DOLOMITI SENZA CONFINI

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DOLOMITI DANIEL ROGGER

via ferrata dolomitica SENZA CONFINI L’alta che annulla i confini

EDIZIONI VERSANTE SUD | COLLANA LUOGHI VERTICALI | TREKKING


Prima edizione Luglio 2020 ISBN 9788855470 230 Copyright © 2020 VERSANTE SUD – Milano, via Longhi, 10. Tel. +39 02 7490163 www.versantesud.it I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento, totale o parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Copertina

Sulle cenge del Monte Paterno © Daniel Rogger

Testi

Daniel Rogger

Disegni

Eugenio Pinotti

Traduzione dal tedesco

Paolo Ruiu

Cartine

Tommaso Bacciocchi. © Mapbox, © Open Street Map

Simbologia

Tommaso Bacciocchi

Impaginazione

Chiara Benedetto

Stampa Tipolitografia PAGANI (BS)

Km ZERO

da autori Guida faottae sviluppano che vivon l territorio i sentieri su

È una guida a KM ZERO!

Cosa significa? Che è più sana e ha più sapore, perché fatta da autori locali. Come i pomodori a Km 0? Certo! E la genuinità non è un’opinione. Gli autori locali fanno bene a chi cammina: – hanno le notizie più fresche e più aggiornate; – non rifilano solo i sentieri più commerciali; – reinvestono il ricavato nella manutenzione dei sentieri. Gli autori locali fanno bene al territorio: – pubblicano col buonsenso di chi ama il proprio territorio; – sono attenti a promuovere tutte le località; – sono in rete con la realtà locale. E infine la cosa più importante:

sui loro sentieri, c’è un pezzetto del loro cuore

Nota

Percorrere le vie ferrate è un’attività potenzialmente pericolosa, chi la pratica lo fa a suo rischio e pericolo. Tutte le notizie riportate in quest’opera sono state aggiornate in base alle informazioni disponibili al momento, ma vanno verificate e valutate sul posto e di volta in volta, da persone esperte, prima di intraprendere qualsiasi escursione.


Km ZERO Guida fatta da autori che vivono e sviluppano i sentieri sul territorio

DANIEL ROGGER

DOLOMITI SENZA CONFINI L’alta via ferrata dolomitica che annulla i confini

EDIZIONI VERSANTE SUD


SOMMARIO Prefazione di Reinhold Messner . . . . . . . . . . 6 Un progetto INTERREG . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 Intervista a Bepi Monti . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 Ringraziamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 Un po’ di storia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 Saggi, romanzi, film, musei . . . . . . . . . . . . 14 Suggerimenti importanti e informazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 Il percorso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24 Punti di partenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26 Varianti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 Legenda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29 Tappe giornaliere Giorno 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 Giorno 2 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34 Giorno 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42 Giorno 4 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48 Giorno 5 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52 Giorno 6 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58 Giorno 7 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64 Giorno 8 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70 Giorno 9 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76 Variante Cadini di Misurina . . . . . . . . . . . . . 82 Giorno 1A . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 84 Giorno 2A . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86 Giorno 3A . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88 Variante Forcella della Neve . . . . . . . . . . . . 90 Rifugi e punti di appoggio . . . . . . . . . . . . . . 92

Sulle cenge del Monte Paterno (© Daniel Rogger)  

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PREFAZIONE DI REINHOLD MESSNER Nell’estate del 2018 fu un vero piacere per me prendere parte all’inaugurazione di Dolomiti senza confini. Questo progetto unisce dodici vie ferrate che, raggiungendo rifugi dell’Alta Pusteria (Alto Adige), del Comelico (Veneto) e dell’Austria, offrono la possibilità di girare fra le montagne più belle del mondo, godendo di panorami ineguagliabili. Sono le stesse montagne sulle quali la gioventù di Italia, Austria e Germania fu costretta a combattere durante la prima guerra mondiale, che si era conclusa 100 anni prima. Per questo è ancora più significativa la realizzazione del progetto ideato da Bepi Monti, gestore del Rifugio Carducci, anche per dimostrare che le montagne non hanno frontiere, anzi uniscono. Il 9 Giugno 2018, giorno della cerimonia ufficiale al Passo di Monte Croce di Comelico, ci siamo incontrati tra alpinisti proprio sulle trincee della cresta della Sella dei Frugoni, dove all’alba siamo saliti simbolicamente dai tre versanti. Da nord l’himalaista austriaco Hans Wenzl, dal Comelico l’amico Fausto De Stefani e infine io dalla Pusteria. Lì abbiamo inaugurato il cippo che, con i sentieri di Dolomiti senza confini rappresenta la capacità delle montagne di unire, come avviene Cippo commemorativo di Dolomiti senza confini vicino alla Sella dei Frugnoni (© Harald Wisthaler)  

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oggi grazie all’Europa, senza la quale tutti i nostri Paesi sarebbero presto perduti. Questi sentieri che oggi portano tante persone “dentro” le montagne sono simboli della pace: il valore più grande dell’Europa unita. Che i neo-nazionalismi nati in vari Paesi rischiano di compromettere. Invece per stare insieme serve saper provare empatia per tutti gli altri. Come avviene quando, affaticati ma felici, ci incontriamo in montagna. Reinhold Messner

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UN PROGETTO INTERREG Dolomiti senza confini è un’alta via ferrata che in nove tappe giornaliere supera confini provinciali, nazionali e linguistici. L’itinerario si snoda in gran parte su sentieri di guerra storici lungo il fronte della prima guerra mondiale, ed è stato aperto un secolo esatto dopo la fine della guerra grazie a un progetto europeo. Questo Progetto INTERREG è scaturito dall’idea che le Dolomiti non debbano rappresentare una barriera, quanto piuttosto un luogo di incontro e amicizia. INTERREG è un programma di collaborazione e finanziamento dell’Unione europea. Con il supporto di questo programma, le regioni che presentano contesti simili e che sono separate da un confine di stato, hanno la possibilità di realizzare progetti comuni. Il progetto Dolomiti senza confini è stato concepito con una forte dose di idealismo da molti volontari e dai tre partner ufficiali: la Provincia di Belluno, l’Associazione Turistica di Sesto (Tourismusverein Sexten) e Alpenverein Austria. Nell’ambito degli interventi di rinnovamento sono stati investiti più di centomila euro nella manutenzione di vie ferrate già esistenti. È stato così possibile adeguare alcune delle vecchie vie e sentieri ai moderni standard di sicurezza. Ciò ha reso possibile unire dodici vie ferrate in un percorso ad anello. Un itinerario all’insegna di amicizia e tolleranza. Infine, all’inizio di giugno 2018, con una cerimonia si è inaugurata Dolomiti senza confini, il più lungo percorso di vie ferrate al mondo. Questa è percorribile in nove impegnative tappe giornaliere, per la più di alta montagna, su vie ferrate, di rifugio in rifugio. Solo al Passo di Monte Croce di Comelico si deve attraversare una volta una strada, altrimenti ci si muove sempre immersi nel paesaggio alpino mozzafiato delle Dolomiti di Sesto e della Cresta Carnica. La diversità culturale può essere avvertita nei diversi rifugi e paesini montani della Provincia di Belluno, dell’Alto Adige e del Tirolo Orientale, che si sono avvicinati tra loro grazie a Dolomiti senza confini. Quando alpinisti di diverse e nazioni e culture percorrono l’uno accanto all’altro, in amicizia, le storiche ferrate di Dolomiti senza confini, ci si rende conto che sulle Dolomiti i confini esistono solo sulle mappe. L’ispirazione e la forza trainante di questo lungo progetto è stato Bepi Monti, gestore del Rifugio Carducci. Nessuno può fornire informazioni su Dolomiti senza confini meglio di lui. Tramonto nel cuore delle Dolomiti (© Daniel Rogger)  

