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RETAIL&food è l’unica rivista italiana specializzata nel travel retail, un settore in forte crescita e con buone prospettive di sviluppo anche per i prossimi anni. Inoltre R&f è uno dei mezzi più apprezzati e consultati da retailers e operatori attivi in outlet e centri commerciali. Con oltre 10.000 lettori a numero, una presenza qualificata presso tutte le fiere di settore. 10 numeri all’anno, più di 9.000 iscritti alla newsletter, 1 pagina facebook, 181.000 pagine viste grazie allo sfoglio on line della rivista, retail&food è oggi uno dei mezzi più letti, consultati e apprezzati dalle business communities di riferimento.
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Anno 13 · numero 11 · novembre 2018 Direttore responsabile Andrea Aiello Coordinamento editoriale Andrea Penazzi - andrea.penazzi@retailfood.it In redazione Nicola Grolla - nicola.grolla@retailfood.it Contatti info@retailfood.it - www.retailfood.it
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N. 11 novembre 2018
SOMMARIO 4 News 18 News opening
23 SPECIALE MAPIC LA FIERA
28 Mapic 2018 on the stage ITALIAN PAVILION
32
Agenzia ICE con due padiglioni a Mapic FOCUS BRAND
46 Showcase 58 Food Showcase
23 72
90 NEONATA
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92 DIGITAL PAYMENT
RETAIL REAL ESTATE Mercato reale e percepito a doppia velocità LE MAPPE DEL RETAIL INTERNATIONAL La sfida spagnola sullo shopping pedonale
77
83 66 STAR TREK
Destinazione Maxi Zoo
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RISTORAZIONE 2018 Food hall: la nuova ricetta dei centri commerciali
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CONTRO-LIBERALIZZAZIONI CNCC: è battaglia di libertà contro le chiusure domenicali
Rigoni di Asiago, naturalmente a Milano
Cresce la cashless society
93
CONSUMI MULTICANALE La routine dell’eShopper
94 News Tech&Arredo
La contrattazione commerciale sotto le lenti delle neuroscienze: il neuroselling
96 News International 100 Vetrina 102 La foto
83 DOSSIER AEROPORTI
104 CONTRARIAN
80 SCIENZE & RETAIL
Da Trieste a Genova, il rilancio dei piccoli
88 WORLD TRAVEL RETAIL
L’arrivo di Starbucks & Co.: rassicurante o spaventoso?
RUBRICHE
4 STOCK OPTION 6 NEW MARKETS
OUTLOOK
10 LA RUBRICA LEGALE 96 DUTY FREE WORLD novembre 2018 | retail food
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News
LA CRESCITA DI SEBETO PASSA DAL RILANCIO DI ROSSOPOMODORO
L
o scorso 9 marzo Sebeto Group Spa è passato di mano. OpCapita, gestore europeo di fondi di private equity, lo ha rilevato da un altro fondo (Change Capital Partners) e ha cominciato a fine estate un’operazione di rilancio. A godere della spinta della nuova gestione è soprattutto Rossopomodoro con una chiara identità e un apprezzabile brand awarness. Obiettivo è rafforzarne il posizionamento nel segmento casual dining, facendo leva sul favorevole momento di mercato e su un upgrade sostanziale dell’offerta. A spingere sull’acceleratore dell’innovazione è il nuovo management formato da: Marco Airoldi, nominato vice presidente e dal nuovo amministratore delegato di Sebeto, Roberto Colombo. Entrambi affiancati dall’inesauribile passione dei fondatori Franco Manna e Pippo Montella. Per “assaggiare” il riposizionamento di Rossopomodoro, oggi bisogna andare nella location di via Sabotino a Milano dove campeg-
CENTRI COMMERCIALI, IL RAPPORTO DI CONFIMPRESE-RENO
Nuovo anno, stessa storia: nel 2018, i centri commerciali attivi in Italia sono 948 contro le 949 strutture del 2017. Un saldo negativo dovuto all’apertura di 10 nuovi shopping mall e la chiusura di altri 9. A dirlo è il 6° Rapporto Confimprese-Reno che, come ogni anno, ha tracciato lo stato di salute di questo particolare canale retail. Non solo centri commerciali, però. Il rapporto registra l’aumento dei retail park (180 vs. 172) e la stabilità degli outlet (30 vs. 31). Numeri che portano il totale a 1.158 strutture aperte, con 79 nuovi progetti in pipeline entro il 2022 (di cui 38 centri commerciali) e 4 nuovi ampliamenti di livello A-AAA attesi per il prossimo anno. All’interno dello scenario appena descritto, si delinea un trend di cui operatori e mercato dovranno tenere conto sul breve periodo: i centri di medio e alto livello mostrano una maggiore tenuta e compensano le chiusure dei piccoli. Il 7% dei centri tripla B (2580 negozi, 3,5-5 milioni di visitatori l’anno) non riesce a mantenere il traffico e perde posizione. Solo chi ha avuto il coraggio di rinnovare la galleria ne ha tratto beneficio. «Nel tempo il retail è diventato autoreferenziale - ha commentato Gian Enrico Buso, partner di Reno – ed è prevalsa un’omologazione dell’offerta a livello globale in nome del primato dei volumi». 4
retail food | novembre 2018
gia a chiare lettere il nuovo claim del brand partenopeo: “Come un giorno a Napoli”. «Abbiamo cambiato l’arredo, le divise, abbiamo aggiunto la musica napoletana, abbiamo lavorato in modo forte sul menù, per raggiungere quello che dovrà essere il menu di tutti i ristoranti Rossopomodoro», ha concluso il nuovo ad. L’obiettivo dichiarato è quindi quello di lavorare su un completamento del pasto sempre in chiave Rossopomodoro. Fra le novità, lo scorporo e il potenziamento del menù dei dolci ma non solo. A fine mese aprirà i battenti un nuovo ristorante al centro commerciale Roma Est ma l’obiettivo più a lungo termine è arrivare a contare 30 Rossopomodoro in versione 2.0 entro i prossimi 6 mesi.
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BUY
NEUTRAL
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MIROGLIO Il gruppo piemontese, presente da dieci anni sul mercato russo, ha deciso di rafforzare la propria politica di espansione nel paese puntando alla penetrazione diretta attraverso una partnership con Jamilco, distributore con ampio know-how e conoscenza del mercato. L’accordo decennale prevede lo sviluppo del marchio Elena Mirò con l’apertura di 10 monomarca entro il 2022.
ESSILOR-LUXOTTICA Dal primo ottobre, prende vita il gigante italo-francese dell’occhialeria: una joint venture da 16 miliardi di euro di fatturato e 57 miliardi di capitalizzazione. Si resta in attesa del nullaosta della Consob sul prospetto dell’offerta pubblica di scambio relativo alle azioni flottanti Luxottica, che dovrebbe arrivare a inizio novembre.
CAFFÈ HAG Ancora nessun accordo fra sindacati, istituzioni e azienda per la riconversione dello stabilimento di Andezeno (TO) che è sempre più vicino alla chiusura dopo la decisione, da parte di Jde (proprietaria del marchio) di delocalizzare la produzione. A rischio 57 posti di lavoro.
FURLA Ricavi in crescita del 10% a quota 252 milioni di euro e ottime performance dell’export sono i risultati in evidenza per il primo semestre 2018 del marchio di moda bolognese. A trainare le esportazioni (che valgono l’85% del fatturato) c’è il Giappone (23%) seguito da Emea (28%), Apac (27%) e Stati Uniti (7%).
TRUSSARDI Continuano le discussioni per un riassetto del gruppo italiano di moda che dovrebbe accogliere, fra i suoi investitori, il fondo Quattro R (partecipato al 40% da Cdp) con cui ha prorogato la trattativa esclusiva sulla maggioranza della griffe. Sul piatto, l’80% del gruppo per 50 milioni di euro.
LAGONSTERIA Nuovo accordo tra finanza, food e fashion: la società Archive, di proprietà della famiglia Ruffini (già a capo di Moncler), rileva il 40% delle quote. L’obiettivo è quello di espandere il format di ristoranti, bistrot e caffè italiani all’estero e diversificare il portfolio di partecipazioni di minoranza.
SEVEN-INVICTA Il fondo d’investimento Green Arrow Capital ha acquisito il 55% delle quote del marchio specializzato in zaini “back-to-school”. La trattativa, durata due anni, conclude il riassetto societario con cui il gruppo punta a sostenere l’internazionalizzazione. Usa e Asia-Pacifico le direttrici dell’espansione.
SAFILO Tonfo in borsa per l’azienda padovana di occhialeria dopo l’annuncio di un aumento di capitale da 150 milioni di euro. Una cifra che va ad aggiungersi al rifinanziamento di altri 150 milioni di debito negoziato con le banche. La situazione, inoltre, è aggravata dalla scadenza delle licenze con GucciKering e Dior-Lvmh. STEFANEL Nell’ultimo consiglio di amministrazione, l’azienda veneta ha rinviato l’approvazione del bilancio semestrale a fronte della «parziale esecuzione» del piano di ristrutturazione del marchio che, nel 2017, aveva già chiuso 67 punti vendita. Verosimile, inoltre, l’ipotesi di «mancato rispetto del covenant finanziario di gruppo relativo all’ebitda».
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News VOLOTEA A CAGLIARI INAUGURA LA NUOVA BASE OPERATIVA
Fra Volotea e la Sardegna il legame si fa sempre più stretto. A testimoniarlo c’è stato l’annuncio, da parte della compagnia aerea low cost e Sogaer (società di gestione dell’aeroporto di Cagliari), della scelta del capoluogo sardo come base operativa italiana del vettore spagnolo. Dopo aver tagliato il nastro dei 18 milioni di passeggeri trasportati dal suo primo volo nel 2012, Volotea ha confermato la propria crescita totalizzando più di 4,8 milioni di passeggeri nel 2017. Numeri positivi anche nel 2018 con 58 nuove rotte su un totale di 293 collegamenti in 78 piccole e medie destinazioni europee e una previsione di 5,7-6
New Markets Outlook |
a cura di Luca Esposito
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The Icon Siam Shopping Mall a Bangkok
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uella che è stata definita la madre di tutti i mall aprirà finalmente a Bangkok nel mese di novembre. L’Icon Siam Shopping Mall, collocato nel centro della città, sulla riva del Chao Phraya River, con più di 500 negozi e 100 ristoranti provenienti da più di 30 differenti paesi di tutto il mondo, offre una realtà omnicomprensiva su 750.000 metri quadrati. La sua struttura ospita, infatti, due enormi complessi retail, Iconsiam e Iconlux, e due grattacieli residenziali world-class. I due shopping mall che si sviluppano su un’area di 525.000 metri quadrati hanno il privilegio di ospitare il primo department stores Takashimaya thailandese e il primo negozio di Apple nel Paese. Mentre i due grattacieli residenziali sono il Magnolias Waterfront Residences, che con 73 piani e 317 metri di altezza è il più alto edificio del Paese, e il The Residences at Mandarin Oriental Bangkok di 272 metri (fig.1).
Oltre che per la solita vasta offerta in termini di servizi o per le numeriche della popolazione residente (3 milioni di persone in un raggio di 5 chilometri con 45.000 passaggi al giorno sul fiume Chao Phraya), Iconsiam è divenuto famoso per le cosiddette “seven wonders” che lo caratterizzano: - un parco di 10.000 metri quadri che si affaccia sul fiume con una passeggiata di 500 metri; - una spettacolare fontana, la più lunga di tutto il sud est asiatico (400 metri e 400 milioni di baht di investimento); - un auditorium, “The State of the Art” con 3.000 posti (2 miliardi di baht di investimento); - un museo, il National Treasure Museum, nato grazie a un accordo, tra il Dipartimento delle Belle Arti del Ministero della Cultura thailandese e Iconsiam Co., volto a preservare la cultura e l’arte della tradizione tailandese; - un grande mercato di 8.000 metri quadri, il Venice of the East, che offre il meglio della creatività di ogni provincia thailandese;
milioni di passeggeri trasportati entro fine anno. Fra le mete più frequentate da Volotea c’è Cagliari, scalo da cui opera fin dal 2012 e in cui ha recentemente sorpassato i 500.000 passeggeri. Gli ultimi risultati nel periodo giugno-agosto 2018 paralano di 141mila passeggeri pari a un incremento del 55% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Cifre raggiunte grazie agli oltre 1.000 voli operati sullo scalo sardo durante il periodo più caldo con un load factor del 95%. Performance che hanno influito nella scelta di Volotea che, con l’apertura della nuova base, dal 2019 punta a collegare Cagliari con tante nuove destinazioni, rafforzando così la connettività del Sud Sardegna e permettendo spostamenti ancora più facili, comodi e diretti. 6
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- un treno, lo Sky Train Golden Line, che è il primo progetto di integrazione tra i trasporti via strada con quelli via fiume e ferroviari. Questo progetto, costato 50 miliardi di baht (circa 1,5 miliardi di dollari), è stato sviluppato da Iconsiam Co., una joint venture tra Siam Piwat Group (sviluppatore thailandese di shopping mall di alto livello, già conosciuto sempre a Bangkok per il famoso Siam Paragon), Magnolia Quality Development e Charoen Pokphand Group (la più grande azienda privata thailandese e una delle più grandi conglomerate al mondo). Fig.1: Bangkok – Lo sviluppo sul riverside di Icon Siam
News
FABRIZIO STROPPA AL TIMONE DI COCCINELLE
A
due anni dal lancio del progetto che ha visto il brand Coccinelle in forte cambiamento e sviluppo, Andrea Baldo passa il testimone a Fabrizio Stroppa, che dal 15 di ottobre assume la carica di amministratore delegato del marchio. Il nuovo ad, che faceva già parte del board in qualità di chief commercial officer, ha un passato in prestigiosi marchi luxury internazionali. Fra queste esperienze, i dieci anni a Londra, prima in Mulberry con un ruolo dirigenziale legato allo sviluppo del brand e successivamente in Coach per il progetto di rilancio. Precedentemente al periodo londinese, Stroppa è stato brand manager per Donna Karan nell’HQ di LVMH Japan a Tokyo e ha maturato in Italia un’esperienza significativa in Giorgio Armani. Una nomina che sottolinea gli obiettivi di Coccinelle che, con un fatturato in crescita e una previsione di chiusura del 2018 a quasi 100 milioni, punta
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verso l’internalizzazione e conferma con questa scelta la volontà di affermarsi come global brand tra i maggiori player internazionali di accessible luxury.
MONDOVICINO OUTLET VILLAGE, LA GESTIONE A PROMOS
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orte di un ampio know how maturato in vari progetti outlet dislocati lungo tutta la Penisola, la bresciana Promos si è aggiudicata la gestione di Mondovicino Outlet Village, con effetto dal 1 ottobre. La società si occuperà di tutti gli aspetti legati a sviluppo e valorizzazione della struttura: direzione, amministrazione, retail management e marketing. L’obiettivo dell’operazione è quello di fornire a Mondovicino Outlet Village, inaugurato nel 2008 dalla famiglia Caramelli a cui rimangono la proprietà e il controllo, nuove e stimolanti opportunità di crescita. «È una scelta fatta per la crescita della nostra realtà commerciale – dichiara Andrea Caramelli, ad di Mondovicino Outlet Village – L’accordo di gestione prevede che a seguire l’attività di commercializzazione degli spazi continuerà a
essere la Consedil di Gigi Gelmetti. Con questa intesa riteniamo di aver messo la nostra attività nelle condizioni migliori per affrontare le sfide e i programmi di sviluppo futuri». Gli stessi a cui punta anche Promos: «Lo sviluppo e la gestione di Factory Outlet – sottolinea Filippo Maffioli, ad di Promos – sono da sempre il nostro core business. Siamo entusiasti di poter intraprendere questo nuovo percorso mettendo a disposizione della struttura i migliori professionisti del settore e le expertise acquisite negli anni, con l’obiettivo di valorizzare e far crescere ulteriormente il centro, lavorando in stretta sinergia con la proprietà».
Buona come appena fatta. Lager non pastorizzata che, grazie al processo di microfiltrazione a basse temperature, preserva intatto tutto il gusto e la freschezza della birra appena spillata in birrificio.
News SELEX SI ALLARGA AL PET CARE CON ANIMALI CHE PASSIONE
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na nuova insegna nasce sotto l’ombrello del Gruppo Selex. Si tratta di Animali che Passione, network dedicato al mondo degli animali domestici frutto di studi e analisi del mercato, nonché dell’esperienza già maturata in questo settore da alcuni soci Selex. Grazie al trasferimento di know-how da Megamark e Super Elite, Animali che Passione rappresenta un progetto a tutto tondo per Selex, terzo operatore della distribuzione moderna italiana, che offrirà il proprio supporto in termini di coordinamento marketing e commerciale. Animali che Passione nasce come concept completo che mette al centro l’animale e le sue esigen-
La Rubrica legale |
a cura di Cocuzza & Associati Studio Legale, Milano
Piccolo vademecum legale per sviluppare in high street
Avv. Alessandro Barzaghi
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na delle difficoltà maggiori nelle operazioni di retail real estate in centro storico è concatenare i vari passaggi in modo da non “rimanere incastrati”, per esempio per aver corrisposto un key money “a vuoto” ovvero per aver preso in locazione uno spazio non utilizzabile. Può dunque essere utile un piccolo vademecum, certamente non esaustivo, ma contenente qualche consiglio legale per far sì che tutto funzioni correttamente.
Accordi “triangolari”
G
li accordi “triangolari” sono i migliori per regolare operazioni di subentro a un conduttore uscente. Di solito occorrono due contratti: uno tra il brand entrante e l’operatore uscente che regoli l’importo del key money, condizionato come specificato in seguito, e l’altro tra brand entrante e proprietà, per regolare la futura nuova locazione. In alcuni casi si può procedere a un unico accordo, acquistando il ramo di azienda dal conduttore uscente. L’operazione è possibile ma non scevra da rischi, che principalmente possiamo riassumere in: a) il locatore può opporsi alla cessione del contratto di locazione per “gravi motivi”, b) il contratto potrebbe essere inadeguato al nuovo brand, per esempio ove restringa la destinazione in modo incompatibile con il nuovo brand e c) i lavori che quasi certamente il nuovo operatore voglia svolgere potrebbero richiedere comunque l’autorizzazione della proprietà, che potrebbe essere discrezionalmente negata.
Autorizzazioni commerciali
N ze, con particolare riferimento a cani e gatti. Dal comparto food all’igiene, passando per l’accessoristica, saranno 8-10.000 le referenze messe a disposizione dei clienti, con il meglio della produzione industriale specializzata. Agli articoli sugli scaffali andranno poi a sommarsi i servizi (dalla classica tolettatura agli eventi dedicati ai proprietari). Il riscontro positivo della prima apertura di Animali che Passione, avvenuta a fine settembre all’interno del centro commerciale La Corte Lombarda di Bellinzago, ha convinto Megamark a investire ulteriormente sul mercato italiano, annunciando 10 nuovi punti vendita fra il 2018 e il 2019. 10
retail food | novembre 2018
Grandi locazioni
C
ome è noto la normativa sulle grandi locazioni è in vigore ormai da 4 anni e non è inusuale, per locazioni il cui canone annuale superi i 250.000,00 euro, che le proprietà richiedano deroghe alla legge 392/78. È importante che sia chiaro di quali deroghe si parla. Troppo spesso le lettere di intenti o Head of Terms contengono accenni generici a “deroghe”, ma è sconsigliabile accettarli in toto, perché, per un conduttore, un conto è derogare a questa o quella disposizione della legge, altro esporsi alla rinuncia a qualsiasi tutela per il conduttore (per esempio prelazioni, indennità di fine locazione, diritto di rinnovo del contratto, recessi per gravi motivi, etc.).
Key-money
G
li accordi per il pagamento del key money (talora definiti “contratti di escomio”) regolano il pagamento di un importo al conduttore uscente. Solitamente il key money rappresenta il corrispettivo della risoluzione anticipata dal contratto di locazione in corso, talora della cessione. In operazioni più complesse costituisce invece il prezzo del ramo di azienda che si trasferisce. In tutti i casi è necessario che l’accordo che lo prevede sia condizionato all’ottenimento di tutte le autorizzazioni necessarie (commerciale e per i lavori), ma anche alla sottoscrizione di un contratto di locazione con la proprietà (preliminare o definitivo) alle condizioni auspicate.
onostante le liberalizzazioni che si sono susseguite negli anni, in molte operazioni l’autorizzazione commerciale non è affatto scontata. Si pensi ai centri storici di talune città, ove la normativa stessa è poco chiara e non permette di conoscere a priori l’orientamento di una data amministrazione in merito al rilascio delle autorizzazioni. Si pensi a operazioni ove le autorizzazioni da ottenere siano più d’una (ad esempio non alimentare + alimentare + somministra- Lavori zione allo stesso tempo). Tutti gli accordi con le parti ualsiasi cosa accada, una cosa è certa: a chi svicoinvolte dovranno perciò essere condizionati all’otluppa l’immobile non interessa come è oggi, ma tenimento della/e autorizzazione/i necessaria/e. come potrà diventare in base a un progetto che, almeno in bozza, è già stato elaborato. Sono pertanto quasi sempre necessari lavori, talora importanti, per perContratti di locazione importante intendersi sin da subito con la pro- sonalizzare gli spazi. Pertanto il pagamento di evenprietà dei locali in merito ai punti fondamentali tuali key-money ai tenant in uscita ovvero buone endel contratto di locazione. Già nella lettera di intenti trate alle proprietà deve essere subordinato alla veovvero Head of Terms dovranno perciò essere conte- rifica che i permessi per tali lavori vengano concessi. nute pattuizioni particolari, come per esempio: esat- Ove la verifica non sia possibile, in quanto per esemta individuazione dell’oggetto (immobile definito in pio sia necessario il nulla osta della Soprintendenza, modo chiaro, canone e spese), deroghe eventuali alla che come è noto può richiedere alcuni mesi per eslegge 392/78 per il caso che si tratti di “grande loca- sere accordato, è buona norma subordinare qualsizione” (tali deroghe dovranno sempre essere puntuali asi accordo (sia con il tenant uscente che con la proe mai generiche come indicato più oltre), accordi su prietà) a condizione, di modo che se i permessi venlavori e relativi eventuali contributi, free rent, ma- gono negati, l’operazione sia risolta senza responsabilità di sorta. nutenzioni, etc.
Q
È
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News
I CINQUE ANNI DI 100 MONTADITOS
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al 2013 ad oggi, con il ritmo di un’apertura al mese, non si arresta il successo del marchio spagnolo 100 Montaditos, nato nel 2000, attivo nel settore food&beverage e specializzato nella preparazione e somministrazione di panini (i montaditos, appunto). In Italia, 100 Montaditos spegne le sue prime cinque candeline tagliando il nastro dei 55 punti vendita attivi. Un traguardo importante per l’etichetta spagnola del Gruppo Restalia, realtà leader nel franchising della ristorazione, che non vuole rallentare. L’obiettivo resta quello di creare una rete capillare e incrementare la presenza nelle grandi città, raggiungendo inoltre nuove realtà. Oggi, infatti, l’Italia è diventata il secondo mercato più importante dopo quello spagnolo e le prossime aperture nella Penisola saranno a Pompei e Vicenza. Il network tricolore «ha ottenuto sia il riconoscimento dei consumatori sia degli investitori, la cui fiducia ci ha aiutato ad avere una presenza in moltissime città», ha commentato Andrea Cutispoto, country manager Italia. Il tutto facendo leva su un ricco menù che ha come protagonista il pane e le 100 varietà di ingredienti a disposizione.
