CHIMICA MAGAZINE - APRILE 2O22

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LE E I A ON E C ZI SP TEN

CHIMICA MAGAZINE

U AN M

CM N. 7 | Aprile | 2022

Industria Chimica, Farmaceutica e dell’Energia • TECNOLOGIE • METODI • SERVIZI

ANTEPRIMA: INDUSTRIAL VALVE SUMMIT, BERGAMO CERTIFICAZIONI QUALITÀ COME OBIETTIVO AZIENDALE GUERRA IN UCRAINA LA SUPPLY CHAIN SI RIORGANIZZA

chimicamagazine.com


9/06/2022 webinar

I webinar di Editrice TeMi

SFIDE E OPPORTUNITÀ LEGATE AI NUOVI OBBLIGHI DI LEGGE

Direttiva anticontraffazione 2011/62/Uee CODICE UDI, il punto della situazione. Le direttive internazionali e l’impatto sull’industria farmaceutica. Sistemi avanzati di gestione della supply chain, dalla produzione alla distribuzione.

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ommario n.7 Aprile 2022

SPECIALE MANUTENZIONE 4.0 10

OTTIMIZZARE LA RACCOLTA DATI PER IL MASSIMO DELLE PERFORMANCE DALLA MANUTENZIONE

a cura di Michela Del Pizzo

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INDUSTRIA 4.0 E LO SVILUPPO DELLA MANUTENZIONE PREDITTIVA

di Marco Colombini

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IL MODELLO DATA-DRIVEN APPLICATO ALLA MANUTENZIONE

di Michela Del Pizzo

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COME DIGITALIZZARE LE PROCEDURE DI MANUTENZIONE: IL CASO DATWYLER

di Domenico Reitano, Marco Ardolino, Federico Adrodegari

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I VANTAGGI DEL DIGITALE NELLA MANUTENZIONE 4.0

3 Editoriale

PERSEGUIRE GLI OBIETTIVI, NON PERDERE LA SPERANZA di Cecilia Biondi

4 News

a cura della redazione

ANTEPRIMA 6 ANTEPRIMA IVS- INDUSTRIAL VALVE SUMMIT

VALVOLE INDUSTRIALI E SOLUZIONI DI FLOW CONTROL IN MOSTRA A BERGAMO a cura della redazione

ENERGIA 36 VEICOLI PESANTI E BIOMETANO, UNA PROSPETTIVA DI STRETTA ATTUALITÀ di Cecilia Biondi

PRODUZIONE 40 AGROCHIMICA IN AFFANNO di Marco Colombini

BREVETTI 46 STRATEGIE DI TUTELA DELL’INNOVAZIONE DI PROCEDIMENTO di Massimo Barbieri

4.0

CERTIFICAZIONI E QUALITÀ 52 GARANTIRE LA QUALITÀ DEGLI STRUMENTI, PER PROCESSI

PIÙ PRECISI

di Giovanni Abramo

56 LA CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ PER UN REALE MIGLIORAMENTO AZIENDALE di Maurizio Carpigiani

62 Product News 63 Organizer In copertina: foto di Jean Martinelle da Pixabay.



ditoriale Perseguire gli obiettivi, non perdere la speranza

S

erve davvero tanto coraggio per affrontare i nostri compiti quotidiani, quando ogni giorno leggiamo della sofferenza e della violenza che imperversano là dove avevamo colleghi e amici, clienti e fornitori, insomma il normale assetto di relazioni e di risorse a cui il mondo globalizzato ci aveva abituato. Su questa pagina proviamo, dolorosamente, a lasciare sullo sfondo la parte di tragedia umana, per commentare solo gli stravolgimenti che questa guerra ha comportato sulla supply chain globale, interrompendo drasticamente la risalita degli indici economici dopo il precedente evento dirompente della pandemia globale. Da circa un anno a questa parte, con la netta accelerata dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, le aziende di tutta Europa si stanno drammaticamente interrogando sulle possibili alternative. Secondo il centro studi di Assolombarda, il prezzo del gas naturale europeo, dopo lo straordinario picco di inizio marzo, il 28 marzo 2022 si attesta sui 102,5 €/MWh, registrando un +818,2% rispetto a gennaio 2020; il prezzo del greggio prosegue su un trend di crescita (+79,0%); forti tensioni si confermano anche per i prezzi di frumento e mais (+89,4% e +96,2%), olio di girasole (+182%) e per il fertilizzante urea e nitrato di ammonio (+396%). L’acciaio non riesce a riassorbire l’aumento registrato dopo lo scoppio del conflitto (+208,3%); il prezzo del nichel continua a caratterizzarsi per elevata volatilità (+154,3%); alluminio e rame restano a livelli particolarmente elevati (+106,0% e +71,2%). «La guerra in Ucraina sta provocando un aumento di prezzi smisurato di gas e di materie prime fondamentali, come il grano, il mais e il girasole e la situazione logistica non migliora la situazione» ha affermato Ivano Vacondio, Presidente di Federalimentare, alla conferenza stampa di presentazione di Cibus 2022. «L’appuntamento di Cibus serve a ribadire la centralità

delle nostre imprese alimentari che, pur in condizioni sfavorevoli, continuano a produrre, a cercare nuove soluzioni, consapevoli del fatto che fermarsi non è possibile. Cibus ci ricorda così il valore del food&beverage in condizioni ordinarie e, ancor di più, in condizioni extra-ordinarie». Serve tanto coraggio ma non bisogna fermarsi; semplicemente non possiamo. In un recente editoriale, Donato Speroni, responsabile comunicazione della Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, si chiedeva se era ancora possibile pensare ad uno sviluppo sostenibile, in uno scenario come questo. Sembrerà paradossale ma è proprio quando la situazione sembra più drammatica, che risulta importante riuscire a combattere, ancora, per gli obiettivi che riteniamo essere giusti. La decarbonizzazione, la sostenibilità ambientale e la giustizia sociale sono oggi più che mai i driver che devono essere perseguiti, e a questo proposito molte autorevoli voci si sono levate a difesa dei fondi europei del NextGenerationEU, affinché vengano spesi e anche presto per raggiungere gli obiettivi concordati. Anche l’ipotesi di un embargo completo del gas estratto in Russia, a seguito dell’escalation sul campo di battaglia dei primi giorni di aprile, deve essere letta non come uno stimolo a riaprire le miniere di carbone, che può essere solo funzionale a gestire un periodo limitato di choc energetico, bensì solo ad accelerare drasticamente sulla strada delle energie rinnovabili. Di fronte all’imprevisto orrore di una guerra in Europa è necessario difendere tutti gli obiettivi virtuosi, da quelli più ambiziosi ai piccoli passi quotidiani. Le paure oggi non sono tollerate e ancor più severamente saranno giudicate dalle generazioni future, quelle che riceveranno dalle nostre mani un pianeta speriamo non troppo maltrattato. Cecilia Biondi

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CHIP E BLOCKCHAIN PER GARANTIRE IL PARMIGIANO

COVID-19 E CONSUMATORI SPINGONO LA STAMPA 3D

Il Consorzio del Parmigiano Reggiano, in collaborazione con Kaasmerk Matec (Kaasmerk) e p-Chip Corporation (p-Chip), lancia un’innovativa etichetta digitale per rendere ancora più tracciabile e sicuro il Parmigiano Reggiano DOP. La tracciabilità del Parmigiano Reggiano è già garantita dalla placca di caseina, introdotta dal Consorzio nel 2002, che viene assegnata ad ogni forma al momento della nascita. Kaasmerk

Formlabs ha pubblicato il rapporto 2022 sulle applicazioni della stampa 3D che analizza come si sono evolute l’adozione della stampa 3D e i casi d’uso negli ultimi due anni. Il rapporto dimostra il cambiamento degli atteggiamenti intorno alla stampa 3D che da strumento di ricerca e sviluppo e prototipazione sta diventando sempre più una tecnologia di produzione dal valore inestimabile, necessaria per soddisfare le richieste in continua evoluzione dei consumatori e superare gli ostacoli nelle supply chain. Le stampanti 3D sono diventate il coltellino svizzero del produttore, uno strumento adattabile in grado di mantenere in funzione le linee di produzione. Tra coloro che hanno adottato la stampa 3D più recentemente, il superamento dei problemi della catena di approvvigionamento è stato un impulso chiave all’utilizzo della tecnologia, con un intervistato su due (57%) che afferma che le proprie capacità interne di stampa 3D stanno aiutando a risolvere i problemi della supply chain. Ad esempio, prodotti altamente personalizzabili, come apparecchi acustici o allineatori dentali, richiedono metodi di produzione flessibili, economici e veloci. Con la stampa 3D, i produttori creano internamente parti personalizzabili, riducendo il numero di nodi sulla loro catena di approvvigionamento, accorciando i tempi di consegna e consegnando un prodotto a una frazione del costo.

Matec e p-Chip Corporation hanno collaborato per completare questo programma di innovazione ottenendo un dispositivo p-Chip integrato nella placca di Caseina. L’innovazione consiste nella combinazione della placca di caseina con il microtransponder p-Chip, una cripto-ancora blockchain che crea un «gemello» digitale per gli oggetti fisici. Questo nuovo tag, scannerizzabile, è più piccolo di un grano di sale, altamente resistente e offre una tecnologia di tracciabilità di nuova generazione al Consorzio del Parmigiano Reggiano. La nuova smart label digitale per alimenti verrà applicata su centomila forme di Parmigiano Reggiano nel secondo trimestre del 2022. Questa rappresenta la fase finale di “test” su larga scala prima di valutare la possibilità di estendere questa tecnologia a tutta la produzione di Parmigiano Reggiano.

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NUOVO IMPIANTO A BIOMETANO IN LOMBARDIA È stato presentato ufficialmente a Marcallo con Casone (MI) l’impianto di Sorgenia per la produzione di biometano da forsu, che sarà operativo da novembre 2022. Basato su un innovativo processo brevettato da Agatos, il progetto

combina diverse tecnologie per la produzione rinnovabile – biodigestione, biomasse e fotovoltaico – che consentono la valorizzazione di tutti i materiali introdotti, in una logica di economia circolare, e l’autosufficienza dell’impianto da un punto di vista termico. La centrale trasformerà 35 mila tonnellate annue di frazione organica urbana e altri materiali

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biodegradabili in circa 4 milioni di Smc di biometano green in forma gassosa, direttamente immesso nella rete nazionale gestita da Snam. In tal modo, la Forsu diventerà biometano 100% ecosostenibile, senza alcun tipo di emissione. Gli unici sottoprodotti del processo saranno un combustibile solido di alta qualità, utilizzato nell’industria, e un fertilizzante completamente privo di inquinanti. Il progetto avrà ricadute ambientali positive sul territorio anche grazie alla realizzazione di opere di protezione dal rischio idrogeologico e all’utilizzo di biomassa proveniente dalla manutenzione boschiva delle aree circostanti.


ANTEPRIMA

VALVOLE INDUSTRIALI E SOLUZIONI DI FLOW CONTROL IN MOSTRA A BERGAMO AL VIA LA QUARTA EDIZIONE DI IVS - INDUSTRIAL VALVE SUMMIT, LA FIERA INTERNAZIONALE ORGANIZZATA DA CONFINDUSTRIA BERGAMO ED ENTE FIERA PROMOBERG, IN PROGRAMMA IL 25 E 26 MAGGIO NEGLI SPAZI ESPOSITIVI DELLA FIERA DI BERGAMO. DI SEGUITO ALCUNE DELLE TANTE NOVITÀ IN FIERA 6

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rende il via presso la Fiera di Bergamo, il 25 e 26 maggio, la quarta edizione di IVS - Industrial Valve Summit, la fiera internazionale dedicata alle valvole industriali e alle soluzioni di flow control, organizzata da Confindustria Bergamo ed Ente Fiera Promoberg. Un appuntamento molto atteso, specialmente a seguito dello slittamento di un anno, e per cui è in continua

GLI ORGANIZZATORI DI IVS ALLA CONFERENZA STAMPA DI LANCIO DELLA MANIFESTAZIONE: DA SINISTRA, SANDRO BONOMI - PRESIDENTE AVR / ANIMA, FABIO SANNINO - PRESIDENTE PROMOBERG SRL, GIOVANNA RICUPERATI - VICE PRESIDENTE CONFINDUSTRIA BERGAMO, FILIPPO PETZ - AGENZIA ICE, UFFICIO DI MILANO, E LUCA PANDOLFI - PROJECT MANAGER IVS.

crescita l’interesse delle aziende e degli espositori internazionali. La fiera coniuga una vocazione espositiva ad un’anima scientifica, che si esprime nei cicli di conferenze che si terranno durante il Summit. I convegni si svilupperanno attorno a cinque sessioni scientifiche. La prima è incentrata sugli sviluppi e le prospettive nella progettazione delle valvole di sicurezza, nei materiali, nei processi di manifattura, nei rivestimenti e nelle tecnologie anticorrosione. All’interno di questo ciclo di conferenze, il tema dell’additive manufacturing occuperà uno spazio privilegiato. Quindi si parlerà di attuatori e tecnologie di controllo nell’ambito delle smart technologies e dell’abbattimento delle fugitive emissions correlato all’ottimizzazione delle guarnizioni per valvole. Avrà un rilievo particolare il tema dell’innovazione, unito alle tecnologie in crescita e agli scenari futuri. Infine, saranno approfonditi gli standard internazionali, le specifiche delle forniture, la gestione e la revisione della documentazione Lean e le tecnologie di ispezione da remoto. Per informazioni: https://industrialvalvesummit.com/

UNA BREVE VETRINA DELLE NOVITÀ IN MOSTRA

Cominciamo con Aidro e la sua proposta in tema di additive manufacturing. Il core business di Aidro è la produzione di componentistica oleoidraulica e supporti accessori, che sono sempre stati realizzati in modo tradizionale; qualche anno fa l’azienda ha deciso di provare la stampa 3D per esigenze interne di ricerca e reperimento più rapido di parti di ricambio. Il passo successivo è stata la creazione di oggetti innovativi: valvole, scambiatori di calore, collettori di scarico, cilindri con caratteristiche nuove e, spesso, prestazioni migliorate rispetto ai pezzi tradizionali. Il percorso che hanno iniziato con l’additive manufacturing trova riscontro in diversi settori di riferimento: dall’aeronautica all’automotive, fino alla nautica e all’oil&gas. Negli ultimi anni Aidro è riuscita ad aprire nuovi mercati, iniziando a produrre con stampa 3D, per esempio, scambiatori di calore o collettori di scarico (in alluminio, acciaio inox o Inconel) per applicazioni mobili, laddove compattezza e leggerezza, oltre a un’altissima efficienza, sono caratteristiche imprescindibili. Hall B, Stand 154

Proseguiamo con l’apparato DCM 2022 Diagnostic Communication Master, soluzione per il controllo da remoto degli attuatori progettata e sviluppata da AiLux Srl Tecnology Manufacturer. È una Master Station che può controllare fino ad un massimo di trecento attuatori e funziona come una interfaccia tra il livello superiore del sistema e i dispositivi di campo, fornendo un avanzato sistema di controllo e monitoraggio centralizzato. L’apparato ri-

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ANTEPRIMA

sulta essere estremamente flessibile e innovativo, in quanto la RTU può essere integrata o adattata a qualsiasi dispositivo per fornire i dati di manutenzione avanzata e quelli connessi alle comunicazioni. Basata su architettura modulare, presenta due Linee Modbus TCP/IP e altre due linee Modbus RTU ed è capace di gestire reti complesse con quattro livelli di accesso protetti da password per garantire la massima sicurezza della rete. AiLux Srl Tecnology Manufacturer è anche membro attivo del comitato tecnico IEC TC57 WG15, un gruppo internazionale di lavoro per la stesura del protocollo sicuro IEC62351, ovvero la Cybesecurity OT Operation Technology industriale. Hall C, Stand 97

Con la nuova serie di attuatori Tigron, Auma intende raccogliere le nuove sfide del settore oil&gas. Auma è un’azienda internazionale, che da oltre cinquanta anni progetta e produce attuatori elettrici per l’azionamento di valvole. I nuovi attuatori Tigron sono certificati ATEX e IECEx per uso in zona con pericolo di esplosione comprendente il gruppo di gas IIC. Sono progettati per resistere alle condizioni ambientali più difficili, coprendo un intervallo di temperatura particolarmente ampio da -65 °C a +75 °C. Inoltre, la protezione dell’involucro IP68 e la verniciatura a polvere estremamente resistente sono in grado di proteggere efficacemente l’attuatore anche in condizioni climatiche avverse. La facilità d’utilizzo è garantita dall’ampio display, il robusto Combi-Switch, azionabile facilmente anche con i guanti, dalla semplicità dei settaggi e dall’innovativo assistente di configurazione integrato per la messa in servizio. Tigron è utilizzabile per l’automazione di diverse tipologie di valvole, come ad esempio valvole a saracinesca, a sfera, a farfalla e a globo; può essere abbinato con riduttori a quarto di giro o lineari. Questi attuatori intelligenti sono adatti anche per le attività di automazione più impegnative, come il funzionamento ad alta precisione di valvole di controllo o di regolazione. Hall A, Stand 26

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Una delle sei aziende che nel 2014 promossero, presso le istituzioni locali, la nascita della manifestazione IVS - Industrial Valve Summit, Carrara Global Sealing Solutions parteciperà alla nuova edizione 2022 con rinnovato entusiasmo per incontrare ancora il suo pubblico internazionale. Tema dell’esposizione è quello della sostenibilità e della competitività: Carrara si presenta con una gamma Low Emission completamente rinnovata in base alle novità normative che hanno interessato lo specifico ambito delle guarnizioni delle valvole industriali. Ma non solo guarnizioni per valvole. Nel product range spiccano, oltre ai Ring Joint (Carrara dispone del più ampio stock di Ring Joint del Sud Europa), gli Insulating Kits e le lastre per guarnizioni in PTFE Modificato. l kits di isolamento Guardian Performer ICA utilizzano un supporto metallico sul quale è applicato lo strato di GRE che costituisce l’isolante. Oltre a costituire un’eccellente barriera isolante, i materiali GRE nei modelli G10 (FR4) e G11 (FR5) offrono nel contempo una rilevante resistenza meccanica e chimica, permettendone l’impiego in un ampio campo di applicazioni. Planiflon B13 è un PTFE modificato orientato bi-assialmente a carica silice conforme alle linee guida FDA21 CFR 177.1550 che mostra un’eccellente resistenza chimica, con bassa permeabilità ai gas e valori di Creep nettamente migliori se comparate ai PTFE convenzionali. Hall A, Stand 36

Allo stand di Dafram, potremo vedere una gamma completa di valvole a sfera flottanti e trunnion in costruzione side entry, top entry e fully welded per soddisfare le esigenze dei clienti più esigenti nel settore oil & gas, chimico, raffineria e petrolchimico, trasporto gas naturale, anche liquefatto (LNG), o con miscele di idrogeno. Con la solida esperienza maturata in oltre sessant’anni di attività, Dafram è in grado di gestire autonomamente l’intero ciclo produttivo, con particolare attenzione ai temi di sostenibilità e digitalizzazione. Progettazione, lavorazione, saldatura, assemblaggio, collaudo e verniciatura sono eseguite da personale altamente specializzato e qualificato nello stabilimento di Urbisaglia (MC). Significative sono le referenze maturate da Dafram nel corso degli anni per impianti e installazioni in Europa, Medio Oriente, Far East e


di alte conoscenze tecnologiche e metallurgiche nel campo (Sandvik Steels AB, Outokumpu Oy, Haynes Intl. Inc.). Tutto questo ha creato una competenza unica nel settore, con particolare applicazione nell’industria delle valvole e pompe, con fornitura di manufatti fusi e centrifugati a circa duecentocinquanta progetti major nel campo. Convegno 25 Maggio

Mare del Nord; degne di nota le referenze per applicazioni speciali, quali trasporto, stoccaggio e processi con idrogeno, criogenia, alta temperatura, alta pressione e subsea per rispondere alle richieste più stringenti degli end user. Hall A, Stand 152

Alla fiera IVS 2022, Fondinox presenterà la nuova produzione di corpi valvola in leghe superduplex, soggetti a normativa Norsok, con spessori superiori a 230/270 mm. Fondinox SpA è presente sul mercato da 55 anni per leghe fuse in acciaio inossidabile e base nickel. Fin dall’inizio dell’attività, l’azienda si è concentrata sulla produzione di leghe speciali per applicazioni oil and gas (duplex, superduplex, superaustenitici, base nickel). È stata anche intrapresa, fin dagli anni Ottanta, una politica di acquisizione di licenze originali presso leader mondiali nel campo delle leghe speciali, il che ha permesso lo sviluppo

Concludiamo questa carrellata con Valpres (Gruppo Bonomi), azienda italiana produttrice di valvole a sfera con un orizzonte commerciale ormai consolidato a livello internazionale. Il supporto commerciale ai clienti è garantito da due team di lavoro, specializzati nel settore energy e nel settore industriale. Proprio per l’importanza storica di quest’ultimo,

caratterizzato dal crescente sviluppo del comparto chimico, Valpres ha ultimato la messa a punto di una linea completa di prodotti caratterizzati da una speciale tenuta asta in tecnopolimero. Questa soluzione, costituita da chevron rings sovrapposti, è stata denominata V-Pack. Il V-Pack è quindi una speciale guarnizione asta in tecnopolimero: la tenuta meccanica sullo stelo è garantita dall’energizzazione degli anelli una volta installati sull’asta della valvola. Le caratteristiche principali di questa soluzione sono l’ampia compatibilità chimica con molteplici fluidi basici e acidi sommato al basso coefficiente di attrito del materiale capace di rendere fluida la manovra della valvola. La soluzione sviluppata trova impiego nelle valvole compact di Valpres dette Wafer, e nelle soluzioni Split-Body a scartamento lungo e compatto, le Wafer-Split. Numerose le certificazioni di prodotto disponibili per l’intera gamma: ATEX, Fire Safe secondo EN 10497, Fugitive emission secondo EN ISO 15848 e Safety Integrity Level, standard di sicurezza di automazione fino al livello 3. Hall A, Stand 32

