ALESSIO CONZ
DOLOMITI new age
130 vie scelte a spit fino al 7a
EDIZIONI VERSANTE SUD | COLLANA LUOGHI VERTICALI | CLIMBING
Prima edizione Maggio 2020 ISBN 978 88 55470 155 Copyright © 2018 VERSANTE SUD – Milano, via Longhi, 10. Tel. +39 02 7490163 www.versantesud.it I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento, totale o parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.
Copertina
Etienne Bernard (© Todd Tang)
Testi
Alessio Conz
Disegni
Eugenio Pinotti
Fotografie
Dell’autore se non diversamente specificato
Cartine
Tommaso Bacciocchi. © Mapbox, © Open Street Map
Simbologia
Tommaso Bacciocchi
Impaginazione
Manuel Leorato
Stampa
EFFE e ERRE Litografia, Trento
Km ZERO
da autori Guida fattae sviluppano che vivonmo picata sul l’arra torio terri
È una guida a KM ZERO!
Cosa significa? Che è più sana e ha più sapore, perché fatta da arrampicatori locali. Come i pomodori a Km 0? Certo! E la genuinità non è un’opinione. Gli autori locali fanno bene a chi scala: – hanno le notizie più fresche e più aggiornate; – non rifilano solo gli spot più commerciali; – reinvestono il ricavato in nuove falesie. Gli autori locali fanno bene al territorio: – pubblicano col buonsenso di chi ama il proprio territorio; – sono attenti a promuovere tutte le località; – sono in rete con la realtà locale. E infine la cosa più importante:
sulle loro rocce, c’è un pezzetto del loro cuore
Nota
L’arrampicata è uno sport potenzialmente pericoloso, chi la pratica lo fa a suo rischio e pericolo. Tutte le notizie riportate in quest’opera sono state aggiornate in base alle informazioni disponibili al momento, ma vanno verificate e valutate sul posto e di volta in volta, da persone esperte prima di intraprendere qualsiasi scalata.
Km ZERO Guida fatta da autori che vivono e sviluppano l’arrampicata sul territorio
Il 2% del ricavato di questa guida viene reinvestito in materiale per attrezzare vie e falesie
ALESSIO CONZ
DOLOMITI NEW AGE 130 vie scelte a spit fino al 7a
EDIZIONI VERSANTE SUD
SOMMARIO Introduzione tecnica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 Scala delle difficoltà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 Ringraziamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 Mappa generale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
GRUPPO DI BRENTA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
01. CORNA ROSSA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 02. TORRIONE DI VALLESINELLA . . . . . . . . 03. CASTELLO DI VALLESINELLA . . . . . . . . 04. CASTELLETTO INFERIORE . . . . . . . . . . 05. CASTELLETTO INFERIORE DI MEZZO . 06. SPALLONE IRENE . . . . . . . . . . . . . . . . . 07. PUNTE DI CAMPIGLIO . . . . . . . . . . . . . . 08. CROZ DEL RIFUGIO . . . . . . . . . . . . . . . . 09. CAMPANILE TERESA . . . . . . . . . . . . . . . 10. BRENTA ALTA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11. CIMA FONTANEFREDDE . . . . . . . . . . . . 12. CASTEL ALTO DEI MASSODI . . . . . . . . . 13. CIMA UOMO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14. CIMA OMET . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
16 32 34 36 40 44 46 52 54 56 58 60 64 68
GRUPPO DEL CATINACCIO . . . . . . . . . . . . . . 70
15. PORTE NEIGRE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16. ZOCCOLO DELLA SELVAGGIA . . . . . . . . 17. GRAN FERMEDA . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18. PALA DELLA GHIACCIA . . . . . . . . . . . . .
72 76 78 80
MARMOLADA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82
19. TORRE DELLE POCIACE . . . . . . . . . . . . 20. MAERINS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21. TORRE DEL FORMENTON . . . . . . . . . . . 22. MONTE LA BANCA . . . . . . . . . . . . . . . . .
