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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • luglio · agosto 2019 - numero 6
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
SOMMARIO
ANNO 62 GIUGNO N. 6
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA www.industriagomma.it Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati Progetto e Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Pubblicitario Francesca Gerbino - francesca.gerbino@edifis.it Stampa Centro Stampa Digitalprint S.r.l. Rimini (RN) Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00 Amministrazione amministrazione@edifis.it
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L’Industria della Gomma una rivista edita da:
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ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE
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ABBIAMO LETTO
10 RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA PROTAGONISTI
16 COMPOUNDING 4.0
Tra le aziende italiane attive nella produzione delle mescole, Comet è stata una delle prime a puntare sulle tecnologie digitali e sull’automazione dei processi. Abbiamo chiesto a Matteo Bernini, CEO dell’azienda, come sia stato deciso a livello manageriale questo percorso, quali difficoltà abbia comportato e in che misura abbia coinvolto il personale e migliorato la produzione.
FOCUS TRASFORMAZIONE
21 ARTICOLI TECNICI: UN MONDO IN SALUTE La produzione di guarnizioni e articoli tecnici in gomma o in silicone è per tradizione un’eccellenza italiana, che riesce a perpetuarsi a dispetto della concorrenza sempre più agguerrita a livello globale. Come riescono le nostre aziende a conservare il primato dell’eccellenza in questo tipo di produzione? Sono gli stessi protagonisti del settore a spiegarcelo:
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Sargomma Sea Rubber Simast Sogimi Solgomma Stalg Tenute
DALLE AZIENDE
34 SOTTO LA CAMPANA IL PEZZO SI STAMPA MEGLIO
La CDG Electromodul di Carrè, Vicenza, è specializzata nella progettazione e costruzione di presse speciali per la produzione di una vasta gamma di articoli in gomma, silicone e altri materiali per numerosi settori applicativi come, per citare i principali, articoli tecnici, calzature, mole diamantate. Dotate della campana a vuoto integrale, le macchine del costruttore vicentino consentono una produzione di alto livello qualitativo e una produttività più elevata
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SOMMARIO
ANNO 62 GIUGNO N. 6
40 OPERAZIONE RINNOVAMENTO PER UNA VISIONE (ARTIFICIALE) ANCORA MIGLIORE In occasione di una open house organizzata dal 10 al 12 aprile, Doss Visual Solution ha presentato il nuovo assetto societario e l’ultima nata tra le sue macchine, la Serie Zehn, per l’ispezione automatica.
46 IL MARKETING 4.0 AL SERVIZIO DELLE IMPRESE DELLA GOMMA
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Curare la propria reputazione d’impresa è fondamentale per operare bene sul territorio ed essere competitivi a livello internazionale. Riuscirci non è sempre facile per chi opera nei settori della gomma e della plastica, che si trovano sempre più di frequente a fronteggiare un’opinione pubblica negativa e preoccupata dagli impatti ambientali. Se ne parla il 19 settembre a Corte Franca in una giornata di formazione organizzata dagli esperti di Publidesign.it
NORMATIVE
48 NUOVE REGOLE UE PER I PRODOTTI DI PLASTICA MONOUSO
21
In vigore dal 17 aprile e applicati a partire dal 17 ottobre 2020, gli aggiornamenti alla classificazione etichettatura e imballaggio di sostanze e miscele usate nell’industria sono stati introdotti dalla Comunità Europea per tenere il passo dello sviluppo tecnico in accordo con il Sistema mondiale armonizzato GHS delle Nazioni Unite
52 IL TACCUINO • • • • • • • • •
Istat: cala la produzione, cresce l’occupazione Dario Previero è il nuovo presidente di Amaplast Le novità di Lanxess al prossimo K2019 Engel punta sull’economia circolare Comerio Ercole e la calandra del centenario Nuove pompe a ingranaggi dalla Maag Wacker potenzia la produzione di silicone in Cina Arburg apre due impianti in Portogallo e in Tailandia Un futuro radioso per gli elastomeri ad alte prestazioni
63 CALENDARIO DELLE FIERE DI TUTTO IL MONDO 64 GLI INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO
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e guarnizioni di tenuta soddisfano le proprietà richieste dalla specifica applicazione grazie alla varietà di opzioni di progettazione e, oltre che a polimero e additivi, anche alla carica utilizzata, che gioca un ruolo cruciale per ottenere buoni valori di compression set e di resistenza termica e chimica. A seconda delle condizioni di montaggio, i processi di movimento e rilassamento possono causare prematuri invecchiamento meccanico e usura della guarnizioni e uguali guarnizioni, in applicazioni diverse, mostrano processi di invecchiamento diversi. Posto che rimuovere le guarnizioni per controllare le loro proprietà meccaniche non è una soluzione (guarnizioni disassemblate non possono essere riusate), l’ideale sarebbe un marcatore, che riportasse lo stato meccanico della guarnizione e consentisse un monitoraggio continuo: sempre idealmente, una combinazione di analisi simultanea, dinamomeccanica e dielettrica, viene utilizzata come marcatore. I materiali elastomerici sono per lo più rinforzati con cariche elettricamente conduttive come il carbon black, la cui struttura cambia quando viene sottoposta a carico statico e di conseguenza cambia
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la conduttività dielettrica alla rottura o al collasso della struttura del carbon black. Una volta determinata una correlazione fra il carico statico e la risposta dielettrica del campione, sensori collegati per l’analisi dielettrica svolgono la funzione del monitoraggio, con risultati ottimali per mezzo di analisi simultanea dinamo-meccanica e dielettrica. Ogni livello di carico statico corrisponde a uno spettro di conduttività, così che conoscendo il limite di rottura della guarnizione di tenuta si conosce anche lo spettro dielettrico associato. Questo studio si occupa della dipendenza della sollecitazione meccanica dal carico e degli spettri dielettrici associati. Una volta spiegate le basi teoriche dell’analisi dielettrica ed esposti i dati sperimentali (gomma SBR 1712 con 70 phr di carbon black N234 e sistema di vulcanizzazione a zolfo, misurazioni DEA e DMA), si passa alla parte di risultati e discussione, nella quale si spiega come vengano registrati spettri dielettrici dei campioni sotto carico meccanico, al fine di illustrare il simultaneo comportamento, meccanico e dielettrico, del materiale della guarnizione di tenuta, e allo stesso tempo si possa caratterizzare la progressione del danno meccanico. Nel paragrafo, dedicato all’analisi meccanica, si evidenzia che la progressione del danno è associata a una graduale distruzione della struttura della carica, mentre in quello delle proprietà dielettriche sotto carico statico si ribadisce la
validità del monitoraggio dello stato attuale del danno, basato sulla correlazione fra conduttività e carico statico, nelle relative variazioni nel corso della durata di vita operativa di una guarnizione di tenuta elastomerica. Sulla scorta dei risultati ottenuti con le misurazioni DEA e DMA , l’utilizzo dello strumento Diplexor 500 N dell’azienda Netzsch, che le mette in combinazione, si rivela molto valido nella caratterizzazione delle proprietà dielettriche degli elementi di tenuta sotto carico meccanico, intesa a determinare prima lo loro proprietà e poi la prestazione attuale durante il funzionamento.
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osto che gli articoli in gomma subiscono degradazione per invecchiamento termico durante l’utilizzo, conoscere l’indice della durata di vita e la sua energia di attivazione è utile per la prova di beve periodo e la previsione di durata del polimero usato. Esistono vari metodi per valutare la degradazione del polimero, come la misurazione della velocità di scissione, l’accu-
ABBIAMO LETTO PER VOI
mulo di gruppi carbonilici, il consumo di ossigeno, la variazione di peso etc. Con la termogravimetria (TG) si ottiene l’energia di attivazione della degradazione dei polimeri, analizzando la relazione fra temperatura e peso dei polimeri con l’osservazione della curva di diminuzione del peso, che si accompagna alla decomposizione termica dei campioni durante l’invecchiamento di calore. Tuttavia l’invecchiamento termico del polimero in aria potrebbe accumulare prodotti ossidativi nel polimero, aumentando così il peso: per un’analisi quantitativa della reazione ossidativa del polimero, l’accurata misurazione della variazione di peso ad una temperatura costante potrebbe essere più utile della TG. Lo studio si occupa dell’effetto della concentrazione di reagente e di antiossidante sulla degradazione termica dell’EPR, utilizzando l’analisi termogravimetrica (TGA) per ottenere l’energia di attivazione della degradazione termica del polimero in tempo breve, paragonando il
risultato ottenuto con quello dell’invecchiamento a temperatura costante. L’EPM utilizzata è l’EP 11 di JSR, con contenuto di etilene 50 %, mescolata senza alcuna carica con dicumilperossido e diverse concentrazioni di antiossidante fenolico da 0,1 a 0,4 phr: La parte risultati e discussione è dedicata a: • variazione di peso per invecchiamento termico alla temperatura costante di 130 °C, processo che si compone di tre stadi successivi (induzione, aumento di peso e diminuzione di peso); • analisi termogravimetrica, con determinazione del punto delle curve in cui il peso incomincia ad aumentare. Si giunge così alla conclusione che l’energia di attivazione della degradazione termica è l’indice essenziale per valutare la durata di vita dell’invecchiamento. Dei due metodi utilizzati la TGA, che ha il vantaggio di ottenere l’attivazione dell’invecchiamento termico in tempo
breve, fornisce il valore di 86.8 kj/mol, mentre il tempo di induzione ossidativa (OIT) offre il valore di 110 kj/mol. Lo studio si focalizza così sul punto della curva TG, a cui il peso incomincia ad aumentare e che corrisponde all’energia di attivazione di 96.1 kj/mol.
PROVE E MISURAZIONI PRODUZIONE E PROPRIETÀ MECCANICHE DI POLVERE DI TUTOLI DI GRANTURCO AGGIUNTA A MESCOLE DI GOMMA.
Ş. Bülbül, Necmrttin Erbakan University, Faculty of Engineer. Konya (Turkey) - email: sabanbulbul42@hotmail.com, KGK n. 4/2019, pag. 30-35. Tutti gli elastomeri hanno solitamente in mescola, come parte inseparabile, cariche rinforzanti, di cui le più comuni sono carbon black e silice. Negli anni recenti la consapevolezza ambientale, il riscaldamento globale, problemi con le materie prime e incongruenza nei prezzi di silice e carbon black hanno spinto gli utilizza-
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tori a cercare risorse rinnovabili e ad usare materiali rinforzanti di più basso costo. Ci si è così rivolti ad ogni genere di prodotti, specialmente a quelli agricoli di scarto che, proprio per essere già scarti in natura, offrono anche il vantaggio di una depurazione dell’ambiente nel caso di un loro utilizzo industriale. Con una produzione di circa 40 milioni di tonnellate/anno, il granturco è il cereale più coltivato al mondo dopo frumento e riso. Non ci sono stati finora studi sull’utilizzo dei tutoli di granturco in gomma: in questo studio la polvere di tutolo di granturco (CCA = Corn Cob Ash) viene aggiunta per la prima volta a una mescola a base SBR 1502 e gomma riciclata per la produzione di suole. Vengono prese in esame le proprietà meccaniche, la resistenza all’usura e le distribuzioni della carica nella matrice elastomerica, con lo scopo di provare che tale polvere è una carica idonea all’utilizzo in mescole di gomma. I materiali impiegati sono SBR 1502, gomma riciclata (70 % gomma naturale, 20 % SBR e 10 % cloroprene-butadiene), polverino, sistema di vulcanizzazione a zolfo e, come cariche, carbonato di calcio e CCA. Vengono prodotte cinque mescole, identiche per le tre componenti elastomeriche (rispettivamente 50, 50 e 70 phr) e per gli additivi, mentre carbonato di calcio e CCA sono in rapporto 10/0, 10/5, 10/10, 10/15 e 10/20. Dopo aver illustrato il processo produttivo della CCA, il processo di mescolazione, la vulcanizzazione, la caratterizzazione fisico-meccanica e l’analisi SEM delle microstrutture ottenute, con l’utilizzo di spettrometria per dispersione di energia EDS (questo per determinare le cariche utilizzate, ossia polverino, carbonato di calcio e CCA), lo studio espone i risultati ottenuti in termini di proprietà fisiche, meccaniche e morfologiche della CCA. Vengono così prese in esame le seguenti caratteristiche delle mescole prodotte: • densità e durezza: rispetto alla mescola di riferimento senza CCA, con densità 1,1 g/cm3, quelle con CCA danno valori da 1,18 a 1,21 g/cm3, mentre per le durezze, rispetto al valore di 62 Shore A del riferimento, i valori variano da 68 a 77 Shore A; 12
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ABBIAMO LETTO PER VOI
• carico di rottura e resistenza a lacerazione: i valori di entrambe le prove aumentano all’aumentare della quantità di CCA aggiunta; • abrasione e allungamento a rottura: nel primo caso i valori delle quattro mescole con CCA sono molto simili e tutti superiori a quello della mescola di riferimento, quindi peggiori, mentre per l’allungamento i valori sono più elevati; • proprietà morfologiche: l’aumento della quantità di CCA causa una diminuzione della omogeneità del sistema carica; • costo: con l’introduzione della CCA, il costo finale della mescola diminuisce circa dal 3 al 13 % all’aumentare della quantità di CCA usata. Lo studio si conclude con la conferma che tutti i risultati sono conformi alla norma ISO 5676 per le suole e che mescole, come quelle prodotte con l’aggiunta di CCA, possono migliorare la competitività delle suole prodotte, dal momento che hanno un costo inferiore e proprietà meccaniche migliori.
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ella formulazione di mescole per battistrada la gomma naturale è un materiale indispensabile: le sue proprietà vengono modulate per mezzo di cariche rinforzanti che sono, di solito, carbon black e silice. Tralasciando il carbon black, difficile da disperdere in gomma se usato in grande quantità e derivato dal petrolio, che andrà esaurendosi in futuro, la silice migliora resisten-
za al rotolamento e tenuta sul bagnato con uguale o leggermente inferiore resistenza all’usura. Tuttavia, a causa della sua polarità, la silice deve essere trattata in superficie per essere compatibile con la gomma naturale non polare e questa è una necessità fondamentale. In alternativa può essere un buon materiale di rinforzo il grafene, alla luce delle sue prerogative di abbondanza naturale, di nanostruttura 2D, di elevata area superficiale, di eccellenti proprietà meccaniche e della sua personalizzabilità funzionale. Occorre però rivolgersi all’ossido di grafene (GO), che può essere disperso facilmente nel lattice di gomma naturale (NRL), ma il composito risultante, dopo precipitazione dal lattice con evaporazione simultanea dell’acqua residua, è ancora carente di un’adeguata interazione fra gomma naturale e GO. Questa difficoltà può essere superata sviluppando una nuova strategia, oggetto di questo studio, che consente di ottenere, con questi materiali, un’adeguata struttura della gomma naturale ed arrivare così ad una mescola ad alte prestazioni, in grado di offrire un battistrada a sua volta ad alte prestazioni. È questo l’obiettivo dello studio, che parte dalla modifica del GO in KGO in acqua con silano KH550 [(3-aminopropil)trietossisilano] e idrolizzazione della silice con silano Si69 [bis(trietossisililpropil)tetrasolfuro] per ottenere silice modificata (MS) e, come risultato finale, l’ibrido MSKGO con legami idrogeno, che andrà poi ad autoassemblarsi con il lattice di gomma naturale. Lasciamo ai lettori interessati ed esperti di chimica seguire i cinque processi chimici, ben illustrati da una schematica rappresentazione grafica, e attraverso poi fotografie SEM e TEM per la caratterizzazione morfologica dei materiali ottenuti nei vari passaggi, che alla fine portano alla realizzazione di un battistrada con prestazioni superiori per quanto riguarda resistenza al rotolamento, aderenza sul bagnato e resistenza all’usura, verificate con una percorrenza dei pneumatici fabbricati di quasi 53.000 chilometri. I rispettivi valori, riferiti ai pneumatici fabbricati con mescole standard e modificate con ossido ibrido di silice silanizzata-grafene, sono riassunti in due semplici tabelle. In conclusione, questo studio potrebbe
ABBIAMO LETTO PER VOI
portare alla futura produzione di battistrada realizzati con silice e ossido di grafene e quindi ecologici, ma già oggi offre una nuova prospettiva sull’utilizzo dei silani Si69 e KH550 per la modifica di silice e ossido di grafene per diverse applicazioni industriali.
