retail&food
travel retail shopping mall
Anno 8 • Numero 5 • MAGGIO 2013 • e 5,00
In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
SPECIALE STAZIONI
Il lungo binario del retail (in ritardo ma non troppo)
Parola di...
Mediamarket
Autogrill
Villoresi Est
Star trek
Piazza Italia
NEWS PRIMAE NOCTIS
La lunga notte italiana
L'OPINIONE
Ferrovie: La concorrenza spinge il mercato italiano
Con il completamento dei mille chilometri di linee ad Alta Velocità/Alta Capacità che attraversano l’Italia da Torino a Salerno, oggi è possibile soddisfare l’esigenza di mobilità di oltre il 60% della popolazione. Per questa ragione, in questi ultimi anni abbiamo assistito in Italia a una forte evoluzione del mercato del trasporto ferroviario. Basti pensare che solo nel 2012 oltre 30 milioni di passeggeri hanno viaggiato sulla rete AV realizzando un significativo spostamento delle quote di mercato a favore del treno, con evidenti benefici anche ambientali. Ma se in Italia l’avvio del regime di liberalizzazione ha aperto la strada alla concorrenza, nella UE esiste ancora uno scenario che impedisce la creazione di un mercato unico e integrato. Fino ad oggi gli operatori ferroviari europei, per ragioni tecniche, commerciali e anche politiche, sono rimasti concentrati sui propri mercati nazionali, dedicando poca attenzione ai collegamenti continentali che non superano il 6% di tutti i viaggi. Tuttavia la recente evoluzione del quadro regolatorio della UE ha aperto nuovi scenari e spinto le imprese ferroviarie ad affrontare una serie di fattori: dalla liberalizzazione con nuovi operatori, al completamento del network europeo dell’Alta Velocità, sino alla creazione di nuovi hub aeroporto/stazione, con lo sviluppo di un’offerta di intermodalità treno-treno e treno-aereo. Saranno quindi proprio i collegamenti continentali ad avere un forte potenziale di crescita, spinti anche dalla possibile congestione degli aeroporti e dalla saturazione dei corridoi aerei. Chi vorrà affrontare queste sfide dovrà porre grande attenzione ai servizi e integrarsi necessariamente con altri operatori e altre modalità di trasporto, anche attraverso l’integrazione dei sistemi di vendita e di informazione, sfruttando le migliori tecnologie disponibili. Tutto questo a condizione che l’accesso alle reti e ai mercati sia veramente aperto alla concorrenza, con pari regole e diritti per tutti.
Editoriale
Non ci siamo, non ci siamo per niente. Stiamo colando a picco e a bordo non ci sono scialuppe. Altro che Schettino in fuga, non c’è rimasto nessuno a dare ordini ma nemmeno a prenderne e allora non possiamo neppure contare sulla Guardia Costiera per stimolare chi dovrebbe portarci in salvo, al grido di «vada a bordo, cazzo!». Intanto crolla il potere d’acquisto, chiudono i negozi, la disoccupazione esplode e chi più ne ha più ne metta. Persino il mito degli autogrill – di qualunque marca e colore – con il magico logaritmo 24/24+7/7+365/365 – è in discussione: a breve potremmo averne alcuni che di notte spengono le luci e interrompono il servizio, tanto non si ferma più nessuno. E allora? La finiamo così? Ci lasciamo spegnere senza reagire? Aspettando che cali l’ultima saracinesca? Decolli l’ultimo volo, parta l’ultimo treno? Bisogna reagire, imponendosi come un mantra nuove leggi non scritte: i sindacati devono essere moderni e responsabili. Le imprese devono ambire alla concorrenza libera, pulita e internazionale. Puntiamo sul valore del prodotto e sul servizio. Anche la politica è servizio: dell’interesse comune e non di parti o di singoli. L’Italia si concentri sulle sue meraviglie: paesaggio, prodotti, creatività, operosità. E infine una certezza: se vogliamo uscirne (bene), dobbiamo farci un mazzo così.
Gianfranco Battisti, direttore Divisione passeggeri nazionale/internazionale e Alta Velocità di Trenitalia
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Anno 8 numero 5 maggio 2013 Direttore responsabile Andrea Aiello - andrea.aiello@edifis.it In redazione Andrea Penazzi - andrea.penazzi@retailfood.it Hanno collaborato
Tiziana Bardi, Alessandro Barzaghi, Giuseppe Bonomi, Italo Bussoli, Carmen Chieregato, Giovanni Cobolli Gigli, Giulia Comparini, Gianfilippo Cuneo, Luigi De Montis, Luca Esposito, Simone Filippetti, Fulvio Fassone, Vito Gamberale, Stefano Gardini, Paolo Prota Giurleo, Massimo Guacci, Antonio Intiglietta, David Jarach, Paolo Lombardi, Filippo Maffioli, Pietro Malaspina, Adolfo Marino, Dante Marro, Claudio Merlo, David Montorsi, Giorgio Moroni, Pierpaolo Palmieri, Alberto Pasquini, Enrico Pazzali, POLI.design, Alessio Quaranta, Mario Resca, Leopoldo Resta, Vito Riggio, Kevin Rozario, Paolo Simioni, Vittorio Valenza Foto Archivio Edifis, Flickr, Fotolia, iStockphoto Segreteria Antonella Ferraraccio Pubblicità dircom@edifis.it Progetto grafico e impaginazione Quality A&M Stampa Aziende Grafiche Printing S.r.l. Via Milano 3/5 – 20068 Peschiera Borromeo (MI) Redazione Viale Coni Zugna, 71 - 20144 - Milano - Italy Prezzo di una copia _ 5,00 – Arretrati _ 10,00 Abbonamento Italia: _ 50,00 Europa: _ 90,00 Resto del mondo: _ 110,00 Registrazione Tribunale di Milano N° 550 del 06/09/2006 Iscrizione al Registro degli operatori della comunicazione n° 15972 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi della legge 196/2003 l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati, mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. – Viale Coni Zugna 71 – 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima.
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n° 5 maggio 2013
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SOMMARIO 32
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NEWS PRIMAE NOCTIS La lunga notte italiana
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L'opinione di Gianfranco Battisti Ferrovie: la concorrenza spinge il mercato italiano
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R&f News
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Taglio nastro 28 La nuova vita del Metropoli A fine novembre è stato completato il restyling interno del centro commerciale di Novate Milanese. La conclusione dei lavori, effettuati sotto la supervisione di Ségécé Italia (dal 31 gennaio divenuta Klépierre Management Italia), è coincisa con l’ingresso di nuovi marchi. E anche l’Ipercoop ha implementato i propri servizi
52 Analisi mercato Pavimentazione, italiani da esportazione Centri commerciali e aeroporti sono sempre più cruciali per l’industria delle piastrelle di ceramica. Le grandi imprese italiane, quasi tutte del distretto di Sassuolo, si fanno onore all’estero. Rapporto NFC, come cambia il retail Lo shopping sarà mobile
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Resoconto fiere Paris, il cuore del franchising Con 480 espositori, 20 nazioni rappresentate e un forte baricentro dell’offerta fuoricasa, Franchise Expo Paris si conferma l’evento europeo per l’affiliazione
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news arredo
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Dossier Aeroporti 36 Orio al Serio, un altro passo verso il futuro Nuova piazzetta commerciale, offerta f&b completamente rinnovata nel landside, un ristorante di uno chef stellato in arrivo. Da settembre, inoltre, cominciano i lavori di un grande ampliamento. Così l’aeroporto di Bergamo si prepara all’Expo, senza complessi d’inferiorità
news tecnologia
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international
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vetrina
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la foto
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la pulce nell'orecchio Frecciarossa e Italo verso l’Adriatico a bassa velocità
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long life I Giardini del Sole, vacancy rate a zero e progetti in vista Inaugurato nel 1993, il centro commerciale di Castelfranco Veneto si distingue per il progressivo ammodernamento dell’offerta. Il cambio dell’ipermercato nel 1998 e l’inserimento di marchi nazionali e internazionali gli ha consentito di aumentare i visitatori, arrivati nel 2012 a quota 4,9 milioni
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Cosa occorre sapere per... Trasformare uno store multibrand in monobrand
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R&f News opening
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Il convegno Business Retail in China, istruzioni per l’uso
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Retail on the road Villoresi Est, l’Autogrill che sembra un duty free Bello a vedersi, innovativo nei servizi e nell’offerta commerciale, sostenibile. La nuova area di servizio di Autogrill nei pressi di Lainate (Mi) vuole essere il biglietto da visita della società in vista di Expo 2015. Per questo, nonostante il periodaccio, non si è badato a spese
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INdice R&F Brilla l'oro di Tiffany
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Parola di Maurizio Motta Mediamarket nell’era del «reverse e-commerce»
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Osservatorio prezzi Alta velocità, sfrecciano anche i prezzi dei menu Trenitalia ha molta più offerta, Italo conta su costi di gestione minori, con bento box e vending. Le combinazioni per colazione, pranzo e snack hanno prezzi equivalenti, ma ai distributori automatici conviene Italo. Per tutti, comunque, i menu sono ben poco economici
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Speciale Stazioni
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Il rapporto M&A di KPMG Fusioni e acquisizioni, flop 2012
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Mystery in shop Il ritorno del drugstore
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star trek Retail Destinazione Piazza Italia
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Dossier Autostrade Ristop: più basic e più premium, la formula per resistere
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Rubriche stock option 4 obiettivo personale 5 new markets outlook 6 abc franchising - international franchise 8 comunicazione di servizio 10 retail innovation 360° 11 mercati in fiera 72
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News
Real estate, tornano gli investitori internazionali
Nonostante la mancanza un Governo nella pienezza dei suoi poteri (al 15/04/2013), gli investitori internazionali sembrano voler
Designer Outlet Castel Romano: inaugurata la terza fase
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ieci anni dopo, o quasi, il primo taglio nastro, il Designer Outlet Castel Romano amplia per la seconda volta la propria offerta commerciale arrivando a 160 negozi totali. La terza fase, aperta al pubblico giovedì 11 aprile, porta in dote 43 nuove boutique e una gla di 7.500 mq, che, sommata a quella preesistente, fa lievitare la superficie lorda affittabile complessiva a 30mila metri quadrati. Quest’area, caratterizzata da un ambiente classico e
Nuova sede Regione Lombardia tornare nel Belpaese. A comunicarlo è Cbre, che ha diramato i dati relativi al primo trimestre 2013: 600 milioni di euro investiti, con una crescita del 36% rispetto all’ultimo trimestre del 2012. Nello stesso periodo, la sola Milano ha attirato investimenti per quasi 200 milioni di euro, concentrati prevalentemente nel segmento uffici. Questo valore è il 45% superiore di quello riscontrato nel periodo equivalente del 2012.
Euro-Shop Index: male, ma cresce la speranza
Leggero miglioramento rispetto a febbraio ma valori ancora inferiori rispetto a un anno prima. Sono i risultati di marzo dell’Euro-Shop Index, curato dall’associazione internazionale dei centri commerciali, Icsc. L’indice complessivo, che misura le performance correnti e le aspettative future, è salito al 42,9% dal circa 35% del mese prima, ma rimane al di sotto del 46% dell’anno prima (e del 60% appena a gennaio). Risulta piatto l’indice delle condizioni correnti (somma di vendite, visitatori, occupazione degli spazi, re-leasing rent), mentre cresce, fino ad arrivare alla soglia psicologica del 50% quello sulle aspettative future, nonostante la crisi e la disoccupazione in Europa siano tutt’altro che alle spalle.
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raffinato allo stesso tempo, include una seconda piazza del lusso, in cui si inseriscono celebri brand come Salvatore Ferragamo, Valentino, Ermenegildo Zegna, Alberta Ferretti, Etro, Pal Zileri, Roberto Cavalli, La Perla, Fratelli Rossetti, Hugo Boss, Baldinini, Belstaff, Diesel, Bruno Magli, La Martina, Liu Jo, Patrizia Pepe, Pinko e Jeckerson. Il centro è di proprietà di Henderson Global Investors, attraverso il Fondo Outlet Mall, ed è gestito e • sviluppato da McArthurGlen.
Stock option BUY
Punto vendita Mango in Napoli Centrale Mango Il retailer spagnolo chiude il 2012 con un turnover che supera 1,6 miliardi di euro e con tondo +20% tra retail e on line, che da solo è cresciuto del 93% dal 2011. E se è lì che si giocheranno le sfide dei prossimi anni…
NEUTRAL
Diego Della Valle Ancora in prima pagina l’incontenibile imprenditore marchigiano, ma questa volta né per scarpe né per football. Dichiarando che girerà l’1% degli utili delle sue aziende in beneficienza, sprona gli altri imprenditori a seguirlo. Filantropo o ruffiano?
Sarni La promozione del primo piatto (caldo) a 1,99 euro sta scuotendo i listini di tutte le autostrade. Non basterà a risolvere i grandi problemi del f&b in concessione ma arriva al cuore dei viaggiatori/consumatori. Grazie a una sola leva, il prezzo.
Scalo Milano Presentazione in pompa magna, al Four Seasons di Milano, per il nuovo progetto retail real estate della bresciana Promos. Scalo Milano, questo il nome, a pieno regime avrà 300 negozi, con target fashion, design e food. Obiettivo: aprire i primi 200 shop entro l’Expo.
McDonald’s A proposito di prezzi (vedi sopra) McDonald’s, dopo il fronte del lavoro, apre quello delle offerte: hamburger a 0,90 e menù per due a meno di 10 euro. Di certo non cresceranno i margini, ma sicuramente i volumi.
Pierluigi Bernasconi Dal tablet al tinello, ma sempre con cervello. La nuova sfida dell’ex ad Mediamarket (Mediaworld e Saturn) si chiama Mercatone Uno e dall’headquarter di Imola coinvolgerà i 100 store sparsi per l’Italia. Si attende un rilancio coi fiocchi.
SELL
Elettronica La facevano da padrone (vedi sopra) ma oggi anche i grandi retailer di elettronica sono in affanno. Non è (solo) colpa della crisi, ma anche (sempre più) la concorrenza dell’e-commerce. Ripensatevi gente, ripensatevi… Printemps S’avvelena in chiusura la vendita dei magazzini parigini Printemps, dal Borletti Group a un gruppo di investitori del Qatar. La scarsa trasparenza di chi compra/vende/gestisce piace sempre meno, dovunque. Evasione S’allunga la lista dei gruppi interessati da inchieste su maxi evasioni tributarie, spesso ottenute grazie a società di comodo “attive” nei paradisi fiscali. Dopo Dolce&Gabbana a fare discutere oggi è la Mediolanum ma anche il gruppo Pam.
Aeroporti, i consumatori chiedono sempre più tecnologia
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cr Corporation ha annunciato i risultati del suo studio globale,“2013 NCR Traveler Experience Survey”, che mostra come i consumatori stiano sempre più cercando tecnologie che rendano più semplice e conveniente l’esperienza di viaggio. Questi i risultati principali: • Auto-imbarco dei bagagli: il 28% dei rispondenti ha detto che è stato frustrato dalla necessità di aspettare in coda per imbarcare il bagaglio, dopo aver fatto il checkin online; quasi il 19% ha deciso di non imbarcare un bagaglio a causa del ritardo preannunciato. Più di otto su dieci hanno detto che avrebbero stampato le proprie etichette per bagagli per evitare di aspettare in coda. • Coupon e promozioni: il 49% ha detto che avrebbe più probabilmente fatto un acquisto in aeroporto se avesse ricevuto un coupon sul retro della propria carta d’imbarco. Il 39% se lo avesse avuto come parte della “mobile boarding pass” e il 29% se lo avesse ottenuto attraverso un sistema di digital signage in aeroporto. • Riprotezione: il 66% ha detto di aver avuto esperienza di voli in ritardo o cancellati e il 44% ha dovuto aspettare più di un’ora per avere una nuova prenotazione. Il 77% vorrebbe avere l’opportunità di cercare e
Finalmente ci siamo: il retail fa breccia nei porti. Il restyling appena partito della Stazione Marittima di Livorno, voluto dalla società di gestione Porto 2000, prevede l’ingresso nei locali di
prenotare da sé il proprio volo alternativo via telefono o attraverso un chioschio nel terminal, piuttosto che aspettare in coda. • Merchandising: Il 21% ha dovuto imbarcare il proprio bagaglio a mano perché le cappellerie erano piene e il 19% voleva una coperta o uno snack ma non ha potuto comprarli perché erano finiti. Il 51% sarebbe stato disponibile a pagare un supplemento per avere un imbarco prioritario in prossimità dei gate, per evitare di dover registrare i bagagli all’ultimo minuto. La ricerca è stata effettuata su cinquemila persone adulte tra Usa, Regno Unito, Emirati Arabi Uniti, Cina e Brasile. •
Obiettivo Personale A cura di OD&M (a Gi Group Company)
Il premio di risultato All’interno del mercato del lavoro ricopre un ruolo fondamentale il premio di risultato, tipologia di retribuzione costituita da premi collettivi, oggetto di accordo sindacale e prevalentemente correlato con il conseguimento di obiettivi aziendali o di gruppo. Il successo di questa forma di retribuzione variabile, oltre al diretto collegamento con la crescita della produttività dell’azienda, sta nei benefici contributivi e fiscali stabiliti a livello governativo che ne incentivano l’utilizzo, sia verso le aziende sia verso i lavoratori, di cui per ultima la detassazione delle quote erogate per il 2012. Possono essere differenti i parametri utilizzati per determinare il premio di risultato o produttività, collegati a quattro principali tipologie di obiettivi, ossia: • obiettivi economico-finanziari • obiettivi di competitività (mercato-clienti) • obiettivi di processo-procedure interne, riferiti quindi alle performance dei principali processi aziendali; • Obiettivi di performance dei dipendenti. In generale, è prassi definire all’interno degli accordi aziendali un obiettivo specifico collegato all'andamento economico aziendale (certificato a bilancio consuntivo), a cui mediamente corrisponde, qualora raggiunto, il 30% dell'importo del premio di risultato spettante ai dipendenti; a esso si aggiungono ulteriori somme del premio pari al restante 70% del premio totale suddivise secondo i parametri dettagliati sopra. La diffusione dei sistemi basati sul Premio di Risultato è capillare, secondo la “Guida Operativa al Premio di Risultato 2012” di OD&M Consulting: il 77,8% delle aziende ne gestisce uno, e oltre il 15% lo sta progettando. La quasi totalità di queste imprese afferma di averlo da più di tre anni, e ben
Stazione marittima di Livorno, restyling in stile aeroportuale…
3 grandi aziende su 4 afferma di averlo da oltre 10 anni. In termini di obiettivi di sistema, 3 aziende su 4 utilizzano il Premio di Risultato con l’obiettivo di aumentare il livello di partecipazione e condivisione degli obiettivi aziendali da parte dei lavoratori. Il 36,5% intende migliorare la redditività dell’azienda, mentre solo il 24,1% ha introdotto il sistema per ottemperare a un mandato contrattuale. I parametri maggiormente diffusi sono quelli relativi ai Processi interni aziendali (30,7%) e ai parametri Finanziari (29,9%). Seguono gli indicatori relativi ai clienti e al mercato e alla crescita e apprendimento dell’individuo (circa il 20%). La valorizzazione monetaria è invece variabile, anche in base alle caratteristiche dell’impresa, soprattutto di tipo dimensionale: • un terzo delle aziende ha dichiarato di aver erogato come cifra media per il Premio di Risultato tra i 500 € e i 1.000 €. Il 25% indica cifre medie tra i 1.000 € e i 1.500 €, mentre il 20% delle aziende ha erogato premi di risultato dal valore medio tra i 1.500 € e 2.000 €; • l’importo erogato risulta direttamente proporzionale alla dimensione aziendale, ossia è maggiore nelle aziende più grandi, dove mediamente il premio si colloca tra i 2.000 € e i 3.000 € (nelle piccole imprese prevalentemente il premio non supera i 1.500 €); • il 33% delle imprese prevede un minimo concordato per il premio (inferiore a 1.000 euro), mentre il 66% di esse stabilisce un tetto massimo.
numerosi servizi destinati ai passeggeri in attesa di imbarcarsi per le isole. Il vecchio fabbricato a due piani, a ridosso della darsena per gli imbarchi dei traghetti, verrà ristrutturato come un moderno aeroporto. Oltre al wi-fi, al piano terreno di fianco all’area di attesa sarà realizzata una galleria commerciale con marchi d’eccellenza, un ristorante self service, un info point e un grande bar. Al piano superiore ci saranno la terrazza panoramica e un ristorante “vip”.
… ma nel nuovo terminal Costa di Savona, i crocieristi a bocca asciutta
Esaurito l’effetto Concordia, nonostante il relitto sia ancora arenato all’Isola del Giglio, il traffico delle crociere ha ripreso a navigare. Ma a restare al palo sono i servizi per i crocieristi: nel nuovo terminal di Savona, Costa Crociere ha investito 8 milioni di euro senza prevedere neanche un servizio commerciale all’interno dei 2.600 mq che compongono il primo piano del secondo Palacrociere.
Matteo Gallina (consultant OD&M) m.gallina@odmconsulting.com
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News
Sub-concessioni autostradali, la svolta di Passera
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empi e modalità di attuazione rimangono un’incognita, ma nei contenuti l’Atto di indirizzo presentato a fine marzo dal Ministero dello Sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti, in merito ai criteri per l’affidamento dei servizi oil e non oil nelle aree di servizio autostradali, recepisce in parte le richieste avanzate dai sub-concessionari. Nel merito, sul lato ristorazione, le nuove linee infrangono il dogma delle royalty quasi interamente fisse, spingendo per un sistema misto fisso/variabile, con la quota variabile decrescente rispetto ai fatturati. Questo dovrebbe incentivare gli operatori ad aumentare il proprio giro d’affari. Altro aspetto rilevante è la possibilità, accolta, di chiudere determinate aree di servizio negli orari notturni, per ovviare all’eccessivo numero di aree di servizio (e ai relativi costi di esercizio) in un contesto di minori flussi. Inoltre, nell’individuazione degli anni di sub-concessione si dovrà tener conto degli investimenti, «affinché sia mantenuto un equilibrio economico-finanziario». Questo Atto si inserisce in
Area di servizio Villoresi Ovest (A8 Milano – Laghi) un contesto delicato: da una parte il network autostradale italiano, che entro il 2015 metterà a gara 250 aree, di cui 159 già nel 2013; dall’altra i cinque principali operatori autostradali, che potrebbero decidere di disertare le gare qualora tali criteri non fossero adottati. •
New markets outlook a cura di STRA_BRANDING – www.strabranding.com
La Turchia nel futuro del retail Se Londra è stata incoronata la regina del retail del 2012 grazie ai 250 top retailers presenti e Parigi è tutt’ora la indiscussa capitale del lusso con l’apertura di sempre nuovi stores, Istanbul è considerata, con Mosca, la piazza più promettente per i prossimi anni. Con un bacino di consumatori di più di 13 milioni di persone, e con 1,3 milioni di metri quadri di retail in costruzione, è già il luogo che più di ogni altro collega Europa, Medio-Oriente e Asia. La città, candidata alle Olimpiadi 2020 con Tokyo e Madrid, è in pieno fermento con nuovi progetti infrastrutturali avviati tra cui ponti, autostrade, un nuovo aeroporto che integrerà una cittadella ecologica per circa 1 milione di abitanti, due nuove università ed un ospedale dedicato alla ricerca. In un contesto di crescita economica moderata ma prolungata, nonostante la crisi che invece affligge i principali paesi europei, nel 2012 la domanda di spazi retail si è mantenuta forte secondo JL LaSalle sia nei centri commerciali che sul fronte strada, con brand del retail come Waikiki, Defacto, Joker, Koton e Mavi e con MediaMkt che prevede 15 nuovi punti vendita per il 2013. Inoltre sono in arrivo nuovi marchi internazionali come la spagnola Shana, la francese Promod e l’ame-
ricana Aeropostale. Nel segmento del food retail, PF Chang e Carluccio’s sono le ultime catene internazionali ad entrare sul mercato, insieme al ritorno del brand di caffetterie Paul. Nel contesto di un aumento generale della domanda di spazi, la carenza di locations rimane uno dei fattori più critici anche per l’anno in corso. Le aree di Nişantaşı e di Bağdat Avenue, da sempre destinazioni top per lo shopping ad Istanbul, hanno sperimentato una forte domanda di spazi da parte di brand del lusso e del food. Nişantaşı è preferita dai premium brand per i flagship stores mentre Bağdat street si conferma la location ideale per gli stores di fascia medio / alta (come New Balance e Camper). L’area di İstiklal, infine, rimane la location preferita dai brand main-street come Mango e Mavi Jeans che hanno recentemente aperto due flagship stores. Anche nei centri commerciali si assiste a un’intensa concorrenza per gli spazi. In totale sono oggi 9 i centri commerciali attivi da più di 1 anno. Il più antico è senz’altro Galleria, nato negli anni ’80 su ispirazione di uno shopping mall di Houston, USA. A tutt’oggi al suo interno ci sono grandi brand della moda e una ottima scelta di ristoranti e caffè. Akmerkez nel quartiere Beşiktaş è stato tra i primi ad aprire e dal 1993 ospita brand locali e internazionali. Nel 1995 fu votato miglior shopping center in Europa da ICSC (International Council of Shopping Centers) ed oggi ospita 250 negozi su una superficie complessiva di 180.000 mq. Aperti più di recente, troviamo Kanyon con i suoi 37.500 mq e 160 negozi ed un posizionamento forte sul fashion, sul lusso e sui brand internazionali e City’s, nel mezzo dell’area di Nişantaşı e vicino alla centralissima piazza Taksim, etichettato come un “Life style center” per la sua selezione di cibo gourmet, servizi e brand internazionali. La domanda di spazi ha portato alla realizzazione di nuove strutture nel 2012, come il Marmara Park e l’Aqua Florya, e altre ne sono previste per il 2013, come il Zorlu Center, Akasya e dell’ Emaar Square. Particolare attenzione merita il Zorlu Center (Fig.1), shopping mall di 105.000 mq al centro di uno sviluppo urbano che comprende residenze, uffici, un hotel, cinema, teatro e altri servizi che verrà inaugurato a metà del 2013 sulla sponda europea di Istanbul. Questo mall di nuova concezione entrerà a buon diritto nella classifica dei migliori shopping centers del mondo, e senz’altro sarà lo state of the art dell’architettura di sviluppo urbano in Turchia. Il futuro del retail in Turchia è probabilmente appena iniziato. Giacomo Sepe
Fig.1: Zorlu Center – apertura prevista nel 2013
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News
Antica Focacceria San Francesco, la maggioranza passa al Gruppo Feltrinelli
Con un passaggio dal 49% al 95% del pacchetto azionario, Effe 2005–Gruppo Feltrinelli S.p.A. ha assunto la maggioranza di Antica Focacceria San Francesco S.p.A, società nata nel 2011 con lo scopo di gestire i ristoranti a insegna Antica Focacceria San Francesco e gli spazi ristorativi all’interno di Librerie Feltrinelli. Il restante 5% viene mantenuto dai fratelli Vincenzo e Fabio Conticello, fondatori dello storico locale palermitano, i cui muri
restano di proprietà della famiglia Conticello. Il nuovo assetto non muta i piani dello sviluppo, che continuerà sia con aperture di ristoranti Antica Focacceria San Francesco in Italia e all’estero, sia con l’apertura di nuovi spazi di ristorazione all’interno di punti vendita Feltrinelli. In particolare saranno coinvolti i negozi RED, il nuovo formato nato per unire la forza dell’assortimento e le competenze dei librai Feltrinelli a una proposta di ristorazione e food di riconosciuta eccellenza. Nessun rimpianto per gli originari proprietari: «Siamo fermamente convinti che questa sia la strada migliore per poter continuare coerentemente nell’espansione del brand Antica Focacceria – dichiara in una nota Vincenzo Conticello, anche a nome del fratello Fabio –. Questi due anni di diretta collaborazione con il Gruppo Feltrinelli sono stati intensi di scambi e anche di approfondita e reciproca conoscenza, grazie a cui siamo riusciti a mettere a punto un modello che salvaguarda la qualità di Antica Focacceria e segue le necessità di una espansione che, speriamo presto, valichi i confini nazionali. L’obiettivo ambizioso è annoverarci tra i brand di eccellenza del made in Italy».
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ABC franchising a cura di Assofranchising
Chi è il franchisee
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l franchisee è un imprenditore giuridicamente ed economicamente indipendente dal franchisor. Al franchisee è concesso da parte del franchisor l'utilizzazione di una formula commerciale, comprensiva del diritto di sfruttare il suo know-how (l'insieme delle tecniche e delle conoscenze necessarie) ed i propri segni distintivi, unitamente ad altre prestazioni e forme di assistenza atte a consentire al franchisee stesso la gestione della propria attività con la medesima immagine del franchisor. Questo dice la legge sul franchising 129/2004 specificando inoltre che “il franchisee si impegna a far proprie politica commerciale e immagine del franchisor nell'interesse reciproco delle parti medesime e del consumatore finale, nonché al rispetto delle condizioni contrattuali liberamente pattuite“. In questo senso il franchisee potrebbe apparire come un semplice esecutore delle direttive e delle strategie del franchisor. Tutto ciò è vero in parte e risponde comunque alle proprietà intrinseche della formula franchising che resta vincente se riprodotta fedelmente a seguito dell’esperienza maturata dal franchisor. Ad uno sguardo più approfondito il franchisee è invece parte piena e attiva del successo di un
Italo Bussoli, segretario generale di Assofranchising impresa commerciale. E’ il franchisee che conosce al meglio il territorio nel quale opera ed in questo senso è il primo ricettore delle esigenze dei propri clienti, esigenze che possono e anzi è meglio debbano essere segnalate al franchisor in modo da migliorare sempre più l’offerta con gli strumenti più idonei sul mercato. Il franchisee è la prima persona che ha interesse alla buona riuscita dell’impresa commerciale in franchising. Non esiste a livello commerciale però un profilo unico per il franchisee. Esso infatti varia notevolmente a seconda del format franchising che si intende sviluppare. Unico vero denominatore comune resta quello di avere uno spiccato senso e propensione all’imprenditorialità.
