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from retail&food 12 2022
by Edifis
Eurofund entra nel mercato italiano e trasforma Parma Retail in “Promenade”
Eurofund annuncia il suo ingresso nel mercato italiano e acquisisce Parma Retail. Il centro, con una GLA di circa 40.000 mq, sarà trasformato nella prima “passeggiata” all’aperto, tra shopping e leisure, in Italia. Per Parma Retail, la società internazionale di investimento e sviluppo (che ha all’attivo numerosi progetti commerciali nel Regno Unito, in Portogallo e in Spagna) punterà su una destinazione Retail & Leisure. Nei piani di Eurofund è prevista anche la trasformazione dell’offerta commerciale dell’asset che, come si legge nella nota stampa, “riposizionerà il centro come uno dei principali ambienti commerciali esperienziali Retail & Leisure della regione”. Per raggiungere questo obiettivo, il Gruppo Eurofund investirà 25 milioni di euro, e riposizionerà Parma Retail come “Parma Promenade”. L’inizio dei lavori previsto per la fine del 2023. Per l’attività di commercializzazione del progetto e per garantire un tenant mix diversificato e innovativo per questa nuova destinazione, Eurofund Group ha scelto Svicom Agency, parte del Gruppo Svicom S.p.A.
STOCK OPTIONS
BUY
RALPH LAUREN
Il marchio americano ha battuto le attese, nel secondo trimestre fiscale, terminato ad ottobre, con ricavi a 1,58 miliardi di dollari: +5% su base annua. Bene il mercato asiatico, con una crescita del 17% anno su anno, fino a 361 milioni di vendite.
BEST BUY
Il titolo del retailer americano di elettronica ha avuto una fiammata, oltre il 10%, nella giornata del 22 novembre, dopo aver pubblicato risultati trimestrali (al 29 ottobre) in forte crescita. L’utile per azione era 1,38 dollari contro le attese di soli 1,93 dollari.
GAP
Sopra le attese degli analisti la trimestrale di Gap, per il periodo terminato il 29 ottobre, con vendite a 4,04 miliardi di dollari, contro una previsione di 3,8. Salgono del 5% le vendite on line, che ormai coprono il 39% sul totale. I negozi fisici sono diffusi attualmente in 40 Paesi.
NEUTRAL
GUESS
Nell’ultimo trimestre, i ricavi hanno mostrato un lieve calo, pari al 2%, a 633,4 milioni di dollari. Eppure il marchio ha confermato l’outlook 2022, con un aumento del 2% dei ricavi rispetto al bilancio dello scorso anno. I ricavi dei primi nove mesi sono a 1,87 miliardi (+4%):
HARRODS
I grandi magazzini più famosi di Londra hanno chiuso l’anno fiscale in utile: profitti netti ante imposte per 51 milioni di sterline, contro un rosso di 68,3 milioni precedente. Ma il management ha anche avvertito che la componente dei turisti extra europei, come i cinesi, è ormai cronicamente bassa e questo peserà in futuro.
ADIDAS
Il colosso dello sport ha archiviato una buona trimestrale, con ricavi su dell’11% a 6,4 miliardi e un margine lordo al 49,1%. Ma il cda ha dovuto rivedere al ribasso la guidance per l’intero 2022, a causa del rallentamento delle Cina e del livello alto di scorte in giacenza.
SELL
KOHL
Il terzo trimestre fiscale si è chiuso con un calo dei ricavi del 7% (a 4,28 miliardi di dollari) e l’azienda ha comunicato al mercato che sull’outlook dell’intero anno ci sarà inevitabilmente un impatto dovuto alla volatilità dei consumi. Il calo delle vendite registrato a ottobre è proseguito a novembre.
FARFTECH
Il retailer on line di grandi marchi ha accusato uno scivolone del titolo, dopo aver pubblicato una trimestrale deludente: nei tre mesi al 30 settembre, ricavi in rialzo dell’1,9% (593,4 milioni di dollari), Gmv in calo del 4,9% ed ebitda negativo per 4,1 milioni.
CANADA GOOSE
Il marchio di moda specializzato nell’outerwear ha dovuto abbassare l’outlook per il 2023 a causa delle restrizioni Covid ancora presenti sul mercato cinese. Ora le aspettative sono per 1,2 miliardi di dollari canadesi di ricavi, contro 1,3-1,4 annunciati in precedenza.
Signorvino guarda all’estero e nel 2023 sbarca a Parigi
Percassi con Peninsula per lo sviluppo di Mc2 Saint Barth
La catena di enoteche con cucina, lanciata nel 2012 da Sandro Veronesi, ha annunciato una nuova apertura a Parigi in zona Boulevard Saint-Michel. “Dopo le celebrazioni per i 10 anni del brand abbiamo donato nuova linfa allo sviluppo di Signorvino”, racconta Federico Veronesi con il padre Sandro proprietario dell’insegna. “Il crescente apprezzamento da parte degli appassionati rappresenta per noi un ulteriore stimolo per migliorarci e consolidare la nostra presenza in Italia, ma nel 2023 saremo anche all’estero con l’apertura in programma a Parigi”. L’apertura è prevista per la fine della prossima estate. Grande spazio verrà dedicato all’enoteca che vedrà l’inserimento anche dello Champagne: “Ma non di altre etichette francesi”, sottolinea Luca Pizzighella, Direttore commerciale del brand. “Il nostro intento è sempre quello di far affermare il vino italiano”.
Il marchio italiano di beachwear Mc2 Saint Barth apre il capitale, con l’ingresso del private equity Peninsula, affiancato da Percassi. I fondatori Massimiliano Ferrari e Raffaele Noris mantengono la maggioranza con il 60% del capitale, mentre Peninsula e Percassi insieme prendono il 40%. Inizialmente focalizzato sui costumi per uomo, Mc2 Saint Barth ha poi diversificato il prodotto verso il segmento donna e bambino, lanciando nel 2018 la prima collezione invernale. Per quanto riguarda la strategia di crescita, attualmente circa il 15% dei ricavi proviene dall’online. Ma il brand conta su una diffusa rete di negozi monomarca, oltre 40, in note località turistiche come Alassio, Portofino, Saint Tropez, Miami, ma è anche a Milano. Il marchio vanta anche diverse presenze nel travel retail, tra cui gli aeroporti di Alghero, Bergamo, Cagliari, Costa Smeralda, Napoli e Palermo e figura anche all’interno di Galeries Lafayette a Parigi. Come prodotto, vende anche in altri importanti centri, da El Corte Ingles a Selfridges.
