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08. Parete Rossa

2. PRIGIONIERI DEI SOGNI

Adriano Selva, Andrea Spandri, agosto 2005 Sviluppo: 300m + 250m zoccolo (10L) Difficoltà: 7c+ (7b obbl. expò)/S4/IV RP Adriano Selva giugno 2006 Materiale: 2 friend n.0,5 e materiale per lo zoccolo. Una placca verticale, compatta e perfetta di 300metri caratterizza la parete dell’Eghen. La via “Prigionieri dei sogni” la risale interamente, inseguendo una logica appigli per una scalata unica e di gran classe. Arrampicata tecnica e di continuità, esigente e difficile per tutto l’itinerario. Placche verticali e strapiombanti, alternate a strapiombi più accentuati propongono severi passi obbligati. Nel complesso una via di altissimo livello sotto il profilo tecnico, atletico e psicologico, su roccia ottima per tutto l’itinerario. Per l’obbligato va affrontata con preparazione adeguata (voli lunghi e potenzialmente pericolosi). La via termina 100m circa sotto la vetta, che si può raggiungere salendo per la cresta con difficoltà di II (sosta di vetta non attrezzata). Accesso: vedi via Cassin L1. 6b 20m Un diedrino verticale segna l’inizio delle difficoltà; si affronta direttamente un gradino rovescio, poi più facile L2. 6c 25m Diedro a buchi, al suo termine si esce in placca, ancora in diedro, con uscita impegnativa su di un terrazzino L3. 7b 35m Singolo di dita, poi placchetta ad un tettino che si evita a sinistra, per un diedro, da salire fino al suo termine; a destra si raggiunge un terrazzino. Dritti ad tettino che si supera nel centro, poi impegnativa placca a buchetti L4. 7c+45m Sequenza di dita dura e obbligata, poi a destra su buchi ora più generosi fino al terzo fix. Dritti ad una nicchia poi ancora in placca con severa serie di passi obbligati fino al 7°fix (sequenza chiave); da qui qualche metro a sinistra e poi dritti alla sosta L5. 6c 45m Lungo traverso verso destra, dove è indispensabile una buona concentrazione, (tratto molto esposto) L6. 7a 45m Parte iniziale tecnica con sezione di equilibrio, poi più semplice, ma la chiodatura lunga obbliga a tenere alto il livello di concentrazione (tratto molto esposto utile friend n. 0,5 tra il IV e il 5° fix) L7. 7b 25m Partenza tecnica su buchi, seguita da diedro fino ad una nicchia; si traversa a destra ad una grande nicchia; tiro molto fisico e obbligato L8. 6c 40m Tiro vario e articolato su placchette e strapiombini L9. 7b 30m Si traversa decisamente a destra su di un pilastro cubico, aereo e molto esposto; ancora in obliquo a destra fino a raggiungere il profilo del pilastro, dove un diedrino porta, dopo un breve traverso sinistra a una cengetta, si traversa a destra ad un’altra cengetta e da qui a sinistra in sosta. L10. II 80m Rimontando un muretto si trova una sosta attrezzata e da qui, per cresta, alla vetta. Discesa: In doppia sulla via (complesse ed esposte), saltando la S8 e la S1. Alla calata dalla sosta 5, rinviare qualche fix sul traverso. Altra soluzione è effettuare le calate fino a S6. Da questa sosta ci si cala traversando a destra (faccia a monte) per raggiungere, dopo aver oltrepassato il camino Cassin, le calate di Soffiando nel vento, più dirette e meno esposte. Se si scende dalla vetta utilizzare le calate della via Soffiando nel vento. Per la prima doppia, le corde è bene tenerle sulla sinistra, viso a monte, della crestina.

Discesa: in doppia sulla via (saltando S5). Oppure, da S10 salire 200metri circa di prato verticale (attenzione e restare legati) e scendere dal versante nord come per le altre vie.