ELASTOMERI E LAVORAZIONE LAVORAZIONE DI MESCOLE POLIACRILICHE (AEM): PROBLEMATICA DI SCOTTATURA
E. McBride, DuPont Transportation and Advanced Polymers, Wilmington, Delaware (USA) - RubberWorld, marzo 2019, pag. 32-38. Le gomme AEM, elastomeri introdotti sul mercato circa 40 anni fa, sono per lo più terpolimeri di etilene, metacrilato e una piccola quantità di acido alchenoico (per la reticolazione con diammine), mentre la famiglia più recente, messa in commercio negli anni ’90, è costituita solo da etilene e metacrilato, struttura idonea alla reticolazione perossidica. Dopo aver ricordato le ottime proprietà
delle AEM, tra cui resistenza ad alte e basse temperature (da – 40 a + 175 °C), buon compression set a 150 °C e resistenza ad olio motore e fluido di trasmissione, nonché le applicazioni principali nel settore auto, lo studio introduce la casistica delle problematiche di scottatura. Si evidenzia come le gomme AEM siano elastomeri particolarmente soggetti a scottature, in particolare quelle vulcanizzate con diammine, sia in stampaggio che in estrusione, che richiedono due fasi di vulcanizzazione, la prima in stampo o in autoclave, la seconda soprattutto in forni di post-reticolazione. I problemi relativi allo stampaggio sono per lo più dovuti a: • incompleto riempimento della cavità; • linee di saldatura del pezzo; • necessità di abbassamento della viscosità, con rischio di scarse caratteristiche fisiche. • Quelli relativi all’estrusione consistono in: • alta pressione della testa dell’estrusore;
• viscosità molto alta, specie in caso di strato di copertura, che può danneggiare l’adesione; • gel. Esposta la procedura di misurazione della scottatura (con viscosimetro Mooney), che è una funzione di tempo e temperatura e viene condotta per le AEM a 121 °C per vulcanizzazione con diammine e a 135 °C per vulcanizzazione con perossidi, e dedicato un sostanzioso paragrafo alla situazione che più alte velocità di taglio causano più alte temperature e potenziali problemi, sia in estrusione che in stampaggio, fornendo nel contempo raccomandazioni in caso di stampaggio, lo studio si articola nella lunga parte incentrata sulla progettazione degli esperimenti (DOE) per la scottatura di una mescola. Partendo dalla formulazione, in cui si usano AEM IP, carbon black N550 e Tegmer 812, tenuti costanti nelle quantità, mentre vengono variate quelle degli additivi (stearina, Vanfre VAM, Armeen 18 D, Diak #1 e Vulcofac ACT 55), si precisa che la pro-
RUBBER CLUB
gettazione DOE è un modello lineare con punto centrale costituito da 16 mescole. Sulla base delle variazioni di quantità adottate per gli additivi, vengono esaminate le influenze dei singoli prodotti sull’ottenimento di una più alta velocità di vulcanizzazione nel caso dello stampaggio a iniezione e di un più lungo tempo di scottatura per l’estrusione. Le conclusioni dello studio sono che le mescole di AEM, vulcanizzate con diammine, sono più sensibili alla scottatura della maggior parte delle mescole elastomeriche: quando le temperature della lavorazione si mantengono relativamente basse, le mescole di AEM possono essere realizzate, stampate e/o estruse senza problemi di scottatura. Nel confezionamento della mescola occorrer tener ben presente che: • con l’aumento dei giri del mescolatore si ottengono produttività più elevate, ma anche un aumento della velocità di taglio con punti del mescolatore più caldi, che possono causare problemi di scottatura; • per le mescole di AEM si raccomandano viti per utilizzo generale, poiché sono relativamente a bassa velocità di taglio. I modelli DOE possono essere utilizzati per studiare le problematiche di scottatura nel caso di mescole vulcanizzate con proprietà similari, per le quali la variazione del pacchetto degli additivi per vulcanizzazione e ritardanza può ridurre della metà il ciclo di stampaggio, ma con scottatura troppo breve, mentre può fornire tempi di scottatura più lunghi per l’estrusione senza intaccare le proprietà di vulcanizzazione.
PROVE E MISURAZIONI CARATTERIZZAZIONE DI POLIMERI E MESCOLE DI GOMMA
A.K. Latshaw, T. Rauschmann, TA Instruments Waters , New Castle, Deleware (USA) - Rubber & Tire, dicembre 2018/gennaio 2019, pag 27-32.
I
tradizionali metodi di prova per gomma, come il viscosimetro Mooney e il reometro, sono stati usati per decenni al fine di controllare la qualità delle mescole. Tuttavia, con l’aumento di richieste di prestazioni più impegnative e con l’utilizzo di materiali altamente tecnologici per soddisfarle, si rendono essenziali metodologie di prova sensibili alle differenze nelle proprietà viscoelastiche. Proprietà fisiche e strutturali degli elastomeri, come peso
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA Luglio · agosto 2019
ABBIAMO LETTO PER VOI
molecolare, sua distribuzione e grado di ramificazione delle catene lunghe, sono caratterizzazioni reologiche che possono essere effettuate dallo strumento RPA (Rubber Process Analyzer), che fornisce un metodo rapido e facile per le misurazioni, consentendo di comprendere la struttura del polimero e di svilupparne le relazioni con le proprietà. Nelle prove, effettuate su EPDM e BR, viene utilizzato lo strumento RPA Elite di TA Instruments, di cui sono brevemente descritte le caratteristiche che lo mettono in grado di caratterizzare completamente la viscoelasticità di polimeri, gomme e mescole di gomma, nonché il funzionamento con i campioni in esame. Per quanto riguarda le sfide di lavorazione dell’EPDM, vengono esaminati due tipi di due produttori diversi con uguali specifiche (viscosità, etilene e contenuto di ENB), di cui uno dà problemi in merito ad estrusione e incorporazione di olio: i dati ricavati dalle scansioni di frequenza dell’RPA evidenziano le differenze viscoelastiche dei due materiali e aiutano a risolvere il problema, facendo capire qual è la causa degli inconvenienti riscontrati col cambio di polimero. L’RPA può essere utile anche per misurare le proprietà delle mescole di gomma. Infatti, mentre con l’uso del reometro non si distinguono le differenze fra due mescole in estrusione, le prove di scansioni di frequenza dell’RPA caratterizzano entrambi i campioni e correlano le differenze di viscoelasticità relative al comportamento di lavorazione. Nel caso della gomma BR, si dimostra come l’RPA si possa usare per sottoporre il polimero a sforzo, imitando la procedura di mescolazione e valutando il cambiamento della struttura del polimero con la misurazione delle proprietà viscoelastiche. In conclusione, lo strumento RPA, grazie ai dati ottenuti dalle scansioni di frequenza e di ampiezza, permette di identificare le differenze di struttura dei polimeri come, ad esempio, presenza di lunghe catene ramificate e variazioni di peso molecolare e sua distribuzione, offrendo inoltre una comprensione del comportamento di flusso, in modo che si possono ottimizzare in anticipo i parametri produttivi e ridurre gli scarti.
PROVE E MISURAZIONI PREVISIONE DEL FATTORE DI RESISTENZA AL ROTOLAMENTO (RRF) DI MESCOLE PER LA COPERTURA DI NASTRI TRASPORTATORI CON MISURATORE DI RESILIENZA DI RIMBALZO
S.L. Agrawal, B.B. Sharma, V. Rathod, Reliance Industries Ltd, Mumbai (India) - Rubber & Tire, dicembre 2018/gennaio 2019, pag. 34-36.
S
i tratta di uno studio condotto in India, in una realtà di mercato specifica, che può comunque interessare anche i nostri mercati, sia per l’esistenza della problematica in tutti i paesi, sia perché l’articolo in esame (nastro trasportatore per materiali sfusi) è un manufatto di cui si sente parlare poco. Come nel caso dei pneumatici, anche per i nastri trasportatori si parla di resistenza al rotolamento, riferita ai rulli tenditori. Sono evidenti i vantaggi ambientali dei nastri trasportatori rispetto ai camion autoribaltabili, con la loro prerogativa di muovere materiali su terreni accidentati, in tunnel di montagna e intorno a curve orizzontali: anche per loro si cerca di migliorare l’efficienza riducendo l’energia richiesta per il funzionamento. Questo breve studio mette a confronto due metodi per calcolare e prevedere rispettivamente la resistenza al rotolamento dei nastri trasportatori, ossia quelli del DMA (analizzatore dinamo-meccanico) e del misuratore di resilienza al rimbalzo, tenendo presente che nel secondo caso la deformazione è un’indentazione dovuta ad un singolo impatto. Le nove mescole esaminate sono miscele di gomme diverse (gomma naturale, BR, SBR 1502, SBR 1783), in cui vengono variate di volta in volta quantità del polimero, del carbon black, della silice e di tutti gli altri ingredienti. I valori del fattore di resistenza al rotolamento, misurati e previsti con i due metodi citati, mostrano una correlazione eccellente, pari al 99 % (una tabella riporta tutti questi valori con gli specifici scostamenti). Considerando che il DMA è un tester molto costoso in confronto a quello della resilienza di rimbalzo, non alla portata di piccole aziende, risulta conveniente prevedere le proprietà viscoelastiche con la misurazione effettuata da un tester di resilienza di rimbalzo.
L’OPINIONE
Compounding 4.0
di Riccardo Oldani
D. Com’è stato il vostro incontro con le tecnologie innovative ormai da molti definite Industry 4.0? Come avete capito che era la strada da percorrere? R. È stato un incontro un po’ casuale, frutto della concomitanza di diversi fattori. Quando abbiamo cominciato a ragionare sulla nostra nuova sede, quella di Coccaglio (Brescia) in cui operiamo ora, di Industry 4.0 ancora non si parlava. Era il 2012 e qui c’era soltanto un campo di granoturco. Ma avevamo già molto ben presente l’idea della digitalizzazione. Chi produce mescole può scegliere diverse strade, ma noi abbiamo una convinzione ben precisa, incentrata sulla qualità e sulla ripetibilità, che abbiamo sempre cercato di perseguire, anche nel vecchio stabilimento, per quanto non fosse certo attrezzato come quello attuale. In un sito nuovo abbiamo potuto mettere in pratica le nostre condizioni e farci aiutare da un’automazione molto spinta. Poi in questo percorso siamo anche stati fortunati, perché a partire dal 2016 l’idea di Industria 4.0 è definitivamente sbocciata anche qui in Italia, favorendo l’incontro di tecnologie digitali e automazione e la presa di coscienza da parte dei vari attori del mondo industriale, dagli imprenditori ai fornitori, ai politici che determinano gli indirizzi e le norme. La spinta delle agevolazioni ha favorito e velocizzato il processo di trasformazione del nostro manifatturiero e ha contribuito a confortare quelle aziende che, come noi, avevano intrapreso da tempo il cammino verso l’innovazione. Insomma, noi avevamo già iniziato il cammino per conto nostro, anche se poi il percorso si è evoluto in maniera diversa dal previsto. 16
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA luglio · agosto 2019
Matteo Bernini, CEO di Comet.
Tra le aziende italiane attive nella produzione delle mescole, Comet è stata una delle prime a puntare sulle tecnologie digitali e sull’automazione dei processi. Abbiamo chiesto a Matteo Bernini, CEO dell’azienda, come sia stato deciso a livello manageriale questo cambiamento, quali difficoltà abbia comportato e in che misura abbia coinvolto il personale e migliorato la produzione. Ne è emersa la descrizione di un percorso, che pur con le specificità dell’azienda del Bresciano, trasferitasi dal 2015 nell’impianto high-tech di Coccaglio, rivela le tappe fondamentali compiute nella transizione tecnologica, ormai inevitabile anche per le aziende del settore gomma
Matteo Bernini D. In che cosa è cambiato il vostro approccio, rispetto all’idea iniziale? R. Quando si parte con un progetto di profondo rinnovamento come il nostro si hanno tante idee nella testa che poi, man mano che si procede, si semplificano o vengono realizzate in maniera un po’ diversa rispetto a come erano state concepite inizialmente. Addirittura, quando avevamo cominciato a ragionare sul cambiamento, avevamo pensato di spostarci in una struttura già esistente. Alla fine, nonostante i costi più elevati e tutta una serie di contrattempi e problemi, devo dire che la scelta di realizzare il sito exnovo si è verificata la più azzeccata. Se non avessimo costruito uno stabilimento completamente da zero sarebbe stato impossibile In un’azienda 4.0 gli fare tante cose che addetti devono avere poi si sono dimostrate dimestichezza con gli fondamentali.
strumenti informatici, capire come funzionano e come “ragionano”. Chi ha un’idiosincrasia per i computer avrebbe serie difficoltà a lavorarci. Non servono competenze specifiche, ma per chi è stato abituato a lavorare per 30 anni con sistemi differenti questo passaggio non è scontato
D. Lei sottolinea il fatto che avete sempre avuto una vostra idea ben precisa di come si fanno le mescole. In che cosa consiste? R. Le mescole devono essere costanti, e perché ciò accada bisogna procedere in un modo ben preciso. Sul mercato si manifestano le esigenze più svariate e bisogna tenere conto quindi della necessità di contenere i prezzi, delle tempistiche, della flessibilità, delle personalizzazioni. Ma alla base, secondo noi, deve esserci il fatto che una stessa mescola deve essere sempre uguale a se stessa, anche quando viene prodotta in tempi diversi. Sembra una banalità, ma chi opera nel settore sa benissimo che non è così. Non ci sono segreti particolari, ma nel processo di compoundazione entrano in gioco davvero moltissimi aspetti che è assai difficile standardizzare. D. Qual è la vostra idea di sviluppo? R. Siamo cresciuti parecchio negli ultimi anni e ora abbiamo la necessità di consolidarci. Quando siamo partiti avevamo lasciato spazi vuoti nella struttura, in previsione di una futura crescita che, immaginavamo, si sarebbe dipanata in un lungo periodo di tempo. In realtà non è stato così. I ritmi sono stati incalzanti e la nostra capacità produttiva è cresciuta più rapidamente di quanto avessimo preventivato.
I progetti più importanti per il futuro verteranno principalmente sul silicone, in seguito all’acquisizione, tre anni fa, della Laborsil, azienda che poi è stata integrata in Comet. Ora pensiamo di essere pronti anche nel silicone a iniziare un percorso analogo a quello fatto per le mescole organiche, per quanto la capacità produttiva sia certamente più piccola. Per esempio abbiamo in programma di spostare l’unità produttiva del silicone da Bergamo, dove si trova ora, a Coccaglio, nel nostro nuovo stabilimento. L’obiettivo è semplificare tutti gli aspetti del business e organizzativi. Avevamo già cominciato a integrare alcuni aspetti tra i due siti produttivi, ma il processo sarà più semplice quando avremo tutte le attività sotto lo stesso tetto. D. Quali similitudini e quali differenze ci sono nella produzione di mescole organiche e siliconiche? R. Parliamo di due mondi abbastanza diversi, con peculiarità molto specifiche. Per noi il mondo di riferimento è quello della gomma organica, in cui personalmente lavoro da oltre vent’anni. Rispetto alla gomma organica il silicone ha particolarità molto spiccate, anche per la nostra specifica attività. Per esempio noi storicamente non produciamo mescole colorate, mentre quello del silicone è un mondo ricco di colore, con dinamiche che per noi inizialmente erano totalmente sconosciute. Al di là di questa constatazione, che se vogliamo è banale e può far sorridere, i due mondi sono realmente distanti e gli attori, a partire dai fornitori, sono molto diversi. Noi siamo entrati in questo settore proprio nel momento peggiore, pochi mesi prima che iniziasse lo shortage di basi che ha condizionato il mercato nell’ultimo periodo. Devo dire, comunque, che quello del silicone è un mercato molto interessante, con sbocchi in settori molto diversificati e per applicazioni e utilizzi che con la gomma non avevamo mai affrontato. Quindi, anche dal punto di vista della sfida tecnologica e progettuale il silicone si sta rivelando un banco di prova molto stimolante per noi. D. Anche a livello di professionalità occorrono specializzazioni diverse? Oppure pensate di accorpare le competenze su organiche e silicone e condividerle con tutti i vostri addetti? R. Oggi i tecnici che lavorano sulle mescole organiche e su quelle siliconiche sono diversi. Abbiamo iniziato a unire le competenze per quanto riguarda i servizi più semplici, come la parte amministrativa e il commerciale. Dal punto di vista tecnico l’obiettivo è riuscire a mettere in comune alcune competenze, ma le due produzioni hanno peculiarità uniche e quindi l’idea è quella di mantenere una certa specializzazione per linea di prodotto. D. Come vi siete convinti, a livello di management aziendale, della necessità di intraprendere un percorso nella direzione dell’Industry 4.0? E poi come siete riusciti a trasferire anche questa convinzione al personale? R. Nel nostro caso è stato più semplice lavorare a livello di L’INDUSTRIA DELLA GOMMA luglio · agosto 2019
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L’INTERVISTA
management, forse per una predisposizione soggettiva dei vari componenti del nostro team. Abbiamo messo in campo una notevole comunità d’intenti e una visione condivisa che ci hanno aiutato in questo percorso. È stato più difficile trasferire le scelte sulla totalità dell’organizzazione, per due motivi principali: l’abitudine consolidata a lavorare in una determinata maniera, con conseguenti resistenze al cambiamento, e poi la mancanza di formazione, connessa forse anche a un aspetto generazionale, che frenava parecchio il trasferimento delle nuove modalità operative. L’aiuto è derivato dal fatto che il trasferimento nel nuovo impianto e il conseguente aumento della capacità produttiva ci hanno consentito di assumere parecchie persone, che abbiamo scelto proprio in funzione delle nostre nuove esigenze. Quindi l’ingresso di personale molto giovane e con un livello di formazione elevato ci ha consentito di superare questo gap. Oggi l’età media nella nostra azienda è inferiore ai 40 anni e questo ha contribuito a creare anche un clima più aperto e collaborativo. D. Quali sono dunque le competenze che servono in un’azienda “digitalizzata” come la vostra? R. Avere dimestichezza con gli strumenti informatici, capire come funzionano e come “ragionano”. Noi abbiamo un’automazione spinta su tutte le linee produttive, dotate di importanti parti informatiche a bordo. Chi avesse un’idiosincrasia per i computer si troverebbe in seria difficoltà a lavorarci. Ci sono poche postazioni dove non viene richiesto l’utilizzo di computer. Non servono, quindi, conoscenze estremamente specifiche, ma per chi è stato abituato per 30 anni a lavorare con metodologie e sistemi differenti questo passaggio non è scontato come lo è per le nuove generazioni. D. Come avete individuato le soluzioni tecnologiche che avete scelto, in un mercato dove sono tantissime le opzioni disponibili e nel quale può essere anche difficile orientarsi? R. Il tema della scelta tecnologica è effettivamente molto importante e anche una volta che si è presa una decisione non si è mai completamente soddisfatti, ci si rende conto che c’è sempre qualcosa da migliorare. Ora stiamo lavorando per intervenire su alcune soluzioni che abbiamo adottato e migliorarle. Ci rendiamo conto che il percorso verso l’innovazione non ha mai fine. Dopo 4 o 5 anni alcune opzioni possono già rivelarsi obsolete. È quindi importante avere interlocutori affidabili, che sappiano assistere l’azienda nelle scelte tecnologiche. Ma in realtà non è tutto. Fondamentale è capire anche fino a che punto si può o conviene automatizzare. Il ricorso alle tecnologie innovative non deve mai essere fine a se stesso. Ed è un rischio sempre dietro l’angolo. Ce ne siamo resi conto anche noi nel nostro cammino. Ogni tanto qualcosa va fatto anche con la testa e con le mani. Insomma, quello che voglio dire è che in un’azienda come la nostra non servono tecnologie che inducano le persone a non pensare più con la loro testa e a seguire acriticamente le istruzioni di un software. 18
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA giugno 2019
Elisa Torchiani
D. Un’automazione che tenga sempre l’uomo al centro del progetto, dunque? R. Certo. Questo è fondamentale. Sia perché si corre il rischio di perdere una parte del know-how e di non essere più in grado di fare scelte originali o intraprendere azioni innovative. E poi perché c’è anche il rischio di non avere un ritorno adeguato dell’investimento in termini di qualità e di produttività. D. Riscontrate anche tra le aziende che producono macchinari per la mescolazione la tendenza a proporre soluzioni e servizi 4.0, basati cioè sul monitoraggio continuo della macchina per fornire, per esempio, una manutenzione preventiva o predittiva? R. Nel nostro settore gli impianti raramente sono standard però sì, qualche produttore ci ha delineato questa evoluzione. A questo proposito devo dire che abbiamo qualche riserva soprattutto per quanto riguarda l’aspetto della sicurezza informatica. Secondo me un’azienda troppo automatizzata rischia di diventare anche pericolosa: un minimo inconveniente può compromettere il funzionamento dell’azienda intera. Interconnettere tutto e avere canali aperti verso l’esterno può essere anche un potenziale rischio dal punto di vista della cybersecurity. Troppo spesso siamo portati a credere che queste minacce riguardino soltanto i computer, ma in realtà le macchine che usiamo in fabbrica sono attaccabili dall’esterno proprio come un pc, se non sono adeguatamente protette. Ci vuole quindi un sano equilibrio, sapere sempre quello che si vuole ottenere e prendere decisioni conseguenti. Certo. Dal punto di vista del produttore dell’impianto raccogliere nel tempo dati di funzionamento e poi analizzarli può essere di aiuto dal punto di vista progettuale, sul dimensionamento delle parti meccaniche o sulla scelta dei materiali. Si tratta quindi di informazioni molto importanti. D. In definitiva in che misura ritiene che gli investimenti in tecnologie siano importanti per restare competitivi sul mercato? R. Investire in tecnologie è importante soprattutto per perseguire la propria idea iniziale di azienda e, quindi, per differenziarsi. Ogni produttore di mescole ha le sue peculiarità che lo contraddistinguono sul mercato. Noi abbiamo le nostre e vogliamo mantenere i nostri punti di forza. Ritengo che le tecnologie siano un alleato indispensabile per mantenere la propria identità. D. Questo è uno spunto molto interessante, anche perché c’è un’idea diffusa che l’automazione e la digitalizzazione finiscano per portare a un’omologazione dei processi e dei prodotti. Lei, dunque, pensa il contrario? R. Assolutamente sì. Anche perché c’è sempre qualcuno che regge il volante dell’automazione, che dice alle macchine che cosa fare e come lo devono fare. I sistemi automatizzati non fanno tutto da soli. È importante quindi capire, a tutti i livelli aziendali, perché siano state scelte determinate tecnologie e quale sia l’obiettivo a cui devono concorrere insieme con le persone.