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INTERVISTA A BEPI MONTI

IDEATORE DEL PROGETTO

Quando ti è venuta l’idea dell’alta via di pace Dolomiti senza confini? Durante la primavera/estate del 2014 continuavo a pensare ad un modo per celebrare i 100 anni della Grande Guerra. Come ricordare la follia della guerra con un’idea concreta di pace? La prima intuizione nacque il 18 ottobre 2014 mentre con amici e fotografi ci trovavamo per la prima volta sul nuovo sentiero attrezzato che risolveva il ventennale problema del giro attorno alla Croda Dei Toni. Ad un certo punto condivisi con tutti un’intuizione: “questo nuovo percorso chiude un anello di ferrate; perché non costruire qualcosa di importante?”. Le ferrate, nate durante la Grande Guerra, erano infatti state costruite dagli Alpini italiani e dai Kaiserjäger austriaci. Pensieri e idee si accavallarono e a poco a poco il sogno prese corpo: un percorso di pace nei luoghi della guerra! Ne parlai con la guida alpina Lio De Nes che comprese subito l’importanza dell’idea e il valore del sogno. Decidemmo di condividerlo con i gestori dei rifugi e le guide alpine di Sesto Pusteria. Il consenso ricevuto fu entusiasmante. Il nome a quel sogno che iniziava a diventare progetto lo propose la guida alpina Daniel Rogger: “la chiamiamo Dolomiti senza confini perché contiene i valori e il significato della festa che tu, Bepi, organizzi al rifugio da molti anni”. Allora raccontaci perché da molti anni organizzavi questa significativa festa al Rifugio Carducci? Quando nel 2009 le Dolomiti diventarono Patrimonio dell’Umanità (Dolomiti UNESCO), avevo l’impressione che per molti operatori turistici l’interesse fosse volto solo al ritorno economico. Ritenevo, invece, che potesse essere soprattutto un’opportunità culturale e sociale. Il messaggio forte delle Dolomiti Unesco era, ed è, viverle non più come barriere ma come luoghi di incontro. Ponti che uniscono popoli di lingue, culture e tradizioni diverse.

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Nacque così l’idea della festa chiamata Dolomiti senza confini con la partecipazione di guide alpine, volontari del soccorso alpino e di tanti appassionati di montagna. Festa che a partire dall’estate del 2010 abbiamo organizzato ogni anno al Rifugio Carducci, ed il cui incasso è sempre stato devoluto a progetti di solidarietà. C’è stata molta attenzione dei media nazionali e internazionali a questo progetto. Perché? L’attenzione dei media si presentò in particolare nell’autunno del 2016, con il progetto ancora in costruzione. In Europa avanzava addirittura l’ipotesi di ripristinare le frontiere, a seguito di una conflittuale gestione del fenomeno migratorio. L’iniziativa acquistava dunque un valore, oltre che storico, di grande attualità. Dalle montagne, dai luoghi della Grande Guerra, il nostro progetto veniva percepito nel suo significato più profondo: frontiere e confini sono l’anticamera della guerra! Si evolveva, così, anche in un progetto che contribuisce a rilanciare, con forza ed entusiasmo, un’Europa più unita, riformata, solidale e – soprattutto - senza frontiere.


Come speri che vada avanti la Dolomiti senza confini? La Dolomiti senza confini avrà futuro se i giovani che vanno per montagne ne raccoglieranno il messaggio e si impegneranno a portarla avanti. Si tratta di dare continuità e creare sinergie con iniziative già esistenti come, per esempio, la Croce d’Europa al monte Cavallino, la gara della Pitturina e oggi sta prendendo corpo e il progetto “Pedalare senza

confini”, che sta oggi prendendo corpo e vede protagonisti molti giovani. Questi sono esempi concreti di un territorio che, superando mille difficoltà, cerca di fare cose insieme. Confido in questi giovani montanari e mi auguro abbiano il coraggio di superare i confini, la lingua e anche i campanilismi per vivere e affrontare insieme le grandi opportunità di questo meraviglioso territorio dolomitico.

Il rifugio Carducci

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RINGRAZIAMENTI Un enorme grazie va alle numerose istituzioni, associazioni e sostenitori che hanno reso possibile il progetto Dolomiti senza confini e hanno lavorato assieme con incredibile costanza ed energia. Un grazie davvero speciale va alla persona da cui è iniziato tutto, Bepi Monti, e ai partner del progetto INTERREG V-A Italia-Austria: la Provincia di Belluno, l’Associazione Turistica di Sesto (Tourismusverein Sexten), Alpenverein Austria e lo staff del CLLD Dolomiti Live. Grazie di cuore! Le Dame Vicentine al tramonto (© Daniel Rogger)  

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UN PO’ DI STORIA Con l’ingresso dell’Italia nella prima guerra mondiale, nel maggio 1915, a fianco della Triplice Intesa, le Dolomiti e la Cresta Carnica diventarono un fronte di guerra: per due anni e mezzo qui hanno combattuto le truppe degli Alpini italiani contro i Cacciatori imperiali austriaci (k.u.k. Kaiserjäger) e gli Alpenkorps tedeschi. Per questo, tonnellate di viveri, legna da ardere, cannoni e munizioni furono trasportati tra questi alti monti. I soldati addomesticarono l’impervio ambiente alpino allargando cenge, attaccando scale e attrezzando passaggi con funi. Nacquero così nelle Dolomiti i primi precursori delle odierne vie ferrate. Queste da un lato avevano la funzione di condurre su montagne al tempo strategiche (come il Monte Paterno), dall’altro costituivano importanti vie di collegamento (ad esempio la Strada degli Alpini). Tra 150.000 e 180.000 uomini persero la vita sul fronte alpino: ondate di freddo, fulmini, valanghe e cadute di massi mietevano vittime persino tra i soldati più giovani, esattamente come i combattimenti. Dopo la fine della guerra, nell’ambito del Trattato di Saint Germain del 1919 l’Italia ottenne il Sudtirolo e la porzione austriaca di Trentino e Veneto. A causa dell’instaurarsi del fascismo e del nazionalsocialismo, e della risultante italianizzazione sistematica del Sudtirolo, si crearono forti tensioni, soprattutto lungo i confini, tra i diversi gruppi linguistici delle popolazioni. Nel 1938, prima della seconda guerra mondiale, l’Austria fu annessa all’Impero Tedesco. Come risposta, l’Italia fece costruire lungo il nuovo confine con la Germania il cosiddetto “Vallo Alpino del Littorio”: alcune fortificazioni al Passo di Monte Croce e sulla Cresta Carnica risalgono a quel periodo. Nonostante questo, durante la seconda guerra mondiale su questi monti sono avvenuti pochi combattimenti. Con l’avvento del turismo molti dei percorsi e dei sentieri storici sono stati ripristinati, creando così una rete coerente di sentieri e piacevoli vie ferrate. A 100 anni dalla fine della prima guerra mondiale si vuole mettere in evidenza l’amicizia e il legame delle tre province dell’Alto Adige, di Belluno e del Tirolo Orientale. Il progetto Dolomiti senza confini mostra che quando si cammina e si arrampica i confini nazionali e regionali non hanno più significato. Filo spinato davanti alle Tre Cime (© Manfred Kostner)  

