L’INDUSTRIA DELLA GOMMA
BREXIT E REACH CONTROLLO DI GESTIONE SPECIALE MESCOLE
MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • Luglio/Agosto 2020 - numero 6
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SOMMARIO
MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
ANNO 63 - LUGLIO/AGOSTO N. 6
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA www.industriagomma.it
Abbiamo letto Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati Grafica e impaginazione Barbara Aprigliano - barbara.aprigliano@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Pubblicitario Francesca Gerbino - francesca.gerbino@edifis.it Stampa Centro Stampa Digitalprint S.r.l. Rimini (RN) Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00 Amministrazione amministrazione@edifis.it
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L’Industria della Gomma una rivista edita da: Edifis S.p.A. Viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it
ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
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RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA
Mondogomma
16 IL REGNO UNITO LASCERÀ IL REACH. UN ALTRO PASSO VERSO IL “NO DEAL”?
Londra ha annunciato che uscirà dall’Agenzia Chimica Europea (ECHA) e che abbandonerà il sistema REACH per crearne uno suo. Una mossa che costringerà le aziende operanti nel paese a sottoporsi a un nuovo processo di registrazione e a nuovi costi. Chi acquisterà chemicals dal Regno Unito diventerà poi importatore, e sarà soggetto alle norme sulle sostanze. Le conseguenze potrebbero perfino portare all’introduzione di dazi sui prodotti, a partire dal primo gennaio 2021, quando il paese britannico si separerà definitivamente dall’UE anche nel caso in cui non si giunga a un accordo di libero scambio
Speciale Mescole
21 COMPOUNDING: STRINGERE I DENTI
IN ATTESA DELLA RIPARTENZA
Tutti i protagonisti della produzione di mescole che abbiamo sentito in questa nostra inchiesta concordano su una netta riduzione degli ordinativi durante i mesi del lockdown destinata ad avere un impatto sostanziale sull’andamento dell’anno. Una battuta d’arresto che però ha consentito a molte aziende di ragionare in nuovi termini sul risk management, la sicurezza dei dipendenti, l’organizzazione del lavoro e anche sullo sviluppo di nuove formulazioni grazie alla collaborazione con i clienti. L’auspicio di tutti è in una ripresa che dovrebbe concretizzarsi nel 2021
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
SOMMARIO ANNO 63 - LUGLIO/AGOSTO N. 6
Dalle aziende
34 UN’ALLEANZA PER LA SVOLTA DIGITALE DELLE IMPRESE DELLA GOMMA Lo studio CDR di Bergamo entra nella compagina societaria di In4Tek, la software house che ha sviluppato il gestionale Polimeric per il settore gomma. Ne nasce una realtà in grado di fornire un supporto alle aziende del settore su tutti gli aspetti della loro attività, dall’IT alla parte amministrativa e finanziaria, fino al marketing digitale, grazie anche all'acquisizione di Knoweb
Normative
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40 DIFENDERE, ESPANDERE E SFRUTTARE LA PROPRIETÀ INTELLETTUALE La ritrosia degli imprenditori italiani a sottoscrivere contratti, preferendo magari una stretta di mano, può provocare incomprensioni nel caso di collaborazioni tra più aziende che concorrono a sviluppare nuove soluzioni, processi o prodotti, come per esempio la formulazione di una mescola. È meglio dotarsi, quindi, di strumenti contrattuali per tutelare i propri investimenti e proteggere una proprietà intellettuale, fatta non solo di brevetti ma anche di know-how, che attraverso strumenti come il Patent Box può dare accesso a interessanti agevolazioni
44 L’ESPOSIZIONE PROFESSIONALE AD AGENTI CHIMICI
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Un nuovo Decreto interministeriale, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 19 maggio, introduce un nuovo elenco di valori indicativi per l’esposizione professionale agli agenti chimici. Si tratta di un’integrazione al Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, di cui ripercorriamo in questo articolo le linee salienti
News
54 IL TACCUINO
La tua mascherina italiana Un nuovo concetto di guarnizione da Freudenberg u Plast prolunga al 31 luglio la prenotazione scontata degli spazi u Call for Papers al DKT u Istat: cresce la fiducia di consumatori e imprese u Una nuova tecnologia per gli pneumatici Bridgestone u u
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64 GLI INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
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Rassegna della stampa tecnica estera www.tiretechnologyinternational.com | APRIL 2012
INTERVIEWS
Jean-Pierre Jeusette general director, Luxembourg Innovation Center, Goodyear Dunlop Roger Sanders technical manager, Continental UK
EXPO REVIE
Letter of I più interessanti articoli usciti di recente sulle riviste tecniche the law internazionali specializzate e riguardanti materiali, applicazioni, processi, prove, misurazioni e destinati al settore della trasformazione della gomma. Letti e riassunti per voi dai nostri esperti Product W de from Tir buts Technologe Expo 2012y
Revolution or rush job? Important questions remain unanswered ahead of tire labeling’s introduction in European markets
MATERIE PRIME E APPLICAZIONI STUDIO DELLE PROPRIETÀ DI CARICHE BASATE SU BENTONITE NATURALE E LORO EFFETTI SULLE MESCOLE DI GOMMA M. Pajtášová, Z. Mičicová, D. Ondrušová, B. Pecušová, A. Feriancová, L. Ranik, S. Domčeková, Alexander Dubček University of Trenčin, Faculty of Industrial Technologies in Púchov. Púchov (Slovakia) - email: mariana.pajtasova@fpt.tnuni.sk - Procedia Engineering 177 (2017), pag. 470-475 raticamente tutte le mescole di gomma contengono cariche, intese a migliorare gli elastomeri utilizzati per quanto riguarda prestazioni quali rigidezza, tenacità e proprietà tensili, nonché ad aumentarne la durata e ridurre il costo dei manufatti. Posto che le cariche possono essere rinforzanti, semi-rinforzanti o inerti, e che da sempre carbon black e silice amorfa sono stati usati per conferire robustezza e prestazioni agli elastomeri, tuttavia si sono sempre cercati altri tipi di cariche come alternative competitive per applicazioni su scala commerciale. La tendenza attuale è quella di ricorrere ad argille minerali, che possono avere effetti positivi sulle proprietà fisiche e chimiche del polimero. Utilizzando carbon black N339 (87
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PICTURE-PERFECT
THE NEXT TOP MODEL
UNIVERSITY FOCUS
Bridgestone’s latest take on colored sidewalls is lightweight, and simple enough to be applied by dealers
We explore the role of tire data in vehicle performance simulations. Will engineers ever know enough?
Isoprene from cellulose: how the paper industry could enter the tire supply chain
phr) e una bentonite naturale, con contenuto di montmorillonite pari al 75 %, vengono preparate quattro mescole per battistrada pneumatico, una con solo N339 e tre anche con, rispettivamente, 1, 5 e 10 phr di bentonite (chiamate NB1, NB5 e NB10), che vanno a sostituire pari quantità di carbon black. Sui campioni, tal quali e sottoposti ad invecchiamento in aria a 100 °C per 72 ore, vengono rilevate le proprietà fisiche e meccaniche con i seguenti risultati di rilievo: • la mescola NB5 mostra il valore più alto di torque minimo e massimo, indicando così una maggior rigidezza e viscosità; • per quanto riguarda la sicurezza di lavorazione (ts), tutte e tre le mescole con bentonite hanno valori più alti della mescola standard, il che è positivo anche per le proprietà fisiche e meccaniche dei vulcanizzati; • analoga situazione per il tempo ottimale di vulcanizzazione (t90); questo può essere utile per manufatti di spessore elevato, per quali è necessario ricorrere ad una vulcanizzazione lenta; • riguardo alle proprietà fisiche e meccaniche, le mescole NB1 e NB10 manifestano valori più elevati di allungamento, per cui possono essere
usate in applicazioni, che richiedono un’elevata elasticità dei manufatti; • dopo l’invecchiamento, le tre mescole con bentonite hanno valori di carico e allungamento a rottura inferiori a quelli della mescola standard; le diminuzioni più contenute sono quelle della mescola NB1. MATERIE PRIME E APPLICAZIONI UTILIZZO DEL CARBON BLACK COME NANOCARICA RINFORZANTE IN COMPOSITI ELASTOMERICI A CONDUTTIVITÀ REVERSIBILE B. Szadkowski, A. Marzec, M. Zaborski, Institute of polymer and Dye Technology, Faculty of Chemistry, Lodz University of Technology. Lodz (Poland) - email: boleslaw.szadkowski@edu.p.lodz.pl – Polymer Testing 81 (2020) l carbon black è una carica rinforzante convenzionale, che migliora in generale tutte le proprietà degli elastomeri, le meccaniche e le dinamiche, l’elasticità e la resilienza, la resistenza all’abrasione etc. I gradi standard tuttavia non consentono ai manufatti ottenuti di avere le proprietà elettriche richieste per alcune applicazioni: le proprietà elettriche dei compositi elastomerici dipendono molto dalle loro microstrutture, dalla geometria della carica, dalla dispersione e dalle interazioni cari-
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ABBIAMO LETTO PER VOI
ca-carica e carica-polimero. Occorre quindi ricorrere a carbon black conduttivi, tra i quali ha recentemente suscitato particolare interesse il Printex XE-2B, grazie all’elevata area superficiale specifica e al grande potenziale di rinforzo, che conferiscono ai relativi compositi di manifestare alti valori di proprietà elettriche e meccaniche. Ci sono tuttavia alcuni inconvenienti nel suo utilizzo in compositi conduttivi, tra i quali il più importante è la necessità di assicurare la sua dispersione omogenea nella matrice polimerica, in modo da consentire la formazione dei “percorsi conduttivi”, che determinano le desiderate proprietà fisiche ed elettriche del composito. Parecchi lavori hanno trattato l’effetto positivo, che liquidi ionici possono avere su dispersione e compatibilità di diverse cariche in elastomeri. Oggigiorno c’è una grande esigenza di sviluppare sistemi in grado di rilevare i cambiamenti di concen-
trazione dei vapori di cloroformio o toluene in vari processi industriali. Sensori a base elastomeri sembrano molto allettanti per i vantaggi fondamentali di basso costo, semplice lavorabilità e sensibilità e riproducibilità molto elevate. Poiché sembrano non esserci in letteratura precedenti studi sull’applicazione di un metodo di preparazione a due stadi (mescolazione e calandratura) e sull’effetto sinergistico di liquidi ionici sulle proprietà di sensori elastomerici a vapore, questo studio adotta un approccio innovativo nella produzione di compositi elastomerici elettricamente conduttivi con l’utilizzo di calandratura e liquidi ionici (IL = Ionic Liquids) come disperdenti. La gomma NBR si è rivelata una matrice molto promettente per la preparazione di compositi conduttivi con ottime proprietà meccaniche e i sistemi NBR/Printex XE-2B/IL hanno mostrato cambiamenti reversibili nella resistenza elettrica, dopo espo-
sizione a vapori di cloroformio, il che offre la possibilità di applicazioni innovative del carbon black nella tecnologia dei sensori. I materiali utilizzati nello studio sono NBR, carbon black Printex XE-2B e Humex N339 HAF, quattro liquidi ionici con base esafluorofosfato, tetrafluorocarbonato (2 tipi) e bromuro. Descritta la parte sperimentale di materiali e metodi di analisi, tra cui DMA, TGA e SEM, lo studio articola la parte risultati e discussione nei seguenti paragrafi: • caratterizzazione della carica - il Printex XE-2B si rivela possedere una struttura con più alto grado di ramificazioni rispetto al carbon black N339 ed è molto più attivo nell’azione di rinforzo; • proprietà reometriche e densità di reticolazione dei compositi a base NBR - i liquidi ionici sembrano agire come catalizzatori del processo di reticolazione; • proprietà meccaniche - il Printex
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XE-2B manifesta una chiara tendenza a raggiungere valori più alti rispetto al carbon black N339, grazie alla sua maggiore struttura e all’elevata area superficiale specifica; l’aggiunta di liquidi ionici migliora ulteriormente i valori iniziali; • proprietà elettriche - la soglia di percolazione viene raggiunta con 10 phr di Printex XE-2B, quantità con la quale si verifica una crescita molto netta dei valori di conduttività elettrica; il risultato più interessante è che le mescole NBR/Printex XE-2B sono in grado di effettuare cambiamenti reversibili e ripetibili nella loro conduttività sotto esposizione a vapori di cloroformio; • analisi DMA, TGA e SEM. Lo studio è molto accurato e di facile lettura e comprensione: oltre alle considerazioni sui risultati, già espresse poco sopra, è opportuno ricordare che l’utilizzo di liquidi ionici permette una più uniforme dispersione del carbon black nella matrice NBR, ma soprattutto che il nuovo approccio per la produzione di compositi polimerici conduttivi si rivela valido nella migliorata prestazione meccanica, che evidenzia proprietà di sensibilità ai gas. MATERIE PRIME E APPLICAZIONI L’EFFETTO DELLA COMPOSIZIONE DI CARBON BLACK IN MESCOLA DI GOMMA NATURALE E. Farida b, N. Bukit a, E.M. Ginting a, B.F. Bukit c, a Department of Physics, University Negeri Mredan, Medan (Indonesia), b Faculty of Engineering, Universitas Quality, Medan (Indonesia), c Department of Physics, Universitas Quality Berastagi, Berastagi (Indonesia) - email: nurdinbukit5@gmail.com – Case Studies in Thermal Engineering 16 (2019) uesto studio si occupa degli effetti del carbon black in mescole di gomma naturale, in termini di proprietà termiche, morfologia, schemi di diffrazione e gruppi funzionali. Partendo da una formulazione standard a base di gomma naturale SIR-20, vengono prodotte cinque mescole, una senza carica e quattro con carbon black
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N330 nelle quantità di 2, 4, 6 e 8 wt %. Per ottenere gli schemi di diffrazione e le strutture cristalline delle mescole si ricorre all’analisi a diffrazione di raggi X (XRD), mentre il microscopio elettronico a scansione (SEM) permette di determinare la distribuzione del carbon black. Le altre due analisi effettuate sono: • calorimetria differenziale a scansione (DSC), che fornisce risultati utili per determinare l’entalpia mediante misurazione del flusso differenziale di calore, necessario per mantenere il campione e la referenza dell’inerte alla stessa temperatura; • spettroscopia ad infrarossi in trasformata di Fourier (FTIR), che indica l’esistenza di molti legami vibrazionali. Riassumendo: • gli schemi di diffrazione mostrano un cambiamento di forma da struttura amorfa a semicristallina all’aumentare delle quantità di carbon black; • i risultati morfologici dimostrano l’omogeneità della miscela gomma naturale/carbon black; • il grafico FTIR non denota alcuna differenza significativa fra mescola senza e con carbon black; • l’analisi DSC fa capire che l’aggiunta di carbon black alla gomma naturale aumenta la differenza di calore delle mescole caricate rispetto a quella senza carbon black. MATERIE PRIME E APPLICAZIONI INFLUENZA DELLE CARICHE CARBON BLACK E SILICE SULLE PROPRIETÀ REOLOGICHE E MECCANICHE DELLA MESCOLA DI GOMMA NATURALE I.M. Ulfah, R. Fidyaningsih, S. Rahayu, D.A.Fitriani,D.A. Saputra, D.A. Winarto, L. Wisoyodharmo, Center for Material Technology, The Agency for the Assessment and Application of TECHNOLOGY, Tangerang Selatan (Indonesia) – Procedia Chemistry 16 (2015), PAG. 258-264 e due cariche più utilizzate in gomma naturale sono silice e carbon black, ma le loro chimiche di superficie sono molto diverse
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La silice presenta gruppi idrossilici sulla superficie, che causano forti interazioni carica-carica e assorbimento di materiali polari che parte dai legami idrogeno; poiché la superficie della silice è acida, essa forma forti legami idrogeno con materiali basici e l’utilizzo di agenti leganti le permette di migliorare l’interazione con l’elastomero. Le proprietà chimiche dei carbon black sono controllate dalla dimensione delle particelle, dall’area superficiale, dall’attività superficiale e sono di solito correlate. In questo studio vengono esaminate le caratteristiche delle proprietà meccaniche e il comportamento reologico di mescole in gomma naturale, molto caricate sia con carbon black che con silice, nonché il rapporto fra silice e agente legante. Vengono preparate cinque mescole con vulcanizzazione a zolfo, caricate con carbon black (N330) e silice (Zeosil) su base gomma naturale SIR 20, nei rapporti 0/60, 20/40, 30/30, 40/20 e 60/0 phr rispettivamente. La caratterizzazione delle mescole si articola nella valutazione delle seguenti caratteristiche: • viscosità Mooney e tempo di vulcanizzazione - all’aumento della quantità di carbon black corrisponde un aumento della viscosità, grazie alla sua forte interazione con la gomma, mentre, per quanto riguarda il tempo di vulcanizzazione, la mescola 40/20 manifesta un aumento della densità di reticolazione; • durezza - la forte interazione caricacarica della silice causa un aumento deciso della durezza all’aumentare della quantità di silice; la mescola con solo carbon black ha un alto valore di durezza ma inferiore, sia pur di poco, a quello della mescola con sola silice; • resistenza all’abrasione - posto che il valore, relativo alla mescola con sola silice, è inferiore a quello della mescola con solo carbon black, si rileva che la mescola 40/20 mostra il più alto indice di resistenza all’abrasione (ARI in %); • caratterizzazione meccanica - il modulo di elasticità al 300 % di allunga-
ABBIAMO LETTO PER VOI
mento aumenta all’aumentare della quantità di carbon black. In conclusione, la mescola 40/20 di silice/carbon black manifesta il tempo di vulcanizzazione più breve, il valore di durezza minimo e la massima resistenza all’abrasione. ELASTOMERI E APPLICAZIONI PRESTAZIONE DI TENUTA DI ELASTOMERI IN CELLE A COMBUSTIBILE IDROGENO K. Kulbaba, J. Rawski, Arlanxeo, London, Ontario (Canada), E. Norton, Cancarb, Medicine Hat, Alberta (Canada), R. Ziebell, R.D. Abbot, Cerritos, California (USA) RubberWorld, aprile 2020, pag. 16-27 rima di affrontare questo studio, è opportuno chiarirsi le idee, perlomeno da parte di chi già non conosca l’argomento, circa la casistica della celle a combustibile idrogeno (FC = Fuel Cells). Attualmente queste celle sono usate in molte applicazioni, classificate so-
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prattutto in base al tipo di elettrolita impiegato. Ne esistono cinque tipi: • MCFC a combustibile a carbonati fusi (Molten Carbonate Fuel Cells) funzionano a 650 °C e sono usate industrialmente nella reazione di reforming con vapore; • SOFC a combustibile ad ossidi solidi (Solid Oxide Fuel Cells) - analogo utilizzo delle precedenti, funzionano a temperature > 600 °C; • PAFC all’acido fosforico (Phosphoric Acid Fuel Cells) - funzionano intorno ai 200 °C, furono impiegate per esempio nelle missioni Apollo della NASA; • DMFC a metanolo diretto (Direct methanol Fuel cells) - funzionano a pressioni fino a 6 atm e a temperature fra 50 e 120 °C, rappresentano la vecchia tecnologia anche nel settore automotive; • PEM a membrana elettrolitica polimerica (Polymer Electrolyte Membrane), funzionano a bassa ed alta
temperatura, con pressioni fino a 7 atm e nell’intervallo di temperatura 50 - 90 °C. Da un punto di vista applicativo, PEM è una tecnologia fondamentale nella progettazione di FC per l’automobile (la Toyota Mirai FCV ne è la prova). Nelle installazioni automobile il carburante idrogeno è stoccato a bordo e trasportato all’interno del sistema mediante guarnizioni e tubi di gomma. Di conseguenza è necessaria una bassa permeazione all’idrogeno da parte di tutti gli elementi di tenuta per una migliore prestazione, o ridotta perdita di carburante, delle FC. Questo studio prende in esame mescole a bassa permeazione, che possono sopportare un calore moderato, operando nelle condizioni di 90 °C di temperatura e 7 atm di pressione. Interessante il paragrafo introduttivo, dedicato al lavoro svolto finora da molti ricercatori in merito al mec-
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RUBBER CLUB
canismo di permeazione dei gas in membrane di vari polimeri, fenomeno che si rivela una funzione di diffusione e assorbimento delle molecole del gas nella matrice polimerica. Dagli studi di M.W. Fitch la gomma bromobutile (BIIR) risulta essere il miglior materiale barriera ai gas per molte applicazioni: una tabella e un grafico illustrano rispettivamente i risultati di permeazione di alcuni elastomeri a vari gas e il coefficiente di diffusione relativo alla temperatura di transizione vetrosa. È importante tenere ben presente che il sistema PEM funziona alla pressione di 7 atm e a 90 °C di temperatura e che tubi e guarnizioni del sistema di alimentazione dell’idrogeno devono trattenere il gas a questa pressione, evitando la perdita di un così costoso carburante, che abbassa l’efficienza complessiva del veicolo, e soprattutto proteggendo le persone da potenziali esplosioni, causate dall’accensione dell’idrogeno fuoriuscito. Lo studio, lungo ben dodici pagine, di cui la maggior parte è occupata da tabelle, figure e grafici tridimensionali, prende in esame la gomma X_Butyl BB 2030 (BIIR) di Arlanxeo, in mescole con carbon black Thermax N990 di Cancarb e con o senza talco Mistron HAR di Imerys, ulteriormnte rinforzate con carbon black N330, vulcanizzate con i due sistemi a zolfo e a resina. Esaminati accuratamente i materiali utilizzati e illustrata la progettazione sperimentale, lo svolgimento del lavoro si articola nella descrizione delle proprietà di lavorazione, delle proprietà fisiche e dei risultati di permeazione. Questo lavoro fornisce al lettore una valida comprensione della progettazione dei manufatti in gomma (tubi e guarnizioni), necessari per il funzionamento delle celle a combustibile idrogeno, sia per lo stoccaggio che per l’utilizzo dell’idrogeno nei sistemi di alimentazione all’interno dei veicoli. La conclusione di tutte le prove effettuate è che le più basse velocità di permeazione si possono 14
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
ottenere con l’utilizzo del solo carbon black Thermax N990, in un sistema di carica della mescola insieme al carbon black N330 e senza talco, con l’accertata possibilità di prevedere le formulazioni di partenza per guarnizioni (vulcanizzate a resina) e tubi (vulcanizzati a zolfo) con un’ottima resistenza di permeazione all’idrogeno. PROVE E MISURAZIONI INVECCHIAMENTO IN OLIO MOTORE E FLUIDO TRASMISSIONE DI MESCOLE IN AEM E. McBride, DuPont, Wìilmington, Delaware (USA) - K. Kulbaba, J. Rawski, Arlanxeo, London, Ontario (Canada), E. Norton, Cancarb, Medicine Hat, Alberta (Canada), R. Ziebell, R.D. Abbot, Cerritos, California (USA) - RubberWorld, aprile 2020, pag. 28-34 manufatti in Vamac (AEM), utilizzati in applicazioni sottocofano, sono esposti ad una combinazione di alte e basse temperature e vengono di solito in contatto con olio motore e fluidi di trasmissione, a volte anche con bassi livelli di carburante. Alcuni requisiti di utilizzo finale richiedono prove su AEM in carburanti, ma le condizioni standard di questo invecchiamento non riflettono le reali condizioni di utilizzo, poiché comportano un alto rigonfiamento in volume e una notevole diminuzione delle caratteristiche fisiche. In questo studio vengono discusse alcune procedure di prova alternative: un invecchiamento in fase vapore sopra il liquido, per esempio, dà risultati molto migliori, mentre uno stadio di asciugamento, successivo all’invecchiamento nel carburante liquido, fa sì che le proprietà fisiche siano molto simili a quelle originali, il che comporta che il carburante assorbito non danneggia la gomma a lungo termine. Gli studi di laboratorio dell’invecchiamento in carburante vengono fatti a basse temperature, mentre le temperature di esercizio sono molto più alte, con il carburante in fase vapore, e risulta così chiaro che è difficile simulare in laboratorio le condizioni reali di esercizio, a causa delle problematiche di infiammabilità.
