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LO SHOPPING DEI TURISTI CONSOLIDA LA RIPRESA

Dagli outlet alle città, tornano gli acquisti dei viaggiatori. Secondo Risposte Turismo, americani, inglesi e traffico domestico sopperiscono alla mancanza di russi e cinesi A.L.

La ripresa del turismo, che si è materializzata soprattutto dall’estate appena trascorsa, ha rimesso il turbo anche allo shopping dei viaggiatori. Se confrontiamo i dati con il 2019, gli arrivi degli stranieri sono ancora piuttosto indietro, ma sono stati compensati, almeno in parte, dai movimenti interni, che hanno portato milioni di italiani a spendere, sia nelle città, sia in stazioni e aeroporti. Lo scontrino medio non è ancora ai livelli precedenti, ma i volumi sono in buona salute. Questa è la fotografia scattata dalla società di ricerca e consulenza Risposte Turismo, arrivata quest’anno alla quinta edizione del suo Shopping Tourism forum, organizzato con Confcommercio, Mastercard e Land of Fashion Villages.

Il traffico internazionale è ancora in ritardo. Secondo dati di Forward Keys, ripresi da Risposte Turismo, le presenze straniere (sia europee sia extra) in Italia, nel bimestre luglio-agosto, erano sotto del 32% rispetto allo stesso periodo 2019. Si tratta di un’assenza compensata, ma solo in parte, dall’aumento dei viaggi domestici effettuati dagli italiani. Ed è cambiato la geografia degli spender internazionali. Cinesi e russi mancano quasi completamente all’appello, mentre in vetta si trovano americani, tedeschi, francesi e britannici. Gli statunitensi, per esempio, a livello di presenze erano già vicinissimi ai livelli pre-Covid, solo a -5%. E proprio loro, insieme ai chi proveniva dagli Emirati Arabi, hanno fatto da traino per la ripresa estiva di quest’anno. La clientela araba ha mostro uno scontrino medio in crescita del 33% (secondo dati di Global Blue). Per quanto le medie siano molto differenti a seconda della città e del canale, la spesa media giornaliera pro capite degli stranieri in visita nel nostro Paese è di 100 euro. Nell’edizione pre-Covid, presentata a novembre 2018, l’asticella era fissata a 112 euro. Tra le prime città menzionate quali destinazioni in cui si sono realizzati i viaggi per shopping figura Milano assieme a Londra, New York e Parigi (a confermare precedenti indagini di Risposte Turismo), mentre nelle città top of mind si inseriscono, oltre alle appena citate, anche Los Angeles, Barcellona, Madrid e Roma. Dove avvengono gli acquisti dei turisti? Secondo l’indagine (era possibile la risposta multipla) la preferenza è per le strade del centro città al 50%, seguite dai centri commerciali al 45%, dai mercati al 38%, poi gli outlet al 27%, department store al 25% e stazioni/aeroporti al 22%. Tra i fattori che influenzano maggiormente nella scelta della destinazione di viaggio spiccano, dopo sconti, saldi e promozioni (60%), l’offerta commerciale della destinazione (34%), i servizi a disposizione (trasporti ma anche app dedicate e mappe, 32%), la vicinanza ad attrazione / luoghi da visitare (29%) e la presenza di produzioni tipiche/prodotti particolari o unici (27%).

Come cambia la geografia

Al di là dell’appeal intramontabile dell’Italia nel suo complesso, i grandi eventi conservano sempre un ruolo determinante per catturare lo shopping dei turisti. E la moda è in prima fila. Secondo dati di Global Blue, l’ultima Fashion Week milanese è stata un successo, nonostante la quasi totale assenza di cinesi e russi, che in passato valevano anche il 40% delle vendite totali. Rispetto alla stessa settimana della moda di tre anni fa, la spesa tax free registrata dalla società è stata pari al 94% come tasso di transazioni. Lo scontrino medio è stato di 1.438 euro (+18% sul 2019). Un acquisto su quattro è stato effettuato dagli americani. Al secondo posto gli arabi (13%) e solo al terzo i cinesi. In ascesa gli inglesi, che in seguito alla Brexit possono acquistare con la formula tax free solo dal 2021: il loro scontrino medio si è attestato a 2.033 euro, superiore persino a quello dei viaggiatori provenienti da oltreoceano, pari a 1.703 euro (+41%).

Sforzo per rispondere alle attese

“Lo shopping tourism in Italia beneficia della ripresa dei viaggi, anche internazionali, con vantaggi per l’offerta commerciale delle destinazioni così come per altre componenti dei sistemi economici locali” ha dichiarato Francesco Di Cesare, Presidente di Risposte Turismo. “Per sfruttare questa opportunità” ha proseguito “gli operatori dovranno dimostrare di essere aggiornati e sensibili rispetto alle richieste e preferenze dei turisti, in particolare di quelli che si muovono proprio per fare acquisti nelle destinazioni visitate, e si aspettano di poter acquisire valore - in termini di conoscenza, informazioni, intrattenimento - dall’esperienza che vivranno. I primi risultati di Shopping Tourism Italian Monitor hanno evidenziato come, in particolare nelle città meta di consistenti flussi turistici, i titolari di punti vendita, non solo quelli appartenenti a catene e grandi marchi, si stiano attrezzando al meglio per rispondere a queste richieste. Serve però uno sforzo in più, come sistema-destinazione, per inquadrare meglio questo fenomeno, comprenderne le potenzialità e adattare l’intera offerta ricettiva - commerciale, di ospitalità, di servizi in genere - per poter attrarre questo segmento di domanda in crescita nonostante le possibilità offerte dall’eCommerce di acquistare senza spostarsi da casa”.

Un momento dei lavori durante il forum di Risposte Turismo a Venezia. Sullo sfondo il presidente Francesco di Cesare

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