A Bubbles BidCo la maggioranza di Acqua&Sapone, in arrivo 40 aperture
Dimo-Euronics, tris di aperture tutte in sinergia con Conad
Bubbles BidCo, società che fa capo alla holding H.I.G. Capital, ha acquisito la Reale Commerciale, uno dei soci di Acqua&Sapone. In questo modo Bubbles BidCo, proprietaria di 5 soci su 8, detiene ora la maggioranza del capitale, avendo in precedenza preso il controllo delle società Cesar, Sda, Quamar e Vdm. La Reale Commerciale consente a Bubbles BidCo di entrare nei mercati di Calabria e Campania, dove in precedenza non operava. Acqua&Sapone è il brand controllato da una società consortile, con oltre 800 negozi e un fatturato 2021 di 1,3 miliardi di euro. “Abbiamo un concreto progetto strategico di creazione di valore e continuiamo ad investire nell’ampliamento della rete e nelle attività di M&A” ha commentato Carlo Schiavo, amministratore delegato di Bubbles BidCo. L’obiettivo dichiarato per il 2023 è di procedere con 40 inaugurazioni. Il consorzio Acqua&Sapone svolge, fra l’altro, attività di procurement in favore dei propri membri attraverso la centrale di acquisto ESD Italia S.r.l., della quale il Consorzio è socio (con una quota del 14%), insieme ad Agorà Network, Aspiag Service (concessionaria del marchio Despar in Italia), Selex e Supermercati Uniti Nazionali.
Dimo, socio di Euronics, mette a segno un tris di aperture, tutte all’insegna della nuova strategia di stretto contatto con la Gdo. L’ultima, in ordine tempo, è quella avvenuta al centro commerciale Venaria, dall’omonimo Comune della cintura nord di Torino. Lo spazio occupa 800 metri quadrati. “Quest’operazione rafforza la nostra presenza nel bacino del capoluogo” ha dichiarato Elena Vipiana, titolare di Dimo spa. “La collocazione all’interno del centro commerciale, accanto a Spazio Conad, conferma la nostra insegna come punto di riferimento nel territorio torinese”. A inizio novembre, il retailer aveva aperto a Sassari il suo secondo punto vendita della Sardegna, dentro il centro commerciale Porte di Sassari. Vicinissimo alla Conad. E il mese scorso, in Emilia-Romagna, aveva trasferito il punto vendita di Modena, in città, portandolo all’interno del centro commerciale La Rotonda, anche qui accanto a Spazio Conad. Attualmente Euronics Dimo conta 39 punti vendita diretti situati in sei regioni, di cui 20 in Piemonte (gli altri in Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna e Sardegna), cui si aggiungono 50 negozi affiliati.
Mandato a Svicom per 15 asset retail di Blue Sgr (ex Sator)
Blue Sgr ha affidato a Svicom il mandato di property e facility management dei 15 asset retail del fondo Chirone. “Con l’attribuzione di questo incarico la Sgr completa un processo di razionalizzazione gestionale e finanziaria del fondo Chirone avviato nel 2020, quando Blue SGR è subentrata nella gestione del Fondo, e confida che Svicom possa fornire un valore aggiunto nella gestione e valorizzazione del portafoglio” ha spiegato Alessandro Mazzucco, Fund manager del fondo. Svicom riceve questo affidamento diretto, dopo essersi aggiudicata l’incarico tramite gara per due importanti asset del fondo, il centro commerciale Archimede di Siracusa e il retail park di Alessandria. Quest’ultimo in particolare, aperto nel 2018, è stato trasferito da pochi giorni al fondo di Blue sgr, con l’assistenza legale dello studio di CBA, in un’operazione del valore di 21,7 milioni di euro. Il parco si sviluppa su una superfice di 14.000 mq e comprende 9 maxi store fra cui Roadhouse, Iperceramica, Mondobrico ed il supermercato Basko. “L’efficienza e il lavoro di squadra svolti per altre strutture di Blue Sgr ci ha consentito di essere scelti come unico interlocutore” ha detto Iolanda Nicastro, Client services director di Svicom.
Con Grandi Stazioni lo chef Cannavacciuolo arriva a Roma e Napoli
Sushi Daily (KellyDeli) mette a segno 30 nuove aperture e in Italia sale a quota 220
Per la prima volta lo chef Antonino Cannavacciuolo apre due punti vendita, nella formula pop up store, nelle stazioni di Roma Termini e Napoli Centrale. Si tratta, in assoluto, dell’esordio nel canale travel retail per il celebre chef, che da poco ha conquistato la terza stella Michelin con il suo ristorante sul lago d’Orta, Villa Crespi. Il pop up store di Roma Termini, di circa 40 mq, si trova nella galleria centrale appena riqualificata. A Napoli, invece, è nel pieno dell’area ristorazione. In primo piano, ovviamente, si trovano i prodotti legati al Natale, come il panettone, e tanti altri dolci, compreso un assortimento vegano: si va dalla famosa torta caprese alle praline, fino ai babà. Per un dono dedicato ai più piccoli anche Tony Bear, un simpatico orsacchiotto vestito come il celebre chef. I due pop up saranno aperti tutti i giorni dalle 8 alle 21 fino ai primi giorni di febbraio 2023.
Con 220 punti vendita su tutto il territorio italiano e mille nel mondo, il brand Sushi Daily (Gruppo KellyDeli) lancia un nuovo concept. Nel 2022, Sushi Daily ha messo a segno 30 nuove aperture: 10 nuovi concept e 20 chioschi. Il nuovo format propone la modalità take away ma anche una sala tavoli per consumare sul posto. I chioschi Sushi Daily si trovano all’interno di supermercati o in zone ad alto traffico pedonale e sono un forte elemento caratterizzante della catena, che è stata la prima in Europa ad introdurre il concept di shop in shop. “Stiamo proseguendo nella crescita della nostra catena Sushi Daily sia all’interno della grande distribuzione sia con nuovi concept store nelle gallerie commerciali”, spiega Massimo Mezzanotte AD di Sushi Daily, che guida il brand insieme a Silvano del Negro. “Oltre a questo, stiamo valutando con interesse di posizionare il nostro prodotto in canali diversi rispetto a quelli in cui siamo sempre stati storicamente. Il nostro è un prodotto che si presta a molti contesti, per questo stiamo studiando nuovi punti vendita basati sulle divere culture delle cucine asiatiche che apriremo prossimamente”.
Pinalli apre tre nuovi store e scommette su outlet e centri commerciali
La catena italiana di profumerie Pinalli si espande e apre tre nuovi negozi nel Nord Italia. L’azienda, nata nel 1984 su iniziativa di Luigi Pinalli e la moglie Liliana Segalini, ha inaugurato nei giorni scorsi un nuovo store a Ravenna al Centro Commerciale ESP, un secondo all’interno di Scalo Milano a Locate Triulzi (MI) e un terzo al Franciacorta Village in provincia di Brescia. Pinalli prosegue, così, il suo percorso di crescita che gli ha consentito in 4 anni di arrivare agli attuali 63 punti vendita. “Uno dei pilastri del piano di crescita e sviluppo avviato da Pinalli in questi ultimi anni è stato quello di aumentare la nostra presenza aprendo nuovi negozi diffusi sul territorio, seguendo il criterio della prossimità”, sottolinea Raffaele Rossetti, AD di Pinalli. “In questa fase stiamo investendo molto anche sul format outlet, poiché crediamo sia una beauty destination in grande crescita e dal potenziale significativo. Si tratta di un contesto commerciale in cui ci inseriamo con un assortimento completo e una proposta che include le ultime novità, al pari dei negozi situati nei centri storici cittadini.