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Dopo una panoramica sulle caratteristiche dei polimeri acrilici e sulla casistica delle condizioni di esposizione dei manufatti in AEM ad olio motore e all’ambiente dei sistemi turbocompressore, lo studio illustra le prove di laboratorio per esposizione a carburanti. Precisato che non si raccomanda l’uso di gomma AEM in applicazioni, che richiedono un’esposizione continua al carburante, come nello strato interno dei tubi carburante, vengono proposte quattro diverse situazioni di prova, in liquidi C e CM15, più simili alla benzina che al gasolio, e con invecchiamenti: • standard secondo ASTM D471 (o ISO1817) a 23 e 40 °C; • seguito da asciugamento; • in fase vapore al di sopra del carburante; • in fase vapore al di sopra del carburante seguito da asciugamento; Nelle diverse prove condotte vengono utilizzati i gradi Vamac Ultra IP e Ultra LS, in formulazioni in cui sono presenti carbon black N550 o N990 e plastificanti 810 TM o TegMer 812. Sembra piuttosto impegnativa la casistica delle prove con diverse temperature e durate, così come illustrata dalle tabelle esplicative che riportano i valori delle proprietà originali e dopo invecchiamento, ma in realtà non è difficile seguire tutte le variazioni e relativi risultati, grazie alla semplice esposizione che chiarisce, per esempio, i dubbi circa la validità dell’utilizzo dei plastificanti in relazione alla temperatura di transizione vetrosa (Tg). In effetti è forse questa la parte più interessante dello studio, che dedica un intero paragrafo alla Tg delle mescole AEM con diversi livelli di plastificante, dopo invecchiamento in olio motore. Dopo avere brevemente commentato le differenze fra le condizioni di prova specificate dalle norme OEM (Original Equipmente Manufacturers) e ASTM/ ISO, lo studio si conclude con la conferma che i manufatti, realizzati in AEM, vengono utilizzati con successo in applicazioni con limitata esposizione a carburanti, ossia ad olio motore e in sistemi turbocompressore, entrambe con bassi livelli di carburante.
ABBIAMO LETTO PER VOI
MATERIE PRIME E APPLICAZIONI CARICA ALTERNATIVA BASATA SU SCARTI DELLA PRODUZIONE DI VETRO E SUO EFFETTO SULLE PROPRIETÀ DELLA GOMMA D. Ondrušová, S. Domčeková, M. Pajtášová, A. Dubec, Z. Mičicová, B. Pecušová, Alexander Dubček University of Trenčin, Faculty of Industrial Technologies in Púchov. Púchov (Slovakia) - email: darina. ondrusova@fpt.tnuni.sk - Procedia Engineering 177 (2017), pag. 462-469 prassi normale aggiungere alla gomma materiali inorganici per migliorare le proprietà fisiche e meccaniche dei compositi. Gli effetti positivi sono evidenti già a concentrazioni molto basse di queste cariche, che di solito sono silice, carbonato di calcio, talco, vetro e caolino. In questo studio viene invece presa in esame una carica alternativa, basata sugli scarti della produzione del vetro, più precisamente della fase di pesatura
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delle materie prime, in cui lo scarto si presenta sotto forma di fango. La sua composizione chimica è simile a quella del caolino, con vari ossidi metallici, tra i quali la silice è il componente più importante (73 %) insieme all’ossido di calcio (15 %). Occorre ricordare anche che la modifica della superficie di cariche minerali inattive, di solito con silani, è il processo che le rende più compatibili con la matrice polimerica, riducendo le differenze di polarità. Il fango, asciugato alla temperatura di 105 ± 5 °C, e utilizzato con particelle di dimensione < 25 µm, viene analizzato con uno spettrometro a fluorescenza a raggi X S8 TIGER, che ne definisce esattamente la composizione chimica. Il prodotto viene poi modificato con tre tipi di silano (trietossisilano, propil-tetrasolfuro e propil-metacrilato), nella quantità di tre parti wt su cento di carica in miscela di acqua ed etanolo, e successiva-
mente mescolato per due ore, filtrato ed asciugato. Vengono prodotte quattro mescole (l’elastomero scelto per la prova non viene specificato), una con la carica non modificata e tre con i silani sopracitati. La loro caratterizzazione viene fatta determinando le proprietà reologiche, le caratteristiche di vulcanizzazione e le proprietà fisiche e meccaniche dei vulcanizzati (semplici grafici illustrano i risultati), mentre l’analisi microstrutturale è effettuata con microscopio SEM per verificare i cambiamenti nella dimensione delle particelle della carica prima e dopo la modifica con silani. Come già si poteva dedurre dai grafici e dalle immagini del SEM, i risultati dello studio denotano un miglioramento delle proprietà con la modifica della carica per mezzo di silani, con la considerazione che la prestazione migliore è offerta dalla modifica con trietossisilano.
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MONDOGOMMA
di Tom Brown, ICIS
Il Regno Unito lascerà il REACH. Un altro passo verso il “no deal”? Londra ha annunciato che uscirà dall’Agenzia Chimica Europea (ECHA) e che abbandonerà il sistema REACH per crearne uno suo. Una mossa che costringerà le aziende operanti nel paese a sottoporsi a un nuovo processo di registrazione e a nuovi costi. Chi acquisterà chemicals dal Regno Unito diventerà poi importatore, e sarà soggetto alle norme sulle sostanze. Le conseguenze potrebbero perfino portare all’introduzione di dazi sui prodotti, a partire dal primo gennaio 2021, quando il paese britannico si separerà definitivamente dall’UE anche nel caso in cui non si giunga a un accordo di libero scambio
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on ogni probabilità il Regno Unito uscirà dall’Agenzia Chimica Europea (ECHA) dopo l’abbandono del sistema doganale europeo, il prossimo anno. Un passo che implica anche il fatto che il paese creerà un suo quadro normativo post-Brexit. Lo ha annunciato un membro del Parlamento britannico, Rebecca Pow, sottosegretario di Stato al dipartimento britannico per l’Ambiente, Food e Affari rurali (Defra) la quale, in una lettera al presidente dell’Environmental Audit Committee (EAC), ha confermato che i negoziatori della Brexit non hanno intenzione di avviare trattative per ottenere uno status di membro associato all’ECHA. «Non intendiamo mantenere l’affiliazione alla ECHA e la nostra partecipazione al sistema europeo REACH», ha confer-
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mato la Pow in una lettera del 22 maggio diffusa ai suoi soci dall’UKLA, la UK Lubricants Association. «Per quanto la transizione a un REACH britannico richiederà qualche aggiustamento», ha aggiunto la sottosegretaria, «riteniamo che i benefici di riprendere controllo delle nostre norme superino i costi». Al momento nessun paese si trova nella posizione di membro associato dell’ECHA, ma c’è chi aveva auspicato questa soluzione per il Regno Unito, considerando la sovrapposizione normativa tra il paese britannico e l’Europa e la situazione insolita legata al passaggio da stato membro dell’Unione Europea a paese esterno. La Confederazione britannica dell’industria ha osservato, però, che il settore chimico è quello, tra i
BREXIT
comparti industriali, che ha meno da guadagnare in assoluto da una deviazione dalle norme europee, dal momento che è rigidamente regolamentato e che il Regno Unito è altamente dipendente dal mercato europeo, verso il quale esporta il 60% della produzione. In passato industriali e lobbisti del settore chimico avevano spinto per mantenere un’armonia normativa con l’Unione Europea anche dopo la Brexit, al punto che l’ex primo ministro Theresa May aveva definito in alcuni suoi interventi il REACH come uno dei quadri regolatori a cui il Regno Unito sperava di restare legato. Il settore chimico inoltre, insieme a quello aerospaziale e quello farmaceutico, è stato indicato dai vari aggiornamenti governativi sulla Brexit, almeno fino alla fine del 2019, come un comparto per il quale si sperava di ottenere un accordo speciale con l’Europa. La Chemical Business Association, che riunisce i distributori del Regno Unito, ha confermato di avere ricevuto la notifica del piano di uscita dal REACH e di essere stata incaricato dall’EAC di fornire un commento. Anche l’associazione degli industriali chimici, la Chemical Industries Association (CIA) è intervenuta, affermando che, per quanto la permanenza all’interno del sistema REACH sarebbe la soluzione migliore per il settore, il fatto che la proposta di accordo per il libero scambio fatta dal Regno Unito all’Europa menzioni soluzioni speciali per il settore chimico può portare a una soluzione positiva. Un portavoce del gruppo ha osser-
vato che «Mentre restare all’interno dell’ECHA e del REACH sarebbe il modo migliore per ridurre al minimo gli impatti sugli affari, è chiaro che Regno Unito ed Europa andranno verso la creazione di due diversi quadri normativi per regolare il settore chimico in futuro». In particolare, ha aggiunto il portavoce, «diventa di importanza chiave per il nostro settore che ogni accordo futuro riconosca la logica economica e ambientale di restare strettamente connessi al REACH e, a tal fine, è incoraggiante che la proposta britannica per un accordo di libero scambio preveda anche un annesso sul settore chimico, sostenuto da meccanismi di scambio e condivisione delle informazioni e da un memorandum d’intesa». QUALI CONSEGUENZE? Ma che cosa comporterà l’uscita del Regno Unito dal sistema REACH per le aziende britanniche ed europee? Almeno quattro conseguenze. Le aziende europee e britanniche dovranno registrarsi al REACH britannico per vendere i loro prodotti nel paese. Si ipotizza che le quote saranno le stesse che per il REACH europeo. Molte nuove organizzazioni dovranno sottoporsi al processo di registrazioni. Si ipotizza una finestra di due anni per ottenere la registrazione, con possibilità di estensioni. Per le aziende britanniche, l’uscita dal REACH europeo e la creazione di un sistema analogo, comporterà la necessità di trasferire le loro registrazioni a un unico rappresentante in Europa per continuare a vendere i loro prodotti nella regio-
MONDOGOMMA
ne. Le aziende britanniche e quelle europee che intendono vendere i loro prodotti in Regno Unito dovranno sottoporsi a un nuovo processo di registrazione nel paese. Il governo britannico considera che i dati di registrazione per il REACH europeo possano essere trasferiti automaticamente a quello britannico, se i membri del modello consortile usato per gestire i dati lo consentiranno. Tutto questo comporterà anche per le aziende europee la necessità di registrarsi a un nuovo sistema, mentre i buyer di prodotti chimici, come i produttori di auto, che finora erano riusciti a evitare di essere coinvolti direttamente nei meccanismi del REACH, ora invece verranno classificati come importatori e saranno anch’essi soggetti alle regole di registrazione. I costi di registrazione, come accennato, dovrebbero essere uguali per REACH europeo e britannico, ma daranno accesso in Regno Unito a un mercato di gran lunga inferiore. BASF, per esempio, ha stimato che dovrà registrare 1.300 sostanze nel REACH britannico, contro le 2.000 in Europa. Al momento si stima che siano circa 700 le sostanze chimiche usate da imprese britanniche e non prodotte nel paese. Il processo inoltre dovrà completarsi in due anni, contro gli oltre dieci resisi necessari per il REACH europeo, per quanto addetti del Defra abbiano segnalato che questo periodo potrebbe venire esteso. «Ci rendiamo conto», ha commentato a questo proposito Rebecca Pow, «che le aziende possano trovare difficoltà nell’ottenere i dati necessari in un periodo di due anni, per questo motivo terremo sotto stretto e attivo controllo queste tempistiche per verificare se debbano essere riviste». I rappresentanti del governo britannico hanno finora respinto le offerte della Commissione Europea di estendere il periodo di transizione della Brexit in seguito alla pandemia da coronavirus, determinati a fare in modo che il paese si distacchi
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BREXIT
definitivamente dall’Unione Europea il primo gennaio 2021, dopo l’anno più turbolento dal punto di vista economico in quasi un secolo e con il rischio incombente di una nuova ondata dell’epidemia durante l’inverno. VALUTAZIONI CONTRASTANTI Ministri del partito Conservatore, al governo, hanno valutato il fatto che il fatto che la separazione dall’Unione Europea in un periodo in cui le normali operazioni commerciali sono al di sotto dei livelli normali potrebbe ridurre l’impatto imposto dal passaggio a un regime doganale più rigido, sia attraverso la Manica che al confine tra Irlanda e Irlanda del Nord. Il presidente della CBA, Darren Budd, ha invece descritto le due sfide del coronavirus e della Brexit come una “tempesta perfetta” per il settore chimico. «Viviamo in un periodo senza precedenti», ha commentato, «e in tempi densi di pericoli commerciali, finanziari e sanitari». Le conseguenze della decisione di abbandonare ogni residua speranza per un’affiliazione speciale del Regno Unito all’ECHA e al sistema REACH europeo sono anche difficili da prevedere e si abbinano alla probabilità che vengano introdotti dazi sui prodotti in entrata e in uscita dalle isole britanniche e dall’Europa. Il passaggio introdurrà problemi che le aziende britanniche (ma anche quelle europee) non hanno mai dovuto incontrare in precedenza, come per esempio norme sull’origine dei prodotti, e minaccia potenzialmente di interrompere alcune delle complesse supply chain, strettamente intrecciate tra loro, che nel tempo si sono stabilite tra la Gran Bretagna e l’Europa. Dopo anni in cui le imprese hanno evitato di esprimere giudizi drastici sulla Brexit, nella speranza che alla fine si sarebbe addivenuti a un accordo per il settore chimico, questo drammatico 2020 sta invece rendendo lo scenario molto più difficile. u
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FOCUS
Le nostre domande 1.
Quale situazione di mercato osservate in questo momento? Avete già un’idea di come potrebbero essere i prossimi mesi e di quale potrebbe essere la tenuta delle commesse?
2.
Avete riscontrato problemi di approvvigionamento o variazioni di prezzi sulle materie prime che potrebbero incidere sulla vostra capacità produttiva? Esistono criticità sotto questo punto di vista?
3.
Qual è la vostra valutazione sui settori a cui destinate principalmente le vostre mescole? Avete notato un cambiamento della domanda in termini di quantità e di tipologie di prodotti o ricevuto richieste per nuovi progetti?
4.
Come è cambiata la vostra organizzazione interna per ottemperare alle richieste in fatto di distanziamento e salute dei lavoratori? Quali misure avete messo in atto e quanto hanno comportato per voi in termini di aggravio dei costi o di riduzione della produttività?
INCHIESTA
Compounding: stringere i denti in attesa della ripartenza Tutti i protagonisti della produzione di mescole che abbiamo sentito in questa nostra inchiesta concordano su una netta riduzione degli ordinativi durante i mesi del lockdown destinata ad avere un impatto sostanziale sull’andamento dell’anno. Una battuta d’arresto che però ha consentito a molte aziende di ragionare in nuovi termini sul risk management, la sicurezza dei dipendenti, l’organizzazione del lavoro e anche sullo sviluppo di nuove formulazioni grazie alla collaborazione con i clienti. L’auspicio di tutti è in una ripresa che dovrebbe concretizzarsi nel 2021
5.
