K. Sae-heng, K. Kosugi, Department of Material Science and Technology, Faculty of Engineering, Nagaoka University of Technology, Nagaoka Niigata (Japan), W. Ariyawiriyanan, Thanyaburi, Pathum Thani (Thailand) - kawahara@mst. nagaokaut.ac.jp - KGK, n. 1-2/2019, pag. 26-30.
L
a prevulcanizzazione è un’importante fase della vulcanizzazione della gomma naturale allo stato di lattice, dal momento che gioca un ruolo importante nelle proprietà meccaniche dei film sottili da lattice. Ecco perché è opportuno analizzarla con la spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (NMR), che è una potente tecnica per ana-
lizzare le giunzioni di reticolazione della gomma naturale presenti nelle particelle disperse in acqua. È con questo mezzo che lo studio analizza il meccanismo della prevulcanizzazione della gomma naturale, determinandone l’energia di attivazione sulla base della dipendenza dalla temperatura della sua costante cinetica. Viene utilizzato lattice di gomma naturale ad alto contenuto di ammoniaca (HANR) con 60 w/w% di contenuto di gomma secca (DRC), facendo la prevulcanizzazione con accelerante ZMBT a 70-90° C e passando poi alla sua caratterizzazione con spettroscopio NMR e definendone la densità di reticolazione col metodo di rigonfiamento. Nella prova di spettroscopia NMR un piccolo segnale a 37 ppm, apparso dopo la prevulcanizzazione, viene assegnato ad atomi di carbonio secondari adiacenti ad atomi di carbonio, che si collegano con atomi di zolfo, mentre un segnale a 50 ppm viene assegnato ad atomi di carbonio terziari e quaternari, sempre collegati con atomi di zolfo. L’intensità dei segnali aumenta al prolungarsi del tempo di prevulcanizzazione, in cui vengono definite le costanti cinetiche. L’energia di attivazione della prevulcanizzazione della gomma naturale in lattice viene valutata dalle costanti cinetiche per i segnali a 37 e 55 ppm con 51,5 e 47,2 kj/mol.
PROVE E MISURAZIONI MIGLIORATA IDENTIFICAZIONE DI UN PARAMETRO DEL MATERIALE PER PREVISIONI DI FINE VITA SOTTO FATICA MECCANICA
O. Gehrmann, N.H. Kröger, Deutsches Institut Für Kautschuk-technnologie e.V., Hannover, D. Juhre, Magdeburg (Germany) - Oliver.Gehrmann@DIKautschuk.de Nils.Kröger@DIKautschuk.de - KGK, n. 1-2/2019, pag. 31-34.
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n’accurata previsione numerica di fine vita è un fattore chiave negli attuali processi di progettazione industriale di componenti in gomma. Un aspetto della progettazione riguarda i carichi meccanici ciclici, di cui sforzi e deformazioni sono due criteri standard di affaticamento: un criterio più recente è l’energia dissipata, accumulata durante un ciclo di carico. Nell’applicazione quotidiana i criteri di affaticamento vengono valutati al punto di massimo danno, per mezzo di simulazioni ad elementi finiti. Un’applicazione di successo di criteri avanzati, come l’energia dissipata, si basa su modelli di materiale sofisticati con accurati parametri del materiale. In questo studio vengono messi a confronto l’influenza del metodo standard di identificazione del parametro del materiale sul criterio di affaticamento di energia dissipata e un nuovo metodo di identificazione del parametro.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA maggio 2019
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RUBBER CLUB
Lo studio si articola in due parti: • stato dell’arte, identificazione del parametro del materiale: illustrato il metodo standard (con schema e foto), con il presupposto che la parte numerica dell’identificazione utilizzi un modello a cubo semplice, viene esemplificato in un grafico come la simulazione numerica, paragonata ai risultati della prova, sembri offrire una corrispondenza soddisfacente; in effetti l’insieme dei dati raccolti indica che i criteri di fatica su base deformazione potrebbero essere utilizzati per una previsione di fine vita; • migliorata identificazione di parametro del materiale: sostituito il modello a cubo con un modello a elemento finito del campione “dumbbell”, caricato mediamente con le condizioni a circa metà del ciclo di vita, si utilizzano direttamente i dati sperimentali delle prove di fatica; si procede quindi a confrontare il nuovo parametro con quello standard e si ottiene l’indicazione che i risultati ottenuti sono molto simili. La conclusione dello studio, oltre ad evidenziare che una delle principali differenze fra i due metodi è costituita dalla velocità di deformazione fra prove di isteresi quasi statica e prove di fatica, nonché sottolineare la debolezza della nuova procedura proposta (gamma degli stati di deformazione), propone in realtà di cambiare il campione “dumbbell” ed esprime la considerazione che si potrebbero ottenere miglioramenti prendendo in esame rilassamento e fenomeni di scorrimento.
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ABBIAMO LETTO PER VOI
MATERIE PRIME E APPLICAZIONI UN NUOVO ELASTOMERO MAGNETOREOLOGICO BASATO SU MISCELE DI GOMMA NATURALE/SCARTI DI GUANTI IN GOMMA NATURALE
N. Hayeemasae, Dept. of Rubber Technology and Polymer Science, Faculty of Science and Technology, Prince of Songkla University, Pattani Campus, Pattani (Thailand), S. Norhayati, M. Ros, H. Ismail. Penang (Malaysia) - nabilh@psu. ac.th - KGK, n. 1-2/2019, pag. 49-54.
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rifiuti di gomma costituiscono la maggior parte dei rifiuti non-biodegradabili in continuo accumulo, ma fino ad oggi le tecnologie di riciclo attuate (incenerimento, pirolisi e discarica) hanno dato problemi di ecologia e qualità. Il valore degli scarti di gomma sarebbe più elevato se potessero essere impiegati non solo nella sintesi di miscele di gomma convenzionali, ma anche nei processi di fabbricazione di materiali di maggior valore come i composti intelligenti. Gli elastomeri magnetoreologici (MRE) appartengono a questa famiglia, i cui materiali hanno la capacità di cambiare una o più delle loro proprietà in presenza di un campo magnetico. Gli MRE consistono di una matrice non magnetica, di solito una gomma, che contiene una sospensione di particelle magnetiche permeabili (carica ferromagnetica), possono essere fabbricati per contenere una sospensione uniforme di particelle magnetiche e sono conosciuti, in questo caso, come MRE Isotropi. Quando si applica un campo magnetico durante la vulcanizzazione, all’interno della gomma si formano strutture di particelle magnetiche simili a catene: gli MRE così ottenuti vengono chiamati MRE Anisotropi. Fra le particelle magnetiche (carbonilferro, magnetite, ossidi di ferro, ferrite di bario) che influenzano in modo diverso le proprietà degli MRE, la polvere di carbonilferro (CI = Carbonyl Iron) risulta fornire eccellenti MRE grazie alla sua alta suscettibilità ma-
gnetica, alta saturazione magnetica, alta forza d’interazione fra le particelle e bassa magnetizzazione residua: tutte queste caratteristiche permettono di ottenere un veloce e reversibile controllo da parte del campo magnetico nelle applicazioni MRE. Recentemente sono state utilizzate, per gli MRE, matrici di gomma come gomma naturale, silicone, polibutadiene, poliisobutilene, poliisoprene e poliuretano, nessuna delle quali è stata progettata per sviluppare nuovi MRE da scarti di gomma naturale. Questo studio si propone di offrire un contributo tecnico per preparare un nuovo MRE, ricorrendo a scarti di guanti in gomma naturale (wNRg), con lo scopo di sviluppare una famiglia di MRE economici con buone proprietà meccaniche. Le formulazioni utilizzate nello studio sono a base gomma naturale SMR L (50 phr) e scarti di guanti in gomma naturale (50 phr), con sistema di vulcanizzazione a zolfo, caricate con carbonilferro nelle quantità 15, 30, 45, 60 e 75 phr. Le microstrutture e le prestazioni meccaniche vengono esaminate per mezzo di microscopio elettronico a scansione SEM e misurazioni sforzodeformazione, mentre la prova di rigonfiamento è effettuata in toluolo secondo l’ASTM D 471-12 e la proprietà magnetica è misurata con magnetometro Kanetec TM 801.a Le conclusioni dello studio sono le seguenti: • l’elevata conducibilità termica del CI determina scottatura e vulcanizzazione più veloci, mentre le differenze di torque aumentano consistentemente all’aumentare del contenuto di CI; • proprietà tensili e resistenza a lacerazione diminuiscono con la presenza di CI, a causa della debole interazione gomma-carica, come confermano le immagini SEM; • rigonfiamento e forza magnetica migliorano all’aumentare del contenuto di CI.
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INDUSTRIA
AUTOMOTIVE
BENI DI CONSUMO
L’OPINIONE
La gomma e le sfide di Industria 4.0 di Riccardo Oldani
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n un comunicato con cui Amaplast ha commentato i dati di consuntivo del settore per il 2018, l’associazione dei produttori di macchine per la gomma e per la plastica ha segnalato come il mercato interno abbia fornito buone performance, “beneficiando verosimilmente della coda delle misure di sostegno agli investimenti messe in campo nell’ambito della precedente legge di stabilità”. Un chiaro riferimento all’iper-ammortamento e al super-ammortamento previsti dal piano Industria 4.0 (poi ridenominato Impresa 4.0). Abbiamo chiesto quindi all’associazione una valutazione su queste misure, per capire se siano state interpretate essenzialmente come un incentivo economico oppure se abbiano giocato anche un ruolo nel diffondere la conoscenza delle nuove tecnologie digitali anche tra gli utenti finali del settore. Ci ha risposto Mario Maggiani, direttore di Amaplast. D. Quale giudizio date al piano Impresa 4.0. Puro incentivo economico oppure anche uno strumento per indurre una nuova consapevolezza nelle imprese e spingerle a innovare? R. Sarebbe sicuramente facile, e forse anche un po’ banale, rispondere che Industria 4.0 ha rappresentato principalmente un beneficio economico per le aziende del nostro comparto. Con ciò, non voglio negare che le agevolazioni fiscali abbiano favorito, anche in modo significativo, la ripresa del mercato italiano. Voglio tuttavia pensare che con questa operazione sia voluto far compiere un ulteriore passo avanti al comparto industriale italiano nel suo complesso. Oggi gli imprenditori sono chiamati a competere sul mercato globale e per fare ciò bisogna poter sempre disporre di tecnologie avanzate ed integrate a monte e a valle della produzione, anche attraverso moderni software di supporto. D. Con la nuova Legge di Bilancio sono state introdotte modifiche al sistema di incentivazione legato a Impresa 4.0. Che cosa è cambiato? Quali novità sono state introdotte? 16
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Mario Maggiani, classe 1967, vive a Pavia, è sposato e padre di una bambina. Laureato in Scienze Politiche è entrato nell’allora Assocomaplast, oggi Amaplast, nel 1994, raggiungendo la carica di direttore nel 2010. È inoltre membro del consiglio di amministrazione del Centro di Competenza sui Polimeri Cesap srl.
Industria 4.0 (poi ridenominato Impresa 4.0) non è stato soltanto un importanto piano di incentivi per il rinnovamento tecnologico delle imprese italiane, ma è anche un nuovo concetto che punta sulla digitalizzazione per assicurare competitività alle nostre aziende, comprese quelle del settore gomma. Abbiamo chiesto ad Amaplast, l’associazione italiana dei produttori di macchine per l’industria della gomma e della plastica, di tracciare una panoramica degli incentivi e dei loro vantaggi per le attività di settore, ma anche di parlarci delle sfide che il rinnovamento dell’industria comporta. Prima fra tutte la carenza quasi drammatica di personale specializzato. Ci hi risposto il direttore Mario Maggiani.
Mario Maggiani R. La principale modifica introdotta con la nuova Legge di Bilancio riguarda certamente la cancellazione del cosiddetto super-ammortamento. Il beneficio fiscale rispetto all’iper-ammortamento era decisamente più ridotto; d’altro canto il suo ottenimento era di fatto automatico. Acquistare un macchinario 4.0 di per sé è cosa non difficile ma inserirlo in un contesto adeguato, a partire dall’interconnessione (e doverlo dimostrare), è tutt’altra cosa. Gli scaglioni che sono stati creati, tenendo conto del fatto che il tessuto imprenditoriale italiano è costituito nella stragrande maggioranza da piccole e medie imprese, credo avranno un impatto minimo sulle aziende.
I nuovi scaglioni di incentivi che sono stati creati con la rimodulazione del piano Impresa 4.0 dall’ultima Legge di Bilancio credo che avranno un impatto minimo sulle aziende. Tra le modifiche, l’eliminazione del superammortamento, che per quanto ridotto rispetto all’iper-ammortamento era di fatto automatico
D. Come valutate questo cambiamento? Migliorativo o peggiorativo rispetto alla situazione precedente? Ci sono categorie di imprese utilizzatrici finali che possono essere più avvantaggiate dai nuovi incentivi? E, di conseguenza, possono aprirsi opportunità di business per i produttori di macchine italiani? R. La cancellazione del super-ammortamento sicuramente toglie un beneficio fiscale alle imprese di dimensione più ridotta e soprattutto a quelle meno strutturate. Onestamente non credo che la nuova normativa vada in qualche modo ad avvantaggiare determinati tipi di imprese piuttosto che tecnologie specifiche.
D. Nel vostro consuntivo sull’anno 2o18 rilevate come l’industria italiana di settore abbia “consolidato il potenziale e la posizione di preminenza a livello mondiale in quanto “fornitrice di tecnologia avanzata in ottica Industria 4.0”. Perché Industria 4.0 è diventata così importante anche per il nostro settore e qual è il punto di forza delle aziende italiane nell’interpretarla e tradurla in soluzioni vantaggiose per gli utilizzatori finali? R. Come ho poc’anzi accennato, ribadisco che Industria 4.0 è sì una sfida per l’industria della plastica e della gomma, ma di fatto è anche una necessità. Per competere oggi con la concorrenza orientale (cinesi in primis ma non solo), bisogna offrire prodotti di fascia alta a costi ragionevoli. La quarta rivoluzione industriale consente ai paesi più sviluppati di competere con quelli in via di sviluppo, che
fanno della manodopera a basso costo uno dei principali punti di forza della propria strategia. D. Data l’importanza di Industria 4.0 quale tipo di supporto vi aspettereste da parte dell’amministrazione pubblica per sostenere l’attività dei vostri soci e la transizione a questo approccio di impresa delle aziende trasformatrici? In altre parole, che cosa vi sentireste di chiedere alla politica, in questo momento anche molto delicato per l’economia, per incentivare il mercato interno e l’export? R. Ritengo che oggi i problemi dell’industria italiana vadano ben al di là di quello che potrebbe essere l’apporto positivo generato da un miglioramento di Industria 4.0. Si apre ovviamente una discussione di ampio spettro che non può essere facilmente sintetizzata. Burocrazia, pressione fiscale e cuneo fiscale, solo per citarne tre, sono fra le criticità che qualsiasi imprenditore vorrebbe veder affrontate seriamente dalla politica. La loro risoluzione sarebbe per le nostre imprese un enorme beneficio. D. Come associazione fornite qualche tipo di supporto di consulenza alle aziende che vogliono capire meglio come trarre vantaggio dalle incentivazioni Impresa 4.0? R. Amaplast ha fornito costante supporto in primis a livello informativo ai propri associati, dando tutti i chiarimenti del caso sull’applicazione dell’iperammortamento. Diversi sono i convegni organizzati sulla materia, per non parlare dei seminari, a cui si è affiancata un’attività di consulenza durata per un lungo periodo. Inoltre l’associazione ha siglato accordi di collaborazione con società di consulenza che, a tariffe concordate e agevolate, hanno fornito analisi tecniche sia sulla corrispondenza del macchinario ai requisiti di Industria 4.0 sia alle aziende che tali macchinari hanno acquistato (quindi i clienti dei costruttori nostri associati) per verificare la corretta integrazione (da un punto di vista normativo) nel contesto produttivo. D. Industria 4.0 comporta anche una trasformazione delle competenze, e non solo delle tecnologie, a tutti i livelli, manageriali e operativi. Avete in programma attività formative su questi temi? R. Industria 4.0 comporta anche una trasformazione delle competenze. Il problema sicuramente sussiste e ci siamo a lungo interrogati su come intervenire a livello formativo. Devo però dire che a monte c’è un problema ben più grave: oggi è praticamente impossibile trovare tecnici specializzati (ingegneri ma non solo) e sta diventando anche complicato reperire buoni commerciali (che ovviamente devono avere anche un bagaglio di conoscenze tecniche nel momento in cui si vende un bene tecnologico). L’offerta oggi è probabilmente un decimo rispetto alla richiesta; ingegneri - ma anche chimici e fisici solo per fare un esempio – ricevono offerte di lavoro ancor prima di laurearsi. Questa è sicuramente una delle grandi sfide per il futuro del nostro settore. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA maggio 2019
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MONDOGOMMA
Due ruote degli odori per ridurre l’impatto sull'ambiente di Riccardo Oldani
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a ruota degli odori è uno strumento ben conosciuto nell’industria alimentare. Consente, per i cibi e soprattutto per i vini, di individuare non soltanto gli aspetti di pregio, ma anche, e soprattutto, i difetti. Per i vini odori come quello di “pipì di gatto”, di “straccio bagnato”, di “cuoio” o di “polvere da sparo” sono estremamente indicativi non soltanto dei vitigni utilizzati, ma anche degli additivi e, in certi casi, anche di errori commessi durante il processo di trasformazione. Nessuno, finora, aveva però pensato di utilizzare il sistema della ruota degli odori per l’industria della gomma. Lo ha fatto un gruppo di ricercatori dell’Università del Nuovo Galles del Sud, appartenenti alla Scuola di Ingegneria civile e ambientale, e della Divisione Tecnologia e Ingegneria del Malaysian Rubber Board. Il team ha realizzato uno studio pubblicato nel numero di marzo della rivista scientifica “Science of the Total Environment”, edita dalla prestigiosa casa editrice Elsevier, e intitolato “Quantification of VOCs and the development of odour wheels for rubber processing”.
