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retail&food ANNO 7 NUMERO 5 MAGGIO 2012 • € 3,00

In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

LUOGHI DI VIAGGIO • SPAZI COMMERCIALI

SPECIAL E STA da pagin ZIONI a 48

Un fenomeno destinato a durare

Nei mall è Asia mania I ristoranti asiatici sono realtà in numerosi centri commerciali e non solo...

Taglio nastro Le Terrazze

Dossier aeroporti Firenze

Parola di... Lavazza



NEWS PRIMAE NOCTIS Per il bene del retAil, ridAteci l’industriA!

L'OPINIONE itAlo e i vAntAggi dellA concorrenzA La partenza il 28 aprile di Italo, il treno più moderno, segna l’avvio di un sistema concorrenziale nel settore dell’Alta velocità. È una buona notizia per i consumatori che presto saranno liberi di scegliere il servizio che più li soddisfa. Ed è una buona notizia per il sistema Paese. Ntv, infatti, ha deciso di investire un miliardo di euro, risorse interamente private, che a regime porteranno con l’indotto duemila nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato. Senza contare, inoltre, che la concorrenza porterà sicuramente - e già lo ha fatto - a un innalzamento generale della qualità del sistema ferroviario italiano e a una positiva competizione sull’offerta commerciale. La sfida è molto impegnativa. Per vincerla, Ntv ha deciso di puntare sulla qualità e su un’offerta competitiva. Italo è stato concepito per offrire un’esperienza di viaggio sempre piacevole e appagante: all’insegna della tecnologia, del comfort, del rispetto dell’ambiente. Proponiamo, infatti, molte iniziative innovative e con altissimi standard di qualità: la tv satellitare in diretta dal portale di bordo, gratuita in tutte le carrozze come anche la connettività Wi-Fi, e poltrone in pelle Frau in tutti gli ambienti di viaggio; la carrozza cinema, la ristorazione al posto con il nostro partner Eataly in Prima e Club, e la novità dei distributori automatici di snack e bevande in ambiente Smart; Ntv offre con Italo un nuovo modo di viaggiare. Per tutti.

Editoriale

Abbiamo la sensazione che con la crisi dovremo battagliare a lungo e che non siamo arrivati nemmeno alla metà del guado. Troppo pessimisti? Può darsi, però il “Governo Tecnico” di fatti veri e grandi ne ha realizzati pochi mentre di parole ne ha già spese tante, forse troppe. Sono passati sei mesi dal giuramento di Mario Monti al Quirinale. Un periodo breve ma straordinariamente importante. Per risanare i conti ma anche per ridare fiducia al Paese. Più passano le settimane senza novità rilevanti (riforme, leggi e progetti innovativi, rivoluzionari) e più aumenta il rischio che si sfilacci la forza reattiva generata dai fallimenti economici del precedente esecutivo, che crolli il “consenso dell’emergenza” che ha regalato uno slancio straordinario al Governo Monti. Ecco perché in tanti cominciano a credere che la fase Salvaitalia (lacrime e sangue) durerà a lungo, mentre quella Crescitalia (lavoro e consumi) non comincerà mai. Esempi? La riforma del lavoro Fornero, non ancora legge quando scriviamo, non è né carne né pesce. Di liberalizzazioni vere non se n’è realizzata mezza. Di equità chi ne ha visto almeno un’ombra? Senza pensare al sistema politico zeppo di scandali e inefficienze che non è evidentemente in grado di autoriformarsi. Viviamo di retail, crediamo nella forza dei brand e siamo convinti che la finanza abbia un ruolo imprescindibile. Ma lo Stivale sta seriamente rischiando di trasformarsi in una piastra logistica dove far transitare merci prodotte altrove, per scaffali destinati a restare pieni. In Italia occorre lavoro, produzione e occupazione. Così, e solo così, potranno riprendere i consumi. E per questo serve un Governo che torni a fare politica industriale. Sarà un caso che da dieci anni è scomparso Ministero dell’Industria? Noi lo rivogliamo!

Giuseppe Bonollo Direttore marketing, vendite e servizi di Nuovo Trasporto Viaggiatori

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anno 7 numero 5 maggio 2012 Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Fabrizio Patti, Andrea Penazzi fabrizio.patti@retailfood.it andrea.penazzi@retailfood.it

Hanno collaborato

Tiziana Bardi, Alessandro Barzaghi, Giuseppe Bonomi, Italo Bussoli, Carmen Chieregato, Giovanni Cobolli Gigli, Giulia Comparini, Gianfilippo Cuneo, Luigi De Montis, Luca Esposito, Simone Filippetti, Fulvio Fassone, Vito Gamberale, Stefano Gardini, Paolo Prota Giurleo, Massimo Guacci, Antonio Intiglietta, David Jarach, Paolo Lombardi, Filippo Maffioli, Pietro Malaspina, Adolfo Marino, Dante Marro, David Montorsi, Giorgio Moroni, Pierpaolo Palmieri, Alberto Pasquini, Enrico Pazzali, POLI.design, Alessio Quaranta, Mario Resca, Leopoldo Resta, Vito Riggio, Kevin Rozario, Paolo Simioni, Vittorio Valenza Foto Archivio Edifis, Flickr, Fotolia, iStockphoto Segreteria Antonella Ferraraccio Pubblicità dircom@edifis.it Progetto grafico e impaginazione Quality A&M Stampa A.G.F. – Peschiera Borromeo (Mi) Redazione Viale Coni Zugna, 71 - 20144 - Milano - Italy Prezzo di una copia  3,00 – Arretrati  5,00 Abbonamento Italia:  30,00 Europa:  40,00 Resto del mondo:  50,00 Registrazione Tribunale di Milano N° 550 del 06/09/2006 Iscrizione al Registro degli operatori della comunicazione n° 15972 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi della legge 196/2003 l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati, mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. – Viale Coni Zugna 71 – 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima. retail&food è media partner ufficiale di

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retail&food

è una rivista edita da Edifis spa Viale Coni Zugna, 71 - 20144 - Milano - Italy Tel. 02 3451230 - Fax 02 3451231 info@retailfood.it www.retailfood.it


n° 5 maggio 2012

SOMMARIO

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48 36

40

60 72

neWs pRiMae noctis Per il bene del retail, ridateci l'industria!

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L'opinione di Giuseppe Bonollo Italo e i vantaggi della concorrenza

1

R&f neWs

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cosa occoRe sapeRe peR... Le nuove norme in tema di pagamento in contanti e la degora per i turisti "extra UE"

6

indice R&f Io, speriamo che me la cavo

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osseRVatoRio pRezzi Milano – Roma sui centesimi. Napoli low cost La complessa rilevazione nei principali scali ferroviari di Roma, Milano e Napoli vede la città lombarda più cara sia sul fronte dei listini food che su quello dei listini non food. Da completare, ma già indicativa, è l’offerta nel terminal partenopeo

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staR tReK RetaiL Destinazione Geox

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pRiMa pietRa Bicocca Village raddoppia con il Gate Nella seconda metà dell’anno sarà inaugurato il polo di negozi davanti all’attuale struttura del Bicocca Village a Milano. Il nuovo blocco, commercializzato da Jones Lang LaSalle su mandato di Prelios Sgr – Olinda, sarà complementare nell’offerta retail e nell’impianto architettonico. Sono previsti circa 25 shop

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taGLio nastRo Le Terrazze conquista La Spezia Lo scorso 21 marzo è stato aperto al pubblico il nuovo centro commerciale nel cuore della città ligure. Sono serviti circa 150 milioni di euro per realizzare la più grande struttura retail della zona, dotata di 100 negozi, un’ampia offerta food e soluzioni per l’intrattenimento. Protagonisti al 50%: Sonae Sierra e Ing

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paRoLa di... MaRco VaLLe Lavazza, coffee shop senza frontiere

centi oggi se la passa bene. Vale per le città, ma la stessa musica si sente negli aeroporti speciaLe stazionaRio 2012 - Mondi retail - Mystery on Board - Ntv, Italo è partito

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dossieR concessionaRie autostRadaLi A22: royalty alte, servizi in sordina

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dossieR aeRopoRti Firenze aggrappata al futuro La spesa procapite è alta e i negozi gestiti direttamente corrono, anche sei lavori in corso rallentano le altre attività. Per il Vespucci, sempre “orgoglioso di essere full cost”, i tanti progetti dipendono dallo sviluppo e da quando si deciderà finalmente che fare della nuova pista

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inteRnationaL

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feRRy poRti

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VetRina

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La foto

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La puLce neLL'oReccHio Borsa e lusso, dolori e gioie

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Le GRandi tendenze deL food In galleria è Asia mania Ancora poco strutturati in catene, i ristoranti asiatici si stanno affermando nei centri commerciali italiani, soprattutto in quelli nuovi e grandi. Anche gli aeroporti e le stazioni hanno sperimentato dei format asiatici. Scommessa: da qui in avanti sarà tutto un crescendo anaLisi MeRcato Gioielli, tempi duri per i piccoli Basta mettere a confronto i dati del settore e i bilanci delle principali catene di oreficeria e gioielleria. E si capisce che solo chi ha spalle larghe e vetrine convin-

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Rubriche stocK option coMunicazione di seRVizio oRient eXpRess RetaiL 3.0 MeRcati in fieRa

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r&f News BLG Logistics: forte sviluppo nel Retail

BLG Logistics Solutions Italia, appartenente al Gruppo BLG di Brema, leader europeo nell'offerta di servizi logistici integrati, prosegue il proprio sviluppo nel mercato italiano. Fabrizio Fornasari, 37 anni, laurea in Economia e Commercio, ed

Fabrizio Fornasari esperienze di rilievo nel Gruppo Salmoiraghi & Viganò, è stato individuato quale referente per supportare lo sviluppo dei progetti in ambito Retail.

A Milano la cerimonia di consegna degli M&A Award 2012

K

PMG e Fineurop Soditic hanno assegnato il M&A Award 2012, categoria estero su Italia, a LVMH s.a. per l’acquisizione di Bulgari s.p.a. L'operazione è stata giudicata strategica sia per il compratore, in quanto “aggiunge opportunità di sviluppo in Europa, Asia e Americhe, ampliando la sua offerta di prodotti e consolidando la sua posizione di mercato nei settori orologi e gioielli”, sia per il venditore, che “rafforza lo sviluppo nel lungo termine e l’espansione mondiale, beneficia di significative sinergie nelle aree dell’approvvigionamento e della distribuzione”. Il corrispettivo versato per il 100% della proprietà ha raggiunto i 4,3 miliardi di euro. Nella short list della categoria è stato citato anche il passaggio di proprietà di La Rinascente s.r.l a Central Retail Corporation Ltd. M&A Award, giunto quest’anno all’ottava edizione,

Alberto Bombassei, Presidente e Amm. Delegato di Brembo, ritira il premio speciale ‘Finanza per la crescita’. è stato conferito inoltre a Prysmian s.p.a. per l’acquisizione del 99,02% della multinazionale olandese Draka Holding n.v. nella categoria Italia su estero, e a Buongiorno s.p.a. che ha acquistato il 100% di Dada. net s.p.a., per l'operazione Italia su Italia. La giuria, presieduta da Giorgio Abravanel, ha destinato il Premio Speciale “Finanza per la Crescita”, riservato ai cosiddetti serial acquirer, a Brembo s.p.a. la società, anche grazie all’impiego ripetuto dello strumento M&A, è diventata in mezzo secolo leader mondiale e innovatore riconosciuto nella tecnologia degli impianti frenanti a disco per veicoli. •

Stock option BUY

NEUTRAL

SELL

Sì alla vendita di farmaci di fascia “C”

Finalmente è arrivata la firma per la vendita di 220 farmaci di fascia “C” nelle parafarmacie, negli ipermercati e in generale nella grande distribuzione. Laddove, va specificato, sia presente un farmacista. Il decreto che dà attuazione ai capitoli medici del “Salva Italia” è stato firmato dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, dopo che sono state concluse le valutazioni tecniche dell’agenzia italiana del farmaco. I farmaci di fascia C rappresentano un giro d'affari di oltre tre miliardi di euro l'anno e nei piani del governo la liberalizzazione dovrebbe provocare un abbassamento dei prezzi, oltre che una redistribuzione degli introiti.

Cucinelli Il brand morbido specializzato nelle lavorazioni in cachemire e noto per l’attenzione alla produzione etica, al valore della cultura e del territorio, si appresta a sbarcare in Borsa con un tutto esaurito. Una bella storia. TrueStar Aumentare del 20% in un anno il giro di affari si può. Lo fa TrueStar azienda leader nell’avvolgimento bagagli in aeroporto. Già presente in 40 aerostazioni si prepara a dilagare all’estero, dagli USA al Pakistan. Mandarina Duck Acquisito e ricapitalizzato il brand italiano torna a crescere già nel primo trimestre 2012, soprattutto grazie al canale retail. Il fatturato d’inizio anno fa segnare il 4% in più rispetto allo stesso periodo del 2011.

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Esselunga Non c’è pace in casa Caprotti, tra il fondatore e gli eredi della grande esse. Il padre padrone della catena di supermarket deve fronteggiare l’attacco serrato di due dei tre figli che vorrebbero sfilargli il controllo della sua creatura. Forse la più amata.

Fnac Dalle voci si è passati alla cruda realtà. Fnac, la catena francese di medie superfici specializzata in entertainment, foto-video e informatica, si prepara a una drastica cura dimagrante che porterà alla chiusura di numerosi store. Forse anche in Italia.

Foxtown Il tempio svizzero del retail scontato, magico mix tra outlet e mall, medita di varcare il confine e scendere in Italia. E non è uno scherzo. Il perché? La recente liberalizzazione degli orari che consente di sfruttare domeniche e festività, ancora tabù oltrefrontiera.

Associazione in partecipazione Nel retail è una formula sempre più diffusa per contrattualizzare collaboratori nel ruolo di commessi. Un escamotage che semina precarietà e compensi incongrui. E che pone chi lo utilizza nel ruolo di concorrente sleale. Ne scriveremo a breve…

Galleria di Milano La proposta è piovuta dal cielo. Qualche giorno di discussione e poi silenzio. La Galleria Vittorio Emanuele di Milano potrebbe divenire l’ennesimo tempio del lusso, sfrattando negozi storici ma fuori target. Per la gestione si candida Altagamma. Bello? Anche no.

Alitalia Dopo un periodo sonnolento l’Antitrust si risveglia prendendo di mira la rotta Fiumicino-Linate che è incredibilmente coperta solo da Alitalia. Monopolio? Macché fanno sapere da CAI, i viaggiatori hanno l’alternativa del treno. In effetti possono anche andare a piedi!


Parigi val bene un Franchising

S

ono ormai diversi anni che frequento la fiera del Franchising di Parigi, così come tutte le altre fiere Europee. Mentre Valencia scende e Madrid sale, Londra 1 e Londra 2 vanno a corrente alternata, la direttrice RomaMilano vede nascere nuove interessanti manifestazioni – ad esempio Piacenza –, è Parigi che continua a incrementare il suo posizionamento di manifestazione leader in Europa. A questo risultato si aggiunge anche il riconoscimento di essere tra le migliori al mondo – e la competizione è elevatissima – dovendo competere con le fiere brasiliana, messicana e indiana. Quest’anno “guest” della manifestazione sono stati i franchisor inglesi con un loro pavillion dedicato. E gli Italiani? Come al solito in ordine sparso, senza un reale coordinamento e una cabina di regia unitaria. Ma soprattutto con le aziende timorose di partecipare e confrontarsi con un mercato sicuramente interessante ma molto competitivo.

Franchise Expo Paris 2012 fact sheet della 31a edizione Organizzata congiuntamente dal French Franchise Federation (FFF) e da Reed Expositions France Location: Paris Porte de Versailles 32.000 visitatori 450 espositori di cui 410 franchisors 31% nuovi concepts 18 paesi rappresentati 75 differenti settori di business 100 talks e workshops per start-up e franchisors Per la prossima edizione mi permetto un consiglio: la fiera di Parigi è sempre più bella e sempre più ricca, è importante esserci!

Federico Fiorentini

Managing Director BRD Consulting - www.brdconsulting.it

Confimprese: 1.400 aperture in affiliazione

L

a crisi non blocca, o forse addirittura alimenta, lo sviluppo delle catene con la formula del franchising. Evidentemente la condivisione del rischio di impresa paga. A testimonianza sono arrivati i dati del 3° Rapporto Confimprese sull’occupazione, che anticipa per il 2012 l’apertura di circa 1.400 punti vendita. Sui numeri dello scorso anno e sulle prospettive a breve termine si è pronunciato Mario Resca, presidente di Confimprese: «Il franchising è un’interessante alternativa al lavoro autonomo e la sua validità è testimoniata dalla buona salute del settore che rappresenta in Italia 21,7 miliardi di euro di fatturato, 180.525 addetti e 53.313 punti vendita. L’intera base associativa Confimprese ha piani di crescita ambiziosi: nel 2011 ha

aperto quasi 1.200 punti vendita in Italia (+28,2% sul 2010) creando circa 5mila nuovi posti di lavoro mentre per il 2012 i soli franchisor, che sono una cinquantina, contano di aprire 1.400 nuovi esercizi commerciali in franchising con circa 5mila nuovi posti di lavoro». •

Original Marines, la carta fa da joll

«Stiamo realizzando circa il 35% del fatturato totale con la carta Nectar, ovvero circa 1 cliente su 3 utilizza la tessera, dato assolutamente al di sopra delle aspettative». È il bilancio che Alessandro D’Ambrosio, responsabile marketing di Original Marines, ha tracciato dell’uso della carta Nectar. La società campana è la prima tra le catene di retail a farvi ricorso. La carta è il primo programma di “coalition loyalty” in Italia, dove è presente dal 2010. Tra i partner ci sono gli Auchan, i supermercati Simply e Sma e i negozi di elettronica Unieuro. Uno dei vantaggi dell’iniziativa è la sinergia tra gli aderenti: «ad oggi nei nostri negozi – spiega D’Ambrosio - sono state strisciate 440mila carte Nectar, di cui 140mila attivate dalla rete Original Marines. Gli altri 300mila, già in possesso della tessera, sono venuti a raccogliere punti anche presso i negozi Original Marines».

Conbipel, a maggio altri due store

In 12 mesi, dall’aprile 2011, Conbipel ha aperto quattro negozi (a Torino, Novate Milanese, Modica e Palermo), portando la rete a 149 unità, e ha realizzato il “refit” di 14 punti vendita. A maggio è prevista l’inaugurazione di altri due negozi, a Pompei e a Varese. Le aperture costituiscono l’implementazione del piano industriale 2011-2014 di Conbipel, che fa capo al fondo di private equity Oaktree Management Capital. Sono previsti tre format: uno “regolare” (700-900 mq), uno ridotto (450-650 mq) e il nuovo concept da 185-280 mq, dedicato alla sola collezione maschile con un approccio tailor-made.

Pipeline 2012 non food

Aperture

Posti di lavoro

Compar Bata (calzature)

30

180

Geox (calzature)

30

150

Orginal Marines (abbigliam.)

35

140

Pipeline 2012 food

Aperture

Posti di lavoro

Roadhouse Grill

20

360

20

400

Thun (oggettistica per la casa)

35

70

Burger King

Cdc Point (informartica)

40

100

FiniFast

2

90

Ubik (librerie)

20

80

Cir Food

3

20

Nau! (ottica)

24

100

Select trade-Lindt

8

80

fonte: 3° Rapporto Confimprese sull'occupazione

fonte: 3° Rapporto Confimprese sull'occupazione

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r&f News Sea Services debutta a Linate

Già presente a Malpensa, Sea Services ha fatto il suo debutto nella ristorazione commerciale nell’aeroporto di Linate. Ha sostituito il Gran Café di MyChef di fronte al gate A01 (si veda r&f di aprile 2011, foto di apertura del Dossier aeroporti), nei pressi dell’area commerciale dei gate A01-16 da poco ristrutturata. Per ora nulla è stato cambiato se non l’insegna, che attualmente è “Espressino”. «Stiamo pensando di rinnovare il punto vendita, vedremo che format

introdurremo», spiega il direttore generale di Sea Services Giancarlo Kuunders. A Linate la società, joint-venture tra Servair Airchef e Sea, gestiva già le vip lounge Sea Club. Nella stessa area commerciale ha aperto ad aprile L’Erbolario, affianco a Piquadro, con un negozio di 50 metri quadrati.

Trenitalia potenzia flotta e servizi on line

Per Trenitalia è tempo di investimenti. Il vettore in quota a Gruppo Fs ha accelerato su due binari: pendolari e servizi web. Sul primo l’amministratore delegato di Gruppo Fs, Mauro Moretti, ha annunciato

l’arrivo di 350 carrozze doppio piano di Vivalto, frutto di un investimento da 1,25 miliardi di euro stanziato nel 2009. A questo si somma un ulteriore nuovo investimento, dello stesso importo, che servirà per acquistare altri 130 convogli. Il tutto è giustificato dal continuo aumento di viaggiatori, specialmente nelle aree metropolitane: solo nel primo trimestre del 2012 l’incremento è stato del 6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (dato Trenitalia). Entrando nel campo delle ipotesi, ma altamente probabili, in casa Fs si parla di ripristinare tre tratte di treni notte: Milano - Lecce, Milano - Palermo e Torino - Lecce. Sul secondo binario è sbarcato per iPad l’applicativo “Prontotreno”, già disponibile per Iphone e Ipod Touch. Con questa App è possibile organizzare e acquistare il viaggio direttamente dal proprio tablet.

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A Cogest Italia anche il Vibo Center Il portfolio di Cogest Italia cresce ancora con l’acquisizione del mandato per il Vibo Center. Il centro commerciale, aperto il 31 ottobre del 2007 e di proprietà di Italgest, sarà quindi gestito dalla società guidata da Carmen Chieregato. Nella galleria dello shopping center trovano posto 70 negozi, tra i quali l’ancora Iperspar e tre medie superfici specializzate a insegna Centergross/Euronics, Piazza Italia e Bata, distribuiti su una gla di 20mila metri quadrati. La società con sede a Cinisello Balsamo (Mi) avrà anche il compito di ricommercializzare alcune unita retail, per il quale si avvarrà della azienda partner Mall System. In questa fase la direzione dello shopping center è stata affidata a Giovanni Ricciardi, già vice direttore a Due Mari.

cosa occorre sapere per... A cura dello Studio Legale Cocuzza & Associati di Milano

Le nuove norme in tema di pagamento in contanti e la deroga per i turisti "extra UE"

C

ome noto, i pagamenti in contanti sono oggi ammessi in Italia solo fino ad un limite massimo di Euro 999,99 con riferimento a qualsiasi trasferimento di denaro tra soggetti privati. La soglia è stata via via abbassata nel tempo, creando non pochi disagi. Ebbene, lo scorso 2 Marzo è stato introdotto dal Governo Monti un caso di esclusione al suddetto divieto, con riferimento ai soli pagamenti effettuati da cittadini extracomunitari. Pertanto, al ricorrere di alcune condizioni qui di seguito indicate, i retailers possono accettare pagamenti in contanti superiori a 1.000 euro, se effettuati da soggetti non residenti nell’Unione Europea. L’ambito applicativo L’articolo 3 del D.L. 2 Marzo 2012 n. 16 (c.d. “Decreto Fiscale”) prevede diverse facilitazioni volte a favorire l’attività delle imprese. Tra le novità più rilevanti rientra la deroga sopra citata, la quale trova applicazione con riferimento a: -commercianti al minuto di beni alimentari e non alimentari; -imprese che esercitano attività alberghiere e/o di somministrazione di alimenti e bevande; -imprese di trasporto di persone nonché di veicoli e bagagli al seguito; -prestazioni di servizi rese nell’esercizio di imprese in locali aperti al pubblico, in forma ambulante o nell’abitazione dei clienti; -agenzie di viaggi e turismo. Gli acquisti di beni e le prestazioni di servizi se effettuati a favore di persone fisiche residenti al di fuori dell’Unione Europea (di cui fanno parte Belgio, Danimarca, Germania, Finlandia, Francia, Grecia, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria, Portogallo, Spagna, Svezia, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia, Slovenia, Repubblica Ceca, Ungheria, Cipro, Bulgaria e Romania) e dello Spazio Economico Europeo (composto dai Paesi Membri dell’Unione

Europea oltre ad Islanda, Norvegia e Liechtenstein), potranno quindi essere pagati in contanti anche se superano la soglia di 1.000 euro, in deroga al limite previsto nel nostro ordinamento. Gli adempimenti Sono però previsti alcuni adempimenti per poter usufruire di tale esenzione. In primo luogo, il retailer deve inviare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate per aderire alla disciplina di favore. In secondo luogo, all’atto dell’acquisto da parte del cliente, il retailer deve acquisire una copia del passaporto e/o un’autocertificazione attestante che il cliente non è residente in Italia né all’interno dell’Unione Europea né dello Spazio Economico Europeo. Infine, il giorno feriale successivo all’acquisto, l’esercente dovrà versare il denaro in un conto corrente a lui intestato, consegnando alla banca una copia del documento d’identità e dello scontrino emesso (o della fattura). Entrata in vigore della deroga La norma è entrata subito in vigore dal momento della sua pubblicazione. Il regolamento attuativo contenente il modello per comunicare l’adesione alla disciplina di deroga alle limitazioni di trasferimento del danaro contante, è stato pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate in data 23 marzo 2012.

Avv. Giulia Comparini Per informazioni e quesiti gli Avvocati Giulia Comparini gcomparini@cocuzzaeassociati.it e Alessandro Barzaghi abarzaghi@cocuzzaeassociati.it saranno lieti di rispondervi.



r&f News Ai Gigli telefonare è gratis

“Ma quanto mi costi?”, così terminava qualche anno fa il claim di un noto spot pubblicitario. Oggi l’ipo-

tetica risposta, presso il centro commerciale I Gigli di Campi Bisenzio, sarebbe “niente”. Recentemente, infatti, presso lo shopping center vicino a Firenze è stato avviato il servizio Free Phone, che permette alla clientela di telefonare gratuitamente a tutti i numeri fissi in Italia nell’area YoUtility di Corte dell’Oste. Per utilizzare il telefono, che funziona con tecnologia Voip, è sufficiente introdurre la tessera sanitaria dotata di microchip della Regione Toscana. Il limite massimo della chiamata è di 5 minuti.

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Obiettivo Personale A cura di Excursus. Spazio di formazione partecipata – www.studioexcursus.com

A proposito di emergenza: la (non) gestione dei tempi di lavoro

C

redo sia capitato a tutti, in ambiente di lavoro, di avere l’impressione di non avere mai il tempo per fare le cose: le scadenze si succedono senza soluzione di continuità e non si riesce a pianificare un lavoro disteso; ogni giorno c’è un’urgenza da risolvere e si ha la percezione di lavorare in una cronica situazione di emergenza che deriva dalla sensazione di rincorrere il tempo ed essere sempre perdenti. Il perenne senso di emergenza, cronicizzato all’interno di parecchie realtà e sviluppato in molte persone, è legato a un forte disordine che non favorisce un’evoluzione positiva dell’organizzazione ma piuttosto ne definisce una certa stagnazione. È per questo che pensiamo che sia importante prendersi del tempo per rileggere processi e riattivare strumenti virtuosi per la produttività dell’azienda. Una prima riflessione importante è quella sui ruoli e le funzioni delle persone nell’organizzazione: sono chiari in primis a chi li ricopre, ai colleghi e – laddove necessario - a chi entra in contatto con l’organizzazione? La non chiarezza del ruolo e delle funzioni a esso collegate genera confusione perché possono generarsi situazioni (non così eccezionali) nelle quali le persone fanno un lavoro per il quale non hanno le competenze necessarie - e questo va a discapito

dell’intera organizzazione. Altro elemento sostanziale è il ragionamento sugli obiettivi del lavoro: oltre agli obiettivi a lungo termine, quali sono le priorità e le scadenze a breve termine? Può essere utile, in caso di scadenza, pianificare il lavoro passo per passo ma a ritroso, formalizzando un vero e proprio calendario di lavoro a partire dalla dead line. Questo permette di coniugare i criteri di efficacia e di efficienza, cioè: fare le cose bene e farle per tempo. Questo discorso però non può prescindere da altri elementi che accenniamo soltanto: i carichi di lavoro, gli strumenti del lavoro e la valutazione. I compiti di ogni persona sono ponderati in base al tempo di lavoro? Gli strumenti di lavoro sono dispositivi utili e facilitanti o sono delle sovrastrutture che lo rallentano? L’organizzazione si è dotata di spazi e strumenti adeguati ad analizzare il lavoro dei singoli e le modalità con cui lo realizzano e di giudicare se questo permette da una parte di raggiungere gli obiettivi dati e dall’altra di avere dei ritmi di lavoro rispettosi delle persone?