10. FEBBRE DA CAVALLO

Pietro Buzzoni, Gianfranco Tantardini, 12 giugno 2010 Sviluppo: 280m (9L) Difficoltà: 7b (6c obb)/RS3/III Materiale: nut piccoli e friend fino n. 0,75 Via che sale le compatte placconate e i tetti del lato destro della parete, quella che si affaccia sul canalone di Val Cassina. Salita molto estetica su placche e strapiombi di roccia ottima, arrampicata atletica e sostenuta per tutto l’itinerario. Molto consigliata, anche per l’esposizione che permette la salita anche nella stagione più calda, inoltre dopo piogge abbondanti è la via che al Sasso Cavallo asciuga prima. Chiodatura buona a fix e chiodi, ma in alcuni tratti distanziata. Parete fredda nella prima parte, con sole in estate fino alle 12. La partenza si trova risalendo il canale di Val Cassina (circa 50/60m a destra dell’attacco della via precedente), fino ad un’evidente volta strapiombante, la via sale alla destra della volta, chiodo a 5m da terra. L1. 6c 40m Placche e muretti verticali tecnici, poi intenso strapiombo fessurato, allungare le protezioni L2. 6c+25m Placca verticale fin sotto al tetto dove si traversa poi a sinistra alla sosta in una nicchia L3. 7a 35m Si affronta il tetto direttamente, poi fessura e traverso tecnico su placca a buchi L4. 7a+ 25m Placca con inizio molto tecnico poi più facile, si continua dritti fin sotto la grande placconata L5. 7b 45m A sinistra superando un breve tratto strapiombante su buchi, poi dritti salendo interamente la placconata L6. 6a 30m Ancora in placca tecnica, poi breve strapiombino per raggiungere la larga cengia erbosa L7. 6b+ 25m Si attraversa fino alla base di un camino, che si lascia sulla destra, salendo il muro bombato a sinistra (chiodo con cordino), singolo impegnativo su tacche in strapiombo poi più facile L8. 6c 25m Placca verticale di continuità e traverso tecnico su roccia L9. 6a+ 20m Placca tecnica con singolo su buchi poi più facile L10. II 10m Breve traverso a destra per raggiungere il prato finale Discesa: in doppia sulla via. Oppure, dal termine della via salire dritti per 100metri circa di prato e mughi raggiungendo la vetta del Sasso Cavallo. Oppure all’uscita della via traversare lungamente verso destra tra I grossi mughi (poco evidente) fino a raggiungere un largo canalone detritico. Risalire il canale per circa 50/60metri raggiungendo così il sentiero che discesende dalla vetta del sasso Cavallo, seguirlo fino alla conca prativa alla bocchetta di Val Cassina e da qui al rifugio Bietti Buzzi.

11. IF

Matteo Della Bordella ed Eugenio Pesci, 2013/14 Prima libera M. Della Bordella, 15 Aprile 2015 Sviluppo: 300m (8L) Difficoltà: 8a (7b+ obbl.) / S4 / IV Magnifico itinerario di alta difficoltà e impegno, tra i più severi su calcare delle Alpi Centrali italiane, ed attualmente tra i 2 o 3 più difficili delle Grigne per la chiodatura rarefatta e l’ingaggio di varie sezioni. Chiodatura a fix da integrare con qualche raro friend. Arrampicata quasi sempre tecnica in placca ma con qualche sezione di resistenza su buchi. Roccia splendida su quasi tutto l’itinerario. Portare 10 rinvii e alcuni friend 0.2-2. All’estate 2022 l’itinerario risulta ripetuto non più di 3/4 volte. La via parte dalla S1 della Via Oppio. L1. “La porta nera” 30m 8a. Spigolo fisico di 7a e lungo boulder obbligato su buchi a destra, 7 fix. L2. “Diagon Alley” 25m 7b+. Boulder di dita e lungo traverso e obliquo a destra, poco intuitivo. 7 fix. L3. “Revolver” 55m 7b. Fessurino (friends), singolo obbligato a uscire da una nicchia (expo, 7b). Lunghissima e splendida placca tecnica di movimento con fix molto lontani (7a). 7 fix. L4. 40m 6b. Diritti con chiodatura lunga poi a sinistra e per placca adagiata. 6 fix e un chiodo. L5. 50m 7a. Diritti a superare uno strapiombino poi lungo obliquo sprotetto sino a un diedrino molto tecnico. 5 fix, 7a L6. “Mitico Det” 35m 7b. Breve tratto in comune

con la Via Della Luna, poi diritti per muro fisico a buchi. 3 chiodi, 1 friend e 4 fix. L7. “Pocket Rocket” 22 m 7c+. Boulder di dita, traverso a sinistra e secondo singolo di non facile intuizione. 6 fix. L8. 35m 7a. Bella placca tecnica, 6 fix, attenzione al rinviaggio sopra la sosta. Discesa: in doppia sulla via dalla S8, lineare.

Il tracciato originale di If, disegno di Matteo Della bordella Parete sud

Via della Luna Giuseppe Alippi “Det”, Benigno Balatti, 6-7 Febbraio 1982 500m 6a A3/R4/III

Sognando California M. Marzorati, R. Gheller, G.Benedu m 1990 500m 6b+A2/RS3/III

Via degli Amici Benigno Balatti, Norberto Riva, 1979 450m 6a+A3/R3+/III

Via delle Morose R. Zucchi, G. Capozzo, ottobre novembre 1969 400m 6c (5c/A1)/R3+/III

Parete Ovest – Nord Ovest

Valentino Giuseppe Alippi Det, Gianfranco Tantardini, Mario Lafranconi, 1 novembre 1975 1000m 5c A1/R3/III

Parete Est

Hascisc Ivano Zanetti, Gianni Calloni, gennaio 1990 300m 6a/R3/III In parte richiodata a fix da Ivano Zanetti e compagni nel 2019