Anche se non sono nocive, come è stato ampiamente dimostrato dalla ricerca scientifica, le emissioni odorose prodotte dalla gomma, sia quando è stoccata sia durante i processi di trasformazione, possono essere fastidiose e non sempre sono tollerate dalle comunità locali. Uno studio condotto da un’università australiana ha messo a punto due ruote degli odori che consentono a un naso allenato di abbinare un determinato sentore alle sostanze che lo producono, facilitando l’adozione di contromisure per ridurne l’impatto
Composti volatili Che cos’hanno fatto gli scienziati australiani? Hanno considerato 14 diversi tipi di gomma naturale e li hanno analizzati per catalogare i VOC, i composti organici volatili che producono in diverse fasi della loro “evoluzione”; in base al clone della pianta 18
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da cui vengono ricavati, che incide su alcune proprietà della gomma stessa, durante la stagionatura e prima del trattamento a cui vengono sottoposti per renderli commerciabili. Mediante uno spettrometro hanno eseguito
una gascromatografia di massa per individuare i vari composti organici che contengono e poi li hanno associati agli odori prodotti dalle 14 tipologie di gomma. Ne sono scaturite informazioni inte-
Ricerca
ressanti. In particolare, durante l’estrazione dei composti volatili ad alta temperatura, cioè ai 120°C raggiunti durante l’essiccazione effettuata durante la fase di produzione, è emersa una predominanza di acidi grassi volatili, come l’acido acetico, propanoico, butanoico, pentanoico ed esanoico, presenti a concentrazioni superiori alla soglia di percezione del loro odore. In altre fasi della “maturazione” della gomma, a temperatura ambiente, emergono odori prodotti da altre sostanze come derivati del benzene seguiti da chetoni, aldeidi, esteri e acidi. La composizione delle emissioni prodotte durante lo stoccaggio della gomma (aspetto che può riguardare anche i magazzini dei distributori, e non soltanto dei produttori) è dominata dall’esprimersi di specifiche proprietà delle gomme, determinate
dal contenuto di proteine e di umidità. Gli odori cambiano anche con le stagioni, che hanno un impatto importante sull’emissione dei composti organici volatili.
Misure sensoriali Osservati tutti questi aspetti, il team di studio ha effettuato una serie di misure analitiche e sensoriali per produrre ruote degli odori che possono essere usate come strumenti per individuare emissioni odorose indicative nei siti di processo della gomma. «La connessione degli odori con le sostanze che li producono», scrivono i ricercatori, «può facilitare un dialogo migliore tra chi gli odori li percepisce,
cioè il pubblico, gli abitanti di un’area produttiva, e gli operatori e può suggerire strategie per ridurre l’impatto delle attività legato alla trasformazione della gomma e sviluppare efficaci processi di abbattimento sui siti di produzione».
Argomento caldo Il tema è di particolare attualità anche per la nostra Rubber Valley, dove più volte in passato le emissioni odorose provenienti dalla trasformazione della gomma sono state al centro delle attenzioni dell’opinione pubblica. Lo studio, sottolineano i ricercatori dell’Università del Nuovo Galles del Sud, prende le mosse proprio da una loro precedente ricerca sull’impatto che la lavorazione della gomma produce sulle popolazioni residenti e che si traduce in numero crescente di laL’INDUSTRIA DELLA GOMMA maggio 2019
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MONDOGOMMA
mentele. Anche se il disturbo odoroso prodotto dalla gomma non è classificato nella categoria dei fumi tossici, diversi studi hanno suggerito che chi è esposto può avere problemi di respiro corto, irritazione egli occhi, mal di testa, perdita dell’appetito e gola secca, sintomi che possono portare anche a una situazione di stress psicologico. Finora si è data la responsabilità principale di questi effetti ai cosiddetti VFA, acidi grassi volatili, che però, secondo gli autori dello studio, non possono essere considerati, da soli, responsabili dell’impatto odoroso complessivo generato dalla processo di produzione della gomma. Tutta la ricerca si riferisce ai processi che determinano la trasformazione del lattice di gomma raccolto dagli alberi, nelle piantagioni, alle balle di 20
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gomma naturale che poi viene commercializzata e destinata allo stoccaggio. In parte, quindi, alcuni effetti descritti nella ricerca possono riguardare quelle aziende importatrici che stoccano la gomma naturale in attesa di destinarla alla clientela e le aziende trasformatrici che nei loro magazzini conservano quantitativi di gomma naturale. Il principio adottato, però, potrebbe essere applicato alle fasi di trasformazione che portano alla produzione di articoli tecnici in gomma, e dar vita ad altre ruote degli odori studiate appositamente per la nostra realtà italiana.
Possibili futuri sviluppi Intanto pubblichiamo qui le due ruote degli odori proposte dai ricercatori. Sono state realizzate basandosi sulle
caratteristiche sensoriali delle sostanze odorose della gomma secondo la descrizione che ne ha dato un panel di esperti. Le descrizioni poi sono state abbinate alle caratteristiche chimiche delle sostanze analizzate con il metodo della gascromatografia di massa. C’è quindi una corrispondenza tra descrizione degli odori e sostanze che li emettono. La difficoltà nell’applicazione sarà, come avviene anche nel settore del vino, nell’allenare in modo corretto il naso umano a riconoscere le sfumature descritte dalle ruote in modo univoco. In prospettiva potrebbe aprirsi la strada per una nuova professione di “annusatore” della gomma, soprattutto se diventerà più problematico, in futuro, il rapporto delle comunità locali con le emissioni odorose dell’industria di settore.
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INCHIESTA La tecnologia Le nostre domande
1. Dal punto di vista delle vendite e dell’installazione di nuovi macchinari negli impianti dei vostri clienti quale bilancio potete fare? Come è andato il mercato a vostro giudizio e quali tipologie di prodotto sono state più richieste?
2. Dopo gli ultimi due anni di forte crescita, spinti anche dal Piano Impresa 4.0, che cosa vi aspettate per il 2019? Ipotizzate un’ulteriore crescita oppure andremo incontro a una stasi?
3. Il sistema degli incentivi del piano Impresa 4.0 è stato modificato per il 2019, con l’intento dichiarato di favorire gli investimenti delle PMI. Quali valutazioni fate al riguardo e quale messaggio inviate ai vostri possibili clienti per cogliere al meglio questa opportunità?
4. Quali novità avete in serbo per il 2019? Avete nuove macchine in arrivo o nuove soluzioni che ritenete d’interesse per i vostri clienti?
è il driver del cambiamento
Soltanto con un elevato contenuto tecnologico dei processi e dei macchinari sarà possibile, per le imprese italiane del settore gomma, mantenere un’elevata competitività sui mercati internazionali. Ne sono convinti i principali produttori nazionali di macchine per la mescolazione e di calandre, che hanno notato una crescita degli investimenti da parte delle nostre imprese. Una crescita spinta in parte dallo schema di incentivi di Impresa 4.0 ma determinata anche dalla consapevolezza che l’innovazione è indispensabile per distinguersi sul mercato.
5. Le aziende tecnologiche come le vostre, anche in settori diversi dalla trasformazione della gomma, sono sempre più inclini a organizzare occasione o partecipare a eventi in cui possono mostrare “dal vivo” la funzionalità delle loro tecnologie. Voi come siete strutturati per mostrare ai clienti il funzionamento delle vostre macchine? Qual è la vostra strategia al riguardo? E qual è il vostro programma di partecipazione a fiere di settore o di dimostrazioni “in house” per il 2019? L’INDUSTRIA DELLA GOMMA maggio 2019
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FOCUS
LE RISPOSTE DEGLI ESPERTI
«creato Da qualche anno abbiamo un Centro Tecnologico
dove i clienti possono toccare con mano la qualità dei nostri impianti
»
Colmec Giovanni Colombo Sales Director
1.
L’ultimo biennio, dal punto di vista delle vendite è stato caratterizzato da un trend molto positivo, in un mercato estremamente specializzato, sempre alla ricerca di soluzioni personalizzate e fuori dallo standard. Infatti, la maggior parte dei clienti si rivolge a Colmec non come ad un semplice fornitore, ma come ad un partner per trovare soluzioni alle problematiche di produzione e di processo. Il compito di Colmec, oltre a quello di fornire macchinari tecnologicamente avanzati, è diventato sempre più quello di analizzare le esigenze dei clienti e di fornire soluzioni chiavi in mano in grado di portare notevoli benefici, quali: riduzione del tempo di processo, automazione, eliminazione della manodopera, archiviazione e analisi dei dati. Per quanto detto in precedenza, è da anni che non esiste più una tipologia di prodotto prevalente. In Colmec vengono studiate soluzioni ad hoc analizzando caso per caso le richieste di ogni singolo cliente e cucendo su misura le soluzioni più tecnologicamente avanzate.
2.
Una ulteriore crescita per il 2019 sarà difficile nell’attuale congiuntura economica mondiale che appare incerta. Tuttavia, credo che dobbiamo essere ottimisti. Puntare su innovazione, sviluppo e tecnologia è sicuramente la strategia giusta.
3.
Naturalmente gli incentivi del piano Impresa 4.0 sono stati una manna per il mercato italiano. La speranza è che il nuovo piano 2019 continui nel solco creato dal precedente; investire nell’innovazione e nel rinnovamento è vitale per l’industria e per l’economia di tutto il paese. Invitiamo, quindi, gli imprenditori ad approfittarne, non solo per il beneficio economico, ma soprattutto per l’occasione di entrare in una nuova idea industriale dove i processi diventano automatici; ed il ruolo dell’uomo è solo quello di supervisore del sistema.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA maggio 2019
4.
Colmec è una fucina di nuove idee e gli stimoli di certo non ci mancano. Abbiamo la possibilità di lavorare a stretto contatto con i nostri clienti/partner ed è dalle loro esigenze che spesso viene la spinta per nuove soluzioni, le quali a volte sfociano in brevetti riconosciuti a livello mondiale. Siamo quindi continuamente partecipi di tante innovazioni che nascono direttamente dalle richieste di aziende importanti che ci cercano e ci vogliono al loro fianco nello sviluppo e nel perfezionamento dei loro processi produttivi.
5.
Ovviamente la presenza alle fiere di settore è fondamentale per dare visibilità all’azienda, ma non è più sufficiente. Infatti, da alcuni anni Colmec ha costruito un proprio Centro Tecnologico con linee di produzione al servizio dei clienti, utili per la ricerca e lo sviluppo congiunto dei processi. Il “CTC (Colmec Technology Centre)” è stato, ed è tuttora, importantissimo per il percorso di innovazione continua instaurato con i nostri clienti, ed offre la possibilità ai nuovi potenziali clienti di toccare con mano la qualità dei nostri impianti ancora prima di acquistarli. È chiaro che mantenerlo sempre un punto di riferimento per lo stato dell’arte dei moderni processi produttivi richiede continui investimenti e innovazione costante, ma questi sforzi sono fondamentali per far si che Colmec possa essere il partner ideale di chi investe in nuove tecnologie. Visto il successo di questa nostra intuizione abbiamo deciso di esportare lo stesso modello di business anche oltre oceano, nella nostra sede Americana. Infatti è da più di 3 anni che la Colmec USA, in Connecticut, è stata dotata di un CTC gemello di quello in Italia.
«prosecuzione Auspichiamo una dei benefici
di Impresa 4.0, visto anche l’elevato grado di soddisfazione dei nostri clienti
»
Color Service Guido Fona Direttore Vendite
1.
Il 2018, assieme a questi primi mesi del nuovo anno, può essere definito come un periodo con trend positivo per la nostra azienda, caratterizzato principalmente da un incremento sostanziale delle vendite, in particolar modo sul mercato dell’industria del pneumatico e della gomma. Fondamentale è stata, ed è tutt’ora, la corretta combinazione tra l’acquisizione di nuovi clienti e il consolidamento degli ordini di partner già fidelizzati.
2.
Il 2019 si prospetta come un anno di crescita per la nostra azienda, gremito sotto il profilo degli ordini, specialmente nel settore dell’industria del pneumatico e della gomma.
MESCOLAZIONE E MACCHINE SPECIALI 3.
Il sostegno del piano Impresa 4.0 ha stimolato negli anni passati diversi nostri clienti a investire sulla tecnologia Color Service; l’aspettativa per l’anno in corso è che questi benefici, riservati alle PMI, continuino ad essere fortemente considerati; nota certamente non trascurabile è l’elevato grado di soddisfazione che i nostri clienti, beneficiari del piano, hanno espresso negli anni passati.
4.
Il 2019 sarà un anno caratterizzato da nuove soluzioni che illustreremo nel momento più opportuno.
5.
Abbiamo recentemente presentato la funzionalità delle nostre tecnologie prendendo parte alle fiere “Tire Technology” nel mese di Marzo, e “Powtech” in Aprile; abbiamo inoltre in programma la partecipazione alla fiera K, nel mese di ottobre 2019. Durante questi eventi abbiamo esposto, ed esporremo, i nostri sistemi di dosaggio in funzione, descrivendone l’operatività: partendo dalla produzione del sacchetto, mostrando il dosaggio dei prodotti e concludendo con la sigillatura e consegna del bag contenente la ricetta. A coloro che intendano investire sui nostri sistemi, dopo un’analisi dei dati di produzione, proponiamo una visita presso il nostro stabilimento e successivamente da un nostro cliente, al fine di visionare il sistema Color Service in funzione.
Le nostre domande 1. Dal punto di vista delle vendite e dell’installazione di nuovi macchinari negli impianti dei vostri clienti quale bilancio potete fare? Come è andato il mercato a vostro giudizio e quali tipologie di prodotto sono state più richieste? 2. Dopo gli ultimi due anni di forte crescita, spinti anche dal Piano Impresa 4.0, che cosa vi aspettate per il 2019? Ipotizzate un’ulteriore crescita oppure andremo incontro a una stasi? 3. Il sistema degli incentivi del piano Impresa 4.0 è stato modificato per il 2019, con l’intento dichiarato di favorire gli investimenti delle PMI. Quali valutazioni fate al riguardo e quale messaggio inviate ai vostri possibili clienti per cogliere al meglio questa opportunità? 4. Quali novità avete in serbo per il 2019? Avete nuove macchine in arrivo o nuove soluzioni che ritenete d’interesse per i vostri clienti? 5. Le aziende tecnologiche come le vostre, anche in settori diversi dalla trasformazione della gomma, sono sempre più inclini a organizzare occasione o partecipare a eventi in cui possono mostrare “dal vivo” la funzionalità delle loro tecnologie. Voi come siete strutturati per mostrare ai clienti il funzionamento delle vostre macchine? Qual è la vostra strategia al riguardo? E qual è il vostro programma di partecipazione a fiere di settore o di dimostrazioni “in house” per il 2019?
FOCUS
«nazionale Sotto la spinta del piano Impresa 4.0, nel
2018 abbiamo avuto una forte componente di clienti italiani, come non si vedeva da anni
Comerio Ercole Riccardo Comerio
»
Managing Director
1.
Bisogna subito dire che, sotto la spinta del piano nazionale Impresa 4.0, nel 2018 abbiamo avuto una forte componente di mercato italiano come non si vedeva da molti anni. Sicuramente questo strumento agevolativo è stato assolutamente positivo per rilasciare programmi di investimento anche molto importanti, destinati a rinnovare in parte, se non del tutto, il parco macchine di alcuni clienti italiani. La tendenza si è comunque anche confermata per macchine singole ma tecnologicamente di nuova concezione. Abbiamo avuto un aumento generalizzato di macchine ed impianti installati per tutte le linee di prodotto, soprattutto della mescolazione e calandratura. Alla luce di quanto indicato, il bilancio non può che essere positivo
2.
È un dato di fatto e generalizzato che nel 2019 la spinta data dal piano Industria 4.0 andrà ad esaurirsi e quindi, senza una adeguata ed auspicabile riconsiderazione del piano stesso, si andrà incontro, per quanto concerne il mercato italiano, a una nuova e temuta fase di contenimento di nuovo investimento. Manca una visione industriale di lungo periodo a livello di sistema paese Italia e il risultato è proprio nella mancata attenzione a riproporre, ma soprattutto sostenere, quella che è stata una visione integrata e sicuramente positiva di politica industriale, che tenga in considerazione non solo la componente acquisto di macchinario strumentale ma anche la fase di formazione avanzata e permanente del personale, con tutto il suo corollario di servizi accessori. Da questo punto di vista, dare ad esempio un maggior respiro temporale alla proroga del credito di imposta formazione 4.0, se non addirittura farne una misura strutturale, attirerebbe sicuramente un maggior numero di imprese, generando ricadute più ampie e pervasive, favorendo in tal modo una transizione anche culturale e di skill alla cosiddetta fabbrica del futuro.
3.
Il nostro giudizio sul nuovo schema di incentivi è abbastanza negativo. Soprattutto riteniamo particolarmente negativa la riduzione della metà, e cioè dal 50% al 25%, del contributo “credito di imposta” come ricerca & sviluppo sulle componenti di consulenza privatistica esterna. È un dato di fatto che, per una azienda come la nostra, con ben due laboratori di ricerca e sviluppo completamente attrezzati, avrebbe positivamente contribuito, ai fini di un rapporto in co-sharing di progetti innovativi con la nostra clientela, il mantenimento di criteri agevolativi come quelli in vigore fino a fine del 2018.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA maggio 2019
Inoltre, il sostanziale esaurimento del cosiddetto superammortamento per i beni strumentali e la rimodulazione dell’iperammortamento rendono, di fatto, meno attrattiva la componente di agevolazione a supporto dei nuovi investimenti strumentali. Da parte nostra auspichiamo, inoltre, un ulteriore accorciamento della distanza fra sistema scolastico e sistema industriale, ad esempio con la diffusione degli ITS o il potenziamento dell’apprendistato di alta formazione e ricerca. Questo perché è nostra ferma convinzione che, solo mettendo a fattor comune tutte le varie componenti, le forze migliori a partire dai giovani possano emergere ed essere pienamente coinvolte nello sviluppo collettivo, che è il vero antidoto all’inerzia non solo congiunturale del momento.