Maria Chiara Cremona mariachiaracremona@studioexcursus.com


Gara “illogica”: musei di Firenze a bocca asciutta

I

l bando, nei termini con cui è stato presentato, non è ottemperabile. Da parte del Tar è arrivata una secca bocciatura sui termini della gara indetta dalla Soprintendenza per il Polo museale fiorentino. Il testo della sentenza, depositata lo scorso 11 aprile, dà ragione al ricorso dell’impresa Bartolini Sas, selezionata con altre nove aziende, tra cui Autogrill, Camst e Chef Express, a presentare un’offerta vincolante per il servizio di ristorazione di Uffizi, Palazzo Pitti e Kaffehaus di Boboli. Il valore del bando si attesta sui 10,1 milioni di euro. Nei fatti questa decisione penalizza ulteriormente i servizi nel complesso museale di Firenze, che già da due anni vede gli appalti proseguire in proroga agli Uffizi e a Palazzo Pitti, mentre non può aprire il Kaffehaus che domina dall’alto il giardino di Boboli. Purtroppo il caso del capoluogo toscano è speculare ad altre situazioni verificatesi in varie regioni, in quanto le linee guida dei bandi sono state dettate direttamente dal ministero per i Beni e le Attività Culturali. •

Vyta entra a Palazzo Grassi e Punta della Dogana Il format di ristorazione Vyta Boulangerie Italiana è stato scelto dalla Fondazione François Pinault per le caffetterie di Palazzo Grassi e di Punta della Dogana a Venezia. L’inaugurazione del locale presso Palazzo Grassi è avvenuta nella prima metà di aprile in occasione della mostra dedicata a Ur Fischer intitolata “Madame Fisscher”. Gli ingressi totali presso i due musei superano i 600mila visitatori all’anno. Per il modello di ristorazione Coffee, Bakery & Fine Food bar gestito da Retail Group si stratta di un salto importante dal mondo delle stazioni ferroviarie, che presidia stabilmente con i locali a Milano Centrale, Roma Termini, Napoli Centrale e Torino Porta Nuova.

Come ti preparo il menu

C

ostruire il menu è fondamentale per dare un’identità a un locale e per consolidarne i profitti. Il volume “Il Menu Management”, scritto dallo chef Franco Luise per la collana Kitchen Evolution (edizioni Bibliotheca Culinaria, 200 pagine, 44 euro) esamina il ciclo completo dei listini, dalla scelta dei piatti all’analisi delle vendite. Si rivolge sia a chi si accinge ad aprire una nuova realtà ristorativa sia a coloro che decidono di rivedere il menu esistente, cambiarne la grafica e utilizzarlo per valutazioni commerciali. Franco Luise è attualmente “corporate chef” all’interno di Electrolux Professional, per cui è anche docente dell’Electrolux Chef Academy. •

retail&food - maggio 2012 9


r&f News Larry Smith si aggiudica I Portali a Catania…

C

atania si conferma terreno fertile per il mercato retail. In continuità con l’attività già svolta di consulenza alla gestione e alla commercializzazione, Larry Smith è stata incaricata da Immobiliare i Portali della gestione del parco commerciale sito in San Giovanni La Punta (Ct). I Portali vanta una gla complessiva di circa 23.000 mq, con una galleria di 110 negozi, un bowling e un multisala Cinestar da nove schermi. Nella zona ovest del complesso sono presenti l’ipermercato, un bricolage e altre attività commerciali e di ristorazione a servizio del centro. Il parco commerciale in oggetto si colloca a nord di Catania, a ridosso dei Paesi Etnei, in una zona con redditi superiori alla media provinciale. È facilmente accessibile dal capoluogo grazie all’uscita San Gregorio/Paesi Etnei della tangenziale di Catania. •

…ma nella città etnea, il troppo stroppia

è

notizia recente la ripartenza, e il successivo rinvio sino al 14 maggio deciso dal Tar, del progetto del centro commerciale sul lungomare di Catania. La vicenda, che risale al 2005, appare travagliata e ricca di lati oscuri, se non altro per le modalità poco chiare con cui è stata portata avanti dall’amministrazione locale. In sintesi l’opera è rientrata, tramite un bando di gara, in un più ampio progetto di viabilità a scorrimento che doveva servire da via di fuga in caso di terremoto. La contropartita ai privati, affinché si accollassero il costo dell’opera da realizzare in project financing, era il permesso di costruire un centro commerciale. Tutto il resto è stato un susseguirsi di ricorsi e controricorsi tra la stessa amministrazione locale, nel frattempo cambiata e non propensa a dare continuità al progetto, e la cordata vincitrice, composta da Immobiliare Alcalà Srl, Gate Srl e Kenyesia Srl. Tale cordata, arrivata seconda nella gara, si è vista ricollocata al primo posto con criteri che la stampa locale ha definito poco chiari. Sorvolando sull’aspetto procedurale, che vede le sorti del progetto in mano al commissario straordinario, viene da chiedersi se, dopo tanti anni, è economicamente sostenibile l’ennesimo centro commerciale su Catania. Evidentemente lo scenario nel 2005 era molto differente da quello attuale, per cui gli operatori dovrebbero valutare bene se il gioco vale la candela. •

Comunicazione di servizio

A cura di Acqua Group – www.acquagroup.it

Il modello creativo del settore Retail

T

radizionalmente, la comunicazione del settobilanciate da un’immagine solida e duratura, in re del Retail è considerata in termini creativi grado di mantenere una direzione precisa alla a un livello inferiore rispetto a largo concomunicazione nel medio periodo. sumo, design o fashion. Secondo la visione più Altro modello creativo che va affermandosi nel scettica la comunicazione del Retail si ridurrebbe Retail è quello dell’impiego di format non fotograa un’offerta commerciale e a un bollino rosso o fici, come l’illustrazione, il disegno e l’elaborazione giallo sul prezzo. Non è così, e chi ha lavorato grafica. L’utilizzo di tecniche non fotografiche alla comunicazione degli altri settori abbastanza a consente di creare format proprietari differenlungo, sa che si tratta di luoghi comuni. Nel settozianti, entrare in empatia con target di famiglie e re del Retail la comunicazione è fatta di esigenze adattarsi flessibilmente alle necessità di comunicamolto pressanti su tempi, ritorni e zione del momento. In sostanza permette di metturnover di creatività. Questo ne fa la palestra tere insieme obiettivi di breve e di medio periodo, Esempio di analisi di Word Cloud applicata a quest’articolo ideale anche per settori che, fino a qualche senza perdere unità di intenti. Questi sono un tempo fa, potevano permettersi tempi e ritorni più paio di esempi di modelli e stimoli nati nel Retail e a lungo respiro. In altri termini, il modello di comunicazione nel settore del oggi applicabili altrove. Il fatto che noi trattiamo, nella creatività, un Centro Retail ha precorso e precorre esigenze e aspettative che oggi, in piena stretta Commerciale come qualsiasi altro prodotto, ha come esempio le applicazioni congiunturale, stanno espandendosi a molti altri settori. Con il suo vertiginoso di Word Cloud che realizziamo per individuare i termini chiave su cui si àncora alternarsi di offerte, ricorrenze, eventi e necessità da comunicare, il modello di il brand al cliente attuale/potenziale. comunicazione che si è affermato nel Retail deve coniugare format di medio Che ruolo ha in tutto ciò il bollino con l’offerta di prezzo? Quando serve, periodo e comunicazione tattica. Bilanciando esigenze di immagine da un sempre meno. lato - chiarezza e riconoscibilità in un panorama comunicazionale sempre più affollato - e scopi promozionali dall’altro. Le spinte all’indifferenziazione che Gaetano D’Aloia provengono dal fronte tattico e promozionale devono essere continuamente Direttore di Key Adv, agenzia creativa di Acqua Group

10 retail&food - maggio 2012



r&f News Liberi tutti, ed eni lancia la station

« Rustichelli & Mangione debutta al Foc di Mantova

In occasione dell’apertura, lo scorso 20 aprile, si è trasformato in un lounge bar animato dalla musica di un dj set. Parliamo del nuovo punto vendita Boutique del Forno Rustichelli & Mangione presso l’outlet Fashion District di Mantova. Il locale in forza ad Airest si caratterizza per l’ambiente accogliente e raffinato, declinato nelle calde tonalità dell’arancio e del marron cioccolato: un bakery shop ispirato alla tradizione italiana del forno e rivisitato in chiave moderna.

Orient Express

Abbiamo intenzione di usare al massimo la nuova flessibilità, per allineare l’esperienza del cliente in Italia a quella che già gli garantiamo in Europa». Così Paolo Grossi, responsabile delle stazioni di servizio di Eni in Italia e in Europa, ha presentato lo scorso 22 marzo il progetto “eni station”. L’obiettivo per il cane a sei zampe è incrementare i ricavi “non oil”, che oggi sono molto bassi in Italia rispetto a Francia, Germania e Svizzera. Sul fronte non oil le novità riguardano in primo luogo gli orari: a tutti i 550 eni café è stato chiesto (la metà dei gestori sono proprietari delle stazioni) di anticipare dal primo aprile l’apertura di un’ora, dalle 7.30 alle 6.30. «Per ora estendiamo l’orario al mattino, vedremo poi per la sera. In tutti i casi non andremo dopo le 22-23» ha risposto Grossi a una domanda di r&f. È quindi escluso lo scenario “americano” delle stazioni aperte di notte, anche perché nel frattempo va avanti il progetto dei distributori automatici enishop24. Oggi sono quasi 200 tra Milano e Roma, entro fine anno saranno 800 in tutta Italia. «Le liberalizzazioni non hanno cambiato i nostri piani per enishop24» ha precisato Grossi. Le novità legislative hanno anche fatto cadere i limiti sulle merceologie vendibili nelle stazioni di servizio, dai giornali ai tabacchi. «Il decreto sulle liberalizzazioni – conclude Grossi – prevede che le stazioni possano vendere anche i tabacchi, ma non spiega come. Stiamo aspettando quindi i decreti attuativi. Noi chiederemo di poter vendere i tabacchi anche usando il vending». Tra le altre novità del progetto eni station ci sono il menu colazione a 1,50 euro per cappuccino e brioche e le due ore di wi-fi gratuito al giorno. Oggi la società petrolifera ha 1.100 bar, di cui 550 eni café. L’obiettivo di Grossi è di arrivare a quota mille, convertendo una parte dei 550 bar senza insegna e costruendone di nuovi. •

a cura di Stra_branding - www.strabranding.com

Lo sviluppo delle vendite retail in Cina In base all’ultimo Rapporto Annuale 2012 presentato lo scorso mese dalla Fondazione Italia Cina, ci si aspetta che il settore retail in Cina crescerà di circa il 15-20% all’anno nei prossimi cinque anni, raggiungendo così un valore complessivo pari a circa 4.600 miliardi di dollari nel 2014 contro la stima attuale di 2.500 miliardi. I principali fattori a sostegno di questo enorme sviluppo, che a noi occidentali appare di difficile comprensione considerando lo stato della nostra economia, sono essenzialmente, oltre alla dimensione geografica, l’urbanizzazione e l’aumento del reddito disponibile. Si prevede, infatti, che entro il 2035 circa il 70% della popolazione cinese, oltre un miliardo di persone, vivrà in 600 città, aumentando la popolazione urbana di circa 350 milioni di abitanti (oggi quest’ultima rappresenta circa il 50% del totale). Di conseguenza, più di 220 città cinesi avranno una popolazione con più di un milione di persone (oggi la Cina ha 100 città di questo tipo, contro 35 in tutta l’Europa e 9 negli Stati Uniti) [fonte: Analisi Interchina Consulting]. Inoltre, i consumi sono sostenuti anche dall’incremento del reddito disponibile annuo pro capite che ha fatto registrare un aumento medio negli ultimi cinque anni del 17,6%, dove ovviamente l’impatto sulle famiglie urbane è quello più considerevole [fonte: Elaborazioni Accenture Research IGEM]. Infine, bisogna considerare che il settore retail in Cina è ancora prevalentemente composto da forme arcaiche di distribuzione con operatori non registrati ufficialmente. Infatti, la distribuzione organizzata contribuisce oggi a meno del 25% del totale del mercato retail (contro, ad esempio, l’80% negli Stati Uniti) ed i 50 principali operatori del settore rappresentano meno del 10% del mercato (contro il 30% negli Stati Uniti). Tra di essi un notevole contributo, per quanto riguarda lo sviluppo del canale Ipermercati/Supermercati, lo hanno dato gli operatori internazionali della GDO tra cui Wal-Mart, Carrefour, Tesco e Metro presenti in Cina dagli anni Novanta. Gli operatori cinesi stanno ora riacquistando terreno grazie alla capillarità sul

12 retail&food - maggio 2012

territorio e al protezionismo attuato dalle autorità governative. La presenza di Ipermercati/Supermercati ha ora raggiunto un livello di saturazione nelle città di prima e seconda fascia, lasciando poco spazio ai nuovi entranti, e ha iniziato a penetrare le città emergenti di terza e quarta fascia. Parallelamente, esistono canali di distribuzione alternativi che si pensa in futuro acquisiranno sempre maggior importanza (farmacie, stazioni di servizio, hotels, ristoranti, attrazioni turistiche, cinema, stazioni di autobus e treni, aeroporti e porti). Oggi questi canali rappresentano già il 10-15% delle vendite di beni di consumo. Mentre lo shopping on-line che ora rappresenta il 3-5% delle vendite si prevede crescerà rapidamente fino a rappresentare il 25% delle vendite entro i prossimi 10 anni. Infine, qualche cenno al mercato dei beni di lusso. La crescita della classe medio-alta in Cina ha contribuito al boom dei consumi in questo settore che ha raggiunto i 10,8 miliardi di dollari nel 2010, circa il 30% del mercato globale (secondo mercato dei beni di lusso al mondo dopo gli Stati Uniti che potrebbero essere superati entro il 2015). Oltre all’abbigliamento e accessori, alla cosmesi e ai profumi, anche altri prodotti di lusso mostrano alti tassi di crescita, quali gioielli, orologi, auto sportive Luca Esposito ed arredamento (fig.1).



r&f News Tris di lusso per Fratelli La Bufala

Anche Prada nel “link” del CdG

Nel nuovo Terminal 2 link A/C dell’aeroporto Charles de Gaulle (vedi news internazionali) ha trovato spazio anche un negozio di Prada. Lo shop, progettato dall'architetto Roberto Baciocchi, si sviluppa per 125 mq su un unico livello ed è dedicato alle collezioni donna e uomo di pelletteria, borse e accessori.

Cina, 80 shop per Antony Morato

In cinque anni è prevista l’inaugurazione di 80 monomarca di Antony Morato in Cina. Lo ha anticipato a fashionmagazine.it Manlio Massa, direttore generale di Essedi, l'azienda di abbigliamento di Nola (Napoli) cui fa capo il brand nato nel 2007 e arrivato a quota 80 milioni di euro di fatturato con l'esercizio del 2011. Il brand di moda giovane maschile ha attualmente in fase di definizione un accordo per lo sbarco nel Paese asiatico.

Piccoli scali, traffico a picco

Il mese di febbraio ha visto calare il traffico negli aeroporti italiani del 2,1 per cento. Male soprattutto i piccoli scali la cui crisi è nota: Foggia (-94%), Forlì (-60%), Bolzano (-50%), Parma (-40%) e Grosseto (-29%). Ma a colpire sono anche altri dati. Gli aeroporti sardi vanno tutti male: Olbia -24%, Alghero -15% e Cagliari -5 per cento. Tra i grandi soffrono Bologna (-14%), interessato da lavori, Palermo (-7%), Ciampino (-3,6%), Malpensa (-3,3%), Fiumicino (-3,2%), Catania (-3%), Torino (-2,7%) e Genova (-1,4%). In controtendenza ci sono, con aumen-

ti sopra il 10%, Verona, Brindisi, Pescara e soprattutto Rimini (+50%). Bene anche Linate (+4,7%), Venezia (+6,8%) e Lamezia (+7,7%).

14 retail&food - maggio 2012

è

partito dall’estero lo sviluppo della nuova formula per la catena di pizzerie Fratelli La Bufala. Berlino, New York e Londra sono le prime tre tappe sul percorso di espansione al di là delle Alpi. In particolare segnaliamo l’opening il 27 marzo niente di meno che a Piccadilly Circus, all’interno del centro commerciale Trocadero. La location si estende su 320 mq, distribuiti su due livelli, per un totale di 120 posti a sedere. «L’inaugurazione della nuova sede londinese rappresenta una tappa importante nella nostra missione di esportare il migliore made in Italy in tutto il mondo – ha commentato Sandro Abeille, vicepresidente di Fratelli la Bufala – inoltre ci dà conferma che la ricetta del format Fratelli la Bufala, basata su semplicità, tradizione e qualità dei prodotti offerti, viene sempre più apprezzata da un pubblico europeo e internazionale». •

Retail 3.0 Cataloghi retail: Apple li colleziona su iTunes Le brochure patinate sembrano destinate a scomparire: con una sola applicazione le aziende aggiornano le collezioni stagionali direttamente tra le mani dei clienti. E su iTunes Store c’è ora una sezione interamente dedicata a loro…

L

’idea è abbastanza semplice: creare una nuova sezione dedicata esclusivamente a cataloghi, brochure e liste prodotti dove presentare tutte le applicazioni per iPhone, iPod e iPad. È così che gli addetti della Apple hanno deciso di riordinare parte delle centinaia di App fornite da iTunes Store, il programma che permette l’acquisto online di tutti i contenuti usufruibili dal mondo Apple (canzoni, video, film e app), cioè realizzando la 22esima categoria della piattaforma e-commerce denominata, appunto, Cataloghi. Ad oggi la nuova sezione contiene più di 200 applicazioni, anche se gran parte di queste non sono inedite ma sono state semplicemente spostate dalle altre categorie, in particolare dalla sezione Mode e Tendenze che annovera al suo interno le app del mondo retail. Se da una parte questo cambiamento non ha entusiasmato chi sperava in una novità assoluta, magari dedicata esclusivamente al nuovo iPad 3, la sezione

Cataloghi non deluderà invece gli appassionati dello shopping ai quali faciliterà molto la scelta degli acquisti: dall’abbigliamento alle automobili, dall’arredamento per la casa agli strumenti musicali. Tra le Apps più interessanti reperibili all’interno della sezione Cataloghi troviamo Zara Home, che permette di dare uno sguardo a tutte le novità per la casa relative al marchio d’arredamento di Inditex: oltre al tradizionale catalogo l’applicazione consente di vedere in anteprima gli ultimi prodotti arrivati negli show room Zara Home e Zara Home Kids. Immagini di tutti i modelli di scarpe presenti sul catalogo e i negozi dove poterli comprare sono invece le principali funzioni dell’applicazione ideata da Camper per la collezione autunno/inverno 2012. Oltre a poter consultare l’intero catalogo della collezione primavera 2012, l’ultima applicazione per Apple di Yamamay permette di visualizzare il punto vendita più vicino e di ricevere anche le promozioni attivabili tramite QRcode. L’era del Postalmarket sembra davvero lontana…

Massimo Colzani


Cbre Italia conquista Città Sant’Angelo Village È il debutto per Cbre nel mondo degli outlet. La società specializzata nella commercializzazione e gestione di centri commerciali ha preso l’incarico per le attività di letting e di property management di Città Sant’Angelo Village. Il planning sull’outlet sito in provincia di Pescara, promosso da Europ Invest, prevede per i prossimi anni la riqualificazione e l’ampliamento dello stesso. Già

A Piacenza gli Autogrill si fanno trattorie

F

ino al 2015, a partire dal prossimo 18 maggio, sei Autogrill autostradali in provincia di Piacenza offriranno ricette e prodotti nei market all’insegna della tradizione locale. Il progetto “Territorio – Piacenza” interessa le aree di Fiorenzuola d’Arda est e ovest, Somaglia est e ovest (tutte sulla A1), Nure nord e Trebbia nord (A21). Sono coinvolti tutti i format dell’operatore, a partire dai ristoranti Ciao, che per esempio serviranno “pissarei e fasò”, per cui si prevedono 25mila piatti venduti. Negli snack bar ogni anno si dovrebbero vendere 150mila panini con salumi dop locali. Prodotti tipici ci saranno nelle pizze di Spizzico e nei market, dove saranno vendute 40 referenze locali di alta qualità. Autogrill ha selezionato, con il Consorzio Piacenza Alimentare, più di 20 fornitori locali. Tanti gli enti interessati, con in testa la Provincia di Piacenza. •

a partire da gennaio 2012, il team Cbre ha provveduto all’analisi della situazione esistente e alla definizione della strategia da sviluppare. Come specificato dall’azienda con sede italiana a Modena, «il primo step di intervento si concentrerà soprattutto nella riqualificazione e consolidamento dei risultati del progetto attuale che, ad oggi, conta un totale di 89 unità. Successivamente, il lavoro di Cbre sarà dedicato alla pianificazione e all’attuazione della strategia di commercializzazione dell’ampliamento che porterà il progetto dagli attuali 89 negozi a 145 unità». Il contributo di Cbre sarà quindi determinante per ridare slancio all’outlet, del quale era prevista l’inaugurazione della seconda fase già nella primavera del 2010.

retail&food - maggio 2012 15



r&f News Do.It apre i battenti a Santhià…

è

iniziata, questa volta per davvero, la sfida tra i marchi italiani del mobile e Ikea. Il primo Design Outlet Italiano è stato inaugurato a Santhià (Vc) nella seconda metà di aprile. Al suo interno si trovano oltre 13.000 mq di negozi e shop in shop, con 80 grandi nomi dell'arredo e del design tricolore. In particolare segnaliamo al suo interno The Italian Mall, lo store multimarca dove esporranno alcune delle principali aziende italiane attive nel settore del tessile, come Gianni Vigone, Bellora, Bossi, Masserano cashmire e Molina, del complemento, ad esempio Missoni Home, Slide, Altreforme e Rina Menardi, dell’illuminazione, con Lamur, e del casalingo, tra cui Ichendorf, L'Abitare e Mepr. Ma le novità non sono finite: nel complesso è stato dato spazio anche alla sperimentazione, alle mostre e ai nuovi “creativi”, alle collaborazioni con archi-star, progettisti, università e centri di eccellenza. Un esempio è Officina 42: 900 mq di area gratuita per sostenere il design autoprodotto e le piccole serie. •

…Ma Ikea “si prende” il Made in Italy

è

Ikea a tutto campo con tre iniziative di importanza strategica, di cui due riguardano espressamente il Belpaese. Sul fronte immobiliare: lo scorso 28 ottobre a Villesse (Go) è stata posata la prima pietra per la realizzazione del primo centro commerciale in Italia con all’interno un punto vendita del marchio svedese. L’operazione, del valore di 200 milioni di euro, prevede la costruzione di una struttura da 90.000 mq che accoglierà 170 negozi, 12 ancore incluso il negozio Ikea, un ipermercato ad insegna Ipercoop, 26 bar e ristoranti e un cinema multiplex con 7 sale. «Prevediamo

di inaugurarlo nel settembre del 2013 – ha dichiarato il Managing director Italia di Inter Ikea Centre Group, Rudolf Sumereder –. Riteniamo che Villesse Shopping attrarrà 7 milioni di visitatori all’anno. La nostra strategia include ulteriori centri commerciali da sviluppare nel Nord Italia, in particolare in prossimità di Verona e di Brescia». Sul fronte dei prodotti, il colosso dell’arredamento ha annunciato di aver spostato tre produzioni dall'Asia all'Italia, in particolare in Piemonte, incrementando la propria base di fornitori sul territorio italiano a scapito dei paesi emergenti. Nel 2011 i 24 fornitori italiani rappresentavano già l’8% di tutti i prodotti Ikea, facendone dell'Italia il terzo paese produttore dopo Cina e Polonia, per un valore di 1 miliardo di euro. Questi numeri sono destinati a crescere grazie al contributo del Piemonte. Last but not least: Ikea venderà soluzioni tv complete, comprensive di televisori, apparecchiature audio e mobili. Questo grazie alla partnership con il colosso cinese Tcl, che nel 2011 ha venduto oltre 10 milioni di schermi piatti. Anche le catene di elettronica, quindi, sono avvisate. •

retail&food - maggio 2012 17



Indice r&f

a cura di Edifis Intelligence

IO, SPERIAMO CHE ME LA CAVO ese molto contrastato e sostanzialmente negativo. MTutti gli indici arretrano, e in questa corsa di gamberi si distingue in particolar modo l'Italia: infatti l'indice FTSMIB perde 18 punti, passando in territorio decisamente negativo, a -4,8% dall'inizio dell'anno. Più contenuto ma egualmente significativo l'arretramento del resto del mondo. Meno male che i titoli del nostro comparto riescono a mantenere, seppur a fatica, le loro posizioni (-3 punti): tra i titoli italiani solo Safilo e Stefanel sono in perdita, e tra quelli esteri solo Richemont e Swatch: aggiungiamo che per tutti e quattro le perdite sono tutto sommato contenute; possiamo quindi pronunciare, con un sospiro di relativo sollievo, la fatidica frase: "Io speriamo che me la cavo!". E per finire in bellezza, diciamo anche che ci sono due titoli che riescono a migliorare la loro performance persino in questo terribile mese di aprile; sono precisamente Fossil, che guadagna 6 punti, e Hugo Boss, che ne guadagna quattro.

HOLDING

QUOTAZIONI AL

MERCATO

ALCUNI MARCHI DI PROPRIETA'

30.12.2011

19.03.2012

13.04.2012

indice

Aeffe Alberta Ferretti, Moschino, Pollini Italia 0,58 0,70 0,59 101,7% Damiani Italia 0,91 0,96 0,96 105,5% Geox Italia 2,16 2,73 2,26 104,6% Luxottica Italia 21,70 27,47 26,59 122,5% Safilo Group Italia 4,88 5,13 4,83 99,0% Stefanel Italia 0,31 0,33 0,28 90,3% Tod's Hogan, Fay Italia 63,05 84,25 83,15 131,9% Adidas Reebok Xetra 50,26 59,15 58,29 116,0% C.F.Richemont Vacheron Constantin, Cartier, Dunhill Vtx 47,51 48,40 46,5 97,9% Dufry Svizzera 86,45 117,80 109,7 126,9% Fossil Nasdaq 79,36 125,62 130,57 164,5% Hugo Boss Xetra 55,19 82,92 85,33 154,6% Inditex Zara, Pull and Bear, Massimo Dutti Mce 63,28 71,82 68,7 108,6% Louis Vuitton, Moet Chandon, Hennessy, Fendi, LVHM Francia 109,40 134,55 127,15 116,2% Dior, Zenith, Guerlain Nike Nyse 96,37 111,22 108,79 112,9% Polo Ralph Lauren Nyse 138,08 177,75 172,01 124,6% PPR Puma, Fnac, Gucci, Redcats, Conforama Francia 110,65 134,30 122,3 110,5% Puma Xetra 225,10 265,45 264,9 117,7% Swatch Group Omega ,Longines, Tissot Vtx 351,50 358,30 348,7 99,2% Tiffany & Co Valentina, Elsa Ferretti, Paloma Picasso Nyse 66,26 68,03 66,7 100,7% INDICE RETAIL 100,0 119,32 116,23 FTSEMIB 15.089 17.080 14.359 95,2% MSCI WORLD INDEX 1182,59 1320,96 1284,25 108,6% L’indice Generale r&f è ponderato nella misura di 3 (retail) per tener conto della differente ampiezza dei rispettivi mercati. Tutte le quotazioni sono nella valuta della piazza relativa.

© Edifis Intelligence

retail&food - maggio 2012 19


osservatorio prezzi

Milano-Roma sui centesimi. Napoli low cost La complessa rilevazione nei principali scali ferroviari di Roma, Milano e Napoli vede la città lombarda più cara sia sul fronte dei listini food che su quello dei listini non food. Da completare, ma già indicativa, è l’offerta nel terminal partenopeo

M

ilano Centrale regina per qualità e prezzi elevati, Roma Termini al top nel numero di punti vendita e nell’affluenza. Napoli Centrale si smarca per i listini low cost, ma deve crescere in volume d’offerta. In sintesi è questa la situazione che abbiamo registrato sui fronti ristorazione e retail andando a visitare i tre terminal in data 2 e 3 aprile. Alla fotografia dello status quo abbiamo affiancato, solo nel caso di Milano Centrale, quella scattata 12 mesi fa. Questo ha permesso di comprendere quanto abbiano inciso negli ultimi 12 mesi l’aumento del caro vita, l’Iva salita di un punto percentuale e il costo del petrolio e delle materie prime, anch’essi cresciuti vistosamente. Le rilevazioni in questione, lo ricordiamo, non hanno valore scientifico e soprattutto si limitano alla presa in considerazione dei listini comunicati al giornalista dall’addetto alle vendite, senza entrare nel merito della qualità e talvolta della quantità del prodotto. Per facilitare la lettura dei dati abbiamo accorpato nelle varie tabelle i punti vendita facenti capo alla stessa azienda, ad esempio i locali di Autogrill e di Cremonini, che tra loro presentano listini solitamente uguali (si parla di servizio al bancone). Per le poche eccezioni, come Mokà di Cremonini, abbiamo aggiunto le note a margine. Conclusa la premessa, analizziamo la guerra dei prezzi.

