Toscana e isola d’elba falesie e vie moderne

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COLLANA LUOGHI VERTICALI

EDIZIONI VERSANTE SUD


Quarta edizione Febbraio 2016 ISBN 978-88-98609-48-2 Copyright © 2016 VERSANTE SUD S.r.l. Milano via Longhi, 10, tel. 027490163 www.versantesud.it I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento, totale o parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Copertina

Andrea Gelfi, Ever to manetta, 8a, Cannelot (ph. F. Ventura/macromicro.it)

Testi

Fabrizio Recchia, Mauro Franceschini

Disegni

Chiara Benedetto

Simbologia

Ilaria Niccoli

Editing e impaginazione Bruno Quaresima Stampa

Monotipia Cremonese

Ringraziamenti Enrico Tomasin per il materiale fotografico fornito. Valentina Borgioli, Raffaele Borzacca, Antonella Gallo, Antonella Gerini, Massimo Terenzi per l’aiuto fornito durante la recensione dei siti. Francesco Mannini per il materiale fotografico. Alberto Baldini, Elisa Mimic per le informazioni e il materiale fotografico relativo alla falesia di Campareccia. Stefano Cambi per la zona di Prato. Filippo Arigoni per le informazioni e il materiale fotografico della zona di Buti. Claudio Bacci per le informazioni relative alla falesia del Tempio. Raffaele Giannetti, Andrea Gelfi e lo staff di Versante Apuano per il materiale sulle falesie apuane. Michele Caminati e Filippo Romoli. Toscoclimb per il continuo impegno nella pubblicazione delle news relative alla Toscana e non solo. Andreina di Vinca che con le sue merende e la sua disponibilità è un punto di riferimento sicuro per tutti. A tutti coloro citati e non che con la loro opera di esplorazione e valorizzazione hanno contribuito anche indirettamente alla realizzazione di questo lavoro. A loro vanno i nostri ringraziamenti e quelli di tutti coloro che usufruiranno di questa guida.

Nota L’arrampicata è uno sport potenzialmente pericoloso, chi lo pratica lo fa a suo rischio e pericolo. Tutte le notizie riportate in quest’opera sono state aggiornate in base alle informazioni disponibili al momento, ma vanno verificate e valutate sul posto e di volta in volta, da persone esperte prima di intraprendere qualsiasi scalata.

Km ZERO

Guida fatta da autori che vivono e sviluppano l’arrampicata sul territorio

È una guida a KM ZERO!

Che significa? Che è più sana e ha più sapore, perché fatta da climber locali. Come i pomodori a Km 0? Certo! E la genuinità non è un’opinione. Gli autori locali fanno bene a chi scala: - hanno le notizie aggiornate; - non rifilano solo gli spot più commerciali; - reinvestono il ricavato in nuove falesie Gli autori locali fanno bene al territorio: - pubblicano solo ciò che si può pubblicare; - sono attenti a promuovere tutte le località; - sono in rete con la realtà locale e infine la cosa più importante: sulle loro rocce c’è anche un pezzetto del loro cuore


FOR CLIMBING

BOOKS FORBOLTS

Km ZERO

Guida fatta da autori che vivono e sviluppano l’arrampicata sul territorio

Il 2% degli incassi di questo libro è devoluto in materiale per chiodare o richiodare falesie.

Mauro Franceschini Fabrizio Recchia

TOSCANA e ISOLA D’ELBA Falesie e vie moderne

EDIZIONI VERSANTE SUD


Indice 4

Mappa 5 Introduzione 6 Scala di valutazione 7 I tiri più duri 8 Legenda 9 1 Torri di Monzone 2 Pizzo d’Uccello 3 Costiera di Capradossa 4 Guglie della Vacchereccia 5 Aiola 6 Campareccia 7 Montignoso 8 Montignoso – Castello 9 Zucco delle Marzoline 10 Placche di Antona 11 Monte Antona 12 Monte Tecchia 13 Uncini 14 Laguna 15 Monte Campaccio 16 Pennone di Pratazzolo 17 Monte Pesaro 18 Monte Cavallo 19 Monte Procinto 20 Monte Nona 21 Monte Forato 22 Monte Corchia – Parete W e NW 23 Monte Corchia – Pilastro Vitelli 24 Monte Corchia – Guglia di Piatreto 25 Torre di Belen

10 28 50 54 58 60 64 68 72 76 80 82 84 88 92 98 100 104 108 122 130 132 138 142 144