4.
Nel 2019 lanceremo diverse nuove ed innovative soluzioni tecnologiche a partire dal nuovo sistema integrato di controllo degli impianti di calandratura HYDROPLUS, con il nuovissimo dispositivo HYDROSHOT, che permette di garantire prestazioni incredibilmente precise con un livello di ripetibilità assoluta, fino a nuovi prodotti nel comparto della mescolazione soprattutto per ciclo automatizzato ad alta produttività e per step singolo SSM. La costante innovazione rimane alla base del nostro processo produttivo e l’azienda ha piani di investimento ulteriori per il miglior posizionamento competitivo dei nostri prodotti industriali. Comerio Ercole è sinonimo di tecnologia e qualità dal 1885.
5.
Nel corso di quest’anno avremo due importantissimi e distinti avvenimenti. Il primo presso il nostro sito storico di Busto Arsizio/Castellanza, dove apriremo, entro il mese di maggio, il nuovo laboratorio di ben 350 m2, in cui è presente un impianto di calandratura completo seppur in dimensioni ridotte, completo anche di impianto di alimentazione sia con tecnologia di mescolazione a cilindri che di estrusione. A quel punto disporremo di due distinti laboratori di R&S e saremo in grado di offrire ai nostri clienti una rosa completa di servizi di test e sperimentazione a livello di prodotto e processo produttivo. Il nuovo laboratorio è un investimento incredibilmente importante per la nostra società, e si fonda sulla convinzione che oggigiorno i nostri clienti possano sempre più apprezzare la possibilità di avere da un fornitore qualificato non solo la fornitura di un macchinario, ma anche la disponibilità di un servizio integrato di natura tecnologica per agevolare il raggiungimento di target di prodotto sempre più performanti. Il secondo evento sarà invece a ridosso della fine del primo semestre, con l’avvio del nuovo sito produttivo sempre a Castellanza, a pochissima distanza dalla nostra sede principale. 2 Il nuovo sito, di complessivi 4000 m , comprende unità di produzione ed allestimento macchine speciali Industria 4.0 e una nuova area dedicata alla progettazione elettrica ed elettronica con applicazioni di robotica industriale, sempre all’insegna della massima integrazione di processo Industria 4.0 come è tuttora tendenza richiesta da tutta la nostra clientela più qualificata.
MESCOLAZIONE E MACCHINE SPECIALI
«collaborazione Stiamo allestendo, in con un cliente,
Le nostre domande
uno showroom dove è possibile vedere in azione le nostre macchine, nuove e ricostruite
G3 Pierpaolo Gagliardi
»
General Manager
1.
Considerando la nostra continua e graduale crescita in termini di numero di macchine nuove prodotte e numero di macchine ricostruite, il nostro bilancio non può che essere positivo.
2.
Sicuramente, ancora per tutto il 2019, ci aspettiamo un proseguo degli investimenti, anche se minori rispetto al biennio che ci ha preceduto.
3.
Riteniamo che il sistema degli incentivi del piano Impresa 4.0 possa concretamente favorire gli investimenti delle PMI, come testimoniato dal risultato degli investimenti generati dal precedente sistema di incentivi.
1. Dal punto di vista delle vendite e dell’installazione di nuovi macchinari negli impianti dei vostri clienti quale bilancio potete fare? Come è andato il mercato a vostro giudizio e quali tipologie di prodotto sono state più richieste? 2. Dopo gli ultimi due anni di forte crescita, spinti anche dal Piano Impresa 4.0, che cosa vi aspettate per il 2019? Ipotizzate un’ulteriore crescita oppure andremo incontro a una stasi? 3. Il sistema degli incentivi del piano Impresa 4.0 è stato modificato per il 2019, con l’intento dichiarato di favorire gli investimenti delle PMI. Quali valutazioni fate al riguardo e quale messaggio inviate ai vostri possibili clienti per cogliere al meglio questa opportunità? 4. Quali novità avete in serbo per il 2019? Avete nuove macchine in arrivo o nuove soluzioni che ritenete d’interesse per i vostri clienti? 5. Le aziende tecnologiche come le vostre, anche in settori diversi dalla trasformazione della gomma, sono sempre più inclini a organizzare occasione o partecipare a eventi in cui possono mostrare “dal vivo” la funzionalità delle loro tecnologie. Voi come siete strutturati per mostrare ai clienti il funzionamento delle vostre macchine? Qual è la vostra strategia al riguardo? E qual è il vostro programma di partecipazione a fiere di settore o di dimostrazioni “in house” per il 2019?
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FOCUS
4.
Nel corso degli ultimi anni abbiamo lavorato su nuovi progetti che riguardano principalmente lo sviluppo di nuovi mescolatori interni compenetranti, come il nostro ITM-CV305 (285 l) e il nostro ITM-CV440 (450 l), oltre che sull’implementazione di nuove tecnologie applicate alle macchine già di nostra produzione, con il risultato di renderle ancor più performanti rispetto alle precedenti versioni già apprezzate dai nostri clienti.
5.
Riteniamo che far vedere “dal vivo” come produciamo le macchine nuove e come operiamo nella ricostruzione delle macchine usate sia la migliore pubblicità che possiamo fare e, a tal proposito, abbiamo siglato un accordo con un nostro cliente a pochi chilometri dalla nostra sede, per creare uno “show room” dove è possibile osservare in produzione la funzionalità delle macchine nuove e delle macchine ricostruite da G3. Partecipiamo ormai da diversi anni a due importanti fiere di settore a livello internazionale, il Plast di Milano ed il K di Düsseldorf (K 2019 - HALL 9/D66) le quali, a nostro avviso, esprimono meglio il nostro core business. Ovviamente, al di là di questi due importanti e noti eventi fieristici, siamo sempre ben felici di accogliere nei nostri uffici e soprattutto nella nostra officina chiunque ne avesse interesse, in modo da far capire, in assoluta trasparenza, la vision e le modalità di lavoro di G3. .
«la Altendenza di là degli incentivi del mercato
italiano per il 2019 dipenderà fortemente da quella del mercato europeo
»
Pomini Rubber & Plastics HF Mixing Group Andrea Delmoro Sales Office Manager
1.
Il 2018 in generale per il nostro gruppo si è chiuso positivamente ed in linea con le attese. Le tipologie di prodotto variano chiaramente da mercato a mercato anche se notiamo una decisa tendenza da parte dei nostri clienti a orientarsi verso l’acquisto di tecnologie di mescolazione ed estrusione sempre più sofisticate e, in funzione del mercato, anche di sale mescole complete.
2.
Con riferimento ai mercati mondiali notiamo, in questo primo scorcio di 2019, un calo generalizzato degli investimenti rispetto ai due anni trascorsi, con l’eccezione dei mercati dell’Asia e dell’Estremo Oriente. In ogni caso, a parte il piano Impresa 4.0, a nostro giudizio la tendenza del mercato italiano dipenderà fortemente dal trend dei mercati europei. Al momento è ancora presto per poter fare una previsione.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA maggio 2019
3.
Sicuramente il mantenimento del sistema degli incentivi è stata una scelta corretta per invogliare le aziende ad investire in nuove tecnologie. Come detto precedentemente, al di là degli incentivi è importante anche il trend congiunturale, trend che sarà più chiaro nei prossimi mesi. Il messaggio che lanciamo ai nostri possibili clienti è di sfruttare tali incentivi al fine di rinnovare la propria tecnologia per incrementare il proprio vantaggio competitivo rispetto ai loro concorrenti di quei paesi che possono competere esclusivamente sul prezzo.
4.
Durante l’ultimo Tire Technology Expo 2019, ad Hannover, è stata presentata la nuova generazione di sistema di controllo denominato ADVISE® 4.0: un sistema modulare e scalabile per l’automazione della sala mescole e per le tecnologie di processo intelligenti. Tutte le aree della sala mescole vengono coperte e, in funzione dei desiderata, singole applicazioni possono essere selezionate e combinate per creare un sistema di automazione globale. Il nostro nuovo sistema è in grado inoltre di raccogliere e strutturare, in maniera intelligente, i dati provenienti dai diversi ambiti quali materie prime, macchinari, processo, produzione, logistica interna per permettere di valutare la Overall Equipment Efficiency (OEE) al fine ottenere una completa tracciabilità sul processo dei materiali ed un miglioramento continuo della qualità e della produttività delle linee di mescolazione. Una capacità di copertura multi impianto da una sede centrale ed un ambiente di comunicazione criptato per garantire i più alti standard di sicurezza ne completano le caratteristiche.
5.
Il nostro gruppo, per mostrare ai clienti la funzionalità delle proprie tecnologie, si avvale, per i mescolatori discontinui, di un centro tecnico ubicato a Freudenberg in Germania presso la sede principale, equipaggiato con macchinari e sistemi di ultima generazione. Si tratta in pratica di due linee di mescolazione complete con macchine di taglia industriale che ci consentono non solo di effettuare ogni tipo di prova per i nostri clienti ma anche di poter mostrare, testare dal vivo e validare nuovi prodotti e sistemi in ambiente industriale prima di inserirli nel nostro portafoglio. Unitamente a questo, il nostro gruppo possiede altri due centri tecnici, per la mescolazione in continuo, ubicati in UK e negli USA. HF Mixing Group, insieme ad HF Tire Tech, ha partecipato all’appuntamento annuale del Tire Technology Expo, tenutosi dal 5 al 7 marzo, presso il polo fieristico di Hannover e, affiancata dalla consociata americana Farrel Pomini, sarà presente anche al K 2019 in programma in ottobre a Düsseldorf.
MESCOLAZIONE E MACCHINE SPECIALI
«nell’allestimento Abbiamo investito di una
Le nostre domande
sala prove, che sarà pronta quest’anno, per mostrare funzionalità e potenzialità delle nostre tecnologie
»
Lawer FedericoOrmezzano Managing Partner
1.
A livello mondiale il 2018 ha visto proseguire il positivo ciclo economico. La ritrovata stabilità dei mercati ha spinto la nostra clientela a dar seguito a programmi d’investimento spesso rinviati in passato, ora finalmente orientati verso tecnologie e impianti “di servizio”, capaci di offrire maggior flessibilità, tracciabilità e qualità nei processi produttivi. Nel settore della gomma industriale sono stati molto richiesti i sistemi per il dosaggio automatico di prodotti in polvere per la realizzazione di compound.
2.
Le incertezze riguardo al rinnovo delle agevolazioni di Industria 4.0 alla scadenza 2018 hanno causato una corsa agli investimenti a fine anno, che ovviamente si è riflessa negativamente sul primo trimestre 2019. All’ottimismo è
1. Dal punto di vista delle vendite e dell’installazione di nuovi macchinari negli impianti dei vostri clienti quale bilancio potete fare? Come è andato il mercato a vostro giudizio e quali tipologie di prodotto sono state più richieste? 2. Dopo gli ultimi due anni di forte crescita, spinti anche dal Piano Impresa 4.0, che cosa vi aspettate per il 2019? Ipotizzate un’ulteriore crescita oppure andremo incontro a una stasi? 3. Il sistema degli incentivi del piano Impresa 4.0 è stato modificato per il 2019, con l’intento dichiarato di favorire gli investimenti delle PMI. Quali valutazioni fate al riguardo e quale messaggio inviate ai vostri possibili clienti per cogliere al meglio questa opportunità? 4. Quali novità avete in serbo per il 2019? Avete nuove macchine in arrivo o nuove soluzioni che ritenete d’interesse per i vostri clienti? 5. Le aziende tecnologiche come le vostre, anche in settori diversi dalla trasformazione della gomma, sono sempre più inclini a organizzare occasione o partecipare a eventi in cui possono mostrare “dal vivo” la funzionalità delle loro tecnologie. Voi come siete strutturati per mostrare ai clienti il funzionamento delle vostre macchine? Qual è la vostra strategia al riguardo? E qual è il vostro programma di partecipazione a fiere di settore o di dimostrazioni “in house” per il 2019?
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FOCUS
ora subentrata la prudenza, anche per il rallentamento dei mercati europei, che ci si augura possa essere temporaneo. Da questo fattore dipenderà la possibile evoluzione per il 2019.
3.
Le agevolazioni previste nel 2019 per il nuovo Piano Impresa 4.0 , seppur meno estensive delle precedenti, rimangono comunque un fattore positivo per le aziende, soprattutto le PMI. I nostri sistemi di dosaggio, proposti in varie tipologie e modelli al fine di adattarsi alle diverse necessità produttive e di investimento dei clienti, rispondono perfettamente alle richieste dello strumento agevolativo.
4.
4.
Preferiamo senza dubbio le dimostrazioni in house: più dirette, efficaci, complete. La notevole taglia dei nostri macchinari non permette l’installazione negli spazi normalmente a nostra disposizione nelle fiere di settore, che restano comunque un importante luogo di incontro con clienti, partner e fornitori.
Quest’anno presenteremo una nuova generazione di dosatori dotati d’innovative caratteristiche di produttività e precisione, capaci di soddisfare le richieste di produttività e ripetibilità ricercate dai clienti del settore gomma.
5.
I nuovi sviluppi di Prodicon sono nel segno della continuità con quelli già iniziati e portati avanti negli ultimi anni: automazione spinta, sistemi di presa campione automatica, integrazione del controllo con macchine della medesima linea, movimentazione automatica dei bancali, sviluppo di soluzioni di tracciabilità e altro ancora.
5.
Trattandosi di tecnologie innovative siamo in grado di mostrare, alle aziende interessate, gli impianti Lawer in lavoro presso i nostri clienti. La nostra azienda partecipa, inoltre, alle più importanti fiere di settore esponendo i propri impianti funzionanti. Il nostro incessante impegno nel ricercare e perseguire il massimo dell’efficienza e della qualità nei sistemi che proponiamo ci ha spinti quest’anno a investire importanti risorse per potenziare ed ampliare il nostro reparto R&S. La realizzazione di una nuova Sala Prove, dotata di tutti i nostri impianti di dosaggio industriale e di laboratorio, permetterà ai nostri clienti di effettuare i test di dosaggio prodotti da essi utilizzati, al fine di ottenere le necessarie garanzie di risultato
«programma Nel 2018 abbiamo avviato un che ci ha portato
«sono Le macchine più richieste le grandi linee
Dal punto di vista delle vendite e dell’installazione di nuovi macchinari possiamo fare un bilancio più che positivo. Il 2018 è stato un anno particolare, perché è iniziato a rilento ma ci ha visto protagonisti di una sorprendente ripresa verso l’ultimo trimestre con un’impennata delle vendite. La tregua di inizio 2018 ci ha però permesso di sviluppare numerose novità che stiamo presentando sul mercato mondiale con un ottimo successo e approvazione dai clienti. Una di queste innovazioni ha già ottenuto la concessione del brevetto, mentre per le altre sono state depositate le domande e sono già state valutate per ottenerne presto il rilascio dall’ufficio brevetti. Il 2019, per la Rodolfo Comerio, è iniziato subito con la chiusura di importanti contratti nel settore dei pneumatici e con la presentazione delle linee di calandratura di nuova generazione, definite “The Next Generation of Calendering Lines”. Iil futuro che si sta presentando è roseo. Le tipologie più richieste sono state le linee di calandratura della gomma destinate appunto alle aziende produttrici di pneumatici per tutte le tipologie di veicoli.
di raffreddamento batch off per la mescolazione e le macchine da taglio
»
Prodicon Alberto Ballabio Sales manager
1.
Il bilancio per il 2018 è stato nel complesso positivo, in linea con quello degli ultimi anni. Le tipologie di macchine andate per la maggiore sono le grandi linee di raffreddamento tipo Batch Off per le linee di mescolazione per pneumatici e le macchine da taglio.
2.
Crediamo più ragionevolmente a una stasi, stanti gli importanti investimenti fatti sull’onda degli incentivi legati al 4.0.
3.
La valutazione per gli incentivi proposti dal piano Impresa
30
4.0 è senz’altro favorevole, dato che l’iniziativa era orientata a stimolare gli investimenti in nuove linee di produzione o la sostituzione di quelle esistenti e obsolete con lo stato dell’arte. Il piano favorisce anche il collegamento e l’integrazione con i sistemi informatici aziendali.
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA maggio 2019
a sviluppare nuove linee altamente tecnologiche in un’ottica di Industry 4.0
Rodolfo Comerio Nicola Fedele
»
International Sales and Marketing Manager
1.
2.
Per quanto riguarda la nostra azienda, la crescita non è stata dettata solamente dal Piano Impresa 4.0 ma dalla continua
MESCOLAZIONE E MACCHINE SPECIALI spinta nella ricerca e proposta delle soluzioni più innovative che riusciamo a garantire a tutta la nostra clientela. Sicuramente, il Piano Impresa 4.0 ha sortito l’effetto di una crescente domanda del mercato interno che anche in questo caso ci ha permesso di sviluppare un innovativo mescolatore a due cilindri per le sale mescole con un concetto completamente differente dal passato. In questi giorni stiamo ultimando l’assemblaggio di un mescolatore di diametro 870 x 2.700 mm destinato alla sala mescole per la Evercompound, completamente adatto ad accettare tutte le caratteristiche richieste nel Piano Impresa 4.0. Ci aspettiamo un’importante crescita per quanto riguarda i paesi oltreoceano, ma una leggera flessione per il mercato interno, sia nel settore gomma che nel settore PVC, nonostante il parco macchine in Italia sia un po’ datato. Se lo stato mettesse in campo altre risorse a favore dei trasformatori di gomma e PVC, sicuramente molti nostri clienti si sentirebbero invogliati a continuare il piano di rinnovamento iniziato con il Piano Impresa 4.0.
