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SOMMARIO

IL NUMERO SPECIALE DELLA RIVISTA TERRITORI DELLA CULTURA DI 150 PAGINE PRESENTA UN QUADRO INTERESSANTE DI PROPOSTE E IDEE PER SUPERARE LA CRISI DOPO IL COVID-19 TERRITORI DELLA CULTURA E CULTURA DEI TERRITORI AL TEMPO DEL CORONA VIRUS

di Guglielmo Bocchieri

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ENERGEO PUBBLICA INTERVENTI POSTI IN ESSERE DA ACCADEMICI ED APPASSIONATI DEL SETTORE PRESENTI PRESSO IL CENTRO UNIVERSITARIO EUROPEO PER I BENI CULTURALI DI RAVELLO CHE GRAZIE AL SUO CARATTERE ECLETTICO APERTO ALLE MENTI DI TUTTA EUROPA, HA POTUTO REALIZZARE UN INTERESSATE CONFRONTO SUL RILANCIO DELLA CULTURA SIA IN «CASA PROPRIA» SIA SU UNO SCACCHIERE NAZIONALE ED INTERNAZIONALE.

«U niti nella diversità». Questo è il motto dell’Unione Europea. Esso era stato realizzato propr io per garantire una base culturale comune a tutti i popoli europei. La «diver sità» vuole indicare l’originalità che ogni componente dell’Unione possiede , mentre «l’unità» garantisce un significato a tali disuguaglianze. Infatti, solo una collet tività eclettica che sa prendere esempio da ogni singola partic olarità può definirsi realmente «unita». Quando risolviamo un problema, se al nostro fianco sono presenti div ersi modi di affr ontare il quesito, saremmo maggiormente preparati a risolverlo. In poche parole dobbiamo esser e fieri della nostra italianità ma allo stesso tempo saper riconoscere nel cosiddetto «diverso», una radi ce comune presente nel nostro patrimonio di Europei. Come afferma, Sergio Fabbrini, editorialista del Sole 24, l’Europa sta entrando in una «terra incognita» a causa della dilagazione in tutti i paesi dell’Unione della pandemia Covid. A causa di ciò all’interno di ogni com ponente dell’Unione si discute di un possibile ridimensionamento dei poteri della Comunità (gli stati sovranisti hanno riaffermato la centralità dello stato nazionale in quan t o, a loro parere, unica organizzazione che può proteggere i cittadini), o di un suo potenziamento. «Se siamo ancora a galla nonostante il Covid-19, lo dobbia mo alle capacità di risposta di istituzioni sovranazionali, come la Banc a Centrale Europea o la Commissione Europea» afferma il professor Sergio Fabbrini, «senza le quali non ci sar ebb e stata la resilienza del mercato unico». Se si guarda nel suo insieme lo stato nazionale ha incon trato limiti strutturali oltre ad aver aperto problemi politici. I nfatti da solo non riesce a gestire sfide di alto livello (come quelle finanziarie, ambientali, tecnologi che, securitarie, migratorie, solo per fare alcuni esempi) e in particolar modo quella sanitaria in corso. Di conseguenza il politologo conclude affermando che: «La c onfer enza sul futuro dell’Europa è già iniziata, anche se non è stata ufficialmente inaugurata. Al suo interno, la principale divisione è tra chi guarda all’Europa dal punto di vista del proprio stato nazionale e chi guarda all’Eu ropa dal punto di vista dell’Europa. Se si vuole preservare il mercato unico e rafforzare la democrazia, occorre elab or are una visione politica che parta dall’Europa». L’autore di questo approfondimento è un gio vane studioso, Guglielmo Bocchieri di Udine a cui EnerGeo dà il benvenuto auspicando una proficua collaborazione, anche se attualmente impegnato nel mettere a punt o la tesi di Laurea Magistrale in Giurisprudenza all’Università di Trento sul tema: «Come si realizza un progetto di candidatura a Patrimonio Mondiale dell’U manità e suoi riflessi sul piano Regionale: una visione d’insieme». I ntroduce il discorso parlando d’Europa, proprio perché è il tassello fondamentale per qualsi asi tipo di progetto che si volesse sviluppare in futuro. Compr eso quello culturale. Non a caso il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello rappresenta una bussola di grande rilievo per orientarsi all ’ interno del mondo della cultura e del suo rilancio. «Il t empo che viviamo è un tempo sospeso» ha affermato Alfonso Andria, presidente del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello. Con questa parabola egli voleva sottointendere l’im portanza che investe ciascuno di noi nell’utilizzare al meglio il t empo che ci è stato concesso a causa della pandemia, per poter riflettere e trovare nuove solu zioni per un rinnovato rilancio del settore culturale. In questo articolo verranno realizzati diversi stralci degli interventi posti in essere da accademici ed appassiona ti del sett ore presenti presso il Centro di Ravello, che grazie al suo carattere eclettico aperto alle menti di tutta Europa, ha potuto realizzare un interes sante confronto sul rilancio della cultura sia in «casa pro-

pria» sia su uno scacchiere nazionale ed internazionale. Anche in t empi di pandemia quindi c’è da impegnarsi bene e a fondo per dare nuova visibilità al pa tr imonio culturale europeo, riconoscendogli nei fatti e non solo a parole quel ruolo di coagulante del la comune coscienza europea che fino ad oggi non ha avut o. In queste ultime settimane, per mobilitare le enormi risorse finanziarie da mettere a disposizione delle economie dell’Unione colpite dalla pandemia, si è giocoforza fatto strada il concetto di un bene comu ne europeo da difendere con uno sforzo ideale di tutti i P aesi membri; un bene intangibile, che va oltre la crescita economica e che è rappresentato dal futuro della st essa Unione . È tempo quindi che sia i governi nazionali sia le istituzioni di Bruxelles aiutino lo sviluppo di quello spir it o di comune appartenenza europea che, proprio grazie all’emergenza sanitaria, ha comincia to a germogliare ovunque nei Paesi membri. «In buona sostanza...» sottolinea il giornalista Giulio Pecora, membro del c omitato scientifico CUEBC «...è ora che la protezione e la promozione delle profonde radici culturali dei popoli europei vengano in un certo senso mutualizza te e rese responsabilità comune di tutti i Paesi membri». Quando si discute di tali argomenti, quindi, non bisogna mai prenderli singolarmente ma inserirli in una visione d’insieme che permetta di fare luce sulla materia interessata all’interno di un quadro generale. Per que sto motivo aggiungo queste ultime poche righe: «Noi pensiamo a due sole vie ermeneutiche p er fare l’Europa: la cultura e l’economia. Con quale risultato? La cultura è in ca duta libera e l’economia ha perso di vista la felicità dell’uomo. Parole come “pace” e “solidarietà” sono derise, si sono svuotate di senso . Abbiamo dimenticato che esiste una terza via per fare l’Europa: la politica, una politica basata su v alori for ti, capace di combattere il linguaggio della paura, parlare delle periferie, ridare speranza agli ultimi e riscopri re la Comunità. Nei monasteri benedettini hai in nuce tutto questo . Un’altra politica intesa come sapiente gestione dei rapporti umani». Sono le parole di Paolo Rumiz nel suo «Il filo infinito». “Ora et labora”, questa è la “Regola” più che mai valida oggi, in un momento in cui i seminatori di zizzania cercano di fare a pezzi l’utopia dei padri fon datori dell’Europa: quelle nere tonache dei benedettini, ci dicono che l’Europa è, prima di tutto, uno spazio millenar io di mig razioni. Una terra “lavorata” dove, a differenza dell’Asia e dell’Africa, è quasi impossibile di stinguere tra l’opera della natura e quella dell’uomo. Una ter ra benedetta che sarebbe insensato blindare. n .

