Ghiaccio delle Orobie

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Prima edizione Novembre 2013 ISBN 978-88-96634-92-9 Copyright © 2013 VERSANTE SUD S.r.l. Milano via Longhi, 10, tel. 027490163 www.versantesud.it I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento, totale o parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Copertina

In uscita dal Couloir Fantasma al Redorta. (Foto arch. Alessandro Monaci)

Testi

Marco Romelli, Valentino Cividini

Cartine

Marco Romelli

Fotografie

Degli autori dove non diversamente specificato

Tracciati sulle foto

Marco Romelli

Stampa

Tipografia Pagani, Lumezzane (BS)

Ringraziamenti Gli autori ringraziano tutti gli amici che hanno contribuito alla realizzazione di questo lavoro mettendo a disposizione la loro esperienza con relazioni, spiegazioni e fotografie. Si ringraziano in particolare: Tito Arosio, Paolo Arosio, Francesco Beni, Lorenzo Conserva, Bruno Dossi, Dora e Romolo Ferrari, Fabio Mazzoleni, Alessandro Monaci, Maurizio Panseri, Yuri Parimbelli, Andrea Perico, Michele Pezzoli, Eugenio Piffari, Sara Semperboni, Ennio Spiranelli, Giuseppe Stefenetti, Nadia Tiraboschi, Cristian Trovesi, Guido Valota, Fulvio Zanetti per le sezioni val Seriana e Val Brembana; Benigno Balatti, Piero Cendali, Lorenzo Festorazzi, Matteo Tagliabue e Luigino Tomasella per la sezione Lecco Valsassina; la G.A. Rossano Libèra, Giovanni Rovedatti e la G.A. Mario Vannuccini (vannuc@alice.it/www.guidealpine.net) per la sezione Valtellina; Gianni Tomasoni per la sezione Valle di Scalve.

Nota

L’alpinismo è uno sport potenzialmente pericoloso, chi lo pratica lo fa a suo rischio e pericolo. Tutte le notizie riportate in quest’opera sono state aggiornate in base alle informazioni disponibili al momento, ma vanno verificate, e valutate sul posto e di volta in volta, da persone esperte prima di intraprendere qualsiasi scalata.

Marco Romelli ringrazia la sua famiglia per aver creduto e per continuare a credere nella sua passione; Benigno Balatti per la simpatia e l’ospitalità; tutti gli amici che lo hanno accompagnato nelle varie gite e ricognizioni fotografiche, soprattutto Roberto Ganassa (www.clickalps.com). Valentino Cividini ringrazia tutti coloro che lo hanno aiutato e lo stimano, gli amici che lo hanno accompagnato nelle bellissime ascensioni su queste montagne e in particolare sua moglie e sua figlia, le migliori compagne di cordata che un alpinista possa desiderare, perché ogni scalata non inizia alla base della parete ma nella vita quotidiana. Un doveroso grazie a Popi Miotti che con il suo articolo ha fornito lo spunto per iniziare questa nuova esperienza assieme a Marco; a Lorenzo Festorazzi per la sua ospitalità, disponibilità e la bella salita insieme sulla Via dell’Inglese; a Piero Cendali per il tempo passato al telefono a correggere relazioni.


Valentino Cividini Marco Romelli

GHIACCIO DELLE OROBIE Itinerari con picozze e ramponi nelle Alpi Orobie, Presolana, Grigne, Concarena, Resegone

EDIZIONI VERSANTE SUD


4

Prefazione


Prefazione Messner la chiama “Esposizione”, è quella situazione (sovente voluta) per la quale ci si trova in luoghi “lontano da tutto e da tutti”, condizione per cui, se si avesse bisogno di aiuto, sarebbe molto difficile o proprio impossibile riceverlo… Ecco che allora si pensa subito a spazi immensi, ai deserti, agli oceani o alle distese di ghiaccio antartiche e in seconda battuta alle montagne più inaccessibili e lontane… Paradossalmente è proprio su queste ultime che, in certi casi, questo concetto viene meno. Lo stesso Messner denuncia di numerosissime spedizioni che vengono a trovarsi sulla stessa montagna per la stessa via di salita formando così un lungo serpentone che si trascina verso la cima, affollando le stesse montagne ed i relativi campi. Ecco perché definisce turismo e non più alpinismo queste esperienze… Viviamo in un contesto dove tutto deve essere sicuro, programmato, calcolato. In qualsiasi campo nulla deve sfuggire al controllo. Si combatte l’incertezza come fosse una piaga da estirpare… Eppure esistono luoghi non proprio così lontani dove è ancora possibile vivere questa “Esposizione”. Le Orobie, con le loro valli e cime selvagge, offrono questa possibilità. A torto indicate come “dimenticate”, sono semplicemente scomode, esposte, appunto…