3.
Le PMI sono un valore aggiunto per il nostro paese. Le aziende di medie dimensioni sono quelle che meglio riescono a caratterizzarsi per qualità ma, soprattutto, per customizzazione. La customizzazione di un macchinario, come nel nostro caso, dà dell’azienda un valore aggiunto che non trova equali
Le nostre domande 1. Dal punto di vista delle vendite e dell’installazione di nuovi macchinari negli impianti dei vostri clienti quale bilancio potete fare? Come è andato il mercato a vostro giudizio e quali tipologie di prodotto sono state più richieste? 2. Dopo gli ultimi due anni di forte crescita, spinti anche dal Piano Impresa 4.0, che cosa vi aspettate per il 2019? Ipotizzate un’ulteriore crescita oppure andremo incontro a una stasi? 3. Il sistema degli incentivi del piano Impresa 4.0 è stato modificato per il 2019, con l’intento dichiarato di favorire gli investimenti delle PMI. Quali valutazioni fate al riguardo e quale messaggio inviate ai vostri possibili clienti per cogliere al meglio questa opportunità? 4. Quali novità avete in serbo per il 2019? Avete nuove macchine in arrivo o nuove soluzioni che ritenete d’interesse per i vostri clienti? 5. Le aziende tecnologiche come le vostre, anche in settori diversi dalla trasformazione della gomma, sono sempre più inclini a organizzare occasione o partecipare a eventi in cui possono mostrare “dal vivo” la funzionalità delle loro tecnologie. Voi come siete strutturati per mostrare ai clienti il funzionamento delle vostre macchine? Qual è la vostra strategia al riguardo? E qual è il vostro programma di partecipazione a fiere di settore o di dimostrazioni “in house” per il 2019?
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FOCUS
nel nostro settore. In Rodolfo Comerio, pur avendo delle produzioni standard, facciamo della customizzazione e del made in Italy il nostro valore aggiunto. Poter soddisfare ogni specifica richiesta del cliente, costruendo un macchinario su misura e con le caratteristiche per una produzione specifica, ci dà un vantaggio sui concorrenti locali e internazionali che viene di conseguenza trasferito ai nostri clienti, i quali possono così distinguersi sul mercato, per specializzazione nel prodotto e qualità di produzione. Il messaggio che vorremmo mandare ai nostri clienti, in questo caso italiani, è di investire e approfittare delle occasioni che provengono dalle manovre di politica economica perché solo così ci si può affacciare al mercato mondiale con successo. Si sa che il prodotto italiano è da sempre considerato per la sua alta qualità, e noi della Rodolfo Comerio veniamo scelti dal resto del mondo soprattutto per questo: qualità e affidabilità. La meccanica italiana è il fiore all’occhiello del nostro paese, insieme al food, al fashion e al design. Nel 2018, la meccanica italiana ha raggiunto la quota dei 28,2 miliardi di euro (+2,3% rispetto al 2017). Un trend che sembra essere confermato anche dalle previsioni 2019 (+1,3%). Per fare un esempio, un paese come la Cina oggi non si accontenta più di un prodotto mediocre. In Cina vogliono il meglio che ci sia sul mercato e questo è uno dei motivi alla base della crescita del paese. Le aziende cinesi che conosciamo, in tutti gli ambiti della nostra produzione, non acquistano macchinari nel loro mercato ma scelgono i nostri macchinari perché vogliono produrre un prodotto di alta gamma.
4.
Per il 2019 abbiamo moltissime novità. Per un anno abbiamo lavorato allo sviluppo di sistemi innovativi che abbiamo brevettato. Uno degli scopi dell’industria 4.0 è quello di rendere le macchine “intelligenti” per stabilire una comunicazione uomo/macchina più efficiente. Noi con le novità del 2019 abbiamo reso le macchine completamente automatiche, permettendo ai nostri clienti un enorme risparmio, sia in termini economici – perché abbiamo accelerato del 50% i cicli di produzione per ogni linea – sia in termini di spazio – perché abbiamo trovato la soluzione per compattare le linee – sia in termini di semplificazione nella movimentazione del prodotto che esce dalle linee stesse. Tutto questo ci ha permesso inoltre di rendere le linee di calandratura Rodolfo Comerio più sicure per gli operatori, perché non è più richiesto il loro intervento manuale ma solo la loro supervisione, riducendo inoltre del 50% il personale
operativo per ogni linea. Ci siamo dedicati per oltre un anno intero, con impiego anche di grandi investimenti economici, ottenendo risultati nel settore della calandratura della gomma che lo faranno crescere molto più rapidamente di quanto avvenuto negli ultimi 30 anni.
5.
La Rodolfo Comerio da sempre organizza open house per la propria clientela dove vengono mostrate dal vivo tutte le novità e le funzionalità delle nuove macchine. Al termine del montaggio in azienda di ogni linea che produciamo eseguiamo dei test di funzionamento e test dimostrativi. Ancor più avverrà in questo 2019, anno ricco di importanti innovazioni, durante il quale i nostri clienti verranno invitati a prendere visione e ad assistere ai collaudi dimostrativi dei vantaggi ottenuti. Siamo presenti ai maggiori eventi fieristici di tutto il mondo, sia per quanto riguarda il settore della gomma che per il settore del PVC
«nella Il settore della gomma offre lavorazione finale delle mescole l’opportunità di una notevole riduzione dei costi, aumentando la qualità
Rubber Trade Sergio Bracaletti
»
Titolare
1.
Il finale 2018, e questo primo trimestre 2019, ci hanno visti impegnati presso aziende estere per l’installazione di nostre nuove macchine rivolte al fine linea della mescolazione della gomma. Come d’altronde anche in Italia, i più importanti produttori di mescole e stampatori di articoli tecnici hanno indirizzato i loro investimenti verso la realizzazione della più estesa automazione possibile nel raffreddamento delle mescole, nella loro raccolta e nello stoccaggio, reso più facile. I risultati di questo lavoro fortunatamente premiano in modo assai soddisfacente i nostri continui sforzi nella ricerca e nella realizzazione di macchine sempre più affidabili; proprio con questo obiettivo possiamo oggi offrire macchine tecnologicamente avanzate, più efficienti ed economiche che, oltre tutto, consentono la quasi totale assenza di operatori per il loro utilizzo.
2.
Fortunatamente il settore della gomma offre proprio nella lavorazione finale delle mescole la possibilità, come detto, di notevole riduzione dei costi di produzione, aumentando al tempo stesso la qualità del lavoro necessario, giustificando così investimenti anche in momenti di apparente o leggera stasi del mercato.
3.
Il nostro lavoro consiste nel far conoscere quanto le nostre
32
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA maggio 2019
MESCOLAZIONE E MACCHINE SPECIALI realizzazioni rispondano agli obiettivi citati e quanto spreco di mano d’opera possa essere eliminato. Con nostra grande soddisfazione la risposta dei trasformatori della gomma, sia italiani che esteri, è veramente incoraggiante e ci motiva a elevare sempre di più produttività, alta tecnologia ed economicità nei costi, sempre nella totale affidabilità di lavoro.
4.
Come detto, la nostra missione resta concentrata nella ricerca: alcune fasi delle lavorazioni di fine linea possono ancora essere affinate e il nostro ufficio tecnico può già proporre altre soluzioni all’avanguardia a corredo delle macchine da noi prodotte, per estendere al massimo il risparmio, l’efficienza e la semplicità di utilizzo.
5.
Il nostro atteggiamento nei confronti di eventi fieristici, e quindi di conseguenti esposizioni delle nostre macchine all’esame anche di curiosi non possibili compratori, frena la nostra spinta a partecipare a questi eventi. Abbiamo con la totalità dei nostri clienti rapporti di reciproca stima, amicizia e disponibilità che ci consentono, quasi regolarmente, di poter mostrare le nostre macchine al lavoro presso importanti utilizzatori, disponibili a collaborare con noi e quindi di aprirsi anche a visitatori che non siano concorrenti diretti.
Le nostre domande 1. Dal punto di vista delle vendite e dell’installazione di nuovi macchinari negli impianti dei vostri clienti quale bilancio potete fare? Come è andato il mercato a vostro giudizio e quali tipologie di prodotto sono state più richieste? 2. Dopo gli ultimi due anni di forte crescita, spinti anche dal Piano Impresa 4.0, che cosa vi aspettate per il 2019? Ipotizzate un’ulteriore crescita oppure andremo incontro a una stasi? 3. Il sistema degli incentivi del piano Impresa 4.0 è stato modificato per il 2019, con l’intento dichiarato di favorire gli investimenti delle PMI. Quali valutazioni fate al riguardo e quale messaggio inviate ai vostri possibili clienti per cogliere al meglio questa opportunità? 4. Quali novità avete in serbo per il 2019? Avete nuove macchine in arrivo o nuove soluzioni che ritenete d’interesse per i vostri clienti? 5. Le aziende tecnologiche come le vostre, anche in settori diversi dalla trasformazione della gomma, sono sempre più inclini a organizzare occasione o partecipare a eventi in cui possono mostrare “dal vivo” la funzionalità delle loro tecnologie. Voi come siete strutturati per mostrare ai clienti il funzionamento delle vostre macchine? Qual è la vostra strategia al riguardo? E qual è il vostro programma di partecipazione a fiere di settore o di dimostrazioni “in house” per il 2019?
DALLE AZIENDE
Il controllo dell’emissione di odori nell’abitacolo dell’auto L’
argomento non è semplice da trattare e rappresenta un’autentica sfida per tutte le parti che vi sono coinvolte per la complessità delle numerose variabili in gioco: le materie prime, la produzione dei compound, la loro trasformazione nei manufatti, l’approvazione da parte dei costruttori delle auto. Per non parlare della difficoltà procurata dal fatto che metodi di analisi apparentemente simili spesso differiscono per il tipo di condizionamento oppure per la temperatura o la durata del test, portando a risultati non confrontabili fra loro. Analogamente, non è affatto insolito che diversi laboratori o costruttori di auto diano valutazioni differenti dell’odore dello stesso componente. A questi aspetti si somma, poi, il diverso atteggiamento che le grandi aree geografiche hanno nei confronti del problema: in Asia, gli odori e la richiesta della loro assenza nell’abitacolo hanno la priorità assoluta; in Europa, l’attenzione è focalizzata sull’esame delle singole sostanze e delle emissioni come effetto globale; nel Nord America, odori e emissioni suscitano un interesse più blando.
Possibili applicazioni di TPE negli interni auto. 34
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA maggio 2019
Il problema della sensibilità agli odori emessi dai materiali dei componenti degli interni dell’abitacolo dell’auto è un argomento che viene dibattuto sin dai primi anni ’80. Alcuni anni fa Kraiburg TPE di Waldkraiburg, Germania, ha avviato uno studio per acquisire una approfondita conoscenza del fenomeno e dei fattori che ne provocano l’insorgenza. Ne presentiamo qui un compendio con i risultati dell’indagine compiuta dal produttore tedesco di elastomeri termoplastici
Materiali Quello degli odori nell’abitacolo è, comunque, un problema rilevante sia per i costruttori di auto che per i clienti, e poiché i componenti per interni auto rappresentano un’applicazione importante per i compound a base di elastomeri termoplastici, Kraiburg TPE, in qualità di produttore leader mondiale di questo tipo di mescole, ha deciso di effettuare uno studio dell’emissione degli odori da parte dei suoi prodotti impiegati nel settore per andare incontro alle richieste dell’industria automobilistica. E lo ha fatto in collaborazione con un partner esterno, l’istituto tedesco imat-uve, con un approccio olistico al problema: l’odore considerato come la risultante di una somma di più variabili e della combinazione di più effetti, dalle materie prime al processo di produzione del compound, dallo stampaggio di questo all’approvazione del componente da parte del costruttore dell’auto.
Uno studio congiunto L’istituto indipendente tedesco imatuve è specializzato in numerose attività, tra le quali lo sviluppo di progetti di studi e test su materiali, componenti e sistemi. La sua esperienza nell’interpretazione dei risultati di test complessi ha avuto un’importanza determinante ai
fini dell’identificazione dei fattori che influenzano emissioni e odori e ha reso possibile testare la gamma dei TPE Kraiburg specifici per interni auto adottando condizioni standardizzate. Nello studio sono stati presi in considerazione i TPE prodotti nei siti Kraiburg di Germania, Stati Uniti e Malesia, mentre i test sono stati eseguiti nei siti imat-uve di Germania e Cina.
Emissioni e odori: nessuna correlazione Una conclusione fondamentale del lavoro è che i risultati dei vari test eseguiti non consentono nessuna correlazione tra le emissioni e gli odori. In altre parole, ricavare deduzioni sui risultati degli odori dai risultati delle emissioni e viceversa non ha nessun senso. L’unica cosa che i risultati dei due fenomeni hanno in comune è che dipendono – tutti e due – dalla storia che il campione studiato ha conosciuto nelle diverse fasi della fabbricazione del componente dal quale è stato ricavato: come è stato confezionato e stoccato il componente? come è stata scelta la parte da esaminare e in quali condizioni è stata lavorata per ottenerne il campione da testare? Da questi elementi dipendono in maniera decisiva la riproducibilità e la confrontabilità dei risultati delle misure.
Analisi dei fattori influenzanti Emissioni e odori vanno tenuti sotto controllo nell’abitacolo.
Un altro risultato fondamentale dello studio è che il livello delle emis-
sioni e degli odori delle materie prime utilizzate per produrre un TPE e il componente finale che contiene questo elastomero termoplastico può variare lungo tutta la catena del valore aggiunto. Ciò significa che nel fenomeno sono coinvolti tutti gli attori delle singole fasi produttive, dal fornitore delle materie prime al produttore del TPE e al fornitore del componente, senza escludere i laboratori di controllo dei costruttori delle auto che entrano in azione nella fase dell’approvazione finale. È importante, quindi, che in ogni anello della catena ci sia la consapevolezza di questi fattori perché sia garantita la fornitura di materiali di alta qualità con bassi livelli di emissioni e di odori.
L’influenza delle materie prime I materiali di Kraiburg TPE impiegati per la fabbricazione di interni auto sono principalmente TPS, ossia compound a base di copolimeri stirenici a blocchi (SBC) risultanti dalla miscelazione di vari materiali, come elastomeri stirene-etilene-butilene-stirene (SEBS), un polimero termoplastico (PP), cariche, coloranti e stabilizzanti. Ognuno di questi ingredienti ha specifiche proprietà e influisce sulle emissioni e sull’odore del compound finito. Significativa, da questo punto di vista, l’influenza degli SBC, del polipropilene e dei coloranti. In una prima fase, Kraiburg TPE ha analizzato le sue singole materie prime per conoscerne i livelli delle emissioni e degli odori e acquisire, in tal modo, una conoscenza dettagliata dei suoi compound TPS. Ha accertato così, per esempio, che i risultati relativi ad emissioni di tipi diversi di SEBS e PP testati in microcamera col metodo ISO 12219-3 sono significativamente diversi fra loro, in quanto sia l’elastomero stirene-etilene-butilene-stirene che il polipropilene influenzano il valore delle emissioni totali dei composti organici (TVOC, Total Volatile Organic Compounds). I test della microcamera consentono anche di determinare la presenza di sostanze critiche come la formaldeide o gli idrocarburi aromatici quali benzene, toluene, xilene e etilL’INDUSTRIA DELLA GOMMA maggio 2019
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Materiali
DALLE AZIENDE
TABELLA 1 TEST UNITÀ SEBS-1 SEBS-2 PP 1 PP2
MICROCAMERA ISO12219-3 TVOC µg/kg·h 8.910 27.800 11.500 4.350
Stirene µg/kg·h 29 4.920 <10 <10
BTXW µg/kg·h 81 451 17 <10
Valori di emissioni di varie materie prime misurate su granuli in accordo alla norma ISO 12219-3.
ria, durante la preparazione del compound TPS non sono previste reazioni chimiche. Tuttavia, gli sforzi di taglio e l’aumento della temperatura generati dal processo possono provocare reazioni non controllate e essere cause potenziali di emissioni e odori a livelli dipendenti dalla configurazione della linea di produzione e dai parametri di processo impostati.
TABELLA 2 METODO ISO 12219-4 in µg/m3 VDA 278 in µg/g
LLIMITE DI EMISSIONI ≤ 100 ≤8
CONTENUTO DI STIRENE NELLE MESCOLE TPS TC6COZ 4 nr*
TC7MLB 12 nr*
TC6MLB 2 nr*
TC6GPN nr* nr*
Contenuto di stirene in mescole TPS secondo la norma ISO 12219-4 e VDA 278, valori limite da DBL 5430 (2017-12). * non rilevabile perché al di sotto del limite di misurazione TABELLA 3 TEST UNITÀ SEBS-1 SEBS-3 PP 3 PP 4
VDA 278 VOC µg/g 464 459 226 190
DIN 75201-B
VDA 270 B-3
Fogging Mg <0,2 <0,2 1,5 1,4
Odore Valutazione 4,0 4,0
Fog µg/g 260 44 548 428
Valori di emissioni di materie prime misurate in granuli secondo le norme VDA 278, DIN 75201-B e VDA 270 B-3. benzene (BTXE), ma i TPS di Kraiburg contengono livelli bassissimi di queste sostanze (tabella 1). E non solo, perché Kraiburg TPE pone particolare attenzione a che gli SBC che usa come materie prime siano anche esenti da stirene monomero libero: contenuti in stirene libero dall’1% in su qualificano come pericolose le sostanze che li contengono, ma negli SBC questo monomero è presente solo in tracce, tipicamente 1 ppm (0,0001%), ossia è praticamente assente, per cui i TPS che se ne ottengono risultano purissimi, come è possibile rilevare dalla tabella 2. La tabella 3 mostra i risultati dei test eseguiti su vari tipi di SEBS e PP con i metodi VDA 278, VDA 270 e DIN 75201-B, che rientrano tra quelli in gran numero adottati da ben note case automobilistiche. Il metodo VDA 278 mostra significative differenze tra i polimeri esaminati. Il comportamento dei due SEBS 36
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA maggio 2019
all’appannamento della superficie interna del parabrezza (per condensazione dei vapori) è chiaramente migliore di quello dei due PP. Il test degli odori (VDA 270 B-3) dà un valore alto (4.0) per entrambi i tipi di PP, a dimostrazione del fatto che su questa caratteristica gioca un ruolo decisivo il metodo di preparazione del polimero, dal quale dipendono anche le prestazioni e il prezzo del materiale. I SEBS, invece, non sono stati testati per l’odore, perché non è possibile lavorarli come polimeri puri.