84 86 92 94
GRUPPO DEL SELLA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98
23. PIZED DEL VALUN . . . . . . . . . . . . . . . . 24. PIZ DA LECH . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25. PALESTRA DEL LAGO . . . . . . . . . . . . . 26. COL DE STAGN . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27. COLFOSCO - CREP D’AMRÌ . . . . . . . . . 28. MURO ORIENTALE DEL PISCIADÙ . . . 29. TORRE BRUNICO . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
100 104 106 108 114 118 122
30. MURO OCCIDENTALE DEL PISCIADÙ . 126 31. CANSLA-PILASTRO DEI SOGNI . . . . . 130 32. PARETE DELLE MESULES . . . . . . . . . 134 33. PRIMA TORRE DEL SELLA . . . . . . . . . 136 34. PIZ CIAVAZES . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 144 35. SASS PORDOI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 150 36. CINQUE DITA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 160 37. COL RODELLA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 162
FALZAREGO-TOFANE-CINQUE TORRI . . . . 164
38. CASTELLO DEL SETSASS . . . . . . . . . . 168 39. SASS DE STRIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 172 40. COSTON D’AVERAU-COL DE LIMEDES . 176 41. PICCOLO LAGAZUOI . . . . . . . . . . . . . . . 182 42. TORRI DI FALZAREGO . . . . . . . . . . . . . 188 43. COL DEI BOS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 192 44. TOFANE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 198 45. CINQUE TORRI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 210
LASTONI DI FORMIN . . . . . . . . . . . . . . . . . 216
46. LASTONI DI FORMIN . . . . . . . . . . . . . . 218 47. RA GUSELA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 240
SAN SEBASTIANO-TAMER & MOIAZZA . . . 246
48. TAMER - AVANCORPO OVEST . . . . . . . 248 49. MOIAZZA - PALA DEL BÒ . . . . . . . . . . 252
AGNER . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 254
50. PIOMBI DEI LASTEI . . . . . . . . . . . . . . . 256 51. PIZZETTO EST . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 260 52. CIMA FRASSENÈ . . . . . . . . . . . . . . . . . 262 Tabella riassuntiva delle Vie . . . . . . . . . . . 266
Silvio Agostini (© Arch. Bibl. SAT Trento)
Gino Pisoni (© Arch. Bibl. SAT Trento)
SEGNALI INTERNAZIONALI DI SOCCORSO TERRA-ARIA RIVOLTI A ELICOTTERI E AEREI OCCORRE SOCCORSO Segnali terra-aria
Razzo o luce rossa
Yes – sì
NON OCCORRE SOCCORSO Segnali terra-aria
No – no Tessuto rosso quadrato teso Quadrato rosso di 100x100cm. Cerchio centrale rosso di 60cm di diametro. Corona bianca di 15cm
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Introduzione tecnica VALUTAZIONE DELLE DIFFICOLTÀ Viene proposta come sulle altre guide di alpinismo una classificazione approfondita e completa, con una scala sulla proteggibilità espressa in numeri arabi abbinati alle lettere R o S per riconoscere il tipo di chiodatura (S = spit, R = chiodo, RS = chiodatura mista) affiancata da una scala in numeri romani (I, II, III, IV, V, VI, VII), che definisce lunghezza e impegno ambientale della via e che prende spunto dalla scala americana in uso per le big wall. Tutto naturalmente va preso con le dovute cautele perché, su queste pareti, non tutte le vie hanno chiodatura a spit sistematica, dove non serve aggiungere altre protezioni; per il resto, si percorre un terreno che lascia spazio all’inventiva, alla fantasia, alla capacità di ognuno e quindi, non completamente preconfezionato. Questa guida raccoglie 130 vie di tipo sportivo in Dolomiti. Alcune sono propriamente delle vie Plaisir, ovvero con difficoltà contenute e chiodatura omogenea e ravvicinata, ma la maggior parte escono da questa definizione sia per la difficoltà che per la necessità di integrare con protezioni veloci sui tratti meno difficili. Alcune vie richiedono esperienza alpinistica. Per differenziare al meglio le differenze fra queste tipologie ho costruito uno schema di riferimento, in base al colore evidenziato nell’elenco finale. VIE MODERNE Vie con soste a spit e chiodatura a spit regolare. Normalmente non è necessario integrare a parte qualche breve tratto più facile. Portare sempre comunque un paio di nut e un paio di friend. Il percorso è sempre evidente (S). VIE MODERNE MISTE Vie con soste a spit e spit sui tiri, con qualche chiodo o clessidre con cordone, ma dove è necessario integrare, specialmente nei tratti più facili. Portare sempre nut e friend, cordini e fettucce. Il percorso non è sempre evidente e richiede un minimo di esperienza alpinistica. Normalmente i tratti più difficili sono ben protetti (SR). VIE MODERNE ALPINISTICHE Vie con soste a spit e pochi spit sui tiri, con qualche chiodo o clessidre con cordone, ma dove è necessario integrare, specialmente nei tratti più facili. Portare sempre nut e friend, cordini e fettucce. Il percorso non è sempre evidente e richiede esperienza alpinistica. L’ impegno complessivo rimane importante anche a causa della distanza fra le protezioni fisse (SR).
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PROTEGGIBILITÀ S1
Spittatura normale, come quella utilizzata in falesia. Distanza mai superiore ai 3-4 m tra uno spit e l’altro. Lunghezza potenziale caduta qualche metro al massimo e volo senza conseguenze.
R1
Facilmente proteggibile con protezioni sempre solide, sicure e numerose. Limitati tratti obbligatori. Lunghezza potenziale caduta qualche metro e volo senza conseguenze.
S2
Spittatura distanziata e tratti obbligatori tra le protezioni. Lunghezza potenziale caduta una decina di metri al massimo e volo senza conseguenze.
R2
Mediamente proteggibile con protezioni sempre solide e sicure ma più rade. Tratti obbligatori tra le protezioni. Lunghezza potenziale caduta qualche metro al massimo e volo senza conseguenze.
S3
Spittatura distanziata, passaggi quasi sempre obbligatori. Distanza tra gli spit anche superiore ai 5 metri, voli lunghi ma non eccessivamente pericolosi.