1. DUTUR DELL’ALPE

Andrea Savonitto e Niccolò Bartoli 27/02/2015 in più riprese Difficoltà: 6c+ (6b obbl.)/S2/II Materiale: 12 rinvii, cordini, friend medio-piccoli Si tratta della prima via in ottica moderna della Fracia, un’itinerario che sfrutta, nel suo insieme, zone di roccia solida e che ha aperto le porte alle successive realizzazioni, dimostrando che lo Spedone riserva sorprese inaspettate a chi abbia voglia di avventurarcisi, nonostante la cattiva fama maturata ingiustamente nel tempo. Attacco: 10m a sx di “Festina lente” L1. Salire la placca lavorata con un andamento leggermente obliquo a dx. S1 30m 5a L2. In verticale in placca con percorso un po’ da cercare, in ultimo obliquare a dx fino alla S2 35m 5c+ L3. In verticale raggiungere il vertice del diedro formato dall’impressionante ed evidente “sarcofago” di destra. Al suo vertice traversare a dx per poi affrontare un muro verticale più impegnativo e continuo. Ancora diritto ad affrontare una lama strapiombante e dall’aspetto poco solido che si supera con passo deciso e di “fiducia” per raggiungere poco sopra la S3 6c 30m L4. Obliquare a sx su roccia patinata fino a raggiungere un diedro aperto fessurato. Seguirlo fin quasi a toccare il diedro di dx (Corti). Con passo impegnativo e obbligato traversare a sx qualche mt. Salire su terreno più facile e più rotto in verticale fino alla S4 6c+/7a 30m

2. FESTINA LENTE

Luca Bozzi e Giovanni Chiaffarelli terminata il 18.12.2020 Sviluppo: 150mt Difficoltà: 7a (6b+ obb) R3/S2/II Materiale: 2 corde da 60m, 15 rinvii, una staffa e un cliff utili, cordini e fettucce in abbondanza, friend medi e piccoli, eventualmente, martello e qualche chiodo misto. Itinerario di assoluto stampo alpinistico, sostenuto nel suo grado, interamente attrezzato a chiodi (soste comprese), con l’eccezione del quarto tiro (5 fix). Ove opportuno, si può integrare ottimamente con i friend. Roccia calcarea tipica dello Spedone, generalmente di ottima qualità e ricca di inclusioni di selce che agevolano gradevolmente la progressione. Una pulizia minuziosa è stata effettuata a più riprese, tuttavia qualche frammento o blocco di roccia potrebbe ancora staccarsi, se sollecitato: prestare attenzione! Arrampicata di movimento su placche e muri verticali, quasi ovunque di puro godimento. Note:“Festina lente” è un antico ossimoro augustiano (affrettati lentamente), in buona sostanza un monito ad agire in modo deciso, ma con cautela per avere successo nelle proprie azioni. Il concetto si applica benissimo al nostro progetto di apertura: muoversi con decisione, ma con le dovute cautele, su questa fantastica e insidiosa parete. Inoltre, l’anno pandemico intriso di lockdown improvvisi, ha fatto sì che non si potesse temporeggiare troppo. Meglio affrettarsi, con prudenza! L1. Dal chiodo basale, traversare 5m a sx per portarsi sotto una placca molto lavorata, caratteristica che contraddistingue l’intera lunghezza. Salire tutta la placca tenendosi in alto un po’ a sx fino a un chiodo cordonato, da cui si prosegue facendo un giro a dx per uscire alla comoda sosta. 30m V2 ch. S1 2 ch. (A poca distanza, la S1 a fix di “Dutur dell’Alpe”Savonitto-Bartoli 2015). L2. Sopra la sosta, rimontare vari gradoni e immettersi in una serie di fessure/lame/muretti/placche, leggermente in obliquo a dx per 20mt. Raggiungere e superare un paio di alberelli, proseguire diritto e poi obliquo a sx. con passo più intenso e obbligato fino a un chiodo nascosto. Traversare verso dx qualche metro e forzare dritto una pancetta (ch. alto cordonato, lame a sx da evitare!), raggiungere a dx il diedro della Corti 33 e brevemente la sosta. 40m 6a+ clessidre, vari ch., friend piccolo molto utile. Molto bello, allungare bene le protezioni o sfalsare le corde per agevolarne lo scorrimento. S2 4 ch. L3. Diritto nel diedro qualche mt. fino a un alberello. Traversare nettamente a dx aggirando uno spigoletto aggettante per rimontare un terrazzino (da qui la Corti 33 prosegue dritto per poi ritraversare a sx alla sosta nel diedro). Traversare ancora a dx e poi dritto 5mt. fino ad individuare sulla dx un sequenza di inclusioni di selce per mani e pie-

09

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Valsecchi

Formiche

06 04 03 Erola Oneta

07 05

02 Diretta Burini

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Settembre IV Novembre Corti di sinistra

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