Startupper e plant based avanza la ristorazione 4.0
Burger King vara cento aperture Parola di Alessandro Lazzaroni 12oz, l’anti Starbucks italiano Action discount, fattore sorpresa Dossier Aeroporti, si punta all’estate
Marzo 2022
€ 5,00
In caso di mancato recapito inviare al CPM di MIlano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
SECONDA DI COPERTINA
EDITORIALE
UNA “ESTATE DA SOGNO” Chiudiamo questo numero di retail&food con i tuoni della guerra ucraina in sottofondo. Cupi, dolorosi e inquietanti. Dopo due anni di pandemia e sconquasso economico, nessuno ne sentiva il bisogno. Sinceramente. Così come dello scandaloso rialzo oil&gas o della risorta inflazione. Che hanno preceduto di qualche settimana il nuovo conflitto europeo. Evidentemente siamo destinati a resistere senza mai prendere fiato. Un karma sempre più impegnativo da indossare, il nostro. Chissà cosa abbiamo combinato nelle vite precedenti per esserci meritati un presente così “avvincente”. Venendo al cortile di casa, sembra finalmente arrivato il momento in cui usciremo dallo stato di emergenza Covid. Formalmente, perché sappiamo bene che in Italia lo stato di emergenza è una dimensione dell’anima e della quotidianità. Senza emergenza non si combina un tubo. Ma questa è un’altra storia (che oggi comincia per Draghi e nel 2026 finisce con PNRR). Per il retail i segnali migliori arrivano dagli scenari peggiori, quelli che hanno vissuto il trasporto aereo e il travel retail. Tra i primi a chiudere, tra i più provati dalle restrizioni, prolungate più che altrove. Ora però tante compagnie aeree annunciano un piano “al completo” di frequenze e destinazioni per la stagione estiva. Il che significa che la ripresa di turismo, incentive e business potrà letteralmente tornare a volare. Non è poco e non è banale, perché la vita, oltre l’economia, passa attraverso il movimento di persone e merci. E le merci non bastano, come ci hanno insegnato questi duri anni pandemici. Molte aziende, moltissime catene retail e food, hanno accumulato sofferenze e debiti. Un’estate a pieno ritmo potrà riempire gli spazi di vendita, i ristoranti, gli aeroporti e gli outlet. Rimpinguare le casse, ripianare qualche sospeso, oltre che sollevare l’umore e spingere i piani di sviluppo. Quindi la stagione che ci attende va sfruttata al meglio, pienamente. Farsi trovare impreparati non è un’opzione. Schivando guerre, pandemie, tempeste tropicali, siccità e chissà quale altro intrattenimento… potremo tornare a vivere una “estate da sogno”. Andrea Aiello
pag. 1 | retail&food | Marzo 2022
Anno 17 · numero 3 - marzo 2022
INFORMARSI È UN BENE, NON FARLO MALE: LEGGI RETAIL&food RETAIL&food è l’unica rivista italiana specializzata nel travel retail, un settore in forte crescita e con buone prospettive di sviluppo anche per i prossimi anni. Inoltre R&f è uno dei mezzi più apprezzati e consultati da retailers e operatori attivi in outlet e centri commerciali. Con oltre 10.000 lettori a numero, una presenza qualificata presso tutte le fiere di settore.
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4 News 15 News Opening 19 Cambi di Poltrona 20 Sostenibilità
35 40 Food | Trend
30 Brand analysis
42 Vendite | Trend
32 Brand analysis
44 Real estate | Outlook
34 Ristorazione | Trend
45 Aeroporti | Dossier
35 Inchiesta | Tendenza
48 Aeroporti | Dossier
Action, fattore “sorpresa” 12oz: il “coffee” per la Gen Z Porta il welfare in busta paga
Metti un “plant” nel tuo menù
22
fornitori Retail
26 Inchiesta | Start up Generazione “Food”
54 News | Servizi e 56 World Travel
22 Parola di
Burger King “Così si vince la sfida food”
SOMMARIO
Pandemia, spunto per reinventarsi Outlet 2022 si riparte
58 News International 62 Vetrina 64 La Foto
48
Immobiliare, resta il nodo “prezzo”
Traffico aereo: recupero lontano JFK: dal 2026 il nuovo terminal
50 Analisi | Bilancio
Unieuro si rafforza
52 GDO | Grandi manovre
Vicenda Carrefour, Auchan vade retro
RUBRICHE
4 Stock options 8 Rubrica legale 11 In buona company 14 Dal tabaccaio 57 Duty free world 58 New markets outlook pag. 3 | retail&food | Marzo 2022
NEWS
A SONAE SIERRA IL FOOD MARKET di Reggio Emilia
La property company Sonae Sierra svilupperà e gestirà il nuovo food market della Galleria Centrale di Reggio Emilia. L’accordo, avviato insieme al partner REI, prevede l’apertura di un’area dedicata alla ristorazione entro la fine del primo semestre del 2022. Il progetto ha un GLA di 2.510mq e porterà all’apertura di 17 punti vendita. La società ha annunciato anche i risultati delle proprie attività di leasing in Italia nel 2021: Sonae Sierra ha siglato 44 nuovi contratti di leasing per i centri commerciali gestiti in Italia, acquisendo nuovi brand e rinnovando la collaborazione con la maggior parte degli altri già presenti, portando il tasso di occupancy globale a quota 99%.
Stock option
IL NEW RETAIL secondo la Gen-Z I consumatori della Generazione Z e i Millennial preferiscono comprare direttamente dai brand senza passare per i tradizionali canali retail. Inoltre, il 72% del campione intervistato prevede di avere interazioni significative con i negozi fisici una volta che la situazione epidemiologica sarà sotto controllo, in aumento rispetto al periodo pre-Covid. Sono i dati emersi dal nuovo report del Capgemini Research Institute. Entrando più nel dettaglio, negli ultimi mesi più di due terzi della GenZ e oltre la metà dei Millennial ha ordinato prodotti direttamente dai marchi preferiti. Tra questi, quasi il 60% lo fa per una migliore esperienza di acquisto, mentre il 59% cita l’accesso ai programmi di fidelizzazione. Non solo: i giovani consumatori sono anche disposti a condividere i loro dati. Quasi la metà degli intervistati accetta di condividere quelli relativi alle proprie abitudini di consumo o all’utilizzo dei prodotti, mentre oltre un terzo quelli personali, come le informazioni demografiche o le preferenze sui prodotti. pag. 4 | retail&food | Marzo 2022
BUY
NEUTRAL
KERING
AUTOGRILL
Nel 2021 il gruppo, che tra gli altri possiede marchi come Gucci, Yves Saint Laurent, Balenciaga, ha realizzato ricavi record a 17,645 miliardi di euro (+35% su base comparabile rispetto al 2020) e molto superiori a quelli registrati nel 2019 (+13%). Le vendite on line sono aumentate del 55%. Utile netto a 3,17 miliardi di euro.
OVS
La maggior parte degli analisti mantiene un consiglio “buy” sul titolo, che ha diffuso i dati preliminari 2021 e avviato un piano di buy back. Le vendite nette dell’esercizio chiuso il 31 gennaio 2022 sono state superiori alle attese: 1,36 miliardi di euro (+34,6%), recuperati i livelli del 2019. Vendite del canale e-commerce in crescita del 23% sul 2020 e di oltre il 100% rispetto al 2019.
CROCS
Crocs chiude il 2021 in volata rispetto all’anno della pandemia, mettendo a segno una crescita del 67% rispetto al 2020: Stati Uniti a +85,9%, Emea + 41,7%, Asia-Pacifico a +21,5%. I ricavi, un record per l’azienda, balzano a 2,3 miliardi di dollari (2,02 miliardi di euro al cambio corrente). Dividendo le vendite per canali, 1,1 miliardi arrivano dal direct-to-consumer, mentre il restante miliardo e 200 milioni da vendite wholesale.
I dati preliminari sul 2021 hanno scaldato il titolo il mese scorso. La previsione è di ricavi pari a 2,6 miliardi, (+30,9% a cambi correnti) e nella parte più alta della guidance rivista lo scorso dicembre. Il risultato netto, seppure negativo per 110 milioni, è nettamente migliore rispetto alla precedente stima, che lo posizionava in una forchetta tra -170 e -150 milioni. La conferma dei numeri dovrà arrivare con la riunione del Cda, prevista il 10 marzo 2022.
HERMES
I conti 2021 sono buoni per la maison: 9 miliardi di euro di ricavi, in crescita del 41% sul 2020 e del 33% rispetto al 2019. L’utile netto è passato da 1,38 a 2,44 miliardi di euro. Il dato risulta superiore ai profitti registrati pre-pandemia (1,52 miliardi nel 2019).
BASICNET Basicnet, che controlla i marchi Robe di Kappa, Superga e K-Way, ha chiuso il 2021 con vendite aggregate, sviluppate nel mondo dai licenziatari, pari a 949,4 milioni di euro (+16,6%). A livello geografico, l’andamento è trainato dalle Americhe (+60,2 per cento). Medio Oriente e Africa hanno evidenziato una progressione del 40,5%, mentre l’Europa, che genera circa il 68% delle vendite aggregate, segna un +17,6 per cento.
SELL
DELIVERY HERO
Niklas Ostberg, ceo della società, si è scusato con gli azionisti dopo uno scivolone del 30% del titolo, all’indomani della pubblicazione delle stime per il 2022, ritenute sconfortanti dal mercato. Le vendite attese sono tra 44 e 45 miliardi di euro e il margine Ebitda rettificato è negativo tra -1% e -1,2%. Il gruppo è presente in oltre 40 Paesi, ma non l’Italia, con brand quali Foodpanda, PedidosYa, Clickdelivery, Talabat, Yemeksepeti, Donesi, Hungerstation, Carriage, Otlob.
UNDER ARMOUR
Periodo grigio per il titolo Usa, nonostante i buoni risultati diffusi per il quarto trimestre fiscale, chiuso lo scorso dicembre. I ricavi erano pari a 1,53 miliardi di dollari, con un utile netto di 109 milioni. A spaventare i mercato sono le prospettive, perché anche il management ha previsto un freno delle attività dovuto ai rallentamenti nella catena di approvvigionamento e al rialzo delle spese di trasporto.
VF CORP
Periodo difficile per il titolo di Vf, che controlla marchi come Vans, The North Face e Timberland. Diversi analisti hanno tagliato il target price, dopo che il gruppo ha dovuto vedere al ribasso le sue previsioni sulla chiusura di bilancio, a causa di fattori come la scarsità di materie prime, il costo del lavoro, e il rallentamento delle vendite in Cina, causa Covid, che peserà sui numeri dell’ultimo trimestre fiscale.
NEWS
CONFIMPRESE-EY, a gennaio giù i consumi L’Osservatorio Confimprese-EY ha analizzato i dati di gennaio 2022 sullo stesso mese del 2020 (periodo pre-covid). Il confronto evidenzia ancora un calo dei consumi: gennaio 2022 chiude a -25,1% rispetto a gennaio 2020. Tra i settori più in difficoltà c’è quello dell’abbigliamento e accessori che non recupera nemmeno con i saldi e chiude il mese a -38,5% rispetto allo stesso periodo del 2020. Trend negativo anche per la ristorazione che segna -18%. Migliori le performance del retail non food che ritorna ai livelli pre-pandemia con un mese di gennaio a +5,3% e a -0,2% negli ultimi 12 mesi rispetto a due anni fa. “Recrudescenza della pandemia, inflazione e caro energia impattano negativamente sulla stabilità dell’economia e gelano la propensione all’acquisto dei consumatori”, ha commentato Stefano Vittucci, consumer products and retail sector leader di EY in Italia. Per quanto riguarda i canali di vendita, il travel si conferma quello più in sofferenza con -36,6%, mentre lo shopping di prossimità rimane la destinazione preferita dai consumatori registrando un -12,9% nel mese. Trend negativo anche per i centri commerciali che chiudono gennaio a -33%, gli outlet -26,7% e le high street -30,9%.
AL CENTRO LEONARDO un nuovo store IKEA Il Centro Commerciale Leonardo, gestito e commercializzato da Savills, ha siglato un accordo commerciale con IKEA Italia per l’apertura di un nuovo spazio dedicato allo shopping per la casa. L’apertura del nuovo punto vendita del colosso svedese segue quella del temporary store IKEA già presente da dicembre 2021 all’interno della galleria commerciale. Non è stata annunciata la data ufficiale dell’inaugurazione, ma sarà presumibilmente nella seconda metà del 2022. “Nel 2021 il Centro Leonardo ha arricchito la propria offerta commerciale. Tra nuove aperture e rinnovi contrattuali, oltre 20 operatori hanno dato fiducia ai nostri piani di rilancio. Tra questi, l’ipermercato Emisfero inaugurato lo scorso settembre su oltre 7.000 metri quadrati, ma anche brand come Zara e Tiger. E nuove importanti aperture sono già in programma per il 2022”. dichiara l’asset manager di Generali Real Estate, Stefano Pessina.
OSSERVATORIO CNCC: bene la ripresa
Migliorano le performance del comparto. Secondo i dati dell’Osservatorio del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali – CNCC continua anche nel 2021 il trend positivo dell’industria dei centri commerciali. Rispetto al 2020, il settore ha registrato una ripresa sia in termini di ingressi (+ 12,8%) che di fatturato (+21,6%). Nonostante gli andamenti siano ancora in calo se confrontati ai livelli pre-pandemia, quello che emerge è un quadro incoraggiante. Scendendo più nel dettaglio, nell’arco del 2021 l’Osservatorio CNCC evidenzia un miglioramento soprattutto a partire da giugno. È proprio a seguito delle riaperture, infatti, che si è assistito nel corso dell’anno a un netto incremento delle vendite, con i fatturati che, confrontati con quelli del 2019, sono passati dal -35,9% del periodo gennaio-maggio, al -1,3% del periodo giugno-ottobre. Il trend positivo ha avuto un rallentamento solo negli ultimi due mesi del 2021, a causa della nuova ondata di pandemia che ha causato una flessione del 7,2% delle vendite rispetto allo stesso periodo del 2019.
pag. 6 | retail&food | Marzo 2022
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PADIGLIONE D3 STAND 082
La Rubrica Legale
di Edoardo d’Ippolito
a cura di Cocuzza & Associati Studio Legale, Milano
Novità in materia di concorrenza sleale e termini di pagamento nei rapporti tra imprese del food Lo scorso 15 dicembre 2021 è entrato in vigore il nuovo
la merce; (ii) l’annullamento di ordini di merce deperibile
decreto legislativo 198/2021, in materia di pratiche com-
con un preavviso inferiore a trenta giorni; (iii) la modifica
merciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agri-
unilaterale, da parte dell’acquirente o del fornitore, delle
cola e alimentare, in attuazione della Direttiva Europea
condizioni di un contratto di vendita di prodotti agricoli
2019/633. L’obiettivo dichiarato è quello di promuovere
e alimentari. Sono inoltre vietate, fatti salvi espressi ac-
un maggiore equilibrio nei rapporti commerciali tra le
cordi, (i) la restituzione di prodotti rimasti invenduti e (ii)
imprese poste a diversi livelli della filiera agricola e ali-
la richiesta dell’acquirente di un pagamento come con-
mentare, con un impianto che vuole restringere i termi-
dizione per l’immagazzinamento o la messa in commer-
ni di pagamento ed evitare, più in generale, comporta-
cio di prodotti del fornitore.
menti opportunistici dei contraenti più forti a danno dei contraenti più deboli. Benché l’obiettivo sia apprezzabi-
Le sanzioni pecuniarie per le imprese che non dovesse-
le, dai primi commenti sembra che questo nuovo decre-
ro rispettare la nuova normativa possono essere mol-
to comporti un irrigidimento ulteriore dei rapporti com-
to elevate: ad esempio, per la violazione dell’obbligo di
merciali nella filiera.
forma scritta del contratto è prevista una sanzione massima fino al 5% del fatturato realizzato nell’ultimo eser-
Il nuovo decreto si applica unicamente alle relazioni
cizio precedente all’accertamento. Inoltre, è già stata
B2B tra acquirenti e fornitori di prodotti agricoli e ali-
individuata nell’ICQRF, l’Ispettorato per la Repressione
mentari, mentre sono esclusi i rapporti B2C e ha abolito
Frodi del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali,
il noto articolo 62 del D.L. 2012 n. 1, che in precedenza di-
l’autorità di contrasto deputata all’accertamento delle
sciplinava la cessione di prodotti agricoli e agroalimen-
violazioni e infatti il Ministero ha già predisposto, e reso
tari. Ma veniamo a descrivere le novità introdotte. Innan-
disponibile sul proprio sito internet, l’apposita modu-
zitutto, le nuove disposizioni stabiliscono l’obbligo per
listica per inoltrare le denunce di supposte violazioni.
le parti di stipulare contratti scritti prima della conse-
È importante, dunque, adeguarsi alla normativa che è
gna dei prodotti, che devono necessariamente conte-
già applicabile per i nuovi contratti, ma occorre anche
nere alcuni elementi essenziali, quali, ad esempio, prezzo
segnalare che è previsto l’obbligo per le aziende di ade-
e quantità della merce, ma anche la durata del contratto,
guare i contratti in essere entro sei mesi dall’entrata in
che normalmente non può essere inferiore a dodici mesi.
vigore del nuovo decreto, quindi entro il 15 giugno 2022.
E’ ammessa la regolarizzazione degli aspetti contrattuali anche mediante la sottoscrizione di un “contratto-qua-
Da ultimo, si segnala che il decreto nazionale si applica
dro” cui fare seguire i singoli ordini specifici. Vengono
soltanto alle cessioni di prodotti eseguite da fornitori
poi elencate le pratiche commerciali sicuramente vieta-
che siano stabiliti nel territorio nazionale, quindi non si
te - la cosiddetta “black list” - e le pratiche commerciali
applicheranno queste norme ai fornitori stranieri, men-
vietate fatti salvi appositi precedenti accordi - la cosid-
tre dovrà applicarsi a tali forniture la disciplina della Di-
detta “grey list”.
rettiva. E sul punto conviene riportare che esistono differenze tra il d.lgs. 198/2021 con la Direttiva UE 2019/633,
Tra le pratiche commerciali sicuramente vietate rientra-
che sicuramente avranno rilevanza per le forniture
no, tra le altre: (i) la deroga ai termini di pagamento di
“cross-border”, da strutturare con grande attenzione ai
trenta o sessanta giorni, a seconda della deperibilità del-
testi contrattuali.
pag. 8 | retail&food | Marzo 2022
NEWS
PORTOBELLO, IN ARRIVO 5 MILIONI da Deutsche Bank Portobello sottoscrive un accordo di finanziamento di 5 milioni di euro con Deutsche Bank e stipula accordi per l’apertura di nuovi store. L’accordo con Deutsche Bank è finalizzato a sostenere il piano di investimenti pluriennali di Portobello che, nel contempo ha stipulato accordi vincolanti con primari partner commerciali attivi nel settore retail per l’apertura di nuovi store. Questi accordi prevedono che la rete commerciale aumenti di circa ulteriori 5.000 mq entro i prossimi 12 mesi, paragonabili, per caratteristiche e redditività, a circa 20 store realizzati attraverso il concept standard di Portobello di 250 mq. I negozi saranno aperti in centri commerciali di alto traffico sul territorio nazionale. Già nel corso del 2021, la società Portobello aveva sottoscritto accordi vincolanti per la locazione di immobili con l’obiettivo di aprire nuovi punti vendita location su strada ad alta pedonalità e grandi centri commerciali.
OVS RECUPERA le vendite 2019 OVS ha ripreso il livello di vendite del 2019 e migliora oltre le stime lo stock di debito. È quanto emerge dalla pubblicazione dei dati preliminari, relativi al bilancio 2021. La società guidata da Stefano Beraldo registra vendite nette pari a 1,36 miliardi (+34,6% sul 2020, in linea con il 2019), un livello che supera le attese degli analisti. Mentre l’indebitamento finanziario netto, rettificato al 31 gennaio 2022, è di 198 milioni, in miglioramento rispetto sia alle previsioni sia al 31 gennaio 2021. Nel dettaglio, il quarto trimestre si è chiuso con vendite a 380 milioni di euro, in crescita del +35% rispetto al 2020 e in linea con la situazione pre-pandemica. Emerge l’ottima performance del canale e-commerce, in crescita del 23% sul 2020 e di oltre il 100% rispetto al 2019. OVS, inoltre, comunica di aver completato il closing dell’operazione sui negozi italiani di Gap, già comunicata a novembre.
KFC PUNTA ALTRI 20 MLN sull’Italia Il colosso del pollo fritto ha annunciato un investimento di 20 milioni di euro in Italia per il 2022 e l’apertura di 25 nuovi ristoranti. Il trend di crescita ha portato all’apertura di 57 store KFC in tutto il Paese a partire dal 2014, anno in cui il marchio è arrivato in Italia. Delle 25 nuove aperture previste, il 40% sarà al Nord, il 20% al Centro e il 40% al Sud, secondo tipologie differenti per offrire ai clienti il massimo della flessibilità, in totale coerenza con il contesto in cui sono inseriti. Oltre ai ristoranti nelle food court dei centri commerciali (20% delle nuove aperture), verrà dedicato particolare spazio ai ristoranti nelle città (40% del nuovo mercato) e soprattutto nei centri storici, locali nella stragrande maggioranza dei casi dotati di finestra take away esterna per l’acquisto e il ritiro dei prodotti senza entrare nel ristorante, e di un dehors per mangiare all’aperto. pag. 9 | retail&food | Marzo 2022
NEWS
SPARK FOOD DISTRICT DI LENDLEASE prende vita Lendlease ha siglato i primi accordi vincolanti che daranno vita allo Spark Food District di Milano Santa Giulia. I primi locali ad aprire ai piedi dei due edifici Spark One e Spark Two saranno Flower Burger, La Piadineria, Poke House, Smokery by RoadHouse, Billy Tacos, Shi’s, PizziKotto, BUN e Cioccolati Italiani. L’intero Food District ha una capacità di circa 2.100 mq di spazi ristorativi nel cuore del Business District in corso di realizzazione nel quartiere milanese. Flower Burger, Poke House e La Piadineria saranno le prime tre unità commerciali di ristorazione ad apire al pubblico il 10 febbraio. Progressivamente si completerà l’offerta su tutte le unità. L’inaugurazione, con l’insediamento di tutte le attività nel nuovo quartiere all’interno di Spark One e Spark Two, è in programma in primavera.
A BIC CAPITAL E AUGENS il 75% di Bomaki Bomaki, format di ristorazione fusion, stringe una partnership con Augens Capital e BIC Capital e si prepara a una rapida espansione in Italia e in Europa. Il nuovo piano del marchio ha preso forma dopo l’intervento di BIC Capital e Augens Capital che, attraverso una JV 50/50, investono in Bomaki con una quota di maggioranza pari al 75%. Giuseppe Grasso, Francesco Zambon e Jeric Bautista, fondatori del brand, rimarranno al fianco di BIC e Augens nel futuro progetto di espansione con il restante 25%. Bomaki entra, quindi, in una nuova fase con un’operazione finanziaria e industriale finalizzata ad accelerare i processi di sviluppo del format. Per Augens Capital, che investe nell’operazione in partnership con il co-investitore BMO Global Asset Management, si tratta del primo investimento nel settore della ristorazione, mentre BIC Capital consolida con Bomaki l’esperienza nel settore, già maturata con i brand Flower Burger, Healthy Poke, La Piadineria, Sushiro, Cigierre, Salvaje.