L’influenza del processo di compoundazione Oltre alle materie prime, che hanno un’influenza di primaria importanza sui livelli di odori e emissioni, anche il processo della compoundazione gioca un ruolo fondamentale su questi fenomeni. Di solito, la mescolazione delle materie prime viene effettuata in estrusori bi-vite e, almeno in teo-
Come produttore di TPS, Kraiburg TPE ha profuso, negli ultimi anni, un notevole impegno nel determinare le condizioni ottimali di mescolazione in funzione delle materie prime impiegate, della formulazione da adottare e delle proprietà richieste nel prodotto finale, e sulle basi di questo know-how, ha realizzato un portafoglio di prodotti specificamente indirizzati al mercato degli interni auto. In particolare, ha sviluppato, per questa applicazione, una nuova serie di TPS (la serie FG/SF) per superfici morbide interne all’abitacolo. La tabella 4 mostra l’influenza dei parametri di processo su emissioni e odori durante la compoundazione: una più bassa produttività influenza positivamente emissioni (VDA 278 e VDA 277) e odori (VDA 270 B-3). Per quanto riguarda l’energia trasmessa alle materie prime durante il processo, questa influisce notevolmente sull’emissione: un aumento dell’input abbassa il livello delle
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Materiali
DALLE AZIENDE
TABELLA 4 INFLUENZA DEL PROCESSO DI MESCOLAZIONE
VDA 278
VDA 278
VDA 277
VDA 270
DIN 75201-B
VOC
Fog
VOC
B-3
Fogging
µg/g 66 29 111 135 34
µg/g 793 751 969 859 807
µgC/g 0,6 0,3 2,4 1,8 0,4
Valutazione 3,0 2,5 3,0 2,5 3,0
mg 0,26 0,25 0,57 0,46 0,36
UNITÀ Parametri di default Throughput ▼ Throughput ▴ Input energia ▼ Input energia ▴
Influenza dei parametri di processo sulle emissioni e sugli odori nella mescolazione TABELLA 5 SERIE
DESIGNAZIONE DEL TIPO
GP/FG
TC5GPZ a TC8GPZ
FG/SF
TC5FEZ a TC8FEZ
AD1 AD/PA
TC5LZ a TCBMLZ TC5PAZ a TC8PAZ
VA/AD/HM
TC5CEZ a TC8CEZ
DESCRIZIONE Usi generali Adesione a PP Finitura migliorata delle superficie Ottimizzata agli odor con adesione a PP Adesione a termoplastici polari come PC, ABS, ASA, SAN Adesione a PA6, PA66, PA12 Proprietà di abrasione migliorate Adesione a PC, ABS, ASA, SAN, PA6, PA12
C
M
Panoramica del portfolio di TPE Kraiburg per gli interni automotive.
Y
emissioni misurato con i metodi VDA 278 e VDA 277 (tabella 4).
L’influenza del processo di produzione Generalmente, la trasformazione dei TPE avviene mediante stampaggio a iniezione e, analogamente alla compoundazione, anche questo processo influisce sui fattori che favoriscono la produzione di componenti a bassa emissione di odori. Anche in questo caso giocano un ruolo fondamentale i parametri di processo e la storia del campione sottoposto ai controlli. Kraiburg TPE assiste i suoi clienti per la produzione di parti col più basso livello possibile di emissioni e di odori fornendo raccomandazioni e dati empirici principalmente sulla regolazione della temperatura, sui tempi di permanenza del materiale nello stampo e sui gradienti di taglio.
Kraiburg TPE: il portafoglio prodotti Kraiburg TPE dispone di un’ampia gamma di compound per la produzione di parti per interni auto che soddisfano gli standard della maggior parte delle case automobilistiche per quel che riguarda il comportamento dei manufat38
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA maggio 2019
TABELLA 6 TEST
CM
VDA 278
VDA 278
VDA 270 B-3
VOC
Fog
Odore
MY
CY
CMY
UNITÀ VALORI TARGET TIPICI GP/FG FG/SF AD1 Serie AD/PA VS/AD/HM
µg/g <500 47-257 138-206 26-82 31-168 181-184
µg/g <2.000 297-1.300 883-1.200 151-1.190 326-1.360 370-419
Valutazione ≤ 3,5 3,0-4,0 3,0 3,0-4,0 3,5-4,5 3,5
Emissioni globali e gradazione degli odori per il portafoglio di TPE Kraiburg per gli interni automotive, in nero e colore naturale, su l’intera gamma di durezze compresa tra 50 ShA e 80 ShA (secondo i test di Imat-uve, Germania). ti sul fronte delle emissioni e degli odori. Il portafoglio comprende anche compound adatti allo stampaggio a iniezione multi-componente con l’adesione su vari materiali termoplastici come PP, PC, ABS e PA (tabella 5). Nel corso dello studio tutti i compound del produttore di Waldkraiburg per interni prodotti nei siti di Germania, Malesia e Stati Uniti sono stati controllati nei laboratori di imat-uve in Germania e in Cina con i metodi VDA 278 e VDA 270 B-3, e di ogni serie di compound è stata misurata la durezza Shore A, ottenendo valori compresi nell’intervallo
50-80. La tabella 6 riporta i risultati ottenuti per tutte le serie di prodotti dei tre siti produttivi di Kraiburg TPE e mostra, in generale, che tutti rispettano gli standard delle emissioni della maggior parte dei costruttori di auto. Importante, a questo riguardo, il fatto che i valori massimi delle emissioni sono inferiori ai limiti attualmente imposti dalle case automobilistiche. Un punteggio di 3,0 o 3,5 per l’odore di solito è approvato, mentre punteggi di 4,0 e oltre sono considerati critici (tabella 6). Un altro aspetto importante del progetto è stato la verifica della confronta-
K
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OCS SERVICE
DALLE AZIENDE
bilità dei risultati ottenuti da laboratori diversi. A tale scopo, compound prodotti nel sito della Malesia sono stati controllati in laboratori imat-uve diversi. La tabella 7 mostra che i test condotti applicando il metodo VDA 278 hanno dato quasi gli stessi risultati, specie nei casi in cui era considerata la tolleranza di ±20%. I test sugli odori (metodo VDA 270 B-3) hanno dato, invece, risultati completamente differenti, con deviazioni di ±1 punto. Il che dimostra che le valutazioni degli odori vanno sempre considerate con cautela e che è sempre opportuno ripetere un test che a una prima valutazione ha dato un punteggio di 4,0 (tabella 7).
La “mappa degli odori” dei materiali degli interni auto Gli interni di un’auto moderna contengono un gran numero di componenti diversi, ognuno dei quali è fatto di materiali diversi e di combinazioni diverse dei materiali. L’odore che si sen-
caggio sono state le stesse per tutte le varianti. L’odore della maggior parte dei materiali ha un punteggio compreso fra 3.0 e 4.0 (tabella 8).
te nell’abitacolo di un’auto è il risultato della combinazione degli odori emessi dai singoli componenti, perché ogni materiale ha un suo specifico odore e contribuisce allo sviluppo di quello finale che si instaura nell’ambiente. E per un produttore di compound come Kraiburg TPE, per esempio, è importante non solo sapere come si comportano i suoi prodotti nei fenomeni delle emissioni e degli odori, ma anche conoscere il comportamento dei compound della concorrenza e di altri materiali. Questo spiega l’importanza di una mappa degli odori, di un quadro d’insieme, cioè, che mostra come i materiali esaminati concorrono allo sviluppo dell’odore finale del sistema del quale fanno parte. La tabella 8 mostra un esempio dei punteggi di diversi materiali testati col metodo VDA270. Le lettere A, B e C si riferiscono a varianti diverse del campione da testare, scelte in funzione della dimensione del pezzo in esame; l’indice 3 indica che le condizioni di stoc-
Materiali standard di alta precisione Alle persone allenate a testare odori, che analizzano spesso solo una specifica classe di materiali, può capitare una sorta di “condizionamento” del naso, a causa del quale manifestano una sensibilità maggiore verso gli odori di nuove classi di materiali o di materiali testati raramente. Per tenere conto di questa situazione, Kraiburg TPE e imat-uve hanno adottato la soluzione per la quale, se nell’ambito di una specifica classe di materiali è possibile standardizzare un certo numero di odori, gruppi di esperti concentrano la loro attenzione su quella classe di materiali. Di qui l’idea – sviluppata anche per i prodotti di Kraiburg TPE - di organizzare materiali standard appositamente preparati in
TABELLA 7 TEST MESCOLA TC6MLZ – 60 ShA erie AD1
VDA 278
VDA 278
VDA 270 B-3
VOC µg/g 26 18 67 45 22 17
Fog µg/g 151 112 791 512 155 117
Odore Valutazione 3,5 2,5 4,0 3,5 3,5 3,0
LABORATORIO IMAT-UVE Germania Cina Germania Cina Germania Cina
TC6PAZ – 60 ShA Serie AD/PA TC7MGZ – 70 ShA Customizzata
Panoramica dei risultati dei test su materiali Kraiburg TPE prodotti in Malesia, condotti in differenti laboratori imat-uve. TABELLA 8 GRUPPO DI MATERIALI
ODORE VDA 270
Varianti e valutazione
ELASTOMERI TERMOPLASTICI (TPE)
TERMOPLASTICI
TPC
B3 3,0
PP Tipo standard
B3 4,0
PVC-P
C3 3,5
TPU
B3 3,0
PP ottimizzato per l’odore
B3 3,0
EPDM
A3 3,5
ABS
B3 3,0 B3 3,5
CR
A3 4,5 C3 4,0
TPO TPS (concorrente)
C3 4.0 B3 3,5
PC/abs
Mappa degli odori degli interni automotive. Evidenziati in giallo i valori per l’EPDM.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA maggio 2019
ALTRI MATERIALI USATI NEGLI INTERNI DI AUTO
Pelle grado standard
Materiali TABELLA 9 TEST UNITÀ TPS standard TPS ottimizzato
VDA 278 VOC µg/g 66 63
VDA 278 Fog µg/g 793 128
VDA 270 B-3 Valutazione 3,0 2,5
DIN 75201-B Fogging mg 0,26 0,02
Confronto tra tipi di TPS standard e TPS ottimizzato, della gamma di TPE Kraiburg
varie categorie di odori. Questi pacchetti di materiali sono reperibili on line sul sito di imat-uve.
Super compound a bassa emissione? I valori di una emissione e di un odore possono essere abbassati impostando parametri di processo determinati con precisione e usando materie prime ottimali. Adottando questi criteri, Kraiburg TPE ha sviluppato un materiale che non provoca appannamento del parabrezza, ha valori di emissioni molto bassi e un rilascio di odori quotato 2.5. Un siffatto materiale è molto vici-
no a quello che può essere considerato un super compound a bassa emissione. La tabella 9 presenta il confronto fra un TPS standard e un TPS ottimizzato della Kraiburg TPE (tabella 9).
I benefici per clienti e OEM Le conoscenze acquisite nello studio del fenomeno possono essere di grande utilità, perché consentono agli esperti del settore di fornire consigli e suggerimenti ai clienti e ai costruttori di auto in caso di problemi riguardanti la realizzazione degli interni vettura. La gran mole di dati registrati permette
di riconoscere rapidamente risultati di test non attendibili oppure di mettere in atto opportuni interventi correttivi, se necessari, e in questo contesto sarà certamente di grande aiuto una mappa delle emissioni e degli odori. «L’esperienza che abbiamo acquisito in questo lavoro – conclude Kraiburg TPE – dalla scelta delle materie prime al processo di compoundazione fino allo stampaggio del componente ci mette in grado non solo di offrire ai trasformatori prodotti della nostra gamma, ma anche di sviluppare soluzioni personalizzate per soddisfare specifiche esigenze dei clienti».
DALLE AZIENDE
L’automazione e i suoi nuovi trend a Fiere di Parma D
al 28 al 30 maggio si tiene, nei padiglioni di Fiere di Parma, la nona edizione di SPS IPC Drives Italia: la fiera per l’industria intelligente, digitale e flessibile riconosciuta come punto di riferimento per il comparto manifatturiero italiano. La manifestazione è organizzata da Messe Frankfurt Italia ed è un appuntamento annuale per confrontarsi sui temi più sfidanti dell’industria di domani, a partire dall’Industria 4.0 e dalla robotica, che quest’anno avrà spazi aumentati e vedrà la partecipazione dei più importanti produttori e sviluppatori. «Anche quest’anno», dice Donald Wich, amministratore delegato di Messe Frankfurt Italia, «la fiera è in crescita. Abbiamo 6 padiglioni al completo con oltre 800 espositori. La manifestazione negli anni ha triplicato i propri risultati diventanto il contesto ideale per la contaminazione di competenze ed esperienze di innovazione”. Gli fa eco Francesca Selva, vice President Marketing & Events, che spiega come sono organizzati gli spazi: «Nei padiglioni 3, 5 e 6 ci sarà tutto il meglio delle tecnologie per l’automazione e soluzioni software al servizio della digitalizzazione della fabbrica, prodotti e applicazioni innovative. Nei padiglioni 4, 7 e 4.1 invece il percorso dedicato alla Digital Transformation del manifatturiero, denominato District 4.0, che metterà in mostra progetti legati alle aree di rinnovamento attraverso le nuove tecnologie e la digitalizzazione dei processi».
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA maggio 2019
Dal 28 al 30 maggio il complesso fieristico di Parma ospita la nona edizione di SPS IPC Drives Italia, la fiera organizzata da Messe Frankfurt Italia che quest’anno accoglie 800 espositori suddivisi tra 6 padiglioni. Tra i temi principali quello della robotica e dell’automazione, con spazi e iniziative dedicati
Il Distretto 4.0 District 4.0 è una sorta di fiera nella fiera, un percorso dedicato alla fabbrica 4.0 diviso in aree tematiche: Automazione Avanzata, Digital&Software, Competence Academy e Robotica&Meccatronica. All’interno di ogni area espositiva il visitatore troverà demo funzionanti e soluzioni meccatroniche articolate che integreranno diverse componenti IT e OT, a testimonianza del fatto che la trasformazione avanzata dell’industria richiede lo
sviluppo di una conoscenza sempre più condivisa e una maturazione di competenze più ampie rispetto al passato. La caratteristica principale delle demo e delle soluzioni esposte è che, partendo da una case history reale, riusciranno a mettere in mostra le potenzialità di una tecnologia e non di un singolo prodotto, e allo stesso tempo sapranno evidenziare quali sono le competenze e le skill necessarie alle aziende per poter implementare le applicazioni più innovative.
Eventi
Robotica e digitalizzazione Quello della robotica è uno dei filoni principali della prossima edizione con un intero padiglione che ospiterà i più significativi player del comparto e demo per vedere dal vivo interessanti soluzioni applicative. È un matrimonio – quello tra robot e automazione – su cui si gioca il futuro del nostro manifatturiero, compreso quello della trasformazione della gomma, perché consente di elevare il livello qualitativo e rendere efficace il rapporto tra output produttivo e costo della manodopera. Al punto che diventa più remunerativa trattenere in Italia, o in Europa, produzione che un tempo venivano delocalizzate in paesi lontani. Di queste tecnologie innovative si è parlato diffusamente anche nell’ultimo evento itinerante organizzato da Messe Frankfurt in preparazione della fiera, svoltosi a Torino il 10 aprile, nella sede del CNH Industrial Village, che ha visto la partecipazione di 19 gruppi impegnati nello sviluppo di tecnologie e tre interessanti interventi, di Leonardi Velivoli, Leonardo Elicotteri e MAN Truck&Bus. Rappresentanti delle tre aziende hanno delineato i contorni dell’industria aerospace e automotive di domani, che dovrà confrontarsi con una massiva transizione all’elettrico e con l’ingresso di nuove tecnologie, come la realtà aumentata e l’intelligenza artificiale, per ottimizzare la produzione. Trasformazioni che avranno importanti ricadute anche sull’indotto. Le demo applicative dei principali player della robotica sono esposte nel padiglione 4.1 e i rappresentanti delle stesse aziende saranno coinvolti in un Osservatorio, svolto con il Politecnico di Milano e curato dal professor Giambattista Gruosso del Dipartimento Elettronica Informazione e Bioingegneria, volto a studiare il mercato, le sue sfide e le potenzialità con un focus su mercati verticali. Nel 2019 tale focus è dedicato al Packaging in ambito Pharma e Beauty.