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FOCUS
INCHIESTA Articoli tecnici: Le nostre domande
1. Quali indicazioni state ricavando dal mercato in questo 2019? Trovate differenze rispetto al 2018 in termini di volumi, di tipologie di prodotti richiesti o di vivacità dei settori di riferimento?
2. Quale livello di dinamismo trovate nella domanda di articoli in silicone? È un settore in cui siete attivi? E in quale modo vi siete strutturati, in termini di macchinari e di organizzazione, per rispondere alle esigenze del mercato?
3. Presse piccole o grandi? Molte o poche cavità? Quali scelte tecnologiche state privilegiando per far fronte alle necessità dei vostri committenti?
4. La trasformazione digitale sta interessando larga parte del manifatturiero italiano con l’introduzione di tecnologie per la razionalizzazione e la pianificazione della produzione, l’analisi dei dati, la manutenzione preventiva e predittiva. In che misura questo trend sta riguardando anche la vostra azienda?
un mondo in salute
La produzione di guarnizioni e articoli tecnici in gomma o in silicone è per tradizione un’eccellenza italiana, che riesce a perpetuarsi a dispetto della concorrenza sempre più agguerrita a livello globale. Come riescono le nostre aziende a conservare il primato in questo tipo di produzione? Sono gli stessi protagonisti di questo settore a spiegarcelo: attraverso gli investimenti in tecnologia e ricerca, il rinnovamento degli impianti, la flessibilità della produzione e la ricerca costante di nuovi progetti e nuovi prodotti sempre più sfidanti, per i quali il loro primato tecnologico non può essere messo in discussione
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA luglio · agosto 2019
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FOCUS
LE RISPOSTE DEGLI ESPERTI
di presse grandi e stampi a più cavità possibili in base ai volumi richiesti.
4.
«nuovi Siamo in fase di sviluppo per metodi di pianificazione
della produzione e stiamo facendo importanti investimenti per linee nuove e per quelle già esistenti
Action Technology Paolo Cassi
»
Direttore Generale
1.
Il mercato ci porta sempre più verso una certa specializzazione nel settore, con maggiore qualità del prodotto e tempi di consegna più rapidi. Per quanto riguarda i volumi, non vediamo grosse variazioni sull’anno precedente.
2.
Non siamo attivi nel mercato del silicone, né liquido né in pasta.
3.
Dipende molto dal tipo di articolo che si intende produrre e quali sono le tolleranze richieste. I nuovi progetti ci portano verso presse elettriche o ibride, dalle 300 alle 450 t.
4.
Per noi la trasformazione digitale è un punto di forte interesse: siamo in fase di sviluppo per nuovi metodi di pianificazione della produzione e stiamo facendo importanti investimenti sia per quanto riguarda nuove linee di produzione che nella digitalizzazione di quelle esistenti. Anche per quanto riguarda i dati e le attrezzature di laboratorio.
«unaQuest’anno stiamo vivendo riduzione dei volumi
rispetto al 2018, che però è stato un anno con caratteristiche di eccezionalità
Elcomin
»
Fonte interna all’azienda
1.
Quest’anno stiamo vivendo una riduzione dei volumi rispetto al 2018 che però è stato un anno eccezionale. Al momento siamo in linea con i volumi del 2017.
2.
È un settore in cui siamo attivi. Nel 2018 e 2019 la domanda è aumentata. La nostra organizzazione è tarata per rispondere alle esigenze del mercato.
3.
Le scelte tecnologiche che stiamo privilegiando sono quelle
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA luglio · agosto 2019
Non ci riguarda molto perché la nostra produzione per la tipologia di articoli ha ancora molta manualità e richiede molta flessibilità, quindi qualsiasi automatizzazione sulla pianificazione risulta essere in conflitto con l’esigenza di una pronta risposta alle esigenze di produzione. Per l’analisi dei dati invece ci stiamo muovendo per introdurre alcune tecnologie digitali.
«Technology La dicitura Elastomers con cui integriamo il
nome dell’azienda indica la nostra propensione agli investimenti in tecnologia per soddisfare i clienti e accrescere il know-how
Elastotech Michele Valli
»
Sales & Marketing Manager
1.
Come da previsioni dell’ultimo trimestre 2018, e anche durante il primo semestre del 2019, il mercato ha subito un modesto rallentamento in tutti i settori, specialmente in quello automotive. Nonostante ciò non abbiamo risentito di un calo in termini produttivi. In questo senso possiamo far risalire il motivo alla nostra operatività in diversi settori e non in uno specifico. Abbiamo notato una domanda al rialzo negli articoli in silicone liquido e pensiamo che la richiesta di questa tipologia di articoli possa crescere rapidamente.
2.
Il silicone è un settore in cui siamo attivi da molto. Oltre a un’intera linea di articoli in silicone dedicati alla cucina produciamo svariate tipologie di articoli tecnici a disegno e o-ring. Per questo ci siamo strutturati per la produzione di articoli sia in silicone liquido che in pasta a seconda delle richieste del cliente. Inoltre per poter rispondere alle sempre più stringenti richieste qualitative abbiamo certificato il nostro processo produttivo seguendo le più recenti normative in materia di contatto alimentare (MOCA).
3.
La nostra produzione ha la fortuna di avere macchine di diverso tonnellaggio. Le poche o molte cavità dello stampo vengono definite una volta raccolti tutti i dati di progetto. La parola Tecnologia è contenuta in Elastomers Technology, dicitura che abbiamo abbinato al nostro marchio aziendale per indicare la direzione che intendiamo dare alla nostra attività. Ciò significa che ha un significato molto importante per noi, se non fondamentale. Gli investimenti fatti in questi anni, grazie anche all’apporto del Piano Impresa 4.0, stanno a indicare come l’azienda voglia cercare di soddisfare clienti sempre più esigenti e parallelamente aumentare il know-how tecnico. Un’altra strada intrapresa dall’azienda è il potenziamento dell’ufficio di Ricerca e Sviluppo, che ci permette di essere sempre all’avanguardia in termini di materia prima da processare.
TRASFORMAZIONE 4.
Per poter garantire ai nostri clienti un ottimo servizio logistico è importante avere una programmazione e una pianificazione di ogni processo aziendale. La nostra azienda ha sviluppato un software gestionale interno completamente creato da programmatori in base alle nostre esigenze. Ogni anno vengono implementate funzioni e migliorie che il business ci impone. Se prima il sistema informatico era un coadiuvante all’interno dell’azienda, oggi è divenuto ormai centrale nella gestione di tutti processi interni. L’intera filiera produttiva (dai magazzini della mescola al laboratorio di ricerca e sviluppo e controllo qualità, dalla produzioneall’ufficio commerciale, amministrazione, reparti di burattatura, sbavatura, magazzino e spedizioni) è tenuta sotto controllo dai propri responsabili attraverso lo strumento digitale.
«informatizzare Un forte investimento per l’azienda oggi ci consente di avvalerci della manutenzione programmata e della programmazione della produzione
»
Gecam Domenico Tavernise
Direttore Commerciale & Marketing
Le nostre domande 1. Quali indicazioni state ricavando dal mercato in questo 2019? Trovate differenze rispetto al 2018 in termini di volumi, di tipologie di prodotti richiesti o di vivacità dei settori di riferimento? 2. Quale livello di dinamismo trovate nella domanda di articoli in silicone? È un settore in cui siete attivi? E in quale modo vi siete strutturati, in termini di macchinari e di organizzazione, per rispondere alle esigenze del mercato? 3. Presse piccole o grandi? Molte o poche cavità? Quali scelte tecnologiche state privilegiando per far fronte alle necessità dei vostri committenti? 4. La trasformazione digitale sta interessando larga parte del manifatturiero italiano con l’introduzione di tecnologie per la razionalizzazione e la pianificazione della produzione, l’analisi dei dati, la manutenzione preventiva e predittiva. In che misura questo trend sta riguardando anche la vostra azienda?
FOCUS
1.
I segnali che ci sono arrivati dai mercati nei quali siamo presenti in questo primo semestre dell’anno sono positivi. Abbiamo trend di crescita soddisfacenti e in linea con le nostre previsioni. Tuttavia il clima che si respira non è tra i più ottimistici e il calo di fiducia da parte delle imprese è evidente, pertanto bisogna rimanere sempre vigili sui cambiamenti interni al nostro paese e incrementare le quote di export. Proprio per questi motivi, infatti, la tendenza che abbiamo registrato già a partire dall’ultimo trimestre del 2018 ha visto ridursi gli ordini programmati e un aumento degli ordini con numeri più bassi e lead time più brevi. Nel complesso, quindi, a essere cambiati non sono i volumi, che rimangono stabili o per alcuni settori in aumento, ma le abitudini di acquisto che giocano più in ottica difensiva. A livello di prodotti, quelli che stanno emergendo nel nostro business sono i particolari plastici lavorati con CNC/fresa, mentre i settori in cui registriamo più vivacità sono quello delle macchine stradali e settori più di nicchia come per esempio quello aerospaziale, in cui tante energie si stanno spendendo in ricerca e sviluppo, consentendoci quindi, per quelle che sono le nostre potenzialità, di testare la lavorazione di nuove materie prime.
2.
A livello di volumi, la domanda di articoli in silicone rimane pressoché invariata, tuttavia sono sempre più richiesti prodotti in siliconi particolari o corredati da certificazioni, quindi nel corso degli ultimi due anni, sfruttando l’incremento degli spazi a disposizione con l’acquisizione di un secondo stabilimento, siamo stati in grado di prevedere giacenze di diverse tipologie del materiale e di adeguare le nostre produzioni ai Regolamenti MOCA, garantendo la tracciabilità di tutta la filiera produttiva.
3.
Attualmente Gecam è attiva nella produzione di articoli mediante taglio, nonostante sia allo studio proprio in questi mesi l’ipotesi di aprirsi anche al settore dello stampaggio plastica. Nel corso della nostra attività abbiamo sempre investito in nuove tecnologie, e oggi che il parco macchine copre tutte le possibili lavorazioni mediante taglio siamo impegnati nel potenziamento della forza produttiva, garantendoci macchine in grado di essere perfette sostitute e ridurre al minimo il rischio di ritardi o altre problematiche legate a fermi macchina. D’altronde la primaria necessità dei nostri committenti è quella di avere un fornitore in grado di soddisfare le aspettative con tempestività, competitività ed elevati standard qualitativi.
4.
In concomitanza all’adeguamento ai Regolamenti MOCA, abbiamo deciso di intraprendere una riorganizzazione aziendale che portasse l’azienda verso una dimensione più smart e ne ottimizzasse il più possibile i flussi. Applicando la disciplina del Risk Management Supply Chain siamo stati in grado individuare, analizzare e prevenire i potenziali rischi, coinvolgendo, oltre al nucleo centrale produttivo, anche i dipartimenti Acquisti e Commerciale & Marketing. Non solo. Lo slancio degli ultimi anni che ci ha portato a crescere sotto 24
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA luglio · agosto 2019
molti punti di vista, e quindi anche nel numero di addetti (oggi siamo in 20), ci ha dato la possibilità di costruire un’organizzazione con figure specializzate in grado di rilevare e analizzare con cura tutti i dati reperibili. Dalle informazioni che ci provengono dall’esterno, grazie all’attività dei reparti acquisti e marketing ci assicuriamo dinamismo e adattamento ai cambiamenti in atto sul mercato globale, ma soprattutto grazie al sistema di raccolta dei dati che ci arrivano dai reparti di produzione siamo oggi in grado di operare scelte strategiche e di competitività. Manutenzione programmata e programmazione della produzione sono diventati elementi costitutivi della nostra attività e tutto questo è stato possibile grazie a un imponente piano di investimenti volto all’informatizzazione dell’intera azienda.
«
Le nuove tecnologie offrono molte possibilità ma richiedono tempo per l’apprendimento e lo sviluppo all’interno dell’azienda e vanno quindi introdotte con gradualità
»
Gimar Gianluigi Carlappi Legale rappresentante
1.
Purtroppo dobbiamo constatare che il mercato del 2019 è molto sofferente. Per quanto riguarda il volume d’affari registriamo uno scarto negativo vicino al 15%. Non parliamo poi di nuovi progetti che risultano praticamente inesistenti.
2.
Dopo l’anno 2018, in cui si sono avute parecchie difficoltà di reperimento delle mescole siliconiche e il continuo aumento di prezzo, la domanda nei settori industriali che occupiamo si è stabilizzata sugli articoli esistenti, mentre si sono sviluppati nuovi prodotti con materiali alternativi più mirati. Siamo molto attivi nel settore e ben strutturati per i nostri mercati di riferimento.
3.
Noi siamo una piccola realtà, isolata dai grandi insediamenti che si trovano nel Bresciano e nel Bergamasco, punto di riferimento dei mercati, pertanto ci siamo attrezzati con macchinari di vari tonnellaggi che vanno dalle 35 alle 400 tonnellate. Negli ultimi anni abbiamo privilegiato la scelta di piccoli stampi con poche cavità per ricercare, partendo dalla produzione, una buona qualità che ci porti a una drastica riduzione dei controlli finali sui prodotti. Possiamo affermare che, in parte, i nostri obiettivi sono stati raggiunti con soddisfazione nostra e dei nostri committenti.
4.
La defiscalizzazione per gli investimenti legati al Piano Impresa 4.0 ha stimolato l’introduzione di nuove tecnologie. Anche noi abbiamo fatto la nostra parte, con l’acquisto di nuove attrezzature e programmi di gestione della produzione. Ci siamo resi conto, però, che oggi il mercato della tecnologia offre varie possibilità, ma richiede tempo per l’apprendimento e lo sviluppo all’interno dell’azienda e quindi le novità vanno introdotte con gradualità per poterle sfruttare al meglio.
TRASFORMAZIONE Le nostre domande
«
La nostra azienda nell’ultimo decennio ha avuto un forte incremento del personale adibito all’analisi dei dati, sia per la qualità sia per la produzione e la ricerca e sviluppo
»
Lopigom
Fonte interna all’azienda
1.
Purtroppo rispetto al primo semestre del 2018 il mercato risente di un leggero calo degli ordinativi, probabilmente dovuto alle incertezze nel settore automotive (normativa WLTP, transizione all’elettrico, ecc.). Per quanto riguarda invece lo sviluppo di nuovi prodotti notiamo un forte incremento, come già avvenuto negli ultimi tre anni.
2.
La produzione di articoli in silicone è uno dei principali corebusiness di Lopigom e per questo ci siamo attrezzati sia per la produzione di articoli in silicone in pasta che in silicone liquido. Attualmente la produzione di articoli in silicone copre circa il 25% dell’intera produzione Lopigom.
1. Quali indicazioni state ricavando dal mercato in questo 2019? Trovate differenze rispetto al 2018 in termini di volumi, di tipologie di prodotti richiesti o di vivacità dei settori di riferimento? 2. Quale livello di dinamismo trovate nella domanda di articoli in silicone? È un settore in cui siete attivi? E in quale modo vi siete strutturati, in termini di macchinari e di organizzazione, per rispondere alle esigenze del mercato? 3. Presse piccole o grandi? Molte o poche cavità? Quali scelte tecnologiche state privilegiando per far fronte alle necessità dei vostri committenti? 4. La trasformazione digitale sta interessando larga parte del manifatturiero italiano con l’introduzione di tecnologie per la razionalizzazione e la pianificazione della produzione, l’analisi dei dati, la manutenzione preventiva e predittiva. In che misura questo trend sta riguardando anche la vostra azienda?
FOCUS
3.