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retail food | novembre 2018
SAGAMI PRONTA A INVESTIRE IN ITALIA
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n altro colosso internazionale si prepara a investire in Italia. Si tratta di Sagami, catena di ristorazione giapponese con 270 punti vendita tra Giappone, Thailandia, Indonesia, Vietnam e Brasile. Punto di riferimento nel segmento dell’healthy-etno food, Sagami ha mosso il primo passo nel nostro Paese assegnando a Canali&Co le operazione di comunicazione e preparandosi all’apertura del primo punto vendita di Milano (a novembre, zona Piazza Duca d’Aosta). Lo store meneghino rappresenta la prima di ulteriori 5 aperture attese nel corso del 2019. A caratterizzare il format di Sagami è la riproduzione dell’atmosfera di una trattoria giapponese. Lo stesso vale per il menù, lontano dal classico sushi, che abbraccia la tradizionale cucina nipponica: dai fritti alle zuppe, passando per i secondi di carne e pesce. Per non parlare della specialità: i soba, una sorta di tagliatelle realizzate con grano saraceno e farina 00. Alla base del successo del brand in Oriente c’è il posizionamento nel mercato dell’healthy food, particolarmente interessante per il contesto italiano, pensato per un target medio-alto, con un focus su uomini e donne di 35 anni.
News CONFCOMMERCIO, LINO STOPPANI VICEPRESIDENTE VICARIO
Già presidente dell a Fe d e r a z i o n e italiana pubblici esercizi, Lino Stoppani è stato nominato vicepresidente vicario di Confcommercio durante i lavori dell’annuale Conferenza di Sistema di Confcommercio. Il tradizionale appuntamento si è svolto in Sardegna dove si sono tenuti anche i tavoli di lavoro sulle questioni più operative della vita confederale e degli associati. A scegliere Lino Stoppani come vicepresidente è stato il presidente nazionale Carlo Sangalli. Una scelta ampiamente condivisa visti i pareri favorevoli dei presidenti, vice presidenti e direttori delle rispettive sezioni regionali di Confcommercio. Una scelta che potrebbe rappresentare un trampolino di lancio per il prossimo passaggio di consegne tra lo stesso Sangalli e Stoppani in vista di una futura presidenza di quest’ultimo. Stoppani è arrivato a ricoprire questo ruolo di spicco anche grazie all’ottimo lavoro svolto assieme ai suoi collaboratori all’interno della Fipe nazionale che si è mostrata sempre vicino alle istanze e alla causa delle migliaia di esercenti e gestori che combattono ogni giorno con le difficoltà in cui versa il mercato.
DELLA A O
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SMART HEATER
POLIBOX
IL CASTELLO HA LA SUA NUOVA CORTE FOOD
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l centro commerciale Il Castello (Ferrara) ha inaugurato, dopo un consistente intervento di riprogettazione, l’ampio spazio dedicato alla ristorazione, che si presenta ora alla clientela dello shopping centre in una veste completamente rinnovata. Il progetto, interamente finanziato da Eurocommercial Properties Italia Srl (succursale dell’omonima azienda olandese che da 25 anni è protagonista del mercato retail con 4,1 miliardi di euro di portfolio) come proprietaria della galleria e realizzato dallo studio Solids, non solo ha comportato l’intervento di restyling della food court, ma ha anche coinvolto le altre attività di bar e somministrazione con l’apertura di nuove punti vendita dedicati a pizza, piadina e healthy food. Il rilancio del comparto ristorativo aveva come obiettivo quello di migliorare la customer experience dello shopping centre. Il concept, sviluppato per dare una nuova immagine a la Corte del Gusto, si è ispirato al modello delle food hall. Illuminazione, segnaletica, grafica e immagine nuove hanno poi migliorato e aumentato la visibilità dei ristoranti già presenti a cui è stato aggiunto un numero crescente di sedute “potenziate” da una serie di servizi utili quali: postazioni di ricarica per gli smartphone, cestini per la rac-
RETAIL TRENDS 2018
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a sesta edizione di Retail Trends, presentata da Cocuzza & Associati Studio Legale lo scorso 23 ottobre a Milano, si arricchisce di nuovi contenuti e interviste. L’edizione 2018 del Report che analizza le peculiarità del settore retail e dell’immobiliare commerciale ha coinvolto una trentina di manager, in rappresentanza soprattutto di primarie aziende attive nella commercializzazione di shopping center, outlet e retail park nonché nella consulenza & brokerage in ambito high street. In continuità con l’edizione 2017, non mancano i numeri e le tendenza segnalati dalle principali associazioni di settore, mentre la novità 2018 è data dal coinvolgimento di società rappresentative del settore fieristico, della progettazione di centri commerciali, del real estate investment management, del tax free shopping e del geomarketing. La consueta analisi di un mercato estero è stata realizzata da Claudia Mathiasen, dello studio Winslow di Copenaghen, che ha approfondito le dinamiche afferenti ai Paesi nordici, a cui è seguita la tradizionale sezione dei contributi legali.
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2018
B ar | A lberg hi | Ristor anti
A un anno dal successo di Follow Artù, Edifis Eventi promuove BARtù 2018: due giorni di incontri, due convegni plenari, tavole rotonde, decine di relatori, sponsor d’eccezione, le associazioni più rappresentative del settore, un prestigioso Gala Dinner… Un grande evento dedicato al tema della PASSIONE, valore fondamentale per ogni performance positiva e vincente, declinato attraverso le diverse tipologie di offerta del B A R ovvero Bar, Alberghi, Ristoranti. B A R: l’HoReCa italiano di cui BARtù è l’autorevole e indiscusso portavoce.
BARtù2018 lo stato dell’arte di Bar, Alberghi e Ristoranti, attraverso le testimonianze dei PROTAGONISTI del settore HANNO GIÀ ADERITO:
IN COLLABORAZIONE CON
20 e 21 Novembre 2018
HOTEL MELIÀ - Via Masaccio, 19 - Milano
la passione
MARTEDÌ, 20 NOVEMBRE
BAR, ALBERGHI, RISTORANTI: DIVERSIFICARE CHE PASSIONE LE MILLE FORME DEL BAR RISTORANTE IN ALBERGO, LA PASSIONE INDISPENSABILE HOTEL, QUANDO LA PASSIONE CREA DESTINAZIONE CONFERENZA SUL NEUROMARKETING, RICONOSCERE IL CLIENTE DALLA PASSIONE
MERCOLEDÌ, 21 NOVEMBRE BAR, ALBERGHI, RISTORANTI: SERVICE, FACCIAMOLO DIVENTARE SAPIENS MATERIE PRIME, PASSIONE, COSTI, FATTIBILITÀ MIXOLOGY: MODA, TENDENZA O DOMANDA DEL MERCATO? CAFFÈ, PASSIONE PER L’ESPRESSO, E POI? VINO, QUALE FUTURO NEI BAR, ALBERGHI, RISTORANTI GALA DINNER E PREMI ALLA PASSIONE (su invito)
per informazioni: bartu@edifis.it bartumagazine.it
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f Opening News NUOVA COLLABORAZIONE DI SUSHI DAILY CON ELITE SUPERMERCATI
LINDT PRESENTA IL FACTORY OUTLET: 600 MQ DI CIOCCOLATO
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n monomarca di pura dolcezza per Lindt Italia che, a Cassano Magnago (VA), ha riaperto i battenti di un rinnovato Lindt Factory Outlet. Un’operazione che conferma l’attenzione del marchio per i flagship store, che a inizio agosto hanno toccato quota 47 sul territorio nazionale. Sviluppato su una superficie di 600 mq, il restyling del Lindt Factory Outlet porta la firma di Santa Croce Spa che in sei mesi (4 per la redazione del progetto e 2 di chiusura dello store per lavori) ha dato nuova vita al punto vendita. Come per tutti i monomarca presenti sul territorio nazionale, anche quello di Cassano Magnago è gestito e sviluppato in collaborazione con la società SelecTTrade. All’interno, un’oasi di golosità di cioccolato (circa 1.000 referenze in vendita) attorniate dal layout gold&brown tipici degli store Lindt. Immancabili le cascate di praline Lindor per gli amanti dell’irresistibile scioglievolezza declinata in 19 ricette, le colonne infinite di tavolette Lindt Excellence dedicate ai fondentisti e una golosa novità: le creme spalmabili per chi non vedeva l’ora di assaggiare l’eccellenza del cioccolato Lindt su una fetta di pane.
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opo lo sbarco a Terrazza Termini, con l’apertura del suo primo punto vendita dotato di sedute, Sushi Daily intensifica la propria presenza nella Capitale avviando un nuovo corner presso il supermercato Elite di via di Sant’Alessandro. Elite è la catena di supermercati con 48 punti vendita nel centro Italia, dove è possibile trovare una vasta scelta di specialità tipiche regionali e locali che si affiancano ai tesori del patrimonio culinario italiano e internazionale. Con quasi 160 chioschi/corner sushi in tutta Italia, Sushi Daily propone un concept di Sushi Kiosk a servizio completo, a metà tra l’esposizione e lo show cooking, con prodotti di qualità preparati durante la giornata in una cucina a vista. Nei chioschi Sushi Daily, infatti, la freschezza e la cura artigianale del prodotto fatto a mano sono quelle proprie di un ristorante, ma con l’agilità del servizio take away. Dal 2010, anno della fondazione di Kelly Deli in Francia che opera con marchio Sushi Daily, il Gruppo ha conosciuto un’espansione continua, e oggi conta 700 fully-serviced stand sushi in 10 Paesi.
LA LINGERIE DI VICTORIA’S SECRET A ROMA
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li angeli di Victoria’s Secret sono pronti a sbarcare in Italia. Il marchio di lingerie noto in tutto il mondo è pronto ad espandere la sua presenza internazionale con l’apertura del suo primo store tricolore che disporrà dell’intera gamma di prodotti del brand. Grazie alla partnership con Percassi, l’apertura del negozio di Victoria’s Secret avverrà questo inverno a Roma presso il Centro Commerciale Porta di Roma. Lo store avrà un assortimento completo delle iconiche collezioni di lingerie di Victoria’s Secret a cui si aggiungerà la linea sportiva del brand: Victoria Sport. Accanto all’abbigliamento intimo, le fragranze e le referenze dedicate alla cura del corpo, nonché Victoria’s Secret PINK, una linea di reggiseni, slip, articoli sportivi e prodotti di bellezza ispirati e dedicati alle ragazze in età universitaria.
www.belcasrl.it info@belcasrl.it 18
retail food | novembre 2018
ANCHE PER PENNY MARKET È L’ORA DELLA FORMULA URBANA
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na risposta alle esigenze del consumatore cittadino arriva da Penny Market che, con l’inaugurazione del suo 369° punto vendita (nelle vicinanze dei Bastioni di Porta Volta a Milano), presenta il nuovo format urbano. Un negozio diverso dagli altri che punta a integrare il valore sociale del classico negozio di quartiere con l’ampia scelta di prodotti tipica di uno store della GDO. All’interno è stato dato ampio spazio ai prodotti tipici regionali forniti da aziende strettamente integrate nel territorio, in particolare per le categorie Freschissimi, Salumi e Formaggi e la Cantina dei Vini, con circa 100 tipologie in assortimento. All’interno del punto vendita, inoltre, è presente il banco Panetteria, con pane fresco preparato durante tutto l’arco della giornata, e il banco Gastronomia dove trovare sfiziose specialità ogni giorno. Come tutti i negozi Penny Market, il punto vendita ospita anche circa 60 prodotti a marchio privato Cuor Di Terra. Referenze veicolate attraverso una segnaletica innovativa e amica dell’ambiente. Caratteristica, quella eco, che si lega a doppio filo con le scelte in fatto di illuminazione e refrigerazione per 28mila Kwh risparmiati.
ROVAGNATI 1943, NUOVO FORMAT PER IL RILANCIO
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al prosciutto alla tavola, Rovagnati ha deciso di (ri)darsi al food retail con un format fast casual di qualità da inserire all’interno dei centri commerciali: il Rovagnati 1943. Come è accaduto per il Centro commerciale Globo di Busnago, in provincia di Monza-Brianza. L’apertura rientra all’interno di una strategia che Rovagnati ha avviato nel 2017 con l’obiettivo di promuovere l’utilizzo dei salumi in cucina. Una mission già avviata in contesto urbano da CrudoCotto by Rovagnati 1943 (attivo a Milano). Il nuovo si sviluppa su una superficie di 115 mq dove sono disposti un ottantina di posti a sedere (di cui 40 interni e 42 esterni). A firmare il layout: Costa Group. Il menù si basa sul classico prosciutto Rovagnati che qui viene utilizzato nella preparazione di ricette semplici e tradizionali, come panini, focacce e pizze. Tutto preparato rigorosamente a vista.
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f Opening News UNIEURO APRE NEL CUORE DI MILANO E SI RAFFORZA AL NORD
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n zona San Babila, a pochi passi dal Duomo di Milano, Unieuro dà nuova vita a un punto vendita dedicato all’elettronica di consumo (precedentemente a insegna Trony). Acquisito lo scorso luglio insieme ad altri 7 store da un ramo d’azienda di DPS Group, il negozio si propone come uno dei fiori all’occhiello dell’insegna nel capoluogo. Collocato all’interno della stazione della metropolitana San Babila (linea rossa), il punto vendita vanta una superficie totale di 1.150 mq e presenta un ricco assortimento dei migliori prodotti a catalogo. Il tutto all’interno di una location completamente rinnovata secondo i migliori standard della catena per garantire ai visitatori una shopping experience coinvolgente e gratificante. A questa apertura ha fatto poi seguito l’annuncio dell’acquisizione di 7 negozi, di cui 5 a insegna della società Galimberti (valore dell’operazione: 2,5 milioni di euro) fra Lombardia e Veneto.
CONTINUA L’ESPANSIONE DI SAVE MY BAG
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n’apertura a Bologna, il bis a Milano e lo sguardo rivolto verso l’Asia. Sono queste le tappe dell’espansione di Save My Bag, marchio di borse e accessori made in Bergamo. Conosciuto per le creazioni in poly-fabric con lycra, Save My Bag è un brand nato dall’idea della coppia di imprenditori Stefano Agazzi e Valentina Azzia che cercava una cover per proteggere la borsa. Una soluzione che, successivamente, si è trasformata essa stessa in una linea del marchio (la It Bag). Il tutto facendo della produzione locale, dal taglio all’intreccio del tessuto, il proprio tratto distintivo. Nella città delle Due Torri, Save My Bag ha inaugurato a fine settembre il primo monomarca: 40 mq nel cuore dello shopping bolognese. Nel mese di ottobre, un punto vendita di 45 mq ha fatto la sua comparsa in Corso Buenos Aires a Milano andando ad aggiungersi allo spazio di vendita e showroom di SMB in via Manzoni. All’orizzonte, il potenziamento del marchio nel mercato asiatico. Save My Bag, infatti, ha in programma aperture a Bangokok e Pattaya in Thailandia e a Shanghai in Cina. Punti vendita che andrebbero a ingrandire un network di 39 negozi nel mondo, di cui 12 in Italia per un fatturato di 10,3 miliardi nel 2017 (in crescita del 16%).
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Dal 1912, qualità garantita dalla famiglia Ritter
I mini Ritter Sport si vestono di emozione per una speciale edizione limitata. La classica ed amatissima confezione da 9 pz in 7 gusti squisiti viene proposta con dei messaggi simpatici da dedicare alle persone più care. Ogni pack è personalizzato con una frase che rende unico ed emozionante ogni momento di condivisione. Mini RITTER SPORT è un prodotto storico ed amatissimo del Brand. Gianduia, Marzapane, Yogurt, Nocciole, Latte, Cornflakes, Biscotto. Sette gusti golosi in un unico prodotto. Un assortimento completo per gli appassionati di cioccolato che vogliono sperimentare gusti diversi.
7 MESSAGGI SPECIALI DA DEDICARE O DEDICARTI
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Speciale MAPIC
Progetti, appuntamenti e contenuti raccontati da Reed MIDEM. Il nuovo Italian Pavilion di Agenzia ICE e CNCC, hub per la promozione del retail RE. I numeri di oltre 50 top brand attivi in Italia
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SPECIALE MAPIC
Sponsor
sommario La fiera Mapic 2018 on the stage................................................................ 28 Italian Pavilion Agenzia ICE con due padiglioni a Mapic................................. 32 Brand Focus Showcase............................................................................................. 46 Food Showcase.................................................................................. 58 novembre 2018 | retail food
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imo
Il top di gamma per investire The prime centre to invest
165
Stores
2.200
m2 Electronics
30
Restaurants & bars
16.000
10
Medium size stores
2.200
m2 Fitness centre
3.000
Parking spaces
3.750
m2 Multiplex
15.000
m2 Public plaza
3.000
m2 Entertainment
5.000
m2 Hypermarket
60.595
m2 Fashion brands
mq/m2 TOTAL G.L.A.
a Roma in Rome Shopping, tempo libero, eating out. Bacino di utenza, accessibilitĂ , massa critica, iconicitĂ : Maximo, situato nel quartiere Laurentino, si propone ai migliori retailer italiani e internazionali. Shopping, leisure, eating out at Laurentino district. Catchment area, viability, dimensions and image make of Maximo a must be location for top loca I and international retailers.
TUTTE LE STRADE PORTANO A NOI ALL ROADS LEAD TO US 3,5 mln abitanti nei 40 minuti di percorso in auto 3,5 mln inhabitants within a range of 40 minutes by car 1,27 mln abitanti nei 20 minuti di percorso in auto 1,27 mln inhabitants within a range of 20 minutes by car La popolazione femminile: 53% catchment area The female population: 53% catchment area
ma}(1mo
shopping arena
Svi I u ppo/Developer PARSEC 6 S.P.A. Commercializzazione/Leasing CUSHMAN & WAKEFIELD
La fiera
di Andrea Penazzi
Mapic 2018 on the stage
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ra il 14 e il 16 di novembre, il Palais des Festivals accoglierà circa 8.600 partecipanti provenienti da 80 paesi, con circa 2.100 retailer o rappresentanti di brand. Tutti i principali player del mercato hanno confermato la propria presenza a Cannes, Unibail-Rodamco-Westfield, Ece, Intu, BNP Paribas solo per citarne alcuni, mentre tra gli exhibitor spiccano Al Futtaim Group Real Estate (EAU), Galataport (Turchia), Arena Space e Fortgroup (Russia), Grupo Lar (Spagna), Peel Holdings (UK) e Europa City (Francia). Molti anche i nuovi retailer, come Bouchara (Francia), Toridoll (Giappone), Magnolia Silver Jewels (Israele), Segafredo Zanetti (Svizzera) e Itsu (UK). Prosegue, infine, la crescita delle adesioni alle due aree tematiche di maggiore impatto nella fase di trasformazione che attraversa il mercato retail: la zona dedicata al leisure, con alcuni dei più innovanti concept di soluzioni di entertainment, e l’area dell’Innovation Forum, ove saranno presenti i player che stanno apportando nuove soluzioni digitali nella
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retail food | novembre 2018
di Andrea Penazzi
Circa 8.600 i partecipanti attesi al Palais des Festivals nella prossima edizione della fiera promossa da Reed MIDEM. Tra i key numbers, più di 800 espositori e 80 paesi rappresentati. L’Italian Pavilion sarà la novità 2018 per la nostra community, che si ritroverà nei tradizionali convegni targati CNCC customer experience. Non mancherà inoltre, come da tradizione, un approfondimento sul travel retail con il convegno “Transit zones: strategic physical locations to serve connected users”, moderato da Andrea Aiello, direttore di retail&food, media patner di Mapic. A svelare tutte le novità 2018 della fiera di Cannes è Francesco Pupillo, deputy director Mapic markets - Real Estate Division presso Reed MIDEM.
Francesco Pupillo, deputy director Mapic markets - Real Estate Division presso Reed MIDEM
SPECIALE MAPIC Quali saranno i temi di maggiore rilevanza a Mapic 2018? Il tema centrale della prossima edizione di Mapic sarà “Pysichal in the Age of Digital” – ossia come la funzione dello store fisico si evolve nell’era digitale e che tipo di ripercussioni ha sul mercato immobiliare commerciale, sui business model classici del settore e sulle relazioni landlord-tenant. In linea generale possiamo affermare che si riscontra oggi una crescente convergenza tra l’online e l’offline, con un incremento, da un lato, dell’attività online dei retailer tradizionali che cercano di customizzare al massimo il percorso del cliente, e, dall’altro, del numero di punti vendita brick & mortar aperti da player dell’eCommerce, con l’obiettivo di creare “l’esperienza” nel fisico per far aumentare il traffico e le vendite sul web. Solo per fare alcuni esempi, basti pensare ad Alibaba che continua a investire negli shopping mall o ad Amazon e ad altri online retailer come Missguided che aprono punti vendita fisici. Il programma di conferenze di Mapic vedrà intervenire alcuni dei più importanti nomi dell’ecosistema retail digitale, tra i quali Amazon, Zalando SE, Vente-Privée Entertainment e Made.com. Riscontrate, in particolare, la crescita di alcuni mercati stranieri riguardo a nuovi progetti retail real estate e all’espansione delle insegne?
Oltre
1.000
i delegati italiani attesi a Mapic e due padiglioni
dedicati all’Italia
Agenda 2018 14 Novembre
ore 15:30 - 16:30
Conference Room 2 – Italian Shopping Centers, Focus on our industry,
two CNCC researches: food&beverage trends, creation of national shopping centers database. Preview research "Socio-Economic Footprint"
-------------------------------------------------------------------------------------15 Novembre ore 13:00 - 14:30 Verrière Grand Auditorium – Meetaly Italian lunch
Solo su invito
-------------------------------------------------------------------------------------15 Novembre ore 14:30 - 15:30 Conference Room 1 – Transit zones: strategic physical locations to serve
connected users
-------------------------------------------------------------------------------------15 Novembre ore 17:30 - 19:00 Conference Room 2 – Italy - New development projects
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Maria Paola Visconti, head of sales Mapic Food&Beverage Mapic Food&Beverage 2019 in progress. La prossima edizione della fiera milanese, ma a vocazione prettamente internazionale, che si terrà l’8 e 9 maggio 2019 a MiCo-Milano Congressi parallelamente a Mapic Italy, è un cantiere che avanza velocemente. Il successo del nuovo evento targato Reed MIDEM (nel 2018 più di 2mila partecipanti, 400 foodservice retailer e 200 buyer tra cui travel operator, master franchise e property player da 50 paesi) ha spinto l’organizzazione a creare un team dedicato per la vendita degli spazi e degli ingressi. A dirigerlo è stata designata Maria Paola Visconti, head of sales Mapic Food & Beverage: «Mapic F&B è nato come evento internazionale e l’ambizione è di trasformarlo nella fiera di riferimento per il foodservice, rivolta a 360 gradi agli operatori: retailer, sviluppatori di mall, operatori aeroportuali, potenziali partner franchise e investitori. A fronte del grande interesse dimostrato dal mercato, posso anticipare che il prossimo anno la superficie espositiva sarà decisamente ampliata».