International franchise
Nuovi ed importanti appuntamenti Internazionali
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i va ad Expofranquicia, Madrid, sempre più emergente così come quella di Valencia (una delle ex “regine” europee) sempre meno interessante. Tornando a Madrid, l’evento vede da sempre una presenza Italiana importante. La novità di quest’anno è l’interessante iniziativa patrocinata dal gruppo di Manuel Vescovi, imprenditore Italiano da sempre attivo nel franchising e ideatore e titolare del Best Franchisee of the World. Il premio nato a New York ed affermatosi a Firenze, con la presenza di numerose delegazioni provenienti da tutto il mondo, quest’anno inizierà il suo percorso Spagnolo venerdì 10 Maggio dentro il quartiere fieristico IFEMA. Già numerose le aziende Spagnole iscritte che – secondo tradizione – premieranno i loro Franchisee migliori.
Best Franchisee of The World, edizione 2011 In Italia, tra gli altri, si sono aggiudicati l’ambito premio i franchisee Carrefour e gli affiliati francesi di Subway, ora attendiamo di scoprire chi sarà il vincitore ispanico che si giocherà la finale mondiale a Firenze il prossimo dicembre. Ne vedremo delle belle… Federico Fiorentini direzione@brdconsulting.it A cura di BRD Consulting - www.brdconsulting.it
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News
Comunicazione di servizio IL FUTURO DEL SETTIMO MEDIA
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l centro commerciale è il luogo d’acquisto per antonomasia: dalla GDO, alle medie superfici, alle piccole insegne. Il consumatore può acquistarvi di tutto, sia per scelta “ragionata” che per impulso. Sino ad oggi, sono stati i canali di comunicazione tradizionale a stimolare questi acquisti e non si è mai considerata l’opportunità di comunicazione offerta dai centri commerciali stessi. Quale luogo è infatti il migliore per comunicare, se non quello dove effettivamente si concretizzano gli acquisti? E’ questa la motivazione che ha portato molte aziende ad iniziare a sfruttare appieno il retail come settimo media. Ad oggi si può infatti sviluppare un vero e proprio bombar-
A cura di Acqua Group – www.acquagroup.it damento di stimoli pubblicitari, dalle immediate vicinanze del centro sino alle casse delle insegne interne, anche sfruttando quelle che sono le strutture architettoniche stesse della galleria: scale mobili, ascensori, pareti, ecc. In Italia, però, questo approccio alla comunicazione tramite il retail non è ancora così sviluppato come in altri paesi europei e non. Per poter sfruttare appieno il canale bisogna ancora aspettare che siano i centri stessi a mutare atteggiamento e comprendere appieno le potenzialità economiche che il settimo media può portare. Davide Arduini e Andrea Cimenti
Presidente e Amministratore Delegato di Acqua Group
Centro commerciale Puntadiferro: 8,5 milioni di visitatori in due anni
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naugurato nella primavera di due anni fa, il centro commerciale Puntadiferro esibisce numeri di tutto rispetto. Dall'aprile 2011 ad oggi lo shopping center gestito da Cbre ha accolto circa 8,5 milioni di visitatori, facendo segnare un incremento nel primo trimestre dell’anno. Da gennaio a marzo sono state circa un milione e 100mila le presenze
registrate: + 20% rispetto allo stesso periodo del 2012. Bene anche le vendite, soprattutto di abbigliamento, che hanno registrato un aumento complessivo del giro di affari. Per la cronaca: dei 98 negozi occupati, il cambio di insegna ha riguardato pochissimi shop. •
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POLI. Design, aperte le iscrizioni al master in Interior Design Retail Management
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ono aperte le iscrizioni per partecipare alla terza edizione del Master in Interior Design Retail Management, che partirà il prossimo 11 di novembre. Questo master, gestito da POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano in collaborazione con Innova.com, ha l’obiettivo di formare nuovi manager di spazi retail e di reti retail, capaci di portare le competenze specifiche sviluppate in realtà tanto nazionali quanto internazionali. Lo stage vede coinvolto il network di aziende associate alle federazioni di categoria Federmobili e FederlegnoArredo. •
Gdo, vola il servizio di prenotazione vacanze Da 360 Capital Partners ed Eataly nasce Eataly Net La sinergia tra 360 Capital Partners, il fondo di venture capital italo francese seed funder di diverse aziende leader nel settore dell’eCommerce, ed Eataly, ha dato il via a Eataly Net: il nuovo portale di vendite on line attivo a livello internazionale nella distribuzione di eccellenze alimentari made in Italy. Eataly Net, partecipato al 60% da Eataly, al 30% da 360 Capital Partners e al 10% da Franco Denari, cui è affidato l’incarico di chief executive officer, opererà sui mercati esteri attraverso la creazione di filiali, le cui quote saranno divise tra la Società, che sarà azionista di maggioranza, e i diversi partner locali di Eataly, ai quali verranno affidate quote di minoranza.
Retail Innovation 360°
Ottica e dentista sono solo gli ultimi tra i servizi introdotti recentemente all’interno di iper e supermercati per far quadrare i conti. Ma un’altra grande novità è rappresentata dalla vendita di viaggi vacanza. Grazie agli sconti di circa il 30% sui pacchetti, la gdo si trasforma in un’enorme agenzia viaggi che nel 2012 ha fatturato complessivamente 40milioni di euro, con dati in crescita di circa il 20 per cento. A dimostrazione che il low cost funziona anche in periodo di crisi.
A cura di Kiki Lab - www.kikilab.it
Adidas Neo Label: un concept ‘nativo digitale’ per teenager
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didas negli ultimi anni aveva perso appeal per i target più giovani. Per questo, nel 2008, ha lanciato il brand Neo Label (con uno stile fortemente caratterizzato in chiave teenager), divenuto, nel 2012, l’insegna di una nuova catena che ha aperto 10 negozi in Germania. E’ un concept ‘nativo digitale’, progettato a partire da gusti, tendenze e comportamenti degli adolescenti, dove social media e tecnologie innovative sono parte integrante del DNA della retail experience. Il digital è stato declinato a diversi livelli per sorprendere e affascinare attraverso numerosi aspetti: le vetrine interattive, il catalogo digitale in-store con immagini e video di prodotti in assortimento, specchi digitali utilizzabili per scattare foto o girare brevi video-clip, mentre si indossano capi e scarpe Adidas, per poi postarli su Facebook o Twitter e avere così in tempo reale dagli amici consigli sul look migliore. Un’App dedicata dà anche suggerimenti agli indecisi su prodotti e stile, in base alle condizioni meteo. L’assortimento proposto attinge alla lezione del fast fashion, con frequenti riassortimenti, per rendere disponibili in negozio i prodotti solo poche settimane dopo la loro ideazione.
In questo modo, Adidas Neo Label rafforza l’immagine di negozio sempre aggiornato, che stimola una frequenza di visita elevata. Gli addetti vendita sono selezionati con caratteristiche affini ai teenager: giovani che si vestono e parlano il loro linguaggio. Sono così credibili nel guidarli nell’uso delle varie tecnologie, stimolandoli a lasciare e postare feedback sul negozio, utilizzati per un costante monitoraggio e fine tuning del concept. Tendenze: Nativo digitale e Human Tech Chiavi dell’innovazione: negozio totalmente integrato con i social media; mix di soluzioni tecnologiche innovative e mirate per i teenage Fabrizio Valente fabrizio.valente@kikilab.it caso tratto dalla ricerca Retail Innovations 8
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News
cosa occorre sapere per... A cura dello Studio Legale Cocuzza & Associati di Milano
Trasformare uno store multibrand in monobrand
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rasformare uno store multibrand in monobrand: recentemente si è letta sulla stampa specializzata questa notizia, degna di interesse sia da un punto di vista commerciale che legale. Data la crescente crisi dei punti vendita generalisti e l’orientamento della clientela sempre più favorevole agli store monobrand, il marchio propone al proprio cliente wholesale di vendere i propri prodotti in esclusiva, oppure su una percentuale molto elevata della superficie di vendita. Vale la pena di prendere spunto da questa notizia per esplorare quali possano essere le caratteristiche di questo tipo di operazioni, del resto non del tutto sconosciute al mondo retail. I vantaggi sono evidenti: il negoziante può concentrarsi sulle vendite di un marchio che, sulla base delle performance degli anni precedenti, sia risultato trainante, andando incontro alle esigenze della clientela ed eventualmente continuando a vendere altri prodotti comunque performanti. Il brand acquisisce posizioni su strada senza sostenerne l’investimento (e pertanto in assenza di key-money, canoni di locazione e oneri per opere interne), continuando a lavorare con un operatore già conosciuto. Tra il negoziante e l’azienda si crea una partnership, non molto dissimile da quella che già esiste (il rischio del non pagamento dei prodotti, per esempio, c’è già). Il gestore acquisisce il supporto del marchio per aspetti cruciali quali il visual merchandising, la piattaforma B2B, il
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marketing ed il customer service. A livello contrattuale rimangono da negoziare le clausole relative alla cura del concept, alla verifica dell’area vendita utilizzata in concreto, all’insegna (che potrà essere totalmente sostituita da quella del marchio, oppure affiancata a quella del monobrand), eventuali obblighi di debranding a termine contratto, oltre eventualmente a nuove garanzie o termini commerciali. Giuridicamente il rapporto si avvicina al franchising, con tutte le obbligazioni tipiche di questo contratto. Questi corner “rafforzati” possono costituire soluzioni intelligenti in questi periodi di crisi, dove pensare in modo anticonvenzionale è diventato necessario. Con scarse complicazioni legali, per una volta.
Avv. Alessandro Barzaghi Per informazioni e quesiti gli Avvocati Giulia Comparini gcomparini@cocuzzaeassociati.it e Alessandro Barzaghi abarzaghi@cocuzzaeassociati.it saranno lieti di rispondervi.
News opening Altre cinque Crociere, Eataly aperture al Centro sale a bordo di Msc Preziosa commerciale
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Città dei Templi
Dopo l’avvio di cinque punti vendita tra la fine di dicembre e il mese di gennaio (vedi r&f di marzo), altrettanti operatori hanno fatto il loro ingresso tra febbraio e inizio aprile presso il nuovo centro commerciale Città dei Templi. Nello shopping center alle porte di Agrigento, gestito da Uno G. (Gruppo
Finim), spicca l’opening dello store Ovs, inaugurato lo scorso 14 febbraio su una gla di 727 metri quadrati. Tutti gli altri punti vendita sono compresi in gla di piccole dimensioni e portano i nomi di: Vodafone, su 87 mg di gla aperto in data 1 febbraio; North Sails, su 113 mq avviato il 14 marzo; Cliché, su 95 mq avviato il 15 marzo; e Athmosfera, ultimo in ordine cronologico con l’apertura a inizio aprile su una gla di 91 metri quadrati.
A. Testoni, quota 6 in Cina
La Cina si conferma terra di conquista per l’azienda bolognese A. Testoni. Presente con una settantina di monomarca nel mondo, attraverso cinque società estere di cui una attiva da 20 anni proprio in Cina, il brand di calzature e pelletteria cresce ancora nella Repubblica Popolare avviando due punti vendita: a Guangzhou e Chongqing. Questi opening si sommano ai flagship di Shenyang, Shenzen, Pechino e Shanghai. «Si tratta delle prime di una serie di aperture previste nei mall più prestigiosi, che ci permetteranno di arrivare, nel medio termine, a quota 25 boutique monomarca», ha affermato l'amministratore delegato Bruno Fantechi.
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arata lo scorso 23 marzo al porto di Genova, Msc Preziosa porta in dote un’eccellenza dell’alimentare italiano. A bordo del nuovo gioiello di Msc Crociere trovano posto i primi due locali a marchio Eataly all’interno di una nave da crociere, realizzati in virtù di una partnership tra la catena fondata da Oscar Farinetti e la compagnia di navigazione. Il Ristorante Eataly ha circa 115 coperti e rispecchia il concept originario di Eataly con un spazio sobrio e moderno, dove i passeggeri possono mangiare, acquistare e sperimentare le migliori interpretazioni della
Opengames: quarto store in store e molto altro
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li store in store a marchio Opengames diventano quattro, tutti in partnership con Iperal. E così alle aperture presso i centri commerciali Iperal di Piantedo (SO), Castione Andevenno (SO) e Civate (LC) si è aggiunta lo scorso 23 marzo quella all’interno dello shopping center Adamello di Darfo Boario Terme (BS). Il centro commerciale in questione, aperto nel 1993 e ampliato nel 2010, vanta oggi una gla di 35.000 mq con 48 negozi e un’ancora alimentare ad insegna Iperal Sermark. Al suo interno il nuovo store Opengames occupa una posizione nella navata di percorrenza centrale e in ingresso dell'ipermercato. Lo shop si estende su una
cucina italiana. Le proposte si declinano in 18 piatti. Dopo cena è possibile acquistare i prodotti in esposizione ai lati del ristorante, che includono olio d’oliva, pasta, dolci artigianali e aceto balsamico d’annata. Il Ristorante Italia, aperto solo la sera, ha 30 coperti ed è dedicato a chi cerca un menu degustazione particolare e di elevata qualità, appositamente studiato dagli chef scelti da Eataly. Alcuni dei piatti proposti sono preparati con ingredienti dei Presìdi Slow Food. Il locale è contraddistinto da un’atmosfera raffinata ma non pretenziosa. • superficie di 69 mq, con 41 metri lineari di esposizione e 2.000 referenze tra videogiochi, console e accessori. Le altre novità in Italia per Opengames riguardano le aperture in location urbane a Giulianova, Velletri e Galatina. Lo sviluppo internazionale insiste invece sulla Svizzera, dove raddoppia con il nuovo shop a Chiasso nel centro commerciale Serfontana. •
Insalate italiane sbarca a Le Ginestre di Volla Insalate Italiane apre un nuovo punto vendita a Napoli, al centro commerciale Le Ginestre di Volla. Il primo locale nella città partenopea del “fast food del benessere”, così si definisce la catena sul proprio sito internet, è stato avviato lo scorso 20 marzo. Lo sviluppo del marchio in affiliazione è supportato da Brd Consulting, attiva sia nella ricerca di potenziali affiliati, franchisee, sia nei successivi rapporti con gli stessi.
La Trulleria e Birra Peroni all’aeroporto di Bari, by My Chef
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Il nuovo format La Trulleria e Birra Peroni, creato da My Chef, ha trovato posto presso l’aeroporto di Bari. Il locale, aperto a inizio aprile, si trova in zona air side di fronte al gate di imbarco numero 3, in sostituzione del precedente bar pizzeria della stessa My Chef. L’iter che ha portato all’ingresso di questo format è iniziato a novembre 2012, quando la società di gestione Aeroporti di Puglia ha espletato una serie di procedure mediante avvisi e lettera di invito a presentare offerte per le attività commerciali i cui contratti erano in scadenza. •
VPOINTottica, altri due punti vendita per la catena italiana La piccola catena italiana VPOINTottica ha inaugurato altri due negozi all’interno di centri commerciali, arrivando complessivamente a quota sette. Gli shop in questione hanno trovato posto presso gli shopping center Le due Valli a Pinerolo (To) e Gran Giussano a Giussano (Mi). I driver su cui punta la catena: lenti di prestigio e rapporto qualità/prezzo.
A Torino Caselle il temporary congiunto Galup e Peyrano
Un ritorno alla produzione che fa volare il progetto retail temporary. Parliamo dell’iniziativa portata avanti da Galup, in modalità congiunta con Peyrano, presso l’aeroporto di
Torino Caselle. Lo shop temporaneo, avviato lo scorso 16 marzo al centro della sala Partenze, vede protagonista al 50% il marchio dolciario piemontese a un mese dalla riapertura del proprio stabilimento. Quello tra i due marchi è un incontro, seppur temporaneo, all’insegna del prestigio e della tradizione dolciaria.
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News opening
Accordo Preca Brummel – Alpargatas per 5 negozi Havaianas
Con l’accordo firmato insieme alla società brasiliana Alpargatas, Preca Brummel si è aggiudicata lo sviluppo del progetto franchising di Havaianas nel nostro Paese. Questa partnership non solo porterà alla luce, entro l’anno, cinque negozi in Italia del noto marchio di infradito, ma dà il via a un nuovo percorso aziendale per la società di childrenswear. Preca Brummel, attiva con i marchi Brums, Bimbus, Mek e 500 Kids Collection, si apre infatti all’espansione di catene specializzate in altri settori merceologici con partner esterni. Al momento il marchio delle infradito conta nel nostro Paese due punti vendita monomarca, a Milano e a Roma, ai quali si aggiunge uno store stagionale nel comune friulano di Grado (Go).
Moleskine, subito Malpensa e poi… Decolla il brand Moleskine nel mondo del travel retail, e non solo. Ad aprile è stata la volta dell’apertura presso il Terminal 1 nell’area partenze Shengen di Milano Malpensa, ma presto ci saranno altri opening, in Italia e all’estero. Il marchio di agende e taccuini ha dichiarato, infatti, l’avvio di altri sette punti ven-
dita nel corso del 2013 in virtù di accordi già firmati. I prossimi negozi nel nostro Paese saranno a Firenze, a Roma Fiumicino T2 e a Milano Malpensa T2, mentre all’estero si punta alla Cina nei complessi di Shanghai Ifc Mall, Beijing Kerry Center, Iapm Mall e Bejing Sanlitun Village. Il numero complessivo dei monomarca diretti Moleskine, dopo queste iniziative, salirà a venti, di cui la metà in Italia, otto in Cina, uno in Usa e uno nel Regno Unito.
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Città Sant’Angelo Outlet Village: ecco Diadora
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o scorso marzo, all’interno del Città Sant’Angelo Outlet Village, è stato inaugurato un nuovo punto vendita Diadora, esteso su una gla di 293 metri quadrati. Oltre all’apertura del marchio di calzature sportive e di prodotti per lo sport e il tempo libero, all’outlet abruzzese sono stati avviati recentemente altri store. De Kuba, Pixel, Seven Invicta e Caffè Vergnano sono solo alcuni dei marchi nazionali e internazionali diventati partner del progetto. E la pipeline non termina qui: ulteriori sei negozi apriranno a breve, a consolidamento della prima fase di Città Sant’Angelo Outlet Village, che al momento conta oltre 70 brand. Questo progetto, gestito da Cbre, prevede l’opening della seconda fase della struttura e quindi l’ulteriore potenziamento dell’offerta. •
Laboratorio del Gusto, la nuova frontiera di Coop.fi a Novoli Presentato nei primi giorni di aprile, il ristorante Laboratorio del Gusto rappresenta il tassello mancante nel processo di innovazione del formato Coop.fi di Novoli. Il progetto è stato curato dall’architetto Paolo Lucchetta+Retail Design, che hanno firmato anche il format del supermercato sottostante. Inserito in un ambiente pieno di trasparenze e di luci naturali, con un’ampia visuale del supermercato e della piazza del centro commerciale, il Laboratorio del gusto si compone di diverse aree: il bar cioccolateria, il salotto del tè, una zona dedicata al pranzo, utilizzabile in diversi modi. Al centro, infatti, c’è un “tavolo del gusto”, con sgabello per pause veloci o momenti più informali; più avanti ci sono i tavolini dove si mangia serviti da un cameriere e dove si vedono i cuochi al lavoro, al riparo da una grande vetrata. Ovunque è disponibile il servizio di wi-fi gratuito.
Hollister arriva alle Befane
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iusto il tempo di comunicare la possibile apertura di un Apple Store, che il centro commerciale Le Befane, gestito dalla multinazionale Cbre, si rende ancora protagonista con il prossimo opening di un punto vendita Hollister. Anch’esso non confermato dal gestore. Il brand di abbigliamento in stile California, appartenente al gruppo Abercrombie&Fitch, dopo essere entrato a I Gigli di Campi Bisenzio (Fi) la scorsa estate è ora alla ricerca di personale per il nuovo shop riminese. A diffondere la notizia è stato il brand con un’intensa opera di volantinaggio in loco, attraverso cui cercava giovani addetti alle vendite, ovviamente di bell’aspetto e anglofoni. Disponibile nel negozio sarà anche una selezione di capi Abercrombie. Nel frattempo il gruppo statunitense ha chiuso il 2012 con un utile netto in crescita del 64%, pari a 184 milioni di euro, e i ricavi saliti dell’8%, pari a 3,5 miliardi di euro. •
Carrera con amore al Catullo di Verona
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o scorso 14 febbraio, per San Valentino, il brand Carrera Jeans ha inaugurato un nuovo negozio nell’aeroporto Catullo di Verona. Lo spazio, allestito con un rinnovato format espositivo, si trova alle Partenze, area non doganale, si estende su 26 mq e ospita le collezioni Uomo, Donna e Bambino. Una scelta, quella di essere presenti allo scalo di Villafranca, che amplifica notevolmente la visibilità del marchio Carrera in ambito internazionale. Inoltre dalla fine di aprile è partita una campagna promozionale, grazie alla quale il passeggero, esibendo il biglietto d'ingresso del parcheggio dell'aeroporto al punto vendita Carrera, ha diritto a uno sconto sull'acquisto di un prodotto. •
China,
Il convegno
Business Retail in istruzioni per l’uso
Il 47% dei marchi internazionali è arrivato nella Repubblica Popolare, ma mancano molti retailer italiani. Come fare, quindi, per approcciare questo mercato nel modo giusto? Una risposta è arrivata lo scorso 8 aprile nel convegno milanese organizzato da Confimprese e da retail&food.
Da sinistra: Alvise Donà dalle Rose, Sharon Shi, Mario Resca, Andrea Aiello
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priamo il sipario sul complesso scenario economico cinese, delineato lo scorso 8 aprile nel convegno Business Retail in China: casi italiani di successo. L'evento milanese, organizzato da Confimprese con retail&food nel ruolo di media partner, ha visto all'inizio e alla fine della sessione plenaria della mattina un ampio flusso di dati. Il presidente di Confimprese, Mario Resca, ha avviato i lavori puntando sul miliardo e quasi 400 milioni di persone che vivono nella Repubblica Popolare, generando una crescita annua che anche in periodo di crisi globale si attesta al 7-8 per cento. Inoltre ha marcato l’importanza del fattore culturale che accomuna l’Italia e la Cina, visto come importante motore di sviluppo, non lesinando severe critiche sulla gestione che ne fa la politica nel nostro Paese. A conclusione dei lavori il vice presidente di Confimprese, Francesco Montuolo, ha sottolineato che il 47% dei retailer internazionali è presente in Cina, ma che tra questi mancano numerosi brand italiani. Tra gli assenti all’appello figurano soprattutto gli operatori di livello intermedio, mentre quelli del lusso hanno già fatto, in buona parte, il grande passo. Tuttavia, ha proseguito Montuolo, lo spazio per sviluppare i brand di «formato ridotto» c’è. Le prospettive positive sono date, in primis, da una middle class in
netta crescita, con una previsione per il 2020 di circa 420 milioni di persone, dal fenomeno dell’urbanizzazione, che può attingere da un bacino di agricoltori superiore alla somma della popolazione di Europa e Stati Uniti, dallo sviluppo delle città di secondo e terzo livello, dalla repentina diffusione di Internet, che conta 574 milioni di utenti con 10 milioni di nuovi fruitori al mese, e dall’impennata dell’e-commerce, che marcia a un ritmo del +40% all’anno. Ma la necessita di arrivare attrezzati in Cina deriva da alcune criticità importanti. Tra queste la progressiva complessità del mercato in campo fiscale e normativo; l’aumento del turn over e del potere salariale dei lavoratori, che da una parte fa aumentare la domanda interna di consumo ma dall’altra potrebbe portare la Cina, già dal 2015, a essere meno vantaggiosa per fare business rispetto agli Usa; e la difficoltà nella tutela del marchio, con tempi di registrazione che oscillano tra i 12 e i 18 mesi. Su tutti spicca il sempre maggior grado maturazione del consumatore cinese. Numeri a parte, i contributi portati dai relatori hanno evidenziato in primis la permeabilità del mercato cinese per il Made in Italy, che tuttavia va promosso e diffuso conoscendo a fondo le dinamiche locali in termini culturali, fiscali e logistici. Per ognuno di questi temi
sono intervenuti dei professionisti con un’ampia esperienza nella Repubblica Popolare. Alvise Donà dalle Rose, partner di Eversheds Bianchini, e Sharon Shi, partner di Eversheds LLP, hanno tracciato un’overwiew macroeconomica e il quadro legislativo del Paese. Luca Martin, consulente del lavoro e managing director di Htlc Network, è intervenuto sul tema Il mercato del lavoro in Cina: normativa, sistema sindacale e costo del lavoro. Roberto Sergi, tax manager Diacron Business Consulting Shanghai, ha parlato di distribuzione e vendita al dettaglio: aspetti fiscali. Francesco Boggio Ferraris, responsabile della Scuola di Formazione Permanente Fondazione Italia Cina, ha tenuto un intervento ad alto valore emozionale sul tema conoscere la cultura cinese per fare business. Infine Michael Berger, general manager e direttore Progetto Italia-Cina OgilvyInteractive, si è pronunciato su come comunicare al consumatore cinese. A questi si è aggiunto, in collegamento telefonico direttamente da Pechino, Zang Wen Xuan, general manager delle North Branch Company di Sinotrans Air Transporttation Development Co., Ltd, che nel suo interveneto intitolato opportunità di sviluppo nelle zone FTZ e soluzioni per la logistica nel retail ha raccontano come le free trade zone cinesi permettano ai marchi di non anticipare l’Iva sulle merce in quanto non sottoposta alla dogana cinese, di poter gestire i prodotti e di mostrarli ai distributori locali, e infine di poterli eventualmente riportare in Italia senza particolari problemi. Al convegno mattutino si sono succeduti due workshop di approfondimento pomeridiani, con sessioni parallele, sui temi: la tutela del marchio in Cina, con Brian Clayton, partner Eversheds LLP; retail real estate in Cina, con Bryn Davies, senior director Asia Client development Emea Cbre; e-commerce in Cina, con Thomas Wu, partner Value Partners Hong Kong Office; corporate, agency and franchising agreements in China, con Sharon Shi, partner Eversheds LLP. Per ulteriori informazioni, le slide degli interventi sono disponibili ai siti: www.confimprese.it e www.retailfood.it . A. P.
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Retail on the road
Villoresi Est, l’Autogrill che sembra un duty free
Bello a vedersi, innovativo nei servizi e nell’offerta commerciale, sostenibile. La nuova area di servizio di Autogrill nei pressi di Lainate (Mi) vuole essere il biglietto da visita della società in vista di Expo 2015. Per questo, nonostante il periodaccio, non si è badato a spese.
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a fuori sembra un vulcano. Soprattutto di sera, quando il “camino” si illumina di rosso e la lava è ricordata dai bagliori vividi dei led sulla superficie metallica ondulata della copertura. Dentro invece è molto simile a un aeroporto, con lounge e meeting point, uno spazio commerciale che ricorda i duty free store e una ristorazione di alto profilo inedita o quasi in un’autostrada. Stiamo parlando della nuova area di sosta Villoresi Est di Autogrill. Impossibile non notarla per i tanti automobilisti e camionisti che vi transitano davanti ogni giorno: con oltre 30 milioni di veicoli all’anno è una delle tratte più trafficate d’Italia. Siamo all’altezza di Lainate, nel milanese, sulla direttrice che porta alle autostrade dei laghi. Di fronte c’è un locale storico del marchio di Milanofiori, quello nell’area di Villoresi Ovest, riconoscibile per il suo grande arco e il locale di forma rotonda. Quello che da fuori non si nota è la serie di innovazioni di tipo commerciale, ma non solo, che la struttura offre:
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si tratta, in estrema sintesi, delle soluzione più avanzate che il gruppo ha a disposizione (e spesso ha solo qui in forma sperimentale) nel suo portafoglio. Prima di descrivere le novità, una premessa è d’obbligo: a differenza che nella quasi totalità delle altre aree di sosta, in questo caso la proprietà del terreno su cui sorge l’area è di Autogrill. Questo rende giustificabili gli ingenti investimenti necessari per la sua realizzazione, pari a diversi milioni di euro. Quanti? Le cifre non sono ufficiali (forse per non alimentare polemiche in un periodo di tagli dolorosi al personale) ma la Repubblica ha parlato di 15 milioni di euro. Circa il triplo, quindi, rispetto a un’area di sosta normale. Per capire cosa c’è di nuovo, abbiamo fatto un giro guidato in compagnia degli addetti di Autogrill.
Un f&b tutto rivisto
«Tutti i concept presenti qui dentro sono stati ripensati appositamente, questa è la punta massima di sperimen-
tazione di Autogrill», ci spiegano appena comincia il tour. E in effetti tutto appare in una versione modificata rispetto allo standard. A partire dallo Spizzico, che non si limita a somministrare pizze e insalate ma ingloba le funzioni di un bar ACafé. Vende quindi anche panini e croissant per la colazione. Il concept è quello in uso da circa un anno, con listelli di legno sfalsati posti in orizzontale e i prodotti esposti nella vetrina del bancone. Qui la novità, oltre all’insistenza sul concetto di “bakery”, è che girato l’angolo Spizzico diventa anche bar. Una soluzione fin qui sperimentata solo nell’Autogrill ponte di Dorno. Dietro Spizzico c’è un’area “dining”, ossia uno spazio con i tavoli, che si affaccia sulla vetrata esterna. In mezzo c’è uno “Spazio Bambini”, con alcuni giochi e figure di bambini. Altra novità della ristorazione è Territori d’Italia, formula che coniuga retail alimentare e piccola ristorazione. Sono in vendita prodotti locali d’eccellenza e
ad Autogrill. Oltre agli snack è prevista la ristorazione con servizio al tavolo. I prodotti sono sempre più caratterizzati attorno al tema della milanesità, dal risotto allo zafferano ai mondeghili (polpettine tradizionali). Il bancone comprende delle postazioni di lettura con quattro iPad utilizzabili dai clienti. Il personale, complessivamente di 150 unità, ha una divisa lillà, ideata appositamente per questa area di sosta.