LA SFIDA ITALIA-SPAGNA delle cover
I negozi di cover e accessori per cellulari iniziano a strutturarsi in catena, dando vita a un’inedita sfida Italia-Spagna. Da almeno un anno, nel nostro Paese stanno investendo gli spagnoli de La Casa de las Carcasas. Solo nel 2021 sono arrivate 38 aperture e oggi il marchio presenta 51 punti vendita, sia su strada, sia in grandi centri commerciali, come Conca d’Oro di Palermo, Porta di Roma, Valecenter. Ultima apertura in ordine di tempo: le Porte di Catania. Cover personalizzabili e tanta scelta di accessori sono anche il punto forte di Just in Case, catena italiana con sede a Milano, che in questi giorni ha tagliato il traguardo dei 50 negozi. Anche in questo caso, la rete si espande in un mix di negozi su strada e dentro i centri commerciali, dal Nave de Vero a Le Piramidi di Vicenza. Ultima apertura a Sanremo, poco prima del Festival. Entrambe le esperienze poggiano su alcuni elementi simili. Forte presenza anche nei centri medio piccoli, negozi di dimensioni ridotte ma improntati alla rapidità e modello di business che parte, da subito, abbinando al negozio anche l’e-commerce sul sito Internet.
pag. 10 | retail&food | Marzo 2022
NUOVE ALLEANZE per Glovo e Alfonsino
In Buona Company
di Beatrice Ramazzotti
Il business del delivery in Italia si trasforma, si espande e cerca nuove specializzazioni: Alfonsino ha siglato un accordo con Eurospin, mentre Glovo ha stretto una partnership con Iper e ha comprato SocialFood in Sicilia. L’alleanza tra Alfonsino ed Eurospin, che
Il social media manager
per il momento coinvolge otto città meridionali, è stata siglata con Zero1 srl, società appartenente al Gruppo Balletta spa e affiliata di diversi punti di vendita a marchio Eurospin nel Sud Italia. La startup casertana, specializzata nel servizio di food order & delivery nei centri italiani di piccole e medie di-
Genere prevalente: Maschio / Femmina
Età media: 40 anni
mensioni è attualmente attiva in circa
Cosa sognava di fare:
400 comuni dislocati in 10 regioni del
Partire in sordina con post e risposte istituzionali e seriose. Prendere
Centro-Sud. Oltre al food, ai farmaci, al
sempre più libertà, approfittando dell’assenza di controllo aziendale e
vino e alla spesa, Alfonsino consegna
dell’essere considerato semplicemente “quello di Facebook”, spinger-
cosmetici e makeup (grazie a una col-
si in là, calcando la mano ogni giorno di più. Giochi di parole geniali,
laborazione con Ideabellezza Profu-
fotomontaggi onirici, frasi memorabili, risposte irriverenti. Diventare
merie) e fiori con il servizio Alfonsino
cinico come quelli di Taffo e famoso – per mezza giornata – come quelli
Flower. Anche Glovo estende e diver-
di Unieuro. Passare dall’anonimato del dietro le quinte agli inviti ai fe-
sifica il suo business. Il colosso del de-
stival di comunicazione, webinar, top voice di Linkedin; far imbestialire
livery ha siglato un accordo di conse-
donne, animalisti e vegani; distruggere il politicamente corretto e ti-
gna veloce con 17 punti vendita Iper in
rarsela da morire, coi colleghi in ufficio e con gli amici al bar.
16 città in Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna. Nel frattempo, ha comprato anche SocialFood, azienda di food delivery siciliana con oltre 300 ristoranti come partner e una forte presenza a Palermo e Catania.
Cosa fa in realtà: Risponde alle domande più disparate, vive con l’ansia della notifica, viene richiamato all’ordine ogni volta che il figlio del capo vede cosa ha scritto “quello di Facebook”. Deve stare attento a qualsiasi turbamento: le donne, gli animalisti e i vegani sono pronti a farlo fuori in 24 ore. Alla fine si riduce a mettere un solo e unico hashtag, così è certo che nessuno dirà niente: #sostenibilità.
Il suo ufficio: il tinello di casa, col calendario sul muro fermo a marzo 2019 e il cesto dei panni nascosto dietro la tenda.
Pensiero latente:
“Sono vecchio? Sì, sono vecchio”.
pag. 11 | retail&food | Marzo 2022
NEWS
CALZEDONIA SUPERA IL 2019: 2,5 miliardi di ricavi Calzedonia batte il Covid e super i ricavi ottenuti nel 2019. I dati preliminari del 2021, diffusi dal colosso veronese, mostrano un fatturato che ha raggiunto i due miliardi e mezzo di euro, in crescita del 29,1% rispetto al 2020 e anche superiori ai 2,4 miliardi del 2019. Il margine Ebitda è di 760 milioni di euro, in netto rialzo rispetto ai 531 milioni del 2020. Sul complesso dei ricavi si conferma la maggior incidenza dell’estero, con una quota del 56% sul totale. Anche nel corso della pandemia, Calzedonia ha investito sul canale fisico e nel 2021 il saldo tra aperture e chiusure è positivo, con un incremento di 176 nuovi negozi, di cui 139 all’estero. Al 31 dicembre 2021, si contavano 5.076 punti vendita, di cui 3.288 all’estero e 1.788 in Italia. Il gruppo, fondato nel 1987 dall’attuale presidente Sandro Veronesi, controlla i brand Calzedonia, Intimissimi, Tezenis, Falconeri, Atelier Emè e Signorvino.
SVICOM CHIUDE IL 2021 a +22% Nonostante il calo nel raffronto con i livelli pre-pandemia, l’Osservatorio Svicom delinea un quadro incoraggiante e nel 2021 registra per le sue strutture un miglioramento in fatturato (+22%) e ingressi. I dati delle affluenze dei centri commerciali del portafoglio Svicom riportano un incremento del 10,9% rispetto al 2020, tendenzialmente in linea con il trend registrato a livello nazionale dall’Osservatorio CNCC che fa registrare un +12,8%. La variazione tra il 2021 e il 2019 è -21,4%, un calo consistente che si spiega con il confronto tra due periodi profondamente diversi: un anno pre-Covid e un 2021 influenzato da molte restrizioni. Se le affluenze registrano ancora un calo rispetto al 2019, emerge invece un cambiamento nella shopping experience più mirata agli acquisti e un conseguente aumento dello scontrino medio. Il 2021 si chiude con una variazione positiva rispetto al 2020 del 22%, dato in linea rispetto alla media nazionale registrata dal campione del CNCC, +21,6%.
MEGAMIX: CON KUIRI LA APP DELIVERY per ordini multipli Kuiri, principale operatore di kitchen sharing in Italia, ha lanciato Megamix, app che permette di effettuare ordini multipli da più di 10 insegne, racchiusi in un’unica transazione e con un’unica consegna. Al momento il servizio è disponibile solo via web ed esclusivamente per l’asporto, ma entro il mese di maggio arriverà anche la versione per smartphone e, soprattutto, sarà integrata la consegna a casa. “Abbiamo dato il via all’era del multiorder rivoluzionando totalmente il concetto del food delivery che, prima dell’arrivo della nostra app, si riduceva per il consumatore a un ordine per singolo ristorante” ha commentato Paolo Colapietro, founder e ceo di Kuiri. Al momento Kuiri è attiva a Milano con tre cucine. Ma punta ad aprire 60 smart kitchen in tutta Italia nel giro di due anni. A differenza delle dark kitchen tradizionali, Kuiri offre a ciascun ristorante virtuale una cucina a vista dotata di insegna e vetrina e di una finestra dedicata all’asporto. La start up conta attualmente 20 cucine e 16 brand (tra cui spiccano Hamburger by Il Mannarino, A Casa di Nonna by Il Mannarino, UrBun, Inzuppo e Noodle Bar). pag. 12 | retail&food | Marzo 2022
Dopo un 2021 di crescita, per il 2022 BEFED punta a rinnovare e innovare BEFED, franchising di ristoranti famoso per il Galletto alla brace e la birra artigianale, inizia questo 2022 con grandi progetti e importanti novità, confermando la volontà di continuare il trend di crescita del 2021.
Nuove aperture e spazio al delivery
della clientela che BEFED ha saputo subito
Con i primi mesi dello scorso anno caratte-
con questa consapevolezza a settembre il
rizzati dall’incertezza, BEFED ha accolto l’estate 2021 con una nuova apertura a Chiari (BS). Il pub è caratterizzato da un magnifico bancone centrale fatto ad isola e delimitato da pilastri in mattoni; all’esterno, un dehor coperto aggiunge 50 posti ai circa 130 presenti all’interno. A luglio poi, la catena ha raddoppiato la sua presenza nell’area di Torino, aprendo un locale Original a Nichelino (TO) presso il centro commerciale i Viali Shopping Park. Il 2021 è stato caratterizzato anche da un cambio di abitudini da parte
cogliere e soddisfare, dando maggior risalto ai servizi di take away e delivery. Proprio marchio apre a Lumezzane (BS) un locale dalle dimensioni contenute e votato al take away, portando a cinque i locali presenti nel territorio bresciano. L’anno si è concluso con due aperture sul Lago Maggiore, prima a Castelletto Sopra Ticino (NO) e poi, a novembre, a Verbania (NO) in seguito all’acquisizione di un competitor. Quest’ultimo locale infatti era già adibito alla ristorazione, il franchising è entrato rilevando la società e trasformandolo in un BEFED.
Virata verso la sostenibilità nell’ultimo anno BEFED ha scelto di intraprendere un percorso verso la sostenibilità adottando
Comunicazione pubblicitaria
tovagliette
vanno in direzione della sostenibilità. Per quanto riguarda il packaging, oltre al materiale per l’asporto in cartone 100%
Oltre alle numerose nuove aperture,
Il galletto alla brace, anche nella box per il take away, è il prodotto di punta della catena
In molti punti vendita, come a Nichelino (To) BEFED allestisce il dehor esterno
riciclabile, BEFED sta convertendo tutto il materiale consumabile (bicchieri, posate, ecc.) in materiale compostabile.
Restyling in arrivo
e
Il piano di sviluppo per il 2022 per BE-
sottobicchieri realizzati con materiali
FED Franchising sarà sia territoriale, con
sostenibili e adatti al contatto con gli
nuove aperture a partire già dalla pri-
alimenti, stampati con appositi inchio-
mavera, sia di innovazione e rinnovo in
stri. Nonostante non ci siano obblighi
ambito digital e di customer service. Il
in tal senso e anche se questi articoli
franchising sta lavorando a un restyling
non sono a diretto contatto con il cibo,
grafico, senza snaturare quello che è il
è stata fatta questa scelta per garantire
core dell’azienda e l’autentico spirtito
il massimo della sicurezza ai clienti e per
BEFED; per rendere più fruibile l’espe-
sostenere aziende che si impegnano ad
rienza del cliente si sta lavorando a un
offrire prodotti certificati, sicuri e che
App e a contenuti digitali interattivi.
NEWS
O’TACOS ARRIVA IN ITALIA, prima apertura al RomaEst
Dal Tabaccaio 2030 Milano centro
I tacos francesi arrivano anche in Italia. La prima apertura è prevista a RomaEst. Il format nasce in Francia oltre dieci anni fa, per poi affermarsi rapidamente anche in Belgio, Olanda e più recentemente in Germania. Il brand, che ad oggi conta più di 300 ristoranti, è gestito da QSRP (la piattaforma europea di ristorazione veloce che in Italia ha sviluppato Burger King e Go!Fish) e ha ottenuto un grande successo in breve tempo grazie alle infinite possibilità di personalizzazione dei propri tacos. Il format ha, inoltre, la caratteristica di avere carne “halal” in tutti i suoi piatti. Il brand si rivolge ad un target urbano e giovane e ha una community molto grande e affezionata sui social network. L’idea è nata e si è sviluppata nelle periferie delle grandi metropoli e si è poi spostata nei centri urbani, adattandosi perfettamente a una società moderna e multiculturale.
VASINIKÒ CAMBIA LOOK e sbarca a Londra Il network di pizzerie, nato nel 2013, prima dell’estate darà il via alla sua prima esperienza fuori Italia, nel noto quartiere londinese di Covent Garden, in Burleigh Street. Accanto alle nuove aperture, la società ha messo in campo un rebranding che riguarda sia il logo, sia il format e l’arredamento dei ristoranti (operazione curata dall’agenzia napoletana Wstaff Dabliu). Il brand, ora, si chiama Vasinikò “Accento Napoletano”, un’aggiunta decisa per sottolineare la provenienza e l’anima dell’impresa, che nasce con l’obiettivo di esportare la vera pizza napoletana, con ingredienti che arrivano dalla Campania, a un giusto prezzo. La novità del nuovo brand andrà a modificare tutti gli aspetti quali insegne, packaging, divise. La catena della famiglia Guido è già presente a presente a Milano, Bergamo, Lodi, Bologna e Cremona. Entro la primavera aprirà anche a Modena.
pag. 14 | retail&food | Marzo 2022
Il commercio è il motore della storia Negozi chiusi. Praticamente tutti. Ex supermercati portano la spesa a casa. Ex ristoranti portano la cena. Gelataio express in 4 minuti. Uno scippo ogni 5 minuti. La sicurezza tanto sbandierata, evocata dagli agitatori che guidano il mondo, è un lontano ricordo. I negozi, ultimo baluardo della resistenza ai colossi del web, hanno mollato. Girano solo i corrieri. Consegnano merci inutili viste su uno schermo, comprate da un divano per risparmiare il tempo che serve per restare sul divano a vedere la TV di chi ci ha venduto gli oggetti. Siamo dei dementi. Abbiamo perso. La colpa è nostra. La colpa è mia che ho comprato con un click i libri del liceo di mio figlio. Tutti i titoli disponibili sulla porta di casa in due giorni. Non ho dato il giusto peso al fatto che le librerie spesso fanno lavorare studenti. Fare un bonifico da casa è comodo. Tutte le banche chiudono gli sportelli. Avere il crispy bleksbebond portato da un pachistano infreddolito dalla pioggia invernale non è progresso, non è comodità. Siamo vittime e carnefici allo stesso tempo. Questa idea di iperliberismo ci porterà ad avere fame o a trovare nuove forme di “commercio carbonaro”. Piccolo, vicino e curato potrebbe essere un’idea per qualsiasi commercio. Abbiamo bisogno di gente che pensi a dopodomani e non solo ad oggi. Abbiamo bisogno di filosofi. Non avrei mai pensato di doverlo affermare.
NEWS | Opening
FIVE GUYS ACCELERA su Milano La catena americana di “burgers & fries” inaugura due nuovi punti vendita in pieno centro a Milano. Dopo l’apertura in Corso Vittorio Emanuele nel 2018, Five Guys porta i suoi panini in altri due angoli del centro città. La seconda hamburgeria ha aperto il 14 febbraio in Via Dante e sarà seguita a poche settimane di distanza da un altro opening in via Torino. Salgono così a tre i locali dell’insegna americana a Milano. Le due inaugurazioni seguono di pochi mesi l’apertura del primo locale sulla Terrazza Termini, al primo piano della principale stazione ferroviaria romana. Durante la pandemia, il fast food statunitense non ha fermato la sua corsa negli Usa e in Europa e si è lanciato anche nel business delle ghost kitchen. ll marchio Five Guys è nato in Virginia nel 1986 da un’idea della famiglia Murrell e ha iniziato a espandersi a partire dal 2001. Jerry e i quattro figli sono gli originali “five guys” che hanno creato un impero in continua crescita. Il marchio si è aperto al franchising nel 2003 ed è sbarcato in Europa nel 2013.
POKERIA BY NIMA sale a sette nella Capitale l 2022 del Gruppo Goodeat si apre con l’inaugurazione di due nuovi ristoranti Pokéria by Nima a Roma. L’insegna prosegue il suo piano di aperture in tutta Italia e nella Capitale sale a quota sette. I nuovi indirizzi romani, in via Cicerone 29 e in viale America 17, seguono a stretto giro l’opening di Pisa avvenuto alla fine del 2021. In tutta Italia, il brand Pokéria by Nima è oggi presente sul mercato con 23 ristoranti aperti dal 2018 ad oggi. “Il 2021 è stato un anno decisivo per Goodeat: abbiamo varato un aumento di capitale complessivo in equity di 5 milioni di euro, rafforzato l’headquarter con 6 figure altamente qualificate, proseguito nel nostro piano di aperture in varie regioni italiane” ha affermato Nicolò Caparra, amministratore delegato del Gruppo. Il piano di crescita di Goodeat, fondato da Marco Perego e Nicolò Caparra, prevede oltre 20 nuove aperture nei prossimi 18 mesi tra i due brand controllati, Pokéria by NIMA e NIMA Sushi.
NUOVO EURONICS “BRUNO” in Sicilia Bruno spa, socio Euronics con una presenza strategica in Sicilia, ha aperto un secondo negozio ad Agrigento. Lo store, da 1.550 mq e con una forza lavoro di 20 addetti, si trova all’interno del centro commerciale “Città dei Templi”. Salgono così a 4 i punti vendita nella sola provincia agrigentina, 21 in Sicilia e 30 a livello nazionale. Bruno punta così a consolidare la propria presenza da leader nell’isola. “La nostra forza e la nostra ricchezza sono costituite dagli 850 collaboratori, condizione fondamentale per la crescita dell’azienda e per i piani di espansione in Sicilia, ma anche in Calabria, Friuli-Venezia-Giulia e Veneto. Prossimamente, è previsto lo sbarco anche in altre regioni del Nord Italia” ha detto Claudia Andronico, co-amministratore delegato di Bruno spa. pag. 15 | retail&food | Marzo 2022
NEWS | Opening
A MALPENSA 300MQ per la nuova Feltrinelli Feltrinelli, in collaborazione con Dufrital (Dufry Group), ha da poco inaugurato una nuova libreria all’aeroporto milanese di Malpensa. Lo spazio copre una superficie di 300 metri quadrati e si trova dopo i controlli di sicurezza. Presenta un assortimento di circa 3mila titoli, con all’interno uno spazio dedicato a bambini e ragazzi. Pensata apposta per viaggiatori, mette in evidenza la playlist “Un cielo di libri”, ossia una selezione di titoli fino a 100 pagine di lunghezza, ideali per chi vola. Si trovano anche postazioni con prese Usb per la sosta e per la ricarica di cellulari e laptop, touch screen per consultare il catalogo instore e online e per ascoltare le video recensioni dei librai. Oggi sono 9 le librerie Feltrinelli in Italia, nei luoghi di transito. Tra gli aeroporti, Milano Linate e Malpensa, lo scalo di Olbia, Napoli Capodichino, e stazioni ferroviarie come Milano Garibaldi, Milano Centrale, Napoli Centrale, Torino Porta Nuova e Firenze Santa Maria Novella.
ROMA TERMINI SI ARRICCHISCE con Mignon Nell’atrio di ingresso di Stazione Termini, a Roma, ha aperto un nuovo punto vendita Mignon, marchio specializzato nelle eccellenze napoletane. Si tratta di un altro tassello dell’ampio processo di riqualificazione della stazione della capitale, operato da Grandi Stazioni Retail. L’atrio di ingresso, chiamato il “dinosauro” per la particolare forma dell’architettura, da poco ha ritrovato la vista esterna sulle Mura Serviane. Per questo il punto vendita ha preso il nome di Mignon alle Mura, uno spazio di 200 mq progettato dallo studio AMW Architetti Associati, in coordinamento con Estrogeni&Partners, che presenta un caratteristico disegno senza muri, ma completamente aperto all’esterno. La partnership con Mignon segnala la nostra attenzione nel cercare nuovi format, che alzino la qualità dell’offerta. Mignon alle Mura sposa la nostra strategia, volta a valorizzare le caratteristiche della stazione: non più solo un luogo di passaggio, ma una destination sostenibile e comoda” ha commentato Sebastien de Rose, COO di Grandi Stazioni Retail.
CAPATOAST APRE al Porta di Roma Capatoast, catena di toasterie con sede a Padova, investe ancora sui grandi shopping center. Dopo l’inaugurazione de Il Centro, a fine 2021, ecco l’apertura al Porta di Roma, nella capitale. In questa location, Capatoast condivide lo spazio con Nitò, storica caffetteria del centro, che mantiene nella sua proposta colazione e pasticceria. Alla guida dello store la società Oceano s.r.l., già presente nel settore ristorazione e legata a Capatoast in altre collaborazioni. “La fiducia nel nostro brand di imprenditori di successo, con grande esperienza di food retail, conferma che abbiamo lavorato bene sul brand e sul prodotto” ha commentato Marco Micaleff, amministratore delegato della società. CapaToast è nata nel 2014 da un’idea di Paolo Castaldo e Antonio Pepe. Nel 2014 ha aperto il primo punto vendita a Napoli. Oggi ha circa 40 store in Italia, dislocati in 14 regioni, da Nord a Sud. pag. 16 | retail&food | Marzo 2022
NEWS | Opening
ARRIVA XIAOMI al Gran Reno Il centro commerciale Gran Reno di Casalecchio, in provincia di Bologna, si arricchisce di un nuovo store a marchio Xiaomi, azienda di elettronica di consumo che si occupa di smartphone e dispositivi smart interconnessi da una piattaforma IoT. Il nuovo punto vendita va ad aggiungersi agli altri 33 presenti in Italia e aperti nel giro di tre anni e mezzo. Il negozio bolognese copre una superficie di circa 150 mq e ha uno staff di 6 persone. “Siamo entusiasti e determinati a continuare anche in questo 2022 il nostro percorso di espansione sul territorio italiano, supportando i nostri partner e avvicinandoci ulteriormente a chi sceglie i nostri prodotti e a chi ancora non li conosce” ha dichiarato Davide Lunardelli, head of marketing di Xiaomi Italia.
BOTTEGA DEI SAPORI apre al Fontanarossa All’aeroporto Fontanarossa di Catania ha aperto un nuovo negozio Bottega dei Sapori. La nuova apertura si deve a Lagardère Travel Retail Italia e si tratta del primo passo di un progetto che porterà all’apertura di cinque nuovi negozi gestiti dall’operatore francese. Oltre alla bottega, ci saranno due Aelia Duty Free, un outlet Theplace e un negozio Relay. Rispetto al traffico, secondo quanto dichiarato dall’amministratore unico di Sac, Nico Torrisi, da giugno lo scalo etneo prevede di tornare ai livelli pre Covid, così da terminare il 2022 con un risultato superiore agli 8 milioni di passeggeri.