La scelta per presse piccole/grandi oppure molte o poche cavità dipende dallo specifico progetto; fortunatamente Lopigom già in passato ha strutturato la propria produzione per coprire entrambe le esigenze di mercato, potendo offrire prodotti di nicchia con numeri però non eccessivi (vedi per esempio prodotti per Automobili Lamborghini Spa) a produzioni con quantitativi superiori fino ad arrivare a produzioni con stampi 64 ugelli, che permettono grossi quantitativi mantenendo alti livelli di qualità.
4.
Ormai dalla prima certificazione ISO-TS 16949 (ora IATF-16949), ottenuta nel 2006, Lopigom ha sviluppato internamente un proprio software per coprire le esigenze di pianificazione, produzione, raccolta e analisi dati. In tal senso anche la gestione della manutenzione (ordinaria, straordinaria e predittiva) viene gestita con specifico software per l’analisi dei dati, al fine di definire le azioni correttive e/o di miglioramento opportune. Lopigom negli ultimi 10 anni ha avuto un forte incremento del personale adibito alla gestione dei dati, sia nell’ambito qualità che in quello produttivo e di ricerca e sviluppo.
«Riscontriamo da tempo una crescita delle applicazioni degli
articoli in silicone e ci siamo attrezzati di conseguenza variando tipologie e capacità degli impianti
»
4.
Abbiamo avviato il progetto di digitalizzazione dell’azienda da diversi anni. Secondo noi è fondamentale essere dinamici nella pianificazione e allo stesso tempo fornire tutte le informazioni in tempo reale ai reparti produttivi. Inoltre, utilizzando una gestione digitalizzata dei dati, risulta più semplice e immediato il rilievo di valori da poter analizzare, sia per la risoluzione di problemi che per elaborazioni ai fini statistici. La manutenzione preventiva è un altro punto fermo della nostra gestione. Oggi è necessario ridurre al minimo la possibilità di fermo macchina, data la sempre più rapida gestione delle commesse.
«
La gomma siliconica andrà a sostituire molti materiali elastomerici in futuro grazie alle sue particolarità, tra cui la buona elasticità per tutto il range di temperatura di utilizzo
Ponti Guarnizioni Elide Micheli
»
Responsabile Commerciale
1.
New Rubber Riccardo Boriani
Amministratore e Responsabile Tecnico
Il nostro report economico-finanziario al 31 maggio registra un valore pressoché equivalente rispetto al 2018. Constatiamo un trend di mercato leggermente in flessione, attribuibile presumibilmente all’attuale congiuntura economica poco favorevole.
1.
2.
Dal nostro punto di vista, il 2019 sarà un anno di transizione, tra un buon periodo di crescita e una nuova fase di sviluppo del mercato mondiale. Le differenze rispetto all’anno passato sono visibili, sia in termini di volumi che di richiesta,.Non riscontriamo particolari situazioni critiche sui singoli settori di riferimento, sia in Italia che all’estero.
2.
Noi riscontriamo da tempo un crescendo delle applicazioni, e quindi della domanda, di articoli in silicone, materiale che abbiamo sempre lavorato con volumi soddisfacenti. Ove l’applicazione lo consenta, abbiamo sempre spinto per l’utilizzo di mescole siliconiche. La versatilità e la crescente varietà di materiali con caratteristiche specifiche ha dato ottimi risultati in termini di soddisfazione della clientela, anche considerando il delta rispetto al costo dei polimeri di più largo utilizzo. Nel tempo abbiamo variato la tipologia degli impianti spaziando in capacità macchina e caratteristiche specifiche, predisponendo tutte le macchine anche per la lavorazione del silicone.
3.
La scelta, come anticipato nella risposta precedente, è stata di diversificare il più possibile le caratteristiche degli impianti, per adeguarsi alle richieste, che sempre più 26
rispecchiano le esigenze del mercato finale, di piccole serie, con caratteristiche specifiche e tempistiche ristrette da un lato, e produzioni cadenzate e ottimizzate dall’altro.
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA luglio · agosto 2019
L’utilizzo di articoli in silicone è sempre in costante crescita e riteniamo di essere presenza attiva in questo ambito. È opportuno sottolineare che, in futuro, la gomma siliconica andrà a sostituire molti materiali elastomerici, grazie alle sue innumerevoli peculiarità, tra cui: una buona elasticità per tutto il range di temperatura di utilizzo, un’ottima resistenza alle alte e basse temperature, l’inerzia chimica e biochimica. Inoltre il silicone è di facile colorazione e le sue caratteristiche di purezza ed atossicità lo rendono particolarmente adatto per le applicazioni del settore alimentare e biomedicale. Disponiamo di macchinari tecnologicamente all’avanguardia, sottoposti a regolare monitoraggio per assicurare un’assoluta efficienza nonché coefficienti di qualità e produttività elevati.
3.
Il nostro impianto produttivo è strutturato per la realizzazione di articoli tecnici di piccole e medio-grandi dimensioni, su specifica del committente, in diversi materiali elastomerici. Di conseguenza, anche il nostro parco presse è stato predisposto per far fronte alle produzioni di queste tipologie. La sinergia con i più qualificati compounder, con i progettisti di stampi e le innovative metodologie di stampaggio ci permettono di offrire soluzioni tecniche vantaggiose in termini di costo e di efficacia.
TRASFORMAZIONE 4.
Il processo di trasformazione digitale è tanto irreversibile quanto di primaria importanza, in misura e modalità diverse. Il comune denominatore a livello europeo è lo stesso: la transizione verso un’industria completamente automatizzata e interconnessa, da cui il nome Industria 4.0. Oltre all’adempimento obbligatorio in materia di fatturazione elettronica, risulta già in corso l’adeguamento della nostra piattaforma informatica. Inoltre, abbiamo predisposto a budget, nel medio-lungo periodo, alcuni investimenti orientati verso l’evoluzione digitale, a favore di competitività, produttività ed innovazione.
«
Il 2019 risente di un clima di incertezza generale del mercato che non stimola il lancio di nuovi progetti e investimenti. L’ultimo trimestre ha dato però segnali incoraggianti
»
Sargomma Brigitte Sardo General Manager
1.
Il 2019 è un anno sicuramente meno dinamico rispetto al 2018, soprattutto per il settore automotive. Dall’ultimo trimestre dello scorso anno, infatti, si respira un’aria di
Le nostre domande 1. Quali indicazioni state ricavando dal mercato in questo 2019? Trovate differenze rispetto al 2018 in termini di volumi, di tipologie di prodotti richiesti o di vivacità dei settori di riferimento? 2. Quale livello di dinamismo trovate nella domanda di articoli in silicone? È un settore in cui siete attivi? E in quale modo vi siete strutturati, in termini di macchinari e di organizzazione, per rispondere alle esigenze del mercato? 3. Presse piccole o grandi? Molte o poche cavità? Quali scelte tecnologiche state privilegiando per far fronte alle necessità dei vostri committenti? 4. La trasformazione digitale sta interessando larga parte del manifatturiero italiano con l’introduzione di tecnologie per la razionalizzazione e la pianificazione della produzione, l’analisi dei dati, la manutenzione preventiva e predittiva. In che misura questo trend sta riguardando anche la vostra azienda?
FOCUS incertezza generale del mercato che non stimola il lancio di nuovi progetti e investimenti. Le statistiche avevano preannunciato un 2019 difficile dopo un triennio di ripresa e purtroppo le performance non hanno tradito le attese. Abbiamo comunque riscontrato una ripresa di alcuni punti percentuali in questi ultimi 3 mesi che mitiga la flessione registrata da inizio anno e che ci incoraggia a fissare i nostri obiettivi sui valori del 2018.
2.
Riscontriamo una richiesta di articoli tecnici in silicone soprattutto nel settore della manicotteria: auto sempre più performanti e temperature sempre più elevate stanno portando i grandi player del mercato all’utilizzo di questo materiale. Per fronteggiare la richiesta del mercato e continuare a essere competitivi, abbiamo stretto una collaborazione con un’azienda situata in un best cost country.
3.
La scelta ricade su presse fino a 700 t e all’utilizzo di stampi con poche cavità, per far fronte ai volumi abbastanza contenuti che il mercato richiede in questo momento, per i settori in cui operiamo.
4.
Da metà dell’anno 2017 stiamo lavorando seguendo le linee guida dettate dall’Industria 4.0, integrando le nostre tecnologie produttive e gestionali tra loro. Abbiamo infatti rinnovato il parco macchine dell’azienda, acquistando un macchinario per il taglio ad acqua e una nuova fustellatrice automatica, che abbiamo collegato al nostro sistema informatico per ottenere tutte le informazioni di produzione, analisi dati e di manutenzione in tempo reale.
«
Chi opera come noi principalmente al servizio del settore automotive osserva una flessione per gli articoli montati su motori diesel, maggiore vivacità per quelli a benzina
»
Sea Rubber G. Battista Marcandelli General Manager
1.
In generale il mercato è stagnante. Le varie tipologie di articoli stanno avendo un andamento non previsto a fine 2018. Per chi lavora nel settore automotive, come noi, è evidente una flessione per gli articoli montati su motore diesel, mentre c’è più vivacità per gli articoli montati su motori benzina.
2.
La richiesta di articoli in silicone è in aumento, nonostante il costo della materia prima sia aumentato considerevolmente. Le difficoltà di approvvigionamento riscontrate di recente, con tempi di fornitura più lunghi, ci ha costretti a fare programmi a medio termine con i nostri clienti. La produzione non può che essere fatta con presse dedicate.
3.
La scelta fra presse piccole o grandi dipende dalla tipologia 28
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA luglio · agosto 2019
di prodotto o di mescola. In generale non siamo propensi all’utilizzo di presse troppo grandi, preferiamo presse multiugello medio-piccole con stampi di alta qualità.
4.
Per fortuna abbiamo intuito parecchi anni fa la necessità di digitalizzare tutto lo stabilimento. Industria 4.0 è quindi per noi un fatto consolidato. L’insieme di tutti i dati raccolti ci permette di gestire al meglio le attività di programmazione, produzione e manutenzione.
«
I maggiori sforzi riguardano la qualità e rapidità di fornitura, ma anche servizi accessori come packaging, confezionamento, assemblaggio e logistica
Simast Marco Gagliano
»
Managing Director
1.
L’anno scorso è stato molto positivo per la nostra azienda: i dati di vendita confermano che la Simast ha chiuso il 2018 con un aumento di fatturato maggiore rispetto a quanto previsto. Il 2019 è iniziato probabilmente con prospettive ancora migliori, grazie anche allo sviluppo di nuovi progetti a cui stavamo lavorando da diverso tempo in partnership con i nostri clienti e al consolidamento di clienti già fidelizzati. Rispetto al precedente periodo non ravvisiamo grandi differenze in termini di volumi, seppur in crescita di qualche punto percentuale, e neppure per quanto riguarda le tipologie richieste. Possiamo senza dubbio confermare che i settori di riferimento, così come per l’anno precedente, sono il food, il medicale e la cosmetica. Bene anche la richiesta di articoli per i comparti dello sport e dell’elettronica.
2.
La domanda di articoli in silicone copre circa l’80% del totale delle nuove richieste che riceve Simast; possiamo quindi confermare il trend assoluto di preferenza riguardo a questo fantastico elastomero. I consumi di questo materiale si attestano invece intorno al 65% del totale degli articoli prodotti nel nostro stabilimento. La nostra azienda è attiva da sempre nello stampaggio di silicone, e da 5 anni soddisfa anche le richieste dei clienti per la fornitura di articoli stampati in LSR. Attualmente impieghiamo fino al 70% delle nostre risorse in modo continuativo per lo stampaggio di silicone, oltre ovviamente alle presse dedicate per LSR e i forni per il postcuring. Oggi, per far fronte alle esigenze del mercato, Simast ha adottato una politica di controllo qualità e gestione dei processi di produzione che garantisce il cliente in tutte le fasi. I maggiori sforzi profusi per far fronte alle richieste del mercato riguardano indubbiamente la qualità e la velocità nel fornire i clienti, i quali sono sempre più esigenti sotto questo punto di vista, e la possibilità di offrire prodotti completi di tutti i servizi accessori (packaging, confezionamento, assemblaggio e logistica), che risultano di fondamentale rilevanza per completare il servizio di fornitura.
TRASFORMAZIONE 3.
La scelta della dimensione delle presse e dei relativi optional accessori o del numero di cavità nello stampo è sempre subordinata agli articoli che verranno prodotti e ai relativi volumi annui. Negli scorsi anni abbiamo avuto conferme che i committenti desiderano ridurre al minimo gli investimenti, pertanto oggi i maggiori sforzi di Simast sono relativi alla scelta del miglior compromesso tra investimento per le attrezzature (stampi e presse) e costo del prodotto finito, senza mai dimenticare la qualità dei prodotti che deve obbligatoriamente rispettare le aspettative dei clienti, se non, possibilmente, superarle. La concorrenza asiatica e dell’Europa dell’Est ci pone come obiettivo di fornire un prodotto eccellente a costi competitivi. Quindi risulta fondamentale la corretta progettazione degli stampi, oltre che, nelle lavorazioni in cui è possibile, l’utilizzo della tecnologia per produzioni senza ausilio dell’operatore.
4.
Da sempre Simast adotta sistemi tecnologici per la pianificazione e il controllo della produzione in tutte le sue fasi, sia per la parte operativa sia per la parte di analisi di dati come i tempi di lavorazione, gli scarti di produzione e la gestione delle risorse interne. Negli ultimi anni probabilmente il trend di digitalizzazione dei dati delle imprese è cresciuto di pari passo con la digitalizzazione globale, e pensiamo sia un grande aiuto per tutte le attività poter contare su questo tipo di ausilio.
Le nostre domande 1. Quali indicazioni state ricavando dal mercato in questo 2019? Trovate differenze rispetto al 2018 in termini di volumi, di tipologie di prodotti richiesti o di vivacità dei settori di riferimento? 2. Quale livello di dinamismo trovate nella domanda di articoli in silicone? È un settore in cui siete attivi? E in quale modo vi siete strutturati, in termini di macchinari e di organizzazione, per rispondere alle esigenze del mercato? 3. Presse piccole o grandi? Molte o poche cavità? Quali scelte tecnologiche state privilegiando per far fronte alle necessità dei vostri committenti? 4. La trasformazione digitale sta interessando larga parte del manifatturiero italiano con l’introduzione di tecnologie per la razionalizzazione e la pianificazione della produzione, l’analisi dei dati, la manutenzione preventiva e predittiva. In che misura questo trend sta riguardando anche la vostra azienda?
Per noi qualità è superare le aspettative del cliente
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FOCUS Per il nostro business puntiamo molto sulla digitalizzazione dei dati di analisi, sia per il presente sia, soprattutto, per il futuro, al fine di meglio monitorare la produttività di ogni singolo articolo, oltre che gestire nel migliore dei modi la pianificazione della produzione e la calendarizzazione delle manutenzioni preventive.
«
Una volta avviato il percorso della digitalizzazione, ci siamo resi conto che l’implementazione avrebbe avuto tempi decisamente inferiori rispetto a quelli preventivati
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Sogimi Dimitri Giannelli
Membro del consiglio di amministrazione
1.
I primi 5 mesi del 2019 registrano un ritmo in linea col primo semestre 2018, che era stato ottimo. I prodotti ad alte prestazioni continuano a crescere più della media. L’industria generica tiene il passo, mentre gli sviluppi più interessanti arrivano dal comparto della mass transportation.
2.
La domanda di silicone registra al momento una crescita a due cifre. I nostri prodotti offrono alte prestazioni e certificazioni che ci permettono di servire le nicchie tecnologiche più esigenti. Scegliamo la tecnologia di trasformazione più idonea alla richiesta del nostro cliente utilizzando le macchine standard dei nostri reparti.
3.
Non disponiamo di questa tipologia di macchine. Ma se vogliamo estendere il ragionamento ad altri tipi di lavorazione, ritengo che la ricerca di flessibilità nella scelta tecnologica non possa prescindere da un alto potenziale in termini di output, visti i tempi di risposta chiesti dal mercato.
4.
Il progetto che il Gruppo Sogimi ha iniziato due anni fa, ha visto il primo live a gennaio 2019. Si tratta di una nuova piattaforma ERP che andrà a sostegno del nostro piano di sviluppo per il medio/lungo termine. Una volta partiti ci siamo accorti che le implementazioni che riguardano anche i reparti produttivi avrebbero avuto tempi di realizzazione decisamente inferiori alle nostre prime pianificazioni, in quanto ci permetteranno di disporre di dati che potranno dare un forte contributo a renderci più competitivi e a ridurre le inefficienze.
30
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA luglio · agosto 2019
«
Il 2018 è stato per noi un anno eccezionale, sia in termini di fatturato che di utili. Ancora più notevole per il fatto che eravamo in crescita ininterrotta già da cinque anni
»
Solgomma Stefano Talini Socio titolare
1.
Il 2018 è da considerarsi un anno eccezionale per Solgomma Spa, sia in termini di fatturato che di utili. L’eccezionalità è rappresentata dal fatto di essere riusciti a raggiungere i più alti livelli di fatturato nonostante il fatto che anche i 5 anni precedenti siano stati di crescita costante, con un incrementi del 8/10% annuo. La varietà dei settori, le molteplici tipologie di prodotti realizzati, accompagnati da forti investimenti, hanno fatto la differenza. Per il 2019 registriamo una piccola flessione generale, stimata in circa il 4%, per il reparto Rivestimento Rulli, mentre per i reparti Articoli Tecnici e Mescole l’andamento è ancora in crescita, anche se in termini minori. Dati aggiornati al mese di giugno.
2.
Utilizziamo molteplici tipologie di mescole autoprodotte. I rivestimenti in gomma siliconica, per esempio, vengono utilizzati nel nostro reparto rulli dove produciamo cilindri con lunghezze fino a 9.000 mm e diametri fino a 600 mm. Questi tipi di rivestimento sono utilizzati per rulli trattamento corona. Nel reparto stampaggio il silicone viene utilizzato sia su macchine a iniezione con caricatore da 10 l, oppure stampato a compressione per articoli e guarnizioni di grosse dimensioni con diametri fino a 1.200 mm e con pesi oltre i 12 kg.
3.