R3
Difficilmente proteggibile con protezioni non sempre buone e distanti. Lunghi tratti obbligatori. Lunghezza potenziale caduta fino a 7-8 metri al massimo e volo con possibile infortunio.
S4
Spittatura molto distanziata (oltre i 7 metri), passaggi obbligatori. Una caduta può potenzialmente provocare un infortunio.
R4
Difficilmente proteggibile con protezioni scarse o inaffidabili e/o distanti che terrebbero solo una piccola caduta. Lunghi tratti obbligatori. Lunghezza potenziale caduta fino a 15 metri con possibilità di fuoriuscita di ancoraggi e volo con probabile infortunio.
S5
Spittatura oltre i 10m, passaggi obbligatori e tratti dove una caduta può sicuramente provocare un infortunio (caduta su terrazzi e cengie o al suolo).
R5
Difficilmente proteggibile con protezioni scarse, inaffidabili e distanti che terrebbero solo una piccola caduta. Lunghi tratti obbligatori. Possibilità di lunghe cadute e di fuoriuscita di ancoraggi che può determinare un volo fino a terra con infortunio sicuro.
S6
Spittatura solo parziale e posizionata lontano dai passaggi chiave, tratti molto lunghi, anche superiori ai 20m, in cui una caduta può avere conseguenze anche letali.
R6
Improteggibile se non per brevi e insignificanti tratti lontani dai passaggi chiave del tiro. Una eventuale caduta può avere conseguenze anche letali.
IMPEGNO GLOBALE I
Via corta richiedente poche ore, nei pressi della strada e con comodo avvicinamento, ambiente solare e ritirata comoda.
V
II
Via di diverse lunghezze su una parete superiore ai 200m, avvicinamento facile anche se può richiedere una discreta marcia, comoda ritirata.
VI
Big wall che richiede più giorni di permanenza in parete, ambiente di alta montagna, ritirata difficile.
III
Via lunga oltre i 300m, ambiente severo, richiede quasi tutta la giornata per essere superata. Può richiedere un lungo avvicinamento e la ritirata può non essere veloce.
VII
Tutte le caratteristiche proprie del grado VI esasperate, come nel caso di big-wall himalayane che necessitano di una spedizione per essere superate.
IV
Via distante dal fondovalle. Richiede un’intera giornata per essere superata. La ritirata può essere complicata e non svolgersi sulla linea di salita.
Via molto lunga stile big wall, richiede normalmente un bivacco in parete. Ritirata difficile, ambiente severo.
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Introduzione Ho iniziato ad arrampicare nei primi anni 80, allora non cerano certo gli spit sulle pareti, anzi erano pochi anche in falesia. In Valle del Sarca c’erano 3 falesie, dove i 6b erano dei 6c/7a e le spittature chilometriche, così ogni tanto si andava a Finale giusto per la soddisfazione di chiudere qualche tiro a vista. Comunque la falesia non rientrava nei miei interessi, ero innamorato delle Dolomiti e per molti anni ho cercato di andarci ogni volta che potevo. Per una quindicina di anni ho fatto mia la massima “arrampicare è vivere, il resto aspettare”. In valle del Sarca c’erano solo le vie classiche, peraltro tutte dure. A Pietramurata c’erano vie più facili ma era vietato cadere, infatti prima della chiodatura a fix diverse cordate sono arrivate in fondo. La mia prima via di sesto grado è stata la Sommadossi ai Colodri, niente da invidiare alle vie in montagna. Mi sentivo sicuro sulle grandi classiche delle Dolomiti e non ho mai pensato di cadere, si andava via anche abbastanza veloci, sempre all’altezza delle difficoltà. Però, dopo diversi anni di full immersion ha iniziato a venirmi qualche dubbio: qualche sosta indecente, qualche doppia obbligatoria su un solo chiodo, qualche tiro friabile non proteggibile, hanno spostato la mia attenzione verso le vie sportive. Nonostante il confronto, spesso acceso, fra puristi e sportivi questo tipo di salite ha continuato a crescere. Bisogna poi distinguere fra vie sportive ottimamente equipaggiate e vie miste dove rimane un impegno importante ed esperienza alpinistica. Proprio per questo ho introdotto una classificazione delle vie in 3 tipologie ben distinte (vedere schema). Alla fine
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si è raggiunto un tacito equilibrio per cui le vie nuove possono essere aperte con lo stile che si vuole. Personalmente sarei perfettamente d’accordo nel richiodare le classiche a spit, almeno uno per sosta e un paio sui tiri, non credo che le “opere d’arte” ne risulterebbero svilite, anzi, ma la questione è ancora molto delicata. Negli ultimi 10 anni il numero di arrampicatori ha avuto una crescita esponenziale ma la maggior parte inizia in falesie indoor e migliora in falesie o vie ben attrezzate. La maggior parte di questi arrampicatori non ha alcun interesse per l’alpinismo e il rischio, e considera l’arrampicata uno sport outdoor da svolgere in sicurezza. Sono nate così tante vie plaisir e moderne, spesso aperte da Guide Alpine che oltretutto, con il benestare degli apritori originali, hanno risistemato alcuni itinerari classici. Ho ripetuto parecchie vie a spit in Dolomiti ma negli ultimi anni mi sono concentrato molto sul Lagorai, dove ho aperto vie sportive e falesie, pertanto nel tornare a frequentare questi luoghi e queste pareti ho provato un pò di nostalgia e molto affetto, come a ritrovare vecchi amici che non vedevo da tempo. Panorami stupefacenti, pareti formidabili, rocce bellissime, e ancora molto da fare, belle linee da inventare. A distanza di tanti anni mi chiedo se quel ragazzino che si avvicinava alle pareti pieno di entusiasmo e di timore reverenziale avrebbe mai immaginato nel suo futuro di pubblicare una guida come questa. Credo che sarebbe stato molto contento.