GES.A.P. S.p.A. Società di gestione dell’aeroporto di Palermo p.A. Aeroporto “Falcone e Borsellino” – 90045 Cinisi (PA) AVVISO DI PROCEDURA APERTA Si rende noto che il 12/04/2022 alle ore 10:00 si svolgerà presso la sede societaria la procedura aperta per l’Affidamento in subconcessione di aree e/o locali disponibili e di futura disponibilità all’interno dell’aerostazione “Falcone e Borsellino” destinati allo svolgimento dell’attività di ristorazione (Food & Beverage) suddivisi in n.2(due)lotti. La procedura verrà espletata ai sensi dell’art. 58 del D.Lgs. 50/2016 in modalità telematica, mediante la piattaforma di e-procurement (di seguito “Piattaforma”) disponibile all’indirizzo: https://portaleappalti.gesap.it. Le offerte dovranno pervenire entro e non oltre il termine ultimo del 11/04/2022 ore 12.00. Cinisi li, 14/02/2022
L’Amministratore delegato (Ing. Giovanni Battista Scalia)
pag. 17 | retail&food | Marzo 2022
NEWS | Opening
CAMICISSIMA A BOLOGNA cresce nel travel Camicissima riprende il suo piano di espansione nel travel retail e mette a segno una nuova apertura all’aeroporto di Bologna. Il marchio, che fa capo a Fenicia SpA, oggi conta circa 80 negozi diretti a cui si aggiungono i 40 affiliati in Italia, con una presenza internazionale in 25 Paesi tra Europa, Asia, Africa, Sudamerica. Il travel retail rappresenta un segmento strategico per il brand che a maggio del 2021 ha scelto lo scalo di Linate per presentare in anteprima mondiale il nuovo concept dei propri negozi. Un format che poco dopo, ha riproposto anche nello store dell’Aeroporto di Venezia. Fenicia SpA ha perfezionato lo scorso anno l’acquisto dell’etichetta di camiceria femminile Nara Camicie, creando così un polo italiano della camicia made in Italy che nei prossimi anni conta di espandersi ancora in centri città, centri commerciali e luoghi di viaggio. In Italia e all’estero.
DOPPIO MALTO PREPARA IL TRIS a Milano Doppio Malto prepara un tris di aperture a Milano. La catena ha appena inaugurato un nuovo pub nella zona di Porta Romana. “Una proposta diversa, un Doppio Malto più piccolo e raccolto rispetto agli altri” ha spiegato Giovanni Porcu, amministratore delegato di Foodbrand, titolare del marchio. Ma il brand investe ancora nel capoluogo lombardo e nei prossimi mesi arriveranno altri due locali, uno nella zona centralissima di piazza Duomo, l’altro nel quartiere Bicocca, che ormai mescola la vocazione universitaria con quella uffici e residenziale. Così la presenza a Milano salirà a 5 punti vendita, dopo il primo locale di viale Liguria e quello all’interno di Scalo Milano Outlet. Il brand italiano, come raccontato sul numero di Dicembre di retail&food, è anche impegnato nell’espansione all’estero. A fine 2021 è stato inaugurato un locale in Inghilterra, a Newcastle, che fa il paio con quello già presente in Scozia, a Glasgow. Dopo arriveranno ancora Leeds ed Edimburgo. Le operazioni proseguono anche in Francia. Dopo il primo locale, a St. Etienne, è arrivato anche il ristorante dentro il Westfield Les 4 Temps, nel quartiere parigino della Defense.
CHEF EXPRESS E GS RETAIL: 4 aperture a Firenze Chef Express (Gruppo Cremonini) inaugura quattro nuovi locali nella stazione Santa Maria Novella di Firenze e consolida la collaborazione con Grandi Stazioni Retail. Il locale più grande è il ristorante McDonald’s (il 23esimo per Chef Express), che occupa un’area di circa 700 mq, già presente in stazione ma completamente ristrutturato. Novità assolute, invece, il nuovo market Viaggio Italia, il locale a marchio Piadina di Casa Maioli – brand gestito da Chef Express dal 2019, che ha attualmente 6 locali – e la bakery bar-pasticceria di Panella – Arte del pane dal 1929. Quest’ultimo è l’ottavo locale a marchio Panella aperto dopo quelli nelle stazioni di Roma Termini, Bolzano, Roma Tiburtina, negli aeroporti di Torino e Fiumicino, nell’Ospedale Gemelli a Roma e nella grande area di servizio Q8 di Paderno Dugnano (MI). Il format è presente nella stazione di Firenze anche con un chiosco proprio sui binari. pag. 18 | retail&food | Marzo 2022
CAMBI DI POLTRONA SARACENO PRENDE IL TIMONE DI ROSSOPOMODORO
CICCHETTI ALLA GUIDA DI VICOLUNGO
Dal primo febbraio 2022, Nicola
Neinver annuncia la nomina di
Saraceno è il nuovo amministratore
Marco Cicchetti al ruolo di nuovo
delegato di Sebeto SpA, proprieta-
Center Manager di Vicolungo The
ria di Rossopomodoro. Saraceno è
Style Outlets. Sarà responsabile
stato recentemente amministrato-
della gestione del centro outlet di
re delegato di Stroili Group, la più
Vicolungo, forte di 150 negozi. Lau-
grande catena di gioiellerie in Italia
reato in Marketing presso lo IED di
con oltre 400 punti vendita. Prece-
Milano, Marco Cicchetti ha matura-
dentemente, ha ricoperto incarichi
to una forte esperienza nel mondo
esecutivi presso Luxottica Group
del retail, ricoprendo, negli ultimi
(Senior Vice President Global Mar-
18 anni, ruoli di crescente respon-
keting) e Sky (Operations Director
sabilità presso importanti realtà
per l’Italia). Arriva al posto di Ro-
italiane e straniere. Ha lavorato in
berto Colombo, che ha lasciato la
aziende come Massimo Dutti (IN-
carica di amministratore delegato
DITEX), Hugo Boss, BimbaYLola,
e presidente del Cda a gennaio.
Percassi. In quest’ultimo, è stato responsabile dello sviluppo retail delle partnerships con Gucci e Vi-
PANU NUOVO HEAD OF RETAIL DI SAVILLS Dal 1 gennaio di quest’anno, Maddalena Panu ha assunto il ruolo di Head of Retail and Special Projects
ctoria’s Secret.
MAMBRINI NUOVO PARTNER DI COCUZZA & ASSOCIATI Thomas Mambrini, dopo anni di collaborazione con lo studio, è ora divenuto nuovo Partner di Cocuzza & Associati. “Siamo lieti di accogliere Thomas fra i soci dello studio, dopo anni fruttuosi di collaborazione in cui abbiamo potuto apprezzare la sua vasta esperienza nel campo del diritto amministrativo” ha dichiarato l’avvocato Claudio Cocuzza, fondatore di Cocuzza & Associati. Mambrini offre assistenza ad aziende e amministrazioni pubbliche, con competenze specifiche di supporto all’immobiliare, dalla disciplina delle attività retail e dei servizi all’urbanistica e all’edilizia. “Si tratta di un passaggio importante nel nostro progetto di ampliamento della compagine dei soci, nelle aree naturalmente contigue a quelle tradizionali presidiate dallo studio. Oltre all’amministrativo ora guardiamo al fiscale, al restructuring e al corporate”
TUNDO PER L’AREA COMMERCIALE/ MARKETING DI SAN BENEDETTO
ha precisato il Managing Partner, avvocato Alessandro Barzaghi
ZORATTI NUOVO D.G. DI PAM PANORAMA
di Savills Italia. Panu continuerà a
Dal primo gennaio Vincenzo Tundo
focalizzarsi su progetti di consu-
è il nuovo direttore Commerciale
lenza per Retail, Stadi e Residen-
e Marketing Italia del Gruppo San
Andrea Zoratti è il nuovo direttore
ziale oltre a lavorare con Angus
Benedetto. Tundo vanta oltre 30
generale di Pam Panorama. Era già
Potterton, Managing Director di
anni di esperienza in società multi-
presente in azienda, con il ruolo di
Savills, su importanti progetti di
nazionali di beni di consumo e già
vicedirettore generale. Contestual-
Business Development. Continuerà
dal 2008 ricopriva il ruolo di diret-
mente, sono state annunciate le di-
a supportare il portfolio dei Centri
tore Marketinge e Trade Marketing
missioni di Gianpietro Corbari come
Commerciali con ricerche mirate
per l’Italia. Avvocato, con un Master
amministratore
a consumatori e tenant. “Il nostro
MBA alla SAA di Torino, inizia il suo
secondo la nota del gruppo, “prose-
obiettivo è interpretare i cambia-
percorso professionale in Danone
guirà il percorso di rafforzamento del
menti in atto nel settore Retail e
Birra Peroni per poi intraprende-
nuovo posizionamento e di sviluppo
adeguare l’offerta proposta alle
re un’esperienza internazionale in
sul territorio nazionale tracciato negli
esigenze del mercato, al fine di
Lussemburgo nel Gruppo Ferrero.
ultimi anni”. Il direttore generale la-
mantenere alto il valore degli as-
Contestualmente, San Benedetto
vorava già da tempo in Pam e in pas-
set” ha commentato Panu. Intanto
ha nominato Mirko Ferrari come
sato era stato direttore franchising e
Elena Zanlorenzi è stata nominata
nuovo direttore Vendite Italia del
successivamente delle operations di
Head of Research di Savills Italia.
canale Modern Trade.
Pam Franchising.
delegato.
Zoratti,
pag. 19 | retail&food | Marzo 2022
NEWS | Sostenibilità
MONCLER E D&G diventano “fur free” Altri due grandi marchi della moda hanno annunciato l’addio alle pellicce: Moncler e Dolce&Gabbana. Una decisione che fa seguito al dialogo avviato dai due brand con l’associazione animalista italiana Lav, rappresentante della Fur Free Alliance. Il piano di sostenibilità 2020-25 di Moncler prevede, tra gli altri, l’utilizzo del 50% di nylon sostenibile nelle collezioni, il riciclo di oltre l’80% degli scarti produttivi di nylon, l’abolizione della plastica convenzionale monouso, il 100% di energia rinnovabile in tutti i siti aziendali nel mondo e la riduzione, entro il 2030, delle emissioni di CO2 in base ad obiettivi science-based. I due marchi si sono uniti a un elenco crescente di maison che hanno scelto di bandire le pellicce dalle loro creazioni, inclusi Armani, Gucci, Prada e Yoox.
BURGER KING PIÙ VERDE con Enerbrain La partnership tra Burger King e l’azienda torinese Enerbrain non è nuova. Inizia qualche anno fa con un progetto pilota che vede l’intervento di efficientamento energetico in due filiali di Burger King Nord-Ovest. Successivamente, il progetto si estende all’azienda madre Burger King Restaurant Italia dove, nel 2021, Enerbrain installa il proprio sistema in 11 edifici esistenti e 3 in fase di costruzione. Tramite una tecnologia che combina intelligenza artificiale, IoT e cloud, l’azienda misura i consumi elettrici, gli indicatori di emissioni e inquinamento dell’aria, e attiva una regolazione intelligente mirante ad abbattere i consumi e le emissioni inquinanti. I risultati della stagione termica 2021-2022 di Burger King sono quantificabili in un risparmio energetico del 25%, e 55 tonnellate di CO2 non emessa in un anno. Visti gli ottimi risultati raggiunti, la partnership continuerà anche nel 2022 con altri 30 ristoranti Burger King coinvolti nel progetto.
PRADA OTTIENE LA LEED per 80 negozi
Il gruppo Prada ha ottenuto la certificazione di sostenibilità di eccellenza per 80 negozi. Si tratta della Leed (Leadership in Energy and Environmental Design), il sistema di valutazione più diffuso al mondo per la certificazione degli edifici secondo criteri di sostenibilità, un simbolo internazionale di grande prestigio. Le 80 certificazioni sono state ottenute grazie all’utilizzo di Arc, una piattaforma tecnologica che aiuta a tracciare, gestire e migliorare il rendimento di edifici e spazi esistenti prendendo in esame cinque aree: energia, acqua, rifiuti, trasporti e benessere delle persone.
CON LA RETE COZEV il trasporto è green Un gruppo di grandi aziende dell’e-commerce e della moda ha stretto un’alleanza con l’obiettivo, primo nel suo genere, di utilizzare progressivamente entro il 2040 solo trasporto marittimo su navi alimentate da carburanti a zero emissioni di carbonio. Amazon, Brooks Running, Ikea, Inditex, Michelin, Patagonia e Unilever sono alcune tra le firmatarie di questo ambizioso patto chiamato Cargo owners for zero emission vessels (Cozev) e istituito dall’Aspen Institute. Con questo annuncio, i marchi che aderiscono puntano a sensibilizzare altre aziende su questo problema e ad aumentare la fiducia degli investitori nel potenziale della spedizione senza emissioni di carbonio. pag. 20 | retail&food | Marzo 2022
ADR E SAVE, ROTTA VERSO i carburanti green
NEWS | Sostenibilità
Mentre gli aeroporti europei aderenti ad Aci Europe firmano la Dichiarazione di Tolosa, che impegna i gestori sulla strada della decarbonizzazione, alcune società di gestione italiane accelerano con progetti specifici. Prosegue la collaborazione tra Eni e Adr per lo sviluppo di carburanti sostenibili dedicati all’aviazione. Intanto, Eni ha fornito a Fiumicino 5.000 litri di Hvo puro, biocarburante vegetale, utilizzato per rifornire alcuni mezzi stradali all’interno dello scalo. Lo scalo della capitale ha ottenuto, primo aeroporto in Europa, la più alta certificazione Airport Carbon Accreditation 4+ “Transition” di ACI Europe sulla riduzione di CO2. Passando al Nord-Est, Airbus, Snam e SAVE hanno firmato un Memorandum of Understanding per promuovere l’utilizzo dell’idrogeno come vettore energetico sostenibile nel settore aeroportuale e nel trasporto aereo. “L’accordo Costituisce una tappa fondamentale del percorso intrapreso dal nostro Gruppo in un’ottica di transizione ecologica e decarbonizzazione degli aeroporti gestiti” ha dichiarato Monica Scarpa, amministratore delegato del Gruppo SAVE. La società gestisce gli scali di Venezia e Treviso. Dal 2014 controlla anche il 41,89% di Aeroporto Valerio Catullo di Verona, che gestisce lo scalo veronese e quello di Brescia. Un passaggio che ha condotto alla costituzione del nuovo Polo Aeroportuale del Nord Est (Venezia/Treviso/Verona-Brescia).
MANGO ACCELERA sul poliestere riciclato
Mango, colosso presente in 110 Paesi, ha annunciato un’accelerazione dei precedenti obiettivi relativi al riciclo dei materiale e all’utilizzo di materie prime verdi. Entro il 2025, tutto il poliestere utilizzato nei processi di lavorazione riuscirà ad essere riciclato. Sempre entro lo stesso anno, tutte le fibre di cellulosa avranno un’origine tracciabile. Entrambi i risultati dovevano essere raggiunto nel 2030 secondo le precedenti stime. A fine 2021, Mango dichiarava di usare per il 91% dei capi cotone sostenibile e poliestere riciclato per il 54%.
pag. 21 | retail&food | Marzo 2022
Parola di Alessandro Lazzaroni
MBA alla SDA Bocconi di Milano, Alessandro Lazzaroni ha iniziato la propria carriera in McDonald’s Italy per poi lavorare in Bain&Company. Dopo ha ricoperto il ruolo di Retail Director del Gruppo Galbusera, prima di diventare CEO di Domino’s Pizza in Italia, portando per la prima volta il brand internazionale sul nostro mercato. Oggi ricopre il ruolo di General Manager di Burger King Restaurants Italia.
BURGER KING “Così si vince la sfida food”
pag. 22 | retail&food | Marzo 2022
Piano per 100 aperture in quattro anni Burger King Restaurants Italia S.p.A è una società posseduta da Burger King SEE S.A in qualità di Master Franchisee per l’Italia, con il fine di gestire e sviluppare i ristoranti a insegna “Burger King®” sul territorio italiano. A sua volta Burger King SEE è di proprietà di QSRP, gruppo di ristorazione veloce, con oltre 1.000 ristoranti in Europa e un giro d’affari superiore al miliardo di euro, guidato dal Ceo italiano Alessandro Preda. QSRP ha in portafoglio Burger King per Italia, Lussemburgo, Polonia e Belgio. Nel nostro Paese, Burger King ha aperto 14 nuovi ristoranti nel solo secondo semestre 2021 e prevede una trentina di aperture nel corso del 2022 concentrate in Lombardia, Emilia-Romagna e Lazio. In quattro anni l’obiettivo è 100 nuovi locali. Oggi, i 232 ristoranti del marchio danno lavoro a circa 4.500 persone.
Un tipico ristorante “freestanding”, format su cui Burger King sta investendo
cinque anni passati a gestire lo svi-
Il biennio 2019/2020, caratterizzato da lockdown e chiusure a singhiozzo, ha sconvolto i consumi. Burger King è riuscito a riaprire tutti i ristoranti esistenti o alcuni sono stati chiusi del tutto?
luppo nel nostro Paese di Domino’s
Dopo i diversi lockdown abbiamo ri-
Alessandro Lazzaroni, 42 anni, formazione bocconiana, è un manager giovane, ma conosce il food come pochi. A dicembre 2020, nel pieno di un periodo complicatissimo, ha preso le redini di Burger King Italia, dopo
pizza. L’hamburger però non era una novità, dopo sette anni passati in McDonald’s dal 2003 al 2010. Nel corso del tempo, il panino made in Usa
aperto tutti i nostri ristoranti, sempre nella massima sicurezza verso dipendenti e clienti.
tina di cibo grasso e dannoso, in un
Nell’arco del 2022 prevedete una trentina di aperture. Quali canali verranno privilegiati? Centri città, centri commerciali, stazioni di servizio/travel retail?
mondo che punta a essere healthy .
Normalmente non abbiamo canali o
Burger King ha continuato a cresce-
aree privilegiate, tantomeno preclu-
re (vedi box a parte) e punta a farlo
sioni. Chiaramente, il contesto pande-
ancora. Come spiega Lazzaroni in
mico sta penalizzando il canale travel,
questo colloquio con retail&food.
tuttavia continuiamo a seguirlo at-
Si inizia con un piccolo passo in-
tentamente. Al momento stiamo svi-
dietro. L’epoca Covid.
luppando prevalentemente il format
ha dovuto reinventarsi. C’è stata l’irruzione del delivery, la necessità di diventare sostenibili, una pandemia con cui fare i conti e l’obbligo di togliersi di dosso la pa-
“freestanding”, che permette di valorizzare al massimo la nostra offerta attraverso i servizi tipici di Burger King, come Eat In, Take Away, Home Delivery e Click & Collect. In più, gli ampi spazi ci permettono di offrire servizi aggiuntivi alla nostra più consueta tipologia di clienti, come il parcheggio o la Play King, l’aerea giochi interna o esterna per i bambini.
Quali sono le variabili che guidano la scelta? L’individuazione della location avviene in due modi: sia attraverso un’indicazione da parte del nostro dipartimento di Sviluppo, sia attraverso una proposta proveniente dal franchisee in base alla sua conoscenza del territorio, sempre valutata dallo staff prima di essere approvata. Giocano un ruolo fondamentale i dati relativi ai bacini d’utenza, ai flussi pedonali e veicolari, il geomarketing e altri fattori che consentono una stima di conto economico per l’approvazione della posizione. pag. 23 | retail&food | Marzo 2022
Tra gli elementi più importanti per la valutazione c’è anche il format del ristorante che, sulla base di caratteristiche e dimensioni, può essere di tre diverse tipologie: Freestanding, ovvero le famose “casette” con corsia drive, Inline, tipico dei centri città, e Foodcourt, generalmente all’interno dei centri commerciali.
E come avviene, invece, la selezione dei partner della rete? Dei 232 ristoranti sul territorio italiano, il 70% è gestito da franchisee, imprenditori che hanno sposato il nostro progetto e ci aiutano nello sviluppo locale, essendo fortemente legati al territorio in cui operano. Lavoriamo principalmente con franchisee che gestiscono più ristoranti e che operano su territori ampi. Il processo di selezione si svolge secondo diversi step: il primo è quello dell’affiliazione, mediante alcuni incontri in cui ci si conosce, si condividono obiettivi e visione del business. Se gli incontri hanno esito positivo, viene avviato il cosiddetto “background check”, un processo di verifica di natura giudiziale, professionale e reputazionale effettuato da una società esterna. Una volta concluso il processo, e diventati franchisee, continuiamo a relazionarci con il partner offrendo servizi di consulenza e supporto in ogni campo possibile, tra cui la ricerca della location, la realizzazione del progetto e costruzione, la formazione, la consulenza commerciale e il marketing. pag. 24 | retail&food | Marzo 2022
Il delivery, specialmente per i fast food, è un canale di vendita sempre più importante. Ma si investe ancora nel ristorante fisico. Come coniugare i due aspetti? Il delivery, fenomeno in rapida e conti-
Parliamo di concorrenza. Il panorama è affollato, si va dal big McDonald’s a una moltitudine di marchi con un marketing giovane e aggressivo. Quali sono le vostre armi?
nua ascesa già da 5 anni ormai, ha avuto indubbiamente una crescita repentina
Da tempo abbiamo intrapreso un per-
nel corso della pandemia. Bisogna rico-
corso di miglioramento continuo, a
noscere che durante il lockdown è stato
partire naturalmente dalla qualità del
“il” canale di vendita, cosa che ha com-
prodotto, genuino e di origine con-
portato per la ristorazione una comple-
trollata. Siamo stati la prima, e per ora
ta revisione dell’approccio alla vendita.
unica, azienda della ristorazione velo-
Per noi che eravamo già pronti e pro-
ce a eliminare dal menu gli ingredienti
fondi conoscitori di questo strumento
contenenti conservanti, coloranti e
è stata un’ottima opportunità di acqui-
aromi di origine artificiale.
sire market share. Il nostro approccio in
Ci distinguiamo dalla concorrenza
questo senso è in continua evoluzione,
per il gusto tipicamente americano
ma l’attenzione alle esigenze del cliente
e la carne grigliata a fuoco vero, ma
rimane centrale. L’utente, a seconda del
abbiamo deciso di investire nei sa-
profilo, gusti, abitudini, momenti del-
pori e nelle eccellenze del patrimo-
la giornata, sceglie esperienze di con-
nio gastronomico italiano. Abbiamo
sumo personalizzate e diverse, quindi
lanciato gli Italian Kings, realizzati
ordinare on line, o attraverso le nostre
con ingredienti DOP e IGP come il
corsie drive o i kiosk interattivi. Infine,
Pecorino, la ‘Nduja e il Parmigiano
c’è e sempre ci sarà il nostro ristorante,
Reggiano.
che continuiamo a innovare e migliora-
A
re: oggi si sottovaluta visto il momento
stretto collaborazioni con alcune
che stiamo vivendo, ma rimane fonda-
aziende italiane note per la qualità
mentale nel retail e in particolare nella
dei prodotti e del processo produt-
ristorazione.
tivo, come Fileni e Rigoni di Asiago.
ottobre
e
novembre
Totem per gli ordini digitali e app proprietaria, tra le armi di Burger King in fatto di servizi digitali
abbiamo
E siete sbarcati anche voi nel grande mondo “vegan” e dintorni.
in termini di sostenibilità ambientale.