IL TEMPO SOSPESO

di Alfonso Andria «I l tempo che viviamo è un tempo sospeso». Così inizia il dialogo di Alfonso Andria, presidente del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello, per sottolineare una questione che ci vocazione europeista del Centro stesso, grazie al con tributo del professore Luiz Oosterbeek, accademico di pro venienza portoghese, affermando quanto la cultutocca tutti: il COVID-19. ra possa incidere in Europa e oltre i suoi confini anche «Non fermarsi», è la parola chiave del presiden c ome strumen ti di dialogo, solidarietà e fratellanza. «L’ete, «sempr e rispettando tutte le regole sul distanziamento, dizione monografica di Territorio della Cultura» ha pr ecidobbiamo c ontinuare tutte le nostre attività, dalle lezioni sato Andria «non vuole essere solo un modo per ricordare universitarie alle lauree, tutto in forma e commentar e l’accaduto del COVID-19, smart working». Egli vuole sottoline ma vuole anche impegnare il “tempo are l’importanza della cultura nello sospeso” a progettare il futuro. Per que scacchier e economico del nostro pasto motivo sono stati coinvolti in modo ese, quale puntello per il rilancio ecopieno e dirett o i membri del Consiglio di nomico: «Anche Territori della Cultura, amministrazione e del Comitato scien nel suo pic c olo, non si ferma». Infatti, tifico, ma anche alcune personalità in quest’ultimo, è uno strumento di con rappr esentanza di istituzioni culturafronto e informazione, pubblicato dal li con le quali il Centro ha fatto rete». Cen tro Universitario Europeo per i Per superare questo «tempo Beni Culturali di Ravello, che ha voluto sospeso», di dolore, per chi ha perso dedicare il suo 40° numero della sua una o più persone care o di dolorosa rivista ad un argomento di estrema Alfonso Andria, attesa per chi ha potuto riabbracciare i attualità. Questa iniziativa voluta dal direttore del propri congiunti, Andria ci segnala due professore Pietro Graziani, direttore Centro Universitario Europeo concetti simbolo: il silenzio e i vuoti. «Il del Centro di Ravello, rappresenta una per i Beni Culturali di Ravello silenzio di questo tempo» – ha detto EnergeoMagazine | Fatti, Storie e Persone del Territorio

Papa Francesco – «ci insegni ad ascoltare», innanzitutto «il suono della sofferenza». In questo modo il presiden te riesce a dare una fotografia chiara dei luoghi: «Q uesti luoghi vuoti, piccoli e grandi, possiedono uno straordinario richiamo per l’umanità, infatti, ci hanno consegnato un ’ immagine spettrale delle città, delle strade, dei siti monumentali, archeologici e museali. Ma quelle immagini, quei vuoti p ostulano alle nostr e sensibilità l’esigenza di riempirli. Riempirli di contenuti, di progettualità, di proposte e di azioni». D unque il silenzio e il vuoto sono visti come strumenti della costruzione di futuro, in modo che la ri presa coincida con una fase immediatamente operativa. Qualcuno ha dett o che questa pandemia sarà ricordata insieme come una parentesi tragica e come uno spartiacque della Storia. La prima è una condizio ne di fatto, incontrovertibile ed ineluttabile; la seconda inv ece dipende molto dalle volontà individuali e collettive, dei singoli, delle comunità, degli attori sociali, degli S ta ti e delle loro articolazioni periferiche, delle istituzioni culturali. Si tratta, cioè, di partire da questo punto della Storia per tornare alla normalità di prima di Pietro Graziani

Territori della Cultura Pietro Graziani, ci espone importanti riflessioni sul t ema del pa trimonio culturale post corona virus: il centro delle future iniziative deve essere il bene cultura le o il visitatore? Il museo deve essere un luogo inclusivo o esclusiv o? Deve rivolgersi a nuove forme di pubblico con la finalità di farci sentire bene? «Il patrimonio culturale, po trebbe risultare uno strumento unico e irripetibile p er promuovere un equilibrio psicologico perduto», afferma il profes sore. Infatti, non siamo ancora in grado di conosc ere gli effetti sociali, che nel medio-lungo termine, il distanziamen to sociale derivato dal corona virus, riporterà sulla popolazione, soprattutto sui più gio vani. Ecco perché creare dei momenti di visita e valorizzazione virtuale di musei, siti archeologici e o addirittura – dopo la dura lezione – di migliorarla. Le premesse ci sono, risiedono nella risposta nella fase dell’emergenza da parte dei cittadini di ogni dove, nel loro modello di comportamento, nella responsabilità e nella maturità con cui hanno affrontato e vissuto il «tempo sospeso». Proprio per questo il presidente An dria afferma che: «È qui che le singole comunità sono chiamate ad esprimer e la capacità di “fare corpo” pur non potendosi… toccare, almeno per il momento. L’eredi tà culturale è parte del nostro presente e fondamento del nostro F uturo, ma va costantemente nutrita. Ed è questa la ragione per la quale, nel suo piccolo ambito – ma grazie al contributo di autorevoli espressioni della grande comu nità scientifica e delle istituzioni – il Centro di Ravello ha volut o offrire il proprio contributo. Mentre ancora viviamo la segregazione spaziale e i suoi riflessi sul costume e

IL PATRIMONIO COME STRUMENTO SOCIO SANITARIO NEL POST CORONA VIRUS

Il Direttore responsabile della rivista le abitudini di ciascuno , non chiudiamo il P ensiero!» n

Pietro Graziani, Direttore Responsabile Rivista Territori della Cultura e componente Comitato Scientifico CUEBC. Professore presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Facoltà di Architettura - Scuola di Specializzazione in Restauro architettonico e del paesaggio, docente al master in Architettura, Arte Sacra e Liturgia presso la Pontificia Università Regina Apostolorum - Università Europea di Roma

mostre possono portare un maggior coinvolgimento sociale da parte della collettività di prossimità, la prima che dovremmo attrarre per poter scoprire e/o riscoprire le bellezze del territorio che ci ospita. Bisogna favorire l’ingres so dei residenti, perché si riapproprino dei beni in un per c orso di valorizzazione sociale e culturale. Proprio per quest o il dir ettore Graziani afferma che: «È forse banale ma mi piace ricor dare come:“La bellezza salverà il mondo”, questa frase del Principe Myskin ne “L’Idiota ” di F.Dostoevskij è oggi quanto mai attuale: abbandonare l’idea del profitto diretto e guardare alla salute e, perché no al profitto indiretto, è la sfida che abbiamo davanti, nel momento in cui torniamo ad aprirci al mondo». n