Qual è la vostra valutazione di questa crisi sul medio-lungo periodo? Ritenete che andremo incontro a quello che molti definiscono un “new normal”, cioè un nuovo futuro in cui società e mercato saranno radicalmente trasformati? E in questo caso quali conseguenze ritenete di intravvedere sulla vostra attività per il futuro? Oppure pensate che terminata l’emergenza sanitaria torneremo al “business as usual”?
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
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FOCUS
Le risposte degli esperti "Per quanto in calo l’industria riesce a garantire continuità di lavoro. Le certezze sono orientate a nuovi progetti per il 2021"
Comet
Emanuele Goffi Direttore vendite
1.
Dopo un aprile evidentemente disastroso, maggio e giugno si presentano con una contrazione più accettabile rispetto al 2019. Ogni previsione, oggi, sarebbe un completo azzardo. Possiamo sperare, a tendere, in un -20% a chiusura dell’intero 2020. L’unica certezza riguarda i nuovi progetti, automaticamente proiettati al 2021.
LA SCHEDA AZIENDALE COMET SRL
Sede: via Fogliano Traversa Prima, 12 - Coccaglio (BS) Quanta mescola producete in un anno? 30.000 t Quali tipologie di mescole producete? ACM, NBR, HNBR, CR, EPDM, NR, Siliconica, Fluorosiliconica, SBR, BR, AEM, IIR, BRIIR Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/Termoidrosanitario, Guarnizioni, Medicale In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Rotolo, Bobina, Profilo sagomato estruso In quali colori? Solo nere le gomme organiche; di ogni colore le siliconiche Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? Variabile a seconda del prodotto Quante linee di mescolazione avete in funzione? 4 organiche; 3 siliconiche Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 30%
2.
No, non abbiamo avuto particolari problemi di approvvigionamento. A parte le difficoltà logistiche durante il lockdown di marzo/aprile, tutto appare nella media. Alcuni prodotti potrebbero finire in shortage a seguito di eventuali chiusure di impianti e/o maggiore domanda legata alle produzioni di mascherine, ma anche in questo caso, si tratta di ipotesi.
"Riscontriamo un calo di ordini ma lavoriamo a miglioramenti e nuovi sviluppi di mescole per acqua potabile e resistenti al fuoco"
3.
Jan Kuron CSO/CMO
Per quanto ci riguarda, il settore industriale percepisce la crisi dei consumi, ma in termini quantitativi riesce in qualche modo a garantire continuità. Il settore delle costruzioni, fino ad oggi, ha retto il colpo, cosa che non possiamo dire del comparto automotive che già in tempi non sospetti viveva un importante rallentamento. Molto bene invece medicale e farmaceutico. Durante la parentesi acuta del coronavirus, le nuove richieste si sono ridotte al minimo, ma sembra che ora questa attività ricominci timidamente a funzionare.
4.
Abbiamo dovuto intervenire per ottemperare ai vari protocolli che si sono succeduti nel tempo. Questo ha ovviamente avuto un impatto economico e sulla produttività, con incidenze variabili a seconda delle tipologie di prodotti.
5.
È forse ancora troppo presto per capire se le nuove tendenze emerse in questo periodo diventeranno la nuova normalità; molto dipenderà dall’andamento nel medio periodo della pandemia. Occorre essere pronti a tutto, sia all’affermarsi del “new normal” che al ritorno del “business as usual”. u 22
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
Compounds
1.
Abbiamo riscontrato una riluttanza molto forte dei nostri clienti a affidarci nuove commesse sin da quando il Covid-19 ci ha sorpreso lo scorso marzo. Gli sviluppi futuri restano molto incerti e difficili da prevedere.
2.
La pressione sui prezzi delle materie prime è in crescita, ma questo non produrrà ripercussioni sui costi finali. La nostra forza sono le mescole in gomma di alta qualità, in cui il materiale gioca un ruolo subordinato rispetto a quello dell’applicazione.
3.
La domanda nel nostro settore è decisamente più bassa di quanto preventivato, ma stiamo lavorando con i nostri clienti su miglioramenti e su nuovi sviluppi, in particolare nell’ambito delle mescole per l’acqua potabile e con resistenza al fuoco.
4.
Abbiamo messo in atto le indicazioni ufficiali impartite dalle autorità e adottato modelli di lavoro che riducono il contatto fisico tra gli addetti, i fornitori e i clienti.
INCHIESTA
5.
Stiamo cercando di uscire da questa crisi vittoriosi e vediamo un opportunità per molte aziende e per le persone di sentirsi più impegnati verso la sostenibilità e un utilizzo più consapevole delle risorse. A un certo punto questa nuova normalità diventerà parte integrante della nostra vita di tutti i giorni. u
LA SCHEDA AZIENDALE COMPOUNDS AG
Sede: Barzloostrasse 1 - CH 8330 Pfäffikon ZH – Svizzera Quanta mescola producete in un anno? 3.000 t Quali tipologie di mescole producete? ACM, NBR, HNBR, ECHO, CR, EPDM, NR, FKM, silicone, fluorosilicone, altri. Tutte le gomme organiche. Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/Termoidrosanitario, Guarnizioni, Altri. In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Rotolo, Profilo sagomato estruso, Corda In quali colori? Nero e tutti i colori secondo la richiesta del cliente Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? Commessa minima di 1.500 euro. Quante linee di mescolazione avete in funzione? Una Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 80%
"Grazie ai nuovi impianti avviati a inizio anno e alle nuove mescole al silicone abbiamo saputo dare risposte molto rapide ai nostri clienti"
Elastomers Union Armando Pagani Direttore commerciale
1.
Premesso che è auspicabile un intervento dello stato per supportare la ripresa, siamo fiduciosi che il mercato riuscirà a trovare presto un equilibrio. Da parte nostra, abbiamo cercato di affrontare le difficoltà collaborando con i nostri fornitori e con i nostri clienti. Per esempio abbiamo cercato di essere ancora più rapidi nell’evadere le richieste o nel soddisfare le mutate esigenze dei clienti che avevano a loro volta produzioni che si fermavano e altre che ripartivano con pochissimo preavviso. Un altro esempio che vorrei citare è il fatto che tutti nella filiera abbiamo cercato, pur nelle difficoltà, di onorare i pagamenti. È stato un segnale molto importante che dimostra la forza e la serietà del settore della gomma.
2.
Un punto di forza del nostro gruppo è il controllo di tutta la filiera, a partire dalla produzione dei polimeri FKM che avviene sotto la nostra diretta guida e importazione. Abbiamo quindi un rapporto di fornitura privilegiato, che ci ha assicurato uno stock di materiale sempre disponibile anche nei mesi più difficili. Siamo orogliosi di questa relazione che si è dimostrata ancora una volta vincente.
3.
In questo momento il mercato ha bisogno di grande velocità di risposta, gli ordini devono essere evasi immediatamente, le richieste tecniche devono trovare subito risposta. La nostra realtà, più piccola di altri operatori, è da sempre orientata alla rapidità e dinamicità e quindi abbiamo potuto dare grande soddisfazione ai nostri clienti, anche grazie ai nuovi impianti produttivi avviati a inizio anno che ci consentono grande qualità e velocità. In particolare abbiamo recentemente introdotto le mescole al silicone che completano la gamma dei prodotti disponibili.
4.
Abbiamo attuato da subito tutti i protocolli previsti e non è facile mantenere la produttività con le nuove misure necessarie a garantire la sicurezza di tutti. Ma in un periodo straordinariamente difficile abbiamo potuto ancora una volta contare sul grande “spirito di squadra” che anima la nostra azienda. Tutti hanno collaborato con grande generosità e devo dire che siamo molto orgogliosi del nostro team.
5.
È impossibile fare previsioni. Alcune trasformazioni portate in questi mesi rimarranno, ma certamente con il tempo tornerà la normalità. Le aziende oggi devono innovare e attrezzarsi per poter rispondere a qualsiasi scenario ci aspetti, questa è la vera sfida. La produzione dovrà essere ancora più veloce, gli ordini saranno sempre meno pianificati, i nuovi progetti con richieste tecniche sempre diverse e più difficili dovranno trovare risposta rapidissima. La nostra azienda ha seguito negli anni un percorso che oggi ci consente di essere fiduciosi. Abbiamo impianti produttivi completamente nuovi inaugurati in gennaio, di ultimissima generazione e tecnologia che ci permettono di produrre compound a velocità e qualità mai vista prima. Abbiamo sempre investito nell’area sviluppo con un grande numero di tecnici altamente qualificati, abbiamo allargato la gamma prodotti introducendo le mescole in silicone e oggi riteniamo di poter essere il partner ideale per i clienti che vorranno con noi affrontare la sfida dei prossimi anni! u
LA SCHEDA AZIENDALE ELASTOMERS UNION SRL Sede: Via Marconi 71, 40122 Bologna Sede operativa via della Concia 3A, 40023 Poggio Piccolo – Castel Guelfo Quanta mescola producete in un anno? 700/900 t Quali tipologie di mescole producete? FKM, siliconica, fluorosiliconica Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/Idrosanitario, Guarnizioni, Medicale In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Rotolo, Bobina In quali colori? Tutti i colori Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? Lotti di produzione: 2 kg, 7 kg, 50 kg e 130 kg Quante linee di mescolazione avete in funzione? Tre linee per FKM, due linee per silicone Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 30%
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
23
FOCUS
"Quasi tutti i settori merceologici hanno subito un forte rallentamento, tranne medicale, farmaceutico e alimentare"
Eurorubber
Nicola Pizzoli Direttore generale
1.
Attualmente la situazione di mercato è ancora incerta, nonostante nel mese di giugno si percepisca un lieve segnale di ripresa. gli ordinativi non arrivano con la stessa continuità di prima ed i volumi sembrano essere più moderati. È difficile in questa situazione poter fare delle previsioni per i mesi futuri, ma si potrebbe ipotizzare una ripresa graduale a partire dal mese di settembre, salvo eventuali nuove impennate dei contagi Covid. C’è la speranza che le commesse possano riprendere e i nuovi progetti sbloccarsi al più presto per tornare gradatamente alla normalità.
2.
Nel periodo trascorso, a causa della riduzione drastica dei volumi e del fermo obbligato della produzione, l’approvvigionamento delle materie prime non è stato certo tra i problemi principali, a parte qualche disagio dovuto al rallentamento dei trasporti per il blocco della viabilità tra province e regioni. Tantomeno la variabilità dei costi delle materie prime che comunque hanno subito una leggera diminuzione a causa della flessione della domanda. Anche con l’attuale lenta ripresa, gli approvvigionamenti non sembrano essere un problema e l’offerta è leggermente più vantaggiosa.
3.
Quasi tutti i settori merceologici hanno subito in questo periodo un forte rallentamento. In particolare alcuni, come l’automotive, sono rimasti particolarmente afflitti, arrivando quasi ad azzerare la propria produzione. Altri, più fortunati, come ad esempio il settore medicale, farmaceutico o l’alimentare, hanno potuto beneficiare di un’impennata della richiesta che in certi casi ha fatto raddoppiare la produzione di quelle aziende ad essi dedicate. Purtroppo il numero di aziende che hanno potuto beneficiare di questa circostanza sono assolutamente la minoranza sulla globalità dei produttori di manufatti in gomma. In particolare la nostra azienda ha potuto dare continuità alla propria produzione proprio grazie a qualche cliente che opera nei settori menzionati.
4.
Nel periodo più acuto della crisi abbiamo anche noi adottato tutte le necessarie misure sanitarie imposte dal governo e dalle regioni. la salute dei nostri lavoratori è diventata la nostra priorità e quindi il centro della nostra attenzione. A causa della riduzione degli ordini abbiamo poi ridotto proporzionalmente la produzione utilizzando gli ammortizzatori sociali ed organizzato un’attenta turnazione su tutto l’organico, in modo da attenuare il più possibile il negativo impatto economico sui lavoratori. Questa situazione di lockdown ha causato sicuramente danni ingenti, le cui conseguenze di fine anno dipenderanno dalla velocità con cui potremo tornare a una situazione normalizzata. 24
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
5.
Ogni crisi porta con se effetti negativi ma anche nuove opportunità. Chi le saprà cogliere ne uscirà rafforzato. Sono situazioni che sicuramente condizionano non solo i mercati e tutte le nostre abitudini, ma soprattutto il modo di gestire l’azienda. I mesi a venire saranno critici e bisogna essere preparati per affrontarli in quanto ci vorrà del tempo per recuperare. È vero che la storia insegna che in seguito a ogni situazione congiunturale negativa segue una ripresa. Ma il lasso di tempo in cui essa avverrà sarà cruciale. Dal canto nostro, cerchiamo di attrezzarci per superare questa bufera e guardiamo al futuro con cauto ottimismo. u
LA SCHEDA AZIENDALE EURORUBBER INDUSTRIES SRL Sede: Via Tarona 8 – Pontetaro di Fontevivo (Parma) Quanta mescola producete in un anno? Circa 8.000 t Quali tipologie di mescole producete? NBR, HNBR, CR, EPDM, NR Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Tubi/Collettori/Idrotermosanitario, Guarnizioni In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Rotolo, Bobina, Profilo sagomato estruso In quali colori? Nero Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? Un batch, pari a 220 kg circa Quante linee di mescolazione avete in funzione? Due Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 30%
"Da questa esperienza complessa abbiamo imparato a fare un’analisi più attenta dei rischi per il mercato e per i nostri lavoratori"
EverCompounds Massimo Mosconi Ceo
EverCompounds Andrea Piffari Sales Manager, amministratore LTE
1.
Questo è un momento particolarmente difficile da analizzare: il mercato sta vivendo momenti di completa incertezza e confusione. Comunque prevediamo un possibile calo del 30% rispetto ai volumi dell’anno precedente.
2.
No, nessun tipo di problema particolarmente significativo. Inizialmente abbiamo dovuto affrontare alcune criticità coi trasporti per via del lockdown, ma siamo sempre riusciti ad approvvigionarci in modo efficace, alla fine.
3.
Non abbiamo ricevuto richieste di nuovi progetti per ora, mentre in effetti sono diminuite le quantità di materiali richieste dai nostri
LA SCHEDA AZIENDALE EVERCOMPOUNDS SPA – GRUPPO CM MANZONI
clienti e, in alcuni casi, ci è stato chiesto di posporre o allungare alcune consegne.
4.
Abbiamo subito seguito le indicazioni arrivate dal governo centrale e dalle autorità competenti in materia. Per tutte le funzioni non legate direttamente alla produzione, abbiamo attivato lo smart working, portato avanti in modo soddisfacente ed efficace. Abbiamo in effetti registrato una riduzione di produttività, che però è avvenuta per la mancanza di commesse. In termini di costi, sono effettivamente cresciute significativamente le spese inerenti alle precauzioni e alle attività di sanificazione, che dobbiamo eseguire con le modalità e la periodicità concordate col nostro comitato Covid 19.
5.
Da una parte, certamente, evolverà il nostro modo di lavorare sotto diversi aspetti, poiché questa crisi internazionale ha velocizzato un’evoluzione già in corso, che vede l’utilizzo sempre più frequente delle tecnologie IT per gestire il proprio lavoro sia internamente, sia per restare in contatto con clienti e fornitori. Inoltre, da questa esperienza così complessa abbiamo certamente imparato a fare un’analisi e una valutazione molto più attenta dei rischi da considerare in termini di precauzioni e di necessità da rispettare per tutti i nostri lavoratori. Dall’altra, i settori per cui lavoriamo hanno bisogno certamente di innovazione e cambiamento in termini di ricerca e sviluppo dei materiali (per prodotti sempre più innovativi ed ecologici), cosa che noi perseguiamo da anni; ma non crediamo che sia necessario né auspi-
Sede: Via Santa Barbara 192 – Fusignano (Ravenna) Quanta mescola producete in un anno? 98.000 t (a livello di gruppo, Italia + Usa) Quali tipologie di mescole producete? ACM, NBR, NBR/PVC, HNBR, ECO, CR, EPDM, SBR, NR, IR, FKM, VMQ, FVMQ Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/Idrotermosanitario, Guarnizioni, Medicale, Aerospaziale, Elettrodomestico In quale formato fornite la mescola? Festone pretagliato, Striscia continua e/o filtrata, Placche intere o pretagliate, Foglia, Calandrati di molteplici misure, Rotolo, Bobina Granulato, Profili sagomati estrusi, Pre-formati In quali colori? Nere e colorate / bianche Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? 50 kg per le colorate, 250 kg per le nere Quante linee di mescolazione avete in funzione? 9 per tutto il gruppo (7 in Italia, 2 negli Usa) Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 36%
cabile un qualunque altro tipo di trasformazione. La nostra ipotesi e speranza è quindi quella di ritornare, in termini di tipologia e risultati di business, a un “business as usual”. Sarà probabilmente possibile tornare a un’attività più normale (in termini di quantità prodotte e di fatturato) dal prossimo anno, quando speriamo che il mercato si riprenderà in via definitiva. Siamo fiduciosi che questa tempesta socio-economica possa essere presa come esempio da tutta l’Europa come spunto di miglioramento per una visione più futuristica e, al contempo, più condivisa: la prospettiva dovrà essere quella di farsi trovare pronti e coesi per eventuali altre crisi umanitarie. u
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FOCUS
"Molti clienti hanno approfittato di questo momento per studiare nuovi prodotti o soluzioni, aumentando le richieste di nuove mescole"
"L'orizzonte temporale degli ordini che riceviamo non si discosta molto da quello ante Covid-19, con qualche cancellazione solo per l'automotive"
Innovativ Gummi Tech
Intermarp
Giampiero Manari Direzione
1.
Abbiamo riscontrato una sensibile riduzione di ordinativi, che aumenterà sicuramente nei prossimi mesi, mettendo in difficoltà tutta la filiera produttiva.
1.
2.
Fortunatamente non abbiamo riscontrato nessun problema di approvvigionamento delle varie tipologie di materie prime. I prezzi rispecchiano l’andamento generale del mercato. Nessuna criticità.
Rispetto ai settori nei quali siamo presenti riscontriamo un mercato che si muove molto lentamente in alcuni ambiti, come quello automobilistico che, comunque, non è per noi il settore principale, ed altri ambiti dove, invece, lavoriamo quasi normalmente. Non siamo ancora in grado di valutare quale sarà l’impatto della crisi sulle nostre vendite nei prossimi mesi. Attualmente l’orizzonte temporale dei nostri ordini non si discosta molto da quello ante Covid-19 e finora abbiamo ricevuto cancellazioni di ordini limitate.
3.
2.
4.
3.
Abbiamo registrato una riduzione di quantitativi per le mescole standard, mentre con grande soddisfazione, molti clienti hanno approfittato di questo momento di “calma” per studiare nuovi prodotti/soluzioni, aumentando le richieste di nuove tipologie di mescole.
Per poter ottemperare alle disposizioni dei vari DPCM emanati, abbiamo rivisto l’organizzazione delle attività lavorative, con modifiche ai turni, per assicurare il rispetto del distanziamento sociale e le attività di sanificazione degli spogliatoi, con conseguente aumento dei costi di gestione e riduzione di produttività del 5% circa.
5.
Ogni periodo di crisi o avversità, cambia il modo di organizzare il lavoro e la vita sociale. Ad esempio, durante il lockdown, è stato “sdoganato” il lavoro agile o smart-working. Fino a gennaio 2020, era impensabile lavorare da casa per più settimane. Così come per la scuola! u
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Sara Ceriani Sales Manager
Le materie prime da noi utilizzate non segnalano problemi né di approvvigionamento né di aumento costi che siano legate alla crisi provocata dal Covid-19. Riscontriamo tensione su un polimero in particolare che, a nostro parere, è più dovuta alla volontà dei fornitori di recuperare margini persi in precedenza.