di Rossano Libèra

Ecco allora che trovarsi a percorrere “L’ alta Via delle Orobie” è come fare un viaggio “lontano da tutto e da tutti” pur essendo su un sentiero tracciato. E, se è vero che “La verticalità è un amplificatore di distanze”, ecco che troveremo nelle montagne orobiche quella “Esposizione” che fa la differenza tra turismo ed alpinismo! C’è chi le frequenta con lo scopo di ritrovare se stesso, chi per condividere con un compagno dei momenti intensi. I couloirs, anfratti che si inerpicano tra queste montagne arcigne e spesso remote, ci regalano la possibilità di “perderci”; trovo che in un contesto come quello attuale, avere la possibilità di perderci e regalarci quell’incertezza data dall’“Esposizione”, sia un autentico privilegio…

f Sulla cresta sommitale del Pizzo del Diavolo di Malgina

5


Ardenno

V A LT E L L I N A

Morbegno

Colico Delebio M. Legnone

Tartano

Tremenico

P.zo dei Tre Signori

Margno

Primaluna

Grigna Meridionale

Mandello

Mezzoldo

68-70

Branzi

Ornica

108-109

Valtorta

Barzio

Ballabio M. Resegone

71-74

Carona

P.z

M. Pietra

Olmo al Brembo

Z. dei Campelli

75-107

Lecco Valmadrera

Foppolo

VA L B R E M B A N A

Lago d

Premana

Grigna Settentrionale

Pass oS .M a

Gerola

rco

i Como

110-125

Roncobello

P.zo

Piazza Brembana

Serina

M. Alben

38-45

S. Pellegrino

Calziocorte

Zogno

Villa d’Almè

Milano

Cisano Bergamasco

Bergamo Dalmine

6

Mil

ano

Auto s

trad


Sondrio

Tresenda

Edolo Aprica

Piateda

M. Palabione

Castello dell’acqua

126-138

139

Malonno

P.zo del Diavolo di Malgina P.zo di Redorta

P.zo di Coca

a Quadra

o Arera

el od

NA

47-67

11-37 Schilpario

Villa d’Ogna

Concarena

140-150 Breno Borno a n a l o lla Pres o de s s Pa Darfo Boario Terme

1-10

Esine

ICA

Clusone

ON

Oneta

da A 4

ne Vivio

Cimon d. Bagozza

Colere P.zo della Presolana

VA L L E

zo del Becco

Lizzola

SERIA

P.zo del Diavolo di Tenda

P.zo Recastello

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Bondione

Ponte Nossa

VA

Lovere

A LC

M

Sovere Pisogne

Lago d’Endine

Lago d’Iseo Trescore Vene zia

Iseo

Brescia

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Indice degli itinerari

VAL SERIANA 1 Canalino sud alla Presolana Occidentale 2 Via normale alla Presolana Occidentale 3 Disastro Termico 4 Canale Bendotti alla Presolana Centrale 5 Canale centrale alla Presolana Orientale 6 Canale ovest al Monte Visolo 2369 m 7 Orobic Ice alla Presolana Occidentale 8 Piantobaldo alla Presolana Occidentale 9 Coulouir Margherita alle Creste di Valzurio 10 Remollo ma non mollo alle Creste di Valzurio 11 Primo canale del Crostaro 12 Secondo canale del Crostaro 13 Terzo canale del Crostaro 14 Canalone NO Monte Cimone 15 Dopo il corso Monte Cimone 16 Canale Pierangelo Maurizio Monte Cimone 17 Canali sud Monte Cimone 18 Goulotte Matita 19 Canale N Pizzo Recastello 20 Couloir Ratti 21 Parete ovest Pizzo Coca 22 Canale ENE Pizzo Coca 23 Canale ESE Pizzo Coca 24 Canalone ovest Pizzo di Redorta 25 Primo canale est Pizzo di Redorta 26 Secondo canale est