Retail
relativa degustazione con taglieri dedicati. Abbastanza alti i prezzi, con piatti unici di salumi, formaggi e verdure che costano anche 14 euro. Completamente rivisto il formato Ciao. Nell’ottica di rendere più comoda l’esperienza di acquisto e consumo (e più accessibile ai disabili) il tradizionale free flow lascia spazio al cosiddetto “assisted free flow”, dove il vassoio è composto da un addetto su indicazione dei clienti. Grande rilevanza hanno le grigliate, anche in questo caso con prezzi non alla portata di tutti, dato che costano attorno ai 14-15 euro. Davvero notevole il format: dominano i legni chiari e il colore bianco della fascia superiore, dove la scritta “Ciao” è di colore verde pistacchio. Completa l’offerta gastronomica un locale “Motta – Caffè Bar Milano1928”. Già presente in Italia nella Stazione Centrale di Milano, negli aeroporti Linate, Malpensa (nel nuovo Terzo Satellite del T1) e Orio al Serio, questo format è il più elegante tra quelli in portafoglio
Scordatevi il percorso obbligato – e spesso angusto – del market alla fine delle aree di servizio tradizionali. Nel locale di Villoresi Est il mercatino alimentare è diffuso. Appena entrati si trova una prima serie di banconi, dedicati soprattutto alle referenze per i pendolari: prodotti freschi, come il latte, i tramezzini e perfino il sushi. Sono posti tra l’ingresso e lo Spizzico Bar, in quello che è considerato una sorta di percorso veloce, mirato soprattutto ai viaggiatori abituali. L’edicola, che prevede alcuni prodotti per i bambini, si estende verso quella che si configura come una vera area per i piccoli: si trovano anche il già ricordato spazio bambini e lo shop in shop di giocattoli Toys Center. Un’altra isola è invece dedicata al confectionery. Al momento della visita era piena soprattutto di prodotti pasquali. La parte più innovativa è però nella sezione del locale dedicata a una fruizione “slow”, a destra rispetto all’ingresso. In un’area che ricorda molto un duty free aeroportuale ci sono diversi corner dedicati a prodotti non food: in primo luogo uno per la libreria, sviluppata in partnership con Mondadori e comprendente non solo best seller, ma anche pubblicazioni più ricercata come i libri d’arte. Alcuni pouf permettono di sedersi e leggere. Ci sono poi una discreta selezione di occhiali da sole, una parete per accessori per cellulari, un banco per l’elettronica di consumo di Sony e uno per i videogiochi di Nintendo, oltre a bijoux, orologi e foulard. Un’altra isola abbastanza estesa è dedicata al design di Alessi. La collaborazione della società del gruppo (per ora, almeno) Autogrill, Wdfg, specializzata nei duty free aeroportuali, è evidente.
Servizi
All’entrata i visitatori sono accolti da una hostess, che dà il benvenuto, sorride, ed è a disposizione per fornire informazioni sul traffico o sui voli da Malpensa. È il servizio a valore aggiunto più evidente, pensato soprattutto nell’ottica dell’Expo 2015, ma non l’unico. Al piano superiore ci sono infatti delle sale riunioni, prenotabili, con dotazione per videoconferenze. Nella stessa area delle poltrone di plastica ad alto contenuto di design
sono invece accessibili a tutti. È presente un servizio di wi-fi gratuito e alcuni banchi, di fronte a Spizzico, hanno le prese elettriche incorporate, così come un bancone di Motta. I bagni sono molto innovativi: quelli per i disabili sono ampi; quelli per le famiglie hanno, oltre al fasciatoio, anche dei wc mignon colorati per i bambini. Nelle toilette a ogni lavandino sono presenti degli asciugamani elettrici. Nel parcheggio molti posti sono dedicati ai portatori di handicap e alle donne in gravidanza o neomamme. Sono disposti, ci hanno spiegato, in maniera diffusa, per evitare un effetto “ghetto”. Nel parcheggio c’è anche una ricarica per auto elettriche che per un anno sarà utilizzabile gratuitamente. Permette anche una ricarica veloce, in trenta minuti, grazie a una alimentazione ad alto voltaggio.
Sostenibilità
Quello dell’attenzione ai consumi è d’altra parte uno dei punti fissi di questa struttura, il cui progetto è stato curato dall’architetto Giulio Ceppi dello studio Total Tool, in partnership con Starching e Geoenergia. Villoresi Est utilizza un impianto geotermico a “pila termica”, con 420 sonde calate nel sottosuolo, che in inverno copre l’85% delle necessità di riscaldamento. Il “vulcano”, alto 27,5 metri, ha una copertura captante di 350 mq che cattura, stagionalmente, energia solare o freddo. L’illuminazione è led sia all’interno che all’esterno. C’è un sistema di raccolta delle acque piovane e di falda, per la climatizzazione dell’area, l’irrigazione, la toilette e la riserva antincendio. C’è un’area verde all’esterno di 19mila mq, circa un terzo della superficie totale. Lo scheletro interno è interamente realizzato in legno lamellare certificato Pefc, proveniente da boschi gestiti in maniera sostenibile. I materiali da costruzione sono al 100% riciclabili e sono previste a breve delle coperture per i parcheggi con pannelli fotovoltaici, che avranno una potenza complessiva di 20 chilowatt. Fabrizio Patti
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Indice r&f
a cura di Edifis Intelligence
BRILLA L'ORO DI TIFFANY ontinua lentamente, ma con ammiCrevole costanza, a progredire l'indice retail&food costruito su 20 fra i principali titoli del retail mondiale. Del resto, il mese di aprile è stato positivo per quasi tutte le borse dei vari Paesi, compresa l'Italia il cui indice guadagna nel mese quasi due punti, arrancando faticosamente verso la parità. Non è così per i titoli del nostro comparto, che nel primo trimestre sono riusciti, come vediamo, a guadagnare un brillante 10,7%. Questo mese la palma del miglior risultato ce l'ha Tiffany, che si porta a quota +22,7% dall'inizio dell'anno; sempre brillanti, nel cumulo, Luxottica e Safilo. New York-5 Ave Tiffany Store
AZIONI
Aeffe
ALCUNI MARCHI DI PROPRIETà
Alberta Ferretti, Moschino, Pollini
Mercato
Quotazioni al 02.01.2013
Indice al
11.04.2013
11.04.2013
Italia
0,56
0,60
107,1%
Damiani
Italia
0,92
1,05
114,1%
Geox
Italia
2,17
2,24
103,2%
Luxottica
Italia
31,07
39,54
127,3%
Safilo Group
Italia
6,66
10,74
161,3%
Stefanel
Italia
0,41
0,35
85,4%
Tod's
Hogan, Fay
Italia
96,1
111,00
115,5%
Adidas
Reebok
Xetra
67,33
79,23
117,7%
C.F.Richemont
Vacheron Constantin, Cartier, Dunhill
Vtx
71,5
60,55
84,7%
Dufry
Svizzera
119,60
120,10
100,4%
Fossil
Nasdaq
94,04
97,78
104,0%
Xetra
81,36
89,53
110,0%
Mce
105,50
100,80
95,5%
Francia
138,80
133,20
96,0%
Nike
Nyse
51,84
60,29
116,3%
Polo Ralph Lauren
Nyse
152,11
172,60
113,5%
Francia
142,69
168,20
117,9%
Xetra
224,85
236,70
105,3%
Vtx
461,20
540,50
117,2%
Nyse
58,93
72,33
122,7%
Hugo Boss Inditex
Zara, Pull and Bear,Massimo Dutti
LVHM
Louis Vuitton, Moet Chandon, Hennessy, Fendi, Dior, Zenith, Guerlain
PPR
Puma, Fnac, Gucci, Redcats, Conforama
Puma Swatch Group
Omega, Longines, Tissot
Tiffany & Co
Valentina, Elsa Ferretti, Paloma Picasso
INDICE RETAIL&FOOD FTSEMIB
100,0 16.893,40
L’indice Generale r&f è ponderato nella misura di 3 (retail) per tener conto della differente ampiezza dei rispettivi mercati. Tutte le quotazioni sono nella valuta della piazza relativa.
110,7% 15.986,03
94,6% © Edifis Intelligence
retail&food - maggio 2013 21
Osservatorio prezzi
Alta velocità,
sfrecciano anche i prezzi dei menu
Trenitalia ha molta più offerta, Italo conta su costi di gestione minori, con bento box e vending. Le combinazioni per colazione, pranzo e snack hanno prezzi equivalenti, ma ai distributori automatici conviene Italo. Per tutti, comunque, i menu sono ben poco economici
S
ui Frecciarossa e gli Italo l’offerta di ristorazione è molto diversa e i prezzi sono difficili da confrontare. C’è però una certezza: mangiare in treno non è molto conveniente, a meno di limitarsi agli snack confezionati più basic, cosa che peraltro in un viaggio di poco più di tre ore, come è attualmente quello tra Milano e Roma, non è un grande sacrificio. Nella rubrica Osservatorio Prezzi di questo mese abbiamo messo a confronto i vari listini dei Frecciarossa di Trenitalia e degli Italo di Ntv. La difficoltà di confrontare i prezzi nasce da due motivi: in primo luogo il modello di ristorazione è completamen-
te diverso; in secondo luogo ci sono varianti notevoli in base alle ex-classi, – ora livello e ambienti – prescelte. Più in particolare, Trenitalia offre queste soluzioni: per la classe Executive, la più esclusiva, con solo otto posti per carrozza, sono previsti dei menu firmati dallo chef Gianfranco Vissani, per prima colazione, colazione, snack, pranzo e cena. Sono compresi nel biglietto (ovviamente carissimo) Executive e quindi non vengono presi in considerazione in questa analisi. Negli altri livelli, i viaggiatori in Premium e Business ricevono un welcome drink gratuito, con uno snack dolce o salato accompagnato da una bevanda calda o
bibita fresca. Loro e i passeggeri del livello Standard hanno inoltre due scelte: alla carrozza 5 possono scegliere se avvalersi del ristorante o del bar. In entrambi i casi c’è la possibilità di prendere menu o prodotti alla carta. Il servizio è fornito, fino alla prossima gara, da T&B by Accor (Treno Servizi Integrati srl). Completamente diverso l’approccio di Italo-Ntv: qui, come noto, il fornitore dei prodotti è principalmente Eataly. Per le referenze del vending, a parte l’acqua Lurisia, il supplier è invece il gestore leader nella distribuzione automatica italiana, Ivs. Anche in questo caso sono previsti dei
servizi di benvenuto, per gli ambienti Prima e Club: sono offerti snack dolci e salati, accompagnati da bevande calde e fredde e, la mattina, da un quotidiano. Sugli Italo non stop tra Milano e Roma viene servito anche in Prima un caffè espresso preparato al posto. A parte questo, su Italo le modalità per mangiare sono due: servirsi dei “bento”, Italobox e Italosnack, serviti al posto, o raggiungere le vending machine in ambiente Smart. Premesso questo, vediamo come avviene la competizione sui prezzi.
Le combinazioni
L’unica seria comparazione si può fare
I prezzi su Trenitalia e Ntv combinazioni Colazione Trenitalia Menu Colazione (bevanda calda, brioche o snack dolce, spremuta d'arancia o succo di frutta, quotidiano) Snack salato Trenitalia Sfizio Salato (sandwich, patatine confezionate, acqua o soft drink) Pranzo / cena Trenitalia Degustazione (formaggi, salumi, calice vino) Pasta Ricca (primo, contorno, frutta/dessert)
Italo La Colazione 5,00
Italo Lo spuntino salato 8,00 (focaccia, patatine fritte a mano, bevanda in lattina
17,00 19,00
Menu Vegetariano (primo, insalatona, macedonia) Buongustaio (secondo, contorno, frutta/dessert) Completo (primo, secondo, contorno, frutta/dessert)
22 retail&food - maggio 2013
(croissant, fette biscottate, confettura alla frutta, caffè Illy)
21,00 22,00 32,00
Italo Il Tagliere (formaggi e salumi tipici, purea di frutta naturale, grissini, lingue di pane, acqua) L'Orto (piatto principale a base di verdura, crema di formaggio o torre di frittatine, grissini, lingue di pane, purea di frutta naturale, acqua) Il Gustoso (carne o pesce, contorno di verdure cremose, dolce al cucchiaio, grissini, lingue di pane, acqua) Aggiunta piatto del giorno Aggiunta lattina Aggiunta vino e caffè
6,00
8,00
15,00 18,00
20,00 4,00 2,00 2,00
se si vuole aggiungere un bicchiere di vino (e un caffè) si sale di due euro. Impossibile confrontare i due menu “Pasta Ricca” e “Vegetariano” di Trenitalia, con “L’Orto” di Ntv, mentre sono equiparabili il “Buongustaio” dell’ex Fs (22 euro) con “Il Gustoso” di Italo (20 euro): entrambi prevedono un secondo, un contorno, un dolce o frutta. Su Italo non è possibile avere l’equivalente del menu “Completo” di Trenitalia, che comprende primo, secondo, contorno, frutta o dessert. Si può però aggiungere un “piatto speciale del giorno”, con 4 euro. In generale, dai commenti (virtuali e reali) raccolti dagli utenti, è emerso come uno dei punti deboli dell’offerta di Eataly per l’operatore ferroviario sia la quantità
non soddisfacente, a differenza della qualità, che invece nessuno mette in discussione. Per entrambi gli operatori, comunque, va messo in evidenza che i prezzi per i pranzi completi non sono troppo abbordabili.
La caffetteria e gli snack
Quando si tratta di confrontare l’offerta di caffetteria, i parametri cambiano: il paragone è tra un bar e una macchinetta automatica. Lo facciamo perché molti dei prodotti sono confezionati e quindi, alla fine, il risultato per l’utente non è troppo differente. Qui a vincere la gara dei prezzi è il concorrente senza esseri umani: il caffè espresso costa 1,50 euro sui Frecciarossa e solo 1 euro al distributore
Musica simile per quanto riguarda gli snack: i panini farciti e gourmet di Trenitalia (confezionati, ma freschi) sono venduti a 4,50 euro, mentre il panino da 70 o 100 grammi della macchinetta automatica si trovano a 2,50 euro. Ha più senso confrontare i tramezzini: 4,50 euro su Trenitalia e 3 euro al vending curato da Ivs. Variegato il prezzario degli altri snack dolci e salati, con alcuni prodotti più cari su l’uno o l’altro degli operatori (si veda la tabella per i dettagli). Va comunque sottolineato che l’ampiezza dell’offerta dell’ex monopolista di Stato è molto maggiore rispetto a quella proposta dalla società di proprietà di Montezemolo, Della Valle & Co. Prodotti come la birra, il vino al calice o in bottigliette, la “premuta” d’arancia
sulle combinazioni offerte per la colazione, gli snack e il pranzo o la cena. Quanto al primo punto, Trenitalia offre un menu colazione a 5 euro, uno in meno di Ntv. Per i dettagli dell’offerta, per questa così come per la altre combinazioni, si veda la tabella in pagina. Listini identici, invece per le combinazioni a base di snack salati dei due vettori ferroviari, forniti in entrambi i casi a 8 euro. La faccenda si fa più complicata quando si parla dei menu per pranzo e cena. Per la prima combinazione i prezzi sono quasi allineati: la “Degustazione” di Trenitalia, a base di formaggi, salumi e vino, costa 17 euro; “Il Tagliere” di Ntv, invece, 15 euro; ma
Colazione Trenitalia - bar Caffè Espresso Cappuccino Acqua 50 Cl Coca Cola lattina 33 Cl Succo di frutta 20 Cl Birra lattina 33 Cl Calice di vino Vini 37,5 Cl Chewingum Snack Trenitalia - bar Panini/Maxi Toast Tramezzino Doppio Pizza Patatine confezionate Brioche Macedonia Tuc Biscotti dolci Kit Kat Yogurt
1,50 1,70 1,60 2,80 3,00 2,80 4,00 9-12 1,50
4,50 4,50 4,50 2,00 1,50 4,00 3,00 1,50-2,6 1,60 1,50
Italo - vending Caffè Espresso n.d. Acqua 50 Cl Coca Cola lattina 33 Cl Succo di frutta 20 Cl (Brik Yoga) n.d. n.d. n.d.
1,00 1,00 2,00 2,00
Il nuovo Frecciarossa Etr 1000 di Fs 2,00
Italo - vending Panino 70/100 gr Tramezzino Montana 120/140 gr Focaccia Montana Patatine confezionate Kinder Pinguì n.d. Tuc Biscotti dolci Kit Kat Yogurt (Yovì)
2,50 3,00 3,00 2,00 2,00 1,50 2,00 2,00 2,50
fonte: Edifis Intelligence su dati Trenitalia ed Ntv
di Italo (dove, ricordiamolo, non è possibile prendere un caffè se non abbinato a un menu o offerto come welcome drink). Sul menu di Ntv non figura il cappuccino, quindi non è possibile un confronto con il prezzo di 1,70 euro di Trenitalia. Decisamente più abbordabile l’acqua su Italo: la Lurisia da 50 Cl (prodotto da una società legata a Oscar Farinetti, patron di Eataly) costa 1 euro, contro l’1,50 euro della concorrenza. Molto più convenienti anche le bibite in lattina (2 euro contro i 3 di Trenitalia) e il succo di frutta da 20 Cl (2 contro 3 euro). Più cari, sugli Italo, solo i chewingum: 2 euro contro 1,50.
fresca o la macedonia, per fare solo alcuni esempi, sono presenti solo nei bar delle carrozze 5 dei Frecciarossa.
Il food alla carta
Questo è ancora più vero se si considera l’offerta alla carta di dei primi, secondi, contorni e insalatone. Si trovano sui treni di Trenitalia, sia nella versione ristorante sia presso il bar. I prezzi in questo caso sono leggermente maggiorati al ristorante (dove è previsto inoltre un costo del servizio al tavolo di 2 euro): un primo costa infatti 12 euro contro i 10 del bar, e un secondo 15 euro contri 10. F. P.
retail&food - maggio 2013 23
Star Trek retail
P
iazza Italia, azienda di abbigliamento campana con negozi in tutta Italia e insegne anche all'estero, è conosciuta per le sue provocatorie campagne pubblicitarie: tre anni fa si fece notare con la “parodia” dello slogan Be stupid (sii stupido) della Diesel, riproposto dall'azienda napoletana modificato in Be intelligent (sii intelligente) nei manifesti con il prezzo dei propri articoli affiancati alla fotografia di Einstein. L'anno dopo dai creativi della società partenopea venne lanciata la campagna: "I veri miracoli li facciamo noi", scattata tra le vie di Milano, scegliendo persone comuni che si erano distinte per qualche particolare azione e immortalandoli nella quotidiana semplicità senza utilizzare capi di abbigliamento del marchio. Nel 2012 è continuato il trend di non utilizzare star come testimonial e sui manifesti sono comparsi 14 volti, di cittadini comuni che esprimono, con un fraseggio colorito e degno delle più recenti cronache, “una protesta speranzosa” rispetto ai destini dell'Italia e degli italiani: «Se mi bocciano un'altra volta, magari mi fanno consigliere» detto da un giovane
Destinazione
Piazza ItaLia
pronto per una serata di divertimenti, «Sono pronta a entrare in politica» con una avvenente signorina procace e disinibita, ad esempio. Una campagna tutta incentrata sulla crisi economica con slogan anti casta e anti immobilismo pronunciati, secondo la tradizione della società, da testimonial non famosi. Per la collezione primavera estate 2013 è il momento della campagna “Ci metto la faccia” (realizzata dall'agenzia Diaframma con foto di Carlo Fugeri Gilbert e direzione
24 retail&food - maggio 2013
di Stefano Ginestroni) con 11 volti giovani e anonimi, che esprimono con ironia l'umore sociale del momento con slogan impressi sul viso dei modelli: “Finito di litigare? - c'è un paese che aspetta”, “Il mio materasso è più affidabile della banca” o “Solo il debito è rimasto pubblico”.
Marketing, retail e prezzi bassi: la chiave del successo Insomma il "claim sponsor della gente comune", che accompagna le campa-
gne della società campana di queste ultime stagioni, si adatta perfettamente al suo brand, giovane e dinamico con prezzi contenuti alla portata davvero di tutti, con un rinnovo costante delle collezioni e una distribuzione che, attraverso il retail cresciuto esponenzialmente, rende il marchio Piazza Italia presente su tutto il territorio nazionale e pronto per lo sviluppo franchising sui mercati internazionali. Un mix finora vincente di prezzi competitivi, collezioni “ready to wear” con offerta diversificata dal
fashion al basic per ampliare al massimo il target di clientela e un network di negozi che copre capillarmente il mercato nostrano, soprattutto nei mall, il luogo principe dello shopping “popolare”. L’azienda è nata 20 anni fa nel cuore di Napoli con un piccolo business poi spostato nei centri commerciali, che fa capo ai fratelli Antonio, Luigi e Francesco Bernardo e conta più di 2.000 dipendenti (sede operativa a Nola – Na, nel comprensorio Cis e Interporto campano, con 1.500 mq uffici direttivi e più di 26.000 mq di deposito). Oggi Piazza Italia è una realtà importante e in espansione nel panorama del fast fashion retail nostrano, con i suoi 152 negozi in Italia (128 diretti e 24 franchisee) contati nel primo semestre dell'anno in corso e 32 insegne (tutti in franchising) all'estero. Insieme all'ampia scelta d'abbigliamen-
L'intervista Piazza Italia: sviluppo speciale per lo “sponsor della normalità” Alle domande di R&F risponde la Direzione aziendale Come è andato il 2012 per Piazza Italia? Il fatturato 2012 è stato di 420 milioni di euro, a fronte dei 310 milioni di euro dell’anno precedente, aumentando i ricavi del 30 per cento. Per l’anno in corso la stima di fatturato è quella di arrivare ai 500 milioni di euro, e solamente nel primo semestre 2013 sono previsti ben 16 nuovi store tra franchising e diretti sul territorio italiano ed estero. Lo sviluppo retail fino ad oggi era per lo più concentrato nei centri commerciali, data la grande metratura dei nostri punti vendita. Dal 2012 l'azienda si è affacciata anche ai centri storici, con lo sviluppo di una rete diretta e franchising. La differenza sostanziale è data dai metri quadri dei punti vendita che variano dai 500 nei centri storici ai 1.600 metri massimo nei centri commerciali. Piazza Italia, lo "sponsor della gente comune": quanto è importante e perché il marketing per il vostro brand? Piazza Italia decide di diventare “Sponsor della gente comune”, data la difficile situazione socio-economica presentatasi, con la campagna “i veri miracoli li facciamo noi” nel novembre 2011. La nostra voleva essere una provocazione, un invito a riflettere, oltre a un modo di dare la possibilità alla gente comune di rappresentare i vizi che attanagliano il nostro Belpaese. La filosofia delle nostre campagne è in linea con il messaggio commerciale, rivolto a poter garantire a tutti un ottimo rapporto qualità prezzo. Oltre all’Italia le vostre insegne sono presenti nell’Est Europa e nel Medio Oriente: come gestite i negozi in queste aree e pensate di espandervi anche altrove? Sia nell’Est Europa che nel Middle East ci affidiamo a dei partner per lo sviluppo del nostro retail. Il progetto è quello di poter saturare il mercato italiano per poi proseguire negli altri Paesi europei con uno sviluppo diretto, come Spagna, Inghilterra e Germania.
Piazza Italia in pillole Data di nascita 1993 a Napoli La società Piazza Italia spa è controllata dalla holding Alma srl, la cui proprietà è dei fratel- Proprietà li Bernardo (26% di Francesco e il restante 74% diviso in parti uguali tra Antonio e Luigi) Sede Legale a Napoli, operativa a Nola (NA) nel comprensorio CIS e Interporto campano Management I tre fratelli Antonio, Luigi e Francesco Bernardo sono amministratori delegati, Antonio è anche Presidente Business Fashion retail Retail 152 negozi in Italia (128 diretti e 24 franchisee) e 32 insegne (tutti in franchising) all'estero Dipendenti Circa 2.000 fonte aziendale
to, accessori e calzature per uomo, donna e bambino negli stili trend, casual e classico, cresce il network al ritmo di 10/15 insegne all'anno (il primo punto vendita è stato aperto in un centro commerciale di Anzio – Roma). Di pari passo sale il giro d'affari: nel 2012, secondo le anticipazioni aziendali, si attesterà sui 420 milioni, per raggiungere il tetto dei 500 milioni alla chiusura dell'anno in corso. Numeri importanti per la società di cui Antonio Bernardo è presidente (i tre fratelli sono tutti e tre amministratori delegati), che fa il 96% del suo volume d'affari nel Belpaese, con circa il 15% delle vendite all'estero dove predilige la partnership con imprenditori locali attraverso il franchising per gestire il
business con persone del posto che conoscono bene la realtà dei propri territori. Con l'arrivo della primavera sono in programma 16 nuovi negozi della catena di abbigliamento “democratico” su tutto il territorio nazionale e internazionale, per arrivare a toccare quota 190 insegne. Nei patri confini sono previste una decina aperture di cui 3 dirette a Udine, Novate Milanese e Bassano del Grappa, 5 in franchising a Palermo, Forlì, Maglie, Lecce e Lioni e 2 riaperture con un nuovo concept a Lucca e Rimini. All'estero il marchio si consolida nei mercati dell'Est Europa e dei Paesi arabi come Armenia, Kuwait (2 nuovi store), Qatar, Giordania e gli Emirati Arabi Uniti, portando così il numero dei
dipendenti a 2.200. Nella seconda metà del 2012 l'azienda aveva rafforzato la sua presenza nel mercato domestico con sette aperture nel nostro Meridione: un megastore di 1.200 mq a Castrofilippo (Ag), due megastore diretti di 1.500 mq di superficie nel centro storico di Reggio Calabria e a Casamassima (Ba), gli altri negozi in franchising (Salerno, Marsala, Modica e Palermo città).
Negozi nel centri commerciali per lo shopping 'popolare'. La location prediletta è sempre quella dei Centri commerciali, decisamente maggioritari. Recentemente prende però piede anche la soluzione dei centri cittadini, intorno al 10% delle insegne
italiane, e sale la quota dei punti vendita in franchising, dal 20% circa nel 2011 al 30% di oggi contando anche l'estero, grazie alle nuove aperture. L'anno scorso, poi, è stato poi quello dell'inaugurazione della nuova linea di cosmetici (naturali e non testati sugli animali) del marchio e del progetto pilota Piazza Italia Kids (sia diretto che franchising), che per ora conta due store, ma che ha l'obiettivo di inaugurare 50 punti vendita nell'arco di tre anni sul territorio nazionale. La produzione è quasi tutta delocalizzata per avere un positivo impatto sul prezzo (tranne una piccola quota del pronto moda donna e bambina che arriva ancora dalla Campania), anche se il centro stile che cura il design delle collezioni rimane interno alla società. All'estero si possono trovare le insegne del marchio campano nell'Est Europa, nella penisola balcanica, nel Middle East, e nei Paesi Arabi. Si parla di: Albania, Arabia Saudita, Bahrein, Croazia, Georgia, Giordania, Emirati Arabi, Malta, San Marino, Romania, Ucraina, Lettonia, Bosnia, Kazakhistan e Libia. Nei confini nazionali quasi tutte le regioni sono coperte dai punti vendita dei fratelli Bernardo con particolare attenzione, rispetto agli altri marchi del
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Star Trek retail Fatturato (euro)
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Fonte Cerved Group
ROi (%)
2002 2003 2004 2005 2006
2007 2008 2009 2010 2011 Fonte Cerved Group
Rapporto di indebitamento (%)
2002 2003
2004
2005 2006
2007 2008
2009 2010 2011 Fonte Cerved Group
26 retail&food - maggio 2013
fashion retail italiani, al Centro-Sud: è infatti il Lazio sul podio più alto per la presenza di insegne Piazza Italia sul suo territorio con più di 20, seguito dalla Lombardia, che non raggiunge la ventina, anche se ha il negozio più grande della rete nell'Ipercoop di Sesto San Giovanni (Mi), e dalla Sicilia, con i suoi 14 store, per poi arrivare ai 13 della Campania seguita da Toscana (10), Calabria (8), Veneto (9). I format delle rete vendita sono tre: Fashion, negozi per un cliente giovane e attento al trend di dimensioni più limitate, ma con una resa di ricavi per mq alta; gli store a target familiare, con un'estensione ai prodotti bambino, accessori e calzature con metrature doppie al format precedente e una resa per mq leggermente inferiore; per finire coi Megastore, punti vendita superiori ai 1.500 mq che propongono tutta la collezione del brand seguendo il concept dello shop in shop. Per i negozi a gestione diretta si privilegiano location oltre i 700 mq nei centri storici e negli shopping mall che abbiano un ipermercato e una galleria di almeno 25 store con un bacino minimo di 70mila unità, mentre i negozi in franchising (formula conto vendita senza royalities e fee d'ingresso) vedono interessate superfici tra i 300 e i 1.200 mq (per la catena Piazza Italia Kids si va dai 100 mq ai 200 mq) con bacini d'utenza superiori ai 20mila abitanti.