Noi non ci occupiamo di sola produzione standard, classica per esempio degli o-ring, ma produciamo le più svariate tipologie di articoli ed è nostra consuetudine stampare pezzi di dimensioni molto grandi con pesi che raggiungono i 3/4 kg a iniezione con una cavità. D’altro canto stampiamo anche piccoli particolari con misure assai ridotte e con pesi al di sotto del grammo e in piccoli lotti. Per i grandi lotti ci affidiamo a produzioni con termoregolati a 16 ugelli.
4.
Da anni la nostra azienda si sta adattando alla tecnologia che avanza. Anche gli impianti nel reparto mescole sono ormai completamente digitalizzati, sia per la funzionalità delle macchine sia per le pesature automatiche, per il controllo qualità/tracciabilità. Sia, infine, per i programmi di gestione aziendale digitalizzati fino alla fase di spedizione. Abbiamo introdotto impianti e presse 4.0 con costante monitoraggio e analisi dei dati produttivi da remoto e per il controllo delle manutenzioni preventive.
TRASFORMAZIONE
«Le richieste di articoli in silicone aumentano. Per far fronte alla
Le nostre domande 1. Quali indicazioni state ricavando dal mercato in questo 2019? Trovate differenze rispetto al 2018 in termini di volumi, di tipologie di prodotti richiesti o di vivacità dei settori di riferimento?
domanda abbiamo presse dedicate con alimentatore e siamo in grado di produrre pezzi di qualsiasi colore
»
Stalg Roberto Pallotta
2. Quale livello di dinamismo trovate nella domanda di articoli in silicone? È un settore in cui siete attivi? E in quale modo vi siete strutturati, in termini di macchinari e di organizzazione, per rispondere alle esigenze del mercato?
1.
3. Presse piccole o grandi? Molte o poche cavità? Quali scelte tecnologiche state privilegiando per far fronte alle necessità dei vostri committenti?
Titolare
Dopo un primo trimestre di mantenimento della produzione, come nel 2018, ora si sta verificando una stagnazione.
2.
Registriamo un leggero aumento delle richieste. Per il silicone abbiamo presse dedicate con alimentatore e produciamo pezzi in qualsiasi colore.
3.
4. La trasformazione digitale sta interessando larga parte del manifatturiero italiano con l’introduzione di tecnologie per la razionalizzazione e la pianificazione della produzione, l’analisi dei dati, la manutenzione preventiva e predittiva. In che misura questo trend sta riguardando anche la vostra azienda?
Adottiamo presse piccole e medie per lo stampaggio a iniezione.
4.
Siamo oltre il 50 % nella realizzazione del nostro percorso di digitalizzazione.
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2.
«Un’azienda che pone attenzione al mercato e alle sue
Realizziamo anche anelli di tenuta in silicone, in gran parte non standard e spesso su disegno del cliente, pur non essendo questo il nostro core business, dato che i materiali che principalmente lavoriamo sono NBR, HNBR e FKM. Diversi stampi e una parte del nostro laboratorio sono tuttavia dedicati allo sviluppo del materiale VMQ, per essere sempre aggiornati e pronti a far fronte alle richieste dei nostri clienti.
trasformazioni non può prescindere da investimenti in innovazione informatica e gestionale
Tenute Marina Cinquanta
»
Addetta Marketing e Vendite
1.
3.
L’azienda Tenute, nata più di quaranta anni fa e conosciuta principalmente per i suoi anelli di tenuta studiati per il settore della laminazione dell’acciaio, ha saputo nel corso degli ultimi dieci anni diversificare la sua offerta di prodotti mirati a risolvere anche applicazioni in altri ambiti, quali i settori alimentare, petrolifero, automotive, navale, minerario, energetico a basso impatto ambientale. Grazie a una strategia di investimenti in tecnologia e R&D portata avanti nel 2018, pur mantenendo le nostre buone fette di mercato nei settori della laminazione acciaio ed alluminio, eolico e meccanico, nel 2019 abbiamo ricevuto diverse richieste e ordini per prodotti extra-standard, come guarnizioni speciali realizzate in mescole formulate ad hoc o guarnizioni per applicazioni onerose e destinate a settori molto specifici.
Grazie alla politica di differenziazione dell’offerta a cui accennavo, per l’azienda Tenute questa scelta non si è mai posta. Entrambe le tipologie di presse lavorano costantemente a pieno regime, potendo contare su capacità produttive che vanno da anelli stampati interi di diametro minimo 20 mm ad un massimo di 2.500 mm. Abbiamo piuttosto optato per una scelta che va nella direzione della massima efficienza e del risparmio energetico, puntando su presse di ultima generazione, compressione con vuoto, iniezione, compressione.
4.
Per Tenute l’innovazione tecnologica non è una novità degli ultimi tempi. Abbiamo attuato da almeno dieci anni una politica di continuo aggiornamento alle necessità di tracciabilità produttiva e di funzionalità amministrativa. Riteniamo che un’azienda che pone un’attenzione costante al mercato e alle sue trasformazioni non possa prescindere da investimenti in innovazione informatica e gestionale.
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“Ciao, sono Dario e sono il più giovane in azienda. In OCS Team mi occupo di preparazione piastre: asole, ugelli. Nonostante la mia giovane età, ho molte responsabilità e per questo mi impegno ogni giorno.”
Siamo un team di persone che ama mettersi in gioco lavorando fianco a fianco con i nostri clienti. Dal 1974 progettiamo e realizziamo stampi e soluzioni tecnologiche per articoli tecnici in gomma e altri materiali elastomerici. Oggi lavoriamo su tre divisioni:
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DALLE AZIENDE
Sotto la campana il pezzo si stampa meglio di Giuseppe Cantalupo
A
ncora due anni, e la CDG Electromodul, fondata nel 1971 da Corrado Dalla Guarda a Carrè, Vicenza, celebrerà l’oro del cinquantesimo anniversario della sua nascita. Una tappa importante di un percorso lungo il quale l’azienda si è affermata ovunque come produttore affidabile di macchine speciali, sempre attento e pronto a cogliere i segnali di particolari nuove esigenze provenienti dal mercato e a creare prodotti innovativi capaci di soddisfarle. All’inizio, l’attività dell’azienda è quella della progettazione, realizzazione e installazione di quadri elettrici industriali per automazione di macchine e impianti. Poi Dalla Guarda decide di ampliare i suoi settori di interesse, mettendo a frutto l’esperienza maturata in questo periodo, e verso la fine degli anni Settanta si dedica alla costruzione di presse di sua progettazione. Le macchine non impiegano molto a incontrare il favore dei mercati, e il loro successo non solo in Italia, ma anche in campo internazionale (Europa e Centro e Sud America principalmente), costringe il fondatore della società a trasferirsi, nel 1988, in una sede più ampia – quella attuale, che occupa una superficie to-
La pressa a iniezione verticale Cometa IV/V aperta davanti e dietro per carico/scarico materiale e pulizia stampo. 34
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La CDG Electromodul di Carrè, Vicenza, nasce nel 1971 e nel giro di pochi anni si specializza nella progettazione e costruzione di presse speciali per la produzione di una vasta gamma di articoli in gomma, silicone e altri materiali per numerosi settori applicativi come, per citare i principali, articoli tecnici, calzature, mole diamantate. Dotate della campana a vuoto integrale, le macchine del costruttore vicentino consentono una produzione di superiore livello qualitativo e anche una produttività più elevata
Tecnologie tale di 1.700 metri quadrati – per meglio far fronte alle richieste dei clienti, che nel frattempo sono anche aumentati di numero.
La qualità innanzitutto «Obiettivo primario di CDG Electromodul è quello di soddisfare sempre, di fronte a ogni richiesta e al meglio possibile, le esigenze dei clienti, tenendo sempre come obiettivo imprescindibile la qualità della produzione ai massimi livelli» ci dice Dalla Guarda, che nella gestione della società si avvale della collaborazione di un team giovane e preparato, del quale fa parte il figlio Marco come responsabile amministrativo. «Alla qualità tengo molto – prosegue il titolare – perché è l’elemento distintivo che consolida la presenza di un’azienda sul mercato e fidelizza il cliente». Sono delle ovvietà, certamente, ma Dalla Guarda ne è pienamente convinto, tanto è vero, che ne ha sempre fatto il principio ispiratore della sua strategia di manager accorto e innovativo.
Sopra, pressa chiusa e campana del vuoto chiusa. Sotto, La pressa a compressione verticale Cometa C/V con pannello aperto.
Presse per diversi settori industriali Varie e diversificate sono le presse dell’azienda vicentina. Sono macchine di elevato livello tecnologico, realizzate con materiali di alta qualità e con componenti elettroniche e oleodinamiche rappresentative dell’eccellenza produttiva europea. La gamma comprende numerosi tipi, progettati e realizzati per soddisfare anche le richieste più esigenti della clientela, e altrettanto numerosi sono i loro settori di utilizzo: gomma, calzatura, mole diamantate, e molti altri ancora.
La “Cometa” della gomma La gamma presse del costruttore di Carrè per il settore della gomma annovera macchine verticali a iniezione e compressione e orizzontali a iniezione per la produzione di articoli tecnici. Sono le presse “Cometa”, distribuite nelle tre serie IV/V, C/V e IF/V. La serie Cometa IV/V comprende le macchine a iniezione verticale, caratterizzate da un ingombro minimo e adatte, quindi, ad ambienti dallo spazio ridotto. Anche la migliorata ergonomia, facilitando l’accesso dell’operatore alla zona stampi, concorre a renderne L’INDUSTRIA DELLA GOMMA luglio · agosto 2019
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Tecnologie
DALLE AZIENDE
La pressa a iniezione orizzontale Cometa IF/V con pannello aperto.
agevole l’utilizzo in aree limitate. Sono particolarmente indicate per lo stampaggio di componenti in gomma con inserti metallici o in plastica. Caratteristiche tecniche principali. Queste macchine hanno una forza di chiusura variabile da 10 a 1.000 t con piani che misurano da 500x500 a 1.500x1.500 mm. La distanza massima tra i piani è di 650 mm e la corsa del piano mobile pure è di 650 mm, mentre l’altezza del piano mobile va dai 1.100 mm ai 1.750 a seconda del modello. L’iniezione è garantita da un gruppo FIFO a vite punzonante, con volume di iniezione da 380 a 3.140 cm3 (460-3.860 g di materiale) e capace di sviluppare una pressione di iniezione da 2.000 a 2.700 bar. Importante l’annotazione che le presse sono dotate di un efficace sistema di controllo della temperatura appositamente studiato e messo a punto dall’azienda per il trattamento in sicurezza delle mescole difficili, cioè quelle ad alta viscosità e con accelerazione spinta e quindi a rischio di prereticolazione. I parametri di processo, come forza di chiusura, tempi di ciclo, temperatura, 36
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eccetera, sono controllati attraverso un Controllore a Logica Programmabile (PLC, Programmable Logic Controller), capace di: garantire l’interconnessione ai sistemi informatici e logistici di fabbrica; memorizzare e archiviare i datistampo in modo da rendere possibile il caricamento da remoto dei programmi per ogni singolo stampo; integrarsi con i sistemi di telemanutenzione e telediagnosi.
La campana integrale Ma c’è ancora un aspetto tecnico che Dalla Guarda tiene a sottolineare, ed è che tutte le presse della sua azienda adottano il sistema dello stampaggio sotto vuoto con campana integrale. Un sistema originale brevettato dalla CDG Electromodul. In cosa consiste? «Il sistema del vuoto a campana integrale – spiega il titolare della società – ha la funzione di mettere sotto vuoto tutto il gruppo di chiusura della pressa. Di qui l’espressione “campana integrale del vuoto” con la quale è indicato. I vantaggi sono molti e importanti. Ricordiamo soprattutto quello dell’eliminazione dell’aria dagli stampi.
Per dirla in termini forse un po’ brutali, ma che rendono bene e subito l’idea del beneficio di cui parliamo, diciamo che l’aria è il peggior nemico della gomma durante lo stampaggio: una bolla d’aria intrappolata nella mescola impedisce la vulcanizzazione in quel punto durante lo stampaggio, e il pezzo finale – una guarnizione, per esempio – è da scartare perché difettoso. Col nostro sistema brevettato, invece, questo problema non esiste, e gli articoli stampati risultano, quindi, di migliore qualità». Ma sono ancora tanti altri aspetti positivi che la campana del vuoto procura. Tra i principali: la possibilità di utilizzare qualsiasi stampo, anche a più piastre, senza adattamenti per il vuoto; nessun limite ai degasaggi sia come numero che come grado di vuoto; temperatura più omogenea sulla superficie dello stampo in tutte le direzioni dal centro alla periferia. «E c’è da aggiungere ancora – precisa Dalla Guarda – che la campana del vuoto può essere applicata a qualsiasi pressa anche dopo l’installazione della macchina».
La “Cometa” a compressione Le presse Cometa C/V sono presse verticali di concezione totalmente nuova per lo stampaggio a compressione di articoli tecnici in gomma o silicone, di articoli tecnici in polimeri termoindurenti e di utensili diamantati. Le principali caratteristiche tecniche di queste presse – forza di chiusura, dimensioni dei piani e distanza massima tra questi – sono le stesse di quelle delle Cometa a iniezione verticale viste prima, mentre la distanza massima tra i piani varia da 500 a 650 mm. Anche in queste macchine tutti i movimenti sono controllati da trasduttori
Tecnologie
DALLE AZIENDE
La pressa a iniezione verticale Piovra per suole in gomma bicolore e monocolore.
a ultrasuoni assoluti ad alta risoluzione, con una precisione al centesimo di millimetro, e la centralina idraulica, il quadro elettrico e il terminale video di comando con tastiera “touch screen” sono incorporati nella macchina, in modo da rendere più agevole la gestione dell’apparecchiatura. Ricordiamo, inoltre, la possibilità dell’applicazione della campana del vuoto, che, tra gli altri vantaggi che procura, migliora la qualità della stampata, facilita la scorrimento della mescola nei canali dello stampo, rende più veloce la pulizia dello stampo e quindi riduce la durata del fermo macchina.
La “Cometa” orizzontale La serie Cometa IF/V presenta le presse orizzontali a iniezione del costruttore vicentino. Sono un concentrato di quanto di meglio la tecnologia possa offrire in questo tipo di presse in termini di affidabilità, semplicità operativa, ingombro ridotto al minimo anche con la campana del vuoto, stabilità del basamento in acciaio. La forza di chiusura varia da 10 a 470 t e lo spazio tra le colonne da 410x410 mm a 750x750. La distanza tra i piani va, per tutti i tipi, da un minimo di 30 mm a un massimo di 780, e la corsa del piano mobile è, anch’essa per tutte le macchine della serie, di 750 mm. Come nelle macchine verticali, anche nelle Cometa orizzontali l’iniezione è affidata a un gruppo FIFO di collaudata qualità, capace di iniettare fino a 3.860 g di mescola (3.140 cm3) con una pressione fino a 2.700 bar, e l’unità elettronica di comando per il controllo e la gestione di tutti i parametri di processo è aggiornata all’ultima tecnologia del settore. 38
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Una macchina tutta speciale Si chiama “Piovra”. È una pressa verticale, innovativa, dalla costituzione robusta e compatta, progettata e realizzata per lo stampaggio a iniezione di suole in gomma monocolore e bicolore. È innovativa e anche originale. Si presenta, infatti, come un monoblocco pressoché cubico, che misura 3.750 mm in lunghezza, 3.500 mm in larghezza e 2.850 mm in altezza. E non solo, perché è costituita da due presse affiancate nella stessa struttura, ciascuna con forza di chiusura di 250 t, piani portastampo di 450x450 mm e una distanza tra i piani di 750 mm. Sono dotate di quattro gruppi iniettori FIFO – due per pressa – per stampaggi particolari con volume di iniezione di 1.100 cm3, e di quattro centrali oleodinamcihe indipendenti. Un solo quadro elettrico comanda i parametri di processo e l’automazione di tutta la macchina. Potremmo dire che, insieme alla campana del vuoto integrale, la Piovra figura senz’altro tra i macchinari della CDG Electromodul che rappresentano nella maniera più convincente la flessibilità progettuale del team di professionisti
del quale si avvale il costruttore vicentino: una versatilità di idee grazie alla quale l’azienda di Dalla Guarda è in grado di dare corpo alla sua capacità creativa e innovativa, studiando e realizzando macchine in grado di soddisfare appieno le esigenze degli utilizzatori e, in cascata, dei clienti di questi.
Un ampliamento importante dell’organico Sviluppo tecnologico e innovazione quindi e, ancora, ottimizzazione delle risorse in tutti i comparti: queste le caratteristiche fondamentali dell’azienda affiancate, sul campo, da una rete vendita strutturata in modo da essere pronta a fornire ai clienti un’assistenza precisa e puntuale. E appunto in quest’ottica e con l’obiettivo di favorire la conoscenza dei suoi macchinari su un mercato a più ampio raggio e, soprattutto, con i clienti in aumento, il titolare della casa di Carrè ha recentemente rinforzato l’organico della società con l’inserimento di Giorgio Zambonini e Gabriella Minotti, due rappresentanti aziendali di collaudata esperienza, con l’incarico di seguire, in particolare, l’area nord-occidentale dell’Italia.
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DALLE AZIENDE
Operazione rinnovamento per una visione (artificiale) ancora migliore di Antonino Di Pasquale
L
a Doss Visual Solution 2.0 si prepara ad affrontare un immediato futuro con nuove proposte interessanti ed innovative per il settore gomma e non solo. Il nuovo assetto societario, infatti, prevede un programma ricco di novità e già in occasione di una open house, organizzata dal 10 al 12 aprile scorsi, la società di Erbusco (Brescia) ha presentato la nuova serie di macchine Zehn, dedicata al settore gomma, che va ad arricchire le altre ben conosciute macchine della società. Nell’impegno verso la qualità e l’efficienza della produzione aziendale, i sistemi automatici di visione artificiale sono lo strumento innovativo che semplifica le attività di misurazione e controllo e per verificare le molteplici fasi di lavorazione. Questa tecnologia ha consentito uno straordinario salto qualitativo nel miglioramento degli standard di verifica, classificazione e selezione dei pezzi difettosi, ed è applicabile nei più disparati settori produttivi come quelli della gomma, della plastica, della ceramica, del medicale, del farmaceutico, della moda e altri ancora. In tutti questi ambiti i prodotti devono garantire elevati standard qualitativi, sia in termini di prestazioni che per quanto riguarda le dimensioni.