detto Meridionale Pizzo di Redorta 27 Couloir del sole 28 Valentina Gully 29 Variante Pelucchi-Cisana a Valentina Gully 30 Cascata della Luna 31 Couloir Fantasma 32 Couloir dell’erede 33 Mifidodelfilo 34 Canale Tua 35 F.t.v. Ice 36 Canale centrale di Scais alla Fetta di Polenta 37 Canale ESE al Pizzo di Porola VAL BREMBANA 38 Canale Ilaria Alben 39 Canale Albì Alben 40 L’altro Albí e Gera Alben 41 Canàl de la Nòna alla Corna Piatta 42 Canale del Sacco alla Cima Croce 43 Black line alla Cima Croce

8

18

68


44 Trì e Mèss alla Cima Croce 45 Hotel California alla Cima Croce 46 Canalino sud Pizzo Arera 47 Cresta nord all’anticima ovest del Menna 48 Canalino NO alla cima orientale del Pietra Quadra 49 Algida come un gelato 50 Canale nord della cima occidentale del Pietra Quadra 51 Calegari-Rho Pizzo del Becco 52 Calegari-Betti Pizzo del Becco 53 Agazzi-Arrigoni Pizzo del Becco 54 Arcigno Macigno goulotte 55 Perla Preziosa 56 Canalone nord-ovest Pizzo del Becco 57 Chiudi il Becco allo Spallone del Becco 58 Becco Dry allo Spallone del Becco 59 Camino Muschioso allo Spallone del Becco 60 Becche al Becco allo Spallone del Becco 61 Super Mario allo Spallone del Becco 62 Canale nord Cabianca 63 Squassabarbunel 64 Canale Nord del Grabiasca 65 Canale nord-ovest del Grabiasca 66 Canale nord del Poris 67 Parete nord-nord-ovest del Pizzo del Diavolo di Tenda 68 Canale NE al Pizzo dei Tre Signori 69 Amici nel Vento 70 Goulotte Sfinge LECCO – VALSASSINA

115

71 Canale Bobbio 72 Canale Cermenati 73 Canale Cazzaniga 74 Canale Comera 75 Canale Porta 76 Canale Del Torrione Fiorelli 77 Canale Caimi 78 Canale Pagani 79 Canale Dei Piccioni 80 Canalone dell’Angelina (o Di Val Tesa) 81 Canale dell’intaglio 82 Canalino al Torrione Benaglio 83 Canale della Bastionata 84 Goulotte Sud 85 Canalone della Lingua 86 Canalino Nord della Grignetta 87 Canalone Est Centrale della Grignetta 88 Canale alla Cresta Est della Grignetta 9


Indice

89 Canale del Masso Incastrato 90 Via Per Il Paradiso 91 Canale della Depressione 92 Canale della Scuola Carugati-Gilardoni 93 Couloir Dry Tooling 94 Canale della Fiamma 95 Canalone di Sinistra al Grignone 96 Canalone Ovest al Grignone 97 Magic Line 98 La Storia Infinita 99 Volpe Bianca 100 Freezer 101 Via Fasana 102 The Vision 103 Gli occhi del Cuore 104 Via dell’inglese 105 Anime Salve 106 Suerte 107 Tacolera 108 Canale dei Camosci 109 Canale della Madonna 110 Canale Sovian (o Canale Ovest) 111 Via Gep 112 Amori Incerti 113 Sperone Giò 114 Via Annalisa 115 Traversata degli Angeli 116 Via Adele 117 Via cuore di Mamma 118 Via della Vita 119 Cittadini della Galassia 120 Via di Nando 121 La coda del Drago 122 Via dell’amicizia 123 Via dei Pà 124 Profumo di Speck (cascata del Fontanone) 125 Via Dado Valtellina 176 126 Goulotte Ovest-Nord-Ovest del Pizzo dell’Omo 127 Parete Ovest del Pizzo di Porola 128 Canalone della Bocchetta di Caronno 129 Canale a Y alla Cima di Caronno 130 Couloir Settentrionale del Medasc di Fuori 131 Canale Nord Ovest del Coca 132 Canale alla cresta Nord del Coca 133 Goulotte Lele