Food: sotto l’euro niente

Non è ancora il caso di Napoli Centrale, ma a Milano Centrale e a Roma Termini con meno di un euro non si compra nulla. L’unica eccezione è il croissant proposto da McDonald’s nello scalo capitolino, per il quale bastano 90 centesimi. Scendendo nel particolare, tutti gli operatori food di Milano e Roma si posizionano sull’euro per il caffè, con la punta di 1,10 euro al Panino Giusto di Milano Centrale.

20 retail&food - maggio 2012

Napoli Centrale si dimostra subito meno cara con la bevanda nera proposta a 80 centesimi nei locali Autogrill e a 90 centesimi in quelli di Cremonini e Cibiamo Group. Appare quindi immediatamente riconoscibile la diversa politica di prezzi adottata dalle stesse aziende nelle tre stazioni prese in considerazione. Proseguendo l’analisi sull’offerta di caffetteria vediamo il prezzo del cappuccino oscillare di pochi centesimi a Roma

Termini, dove si passa da 1,30 euro a 1,40 con l’eccezione di McDonald’s che lo propone a 1 euro, mentre a Milano la differenza è più sensibile. In questo caso il listino meno caro è quello di Vyta, con 1,30 euro, mentre il più caro si conferma Panino Giusto con 1,80. Il vantaggio competitivo di Napoli si azzera rispetto all’offerta di Roma. Stesso discorso potremmo proporlo per il croissant. Quasi imbarazzante, invece, diventa il

rilevazione prezzi food milano centrale Snack bar caffè espresso cappuccino

Autogrill*

Sarf ***

Bar Panzera 2010

Juice Bar

Panino Giusto

Vyta

Mokà

W.o.k

1

1

1

1

1,1

1

1

1

1,40

1,60

1,50

1,50

1,80

1,30

1,40

1,30

Croissant

1,10

1,20

1,20

1,20

1,20

1,10

1,10

1

Spremuta d'arancia

2,60

2,80

3,50

2,90

4

2,90

2,60

2,90

Acqua (pet. 50 cl)

1,20

1,50

1,30

1,50

1,20

1,50

1,30

1,30

Coca Cola (Pet 50 Cl)

2,50

2,50

3

n.d.

n.d.

2,50

2,60

n.d

Panino più economico

3,30

1,90****

3

4,90

4,50

4,20

3,70

2,90******

3,30**

2,50*****

5,50

n.d.

n.d.

2,90

2,80

n.d.

Pizza trancio base

© Edifis Intelligence * presente con i marchi: Acafé, Bar Motta, Time Café, Segafredo, Vip Lounge, Spizzico ** prezzo Spizzico *** presente con i marchi: Bar Centrale, Portioli L'Espresso, Burger King, Cibiamo, Bar Centrale **** Hamburger (BK) ***** prezzo Cibiamo ****** Roll (piadina arrotolata)

milano centrale 2011 Snack bar caffè espresso

Autogrill

Sarf

Bar Panzera 2010

Juice Bar

Panino Giusto

Vyta

Mokà

1

1

1

1

1

1

0,60

cappuccino

1,40

1,60

1,40

1,50

1,70

1,20

1,40

Croissant

1,10

1,10

1,10

1

1,20

1

1,10

Spremuta d'arancia

2,60

2,80

3,50

2,90

3,50

2,90

2,50

Acqua (pet. 50 cl)

1,20

1,50

1,20

1

1,20

1,50

1,20

Coca Cola (Pet 50 Cl)

2,50

2,50

n.d.

n.d.

n.d.

2,50

2,40

Panino più economico

3,30

3

4

3

4,50

4,50

3,20

Pizza trancio base

3,30

2,50

5,50

2,90

n.d.

2,90

2,60

© Edifis Intelligence


© Edifis Intelligence

rilevazione prezzi food roma termini Snack bar

Autogrill*

caffè espresso cappuccino Croissant

Cremonini ***

Vyta

W.o.k

McDonald's

Mokà

1

1

1

1

1

1

1,30

1,40

1,30

1,30

1

1,30

1

1

1,10

1

0,90

1

Spremuta d'arancia

2,60

2,60

2,90

2,90

n.d.

3,20

Acqua (pet. 50 cl)

1,20

1,30

1,50

1,30

1

1,40

Coca Cola (Pet 50 Cl)

2,50

2,60

2,50

n.d.

n.d.

2,60

Panino più economico Pizza trancio base

3,10

3,70

3,50

2,90*****

1

3,90

3,20**

2,90****

2,90

n.d.

n.d.

n.d.

* presente con i marchi: Acafé, Ciao, Momento, Segafredo Zanetti Espresso ** prezzo Spizzico *** presente con i marchi: Chef Express, Gusto, Mr Panino, Pizza e Vizi, Roadhouse Grill, Mokà **** prezzo Pizza e Vizi ***** Roll (piadina arrotolata)

rilevazione prezzi food napoli centrale Snack bar caffè espresso

Cibiamo Group*

Cremonini** Autogrill***

Vyta

0,90

0,90

0,80

0,80

Dolce&Salato McDonald's n.d.

n.d.

cappuccino

1,40

1,30

1,30

1,30

n.d.

n.d.

Croissant

1,10

1

1

1

n.d.

n.d.

Spremuta d'arancia

2,50

2,60

2,50

2,90

n.d.

n.d.

Acqua (pet. 50 cl)

1,20

1,20

1

1,30

1

1,20

Coca Cola (Pet 50 Cl)

2,30

2,30

2,40

2,50

2,40

n.d.

Panino più economico

2,70

3,30

3,20

4,20

3,90

1,20

2

2,80

1,80****

2,90

n.d.

n.d.

Pizza trancio base

* presente con i marchi Cibiamo, La Bottega del Caffè ** presente con il marchio Chef Express *** presente con i marchi Tentazioni Café e Time café **** presso Tentazioni Café

© Edifis Intelligence

retail&food - maggio 2012 21


osservatorio prezzi confronto tra Milano da una parte e Roma e Napoli dall’altra se guardiamo le punte di prezzo per la spremuta d’arancia. Mentre il listino minimo rimane compreso tra i 2,50 euro di Napoli e i 2,60 di Roma e Milano, quello massimo vede la città lombarda a 4 euro chiesti da Panino Giusto, seguito a discreta distanza da Panzera (3,50). A Roma si superano i 3 euro in un solo caso, Mokà a 3,20, mentre a Napoli il più “caro” è Vyta con 2,90. Il comparto bibite si conclude con la pet da 50 cl di acqua e con la bottiglietta di Coca Cola. Nel primo caso la differenza tra le prime due stazioni italiane è data da McDonald’s: con il listino a 1 euro. Per il resto i prezzi sono compresi tra 1,20 e 1,50 per l’acqua e tra 2,50 e 2,60 per la Coca Cola. Nella stazione partenopea l’acqua è proposta a partire da 1 euro nei locali Autogrill e da Dolce & Salato, sino ad arrivare a 1,30 da Vyta. Il marchio gestito da Retail Group si conferma più caro a Napoli anche sul fronte della Coca

rilevazione prezzi non food Make up/ Ombretto

Intimo/ Reggiseno + Slip

Jeanseria/ Jeans donna

Pelletteria/ Trolley bagaglio a mano

Abbigliamento bimbo/ Golfino per bambino (unisex) 10 anni

Calzature/ Scarpa uomo elegante

Milano Centrale

7,70

Bottega Verde 4,49

sephora 10,90

Roma Termini

11,30

Sephora 10,90

Yves rocket 4,95

Napoli Centrale

10,45

Beauty Point 2,90

L'occitane 18

Milano Centrale

31,75

Sloggi 26,90

triumph 42,40

Yamamay 16,80

Roma Termini

14,85

Intimissimi 20,90

Yamamay 16,80

golden point 6,80

Napoli Centrale

18,80

Tezenis 18,80

Milano Centrale

49,50

Sysley 29,95

benetton 29,95

Armani jeans 96

zara 22,95

bershka 22,95

Desigual 124

mango 22,99

motivi 39,95

Roma Termini

34

Sysley 29,95

benetton 29,95

silvian heach 24

etam 29,95

levi's 90

mango 19,90

motivi 39,95

guru xpress 8,10

Napoli Centrale

34

Russo Abb. 20

motivi 29,95

silvian heach 19,90

desigual 98,10

mango 29,99

Milano Centrale

109,60

Carpisa 39,90

benetton 69,95

h.due.o 69

guess 220

boggi 149

Roma Termini

92

segue 39,90

benetton 69,95

guess 220

mandarina duck 130

Napoli Centrale

54,50

Segue 39,90

h.due.o 69

Milano Centrale

12,95

Z 6,95

benetton 16,95

zara 14,95

ido n.d.

Roma Termini

25,70

Z 19,95

benetton 19,95

original marines 24,90

ido 37,90

Napoli Centrale

n.d.

Milano Centrale

139,45

Boggi 179

geox 99,90

Roma Termini

99,9

geox 99,90

Napoli Centrale

109

Gutteridge 109

© Edifis Intelligence

22 retail&food - maggio 2012

L'occitane 18

guess 40,80

guess 89

tally weiji 19,95


euro di Segue, mentre Mandarina Duck e soprattutto Guess “sparano” i listini più alti. Da sottolineare: a Roma Termini, con ingresso sia esterno sia interno alla stazione lungo il binario 24, è operativo un ampio punto vendita di Coin. La presenza al suo interno di numerosi marchi, con i rispettivi corner, ha reso impossibile la rilevazione dei prezzi, per cui ci siamo concentrati sui monomarca ubicati in galleria al livello 0 (piano binari) e -1.

Conclusioni

A Milano Centrale i listini sono mediamente saliti negli ultimi 12 mesi, soprat-

tutto nei locali che si posizionano sulle fasce di prezzo più elevate. Confrontando la rilevazione del 2011 con quella del 2012 appaiono crescite addirittura del 50%, che influiscono maggiormente su referenze quali pet 50 cl di acqua, spremuta d’arancia, cappuccino e panino più economico. L’ingresso del format asiatico W.o.k. ha mantenuto basso il prezzo di partenza. Nota positiva: Autogrill ha assorbito l’aumento dell’Iva e delle materie prima senza ritoccare i prezzi. Restando in ambito food: se a Roma Termini e a Milano Centrale la concorrenza aiuta, tuttavia è a Napoli Centrale

che si espongono i listini più vantaggiosi, nonostante il grosso della ristorazione debba ancora essere avviato. Per quanto riguarda il non food: a Napoli la limitata presenza di negozi favorisce la presenza di player più economici. Con il progressivo aumentare dei punti vendita è probabile l’ingresso di operatori di fascia superiore. Per gli addetti ai lavori: è auspicabile che sia aggiornata presto la lista degli esercizi commerciali sia sul sito internet sia sui pannelli in stazione. Ci riferiamo in particolare a Milano Centrale. Andrea Penazzi e Annalisa Tirrito

Cola, per la quale chiede 2,50 euro, contro i 2,30 e 2,40 imposti dai competitor. Panino più economico e pizza traccio base completano la rilevazione food. Laddove presente McDonald’s si conferma il più accessibile. Juice Bar per il panino e Panzera per la pizza risultano invece i più cari. Autogrill, con Spizzico, è particolarmente vantaggioso per quanto riguarda la pizza. Da segnalare: fuori dalla galleria di negozi e ristoranti di fronte ai binari, ma posizionato lungo il binario 24, è operativo il locale Culto di Airest. Sempre in via Giolitti, ma esterno al fabbricato stazione, è presente un altro locale McDonald’s. Con questo la catena di fast food conta ben tre presidi su Termini.

Non food: Milano Centrale della moda

Quando si parla di moda la città regina ha un nome preciso. A Milano Centrale l’offerta di livello più alto fa impennare anche la media dei prezzi, ma questo non preclude una tipologia di acquisto a budget contenuti. L’ampia presenza di negozi sia nella stazione meneghina che in quella capitolina sembra adatta a tutti i portafogli. A dimostrazione di questo: l’offerta di jeans donna parte da soluzioni di prezzo inferiori a 20 euro, sino a coprire con Desigual e Armani Jeans a Milano e Levi’s a Roma un target più elevato. Desigual è presente anche nel terminal partenopeo. Discorso analogo per il comparto pelletteria: per il trolley bagaglio a mano nella stazione di Milano si parte dai 39,90 di Carpisa e si arriva ai 149 e 220 euro rispettivamente di Boggi e Guess. Identica è la base di prezzo a Roma (e anche a Napoli) con i 39,90

retail&food - maggio 2012 23


Star Trek Retail

i

l 2011 è stato un anno complicato per le aziende italiane: moderato ottimismo nel primo semestre, poi la crisi finanziaria nel secondo che ha zavorrato la ripresa. Geox, company veneta di scarpe e abbigliamento, fondata nel 1995 e quotata a piazza affari, non è sfuggita a questa dinamica e, nonostante sia un'azienda in salute, archivia gli ultimi dodici mesi tra un po' di luci, ma anche qualche ombra. L'anno scorso non è stato dei migliori per la società di Mario Moretti polegato: Morgan Stanley ne ha ridotto il giudizio e il prezzo obiettivo dell'azione, giudicando “immeritata” la sopravvalutazione del titolo a causa “dell'esposizione ai mercati sviluppati”. Intanto, il prezzo delle azioni a fine 2011 si è dimezzato rispetto a quello di due anni prima (2,17 rispetto ai 4,82 nel 2009) con una conseguente perdita di capitalizzazione borsistica che si è attestata su quasi 562mila euro (poco più di 1,25 milioni dei 24 mesi precedenti). Nonostante la discesa del valore delle azioni e della capitalizzazione, Geox ha garantito ai suoi azionisti negli ultimi tre anni dividenti constanti (0,18 l'anno scorso e quello prima, 0,20 del 2009): un buon risultato che premia soprattutto la LiR (71,1% del capitale sociale di Geox), holding di partecipazioni interamente posseduta da patron Mario Polegato con una quota di minoranza al 15% del figlio enrico. L'azienda di Montebelluna, infatti, nel 2010 pesa più del 90% sui ricavi netti di LIR e a maggio 2011 ha pagato 33,2 milioni di dividendi, un po' meno di quelli dell'anno prima, che comunque non era andato benissimo. Inoltre la finanziaria della famiglia Polegato oltre a Geox è proprietaria anche di diadora, acquistata a inizio 2010 (ricavi netti superiori ai 60 milioni con Ebitda positivo per 5 milioni per quell'anno) e al cui timone ora c'è il rampollo Enrico Moretti Polegato.

dalla “scarpa che respira” al total look

Ma i vertici dell'azienda di Montebelluna (più di 2.900 dipendenti, in crescita del 10% dal 2010 e prevalentemente concentrati nei negozi e nell'area UE), oltre alle montagne russe delle borse, l'anno scorso hanno affrontato la nuova strategia di rilancio del brand della “suola traspirante”, la novità geniale che ha fatto la fortuna della società veneta, ma che sembra stesse perdendo la sua spinta propulsiva che l'ha portata - con i suoi 20 milioni di scarpe vendute all'anno - a essere il secondo marchio al mondo dopo clarks nel settore lifestyle casual, secondo la rivista specializzata Shoe Intelligence. Il fondatore del gruppo (più di venti società, prevalentemente commerciali o di gestione negozi monomarca per presidiare i mercati di riferimento), insieme all'ad diego Bolzanello (Massimo stefanello è Corporate Managing Director e Livio Libralesso Direttore finanziario) ha deciso di rinnovare buona parte della squadra di manager per ritornare a far correre il marchio delle scarpe Made in Italy, dopo il recente rallentamento. La campagna acquisti è stata fatta in tutta Europa tra i top player del settore abbigliamento, con tra gli altri la new entry alla direzione marketing di Giorgio presca (Diesel, Levi Strauss e Benetton). La strategia, innanzitutto, prevede un maggiore focus nel canale distributivo su aree selezionate (Germania, Francia, Spagna e mercato domestico, i paesi che dovrebbero valere più della metà delle vendite) per non disperdere la redditività. Ad oggi il brand presidia più di 100 paesi nel mondo con un una distribuzione di più di 10mila negozi multimarca e 1.140 monomarca, concentrati prevalentemente in

24 retail&food - maggio 2012

GEOX IN PILLOLE Data di nascita Proprietà Sede Management Business Aziende del gruppo Dati economici Punti vendita del marchio

1995, fondata da Mario Moretti Polegato il 71% è della LIR (holding finanziaria della famiglia Polegato controllata all'85% da Mario con il 15% al figlio Enrico), il resto è quotato in Borsa. Montebelluna (TV) Presidente Mario Moretti Polegato; CEO Diego Bolzonello; Corporate Managing Director Massimo Stefanello, Direttore Finanziario. Scarpe e abbigliamento. 24 società, principalmente commerciale in Italia UE e mondo per presidio e sviluppo del business nei mercati di riferimento. Da bilancio consolidato 2011: 887 milioni di ricavi, EBITDA 121,5 milioni, Risultato netto 50,2 milioni e posizione di cassa netta 90,7 milioni. 1140 insegne monomarca nel mondo (di cui 262 DOS) e 10mila multimarca in 103 paesi presidiati.

DESTINAZIONE

GEOX


Italia (quasi 400 di cui un'ottantina Dos, gli altri in franchising) e area UE (poco più di 300 con 126 Dos). Il saldo dei Geox Shop è di +101 punti vendita sul 2010 (177 aperti, 76 chiusi), con le inaugurazione più significative a Roma, Bruxelles, Copenaghen e Mosca: un ritmo più che triplicato rispetto al 2010 quando la crescita fu di soli 31 negozi. La diminuzione della presenza negli Usa, maggiormente colpiti dalla recessione (-1,1% sul fatturato e risultato operativo in rosso nell'ultimo biennio, al contrario degli ottimi risultati del mercato domestico), è più che bilanciata dalla crescita a doppia cifra nelle altre aree

Vendite per prodotto nel 2011

fig. 1

Vendite per canale distributivo nel 2011

fig. 2

Crescita del network distribuitivo

fig. 3

fonte aziendale

emergenti. Le calzature sono l'85% dei ricavi, ma è in crescita il settore apparel (+12,1% di giro d'affari sul 2010 con un ritmo di crescita che segna +7,5% di risultato operativo sul 2009):, dove il management punta molto per arrivare a un brand total look, dopo il lancio nel 1999 della prima linea del “abbigliamento che respira". Come per i negozi, l'area UE la fa da padrona con una fetta del'80% del fatturato complessivo: 887milioni con un +4,4% sul 2010 (anno che ha segnato -1,7% sul precedente), equamente diviso tra mercato domestico, che rimane il principale, e altri paesi europei (è di appena dodici anni fa l'inizio del processo di internazionalizzazione del brand). Questo ordine di grandezza rimane più o meno stabile dal 2008, in cui si arrivò con una crescita al galoppo (il 2003 fu chiuso a quota 254 milioni di fatturato) fino a sfiorare i 900 milioni proprio in quell'anno, con la massima espansione del giro d'affari della company: un risultato che valse a Geox il titolo di azienda più dinamica del panorama italiano rilasciato da Mediobanca.

Per il rilancio: moda & franchising

Sui canali distributivi in calo il wholesale che va dal 58,5% del complessivo al 54,9% dell'anno scorso e 10 milioni in meno di giro d'affari. In crescita il franchising che passa dal 17,7% al 21,1% (delle 101 insegne in più nel 2011, pochissime sono a gestione diretta) con un +24,3% complessivo nei ricavi. Un risultato che con la moderata

retail&food - maggio 2012 25


Star Trek Retail margini che si vede nel risultato operativo fermo a 82,5 milioni (erano 93,4, 12 mesi prima) e nel risultato netto che passa da 58milioni (quasi 7% sui ricavi) di due anni fa, ai poco più di 50 (5,7%) dell'ultimo bilancio. L'Ebitda, poi, si attesta su 121,5 milioni nel 2011 (13,7% del valore della produzione) a fronte dei 132,7 dell'esercizio precedente. Nota positiva sono i costi di vendita e distribuzione in diminuzione percentuale (5,1% da 5,3%), a testimonianza di una maggiore attenzione al funzionamento della supply chain e a una situazione patrimoniale e finanziaria che evidenzia una solida posizione di cassa di quasi 91 milioni di euro. Sale il capitale circolante netto al 24,5% sui ricavi (era al 21%) e diminuisce (di molto) il cash flow dell'attività operativa passando da quasi 89 milioni a poco più di 50, scivolone del free cash flow che fa 16,6 milioni, quando l'anno prima sfiorava i 60. La posizione finanziaria netta, quindi, segna 90,7 milioni (2,5 in meno sul 2010), ma al netto dei derivati il rapporto è 78,2 milioni nell'ultimo esercizio a fronte del 108,5 del precedente: il rischio di liquidità sembra dunque prossimo allo zero. La società tra l'altro rimane comunque ben patrimonializzata, con un patrimonio netto in crescita dei Dos porta il totale dei ricavi dei Geox shop al 45,1% della torta globale (erano il 41,5%) con una variazione del +13,4 per cento. I progetti per il futuro confermano questo trend con un centinaio di aperture previste per il 2012 di cui il 90% in franchising. Insomma, complessivamente viene confermato il dinamismo del marchio di Polegato, se si considerano la crisi internazionale e la stagnazione dei consumi dei mercati di riferimento, in particolar modo quello domestico e quello dell'area del Mediterraneo. Quindi, per il futuro, acceleratore sul franchising con location nei centri urbani e nei migliori mall in Italia, e consolidamento nei mercati dove il marchio è presente (soprattutto area UE e paesi emergenti), bilanciando il mix di vendite con l'incremento delle linee di abbigliamento. Si punta molto anche sullo stile e sul design oltre che sulla modernità dei materiali e sulla comodità, fiori all'occhiello del brand veneto, a partire dalla collezione primavera estate 2012 firmata dal designer canadese Patrick Cox. Infatti, la grande sfida per questo familiy brand rimangono l'abbigliamento e soprattutto la moda, un campo dove per sfondare non basta l'innovazione, su cui l'investimento annuale è sempre il 2% dei ricavi (dal progetto Energy Walk del 2010 al più recente Amphibiox, la scarpa “respirante” ma impermeabile, per un totale di una sessantina di brevetti), soprattutto nell'ottica di coinvolgere il target femminile, molto attento ai trend. Quindi l'obiettivo è alzare il livello dell'immagine, mantenendo però il focus sulla praticità. Da qui l'importanza della comunicazione (investimenti anche per il 2011 di più il 5% del proprio fatturato) con il rinnovo dei monomarca per inserire anche le collezioni apparel, considerati anche i buoni risultati ottenuti nei capispalla, con la “giacca che respira”. Design e progettazione Made in Italy, mentre produzione all’estero, come per le scarpe, la cui produzione avviene presso partner selezionati in Far East e in Sud America. Continua poi la partership con Red Bull racing, di cui Geox sarà Team Partner fino al 2013, fornendo le scarpe ai piloti (Brevetto Net per la F1, studiato da un gruppo di 15 ingegneri).

26 retail&food - maggio 2012

Uno sforzo complessivo che vedrà novità anche nella supply chain, sia per il reperimento dei manufatti sui mercati sia per la logistica, che porta a Signoressa tutto il polo logistico della Geox con un ulteriore modernissimo magazzino di 70mila mq, che ne raddoppia la capacità.

Più ricavi, meno margini, ma sempre buona liquidità

Se si mette il naso nel bilancio consolidato 2011 poi, oltre a quanto già scritto, si scopre che aumenta il giro d'affari rispetto all'anno prima, ma cresce anche il costo del venduto (da 51,2% sui ricavi del 2010 al 53,9% dell'anno scorso, colpa un anno complicato su materie prime, valute e costo manodopera), riducendo il margine lordo dell'1%: risultato che porta a una contrazione dei

crescita a 446,5 milioni (era 426,3). Complessivamente ci sono stati 36 milioni di investimenti (quasi 20 nel network distributivo dei Geox shop), 4,2 più del precedente esercizio. Insomma, per concludere, i risultati sono comunque positivi, nonostante la contrazione dei margini e un periodo non felice in borsa. Per capire esattamente se il momento di transizione sia concluso e l’azienda di Polegato possa tornare a crescere ai ritmi galoppanti del pre crisi internazionale, bisognerà capire la risposta dei mercati alle sfide di immagine, network e prodotto messe in campo dal management di Montebelluna, che comunque per il 2012, considerato l’attuale panorama recessivo per l'Europa e gli States, si mantiene ancora cauto e prudente. David Montorsi



prima pietra

Bicocca Village raddoppia con il Gate

Nella seconda metà dell’anno sarà inaugurato il polo di negozi davanti all’attuale struttura del Bicocca Village a Milano. Il nuovo blocco, commercializzato da Jones Lang LaSalle su mandato di Prelios Sgr – Olinda, sarà complementare nell’offerta retail e nell’impianto architettonico. Sono previsti circa 25 shop

M

ilano è una fucina di nuove iniziative immobiliari, commerciali, di ristorazione e di moda. È difficile, quindi, scattare una fotografia che ben rappresenti l’esistente e ancora più complesso è delineare uno scenario che anticipi le iniziative future. Il progetto che analizziamo in questo mese si inserisce in quest’ottica di evoluzione e ammodernamento del territorio. Parliamo del Bicocca Village Gate, “costola” da circa 10mila metri quadrati del Bicocca Village. L’omonimo quartiere si configura per il continuo cambiamento di destinazione d’uso da circa un secolo, quando Giovanni Battista Pirelli acquistò il terreno agricolo e lo trasformò in un’area produttiva, dando il via al progressivo insediamento di industrie. La storia recente ha visto la riconversione della zona nord di Milano in complessi residenziali, ricettivi, universitari e appunto commerciali. Il tutto è interessato e valorizzato dalla realizzazione di infrastrutture strategiche per la viabilità pubblica urbana, quali la costruenda Linea 5 della metropolitana. Ecco, quindi, che a distanza di neanche un decennio dall’inaugurazione del centro commerciale Bicocca Village (giugno 2005), sta per vedere la luce un nuovo spazio retail adiacente e complementare rispetto a quello esistente, con oltre 20 negozi. Il Village Gate sarà collegato al Village da un camminamento pedonale con accesso da Via Chiese/Via Pirelli, studiato per garantire la circolarità dei flussi pedonali. Promotore dell’iniziativa è prelios sgr – olinda, che proprio recentemente ha affidato il mandato di commercializzazione alla multinazionale jones Lang Lasalle (vedi articolo: Parola

28 retail&food - maggio 2012

di Pierre Marin, r&f di aprile, ndr). A questo si somma, tra le varie cose, il mandato di ri-commercializzazione del Bicocca Village, di certo non un dettaglio per il polo commerciale sito in via Sarca. «Con l’apertura del Bicocca Village Gate si amplierà significativamente l’attrattività dell’esistente Bicocca Village – si apprende da una nota fornita a r&f da Jones Lang LaSalle –, incrementando l’offerta retail a supporto dell’attuale

concentrazione di leisure e di ristorazione. Pertanto si creerà un flusso costante anche negli orari in cui l’intrattenimento è più debole, come durante la mattina e il pomeriggio, a favore nondimeno della galleria esistente nel Bicocca Village. Massima attenzione sarà data all’integrazione sia commerciale che architettonica delle due strutture in modo da offrire agli utenti, attuali e futuri, un complesso unico e innovativo, capace di soddisfare

indice di innoVazione architetto, Gerardo Sannella associate director di Chapman Taylor Architetti urbanista, Tiziana Bardi titolare StudioBardi/Cad38 sociologo, Gianmarco Navarini, professore di Sociologia della Cultura, Università di Milano Bicocca Redazione r&f (Andrea Penazzi)

6,5 6,5 7 6 6,5

ogni esigenza di shopping e di svago, in una delle zone a più alto reddito procapite della Lombardia». Altro aspetto importante, pensando alla location urbana, è quello dei parcheggi: al piano interrato, divisi in blocchi separati, saranno disponibili complessivamente circa 320 unità per le automobili e circa 40 per le moto. Inoltre troveranno posto delle aree per il ricovero delle biciclette. Il Bicocca Village già attualmente è servito da un ampio parcheggio multipiano. Sul fronte della eco-sostenibilità è previsto l’utilizzo di impianti a basso consumo e del teleriscaldamento della centrale di co-generazione di Bicocca. Allo studio vi è, inoltre, l’installazione di pannelli fotovoltaici. L’investimento calcolato per le tecnologie green ammonta a circa 1 milione di euro.

retail a tutta forza

Il nuovo progetto ha l’obiettivo di potenziare l’offerta del Bicocca Village, in un contesto fortemente competitivo. La presenza ravvicinata del Centro Commerciale Sarca è solo un esempio dell’alto tasso di offerta retail e di intrattenimento presente nella zona. Rispetto alla struttura attuale, dotata di


pubblici».In concreto si prevedono nel Bicocca Village Gate medie strutture di abbigliamento, di calzature, di articoli sportivi e una superficie alimentare. Queste saranno affiancate da altre attività commerciali legate all’abbigliamento, ai beni persona e ai beni casa. Non mancheranno, infine, nuovi servizi. L’attività di commercializzazione è in fase avanzata ma, essendoci trattative in definizione e contratti in sottoscrizione, non è possibile ufficializzare i brand. Nessun dato è stato diramato anche sui costi di locazione, sia fissi che variabili.

il quartiere in fermento

circa 30 punti non food al piano 0, di una ventina di ristoranti/bar al piano 1, e ancora di un multisala Uci da 18 schermi, il più grande di Milano, del FEC (family entertainment centre) e della palestra Virgin, il Bicocca Village Gate sarà quasi interamente focalizzato sull’offerta non food. La gla su cui sta lavorando alla commercializzazione Jones Lang LaSalle si estende per 9.600 mq, nei quali troveranno posto su un solo livello quattro medie superfici, 20 punti vendita di piccole dimensioni e un’attività di ristorazione, presumibilmente un bar. I negozi saranno dotati di ampie vetrate e collocati in una galleria aperta, senza barriere. Al piano superiore saranno inseriti 2.000 mq di uffici. «Con il Bicocca Village Gate si andrà a

completare l’offerta del Bicocca Village, molto forte sull’entertainment e sulla ristorazione, dotando il complesso commerciale del Bicocca di un’importante componente retail, puntando sulla qualità – ha precisato JLL –. L’area Bicocca

diverrà, quindi, un polo “urbano” di attrazione al servizio dei residenti, delle migliaia di impiegati, degli studenti, del personale universitario e dei centri di ricerca, facilmente raggiungibile non solo con le auto ma anche con i mezzi

il progetto in pillole aPertura PreViSta inizio Dei laVori Promotore commercializzazione ProGettazione localitÀ localizzazione tiPoloGia Gla ParcheGGi liVelli commerciali meDie SuPerFici unitÀ riStorazione totale unitÀ (Piccole, meDie e GranDi SuPerFici)

dicembre 2012 settembre 2010 Prelios sgr – olinda fondo shops jones lang lasalle s.p.a. Prelios Property and Project management - coordinamento lombardini 22 s.r.l. – architettura e impianti s.c.e. Project s.r.l. - strutture milano urbana – Viale sarca, 236 Polo commerciale 9.600 metri quadrati circa 320, più 40 posti moto e ricovero biciclette 1 4 1

Numeri alla mano, forniti ancora una volta da JLL, i residenti compresi nei 5 minuti di spostamento dal complesso Bicocca sono circa 89.000, nei 10 minuti salgono a 374.000 e nei 15 minuti sfiorano il milione, a quota 970.000. «Oltre al fattore residenziale – precisa la sede italiana della multinazionale –, dobbiamo tenere in considerazione che il Bicocca Village Gate si colloca in un importante contesto direzionale, nel quale quotidianamente si convogliano migliaia di impiegati e i circa 35mila iscritti dell’Università di Milano Bicocca. Per questo motivo l’utenza effettiva è di gran lunga superiore a quella sopra indicata. Dobbiamo anche considerare che nelle vicinanze sono in corso di realizzazione altre unità abitative, per un totale di 90.000 metri quadrati. Una volta completate faranno crescere in maniera determinante l’isocrona dei 5 minuti». Determinante, per l’accesso alla struttura, sarà la realizzazione della Linea 5 della metropolitana, con la fermata Ponale a

25

retail&food - maggio 2012 29


prima pietra Inquadramento Territoriale

Player per le fasce isocrone della localizzazione (Accesibilità: 20 minuti, con autostrade, traffico medio) Fasce Isocrone

Format

Insegna

Comune

Prov.