Certo. Abbiamo lavorato per aumen-
ca il 90% in meno rispetto a quella di
tare le possibilità di scelta e incon-
carne, oltre a implicare una riduzione
trare le esigenze di chi è orientato a
dell’80% anche del consumo di acqua
una dieta flexitariana. Abbiamo infatti
e del 95% di terra. Per il 2022 lavore-
introdotto, ancora una volta per primi
remo a importanti progetti con risvolti
già nel 2019, prodotti a base di protei-
concreti a favore dell’ambiente.
La carbon footprint della produzione di origine vegetale in generale è cir-
ne vegetali, come i plant-based Nuggets e il plant-based Whopper. Infine, abbiamo scelto di continuare a investire in innovazione e digitalizzazione, attraverso il drive thru, l’implementazione di self ordering kiosk, un’app di nuova generazione e il click to order.
Restiamo al tema “sostenibilità”. Questo termine ha assunto una grande importanza, ma è anche molto abusato. Non c’è brand, iniziativa o progetto che non sia sostenibile, a impatto zero, carbon free… Quali iniziative ha messo in campo Burger King affinché si possa ridurre nel concreto l’impatto di un’industria, la ristorazione basata su grandi quantità di carne, che per sua natura ha un impatto rilevante? Il nostro cammino verso la sostenibilità parte da lontano, in primo luogo attraverso rigidi protocolli di animal welfare e sostenibilità ambientale lun-
“Primi in Italia nella guerra ai conservanti”
Su alcuni prodotti avete sviluppato una collaborazione con Rigoni di Asiago, società in cui ha investito la casa madre Kharis Capital. Potrebbero esserci altre forme di collaborazione con brand dell’azionista o comunque con altri marchi italiani (o esteri) noti?
go tutta la filiera di produzione, che
La collaborazione con Rigoni di Asia-
vedono coinvolti in prima linea i par-
go è nata sulla base di una visione co-
tner di filiera. Inoltre, lavoriamo co-
mune, sulla condivisione degli stessi
stantemente per limitare le emissioni,
valori del brand in termini di eccel-
con l’obiettivo di ridurle del 50% entro
lenza e sostenibilità, oltre alla volontà
il 2030 ed eliminarle definitivamen-
di entrambi di presentare un’innova-
te entro il 2050. Per quanto riguarda
zione sul mercato. Questo è lo stesso
l’impatto dei ristoranti, già dal 2019
approccio e percorso che nel passato
abbiamo eliminato cannucce e piat-
ci ha guidato nelle tante collaborazio-
ti di plastica, sostituiti con materiali
ni con produttori italiani prestigiosi,
sostenibili e compostabili. L’introdu-
come ad esempio la recente partner-
zione nei menu di prodotti a base di
ship con Fileni, e che farà nascere tan-
proteine vegetali ha un impatto anche
te novità a breve.
INCHIESTA | Startup
Sono giovani, a volte folli e molto “affamati”, per usa-
GENERAZIONE “FOOD”
re un’espressione di Steve
Età media: 30 anni. Hanno competenze
ritratto di una nuova gene-
livello pro, passione per il cibo e voglia
Jobs. Hanno tra i 27 e i 35 anni, masticano molto bene i linguaggi del digitale, si spostano spesso e viaggiano low cost, sono preparati e vantano già esperienze professionali, anche internazionali, di spessore. È il razione di imprenditori del
di mettersi in gioco. Sono i nuovi
food e del foodtech che nel
startupper della ristorazione.
giro di pochi anni - tra mille
Ecco che cosa ci hanno raccontato di Paola Oriunno
difficoltà, pandemia compresa - hanno creato da zero le loro insegne e aperto decine di locali in Italia e nel mondo. Nel settore,
stanno ancora crescendo
Torino-Shanghai, andata e ritorno
ad altre che sono ormai
“Finita l’università, a 25 anni, sono
dei piccoli colossi del loro
entrato in una multinazionale come
segmento. Ma sono diver-
stagista. Dopo 10 anni ne ero il vice
si i tratti in comune, che
presidente”, racconta il torinese Ste-
legano imprenditori come
fano Zenga, 37 anni, co-founder del
Rana Edwards e Michael
brand Pacifik Poke. “Ho imparato
Nazir Lewis, fondatori di I
come si lavora in una grande ‘cor-
Love Pokè, Vittoria Zanet-
poration’ attraversando diversi step,
ti e Matteo Pichi, ideato-
dall’amministrativo fino al general
ri di Pokè House, Stefano
management. In più, ho viaggiato
Zenga e Pierfranco Masera
molto e i miei 4 anni a Shanghai sono
di Pacifik Poke, il team di
stati determinanti”, continua Stefa-
Golocious, Matteo Toto di
no. “Una volta rientrato a Torino, ho
Flower Burger. Il segreto
deciso che era arrivato il momento
del loro successo? Si po-
di divertirmi e di regalare qualco-
trebbe racchiudere in un
sa di nuovo alla città. Avevo tutte le
acronimo preso in presti-
competenze e l’impostazione azien-
to dagli Usa: YOLO, “You
dalistica e operativa per partire. Era
Only Live Once”, si vive una
il momento giusto per lanciarmi in
volta sola. Tradotto: addio
un’avventura imprenditoriale”, dice
alla routine. Meglio mollare
Stefano. “L’idea del pokè è nata pro-
tutto, perfino un incarico
prio a Shanghai. C’era un locale da-
e uno stipendio sicuri, per
vanti alla palestra che frequentavo
seguire la propria passione
dopo il lavoro. Mi piaceva l’idea e ho
e farla diventare il lavoro
iniziato a ragionarci. A 33 anni ho fat-
della vita. Ecco le storie di
to il salto: pur continuando ancora
alcuni di loro raccolte da
a lavorare, ho aperto il primo punto
retail&food.
vendita Pacifik Poke e a 35 ho dato
qualcuno è già famoso. E si mescolano insegne che
pag. 26 | retail&food | Marzo 2022
Franchising, numeri ok anche durante la crisi Nonostante la pandemia, il franchising si è dimostrato un settore in crescita e si è imposto nel nostro Paese come una delle modalità di accesso all’attività imprenditoriale più redditizie in assoluto, soprattutto per giovani e donne. Secondo il Rapporto Annuale di Assofranchising, il giro d’affari del 2020 supera i 27 miliardi di euro (+3,5%); in aumento anche i punti vendita affiliati in Italia (+ 1,3%), così come il numero di addetti nel sistema franchising (+ 4,8%). Stefano Zenga CEO di Pacifik Poke
le dimissioni per imboccare questa strada”. Tutto facile? Niente affatto, anzi. “A trent’anni si ha meno credito, si trasmette meno fiducia e il confronto con persone molto più adulte non è facile. Ma penso che la mia generazione in questo settore abbia un vantaggio: è più resiliente, mobile, abituata a viaggiare e intuisce i trend più velocemente. Ma non può fare comunque a meno degli insegnamenti di chi ha più esperienza. Personalmente, dagli imprenditori più navigati di me ho imparato che se non sai fare una cosa è meglio non farla. L’umiltà e il saper chiedere supporto quando è necessario sono le due lezioni che porto sempre con me”, conclude Stefano. Oggi Pacifik Poke conta quattro soci: oltre a Stefano Zenga ci sono
I food influencer che sfidano la pandemia
nelle case degli italiani proprio grazie
Dal Piemonte alla Campania. Anche
altà imprenditoriali che ci hanno dato
qui la Generazione Food ha i suoi gio-
una mano, come Rossopomodoro”,
vani esponenti di spicco. “Qual è il
continua Gian Andrea. Determinan-
vantaggio di lanciare una start up nel-
te, quindi, per il lancio dell’insegna è
la ristorazione a 25-29 anni? Il fatto di
stata la conoscenza delle nuove tec-
conoscere molto bene i social”. A dirlo
nologie. Ma tra i fattori chiave del loro
è Gian Andrea Squadrilli, classe 1994,
successo ce n’è anche uno che i tre
tecnologo alimentare, che poco più
soci hanno appreso dalle precedenti
di due anni fa ha creato il brand Go-
generazioni di imprenditori: reinve-
locious insieme al fratello Alessandro
stire, ritirare i flussi finanziari e dargli
Squadrilli, 29 anni, e a Vincenzo Fal-
nuova forma. Una strategia da “boo-
cone, classe 1987, imprenditore e già
mer” che i tre amici hanno accolto e
fondatore di Delicious. “Io e Vincenzo
fatto propria. E che sembra funzio-
siamo food blogger e food influencer
nare: ad oggi, Golocious conta quasi
e conosciamo molto bene il mondo
100mila fan sui social e 14 aperture
dei social. Per lanciare il progetto sia-
in appena 24 mesi tra Milano, Roma,
mo partiti da qui, dalle nostre commu-
Napoli, Padova, Jesolo, Caserta e Ve-
nity. In questi due anni complicati ci
rona, sia dirette che in franchising. “E
hanno dato una grande mano”. La sto-
nei prossimi mesi apriremo ancora
ria di Golocious è legata a doppio filo
a Monza, Firenze, Palermo, Milano e
con la pandemia, perché il business
Roma, con l’obiettivo di raggiungere
dei tre amici si è allargato in tutta Ita-
le 30 aperture entro l’anno” conclude
lia tra un lockdown e l’altro, arrivando
Gian Andrea.
a un incessante lavoro sul digitale. “L’idea è stata sostenuta da altre re-
Gian Andrea Squadrilli e Vincenzo Falcone Co-founders di Golocious
Andrea Garavoglia, Pierfranco Masera ed Ezio Salce, che vanta un’esperienza di franchisee per Autogrill, Rossopomodoro e Jv Partner di McDonald. Al momento il brand conta 10 punti vendita tra Torino e Milano, ha 3 cantieri aperti e punta a 33 negozi entro il 2023. pag. 27 | retail&food | Marzo 2022
TRAVEL RETAIL | Estate 2021
La ristorazione al centro commerciale è vincente Secondo Nomisma,
i
dati in
di
colla-
borazione con Assofranchising, negli ultimi 6 mesi del 2021 il 92% degli italiani ha frequentato i centri commerciali e il 67% di questi vi si è recato solo per i punti di ristorazione.
“Il primo investitore? Il mio ex capo” Matteo Toto, 35 anni, studi economici e un master Master in Imprenditorialità e Strategia della SDA Bocconi, ha aperto il suo primo locale Flower Burger a 29. “L’idea dei panini colorati e vegani è nata un po’ per caso”, racconta Matteo. “Ero a Varsavia per lavoro, all’epoca ero export manager per un’impresa di gadget. Mi fermai a mangiare in un locale vegano. Gli hamburger erano buonissimi e il concept mi incuriosì molto. In quel periodo, la mia vita cambiava rapidamente e nel 2015 decisi di mollare tutto e di creare un business nuovo insieme a un amico. L’avventura non partì, mi ritrovai da solo a inventarmi da zero. Mi ritornò in mente quel ristorante a Varsavia e iniziai a lavorare a un business plan. Furono anni complicati, non avevo esperienza come ristoratore ma avevo passione per il food e le competenze manageriali per realizzare l’impresa” sottolinea l’ideatore di Flower Burger. “Il mio primo investitore fu il mio ex capo. Le sue quote insieme a una parte di capitale che già avevo mi permisero di iniziare e di aprire il primo locale. Oggi il brand conta 21 store in tutto il mondo (a gestione diretta e in franchising), tra cui due locali in UK, uno ad Amsterdam, Marsiglia e Los Angeles. E per il 2022 puntiamo a 12 pag. 28 | retail&food | Marzo 2022
aperture. Adesso è entrato anche un fondo”. L’aumento di capitale è stato siglato a fine dicembre 2019 e ha aperto le porte di Flower Burger a a Buono Ventures, società di advisory e investimenti interamente dedicata al settore del food service, con un ticket di equity compreso tra i 3 e i 30 milioni di euro. “A volte ho anche pensato di fermarmi” racconta ancora Toto, abituato a lavorare già molto giovane (a 17 anni era cameriere a Londra), “Da buon millennial italiano, sono
abituato a metterci più tempo e fatica per raggiungere i risultati. Oggi, però, sono soddisfatto. Flower Burger è quello che volevo. E cresce ancora”.
Matteo Toto CEO di Flower Burger
BRAND TRAVELANALYSIS RETAIL | Estate 2021
ACTION, FATTORE “SORPRESA” “Ogni settimana 150 novità sullo scaffale” racconta Philippe
di Paola Oriunno
Levisse, nuovo general manager per l’Italia del discount olandese. Che punta ad allargarsi
I discount olandesi a marchio Action entrano in azione anche in Italia. Dopo l’inaugurazione a Praga del punto vendita numero duemila e una crescita rapida e capillare in Europa, dove è presente in 9 Paesi, il marchio si espande anche qui, dove opererà Philippe Levisse da poco nominato general manager per l’Italia. L’insegna, che ha debuttato circa 30 anni fa con un piccolo negozio a Ankhuizen, nei Paesi Bassi, conferma, così, il suo interesse per il nostro territorio e rafforza la sua presenza con l’apertura di nuovi punti vendita. Dopo il debutto ad aprile del 2021 con i primi due store a Vanzaghello, nel milanese, e a Torino, sono arrivati anche i punti vendita di Cambiago, Voghera, Carmagnola, Vercelli e Asti. Totale: sette store. Ma il piano per l’Italia è appena all’inizio. pag. 30 | retail&food | Marzo 2022
La chiave è l’assortimento Il 2021 è stato un anno positivo per il settore. Le vendite hanno segnato un buon passo tendenziale e il canale discount e gli specializzati casa e persona si sono confermati i settori più dina-
Philippe Levisse General Manager di Action per l’Italia
mici. Continuerà così anche nel 2022? Tutto da vedere. L’inflazione corre e la
gue dalla concorrenza proprio per un’e-
concorrenza si fa sentire. “Action ha
sperienza di shopping divertente. Noi
un concetto di vendita unico”, spiega
lo chiamiamo “fattore sorpresa”: chi
a retail&food Philippe Levisse, nuovo
entra in un Action vuole lasciarsi sor-
General manager per l’Italia. “Sviluppa 6
prendere, cerchiamo di accontentare i
mila prodotti in 14 categorie, di cui i due
clienti con la varietà e l’assortimento”.
terzi cambiano ogni anno. Ogni setti-
E anche con i prezzi bassi. Action, in-
mana, nei nostri store i clienti trova-
fatti, ha un modello di business basato
no 150 prodotti sempre nuovi con una
sulla semplicità e sull’efficienza in tutte
grande varietà. Ci sono i prodotti di uso
le attività che portano all’acquisto, dal-
quotidiano, come quelli per la pulizia
la consegna in negozio al supply chain.
della casa e la cosmetica, ma si trovano
Inoltre, il numero limitato di articoli su-
anche prodotti che facilitano la vita, la
gli scaffali riduce lo spreco e si traduce
rendono più colorata. Action si distin-
in maggiore densità di vendita.
Focus su periferie e centri medio-piccoli Il fattore “sorpresa” di Action aleggia anche sulle prossime aperture in Italia. “Ad oggi, Action in Italia ha 7 negozi, tutti nel nord ovest. Ma abbiamo in programma nuove aperture sempre al Nord. In questo momento non posso dire in quali città ma ccontinueremo a espandere la zona di partenza”, spiega Philippe Levisse. “Valuteremo altre zone in base alla percezione dei clienti. Sicuramente, fin qui siamo molto contenti dell’accoglienza che ci ha riservato il Paese”. Da parte della casa madre olandese non ci sono preferenze sulle location. “Stand alone, retail park, non abbiamo
Il concept degli store Action prevede ampie metrature (tra gli 800 e mille mq) e corsie larghe e luminose.
preclusioni. Stamo valutando anche centri commerciali. Inoltre, gestiamo noi direttamente gli store, non abbiamo formule di franchising”, dice il general manager. Pochi dubbi, invece, sulle superfici ricercate per le prossime aperture. “Le metrature che ci consentono di esprimere al meglio il nostro concept sono 800-1000 mq. Abbiamo bisogno di corsie larghe, luminose e accoglienti per rendere migliore l’esperienza in negozio. Poi, sono fondamentali i posti auto, un accesso facile e una buona visibilità, che non significa essere in zone di primaria importanza ma a ridosso di queste. “Al momento in Italia siamo in territori urbani, come Torino, in realtà medie come Vercelli, e più piccoli come Carmagnola. Continueremo così e valuteremo ogni
Un test per l’e-commerce
avanti, di attivarlo anche in altri Paesi”,
singola location senza nessuna particolare
Con 8 milioni di visitatori settimanali,
di prova della GDO e dei discount non
anche l’online dell’azienda promette
food. L’inflazione, la digitalizzazione
bene. Ci saranno sviluppi anche nell’e-
dei canali e i nuovi comportamenti di
sperienza di acquisto digitale? Frena,
acquisto rappresentano gli elementi
per il momento, il general manager. “Il
centrali dello scenario che si sta deli-
format di Action si basa sul concetto
neando che rendono ardua una previ-
di negozio fisico, ma stiamo valutan-
sione puntuale. “Per il momento pun-
do con attenzione anche il modello di
tiamo a declinare nel modo migliore il
vendita dell’e-commerce. È partito da
nostro concept sul territorio italiano.
poco in Olanda un progetto pilota per
Abbiamo piani di sviluppo ambiziosi.
le vendite online con un assortimen-
Non pensiamo di essere impermeabili
to ridotto. Vogliamo analizzare la rea-
alle variazioni del mercato, ma siamo
zione del mercato, dei clienti e anche
convinti che il nostro concept sia for-
dell’azienda. Per il momento è attivo
te e che il settore continuerà a cresce-
solo lì, ma siamo molto interessati alle
re e ad attirare consumatori”, conclu-
vendite digitali e non escludiamo, più
de Levisse.
preferenza”, precisa Levisse.
continua Levisse. Il 2022 sarà il banco
pag. 31 | retail&food | Marzo 2022
BRAND TRAVELANALYSIS RETAIL | Estate 2021
Con una punta di orgoglio, David Nathaniel, fondatore della catena 12oz, ricorda che il suo primo coffee bar ha aperto nel 2015. Ben prima dell’arrivo di Starbucks in Italia. “Certo il filone è quello, ma noi cerchiamo di proporre qualcosa di diverso” racconta in questo colloquio con retail&food. Dalle finestre del suo ufficio milanese, in zona San Babila, si vede proprio uno Starbucks dall’altra parte della strada. È giovedì mattina, non c’è coda. “Ma nelle ore di punta sì. Coda fuori e all’interno. Proprio quel che noi cerchiamo di evitare” dice Nathaniel.
Un business plan da 700 negozi Quando nel 2016 ha aperto il primo flagship in piazza Duo-
12OZ: IL “COFFEE” PER LA GEN Z
mo, non poteva prevedere lo
Partita in sordina nel 2015, la catena italiana anti-Starbucks vara un maxi piano di crescita, estero compreso. “Consumo on-the-go. Questo vuole il pubblico” racconta il fondatore David Nathaniel di
pag. 32 | retail&food | Marzo 2022
Adriano Lovera
stravolgimento che sarebbe arrivato con la pandemia. La
David Nathaniel Fondatore di 12oz
negozi in dieci Paesi, o 35 in 20 mercati. Dipende dalle opportunità” ragiona Nathaniel. Che intanto ha già messo una prima bandierina all’estero, a Cipro. Ma qual è l’unicità dell’offerta di 12oz (che sta per 12 once, il formato da circa 35 Cl del caffè americano)?
ta, a piccoli passi, e ora è il
Il 60% dei clienti è under 25
momento di ingranare. 12oz
“In primo luogo, siamo specialisti della
ha le spalle larghe, grazie alla
bevanda “on the go”. Abbiamo i tavoli-
solidità societaria (vedi box).
ni e nulla vieta di sedersi, ma soprat-
Oggi la rete conta 18 punti
tutto quelli della Generazione Z ormai
vendita, di cui 15 in Italia in
vivono così: vogliono consumare sen-
proprietà diretta. Il franchi-
za distrarsi da quel che stavano facen-
sing è una novità dell’ultimo
do. Prendono la bevanda, camminano,
periodo, con il primo caffè in
vanno all’università. E noi abbiamo il
affiliazione inaugurato a no-
60% della clientela sotto i 25 anni” rac-
vembre 2021 all’aeroporto
conta l’imprenditore. La rapidità del
di Bergamo, in collaborazio-
servizio su cui punta 12oz deriva anche
ne con MyChef/Areas Ita-
da un preciso elemento industriale:
lia (uno store in franchising
grazie al sistema brevettato Cafites-
stagionale è presente all’in-
se, il 50% delle ricette del menù viene
terno del resort Altomincio
servito in meno di 30 secondi. Quanto
Family Park). Ma i piani di
attecchirà, in Italia, questo format a
espansione mostrano nu-
stelle e strisce? “Il consumo veloce è
meri ben più ampi: 700 ne-
molto attuale e post-pandemico. Ma
gozi, estero compreso, entro
se ci pensiamo, che cosa c’è di più ra-
il 2027. “In fondo, è come 70
pido del tradizionale caffè al bancone,
catena è comunque cresciu-
Parte del colosso JDE-JAB Holding David Nathaniel nasce a Milano nel 1966 e studia alla scuola americana e alla Franklin University in Svizzera. La famiglia controlla la Natex Ingredients, tra i principali fornitori di materie prime nell’ambito della frutta e verdura. Il socio di maggioranza di 12oz è JDE (Jacbos Douwe Egberts), secon-
Il 28 ottobre 2021 12oz ha aperto un punto vendita all’interno dell’aeroporto di Bergamo Orio al Serio, il primo con la formula franchising. Il partner è Areas-MyChef
do torrefattore a livello mondiale. JDE, a sua volta, è controllato da JAB Hol-
vendita con poche risorse, in alcuni
do altre collaborazioni con MyChef.
casi anche solo con un dipendente.