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134 Pizzo del Druet per la Vedretta delle Fascere 135 Cima Occ. dei Cagamei per la Vedretta del Vagh 136 Chamonorobix 137 Supergoulotte della Foppa 138 Canalone della Malgina 139 Canalino Ovest del Palabione Val di Scalve – Valcamonica

202

140 Via Normale del Canale Ovest alla Cima Mengol 141 Mengol “Surprise” alla Cima Mengol 142 Via Normale per Il Canalone del Passo delle Ortiche al Cimon della Bagozza 143 Canale Nord Ovest al Cimon della Bagozza 144 Via Normale da Ovest al Pizzo Camino 145 Via Normale alla Cima della Bacchetta 146 Hotel Sommaprada 147 Bacchetta Magica 148 Canale Senza Nome 149 Maria di Magdala 150 Canale Centrale Nord Est alla Cima della Bacchetta

11


Val Seriana – Pizzo di Redorta 50

Pizzo di Redorta 3038 m. Il Pizzo di Redorta è, insieme alla Punta di Scais (stessa quota) e al Pizzo Coca (3050 m), uno dei tre “Giganti” delle Orobie che si elevano tutti intorno alla conca del lago di Coca. L’accesso più facile e (relativamente) rapido alla cima avviene attraverso il versante ovest e la cresta nord, mentre la breve parete ovest nasconde un paio di divertenti canali nevosi con difficoltà classiche. La grande parete est, una delle più alte ed impervie delle Orobie, offre un campo d’azione con caratteristiche nettamente alpine. La sua architettura stupisce per la regolare ripetizione di speroni rocciosi, tra i quali si approfondiscono numerosi canali. Mentre la natura friabile degli speroni non ha motivato la frequentazione estiva, la neve e il ghiaccio che si accumulano nei canali d’inverno hanno stimolato la fantasia degli alpinisti, che qui hanno individuato un gran numero di linee: alcune tecnicamente difficili, tutte impegnative per la lunghezza, l’isolamento della montagna e i pericoli oggettivi, dovuti principalmente all’esposizione soleggiata. La stagione ideale per frequentare il Redorta può variare molto in funzione della via scelta: in generale, condizioni primaverili favoriscono l’assestamento e la compattezza della neve nei canali sia ad ovest che ad est, oltre a generare le escursioni termiche che favoriscono la formazione delle colate di ghiaccio. Queste ultime però risentono notevolmente di alte temperature e lungo soleggiamento: mentre i canali più classici sono innevati (soprattutto ad ovest) fino all’inizio dell’estate, le cascate delle vie moderne tendono a scomparire rapidamente. Queste ultime sono a volte percorribili in stagioni autunnali caratterizzate da abbondanti precipitazioni e alternanza di periodi miti e freddi. In generale, la frequentazione in pieno inverno è difficile: la discesa è lunga e complicata ed esposta a valanghe. Per tutte le vie, sono necessarie condizioni di assoluto assestamento del manto nevoso, ottimo rigelo e, preferibilmente, scarso innevamento a bassa quota per favorire il lungo rientro. Attenzione in particolare sulla parete est del Redorta: tutte le vie ricevono il sole dal primo mattino. Il disgelo è rapido e, oltre a compromettere la qualità di neve e ghiaccio, origina scariche di pietre dagli speroni in roccia cattiva che delimitano i vari canali. Perciò è consigliabile attaccare molto presto,