UNA NUOVA VIA PER RICOSTRUIRE IL FUTURO

di Vincenzo Boccia «D i fronte a eventi eccezionali occorre reagire con risposte altrettanto eccezionali». Il «memento» del già Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia va a stigmamostro come il COVID-19 non lo avevamo mai incontrato». Pace, Protezione, Prosperità: questi sono i capisaldi dell’Unione Europea da tutelare. Per salva guardarli dobbiamo «scardinare alla base il blocco di tizzare una vera e propria rivoluzione culturale nei cer tezze che avevamo edificato per sorreggere l’impalcapar adig mi di pensiero e azione dei governi, nazionali tura dell’Unione Europea». Così si esprime il Presidened europei, sulla risposta al corona virus. Infatti il Pre te di Confindustria, citando diversi episodi di “scarsidente sottolinea come: «L’impianto di regole e comdinamento” di tale impalca tur a: la caduta del Patto di portamenti accettati in tempi di normalità deve essere Stabilità; la diminuzione di potere del Mes; il potensmantellat o per lasciare posto a una nuova categoria ziamento della Bei, compresa quella della Bce; si ipodi comportamenti e regole coerente con la sfida in atto». tizzano obbligazioni comuni come i Recovery Bonds. Ovviamente tale tipo di “forma mentis” risulta T utt o questo era impensabile solo qualche mese fa. più facile a dirsi che a farsi. Uscire dal Per questo motivo i deficit e i debiti nostro quotidiano assetto mentale nazionali aumenteranno e si ipotizza non è cosa da tutti i giorni. Ma in gio no interventi pubblici nelle imprese co ci sono decine di migliaia di vite in cr isi. Proprio per questo «occorre umane spezzat e, centinaia di migliaia agire con coraggio, velocità e visione di imprese che potrebbero non riapri semplificando tutto quello che è possi re più e milioni di persone a rischio di bile per sfuggire alle pastoie di una budisoc cupazione». Proprio per questo rocrazia che nel tempo è diventata più la testimonianza del dottor Boccia ri attenta ai riti int erni che ai bisogni della sulta fondamentale per comprendere comunità», sentenzia il dottor Boccia. come tutti i sett ori sono stati colpiti Di conseguenza dobbiamo dal Covid-19: «Appare evidente come essere consapevoli che stiamo viven l’emergenza da sanitaria è diventata anche economica e da economica si Vincenzo Boccia, Presidente uscente do in un epoca paradossale e perciò dobbiamo compor tarci di conseguensta trasformando in sociale con tutte di Confindustria, za. Un concetto va a colpire nel segno: le implicazioni di ordine pubblico che, Presidente LUISS og nuno di noi dev e cogliere la propria se esasperate, possono minare le fon «resilienza» interiore. «Dobbiamo pas damenta delle nostre istituzioni libere e democratiche. sare dalla rassegnazione alla reazione per darci la possibiBisogna osar e oltre ogni limite finora sperimentato: un lità di individuare una nuova prospettiva che tenga conto della lezione del present e», sottolinea il Presidente. n

LA CULTURA

È NELLA NATURA DELLE COSE

di Claudio Bocci «I l protagonista del valore culturale risiede nella “comunità di eredità”», queste le parole del Consiglier e Delegato del Comitato Ravello Lab già Direttore Federculture, Claudio Bocci. e di fruizione che permettano all ’intera società di alimentarsi di un fondamentale strumento di coesione e di int egrazione sociale. In effetti la Convenzione di Faro dimostra un’innovativa visione sul concetto stesso di Infatti, la ratifica della convenzione di Faro (promossa «cultura», richiamata sin dall’art. 1, che riconosce il di dal Consiglio d’Europa), posta in essere dal Parlamen ritto a partecipare alla vita culturale, così come definito to poco prima dell’incombere di questa crisi, poneva al nella Dichiarazione univ ersale dei diritti dell’uomo. Per cen tro il diritto dei cittadini alla partecipazione culturale, questo motivo la Convenzione introduce un concetto proprio perché «la cultura è un bene primario di cui non si largo di patrimonio culturale (eredità culturale) a cui è può fare a meno!», insiste il dottor Bocci. Di conseguen affidata la costruzione di una società pacifica e demo za, occorrerà ripensare formule e modi di produzione cratica strettamente connessa ai processi di sviluppo EnergeoMagazine | Fatti, Storie e Persone del Territorio 67 Gen-Lug 2020

sostenibile e alla promozione della diversità culturale. Benefit Corporation rappresentano il modello più evoluto «Il rapp orto tra pubblico e privato, nel processo di al mondo in termini di azienda sostenibile e rigenerativa», valorizzazione del patrimonio culturale, risulterà fonda con ciò il dottor Bocci vuole sottintendere la presenza mentale nel rilancio di questo settore», sottolinea il dottor di un nuovo modello di impresa che integra al profitto Boc ci. Quindi, in concorrenza con lo Stato, cittadini e una finalità sociale. Questo nuovo strumento azienda imprese devono svolgere la loro parte. Perciò il discor le (già presente nel nostro ordinamento dal gennaio so diviene molto ampio e l’interconnessione tra i suoi 2016), costituisc e un innovativo strumento di rinnopart ecipanti fondamentale per tutelare quel patrimonio vamento sociale, il cui unico fine del business diviene: culturale che si manifesta dai beni cul « Q uello di generare profitto e dividerne turali al paesaggio, dalle arti performagli utili tra gli azionisti, all’accezione tive alle tradizioni eno-grastronomidi stakeholders capitalism, secondo la che, al patrimonio immateriale, oltre quale l’azienda ha lo scopo di generare ai servizi c ommerciali (visite guidate, valore per tutta la società, per l’ambien ospitalità, ristorazione, trasporti, ecc.) te e per il territorio di riferimento», come che garantiscono la lunga filiera eco spiega il dott or B occi. Quest’ultima è nomica di questo settore (basti penuna nuova forma giuridica d’impresa sare che il turismo culturale vale circa che garantisce solide basi per la crea il 40% del totale del tur ismo in Italia). zione di un valore condiviso nel lungo Proprio per questo il partenariato ter mine. Oggi sono presenti in Italia pubblico-privato (come leva di parte circa 100 B Corp certificate e oltre 500 cipazione dei cittadini e di sviluppo a Claudio Bocci, Società Benefit, rendendo il nostro base culturale), viene a r appresentargià Direttore Federculture, Paese lo stato con il maggior tasso si in modo ottimale tramite le figure Consigliere delegato di crescita delle B Corp in Europa. n g iur idiche di Benefit Corporation. «Le Comitato Ravello Lab

CULTURA E UNIONE EUROPEA COSTRUIRE UN VERO PERCORSO COMUNE

di Giulio Pecora «Q ui parliamo di cultura europea nel senso, ancora poco compreso, di ricchezza comune e indivisibile di tutti i cittadini europ ei e non del patrimonio culturale nazionale del quale b en intr avedere quanto ancora sia assente nel dibattito a livello continentale l’idea di una Unione che abbia una vera coscienza di sé, del suo contrastato passato storico e delle fondamenta sulle quali poggiare il suo possibile futuogni singolo stato dell’Unione si ritiene geloso, padrone e ro». Da to che sono i governi nazionali ad occuparsi, in custode». Giulio Pecora, giornalista e membro del comi piena aut onomia, dei loro patrimoni culturali, alle istitato scientifico CUEBC, ci propone una tuzioni europee compete essenzialvisione d’ insieme maggiormente reamente una funzione di dinamizzaziolistica della situazione, dove la cultura, ne economica degli affari dell’Unione, pur tr oppo, rischia di essere ancora do v e la promozione della cultura si una volta la carta perdente tra quelle giustifica quasi sempre come spesa che sono in gioco sui tavoli europei se è finalizzata a fare da motore ad in queste settimane in cui si tenta di altrettante attività economiche. Per riorganizzare molte attività sconvol questo motivo all’interno del bilancio te dalla pandemia. Infatti il dottor comunitario 2014-2020, la cultura, P ec ora ribadisce: «Ancora una volta, nel senso più ampio della parola, non sull’onda di una crisi, si punta tutto sulla ha un capitolo di spesa suo proprio. cooperazione economica e finanziaria Giulio Pecora, In un certo qual modo (al per cercare di tenere in piedi il gigante Giornalista, Componente meno da un punto di vista formaUE. Sforzo comprensibile visti i nume Comitato Scientifico CUEBC le), il dottor Pecora ci ricorda come ri dell’emergenza, che lascia tuttavia il c oncetto di un comune retaggio EnergeoMagazine | Fatti, Storie e Persone del Territorio 68 Gen-Lug 2020

culturale europeo, non è stato completamente dimenticato dalle istituzioni. Infatti, il Commissario per l’E ducazione, lo Sport e la Cultura, Tibor Navracsics, ha affermato che «la cultura è stata sempre al centro del progetto Europeo», poiché «essa è ciò che unisce i popoli» (precisando comunque subito dopo che «il set tore culturale svolge un ruolo cruciale nel promuovere lo sviluppo economico e sociale»). Oltretutto, esiste un pr ogett o europeo che si può definire prettamente culturale. Stiamo parlando del progetto Erasmus che ha formato (e continua a formare) migliaia di giovani nelle università del continente. «Sono quei giovani che costituiscono la prima autentica generazione veramen te europea, cresciuta all’ombra della libera circolazione tr a gli sta ti e della stretta collaborazione fra istituzioni di Giuliana Tocco Sciarelli culturali nazionali. In questo senso i circa 15 miliardi stanziati nel programma 2014-2020 rappresentano un solido investimento per il futuro», sottolinea il dottor Pecora. Ciò che risulta veramente importante, però non è tanto quale cifra venga allocata e spesa da parte di un determinato Paese per tutelare uno specifico bene ma realizzare una visione d’insieme per realizzare un pa trimonio culturale dell’intera Unione. Che questa strategia manchi ancora lo dimostra il fatto che in Europa, quando si par la di v alore e valorizzazione della cultura, si cita molto spesso la «World Heritage List o Patrimo nio Mondiale dell’Umanità promossa dall’UNESCO, che è notor iamente un’agenzia delle Nazioni Unite, e quasi