All’estero lo sviluppo punterà soprat-
Questo significa costi sotto control-
tutto sull’identificazione di un master
lo e margini, nonostante il peso degli
franchisee affidabile per ogni Paese,
affitti necessario per essere presente
“benché qualche flasghip di proprietà
nei centri città. “Certo nel 2021 siamo
nelle capitali sia opportuno, per affer-
stati in perdita. Sfido chiunque ad aver
mare il marchio”. In Italia si dovrebbe
registrato utili in questo periodo. Ma il
proseguire con un misto fra gestione
futuro è promettente” dice il mana-
diretta e franchising. A livello di mer-
ger. Nessun dubbio circa la natura del
cati esteri, i primi accordi in dirittura
brand. “Copriamo 4 momenti focali
d’arrivo riguardano il Middle East. E ci
della giornata: colazione, pranzo, me-
saranno anche Europa e Far East, come
renda e ora dell’aperitivo. La fascia 16-
Cina, Giappone, Filippine. Qualche fre-
18, per esempio, è importante perché
no verso la Gran Bretagna, dove ormai
ci frequentano molti giovani, mentre
c’è abbondanza di tutto. Nel mentre,
Iper efficienza dei costi
in un bar tradizionale è una fascia di
arriveranno anche gli investimenti sul
bassa affluenza. Sul pranzo, invece,
fronte digitale. Già oggi, 12oz è capa-
Battute a parte, il piano economico
vogliamo essere presenti, ma sempre
ce di modificare da remoto molti de-
con una proposta leggera, un sandwi-
gli schermi su cui compaiono i menù,
ch per esempio. Niente tentazioni di
per adattarli alla stagione o al clima. Un
metterci a offrire il piatto di bresaola
passo in più verso i consumatori sarà
e rucola. La nostra natura di caffetteria
la creazione di una app proprietaria e
resta un punto fermo”.
di un programma di loyalty. “Questo
ding Company, che racchiude un portafoglio variegato che va dalle scarpe di lusso Bally fino alla ristorazione con Pret a Manger e Bagel Brands. Nathaniel è impegnato anche in un altro business. Attraverso la NDD (Natex Dispenser Division) fornisce la prima colazione all’hotellerie di fascia alta.
preso in piedi, che caratterizza l’Italia?” osserva Nathaniel. Come direbbero gli chef di Masterchef, tradizione e innovazione che si fondono.
si fonda su tasselli precisi. wLo scontrino medio di una caffetteria 12oz è intorno ai 4 euro, più alto di un bar tradizionale, in cui si ragiona sui 2,50 euro di cappuccio e brioche. Il fatturato medio di una caffetteria 12oz è intorno a 400/450.000 euro. La rapidità del servizio e il format snello dei negozi permettono di gestire il punto
Il caffè da 12oz viene servito grazie al sistema brevettato Cafitesse, basato su ricariche di caffè liquido precedentemente congelato
Dalla A4 al Middle East
è un traguardo cui vogliamo arrivare, ma solo quando saremo pronti con un servizio efficiente. Niente improv-
L’espansione in Italia avverrà in pre-
visazione”. Insomma, anche se parte
valenza nei centri città, partendo dal
da outsider, si può dire che la sfida a
Centro Nord. L’asse dell’autostrada A4
Starbucks sia lanciata. Il colosso Usa,
e la direttrice che da Nord porta fino
di recente, ha chiuso due punti vendi-
a Firenze saranno gli snodi preferiti.
ta in centro a Milano. Non certo un bel
Con l’aggiunta di Roma, che potrebbe
colpo d’immagine. Troppa fretta nelle
aprire presto. “Le strade ad alta den-
aperture? Costi sottostimati? “Non mi
sità di passaggio sono più difficili e
permetterei mai di commentare diret-
costose, ma siamo urbani come natu-
tamente l’operato di un concorrente”
ra” spiega Nathaniel. Qualcosa verrà
si schernisce Nathaniel. “Diciamo che
concesso anche ai centri commercia-
ormai, a livello internazionale, i trend di
li, ma selezionati, solo doppie o triple
consumo portano all’apertura di nego-
A. E verrà percorso ancora il canale
zi sempre più ridotti, a favore di format
travel, molto probabilmente replican-
veloci o di modalità come il drive thru”. pag. 33 | retail&food | Marzo 2022
RISTORAZIONE | Trend
PORTA IL WELFARE IN BUSTA PAGA
L’emorragia di posti di lavoro si è fermata. Ma serve un cambio di mentalità: più investimenti per trattenere il personale fidato. Analisi dell’esperto
Troppo turnover fa male Il ricambio frequente del personale fa parte della natura del settore. Nella catene, si può affermare ragionevolmente che il 70% circa della forza lavoro cambi nel giro di un anno.
Come si riprenderà la ristorazione dalla tempesta Covid? E con quali dinamiche a livello occupazionale? Che il settore abbia preso una “botta” non c’è dubbio. L’ultimo Rapporto annuale Istat 2021, certifica che nel “comparto dei servizi di alloggio e ristorazione la crisi è rimasta profonda, con un calo congiunturale del 15,9%o nel primo trimestre 2021 e un livello del fatturato pari a poco più del 40% di quello di fine 2019”. Sul fronte occupati, invece, l’ultimo Rapporto Ristorazione Fipe, aggiornato al 2020, testimonia che i dipendenti sono cresciuti costantemente fra 2013 e 2019, per poi, com’era ovvio, crollare. I lavoratori dei ristoranti sono passati da 558.449 del 2019 a 417.711 del 2020, un calo del 25,2%. Ma questa inizia a essere una storia vecchia. Perché dopo, la ripresa si è vista.
Alessandro Necchio Consulente del lavoro
E non solo in Italia. Forse troppo. Perché accade? “Sfatiamo un mito: le imprese non lo fanno per risparmiare” afferma Alessandro Necchio. “Certo il costo del lavoro è un elemento da tenere sotto controllo, che impatta considerevolmente sui conti economici e sui margini. Ma due risorse a 20 ore la settimana costano grosso modo come un full time. E le retribuzioni non sono lasciate al libero arbitrio, derivano da parametri contenuti nel contratto nazionale dei pubblici esercizi, anche se in tanti negli ultimi anni provano a virare verso forme
sunzioni di fine 2021, nel periodo settem-
diverse, come il Anpit-Cisal”. Però c’è un tema
bre-dicembre, siamo tornati pressoché sui
di prospettive, che i giovani non intravedono.
volumi pre pandemia”. E siamo di fronte al consueto paradosso: i giovani non trovano
Parola d’ordine: fidelizzare
lavoro, i ristoratori non trovano personale.
“Più che reperire continuamente forza lavoro
Manca tutto: crew, chef, aiuto chef, perso-
spremendo le società di ricerca e selezione,
nale di sala e camerieri. Perché? Certo, l’av-
e ricorrendo alle agenzie interinali, le aziende
vento del reddito di cittadinanza influisce
dovrebbe investire nel trattenere forza lavoro,
La ripresa c’è, lo staff manca
non poco. Poi ci sono ragioni specifiche.
se ormai formata e rodata”. In effetti, la “fideliz-
“Nelle imprese a carattere famigliare è un
zazione del personale” resta una sconosciuta.
“Nel periodo peggiore della crisi, si diceva:
po’ diverso. Ma nella ristorazione di catena,
Incentivi basati su MBO condivisi e sulla for-
ci aspettiamo un numero ingenti di licen-
gran parte del personale ha spesso con-
nitura di servizi di welfare, strutturati anche in
ziamenti, una volta superato il divieto di li-
tratti part-time, da 18-20 ore la settimana,
base all’anzianità, specie per ruoli più apicali
cenziamento imposto dal Governo. Questo
coperti da giovani studenti o comunque
come uno store manager o district mana-
invece non è avvenuto” ragiona Alessan-
lavoratori con più contratti. Con la chiusu-
ger, dovrebbero entrare nell’orbita aziendale.
dro Necchio, titolare dell’omonimo studio
ra di molti atenei a causa dell’emergenza
“Diminuire la quota di contratti a termine non
di consulenza del lavoro e tributarista, che
covid e il conseguente passaggio alla dad,
dovrebbe spaventare” conclude il consulente.
vede fra i clienti decine di protagonisti del
tanti studenti hanno lasciato le grandi città.
“Fra richiesta interna e appeal turistico del Pa-
food retail, dal gruppo Burger King Restu-
Altri, vista l’incertezza del futuro, hanno cer-
ese,laristorazionenonpotràcherafforzarsi,in-
rant Italia Spa, Foodbrand Spa a Goodeat
cato nuove strade o magari si sono messi a
vestendo sul capitale umano che rappresenta
Srl. “Se guardiamo al parametro delle as-
fare i rider”.
il vero valore aggiunto”.
pag. 34 | retail&food | Marzo 2022
INCHIESTA | Tendenza
METTI UN “PLANT” NEL TUO MENÙ Dagli hamburger ai nugget, tutti rigorosamente “fake”. I prodotti vegetale, ma al gusto carne, conquistano quote di mercato.
di Paola Oriunno
Ecco gli operatori e le loro “alleanze”
Non chiamatela “carne vegetale”.
liams e Biz Stone (tra i co-founder
TGI Fridays, Pizza Hut, Taco Bell e
I burger creati in laboratorio che
di Twitter) vende in 40 Paesi, tra ri-
McDonald’s. Il McPlant Burger è sta-
stanno conquistando gli Usa e l’Eu-
storanti e grande distribuzione, ed
to lanciato nel 2021 soltanto in al-
ropa sono qualcosa di più. Sono
è quotata in Borsa.
cuni Paesi in Usa ed Europa ma, se-
“beyond meat”, per riprendere il nome di uno dei brand più importanti. Beyond Meat nasce nel 2009 a Los Angeles e inizia a a far parla-
Beyond Burger, il primo in Italia
re di sé nel 2016, dopo il lancio del
Lo sbarco di Beyond Meat in Italia
primo finto “hamburger”: carne che
avviene nel 2018 quando Welldo-
sa davvero di carne ma che non ha
ne, la catena di hamburgerie gour-
origine animale. Un prodotto che è
met presente in Emilia-Romagna e
il risultato di lunghi studi, ideato da
in Sardegna, inserisce per prima il
team di biochimici e tecnologi ali-
Beyond Burger nel suo menu. Oggi
mentari sfruttando la crescente do-
in Italia il burger fake è disponibi-
manda di alimenti sostitutivi della
le nei locali della catena The Mea-
carne, più sostenibili ma che lascia-
tball Family e nei supermercati Alì &
no inalterato il gusto. Oggi l’azienda
Alìper, Esselunga e in alcuni Carre-
americana fondata da Ethan Brown
four. Tra i partner di spicco del gi-
in collaborazione con Evan Wil-
gante del ci sono anche KFC, Pepsi,
condo voci di Wall Street, nel corso del 2022 sbarcherà nei punti vendita McDonald’s di tutto il mondo.
pag. 35 | retail&food | Marzo 2022
teweg, acquistata da Unilever nel 2018 e presente in 190 paesi, anche con un ristorante a marchio. The Vegetarian Butcher è presente in Italia anche nei ristoranti di Domino’s che, da pochi mesi, hanno inserito nel menu una pizza con salame vegano.
Patrick Brown CEO di Impossible Foods
Ethan Brown CEO di Beyond Meat
La carne impossibile Il competitor che più spaventa Beyond Meat è la carne “impossibile” di Impossible Foods, azienda fondata nel 2011 negli Stati Uniti da Patrick Brown,
Heura, il plant-based spagnolo
professore di biochimica a Oxford e
Mentre i due grandi colossi americani
vegetariano convinto. Il brand, valutato
si contendono il mercato mondiale del
lo scorso anno intorno ai 4 miliardi di
plant based, un terzo attore avanza in
dollari, oggi punta a espandersi attra-
Europa e in Italia. Si chiama Heura ed
verso una Ipo. Nel 2020 la società con
è nato a Barcellona nel 2017 da due at-
sede a Redwood City, in California, ha
tivisti – Marc Coloma e Bernat Añaños
ottenuto quasi 7 miliardi di ricavi (+30%
– fortemente votati a un’alimentazione
sul 2019) e ha siglato accordi con i prin-
attenta alla salute e all’ambiente. L’a-
cipali negozi di alimentari statunitensi
zienda spagnola è diventata in poco
e con catene di punta come Burger
tempo una delle start up del settore
King e la Disney. Dove trovarli in Italia?
a più rapida crescita (+460% 2020 ri-
Impossibile trovarla, appunto. Almeno
spetto al 2019) con una distribuzione
per il momento. L’Europa ha espresso
dei suoi prodotti in oltre 3.000 punti
dubbi su una sostanza OGM utilizzata
vendita tra Europa, Asia, Nord e Sud
da Impossible Meat, la leghemoglobina
America. E si prepara a conquistare
che conferisce il tipo colore rosso del-
anche il mercato italiano. L’azienda
la carne, vietandone per il momento la
spagnola ha un fatturato complessi-
commercializzazione. Ma Burger King
vo a livello globale per il 2021 di 17,7
Europa non ha rinunciato alla versio-
milioni di euro. “Dal 2020 al 2021, in
ne green dei suoi panini e ha stretto
Italia abbiamo visto una crescita del
una partnership con The Vegetarian
fatturato di quasi 7 volte, con una cre-
Butcher, azienda olandese di prodotti
scita particolarmente rilevante nel
vegetali fondata nel 2007 da Jaap Kor-
Q4 del 2021 in Italia”, ha raccontato a
pag. 36 | retail&food | Marzo 2022
Marc Coloma Co-founder e CEO di Heura
retail&food Marc Coloma, co-founder e CEO di Heura. Da pochi mesi, Heura ha avviato una partnership con il brand Hamerica’s. “Con 27 ristoranti nelle principali città italiane, oggi siamo pronti a includere nel nostro assortimento un’azienda unica ed innovativa come Heura, per continuare insieme un percorso di crescita sostenibile”, commenta Davide Gionfriddo, CEO di Foodelicious (proprietaria del marchio
Future Farm conquista il “quick commerce” A pochi mesi dal loro debutto sul mercato italiano, i prodotti plant-based dell’azienda brasiliana Future Farm - con sede a Rio de Janeiro e già presente in 24 Paesi – sono entrati nella GDO con i supermercati Italmark e Pam. Non solo grande distribuzione: i prodotti della startup sudamericana si possono anche ordinare a domicilio (ma solo a Milano e a Torino) grazie alla partnership siglata da Future Farm con i servizi di “consegna veloce” Macai e Gorillas.
I prodotti veg più ordinati in Italia su Deliveroo nel 2021 1
Plant-based whopper – Burger King
Quanto piace il plant-based in Italia?
2 Flower Burger – Flower burger 3 Vaschetta di gelato – Gelateria Romana
Nell’ultimo trimestre del 2021 gli ordini dagli oltre 300 ristoranti partner
4 Beyond Burger – Avo Brothers
di Deliveroo che propongono un’offerta vegana sono cresciuti dell’80%
5 Vegan burger – MACHA
rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tra le specialità più
6 Beyond Burger – Bun Burgers
apprezzate, proprio gli hamburger vegani. Da ottobre a dicembre 2021, Deliveroo ha registrato una crescita di ordini dell’80% sullo stesso pe-
7 Avocado Salad – El buen tenedor 8 Vaschetta di gelato – Il Gelataio di Vicenza
riodo dell’anno precedente negli oltre 300 ristoranti presenti sull’app che propongono un’offerta vegana.
Hamerica’s). Ma la catena non sarà la
Anche sul fronte dei prodotti, Heura
tiere 10 nuove innovazioni di prodot-
sola a ospitare i burger plant based
allarga l’offerta e va oltre i gusti clas-
to, tutte progettate seguendo anche
spagnoli. Il mercato italiano è pron-
sici. “Nel 2021 abbiamo lavorato molto
il gusto e le tradizioni gastronomiche
to per accogliere altre partnership
con il nostro team di ricerca e svilup-
degli italiani”. Maiale, pollo, salame.
con l’azienda di Barcellona. “Siamo
po su nuovi gusti. In Spagna abbiamo
Il plant-based che riproduce il gusto
rimasti impressionati dalla risposta
appena lanciato la nostra nuova linea
della carne piace sempre di più e met-
del mercato italiano”, dice Marc Co-
di carne vegetale di maiale, che com-
te d’accordo tutti: vegani, vegetariani
loma, co-founder. “Non posso en-
prende salsicce e chorizo e abbiamo in
e onnivori. Tutto finto, tranne il fattu-
trare nel dettaglio della strategia di
programma di proporla molto presto
rato delle start up che stanno scom-
crescita di Heura, ma posso afferma-
anche in Italia. Inoltre, abbiamo in can-
mettendo su questa rivoluzione verde.
re che siamo fortemente impegnati sul fronte della distribuzione a negozi, ristoranti e servizi di consegna a domicilio, per ampliare la fornitura di prodotti Heura al mercato italiano. Stiamo lavorando a progetti con diversi ristoranti italiani indipendenti e catene che saranno annunciati nel corso dell’anno”, continua Marc Coloma. La startup spagnola è presente in Italia anche nel menu di Tasty Pokè e di Linfa - Eat Different, locale di Milano specializzato in cucina vegana.
COMITATO PROMOTORE Rosario Ambrosino • A.D. Gruppo Elior Italia
Alessandro Pirinoli• Managing Director Compass Group Italia
Dario Baroni • A.D. McDonald’s Italia
Tommaso Putin • Resp. Pianificazione controllo
Stefano Biaggi • Presidente e A.D. Sodexo Italia
Serenissima Ristorazione
Cristian Biasoni • A.D. Chef Express - Presidente AIGRIM
Massimiliano Santoro • Director Publ. Affairs
Corrado Cagnola • A.D. KFC Italy
and Europe Business Dvlp. Autogrill
Sergio Castelli • A.D. Areas Italia
Nicola Saraceno • Ceo Sebeto
Massimiliano Fabbro • A.D. Fabbro - Presidente Anir
Antonio Savoia • Presidente Edifis
Andrea Laguardia • Resp. di settore Legacoop
Carlo Scarsciotti • Presidente Angem Portavoce Oricon
Produzione & Servizi
Renato Spotti • A.D. Dussmann Service
Alessandro Lazzaroni • General Manager Burger King
Lino Stoppani • Presidente Fipe
Chiara Nasi • Presidente CIRFOOD
Andrea Valota • General Manager La Piadineria
Alberto Niero • Ceo Italia Lagardère Travel Retail
Danilo Villa • General Manager CAMST
Ernesto Pellegrini • Presidente Gruppo Pellegrini
Lino Volpe • Presidente Gruppo Elior Italia
Progetto1_Layout 1 23/04/19 15:41 Pagina 1
Ristorando Eventi Per informazioni sul Convegno e sponsorizzazioni: convegni@edifis.it - pubblicita@edifis.it
9-10 GIUGNO
i Convegni di
Ristorando
in collaborazione con:
Media partners:
Ristorando 11a EDIZIONE MOSTRA CONVEGNO Centro Convegni “Le Stelline“ Milano - Corso Magenta, 61 PLATINUM SPONSOR
GOLD SPONSOR
SILVER SPONSOR
ASSOCIAZIONI PARTNER
AIGRIM Associazione Imprese Grande Ristorazione Multilocalizzate
FOOD | Trend
PANDEMIA, SPUNTO PER REINVENTARSI
L’incertezza rimane. Ma lo scossone Covid va sfruttato per ragionare di produttività, gestione dei dati, nuovi modelli. Un’occasione da cogliere
di
Emilio Fiorani Consulente Aziendale emiliofiorani.ef@gmail.com
Settore resiliente, che non ha smesso di investire
mostrato resilien-te, con tante azien-
altre criticità, come l’inflazione derivan-
La ristorazione, insieme a turismo, di-
più agili, sono riuscite a modificare
te dalla scarsità di materie prime e il ca-
vertimento e mobilità, è stato il setto-
i processi e sviluppare le nuove op-
ro-energia. Senza dimenticare che, in un
re più colpito. All’inizio del lockdown si
por-tunità di business legate al nuovo
Paese con uno dei tassi di disoccupazio-
sono azzerate le entrate. Con le riaper-
scenario, primi fra tutti il delivery e il
ne più alti d’Europa, in questi mesi non si
ture sono aumentati i costi gestionali
take away.
trova personale da assumere. Situazione
per l’impiego dei dispositivi sanitari
che deve fare riflettere. A livello europeo
e sanificazione, ma i ricavi non erano
e mondiale è anche mancata l’attitudine
sufficienti a compensarli. Poi fortuna-
al coordinamento. L’epidemia ha evi-
ta-mente il trend è migliorato. Sta fun-
denziato quanto siamo interconnessi,
zionando bene la ristorazione serale
tra Occidente e Oriente, Nord e Sud. Ma
fuori dai grandi centri cittadini, men-
le singole Nazioni spesso sono andate
tre le attività vicine agli uffici stanno
per conto proprio, nell’applicare le re-
soffrendo il calo dei volumi dovuto
gole di ingresso e uscita dal Paese. Una
allo smart working e alla mancanza del
mancanza di allineamento che ha conti-
turismo business ed internazionale.
nuato a favorire la circolazione del virus.
Nonostante questo il settore si è di-
Il Covid non è passato. Affrontiamo una nuova fase di incertezza, in cui le potenziali restrizioni influenzano i consumi fuori casa. Scenario cui si aggiungono
pag. 40 | retail&food | Marzo 2022
de che hanno continuato a investire. Molte realtà, soprattutto quelle a matrice im-prenditoriale, notoriamente
Nuove abitudini di consumo Sono cambiate le esigenze di consumo e i comportamenti, sia personali, sia nell’organizzazione del lavoro. Lo smart working ha mostrato i suoi limiti, in primis la mancanza di socialità. Ma una quota di lavoro “da casa” resterà. Quindi avremo meno consumo serale nei
centri città, e più cene fuori vicino al luogo di residenza delle persone. Questo modificherà il mix del mercato della ristorazione fuori ca-sa. Siamo sempre più sensibili al tema della sostenibilità, al punto che ormai si va oltre il plastic free, ma si inizia a parlare di filiera sostenibile. C’è ancora più attenzione all’etichetta, alla provenienza dei cibi e a un’alimentazione salutare. Non a caso il “pokè” (prodotto considerato healthy e cool) sta aven-do un
La pandemia ha accelerato gli investimenti verso gli strumenti digitali
Centrale la gestione dei dati
quindi parte avvantaggiata non avendo
Torniamo all’industry 4.0, spesso vi-
set distintivo delle aziende. Ti possono
sta soltanto come implementazione
copiare il formato, il prodotto ma non
dei servizi digitali a distanza. È una vi-
l’informazione sulla clientela che sei
sione limitata, che fa perdere di vista
stato in grado di costruire nel tempo.
il potenziale tecnologico che risiede
La profilazione del cliente, che non si-
anche nel canale fisico. La robotica
gnifica avere la sua mail o il numero di
arriverà nel settore della ristorazione,
telefono, ma avere sistemi digitali avan-
Gli adattamenti possono essere di di-
cosi come l’uso massivo di intelligenza
zati che consentono di analizzare le sue
versi tipi, ovvero di posizionamento,
artificiale e IOT potrà aiutare a miglio-
attitudini, consente all’azienda di fare
di processo, di comunicazio-ne, op-
rare il controllo dei processi. La gestio-
marketing mirato, proporre prodotti
pure ancora, una decisa virata verso
ne dei dati dei clienti va condotta con
piu inerenti ai bisogni dei clienti. Inoltre,
il digitale e verso l’industry 4.0, che
sistemi sempre più sofisticati rispetto
l’informazione digitale deve essere una
non è un’opportunità solo per l’indu-
a quanto siamo abituati. Il “ristoratore”
presenza sui social, oltre i canonici post,
stria, ma anche per il retail. Un’analisi
deve iniziare a gestire le informazio-
con un’interazione continua. Così si rie-
pubblicata sul sito Harvard Business
ni ovunque, mentre oggi è focalizzato
sce a creare una fidelizzazione al brand
Review mette in luce, ad esempio,
solo sull’in-store. Il cliente deve essere
molto più forte, come sta avvenendo in
che diverse aziende americane (tra
coinvolto an-che quando non è nel ne-
altri settori non food. Il cambiamento
cui McDonald’s) hanno lavorato sulla
gozio fisico, la gestione dell’informa-
offre opportunità se però lo si vuole af-
gestione dell’assortimento, riducen-
zione diventerà più importante della
frontare con curiosità. Se invece si inizia
do i piatti nel menù, combattendo
ge-stione del processo. Oggi queste
ad avere paura e a chiudersi guardando
gli sprechi, e nel contempo hanno
attività sono fatte bene dalle grandi
al passato allora diventa un problema. A
aumentato la produttività, finendo
corporation oppure da qualche star-
patto di aver voglia di reinventarsi, in-
per beneficiare di costi di riapertura
tup, che nasce non come ristoratore, e
novare ed andare avanti.
grandissimo successo. Insomma, in questo momento transitorio, ci si deve reinventare per tro-vare nuovi modi per creare footfall.