La Rubrica Legale
a cura di Cocuzza & Associati Studio Legale, Milano
di Alessandro Barzaghi
Due diligence nella Supply chain: la proposta di Direttiva europea
Il tema della due diligence nella supply chain esce dai convegni di settore e dai refrain di marketing delle aziende, per avviarsi ad assumere dignità di legge a livello europeo.
Come è noto il problema è emerso crudamente nel 2013, quando si verificò il crollo del Rana Plaza di Savar, città del Bangladesh, che causò la morte di 1134 lavoratori ammassati in fabbriche ospitate in una costruzione fatiscente. Spostare la produzione in Paesi lontani, sulla carta una soluzione brillante per abbassare i costi, si rivelò tutto ad un tratto una azione egoistica che sposta su lavoratori non tutelati i costi e i rischi della produzione industriale. Da quel momento questo aspetto della globalizzazione è stato stigmatizzato e si è cominciato a parlare, anche complici le difficoltà nei trasporti dell’era Covid, di reshoring o perlomeno near-shoring. Le imprese della moda e del retail, per cui la reputazione è tutto, hanno compreso che debbono attivarsi velocemente per non perdere credibilità e di conseguenza anche quote di mercato.
Il legislatore europeo ha ritenuto, correttamente, che non sia possibile o opportuno vietare o limitare l’impiego di manodopera lontana, ma che siano necessari controlli seri e che l’onere degli stessi debba essere spostato sui produttori. L’esigenza è oggi all’ordine del giorno tanto da tenere banco praticamente in ogni convegno o rivista specializzata. Molte organizzazioni si propongono, ma non sempre è chiara la strada da percorrere anche per aziende che desiderino affrontare questo problema.
Pertanto un riordino della materia si impone, principalmente per due ordini di motivi. In mancanza di regole chiare, ogni impresa si organizza per conto proprio, sempre che ritenga di farlo ai sensi della propria policy di ESG: ciò crea una risposta sparsa, che si riflette in una grande confusione B2B e B2C. Seconda questione, non da poco: le aziende che hanno i mezzi, anche economici, sono in grado di devolvere risorse ed attenzione a questo tema, mentre le piccole stanno a guardare e la loro posizione sul mercato rischia di farsi più precaria.
La Commissione Europea nel febbraio 2022 ha pubblicato la proposta di Direttiva al Parlamento Europeo, in materia di Corporate Sustainability Due Diligence. A questa ha fatto seguito in tempi molto recenti (novembre 2022) una serie di emendamenti proposti dal Parlamento in prima lettura. L’iter prosegue dunque piuttosto spedito. L’obiettivo della Direttiva è individuare, prevenire ed attutire gli impatti negativi sui diritti umani e sull’ambiente attraverso un miglioramento delle pratiche di governo societario, con l’integrazione di processi di gestione e attenuazione dei rischi nelle strategie aziendali. L’obbligo di vigilanza previsto dal testo dovrebbe essere inizialmente imposto alle imprese, qualsiasi sia il loro settore di attività, con più di 500 dipendenti ed un fatturato netto superiore a 150 milioni di euro a livello mondiale ed alle imprese con più di 250 dipendenti e un fatturato netto tra 40 e 150 milioni di euro a livello mondiale, che operano in settori considerati “ad alto rischio” (tessile e cuoio, agricoltura e allevamento, o sfruttamento delle risorse minerarie).
Si applicherebbe inoltre alle imprese, seppur extracomunitarie, che abbiano all’interno dell’UE un fatturato netto compreso fra 40 e 150 milioni di euro, purché almeno il 50% del fatturato netto a livello mondiale sia stato generato in uno dei settori considerati ad alto rischio.
Al fine di rispettare il dovere di diligenza, le imprese devono intraprendere sei diverse azioni: promuovere la “diligenza” nelle proprie politiche societarie; individuare gli impatti negativi effettivi o potenziali su diritti umani ed ambiente della propria supply chain; prevenirne ed attenuarne gli impatti negativi potenziali; instaurare e mantenere una procedura di reclamo; monitorare periodicamente l’efficacia della policy; effettuare pubblica comunicazione in merito a quanto precede.
Sono previste sanzioni pecuniarie che verranno decise dai vari stati membri, la designazione di autorità di controllo e la costituzione di una rete europea delle stesse. La Direttiva, la cui implementazione è attesa nei prossimi anni ma non troppo lontano nel tempo, segue in realtà iniziative già adottate dai singoli Stati, come per esempio quella della Germania, che con la legge denominata Lieferkettengesetz, che entra in vigore a gennaio, ha regolato aspetti simili.
La legge obbliga direttamente aziende che operino in Germania, con almeno 3000 dipendenti (1000 a partire dal 1 gennaio 2024) - ma gli obblighi si riflettono su tutti i fornitori esteri delle stesse - che chiederanno e in parte stanno già chiedendo ai loro fornitori di inserire nei rispettivi contratti specifici obblighi di risk management, risk analysis, monitoraggio, implementazione di sistemi per la segnalazione di rischi, reporting e obblighi manleva in caso di sanzioni a carico dei fornitori stessi. È pertanto verosimile che le aziende italiane che forniscono prodotti o servizi ad aziende tedesche che rientrano nell’ambito di applicazione della norma a breve si vedranno arrivare richieste del genere ed è quindi importante che le aziende italiane inizino ad organizzarsi internamente per far fronte in maniera concreta a tali richieste.
SVITA RUOTA BEVI RIAVVITA
CBRE advisor di InvestiRE SGR nel restyling del centro commerciale Settimo
CBRE ha assistito InvestiRE sgr. S.p.a. (Gruppo Banca Finnat Euramerica) nel processo di soft restyling della galleria del Centro Commerciale Settimo di Settimo Milanese. Il team Retail Development Solutions di CBRE ha affiancato la proprietà nelle attività di Project e Construction Management. La riqualificazione ha riguardato la sostituzione dell’intera pavimentazione della galleria commerciale e il rifacimento delle strutture portanti dei lucernari della copertura vetrata. “Grazie a questo lavoro di restyling abbiamo reso più attrattiva la galleria di Settimo, riconsegnando ai clienti uno spazio più moderno dove poter trascorrere il proprio tempo libero e vivere una piacevole esperienza di shopping” ha commentato Paolo Rasnesi, Head of Retail Development Solutions di CBRE Italy. Il centro, tra i primi shopping center nati nell’hinterland milanese e fortemente radicato nel territorio, ha una GLA di circa 9.700 mq e si compone di 24 unità retail e un ipermercato, con un’offerta merceologica che comprende numerosi brand nazionali ed internazionali.