Stefano Capoferri, CEO di Doss Visual Solution. 40
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In occasione di una open house organizzata dal 10 al 12 aprile, Doss Visual Solution ha illustrato il nuovo assetto societario e presentato l’ultima nata tra le sue macchine, la Serie Zehn, un sistema innovativo di nuova generazione per l’ispezione automatica. L’evento ha visto la partecipazione di numerosi esponenti del comparto gomma, in particolare stampatori di articoli tecnici, ed è stato animato da una serie di eventi per presentare ai clienti i nuovi obiettivi dell’azienda
Un nuovo assetto organizzativo Ma quali sono i punti chiave del nuovo assetto organizzativo che la società di Erbusco ha voluto darsi? Ne ha parlato il CEO, Stefano Capoferri. «L’azienda», ha spiegato, «in questi ultimi tempi ha arricchito il proprio team con 15 nuove risorse, sia in ambito tecnico che commerciale. L’obiettivo è quello di essere una società dinamica, vicina al cliente, e di proporre tecnologie e innovazione oltre a un servizio sempre più personalizzato, in grado garantire un elevata efficienza. Contestualmente alla crescita del personale interno abbiamo allestito un nuovo reparto R&D, con l’obiettivo di mettere a punto nuove soluzioni e di proporre macchine sempre più performanti e rispondenti alle reali esigenza della clientela. È ormai consolidato, e dalla clientela ci viene sempre più richiesto, il nostro approccio proattivo alla ricerca, cioè l’attitudine ad anticipare le esigenze del mercato per raggiungere
Visione artificiale A sinistra e in basso, la nuova Zehn di Doss. Sotto, Eleonora Colosio, Area Sales Manager.
un “time to market” molto più vicino alle necessità della clientela». Un’impostazione che si traduce anche in un modo innovativo di collaborare con il cliente. «Doss», dice Capoferri, «si trova spesso ad affrontare con partner di un certo livello, problematiche legate a specifiche molto severe ed in tal senso la società si fa carico di proporre soluzioni più innovative per cercare di dare una risposta positiva e quindi il benestare di conferma al nostro cliente per poter procedere alla stipula del contratto con il suo interlocutore. A tutto questo si aggiunge un piano di internazionalizzazione basato sull’allestimento di show-room a Taiwan e a Detroit, negli Usa. La necessità, ovviamente, è di portare anche in queste aree geografiche la nostra presenza per mettere in condizioni le aziende nostre clienti di essere competitive al pari di quelle europee. L’impegno è portare la nostra assistenza vicino ai luoghi di utilizzo delle nostre macchine, anche perché non si possono garantire adeguati tempi di risposta nel caso in cui i tecnici si debbano muovere dall’Italia verso aree geografiche così distanti. Quindi la necessità di dislocare strategicamente unità di postvendita nel mondo dà l’opportunità di aprire nuovi business e nuovi mercati».
Assistenza tecnica e customer care In occasione della open house Stefano Capoferri ha anche approfondito i temi dell’assistenza tecnica e del customer care. «Noi garantiamo», ha spieL’INDUSTRIA DELLA GOMMA luglio · agosto 2019
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Visione artificiale
DALLE AZIENDE
A sinistra, la macchina dSort 7 di Doss. Sotto, il pubblico attento durante uno dei workshop organizzati in occasione della open house tenutasi dal 10 al 12 aprile scorsi.
ca, l’azienda cerca sempre più di diversificare e di raggiungere settori merceologici alternativi rispetto a quelli tradizionali, come il medicale, la moda, il farmaceutico e altri.
I nuovi mercati
gato, «l’assistenza tecnica in un’ottica di cura per il cliente, che comporta non soltanto gli interventi sulle macchine già installate ma anche la valutazione delle necessità di produzione, e la proposta, quando è necessario un miglioramento qualitativo, di macchine di ultima generazione come l’ultima nata Zehn, top di gamma di casa Doss che abbiamo presentato in occasione dell’open house. Lo show-room, in particolare, ha l’obiettivo di mostrare le generazioni di macchine Doss per illustrare la storia della società stessa attraverso il percorso tecnologico che ci ha portato dalla vecchia generazione di macchine a quella attuale e che ora ci condurrà verso la “new generation”. Una transizione che avviene senza soluzione di continuità. Tanto che oggi, mentre presentiamo una nuova macchina, abbiamo già in programma ulteriori innovazioni e soluzioni in sviluppo che amplieranno ulteriormente la nostra gamma». L’obiettivo finale è la crescita. Doss Visual Solution ha concluso il 20189 con un fatturato di 9 milioni di euro, che si propone di incrementare a 12 milioni nel 2019. «Per riuscirci», ha commentato Capoferri, «abbiamo rinnovato completamente nel 2018 la struttura commerciale, introducendo nuove risorse 42
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che hanno avuto modo di seguire un percorso di formazione e che oggi sono completamente operative, in una rete che si avvale di agenti diretti e di vari distributori. Ci aspettiamo anche nuove opportunità e vendite ulteriori dall’apporto delle unità di post-vendita dislocate all’estero». Nel proprio progetto di crescita organi-
«Il nostro intento», dice Capoferri, «di accompagnare le aziende, i nostri clienti, assecondando la loro strategia espansiva in quelle che sono le loro nuove aree di attività, cercando di offrire il nostro prodotto e il nostro servizio sempre con la stessa efficienza rispetto a quanto siamo in grado di fare in Italia». Oggi Doss ha 65 dipendenti a cui si aggiungono diversi collaboratori esterni e si avvale di una serie di fornitori/ partner impegnati nel realizzare componenti per le macchine Doss con i quali esistono accordi di ricerca e sviluppo su nuove tecnologie. Inoltre l’azienda di Erbusco ha dato corso alla brevettazio-
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DALLE AZIENDE
A sinistra, Stefano Capoferri durante la presentazione della società. Sotto, macchina della prima generazione esposta nello showroom di Doss.
Soluzioni su misura
ne di alcuni ritrovati per proteggere il lavoro di studio e di progettazione che caratterizza il la sua attività quotidiana.
La nuova serie Zehn La nuova generazione di macchine Doss, la Zehn, presenta peculiarità che la distinguono sul mercato. «Partiamo», spiega Eleonora Colosio, Area Sales Manager di Doss Visual Solution, «dall’accessibilità, dalla manutenzione e dalla possibilità per il personale Doss o del cliente di guadagnare del tempo utile durante la manutenzione. La macchina
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è molto compatta, il vetro della tavola è antiriflesso al 100% e quindi anche la telecamera posizionata al di sotto di esso ha le stesse performance di quella posta sopra la tavola. Con questo vetro e con questo tipo di approccio è possibile ispezionare con entrambe le telecamere pezzi rigidi fino ad un massimo di 90 mm di diametro esterno e pezzi meno rigidi di diametro massimo di circa 80/85 mm». Un’altra novità è il sistema di illuminazione led “a geometria variabile” che, spiega ancora Eleonora Colosio, «dà la possibilità di avere anche una luce con un angolo di incidenza tale da consentire di illuminare tutto il pezzo in maniera uniforme. Grazie a questo tipo di illuminazione è possibile guadagnare in ottimizzazione dell’immagine, che risulta meglio calibrata, e si possono anche adottare telecamere più economiche, con risoluzioni inferiori rispetto a quelle normalmente utilizzate da 12 megapixel». Una soluzione tecnica tipica della serie Zehn è il cosiddetto “revolver”, utilizzato per telecamera superficiale, alla quale è possibile abbinare l’impiego di 4 ottiche, da 30, 45, 60 e 90 mm, in modo da garantire la massima versatilità all’utilizzatore che deve raggiungere performance elevate con differenti geometrie dei pezzi.
Una soluzione tecnologica innovativa riguarda il gruppo di visione costituito da sette telecamere a cui possono essere abbinati uno o due specchi di riferimento, per raddoppiare gli angoli di visione e raggiungere un’elevata flessibilità anche nell’esame di pezzi di elevato spessore o con geometrie complesse, che in alcuni casi possono essere ispezionate sia all’interno che all’esterno. Il posizionamento degli specchi può essere realizzato ad hoc anche per esigenze specifiche sfruttando la capacità di Doss Visual Solution di utilizzare sistemi di manifattura additiva per realizzare supporti per gli specchi su misura. Ogni unità è caratterizzata dal sistema “Burst Shots” che permette di fotografare da tre a cinque volte ogni pezzo ottenendo immagini con diversi tipi di illuminazione personalizzata. Tutte le unità posizionate sull’albero centrale, compreso il gruppo telecamere, si possono sollevare mediante un motore dedicato in modo da facilitare l’accesso dell’operatore per operazioni come il cambio tavola e la sua pulizia, senza necessità di ricalibrare la macchina. Il software, completamente rinnovato, rende disponibili reportistica e statistiche molto complete e un’interfaccia operatore di utilizzo immediato. Consente anche di creare specifiche ad hoc in funzione di ciò che si vuole parametrare per ogni tipologia di pezzo. La customizzazione delle soluzioni sulla base delle reali e specifiche esigenze di produzione è una carta in più per rendere più efficiente, veloce e controllato il ciclo produttivo e per ottenere di conseguenza importanti risparmi. È anche uno strumento per fidelizzare il cliente, con il quale si concretizza un fattivo rapporto di collaborazione, reso ancora più proficuo dalla stretta relazione che Doss ha stretto con i suoi partner con i quali ha dato vita a una filiera estremamente efficiente.
DALLE AZIENDE
Il marketing 4.0 al servizio delle imprese della gomma
“G
omma e Plastica: Innovazione, crescita, pianificazione del futuro delle imprese attraverso i nuovi strumenti messi a disposizione dal marketing 4.0”. È questo il tema della giornata di formazione Franciacorta Industrial Marketing 2019, organizzata dagli esperti di Publidesign.it per il 19 settembre prossimo e destinata agli imprenditori del settore della gomma e della plastica. L’iniziativa – che si svolge alla Casa Vetrina MORE di via Tito Speri a Corte Franca, nel Bresciano – si sostanzia in un workshop studiato per illustrare le possibilità concrete che oggi una PMI può sfruttare per competere e controllare il proprio segmento di mercato e il proprio posizionamento anche sotto il profilo reputazionale.
Reputazione in gioco «Abbiamo scelto di dedicare questa edizione del Franciacorta Industrial Marketing al settore Gomma e Plastica per rispondere a un’esigenza concreta del comparto che – spiega Giuseppe Maremonti, CEO e Project Manager di Publidesign.it – sta andando verso una crisi di reputazione per il diffondersi di una cultura che non prende in considerazione il pensiero integrale e vede nella materia trattata un pericolo. Ecco: spesso inconsapevolmente l’azienda ha già in sé gli strumenti per contrastare questa tendenza e riconquistare porzioni di 46
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Curare la propria reputazione d’impresa è fondamentale per operare bene sul territorio ed essere competitivi a livello internazionale. Riuscirci non è sempre facile per chi opera nei settori della gomma e della plastica, che si trovano sempre più di frequente a fronteggiare un’opinione pubblica negativa e preoccupata dagli impatti ambientali. L’impiego di nuove strategie di marketing può, in questo caso, rivelarsi un importante alleato per le imprese del settore. Se ne parla il 19 settembre a Corte Franca in una giornata di formazione organizzata dagli esperti di Publidesign.it
Formazione mercato tradizionale in arretramento, ma anche e soprattutto aprirsi a nuovi orizzonti di domanda». Il marketing 4.0 è la ricetta giusta per far scattare il meccanismo: «Il nostro seminario – prosegue Maremonti – è dedicato ai ‘decisori aziendali’ perché sono coloro che scelgono la via e il futuro delle imprese. Sono loro a dover acquisire competenze circa gli strumenti più all’avanguardia e le possibilità più aggiornate per controllare, ad esempio, l’acquisizione dei clienti e, successivamente, il controllo dei flussi attraverso proiezioni, statistiche e casi di studio di quanti hanno già adottato l’approccio di ottimizzazione su cui andremo a formare la platea del Franciacorta Industrial Marketing 2019».
rete commerciale. Subito dopo ecco i casi pratici. È il co-founder di Language Master Academy Guido Pontoglio, specializzato in formazione e comunicazione per l’estero, ad affrontare il tema delle Trattative a rischio. Come NON gestire la clientela estera. Di nuovo Maremonti per la sezione Comunicare il vero valore del tuo prodotto. Parliamo di Value Proposition. La parola passa poi al fondatore di Puntoexe e ideatore del MetodoPraxi – imprenditore, speaker e podcaster – Francesco Smorgoni: a lui il compito di spiegare perché Le Aziende ben gestite suonano bene. Grande Sound vs. Rumore. Gabriele Graziosi (Amministratore Delegato di GOM
PER SAPERNE DI PIÙ L’edizione 2019 del Franciacorta Industrial Marketing – Come ottenere risultati che contano con gli strumenti del marketing, dedicata alle imprese della gomma e della plastica, si tiene alla Casa Vetrina MORE di via Tito Speri a Corte Franca (Brescia). Il costo di partecipazione è di 120 € + Iva a persona. L’Industria della Gomma è media partner dell’evento. Per informazioni e per iscriversi connettersi al link https://bit.ly/2xA0DHN.
Comunicare l’innovazione Investimenti nella ricerca di nuovi elastomeri e tipologie di materiali innovative, digitalizzazione industriale, studi sugli impatti ambientali e sui cicli produttivi, impegno alla sostenibilità: tutte caratteristiche che le imprese di Gomma e Plastica impareranno a valorizzare per ricondurre il settore a un appeal che si va pian piano ossidando: «Ma non se lo merita. Noi – annuncia Maremonti – spiegheremo come queste industrie grandi e piccole possono ricollocare e riconfigurare il proprio prodotto sui nuovi scenari di mercato e verso i più attuali orizzonti di sensibilità collettiva». Ricco il programma della giornata, in cui professionisti di diversi settori tratteranno una gamma di tematiche specificamente pensate per il settore Gomma e Plastica mostrando tool, sistemi e soluzioni pratiche per organizzare e sfruttare al meglio i dati, acquisire in modo veloce, sicuro e automatico le informazioni sulla clientela, utilizzarle per progettare un Sistema e infine controllare i flussi clienti aumentandone il Lifetime Value.
Il programma della giornata Il percorso formativo si apre proprio con Maremonti a introdurre il seminario con la relazione dedicata a L’ecosistema del Marketing 4.0 – Un mondo digitale e analogico a supporto della
Italia Soluzioni Metrologiche di precisione industriale 3D per l’industria) chiude l’appuntamento con la relazione Un controllo di qualità innovativo per ridurre i tempi di sviluppo prodotto. Riduzione del time to market, una sfida cruciale per aumentare la competitività. Saranno ospiti, rappresentanti della Eurointerim di Villongo per eventuali delucidazioni in materia di gestione del personale, la Gridit di Villongo per quanto riguarda la tematica dell’infrastruttura informatica anche in ottica
industria 4.0 e la ditta Italgom Cernita Automatica che farà da testimonial del progetto Marketing in essere. «Per le aziende del settore – conclude Maremonti – il momento è adesso. Il momento di raccontare nuovamente, per prima cosa a loro stesse, i loro propri prodotti, per poi ristrutturare la corretta cultura dei loro materiali. Questa operazione fa bene a loro, ma è anche un grande contributo alla costruzione di una coscienza collettiva consapevole ed equilibrata. Che male non fa…». L’INDUSTRIA DELLA GOMMA luglio · agosto 2019
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NORMATIVE
Nuove regole UE per i prodotti di plastica monouso
di Beatrice Garlanda
PER QUANTO NON SIA UNA TEMATICA STRETTAMENTE LEGATA ALL’INDUSTRIA DELLA GOMMA, LA NUOVA DIRETTIVA EUROPEA SULLE PLASTICHE MONOUSO È INTERESSANTE PERCHÉ ESEMPLIFICA L’APPROCCIO ORMAI CONSOLIDATO A LIVELLO COMUNITARIO NEL CONSIDERARE L’IMPATTO DEI PRODOTTI IN MATERIALI SINTETICI SULL’AMBIENTE E, IN PARTICOLARE, SUGLI ECOSISTEMI MARINI. UN ORIENTAMENTO CHE SICURAMENTE SPINGERÀ, NEI PROSSIMI ANNI, ALLA RICERCA E SVILUPPO DI NUOVI POLIMERI SEMPRE PIÙ “GREEN” E CHE AVRÀ QUASI CERTAMENTE RIFLESSI ANCHE SULLA TRASFORMAZIONE DEGLI ELASTOMERI, DEL SILICONE E DEGLI ELASTOMERI TERMOPLASTICI
L
a Gazzetta Ufficiale UE 12 giugno 2019 pubblica la direttiva (UE) 2019/904, con entrata in vigore al 3 luglio 2019, sulle plastiche monouso, nota anche come direttiva SUP (Single Use Plastics), che si prefigge lo scopo di prevenire e ridurre l’impatto di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, in particolare acquatico, e sulla salute. In questo contesto si vuole promuovere un’economia circolare, con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili. Per quanto non interessi direttamente i produttori di articoli in gomma, il provvedimento è di grande rilevanza per un settore contiguo, quello della plastica
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Campo di applicazione e definizioni La direttiva si applica ai prodotti di plastica monouso elencati nell’allegato della direttiva stessa, a prodotti di plastica osso-degradabile (ovvero plastiche contenenti additivi che attraverso l’ossidazione comportano la frammentazione della materia plastica in microframmenti o la decomposizione chimica) e agli attrezzi da pesca. Si precisa che per “plastica” s’intende il materiale costituito da un polimero quale definito dal regolamento (CE) 1907/2006, cui possono essere stati aggiunti additivi o altre sostanze, e che può funzionare come componente strutturale principale dei prodotti finiti, ad eccezione dei polimeri naturali che non sono stati modificati chimicamente. Questa definizione “adattata”di plastica dovrebbe
Polimeri coprire gli articoli in gomma a base polimerica e la plastica a base organica e biodegradabile (11° considerando della direttiva in oggetto). Per “prodotto di plastica monouso” s’intende il prodotto fatto di plastica in tutto o in parte, non concepito, progettato o immesso sul mercato per compiere più spostamenti o rotazioni durante la sua vita essendo rinviato ad un prodotto per la ricarica o riutilizzato per lo stesso scopo per il quale è stato concepito La direttiva in oggetto prevale, in caso di conflitto, sulle direttive 94/62/CE e 2008/98/CE.