Con oltre 80 paesi rappresentati, Mapic offrirà una panoramica completa dei progetti più attuali e innovativi di centri e aree commerciali a livello internazionale. L’accresciuta importanza del leisure e del food&beverage all’interno delle nuove realizzazioni di shopping centre è certamente la tendenza di fondo che va consolidandosi. Solo per citare alcuni progetti, il Montreal Eaton Centre in Canada, presentato da Ivanhoe Cambridge (45 brand F&B su un totale di 210 punti vendita), il Jardin Plaza Cucuta in Colombia, presentato da Sonae Sierra, e Central Control (35 brand F&B su un totale di 180 punti vendita), o ancora Intu Costa del Sol in Spagna (80 brand F&B su un totale di 450 punti vendita). Trasversalmente ai vari mercati, lato retailer quali sono le categorie merceologiche più rappresentate e quelle in maggiore crescita? I core tenant all’interno dei centri commerciali restano, in termini numerici, i brand del fashion che saranno quindi anche la categoria numericamente più presente a Mapic con l’arrivo di nomi nuovi quali ad esempio Ace and Tate (Olanda), Tapestry (USA) o Icicle (China), accanto ai leader di settore come Zara, Mango e H&M. Come detto in precedenza, però, il trend che sta affermandosi sempre più è legato a nuove categorie di tenant che propongono servizi ed esperienze incentrate sul lifestyle, come le soluzioni leisure, i cinema, le spa, il food&beverage, i centri fitness o gli health center (centri e novembre 2018 | retail food
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La fiera laboratori sanitari), al fine di creare traffico e aumentare i tempi medi di permanenza nelle strutture commerciali. Volendo citare alcuni nomi, saranno presenti a Mapic retailer del settore F&B come Hotel Chocolat (UK), Thai Wok (Polonia), Bottega Portici (Italia) e Japo (Israele) accanto a brand leader del settore leisure come AiSolve (Augmented Reality –UK), Arena Space (Augmented Reality-Russia) Dreamscape Immersive (Augmented Reality - USA) , Guinot (Wellness & Beauty - France), Blush Beauty and Skin Clinic (Wellness & Beauty – Olanda), Imax (Cinema - USA), MK2 (Cinema - France) e Kidzania (Attività interattive per bambini – Mexico). Arriviamo al mercato italiano. Quali numeri vi aspettate tra espositori e retailer e quali saranno i convegni specifici?
Italian Pavilion:
160-170 6 3
mq,
espositori e corner presidiati da Agenzia ICE, CNCC e Spazio Futuro Group. con
35
posti a sedere gestito da gruppo Cibiamo Un bar con
Anche quest’anno la delegazione italiana a Mapic sarà la seconda per numero di presenze con oltre 1.000 delegati attesi, tanti nuovi stand e, grande novità, due padiglioni italiani supportati dal governo attraverso ITAItalian Trade Agency. Tra i nuovi exhibitor avremo GVA Redilco, EDA Real Estate Solutions, Itay Properties, Foruminvest, We Arena, Piperno Immobiliare e Josas Immobiliare. Accanto a loro sono confermati tutti i key player del mercato tra i quali Aedes SIIQ (che presenterà il Caselle Open Mall con una parte importante dedicata al leisure), Svicom, IGD, Rustioni & Partners o ancora Grandi Stazioni Retail. L’Italia avrà ancora quest’anno un posto di primissimo piano all’interno del programma di conferenze con le due sessioni coorganizzate dal Consiglio Nazionale dei Cen30
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tri Commerciali (vedi Agenda). Avremo poi l’Italian Lunch “meetaly” giunto alla sua terza edizione. Con quali motivazioni, caratteristiche e obiettivi nasce l’Italian Pavilion? Il mercato italiano rimane un mercato attrattivo per investitori e retailer internazionali. Lo scorso anno circa l’80% degli investimenti nel mercato immobiliare retail in Italia è stato di provenienza estera, con rendimenti estremamente interessanti se comparati a mercati core in Europa come Francia o Germania. La pipeline è solida con 43 progetti in sviluppo di cui 16 previsti in apertura entro il 2021, molti dei quali sviluppati da player internazionali (Unibail – Rodamco - Westfield e Falcon Malls solo per citarne due). Lato retailer, abbiamo assistito recentemente o sono già state annunciate le aperture di importanti brand internazionali come StarRoberto Bramati, presidente di Spazio Futuro Group Da due anni siamo partner tecnico di Mapic nello sviluppo delle fiere di Cannes e Milano. Abbiamo iniziato proprio a Milano con una formula snella, che prevedeva l’inserimento di ristorazione e degustazione, registrando un primo successo. Di lì la crescita è stata esponenziale, sia a Cannes – dove nel 2017 abbiamo realizzato su 80 mq uno spazio ricco di proposte food tra cui si è distinta quella di Fettuccine Alfredo – sia in Italia a maggio 2018 con Mapic Food&Beverage. Quest’anno al Palais des Festivals la grande novità sarà data dall’Italian Pavilion che, su una superficie di 160-170 mq, raggrupperà sei espositori, lo spazio dedicato alle conferenze di ICE – Istituto Nazionale per il Commercio Estero e tre corner presidiati dal CNCC, da ICE stesso e da noi di Spazio Futuro Group. Il padiglione sarà poi dotato di un bar con 35 posti a sedere gestito da Cibiamo che, con la propria proposta di caffè espresso e di prodotti da forno, sarà ambasciatore della cucina nazionale. Come Spazio Futuro abbiamo elaborato il concept dell’intero progetto dell’Italian Pavilion e provvediamo alla sua realizzazione. Guardando al 2019, forti di risultati positivi sono convinto che continueremo la partnership con Mapic, con l’obiettivo di rendere la fiera non solo un luogo in cui si mangia qualcosa ma dove si vive una vera esperienza legata al cibo. Un’esperienza all’interno di un percorso sia culturale che gastronomico, dove possano trovare spazio, attraverso dei corner, formule anche diverse e/o alternative a quelle che generalmente si trovano nei centri commerciali. È un risultato a cui pensiamo di poter ambire dopo il successo dello scorso anno.
bucks, Apple, Uniqlo e Xiaomi. A conferma e a supporto dell’attrattività del mercato italiano nei confronti degli investitori internazionali avremo quest’anno a Mapic il nuovo padiglione ‘Invest in Italy’, co-organizzato dal Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e da ITAItalian Trade Agency. Il padiglione permetterà di presentare agli oltre 1.000 investitori internazionali presenti le opportunità nel mercato immobiliare commercial italiano. In aggiunta, ITA-Italian Trade Agency sarà promotrice di un secondo padiglione italiano, intitolato “Retail and Franchising”, co-organizzato con Confimprese e Assofranchising e finalizzato a supportare i brand italiani con ambizioni di sviluppo internazionale. Infine, quale ruolo e quale spazio avrà il tema della ristorazione, grande protagonista al Mapic F&B di Milano? Il Food&Beverage è oggi un elemento chiave del retail mix all’interno delle aree retail in quanto permette di arricchire l’esperienza cliente e diviene quindi un driver fondamentale per generare traffico. I brand del settore food&beverage si sviluppano oggi in maniera sempre più importante e hanno rappresentato circa il 25% del totale nuovi brand entrati nel mercato retail a livello globale lo scorso anno. A conferma di ciò basti pensare all’enorme eco legata all’apertura della prima Starbucks Reserve Roastery a Milano. Quest’anno Mapic permetterà ai delegati partecipanti di avere una panoramica dei trend più recenti del settore in due momenti dedicati: un evento closed-door su invito riservato ai leader del settore (proprietà e gestori di shopping mall, brand del food e operatori food e travel) che offrirà una panoramica dei temi più attuali del mercato e che si terrà mercoledì 14 novembre; una sessione del programma di conferenze, fissata per giovedì 15 novembre, in cui si analizzerà l’importanza che il settore riveste per gli investitori, e in particolare per i private equity fund che investono sempre più nel capitale di brand del food. Entrambi gli eventi saranno poi l’occasione per presentare le novità della prossima edizione del Mapic Food&Beverage, che si terrà a Milano l’8-9 maggio 2019.¾
Italian Pavilion
Con il padiglione Retail&Franchising, realizzato in collaborazione con Assofranchising, Confimprese e Federdistribuzione, e con l’Italian Pavilion – Invest in Italy, in collaborazione con CNCC, l’ente governativo punta a valorizzare i brand italiani all’estero e a convogliare gli investitori internazionali sui nuovi sviluppi retail Re
Agenzia ICE con due padiglioni a Mapic Ines Aronadio, dirigente dell’ufficio di coordinamento promozione del Made in Italy
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ià da qualche anno Agenzia ICE accompagna le aziende italiane al Mapic di Cannes. Per l’edizione 2018, ha voluto potenziare la propria presenza, non solo con un’area espositiva più ampia, ma anche attraverso il coinvolgimento della business community. Infatti, sarà presente con due aree: una dedicata al retail&franchising italiano e l’altra all’attrazione degli investimenti. Gli obiettivi sono duplici. Il primo, sostenere l’apertura ai mercati internazionali delle catene del franchising italiano, un settore in crescita e con un giro d’affari di oltre 24 miliardi nel 2017. Settore che sta crescendo anche all’estero, evidenziando un trend positivo a doppia cifra: lo scorso anno sono aumentate le insegne italiane ma soprattutto i punti vendita affiliati worldwide, con un incremento di oltre il 28% rispetto al 2016. Il secondo, promuovere progetti di sviluppo o ristrutturazione del settore retail real estate attraverso la partecipazione congiunta con il CNCC in un padiglione dedicato, denominato “Invest in Italy”. Ines Aronadio, dirigente dell’ufficio di coordinamento promozione del Made in Italy, spiega a r&f i progetti di Agenzia ICE per Mapic 2018. Quali saranno le caratteristiche dei padiglioni e in che termini/ modalità saranno valorizzate le aziende italiane? Il Padiglione Italia del Retail&Franchising, in un’area di circa 45 mq, nasce dalla collaborazione di ICE con le tre associazioni nazionali di riferimento del franchising: Assofranchi-
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retail food | novembre 2018
sing, Confimprese e Federfranchising. Queste rappresentano complessivamente circa 600 marchi commerciali e saranno presenti con circa 25 imprese. L’area sarà disponibile per incontri mirati di business con i principali operatori internazionali e sarà dotata di un desk accoglienza per informazioni sul mondo del franchising italiano e sui marchi affiliati alle tre associazioni. Per quanto riguarda Italian Pavilion - Invest in Italy, è prevista una “Investors Arena” pensata per la presentazione e la valorizzazione delle proposte progettuali a un pubblico di qualificati investitori internazionali, con momenti e spazi dedicati al networking e business corner, per agevolare l’incontro tra domanda e offerta. Complessivamente quali azioni metterete in campo prima e durante la tre giorni di fiera per promuovere il mercato Retail RE nazionale? La fase preparatoria dell’evento ha visto un’analisi dell’offerta disponibile sul portale, volta a stimare il potenziale dei singoli asset in chiave retail. Tale indagine ha evidenziato una distribuzione uniforme su tutto il territorio di opportunità a vocazione commerciale, dal profilo opportunistic e value added, di proprietà di enti centrali e territoriali. La tradizionale presenza in fiera, inoltre, si arricchisce anche di ulteriori prestigiosi appuntamenti in programma presso il Palais des Festivals, a cura di CNCC e con il patrocinio dell’ICE Agenzia, con focus sui trend dell’industria retail e sui nuovi progetti di sviluppo. Per quanto riguarda il franchising, qualità del prodotto e format di rivendita dal carattere
elegante rappresentano la cifra delle aziende italiane del settore. Qual è la sua opinione circa la capacità del mercato immobiliare retail italiano di attrarre investimenti internazionali? Dal 2013 il settore immobiliare italiano sta vivendo una forte crescita, confermata anche nel 2017 con un volume di investimenti totali di 11 miliardi di euro. Il mercato retail italiano è il secondo comparto del settore, dopo il segmento uffici, con un volume totale di investimenti dal 2016 alla prima metà del 2018 di 6,5 miliardi di euro. Per il 2018 si prospetta il consolidamento del trend positivo grazie al ruolo sempre più incisivo giocato dagli investitori stranieri che rappresentano il principale driver per la crescita con il 69% degli investimenti realizzati. A guidare questa spinta sono i livelli di rendimento degli interessi superiori alla media europea e l’attesa ripresa dei consumi dei prodotti Made in Italy. La fonte a cui ci rifacciamo per queste valutazioni è JLL. La crescita del mercato è alimentata anche dalle abitudini dei consumatori italiani a privilegiare lo store fisico al mobile shopping, diversamente dai cittadini europei, spingendo molti retailer a pianificare espansioni sul territorio e altrettanti nuovi a entrare per la prima volta nel mercato mantenendo elevata la domanda di investimenti in Italia. Il mercato retail nazionale sta evolvendo verso nuovi format, volti a puntare alla costumer experience della propria clientela e al consolidamento degli spazi dedicati al food. A.P.
SPECIALE MAPIC
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SVICOM
tra i protagonisti del Mapic 2018 Tanti i progetti, le sfide e le idee che Svicom presenterà alla prossima edizione del consueto appuntamento nel settore del real estate di Cannes, dal 14 al 16 novembre 2018. Tra i progetti chiave del Mapic 2018, Monopolis e Go! Torino rappresentano al meglio gli obiettivi di innovazione e diversificazione preannunciati dalla società di gestione ad inizio anno.
Monopolis Lifestyle Centre
Svicom punta a un mix vincente di shopping, servizi e ristorazione 65 negozi, 9 tra ristoranti e bar, oltre 20 medie superfici, un ipermercato e 2.000 posti auto per un totale di 43.000 mq di Gla. Sono questi i numeri di uno dei più importanti mall della Puglia: il “Monopolis Lifestyle Centre”, in provincia di Bari, la cui commercializzazione è stata affidata a Svicom in co-agency con Forum Invest. Una struttura innovativa che sarà attiva nel 2020 - in cui shopping, servizi e ristorazione si mescolano per creare un concept di nuova generazione dal design accattivante e, allo stesso tempo, perfettamente integrato nel territorio. Rivolto verso il mare, il "Monopolis Lifestyle Centre" (di cui il promotore è Forum Invest Italia srl) sorgerà nell'area industriale di Monopoli, a 2,5 km dal centro cittadino e a 40 km da Bari.
"Oggi, prima dell'avvio del cantiere, siamo riusciti a commercializzare già il 95% della Gla totale” - spiega Corrado Di Paolo, Partner e Head of Leasing Department di Svicom - ”Si tratta di un progetto all'avanguardia rispetto ai tradizionali format commerciali, tra i più grandi life style shopping centre d'Italia.
Ad idearlo Design International, pluripremiato studio di architettura. Un valore aggiunto assoluto”. “Monopolis Lifestyle Centre” punta a distinguersi grazie a una struttura architettonica semplice ma moderna, che si discosta dai classici impianti visti in passato. Un accattivante centro “open air” che scommette sulla “piazza centrale” adibita a food court come polo di aggregazione. La struttura a ferro di cavallo prevede una caratteristica passeggiata/galleria centrale semi coperta, dove saranno presenti tutti i negozi di vicinato. Le medie superfici, invece, si troveranno lungo gli assi laterali.
“Tra gli elementi di forza c'è, inoltre, il territorio” – continua Di Paolo - “Ci troviamo ai confini della Valle D'Itria, un'area che attrae il 10% delle presenze turistiche della Puglia: 1,3 milioni su un totale di 13 milioni. Una posizione altamente strategica”. “Monopolis Lifestyle Centre” dista meno di 1 km dalla strada statale 16 bis Adriatica: una delle più grandi arterie stradali della Puglia, da cui transitano oltre 50.000 veicoli al giorno. Il bacino d'utenza è di oltre 300 mila abitanti nei 20 minuti di percorrenza.
Go! Torino
il primo centro commerciale urbano con un parco integrato
Corrado Di Paolo
Aprirà le sue porte al pubblico nel 2020. Sarà un nuovo centro commerciale urbano, unico nel suo genere. La superficie commerciale si integrerà – per la prima volta in Italia – con un ampio parco urbano. Circa 26.000 mq dedicati a shopping e servizi saranno direttamente collegati a 18.000 mq di area verde. “Go! Torino” punta a catalizzare clienti e visitatori grazie a un design moderno e a una commercializzazione vincente, firmata da Svicom. Al suo interno 80 negozi, 10 medie superfici, 25 tra ristoranti e bar, un ipermercato ad insegna Mercatò, una palestra di 2.500 mq, un’area leisure di oltre 1.000 mq e 1.150 posti auto dialogheranno con un parco divertimenti che accoglierà food truck, pista di pattinaggio, arrampicata e percorsi parkour. La nuova stazione della metropolitana, situata davanti alla struttura, e la residenza studentesca, con 425 posti letto, saranno gli altri punti di forza. In particolare, la torre dedicata agli studenti avrà una superficie di 10.500 mq distribuita su 15 piani e sarà uno degli edifici più alti del capoluogo piemontese. Il nuovo centro commerciale sarà situato a Torino, a 15 minuti a piedi dalle principali piazze della città, in un quartiere residenziale-commerciale attualmente oggetto di un importante progetto di riqualificazione.
Una posizione strategica con un bacino di utenza di 1 milione di abitanti, considerando i 20 minuti di percorrenza. La struttura, innovativa e moderna, sarà composta da due piani. Il piano terra sarà dedicato allo shopping e ai servizi. Il primo piano sarà interamente destinato alla ristorazione e all’intrattenimento. Imponente la food-court di 3 mila metri quadrati e 700 posti a sedere, offrirà cibo per qualsiasi esigenza e in qualsiasi ora del giorno.“Le food court sono considerate, ormai, come hub sociali - spiega Corrado Di Paolo, orientate al relax e all’entertainment. I numeri lo dimostrano. Mangiare rappresenta il motivo principale per oltre il 25% dei clienti che visitano un centro commerciale. I fatturati della food court, nei centri prime, superano il 10% di quelli dell’intera galleria. Un fattore che non può essere sottovalutato. Svicom porta avanti una fase di cambiamento continuo e sostanziale degli shopping mall di cui si occupa, in cui la parte dedicata alle attività di ristorazione-ludico-sportive rappresenta una fetta sempre più importante della Gla complessiva che, in un centro come quello di Torino, sfiora il 30% del totale”.
Vi aspettiamo al Mapic 2018. Cannes, Palais des Festivals. R7 stand G15
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Partner and Head of Leasing department di Svicom
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BEFeD, il Brew Pub italiano
BEFeD è la migliore sintesi tra il mangiare sano e gustoso e il divertimento. E’ un concetto nuovo e dinamico di Brew Pub per giovani, meno giovani e famiglie che propone il Galletto BEFeD, all’origine senza glutine, leggero e cotto alla brace e una selezione di ottime birre artigianali, di propria produzione, tra le quali quelle stagionali. Propone, con successo, due distinte formule di ristorazione: quella Original, con locali di ampia metratura e una spiccata propensione all’accoglienza di tavolate numerose, feste di gruppo e tanto divertimento in compagnia di Radio BEFeD; quella Small & Take Away Formula con un concept dinamico e con locali adatti ai centri commerciali, entertainment center o location in aree urbane a media e grande densità abitativa. La formula Small prevede inoltre locali molto moderni, di grande appeal e una tipologia di servizio più user friendly. Tra le più recenti aperture vi è quella di Bolzano, nella centrale via Palermo, nel mese di settembre 2018 e che rappresenta la prima della catena BEFeD in Trentino Alto Adige
La bottega del Caffè: un format in continua evoluzione
D
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al primo punto vendita aperto nel 2002 La bottega del Caffè ne ha fatta di strada. Oggi il brand italiano, completamente rinnovato conta oltre 40 punti vendita in tutta Italia e un punto vendita in Francia, a Cannes dove ha debuttato proprio a pochi passi della Croisette. Al centro dell’offerta, da sempre, la qualità dei prodotti e la volontà di riproporre l’autentica coffee experience all’italiana. Il nuovo concept La bottega del Caffè, già visibile in alcune locations e in mostra durante la prossima edizione Mapic 2018 a Cannes (Pad 1 B60-C61), è il risultato di un importante processo di restyling avviato nel 2016 con l’analisi dei principali trend di consumo italiani ed internazionali. “Siamo partiti dalla volontà di valorizzare i nostri punti vendita e di riscoprire l’arte dei caffè storici italiani per riproporla in chiave più contemporanea - afferma Alessandro Ravecca, Presidente Cibiamogroup. L’immagine dei locali e l’offerta sono state ripensate per meglio rispondere alle richieste di un pubblico più esigente ed evoluto. Per farlo abbiamo introdotto nuovi materiali e nuovi prodotti con l’intento di far vivere ai nostri clienti un’esperienza di alto livello in un’atmosfera elegante e piacevole”. Oggi da La bottega del Caffè è possibile gustare le nostre miscele di caffè (100% Arabica o monorigini) in tutti i modi (espresso, moka, napoletano, filtrati ecc) e in tutte le più amate declinazioni (caffè e cappuccini speciali). Oltre ai prodotti di caffetteria, l’offerta è rafforzata da una proposta salata che prevede una linea gourmet esclusiva di pizze e focacce realizzate con farine selezionate e diversi tipi di impasto (latte, curcuma, fibre e integrale) oltre a farciture DOP e IGP.