Formazione e competenze 4.0 L’evoluzione del capitale umano è condizione imprescindibile perché abbia un senso l'evoluzione delle tecnologie. Per questo nell'edizione 2019 di SPS Italia – e in tutto il percorso di avvicinamento alla manifestazione, organizzato con ANIE Automazione e altre importanti realtà associative – è al centro il tema della formazione e delle competenze. Il tour dei territori, ha toccato Cernobbio con un incontro per la filiera del comparto tessile, Milano con focus su Pharma 4.0, Bologna (20 marzo) con una tavola rotonda sulle macchine per il Packaging e infine Torino, con l’incontro del 10 aprile di cui abbiamo detto. In tutti questi incontri ampio spazio è stato dedicato agli studenti degli istituti tecnici e degli ITS del territorio, con una sessione pomeridiana esclusivamente a loro dedicata. In fiera a Parma, invece, è prevista una vera e propria Competence Academy, sviluppata insieme a università, centri di ricerca, istituzioni, Digital Innovation Hub e Competence Center. Molte inoltre le iniziative per una formazione attiva, durante i tre giorni, a partire dal progetto in collaborazione con Fondazione Cariplo che prevede il coinvolgimento dei 76 Istituti Tecnici del “Progetto SI” che si distinguono per la qualità dei propri laboratori grazie all’intervento di importanti aziende sponsor del settore dell’automazione. Per i ragazzi di questi istituti SPS Italia si preannuncia come una piattaforma di formazione, che vedrà nel District 4.0 il luogo in cui vengono formati e preparati per una visita guidata della fiera. Per completare la filiera e supportare le iniziative di formazione rivolte non solo agli studenti, ma anche ai professori, alcune associazioni di riferimento come Aidam e ANIE Automazione, contribuiscono con i loro associati a proporre ap-
plicazioni, percorsi tematici e iniziative di formazione legate alla meccatronica e alla componentistica intelligente. Un progetto realizzato in collaborazione con Didacta, che a ottobre completerà il ciclo formativo iniziato a SPS Italia, e patrocinato dal MIUR. Da segnalare, promossa anche in questo caso da SPS Italia, l’uscita di una rivista speciale sulle nuove macchine intelligenti, WeRobots, pubblicata dalla casa editrice OpenFactory e disponibile in edicola, in cui si affrontano i temi della formazione, dell’organizzazione azienda sottesa all’introduzione dei robot, dell’impatto che queste macchine avranno su occupazione ed economia, secondo le opinioni di alcuni tra i principali studiosi italiani del settore.
Convegni scientifici in fiera SPS Italia ha l’opportunità di avvalersi del contributo di un Comitato Scientifico, che raccoglie esponenti di università, esperti di settore, responsabili di automazione, utilizzatori finali e costruttori di macchine provenienti da alcune delle maggiori realtà produttive italiane. Il comitato, con incontri periodici, mette a punto i temi dei convegni scientifici della fiera che riconoscono crediti formativi professionali ai partecipanti. L’attenzione per la prossima edizione è stata posta su automazione avanzata (l’evoluzione dei linguaggi di programmazione, l'integrazione tra robotica e PLC, le reti real-time, le normative per l'integrazione delle macchine e la modellistica); Digitale (advanced analytics, cloud, big data, intelligenza artificiale, cyber security e realtà aumentata); meccatronica (nuovi ausili ergonomici per gli operatori, sistemi di trasporto a carrelli indipendenti, nuovi motori ad alta efficienza e componentistica intelligente). L’INDUSTRIA DELLA GOMMA maggio 2019
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I dispositivi di protezione individuale di Beatrice Garlanda
UN NUOVO DECRETO LEGISLATIVO ACCOGLIE IN ITALIA LA NORMATIVA EUROPEA SUI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE, INTRODUCENDO SOSTANZIALI NOVITÀ RISPETTO ALLA VECCHIA DISCIPLINA DI RIFERIMENTO, CONTENUTA NEL D. LGS, N. 475 DEL 4/12/92. PARLIAMO, IN SOSTANZA, DI TUTTI I DISPOSITIVI INDOSSABILI O ESTERNI CHE CONCORRONO ALLA SICUREZZA PERSONALE DEI LAVORATORI. LA NORMA DEFINISCE I LORO REQUISITI DI SICUREZZA, LE PROCEDURE DI CERTIFICAZIONE E UN’AMPIA GAMMA DI SANZIONI A CARICO DEI PRODUTTORI E DISTRIBUTORI DI DISPOSTIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE NON CONFORMI
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a G.U. dell’11 marzo 2019 pubblica il decreto legislativo 19 febbraio 2019, n. 17 recante “adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 2016/425 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2016, sui dispositivi di protezione individuale e che abroga la direttiva 89/686/ CEE del Consiglio”. Il decreto è entrato in vigore il 12 marzo scorso. Si premette che i regolamenti UE sono provvedimenti direttamente applicabili negli Stati membri. Il nuovo decreto non recepisce quindi alcun testo, ma serve a conformare la normativa nazionale a quella europea. Si fa presente che si tratta di un provvedimento atteso da tempo, dal momento che il regolamento cui si adegua è entrato in vi-
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Sicurezza gore il 21 aprile 2016 e in applicazione dal 21 aprile 2018. Il D. Lgs. 17/2019 riscrive in modo sostanziale il D. Lgs. 4 dicembre 1992, n. 475 recante attuazione della direttiva 89/686/CEE. Vediamo, quindi, come si presenta quest’ultimo nella sua versione attuale. Innanzitutto va segnalato che la prima modifica riguarda il titolo che viene ora a coincidere con il titolo del decreto 17/2019 (vedi sopra)
Campo di applicazione e definizioni Secondo la versione vigente, le norme del decreto 475/92 si applicano ai dispositivi di protezione individuale (DPI) previsti dall’articolo 2 del regolamento (UE) n. 2016/425 (c.d. regolamento DPI). Si applicano, inoltre, le definizioni di cui all’art. 3 di tale regolamento, In altri termini il decreto riguarda la generalità dei DPI, con poche eccezioni (ad esempio DPI usati dalle forze armate o per autodifesa). Sono definiti DPI: • i dispositivi progettati o fabbricati per essere indossati o tenuti da una persona per proteggersi da uno o più rischi per la sua salute o sicurezza • i componenti intercambiabili dei dispositivi di cui al precedente trattino, indispensabili per la loro funzione protettiva i sistemi di collegamento per i dispositivi di cui al primo trattino che non sono tenuti o indossati da una persona, che sono progettati per collegare tali dispositivi ad un dispositivo esterno o a un punto di ancoraggio sicuro, che non sono progettati per essere collegati in modo fisso e che non richiedono fissaggio prima dell’uso. L’art. 3 del regolamento riporta molte altre definizioni per le quali rimandiamo alla lettura del testo originale. Ai sensi della versione vigente del decreto 475/92, sono norme armonizzate le norme di cui all’art. 2, punto 1, lettera c) del regolamento (UE) n. 1025/2012. Sono, dunque, norme armonizzate le norme europee adottate sulla base di una richiesta della Commissione ai fini dell’applicazione della legislazione dell’Unione sull’armonizzazione. Gli enti normatori italiani quando devono elaborare norme armonizzate, consultano preventivamente le organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative a livello nazionale.
Requisiti essenziali di sicurezza In conformità all’art. 4 del regolamento DPI, gli stessi possono essere messi a disposizione sul mercato solo se, qualora debitamente mantenuti in efficienza e usati ai fini per cui sono destinati, soddisfano il regolamento DPI e non mettono a rischio la salute e la sicurezza di persone, animali domestici o beni.
I DPI, inoltre, devono soddisfare i requisiti essenziali di salute e sicurezza di cui all’allegato II del regolamento ad essi applicabili (art. 5 regolamento DPI). Si fa presente che, ai sensi dell’art. 14 del regolamento DPI, un DPI conforme alle norme armonizzate o alle parti di esse i cui riferimenti sono stati pubblicati nella G.U. UE è considerato conforme ai requisiti essenziali di salute e sicurezza di ci all’allegato II, contemplati da tali norme o parti di esse. Si considerano inoltre conformi ai requisiti essenziali di sicurezza di cui sopra, i DPI muniti della marcatura CE per i quali il fabbricante (o un suo mandatario stabilito nel territorio dell’Unione) possa presentare, a richiesta, la dichiarazione di conformità UE di cui all’art. 15 e la documentazione tecnica di cui all’allegato III del regolamento DPI. Per quelli di seconda e terza categoria (vedi tabella 1), deve anche poter presentare la certificazione di cui agli allegati V, VI, VII e VIII del regolamento DPI.
Procedura di valutazione della conformità Prima di mettere a disposizione sul mercato un DPI di qualunque categoria, il fabbricante deve eseguire o fare eseguire la pertinente procedura di valutazione della conformità prevista dall’art. 19 del regolamento DPI e redige la documentazione di cui all’allegato III del regolamento stesso anche per poterla esibire ne caso di richiesta motivata da parte dell’Autorità di vigilanza del mercato. I DPI di qualsiasi categoria sono oggetto della dichiarazione di conformità UE di cui all’articolo 15 del regolamento DPI e delle procedure di cui all’art. 19. Più in dettaglio ricordiamo che l’art. 19 del regolamento DPI prevede che le procedure di valutazione della conformità da seguire, per ognuna delle categorie di rischio sono le seguenti: categoria I:controllo interno della produzione (modulo A) di cui all’allegato IV categoria II: esame UE del tipo (modulo B)di cui all’allegato V seguito dalla conformità al tipo basata sul controllo interno della produzione di cui all’allegato VI categoria III:esame UE del tipo (modulo B)di cui all’allegato V e una delle seguenti: i) conformità al tipo basata sul controllo interno della produzione unito a prove del prodotto sotto controllo ufficiale effettuate a intervalli casuali (modulo C2) di cui all’allegato VII ii) conformità al tipo basata sulla garanzia di qualità del processo di produzione (modulo D) di cui all’allegato VIII. Per quanto riguarda la documentazione dell’allegato III, si veda la tabella 2. L’articolo 15 stabilisce che la dichiarazione di conformità UE attesta il rispetto dei requisiti essenziali di salute e sicurezza applicabili di cui all’allegato II. La dichiarazione L’INDUSTRIA DELLA GOMMA maggio 2019
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di conformità ha la struttura tipo prevista dall’allegato IX e contiene gli elementi specificarti nei pertinenti moduli di cui agli allegati IV, VI, VII e VIII. Si segnala, infine, che le disposizioni dell’art. 19 del regolamento DPI si applicano anche dopo l’immissione sul mercato dei DPI stessi
Organismi notificati Le attività di valutazione di conformità dei DPI di seconda e terza categoria previste dall’art. 19 del regolamento DPI sono effettuate da organismi notificati autorizzati in conformità agli articoli 24 e 25 del regolamento stesso. Ai sensi dell’art. 27 di quest’ultimo, la domanda di autorizzazione è presentata al Ministero dello sviluppo economico. Si fa presente che l’autorizzazione degli organismi di cui sopra presuppone l’accreditamento ed è rilasciata con decreto del Ministero dello sviluppo economico del Ministero del Lavoro. Le autorità che hanno rilasciato l’autorizzazione provvedono poi alla vigilanza sull’attività degli organismi notificati e svolgono ispezioni e verifiche per accertare la permanenza dei requisiti di cui agli art. 24 e 25 del regolamento DPI e il regolare svolgimento delle procedure previste dal regolamento medesimo. Se l’organismo di valutazione di conformità non soddisfa più i requisiti richiesti, l’autorizzazione è revocata con decreto del MISE e Ministero del Lavoro. Il MISE, ai sensi dell’art. 20 del regolamento DPI, notifica alla Commissione europea e agli altri Statti membri l’elenco degli organismi autorizzati. Ai sensi dell’art. 47 del regolamento DPI, rimangono validi gli attestati di certificazione CE e le approvazioni rilasciati a norma della direttiva 89/686/CEE.
Marcatura CE Il fabbricante appone sul DPI la marcatura CE secondo quanto disposto dagli artt. 16 e 17 del regolamento DPI. Il primo di essi dispone che la marcatura CE segue i principi generali di cui all’art. 30 del regolamento (UE) 765/2008 L’art. 17 prevede invece che la marcatura CE deve essere apposta sul DPI in modo visibile, leggibile e indelebile. In caso di impossibilità, o se ingiustificata a causa della natura del DPI, la marcatura è apposta sull’imballaggio o sui documenti di accompagnamento. Essa deve essere apposta sul DPI prima dell’immissione sul mercato Per i DPI di terza categoria, la marcatura CE è seguita dal numero di identificazione dell’organismo notificato che interviene nella procedura degli allegati VII o VIII La marcatura CE e, se del caso, il numero di identificazione dell’organismo notificato possono essere seguiti da un pittogramma o da un’altra marcatura con l’indicazio46
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ne del rischio dal quale il DPI è destinato a proteggere. La documentazione relativa ai metodi di attestazione di conformità nonché le istruzioni e le avvertenze dei DPI prodotti o commercializzati In Italia devono essere redatte in lingua italiana o anche in lingua italiana.
Vigilanza del mercato sui DPI Le funzioni di autorità di vigilanza del mercato, per quanto attiene al decreto in oggetto, sono volte dal MISE e dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali nell’ambito delle rispettive competenze. Tali autorità possono avvalersi delle Camere di Commercio e dell’ispettorato nazionale del Lavoro. Qualora gli organi competenti per la vigilanza del mercato e gli organi di cui all’art. 13 del D. Lgs. 81/08 ritengano che un DPI non rispetti i requisiti essenziali di salute e sicurezza, ne informano il MISE e il Ministero del Lavoro, ai fini dell’adozione dei provvedimenti opportuni. I provvedimenti previsti dal capo VI (vigilanza del mercato dell’Unione, controlli sui DPI che entrano nel mercato dell’Unione e procedura di salvaguardia dell’Unione) del regolamento DPI sono adeguatamente motivati e comunicati all’interessato indicando i mezzi di impugnativa contro il provvedimento stesso e il termine entro il quale è possibile ricorrere.
Sanzioni e disposizioni penali Il fabbricante che produce o mette a disposizione sul mercato DPI non conformi ai requisiti essenziali di sicurezza di cui all’allegato II del regolamento DPI nonché l’importatore che immette sule mercato DPI non conformi ai requisiti di cui sopra è punito: a) se sono DPI di prima categoria, con la sanzione amministrativa pecuniaria da € 8.000 a € 48.000 b) se sono DPI di seconda categoria, con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da € 10.000 a € 16.000 c) se sono DPI di terza categoria, con l’arresto da sei mesi a tre anni. I distributori che non rispettano gli obblighi loro attribuiti dal regolamento DPI (art. 13) sono puniti: a) per i DPI di prima categoria, con la sanzione amministrativa pecuniaria da € 1.000 a € 6.000 b per i DPI di seconda categoria, con la sanzione amministrativa pecuniaria da € 2.000 a € 12.000 c) per i DPI di terza categoria, con la sanzione amministrativa pecuniaria da € 10.000 a € 60.000 Il fabbricante di DPI che omette di espletare le procedure previste dall’art. 19 del regolamento DPI è punito: • per i DPI di prima categoria, con la sanzione amministrativa pecuniaria da € 5.000 a € 30.000 • per i DPI di seconda categoria, con la sanzione ammi-
Sicurezza nistrativa pecuniaria da € 10.000 a € 60.000 per i DPI di terza categoria, con la sanzione amministrativa pecuniaria da € 30.000 a €1 50.000 Il fabbricante di DPI di qualunque categoria che non redige la dichiarazione di conformità UE di cui all’art. 15 del regolamento DPI è punito con con la sanzione amministrativa pecuniaria da € 6.000 a € 36.000 Fermo restando quanto detto sopra, chi mette a disposizione sul mercato DPI senza marcatura CE è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da € 3.000 a € 18.000 Il fabbricante, o il mandatario, che a richiesta dell’autorità di sorveglianza, omette di esibire l’opportuna documentazione, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da € 3.000 a € 18.000 Chiunque appone o fa apporre marcature, segni ed iscrizioni che possono indurre i terzi in errore circa la marcatura CE o ne limitano la leggibilità e la visibilità, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da € 1.000 a € 6.000 Chiunque non osserva i provvedimenti di cui al capo VI del regolamento DPI è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da € 8.000 a € 48.000 Chi pubblicizza DPI che non rispettano le norme del regolamento DPI è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da € 1.000 a € 6.000. Alle contravvenzioni per le quali si applica la pena alternativa dell’arresto o dell’ammenda, si applicano le disposizioni in materia di prescrizione e estinzione dl reato di cui agli art. 20 e seguenti del D. Lgs. 19 dicembre 1994, n. 758.
Disposizioni di adeguamento Con decreto del MISE, di concerto con il Ministero del lavoro, sono adottate le eventuali disposizioni necessarie al completo adattamento della normativa nazionale al regolamento DPI e all’esecuzione di quest’ultimo. Ciò nel caso in cui non sia possibile o sufficiente l’adozione di ordinari provvedimenti amministrativi. Sono a carico degli operatori economici interessati (fabbricante, mandatario, importatore o distributore) le spese relative alla procedura di valutazione della conformità e quelle relative all’attività di vigilanza sul mercato. Sono altresì a carico dei richiedenti le spese per le attività di valutazione, autorizzazione, notifica e controllo degli organismi di valutazione della conformità.