Riduzione del consumo Per determinati prodotti di plastica monouso, elencati nella parte A dell’allegato, non sono attualmente disponibili alternative adeguate e più sostenibili . Si pensi, ad esempio, alle tazze per bevande con relativi coperchi o tappi (escluse quelle in polistirene espanso) o ai contenitori per gli alimenti per il cibo da asporto. In questi casi gli Stati membri devono adottare misure atte ad una “riduzione quantificabile” del consumo entro il 2026. Non è però indicato l’obiettivo preciso da raggiungere. Le misure di cui sopra possono comprendere obiettivi nazionali di riduzione del consumo, disposizioni che mirino ad assicurare la presenza presso presso i punti vendita di alternative riutilizzabili agli imballaggi di plastica usa e getta o che vietino la loro distribuzione gratuita.
Divieti La parte B dell’allegato elenca i prodotti di plastica monouso per i quali è vietata l’immissione sul mercato. Si tratta di piatti, posate, bastoncini cotonati (tranne eccezioni), cannucce, agitatori per bevande, aste da attaccare a sostegno dei palloncini (tranne usi industriali o applicazioni professionali), contenitori per alimenti in polistirene espanso, tazze per bevande in polistirene espanso e relativi tappi e coperchi. Curiosamente nell’elenco non sono compresi i bcchieri. Si fa presente che è’ anche vietata l’immissione sul mercato di prodotti di plastica osso-degradabile. Importante sottolineare che gli unici polimeri esclusi dal campo di applicazione del provvedimento sono, come abbiamo visto sopra, quelli naturali. Cò significa che la parte B dell’allegato si applica anche alle plastiche biodegradabili e compostabili, essendo polimeri modificati chimicamente. Non sono nemmeno ammessi prodotti monousorealizzati in materiale poliaccoppiato o laminato composto da carta e da un rivestimento di materiale plastico.
Requisiti dei prodotti Gli Stati membri devono provvedere a fare in modo che i contenitori per bevande, con una capacità fino a tre litri i cui tappi e coperchi sono di plastica (vedi parte C dell’allegato), possano essere immessi sul mercato solo se i tappi e i coperchi stessi restano attaccati ai contenitori per la durata dell’uso previsto del prodotto.
Sono esclusi da questa disposizioni i contenitori in vetro o metallo ed in contenitori per bevande destinati e usati per alimenti a fini medici. Non sono considerati fatti di plastica i tappi e i coperchi di metallo con sigilli di plastica. Per quanto riguarda le bottiglie per bevande elencate nella parte F dell’allegato, ovvero bottiglie con capacità fino a tre litri, compresi i relativi tappi e coperchi (escluse quelle in vetro o metallo con tappi o coperchi di plastica o usate a fini medici), ogni Stato membro deve garantire che: • a partire dal 2025 le bottiglie fabbricate con polietilene tereftalato come componente principale (bottiglie in PET) contengano almeno il 25% di plastica riciclata, calcolato come media per tutte le bottiglie in PET immesse sul mercato dello Stato membro in questione • a partire dal 2030 le bottiglie contengano almeno il 30% di plastica riciclata, calcolato come media per tutte le bottiglie per bevande immesse sul mercato nel territorio dello Stato in questione. Entro il 1° gennaio 2022 la Commissione adotterà gli atti di esecuzione per stabilire le norme per il calcolo e la verifica degli obiettivi di cui sopra.
Requisiti di marcatura I prodotti di plastica monouso elencati nella parte D dell’allegato (ad esempio assorbenti, salviette umidificate o prodotti del tabacco) dovranno recare sull’imballaggio o sul prodotto stesso una marcatura che riporti le informazioni seguenti: • le modalità corrette di gestione del rifiuto per il prodotto e le forme di smaltimento da evitare • la presenza di plastica nel prodotto. La marcatura deve essere apposta in caratteri grandi, chiaramente leggibili ed indelebili. Le specifiche armonizzate per la marcatura saranno stabilite con atto di esecuzione della Commissione entro il 3 luglio 2020.
Responsabilità estesa del produttore In conformità alla direttiva 2008/98/CE sui rifiuti, gli Stati membri devono provvedere ad istituire regimi di responsabilità estesa del produttore per tutti i prodotti in plastica monouso elencati nella parte E dell’allegato alla direttiva (UE) 2019/904. Si tratta di: • contenitori per alimenti, con o senza coperchio, • pacchetti e involucri in materiale flessibile e contenenti alimenti destinati al consumo immediato direttamente dal pacchetto o involucro senza preparazione ulteriorecontenitori per bevande con capacità fino a tre litritazze per bevande, inclusi i relativi tappi e coperchi • sacchetti di plastica in materiale leggero, come definiti dalla direttiva 94/62/CE • salviette umidificate • palloncini, salvo usi industriali o usi e applicazioni professionali • prodotti del tabacco. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA luglio · agosto 2019
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Polimeri
NORMATIVE
Per i prodotti sopra elencati, si ritiene necessario che gli Stati membri provvedano a fare in modo che i produttori coprano i costi relativi alle misure di sensibilizzazione, quelli relativi alla raccolta e rimozione dei rifiuti generati dai prodotti stessi, secondo il principio “chi inquina paga”. Conformemente agli articoli 8 e 8 bis della direttiva 2008/98/CE, gli Stati devono provvedere ad istituire regimi di responsabilità estesa del produttore per gli attrezzi da pesca contenenti plastica immessi sul mercato.
Raccolta differenziata Gli Stati membri devono adottare le misure necessarie affinché, entro il 2025, sia assicurata la raccolta differenziata per il riciclaggio di una quantità di rifiuti di bottiglie per bevande ( di cui all’allegato, parte F) pari al 72% in peso di tali prodotti di plastica monouso immessi sul mercato in un determinato anno. Entro il 2029 si dovrà arrivare al 90% . Per raggiungere questi obiettivi, possono, tra l’altro, istituire sistemi di cauzione-rimborso e stabilire obiettivi di raccolta differenziata per i pertinenti regimi di responsabilità estesa del produttore
Sistemi di informazione e relazioni Annualmente gli Stati membri devono comunicare alla Commissione una serie di dati e informazioni relativi all’applicazione del provvedimento in esame (cfr. art.13) che sono esaminati dalla Commisione stessa. Essa pubblica una relazione sull’esito di tale esame, considerando l’organizzazione della raccolta dei dati ed elle informazioni, le fonti e la metodologia usata dagli Stati membri, nonchè la completezza, l’affidabilità, la tempestività e la coerenza di tali dati e informazioni. La Commissione può raccomandare specifiche di miglioramento.
Sanzioni Le norme sanzionatorie in caso di violazione delle disposizioni nazionali di attuazione della direttiva in esame, nonché le misure necessarie per assicurarne l’applicazione, sono stabilite dai singoli Stati membri. Le sanzioni previste devono essere effettive, proporzionate e dissuasive. Gli Stati membri notificano alla Commissione tali norme e misure entro il 3 luglio 2021 e provvedono a dare immediata notifica delle modifiche successive.
Misure di sensibilizzazione Gli Stati membri devono adottare misure intese a informare i consumatori e a sensibilizzarli ad adottare un comportamento responsabile al fine di ridurre la dispersione dei rifiuti derivanti dai prodotti di cui alla direttiva in oggetto. I consumatori devono anche essere informati sulla disponibilità di alternative riutilizzabili ai prodotti di plastica monouso, sui sistemi di riutilizzo e opzioni di gestione dei rifiuti; nonché sull’incidenza sull’ambiente, in particolare marino, della dispersione e altro smaltimento improprio dei rifiuti di tali prodotti e sull’impatto dei metodi impropri di smaltimento dei rifiuti nella rete fognaria
Specifiche e orientamenti sui prodotti monouso Per poter stabilire se un contenitore per alimenti sia da considerare un prodotto di plastica monouso ai fini della direttiva in oggetto, in aggiunta a quanto previsto dall’allegato, occorre tener conto della tendenza del contenitore ad essere disperso nell’ambiente,in relazione al suo volume e dimensione, in particolare per quanto riguarda i contenitori per alimenti monoporzione. Entro il 3 luglio 2020 la Commissione, in consultazione con gli Stati membri, potrà pubblicare orientamenti contenenti esempi di cosa sia considerato un prodotto di plastica monouso ai fini della direttiva in oggetto
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Valutazione e riesame La Commissione valuta la direttiva entro il 3 luglio 2027 e presenta al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo una relazione sui principali risultati della valutazione. La relazione è corredata, se del caso, da una proposta legislativa che fissa obiettivi quantitativi vincolanti di riduzione del consumo e tassi di raccolta vincolanti per gli attrezzi da pesca dismessi.
Recepimento La direttiva in oggetto dovrà essere recepita dagli Stati membri entro il 3 luglio 2021. Essi dovranno immediatamente comunicare alla Commissione le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative prese per conformarvisi. Sono poi previste date differenziate per il recepimento di specifiche misure: • a decorrere dal 3 luglio 2021 dovranno essere attuati i divieti di cui all’art.5 e gli obblighi di marcatura • entro il 3 luglio 2024 dovrà essere recepito l’obbligo di fissare tappi e coperchi ai recipienti per bevande con capacità fino a tre litri • a seconda del prodotto, tra il 5 gennaio 2023 e il 31 dicembre 2024, saranno recepiti gli obblighi disposti dalla direttiva in materia di responsabilità estesa dei produttori. È prevista infine la possibilità, in taluni casi, di recepimento attraverso accordi tra le autorità competenti e i settori economici interessati.
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Istat: cala la produzione, cresce l’occupazione
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L’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, ha diramato agli inizi di luglio la nota mensilesull’andamento dell’economia italiana, da cui si evince come, a fronte di buone performance sul terreno dell’occupazione, la produzione industriale non decolli e la fiducia di cittadini e imprese sia in diminuzione. In particolare, si legge nella nota, «i segnali di ripresa dell’economia internazionale appaiono episodici e nel complesso i dati hanno segnalato tendenze meno positive rispetto alle attese, sia nei paesi emergenti sia in quelli avanzati. Le previsioni per l’area dell’euro indicano un possibile rallentamento nel secondo trimestre». L’economia italiana appare «caratterizzata dal proseguimento della fase di debolezza dei ritmi produttivi associata però a miglioramenti sul mercato del lavoro e del potere d’acquisto delle famiglie». Ad aprile, l’indice della produzione industriale ha segnato una diminuzione, per il secondo mese consecutivo, interrompendo la tendenza positiva evidenziata nei primi mesi dell’anno. A maggio, è proseguito l’aumento del numero di occupati in presenza di una forte riduzio- ne del tasso di disoccupazione. L’inflazione italiana si mantiene su tassi moderati e inferiori a quelli dell’eurozona, con un differenziale significativamente più ampio per la componente core. A giugno, l’indice del clima di fiducia dei consumatori ha mostrato una diminuzione significativa diffusa a tutte le sue componenti e anche la fiducia delle imprese ha registrato un peggioramento. L’indicatore anticipatore conferma uno scenario a breve termine caratte- rizzato dalla debolezza dei livelli produttivi. Per quanto riguarda il tessuto industriale, la nota Istat evidenzia che «ad aprile l’indice della produzione industriale ha segnato, per il secondo mese consecutivo, una diminuzione congiunturale (-0,7%), interrompendo la tendenza positiva di inizio anno. Il calo è stato diffuso a tutti i comparti industriali a eccezione di quello dei beni energetici. Il settore dei beni strumentali ha registrato la flessione più marcata (-2,5%) mentre è proseguita la fase di contrazione della produzione dei beni di consumo (-0,5%) condizionata dall’andamento della componente dei beni durevoli (-1,8%). Nonostante la flessione di aprile, la variazione congiunturale della media del trimestre febbraio-aprile è rimasta positiva sia per l’indice generale sia per tutti i raggruppamenti economici».
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Anche il fatturato e gli ordinativi dell’industria hanno mostrato segnali di flessione. Ad aprile, osserva Istat, «il fatturato dell’industria a prezzi correnti è diminuito su base congiunturale (-1,0%) a seguito di un marcato calo delle ven- dite sul mercato estero (-2,9%) e una stazionarietà per quelle sul mercato interno. Considerando il trimestre febbraio-aprile anche il fatturato ha mantenuto un andamento positivo (+0,8% rispetto ai tre mesi precedenti). Ad aprile gli ordinativi sono diminuiti (-2,4%) condizionati dalla caduta di quelli sul mercato estero (-4,1%) Il dato trimestrale per il periodo febbraio-aprile è risultato negativo (-1,4%)». Per quel che riguarda gli scambi con l’estero, si legge nella nota Istat, «ad aprile le esportazioni hanno evidenziato un aumento congiunturale (+0,3%) di intensità inferiore a quello registrato per le importazioni (+0,9%). L’aumento delle vendite all’estero, pur se contenuto, ha riguardato in misura simile sia i flussi verso i mercati Ue sia quelli verso l’area extra Ue (rispettivamente +0,2 e +0,4%). Al miglioramento delle vendite di beni di consumo non durevoli (+1,4%) si è associato il peggioramento di quelle di beni durevoli e strumentali (-2,0 e -0,3%) mentre le esportazioni di beni intermedi sono rimaste invariate». I dati relativi al commercio estero extra Ue di maggio indicano invece «un ulteriore aumento dei flussi in uscita (+0,8%), determinato da un incremento delle vendite relative a tutte le principali tipologie di beni (esclusa l’energia) e in particolare di quelli di consumo, sia durevoli che non durevoli. Fanno eccezione, invece, le esportazioni di beni strumentali che si sono ridotte rispetto al mese precedente (-1,1%)».
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Dario Previero è il nuovo presidente di Amaplast
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Dario Previero (nella foto), direttore vendite di Previero, l’azienda che produce macchine per la macinazione di plastica e gomma, il nuovo presidente Amaplast. Lo ha deciso l’assemblea dei soci, riunitasi ieri a Cernobbio. Il nuovo presidente dell’associazione dei produttori di macchinari per l’industria della gomma e della plastica è un ingegnere chimico, laureato al Politecnico Federale di Losanna, in svizzera, e da sempre lavora nell’azienda di famiglia, di cui è anche membro del consiglio di amministrazione. Previero succede nella carica ad Alessandro Grassi, che gli ha idealmente passato le consegne illustrando i dati definitivi del comparto per il 2018. «L’anno passato – ha detto Grassi – ha verosimilmente chiuso un ciclo di crescita per il settore, consolidando i risultati record del 2017, che aveva registrato incrementi a due cifre per tutti gli indicatori». In particolare nel 2018 la produzione è cresciuta dello 0,6% rispetto al 2017, l’import è salito del 3,1% e il mercato interno del 4,7%, mentre una contrazione dell’1,5% ha riguardato l’export. Per il 2019 è invece previsto un decremento del mercato interno: il primo trimestre di quest’anno, secondo i dati Istat, evidenzia una frenata con -20% circa per l’import e -8% per l’export. «Anche le informazioni che ci arrivano dai “cugini” tedeschi – ha spiegato Grassi – sono tutt’altro che rassicuranti: nei primi mesi del 2019 gli ordinativi di presse a iniezione sono crollati, secondo una stima ufficiosa, del 30%, trascinati al ribasso dalla crisi del settore automotive». Dati parzialmente confermati da VDMA, l’associazione di categoria tedesca, che registra un calo degli ordini del 10% su tutti i macchinari per l’industria della gomma plastica nel primo trimestre. Tra i partecipanti all’assemblea Amaplast l’economista Marco Fortis, che ha evidenziato come l’Italia sia al terzo posto nel mondo per quanto riguarda l’export di macchine, attrezzature stampi per la gomma e per la plastica, dopo Cina e Germania e prima di Giappone e Stati Uniti. Si tratta anche di un export con un alto valore aggiunto, basato su eccellenze competitive nel commercio internazionale, se si pensa che su 11 tipo-
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logie di prodotto il nostro paese è al primo posto per quanto riguarda il valore del saldo commerciale, che produce un saldo positivo di 10,9 miliardi di dollari con un totale di 58 prodotti per il settore gomma-plastica.
