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Svelata la nuova food court del centro commerciale Lingotto

Dopo due anni di lavori e 3 milioni di investimento, prende vita la nuova food court del Lingotto di Torino. Promotori di questo intervento sono AXA IM Alts e Pradera che nel 2018 hanno acquisito l’immobile e dato avvio a un progetto di restyling e ampliamento. La nuova proposta di ristorazione, che conta una ventina di locali distribuiti su una GLA di circa 4.000 mq (che incide per oltre il 10% su quella totale) diventa, così, il nuovo polo di attrazione del centro. “Sono stati inseriti nuovi marchi, tra cui Giovanni Rana, La Piadineria, Burger King, Bun Burgers, Panini Durini e Grom, e riposizionati quelli già presenti”, ha commentato Roberto Limetti, Managing Director di Pradera. “È stata un’operazione davvero lungimirante che ha dato nuova linfa allo shopping centre dopo due anni decisamente complicati. Un ottimo modo anche per festeggiare i vent’anni di vita del centro”, ha sottolineato Fabrizio Cardamone, Direttore del Centro Commerciale Lingotto, in quota alla società Savills.

STOCK OPTIONS

BUY

INDITEX

Super balzo degli utili per il colosso spagnolo, che ha archiviato un primo trimestre fiscale (febbraio-aprile) con un balzo degli utili, saliti a 760 milioni di euro, in crescita dell’80% rispetto allo stesso periodo 2021. Un ottimo risultato, considerando il tema inflazione e il sostanziale stop alle attività in Ucraina e Russia.

CAPRI HOLDINGS

Il colosso americano che controlla Versace, Jimmy Choo e Michael Kors brinda a un bilancio 21-22 (terminato ad aprile) chiuso con ricavi a 5,65 miliardi di dollari (+39%) e profitti balzati a 822 milioni, contro un rosso da 63 milioni dell’esercizio precedente. Tutti i brand hanno messo a segno una crescita in doppia cifra delle vendita. Si distingue Versace: +34%.

KOHL

Il titolo del noto retailer si è infiammato in Borsa, dopo l’annuncio dell’avvio di una fase di negoziazione esclusiva con Franchise Group, che insieme a Oak Street Real Estate Capital è interessata ad acquisire la stessa Kohl. La prima offerta si aggira sui 60 dollari per azione, circa 8 miliardi di dollari complessivi.

NEUTRAL

WALMART

Il primo trimestre è stato deludente. Ora Walmart ha comunicato che sta “lavorando sodo” per combattere il vero nodo di oggi: l’inflazione. In particolar modo, sta discutendo con i fornitori le strategia utili per tagliare i costi, senza dover ritoccare i prezzi, a danno dei consumatori. Il titolo, dopo lo scivolone di metà maggio, veleggia su 125 dollari.

ABERCROMBIE & FITCH

Dopo una trimestrale grigia, il colosso americano ha presentato un piano al 2025 con obiettivi di crescita importanti: raggiungere un fatturato compreso tra 4,1 e 4,3 miliardi di dollari di ricavi, con un margine operativo lordo superiore all’8%. Nell’ultimo anno fiscale i ricavi erano stati 3,7 miliardi, l’obiettivo a lungo termine è raggiungere i 5.

MORELLATO

Morellato Group, primo gruppo italiano di gioielleria e orologeria, ha chiuso l’esercizio finanziario 2021 (al 28 febbraio 2022) con un fatturato consolidato pari a 310 milioni di euro, che segna un balzo del 49% rispetto all’anno precedente. L’ebitda si attesta a 87,3 milioni di euro, pari al 28% del fatturato, con un incremento di quasi il 68%. La posizione finanziaria netta è di 17,5 milioni a fronte di investimenti per circa 23,5 milioni di euro.

SELL

ZALANDO

Il colosso tedesco deve ancora comunicare i dati del secondo trimestre fiscale, ma ha già avvertito il mercato di un abbassamento dell’outlook per la chiusura dei conti 2022. Tanto è bastato per provocare uno scivolone del titolo, il mese scorso. I profitti, infatti, oscilleranno tra 180 e 260 milioni di euro, circa la metà rispetto a quanto promesso con le stime precedenti.

GAP

Primo trimestre negativo per il brand americano, costretto a rivedere al ribasso anche le stime per la chiusura di fine anno. I ricavi, nei primi tre mesi conclusi il 30 aprile, calano del 13% a 3,48 miliardi di dollari, frena anche il canale eCommerce del 17%, ma soprattutto il risultato finale segna un rosso da 162 milioni, contro un utile di 166 milioni del primo trimestre 2021.

NIKE

Il colosso sportivo registra risultati positivi, ma in frenata. E le prospettive 2023 hanno deluso Wall Street. Il quarto trimestre fiscale (al 31 maggio) si è chiuso con vendite in calo dell’1%, a 12,2 miliardi di dollari, con i margini scesi al 45%. Le attese per l’anno fiscale 2023 sono di entrate in crescita a un tasso “low double digit”, poco secondo gli analisti. Le aperture a singhiozzo in Cina sono alla base dell’andamento.