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SPECIALE

4.0

MANUTENZIONE

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a cura di

Michela Del Pizzo


OTTIMIZZARE LA RACCOLTA DATI PER IL MASSIMO DELLE PERFORMANCE DALLA MANUTENZIONE Come ormai buona parte dei processi di business più innovativi, anche la manutenzione è diventata un’attività fortemente data driven: le informazioni raccolte durante il funzionamento delle macchine consentono di individuare non soltanto eventuali difetti e anomalie, ma anche di prevenire possibili malfunzionamenti o disservizi. Prevedere di ricorrere alla manutenzione predittiva significa implementare una strategia in cui la raccolta dati contribuisce a migliorare le performance delle procedure manutentive, contenere i costi relativi a queste ultime, ottimizzare l’impiego delle risorse e garantire la continuità operativa

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SPECIALE MANUTENZIONE 4.0

INDUSTRIA 4.0 E LO SVILUPPO DELLA MANUTENZIONE PREDITTIVA Marco Colombini analista economico

LA PERFORMANCE OPERATIVA DI UN IMPIANTO CHIMICO DIPENDE FORTEMENTE DALLE CONDIZIONI DEGLI ASSET E DALLE PRATICHE DI MANUTENZIONE. LA DIGITALIZZAZIONE DELLE OPERAZIONI E DI ALTRI PROCESSI HA ABILITATO NUOVE FUNZIONI, COME LA MANUTENZIONE PREDITTIVA, CHE RICHIEDE ANCHE NUOVE COMPETENZE, PARTNERSHIP E L’ADESIONE A STANDARD IN EVOLUZIONE

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L’

industria chimica contribuisce alla produzione di quasi tutti i prodotti fabbricati, convertendo il petrolio e il gas naturale in materiali intermedi che, a loro volta, vengono convertiti in prodotti che usiamo quotidianamente. Con più di 20 milioni di persone impiegate e un fatturato annuo globale di circa 5 trilioni di dollari, questo comparto industriale è la spina dorsale di molte industrie del mercato finale, come quella agricola, automobilistica, edile e farmaceutica. Per tale motivo i cambiamenti nell’industria chimica hanno un effetto a catena su molte altre industrie. L’ascesa della quarta rivoluzione industriale, o Industria 4.0, influenzerà in modo significativo il comparto chimico e tutti quelli ad esso collegati. La cosiddetta Industria 4.0, riunisce una serie di tecnologie avanzate digitali e fisiche per formare una maggiore connessione fisico-digitale-fisico e, potenzialmente può trasformare l’industria chimica promuovendo la crescita strategica e ottimizzando le operazioni. I tempi sono maturi per questa trasformazione, le tecnologie avanzate rilevanti, come l’Internet delle cose (IoT), i materiali avanzati, la produzione additiva, l’analisi avanzata, l’intelligenza artificiale e la robotica, hanno raggiunto un livello di costi e prestazioni tali da consentire applicazioni diffuse. Ancora più importante, queste tecnologie sono

PREDICTIVE MAINTENANCE PROCESS BY DATA SCIENTIST

ora abbastanza avanzate da potersi integrare con i processi di conversione e marketing fondamentali delle aziende chimiche per trasformare digitalmente le operazioni e consentire catene di fornitura e fabbriche “intelligenti”, nonché nuovi modelli di business. Poiché i dati giocano un ruolo chiave e fungono da anello di congiunzione tra la tecnologia dell’informazione (IT) e la tecnologia delle operazioni (OT), un’architettura a livello di soluzioni per la gestione e l’uso dei dati può aiutare i dirigenti a pianificare e implementare tecnologie avanzate e ad affrontare le sfide relative alle applicazioni dell’Industria 4.0. Dei due imperativi, business e crescita, le organizzazioni focalizzate sul primo possono usare le nuove tecnologie dell’Industria 4.0 principalmente per migliorare la produttività e ridurre il rischio, mentre quelle focalizzate sulla crescita possono applicarle per costruire entrate incrementali o generare flussi di reddito completamente nuovi. Questi obiettivi strategici possono essere perseguiti in diverse fasi della catena del valore dei prodotti chimici, anche in combinazione tra loro.

PRODUTTIVITÀ E RISCHIO L’impulso di Industria 4.0 nella chimica è principalmente il potenziale a lungo termine per le applicazioni di cre-

Presentation and Automation Creating report for remaining useful life or when maintenance required. Modelling data Constructing Models using Machine learning to predict machine failure. Exploratory data analysis Finding significant patterns and trends using statistical methods. Data Preparation Cleaning data to formats that machine understands. Data Retrieval Gathering raw data from relevant sources.

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SPECIALE MANUTENZIONE 4.0 scita aziendale, che promette di essere altrettanto, se non più, trasformativo, ma queste applicazioni richiedono tempo per essere sviluppate. Il miglioramento delle operazioni aziendali si manifesta in due modi, migliorando la produttività e riduzione del rischio. La produttività degli impianti chimici può essere migliorata da varie tecniche di produzione intelligente come la gestione predittiva delle risorse, il controllo dei processi e simulazioni di produzione. La riduzione del rischio comporta la gestione delle catene di fornitura e delle operazioni interne, per rispondere alle mutevoli esigenze dei clienti e per migliorare la sicurezza e la qualità.

che l’attrezzatura che funziona secondo il contratto di prestazione avrà il pagamento concordato, mentre il pagamento per l’attrezzatura con guasti o rotture all’inizio del ciclo di vita promesso è inferiore. Tali accordi sono particolarmente critici per l’industria chimica, dove le attrezzature sono sofisticate e costose.

In passato, le sale di controllo delle aziende petrolchimiche avevano controller analogici lungo le pareti; gli operatori camminavano nella stanza, controllando manualmente le letture per accertare le operazioni e le condizioni dell’impianto. Nelle moderne sale di controllo, i dati vengono raccolti attraverso sistemi collegati e La produzione intelligente (conosciuta anche come fab- presentati agli operatori in modo digitale, ovviando alla brica intelligente o smart factory) combina l’IT, come necessità di revisioni manuali e risparmiando tempo e l’IoT, l’intelligenza artificiale e l’analisi avanzata, con fatica. La digitalizzazione è solo il primo passo. Le tecnol’OT, come la produzione additiva, i materiali logie 4.0, come l’analisi in tempo reale e le azioni avanzati e la robotica. Questo processo può di controllo automatizzate, riuniscono il reLa gestione giovare alle aziende chimiche in diversi gno digitale e quello fisico, supportando dei processi comporta modi come la gestione predittiva delle previsioni, avvisi e risposte prescrittila raccolta di dati risorse e il controllo dei processi. ve. Questo, a sua volta, permette un strutturati e non strutturati maggiore controllo sulla consistenza e tramite sensori provenienti L’industria chimica è caratterizzata da la qualità dei lotti. La variabilità del da varie fonti, come il un’alta intensità di risorse. Come tale, processo deriva da una varietà di fattolaboratorio gli allarmi le tecnologie avanzate IT/OT possono ri, a partire dalla qualità delle materie e le attrezzature di aiutare le aziende a ottimizzare le spese prime fino alle variazioni nei processi processo di manutenzione e a migliorare l’efficienza interni. degli asset attraverso la manutenzione preCome la gestione predittiva delle risorse, la dittiva o digitale. Utilizzando il flusso continuo di gestione dei processi comporta la raccolta di dati dati raccolti da sensori posizionati su attrezzature criti- strutturati e non strutturati tramite sensori provenienti che come turbine, compressori ed estrusori; gli strumenti da varie fonti, come il laboratorio, gli allarmi e le attrezdi analisi possono identificare i modelli per prevedere e zature di processo. I modelli analitici aiutano a identifidiagnosticare possibili guasti. In questo modo, le attrez- care modelli e deviazioni nei processi chimici prima che zature intelligenti possono inviare messaggi agli opera- si verifichino, riducendo così i rischi di produzione. tori dell’impianto su qualsiasi manutenzione necessaria, potenziali guasti e programmi di ordinazione e consegna LA SUPPLY CHAIN 4.0 delle parti. Questo può permettere ai produttori di evolvere dalle riparazioni programmate o reattive alla manu- Per quanto riguarda la pianificazione della catena di aptenzione predittiva. Inoltre, i dati di attrezzature simili provvigionamento, è necessario prevedere i cambiamenti installate in siti diversi possono essere raccolti, confron- per ridurre il rischio operativo. La tecnologia 4.0 aiuta tati e utilizzati per la manutenzione predittiva, l’ottimiz- le aziende chimiche a pianificare le loro catene di forzazione delle prestazioni e la progettazione di nuovi im- nitura in due modi; in primo luogo, i sensori e i sistemi pianti. connessi possono aiutare a migliorare la visibilità della catena di fornitura, riducendo i rischi. In secondo luoLa trasmissione simultanea di informazioni sulle pre- go, gli strumenti di analisi avanzata possono aiutare le stazioni della macchina sia all’azienda chimica che al imprese a prevedere i modelli di domanda e ad allineare produttore dell’attrezzatura può anche migliorare le di conseguenza la loro supply chain e le operazioni di prestazioni dell’aftermarket. Alcuni contratti prevedono produzione.

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Tabella 1 APPROCCI PREVISIONALI USATI NELL’INDUSTRIA

KNOWLEDGE-BASED

Sulla base dell’esperienza, è classificato in tre tipi: approccio basato su regole, approccio basato su casi e approccio basato sulla conoscenza fuzzy. Le regole basate sulla conoscenza sono nel formato “If-then” e la conoscenza ottenuta dall’esperienza precedente o da situazioni problematiche concrete. Gli svantaggi sono la difficoltà di ottenere una conoscenza accurata dall’esperienza e l’accesso limitato agli esperti con conoscenza. Pertanto, si traduce in una bassa accuratezza di predizione. Attualmente si usano tecniche di data mining per estrarre la conoscenza richiesta dai database.

DATA-DRIVEN

Utilizza la potenza di calcolo e una grande quantità di dati. L’elaborazione dei dati e le analisi dei grandi dati industriali, possono essere estratti il degrado dei componenti, la vita utile rimanente e la manutenzione. Questo modello è classificato in tre tipi: modelli statistici, modelli stocastici e modelli di apprendimento automatico.

PHYSICAL-MODEL

Basato su leggi fisiche e matematiche per valutare il degrado dei componenti Senza una grande raccolta di dati, questo modello può rivelare la logica difettosa del sistema. Poiché la maggior parte delle apparecchiature sono sistemi meccanici ed elettrici complessi, stabilire modelli di degrado è difficile a causa dell’ignoranza del deterioramento.

DIGITAL TWIN

Il gemello digitale integra la multidisciplinarietà, la probabilità di eventi multipli e la modellizzazione multiscala usando il modello fisico, i sensori e i dati in tempo reale. Combina dati e modelli, creando un ponte tra il mondo fisico e quello digitale.

Le aziende chimiche operano in gran parte su un modello business-to-business, vendendo prodotti che vengono utilizzati dai loro clienti per creare un’altra serie di prodotti. In alcuni casi, i clienti possono richiedere che i prodotti siano consegnati entro un intervallo specifico di temperatura o pressione in modo che siano adatti ai successivi processi di produzione. Per monitorare i prodotti chimici durante il trasporto, un momento delicato per il controllo delle condizioni, molte aziende della catena del valore a monte e a valle usano strumenti collegati come i dispositivi di monitoraggio satellitare sui vagoni ferroviari. Il dispositivo è dotato di un GPS per tracciare la posizione, mentre diversi sensori misurano le proprietà fisiche dei prodotti chimici e le condizioni del vagone o container attraverso dati. Questi ultimi sono raccolti attraverso satelliti a orbita terrestre bassa che assicurano una connettività continua. Il sistema genera avvisi quando il carico è vicino alla sede del cliente o è coinvolta in un impatto o in una collisione, o quando le proprietà fisiche dei prodotti chimici trasportati superano gli intervalli stabiliti, innescando così un’azione automatica o un intervento manuale. La visibilità fornita dalla previsione diretta e continua della

domanda è relativamente più facile per le aziende della catena del valore dei prodotti chimici a valle, data la loro vicinanza ai clienti finali. La previsione della domanda può essere estesa oltre il punto vendita alle fasi precedenti della catena del valore. Lavorare sull’interazione tra l’impresa di trasporto e quella di prodotti chimici può consentire una migliore pianificazione della catena di fornitura, aiutando a garantire un trasporto sicuro di prodotti chimici pericolosi.

PROGRAMMAZIONE REATTIVA Le aziende chimiche possono ottenere l’ottimizzazione della propria capacità produttiva attraverso la previsione della domanda e la programmazione reattiva. Un approccio di analisi predittiva combina i dati storici dell’azienda con quelli economici, consentendo di prevedere la domanda. Il modello di previsione considera fattori esterni come gli effetti stagionali, i dati macroeconomici per le industrie clienti a livello nazionale e regionale, i cambiamenti normativi e i fattori interni come le strategie (espansione, fusioni e acquisizioni, disinvestimenti e altre transazioni). Utilizzando modelli previsi e di classifica-

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SPECIALE MANUTENZIONE 4.0 zione, l’impresa può pianificare e adattare i suoi impianti in base ai cambiamenti della domanda verso l’acquisto e la ristrutturazione dei suoi impegni di spesa nella supply chain. I dati raccolti possono essere classificati secondo una serie di criteri come siti, aree geografiche e demografiche per comprendere i diversi comportamenti di acquisto. Per convalidare i segnali della domanda, le informazioni raccolte dai social media possono essere confrontate con quelle provenienti da altre fonti, come gli annunci residenziali, i comportamenti di ricerca e i dati effettivi del passato provenienti dal censimento e da terzi. Questi sforzi di previsione possono aiutare le aziende chimiche a identificare gli indicatori della domanda, e ad espandere o contrarre, di conseguenza, la loro capacità di produzione.

MANUTENZIONE PREDITTIVA L’importanza della gestione della manutenzione è cresciuta nel corso degli anni. A parte il costo dell’energia, la spesa per la manutenzione può essere la parte più si-

gnificativa dei bilanci operativi nell’industria chimica e nelle raffinerie. Molte industrie chimiche di processo preferiscono sostituire le attrezzature malfunzionanti con l’ultima tecnologia, invece di eseguire una valutazione critica dei piani di manutenzione. La sostituzione dell’attrezzatura ha solo benefici marginali a condizione che i programmi di manutenzione siano inefficaci, cioè il rapporto costi-benefici a lungo termine della manutenzione devono essere minori di quelli della sostituzione, a causa dell’alto tasso di fallimento dell’attrezzatura. L’obiettivo di un efficace programma di manutenzione e affidabilità è quello di fornire la giusta manutenzione sugli asset giusti al momento giusto. Le azioni di manutenzione sono fatte per ridurre i guasti per prolungare il tempo di attività della produzione e ridurre la perdita di produzione. La manutenzione predittiva può essere definita come una tecnica per prevedere il futuro punto di rottura di un componente di una macchina o un impianto prima che si guasti. L’interesse sulla manutenzione predittiva deriva dalle nuove opportunità di capitalizzare la rivoluzione digitale, più specificamen-

SOLUTIONS LAYER ARCHITECTURE AND ITS KEY DIMENSIONS FOR INDUSTRY 4.0 BUSINESS IMPERATIVES Strategizing where to play, which operations to improve, which propositions to deliver, and how to reconfigure the operating model for value delivery. DIGITAL INTERFACE Communicating the insights at the point of use agile and focused on the customer models ADVANCED ANALYTICS Data mining, modeling, simulation, and optimization; service delivery models. DATA MANGEMENT Data integration and validation, big data infrastructure, governance TECHNOLOGY INTEGRATION IoT platform integration, involving technology, data architecture, and scalability Graphic: Deloitte University Press DUPress.com

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te, dai progressi negli strumenti di supporto decisionale alimentati dai big data analitici. In questo caso, vale la pena notare che il termine “big data” non si riferisce realmente al volume di dati disponibili per le analisi ma indica il fatto di usare dati da fonti precedentemente non sfruttate, introducendo così nuove informazioni per migliorare le previsioni.

MACHINE LEARNING PER LA MANUTENZIONE Nel nostro mondo sempre più digitalizzato, dove praticamente tutte le attività lasciano una traccia digitale, c’è stata una crescita esponenziale di quanti dati possono essere utilizzati per la manutenzione predittiva. Le serie di dati possono essere ottenuti da fonti interne ed esterne.

grezzi, preparazione dei dati, analisi dei dati esplorativa, creazione del modello, inserimento dell’algoritmo nel processo produttivo. La raccolta dei dati avviene dalle fonti citate in precedenza, ovvero la storia della manutenzione, l’uso di un asset, le condizioni di un asset, i dati sulle condizioni e la storia della manutenzione di altri asset all’interno dell’azienda, i dati ambientali. I dati raccolti devono essere preparati, è essenziale convertire i dati in modo strutturato per un’ulteriore analisi. I dati sono in tre forme: dati strutturati, dati non strutturati e semi-strutturati. I dati strutturati, sono ordinatamente formattati e altamente organizzati. Poiché sono formattati in un formato tabellare è facile accedere, memorizzare ed elaborali.

Esempi di dati strutturati sono generati da macchine Consideriamo gli ampi insiemi di dati dei sensori che come dati di sensori, dati di weblog e fogli di calcolo. I possono essere raccolti da intere fabbriche, flotte di tra- dati non strutturati sono in forma assolutamente grezza e non organizzati in nessun formato predefinito. Le sporto o reti di infrastrutture, e poi distribuiti trairregolarità e la disorganizzazione li rendono mite la tecnologia Internet of Things. I dati Grazie ai difficili da elaborare. Esempi di dati non esterni possono includere dati ambientali progressi nelle strutturati sono quelli provenienti dei su temperatura, umidità e velocità del tecniche di intelligenza sensori IoT, immagini, audio e video. vento, o profili di operatori o specifiartificiale è possibile estrarre I dati semi-strutturati sono un ibrido che dei materiali in lavorazione al moinformazioni significative di dati strutturati e non strutturati. I mento del guasto. L’insieme dei dati da tutti questi dati. In dati grezzi sono convertiti in una forutilizzati per la manutenzione preditquest’ottica, gli algoritmi di ma strutturata applicando funzioni di tiva possono essere strutturati, come apprendimento automatico trasposizione, pivot, join o conversione fogli di calcolo o database relazionali, sono particolarmente di altro tipo. Dopo aver raccolto e pulito ma possono anche essere non strutturati, cruciali i dati, l’analisi esplorativa dei dati aiuta a facome i registri di manutenzione o le immamiliarizzare con tutti i dati e a ridurre il carico di gini termiche, che possono essere usate rispettivamente, da software di text mining e pattern recogni- lavoro durante l’analisi. L’idea principale è quella di scotion. Grazie ai progressi nelle tecniche di intelligenza prire possibili tendenze, usare test statistici appropriati e artificiale è possibile estrarre informazioni significative sintetizzare i dati graficamente e numericamente. da tutti questi dati. In quest’ottica, gli algoritmi di apCon questo metodo di analisi, possiamo ottenere quatprendimento automatico sono particolarmente cruciali. tro aspetti chiave: tendenza centrale, diffusione, forma Questa tipologia di algoritmi sono sviluppati non come della distribuzione, rilevamento dei valori anomali. Queun insieme predefinito di regole, come nella program- sti ultimi sono valori di dati errati che devono essere mazione tradizionale del software, ma deducono le re- rimossi poiché influenzano pesantemente i dati e li digole eseguendo una serie di prove su una serie di dati storcono. L’analisi esplorativa viene eseguita utilizzando di allenamento e quindi costruiscono il loro modello del vari software di programmazione e visualizzazione come mondo (auto-apprendimento). Ogni serie aggiuntiva di python, R, Matlab, Microsoft Excel, Microsoft Power BI, dati può poi essere usata per raffinare questo modello e per citarne alcuni tra i più conosciuti. Questo approccio migliorare il suo potere predittivo. Possiamo identificare analitico serve a riassumere i dati permettendo di indiquattro fasi per implementare un sistema di machine le- viduare outlier o altre anomalie, controllare i dati manarning per la manutenzione predittiva. Raccolta dei dati canti e ottenere la massima comprensione dal set di dati,

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SPECIALE MANUTENZIONE 4.0

11% Cost reduction 8% Reduction of safety, health, environment & quality risks 7% Lifetime extension of aging asset 1% New revenue stream

Primary goal for adoption of PdM 4.0

12% Higher customer satisfaction 1% Better product design 1% Energy savings 1% Dealing with employee turnover from an aging workforce 7% Other

51%

Uptime improvement Source: PwC

ridurre la dimensionalità e preparare i dati per il miglior Quindi, l’esecuzione dell’apprendimento automatico inalgoritmo di apprendimento automatico da applicare. clude la creazione di un modello, la preparazione alcuni Dopo aver eseguito l’analisi esplorativa e aver familiariz- dati di allenamento e la gestione di informazioni extra zato con i dati, si applica un modello per prevedere la per fare previsioni. Dopo aver ottenuto i risultati dai movita utile rimanente o il tempo in cui la macchina si delli, le tecniche data-driven sono combinate con tecguasterà. La maggior parte dei modelli trovati niche knowledge-based per prendere decisioni per la manutenzione predittiva sono basati e definire le migliori strategie manutentive. È necessario sulla statistica sull’intelligenza artificiale. Esperti, con esperienza nel settore, esaadottare una L’apprendimento automatico è un sotminano i modelli e i risultati, portando governance significativa toinsieme dell’intelligenza artificiale; a miglioramenti nelle procedure operae progettare una corretta mentre le tecniche statistiche possono tive, di manutenzione, monitoraggio, architettura IoT se si vuole anche essere viste come un sottoinsietest e controllo per garantire azioni più che la manutenzione me dell’apprendimento automatico. sicure ed efficaci. predittiva 4.0 abbia Gli algoritmi di apprendimento autosuccesso matico migliorano automaticamente atINFRASTRUTTURE IOT traverso l’esperienza usando dati campione, conosciuti come “dati di addestramento” per L’infrastruttura IoT gioca un ruolo chiave nel trovare modelli o fare inferenze dai dati. Gli algoritmi processo di implementazione della manutenzione presono classificati secondo il loro tipo di apprendimento, dittiva e nell’eccellenza operativa in generale. È chiaro possiamo identificarne tre tipi fondamentali: ad appren- che la maggior parte delle tecnologie di base che rendono dimento supervisionato, ad apprendimento non supervi- possibile la manutenzione predittiva hanno avuto origine sionato, ad apprendimento con rinforzo. dal mondo dell’IT, come i big data, l’analitica avanzata

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e il cloud computing. D’altra parte, complicazioni inutili potrebbero essere innescate dalla proliferazione di soluzioni simili e concorrenti, dalla presenza di software esistenti e dalla necessità di connettersi con il mondo intrinsecamente eterogeneo dell’IT (vari sensori, LoRa, Wifi, sistemi di controllo distribuiti (DCS) e controllori logici programmabili (PLC). Altre complicazioni includono i dati in formato proprietario e l’uso di diversi protocolli di comunicazione. Questo può facilmente portare a uno sforamento dei costi e alla fine a false partenze e delusioni. È necessario adottare una governance significativa e progettare una corretta architettura IoT se si vuole che la manutenzione predittiva 4.0 abbia successo. Questo permetterà all’IT di diventare un potente alleato in questo affascinante viaggio della connettività. L’approccio più appropriato per una progettazione architettonica prevede la disposizione logica delle varie capacità in un modello a strati, con quelle riguardanti il mondo fisico (DCS, PLC, ecc.) in basso e quelle riguardanti gli utenti finali in alto. Modularità e interoperabilità sono aspetti generali dell’architettura, alcune delle funzionalità menzionate possono essere già presenti nell’azienda (possibilmente in altre funzioni aziendali) e il loro riutilizzo potrebbe aiutare a ridurre i costi complessivi. È importante non duplicare le soluzioni IT, evitando così la trappola di un’architettura inutilmente complessa, l’interoperabilità (cioè l’integrazione e le interfacce aperte) è un aspetto importante da considerare quando si selezionano i fornitori per le funzionalità mancanti.