Indici di bilancio: tanti più, pochi meno
I conti dell'azienda partenopea poi parlano chiaro: nel 2011 (ultimo bilancio ufficiale) la spa controllata a maggioranza da Alma srl, la finanziaria dei fratelli Bernardo, tocca i 263.593 euro di ricavi, quasi 100 milioni in più del 2007, solo cinque anni prima (il doppio sul 2005 e +12,1% sul 2010), mentre sempre nel 2011 l'utile ha sfiorato gli 8 milioni (con il risultato ante imposte di 14,3 mln), in linea con l'anno precedente, ma in crescita esponenziale rispetto cinque anni prima quando era di poco più di 21mila euro. Se si dà un occhio agli indici di gestione, le buone notizie continuano: l'ultimo bilancio (anno in cui raddoppia il capitale sociale sull'anno precedente raggiungendo quota 12 milioni) segna un Roi fortemente positivo al 12,1%, in leggera discesa rispetto al 15,1% del 2010, ma in crescita sugli anni precedenti, quando era arrivato ad essere
anche negativo (2007 con un -1,4%). Negli ultimi quattro esercizi è comunque sempre stato sopra gli indici di settore. Più meno la stessa cosa si può dire sulla progressione positiva del rapporto Mol/ ricavi: si parte dall'1,3% del 2007, per passare al 5% due anni dopo e arrivare nel 2011 al 6,6% con un passaggio al 7,8% l'anno prima. Discreto (e comunque sopra la media) l'indice di liquidità immediata (Acid test) fluttuante in un range tra il 62% e il 75% e il Rapporto corrente tocca il 130% nel 2011 (nel quinquennio precedente è sempre stato sopra la media del settore). Scende il costo del lavoro su fatturato arrivando al 16,6%, mentre sale quello del Valore aggiunto su fatturato: 15,1% nell'ultimo bilancio, il punto migliore. Incoraggianti news anche dagli indici patrimoniali con un rapporto di indebitamento in calo che arriva intorno al 77% nel 2011 (sopra però la media del settore e salgono debiti verso le banche che arrivano a 25,5 mln, quando erano 14,8 l'anno prima) dopo aver toccato l'84,9% nel 2008. Progressione positiva anche dal rapporto Mezzi propri/Capitale investito: 23% nell'ultimo bilancio, mentre era 6 punti sotto cinque anni prima. (Fonte dati: Cerved Group). Insomma, il motore della macchina dei fratelli Bernardo funziona bene e le prestazioni non sono da meno, nonostante un po’ di tensione nella parte finanziaria. Bisognerà capire l'impatto della crisi sul momento di sviluppo di un'azienda che, anche se tesa verso l'internazionalizzazione, fa la maggior parte del business in Italia (il mercato domestico fa più del 90% del giro d'affari). È anche vero che la strategia dei prezzi abbordabili potrebbe aiutare non poco la company partenopea in un momento di portafogli leggeri. Non rimane che aspettare i dati del bilancio 2012 per capirci di più su come vanno le cose in casa Piazza Italia. Visto che ci siamo, non possiamo non attendere con curiosità anche la nuova campagna marketing della società napoletana, considerata la creatività e il successo delle ultime. David Montorsi
Taglio nastro
La nuova vita del
Metropoli A fine novembre è stato completato il restyling interno del centro commerciale di Novate Milanese. La conclusione dei lavori, effettuati sotto la supervisione di Ségécé Italia (dal 31 gennaio divenuta Klépierre Management Italia), è coincisa con l’ingresso di nuovi marchi. E anche l’Ipercoop ha implementato i propri servizi
T
olte le impalcature interne e avviati gli impianti, da fine novembre sembra un centro commerciale nuovo, o quasi, quello che serve il bacino del nord milanese. Parliamo del Metropoli di Novate, aperto nel 1999 e ristrutturato già da qualche anno nella parte esterna. Visitata qualche mese dopo l’inaugurazione, la galleria non dimostra 13/14 anni di vita ma al contrario esibisce soluzioni impiantistiche e architettoniche all’avanguardia. Allo stesso modo anche il mix merceologico si presenta aggiornato, soprattutto grazie ai nuovi brand che hanno trovato spazio al completamento dei lavori. Non mancano tuttavia “testimonianze storiche”, sia strutturali che di layout dei punti vendita: alcune sono positive, come l’elegante pavimentazione in marmo; altre lo sono un po’ meno, come la vetusta insegna di qualche vetrina (vedi quella dello shop “Overland, Osama e Nautic Sport Team” al piano terra). Ulteriori interventi sarebbero auspicabili sul fronte della
28 retail&food - maggio 2013
multicanalità, con l’inserimento in galleria di chioschi touch screen e di pannelli di digital signage. Ma sono realizzabili anche in un secondo momento. Sebbene i lavori non abbiano determinato un aumento della gla del mall, che si mantiene sui 30.600 mq, i servizi a disposizione dei clienti sono aumentati in virtù delle novità introdotte nei 14mila mq di Ipercoop. Al momento della nostra visita, infatti, l’ancora alimentare era oggetto di una riconfigurazione del layout con l’inserimento di nuovi spazi a discapito, principalmente, dell’offerta non food (vedi box). A portare avanti il restyling della galleria sono state: la Inres-Società Coop Arl di Sesto Fiorentino, attiva nella progettazione e nella direzione lavori; la Coiver Contract Srl per i lavori edili; Elettroimpianti Italia per la parte impiantistica e Ballardini Group per il rifacimento della pavimentazione della piazza. La proprietà di Metropoli vede protago-
Il progetto in pillole Indirizzo Localizzazione Prima apertura Completamento restyling investimento restyling Proprietà galleria Proprietà ipermercato Gestore Ipermercato Medie Superfici N. dipendenti totale N. visitatori/anno Tipologia Livelli commerciali àncora alimentare/Gla Gla Galleria Totale unità Medie Superfici Unità ristorazione Superficie parcheggio Posti auto parcheggio
Via Amoretti, 1 ang. Via Bovisasca – Novate Milanese (MI) Suburbana 21/10/1999 23/11/2012 n. d. Fondo K2 Coop Lombardia Ségécé Italia (dal 31 gennaio divenuta Klépierre Management Italia) Ipercoop 5 (Oviesse, MediaWorld, Longoni, Conbipel, Promenade) 650 ca 5 milioni Centro commerciale 2 Ipercoop/14.035 mq 30.644 mq 90 5 10 51.900 mq 2.000
Indice di innovazione Architetto, Alessandro Stroligo Associate Director di Chapman Taylor Urbanista, Tiziana Bardi titolare StudioBardi/Cad38 Sociologo, Gianmarco Navarini, professore di Sociologia della Cultura, Università di Milano Bicocca Redazione r&f (Andrea Penazzi)
nisti Fondo K2, partecipato da Gruppo Klépierre e da Gruppo Finim, per quanto concerne la galleria, e Coop Lombardia sul fronte ipermercato. La gestione è affidata a Ségécé Italia, dal 31 gennaio divenuta Klépierre Management Italia.
I lavori, step by step
La ristrutturazione in numeri si può tradurre in 21.000 mq di cartongesso posato, in 1.950 nuovi corpi illuminanti, in 22.000 metri lineari di cavo elettrico utilizzato, per un totale di 2.800 ore di lavoro. Il cantiere, portato avanti in due step, ha preso il via nel 2011 ed è stato completato a fine 2012. Il dato sull'investimento non è stato reso noto. Ripercorrendo le due fasi, nel corso del 2011 si è lavorato al riposizionamento delle rampe mobili situate nella grande piazza centrale che uniscono il primo piano a quello terreno. Questa azione, ha reso noto Klépierre Management Italia, «ha migliorato la distribuzione dei flussi dei clienti all’interno della galleria». Contestualmente è avvenuta la rimodulazione di alcuni punti vendita, tra cui Oviesse, Geox e Tutto Chicco, e l’inserimento di insegne che completano l’offerta del centro commerciale. I nuovi marchi entrati al Metropoli, dedicati alle attività di servizio alla persona, alla moda e alla ristorazione, sono quelli di Guess, Calvin Klein, Tommy Hilfiger, Sonny Bono, Nuvolari, Sergent Major, Zuiki, Imperial, Conbipel, Z, Thun, Elite Cafe’ e il Ristorante self serf service “Big Bang”. A fine maggio 2012 ha preso il via la seconda fase, con l’inizio delle opere
di rinnovo della galleria commerciale e il potenziamento dell’illuminazione. L’obiettivo, ha precisato la società di gestione, era «dare un’immagine più moderna, accattivante e di forte impatto estetico del mall». Il rifacimento dell’impianto di illuminazione è stato eseguito ponendo attenzione al contenimento dei costi di gestione con l’utilizzo di lampade a tecnologie led. Tale scelta porterà a una riduzione
dei consumi pari al 40%, con un conseguente abbattimento della produzione annua di CO2. La galleria commerciale è stata resa più accogliente con l’adozione di nuovi servizi alla clientela, tra cui la creazione di zone relax, che si presentano con comode sedute e prese per la ricarica di pc e telefonini, e l’installazione del wi-fi gratuito in galleria, fruibile previa registrazione. È stata inoltre posta attenzione alle neomamme e alle famiglie con l’inserimento delle nursery all’interno dei nuovi bagni e la creazione di parcheggi rosa nelle aree di sosta comuni. Tutte le operazioni di restyling si sono svolte negli orari di chiusura del centro, quindi prevalentemente di notte. Questo
6,5 6 7 6 7
ha permesso al Metropoli di Novate di restare aperto durante l’intero periodo, domeniche rigorosamente incluse.
Il centro commerciale oggi
Il Metropoli di Novate si articola su due livelli commerciali, per una gla di galleria superiore ai 30mila metri quadrati. Gli ingressi sono quattro, equamente distribuiti sui due piani. L’ancora alimentare, un Ipercoop di 14mila mq, è posizionata al livello terreno, di fianco al mega store di Media World, mentre sul lato opposto si annoverano le medie superfici di Conbipel e Promenade. Sempre al piano terreno si dipana la piazza principale, servita da una food court molto luminosa. La luce naturale filtra dalle vetrate
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Taglio nastro del tetto alto circa 13/15 metri, che in altri punti presenta un rivestimento e travi in legno. L’offerta di ristorazione, in quel contesto, vede come operatori Cibiamo ed Elite Café. Appena defilato, e un po’ coperto dalle rampe mobili, c’è McDonald’s, anch’esso dotato di sedute esterne ad uso comune. Sull’angolo di fianco il fast food è operativo il ristorante self service Big Bang. Al momento della nostra visita appariva vuota una piccola unità, indicata nella planimetria con il numero 45, destinata a offerta di ristorazione. La piazza si completa con altre sedute, comode e dal design accattivante, con musica di sottofondo, e con la disponibilità del servizio wi-fi, che la rendono un luogo estremamente vivibile e piacevole. Due rampe mobili e altrettanti ascensori assicurano l’afflusso da e per il primo piano. L’anello inferiore si contraddistingue, inoltre, per l’ampia offerta di abbigliamento e di beni per il tempo libero, quest’ultimo concentrato nella passeggiata antistante l’ipermercato. Anche in questo spazio, costellato di chioschi promozionali temporanei, riscontriamo la presenza di luce naturale e di una cubatura molto ampia, grazie allo stacco verticale sino al soffitto da cui filtra la luce. Tra i brand più importanti affacciati sul lato Ipercoop segnaliamo La Feltrinelli. Rispetto al piano inferiore, quello superiore appare leggermente penalizzato sotto il profilo quantitativo dell’offerta commerciale e della conformazione strutturale del centro. Sul primo fronte perché l’ancora alimentare, tre delle cinque medie superfici – tra cui quella hi-tech – e la food court sono al piano terra; sul secondo fronte perché l’anello non è completo: lo spazio davanti all’ipermercato, come anticipato, arriva in verticale sino al tetto, impedendo il passaggio tra un lato e l’altro al primo piano del centro commerciale. Di contro, sotto l’aspetto qualitativo,
Ipercoop, meno retail, più servizi e hi-tech
spiccano brand di forte appeal: oltre alle medie superfici di Ovs e di Longoni Sport, segnaliamo le new entry Guess, Calvin Klein, Tommy Hilfiger e Thun, a dimostrazione della volontà del commercializzatore di bilanciare i flussi con la creazione di un’isola merceologica di target elevato. Vanno inoltre citati i servizi e un’altra piccola area destinata a ristorazione, con i marchi La Caffetteria e Gran Gelato, dotata di una vista panoramica sulla piazza. Due annotazioni. La prima, di merito, riguarda lo spazio di design al primo piano (anche se è ampio e va scaldato) all’altezza delle rampe mobili che portano ai parcheggi: la finta gradinata di legno sui cui sono incastonate delle forme geometriche dai colori accesi è un piacere per gli occhi e stimola il consumatore all’acquisto. La seconda, più neutra, è data dalle cornici dei negozi di color alluminio: “fanno” molto anni ‘90. Andrea Penazzi
CoMMENTO Struttura e design
I restyling ha rimesso a nuovo, o quasi, gli interni, mantendo il meglio della configurazione precedente.
L'Ipercoop ha visto una razionalizzazione degli spazi e degli assortimenti ma, allo stesso tempo, ha incrementato il livello del servizio erogato. In seguito ai recenti lavori l’ingresso mantiene la sua impostazione attuale, con Ufficio Soci, Punto Ascolto e Servizio post vendita, a cui sono stati affiancati in sequenza i corner Coop Salute, Ottico, Oro (nuovo inserimento), Piante e Fiori. Il Multimedia si presenta alla destra dell’ingresso, anziché nella classica posizione di sinistra, mentre la Zona Promozionale dell’ingresso è stata mantenuta con le dimensioni attuali. Se l’assortimento alimentare è rimasto pressoché invariato, passando da 26mila a 25.500 referenze, quello tessile è stato riposizionato: l’abbigliamento esterno uomo-donna-bambino, tenendo conto dell’ offerta presente nella galleria del centro commerciale, è sceso da 1.700 a 1.400 referenze. Stesso trend per la numerica nel Multimedia e Bazar, che passa da 22.000 a 18.000. Sul fronte dell’innovazione sono stati inseriti nuovi servizi a elevato contenuto tecnologico e di facile utilizzo. Tra questi si annoverano: etichette elettroniche, servizio multimediale (libro ingredientistica) nei reparti di produzione e trasformazione, servizio multimediale per ricerca e/o richiesta di titoli della libreria, sistema Salvatempo, Casse Self Check out e Casse Self Check out riservate al sistema Salvatempo. Coop ha reso noto che tutte le categorie merceologiche sono state riposizionate a scaffale con una migliore visibilità assortimentale e che per facilitare la comodità di spesa sono stati abbassati di circa 15 cm la posizione dei prodotti dell’ultimo scaffale in alto.
VALUTAZIONE
Accesso e parcheggio
Viabilità e disponibilità di parcheggio appaiono compatibili.
Offerta commerciale
La seconda vita del Metropoli ha visto l'ingresso di alcuni marchi di maggior appeal.
Spazi comuni e attrattive
La piazza è il cuore della galleria commerciale. Qui un po' di relax e uno spuntino sono d'obbligo.
indice valutazione a cura di r&f:
= migliorabile = sufficiente = apprezzabile = molto buono = ottimo 30 retail&food - maggio 2013
Long life
I Giardini del I
l nostro viaggio tra gli shopping center storici e allo stesso più virtuosi del nostro Paese ci ha portato, questa volta, a Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, all’interno de I Giardini del Sole. Il centro commerciale, gestito attualmente da Studio Conte, è cresciuto dall’anno dell’inaugurazione a oggi di oltre 1 milione e mezzo di visitatori, portandosi dai 3,3 milioni (dato del 1996) ai 4,9 milioni del 2012. Lo scontrino medio per visitatore è compreso tra i 23 e i 25 euro. Il tutto mantenendo costanti due valori: la gla, di circa 23.800 mq, e il vacancy rate, a zero. A dare l’impulso verso il rinnovamento, nel 1998, è stato il cambio della proprietà dell’ipermercato, passata a Finiper, mentre la multiproprietà della galleria vede protagonisti operatori come Vendramini abbigliamento, Ottica De Bona, Pittarello Calzature e bar Predro Eis. Altro avvicendamento determinante ha riguardato la gestione, avvenuto di conseguenza all’operazione sull’ipermercato, che è passata da Le Gallerie del Sole a Studio Conte. Nella pratica questo valzer di ruoli si è riflesso sull’offerta complessiva dello shopping center: l’ingresso dell’insegna Iper, La Grandi i, e il rinnovo del brand mix con operatori di livello nazionale e internazionale. Ulteriori fattori qualificanti, che non pos-
vacancy rate a zero e progetti in vista
Inaugurato nel 1993, il centro commerciale di Castelfranco Veneto si distingue per il progressivo ammodernamento dell’offerta. Il cambio dell’ipermercato nel 1998 e l’inserimento di marchi nazionali e internazionali gli ha consentito di aumentare i visitatori, arrivati nel 2012 a quota 4,9 milioni
Il centro in pillole Primo gestore
Gestore attuale Proprietà iniziale Proprietà attuale Data di apertura Gla iniziale Gla attuale Numero iniziale di punti vendita Numero attuale di punti vendita Ancora alimentare/gla Numero di mediee grandi superfici Numero di unità di ristorazione Intrattenimento/tempo libero con cinema multisala/o area fitness Numero di visitatori iniziale Numero di visitatori attuale Posti auto Classe energetica/certificazione Leed
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Le Gallerie del Sole Studio Conte Srl – Società Unipersonale Edilterziario Srl di Brescia Multiproprietà 13/05/1993 23.813 Mq 23.813 Mq 32 39 Iper, la Grande i – 12.000 Mq 4 + ipermercato 6 No 3.300.00 (dato disponibile dal 1996) 4.900.000 (dato 2012) 2.800 circa n.d.
sono mancare nell’analisi di un complesso commerciale, sono la location, il bacino d’utenza e l’ambiente competitivo. I Giardini del Sole si trova in posizione adiacente al contesto abitativo di Castelfranco, con un buon collegamento in termini di strade e di accessi che facilitano la circolazione dei flussi. Tuttavia non è presente una fermata del trasporto pubblico locale. Il bacino si compone, nell’isocrona dei 20 minuti di automobile, di 190mila residenti, di cui circa 51mila vivono entro i 10 minuti. I competitor, infine, sono di dimensioni non paragonali per gla. Ma ulteriori dettagli su questi ambiti li analizziamo nell’ultima sezione dell’articolo.
Offerta commerciale, dal 1993 a oggi
A parità di gla, circa 23.800 mq, il numero dei negozi dal 1993 a oggi è aumentato, portandosi da 32 a 39, in virtù di una progressiva ottimizzazione del taglio
delle unità. In particolare se l'ipermercato ha mantenuto inalterata la propria gla, a “concedere” qualche mq è stata la media superficie di Vendramini. Questa, pur mantenendo la proprietà degli spazi, ha ridotto l'estensione del punto vendita favorendo l'inserimento di nuovi tenant. Quando il centro è stato inaugurato l’offerta commerciale era prevalentemente di stampo locale, con l’ipermercato a insegna Al Grande Sole. Negli anni alcune merceologie sono state sostituite. Il turn over ha visto in uscita i segmenti tappeti orientali, caramelle, sviluppo foto, banca, computer e jeans, mentre in entrata compaiono agenzia viaggi (Bluvacanze), telefonia (Vodafone One, Wind), cosmesi (Kiko make up), abbigliamento intimo (Intimissimi, Goldenpoint, Tezenis, Undercolors of Benetton), calze e costumi (Calzedonia), videogiochi (Eb Games), erboristeria, bigiotteria e la sala giochi (vedi la piantina attuale del
Sole, La mostra di Cornaro
La mostra di Canova Centro). Oltre a Thun, non citato, in questi ultimi anni è stato inaugurato l’Iper Station: la stazione di servizio carburanti dell’Iper con i prezzi più bassi della zona. Al momento non sono previste nuove aperture, mentre nel 2012 è stata la volta di Kiko make up, e Tezenis. Le grandi superfici, oltre i 2.500 mq, sono l’ancora alimentare Iper, la grande i, Vendramini abbigliamento e Obi, mentre quelle comprese tra i 250 e 2.500 mq sono Cisalfa Sport, Pittarello e Trony. Anche l’offerta di ristorazione, che vede in forza Autogrill con un ristorante Ciao, Burger King e Spizzico, è migliorata con l’apertura del forno a legna per le pizze di Iper. Nell’area del forno, oltre alle pizze vengono offerti al cliente anche panini e insalatone. L’Iper, la Grande i, all’interno del proprio punto vendita dispone di una gastronomia con una vasta scelta di piatti prodotti in loco, in grado di soddisfare i palati più esigenti. La proposta del centro commerciale si completa con una sala giochi e un'area con le giostre per i bambini, mentre sul fronte dei servizi si annoverano il Wi-Fi gratuito, il bancomat, il Fun Car (carrellini della spesa per i bambini fatti a forma di macchinina) e il telefono pubblico.
La leva promozionale
Tenendo presente il fattore della territorialità, oltre alle iniziative organizzate nelle festività canoniche (Natale, Pasqua, Festa della mamma, ecc.) Studio Conte ha proposto delle manifestazioni organizzate in collaborazione con associazioni, scuole, gruppi, società sportive, Onlus e comuni delle zone limitrofe. Tra gli eventi più importanti degli ultimi anni spiccano le mostre su Giorgione, Canova e la Regina Cornaro, che hanno trasformato di fatto lo shopping center in un museo, e l'edizione 2012 della Maratona della Castellana, che ha attraversato la galleria del centro. La prima di queste mostre ha visto le riproduzioni delle opere più famose del pittore castellano Giorgione, esposte in originale alla mostra organizzata dall’amministrazione comunale di Castelfranco Veneto in occasione dei 500 anni dalla sua morte. La seconda, in collaborazione con la “Fondazione Canova Onlus”, si è dedicata allo scultore veneto e alla Gipsoteca di Possagno (TV), che ne custodisce alcuni capolavori. Nello stand hanno trovato spazio il gesso di Paolina Bonaparte, la statua di Ebe, alcune splendide riproduzioni di ritratti e di opere pit-
La mostra di Giorgione toriche dell’artista, alcune immagini della Gipsoteca e la riproduzione fedele di due suoi abiti. La terza prevedeva un percorso finalizzato alla conoscenza della Regina Cornaro. In esclusiva, per la prima volta, sono state esposte al pubblico le riproduzioni
degli affreschi di Ca’ Corner della Regina di Venezia, che hanno riproposto in sequenza i momenti più significativi della sua vita, oltre alle riproduzioni artistiche di alcuni ritratti della regina, di quelle che furono le sue dimore venete e della sua vita a Cipro e a Venezia.
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Long life Nel futuro, al vaglio restyling e ampliamenti
fonte: Sincron Inova, www.sincron-inova.it
I Giardini del Sole si compone di una struttura, con un solo livello commerciale, dotata di quattro ingressi e di un parcheggio con 2.800 posti auto. I collegamenti interni vedono una galleria principale fronte casse Iper e due diramazioni che dalla piazza centrale vanno verso le due uscite lato ovest. L’accessibilità al centro commerciale è favorita da una viabilità scorrevole, in particolare da un’arteria importante come la SR 53, mentre la viabilità interna e di ingresso ai parcheggi è stata migliorata, soprattutto in prossimità dell’area scarico merci dell’ipermercato. In ottica futura è importante segnalare che sono al vaglio del consiglio di amministrazione alcuni progetti di ristrutturazione e di ampliamento del centro. Inoltre è in corso lo studio di fattibilità per l’installazione, al piano di copertura, di un impianto fotovoltaico con una potenza nominale di 750 kWp, che porterebbe un significativo risparmio sulle emissioni di Co2. Il centro sta valutando la forma di finanziamento più adatta per dare il via all’impianto più green al momento applicabile, unitamente all’intervento di restyling dell’attuale galleria commerciale. Guardando ai lavori già portati a termine, nell’anno 2008 il centro si è dotato di due nuovi gruppi di servizi igienici per il pubblico, che hanno permesso l’installazione del servizio di nursery. Questi sono dotati di materiali e impianti tecnologici innovativi, quali l’impiego di corpi illuminanti Led, l’erogazione temporizzata dell’acqua sanitaria, una diffusione sonora adatta al locale nursery, il trattamento dell’acqua sanitaria con addolcitore per
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evitare la formazione di calcare e quindi un minore utilizzo di detergenti, il trattamento igienizzante centralizzato dell’acqua a servizio dei sanitari wc e orinatoi, l’adozione di rivestimenti e pavimenti a basso o nullo assorbimento, l’impiego di stuccature a pavimento con sigillante epossidico e non cementizio per evitare la formazioni di muffe e molto altro. Sul fronte della sicurezza e degli impianti tecnologici I Giardini del Sole è dotato di un circuito video per la sorveglianza interna degli spazi comuni e di un sistema antintrusione. Sono stati installati dei
temporizzatori e dei crepuscolari per l’accensione e lo spegnimento delle luci. Le affluenze sono monitorate da un software che conteggia gli ingressi e le uscite dei clienti ogni 15 minuti. La comunicazione nella galleria è stata migliorata con l’installazione di un sistema video composto da 15 televisori da 42” e da un videowall di 3x1,5 metri, posizionato nell’area Food Court.
Costi e performance
La proprietà del centro commerciale vede una serie di operatori, tra cui i principali
Player per le fasce isocrone della localizzazione (Accesibilità: 20 minuti, con autostrade, traffico medio) Fasce isocrone
Format
Insegna
Prov.
Comune
Indirizzo
Superf. (mq)
Dist. (min.)
Anno apertura
00' - 05'
Parco Commerciale
SHOPPING DAY
TV
CASTELFRANCO VENETO Viale Europa 26
7.500
0,4
2006
Centro Commerciale
GIORGIONE
TV
CASTELFRANCO VENETO Via Valsugana 5/D
3.883
5,1
1988
Centro Commerciale
MAZZORATO PIU'
TV
RESANA
Via della Croce 18 Loc. Castelminio
4.190
12,3
2001
Centro Commerciale
LE TORRI
PD
CITTADELLA
Via Nicolo' Copernico 2
5.300
18,3
2011
05' - 10' 10' - 15'
15' - 20'
I centri commerciali presenti nel territorio
Bacino consolidato
Consideriamo come sempre l’isocrona dei 20 minuti di percorrenza automobilistica, con condizioni di traffico medie, e analizziamo i dati della popolazione residente e dei competitor forniti da Sincron Inova. Il bacino in termini di abitanti residenti abbraccia nella fascia dei 10 minuti soprattutto il comune di Castelfranco Veneto, che conta oltre 30mila abitanti, mentre nei 20 minuti è interessata un’ampia porzione della provincia di Treviso. Quindi focalizziamo l’analisi su questi due ambiti. Dal punto di vista socio-demografico, rispetto alla media nazionale, emergono diversi valori distintivi. Tra questi, la percentuale di stranieri sia a Castelfranco
che nella provincia di Treviso è superiore di oltre tre punti (rispettivamente 10,3% e 11,2% contro 7%), mentre abbastanza allineati, nell’ordine di un solo punto percentuale, sono i numeri relativi all’età. Particolarmente positivi sono i dati sull’occupazione: sia a Castelfranco che nella provincia di Treviso la percentuale di forza lavoro è superiore di oltre 3 punti rispetto alla media del Paese, con un tasso di disoccupazione inferiore tra 1 e 2 punti percentuali. Da notare, però, che quest’ultima voce, rispetto alla Regione Veneto, è leggermente più alta. Anche il dato sulle auto superiori ai 2.000 cc per abitante è significativo, soprattutto nel comune di Castelfranco, dove è quasi doppio rispetto alla media italiana.
Ancora più esemplificati sono il Nir (Numero indice Reddito) e il Nic (Numero indice Consumo): fatta 100 la media italiana, Castelfranco Veneto si posiziona rispettivamente su 113 e 114 mentre la provincia di Treviso su 109 e 110. Passando alla valutazione dei player nel bacino de I Giardini del Sole notiamo la presenza, nei 20 minuti di isocrona, di quattro centri commerciali, ognuno dei quali presidia le fasce 0/5, 5/10, 10/15 e 15/20 minuti. La costante è che nessuno dei competitor supera i 7.500 mq di gla. Concludiamo con l’analisi storica, che vede lo shopping center Giorgione nato prima de I Gardini del Sole. Tutti gli altri, invece, sono stati inaugurati dopo il 2000. Andrea Penazzi
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fonte: Sincron Inova, www.sincron-inova.it
sono Iper e Vendramini. Anche per questo motivo non è spendibile il dato sui costi di affitto. Al contrario, invece, i costi di gestione al mq per anno ammontano a 45,50 euro. Tali costi sono controllati e gestiti dalla direzione del centro, secondo le direttive impartite dall’assemblea del Consorzio e dal C.d.A., con l’obiettivo di lasciare ai singoli operatori il massimo delle risorse da investire nel marketing dei propri punti vendita. Come anticipato, invece, il dato sulla scontrino medio per visitatore è compreso tra i 23 e 25 euro, che moltiplicato per il numero totale sui visitatori, pari 4,9 milioni nel 2012, origina un dato sulle vendite che oscilla tra 112,7 e 122,5 milioni di euro. «Non ci sono mai stati negozi sfitti – ci ha spiegato Studio Conte –. L’attuale gestione e presenza nel centro del direttore ha consentito di “pilotare” le sostituzioni, anticipando eventuali problemi commerciali dei brand in uscita».
Dossier aeroporti
Orio al Serio, un altro passo verso il futuro Nuova piazzetta commerciale, offerta f&b completamente rinnovata nel landside, un ristorante di uno chef stellato in arrivo. Da settembre, inoltre, cominciano i lavori di un grande ampliamento. Così l’aeroporto di Bergamo si prepara all’Expo, senza complessi d’inferiorità
Q
uattro negozi in una piazzetta commerciale nuova di zecca. Un ristorante di uno chef stellato in arrivo. Un lato partenze tutto rinnovato. Un progetto di sviluppo di oltre tremila metri quadrati. Questo è l’aeroporto di Bergamo Orio al Serio, in quattro istantanee. A cui se ne può aggiungere una quinta: nel 2012 i ricavi non aviation, nonostante la crisi dei consumi che ha colpito soprattutto i parcheggi, sono saliti del 5%, in linea con la crescita del traffico. Dato quest’ultimo che nel 2012, va ricordato, negli scali italiani è sceso in media di 1,3 punti percentuali.
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La piazzetta commerciale
Ducati, St.G Italian Style Distilled, Milano Outlet, Punto Ottico. Sono i nomi delle quattro insegne che hanno appena aperto i battenti nella nuova piazzetta commerciale, inaugurata lo scorso 3 aprile. Tra di loro il marchio più noto è ovviamente Ducati, portato qui da Meridian Duty Free – con un format rinnovato - dopo le tappe a Bologna, Roma e Venezia e in attesa di sviluppi Oltreoceano. Nell’aeroporto bergamasco il punto vendita resterà per sette anni (cinque più due). Già testato in aeroporto, nel Galilei di Pisa, è anche il negozio St.G Italian Style
Distilled, specializzato in borse e accessori di pelletteria. Al debutto è invece Milano Outlet: si tratta di un grossista molto noto nel bergamasco, che vende capi delle griffe più note a prezzi scontati tra il 50 e il 70%, una formula inedita in un’aerostazione. Punto Ottico è infine un marchio locale, già presente da anni a Orio al Serio e al suo secondo spostamento. Nei pressi della piazzetta (che si chiude con i già presenti Kiko-Make Up Milano e con un locale per giochi e scommesse) c’è anche la nuova Vip Lounge. Per quanto non sia lussuosa, in linea con lo spirito funzionale dell’aero-
Da sinistra in alto, in senso orario: veduta esterna dell’aeroporto di Bergamo, punto vendita Camomilla Italia, il wine bar Santa Cristina, una panoramica della food court in area airside.
porto, si fa apprezzare per l’allestimento curato da Poltrona Frau, per il wi-fi gratuito, per le informazioni sui voli e la possibilità di guardare la pay-tv. Da segnalare la piena fruibilità da parte dei disabili e il canale dedicato per l’accesso all'area dei controlli di sicurezza. Il servizio è a pagamento: ingresso singolo 20 euro, carnet da 5 ingressi 75 euro.