OVS: +30% nel primo trimestre, superate le vendite pre-pandemia

OVS ha comunicato i risultati del primo trimestre febbraio-aprile 2022. Il gruppo veneto supera i livelli di vendita pre-pandemia e sfiora i 300 milioni di ricavi (+30,6). L’andamento ha caratterizzato i brand OVS, Upim e tutti i canali distributivi del gruppo. “Il periodo dell’anno sin qui trascorso rappresenta il primo banco di prova rispetto alla reazione dei consumatori alle dinamiche inflattive, alle relative pressioni sul potere d’acquisto e, non ultimo, all’aumento dei prezzi dei nostri prodotti”, ha commentato l’amministratore delegato Stefano Beraldo. “Nel primo trimestre registriamo un aumento delle vendite a parità per entrambi i nostri principali marchi”. La buona performance ha caratterizzato entrambi i principali brand del Gruppo. Per quanto riguarda gli ultimi 12 mesi, l’ebitda è pari a 161,7 milioni e maggiore di 5,4 milioni rispetto al 2019. I risultati hanno avuto un’ulteriore accelerazione nel mese di maggio dove le vendite sono risultate superiori a quelle del 2021. “Questa performance ha permesso di superare, nei quattro mesi, il livello di vendite pre-pandemia. Pur in presenza di un contesto di volatilità geopolitica e pressioni inflazionistiche, i risultati ottenuti e le azioni intraprese ad oggi ci permettono di guardare con fiducia alla restante parte dell’anno”, conclude l’ad.

Da Valmontone a Le Vele, Promos investe e allarga i suoi outlet

Promos group, della famiglia Maffioli, lancia un piano triennale di rinnovamento ed espansione di quattro centri fra outlet e retail park. Ecco, in sintesi, gli interventi previsti fra il 2022 e il 2024. Al Città Sant’Angelo Outlet Village di Pescara (oggi 25.000mq per 100 negozi) verranno aggiunti 5.600 mq in più, con 23 nuovi punti vendita in arrivo, più una food court da 7 punti ristoro, già pronta entro fine anno. A Le Vele di Desenzano del Garda (Brescia), oggi di 28.000 mq, partono lavori di riqualificazione e 2.500 mq aggiuntivi, più un’area food disponibile per 8 brand, pronta nell’aprile 2023. Nelle prossime settimane prenderà poi il via il cantiere per la riqualificazione di una zona del Valmontone outlet di Roma, con la realizzazione di una ‘Premium Plaza’ di 6.000 mq dedicata a 20 marchi. Infine, in Piemonte, al Mondovicino in provincia di Cuneo, alla fine del triennio di investimento è in previsione una nuova food court per 6 punti ristoro.

Euronics, ricavi oltre i 2 miliardi, proseguono le aperture

Criptovalute, B2B e prossimità: Shopify lancia nuove funzionalità

L’assemblea dei soci Euronics ha approvato il bilancio 2021 che si è chiuso con ricavi a 2,3 miliardi di euro. Si tratta di un incremento del 10,3% rispetto al 2020 e del 19,7% sul 2019, stando al comunicato della società. Non è semplice, però, paragonare gli anni precedenti, dal momento che è cambiato il perimetro di riferimento. A inizio 2020, infatti, il gruppo dichiarava una rete di circa 440 negozi tra marchi Euronics (230), Euronics Point (180) e Euronics City (31). Poi è arrivata l’integrazione con i negozi a marchio Sme e Comet. Il 2021, invece, è stato caratterizzato da storie diverse tra loro, dal fallimento dell’ex socio Galimberti (4 dei 7 negozi sono stati presi da Nova, altro socio Euronics) all’ottima espansione di un altro socio storico, Bruno. Così, oggi il gruppo dichiara una rete di 456 punti vendita (a insegna Euronics, Comet e Sme), di cui 273 diretti e 183 in affiliazione. Il risultato finale, riferito alla sola centrale Euronics Italia, è positivo per 1,9 milioni di euro. Stando alla nota dell’azienda, Euronics Italia detiene una quota del 16,8% nel panel “Retail Market” e del 23,7% nel panel “Technical Superstores” (dati Gfk). Nel 2021 sono stati aperti 12 punti vendita e altri 15 sono previsti a fine 2022. L’anno scorso è stata anche lanciata la piattaforma e-commerce che coinvolge 12 basi logistiche e oltre 300 negozi, in cui è stato attivato anche il servizio “Prenota e ritira”.

Shopify, azienda specializzata nella fornitura di infrastrutture IT per il commercio, ha annunciato nuove funzionalità che puntano a cambiare il modo in cui i brand interagiscono con il proprio pubblico: il Tokengated Commerce ovvero la possibilità per i possessori di NFT di connettere i portafogli cripto ai negozi su Shopify e sbloccare prodotti ed esperienze esclusive da vivere con i propri brand preferiti; una nuova partnership con Google per promuovere lo shopping di prossimità; l’ingresso di Shopify nel mercato wholesale con il lancio di B2B, la soluzione per vendere anche al target business. “Shopify scommette sul Connect to Consumer quale nuova era del commercio in cui i brand potranno avere successo se riusciranno a coltivare una community di fedelissimi al proprio marchio. Oggi, la personalizzazione è la chiave dello sviluppo e i brand indipendenti devono poter creare esperienze su misura e su tutti i touchpoint in grado di mantenere vivo il rapporto con i clienti”, ha dichiarato Paolo Picazio, Country Manager Italia di Shopify.