MANUTENZIONE BASATA SUL RISCHIO L’ispezione periodica e la manutenzione delle attrezzature senza alcuna base non è certamente la strategia di manutenzione ottimale. Poiché le attrezzature di processo chimico spesso funzionano in condizioni difficili, sono suscettibili di erosione, usura e altri rischi, che si traducono in grandi perdite finanziarie. Come tale, le strategie di Risk-Based Maintenance (RBM) hanno ricevuto una crescente attenzione i e sono state sviluppate per tenere conto dei rischi

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SPECIALE MANUTENZIONE 4.0 SFIDE FUTURE

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industria chimica affronta sfide formidabili come risultato dell’ambiente competitivo globale in cui opera. In questo momento, il business della produzione chimica sta subendo una grande trasformazione. La questione non è più se implementare o meno la connettività dell’Industria 4.0 e le tecnologie di produzione “intelligenti”, ma quando e dove iniziare. Per competere entro i prossimi cinque anni, sarà necessaria un’implementazione avanzata di Industria 4.0. È anche probabile che gli investitori la vedranno come un requisito per il finanziamento. Di conseguenza, le aziende che non si sono tenute al passo lotteranno per mantenere la quota di mercato e dovranno affrontare costi di finanziamento del capitale più elevati.

imprevedibili. La parte principale della RBM è quella di migliorare l’affidabilità dell’impianto raggiungendo una significativa riduzione della probabilità di guasto e della gravità/conseguenze del rischio. Combinando i metodi di valutazione del rischio con lo strumento decisionale basato sul rischio, è possibile migliorare e ottimizzare la gestione della manutenzione degli asset. Una RBM richiede innanzitutto la valutazione del rischio di un’unità industriale. La valutazione del rischio è un approccio sistematico per comprendere, esprimere e valutare il rischio nelle industrie chimiche utilizzando le conoscenze disponibili. È definito formalmente come una tripletta di domande, vale a dire: Cosa può andare storto? Quanto è probabile? Quali sono le conseguenze? Se il rischio calcolato è al di sopra della soglia di accettabilità, è necessario intraprendere adeguate azioni di mitigazione per ridurre il rischio complessivo. Le strategie di ispezione e manutenzione sono prioritarie in base ai valori di rischio quantificati per ogni attrezzatura. La valutazione del rischio è classificata in quattro gruppi principali: qualitativa, semi-qualitativa, quantitativa e ibrida. I modelli di rischio popolari utilizzati sono Hazard and Operational Study (HAZOP), Failure Mode EffectAnalysis (FMEA), Fault Tree Analysis (FTA). Lavori più recenti integrano i modelli con approcci di rete come AHP e ANP per determinare l’interazione tra gli eventi. Seguendo l’evoluzione della tecnologia, la tendenza è

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concentrarsi sull’approccio quantitativo, compresa l’analisi probabilistica e dinamica del rischio, integrando il rilevamento dei guasti per aiutare il processo decisionale.

CONCLUSIONI L’analisi dei big data giocherà un ruolo sempre più importante nella manutenzione predittiva. I dati sulle condizioni, i dati logistici e il testo scritto o parlato possono essere inseriti in modelli di pianificazione della manutenzione utilizzando approcci di Intelligenza Artificiale. In termini di gestione della manutenzione, si raccomanda anche un sistema di manutenzione basato sull’ontologia, combinando le basi di conoscenza dei dati operativi e di condizione generati dalle attrezzature. Il cloud computing fornisce una potenziale piattaforma per l’addestramento dei modelli con un carico massiccio di dati. I digital twins, con un sistema di monitoraggio virtuale online possono essere una strategia di manutenzione predittiva alternativa, poiché forniscono dettagli fisici sui beni e sui sistemi di misurazione. Imparare dai dati di incidenti o quasi incidenti passati potrebbe portare anche a un migliore processo decisionale di manutenzione, informato sul rischio e sulle condizioni. Tuttavia, anche se sono disponibili molti dati, è ancora necessaria un’attenta selezione del quadro analitico basato sulle informazioni disponibili per riflettere le reali condizioni degli asset.

CULTURA DIGITALE

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dati sui processi chimici, l’uso dell’energia, le prestazioni delle risorse e le operazioni di produzione possono essere usati per trarre intuizioni e guidare il processo decisionale. La trasformazione in un’impresa digitale richiede anche il team giusto; quindi, molte aziende stanno investendo significativamente nella formazione dei loro dipendenti e nell’assunzione di nuovi specialisti. La mancanza di una cultura digitale e la giusta formazione sono state identificate come le maggiori sfide; l’aumento della tecnologia interna di analisi dei dati e dei livelli di abilità sono il modo migliore per aumentare le capacità dell’azienda di competere nel mercato di riferimento.


IL MODELLO DATA-DRIVEN APPLICATO ALLA MANUTENZIONE a cura di

Michela Del Pizzo

LA CRESCENTE DIFFUSIONE DEI SENSORI SUI SINGOLI MACCHINARI E SULLE LINEE DI PRODUZIONE, LA POSSIBILITÀ DI SFRUTTARE “ON DEMAND” RISORSE REMOTE PER L’ARCHIVIAZIONE, L’ELABORAZIONE E L’ACCESSO AI DATI, ECC., SONO TUTTE INNOVAZIONI CHE PERMETTONO OGGI DI DIGITALIZZARE QUANTO PIÙ POSSIBILE LE ATTIVITÀ DI MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI CHIMICI, PETROLCHIMICI E FARMACEUTICI n. 7 | Aprile | 2022

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SPECIALE MANUTENZIONE 4.0

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l tema della manutenzione diventa fondamentale per garantire non solo il corretto funzionamento delle architetture di automazione industriale, ma anche la necessità imperativa di mantenimento nel tempo attuale e futuro (predittività) dell’operatività dei sistemi, per le eventuali riconfigurazioni e cambi di produzione generati dagli output degli algoritmi evoluti di analisi dei dati fabbrica con le variabili provenienti dal web e sul filo conduttore delle necessità di smart manufacturing. La nuova frontiera della manutenzione preventiva e predittiva è legata al modello data-driven in anello chiuso-closed loop analytics. Milioni di dati di processo vengono generati durante i cicli di produzione a livello OT (Operation Technology) da sensori, controllori, telecamere, contattori, ecc. La maggior parte di essi viene utilizzata nel programma di sequenza del PLC (controllore logico programmabile), ma questi dati hanno molto più potenziale come semplice input di una funzione if/ else. Questa mole di informazioni può quindi essere sfruttata in automazione per la manutenzione predittiva: ma come? Nelle prossime pagine, vedremo diversi progetti di manutenzione ad alta innovazione, questo perché le tecnologie che fino a qualche anno fa sembravano avveneristiche sono in realtà ampiamente utilizzate dall’industria per cercare di guadagnare sempre maggiore efficienza dai processi produttivi.

MANUTENZIONE PREDITTIVA NEL CLOUD La digitalizzazione e i suoi benefici nell’ambito della manutenzione degli impianti aziendali riguardano innanzitutto la connettività e l’accesso rapido alle informazioni relative alle manutenzioni, e anche il monitoraggio diretto delle macchine, che può avvenire anche da remoto, con la possibilità di predirne il comportamento. Sono le soluzioni e i vantaggi della manutenzione predittiva: disponibilità più facile e immediata delle informazioni necessarie per la manutenzione, che si traduce in maggiore velocità nella soluzione dei problemi e dei fermi macchina; possibilità di monitoraggio diretto, anche da remoto; e, infine, predizione sul comportamento di macchine e impianti, grazie alla disponibilità di Data base relativi allo storico o a funzionalità disponibili di auto-apprendimento (Machine learning). Queste ultime si integrano al supporto tecnico del fornitore e includono soluzioni rapide per identificare e re-

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perire le parti di ricambio. Tutto ciò permette alle aziende una riduzione dei rischi di fermi macchina non previsti, la pianificazione della manutenzione basata su dati oggettivi, e l’ottimizzazione dei magazzini ricambi strategici e dei costi di manutenzione. ODiN (Online Diagnostic Network) è la piattaforma cloud-based di Bosch Rexroth di analisi predittiva su sistemi oleodinamici. Il suo funzionamento consiste nella raccolta dei dati delle macchine dai sensori installati (fase di data collection), nel trasferimento con modalità sicura (fase di data transfer), attraverso uno IoT gateway e un router pre-configurato con una SIM card, al cloud disponibile nel data center Bosch. Qui gli algoritmi di machine learning scansionano i dati (fase di data processing) per individuare eventuali anomalie, che vengono sottoposte al vaglio di un esperto in grado di decidere le azioni preventive più opportune da eseguire e concordare con il cliente. ODiN è attualmente impiegato in decine di stabilimenti in almeno 11 Paesi nel mondo, con un rilevamento medio di 11 milioni di misure al giorno per ogni stabilimento. La piattaforma consente di aumentare la tempestività dell’intervento manutentivo di circa il 50%. Un caso applicativo è, ad esempio, quello della tedesca Lollar Guss GmbH, azienda specializzata in prodotti in fusione per un’ampia gamma di settori. In passato, Lollar Guss ha subito alcuni tempi di fermo imprevisti nell’impianto di stampaggio causati da malfunzionamenti a carico del sistema idraulico centrale. La macchina per stampaggio è un elemento fondamentale


del processo di fusione. Le sue notevoli dimensioni rendono difficile effettuare la manutenzione nonché individuare eventuali malfunzionamenti. Inoltre, le tempistiche consentite per la ricerca e la soluzione di eventuali problematiche sono estremamente limitate, considerato che la produzione avviene su tre turni. Lollar Guss ha quindi deciso di monitorare le pompe del sistema idraulico della macchina per stampaggio utilizzando la soluzione Online Diagnostic Network. Sono stati installati 48 sensori in totale per raccogliere dati su pressione, temperatura, portata, temperatura ambiente, correnti del motore e purezza dell’olio. Il DAQ Box invia ogni settimana a ODiN diversi gigabyte di dati per essere analizzati. Nel caso in cui ODiN rilevi delle anomalie, gli esperti in manutenzione di Bosch Rexroth informano Lollar Guss suggerendo i provvedimenti da adottare. Che si tratti dunque di impianti produttivi, industriali o di impianti di gestione dell’energia, l’obiettivo comune di chi ne ha la gestione è sempre cercare di fare efficienza, a partire dalla valorizzazione dell’esistente e possibilmente in un’ottica sostenibile di interconnessione: concepire il lavoro come una serie di passi interconnessi, come fossero maglie di una catena, presuppone che il miglioramento di una qualunque maglia valorizzi l’ottimizzazione di ognuna delle altre. Tre sono quindi i concetti alla base della cosiddetta “fabbrica predittiva”: efficienza, perché è possibile ottimizzare la gestione di persone, materiali e risorse finanziarie; sostenibilità, perché si sfruttano dati già esistenti per progettare nuovi modi di lavorare (l’intelligenza artificiale si automigliora);

inclusività, in quanto la diversità (età, visione, genere, etnia) e l’accoglienza di nuovi contributi di fatto accrescono il valore di un processo esistente. Cefla, con MIPU, ha recentemente sviluppato due nuove piattaforme di manutenzione predittiva, C-cogenS e C-Platform, dedicate rispettivamente agli impianti di produzione di energia e agli impianti tecnologici in plant industriali. Tramite l’IoT (Internet of Things), attraverso la rete internet (e non tramite lan del cliente), potenzialmente ogni oggetto del plant industriale ha una sua identità nel mondo digitale e può dare informazione di funzionamento al servizio di manutenzione. Tutta la progettazione e l’ingegnerizzazione dei processi passa così attraverso sensori digitali, intelligenti e interconnessi, che con protocolli lan free trasmettono dati ad una piattaforma cloud che dialoga con i sistemi Cefla e del cliente (nel caso venga richiesta l’interfaccia).

EFFICIENZA GESTIONALE E DIGITAL TWIN Riuscire a organizzare e digitalizzare le informazioni relative a tutti i processi interni - dalla produzione stessa fino alla pianificazione e gestione dei turni di lavoro - e rendere tutti questi dati condivisibili e disponibili sul cloud è un tema chiave per molte aziende. Con questo obiettivo Vertiv ha accelerato il processo di trasformazione digitale dei propri stabilimenti più strategici in

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SPECIALE MANUTENZIONE 4.0 A cura di Antonio Curri consulente di ally Consulting

MANUTENZIONE DA REMOTO DEGLI IMPIANTI INDUSTRIALI OGGI POTREBBE NON ESSERE PIÙ NECESSARIO AVERE DEI TECNICI MANUTENTORI ESPERTI DA MANDARE IN SITO, POICHÉ CON I SISTEMI ATTUALI DI MICRO-VISUALIZZAZIONE UN QUALSIASI TECNICO COLLEGATO DA REMOTO PUÒ “DIRIGERE” L’INTERVENTO DI MANUTENZIONE E/O DI RIPARAZIONE, LASCIANDO LO SPOSTAMENTO FISICO SOLO NEL CASO DI SOSTITUZIONI DI ATTIVITÀ E/O RICAMBI CRITICI

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ella corsa alla digitalizzazione e all’Internet delle cose (IoT), anche le attività che coinvolgono la manutenzione degli impianti sta subendo una trasformazione epocale. Infatti, se la disponibilità di connessioni ed integrazioni sempre più massicce e a larga banda da un lato, e dall’altro di applicazioni software sempre più in grado di controllare ogni singolo elemento costitutivo di un impianto, la manutenzione oggi è sempre più semplice da effettuarsi. La semplicità è dovuta alla possibilità di analizzare ogni singolo dato sia di ciascun componente dell’impianto, sia delle condizioni di esercizio dello stesso. Infatti, la profusione di elettronica cablata a tutti i livelli e l’informatizzazione di tutti gli elementi permettono di conservare la storia del funzionamento dell’impianto stesso, arricchito anche da dati e variabili “ambientali”, ovvero esterne all’impianto ma che ne raccontano la storia dell’esercizio (esempi sono la temperatura ambiente, il grado di umidità, …). In questo modo le attività di manutenzione si trasformano da una modalità quasi artigianale fino

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alla sua evoluzione ingegneristica, cui compete la ricerca migliorativa, controllando ed assicurando la buona efficienza degli impianti e dei suoi componenti, con attività coordinate di ispezioni, di raccolta di dati storici, di analisi dei guasti. Ormai vi sono applicazioni che sono in grado di archiviare i dati e metterli a disposizione di applicazioni per creare relazioni tra questi dati ed eventi caratteristici del funzionamento dell’impianto stesso. Tali relazioni descrivono lo “stato” di ogni singolo pezzo dell’impianto (valvole, reostati, attuatori, trasduttori, ecc.) fornendo informazioni analitiche e relazioni tra eventi (sia di funzionamento, sia di anomalie e/o guasti). Tali informazioni sono preziose per coloro che si occupano sia della progettazione dell’impianto, sia per coloro che si occupano della manutenzione preventiva. Infatti, le correlazioni esistenti tra gli stati degli elementi dell’impianto e la sua efficienza e i suoi “guasti” permettono di comprendere meglio i comportamenti che precedono un guasto o che hanno una certa rilevanza statistica tale da far

presumere la possibilità di tale evento. In questo caso si può parlare addirittura di manutenzione predittiva, nel senso che si è in grado di costruire un modello analitico di comportamento del componente in osservazione che sfrutta alcuni modelli probabilistici come: • Modello di Weibull, distribuzione che si può applicare a tutte le fasi del ciclo di vita utile dell’impianto; • Modello di Gauss, che può tener conto dei fenomeni di usura; • Modello di Poisson, che può aiutare nell’analisi dei guasti accidentali. Ciò permette di attivare tutte quelle azioni che, se effettuate prima del verificarsi del guasto, ne attenuano la portata o addirittura lo evitano. Queste informazioni possono essere analizzate anche a livello di progettazione dell’impianto in modo da poter considerare al meglio gli eventi che limitano il funzionamento di quel componente, in termini di efficienza e dell’impatto che funzionamenti fuori dalla norma possono indurre sull’efficienza totale dell’impianto.


Un altro capitolo importante, sempre legato alla manutenzione, è quello che riguarda l’effettuazione del suo intervento. Oggi potrebbe non essere più necessario avere dei tecnici manutentori esperti di quell’impianto da mandare in sito, poiché con i sistemi attuali di microvisualizzazione (occhiali 3D, occhiali con fotocamera e display incorporati) un qualsiasi tecnico collegato da remoto a questi strumenti, magari in possesso al gestore dell’impianto, può “dirigere” l’intervento di manutenzione e/o di riparazione usando anche delle apposite check list dettagliate, fino a dei veri e propri piani manutentivi, lasciando lo spostamento fisico solo nel caso di sostituzioni di attività e/o ricambi critici. In alcune circostanze

si può addirittura creare dei sistemi di allerta che al verificarsi di determinate condizioni o al superamento di certe soglie di valori, avvertono l’addetto a quella parte dell’impianto di effettuare specifiche attività di manutenzione per evitare guasti e/o imprevisti. La disponibilità di questi “nuovi strumenti digitali” sta spostando il focus da interventi a posteriori a interventi a priori, minimizzando sia le probabilità di fermo impianti, sia l’impatto di questi. In questo caso, è evidente l’aumento di efficienza che tale tipo di manutenzione è in grado di dare, sia al produttore del componente/impianto, sia al gestore dell’impianto stesso. Infatti, i tempi di risposta decrescono in maniera esponenziale, soprattutto quelli per il fermo impianto e i costi delle

EMEA. Il progetto porterà nei prossimi anni a una totale integrazione e sinergia tra gli stabilimenti chiave dell’azienda all’interno della Regione EMEA. Vertiv ha adottato la piattaforma di Brick Reply per gestire tutti i processi produttivi e comunicare con i sistemi gestionali già in uso oltre che con le linee di produzione. Brick Reply offre differenti soluzioni per il miglioramento dei processi produttivi, compreso quello che ha rappresentato uno degli aspetti più innovativi del processo di digitalizzazione promosso da Vertiv: la creazione di un digital twin. Il digital twin consiste nella realizzazione di un modello digitale in grado di studiare e simulare il comportamento reale dell’impianto produttivo, abilitando analisi strutturate che permettono di simulare diversi scenari che potrebbero condurre a una diversa organizzazione dell’impianto stesso.

attività si riducono, eliminando almeno quelli relativi alle trasferte dei tecnici. Ma soprattutto “liberano tempo” alle attività preventive di manutenzione: potendo fare manutenzione predittiva e preventiva (ispezioni, lubrificazione, riparazioni, aggiornamenti software, ...) nei tempi corretti, anche gli interventi straordinari si riducono, con benefici economici per tutti. Quindi tali strumenti permettono oggi di differenziare quelle aziende che usano componenti ed impianti connessi perché in grado di avere performance ed efficienze migliori e quindi costi più bassi e produttività più alte, ma anche i produttori di componenti e impianti che fornendo prodotti già in grado di essere “internetizzati”, possono offrire un servizio di assistenza best of breed.

ste informazioni per gestire la produzione e impostare azioni di manutenzione predittiva. In un’ottica di Industria 4.0, in cui tutti gli elementi all’interno del sito produttivo devono avere un approccio digitale, è stato essenziale implementare una soluzione che alla fine permettesse ai macchinari di essere dotati di “intelligenza”. Con l’azione di retrofitting sviluppata da Concept

Con il supporto di Concept Reply - il centro di ricerca e sviluppo di Reply sull’Internet of Things – è stato possibile integrare processi e macchine grazie a un’azione di “retrofitting”. Questo ha consentito a Vertiv di ottenere informazioni strategiche dai macchinari, come l’utilizzo della potenza elettrica, la temperatura e lo stato di attività, e utilizzare que-

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SPECIALE MANUTENZIONE 4.0 Reply, le macchine critiche sono state quindi dotate di una “sensibilità” IoT attraverso l’utilizzo di sensori ad hoc. Inoltre, grazie a un approccio di edge computing, è stato possibile lavorare sulla conversione dei protocolli. La soluzione Concept Edge Industrial IoT è infatti in grado di “dialogare” con la piattaforma Brick Reply, permettendo il controllo e il monitoraggio delle singole macchine, selezionando i dati localmente e inviando al cloud solo le informazioni strategiche, fondamentali per favorire un migliore sinergia tra tutti gli impianti.