Qualche esempio di riadattamento
preconcetti. I dati sono diventati l’as-
inferiori rispetto alla media. Il punto più interessante riguarda proprio l’ampiezza dell’assortimento. Lo studio dimostra come sia meglio avere un’offerta semplificata e non troppo ampia e generica. Il management di queste aziende si è imposto un assortimento mirato che considera come driver la marginalità complessiva, che include come costi anche quelli “nascosti” perché poco analizzati, quali costo dello spazio occupato, doppi spostamenti, stock out, attività non produttive.
Il classico hamburger e la novità del pokè sono tra i cibi più ordinati con il boom del delivery
VENDITE | Trend
OUTLET 2022 SI RIPARTE Bene i saldi. Ma ora si apre una nuova fase: ripensare il look e rinnovare l’offerta. In attesa (si spera) dei turisti internazionali
Negli outlet c’è aria di ripresa, mista a
anche la buona performance di Scalo
un cauto ottimismo. I dati di gennaio
Milano Outlet & More che conclude
fanno ben sperare e molte properties
il 2021 con una crescita del fatturato
puntano a una nuova fase, quella del
del +7% rispetto al 2019 e, nei primi
“new normal” post-pandemia, che si
giorni di saldi del 2022, registra una
prospetta impegnativa e anche un
crescita rispetto al periodo pre-pan-
po’ sfidante. Lo scenario dei consu-
demia. Bene i saldi, bene anche gli
mi evolve continuamente e impo-
ingressi e il tempo di permanenza nei
ne ai grandi gruppi di adattarsi alle
centri. Lo ha calcolato un’indagine di
nuove esigenze dei consumatori e ai
Microlog su 14 giorni di fila genna-
nuovi flussi di turismo. Andando più
io 2022 in outlet e centri commer-
nel dettaglio, già alla fine del 2021
ciali. Per i primi, il calo del tempo di
Valmontone Outlet ha ampliato del
permanenza medio per il periodo in
20% la superficie lorda affittabile e
esame rispetto al 2019 è del -12,2%.
aggiunto 20 nuove insegne (tra cui
Meno pronunciato rispetto ai centri
spicca la novità dell’arredamento),
commerciali (-33,8%). In entrambi
una farmacia e un medical center.
i casi, le visite sono state un po’ più
Brand mix rinnovato anche per Vico-
brevi. Può essere il segnale di una
lungo e Castel Guelfo The Style Out-
minore dispersività e probabilmen-
lets (nel portfolio italiano di Neinver)
te di una maggiore focalizzazione sul
che aggiunge una parafarmacia e
bisogno concreto. Si preferisce ac-
uno tra i più grandi store Adidas del
quistare qualcosa di preciso per cui
mercato outlet italiano. Da segnalare
si attendeva il taglio del prezzo.
pag. 42 | retail&food | Marzo 2022
di Paola Oriunno
Più europei nei Village di Arcus Anche nei villaggi shopping di Arcus Real Estate (gruppo Percassi) il trend è in miglioramento. Per il Torino e il Sicilia Outlet Village il 2021 è stato un anno di crescita e di ripresa con valori di fatturato interessanti, un buon footfall e uno scontrino medio in crescita. “I nostri Village hanno retto molto bene il confronto con il 2019. È cresciuta anche la conversione, sinonimo di una clientela fidelizzata e focalizzata sugli acquisti”, racconta a retail&food Luca Nasi, General Manager di Arcus Real Estate. In Sicilia ha pesato soprattutto l’assenza dei turisti stranieri che nei village rappresentano una percentuale significativa di presenze. “Come nota positiva”, continua Luca Nasi “abbiamo visto tornare un’incoraggiante percentuale di turisti europei”. Migliore la perfor-
Nel primo weekend di saldi di gennaio, Torino Outlet Village e Sicilia Outlet Village hanno registrato un incremento di clienti rispetto all’ultima parte dell’anno, in forte recupero rispetto all’inizio
mance di Torino che ha giovato della
dei saldi di fine 2019 - inizio 2020
prossimità con il capoluogo, garanzia
Casual e sport, il mix vincente
Cautela sulle previsioni
“In entrambi i Village tutte le categorie
Una domanda sul futuro prossimo del set-
merceologiche hanno lavorato bene.
tore outlet è d’obbligo, ma la risposta degli
Sicuramente l’abbigliamento casual e
attori in campo è intuitiva: “Parlare ora di
il comparto sportivo hanno ottenuto
previsioni è prematuro”, spiega il General
ottimi risultati, frutto di uno stile di vita
Manager di Arcus. “Gli ultimi due anni ci
che è cambiato a causa della pandemia.
hanno insegnato che le variabili che entra-
I marchi del lusso invece continuano
no in campo possono essere così tante e
ad essere dei forti attrattori e a perfor-
così imprevedibili che risulta davvero dif-
mare con ottimi risultati” dice Nasi. Il
ficile poter fare delle previsioni attendi-
cambiamento nello stile di vita e la con-
bili”. In sintesi: si prevede un 2022 ancora
sapevolezza per la propria salute per la
impegnativo, soprattutto considerando
tematica della sostenibilità hanno por-
il periodo storico. “Per quanto riguarda i
tato opportunità importanti ai brand
flussi ci attendiamo comunque, sia in Si-
leader dello sportswear. Lo conferma un
cilia che in Piemonte, un movimento turi-
recente report di McKinsey “Sporting
stico italiano interessante, un turismo eu-
goods 2022: the new normal is here”,
ropeo sempre più intenso ed una graduale
in cui si sottolinea che nel 2021 a li-
ripresa del turismo “long haul”, soprattutto
vello globale il settore ha recupe-
da quei paesi molto avanti sulla campagna
rato quasi interamente le vendite
vaccinale e quindi con meno restrizioni.
pre-Covid-19 grazie ai consumi di
Permane, invece, ancora scetticismo per
Cina e Stati Uniti. E anche le stime
altre nazioni, come la Cina e la Russia, an-
per il futuro sono incoraggianti: il
che se si spera in un inizio di inversione di
mercato dovrebbe crescere dell’8-
tendenza nella seconda parte dell’anno”
10% all’anno fino al 2025.
conclude Nasi.
di una facile accessibilità da parte del bacino primario.
pag. 43 | retail&food | Marzo 2022
REAL ESTATE | Outlook
IMMOBILIARE, RESTA IL NODO “PREZZO”
di Adriano Lovera
Gli investimenti immobiliare nel retail, nel 2021, sono scesi del 5% rispetto al 2020, con un volume intorno a 1,5 miliardi di euro. Nonostante la ripresa in atto, anche per il 2022 si prevede una fase di attesa. È quanto emerge dall’ultimo Market Outlook redatto da CBRE. L’anno scorso, la quota principale degli investimenti ha preso di mira le high street, più resilienti alla crisi. “Gli investitori non hanno perso interesse per asset ben posizionati e con solidi fondamentali” secondo il Ceo di CBRE Italy, Alessandro Mazzanti. Molto più limitate,
Volumi sopra i 10 miliardi, corre la Logistica Nel corso del 2021, gli investimenti nel settore immobiliare italiano hanno toccato quota 10,4 miliardi di euro, in crescita del +14% rispetto al 2020, secondo l’analisi di Cbre. I grandi fondi, sia nazionali sia esteri, sono responsabili di circa il 70% dei volumi complessivi. A prendersi la fetta più importante è stata la logistica (2,7 miliardi, +89%), ormai diventati un asset nevralgico perché legati sia alle attività industriali, sia al boom dell’e-commerce. Seguono il settore uffici (2,3 miliardi), poi gli hotel (1,9 miliardi) e con 1,5 miliardi arriva il retail. La categoria “Alternativi” è a 1,2 miliardi, il “residenziale” è a 720 milioni.
Real estate commerciale 2021 |
Investimenti in miliardi di euro
invece, le operazioni nelle zone periferiche (out of town). Tra gli asset che vanno per la maggiore, al momento ci sono i Retail park e il Grocery, anche se, segnala lo studio, gli investitori faticano specialmente nel primo caso a trovare prodotto adeguato in termini di qualità e ampiezza del ticket. Il problema di fondo che ingessa il settore, però, resta il fattore prezzo/canone. Le proprietà continuano a “tirare” sul prezzo, con valutazioni legate al periodo pre-Covid. Anche il fronte “canoni” non favorisce
Rendimenti che convergono
la resilienza della tipologia retail park la
tutto sommato vicini ai valori del 2019, ma le locazioni continuano a godere di
Quanto ai rendimenti prime, le high
sumatore in ragione dell’accessibilità e
forti incentivi e margini di flessibilità. Una
street restano intorno al 3%, il 5% i su-
dell’offerta conveniente che lo caratte-
condizione che in questo momento favo-
permercati e si avvicinano al 6% per re-
rizza” secondo Marco Montosi, Head of
risce il tenant, meno il potenziale nuovo
tail park e centri commerciali, nell’analisi
Investment di Savills. “Il retail rimane un
proprietario. Infine, la crisi ha colpito duro
di Cbre. Leggermente diversa la rileva-
settore in continua evoluzione, quindi
sui centri commerciali, ma in realtà sono
zione di Savills, che ha condotto una ri-
non privo di rischi. Tuttavia, riteniamo
pochi i casi di crisi conclamata e questo
cerca a livello europeo. Per la prima vol-
che comprendendo le caratteristiche
riduce al lumicino gli asset disponibili per
ta nella storia i rendimenti dei retail park
di ciascuna tipologia ci siano concrete
operazioni davvero opportunistiche. Così,
raggiungono, in una media continenta-
opportunità d’investimento dal solido
nonostante la ripresa in atto, il 2022 sarà
le, il 5,43%, stesso livello dei centri com-
profilo reddituale anche per le altre for-
ancora un anno di relativa stabilità.
merciali. “La pandemia ha evidenziato
me di retail”.
i deal, perché gli affitti a regime restano
pag. 44 | retail&food | Marzo 2022
cui fruizione è stata premiata dal con-
TRAFFICO AEREO: RECUPERO LONTANO
AEROPORTI | Dossier
I dati Aci Europe certificano lo stallo: mancano all’appello un miliardo e mezzo di passeggeri rispetto al pre Covid di Adriano Lovera
co aereo in Europa è ancora
Rimbalzo dei piccoli, spuntano Palermo e Torino
lontano dal sospirato recu-
L’analisi dettagliata del traffico per-
pero. I livelli pre-Covid sono
mette di mettere in luce alcune varia-
ancora una chimera. Lo ha
bili interessanti. I Paesi Ue, dove mag-
certificato il consueto re-
giormente si è ricorso alle restrizioni,
port di Aci Europe (l’asso-
hanno mostrato una ripresa più lenta
ciazione….) secondo cui il
rispetto ad altri Stati del continente,
2021 ha senz’altro segnato
ma fuori dall’Unione, che hanno man-
un’inversione di tendenza,
tenuto un regime più soft. Grecia, Ro-
con un +37% a livello di pas-
mania, Lussemburgo, Cipro sono al-
seggeri rispetto al 2020. Ma
cuni Paesi in cui la ripresa è stata più
c’è ancora un gap di quasi un
veloce e mostrano dato tra -45% e
miliardo e mezzo di persone
-55% rispetto al 2019. Molto lontani da
in volo rispetto all’anno in
mercati come Finlandia e Gran Breta-
cui è esplosa la pandemia.
gna che sono quasi a -80% sul 2019. Il
“Questo significa che l’indu-
risultato migliore è quello della Russia,
stria rimane sostanzialmente
“solo” (si fa per dire) a -29,3% sul 2019.
sotto stress, con un livello di
Qualche sorpresa positiva arriva dagli
debolezza finanziaria ormai
scali minori, quelli della categoria sot-
sistemica” ha commentato
to i 5 milioni di pax annui. Nell’ultimo
Olivier Jankovec, direttore
mese del 2021, diversi scali del Medi-
generale di Aci Europe. La
terraneo hanno centrato una perfor-
variante Delta aveva sostan-
mance addirittura superiore al dato di
zialmente azzoppato il ten-
dicembre 2019 o comunque una per-
tativo di recupero nel primo
dita nettamente migliore rispetto alla
semestre 2021, ancora carat-
media. Si tratta di Ajaccio (+46,4%),
terizzato da frequenti lock-
Hammarfest in Norvegia (+8,9%), Cal-
down e restrizioni. I primi
vi (+8%), Mikonos (-4,3%), Minorca
sei mesi erano ancora sotto
(-4,3%), Palermo (-5,6%), Fuerteventu-
del 77% rispetto allo stesso
ra (-13,1%) e Torino (-13,6%).
Tra varianti Covid e ripresa economica lenta, il traffi-
periodo 2019. La diffusione dei vaccini e del Green pass europeo, combinati con la riapertura delle rotte atlantiche di novembre, hanno permesso un parziale recupero nel secondo semestre, terminato a -42,4% sul 2019. Avrebbe potuto andare decisamente meglio, se l’arrivo di Omicron non avesse interrotto la dinamica positiva a dicembre, quando sia l’industria aerea sia quella turistica auspicavano un rimbalzo per il periodo natalizio. Il dato di dicembre era ancora sotto del 39,2% rispetto allo stesso mese 2019.
La critica ai governi “La ripresa è stata bloccata dalla reazione impulsiva di molti governi, che hanno ignorato le linee guida dell’ECDC e si sono affrettati a reintrodurre divieti di viaggio e altre restrizioni, anche per i viaggi intraeuropei. Eppure, queste restrizioni non hanno impedito la diffusione di Omicron, come riconosciuto dall’Oms e come evidenziato anche da un rapporto Oxera & Edge Health” ha sostenuto Jankovec. In altre parole, rimane ancora tanta incertezza. Secondo Aci Europe è difficile tracciare delle prospettive sul medio periodo. L’unico dato sicuro è che il consuntivo del primo trimestre 2022 pag. 45 | retail&food | Marzo 2022
sarà ancora magro. “Dovremmo sperare di vedere una ripresa di traffico più decisa in primavera, ma questo dipende anche dalla velocità con cui le
TOP TEN SCALI EUROPEI 2021
(Milioni di passeggeri)
restrizioni verranno allentate. Un cer-
Istanbul Havalimanı
36,98 mln
to numero di Paesi si sta muovendo in
Mosca Šeremet’evo
30,9 mln
quella direzione, ma molto di più deve
Parigi Charles de Gaulle
26,2 mln
Amsterdam
25,4 mln
Mosca Domodedovo
25,06 mln
PASSEGGERI IN EUROPA
Istanbul Gökçen
24,99 mln
Francoforte
24,81 mln
Madrid
24,11 mln
Antalya
21,3 mln
2019
2,4 miliardi
Londra Heathrow
19,3 mln
2020
728 milioni
Roma Fiumicino
11,7 mln
2021
1 miliardo
Milano Malpensa
9,6 mln
essere fatto”.
Secondo Eurocontrol, nel 2022 il traffico passeggeri in Europa recupererà una quota compresa fra il 70% e il 90% dei volumi pre Covid
MSC E LUFTHANSA PER ITA La maggioranza della ex Alitalia, Ita Airways, potrebbe finire a una cordata capitanata da Msc, il colosso mondiale del cargo e delle crociere, e da Lufhtansa. I due soggetti hanno presentato una manifestazione di interesse e chiesto un periodo di esclusiva per una due diligence approfondita. Intanto Alfredo Altavilla, presidente esecutivo di Ita, ha detto che il vecchio brand Alitalia, già acquisito, verrà ancora utilizzato.
pag. 46 | retail&food | Marzo 2022
Italia: Catania ingloba Comiso e Salerno punta al 2024 Fase di riassestamento per gli scali
lo ibleo è per il nostro territorio molto
nell’iter che porterà all’ampliamento
italiani del Sud. La Regione Sicilia sta
importante, e lo sarà ancora di più con
dello scalo di Salerno Costa d’Amalfi
avanzando in un piano di razionaliz-
l’apertura della Catania-Ragusa, perché
(attualmente non operativo). La fase 2
zazione della gestione degli scali, che
ci permetterà di affrontare la crescita
della progettazione è stata affidata a un
porterà ad avere sue sole società, una
del numero di passeggeri. Nonostante
raggruppamento capitanato dalla De-
orientale e una occidentale, per la ge-
la pandemia, infatti, nel 2021 Catania
erns, che si è occupata, tra gli altri, del
stione dei sei scali isolani: Palermo,
ha raggiunto oltre sei milioni di transi-
potenziamento degli aeroporti di Schi-
Catania, Trapani, Comiso, Pantelleria
ti, un numero molto simile a quello che
phol, Abu Dhabi e Kuwait City. È previ-
e Lampedusa. La prima mossa riguar-
ho trovato quando mi sono insediato e
sta la realizzazione del nuovo Terminal
da la fusione per incorporazione della
che, in tre anni, siamo riusciti a portare
Passeggeri, il secondo allungamento
società che prima gestiva Comiso (la
a oltre 10 milioni” ha commentato Nico
della pista fino a 2.200 metri e nuove
Soaco) all’interno della Sac. “Questo
Torrisi, amministratore delegato di Sac.
aree di parcheggio e di accessibilità.
è un passaggio fondamentale. Lo sca-
In Campania, invece, la Gesac prosegue
L’obiettivo è aprire lo scalo per il 2024.
Le sigle del settore: “Farsi trovare pronti per la stagione estiva” Viaggiare in sicurezza è possibile. Per non perdere tempo, in vista della stagione estiva, occorre che le sigle del settore, i Paesi e la Commissione Ue lavorino in maniera coordinate, per arrivare pronti a giugno. È quello il periodo su cui l’industria aerea ripone le principali speranze di ripresa nel breve termine. Lo chiedono con un comunicato congiunto le sigle del turismo e dell’aviazione, che vanno da Aci Europe a Airlines4Europe, passando per Etrc (la confederazione del travel retail) fino a World Travel&Tourism Council. Tra i punti principali della proposta: libertà di movimento, senza tamponi o quarantene, per tutti i vaccinati (14 giorni dopo aver completato il ciclo vaccinale) o anche per le persone dichiarate guarite dal Covid (per un periodo di 180 giorni a partire dalla prima positività). L’appello del settore riguarda anche i tamponi, dove necessari, affinché siano gratuiti o molto convenienti, spingere sull’integrazione nell’adozione del Dcc (Digital Covid Certificate), evitare i rallentamenti in aeroporto integrando in una sola piattaforma la verifica del certificato Covid e del cosiddetto Plf (passenger locator form). E assicurare la rapidità nell’aggiornamento del portale http://reopen.europa.eu
pag. 47 | retail&food | Marzo 2022
AEROPORTI | Dossier
JFK: DAL 2026 IL NUOVO TERMINAL
Pronto il progetto da 9,5 miliardi di $, slittato causa Covid. Al termine, 23 nuovi gate per il traffico internazionale e più spazio per la ristorazione
Maxi investimento in arrivo sul JFK, lo scalo più trafficato di New York. Costa
tecnologia all’avanguardia migliorerà
Tecnologia e sostenibilità
ulteriormente l’esperienza del cliente e la sicurezza nel nuovo terminal e includerà elementi come stazioni con-
9,5 miliardi di dollari il progetto ap-
Il progetto, in realtà, ha un’origine
tactless, flusso passeggeri e code ge-
provato dall’autorità portuale di New
pre-Covid. Nell’ottobre 2018, a segui-
stite in modalità digitale, corsie TSA
York e del New Jersey per la costru-
to di una revisione competitiva delle
automatizzate per i controlli sicurezza,
zione di un nuovo terminal internazio-
proposte di leasing, l’Autorità portua-
sistemi di controllo degli accessi ba-
nale, da 222mila metri quadrati, che si
le aveva avviato trattative esclusive
sati sulla tecnologia biometrica e un
chiamerà Terminal One, come il nome
per lo sviluppo di due nuovi grandi
design flessibile per l’adeguamento in
del consorzio di privati a monte dell’o-
terminal internazionali, uno per il lato
risposta a modifiche tecnologiche e/o
perazione, tra cui Carlyle, JLC Infra-
nord e uno per il lato sud dell’aeropor-
normative. Sul fronte dell’attenzione
structure e Ullico (più Munich Airport
to. Le strutture per i passeggeri del
alla sostenibilità, spazio a tecnologie
e CAG Holsdings come partner tecni-
nuovo Terminal One saranno caratte-
che impiegano energia rinnovabile,
ci). Il nuovo Terminal One sarà costru-
rizzate da aree di check-in, sicurezza
come un sistema per l’acqua calda
ito sull’area degli attuali Terminal 1, e
e ristorazione significativamente più
che funziona a energia solare, siste-
e 3 (che è stato demolito nel 2013). La
grandi, con soffitti alti, abbondante
mi per lo sbrinamento e il recupero
costruzione dovrebbe iniziare a metà
uso di luce naturale e architettura mo-
dei lubrificanti degli aeromobili, e la
del 2022 e la prima fase, che com-
derna, insieme a spazi verdi interni.
conversione delle apparecchiature a
prende la nuova sala arrivi e partenze e
Sarà disponibile la connessione Wi-Fi
diesel in una flotta di apparecchiature
la prima serie di nuovi gate, dovrebbe
gratuita, oltre a un’ampia disponibili-
ad alimentazione elettrica per servizi
aprire nel 2026.
tà di stazioni di ricarica. L’impiego di
a terra.
pag. 48 | retail&food | Marzo 2022
Trasformazione complessiva Il progetto del Terminal One rientra in un piano più ampio di revisione dello scalo, cui partecipano diversi attori e investitori. Un altro tassello è lo sviluppo da 3,9 miliardi di dollari di un nuovo Terminal 6, che sarà costruito da JFK Millennium Partners, sul lato nord dell’aeroporto e che si collegherà senza soluzione di continuità con l’attuale Terminal 5 di JetBlue. Un’opera già approvata dal Consiglio dei commissari dell’Autorità portuale
Tra le ultime novità retail dello scalo, JFKIAT, operatore del Terminal 4, ha installato alcuni distributori automatici Hudson, con prodotti che vanno dal tech ai peluche Build a Bear
in agosto. Poi c’è l’espansione da 1,5 miliardi di dollari del Terminal 4, guidata da Delta e JFK International Air Terminal, approvata in primavera e che inizierà a breve. Inoltre, a dicembre 2019 sono stati avviati i lavori per l’espansione da 425 milioni di dollari del Terminal 8 di JFK, guidata da American Airlines, che gestisce il terminal, e British Airways, che si trasferirà al Terminal 8 dal Terminal 7, che sarà demolito per far posto al nuovo Terminal 6. Altro aspetto importante: ogni aspetto della realizzazione viene concordato con la realtà locale e punta allo sviluppo dell’economia circostante. “Rispetteremo il nostro impegno
I NUMERI DEL JFK PRE-PANDEMIA
(dati del 2019)
PASSEGGERI
62,6 MILIONI
45% domestici 55% internazionali
USA Europa Asia Sudamerica Caraibi
COMPAGNIE SUL PODIO
TIPO DI TRAFFICO
Delta JetBlue American
Leisure Business Altro
(% sul totale del traffico)
28,78% 22,8% 10%
58,5% 17,5% 8,2% 4,9% 4,4%
64,8% 14,4% 20,8%
pluriennale per lo sviluppo della comunità nel sud-est del Queens” ha dichiarato Gerrard P. Bushell, presidente esecutivo di The New Terminal One. “E garantiremo l’aumento del numero
Il Jfk nel 2019 ha trasportato oltre 62 milioni di passeggeri, ma il record negli Usa è per Atlanta, con 110 milioni
di posti di lavoro locali, di programmi educativi e sviluppo delle capacità delle piccole imprese”.