Grazie al restyling e alla continua capacità di innovarsi, La bottega del Caffè è stata premiata nel 2017 come miglior format di ristorazione nella categoria Centri commerciali al Foodservice Award. Lo sviluppo e l’evoluzione non si fermano e il Gruppo sta guardando con sempre maggiore interesse il mercato estero e i centri storici. Cibiamogroup è una società di ristorazione veloce di qualità fondata nel 1992 a Sarzana (SP). È un gruppo altamente dinamico e in costante crescita. Gestisce oltre 100 punti vendita, direttamente e in franchising, con i brand cibiamo, La bottega del Caffè, Virgin Active Café e Mondadori Café. Per info: franchising@cibiamo.it In breve: 2002 prima apertura a marchio La bottega del Caffè 2004 primo punto vendita in franchising 2016 restyling del format 2017 brand vincitore del Foodservice Award 2018 42 La bottega del Caffè (41 in Italia) 2018 prima apertura in Francia 2018 38 pv in franchising + 4 pv diretti Dimensioni medie: 50-90 mq (20 mq chiosco) Ubicazione ottimale: centri commerciali, travel retail, centri storici
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Brand Focus
Showcase
Dal fashion alla cura della persona, una selezione redazionale dei marchi retail più attivi in Italia
AERONAUTICA MILITARE AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Armando Pio Sperotto Thiene (VI) Abbigliamento total look uomo, donna, bambino Circa 1.000 di cui 35 monomarca 40 Circa 500 0 (7 monomarca di proprietà negli aeroporti) 80 Oltre 34 ML Aeroporti, Multimarca
BATA AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Barbara Franceschetto Compar Spa - Limena (PD) Calzature 5.300 70 240 140 Fino a 200 N.D. Shopping mall, City center
CALLIOPE AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Cristiana Tadei Rimini Abbigliamento e accessori 110 24 52 74 550-750 N.D. Centri città, Centri commerciali, Parchi commerciali
CAMOMILLA ITALIA AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia 46
retail food | novembre 2018
Mario Pierro Napoli Abbigliamento, accessori 230 Italia, Russia 230 80 100 77 ML Shopping mall, Travel retail, High street
SPECIALE MAPIC CARPISA AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Irnerio Del Treppo Interporto Lotto H, Nola (Na) Borse, valigeria, accessori 613 40 391 207 100 135 ML Centro città, Shopping mall
CENTRO MEDICO SANTAGOSTINO AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Luca Foresti Milano Sanità e servizi 16 1 16 0 400 31 ML Street
CHIEDILO AL FARMACISTA AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€)
Giuliana Ferreri Caserta Salute e benessere 8 N.D. 8 2 80 N.D. Shopping mall, Aeroporti, Stazioni ferroviarie, Canali core in Italia High street
CONBIPEL AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
DEICHMANN AD Italia Salvo Romano Sede in Italia Pero (MI) Calzature e accessori, abbigliamento, pelletteria, Categoria merceologica articoli promozionali, articoli sportivi Negozi worldwide (inclusa l'Italia) 3.989 Mercati presidiati nel mondo 26 Negozi in Italia 71 Negozi nei C.C. in Italia 57 Dimensione standard del PDV (mq) 450 Fatturato 2017 in Italia (€) 81 ML Canali core in Italia Shopping mall, Retail park, High street
Jeffrey Leonard Fardell Cocconato (AT) Abbigliamento, accessori 182 1 182 140 600 - 800 (Regular), 200 (Conbipel Uomo) 269 ML Shopping mall, Retail park
Brand Focus GIOIELLI DI VALENZA AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Davide Maggi Valenza Commercio 50 1 (in apertura sui market place digitali esteri UK, FR, DE, ES) 50 42 70 Circa 41 ML Shopping mall, High Street, Showroom
LIBRERIE FELTRINELLI AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Alberto Rivolta Milano Libri, HE, cartoleria e giocattolo 123 1 123 30 500 - 1.000 N.D. High Street, Shopping mall, Travel
JAKED AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Luca Carrara Gallarate (VA) Costumi e abbigliamento sportivo 29 23 29 3 80 7 ML Centro città, Shopping mall
KIABI AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
MAXI ZOO AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia 48
retail food | novembre 2018
Gianluca Di Venanzo Pero (MI) Pet food, pet care Più di 1.500 11 paesi europei 97 8 600 +100 ML Retail park
Marco D'Intino Milano Abbigliamento per la famiglia 504 18 33 18 1.500 Circa 150 ML Shopping mall
Il Gruppo ER e Lagardère Travel Retail di nuovo insieme per un progeeo di successo Un angolo di Venezia nell’Aeroporto Marco Polo
World of Venice - opening@july 2018
Brand Focus
MORESCHI
AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Giuseppe Serafica Vigevano (PV) Calzature, pelletteria, capi spalla in pelle 35 85 4 3 80 - 120 30 ML High street, Department store, Outlet
NAU! AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Fabrizio Brogi Castiglione Olona (VA) Ottica 155 9 (Italia inclusa) 143 87 100 43 ML Shopping mall, High street, Travel retail
RINASCIMENTO AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Emma Tadei Bologna Abbigliamento 47 1 47 36 150 - 300 N.D. Centri storici, Centri commerciali
SBS AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
SCARPE & SCARPE AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia 50
retail food | novembre 2018
Augustino Pettenuzzo, Livio Pettenuzzo, Luca Pettenuzzo Torino Calzature 139 N.D. 139 68 100 345 ML Shopping mall, Retail Park, Free standing unit
Alessandro Storti Miasino (NO) Elettronica di largo consumo 15 Con i negozi 3 mercati con il brand in più di 70 paesi 12 0 20 - 80 49 ML High street, Outlet, Aeroporti
SPECIALE MAPIC SNIPES AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Luca Rosa Pero (MI) Abbigliamento, calzature sportive e accessori 170 6 10 7 300 10 ML Shopping mall, High street
TATA ITALIA AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Giuseppe Tatarella Siena Calzature e accessori uomo, donna e bambino 95 1 94 51 300 64 ML Shopping mall
TERRANOVA AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Andrea Arcangeli Rimini Abbigliamento e accessori 487 40 203 299 800 - 1.100 N.D. Centri città, Centri commerciali, Parchi commerciali
WYCON COSMETICS AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Raffaella Pagano Nola (NA) Make up, skincare 220 17 con l'Italia 180 86 70 75 ML High street, Shopping mall
YAMAMAY AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€)
Paolo Masciandaro Gallarate (VA) Abbigliamento intimo e moda mare 663 40 481 213 90 130,3 ML (sell-out catena retail Italia: 205 ML) Shopping mall, High street, Outlet, Aeroporti, Canali core in Italia Stazioni ferroviarie
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BO T TE GA P ORT I C I IL FOR M AT D I C A S U A L F OOD I TA LIANO Nato a Bologna nel 2013, Bottega Portici è un format
nella cucina a vista da parte degli chef. Lavoratori, stu-
di “casual food” italiano, che ha come protagonista la
denti, giovani e meno giovani scelgono Bottega Portici
pasta fresca proposta in modo autentico e innovativo. A
per colazione, pranzo, aperitivo e cena. I tempi di atte-
completare l'offerta taglieri di salumi e formaggi, insa-
sa sono ridotti e grazie alla tecnologia del disk pager
late, dessert, oltre a prodotti di caffetteria e pasticceria
non è necessario il servizio al tavolo. Tutta l'offerta viene
di alta qualità, da consumare in un ambiente moderno e confortevole. Il progetto si
somministrata in packaging compostabili: una soluzione ecosostenibile che riduce i
inserisce nella strategia di crescita
costi di gestione. Nel 2017 è stato
della divisione hospitality & food
avviato il progetto franchising, che
del Gruppo Imperial Spa, in segui-
permette di coniugare il know-how
to ai successi de I Portici Hotel e
aziendale con le capacità imprendi-
del Ristorante I Portici, unica stella
toriali e gestionali degli affiliati, gra-
Michelin a Bologna. Oggi Bottega Portici può contare sull'Headquarter con sede a Bolo-
zie all'Academy interna che si occupa della formazione dello staff. Oltre ai 2 punti di
gna, costituito dal team di ricerca e sviluppo, dall’ufficio
Bologna, il format è presente a Reggio Emilia (I Petali),
food, dall'ufficio stile, marketing e comunicazione e da
a Roma (Terrazza Termini), a Brescia (Franciacorta Outlet
un’equipe dedicata al controllo di gestione e allo svi-
Village) e a Milano Assago (Milanofiori). Torino, Verona,
luppo, diretto e in franchising. L’italianità al 100%, l’alta
Padova, Venezia, Firenze, centri commerciali e travel re-
qualità dell’offerta alla portata di tutti e il focus sulla pa-
tail: questi i prossimi obiettivi di sviluppo. Nei prossimi
sta fresca: questi i pilastri del brand. Da Bottega Portici
anni la strategia è quella di diffondere la tradizione ga-
il cliente può vivere tutto il processo produttivo: dalla
stronomica italiana in chiave contemporanea anche all’e-
realizzazione della pasta fresca fatta a mano dalle sfogli-
stero, partendo dall’Europa già nella seconda metà del
ne in vetrina, alla preparazione dei primi della tradizione
2019, per poi sbarcare Oltreoceano nei prossimi tre anni.
bottegaportici.it Email: franchising@bottegaportici.it | Tel. +39 051 2964211
COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA
BOTTEGA PORTICI - FRANCIACORTA
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BOTTEGA PORTICI - 2 TORRI
BOTTEGA PORTICI - TERRAZZA TERMINI
Brand Focus
Food Showcase
Tra ristorazione fast e slow, una selezione redazionale delle insegne retail più attive in Italia 101CAFFE’
AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Totale negozi worldwide (inclusa l'Italia) Numero di mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Umberto Gonnella Buccinasco (MI) Caffè in tutte le sue forme 93 6 87 26 40 9 ML Prossimità - Shopping mall
ALICE PIZZA AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Totale di negozi worldwide (inclusa l'Italia) Numero di mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Luna Giovannini Roma Food 148 3 144 54 70 - 80 67 ML High street, Shopping mall
AMERICA GRAFFITI AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€)
Marco Di Giusto - AD di Cigierre Spa Tavagnacco (UD) Ristorazione (diner anni '50) 62 1 62 14 400 - 600 N.D. Parchi e Centri commerciali, Cinema multisala, Canali core in Italia Strade ad alta percorrenza
ANTICA FOCACCERIA SAN FRANCESCO AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
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retail food | novembre 2018
Claudio Baitelli Milano Ristorazione 8 1 7 3 100-150 N.D. High Street, Shopping mall
SPECIALE MAPIC BEFED FRANCHISING AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Totale di negozi worldwide (inclusa l'Italia) Numero di mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Gianpietro D'adda Bergamo Ristorazione 27 N.D. 27 11 120 - 450 30 ML Ovunque
BENNET
AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Totale di negozi worldwide (inclusa l'Italia) Numero di mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Adriano De Zordi Montano Lucino (CO) Grande Distribuzione 64 1 64 51 circa 5.000 1,6 MLD Shopping mall
BOTTEGA PORTCI AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Riccardo Bacchi Reggiani Bologna Ristorazione 6 N.D. 6 2 180 N.D. High street, Shopping mall, Travel retail
BURGER KING AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€)
Andrea Valota Assago (MI) Quick Service Restaurant Circa 16.000 100 181 46 300-500 Circa 177 ML Shopping mall, High street, Viability, Canali core in Italia Stazioni ferroviarie
C-HOUSE AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Alberto Poli Bergamo Bar , caffetteria, ristorante 60 9 45 44 50 30 ML Shopping mall, Outlet, Stazioni ferroviarie
Brand Focus
CHEF EXPRESS AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Cristian Biasoni Castelvetro di Modena (MO) Ristorazione 190 3 74 PDV in stazioni ferroviarie; 52 PDV aeroporti 51 PDV autostrade; 7 PDV ospedali; 50 PDV Bagel Factory UK e IRL 6 N.D. 573,3 ML Stazioni Ferroviarie, Aeroporti, Autostrade, Ospedali
CHICCOTOSTO AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€)
Chiara Nasi Reggio Emilia Ristorazione 4 3 (CIRFOOD) 4 1 150 CIRFOOD: 647,7 ML
DOPPIO MALTO AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€)
Giovanni Porcu Milano Ristorazione 11 1 11 1 600 4 ML Shopping mall, Down town, Traffic road, Canali core in Italia Free standing
GIAPPO AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Enrico Schettino Napoli Sushibar, Cucina giapponese 16 1 16 2 120 5 ML Aeroporti
IL FORNO DI CIBIAMO AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia 60
retail food | novembre 2018
Alessandro Ravecca Bologna Prodotti da forno, ristorazione veloce 34 1 34 22 50 550.000 Shopping mall, High street, Stazioni ferroviarie
Brand Focus
KFC
AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€)
Corrado Cagnola Milano Ristorazione veloce 21.487 131 25 18 150-450 1,9 ML per ristorante Shopping mall, High street, Outlet, Traffic road, Canali core in Italia Stazioni ferroviarie
LA BOTTEGA DEL CAFFÈ AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Alessandro Ravecca Bologna Caffetteria specializzata 41 2 (Italia e Francia) 40 33 50 (chiosco 25) 450.000 Shopping mall, High street, Stazioni ferroviarie, Outlet
LA PIADINERIA AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€)
Donato Romano Montirone (BS) Ristorazione veloce 210 3 (Italia, Francia e Svizzera) 206 123 60 + area somministrazione 57 ML Shopping mall, High street, Outlet, Traffic road, Canali core in Italia Stazioni ferroviarie
LET’S TOAST AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€)
Chiara Nasi Reggio Emilia Ristorazione 3 3 (CIRFOOD) 3 3 80 CIRFOOD: 647,7 ML Travel retail, Gallerie dello shopping, Canali core in Italia Aree urbane a elevato passaggio
LÖWENGRUBE AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia
Pietro Nicastro Capraia e Limite (FI) Ristorazione organizzata 14 1 14 3 500-600 High street Dimensione standard del PDV (mq) 10 - 150 Mall, Outlet, Aeroporti, Stazioni ferroviarie Fatturato 2017 in Italia (€) 9,7 ML Canali core in Italia High street, Shopping mall, Outlet 62
retail food | novembre 2018
SPECIALE MAPIC
OLD WILD WEST AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€)
Marco Di Giusto - AD di Cigierre Spa Tavagnacco (UD) Ristorazione 188 4 180 109 400 - 600 262 ML Parchi e Centri commerciali, Cinema multisala, Canali core in Italia Strade ad alta percorrenza
PAOLINO AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Massimo Pennacchioli Tavernerio (CO) Rosticcerie con forno a legna 29 1 29 26 70 15 ML Shopping mall, High street
PIZZIKOTTO AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€)
Marco Di Giusto - AD di Cigierre Spa Tavagnacco (UD) Ristorazione (pizzeria-lifferia) 26 1 26 11 400 - 600 N.D. Parchi e Centri commerciali, Cinema multisala, Canali core in Italia Strade ad alta percorrenza, Centri urbani
RED - READ EAT DREAM AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
ROADHOUSE RESTAURANT AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
Nicolas Bigard Castelvetro di Modena (MO) Ristorazione 128 3 125 12 400 - 700 superficie interna compresa 152 ML In prossimità di caselli autostradali e tangenziali
Claudio Baitelli Milano Ristorazione, Libri e oggettistica 8 1 8 2 500 N.D. High street
Brand Focus ROSSOPOMODORO AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€)
Roberto Colombo Milano, Napoli Pizzeria, ristorante 84 8 61 28 400 77 ML High Street, Aeroporti, Stazioni ferroviarie, Canali core in Italia Shopping mall
ROSSOSAPORE AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€)
Roberto Colombo Milano, Napoli Take away pizza e pezzi napoletani 32 2 31 11 80 12,5 ML Aeroporti, Stazioni ferroviarie, Autostrade, Canali core in Italia Shopping mall
SHI’S AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€)
Marco Di Giusto - AD di Cigierre Spa Tavagnacco (UD) Ristorazione (cucina latin giapponese) 13 1 13 7 280 - 400 N.D. Parchi e Centri commerciali, Cinema multisala, Canali core in Italia Strade ad alta percorrenza, Centri urbani
TOASTERIA ITALIANA AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia
WIENER HAUS AD Italia Sede in Italia Categoria merceologica Negozi worldwide (inclusa l'Italia) Mercati presidiati nel mondo Numero di negozi in Italia Negozi nei C.C. in Italia Dimensione standard del PDV (mq) Fatturato 2017 in Italia (€) Canali core in Italia 64
retail food | novembre 2018
Marco Di Giusto - AD di Cigierre Spa Tavagnacco (UD) Ristorazione (birreria con cucina) 29 1 29 22 400 - 600 N.D. Parchi e Centri commerciali, Cinema multisala
Mariano Triunfo Peschiera del Garda (VR) Ristorazione veloce 11 + 4 in apertura 1 11 + 4 in apertura 4 100 4,6 ML High street, Shopping mall
Facce da
JOY
GLEE
JOY
DELIGHT
Star Trek Food
Destinazione Maxi Zoo
S
ono finiti i tempi in cui i resti della cena finivano nella ciotola del cane di casa. Oggi per i nostri amici a quattro zampe, sempre più al centro dell’attenzione dei loro padroni umani, ci sono prodotti specializzati, venduti in negozi dedicati di catene specifiche che sono delle vere e proprie multinazionali. Come Maxi Zoo, l’insegna italiana pet care fa parte del gruppo tedesco Fressnapf. Fondato quasi una trentina di anni fa da Torsten Toeller, dopo un viaggio negli Usa, da cui importa l’idea di supermercati specializzati in alimenti e accessori per animali domestici, nel tempo ha coperto una lacuna del mercato europeo: la divisione tra grande distribuzione e negozi specializzati. Dopo le prime difficoltà, in Germania il progetto decolla con il franchising (a due anni di distanza dal primo store diretto aperto a Erkelenz nel 1990) e ben
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retail food | novembre 2018
di David Montorsi
Un centinaio di punti vendita diretti in Italia, un trend di crescita che ha visto raddoppiare la rete negli ultimi tre anni e un nuovo ad, Gianluca Di Venanzo, che può contare sull’esperienza del Gruppo Fressnapf. Con le crocchette per cani e gatti, il giro d’affari globale sfiora i 2 miliardi di euro presto varca i confini nazionali, prima verso la vicina Austria (1998) per poi espandersi in tutta Europa. In Italia, il Gruppo apre il primo punto vendita a Treviso a fine 2005, ma è dal 2010 che comincia il vero sviluppo nel nostro Paese. Un’espansione che ha portato Fressnapf e le sue insegne in 11 paesi europei con 1.500 punti vendita, di cui più del 50%
a gestione diretta. Il franchising, con circa 700 store, è presente solo in Germania dove i punti vendita diretti superano le 200 unità. Ai tedeschi seguono i francesi con quasi 150 negozi, mentre gli austriaci sono terzi con 125 vetrine. Appena fuori dal podio c’è il Belpaese con un centinaio di esercizi, seguito da Ungheria, Belgio, Svizzera e Danimarca che
si attestano tutti sulla cinquantina. Polonia, Irlanda e il piccolo Lussemburgo chiudono la classifica. La rete e il format italiani Il network, in Italia, vede poco meno della metà dei punti vendita concentrati in Lombardia. A seguire, Veneto ed Emilia Romagna con una diffusione capillare che copre il Nord Italia. Diverso il discorso per il CentroSud dove Maxi Zoo è presente solo nel Lazio, nelle Marche e in Umbria con un negozio ciascuna. Nei primi nove mesi dell’anno, la catena tedesca ha aperto 8 nuovi punti vendita nel nostro Paese nelle regioni settentrionali (Lombardia, Veneto, Emilia e Piemonte), ma le previsioni sono di un’ulteriore espansione della rete per rafforzare la presenza nel Centro Nord. Giusto per dare un’indicazione sul trend, il 2017 aveva visto 16 opening, di cui 2 XXL, mentre il network è raddoppiato negli ultimi tre anni (nel 2015 veniva inaugurato il 50° punto vendita a Savignano sul Rubicone). Per quanto riguarda il format, Maxi Zoo in Italia è presente con quello standard e quello XXL (inaugurato a Pantigliate nel 2014). Il primo con una superficie di 600 mq accoglie circa 7mila referenze a disposizione dei clienti, mentre il formato XXL ha una superficie doppia, 15mila referenze e un reparto “vivo” con la possibilità di trovare oltre 600 specie tra roditori, volatili e pesci. La posizione preferita per le insegne del Gruppo sono i parchi commerciali (o Retail Park) magari con la presenza di un’àncora food che posa generare il traffico e flusso di clienti. Fondamentale è
L’azienda in pillole Data di nascita 2005 in Italia, 1990 in Germania Proprietà Gruppo Fressnapf (Germania) Sede Milano Management Ganluca Di Venanzo, ceo
Retail Un centinaio di negozi in Italia tutti a gestione diretta e concentrati nel Nord Gruppo Il Gruppo è presente in 11 paesi europei con più di 1.500 negozi di cui più della metà a gestione diretta
Fonte aziendale
Settori di business Vendita di accessori e alimenti per animali domestici
Raddoppio del network nei prossimi 3 anni e soddisfazioni dal format XXL Intervista a Stefano Cappon, marketig manager di Maxi Zoo Italia Come sta andando il 2018? Quali sono i progetti di espansione del marchio? Anche il 2018 come gli ultimi anni sta portando dei buoni risultati a Maxi Zoo, questo sia considerando le nuove aperture sia a livello di punti vendita esistenti che continuano a crescere secondo i piani del Gruppo. In Italia, l’espansione prevede un raddoppio dei circa 100 punti vendita esistenti nei prossimi 3 anni. Come sta andando il format XXL? Il format XXL, con una superficie di 1.200 mq e un’offerta di circa 15.000 referenze, si distingue per la presenza del reparto “vivo” con la possibilità di trovare oltre 600 specie tra roditori, volatili e pesci. Questo reparto è seguito da un team dedicato di 4 persone con particolari competenze relative agli animali trattati. Maxi Zoo ha scelto di affrontare il delicato tema degli animali vivi in store sempre con la massima attenzione al loro benessere dotandosi di un sistema di regole interne e procedure – anche più stringenti della media del mercato – volte proprio a migliorare le condizioni di vita degli animali. Fra le best practice c’è poi la collaborazione con
la presenza di parcheggi, quindi le location sono principalmente in contesti commerciali strutturati e organizzati con la possibilità di posizioni stand alone, ma solo in particolari contesti urbani o suburbani con visibilità e viabilità notevole. La formula prevede un assortimento di articoli food e non-food (accessori e prodotti per la cura e l’igiene dell’animale), di cui ben 4.500 appartengono a 15 brand esclusivi che realizzano circa la metà delle vendite. La governance e il bilancio A giugno di quest’anno Gianluca Di Venanzo, con una carriera manageriale nel settore retail in aziende come il Gigante, Despar e Pata (società mantovana di snack salati), ha sostituito nella stanza dei bottoni Marco Premoli, che aveva lasciato l’azienda a inizio anno. A fianco del nuovo ceo, Enrico De Luca nella veste di cfo, Fabrizio Pirotta come expansion director, Davide Patruno per le risorse umane, Luca Rotunno al national purchasing & marketing e Massimo Montorsi direttore vendite. Le spalle della squadra italiana sono ben coperte dal Gruppo teutonico, sempre solido e in crescita: nel 2017 Fressnapf ha chiuso con 1,98 miliardi di euro di fatturato che significano +6,6% sul 2017 dove si erano raggiunti 1,86 miliardi (a +7,5% sull’esercizio precedente e una crescita dell’11% fuori dalla Germania). Da notare anche le performance
i veterinari, uno per negozio, che una volta a settimana controllano lo stato di salute di tutti gli animali presenti e lo certificano mettendoci la faccia, visto che i clienti vedono una scheda del veterinario in sala vendita. In generale, il format XXL sta performando molto bene con dei risultati al di sopra della media della rete e per questo motivo il suo network è destinato a crescere nei prossimi anni proporzionalmente all’aumento dei punti vendita della rete. Vi interesserebbe entrare nei centri commerciali? Sicuramente i centri commerciali sono aggregatori di traffico formidabili e dunque molto interessanti per un retailer. Bisogna però valutare attentamente la possibilità di entrarvi senza snaturare il proprio approccio al business in termini di metratura media, referenze, ecc. e mantenendo la sostenibilità economica dello stesso. Quindi per rispondere alla domanda, siamo sicuramente interessati, ma per le caratteristiche attuali dei nostri format quella dei centri commerciali non è una strada facilmente percorribile.