ELEVARE GLI STANDARD QUALITATIVI La ricerca continua di nuovi prodotti da proporre al mercato, il dinamismo e una particolare attenzione agli aspetti organizzativi fanno di Logel un’azienda competitiva nel settore delle automazioni elettriche ed elettroniche che offre un servizio a 360 gradi. Con l’utilizzo di Eplan Pro Panel è possibile creare una visualizzazione digitale completa degli schemi e un gemello digitale per la progettazione del quadro elettrico. Grazie al “gemello digitale” l’operatore sa quale percorso far seguire al singolo filo, a quale morsetto collegarlo e in quale canalina deve passare. Questo processo assicura la realizzazione di uno o più quadri elettrici conformi al progetto originale, privi di errori e completamente rispondenti alle richieste del cliente. Successivamente è possibile “collegare” il progetto con i centri di lavoro, ad esempio Rittal Perforex MT, per realizzare un ambiente “Cad-CAM” dedicato. Il software che genera il progetto 3D, invia un input al centro di lavoro che fora le piastre e prepara le feritoie degli armadi e delle cassette. Il centro di lavoro Perforex MT, Milling Terminal, diminuisce drasticamente i tempi di lavorazione meccanica (circa 80%): dagli armadi compatti a quelli di grandi dimensioni. Effettua forature, filettature e fresature di tutti i materiali comunemente utilizzati, come lamiera di acciaio verniciata o zincata, acciaio inox, alluminio, rame e plastica.

REALTÀ AUMENTATA PER L’ASSISTENZA DA REMOTO Le applicazioni che utilizzano l’AR consentono di agevolare la collaborazione a distanza, fornendo enormi potenzialità soprattutto per quanto riguarda le attività di service. AB si è

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avvalsa recentemente della collaborazione di Vuforia Chalk, la soluzione di PTC basata sulla tecnologia AR (Augmented Reality), per gestire gli interventi di assistenza in remoto in modo rapido ed efficace. Nel 2016 AB avvia un importante processo di riorganizzazione in ottica internazionale, che le impone di rispondere in modo adeguato alle nuove necessità che nascevano dall’ampliamento dei mercati, dalla richiesta di soluzioni ad elevata customizzazione e da time-to-market sempre più pressanti. Viene così dato il via a un progetto interno di ampio respiro, che coinvolge anche le risorse umane per affrontare le mutate esigenze di formazione del personale. Prende corpo lo sviluppo di una nuova piattaforma (Product Configurator), che via via si amplierà includendo altri pilastri – tra cui il PLM – ed evolvendo in una vera roadmap di trasformazione digitale.

STRUMENTI DIGITALI PER MIGLIORARE L’OPERATIVITÀ DEGLI IMPIANTI Siemens Italia e il Gruppo Maire Tecnimont attraverso Tecnimont SpA il suo principale EPC contractor, hanno firmato un accordo per offrire servizi digitali all’avanguar-


dia per la manutenzione predittiva e aiutare così i clienti ad aumentare l’operatività degli impianti e ridurre i costi di manutenzione. L’accordo prevede che le due aziende lavorino insieme su un determinato numero di studi di fattibilità e identifichino una lista di clienti a cui indirizzare una proposta commerciale congiunta, in modo da promuovere l’applicazione della tecnologia di manutenzione predittiva per monitorare gli asset critici degli impianti. Siemens Predictive Analytics si basa su algoritmi di apprendimento automatico che identificano le normali condizioni operative e di guasto, sulla base dei dati storici raccolti dall’asset, e forniscono un alert per identificare potenziali guasti alle apparecchiature prima che diventino un problema e causino la perdita dell’asset e, nel peggiore dei casi, la perdita di produzione dell’impianto.

DATI IN TEMPO REALE PER GARANTIRE LA CONTINUITÀ OPERATIVA

Schneider Electric ha fornito a BASF le sue soluzioni software EcoStruxure Asset Advisor per monitorare e gestiMaire Tecnimont sfrutterà la sua esperienza come contrac- re in tempo reale i suoi asset, così da garantire la massima tor di ingegneria, procurement e costruzione (EPC) nel funzionalità, continuità operativa lungo tutto il ciclo di vita. settore della trasformazione delle risorse naturali, per for- BASF ha rinnovato la sottostazione elettrica del suo impiannire ai proprietari di impianti applicazioni di intelligento di Beaumont, in Texas, scegliendo tecnologie con cui za artificiale, basate su tecnologie di Predictive ottenere una maggiore visibilità sulle operations. Analytics di Siemens, per il monitoraggio Questo impianto, che fa parte della divisione degli asset, la valutazione delle prestaziodell’azienda rivolta all’agricoltura, ora ha Questo impianto ora ni e la manutenzione delle attrezzature. a disposizione un “cruscotto digitale” e ha a disposizione un Questo approccio di innovazione aperun supporto esperto per monitorare lo “cruscotto digitale” ta fa leva su tecnologie chiave per trostatus dei suoi asset critici 24 ore su 24, e un supporto esperto vare le migliori soluzioni per le esigenze sette giorni su sette. La nuova sottostaper monitorare lo status specifiche dei proprietari degli impianzione fornisce elettricità a tutto l’impiandei suoi asset critici ti. I risultati sono benefici tangibili come to e grazie alle soluzioni e ai servizi Sch24 ore su 24 una migliore efficienza produttiva, una neider BASF riesce a monitorare lo stato manutenzione più efficace, un ambiente di degli asset misurando oltre 100 variabili su 63 lavoro più sicuro, un controllo più agevole delle asset connessi. Il software EcoStruxure Asset Ademissioni e migliora il livello di training per gli operatori visor, che offre monitoraggio condition based e analytics dell’impianto. predittive è lo strumento chiave che consente di ottenere Con questo accordo, il Gruppo Maire Tecnimont conti- questi vantaggi, migliorando anche la sicurezza nell’impiannua a migliorare il portafoglio di servizi digitali, al fine di to e l’efficienza operativa. Inoltre, grazie ai servizi profesoffrire ai clienti una nuova value proposition per aiutarli a sionali di Schneider Electric Services Bureau, BASF ottiene supportate la transizione energetica aumentando l’efficien- indicazioni personalizzate e raccomandazioni proattive che za degli impianti, nonché assicurando processi e prodotti prevengono i guasti e ottimizzano le strategie di manutencon la massima performance dal punto di vista ambientale. zione. Il servizio basato su cloud combina una piattaforma Siemens conferma, a sua volta, il posizionamento unico data driven con l’esperienza di Schneider Electric in tutte le a supporto delle aziende e, grazie a innovative soluzioni aree dei servizi sul campo. Sfrutta l’emergere dell’IoT, insiesoftware e di automazione, permette alle aziende di trar- me alle innovazioni nella connettività, nella tecnologia dei re il massimo dalla digitalizzazione, in particolar modo in sensori e nell’analisi predittiva. EcoStruxure Asset Advisor termini di riduzione del time-to-market, aumento della valuta i dati reali degli asset critici connessi e applica l’analisi flessibilità e dell’efficienza. avanzata per identificare le potenziali minacce.

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SPECIALE MANUTENZIONE 4.0

COME DIGITALIZZARE LE PROCEDURE DI MANUTENZIONE: IL CASO DATWYLER Domenico Reitano, Marco Ardolino e Federico Adrodegari Laboratorio RISE, Università degli Studi di Brescia

L’ARTICOLO ILLUSTRA IL PROGETTO DI TESI CHE HA VISTO COINVOLTA DATWYLER SEALING SOLUTIONS ITALY SPA NEL PASSAGGIO DALLA CARTA AL DIGITALE TRAMITE UN’AUTOMAZIONE DEI PROCESSI DI GESTIONE E REGISTRAZIONE DEGLI INTERVENTI DI MANUTENZIONE SUI TRE PLANT DEL SITO PRODUTTIVO DI VIADANICA (BG)

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a manutenzione industriale ha un ruolo fondamentale in quello che è il processo produttivo, il termine manutenzione deriva infatti dal latino manu tenere, ossia “tenere in mano” e quindi l’andare a conservare integro ed efficiente un impianto. I due principali fenomeni che entrano in gioco e che vanno a diminuire l’efficienza delle attrezzature sono usura ed invecchiamento. Lo scopo della manutenzione è quindi quello di andare a rallentare il decadimento delle attrezzature tenendole sotto controllo ed eseguendo le opportune riparazioni e revisioni.

ne dei processi di gestione e registrazione degli interventi di manutenzione in modo tale da: • Semplificare il processo rendendo più agevole ad operatori e manutentori aprire o chiudere interventi; • Facilitare l’organizzazione del lavoro per i manutentori; • Rendere il processo più efficace ed efficiente; • Rendere tutti i dati tracciabili; • Migliorare l’affidabilità dei dati; • Rendere il processo più flessibile in ottica di futuri cambiamenti o aggiunte di macchinari o componenti; • Migliorare la sostenibilità ambientale diminuendo l’utilizzo della carta;

Sotto questo punto di vista risultano essere numerose le aziende che ancora oggi fanno affidamento a processi di Per raggiungere tale obiettivo la metodologia seguita ha manutenzione basati per lo più sull’utilizzo della carta visto una iniziale analisi dell’organizzazione dei processi piuttosto che tramite strumenti digitali, è questo il caso AS IS alla quale ha fatto seguito uno studio e definizione dello stabilimento Datwyler Sealing Solutions Italy SpA. del nuovo processo, il ridisegno dei processi TO BE, un Il Gruppo Datwyler è un fornitore globale di soperiodo di due settimane circa di test di funzioluzioni di tenuta, chiusura e imballaggio per nalità per poi giungere all’implementazione l’industria del pharmaceutical, automotive vera e propria del processo. Lo scopo della e construction la cui storia risale al 1915. manutenzione è Ad oggi, con oltre venti società operaCome detto si è proceduto ad analizquindi quello di andare a tive, vendite in oltre 100 paesi e circa zare la situazione attuale tramite maprallentare il decadimento 7.000 dipendenti, Datwyler genera un patura dei processi. Il processo di gedelle attrezzature fatturato annuo di oltre 1.000 milioni stione e registrazione degli interventi tenendole sotto di CHF con una struttura suddivisa di manutenzione avveniva attraverso la controllo principalmente in Healthcare Solutions compilazione di form cartacei ai quali i ed Industrial Solutions, dove nell’Healthcamanutentori dovevano rifarsi per poter inre si trovano Pharma e Medical unit mentre dividuare dove intervenire e che prevedevano dell’Industrial Solutions fanno parte Mobility, Gela compilazione di una prima parte ad opera dell’oneral industry e Food & Beverage. peratore adibito alla segnalazione del guasto e, successiQuesto caso è stato trattato all’interno di un progetto di vamente alla sua riparazione, la compilazione dei campi tesi che ha avuto come ambito di lavoro il sito produtti- restanti da parte del manutentore. Per tenere traccia di vo di Viadanica (BG), caratterizzato dalla presenza di tre tutti questi interventi riportati su Forms cartacei veniplant contenenti presse ad iniezione, presse a compressio- va impiegata l’ASPP, risorsa esterna alla manutenzione, ne, macchine di selezione automatica e forni. L’unità di col compito di inserire manualmente in un file Excel analisi del processo oggetto di tesi, ossia quello relativo alla apposito tutte le informazioni presenti sui Forms cartagestione e alla registrazione degli interventi di manuten- cei relativi agli interventi chiusi, andando innanzitutto a zione risulta comprendere tutti e tre questi plant in modo recuperare in reparto tutti i Forms per poi eventualmentale da comprendere tanto le richieste provenienti dai mac- te reperire le informazioni mancanti in caso di mancata chinari in reparto quanto quelle che possono provenire dai compilazione. Attraverso quindi una raccolta dati le analaboratori piuttosto che dagli uffici. lisi svolte sono state tre: • Analisi della gestione degli interventi di manutenzione: monitoraggio giornaliero effettuato per 3 settimane, focalizzando l’attenzione sull’utilizzo e la compilazione dei Fase 1. RIDISEGNARE I PROCESSI Forms presenti nel Plant 1; • Interviste ai manutentori volte all’individuazione delle L’obiettivo principale del progetto è andato a combaciare principali criticità del processo; col passaggio dalla carta al digitale tramite un’automazio-

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SPECIALE MANUTENZIONE 4.0

Figura 1 Forms online (sinistra) ed app di visualizzazione (destra). • Analisi della registrazione degli interventi di manutenzione volta ad analizzare il file nel quale venivano registrati manualmente gli interventi e le analisi svolte. Da quanto emerge dalle analisi, le criticità riscontrate tramite le interviste corrispondevano ad una scarsa organizzazione del lavoro caratterizzata da assegnazioni che spesso non avvenivano tramite il capo manutentore, ma in autonomia. Inoltre, sono stati riscontrati componenti mancanti sui Forms nonché ripetizioni (ad esempio era richiesto di indicare prima il componente riparato/sostituito e poi indicare nuovamente il tutto nella sezione delle note). Da qui risulta quindi evidente come la semplificazione del processo sia la soluzione più ricercata dai manutentori stessi. Dal monitoraggio dei Forms è emerso, invece, come fossero presenti numerose mancate compilazioni. A riguardo, infine, dal file di registrazione si è subito notato come le analisi risultassero svolte su dati poco affidabili e fossero spesso confusionarie, ripetitive o di difficile interpretazione.

Fase 2. DIGITALIZZAZIONE DEI PROCESSI Tramite il ridisegno dei processi TO BE si è quindi proceduti alla creazione di: • Forms online; • Database per la registrazione automatizzata degli interventi; • File per la visualizzazione degli interventi aperti per i manutentori;

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• File per analisi dei dati; • App di visualizzazione. Il nuovo processo prevede quindi che manutentori ed operatori si interfaccino attraverso un app di visualizzazione, creata tramite Power Apps, e che presenta quattro pulsanti per il reindirizzamento ai Forms creati (apertura, presa in carico, chiusura ed eliminazione intervento), una vista semplificata degli interventi aperti ed un pulsante per richiedere assistenza. Attraverso questa app si procede alla compilazione del Form che, grazie ad un flusso PowerAutomate, registra le risposte in un Database Excel appositamente creato il quale assegna ad ogni intervento un numero identificativo progressivo da inserire poi nei Forms di presa in carico e chiusura per permettere la registrazione delle informazioni nella stessa riga del Database.


Per poter permettere una migliore organizzazione del lavoro è stato creato un file per la visualizzazione degli interventi aperti per i manutentori, contenenti gli interventi suddivisi per Plant, Stato del macchinario, Tipo di fermo e Data di segnalazione. Nello stesso file ma in un altro foglio sono invece presenti solo quegli interventi rilevati a seguito delle pulizie che vengono effettuate il sabato e che portano spesso all’individuazione di perdite, interventi che rimangono spesso aperti solitamente per lungo tempo. Infine, è presente un foglio per gli interventi chiusi. È stato anche creato un file per l’analisi dei dati concentrandosi su MTTR ed MTBF, nonché su analisi minori come interventi per gruppo di guasto o per area di guasto piuttosto che sulla somma delle ore di guasto per gruppo o per area.

• Semplificazione del processo e miglioramento dell’organizzazione del lavoro. L’utilizzo di Forms online unito al file per la visualizzazione degli interventi ha dato la possibilità di semplificare il processo per gli operatori ed i manutentori facilitandone l’organizzazione del lavoro;

Fase 3. OBIETTIVI RAGGIUNTI

• Maggior flessibilità. La digitalizzazione del processo ed in particolare delle richieste tramite creazione di Forms L’attività di riorganizzazione dei processi di online dà la possibilità di dare una flessibigestione e registrazione delle richieste di intervento ha portato numerosi benefici La mappatura dei processi lità maggiore al processo e, in particolar modo, alle richieste di intervento. Risulrispettando quelli che erano gli obiettiAS IS ha quindi permesso terà infatti molto più semplice ed immevi fissati. In particolar modo i benefici l’individuazione delle diato aggiungere eventuali componenti riscontrati sono: numerose criticità presenti mancanti, come lamentato più volte da nel processo parte dei manutentori, piuttosto che or• Tracciabilità ed affidabilità dei dati. ganizzare diversamente o modificare le doTramite l’implementazione di Forms mande presenti come fatto più volte in fase di online con domande a risposta obbligatoria test grazie ai suggerimenti degli operatori stessi; collegate ad un database per la registrazione automatizzata legate da un flusso Power Automate è stato possibile rendere i dati tracciabili e migliorarne quindi an- • Sostenibilità ambientale. In ottica ambientale un altro importante traguardo ragche l’affidabilità; giunto riguarda la netta diminuzione dell’utilizzo della carta data dall’eliminazione di tutti i Forms cartacei; • Processo più efficace ed efficiente. Ultimo, ma non meno importante, è il miglioramento di efficacia ed efficienza del processo. In particolar modo questo aspetto può essere riscontrato attraverso l’analisi dei dati riguardanti l’MTTR il cui target aziendale mensile, nei due mesi immediatamente successivi all’implementazione del nuovo processo risulta rispettato. La mappatura dei processi AS IS ha quindi permesso l’individuazione delle numerose criticità presenti nel processo e, attraverso un ridisegno dei processi, l’ottenimento di benefici qualitativi e quantitativi come appena esposto.

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SPECIALE MANUTENZIONE 4.0

I VANTAGGI DEL DIGITALE NELLA MANUTENZIONE 4.0 L’EVOLUZIONE DELLE TECNOLOGIE DIGITALI PER L’INDUSTRIA PUÒ FARE TANTISSIMO ANCHE PER L’AMBITO DELLA MANUTENZIONE. NON SOLO PER MIGLIORARE L’OBIETTIVO DELLA MANUTENZIONE IN SÉ, DUNQUE LA MESSA IN SICUREZZA DI MACCHINARI E TECNOLOGIE, MA ANCHE PER AVERE UN PROCESSO SEMPRE PIÙ INTEGRATO NELLA SUPPLY CHAIN DELL’AZIENDA, CHE RISULTERÀ PIÙ EFFICIENTE ANCHE IN TERMINI DI GESTIONE DEI MATERIALI

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A COLLOQUIO CON:

rima di entrare nello specifico di che cosa effettivamente le tecnologie digitali possano fare per la manutenzione, vediamo brevemente qual è lo spettro delle soluzioni IT che oggi sono a disposizione delle industrie. Si parla infatti principalmente di quattro direttrici di sviluppo, con il maggior impatto sulle realtà industriali.

La prima riguarda l’utilizzo dei dati, la potenza di calcolo e la connettività, e si declina in big data, open data, Internet of things, machine-to-machine e cloud computing per la centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione. La seconda è quella degli analytics: una volta raccolti i dati, bisogna ricavarne valore. Oggi solo l’1% dei dati raccolti viene utilizzato dalle imprese, che potrebbero invece ottenere vantaggi a partire dal “machine learning”, dalle macchine cioè che perfezionano la loro resa “imparando” dai dati via via raccolti e analizzati. La terza direttrice di sviluppo è l’interazione tra uomo e macchina, che coinvolge le interfacce “touch”, sempre più diffuse, e la realtà aumentata: per fare un esempio la possibilità di migliorare le proprie prestazioni sul lavoro utilizzando strumenti come i Google Glass. Infine, c’è tutto il settore che si occupa del passaggio dal digitale al “reale”, e che comprende la manifattura additiva, la stampa 3D, la robotica, le comunicazioni, le interazioni machine-to-machine e le nuove tecnologie per immagazzinare e utilizzare l’energia in modo mirato, razionalizzando i costi e ottimizzando le prestazioni. In definitiva la quarta rivoluzione industriale porterà alla produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa. Come far incontrare questo percorso con le esigenze della manutenzione? Ne abbiamo parlato con Maurizio Galardo, Chief Technologist XR e 3D Visualisation di Aveva, realtà che opera nel mondo del software industriale e della trasformazione digitale per le aziende.

Maurizio Galardo, Chief Technologist XR e 3D Visualisation, Aveva

CM: Potete darci la vostra definizione di manutenzione? MG: Il concetto di “manutenzione” ha subito importanti

mutamenti negli ultimi decenni, evolvendo da una posizione tradizionale (“riparazione quando si verifica un guasto”) ad un’attività molto più complessa, che prevede interventi anche in un’ottica preventiva e/o periodica e che impone un’alta considerazione alla formazione.

CM: Qual è il ruolo della manutenzione in una industria chimica? MG: Nell’industria chimica il ruolo della manutenzione è estremamente importante per evitare failure di sistemi: questi possono portare non solo danni a persone, a perdite economiche certe dovute ai lunghi tempi di riallineamento dell’impianto ma anche, e soprattutto, a perdite che possono determinare un grosso impatto sull’ambiente. CM: Con l’avvento della digitalizzazione si parla di Manutenzione 4.0. Come si inseriscono ed integrano processi, strutture e servizi della manutenzione in questo contesto? MG: Per come l’abbiamo definita, la manutenzione è quell’insieme di attività tese a preservare nel tempo l’impianto, mantenendo alti livelli di sicurezza per l’operatore nonché della qualità, affidabilità ed efficienza della macchina. Tale definizione, però, si sta via via modificando e, sempre più spesso, la manutenzione viene considerata una “scienza”, non più limitata alla sostituzione di componenti usurati, ma vista come parte integrante della strategia produttiva e dell’ecosistema aziendale, supportata da imponenti modelli matematici e statistici che supportano l’attività del manutentore nell’adozione di un nuovo punto di vista basato sui dati. Si parla infatti di “Data driven maintenance”. Questo nuovo approccio, dunque, pone la manutenzione di un impianto come una componente importante delle varie attività produttive, poiché attraverso la corretta manutenzione degli impianti si riesce a creare la perfetta sinergia di quell’ecosistema formato da Asset-Persone-Processi.

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SPECIALE MANUTENZIONE 4.0 CM: Quali sono le normative a supporto del manutentore?

- accesso real time a dati macchina e a dati gestionali; - sensoristica macchina e ambientale.

MG: È un ambito molto delicato e, come tale, si appoggia

CM: Quali sono e saranno le nuove competenze richieste allo specialista di manutenzione?

a molteplici normative atte a coprire aspetti tecnici, contrattuali, e molto altro ancora. Le varie normative UNI, inoltre, negli ultimi tempi hanno aggiornato i propri principi per far spazio ad elementi che son propri della cosiddetta Manutenzione 4.0 (vedasi la norma relativa alla manutenzione preventiva e predittiva del 2018 o quella in cui si definiscono gli indicatori – KPI – relativi alle prestazioni della manutenzione del 2019).

