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Via Panzeri - Pilastro Rosso di E. Pesci

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Prefazione

Prefazione

obliqua. Attenzione allo scorrimento delle corde. L3. 6a+ 35m Supera tutta la fessura con difficile nicchia in uscita. L4. 6b+ 30m Diedrino e placca tecnica. Discesa: come per l’itinerario numero 1

4. LA MONACHELLA ROSSA

Eugenio Pesci, Bruno Quaresima e Marco Frigerio, settembre 2003 Sviluppo: 140m (4L) Difficoltà: 6c e A1 (6c obbl.)/S2/III Materiale: 18 rinvii, cordini, due staffe americane per il capo cordata. Itinerario molto estetico sul filo dello spigolo del Torrione. La roccia è di qualità variabile, buona o discreta, a standard dolomitico, sui primi due tiri, friabile sul terzo, che presenta un impressionante traverso di 30metri in piena parete gialla, di rara esposizione, unico nel gruppo. Il quarto tiro ha roccia ottima. Chiodatura buona a fix da 8 mm e qualche chiodo. Soste attrezzate a fix. Il tiro chiave è molto faticoso per il secondo, poiché i passaggi sono obbligati. Attacco: poco oltre lo spigolo che borda a sinistra la placca basale del torrione, presso una fessurina con fix visibile. L1. 6c 30m Fessura, muro e spigolo. L2. 6b+ 25m Muro fessurato, movimenti strani, roccia delicata. Si è recentemente rotta una presa: passaggio obbligato impegnativo L3. 6c e A1 35m Traverso a sinistra: due spit 6c, poi tre spit durissimi; tratto più facile e muro finale ancora difficile. L4. 6b 35m Diritto (due chiodi), su roccia ottima e grigia, poi lungo il facile spigolo, sino a una lama, a destra della quale un ultimo strapiombino (expo’), porta in cima. Discesa: vedi itinerario numero 1.

5. VIA DI TIZIANO

Tiziano Capitoli e Alba Preda 1986 RP Marco Ballerini 1988 Sviluppo: 50m (2L) Difficoltà: 7a+ (6c obbl.)/S1/II Interessante variante d’attacco alle vie seguenti, decisamente difficile e sulle dita. Placca compatta a buchetti; attrezzatura ottima a resinati. Esposizione SW. Attacca subito a destra dell’itinerario precedente. L1. 7a+/b 30m Difficile arrampicata di movimento con passi di dita su placca liscia. L2. 6b+ 20m Placca tecnica e risalto fisico a buchi. Discesa: dalla S2 calarsi alla base o proseguire sulla via seguente.

6. IL FANTASMA DELLA LIBERTÀ

Eugenio Pesci e Ivano Zanetti 1991, dall’alto Sviluppo: 130m (5L) Difficoltà: 6c (6b obbl.)/S2/II Materiale: 15 rinvii Classica e bellissima scalata moderna su roccia eccellente, molto estetica e con passaggi sempre tecnici in placca. Chiodatura ottima a resinati. Esposizione SW Attacca nel centro della placca basale a cui si giunge con la traccia che proviene dal sentiero principale, alla base del torrione. L1. 6b 30m Inizia sulla placca basale del torrione, a destra di una fenditura obliqua. Arrampicata di movimento con un passaggio fisico. L2. 5c 20m Verso destra ad una fessura che porta ad una zona abbattuta. L3. 6c 20m Vago diedrino a sinistra e placche tecniche a tacchette; tiro molto bello. L4. 6c 15m Duro muretto di dita, poi breve tratto delicato in traverso e uscita diretta alla sosta. L5. 6a+ 45m Diritti lungo un ripido pilastro in grande esposizione, resinati non vicinissimi. Discesa: vedi itinerario numero 1

7. VIA GANDIN

Giovanni Gandin, Renzo Galbiati, Vittorio Gerli 1932 Sviluppo: 130m (5L) Difficoltà: 6c (5a obbl.)/RS2/II Materiale: nuts e qualche friend medio Celebre via degli anni trenta, ai massimi livelli dell’epoca. Oggi classica, difficile in libera ma di grande soddisfazione. Attrezzatura ottima a chiodi e resinati. Roccia ottima. Esposizione Sud. Assolutamente consigliabile, da non prendere sottogamba. Meglio attaccare tardi poiché la parete rimane fredda al mattino. L1. 5a 45m La via attacca al limite destro della parete S oltre un brevissimo risalto di secondo grado. At-

tenzione al primo chiodo piuttosto alto. Dai terrazzi basali salire a dx su una cengia, sotto un diedrino che si supera, per proseguire a destra del fessurone (clessidre). Su questo tiro, negli ultimi anni, si è verificato un curioso festival di chiodatura e schiodatura di fittoni resinati. Portarsi un paio di friends. L2. 6c 20m Entrata violenta su muretto aggettante, quindi muretto su buone prese e ostica fessurina. Rinviaggio del secondo resinato decisamente scomodo. L3. 5a 15m Placca ripida molto appigliata. L4. 5c 25m Qualche metro nel diedro di sinistra e uscita in traverso tecnico verso destra. L5. 6a 25m Per roccette fino al risalto terminale che si supera direttamente uscendo poi a sinistra. È questa l’uscita originale Gandini, che il primo salitore superò con protezioni minimali e un passaggio di difficoltà superiore al VI classico. Oppure proseguire uscendo sulla placchetta della Normale (IV-). Discesa: come per itinerario numero 1 Sony Giorgio Anghileri, Michele Frigerio e Angelino Zoia, 5 settembre 1993 130m (5L) 6c (6a+ obbl.)/R2+/II+ Itinerario severo e impegnativo, su roccia di qualità variabile, che sale la parete S attaccando a destra della Via Gandin e proseguendo alla sua sinistra ed indi nuovamente a destra. Arrampicata mista con protezioni a chiodi, lontani, da integrare. Ripetuta molto di rado. La valutazione in libera è stata data da G. Rivolta, 1997, ma l’itinerario fu sicuramente ripetuto in libera già dal primo salitore.

Marta Pirovano su Il Fantasma della Libertà (© Eugenio Pesci)

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