CATEGORIE DI RISCHIO DEI DPI ALLEGATO I REGOLAMENTO DPI
Categoria I La categoria I comprende esclusivamente i seguenti rischi minimi: • lesioni meccaniche superficiali • contatto con prodotti per la pulizia poco aggressivi o contatto prolungato con l’acqua • contatto con superfici calde che non superino i 50°C • lesioni oculari dovute all’esposizione alla luce del sole (diverse dalle lesioni dovute all’osservazione del sole) • condizioni atmosferiche di natura non estrema
Categoria II La categoria II comprende rischi diversi da quelli elencati nelle categorie I e III
Categoria III La categoria III comprende esclusivamente i rischi che possono causare conseguenze molto gravi quali morte o danni alla salute irreversibili con riguardo a quanto segue:
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sostanze o miscele pericolose per la salute atmosfere con carenza di ossigeno agenti biologici nocivi radiazioni ionizzanti ambienti ad alta temperatura aventi effetti comparabili a quelli di una temperatura dell’aria di almeno 100°C ambienti a bassa temperatura eventi effetti comparabili a quelli di una temperatura dell’aria di -50°C o inferiore cadute dall’alto scosse elettriche e lavoro sotto tensione annegamento tagli da seghe a catena portatili getti ad alta pressione ferite di proiettile o da coltello rumore nocivo
Abrogazioni Nel decreto 475/92 sono abrogati i seguenti articoli: - art. 4: categorie DPI - art. 8: sistemi di controllo della riduzione di DPI di terza categoria - art. 9: controllo del prodotto finito - art. 10: controllo del sisema di qualità - art. 11: dichiarazione di conformità CE Sono anche abrogati gli allegati I (elenco esaustivo del-
le categorie di DPI esclusi dal campo di applicazione del decreto), II (requisiti essenziali di salute e sicurezza), III (documentazione tecnica del fabbricante), IV (marcatura di conformità CE e iscrizioni), V (requisiti minimi che gli Stati membri devono prendere in considerazione per la designazione degli organismi autorizzati) e VI (modello della dichiarazione di conformità) L’INDUSTRIA DELLA GOMMA maggio 2019
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Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 Il D. Lgs 17/2019 reca modifiche anche al decreto 81/08. Novellato è l’art. 74 (definizioni) di quest’ultimo, ai sensi del quale si intende per dispositivo di protezione individuale “qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata o tenuta al lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo”. Si tiene conto, inoltre, delle finalità, del campo di applicazione e delle definizioni di cui al regolamento (UE) n. 2016/425. Non sono, invece, modificate le cause di esclusione dall’applicazione del decreto, previste dallo stesso articolo. E’ modificato anche l’art. 76 (requisti dei DPI) che, nella versione vigente, dispone che i DPI devono essere conformi alle norme di cui al regolamento (UE) n. 2016/425. Tali dispositivi devono inoltre: • essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé un rischio maggiore • essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro
• tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore • poter essere adattati all’utilizzatore secondo le sue necessità Infine, in caso di rischi multipli che richiedono l’uso simultaneo di più DPI, questi devono essere tra loro compatibili e tali da mantenere, anche nell’uso simultaneo, la propria efficacia nei confronti del rischio e dei rischi corrispondenti.
Disposizioni di raccordo e abrogazioni Il MISE comunica alla Commissione il testo delle norme di cui al decreto 17/2019 e delle altre disposizioni adottate in materia.Nelle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative vigenti tutti i riferimenti alla direttiva 89/686/CEE, abrogata dal regolamento DPI, devono essere intesi fatti a quest’ultimo e sono letti secondo la tavola di concordanza di cui all’allegato X del regolamento stesso. E’ abrogato il decreto legislativo 2 gennaio 1997, n. 10 di attuazione delle direttive 93/68/CEE, 93/95/CEE e 96/58/CEE relative ai DPI.
DOCUMENTAZIONE TECNICA
L’allegato III del Regolamento DPI indica come deve essere concepita la documentazione tecnica di accompagnamento a questi dispositivi, che deve comprendere almeno gli elementi seguenti:
• una descrizione completa del DPI e dell’uso cui è destinato • una valutazione dei rischi da cui il DPI è destinato a proteggere • un elenco dei requisiti essenziali di salute e sicurezza applicabili ai DPI • disegni e schemi di fabbricazione e progettazione dei DPI e dei suoi componenti, sottoinsiemi e circuiti • le descrizioni e le spiegazioni necessarie alla comprensione dei disegni e degli schemi di cui sopra e del funzionamento dei DPI • i riferimenti delle norme armonizzate di cui all’art.14 che sono state applicate per la progettazione e fabbricazione dei DPI • se le norme armonizzate non sono state applicate o lo sono state solo parzialmente, la descrizione delle altre specifiche tecniche che sono state applicate al fine di soddisfare i requisiti essenziali di salute e sicurezza applicabili
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• i risultati dei calcoli di progettazione, delle ispezioni e degli esami effettuati per verificare la conformità del DPI ai requisiti essenziali di salute e sicurezza applicabili • la relazione sulle prove effettuate per verificare la conformità del DPI ai requisiti essenziali di salute e sicurezza applicabili e, se del caso, per stabilire la relativa classe di protezione • una descrizione dei mezzi usati dal fabbricante durante la produzione del DPI per garantire la conformità del DPI fabbricato alle specifiche di progettazione • una copia delle istruzioni e delle informazioni del fabbricante che figurano nell’allegato II, punto 1.4 • per i DPI prodotti come unità singole per adattarsi ad un singolo utilizzatore, tutte le istruzioni necessarie per la fabbricazione di tali DPI sulla base del modello di base approvato • per i DPI prodotti in serie in cui ciascun articolo è fabbricato per adattarsi ad un singolo utilizzatore, una descrizione delle misure che devono essere prese dal fabbricante durante il montaggio e il processo di produzione per garantire che ciascun esemplare di DPI sia conforme al tipo omologato e ai requisiti essenziali di salute e sicurezza applicabili.
NEWS Il Pil torna a crescere e la disoccupazione cala. I dati Istat sulla congiuntura a marzo
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el primo trimestre del 2019 si stima che il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,1% in termini tendenziali. Il primo trimestre del 2019 ha avuto una giornata lavorativa in meno rispetto al trimestre precedente e due giornate lavorative in meno rispetto al primo trimestre del 2018. La variazione congiunturale del Pil è la sintesi di incrementi del valore aggiunto sia nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell’industria, sia in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto positivo della componente estera netta. La variazione acquisita per il 2019 è pari a +0,1%. All’inizio del 2019 l’economia italiana ha segnato un moderato recupero che ha interrotto la debole discesa dell’attività registrata nei due trimestri precedenti. Nel complesso, l’ultimo anno si è caratterizzato come una fase di sostanziale ristagno del Pil, il cui livello risulta essere nel primo trimestre del 2019 pressoché invariato rispetto a quello di inizio del 2018. «Questa stima preliminare», avverte l’istituto di statistica, «ha, come di consueto, natura provvisoria e si basa su una valutazione dal lato dell’offerta che indica un netto recupero dell’attività industriale e contributi positivi sia del settore agricolo, sia dell’insieme del terziario» Positivi, secondo l’Istat, anche i dati sul lavoro. A marzo 2019 la stima degli occupati è in crescita rispetto a febbraio (+0,3%, pari a +60 mila unità); anche il tasso di occupazione sale, arrivando al 58,9% (+0,2 punti percentuali). L’aumento dell’occupazione è determinato da entrambe le componenti di genere e si concentra tra i minori di 34 anni (+69 mila); sono sostanzialmente stabili i 35-49enni mentre calano gli ultracinquantenni (-14 mila). Si registra una crescita dei dipendenti permanenti (+44 mila) e degli indipendenti (+14 mila), mentre risultano sostanzialmente stabili i dipendenti a termine. Le persone in cerca di occupazione calano del 3,5% (-96 mila). La diminuzione riguarda entrambi i generi e tutte le classi d’età. Il tasso di disoccupazione passa dal 10,5% al 10,2% con un calo di 0,4 punti percentuali. La stima complessiva degli inattivi tra i 15 e i 64 anni a marzo è sostanzialmente stabile come sintesi di una diminuzione tra i minori di 34 anni e un aumento tra gli 50
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over 35. Il tasso di inattività è invariato al 34,3% per il terzo mese consecutivo. Nel periodo da gennaio a marzo 2019 l’occupazione registra una crescita rispetto ai tre mesi precedenti, sia nel complesso (+0,2%, pari a +46 mila) sia per genere. Nello stesso periodo diminuiscono i dipendenti a termine (-1,0%, -31 mila), mentre aumentano sia i dipendenti permanenti (+0,4%, +64 mila) sia gli indipendenti (+0,3%, +14 mila). Nel trimestre all’aumento degli occupati si associa un calo delle persone in cerca di occupazione (-1,8%, pari a -50 mila) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,1%, -18 mila). Su base annua l’occupazione cresce dello 0,5%, pari a +114 mila unità. L’espansione interessa entrambe le componenti di genere, i 15-24enni (+63 mila) e gli ultracinquantenni (+210 mila). Al netto della componente demografica la variazione è positiva per tutte le classi di età. In un anno crescono soprattutto i dipendenti a termine (+65 mila) e si registrano segnali positivi anche per gli indipendenti (+51 mila), risultano sostanzialmente stabili i dipendenti permanenti. Nei dodici mesi, la crescita degli occupati si accompagna al calo dei disoccupati (-7,3%, pari a -208 mila unità) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,3%, -35 mila).
Taccuino
Un libro bianco di Shell sull’olio idraulico e il suo impatto sulla salute delle presse
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hell Lubricants ha pubblicato un libro bianco sull’utilizzo dell’olio idraulico nelle presse per lo stampaggio a iniezione. Il documento fa riferimento alle macchine per lo stampaggio della plastica, ma ipotizziamo che le sue conclusioni siano condivisibili anche per lo stampaggio della gomma. In particolare il rapporto si basa su ricerche condotte dal gruppo secondo le quali dal 50% al 70% dei dei guasti delle attrezzature sono legati a condizioni inadeguate dell’olio idraulico. In particolare, continua il documento, «I lubrificanti, e in specie l’olio idraulico, giocano un ruolo vitale nel contribuire a prolungare la vita delle attrezzature di stampaggio ad iniezione. Se il sistema idraulico costituisce il cuore di queste macchine, l’olio idraulico non solo trasferisce meccanicamente la potenza in tutto il sistema, ma offre anche protezione alle parti in movimento».
Inoltre la manutenzione carente delle presse e l’incuria nel ricambio dell’olio può determinare una riduzione della produttività dal 5% al 20%. Tra i problemi
principali, sempre secondo Shell Lubricants, figurano il deposito di fanghi originati dalla degradazione dell’olio, in particolare ossidazione e degradazione ter-
ANNUARIO 2019 L’INDUSTRIA ITALIANA DELLA GOMMA
ã 250 pagine ã oltre 600 produttori di articoli in gomma ã più di 300 fornitori di macchine e materie prime centinaia di prodotti
www.industriagomma.it
EDIFIS
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mica, oltre alla presenza di acqua o inclusioni d’aria, che possono alterare anche un aumento della comprimibilità e una perdita di pressione del sistema. Il documento è stato prodotto da Shell Lubricants per presentare la gamma di fluidi idraulici Shell Tellus, specificamente formulata per soddisfare le esigenze dei moderni sistemi idraulici: ad esempio, l’olio idraulico Shell Tellus S4 ME ha una durata fino a 10 volte superiore rispetto alla vita operativa minima dell’olio standard utilizzato nel settore. Una lunga durata dell’olio significa che le attrezzature possono funzionare più a lungo senza interruzioni e la sua formulazione, che offre protezione dall’usura, contribuisce anche a prolungare la durata della pompa idraulica.
Doss Visual presenta le sue macchine di nuova generazione e il restyling di logo e sito internet
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al 10 al 12 aprile la Doss Visual Solution di Erbusco ha aperto le porte del proprio show-room per presentare a tutti i clienti la nuova generazione di macchine di controllo ottico, che sarà a breve disponibile sul mercato. Questo nuovo prodotto nasce dall’esperienza e know-how di Doss nel campo della visione artificiale e combina le ultime novità tecnologiche. Zehn è il nome scelto dall’azienda per questa nuova macchina, compatta nelle sue dimensioni e
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molto versatile dal punto di vista della dimensione dei pezzi da controllare. L’interfaccia grafica segue le linee accattivanti degli strumenti tecnologici di uso comune, il linguaggio è smart e molto intuitivo per l’utilizzatore. La macchina garantisce una veloce messa a punto meccanica così come una rapida impostazione parametri per la ricerca difetti. L’evento ha rappresentato anche l’occasione per la presentazione del rebranding aziendale di logo e sito internet che coronano un inizio anno di novità e progetti per il team Doss.
La sede di Doss Visual, a Erbusco, sede delle giornate, dal 10 al 12 aprile scorsi, con cui l’azienda ha presentato la sua nuova generazione di macchine.
Polimeric, UTP Vision e Gibitre Instruments organizzo il 10 maggio al Kilometro Rosso un evento per parlare di Information Technology e di cybersecurity nel mondo della gomma.
Il 10 maggio al Kilometro Rosso si parla di cybersecurity e IT per le industrie del settore gomma
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IT, information technology (o, più semplicemente, informatica) rappresenta oggi uno dei pilastri del funzionamento di ogni industria. Effettuare scelte sbagliate può voler dire sostenere costi elevati o subire un’interruzione dell’attività. Alcune realtà bergamasche che partecipano alla filiera dell’industria della gomma presentano i temi informatici più rilevanti all’interno del settore industriale. Si parlerà di CyberSecurity, Workflow, IoT, interconnessione e industria 4.0. L’evento si terrà il 10 maggio 2019 alle ore 16 presso il Kilometro Rosso di Stezzano. La partecipazione è gratuita previa registrazione sul sito web www.itrubberforum.it, dove è possibile trovare anche il dettaglio del programma. L’evento è sponsorizzato da Polimeric, UTP Vision e Gibitre Instruments che interverranno presentando esempi pratici di integrazione informatica. Moderatore sarà Riccardo Oldani de L’Industria della Gomma, che è anche media partner
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dell’evento. Al termine è previsto un aperitivo informale, durante il quale è possibile confrontarsi con i relatori.
I benefici degli asfalti arricchiti con gomme ricavate dai pneumatici a fine utilizzo
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e più aggiornate tecnologie ecosostenibili a disposizione per avere strade meno rumorose, più durevoli, maggiormente resistenti ai dissesti, con aderenza e drenaggio dell’acqua ottimali, grazie anche all’impiego del polverino di gomma riciclata dei Pneumatici Fuori Uso. È quanto è stato affrontato durante il seminario “Pavimentazioni a elevate prestazioni e ridotto impatto ambientale”, organizzato dal corso di laurea in Ingegneria Civile dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino insieme all’Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici-AASLP ed Ecopneus, la società senza scopo di lucro che gestisce raccolta, trasporto e trattamento di circa 220.000 ton-
nellate di Pneumatici Fuori Uso ogni anno. L’incontro si è tenuto giovedì 18 aprile a Domagnano (San Marino). Oggi in Italia sono oltre 470 i km/corsia realizzati con asfalti modificati con l’aggiunta di polverino di gomma da PFU:
pavimentazioni stradali dalle prestazioni meccaniche migliori rispetto ai bitumi convenzionali, che durano fino a tre volte di più e in grado inoltre di ridurre il rumore generato dal passaggio dei veicoli fino a 7dB. Una soluzione che consentirebbe
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alla Pubblica Amministrazione di investire ottimamente le risorse per le infrastrutture stradali, riducendo i disagi per gli utenti ed utilizzando un materiale dalle elevate prestazioni, 100% made in Italy. L’evento di San Marino è nato con l”obiettivo di creare un network per lo scambio di conoscenze ed esperienze tra i diversi attori della filiera del settore stradale, con un’opera di sensibilizzazione sull’impiego di tecnologie e materiali innovativi. Attività già intrapresa negli ultimi anni sul territorio, dal Corso di Laurea sammarinese in Ingegneria Civile insie-
me all’Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici. Ai partecipanti di questi eventi viene offerta una panoramica delle tecniche disponibili sul mercato italiano per combinare elevate prestazioni, fonoassorbenza e impiego di materiali ad alto valore ambientale. Inoltre, progettisti ed enti gestori avranno modo di presentare e condividere le loro esperienze provenienti da recenti realizzazioni e non solo.
L’isola di stampaggio a iniezione di elastomeri che Engel esporrà in Polonia, a fine maggio, in occasione della fiera Plastpol 2019. Sotto il Color Mixer di Maag, utilizzabile sia in linea che offline in alternativa ai miscelatori tradizionali ad alta velocità che hanno costi più elevati di manutenzione.
Il nuovo Color Mixer di Maag consente di miscelare in modo omogeneo colorante e polimeri
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aag Americas ha annunciato il lancio del ColoRex, il nuovo Color Mixer che consente di miscelare in maniera perfettamente omogenea qualsiasi pigmento o additivo colorante con la maggior parte dei polimeri e delle resine con la tecnica della polverizzazione e ad una velocità di produzione che può arrivare fino a 907 kg/h (2.000 lbs/h), a seconda del materiale e della sua densità. Può essere utilizzato sia in linea che offline, inserito in un sistema di caricamento anche con più alimentatori, e rappresenta una valida alternativa ai miscelatori tradizionali ad alta velocità, che richiedono tempi di pulizia lunghi e alti costi 54
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di manutenzione. Il ColoRex è un prodotto portatile e versatile, presenta una ergonomia migliore rispetto ai prodotti della concorrenza, elimina la necessità di batch premiscelati, consente cambi di colore in tempi brevi (per esempio meno di un’ora per il passaggio dal nero al giallo) e consente di regolare il profilo della vite per migliorare la dispersione dei coloranti.