L’IMPORTANZA DELLA COMUNICAZIONE APPIA REGINA VIARUM, UN PROGETTO IN CORSO D’OPERA

mai si parla di un’istituzione comunitaria. n

Com’è noto, il settore dei beni culturali nella sua tota2015 ha intrapreso a piedi l’antica strada da Roma a Brindi lità (dove rientra anche il turismo), è stato uno degli si. La sua avventura, inizialmente riportata sul quotidiano organismi più c olpiti dalle conseguenze dell’epideed in seguito pubblica ta in un libro (dal titolo: “Appia”), ha mia. Per ovviare a tale problematica il Ministero per consentito non solo di ammirare tratti di straordinaria mo i B eni e le A ttività Culturali e per il Turismo, ha messo in numentalità e di eccezionale bellezza paesistica o singoopera una serie di iniziative telematiche (presenti ora sulla larità ambientale ma anche di intercettare tratti di totale pagina Youtube del MiBACT), volte a promuovere le inizia abbandono e degr ado e nello stesso tempo di registrare tive culturali di musei e mostre come la visita virtuale dei nelle comunità locali attenzione e sensibilità ma anche fa settori di Pompei appena portati alla luce sotto la guida miliarità nei confronti della grande strada e talora orgoglio di Massimo Osanna, quella di Ercolano di viver e in territori attraversati dall’Apcondotta da Francesco Sirano, o la pre pia. sentazione della mostra di Raffaello alle «L’idea dunque è stata quella Scuder ie del Quirinale o quella di alcudi valorizzare l’Appia antica», specifica ne sezioni delle Gallerie degli Uffizi prela dott.ssa Giuliana Tocco Sciarelli, «cu sentate da Eike Schmidt, solo per fare randone il restauro dei tratti già in vista, qualche esempio . incremen tando le indagini per i tratti «Fortunatamente già da tempo ancora incerti e realizzando un percor il Ministero ha attivato il sito web “cam so pedonale, un cammino, che, accomminodellappia.it”, che, strutturato su pagnandola nel suo tracciato, consenta diversi sett ori, consente di effettuare un di apprezzar la nel suo sviluppo, ammipercorso virtuale lungo l’intero tracciato Giuliana Tocco , randone i tratti lastricati ancora perfetdell’antica Via Appia da Roma a Brindisi», Soprintendente Archeologa delle tamente conservati o i complessi moGiuliana Tocco Sciarelli, già Soprinten dente Archeologo di Salerno, membro Province di Salerno, Avellino e Benevento fino al 2007. Curatrice del progetto del numentali che le si affiancano o le città che ne sono a ttr aversate o i ponti con Comita to Scientifico CUBEC, ci ragguaMiBACT “Appia Regina le loro possenti arcate, che costituisco glia sulla continuità del progetto. GraViarum”, per il tratto dell’Appia no la testimonianza più pregnante del zie all’iniziativa di Paolo Rumiz, giornain attraversamento della suo passaggio , e, infine, la bellezza, la lista per la “Repubblica” e del “P ic colo”, Campania, della Basilicata e varietà e la peculiarità dei paesaggi che e alla sua brigata di amici, nell’arco del della Puglia la accolgono».

Il c ontributo iniziale “dell’équipe” che hanno seguito Rumiz, per quanto riguarda carte e foto aeree del terreno, è stato prezioso, data l’assenza quasi totale della segnaletica dell’antico percorso. In seguito a tale esperienza per avviare il progetto è stato necessario il coinvolgimento di quattro Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), e subito dopo, l’istituzione di un ta volo tecnico che coinvolse competenze diverse a livello cen trale e periferico e di un gruppo di lavoro di coordina mento e di consulenza tecnico-scientifica per le attività connesse alla redazione del progetto. Un DataBase Geo-Topografico è stato messo in campo non solo per far r isaltar e l’antico tracciato dell’Appia ma anche per tener conto del contesto monumentale, ambientale e paesisti co che lo accompagna. «Tutto il dossier», specifica la dott. di Andrea Cancellato ssa Toc co Sciarelli, «che man mano si va componendo fornirà un prezioso contributo per la documentazione già da temp o in preparazione per la iscrizione della via Appia nella Lista del Patrimonio mondiale Unesco. Il progetto, di prossi ma redazione, è assolutamente innovativo e ambizioso nel suo assunto , perché si propone di valorizzare un bene molto particolare, che si sviluppa in lunghezza, attraversando e accomunando ben quattro regioni assai diverse per carat teristiche paesistiche, ambientali e monumentali e per tradizioni e costumi». Alla fine dopo una lunga serie di sciagurati abusi e di successivi interventi di recupero, la dott.ssa T oc co Sciarelli, è felice di poter affermare che: «Soltanto ora si sono create, operativamente, le premesse per attuare un ampio intervento interregionale che ne preveda la con

LA CULTURA DOPO IL COVID-19

servazione e la valorizzazione nella sua globalità». n

Ora che la fase più acuta della pandemia risulta tracompetenze e attività rappresentato dalle persone che scorsa, la fase post-Covid-19 sarà fondamentale lavorano nelle istituzioni culturali in forme diversifica per garan tire un rilancio economico e allo stesso te (con contratti permanenti, temporanei, a progetto, tempo culturale al nostro Paese. Sarà necessario cooper ative, imprese di servizi, etc)? Quale futuro dello attrezzarsi di nuove mentalità per approcciarsi alla riso spettacolo dal vivo, dai concerti al teatro alle «performing luzione di problematiche nuove che si presenteranno arts», quando il pubblico verrà indotto ad una partecipa nel medio lungo ter mine. La testimonianza del dottor zione «solitaria» e «isolata» dagli altri? Come sarà riorgaAndrea Cancellato, Presidente Federculture, ci permet nizzata l’offerta educativa verso il mondo della scuola ora te di possedere un maggior quadro della situazione che in emergenza C OVID gli alunni e gli studenti hanno economica/cultur ale in corso. Infatti, afferma come neliniziato a confrontarsi con l’insegnamento a distanza? la fase post Covid saranno presenti sia implicazioni nel Quali nuove strategie in rapporto al turismo scolasti br ev e periodo (la sopravvivenza delle Istituzioni e delle co? Quale apporto possono dare le nuove tecnologie imprese culturali e creative, grandi e piccole, di qualsi del «digitale» alla costruzione di una pr oposta culturale asi ordinamento giuridico), sia nel periodo immediainnovativa e coinvolgente il pubblico vecchio e nuovo? tamente successivo (sicurezza delle persone, sia opePer affrontare questi e altri nodi in modo serio, ratori che fruitori, delle opere e dei beni), oltre che nel contenendo il più possibile i probabili errori, occorre medio periodo (nuo va offerta e fruizione della cultura). tempo per riflettere e per progettare. «Per questo, come Però ricorda anche che: «La cultura non è solo un’attività Federculture abbiamo proposto al Legislatore, fra gli altri di impresa che è sottoposta a tutte le regole di un’attività provvedimenti, quello di dar vita a un Fondo per la Cultura, economica, ma è parte dei valori di una comunità, contri cui tutte le Istituzioni, le imprese culturali e creative, possa buisce alla crescita e al miglioramento no attingere con prestiti a lunga durata della con vivenza civile, è stimolatrice del e a tasso tendent e allo zero, in modo pensiero autonomo, rafforza lo spirito da “comperare tempo” e sopportare le di appartenenza, custodisce la storia di gravi perdite di questo periodo», ha af territori, persone e società». Quindi tutto fermato il presidente di Federculture. ciò non può discostarsi dalla società, Il presidente ricorda come il dato che il problema esposto si riflet «pensatoio» di Ravello, possa essere terà enormemente su di essa. Proprio un’occasione unica per poter inno per questo l ’autore ci sottopone alcuni vare la proposta e l’offerta culturale quesiti: Quale sarà la produzione cul (cioè, c ome investire nuovamente turale delle nostre strutture con meno in cultura), presentando nuovi mo risorse e meno pubblico, soprattutto Andrea Cancellato, delli di business e di governance al internazionale? Come sarà possibile Presidente Federculture Le gislatore e al mondo della cultusalvaguardare il tesoro di conoscenze, ra italiana così ferito dalla crisi. n EnergeoMagazine | Fatti, Storie e Persone del Territorio 70 Gen-Lug 2020