del canale e-commerce, con un trend di crescita a doppia cifra. Da noi, il 2017 di Maxi Zoo Italia spa (530 addetti alla primavera dell’anno scorso) si è chiuso con un fatturato di 88,5 milioni che significa: +15,9% sull’anno precedente, attribuibile allo sviluppo della catena di negozi. Crescono anche il valore aggiunto con 25,1 milioni (+28% sull’esercizio precedente), il MOL (6,7 milioni sull’1 del 2016) e l’EBIT (2,9 milioni, +4,5% sull’anno prima, chiuso in negativo). L’utile si attesta a 2,6 milioni, grazie anche al nuovo contratto di fornitura infragruppo (una delle società tedesche del Gruppo agisce in qualità di master franchisor ed è fornitrice dei prodotti intercompany destinati alla rivendita) che rettifica i prezzi di trasferimento nel caso la società non generi margine operativo sufficientemente positivo. Una manna per gli indici di redditività: il ROE passa da un valore molto negativo al +13%, mentre il ROI si ferma a un ottimo +8,3% dal -6,2%. Diminuiscono i debiti di 14,6 milioni (l’indice di indebitamento scende a 0,88 da 7,41 e il quoziente di indebitamento finanziario va a 0,07 da 3,67) anche grazie agli accordi di finanziamento infragruppo con conferimento di capitale per 13,4 milioni al fine di ottimizzare la struttura di finanziamento. Insomma, il Gruppo tedesco sembra avere a cuore il quarto mercato del suo impero economico e investe in Italia, oltre che a garantire una importante copertura finanziaria. ¢ novembre 2018 | retail food
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Un ringraziamento alle aziende che hanno creduto nel nostro progetto e hanno sostenuto la nostra manifestazione
Ristorazione 2018
Food hall: la nuova ricetta dei centri commerciali
C
ome da tradizione, ogni due anni il gotha della ristorazione commerciale e collettiva si ritrova a Milano, presso il centro congressi Le Stelline, per partecipare alla mostra-convegno organizzata dalla rivista Ristorando e dalla casa editrice Edifis. Ristorazione 2018 (4-5 ottobre) ha visto protagonisti nelle 5 sale deputate ben 118 relatori, che hanno preso parte ai 15 convegni distribuiti nella due giorni. In questo resoconto abbiamo scelto di approfondire i workshop relativi ai trend di consumo, ai nuovi spazi food negli shopping centre e alle insegne che proprio nei mall si dimostrano più dinamiche. Consumi e nuove tendenze Tracciare un quadro dei consumi e delle nuove tendenze in una società liquida non è mai semplice. Ci hanno provato i relatori dell’omonima conferenza moderata da Andrea Aiello, direttore di retail&food. A indicare la via, ci ha pensato Bruna Boroni, consulente di TradeLab: «In Italia il peso della ristorazione commerciale e collettiva nei cosiddetti
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retail food | novembre 2018
consumi away from home è solo del 15%». Un dato che ha una duplice valenza. Da un lato, ci pone dietro a Regno Unito (41%), Francia (34%) e Germania (27%) attestandoci su un valore di sell out pari a 83 miliardi di euro. Dall’altro, significa che c’è margine di cresci-
ta. Per sfruttarlo e ridurre il gap la ricetta è “semplice”: innovare. Ma come? Per rispondere, TradeLab ha messo a confronto lo stato attuale di domanda e offerta relativamente a 323 insegne operanti sul territorio nazionale da cui sono emersi tre driver da innescare:
industrializzazione, distintività e digitalizzazione. Proprio su quest’ultimo tema l’attenzione si è focalizzata attorno agli strumenti social e alle pratiche di attraction: «La sfida – ha concluso Boroni – non è solo esserci, ma anche parlare e far parlare di sé in modo rilevante e consistente offrendo contenuti aggiornati, funzionali ed emozionali». D’altronde, il cliente della ristorazione commerciale e collettiva è già digital: il 95% dei contenuti digitali in upload/download durante il processo di consumo AFH riguarda la ricerca online, l’83% la recensione e il 73% la condivisione. Considerazioni che valgono ancor di più se applicate a un settore frammentato (le prime 10 imprese valgono “solo” il 4% della spesa) su cui già influiscono due importanti variabili: i cambiamenti generazionali e l’impatto dell’home delivery. Secondo i numeri presentati da Matteo Figura del centro di ricerca Npd, Millennial e Gen Z sono le categorie che registrano una crescita più consistente nel canale AFH: +3,1% i clienti nella fascia 18-34 e +3,9% quelli fra gli zero e i 17 anni a fronte di un modesto +0,4% per gli over 35 (che comunque costituiscono il 56% della clientela). Variazioni che sottendono abitudini diverse: il 19% dei Millennial sceglie di mangiare fuori casa per comodità, il 18% per ritrovarsi con gli amici e il 12% per soddisfare un impulso; mentre il 25% della Gen Z frequenta un locale F&B per restare con la famiglia, il 18% per comodità e il 17% per stare con gli amici. Sempre se non si decida di farsi consegnare la cena a casa: «Il delivery è cresciuto del 4% nel 2017 e più della metà delle consegne è fat-
rebbe bloccare gli investimenti e lo sviluppo delle catene della ristorazione commerciale in Italia – ha tagliato corto Mario Resca, presidente di Confimprese (si legga l’intervista su r&f, 9/2018, ndr) – Oltre che strozzare un volano di valorizzazione e innovazione per servizi simili o adiacenti». Un monito che nulla ha tolto al racconto di casi di successo come Areas, Cirfood e Burger King (che entro il 2022 punta a raddoppiare i propri punti vendita in Italia). Tutte aziende che fanno del rapporto fra tenant e landlord il punto di partenza per fare business.
Centri commerciali: continua il boom delle attività di ristorazione I luoghi del commercio prendono forma nelle realizzazioni delle più importanti società di architettura del settore retail real estate mondiale: Design International, rappresentata dal Ceo Davide Padoa, Chapman Taylor, dall’associate director Chiara Domenici, e Zaha Hadid, dal senior associate Paolo Matteuzzi. Introdotti da Roberto Bramati, presidente di Spazio Futuro Group, e preceduti da Renato Cavalli, vicepresidente CNCC – protagonista di un forte messaggio rivolto a tutti gli astanti per schierarsi contro le chiusure domenicali – i tre manager hanno dato immagine alla fantasia raccontando esperienze, trend e progetti, quest’ultimi divenuti e/o destinati a divenire icone dell’architettura e dell’ingegneria contemporanea. Trasversalmente, risuona la definizione di food hall, che ha sostituito quella di food court. Ma non è solo un lifting di marketing: i player si evolvono e con essi gli spazi che li ospitano. «Nella progettazione vi è una traslazione da retail a hospitality. La presenza di ristoranti dà l’opportunità all’avventore di avere una pausa, in cui si favorisce un momento di dialogo. E tutto questo avviene in uno spazio deputato, in cui il tempo rallenta, che chiamiamo public space. Quest’ultimo, quando diventa qualitativo, si eleva a concetto di public place – ha raccontato Davide Padoa – Workshop Il focus si sposta inoltre dal sinConsumi e nuove tendenze golo negozio alla singola persona, trattata in maniera unica». Tra gli esempi italiani addotti dal ceo di ta presso il luogo di lavoro e il domicilio», ha Design International, Caselle Open Mall, specificato Figura. Per questo, la possibilità Il Centro, Aura e Pompei Mall. paventata dall’attuale Governo di approvare Del concetto di life experience, contrappouna misura contro le aperture domenicali e sto a quello di shopping experience pura, festive rischia di complicare ancor di più un ha parlato invece Chiara Domenici, motiquadro già in forte cambiamento: «Significhevandolo con la necessità di far fronte alla
crescita del web. «Occorre incrementare lo spazio dedicato all’intrattenimento, a scapito di quello retail – ha dichiarato l’associate director di Chapman Taylor – Inoltre i centri commerciali devono essere caratterizzati, anche in base al contesto geografico, e quindi riconoscibili. Aggiungo il tema della digitalizzazione dello spazio fisico, attraverso il digital signage, non solo per fini di marketing. Tra gli altri driver, spazi destinati ad attività ludiche e fisiche, ad eventi e ai bambini». Domenici ha concluso il proprio intervento citando i progetti retail Re di Cinisello Balsamo (MI) e Rescaldina (MI). Nelle successive parole di Jose Maria Robles, general manager Sierra Italy, Pietro Malaspina, senior advisor di Aedes Siiq, e Francesco Ioppi, direttore immobiliare Gruppo Finiper, sono spiccati per caratteristiche differenti ma tutti di primario standing gli sviluppi di CityLife Shopping District a Milano, Caselle Open Mall a Torino e Il Centro ad Arese (MI). Giovanni Bussi, responsabile sviluppo di Costa Group, e Davide Arduini, consigliere di Acqua Group, hanno completato la prima sessione parlando rispettivamente di progetti realizzati con primarie insegne della ristorazione e dell’importanza della comunicazione in questo settore. Tra le insegne che hanno partecipato al panel pomeridiano, tanti campioni del food made in Italy e non solo. Gabriele Morisi, head of business development Chef Express, e Alfonso Iannotta, direttore marketing Roadhouse, hanno parlato di una realtà che nel suo insieme, Gruppo Cremonini, cresce in termini di locali e insegne. Sul caffè e sui prodotti da forno, nel solco dell’italianità, si è distinto Alessandro Ravecca, presidente di Cibiamogroup e di Federfranchising. Vincenzo Ferrieri, ceo di Gesa Srl, ha sottolineato che la qualità della materia prima e il servizio sono alla base del successo di CioccolatItaliani. Della cucina emiliano-romagnola è stata ambasciatrice Elena Bacchini, amministratore unico di Ca’Pelletti Retail; così come di un prodotto appartenente al DNA della cucina nostrana, il pollo, lo è stato Mirko Ricchi, ad di Pollo&Friends. In periodo di Oktoberfes non poteva mancare Löwengrube, rappresentata dal franchising manager, Massimo Barbieri. Alfredo Fabbri, direttore generale di Gamba Bruno, e Marco Ferroni, executive director di Lainox Ali Group, hanno infine presentato soluzioni per i retailer, rispettivamente servizi informatici e strumentazioni per cucinare. N.G e A.P. novembre 2018 | retail food
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Retail real estate
Il comparto italiano degli shopping centre si è ritrovato al convegno “Centri Commerciali e Investitori” organizzato dal CNCC. Ricerche di settore, asset management e investimenti i tre macro temi, con in risalto i dati positivi sulle transazioni, a dimostrazione che i fondamentali tengono
Mercato reale e percepito a doppia velocità
P
er la community degli shopping centre, quella a Palazzo Visconti a metà ottobre è una tappa ormai fissa, durante la quale fare il punto sull’andamento del mercato nell’anno che volge al termine e guardare al futuro a fronte di una solida base di dati. L’edizione 2018 del convegno “Centri Commerciali e Investitori”, organizzato dal CNCC, ha visto quindi un ampio panel di relatori distribuiti in tre sessioni. La prima intitolata: “Situazione del Mercato Italia ed Europa”, con protagonisti Elena Zanlorenzi, head of research JLL, Cristiana Zanzottera, head of research BNP Paribas Real Estate, Renato Loffredo, senior research analyst CBRE, Claudia Buccini partner, head of research Cushman & Wakefield Italia, e Maddalena Panu, presidente commissione research CNCC nonché head of research Savills Larry Smith. La seconda, “Asset Management nei Centri Commerciali”, caratterizzata dalle testimonianze di Maryse Beucher, direttore generale Carmila Italia, Silvia Gandellini, head of retail investment properties CBRE Italy; Claudio Ghidotti, direttore commerciale Gallerie Commerciali Italia – CEETRUS Italy, Savino Natalicchio, director retail business unit Duff&Phelps REAG, retail professional group RICS Italia, Francesca Prandi, partner, retail advisory - capital markets
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retail food | novembre 2018
Cushman&Wakefield Italia e Roberto Zoia, presidente della Commissione sviluppo e investimenti real estate del CNCC e direttore sviluppo e gestione patrimonio IGD SIIQ. La terza, “Investimenti e Finanza nel Mercato Italiano e Prospettive Future”, con Claudio Albertini, Ceo IGD SIIQ, Roberto Fraticelli, director of italian operations Eurocommercial Properties; Gabriele Riva, managing director - investment banking- real Estate sector BNP Paribas, Giuseppe Roveda, Ceo Aedes Siiq, e Corrado Trabacchi, investment director Orion Capital Managers. L’apertura e la chiusura dei lavori sono state affidate allo stesso Roberto Zoia, prima del discorso finale di Massimo Moretti, presidente CNCC. Guardando ai contenuti, il convegno ha fatto emergere lo stato di salute del settore dei centri commerciali dove gli andamenti dei consumi e delle affluenze sono stabili e positivi, con gli investimenti retail dei primi tre quarter 2018 in crescita del 20% rispetto allo stesso periodo del 2017. Questo dato, diramato da Cristiana Zanzottera di BNP Paribas Real Estate, corrisponde in valori assoluti a 1,9 miliardi di euro (il 70% da capitali stranieri), certificando il ruolo primario del retail all’interno del mercato immobiliare commerciale italiano, che complessivamente ha registrato investimenti per 5,1 miliardi (-25% rispetto all’anno record
del 2017). Con i centri commerciali che incidono per il 64% degli 1,9 miliardi menzionati, per un dato assoluto di 1,2 miliardi di euro (+130%), concentrati prevalentemente al Nord (461 mln). Da Renato Loffredo di CBRE interessanti indicazioni sui consumi online, che in Italia valgono il 3-4% rispetto a una media Ue del 9%, con una prospettiva al 2022 per il Belpaese del 7%: uno stimolo per il settore degli shopping centre a rinnovarsi «puntando sugli elementi distintivi del centro», e al contempo la dimostrazione di uno scenario decisamente differente rispetto a quello “apocalittico” degli Usa, dove la densità di mq di Gla per abitante è 10 volte superiore a quella italiana. Valore, quest’ultimo, di 279 mq ogni mille abitanti (229 mq/1.000 abitanti riferiti ai centri commerciali) esplorato successivamente da Claudia Buccini di Cushman&Wakefield, che ha sottolineato come i mq totali di Gla nella Penisola siano 16,9 milioni, di cui 13,9 milioni afferenti ai centri commerciali. Maddalena Panu, nella duplice veste CNCC – Savills Larry Smith, ha parlato invece di consumi, sostanzialmente stabili, con i settori servizi, ristorazione e cura della persona a trainare le vendite. Panu ha poi sottolineato come la penetrazione dell’eCommerce sia più evidente in Italia proprio laddove è scarsa la presenza di centri commerciali. Uno scenario, quello del paese reale, che registra un forte “spread” rispetto alla percezione che ne hanno gli investitori internazionali, come a lungo testimoniato nell’ultima sessione, preoccupati dalle possibili chiusure domenicali e in generale dalle politiche economiche del Governo. A.P.
di Lucio Orsini Data Bank Senior Analyst presso Urbistat lucio.orsini@urbistat.com
Le Mappe del Retail International
La sfida spagnola sullo shopping pedonale
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na delle principali aperture di nuovi centri commerciali in Europa è senza dubbio Torre Sevilla, un progetto di tipo mixed-use sito nel capoluogo andaluso. L’immobile è un imponente grattacielo che si compone di 24 piani ad uso ufficio, più 13 piani (gli ultimi) che ospitano un hotel. Il centro commerciale occupa il piano terra con circa 27mila mq di GLA. Tra le circa 80 unità spiccano Primark (5.000 mq), H&M, Mango, Springfield, Hunkemöller, JD Sport, FNAC, Flying Tiger Copenhagen e un IKEA di 150 metri quadri. L’offerta di ristorazione, denominata nel suo insieme El Brisolé, si sviluppa su 6.000 mq con una quindicina di attività. La location tipicamente urbana, distante circa 2 km dal centro storico, presuppone un flusso costante di traffico in prevalenza pedonale (70%). La popolazione residente nella fascia isocrona pedonale fino a 20 minuti conta circa 30mila abitanti, su un bacino complessivo che si avvicina al milione e mezzo di residenti (tab1). La concorrenza è rappresentata in primo luogo dalle principali strade del commercio nel centro storico di Siviglia, tra le vie Sierpe, Cuna, Velazquez e Tetuan. Quanto agli altri centri concorrenti spiccano Nervion Plaza (23.000 mq; 75 negozi; 11,5 milioni di visite nel 2017) e Los Arcos (44.000 mq; 88 negozi; 6,5 milioni di visite nel 2017)
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(tab2). Tra i nuovi progetti da tenere in considerazione per gli scenari futuri spicca Lagoh: sviluppato dal Gruppo Lar con apertura prevista nel 2019, dista 1 minuto di auto da Torre Sevilla e offrirà una GLA di 100mila metri quadri. UrbiStat stima che Torre Sevilla possa generare un traffico medio annuo di circa 7,5-8,0 milioni di visite, trainata principalmente da Primark che da solo dovrebbe generarne circa tre. Per Lagoh, Urbistat prevede invece un traffico medio annuo di 11-11,5 milioni di visite, con un impatto negativo sulla performance di Torre Sevilla pari a circa -10%, portando il totale a circa 6,5-7 milioni di visite. ¢
Tabella 1 Variabili Abitanti (n) Famiglie (n) Componenti medi della famiglia (n) Femmine (%) Maschi (%) Stranieri (%) Età media (Anni) Forze lavoro (%) Non forze lavoro (%) Tasso disoccupazione Reddito disponibile pro-capite (€) Consumo pro-capite (€)
Tabella 2 MAPPA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 74
Bacino 00' - 30'
Comune di SEVILLA
PV di SEVILLA
Regione ANDALUCÍA
SPAGNA
1.385.939 507.665 2,73 51,5 48,5 3,6 40,2 48,6 51,4 26,8 13.728 12.175
689.434 262.992 2,62 52,5 47,5 4,4 42,2 50,3 49,7 25,6 15.422 13.655
1.939.527 714.515 2,71 51,1 48,9 3,2 40,2 48,9 51,1 25,8 12.434 11.036
8.379.820 3.163.185 2,65 50,7 49,3 7,2 40,8 48,2 51,8 27,2 11.983 10.743
46.604.415 18.408.031 2,53 51,0 49,0 9,8 42,4 49,2 50,8 17,1 15.269 13.388
CENTRI COMMERCIALI (>= 10.000 mq GLA) PRESENTI NEL BACINO DI UTENZA DEL CENTRO TORRE SEVILLA INSEGNA CARREFOUR CAMAS ALJARAFE AIRESUR CARREFOUR SAN JUAN DE AZNALFARACHE MEGAOCIO METROMAR CARREFOUR MACARENA NERVION PLAZA ALCAMPO SEVILLA LOS ARCOS CARREFOUR MONTEQUINTO CARREFOUR SAN PABLO ZONA ESTE CARREFOUR DOS HERMANAS LOS ALCORES
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PR
COMUNE
Sevilla Sevilla Sevilla Sevilla Sevilla Sevilla Sevilla Sevilla Sevilla Sevilla Sevilla Sevilla Sevilla Sevilla
Camas Castilleja De La Cuesta San Juan De Aznalfarache Bormujos Mairena Del Aljarafe Sevilla Sevilla Sevilla Sevilla Sevilla Sevilla Sevilla Dos Hermanas Alcalá De Guadaíra
GLA (MQ) 26.000 42.000 27.200 14.000 23.400 21.400 22.450 20.800 44.000 20.792 23.737 15.000 19.152 28.470
PDV (N) 45 80 45 20 69 23 75 46 88 19 30 42 19 65
VISITATORI ANNUI 7.500.000 7.100.000 2.470.000 1.500.000 4.000.000 2.240.000 11.500.000 3.000.000 6.500.000 1.570.000 3.010.000 2.000.000 4.000.000 2.500.000
ANNO APERTURA 1998 2004 1985 2002 2006 1992 1998 1990 1992 1999 1979 2006 1993 1995
DISTANZA (MINUTI) 3 5 7 8 10 11 11 11 12 13 14 17 20 23
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Le contro-liberalizzazioni
di Andrea Penazzi
In audizione alla X Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati, il Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali ha espresso il proprio parere negativo sulla proposta di legge che riporterebbe la normativa sulla regolamentazione delle aperture domenicali e nelle festività a prima del 2011
CNCC: è battaglia di libertà contro le chiusure domenicali
U
n Massimo Moretti combattivo, con la mente inchiodata a poche ore prima quando – in data 1 ottobre – ha parlato alla X Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati, non lascia dubbi sull’intensità della tempesta che sta per abbattersi sul settore della distribuzione e dell’immobiliare commerciale. Tema – relativo alla proposta di legge finalizzata ad abrogare le liberalizzazioni varate nel 2011 dal Governo Monti, che toglierebbe ai commercianti l’autonomia nel decidere i giorni e gli orari di apertura, costringendoli ad abbassare le serrande sino a 44 domeniche l’anno – che vede r&f schierata al fianco del
Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali, Confimprese, FederDistribuzione e di tutte quelle realtà che guardano allo sviluppo e all’ammodernamento del Paese quale stella polare. «Questa proposta di legge tocca un tema essenziale e deve essere chiara la nostra posizione: allo stato attuale la nostra valutazione è negativa – ha dichiarato a r&f il presidente del CNCC – Chiediamo al Governo di approfondire, attraverso una società o un ente indipendente, i dati che abbiamo sottoposto alla Commissione. E se, al termine di questa verifica, vorrà effettuare delle proposte noi le valuteremo serenamente. Successivamente ognuno si assumerà le
proprie responsabilità». Moretti è un fiume in piena, ed è pronto a dissotterrare l’ascia di guerra: «Non escludiamo alcuna soluzione. Valuteremo Massimo Moretti, ogni possibile scenario, presidente CNCC anche di natura legale, e sono già al vaglio iniziative in termini di comunicazione al consumatore». Ma, dopo avere pubblicato i numeri di Confimprese (vedi intervista a Mario Resca, r&f di ottobre 2018) relativi alle imprese del commercio a rete, con un numero com-
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Le contro-liberalizzazioni plessivo di 150mila posti di lavoro a rischio, quale sarebbe l’impatto delle contro-liberalizzazioni sul segmento dei centri commerciali? «C’è innanzitutto un tema di occupazione – ha specificato Moretti, presidente del CNCC – Alla commissione abbiamo evidenziato un dato di 40mila posti di lavoro a rischio, facilmente calcolabili. Considerando infatti i 553mila addetti diretti che lavorano in questo ambito, togliendo una giornata lavorativa se ne perderebbero 79mila unità. Ottimizzando poi la gestione delle risorse, partendo dalla componente degli straordinari sino a quella dei turni, il risultato di circa 40mila sarebbe attendibile. Afferente ovviamente a contratti di durata e natura diversi». Non è meno importante, a seguire, il tema dei consumi, con quanto ne deriva in termini di Pil e gettito fiscale. «Partiamo da un doppio assunto. Il primo, che l’inizio dell’anno è stato debole e che oggi siamo ai livelli del
40 mila 18,4 %
I posti di lavoro a rischio
è l’incidenza media della domenica sul fatturato settimanale
2005: ben lontani quindi dal picco del 2007. Il secondo riguarda il decreto Monti: siamo convinti abbia scongiurato il riflettersi sui consumi del crollo del Pil registrato nel 2013. Se venisse approvata questa riforma, crediamo che si perderebbero tutti gli acquisti ludici e di impulso legati alla domenica, giorno che per gli shopping centre incide sul fatturato settimanale per il 15-25%, con una media del 18,4 per cento. E se pensiamo che il giro d’affari annuo dei centri commerciali in Italia è di circa 51 miliardi di euro, generato dai 35mila negozi al loro interno, è facile trarre le conclusioni. Ma qualcuno – ha sottolineato Moretti – crede che gli acquisti verrebbero spalmati sulla settimana: ammesso e non concesso che ciò accada, sarebbe necessario un periodo di rieducazione del consumatore dopo che per anni ha usufruito di questa possibilità. E nel breve medio termine ciò porterebbe sicuramente a un calo dei consumi, con effetti sullo sviluppo economico, sul gettito fiscale e sulla sfera occupazionale. Aggiungo, per rispondere a chi sostiene 78