Un landside dal volto nuovo
Gli spazi sono stati ricavati in un’area prima dedicata ai chek-in. Questa ora è stata completamente ridisegnata, assieme a quasi tutto il landside dell’aeroporto intitolato a Caravaggio: davanti ai controlli di sicurezza, che sono passati da 12 a 13, è stato allargato il camminamento. Ce n’era bisogno: mentre un paio di anni fa il progetto della società One Works aveva ridisegnato radicalmente l’airside, l’area prima dei controlli era ancora contraddistinta dal design ideato per i Mondiali di calcio di Italia 90. A dominare erano i fascioni color verde scuro, come a Linate e Malpensa (ora in via di rinnovamento). Gli interventi hanno riguardato diversi aspetti: in primo luogo i controsoffitti sono stati sostituiti con delle fasce stile “codice a barre”, come in airside. Mentre dopo i metal detector i colori sono vivaci (azzurro presso i controlli di sicurezza, verde acido nell’aerea com-
merciale, arancio scuro nelle aree controllo passaporti ed extra-Schengen) qui si è optato per un beige tenue. Molto migliorata anche la parte illuminotecnica: è stata valorizzata la luce naturale e sono stati aggiunti dei faretti che hanno evitato gli sbalzi tra la luce artificiale e quella naturale. La migliore luce e il fascione superiore chiaro fanno da contrasto con la nuova pavimentazione, scura e sobria, con il formato largo che va di moda (60x120) e un carico di rottura di circa 400 kg. La fornitura è della società Mirage, il materiale è il grès porcellanato e il colore è basaltina nera. A breve saranno disposte le nuove affissioni pubblicitarie, retroilluminate con il Led. Per apprezzare i progressi basta fare un confronto con l’ala ovest dell’aerostazione, che ospita soprattutto gli autonoleggi e ha un aspetto piuttosto cupo. Sarà sistemata a partire dall’autunno.
Grandi lavori
Una nuova serie di interventi è d’altra parte in arrivo: nel mese di settembre 2013 prenderà il via l’intervento di adeguamento dell’aerostazione verso il lato ovest. Gli uffici di Sacbo, la società di gestione dell’aeroporto, sono infatti stati spostati a un chilometro dallo scalo, lasciando spazio per un ampliamento delle aree operative e commerciali.
Saranno implementati gli ambienti del terminal partenze, al primo piano, e quelli dell’area corrispondente al piano terra riservata agli sbarchi, con l’allargamento della sala riconsegna bagagli e la creazione di nuove postazioni per il controllo documentale dei passeggeri in arrivo con voli extra-Schengen. Al primo piano ci sarà un nuovo gate di imbarco, con pontile dedicato. A livello commerciale cosa cambierà? Due sono gli effetti principali: nell’airside l’attuale sala imbarchi a ovest sarà sostituita da un duty free walk-through, da circa 600 mq, che sostituirà l’attuale store, un po’ defilato. La gestione, come a Malpensa e Linate, sarà ancora di Dufrital, società del gruppo Dufry (di cui porta l’insegna) partecipata anche da Sea (a sua volta azionista anche in Sacbo). Si ricaverà anche un nuovo spazio per la ristorazione, magari inserendo una formula con primi piatti a base di pasta, finora assente. Al piano arrivi sarà sfondata la parete che oggi ospita il bar Gnam e si farà un prolungamento dell’aerostazione verso i parcheggi. I lavori sono destinati a concludersi entro la primavera del 2015, in concomitanza con l’Expo. Già nell’estate 2014, secondo il programma degli interventi, verrà consegnata e resa operativa la nuova area riconsegna bagagli. La gara per i lavori è stata assegnata all’associazione
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Dossier aeroporti
Da sinistra in alto, in senso orario: il punto vendita Ducati, lo shop Armani Jeans, il direttore commerciale non aviation di Sacbo, Matteo Baù, il negozio di enogastronomia Fontana di Sant’Agata, la nuova sala Vip, il “Motta Caffè Bar Milano 1928” di Autogrill.
temporanea di imprese (Ati) formata dalla società capofila Codelfa Spa di Tortona e dalle consociate Diesse Electra Spa di Ghedi, Gianni Benvenuti SpA di Como e Facchetti Costruzioni Spa di Pontoglio. L’intervento, per un valore a base d’asta di 20,4 milioni, prevede la realizzazione di 3.240 mq di nuovi spazi e la riqualificazione di oltre 2.000 mq di superficie esistente.
Arriva lo stellato
Se il restyling nel landside è appena finito, molto si era già mosso nell’area a livello commerciale. Il 15 marzo era avvenuto l’ultimo cambio, con l’arrivo del locale Briciole Bar, formato pro-
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prietario di MyChef che ha sostituito un precedente Pizza Chef. Poco distante è invece attivo da un anno un Motta Caffè Bar Milano 1928 di Autogrill. Come Briciole per MyChef, si tratta del formato più ricercato della catena di Milanofiori in Italia. Sul fronte food è poi attivo il bar Marianna, di un gestore locale molto qualificato, che conta anche su un’ampia replica in area partenze. Gli spazi rimanenti sono destinati a cambiare a breve: il Juice Bar, specializzato in frullati e cibo salutare, sarà sostituito, in uno spazio affianco e più grande, da un altro “healthy bar”. La gara per questo locale, appena aggiudicata, è stata vinta
dalla società Immobile Fly, che già gestisce il bar Gnam (a dire il vero non tra i più freschi), sempre nel landside. L’altro punto vendita di MyChef, Gran Café, sarà sostituito a breve con un chiosco espressamente Illy, sempre con la conduzione della società del gruppo Elior. Il più interessante degli ingressi sul fronte della ristorazione deve però essere ancora ufficialmente annunciato: stiamo parlando dell’arrivo, nell’area chiamata “zona mosaico”, sopra il bar Motta, di un ristorante con servizio al tavolo di tutto rispetto. Lo gestirà Chicco Cerea, chef (consciuto anche per la sua partecipazione a programmi televisivi) di una famiglia di ristoratori molto nota a Bergamo. Il ristorante più in vista, Da Vittorio (dal nome del capostipite, ora scomparso), è uno dei sette ristoranti italiani a potersi fregiare di tre stelle
Ancora non definiti i livelli di prezzo, ma si dovrebbe pranzare con 12-15 euro e cenare con 20. Non sono escluse, in affiancamento al servizio al tavolo, formule self-service (la zona in precedenza ospitava d’altra parte un free flow).
Michelin. Raggiunto al telefono durante il giro dell’aeroporto con Matteo Baù, direttore commerciale non aviation di Sacbo, lo chef Cerea ha anticipato che l’insegna potrebbe essere V…Orio o Vitt’Orio, con un sottotitolo certo: “Come a casa”. «Vogliamo lasciare il segno e dare una novità – ha commentato –, proponendo però qualcosa di familiare, una cucina per chi è sempre in giro e ha voglia di emozionarsi con i sapori di casa. Per questo proporremo piatti come una buona lasagna o una cotoletta alla milanese, che hanno anche il pregio poter essere proposti a prezzi competitivi. Vogliamo avere semplicemente piatti buoni e sani».
si vanno ad affiancare ai tanti marchi presenti, molti dei quali hanno fatto qui il debutto nel canale aeroportuale negli anni passati: Tosca Blu, Saldarini e Carpisa nella categoria borse e valigie, Boggi, Timberland, Conte of Florence, Aeronautica Militare e Camicissima per l’abbigliamento, Watch Studio per orologi e bigiotteria, Legami per gli articoli da regalo, Bottega dei Sapori per l’enogastronomia, Dif per l’edicola e i tabacchi. A breve, non lontano dallo spazio all’aperto riservato ai fumatori, aprirà i battenti un negozio di sigarette elettroniche, con il marchio Cloudia. Questi esercizi commerciali, che stanno spo-
Airside, da Armani a Cloudia
Se queste sono le novità nel landside, più rodata è l’offerta nell’ampio airside. Qui si segnalano alcune novità: il punto vendita di prodotti tipici Nespoli ha lasciato spazio al negozio di enogastronomia Fontana di Sant’Agata, marchio affermatosi nella Città Alta di Bergamo. La versione aeroportuale del marchio si fa notare soprattutto per un’esposizione dei vini da bottega tipica. Sul fronte dell’abbigliamento non food le novità sono rappresentate da uno store di Armani Jeans e da uno di Camomilla Italia. I nuovi negozi
polando nelle città di tutta Italia, hanno già fatto il loro ingresso qualche mese fa nel canale aeroportuale a Torino (con Smooke). Particolare di non poco conto: queste sigarette elettroniche potranno essere utilizzate all’interno dell’aeroporto. La ristorazione vede invece una piazzetta molto nota nel canale aeroportuale, dove trovano spazio un McDonald’s gestito da MyChef, un Panino Giusto, il wine bar Santa Cristina (vini Antinori, gestito da Chef Express), e un Puro Gusto di Autogrill. Del gruppo di Milanofiori è anche un bar Tentazioni, fuori dalla piazzetta, mentre a chiudere il quadro ci pensa il secondo bar Marianna. Riguardo all’andamento dei conti non aviation, per il 2012 è solo disponibile un dato ufficioso, riportato dall’ufficio
le royalty derivanti dai parcheggi (+631.983 euro), anche se il loro andamento positivo (+7,7%), pur non recependo completamente la crescita registrata dai passeggeri, premia le azioni commerciali messe in atto per contrastare la crescente pressione del contesto competitivo. Secondo gli amministratori i risultati conseguiti, seppur ampiamente positivi, risentono del clima di crescente austerità che ha contraddistinto l’intero secondo semestre del 2011, smorzando la propensione alla spesa del passeggero e riducendo gli investimenti da parte degli operatori specializzati. Tale fenomeno è risultato particolarmente significativo nell’ultimo bimestre. La crisi si è sentita anche nel 2012 e sicuramente sta colpendo ancora più duramente nel 2013, soprattutto nelle attività utilizzate
commerciale, che parla di un +5% complessivo del business. Gli ultimi dati ufficiali sono quelli del bilancio 2011. In esso si dice che il comparto non aviation quell’anno ha generato ricavi per 28,04 milioni di euro, in crescita rispetto al 2010 di 2,8 milioni (+10,2%). Questo perché erano arrivati a regime i benefici prodotti dalla nuova offerta commerciale, sia di natura f&b che retail, resa possibile dall’ampliamento dell’aerostazione nel 2009-2010. Le revenues generate dal comparto food&beverage e retail, continua il bilancio, nel 2011 hanno raggiunto 8,37 milioni di euro, con un incremento del 18,19 per cento. Ugualmente in crescita si sono rivelate
quasi solo esclusivamente dai passeggeri italiani, come i parcheggi. Su questo fronte, il 14 marzo l’Eco di Bergamo informava che «è in arrivo un maxi parcheggio da 5.300 posti auto, sull'area del cosiddetto Centro servizi aeroportuale. Là dove il Piano di governo del territorio prevedeva 270 mila metri cubi, ne verranno realizzati solo 33 mila, mentre i 190 mila metri quadri riservati alla sosta diventeranno 120 mila. Prima la maggior parte della superficie adibita alla sosta (150 mila metri quadri) era prevista in struttura, e cioè con un multipiano interrato, adesso sarà completamente a raso».
I dati
Le prospettive aviation
Uscendo fuori dal perimetro delle attività commerciali, Orio al Serio ha chiuso il 2012 meglio della maggior parte degli aeroporti italiani, in quanto a traffico. Ma l’inizio del 2013 è stato pesante (-1,8% a gennaio-febbraio e peggio successivamente, secondo voci ufficiose), nonostante la partnership con Ryanair, di lunghissima data, sia sempre solida. Lo stesso Micheal O’Leary, in una conferenza stampa di fine gennaio nell’aeroporto, ha confermato che lo scalo è il suo preferito in Italia per i livelli di efficienza e ha annunciato nuove rotte. Anche la collocazione di Orio al Serio, il quarto per passeggeri in Italia, nel
Core Network dell’Atto di indirizzo per la definizione del Piano Nazionale per lo sviluppo aeroportuale, firmato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera, lascia tranquilli sulle prospettive per l’aerodromo. La vera incognita è rappresentata, semmai, dalle proteste contro il rumore e l’inquinamento dei comitati locali dei cittadini, i quali si oppongono, come in molte altre città, all’aumento dei voli. Non a caso durante la cerimonia di inaugurazione della sala vip, i rappresentanti di Sacbo hanno più volte rimarcato che i lavori serviranno non tanto all’aumento dei passeggeri, quanto all’incremento dei servizi. Sarà poi veramente così? F. P.
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Parola di Maurizio Motta
Maurizio Motta, classe 1958, arriva in Mediamarket nel 1997, dove ora è direttore generale. Laureato in ingegneria gestionale, la sua esperienza professionale inizia in Apple e prosegue in Ibm, dove lavora per sei anni, di cui due negli Stati Uniti. Prima di approdare in Mediamarket è direttore marketing e vendite di Zenith Groupe Bull e general manager della divisione consumer di Compaq Computer. 40 retail&food - maggio 2013
Mediamarket
nell’era del «reverse e-commerce»
M
edie superfici, per quanto riguarda i formati, ed elettronica di consumo, sul fronte merceologico, sono due ambiti particolarmente sensibili al calo dei consumi. Le catene dell’hi-tech, in particolare, stanno risentendo non solo della crisi ma anche della crescita esponenziale dell’e-commerce, che anno dopo anno strappa sensibili quote di mercato. E così, oltre all’implementazione dei servizi in store, la vera leva di sviluppo è rappresentata dall’integrazione tra il punto vendita e Internet. Ad affrontare questa fase in casa Mediamarket è il direttore generale Maurizio Motta, che ha preso il timone dell’azienda dopo le dimissioni rassegnate a fine 2012 da Pierluigi Bernasconi. Al manager ci siamo rivolti per capire come intende traghettare le storiche insegne Media World e Saturn nell’era dello shopping online. L’andamento del mercato hi-tech, e non solo ovviamente, è sotto gli occhi di tutti. Le medie superfici perdono e cresce soltanto l’ecommerce. Come avete concluso il 2012? Da ormai tre anni si parla di crisi dei consumi, anche se l’elettronica non è il settore più coinvolto, infatti la contrazione lo scorso anno si è assestata circa al 4 per cento. Nonostante ciò, la nostra società ha chiuso il 2012 con un risultato positivo, superiore alle nostre previsioni e ai risultati medi del canale in cui operiamo. Sicuramente le famiglie hanno ridotto la capacità di consumo, ma ciò che mi solleva è la seppur contenuta ripresa della pedonabilità nei nostri punti vendita. Non poco per una catena come la nostra che ospita in media 110 milioni di passaggi l’anno. Parlando di strategie per il futuro, come intende affrontare il doppio binario della distribuzione on e off line? Io parlerei di una ridefinizione dei format di vendita: non più il canale dello shopping online quale completamento dello shopping fisico, ma una nuova fase in cui il punto di vendita si appoggia sempre più alle potenzialità del cloud. Un esempio pratico è la possibilità di accedere a un catalogo prodotti senza vincoli di disponibilità di scaffale. Abbiamo internamente coniato il termine di reverse e-commerce, ovvero un pensiero di integrazione tra canale online e offline quale punto di partenza per le nuove strategie della grande distribuzione. Per arrivare all’integrazione il primo passo è la ridefinizione chiara del ruolo dei due brand all’interno della catena distributiva: Media World si assesta come catena nazionale, Saturn viene identificato come brand metropolitano. Se dovesse provare a convincere un poten-
ziale cliente ad acquistare in un vostro punto vendita rispetto che su Internet, quali motivazioni addurrebbe? Il negozio deve diventare un ecosistema in grado di trasformare l'esperienza di shopping da una semplice modalità di acquisto di un prodotto a un vero e proprio luogo di aggregazione fatto di supporto, indicazioni, suggerimenti e commenti. Fondamentale è il format del punto vendita: il modo in cui i prodotti vengono esposti, la possibilità di vedere e toccare i diversi articoli, la possibilità di confrontarsi con un addetto prima e dopo l’acquisto e la disponibilità immediata del prodotto. A fronte delle performance in difficoltà delle medie superfici: pensate di ridurre o rimodulare i vostri formati? Per noi il format è molto importante, abbiamo deciso di valorizzare lo spazio dedicato alle aree educational, che consentono di far provare i prodotti e di spiegare la tecnologia. Oltre al classico lineare, dunque, anche questi settori del negozio diventano vere e proprie aree di vendita, dove i consumatori possono e devono toccare con mano i prodotti. Confermiamo la nostra scelta di puntare su un format compreso tra i 2.500 e i 3.000 metri quadrati. L’esperienza ci dice che questa è e sarà la dimensione giusta. Recentemente avete aperto uno store Saturn in Stazione Centrale a Milano. Quali sono i primi riscontri? Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti fino ad ora. Aprire un negozio all'interno di una stazione ferroviaria non è certamente un'operazione inedita, ma lo è per una catena di elettronica di consumo specializzata in formati di grande dimensione. I fattori di successo e di innovazione risiedono nell’unicità non solo per la formula commerciale, ma anche per l'organizzazione, il marketing mix, il posizionamento prezzo, la comunicazione e i servizi. Una location studiata per accogliere una gamma di prodotti ritagliata per un cliente diverso dal solito: di passaggio, di fretta, di promiscuità. Come si configura il punto vendita? Saturn in Stazione Centrale non vuole essere solo punto di transito, ma anche un luogo di shopping residenziale: spazi meno ampi, caratterizzati da un servizio alla clientela circostanziale. Il successo risiede nel marketing mix: grande spazio alle tecnologie mobile, senza dimenticare la presenza della lavatrice. Saturn Centrale focalizza l’innovazione attraverso una diversa ricerca e sperimentazione della shopping experience del consumatore, che assume forme e relazioni diversificate a seconda delle occasioni di fruibilità con i canali
Punto vendita Saturn in Milano Centrale distributivi dell’insegna e delle occasioni d’uso. Avete altri progetti nel canale del travel? Saturn Stazione Centrale è un negozio unico del suo genere. Come valuta la vostra esperienza nel vending nei contesti delle stazioni e delle aree di sosta autostradali? Le vending machine sono un canale alternativo della nostra strategia multicanale, ancora oggi rappresentano una sfida tutta da scoprire. È prematuro esprimere valutazioni di dettaglio. A che punto è arrivato il vostro progetto di private label? Nel 2011 abbiamo lanciato anche in Italia un nuovo progetto nell’ambito delle private label. Un piano di respiro internazionale, che prevede la distribuzione di marchi privati venduti nei nostri punti vendita, con categorie di prezzo ben delineate e riconoscibili. Negli store abbiamo introdotto circa 200 referenze, catalogate sotto quattro diversi brand. Il marchio per il segmento entry level si chiama Ok!, e include piccoli elettrodomestici come forni a microonde e mixer a immersione, prodotti per la cura della persona e device audio. Koenic è invece il marchio destinato agli elettrodomestici, caratterizzato da alta qualità e interessanti funzionalità aggiuntive, a un prezzo molto concorrenziale. Per l’elettronica di consumo abbiamo ideato il brand Peaq, i cui prodotti presentano un design accattivante unito a prestazioni elevate. Questa linea copre l’intera gamma consumer electronics, dalle cuffie ai sistemi audio. Infine, il marchio Isy, realizzato per gli accessori, comprende device audio come cuffie e mini-speaker portatili, dai colori vivaci e dal design essenziale, con un buon rapporto tra qualità e prezzo. La linea che annovera prodotti di primo prezzo, Ok!, ha dimostrato che gli spazi di manovra ci sono. Andrea Penazzi
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speciale stazioni
Retail in stazione, a che punto siamo? Prosegue l’opera di ammodernamento delle grandi e delle medie stazioni italiane. Sul primo fronte Grandi Stazioni, dopo aver completato Milano Centrale, Torino Porta Nuova e Napoli Centrale, ha puntato i riflettori su Roma Termini e su Roma Tiburtina. Centostazioni è a quota 90 scali riqualificati su 103
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uando si tratta di intervenire con lavori di ammodernamento su infrastrutture nodali e storiche, come le grandi stazioni italiane, i tempi non sono mai corti e soprattutto non sono certi. Ce ne siamo accorti nel corso degli anni, a partire dal 2005 con l’avvio dei cantieri a Milano Centrale sotto la gestione di Grandi Stazioni, che aveva riattivato il progetto di riqualifica dei principali scali italiani fermo dal taglio nastro di Roma Termini in occasione del Giubileo. E così, a distanza di anni costellati di rallentamenti e improvvise accelerazioni, sono nate le gallerie commerciali di Milano, inaugurata ufficialmente nel novembre 2010 (due anni dopo il parziale taglio nastro dello scalo in concomitanza dell’avvio dell’Alta Velocità), di Torino Porta Nuova e più recentemente di Napoli Centrale. Nel frattempo altri spazi retail sono decollati, tra i quali quelli di Venezia, Firenze, Bologna e Verona. Ma tanto c’è ancora da fare, a partire dal rinnovo strutturale di alcune stazioni fino all’implementazione dell’offerta food e non food, anche laddove i lavori di restauro sono già stati completati. Complessità dei progetti, vincoli architettonici e crisi di aziende appaltatrici (chiedere ai pendolari di Genova per avere conferma) sono tra i principali motivi che hanno causato non pochi rallentamenti. Poi ci sono i nuovi progetti avviati da Grandi Stazioni, come il restyling di Roma Termini, che porterà a una ridefinizione degli spazi commerciali e non solo, la riqualifica di piazza Garibaldi a Napoli Centrale e dei Magazzini Raccordati di Milano Centrale. Andando per ordine: nella stazione dell’Urbe, oggetto per primo del ripensamento dell’offerta commerciale, verrà creata nel prossimo triennio una piastra servizi da 7mila mq, posizionata sopra i binari e integralmente climatizzata. Sulla balconata verrà riposizionata la foodcourt dello scalo, liberando gli spazi della galleria a favore del retail, con una forte segmentazione dell’offerta (e maggiore attenzione alle formule con servizio al tavolo). Entro fine 2013 sarà poi operativa l’area commerciale di Piazza Garibaldi a Napoli, con un’area di 6.700 mq che collega la metropolitana con lo scalo di Napoli Centrale e 25 vetrine commerciali. Da ultimo, c’è l’area dei Magazzini Raccordati di
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Veduta di Milano Centrale Milano, una superficie di 40mila mq che, una volta riqualificata, ospiterà un parcheggio da 600 posti auto e un importante distretto dello shopping, il cui fulcro sarà una città del food, che può essere pensata con un solo gestore di riferimento, ad esempio Eat’s o Eataly, o composta in modo sinergico da una molteplicità di operatori del settore, tra food e foodservice. Al netto dei tempi, la nascita di centri commerciali urbani, alimentati non solo dal flusso dei viaggiatori ma anche dai residenti, è il vero obiettivo di Grandi Stazioni. Obiettivo da raggiungere in primis con la riqualifica dei terminal, poi con la commercializzazione degli spazi retail, per il 70% definita tra il 2003 e il 2006 in virtù di contratti assicurati su carta prima della disponibilità materiale delle stazioni, e infine con la realizzazione dei parcheggi. Progetti, quest’ultimi, che riguardano da Milano Centrale a Roma Termini, passando per Verona Porta Nuova. In totale l’investimento per le grandi stazioni italiane si attesta sui 900 milioni
di euro. Ma non è finita qui. Alle 13 grandi stazioni si sono aggiunte nuove opportunità di sviluppo retail nei nuovi hub dell’Alta Velocità. Primo tra tutti quello di Tiburtina (vedi intervista), inaugurato nel 2011, e poi quello di Torino Porta Susa, inaugurato nei mesi scorsi. Ma se del primo sono già sono stati assegnati, tramite gara, la gestione e lo sviluppo commerciale, con vincitore Grandi Stazioni, del secondo non ci sono ancora indicazioni. Per tutti gli altri i lavori sono in alto mare, in particolare a Napoli Afragola dove le critiche della stampa hanno evidenziato il prolungato blocco dei lavori. Diverso, in parte, è il discorso per le 103 medie stazioni italiane. La società deputata ad ammodernare questo network, Centostazioni, ha completato i lavori in oltre 90 scali, implementando dell’84% dal 2004 ad oggi le aree commerciali (vedi articolo “Centostazioni: superfici commerciali e ricavi in crescita”). Andrea Penazzi
Punto vendita W.O.K. presso Milano Centrale
I padroni della ristorazione sul binario L’offerta food & beverage gioca un ruolo cruciale nel successo delle gallerie commerciali di scalo di nuova generazione. Ecco i principali progetti a venire
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l bacino potenziale d’utenza si è già allargato in tempi recenti: al primigenio zoccolo duro, composto da pendolari e viaggiatori occasionali, si è aggiunta la clientela dell’alta velocità, un’utenza per lo più business che, a traino dei Frecciarossa e degli Italo, va a privilegiare in modo crescente il treno sull’aereo. Ma la vera scommessa che sottende il progetto di riqualificazione commerciale degli scali ferroviari italiani passa per il definitivo sdoganamento delle rinnovate strutture quali destinazioni urbane dello shopping di locali e turisti e calamita naturale per tutti i servizi di prossimità. In questa partita l’offerta ristorativa gioca un ruolo cruciale, come si evince dai numeri di canale: stime aggregate indicano nel 2011 un fatturato complessivo pari a 205 milioni di euro, in crescita anno su anno del 3,4%, frutto di circa 50 milioni di consumazioni presso 640 punti di ristoro complessivi del network italiano, includendo nel novero dal chiosco free standing al ristorante con servizio al tavolo. Più del 60% delle vetrine commerciali appartiene a società strutturate e a marchi del foodservice, per un turnover complessivo da 150 milioni di euro (circa il 75% del totale di canale). La leadership di mercato era ben salda nelle mani di Chef Express (Gruppo Cremonini) che valeva da sola circa metà della torta (48,9%), seguito dalla galassia degli indipendenti (24,3%), da Autogrill (11,2%), dalle catene minori (7,4%), da Airest (Save) col 6,2% e da McDonald’s (nella doppia veste di concessionario in solitaria e subconcessionario Chef Express) col 2 per cento. Ad oggi le locazioni
delle attività di food & beverage rappresentano circa il 30% del fatturato complessivo del gruppo, per un totale 2011 di 65 milioni di euro, e occupano circa il 35% delle superfici delle attività complessive di retail
degli scali. L’altra faccia della medaglia del network italiano è rappresentata da Centostazioni. Sul totale della superficie commerciale, più di 130mila mq con 900 attività e servizi di oltre 40 diverse merceologie, il 26% di queste vetrine sono dedicate al food & beverage. Tra i principali partner del foodservice, Centostazioni annovera Airest in 11 scali, Chef Express in 28 e Cibiamo in 5. Le stazioni più moderne sotto il profilo della ristorazione, oltre a quella meneghina, sono quelle di Padova, Vicenza, Trieste, Brescia, Alessandria, Rapallo, Roma Ostiense e Modena. Tra le novità in entrata, l’attivazione a breve di una serie di panetterie di stazione (si parla di Gallarate, Lecco e Monza) e dei primi convenience store ad Alessandria e Asti. Spostando l’attenzione sui big della ristorazione, con l’ingresso nel canale di Chef Express, al volgere del 1990, con l’acquisizione de La Casina delle Rose (che le porta in dote punti di ristoro a Venezia Mestre, Firenze Santa Maria Novella e Roma Termini), si conclude la fase dell’artigianalità dei buffet di stazione a favore del coinvolgimento di società strutturate. Nel volgere di pochi anni, attraverso acquisizioni mirate e gare d’appalto, la divisione di ristorazione commerciale del gruppo Cremonini ha cannibalizzato circa metà del mercato: oggi può contare su una rete commerciale di 150 i punti vendita, distribuiti in 44 stazioni ferroviarie in Italia, di cui nove Grandi Stazioni (Roma Termini, Milano Centrale, Firenze S. Maria Novella, Venezia, Genova Piazza Principe, Genova Brignole, Palermo Centrale, Torino Porta Nuova, Napoli Centrale), per un fatturato 2012 di 85 milioni di euro. Tra i recenti tagli nastro di maggiore importanza c’è la nuova foodcourt di Firenze Santa Maria Novella, per la quale l’azienda ha investito 2 milioni di euro, situata in prossimità dei binari nella zona dell’ex deposito bagagli. Su una superficie di 600 mq, con 120 sedute comuni, convivono il bar caffetteria Mokà, il format di pizzeria al taglio RossoSapore (in licenza esclusiva di Sebeto), la bakery Mr. Panino e McDonald’s (in regime di subconces-
Punto vendita Cibiamo presso Napoli Centrale
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speciale stazioni L’offerta food & beverage di Grandi Stazioni Stazione BOLOGNA CENTRALE BOLOGNA CENTRALE
Conduttore/Gestore AUTOGRILL S.P.A. C.I.G.A.R. SPA
FIRENZE S. M. NOVELLA
AUTOGRILL S.P.A.
FIRENZE S. M. NOVELLA
CHEF EXPRESS SPA
GENOVA BRIGNOLE
CHEF EXPRESS SPA
GENOVA PRINCIPE
CHEF EXPRESS SPA
MILANO CENTRALE MILANO CENTRALE
SEGAFREDO ZANETTI WORLDWIDE ITALIA SPA SARF S.P.A.
MILANO CENTRALE
SARF S.P.A.