Le nostre mescole vengono destinate a diversi settori applicativi. Escluso il settore auto, dove effettivamente abbiamo ricevuto qualche annullamento o slittamento di consegne, l’andamento negli altri settori non risulta particolarmente negativo al momento.
4.
L’organizzazione dei nostri reparti produttivi con buona parte della produzione automatizzata ci ha avvantaggiato quando si è trattato di valutare disposizioni in tema di distanziamento e sicurezza, permettendoci una continuità lavorativa senza la necessità di rivedere turni o modalità produttive. Stiamo utilizzando, ovviamente, i dispositivi di sicurezza come mascherine, controllo della temperatura all’entrata in azienda, disinfet-
LA SCHEDA AZIENDALE INNOVATIV GUMMI TECH
LA SCHEDA AZIENDALE INTERMARP ITALIA SPA
Sede: Via dell’Industria 40 – Monteprandone (Ascoli Piceno) Quanta mescola producete in un anno? 2.000 t Quali tipologie di mescole producete? NBR, HNBR, ECO, CR, EPDM, NR Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/Idrotermosanitario, Guarnizioni, Altri In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Foglia, Rotolo, Bobina In quali colori? Quasi tutti (a richiesta) Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? 100 kg Quante linee di mescolazione avete in funzione? Una Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 50%
Sede: Granozzo con Monticello (Novara) Quanta mescola producete in un anno? 1.700 t (escluso fabbisogno interno) Quali tipologie di mescole producete? HNBR, CR, EPDM, NR, SBR, CIIR Per quali settori in particolare? Industriale, Elettrico, Tubi/Collettori/ Idrotermosanitario, Guarnizioni, Calzature In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Festone, Lastre In quali colori? Nero Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? Non richiediamo ordini minimi. Il nostro listino prevede come base 300 kg. Per richieste inferiori applichiamo supplementi di prezzo Quante linee di mescolazione avete in funzione? Una (140 l) Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 20%
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
INCHIESTA tanti distribuiti in più punti dell’azienda e vengono effettuate sanificazioni programmate. Il personale negli uffici, per maggior sicurezza, lavora, a rotazione, in ufficio e da casa.
5.
Argomento molto discusso quello del “business as usual” o del “new normal” che prevede cambiamenti, investimenti, nuovo approccio a tutto il mondo produttivo. Per quanto riguarda l’ambito nel quale operiamo, al di là della scelta di lavorare parzialmente da remoto o sostituire parte degli incontri tra clienti e fornitori con videoconferenze, dove le reti di connessione lo permettono, mi sembra che la direzione sia quella di tornare al “business as usual”. u "Una ripresa dell’economia ai livelli pre-Covid secondo noi avverrà soltanto in tempi lunghi e con nuove condizioni di mercato»
Gummiwerk Kraiburg
Thomas Becker Sales manager Industry
Edgar Werwesz Automotive
Josef Lindlbauer Engineered Rubber Surfaces
1.
A causa del Covid-19 la situazione economica è difficile. E non ci aspettiamo un improvviso miglioramento nei prossimi mesi. Tuttavia abbiamo fiducia in una ripresa del mercato nel corso del 2021, dopo una fase di consolidamento.
2.
Per quanto riguarda le forniture stiamo sperimentando soltanto qualche piccolo problema sulle materie prima, con l’eccezione di quelle che provengono dall’India, le cui consegne sono condizionate dal lockdown imposto nel paese. Continuiamo ad avere fornitori affidabili e consideriamo come un dato di fatto che non avremo problemi di interruzione della supply chain. La situazione in Sud America è da considerare critica. In quella regione abbiamo già avviato un intenso lavoro per assicurarci le forniture ed essere pronti a eventuali ritardi nelle consegne.
un comitato di crisi. Applichiamo le seguenti misure: i viaggi di lavoro sono stati riattivati, in stretto accordo con i nostri clienti. I visitatori sono benvenuti secondo le regole di igiene e operative che ci siamo dati. Le visite allo stabilimento da parte di persone esterne sono sospese fino a nuovo avviso. Una parte dei nostri impiegati lavora ancora da casa. Abbiamo inoltre introdotto linee guida per tenere sotto controllo gli assembramenti di personale. Le misure di igiene personale sono sempre considerate di estrema importanza. Soprattutto quelle riguardanti il lavaggio delle mani e i comportamenti da tenere quando si tossisce o si starnutisce.
5.
In futuro troveremo un equilibrio tra la stabilità economica, con tutte le necessità che ne conseguono, e le sfide poste da Covid 19. La pandemia ci ha mostrato che la nostra azienda è ben strutturata per sostenere il peso di una crisi di queste dimensioni. Il nostro lavoro nel team appositamente costituito ha dato prova di efficacia e di rapidità. Grazie alla collaborazione e alla fiducia con i nostri partner e fornitori non abbiamo riscontrati colli di bottiglia nella produzione. Secondo le nostre stime riteniamo che l’economia non torni ai livelli pre-pandemia in tempi medi. Le conseguenze ultime di questa situazione non sono al momento prevedibili. Nel lungo termine invece avremo certamente un ritorno ai livelli pre-covid, ma in condizioni di mercato mutevoli. Si definirà in modo automatico un nuovo “business as usual” con nuovi canali di comunicazione, riduzione dei viaggi e, naturalmente, distanziamento sociale. u
LA SCHEDA AZIENDALE GUMMIWERK KRAIBURG GMBH & CO KG Sede: Teplitzer Strasse 20 – Waldkraiburg (Germania) Quanta mescola producete in un anno? 15.000 t Quali tipologie di mescole producete? ACM, NBR, HNBR, ECHO, CR, EPDM, NR, FKM silicone, fluorolisilicone Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Costruzioni/ Edilizia, Tubi/Collettori/Idrotermosanitario, Guarnizioni, Altri In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placca intera o pretagliata, Granulato, Profili sagomati In quali colori? Tutti i colori RAL Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? 100 kg Quante linee di mescolazione avete in funzione? Sette linee di mescolazione in produzione, oltre a quelle di laboratorio Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 30%
3.
Avevamo già osservato in passato, durante la crisi finanziaria del 2008/2009, un aumento significativo del volume di richieste da parte delle aziende. Stiamo sperimentando la stessa situazione anche ora. In ogni caso il nostro obiettivo è stabilire relazioni di lungo termine con clienti e fornitori.
4.
Gli ultimi sviluppi del coronavirus e le preoccupazioni che ne derivano sono in questo momento al centro delle attenzioni delle autorità sanitarie e delle aziende di tutto il mondo. Le misure introdotte hanno consentito di migliorare la situazione. In ogni caso, Gummiwerk Kraiburg fa un punto sui rischi connessi alla situazione su base settimanale con L’INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
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FOCUS
"Stiamo registrando un 80% di nuove richieste rispetto lo standard e la ripresa di nuovi progetti"
MESGO
Cesare Finazzi Sales Manager
1.
In questa fase notiamo molta incertezza sul mercato. Qualche settore è già ripartito altri meno, ma la stabilità sul breve/medio periodo è ancora negativa. Dal mondo automotive come per l’elettrodomestico si notano i primi segnali di ripresa.
2.
gitale e alla tecnologia, piuttosto il rimettersi in gioco, il confronto decisionale tra le parti. Abbiamo scoperto l’importanza dello smart working ed i benefici che comporta, quindi cercheremo di trarne beneficio per il futuro. «La disponibilità di materie prime nel 2020 si è sufficientemente normalizzata per i materiali di utilizzo più comune, anche per effetto di una domanda più contenuta»
PMG
Carlo Nolli Sales manager
1.
Non abbiamo riscontrato problemi di approvvigionamento, an- La situazione di mercato a seguito degli eventi noti è evidentezi siamo sempre stati in grado di garantire la supply chain per le mente compromessa non solo a livello nazionale ma anche in diverse tipologie di famiglie elastomeriche. altri paesi con cui regolarmente abbiamo rapporti commerciali. Tutti i settori applicativi, e in particolare quello dell’auto, sono stati pesantemente colpiti. Le diminuzioni sono in doppia cifra percen3. Durante il periodo Covid i nuovi progetti sono stati messi in tuale e in alcuni casi con riduzioni superiori al 50% con un evidente stand-by, dando continuità alle mescole di serie. Attualmente effetto negativo sul portafoglio ordini. La domanda di mercato è le nuove richieste coprono tutte le tipologie di mescole per i di- ad oggi ancora incerta e incostante e al momento è difficile fare versi settori e stiamo registrando un 80% di nuove richieste ri- previsioni di ripresa. A nostro parere ci vorranno diversi mesi, se non tempi ancora più lunghi, prima che si possa ritornare a una spetto lo standard e la ripresa dei nuovi progetti. situazione di mercato di livello paragonabile al periodo pre-Covid.
4.
Abbiamo introdotto fin da subito le misure di sicurezza per sal- 2. vaguardare la salute dei lavoratori e adottato lo smart-working Non abbiamo notato importanti problemi di approvvigionamenper le persone in ufficio. Grazie a tutte queste misure non abbia- to della materie prime a parte qualche sporadico caso legato più mo avuto casi di Covid in azienda, dando continuità al servizio. a ritardi logistici che di vera e propria disponibilità della merce. A seguito della frenata improvvisa e inattesa dei consumi gli stock di materia prima si sono alzati e i materiali in genere sono dispo5. Questa crisi ci ha portato a cambiare le nostre abitudini, sia sotto nibili. Se la domanda di mercato in un prossimo futuro dovesse il profilo privato che lavorativo. Sono dell’opinione che arriveremo riprendere in modo più o meno inatteso si potrebbero avere riad una via di mezzo, non torneremo al “business as usal”, ma ne- tardi sulle consegne data la ridotta attività produttiva, ma per il anche alla situazione appena vissuta che ci ha imposto di rivedere momento questo non sembra essere un problema. tutto. L’elemento di novità, il nuovo e forse quello che rimarrà dopo questa drammatica esperienza, non è unicamente il ricorso al di- 3. Come ricordato prima il settore che sembra essere il più colpito, quantitativamente parlando, è quello dell’automotive: le nuove LA SCHEDA AZIENDALE immatricolazioni in Italia e in Europa degli ultimi mesi evidenziaMESGO no chiaramente un calo del mercato molto importante. Con un Sede: Via Virgilio 16 - Gorlago (Bergamo) parco di automobili invendute che supera i due milioni di unità Quanta mescola producete in un anno? 13.000 t in Europa la produzione industriale ha dovuto fare i conti con Quali tipologie di mescole producete? ACM, NBR, HNBR, ECO, CR, questi numeri. Settori industriali diversi hanno subito diminuEPDM, NR, FKM, Siliconica, Fluorosiliconica, Altro zioni di entità minore rispetto a quello dell’auto, ma è difficile Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/Idrotermosanitario, Guarniziogeneralizzare. A parziale compensazione abbiamo registrato ni, Medicale segnali positivi dal mercato asiatico e in particolare dalla Cina, In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o contidove abbiamo un impianto produttivo, con evidenti prospettive nua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Rotolo, Bobina, Corda di ripresa della domanda, dopo un 2019 in calo rispetto a perioIn quali colori? Tutti i RAL di precedenti di crescita maggiore. Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? Dipende dalla tipologia, da 1 a 150 kg Quante linee di mescolazione avete in funzione? 13 Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 30%
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
4.
In tutti le proprie sedi PMG ha applicato da subito tutte le disposizioni e normative di sicurezza richieste dai protocolli regionali
INCHIESTA
e governativi per salvaguardare la salute dei propri dipendenti e dei collaboratori. È stata impiegata da subito anche l’operatività di smart-working per le funzioni che potevano operare in remoto e di tutti gli altri dispositivi di legge per poter garantire la continuità delle operazioni e di conseguenza dell’occupazione.
5.
Durante il periodo di forzato distanziamento per metter tutte le funzioni aziendali in grado di operare regolarmente sono stati potenziati i sistemi di collegamento in remoto e di operatività dei nostri software gestionali e questa opportunità potrà essere sfruttata in futuro in simili situazioni di emergenza. Allo stesso tempo, per poter garantire il proseguimento delle attività abbiamo dovuto abituarci a contatti e riunioni con clienti e collaboratori esterni utilizzando maggiormente sistemi di comunicazione in remoto, che ci permetteranno per quanto possibile di evitare gli spostamenti fisici, risparmiando così in tempo e in costi. Tutti ci auguriamo di ritornare al più presto al “business as usual”, ma questo periodo difficile di crisi ci ha dato l’opportunità di utilizzare strumenti e adottare misure che potremo sfruttare al meglio in futuro. u
LA SCHEDA AZIENDALE PMG GROUP
Sede: PMG Spa: Cenate Sotto – Italia; PMG East Srl – Timisoara (Romania); PMG Rubber Technology (Changsu) Co Ltd – Changsu (Cina) Quanta mescola producete in un anno? Circa 9.500 t Quali tipologie di mescole producete? ACM, NBR, HNBR, ECO, CR, EPDM, NR, FKM/FFKM, Siliconica, Fluorosiliconica, Altro Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Costruzioni/Edilizia, Guarnizioni, Chimico, Petrolifero, Oil & Gas In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Rotolo, Bobina, Granulata, Profilo sagomato estruso, Corda, Preformata In quali colori? Nero e tutti i colori sia per FKM che per le mescole organiche Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? Dipende dalla tipologia di mescola Quante linee di mescolazione avete in funzione? 6 Italia, 1 Romania, 3 Cina Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 40%
"Molto dipenderà dal sostegno “effettivo” dello stato. La CIG, per esempio, dopo tre mesi non era ancora stata pagata, costringendo le aziende ad anticiparla"
SIGEA
Massimo Giovale Legale rappresentante
1.
Al momento è estremamente difficile fare previsioni sui prossimi mesi in quanto sia l’Europa che il resto del mondo si stanno approcciando alla fase del fine emergenza con modalità e tempi molto diversi tra loro.
2.
Al momento attuale nessun rilevante problema di approvvigionamento. Abbiamo riscontrato solo qualche lieve disguido solo per alcune merci ordinate nella primissima fase della pandemia e provenienti da paesi fuori dei confini nazionali per il timore degli addetti ai trasporti di dover sottostare ad una quarantena al rientro in patria.
3.
Per quanto riguarda alcuni settori, in primis l’automotive ma anche i classici settori del bianco e dell’articolo tecnico, in generale la domanda si è contratta in termini di quantità; altri settori legati a forniture sanitarie hanno patito meno la contrazione di richiesta; al momento rimangono, a grandi linee, i progetti in essere ante pandemia, salvo qualche eccezione.
4.
Fin dal primo giorno dopo l’ufficializzazione della pandemia abbiamo adottato tutte le principali misure, sia di buon senso che dispositive, suggerite degli organi competenti al fine di salvaguardare la salute di tutte le persone del nostro organico a cominciare dalla cartellonistica, ai prodotti di sanificazione, mascherine e guanti, rilevamento della temperatura corporea in entrata, distanziamento sociale nei luoghi ricreativi, di mensa, uffici e sala riunione, gestendo, con turni d’orario differenziati di trenta minuti, l’entrata e l’uscita in stabilimento. A livello impiegatizio è stato utilizzato il lavoro da casa. Si è ricorso alle conference a distanza (collegamenti via internet, webinar, ecc.) ed è stata posta un’attenzione particolare al ricevimento di persone esterne (soprattutto autisti per merci in entrata ed in uscita). L’acquisto di un numero più elevato di DPI, dei prodotti per la disinfezione delle mani e dei luoghi di lavoro, dei separatori in plexiglas per le scrivanie ha certamente aumentato i costi rispetto ad un periodo di normalità; è inconfutabile che prodotti come mascherine e guanti in lattice hanno subito incrementi di prezzo vertiginosi.
5.
Anticipare previsioni sul medio-lungo periodo non è facile: molto dipenderà dalle azioni di sostegno all’economia che saranno “effettivamente” intraprese dallo stato italiano e in che tempi esse saranno disponibili per le imprese. Ormai a tre mesi dall’inizio del lockdown ancora moltissime aziende non hanno ricevuto il pagamento della cassa integrazione guadagni che in molti, come del resto S.I.G.E.A., hanno anticipato ai propri lavoratori. Certamente alcuni settori, come l’automotive, è possibile che possano avere una ripresa ritardata a causa dell’elevato numero di autoveicoli fermi dai concessionari e di conseguenza è probabile che l’indotto si riprenda con tempistiche più lunghe rispetto ad altri settori. Ascoltando le opinioni dei vari economisti mondiali, anche se molte volte parecchio discordanti tra loro, non è ben chiaro se la strada del futuro (speriamo che sia almeno riferito a quello prossimo) sarà indirizzata verso un assestamento del mercato a domande più basse (come del resto è successo per l’ultima crisi economica), per poi riportarsi a valori più simili al “business as usual”. Parte fondamentale della ripresa dei mercati – con la speranza che una nuova ondata del virus non ci colga nell’inverno, perché un ulteriore, anche se breve, lockdown potrebbe portare a conseguenze drammatiche molte aziende – dipenderà dalla coesione d’interventi che saranno intrapresi dalla UE e non solo dai singoli stati membri. u L’INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
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INCHIESTA
FOCUS
LA SCHEDA AZIENDALE SIGEA SPA
Sede: Viale Marechi 1 – Avigliana (Torino) Quanta mescola producete in un anno? 10.000/12.000 t Quali tipologie di mescole producete? ACM, NBR, HNBR, ECO, CR, EPDM, NR, CPE, EVA, SBR, PU, IIR, CIIR, BIIR, IR Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/Idrotermosanitario, Guarnizioni, Petrolchimico, Estrattivo, Fotovoltaico In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Bobina, Granulata, Profilo sagomatoIn quali colori? Tutti Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? Il peso di un singolo batch Quante linee di mescolazione avete in funzione? Quattro Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 35%
"I deboli segnali di ripresa fanno sperare in un ritorno a una nuova normalità a partire da settembre, anche se il livello della domanda resterà basso"
Tovo Gomma
Stefano Tornaghi General manager
1.
Nonostante la fine delle chiusure imposte dai decreti del presidente del Consiglio, la situazione rimane fortemente incerta ed è estremamente difficile fare previsioni. Al momento sembrano prolungarsi le difficoltà del settore automotive ma anche altri settori restano caratterizzati da una domanda notevolmente inferiore a quella pre-Covid. I deboli segnali di ripresa fanno sperare in un ritorno ad una nuova normalità a partire dal mese di settembre, anche se i livelli di domanda rimarranno complessivamente inferiori a quelli attesi a inizio anno.
2.
Il mercato delle materie prime è stato fortemente influenzato dallo shock di domanda e dal crollo dei prezzi del petrolio, che peraltro erano già in condizioni instabili prima della pandemia. Non abbiamo però registrato reali difficoltà di approvvigionamento, in quanto alle difficoltà nei trasporti e sul lato dell’offerta si è affiancato un calo altrettanto importante sul lato della domanda. Nella fase acuta della crisi ci sono state difficoltà logistiche per le consegne in Europa e qualche ritardo negli arrivi delle materie prime, ma complessivamente l’effetto reale dei problemi è stato modesto e di breve durata.
3.