Alessio Conz
Ringraziamenti Fare i ringraziamenti in questo caso è particolarmente difficile perché sono veramente tante le persone che hanno collaborato e senza le quali questo risultato non sarebbe stato possibile. Inizialmente ho richiesto la collaborazione di alcune Guide alpine locali che avevano aperto diverse vie, Piergiorgio Vidi e Franco Nicolini per il Brenta, Fabio Giongo per il Catinaccio, Renato Bernard e Manuel Agreiter per il Sella, Mario Dibona “Moro” per la zona del Falzarego-Tofane e Lastoni di Formin e Marco Bergamo per la zona dell’Agner. Successivamente la collaborazione si è allargata a tanti altri: Guide Alpine come Marco Bozzetta, Bruno Pederiva, Robert Cecco, Marco Maganzini, Antonio Bonet, Paolo Borgonovo, Paolo Baldessari ma anche appassionati che da anni svolgono una importante attività in Dolomiti, primi fra tutti Roly Galvagni e Francesco Leardi, e una lunga serie di arrampicatori che hanno voluto mandarmi foto e dare info: Alberto Damioli, Manuel Leorato, Michel Ghezzi, Emanuele Stefanelli, Alessandro De Zorzi, Dimitri Bellomi, Silvano Matassoni, Mauro Florit, Claudio Betetto, Mario Brighente, Andrea Vincenzo Lucchi, Francesco Vinco, Simone Gianesini, Matteo Rini, Giovanni Dan, Ivan Maghella e Sebastiano Spigolon con le belle foto panoramiche (ititneraridimontagna. it). Ringrazio tutti di cuore per la disponibilità e per aver sopportato le mie costanti richieste di info e precisazioni varie. Anche se non ci conoscevamo prima qualcuno si è comportato fin da subito come un amico e questo mi ha fatto ancora più piacere. Ho cercato nei limiti del possibile di dare uno spazio ai protagonisti di questa storia attraverso degli inserti, anche se ovviamente non era possibile per tutti. Buone arrampicate e buona vita a tutti.
Alessio Conz
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Mappa dei gruppi trattati
1. Brenta
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Passo Gardena
5. Falzarego – Tofane – Cinque Torri Passo Falzarego
Passo Campolongo
2. Catinaccio Passo Sella Passo Pordoi
4. Sella
Passo Giau
6. Lastoni di Formin
3. Marmolada 7. San Sebastiano-Tamer & Moiazza
8. Agner
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GRUPPO DI BRENTA 01. 02. 03. 04. 05. 06. 07.
Corna Rossa Torrione di Vallesinella Castello di Vallesinella Castelletto inferiore di Vallesinella Castelletto inferiore di Mezzo Spallone Irene Punte di Campiglio
08. 09. 10. 11. 12. 13. 14.
Croz del Rifugio Campanile Teresa Brenta Alta Cima Fontanefredde Castel Alto dei Massodi Cima Uomo Cima Omet Il simbolo del Brenta: il Campanil Basso (Š Nicolini)
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Folgarida Cima Cesta 2453 Cima Vallina 2397
Cima Nana 2572
Cima Uomo 2645
Cima Omet
13
Sasso Rosso
2467
14
2542
Benon
2683 2677 Cima Tuènna
Cima Rocca Mondifrà Basso 2289 2323 Mondifrà Alto
Lago di Tovel
2830
2835 Cima Paradiso Cima Sassara 2893 2897
Sasso Alto
2916 Corno Favlona
Cima Vagliana 2865
2306 Cima Val d’Inferno
Pietra Grande
2935
Cima Val Scura 2672
Rif. Boch
Rif. Spinale
Rif. Graffer
01
2350 Corna Rossa
Rif. Stoppani
Passo del Grostè 2442
Termoncello 2675
M. Turrion Basso 2384
Cima S. Maria 2680
V a l l e s i n e l l a
Rif. Casinei
M. Turrion Alto Torrione di 2442 Cima Grostè Vallesinella 2901 02 2461 Castelletto inf. di Vallesinella 03 2780 Cima Falkner 2223 Castello di 2990 Rif. Fridolin Cima Gaiarda Tuckett 04 05Vallesinella 2632 Cima Sella 2917 Cima Roma 2827 Bocca 2648 Punte di Campiglio del Tuckett 2500 3040 06 07 C. Mandron 3151
Cima Brenta
Cima Fracinglo 2673
Rif. Maria e Alberto al Brentei Va
l
Rif. Alimonta
C. di Molveno 2917
en
ta
C. dei Lasteri 2457
Piz Galin 2441
C. Sophia 2360 2339 Croz dell’Altissimo dell’Altissimo
Castello Alto dei Massodi Rif. Croz 2430