MILANO CENTRALE MILANO CENTRALE MILANO CENTRALE MILANO CENTRALE MILANO CENTRALE MILANO CENTRALE MILANO CENTRALE MILANO CENTRALE MILANO CENTRALE MILANO CENTRALE MILANO CENTRALE MILANO CENTRALE MILANO CENTRALE MILANO CENTRALE MILANO CENTRALE NAPOLI CENTRALE NAPOLI CENTRALE NAPOLI CENTRALE NAPOLI CENTRALE NAPOLI CENTRALE NAPOLI CENTRALE NAPOLI CENTRALE NAPOLI CENTRALE PALERMO CENTRALE ROMA TERMINI ROMA TERMINI ROMA TERMINI ROMA TERMINI ROMA TERMINI
SARF S.P.A. JUICE BAR SRL CHEF EXPRESS SPA AUTOGRILL S.P.A. CHEF EXPRESS SPA CHEF EXPRESS SPA AUTOGRILL S.P.A. RETAIL FOOD S.R.L. AUTOGRILL S.P.A. BIG BAR SRL AUTOGRILL S.P.A. AUTOGRILL S.P.A. WOK ITALIA SRL PANINO GIUSTO S.R.L. AUTOGRILL S.P.A. AUTOGRILL S.P.A. AUTOGRILL S.P.A. GE.R.FER. SPA GE.R.FER. SPA AUTOGRILL S.P.A. RETAIL FOOD S.R.L. CHEF EXPRESS SPA GE.R.FER. SPA CHEF EXPRESS SPA CHEF EXPRESS SPA CHEF EXPRESS SPA CHEF EXPRESS SPA CHEF EXPRESS SPA CHEF EXPRESS SPA
sione). Altre iniziative nel network di Grandi Stazioni sono previste a Bologna, con un Mokà e un Gourmè, a Roma Tiburtina con la stessa formula di foodcourt di Firenze, mentre a Genova ci sarà un bar-market Mokà di 700 mq e uno snack bar sulla piazza principale di Genova Piazza Principe. A Bolzano, per quel che riguarda la rete di Centostazioni, è previsto un bar con il 13simo McDonald’s in licenza di canale. Una carta ulteriore nel mazzo di marchi di canale potrebbe poi giungere da Bagel Factory, la catena britannica di recente acquisizione presente con nove dei suoi 56 punti vendita nelle principali stazioni londinesi, il cui sviluppo è pensato ad oggi perlopiù nel mercato europeo delle concessioni travel. Oltre a Chef Express, tra chi ha provveduto a partecipare alla prima fase di commercializzazione degli
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Insegna A CAFÉ MCDONALD'S SPIZZICO + TENTAZIONI CAFÈ MCDONALD'S + CHEF EXPRESS RISTORAZIONE TRADIZIONALE RISTORAZIONE TRADIZIONALE SEGAFREDO ZANETTI ESPRESSO BAR CENTRALE MILANO BURGER KING + CORNER BAR PIZZERIA BAR CAFFÈ JUICE BAR ROAD HOUSE SKY LOUNGE MOKA BIANCO E NERO A CAFÉ VYTA BOULANGERIE BAR MOTTA CAFFÈ PANZERA A CAFÉ A CAFÉ WOK PANINO GIUSTO TIME CAFÈ TIME CAFÈ TENTAZIONI PIZZERIA + BAR MCDONALD'S TIME CAFÈ VYTA BAR SNACK BAR SNACK MCDONALD'S GELATERIA MR PANINO CHEF EXPRESS CHEF EXPRESS CHEF EXPRESS
Stazione ROMA TERMINI ROMA TERMINI ROMA TERMINI ROMA TERMINI ROMA TERMINI ROMA TERMINI
CHEF EXPRESS SPA
ROMA TERMINI
CHEF EXPRESS SPA
Insegna VYTA BOULANGERIE MCDONALD'S OUTDOOR CAFE' SPIZZICO GUSTO + LA PIAZZA MOKA' CAFE' FOODHALL CHEF EXPRESS
ROMA TERMINI
SEGAFREDO ZANETTI WORLDWIDE ITALIA SPA
SEGAFREDO ZANETTI ESPRESSO
ROMA TERMINI ROMA TERMINI ROMA TERMINI ROMA TERMINI ROMA TERMINI ROMA TERMINI ROMA TERMINI ROMA TERMINI ROMA TERMINI
CHEF EXPRESS SPA CHEF EXPRESS SPA LOW COST PARKING SRL AUTOGRILL S.P.A. AUTOGRILL S.P.A. CHEF EXPRESS SPA CHEF EXPRESS SPA WOK ITALIA SRL AUTOGRILL S.P.A. MC DONALD'S DEVELOPMENT INC CHEF EXPRESS SPA CHEF EXPRESS SPA AUTOGRILL S.P.A. CHEF EXPRESS SPA MAGLIONE SRL AUTOGRILL S.P.A. SEGAFREDO ZANETTI WORLDWIDE ITALIA SPA AUTOGRILL S.P.A. AUTOGRILL S.P.A. CHEF EXPRESS SPA RETAIL FOOD S.R.L. CHEF EXPRESS SPA AUTOGRILL S.P.A. CHEF EXPRESS SPA AUTOGRILL S.P.A. MACCARIO GIUSEPPE SRL GEMMA S.P.A. STOP & GO SAS DI DOARDI GIANFRANCA & C.
ROAD HOUSE GRILL PIZZA E VIZI TERRA CAFÈ CIAO A CAFÉ GELATERIA LA GRADISCA MOKA' FORUM TERMINI WOK MOMENTO
ROMA TERMINI ROMA TERMINI ROMA TERMINI ROMA TERMINI ROMA TERMINI TORINO PORTA NUOVA TORINO PORTA NUOVA TORINO PORTA NUOVA TORINO PORTA NUOVA TORINO PORTA NUOVA TORINO PORTA NUOVA TORINO PORTA NUOVA TORINO PORTA NUOVA TORINO PORTA NUOVA VENEZIA MESTRE VENEZIA S. LUCIA VENEZIA S. LUCIA VERONA PORTA NUOVA VERONA PORTA NUOVA
Conduttore/Gestore RETAIL FOOD SRL CHEF EXPRESS SPA AUTOGRILL S.P.A. AUTOGRILL S.P.A. CHEF EXPRESS SPA
spazi da parte di Grandi Stazioni sul finire del 2011, con contratti della durata di 18 anni, c’è anche Autogrill. Oggi la multinazionale del travel retail ha un piede in sei strutture del network (Torino Porta Nuova, Milano Centrale, Bologna Centrale, Firenze Santa Maria Novella, Roma Termini e Napoli Centrale), nonché a Milano Porta Garibaldi (Centostazioni), Milano Cadorna (FerrovieNord) e in due stazioni della Metropolitana Milanese (Rho-Pero e Famagosta), per un totale di 25 punti vendita. Questo solo per quel che concerne la rete italiana: su piattaforma europea il colosso delle concessioni annovera presenze commerciali in 49 stazioni di sei paesi europei (al netto del Belpaese, 19 in Francia, 4 in Svizzera, 5 in Spagna, 10 in Belgio e 1 in Repubblica Ceca) per un fatturato complessivo di canale superiore ai 100 milioni di euro. Per il 2013, sul fronte dome-
MCDONALD'S BIANCO E NERO CHEF EXPRESS SPIZZICO CHEF EXPRESS FRESH & GOOD OLD WILD WEST SEGAFREDO ZANETTI ESPRESSO A CAFÉ A CAFÉ MCDONALD'S VYTA CHEF EXPRESS A CAFÉ MCDONALD'S TENTAZIONI CAFÈ RISTORAZIONE TRADIZIONALE MCDONALD'S BAR SNACK
stico l’obiettivo è di estendere progressivamente la presenza anche nelle stazioni di Venezia Santa Lucia, Verona Porta Nuova e Bari Centrale. In virtù dei buoni uffici della capogruppo Save, secondo azionista di Centostazioni col 24%, Airest è entrata nel network ferroviario nel 2004, con l’apertura dei primi locali Briccocafè nelle stazioni di Milano Lambrate, Cremona e Pescara. Oggi la presenza commerciale del gruppo comprende 11 punti di ristoro in gestione diretta in altrettante stazioni del solo circuito di Centostazioni, 10 dei quali col brand Briccocafè (oltre ai tre succitati, a Milano Rogoredo, Milano Porta Garibaldi, Brescia, Novara, Trieste, Padova e Vicenza) e uno a marchio Rustichelli & Mangione (sempre a Padova), per un fatturato 2011 da 11,4 milioni di euro. Claudio Francesco Merlo
Roma Tiburtina:
«il 70% dei punti vendita in autunno»
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naugurata il 28 novembre del 2011, ad oggi la stazione Av di Roma Tiburtina appare come un grande hub ferroviario privo di un’anima retail, con una dotazione di servizi ai minimi termini. Ma questo scenario dovrebbe cambiare entro pochi mesi. L’avvio della commercializzazione sul finire del 2012, ad opera di Grandi Stazioni che ha vinto l’appalto indetto da Rfi, ha permesso di prefigurare l’avvio del 70% dei punti vendita entro l’autunno. A regime il nuovo scalo ospiterà 65 attività commerciali, di cui il 30% f&b. Sul progetto retail legato a Tiburtina abbiamo parlato con Stefano Mereu, sales and media director at Grandi Stazioni.
Complessivamente quante saranno le unità food e quante le unità non food? Ci saranno unità di grande dimensione? Le unità b&b saranno circa il 30% del totale degli spazi disponibili, con un’offerta di ristorazione che verrà segmentata attraverso la presenza di vari format specialistici come il wine bar, il fruit bar, la caffetteria di alto livello, tavola calda/pizzeria, ristorazione etnica, steak house, senza dimenticare i format classici di ristorazione veloce e fast food. Alcune di queste offerte saranno rappresentate in aree di grande dimensione nelle strutture architettoniche che caratterizzano attualmente la stazione.
Roma Tiburtina è la nuova stazione capitolina deputata a ospitare l’alta velocità. Come si articola il calendario che porterà alla prime aperture? Quando l’offerta commerciale dovrebbe andare a regime? Roma Tiburtina attualmente conta 10 esercizi commerciali aperti tra biglietterie, edicola e bar caffetterie. Il piano di commercializzazione redatto da Grandi Stazioni prevede a regime circa 65 attività commerciali (tra retail, food&beverage e servizi), distribuite sui vari livelli. Nell’autunno 2013, con le nuove collezioni dopo il periodo dei saldi, la stazione comincerà a mostrare il suo nuovo volto con oltre il 70% dei punti vendita aperti.
L’offerta sarà organizzata in isole merceologiche, con separazione tra food e non food? L’offerta è stata pensata secondo una logica di posizionamento ben definita ed allocazione per distretti merceologici. La ristorazione veloce verrà distribuita sui vari livelli di stazione seguendo una logica di servizio in prossimità dei flussi. In un’area ad hoc della nuova galleria sospesa sui binari verrà invece concentrata un’importante offerta di ristorazione, con format differenziati in una logica di food court, attrattiva non solo verso i flussi di passeggeri e visitatori ma anche per la città.
La commercializzazione degli spazi a che punto è arrivata? Può spendere il nome di qualche brand? La commercializzazione avviata sul finire del 2012 ha suscitato grande interesse e ha portato il totale della commercializzazione all’obiettivo previsto per l’autunno 2013. Nel novero dei brand previsti figurano alcuni dei principali nomi del panorama nazionale e internazionale, oltre ad alcune eccellenze locali.
Questa stazione nasce per ospitare il retail. Quali sono i vantaggi di questa predisposizione? Il progetto della Stazione Tiburtina non nasce con una vocazione commerciale. Grandi Stazioni ha pensato e definito una serie di interventi in grado di rendere un layout complessivo di grande equilibrio e funzionalità. Rispetto alle altre grandi stazioni del vostro network, dove transitano dai pendolari che cercano il primo prezzo con i treni regionali ai businessman
Stefano Mereu che scelgono l’AV, Tiburtina vanta un flusso spostato su quest’ultima tipologia di utenza. Questo fattore come incide nella scelta del brand mix? Oggi la Stazione Tiburtina ospita sia i flussi legati all’Alta Velocità sia i flussi metropolitani generati dalla Stazione metro e dal capolinea degli autobus urbani. L’offerta commerciale è stata segmentata sulla base della tipologia dei transiti di ogni area. La nuova Galleria sopra i binari vedrà un’offerta maggiormente destinata al target Alta Velocità, mentre la Piazza Ipogea diversamente prevede attività legate più al flusso metropolitano. A. P.
Scenario di Roma Tiburtina
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speciale stazioni PRINCIPALI INDICI ECONOMICI E PATRIMONIALI Punto vendita di Rustichelli & Mangione presso la stazione di Padova
2011
2012
Delta
Variazione %
RICAVI TOTALI
76,9 mln €
79,4 mln €
2,5 mln €
3,3%
MOL (EBITDA)
18,1 mln € €
18,2 mln €
0,1 mln €
0,6%
UTILE NETTO
9,9 mln €
10,2 mln €
0,3 mln €
3%
ROS
20,5%
19,2%
-1,3
-6,3%
ROE
36,4%
42,9%
6,5
17,8%
ROI
27,8%
27,1%
-0,7
-2.5%
I PRINCIPALI BRAND PRESENTI ALL'INTERNO DELLE 103 STAZIONI Locazioni tradizionali Brand
Centostazioni: superfici commerciali e ricavi in crescita
Dal 2004 ad oggi l’incremento delle superfici commerciali nelle 103 medie stazioni italiane è stato dell’84%, contribuendo a generare un aumento dell’utile netto anche nel 2012, pari al 2,6 per cento. Completata la riqualificazione di oltre 90 scali, per il 2013 si parla di ulteriore sviluppo retail e di flessibilità
C
rescono le superfici commerciali (+84% dal 2004 ad oggi), crescono i ricavi totali (+3,3%) e il bilancio mantiene il segno "più". L’approvazione dell'esercizio 2012, avvenuta ad aprile, ha visto i risultati economici di Centostazioni migliorare di qualche punto, nonostante la crisi che attraversa il Sistema Paese. Entrando nel merito dei numeri, il cda di Centostazioni (società costituita da Ferrovie dello Stato Italiane (60%) e Archimede 1 (40%) - Gruppo Save) ha evidenziato ricavi totali per 79,4 milioni di euro, in crescita del 3,3% rispetto ai 76,9 del 2011. In lieve crescita anche il Margine operativo lordo, pari a 18,2 milioni di euro
46 retail&food - maggio 2013
contro i 18,1 dell'anno precedente. Il risultato economico dell’esercizio 2012 si chiude così con un utile netto di 10,2 milioni di euro, pari al 2,6% in più rispetto ai 9,9 milioni del 2011. Altrettanto significativi sono i risultati registrati nei principali indici reddituali e patrimoniali: il Roe al 42,9%, in sensibile miglioramento rispetto al 36,4% del 2011; Il Ros al 19,2%, diminuito del 6,3%; il Roi al 27,1%, sostanzialmente confermato al livello del 2011. Un balzo in avanti, che interessa da vicino gli operatori retail, riguarda gli indicatori di customer satisfaction, relativi alla qualità percepita dai clienti in termini di servizi commerciali, decoro e comfort delle stazioni gestite, che si attestano al 94,3 per cento. Il dato supera mediamente di 2,6 punti gli
n. pdv
Mondadori
7
Foot Locker
1
Me4Me
3
Gamestop - elettronica, videogiochi
2
Accessorize
2
Calzedonia
2
Tezenis
1
Feltrinelli
1
Chef Express - bar ristorazione
33
Airest- bar ristorazione
10
My Chef - ristorazione
1
Cibiamo- ristorazione
5
Despar-supermercato
5
Coop- supermercato
1
Essere Benessere- Farmacia e Centro benessere
1
Wind - punto telefonia
4
Wjcon
2
indici del 2011, fermi al 91,7 per cento. La crescita e il consolidamento delle principali aree di business, ottenuta anche attraverso un piano di investimenti giunto in fase conclusiva, con oltre 90 stazioni riqualificate sulle 103 complessive, consente alla società guidata Paolo Simioni di proseguire sui propri progetti nel 2013. I piani per quest’anno prevedono lo sviluppo ma soprattutto il consolidamento del patrimonio immobiliare attraverso un ulteriore incremento delle superfici commerciali, con la promozione di azioni capillari sul territorio che privilegino il commercio locale, la valorizzazione delle tipicità locali e la flessibilità dell’offerta, in linea con le esigenze del cliente, oltre che lo studio di nuovi layout commerciali. Al momento sono oltre 40 le categorie merceologiche rappresentate. Arrivando alla cronaca degli ultimi mesi, le aperture nel network di Centostazioni sono state a Parma con la gelateria La Pilotta, a Napoli Mergellina, con il ristorante El Sombrero e prossimamente con un esercizio bar dello stesso gestore, a Vicenza con la profumeria Wjcon, a Foligno con il Rent Car & Valentini, nelle stazioni di Caserta e Brescia con il Mediaservice telefonia e a Pisa con il New Point della Wind. A. P.
Il rapporto M&A di KPMG
Fusioni e acquisizioni, flop 2012 M&A award KPMG L’8 aprile a Milano KPMG ha presentato alla comunità delle imprese industriali e degli operatori finanziari il Rapporto Mergers&Acquisition 2012. Nell’occasione sono stati proclamati i vincitori della nona edizione dell’a&m award. Il premio speciale “Finanza per la crescita” destinato alle imprese che si distinguono nel tempo come “serial acquirer” è andato quest’anno a Campari. Bob Kunze-Concewitz, ceo di Campari Group, ritirando il premio ha confermato che lo strumento dell’acquisizione è parte integrante della strategia della sua impresa per mantenere saldamente le posizioni di primato acquisite sui mercati internazionali. Nel 2010 Campari aveva ottenuto il premio nella categoria ”Italia su Estero” per l’acquisizione del marchio USA Wild-Turkey; nel 2012 l’acquisto è consistito nel rhum giamaicano La celles de mercado.
“
Si è chiuso un altro anno difficile per il di gestione del complesso turistico Costa Smeralda. caso si tratta di operazioni che rispondono a logiche di mercato italiano del M&A: i 22,6 miliardi Completano la lista dei compratori esteri il Regno miglior posizionamento sul mercati internazionali. di euro di controvalore significano un calo Unito (con due imprese dei settori alimenti vegetali e Il rapporto KPMG si chiude quest’anno con una tabella del 20% rispetto al 2011; il valore medio unitario gelateria) e la Spagna, presente con Ebro Foods, che che elenca otto operazioni in fase di completamento acquisisce il 25% di Riso Scotti spa. delle transazioni, attestate a 330, scende a 68 milioni nelle ultime settimane di dicembre e perfezionate nelle Le catture all’estero concluse da sei imprese italiarispetto a 85 nell’esercizio precedente” sottolinea prime settimane del 2013; due di queste riguardano Michele Spartà associate director – corporate finance ne riguardano in cinque casi imprese alimentari - in il sistema distributivo italiano: Luxottica ha acquisito di KPMG presentandoci il rapporto Mercato M&A in per 45 milioni di euro il 36% della catena di punti Giamaica rhum, Francia acqua minerale, USA caffè, Italia, prima di trasferirsi dalla sede di Milano a quella vendita di prodotti ottici Salmoiraghi & Vigano Turchia materia prima alimentare e India olio d’oliva – mentre il gruppo transalpino Carrefour ha acquistato di Pechino. “Il mercato nel 2012 si è peraltro carate si completano con un'azienda del comparto occhiada Lombardini sei strutture commerciali con insegna terizzato per il peso sempre più rilevante dell’attività leria in Svizzera. La mancanza di informativa circa i corGros Market con una spesa di 12 milioni. della Cassa Depositi e Prestiti che ha investito circa rispettivi pagati nella maggior parte dei contratti impe9 miliardi di euro, dando vita alla maggior parte delle Paolo Lombardi disce di valutare la loro importanza economica. In ogni operazioni di rilievo e supplendo in parte al M&A 2012 - I casi più interessanti dimezzamento degli investimenti esteri nel nostro Paese”. TARGET (impresa acquisita) BIDDER (acquirente) Quota Valore Conclude Spartà: “Il settore Consumer Settore Brand Paese Settore Brand Paese % .000 euro Market, con controvalori pari a circa 3,5 Valentino Fashion Group Italia Mayoola Investement moda finanza Qatar 100,0 700.000 miliardi di euro, ha fatto registrare un sensibile calo rispetto all’anno precedente (infiammato Marcolin spa PAI partners moda Italia finanza Francia 78,6 207.579 dalle operazioni Parmalat-Lactalis e BulgariPolaroid Eyewear Safilo Group moda svizzera moda Italia 100,0 65.000 LVMH), mentre si conferma il comparto più Chronotech Binda Italia srl moda Italia moda Italia 100,0 n.d. attivo del mercato italiano con quasi un terzo Redaelli Velluti Marzotto moda Italia moda Italia 100,0 n.d. delle operazioni concluse”. La tabella allegata, che riporta le operazioni retail moda Limoni Italia retail moda Coin Italia 51,0 n.d. realizzate nei settori di maggior interesse per retail moda Bernardi Italia retail moda Coin Italia * 100,0 n.d. i nostri lettori, ci fornisce la conferma delle alimentare Fontanafredda Italia alimentare Oscar Farinetti Italia 36,5 32.500 tendenze indicate da Spartà. alimentare Vitasnella Francia alimentare Ferrarelle Italia 100,0 5.000 Il numero delle operazioni è maggiore rispetalimentare Bistefani spa Italia alimentare Bauli spa Italia 100,0 n.d. to al 2011. A prevalere per numero sono le transazioni Italia su Italia (oltre due su tre). Gli alimentare Riso Scotti spa Italia alimentare Ebro Foods Spagna 25,0 18.000 accordi cross border tra Italia ed estero sono alimentare Sara Lee Gourmet USA alimentare Massimo Zanetti Gr. Italia 100,0 n.d. in tutto 15: di essi nove riguardano acquisti alimentare La tazza d'Oro srl Italia alimentare Cafe do Brasil spa Italia 100,0 n.d. esteri in Italia, mentre le acquisizioni italiane alimentare VOV Italia alimentare Molinari spa Italia 100,0 n.d. otre frontiera sono soltanto sei. Tra i bidder BirraForst, primeggia ancora una volta la Francia con ristorazione Spiller spa Italia alim.finanza Italia n.d. 10.000 Gradiente SGR quattro operazioni: due operate da imprese, che hanno acquisito in toto un concorrente Antares Private Equity ristorazione Juicebar srl Italia finanza Italia 35,0 5.500 italiano, e due realizzati da private equity (PAI ristorazione Gruppo Gemeaz Cusin Italia ristorazione Elior Group Francia 100,0 n.d. Partners e L Capital Management). Rilevanti L Capital Management ristorazione Cigierre Comp.Gen.Risto Italia finanza Francia 33,3 per dimensione i due interventi finanziari Mr.Vending IVS Italia spa vending Italia vending Italia 100,0 3.800 conclusi da soggetti del Qatar rispettivamente Adr Retail/Adr spa LS Travelretail retail viaggio Italia retail viaggio Francia 100,0 229.400 con l’acquisto di Valentino Fashion Group * acquisto di 106 punti vendita di una rete di 165 e con il subentro in Colony Capital, il veicolo
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Mystery in shop
Il ritorno del drugstore
Wallgreens Park Av./23rd Str - Manhattan • Servizio Velocità Cortesia Professionalità
• Layout Aspetto esterno Originalità design Omogeneità e armonia Qualità materiali e arredi Ordine e pulizia Comfort
• Prodotto Assortimento Esposizione Promozioni
• Valutazioni generali Qualità/prezzo Ambiente Adeguatezza alla location Innovatività
Legenda: = migliorabile; = sufficiente; = apprezzabile; = molto buono; = ottimo
NEW YORK – Dal 1901, partendo da Chicago e dilagando in tutti gli Stati dell’Unione, Wallgreens è diventato per i consumatori americani sinonimo di fornitore di prodotti per la salute: un impero commerciale con 8.300 punti vendita in cui lavorano 176.000 addetti, quotato a Wall Street, e che nel 2012 ha fatturato 71,6 miliardi di dollari con un utile di 2,7. In pochi anni la proposta merceologica è stata radicalmente trasformata. Il presidio dei mercati pharmacy e healthness è stato rafforzato tramite la presa di controllo del tradizionale concorrente Duane Reade e l’acquisto del 45% della britannica Alliance Boots per distribuire i suoi prodotti in America, nei negozi e nel web. Le merceologie trattate si stanno ampliando verso la generalità dei beni di consumo quotidiano, con l’efficace slogan Walgreens at the corner of Happy & Healthy. Abbiamo verificato la novità visitando a più riprese a fine marzo il negozio di Manhattan situato su Park Av./23rd Str, un "incrocio magico" presidiato anche da The Vitamin Shoppe, Pret a Manger, Bath & Body Works.
L’offerta e il servizio
L’offerta colpisce per vastità e varietà. La farmacia e il presidio paramedico sono stati concentrati nell’angolo più lontano dall’ingresso, mentre nelle vetrine sull’angolo è la zona beauty con profumi, cosmetica, prodotti e accessori da toilette per donna, uomo e bambino/ neonato, calzetteria. Il resto dello spazio che circonda la linea delle sei casse, posta al centro del locale, è ri-
partito tra il blocco di food&beverages (acqua, softdrinks, bevande energetiche e multivitamine, succhi d’ogni genere; diary, pane, snacks, biscotti, chips, gelati, dolci, dolciumi, dolcetti, carni e salumi preconfezionati, frutta lavorata, sandwiches, caffè, cereali, salse, drogheria, ecc.) e i corridoi riservati a tutto quanto fa consumo quotidiano per la casa (detersivi, tessili, stoviglie e posate di plastica,cartoleria Hallmark’s e anonima, candele, airfresh, elettricità, batterie, scope, ferramenta, pets food&toilet, giocattoli ecc.) e per la persona (first aid, ciabatte, ferramenta, occhiali, ecc.); completano il quadro: il servizio scatto e stampa foto e le gondole riservate al seasonal (a noi è toccata la Pasqua), alle riviste, al ta-
bacco, alle radio portatili, al as seen on TV. Wallgreens vende in private label oltre 1.100 prodotti, espone nel beauty e nel beverage una ventina di marche di prestigio internazionale e propone per il resto marche locali. Il servizio è consistente al banco paramedico e alle casse, gestite con grande flessibilità; mancano, a differenza del concorrente di prossimità CVS, le casse fai da te. L’orario d’apertura è 7/7 e 24/24 e la coda alle casse si mostra nelle rush hours degli uffici (una uscita della metropolitana è collocata tra la porta del negozio e una vetrina).
Arredo, design e sicurezza
L’immobile è prestigioso e ricoperto di marmo; il negozio è rialzato, dispone di 10 grandi vetrine: 4 su Lexington Av. e 6 su 23rd str.; di notte non abbiamo visto accese le insegne rosse sulle due facciate. L’ingresso è uno solo, non largo, a passaggio alternato con una delle due rampe occupata da una tavola per l’accesso di carrelli e carrozzine vistosamente usurata. Il pavimento è di linoleum anonimo; i soffitti molto alti danno luminosità di giorno mentre nelle ore notturne la luce artificiale scende da lontano, piatta. Contrasta l’eleganza degli espositori/armadi di bandiera dei marchi internazionali con il minimalismo delle gondole e delle transenne. In un pomeriggio freddo cì è capitato di entrare passando di fianco a un homeless sdraiato sui gradini d’accesso e di vederne altri due conversare seduti all’interno, sul ripiano di una vetrina. P. L.
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Dossier Autostrade
Ristop: più basic e più premium, la formula per resistere
L
e società di ristorazione autostradale e la crisi in atto: come stanno reagendo le società di ristorazione autostradale a un calo dei fatturati drammatico, anche superiore al 20 per cento? A dare la quarta risposta, per la rubrica Dossier Autostrade, è Michele Trevisan, direttore global format&marketing di Airest S.p.A., la società che gestisce il marchio autostradale Ristop.
Di fronte al calo di viaggiatori e quindi di fatturato sulle autostrade, quali iniziative state prendendo nei confronti delle società concedenti e con quali risultati? Airest sta chiedendo una riformulazione dei termini contrattuali alle società concedenti, anche se, al momento senza grosso successo. Sicuramente nella prossima tornata di gare si dovranno avere condizioni differenti, adeguate al nuovo
contesto socio economico. Quale sarà il vostro atteggiamento in vista dei prossimi rinnovi autostradali, ben 138 nel prossimo biennio? Molto dipenderà dal nuovo modello dei bandi di gara, certo è che non è più possibile sostenere royalties e investimenti che pesano oltre il 30% sul conto economico. Bisogna individuare nuove formule più flessibili e adeguate all’attuale scenario economico. L’ideale sarebbe eliminare il minimo garantito per lasciare il sistema molto più elastico. La situazione economica è molto sfidante ma solo con il contributo di tutti gli attori coinvolti potremo trovare delle soluzioni vincenti. Oggi invece le società concessionarie continuano a chiedere sacrifici solo alle aziende di ristorazione che comunque danno occupazione, in autostrada, a oltre 10.000 dipendenti. Se non cambieranno le condizioni, molte gare andranno deserte. I lavoratori delle società di ristorazione sono particolarmente esposti a rischi in questo momento. Quale
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A cura di Fabrizio Patti e un prodotto esclusivo. Quali promozioni state mettendo in atto? In un momento di particolare incertezza come quello che stiamo vivendo crediamo che sia importante costruire con il consumatore un rapporto di fiducia. Ed è per questo che le nostre iniziative commerciali si basano prima di tutto sulla filosofia del miglioramento qualitativo. Certo la nostra è una scelta impegnativa per cui le promozioni non sono una pura operazione di sconto, ma si muovono invece sul binario della pro-
posta combinata di più prodotti o sulla comunicazione di prodotti di qualità certificata a un prezzo adeguato. Come stanno cambiando i vostri format? In linea con il fenomeno della polarizzazione dei consumi sul canale autostradale, abbiamo testato una proposta innovativa che prevede da un lato l’offerta di piatti di alta qualità con ingredienti certificati (Igp, Dop etc) e dall’altro la presenza di prodotti più tradizionali come la pizza, i panini e i lieviti, presentati e preparati con modalità nuove.
Questo esperimento ci sta dando delle buone soddisfazioni e incontra il favore dei clienti, tanto che abbiamo deciso di esportarlo a molte aree di servizio. Questo è anche il modello che caratterizzerà la due nuove aree che apriremo a breve, Arino Ovest e Arino Est. Progetti che non hanno soltanto una proposta prodotto differenziante ma anche un livello di interior design assolutamente innovativo, con l’utilizzo di materiali naturali e di finiture di livello per creare atmosfere coinvolgenti e rilassanti, anche per la pausa di sosta in autostrada. •
politica state seguendo al riguardo? Il calo dei viaggiatori e il conseguente calo dei consumi impone una riduzione delle ore lavorate durante tutto l’arco dell’anno, sia nella bassa che nell’alta stagionalità. In particolare, quest’anno la nostra azienda prevede un numero di assunzioni di gran lunga inferiore rispetto al passato durante il periodo di alta stagionalità, una rigorosa gestione/ fruizione delle ferie maturate,un controllo stretto delle ore “straordinarie” e l’utilizzo di contratti a tempo parziale. Come cambiano i vostri prodotti in termini di offerta e posizionamento prezzo? Dal punto di vista della proposta prodotto stiamo strutturando un’importante segmentazione. La polarizzazione dei consumi e la trasversalità dei comportamenti d’acquisto ci stanno spingendo a elaborare proposte per esigenze diverse: da un lato il consolidamento e il potenziamento di proposte sulla fascia cosiddetta “Basic”, per consumatori maggiormente attratti dalle offerte economiche, dall’altro la definizione di proposte sulla fascia “Premium”, per quel tipo di consumatore che ricerca anzitutto la qualità
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Analisi mercato Centri commerciali e aeroporti sono sempre più cruciali per l’industria delle piastrelle di ceramica. Le grandi imprese italiane, quasi tutte del distretto di Sassuolo, si fanno onore all’estero. Ma l’export non basta più a pareggiare i conti
C
entri commerciali all’estero: sono quasi l’unico bengodi per l’industria delle piastrelle di ceramica italiane. Nello sconforto di un contesto economico nazionale in depressione profonda, con un mercato residenziale che anche nel resto d’Europa non decolla, le strutture commerciali nei Paesi emergenti, soprattutto in Medio Oriente e Russia, stanno facendo in parte mantenere il sorriso ai produttori italiani.