Calzature Bata: piano per 110 nuovi negozi in affiliazione

Bata, il marchio di calzature attivo in 70 Paesi, ha avviato un piano di sviluppo della rete incentrato sull’affiliazione in franchising. L’obiettivo previsto è passare dagli attuali 90 affiliati a 200 in un triennio (al 2024). La business unit dovrebbe raddoppiare il fatturato, secondo le stime, e andare così a toccare il 40% dei ricavi complessivi. Il percorso di espansione prediligerà le vie del centro città, con un volume di abitanti dai 40 agli 80mila, senza escludere i centri commerciali dello stesso bacino d’utenza. Il piano è già partito con un primo negozio a Cecina, in provincia di Livorno, e un altro a Trapani, entrambi in città. Mentre il 15 giugno sarà la volta di un’apertura allo Shopville Gran Reno a Casalecchio (Bologna). Successivamente si aggiungeranno Modica, in provincia di Ragusa, e Senorbi in provincia di Cagliari. “Stiamo investendo negli store in affiliazione insieme al network consolidato di partner, ma a salire a bordo ci sono anche nuovi franchisee” ha commentato Claudio Alessi, Presidente Bata Europe.

Camicissima spinge sul retail, apre a Fiumicino e vola in Cile

Continua il progetto di espansione in Italia e all’estero di Camicissima, brand di camiceria maschile che fa capo al gruppo Fenicia Spa. Il marchio ha da poco inaugurato un punto vendita in Cile in uno spazio di 30mq all’interno del centro commerciale Zofri Mall. A questa nuova apertura segue l’inaugurazione di un nuovo store di 90 mq a Roma Fiumicino, guadagnando così un posto importante in uno dei luoghi cardine del travel retail nel momento in cui il traffico turistico e aeroportuale torna a crescere. Questo nuovo punto vendita rappresenta un segnale significativo nel “processo di espansione del marchio, che guarda al futuro con ottimismo, sempre più volenteroso di investire anche nel mercato domestico, centro d’ispirazione dello stile worldwide”, spiega l’azienda in una nota stampa. Il travel retail rappresenta un segmento strategico per il brand che già nel 2021 aveva scelto Linate per presentare in anteprima mondiale il nuovo concept dei propri negozi.

La Rubrica Legale

a cura di Cocuzza & Associati Studio Legale, Milano

Negoziare e gestire i contratti in tempi di crisi: il ricorso alle clausole di forza maggiore e di hardship

di Giulia Comparini

Gli eventi che si sono succeduti negli ultimi due anni e mezzo hanno creato non poche difficoltà agli operatori commerciali nella negoziazione e gestione dei loro rapporti contrattuali.

Le parti si trovano, ormai da tempo, a operare in un clima di totale incertezza che complica la negoziazione dei nuovi contratti, essendo assai spesso portatrici di interessi divergenti.

Pensiamo alle locazioni e agli affitti. Se le proprietà cercano di ottenere garanzie di certezza e stabilità economica e contrattuale nel lungo periodo a tutela dei propri investimenti, al più introducendo assai generici impegni alla rinegoziazione del canone, i tenant richiedono ex ante l’azzeramento e/o riduzione dei canoni e talvolta anche delle spese nel caso di provvedimenti di chiusura o di contingentamento imposti dalle autorità. D’altro canto, allo stato non si può neppure escludere che l’attuale incremento dell’inflazione possa portare alcune proprietà a ritenere i contratti sottoscritti eccessivamente onerosi e a richiedere la rinegoziazione dei canoni.

Non meno complesse sono le negoziazioni dei contratti di appalto e/o di fornitura, sia in ambito nazionale che internazionale, a causa delle difficoltà nell’approvvigionamento dei materiali e dell’aumento dei prezzi delle materie prime, circostanze ulteriormente aggravate dagli effetti del lock-down cinese e delle sanzioni deliberate a livello dell’Unione Europea in seguito al conflitto fra Russia e Ucraina.

La stessa incertezza e complessità si riscontra nell’esecuzione dei contratti in essere, non avendo le parti introdotto nei loro accordi, nella maggior parte dei casi, possibili rimedi rispetto a eventi esterni fuori dal loro controllo e tali da pregiudicare le sorti dei loro rapporti.

Dato l’incerto contesto in cui le parti si trovano ad operare e nell’ottica di una regolamentazione preventiva nei loro accordi delle conseguenze giuridiche delle sopravvenienze, è certamente utile conoscere le clausole di forza maggiore e di hardship elaborate dalla Camera di Commercio Internazionale (CCI) - la più grande organizzazione internazionale di imprese - per aiutare le imprese nella redazione dei loro contratti. L’ultima versione di tali clausole è stata pubblicata dalla CCI nel 2020.

È importante precisare che tali clausole si applicano al contratto solo ove in esso espressamente richiamate. Ma chiariamo innanzitutto la differenza fra forza maggiore e hardship.

Entrambe disciplinano le conseguenze di un evento di portata eccezionale, non prevedibile al momento in cui il contratto è stato stipulato e non imputabile ad alcuna delle parti.

Tuttavia, mentre l’evento contemplato nella clausola di forza maggiore rende una delle prestazioni impossibile da eseguirsi, l’evento contemplato nella clausola di hardship non impedisce alla parte che lo subisce di dare esecuzione al contratto, ma rende la sua prestazione eccessivamente onerosa rispetto alla controprestazione. In buona sostanza il concetto di hardship corrisponde all’eccessiva onerosità sopravvenuta prevista anche nel nostro codice civile (art. 1467 c.c.). Accenniamo brevemente anche alla struttura di entrambe le clausole il cui contenuto è necessariamente generico, pur rappresentando un’utile guida da adattare di volta in volta al singolo caso concreto.