LA CRISI RIVELATRICE. ALCUNI SPUNTI FILOSOFICI

di Mauro Ceruti

Il professor Mauro Ceruti, Ordinario di filosofia della globali e la responsabilità coinvolge lo stesso futuro...». scienza dell’Università IULM di Milano, inizia la sua disac) L’imprevedibile prevedibile: l’imprevedibile è all’ordine mina con una parabola singolare. Il battito di una farfaldel giorno, a causa dell’intreccio di innumerevoli cause la può cambiare il mondo. «Ciò che era distante migliaia che a prima vista possono risultare rientranti su un piano di chilometri è giunt o qu alche settimana dopo a Bergamo, locale ma che invece rischiano di comportare, almeno in dove vivo… e Bergamo ha potuto essere così il drammatico potenza, conseguenze che possono amplificarsi su scala epicentro locale di una crisi globale effetto di un evento loca globale. le distante da Bergamo nello spazio e nel tempo». d) La malattia della semplificazione: «Io so di non sapere», L’autore ci presenta una serie di parole chiave che Socrate è un maestro di vita. Infatti nel mondo di oggi non ci permetteranno di esaminare nel dettaglio il suo pensie esiste soltanto il rischio dell’ignoranza ma si annida pure quel ro sulla questione: lo della nostra non conoscenza. Ciò vuol significare come la a) T utto è connesso: con essa il professore vuole intensocietà ci educhi alla semplific azione in un mondo dove tutdere che la crisi della pandemia si è manifestata come to risulta multidimensionale. Ma più la crisi risulterà globale, un «prisma», cioè è una bestia c on più facce, che rivela mag gior e sarà l’incapacità di raffigurarla. «La vera malattia la «complessità del nostro tempo e della condizione uma del nostro tempo è la semplificazione. La sfida è di formulare na globale». Perciò il professore sostiene che: «È apparsa i problemi come costituiti da una molteplicità di dimensioni come una “policrisi” (biologica, sanitaria, scientifica, econointrecciate fra loro. La sfida è quella di educarci alla complessi mica, antropologica, psicologico- esistenziale…), capace di tà» , sottolinea in modo univoco il professore. in v estire l’intero spettro della nostra soe) Nessuno si può salvare da solo: solo cietà». Ovviamente la globalizzazione un intreccio globale di interdipenden ha f omen tato tutto ciò, rivelando come ze ci permetterà realmente di avere ogni settore biologico, antropologico, un futur o. Come i virus, i problemi non economico e politico siano interdipen conoscono i confini degli stati: la stabi denti gli uni con gli altri. lizzazione del clima, il mantenimento b) L ’estensione della responsabilità: l’edella biodiversità animale e v egetale, voluzione di tale virus risulta agevolata la transizione alle energie rinnovabili, la in un ambien t e modificato radicalmenlotta contro le povertà e per il rispetto te dall’uomo. Dobbiamo capire come e la valorizzazione della dignità umana, l ’ Antropocene cambia la vita di questi Mauro Ceruti, la promozione e la cura della salute… microrganismi patogeni, e cosa dob Ordinario di «La crisi rivela che la solidarietà biamo cambiare noi, nel nostro modo Filosofia della Scienza, non è più solo un’aspirazione etica. È or di viver e, per potercene difendere meUniversità IULM, Milano mai una necessità inscritta nella nuova glio. Per questo il professore insiste condizione umana globale . Siamo acadduc endo che: «Le conseguenze delle azioni umane si comunati da uno stesso destino, dagli stessi pericoli, dagli dilatano nello spazio e nel tempo: eventi di portata apparen st essi pr oblemi di vita e di morte. Nessuno si può salvare da temente locale raggiungono sempre più spesso dimensioni solo», conferma in modo definitivo il profes sore. n

VECCHIE E NUOVE PANDEMIE; COSA RESTA E COSA CAMBIA

di Bruno Daniele

L’Italia ha dovuto pagare un alto prezzo a cautena e l’altrettanto lungo periodo che seguirà alla sa del Covid-19: oltre quattordicimila operafine della pandemia, port erà ad un mutamento tori sanitari hanno contratto l’infezione e più del rapporto dei cittadini con l’assistenza sanitaria. di c en tocinquanta medici e quaranta infer«In Italia durante le settimane più critiche della pande mieri sono deceduti. Gli oltre due mesi di quaranmia gli accessi ai Pronto Soccorso degli ospedali sono EnergeoMagazine | Fatti, Storie e Persone del Territorio 71 Gen-Lug 2020

diminuiti del 70-80%, indicando la precedente esistenza ne dei pazienti: uno studio del Massachussets General Hodi un alto grado di inappropriatezza da parte dei cittadi spital di Boston ha concluso che più dell’80% dei pazienti ni nel richiedere prestazioni ospedaliere d’urgenza», ha sott op osti a teleconsulto ha valutato la propria soddisfaprecisa to il dottor Bruno Daniele Primario Oncologo zione pari o superiore a quella di una visita di persona». dell’Ospedale del Mare di Napoli. La pandemia, infatti, Le prescrizioni online sono state uno strumenha messo in discussione la necessità del contatto per to che hanno permesso una minor affluenza presso le sonale tra medico e paziente. Una soluzione per ovviare struttur e sanitarie. La pandemia, in questo modo, è ria tale problema tica potrebbe essere la uscita, almeno, a dare una scossa telemedicina. Quest’ultimo è uno stru alla len t ezza burocratica del nostro mento che non ha avuto, finora, un reparto sanitario. «Tutto questo impo rag ionevole successo all’interno del none che le politiche sanitarie, le pratiche stro Paese (sia per un gap tecnologico cliniche e le pro cedure precedenti alla sia per l ’ attaccamento dei pazienti al pandemia siano definitivamente mo rapporto personale con il proprio me dificate per consentire una maggiore dico), mentre, soprattutto per quanto e più efficiente ac cessibilità alle cure e riguar da gli USA, ha determinato un induce a ritenere che la «nuova norma aiuto notevole per limitare il sovraffol lità», quella che dovr emo costruire lamento negli istituti sanitari. Il dottor Bruno Daniele, dopo la pandemia, non potrà essere Bruno Daniele, ci ha r ivelato alcuni dati Primario Oncologo, quella di prima», sottolinea in modo suggestivi provenienti dagli USA: «Negli Ospedale del Mare, Napoli speranzoso il dottor Bruno Daniele. Stati Uniti d’America, dove la diffusione Tutta via, è importante sot della telemedicina è più avanzata che in molti altri paesi tolineare che è stata necessaria una crisi sanitaria glooccidentali, le consultazioni online sono aumentate del bale, che ha tolto la vita a pazienti, medici, infermieri 50% nel mese di marzo, con un’attesa di oltre un miliardo e personale sanitar io per comprendere la necessità di di contatti video o telefonici per la fine del 2020. Questa cambiare l’approccio all’assistenza medica. n modalità di consulto medico sembra ricevere l’approvazio