2939 3016 Cima d’Armi 12 Torre di Crozzon di Brenta Al 11 Brenta ta C. Brenta Alta 3130 Cima Nardis 2962 C. Margherita 2613 Cima Val Stretta 2845 10 2880 3136 2809 TosaRif. Cima Tosa C. Brenta Rif. Rif. Bassa Pedrotti 2615 del 3096 XII Apostoli 08 Croz Rifugio 2657 Cima d’Ambiez M. Daino 2700 09 2959 XII Apostoli Cima d’Agola 2766 Cima di Ceda 2903 C. Padaiola
Br
Sasso di S.Giovanni 2185
Rif. Selvata 2012 Croz della Selvata
Rif. La Montanara
Molveno
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ACCESSI E PUNTI DI APPOGGIO: VERSANTE OVEST - MADONNA DI CAMPIGLIO
VALLESINELLA (1513m) Punto di partenza per raggiungere a piedi le pareti della Corna Rossa (sentiero 382) oppure il rifugio Tuckett (sentiero 318+317) o il rifugio Brentei (sentiero 318). Il parcheggio è a pagamento, si raggiunge in auto da Madonna di Campiglio. Nel periodo estivo la strada è chiusa dalle 9,30 alle 18 ma è presente un trenino navetta. IMPIANTI DI RISALITA DEL GROSTÈ Gli impianti partono da Campo Carlo Magno e consentono di raggiungere il rifugio Graffer, base di partenza per le vie in Corna Rossa o per raggiungere comodamente il rifugio Tuckett (sentiero 331+316). È possibile raggiungere il Passo del Grostè con gli impianti e scendere verso il rifugio Tuckett (sentiero 316). RIFUGIO GIORGIO GRAFFER (2261m) ll rifugio Graffer al Grostè è un rifugio alpino situato nella sezione occidentale delle Dolomiti di Brenta, sul versante di Madonna di Campiglio, a quota 2.261 m in località Grostè. Il rifugio è di proprietà della SAT ed è intitolato all’alpinista trentino Giorgio Graffer. Possibilità di salita con gli impianti o trasporto con jeep. Sempre aperto. www.graffer.com emai: rifugio@graffer.com Tel: +39 0465 441358 / +39 348.4105877
RIFUGIO F.F. TUCKETT E Q. SELLA (2273m) Il rifugio è costituito da due edifici e sorge ai piedi del Castelletto inferiore di Vallesinella. Il rifugio è di proprietà della SAT. Aperto dal 20 giugno al 20 settembre. www.rifugio-tuckett.it - email: rifugio@tuckett.it Tel. +39 0465 441226 RIFUGIO BRENTEI (2182m) Il rifugio è di proprietà della SAT e sorge a breve distanza dalle pareti delle Cime di Campiglio proprio di fronte alla maestosa parete nord del Crozzon di Brenta. Aperto dal 15 giugno al 6 ottobre. www.rifugiobrentei.it email: info@rifugiobrentei.it Tel. +39 0465 441244
VERSANTE EST - ANDALO E MOLVENO
RIFUGIO LA MONTANARA (1575m) Punto di partenza per raggiungere le pareti del Castello dei Massodi, il rifugio Croz dell’Altissimo, il rifugio Selvata (sentiero 340) e il rifugio Pedrotti (sentiero 340+319). Si raggiunge in auto da Andalo (la strada è chiusa dalle 6 alle 18, altrimenti a piedi in circa 30 minuti) oppure con gli impianti di risalita da Molveno. RIFUGIO CROZ DELL’ALTISSIMO (1480m) Il rifugio sorge ai piedi della imponente parete del Croz dell’Altissimo, è di proprietà della SAT. Aperto dal 1 giugno al 30 settembre. Si raggiunge dal rifugio La Montanara oppure direttamente con Servizio Taxi che in alternativa alla bidonvia per Pradel trasporta gli escursionisti direttamente da Molveno al rif Croz dell’Altissimo. In località Ischia a Molveno un taxi sarà a disposizione per gli escursionisti a partire dalle ore 5.30 del mattino. Il costo del Taxi fino al rif Croz dell’Altissimo è di euro 13.00 (euro 20 a+r), prenotazione al cell. 335 5949531 - 338 2411998. www.rifugiocrozaltissimo.it - email: info@rifugiocrozaltissimo.it - Tel. +39 347 1184459 RIFUGIO SELVATA (1630m) Il rifugio è privato. Punto tappa salendo al rifugio Pedrotti o base per la salita a Cima Fontanefredde. www.rifugioselvata.it Tel. +39 0461 1862900