00'-05' Centro Commerciale

BICOCCA VILLAGE

MI

MILANO

Centro Commerciale

CENTRO SARCA

MI

SESTO SAN GIOV.

Centro Commerciale

CINISELLO

MI

CINISELLO B.

Centro Commerciale

PAPILLON

MI

SESTO SAN GIOV.

Centro Commerciale

NEW SHOPPING CENTER

MI

CINISELLO B.

Centro Commerciale

AUCHAN

MI

CINISELLO B.

Centro Commerciale

LA FONTANA

MI

CINISELLO B.

Centro Commerciale

LE CORTI DI BAYRES

MI

MILANO

Centro Commerciale

VULCANO

MI

SESTO SAN GIOV.

Centro Commerciale

COOP

MI

MILANO

Parco Commerciale

PIAZZA PORTELLO

MI

MILANO

Centro Commerciale

CORMANO

MI

CORMANO

Centro Commerciale

UNICENTER

MI

MILANO

Centro Commerciale

COOP

MI

MILANO

Centro Commerciale

AUCHAN

MB

MONZA

Centro Commerciale

METROPOLI

MI

NOVATE MIL.

Centro Commerciale

MUGGIO'

MB

MUGGIO'

Centro Commerciale

PIAZZA LODI

MI

MILANO

Centro Commerciale

ESSELUNGA LISSONE

MB

LISSONE

Centro Commerciale

BRIANZA

MI

PADERNO DUG.

Centro Commerciale

BRUGHERIO

MB

BRUGHERIO

Factory Outlet Center

KENNEDY

MB

BRUGHERIO

Centro Commerciale

SEGRATE OUTLET VILLAGE

MI

SEGRATE

Centro Commerciale

CAROSELLO

MI

CARUGATE

Parco Commerciale

RETAIL PARK

MI

CARUGATE

Centro Commerciale

BONOLA

MI

MILANO

Centro Commerciale

AUCHAN

MI

VIMODRONE

Parco Commerciale

BARANZATE RETAIL PARK

MI

BARANZATE

Parco Commerciale

PARCO COMMERCIALE DI BARANZATE

MI

BARANZATE

Centro Commerciale

SUPERSTORE ESSELUNGA

MI

PIOLTELLO

Fonte: Sincron Inova, www.sincron-inova.it

05'-10'

10'-15'

I centri commerciali presenti nel territorio

15'-20'

poche centinaia di metri dal progetto. Attualmente tramite i mezzi pubblici è possibile raggiungere il sito arrivando a Sesto Marelli con la Metropolitana Linea Rossa, più il bus 87 fermata Via Chiese, o scendendo alla stazione Zara della Linea Gialla, più tram 7 fermata Greco Pirelli. Traffico permettendo la localizzazione è di facile accesso anche con i mezzi privati: il Bicocca è in Via Chiese numero 60 in prossimità dell’Università Milano Bicocca, non lontano dal Teatro Arcimboldi, a

30 retail&food - maggio 2012


Superficie (mq)

Distanza (minuti)

Viale Sarca 336 ang. Via Privata Chiese - Loc. Segnano

30.000

0,0

Via Milanese 10

27.844

3,0

Viale Fulvio Testi 210

6.145

5,7

Viale Italia 51

8.000

6,3

Viale Brianza 2

6.200

6,5

Via Panfilo Castaldi ang. Via Bettola

36.000

7,8

Via Edmondo De Amicis 2

20.910

8,1

Via Errico Petrella 2 ang. Corso Buenos Aires

6.000

9,3

Viale Italia 555

36.945

10,2

Via Privata Benadir ang. Via Privata Derna

26.579

12,2

Piazzale Portello

27.000

12,4

Via Antonio Gramsci ang. Via dei Giovi

8.104

12,4

Via Bovisasca 173

4.300

13,1

Via Arona 15

6.000

13,1

Via Lario 17

29.100

13,8

Via Carlo Amoretti 1 ang. Via Bovisasca

30.606

14,2

Viale della Repubblica 86

5.500

15,0

Viale Umbria ang. Via Pietro Colletta

11.851

15,3

Via Generale Gaetano Giardino 1

16.834

15,6

S.S. 35 dei Giovi - Loc. Serviane

36.184

15,7

Viale Lombardia 264

18.979

16,4

Via John e Robert Kennedy 28

7.000

16,5

Via Cassanese 77 ang. Via Alessandro Volta

5.700

16,6

S.P. 208 km 2

52.500

16,7

Via dell'Artigianato

42.000

17,1

Via Giacomo Quarenghi 23

12.411

17,6

S.S. 11 Padana Superiore km 292

25.516

18,0

Via del Commercio 1

10.800

18,7

Via Carlo Moretti ang. Via Milano

16.000

19,6

Viale San Francesco 14

8.200

19,6

Indirizzo

macchina con autostrade e traffico medio. Dalla mappa si evince che l’area di attrazione è quasi totalmente nella provincia di Milano, arrivando a toccare quella di Monza e della Brianza solo nella fascia più lontana (quella dei 15’-20’). Tra le peculiarità demografiche dei residenti nel comune e nella provincia milanese notiamo anzitutto una percentuale di stranieri più alta rispetto alla media italiana, del 7%: rispettivamente 15,1% a livello comunale e 11,1% a livello provinciale. A tutti e due i livelli è minore la percentuale di

giovani under 25 anni e maggiore quella di adulti over 64 anni. Valutando i residenti dal punto di vista socioeconomico, sempre rispetto alle medie del Belpaese, la percentuale delle forze lavoro è maggiore, mentre è minore quella delle non forze lavoro. Il tasso di disoccupazione è di due punti percentuali inferiore. Anche gli indici di reddito e di consumo, come è logico aspettarsi, sono più alti. Sviluppando solo quello del comune di Milano: il reddito è di oltre il 60% maggiore rispetto alla media, mentre il consumo è maggiore del 39% indicando

una maggior propensione alla spesa. L’analisi degli altri centri commerciali presenti in zona evidenzia una concorrenza vasta e variegata. Nel bacino sono state individuate ben 30 strutture (visualizzabili nella mappa), che sono cosi differenziate: 4 parchi commerciali, 1 factory outlet, 25 centri commerciali tradizionali di cui, a parte uno di vicinato (4.300 mq) e uno di grandi dimensioni (52.500 mq), la maggior parte è rappresentata da strutture di piccole e medie dimensioni, rispettivamente in numero di 13 e 10. Andrea Penazzi

pochi minuti dall’autostrada A4 lungo l’arteria principale urbana di Viale Sarca. Inoltre non è lontano da un altro asse strategico, ovvero viale Zara – Viale Fulvio Testi, che collega la Brianza a Milano.

Bacino ricco, ma conteso

Come sempre per l’analisi del bacino facciamo riferimento ai dati forniti da Sincron Inova, focalizzandoci sull’isocrona dei 20 minuti di percorrenza in

retail&food - maggio 2012 31


taglio nastro

LE TERRAZZE

conquista La Spezia Lo scorso 21 marzo è stato aperto al pubblico il nuovo centro commerciale nel cuore della città ligure. Sono serviti circa 150 milioni di euro per realizzare la più grande struttura retail della zona, dotata di 100 negozi, un’ampia offerta food e soluzioni per l’intrattenimento. Protagonisti al 50%: Sonae Sierra e Ing.

L

o abbiamo descritto quando era da poco approdato in cantiere, ne abbiamo parlato lo scorso autunno dopo una visita al sito, ma completo e inaugurato è tutta un’altra cosa. Il centro commerciale in questione è Le Terrazze a La Spezia, aperto al pubblico lo scorso 21 marzo. Imponente nelle dimensioni e piuttosto curato nell’estetica sia internamente che esternamente, il nuovo complesso retail è unico nel suo genere nella città ligure, per cui si candida a diventare nel breve tempo il punto di riferimento per lo shopping cittadino e della provincia. Dotato di oltre 38.600 mq

di gla, Le Terrazze ha visto protagonisti con la quota paritetica del 50% sonae sierra e ing Real estate. Mentre l’operatore principale al suo interno è Coop Liguria, con un Ipercoop da 7.500 mq (la gla ammonta invece a 11.700 mq). Con questa operazione l’obiettivo dei promotori è quello di trattenere in città i consumi dei residenti, che prima del taglio nastro esodavano per una percentuale prudenziale del 30% verso Sarzana o addirittura verso Genova, e di attirare persone dai comuni limitrofi. Il bacino di prossimità (10 minuti) è di circa 90mila persone, mentre nei 30 minuti supera le 200mila. Le visite annuali previste si attestano su quota 6 milioni. il progetto in pillole Altri dati, per completare il quadro della presentamarzo 2012 aPertura zione, vedono un investiinVeStimento comPleSSiVo 150 milioni di euro mento complessivo di 150 sonae sierra (50%) Promotore milioni di euro e circa 26 e ing real estate (50%) mesi di cantiere. I parchegsonae sierra commercializzazione gi a supporto, distribuiti su josé quintela da fonseca (Portogallo – sonae sierra) più livelli, sono 2mila. Tutti Broadway malyan (uk – ideazione del conProGettazione rigorosamente gratuiti. cept) Bms Progetti srl (italia – esecutivo) Questo è un fattore tutt’alla spezia localitÀ tro che secondario dato localizzazione urbana che parliamo di uno shoptiPoloGia centro commerciale ping center urbano. I nuovi Gla 38.600 mq posti di lavoro, tra diretti 2.000 ParcheGGi e indiretti, sono calcolati 13 meDie SuPerFici in 700 unità, ai quali si 15/16 unitÀ riStorazione aggiungono quelli dell’an103 totale unitÀ (Piccole e GranDi SuPerFici) cora food (230, di cui 60 ipercoop Àncora alimentare assunzioni e altri in mobi-

32 retail&food - maggio 2012

lità da Sarzana). Prima nota di merito: il centro commerciale in questione nasce da un progetto di riqualificazione urbana stabilito in un Piano d’area del 1990, al suo posto sorgevano infatti le inquinanti strutture ex IP. L’area bonificata non si esaurisce nello shopping center, ma vi verranno realizzate strutture direzionali e a destinazione residenziale, oltre a un parco. Seconda nota di merito, da non trascurare: Le Terrazze è il primo centro commerciale al mondo (fonte congiunta Ing Real Estate e Sonae Sierra) ad aver ottenuto in fase di costruzione sia la certificazione per la salute e la sicurezza (OHSAS 18001) sia la certificazione ambientale (ISO 14001). Ora l’obiettivo dichiarato è quello di ottenere il medesimo attestato per l’attività di gestione. L’unico punto interrogativo, per il quale ci riserviamo una valutazione nel breve termine, è quello relativo alla viabilità. La posizione in contesto urbano, quindi alimentata da strade limitrofe con semafori e traffico intenso, abbinata alla grande dimensione dello shopping center, potrebbe generare il congestionamento del traffico. Qualche notizia, a tal proposito, è stata diramata dalla stampa locale relativamente al giorno dell’apertura. Ma è troppo presto per pronunciarsi.

Nuovi marchi in città

Per la precisione le attività commerciali di Le Terrazze sono 102, di cui 13 di medio/grandi dimensioni e 15 ristoranti. A queste si aggiunge il Fitness Club Tonic con piscina coperta. Al momento della nostra visita, avvenuta il giorno prima dell’inaugurazione al pubblico, le unità rimanti da commercializzare erano quattro e doveva ancora aprire il tabacchi. Ma sono dettagli: l’offerta è completa grazie alla commercializzazione


CoMMENTO Struttura e design Accesso e parcheggio

Complessivamente ben rifinito, con un tocco artistico nello spazio della food court Pargheggio adeguato su più livelli. Da valutare la tenuta della viabilità urbana

VALUTAZIONE

 

Offerta commerciale Offerta ampia e articolata. Con 60 operatori nuovi in città 

del territorio, che declina dolcemente verso il mare, permette alla struttura di avvantaggiarsi di più ingressi al piano terreno, nonostante i livelli siano sovrapposti. Questo dovrebbe avvantaggiare ulteriormente l’omogeneità dei flussi nei piani 0 e 1. Nei piani 2 e 3, per conoscenza, si collocano rispettivamente la palestra e la direzione.

Food court di qualità e quantità

Se cercavamo un bell’esempio di food court lo abbiamo trovato. Nonostante al momento della nostra visita il centro fosse ancora chiuso, per cui non possiamo Spazi comuni 15 bar - ristoranti e una palestra. Non solo shopping, quindi! valutare il brusio o l’odore di cibo che si crea negli  e attrattive spazi dove si consuma il pasto, possiamo comunque esprimere un giudizio largamente positivo per almeno indice valutazione a cura di r&f: tre motivi.  = migliorabile  = sufficiente = apprezzabile  = molto buono  = ottimo Innanzitutto l’ingresso del centro al piano 1, che porta direttamente alla food cort, si presenta come uno spazio arrivata a quota 98 per cento. Il valore aggiunto di Le comune di 850 mq di rara bellezza per essere all’interno posiziona prevalentemente l’offerta di abbigliamento Terrazze, guardando al panorama del retail spezzino, di uno shopping center. Le pareti, alte parecchi metri, e calzature. In questo modo riscontriamo almeno due consiste nell’arrivo di 60 nuovi brand in città e nell’avvio sono completamente affrescate da immagini che ritragfattori positivi: i flussi dovrebbero essere ben equilibrati di 37 unità aperte o con la formula del franchising o a gono gli scorci di un territorio splendido, quale è il golfo su entrambi i livelli e la clientela dell’Ipercoop può effetmarchio proprio da imprenditori locali. di La Spezia. In un contesto di forte luce naturale e colotuare la spesa alimentare velocemente, con la facoltà di Oltre ai già citati ipermercato Ipercoop e palestra ri chiari. La firma artistica è quella del francese Patrick usufruire dei servizi, senza intrecciarsi con quella orienTonic, le unità di maggiore metratura vedono le inseCommecy. L’occhio vuole la sua parte. Inoltre l’ingresso tata all’abbigliamento. Va sottolineato che l’orografia gne MediaWorld, H&M, Scarpamondo, Cisalfa Sport, adiacente alla food court Deichmann, Ovs Industry, Benetton, Piazza Italia, DeN permette, in prospettiva, Store, La Feltrinelli e Calliope. L’ultima media superficie di garantire a quest’ultia essere stata commercializzata, per cui non era segnama orari di apertura diversi lata nella news di r&f di novembre 2011, è quella di rispetto a quelli del centro Piazza Italia. commerciale. Architetto, Gerardo Sannella 6 Al piano inferiore si collocano l’ancora food, il brand Il secondo motivo è la cura associate director di Chapman Taylor Architetti di hi-tech e quello sportivo, oltre a un ampio ventaglio nella realizzazione degli di soluzioni per la casa e i servizi. In quello superiore si interni: le sedute in comuUrbanista, Tiziana Bardi 6,5 ne alla sinistra dell’ingrestitolare StudioBardi/Cad38 so sono posizionate in un ambiente piacevole e rifiniSociologo, Gianmarco Navarini, to. Niente a che vedere con 7 professore di Sociologia della Cultura, i soliti tavolini messi un po’ Università di Milano Bicocca alla rinfusa. Altre sedute sono state inserite esatta7,5 Redazione r&f (Andrea Penazzi) mente nello spazio affrescato dopo la nostra visita. Impossibile effettuarne la valutazione. Terzo motivo in ordine di descrizione, ma primo se guardiamo l’aspetto commerciale: la varietà e l’abbondanza di formule di ristorazione. Nella food court si contano ben 15 insegne che coprono ogni esigenza. Guardando la planimetria un’unità sembrerebbe ancora da allocare, per cui il numero potrebbe salire a 16. Al momento l’offerta di bar caffetteria è presidiata da C-House e Bottega del Caffè. Quella di paninoteca e fast food da La Piadineria e McDonad’s. Nel comparto steak house la concorrenza è tra Old Wild West e Roadhouse Grill. Da Giovanni, la formula asiatica Kikko Kaiten Sushi, Cibiamo, Osteria Ligure e Rosso Sapore coprono il segmento ristoranti – pasta – pizza. Infine l’ambito gelateria & co annovera Antichi Sapori, Frofruit Frozen, Smoothie and Crepes, Gusto Siciliano e Yogurteria Antichi Sapori. Se poi durante il pasto, o tra un acquisto e l’altro, volessimo navigare su internet è sufficiente attivare l’opzione Wi-Fi del proprio telefonino o tablet: il servizio è gratuito. Lo abbiamo testato durante la conferenza stampa. I precedenti articoli su Le Terrazze sono stati pubblicati nell’aprile del 2010 e nel novembre del 2011. A. P.

Indice di innovazione

6,75

retail&food - maggio 2012 33


Parola di Marco Valle

Marco Valle è nato nel 1964. Laureato in Economia e Commercio e con un Executive MBA conseguito presso la IESE Business School, è Lavazza Coffee Shop Director della divisione Lavazza Coffee Shops. Oggi gestisce tutte le catene del Gruppo: Lavazza Espression, Lavazza Barista, Lavazza Il Caffè di Roma and Lavazza Onda, oltre 300 locali nel mondo.

34 retail&food - maggio 2012


Lavazza, coffee shop senza frontiere I

l botto in Cina, i progetti in Sudamerica e Usa, le revisioni al rialzo in Spagna. Corrono le attività all’estero di Lavazza, soprattutto con il nuovo format Espression, partito dagli aeroporti e ora biglietto da visita per il marchio nel mondo. L’Italia, invece, rimane fuori dai piani. Ne abbiamo parlato con Marco Valle, direttore della società del gruppo che gestisce i punti vendita. Com’è arrivato ai coffee shop di Lavazza? Ho iniziato il mio percorso in Lavazza nel 1993, prima nelle ricerche di mercato, poi nella corporate strategy, fino al 1999. Dopodiché è iniziata l’avventura nei coffee shop: nel ’99 l’Azienda ha comprato in Spagna l’insegna Il Caffè di Roma; in seguito a questa acquisizione mi sono occupato della divisione costituita per la gestione del business. Oggi Lavazza Coffee Shop è una società autonoma del gruppo e gestisce i brand: Lavazza Espression, Il Caffè di Roma, Barista e Onda Coffee break. Il marchio più identificativo tra i vostri coffee shop è il Lavazza Espression, da poco inserito anche a Malpensa, con Sea Services. Com’è nato questo format e a che punto è lo sviluppo? Espression è un concept relativamente recente, sviluppato in modo autonomo dall’Azienda e presentato nel 2007, ma che ha richiesto quasi tre anni di studi di fattibilità prima del lancio ufficiale. Espression è un luogo altamente identificativo del marchio Lavazza, un connubio tra creatività e stile nel quale si fondono l’expertise in materia di caffè dell’azienda e un layout connotato da design tipicamente italiano. Dopo la prima apertura del punto pilota a Torino, il brand ha iniziato a diffondersi in maniera molto trasversale. Il locale di Malpensa è uno degli ultimi avviati, oggi abbiamo oltre una trentina di punti vendita, di cui una buona metà in Cina. Dopo un’espansione punto a punto negli aeroporti di Belfast, Dublino e Budapest, infatti, abbiamo stretto un accordo, neanche un anno fa, con partner cinesi estremamente rapidi nello sviluppo del marchio, tanto che in dieci mesi siamo già arrivati a 18 locali, situati tra Shanghai, Guangzhou e Beijing, con l’obiettivo di arrivare a 200 locali in cinque anni. Quali sono le prospettive per Espression? Abbiamo recentemente firmato accordi per aprire locali in Russia, Stati Uniti, Argentina e stiamo negoziando per il Brasile. In genere i contratti prevedono un punto vendita “pilota” per il primo anno, per poi iniziare lo sviluppo su scala più ampia. Ci saranno numeri “cinesi”? No, il nostro obiettivo, coerente con la mission di brand builder della catena, non è uno sviluppo numerico forte, ma piuttosto presidiare specifiche aree geografiche che ben rappresentano i Paesi nei quali investiamo. Per esempio, in Argentina il potenziale sarà di circa 20 unità. L’unica eccezione, in termini numerici, è il Brasile, dove pensiamo di poter aprire un centinaio di locali. Negli Stati Uniti abbiamo punti vendita a Chicago, nel

famoso Drake Hotel e al 94° piano del grattacielo John Hancock Center, vero landmark della città: è il coffee shop Lavazza più in alto del mondo. A Chicago abbiamo anche altri locali a gestione diretta e, a partire dall’anno scorso, abbiamo sviluppato accordi di area development per alcuni stati degli Usa. Come definirebbe il layout di Espression? La sua anima è tutta italiana e gioca sugli elementi del design e della creatività. La creatività si esprime non solo nella parte estetica ma anche nell’offerta dei prodotti. Il design è invece la vetrina di Lavazza, da sempre. Espression chiude bene il cerchio, perché rappresenta tutto ciò che ha segnato lo sviluppo dell’azienda. Il design è molto moderno, riflette il mondo della fotografia, della campagna istituzionale internazionale e utilizza materiali coerenti con questo. L’innovazione è anche in particolari come il nuovo menu board digitale: lo è non solo per la forma, ma per la tecnologia, che consente una grande flessibilità a seconda dei contesti in cui si opera.

tutte le superfici, come già hanno fatto gli aeroporti. Hanno lo svantaggio di avere un consumo molto più rapido, di 5, 10, al massimo 15 minuti. Gli aeroporti sono invece molto più “captive”. Il progetto indiano di Barista: a che punto è? Barista è uno dei top 100 brand indiani ed era strumentale per entrare in un Paese le cui ambizioni di sviluppo sono elevate. Barista era un marchio già esistente e molto conosciuto, la sua acquisizione nel 2007 è stata necessaria per rendere noto il marchio Lavazza in un Paese in cui la brand awareness era da costruire. Un master agreement non avrebbe assicurato la stessa velocità che ci ha garantito l’acquisizione. Nel tempo

Chi ha curato il layout del format? Il concept originario è stato curato dallo studio Crea International, che ha vinto la gara alla fine del 2006. Il nostro dipartimento di shop planning, inoltre, adatta il layout fisico alle necessità del punto vendita locale. Quali altre opportunità ci sono per il mercato aeroportuale, in Italia e all’estero? Gli aeroporti si adattano molto bene alla nostra offerta e al nostro target, qui troviamo l’unione di tutti gli elementi positivi e di successo. In primo luogo abbiamo accordi con operatori del settore assolutamente capaci, come Àreas in Spagna e Autogrill. Con quest’ultima, dopo gli scali di Dublino e Belfast, collaboreremo per l’apertura dell’aeroporto di East Midlands, sempre in UK. In secondo luogo abbiamo un concept vincente perché consente all’operatore di differenziarsi, e, in terzo luogo, questi sono punti che vantano un footfall elevatissimo. Per questi motivi lo sviluppo negli aeroporti sta andando avanti: l’accordo con Àreas in Spagna prevedeva 14 aperture tra aeroporti e autostrade nel 2011 e 2012, con un peso maggiore degli aeroporti. Ma visti gli ottimi risultati è presumibile che altri locali seguiranno, non solo in Spagna. Le stazioni ferroviarie vi interessano? Dopo gli aeroporti, le stazioni sono naturalmente di grande interesse. Noi abbiamo già esperienza in questo canale, in Spagna, dove serviamo locali in stazioni dell’alta velocità. Sono luoghi interessanti perché diventano sempre più dei centri commerciali e sfruttano bene

abbiamo aggiunto elementi di “italianità” negli arredi e fatto un “endorsment” nel nome: oggi si chiama Barista by Lavazza. Anche il punto vendita di Malpensa è stato funzionale all’espansione all’estero? Ha avuto senz’altro questa logica. Dopo aver aperto i locali presso Harrods’ e gli aeroporti di Belfast, Bucarest, Dublino e Malpensa, per un fenomeno di propagazione in soli tre mesi le richieste di master agreement sono aumentate in maniera esponenziale. Possiamo dire che il 2011, nonostante sia stato in generale un anno di crisi, per il settore dei Coffee shop è stato un anno di grande sviluppo e di buone opportunità di crescita future. C’è modo di crescere anche nel mercato italiano? Come? Come dicevo, l’elemento centrale della nostra strategia è di essere brand builder. In Italia la brand awareness totale è di quasi 95%, Lavazza detiene il 48% a valore del mercato retail (fonte Nielsen) e serve oggi più di 10mila bar. Per questo, se devo scegliere dove investire e fare sviluppo del marchio utilizzando lo strumento dei coffee shop, scelgo l’estero. F. P.

retail&food - maggio 2012 35


dossier aeroporti

FIRENZE aggrappata al futuro La spesa procapite è alta e i negozi gestiti direttamente corrono, anche sei lavori in corso rallentano le altre attività. Per il Vespucci, sempre “orgoglioso di essere full cost”, i tanti progetti dipendono dallo sviluppo e da quando si deciderà finalmente che fare della nuova pista

i

l grande progetto di ristrutturazione è partito; la spesa per passeggero è tra le più alte d’Italia; le attività commerciali gestite internamente corrono a doppia cifra; utili e dividendi ci sono tutti gli anni. Sono le evidenze maggiormente positive dell’aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze, gestito da adf, società quotata in Borsa e partecipata da vari enti pubblici e privati, tra cui edizioni Holding (famiglia Benetton), che con il 33,4% è il principale azionista. Ma una descrizione più fedele dell’aeroporto deve anche includere una situazione di stallo che va avanti da diversi anni, in attesa che si sciolgano alcuni nodi che impediscono lo sviluppo dello scalo.