pernottando al rifugio Coca, e scegliere giornate caratterizzate da buon rigelo e zero termico basso. Accesso generale Si accede alla via normale e ai canali sul versante ovest dal paese di Fiumenero, in alta Val Seriana, passando per la valle di Fiumenero e il rifugio Baroni al Brunone. Per la parete est, invece, l’accesso avviene a partire dal paese di Valbondione (pochi chilometri a nord di Fiumenero), la valle di Coca e il rifugio Coca. Via normale del Redorta (Discesa) La via normale del Redorta è l’unico itinerario di discesa sicuro e consigliabile per tutte le vie che raggiungono la vetta. Nel tratto compreso tra la vetta e la vedretta di Scais, la via normale coincide con l’itinerario sci alpinistico che sale dalla Valtellina. Per questo in primavera è spesso tracciata. Dalla punta settentrionale del Redorta, dove è posta la croce, seguire la cresta nord e scendere poi alla Vedretta di Scais per uno stretto canalino lungo un centinaio di metri (d’estate la via normale percorre tutta la cresta nord fino alla Bocchetta di Scais: in primavera il canalino risulta invece l’opzione più rapida). Scendere lungo la parte alta della vedretta stando a sinistra sotto le rocce del Redorta. Si raggiunge in breve un ampio colle (ometto): da qui passare sul versante ovest (valle Fiumenero) e scendere lungo avvallamenti e ripidi pendii fino alla Vedretta Inferiore di Scais. Dirigersi a ovest al rifugio Brunone, visibile sotto il Pizzo Brunone. Dal rifugio si scende a Fiumenero per il sentiero 227. Punti di appoggio Rifugio Coca 1892 m tel. 0346 44035 www.rifugiococa.it 70 posti – rifugio invernale 10 posti. Per l’accesso vedere il capitolo del Pizzo di Coca. Rifugio Baroni al Brunone 2297 m tel. 0346 41235 60 posti – locale invernale 8 posti. Apertura continuata estiva a partire da luglio a metà settembre, più i giorni festivi e prefestivi dai primi di giugno a fine settembre Dedicato alla guida alpina e pioniere alpinista

Lago Pilato con al centro La Sibilla h


24 Canalone ovest Primi salitori sconosciuti Difficoltà: II, neve a 40°-45°, roccette (I-II) Sviluppo: 500 m Materiale: classico da alpinismo invernale, due piccozze Tempo di avvicinamento: 4-5 ore da Fiumenero, 1 ora e mezza dal rifugio Brunone Tempo di arrampicata: 2 ore Una valida alternativa alla normale a una delle cime più conosciute delle Alpi Orobie, per gli amanti delle salite su neve e misto. Il dislivello totale della salita supera i 2200 metri, perciò è consigliabile pernottare al rifugio Baroni al Brunone, dal quale il giorno seguente restano solo 800 metri per raggiungere la vetta. Le condizioni ideali per questa salita si trovano in tarda primavera e all’inizio dell’estate, quando nei canali si trova un buon fondo portante e la salita al rifugio Brunone, esposta alle valanghe, è per la maggior parte sgombra da neve. Per l’opzione con avvicinamento in sci dalla Valtellina si possono anticipare i tempi, ma sono comunque necessarie condizioni di neve perfettamente assestata. Avvicinamento: dal rifugio Baroni al Brunone

(foto Roberto Ganassa)

Antonio Baroni, di Sussia, primo salitore della Punta di Scais. Situato alle pendici del Pizzo Brunone, si raggiunge da Fiumenero (Val Seriana). Risalire la strada provinciale per Valbondione fino all’abitato di Fiumenero. Appena dopo il cimitero, prima di entrare nel paese, sulla sinistra si trova un parcheggio. Poco prima del parcheggio parte il sentiero per il rifugio Brunone (sv. 227) con cartello in legno posto sul muro in pietre. Il sentiero sale inizialmente lungo la destra orografica della valle del fiume Nero. Superata la Valsecca, si attraversa il torrente e si continua sulla sinistra orografica fino alla Valle dell’Aser. Da qui si sale con numerosi tornanti fino a incrociare il Sentiero delle Orobie che proviene dal rifugio Calvi: seguirlo fino al rifugio Brunone. (ore 3,30). Sentiero di accesso lungo ripidi pendii, attraversato da canali di valanga: da percorrere con condizioni sicure.