MG: La popolazione relativa agli specialisti della manu-

tenzione sta vivendo, negli ultimi dieci anni ormai, un grande cambio generazionale. Un passaggio, di per sé fisiologico, che in questa fase evolutiva è intrinsecamente un fattore abilitante: le nuove generazioni sono native digitali e riescono ad “integrarsi” più naturalmente con i processi e i sistemi che le nuove pratiche/tecnologie CM: Quali sono le soluzioni tecnologiche disponibili per stanno portando nei contesti industriali. Le competenze innovare i sistemi di manutenzione nelle aziende indu- richieste sono legate, dunque, ai sistemi per certificarsi sui quali lo stesso sistema di formazione è, a sua volta, striali e dei servizi? gestito digitalmente: sistemi VR immersivi e ausili alla manutenzione locale, abilitati da tecnoMG: A prescindere dalla strategia aziendale logie come la realtà aumentata e la mixed adottata, qualsiasi attività manutentiva reality, sono i tools che un nuovo assunto prevede, in definitiva, una fase eseUno dei grandi benefici si trova davanti; non molto distanti, in cutiva per la sostituzione delle comottenibili dall’adozione di effetti, da quanto nella loro giovane vita ponenti usurate. Eppure, quella che una politica di manutenzione hanno già avuto modo di sperimentasembra una semplice fase può nainnovativa è indubbiamente re in altri ambiti e che chi era prima di scondere notevoli complessità anche quello legato alla riduzione loro, magari, avrebbe visto per la prima per un manutentore esperto a causa dei costi end to end volta con il naturale e fisiologico blocco dei seguenti aspetti: iniziale e pregiudizio successivo verso il - smontaggio e rimontaggio complesso di “nuovo sistema” che si impone sul “vecchio”. parti dell’impianto, da eseguirsi, possibilmente, con strumentazione ad hoc e seguendo precise sequenze operative che tengono conto delle nor- CM: Quale sarà l’impatto sulla manutenzione derivanmative di sicurezza vigenti; te da una digitalizzazione e automazione spinta, così - attività non frequenti: tale aspetto è da ricercare in quel come evocata dal modello Industria 4.0? personale interno con skill trasversali (ad esempio un manutentore che interviene su numerose parti di im- MG: Oltre agli aspetti prettamente operativi, uno dei pianto e che si trova a dover interagire con tante tecno- grandi benefici ottenibili dall’adozione di una politica di logie diverse) o quando si interviene su componenti dal manutenzione innovativa è indubbiamente quello legato ciclo di vita lungo; alla riduzione dei costi end to end. Spostando la manu- attività frequenti: magari sostenute da operatori esperti tenzione da una logica non pianificata ad una pianificache, in alcuni casi, hanno peccato di over confidence ta, si guadagna il vantaggio di non dover più lavorare in relativamente alla sequenza operativa da seguire ed alle emergenza ma, al contrario, si può beneficiare dell’opspecifiche di sicurezza da mettere in atto per ottempera- portunità di pianificare attività diverse su uno stesso re alla richiesta manutentiva. impianto/macchina o di eseguire quella stessa attività su più impianti gemelli. La pianificazione degli interventi Le cosiddette Smart Factory iniziano ad integrare negli impatta anche sulla logistica del magazzino perché conspazi operativi una serie di tecnologie atte a supportare sente di misurare elevati margini di miglioramento nella gli operatori nell’esecuzione delle proprie attività di ma- gestione delle parti di ricambio e, quindi, dei relativi conutenzione: sti. La fusione di una corretta politica di manutenzione - tecnologie indossabili (wearable); con l’adozione di strumenti digitali innovativi rappresen-

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ta un’importante leva per migliorare gli indicatori economici e l’efficientamento, senza rinunciare a sicurezza e qualità, che sono da sempre imprescindibili e spesso differenzianti nel mercato. Attraverso l’analisi di indicatori di performance - l’OEE (Overall Equipment Effectiveness) e il TEEP (Total Effective Equipment Performance) – si può misurare la saturazione degli impianti e, nello stesso tempo, supportare i manager nell’opera di definire dei turni del personale più efficienti, contribuendo all’abbattimento dei costi di fabbrica. Grazie alla connettività presente negli impianti, alla possibilità di raccogliere ed elaborare dati in tempo reale, all’alta scalabilità data dal cloud, oggi la manutenzione non rappresenta più il “costo necessario” di una volta, ma un’opportunità di miglioramento ed efficientamento dei processi produttivi e degli impianti. CM: Qual è la situazione in Italia e cosa vede all’orizzonte? MG: L’adoption in Italia è stata molto lenta, nonostante i vari fattori abilitanti che le recenti politiche, negli

ultimi dieci anni, hanno messo a disposizione della piccola e media impresa. La sfida è tutta lì: i grossi gruppi industriali hanno avuto accesso in early adoption a certe tecnologie e già da tempo hanno iniziato a testare con vari proof of concept quei benefici che i nuovi processi portavano con sé. Ad oggi abbiamo raggiunto una certa maturità nel settore, quanto meno una certa consapevolezza che l’ondata digitale, ulteriormente rafforzata dall’adozione massiva del cloud imposta dal blocco di produzione del Covid, sia “davvero utile” a migliorare e rendere più virtuosi processi che avevano bisogno di innovarsi. Ciò nonostante, dal punto di vista prettamente tecnologico, siamo solo all’inizio: grandi cambiamenti si profilano all’orizzonte, nuove piattaforme si stanno avvicinando a grandi passi verso il mondo industriale e un grande cambio di paradigma farà da abilitatore per la prossima ondata. Speriamo che l’Italia si ponga come leader della nuova ondata e sappia coglierne e anticiparne i benefici, evitando così di dover rincorrere i trend come, purtroppo, gli ultimi anni hanno testimoniato.

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ENERGIA

VEICOLI PESANTI E BIOMETANO, UNA PROSPETTIVA DI STRETTA ATTUALITÀ Cecilia Biondi

SI POTREBBE DIRE CHE NON TUTTO IL MALE VIENE PER NUOCERE: DA FINE FEBBRAIO IN POI, ABBIAMO CONSIDERATO CON PIÙ CHIAREZZA L’IMPORTANZA DELL’AUTONOMIA ENERGETICA E DELLA CIRCOLARITÀ DELLE RISORSE PER LA SALUTE DELL’ECONOMIA. UN RECENTE CONVEGNO ORGANIZZATO DA CONFINDUSTRIA BRESCIA SI INSERISCE IN QUESTO CONTESTO, FACENDO IL PUNTO SUI VANTAGGI DEL BIOMETANO COME COMBUSTIBILE DI TRANSIZIONE PER IL TRASPORTO PESANTE 36

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litico e diplomatico dal Paese invasore, la posizione politica scelta dall’Italia e dall’Unione Europea. Una situazione che ha nuovamente messo in luce il tema dell’autonomia energetica in Italia, tema evidentemente ignorato nel nostro Paese se si pensa che il 90% del fabbisogno energetico italiano è soddisfatto mediante acquisizione di energia da Paesi esteri. Da fine febbraio, finalmente, ci stiamo confrontando in termini nuovi su temi cruciali come quello della globalizzazione e della dipendenza dall’esterno per materie prime essenziali, fra le quali si può sicuramente collocare l’energia.

L

o scenario geopolitico che si è instaurato con l’invasione russa dell’Ucraina ha avuto un forte impatto anche sul mondo energetico italiano. E determinati progetti di transizione energetica, che fino a poco fa avevano come unico obiettivo la riduzione delle emissioni climalteranti, oggi vedono un improvviso e urgente assist di tipo economico. Un recente appuntamento organizzato dal Settore Metallurgia, Siderurgia e Mineraria di Confindustria Brescia, nell’ambito del programma di Presidenza (2020 – 2024), che vede tra i suoi “cardini” proprio i temi della sostenibilità dei processi produttivi, dell’economia circolare e dei risparmi/recuperi energetici, ha delineato un punto della situazione del biometano come carburante di transizione per i veicoli pesanti, dunque per il trasporto merci e il trasporto pubblico locale.

Ancora non sapevamo tutto questo ad inizio febbraio, quando abbiamo assistito on line al convegno promosso da Confindustria Brescia, dal titolo: “Dai carburanti liquidi a quelli gassosi nel trasporto merci: per un mondo migliore”. I temi in discussione però erano già orientati alla questione per effetto di un aumento del costo del gas naturale in corso ormai da mesi, tale da far emergere il ruolo del biogas come fonte energetica alternativa e di sicuro interesse, soprattutto in tessuto economico che è fortemente industrializzato, sì, ma ancora ampiamente dedicato all’agricoltura e all’allevamento. Dove ci sono coltivazioni e animali, infatti, si producono scarti che possono essere utilizzati per la produzione di biogas e da questo di biometano subito pronto per essere immesso sulle nostre reti di distribuzione, verso le case e verso i veicoli che lo possono usare come carburante. Una fonte energetica circolare e quindi strutturalmente sostenibile, oltre che enormemente più vantaggiosa rispetto alla corrispondente fonte fossile, prodotta a km zero e quindi strutturalmente indipendente dalle questioni geopolitiche.

Se prima quest’area godeva di un supporto alimentato solo da obiettivi di sostenibilità ambientale, con l’avvio della guerra in Ucraina il sostegno è improvvisamente diventato trasversale a diversi obiettivi: economico, innanzitutto, ma anche di scelta politica, in quanto la rinuncia al gas acquisito da giacimenti russi esprime anche il distacco po-

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ENERGIA

NELLA FOTO, DA SINISTRA: LUCIO DALL’ANGELO, GIANLUCA CREMONESI, DANIELE LUCÀ E FABRIZIO BUFFA.

Alla luce di questo, che cosa stanno facendo le aziende? Hanno risposto a questa domanda, con la conduzione di Lucio Dall’Angelo, Direttore Generale di Siderweb, Daniele Lucà, Senior Vice President Snam – Global Sustainable Mobility, Gianluca Cremonesi, Chairman Air Liquide Italia – General Manager Air Liquide Biomethane srl e Presidente Assogastecnici e Fabrizio Buffa, Head of gas business development Iveco, ai quali si sono aggiunti Giovanni Marinoni Martin, Presidente del Settore Metallurgia, Siderurgia e Mineraria di Confindustria Brescia, per un intervento di apertura, Carlo De Grandis, Policy Officer European Commission DG CLIMA, per il contributo da parte delle regolamentazioni europee ed Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti. «Il biometano che possiamo ottenere dalla frazione organica dei rifiuti o dal mondo agricolo, quindi dalla disponibilità di biomasse agricole o agrindustriali, non solo consente di valorizzare un rifiuto e di trasformarlo in carburante: garantisce anche una netta diminuzione delle emissioni nocive, sia inquinanti che climalteranti» afferma Daniele Lucà. «Inoltre, a differenza di altre fonti rinnovabili come vento e sole, è anche programmabile, dunque se ne può pianificare la produzione per poi stoccarlo in attesa dell’utilizzo. Altro aspetto importante del biometano è la totale trasversalità: tale carburante infatti risulta adatto a tutti i tipi di trasporto, da quello pesante agli autobus fino ai mezzi agricoli. Consente inoltre di implementare processi totalmente circolari: ad esempio un

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veicolo per la raccolta dei rifiuti potrebbe essere alimentato da carburante prodotto dagli stessi rifiuti conferiti, dunque ripartire con il pieno dallo stesso impianto di trattamento (tra l’altro, assorbendo CO2 nella fase produttiva): abbiamo già diversi progetti in corso supportati da impianti di produzione di biometano da forsu realizzati dal gruppo Snam. Ultimo ma non ultimo, il biometano così prodotto consente di valorizzare le infrastrutture esistenti. In Italia vi sono oltre 1500 stazioni che erogano gas naturale e che da subito, senza particolari adeguamenti tecnologici, possono essere collegate a fonti di biometano per il rifornimento dei mezzi di trasporto». Di gran lunga interessanti anche le potenzialità di questo settore in termini di numeri: in questa sede si ipotizza di implementare la produzione di biometano arrivando a cinque miliardi di m3 entro il 2030, a dieci entro il 2050. Dal canto suo Snam ha avviato un importante piano di investimenti, per circa 850 milioni di euro da qui al 2025, che prevede la realizzazione di nuovi impianti di biometano in Italia con l’obiettivo di raggiungere i 120 MW di energia. «Per fare tutto questo, a partire dal 2017 Snam ha costituito una serie di “start up”, in grado di operare sul fronte della transizione energetica a 360 gradi. Fra queste, Snam for Mobility si occupa di mobilità sostenibile con tutti i relativi investimenti, in particolare sull’infrastruttura di rifornimento. Il piano prevede l’apertura di 170 stazioni, cinquanta delle quali già realizzate, in grado di erogare gas naturale compresso e gas naturale liquefatto, anche in forma bio. Per


riazioni a seconda della situazione e del percorso. Tutto questo non può che portare a diversi approcci tecnologici: la corsa all’elettrico vale solo per il comparto passengers&cars, mentre lato commerciale-industriale vi sono diverse linee tecnologiche da seguire. Finché le masse sono leggere, contro i carburanti tradizionali giocano elettrico, metano e biometano; oltre una certa portata, comincia ad essere più interessante l’idrogeno, per le maggiori autonomie che potrebbe garantire insieme a minori tempi di ricarica delle batterie. In compenso, il biometano può già oggi alimentare i veicoli circolanti, senza parAltrettanto importante il programma di investimenti per ticolari necessità di adeguamento né dei mezzi né delle oltre Air Liquide, come riferito da Gianluca Cremonesi: «Ab- millecinquecento stazioni di servizio già attive; cosa che invebiamo costituito una società di scopo, Essenza Agricola, con ce non vale per l’elettrico e ancor meno per l’idrogeno. Altretun partner che progetta e realizza impianti per la digestio- tanto interessanti le caratteristiche del biometano in termini ne anaerobica, con un know how dedicato proprio al mon- di riduzione di CO2. Un recente studio del CNR ha infatti do agricolo. Il nostro piano di sviluppo vede la realizzazione delineato nove diversi scenari, dal più al meno favorevole. Nel caso peggiore, la riduzione di CO2 sarebbe dell’80%, nel di circa quindici impianti nell’arco di un anno, che dimigliore questa percentuale sale al -121% rispetto venteranno 30-35 nel giro di tre anni». Ad oggi ad un diesel equivalente – le stesse missions, l’azienda opera nel mondo agricolo e zoocon gli stessi pesi – il che significa non solo tecnico con una quindicina di impianti Il biometano può emissioni zero, bensì anche emissioni nea biogas, destinati alla produzione di già oggi alimentare gative, la cosiddetta carbon sequestraenergia elettrica. «Le aziende agricole i veicoli circolanti, enza tion. Questo è un risultato incredibile di norma hanno un’esigenza importanparticolari necessità di che oggi nessun’altra tecnologia garantite relativa alle deiezioni animali, che adeguamento né dei mezzi né sce, perché sia l’elettrico che l’idrogeno vanno adeguatamente trattate per poi delle oltre millecinquecento hanno ancora bisogno di produzione di essere eliminate; in tal senso l’impianto stazioni di servizio già energia a monte; purtroppo però il mix di biodigestione rappresenta la soluzione attive energetico del Paese è ancora ben lontano ideale per convertire questi materiali in dall’essere al 100% rinnovabile, cosa che pesa risorsa, in quanto consente lo stoccaggio e lo soprattutto sulle prospettive dell’elettrolisi». smaltimento del rifiuto, con conseguente produzione di fertilizzanti al termine del processo». Il punto di vista di Air Liquide è anche quello di un operatore industria- Interessanti, anche secondo Iveco, le potenzialità per il le con forti esigenze di trasporto dei materiali: in questo settore dell’autotrasporto, che può di fatto crearsi la prosenso ritiene particolarmente interessante la possibilità di pria fonte di energia per muovere i veicoli: «Diversi trasfruttare un carburante capace di ridurre così significativa- sportatori hanno già stretto accordi con aziende agricole per l’utilizzo di biometano prodotto localmente, in percentuale mente l’impatto ambientale. più o meno elevata, fino al caso di un’azienda di trasporto Dal canto suo, Fabrizio Buffa sottolinea la rilevanza di che ha acquisito un produttore di biogas, che a breve sarà questo settore proprio per il trasporto pesante. «Per il setto- convertita alla produzione di biometano per alimentare i re automotive e per quello commerciale-industriale in parti- suoi mezzi. Non è solo una questione di opportunità econocolare, la transizione energetica può avere elementi in comu- mica ma anche la volontà da parte delle aziende di instaune, ma anche tante differenze che vanno tenute seriamente rare un’intera filiera green, con la quale presentarsi agli occhi in considerazione. Gli utilizzi, innanzitutto, sono diversi: del committente in modo completamente diverso: non solo l’automobile privata trascorre l’80% del suo tempo in sosta; con soluzioni per trasportare le merci in modo sostenibile, ma il veicolo da lavoro invece deve muoversi il più possibile, al- anche con la capacità di creare a monte una filiera totalmentrimenti perde soldi. Anche le rispettive missions sono diverse: te sostenibile, in grado di cambiare anche la connotazione del l’automobile carica una tonnellata, massimo due, il veicolo prodotto che finisce nella rete di distribuzione o sugli scaffali commerciale può arrivare fino a 44 tonnellate con enormi va- dei supermercati». il futuro, sono previsti anche investimenti sul fronte dell’idrogeno, con ottanta stazioni da qui al 2030, considerando che l’infrastruttura di rifornimento è uno dei principali abilitatori di questa evoluzione. Abbiamo poi Snam for Environment, attiva su due fronti: progettazione e realizzazione di impianti per la produzione di biometano, sia in ambito agricolo che di raccolta rifiuti (principalmente frazione organica o forsu); e gestione degli impianti, con la relativa commercializzazione del carburante».

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PRODUZIONE

AGROCHIMICA IN AFFANNO LA RUSSIA NON ESPORTA SOLO PETROLIO E GAS NATURALE. IL PAESE EUROASIATICO È ANCHE UN ESPORTARE DI FERTILIZZANTI E DI MATERIE PRIME PER PRODURLI, COME L’AMMONIACA. IL CONFLITTO RUSSO-UCRAINO E LE SANZIONI STANNO METTENDO IN DIFFICOLTÀ TUTTO IL SETTORE CHIMICO LEGATO ALL’AGRICOLTURA E I FUTURI RACCOLTI Marco Colombini analista economico

I

l 24 febbraio 2022 l’esercito russo ha dato inizio all’invasione dell’Ucraina. Da quel giorno i mercati mondiali delle materie prime, in primis petrolio e gas, hanno registrato un aumento drammatico dei prezzi, sia spot sia a termine. Tuttavia, la Russia è uno dei maggiori produttori mondiali di commodities, infatti, oltre agli idrocarburi, esporta in grande quantità metalli non ferrosi come il Nickel e il Palladio e fertilizzanti. Il conflitto influenzerà sicuramente il mercato di questi prodotti, ma non si sa in che misura. In aggiunta, le sanzioni imposte alla Russia e alla Bielorussia, da Stati Uniti d’America e Unione Europea aggraveranno la situazione di scarsità delle commodities. Parallelamente il Cremlino ha introdotto una serie di misure atte a colpire i paesi che applicano le sanzioni nei suoi confronti. Il paese, è un importante esportatore a basso costo di ogni tipo di nutriente per le colture. Gli sforzi della Russia per fermare le esportazioni di fertilizzanti da parte dei produttori nazionali minaccia uno shock del mercato e spingerà i prezzi dei nutrienti per le colture a nuovi record, esacerbando l’inflazione alimen-

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tare in tutto il mondo. Il Ministero dell’Industria e del Commercio ha esortato i produttori russi di fertilizzanti a tagliare le esportazioni. Perdere la Russia e i suoi grandi volumi di esportazione sarebbe un grave shock dal lato dell’offerta per il mercato, poiché è uno dei principali produttori di fertilizzanti contenenti potassio, fosfato e azoto, le principali sostanze nutritive per le colture e il suolo. Produce più di 50 milioni di tonnellate all’anno di fertilizzanti, il 13% del totale su scala globale. La mossa della Russia aggiunge incertezza a tutto il mercato dell’agribusiness.

MAGGIORE VOLATILITÀ E INCERTEZZA NEI FERTILIZZANTI Ci sono voluti meno di 60 giorni nel nuovo anno perché il mercato globale dei fertilizzanti vedesse un altro evento mondiale drammatico che potrebbe influenzare le forniture di nutrienti e quindi i prezzi. Questo arriva sulla scia delle ben documentate sfide di approvvigionamento del 2021. I prezzi record dei fertilizzanti, le controversie commerciali con conseguenti tariffe, le interruzioni delle forniture per vari motivi e i costi di produzione più ele-


vati, si sono uniti per spingere i prezzi dei nutrienti significativamente verso l’alto nel 2021. La speranza di acque relativamente calme nel mercato dei fertilizzanti nel 2022 FERTILIZER GIANTS Canada, Russia wew the top potash producers in 2021 Metric tons

Canada

14.0 M

Russia

9.0 M

Belarus

8.0 M

China

6.0 M

Germany

2.3 M

Israel

2.3 M

Jordan

1.6 M

Chile

900.0 K

U.S.

480.0 K

Spain

400.0 K

Laos

300.0 K

Brazil 210.0 K Source: USGS 2022 Mineral Commodity FIGURA 1.

è svanita, come molti analisti auspicavano. Il conflitto tra Russia e Ucraina ha già provocato un effetto rilevante sui mercati globali dei fertilizzanti. Il Green Markets North American Fertilizer Price Index è salito del 10% venerdì 4 marzo al suo livello più alto da dicembre 2021. I prezzi per l’urea sono saliti di un altro 5% a New Orleans dopo il salto record del 29% per la settimana terminata il 25 febbraio. I prezzi dei fertilizzanti erano già alle stelle a causa della crisi del gas naturale in Europa che ha costretto alcuni produttori a ridurre la produzione o, in alcuni casi, a chiudere. Il gas naturale è un ingrediente chiave nella produzione di fertilizzanti a base di azoto. Ratei di trasporto elevati, tariffe, condizioni meteorologiche estreme e sanzioni alla Bielorussia, che rappresenta circa un quinto della fornitura globale di potassio, si aggiungono all’aumento dei prezzi. Sostituire i loro volumi richiederebbe quasi cinque anni nel migliore dei casi e, in alcune situazioni risulterebbe quasi impossibile, dato che la Russia è una grande fonte di depositi minerari che si trovano in poche altre località sulla terra. La Russia è il più grande esportatore mondiale

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PPRODUZIONE

1,250 1,000

USD/tonne

di urea e il numero due per il potassio. L’interruzione delle esportazioni dalla Russia significherebbe costi più elevati per gli agricoltori di tutto il mondo, aumentando potenzialmente i costi alimentari se i prezzi continueranno a crescere a livelli record. Basti pensare che l’indice dei prezzi alimentari delle Nazioni Unite è aumentato di quasi il 4%, raggiungendo il massimo storico a febbraio.