36 retail&food - maggio 2012

retail fatto in casa

Rispetto all’ultimo Dossier Aeroporto realizzato nello scalo toscano (r&f del novembre 2009) non c’è stato alcun cambiamento sul fronte delle attività commerciali, se non la chiusura di un punto vendita, Eleganceland. Il motivo è che ci sono tanti lavori ancora in corso, che sono destinati a durare. Per questo, spiega il direttore commerciale (aviation e non aviation) Guido Vitali, «non ha senso bandire gare alla cieca». Bisogna insomma prima capire come cambieranno gli attuali flussi, con lo spostamento dei check-in dal piano terra al primo piano. Vitali ci accompagna nel terminal, mostrandoci come la mancanza di novità non abbia significato immobilismo. Il

Guido Vitali


fiore all’occhiello è rappresentato dalle sei attività gestite direttamente da Adf, e nello specifico da Alessandra Modesti: un duty free dedicato ai profumi, uno dedicato all’enogastronomia e quattro negozi di alta moda italiana. Il viaggiatore, dopo i controlli di sicurezza al primo piano e un corridoio decisamente da risistemare (chiamato con autoironia “corridoio vasariano”) approda, improvvisamente, in un’area del lusso con un “doppio walk-through”. Sulla sinistra ci sono i 130 mq del duty free dedicato ai profumi, inaugurato nell’agosto 2008, che può vantare una spesa media di 50 euro. Sulla destra ci sono i quattro negozi di moda: Etro, Ermenegildo Zegna e i due toscani Ermanno Scervino e Salvatore Ferragamo. Aperti nell’ottobre 2009, sono shop in shop di circa 45 mq ciascuno e vantano uno scontrino medio di 250 euro. Il record di spesa appartiene a un cittadino russo, che in una giornata fece compere per 9mila euro. Per gli approvvigionamenti di questi negozi il commerciale di Adf gira due volte all’anno le quattro maison, alla ricerca delle collezioni migliori; così come ogni anno passa una settimana al Tfwa di Cannes per selezionare i profumi. Scendendo al piano dei gate si trova il capostipite dei duty free, quello dedicato ai vini e al fine food. Inaugurato il 25 aprile 2007, in cinque anni ha avuto ricavi per 6 milioni di euro, con uno scontrino medio di 25 euro. L’80% dei prodotti sono toscani, divisi per merceologia. Un po’ sacrificati, in fondo, ci sono i liquori. «In effetti ci farebbero comodo 50-60 mq in più, per fare un angolo della Toscana separato dal resto dei prodotti» dice Vitali. Le vendite non vanno affatto male, ci spiega, perché il pubblico è all’80% straniero e non volano compagnie low cost. È per queste tipologie di visitatori che Firenze vanta il terzo posto tra gli aeroporti italiani per incasso non aviation per passeggero: 6,40 euro, subito dopo

gli scali di Milano e Roma. Le altre attività retail in airside sono la gioielleria Mossa, Marina Militare e Camicissima (moda, fascia media). Nel landside, oltre alla banca e al cambio, ci sono Conte of Florence (moda casual) e due marchi storici dello scalo: Ottica In Vista, dotato anche di accessori moda, e la libreria Giunti al Punto.

Ristorazione al bivio

Nel campo della ristorazione la situazione è molto semplice: al piano superiore c’è una food court di 300 mq gestita da MyChef, che ha al suo interno un Gran Café e un Pizza Chef. Si affaccia sulla pista, con una grande vetrata.

Al piano inferiore, nel landside, c’è lo spazio di Autogrill, che vi ha un A-Café e uno Spizzico. Per entrambi gli spazi la concessione è in scadenza ed è pronta la gara per la nuova assegnazione. Un primo bando era stato pubblicato lo scorso novembre, ma Adf ha poi deciso di prendere altro tempo dopo aver ricevuto le manifestazioni d’interesse. La nuova gara era attesa per la fine di aprile, dopo la stampa del numero. Si tratta di un bando unico, in cui però ci possono essere vincitori separati per le due aree. L’area food agli arrivi (piano terra), che sarà in una nuova posizione, aprirà prima dell’estate. Quella al piano di sotto tra settembre e dicembre.

retail&food - maggio 2012 37


dossier aeroporti tolto spazio ai parcheggi, alla pubblicità nell’area parking, e alla sala vip Masaccio. Quest’ultima è stata appena risistemata ed è tornata a regime. Per quanto riguarda le pubblicità, invece, il progetto principale ha riguardato la sostituzione della retroilluminazione a neon con quella a led e si sta ipotizzando l’istallazione di schermi per l’advertising tramite il digital

Conti sospesi

Il food è uno dei fronti per cui sono attese quest’anno le performance migliori, dato che dopo un restyling i fatturati sono soliti crescere, anche del 20-30 per cento. C’è da capire, invece, che sarà delle altre attività commerciali. Nel 2011, a fronte di passeggeri aumentati dell’9,7% e ritornati a livello del 2007-2008 (nei primi mesi del 2012 sono scesi del 2,6%), i ricavi non avio sono saliti solo dell’1,1 per cento. E

38 retail&food - maggio 2012

se le attività gestite in proprio sono andate bene (+11,7%, con +30% del Mol), lo stesso non si può dire per le altre. A quanto risulta dal resoconto intermedio al 30 settembre 2011, le sub concessioni (retail e food) erano in leggero rialzo, mentre negative erano le voci della pubblicità, della sala vip e delle property, con un forte rallentamento nel terzo trimestre anche nei parcheggi. Causa di tutto questo sono stati i lavori, che hanno

signage. C’è poi l’idea di trasformare l’attuale area dei check-in, che saranno portati dal piano terra al piano superiore, in uno spazio per eventi e promozioni destinato a ospitare, come capita in altri scali, esposizioni di automobili di alta gamma. A conti fatti, Vitali non si esprime su previsioni di fatturato per il 2012. Quello che sottolinea è invece la crescita dei ricavi non aviation da quando è arrivato. Se dal 2003 al 2011 i passeggeri sono saliti di circa il 25%, il “non avio “ è balzato del 126 per cento.


attorno a cinque ipotesi di costruzione della nuova pista. Quella più gettonata, verso cui è favorevole anche il sindaco di Firenze Matteo Renzi, è quella della pista “convergente” all’autostrada per 14 gradi. Permetterebbe di non passare sopra il centro di Prato (come nel caso della “parallela” e della “divergente”), ma in periferia, sarebbe più resistente al vento e non comporterebbe la chiusura dello scalo per 3-5 anni (come la pista “obliqua”). Il governatore toscano Enrico Rossi non si è finora espresso sulle ipotesi, ma ha ribadito che lo scalo non può diventare

intercontinentale. Le ragioni sono ambientali, ma soprattutto riguardano il rapporto con Pisa, già scalo intercontinentale. Con una Firenze troppo forte Pisa avrebbe il destino segnato, è l’argomentazione. Rossi ha anche spesso insistito sulla integrazione tra le due società aeroportuali (Adf e Sat, entrambe quotate), in modo che non si facciano una concorrenza spietata. Lo stesso Enac, d’altra parte, ha inserito i due aeroporti tra quelli “primari”, ma a patto che abbiano uno sviluppo “correlabile”. Ora si sta aspettando a brevissimo il pronunciamento dell’Enac sulla soluzione

tecnica migliore e poi il Piano di Indirizzo del Territorio (Pit) della Toscana. A quel punto, si spera, si potrà partire. Intanto, tra il 2013 e il 2014 è atteso il tram, o per essere precisi la Linea 2 della Tramvia di Firenze, che parte da piazza Libertà, passa per il Duomo, per la stazione di Santa Maria Novella, per la nuova stazione dell’Alta Velocità, per terminare all’aeroporto. Rispetto all’attuale linea in autobus (circa 25 minuti da S.M. Novella) sarà più veloce, perché avrà una corsia dedicata. E di velocità oggi a Firenze c’è gran bisogno. F. P.

Il restyling

Tutto cambierà, rispetto allo scenario attuale, quando sarà completato il nuovo terminal. I dati del progetto sono questi: 7.500 mq in più, 40 banchi check-in in sala partenze, spostati al primo piano; un nuovo sistema di smistamento bagagli automatizzato; accessi separati per arrivi e partenze; nuovi spazi per la ristorazione, shop e negozi; rifiniture e design di pregio. Quello che è stato fatto finora (prima inaugurazione dicembre 2011) è apprezzabile. Il design è firmato dallo studio Pascall Watson, autore anche del nuovo T5 di Heathrow. Si notano i materiali (rame sulla facciata esterna e in alcuni elementi interni; legno chiaro) e le linee pulite e contemporanee. Check-in al primo piano e sistema bagagli sono in fase di ultimazione. Sono inoltre in corso i lavori per raddoppiare la parte nuova degli arrivi, attraverso un nuovo blocco sul lato destro (guardando la facciata dell’aerostazione). Nel tempo l’ammodernamento dovrebbe riguardare l’intero terminal, andando a sostituire l’edificio esistente nella parte sinistra della struttura, la quale sarà anche più estesa. Ma sui tempi della realizzazione, tutto dipenderà dai soldi disponibili e dall’incremento del traffico. Per quello, però, c’è bisogno della pista nuova.

La pista, il piano, il tram

Se, se, se. Il periodo ipotetico, della possibilità, è d’obbligo, parlando dell’aeroporto Amerigo Vespucci. In pochi anni si potrebbe arrivare al raddoppio degli attuali passeggeri, se tutti i passaggi fossero rispettati. Il primo passo, e il più importante, riguarda la pista. Oggi è piccola e non permette voli di durata superiore alle due ore. Si arriva a Londra, Parigi e Madrid, ma non nel Medio Oriente e a Mosca e San Pietroburgo. Per questo da anni si ipotizza una seconda pista, che allargherebbe il raggio a queste destinazioni (ma non ai voli intercontinentali). Il dibattito e le lotte sono ferme da anni

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Le grandi tendenze del food

IN GALLERIA È

AsiA MAniA

Ancora poco strutturati in catene, i ristoranti asiatici si stanno affermando nei centri commerciali italiani, soprattutto in quelli nuovi e grandi. Anche gli aeroporti e le stazioni hanno sperimentato dei format asiatici. Scommessa: da qui in avanti sarà tutto un crescendo

p

ochi dubbi: la ristorazione asiatica, dopo essersi affermata nelle città, prima le grandi e poi le piccole, oggi è sempre più presente nei centri commerciali e nei luoghi di viaggio. A differenza dei locali cittadini, però, in questi canali sono vincenti le catene di ristorazione piuttosto che singoli punti vendita indipendenti, perché sono più riconoscibili dai clienti che vanno di fretta e perché i commercializzatori degli spazi commerciali hanno più garanzie sulla loro capacità gestionale. Si stanno quindi strutturando anche in Italia delle

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catene con cucina ispirata al Far East, anche se siamo quasi all’anno zero. Gli Stati Uniti sono lontanissimi: basti pensare che l’insegna di ristorazione cinese panda express ha 1.419 locali, di cui nessuno in franchising, tra casette stand alone, centri commerciali, stadi e locali in altri luoghi “non convenzionali”. Dietro di lei ci sono insegne molto più piccole, come pei Wei, 173 locali, pick up stix (circa 90), flat top Grill e stir crazy, marchi di proprietà del Flat Out Crazy Restaurant Group, di Chicago, 28 locali in totale. Altre se ne affacciano, come la nuova shopHouse

southeast asian Kitchen, in fase di sperimentazione da parte della catena Chipotle Mexican Grill. Lontano è anche il Regno Unito, dove si è affermato Wagamama, format giapponese che ha superato le cento unità in 19 Paesi, tra cui una nel T5 dell’aeroporto di Londra Heathrow. Ma qualche insegna organizzata si affaccia anche da noi. Una ricognizione effettuata da retail&food su 60 centri commerciali primari ha mostrato come in essi ci siano 28 ristoranti cinesi, giapponesi o pan-asiatici, a cui si aggiungono 13 locali mediorientali, incentrati sul kebab (di cui si parlerà in un altro articolo). Rimanendo sul Far East, la breve - e statisticamente non significativa - ricognizione ha mostrato come ci sia una prevalenza di ristoranti giapponesi (14), seguiti dai cinesi (9) e da quelli specializzati in Wok (4) e cucina indiana (1). La distribuzione geografica vede una nettissima prevalenza per il Centro-Nord, con la


Lombardia in pole position, mentre queste formule sono pressoché assenti nei mall del Sud considerati. Tra tutti i centri commerciali, il Città Fiera di Martignacco (Udine) è senz’altro quello che più mette in evidenza la ristorazione globalizzata, a partire dalla comunicazione sull’home page del sito (“15 ristoranti multietnici aperti tutti i giorni fino a tarda sera”). In effetti vi si contano, per limitarci agli asiatici, i locali China Town, Teppan, India Matha e Arabian Kebab. Le insegne che ricorrono maggiormente nei centri analizzati sono una manciata. Tra i giapponesi si annoverano Mishi Mishi (nove locali e due in apertura, si veda l’intervista), Kikko Kaiten Sushi e Sen Sushi. A spiegare la situazione di Kikko Kaiten Sushi è Giovanni Ferraresi, uno degli ex fondatori della società di commercializzazione Agorà e presidente del Consorzio Sviluppo Marchi (Csm), a cui fanno riferimento i dieci locali a oggi aperti. Ogni ristorante è di proprietà di singole persone, che però fanno tutte riferimento a due famiglie, una cinese e una italiana. «L’apertura più recente è stata lo scorso marzo a Le Terrazze di La Spezia, la prossima sarà nell’Ikea di Villesse, in autunno». La situazione non è però rosea per il mercato: «Pensavamo di aprire 3-4 locali quest’anno, ma ci fermeremo a uno – commenta – perché i soci ci comunicano delle difficoltà. D’altra parte noi apriamo locali veramente diretti in autofinanziamento, con investimenti da 3-400mila euro per ristorante, e dobbiamo essere prudenti». Il riferimento, indiretto, è alla pratica da parte di altri operatori di aprire dei locali con il proprio marchio e dopo qualche tempo vendere, più o meno alla luce del sole, ad altri gestori. Per Kikko Kaiten Sushi, che

L'intervista «Ci interessano tutti i nuovi grandi mall» Mishi Mishi - Xuqun Chen, co-titolare Come è nata la vostra catena? Noi avevamo cinque o sei locali in Portogallo, tutti in centri commerciali gestiti da Sonae Sierra. Poi siamo arrivati in Italia. Il primo ristorante è stato aperto a Brescia, al Centro Commerciale Freccia Rossa, nel 2008. Poi sono stati aperti tutti gli altri ristoranti. Com’è strutturata la vostra società? La nostra società è formata dalla nostra famiglia. Siamo tre fratelli e ognuno gestisce i singoli locali, che sono di proprietà diverse. Come famiglia scegliamo la location adatta per nuove aperture. Quanti ristoranti avete e quanti futuri ne sono previsti? Sono nove, tutti in Centri Commerciali tranne quello di Parma, che si trova in città. Per quest’anno sono previste due aperture, la prima a Legnano (Mi), nell’Area Galleria Cantoni, un piccolo centro commerciale, il 26 aprile; la seconda nel nuovo Pr Parma Retail, a settembre. In futuro sono previsti molti altri ristoranti, quanti ancora non lo so. Apriamo nei centri commerciali da cui veniamo contattati e ci presentiamo direttamente noi in tutti i nuovi centri di una certa importanza e dimensione. Da chi sono gestiti i mall dove siete presenti? La maggior parte dei nostri ristoranti sono gestiti da Cogest Italia. A Peschiera Borromeo c’è Mall System (stesso gruppo di Cogest, ndr). Gli arredi dei punti vendita sono uguali? No, per parecchi locali l’ arredamento si assomiglia ma tra di loro sono un po’ diversi. Sono realizzati per la maggior parte con pietra su pareti, specchi verticali e tavoli, sedie e banconi di tonalità marrone scuro. I locali sono sempre ben luminosi, ordinati e puliti. Finora abbiamo aperto locali di piccole dimensioni con il nastro e due self-service, a Parma in città, e a Settimo Torinese (To). Il ristorante presso La Corte Lombarda di Bellinzago, inoltre, ha sia il nastro sia la cucina “wok”, e lo stesso varrà per il Pr Parma Retail. I prossimi ristoranti saranno forniti di wok, che sta prendendo sempre più piede nei nostri ristoranti. La vostra cucina è giapponese ma siete cinesi. Conferma? La nostra famiglia ha origini cinesi, ma nostra madre ha lavorato per 30 anni in un ristorante giapponese, in Italia. Conosciamo molto bene la cucina giapponese, non la improvvisiamo.

ha volutamente prezzi superiori ai concorrenti, ora è prioritaria l’espansione all’estero, in Sudamerica e Cina, dove i ristoranti giapponesi sono di gran moda. Poco si riesce invece sapere della catena Sen Sushi, fondata dal ristoratore Wang Leying, cinese come tutti gli altri proprietari di ristoranti cinesi (ma questo avviene anche fuori dai mall). Tra i ristoranti cinesi, la grande protagonista è la signora Yun Yun Zhang (si veda intervista), che è proprietaria di 8 degli 11 locali delle catene Yun Restaurant, Yun Quick e Shanghai Quick (talvolta scritto Quik). Nella cucina wok i protagonisti sono invece italiani: l’unica vera catena che si sta affermando si chiama W.O.K. Italia, fondata da Giuseppe Amati e Alessandra Bognanni. Nata nella Stazione Termini di Roma, ha replicato a Milano Centrale e nel centro commerciale Porta di Roma. Prossime aperture sono in programma nel centro commerciale Le Vele di Cagliari, nell’Euroma 2, zona Eur della capitale, nel grande mall cileno Costa Nera Center di Santiago del Cile e soprattutto nell’aeroporto di Fiumicino. Nelle stazioni ferroviarie si segnala anche Sosushi (si veda r&f di marzo 2012, articolo Star Trek) che ha aperto un punto vendita a Torino Porta Nuova e che tra i suoi 22 locali ne conta tre nei mall: nel centro commerciale Esp Ravenna, nel Centro Sicilia di Misterbianco (Ct), aperto nel 2011, e nel centro commerciale Conca D’Oro di Palermo, aperto nel marzo 2012. Ma le stazioni non sono l’unico canale del travel in cui si sta sviluppando la cucina asiatica.

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L'intervista

Le grandi tendenze del food

«Tre formule per tutte le esigenze» Yun Restaurant – Yun Quick – Shanghai Quick Yun Yun Zhang, proprietaria

In Italia, per esempio, ci sono quattro corner Asia in locali di Autogrill, negli scali di Milano Linate, Milano Malpensa T1 e Fiumicino (2 punti vendita). Elementi di cucina asiatica si dovrebbero estendere anche in altre formule del gruppo. La prossima apertura di Zen Zen a Orio al Serio (Bg) è invece per ora stata smentita dall’aeroporto orobico. Si tratta di nuovo format

Lei è proprietaria di tutte e tre le insegne Yun Restaurant, Yun Quick e Shanghai Quick? Le tre insegne sono tutte di mia proprietà. Tranne che per i ristoranti di Bonola (Milano, ndr) e di Metropoli (Milano-Quarto Oggiaro, ndr) che sono di due soci. Non sono in franchising, ma di società che appartengono a noi. Che differenze ci sono tra le tre formule? Yun Restaurant è la formula di ristorante con servizio al tavolo. Yun Quick è di qualità, ma veloce, con cibi fatti al momento. Shanghai Quick è una formula cucina molto veloce, solo cinese. Il nostro obiettivo è infatti fare solo cucina cinese originale: per esempio, non forniamo pane. Vale anche per i ristoranti? Nei ristoranti c’è cucina cinese ma anche giapponese. Cambiamo menu ogni stagione, per avere sempre piatti innovativi. I piatti cinesi li studio con i nostri cuochi, mentre per quelli giapponesi ci segue un consulente giapponese. Come decidete le formule da inserire? Dipende dagli orari dei centri commerciali e dalla clientela. Per esempio, il centro commerciale Corte Lombarda di Bellinzago è aperto fino a mezzanotte e abbiamo Yun Restaurant. Ne Il Globo di Busnago (Mi) il piano di sotto è aperto fino alle 22 e abbiamo Shanghai Quick, il piano di sopra è aperto fino a mezzanotte e abbiamo uno Yun Restaurant. Quando siete partiti? Nel 1999, nell’Oriocenter (di Orio al Serio, Bergamo, ndr). Poi il network si è esteso. Oggi abbiamo 11 locali, più o meno ugualmente distribuiti, a seconda della clientela. Che programmi di espansione avete? Stiamo studiando una formula di marketing e facendo il sito internet, per farci conoscere. I vostri prezzi sono molto bassi? I prezzi sono giusti, accessibili a tutti ma non troppo bassi. L’arredamento è unico? Ogni locale ha un design diverso ma c’è un unico architetto che ci segue da tanti anni.

L'intervista

«Entro l’estate apriremo a Fiumicino»

Quando nasce il format W.O.K. Italia? Il primo locale "pilota" nasce a Roma, stazione termini, ne l dicembre 2005. Chi sono i fondatori? Giuseppe Amati (a destra nella foto, ndr) e io. I locali sono tutti diretti? Per ora si. A breve è prevista un’apertura all’interno dell’aeroporto di Fiumicino e in quel caso la gestione sarà in partnership con un altro gruppo, ancora riservato. Abbiamo anche un franchisee in Chile che aprirà entro fine maggio a Santiago del Cile. È previsto un piano di sviluppo in franchising? Stiamo organizzandoci in tal senso. Il wok è oggi molto in voga in Italia. È un tipo di ristorazione adatto anche al tempo ristretto delle stazioni? Assolutamente sì! Il tempo medio di attesa dal momento dell’ordine è mediamente di 3 minuti, in più il packaging è perfetto anche per l’asporto. W.O.K. non usa contenitori di plastica ma solo cartoncino e materiali biodegradabili. Il padre nobile del wok in aeroporto, in Europa, è il Wagamama di Londra Heatrow

W.O.K. Italia - Alessandra Bognanni, co-fondatrice Terminal 5. A Fiumicino farete qualcosa di simile? Wagamama è stato un nostro ispiratore, cercheremo di avvicinarci il più possibile. Quando è prevista l’apertura a Fiumicino? Entro l'estate 2012 Ci saranno altri opening nel canale travel? Assolutamente sì, oggi le stazioni e gli aeroporti stanno rivedendo l’offerta food e W.O.K. sicuramente parteciperà a ogni gara. Le ricordo che oggi il 90% delle concessioni all’interno di queste grandi infrastrutture è in mano alle grandi spa del settore italiano (Autogrill, Cremonini, Mychef etc). Come definirebbe il vostro menu? Un menu pan-asiatico che comprende le sezioni più popolari, dalle zuppe vietnamite ai dim sum cantonesi, dai curries thailandesi ai ramen giapponesi, sempre ricercando la massima qualità e rispettando le ricette originali.

di fast food asiatico fondato dai due “bocconiani” Francesco Bongiovanni e Marco Fiorese, sperimentato prima nel Principato di Monaco, poi replicato a Milano (via Cesare Correnti), Gibilterra, in due centri commerciali di Mosca, e di cui è prevista una prossima apertura a Goteborg. La situazione è comunque molto fluida. Se si dovesse scattare una fotografia dell’esistente, uscirebbe sicuramente mossa: la ristorazione asiatica è in piena crescita, tanto che non c’è un nuovo mall di grandi dimensioni in cui non entri. C’è poi da attendersi che questo tipo di formule avrà un grande sviluppo anche nei luoghi di viaggio, vista la tendenza all’estero in questa direzione. Fabrizio Patti


Non food di frontiera

Shun Fa: avanza il low cost

Made in China

P

ercorriamo l’autostrada A4 sulla tratta Milano – Torino in direzione del capoluogo piemontese. All’altezza di Galliate, località a ridosso di Novara, siamo attirati dall’insegna Shun Fa, vicina a quella di Ipercoop, visibile (scopriremo successivamente) da entrambi i sensi di marcia. Appena più piccola, ma decisamente a portata di vista rallentando, leggiamo l’insegna del centro commerciale Il Gallo. Incuriositi dal nome del marchio asiatico, prendiamo la corsia di decelerazione e ci dirigiamo presso il complesso retail. Una volta arrivati notiamo altre insegne comprese nel parco commerciale: Takko Fashion, Maxi Zoo e Acqua&Sapone. Il centro Il Gallo, di per sé, non costituisce una novità, mentre lo è lo sviluppo di insegne low cost come la cinese Shun Fa, presente a Galliate con una propria superficie di grandi dimensioni collocata di fianco a quella dello shopping center. Non abbiamo conferma dal gestore del negozio asiatico, ma la direzione dell’Ipercoop ci racconta che la struttura di Shun Fa è stata inaugurata nel 2010, dopo quella del centro, rispetto al quale è indipendente. Per effetto della crisi, ma non solo, negli ultimi anni si stanno moltiplicando i punti vendita, talvolta di grandi dimensioni stand alone, dotati

di ogni genere merceologico con prodotti a basso o a bassissimo prezzo di provenienza asiatica. Anche se non sono escluse, a priori, le marche. In quest’ottica si inserisce la catena cinese con sede a Vercelli, presente in Italia con una manciata di punti vendita concentrati nel Piemonte. Tornando alla visita, decidiamo di analizzare il maxi store in questione. Esteticamente si presenta con mattoncini faccia a vista, di grandi metrature in linea con l’architettura de Il Gallo e dell’altra struttura che ospita Takko Fashion, Maxi Zoo e Acqua&Sapone. Il parcheggio a supporto è ampio, gratuito e condiviso con il centro commerciale. All’interno dello store notiamo in esposizione le più svariate categorie merceologiche, dall’abbigliamento all’oggettistica per la casa,

sino ad arrivare ai prodotti per il giardinaggio. Vicino alle casse è presente una piccola isola dedicata alla bigiotteria. Unica categoria esclusa è quella del food, ma da poco ha aperto una formula di ristorazione orientale 8di8. Tornando allo store, neanche a dirlo, i prodotti presentano listini competitivi, anche se non mancano le referenze di marca. Ad esempio il colluttorio antibatterico Listerine, che è esposto a prezzo di mercato. La percezione è quella di trovarsi all’interno di un discount del non food, esperienza di acquisto a cui dovremo abituarci sempre di più. Questi formati “all in one”, infatti, riescono a penetrare facilmente in un contesto di recessione economica e intercettano anche la clientela straniera, in aumento. Idea da non trascurare. A. P.

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analisi mercato

Gioielli,

tempi duri per i piccoli Basta mettere a confronto i dati del settore e i bilanci delle principali catene di oreficeria e gioielleria. E si capisce che solo chi ha spalle larghe e vetrine convincenti oggi se la passa bene. Vale per le città, ma la stessa musica si sente negli aeroporti

D

omanda facile: com’è stato il finale del 2011 per gli orefici e i gioiellieri italiani? Risposta rapida: pessimo. Per una risposta più completa, vale la pena di citare i risultati dell’indagine condotta da Federdettaglianti Orafi Confcommercio per il periodo settembre-dicembre 2011: «analizzando i dati – si legge – salta subito all’occhio la sensibile contrazione, peraltro prevista, delle vendite rispetto al medesimo periodo del 2010. Se per il 35% dei titolari di gioiellerie e oreficerie le vendite sono diminuite tra l’11% e il 20%, per ben il 20% la contrazione oscilla tra il 21 ed il 30 per cento. Solo il 15% ha riportato un calo delle operazioni tra il 5 ed il 10%». Non illudetevi che le percentuali rimanenti facciano cambiare il quadro: il 15% ha visto vendite stabili e il 12% in crescita. Bisogna poi aggiungere che il 2010 era stato un anno con discese ancora più severe. A quanto emerge dall’indagine, non si tratta solo della crisi economica: pesano lo spesometro, il redditometro, la tracciabilità dei conti, in una parola i controlli fiscali fattisi più stringenti. Questa la situazione dei negozi indipendenti, che rappresentano nove rispondenti su dieci dell’indagine di Federdettaglianti Orafi. Come analizzato nell’analisi di mercato del maggio 2011 di r&f, tuttavia, le catene in momenti difficili come questi sono in grado di recuperare quote di mercato e di accrescere i fatturati.