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che questa riforma mira a tutelare il piccolo commercio, che nelle nostre gallerie operano ben 9mila tra franchisee e singole attività, che sono quindi imprenditori locali». Ma i numeri sull’impatto occupazionale e del giro d’affari del settore non sono gli unici su cui Moretti ha posto l’accento. Il percorso avviato dal Governo rischia, infatti, di spostare pericolosamente gli equilibri tra due mondi che solo recentemente hanno iniziato a parlarsi in un’ottica di integrazione e complementarietà, il negozio fisico e quello digitale. «Guardando alla componente di servizio, ossia la necessità di fare la spesa, gli stili di vita sono cambiati rispetto a qualche tempo fa. E lo dimostrano le 6 milioni di persone che frequentano i centri commerciali la domenica, alle quali diamo la possibilità di gestire come meglio credono il proprio tempo libero. E se addirittura estendiamo il ragionamento a tutti gli italiani che fanno acquisti la domenica, considerando i supermercati stand alone
Questa proposta di legge tocca un tema essenziale e deve essere chiara la nostra posizione: allo stato attuale la nostra valutazione è negativa e il canale urbano, il numero sale a 12 milioni. Siamo convinti perciò che se l’online in Italia vale pochi punti percentuali, il 3-4% sui consumi totali, contro valori molto più alti per esempio in Francia (9%) e Germania (14%), è proprio in virtù dell’apertura domenicale e della diffusione del commercio sul territorio. Ma venendo meno il primo elemento, è evidente che quota parte di quel numero di persone si riverserebbe sugli acquisti online. Siete sicuri, chiedo a chi sta portando avanti la riforma, che questa sia la direzione giusta? Sottolineo ancora una volta che se l’intento è tutelare il piccolo commercio al dettaglio, il risultato sarebbe l’opposto perché questi negozianti non hanno né la possibilità di aprire una piattaforma web né la capacità di marketing per essere attrattivi nel mare magnum dell’online». A questa considerazione se ne aggiungerebbero altre: «L’e-commerce non favorisce i prodotti italiani perché le centrali di acquisto sono distanti dall’Italia; per unità di fatturato, e ci sono studi che lo dimostrano, si può
arrivare fino al 90% della riduzione della forza lavoro; il gettito fiscale sarebbe decisamente inferiore a quello che garantiscono i negozi fisici; il mancato rispetto delle regole, non solo quelle macro ma anche quelle micro, che caratterizza alcuni player sulle vendite online. Un dato di fatto, quest’ultimo, che determina un vantaggio competitivo improprio. Ancora, sarebbe colpito il settore immobiliare commerciale italiano, già sofferente rispetto a quello di Francia e Spagna in termini sia di valori a mq sia di volumi complessivi: oggi agli occhi degli investitori internazionali beneficiamo di un vantaggio competitivo importante dato proprio dalle aperture domenicali, vantaggio che sarebbe perduto. In questo momento molti investitori, e lo vedremo confermato nei numeri a fine anno, hanno bloccato determinate analisi perché vogliono capire quali decisioni prenderà il Governo. Sono tutti temi su cui è bene riflettere a fronte di una proposta di legge che va nella direzione opposta rispetto a quella di aumentare la ricchezza per ridurre l’impatto del debito pubblico». Insistendo sul concetto di concorrenza sleale, per Moretti non ci sarebbe “solo” quella tra off e online, ma quella anche in seno al settore brick&mortar: in primis alimentata dalla distonia evidente tra le località turistiche, designate dalle regioni e dagli enti locali, dove sarebbe possibile derogare alla normativa, e quelle non turistiche; inoltre generata dal criterio di rotazione di apertura nelle diverse domeniche del mese, anch’esso paventato nella proposta di legge, che equiparerebbe giorni caratterizzati da un differente potere di acquisto da parte del consumatore. «Sottolineo, infine, che si trascura il tema dell’aggregazione – prosegue Moretti – I centri commerciali sono le nuove piazze nelle periferie urbane dimenticate, dove punti di incontro simili neanche esistono. Rappresentano un luogo che accoglie le persone senza chiedere loro il biglietto, pulito, riscaldato, condizionato, sicuro, bello e dove magari far divertire i bambini, spesso gratuitamente. Il cliente tipo, di domenica, è proprio la famiglia. La famiglia che magari ci va per pranzare a un prezzo popolare». Mettendo quindi da parte l’aspetto numerico, nel conto di questa riforma non torna neanche quello sociale: «Diamo alle persone l’opportunità di organizzare il proprio tempo come meglio desiderano, tenendo presente che molta gente oggi lavora anche di sabato», conclude Moretti. È una questione di rispetto delle libertà individuali, insomma, che fanno di questa querelle una battaglia di civiltà e democrazia prima ancora che economica. ¢
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r&f & Retail Scienze
di Vincenzo Russo professore di Psicologia dei Consumi e Neuromarketing presso l’Università IULM di Milano, vincenzo.russo@iulm.it
La contrattazione commerciale sotto le lenti delle neuroscienze: il neuroselling Disgust
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razie a una più attenta e approfondita conoscenza del funzionamento cerebrale è possibile raffinare ancora di più le abilità commerciali della rete vendita. Si tratta di conoscenze che rientrano all’interno di una nuova disciplina: il neuroselling. Il Neuroselling mette in relazione i comportamenti del venditore con quelli del compratore e viceversa, attraverso l’analisi degli elementi psicofisiologici e cerebrali alla base di specifici comportamenti negoziali. La conoscenza della struttura del cervello e della sua combinazione con il livello e il flusso di neurotrasmettitori e ormoni garantiscono di poter migliorare le dinamiche negoziali. I contributi delle neuroscienze permettono, infatti, di preparare con maggiore attenzione i venditori alle sfide che devono affrontare quotidianamente. In questo ambito molto utile è la scoperta dei Neuroni Specchio. Negli anni ’90 un gruppo di studio italiano, coordinato dal Giangiacomo Rizzolatti ha scoperto casualmente l’esistenza di questo gruppo di neuroni. Si tratta di una popolazione di neuroni visuo-motori individuati nei primati, in alcuni uccelli e nell’uomo, la cui attivazione avviene sia durante l’esecuzione di azioni, sia durante l’osservazione delle stesse azioni compiute da altri (Rizzolatti e Vozza, 2007). I neuroni specchio permetterebbero di spiegare fisiologicamente la capacità di entrare in relazione con gli altri e di spiegare l’effetto camaleonte, studiato da Chartrand e Bargh (1999), secondo il quale le persone tendono inconsciamente a imitare il movimento corporeo degli altri e le loro espressioni facciali anche al fine di facilitare la loro connessione emozionale. Si tratta di una strategia capace di rendere più positiva una relazione. Ciò avviene anche grazie ai Neuroni Specchio che si attivano non solo quando compiamo un determinato comportamento, ma anche quando osserviamo gli altri compierlo. La scoperta dei neuroni specchio è stata considerata co-
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Pleasure
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me una delle più importanti avvenuta negli ultimi anni nel campo delle neuroscienze. Secondo Ramachandran (2000) i neuroni specchio sono per la psicologia quello che il DNA è stato per la biologia, segnalando la portata scientifica di questa scoperta anche per i processi di comunicazione e di apprendimento. I primi esperimenti furono condotti sui macachi, disgusto mirror permettendo di localizzare i neuroni specchio nella corteccia premotoria ventrale e nel lobo parietale inferiore. I ricercatori quasi causalmente scoprirono che questi neuroni venivano attivati quando le scimmie eseguivano alx=-36 x=-40 x=-38 cune azioni, così come quando queste vision of disgust - overlap vision osservavano le stesse azioni specifiche - neutral & olfaction of disgust compiute da altri soggetti. Alcune ricerche, mediante l’uso di metodiche di visualizzazione dell’attività cerebrale come la risonanza magnetica funziodisgusting x=-32 x=-34 odorant - rest nale per immagini (fMRI) hanno, poi, permesso di dimostrare la presenza di sovrapposizione e mirror un sistema specchio anche nell’uomo. osservatori la medesima sensazione spiaceQueste cellule sono distribuite in alcune zone vole e la corrispondente attivazione dell’inchiave del cervello, quali la corteccia prefronsula che è nota per essere la ghiandola del sitale, le aree parietali inferiori che sono assostema limbico collegata alla sensazione di diciate al movimento e alla percezione (nonché sgusto. La ricerca è stata condotta da Wicker centro linguaggio), il luogo parietale posterioet al. (2003) i quali hanno misurato l’attivare il solco temporale superiore e nell’insula, zione dell’amigdala e dell’insula sia quando i che sono le regioni del cervello corrispondenti soggetti sentivano degli odori piacevoli e dialla capacità umana di cogliere i sentimenti alsgustosi sia quando osservano volti di soggettrui e di comprenderne le intenzioni, oltre che ti che provavano piacere o disgusto (fig.1). La di usare il linguaggio. Secondo i neuroscienricerca ha dimostrato come la semplice viziati del gruppo di Rizzolatti, il Sistema Mirsione di volti disgustati possa provocare neror ci permette una rapida visione di ciò che ci gli osservatori un’attivazione dell’insula soaccade intorno, di provare le emozioni altrui, vrapponibile a quella rilevata quando si prova immedesimandoci ed entrando in empatia, e disgusto per uno stimolo olfattivo spiacevodi imparare per imitazione. Il riconoscimento le (fig.2). Si tratta di interessanti scoperte in delle emozioni stesse si basa su questo “mecgrado raffinare le competenze di venditori e canismo a specchio”. buyer per una più efficace strategia di negoCosi per esempio la visione di immagini di ziazione. ¢ persone che provano disgusto provoca negli
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Dossier Aeroporti
Da Trieste a Genova, il rilancio dei piccoli
di Nicola Grolla
Gli aeroporti delle due città portuali più importanti d’Italia si fanno strada fra i grandi scali nazionali. E, in attesa di privatizzazione (per il polo di Ronchi dei Legionari) ed espansione del terminal (per il Cristoforo Colombo), puntano su intermodalità e servizi per attirare più passeggeri e affrancarsi dal traffico crocieristico
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na mission comune, nonostante le distanze, accomuna gli aeroporti di Trieste e Genova: rilanciare i piccoli scali. Troppo spesso derubricati come “parcheggi” per le compagnie aeree o come destinazioni di provincia, le aerostazioni sotto i due milioni di passeggeri difficilmente fanno breccia fra viaggiatori, investitori e vettori. Questione di economie di scala, tariffe e opportunità. Le stesse che, negli ultimi anni, hanno colto il “Cristoforo Colombo” e il “Pietro Savorgnan di Brazzà” per aumentare il
traffico, senza paura di cambiare pelle o tradire una vocazione crocieristica che ancora oggi ha il suo peso. In termini strettamente numerici, i due aeroporti sommati arrivano a poco più di 1.480.000 passeggeri nei primi otto mesi del 2018 con una variazione del +16% per Genova e del -3,5% per Trieste (che, in primavera, ha scontato alcuni cambi d’indirizzo delle compagnie aeree come il taglio del collegamento Ryanair su Trapani). Cifre che entrambe le società di gestione puntano a migliorare attraverso strategie diverse ma con un minimo comun denominatore: l’intermodalità.
Muoversi verso nord-est Costruito a metà anni ’60, ristrutturato a cavallo degli anni ’70-’80 e ampliato nella struttura attuale nel 1998, l’aeroporto di Trieste sorge nel comune di Ronchi dei Legionari (provincia di Gorizia) a 30 km dalla città. Stretto a nord dal passaggio dell’autostrada A4 e a sud dalla ferrovia che collega il capoluogo giuliano a Mestre, lo scalo gestito da Aeroporto Friuli Venezia Giulia Spa si sviluppa su una superficie di quasi 20mila mq distribuiti su tre piani per una capacità di due milioni di passeggeri all’anno. Un margine che, confrontato con i quasi 800mila novembre 2018 | retail food
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Dossier Aeroporti passeggeri registrati nel 2017, dà il senso delle potenzialità di crescita dell’infrastruttura: «Questo è un aeroporto che ha tanta sete di traffico», conferma Enzo Zangrilli, che da inizio settembre ricopre la carica di commercial director aviation & non-aviation development. E non potrebbe essere altrimenti per uno scalo che, sulla cerniera fra Italia e Mittel-Europa, deve scontare la concorrenza della coppia VeneziaTreviso, dell’aeroporto di Lubiana (Slovenia) e degli hub austriaci di Klagenfurt e Vienna. Il tutto mentre la Regione ha messo in vendita, attraverso un bando pubblico, la maggioranza delle quote di gestione. Una situazione che a Trieste vogliono sfruttare per compiere un salto di qualità atteso da tempo e il cui primo passo è stato il taglio nastro del polo intermodale (opera da 17,2 milioni di euro) avvenuto il 19 marzo 2018: «Quel giorno nevicava e spirava la Bora – ricorda Simone Stacchetti, direttore commerciale non-aviation – Un vero e proprio test per la passerella di 495 metri che collega il terminal alla fermata del treno, passando sopra la statale 14 e mettendo in comunicazione i 3.000 posteggi auto a disposizione con il terminal di sosta per i bus del trasporto pubblico locale e per quelli a lunga percorrenza come Flixbus». L’idea è che la flessibilità delle soluzioni a disposizioni da e per l’aeroporto sia un volano per moltiplicare i passeggeri che, secondo le stime, entro il 2020 dovrebbe raggiungere quota un milione. Magari attirando anche un pubblico non strettamente collegato ai voli, ma comunque bisognoso di una sosta fra una tappa e l’altra del viaggio. Per questo, sul lato landside è previsto il prossimo sviluppo degli spazi commerciali che, al piano partenze, occupano 580 mq gestiti da Chef Express e presidiati dalle insegne Moka Café (bar caffetteria con minimarket annesso) e Ristorante Gusto (format self service con ampie sedute e una vista panoramica sulla pista). A questa offerta F&B si associano, al piano arrivi, i banchi di sette aziende rant-a-car e i 25 mq di Uniposte, brand che fornisce servizi postali, bancari e finanziari sia ai passeggeri sia alle aziende che ruotano attorno allo scalo. Il tutto all’interno di un’area che, come tutti gli spazi dell’aerostazione, è stata ristrutturata negli ultimi tre anni: «L’input del presidente Antonio Marano è stato chiaro fin da subito: rinnovare – afferma Stacchetti – Per questo abbiamo cambiato i controsoffitti, sostituito l’illuminazione e le coperture che prima erano in plexiglas e ora sono in cristallo, imbiancato i muri coprendo i vecchi mattoni faccia vista rossi, lucidato la pavimentazione in marmo di Aurisina e rinnovato tanto la segnaletica interna quanto la comunicazione esterna». Passati i controlli di sicurezza, si accede all’ultima novità in termini commerciali: lo spazio duty free Lagardère (inaugurato a maggio 2018) che qui ha deciso di unire i format Aelia e Re84
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lay in un unico punto vendita da 300 mq che somma, ai classici corner per dolciumi, liquori e profumi, degli scaffali dedicati ai travel essential (libri, gadget, tecnologia di consumo, ecc.) e alle referenze Made in Friuli (come il caffè Illy o il prosciutto crudo di San Daniele). Le stesse che si ritrovano anche sulle mensole del Moka Café e Market Gourm , per una offerta F&B ben bilanciata e rispondente a un dwell time compreso fra i 30 e i 120 minuti. Rotte, vettori, crocieristi Detto del polo intermodale e del bando per la vendita della maggioranza, il management dell’aeroporto di Trieste non resta comunque
Posto sulla cerniera fra Italia e Mittel-Europa, Trieste deve scontare la concorrenza di VeneziaTreviso, Lubiana e degli hub austriaci Klagenfurt e Vienna. Il tutto mentre, attraverso un secondo bando pubblico, la Regione ha messo in vendita la maggioranza delle quote di gestione
con le mani in mano e va a caccia di rotte e vettori: «Da una parte c’è da sviluppare un’offerta turistica interna con cui rivolgersi sia a compagnie aeree leisure con il classico charter, come avviene col singolare collegamento con Reykjavik; sia a tour operator stranieri – rivela Zangrilli – Dall’altro, abbiamo anche direttrici interne più business su Roma e Milano con Alitalia che vorremo potenziare, mentre all’estero ci interessano molto le destinazioni del Nord Europa: Colonia, Düsseldorf e Scandinavia». Mete che si aggiungono alle 13 nazionali e internazionali già attive che vanno a ingrossare le fila dei passeggeri crocieristici garantiti da compagnie come Tui Cruises, Pullmantur e Celebrity Cruise che, in alcuni casi, scelgono Trieste anche se partono dal porto di Venezia per via della fruibilità e della flessibilità dello scalo giuliano. Caratteristiche che si ritrovano, copia carbone, anche a Genova che conta 39 rotte e 12 vettori aerei e dove questo inverno sono attese le grandi navi da 6.700 posti di Msc e Costa Crociere. Espansione sotto la Lanterna Nel capoluogo Ligure il “Cristoforo Colombo” rappresenta un punto di congiunzione cittadino fra Levante e Ponente. Costruito nel 1962, l’aeroporto è stato poi ampliato nel 1985 (su una superficie di 15.000 mq) senza tuttavia abbandonare la vocazione di supporto agli sca-
17,2
milioni
Il costo dei lavori per il polo intermodale dell’aeroporto di Trieste che, in poco più di un anno, ha visto la realizzazione di una stazione ferroviaria, una passerella, un parcheggio coperto e un terminal bus
8.000
I metri quadri dei due blocchi che costituiranno l’espansione dell’aeroporto di Genova. I lavori, che inizieranno a cavallo del 2019-20, puntano a ridefinire i flussi e creare un walkthrough sul lato airside
Sopra e a destra il polo intermodale di Trieste. Nella pagina a fianco: il bar Moka Cafè, il ristorante Gusto e il duty free Lagardère. li del nord-ovest in caso di avverse condizione meteo e di feederaggio verso gli hub europei. Una strategia che rispondeva, inizialmente, a una domanda business molto forte e che nel tempo ha saputo far fronte alla crisi economica aprendosi a flussi turistici incoming sempre più consistenti. Strategie che, nel 2017, hanno fatto registrare 975mila passeggeri e ora puntano decise al milione e mezzo di passeggeri grazie a un 2018 che viaggia verso una chiusura al +18 per cento. Sulla scorta di questi numeri si basa anche il futuro ampliamento dello scalo, i cui lavori dovrebbero ini-
ziare a cavallo fra 2019-20. Il progetto prevede l’aggiunta di due blocchi da ottomila mq, per un costo di 20 milioni di euro, che andranno a integrare l’area airside con una ridefinizione dei flussi e la realizzazione di un vero e proprio walkthrough. In questi nuovi spazi troverà posto un’offerta commerciale rinnovata (circa 2.500 mq a disposizione) e che ora sconta una certa ristrettezza (404 mq di retail landise e 496
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Dossier Aeroporti
In senso orario: lo store Andrea Morando, la sala partenze e la confetteria Romanengo a Genova.
mq di retail airside). «Questo è un aeroporto costruito su tre livelli e, oggi come oggi, questo tipo di struttura ci penalizza fortemente. Di conseguenza il progetto di espansione punta a sviluppare l’area su un piano unico in cui le attività retail troverebbero maggiore spazio», spiega Paolo Sirigu, direttore sviluppo commerciale e comunicazione di Aeroporto di Genova Spa. Al momento, quindi, la priorità per la società di gestione è quella di sod-
Il crollo del Morandi? Per noi l’effetto è stato più psicologico che numerico: ad agosto e settembre abbiamo registrato il picco stagionale di traffico con un aumento passeggeri del 30% disfare le esigenze dei passeggeri nelle aree di transito, soprattutto sul lato landside. Al piano terra, quindi, nell’area arrivi, oltre al punto informativo della Regione e ai desk rent-a-car c’è l’insegna Il Punto Dolce e Salato con la sua offerta di caffetteria e bar che risponde alla domanda F&B degli accompagnatori mettendo a disposizione un ampio numero di sedute senza obbligo di consumazione. «Il futuro di quest’area è quello di aumentare la superfi86
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cie dedicata all’attuale bar, quintuplicandola, in grado di proporre un’offerta di piatti enogastronomici a cui sarà aggiunta un’area minimarket funzionale a chi arriva, per un acquisto veloce», rivela Sirigu. Salendo di un piano, nell’area partenze landside, il vero punto forte dello scalo: il ristorante Carruggio Eat&Shop, con menù dello chef stellato Ivano Ricchebono che con una spesa media di 20 euro propone i piatti tipici della tradizione ligure con servizio sia al tavolo che self service. Associato a questo punto vendita, c’è un mini market di prodotti locali. Pesto compreso. Grazie a un accordo con Enac e forze dell’ordine, infatti, pagando un bollino del costo di 50 centesimi (successivamente devoluti in beneficenza) può essere trasportato nel bagaglio a mano superando il limite di 100 ml per i liquidi. L’area si completa poi con il format dell’insegna di total look maschile e femminile Andrea Morando (con servizio click&collect), una parafarmacia molto attiva nel servizio di consulenza ai viaggiatori, un punto avvolgi valigie Safe Bag e i banchi del check-in. «La disposizione di questi spazi è il frutto di una vera e propria rivoluzione che ci ha portato da un concept tipo autogrill a una definizione dei flussi che, girando attorno agli store, indirizza il passeggero verso i controlli di sicurezza», racconta Sirigu. Superati i varchi, si accede all’area airside che presenta
subito una biforcazione: due ali si aprono ai lati del duty free a insegna Dufry (dove spicca un corner Desigual). Per questo la proposta F&B è sdoppiata: da un lato il format Briccocafè di Lagardère (caffetteria, snack dolci e salati, panini e un punto grab&go), dall’altro il Punto Perlage sviluppato da Punto Grill Service (sostanzialmente un winebar). A fare da trait d’union, il negozio della confetteria cittadina Romanengo: attiva dal 1780, è una delle insegne dolciarie più conosciute dai genovesi (che potranno gustarne i prodotti direttamente nel lato landside dove sarà presto trasferito). Collegamenti oltre il Morandi Un’analisi dell’aeroporto di Genova non potrebbe essere completa senza una considerazione sul recente crollo del Ponte Morandi: «Per noi l’effetto è stato più psicologico che numerico: ad agosto e settembre abbiamo registrato il picco stagionale di traffico con un aumento passeggeri del 30%», puntualizza Sirigu. Il merito, forse, va anche al network di collegamenti messo in campo da aeroporto e istituzioni pubbliche. Lo scalo, infatti, è raggiungibile in autobus (sia gratis che a pagamento) dalla stazione di Piazza Principe. Oppure in treno, con fermata a Genova Brignole, che attualmente dista a circa un chilometro ma che nei piani di sviluppo dovrebbe evolversi in una stazione totalmente dedicata all’aeroporto a cui sarà collegata tramite cabinovia o monorotaia. Un progetto, quest’ultimo, ideato dal Comune con l’intenzione di mettere in comunicazione il “Cristoforo Colombo” con il polo innovativo degli Erzelli (dove ha sede anche l’Istituto Italiano di Tecnologia) e che ben si sposa con l’obiettivo di trasformare, attraverso la costruzione di un parcheggio multipiano da 34mila mq, l’aeroporto in un polo di interscambio per decongestionare il traffico e aprirsi ancor di più alla città e ai viaggiatori in un’ottica intermodale. ¾
World Travel Retail AENA RISTRUTTURA PER RILANCIARSI
SPAGNA – L’operatore aeroportuale spagnolo Aena ha annunciato che sta per ridisegnare e snellire le proprie strutture retail nell’ambito del piano strategico 2018-21. L’obiettivo è quello di consolidare le performance già positive dell’azienda che, a giugno 2018, ha riportato una crescita del +8,8% dell’attività commerciale (che copre il 26% del totale) a quota 519 milioni di euro.