750

500

250 Il mercato globale dell’urea era sceso bruscamente nelle May ‘21 Jul ‘21 Set ‘21 Nov ‘21 Jan ‘22 Mar ‘22 Mar ‘21 ultime settimane prima che si palesasse il conflitto, l’urea Ammonia - Fertilizer FOB Yuzhny Assessment Spot 0-8 Weeks Full Market FOB (free on board) quotata su NOLA (New Orleans, Range Weekly (Mid) Louisiana) ha chiuso il 2021 a 765 dollari per short ton. Urea - Fertilizer Granular FOB Egypt Assessment Bulk Spot 0-8 Week Close weighted Range Weekly (Mid) Mentre a metà gennaio, il prezzo era di soli 578 dollari per short ton. Quindi, sarà interessante osservare l’andamento FIGURA 2. dei prezzi, il prezzo futures Urea (Granular) FOB US Gulf (che è un indicatore dei prezzi futuri) è 910 dollari su aprile 2022, per scendere sotto i 700 dollari solo su febbraio europei e mondiali attraverso i porti baltici. Gli operatori 2023. All’inizio di marzo nel mercato spot, circa del mercato dell’ammoniaca stanno cercando di co16.500 short ton di urea per la spedizione prire le posizioni e di valutare le opzioni dopo nella seconda metà di marzo sono stati che l’invasione russa dell’Ucraina ha visto i Ci si aspetta un scambiati a $673-675/st fob NOLA, carichi al centro di esportazione chiave di aumento dei prezzi in aumento rispetto al commercio di Yuzhny fermarsi con effetto immediato. dei fosfati nelle Americhe, tutto marzo a $652/st fob NOLA in Inoltre, la TogliattiAzot ha anche condato che le sanzioni contro precedenza. fermato la chiusura di quattro delle la Russia e la mancanza di sue sette unità di produzione dell’amprodotti cinesi hanno creato L’aumento dei valori di marzo segue moniaca, con gli altri tre impianti che un vuoto di fornitura nel i valori più alti per i carichi di aprile, operano a tassi di produzione ridotti. mercato che sono saliti fino a 4 punti percenTutto ciò ha creato preoccupazione tra gli tuali, infatti, le barge sono state scambiaoperatori del settore, in quanto i produttori, te a 670-677 $/st fob NOLA per la spedii commercianti e gli acquirenti si trovano ad afzione di aprile. L’incremento nei valori di marzo frontare è senza precedenti, dato che l’attività a prone aprile arriva sulla scia dell’impennata dei valori dell’urea ti quasi bloccata, mentre gli operatori cercano di valutare egiziana, fino a 827 $/t fob per la spedizione di marzo. I rapidamente le posizioni e le condizioni. prezzi egiziani sono aumentati di più di $200/t da quando La questione principale è come, e se, il mercato può gestire l’invasione russa dell’Ucraina è iniziata il 24 febbraio. La la perdita di più di 200.000 tonnellate/mese di volume dai maggior parte dei produttori di urea ha ora ritirato le of- porti del Mar Nero. Gli acquirenti del Nord Africa, della ferte in attesa di maggiore chiarezza sulla situazione. Turchia, della Bulgaria e dell’India fanno molto affidamento sul materiale russo e fonti di approvvigionamento La pipeline Togliatti-Azot, la più lunga conduttura per il alternative potrebbero essere difficili da trovare, in partitrasporto di ammoniaca del mondo che si estende per 2.471 colare con breve preavviso. Inoltre, le sanzioni sui volumi km dall’impianto TogliattiAzot, nella regione russa di Sama- russi nel Baltico creerebbero una stretta di fornitura ancora ra al porto ucraino di Yuzhny sul Mar Nero, potrebbe esse- maggiore, così come forti aumenti dei costi di produzione re coinvolta nelle operazioni belliche. Le forniture russe di europei dovuti all’impennata dei prezzi del gas naturale. ammoniaca rappresentano circa il 20% del mercato globale dell’ammoniaca trasportata via mare ogni mese. Ci sono preoccupazioni che qualsiasi sanzione influenzerà le esportazioni di fosfati, soprattutto in un momento in Circa due terzi di questi volumi sono esportati attraver- cui la domanda globale è in ripresa. Gli acquirenti di sono so il porto di Yuzhny, mentre il resto raggiunge i mercati all’angolo a causa della scarsa disponibilità sul mercato,

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poiché le esportazioni dalla Cina Tabella 1 Russian fertilizer exports and market share in 2021 sono state ritardate. Secondo la MARKET EXPORT MARKET maggior parte delle stime, la produPRODUCT TONNAGE EXPORT SHARE RANK zione cinese di fosforo si aggira tra i MOP 11.832,717 27% 3rd 90 e 95 milioni di tonnellate all’anno, mentre le esportazioni di solito Ammonium 4.313,229 49% 1st fluttuano intorno a 5 milioni di tonnitrate nellate all’anno. Inoltre, la Cina non Urea 6.999,814 18% 1st esporterà fosforo, così come l’urea, NPKs 5.928,142 38% 1st fino a giugno del 2022. Con la Cina Ammonia 4.424,342 30% 1st fuori dal mercato, questa situazione crea più concorrenza per il fosforo DAP/MAP 4.048,081 14% 4th esistente sul mercato mondiale, facendo lievitare i prezzi. Ci si aspetta un aumento dei prezzi dei fosfati nelle Americhe, dato Infine, anche il mercato internazionale del nitrato d’amche le sanzioni contro la Russia e la mancanza di prodot- monio appare molto incerto. La Russia è uno dei principati cinesi hanno creato un vuoto di fornitura nel mercato. li esportatori in America Latina e in alcune parti d’Europa. Così, il fosfato di ammonio (DAP) quotato a New Orle- Il nitrato di ammonio è il nutriente preferito dagli agricolans (NOLA) è scambiato ai massimi da 14 anni, il Brasile tori russi, e le esportazioni sono tipicamente limitate ducompra fosfato monoammonico (MAP) a livelli di prezzi rante l’inverno perché i produttori sono obbligati a servire il mercato interno piuttosto che ottenere migliori profitti sempre più alti. dalla vendita all’estero. Secondo l’International Fertilizer Le offerte di DAP cinesi sono in aumento, ma ovviamente Association (IFA), la Russia ha prodotto 4.392 milioni di non riescono a sopperire alla mancanza di prodotto nel tonnellate di nitrato d’ammonio nel 2020. mercato. Gli operatori a tutti i livelli dell’industria globale dei fertilizzanti a base di cloruro di potassio (MOP) si L’EFFETTO DELLE SANZIONI trovano ad affrontare un futuro incerto, mentre la guerra in Ucraina continua, le rotte commerciali consolidate si Qualsiasi sanzione finanziaria o bancaria alla Russia coldissolvono e una minaccia molto reale alla sicurezza ali- pirebbe le esportazioni e aumenterebbe i prezzi dei fertimentare globale si intensifica. Nessuna nuova attività è lizzanti a livello globale, anche se c’è incertezza sul tipo di stata confermata nel mercato interno europeo del MOP, sanzioni che potrebbero essere ulteriormente emesse. nonostante le crescenti preoccupazioni per la stabilità delle La Russia è un soggetto economico importante nell’induforniture a seguito dell’imposizione di sanzioni sulle espor- stria dei fertilizzanti, le sue azioni belliche influenzeranno tazioni di MOP della Bielorussia. La Bielorussia è respon- il mercato. Il paese è il secondo produttore di ammoniaca, sabile del 20% e la Russia del 19% delle vendite globali di urea e potassio e il quinto produttore di fosfati lavorati; rapcloruro di potassio, il più importante tipo di fertilizzante a presenta il 23% del mercato globale delle esportazioni di base di potassio. Infine, il sentiment degli operatori che si ammoniaca, il 14% dell’urea, il 21% del potassio e il 10% occupano dello zolfo è rialzista, ma in gran parte incerto, dei fosfati lavorati. Questo apre l’Europa a possibili carenze poiché gli operatori di mercato hanno concentrato la loro di fertilizzanti e picchi di prezzo durante e dopo il conflitattenzione sul conflitto Ucraina-Russia. to. L’ammoniaca e il potassio sono i due fertilizzanti più a rischio. L’urea, poiché è un prodotto secco, ha una buona Gli ultimi sviluppi non hanno avuto alcun impatto imme- flessibilità di spedizione rispetto a un prodotto come l’amdiato sul prezzo dello zolfo, ma l’incertezza incombe man moniaca, che presenta una struttura logistica molto rigida mano che la crisi si sviluppa. Qualsiasi impatto futuro do- per il trasporto. vrebbe essere visto prima da paesi come il Brasile, che potrebbe poi portare all’importazione dai produttori dell’area Per avere un riferimento a ciò che potrebbe accadere Asia Pacifico. Il mercato sta anche osservando da vicino all’industria russa dei fertilizzanti sotto le sanzioni, posl’impatto sui prodotti correlati. siamo esaminare ciò che è successo ad un altro importante

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PPRODUZIONE

il vuoto. Il Canada, grande produttore di potassio, potrebbe fornirne in quantità maggiore al mercato mondiale, se la Bielorussia e i produttori russi saranno ostacolati dalle sanzioni.

CONCLUSIONI

FIGURA 3.

produttore di fertilizzanti della regione del Mar Nero, la Bielorussia. Quest’ultima è una dei principali produttori di potassio, a cui nel giugno 2021, l’Unione Europea ha imposto sanzioni a causa di una disputa di confine tra UE e Bielorussia. Gli Stati Uniti hanno emesso le loro sanzioni nel dicembre del 2021. Le sanzioni dell’UE sono state imposte su diverse industrie, tra cui petrolio, tabacco e potassio. La Bielorussia è il terzo produttore di potassio al mondo, con poco meno di 12 milioni di tonnellate metriche prodotte nel 2019, rappresentando il 18% della produzione mondiale, inoltre, il paese è stato il secondo più grande esportatore di potassio nel 2019, consegnando 10,3 milioni di tonnellate metriche al mercato d’oltremare. Circa il 21% del commercio globale. Il governo della Lituania ha rescisso il contratto di trasporto con il produttore bielorusso di potassio Belaruskali, a partire dal 1° febbraio. Questo lascia l’azienda senza un vettore di trasporto per spostare i volumi al suo più grande terminale di esportazione al porto di Klaipėda, si stima che il porto lituano abbia gestito circa il 92% delle esportazioni della società nel 2020, equivalente a 10,8 mmt. Yara interromperà i suoi acquisti dalla Bielorussia a causa delle sanzioni imposte alla nazione, questo dovrebbe avvenire entro il 1° aprile. Tuttavia, gli operatori economici coinvolti non si aspettano la cessazione delle esportazioni dalla Bielorussia; che dovrebbe essere in grado di continuare a muovere il prodotto attraverso altri porti. Ma queste sanzioni ostacoleranno gravemente la fornitura di potassio. La catena di approvvigionamento dovrebbe adattarsi in qualche modo e, altri produttori dovrebbero essere in grado di riempire

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Anche prima del conflitto russo - ucraino, c’erano numerosi problemi con l’offerta di fertilizzanti a livello globale. I prezzi più alti del gas naturale, una minore fornitura dalla Cina e i problemi meteorologici che limitano la produzione statunitense si sono uniti nel 2021 per ridurre l’offerta, aumentando così i prezzi mondiali. La guerra in Ucraina ha peggiorato questa situazione, secondo gli analisti del settore. Le banche occidentali hanno smesso di elaborare lettere di credito e garanzie per le aziende russe. La produzione degli impianti europei di urea e azoto potrebbe essere in seria difficoltà, a causa degli alti prezzi del gas. La maggior parte dei fertilizzanti continuano ad avere un prezzo considerevolmente più alto di un anno prima. Il MAP è ora il 39% più costoso, il DAP il 44% più alto, il polifosfato di ammonio il 50% più costoso, il prezzo dell’urea l’87% più alto, il potassio il 96% più costoso, l’UAN32 il 131% più alto, l’UAN28 il 137% più costoso e l’anidro il 166% più alto rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il fertilizzante costituisce una quota significativa nella crescita dei prodotti agricoli e delle colture in tutto il mondo, e anche una quota sostanziale dei costi di input.Come per il mercato dei cereali e dei semi oleosi, l’effettiva interruzione dell’attività di esportazione deve ancora avvenire. Ma le ampie sanzioni che i paesi occidentali hanno imposto a Mosca, compreso l’accordo per escludere alcune banche russe da alcuni sistemi di pagamento globali come SWIFT, potrebbero influenzare negativamente le attività commerciali della Russia. Questa perturbazione potrebbe spingere i prezzi dei fertilizzanti ancora più in alto del picco registrato negli ultimi 18 mesi. Allo stato attuale, il costo dei fattori di produzione come i fertilizzanti non è di buon auspicio per la realizzazione di una migliore produttività agricola. Questa è una sfida per tutti gli agricoltori e, sfortunatamente, la resa finale delle colture che gli agricoltori raccolgono dipende dall’uso dei fertilizzanti. Una riduzione del loro uso, e il conseguente impatto negativo sulle rese, ha implicazioni per i consumatori di tutto il mondo, in particolare nei paesi poveri dove l’agricoltura costituisce una quota significativa dell’economia.


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BREVETTI

di Massimo Barbieri, Politecnico di Milano Technology Transfer Office

Brevetto o segreto industriale? Vediamo pro e contro di queste tipologie di tutela, che possono essere scelte in base alle strategie perseguite dall’imprenditore. Una scelta che può dipendere da vari fattori, come ad esempio la collocazione geografica di produzione e mercati, o dal settore merceologico in cui l’azienda opera

L’AUTORE: Massimo Barbieri Laureato in chimica nel 1993, lavora al Politecnico di Milano (Technology Transfer Office) come tecnico (D3 – Senior Specialist) nell’ambito della tutela della proprietà industriale: valutazione delle invenzioni (principalmente nel settore della chimica e dell’ingegneria chimica), ricerche brevettuali e contratti di licenza. Nel 2019 ha conseguito la certificazione QPIP (Qualified Patent Information Professional https://www.qpip.org/qpips/190). E-mail: massimo.barbieri@polimi.it

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Strategie di tutela dell’innovazione di procedimento


Introduzione

P

er tutelare l’innovazione di processo, un’impresa dispone essenzialmente di due strumenti giuridici: il brevetto per invenzione1 e il segreto industriale. In via residuale, si potrebbe considerare anche l’impiego della cosiddetta “pubblicazione difensiva”, che però non garantisce alcun vantaggio di appropriabilità ma solo una limitata libertà di attuazione, che consegue la divulgazione dell’invenzione. Il brevetto è un documento (tecnico) legale che consente, al titolare del diritto, di vietare a terzi di produrre, commercializzare, importare o utilizzare a fini industriali il prodotto/procedimento oggetto della privativa, nel territorio dello Stato in cui tale titolo è stato concesso. Il brevetto non è quindi un diritto ad attuare un’invenzione e il regime di esclusiva viene concesso in modo limitato sotto due profili: temporale (la durata è di vent’anni dalla data di deposito della domanda di brevetto) e territoriale (può essere azionato verso i potenziali contraffattori solo nei Paesi in cui è stato depositato e concesso). Il brevetto di procedimento tutela un nuovo ed inventivo metodo per produrre un determinato prodotto, che può anche essere già noto. In questo caso il vantaggio (effetto) tecnico può consistere, ad esempio, in una maggiore resa del prodotto finale o in una minor quantitativo di sottoprodotti oppure in più basse emissioni di sostanze inquinanti. L’art. 66 comma 2 (b) del Codice della Proprietà Industriale (CPI) specifica quali sono i diritti esclusivi acquisiti, all’atto della concessione, dal titolare di un brevetto di procedimento,

ovvero quello di vietare ai terzi, salvo consenso del titolare, di applicare il procedimento, nonché di usare, mettere in commercio, vendere o importare a tali fini il prodotto direttamente ottenuto con il procedimento in questione. Nella tutela rientra, quindi, anche il prodotto che deriva dall’applicazione del procedimento brevettato. Il segreto commerciale è normato dall’articolo 98 (CPI) e riguarda tutte le informazioni aziendali, le esperienze aziendali e tecnico-industriali, comprese quelle commerciali, i dati relativi a prove la cui elaborazione comporti un notevole impegno, così come i dati per una richiesta AIC. Queste informazioni devono (1) essere segrete (ovvero non già note o non facilmente accessibili), (2) avere valore economico (per l’impresa), in quanto segrete e (3) essere sottoposte a misure adeguate a mantenerle segrete. L’impresa che, quindi, intende avvalersi di questo tipo di tutela, dovrà valutare quali sono quelle informazioni tecniche e commerciali di proprietà solo dell’azienda sui cui è possibile ottenere dei profitti ma dovrà dotarsi di sistemi informatici e giuridici (accordi di riservatezza/patti di non concorrenza sottoscritti dai dipendenti) idonei a evitarne la divulgazione. Rispetto alla privativa brevettuale, il segreto industriale non è limitato da una data di scadenza ma perde di efficacia quando le informazioni diventano di pubblico dominio.

Brevetto o segreto industriale? In quasi tutti gli iter brevettuali è prevista la pubblicazione della domanda di brevetto (diciotto mesi dopo la data di deposito) e questo aspetto potrebbe costituire uno svantaggio per un’azienda che così rivela informazioni

utili ai diretti concorrenti. Il segreto industriale si prospetta come valida alternativa alla brevettazione quando: • l’innovazione non rientra nell’elenco delle invenzioni non brevettabili (ex art. 45, comma 2 CPI): per esempio nel caso dei metodi di business; • il procedimento è nuovo ma non è dotato del requisito dell’attività inventiva; • l’iter brevettuale è giudicato troppo costoso in funzione dei ricavi futuri; • è difficile rilevare l’eventuale contraffazione. L’imprenditore dovrà valutare quale strategia possa essere più vantaggiosa in termini di appropriabilità della tecnologia e di libertà d’attuazione della stessa nei confronti di eventuali diritti di terze parti (vedi Figura 1). A differenza del segreto industriale, il brevetto è oggetto di concessione, che consegue a una domanda dell’inventore (o del suo datore di lavoro) e a una fase di valutazione in cui sono esaminati i requisiti di brevettabilità (novità, attività inventiva, applicazione industriale e liceità). I costi della procedura possono essere elevati, proporzionalmente all’aumentare dell’ampiezza geografica di tutela. Per arginare i costi, una soluzione è estendere i brevetti di procedimento solo nei Paesi dove i concorrenti hanno localizzato i loro siti produttivi (vedi Figura 2) oppure dove si pensa di trasferire la produzione o di sottoscrivere accordi di licensing con partner commerciali per poter accedere a nuovi mercati. Inoltre, la domanda di brevetto è oggetto di pubblicazione (e di fatto questo flusso informativo potrebbe avvantaggiare i diretti concorrenti). Il brevetto di procedimento dovrà, pertanto, essere redatto in modo da bilanciare quanto prescritto dall’art. 512 (CPI) sulla sufficiente descrizione

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BREVETTI

Libertà di attuazione nessuno diretto

statica

dinamica

Pubblicazione

Segreto industriale Brevetto

indiretto

Vantaggio di appropriabilità

nessuna

FIGURA 1. LIBERTÀ DI ATTUAZIONE VS. APPROPRIABILITÀ DI UN’INNOVAZIONE.

L’impresa dovrà considerare i già menzionati vincoli nella decisione se brevettare o mantenere il segreto industriale

rispetto a quanto s’intende mantenere come know-how aziendale. Rispetto al segreto, il brevetto per invenzione permette al titolare di conservare un vantaggio competitivo, derivante dal conferimento di diritti esclusivi. Dal punto di vista normativo, l’articolo di riferimento per i brevetti di procedimento è il 67 (CPI), che stabilisce una presunzione di utilizzo di un procedimento brevettato, qualora il prodotto ottenuto sia nuovo oppure

sussista una sostanziale probabilità che il prodotto identico sia stato fabbricato mediante il procedimento e se il titolare del brevetto non sia riuscito attraverso ragionevoli sforzi a determinare il procedimento effettivamente attuato. Al titolare del brevetto di procedimento è attribuito l’onere della prova e per la dimostrazione dell’eventuale contraffazione, nel caso in cui il prodotto fosse già noto, si dovrà tener conto del legittimo interesse del convenuto alla protezione dei suoi segreti di fabbricazione e commerciali (art. 67, comma 2 – CPI). L’impresa dovrà considerare i già menzionati vincoli nella decisione se brevettare o mantenere il segreto industriale.

Geografia della proprietà industriale Essendo il brevetto un diritto di privativa territoriale, è necessario conoscere le legislazioni degli Stati in cui s’intende convalidare il titolo, nonché

Azienda 1 Produzione in Italia

Concorrenti Tutela in Italia, Francia e Spagna

FIGURA 2. PAESI MEMBRI DELLA CONVENZIONE SUL BREVETTO EUROPEO (CBE) [FONTE: EPO].

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SCHEMA DELLA PROCEDURA PCT

International Carry out search, prepare written Authorities opinion and transmit reports to (ISA, SISA and IPEA)

Inventions are the object of

transmit applications to

WIPO

filed with

International applications

RECEIVING OFFICES (national or regional patent Offices or the International Bureau)

International phase

0

12

Application filed with patent Office (priority date)

International application filed with PCT receiving Office

PATENTSCOPE

communicates to

International Bureau

Months from priority date:

Domanda italiana

publishes on

16

18

Transmittal Publication of ISR & of international written application ISR opinion and written opinion

grant

Designated Offices (national and/or regional patent Offices)

Applicant requests supplementary international search (optional) 22 Applicant files a demand for international preliminary examination (optional)

opzionale 28 Transmittal of IPRP II or SISR (optional)

Patents

National phase 30

PCT national phase entry (where the applicant seeks protection)

USA, Europa, Cina,...