Dopo il Terminal One, in arrivo anche lo sviluppo del 6 e del 4, a beneficio di Delta e American Airlines
pag. 49 | retail&food | Marzo 2022
ANALISI | Bilancio
UNIEURO SI RAFFORZA
Risultati 2021: nonostante la pandemia, il retailer di elettronica di
cresce e raccoglie nuovi investitori
Maria Grazia Ferrari e Raffaele Pisano ferrari@studiomgferrari.it, pisano@vbea.it
Al 30 novembre 2021, Unieuro ha
Consolidated Adjusted EBIT fino al
quisto Expert, hanno riaperto sotto le
conseguito ricavi in crescita del 14%
Risultato prima delle imposte conso-
insegne Unieuro nel corso del mese di
rispetto al corrispondente perio-
lidato adjusted. Quest’ultimo è pari
aprile.
do dello scorso esercizio, toccando
a euro 46,9 milioni (euro 53,5 milioni
Inoltre, Unieuro ha annunciato di aver
quota 2.154,3 milioni di euro (+264,4
nel periodo chiuso al 30 novembre
consolidato la propria presenza dal
milioni). La performance è fortemen-
2020).
Nord al Sud Italia attraverso l’apertu-
te positiva in quanto conseguita in un
ra di quattro punti vendita: un nuovo
contesto di graduale normalizzazione
Investimento in nuovi negozi
post-Covid. L’incremento dei rica-
Nel corso dell’esercizio 2021, Unieuro,
ti vendita affiliati a Brescia, Fiumicino
vi al 30 novembre 2021 è ancora più
ad esito della partecipazione alla pro-
e Mazzarone (Catania). Ma il piano di
significativo e pari al 22,4% (+394,8
cedura competitiva indetta dal Tribu-
espansione di Unieuro non finisce qui.
milioni) se si raffronta tale dato con
nale, è risultata aggiudicataria ed ha
Il 10 giugno 2021, il Consiglio di Am-
quello conseguito al 30 novembre
acquisito in data 1° marzo 2021 un ramo
ministrazione ha approvato il Piano
2019, l’ultimo anno prima che l’epi-
d’azienda di Galimberti S.p.A. in con-
Strategico quinquennale che prevede
demia mutasse lo scenario di mer-
cordato preventivo, composto da un
forti investimenti - pari in media a ol-
cato. L’incremento dei ricavi è stato
negozio sito in Limbiate (Monza Brian-
tre 50 milioni di euro l’anno – dedicati
in parte compensato dai costi di ge-
za). Dopo intensi lavori di ristruttura-
stione che hanno conseguentemente
zione, il punto vendita è stato aperto
eroso il margine ed infatti, il Conso-
al pubblico in data 24 settembre. Il 31
lidated Adjusted EBIT è pari ad euro
marzo 2021, inoltre, Unieuro ha annun-
56,5 milioni rispetto ai 63,6 milioni
ciato un significativo rafforzamento
di euro nel corrispondente periodo
della rete A Torino grazie all’acquisizio-
del precedente esercizio. E ciò prin-
ne di un ramo d’azienda composto da
cipalmente per effetto del venir meno
due punti vendita della 2C S.r.l. e alla
delle azioni di riduzione dei costi im-
sigla di un contratto di affiliazione ri-
plementate nello scorso esercizio. In
guardante il terzo negozio gestito dalla
pagina si può vedere la tabella con il
medesima società. I tre punti vendita,
conto economico riclassificato dal
in precedenza aderenti al gruppo d’ac-
pag. 50 | retail&food | Marzo 2022
negozio diretto a Messina e tre pun-
al completamento della trasformazione digitale della società, con l’obiettivo di diventare leader del settore. Il Piano prevede inoltre nel quinquennio una forte generazione di cassa, che verrà messa al servizio della crescita esterna, in Italia e all’estero, e della remunerazione degli azionisti. Il Piano prospetta ricavi fino a 3,3 miliardi di euro e un EBIT Adjusted compreso tra 85 e 95 milioni di euro nell’esercizio 2025/26.
Ricavi consolidati per canale
(in milioni di Euro)
Al 30/11/21
Quota sui ricavi
Al 30/11/20
Andamento
1.464,8
68%
1.194,7
+22,6%
Online
364,7
16,9%
367,4
-0,7%
Indiretto
225,9
10,5%
220,2
+2,6%
B2B
76,9
3,6%
91,1
-15,6%
Travel
22,0
1%
16,4
+34,2%
2.154,3
100%
1.889,8
+14%
Retail
Totale ricavi consolidati per canale
Risultato ante imposte
Giancarlo Nicosanti Monterastelli AD di Unieuro
(in milioni di Euro) Periodo chiuso al
Variazioni
30/11/2021 valori adjusted
30/11/2020
%
Rettifiche
valori adjusted
%
Rettifiche
Δ
%
Consolidated Adjusted EBIT
56,5
2,6%
11,0
63,6
3,4%
10,1
(7,1)
(11,1%)
Proventi e oneri finanziari
(9,6)
(0,4%)
0,1
(10,1)
(0,5%)
-
0,5
(4,9%)
Risultato prima delle imposte consolidato adjusted
46,9
2,2%
11,1
53,5
2,8%
10,1
(6,6)
(12,3%)
ILIAD E I FONDI SOCI DI MAGGIORANZA RELATIVA Il Gruppo Unieuro è formato dalle società Unieuro S.p.A. e Monclick S.r.l., quest’ultima consolidata a partire dal 1° giugno 2017. La società Unieuro S.p.A., fondata alla fine degli anni 30 del secolo scorso dal sig. Vittorio Silvestrini, è oggi leader nella distribuzione di elettronica di consumo ed elettrodomestici in Italia, offrendo in parallelo una vasta gamma di servizi quali consegna e installazione, estensione di garanzia e finanziamento al consumo. La società Monclick S.r.l., controllata al 100% da Unieuro, vende online prodotti di informatica, elettronica, telefonia ed elettrodomestici in Italia attraverso il sito www.monclick. it, offrendo un catalogo di oltre 70.000 articoli e garantendo un’esperienza d’acquisto completa, che si perfeziona con la consegna ed installazione a domicilio del prodotto scelto. Opera inoltre nel segmen-
to denominato B2B2C, la cui clientela è rappresentata da operatori che hanno la necessità di acquistare prodotti elettronici da distribuire ai propri clienti abituali o ai dipendenti in occasione di raccolte punti, concorsi a premio o di piani di incentivazione. Unieuro è a tutti gli effetti una public company: dall’aprile 2017, le azioni sono quotate al segmento STAR della Borsa di Milano. Nell’aprile 2021, l’operatore di telecomunicazioni Iliad S.A. ha annunciato l’acquisto di una partecipazione pari a circa il 12% del capitale sociale di Unieuro. Gli altri maggiori azionisti di Unieuro sono: la società di gestione del risparmio Amundi Asset Management (6,4% del capitale), Mediolanum Gestione Fondi Sgr (4,3%), il signor Giuseppe Silvestrini (4,2%) e J.P. Morgan Asset Management (3,5%). pag. 51 | retail&food | Marzo 2022
GDO | Grandi manovre
VICENDA CARREFOUR AUCHAN, VADE RETRO Com’era prevedibile, il 16 febbraio il
presenza in Carrefour. Ad Alexandre
CEO di Carrefour ha dimostrato, dati
Bompard, nel 2017, lui stesso aveva
alla mano, dove è arrivato il suo im-
assegnato, tra gli altri obiettivi, quello
portante lavoro di riposizionamento
di individuare una partnership di livel-
dell’azienda, con il bilancio 2021 che
lo disposta a subentrare e accelerare
mette in mostra 81,2 miliardi di vendi-
la crescita. Stoppata l’operazione per
te (+2,3% sul 2020). Oggi l’attenzione
Afm vuole condurre il gioco Nel 2017, al suo arrivo come CEO, la Borsa valutava Carrefour 21,5 euro per azione. Oggi siamo a 17,5. Quindi l’azienda, pur uscita dalla crisi, vale meno di allora. E sul tavolo, dopo un
Auchan, vicina ai 23 euro per azione.
tano l’opinione pubblica. Alexandre
Sia agli azionisti sia a AFM, più che il
Bompard, a suo tempo, aveva lavora-
percorso di risanamento in corso, in-
to per la soluzione Couche Tard. Una
teressa la cessione. I primi vogliono
realtà canadese che non aveva una
uscire e basta. La AFM, a sua volta, è
presenza in Francia e che stava pun-
convinta che, guidando essa stessa
tando a diversificare le attività. Una
l’acquisizione e l’integrazione, Au-
partnership di quel calibro avrebbe
chan ne potrà avere un beneficio a Alexandre Bompard, amministratore delegato di Carrefour
dei giochi.
intervento della politica, il gruppo si
I suoi azionisti principali lo hanno
è trovato, obtorto collo, sul mercato.
assecondato fin da subito sostan-
Con il rischio evidente di finire in ba-
zialmente perché volevano vendere.
lia degli eventi. Ai suoi azionisti prin-
Fallita l’operazione, Bernard Arnault,
cipali, che non vedono l’ora di lascia-
il principale azionista, ha comunque
re, interessa solo il valore dell’azienda
lasciato. Considerava da tempo inuti-
per cederla con il massimo vantaggio
le, costosa e non più strategica la sua
possibile.
pag. 52 | retail&food | Marzo 2022
www.mariosassi.it
tion Familiale Mulliez) proprietaria di
riflettori. In Francia altri problemi agi-
ternazionale restando però al centro
/ Senior advisor e blogger
nuova offerta della AFM (Associa-
tudini. Carrefour non è quindi sotto i
a crescere e di competere a livello in-
Mario Sassi
primo assalto fallito, ci sarebbe una
dei media è però rivolta ad altre lati-
consentito a Carrefour di continuare
di
prescindere, sia sul versante dei costi che delle prospettive. Ed è altrettanto convinta di poter mettere in campo un management all’altezza della sfida. Infine, è certa che le inevitabili reazioni politiche per le conseguenze occupazionali saranno in qualche modo attenuate dalla volontà di mantenere l’intera operazione sotto i colori della bandiera nazionale. Deve solo trovare
partner disponibili a metterci le risorse economiche necessarie. Gli attuali azionisti di Carrefour sono stanchi e AFM lo sa benissimo. Lo scontro in Carrefour tra ruolo e strategia del management e interessi di parte della proprietà, in Francia come altrove, scrive un altro interessante capitolo. Nella GDO questa divaricazione porta ad accumulare incertezze che, fino ad oggi, Alexandre Bompard ha saputo evitare grazie ad una squadra di ottimo livello. Non solo in Francia.
Azionisti in cerca del realizzo sicuro
di una complessa quanto fragile ar-
lo sottolineano. L’Italia è migliorata nel
chitettura finanziaria che prevedeva
corso dell’anno ed è passata in posi-
un saldo dilazionato ai due azionisti
tivo nel secondo semestre (+0,8% nel
principali, che al contrario puntavano
terzo trimestre, + 2,5% nel quarto tri-
ad un’uscita immediata e in contanti.
mestre), grazie ad una buona strate-
Il CEO di Carrefour visti i risultati pre-
gia commerciale e ad un controllo dei
sentati ritiene che il suo gruppo pos-
costi. Confermo, per quello che vale il
sa continuare da solo piuttosto che
mio parere, che è sufficiente un giro
consegnarsi ad una alleanza rischio-
nei punti vendita per rendersi conto
sa e dalle conseguenze tutt’altro che
dei cambiamenti in atto. Cristophe
scontate. Alexandre Bompard sem-
Rabatel sta facendo un buon lavoro.
bra così confermare di non credere
Per ora i profeti di sventura sono ac-
alla soluzione Auchan e tira dritto per
contentati. Il piano di riorganizzazione
la sua strada. I risultati gli danno co-
concordato con i sindacati può decol-
munque ragione. AFM però non mol-
lare. Gestione degli esuberi della sede
lerà la presa.
a parte, resta l’incognita della diffe-
del piano industriale che lo sosteneva
Buone notizie in Italia
renza sul costo del lavoro dei lavora-
che per gli azionisti stessi. Da quello
Per l’Italia comunque buone notizie.
Carrefour fino a tutto il 2023. Conad
Carrefour nel nostro Paese è finalmen-
nei passaggi da BDC ha azzerato i CIA
te tornata a crescere. I dati presentati
preesistenti. Carrefour ha accettato la
Bernard Arnault non ne poteva più di rimetterci soldi ed è stato il primo ad andarsene. Aveva progettato di uscire dalla porta principale proprio cedendo a Couche tard. Non è riuscito ad evitare le critiche pesanti della politica francese però è riuscito a defilarsi. Dietro di lui covano altre insofferenze. La famiglia Moulin, proprietaria di Galeries Lafayette, e il brasiliano Abilio Dinitz. I primi già in allarme per le loro attività principali. Il secondo desideroso di realizzare un guadagno sicuro. Alexandre Bompard è riuscito a fermare il primo assalto perché ne ha intuito i punti deboli sia per la vaghezza
che si è potuto capire, Auchan voleva acquisire la maggioranza all’interno
tori ceduti terzi di cui si è fatta carico
richiesta dei sindacati. Se si è trattato di un buon risultato per i lavoratori o di una vittoria di Pirro con conseguenze immaginabili lo vedremo presto. Soprattutto nei PDV ceduti a terzi meno performanti. Nel frattempo AFM insisterà con le sue manovre per aggiudicarsi comunque
Carrefour.
Personalmente
spero che la soluzione non sia quella anche se tutto sembra andare in quella direzione. La spregiudicatezza con cui hanno costruito la loro fuga dal nostro Paese non mi fa tifare per loro. pag. 53 | retail&food | Marzo 2022
NEWS | Servizi e Fornitori
FERRERO APRE ALL’E COMMERCE insieme a Deliverti È stata Deliverti la società incaricata dal gigante dolciario Ferrero a dar vita al suo canale e-commerce “Shop Ferrero”. Lo shop della multinazionale piemontese non si presenta come un canale di vendita on line generica, ma nasce con l’intenzione di offrire all’utente finale una forte personalizzazione. Le varie sezioni, come Nutella Shop o Kinder Shop, permettono di acquistare prodotti ideali per compleanni o semplicemente per inserire nome e foto su barattoli e confezioni. “Mi ha colpito la capacità di Ferrero di interpretare in un modo così efficace il tema dell’e-commerce, utilizzando una strategia di personalizzazione che esalta l’univocità del prodotto” ha commentato Fabio Scalet, amministratore delegato di Deliverti. La collaborazione tra le due società era iniziata nel 2021 ed è destinata a proseguire. Deliverti ha già offerto i suoi servizi a big del food&beverage come Parmalat e Coca-Cola.
BALLY SCEGLIE ORACLE RETAIL per l’assistenza in negozio Bally, marchio svizzero di lusso, noto soprattutto per le sue scarpe, sta sostituendo in 18 Paesi del mondo i propri sistemi di Retail point of service, adottando le soluzioni Oracle Retail Xstore. Grazie alle tecnologie mobile Oracle, i sales assistant delle boutique Bally avranno facilmente accesso a un set di informazioni che permettono di mettere al centro il cliente di una rinnovata “cerimonia” di vendita, assistendolo durante tutto il suo percorso – sia che il prodotto si trovi nel punto vendita, sia online - e potranno gestire con semplicità l’acquisto. L’implementazione e la supervisione del progetto saranno affidate ad Accenture. “Lo scenario dei consumi evolve continuamente e i retailer devono stare al passo con il cambiamento” ha commentato Mike Webster, senior vice president, and general manager, Oracle Retail. “Oracle fa il possibile per offrire una piattaforma che dia ai clienti del settore esattamente ciò che serve per ottenere questo risultato: agilità, scalabilità ed eccellenza operativa”.
ADYEN LANCIA I NUOVI TERMINALI POS per Android
Adyen, la piattaforma globale di pagamento scelta da molte delle principali aziende leader nel mondo, ha annunciato oggi il lancio dei terminali POS mobili per Android in Europa, nel Regno Unito e negli Stati Uniti. I nuovi dispositivi rappresentano un cambiamento fondamentale nel ruolo che svolge il terminale di pagamento, funzionando come soluzione unica per la gestione di tutte le transazioni ed eliminando la necessità di altri dispositivi quali registri di cassa separati, scanner di codici a barre e display di fronte al cliente. Inoltre, i nuovi terminali sono dotati di un sistema di gestione delle applicazioni, che permette ai commercianti di caricare e gestire le app che usano quotidianamente per la gestione dell’inventario, i programmi di fedeltà, i resi. “Le soluzioni POS mobili disponibili al momento necessitano di solito di più dispositivi hardware” ha commentato Jan-Pieter Lips, Head of unified commerce di Adyen. “I nostri terminali Android all-inone uniscono la flessibilità della piattaforma Android con la sicurezza di un terminale di pagamento certificato”.
pag. 54 | retail&food | Marzo 2022
NEWS | Servizi e Fornitori
AXIUM DI INGENICO omologato Bancomat CB2 Ingenico, brand di Worldline e leader nelle soluzioni di pagamento elettronico, annuncia di avere ottenuto in Italia l’omologazione “Bancomat” secondo il protocollo CB2, per il nuovo terminale AXIUM DX8000, basato su piattaforma Android, ideale per coniugare la gestione di pagamenti digitali con servizi e applicazioni di business in mobilità. Si tratta di un terminale innovativo che garantisce la gestione dei pagamenti in tutte le forme, compresi i wallet “Bancomat Digit”. Il terminale è dotato di stampante veloce da 5,8 mm, schermo da 6” e fotocamera anteriore e posteriore per la lettura di bar-code, QRcode e coupon. “La certificazione Bancomat” ha commentato Paolo Temporiti, managing director Italy, “rappresenta un ulteriore riconoscimento del valore di Ingenico”.
CON 4XP SI GESTISCE il parcheggio in cloud 4XP è una società modenese specializzata nel controllo degli accessi veicolari. L’azienda ha lanciato sul mercato un servizio di controllo e gestione degli accessi caratterizzato dal massimo della flessibilità e con costi fissi ridottissimi. 4XP offre un sistema gestito interamente in cloud da remoto, ideale per grandi e piccoli spazi, dalla ristorazione, al retail ai supermercati. A fronte di un canone di servizio mensile, l’esercente viene esonerato da ogni altra incombenza. Mentre il sistema offre all’utente finale la possibilità di prenotazione e pagamento tramite web e app, pagare il ticket, ricevere indicazioni stradali. 4XP fornisce le apparecchiature necessarie per il funzionamento del sistema, così l’esercente non deve sobbarcarsi l’investimento delle strutture fisse, e garantisce un’assistenza diretta facendo riferimento al cliente finale, che viene offerta h24 per sette giorni su sette.
SEPHORA ADOTTA QLIK SENSE per le risorse umane
Sephora, tra i leader mondiali della cosmetica, sta utilizzando Qlik Sense per trasformare il suo sistema di gestione delle risorse umane. La principale esigenza del brand, diffuso in tutto il mondo, è quella di gestire i profili e i talenti all’interno del gruppo in maniera integrata, su scala globale. Sephora ha installato SuccessFactors di SAP come sistema informativo globale per le risorse umane di tutti i mercati, arricchito però con soluzioni come quelle di Qlik, in grado di gestire le esigenze locali dei dipendenti, le posizioni aperte e i requisiti richiesti, arricchendo il tutto con sistemi di analisi dei dati. “I dati che provengono dalle Risorse Umane permettono alle aziende di capire meglio le aspettative dei loro dipendenti, e di accompagnarli nel percorso di carriera identificando le migliori opportunità per loro, e consentendo in ultima analisi una gestione dei talenti più sofisticata e a valore aggiunto” ha dichiarato Nicolas Hirsch, Country Leader di Qlik in Francia. pag. 55 | retail&food | Marzo 2022
World Travel Retail
Dopo due anni RIAPRE L’ALA SUD DI GATWICK LONDRA - Rimasta chiusa due anni a causa della pandemia, da marzo riapre il terminal Sud dell’aeroporto londinese di Gatwick, che nel 2019 aveva contabilizzato 46 milioni di passeggeri e si posiziona come il secondo di tutto il Regno Unito. Dal 27 marzo, riporteranno i loro aerei nel terminal diverse compagnie tra cui British Airways, Aer Lingus, Norwegian Air, Vueling, Wizz Air e Ryanair, mentre easyJet opererà sia da questo, sia dal terminal Nord. “Ci aspettiamo una ripresa robusta già dai primi giorni dell’estate e per il resto dell’anno contiamo di operare a volumi intorno al 90% di quanto fatto nel 2019” ha affermato Stewart Wingate, amministratore delegato dello scalo.
LAGARDÈRE SI ALLEA con i ristoranti di HWH a Dubai
DUBAI - Lagardère Travel Retail ha raggiunto un accordo con l’operatore di Dubai Hwh, ristoratore indipendente attivo nel food&beverage con diversi brand. Hwh non ha ceduto la gestione, ma dalla collaborazione congiunta nasce un soggetto chiamato Lagardère-HWH Travel Retail che svilupperà le attività di 13 ristoranti esistenti allo scalo di Dubai (tra cui Fix, Roti Bai, Treehouse Juicery, Flour + Stone), con alla guida lo stesso management attuale di HWH. In seguito, la collaborazione si allargherà ad altre attività nel Medio Oriente.
WHSMITH INAUGURA A LA GUARDIA con il walk out di Amazon
NEW YORK - WHSmith ha aperto il suo primo punto vendita nel Nord America, scegliendo l’aeroporto del Queens LaGuardia, presso il nuovo Terminal B. A caratterizzare il punto vendita, c’è la tecnologia “Just Walk Out” di Amazon, che permette agli utenti il check out automatico senza passare dalle casse tradizionali. “È un momento di grande fermento per il nostro business e non vediamo l’ora di rafforzare la presenza negli aeroporti degli Stati Uniti, aprendo altri negozi con i nostri marchi WHSmith, Marshall Retail Group e InMotion” ha commentato l’amministratore delegato del gruppo, Toby Keir.