PER L’ARCHEOLOGIA DI OGGI E DI DOMANI

di Stefano De Caro

La cultura nel suo insieme è stata pesantemente colmicamente o politicamente più forti, quali ad esempio le pita da questa crisi sanitaria. L’elemento forte, però, fondazioni cultur ali sost enute dagli Stati o dalle banche o non è tant o come o quanto abbia influito questa dai gruppi politici più forti». Con questo pensiero il pro emergenza sul piano culturale ma chi riuscirà ad fessore commentava uno studio posto in essere dall’Uemergere da questa situazione. La stessa questione NESCO per la Giornata Internazionale del Patrimonio si ripercuote sul settore turistico, infatti solamente gli Cultur ale (svoltosi il 18 aprile u.s.). Il termine “sostenibile” operatori che resisteranno fino a questo autunno, pro è stato interpretato da molti soggetti dell’azione cultu babilmente, saranno riusciti a superare la crisi. Le strutrale come il prevalere di pochi grandi centri, politici ed ture con maggiori possibilità di riuscita saranno quelle economici, su una lar ghissima maggioranza di soggetti di medio -alt o livello. Tutto ciò lascerà una larghissima locali meno potenti. Tale azione viene ovviamente giu maggioranza di soggetti locali che non avranno altra stificata in base all’efficienza degli investimenti a scapito scelta che chiudere. Lo stesso parallelismo si riflette di una giustizia distr ibutiva che guardi anche alle perisul mondo dei beni culturali, come ci viene illustrato ferie del mondo e a uno sviluppo socio-economico più dal professore Stefano De Caro, già Direttore ICCROM sost enibile f ondato sul patrimonio culturale e naturale. e membro del Comitato Scientifico CUBEC. Infatti af «Anche l’archeologia, nella sua dimensione limi ferma che: «Nella competizione, per le risorse disponibili, tata, ma spesso carica di importanti significati simbolici, ci sarà o vviamente il tentativo da parte di tutti i soggetti part ecipa di questa dialettica mondiale». Il professore Steche hanno dominato fino a ieri il campo del patrimonio fano De Caro, ci vuole indicare come anche all’interno culturale di riprendere le loro posizioni precedenti, ma la del mondo ar cheolog ico italiano si siano create delle crisi economica imporrà una drastica selezione a van controversie, infatti: «Da noi essa non è più un semplice taggio dei più forti e dei più resilienti. E questi saranno campo del sapere o del patrimonio culturale, nel quale inevitabilmente i so ggetti che emanano da entità econofino a un passato recente la divisione era tra l’archeologia EnergeoMagazine | Fatti, Storie e Persone del Territorio 72 Gen-Lug 2020

insegnata, praticata dalle Università e quella amministrasviluppatasi dagli anni Novanta in poi, ha scontato la sua ta, praticata dalle Soprintendenze, con in mezzo l’ampio gracilità di costituzione. Voluta dalle imprese appaltanti spazio c ondiviso dello studio e della ricerca praticati da più che dall’Amministrazione statale che non l’ha mai do entrambi». Oltretutto, a causa della tata delle risorse necessarie, essa non ha separazione che in tempi recenti si era mai completat o con lo studio e la pubfavorita tra i parchi e i musei archeo blicazione, e magari con la valorizzalogici dall’archeologia di territorio, ha zione, i pur notevolissimi risultati degli fatt o sì di indebolire ulteriormente sc avi sull’Alta Velocità, sulle ferrovie mel’azione di tutela territoriale, a comin tropolitane, sulle reti infrastrutturali urciare dai numeri dei funzionari addetbane. Sì che c’è da temere che tra poco, ti, oltre che delle risorse disponibili in ritir atisi dalla sc ena gli ultimi scavatori, ter mini di mezzi e strutture. Sicché un si perderà anche la possibilità di porvi pericolo rilevante, sottolinea il profes rimedio e si realizzerà irreparabilmente sore, potrà scaturirei quando inizierà quello che è il delitto maggiore dell’ar la fase 2, quella della ripr esa economiStefano De Caro, cheologia: “uno scavo non pubblicato ca. «Verosimilmente con la tradizionale Componente Comitato è uno scav o perduto, peggio inutile». p olitic a delle grandi opere pubbliche e Scientifico CUEBC. Già Direttore Ov viamente il professore della “sburocratizzazione” delle norme sull’edilizia privata, essa rischierà di tra ICCROM, è stato inoltre soprintendente regionale e direttore regionale della non desidera un semplice ritorno all’assetto precedente, ma auspica dursi in una nuova ecatombe archeoloCampania, e, nel 2007, direttore un esame realistico della situazio gica, come già furono in Campania (per generale per i beni archeologici ne attuale e dei problemi incomlimitarmi a un territ orio che conosco del MiBACT benti sul prossimo futuro per conmeglio) la costruzione della Direttissima tribuire a creare un sistema più Napoli-Roma agli inizi del secolo passato, quella dell’Auto efficac e e sost enibile, e «soprattutto...», sentenzia il strada del Sole e il boom edilizio del secondo dopoguerra. professore, «più rispondente alla sua missione primaria, Pur troppo...», sottolinea il professore De Caro «...anche quella di servire lo sviluppo culturale della nazione» n l’ultima, positiva, stagione dell’archeologia preventiva, .

IL TURISMO. UN SETTORE FINITO IN GINOCCHIO

RIASSUNTO DEL RESOCONTO STENOGRAFICO DELL’INFORMATIVA RESA IN AULA, NELLA SEDUTA DEL 6 MAGGIO 2020, DAL MINISTRO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI E PER IL TURISMO ON. AVV. DARIO FRANCESCHINI SULLE INIZIATIVE DI COMPETENZA DEL MiBACT PER CONTRASTARE IL COVID-19. O vviamente l’argomento all’ordine del giorno è il mondiale, e gli st essi movimenti delle persone saranno ralturismo. Infatti, il piano strategico 2017-2022, era lentati da ragioni di prudenza anche quando non ci saranancora incentrato su una sua crescita impetuosa. no più regole da rispettare e quindi l’impatto sarà diretto». «Paradossalmente...» ha affermato il Ministro «da Ec co perché disporre di tutele e di ammorquesta crescita enorme e dalle sue prospettive il settore tizzatori sociali risulta importante. All’interno del del turismo italiano è finito in ginocchio. Più volte, dall’ini c osiddett o decreto da 55 miliardi, non solo sono zio della crisi, nell’ambito dei dibattiti nelle Commissioni o presenti 600,00€ per gli operatori del turismo, ma all’ int erno dello stesso Governo, ho cercato di sottolineare anche si sta cercando di sostenere quei lavorato che, se l’emergenza COVID-19 ha toccato – come è eviden ri stagionali di difficile identificazione essendo sogte – tutte le attività sociali ed economiche, ha colpito però getti che magari non hanno lavorato l’anno scorso in modo più par ticolare e strutturale – e temo per un arco ma sarebber o stati impiegati nel settore quest’anno. temporale più lungo rispetto ad altri settori che potranno «Sono disponibili gli strumenti per la liquidità o le più velocemente ritornare o comunque riavvicinarsi alla dilazioni di pagamento; abbiamo introdotto i voucher...», normalità – il turismo. È del tutto evidente che per un certo precisa il Ministro «...per evitare che le agenzie di viag periodo di tempo – speriamo che sia il più breve possibile, gio e i – tour operator – restino schiacciati tra l’esigenza ma sappiamo che comunque tanto breve non sarà – il turi del cliente di ott enere il rimborso della prenotazione salsmo internazionale non si rimetterà in movimento a livello tata per cause di forza maggiore e il mancato rimborso EnergeoMagazine | Fatti, Storie e Persone del Territorio 73 Gen-Lug 2020