La clausola di forza maggiore nel testo elaborato dalla CCI contempla una long form e una short form. In estrema sintesi la clausola prevede:

• Definizione dell’evento di forza maggiore (più o meno dettagliato); • Obbligo di notifica della parte che subisce l’evento di forza maggiore entro un termine ragionevole • Disciplina delle conseguenze (sospensione adempimento) • Dovere della parte che subisce l’evento di mitigare gli effetti negativi dell’impedimento causato dalla forza maggiore • Modifica parziale del contenuto del contratto (se l’impossibilità della prestazione è solo parziale) • Eventuale risoluzione del contratto se impossibilità è totale e la durata dell’impedimento perdura oltre 120 giorni (salvo diverso accordo) La clausola di hardship nel testo elaborato dalla CCI prevede che ove una parte provi che l’esecuzione delle sue obbligazioni contrattuali è divenuta eccessivamente onerosa a causa di un evento fuori dal suo controllo, che non era ragionevole attendersi venisse preso in considerazione al momento della conclusione del contratto e i cui effetti non avrebbe ragionevolmente potuto evitare o superare, le parti sono tenute, entro un ragionevole periodo di tempo dall’invocazione della clausola, a negoziare delle nuove condizioni contrattuali che tengano conto delle conseguenze di tale evento.

La ratio è quella di consentire alle parti di rinegoziare i termini del contratto in modo tale che esso si adegui al nuovo stato di fatto, e ciò o tramite l’intervento di un terzo o mediante apposito negoziato tra le stesse. Soltanto ove non venisse raggiunto un accordo è possibile richiedere la risoluzione del contratto.

CNCC: una serata di condivisione e di premi per fare il punto sul futuro dei centri commerciali

Fare, insieme. Con questo spirito collaborativo (e anche di festa) si è svolta al palazzo della Triennale di Milano la prima edizione della CNCC Summer Conference, un momento di incontro e di confronto estivo che ha rappresentato anche l’occasione per consegnare, dopo oltre due anni di sospensione a causa della pandemia, i CNCC Marketing Awards, i riconoscimenti attribuiti alle strutture italiane che si sono distinte in 9 diverse categorie (vedi box) che quest’anno hanno visto competere 57 progetti, al vaglio di una giura esterna e non più interna. Tra le novità c’è anche una nuova categoria, Resilience, dedicata alle attività svolte dai centri nel periodo più duro della pandemia, e due nuovi premi: uno dedicato alla Special Distinction Digital Transformation e l’altro alla Special Distinction ESG assegnate dalle rispettive Commissioni CNCC. Tra i vincitori dei CNCC Awards, si sono distinti i centri di Svicom che ha ottenuto ben 8 riconoscimenti (tra questi, una Special Distinction - Digital Transformation per The Place to Do al Mongolfiera Japigia, il Best delle categorie “Customer Services” con Taxi Rosa a I Portali e l’ambito Best of the Best per Listen! Zero Barriere al Granfiume Granshopping); Sonae Sierra con 6 riconoscimenti (CityLife Shopping District di Milano ha vinto nelle categorie Footfall/Sales Activation, Tenant brand & Partnership e Brand Awareness and (re) positioning); Cushman & Wakefield con (tra gli altri) il premio Best of Category per la “Digital Opening” di Maximo; Nhood che ha vinto nella categoria Low Budget con il progetto NEF – Nhood Extended Family del Centro Commerciale Belpò, nella categoria Brand Awareness e Repositioning con il progetto Kart Start al Borgo D’Abruzzo e nella categoria Social Responsability con Art’s In Progress al centro Porte di Torino; Savills, che si è aggiudicata 2 Awards e 7 Certificate of Merit (tra questi, I Gigli di Firenze con il progetto Shop & Shock nella categoria Emerging Technology). “Ritrovarci insieme così numerosi a confrontarci sul percorso di evoluzione che la nostra Industria ha intrapreso è un segnale di grande fiducia e consapevolezza dei cambiamenti che stiamo vivendo. I temi discussi nel corso della conferenza, che secondo gli esperti caratterizzeranno il futuro del nostro settore, sono gli stessi che ritroviamo nei progetti vincitori dei CNCC Awards: lo sviluppo del digital, i servizi pensati ad hoc per la clientela e l’adozione di misure secondo i criteri ESG. Questo dimostra che il percorso valoriale e sostenibile che abbiamo scelto di intraprendere già da diversi anni è nella giusta direzione”, ha detto Roberto Zoia, presidente del CNCC, nel discorso di chiusura.