NARITA FISSA GLI OBIETTIVI 2018
GIAPPONE – La Narita International Airport Corporation, che gestisce l’omonimo scalo giapponese, ha fissato gli obiettivi per l’esercizio finanziario 2018: crescita del fatturato duty free e travel retail del +12 per cento. A spingere i ricavi, dovrebbe essere l’espansione airside del T1 dopo 18 mesi di lavori in cui sono stati aperti 12 nuovi punti vendita fra duty free e luxury boutique, oltre a 5 store food&beverage.
cosmetici Aigner. L’obiettivo è quello di consolidare l’immagine premium di Egypt Air.
VIKING LINE AUMENTA LA FLOTTA
FINLANDIA – Dal 2021, la flotta di traghetti Viking Line avrà a disposizione un nuovo vascello. Il nome deve essere ancora scelto, mentre è certa la tratta operativa: da Aland a Stoccolma con una capacità di 2.800 passeggeri. In attesa del varo, la compagnia finlandese continua l’espansione dell’offerta commerciale a bordo delle proprie navi che vedrà l’introduzione del brand Benefit Cosmetics.
Kenya
KAA, RISARCIMENTO MILIONARIO EVITATO
KENYA – L’Alta Corte del Kenya ha risolto una disputa lunga 30 anni fra la Kenya Airports Authority (KAA) e la World Duty Free Limited (WDF). L’ente aeroportuale africano evita così un risarcimento da 78 milioni di dollari. L’importo era stato deciso da una precedente sentenza del 2012 relativa all’esclusiva concessa, nel 1989, a WDF per operare a Mombasa e Nairobi. Esclusiva che in verità era stata frutto di corruzione, quindi “nulla”. Singapore
WHSMITH, CRESCITA A TUTTO TRAVEL
UK – Un balzo del fatturato a +8% ha caratterizzato l’ultimo bilancio della divisione Travel di WHSmith, che genera oltre metà delle vendite del gruppo e due terzi dei profitti. I risultati sono arrivati grazie a un’espansione della rete di vendita con 42 nuove unità aperte nell’ultimo anno (oltre alle Giappone
IL JEWEL FA IL PIENO DI RETAILER
SINGAPORE – Mancano pochi mesi alla sua apertura, ma il nuovo complesso commerciale del Changi Airport ha già registrato il 90% di spazi commercializzati. Il “Jewel” sarà la prima destinazione multi-dimensionale a integrare spazi verdi, retail ed entertainement collegandosi a T1 e T2 attraverso tre passerelle pedonali. Al suo interno, sotto una volta in vetro dal peso di 6mila tonnellate, troveranno posto oltre 280 negozi e punti ristoro. Lituania
EGYPT AIR VERSIONE PREMIUM CON SPIRIANT
EGITTO – Una nuova collaborazione fra Spiriant (sussidiaria del gruppo tedesco LSG specializzato nell’airline catering) ed Egypt Air punta ad ampliare l’offerta per i passeggeri della compagnia africana. A chi viaggia in business sarà riservato un amenity kit che comprende una beauty case Cerruti contenente 88
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286 già operative). Globalmente, l’azienda ha toccato quota 1,2 miliardi di sterline di ricavi.
HEINEMANN SI ESPANDE A VILNIUS
LITUANIA – Rinnovamento completato per Travel Retail Vilnius. L’operatore lituano, dal 2008 attivo all’interno dell’aeroporto della capitale con 10 negozi (per un totale di 1.060 mq), ha
svelato il nuovo walkthrough ad insegna Heinemann Duty Free e Travel Value Vilnius: sei punti vendita distribuiti su 1.500 mq di
superficie. Un’operazione che fa seguito all’ammodernamento dei 120 mq di duty free non-Schengen già avvenuta in estate.
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Omar Antonio Cescut Segnala la tua Neonata a: omar@desita.it www.desita.it
f Neonata
Rigoni di Asiago, naturalmente a Milano LA NOSTRA VALUTAZIONE COMPLESSIVA
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el nuovo flagship store si percepisce subito la dichiarazione che tutto è bio e naturale. Nell’impegno di Rigoni in questa nuova attività riconosciamo i valori del brand che si caratterizzano soprattutto in una confezione del menu completa e impegnativa sia per l’offerta sia per la ricerca di prodotti coerenti con quella che crediamo essere la mission dell’azienda. Il concept infatti si presenta per: • Un menù che prova a metter insieme in un’unica complessa soluzione il gelato e la pasticceria che offre il gusto delle “buone cose fatte in casa”. La proposta valoriale continua nel caffè che proviene da coltivazioni equosolidali e dove i tè offrono il gusto delle eccellenze della Cina e del Giappone. Inoltre, troviamo bevande di frutta e verdure freschissime. • Il lunch con primi, secondi, taglieri di affettati, che seguono i ritmi delle stagioni con proposte tradizionali, vegetariane e vegane. • L’aperitivo che alterna i nettari Tantifrutti e i vini bianchi e rossi, affiancati da una selezione di birre artigianali. Stuzzichini e finger food. • Il tentativo di valorizzare l’idea con cui è stato progettato e realizzato lo store, ispirandosi al territorio di Asiago e alla sua natura montana. • Uno spazio riservato al piano sottostante, disponibile per eventi privati, aziendali e conferenze. Riteniamo che l’azione di Rigoni di Asiago nel dare concretezza extra distribuzione tradizionale all’offerta che racchiude i valori dell’azienda veneta, che si identificano nel noto pay off “La natura nel cuore”, sia da premiare e valorizzare nello sforzo della ricerca di congruenza per quanto proposto. Tale impegno potrebbe risultare però non economico alla distanza per la complessità nel realizzare le coerenze dichiarate piuttosto che i risultati capaci di generare consensi, curiosità e sviluppi.
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mq locale
234 ca
mq somministrazione
136 ca
mq altre attività
58 ca
mq locali accessori
40 ca
n. personale giorno di chiusura sito
12, compresa la direzione nessuno www.naturalmenteamilano.com
Il flagship per poter ambire ad uno sviluppo a catena dovrebbe: • Tener presente e confrontarsi con un modello di business che, per come è stato impostato, deve necessariamente metter al primo posto il personale – gelatieri, pasticceri, chef e cuochi, personale di sala e di caffetteria - che dovrà sempre esser all’altezza di presentare con grande precisione i valori del brand e del prodotto in tutte le interpretazioni disegnate, pena l’impoverimento immediato della proposta. • Rimodulare l’impostazione del lay out anche per recuperare maggiori spazi espositivi e di proposta del prodotto Rigoni, sia al fine della vendita d’impulso, quanto della dichiarazione della provenienza di una specificità merceologica, lì dove il marchio non è ben posizionato. Riteniamo infatti che lo spazio cucina risulti super dimensionato a discapito di quello deputato ai posti a sedere. • Trovare maggiori caratterizzazioni e differenze tra i diversi temi del menù e decidere per un focus elettivo e selettivo che veda la colazione e la merenda protagoniste assolute. ¢
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Digital Payment
Cresce la cashless society
Razionalizzazione da record «Sebbene gli italiani si confermino meno propensi ai pagamenti cashless rispetto ai cittadini degli altri paesi, l’utilizzo delle plastiche diventa più intenso», ha sintetizzato Kristen van Toorenburg, responsabile studi, statistiche e formazione di Assofin. Nonostante una leggera contrazione del numero delle carte di credito in circolazione (-1%), dovuto essenzialmente al forte rallentamento delle carte aziendali, cresce il numero delle transizioni effettuate: +10,2%, il livello più alto registrato nell’ultimo quinquennio. Anche gli importi singoli transati registrano performance positive: +5,6% e un valore medio che si attesta sugli 80 euro. Un dato che, secondo il report, evidenzia come l’utilizzo di strumenti elettronici si stia progressivamente diffondendo anche per acquisti dal costo più contenuto grazie alla maggiore famigliarità con le soluzioni messe in campo dagli operatori. «Quest’ultimi – ha notato van Toorenburg – si stanno orientando verso carte multifunzionali. Come le nuove carte di debito, già dominanti sul mercato italiano, che oggi possono essere utilizzate per i pagamenti online». Non sorprende, quindi, che i bancomat continuino la loro crescita sia per importi complessivi (+1,9%) che per numero di operazioni effettuate (+5,7%). 92
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9,3%
Fonte: Elaborazione Nomisma
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ei portafogli degli italiani entrano ed escono 197 miliardi di euro in banconote. Una passione per il cash che non ha fermato la diffusione dei pagamenti elettronici che, nel 2017, sono cresciuti dell’1,9 per cento. Una dinamica a cui corrisponde un aumento dei volumi complessivi (+4,9%) e un importo transato medio annuo che si attesta sui 1.501 euro. Sono questi alcuni dei dati emersi dalla 16° edizione dell’Osservatorio sulle Carte di Credito e Digital Payments realizzato da Assofin, Nomisma CRIF e GFK presentato a inizio ottobre a Milano.
Secondo le stime del 16° Osservatorio sulle Carte di Credito e Digital Payments, in Italia aumentano i pagamenti cashless: +1,9% nel 2017
CARTE DI PAGAMENTO Variazione % yoy
7,0% 5,3%
3,9% 1,9% 2013
2014
Il boom delle prepagate A fianco del bancomat, però, spiccano le carte prepagate e quelle a opzione. A fine 2017, gli strumenti di pagamento che consentono al consumatore di scegliere come rimborsare le spese (soluzione unica o a rate) sono aumentati del 4,2%, arrivando a rappresentare quasi la metà delle carte di credito in circolazione. In particolare, la scelta della funzione rateale risulta pari al 20% dei flussi transati. Una possibilità che avvicina gli utenti a soluzioni all-in-one lasciando comunque spazio ad altre tipologie di carte, come le prepagate. In questo segmento, i risultati dell’Osservatorio dimostrano una accelerazione sia nel numero di carte in circolazione (+7,3%), sia nel valore delle operazioni che si aggira intorno ai 25 miliardi di euro (+21%) per un valore medio transato per carta stabile a 43 euro. «L’ampia diffusione di questo strumento si registra già da qualche anno – ha fatto notare Daniela Bastianelli, senior project manager di Nomisma – Il successo è legato alla percezione di una maggiore sicurezza, soprattutto per i pagamenti online, vista l’esposizione limitata all’importo caricato sulla carta. Elementi che fanno della prepagata uno strumento molto apprezzato dai giovani grazie a una maggiore facilità di emissione e la possibilità di gestire in autonomia e flessibilità piccole somme di denaro».
2015
2016
2017
Il futuro passa dal PSD2 Analizzando il bacino di possessori, il quadro risulta “bloccato”. In particolare, tra il 2017 e il 2018, il target femminile ha perso un po’ di terreno, mentre si conferma il rafforzamento fra i giovanissimi (18-24 anni). In generale, comunque, tutti gli utenti restano alla finestra, in attesa della prossima svolta digitale. Il primo passo potrebbe essere una maggiore penetrazione del PSD2. Si tratta di un protocollo che impone agli istituti bancari di concedere ai nuovi third party player (TPP), ai fornitori di servizi a pagamento e agli aggregatori di dati, l’accesso al conto e ai servizi di pagamento online di un consumatore, secondo modalità sicure e previo consenso dell’interessato. «Al momento c’è ancora molto scetticismo da parte dei consumatori. Secondo le nostre ricerche, solo una piccola fetta si dichiara disponibile a farlo, previa rassicurazione sull’affidabilità del provider. Il tema della privacy è molto sensibile e le persone riconoscono ancora all’industry finanziaria tradizionale la capacità di proteggere i propri dati e risparmi», ha commentato Stefano Pironi, key account manager di GFK. N.G.
Consumi multicanale
La routine dell’eShopper
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Il profilo degli eShopper A determinare questi trend, i comportamenti d’acquisto di quattro diverse categorie di utenti multicanale: gli Everywhere Shopper, il sottoinsieme più numeroso, sebbene in leggero calo (-1,7% di incidenza sul totale), composto da 6,6 milioni di persone che utilizzano Internet in tutte le fasi d’acquisto accedendo a piattaforme che garantiscono un’ottima user experience – specialmente in mobilità; i Cherry Picker, gli ultimi arrivati sul panorama digitale ma anche il gruppo che presenta la crescita più marcata (+6,2% a quota 6,2 milioni di utenti), che apprezzano il rapporto con il negoziante e sono spinti verso i marketplace al fine di comprare prodotti che non trovano sui canali tradizionali; i Pragmatic, ovvero gli acquirenti che mettono l’efficienza al primo posto e che rappresentano il 22% del totale;
eShopper
INDIVIDUI MULTICANALE
35,5 Mio
+ 3,5 Mio InfoShopper
GLI INDIVIDUI MULTICANALE NEL 2018 i Money Saver, 5,1 milioni di persone attente all’occasione, al risparmio di tempo e denaro, che pianificano con attenzione ogni acquisto. Tutte categorie in cui la questione generazionale ha il suo peso con Millenial e Generazione X a farla da padrona (i primi per abilità di utilizzo i secondi per possibilità d’acquisto), seguiti a ruota dai Baby Boomers. «La fetta di popolazione più matura, che sembrava meno affine alle possibilità di cercare prodotti e informazioni online si è appena affacciata sul mondo multicanale. Un passo in avanti nel contesto del digital divide tra Italia e altri membri Ue», ha commentato Christina Centonze, fmcg solutions leader di Nielsen. Dispositivi e percorsi d’acquisto Per quanto riguarda i device utilizzati, nonostante il recupero dello smartphone, il pc si conferma come il mezzo più utilizzato per concludere un acquisto online: lo usa il 76% degli Everywhere Shopper (che accede a piattaforme di eCommerce almeno una o due volte la settimana anche per l’attività di recensione e richiesta di supporto), l’80% dei Money
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+ 0,8 Mio
M
Mio
,2
17,2
Saver (che rappresentano anche i più attivi nell’attività di infocommerce), il 79% dei Pragmatic e il 72% dei Cherry Picker o Mi ,3 (la cui predilezione per 0 + i canali tradizionali li porta ai margini della ricerca d’informazioni e comparazione online: rispettivamente il 4 e 3%). «In questo contesto – precisa Noci – la principale sfida per le imprese è quella di riuscire a progettare e veicolare le proprie strategie di relazione in modo chiaro, semplice e immediato, cogliendo non solo la parte razionale ma anche quella emotiva dei propri clienti». Un concetto che è stato ripreso anche da Centonze: «La chiave del successo online si configura sempre più come un mix di immediatezza comunicativa e facilità d’uso. La semplificazione è la convenience che cercano i consumatori» +2
INDIVIDUI NON MULTICANALE
Fonte: Politecnico Milano
ulla metro, in autobus, in ascensore o alla scrivania: tutti a guardare lo schermo. Ma cosa fanno? Molto probabilmente stanno acquistando qualcosa online. Secondo i dati dell’Osservatorio Multincanalità 2018 promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con Nielsen, circa due italiani su tre sono consumatori multicanale. Qualcosa come 35 milioni di persone per cui il digitale svolge un ruolo importante nel percorso d’acquisto o che usufruiscono di servizi eCommerce (per un mercato che cresce di 3 miliardi in 12 mesi). Un numero in positivo (+7% rispetto al 2017), dopo cinque anni di sostanziale stabilità, che rappresenta il 67% della popolazione sopra i 14 anni. Il tutto senza dimenticare il negozio fisico. Una «convergenza» che avvicina, e in alcuni casi sovrappone, il ruolo degli spazi di comunicazione e vendita: «Tra gli eShopper si stanno diffondendo percorsi d’acquisto che vedono un impiego sinergico e ibrido di touchpoint online e offline, utilizzati sia per la ricerca di informazioni che per l’acquisto vero e proprio – ha affermato Giuliano Noci, responsabile scientifico dell’Osservatorio durante il convegno The Touchpoint Evolution – Tanto che il punto vendita mantiene la sua centralità nel processo d’acquisto anche per i segmenti più evoluti, ma cambia vocazione affiancando la dimensione esperienziale dell’acquisto».
Secondo l’Osservatorio Multicanalità 2018, sono 35 milioni gli italiani per cui il digitale o i servizi di eCommerce svolgono un ruolo importante nel percorso d’acquisto
Elettronica vs. largo consumo In termini di prodotto, l’Osservatorio ha individuato quattro aree che, in modo diverso, rispondono al grado di penetrazione della multicanalità. Ai due estremi dello spettro si posizionano l’elettronica e il largo consumo. Nel primo caso, oltre un eShopper su tre preferisce comprare online dopo aver visionato il prodotto in negozio, mentre il 21% non ha nemmeno bisogno di staccare gli occhi dallo schermo per finalizzare l’acquisto. Nel secondo caso, il punto vendita riveste un ruolo fondamentale dal momento che il 58% degli eShopper decide di entrare in negozio senza nemmeno informarsi online. Nel mezzo, i settori farmaceutico (solo il 14% degli eShopper compra medicine online) e dell’abbigliamento (l’11% di chi acquista online lo fa senza aver raccolto informazioni onffline) N.G novembre 2018 | retail food
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f Tech&Arredo News TECNOARREDAMENTI ALL’EMILIANA PER KM90 RISTOBOTTEGA
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Fidenza (PR), nei pressi del casello dell’autostrada A1, Tecnoarredamenti Srl ha recentemente realizzato un locale che esalta il piacere del buon cibo e della convivialità tipica del territorio: KM90 RistoBottega. Qui Tecnoarredamenti, azienda con oltre 40 anni di esperienza nella progettazione e realizzazione di spazi food retail, ha affiancato i soci di KM90 Fidenza Food Srl nell’ideazione di un ambiente unico in grado di valorizzare i prodotti tipici del territorio e, allo stesso tempo, di creare all’interno dello stesso spazio più punti di ristorazione. L’atmosfera creata permette al cliente di vivere, all’interno dello stesso locale, esperienze diverse: dall’acquisto di prodotti a scaffale all’aperitivo della caffetteria, passando per l’offerta fast casual di RistoBottega e quella gourmet del Ristorante Emiliano (entrambi con cucina a vista). Il tutto all’interno di un ambiente che stimola l’interazione fra clienti e con il personale.
WAZE POTENZIA LA VISIBILITÀ DI AUTOGRILL
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tto mesi di successo, quelli che legano, da marzo, Autogrill e Waze. La partnership fra l’operatore della ristorazione da viaggio con 4mila punti vendita attivi in 31 nazioni e l’applicazione di navigazione stradale per dispositivi mobile ha portato i suoi frutti: 7,6 milioni di impression e 28mila navigazioni. Centrato l’obiettivo di massimizzare la visibilità dell’offerta stagionale di 248 punti vendita grazie a risultati che superano di due volte la media di mercato per i Quick Service Restaurant. La campagna pubblicitaria si è concentrata su tutti i formati Waze disponibili: Pin (che punta sulla geolocalizzazione), Ricerca Sponsorizzata (che posiziona i punti vendita al primo posto dei record di ricerca) e Premium Takeover (formato che appare all’utente se fermo per almeno 4 secondi). «L’aspetto rilevante dei formati pubblicitari di Waze sta non solo nei contenuti, ma anche nella modalità di visualizzazione e fruizione, che porta a un elevato tasso di interattività ed engagement da parte degli utenti», ha commentato Dario Mancini, country manager di Waze.
NEC DISPLAY SI FA GRANDE CON MULTISYNC P754Q
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no schermo da 75” rappresenta il nuovo modello di punta di NEC Display Solutions Europe: il MultiSync P754Q. Modulare e scalabile, il display offre una visualizzazione di grande impatto, perfetta per veicolare informazioni e messaggi in maniera semplice ed efficace. Grazia a una luminosità di 650 cd/m2 e a una superficie anti-riflesso, il nuovo modello garantisce una perfetta leggibilità in presenza di forte luce ambientale. Tra le altre caratteristiche, lo schermo da 75” garantisce una straordinaria visione UHD “pixel-free” ed è perfetto per un’ampia gamma di ambienti e applicazioni: digital signage, retail, advertising in luoghi pubblici (anche in esterna con l’alloggio in un cabinet IP56), contenuti informativi per i passeggeri in transito in aeroporti e stazioni. Informazioni che possono essere gestite attraverso la Open Modular intelligence (OMi): la piattaforma che consente la connessione intelligente e diretta tra sorgente e display. Il tutto con il massimo grado di performance di tutti i parametri visivi (colore, gamma, uniformità) operata con l’implementazione del software Spectraview Engine.
CONSEGNE GREEN CON ASKOLL, COOLTRA ED ECOOVEN
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l food delivery elettrico è l’ultima frontiera per i brand attivi nelle consegne a domicilio. A supportarlo c’è l’alleanza fra Askoll, Cooltra e Ecooven. La prima è l’azienda vicentina specializzata nella produzione di motocicli elettrici che da qualche anno domina la scena italiana grazie ai modelli della serie eS. Gli stessi che sono stati adottati dalla spagnola Cooltra (attiva anche in Italia, Francia e Portogallo) per lanciare il proprio servizio di noleggio a breve, medio e lungo termine di scooter cargo. Quest’ultimi, grazie all’equipaggiamento del fornetto Ecooven, si prestano alle esigenze di tutti gli imprenditori del settore food grazie a una capienza fino a 11 pizze e un calore (regolabile fra i 65 e i 105°) che viene distribuito uniformemente in tutti i punti, permettendo anche la fuoriuscita della condensa grazie ad appositi fori. Gli scooter elettrici rappresentano un vero e proprio upgrade dei classici cinquantini verso una mobilità sostenibile. Non solo, infatti, permettono l’accesso a tutte le ZTL urbane, ma contribuiscono al supporto di un impegno imprenditoriale verso un business sempre più responsabile ed ecosostenibile.