DA ROLEX A CHANEL, addio ai duty free coreani
SEUL - Chanel è solo l’ultimo dei grandi marchi che hanno annunciato l’addio ad alcuni duty free coreani. La maison toglierà i suoi prodotti dal Lotte di Busan e dal Shilla dell’isola di Jeiu, già dalla fine di marzo, e rimarrà presente così solo nei duty free della capitale, Seul. Anche Rolex e Louis Vuitton stanno pianificando questo abbandono. Vuitton ne lascerà sei entro il 2023, mentre Rolex ne ha già abbandonati sette, sui dieci totali che aveva, e oggi rimane soltanto al World Tower di Seul, allo Shilla Duty-Free di Jeju e all’interno dell’aeroporto internazionale Incheon. I motivi delle chiusure sono economici. La pandemia ha fiaccato le vendite e ora i brand preferiscono concentrare la presenza solo dove i passaggi sono frequenti, dunque i grandi aeroporti e la capitale.
ANCHE ANA INVESTE sui taxi del cielo
OSAKA - La compagnia aerea Ana (All Nippon Airways) ha stretto un accordo con la società californiana Joby aviation per lo sviluppo del servizio di taxi elettrici dall’aeroporto al centro città. Al programma partecipa anche Toyota, che già figura come investitore di Joby. Non ci sono ancora tempi definiti, rispetto all’inizio concreto del servizio. Ma i primi testi dovrebbero avvenire a Osaka, dove l’obiettivo è ridurre il tempo del tragitto a 15 minuti, rispetto all’ora necessaria oggi per collegare in automobile la principale stazione ferroviaria con lo scalo internazionale Kansai. Joby sta sviluppando elicotteri interamente elettrici, capaci di trasportare 5 persone. Anche l’italiana Adr è impegnata in un progetto simile, insieme al partner Volocopter. pag. 56 | retail&food | Marzo 2022
duty free world | by Kevin Rozario | London kevin_rozario@yahoo.com
DUFRY PROLUNGA DI 5 ANNI in Finlandia
HELSINKI - Forte di una collaborazione con Finavia che va avanti da nove anni, Dufry ha ottenuto il prolungamento del contratto di gestione dei duty free allo scalo internazionale di Helsinki, per un altro quinquennio. L’accordo riguarda otto negozi attualmente gestiti da Dufry, che comprendono non solo i duty free Schengen ed extra-Schengen, ma anche altri negozi tradizionali, come i punti vendita Max Mara e Burberry. Complessivamente, si tratta di 3.624 metri quadrati di superficie commerciale. Non sono stati forniti dettagli economici circa l’operazione.
JENNIFER CORDS nuovo presidente ETRC
SURREY - Jennifer Cords, che ricopre il ruolo di direttore “Corporate affairs & compliance” in Gebr Heinemann, è il nuovo presidente di Etrc, la European Travel Retail Confederation, di cui fa parte anche Atri. Prende il posto di Nigel Keal, che ha lasciato l’incarico per motivi personali. Il nuovo presidente è in carica da subito e la nomina verrà ratificata con l’assemblea generale di giugno. “Jennifer è ampiamente rispettata nel settore e non ho dubbi che la sua esperienza e la sua passione per il travel retail saranno grandi risorse a beneficio di Etrc e dei suoi membri” ha commentato Keal. Il resto del consiglio direttivo è composto da Rachel Bulford (UKTRF), Erik Juul-Mortensen (TFWA), Paul Neeson (ARI), Jacques Parson (BTRA), Eva Rehnström
As UK Covid testing is dropped travel bookings surge L’addio ai test d’ingresso in Uk mette le ali alle prenotazioni UK travel retailers, airports and airlines will breath a collective sigh of relief that Covid testing is being scrapped for fully vaccinated travellers entering the UK. The move, announced by UK transport secretary, Grant Shapps towards the end of January, resulted in an immediate flurry of flight bookings. Data from seat analyst ForwardKeys show that the day after the announcement, consumer bookings jumped to 84% of 2019 levels (before the pandemic began). However, the surge seems to be coming mainly from Brits who are eager to get away to sunnier locations (at 106%) of 2019 levels, whereas inbound bookings were still below half pre-pandemic. It was inevitable that the relaxation of testing rules would create demand. Travel retailers like Dufry, which has a dominant position in UK airports, will be able to take advantage of the strong outbound numbers after so many quarters of poor sales. Travellers will also be able to make full use of duty-free allowances introduced on 1 January 2021, as a result of the UK leaving the European Union. EU travel retailers will also be able to sell certain goods at dutyfree prices to anyone travelling to the UK. So who is going where? In the outbound market, the strongest recoveries – based on January bookings – are not necessarily the nearest destinations, but more exotic ones. Top of the list is Mexico (up 72% versus 2019), followed by the Maldives (up 54%), Greece (22%), Cyprus (20%) and Barbados (up 16%). Olivier Ponti, VP of Insights at ForwardKeys, said: “Classic sea-and-sun destinations remain dominant but a clear sign that the pandemic is still with us is the absence of a revival in city tourism or travel to airports associated with skiing”. In the UK inbound market, the revival is being led by Nigeria at 73% of 2019 levels, followed by Ireland (47%), the US (47%), Brazil 47%, and Saudi Arabia, 45%. Demand into the UK remains low for now but if more markets change their Covid testing rules this year, travel retailers may see some sustained business for the first time for two years.
Gli operatori di travel retail del Regno Unito, insieme ad aeroporti e compagnie aeree, tireranno un sospiro di sollievo ora che è stato eliminato l’obbligo di effettuare un test Covid all’ingresso, per tutte le persone completamente vaccinate. La mossa, annunciata dal segretario di Stato ai Trasporti Grant Shapps verso la fine di gennaio, ha provocato un’immediata raffica di prenotazioni di voli. I dati di ForwardKeys mostrano che il giorno dopo l’annuncio, le prenotazioni sono schizzate in alto raggiungendo una quota dell’84% rispetto ai livello del 2019 (prima dell’inizio della pandemia). Tuttavia, l’impennata sembra provenire principalmente dagli inglesi desiderosi di una vacanza al caldo (questi viaggi sono addirittura al 106% rispetto al pre-Covid), mentre le prenotazioni in entrata erano ancora al di sotto della soglia. Era inevitabile che l’allentamento delle regole sui test in ingresso alimentasse la domanda. Retailer come come Dufry, che ha una posizione dominante negli aeroporti britannici, potranno finalmente approfittare dei flussi in uscita, dopo mesi di “magra”. E i viaggiatori potranno finalmente godere dei vantaggi al duty free derivanti dall’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, sancita il 1 gennaio 2021. Vantaggi che, per alcuni prodotti, riguarderannno anche i viaggiatori europei diretti verso il Regno Unito. Quindi, chi va dove? In uscita dall’Inghilterra, le mete più gettonate, basate sulle prenotazioni di gennaio, non sono le più vicine, ma quelle più esotiche. In cima alla lista c’è il Messico (+ 72% rispetto al 2019), seguito dalle Maldive (+54%), Grecia (+22%), Cipro (+20%) e Barbados (+16%). Secondo Olivier Ponti, VP of Insights di ForwardKeys, “Le classiche destinazioni mare e sole rimangono dominanti, ma un chiaro segno che la pandemia è ancora con noi è l’assenza di una ripresa del turismo cittadino o dei viaggi negli aeroporti associati allo sci”. Per quanto riguarda gli arrivi verso il Regno Unito, la ripresa è guidata dalla Nigeria (al 73% dei livelli del 2019), seguita da Irlanda (47%), Stati Uniti (47%), Brasile 47% e Arabia Saudita, 45%. La domanda nel Regno Unito rimane bassa per ora, ma se più mercati andranno incontro a un allentamento delle restrizioni, per la prima volta in due anni i travel retailer potrebbero davvero godere di un business relativamente sostenuto.
(NTRG). pag. 57 | retail&food | Marzo 2022
NEWS | International
New Markets Outlook | a cura di Luca Esposito esposito_mail@yahoo.it
Stretta sulle importazioni food in Cina Come conseguenza dell’aumento dei livelli
mente dal Ministero del Commercio Cine-
tinentale cinese. In base ai vecchi regola-
di reddito e del crescente desiderio di au-
se (MOFCOM) e dalla Municipalità di Shan-
menti, solo alcuni prodotti erano tenuti a
mentare il proprio tenore di vita da parte dei
ghai allo scopo di fornire nuove occasioni di
richiedere tale registrazione, come le carni,
consumatori cinesi, la domanda interna di
business a paesi e regioni di tutto il mondo,
i prodotti acquatici ed i latticini; mentre con
prodotti alimentari di qualità di importazio-
rafforzando la cooperazione e promuoven-
la nuova disciplina prevista dal decreto n.
ne cresce fortemente.
do lo sviluppo dell’economia globale.
248 l’obbligo viene esteso a tutte le catego-
Secondo i dati diffusi dall’Amministrazione
La CIIE è organizzata in otto padiglioni; tra i
rie di prodotti alimenti importati, come, ad
Generale delle Dogane (GAC), il valore delle
quali, uno interamente dedicato ai prodotti
esempio, bevande, pasticcini e biscotti (nel
importazioni alimentari cinesi è cresciuto
alimentari.
2021 la categoria “prepared foodstuffs and
costantemente negli ultimi anni: da circa
Tale iniziativa è stata ripresa in Italia dalla
beverage”, in cui ricadono gli esempi appe-
102 miliardi di dollari USA nel 2016 a 162
Fondazione Italia Cina e dalla Camera di
na citati, ha pesato per circa il 16% del totale
miliardi nel 2020 (tasso di crescita medio
Commercio Italo Cinese (AICE) che, con il
delle importazioni cinesi di alimenti). Se la
annuo del 12,3%), con una accelerazione
supporto di Italian Trade Agency (ITA), or-
domanda ottiene esito positivo, al produt-
nel 2021 quando le importazioni alimentari
ganizzano la partecipazione a tale fiera per
tore verrà rilasciato un numero di registra-
hanno registrato una crescita anno su anno
le aziende italiane.
zione che dovrà essere riportato sia sull’im-
di oltre il 30% a 190 miliardi di dollari USA
Contemporaneamente, però, la continua
ballaggio interno che su quello esterno;
(Fig.1).
espansione delle importazioni di questi ul-
2) gli alimenti importati devono soddisfare
Anche il governo cinese ha incoraggiato at-
timi anniha indotto le autorità cinesi a raf-
le leggi e i regolamenti cinesi, nonché gli
tivamente le aziende nazionali a importare
forzare la supervisione al fine di controllare i
standard nazionali di sicurezza alimentare
un’ampia gamma di prodotti di qualità da
rischi per la sicurezza e la salute pubblica. Di
(decreto n.249). Al loro arrivo in un porto
tutto il mondo per soddisfare la domanda
conseguenza, a partire da Gennaio 2022, le
cinese, gli alimenti possono entrare nel ter-
dei consumatori domestici. Al riguardo,
azioni intraprese in tal senso riguardano:
ritorio solo dopo aver superato lo sdogana-
basti pensare al China International Import
1) obbligo per tutti i produttori esteri di
mento e l’ispezione.
Expo (CIIE), la cui prossima edizione si terrà
alimenti importati di registrarsi presso
Gli importatori di prodotti alimentari sono
nel mese di novembre, che ospita le aziende
l’Amministrazione Generale delle Dogane
tenuti a registrare: a) la descrizione, il con-
straniere interessate a presentare i propri
(GAC) al fine di permettere che i loro pro-
tenuto netto, le specifiche, la data di fabbri-
prodotti. Quest’ultima è promossa diretta-
dotti possano entrare nel mercato con-
cazione, il numero di lotto di fabbricazione e la data di scadenza; b) il nome, l’indirizzo e le informazioni di contatto dell’esportatore e del produttore estero; c) la data di consegna; 3) infine, una stretta anche sui requisiti di imballaggio ed etichettatura; gli alimenti importati devono essere accompagnati da un manuale tradotto anche in cinese e devono rispettare specifici requisiti di etichettatura in funzione delle diverse tipologie di prodotto. Alla luce di tutto ciò, i produttori o commercianti di alimenti dovrebbero prendere atto di tali normative più stringenti al fine di evi-
Fig.1: Source: HKTDC – General Administration of China Customs
pag. 58 | retail&food | Marzo 2022
tare perdite di beni o denaro
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NEWS | International
IL RISTORANTE DEL FUTURO secondo Wingstop La catena di fast food Wingstop, che conta 1650 sedi in tutto il mondo, ha annunciato l’apertura di un “ristorante del futuro”, un locale-prototipo che sarà utilizzato come laboratorio per testare una nuova esperienza di ristorazione. Il punto vendita si trova all’interno di un centro commerciale di Dallas (Texas) ed è incentrato sull’esperienza digitale del cliente e del rider. Il tutto in uno spazio di 120 mq, 35 in meno rispetto agli standard del brand. L’interno non prevede tavoli ed è possibile ordinare solo online e grazie ai QR code. Inoltre, niente contanti. Il ristorante del futuro ha, naturalmente, anche un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale. Così, le attrezzature sono tutte a risparmio energetico e le divise del team sono realizzate con materiale recuperato da bottiglie di plastica.
VOLANO LE VENDITE DIGITALI delle scarpe Crocs
Per il terzo anno consecutivo, il brand Crocs si conferma campione di e-commerce. Le vendite online di scarpe e ciabatte in gomma sono cresciute del 48% rispetto al 2020 e del 122% rispetto al 2019. Nel quarto trimestre, che includeva anche la stagione dello shopping natalizio, sono cresciute del 41%. Il merito del trend positivo non va solo al cambiamento delle abitudini dei consumatori - che trascorrono più tempo in casa e cercano comodità, divertimento e colore - ma va anche alla strategia del brand che nel corso degli anni si è ritagliata uno spazio nell’alta moda grazie alle collaborazioni con Balenciaga e con celebrità che hanno sfoggiato sui social Crocs “customizzate” con bigiotteria e adesivi. E mentre le vendite volano, l’azienda annuncia l’imminente acquisizione del marchio americano di calzature comode Hey Dude, affinando ancora sua la strategia.
THE COLLECTION, nuova galleria del lusso a Londra Colliers, Knight Frank e APML Estate hanno annunciato la prossima apertura della galleria commerciale The Collection a Knightsbridge Gate, Londra. Il progetto a uso misto prevede negozi, uffici e alloggi residenziali. Terminata la ristrutturazione, la proprietà ha messo affitto 12 spazi destinati al luxury retail, per un totale di 2.200 mq tra piano terra e seminterrato, con l’obiettivo di creare un nuovo quartiere del lusso nel cuore di Londra. Il palazzo storico che ospita la galleria progettato da W.D. Caröe nel 1902 - si trova in una delle zone più prestigiose della città, di fronte a Hyde Park, tra Harrods e Harvey Nichols.
DECATHLON CHIUDE I SUOI STORE negli Stati Uniti
Dopo appena tre anni dall’apertura dei suoi punti vendita americani, Decathlon, il colosso francese di abbigliamento e attrezzature sportive chiuderà i negozi negli Usa il prossimo 15 marzo, continuando però a operare on line e insieme a Walmart e Target. “Stiamo cambiando il nostro modello di business per adattarci al mercato”, ha spiegato Christian Ollier, CEO della filiale americana. Il manager ha aggiunto che, nonostante i prodotti dell’azienda siano stati ben accolti nel mercato, “per crescere nel modo giusto bisogna adattarsi”.
KOHL’S APRE ALTRI 400 “Shop in Shop” Sephora
La catena Kohl’s annuncia l’apertura di 400 shop-in-shop a marchio Sephora in 36 stati USA entro la fine del 2022. Il marchio americano sale, così, a quota 600 e si avvicina all’obiettivo degli 850 corner Sephora entro il 2023. La partnership tra Kohl’s e il brand beauty nasce nel 2021 con l’obiettivo di offrire un’esperienza di bellezza immersiva in puro stile Sephora in uno spazio “shop in shop” di 230 mq, mantenendo comunque un assortimento di prodotti simile a quello proposto nei negozi indipendenti. pag. 60 | retail&food | Marzo 2022
NEWS | International
IN USA E UK GLI STORE SENZA CASSE sono già realtà
Mapco, catena di minimarket americana, ha annunciato di aver introdotto il sistema di pagamento “check out-free” (senza pagamento alla cassa) nei punti vendita del sud-est degli Stati Uniti. Saranno telecamere speciali posizionate all’interno del negozio a tenere traccia degli articoli acquistati. Al termine della spesa, il cliente riceverà il conto direttamente sull’app. Il brand della grande distribuzione non è il solo a introdurre questa novità. Anche Tesco e Aldi, nel Regno Unito, hanno aperto i primi negozi senza casse. I clienti di Aldi utilizzano un’app proprietaria (Shop&Go) per l’acquisto e il pagamento. Sempre negli USA, a breve la tecnologia Just Walk Out di Amazon sarà presto introdotta anche in punti vendita a marchio Whole Foods, in California e Whashington D.C.
TESCO E SAINSBURY’S dicono addio a CD e DVD
L’insegna britannica Tesco ha annunciato che rimuoverà gradualmente dagli scaffali dei suoi store tutti i CD e DVD a causa dell’indebolimento della domanda dei consumatori. Il gigante della vendita al dettaglio ha già eliminato le due categorie all’interno dei suoi negozi e ha sostituito lo spazio con prodotti più richiesti, come gli articoli per la casa. La scelta arriva dopo che nel 2021 in tutto il Regno Unito le vendite di CD e DVD sono crollate del 18,5%. L’iniziativa non è nuova. Già lo scorso anno la rivale Sainsbury’s aveva dato l’addio definitivo ai due supporti digitali. Il cambiamento arriva in un momento che vede un drastico cambiamento globale nelle abitudini dei consumatori che propendono sempre di più per forme di intrattenimento in streaming.
IN AUSTRALIA IL POLLO FRITTO arriva con il drone
Il colosso del fast food KFC ha annunciato in Australia una partnership con l’azienda Wing per il de-
livery del suo pollo fritto con i droni. Un volo di prova è stato già realizzato a Logan, nel Queensland, una zona che è stata ribattezzata “capitale mondiale delle consegne di droni” perché su questo territorio molte aziende hanno deciso di utilizzare un servizio di droni per recapitare i loro prodotti. L’idea di KFC in Australia è di raggiungere i clienti in tempi record, puntando sul fatto che la tecnologia messa a disposizione dall’azienda partnership permette di raggiungere anche i 110 chilometri orari di velocità.
BENE LE VENDITE di gennaio in US Secondo il report del Commerce Department americano, dopo il crollo di dicembre (-2,5) a gennaio le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono aumentate del 3,8%. Rispetto al 2021 si arriva a +13% su base annua. Il merito va soprattutto allo shopping online che ha registrato un aumento del 14,5%. Buona anche la performance del settore dell’arredamento che ha visto un aumento del 7,2. In bilico la ristorazione che ha registrato un calo solo dello 0,9%, nonostante la forte escalation dei casi di Covid alimentata dalla diffusione della variante Omicron. In calo anche le vendite di articoli sportivi, musica e libri, diminuite del 3%.
PRINTEMPS SI ESPANDE e apre a Doha
I grandi magazzini francesi Printemps annunciano un nuovo piano di sviluppo internazionale e l’apertura di uno store di nuova generazione a Doha, nel Qatar. Il nuovo shopping mall sarà inaugurato a settembre 2022, poche settimane prima dei Mondiali di calcio che prenderanno il via nel Paese a novembre. L’esperienza di acquisto nel Printemps quatarino prevede un mix di lusso, esperienze immersive, grazie all’uso delle nuove tecnologie, e un servizio al cliente più accurato e ultra-personalizzato. Il punto vendita sorgerà nel quartiere storico della capitale, all’interno del prestigioso complesso Doha Oasis, su una superficie di 30.000 mq. Sarà secondo per dimensione dopo i grandi magazzini in Boulevard Haussmann di Parigi.
VETRINA
PERONI, NUOVA IMMAGINE, stesso gusto unico di sempre Peroni Nastro Azzurro è la birra premium italiana più bevuta al mondo. Nasce nel 1963 come variante premium di Birra Peroni, diventando negli anni una vera icona di stile e Made in Italy all’estero, distribuita in oltre 70 Paesi. Si contraddistingue per l’utilizzo di materie prime di altissima qualità, come il Mais Nostrano – selezionato e coltivato in esclusiva per lei in Italia – che contribuisce a donarle il suo gusto unico, secco e rinfrescante. A partire dal 2022 il brand, per celebrare la visione creativa di Peroni, ha deciso di riportare nuovamente il nome “Peroni” sull’etichetta.
CATTEL DISTRIBUISCE LA CARNE “VEGAN” di Future Farm Cattel è il nuovo distributore in Italia di Future Farm, azienda brasiliana che utilizza prodotti vegetali naturali non OGM per creare la migliore carne a base vegetale. Premiata la storia e l’organizzazione del brand veneto, leader nel nord d’Italia nella distribuzione di prodotti alimentari nel canale Ho.Re.Ca. Cattel, già certificata e sensibile al tema ambientale, ha colto l’importanza del progetto, anche in vista degli obiettivi dell’Agenda 2030. “Nel nostro vastissimo assortimento, composto da oltre 7000 prodotti in grado di soddisfare trasversalmente qualsiasi scelta e tradizione alimentare, non poteva mancare una proposta 100% vegetale di altissimo livello come quella di Future Farm”, ha dichiarato il “category manager” di Cattel, Simone Fantato. Future Farm, fondata solo nel 2019, è già presente in 24 mercati ed è stata la prima azienda in Brasile a ricevere il Fast Company 2020 World Changing Award.
MOAK E CIRCI, PARTNERSHIP AL “CAFFÈ” per crescere insieme Prosegue lo sviluppo di Caffè Moak, premium brand internazionale nel settore della torrefazione e distribuzione del caffè, con sede a Modica in Sicilia, che ha annunciato una partnership tutta Italiana con Caffè Circi, azienda romana. Con l’obiettivo di valorizzare e tutelare il prodotto italiano, la partnership punta a rafforzare e ad accelerare il piano di crescita nazionale ed internazionale delle due aziende, lo sviluppo del business export e le sfide per il posizionamento e mantenimento dei prodotti nel segmento premium. “Sono particolarmente lieto di poter annunciare la partnership con lo storico Caffè Circi, con il quale condividiamo gli stessi principi e sono convinto che insieme potremo conquistare altre fasce di mercato e rafforzare anche localmente il posizionamento dei nostri marchi” ha commentato Alessandro Spadola, amministratore delegato di Caffè Moak. pag. 62 | retail&food | Marzo 2022
retail&food con Amani per garantire casa, scuola e salute ai bambini e alle bambine di strada di Nairobi, Kenya e Lusaka, Zambia. Una straordinaria narrazione fotografica per comprendere le conseguenze del cambiamento climatico che costringe le popolazioni africane a resistere in condizioni estreme. Questo calendario è dedicato a loro.
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LA FOTO
Il locale fiorentino Melloo Pizza Birra & Soul si è il aggiudicato il premio “Best Restaurant Awards” come miglior ristorante innovativo del 2021 indetto dalla piattaforma di delivery Just Eat. Melloo propone cibo e tanta musica creando un’esperienza fuori dal comune, anche nella modalità di pagamento: grazie al sistema brevettato dei “vinyl coins”, è possibile pagare il conto con i propri dischi usati. Per usufruire del servizio basta prenotare un tavolo per la cena e recarsi al ristorante con uno o più vinili che al termine della consumazione saranno valutati alla cassa insieme allo staff.
pag. 64 | retail&food | Marzo 2022
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