Novità al cc Porte dell’Adige: aprono Pepco, ODStore e Carpisa
Autogrill, poker nella nuova food court di Fiumicino, tra cui la novità Palma’s
New entry al centro commerciale Porte dell’Adige di Bussolengo (Verona). Dopo l’arrivo a settembre di uno store Pepco (600 mq) e di ODStore-Ovunque Dolce Salato (secondo punto vendita nella provincia di Verona), entro dicembre sono previste le aperture di 3C Easy, servizio di riparazione di telefoni cellulari, e di Carpisa, per il mondo degli accessori moda. Queste novità seguono di pochi mesi l’inaugurazione della profumeria All Scent/Naima, aperta a fine marzo, e del punto vendita Vorwerk/Folletto, a luglio. “L’ingresso di brand dall’alta attrattività esalta il potenziale di una destinazione che sta aggiornando la propria offerta commerciale per rispondere in maniera sempre più efficace alle aspettative del bacino di riferimento”, ha dichiarato Andrea Gargiulo, direttore del centro commerciale. “Porte dell’Adige si propone come un luogo di incontro e di servizio, per i clienti e le famiglie in particolare, dove è possibile trovare soluzioni per tutti i giorni, ma anche per le occasioni speciali, conciliando convenienza e qualità”. Il centro commerciale è di proprietà di Colliers Global Investors Italy SGR ed è gestito dal 2020 da Cushman & Wakefield.
Apre a Fiumicino la nuova food court del Terminal 3, con un poker di novità in arrivo gestite da Autogrill. In primo luogo, arriva un secondo punto vendita Eataly, con un’offerta ristorativa completa, che permette al brand di raddoppiare la presenza nello scalo, dopo gli oltre 2.000 mq aperti prima dell’estate al Terminal 1. Si trova poi un Caffè Napoli, che propone non solo l’espresso ma anche una selezione di gastronomia napoletana; un Sal De Riso, pasticceria che arriva direttamente dalla costiera di Amalfi. Mentre la novità assoluta è Palma’s, brand che appartiene a Cigierre, spin off del celebre Temakinho. Si tratta di una proposta fusion, originale, che mescola una varietà di sapori. “L’inaugurazione della nuova food court di Fiumicino rientra nel percorso di sviluppo e innovazione di Autogrill, che continua ad ampliare la propria offerta su tutti i canali di viaggio e a sviluppare nuovi concept” ha commentato Luca D’Alba, General Manager Italy Autogrill.
Klépierre annuncia le misure di contenimento energetico per i suoi asset
Per la stagione invernale, Klépierre punta a ridurre i consumi del 10% per tutti i suoi asset. La strategia messa in atto dal gruppo interesserà gli spazi comuni delle gallerie, i parcheggi e i singoli negozi e include: l’ottimizzazione del rinnovo dell’aria per diminuire al massimo la quantità di riscaldamento necessaria, nel rispetto degli standard di qualità; la riduzione dell’orario di riscaldamento e della temperatura nelle gallerie e una minore intensità di illuminazione. A questo si aggiungono specifiche linee guida per i negozi, tra cui disposizioni relative alle insegne luminose e alle decorazioni del periodo natalizio. Queste misure sono in linea con la strategia CSR “Act for Good” di Klépierre, che ha già permesso di ridurre i consumi energetici del 40% dal 2013 ad oggi, con l’obiettivo di rendere i propri centri commerciali carbon neutral entro il 2030. “Sono convinto che quest’inverno raggiungeremo l’obiettivo di efficientamento energetico indicato dal Governo, riducendo il consumo energetico dei nostri centri commerciali del 10%. Parallelamente, porteremo avanti una campagna di sensibilizzazione per aiutare i clienti a comprendere questo ambizioso programma”, dichiara Luis Pires, Head of country di Klépierre Italia.
Unieuro sopra le attese. Corre l’eCommerce, più indietro i negozi
IGD Siiq, positivi i conti dei primi nove mesi 2022, salgono fatturati e occupancy
Unieuro ha chiuso i primi sei mesi dell’esercizio 2022/23 (al 31 agosto) con ricavi a 1,29 miliardi di euro, in crescita dell’1,9%, meglio dell’1,4% previsto dagli analisti. Un ottimo risultato, che nella giornata di venerdì ha spinto il titolo in Borsa a guadagnare oltre il 6%. Secondo il documento pubblicato da Unieuro, nel periodo in esame il mercato dell’elettronica in Italia è arretrato dello 0,9%, quindi il segno positivo del fatturato rappresenta una forte controtendenza. Su base like-for-like, la crescita è stata dell’1,5%. Sul fronte dei margini, l’incremento dei costi si è fatto sentire, ma Unieuro ha comunque chiuso il periodo in positivo, con un Ebit a 12,1 milioni (contro 27,1 del primo semestre 21/22) e un utile netto di 4,6 milioni (vs 22,4). Molto diversa, però, la performance tra i vari canali di vendita. Il retail (278 punti vendita diretti) apporta il 69,9% dei ricavi e cresce dell’1,1%. L’online (che comprende il sito Unieuro e il portale Monclick) adesso sfiora il 18% sul totale ed è balzato del 23%, mentre dal canale indiretto (260 punti vendita affiliati) proviene l’8,7% dei ricavi, con un pesante arretramento pari al 20,4%. La società guidata da Giancarlo Nicosanti Monterastelli stima di chiudere l’esercizio 2022/23 con ricavi pari a circa 2,9 miliardi, Ebit adjusted fra 35 e 40 milioni e cassa netta a 110-130 milioni alla fine dell’esercizio.
IGD Siiq ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022 che confermano la crescita della Società e registrano un andamento positivo delle vendite degli operatori delle Gallerie che tornano al livello pre–pandemia. Dopo un primo trimestre difficile, chiuso in calo del -6,4% rispetto al corrispondente periodo del 2019, i fatturati sono andati via via migliorando, sovraperformando quanto fatto nel 2019 sia nel secondo trimestre (+3,8%) che nel terzo (+2,8%). Il tasso di occupancy del portafoglio italiano si è attestato a 95,3%, in leggero incremento sia rispetto al 30 giugno 2022 (+20bps), che rispetto al 31 dicembre 2021 (+10bps). Dall’inizio dell’anno sono stati sottoscritti 128 contratti tra rinnovi (60) e turnover (68) con un incremento medio dei canoni pari a +1,6%. Ancora in difficoltà gli ingressi, seppure con un leggero miglioramento. Elettronica, cultura e tempo libero e beni per la casa si confermano le categorie merceologiche più performanti. Recupera anche l’abbigliamento che, rispetto al 2019, è passato da –5,1% registrato alla fine del primo semestre al –2,2% registrato alla fine dei nove mesi.