Piastrelle in affanno
Le piastrelle di ceramica, i cui produttori sono per l’80% nelle province di Modena e Reggio Emilia e per il 90% in Emilia Romagna, da anni ormai guardano all’estero. Poco meno di quattro quinti dei volumi e del fatturato hanno a che fare con Paesi stranieri. È stato grazie a questa proiezione verso l’estero che il 2011 si è chiuso (dopo anni di cifre negative) con delle vendite totali del settore “piastrelle di ceramica” in aumento di due punti percentuali: 4,71 miliardi di euro di fatturato contro i 4,63 del 2010 (fonte: Confindustria Ceramica). Il dato finale era il risultato di un -5,75% delle vendite interne e di un +4,58% di quelle estere, ben più pesanti. Il tracollo non c’era stato, anche se aveva chiuso una decina di aziende del settore (da 172 a 163) e gli addetti erano calati di ben cinque punti percentuali, ossia più di mille unità, in un anno. Il 2012 è purtroppo stato peggio: come ha anticipato il presidente di Confindustria Ceramica, Franco Manfredini, l’acuirsi della crisi del mercato delle costruzioni in Italia ha determinato una flessione delle vendite di piastrelle di ceramica sul mercato domestico del 17 per cento. Il pesante calo ha determinato una riduzione nelle vendite complessive (-7,3%), tra le più forti mai registrate nella storia del settore, solo in parte riequilibrato dall’ottima espansione dei prezzi medi di vendita (+5,3% in soli 12 mesi). Negli ultimi mesi del 2012 segnali positivi emergono dal mercato statunitense, dove la crescita degli housing starts si accompagna, nei primi 10 mesi dell’anno, a una maggior domanda di ceramica sia per i fabbricanti Usa (+8%) che per le importazioni (+6%). Prospettive di sviluppo, grazie ai continui flussi di investimento in nuove tecnologie e alla capacità dell’industria ceramica italiana di intercettare la crescita laddove questa si manifesta, arriveranno il prossimo anno dal Nafta (+5,5%), dai Paesi del
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Golfo (+6,6%), dal Nord Africa (+4,4%) e dall’America Latina (+3,6%). Più limitata la crescita nel Far East (+2,9%) e in Europa Occidentale (+0,4%), mentre dovrebbero stabilizzarsi a un livello inferiore a quello attuale (-2,1%) le vendite in Italia.
Centri commerciali al centro
Se questo è il quadro generale, cosa si può dire del settore dei centri commerciali? «Rispetto a dieci anni fa le imprese italiane sono cresciute in maniera esponenziale in questo canale», commenta a retail&food Andrea Serri, responsabile dell’ufficio comunicazione di Confindustria Ceramica. La vede allo stesso modo Mario Moriconi, amministratore delegato della società Tagina Ceramiche d’Arte Spa: «In generale, il mercato della piastrella nel ”real estate” diverso dal “residenziale puro”, che rappresenta da tempo un segmento interessante, si sta sempre più rivelando una nuova, ottima opportunità di crescita diversificata per l’industria del settore, specialmente quella italiana, sia nelle aree geografiche consolidate, come l’Europa e gli Usa, sia e forse ancor più nelle aree più contendibili ed emergenti,
I fiori all’occhiello delle ceramiche italiane nei mall
Gulskogen Kjøpesenter Shopping Mall – Drammen, Norvegia (2009)u Piastrelle: Caesar, serie Tecnolito; tipologia: grès porcellanato; formati: 30x60 cm; colori: Perla, matt (grigio chiaro)
tAeroporto di Orio al Serio (2011-2013) Piastrelle Mirage, Serie Stones 2.0; tipologia: grès porcellanato; formati: 60x120 cm; colori: Basaltina Nera
come Asia e Medio Oriente». La tendenza è destinata a durare: «in prospettiva – continua Moriconi – se è vero che il cuore del mercato resta probabilmente il residenziale, è altrettanto fuor di dubbio che gli spazi interni ed esterni delle strutture commerciali, dal retail all’iperstore, dalle strutture ricettive e turistiche al fitness e al wellness, dai centri polivalenti a quelli dedicati ai servizi culturali e ricreativi, dalla ristorazione all’intrattenimento, rappresentano un segmento sempre più appetibile per il futuro dell’in-
dustria della piastrella. Tagina in questi ultimi anni (e ancor più in questo periodo di crisi generale e di manifesta difficoltà, ormai quasi strutturale, dell’industria ceramica nazionale), sta intensificando ricerca e produzione su materiali orientati verso l’impiego “commerciale”». Dati specifici, spiegano dall’associazione degli industriali, non sono disponibili, anche perché sarebbe impossibile dividere il valore per i centri commerciali da quello per gli aeroporti o per gli altri luoghi di transito. Ma basta vedere la galleria dei
progetti riportata sul sito www.laceramicaitaliana.it, curato dalla stessa Confindustria Ceramica, per cogliere quanto siano protagonisti i nostri produttori in grandi opere recentemente realizzate all’estero. Alcuni dei progetti sono riportati nelle foto in queste pagine.
Affari per grandi
Com’è strutturato il mercato dei produttori di piastrelle per centri commerciali e aeroporti? «Questi sono grandi lavori, per i quali
Pavimentazione,
italiani da esportazione
servono grandi aziende – continua Serri -. Il volume di metri quadrati da coprire e soprattutto il lavoro di progettazione necessaria non sono alla portata di tutti. Sempre più infatti i produttori di piastrelle non si limitano alla fornitura, ma cooperano con i costruttori dei centri commerciali o dei luoghi di viaggio per garantire il rispetto della qualità e dei tempi. Basti pensare alla complessità dei giochi nel pavimento che hanno lo scopo di creare dei camminamenti: sarebbero impossibili da posare senza parlare con i produttori».
Quando si parla di grandi marchi, spiega Mario Roncaglia, ad della società NovaBell, bisogna intendere circa 30 aziende, sulle circa 300 che sono attive nel distretto di Sassuolo. Il rapporto con i centri commerciali o aeroporti può essere diretto o indiretto, aggiunge Mauro Manfredini, direttore commerciale di Casalgrande Padana Spa, una delle realtà maggiori del comparto: «i nostri contatti con gli esercizi commerciali possono essere diretti o mediati dalla nostra rete di distributori. Di-
rettamente abbiamo contatti solo con le grandi catene italiane o internazionali che cercano un format uniforme per tutti i negozi. Al di là di questi contatti con le grandi catene, sono i nostri distributori in Italia e nel mondo che si occupano di vendere i nostri prodotti agli esercizi commerciali, grazie ai loro contatti con gli architetti e le imprese di costruzione locali».
Le tendenze: formati maxi ed effetto legno
Un buon pavimento in un esercizio pub-
blico potrebbe durare anche centinaia di anni, e comunque non meno di 25-30. Si cambia però in genere prima, per motivi estetici: «quando una catena in franchising fa il suo boom, in genere fa un restyling complessivo dei punti vendita e rifà anche i pavimenti – sottolinea Roncaglia di Novabell –. Noi abbiamo per esempio da poco curato il rinnovo della pavimentazione di una catena di abbigliamento in Messico», che conta più di 80 department store nel Paese. Dal punto di vista estetico, oggi non c’è dubbio sulla tendenza più forte: le piastrelle di grandi dimensioni. Secondo Roncaglia e Manfredini, i grandi formati sono apprezzati perché comunicano un look moderno, di maggior valore aggiunto. Si parte dal formato 60 per 60 centimetri, fino al 60 per 120 e oltre. Quanto ai materiali, la maggior parte dei centri commerciali ha pavimentazione in piastrelle di ceramica, e in particolare di grès porcellanato, resistente, facile da pulire e con una scelta amplissima di colori. Solo una piccola parte delle superfici commerciali è in marmo, come conferma Nicola Lattanzi, presidente di Assomarmi, associazione di categoria che fa parte di Confindustria. «Parlando in particolare di marmo di Carrara – commenta – i centri commerciali con pavimentazione in marmo purtroppo sono pochi, almeno in Italia, mentre all’estero l’ho visto impiegato, soprattutto nel Medio Oriente. In generale il marmo è associato a gallerie commerciali con griffe del lusso, perché crea un ambiente particolare. A fare la differenza rispetto alla ceramica è infatti il costo: per il marmo di Carrara, a seconda della qualità, i prezzi, posatura esclusa, sono dai 30 a più di 300 euro a metri quadrato. C’è poi il legno, anch’esso in crescita, sia che sia vero sia che sia imitato da ceramiche o vinili. Secondo Mario Roncaglia, il “tipo-legno” è sicuramente la tendenza più forte degli ultimi anni: «Trent’anni fa – commenta – andavano per la maggiore i marmi e 20 anni fa le pietre (quarziti, arenaree, calcaree etc.), da 7-8 la moda è il “tipolegno”». Un esempio si ritrova nel notissimo centro commerciale Dubai Mall, sotto il grattacielo più alto del mondo: dei 350mila mq di gla, una parte ha un raffinato effetto parquet. Quanto agli esterni, vanno per la maggiore i materiali spessorati, da due centimetri, il doppio del normale, che assicurano una durata potenzialmente anche di centinaia di anni. Ci sono poi le soluzioni più d’avanguardia, che focalizzano l’attenzione su ambiente e facilità di pulizia. «Stiamo lanciando sul mercato una importante innovazione – sottolinea Manfredini di Casalgrande Padana Spa –. Si tratta di una nuova ceramica bioattiva, chiamata Bios
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Analisi mercato I fiori all’occhiello delle ceramiche italiane nei mall
Hard Rock Café di Singapore (2010)u
pCentro Commerciale Troyka – Mosca (2008)
Piastrelle: Rondine Group, serie Crystal; tipologia: grès porcellanato; formato: 60x60 cm; colore: blu
Piastrelle: Casalgrande Padana, linea Granitogres serie Marte e linea Pietre Native serie Meteor; tipologia: grès porcellanato; formati: 30x30 - 30x60 cm; Colori: Marte: Grigio Egeo, Grigio Marostica, Grigio Maggia, Rosso Soraya, Giallo Reale - Meteor: Bianco
tSeattle Design Center (2011) Piastrelle: Atlas Concorde, serie Extrema; tipologia: grès porcellanato; Formati: 30x30, 45x45 cm; Colore: Surfing
Centro Commerciale Scarborough Town Centre - Toronto (2010)u Piastrelle: Caesar, serie Natural; tipologia: grès porcellanato; formati: 30x60 - 45x45 cm; colori: Havana, Kernel, Pearl, Antalya
Centro Commerciale Tiburtino (2009)q Piastrelle: Casalgrande Padana; tipologia: grès porcellanato; formati: mix
pBarton Creek Square – Austin, Texas (2006) Piastrelle: Lea Ceramiche, serie Stonehenge e Tecnoquartz; tipologia: grès porcellanato; formati: mix; colori: Savanna e Silver
pThe Avenues Mall – Kuwait City (2008) Piastrelle: Impronta Ceramiche, Lastre Almatec (Italgraniti Group); tipologia: grès porcellanato; formati: 60x120 cm; colori: Pietra Piasentina, Marfil Classico
tCentro Commerciale Le Befane – Rimini (2006) Piastrelle: Piemmegres, serie Absolute; tipologia: grès porcellanato; formati: 60x60 cm; colori: avorio, superficie lappata
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self-cleaning ceramics, che sfruttando un innovativo ed avanzatissimo trattamento a base di biossido di titanio rende la piastrella utilizzata in esterno, in grado di abbattere gli inquinanti atmosferirci e di rimanere sempre pulita. Questa innovativa ceramica è pensata soprattutto per rendere la ceramica un materiale ottimale per le facciate esterne». Altre innovazioni sono ancor all’avan-
guardia, e per ora di nicchia: dal pavimento cinetico, sperimentato nel villaggio olimpico di Londra (realizzato dall'industria britannica Pavegen Systems) ai progetti di pavimento flottante sensorizzato in grado di riconoscere la presenza di persone e alcune informazioni comportamentali, a cui sta lavorando l’Università di Modena e Reggio Emilia. Fabrizio Patti
Rapporto NFC, come cambia il retail
Lo shopping
I
sarà mobile
n un futuro molto prossimo, il gesto abituale (maschile) di prendere con la mano sinistra il portafogli dalla tasca interna della giacca per estrarne contanti o carte di credito potrebbe essere sostituito dall’atto di afferrare con la destra il cellulare: non solo per telefonare o consultare la mail, ma per avvicinarlo al Pos e sbrigare così, con un semplice bip, tutti i pagamenti della giornata. Le premesse tecnologiche, del resto, ci sono già tutte. Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio NFC & Mobile Payment del Politecnico di Milano, relativo al 2012, nel mobile remote payment & commerce i pagamenti e gli acquisti via cellulare a distanza continuano a crescere sia in offerta sia in transato complessivo, che si avvicina alla soglia del miliardo di euro, trainato
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dalla crescita a tripla cifra del mobile Commerce (da 74 a 180 milioni). E nell’ambito del mobile proximity payment & commerce, i pagamenti e gli acquisti via cellulare “in prossimità”, sono stati attivati numerosi servizi, tuttora in fase sperimentale e pronti a diventare offerta commerciale all’inizio del 2014. Ma soprattutto è stata consolidata la base infrastrutturale: 2,5 milioni di utenti con telefono Nfc (near fied communication, letteralmente “comunicazione di prossimità”) e quasi 30.000 Pos, che ci si attende divengano rispettivamente 6 milioni e 170.000 a fine 2013. Le previsioni a fine 2016, poi, sono molto promettenti: il totale del transato potrebbe superare quota 10 miliardi l’anno, di cui quasi 4 miliardi per il “remote” e un valore compreso tra 5 e 10 per il “proximity”, dove l’ampia forcella
indica che “i risultati in questo caso sono fortemente condizionati dall’atteggiamento – tiepido piuttosto che convinto, individuale piuttosto che collaborativo – che terranno i principali attori della filiera e dagli incentivi ai pagamenti elettronici che potranno venire dal legislatore”.
Dai progetti pilota al mercato
Per capire meglio cosa succede nelle retrovie di questo universo in rapida evoluzione e quali benefici concreti, una volta a regime, si verificheranno nel settore retail per esercenti e consumatori, ci siamo confrontati con SIA, uno dei fornitori leader a livello europeo nella progettazione e gestione di infrastrutture nell’ambito dei pagamenti, partner dell’Osservatorio e capofila
UBI Banca-Banca Popolare di Bergamo, Vodafone e CartaSi) e Vodafone Smart PASS NFC (con Vodafone e CartaSi). «Al momento sono coinvolti direttamente due operatori telefonici e quattro issuer, con circa 600 terminali ad hoc distribuiti ad altrettanti clienti e partner selezionati, che nell’arco di 20 settimane hanno effettuato oltre 10.000 transazioni, ma il piano è di avere a bordo per fine anno tutti e cinque gli operatori, dieci issuer e due/tre service provider non finanziari, legati a GDO, trasporti o ristorazione. E un numero molto maggiore di telefonini abilitati». L’obiettivo è ambizioso, con un orizzonte che va oltre la semplice transazione finanziaria: «se attualmente il focus è sui pagamenti via cellulare, il prossimo passo riguarda ulteriori servizi innovativi, ad esempio nel settore trasporti, con il ticketing, e, nell’ambito della GDO, con il couponing e le carte loyalty», precisa Maiocchi.
Prospettive retail: non solo pagamenti
Già oggi nel mondo retail la parola mobile è associata sia a iniziative volte a “efficientare” i processi di pagamento, sia ad altre che servono invece a fare comunicazione o a raggiungere più velocemente il cliente (e che a loro volta possono generare un pagamento). Quasi tutti i grandi retailer italiani (GDO, DO, Telco, Petrol…) si stanno concentrando su mobile payment, che è l’argomento del giorno e rappresenta la punta dell’iceberg, ma nel mercato c’è un forte interesse alla ricerca di soluzioni orizzontali, che mettano a fattore comune le best practice di ognuno per creare rapidamente un ecosistema, con numeri consistenti e prodotti credibili, basati sull’abbinamento di brand forti, lato azienda e istituzione finanziaria, su cui poi lanciare servizi competitivi. «Si tratta insomma di verificare se il telefono possa diventare un driver principale nel processo di acquisto e come in generale possa essere utilizzato per far avvicinare un’azienda al con-
sumatore finale», commenta Maiocchi. Nel settore del food, in particolare, c’è attenzione per quanto riguarda prossimità e uso del telefono, sia per ottimizzare il pagamento in cassa, sia per diminuire l’uso del contante, più costoso da gestire (si parla di un’incidenza dall’1 al 2% sul fatturato), sia come strumento per fare promozione. In pole position, insieme a Esselunga e a McDonald’s, c’è il marchio MyChef: all’aeroporto di Linate, chi partecipa a uno dei pilot (o il possessore di una carta contactless) può pagare il conto del bar con un bip. «Una prospettiva molto allettante è poi quella del “couponing dematerializzato”: buoni che possano essere scaricati sul telefono in funzione del punto vendita dove ti trovi, con la possibilità di redimerli in cassa (in maniera automatica, evitando anche la manualità della loro gestione) se sul tuo carrello ci sono i prodotti oggetto della promozione». Nella GDO si parla anche dematerializzazione di carte gift, cioè di carte di pagamento privative. E di utilizzo del telefono per identificare immediatamente un cliente e magari consentirgli l’accesso in cassa a determinate promozioni o sconti che possono essergli garantiti a livello sociale grazie ad accordi con il comune o la regione. Allo studio anche modi per virtualizzare le più tradizionali carte loyalty e consentire al cliente di interagire direttamente dal telefono per conoscere il saldo punti, il tipo di redemption ottenibile con il punteggio accumulato, le novità del catalogo, eccetera. “In tutti questi casi (e in quelli relativi alle promozioni per i rifornimenti in autostrada o agli alert relativi all’ingresso in una zona a traffico limitato), la geolocalizzazione a bordo degli smartphone giocherà un ruolo fondamentale”.
Tre fattori chiave
Anche per Claudio Carli, direttore marketing e comunicazione di Ingenico, leader nei pagamenti elettronici con una visione di carattere globale, grazie anche ai
dell’hub che per la prima volta in Italia garantisce la piena interoperabilità tra banche e operatori telefonici. «L’architettura aperta che abbiamo creato, allo scopo di far dialogare i diversi soggetti e promuovere la diffusione dei mobile payment in prossimità (quelli che fanno “bip” appoggiando un telefono ad un Pos), ospita attualmente tre importanti progetti pilota, che lavorano sulla definizione degli standard tecnologici e la messa a punto in sicurezza, al riparo dalle frodi. Nei prossimi mesi vi aderiranno anche altre istituzioni finanziarie, telco e service provider non finanziari, come GDO e aziende di trasporti», racconta Carlo Maiocchi, direttore Corporate e PA di SIA. I progetti in questione sono YouPass BNL (con BNL-Gruppo BNP Paribas, Vodafone e H3G), Italia Enjoy Mobile Payments (con
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Rapporto NFC, come cambia il retail
Claudio Carli, direttore marketing e comunicazione di Ingenico
Carlo Maiocchi, direttore Corporate e PA di SIA 20 milioni di device allocati in 125 paesi del mondo, il settore sta vivendo un momento di particolare fermento. «A stimolarlo ci sono soprattutto tre fattori chiave. Il primo è sicuramente la diffusione della tecnologia mobile, che permette ai merchant di accettare i pagamenti elettronici in ogni condizione operativa: fuori dall’esercizio commerciale (a domicilio, presso i mercati, presso casse “temporary”, al tavolo per i bar e i ristoranti) o al suo interno ma in un’ottica di innovazione del layout o della trasformazione del processo di acquisto, con l’impiego di personal assistant a supporto della vendita. Il secondo fattore è l’incremento dell’utilizzo di telefonini, smartphone e tablet, impiegati sia dai clienti, sia dai stessi merchant come strumento di business». In questo ambito i dispositivi mobili vengono impiegati dagli utenti come fossero la loro carta di credito virtuale (impiegando la tecnologia Nfc) o dagli stessi merchant per accettare gli incassi con carta, utilizzando lettorini adatti a integrarsi con il loro telefono, trasformandolo di fatto in un POS portatile. «Il terzo elemento chiave è l’interesse crescente all’operatività self-service, che consente ai retailer di proporre con successo soluzioni innovative quali il self-scanning, il self check-out, l’operatività del pagamento alla cassa eseguita autonomamente dal cliente e l’integrazione di strumenti multi-channel (e-commerce, m-commerce, impiego di QR-code) con le più tradizionali proposte e promozioni presenti nell’esercizio commerciale». Il futuro, insomma, è tracciato, anche se le sorprese sono davvero all’ordine del giorno. Una delle ultime, in ordine di tempo, è il lancio di Chip & Pin, innovativa e conveniente soluzione lanciata da payleven, pioniere dei pagamenti con dispositivi mobili in Europa. Per utilizzarla sarà sufficiente acquistare il device (un dispositivo compatto che dà la possibilità di inserire il Pin direttamente sulla sua tastiera e si collega via Bluetooth allo smartphone o al tablet: costo 49 euro) e pagare una commissione sul transato del 2,75%, più 19 centesimi per transazione. Totalmente certificata dai circuiti Visa e Mastercard, estenderà la rete di accettazione a migliaia di piccoli esercenti e microimprese ancora esclusi dai benefici dei pagamenti elettronici. Paolo Crespi
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Resoconto fiere
Paris,
il cuore del franchising Con 480 espositori, 20 nazioni rappresentate e un forte baricentro dell’offerta fuoricasa, Franchise Expo Paris si conferma l’evento europeo per l’affiliazione PARIGI – Edizione numero 32 per Franchise Expo Paris, di scena quest’anno dal 24 al 27 di marzo, evento di punta del calendario fieristico del polo parigino di Porte de Versailles e fiore all’occhiello nel portfolio di Reed Expositions. Senza tema di smentite, reduci da una presenza sul campo con uno stand nella press area, vi possiamo raccontare che la kermesse parigina ha assunto per dimensione e autorevolezza lo status di prima manifestazione europea per il mondo del franchising. Parte d’altronde dalla constatazione di un’industry che, nella sola Francia, rappresenta ormai 1.658 reti commerciali con oltre 65mila licenziatari in affiliazione e oltre 50 miliardi di fatturato, con la ristorazione a contribuire con 220 marchi, 5.312 imprenditori e un giro d’affari da 4,98 miliardi di euro. Veniamo ai numeri dell’evento: alla conta si sono presentati in 480 tra espositori francesi e internazionali (20 le nazioni rappresentate), 126 dei quali presenti per la prima volta (circa il 30% del novero totale), in rappresentanza di ben 75 settori commerciali e produttivi. Il pubblico è quello delle grandi occasioni, con la prospettiva di eguagliare, se non di superare il record del 2012, con 32.334 visitatori professionali, il 18% dei quali stranieri. Diamo un occhio ai comparti più rappresentati nei padiglioni 2 e 3 della cittadella fieristica: ristorazione & hotellerie hanno tirato la volata col 17% degli stand, seguite dai servizi (13%), dal commercio specializzato (13%), da moda & cura della persona (12%), dal food retail (10%) e dall’arredamento (7%).
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Ristorazione veloce o al tavolo? In licenza
Veniamo al pianeta fuoricasa, vero baricentro dell’esposizione, con ben 59 marchi del mondo della ristorazione commerciale (tra quick service, ristorazione a tema, brasserie, coffee shop e bar) e 24 tra pasticcerie, gelaterie e cioccolaterie, che sono state ascritte al comparto food retail. Lo zoccolo duro è rappresentato dai grandi nomi del mercato nazionale: ecco quindi le formule adulte quali Quick, Brioche Dorée, La Crossanterie, Flunch, Pomme de Pain, Hippopotamus, Brasserie Flo e Buffalo Grill accanto a “giovani turchi” della ristorazione d’Oltralpe, quali La Pataterie, formula rurale a tutto tubero, il pasta quick service Nooï, Planet Sushi, con un piede già in Marocco, in Spagna e negli Stati Uniti, o Memphis Coffee. Tra gli stranieri, al netto dell’assenza dei due big dell’hamburger (McDonald’s, che non ha bisogno di cercare nuovi affiliati e Burger King, ancora non pronto per proporsi in affiliazione nello street market francese), ecco Subway, Pizza Hut, KFC, Sbarro, Steak’n Shake (USA), Canas y Tapas, La Tagliatella (Spagna), Churchill’s e Southern Fried Chicken (UK)
Les italiens
E gli italiani? Pochi davvero, visto che all’appello hanno risposto complessivamente solo in 13. Se poi facciamo la tara delle due testate di settore e di Assofranchising (che ha organizzato un get-together per gli “espatriati”), gli alfieri del made in Italy erano in 10, tre del mondo del
food/foodservice - ovvero Lato G, Lino’s Coffee e Rossosapore – e sette no food Antiaging Center, Dietnatural, Gas Jeans, Geox, Hammersmith, Primadonna Collection e Primigi Store. Al di là dei numeri esigui, quello che è mancato – ma è un grande classico del Belpaese – è stata la capacità di fare causa comune, la stessa che ha contraddistinto spagnoli e canadesi, rappresentati rispettivamente da 15 e 4 espositori, che hanno dato vita a pavillon nazionali dedicati. Bandiere, non ce ne vogliano, che non hanno (commercialmente) la stessa capacità evocativa del tricolore. Da ultimo, ma non da meno, la kermesse parigina è stata l’occasione per il battesimo del fuoco del nostro ultimo prodotto editoriale, Italia Franchising Yearbook, catalogo ragionato dei marchi italiani della ristorazione e del retail in cerca d’interlocutori seri in mercati esteri: un modo per “viaggiare senza lasciare la scrivania” che incontrato l’interesse sia d’investitori istituzionali che di singoli imprenditori interessati a brand italiani. Prossima destinazione, Mapic di Cannes. Claudio Francesco Merlo
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newsarredo
La cucina emiliana nel format Bolpetta, by Costa Group
L
a tradizione culinaria emiliana, unita all’esperienza di Costa Group nel dare forma e colore a nuovi formati, ha portato alla nascita di Bolpetta. Termine che «sta per Bologna e polpette», così recita la nota diffusa dalla società di progettazione e realizzazione di arredo. Bolpetta è un format ideato da Dario Chan e Lara Balboni e finanziato da un gruppo argentino. Con questa iniziativa i due soci hanno dato vita a un progetto che parte dalla cucina emiliana tradizionale, per rivisitare un piatto che ha fatto la storia della cucina di casa. Gli ingredienti sono selezionati, di stagione e le ricette sono formulate sui gusti e le tradizioni dell'Emilia Romagna. All'arredo ha pensato Costa Group, traducendo lo spirito della divertente cucina in un ambiente colorato e versatile. Tra le soluzioni adottate segnaliamo la carta da parati vintage alle pareti, che si alterna con i muri di mattoni originali, e i tavoli e le sedute, che si affiancano al bancone per permettere ai clienti di mangiare seduti di fronte alla cucina a vista. Il tutto in uno spirito conviviale e in un’atmosfera domestica. Il formato pre-
vede due piani e un patio interno, per far gustare la polpetta all’aperto in cortile. Al momento sono al vaglio aperture a Milano e a Roma, oltre a location negli Stati Uniti e in Svizzera. •
California Bakery si rinnova nel neonato shop milanese
V
enti anni di esperienza hanno trovato forma nel nuovo punto vendita di via S. Vittore 2, a Milano. Parliamo dell’ultima apertura di California Bakery, avvenuta in data 15 marzo. Nata nel 1995, con un primo punto vendita in Corso Concordia, la caffetteria American Style di Milano si presenta nel locale vicino a piazza Sant’Ambrogio con cinque vetrine, che comprendono anche il vecchio androne, ormai in disuso, della Casa Caccia Dominioni. Lo spazio è ampio e luminoso, con 80 posti a sedere distribuiti tra piano terra e soppalco, in cui antico e contemporaneo
convivono armonicamente: un bancone d’epoca di una vecchia gioielleria si sposa con gli elementi d’arredo ultra moderni, importati direttamente dagli Stati Uniti; una table commune accoglie 10 posti a sedere, intorno a un tavolo di legno dal sapore rustico; pavimenti resinati, su cui spicca il logo California Bakery, dipinto a mano, contrastano con il soffitto, come sempre decorato dai cesti in vimini. Lo store risponde anche alle esigenze dei professionisti mettendo a disposizione, in una zona sottostante il pianterreno, una sala riunioni attrezzata con schermi e impianto audio-video, 40 posti e tre grandi tavoli. •
Illy, a Roma il nuovo concept Boutique café La piazza di Roma è stata scelta da Illy per presentare il nuovo concept Boutique Café. Inaugurato lo scorso 27 marzo, il locale si propone come luogo di coinvolgimento dei sensi e di stimolo per la creatività, dove immergersi nei territori che raccontano l’anima del brand. Il punto vendita di via Uffici del Vicario è quindi il primo espressamente illy con questo concept, sviluppato dalla direzione artistica illycaffè in collaborazione con lo studio Thun. All’interno si possono trovare alcuni simboli rappresentativi del mondo illy, come lo Chandelier, composto da una selezione delle oltre 300 tazzine decorate illy Art collection, e gli scatti del fotografo brasiliano Sebastião Salgado, omaggio alle persone, alla storia, alle tradizioni e alla natura dei Paesi da cui proviene il caffè. Nel locale si trova anche una shopping area, dove è presente tutta l’offerta illy ed, ed è disponibile la connessione wi-fi.