Le novità di Lanxess al prossimo K2019
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anxess presenterà un’ampia gamma di prodotti al K 2019, la fiera internazionale per plastica e gomma di Düsseldorf del prossimo ottobre. Nel suo stand di 700 metri quadrati (nella foto lo stand dell’edizione 2016), l’azienda si concentrerà principalmente sui temi della nuova mobilità, dell’urbanizzazione e della digitalizzazione. «In tutto il mondo sono in fase di sviluppo soluzioni di mobilità innovative e moderni concetti urbani. Queste sono aree di crescita importanti per noi e per i nostri clienti. Per questo sviluppiamo costantemente soluzioni e tecnologie per i materiali sostenibili e ci concentriamo anche su nuove possibilità di digitalizzazione», ha spiegato Hubert Fink, membro del consiglio di amministrazione. Complessivamente, sei delle undici business unit di Lanxess – High Performance Materials, Urethane Systems, Polymer Additives, Rhein Chemie, Inorganic Pigments e Advanced Industrial Intermediates – presenteranno i loro prodotti al K 2019. La maggior parte delle novità presentate riguarderà il mondo dei polimeri
plastici, ma non mancheranno i motivi d’interesse per il settore gomma. Antiossidanti e antiozonanti saranno al centro della scena per la business unit Advanced Industrial Intermediates. Vulkazon AFS è un antiozonante per lattice, gomma naturale e gomma sintetica che previene la fessurazione causata dagli effetti dell’ozono e non produce colorazione. La business unit Rhein Chemie presenterà nuovi masterbatch rinforzati con fibre aramid della serie Rhenogran P91-40 per la produzione di articoli tecnici in gom-
NEWS
getto con Citrine Informatics, un’azienda di AI con sede a Redwood City, California, Stati Uniti. Il responsabile di HPM, Michael Eobel, ha spiegato: “Vogliamo ridurre i tempi di sviluppo per formulazioni ottimizzate di oltre la metà in modo da poter portare sul mercato nuovi prodotti ad alte prestazioni più rapidamente”. Il gruppo è anche attivo nella promozione dell’economia circolare e si impegna a stabilire cicli di materiale a circuito chiuso nella produzione e nell’applicazione delle materie plastiche. L’azienda sta attualmente lavorando con i clienti e i propri acquirenti per l’avviamento di progetti pilota nel settore. Come ha spiegato Zobel, «L’impostazione di cicli di mateTecno Compounds riale che conservano le risorse funzionerà solo se tutti i partner della catena del valore lavorano insieme. Uno dei nostri Tecno Compounds ma, come articoli in silicone resistenti al ta la catena del valore e l’analisi e l’utiobiettivi è quello di progettare le mateTecno Compounds a suitable solution for every challenge calore e all’abrasione e durevoli come lizzo di grandi quantità di dati. L’azienda rie plastiche fin dall’inizio in modo che rondelle e guarnizioni. sta impiegando l’intelligenza artificiale siano facili da riciclare». In futuro, Lanxess mira a sfruttare anco(AI) per ottimizzare le formulazioni per ra meglio i vantaggi delle tecnologie calibratura della fibrachallenge difor vetro utiliz-challenge ala suitable solution every Engel punta a disuitable solution for every gitali: con i modelli di business digitali, zata per rinforzare le materie plastiche. sull’economia circolare l’introduzione di nuove tecnologie in tutLanxess sta collaborando a questo prongel, l’importante produttore di presso per lo stampaggio a iniezione delTecno Compounds la plastica e della gomma, ha annunciato oggi, nella sua conferenza stampa “Pre Tecno Compounds K2019”, i suoi progetti futuri di sviluppo, a suitable solution for every challenge particolarmente mirati a una produzione sempre più sostenibile, in particolare a suitable solution for every challenge per il settore plastico, e all’adozione di tecnologie digitali. L’evento si è tenuto oggi a Schwertberg, in Austria, nella sede centrale del gruppo, che dà lavoro a 6.600 persone nelle sue varie sedi e ha raggiunto un fatturato di 1,51 miliardi di euro nel 2018, destinati a salire a 1,6 miliardi nell’esercizio 2019. «Negli ultimi 10 anni – ha detto Christoph Steger, Chief Sales Officer di Engel – il nostro fatturato è cresciuto in media ogni anno del 10,5%, mentre il personale è cresciuto del 6,5%. Contiamo di continuare a crescere anche in futuro, anche se dal mercato percepiamo segnali che ci indicano che siamo alla fine di un ciclo economico: la Brexit, la guerra delle tarifSales: Plant: fe commerciali, la trasformazione dell’auSales: Plant: Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl tomotive, l’ostilità sempre maggiore verVia Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 20094 Corsico (MI) – Italy 27010 Siziano (PV) so alcuni prodotti in plastica sono tutti 20094 Corsico (MI) – Italy 27010 Siziano (PV) 45+39 19 0382 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel. +39 02Tel 67 82 266 indicatori che ci costringono a pensare a 36+39 26 0382 96 1967 82 222 Fax +39 0382 67 82 222 Fax +39 02 36 26 96 19 Fax +39 02Fax nuove strategie per il futuro, incentrate www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds soprattutto sulla sostenibilità, sull’econoSales: climate control electromechanical filtration Plant: mia circolare e sulle tecnologie digitali». aerospace fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding Sales: Plant: control electromechanical filtration fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding aerospace climate Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Engel lo scorso dicembre ha inaugurato Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Srl
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un Technology Center di 2.250 metri quadri, destinato a diventare, ha spiegato il CEO di Engel Stefan Engleder, «un impianto pilota per lo sviluppo di tecnologie Industry 4.0, equipaggiato con 11 presse a iniezione con forza di chiusura tra 500 e 5.000 kN. Da quando è in funzione ha già condotto 75 test per clienti e circa 60 esperimenti interni». Engleder ha inoltre spiegato che la strategia futura di Engel nel prossimo periodo sarà incentrata «su tre capisaldi: il pieno sviluppo della tecnologia Inject 4.0, l’ulteriore miglioramento della tecnologia di stampaggio a iniezione senza colonne, il contributo sempre più concreto ai concetti dell’economia circolare».
Christoph Steger (in alto), direttore vendite, e Stefan Engleder (in basso), CEO di Engel, durante la conferenza stampa Pre K2019 organizzata dal produttore austriaco di presse a iniezione nella sua sede di Schwertberg.
Per quanto riguarda Inject 4.0, il progetto Engel per l’industria 4.0 annunciato per la prima volta nel 2015, il gruppo austriaco sta lavorando all’introduzione di tecnologie di intelligenza artificiale per il controllo del funzionamento della macchine e lo sviluppo di digital twin per il monitoraggio e l’ulteriore sviluppo dei suoi prodotti. La tecnologia di stampaggio senza colonne, “tie-bar-less“, vede un continuo studio da parte di Engel che sta puntando a utilizzarlo in macchine ibride come quelle della sua serie victory, puntando a una sempre maggiore efficienza del ciclo e a una riduzione dei consumi energetici. Engel ha anche sviluppato una victory tutta elettrica. L’idea è trovare l’applicazione ideale della tecnologia tie-bar-less per ogni tipologia di pressa, idraulica, ibrida o tutta elettrica, in modo da soddisfare appieno le esigenze dei clienti. Sul fronte dell’economia circolare, infine, Engel ha annunciato il suo impegno sempre più spinto, testimoniato anche dall’adesione al New Plastics Economy Global Commitmentdella Ellen McArthur Foundation.
NEWS
Comerio Ercole e la calandra del centenario
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omerio Ercole è un’azienda storica nel settore della calandratura per la gomma. Fondata nel 1885 e attiva inizialmente nel tessile, iniziò qualche decennio dopo a sviluppare i primi macchinari per la lavorazione della gomma, arrivando a installare la prima calandra per la gommatura di tele tessili nel 1919. Una fornitura destinata, all’epoca, a un importante produttore italiano di pneumatici. Ora, compiuti 100 anni da quell’importante evento, l’azienda di Busto Arsizio celebra lo storico anniversario confermando che una nuovissima calandra del centenario, a 4 cilindri e del tutto innovativa, verrà a breve installata in Germania presso un importante produttore a livello mondiale. In 100 anni di sviluppo della calandratura Comerio Ercole può vantare al proprio attivo oltre mille realizzazioni in tutto il mondo, 14 brevetti internazionali
e un team di specialisti sempre al servizio della clientela, in ossequio alla mission aziendale, improntata a “Qualità e Tecnologia”. Inoltre, in occasione del centenario, l’azienda ha pubblicato un volume, in inglese, sulla tecnologia di calandratura e sugli sviluppi di processo Industria 4.0, dal titolo “High Precision Rubber Calendering Technology”.
Nuove pompe a ingranaggi dalla Maag
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a Maag di Oberglatt, Svizzera, ha annunciato il lancio di nuove pompe a ingranaggi della serie F: le DX Dosix, che garantiscono una maggiore accuratezza dei dosaggi, e le FX Flexinox, che rappresentano un’alternativa ai modelli CX e TX caratterizzata da una maggiore versatilità grazie alla struttura modulare e quindi si adattano meglio alle diverse esigenze di processo dei clienti. Con le DX si potrà usare il nuovo Z14 a sedici denti e con le FX lo Z16, pure a sedici denti. La configurazione modulare semplifica le operazioni di pulizia e di manutenzione. In più, le nuove pompe
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presentano il vantaggio per il cliente che i pezzi di ricambio sono gli stessi di prima, dato che i componenti chiave dei nuovi sistemi - albero degli ingranaggi, cuscinetti e guarnizioni di tenuta - non sono cambiati. Le nuove serie comprendono i modelli DX 20/5, 20/10 e 20/20 e gli FX 22/22, 28/28, 36/36 e 45/45.
Wacker potenzia la produzione di silicone in Cina Wacker ha inaugurato ai primi di giugno una nuova linea di produzione per elastomeri siliconici nel suo sito di Zhangjiagang, in Cina. Con una capacitĂ produtti-
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NEWS
va annuale di diverse migliaia di tonnellate, l’impianto nasce per sostenere la crescita dell’azienda in Cina migliorando la disponibilità di silicone HCR (high consistency rubber) nell’area dell’Asia Pacifico. Tra i macchinari installati anche impastatrici di ultima tecnologia, essenziali per la produzione di gradi di HCR di alta qualità. L’investimento, definito “a doppia cifra” dal gruppo tedesco, è teso a rafforzare l’impegno e la spinta tecnologica nel settore del silicone. Christian Gimber, vicepresidente della divisione Engineering Silicones di Wacker, ha affermato che «i siliconi HCR sono ampiamente utilizzati nell’industria e ci aspettiamo che questo trend cresca ancora di più. Oggi la Cina è il mercato più grande al mondo per questo tipo di elastomeri». L’impianto occupa un nuovo edificio di 2.000 metri quadri e utilizza le impastatrici attualmente più grandi utilizzati nel settore a ivello globale. Anche i mescolatori e gli strumenti per controllo della qualità, oltre agli impianti per il proces-
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so degli scarti di produzioni, sono al culmine degli standard di settori per quanto riguarda la produttività e la sostenibilità. La nuova linea garantirà anche di accorciare i tempi di produzione, velocizzare la risposta al mercato e migliorare il rapporto con il cliente.
Arburg apre due impianti in Portogallo e in Tailandia
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o scorso mese di maggio la Arburg ha celebrato due eventi importanti: il giorno 15 ha inaugurato un nuovo Centro Tecnologico a Marinha Grande in Portogallo e due giorni dopo ha celebrato l’apertura ufficiale della nuova sede della filiale di Samutprakarn in Tailandia. Arburg è l’unico costruttore di presse per lo stampaggio a iniezione ad avere una filiale in Portogallo, e il Centro Tecnologico di Marinha Grande riveste una particolare importanza strategica nell’organizzazione della casa di Lossburg, perché sorge pro-
prio nel centro del Portogallo, che è anche il centro della produzione degli stampi. Il cuore della struttura è uno showroom di circa 340 metri quadrati capace di ospitare fino a quattro macchine Allrounder e un Freeformer per la manifattura additiva; è anche il luogo adatto, inoltre, per tenere consulenze e dimostrazioni ai clienti e per lo svolgimento di corsi di addestramento. Tra autorità regionali, manager dell’azienda e clienti erano presenti alla cerimonia circa cento invitati, che hanno avuto l’opportunità di visitare i nuovi locali e di partecipare a una open house organizzata per l’occasione. Hanno potuto, così, toccare con mano le possibilità che, attraverso Industria 4.0 e la tecnologia “smart”, Arburg potrà offrire in futuro presso il nuovo centro, con particolare riguardo alle macchine di fascia alta e ai servizi pre- e postvendita. Due Allrounder della serie Golden Edition hanno dato prova, appunto, dello stampaggio di pezzi con “macchine intelligenti” e un Freeformer 200-3X ha prodotto parti funzionali con la tecnolo-
Taccuino
gia della preparazione additiva. Il 17 maggio il costruttore di Lossburg ha inaugurato la nuova sede della sua filiale di Samutprakarn in Tailandia. Si è trattato, in realtà, dell’apertura ufficiale dei nuovi locali, perché già il 10 maggio si era svolta, secondo tradizione locale, la cerimonia della benedizione del complesso officiata da nove monaci buddisti come funzione di buon auspicio per la filiale e i suoi impiegati. All’evento hanno partecipato, oltre alle personalità d’obbligo – autorità politiche e manager aziendali – circa sessanta clienti. L’importanza stata sottolineata da una open house speciale che, come ha precisato Ratree Boonsay – la manager che ha gestito la filiale sin dalla sua fondazione nel 2001 – ha posto in rilievo il fatto che la nuova e più spaziosa sede rappresenta il più grande showroom di Arburg nel Sud-Est asiatico, e questo vuol dire che l’azienda potrà offrire ai clienti un supporto ottimale e un servizio ancora migliore, certamente favoriti, in questo, dall’ubicazione del-
Un trattamento così non si era mai visto prima! Polimerizzazione: Lipocer con HMDSO, Carbon Coating, Fluorurazione Trattamenti lubrificanti trasparenti e colorati con resine + PTFE Lavaggio ad alta pressione sotto flusso laminare (Cleanliness) Trattamenti al plasma: Micropulizia, Etching, Grafting
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA
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luglio · agosto 2019 Interseals Srl - Via Liguria 30, 25031 Capriolo (BS) ITALIA - Tel. +39 0307464611 email: info@interseals.it - www.interseals.it
NEWS
la nuova filiale a Samutprakarn, una delle principali regioni industriali della Tailandia. Con i suoi 705 metri quadrati di spazio, lo showroom consente ampie possibilità di presentazione di macchine per prove dei clienti e di organizzazione di corsi di addestramento. Anche il magazzino ricambi è più ampio, e questo consente la disponibilità di una più ampia varietà di pezzi per le consegne dirette. Durante l’open house, i partecipanti hanno potuto vedere all’opera due macchine: una Allrounder 570 H ibrida, con forza di chiusura di 2.000 kN, che stampava due contenitori da 500 millilitri in un tempo di ciclo di circa sei secondi, e una Allrounder
470 E Golden Electric, con forza di chiusura di 1.000 kN, che stampava due scatolette impilabili, del peso di 63,8 grammi ciascuna, in circa 18 secondi. Un robot lineare Multilift Select provvedeva alla movimentazione dei pezzi.
Un futuro radioso per gli elastomeri ad alte prestazioni
L
a società di consulenze e analisi di mercato Smithers Rapra ha pubblicato uno studio sul futuro degli elastomeri ad alte prestazioni dal titolo “The Future of HighPerformance Elastomers to 2024”. Secondo
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA luglio · agosto 2019
l’indagine, l’espansione del mercato spingerà i consumi globali di queste gomme a 1,63 milioni di t nel 2019 e innescherà un’ulteriore accelerazione della domanda nel prossimo quinquennio, per cui si prevende una crescita annua media del 6,1% e il raggiungimento di un volume complessivo di 2,19 milioni di t. Sarà sempre l’industria dei trasporti il principale destinatario di applicazione degli elastomeri ad alte prestazioni, con un 48% di market share. I segmenti che faranno registare la crescità più decisa saranno invece quelli dell’IT ed elettronica e dell’elettrico. Per i produttori di materie prime, i gradi ad alte prestazioni rappresentano una golosa fetta di business, perché possono essere commercializzati con prezzi di livello elevato e rappresentano un mercato più stabile rispetto ai gradi commodity. Per capitalizzare l’opportunità i produttori devono però investire in ricerca e sviluppo, secondo una serie di trend delineati dal rapporto.: • il miglioramento della resistenza al calore e chimica per applicazioni automotive e nella costruzione dei motori; • gradi a basso costo con migliore risposta al calore; • nuove opportunità di utilizzo per componenti in gomma nei veicoli a guida autonoma e nei pacchi batterie delle auto elettriche di nuova generazione; • siliconi in grado di resistere a temperature superiori ai 300 °C mediante un utilizzo più ampio di additivi a base di polisilossano; • nuovi elastomeri ad alte prestazioni con migliore resistenza all’acqua per l’industria dei cablaggi; • lo sviluppo di elastomeri con proprietà dielettriche da impiegare sia nei generatori di energia pulita che in protesi umane di ultima generazione; • il miglioramento della conducibilità di calore per impieghi più spinti in elettronica; • nuove applicazioni che richiedano una forte resistenza chimica per i copolimeri elastomerici fluorurati; • siliconi resistenti alle alte temperature e con un indice di rifrazione superiore per l’impiego nei sistemi illuminanti a led; • nuovi gradi con caratteristiche di elevate prestazioni e lunga durata da impiegare in processi di manifattura additiva; • il miglioramento di resistenza a rottura per nuovi gradi di silicone; • la formulazione di nuovi gradi di elastomeri in grado di mantenere performance elevate a basse temperature per l’impiego nell’industria dell’oil&gas.
Calendario
FIERE DI TUTTO IL MONDO - 2018/2019 19-21 agosto
Shanghai, Cina
Citexpo - China International Tire Expo 2019
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3-5 settembre
Londra, Regno Unito
IRC, International Rubber Conference
www.iom3.org
Arab Rubber Expo 2019
rubbertechnology-expo.com
International Elastomer Conference
www.rubberiec.org
K2019
www.k-online.com
Plas Print Pack - Plastics, Rubber, Packaging, Printing
myanmar-expo.com
Global Tire Expo
www.semashow.com
9-10 ottobre 9-11 ottobre 16-23 ottobre 1-4 novembre 5-8 novembre
Sharjah, Emirati Arabi Uniti Louisville, USA Düsseldorf, Germania Yangon, Myanmar Las Vegas, USA
27-29 novembre
Hanoi, Vietnal
Vietnam Plastics & Rubber
www.plasticsvietnam.com
4-5 dicembre
Chennai, India
Latex Expo
www.latex-expo.com
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RUBBER TRADE MACHINERY S.r.l. - Via San Severo, 31 – 21040 Oggiona Santo Stefano (VA) - ITALY Tel +39 (0)331 739141 - info@rubbertrademachinery.it - www.rubbertrademachinery.it
gli inserzionisti
Gli inserzionisti di questo numero GIBITRE INSTRUMENTS I V COP. IMCD ITALIA 59 IMG III COP. INDIAN/INT’L RUBBER JOURNAL 55 INTERSEALS 61 ITAPROCHIM 31 LTE 32 MAPLAN GMBH 3, 5 MESGO 1 NCN TECHNOLOGY 20 O.C.S. 33 OROBICA LASER 25 PARKER 56
MESCOLE E INDUSTRIA 4.0 VISIONE ARTIFICIALE
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA
MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • luglio · agosto 2019 - numero 6
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In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
ARAGORN 45 BIESSE BROKER 39 BONARDI STAMPI 29 COMET 43 COMI II COP. CROMATURA CRISTOFOLETTI 23 DER-GOM 62 DOSS VISUAL SOLUTION 11 DP GOMMA 57 ELASTOMERS UNION 15 EPICHEM 7 G3 64 GAMMA STAMPI 60
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PEZZATO 51 PRESMA 13 PUMATECH 58 REP ITALIANA 27 RPM I COP. RPM 53 RUBBER TRADE 63 UTP VISION 37 ZEON 19
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