Nasce l’Italy Compliance Network, tante le adesioni
Nato da un’iniziativa di Savills, l’Italy Compliance Network ha subito ottenuto l’adesione di alcuni tra i principali operatori del settore come BNP Paribas RE, CBRE, Colliers, Cushman & Wakefield, Jones Lang LaSalle e Savills. L’Italy Compliance Network si è posto come obiettivo principale quello di avviare il dialogo verso una sempre maggior trasparenza ed etica del mercato. Lo scopo del Network è di condividere tematiche normative in ambito compliance e di confrontarsi per ottenere una maggiore trasparenza nel mercato immobiliare italiano, basandosi su una piattaforma comune di definizioni e fondamentali condivisi ed omogenei. Si tratta di un obiettivo ambizioso ed impegnativo da raggiungere, ma un primo successo è già stato ottenuto con la decisione di adottare un format condiviso, in merito al questionario antiriciclaggio da sottoporre alle proprie controparti.
Ticket Restaurant arriva su Glovo
Edenred Italia, società specializzata in employee benefit, e Glovo hanno siglato un accordo di partnership in esclusiva per l’uso di Ticket Restaurant digitali su migliaia di ristoranti di Glovo. Il servizio è già attivo in 18 città ed entro fine anno sarà disponibile in tutte le località in cui opera Glovo. “L’innovazione e la diffusione di strumenti 100% full mobile come la nostra app, in grado di dialogare con la piattaforma di una delle principali realtà del food delivery, rendono la customer experience ancora più soddisfacente. I nostri partner potranno offrire ai propri clienti la possibilità di usare i Ticket Restaurant anche per gli ordini da casa o dall’ufficio. Le abitudini delle persone, infatti, sono in continua evoluzione; abbiamo visto come l’affermazione dello smart working abbia portato con sé cambiamenti significativi che influiscono su modi e tempi di fruizione dei buoni pasto. Grazie a questa partnership vogliamo renderli uno strumento ancora più flessibile, in grado di essere utilizzato in qualsiasi momento e luogo”, ha commentato Agnieszka Piszczek, il nuovo Direttore Merchant di Edenred Italia.
Autogrill, quando il gusto è sinonimo di ricerca e innovazione
La strategia di innovazione di Autogrill si basa su un’attenta analisi dei trend del mondo Food&Beverage, con l’obiettivo, da un lato, di proporre un’offerta che sia sempre in linea con le nuove tendenze di consumo dei viaggiatori, oggi più che mai attenti a un’alimentazione sostenibile e di qualità; dall’altro, di sviluppare format adatti a tutti i tipi di pausa, dal pasto completo secondo la tradizione italiana, allo snack rapido al bancone, dall’ordine via app, al servizio al tavolo. Eccellenza e sperimentazione sono le parole chiave della visione gastronomica di Autogrill che, all’interno della Factory Food Designers, fulcro dell’attività di ricerca e sviluppo, crea le ricette e i format dedicati al consumatore moderno, e dove chef, pasticcieri, medici nutrizionisti, ma anche artigiani, produttori locali, food blogger, designer, collaborano e fanno squadra condividendo saperi e conoscenze, portando entusiasmo e passione al servizio dell’innovazione gastronomica.
Factory Food Designers, dove nascono le idee del futuro
La Factory Food Designers, nell’headquarter di Autogrill, è la casa dell’innovazione del Gruppo: uno spazio dedicato alla ricerca e allo sviluppo, pensato per interpretare la ristorazione in maniera olistica. Un vero e proprio mondo creativo, un luogo in cui innovazione, esperienza e lavoro sinergico portano alla nascita di progetti, prodotti e concept unici, sempre al passo con i tempi e con i gusti dei clienti Autogrill. L’integrazione di queste diverse competenze si traduce in un’accurata ricerca di materie prime di qualità, in soluzioni tecnologiche all’avanguardia attente ai temi della sostenibilità e della sicurezza alimentare, in concept moderni e attuali, esportabili in tutte le realtà del Gruppo. La Factory Food Designers rappresenta il cuore delle creazioni di Autogrill, che qui prendono vita grazie a un lavoro sinergico di team e all’esperienza dei professionisti, per poi essere commercializzate in tutti gli store. Ogni prodotto della Factory è studiato e pensato sulla base di una cultura dell’alimentazione in linea con i nuovi stili di viaggio e le esigenze dei consumatori moderni, informati e attenti alle proprie scelte alimentari. Per incoraggiare lo sviluppo della creatività in tutte le sue forme, la struttura è stata progettata e suddivisa in diverse aree, ognuna delle quali ha una sua specifica funzione.
Ad accogliere gli ospiti, una Food Hall per riunioni e incontri, adatta anche a sessioni di coworking. Da qui si passa a un’altra area, la Food Academy, dedicata alla formazione del personale dei ristoranti Autogrill, dove è possibile anche apprendere le tecniche dei grandi chef attraverso dimostrazioni prati-
che e show cooking. Si prosegue poi verso l’Area 51, un luogo dove prendono vita idee, sperimentazioni e soluzioni originali e dove trova spazio anche il più piccolo Ristorante High Tech, dotato di servizio al tavolo e chef experience table. Si giunge, infine, al Concept e Food Tech Lab, elemento chiave della Factory, perché è in questo laboratorio che i principali format di Autogrill si concretizzano per intero, vengono realizzati nelle loro versioni prototipo e poi sperimentati. Questo luogo è fondamentale perché tocca tutti gli ambiti del processo dei nuovi progetti: offerta food, tecnologie necessarie per realizzare i prodotti e anche il design degli ambienti.
Qui prendono vita format e ricette
Tutti i progetti di concept che qui prendono vita hanno sempre alla loro base un’attenzione particolare verso la qualità, la sicurezza alimentare, la tecnologia, così da rappresentare un valore aggiunto per i consumatori e per il mercato. Ne è un esempio Burger In, il corner di steak house, il cui prodotto principale è l’hamburger declinato in tante ricette diverse. L’offerta prevede anche altre gustose proposte di carne, grigliate al momento. Ma anche Amore, il concept di cucina fast casual all’italiana e il primo format Autogrill con servizio al tavolo in autostrada, il cui layout dei locali è curato nel dettaglio per rappresentare tre ambientazioni che raccontano la varietà del nostro Paese. Dagli arredi alle stoviglie, ogni elemento mira a valorizzare gli aspetti peculiari della cucina e del design delle regioni nel Nord, Centro e Sud. Sulla stessa linea anche Pastaria, che nasce dal concetto di “pronto all’occorrenza”: un corner concept compatto e di dimensioni contenute, così da essere facilmente adattabile a tutti gli spazi, dedicato alla pasta express e sviluppato dallo chef stellato Andrea Ribaldone. Un concept che si ispira alla più antica tradizione dei vecchi pastifici italiani, ma che fa della velocità il suo punto di forza, servendo i piatti in 1 minuto e in packaging totalmente sostenibili.