CNCC Marketing Awards 2022 - Tutti i vincitori

CERTIFICATE OF MERIT 2022 BRAND AWARENESS & (RE)POSITIONING - KART START - Centro Commerciale BORGO D’ABRUZZO - THE CUBE - CENTRO COMMERCIALE CONCA D’ORO - TIPI DA SHOPPING - BRANDING VIDEO CAMPAIGN PER CENTRO LEONARDO - Centro LEONARDO - VICINI DI CASA - LA SCALINATA DI GIGI PROIETTI - Centro Commerciale AURA

BEST OF CATEGORY 2022 BRAND AWARENESS & (RE)POSITIONING LA COMMUNITY DEI CITYLIFERS: IL CUORE PULSANTE DI CITYLIFE SHOPPING DISTRICT - CITYLIFE SHOPPING DISTRICT

BEST OF CATEGORY TENANT BRAND & PARTNERSHIP A CITYLIFE SHOPPING DISTRICT SI FESTEGGIA IL LANCIO EUROPEO DI COCA-COLA ENERGY - CITYLIFE SHOPPING DISTRICT

CERTIFICATE OF MERIT 2022 CUSTOMER SERVICES - ASILO + #ASILO NIDO. FLESSIBILITA’, COMPETENZA E INNOVAZIONE - QUASAR VILLAGE - IL CASTELLO XMAS DELIVERY - CENTRO COMMERCIALE IL CASTELLO - QUA LA ZAMPA! - GRAN SHOPPING MONGOLFIERA - THE PLACE TO DO CENTRO COMMERCIALE MONGOLFIERA JAPIGIA

BEST OF CATEGORY CUSTOMER SERVICES - TAXI ROSA - I PORTALI

CERTIFICATE OF MERIT 2022 FOOTFALL AND SALES ACTIVATION - APP BATTENTE: OMNICANALITA’ E PERSONALIZZAZIONE DELL’ESPERIENZA DI ACQUISTO - BATTENTE SHOPPING & MORE - EXPRESS YOURSELFIE - CUSHMAN&WAKEFIELD - IL PRIMO ALBERO DI NATALE ORIZZONTALE - CITYLIFE SHOPPING DISTRICT - LA DIVINA VINCITA - I GIGLI - PROGETTO SMART SENSOR - Centro Commerciale CARREFOUR PAVIA - STAR STICKER – CBRE

BEST OF CATEGORY 2022 FOOTFALL AND SALES ACTIVATION - VERTICAL FASHION SHOW - CITYLIFE SHOPPING DISTRICT

CERTIFICATE OF MERIT 2022 LOW BUDGET - CONDIVIDI UN’EMOZIONE - CENTRO COMMERCIALE BARIBLU - ITACA CHARITY MOTO TOUR - CENTRO COMMERCIALE ITACA - LE FORME DELL’ARTE - CENTRO COMMERCIALE TREVIGLIO - VACCINAZIONE COVID-19, TI PORTIAMO NOI - QUASAR VILLAGE BEST OF CATEGORY LOW BUDGET: - NEF - NHOOD EXTENDED FAMILY - CENTRO COMMERCIALE BELPO’

CERTIFICATE OF MERIT 2022 GRAND OPENING/EXPANSION/ REFURBISHMENT - “LE DUE TORRI” DIVENTA GRANDE - LE DUE TORRI SHOPPING CENTER PORTO DEL GUSTO - Parco LEVANTE

BEST OF CATEGORY 2022 GRAND OPENING / EXPANSION /REFURBISHMENT - MAXIMO SHOPPING CENTER DIGITAL GRAND OPENING - MAXIMO Shopping Center

CERTIFICATE OF MERIT 2022 EMERGING TECHNOLOGY - LOYAL_AI: DIGITAL CUSTOMER TRANSFORMATION - ETHOS - THE VOICE REVOLUTION: GLI ASSISTENTI VOCALI TRASFORMANO CONCORSI E RIVISTE - CENTRO COMMERCIALE LE TERRAZZE

BEST OF CATEGORY EMERGING TECHNOLOGY - GIGLI SHOP&SHOCK - I GIGLI CERTIFICATE OF MERIT 2022 RESILIENCE / COVID - #RIPARTIAMOINSIEME - IL CASTELLO TENANTS’ TRAINING - Centro Commerciale IL CASTELLO - MASK TO SCHOOL - ETHOS

BEST OF CATEGORY RESILIENZCE / COVID - TAMPONE SOSPESO - Centro Commerciale LA CORTE LOMBARDA

CERTIFICATE OF MERIT 2022 CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY - ACCENDI IL CUORE - GLI ORSI - ART’S IN PROGRESS - Centro Commerciale PORTE DI TORINO - FOREVER GREEN - Centro Commerciale PERSEO - LA BUSSOLA - CENTRO SERVIZI ED ORIENTAMENTO - Centro Commerciale MONGOLFIERA SANTA CATERINA - SAVE THE GUM - EUROCOMMERCIAL PROPERTIES ITALIA - SPEGNI SOSTENIBILE - CUSHMAN&WAKEFIELD - VOLA VIA - CBRE

Special Distinction 2022 Digital Transformation CENTRO COMMERCIALE MONGOLFIERA JAPIGIA “The Place to do”

Special Distinction 2022 E.S.G. CENTRO COMMERCIALE PERSEO “Forever Green”

CNCC Award & Best of the Best 2022 GRANFIUME GRAN SHOPPING “Listen! Zero Barriere”

Testone debutta nei centri commerciali e sale a quota 10

Miniconf corre veloce, obiettivo 70 milioni nel 2022

Testone, la catena umbra specializzata nella produzione della tradizionale torta al testo, ha inaugurato il decimo punto vendita al centro commerciale Collestrada, a Perugia. Attualmente il marchio conta 7 punti vendita in Umbria, 2 a Milano (zona Bocconi e Darsena) e uno in Abruzzo. La storia dell’insegna inizia in Umbria dove aprono le prime sedi. Nel 2015 il marchio viene chiamato al Padiglione Italia durante Expo e da qui nasce l’idea di aprire il primo locale a Milano. “Non ho una mentalità da ristoratore, ma cerco di interpretare sempre la mentalità del cliente. Per questo ho fatto in modo che tutti i locali abbiano il testo e le braci all’entrata del ristorante, in vista” racconta l’imprenditore Simone Farinelli, ideatore del format. “Testone è un format facilmente replicabile che può essere portato in ogni città d’Italia e anche all’estero, dove credo sia il naturale sbocco di questa ricetta che difficilmente si trova fuori dall’Umbria”.