da parte dei fornitori di servizi alle agenzie di viaggio e turato di tali strutture. Di conseguenza si vuole formaai – tour operator. – La possibilità di dare un – voucher – re una norma che li renda esenti dal pagare la tassa di utilizzabile per dodici mesi, che proporremo di estendere occupazione del suolo pubblico. Tale provvedimento a diciotto mesi nel prossimo provvedi avrà un limite temporale di sei mesi mento, ha evitato almeno una parte e non saranno necessarie le autoriz dei problemi immediati di liquidità». zazioni statali normalmente richieste. Nel decret o 55 miliardi, sa Per quanto riguarda le riranno ricomprese misure specifiche, aperture, invece, si dovrà valusia rif erite al turismo che alle aziende. tare da settore a settore, tenenTale misura dovrebbe ricomprende do sempre in particolar conto le re anche tutti quei comparti turistici disposizioni del C omita to Tecnico che hanno pagat o gli affitti nei mesi Scientifico per l’emergenza Covid. in cui le attività sono state chiuse per «Se mi si chiede se quest’estate si faran le ordinanze dei decreti del Presi no le vacanze...», sottolinea il Ministro dente del Consiglio dei Ministri. Per «io rispondo di sì, quest ’estate si faranno quant o riguarda le imprese, invece, le vacanze; saranno diverse, dovremo vengono ricomprese tutte quelle che osservare le misure che ci sono prescrit hanno subito un calo di fatturato ri On. Avv. Dario Franceschini te per tutte le attività: il distanziamenspetto al periodo analogo dell’anno Ministro dei Beni to, in qualche caso le mascherine e la scorso (ad ogg i sono state introdotte diverse modalità di contributi, come e delle Attività Culturali e del Turismo sulle iniziative del Territorio sanificazione , tutte misure che conosciamo ormai molto bene. Saranno ad esempio la richiesta di contribu v ac anze diverse, ma si potranno fare». to a fondo perduto del D.L. RilanIl Ministro si è confrontato con il suo cio - anche se viene ricompreso soltanto il paragone omonimo croato e anche con il commissario europeo tra il mese di apr ile 2019 e il mese di aprile 2020 - o che ha la delega al turismo. Hanno discusso sul libero quelli di stampo Regionale sempre a fondo perduto a spostamento tra Paesi europei, evitando il rischio di ristoro dei danni causati dall’emergenza Covid a so accordi bilaterali tra un Paese e l’altro, che creerebbe stegno delle strutture ricettive turistiche, commerciali, ro condizioni di slealtà all’interno dell’Unione Europea. artig ianali e servizi alla persona, più altrettante misure L’ importante è che lo stesso protocollo di sicurezza per alcune Comunità Locali, come richieste di soste venga osservato da tutte le parti in causa, denota il gno economico alle imprese sempre a fondo perduto). Ministro confermando che «Credo che sia una delle pro Sul fronte degli ammortizzatori sociali, il Minive di gestione a livello europeo di un’epidemia che, come stro vuole elaborare uno strumento «che aiuti contempoabbiamo visto , conosce molto poco le frontiere». Proprio raneamente le famiglie, le persone e le imprese turistiche, e per questo si vuole valorizzare le vacanze di prossimità cio è un – tax cr edit vacanze –, o – bonus vacanze – com’è dato che, turisti internazionali non ci saranno e di con stato chiamato – chiesto da più forze politiche – che possa seguenza, anche gli italiani che di solito prenotavano essere speso da una famiglia – l’importo del credito è lega all’ estero saranno più presenti sul suolo nazionale. Alla to al numero dei componenti e, quindi, si tiene conto dei fine quel medesimo studio che sarebbe servito per figli a caric o, delle famiglie monoparentali e delle coppie decongestionare le affluenze turistiche in un periodo – entro il 2020, in strutture ricettive. Parliamo di una cifra di normalità, che doveva farle affluire verso altri luo significativa che potrebbe coprire il fabbisogno di diver ghi meno noti ma non meno importanti, permetterà si milioni di famiglie che hanno un reddito medio-basso di render e maggiormente note le particolarità del no– sono cioè sott o un determinato tetto, che stiamo quanstro paese ovvero un museo diffuso, attraverso strutificando in base allo strumento ISEE – da usare presso le menti di promozione e di distribuzione della ricchezza. struttur e ric ettive. Il – tax credit – si potrà utilizzare entro Di conseguenza il legame tra cultura e turiil 31 dicembre 2020 presso le strutture ricettive cedendone smo risulta fondamentale. L’offerta culturale che pouna parte alla struttura stessa, la quale potrà recuperarlo trebbe offrire l’Italia rende unico il nostro paese. Nelimmediatamente nel mese successivo – come sapete, le la stragrande maggioranza dei luoghi dove si va in imprese pagano l’IVA mensilmente, per cui possono im v acanza, si può tr ovare nelle vicinanze un campo armediatamente recuperare la somma – mentre il restante cheologico, una chiesa, un museo… sono tantissime le 20 p er c ento rimarrà a carico del titolare del credito, che oc casioni per far funzionar e il binomio cultura-turismo. potrà utilizzarlo l’anno dopo come credito d’imposta». Anche l’altro settore di cui si occupa il Ministe ro, Anche le misure di distanziamento sociale cioè la cultura, è stato colpito in modo drammatico. «Quali sono incluse. Esse influenzeranno notevolmente il fat sono infatti i luoghi in cui le persone stanno insieme?», preci EnergeoMagazine | Fatti, Storie e Persone del Territorio 74 Gen-Lug 2020