Sperimentazione e gusto sono anche all’origine di uno degli ultimi eventi a firma Autogrill, “Ricerca della golosità tra gusto e benessere”, in collaborazione con Identità Golose e Magentabureau, ospitato all’interno della Factory Food Designers, che ha rappresentato una preziosa occasione di incontro e scambio di know-how sui processi di innovazione gastronomica, dove il sapere è applicato all’esperienza del gusto, in tutte le sue sfaccettature: ingredienti, nutrizione, sicurezza alimentare e operativa, sostenibilità e tecnologia. In quest’ottica la collaborazione con Mauro Mario Mariani, medico chirurgo e nutrizionista, si è focalizzata sul corretto bilanciamento delle componenti nutrizionali delle ricette, e sulla realizzazione del Piatto Unico Bilanciato che garantisce la corretta associazione tra diversi nutrienti.
Le ricette e gli ingredienti premium Autogrill sono stati i protagonisti dello showcooking a cura dei Factory Food Designers, che hanno raccontato i loro capolavori di gusto, presenza fissa nei menù Autogrill: Renato Bosco, chef pizzaricercatore, con la sua Mozzarella di pane e il Doppiocrunch; Andrea Ribaldone, chef stellato, con la Pasta Milano con crema di risotto allo zafferano e il risotto allo zafferano con ragù di ossobuco in gremolada; Simone Salvini, chef di cucina 100% vegetale, con la degustazione di diversi hummus in coppetta e del WOW Burger vegetale; infine, spazio al dessert con Luca Montersino, contemporary pastry chef, autore del suo celebre Tiramisù. L’evento si è concluso con la degustazione di caffè guidata da Gian Paolo Braceschi, docente di analisi sensoriale e Amministratore del Centro Studi Assaggiatori e l’intervento di Francesco Sanapo, specialista del caffè. La Food Factory di Autogrill si arricchisce anche di due spazi chiamati “Inspirational lab”. Si tratta di due hub di ricerca e sperimentazione continua per il mondo del caffè e del green, a tutto tondo: dalla materia prima ai trend di mercato, dalla tecnologia all’esperienza per il cliente, dalle tecniche di estrazione e di cucina al modo di comunicare, dal saper insegnare al saper apprendere.
COFFEE LAB si propone come spazio multifunzionale, sempre con vista su cultura del caffè (in continua evoluzione) e apertura alle novità.
GREEN LAB: La ricerca continua sull’aspetto salutistico del cibo ha portato Autogrill a creare il laboratorio “GREEN LAB” per la creazione e il perfezionamento di una nuova linea di prodotti.
Le collaborazioni come sinonimo di crescita e progresso
L’innovazione per Autogrill passa anche dalle numerose collaborazioni con diverse realtà ed enti, come Magentabureau e Identità Golose. “Identità Golose rappresenta per noi un palcoscenico europeo e, insieme a Magentabureau, abbiamo stretto questa collaborazione per gestire il network di artigiani e per fare dell’innovazione sana, capace di trasmettere anche al consumatore, in un momento funzionale come quello del travel, un principio di qualità fondamentale nell’industria della ristorazione commerciale” ha commentato Alessandro Giudici, Head of product innovation and concept development Europe & Italy Autogrill. Con Identità Golose, Autogrill ha ideato e sviluppato il Culinary Council - il programma internazionale che riunisce diverse volte all’anno chef, esperti del settore e opinion leader dell’industria del food service per confrontarsi e raccogliere spunti utili a implementare l’offerta di ristorazione. Un altro ente con cui il Gruppo collabora è il Centro Studi Assaggiatori, che, grazie a corsi di formazione interna, analisi e controlli di qualità, assicura un caffè e un’esperienza di caffetteria di alto livello, sia in termini di materia prima che di servizio.
STAYCATION PER AQUAM
di Monica Cannalire
Una vacanza restando in città, per godersi una meravigliosa SPA con percorsi d’acqua. Ne abbiamo parlato con Saverio Quadrio Curzio, precursore insieme al fratello Andrea del moderno termalismo con il marchio QC Terme, che reinterpreta questa tradizione in chiave contemporanea e ricca design e bellezza, arrivando a conquistare la grande mela.
L’inizio di questa avventura internazionale sembra davvero la scena di un film: Saverio è in vacanza a Cuba nel 2013, con scarso accesso al web, di tanto in tanto legge qualche quotidiano americano. Si imbatte casualmente nel bando pubblicato dal Trust di Governors Island e subito scrive in sede: “Dobbiamo provare a concorrere, questa è la location perfetta per noi”. Già la immagina, con vista su Manhattan, riqualificando i vecchi edifici militari con l’aiuto dell’acqua (appositamente filtrata) che crea un trait d’union negli spazi esterni. Presentano un progetto magnifico; dopo alcuni mesi, il Trust li contatta e candidamente chiede come abbiano avuto un’idea così eccezionale: “Questo è quello che facciamo già nel nostro paese” rispondono.
Vincere il bando è già un grande successo e consente una raccolta di fondi, attraverso un club deal privato e l’ingresso di White Bridge Investments, per partire con i lavori. Passano il Covid, le maree e infine QC NY, una SPA con percorsi acquatici da 50 milioni di dollari, apre le porte a marzo 2022, con tanto successo da attrarre nuovi investitori internazionali. Viste mozzafiato su Lower Manhattan, Brooklyn e New Jersey e un eccellente mix di SPA, acqua e servizi per rilassare mente e corpo. La ricetta è sempre quella di un lusso accessibile e molto instagrammabile, che consente a QC Terme di concorrere a grandi progetti di riqualificazione architettonica e urbana, anche nel nostro mercato.
Saverio Quadrio Curzio spiega che le dimensioni del benessere dipendono sempre dalla possibilità di lavorare con la presenza dell’acqua, in un bacino popoloso, con un profilo e una capacità di spesa corretta, perché il benessere è un desiderio trasversale. Milano potrebbe accogliere altri 2 centri, dando però priorità a strutture esistenti da riqualificare, in modo da lasciare intravedere una storia, attraverso l’acqua. Il Gruppo QC Terme continua con un importante piano di crescita, sia in Italia (già noti sono Palazzo Arzaga sul Garda e Palazzo Berzieri a Salsomaggiore, un’operazione con Cassa Depositi e Prestiti) che in USA, destando un crescente interesse.