Dopo aver chiuso il 2021 con un fatturato di 57 milioni di euro, in linea con l’esercizio precedente, Miniconf (azienda toscana specializzata in abbigliamento per bambini) punta a superare i livelli pre-pandemia e a raggiungere i 69 milioni nel 2022, crescendo del 9% rispetto al turnover pre-Covid del 2019. Il gruppo Miniconf comprende i marchi di proprietà Sarabanda, Minibanda, IDo e Dodipetto ai quali si aggiungono le licenze di Ducati (che da capsule in co-branding con Sarabanda è diventata licenza indipendente) e Superga Kidswear. Oggi il gruppo realizza l’85% delle proprie vendite in Italia dove conta circa 45 store diretti. Di questi, una quarantina a marchio iDo. L’insegna iDo ha chiuso il 2021 con tre nuovi opening: al centro commerciale Porte di Catania (84 mq), a Lentini (75 mq al centro commerciale Crai, Siracusa) e a Civitavecchia, presso La Scaglia Shopping Centre (80 mq). In questi mesi sono state programmate nuove aperture a Modica, Rossano e Guidonia. Il piano di sviluppo varato dal Miniconf prevede anche un’espansione all’estero. Attualmente, il gruppo è presente in Russia, Spagna e Regno Unito.

La catena “instagrammabile” EL&N sbarca anche in Italia

EL&N, brand inglese di caffetterie, sbarca in Italia e apre a Milano il suo primo locale all’interno del The Liberty Tower (da poco riqualificato da Hines) in uno spazio di 480 metri quadri su 3 piani. Nato nel 2017 dalla passione per uno stile di vita sano e dall’esperienza nel mondo del lusso della fondatrice Alexandra Miller, EL&N (acronimo di Eat, Live & Nourish) ha aperto nello stesso anno il suo primo store a Londra, nel cuore di Mayfair, e nei successivi cinque anni a Parigi, Doha, Dubai, Kuwait City, Riyadh, Jeddah. Con un’estetica immediatamente riconoscibile EL&N è diventata una delle caffetterie più instagrammate al mondo. “Oggi Milano si presenta a pieno titolo come la capitale italiana della gastronomia, oltre che della moda e del design. È il punto di partenza ideale per il lancio in Italia ed in Europa di questo nuovo format di ristorazione”, aggiungono Barbara Balistreri e Maurizio Raviolo soci fondatori di 4 Food srl (master franchising di EL&N per il mercato italiano) con un solido background nella ristorazione internazionale (Ca’puccino, Wagamama).

SumUp: per caffè e ristoranti, agli italiani piace sempre di più cashless

La ristorazione in Italia è sempre più cashless e digitale. A evidenziare il trend è la fintech SumUp che ha realizzato l’Osservatorio Caffè e Ristoranti – 2022. Nel primo trimestre dell’anno, l’azienda ha registrato per caffè e ristoranti un aumento in tutta Italia del valore del transato medio dei pagamenti cashless: in media si parla del 101% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e del 63% rispetto a quello del 2019. Secondo i dati dell’Osservatorio, per visitare i locali nei quali non circolano i contanti bisogna recarsi in Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Lazio, Lombardia e Toscana. Lo scontrino medio nazionale si attesta sui 26,3 euro. Le regioni che nel 2022 mantengono ancora uno scontrino medio cashless sopra la media nazionale sono il Molise, la Valle d’Aosta e il Friuli-Venezia Giulia. A registrare invece lo scontrino medio più basso sono Sardegna, Piemonte, Puglia e Lombardia. Sempre più apprezzata, inoltre, la possibilità di pagare “senza contatto”: questa modalità viene scelta dagli avventori di caffè e ristoranti in 8 casi su 10, in crescita dell’8% rispetto al 2021 e di 25 punti percentuali rispetto al 2019.

Cirfood, ritorno all’utile nel 2021. Obiettivo 850 mln fra quattro anni

Cirfood ha approvato il bilancio 2021, che ritrova il risultato positivo dopo il periodo difficile della pandemia. La cooperativa chiude con ricavi consolidati a 475,9 milioni, +9,6% rispetto al 2020, e un risultato positivo per 5,1 milioni, che segue la chiusura in rosso dell’esercizio precedente (il primo nella storia del gruppo). La nota segnala anche il patrimonio netto tornato a superare i 137 milioni. Il gruppo è tra i leader nel settore della ristorazione collettiva e nel 2021 ha servito oltre 77 milioni di pasti. Ma è anche un player della ristorazione commerciale, tramite la controllata Cirfood Retail, creata appositamente nel 2019. I brand in portafoglio sono Antica Focacceria S. Francesco (nella foto lo storico primo negozio di Palermo), Kalamaro Piadinaro e PoorManger. Nei mesi scorsi, la coop aveva presentato il suo piano strategico 2022-2025, che prevede di raggiungere 850 milioni di ricavi di gruppo al 2025, di cui 680 derivanti dal ramo “collettiva”, 48 milioni dalla “commerciale” e 118 milioni dalle attività di ristorazione all’estero, più 3 milioni dal welfare.