Le catene sorridono

Già nell’articolo citato si era evidenziato come nel 2009 le cinque principali società

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del settore avessero incrementato il proprio fatturato rispetto al 2008. All’epoca, però, i risultati di esercizio erano negativi o positivi per pochi euro, con l’eccezione della sola Orofino, che registrava 1,8 milioni di euro di risultato netto. L’aumento dei fatturati e di quota di mercato è proseguito nel 2010. Con una novità sostanziale: anche i conti dell’ultima riga del conto economico cominciano sensibilmente a migliorare. Prendiamo il principale operatore, Stroili Oro: i ricavi delle vendite sono passati dai 159 milioni del 2009 ai 175 del 2010, confermando un trend di crescita che tra il 2006 e il 2010 è stato in media del 13,5 per cento. Sale anche il Mol, da 95,6 a 111,8 milioni e raddoppia l’utile operativo. In questo modo il risultato netto è negativo per mezzo milione di euro, contro gli 8 milioni di rosso dell’anno prima. I primi due mesi del 2011 hanno visto il fatturato salire di un ulteriore 10 per cento. I motivi della crescita sono spiegati nel bilancio: la campagna pubblicitaria, peraltro da poco rilanciata, con Ilary Blasi testimonial; i nuovi prodotti più attraenti; le nuove linee di fine jewellery e costume jewellery; infine, il nuovo visual merchanding dei negozi, più lussoso e fashion. Dallo scorso anno, sempre in ottica di rafforzamento dell’immagine, alla tradizionale presenza capillare nei centri commerciali (la quasi totalità dei 342 punti vendita alla fine del 2010), il marchio ha affiancato negozi nelle principali vie commerciali italiane: oggi sono 15 e raddoppieranno nel corso dell’anno. Ma la vera frontiera è all’estero: il marchio ha aperto 10 punti vendita in Cina negli ultimi 18 mesi, tra cui il flagship store nel Plaza66 di Shanghai, e nel Dragone asiatico punta a 80-100 negozi, tra cui almeno due negli aeroporti (si veda l’intervista). Era più delicata la situazione di partenza di Dip – Diffusione Italiana Preziosi, società che ha il marchio Bluespirit (gruppo Morellato), il secondo operatore del mercato per numero di negozi. Nel 2009, nonostante l’aumento di fatturato, si era avuto un Mol negativo e un risultato netto in rosso per 10 milioni (erano 16 nel

2008). Nel 2010 questa cifra si è dimezzata, a quota 5 milioni, mentre il Mol è tornato positivo e il fatturato è ancora cresciuto ed è pari a 47,8 milioni (45,1 nel 2009). Le previsioni per il 2011 erano di un “quasi pareggio”, ma ancora non sono noti i dati di bilancio. Significativo è però che i primi quattro mesi del 2011 hanno visto i ricavi salire del 23 per cento. Per Bluespirit la tendenza degli ultimi tempi è di puntare maggiormente sui 102 negozi diretti (quelli in franchising hanno così avuto il 18% in meno del 2009) e di uscire definitivamente dai mercati esteri oltre che tagliare i

negozi sottoperformanti, nove nel 2010. Oltre che nei centri commerciali e strade cittadine, Bluespirit si distingue per la presenza nel circuito di Grandi Stazioni (si veda l’intervista).

Ancora meglio vanno due competitor più piccoli: Follie d’Oro e Orofino, anch’essi campioni dei cen-


L'intervista «Nel mirino Fiumicino e Venezia» Stroili Oro Maurizio Merenda, amministratore delegato Fino allo scorso anno eravate solo nei centri commerciali, con quasi 350 negozi. Perché avete cominciato ad aprire in città e in aeroporto? Stroili Oro è la catena leader in Italia e siamo da sempre presenti nei migliori centri commerciali. Ma da un anno siamo entrati anche in città, perché è un mercato di grande potenziale che inoltre ci permette di aumentare la brand awareness. Quindi dal novembre 2011 abbiamo aperto negozi importanti, a Milano in corso Vittorio Emanuele, a Firenze in via dei Calzaiuoli, a Roma in via del Corso. Allo stesso tempo abbiamo aperto le filiali all’estero, in Cina e Russia. Quando e perché la scelta di Malpensa? Il negozio è stato aperto alla fine del 2010, sia per una questione di immagine sia per le vendite che produce. Vendiamo prodotti di qualità a un prezzo accessibile, che sono ideali per gli aeroporti. È anche in una delle posizioni migliori, prima dell’area Schengen, per cui siamo soddisfatti, nonostante il traffico sia calato soprattutto dopo la chiusura di Lufthansa Italia Vi interessano altri aeroporti? Sì, vogliamo avere negozi anche a Roma e Venezia e ci interessano anche i principali aeroporti europei più quelli di Shanghai e Hong Kong. Quali sviluppi state avendo all’estero? In Russia apriremo a fine aprile (dopo la stampa del numero, ndr) un negozio in un mall di Mosca e pensiamo di arrivare a 10-15 shop. In Cina vogliamo arrivare a 80-100 negozi. Siamo interessati ad altre realtà internazionali, partendo dal travel retail e dai grandi mall. Svilupperete ancora nei centri commerciali italiani? Siamo in quasi tutti, ma ce n’è una decina ad alto rating in cui non ci siamo. In questi vogliamo assolutamente entrare e stiamo trattando per esserci.

tri commerciali. Il primo, con la società Follie e Profumi srl (di proprietà della famiglia Sarni), ha chiuso il 2010 con 411mila euro di utile (102mila nel 2009), sebbene con un valore della produzione in leggera discesa (7,7

milioni contro i 7,9 dell’anno prima). La società ha intenzione di continuare lo sviluppo della rete vendita, soprattutto in aree geografiche poco coperte, visto che la concorrenza si fa agguerrita. Orofino (Vicom spa), anch’essa presente soprattutto nei centri commerciali con una cinquantina di punti vendita (come Follie d’Oro), è quella che va meglio. I ricavi

sono saliti da 24,6 a 29,7 milioni e l’utile netto da 1,8 a 4,4 milioni di euro, con un Mol nel frattempo raddoppiato (ora pari a 7,1 milioni). Per una analisi puntuale della presenza delle insegne maggiori e regionali nei centri commerciali, si rinvia al numero di maggio 2011 di r&f.

Movimento in aeroporto

Oltre ai centri commerciali, anche negli aeroporti c’è una buona presenza di questa categoria, che può vantare una resa al metro quadro elevatissima e ben si accorda con il target dei passeggeri, soprattutto business. Come in altri settori, il bengodi è fuori dall’Europa: se per Generation Research a livello globale le vendite di “luxury goods” nel “duty free

& travel retail” sono salite del 20% nel 2011; una rilevazione di Etrc (European travel retail council) mostra invece come la crescita di orologi e gioielli sia stata nel Vecchio Continente solo del 3,6 per cento. Ben sotto la crescita media delle vendite nel canale, pari al 9,1%, trainata dall’incremento del 7% dei passeggeri. Confrontando la presenza attuale di negozi di orologi e gioielli negli scali italiani con quella dell’anno prima, risulta una tendenza evidente: la crisi dei negozi indipendenti a vantaggio dei grandi nomi conosciuti a livello internazionale. Si prendano questi esempi: a Linate e al T1 di Malpensa non c’è più traccia dei due negozi Golden Jewellery. Tra le nuove entrate spiccano invece quella

L'intervista «La partnership con Grandi Stazioni è splendida» Siete in tre delle Grandi Stazioni. Che indicazioni state avendo da queste location? Le stazioni sono dei bellissimi centri commerciali ma è necessario avere un assortimento giusto sia per i turisti che per i viaggiatori abituali. Le collezioni Bluespirit, disegnate e create dai nostri stilisti, vanno fortissimo, in particolare i diamanti Bluespirit, ma non mancano le vendite dei brands dell’eccellenza italiana. Avete in previsione ulteriori aperture? La partnership con Grandi Stazioni è splendida e non poniamo limiti alla crescita. Abbiamo appena riaperto a Roma Termini, dopo la ristrutturazione, con un negozio strepitoso. Perché avete preferito le stazioni agli aeroporti? Riteniamo che la gioielleria giovane, smart, fashion e accessibile possa essere vincente anche negli aeroporti e non escludiamo ulteriori sviluppi nel canale travel in Italia ed all'estero. Tra le ultime vostre vetrine ci sono dei centri commerciali. Quali sono i migliori aperti di recente in Italia?

Bluespirit - Dario Villa, direttore generale A Grugliasco Le Gru abbiamo debuttato in maniera esplosiva ma anche Torino Stadio Area 12 e Peschiera Borromeo Galleria Borromea sono state delle piacevoli sorprese. Come state aggredendo la crisi di consumi interni? Cercando di offrire al cliente ancora maggiore freschezza attraverso gli assortimenti Bluespirit e l’empatia dei team di vendita. Abbiamo creato la Bluespirit Academy, che allena tutti i nostri ragazzi allo spirito Blue: proattività, energia e passione per i gioielli. Il vostro principale progetto per il 2012? Nel 2011 abbiamo realizzato il record di fatturato dei nostri 40 anni e siamo molto positivi anche per il 2012, anno in cui continueremo lo sviluppo e sarà centrale il progetto franchising.

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analisi mercato I negozi di gioielli, bijoux e orologi negli aeroporti italiani Aeroporto Ancona Bari Bergamo Orio al Serio Brindisi Bologna Catania Firenze Lamezia Terme Milano Linate

Milano Malpensa T1

Milano Malpensa T2

Napoli

Rimini Pisa

Roma Fiumicino

Torino Venezia

Verona Catullo

Insegna Posizione Venezia Classica partenze Mossa Gioiellieri arrivi Montevago S.r.l. (orologi partenze d'epoca) Watch Studio n.d. Gold to Go arrivi Alanfe gioiellieri Srl partenze Watch Studio primo piano, landside Rapisarda imbarchi Sicania imbarchi Mossa airside Spadafora Giovanbattista piazzetta commerciale Gold to Go imbarchi (gates A17- 21) Swarovski imbarchi Swatch imbarchi Hour Passion (coming soon) imbarchi Bijoux Terner 12,99 € arrivi; imbarchi B Bulgari imbarchi B DUFRY Watches imbarchi A; imbarchi B Gucci imbarchi B Hermes imbarchi B Montblanc imbarchi A Pandora imbarchi B Stroili Oro imbarchi A Swatch arrivi; imbarchi A; imbarchi B Swatch imbarchi gall. comm. 1° piano Chilli & Co. (landiside) gall. comm. 1° piano (lanCarthusia diside); gall. comm. piano terra (airside) gall. comm. piano terra Roberto Giannotti (airside) Mens srl di Gianluca Gaudio n.d. L'Ocabianca piano terra landside Bulgari T1, area G Swarovski T1 Zoccai T3, area C Swatch area C Gucci area C Hermes T1, area G Watch Studio imbarchi Hour Passion partenze (Swatch Group) Swatch partenze Zoccai partenze Watch Studio imbarchi TesOroMio area check-in

fonte: Edifis intelligence

di Stroili Oro (fine 2010) e di Pandora. Quest’ultimo è un marchio danese che ha 670 negozi monomarca nel mondo e in Italia è venduto in 956 multimarca e 8 corner presso Coin. Quello di Malpensa è il primo monomarca in Italia e uno dei diversi nel canale aeroportuale, tra cui tre a Singapore Changi, due nello scalo di Sydney e un temporary a Londra Heathrow T1. A Linate è anche

46 retail&food - maggio 2012

L'intervista «Per crescere serve un partner finanziario» Watch Studio Luca Hübler, amministratore Quando nasce il progetto Watch Studio? Nel 2004, da due soci che avevano esperienza in Australia: io e mia moglie Ung Jai. Io avevo lavorato per Luxottica, per cui curavo 300 punti vendita, di cui 6-7 nel canale aeroportuale. Mia moglie era invece in un negozio presso l’aeroporto di Sydney. Siamo stati tanti anni in Australia e siamo tornati nel 2004. Il primo negozio di orologi in aeroporto è stato aperto a Torino Caselle nell’agosto 2004. Quando sono state effettuate le aperture successive? Nel dicembre 2006 a Bologna, che però abbiamo chiuso a causa dei lavori di riqualificazione del terminal, nel maggio 2009 a Verona e nell’aprile 2010 a Bergamo. Perché avete puntato sugli aeroporti? Perché è un canale in cui è importante la specializzazione e l’avevamo sia io che mia moglie. Con che criterio avete scelto gli scali in cui siete presenti, tutti medi? Stiamo attenti al rapporto economico e i grandi aeroporti finora non ci hanno dato una ragionevole certezza del ritorno. Non solo per le fee severe, ma per la posizione dei negozi. Noi in tutti i casi vorremmo entrare anche in aeroporti più grandi. Ci sono altre aperture in vista? Contiamo di firmare a luglio un contratto con un altro aeroporto, che ancora non posso rivelare. Stiamo pensando anche alle stazioni ferroviarie. Ma siamo una società familiare, ci dovremmo strutturare con un partner finanziario, perché finora cresciamo ma lentamente. Che risultati avete avuto negli ultimi anni e nel 2011? Negli ultimi anni i punti vendita hanno performato bene e nel 2011 il canale aeroportuale è stato più tutelato di altri canali. Bergamo e Torino sono andati particolarmente bene. C’è spazio per multimarca di orologi negli aeroporti? Ritengo di sì, perché garantiscono un fatturato maggiore. I monomarca danno forse più margini agli aeroporti ma non vanno altrettanto bene, molti marchi li considerano degli investimenti di comunicazione.


L'intervista «Nelle crociere rotta a Nord» Antica Murrina Roberto Ciotti, direttore generale Come state affrontando la difficile situazione dei consumi? Abbiamo deciso di investire tantissimo sulla nostra forza vendita e di continuare a migliorare il prodotto. A differenza di brand competitor del fashion jewellery, Antica Murrina ha la prerogativa di avere una forza del prodotto unica. Questo ci sta premiando: le collezioni sono ritenute vincenti dai venditori negozianti. Avete cominciato ad aprire punti vendita nei centri commerciali, soprattutto al Sud. Perché? Siamo molto forti nel centro sud Italia, dove abbiamo una fortissima distribuzione di corner e monomarca, soprattutto in Campania. Da tre anni abbiamo spinto in quelle zone e ora arrivano i risultati. Dove state puntando all’estero? Stiamo lavorando bene in Giappone, con un grosso distributore locale di gioielli e diamanti. Abbiamo aperto dei corner in grandi centri commerciali e department stores. Anche in Grecia, contrariamente alla congiuntura, stiamo avendo una crescita. Stiamo aprendo anche monomarca in luoghi turistici: in tutte le isole e sulla costa. Infine stiamo inaugurando corner in Cina, con un partner locale. All’estero continua l’espansione negli aeroporti, in Asia e Africa con un approccio più attento rispetto al passato. Infine le crociere. Ci avete scommesso ma non è un gran momento… Abbiamo aperto un nuovo canale, quello delle crociere fluviali nel nord Europa. Siamo su decine di navi da crociera di due compagnie. Sono crociere di alta gamma. Per il resto, nel Mediterraneo c’è una flessione sia nella quantità sia nella tipologia di acquisto. Per questo stiamo lavorando per focalizzare tipologie di prodotto mirate, differenziando le rotte: il Mediterraneo è diverso dal Nord Europa e dai Caraibi.

in arrivo il secondo punto vendita nei nostri aeroporti di Hour Passion, format multimarca di livello medio-alto di Tech-Airport, società di Swatch Group. Il primo negozio di questa insegna in Italia era stato inaugurato a Venezia, l’anno scorso. La controllata del gruppo, fondata nel 2004, conterà alla metà del 2012 40 punti vendita in 16 aeroporti internazionali, soprattutto europei anche se da poco sono state alzate saracinesche a Singapore Changi e nel Beijing Capital International Airport (negozio da 210 mq). A Roma Fiumicino, invece, non sono più segnalati sui siti di Adr i due punti vendita di Zinq al T1 e al T3, mentre come new entry figura Swarovski, brand molto attivo nel canale travel che da poco ha lanciato la prima linea di orologi da uomo. Altre “sparizioni” si registrano a Pescara, dove non c’è più Oro Nostrum, a Firenze, dove non c’è traccia di Eleganceland e rimane solo Mossa, e a Cagliari, dove sono spariti i due punti vendita di Bankoro Gioielli. A conti fatti, l’operatore che più presidia il canale è Swatch, con cinque negozi più i due di Hour Passion. Segue Watch Studio (si veda l’intervista), con tre punti vendita: Torino, Verona e Bergamo,

mentre è chiuso (per ora) quello di Bologna. Oltre all’offerta dei grandi nomi del lusso Bulgari, Hermes, Gucci, presenti a Milano e Roma, si segnala anche Zoccai, attivo a Roma stessa e Venezia. A Malpensa, infine, ha un negozio uno dei protagonisti mondiali del canale aeroportuale: Bijoux Terner, che da un anno si sta evolvendo. Sta infatti lanciando a livello internazionale il nuovo format AdiXion, che supera la formula a prezzo fisso da circa 10 dollari e vende sei linee di prodotti, ciascuna con una fascia di prezzo, da 20 a 50 dollari. Il primo store è spuntato nell’aeroporto di Miami e ne sono previsti altri sei nei prossimi mesi. A Malpensa, infine, il T1 vede anche l’unico duty free, della Dufry, specificatamente dedicato agli orologi, Dufry Watches. Nel canale travel le stazioni hanno un’offerta ancora limitata, anche se due marchi presidiano il circuito delle Grandi Stazioni: Bluespirit (Milano Centrale, Roma Termini e Napoli Centrale) e Swarovski (Milano e Napoli). Nel terminal meneghino è anche attivo il negozio Le pietre delle meraviglie, mentre quello della Capitale vede, oltre i due citati, Calergi e Carina Bijoux. Chiude Verona, dove si trova la Gioielleria Oro Blu. Fabrizio Patti

retail&food - maggio 2012 47


speciale stazionario 2012

Grandi Stazioni:

2011 in crescita…

Retail Group Network di retail group Stazione

brand

tipologia

Bologna Centrale

GURU

Temporary Store

50

Firenze SMN

SILVIAN HEACH FASHION

Store Fisso

90

H2O

Temporary Store

35

MANGO

Store Fisso

200

Genova

Milano Centrale

L

a gestione di Roma Tiburtina deve ancora essere assegnata ufficialmente, ma per Grandi Stazioni è già il fiore all’occhiello tra i progetti futuri. La società guidata da Fabio Battaggia ha vinto la gara per la commercializzazione degli spazi retail nel nuovo terminal capitolino dell’Alta Velocità. I numeri dello scalo inaugurato a fine novembre parlano chiaro sulle potenzialità per le catene: 10mila mq di aree commerciali in una struttura moderna da 50mila mq di superficie. I frequentatori previsti al giorno sono 140.000. Tuttavia per conoscere i piani di Grandi Stazioni sarà necessario attendere l’assegnazione ufficiale da parte di Rfi. Tornando a ciò che è dato conoscere, Grandi Stazioni sta progressivamente completando i lavori di ammodernamento e commercializzazione degli spazi all’interno del proprio network. Come ampiamente illustrato in questi mesi, Roma Termini, Milano Centrale, Torino Porta Nuova e Napoli Centrale sono gli scali a maggiore insediamento commerciale. Termini, con oltre 20mila mq di gla e una galleria decisamente performante, è stata la prima a essere ammodernata oltre 10 anni fa e a detta dei retailer è quella che garantisce gli incassi maggiori. Milano Centrale e Torino Porta Nuova sono storia recente, ma ormai da un paio d’anni vantano decine di negozi e le performance sono in crescita, specialmente sul versante meneghino. Napoli Centrale è stata inaugurata a fine 2011, l’offerta non food è già strutturata mentre deve ancora essere avviata quella di ristorazione nel piano mezzanino. In totale saranno circa 60 gli esercizi commerciali. Nel 2012 è arrivato il taglio nastro dell’area compartimentale di Venezia Santa Lucia e proprio in queste settimane stanno aprendo numerosi punti vendita a Verona Porta Nuova. Per tutti gli altri terminal del circuito l’offerta commerciale è un passo indietro. Cronaca di questi giorni è la difficile situazione su Genova Piazza Principe e Genova Brignole: il dissesto economico e giudiziario dell’azienda che si è aggiudicata l’appalto hanno determinato forti ritardi. Lo scopo di Grandi Stazioni e della Regione Liguria è quello di far ripartire al più presto i lavori.

Napoli Centrale

Roma Termini

… e bilancio in attivo

Siamo ancora nella fase di progetto di bilancio, ma dai primi dati disponibili appare un 2011 di crescita per Grandi Stazioni. Come approvato dal Cda, riunitosi lo scorso 5 di aprile, i ricavi totali nell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2011 ammontano a 216 milioni di euro, rispetto ai 193,5 del 2010, per un incremento di 23 milioni di euro (+12 %). Lasciando da parte la cessione di un immobile adiacente alla stazione Termini di Roma, che ha fruttato 15 milioni di euro, il valore interessante è la crescita di 8 milioni di euro delle attività business (+ 4%). In particolare il Mol a perimetro costante (senza la plusvalenza derivante dalla cessione dell’immobile) è stato di 54 milioni di euro, con un incremento di 7 milioni (+15%) rispetto al 2010. La buona salute dell’azienda è visibile in due parametri: il miglioramento della posizione finanziaria netta, scesa da -178 a -168 milioni di euro, e il contenimento dei costi operativi, saliti di un solo milione: da 147 sono diventati 148. A fronte di tutto ciò l’utile netto è di 32 milioni di euro. •

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Torino P.N

Venezia S.L

mq

NIKE MILANO

Store Fisso

635

Football Express

Temporaray Store

25

SERGIO TACCHINI

Store Fisso

65

I DO

Store Fisso

80

H2O

Store Fisso

40

FULL SPOT

Temporary Store

25

MOTTA

Temporary Store

20

NIVEA

Temporary Store

20

CAMPO MARZIO

Store Fisso

40

YAMAMAY

Store Fisso

65 130

CARPISA

Store Fisso

PULLOVE

Store Fisso

65

VyTA Boulangerie Italiana

Food

110

VyTA Boulangerie Italiana

Food

110

SILVIAN HEACH FASHION

Store Fisso

55

H20

Temporary Store

30

GURU

Temporary Store

30

Football express

Temporary Store

30

MANGO

Store Fisso

160

VyTA Boulangerie Italiana

Food

140

NIKE ROMA

Store Fisso

610

NIVEA

Temporary Store

40

MOTTA / ANTICA GELATERIA DEL CORSO

Temporary Store

BERETTA

Temporary Store

35

BLTD

Store Fisso

55

SERGIO TACCHINI

Store Fisso

55

CARTAI

Store Fisso

40

PULLOVE

Store Fisso

60

SEGUE

Store Fisso

70

MANGO TOUCH

Store Fisso

80

MANGO

Store Fisso

250

50

YAMAMAY

Store Fisso

65

SILVIAN HEACH FASHION

Store Fisso

80

CAMPO MARZIO

Store Fisso

30

FULL SPOT

Temporary Store

36

NAU

Temporary Store

36

SIA

Store Fisso

50

SUNDEK

Temporary Store

72

H2O

Temporary Store

30

Football Express

Temporary Store

30

PULLOVE

Store Fisso

50

VyTA Boulangerie Italiana

Food

150

CAMPO MARZIO

Temporary Store

20

Football express

Temporary Store

20


a cura di Andrea Penazzi

Centostazioni Dall’inizio dell’attività Centostazioni ha incrementato le superfici commerciali di circa il 67 per cento. Attualmente vanta oltre 780 contratti commerciali tradizionali operativi e ha attivato circa 60 punti vendita temporanei

I PRINCIPALI BRAND PRESENTI ALL'INTERNO DELLE 103 STAZIONI LOCAZIONI TRADIZIONALI brand

N. pdv

Stazione/i

Mondadori

7

Alessandria • Milano Lambrate • Napoli Campi Flegrei • Padova • Rimini • Treviso • Vicenza Milano PG

Foot Locker

1

Giuli Calzature

1

Milano PG

Me4Me

3

Treviso • Udine • Vicenza

Gamestop - elettronica, videogiochi

2

Alessandria • Padova

16 Games - elettronica, videogiochi

1

Salerno

Accessorize

2

Milano PG • Padova

Calzedonia

2

Milano PG • Padova

Fergi

1

Milano PG

Sharm

2

Milano PG • Brescia

Feltrinelli

1

Milano PG

Chef Express bar ristorazione

28

Alessandria • Arezzo • Belluno • Bolzano • Cesena • Chiavari • Faenza • Ferrara • Foggia • Grosseto • La Spezia • L'Aquila • Lecco • Macerata • Messina • Modena • Piacenza • Pavia • Pisa • Prato • Rapallo • Ravenna • Reggio Calabria • Reggio Emilia • Savona • Salerno • Vercelli • Voghera

Airest- bar ristorazione

11

Brescia • Catania • Cremona • Milano Lambrate • Milano PG • Milano Rogoredo • Novara • Padova • Pescara • Trieste • Vicenza

Edonè (Lindt) - sweet corner

2

Milano PG • Padova

My Chef - ristorazione

1

Milano Lambrate

Cibiamo - ristorazione

5

La Spezia • Livorno • Parma • Reggio Emilia • Savona

Ccusi - gioielleria

1

Milano Porta Garibaldi

Zippo Fashion accessori moda

1

Vicenza

Essere BenessereFarmacia e Centro benessere

1

Milano Porta Garibaldi

Wind - punto telefonia

2

Milano Porta Garibaldi • Lecce

BRAND OSPITATI NEL CIRCUITO T - TEMPORARY brand

N. pdv

Stazione/i

Fila - abbigliamento sportivo e accessori

2

Trieste • Vicenza

Bottega Verde - cosmesi

3

Savona • Udine • Trieste

Zippo Fashion - accessori moda

3

Vicenza • Savona • Udine

Brook's- abbigliamento

1

Padova

Fragole - Moda

1

Gallarate

Life is goodabbigliamento

1

Trieste

OFFERTA DI ATTIVITà E SERVIZI COMMERCIALI PER I CLIENTI IN ALCUNE STAZIONI DEL NETWORK

I Temporary Football Express saranno focalizzati sul prodotto calcio in occasione degli Europei 2012. I punti vendita, studiati da Nike, verranno aperti a Napoli, Milano, Venezia e Torino. Il primo è stato inaugurato a Milano Centrale

Stazione

n. pdv

di cui Tradizionali

di cui Temporary

Milano PG

35

34

1

Padova

15

14

1

Vicenza

12

11

1

Brescia

11

11

0

Roma Ostiense

9

7

2

retail&food - maggio 2012 49


speciale stazionario 2012 • Mondi retail Chi viaggia per il Vecchio Continente avrà notato i marchi e gli spettacolari contenitori per il retail e food che sono diventate le principali stazioni ferroviarie europee. Ma molto più difficile è capire chi sono i gestori di questi spazi e gli operatori più attivi. In queste pagine sono stati ricostruiti, Paese per Paese, i dati essenziali che riguardano le società di gestione e i principali licenziatari food. Le fonti sono i bilanci delle società, i loro siti internet e materiale di stampa, come Food Service Europe. Il quadro è piuttosto variegato. Nel Regno Unito, per esempio, a gestire le attività commerciali è la società privata network Rail, che cura solo le principali 17 stazioni, un po’ come la nostra Grandi Stazioni. In Germania e Francia, invece, ci pensano le divisioni ad hoc delle grandi società pubbliche che si occupano anche dei trasporti. I terminal su cui hanno responsabilità sono rispettivamente 5mila e 3mila. Qualcosa di simile accade in Svizzera e Olanda. In Spagna l’adif è invece separata dalla Renfe e gestisce le prime 99 stazioni, divise in due gruppi a seconda della grandezza. Per ogni nazione si sono poi descritti i principali terminal e i progetti più interessanti. Qualche esempio? La nuova stazione King’s cross di Londra, che in occasione delle Olimpiadi sta triplicando gli spazi. O la nuova saint-Lazare di Parigi, dove a farla da padrona è l’italiana Autogrill. Fabrizio Patti

© M. Lee Vigneau

I MILLE NOMI DEI TERMINAL EuROPEI

FRANCIA

In alto, da sinistra: la nuova stazione di Saint-Lazare a Parigi; il western concourse della stazione King’s Cross di Londra; stazione di Leiden, Olanda. In basso: Engel (angelo), opera di Niki de Saint Phalle, nella stazione di Zurigo.