L’entità e la rapidità della crisi innestata dalla pandemia e dalle reazioni diversificate nei paesi e nei settori coinvolti dai provvedimenti dei governi rendono prematura l’analisi dei dati e la stima degli impatti per settore o per tipologia di prodotto. Per tutto il secondo trimestre dovremo gestire una domanda frammentata e irregolare con una visibilità inferiore al solito. Le ri30
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
LA SCHEDA AZIENDALE TOVO GOMMA SPA
Sede: Via Campagnola 49 – Bedizzole (Brescia) Quanta mescola producete in un anno? 28.000 t Quali tipologie di mescole producete? ACM, NBR, HNBR, ECO, CR, EPDM, NR, FKM, Siliconica, Fluorosiliconica, SBR, IIR Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/Idrotermosanitario, Guarnizioni, Medicale, Trasporti, Oil&Gas, Calzature, Food&Water In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Rotolo, Bobina In quali colori? Mescola nera e colorate Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? 1.000 kg Quante linee di mescolazione avete in funzione? Tre linee di mescolazione Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 40%
chieste per i nuovi progetti sono ridotte a causa della generalizzata incertezza e della maggior focalizzazione, sperabilmente temporanea, sul controllo dei costi e sulle attività correnti.
4.
Fin dall’inizio della pandemia la nostra azienda ha predisposto un protocollo di contenimento del contagio con una serie di misure che riprendono in maniera integrale le disposizioni fissate dalle autorità e le raccomandazioni di Confindustria e sindacati. Abbiamo anche attivato per tutti gli impiegati, a turno, alcune giornate di lavoro da remoto e sono stati sfasati gli orari di ingresso dei reparti in modo da evitare assembramenti in spazi comuni come spogliatoi e mensa. Per tutti i lavoratori vale l’obbligo del distanziamento e dell’uso delle mascherine, anche nelle postazioni dove normalmente non sono previste. Le conseguenze più rilevanti in termini di perdita di produttività derivano dal calo della domanda e dalla frammentazione dei lotti produttivi. Una penalizzazione importante è anche derivata dal divieto di visitare i clienti e di incontrarli di persona. Nonostante l’uso diffuso ed efficiente delle piattaforme di comunicazione per meeting in remoto, i tempi di sviluppo di nuovi progetti hanno subito dei sensibili rallentamenti.
5.
Se non ci saranno gravi recrudescenze del virus in autunno credo che andremo gradualmente in direzione di una progressiva normalizzazione della situazione. Al momento non vedo le premesse per una trasformazione radicale della società e del mercato a causa del COVID-19, soprattutto se la ricerca sarà in grado di fornire in tempi ragionevoli delle terapie o un vaccino efficaci. Non si possono escludere impatti di medio-lungo termine su alcuni settori industriali e su alcune filiere che potranno subire trasformazioni permanenti, ma non ci aspettiamo un impatto complessivo rilevante di lungo termine sul nostro settore. Gli effetti organizzativi, con l’uso diffuso del lavoro a distanza e la riduzione di viaggi e incontri in presenza, andranno anch’essi verso una lenta normalizzazione. Sarà importante verificare l’efficacia dei provvedimenti di sostegno all’economia che saranno messi in campo dai governi e dalle istituzioni comunitarie e il loro effetto sulla domanda finale e sugli investimenti di famiglie e imprese. u
INCHIESTA
FOCUS
"La causa eccezionale di questa crisi comporta anche una maggiore imprevedibilità della sua evoluzione e la difficoltà di fare previsioni"
TSF
Federico Saggio Purchase & Plant manager
1.
TSF sta sperimentando una contrazione degli ordini, che per il momento sembra essere meno severa di quanto temuto. L’eccezionalità della causa di questa crisi comporta una maggiore imprevedibilità della sua evoluzione: ciò rende difficile ipotizzare lo sviluppo e la durata di questo periodo negativo. Attualmente una delle maggiori difficoltà è la pianificazione abbastanza corta delle supply chain che in alcuni casi si tramuta in una visibilità dei piani di consegna dell’ordine di pochissime settimane. Fortunatamente non tutti i business sono in questa situazione.
2.
I lockdown in diverse parti del globo hanno messo in allarme da subito i due estremi delle catene di fornitura: ad esempio diversi clienti finali hanno avanzato la richiesta di annullare ordini o di sospendere consegne, con ovvie ripercussioni sulle filiere. Dal lato dei produttori di materie prime, abbiamo constatato un irrigidimento dei piani di consegna, fino ad arrivare in molti casi a rifiutare qualsiasi richiesta di modifica; spesso tutto ciò è stato accompagnato da una forte riduzione degli stock sia per scelta strategica, sia in conseguenza dalla riduzione della capacità produttiva dettata dai fermi. Queste condizioni hanno portato in molte situazioni ad una “sovrasaturazione” dei vari stadi delle filiere di fornitura, mentre in altre per assurdo potrebbero presentarsi problemi a livello di approvvigionamento e reattività al momento della ripartenza della domanda. In merito ai prezzi, le quotazioni delle matrici polimeriche impiegate da TSF non sono direttamente legate al costo del petrolio, perciò abbiamo registrato solo alcuni estemporanei abbassamenti di prezzo poco significativi, finalizzati più alla ricerca di volumi e quote di mercato a spese dei concorrenti.
3.
La produzione di mescole FKM, più saldamente legata all’industria dell’auto, sta risentendo maggiormente del calo di mercato, mentre le mescole siliconiche, il cui impiego è distribuito su più settori industriali, stanno andando meglio. In entrambi i casi la domanda di nuovi sviluppi non si è mai fermata.
4.
Fortunatamente siamo dotati di ampi spazi interni, quindi la riorganizzazione è stata fattibile; oltre all’applicazione dei protocolli previsti con distanziamenti, controlli, sanificazioni e altro, abbiamo deciso di distribuire internamente diversi prodotti igienizzanti e, per ogni eventualità, dotare comunque ogni giorno tutti i dipendenti di mascherine chirurgiche o FFP2.Que32
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
sto periodo ha inoltre “sdoganato” l’uso dei web meeting, facendone cogliere le potenzialità e i benefici anche ai più restii e tradizionalisti.
5.
“New Normal” è una locuzione già usata nel 2008 e all’epoca ha tradito le aspettative: speriamo che questa volta sia diverso. Si dice che dentro ogni crisi siano celate delle opportunità: è difficile dire ora se saranno virtuose e se verranno colte, ma affinché ciò avvenga sono importanti una pianificazione e una guida da parte delle istituzioni, nell’ottica di trarne i maggiori benefici possibili, specialmente se si dovrà modificare il tessuto industriale del paese. Al momento uno scenario plausibile indotto dalla pandemia potrebbe essere la decisione da parte di alcune multinazionali di delocalizzare e ricollocare molte filiere, e avere “backup” produttivi per ridurre i rischi dovuti a crisi locali. Ciò potrebbe impattare su alcune realtà locali, ma gestito adeguatamente, potrebbe anche portare diversi benefici. u
LA SCHEDA AZIENDALE TSF SPA
Sede: Via Galileo Galilei 16 – Adro (Brescia) Quanta mescola producete in un anno? nd Quali tipologie di mescole producete? FKM, Siliconica, Fluorosiliconica, FEPM, FFKM Per quali settori in particolare? Automotive, Industriale, Elettrico, Costruzioni/Edilizia, Tubi/Collettori/Idrotermosanitario, Guarnizioni, Medicale, Altri In quale formato fornite la mescola? Striscia pretagliata o continua, Placche intere o pretagliate, Foglia, Rotolo, Bobina, Corda In quali colori? Qualsiasi Quale quantitativo minimo accettate per un ordine? A partire da 1 kg Quante linee di mescolazione avete in funzione? Una per FFKM, 3+2 per FKM, 4+4 per VMQ/FVMQ Producete anche per l’esportazione? Sì In quale percentuale rispetto alla produzione totale? 20% export diretto (60/70% indiretto, come bacino finale d’utenza degli articoli prodotti con i nostri materiali).
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DALLE AZIENDE
di Riccardo Oldani
Un’alleanza per la svolta digitale delle imprese della gomma Lo studio CDR di Bergamo entra nella compagina societaria di In4Tek, la software house che ha sviluppato il gestionale Polimeric per il settore gomma. Ne nasce una realtà in grado di fornire un supporto alle aziende del settore su tutti gli aspetti della loro attività, dall’IT alla parte amministrativa e finanziaria, con lo scopo di creare strumenti digitali per il controllo di gestione con funzionalità fino a ieri accessibili solo a grandi gruppi industriali. A tutto questo si aggiunge l’acquisizione della società di marketing Knoweb, per il supporto alle aziende con strategie e strumenti di marketing digitale sempre più fondamentali oggi, in cui le normali attività fieristico e di incontro diretto con i clienti sono limitate dalla situazione sanitaria
È
nata a Bergamo una nuova realtà che potrebbe rivelarsi un importante alleato per le aziende del settore gomma decise a intraprendere la strada della digitalizzazione, un passo considerato ormai indispensabile per mantene34
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
re competitività e capacità di aggredire il mercato in tempi sempre più difficili. Lo studio CDR -Cattaneo Dall’Olio Rho & Partners Tax Legal, specializzato in consulenza fiscale, amministrativa e gestionale è entrato nella compagine societaria di In-
4Tek, la software house che ha sviluppato il gestionale Polimeric per il settore della gomma, con una quota del 40% delle azioni. A questa operazione si aggiunge l’acquisizione di Knoweb, azienda di Grumello del Monte specializzata in marketing
CONSULENZA
strategico e digitale. «Ne nasce una struttura», spiega Fabio Zinesi, direttore commerciale di In4Tek, «in grado di mettere a disposizione delle aziende della gomma un’insieme di competenze che vanno dalla raccolta intelligente dei dati di produzione e dalla loro analisi alla consulenza strategica e al marketing. Un passo fondamentale verso la digitalizzazione delle imprese e il coordinamento e l’integrazione di servizi, come quelli informatici, di gestione, di consulenza fiscale e amministrativa, di marketing, che abitualmente vengono forniti da professionisti indipendenti, abituati a lavorare in modo separato e, spesso, discordante tra loro». COORDINARE VOCI DIVERSE Soltanto la gestione di queste figure, necessarie per le imprese, soprattutto per quelle medio-piccole che non possono inserirle in organico, comporta per l’imprenditore, osserva Zinesi, «uno sforzo, che rischia di distrarlo dal suo core-business, per interpretare le indicazioni, a volte divergenti, che provengono dal commercialista, dall’avvocato, dal tecnico IT, dalla software house o dall’agenzia di marketing». Un esempio concreto riguarda l’interpretazione di norme, spesso sempre più confuse in Italia e in continua mutazione, su agevolazioni fiscali, investimenti, possibilità di finanziamento, che possono impattare anche in modo importante sul business e sulle capacità di sviluppo della stessa azienda o dei suoi clienti. L’affastellarsi di provvedimenti diversi in quello che è stato chiamato “Codice della Crisi”, conseguente all’epidemia di Covid-19, ne è un classico esempio. STRUMENTI POTENTI PER LE PMI Il principio su cui si basa questo nuovo approccio è l’aggregazione delle competenze. Un’esigenza che aveva già portato, all’inizio del 2020, alla nascita dello studio CDR -Cattaneo Dall’Olio Rho & Partners Tax Legal, nato dall’unione tra lo studio Cattaneo Dall’Olio & Partners, spe-
era un rapporto stabile e duraturo con una software house in grado di capire il nostro approccio, senza dover continuamente cambiare interlocutore, e lo abbiamo trovato in In4Tek. Da qui la nostra decisione di investire nell’azienda».
Aldo Cattaneo, socio dello studio CDR.
cializzato nel fornire alle PMI servizi abitualmente riservati solo a grandi aziende, e Salerno Rho, associazione di professionisti orientato alla consulenza fiscale e amministrativa delle PMI del territorio bergamasco. Il tutto nasce da una profonda osservazione delle dinamiche che contraddistinguono l’operatività delle imprese medio-piccole. Spiega Aldo Cattaneo, uno dei soci fondatori dello studio CDR: «All’inizio della mia carriera ho lavorato per un certo periodo in Accenture, una multinazionale della consulenza aziendale che si rivolge tipicamente alle grandi aziende. Durante quell’esperienza ho imparato che la consulenza, in qualsiasi campo – strategico, di controllo e anche di marketing –, non è efficace se poi non si traduce in un prodotto software in grado di calare nella pratica quotidiana quanto deciso a tavolino. La consulenza deve tradursi in strumenti operativi, non restare parole o fogli di carta. Le PMI storicamente non hanno mai potuto avere accesso a un approccio di questo tipo, perché lo sviluppo di soluzioni software dedicate e gli investimenti in hardware necessari superavano le loro capacità di investimento. Ora però le cose sono cambiate. Le tecnologie Industry 4.0 hanno portato a un deciso calo dei costi dell’hardware e semplificato i processi di programmazione. Adesso è possibile anche per le PMI dotarsi di strumenti tipici di grandi gruppi. Quello che cercavamo noi
IL MODUS OPERANDI Come si traduce questo approccio “filosofico” nella pratica concreta? Lo spiega Alberto Bezzetto, altro socio dello studio CDR: «È fondamentale che il controllo di gestione fornisca indicazioni al management che consentano sempre una quadratura con la contabilità generale. Le indicazioni, i piani di sviluppo ipotizzati devono indicare un quadro generale, sintetico, ma devono essere al tempo stesso analizzabili fino al massimo dettaglio e trovare riscontro nei conti dell’azienda. Il nostro obiettivo è quindi fornire una “dashboard”, un cruscotto di informazioni sintetico all’imprenditore, aggiornato tempestivamente e condivisibile, con appropriati livelli di dettaglio, alle persone che in azienda creano valore». Come può nascere uno strumento del genere? «Il nostro approccio», dice Bezzetto, «consiste in due mezze giornate di incontro con l’imprenditore, per fotografare le esigenze, le competenze, le tecnologie i software presenti in azienda. Da questi incontri nasce una nostra proposta di progetto per fasi successive per introdurre strumenti di monitoraggio e
Alberto Bezzetto, socio dello studio CDR.
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
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CONSULENZA
DALLE AZIENDE
di supporto al processo decisionale in grado di portare al raggiungimento degli obiettivi di marginalità. Il piano è diverso per ogni realtà, su misura, e può introdurre strumenti di business intelligence, di contabilità analitica, di forecasting finanziario, di definizione del budget. Di solito, quando l’imprenditore vede a livello concreto il nostro progetto e il percorso che proponiamo è fortemente motivato a partire subito e ad avviare la collaborazione con noi». FORMAZIONE A “T ROVESCIATA” Gli ambiti in cui si esercita una consulenza aziendale a tutto campo sono però molteplici e richiedono un gran numero di competenze. «È proprio questa consapevolezza», aggiunge un altro socio dello studio CDR, Guido Rho, «ad averci spinto al programma di aggregazioni successive che, nel corso degli ultimi anni, ha portato lo studio CDR alla configurazione attuale. Oggi possiamo mettere in campo circa 90 esperti tra commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro, esperti aziendali e informatici e abbiamo allo studio programmi per ulteriori potenziamenti. In questo modo abbiamo raggiunto una dimensione critica tale da consentirci investimenti in know-how fondamentali per essere sempre aggiornati e mettere a disposizione dei nostri clienti strumenti al passo con lo sviluppo tecnologico rapido e continuo a cui assistiamo. È anche un segnale al mercato della nostra volontà di investire nel futuro».
Guido Rho, socio dello studio CDR.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
CONTROLLO DI GESTIONE PER COMPETERE Non c’è il rischio che le aziende non vedano di buon occhio l’ingresso di figure “esterne” o siano reticenti a rivelare i loro problemi o le loro debolezze? «È una situazione che si può riscontrare», dice Rho, «per certi versi anche comprensibile. Le aziende però devono convincersi che attivare un controllo di gestione efficace e basato su strumenti digitali oggi è sempre più fondamentale e necessario per restare in corsa in un mercato sempre più difficile. Noi assicuriamo un supporto concreto in questa direzione, mettendo a disposizione competenze che sono molto diverse tra loro ma sempre coordinate. È quella che chiamiamo formazione a “T rovesciata”, dove la base della T è la condivisione delle conoscenze». Su questo tema interviene anche Aldo Cattaneo: «Momenti di crisi come quello che stiamo vivendo innescano processi “darwiniani” nel mercato, per cui sopravvive soprattutto chi ha la capacità di adattarsi rapidamente alle nuove condizioni. In questo il controllo di gestione è uno strumento formidabile e noi ci crediamo perché lo abbiamo già testato e implementato in clienti modello che richiedono un livello di competenza estremamente alto». APPROCCIO SOSTENIBILE La strada scelta è quella di portare risultati nel minor tempo possibile partendo dalle necessità più immediate. Osserva Alberto Bezzetto: «Ogni progetto è su misura, strutturato a moduli, e ogni modulo inizia a dare benefici in tempi rapidi. Partiamo con un’analisi della reportistica esistente e si individuano i dati e le informazioni che servono all’imprenditore. In generale la prima riga del conto economico di un’azienda riguarda le vendite, il fatturato, e quindi agire su questa voce dell’attività con un modulo ad hoc si rivela una strategia vincente, in grado di dare riscontro in tempi brevi. Man mano che si procede all’implementazione del progetto si prendono in considerazione righe successive
del conto economico, come il costo del venduto, il costo delle lavorazioni per arrivare a fornire strumenti di gestione in grado di ottimizzare sempre di più i processi». L’ACQUISIZIONE DI KNOWEB Come si inserisce in questo panorama di attività e di servizi l’acquisizione di Knoweb e delle sue competenze in fatto di marketing? Da un lato la vendita del prodotto è la finalità ultima dell’azienda, l’attività a cui deve tendere e portare tutto il lavoro a monte, compreso il controllo di gestione. D’altro canto diventa fondamentale la scelta delle modalità con cui il prodotto stesso viene proposto sul mercato. Ora la peculiarità della crisi indotta da Covid-19 sta proprio nell’aver almeno in parte sovvertito alcuni punti fermi che le imprese, anche quelle della gomma, davano per scontati, per consolidati. L’impatto dell’epidemia su certi settori industriali, come l’automotive, e la conseguente spinta di altri, come il medicale, pongono i trasformatori della gomma di fronte al dilemma di qual prodotto realizzare nel prossimo futuro. L’impossibilità di viaggiare o di realizzare eventi che presuppongono la creazione di assembramenti, come fiere o open house, ha anche privato le imprese di abituali occasioni in cui mettere in vetrina la propria organizzazione e i propri prodotti. IL MARKETING DIGITALE «La risposta a questa impasse», dice Claudia Pelizzari, responsabile Marketing digitale di Knoweb, «è anche nel digital marketing, l’utilizzo del web per promuovere i propri prodotti, in cui il mondo imprenditoriale si è buttato, ma senza una visione strategica. L’esempio classico è stato il proliferare di siti web progettati in modo scadente, che non tengono conto di alcuni punti cardine su cui si deve basare un’attività di marketing, come il prodotto su cui puntare o la scelta dello strumento, e che vengono scelti soprattutto in base a una valutazione sul costo piuttosto
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DALLE AZIENDE
web», dice ancora Pelizzari, «che si articola su 4 fasi di approccio al marketing: analisi, strategia, sviluppo e monitoraggio».