Il Gruppo Miroglio entra in Tosca per lo sviluppo nei centri commerciali
Il Gruppo Miroglio ha acquisito il 5% delle quote di Tosca-L’arte del gusto, il format ideato da Paolo Nicastro, già fondatore di Löwengrube. La partnership è finalizzata all’introduzione dell’insegna Tosca nel mondo dei centri commerciali. Il Gruppo Miroglio opera lungo la filiera della moda femminile e del retail ed è presente in 22 paesi con una rete che conta oltre 900 punti vendita monomarca (per 9 brand tra cui Elena Mirò, Motivi, Oltre e Fiorella Rubino), di cui 450 all’interno di centri commerciali in tutta Italia. “Tosca ha da subito dimostrato di avere una chiara visione delle proprie ambizioni e gli strumenti per raggiungerle”, ha dichiarato Alberto Racca, amministratore delegato del Gruppo Miroglio. “Crediamo che la nostra lunga esperienza nell’ambito del retail possa offrire un supporto concreto per una crescita ancora più rapida di questo progetto”, ha concluso il manager.
Gioielli di Valenza arriva a Milanofiori e punta ai 60 negozi
Il brand piemontese ha inaugurato un nuovo negozio presso il centro commerciale Milanofiori di Assago, in collaborazione con Klépierre. Per il marchio di gioielli si tratta del 56esimo punto vendita in Italia, per ora distribuiti in dieci regioni, compreso il Sud. Ma con una forte presenza in Lombardia, con quasi trenta punti vendita. Molti di questi si trovano all’interno di gallerie commerciali, specialmente nel territorio cruciale della capitale, dove il marchio è presente al Porta di Roma, al GranRoma, al Maximo e all’Euroma2. “Da sempre realizziamo gioielli di qualità nel nostro laboratorio artigianale e vendiamo direttamente, nelle nostre gioiellerie spinte sempre più dal sito web, che oltre alla vendita on line, permette ai clienti la possibilità del “pick in store”, molto amato nel nostro settore” ha spiegato l’amministratore delegato, Davide Maggi. “Il nostro obiettivo è mettere la nostra bandierina in tutti i principali centri commerciali del Paese” ha aggiunto. Sul fronte dei numeri, Gioielli di Valenza punta prevede di chiudere il 2022 con una crescita dei ricavi del 20% rispetto al 2021.
3 – 7. 2. 2023
FRANKFURT / MAIN
Welcome home.
Il settore sta attraversando un cambiamento radicale e le fiere dei beni di consumo si rimodellano. I tre eventi di successo Ambiente, Christmasworld e Creativeworld si svolgeranno per la prima volta contemporaneamente nel 2023. Sperimenta dal vivo a Francoforte questo concept innovativo con l’offerta di prodotti più vasta al mondo e un’ampia gamma di sinergie anche per il settore della cartoleria. Scopri le fiere del futuro: ambiente.messefrankfurt.com christmasworld.messefrankfurt.com creativeworld.messefrankfurt.com visitatori@italy.messefrankfurt.com Tel. +39 02 8 80 77 81
4 – 7. 2. 2023
FRANKFURT / MAIN
3 – 7. 2. 2023
FRANKFURT / MAIN
Federdistribuzione: sarà un Natale sottotono per 3 italiani su 5
L’impatto dell’inflazione in vista del Natale preoccupa non poco gli operatori della distribuzione organizzata. Secondo l’analisi di Federdistribuzione condotta da Ipsos sul sentiment dei consumatori, più di 3 su 5 si aspettano un Natale sottotono. Gli italiani, a causa del difficile contesto economico che stiamo vivendo, prevedono di ridurre sensibilmente i consumi legati al periodo natalizio: il 65% dichiara di voler diminuire l’acquisto di ornamenti e addobbi natalizi, il 62% spenderà meno per fare regali destinati a persone adulte, il 50% taglierà l’acquisto di prodotti alimentari tipici delle festività e il 47% ridurrà la spesa dedicata ai regali per i bambini. “Un quadro preoccupante, che potrebbe anticipare l’inizio di un periodo di vera e propria crisi dei consumi nei primi mesi del 2023. Per questo è urgente che il Governo dia priorità al sostegno delle imprese e delle famiglie, tutelando specialmente le fasce a reddito più basso, per prevenire un rallentamento della domanda interna che potrebbe minacciare le prospettive economiche del sistema Paese”, ha commentato Carlo Alberto Buttarelli, Direttore Ufficio Studi e Relazioni con la Filiera di Federdistribuzione.
Frankly lancia la sua app e va alla conquista della GenZ
La catena italiana di bubble tea Frankly lancia la sua prima app dedicata alla bevanda con le bolle. Sullo smartphone arriveranno menù interattivi, contenuti esclusivi e la possibilità di ottenere premi e rewards in base alla propria “storia” con il bubble tea dell’insegna. Sarà anche possibile saltare la fila ordinando sul telefono e ritirandolo nel negozio prescelto. Il bubble tea è un trend consolidato soprattutto nelle abitudini della GenZ. Ed è soprattutto a loro che si rivolge l’app. “È un progetto al quale lavoriamo da mesi, che siamo molto contenti di poter finalmente lanciare”, spiegano Franco Borgonovo e Lati Ting, founder del marchio – “Frankly è nata con un’anima “nativamente digitale” per forza di cose: il 65% della nostra base clienti è composta da GenZ e Millennials. Due generazioni che hanno trovato in Frankly un brand di riferimento, tanto per il linguaggio con cui comunichiamo quanto per i valori di integrazione, inclusività e internazionalizzazione che fanno parte della nostra missione. Abbiamo una community di oltre 60mila utenti tra Instagram, TikTok e Facebook e l’app è un nuovo modo per entrare in contatto e comunicare con loro”.
2030 Milano centro
La rabbia che punisce
Giocate responsabilmente è la bandiera ostentata dai gestori delle scommesse con cui si lavano la coscienza.
Assisto tutti i giorni allo spettacolo di arte varia di chi gioca con accanimento e non con speranza.
Gente frustrata che finisce gli stipendi per dimostrare di non essere perdente. Una volta si scuotevano i flipper a 100 lire a partita.
Si picchiava il punchinball del luna park. Oggi, cercare di sopire la propria frustrazione costa molto di più.
Slot, gratta e vinci, giochi virtuali online hanno sostituito il comprensibile bisogno umano dello sfogo della rabbia.
Tenerezza ispira, invece, la signora dello Sri Lanka che ogni giorno è felice quando vince anche pochi euro.
Ci sono delle mosche bianche. Buddha scriveva, qualche tempo prima delle odierne miserie, che non verremo puniti “per” la nostra ma “dalla” nostra rabbia.
Data la situazione mondiale, qualcuno è in grado di contraddirlo? Alzi la mano.
Letizia Cantini, General Manager & Partner di Svicom
La trasformazione in S.p.A., lo status di Società Benefit, l’ingresso nel capitale della start up Condeo; sono queste alcune delle principali tappe che descrivono la costante crescita di Svicom nel panorama italiano del Real Estate. Ne parliamo con Letizia Cantini, General Manager & Partner del Gruppo Svicom. Il 2022 è per Svicom un anno di importanti traguardi. Le novità più recenti riguardano la trasformazione in S.p.A., l’acquisizione dello status di Società Benefit e una grande accelerazione sull’innovazione. Partiamo proprio dal tema innovazione: come sta cambiando Svicom?