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RIFUGIO TOSA- PEDROTTI (2491m) Il rifugio è costituito da due edifici e sorge su di un balzo roccioso ai piedi della Brenta Bassa e di fronte alla Brenta Alta, a pochi metri dalla Bocca di Brenta. È un ottimo punto di partenza per tutte le ascensioni verso le cime centrali del gruppo. Il rifugio è di proprietà della SAT. Dal 2011 è gestito dalla Guida Alpina Franco Nicolini e dalla sua famiglia. www.rifugiotosapedrotti.it - email: info@rifugiotosapedrotti.it Tel. +39 0461 948115 / +39 349 3646251 MALGA TUENA (1740m) Agriturismo con posti letto. Raggiungibile dal Lago di Tovel a piedi con il sentiero 309 oppure dall’Albergo Capriolo seguire la strada bianca che conduce al parcheggio della Malga, poi con comodo sentiero in circa 30 minuti. www.malgatuena.it Tel. +39 3402735427 / +39 347 1701201
Castelletto di Vallesinella, Rif. Tuckett (© P. Vidi)
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01
Gruppo di Brenta
CORNA ROSSA [2350m] La Corna Rossa è una bella bastionata rocciosa che si erge con diversi pilastri ben distinti che precipitano verso ovest. Non siamo ancora nel cuore del Brenta, la Corna Rossa è un pò una “palestra”, per via dell’accesso comodo e della quota relativamente bassa, anche se l’ambiente è stupendo. Qui accanto alle vie classiche si sono sviluppate parecchie vie sportive e anche alcuni settori con monotiri. In cima ai pilastri troviamo gli ampi pianori del Grostè dove corrono le piste da sci e dove si trova il Rifugio Graffer, aperto tutto l’anno e raggiungibile sia con gli impianti di risalita che con la jeep, da cui in breve si possono raggiungere i vari attacchi. ACCESSI Per tutte le vie che si sviluppano sulla Corna Rossa sono possibili due vie di accesso: da Madonna di Campiglio raggiungere la località Vallesinella e salire a piedi oppure dalla Località Campo Carlo Magno salire con gli impianti del Grostè fino al Rifugio Graffer e poi scendere alle pareti. ACCESSO 1: MADONNA DI CAMPIGLIO - VALLESINELLA Da Madonna di Campiglio raggiungere Vallesinella per strada carrozzabile. A sinistra del parcheggio seguire il sentiero 381/382 per la Malga Vallesinella di Sopra ed il Rifugio Graffer. Appena usciti dal bosco rado di larici, in corrispondenza di una grande svolta a sinistra, abbandonare il sentiero e salire per traccia alla base delle pareti. La prima via che si trova è “Quinto e Lina”. Dall’attacco di Quinto e Lina verso sinistra si raggiunge “Un altro giro di giostra”, mentre per le altre vie è necessario invece risalire verso destra faticosamente. ACCESSO 2: CAMPO CARLO MAGNO Salire al Rifugio Graffer con gli impianti di risalita o con la Jeep (prenotare al rifugio). Per le vie della parte bassa (1,2) scendere un pò e seguire il sentiero a sinistra verso Vallesinella che arriva alla base delle pareti, poi risalire agli attacchi. Per le altre vie conviene invece salire seguendo il sentiero per il Rifugio Tuckett fino a dove è possibile scendere a destra per traccia verso le pareti passando a fianco della palestra con monotiri.
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LA PARETE SUD OVEST DELLA CORNA ROSSA CON LE VIE:
Rif. Graffer
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1. Un altro giro di giostra 2. Quinto e Lina 3. Zordano 4. Via dell’Arma
5. Pisolo-Gongolo-Architetto 6. Via Stefano Vidi 7. Un indovino mi disse-Soloist
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Gruppo di Brenta
CAMPANILE TERESA Il campanile Teresa è un bel campanile che si stacca dalla parete del Croz del Rifugio. Si raggiunge facilmente dal Rifugio Pedrotti attraversando lungo la base della parete. 24. LA GIOVENTÙ DEI VECCHI EROICI (SW) Franco Nicolini, Federico Nicolini (2013) Sviluppo: 120m (6L) Difficoltà: 6a+/S2/I Materiale: 10 rinvii
Discesa: In doppia lungo la via oppure dalla Cima Teresa scendere con una doppia di 20 metri verso est alla forcella fra il campanile e la cima Croz quindi con un’altra corda doppia di 40 metri sui ghiaioni verso il Monte Daino e poi seguire il sentiero.
Accesso: Si raggiunge facilmente dal Rifugio Pe-
drotti attraversando lungo la base della parete.