Salvataggio Pittarosso, luce verde dal Tribunale

Per Pittarosso, catena di scarpe controllata dal fondo Lion, si apre la strada del concordato preventivo. Inizialmente il Tribunale di Padova aveva revocato la prima procedura, risalente al 2021, per dubbi su alcune poste di bilancio. Ora, invece, i giudici hanno concesso tempo fino al 5 settembre per presentare un nuovo piano concordatario, supportato dai buoni risultati di bilancio ottenuti nel 2021, con il margine operativo lordo tornato in positivo. Il piano prevede la gestione in continuità fino al 2026, ciò significa che il marchio prosegue le attività, mentre si valutano opzioni quali la cessione dell’azienda o il suo conferimento in una o più società, anche di nuova costituzione. Attualmente, il 100% del capitale è in pegno al fondo italiano Pillarstone, che ha rilevato i crediti insieme a un pool di banche finanziatrici. Mesi fa, alcune indiscrezioni consideravano possibile una fusione con Scarpe&Scarpe (anch’essa impegnata in un piano di concordato), poi smentita. Il marchio Pittarosso in Italia conta ancora su una rete con oltre 200 negozi.

In Buona Company

Il neo-assunto

di Beatrice Ramazzotti

Genere prevalente:

Maschio/Femmina

Età media:

35 anni

Cosa sognava di fare:

Mettere piede nell’azienda dei sogni, fare tutto quello che c’è da fare, in silenzio e sempre col sorriso. Osservare per mesi colleghi, capi, luoghi, oggetti, dinamiche e relazioni, restando in disparte e in sordina; diventare una presenza gradevole e discreta, che fa bene a tutti e con cui tutti vogliono aver a che fare. Indossare un abbigliamento adeguato all’ambiente, ma pur sempre da giovane; lasciar intravedere i tatuaggi, ma giusto un po’; approcciare con cautela le prime conversazioni sul meteo, gli hobby, le attività; studiare bene dove inserirsi e come, presentare il progetto del secolo e fare il colpo di teatro.

Cosa fa in realtà:

Fa finta di non dare importanza alla propria laurea e agli studi universitari per non turbare nessuno; subisce tutti i santi giorni il commento “Eeeh, tu che sei giovane…”; riceve incarichi elementari che, una volta portati a termine, suscitano commenti entusiastici. Guarda le notifiche social di nascosto, perché ha capito che non è un comportamento ben visto. Ascolta passivo decine di aneddoti e racconti del passato che i senior si sentono in dovere di propinargli per rimarcare la sua giovane età: quando si facevano i viaggi in macchina, quando c’era il fax, quando in azienda c’erano personaggi mitologici, per non dire preistorici.

Il suo ufficio:

Una vecchia scrivania, una sedia traballante e un pc malandato, il tutto piazzato tra la porta, lo split e la cassettiera del capo ufficio (ma sempre meglio della postazione di Fantozzi sotto le scale).

Pensiero latente:

Devo stare accorto: ogni cosa che dirò potrà essere utilizzata contro di me.

Webinar ATRI: il punto sulle risorse umane nell’era post Covid

Anche le imprese del travel retail sono alle prese con un problema spinoso: come formare e attirare talenti. Se ne è parlato nel corso di un webinar organizzato lo scorso 24 giugno da ATRI (Associazione italiana travel retail) introdotto dal presidente Stefano Gardini, e con ospiti importanti, provenienti anche da colossi di altri settori. Il punto di partenza riguarda un po’ tutti i settori produttivi e di servizi: tanti ambiscono a cambiare lavoro, si fatica a “ingaggiare” giovani validi, il tempo libero viene considerato importante quanto, se non più, lo stipendio. C’è disaffezione, insomma. “E c’è paura del burn out. Immolarsi alla carriera era roba da boomer” ha spiegato Antonella Bompensa, Organizational development manager di EssilorLuxottica). Come fare, dal punto di vista degli Hr? “Oggi non basta spiegare una mansione e proporre un compenso. Occorre far capire che attraverso il mestiere si costruisce se stessi, che si fa parte di qualcosa, per renderla migliore” secondo Riccardo Perna, People development & CSR Manager di Lagardère Travel Retail Italia. Cambiano anche le dinamiche concrete nella gestione delle risorse umane. “I vecchi strumenti vanno buttati via. Al centro c’è l’individuo, che va ascoltato. Non dico di arrivare a una contrattazione ad personam, ma ormai occorre lavorare per cluster e gestire le persone in modo flessibile” secondo Francesco Aimi, fondatore di Tertium retail. E talvolta, non basta. “Contano i valori. E che siano veri, non uno slogan. Oggi sono i lavoratori a scegliere le imprese, non il contrario, e vengono preferite quelle che racconta un sistema di valori attraente. Segnalo, inoltre, che questo riguarda i giovani, ma non solo. Anche un 20% della generazione boomers vorrebbe lasciare il posto di lavoro, in favore di uno nuovo” secondo Mauro Prestopino, Global Hr Director di Woolrich. E dagli interventi, emerge anche un altro aspetto: le agenzie interinali sono sempre più in affanno, nel rispondere alle esigenze delle imprese. Spesso, fanno meglio i social e il passaparola.