Claudia Pelizzari, responsabile Marketing digitale di Knoweb.
che sulla reale efficacia del mezzo». Knoweb propone un approccio differente, integrato anche in tutto il lavoro a monte di raccolta e analisi dei dati, e in definizione di strumenti strategici e di management. «Abbiamo definito un metodo Kno-
SOLUZIONI CONCRETE E A BREVE TERMINE Quale sarà, in tempi brevi, l’esito, in termini di soluzioni e prodotti, a cui porterà tutto questo concorrere di competenze per le imprese del settore gomma? «Stiamo lavorando allo sviluppo di due soluzioni in particolare», conclude Fabio Zinesi di In4Tek, «e cioè uno strumento di controllo di gestione dedicato all’industria della gomma basato su un cruscotto chiaro e intuitivo e un portale, www.rubberportal.com, che darà vita a una fiera virtuale in cui tutte le aziende che lo vorranno potranno pubblicare e pubblicizzare i propri prodotti e servizi per il settore. Sarà una fiera internazionale online, aperta 24 ore su 24 e 365
giorni all’anno, a disposizione di tutti i protagonisti del settore, dai produttori di mescole agli stampatori. Altre iniziative seguiranno, con l’obiettivo di produrre un impatto positivo sul settore gomma nel medio periodo». u
Fabio Zinesi, Direttore Vendite di In4Tek.
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La ritrosia degli imprenditori italiani a sottoscrivere contratti, preferendo magari una stretta di mano, può provocare incomprensioni nel caso di collaborazioni tra più aziende che concorrono a sviluppare nuove soluzioni, processi o prodotti, come per esempio la formulazione di una mescola. È meglio dotarsi, quindi, di strumenti contrattuali per tutelare i propri investimenti e proteggere una proprietà intellettuale, fatta non solo di brevetti ma anche di know-how, che attraverso strumenti come il Patent Box può dare accesso a interessanti agevolazioni Ing. Danilo De Lorenzo, Consulente in proprietà industriale Brevetti, Jacobacci & Partners Spa, ddelorenzo@jacobacci.com Avv. Arda Paragamyan, Associate Studio legale Jacobacci & Associati
È
ancora diffusa l’opinione che vede il mondo della proprietà intellettuale come un’area di nicchia, di esclusivo interesse di grandi società multinazionali impegnate a sfidarsi l’una con l’altra in costose “battaglie” brevettuali, che balzano agli onori della cronaca per i risarcimenti milionari con cui, qualche volta, si risolvono. Allo stesso modo è nota la tradizionale ritrosia, tipica nell’imprenditoria nazionale, a sottoscrivere contratti di vario genere, specie se continuativi o di lunga durata per preferire piuttosto il ricorso alla figura, un po’ romantica, della semplice stretta di mano tra imprenditori. La combinazione dei due approcci comporta, spesso, una sottovalutazione dell’importanza dei contratti per la gestione dei diritti di proprietà intellettuale che invece, laddove correttamente utilizzati, diventano ottimi strumenti per accrescere le potenzialità delle aziende, soprattutto in un settore così florido di diritti di proprietà intellettuale come quello della gomma. 40
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
CONTRATTI… INCONSAPEVOLI Quali gli spunti di riflessione su questo tema e quali i suggerimenti per gestire la contrattualistica in materia di proprietà intellettuale? Prima di entrare nel merito è utile chiarire un aspetto che, in effetti, stupisce molti. Tutte le aziende, anche quelle più determinate nel rifiutare “il pezzo di carta firmato”, concludono, spesso quotidianamente, svariati contratti senza esserne consapevoli. Dal momento che la legge non richiede, se non con pochissime eccezioni, la forma scritta per la conclusione di un contratto, tutti gli accordi che siano idonei a costituire, regolare o estinguere un rapporto tra due o più parti sono contratti a tutti gli effetti, a prescindere dalla loro definizione o forma. In questo senso, dunque, sono da intendersi come contratti non solo tutti i documenti scritti che regolano un dato rapporto, pur se non espressamente qualificati come tali – come ad esempio una conferma d’ordine –, ma anche tutti gli accordi verbali volti a regolamen-
TUTELA
tare un rapporto giuridico. In questo caso, ad esempio, tutti gli acquisti che ognuno di noi fa nella propria quotidianità sono, in verità, disciplinati da un contratto, seppure verbale. COLLABORAZIONE TRA IMPRESE Una volta accertato, dunque, che il “contratto” appare come un’entità da cui non si può sfuggire nell’attività d’impresa, appare ovvio come più questo sia formalizzato e dettagliato più si riduca l’area di incertezza per l’azienda, soprattutto in caso di controversia. In questo senso sarebbe oltremodo utile e opportuno dotarsi di adeguati strumenti contrattuali in ogni attività e/o collaborazione che abbia la finalità di ideare, sviluppare o testare un nuovo prodotto, con la specifica determinazione di quali diritti a quale soggetto appartengano. Un esempio molto frequente è quello delle varie forme di collaborazione tra imprese che decidono di mettere in comune le proprie diverse competenze tecniche per effettuare attività di ricerca e sviluppo, suscettibili poi di generare un prodotto o un processo innovativo. Di norma, queste attività vengono gestite all’interno di ciascuna delle aziende interessate da personale tecnico e, frequentemente, nessuno si preoccupa di formalizzare non solo le modalità di effettuazione delle attività, ma anche quali siano le conseguenze giuridiche dell’innovazione che si persegue. In molti casi, questo porta l’azienda a doversi confrontare, in un momento successivo e spesso con difficoltà, con problemi relativi alla titolarità di eventuali invenzioni a cui si sia pervenuti con uno sforzo congiunto, a gestire i riflessi economici di questi aspetti, a decidere chi potrà depositare una domanda di brevetto, chi debba sopportare certi costi, chi e con quali limiti possa sfruttare l’innovazione sviluppata e così via. Troppo spesso questi aspetti emergono soltanto in un momento in cui è troppo tardi per negoziare in modo equilibrato o comunque rispondente alle esigenze dell’azienda; e ci si trova dunque nella poco piacevole situazione di dover “forzare” la mano nella trattativa, quando addirittura di dover ricorrere al contenzioso. ANALISI SU PRODOTTI Per fare un esempio, sovente è necessario rivolgersi ad un soggetto terzo per effettuare test o analisi di un nuovo prodotto. Un esempio concreto potrebbe essere una nuova ricetta di ingredienti per una mescola in gomma, di cui si vogliano determinare le proprietà tecniche oppure valutare gli stampi per il prodotto finito o perfino analizzare un intero nuovo processo produttivo che generi un prodotto competitivo dal punto di vista tecnico o anche solo del prezzo. In questi casi, lasciando ad un secondo momento le valutazioni relative alla tutela, ad esempio, brevettuale, la mancata regolamentazione dei rapporti col soggetto terzo può avere effetti estremamente negativi, fino ad annullare ogni diritto di tutela. Ad esempio, nel caso della mescola, l’inventore può vedersi limitati o anche annullati i diritti che poteva vantare prima della collaborazione. STRUMENTI PER CRESCERE Oltre a consentire una preventiva determinazione di diritti, i contratti svolgono un ruolo importante anche
JACOBACCI & PARTNERS Fondata nel 1872 a Torino, la Jacobacci & Partners è oggi una delle principali realtà europee nell’ambito della tutela della proprietà intellettuale, in cui operano oltre 90 professionisti dislocati in 14 sedi. L’infografica illustra alcune delle cifre principali dell’azienda, con la quale L’Industria della Gomma ha avviato una collaborazione per approfondire vari temi legati alla proprietà intellettuale di precipuo interesse per le imprese del settore gomma. Contatti: jacobacci.it - ddelorenzo@jacobacci.com
per la crescita dell’azienda che sia titolare di diritti di proprietà intellettuale, consentendole di espandersi in mercati in cui non potrebbe o vorrebbe penetrare autonomamente. Ci si riferisce, in questi casi, agli accordi di licenza di sfruttamento dei diritti di proprietà intellettuale che consentono ai relativi titolari di aggiungere delle voci di entrata al proprio fatturato anche grazie all’attività imprenditoriale di soggetti terzi. Naturalmente anche in questi casi l’adozione di specifici contratti appare essenziale, non solo per la determinazione, ad esempio, delle royalty, ma anche e soprattutto per scongiurare i rischi di perdita del diritto che l’uso fatto L’INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
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da un terzo potrebbe comportare. In conclusione, può dunque dirsi che i contratti – seppur considerati un male necessario per molti imprenditori – rappresentano in realtà un’occasione di rafforzamento della posizione dell’impresa nei rapporti coi terzi. Essi sono altresì lo strumento naturale, e in qualche modo inevitabile, per meglio delineare il contenuto dei diritti e la loro successiva gestione, che in alcuni casi può anche protrarsi per moltissimi anni. IL PATENT BOX In tema di vantaggi derivanti dalla detenzione di diritti di proprietà industriale, merita, poi, un cenno l’agevolazione fiscale denominata Patent Box che, seppur introdotta ormai da qualche anno, continua a rappresentare un’opportunità ancora sfruttabile per molte aziende. L’esperienza maturata in questi anni di applicazione del Patent Box ha dimostrato che moltissime aziende che esercitano attività produttiva sono titolari di beni immateriali agevolabili. Sono chiaramente agevolabili anzitutto i brevetti, ma anche, e soprattutto, il know how, cioè l’insieme delle informazioni e delle esperienze tecnicoindustriali acquisite e sviluppate dall’azienda e mantenute in regime di segretezza. Si tratta di una categoria giuridica che richiede un’analisi specifica, proprio perché
TUTELA
la sussistenza di tali diritti dipende dal soddisfacimento di alcuni requisiti. Accertata la loro presenza, è poi possibile dimostrare che è proprio grazie a quel know how che l’azienda raggiunge obiettivi di redditività migliori di quanto avverrebbe qualora operasse invece senza usufruire di alcun bene immateriale. AGEVOLAZIONI ECONOMICHE Le aziende che operano nel settore della gomma appaiono, in questo senso, ottime candidate per beneficiare delle forti agevolazioni economiche che la titolarità di questo tipo di diritti comporta. Il dato di comune esperienza insegna, infatti, che ciascuna delle ricette, dei processi produttivi e delle mescole ideate ed utilizzate nel quotidiano di queste aziende possa accedere e beneficiare della tutela accordata ai segreti commerciali. Per cogliere le opportunità offerte dal Patent Box, è necessario tuttavia acquisire consapevolezza del proprio patrimonio immateriale e mettere a sistema all’interno dell’impresa tutte le misure più opportune affinché tale patrimonio sia salvaguardato adeguatamente. Se fino a pochi anni fa tale regola costituiva una buona prassi, essa è oggi un vero e proprio must per le aziende che vogliono ottenere un concreto ritorno economico, in termini di risparmio fiscale, dal proprio patrimonio intellettuale. u
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NORMATIVE
di Beatrice Garlanda
L’esposizione professionale ad agenti chimici Un nuovo Decreto interministeriale, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 19 maggio, introduce un nuovo elenco di valori indicativi per l’esposizione professionale agli agenti chimici. Si tratta di un’integrazione al Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, di cui ripercorriamo in questo articolo le linee salienti
sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento come rifiuti, mediante qualsiasi attività lavorativa, siano essi prodotti intenzionalmente o no e siano immessi o no sul mercato. Sono definiti “agenti chimici pericolosi”: • gli agenti che soddisfano i criteri di classificazione come pericolosi in una delle classi di pericolo fisico o di pericolo per la salute di cui al regolamento CLP, indipendentemente dal fatto che tali agenti chimici siano classificati nell’ambito di tale regolamento • agenti chimici che pur non essendo classificabili come pericolosi ai sensi del precedente trattino, comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori a causa di loro proprietà chimico-fisiche, chimiche o tossicologiche e del modo in cui sono utilizzati o presenti sul luogo di lavoro, compresi gli agenti chimici cui è stato assegnato un valore limite di esposizione professionale di cui all’allegato XXXVIII (la versione vigente dell’allegato è riportata nella tabella).
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stato pubblicato sul sito del ministero del Lavoro il Decreto interministeriale del 2 maggio 2020 che sostituisce l’allegato XXXVIII del decreto legislativo 81/08 (Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro), dando così attuazione alla direttiva 2017/164/UE che definisce un quarto elenco di valori indicativi di esposizione professionale per gli agenti chimici. Del Decreto interministeriale citato si è dato avviso nella G.U. 19 maggio 2020, n.128. Informiamo, inoltre, che la UE ha pubblicato un quinto elenco di valori limite con direttiva 24 ottobre 2019, n.1831 (G.U UE 31 ottobre 2019), il cui recepimento è previsto per il 20 maggio 2021. In quest’articolo vogliamo offrire ai lettori una panoramica elle disposizioni vigenti del Testo Unico riguardanti l’esposizione professionale agli agenti chimici.
È
CAMPO DI APPLICAZIONE La protezione da agenti chimici è disciplinata dal Capo I del titolo IX del decreto 81/08 che stabilisce i requisiti minimi per proteggere i lavoratori dai rischi che derivano o possono derivare dagli effetti di agenti chimici sul luogo di lavoro o come risultato di ogni attività lavorativa che comporti la presenza di agenti chimici. Si tratta, quindi, di un campo di applicazione molto vasto. Il capo I si applica a tutti gli agenti chimici pericolosi presenti sul luogo di lavoro, salvo: • agli agenti chimici per i quali devono essere applicate le disposizioni di protezione radiologica; • alle attività di esposizione all’amianto (disciplinate dal capo III dello stesso Titolo); • ad alcune condizioni di trasporto disciplinate da disposizioni specifiche.
CHE COSA SONO GLI AGENTI CHIMICI? Sono definiti“agenti chimici”tutti gli elementi o composti chimici,
VALUTAZIONE DEI RISCHI Nella valutazione dei rischi il datore di lavoro, oltre ad adempiere
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
SOSTANZE
alle disposizioni di cui all’art.28 del T.U., deve determinare preliminarmente l’eventuale presenza di agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro e deve valutare i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori . Il datore quindi effettua la valutazione del rischio chimico per la salute dei lavoratori nel momento in cui sceglie gli agenti da utilizzare. Tale scelta deve comportare, se possibile, la sostituzione di agenti pericolosi con agenti meno pericolosi o non pericolosi. La valutazione degli agenti è effettuata considerando in particolare (art.223, c.1): • le loro proprietà pericolose; • le informazioni sulla salute e sicurezza comunicate dal fornite tramite la scheda dei dati di sicurezza; • il livello, il modo e la durata dell’esposizione; • le circostanze in cui è svolto il lavoro in presenza di tali agenti tenuto conto della quantità delle sostanze e delle miscele che li contengono o li possono generare; • i valori limite di esposizione professionale o i valori limite biologici elencati dagli allegati XXXVIII e XXXIX. Su questo punto è bene segnalare che il valore limite di esposizione professionale , se non diversamente specificato, è il limite della concentrazione media ponderata nel tempo di un agente chimico nell’aria all’interno della zona di respirazione di un lavoratore. Il valore limite biologico è, invece, il limite della concentrazione del relativo agente, di un suo metabolita o di un indicatore di effetto, nell’appropriato mezzo biologico; • gli effetti delle misure preventive e protettive da adottare; • se disponibili le conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria già intraprese. Ai sensi dell’art.223, c.2, nella valutazione dei rischi il datore di lavoro deve indicare le misure generali di prevenzione adottate (art.224) e, qualora applicabili, le misure specifiche di protezione e prevenzione (art.225). Nella valutazione sono incluse le attività per le quali si può prevedere un’esposizione notevole o che comunque possono provocare effetti nocivi per la salute e sicurezza, anche dopo l’adozione di tutte le misure tecniche. Il comma successivo stabilisce che se l’attività lavorativa comporta l’esposizione a più agenti chimici pericolosi, i rischi sono valutati in base al rischio che comporta la combinazione di tutti gli agenti chimici in questione. Si segnala che, fermo restando quanto previsto dai regolamenti Reach e CLP, il fornitore di agenti chimici pericolosi deve fornire al datore di lavoro acquirente tutte le informazioni necessarie per la completa valutazione del rischio. Nel caso di una nuova attività (art.223, c.6) che comporti la presenza di agenti chimici pericolosi, la valutazione dei rischi che presenta e l’attuazione delle misure di prevenzione sono predisposte preventivamente. L’attività può iniziare solo dopo che si sia proceduto alla valutazione dei rischi che essa presenta e all’attuazione delle misure di prevenzione. La fase di valutazione, quindi, porta a conoscere se esiste un rischio irrilevante per la salute e basso per la sicurezza o un rischio più elevato. Irrilevante, in questo contesto, significa paragonabile al rischio per la popolazione in generale. Il datore deve aggiornare periodicamente la valutazione e, in ogni caso, in presenza di notevoli mutamenti o quando i risultati della sorveglianza medica ne mostrino la necessità.