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PANASONIC LANCIA L’ULTIMA GENERAZIONE DI DISPLAY 4K
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ei modelli all’avanguardia per qualità dell’immagine, flessibilità di utilizzo e semplicità d’installazione hanno fatto la loro comparsa nel catalogo Panasonic che ha lanciato la nuova gamma di display professionali 4K. Disponibili in versioni che variano dai 43 agli 86”, i display della serie EQ1 supportano l’installazione in verticale e orizzontale e offrono luminosità di 350 cd/m2. Contornati da una cornice sottile (fra 11,9 e 15,2 mm), permettono di sfruttare al massimo l’area dello schermo. Pensati per l’utilizzo nei centri commerciali, negli showroom e nelle sale meeting, gli EQ1 da 75 e 86” supportano anche la tecnologia In-Plane Switching che garantisce colori accurati e la massima visibilità anche quando si osserva lo schermo fuori asse. A completare questo device, due terminali HDMI (conformi allo standard HDCP 2.2) in grado di supportare contenuti con protezione DRM. «La serie EQ1 è stata progettata pensando a come semplificare davvero l’installazione, la configurazione e il controllo di diversi display – ha spiegato Hartmut Kulessa, marketing manager di Panasonic – Ogni schermo si adatta in modo semplicissimo alla modalità signage, grazie al lettore multimediale VLM - Pagina TRAMEZZINI Senza Glutine 156x178+4mm MOD.pdf 1 09/02/18 14:41 USB integrato, che permette di visualizzare contenuti in 4K e Full HD senza dover ricorrere a nessun cavo esterno o all’uso di decoder aggiuntivi»
FUJITSU, NUOVO SISTEMA CASHLESS BIOMETRICO
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ovità in casa Fujitsu che ha annunciato lo sviluppo di un metodo di autentificazione contactless biometrico. Questa tecnologia permette l’identificazione di una persona a partire dall’impronta della mano o i connotati del viso e si presta all’innovazione dei sistemi di pagamento negli store brick&mortar. Basterà, per esempio, tenere la propria mano al di sopra di un apposito terminal ed attendere che un sistema di riconoscimento facciale riduca i possibili acquirenti per effettuare un semplice pagamento. Incrociando i due dati, infatti, il nuovo sistema consente di “sbloccare” l’accesso al proprio wallet virtuale. Una soluzione che impatta sia la questione della cashless society sia quella della sicurezza dei propri dati. Il tutto mantenendo un alto tasso di precisione, grazie all’implementazione di un algoritmo che riesce a ridurre a un decimo i tempi (e costi) del processo. Lo stesso algoritmo sarà anche al centro della nuova partnership siglata da Fujitsu con il Mit di Boston. Gli obiettivi? Lo studio di base del riconoscimento visivo e dell’elaborazione del linguaggio, lo sviluppo di nuovi metodi di apprendimento automatico e della teoria del deep learning. C
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f international News DOMINO’S PIZZA SUCCESSO TECH
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razie agli sviluppi in termini di servizio al cliente, con due-terzi degli ordini totali che già arrivano attraverso canali digitali, Domino’s Pizza è stato insignito del premio “Tech Accelerator of the Year” dalla rivista Restaurant Business. A pesare sulla scelta è stata, soprattutto, la tendenza all’innovazione continua della catena di pizzerie. Nei piani dell’azienda, infatti, è già prevista la sperimentazione del servizio di consegna autonoma e degli hotspot di raccolta, nonché l’utilizzo degli assistenti vocali per recepire gli ordini. «Sperimentiamo per natura – ha affermato Steve Kennedy, director of digital marketing di Domino’s – senza paura di sbagliare. Ogni errore ci insegna qualcosa e ci permette di fare un passo in avanti».
IKEA-H&M, SCOCCA L’ORA DELL’ALLEANZA SCANDINAVA
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na società d’investimento legata al gigante dell’arredo domestico Ikea, la Interogo Holding AG, avrebbe comprato 190 milioni di dollari di quote del fashion retailer H&M. L’acquisizione dello 0,6% del capitale della catena di moda svedese arriva in un momento critico per l’azienda. Da più parti, infatti, si vocifera di un possibile bayout da parte del chairman Stefan Persson. Una notizia smentita dal diretto interessato (che comunque continua la sua scalata al capitale), ma che ha comunque causato una fluttuazione del titolo, arrivato ai minimi dal 2005. Una situazione negativa che si inserisce in uno scenario già aggravato dalla concorrenza online e una difficile gestione dell’invenduto.
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duty free world |
by Kevin Rozario
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London kevin.rozario.uk@gmail.com
Double-digit duty free growth doesn’t tell the whole story La crescita a doppia cifra del duty free non dice tutto
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he mood music at TFWA World Exhibition in Cannes on October was very upbeat. Not only did visitor numbers break records by exceeding 7,000 for the first time (up +2%), but new industry numbers from Generation Research suggested an acceleration in global demand. For the first quarter of 2018, duty free sales grew by +10.7% to reach $19.8bn. The double-digit rise – based on preliminary figures – is faster than 2017’s strong surge of +9.5% to $69.3bn. Growth last year has been revised upwards significantly by Generation which, in May, had reported lower preliminary data: +8.1% to $68.6bn. Do these runaway increases mean that the duty free market is in rude health? At the global level the answer is yes. But regionally, and by channel, there are concerns, particularly against a backdrop of worldwide geopolitical tensions and economic trade wars. As has been the case for some years, Asia Pacific is doing the legwork for travel retail. Growth of +12.6% was far ahead of Europe, the Americas and Middle East which were all clustered at the +7% level. This year, however, dramatic falls in the value of Argentina’s peso and, to a lesser degree Brazil’s real have reduced the buying power of travellers from these two nations. In Europe meanwhile, air traffic is growing, but most of it is coming from lowcost carriers and spending per head is decreasing. Last year the worldwide airport channel saw travel retail growth of +7.6%, which was below the +8.4% rate of increase of international passengers (source: ACI). The real driver for the industry has been ‘other shops’, a mixed bag of channels that includes border stores, cruise ports and cruise ships – but most importantly the large downtown duty free shops seen in markets such as South Korea and Japan. Sales from ‘other shops’ surged by +13.7% to $26.6bn in 2017, and they are quickly eroding the airport channel’s share of business. Last year, this stood at 55.1% down from 57.3% in 2015. So while the top line figures for global travel retail look rosy, below the surface there are some major structural shifts taking place.
L’
atmosfera a Cannes durante il TFWA World Exhibition di ottobre è stata molto positiva. Non solo il numero di visitatori ha battuto ogni record superando per la prima volta quota 7mila (+2%), ma i numeri presentati da Generation Research hanno suggerito un’accelerazione nella domanda globale. Per il primo quarto del 2018, le vendite duty free sono salite del +10,7% raggiungendo i 19,8 miliardi di dollari. La crescita a doppia cifra – basata su stime preliminari – è più veloce della pur forte impennata del +9,5% a 69,3 miliardi del 2017. La crescita nell’ultimo anno è stata rivista al rialzo da Generation che, in maggio, aveva comunicato dati preliminari più bassi: +8,1% a 68,6 miliardi. Questi aumenti fuori controllo significano che il mercato duty free è in ottima salute? A livello globale, la risposta è sì. Ma localmente, e per canale, ci sono delle preoccupazioni, in particolare verso un contesto di tensioni geopolitiche mondiali e guerre economico-commerciali. Per come è andata negli ultimi anni, l’AsiaPacifico sta facendo il lavoro duro per il travel retail. La crescita del 12% ha di molto sopravanzato quella di Europa, Americhe e Medio Oriente, tutte raggruppate intorno al +7%. Quest’anno, però, le perdite di valore del Peso argentine e, a un livello minore, del Real brasiliano hanno ridotto il potere d’acquisto dei viaggiatori da questi due paesi. Nel frattempo, in Europa, il traffico aereo è in crescita, anche se molto deriva dai vettori low-cost e la spesa pro capite sta scendendo. L’anno scorso, globalmente, il canale aeroportuale ha visto il travel retail aumentare del +7,6%, al di sotto del tasso di crescita del +8,4% dei passeggeri internazionali (fonte: ACI). Il vero driver dell’industria è stato il segmento “other shops”, un mix che include gli store di confine, i porti crocieristici e le navi – senza dimenticare i duty free shop cittadini attivi in mercati come la Corea del Sud e il Giappone. Le vendite del segmento “other shops” sono salite del +13,5% a 26,6 miliardi nel 2017, e stanno velocemente erodendo la quota di business del canale aeroportuale. L’anno scorso, quest’ultima era scesa al 55,1% dal 57,3% del 2015. Quindi mentre le stime per il travel retail globale sembrano rosee, sotto la superficie stanno avvenendo alcuni cambiamenti strutturali.
SSP CONVINCE CON IL TOCCO ITALIANO ALL’ESTERO
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opo il successo di Bottega Prosecco all’aeroporto di Birmingham (format premiato ai TFWA di Cannes), SSP Group PLC ci riprova con il tocco tricolore. Stavolta all’aeroporto di Düsseldorf, dove con il concept Bazzar Caffè punta a fare breccia fra gli amanti del caffè all’italiana. Fondato nel 1996 da Aydin Kirici, Bazzar Caffè è stata un’insegna pioniera della coffee culture nel-
la città sul Reno. Ora, in partnership con SSP, ha sviluppato uno store di 200 mq con 84 posti a sedere e un layout steam punk. L’offerta prevede diverse opzione di colazione e lo speciale caffè tostato sul luogo. Con quest’apertura, SSP si conferma l’operatore principale all’interno dello scalo tedesco con 11 ristoranti e negozi dedicati al food. «Prodotti di alta qualità e concept distintivi sono i criteri essenziali per scegliere un partner franchise», ha spiegato Jan Kamp, director business development & properties di SSP. Logiche che non impediscono al Gruppo di gestire e sviluppare brand internazionali come dimostrano i nuovi 12 punti vendita F&B all’aeroporto Charleroi di Bruxelles. Qui troveranno spazio insegne del calibro di Starbucks, Burger King e Panos.
RETAIL APOCALIPSE, SEARS ALZA BANDIERA BIANCA
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nche Sears deve alzare bandiera bianca. Schiacciata da 10 miliardi di debiti, la catena di commercio al dettaglio americana ha fatto istanza di fallimento. Antesignana dei colossi del retail a stelle e strisce, Sears ha dovuto mettere fine a una storia iniziata nel 1892. Allora, l’azienda vendeva
per corrispondenza. Nel 1925 apre il primo negozio. Da lì in poi una scalata che ha portato il marchio a contare 2.200 punti vendita e 350mila dipendenti. Un colosso, insomma, che nel 1989 si contende il primato retail con Walmart. Una battaglia che, a fronte della crisi economica e della contrazione dei consumi, Sears non è riuscito a sostenere nonostante i capitali del magnate Eddie Lampert (ad e maggiore azionista) e la vendita di alcuni marchi ai concorrenti. Entro fine novembre, Sears chiuderà 46 negozi a cui se ne aggiungeranno altri 142 a fine 2018.
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f international News ROSSIGNOL ALLA CONQUISTA DI PARIGI CON 2 FLAGSHIP
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on due aperture sulle sponde della Senna, Rossignol compie un deciso passo nel mercato francese. Dopo il successo riscosso nei mesi scorsi dal temporary store di Rue de la Paix, il brand del gallo fondato da Abel Rossignol nel 1907 a Saint-Jean de Moirans conferma la propria iconocità nel settore sport e lifestyle con due flagship nel cuore di Parigi. Le due aperture fanno parte di un’operazione di espansione del brand al di fuori del tradizionale circuito dei resort sciistici. In particolare, il flagship di 244 mq in Boulevard des Capucines (inaugurato il 22 ottobre) si richiama all’autenticità, all’audacia e all’eleganza del brand transalpino proponendo sia un’offerta di abbigliamento sportivo e casual sia una selezione di materiale e attrezzature tecniche. Sviluppato su due piani collegati da una grande scala e caratterizzato da ampie vetrine su strada di oltre 12 metri, lo store è impreziosito da grandi schermi e led grafici che evocano le tracce degli sci lasciate sulla neve. Un ambiente, quello montano, che richiama l’HQ di Grenoble e il design store di Chamonix inaugurato a luglio.
EBAY CONTRO AMAZON: CONCORRENZA SLEALE
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metà ottobre, con un esposto alla California Superior Court, eBay ha citato in giudizio Amazon per concorrenza sleale. Secondo eBay, Amazon avrebbe sfruttato il sistema di comunicazione via mail interno alla piattaforma delle vendite in asta per reclutare nuovi possibili rivenditori (fra quelli maggiormente performanti) da trasferire sul proprio marketplace. Una pratica che, secondo eBay, andrebbe avanti dal 2015 e avrebbe coinvolto i rappresentanti commerciali di Usa, Uk, Francia, Italia, Spagna, Australia e Singapore. Al fondo di questa disputa legale, ci sarebbe la battaglia per accaparrarsi quei third player che sempre più utilizzano il digitale per condurre il proprio business. Un mercato che, lo scorso anno per la prima volta, ha generato un traffico d’affari superiore a quello dei prodotti direttamente dall’azienda di Jeff Bezos.
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f Vetrina Latte di fieno per lo yogurt Vipiteno La differenza si sente. Grazie all’alimentazione naturale delle mucche con fieno secco, lo Yogurt Biologico intero da latte fieno della Latteria Vipiteno, dal sapore corposo e naturale, colpisce il palato. E fa bene alla salute. Il latte di fieno, infatti, contiene un alto contenuto di acidi grassi Omega3 che il nostro corpo non produce autonomamente ma di cui ha bisogno per migliorare il sistema immunitario, prevenire le infiammazioni e favorire il metabolismo. Tutto in pratici vasetti da 150 grammi.
COMUNICATO STAMPA De Rica pensa ai professionisti Data 24 Settembre 2018 Arriva ufficialmente sul mercato la nuova Pagine linea 2di prodotto De Rica Professional Italia ed Export, speciale Catering e Ristorazione, creata in esclusiva per i professionisti del settore a partire da una filiera di prodotto 100% italiana. Crostatina Albicocca: Con 11 referenze in formati diversi (dalla polpa fine a quella rotta, la dolce novità gluten freeper Dr.laSchär Foodservice passando classica passata), De Rica propone una soluzione per tutti gli operatori food service. I pack saranno sia latte 3-5 kg, sia bag in box da 5-10 kg con tappo richiudibile. Ultima novità in casa Dr.da Schär Foodservice: da oggi è disponibile la Crostatina Albicocca Schär, merendina senza glutine perfetta per prima colazione, snack e merenda. Crostatina Albicocca, classico dolce di pasta frolla gluten free, è l’ultima referenza a marchio Schär destinata al canale dell’Horeca.
Dr Schär al sapore d’albicocca Ultima novità in casa Dr. Schär Foodservice: la Crostatina Albicocca Schär, merendina senza glutine perfetta per prima colazione, snack e merenda. Bar, hotel, mense e il canale travel potranno così arricchire la propria offerta gluten free con un immancabile e goloso “classico” della pasticceria italiana. La nuova referenza va ad affiancarsi alla versione Nocciola e viene venduta in un multipack di quattro merendine da 38 grammi ciascuna.
Bar, hotel, mense e il canale travel potranno così arricchire la propria offerta gluten free con un immancabile e goloso “classico” della pasticceria italiana amato da grandi e piccini. La ristorazione fuori casa rappresenta ormai dal 2009 un mercato di primaria importanza per Dr. Schär, da oltre 35 anni leader europeo del senza glutine, che ha deciso di istituire la divisione proprio per rispondere alle diverse esigenze dell’Horeca.
La nuova Crostatina Albicocca va ad affiancarsi alla versione Nocciola, già disponibile da maggio 2018 e, come quest’ultima, viene venduta in un multipack contenente quattro merendine da 38 grammi ciascuna. Il prodotto, in pasta frolla rigorosamente senza glutine, contiene il 25% di confettura di albicocca, è senza olio di palma e conservanti, e ha shelfIllife di ben 5 mesi. pane funzionale di Ruggeri Rovagnati lancia i dadini premium
Un preparato completo per Lavorazione artigianale e sapori autentici per i Dadini Borgo Così, ecco che la già ricca offerta di referenze senza glutine per il canale Horeca, si creare il pane funzionale Rovagnati. Una linea premium disponibile da ottobre nelle accresce con la Crostatina Albicocca, permettendo all’operatore di offrire alla sua clientela direttamente a casa. Ecco insegne della GDO e nei negozi al dettaglio intollerante al glutine tradizionali, un gustoso snack gluten free in totale sicurezza. Pane Funzionale Salus: un in tre referenze: Pancetta Dolce, Pancetta Affumicata e Gran mix di alimenti realizzato da Cotto. Realizzata da materie prime selezionate 100% italiane Ruggeri in grado di apportare (lavorate con un metodo di produzione lento e a caldo) benefici per una o più funzioni la nuova linea Rovagnati è senza glutine, derivati del latte fisiologiche grazie al limitato e polifosfati aggiunti. contenuto di calorie e grassi, Sensitivity: Internal all’alta concentrazione di fibre e proteine, alla presenza dei Birra Morena trionfa a Londra Beta-glucani dell’avena. Il Incetta di premi per Birra Morena che, ai World Beer tutto racchiuso in innovativo Awards di Londra, ha visto protagonista Birra Morena packaging (Tasca Magica ®) che Unica: una magnum da un litro e mezzo premiata per gusto, permette di mantenere separati etichetta e bellezza del design. Grande la soddisfazione farina e lievito. dei fratelli Tarricone, titolari del birrificio che ha sede a Balvano, in provincia di Potenza e che ha visto riconosciuta la qualità anche di altre referenze del marchio: «Agli Awards abbiamo raccolto consensi che ci ripagano per la qualità delle nostre birre, prodotte con malti locali di alta qualità e rifermentate in bottiglia»
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f La Foto
Dopo Roma anche Milano può concedersi degli “Attimi” di cucina stellata. All’interno di CityLife Shopping District ha aperto i battenti il format casual dinner sviluppato da Cremonini (con la firma dell’architetto Fabio Novembre) e dedicato alle creazioni dello chef Heinz Beck. ¢
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Ogni giorno buone notizie, anche online su retailfood.it
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di Simone Filippetti @filippettinews
Panini gourmet, margine salato Da Burghy ai giorni nostri, l’hamburger e il panino hanno ispirato la nascita di numerosi format. Ma non sempre allo sviluppo delle reti ha corrisposto una crescita significativa dei fatturati
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n Italia tornano i paninari. “Wild Boys, wild boys” era il tormentone che il comico Enrico Braschi recitava ogni domenica sera quando entrava in scena, storpiando il ritornello del famoso successo dei Duran Duran. Cuffia di lana in testa, jeans rigorosamente Levi’s 501, le Timberland e un giubbotto imbottito senza maniche, di color verde smeraldo: era il look dei “Paninari”. Chiamati così perché questi ragazzini di Milano affollavano Burghy, la prima paninoteca a servire hamburger: il nome era inglese, ma dietro c’era l’italianissima famiglia Cremonini. Era l’imitazione di McDonald’s, che ancora non era sbarcato in Italia: hamburger (che fino ad allora si chiamavano solo polpette) e patatine fritte erano la nuova moda, il mangiare americano che evocava il mito di New York. Sono i teenager italiani di metà Anni ‘80 a lanciare la moda dei fast food. Burghy è scomparso, anche perché, nel frattempo, in Italia è sbarcato l’originale. I paninari che tornano non sono le paninoteche americaneggianti dei ragazzini griffati, ma sofisticate catene di ristoranti: prezzi alti e un tocco di glamour. I clienti, però, sono probabilmente quegli stessi ragazzi degli Anni ‘80, oggi 50enni diventati foodies esigenti. Gli italiani, anzi milanesissimi, Panino Giusto, Panini Durini, De Santis; gli spagnoli 100Montaditos: è l’invasione dei panini, il nuovo trend della ristorazione. E non è un fenomeno solo milanese o italiano. Si calcola che nel mondo ogni anno si mangino 150 miliardi di panini, con prospettive di ulteriore crescita. Il panino è il piatto per eccellenza, dovuto all’aumento della popolazione mondiale, ma anche al tasso di urbanizzazione che, secondo una ricerca di McKinsey, toccherà l’81% entro il 2030. E in città si va di fretta: la gente ha bisogno di pasti veloci ma di qualità, da degustare in piena libertà: l’identikit perfetto del panino.
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Guai a chiamarli fast food; il boom delle nuove paninerie si inserisce nel filone del Casual Dining: in teoria locali con prezzo medio, ambiente ricercato, cibo di qualità medio-alta. La traduzione più appropriata è ristoranti fighetti. Ma il fighetto tira, piace, ha successo: il caso più interessante è 100Montaditos (pronuncia Sièn-Montaditos). Il menù è fatto con 100 diversi panini, montaditos appunto nella lingua di Madrid, il tutto dentro un ambiente spagnoleggiante. In sordina, senza troppe fanfare, l’Italia è diventata il secondo mercato più importante per il gruppo iberico. La catena ha appena soffiato sulle sue prime cinque candeline nel nostro Paese. Un modello simile a quello di RoadHouse, fortunato format di provincia e di centri commerciali che serve bistecche americane (dietro c’è ancora la famiglia Cremonini, con Chef Express, che per l’american sounding ha una passione e anche fiuto), ma molto più aggressivo. Con circa un’inaugurazione al mese, l’etichetta spagnola del gruppo Restalia conta già 55 locali (che saliranno a 57 con le immi-
nenti aperture di Pompei e Vicenza). Se gli spagnoli conquistano la provincia italiana, Panini Durini e Panino Giusto mirano alla clientela di fascia alta, come dimostrano le aperture a Porto Cervo e New York. Un panino di lusso che costa quanto un piatto di spaghetti all’astice. I paninari sono tornati: non sono più a San Babila ma nelle location più chic del mondo, dove hanno trasformato il fast food in gourmet. Attenti, però: non è tutta salsa quel che luccica dentro al panino. Inaugurazioni a go-go, presenza internazionale, ma il business come va? Panino Giusto tra il 2016 e 2017 ha inaugurato locali dall’America alla Cina, ma il fatturato, secondo i dati reperibili in rete, è rimasto fermo attorno ai 31 milioni. Vuol dire che senza aperture, in condizioni normali, il giro d’affari sarebbe sceso. Il problema delle catene di ristorazione, e non solo, è la condanna ad aprire di continuo nuovi locali per sostenere i volumi. Una giostra che rischia di fermarsi all’improvviso. ¢
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