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Correre di notte… sul Grappa
La notte ha una dimensione onirica e misteriosa: si corre soli con se stessi immersi in un silenzio irreale; la natura cambia i suoi ritmi e tutto ha un aspetto diverso, magico. Anche in Grappa: nel buio le luci della pianura tremolano all’aria calda dell’estate, i prati in quota sembrano d’argento sotto la luna piena e nei boschi la nostra ombra si confonde con il reticolo dei rami proiettato sul sentiero, e su tutto la volta stellata del cielo. Correre di notte è un modo per avvicinarsi anche a chi qui ha combattuto: era infatti alle 3.00 del mattino che di solito iniziavano gli attacchi, preceduti dall’artiglieria che squarciava il silenzio della montagna. La quota media del massiccio, ma anche del canale del Brenta, nei mesi caldi, regala temperature miti, perfette per correre di notte, anche se spesso si alzano brezze e venti in quota. Non ci sono tratti così pericolosi che non possano essere percorsi con la sola frontale o problemi di orientamento tali da mettersi in pericolo. In generale, sono da preferire tutti quegli itinerari che passano o culminano in punti panoramici per godere di magiche viste sulla pianura illuminata. Inoltre, scegliere notti di luna piena regala nei tratti aperti l’incredibile meraviglia di scoprire di poter spegnere la luce e… vederci. Giugno e luglio sono forse i mesi migliori: le
temperature sono miti: le giornate lunghe e le notti brevi, il sole cala con un lungo crepuscolo dietro l’altopiano di Asiago, tingendo il cielo di rosso, mentre le albe accendono d’oro il massiccio. L’unica attenzione è per i temporali, anche violenti, che nei mesi caldi si scatenano in quota, mentre in pianura la notte si mantiene limpida. Occorre verificare le previsioni del tempo e partire sempre attrezzati con una giacca impermeabile e una maglia termica perché la temperatura può scendere anche molto in poco tempo. Nonostante sia abitato, il Grappa ha pochi bivacchi o rifugi aperti come altre montagne e gli unici ripari in caso di pioggia improvvisa, nella maggior parte dei casi, sono i ricoveri e le gallerie scavati durante la guerra sui sentieri che salgono. Anche se non piove, di notte le temperature si abbassano e le ore più fredde sono quelle prossime al sorgere del sole. Anche i mesi freddi hanno il loro fascino: l’aria è più tersa e non ci sono temporali, le albe con i monti che si risvegliano tra coltri di umidità e nuvole basse regalano atmosfere irreali. Attenzione al ghiaccio che può velare i sassi. Di notte, in caso di neve, la visibilità è migliore e il freddo compatta il fondo rendendo possibile anche correre: in questo caso obbligatori sono i ramponcini. Non sottovalutate il pericolo di slavine o valanghe, soprattutto sui colli alti, privi di vegetazione, dove si accumula la neve. In qualsiasi stagione dell’anno ricordate che in quota fa più freddo e c’è spesso vento. È vero che si è in movimento, ma il sudore bagna e con la stanchezza ci raffredda. Ragione di più per non dimenticare mai una buona maglia termica e una giacca impermeabile antivento. Con il buio è indispensabile una buona lampada frontale: deve essere affidabile, comoda da
Attacco del sentiero 100 a Santa Felicita, Trail degli Eroi 2016
indossare sopra berretti o fasce e avere una buona luminosità, con un fascio possibilmente regolabile: se in salita non è necessario avere un fascio forte, in discesa però è bene avere la massima intensità possibile per vedere sassi, radici o ostacoli. Ricordate che l’illuminazione della frontale sottrae profondità allo sguardo e tridimensionalità all’ambiente. Quindi non guardate i piedi (ma questo vale in generale quando si corre in montagna), ma qualche metro avanti e massima attenzione. Ultimo aspetto, gli animali: in generale, soprattutto quelli notturni, sono schivi e impauriti dall’uomo. Al massimo vedrete volpi o donnole scappare nel sottobosco sorprese dalla vostra luce o dal fruscio dei vostri passi. Caprioli e camosci sono presenti e sono visibili soprattutto all’alba e al tramonto, nei declivi solitari o sulle pendici rocciose. Animali notturni pericolosi non ce ne sono e anche il lupo, di cui sono stati avvistati più esemplari, è molto difficile da incontrare e sarà lui a evitarvi. Non sottovalutate però insetti come le zanzare che nelle zone boscose umide non mancano, per le quali è sufficiente avere con sé un buon repellente, e le zecche, soprattutto nelle zone con bestiame al pascolo.
Trail degli Eroi 2020: alba su Feltre (© Stefano Dazzan)