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RINNOVAMENTO TECNOLOGICO NELL’INDUSTRIA MANIFATTURIERA E DI PROCESSO
digital transformation e industria smart
RINNOVAMENTO TECNOLOGICO NELL’INDUSTRIA MANIFATTURIERA E DI PROCESSO: COME PROCEDE E QUALI SONO LE POSSIBILI DIREZIONI? NELLE PAGINE CHE SEGUONO, UNA SELEZIONE DI PROGETTI, TECNOLOGIE E CASI APPLICATIVI PER UN’INDUSTRIA SEMPRE PIÙ SMART
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SPECIALE
DIGITAL TRANSFORMATION e INDUSTRIA SMART
Dal miglioramento della gestione dei processi all’efficientamento energetico, dalle nuove opzioni di manutenzione alla possibilità di raccogliere dati a più livelli e per più obiettivi, anche all’interno di nuovi software di intelligenza artificiale e machine learning. Il senso dell’innovazione nell’industria manifatturiera e nell’industria di processo coincide con un obiettivo di progresso e innovazione che queste industrie interpretano da sempre, e apre ai loro fornitori scenari sempre nuovi di business e opportunità applicative, con il ricorso a soluzioni quali automazione e robotica, IoT, additive manufacturing,
IA, tecnologie predittive e così via. Questo tema sarà sviluppato nello speciale di questo mese, con alcuni esempi pratici o soluzioni implementate che danno la misura dell’evoluzione in atto nel mondo industriale.
Per approfondire questi temi, la redazione di Chimica Magazine ha anche in programma la partecipazione alla Fiera A&T – Automation & Testing (www.aetevent.com), un appuntamento specificatamente dedicato a innovazione, tecnologie, affidabilità e competenze 4.0. Due gli incontri previsti nel 2023: il primo all’inizio del prossimo anno, dal 22 al 24 febbraio, presso l’Oval Lingotto di Torino, mentre il secondo è l’edizione Nord Est, ideata per dare risposta alle aziende della zona e in programma a Vicenza dal 25 al 27 ottobre 2023. In entrambi i casi l’appuntamento si compone di una parte espositiva, che mette in mostra le tecnologie di ultima generazione legate all’Industria 4.0, e parte una convegnistica di elevata qualità, con sei focus contenutistici in particolare: smart manufacturing, testing e metrologia, logistica, additive manufacturing, controllo produzione e controllo di processo. Da sottolineare infine il Premio Innovazione 4.0, che punta a far emergere i casi applicativi più rilevanti nel percorso di innovazione condotto dalle aziende del settore, ai quali la rivista Chimica Magazine intende dare visibilità nelle varie uscite previste nel corso del 2023. Un denso programma di diffusione e condivisione delle informazioni, del quale lo speciale del mese intende darvi solo un primo assaggio. Buona lettura.
OBIETTIVO: INDUSTRIA AUTONOMA
Parlando di industria, una corretta gestione delle operazioni, oltre che del business in generale, richiede che si agisca specificatamente sulla sicurezza, sull’affidabilità e sull’efficienza, e inoltre sulla flessibilità necessaria per potersi adattare velocemente alle innovazioni richieste dal mercato. La tecnologia in questo caso offre una risposta tempestiva a queste esigenze: soprattutto se viene inquadrata in un approccio che ha la completa autonomia dei processi come obiettivo complessivo. A proposito di industria smart, è interessante il criterio utilizzato da Honeywell per definire un viaggio attraverso cinque livelli di applicazione tecnologica, descritti in un white paper sul tema che l’azienda ha condiviso con noi. Tali livelli, per i quali naturalmente Honeywell mette a disposizione la relativa tecnologia, traguardano una gestione dei processi sostanzialmente autonoma. Li vediamo riassunti nel modo seguente.
Livello 1: Operazioni controllate e ottimizzate. Viste come metodologie valide per l’intero ciclo di vita produttivo, tenute continuamente aggiornate incorporando i benefici delle più nuove tecnologie e servizi, ad esempio utilizzando connettività remota per il controllo del processo.
Livello 2: Operazioni intelligenti. Il termine digital twin (gemello digitale) è un concetto ben noto, ma la sua applicazione è ancora piuttosto parziale, in quanto limitata all’uso offline, nella progettazione o nel training dell’operatore. Il digital twin fa la vera differenza quando usato durante le operazioni, dove può essere applicato in vari modi, dalla replica del processo vero al suo modello euristico.
Livello 3: Operazioni remote. Dove la metodologia di esecuzione del progetto riesce ad abbracciarne l’esecuzione remota. Invece di avere dozzine di persone nelle località reali, il processo può essere eseguito in cloud. La tecnologia che Honeywell propone a tale scopo si chiama LEAP, acronimo di Lean Execution of Automation Projects.
Livello 4: Operazioni resilienti. Essere resilienti significa che il sistema continua ad operare in emergenza anche in presenza di guasti, cessati i quali torna alla normalità. Molto spesso, questo si verifica tramite contolli ridondanti, che si attivano durante il guasto e fino alla sua fine. In Honeywell questo si realizza nella più recente release di Experion HIVE (Highly Integrated Virtual Enviroment).
Livello 5: Operazioni autonome. L’autonomia industriale può oggi sembrare inverosimile per un impianto petrolchimico o una raffineria, ma vediamo di considerare alcu- L’autonomia industriale, e qui risiede l’aspetto più rilevante ni esempi. Innanzitutto la maggior parte delle operazioni di questo nuovo approccio proposto da Honeywell, conupstream lo sono: le pipeline ne sono l’esempio. sente di conseguire un notevole incremento della sicurezza, Anche le celle solari o le pale eoliche. Ad un livello su- dell’affidabilità e dell’efficienza richiesta dai processi. All’inperiore lo sono anche le piattaforme offshore. Sono certo troduzione di questa metodologia sono poi connesse altre possibili, ed esistono oggi piattaforme senza presenza innovazioni nei processi aziendali, altrettanto funzionali umana, ma, ove essa è ancora necessaria, i casi al pieno successo del percorso. Per esempio, non vanno continuamente limitati. A questo è corretto pensare che la gestione di queste obiettivo è funzionale l’apparato tecno- tecnologie rimanga in mano ad un gruppo logico descritto. ristretto di esperti. Per la sua trasversalità infatti questo percorso interessa tutta la struttura e dunque ciascuno dei suoi operatori, che avrà la possibilità di acquisire competenze specifiche su queste soluzioni. Proprio perché supportata da tecnologie di controllo, sensoristica e relative conoscenze, potrà produrre un cambio di direzione che si rifletterà su tutte le operazioni dell’impianto. Tendere all’obiettivo dell’autonomia operativa ha la sua validità nel percorso stesso, e ognuno degli step conseguiti comporterà i suoi benefici. L’industria autonoma è insomma un diverso modo per dire “digital transformation”, ma finalizzata all’utilizzo di tutte le tecnologie digitali oggi disponibili e alla loro implementazione diffusa, in modo che tutta l’azienda ne sia coinvolta e tutta l’azienda ne ricavi dei benefici. Non parliamo però di tecnologie avveniristiche o di fantascienza, bensì solo di qualcosa che si basa e porta avanti un discorso di innovazione che l’industria conosce da sempre. Si tratta solo di inquadrarlo in un approccio metodico, in grado di esprimerne tutto il valore.