Engel porta in Polonia, alla fiera Plastpol, una soluzione per lo stampaggio bicomponente di silicone e PBT
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l Plastpol 2019, dal 28 al 31 maggio a Kielce, in Polonia, Engel Austria esporrà un’isola di produzione dedicata allo stampaggio a iniezione di elastomeri. Sarà esposta una una pressa servo-idraulica orizzontale Engel flexseal 500/300 – particolarmente compatta – che mostrerà
come sia possibile abbinare la massima efficienza con le prestazioni e la precisione nei processi di stampaggio multicomponente che combinano elastomeri e materiali termoplastici. Altre due isole di produzione mostreranno soluzioni integrate dedicate alla produzione di parti in termoplastico. In particolare, sulla Engel flexseal 300 orizzontale verrà stampata una membrana bi-componente realizzata sovrastampando silicone solido HTV su inserti in PBT. Verrà effettuato il controllo qualità al 100% in linea immediatamente dopo lo stampaggio con l’aiuto di un sistema di visione. Engel è in grado di fornire sistemi integrati completi necessari alla realizzazione di parti multi-componente. I partner sono il produttore di materiali Mesgo (Gorlago), i produttori di stampi ORP Stampi (Viadanica) e Giasini (Grassobbio) e Proplast Plastic Innovation Pole (Rivalta Scrivia), responsabile del progetto del pezzo. Il silicone solido HTV viene alimentato in panetti grazie all’alimentatore rotofeeder
sviluppato e prodotto da Engel. Il rotofeeder è un alimentatore completamente elettrico ed è composto da una tramoggia rotante con all’interno una vite controrotante che trasporta il silicone verso il gruppo iniezione in modo continuo a una pressione costante garantendo assenza di bolle d’aria nel materiale e un livello molto elevato di sicurezza e stabilità del processo. Un robot antropomorfo Engel easix a sei assi – dotato di sistema di visione – preleva i pezzi alla rinfusa da un alimentatore di Asyril (Villaz-St-Pierre, Svizzera) e si occupa del posizionamento inserti nello stampo e dell’estrazione, controllo e deposito dei pezzi stampati. La macchina per stampaggio a iniezione Engel flexseal 300 è stata progettata e realizzata per soddisfare appieno le esigenze dei produttori di parti in elastomero come articoli tecnici, o-ring e guarnizioni piatte. Engel flexseal 300 può trasformare tutti i tipi di elastomeri e, grazie all’unità di iniezione a vite, garantisce un’elevatissima precisione di produzione con i volumi d’iniezione si-
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no a 600 centimetri cubi. La Engel flexseal 300 consente l’integrazione di dispositivi di spazzolatura. L’azienda austriaca ha una propria filiale diretta in Polonia in grado di fornire supporto tecnico di alto livello su macchine, sistemi di automazione, processo.
Kraiburg Pure, nuovi compound per il contatto con l’acqua
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on la Linea Guida per gli Elastomeri (Elastomer Guideline), pubblicata nel 2011, l’Ufficio federale tedesco dell’ambiente (UBA, Umweltbundesamt) – la principale agenzia tedesca per la protezione dell’ambiente – ha fissato al 31/12/2021 il termine del periodo di transizione stabilito per la valutazione degli elastomeri destinati al contatto con acqua potabile. Dopo questa data, i compound formulati per la vulcanizzazione a zolfo attualmente utilizzati in questa applicazione non potranno più essere usati a tale scopo. In anticipo su questa scadenza, Kraiburg ha sviluppato con successo una serie di compound a base di EPDM, denominati Kraiburg Pure, che dopo il 2021 potranno essere utilizzati nella produzione di articoli idonei al contatto con l’acqua potabile. Queste mescole, che hanno una durezza Shore A compresa tra 50 e 85, non solo sono a base di materie prime che saranno permesse dopo il 2021, ma soddisfano anche i requisiti meccanici richiesti dalla norma EN 681-1 per questa applicazione e quelli della specifica tedesca W270. Inoltre, i compound della società sono risultati in accordo anche con le normative
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WRAS (Gran Bretagna) e ACS (Francia) e con la CFR 21 § 177.2600 della FDA (Food and Drug Administration) USA. La Elastomer Guideline pubblicata dall’agenzia UBA elenca anche i materiali che devono essere usati per la preparazione degli elastomeri nel rispetto dei principi stabiliti dall’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA, European Food Safety Authority) e sostituisce la raccomandazione KTW (Plastica per l’Acqua Potabile) Parte 1.3.13, dichiarata dalla UBA non più sufficiente a garantire l’igiene e la qualità dell’acqua potabile. La lista della linea guida consta di tre parti. La prima parte elenca i materiali che possono essere usati per un periodo di tempo illimitato. La seconda parte presenta i materiali la cui valutazione non è stata ancora completata e il cui impiego, pertanto, è limitato nel tempo. Ciò significa che gli attestati relativi ai prodotti preparati con compound contenenti materiali elencati in questa parte devono essere pubblicati non oltre il 31/12/2021. La terza parte contiene tutti i polimeri base il cui impiego è consentito.
Lanxess presenta i dati 2018 e inaugura un laboratorio per gli uretani a Latina
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anxess, azienda che produce specialità chimiche, ha chiuso un altro anno di crescita nel mercato italiano. Nel 2018, le vendite sono aumentate del 3% raggiungendo i 307 milioni di euro, rispetto ai 298 milioni di euro dell’anno precedente. Tra i principali fattori di crescita nel merca-
to italiano ci sono le attività di produzione di additivi speciali, di materie plastiche ad alte prestazioni per l’industria automobilistica ed elettrica/elettronica e di prodotti chimici intermedi. In un recente evento, tenutosi ad aprile, l’azienda ha illustrato le sue performance e inaugurato il nuovo laboratorio PUD nello stabilimento di Latina, nato per rafforzare ulteriormente le capacità di ricerca e sviluppo nel business dei sistemi uretani. Il laboratorio ha in carico lo sviluppo di applicazioni e servizi tecnici (AD & TS) per le dispersioni di poliuretano (PUD) e opera come una struttura autonoma dedicata alle PUD. È stato realizzato con l’obiettivo di migliorare la partnership commerciale di Lanxess Urethane Systems con i clienti e gli utenti finali, attraverso una costante interazione focalizzata sulla tecnologia e un elevato focus scientifico. Il nuovo laboratorio supporterà le esigenze del mercato in una varietà di applicazioni di rivestimenti e adesivi per la finitura di pellami e tessuti, rivestimenti di substrati in plastica, vetro e metallo, nonché dimensionamento di fibre di vetro. «Stiamo assistendo a una crescente domanda di VOC (composti organici volatili) liberi e materiali a basso impatto ambientale», dichiara Francesco Ludovico, Sales Manager EMEA Business Unit Urethane Systems in LANXESS Solutions Italy S.r.l. «Inoltre, l’aumento della pressione normativa sulle sostanze chimiche soggette a restrizioni, stimola la nostra ricerca applicata nelle tecnologie basate sull’acqua. La creazione di un centro tecnico specializzato è quindi coerente con la strategia di LANXESS di sviluppare tecnologie e chi-
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analitici, sviluppare formulazioni e sintesi di nuovi prodotti per soddisfare le esigenze del mercato con un alto grado di differenziazione tecnica», continua Ludovico. I sistemi uretani prodotti a Latina includono prepolimeri, poliuretani acquosi, poliuretani termoplastici speciali e polioli di poliestere, utilizzati in industrie globali come l’estrazione mineraria, l’oil & gas e il settore degli articoli sportivi.
Boy al Chinaplas con una soluzione per lo stampaggio di silicone liquido
L L’ingresso dell’impianto Lanxess di Latina, sede del nuovo laboratorio sugli uretani. In tutto il complesso trovano lavoro 140 addetti impegnati nella produzione di lubrificanti e sistemi uretani.
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mica verdi». I rivestimenti in uretano richiedono resistenza all’usura, all’abrasione, ai prodotti chimici e ai raggi UV, per i quali Lanxess è in grado di offrire un’ampia gamma di soluzioni. «Il nuovo laboratorio di Latina è in grado di svolgere lavori
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a Dr Boy di Neustadt-Fernthal, Germania, è il costruttore di macchine con forza di chiusura sotto i 1.250 kN per lo stampaggio a iniezione di elastomeri, gomma siliconica solida e liquida, materiali termoplastici e termoindurenti, riconosciute a livello mondiale per la loro robustezza strutturale, affidabilità, precisione, efficienza e qualità. Al Chinaplas di quest’anno, che si terrà a Guangzhou dal
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21 al 24 maggio, il costruttore tedesco presenterà, allo stand J 31, Hall 5.1, due presse orizzontali dimostrative dell’alto livello tecnologico raggiunto dalla sua produzione. Una è la Boy 35 E, una pressa a quattro colonne, idraulica e con gruppo di iniezione a vite punzonante, dotata di comando con servomotore sulla pompa. Equipaggiata col manipolatore Boy-Handling LR 5 e con una macchina integrata per l’imballaggio, la macchina produrrà, durante i quattro giorni della fiera, vassoi per generi gastronomici dal design accattivante avvolti direttamente in una pellicola. La parte più interessante di questa cella completa di produzione è il nuovo asse telescopico del sistema di movimentazione Boy LR 5, caratterizzato da un’altezza minore, che risulta particolarmente vantaggiosa nei locali di produzione con soffitto basso. L’altra è una Boy 22 A che produrrà tettarelle per biberon in silicone liquido bicomponente su uno stampo a sei impronte della EMDE MouldTec GmbH.
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Caratterizzata da un ingombro di appena 2 2,1 m e una forza di chiusura di 220 kN con una zona stampo di facile accessibilità, questa pressa è frutto dell’esperienza pluriennale che il gruppo tedesco ha maturato nel campo della lavorazione del silicone liquido realizzando, con la collaborazione di società esperte del settore, un gran numero di progetti con questo materiale che hanno avuto successo in tutto il mondo. Tutte e due le presse esposte saranno equipaggiate col moderno e innovati-
vo sistema di controllo integrato Procan ALPHA intuitivo, semplice, veloce e sicuro, che assicura la precisione e l’efficienza di una moderna pressa per lo stampaggio a iniezione.
Un corso Assogomma sui MOCA, materiali e oggetti destinati al contatto alimentare
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ssogomma organizza il 28 maggio a Milano, nella consueta sede di Palaz-
RUBBER COMPOUND MIXING IS AN ART Dal 1967 Der-Gom Produce mescole di gomma con la stessa cura di sempre. La Der-Gom è partner sicuro in grado di creare la ricetta giusta per ogni cliente. G a rba g n a te M o n a s te ro ( LC ) via dei Castagni, 3/5 - 23846
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zo Stelline di corso Magenta 61, un corso di formazione su “Le buone pratiche di fabbricazione (GMP) nella produzione di articoli in gomma a contatto con gli alimenti (MOCA). Il corso è rivolto a responsabili dell’assicurazione qualità, responsabili di produzione, ma anche general manager ed imprenditori e si pone l’obiettivo di guidare le aziende produttrici di materiali e oggetti destinati al contatto alimentare (MOCA) nell’implementazione delle buone pratiche di fabbricazione (Good Manufacturing Practices, GMP), disciplinate dal Regolamento europeo CE 2023/2006. Tale normativa, affiancandosi alla regolamentazione di prodotto (Regolamento 1935/2004), impone il controllo costante della conformità dei processi, nonché l’opportuna documentazione delle azioni in tal senso adottate. Nel corso della giornata verrà proposto un quadro organico dello stato dell’arte in materia di implementazione delle GMP, con l’obiettivo di fornire un’appropriata conoscenza degli strumenti operativi e tecnici necessari per poter individuare i requisiti di conformità aziendali e poter condurre, sugli stessi, in autonomia, le attività di controllo prescritte, documentando in modo adeguato l’attività ed essere preparati in caso di eventuali ispezioni. Tutto ciò con uno sguardo rivolto alle realtà produttive del settore della gomma, che saranno anche oggetto di una sezione di testimonianze aziendali, a chiusura del corso. Il programma si estende dalle 9,30 del mattino alle 17 del pomeriggio e prevede, oltre a lezioni teoriche sui MOCA, su come implementare le GMP e su audit e ispezioni, anche la presentazione di esperienze aziendali. I costi di partecipazione sono di 450 € per i soci Assogomma e di 600 € per i non soci (Iva esclusa). Info a assogomma@federazionegommaplastica.it.
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In collaborazione con:
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TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - Viale dell’Innovazione 20, Milano (M5 Bicocca)
NABUCCO A TRE CORI 150 voci per la celeberrima opera di Giuseppe Verdi
Orchestra e solisti degli Amici del Loggione del Teatro alla Scala Con la collaborazione dell’Ensemble Testori
Direttore Filippo Dadone Solisti Matteo Jin, Renata Campanella, Kiok Park, Annunziata Menna, Gaetano Motta, Dante Roberto Muro, Savino Nenna, Valeria Falini Regia, scene e costumi di Elena D’Angelo Concerto a sostegno di
I fondi raccolti sosterranno la campagna #fattiGRANDE che ha l’obiettivo di contrastare la povertà educativa in Italia attraverso lo sviluppo di servizi alla prima infanzia altamente inclusivi e accessibili anche a famiglie con difficoltà economiche. www.missionbambini.org Con la straordinaria partecipazione di Ellen Hidding. Biglietti: Gallerie 10 euro / Platea 15 euro (prevendita esclusa) Informazioni e prenotazioni: Aragorn tel. 02 465.467.467 (lu/ve ore 10/13 e 14/17), Amici del Loggione del Teatro alla Scala tel. 02 806.806.12, via S.Pellico 6 Milano (lu/sa ore 16/19.30) Altre prevendite www.vivaticket.it – www.ticketone.it Con il contributo di:
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Smart Vision Forum, un nuovo evento sulle tecnologie della visione artificiale
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asce dalla collaborazione tra AIdAM e ANIE Automazione, Smart Vision Forum, la prima mostra-convegno dedicata ai sistemi di visione industriale. L’appuntamento organizzato da Messe Frankfurt Italia si terrà il 25 giugno nella Sala Maggiore di Bologna Congressi. Produttori, distributori e integratori di sistemi si confronteranno con il mondo accademico e industriale nel corso del programma convegnistico, Datalogic, ifm electronic, iMAGE S, Omron, Con questa premessa Smart Vision Forum articolato in una sessione plenaria di aperKeyence Italia, SICK, VEA, Video Systems, VIsi pone l’obiettivo di fare il punto della siTecno Compounds tura e in due sessioni parallele su tecnoloSION, Visionlink, Wenglor. tuazione sulle opportunità a disposizione gie e applicazioni. L’Italia è un Paese all’avanguardia in questo della fabbrica intelligente per il raggiungiNell’area espositiva le aziende presenteransettore. La visione artificiale gode di ampie mento di risultati tangibili quali l’affidabilità no le soluzioni più innovative, al passo con potenzialità di sviluppo favorite dalla diffudei prodotti, la velocità delle procedure di Tecno Compoundslegati all’Advan- controllo, il miglioramento della qualità e la la rapida evoluzione di questi dispositivi, sione dei trendatecnologici Tecno Compounds suitable solution for every challenge sempre più utilizzati anche nel settore della ced Manufacturing e all’Intelligenza Artififidelizzazione della clientela. gomma per il controllo di produzione e delciale. Nel nostro paese queste tecnologie Secondo Michele Viscardi, Presidente AIla qualità. Si parlerà di tutti gli ambiti in cui svolgono un ruolo di primo piano nella ridAM: «I sistemi di visione sono una delle il ruolo della smart vision diventerà sempre levazione di difetti e imperfezioni, nel mo-challenge tecnologie abilitanti di Industria 4.0 e rivea suitable solution for every a suitable solution for every challenge più strategico. Hanno già aderito: Advanced nitoraggio dei processi produttivi, nell’ottistono un ruolo determinante per il nostro Technologies, Alkeria, Balluff, Beckhoff, B&R, mizzazione di risorse, macchine e impianti. settore – quello dell’Automazione Industriale - in quanto forniscono “intelligenza” alle macchine. Per questo motivo, AIdAM è parTecno Compounds ticolarmente orgogliosa di essere partner - insieme ad ANIE Automazione e a Messe Tecno Compounds Frankfurt Italia - di un’iniziativa che offre ima suitable solution for every challenge portanti opportunità di confronto e crescita per l’intera filiera: produttori, integratori e a suitable solution for every challenge utilizzatori. Smart Vision Forum è infatti una grande occasione per fare aggregazione e dare la possibilità a tutti gli attori che gravitano intorno al mondo della visione di condividere esigenze, know-how ed esperienze». Fabrizio Scovenna, Presidente di ANIE Automazione, commenta così l’iniziativa: «I sistemi di visione sono componenti essenziali per una automazione industriale smart. Raccolgono informazioni cruciali sulla linea di produzione e sono preziosi nella valutazione dei prodotti e nella ricerca dei difetti così come nell’ottimizzazione della produttività dei robot e di altre attrezzature. Il Forum è tappa fondamentale per conoscere meglio queste tecnologie e i principali attori della filiera dai produttori e distributori di Sales: Plant: componenti fino agli integratori di sistemi Sales: Plant: Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl di visione. Il Forum è anche un importante Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 20094 Corsico (MI) – Italy 27010 Siziano (PV) momento di confronto e approfondimen20094 Corsico (MI) – Italy 27010 Siziano (PV) 45+39 19 0382 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel. +39 02Tel 67 82 266 to su una tecnologia che è oggi ritenuta 36+39 26 0382 96 1967 82 222 Fax +39 0382 67 82 222 Fax +39 02 36 26 96 19 Fax +39 02Fax abilitante per il passaggio al paradigma del www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds 4.0. e per la quale si è costituito all’interno di Sales: climate control electromechanical filtration Plant: ANIE Automazione un gruppo di riferimenaerospace fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding Sales: Plant: control electromechanical filtration fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding aerospace climate Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy to dedicato assieme ai colleghi di AIDAM». Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Srl
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Guangrao, Cina
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Guangzhou, Cina
Chinaplas 2019
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Parma, Italia
SPS IPC Drives Italia 2019
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Kielce, Polonia
Plastopol - Plastics and Rubber Processing
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Panama City, Panama
Latin American & Caribbean www.latintyreexpo.com Tyre Expo
26-28 giugno
Ho Chi Minh City, Vietnam
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19-21 agosto
Shanghai, Cina
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3-5 settembre
Londra, Regno Unito
IRC, International Rubber Conference
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9-10 ottobre
Sharjah, Emirati Arabi Uniti
Arab Rubber Expo 2019
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9-11 ottobre
Louisville, USA
International Elastomer Conference
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16-23 ottobre
Düsseldorf, Germania
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA maggio 2019
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gli inserzionisti
Gli inserzionisti di questo numero
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