Il social network 3.0 prende forma nel Bar Sharing
Con Giorgio De Tullio, designer e professore specializzato in design thinking, in collaborazione con il Centro Ricerca e Sviluppo di IFI, società specializzata nella progettazione e produzione di arredi per locali pubblici, il concetto di social network reale viene tradotto in Bar Sharing: un locale polifunzionale messo al servizio delle interazioni e delle condivisioni tra le persone che lo frequentano. Il bar così si destruttura perdendo qualsiasi rigidità e vincolo progettuale precostituito. Operatori e clienti non sono più separati dai normali limiti spaziali, dalle pedane, e sparisce la differenza tra fronte e retro di banconi e aree di servizio. Gli arredi diventano modulari, essenziali e leggeri e si possono facilmente spostare e modificare in funzione dei “movimenti sociali” della clientela. In un’ottica di social network 3.0, il concept di Bar Sharing non rifiuta le relazioni digitali, ma le incoraggia a integrarsi con quelle reali. Non mancano, ovviamente, le prese elettriche integrate per ricaricare smartphone, tablet e notebook.
Da Argenta e Poli.Design nasce l’area break Linea
L’esperienza nel settore del vending di Argenta, unita alla collaborazione di POLI.design (Consorzio del Politecnico di Milano), ha portato alla nascita di Linea: un’innovativa area break progettata dagli architetti partecipanti al corso post laurea Temporary Space & Exhibition Design. La struttura accoglie le diverse possibili composizioni di distributori automatici, integrandole nello spazio circostante e favorendo la socializzazione, il comfort e l’interazione. Questo grazie a una serie di accessori quali portariviste, contenitori per la raccolta differenziata e tavoli snack. Linea si contraddistingue essenzialmente per essere una struttura modulare dal design moderno e accogliente, che avvolge le vending machine in una linea continua trasformandosi in sedute, mensole e comodi appoggi. La soluzione è caratterizzata da un’ampia possibilità compositiva, che viene completata da una personalizzazione a pavimento grazie alla collaborazione di Florim Ceramiche, che delinea ed evidenzia l’area break grazie al sistema Slim/4.
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newstecnologia Waze e Lumata per Reebok: dal navigatore al negozio il passo è breve
Il navigatore satellitare Waze ha cominciato a segnalare agli utenti i 200 negozi di Intersport nelle vicinanze, invitandoli a provare una nuova scarpa della Reebok, chiamata RealFlex U-Form+. Questo grazie a una campagna di comunicazione curata dalla società Lumata, con il supporto di Carat. Waze è un navigatore per smartphone gratuito e “social”, che si avvale cioè delle segnalazioni degli utenti, che sono 2,7 milioni solo in Italia. La nuova scarpa, lanciata alla fine di marzo, ha un alto contenuto tecnologico: per un uso perfetto deve essere riscaldata per due minuti (per esempio, attraverso un phon) e, una volta indossata, si adatta perfettamente alla forma del piede.
Servizi per la ristorazione: restOpolis entra nell'app TIM Social
La società restOpolis, specializzata nella prenotazione di ristoranti via internet o app per Android o iPhone, ha siglato una partnership con Telecom Italia. Grazie a questa ha potuto integrare il proprio servizio, totalmente gratuito per gli utenti, all’interno dell’app Tim Social. L’obiettivo è offrire ai ristoranti partner un ulteriore strumento di mobile marketing. Il servizio integrato sarà disponibile entro fine maggio.
62 retail&food - maggio 2013
Verona e Brescia puntano sull’ecommerce
N
uovo sito con una vocazione commerciale accentuata per gli aeroporti di Verona e Brescia. Nell’home page ora si trova una finestra per acquistare i voli (servendosi del sito www.skyscanner.it), alberghi (tramite www.booking. com) e parcheggi negli spazi gestiti dall’aeroporto. Su quest’ultimo fronte ci sono già dei riscontri: il sistema di acquisto del posto auto ha registrato 1.931 transazioni dal
momento della sua attivazione, nel luglio 2012, per un valore di 88mila euro di acquisti finalizzati. Il sito è stato sviluppato anche con un applicativo specifico per device mobili, per consentire la consultazione e l’acquisto anche tramite smartphone. Il sito conta su 1,5 milioni di visite e più di un milione di visitatori diversi all’anno. •
Buoni pasto, Megamark passa a VeriFone Meal Voucher Solutions
I
l Gruppo Megamark ha adottato il sistema VeriFone Meal Voucher Solutions in tutti i 120 punti vendita delle catene Dok e Famila, in Puglia, Campania e Abruzzo. La soluzione, che si integra facilmente ai sistemi di cassa esistenti, è composta da 300 terminali VX 520 con lettore di codice a barre integrato e comporta vantaggi nella gestione dei buoni pasto degli emettitori convenzionati Day Ristoservice, Pellegrini, QUI! Group, Ristomat e Sodexo. Con VeriFone Meal Voucher Solutions il codice a barre stampato sul buono cartaceo viene letto da un bar code reader, collegato al terminale da tavolo VX 520. Una volta letto il codice a barre il terminale dà riscontro immediato sulla validità o meno del buono pasto, che può così essere distrutto. Rendicontazione e fatturazione diventano automatiche, il gestore accede al portale web aggiornato in tempo reale, nel quale può scegliere di visualizzare il flusso del transato, per giorno, per punto vendita, per emettitore, differenziando i buoni validi e i non validi. •
Makr Shakr, il barista robot è realtà
è
stato presentato in anteprima durante la Milano Design Week “Makr Shakr”, un innovativo barista robot in grado di preparare un “googol” (pari a 10 elevato a 100) combinazioni di drink. Ai consumatori basterà dare degli input tramite una app per vedere realizzato il proprio cocktail. Dietro il prototipo c’è un team di ricercatori e ingegneri del Mit Senseable City Lab di Boston, con la collaborazione di The Coca-Cola Company e Bacardi, ed è stato sviluppato con il sostegno di Expo Milano 2015. Chi dà l’input potrà farlo dopo aver letto le ricette e i commenti degli altri utenti. Il robot realizzerà il mix avvalendosi di tre braccia robotiche, i cui movimenti simulano le movenze di un barman: mescolamento, shake, fino alla decorazione con una fettina di limone. Il sistema si avvale di “Coca-Cola Freestyle”, un erogatore di bevande con funzionamento touch-screen. Una volta pronto il cocktail, il bar provvede a dare le informazioni sul drink che è appena stato creato e uno schermo alle spalle del bar mostra le connessioni sociali avvenute grazie ai processi di co-creazione resi possibili da Mkr Shakr. •
Zebra technologies: un’etichetta per ridurre gli sprechi
Le etichette Rfid, grazie alla grande mole di informazioni che supportano e alla velocità di identificazione, potrebbero rappresentare uno strumento importante per la riduzione degli sprechi di prodotti alimentari. Va in questa direzione la soluzione messa a punto dalla società Zebra (produttrice di stampanti di etichette di ultima generazione) per Univer, produttore ungherese di alimenti per neonati. Ogni singola unità di prodotto di ritrova ad avere un’etichetta diversa e questo permette di tenere sott’occhio con precisione le date di scadenze, destinando per esempio i prodotti quasi scaduti ad associazioni di beneficienza. La ricchezza di informazioni permette anche ai consumatori di avere più informazioni sull’origine e qualità dei prodotti, attraverso la lettura tramite cellulari.
Grandi stazioni lancia le App Around Station
Grandi Stazioni ha lanciato la App “Around Station”, declinata per ognuno dei seguenti scali: Roma Termini, Milano Centrale, Torino Porta Nuova e Napoli Centrale. Sviluppata per Android e iOS, permette di trovare velocemente informazioni, strade e luoghi di interesse nei pressi della stazione, identificando la posizione degli utilizzatori. Grande rilevanza è data alle attività commerciali. L’app ha una schermata con 12 riquadri, ciascuno dei quali identifica una categoria di negozi (in arancione), servizi (giallo), oltre alla biglietteria e agli sportelli informativi (in viola). Dal menu principale è possibile consultare la mappa interattiva, consultare le schede dei singoli esercizi, guardare le promozioni in corso, gli eventi in programma e le news.
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International Darty lascia anche la Spagna
Dopo l’Italia, Darty abbandona anche la Spagna. L’annuncio è arrivato all’inizio di aprile. La società conta nel Paese iberico 43 negozi, che occupano 650 persone. Il retailer di elettronica ha fatto marcia indietro rispetto ai suoi ambiziosi piani di espansione e ha deciso di concentrarsi solo sui mercati di Francia, Belgio e Olanda. La crisi del comparto è d’altra parte sempre più nera, come dimostrano le crisi di campioni globali come Fnac e Best Buy.
Auchan apre 60 store in India
La catena di ipermercati Auchan sta considerando un investimento nel segmento multi-brand in India. Secondo indiscrezioni riportate da un
manager senior vorrebbe aprire 60 negozi. A oggi Auchan ha 13 ipermercati in India che sono gestiti dal franchisee Max Hypermarket India.
Westfield si alleggerisce in Florida
Il proprietario e sviluppatore di centri commerciali australiano Westfield venderà il 49,9% della sua partecipazione in un portafoglio di sei centri commerciali in Florida per 700 milioni di dollari. L’acquirente è il fondo O’Connor Capital Partners, società di New York fondata nel 1983. La superficie dei sei mall è complessivamente di quasi 550mila metri quadrati.
Immagine di Westfield Stratford City
64 retail&food - maggio 2013
duty free world
By James Ross - London
LAX loses its ‘ugly duckling’ status LAX perde il suo status di 'brutto anatroccolo' Long criticised for its poor infrastructure and inferior passenger services, one of the US’s most important hubs, Los Angeles International Airport (LAX) is finally getting its act together as its colossal $4.1bn modernisation programme kicks in – with retail a core component. Key to the changes at the sixth busiest airport in the world is the total overhaul of Tom Bradley International Terminal whose retail offer, excluding duty free, is expected to generate $98m in annual sales. LAX operator, Los Angeles World Airports, and shopping centre specialist, Westfield, have an ambitious retail vision for TBIT which processed 8.56m passengers in 2011. The new terminal will have around 60 luxury stores and eateries, 42 of which will be new to LAX and 28 will be “new to any airport, anywhere”. Westfield and its tenants – including Areas, Branded Works, CMS Hospitality, HMS Host, Hudson Group and LS Travel Retail – are investing $80m and 22 local brands will ensure a ‘Los Angeles feel’. DFS Group, which will run the 2,323sq m duty free operation plus three luxury boutiques for Burberry, Gucci and Hermès, is investing $32m in TBIT and will also introduce its Platinum Services Club at LAX – a personalised shopping and concierge service for global travellers visiting Los Angeles. Given that LAX is the top hub for Chinese traffic into the US, luxury considered a ‘must have’ element. The first phase of the new TBIT should open this summer, while the second phase is expected to be completed next year. LAWA says that the new terminal “will revolutionise the passenger experience in North America”, and it is long overdue. As well as TBIT, another $229m construction project to remodel Delta Air Lines’ Terminal 5 has also started and will see the arrival of 15 new shops and restaurants. Set to be finished in 2015, this retail offer will also concentrate on the cuisine, culture and lifestyle of Los Angeles giving Delta’s mostly domestic travellers a taste of what the international passengers at TBIT will be sampling. At last, LAX can give its passengers a retail offer that it can be proud of.
A lungo criticato per la sua carenza di infrastrutture e per i servizi insufficienti per i passeggeri, uno dei più importanti hub degli Usa, il Los Angeles International Airport (Lax) sta definitivamente riorganizzando, dato che il suo colossale programma di modernizzazione da 4,1 miliardi di dollari sta partendo – con una componente fondamentale rappresentata dal retail. Chiave per i cambiamenti nel sesto aeroporto più trafficato del mondo è la totale revisione del Tom Bradley International Terminal (Tbit), la cui offerta commerciale, escluso il duty free, si aspetta generi 98 milioni di dollari annui di vendite. La società di gestione del Lax, Los Angeles World Airports, e lo specialista dei centri commerciali, Westfield, hanno un’ambiziosa visione delle attività commerciali per il Tbit, che ha trattato 8,56 milioni di passeggeri nel 2011. Il nuovo terminal avrà circa 60 negozi di lusso e ristoranti, 42 dei quali saranno nuovi nel Lax e 28 dei quail saranno “nuovi in un aeroporto, in ogni luogo”. Westfields e i suoi affittuari – tra cui Areas, Branded Works, CMS Hospitality, HMS Host, Hudson Group e LS Travel Retail – stanno investendo 80 milioni di dollari e 22 marchi locali assicureranno un “Los Angeles feel” (atmosfera di Los Angeles). Dfs Group, che gestirà il duty free da 2.323 metri quadrati più tre boutique del lusso per Burberry, Gucci e Hermès, sta investendo 32 milioni di dollari nel Tbit e introdurrà anche nel Lax il suo Platinum Services Club – un servizio personalizzato di shopping e concierge per i viaggiatori internazionali in visita a Los Angeles. Dato che il Lax è l’hub principale per il traffico cinese negli Usa, il lusso è considerato un elemento imprescindibile. La prima fase del nuovo Tbit dovrebbe aprire quest’estate, mentre ci si aspetta che la seconda fase sia completata l’anno prossimo. La società di gestione Lawa dice che il nuovo terminal «rivoluzionerà l’esperienza dei passeggeri nel Nord America» e questo è atteso da molto tempo. Così come il Tbit, un altro progetto di costruzione da 229 milioni di dollari, per dare una nuova forma al Terminal 5 della Delta Airlines, è altresì iniziato e vedrà l’arrivo di 15 nuovi negozi e ristoranti. Programmata per essere completata nel 2015, anche questa offerta commerciale si concentrerà sulla cucina, sulla cultura e sul lifestyle di Los Angeles, dando ai passeggeri, in gran parte domestici, di Delta, un gusto di ciò che il terminal Tbit per passeggeri internazionali sarà un assaggio. Alla fine, il Lax può dare ai suoi passeggeri un’offerta retail di cui può essere fiero.
L’aeroporto di Marsiglia rinnova tutta l’offerta
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opo una trasformazione da 10 milioni di dollari, l’aeroporto di Marsiglia (Marseille Provence Airport) lo scorso 8 aprile ha inaugurato la sua nuova offerta commerciale. In totale sono 30 i negozi nuovi o rinnovati, in tutto il terminal. A giocare un ruolo di primissimo piano, nel f&b, è Autogrill, soprattutto grazie a una decina di locali, su cui spiccano in due: in primo luogo il ristorante Chefs En Provence, esteso su 350 mq, realizzato in collaborazione con Villa Chefs e con un menu curato dallo chef Dominique Frérard. In secondo luogo con Burger King, che Autogrill riporta in Francia, a partire proprio dall’aeroporto di Marsiglia, dopo 15 anni di assenza. Altri marchi di ristorazione a gestione Autogrill sono il wine bar Beaudevin (che ha ispirato tra l’altro il Rosso Intenso da poco aperto a Fiumicino), la bakery Brioche Dorée, le caffetterie Starbucks, Puro Gusto e Segafredo, il concept di frutta fresca Joosbayoo, il locale specializzato in sandwich Class’ croute e il locale di cucina italiana Tazio. Sul fronte del non-food, ci sono numerosi locali Relay (marchio di Ls travel retail), un supermercato Casino, con tremila referenze, e una Fnac.
Ssp sbarca a Doha
La società britannica Ssp, specializzata in soluzioni food & beverage per il mondo delle concessioni, ha siglato un accordo commerciale con Qatar Duty Free, controllata di Qatar Airways, per la gestione di 11 punti di ristoro nello scalo internazionale di Hamad, nei pressi di Doha. Si tratta dell’esordio di Ssp nel paese del Golfo, forte di un contratto della durata di 7 anni, del valore complessivo stimato in 190 milioni di dollari. Ad oggi non è ancora noto il mix che verrà proposto nello scalo: è inteso che le location vedranno la luce sul finire del 2013 e comprenderanno sia rinomati marchi internazionali che formule in house dell’azienda londinese.
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International JcPenney caccia l’uomo degli Apple Store
Non tutte i marchi sono la Apple: è la morale del flop di Ron Johnson alla guida del colosso dell’abbigliamento JcPenney. Ron Johnson si è guadagnato la fama, e il soprannome di “Mr. Genius Bar”, per aver inventato gli Apple Store, ossia i negozi con la maggiore redditività al metro quadrato al mondo. JcPenney è invece una catena da 1.100 punti vendita e 160mila dipendenti. A quanto raccontano le cronache, Johnson ha effettuato Ron Johnson una cura radicale: promozioni tagliate, programma dei saldi cancellato, i popolari buoni sconto archiviati. Ma ciò che aveva funzionato per Apple non è stato appropriato per la catena di abbigliamento fondata oltre 100 anni fa, che attualmente registra perdite per un miliardo di dollari. E Johnson, 54 anni, è stato licenziato.
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Il fast food più discusso su Facebook? È Applebee’s
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no studio della società statunitense Expion ha mostrato come stia crescendo il grado di coinvolgimento su Facebook delle catene di ristorazione americane. Come riporta il sito di Nation’s Restaurant News, nel primo trimestre 2013 le società monitorate hanno scritto in totale 8.208 post, i quali hanno ricevuto una media di 3.429 “fan actions”, cioè la somma di “mi piace”, commenti e condivisioni. Nel trimestre precedente i post erano stati di più, 8.719, ma avevano avuto una risposta inferiore, di 3.350 azioni in media. I 100 post con maggiore riscontro sono stati scritti da 14 brand. I più presenti sono stati Applebee’s, che ne ha collezionati 30, Starbucks con 15, Taco Bell con 13 e McDonald’s con 11. Il più discusso, una promozione di Subway, ha totalizzato oltre 418mila azioni. L’iper-esposizione di Applebee’s su Facebook nasconde però, a guardar bene, un incidente di comunicazione molto grave, che insegna molto sulla delicatezza dei social network. A gennaio
infatti la società aveva ricevuto una valanga di critiche per aver licenziato una cameriera. La dipendente aveva pubblicato su Reddit una foto dello scontrino di un cliente – pastore protestante - che non aveva voluto pagare la mancia del 18 per cento e aveva scritto sullo scontrino “do il 10% a Dio, perché tu prendi il 18%?”. •
Brasile, Viracopos cerca partner per il nuovo terminal
Nel maggio 2014 aprirà un nuovo terminal nell’aeroporto internazionale di Viracopos, a 100 km da San Paolo, in Brasile. Per l’occasione, si creeranno 65 opportunità commerciali, tra ristorazione, negozi e altri servizi per i passeggeri. La società di gestione Aeroportos Brasil Viracopos (privata al 51% dal 2012) ha quindi lanciato un invito alla manifestazione di interesse, scaduto il 26 aprile. La nuova struttura, da 700 milioni di dollari, si estenderà su 145mila mq e potrà accogliere 14 milioni di passeggeri. L’aeroporto è stato scelto per gestire il traffico dei passeggeri in arrivo a San Paolo per la Coppa del Mondo del 2014. Dufry si è appena aggiudicata la gara per gestire per 10 anni due duty free, per 324 mq complessivi.
Atlanta e Chicago i migliori aeroporti per f&b secondo la Cnn
L’emittente tv Cnn ha stilato la classifica dei 20 aeroporti migliori negli Usa per qualità della ristorazione: ai vertici si sono piazzati gli scali di Hartsfield-Jackson di Atlanta, soprattutto per Chich-fil-A e One Flew South, e il Chicago O’Hare, in particolare per i locali Tortas Frontera dello chef Rick Bayless.
Questa la classifica dei primi dieci: 1. Hartsfield-Jackson Atlanta International (ATL) 2. Chicago O'Hare International (ORD) 3. Denver International (DEN) 4. Dallas/Fort Worth International (DFW) 5. Los Angeles International (LAX) 6. Charlotte Douglas International Airport (CLT) 7. McCarran International, Las Vegas (LAS) 8. George Bush Intercontinental, Houston (IAH) 9. Philadelphia International (PHL) 10. Phoenix Sky Harbor International (PHX)
Zara-Nba, accordo per una linea ad hoc
L’insegna di fast fashion Zara ha siglato un accordo con l’associazione di basket Usa Nba per la produzione e distribuzione di una linea di abbigliamento ad hoc, che sarà
Punto vendita Zara di Corso Vittorio Emanuele a Milano venduta nei propri negozi. Zara nel 2011 aveva comprato un negozio di merchandising dell’Nba sulla Quinta Strada di New York City, di ben 3.700 mq, per 324 milioni di dollari. Non tutte le notizie sono però buone per il retailer spagnolo: in Argentina è infatti in corso un’indagine per sfruttamento di lavoratori ridotti in schiavitù. The Daily Mail ha ripreso la denuncia di un’organizzazione sindacale, chiamata La Alameda. Secondo questa fonte alcuni lavoratori immigrati, soprattutto boliviani, producevano indumenti per Zara Man lavorando in condizioni degradate per 13 ore al giorno. Zara ha detto di essere sorpresa dalle accuse e che tali laboratori non sembrano avere alcun legame con i fornitori approvati in Argentina.
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Vetrina Il monitor 84”di LG Electronics: la nuova frontiera del digital signage
Dal Fuori Salone di Milano ecco il nuovo monitor 84 pollici di LG Electronics. Il modello "84WS70 84U" è il primo display ad ampio formato con risoluzione Ultra HD, con un’alta luminosità per installazioni in grandi spazi e superfici e con la possibilità di installazione in verticale per ottenere l`effetto dimensioni reali 1:1.
Touch and go: la soluzione all-in-one è Magica
Da un lato lavori sul tablet o sullo smartphone, dall’altro salvi i documenti sul pc. La nuova soluzione Touch and go, proposta dalla società varesina Magica, è composta di un gommino touch screen e di una chiavetta Usb, il tutto in soli 7 cm di lunghezza. Il prodotto è disponibile in diverse varianti di colore.
Da Ideamia il portabottiglie antiurto Jetbag
Jetbag, una pratica borsa portabottiglie, è la nuova proposta unica nel suo genere di Ideamia. Questa soluzione, grazie alla tasca interna in cui viene introdotto un inserto antiurto in grado di assorbire fino a 780 ml, coniuga la comodità di un leggero shopper per bottiglie alla totale sicurezza per il loro trasporto.
Stecco Natura, gelato artigianale dal sapore siciliano
Gelaterie Stecco Natura si presenta sul mercato con un prodotto unico nel suo genere per gusto e qualità. Il gelato artigianale su stecco, con materie prime siciliane. Pratico, ecologico, salutare, ma soprattutto che piace sia ai grandi che ai piccini. Stecco Natura ha aperto due gelaterie: a Catania e a Taormina.
Immagini più chiare e brillanti con i videoproiettori Epson
Epson lancia sul mercato cinque nuovi videoproiettori: EB-4950WU e EB-4850WU Full HD con risoluzione WUXGA; EB-4750W con risoluzione WXGA; EB-4650 e EB-4550 con risoluzione XGA. Di facile installazione e utilizzo, questi modelli vantano luminosità fino a 5.200 lumen e sono dotati di numerose funzioni.
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Campari: l’aperitivo è servito con Orange Passion
Dal successo del Campari Orange Passion, il cocktail “pestato” lanciato nel 2010, nasce la declinazione per aperitivo. Il nuovo Campari Orange Passion per aperitivo unisce in una soluzione già pronta la passione del gusto intenso di Campari, la freschezza del succo di arancia e la dolcezza dello zucchero di canna.
Con PoliFX di SR Labs, il consumatore non ha più segreti
Dopo la presentazione del primo smartphone controllabile anche con lo sguardo, la società italiana SR Labs ha lanciato PoliFX: il primo totem, dotato della tecnologia Eye Tracking, in grado non solo di leggere il movimento degli occhi delle persone, ma anche di stimarne l'età, il sesso e perfino lo stato d'animo.
The Red Italian Edition: stessa energia, nuovo gusto. By Red Bull
Red Bull lancia The Red Italian Edition: il nuovo energy drink nato appositamente per l’Italia. Dal colore rosso brillante, la nuova bibita mantiene le proprietà distintive di Red Bull, grazie alla presenza di Taurina e Caffeina, ma con un gusto completamente differente. Leggermente amara, è adatta per gli aperitivi.
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La foto
80 cent (non c'è resto) per fare pipÏ. In un bagno vecchio e brutto. Verona, Stazione
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La pulce nell’orecchio
è
partita la battaglia per l’Adriatico. Trenitalia e Ntv si sono lanciati la sfida sulla Milano-Ancona. Dalla Milano-Roma, dove è scontro a mani basse, la guerra dei binari tra Frecciarossa e Italo si sposta dunque sulla riviera Romagnola. Ma una volta tanto sono i pendolari e i viaggiatori a beneficiare della concorrenza. Dopo la battaglia sulla Tav Milano-Roma, combattuta a colpi di ricorsi, carte bollate e accuse lanciate sui giornali ancor prima della nascita di Italo, ora Luca Cordero di Montezemolo (proprietario di Ntv) e Mauro Moretti, ad di Trenitalia, allargano il terreno di scontro. Fosse solo una lotta di potere ed economica (che pure
di Simone Filippetti
Adesso invece qualcosa è cambiato. L’Alta Velocità inizia a estendersi anche in provincia. Prima, una notazione tecnica: l’idea, partita da Ntv, è tipica del genio italico. La Tav esiste per il tratto da Milano a Bolgona. Da Bologna in poi, verso l’Adriatico, ci sono solo i vecchi binari di una volta. E allora come fare? Ecco la soluzione: il super-treno veloce Italo parte da Milano e fino a Bologna viaggia sui binari della Tav, sfrecciando a 300 euro all’ora. Poi a Bologna si immette sui vecchi binari della linea tradizionale. Binari dove i nuovi treni non possono andare a 300 km, sennò deraglierebbero, ma a una velocità ridotta, intorno ai 180 km orari. Ntv è stata la prima ad
Frecciarossa e Italo verso l’Adriatico a bassa velocità in effetti è), ce ne sarebbe poco da curarsene. Ma quella lotta ha anche ricadute positive sul Paese. Il lancio della Milano-Ancona segna infatti il debutto dei super-treni fuori dall’Alta Velocità. Finora Trenitalia e Ntv si sono sfidate solo sulle tratte nuove da 300 km all’ora, relegando l’Alta Velocità esclusivamente alle grandi metropoli e alle tratte dove è stata costruita (con costi miliardari e anni di ritardi) la linea dedicata. A Italo e Frecciarossa si è rimproverato di collegare Roma e Milano in tempi inferiori all’aereo e di lasciare il resto del Paese a passo di lumaca con collegamenti da Terzo Mondo. Di creare un’Italia a due velocità.
annunciare il nuovo servizio, che partirà da dicembre. Dietro, non è difficile scorgere lo zampino di Diego Della Valle. L’imprenditore marchigiano, che è socio di Montezemolo in Ntv, ha cercato di collegare Milano alla sua regione. Logico che ci sia stato un interesse di parte: a Della Valle fa comodo avvicinare Milano alla sua azienda, con i “suoi” treni. E però, così facendo, ha anche innescato un circolo virtuoso. Perché ora tutta la Romagna e le Marche hanno treni Alta Velocità. Ne godrà anche il turismo. In estate si potrà andare da Milano a Rimini in appena due ore. Considerando che due ore è anche lo stesso tempo che in auto i milanesi impiegano per andare al
Mercati in fiera NOME ORDINE & EXTRAVAGANZE 2013 EUROPEAN MARKETING CONFERENCE TUTTOFOOD DIGITAL SIGNAGE & VISUAL COMMUNICATION FORUM 2013 RETAIL BUSINESS FORUM LUMEN FORTRONIC EIRE ACI EUROPE FURUM ATRI ICSC OUTLET CONFERENCE BREAD&BUTTER
72 retail&food - maggio 2013
COSA
mare in Liguria, con i nuovi treni MilanoAncona, la Riviera romagnola diventerà concorrenziale alla costiera ligure come meta domenicale (con il vantaggio di non dover cercare un parcheggio in Liguria, roba da incubo, e di evitare le chilometriche code al rientro). Presa in contropiede dall’annuncio di Ntv, Trenitalia ha cercato di superare il concorrente a destra. Vistasi “bruciata” nell’effetto annuncio e novità, ha compensato il fatto che stava inseguendo Italo giocando sul fattore tempo. Ci sarà anche un Frecciarossa Milano-Ancona, ma partirà ad aprile, due mesi prima di Italo. E la concorrenza già porta i primi benefici: il prezzo di un biglietto super-
fast sul nuovo Frecciarossa scende fino a 19 euro con le offerte promozionali (il solo Milano-Bologna all’inizio costava 45 euro). Ora toccherà vedere con quali offerte commerciali Italo cercherà di rubare clienti a Trenitalia. Tutto bene allora? Non proprio. A ben vedere il Milano-Ancona non è una vera rivoluzione, quanto un ritorno al passato spacciato per una rivoluzionaria novità. Prima dell’arrivo del Frecciarossa (che sono i vecchi ETR riverniciati di rosso), già esisteva un collegamento veloce sull’Adriatico. Era un treno EurostarCity che collegava Milano e Ancona in poco meno di 3 ore (fermando solo a Bologna, Rimini e Pesaro, esattamente come farà la futura Alta Velocità). Di nuovo c’è che ora esiste la linea Tav Milano-Bologna. Tanto rumore per nulla: di fatto si torna alla situazione di qualche anno fa che era peggiorata con il trasloco di tutti gli Etr sulla Milano-Roma. La vera novità, se si vuole, è che ora c’è un concorrente, Italo, che ha portato a far abbassare i prezzi. •
CALENDARIO MAGGIO 2013 - LUGLIO 2013 DOVE
QUANDO
WEB
Retail marketing Milano 9/05 www.popai.it Marketing Londra 13-15/05 www.icsc.org Food Milano 19-22/05 www.tuttofood.it Digital signage & Milano 21/05 www.iir-italy.it visual communication Retail Gubbio 23-24/05 www.richmonditalia.it Lighting Milano 23/05 www.fortronic.it Retail real estate Milano 4-06/06 www.italiarealestate.it Aeroporti Istanbul 10-12/06 www.aci-europe.org Travel retail Roma 13/06 www.travelretail.it Outlet Amburgo 18-19/06 www.icsc.org Streetwear Berlino 2-4/07 www.breadandbutter.com