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SAGGI, ROMANZI, FILM, MUSEI Chi desidera approfondire la storia di questi luoghi, può trovare informazioni interessanti nei seguenti libri, film e musei: SAGGI • P. Kübler / H. Reider Guerra a Sesto e dintorni Athesia editore; 1a edizione 2007 • P. Kübler / H. Reider Guerra fra le Tre Cime (1915-1917) Reider Touristik editore; 2010 • M. Forcher Tirol und der Erste Weltkrieg Haymon editore; 1a edizione 2014 • Gunther Langes La guerra fra rocce e ghiacci Athesia editore; 2015 • Neuzeitliche Konfliktarchäologie am Karnischen Kamm Rupert Gietl; 2017 • Walther Schaumann Schauplätze des Gebirgskriegs III – Westliche Karnische Alpen Ghedina e Tassotti editore; 1984 ROMANZI • D. Pfeifer Die Rote Wand Heyne editore; 1a edizione tascabile 2017 [Tematica: prima guerra mondiale] • F. Melandri Eva dorme Mondadori editore; 2011 [Tematica: Sudtirolo] FILM • • • • • •

Lacrime delle Dolomiti di Sesto – Film drammatico (H. Schönegger, 2014) Standschütze Bruggler – Film di guerra (W. Klingler, 1936) Montagne in fiamme – Film di guerra (L. Trenker e K. Hartl, 1931) Uomini contro – Film drammatico (F. Rosi, 1970) Torneranno i prati – Film di guerra (E. Olmi, 2014) Verkaufte Heimat – Film in tre parti (K. Brandauer, 1989) [Tematica: Sudtirolo]

MUSEI • Museo all’aria aperta di Monte Piana (Servizio navetta da Misurina al Rifugio Bosi da inizio/ metà giugno a inizio novembre; a piedi dal Lago Antorno in 1,5 ore oppure via Val di Landro in 3,5 ore) • Mostra “Tracce di Storia” nella scuola vecchia di Sesto (Museum Bellum Aquilarum, via della Chiesa 9, 39030 Sesto – Apertura in alta stagione tutti i Ma, Gi e Sa, ore 16:00 – 18:00) • Bellum Aquilarum all’Anderter Alpe e alla Forcella Undici. Ci si passa vicino nella tappa del giorno 8 (visite guidate più volte a settimana, informazioni sul sito www.bellumaquilarum.it) • Rifugio Sala (ingresso libero). Ci si passa vicino nella tappa del giorno 4 • Museo della grande guerra Passo Valparola http://www.cimeetrincee.it/musei/ • Bunker-Museum di Dobbiaco (via Pusteria 19 – Maso Baumann, 39034 Dobbiaco – Apertura: dal 1 luglio a metà settembre, tutti i giorni escluso domenica, ore 14.00 – 18.00) • Museum 1915/18 Kötschach Mauthen Apertura dal 15 maggio al 15 ottobre – tutti i giorni. https://www.dolomitenfreunde.at/museum - (solo in tedesco)

Nelle gallerie del Monte Paterno (© Daniel Rogger)  

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Spettacolare alba sulla Croda Fiscalina (Š Daniel Rogger) 

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SUGGERIMENTI IMPORTANTI E INFORMAZIONI GENERALI Dolomiti senza confini è un’alta via ferrata composta da 9 tappe giornaliere, 12 vie ferrate e 17 rifugi. All’itinerario classico può inoltre essere aggiunta una variante di tre giorni sui Cadini di Misurina. Poiché Dolomiti senza confini è un percorso ad anello, si può iniziare da diversi punti. Ovviamente l’intero itinerario può essere suddiviso in porzioni e affrontato nel tempo.

REQUISITI ALPINISTICI

Dolomiti senza confini si snoda per gran parte lungo percorsi di alta montagna e in ambiente alpino, che risultano impegnativi dal punto di vista tecnico e fisico. Oltre alle sezioni attrezzate, vanno affrontati lunghi tratti a piedi su percorsi esposti. Dopo inverni ricchi di precipitazioni, la neve residuale nei canaloni e sulle cenge, in alcuni punti, è la norma. Per orientarsi è necessaria una notevole esperienza in ambiente alpino, soprattutto in caso di nebbia o scarsa visibilità. Le singole tappe giornaliere sono a volte piuttosto lunghe e tecniche. Oltre alle ferrate, spesso si devono affrontare camminate fisicamente impegnative. Un’ottima condizione fisica è assolutamente indispensabile. I tempi indicati sono piuttosto stretti: solo i ferratisti e gli escursionisti più veloci riescono a portare a termine l’intera via in nove giorni. Buona preparazione fisica, abbondante esperienza in ambito alpino, sicurezza nel procedere, esperienza nelle vie ferrate, adeguata attrezzatura e condizioni meteo stabili sono requisiti essenziali per affrontare una tappa o l’intera alta via ferrata. Dolomiti senza confini non è un itinerario per ferratisti principianti. Consigliamo a coloro che non sono ancora troppo esperti di vie ferrate di suddividere e affrontare Dolomiti senza confini in più anni, cominciando con una selezione delle tappe più semplici. Una descrizione in questo senso può essere trovata alla sezione “Varianti“ a pagina 28. Nota: le vie ferrate non vengono sottoposte a nessun intervento regolare e ufficiale di verifica dello stato di sicurezza. A causa dell’erosione e delle condizioni atmosferiche, ancoraggi e corde possono allentarsi e trasformarsi facilmente in una trappola pericolosa. Prestare molta cautela!

PRIMA DI PARTIRE

PERIODO MIGLIORE Da inizio luglio a fine settembre. Le condizioni dipendono ampiamente dalla copertura nevosa (neve residuale dall’inverno precedente o nuove precipitazioni). Prima di avventurarsi si consiglia di raccogliere tutte le informazioni aggiornate dai gestori dei rifugi o dalle scuole di alpinismo. PERNOTTAMENTI Si dorme nei rifugi, che vanno necessariamente prenotati con anticipo. Nei rifugi si può trovare cucina tipica italiana e tirolese. I vegani o coloro che soffrono di allergie dovrebbero comunicarlo al momento della prenotazione. In molti rifugi in estate normalmente vi è scarsità d’acqua. Per questo nella maggior parte di essi non è possibile farsi la doccia. CONTANTI Nella maggior parte dei rifugi è possibile pagare solo in contanti. Inoltre solitamente non vi è né wi-fi né alcun tipo di collegamento a internet.