FRANCO “FRANZ” NICOLINI Guida Alpina, vive a Molveno con la moglie e i figli; insieme gestiscono da qualche anno il Rifugio Pedrotti in Brenta. Nella zona ha aperto e riattrezzato alcune interessanti vie di arrampicata e falesia. Ha effettuato oltre 1800 salite e alcune spedizioni extraeuropee. La sua carriera è all’insegna dello sport agonistico e dei concatenamenti in montagna: nell’estate del 2008 realizza un vecchio sogno di Patrick Berhault salendo tutti 4000 delle Alpi in 60 giorni. Con Mirco Mezzanotte effettua la salita/ discesa del Cho Oyu, 2200 metri, in 13 ore. Successivamente concatena le 13 montagne più alte del Sud America oltre i 6500 metri in 48 giorni. “Ambienti sconfinati, selvaggi, talvolta impensabili. La performance era solo una parte, sempre più impercettibile, dell’avventura. Contavano nuovi valori, le sensazioni, l’istinto, l’equilibrio, il saper condividere la quotidianità insieme con il tuo compagno senza i tempi di attesa himalayani. Le preoccupazioni e i problemi erano tanti, altrettanti gli stimoli, infinita la gioia per le difficoltà superate e il successo raggiunto. Consapevole però che,
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arrivato su una cima, già sognavo la prossima, come si conviene a un uomo che è inquietudine allo stato puro.”
4b
5c
4a
6a+
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2424 24
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MARMOLADA Il gruppo dolomitico della Marmolada comprende la Marmolada propriamente detta con Punta Penia e Punta Rocca mentre a sud troviamo il complesso di Cima Ombretta, Sasso Vernale e Sas de Val Freda. A nord si estende il gruppo del Padon con il Bec da Mesdì. Il sottoguppo Monzoni - Vallaccia e Costabella - Cima dell’Uomo si allunga in direzione est-ovest delimitando a meridione la valle di San Nicolò, accessibile comodamente da Pozza di Fassa, separandola dalla più meridionale Val di San Pellegrino, attraversata dalla statale del passo omonimo.
19. Torre delle Pociace 20. Maerins
21. Torre del Formenton 22. Monte La Banca
Gran Vernel 3210
M. Colac 2715 Sas d’Adam 2430
2490 Sas Porcel
20
P.so San Nicolò
S. Giovanni
2885 Marmolada Forc.la Marmolada 3343 P.ta Penia di mezzo occidentale 2983 2945 orientale Cime Ombretta 3011
Croda Negra 2605 2618 Sas de Roces 2338 Col Ombert 2670 2498
Sasso delle Dodici 2446 19 2556 Sas Aut 2550 Cima Undici 2637 P.ta Vallaccia
2630 Cima Malinverno
Cima di Costabella 2762 Picol Laste 2737 2697 Cima de 2528 Campagnacia 2593 P.so delle P.ta delle Selle Selle 2582 P.ta Alochet
2647 Spiz de Tariciogn
Sasso Vernale 3058 P.so Pasché
P.ta de le Valate 2837
Cima dell’Uomo 3010 2805 Om Gran
21 22
2875 Cima La Banca
Rif. Fuciade
1918 P.so di San Pellegrino
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P.so di Ombretola 2931 Formenton Ombretola 2937
L. di Cavia
Bruno Pederiva in arrampicata ai Maerins (©J. Bernard)
BRUNO PEDERIVA Guida Alpina, Maestro di Sci, Istruttore nazionale delle Guide Alpine. Protagonista di numerose scalate estreme anche in solitaria, precursore insieme a Manolo e Mariacher dell’arrampicata sportiva in Italia. Il suo nome è indissolubilmente legato alla storia della arrampicata negli ultimi 40 anni. Nel 2018 Bruno e Robert Cecco, Guida Alpina, hanno richiodato la Via Aldo Gross al Maerins destro.
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Gruppo del Sella
PIZES DEL VALUN [2800m] PALA DELLE GUIDE 1. GINO BELUMÀT (E) Manuel Agreiter (2016) Sviluppo: 160m (6L) Difficoltà: 6a+/S2/I Materiale: 12 rinvii Bellissima via su roccia fantastica, decisamente sostenuta nei primi tre tiri. Accesso: dal Rifugio Kostner raggiungibile con gli impianti da Corvara attraversare seguendo il sentiero 638 e poco dopo abbandonarlo per seguire verso destra il sentiero 672. All’imbocco del vallone portarsi a sinistra fino alla base della parete caratterizzata da due grandi colate nere. 0,30 h. Discesa: dalla sommità seguire il sentiero attrezzato di rientro. 2. VIA DELLE GUIDE (E) M. Cominetti & C. Sviluppo: 130m (4L) Difficoltà: 6a/S2/I Materiale: 12 rinvii Bella via di quattro tiri. Richiodata dam Agreiter con una variante. Accesso: dal Rifugio Kostner raggiungibile con gli impianti da Corvara attraversare seguendo il sentiero 638 e poco dopo abbandonarlo per seguire verso destra il sentiero 672. All’imbocco del vallone portarsi a sinistra fino alla base della parete caratterizzata da due grandi colate nere. 0,30 h. Discesa: dalla sommità seguire il sentiero attrezzato di rientro.