via normale

24

51


Val Seriana – Pizzo di Redorta

Pizzo di Redorta

B

Simal

29

31

28

25 26

52


Punta di Scais Torrione Curò

Fetta di Polenta

Pizzo di Porola

Bocchetta di Scais

1

32

35

36 33

34 27

30

31

Conca dei Giganti 53


Val Seriana – Pizzo di Porola

Pizzo di Porola 2981 m. Il Pizzo di Porola costituisce il limite settentrionale della poderosa bastionata che si eleva sulla destra orografica della Conca dei Giganti. La sua rocciosa parete SE è solcata da un lungo canale, evidente e poco profondo, con caratteristiche simili a quelle dei suoi numerosi vicini: esposizione al sole, lunghezza di accesso e rientro, rapido aumento dei pericoli oggettivi all’entrata del sole. Il Pizzo di Porola si affaccia a settentrione sul versante valtellinese, dove è circondato da due dei pochi bacini glaciali che ancora sopravvivono al disgelo: la Vedretta del Lupo a nord, al culmine della quale si apre il Passo di Coca, e la Vedretta di Porola a nord ovest. Accesso generale Come per la vicina parete est del Pizzo Redorta. Punti di appoggio Rifugio Coca 1892 m tel. 0346 44035 www.rifugiococa.it 70 posti – rifugio invernale 10 posti. Per l’accesso al rifugio vedere il capitolo del Pizzo di Coca. 37 CANALE ESE AL POROLA Primi salitori sconosciuti Difficoltà: IV, neve max. 60°, possibili passaggi su ghiaccio (70°) o misto facile Sviluppo: 650 m Esposizione: ESE Materiale: due piccozze tecniche, qualche vite corta, cordini e friend medi e piccoli per l’assicurazione su eventuali passaggi rocciosi. Tempo di avvicinamento: 2 ore dal rifugio Coca Tempo di arrampicata: 3-4 ore Lungo, selvaggio e in pieno sole, questo canale è l’ideale per chi desidera trascorrere una giornata di solitudine nel cuore delle Orobie. L’esposizione unita alla vicinanza della roccia determinano una grande variabilità delle condizioni: è consigliabile prevedere il materiale adeguato all’assicurazione su terreno misto. La discesa, per quanto permetta di rientrare “comodamente” al rifugio di partenza, non è affatto da sottovalutare, svolgendosi su terreno delicato e poco frequentato. Avvicinamento: dal rifugio Coca alla Conca dei

68

Giganti come per l’it n. 25. Da qui dirigersi verso il Passo di Coca, superando l’attacco del largo Canale Centrale di Scais. L’imbocco del Canale SE al Porola si trova appena a destra di questo. Relazione: seguire sempre il canale principale con pendenze crescenti (fino a 50 e 60°). Soprattutto nella parte centrale, nelle strettoie rocciose, si possono incontrare tratti poco innevati con ghiaccio (70°) o roccia cattiva ma non difficile. Si sbuca a una forcella tra una cuspide rocciosa della cresta nord e la cima, che si raggiunge piegando a sinistra per l’aerea e delicata crestina nevosa. Discesa: lungo la via normale. Tornare per la cresta N all’intaglio di uscita del canale e continuare, aggirando la guglia rocciosa sul versante ovest (esposto), fino a raggiungere un intaglio. Da qui traversare su nevaio alla cresta NE. Seguire la cresta, su neve o sfasciumi e roccia instabile, aggirando i risalti lungo i pendii nevosi in versante NE. Appena possibile, prima del Passo di Coca, imboccare un canale nevoso che degrada sulla Vedretta del Lupo. Traversare la parte alta della vedretta raggiungendo così il Passo di Coca (2645 m). Scendere dal passo lungo il ripido pendio sud, tornando nella Conca dei Giganti e al rifugio Coca.


Bocchetta meridionale di Porola

Pizzo di Porola

Cima di Caronno

37

69


118

115

116 119

117

174


Monte Legnone

122

bivacco CĂ de Legn 123

ripetitore 115 121 120

124

123

175


ALPINE ICE 600

Le pi첫 belle cascate di ghiaccio delle Alpi

EDIZIONI VERSANTE SUD www.versantesud.it


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