PCT

FIGURA 3. SCHEMA DELLA PROCEDURA PCT [FONTE: WIPO].

i trattati internazionali di riferimento quali, ad esempio, la Convenzione di Unione di Parigi (CUP), l’Accordo TRIPs, la Convenzione sul Brevetto Europeo (CBE). Le cosiddette “organizzazioni regionali” (EPO, EAPO, OAPI, ARIPO, GCC) possono semplificare alcuni passaggi procedurali (deposito, prosecuzione, concessione) e talvolta concedere un titolo con effetto unitario, valido per tutti i Paesi membri. La CUP (1883) ha sancito il diritto di priorità, ovvero la possibilità per il richiedente di estendere una prima domanda di brevetto, entro dodici mesi dalla data di deposito, negli Stati (178) che hanno ratificato tale Convenzione. Ventitré [1] sono i Paesi firmatari della CUP ma non del Trat-

tato di Cooperazione in materia di Brevetti (PCT): un’impresa che vuole tutelare un’invenzione, per esempio in Argentina, Uruguay e Bolivia, dovrà effettuare i vari depositi entro l’anno di priorità e non alla conclusione della procedura PCT. La CBE comprende 38 Stati membri, ma anche due di estensione (Bosnia-Erzegovina e Montenegro) e quattro di convalida (Cambogia, Moldavia, Marocco, Tunisia), in cui può essere nazionalizzato un brevetto europeo concesso.

Procedure di brevettazione Le procedure di brevettazione si distinguono principalmente in due categorie: 1. ad esame sostanziale (il brevetto è concesso se sussistono i requisiti di brevettabilità – novità, attività in-

ventiva, applicazione industriale e liceità); 2. a semplice registrazione (la concessione avviene a seguito di una procedura amministrativa). L’esame dei requisiti conferisce, ovviamente, una maggiore qualità al titolo brevettuale ottenuto ed un ambito di tutela coerente al contributo inventivo concretamente apportato dall’invenzione rispetto alla prior art. La domanda di priorità può essere depositata nel Paese in cui l’azienda ha la sede operativa oppure all’estero, con procedura PCT e successiva convalida delle fasi nazionali (es. Europa, Cina, Stati Uniti…). A livello internazionale le possibilità di deposito di una domanda di brevetto sono le seguenti:

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BREVETTI

Filing and Search formalities report with examination preliminary opinion on patentabily

Substantive Grant of the examination Euoropean patent

Same grant procedure as for the classical Europian patent

Request by patent propietor

Unitary Patent

Separte post-grant procedure for the Unitary Patent

e ciascuno potrà essere abbandonato, decadere o venire revocato, indipendentemente dagli altri, sulla base di decisioni prese dai tribunali nazionali. Il titolo ottenuto possiede lo stesso ambito di tutela in tutti i Paesi designati (la convalida è una semplice traduzione – se necessaria - del testo concesso dall’EPO).

TASSE ANNUALI DEL BREVETTO CON EFFETTO UNITARIO

FIGURA 4. SCHEMA DELLA PROCEDURA SUL BREVETTO EUROPEO CON EFFETTO UNITARIO E IMPORTI DELLE TASSE ANNUALI.

• singolarmente, in ciascun Paese d’interesse; • tramite una fase regionale (es. brevetto europeo); • mediante la procedura PCT. In Italia, l’iter di brevettazione è piuttosto semplice [2] e prevede una fase di ricerca (eseguita dall’EPO, con trasmissione di un rapporto di ricerca e un’opinione scritta non vincolante all’UIBM) e una fase d’esame che consiste nella replica alla lettera Ministeriale inviata con il rapporto di ricerca. La procedura, tranne in alcuni rari casi, non contempla un contraddittorio con l’esaminatore e si conclude con la concessione o il rifiuto della domanda, a cui il richiedente può opporsi presentando un ricorso entro 60 giorni dal ricevimento della comunicazione di rigetto della domanda. Il ricorso non è accettato qualora il ri-

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chiedente non abbia preventivamente risposto alla lettera Ministeriale. Il sistema PCT consente di ottenere, con un unico deposito, una tutela (provvisoria) nei 155 Stati membri del Trattato di Cooperazione [3]. La pubblicazione della domanda di brevetto internazionale produce gli stessi effetti legali di una domanda nazionale, ma il rilascio del brevetto è di esclusiva pertinenza degli Uffici nazionali dei Paesi in cui sarà effettuata la convalida alla scadenza dei termini del PCT (30, 31 o 32 mesi dalla data di priorità). Il sistema PCT stabilisce, quindi, una procedura centralizzata per il deposito e l’esame di una domanda di brevetto (vedi Figura 3), ma non è un sistema di concessione. Con la procedura EPO non si ottiene un unico titolo ma tanti brevetti separati, uno per ogni Stato designato

La procedura prevede diverse fasi (ricerca ed esame) che si concludono con la concessione del brevetto e la successiva convalida nelle fasi nazionali (fintantoché non entrerà in vigore il brevetto unitario), con la possibilità per terze parti di instaurare un’opposizione alla concessione del brevetto, entro nove mesi dalla data di pubblicazione della menzione sul Bollettino Ufficiale dell’EPO. Il brevetto con effetto unitario è un’opzione per acquisire una tutela in 25 Stati membri [4], da richiedere entro un mese dalla pubblicazione della menzione di concessione del brevetto Europeo e avrà una validità solo nei Paesi che hanno ratificato l’Accordo sul Tribunale Unificato (UPC) [5]. La richiesta di registrazione del brevetto unitario dovrà essere effettuata dal titolare del brevetto europeo concesso e in caso di accettazione, il richiedente dovrà sostenere annualmente le tasse di mantenimento il cui importo, almeno per i primi dieci anni, è stato calmierato in modo tale da rendere la procedura competitiva rispetto a quella attualmente in vigore (vedi Figura 4).

Dove brevettare Per un’impresa con sede in Italia la procedura nazionale è quella più conveniente dal punto di vista economico, perché il richiedente ottiene un rapporto di ricerca e un’opinione scritta da parte dell’EPO praticamente


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a costo zero e perché può sfruttare il periodo di priorità eventualmente per migliorare il procedimento brevettato, prima di estendere all’estero la privativa. La soluzione PCT è da utilizzare nel caso in cui non si abbiano ancora le idee chiare sul mercato di riferimento. Non essendoci la possibilità del differimento della pubblicazione, come nel caso dei marchi internazionali, la procedura PCT non è così vantaggiosa. L’attuale procedura EPO è consigliabile se gli Stati di convalida sono almeno tre (altrimenti è preferibile effettuare singoli depositi nazionali).

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Conclusioni L’ottenimento di un brevetto non è di per sé un fine ma uno strumento funzionale alla strategia di sfruttamento commerciale di un’invenzione o di trasferimento tecnologico. Rispetto al segreto industriale, che è valido fintantoché l’informazione (tecnica/ commerciale) rimane confidenziale, il brevetto è un titolo più oneroso dal punto di vista dei costi ma consente di ottenere una maggiore appropriabilità e libertà d’attuazione sull’innovazione. Entrambe le tipologie di tutela presentano punti di forza e di debolezza; la decisione di brevettare o mantenere segreto un nuovo procedimento industriale dipende da vari fattori, economici, giuridici e strategici, nonché dal settore merceologico in cui opera un’azienda. NOTE 1. Per le invenzioni di procedimento non si applica né il brevetto per modello d’utilità né il brevetto per disegno industriale. 2. (comma 2) L’invenzione deve essere descritta in modo sufficientemente chiaro e completo perché ogni persona esperta del ramo possa attuarla. (comma 3) Se un’invenzione riguarda un procedimento microbiologico o un prodotto ottenuto tramite tale procedimento e implica l’utilizzazione di un microrganismo non accessibile al pubblico e che non può essere descritto in maniera tale da permettere ad ogni persona esperta del ramo di attuare l’invenzione, nella domanda di brevetto si dovranno osservare, quanto alla descrizione, le norme previste dall’dall’art. 162 CPI.

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[1] https://www.wipo.int/pct/en/paris-non-pct.html 2] https://uibm.mise.gov.it/index.php/it/ brevetti/brevetto-per-invenzione-industriale/ deposito-di-una-domanda-di-brevetto [3] https://www.wipo.int/pct/en/faqs/faqs.html [4] https://www.epo.org/law-practice/unitary/unitarypatent.html [4] https://www.unified-patent-court.org/about

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CERTIFICAZIONI E QUALITÀ

GARANTIRE LA QUALITÀ DEGLI STRUMENTI, PER PROCESSI PIÙ PRECISI Per taratura si intende secondo la definizione del vocabolario Treccani: “Operazione di regolazione o di verifica cui si ricorre per un corretto uso di dispositivi o di apparecchi scientifici e tecnici”. Per chiarirci le idee soprattutto in un contesto industriale proteso verso il 4.0 ne abbiamo parlato con l’Ing. Rosalba Mugno, Direttore del Dipartimento Laboratori di taratura di Accredia

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A COLLOQUIO CON: Rosalba Mugno, laureata in Ingegneria Elettronica e con un dottorato di ricerca in “Metrologia Scienza e Tecnica delle Misurazioni”, vanta un’esperienza ultraventennale nel campo della metrologia e della taratura. Dopo l’esperienza lavorativa in azienda come responsabile della metrologia aziendale, responsabile della produzione di CMM, nonché responsabile del Centro di Taratura, è approdata al Servizio Nazionale di Taratura, come Segretario Tecnico del SIT. È stata Funzionario Tecnico del Dipartimento Laboratori di Taratura di Accredia, l’Ente Unico italiano di accreditamento, per diventarne Direttore nel 2015. Dal dicembre 2019 è vice Presidente della Commissione mista metrologia di UNI, l’Ente nazionale di normazione e dal settembre 2021 è membro dell’Advisory Committee presso il “Mise-Enea Oper” Agreement.

Chimica Magazine: Per cominciare, vuole chiarirci che cosa si intende per taratura? Rosalba Mugno: La taratura, per impieghi tecnici e industriali, è l’attività che permette l’uso corretto del dispositivo su cui viene eseguita. Rispetto alle tante e diffuse definizioni occorre chiarire alcuni aspetti. Anzitutto occorre dire che la taratura è l’insieme delle operazioni eseguite su uno strumento o su un campione di misura, che restituiscono una sorta di sua fotografia; esse consentono di estrarre le informazioni che si dovranno conoscere nell’utilizzo dello strumento o del campione e che sono valide fino alla successiva taratura. Quindi l’importanza che essa riveste è legata all’affidabilità della misura restituita dallo strumento e dal campione tarati. Pur risparmiando in questa sede la definizione ufficiale presente nel Vocabolario Internazionale di Metrologia, il documento di riferimento


per la metrologia scientifica, in qualunque ambito è importante sapere che la taratura consente di avere strumenti e campioni che restituiscono misure metrologicamente riferibili. Il concetto di riferibilità metrologica è ciò che scientificamente lega il risultato di una misurazione alla sua correttezza e alla sua affidabilità. CM: Quali sono gli obiettivi RM: Lo scopo della taratura è rendere metrologicamente riferibile la misura fornita da uno strumento o da un campione. Non possiamo parlare di obiettivi della taratura se non chiariamo il concetto di riferibilità metrologica. La riferibilità metrologica è un attributo associato alle indicazioni degli strumenti di misura e ai valori dei campioni di misura. Indicazioni di misura sono per esempio la temperatura restituita da un termometro o il valore attribuito ad una proprietà di un campione di misura, come la massa di un peso. Affermare che l’indicazione fornita da uno strumento di misura è metrologicamente riferibile significa affermare che quel valore è riconducibile, attraverso una catena ininterrotta di confronti, alla realizzazione primaria della sua unità di misura. Unità di misura come il kelvin per il termometro, o il grado celsius, e il chilogrammo per la massa. Ogni confronto comporta una misura e il risultato di una misura è il valore, la sua unità di misura e l’incertezza con cui il valore è stimato attraverso la misura stessa. Cioè ogni misura più che restituire un solo valore restituisce un insieme di valori tutti probabili. E siccome ci sono dei confronti, per ogni confronto sono note le incertezze che si compongono nell’incertezza del valore restituito. Solo se metrolo-

gicamente riferibile, il valore può essere utilizzato nelle successive operazioni di una misura in cui è coinvolto lo strumento o il campione tarato. La taratura restituisce il valore dell’errore commesso dallo strumento o il valore della proprietà del campione con la sua unità di misura e la sua incertezza. Di conseguenza se si conosce l’errore, e se questo è significativamente grande, si può correggere. Volendo sintetizzare la taratura consente di correggere la misura fornita dallo strumento e se essa è fatta bene, cioè rispettando il concetto di riferibilità metrologica, la correzione è affidabile. Così come la taratura restituisce il valore di una proprietà di un campione strumento, se essa è fatta bene, cioè rispettando il concetto di riferibilità metrologica, questo valore è affidabile. CM: Da chi viene eseguita la taratura delle apparecchiature? Quali sono i laboratori di taratura? RM: Come detto la riferibilità metrologica consente di disporre di un’informazione completa della misura che deriva dallo strumento o dal campione. Non basta leggere un numero su un display o su un certificato: è necessario estrarre l’informazione completa che dalla sua determinazione deriva. Ecco perché è necessario tarare per garantire la riferibilità metrologica e poiché le operazioni di taratura sono delicate e implicano competenza in chi le fa è bene, se non necessario, esprimerle sotto accreditamento cioè affidarle a laboratori competenti. Per spiegarmi ancora meglio: la riferibilità metodologica consente di disporre di un’informazione completa della misura che deriva dallo strumento e dal campione. Poi però, per essere

certi che questa informazione sia affidabile e corretta, bisogna dimostrare di essere competenti nel farla, cioè passare sul piano applicativo anche attraverso l’accreditamento. Infatti a livello internazionale c’è accordo sulla cosiddetta piramide della riferibilità metrologica: la sequenza logica e operativa che consente di disseminare le unità di misura dal livello più alto, quello della realizzazione prima della loro definizione, al livello intermedio mediante le attività di taratura degli istituti metrologici nazionali, quindi alle attività di taratura dei laboratori accreditati per giungere all’utilizzatore finale. Quindi per restare sugli esempi precedenti nel caso del termometro, esistono dei laboratori di taratura che eseguendo la taratura forniscono i valori e le incertezze degli errori che il termometro commette quando restituisce una temperatura, così come esiste un laboratorio di taratura che fornisce il valore e l’incertezza della massa di un campione (quello che comunemente si chiama peso). Il discorso può essere esteso agli strumenti di misura e ai campioni di misura di tutte le grandezze dirette e derivate; quindi per tutte le grandezze esistono opportuni laboratori di taratura che tarano strumenti e campioni. Il risultato finale della taratura, la fotografia, è il certificato di taratura che contiene tutte le informazioni su errori e valori. CM: Quali sono le normative e leggi di riferimento? RM: Poiché lo scopo delle norme è fornire una comune cultura tecnica basata sullo stato dell’arte delle conoscenze e del progresso tecnologico, e con il consenso di quanti con la taratura devono avere a che fare, è evidente che esistono delle norme di carattere gestionale che hanno per

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CERTIFICAZIONI E QUALITÀ

oggetto l’organizzazione delle attività di laboratorio e delle norme tecniche che nel dettaglio descrivono le tarature. Il primo tipo di norme consente al laboratorio di dimostrare la propria capacità e la propria competenza nell’eseguire le tarature. La seconda tipologia di norme è utilizzata dal laboratorio per guidare il personale tecnico nelle operazioni di taratura vera e propria, fornendo i dettagli del metodo di taratura da seguire per ottenere i risultati desiderati. È evidente che quest’ultima categoria di norme, a differenza della prima che è del tutto generale, è specifica per tipologie di strumenti e campioni di misura. Attraverso l’accreditamento, cioè la valutazione di parte terza indipendente, ad opera dell’Ente di accreditamento nazionale, in Italia Accredia, designato dallo stato come l’unico che può eseguire tale valutazione, il laboratorio con un proprio e unico numero identificativo ha il riconoscimento formale di possedere competenza, indipendenza e capacità di eseguire specificate attività di taratura in osservanza delle norme previste. Infatti, se il laboratorio è titolare dell’accreditamento è perché si è sottoposto alla valutazione di Accredia che ne ha verificato, dal punto di vista organizzativo, l’adeguatezza del sistema di gestione rispetto ai requisiti riportati nella norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025 “Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e taratura”, e, dal punto di vista tecnico, la capacità di rispettare i requisiti del metodo descritto nelle norme tecniche di settore. Il tutto organicamente si compone nel certificato di accreditamento e nel suo allegato, entrambi pubblicati sul sito web di Accredia. Nel primo

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viene riportata la norma di accreditamento, la ISO/IEC 17025 che qualifica il laboratorio come laboratorio di taratura, e nel secondo sono riportati i dettagli delle tarature per le quali il esso è stato valutato con il riferimento alle norme tecniche di pertinenza. È importante sottolineare che anche nel caso in cui per alcuni strumenti non esistano norme tecniche che descrivono il metodo di taratura, il laboratorio può sviluppare da sé il metodo più appropriato e riportarlo sotto accreditamento. In tal caso le valutazioni da parte di Accredia si estendono anche alla correttezza del metodo. Infine sul ruolo delle leggi nell’accreditamento dei laboratori di taratura, possiamo dire che l’accreditamento è volontario, ma la necessità di eseguire tarature sotto accreditamento per alcuni strumenti può essere ed è, in alcuni casi, richiamata dal legislatore. Un esempio è il Decreto Ministeriale 282 del 13 giugno 2017 dell’allora Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che impone il certificato di taratura per gli strumenti usati per le rilevazioni delle violazioni ai limiti di velocità. CM: Il 4.0 riguarderà anche il mondo legato alla taratura degli strumenti? RM: Con il rafforzamento del Programma di Transizione 4.0 si aprono opportunità per le aziende che vogliono investire in strumentazione di misura, in sistemi di misura che supportino l’attività di taratura in situ, le tarature in linea di produzione e le tarature automatiche. La strumentazione di misura è sempre più pensata per essere integrata nella linea di produzione ma in rarissimi casi tale strumentazione viene tarata.

Le motivazioni sono gestionali: nelle operazioni di taratura sono coinvolti campioni e strumenti di misura distinti e vengono eseguiti protocolli di misura che fermano la produzione stessa o che non si conciliano con il set up di produzione. In altri casi i sensori sono integrati negli utensili o nelle strutture e non possono essere asportati per essere tarati senza distruggere il supporto. E quando asportabili, la taratura avverrebbe in ambienti e condizioni notevolmente differenti da quelle di utilizzo. Ciò porta al controllo dei prodotti con strumentazione tarata solo a fine lavorazione e in ambienti controllati, le sale collaudo, distinti da quelli produttivi con aggravio di costo e allungamento dei tempi di produzione. In altri casi gli strumenti di misura sono usati in ambienti ostili all’uomo o comunque in condizioni di precaria sicurezza per le persone, pertanto anche le condizioni di taratura difficilmente sono riproducibili. È evidente che in queste situazioni ipotizzare metodi innovativi che superino gli attuali limiti significherebbe automatizzare il processo di taratura in ottica 4.0. In fondo esempi di sistemi di controllo a distanza sono oggi ampiamente diffusi e funzionanti e quindi anche l’evoluzione in tal senso della taratura è ipotizzabile. Menzione a parte merita la smaterializzazione dei certificati di taratura a favore di protocolli sicuri di comunicazione ed integrazione dei dati di taratura. Questo aspetto è meno innovativo, ma certamente trova spazio nel programma di Transizione 4.0. L’informazione è centrale e la sua possibilità di archiviazione, trasferimento e successiva integrazione sono le sfide dell’immediato futuro. Dalla completezza dell’informazione dipende l’affidabilità del processo di misura. E


questo è ancora più importante per le tarature. CM: A tale riguardo, a che punto siamo in Italia e che cosa prevede per il futuro? RM: Dal punto di vista della riferibilità metrologica nel futuro vedo due principali direttrici di sviluppo. La direttrice delle tarature di strumenti, sistemi e campioni di misura sempre più automatizzate e personalizzate come massima espressione della transizione tecnologica. Ma la direttrice più promettente è quella dei materiali di riferimento, ossia quei materiali omogenei e stabili rispetto a proprietà

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specifiche, utilizzati nelle misurazioni e fondamentali per l’affidabilità dei risultati. Oggi infatti l’industria e i servizi, per poter raggiungere obiettivi di sostenibilità, sicurezza e innovazione hanno bisogno di materiali nuovi e affidabili e questi assumono la stessa importanza dei campioni di misura tradizionali. In sostanza abbiamo sempre più bisogno di materiali di riferimento (Reference Materials - RM) e di materiali di riferimento certificati (Certified Reference Materials - CRM). La produzione dei materiali di riferimento e, tra essi, dei materiali di riferimento certificati è anch’essa

svolta in conformità a una norma riconosciuta a livello internazionale e destinata all’accreditamento dei produttori di materiali di riferimento, la UNI EN ISO 17034. Il ricorso all’accreditamento, ossia all’attestazione di competenza di chi effettua la produzione di materiali di riferimento, permette di garantire la qualità delle misurazioni e la riferibilità dei risultati al sistema internazionale delle misure. L’accreditamento dei produttori di materiali contribuisce a far crescere la fiducia nel mercato in settori come quello ambientale o industriale e permette di avere un maggior grado di sicurezza dei beni e dei servizi utilizzati nella vita quotidiana.