FAO Schwarz Italia lancia un sito per l’eCommerce

Dopo l’apertura del grande store di Milano a ottobre 2021, primo punto vendita in Europa, Fao Schwarz inaugura anche l’eCommerce. Il sito italiano, in esclusiva mondiale, darà anche la possibilità di personalizzare (proprio come in negozio) gli articoli di alcuni marchi come Bunnies by the Bay, Barbie Style by You, My Fao Doll. L’offerta del sito è suddivisa per sezioni tematiche , per brand, per fascia di età o prezzo. Oltre alle immagini, sono presenti anche tanti video che riproducono online la magia dello store. Il negozio di giocattoli, fondato da Frederick August Otto Schwarz e con una storia lunga 160 anni, è presente nel capoluogo lombardo con licenza esclusiva gestita da PRG Retail Group.

Al Serravalle Retail Park arriva Motostore

Motostore, catena italiana nel mondo outlet dedicata all’abbigliamento e agli accessori per motociclisti, sbarca al Serravalle Retail Park (Alessandria). Il punto vendita, da poco inaugurato, occupa uno spazio di circa mille metri quadrati. All’interno, ogni marchio (Dainese, AGV, Tcx, Spidi, Schubert e molti altri) ha un proprio spazio dedicato. Lo store di Serravalle punta a diventare un luogo nevralgico per gli appassionati delle due ruote, oltre che spazio di aggregazione grazie alla presenza di eventi e collaborazioni con operatori e personaggi di settore, brand e motoclub. Oggi il marchio Motostore by Start srl conta 7 punti vendita in Italia e 2 in Spagna.

Portobello, mossa omnichannel: acquisito ePrice.it per 6 milioni

Portobello Spa, insieme al partner spagnolo Riba Mundo Tecnologia, acquisisce il portale eprice.it attualmente oggetto di concordato preventivo. La società, quotata sull’Euronext Growth di Borsa Italiana, si è aggiudicata il ramo d’azienda “marketplace” venduto da ePrice Operations srl. Un ramo, operante tramite il sito eprice.it, che nel 2020 aveva sviluppato un fatturato di 101,4 milioni di euro (ma con margine operativo lordo negativo), 500 mila clienti che avevano generato 637mila ordini. “L’acquisizione del portale rappresenta certamente una pietra miliare della crescita di Portobello che da oggi, pur mantenendo il focus sullo sviluppo della catena di negozi fisici, diventa uno dei principali player italiani dell’e-commerce” ha dichiarato Roberto Panfili, co-fondatore e Coo di Portobello. Il prezzo per l’operazione è 6 milioni di euro, pagati al 50% da Portobello (mediante credito bancario) e da Riba Mundo. L’acquisizione del ramo d’azienda porta con sé i 25 dipendenti in forza al portale e la partecipazione per il 25% del capitale nella joint venture di diritto olandese, Marketing Network, fondata con altri 3 operatori europei al fine di creare un marketplace internazionale tra Italia, Francia, Germania e Romania.

Desigual investe in Italia, aperture al Sud e nel travel

Completato il piano di restyling dei negozi nel 2021, il brand spagnolo Desigual mette a segno importanti nuove aperture. Al Sud, è appena stato inaugurato il nuovo store a Catania, all’interno del centro commerciale Sicilia. Poche settimane prima, invece, si era alzato il sipario sul nuovo monomarca all’interno dell’aeroporto romano di Fiumicino. L’anno scorso, Desigual aveva messo a punto un piano di rinnovamento della rete diretta di negozi, con ben 26 operazioni tra restyling, rilocazioni e nuove aperture. Operazioni che avevano toccato tutto lo Stivale, dal restyling al centro Carosello di Milano, al ritorno in città a Palermo e a Bologna, passando per Milano Stazione Centrale, fino a Valmontone e Padova.

2030 Milano centro

Chi paga male, mangia male

Arriva lui… Bello bello. Lo splendido della zona. Il conte del lastrico. Il Pomata di “Febbre da cavallo”. Vende la sua immagine come se fosse sacra. Non alto, non magro, non attraente ma sicuro di sé come se fosse Berrettini su un campo da tennis in erba. Ne spicca uno in ogni bar d’Italia. “Segnaaaaa…” Spritz e Negroni offendendosi alla richiesta di pagamento del balista con gli occhi a mandorla. Ha la macchina più bella del catalogo Quattroruote del 1993, si accompagna a donne esotiche che non passano mai inosservate per abbigliamento ed eloquio. Samanta Fox, Sabrina Salerno, Serena Grandi, i poster appesi in un angolo del cervello. A tutti un “ciao caro” che non si nega neanche a chi non lo vorrebbe. È rimasto il bulletto delle medie. I commercianti lo odiano benevolmente ma non troppo. Lascia debiti, non di grande entità, ma quando esce dai locali nessuno se ne dispiace. Vive meglio grazie ai provvedimenti gialloverdi che hanno abolito la povertà e grazie a ciò che cade dai camion. Soprannome sopraffino: Coltellino. Non pensate a fatti di sangue, è solo la sua prodigiosa unghia del mignolo destro. Non cercatelo per una colazione, dopo le 19.00 vi aspetta con bicchierone rosso ghiacciato e patatine sbriciolate conservate per lui dal balista. “Chi paga male mangia male”. Severo ma giusto, saggezza orientale. “ll carrozzone va avanti da sé con le regine, i suoi fanti, i suoi re…”

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