sa il Ministro, «Stanno insieme in un cinema, in un teatro, a un concerto; quando si parla di persone che stanno insieme (adesso usiamo ordinariamente la parola “assembramento”), ci sono dei problemi in più rispetto ad altri settori. Per questo occorrono misure particolari e ne abbiamo già prevista una parte; le riprendo anche se le conoscete. Con lo stesso princi pio di prima, gli ammortizzatori sociali, in un settore che non ne av ev a alcun tipo, con i passati provvedimenti sono stati estesi non soltanto alle imprese, ma anche ai teatri e alle im prese non commerciali. Anche l’erogazione dei 600 euro ha impattato p ositivamente su tutto il mondo dello spettacolo e su una miriade di rapporti contrattuali temporanei, intermit tenti, fragili, poco protetti, cui è stato esteso lo strumento». I primi f ondi che verranno erogati saranno quelli del fondo unico per lo spettacolo più il – tax credit – cinema, più i 130 milioni che sono stati già messi nel primo provve dimento per le misure di emergenza in favore di spettacoli e cinema legati all ’emergenza COVID-19. «A questo abbiamo aggiunto alcuni decreti che ho già firmato, nell’ambito di quei 130 milioni di emer genza: 20 milioni p er tutte quelle compagnie di danza, di musica e di teatro che non prendo no le risorse dal FUS e quindi non avranno i benefici di quel congelament o, quindi ai più deboli e ai più piccoli; il decreto da 20 milioni è già stato firmato», ha aggiunto il Ministro. Anche il diritto d’autore verrà tutelato con l’e rogazione di 13 milioni di euro. Alla domanda potranno acc edere tutti quegli autori e musicisti con un reddito inferiore a 20.000€. Essi avranno un contributo diretto a fondo perduto da parte dello Stato che gli consentirà almeno di affrontare questo periodo che hanno davanti. Seguendo le indicazioni del Comitato Scienti fico (organizzando il contingentamento degli ingressi e le distanze , si eviteranno le file e saranno obbligatori mascherine e sanificazione) si potranno riaprire i mu sei (come è avvenuto, in numerosi casi, dal 18 maggio u.s .). Diversa è la situazione di teatri e concerti, perché quando si è sopra un certo numero di persone, c ’ è anche il problema dei trasporti, degli accessi, delle entrate e delle uscite. Ci sarà sicuramente una diffe renziazione nelle misure tra grandi eventi ed eventi più piccoli, tra eventi al chiuso ed eventi all’aperto. «Dobbiamo dar e certezze. Per questo – non appena mi saranno arrivate le indicazioni – mi attiverò p er ché vengano date certezze, e non soltanto per quelli che potranno ripartire il 18 maggio, ma anche per quel li che potranno ripartire più avanti o che non potranno ripartire. C’è bisogno di certezze soprattutto perché parliamo di imprese che hanno biso gno di attraversare questo periodo di deserto», sottolinea in modo definitivo il Ministro. Del resto, non possono essere lasciati a loro stessi due settori come quelli della cultura e del turismo, che insieme fanno quasi il 20 per cento del PIL. n

CONCLUSIONI

In conclusione mi sembra corretto introdurre nel diumani? E se esistesse oggi un nuovo blachennomio, chi scorso il termine greco βλαχεννομιον, presentatoci colpirebbe? Chi dovrebbe pagare l’imposta sulla stupidi dal pr ofessor Ferdinando Longobardi (professore di tà ai tempi della pandemia del COVID-19? L’autore rielalinguistica all’Università degli studi di Napoli Orienta bora un messaggio che Giotto ci ha lasciato nella cappella le, membro comitato scientifico CUEBC). Infatti, come da degli S cr ovegni a Padova, confrontando un paio di figure lui seg nalatoci, tale denominazione variopinte che si riflettono specular è «un aggettivo sostantivato costituita mente l’una nell’altra e rappresentano da βλαχ che significa stupido ma anche la «Stultitia» e la «Prudentia» (per Giotto, pigro, e νόμος cioè legge». Tale denomi quindi, il contrario della stupidità è la nazione era in voga dal IV secolo a.C. capacità di essere prudenti, dal latino fino int orno all’anno zero. La sua inten”prudens” - dal verbo provideo cioè ve zione era quella di far rivelare la «tassa dere prima – essere cauti, accorti, intellisu gli stupidi», cioè «indicava un’imposta genti.). La “Stultizia” è una figura maschiche gravava sugli introiti degli astrologi, le dalla corporatura grossa, pesante, con frutto della stupidità di alcuni, ovvero i fianchi lar ghi e la pancia pr ominente, della pigrizia mentale, la mancanza di che indossa un abito simile a quello di un volontà nel ricercare risposte o soluzioni Ferdinando Longobardi, giullare, fatto di piume, con uno strascico ai problemi e ai quesiti della vita, prefe Professore Linguistica come una coda. La figura è di profilo, lo rendo affidarsi a pronostici ed esegesi presso l’Università degli studi di sguardo è perso nel vuoto, leggermente astrali», c ome ci spiega il professor Napoli “L’Orientale” rivolto verso l’alto, non in contemplazio Longobardi. Ma come si può definire e l’Università Cattolica ne, bensì in segno di distacco dalla realtà, la stupidità, che faccia ha? E qual è il suo opposto? È una caratteristica che del Sacro Cuore. Componente Comitato Scientifico CUEBC. così c ome anche le piume simboleggiano questa non-aderenza al mondo reale. riguarda solo alcuni o tutti gli esseri Fra le mani regge una grossa clava, sim EnergeoMagazine | Fatti, Storie e Persone del Territorio 75 Gen-Lug 2020

bolo di una delle più bieche forme di stupidità: la violenza». A questo punto, le parole del professor Longobardi, mi hanno fatto salire alla mente un paio di citazioni: «La politica attira i più grossi impostori. Un vero leader o di venta famoso per le sue doti o perché viene ucciso. Le masse preferisc ono da sempre un leader politico che assomigli a loro. In poche parole un idiota». Charles Bukowski è sempr e sta ta una persona relativamente cinica verso la vita ma soprattutto nel confronto con “l’altro”. «Il fatt o è che i cretini, e ancor più i fanatici, sono tanti; godono di una così buona salute non mentale che permette loro di passare da un fanatismo all’altro con per fetta coerenza, sostanzialmente restando immobili nell’eterno fascismo italico». L’attualità di Leonardo Sciascia sta principalmen te nella sua assenza, che continua a pesare a trent’anni di distanza. Perché ancora oggi, soprattutto oggi, nel dibattito italiano (culturale, politico, sociale ol tre che letterario), si avverte la mancanza della sua voce. La compar azione tra i due autori è un azzardo, me ne rendo conto, ma su un aspetto sussiste una certa somiglianza: entrambi affrontavano la realtà per quella che era, senza affondare nella retorica né sentirsi con dizionati dalla paura di disturbare o risultare scorretti. Il rapporto con quel famoso “diverso” posto in essere nell’incipit di questo articolo, risiede proprio in questo. La paura che è corsa per le strade durante la pandemia non ha fatto altro che fomentare le diffidenze e i paradossi più assurdi. Questi topos (in greco antico: τοπος = luogo comune) sono stati ingrassati ulterior mente dalle fake news degli ultimi tempi. «Un’altra parola relativamente recente è “infodemia”, parola macedonia dall’inglese info demic (info-rmation + epi-demic). Questa parola indica la diffusione di informazioni non verificate e che tendono a generare panico collettivo», ci ricorda il professore Longobardi. Il passaggio dalla paura all’odio e di conseguenza alla violenza cieca (ben r appresentataci da Giotto), è un qualcosa di molto labile e difficilmente per cepibile sul momento, ma una volta manifestatasi, sarà molto difficile por vi rimedio (per fare un esempio, basti pensare agli scontri sociali negli USA per il caso Geor ge Floyd) «In un momento in cui si parla senza sapere - se non la conosc enza, se non la prudenza - il silenzio può rivelarsi terapeutico», conclude il professore Longobardi. Un ultimo paragone mi sembr a opportuno in questa circostanza, per rimarcare il nostro confronto con il cosiddetto “diverso”. All’interno del libro “Il mondo di Sofia” di Jostein Gaarder, un bellissimo romanzo per introdurre i giovani allo studio della filosofia, è presente una parabola che ci coinvolge tutti nel nostro piccolo. Riprendendo la favola di “Alice nel paese delle meraviglie”, l’autore afferma che quando siamo bambini ci aggrappia mo ferocemente sulla punta del pelo del coniglio, perché siamo desiderosi di inoltrare lo sguardo alla ricerca di un orizzonte infinito. Durante la crescita, tale curiosità ten de a scemare a causa delle nostre realtà quotidiane, usi e costumi che poc o a poco assorbiamo dalla società che ci circonda, facendoci adagiare sempre più nella pelliccia del coniglio. In poche parole, ci asserviamo alla quotidia nità, senza più stupirci di alcunché. I filosofi assomigliano ai bambini, perché in lor o risiede una curiosità innata che non muore mai. Il messaggio di Ravello, insieme a tutte le iniziative sue consorelle, riuscirà a far vibrare le corde giu ste dell’aria e raggiungere le menti e soprattutto gli animi delle persone? A mio av viso, non è mai troppo tardi! n

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