Inchiesta
logistica italiana
associazioni Stefano
Messina
Presidente ASSARMATORI
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L’ultimo miglio è un anello fondamentale di questo modello e dovrebbero essere privilegiati gli investimenti che consentono di realizzare e di completare questa catena logistica. Il tutto sul presup-
L’intermodalità è la chiave per modernizzare un sistema che
posto che la cosiddetta “cura del ferro” deve puntare non tanto in
attualmente ha margini di miglioramento ed efficientamento
estensione quanto in termini di manutenzione e potenziamento
significativi. La situazione attuale è particolarmente critica soprat-
della capacità dei nodi, delle tratte congestionate e dell’integrazio-
tutto nei cosiddetti porti storici. In un porto come Genova, ad esem-
ne con le altre infrastrutture di trasporto in un’ottica multimodale
pio, dove vengono lavorati circa 2,5 milioni di TEU all’anno, di cui il
in cui la modalità ferroviaria e quella marittima assumano, in linea
65% arriva via strada, significa avere una media di quasi 4.500
con quanto definito dagli indirizzi unionali, rilevanza prioritaria sia
camion che ogni giorno percorrono strade inserite nel tessuto ur-
per i traffici su scala nazionale che internazionale.
bano e che congestionano il porto. Trasferire il carico dagli interporti ai terminali via ferrovia significa, per contro, migliorare molti nodi connessi al traffico urbano, decongestionare i porti ed in ultima analisi rendere più sostenibile ed efficiente tutta la supply chain che transita via mare. In secondo luogo, il porto e la nave devono essere intesi quale anello unico della catena logistica.
24 LM GENNAIO/FEBBRAIO 2022
Trasferire il carico dagli interporti ai terminali via ferrovia significa, per contro, migliorare molti nodi connessi al traffico urbano, decongestionare i porti ed in ultima analisi RENDERE PIÙ SOSTENIBILE ED EFFICIENTE TUTTA LA SUPPLY CHAIN CHE TRANSITA VIA MARE