Le sanzioni per il datore di lavoro che non adempie alle disposizioni dell’art.223 sono l’arresto da tre a sei mesi o l’ammenda da € 3.071,27 a € 7.862,44 per violazione dell’art. 223, commi1,2 e 3 e l’arresto fino a sei mesi o l’ammenda da € 2.457,02 a € 4.914,03 per violazione dell’art. 223, comma 6. Si segnala, da ultimo, che per gli agenti chimici presenti nel luogo di lavoro che non compaiono negli allegati del T.U. si può fare riferimento alle direttive UE non ancora recepite e ai valori limite di soglia TLV (Threshold Limit Value) fissati dall’Associazione degli igientisi americani (ACGIH). PREVENZIONE DEI RISCHI Si prevede che, ferme restando le misure generali di tutela di cui all’art.15, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi devono essere eliminati o ridotti al minimo tramite: • progettazione e organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro; • fornitura di attrezzature idonee per il lavoro specifico e relative procedure di manutenzione adeguate; • riduzione al minimo del numero dei lavoratori che sono o poterebbero essere esposti; • riduzione al minimo della durata e dell’intensità dell’esposizione; • misure igieniche adeguate; • riduzione al minimo della quantità di agenti presenti sul luogo di lavoro in funzione delle necessità della lavorazione; • metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, nell’immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi nonché dei rifiuti che contengono tali agenti chimici. Ai sensi dell’art. 224, comma 2, se i risultati della valutazione del rischio, riferita al tipo e alla quantità di un agente chimico pericoloso e alla modalità e alla frequenza di esposizione a tale agente, dimostrano che vi è solo un rischio basso per la sicurezza e irrilevante per la salute dei lavoratori e che le misure sopra elencate bastano a ridurre il rischio, non si applicano le disposizioni degli articolo 225, 226,229 e 230. L’art. 224 non fa riferimento a sanzioni. MISURE SPECIFICHE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Le misure per la prevenzione e la protezione sono disciplinate dall’art. 225 del T.U. Si prevede che il datore, considerata l’attività e la valutazione dei rischi di cui all’art. 223, deve fare in modo che il rischio sia eliminato o ridotto mediante la sostituzione, se l’attività lo consente, con altri agenti o processi che non sono o sono meno pericolosi per la salute dei lavoratori. Se non è possibile sostituire l’agente, il datore di lavoro garantisce che il rischio sia ridotto mediante l’applicazione in ordine di priorità delle seguenti misure: • progettazione di appropriati processi lavorativi e controlli tecnici, nonchè uso di attrezzature e materiali adeguati; • appropriate misure organizzative e di protezione collettive alla fonte del rischio; • misure di protezione individuali, compresi i dispositivi di protezione individuali, qualora non si riesca a prevenire con altri mezzi l’esposizione; • sorveglianza sanitaria dei lavoratori ai sensi degli artt.229 e 230. Il datore, a meno che possa dimostrare in altro modo il conseguiL’INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
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mento di un adeguato livello di prevenzione e protezione, periodicamente e ogni volta che ci sono cambiamenti delle condizioni che possono influire sull’esposizione, effettua la misurazione degli agenti che possono presentare un rischio per la salute. A tal fine si avvale delle metodiche standardizzate elencate, a titolo indicativo, nell’allegato XLI o in loro assenza, delle metodiche appropriate e con particolare riferimento ai valori limite di esposizione professionale e per periodi rappresentativi dell’esposizione stessa. Se viene superato un valore limite di esposizione professionale, il datore deve identificare e rimuovere le cause che hanno provocato il superamento, adottando le misure di prevenzione e protezione appropriate. Si sottolinea che il valore limite di esposizione si riferisce all’esposizione di soggetti adulti in buona salute I risultati delle misurazioni degli agenti sono allegati al documento di valutazione dei rischi e ne vengono informati i rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori. In base alla valutazione dei rischi e dei principi generali di prevenzione e protezione, il datore adotta le misure tecniche e organizzative più adatte alle diverse attività, compresi l’immagazzinamento, la manipolazione e l’isolamento di agenti chimici incompatibili tra di loro. Se non è possibile prevenire sul luogo di lavoro la presenza di concentrazioni pericolose di sostanze infiammabili o quantità pericolose di sostanze chimicamente instabili, il datore deve: • evitare la presenza di fonti di accensione che potrebbero far scaturire incendi o esplosioni o condizioni che potrebbero provocare effetti fisici dannosi da parte di sostanze o miscele di sostanze chimicamente instabili; • limitare gli effetti pregiudizievoli sulla salute e sicurezza dei lavoratori in caso di incendio o di esplosione dovuti all’accensione di sostanze infiammabili o gli effetti dannosi che derivano da sostanze o miscele di sostanze. Il datore adotta, inoltre, misure per garantire un sufficiente controllo degli impianti, degli apparecchi e dei macchinari anche attraverso sistemi e dispositivi finalizzati alla limitazione del rischio di esposizione o dispositivi per limitare la pressione delle esplosioni Infine deve informare i lavoratori del superamento del valore limite di esposizione professionale, delle cause dell’evento e delle misure di prevenzione e protezione adottate e darne comunicazione all’organo di vigilanza. La comunicazione può essere fatta, in via telematica, anche per mezzo degli organismi paritetici o delle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro Nel caso di violazione dell’art. 225 il datore di lavoro e i dirigenti sono puniti con l’arresto da tre a sei mesi o l’ammenda da € 3.071,27 a € 7.862,44. Il preposto è punito con l’arresto fino a due mesi o l’ammenda da € 491,40 a € 1.965,61
za, il datore adotta misure immediate atte a ridurne gli effetti, in particolare di assistenza, evacuazione e soccorso e ne informa i lavoratori. Ai lavoratori che operano nell’area colpita o ai lavoratori indispensabili per le riparazioni o attività necessarie, devono essere forniti indumenti protettivi, DPI e idonee attrezzature di intervento. Il datore deve, inoltre, approntare sistemi di allarme e altri sistemi di comunicazione necessari per segnalare tempestivamente l’incidente o l’emergenza. Le misure di emergenza devono essere contenute nel piano previsto dal Decreto del Ministro dell’Interno del 10 marzo 1998, in cui sono da inserire in particolare: • le informazioni preliminari sulle attività pericolose, sugli agenti chimici pericolosi, sulle misure per l’identificazione dei rischi, sulle precauzioni e sulle procedure in modo tale che i servizi competenti per l’emergenza possano disporre le proprie procedure e misure precauzionali; • qualsiasi altra informazione disponibile sui rischi specifici derivanti o che possano derivare dal verificarsi di incidenti o situazioni di emergenza. In caso d’inadempimento il datore di lavoro o il dirigente sono puniti con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da € 3.071,27 a € 7.862,44. Il preposto è punito con l’arresto fino a due mesi o con l’ammenda da € 491,40 a € 1.965,61
DISPOSIZIONI IN CASO DI INCIDENTI O EMERGENZE Ferme restando le altre disposizioni applicabili, il datore protegge i lavoratori dalle conseguenze di incidenti o di emergenze derivanti dalla presenza di agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro, adottando procedure di intervento adeguate da mettere in pratica al verificarsi di tali eventi. In queste misure rientrano le esercitazioni di sicurezza e la messa a disposizione di appropriati mezzi di pronto soccorso. In caso di incendio o emergen-
DIVIETI Sono vietati la produzione, la lavorazione l’impiego degli agenti chimici pericolosi di cui all’allegato XL. Gli agenti considerati sono: • 2-naftilammina e suoi sali; • 4-amminodifenile e suoi sali; • benzidina e suoi sali; • 4-nitrodifenile.
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
INFORMAZIONI E FORMAZIONE DEI LAVORATORI Fermo restando quanto previsto dall’art.36 e 37 del T.U., il datore di lavoro deve garantire che i lavoratori o i loro rappresentanti dispongano di: • dati ottenuti attraverso la valutazione del rischio e ulteriori informazioni ogni volta che modifiche importanti sul luogo di lavoro determinino il cambiamento di tali dati; • informazioni sugli agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro; • formazione e informazioni su precauzioni e azioni adeguate da intraprendere per proteggere loro stessi e altri lavoratori sul luogo di lavoro; • accesso ad ogni scheda dei dati di sicurezza messa a disposizione dal fornitore. Il datore di lavoro deve assicurare che le informazioni siano fornite in modo adeguato al risultato della valutazione del rischio di cui all’art.223 e aggiornate per tener conto del cambiamento delle circostanze. Il fornitore deve trasmettere ai datori tutte le informazioni riguardanti gli agenti chimici pericolosi prodotti o forniti secondo quanto stabilito dal regolamento Reach. Le sanzioni previste per inadempimento del datore o del dirigente sono l’arresto fino a sei mesi o l’ammenda da € 2.457,02 a € 4.914,03.
SOSTANZE
Il divieto non si applica se un agente è presente in una miscela, o quale componente di rifiuti, purché la concentrazione individuale sia inferiore allo 0,1% in peso. In caso di violazione, il datore di lavoro e i dirigenti sono puniti con arresto da tre a sei mesi o ammenda da € 3.071,27 a € 7.862,44. SORVEGLIANZA SANITARIA Fatto salvo l’art. 224, c.2, sono sottoposti a sorveglianza sanitaria i lavoratori esposti agli agenti chimici pericolosi per la salute che rispondono ai criteri di classificazione di cui al regolamento CLP come tossici acuti, corrosivi, irritanti, sensibilizzanti, tossici per il ciclo riproduttivo o con effetti sull’allattamento, tossici specifici per organo bersaglio, tossici in caso di aspirazione, cancerogeni e mutageni di categoria 2. La sorveglianza sanitaria è effettuata prima di adibire il lavoratore alla mansione, periodicamente (di norma una volta l’anno o con periodicità diversa decisa dal medico competente) e all’atto di cessazione del rapporto di lavoro. Il monitoraggio biologico è, invece, obbligatorio per i lavoratori esposti agli agenti per i quali è stato fissato un valore limite biologico (allegato XXXIX) Il datore di lavoro, su parere conforme del medico competente, adotta misure preventive e protettive particolari per i singoli lavoratori che possono includere l’allontanamento del lavoratore secondo le procedure previste dall’art. 42 per inidoneità alla mansione.
VI-MACH
Nel caso in cui la sorveglianza sanitaria faccia emergere in un lavoratore o gruppo di lavoratori esposti in modo analogo ad uno stesso agente, l’esistenza di effetti dannosi per la salute imputabili all’esposizione stessa o il superamento di un valore limite biologico, il medico competente informa i lavoratori interessati individualmente e il datore di lavoro. In questi casi il datore deve sottoporre a revisione la valutazione dei rischi e le misure predisposte per eliminare o ridurre i rischi. Deve, inoltre, tenere conto del parere del medico competente nell’attuazione delle misure volte a eliminare o ridurre il rischio e adottare le misure per far effettuare una visita medica straordinaria a tutti gli altri lavoratori che hanno subito un’esposizione simile. L’organo di vigilanza può disporre contenuti e periodicità diversi della sorveglianza sanitaria rispetto a quelli definiti dal medico competente. Per il datore di lavoro e il dirigente inadempienti sono previsti l’arresto fino a sei mesi o l’ammenda da € 2.457,02 a € 7.862,44. Per il preposto è previsto l’arresto fino a 1 mese o l’ammenda da € 307,13 a € 1.228,50. Per il medico competente inadempiente è previsto l’arresto fino a due mesi o l’ammenda da € 368,56 a € 14.674,21 CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI La consultazione e partecipazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti sono attuate ai sensi dell’art.50 del T.U. u
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NORMATIVE
Valori limite di esposizione professionale per gli agenti chimici La nuova tabella introdotta con l’Allegato XXXVIII al Testo Unico Salute e Sicurezza sul lavoro. N CE (1)
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N CAS (2)
Nome dell’agente chimico
Valori limite
mg/m3 (6)
8 ore (4) Ppm (7)
Notazione (3)
Breve termine (5) 3 mg/m Ppm (6) (7)
252-104-2
34590-94-8
1-(3-methoxypropoxy) propan-1-ol
308
50
-
-
Cute
208-394-8
526-73-8
1,2,3-Trimetilbenzene
100
20
-
-
-
204-428-0
120-82-1
1,2,4-Triclorobenzene
15,1
2
37,8
5
Cute
203-436-9
96-63-6
1,2,4-Trimetilbenzene
100
20
-
-
-
204-661-8
123-91-1
1,4 Diossano
73
20
-
-
Cute
203-400-5
106-46-7
203-961-6
112-34-5
203-906-6
111-77-3
205-483-3
1,4-Diclorobenzene p-Diclorobenzene 2-(2-Butossietossi) etanolo 2-(2-Metossietossi) etanolo
12
2
60
10
Cute
67,5
10
101,2
15
-
50,1
10
-
-
Cute
141-43-5
2-Amminoetanolo
2,5
1
7,6
3
Cute
203-933-3
112-07-2
2-Butossietilacetato
133
20
333
50
Cute
203-234-3
104-76-7
2-etilesan-1-olo
5,4
1
-
-
-
203-804-1
110-80-5
2-Etossietanolo
8
2
-
-
Cute
203-839-2
111-15-9
2-Etossietil acetato
11
2
-
-
Cute
203-603-9
108-65-6
2-Metossi-1-metiletilacetato
275
50
550
100
Cute
203-713-7
109-86-4
2-Metossietanolo
-
0,5
-
-
Cute
203-772-9
110-49-6
2-Metossietil acetato
-
0,5
-
-
Cute
208-793-7
541-85-5
5-Metileptano-3-one
53
10
107
20
-
203-737-8
110-12-3
5-Metilesan-2-one
95
20
-
-
-
210-946-8
626-38-0
Acetato di 1-metilbutile
270
50
540
100
-
-
620-11-1
Acetato di 3-amile
270
50
540
100
-
205-500-4
141-78-6
Acetato di etile
734
200
1468
400
-
204-662-3
123-92-2
Acetato di isoamile
270
50
540
100
-
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
SOSTANZE TABELLA 1
211-047-3
628-63-7
Acetato di pentile
270
50
540
100
-
-
625-16-1
Acetato di terz-amile
270
50
540
100
-
203-545-4
108-05-4
Acetato di vinile
17,6
5
35,2
10
-
200-662-2
67-64-1
Acetone
1210
500
-
-
-
200-835-2
75-05-8
Acetonitrile
35
20
-
-
Cute
200-580-7
64-19-7
Acido acetico
25
10
50
20
-
201-177-9
79-10-7
Acido acrilico, Acido prop-2-enoico
29
10
59(14)
20(14)
Cute
233-113-0
10035-10-6
Acido bromidrico
-
-
6,7
2
-
231-595-7
7647-01-0
Acido cloridrico
8
5
15
10
-
â&#x20AC;&#x2039;231-634-8
7664-39-3
Acido fluoridrico
1,5
1,8
2,5
3
-
200-579-1
64-18-6
Acido formico
9
5
-
-
-
231-714-2
7697-37-2
Acido nitrico
-
-
2,6
1
-
231-633-2
7664-38-2
Acido ortofosforico
1
-
2
-
-
205-634-3
144-62-7
Acido ossalico
1
-
-
-
-
201-176-3
79-09-4
Acido propionico
31
10
62
20
-
231-977-3
7783-06-4
Acido solfidrico
7
5
14
10
-
231-639-5
7664-93-9
Acido solfidrico (10)(11) (nebulizzazione)
0,05
-
-
-
-
205-480-7
141-32-2
Acrilato di n-butile
11
2
53
10
-
203-453-4
107-02-8
Acroleina, Acrilaldeide, Prop-2-enale
0,05
0,02
0,12
0,05
-
203-470-7
107-18-6
Alcole allilico
4,8
2
12,1
5
Cute
200-521-5
61-82-5
Amitrolo
0,2
-
-
-
-
231-635-3
7664-41-7
Ammonica anidra
14
20
36
50
-
204-696-9
124-38-9
Anidride carbonica
9000
5000
-
-
-
231-195-2
7446-09-5
Anidride solforosa
1,3
0,5
2,7
1
-
Argento (composti solubili come Ag)
0,01
-
-
-
-
231-131-3 231-131-3
7440-22-4
Argento metallico
0,1
-
-
-
-
247-852-1
26628-22-8
Azoturo di sodio
0,1
-
0,3
-
Cute
Lâ&#x20AC;&#x2122;INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
49
NORMATIVE
-
0,5
-
-
-
-
233-272-6
10102-44-0
Biossido di azoto
0,96
0,5
1,91
1
-
201-245-8
80-05-7
Bisfenolo A, 4,41 - Isopropilidenedifenolo
2 (12)
-
-
-
Cute
231-778-1
7726-95-6
Bromo
0,7
0.1
-
-
-
203-788-6
110-65-6
But-2-in-1,4-diolo
0,5
-
-
-
-
201-159-0
78-93-3
Butanone
600
200
900
300
-
203-905-0
111-76-2
Butossietanolo-2
98
20
246
50
Cute
206-992-3
420-04-2
Cianammide
1
-
-
-
Cute
200-821-6
74-90-8
Cianuro di idrogeno (espresso come cianuro)
1
0,9
5
4,5
Cute
205-792-3
151-50-8
Cianuro di potassio (espresso come cianuro)
1
-
5
-
Cute
205-599-4
143-33-9
Cianuro di sodio (espresso come cianuro)
1
-
5
-
Cute
203-806-2
110-82-7
Cicloesano
350
100
-
-
-
203-631-1
108-94-1
Cicloesanone
40,8
10
81,6
20
Cute
231-959-5
7782-50-5
Cloro
-
-
1,5
0,5
-
200-871-9
75-45-6
Clorodifluorometano
3600
1000
-
-
-
200-830-5
75-00-3
Cloroetano
268
100
-
-
-
200-663-8
67-66-3
Cloroformio
10
2
-
-
Cute
200-838-9
75-09-2
Cloruro di metilene, Diclorometano
175
50
353
100
Cute
200-864-0
75-35-4
8
2
20
5
-
0,5
-
-
-
-
-
50
Bario (composti solubili come Ba)
Cloruro di vinilidene, 1,1-Dicloroetilene Cromo metallico, composti di cromo inorganico (II) e composti di cromo inorganico (III) (non solubili)
202-704-5
98-82-8
Cumene
100
20
250
50
Cute
207-069-8
431-03-8
Diacetile, Butanedione
0,07
0,02
0,36
0,1
-
202-425-9
95-50-1
Diclorobenzene,1,2-
122
20
306
50
Cute
200-863-5
75-34-3
Dicloroetano, 1,1-
412
100
-
-
Cute
203-716-3
109-89-7
Dietilammina
15
5
30
10
-
200-467-2
60-29-7
Dietiletere
308
100
616
200
-
202-981-2
101-84-8
Difeniletere
7
1
14
2
-
Lâ&#x20AC;&#x2122;INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
SOSTANZE
215-137-3
1305-62-0
Diidrossido di calcio
1 (13)
-
4 (13)
-
-
204-697-4
124-40-3
Dimetilammina
3,8
2
9,4
5
-
200-843-6
75-15-0
Disolfuro di carbonio
3
1
-
-
Cute
203-313-2
105-60-2
e-Caprolattame (8) (polveri e vapori)
10
-
40
-
-
203-388-1
106-35-4
Eptan-3-one
95
20
-
-
-
205-563-8
142-82-5
Eptano, n-
2085
500
-
-
-
203-767-1
110-43-0
Eptano-2-one
238
50
475
100
Cute
204-065-8
115-10-6
Etere dimetilico
1920
1000
-
-
-
205-438-8
140-88-5
Etilacrilato
21
5
42
10
-
200-834-7
75-04-7
Etilammina
9,4
5
-
-
-
202-849-4
100-41-4
Etibenzene
442
100
884
200
Cute
203-473-3
107-21-1
Etilen glicol
52
20
104
40
Cute
202-705-0
98-83-9
Fenilpropene, 2-
246
50
492
100
-
203-632-7
108-95-2
Fenolo
8
2
16
4
Cute
231-945-8
7782-41-4
Fluoro
1,58
1
3,16
2
-
Fluoruri inorganici (espressi come F)
2,5
-
-
-
-
203-481-7
107-31-3
Formiato di metile
125
50
250
100
Cute
232-260-8
7803-51-2
Fosfina
0,14
0,1
0,28
0,2
-
200-870-3
75-44-5
Fosgene
0,08
0,02
0,4
0,1
-
231-484-3
7580-67-8
Idruro di litio
-
-
(12)
-
-
210-866-3
624-83-9
Isocianato di metile
-
-
-
0,02
Cute
201-142-8
78-78-4
Isopentano
2000
667
-
-
-
-
Manganese e composti inorgani- ci del manganese (espresso come manganese)
0,2 0,05 (13)
-
-
-
-
-
Mercurio e composti inorganici divalenti del mercurio compresi ossidomercurico e cloruro di mercurio (misurati come mercurio)(9)
0,02
-
-
-
Cute
203-604-4
108-67-8 Mesitilene (1,3,5-trimetilbenzene)
100
20
-
-
-
-
50
-
100
-
201-297-1
80-62-6
Metacrilato di metile
0,02
(12)
Lâ&#x20AC;&#x2122;INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
51
NORMATIVE
52
200-659-6
67-56-1
Metanolo
260
200
-
-
Cute
202-500-6
96-33-3
Metilacrilato
7
2
36
10
Cute
203-550-1
108-10-1
Metilpentan-2-one, 4-
83
20
208
50
-
203-539-1
107-98-2
Metossipropanolo-2,1-
375
100
568
150
Cute
203-628-5
108-90-7
Monoclorobenzene
23
5
70
15
-
233-271-0
10102-43-9
Monossido di azoto
2,5
2
-
-
-
211-128-3
630-08-0
Monossido di carbonio
23
20
117
100
-
203-815-1
110-91-8
Morfolina
36
10
72
20
Cute
203-576-3
108-38-3
m-Xilene
221
50
442
100
Cute
200-679-5
68-12-2
N,N-Dimetilformamide
15
5
30
10
Cute
204-826-4
127-19-5
N,N-Dimetilacetammide
36
10
72
20
Cute
207-343-7
463-82-1
Neopentano
3000
1000
-
-
-
203-777-6
110-54-3
n-Esano
72
20
-
-
-
200-193-3
54-11-5
Nicotina
0,5
-
-
-
Cute
202-716-0
98-95-3
Nitrobenzene
1
0,2
-
-
Cute
201-188-9
79-24-3
Nitroetano
62
20
312
100
Cute
212-828-1
872-50-4
n-metil-2-pirrolidone
40
10
80
20
Cute