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APP L’app “Alpenverein Aktiv” (in lingua tedesca) offre un buon aiuto per orientarsi in Dolomiti senza confini. Vedi anche la sezione “Orientamento” a pagina 20. ASSICURAZIONE Chi non possiede un’assicurazione per le attività di montagna dovrebbe diventare socio di un’associazione alpina. La maggior parte delle associazioni alpine offre buone coperture assicurative a prezzi convenienti. Inoltre si ottengono sconti sul pernottamento nei rifugi. INTERNET www.dolomitisenzaconfini.eu QUALCOSA DA LEGGERE PRIMA DI ANDARE Oltre ai suggerimenti sulle letture di carattere storico a pagina 14, potrete trovare informazioni di base su quest’area nei seguenti libri: • • •

Claus Gatterer Bel paese brutta gente Praxis Karl Felix Wolff I monti pallidi diverse edizioni Alfonso Bosellini Geologia delle dolomiti Athesia

FILM SU QUESTA ZONA Oltre ai film di carattere storico consigliati a pagina 14, esistono molti film che sono stati girati (integralmente o almeno in gran parte) nelle zone di Dolomiti senza confini. Eccone una piccola selezione: • • • • • •

Un passo dal cielo (Serie TV) – con Terence Hill, sulla RAI dal 2011 Wild Weekend (Serie TV) – di Bear Grylls, diverse stagioni (non trasmesso in Italia) La bella maledetta (Film) – di Leni Riefenstahl, 1932 Cliffhanger (Film) – di Lenni Harlin, con Sylvester Stallone, 1993 Honig im Kopf (Film) – di Till Schweiger, 2014 (non uscito in Italia) Die große Zinne (Documentario) – di Reinhold Messner, 2019 (in lingua tedesca)

SCUOLE DI ALPINISMO Coloro che desiderano affrontare Dolomiti senza confini con una guida alpina, in gruppo o da soli, potranno trovare la soluzione preferita nelle seguenti scuole di alpinismo locali: • • • • • • •

Tre Cime Scuola di Alpinismo – www.alpinschule-dreizinnen.com Guide Alpine Tre Cime – www.guidetrecimedilavaredo.com Guide Cortina – www.guidecortina.com Globo Alpin – www.globoalpin.com Guide Alpine Pusteria – www.alpinschule.com Guide Alpine Edelweiss - http://guidealpineedelweiss.it Bergschule Alpin Aktiv Hochpustertal - https://www.bergschule-aah.at/

TRASPORTO PUBBLICO La maggior parte dei punti di partenza di Dolomiti senza confini è raggiungibile con i mezzi di trasporto pubblici. Nella descrizione delle singole tappe, a partire da pagina 30, si trovano anche informazioni su come raggiungere il punto di partenza con il trasporto pubblico. I percorsi e gli orari sono consultabili presso i seguenti siti: •

Alto Adige: Alta Pusteria – Sesto – Passo di Monte Croce di Comelico Treni per San Candido: https://www.trenitalia.com/ www.sii.bz.it Bus per Sesto e per il Passo di Monte Croce di Comelico: https://www.holzer.eu/it/trasportolocale/servizi-di-linea.aspx Bus da Dobbiaco al Rifugio Auronzo: https://www.sad.it/

Tirolo Orientale: Lesachtal – Kartitsch – Obertilliach Treni per Sillian: https://www.oebb.at/ Bus da Sillian per la Lesachtal: https://www.lesachtal.com/de/service/anreise-busplaene.html

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Suggerimenti importanti e informazioni generali

Belluno: Comelico Superiore – Padola – Passo Monte Croce di Comelico Treni per Calalzo: https://www.trenitalia.com/ Bus per Padola: https://dolomitibus.it/it/l/orario-dolomiti/index Bus da Padola al Passo di Monte Croce di Comelico: https://www.saf.ud.it/cms/data/pages/000195.aspx

Belluno: Rifugio Auronzo Treno per Calalzo: https://www.trenitalia.com/ Bus da Calalzo ad Auronzo: https://dolomitibus.it/it/l/orario-dolomiti/index Bus da Auronzo al Rifugio Auronzo: https://dolomitibus.it/it/l/orario-dolomiti/index Bus da Dobbiaco al Rifugio Auronzo: https://www.sad.it/

INFORMAZIONI SULLA SICUREZZA

ORIENTAMENTO Dolomiti senza confini si snoda in gran parte lungo percorsi di alta montagna e poco battuti, dove orientarsi non è sempre facile. Anche solo con un po’ di nebbia o scarsa visibilità serve una notevole esperienza alpinistica. Le foto aeree di questa guida offrono una buona panoramica. Oltre a guida e mappa si dovrebbe sempre avere con sé un altimetro, per confrontare la quota con la descrizione degli itinerari e la mappa. Inoltre è utile una bussola (anche su un orologio o in un’app) per stabilire la direzione. Alpenverein Aktiv: questa app dell’Österreichischer Alpenverein, la principale associazione alpinistica austriaca, offre un buon aiuto per l’orientamento, in quanto contiene già le singole tappe che compongono Dolomiti senza confini. L’app è dotata di mappa e GPS. I singoli itinerari possono essere salvati per l’utilizzo offline, in modo che la mappa possa funzionare anche quando lo smartphone non ha campo. Bisogna però prestare attenzione perché il GPS perde precisione in prossimità di pareti rocciose o nelle vallate. Gli itinerari dell’app ricalcano in gran parte quelli di questa guida. Ciononostante l’app fa iniziare Dolomiti senza confini al Rifugio Lunelli (che in questa guida corrisponde al 5° giorno), mentre al giorno 1 viene tralasciata la salita sul Col Quaternà. Inoltre manca completamente la variante sui Cadini di Misurina. SOCCORSO ALPINO - 112 Ampie tratte di Dolomiti senza confini si trovano in aree isolate e remote. Se non vi è la possibilità di elisoccorso, potrebbero passare molte ore prima che i soccorsi giungano sul luogo dell’incidente. Il numero per le emergenze è il 112. Questo numero funziona sempre purché vi sia campo, anche quando il segnale è fornito da un operatore telefonico che non è il vostro. Dove non vi è campo, il che può verificarsi spesso in aree remote, il numero non funziona e per effettuare una chiamata d’emergenza bisogna raggiungere il punto più vicino dove vi sia segnale. PREVISIONI METEO Prima di affrontare qualunque tappa vanno consultate le previsioni meteorologiche. In estate, nelle Dolomiti, i temporali di calore sono molto frequenti. Questi rappresentano un grosso pericolo quando si affronta una via ferrata. Cali di temperatura con precipitazioni nevose o gelate sono possibili anche in estate. All’occorrenza modificate il percorso o evitatelo del tutto. Le seguenti Lavori di manutenzione sulla Strada degli Alpini (© Daniel Rogger)  

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Suggerimenti importanti e informazioni generali

previsioni meteo offrono un buon aiuto durante la programmazione.

Alto Adige: http://meteo.provincia.bz.it/

Tirolo orientale: https://wetter.orf.at/tirol/

Belluno: www.ilmeteo.it/meteo/belluno

Arpav Dolomiti Meteo

App meteo consigliata: Weather Pro

ATTREZZATURA

ATTREZZATURA TECNICA Imbrago Set da ferrata Casco Scarpe (in base alle condizioni possono rivelarsi utili robuste scarpe da trekking o scarpe leggere da avvicinamento) Ramponcini o ramponi leggeri e piccozza (si rivelano utili in caso di neve residuale o neve fresca) Zaino da 35 litri Copri-zaino (non necessario se si utilizza uno zaino impermeabile) Descrizione degli itinerari (questa guida) Mappa Altimetro App (Alpenverein Aktiv). ABBIGLIAMENTO Giacca impermeabile Giacca leggera antivento Pantaloni da trekking Abbigliamento intimo tecnico Calze tecniche Guanti da ferrata Guanti caldi (a seconda delle condizioni) Berretto caldo Protezione solare (© Daniel Rogger)

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Eventuale abbigliamento leggero di ricambio per i rifugi Nei rifugi vi sono ciabatte a disposizione Riguardo all’abbigliamento, le preferenze sono soggettive. Chi va spesso in montagna sa che cosa preferisce indossare. Questo paragrafo dovrebbe servire solo come indicazione di massima. VARIE Articoli da bagno Asciugamano (il più piccolo e leggero possibile) Saccolenzuolo (eventualmente in seta – il più piccolo e leggero possibile) Borraccia (almeno da 1 litro, più grande per percorsi lunghi) Piccolo sacco da bivacco Piccolo kit da pronto soccorso Nastro telato Cerotti per vesciche Tappi per le orecchie Medicine ad uso personale Snack e spuntini (si possono riacquistare nei rifugi) Occhiali da sole Lampada frontale Carta di identità / Passaporto Tessera associazione alpina Macchina fotografica, scheda di memoria, caricatore Smartphone (con caricatore) Powerbank (per caricare lo smartphone) Contanti. Importante: in un tour lungo e impegnativo come Dolomiti senza confini è importante mettere nello zaino solo ciò che serve e lasciare a casa tutto ciò che non è essenziale. Ogni chilo conta!