CERTIFICAZIONI E QUALITÀ Parte prima: Analisi della certificazione ISO 9001:2015 Sistema di Gestione della Qualità - Requisiti

LA CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ PER UN REALE MIGLIORAMENTO AZIENDALE Maurizio Carpigiani Team Leader APQ (Associazione Premio Qualità Italia) Senior Assessor del modello EFQM (European Foundation for Quality Management)

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Dietro al concetto di certificazione non vi è solo la garanzia derivante dal rispetto di norme standard che riguardano il prodotto o il contesto a cui si rivolge, quanto soprattutto un percorso di miglioramento continuo. Si intende con questo non un semplice obiettivo da raggiungere, quanto un metodo dinamico per affrontare qualunque tipo di evento, positivo o negativo, e di trasformarlo in opportunità di evoluzione per tutta l’organizzazione


L

a certificazione è un documento rilasciato da una parte terza (parte prima è chi produce “qualcosa”, parte seconda chi quel “qualcosa” utilizza o acquista) che attesta alla parte seconda che la parte prima produce/ fornisce seguendo rigorosamente una specifica norma, o legge, o protocollo, o capitolato. La norma di solito è emessa da un ente nazionale e/o internazionale e la parte terza è un ente certificatore (omologato dal Sincert). La legge è emessa da chi detiene il potere legislativo; il protocollo è in genere emesso da un consorzio ed è evidenziato da un marchio; il capitolato è emesso dal costruttore (in genere edile) e comunica al cliente (o concorda con esso) quali progetti/ prodotti si impegna a seguire. L’attestato, il marchio, il protocollo sono dunque sistemi per rendere visibili le attività della parte prima. Fatta questa doverosa premessa, entriamo nel particolare della certificazione, affermando che i concetti espressi valgono, fatte le debite differenze, anche per marchi, capitolati e progetti. Per prima cosa affermiamo che il produttore segue una norma, perché ha la necessità di dimostrare che è in grado di produrre e fornire un prodotto e/o un servizio che, ora e sempre, soddisfi i requisiti di legge, e quelli specifici del cliente, in modo tale da accrescere la soddisfazione del cliente stesso, grazie all’adozione eccellente del suo sistema operativo mantenuto costantemente sotto controllo e continuamente migliorato. La certificazione si riferisce pertanto al prodotto (e/o servizio) ed è attestata da un marchio (ad es. CE) e/o dal sistema di gestione secondo il

quale l’azienda opera, in particolare preoccupandosi dei cosiddetti portatori di interesse (o stakeholder adottando il termine anglosassone). Chi sono questi stakeholder? Elencandoli non per importanza, ma per “l’entrata in scena”, sono: le risorse umane (compresi leader e manager), il cliente (che è il focus dell’attività e che non sempre ha ragione, ma è bene che non lo sappia), la comunità in cui si opera (intesa come partner e/o come istituzione) e infine l’imprenditore (che è colui che mette i soldi ma si aspetta risultati, cioè profitti). Un’impresa eccellente ha come mission, e la realizza, la soddisfazione di tutti gli stakeholder. Tralasciamo la certificazione di prodotto, per la quale esistono norme specifiche (ad esempio CEI, IEC per gli apparecchi elettrici) o protocolli ad hoc (ad esempio, le denominazioni doc) e ci focalizziamo sulle certificazioni di sistema. Esse si riferiscono principalmente al sistema di gestione della qualità, della salute e sicurezza sul lavoro e al rispetto delle norme sull’inquinamento. Queste due ultime certificazioni seguono leggi cogenti dello stato ed è ovvio che esse debbano essere conosciute e applicate da tutti.Non è legge cogente invece la norma o meglio l’insieme di norme che riguardano la qualità e/o l’eccellenza, la famiglia ISO.

FIGURA 1 .

FIGURA 2 .

Nella Figura 1 è riprodotto un facsimile di marchi CE; nella Figura 2 un documento di certificazione nazionale e in Figura 3 internazionale.

FIGURA 3 .

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CERTIFICAZIONI E QUALITÀ

UN PO’ DI STORIA L’evoluzione delle norme ISO inizia nel 1987 con la prima edizione delle serie ISO 9000 (serie 1, 2, 3 e 4), derivate da norme militari americane. Sono norme che suggeriscono ordine specialmente nei documenti utilizzati dall’industria. Sette anni dopo (la cadenza settennale per le revisioni è tuttora mantenuta) esce la seconda edizione che, accanto alle ISO 9000/1/2/3/4, annovera anche la ISO 8402; questa edizione si concentra sul concetto di miglioramento continuo e segnala l’obbligo di una ventina di procedure scritte. La terza edizione del 2000 pone un grosso accento sul concetto di processo e di controllo dei risultati, distinguendo fra procedure “assolutamente obbligatorie” dette procedure ISO e quelle specifiche operative dell’organizzazione. La quarta edizione, del 2008, porta lievi modifiche alla precedente, mentre il vero salto in avanti si ha nella quinta edizione del 2015, attualmente in vigore. La prossima edizione, prevista per il prossimo anno anche se sarà probabilmente datata 2022, non prevederà “rivoluzioni” significative. Le norme attualmente in uso sono pertanto: - ISO 9001:2015 Sistema di Gestione della Qualità - Requisiti - ISO 9004:2009 Sistema di Gestione della Qualità - Guida per il successo durevole dell’organizzazione - ISO 9000:2015 Sistema di Gestione della Qualità - Fondamenti e Terminologia

SISTEMA DI GESTIONE DELLA QUALITÀ Ci occuperemo principalmente di illustrare e approfondire il Sistema di Gestione della Qualità (SGQ) prescritto

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dalla norma attuale. Nelle precedenti edizioni della norma era obbligatorio produrre, da parte dell’organizzazione, un documento “pubblico” detto Manuale della Qualità (MQ) col quale era comunicato che cosa l’azienda faceva per ottemperare alle prescrizioni della norma. Tale documento, essendo “pubblico”, doveva essere distribuito a tutti coloro che ne facessero richiesta. L’organizzazione teneva l’elenco delle copie distribuite e doveva aggiornare i destinatari di ogni variante nel frattempo occorsa. Destinatari tipici del manuale della qualità erano l’ente certificatore e i responsabili di reparto, ma una copia era a disposizione di tutti i dipendenti che ne facessero richiesta, oltre che di clienti, partner o fornitori. In questo modo poteva anche pervenire nelle mani della concorrenza, ragion per cui non doveva contenere informazioni sensibili. Accanto al manuale della qualità esistevano quindi una serie di documenti (procedure, istruzioni di lavoro, descrizione di processi, risultati aziendali, patrimonio di conoscenze dell’azienda ecc) che, essendo segreti aziendali, non dovevano essere divulgati. Tutti questi documenti descrivevano come l’organizzazione applicava la norma ISO. Nella edizione 2015 il MQ non è più obbligatorio ed è sostituito dal SGQ che raccoglierà tutta la

BOX 1 I SETTE PRINCIPI DELLA QUALITÀ - Focalizzazione sul cliente - Leadership - Partecipazione attiva delle persone - Approccio per processi - Miglioramento - Processo decisionale basato sulle evidenze - Gestione delle relazioni documentazione; verrà illustrato, ma non consegnato, all’ente certificatore, sarà distribuito ai responsabili di reparto per le parti di loro competenza e sarà oggetto di formazione per tutti i dipendenti. In pratica il SGQ raccoglie le regole, stabilisce le politiche e gli obiettivi, individua le strutture e le risorse, allo scopo di fornire “ora e sempre” prodotti e servizi secondo i requisiti del cliente in modo da accrescere la sua soddisfazione. Appare chiaro dalla definizione di SGQ che tutta l’organizzazione deve individuare esattamente quali e che cosa sono i requisiti dei quali si chiede la soddisfazione. Prima di tutto i requisiti “espliciti e impliciti” richiesti dal cliente, ma non solo: anche le esi-

ELEMENTI DEI SINGOLI PROCESSI FONTI DI INPUT

INPUT

PROCESSI A MONTE di fornitori, clienti, altri stakeholder

MATERIALI, ENERGIA, INFORMAZIONI requisiti, risorse

ATTIVITÀ

OUTPUT

DESTINATARI

MATERIALI, ENERGIA, INFORMAZIONI prodotti, decisioni

PROCESSI A VALLE di fornitori, clienti, altri stakeholder

Possibili controlli per monitorare e misurare le prestazioni FIGURA 5.


genze degli stakeholder interni devono trovare una giusta soddisfazione. Anche le istituzioni e la comunità, infine, devono percepire il suo grado di eccellenza, attraverso il rispetto delle leggi, dell’ambiante e dei principi sociali. La norma individua nell’applicazione dei sette principi di gestione della qualità il metodo indispensabile al raggiungimento degli obiettivi (vedi Box 1). Nella Fig. 5 si sono evidenziati gli elementi base dell’approccio della gestione per processi. Si parte dalla individuazione delle fonti dei processi a monte che producono i requisiti che

PROMOZIONE E RICERCA CLIENTI

diventeranno l’input del processo. Tali fonti possono provenire da fornitori (ad es., processo del ricevimento da parte dell’organizzazione di materiale esterno); da clienti (ad es., processo di produzione e/o fornitura di un prodotto/servizio). Il secondo step riguarda il tipo di input che più di frequente riguarda l’industria, vale a dire risorse e requisiti di materiali, informazioni, energia. Tale input dà il via al processo che è definibile secondo la ISO9000:2015 come “insieme di attività correlate e/o interagenti che trasformano elementi in ingresso (input) in elementi in uscita (output)”. Gli output sono pertanto

RICHIESTA DI OFFERTA

ASSISTENZA TECNICA

Dalla Figura 6b si evince un altro fondamentale concetto: il processo controllato. Vale a dire che nel processo

MAPPATURA DEI PROCESSI CHIAVE: VENDITA E ASSISTENZA TECNICA APPROVVIGIONAMENTO MAGAZZINO E LOGISTICA PRODUZIONE

ELABORAZIONE OFFERTE

ORDINE MATERIALI

prodotti/servizi, informazioni, decisioni destinate a chi ha proposto requisiti che sono stati soddisfatti dal processo e che potranno essere utilizzati dai destinatari come input dei processi a valle. Se comunque il destinatario è cliente interno dell’organizzazione, è utile che la stessa abbia chiaro quale è la mappatura dei processi (Figura 6) affinché tutto funzioni con efficacia ed efficienza. I più frequenti “intoppi” sorgono infatti nel passaggio tra processi a monte e a valle.

OFFERTE E PREVENTIVI

ANALISI SCORTE

ELABORAZIONE ORDINI

APPROVVIGIONAMENTO SU RICHIESTA CLIENTI

APPROVAZIONE FORNITORI

APPROVVIGIONAMENTO MATERIALI

ORDINI D RIPARAZIONE O MODIFICA

ORDINE A FORNITORE ACCETTAZIONE MOTORI E/O POMPE

ACCETTAZIONE MATERIALE

PIANIFICAZIONE LAVORI IMMAGAZZINAMENTO ESECUZIONE LAVORI PREPARAZIONE MATERIALE IN USCITA PROVE E COLLAUDI ASSISTENZA POSTVENDITA

FUNZIONE LOGISTICA

RICHIESTA DI ASSISTENZA

CONSEGNA AL CLIENTE

VERNICIATURA RESO DEL CLIENTE FIGURA 6.

n. 6 | Febbraio | 2022

59


CERTIFICAZIONI E QUALITÀ

MAPPATURA DEI PROCESSI DI MISURA CUSTOMER SATISFACTION

AUDIT INTERNO

PIANO DELLA QUALITÀ PDQ

AUTOVALUTAZIONE ADM

AZIONI PREVENTIVE

COMMITED TO EXCELLENCE

NON CONFORMITÀ

AZIONI CORRETTIVE

SOTTOPROCESSO MIGLIORAMENTO

SOTTOPROCESSO INNOVAZIONE

SOLUZIONE AC/AP

AZIONI PREVENTIVE

INNOVAZIONE

FIGURA 6B.

RIESAME DELLA DIREZIONE

e negli step che precedono o seguono lo stesso bisogna che siano individuati e attivati punti di monitoraggio e misura. Per questi punti devono essere individuati indicatori di efficacia e di efficienza dotati di obiettivi. Gli scostamenti sia positivi che negativi da tali obiettivi devono essere oggetto di revisione degli obiettivi stessi. È di notevole importanza la scelta degli obiettivi. Un suggerimento è di far sì che l’obiettivo sia S.M.A.R.T., leggendo così l’acronimo: - Specifici: indicare chiaramente che cosa si vuole ottenere; - Misurabili in forma digitale e/o in forma analogica; - Acquisibili cioè concretamente raggiungibili; - Realistici: devono scaturire da obiettive analisi della propria situazione e di quella altrui; - e devono prevedere un quadro Temporale entro il quale valutarli. Nella Figura 7 è illustrato come potrebbe essere un esempio di una realizzazione di un prodotto/servizio secondo i requisiti del cliente, con la

60

n. 6 | Febbraio | 2022

partecipazione della direzione, il reperimento e la gestione delle risorse, come sia stato monitorato e misurato il processo e come sia rilevata nel post vendita la soddisfazione del cliente. La norma attuale suggerisce che “a tutti i processi e al SGQ nel suo insieme può essere applicato il ciclo PDCA - Plan-Do-Check-Act”, conosciuto come il ciclo di Deming, che nella lingua dei padri significa: - Pianificare: individuare gli obiettivi (smart), i processi necessari, reperire le risorse (umane, finanziarie, tecniche ecc), individuare e affrontare i rischi in modo da volgerli in opportunità. - Fare: realizzare ciò che si è pianificato. - Verificare: monitorare e misurare, utilizzando appositi indicatori, i processi, i prodotti e i servizi. - Agire: contestualizzare e diffondere i risultati positivi (best practice) e/o intraprendere le necessarie azioni di miglioramento in caso di risultato non in linea con gli obiettivi. Questa ultima osservazione ci permette di rilevare l’importanza delle scelte

degli indicatori di efficienza (come si svolgono le azioni) e di efficacia (in che misura le azioni hanno permesso il raggiungimento degli obiettivi). Ciò premesso, sarà opportuno individuare punti di check intermedi (oltre a quelli finali) perché è noto che il salame va “mangiato a fette” e non a morsi e tanto meno ingoiato tutto intero. Se gli obiettivi finali non sono raggiunti come si farà ad individuare che cosa è necessario migliorare? Individuati i “bachi”, il ciclo di Deming può diventare una “spirale”, perché la soluzione di ciò che non ha funzionato sarà l’input (derivato dal processo a monte) di un nuovo processo (processo di miglioramento). La Figura 8 è la rappresentazione della struttura della norma nel ciclo PDCA. In essa compaiono i sette titoli dei capitoli in cui la norma è suddivisa (da 4 a 10) e come sono inseriti nel ciclo ed è questo il macroprocesso che consente ai requisiti del clienti a trasformarsi in soddisfazione.

DALLA QUALITÀ AL RISK BASED THINKING “Il Risk Based Thinking (RBF) è essenziale per l’ottenimento di un efficace SGQ” e non significa solo rendersi conto dei rischi, ma somatizzare un pensiero basato sulla ricerca di passaggi per trasformare il rischio in opportunità. Ogni volta che si pianifica un cambiamento allo scopo di ottenere un miglioramento, si corre il rischio di buttare il bambino con l’acqua sporca, tuttavia tenere l’acqua sporca non è mai opportuno. Spesso le organizzazioni perdono posizioni di mercato perché non hanno scoperto come pulire l’acqua sporca per farla diventare di nuovo limpida o hanno preferito non rischiare. Vale invece il detto: “chi si ferma è perduto”. In un contesto non meno drammatico si può affermare


GESTIONE PER PROCESSI

FIGURA 7.

Misurazione, analisi e miglioramento

Realizzazione del prodotto/servizio

Prodotto Servizio

IN

che chi non innova o peggio ignora i problemi è destinato ad arrivare alla meta, ma nudo. Innovare, cambiare, rivoluzionare comporta sempre una dose di rischio che una organizzazione eccellente saprà trasformare in opportunità. La UNI ISO 31000:2010 Gestione del rischio suggerisce i principi e le linee guida per ottenere un risultato positivo (IEC/ISO 31010:2009 Tecniche di contenimento del rischio è la

CLIENTE

Gestione delle risorse

SODDISFAZIONE

REQUISITI

CLIENTE

Responsabilità della direzione

OUT

versione internazionale). Durante il riesame annuale della direzione, allo scopo di pianificare l’SGQ per l’anno successivo l’organizzazione dovrebbe esaminare essenzialmente la serie di fattori esterni, che servono a chiarire la situazione dal punto di vista congiunturale, e quelli interni, che fotografano la capacità dell’azienda nel raggiungimento degli obiettivi. Tiene inoltre conto delle esigenze degli sta-

keholder, esaminando informazioni sulla capacità di miglioramento dei clienti, della situazione attuale dei fornitori e così via. I sopraccitati temi devono essere approfonditi per stabilire quali sono i rischi generati dalla situazione in corso, e quelli della situazione che si svilupperà a breve termine, con la possibilità di farli diventare un’opportunità. Per eliminare i rischi e sfruttare le opportunità, in fase di pianificazione l’organizzazione stabilisce le azioni correttive in seguito al verificarsi di non conformità e azioni di miglioramento scaturite dal monitoraggio dei processi e dalle misure degli indicatori. Le opportunità possono permettere, ad esempio: l’adozione di nuove prassi; il lancio di nuovi prodotti; l’apertura di nuovi mercati; l’indirizzarsi a nuovi clienti; la creazione di nuove partnership; l’utilizzo di nuove tecnologie; altre possibilità desiderabili e praticabili per affrontare le necessità dell’organizzazione o dei suoi clienti.

FIGURA 8.

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

Supporto, attività operative

Organizzazione e relativo contesto

Soddisfazione del cliente

Requisiti del cliente

Pianificazione

Agire

Esigenze e aspettative delle parti interessate rilevanti

Valutazione delle prestazioni

Leadership

Verificare

Risultati del QMS

Prodotti e servizi

Miglioramento

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product NUOVA STAMPANTE 3D IN METALLO A FILO-LASER DIGITALE

M

itsubishi Electric Corporation ha lanciato due modelli della stampante 3D in metallo a filo-laser AZ600 che fonde un filo per saldatura con un fascio laser per creare strutture 3D di alta qualità. La tecnologia di produzione additiva digitale unita a un controllo spaziale simultaneo su cinque assi e al controllo coordinato delle

news

INTERRUTTORE DI LIVELLO ASL IN VERSIONE DIGITALE

L’

interruttore di livello ASL di Terranova si presenta in una nuova veste completamente digitale. Grazie al nuovo ASL digitale, certificato ATEX, IECEx, SIL, RINA e con custodie IP66 o IP68, viene aumentato sensibilmente il livello di sicurezza nei più disparati tipi di recipiente, come serbatoi, tubazioni, casse zavorra e prodotto di tankers e bulkarians. L’interruttore di livello ASL è uno strumento estremamente flessibile, infatti può funzionare con l’antenna installata sia in verticale che in orizzontale, alle temperature più estreme (da -60 °C a 450 °C grazie all’uso di estensioni alettate previo confronto col nostro ufficio tecnico si può scendere fino ai -200 °C) e con i liquidi più aggressivi, vista la disponibilità di avere le parti bagnate oltre che in materiali standard (come l’acciaio inox 316) anche in vari tipi di materiali speciali (come Hastelloy B, C e Titanio). Questa nuova versione dell’interruttore di livello ASL, è accompagnata dal relativo software di calibrazione USC, dedicato agli operatori da campo.

COMPRESSORI D’ARIA AMICI DELL’AMBIENTE

A

condizioni di lavorazione, un’innovazione assoluta a livello mondiale, assicura una stampa 3D stabile e di alta qualità. In più contribuisce alla produzione in un’era decarbonizzata riducendo il consumo di energia, consente di risparmiare risorse riducendo i tempi di lavorazione e utilizzando metodi di produzione estremamente efficienti come la formatura “near-net-shape” e supporta il riporto per la saldatura di riparazioni per la manutenzione di componenti specializzati per automobili, navi e aerei.

62

n. 7 | Aprile | 2022

nche i compressori d’aria contribuiscono al miglioramento del clima: possono infatti supportare le aziende nella riduzione delle emissioni climalteranti. Da uno studio di Atlas Copco, è emerso che i compressori oil-free con tecnologia ad azionamento variabile VSD+ riducono, nel loro intero ciclo di vita, le emissioni CO2 dell’11%. In altri termini, se questa tecnologia fosse applicata a livello mondiale nei settori dove si utilizzano compressori che garantiscono assenza di contaminazione da olii, si avrebbe, considerando l’intero ciclo di vita di queste macchine, una riduzione di emissioni di 9.200.000 tonnellate di CO2 pari alle emissioni prodotte in un solo anno da due milioni di automobili. Il confronto è stato fatto mettendo in relazione il compressore oil-free ZR VSD+, utilizzato prevalentemente nei settori alimentari, della chimica, nell’industria tessile e nei processi di verniciatura delle automobili, con la migliore macchina Atlas Copco della generazione precedente.


O

rganizer

SI PARLA DI AB Accredia Agatos Aidro AiLux Air Liquide Ally Consulting Atlas Copco Auma Aveva Basf Bonomi Bosch Rexroth Brick Reply Carrara Global Sealing Solutions

26 52-55 5 7 7 38, 39 24, 25 62 8 32-35 27 9 22 25 8

Cefla Confindustria Brescia Dafram8 Datwyler Eplan Fondinox Formlabs Iveco IVS Industrail Valves Summit Kaasmerk Matec Logel Lollar Guss Maire Tecnimont Mitsubishi p-Chip Corporation Politecnico di Milano PTC

n.7 Aprile 2022

23 36-39 28-31 26 9 4 38, 39 6-9 4S 26 22 26 62 4 46 26

Rittal Schneider Electric Siemens Snam Sorgenia Terranova Valpres Vertiv

26 27 26 5, 38, 39 5 62 9 23

INDICE INSERZIONISTI Achema Analytica (Messe München) IVS Industrail Valves Summit Terranova Texpack TSC

IV C. 19 1 5 51 55

Gli EVENTI dei settori chimica, energia, industria GLOBAL LNG FORUM

https://lng-global.com/

26-04-2022

27-04-2022

Italia

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29-04-2022

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IVS INDUSTRIAL VALVES SUMMIT 2022

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Bergamo

ANALYTICA 2022

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21-06-2022

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Germania

Monaco

HANNOVER MESSE

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30-05-2022

02-06-2022

Germania

Hannover

ACHEMA 2022

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22-08-2022

26-08-2022

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ZERO EMISSION 2022

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12-10-2022

14-10-2022

Italia

Roma

KEY ENERGY 2022

https://www.keyenergy.it/

08-11-2022

11-11-2022

Italia

Rimini

OMC 2023

https://www.omc.it/en/

23-05-2023

25-05-2023

Italia

Ravenna

IMPAGINAZIONE Paola Cuzzolin

Chimica Magazine Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Milano n° 302 del 5 dicembre 2016 DIRETTORE RESPONSABILE Ernesto Salvioli DIRETTORE EDITORIALE Cecilia Biondi REDAZIONE Michela Del Pizzo press@editricetemi.com HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Giovanni Abramo, Federico Adrodegari, Marco Ardolino, Massimo Barbieri, Marco Colombini, Domenico Reitano

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