201-083-8
78-10-4
Ortosilicato di tetraetile
44
5
-
-
-
215-138-9
1305-78-8
Ossido di calcio
1 (13)
-
4 (13)
-
-
216-653-1
1634-04-4
Ossido di terz-butile e metile
183,5
50
367
100
-
202-422-2
95-47-6
o-Xilene
221
50
442
100
Cute
233-060-3
10026-13-8
Pentacloruro di fosforo
1
-
-
-
-
203-692-4
109-66-0
Pentano
2000
667
-
-
-
215-236-1
1314-56-3
Pentaossido di fosforo
1
-
-
-
-
215-242-4
1314-80-3
Pentasolfuro di difosforo
1
-
-
-
-
-
-
Piombo inorganico e suoi composti
0,15
-
-
-
-
203-808-3
110-85-0
Piperazina (polvere e vapore)(8)
0,1
-
0,3
-
-
-
8003-34-7
Piretro (depurato dai lattoni sensibilizzanti)
1
-
-
-
-
203-396-5
106-42-3
p-Xilene
221
50
442
100
Cute
203-585-2
108-46-3
Resorcinolo
45
10
-
-
-
Lâ&#x20AC;&#x2122;INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
SOSTANZE
231-978-9
7782-41-4
Seleniuro di idrogeno
0,07
0,02
0,17
0,05
-
222-995-2
3689-24-5
Sulfotep
0,1
-
-
-
Cute
262-967-7
61788-32-7
Terfenile idrogenato
19
2
48
5
-
204-825-9
127-18-4
Tetracloroetilene
138
20
275
40
Cute
200-262-8
56-23-5
Tetracloruro di carbonio, Tetraclorometano
6,4
1
32
5
Cute
203-726-8
109-99-9
Tetraidrofurano
150
50
300
100
Cute
203-625-9
108-88-3
Toluene
192
50
-
-
Cute
200-756-3
71-55-6
Tricloroetano,1,1,1-
555
100
1110
200
-
204-469-4
121-44-8
Trietilammina
8,4
2
12,6
3
Cute
200-240-8
55-63-0
Trinitrato di glicerolo
0,095
0,01
0,19
0,02
Cute
215-535-7
1330-20-7
Xilene, isomeri misti, puro
221
50
442
100
Cute
(1) N.CE numero CE (Comunità Europea- identificatore numerico delle sostanze all’interno dell’Unione Europea (2) CAS Chemical Abstract Service Registry Number (Numero del Registro del Chemical Abstract Service) (3) La notazione che riporta il termine “Cute” per un valore limite di esposizione professionale, indica la possibilità di un assorbimento significativo attraverso la cute (4) Misurato o calcolato in relazione ad un periodo di riferimento di otto ore, come media ponderata (5) Livello di esposizione a breve termine. Valore limite al di sopra del quale non si dovrebbe verificare l’esposizione e che si riferisce ad un periodo di 15 minuti, salvo indicazione contraria (6) mg/m3 milligrammi per metro cubo d’aria a 20°C e 101,3kPa. La correzione del volume a condizioni normali non deve essere effettuata in caso di aerosol (7) ppm parti per milione nell’aria (8) Il metodo di rilevazione deve rilevare contemporaneamente polvere e vapore (9) Durante il monitoraggio dell’esposizione al mercurio e ai suoi composti divalenti inorganici, occorre tener presente le relative tecniche di monitoraggio biologico che completano i valori limite dell’esposizione professionale (10) Nel selezionare un metodo adeguato di monitoraggio dell’esposizione, occorre tener conto delle limitazioni e delle interferenze potenziali che possono risultare a seguito della presenza di altri composti del fosforo (11) La nebulizzazione è definita come frazione toracica (12) Frazione inalabile
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NEWS
La n/vostra mascherina italiana
S
i chiama yOur Italian Mask ed è il frutto di un lavoro congiunto tra alcuni importanti protagonisti del distretto della gomma e altre dinamiche realtà. Si tratta di una mascherina in silicone, studiata per alloggiare filtri intercambiabili di diverso tipo, sia quelli per uso generico che altri ad utilizzo medico chirurgico. I protagonisti di questa iniziativa sono quasi tutti concentrati nella zona del lago d’Iseo, tra Paratico e Adrara. Si tratta, in particolare, di Italian Gasket, tra le più importanti aziende nel campo della trasformazione della gomma, Mongodi, una società di consulenza tecnica e organizzativa per i settori della plastica e della gomma, Ca.Do.R, specializzata nella finitura di articoli in gomma CRDesignStudio di Milano, specializzato in design industriale, che ha sviluppato il prodotto dal bozzetto iniziale al 3D completo e, infine, O.C.S., leader da 46 anni sul mercato di stampi e cromatura. Abbiamo parlato del progetto con Cinzia Savoldi, Finance & Administra-
54
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA LUGLIO/AGOSTO 2020
tion Manager proprio di O.C.S., che ha realizzato gli stampi per la produzione della mascherina. «Ritengo quello di yOur Italian Mask un bellissimo progetto», ci ha confidato. «Italian Gasket, Mongodi e Ca.Do.R ci hanno scelto come partner per la realizzazione dello stampo per questo prodotto, che è a iniezione, con bava quasi pari a zero e punto di iniezione invisibile sul pezzo. È andato bene subito, al primo colpo, senza nemmeno bisogno di un ritocco, a riprova della qualità con cui O.C.S. lavora». La mascherina è personalizzabile sia nel colore che con logo aziendale e nasce per essere distribuita sia negli esercizi commerciali sia direttamente alle aziende che possono farne richiesta, attraverso il sito www. youritalianmask.it. Ogni confezione comprende, oltre alla mascherina, 50 filtri, di cui 25 generici ad uso comune e 25 ad uso medico di tipo 2. «Noi speriamo che non ci sia più bisogno di utilizzare mascherine», sottolinea
Cinzia Savoldi, «ma la realtà che abbiamo vissuto ci ha spinto a realizzare questo prodotto, che potrà comunque essere usato anche quando sarà finita l’emergenza sia negli ospedali e nelle strutture sanitarie, così come in aziende dove il personale ha bisogno di protezione, per esempio nel caso di lavorazioni particolari, lavorazione dei metalli o affilatura di utensili». Tutte le aziende che hanno partecipato al progetto hanno condiviso gli investimenti necessari a svilupparlo, per la progettazione, la produzione e le certificazioni che omologano l’utilizzo della mascherina. «Ci siamo buttati in questa iniziativa con grande entusiasmo», sottolinea Cinzia Savoldi, «in un momento complesso, in cui avevamo appena riaperto dopo il lockdown e ci trovavamo con molto lavoro arretrato da svolgere. Lo sentivamo come un dovere morale per il nostro territorio, ma è stata anche l’ennesima occasione per dimostrare che la nostra azienda è un punto fermo nella produzione di stampi per qualsiasi articolo tecnico in gomma. La nostra divisione Extra è in grado di rispondere alle richieste più svariate e complesse del mercato e di semplificare il lavoro dei nostri clienti. Il brillante lavoro tecnico con cui abbiamo realizzato lo stampo di yOur Italian Mask ne è un’eloquente prova». Le impronte consentono di realizzare con un’unica iniezione sia la mascherina che l’asola progettata per tenere il filtro in posizione. Il materiale utilizzato è un silicone alimentare anallergico, facilmente sanificabile, conforme alle normative FDA, BfR, REACH e RoHS. Il prezzo consigliato è di 14,90 euro per una mascherina e 50 filtri, che naturalmente possono essere riordinati una volta esauriti. In questo modo ogni singolo utilizzo costa a chi lo impiega poco meno di 30 centesimi, ben al di sotto del costo delle normali mascherine chirurgiche, anche quelle in vendita al prezzo “politico” di 50 centesimi. u
TACCUINO
Un nuovo concetto di guarnizione da Freudenberg
F
reudenberg Sealing Technologies ha introdotto una nuova serie di unità sigillanti, come quelle montate per esempio nei classici frullatori a mano o minipimer, composte da classiche guarnizioni radiali che trovano alloggiamento in un contenitore esterno in plastica. Il disegno mira a una maggiore longevità e prestazioni di isolamento più elevati in confronto alle soluzioni abitualmente utilizzate per questo tipo di applicazioni, che adottano guarnizioni inserite in una struttura metallica. Le guarnizioni in questione sono abitualmente realizzate in PTFE (politetrafluoroetilene), scelto per le caratteristiche di resistenza, durabilità e contenimento di eventuali perdite o infiltrazioni. La scatola in plastica che ora contiene queste guarnizioni in luogo di quella metallica usata finora garantisce una durata paragonabile ma con tre vantaggi significativi: il prezzo di produzione è più basso, la soluzione consente di alloggiare anche cuscinetti a sfera ma, soprattutto, garantisce una migliore tenuta sugli chassis dei piccoli elettrodomestici, che sono generalmente in plastica. La struttura in plastica viene prodotta con stampaggio a iniezione, nello stesso polimero usato per l’elettrodomestico, in modo da fornire una risposta uniforme alle vibrazioni e al ca-
lore. È in grado di alloggiare guarnizioni in gomma di diverso tipo o di diverse mescole, realizzate su disegno specifico del produttore. Il sistema di inserimento della guarnizione nell’alloggiamento in plastica viene realizzato con un processo automatizzato messo a punto da Freudenberg. u
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NEWS
Plast prolunga al 31 luglio la prenotazione scontata degli spazi
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opo lo stop forzato causato dalla pandemia di Covid-19, riprende a pieno regime l’organizzazione di Plast 2021, la mostra internazionale per l’industria delle materie plastiche e della gomma che conferma il suo svolgimento a Milano dal 4 al 7 maggio del prossimo anno. Sono circa 450 gli espositori diretti - escluse quindi le case rappresentate - che hanno già confermato la propria iscrizione alla specializzata milanese, prenotando un’area di 35.000 mq. Un quinto gli iscritti stranieri, oltre alle numerose filiali italiane di costruttori di macchine esteri. Gli effetti dell’epidemia hanno condizionato pesantemente il panorama fieristico mondiale, determinando la cancellazione di tutti gli eventi della primavera-estate 2020
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e la riprogrammazione all’inizio del 2021 di gran parte di quelli previsti quest’autunno. Ciò si è verificato sia per numerose manifestazioni internazionali dedicate all’industria della plastica e della gomma sia per importanti eventi specializzati per il settore dell’imballaggio e del converting, come Interpack e Drupa, previste a maggio e giugno di quest’anno e riposizionatesi tra inizio marzo e fine aprile del 2021. Tali spostamenti hanno determinato la decisione di confermare il periodo 4-7 maggio 2021 per la prossima edizione di Plast e calendarizzare in date diverse le altre quattro mostre (Ipack-Ima, Meat-Tech, Print4All e Intralogistica Italia) facenti parte di The Innovation Alliance, complice anche il “sovraffollamento” di eventi che si è venuto a creare nel quartiere espositivo di Rho-Pero. Tale scelta è evidentemente originata dalla situazione straordinaria che si è venuta a creare in questi mesi ed è stata presa per evitare sovrapposizioni che avrebbero messo in difficoltà le aziende e gli operatori. Il progetto The Innovation Alliance, volto a favorire le sinergie tra settori complementari, resta assolutamente valido, seppur declinato in momenti diversi dal punto di vista espositivo, e gli organizzatori si sono già messi al lavoro per creare iniziative trasversali che accompagneranno gli operatori in questa fase. La segreteria organizzativa di Plast ha quindi riavviato in pieno la propria attività e - in considerazione del fermo obbligato di marzo e aprile - per agevolare la pianificazione delle potenziali aziende espositrici ha deciso di estendere al 31 luglio 2020 il termine entro il quale è possibile iscriversi usufruendo di uno sconto del 10% sul canone di partecipazione e dell’assegnazione prioritaria nei padiglioni di competenza, che verrà svolta a partire dal prossimo settembre. In tal modo, l’organizzatore è fiducioso di avvicinarsi a un volume di prenotazioni simile all’analogo periodo di tre anni fa. u
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Call for Papers per il DKT
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an mano che si torna lentamente alla normalità si pensa già ai prossimi appuntamenti fieristici. Il 2021 sarà l’anno del DKT di Norimberga, probabilmente la fiera più attesa da parte delle industrie del settore gomma, in calendario dal 28 giugno al primo luglio. Il DKT, oltre che un’esposizione è anche teatro dell’International Rubber Conference, l’occasione per definire lo stato dell’arte tecnologico del settore. In programma ci sono già oltre 100 presentazioni da parte di rappresentanti del mondo accademico o dell’industria, suddivise in una serie di argomenti principali: materie prime, processo, test e analisi, applicazioni, simulazione e modellizzazione. Sono previsti anche un Tyre Day, per la produzione di pneumatici, un Sustainability Day e un Future Mobility Day per enfatizzare tre temi ritenuti di grande attualità. Inoltre ci saranno anche due giorni dedicati agli elastomeri termoplastici, nel TPE Forum. L’organizzazione della fiera invita a sottoporre abstract per proporsi come relatori durante la conferenza entro la deadline del 31 ottobre 2020. L’invio va effettuato attraverso una pagina apposita del sito www.dkt2021.de. u
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Istat: cresce la fiducia di consumatori e imprese
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opo il duro colpo inferto dal Covid-19, nel mese di giugno 2020 la fiducia dei consumatori e quella delle imprese tornano a salire. Lo comunica l’Istat, secondo la quale, rispetto al mese di maggio 2020, a giungo è cresciuto l’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 94,3 a 100,6) e anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese (da 52,7 a 65,4). Tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori sono in crescita, seppur con intensità diverse. L’aumento è marcato per il clima economico (da 72,9 a 87,2) e per il clima futuro (l’indice passa da 93,1 a 105,6) mentre il clima personale e quello corrente registrano incrementi più contenuti (da 100,9 a 104,5 e da 95,0 a 96,4, rispettivamente). Con riferimento alle imprese, le stime evidenziano un aumento della fiducia diffuso a tutti i settori anche se i livelli rimangono depressi. In particolare, nell’industria l’indice di fiducia del settore manifatturiero sale da 71,5 a 79,8 e nelle costruzioni aumenta da 108,4 a 124,0. Per il comparto dei servizi, si evidenzia una risalita dell’indice sia nei servizi di mercato (da 38,9 a 51,7) sia nel commercio al dettaglio (l’indice passa da 68,0 a 79,1). Per quanto attiene alle componenti dell’indice di fiducia, nell’industria manifatturiera migliorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese di produzione. Le scorte di prodotti finiti sono giudicate in lieve accumulo rispetto
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al mese scorso. Per le costruzioni, l’aumento dell’indice è determinato da un deciso miglioramento dei giudizi sugli ordini a cui si unisce un aumento delle aspettative sull’occupazione presso l’impresa. Nei servizi di mercato, l’incremento dell’indice è determinato da un forte aumento delle attese sugli ordini il cui saldo rimane però ancora negativo; i giudizi sia sugli ordini sia sull’andamento generale dell’azienda registrano un lieve miglioramento. Con riferimento al commercio al dettaglio, recuperano decisamente le aspettative sulle vendite future il cui saldo torna positivo per la prima volta dall’inizio degli effetti della pandemia. Infine, le scorte di magazzino sono giudicate in decumulo e si registra un lieve peggioramento dei giudizi sulle vendite. u
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Una nuova tecnologia per gli pneumatici Bridgestone
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ridgestone continua la sua collaborazione con Volkswagen, partner di lungo corso, portando la sua rivoluzionaria tecnologia ENLITEN su ID.3, il nuovo veicolo completamente elettrico della casa tedesca. L’ecologica Tecnologia ENLITEN, che garantisce una resistenza al rotolamento estremamente bassa e richiede un impiego minore di materiali per creare il prodotto finito, viene applicata per la prima volta da Bridgestone su pneumatici Turanza Eco appositamente progettati per l’ID.3. I pneumatici equipaggiati con Tecnologia ENLITEN riducono la resistenza al rotolamento fino al 30% rispetto ad un tradizionale pneumatico estivo premium. Il risultato è una riduzione del consumo di carburante e delle emissioni di CO2 nei veicoli a motore e una maggiore durata della batteria per i veicoli elettrici. I possessori di ID.3 potranno immediatamente trarre vantaggio dall’autonomia prolungata. Inoltre, i pneumatici con Tecnologia ENLITEN consentono un ulteriore risparmio di carburante/batteria grazie ad peso inferiore del 20% rispetto a pneumatici estivi premium equivalenti. Il minor utilizzo di materia prima in fase di produzione – fino a 2kg per penumatico - è anche un ulteriore vantaggio per la salvaguardia dell’ambiente, con risparmi sulle risor-
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se utilizzate e nella gestione del ciclo di vita dello penumatico. I particolari materiali utilizzati per creare la Tecnologia ENLITEN in abbinamento al nuovo processo di miscelazione hanno migliorato sensibilmente la resistenza all’usura dello penumatico, senza comprometterne il grip. Cavità e disegno del battistrada sono inoltre stati realizzati in 3D per massimizzare le prestazioni sul bagnato. u
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Accordo tra Atag e Ohmvo sui sistemi riscaldanti in silicone
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diventato operativo dal corrente mese di giugno l’accordo siglato da ATAG – uno dei maggiori fornitori italiani di articoli tecnici in plastica e gomma – e la spagnola Ohmvo - specializzata nella produzione di sistemi riscaldanti in silicone – per la rappresentanza in esclusiva da parte di ATAG di tali prodotti su tutto il territorio nazionale. I sistemi riscaldanti sono utilizzati in molti settori industriali e servono per contrastare il gelo, il freddo o anche solo mantenere stabile una temperatura in svariati ambiti e apparecchiature, e sono costituiti da un sandwich di due elementi in silicone, al cui interno è posta una resistenza o un circuito che, collegato a corrente tramite apposita filatura esterna, si surriscalda e produce calore. Le soluzioni Ohmvo sono applicabili anche su forme complesse e servono inoltre ad evitare la formazione di condensa su superfici varie, ma anche per portare calore in posizioni specifiche e perfino per cuocere. «L’offerta Ohmvo, che prevede diversi formati come E-mats, fasce, tappetini, placche riscaldanti e riscaldatori preformati, si qualifica come l’evoluzione dei tappetini riscaldanti in silicone in uso già da diversi anni», ha affermato Federico Spagnolo, presidente del Consiglio di Amministrazione ATAG. Le caratteristiche di questi sistemi dipendono, in gran parte, dall’utilizzo di coperture in siliconi speciali, in grado di condurre e distribuire il calore in modo più omogeneo e veloce sulle superfici rispetto ai materiali siliconici standard. «La qualità tecnica dei sistemi Ohmvo assicura prestazioni efficienti, che spesso si rivelano dirimenti ai fini della funzionalità applicativa. Inoltre, è possibile provvedere in tempi rapidi a personalizzazioni in risposta a specifiche esigenze della clientela. Tali caratteristiche sono fondamentali e costituiscono fattori di grande interesse per il mondo industriale italiano, tanto da indurci a chiudere questo accordo che riteniamo molto promettente», ha aggiunto Federico Spagnolo. Il binomio specifico tra hardware e silicone permette di lavorare costantemente con temperature più basse rispetto alla media di sistemi che adottano siliconi standard, per ottenere gli stessi benefici, e questo può diventare un vantaggio in termini di risparmi energetici e rendimenti migliori grazie all’efficienza termica raggiunta. u
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