(© Daniel Rogger)

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IL PERCORSO Dolomiti senza confini è un percorso ad anello; questo significa che è possibile iniziare da diversi punti. A seconda della direzione da cui si proviene, può risultare più logico iniziare da un punto piuttosto che da un altro. Ai diversi punti di inizio corrispondono vie ferrate di diversa difficoltà tecnica e che richiedono diversa forma fisica. È quindi possibile decidere con quale difficoltà si vuole iniziare Dolomiti senza confini in base alle proprie preferenze personali. Il percorso di base descritto in questa guida inizia al Passo di Monte Croce di Comelico (Kreuzbergpass). È stato scelto questo punto in quanto si trova esattamente sul confine tra l’Alto Adige e la Provincia di Belluno, e qui è iniziato nel 2018 il progetto Dolomiti senza confini. Inoltre questo luogo si trova a metà percorso di Dolomiti senza confini, tra la parte nord (4 giorni) e la parte sud (5 giorni), ed è ben raggiungibile con il trasporto pubblico. In aggiunta al “classico” itinerario di 9 giorni si può affrontare una variante di due o tre giorni sui Cadini di Misurina.

Rifugio Pian di Cengia (© Daniel Rogger)  

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PUNTI DI PARTENZA Passo di Monte Croce di Comelico (Alto Adige/Prov. di Belluno)

L’inizio da qui è descritto al giorno 1, a pagina 30. Il Passo di Monte Croce di Comelico è raggiungibile molto facilmente con il trasporto pubblico dall’Alto Adige. Buoni collegamenti ferroviari permettono di arrivare fino a San Candido (Innichen), da dove in alta stagione parte un bus ogni mezz’ora per il Passo di Monte Croce. Chi arriva con la propria auto da Sesto può trovare un parcheggio all’altezza del passo, sul lato sinistro (nord) della strada. In alta stagione il parcheggio è a pagamento (4 euro al giorno – prezzo aggiornato al 2020). Chi non vuole pagare per lasciare l’auto può parcheggiare nel paese di Sesto, presso la funivia Sesto - Monte Elmo. Da lì in alta stagione passano bus ogni mezz’ora con i quali è possibile giungere facilmente al Passo di Monte Croce. Anche dalla Provincia di Belluno è possibile raggiungere con i trasporti pubblici il Passo di Monte Croce di Comelico. Però qui i bus non sono a frequenza così regolare come in Alto Adige. Da sud si può arrivare in treno fino a Calalzo, da dove si può raggiungere Santo Stefano o Padola con il “Dolomitibus” (circa 10 corse al giorno). Da queste due località si possono prendere i bus della SAF fino al Passo di Monte Croce (circa 10 corse al giorno). Poiché l’orario cambia tutti gli anni e i bus non passano a frequenza regolare, è opportuno richiedere in anticipo informazioni aggiornate (vedi “Trasporto pubblico” a pagina 19).

Kartitsch (Lesachtal, Tirolo Orientale)

L’inizio da qui è descritto al giorno 2, a pagina 34. Chi arriva dall’Austria può iniziare Dolomiti senza confini dalla tranquilla e pittoresca Lesachtal. Se si parte da Kartitsch si deve mettere in conto già al primo giorno la via tecnicamente più difficile di tutte le ferrate del percorso. Si può arrivare in Lesachtal da Sillian o da Strassen con la propria auto o in taxi. Subito dopo Kartitsch si svolta a destra in Erschbaumer Tal (all’altezza di una segheria). Si segue per alcuni chilometri lo sconnesso sentiero percorribile in auto, fino alla testata della valle. Qui c’è un parcheggio gratuito. Questo parcheggio non è raggiungibile con i mezzi di trasporto pubblici. Può comunque essere raggiunto con una passeggiata di circa due ore da Kartitsch. Chi vuole arrivare con i trasporti pubblici, può quindi prendere il treno fino a Sillian e poi il bus fino a Kartitsch.

Obertilliach (Lesachtal, Tirolo Orientale)

L’inizio da qui è descritto al giorno 3, a pagina 42. Dalla Lesachtal è possibile iniziare Dolomiti senza confini anche passando per la Dorfertal e il Porzehütte (Rifugio Porze). Questo accogliente rifugio offre buone possibilità di pernottamento per la notte prima dell’inizio del tour. Arrivando da Sillian, all’ingresso nel paese di Obertilliach si svolta a destra in Dorfertal e si segue la strada sconnessa fino al Klapfsee (Lago Klapf). Qui vi è la possibilità di parcheggiare l’auto gratuitamente. Dal Klapfsee si percorre a piedi l’ampio sentiero 461 fino al nuovo Porzehütte (250 m di dislivello – 45 minuti).

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Questo punto di partenza non è raggiungibile con i trasporti pubblici. È comunque possibile raggiungere il Porzehütte da Obertilliach con una camminata di 2,5 ore (580 m di dislivello – 7 km), passando per la Dorfertal. Chi vuole arrivare con i trasporti pubblici, può quindi prendere il treno fino a Sillian e poi il bus fino a Obertilliach.

Padola (Comelico, Provincia di Belluno)

L’inizio da qui è descritto al giorno 5, a pagina 52. Chi inizia Dolomiti senza confini dalla bellissima Valgrande si troverà ad affrontare al primo giorno la tappa più impegnativa, in termini generali, di tutto il percorso. Un vantaggio dell’iniziare da qui è che è possibile farlo ben riposati. L’accogliente Rifuglio Lunelli offre la possibilità di trascorrere sul posto la notte prima della partenza. In questo modo è possibile iniziare l’escursione al mattino presto direttamente dal rifugio. Il rifugio è raggiungibile in auto e offre la possibilità di parcheggiare gratuitamente. Chi desidera giungere qui con i trasporti pubblici può prendere il treno fino a Calalzo. Da lì può prendere il Dolomitibus fino a Padola e poi i bus della SAF fino alla fermata “Localita Moé”. Dalla fermata è possibile arrivare al Rifugio Lunelli con una camminata di circa un’ora.

Rifugio Auronzo (Auronzo, Provincia di Belluno)

L’inizio da qui è descritto al giorno 7, a pagina 64. Chi inizia Dolomiti senza confini dal Rifugio Auronzo, inizia proprio alle Tre Cime di Lavaredo, cioè la località più nota e più frequentata di tutto il percorso. Se si parte da questo punto, nei primi giorni si devono affrontare tappe relativamente brevi e semplici, con pochi metri di dislivello. Questo punto di partenza è perfetto se, dopo aver affrontato le tappe “classiche” di Dolomiti senza confini, si vuole affrontare anche la variante sui Cadini di Misurina. Presso il Rifugio Auronzo o il vicino Rifugio Lavaredo si può trovare una buona sistemazione per la notte prima dell’inizio del tour. Il Rifugio Auronzo è ottimamente raggiungibile in auto. Il parcheggio si trova alla fine di una strada a pedaggio: l’accesso costa 30 euro e ogni ulteriore giorno di parcheggio costa 5 euro (prezzi aggiornati al 2020). Chi desidera giungere qui con i trasporti pubblici può prendere il treno fino a Calalzo, da dove può proseguire con il Dolomitibus fino ad Auronzo o Cortina. Da queste località è possibile, sempre con il Dolomitibus, raggiungere il Rifugio Auronzo. Poiché l’orario cambia tutti gli anni e i bus non passano a frequenza regolare, è opportuno ottenere in anticipo informazioni aggiornate. Sul versante altoatesino si può giungere in treno fino a Dobbiaco e da qui in bus fino al Rifugio Auronzo (vedi “Trasporto pubblico” a pagina 19).