Gestore: Sncf, divisione Gares & Connexions proprietà: pubblica fatturato: 1,1 miliardi di euro, 175 milioni di margine operativo. L’11% del giro d’affari è rappresentato da entrate commerciali (126 milioni di euro), il 66% da oneri d’accesso pagati dai vettori ferroviari (746 milioni di euro) numero di stazioni gestite: 3.000 numero di passeggeri serviti: 2 miliardi all’anno superficie attività commerciali: 180.000 mq, su 2 milioni di mq totali numero di negozi e ristoranti: n.d. principali licenziatari food: autogrill nel 2010 ha servito 12,5 milioni di clienti in 86 locali nelle stazioni. Ha marchi propri (come Pains à la Lignee, Puro Gusto e la food court Foodissimo) e in franchising, tra cui Brioche Dorée. Già forte nella Gare de l’Est, ha vinto la gara per il nuovo centro commerciale nella stazione di SaintLazare e gestirà quasi tutti i punti vendita food. ssp france opera in 18 stazioni, tra cui le parigine Gare de Lyon, Gare d’Austerlitz e Gare de Bercy. Nel 2009/2010 il canale stazioni ha avuto ricavi per 94,5 m €, di cui 69 dalle metropolitane. Tra i marchi gestiti ci sono Le Grand Comptoir, Caffè Ritazza, Millie’s Cookies e Bonne Journée; in franchising ha Brioche Dorée e Starbucks. elior è presente in 34 stazioni. La sua linea di business per stazioni, musei e location “eccezionali” ha avuto ricavi nel 2009/2010 per 346 m di €. Nel marzo 2011 è stato lanciato il progetto “Boutique du quotidien”, da sviluppare in 80 stazioni. Si tratta di un nuovo tipo di unità commerciale che offre prodotti e servizi ai pendolari. Sncf ha scelto quattro partner: Relay France, in collaborazione con Casino; Servex France, con Monoprix; Ssp France, con WH Smith; Elior principali progetti: Gare de Lyon e Gare Saint-Lazare, entrambe a Parigi. Quest’ultima è stata inaugurata il 21 marzo 2012, dopo 10 anni di lavori e 250 m € d’investimento. La zona commerciale è di 10mila mq su tre livelli e conta 80 negozi, tra cui le medie superfici Carrefour Express, Virgin Megastore e il nuovo concept di Esprit © themonnie

50 retail&food - maggio 2012


UK © Network Rail

Gestore: Network Rail proprietà: privata, regolamentata dall'Office of Rail Regulation (ORR) fatturato: 5,712 miliardi di sterline nel 2011 (6,881 miliardi di € ); 5,668 nel 2010. Utile netto: 313 milioni di sterline (377 m €) nel 2011, 284 milioni nel 2010. I “property rental”, per lo più da piccole e medie società, e i “retail tenants” presso le stazioni maggiori, sono stati pari nel 2011 a 244 milioni di sterline (293 m di €), +38 m di sterline rispetto al 2010. numero di stazioni gestite: 17, le maggiori del Regno Unito numero di passeggeri serviti: oltre 1 miliardo all’anno superficie attività commerciali: 540.000 piedi quadrati, pari a 50.167 mq, per 17 stazioni. numero di negozi e ristoranti: più di 550 principali licenziatari food: ssp è il principale: contando anche le piccole stazioni e gli aeroporti, ha 700 locali. Il portafoglio di insegne nelle stazioni include Upper Crust, Camden Food Co., Millie’s Cookies, Whistlestop, The Pasty Shop, BreadBox e Caffe Ritazza. È franchisee per Burger King, Starbucks e M&S Simply Food. Altri nomi di operatori sono: café Rouge, Ed’s Easy Diner, West Cornwall Pasty Shop e Banger Bros, Geronimo Inns, pret a Manger, Eat e caffè nero, più altri di nicchia come Bambushi. Stanno per entrare nel settore il Ponti’s Group (marchi Ponti’s Italian Kitchen e Caffè Italia) e Sports Bar & Grill. principali progetti: per la King’s Cross Station c’è un progetto di sviluppo da 400 milioni di sterline; il nuovo “concourse” triplicherà i precedenti spazi commerciali, con 2.510 mq di nuovo spazio retail. I lavori devono finire entro le Olimpiadi. Vari operatori food si sono assicurati gli spazi, come Giraffe (format Giraffe Stop), Benito’s Hat e il vietnamita Pho Café. Curiosità: ci sarà anche un omaggio al binario 9 ¾ di Harry Potter. Nuove opportunità ci saranno nelle stazioni di Manchester Piccadilly (1.110 mq di spazi nuovi per 7 unità nel mezzanino), London Waterloo (1.860 mq per 17 unità nel nuovo “balcone” del primo piano) e Birmingham New Street (1.500 mq)

© Tycho Müller - Tycho's Eye Photography

SVIZZERA Gestore: Ffs, divisione immobili, settore aziendale autonomo dal 2003, prima facente parte della divisione infrastruttura proprietà: pubblica fatturato: Ffs: nel 2011 3,675 miliardi di franchi (3,054 miliardi di euro), +1,4% sul 2010; risultato netto consolidato: 339 milioni di franchi (281 milioni di euro) +13,5% sul 2010. Divisione immobili: 615 milioni di franchi (511 m €), +1,9%, di cui 326 (271 m €) ricavi locativi da terzi numero di stazioni gestite: 807, di cui 9 nel progetto RailCity FFS: partito nel 2003, racchiude le principali strutture, che ospitano le principali attività commerciali; ci sono anche 23 terminal nel circuito “Stazione e altro”, di seconda categoria, con alcune attività commerciali numero di passeggeri serviti: 356,6 milioni nel 2011 (+2,7% sul 2010) da tutti i treni Ffs superficie attività commerciali: n.d. numero di negozi e ristoranti: 118 convenience shop + 228 chioschi di stazione principali licenziatari food: Nella principale stazione svizzera, quella di Zurigo (Zurich Hauptbahnhof) il principale operatore è Candrian Catering, presente fin dal 1921: gestisce 18 locali su 28, di cui due in licenza: Nordsee e Burger King principali stazioni centrali: Zurigo: 130 negozi e 38 locali f&b, 300.000 clienti potenziali al giorno. Berna e Basilea: 60 attività commerciali; Lucerna: 40; Winterthur: 30; Ginevra, San Gallo, Losanna e Zugo: 20

OLANDA Gestore: Ns Stations, gruppo Ns proprietà: pubblica fatturato: 3,520 miliardi di euro (NS) nel 2010; 686 milioni di euro nel 2010 (613 nel 2009) per NS Stations (o Ns Poort). Risultato operativo per Ns Stations 98 milioni di euro (51 nel 2009) numero di stazioni gestite: 380 numero di passeggeri serviti: 1,1 milioni al giorno, di cui 230.000 fanno acquisti. 20 milioni di caffè serviti all’anno superficie attività commerciali: n.d. numero di negozi e ristoranti: n.d. principali licenziatari food: Servex, controllata al 100% da Ns. Ha attualmente 325 locali in 110 stazioni, sia nelle principali città che in quelle minori. Ha 16 formule, di cui 9 concept propri e sette in franchising (tra cui Burger King, Starbucks, La Place, Hema e New York Pizza). Fatturato 2010 pari a 336 milioni di euro. Tra le formule più innovative ci sono Julia’s (format italiano per colazione, pranzo e cena) e Broodzaak (panetteria contemporanea) principali stazioni centrali: Amsterdam Central, Utrecht Central e Leiden (usata come stazione laboratorio per nuovi format)

retail&food - maggio 2012 51


speciale stazionario 2012 • Mondi retail SPAGNA

GERMANIA Gestore: Db Station & Service, società del gruppo Deutsche Bahn AG, nato nel 1994 dalla fusione delle due società delle Germanie divise proprietà: pubblica (progetto di privatizzazione) fatturato: oltre 1 miliardo di euro; di cui 326 milioni per attività commerciali. Il gruppo DB ha un fatturato consolidato di oltre 30 miliardi di euro numero di stazioni gestite: 5.400, di cui 1.600 con “station buildings” numero di passeggeri serviti: le prime 10 gestiscono 2,74 milioni di passeggeri al giorno, più di un miliardo all’anno superficie attività commerciali: 1 milione di mq nel 2010 numero di negozi: n.d. numero di ristoranti: nelle prime dieci stazioni 260 tra bar e ristoranti principali licenziatari food: 97, tra cui i maggiori sono ssp, Mcdonald’s (5 dei 10 ristoranti più performanti in Germania sono in stazione), LecroBag (bakery di tipo francese, presente in più di cento stazioni, con 60% locali in franchising) e ditsch (format bavaresi e di pizza, 190 locali nelle stazioni) principali stazioni centrali: amburgo: 450mila passeggeri al giorno; 8.900 mq di gla per attività commerciali, di cui 7.600 nella “Wandellhalle” nel lato nord; più di 20 unità gastronomiche, gestite da una società privata. francoforte: 15.000 mq di gla commerciale; 350mila passeggeri al giorno; 22 tenants di f&b, tra cui Ssp (ristorante Cosmopolitan da 1.100 mq, Bk, Millie’s Cookies, Segafredo e Gosch Sylt), per un totale di 41 locali f&b e 37 milioni di euro di fatturato dal food. Monaco: 31 locali f&b su 5.600 mq di spazio, per 49 milioni di euro di fatturato; bar e ristoranti gestiti da 23 operatori, tra cui il maggiore è Rubenbauer. Berlino: 80 unità commerciali su 15.000 mq, di cui 4.000 per ristorazione; 24 unità gastronomiche (incluso il “food retail”); principale tenant Ssp. Lipsia: 140 negozi e locali f&b, su 85.000 mq, con adiacente un centro commerciale (la gla delle due strutture è di 120.000 mq

Gestore: Adif proprietà: pubblica fatturato: ricavi netti 1,999 miliardi di euro nel 2010 (+1,9% sul 2009); ricavi operativi (netti + lavori svolti dalla società per le sue attività + altri proventi di gestione + proventi eccezionali) 2,869 miliardi (+5,6%). Risultato d’esercizio: 140,8 milioni di euro (+106,8% sul 2009). numero di stazioni gestite: le 99 principali stazioni numero di passeggeri serviti: 180 milioni all’anno superficie attività commerciali: 137.000 mq, cui circa il 30% di f&b numero di negozi e ristoranti: circa 1.000 principali licenziatari food: Áreas e autogrill sono le principali. La prima (gruppo Elior) ha più locali ma in stazioni minori. Autogrill sta rinforzando la sua presenza nelle stazioni maggiori, come Siviglia, Valencia e Puerta de Atocha di Madrid. Áreas ha tra i marchi Carmen, Ard, Café Café, Medas e Pransor e in futuro ospiterà i locali Lavazza. Autogrill ha Barrila (tapas bar), Pic Nic, Ciao, Foodissimo, Passion food e Puro Gusto. ssp e the eat out Group hanno sei locali ciascuno. principali stazioni centrali: le attività commerciali delle stazioni hanno insegne diverse a seconda dell’ampiezza dell’offerta. Il logo “tiendas de la estación” identifica quelle medie, nelle quali le attività commerciali e di servizi sono gestite direttamente da Adif, secondo una logica da centro commerciale; “Vialia” identifica quelle grandi, con vasta gamma di attività commerciali e servizi

Ingresso della Wandelhalle della stazione di Amburgo

52 retail&food - maggio 2012

© Deutsche Bahn AG

© La Citta Vita

La stazione Atocha di Madrid



speciale stazionario 2012 • Mystery on board

Trenitalia

riflettori sul nuovo Frecciarossa In seguito al restyling della flotta, abbiamo voluto testare l’esperienza di viaggio sul nuovo Frecciarossa di Trenitalia. Le formule commercializzate sono quattro, con listini e servizi differenti. Noi abbiamo scelto i livelli Executive, il top della gamma, e Standard, mirato per chi cerca il risparmio Livello Executive.

Un altro modo di viaggiare

Lo speaker di Milano Centrale annuncia il treno Frecciarossa 9615 in partenza dal binario 14. Sono le ore 8.45 del 3 aprile. Alle 8.50 saliamo a bordo della carrozza numero 1, quella riservata al livello di servizio Executive. Il prezzo del biglietto intero per la singola tratta è di 200 euro: il top dell'offerta Trenitalia. Per raggiungere il posto attraversiamo l’area relax, presente nello stesso vagone ma isolata da una porta automatica in vetro. Qui è vietato ogni genere di rumore. Appena arrivati alla postazione il personale ci controlla il biglietto. Un attimo dopo inizia la nostra esperienza di viaggio, che si preannuncia avvincente. Nello spazio Executive le sedute disponibili sono otto, più quelle comprese nella sala riunioni, tutte con poltrone in pelle reclinabili e con poggiapiedi. La privacy è totale dato che siamo soli in carrozza, ma ci sentiamo di assicurare ampia riservatezza anche nel caso ci siano altri viaggiatori. Questo grazie all'abbondante spazio

tra le poltrone, sia davanti che di fianco. Il servizio appare meticoloso, cordiale: il treno parte puntuale alle 9 ed entro 5 minuti ci vengono serviti i giornali. Abbiamo scelto La Repubblica e il Corriere della Sera per conoscere le notizie del giorno e L'Espresso tra i periodici, ma l'offerta è ampia e comprende anche testate estere. Possiamo leggere e lavorare in assoluta comodità grazie al tavolino a scomparsa che estraiamo da un lato della poltrona. Passano pochi minuti e ci viene gentilmente presentato il menu della prima colazione, a firma Vissani. Optiamo per la composizione di frutta fresca, oltre al caffè (Illy), ma ci portano l'intero vassoio che include tortina di mele e cannella, pan brioche tostato con prosciutto crudo e gruviera, composizione di frutta fresca e una selezione di bevande calde e soft drink. Il servizio è assolutamente personalizzato: durante il viaggio è sempre possibile chiedere un succo di frutta, un caffè o altre bevande. Il tutto è compreso nel prezzo del biglietto. Negli schermi (ne contiamo tre: uno in testa e due nel mezzo dello scompartimento, quest'ultimi orientati verso la testa e la coda del vagone) compaiono a

rotazione le indicazioni sulla velocità (in quell’istante il contatore indica 300 km/h e siamo già arrivati in Emilia Romagna), sul meteo della città di destinazione (Roma) e sul ridotto impatto ambientale del treno in termini di CO2. Qualche problema lo riscontriamo sul servizio Wi-Fi. Al momento, nonostante la connessione con la rete wireless del Frecciarossa appaia attiva, non riusciamo a navigare con l'Ipad. Chiediamo lumi al personale dedicato alla carrozza Executive, che subito si informa dal capotreno. Entro un paio di minuti ci viene comunicato che sussiste un problema di linea. Consumata in tutta tranquillità la colazione, nel frattempo l'orologio indica le 10 e siamo all'altezza di

Nuovo Frecciarossa / Executive > Accoglienza a bordo Saluto, benvenuto Spazio bagaglio Ordine/pulizia poltrona Magazine > Viaggio Annunci Qualità segnale wifi Climatizzazione Ordine e pulizia toilette Cordialità e professionalità controllo biglietti Wellcome: assortimento Wellcome: qualità prodotti Wellcome: servizio Quotidiani Bar: assortimento Bar: qualità prodotti Bar: qualità servizio Puntualità Annunci di sbarco Legenda:  = migliorabile  = sufficiente = apprezzabile  = molto buono  = ottimo

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Nuovo Frecciarossa / standard > Accoglienza a bordo Saluto, benvenuto Spazio bagaglio Ordine/pulizia poltrona Magazine > Viaggio Annunci Qualità segnale wifi Climatizzazione Ordine e pulizia toilette Cordialità e professionalità controllo biglietti Wellcome: assortimento Wellcome: qualità prodotti Wellcome: servizio Quotidiani Bar: assortimento Bar: qualità prodotti Bar: qualità servizio Puntualità Annunci di sbarco

Bologna (ce ne accorgiamo perché il treno rallenta sensibilmente), il personale ci informa che la linea internet è stata ripristinata. Proviamo quindi a connetterci e sul display del tablet appare la pagina di Trenitalia con la spiegazione del servizio. Essendo dotati di abbonamento Vodafone per privati possiamo accedervi gratuitamente. In promozione. Segnaliamo che la connettività telefonica, gestore Vodafone, è attiva anche in galleria, con qualche ovvia difficoltà. Ma il servizio funziona e telefoniamo regolarmente. A metà viaggio leggiamo i giornali, cartacei: nulla di buono, si parla di Imu, di calcio “venduto” e di bufera sulla Lega Nord. Per non restare con la batteria a terra mettiamo sotto carica l'Ipad e notiamo che sono disponibili (regolarmente funzionanti) due prese elettriche per ogni postazione. Verso le 11 curiosiamo in giro, partendo dalla saletta riunioni sino ad arrivare alla toilette. Ci avvaliamo ancora una volta del personale per conoscere con esattezza tutti i servizi. La sala riunioni conta 6 posti a sedere, con seggiole girevoli di colore rosso. L'ambiente si sviluppa in lunghezza, è contenuto ma funzionale. A disposizione c'è uno schermo piatto piuttosto ampio collegato a un computer. Sotto i tavolini, quattro uniti tra loro ed espandibili, ci sono le prese USB per lavorare con il cervellone elettronico. Anche all'interno della sala riunioni è possibile usufruire del servizio di ristorazione. Con tutta probabilità è necessaria una prenotazione ad hoc per usufruire di questo spazio. Attraversando l'area silenzio raggiungiamo i servizi igienici, puliti e

funzionali. Nulla da eccepire, tranne le vibrazioni del treno che si percepiscono in piedi. Il viaggio si conclude in totale relax. Arriviamo a Roma Termini puntuali a mezzogiorno. È un vero peccato scendere.

Livello Standard.

Occhio al rapporto qualità/prezzo La carrozza è quasi tutta esaurita. Lo spazio a propria disposizione è limitato, ma sufficiente. La velocità di crociera è di circa 300 km/h. Per il viaggio di ritorno a Milano Centrale abbiamo scelto la soluzione di livello Standard, sempre nel contesto del nuovo Frecciarossa. La carrozza è la numero 9, posto finestrino. In soldoni questa è l'opzione più economica tra le quattro disponibili: il biglietto a prezzo intero è commercializzato a circa 86 euro, qualche euro in meno rispetto alla vecchia seconda classe. Partiamo puntuali dal binario 4 di Roma Termini, con il treno 9650. L'esperienza di viaggio inizia con la ricerca del posto (la disposizione dei sedili è quella classica con il tavolino espandibile in mezzo) e con una persona da far alzare perché accomodata alla nostra postazione. Nessun problema. Ovviamente. Disponiamo i bagagli nell’apposito vano sopra le sedute e riscontriamo uno spazio adeguato, più grande (sembrerebbe) rispetto a quello disponibile un tempo.Passano pochi minuti, il treno prende velocità verso la campagna a nord di Roma, e ascoltiamo il messaggio registrato di Trenitalia che dà il benvenuto a

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Legenda:  = migliorabile  = sufficiente = apprezzabile  = molto buono  = ottimo

bordo del Frecciarossa. La voce elettronica comunica la presenza del vagone ristorante. Accessibile a tutti. Noi apriamo il nostro tavolino, colleghiamo il caricabatterie del tablet alla presa elettrica e incominciamo a lavorare. Non riscontriamo alcun problema con la connessione Wi-Fi a internet. Nota sicuramente positiva. Intorno alle 18,30 ci passa vicino il carrellino del servizio bar, gestito da due persone di Trenitalia. Constatiamo una certa cortesia e professionalità, anche in mezzo al traffico. Poco prima delle 19 si avvicina il controllore per verificare il biglietto, mentre qualche minuto dopo il carrello bar effettua un secondo passaggio. L’andamento del viaggio e le condizioni meteo di arrivo sono visibili nei monitor presenti in testa, in coda e in mezzo alla carrozza. Il percorso prosegue senza particolari problemi. Una note di colore: un businessman parla al suo iPhone, davanti al suo Mac, con un tono di voce leggermente alto. Una persona a fianco, con in mano il giornale, gli chiede di moderare il volume della voce. L’uomo si scusa e prosegue nel suo lavoro. Una volta arrivati a Milano Centrale, mentre stiamo per scendere, notiamo in testa al vagone il simbolo rosa della carrozzina, con uno spazio dedicato. Utile per le mamme. Siamo a destinazione alle 21 circa, puntuali.

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speciale stazionario 2012

Ntv, Italo è partito

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opo un’attesa durata anni, con qualche ritardo, finalmente Italo ha lasciato la stazione. Al momento della stesura dell’articolo mancavano pochissimi giorni all’avvio del servizio di Ntv, fissato per il 28 aprile. Nelle settimane immediatamente precedenti la compagnia in quota a Luca Cordero di Montezemolo ha catalizzato un’altissima visibilità mediatica, in quanto primo operatore ferroviario interamente privato su scala europea attivo nel segmento Alta Velocità. Ma non solo. Le aperture dei Centro servizi per i viaggiatori (denominati Casa Italo) nelle principali stazioni italiane, gli ultimi in ordine di tempo sono stati quelli di Firenze Santa Maria

Novella e Roma Tiburtina, e soprattutto la rivelazione dei prezzi per i tre ambienti di viaggio hanno messo le ali al treno prodotto dalla francese Alstom. I servizi a bordo li abbiamo raccontati già a novembre, quando dagli stabilimenti di Nola (Na) Luca Cordero di Montezemolo e l’amministratore delegato di Ntv, Giuseppe Sciarrone, svelarono Italo e tutte le utilities annesse, dal Wi-Fi satellitare alla ristorazione con Eataly. Ora è arrivato l’altro momento più atteso: quello della guerra dei prezzi con il nuovo Frecciarossa di Trenitalia. Sarà il mercato, come detto dallo stesso Sciarrone, a stabilire che vincerà. Analizzando i listini, ai quattro livelli di servizio e alle promo-

zioni messe in campo dal Frecciarossa di Trenitalia, Ntv ha risposto con tre ambienti di viaggio e 2/3 soluzioni di prezzo per ogni ambiente. Il prezzo “intero”, definito Base, sulla tratta Milano – Roma è di 88, 118 e 130 euro rispettivamente per gli ambienti Smart, Prima e Club. I listini si abbassano se il viaggiatore riesce a prenotare il biglietto in formula economy e low cost. Nel primo caso i tre ambienti sono commercializzati rispettivamente a 65, 88 e 118 euro. Nel secondo caso, disponibile solo per l’ambiente Smart, il ticket scende a 45 euro. Due annotazioni degne di nota: Ntv ha garantito che le formule a prezzo ridotto peseranno per il 33% del

Eataly verso lo sblocco Guai per Eataly. Il cantiere per la realizzazione del maxi store del cibo è stato sigillato dai vigili dell’XI Municipio per tre motivi in particolare: una richiesta di condono pendente per cambio di destinazione d’uso, che riguarda 3mila mq sui 7mila complessivi; i lavori sono stati considerati di manutenzione straordinaria, mentre per gli uffici del municipio si tratta di ristrutturazione; le soprintendenze devono valutare se rilasciare il nulla osta per le modifiche alle facciate. Eppure, da quanto si apprende sulla pagina romana del Corriere della Sera, per superare l’empasse “basterebbe” mezzo milione di euro di oneri di urbanizzazione, da versare però alla Circoscrizione, per far ripartire i lavori di Eataly nel complesso di Roma Ostiense. Altro mezzo milione è già stato versato al Comune. Lo sblocco dei lavori potrebbe arrivare entro la fine di aprile, ma l’obiettivo di inaugurare la struttura il 14 di giugno appare difficile.

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speciale stazionario 2012

totale; gli esempi riportati rappresentano solo alcune delle opzioni disponibili per viaggiare a prezzi più convenienti. Altro discorso, restando in tema dei listini, è quello della ristorazione a bordo sviluppata in esclusiva da Eataly. I prezzi dei tre menù, Tagliere, Orto e Gustoso, acquistabili a bordo del treno in Prima e

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in Club, sono di 17, 20 e 22 euro, mentre scendono a 15, 18 e 19 euro se sono prenotati sul sito o attraverso il Contact Center. Nell’ambiente Smart sono disponibili i distributori automatici di snack e bevande, ma non il servizio di ristorazione. Questa scelta ricorda quella, prima contestata e poi cambiata, di Trenitalia

per il livello Standard del Frecciarossa. Ma, per ora, non si sono levate le stesse voci di protesta. Vedremo. Arrivando all’offerta commerciale vera e propria, Italo ha debuttato con due coppie di treni al giorno sulla tratta Napoli-Roma-Firenze-Bologna-Milano. Sulla stessa direttrice, dal 12 maggio, ci saranno cinque coppie di treni, poi nove dal 26 maggio e 11 dal 30 giugno. Il 26 agosto verrà aperta la tratta fino a Salerno con l’aggiunta di tre coppie di treni no stop Roma-Milano. Il 27 ottobre toccherà alle tratte per Padova e Venezia più tre coppie di treni sulla NapoliRoma-Firenze-Bologna-Padova-Venezia. Infine l’8 dicembre verrà avviata la tratta fino a Torino. Dal primo di settembre partirà il servizio no-stop Milano-Roma. «Quest’anno pensiamo di arrivare a 1,6 milioni di viaggiatori», ha specificato Sciarrone in sede di conferenza stampa. Mentre nell’arco di tre anni l’obiettivo di Ntv è raggiungere gli 8-9 milioni di passeggeri, pari al 25% della quota di mercato. Il break even point, in base alle stime, sarà raggiunto tra la fine del 2014 e l’inizio 2015. Nella guerra dei prezzi con Trenitalia, ma solo sul segmento più costoso, per ora vince Ntv. Tuttavia

Luca Cordero di Montezemolo sul nuovo Frecciarossa con il biglietto Executive da 200 euro (tratta MilanoRoma, vedi articolo di Mystery On board, ndr) la ristorazione è già compresa nel biglietto. Nel frattempo Ntv ha ribadito la propria candidatura per entrare sulle tratte regionali destinate ai pendolari. Sarà un’altra storia da raccontare. •



dossier concessionarie autostradali

a cura di Fabrizio Patti

A22:

royalty alte, servizi in sordina

L

’Autobrennero fece discutere molto nell’ultima tornata di assegnazione delle aree di sosta. I bandi puntarono fortemente sull’offerta economica a scapito di quella tecnica, e si finì per assegnare diverse aree con royalty sui fatturati delle attività non oil superiori al 40 per cento. Questo non ha agevolato, come accaduto altrove, la presenza di servizi aggiuntivi. Lo dicono i dati riportati nella tabella: l’assenza di servizi moderni quali il wi-fi, le aree per animali, le sale riunione, gli spazi dedicati al riposo dei camionisti, i televisori con le informazioni su viabilità, meteo e attualità. Su 22 aree si contano quattro sportelli bancomat, due aree attrezzate per i camper e tre aree per i bambini, 14 information point. La concessionaria ha però posto riparo ad alcune carenze della qualità (segnalate

I progetti relativi alle aree di sosta

soprattutto nei servizi igienici), svolgendo un’articolata analisi della qualità percepita attraverso lo strumento del mystery client. Ci sono poi due progetti di comunicazione con il territorio.