Svicom è in continua evoluzione. Non è un soggetto “immobile” anche se gli immobili rappresentano la materia con cui ci confrontiamo ogni giorno. Stiamo sempre più assumendo la conformazione di una digital company che integra e sviluppa strumenti, servizi ed opportunità capaci di concretizzare una nuova visione Smart Real Estate. Dalla digital transformation all’automazione dei processi, dall’impiego dell’intelligenza artificiale e dell’IoT in molte fasi di gestione, al BIM in ambito facility, passando per i primi test di blockchain in iniziative ESG che riguardano diversi asset. Sono questi alcuni dei principali temi su cui siamo al lavoro per consolidare il nostro vantaggio competitivo e generare valore per i nostri Clienti.
Un’accelerazione sui processi di digitalizzazione e innovazione tecnologica che ci portano, quindi, a parlare di Svicom come proptech company a tutto tondo. Quali sono gli elementi e le leve nell’ambito “technology” che la Società sta adottando per creare nuovo valore?
Quest’anno siamo entrati a far parte dell’Italian Proptech Network del Politecnico di Milano e ne siamo profondamente orgogliosi. La commistione fra property e tech trova la massima espressione in Svicom nel nostro ecosistema digitale; un universo che integra diversi strumenti e piattaforme (in licenza o progettate internamente con
Svicom: crescere fra sostenibilità ed innovazione
la collaborazione di alcuni dei principali IT Provider) che dialogano fra loro e favoriscono, non solo il lavoro sinergico fra i differenti Department del Gruppo, ma anche la creazione e gestione di un flusso univoco di informazioni, dati e contenuti sempre disponibili in real time per i nostri Clienti. Un ecosistema digitale aperto, fluido che si arricchisce delle collaborazioni con il mondo accademico, in particolare gli Atenei di Milano e Foggia, e con start up innovative. Un flusso di idee, nuove competenze e contaminazioni che si pone alla base della nostra più ampia strategia di open innovation.
Arriviamo proprio al tema start up. Svicom è recentemente entrata nel capitale di Condeo, start up che semplifica i processi di comunicazione e gestione condominiale. Ci può raccontare qualcosa in più su questa nuova avventura?
Salire a bordo di una startup come Condeo è un’iniziativa tanto inedita quanto coraggiosa per Svicom. Attraverso progettualità come questa, ci proponiamo di sostenere lo sviluppo di startup ad alto potenziale innovativo, con l’obiettivo di spingere l’acceleratore sui processi di trasformazione digitale dei business più strategici della Società e porre le migliori tecnologie al servizio dei nostri Clienti. Condeo – nata all’interno di StartUp Bakery - si rivolge ad amministratori, condòmini e fornitori interessati a rendere più semplice la comunicazione e la gestione condominiale, attraverso l’automazione ed il coordinamento dei lavori ordinari e straordinari fino alla registrazione dei principali eventi della vita in condominio, favorendo in questo modo anche una maggiore trasparenza. Ne abbiamo colto il valore e l’opportunità sul fronte B2B (condomìni), avviando un processo di co-innovazione che coinvolge oggi Condeo e gli altri partner industriali di questa start up.
Arriviamo quindi al tema “Società Benefit”. Su quale ambito d’intervento siete già a lavoro nel breve periodo?
Le società benefit rappresentano un modello societario innovativo, in un contesto in cui la sostenibilità è entrata a pieno diritto nel vocabolario di imprese, istituzioni e cittadini. La nostra transizione a società benefit è innanzitutto un’occasione per focalizzare il purpose aziendale, la cultura dell’organizzazione e rivedere percorsi e processi, coniugando il profitto con la creazione di beneficio comune. Tra i primi progetti su cui siamo già a lavoro vorrei dar spazio alla collaborazione con Up2You, società greentech che aiuta le aziende a contenere il proprio impatto ambientale e a ridurre le emissioni di CO2 determinate dalle attività quotidiane, ad esempio, di uffici e personale. Grazie alle attività di studio e monitoring di Up2You, Svicom sta determinando la sua carbon footprint, ossia la quantità di emissioni di gas a effetto serra rilasciata nell’ambiente, che saranno poi compensate attraverso il sostegno di progetti di sostenibilità certificati in blockchain secondo il primario standard a livello internazionale Verified Carbon Standard.
Tanti cambiamenti ed innovazioni che sicuramente stanno impattando anche il vostro modello organizzativo. Ce ne può parlare?
In Svicom crediamo fortemente nell’applicazione di un “modello organizzativo circolare”, grazie al quale si sviluppa un approccio dinamico e proattivo ad ogni fase del processo di gestione immobiliare. Il team oggi si compone di circa 150 professionisti distribuiti su tutto il territorio italiano e si caratterizza per: una forte presenza femminile a tutti i livelli (dal top management agli staff periferici) che si attesta a circa il 53% del team; un’età media di 40 anni con oltre il 90% del personale che ha conseguito un titolo di laurea. La crescita dimensionale e del numero di progetti in gestione (parliamo attualmente di circa 130 asset) corrisponde anche ad un numero interessante di posizioni lavorative aperte su tutto il territorio italiano. Preferiamo rivolgerci ai giovani, non necessariamente neolaureati, comunque under 35. Ciò non toglie che per certe funzioni e determinati livelli si possa o si debba orientare la selezione su manager con una seniority più importante. Crediamo nel ruolo centrale della formazione continua; da un lato, “coltivando” il nostro hub di giovani professionisti a cui offriamo opportunità di studio ed esperienze sul campo su temi trasversali e complementari al mondo del Real Estate; dall’altro, diamo spazio ai senior, per affinare il loro know how con nuove e più incisive competenze specifiche. Tutto questo è possibile grazie al tessuto di relazioni sviluppato nel tempo con Università e centri di formazione post-laurea per i quali, in molteplici occasioni, siamo un partner privilegiato per approfondire i temi salienti connessi alle principali figure professionali del nostro settore. Non per ultimo, ad ottobre abbiamo inaugurato Casa Svicom, la nostra nuova sede milanese in Via Dante, 15: un prestigioso immobile liberty, che si sviluppa su 900 mq ed ospita circa 40 professionisti del Gruppo. Ma non è l’ultima novità: nel corso del 2023 prevediamo di trasformare un ex consorzio agrario a Foggia – città che ha dato i natali al Gruppo Svicom - nella nostra nuova Factory, concepita come hub di formazione e aggregazione non solo a livello regionale. Vogliamo creare un’azienda sempre più contemporanea, distintiva, un ambiente di lavoro che attragga i giovani e le nuove generazioni, una pluralità di spazi connessi fra loro e capaci di innescare l’interscambio di competenze, idee e creatività.