Val Fiscalina (Sesto, Alto Adige)

L’inizio da qui è descritto al giorno 8, a pagina 70. Dalla località di Sesto è possibile iniziare Dolomiti senza confini passando per la splendida Val Fiscalina (Fischleintal). Questo punto di partenza è ideale se si vuole iniziare l’alta via ferrata con un livello di difficoltà medio. Il Rifugio Fondo Valle (Talschlusshütte) permette di pernottare il giorno prima della partenza del tour. Si può raggiungere con una camminata di mezz’ora dal parcheggio di Piano Fiscalino (Fischleinboden) (a pagamento: 6 euro/giorno, prezzo aggiornato al 2020). La Val Fiscalina può essere facilmente raggiunta anche con i trasporti pubblici. Fino a San Candido (Innichen) ci sono buoni collegamenti ferroviari, e da lì in alta stagione parte ogni mezz’ora un bus per la Val Fiscalina.

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VARIANTI VARIANTE PER I MENO ESPERTI

A tutti coloro che non sono particolarmente esperti di vie ferrate consigliamo una variante di Dolomiti senza confini da tre giorni. La combinazione dei giorni 7, 8 e 9 offre una buona possibilità di avvicinarsi lentamente e a piccoli passi all’itinerario completo di Dolomiti senza confini e alle sue tappe più difficili. I giorni indicati costituiscono infatti le tappe più semplici di tutto il percorso, sia dal punto di vista fisico che tecnico. Ciò non significa che siano banali o da sottostimare. Durante la pianificazione consigliamo di tenere sempre in considerazione le sezioni “In caso di cattivo tempo o gambe stanche”, dove vengono forniti utili suggerimenti su come abbreviare e semplificare le tappe. Potete trovare ulteriori informazioni al giorno 7 a pagina 64.

CADINI DI MISURINA

Questo tour di vie ferrate da tre giorni permette di immergersi nel paesaggio dolomitico selvaggio e scosceso dei Cadini di Misurina. Malgrado questi piccoli monti si trovino proprio accanto alle Tre Cime di Lavaredo non sono sovraffollati, e in alcuni tratti vi potrà capitare di essere completamente soli. Anche per questo itinerario sono possibili molte varianti e diversi punti di partenza. In questa guida l’itinerario è descritto con partenza dal Rifugio Auronzo, in modo da poter essere facilmente abbinato al “classico” itinerario di Dolomiti senza confini. La variante sui Cadini di Misurina può essere incastrata tra i giorni 6 e 7, e può essere trovata a pagina 82. Discesa della ferrata Merlone nel gruppo dei Cadini (© Daniel Rogger)  

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LEGENDA Le informazioni fornite su tempistiche, aspetti tecnici, ecc. sono solo indicative, soggettive, di massima e per alpinisti piuttosto veloci. Difficoltà complessiva tappa Facile Escursione tecnicamente e fisicamente abbastanza facile, con poche difficoltà di orientamento. C’è la possibilità di abbreviare relativamente facilmente il percorso in caso di maltempo o stanchezza. Pochi pericoli oggettivi come caduta massi, roccia friabile, ecc. Buone condizioni fisiche e sicurezza nel passo sono sempre fondamentali.

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Media Escursione di difficoltà fisica media. Serve un buon senso dell’orientamento. L‘escursione non può essere interrotta o abbreviata senza problemi. Serve buona condizione fisica ed è fondamentale molta sicurezza nel passo. È necessario prestare attenzione ai pericoli oggettivi come caduta massi, passaggi su neve, terreno bagnato ecc.

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Difficile Solo per alpinisti versatili ed esperti. Itinerari che richiedono uno spiccato senso dell’orientamento. Percorsi lunghi, anche tecnicamente difficili e in zone isolate, che richiedono condizioni fisiche eccellenti e un passo assolutamente sicuro. Si deve prestare particolare attenzione ai pericoli oggettivi come caduta massi, passaggi su neve, terreno bagnato ecc.

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Colori usati per indicare il persorso sulle foto panoramiche Bianco Percorso principale su sentiero Rosso Percorso principale su via ferrata Giallo Variante su sentiero Arancione Variante su via ferrata

INDICE DELLE DIFFICOLTÀ DELLE VIE FERRATE (in condizioni ottimali) A

SCALA ITALIANA F Difficoltà tecnica facile, sentiero attrezzato, i passaggi più esposti sono completamente assicurati con corde d’acciaio. Oltre alle sezioni in cui si può procedere protetti, vanno affrontati tratti a piedi su percorsi esposti; sicurezza nel passo fondamentale

B

SCALA ITALIANA M Difficoltà tecnica media, terreno roccioso ripido, assicurazioni con funi d’acciaio, i passaggi verticali sono rinforzati con scale, pioli o staffe di ferro. La via ferrata può anche essere molto esposta. Oltre alle sezioni protette vengono affrontati tratti a piedi su percorsi esposti. Sono richieste buone condizioni fisiche e la sicurezza nel passo é fondamentale

C

SCALA ITALIANA D Difficoltà tecnica difficile, terreno roccioso ripido e molto ripido, assicurato con funi d’acciaio, dove ci sono piloni e staffe di ferro possono essere anche a grande distanza tra loro. La via ferrata può essre molto esposta. Sono necessarie buone condizioni fisiche, forza e resistenza in braccia e gambe. Ottima sicurezza nel passo fondamentale

D

SCALA ITALIANA MD Difficoltà tecnica molto difficile, terreno roccioso verticale o leggermente strapiombante, assicurazioni con funi d’acciaio, pochi punti di sosta; se ci sono punti d’appoggio artificali (staffe o piloni), che facilitano solo i passaggi più difficili, possono essere a grandi distanza. Spesso bisogna scalare anche sul verticale con i piedi in aderenza. Necessarie tecniche di scalata e movimenti complessivi, ottime condizioni fisiche; forza, resistenza in braccia e gambe e assoluta sicurezza nel passo sono fondamentali

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01

Tappe giornaliere

GIORNO 1 ÙÙÙ

difficoltà complessiva tappa

 1120 m  550 m dislivello

13,5 km distanza

DAL PASSO DI MONTE CROCE ALL’OBSTANSERSEEHÜTTE VIA COL QUATERNÀ

Questa tappa consiste in una piacevole camminata tra le malghe e i verdi prati della Cresta Carnica. Non prevede vie ferrate, ma permette di raggiungere comunque una bellissima vetta panoramica: il Col Quaternà (Knieberg, 2.503 m), un elegante monte sopra il Passo di Monte Croce di Comelico. Rispetto alle tappe successive questa è decisamente più tranquilla e tecnicamente semplice. Per questo rappresenta uno dei punti di partenza ideali di Dolomiti senza confini. DESCRIZIONE DEL PERCORSO