25m
6a+ 30m
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30m
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6a+ 30m
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2
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Gino Belumà t (Š Matteo Agreiter)
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THE BERNARD’S Renato e Etienne Bernard sono due Guide Alpine e Maestri di Sci di Campitello, padre e figlio, continuità generazionale fatta di grande passione per la montagna e professionalità. Renato Bernard, già diplomato ISEF, Maestro di sci e allenatore di sci alpino presso la Scuola italiana Sci Campitello di Fassa, Guida alpina con Fassa Guides - Casa delle Guide - Campitello di Fassa e istruttore ai corsi guida alpina. Agli inizi del 2000 entra nel corpo docenti del liceo scientifico di Tione come responsabile per il settore montagna; successivamente lavora come docente ai i corsi per maestro di sci per la specializzazione “freeride”, attivitá molto interessante e di soddisfazione. Il suo curriculum alpinistico e professionale è fatto di molte vie, dopo 40 anni a 250 giorni all’anno in montagna, con migliaia di salite e ripetizioni nelle Dolomiti e nelle Alpi, in Europa e fuori. Ha partecipato a diversi viaggi e spedizioni extra europeee: Denali (Alaska), Ama Dablam, Cho Oyu e Manaslu (Nepal), Shivling (India), Cotopaxi e Chimborazo (Equador), Patagonia, Perú, Canada, USA. Renato Bernard nasce a Campitello nel 1961, la SS 48 non era ancora asfaltata e il passo Fedaia si raggiungeva solo a piedi da Pian Trevisan; a Campitello la grande seggiovia del Col Rodella girava imperterrita e in paese d’inverno c’èra un vecchio skilift a ganci mobili, il suo svago preferito. Ha conosciuto Luigi Micheluzzi, Gian Battista Vinatzer, don Tita Soraruf e ha arrampicato con Bepi Defrancesc, ma nei primi anni ’80 la val di Fassa iniziava a capire che il turismo sarebbe potuto diventare una fonte alternativa di reddito. “ Dal punto di vista della storia alpinistica della valle mi definirei parte della generazione di transizione tra passato e futuro. Ho fatto in tempo a
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Renato Bernard
scalare con scarponi rigidi e staffe e a far sicura a spalla; il primo imbrago basso é comparso in val di Fassa dopo il mio viaggi in Inghilterra nel 1979, ho importato alcuni Williams della Troll e qualche prototipo di nut artigianale (allora scalai a Stanege Edge nel Peak Distict nel trad piú trad che possiate immagnare, non esistevano ancora i friends). Ho fatto in tempo a vivere un’atmosfera di montagna come solo in quegli anni era possibile, autentica e genuina, ricca di spunti e altruismo, le guide facevano gruppo ed erano affiatate tra di loro (nasceva il gruppo dei Ciamorces). Ho fatto in tempo a piantare i primi spit della valle del Sarca alla falesia dei Nuovi Orizzonti e ad aprire la mitica Mescalito sulla Rupe Secca a Arco. Ma ho pure fatto in tempo a liberarmi di tutto il fardello del passato accettando il futuro per vivere con fervore e determinazione il presente. Ora alla soglia dei 60 anni scalo e scio ancora con destrezza e occasionalmente mi capita ancora di liberare qualche tiro su roccia che non ero riuscito chiudere in giovinezza”.
Etienne Bernard (Š E. Veronese)
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41 Falzarego - Tofane - Cinque Torri
11. ODIO LA GUERRA (S) M. Dibona, A. Bacchin Sviluppo: 200m (6L) Difficoltà: 6c (6b obb)/S2/I Materiale: 12 rinvii, corda da 60m Bella via con ottima roccia, le difficoltà sono sostenute sul 6b, per lo più in placca o muro ma non mancano passaggi in strapiombo.
Accesso: dal Passo Falzarego salire per sentiero e direttamente alla parete per traccia su ghiaione. 0,30 h. Alla partenza c’è il nome della via ed è visibile un primo chiodo con cordone ed i primi spit. Discesa: dall’ultima sosta salire sul ghiaione soprastante per alcuni metri, poi verso destra fino ad immettersi sul percorso della cengia Martini, che tra le postazioni di guerra porta all’uscita del tunnel del Lagazuoi. Per sentiero si scende poi al parcheggio della funivia.
35m discesa
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30m
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6b+/A0
30m
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6c
28m
6c/A0 20m
6a+
6b+ 35m
6a+
6c 20m
6a/b
6a+ 38m
5c
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10 11
Fante di Cuori (© Francesco Leardi)
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L’UOMO VOLANTE Francesco Leardi ha dedicato la via L’uomo volante a Dario Zanon, giramondo, scalatore, uomo volante. Lo scritto è un saluto della mamma. Dario Zanon si avvicina alla arrampicata sportiva nella palestra “Forza 5” di Cuertarolo ma la frenesia di scoprire e sperimentare non lo ferma, comincia a viaggiare nel 2004 unendo passione e libertà. Frequenta una palestra di arrampicata a Barcellone e diventa istruttore facendo della sua passione un lavoro, poi scopre il Base Jump e si innamora del volo con il paracadute, in America prenderà il brevetto di Paracadutista Tandem, praticandolo per alcuni anni. Passa poi al Wingsuit mondiale diventando anche Film Maker. Finisce la sua corsa in un salto dall’Aguille du Midi a Chamonix, nel 2016. Il suo motto “mai paura”, è un inno alla vita. Cieli blu, Dario
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Finlandia (© Giovanni Dan)
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