Fig. 2

Tutte le aree di servizio

"È stato svolto un articolato progetto di rilevazione della qualità erogata e di quella percepita mediante lo strumento del mystery client condotto con una società esterna e certificata"

Paganella ovest

È in corso di realizzazione un chiosco multimediale per la verifica e la prenotazione immediata di sistemazioni alberghiere, organizzato in accordo con l'azienda di promozione turistica della città di Trento

Diverse aree in direzione sud e nord

Sviluppo di un progetto di comunicazione, con alcune realtà territoriali, per la promozione dei Campionati mondiali di sci nordico del 2013

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Autostrada del Brennero Spa I numeri del 2010

Fig. 1

Numero aree di sosta Bar Ristoranti Negozi Superficie complessiva (mq * 1000) Superficie commerciale (mq * 1000) Hotel Wi-fi Fax Sportelli Bancomat Spazi attrezzati per camper Aree dedicate agli animali Aree giochi per i bambini Baby corner Spazi dedicati ai camionisti Servizi igienici accessibili ai disabili Sale riunioni e sale viabilità TV con info viabilità, meteo, news Hi-point - Information Point Officine Parcheggi per autovetture Parcheggi per tir e bus

22 22 11 22 n.d. n.d. 0 0 22 4 2 0 3 4 0 32 0 0 14 0 943 321

Così commentano dalla direzione commerciale dell’Autobrennero: «Il focus dell’attività, alla luce della crisi registrata, è basato essenzialmente sul controllo per il mantenimento degli attuali standard di qualità erogata e di quella percepita sulle aree di servizio». Tra le novità c’è stata la riapertura al pubblico, da marzo, dell’area di servizio Scillar (Bz), con un’infrastruttura completamente rammodernata. Ad aggiudicarsi la gara è stata Sirio (si dice con una royalty del 29%, nonostante un’asticella iniziale questa volta molto bassa), già presente in altre tre aree. Ora l’attenzione è rivolta alle prossime gare, che si svolgeranno nel 2014, allo scadere delle concessioni. •



International sainsBuRy coMpRa 18 aRee totaL

La catena di supermercati sainsbury sta per comprare 18 stazioni di servizio da Total, di cui sette a Londra e il resto nelle province di Midlands, Southampton e Lincolnshire. Nello specifico a vendere è Rontec investments, società che lo scorso hanno ha acquistato 810 siti di Total Uk, impegnandosi a venderne 251 a Shell e 318 a Dcc per ragioni di antitrust. Anche l’accordo tra Sainsbury e Rontec è ancora soggetto al via libera del Office od Fair Trading.

uniQLo VoLa: +68% di Vendite

Presto potremo probabilmente vedere i primi punti vendita in Italia e capire dal vivo il motivo del successo: sta di fatto che uniqlo international, appartenente al gruppo giapponese fast Retailing, sta volando nelle vendite. Nella prima metà dell’anno fiscale i ricavi sono saliti del 68,8%, a quota 84,4 miliardi di yen (circa 784 milioni di euro) e il reddito operativo del 45 per cento. Le performance sono state particolarmente forti in Asia: Cina, Hong Kong, Taiwan e Corea del Sud, dove dal settembre scorso al febbraio 2012 sono stati aperti 55 negozi. Nella “Greater China” nell’anno fiscale 2012 saranno aperti in totale 80 punti vendita, contro i 32 del 2011.

a GuanGzHou un’aiRpoRt city da 400 ettaRi

I numeri, quando si tratta di Cina, sono sempre da togliere il fiato. È il caso del “china southern airport city”, il super complesso sul fiume Liuxi, nei pressi di Guangzhou, nel sud del Paese. Il progetto è appena stato vinto dallo studio Woods Bagot. Si tratta di un’area di 3,8 milioni di metri quadrati, distinti in tre zone. Il piano integra edifici destinati a uffici, residenze, siti pro-

duttivi e con finalità culturali. Nella zona centrale ci sarà, per esempio, la Southern Airlines University. È previsto anche un lago artificiale, su cui si affacciano un hotel e un “vip club”.

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duty free world

By Kevin Rozario - London

an over-reliance on China Un eccessivo affidamento sulla Cina In last month’s column, the benefits of the high-spending BRIC nations (Brazilians, Russians, Indians and Chinese) at airports were cited as an opportunity not to be missed in the Eurozone’s otherwise still sluggish retail markets. At Aéroports de Paris, for example, BRIC countries together represented just 4.3% of ADP’s traffic but made up one third of the retail revenue growth in 2011. Chinese sales per passenger leapt by 26% in the same year. The avid interest in the Chinese across Europe is to be expected given their disproportionate purchasing levels – and their growing numbers. Consultancy Bain & Co says China’s luxury market overtook the UK’s in 2010 and by last year it was valued at  12.9 billion. Spending in Greater China (including Hong Kong, Macau and Taiwan) was even bigger at  23.5 billion, while Chinese consumers also spent another  12-15 billion on luxury outside Greater China when they travelled – welcome new for Europe’s gateways. Airports are starting to rely on the Chinese to deliver strong sales and are putting extra resources into targeting them. That may be beneficial in the short term, but policy decisions in China itself may not play out to their advantage in the long run. The current debate in government is whether to cut high taxes on luxury goods which are around 30%, and in some cases even higher. According to HSBC, the current consumption tax, VAT and customs duty in China for cosmetics are 30%, 17% and 10% respectively. Taking out the consumption tax alone will give mainland retailers a more level playing field and dampen the need of the Chinese to be such voracious shoppers when they travel. As also previously mentioned in this column, the Chinese government has begun to experiment with Chinese offshore duty free shopping to see how mainland Chinese react to generous duty free allowances in the resort of Sanya. A year after implementing the allowance a spending level of more than $20 million a month has been achieved and the likelihood is that the experiment will be widened to include downtown duty free city locations as well as other offshore or zoned locations. There is little doubt that the Chinese will continue to travel abroad and spend heavily. But domestic taxation changes expected to come sooner rather than later – especially on luxury items – will affect buying decisions in airports, and travel retailers need to be on top of any category demand shifts that take place

Nella rubrica del mese scorso, i benefici dei cittadini Bric (brasiliani, russi, indiani e cinesi) alto-spendenti negli aeroporti sono stati citati come un’opportunità da non farsi scappare negli altrimenti fiacchi mercati al dettaglio dell’Eurozona. Presso gli Aéroports de Paris, per esempio, i cittadini Bric congiuntamente nel 2011 hanno rappresentato solo il 4,3% del traffico di Adp, ma hanno composto un terzo della crescita delle vendite nei negozi. I ricavi procapite dei viaggiatori cinesi sono balzati in avanti del 26% lo stesso anno. L'interesse accanito verso i cinesi in Europa è comprensibile, dati i loro livelli sproporzionati di acquisti - e i loro numeri in crescita. La società di consulenza Bain & Co dice che il mercato del lusso in Cina ha superato quello del Regno Unito nel 2010 e lo scorso anno è stato di 12,9 miliardi di euro. La spesa nella Grande Cina (comprese Hong Kong, Macao e Taiwan) era ancora maggiore, a quota 23,5 miliardi di euro, mentre i consumatori cinesi hanno speso altri 12-15 miliardi di euro per il lusso al di fuori della Grande Cina, quando hanno viaggiato – una buona novella per gli scali europei. Gli aeroporti stanno iniziando a fare affidamento sul fatto che i cinesi portino vendite robuste e stanno mettendo sul piatto risorse extra per rivolgersi a loro. Ciò può essere utile nel breve termine ma le decisioni politiche nella Cina stessa potrebbero non giocare a loro vantaggio nel lungo periodo. Il dibattito attuale nel governo è se tagliare le alte tasse sui beni di lusso, che sono circa il 30%, e in alcuni casi ancora più alte. Secondo Hsbc, l'imposta sui consumi attuale, l’Iva (Vat) e i dazi doganali in Cina per i prodotti cosmetici sono il 30%, 17% e 10% rispettivamente. Rimuovere la sola imposta di consumo darà ai rivenditori della Cina continentale condizioni più eque e smorzerà la necessità dei cinesi di essere acquirenti tanto voraci quando viaggiano. Come anche già accennato in questa rubrica, il governo cinese ha iniziato a sperimentare con i negozi duty free cinesi offshore per vedere come reagiscono i cinesi alle generose esenzioni di dazi nella località di Sanya. Un anno dopo l'implementazione dell’esenzione, un livello di spesa di oltre 20 milioni di dollari al mese è stato raggiunto ed è molto probabile che l'esperimento sarà esteso per includere anche location duty free nei centri città, così come in altri luoghi off-shore o in determinate zone franche. Non c'è dubbio che i cinesi continueranno a viaggiare all'estero e spendere molto. Ma i cambiamenti fiscali nazionali attesi a venire il più presto possibile - soprattutto per i beni di lusso - influenzeranno le decisioni di acquisto negli aeroporti, e i travel retailer devono riuscire a tenere il passo di ogni cambiamento nella domanda di categorie che abbia luogo.


È il Futura Park Cracovia il “Parco Commerciale dell’anno”

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el contesto del Central and Eastern Europe Retail Real Estate Awards, il Futura Park di Cracovia in forza a Neinver è stato premiato come parco commerciale dell’anno. Il concorso, organizzato dall’editore Europaproperty.com, ha incluso 28 categorie di partecipazione e la nomination di più di 400 società, progetti e persone che hanno operato nel mercato immobiliare nel 2011. Il progetto vincitore è stato inaugurato nell’ottobre dello scorso anno e al suo interno ospita, al piano terra, il parco commerciale con 22.000 mq di superficie retail, 22 negozi e servizi, mentre al primo piano vede un factory outlet center. Quest’ultimo si sviluppa sulla medesima superficie di 22.000 mq, per un totale di 120 punti vendita.

Super gara per i duty free spagnoli

Entro l’estate l’Aena, l’ente di gestione degli aeroporti spagnoli, bandirà una gara su scala nazionale per i negozi duty free aeroportuali. Lo ha anticipato il giornale Expansión. Le concessioni della maggior parte dei punti vendita di Aldeasa (World Duty Free Group, proprietà di Autogrill), la società “incumbent” in Spagna, scadranno il prossimo 31 dicembre. Molte hanno beneficiato di un’estensione dei contratti alla fine della scadenza naturale, nel 2009. Tra gli obiettivi della gara, secondo il giornale, c’è l’incremento dei proventi dai duty free, in particolare a Barcellona El Prat e a Madrid Barajas. In corsa dovrebbero esserci i travel retailer internazionali Dufry, LS travel retail, Gebr Heinemann e The Nuance Group.

Turchia, boom di centri commercialii

Esplosione di mall in Anatolia: nel 2011 sono stati inaugurati in Turchia 41 shopping center, per una gla totale di un milione e 200mila mq, portando la superficie nel Paese a 7,63 milioni. Ma non è certo finita: entro il 2013 ne sono previsti altri 66, per ulteriori 2,09 milioni di metri quadrati. Interessate sono Istanbul, che dovrebbe raggiungere 133 centri commerciali, ma anche città minori. I progetti principali di Istanbul e dintorni sono l’Akqua Florya (quartiere Florya), il Mall of Istanbul (Ikitelli), il Vialand (Eyup), l’Akasya (Acibadem) e lo Zorlu Center (Zincirlikuyu).

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International Brasile, Sonae Sierra a quota 11…

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ltre 200 punti vendita distribuiti su due livelli commerciali per una gla di 45.300 mq: parliamo di Uberlândia Shopping, l’undicesimo centro commerciale di Sonae Sierra in Brasile. Il nuovo complesso, sviluppato attraverso Sonae Sierra Brazil, è stato inaugurato a fine marzo nella regione conosciuta come Triângulo Mineiro, a fronte di un investimento equivalente a 79 milioni di euro. Al momento del taglio nastro la commercializzazione era a quota 92% della gla. Ci sono 201 negozi, di cui sei di grandi dimensioni, 21 ristoranti, un ipermercato Walmart e cinque sale Cinemark di ultima generazione.

A Stoccolma il Mood è su misura

Novantamila persone sono entrate nel centro commerciale Mood Stockholm nei primi tre giorni dall’apertura, avvenuta lo scorso 23 marzo. Per la società proprietaria, Amf Fastigheter, è un risultato “oltre le aspettative”, che si spiega con la domanda di retail innovativo in centro città. Il Mood è infatti il primo mall cittadino da 20 anni a questa parte. Tra le novità c’è l’assistenza “su misura” fornita dalla società Circles (gruppo Sodexo): lo staff accompagna i clienti in una serie di servizi, dalla prenotazione dei trattamenti della spa agli appuntamenti con i personal shopper.

Parigi, LS inaugural il suo negozio dei sogni

…e Simon Property si lancia sugli outlet

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o statunitense Simon Property Group, il maggior proprietario di centri commerciali al mondo, ha annunciato di aver creato una joint venture paritaria con BR Malls per sviluppare factory outlet center in Brasile. Il primo è atteso a San Paolo nel 2013. Secondo indiscrezioni della stampa brasiliana (non confermate) il piano prevede 12 outlet center entro il 2019.

McDonald’s, in Russia franchising per il travel

Per la prima volta dal 1990, quando entrò in grande stile all’indomani della caduta del Muro, McDonald’s apre al franchising in Russia. In particolare si affiderà alla società Rosinter per sviluppare ristoranti in luoghi non convenzionali, come gli aeroporti e le stazioni. Nel Paese il marchio di Oak Brook ha 300 locali e già pianificava di aprirne 40-45 all’anno. Sta accelerando per la concorrenza sempre più agguerrita delle altre catene globali di fast food. McDonald’s il 30 giugno sostituirà l’amministratore delegato, Jim Skinner, che va in pensione, con l’attuale presidente e Coo, Don Thompson, 48 anni, primo afroamericano nel ruolo.

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Un negozio duty free da 1.300 mq è stato inaugurato a fine marzo nell’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi, e in particolare nel nuovo collegamento tra i terminal T2A e T2C (si veda r&f di novembre 2011). È il più grande shop dello scalo e il primo con concetto walk-through. Porta l’insegna “BuY Paris Duty Free”, come tutti i negozi di Sda (Société de distribution aeroportuaire), la joint-venture paritaria tra Adp e Aelia (di proprietà di Lagardère Services). A giugno aprirà un secondo grande punto vendita, nel satellite S4. Tra le caratteristiche del nuovo shop ci sono gli schermi digitali per evidenziare le promozioni; le divise in tinta con gli arredi; il corner con somministrazione di Fauchon e l’offerta di cibi tipici nell’area “Delight of Paris”. Le attività commerciali di Adp continuano a volare: +11% nel 2011, a quota 315 milioni di euro.

Pioggia di f.o.c. in Europa centro-orientale

Prima dell’estate è previsto l’avvio del nuovo Designer Outlet Soltau, nell’omonima cittadina tedesca tra Hannover, Brema e Amburgo. Su 13.500 mq di gla ci saranno 70 negozi. La commercializzazione è al 60 per cento. L’investimento, di 80 milioni di euro, è del Mutschler Group. A novembre aprirà invece i battenti il Fashion House Outlet center Moscow, uno dei tre progetti di Fashion House nel Paese: il secondo sarà a San Pietroburgo e il terzo probabilmente a Yekaterinburg. Altri centri sono allo studio a Kiev, Belgrado e Ljubljana. Tra i 60 negozi di Mosca ce ne sarà uno di 694 mq di Nike e troveranno spazio anche Calzedonia e Intimissimi. Attorno alla primavera del 2013 sono infine previsti due outlet abbastanza vicini in Slovacchia: il primo è il D1 Outlet (Ipec Group), alle porte di Senec, regione di Bratislava, che nella prima fase avrà 50 negozi e al completamento della terza fase 150. Il secondo è lo One Fashion Outlet a Voderary, regione di Trnava, che avrà 100 negozi a regime ed è sviluppato da società slovacche e spagnole.


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ferry porti Msc fa rotta su Salerno

Il matrimonio tra Msc Crociere e la città di Salerno prosegue a gonfie vele. I numeri parlano chiaro: nel 2012 sono previsti 27 approdi, dal 6 di maggio al 4 di novembre, e ben 62mila crocieristi. Importante però, sarà anche la collaborazione tra la compagnia marittima e gli enti territoriali nel periodo invernale: l’obiettivo è quello di estendere la stagione crocieristica in virtù degli investimenti stanziati per potenziare le infrastrutture. Con l’allungamento del molo – i lavori inizieranno dopo l’estate – lo scalo si candida a ospitare navi dal massimo tonnellaggio che trasportano fino a 4mila crocieristi. Nel merito si è espresso il managing director di Msc Crociere, Domenico

A destra: Domenico Pellegrino Pellegrino: «Msc Crociere conferma con forza il proprio impegno su Salerno e crede nella vocazione turistica, e crocieristica in particolare, di questa città e di questo porto. Aumentare gli scali e il numero di crocieristi ci sembra un segnale importante. È nostra intenzione, compatibilmente con le infrastrutture portuali disponibili, pianificare la presenza di Msc in questa città anche nel 2013».

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Privatizzazione Tirrenia: mare mosso in casa Cin

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a lunga telenovela che accompagna la privatizzazione del carrozzone navale Tirrenia si arricchisce di un ulteriore capitolo. Il colpo di scena, avvenuto a metà aprile, ha visto protagonisti due dei tre armatori che detenevano le quote di Compagnia Italiana di Navigazione. Se già nel mese di marzo si era ipotizzata la fuoriuscita di Gianluigi Aponte, dovuta all’imminente pronunciamento dell’Antitrust europeo pronto a bocciare l’eccessiva concentrazione di armatori di traghetti in Cin, dall’assetto societario è uscito anche Manuel Grimaldi. Dei tre armatori è rimasto in sella Gianluigi Aponte solo Vincenzo Onorato, che tuttavia non aumenterà la propria quota. A spiegare il futuro di Cin è stato l’amministratore delegato della stessa società, Ettore Morace: «Onorato manterrà la stessa quota che aveva in precedenza, il 33 per cento. Un altro 33% sarà ripartito tra due fondi di investimento: Venice Shipping & Logistic e Vertis. Il restante 33% andrà a un altro gruppo di operatori». A fronte di questo riassetto si possono trarre due considerazioni: l’Antitrust Ue perde la competenza sull’operazione, che dovrà essere vagliata dall’Antitrust italiano, e la Regione Sardegna non entra a far parte del pacchetto azionario, come si era paventato nell’ulti-

mo periodo. A questo punto non resta che completare l’operazione entro il 21 giugno, quando scadrà il termine della proroga del contratto tra Cin e il commissario straordinario di Tirrenia, Giancarlo D’Andrea. Tuttavia resta in piedi l’indagine aperta dalla Commissione europea, convinta che le modalità con cui è stata realizzata l’assegnazione non abbiano consentito la partecipazione di altri soggetti diversi da Cin e che la gara potrebbe mascherare un aiuto di Stato per gli acquirenti. La telenovela, quindi, potrebbe non finire. •

Saremar, low cost in bilico

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embra aver perso la rotta la compagnia regionale Saremar, per colpa dei conti in rosso. La politica dei prezzi calmierati avrebbe infatti generato un buco da 4 milioni di euro, ponendo la Regione Sardegna davanti a una scelta difficile: continuare su questa rotta, con il rischio di far colare a picco il progetto di Flotta Sarda spa e tutta la parte del disegno di legge che disciplina la continuità marittima, o far lievitare i listini.

Ma addio low cost. Il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e la giunta sono decisi ad andare avanti sul progetto iniziato lo scorso anno, adducendo che le prenotazioni in netto aumento fanno ben pensare per la stagione estiva. Tuttavia la maggioranza di centrodestra sembra disgregarsi a fronte delle accuse dell’opposizione, che chiede lumi sui conti. E intanto saltano le prime teste: le indiscrezioni portano diritto all’amministratore delegato Salvatore Scarpati. •


Le crociere? «Una risorsa»

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he le crociere portassero benefici economici nelle città di approdo non era in discussione, ma quando lo afferma il 53,3% degli esercizi commerciali e dei pubblici servizi la notizia acquista un altro valore. Il dato è stato diramato da Confcommercio, che ha condotto un’indagine a Ravenna, dove circa 100mila nuovi turisti e 25mila membri dell’equipaggio approderanno nel corso del 2012. L’esito del sondaggio, composto di quattro domande, risulta particolarmente significativo in altri due punti. Alla domanda “In occasione degli arrivi delle crociere a Ravenna ha notato un aumento delle vendite?" il 60% degli esercizi commerciali e dei pubblici esercizi del centro storico ravennate ha risposto di aver notato un aumento e il 10% un forte aumento. Per il 30% del campione i crocieristi non hanno influito sulle vendite. Altra domanda: “Pensa che un'organizzazione diversa degli orari di apertura dei negozi potrebbe incrementare le vendite?", il 73,3% ha risposto di sì. Catene e gallerie commerciali urbane sono avvisate. •

Royal Caribbean ingrana la sesta Prosegue a ritmo serrato la penetrazione di Royal Caribbean nel mercato crocieristico italiano. Dopo l’ingresso sui porti di Venezia, Civitavecchia e Genova, quest’anno è la volta di Bari e di Messina mentre nel 2013 toccherà a Napoli. Oltre alla strategia di aumentare i porti di imbarco, il secondo gruppo turistico mondiale di navi da crociera ha incrementato le toccate sul terminal ligure, passando da 7 a 14 quest’anno, per arrivare a 17 nel 2013. Sul porto di Genova transiteranno quindi 43mila passeggeri in più rispetto al 2011, arrivando a quota 70mila. Contestualmente approderanno per la prima volta le due gemelle della Classe Solstice di Celebrity Cruiser: Celebrity Eclipse e Celebrity Silhouette. A guadagnarne sarà tutto l’indotto, come testimoniato da Gianni Rotondo, direttore generale di Royal Caribbean International Italia: «Possiamo dire che il valore generato immediatamente sul territorio sfiora gli 1,2 milioni di euro. Ogni toccata ha riversato più di 170mila euro sul territorio provinciale».

Costa, prezzi da outlet

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a notizia arriva da Oltremanica. Se è evidente che i prezzi di Costa Crociere sono precipitati del 50% – è sufficiente guardare su www.costacrociere.it per verificare le promozioni – secondo il Sunday Mirror lo sconto applicato sui listini interi sarebbe addirittura superiore all’80 per cento. Il periodico britannico cita a supporto alcuni esempi: 149 sterline a persona per una settimana su Costa Deliziosa e 199 sterline a persona per sette notti su Costa Fortuna, pari all’83% in meno rispetto al prezzo indicato come intero. Sul tabloid è riportata una nota della compagnia: «Nonostante l’impatto causato dall’incidente della Concordia stiamo registrando segnali positivi in alcuni mercati. Costa rimane un marchio forte». Tuttavia a guardare i prezzi da outlet c’è da preoccuparsi. •

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Vetrina Da Nescafé arriva Caramel Latte Macchiato

Nescafé Dolce Gusto presenta Caramel Latte Macchiato. La nuova bevanda unisce la dolcezza del caramello alla schiuma di latte combinata con il caffè espresso. Per gustarla basta inserire nella macchinetta prima la capsula bianca del latte e poi quella nera del caffè combinato con il caramello

Dimmidisì: frutta fresca da bere

Da DimmidiSì arrivano I Freschi da Bere. La Linea Verde modella tutto il comparto delle bevande fresche attraverso l’identificazione delle categorie Bevande Dissetanti, Frutta da Bere e Snack Golosi. Tra questi si distingue il Frappè fresco DimmidiSì: per la prima volta sul mercato, innovativo, fresco e vegetale

Callipo cala il tris per l’estate

Nuove ricette e look rinfrescato per i gelati Callipo. In vista dell’estate sono tre i prodotti lanciati nei canali retail e grande distribuzione organizzata: la Torta ai Frutti di Bosco e due originali gusti tra le Creme Pregiate, Tiramisù con vino Marsala fine D.O.C. e Ricotta con pezzi di pera e gocce di cioccolato

Tork Elevation H1: più design al dispenser

Grazie alla sua alta capacità e al comodo utilizzo “touch-free”, il nuovo Tork Elevation H1 con sensore è il dispenser di asciugamani a rotolo ideale per un bagno di design. Con oltre 1.500 asciugamani per rotolo, questo dispenser è vantaggioso e igienico: riduce i consumi e permette il controllo dei costi

Nuovo look per l’olio d’oliva Orfeo

Tradizione al passo con i tempi. Completato il restyling, in particolare sulla grafica e sui contenuti delle etichette, l’Oleificio Zucchi ha presentato il nuovo packaging, elegante e accattivante, della linea Orfeo. Il marchio è destinato al segmento primi prezzi per gli oli di oliva del canale Ho.Re.Ca.

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Foodsaver: l’aria non ha scampo con V3240

Il nuovo modello di FoodSaver, V3240, rende semplice il processo di conservazione di cibi e liquidi. È equipaggiato con un pannello di comandi soft touch e permette agli utenti di scegliere tra due diversi tipi di sigillatura per alimenti umidi e secchi e tra due diverse velocità di aspirazione sottovuoto




[La foto[

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Amsterdam, Stazione Centrale Il parcheggio

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La pulce nell’orecchio

di Simone Filippetti

u

na borsetta di Prada ci salverà? Se tre secoli fa Maria Antonietta pensava di placare la folla affamata e inferocita dandole in pasto brioches, oggi sarà il lusso, emblema supremo dell’effimero, a salvare le Borse? In una Piazza Affari stremata dalla crisi finanziaria, come tutta l’Europa del resto, il Made in Italy è l’unica Italia che si riesce a vendere all’estero. Lo stile e la moda resistono a qualsiasi spread, debito pubblico e crisi dell’euro. Non sarà un caso che negli ultimi due anni di crisi le uniche due società che hanno

accusa uno scivolone del 30 per cento. È la migliore matricola da cinque anni a questa parte. Un marchio globale, che vende veramente in tutto il mondo e soprattutto in quelle aree dove l’economia cresce e i consumi di beni di lusso aumentano, unito a una sana moderazione (il prezzo delle azioni è stato fissato a un valore abbastanza basso), hanno permesso all’azienda di passare indenne la tempesta. E proprio sulla scia del successo di Ferragamo che tenta a bissarne il successo Brunello cucinelli, il re

dolori e gioie

tentato lo sbarco in Borsa (rivelatosi poi un successo) sono maison del lusso: salvatore ferragamo e prada che però ha tentato la via di Hong Kong scegliendo un mercato Asiatico dove l’appeal per la moda italiana è fortissimo e dove è riuscita a spuntare una valutazione stratosferica (12,8 miliardi di dollari di cui 2 incassati dall’azienda). Si è dimostrata d’acciaio anche la casa fiorentina di pelletteria di lusso: guadagna quasi il 60% da quando ha debuttato mentre il listino di Milano

del cashmere super-lussuoso. Probabilmente sarà una mosca bianca, l’unica quotazione del 2012, che si preannuncia altrettanto nero se non addirittura peggiore dell’horribilis 2011. Per un marchio storico che se ne va, Benetton (che ha fatto un delisting a inizio anno), per uno che viene fagocitato dai francesi (la mega holding Lvmh che spazia dagli orologi agli champagne si è pappata in un sol boccone la storica casa di gioielli Bulgari, un altro ne arriva. Con i soldi che Cucinelli

MErCati iN FiEra nome CiBus ordine & eXtra-vaganze sial China venditalia thaifeX forum atri eire digital signage eXpo pitti immagine uomo aCi europe airport food & Beverage gusto italia Bread & Butter

72 retail&food - maggio 2012

Cosa food retail food & beverage vending food travel retail retail real estate digital signage moda uomo aeroporti food & beverage food streetwear

raccoglierà dalla quotazione espanderà il retail e la presenza sui mercati asiatici. Il segreto del successo di Ferragamo e Prada, infatti, sta nella gestione diretta dei negozi. In gergo si chiamano Dos, directly operated store: i negozi monomarca fanno la fortuna dei brand e delle aziende. E anche gli altri marchi emergenti (come Moncler, aspirante matricola di Borsa che poi ha dato forfait all’ultimo) hanno capito che avere boutique proprie serve a rendere il marchio più forte e a giustificare prezzi al consumatori molto più alti. Borsa&Lusso vanno dunque sempre più a braccetto e il binomio si sta rivelando l’unico antidoto alla crisi dei mercati finanziari. Ma la storia di questo binomio è anche costellata di enormi buchi neri. I crack di It Holding e Mariella Burani sono lì a ricordarlo. Da Cavriago, nell’Emilia Rossa, Walter Burani era partito negli anni ‘60, con un piccolo atelier, fino a creare un discreto impero e un nome di spicco tra i marchi “alternativi” della moda. Nell’estate del 2000, in piena bolla da new economy, Mariella Burani Fashion Group va in Borsa a un prezzo di 7 euro ad azione. I titoli arriveranno a toccare i 27 euro per poi crollare a miseri 2 euro prima che la Borsa sospenda tutto, sentendo puzza di bruciato. La sua corsa è finita improvvisamente a inizio 2010 quando il gruppo è finito in fallimento e i proprietari, padre e figlio, finiti in carcere. Non troppo diversa la vicenda di tonino perna, imprenditore tessile molisano che con la sua It Holding produceva, su licenza, capi di noti stilisti da Cavalli fino a Gianfranco Ferrè. Nel 2009 il gruppo porta i libri in Tribunale e finisce in amministrazione straordinaria. Ci vogliono tre anni di indagini per dipanare la matassa del crack: Perna viene arrestato con l’accusa pesante di bancarotta fraudolenta, che avrebbe procurato un danno patrimoniale per l’intero gruppo aziendale di oltre 61 milioni di euro con contorno di lussuosi immobili, tra cui una sontuosa villa a Capri e un'altra a Porto Cervo, in Sardegna. Tutte comprate con soldi che sarebbero stati sottratti indebitamente all’azienda. A un certo punto c’è chi da Piazza Affari ha deciso, e da tempo, di uscire con discrezione e in punta di piedi, quando le cose andavano comunque bene: è Armani, che non ha mai fatto mistero di non amare troppo la ferrea logica delle trimestrali e il mito della crescita infinita propugnato dalla Borsa. •

calenDario MaGGio 2012 - lUGlio 2012 dove

Quando

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