6h

tempo di percorrenza

Dal Passo di Monte Croce al Col Quaternà (4 ore): dal passo (1.636 m) si parte prendendo l’ampio sentiero forestale in direzione Malga Nemes / Malga Coltrondo (Nemesalm / Coltrondoalm). A un bivio con alcune indicazioni (1.754 m) si segue il sentiero 149 in direzione Malga Coltrondo / Rifugio Rinfreddo. Le due belle malghe permettono una piacevole sosta. Si resta sul sentiero 149, che passa accanto alle

PASSO DI MONTE CROCE PUNTA DEI TRE SCARPERI

SELLA DEL QUATERNÀ

ROCCA DEI BARANCI MALGA RINFREDDO MALGA COLTRONDO

30

COL QUATERNÀ ALPI DELLA ZILLERTAL


due malghe, finché a un bivio (2.053 m) non si svolta sul sentiero 173 in direzione Sella del Quaternà / Col Quaternà. Dalla sella (2.379 m) vale la pena fare una puntata sulla cima del Col Quaternà (2.503 m), che si raggiunge senza difficoltà tramite il crinale est. Dal Col Quaternà all’Obstanserseehütte (2 ore): dalla vetta si scende nuovamente alla Sella del Quaternà e da qui si segue il sentiero 148 in direzione nord fino al Passo Silvella (Kniebergsattel, 2.329 m). Dal passo si procede sul sentiero 160 fino alla Sella dei Frugnoni (Frugnonisattel, 2.539 m), e continuando sul sentiero 403 (o 5A) si sale fino all’Obstanserseehütte (Rifugio del Lago di Obstans, 2.304 m).

!

LA DRITTA DELL’ESPERTO Vicino alla Sella dei Frugnoni ha preso il via nel 2018 il progetto Dolomiti senza confini, grazie a Reinhold Messner, Fausto de Stefani, Martin Wenzl e molti altri. Sul posto, dove si incontrano Tirolo Orientale, Provincia di Belluno e Alto Adige, è stato posto un cippo memoriale. Dalla Sella dei Frugnoni camminando lungo il crinale per poche centinaia di metri in direzione nord-ovest ci si imbatte nel cippo in ferro, alto circa un metro, donato dal Rifugio Carducci. Vi invitiamo anche a visitare la più grande grotta di ghiaccio d’Europa, che si trova a soli 20 minuti dall’Obstanserseehütte. Informazioni più dettagliare sono disponibili in rifugio.

cippo DOLOMITI SENZA CONFINI PIZZO ROSSO DI PREDOI

VEDRETTE DI RIES PASSO SILVELLA

ALTI TAURI RIFUGIO DEL LAGO DI OBSTANS

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01 Giorno

IN CASO DI CATTIVO TEMPO O GAMBE STANCHE L’itinerario può essere abbreviato se dal Passo di Monte Croce di Comelico si sale lungo il sentiero 131 alla Malga Nemes (1.877 m). Da qui si segue il sentiero 146 fino al Passo Silvella, da dove si può continuare il tour come sopra descritto. Questo itinerario ricalca quello del giorno 4, in cui si torna al Passo di Monte Croce di Comelico seguendo questa variante. (4 ore) L’itinerario può essere abbreviato anche salendo in auto fino al Rifugio Rinfreddo, passando per la Malga Coltrondo (bivio sulla strada principale tra il Passo di Monte Croce e Padola). Al rifugio è possibile parcheggiare l’auto e continuare il tour come sopra descritto. (3 ore) Al giorno 4 si può tornare quindi al Rifugio Rinfreddo, abbreviando anche questa tappa. Nei pressi dell’Obstanserseehütte c’è la possibilità di visitare una delle più grandi grotte di ghiaccio d’Europa. Informazioni dettagliate si possono ottenere al rifugio, da cui in circa 20 minuti si può scendere fino all’ingresso della grotta. POSSIBILITÀ DI PERNOTTAMENTO ALTERNATIVE Rifugio Rinfreddo (1.887 m): nelle vicinanze dell’Obstanserseehütte non ci sono altri rifugi. Se questo è al completo, la possibilità di pernottamento più vicina è offerta dal Rifugio Rinfreddo. Così facendo il percorso del giorno seguente si allunga di circa 2,5 ore (senza salita sul Col Quaternà). In questo caso però è possibile, il giorno successivo, rinunciare alla difficile via ferrata del Monte Cavallino (Große Kinigat) e, dalla Sella dei Frugnoni, raggiungere direttamente il Monte Cavallino procedendo in direzione est lungo il crinale (vedi giorno 2: “In caso di cattivo tempo o gambe stanche”, pagina 38). Questo itinerario ricalca quello del giorno 4. (5 ore fino al Filmoor Standschützenhütte) Dal Rifugio Rinfreddo verso la Sella del Quaternà (© Daniel Rogger)   Reinhold Messner sulla Cresta Carnica nel giorno dell’inaugurazione di Dolomiti senza confini (© Harald Wisthalter)  

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04 Giorno

Cavallino (Filmoorsattel), il sentiero 146, che segue i versanti sud al di sotto della Cresta Carnica. Dalla Casera Rigoiéto (2.080 m) si sale lungo l’ampio sentiero escursionistico 146 al Passo Silvella (Kniebergsattel), da dove l’itinerario prosegue come sopra descritto. (Questo percorso è lungo esattamente quanto quello principale) POSSIBILITÀ DI PERNOTTAMENTO ALTERNATIVE Rifugio Lunelli (1.568 m): pernottando in questo bel rifugio si accorcia il percorso odierno di circa 45 minuti. Tuttavia al percorso del giorno successivo vengono aggiunti 300 m di dislivello, in quanto da qui bisogna salire fino al Rifugio Berti (vedi “Inizio di Dolomiti senza confini da Padola” pagina 56). Anche chi inizia Dolomiti senza confini dal Rifugio Lunelli può salire fino al rifugio seguendo questa descrizione. Dal Passo di Monte Croce di Comelico si segue come sopra descritto il sentiero 124 fino alla Forcella Pian della Biscia (1.942 m). Da qui scende al Rifugio Lunelli seguendo il sentiero 171 o, in alternativa, 155. Hotel Kreuzbergpass (1.636 m): a chi desidera, tra un pernottamento e l’altro in rifugio, concedersi una notte più comoda, consigliamo l’Hotel Kreuzbergpass. Tuttavia l’itinerario del giorno successivo, già esigente dal punto di vista fisico, verrà allungato di circa 2,5 ore. Pensioni a Sesto: dal Passo di Monte Croce è possibile raggiungere facilmente con i trasporti pubblici Sesto (Sexten) e Moso (Moos). In alta stagione la frequenza è ogni mezz’ora. A Sesto e Moso ci sono numerose accoglienti pensioni. In questo modo però il percorso del giorno seguente viene allungato di circa 2,5 ore. Inoltre, se si dipende dai trasporti pubblici, non è nemmeno possibile partire molto presto il giorno successivo.

MONTE COLLALTO PASSO SILVELLA

RIFUGIO DEL LAGO DI OBSTANS

PASSO DI MONTE CROCE

NEMESALM / MALGA NEMES MALGA RINFREDDO E MALGA COLTRONDO RINFREDDO- UND COLTRONDOALM

CASERA RIGOIÉTO

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MONTE POPERA CIMA UNDICI

RIFUGIO BERTI BERTIHÜTTE

CRODA ROSSA DI SESTO (CIMA DIECI) PUNTA DEI TRE SCARPERI

SALA HÜTTE RIFUGIO SALA

PASSO DI MONTE CROCE KREUZBERGPASS

RIFUGIO LUNELLI LUNELLI HÜTTE

GROßVENEDIGER PICCOLO CAVALLINO

MONTE CAVALLINO

GROßGLOCKNER

FILMOOR STANDSCHÜTZENHÜTTE RIFUGIO FILMOOR

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08 Giorno

POSSIBILITÀ DI PERNOTTAMENTO ALTERNATIVE Rifugio Fondo Valle (1.548 m): dal bivio all’Alpe Anderta si scende con il sentiero 122 al già ben visibile Rifugio Fondo Valle. (Dal punto di vista temporale analogo al Rifugio Prati di Croda Rossa) Il giorno successivo si segue semplicemente l’ampio sentiero carrabile (102/103) fino al parcheggio di Piano Fiscalino (Fischleinboden), da dove con il bus è possibile raggiungere la cabinovia Croda Rossa. In alta stagione la frequenza dei bus è ogni mezz’ora. Con la cabinovia si sale direttamente ai Prati di Croda Rossa (prima corsa: h 08:00 in alta stagione; h 08:30 in bassa stagione – orario aggiornato al 2020). Pensioni a Sesto: chi tra un pernottamento in rifugio e l’altro vuole concedersi una notte in albergo, può scendere come descritto sopra al Rifugio Fondo Valle. Da qui si cammina sull’ampio sentiero carrabile (102) fino al parcheggio di Piano Fiscalino (Fischleinboden) e da qui si raggiunge Sesto e Moso con i bus. (Dal punto di vista temporale di pochissimo più lungo rispetto ai Prati di Croda Rossa) In alta stagione la frequenza dei bus è ogni mezz’ora. Il giorno successivo si può facilmente arrivare al punto di partenza con la cabinovia Croda Rossa (prima corsa: h 08:00 in alta stagione; h 08:30 in bassa stagione – orario aggiornato al 2020).

Nevaio nella Busa di Fuori (© Moreno Geremetta)   Nella zona della rientranza sulla Cengia della Salvezza: la foto più famosa della Strada degli Alpini (© Daniel Rogger)  

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RIFUGI E PUNTI DI APPOGGIO ALLOGGIAMENTI IN PAESE PRIMA DELL’INIZIO E DOPO LA FINE DEL TOUR •

Alberghi a Sesto Associazione Turistica di Sesto Sito WEB: https://www.sexten.it/ E-mail: info@sexten.it Tel: +39 0474 710310

Alberghi a Padola Ufficio turistico di Padola Sito WEB: http://www.infodolomiti.it/info/ uffici-di-informazione-turistica/ufficio-turistico-di-padola/8713-l1.html E-mail: dolomiti@valcomelico.it Tel: +39 0435 67021 Tel: +39 0435 434996

Alberghi a Lesachtal Ufficio turistico di Obertilliach Sito WEB: http://www.obertilliach.at/ E-mail: obertilliach@osttirol.com Tel: +43 50 212 360 Ufficio turistico di Kartitsch Sito WEB: http://www.kartitsch.at/ E-mail: gemeindeamt@kartitsch.at Tel: +43 4848 5248

Alberghi a Misurina / Auronzo Consorzio turistico Tre Cime Dolomiti Sito WEB: www.auronzomisurina.it/en/ E-mail: info@auronzomisurina.it Tel: +39 0435 39016

RIFUGI E PUNTI DI APPOGGIO LUNGO L’ITINERARIO I diversi rifugi e punti di appoggio sono elencati nel medesimo ordine in cui li si incontra durante il percorso circolare.

E-mail: rifugiorinfreddo@tiscali.it Tel: +39 328 114 1655 •

Rifugio Obstansersee (2.304 m) Proprietario: Alpenverein Austria Gestore: Heinz e Patrizia Bodner Posti letto: 62 tra letti e cuccette Sito WEB: www.alpenverein.at/obstanserseehuette E-mail: bhp@tirolspeed.com Tel: +43 4848 5422

Rifugio Filmoor-Standschützen (2.350 m) Proprietario: Alpenverein Austria Gestore: Johanna Köberl Posti letto: 14 cuccette Sito WEB: www.alpenverein.at/filmoorstandschuetzenhuette/ E-mail: filmoorhuette@gmx.at Tel: +43 664 1127153

Rifugio Porze (1.942 m) Proprietario: Alpenverein Austria Gestore: Peter Auer Posti letto: 64 cuccette Docce: si Sito WEB: www.alpenverein.at/porzehuette/ E-mail: porzehuette@gmx.at Tel: +43 664 3256452

I punti di appoggio della variante dei Cadini di Misurina si trovano alla fine dell’elenco puntato. •

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Hotel Kreuzberg (1.636 m) Proprietario: Famiglia Aichner/Happacher Sito WEB: https://www.kreuzbergpass.com/ E-mail: hotel@kreuzbergpass.com Tel: +39 0474 710328 Malga Coltrondo (1.879 m) Proprietario: Regola di Casamazzagno Gestore: Danilo Mina Posti letto: no Sito WEB: www.malgacoltrondo.it E-mail: dmina@tiscali.it Tel: +39 333 6882880 Tel: +39 0435 68912 Rifugio Rinfreddo (1.887 m) Proprietario: Olga Sacco Comis Posti letto: 20 Docce: si Sito WEB: www.rifugiorinfreddo.it


Rifugio Malga Nemes (1.877 m) Proprietario: Alminteressentschaft Sexten Gestore: Otti e Klara Innerkofler Posti letto: no Sito WEB: www.alpe-nemes.com E-mail: info@alpe-nemes.com Tel: +39 347 0119 360

Rifugio Carducci (2.297 m) Proprietario: CAI Auronzo Gestore: Beppi Monti e Alessio Parinello Posti letto: 51 cuccette e d’emergenza Sito WEB: www.rifugiocarducci.eu E-mail: info@rifugiocarducci.eu Tel: +39 347 686 1580

Rifugio Lunelli (1.568 m) Proprietario: CAI Veneto Gestore: Rosalia Martini Barzolai Posti letto: 12 cuccette Sito WEB: www.facebook.com/Rifugio-Italo-Lunelli E-mail: rifugiolunelli@libero.it Tel: +39 0435 67171

Rifugio Pian di Cengia (2.528 m) Proprietario: Famiglia Niederbrunner/Innerkofler Gestore: Famiglia Rogger Posti letto: 16 cuccette Sito WEB: www.rifugiopiandicengia.it E-mail: info@buellelejoch.it E-mail: info@piandicengia.it Tel: +39 337 451517

Rifugio Antonio Berti (1.950 m) Proprietario: CAI Padova Gestore: Bruno Martini Posti letto: 48 tra letti e cuccette Sito WEB: www.rifugioberti.it E-mail: info@rifugioberti.it Tel: +39 0435 67155 Tel: +39 0435 68031 (inverno)

Rifugio Locatelli - Innerkofler (2.405 m) Proprietario: CAI Padova Gestore: Milka e Hugo Reider Posti letto: 140 tra letti e cuccette Sito WEB: www.dreizinnenhuette.com E-mail: dreizinnenhuette@rolmail.net E-mail: rifugio-locatelli@rolmail.net Tel: +39 0474 972002 Tel: +39 329 6690335

Alpinschule Drei Zinnen Tre Cime Scuola di Alpinismo

Climbing, Via Ferrata, Hiking Skitouring, Freeriding, Iceclimbing, Snowshoehiking

www.alpinschule-dreizinnen.com Tel: +39 0474 712 156


IL PAESE DELLE TRE CIME

L’autunno: il tempo della montagna 185 km Escursioni 110 km Mountain Bike 108 km Vie Ferrate

www.sesto.it


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