Camaiorese 26 Muro del Tossico 27 Muro dei Ganzi 28 Isola di Grappolungo e Pil. dei Bimbi 29 Tomeoni 30 Conchetta 31 Trittico 32 Grottino 33 Maruccio Area 34 Muro di Swann 35 Ciarro Torre 36 Saratoga 37 Candalla Bassa 38 Candalla Alta 39 Placche a mare 40 Castagni 41 Cimitero 42 Mongololificio

146 148 150 152 158 160 162 166 168 170 172 174 176 186 194 196 198 200

43 Giardino degli Elfi 44 Cannelot 45 San Rocchino 46 Pensatoio 47 1° Pilastro di Setriana 48 2° Pilastro di Setriana

202 206 210 216 218 220

Sant’Anna 49 Foce di Compito 50 Lieto basso 51 Caprone 52 La vela 53 Castello 54 Grotto e grottino 55 Rocca petrosa

222 224 228 230 232 234 236 238

56 Monte Alto 57 Il Secondo 58 Le Rocchette 59 Pania Secca 60 Rifugio Rossi 61 Grotte della Scaffa 62 Trombacco 63 Cocciglia 64 Balzo di Peppone 65 Penna di Lucchio 66 Monsummano 67 Vecchiano 68 San Vivaldo 69 Monte Serra 70 Prune 71 Parete Malaparte 72 Figline di Prato 73 Maiano 74 Poggio al Montone 75 Gavorrano (Monte Calvo) 76 Massanera 77 Ansedonia 78 Canne d’Organo 79 Capo d’Uomo

240 244 256 258 262 266 268 274 278 280 284 298 312 316 320 326 330 334 338 342 346 348 352 356

Isola d’Elba 80 Falesia del Ginepro 81 Falesia del Remaiolo 82 Baia dei Pirati 83 Fetovaia 84 Monte Schiappone 85 Monte San Bartolomeo 86 Monte Cotete 87 Madonna del Monte

362 364 368 370 372 378 380 386 390


1-5

18 Carrara Massa

6-17

64 61-62

63

56-60 19-55

Viareggio

65 71

Pistoia

66

Lucca

69-70

67 Pisa

Prato

73

72

FIRENZE

Fiesole

76

Buti

S. Gimignano

Livorno

68 Arezzo Siena

I. Capraia Piombino

Isola d’Elba

74 75 Grosseto

Orbetello

78-79

Ansedonia

77

Porto S.Stefano

I. Giglio

ISOLA D’ELBA Portoferraio

87 86 85

Pomonte

Marciana Porto Azzurro

84 83

Fetovaia

Campo nell’Elba

80

Capoliveri

81 82

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Introduzione 6

INTRODUZIONE ALLA QUARTA EDIZIONE

In qualunque modo si parli di Toscana si parla di cultura a 360 gradi perché questa è una terra legata a nomi come Leonardo o Frescobaldi, a città come Pisa o Firenze, a paesi come Monteriggioni o a vini come il Chianti. Ogni sasso che compone i muri di cinta delle città e dei paesi fortificati è un pezzo di storia e cultura. Il mare e le isole del suo arcipelago sono piccoli gioielli a coronamento di un territorio già di per sè fantastico. Le tradizioni gastronomiche nella loro semplicità sono un elemento rappresentativo di tutte queste peculiarità. Cosa c’entra l’arrampicata? Le Alpi Apuane, catena montuosa di interessante rilievo, hanno storicamente rappresentato un terreno di gioco molto importante per l’attività alpinistica, ma con l’avvento dell’arrampicata sportiva ogni sasso e ogni piccola parete sono diventati luoghi di interesse per la pratica di questa disciplina, e questa guida dimostra proprio che la Toscana ne è piena. Luoghi ameni e immersi in una natura ancora selvaggia oppure a pochi passi da città come Pisa o Firenze, dove ognuno di noi può trovare spazio per gratificare la propria passione, che si tratti di pareti con itinerari di più tiri o di falesie. Questa guida è un ennesimo lavoro svolto per cercare di fornire il massimo delle informazioni a tutti quelli che sono interessati a conoscere il potenziale arrampicatorio di questa regione. A torto spesso sentiamo dire, anche da

parte di nostri amici “del nord”, che la distanza dalle falesie o dalle pareti toscane non giustifica il viaggio e che è molto più conveniente andare a scalare nelle prealpi o addirittura sulle Alpi. A nostro parere sarebbe invece molto più interessante fare una scelta mirata a questi luoghi, perché qui da noi ci sono rocce veramente molto belle con difficoltà e qualità che nulla hanno da invidiare a siti storicamente più celebri e frequentati. Nel redigere questa guida, lavoro apparentemente semplice, avremo sicuramente commesso qualche errore o scontentato qualcuno per un mezzo grado in più o in meno di qualche tiro descritto, ma se ciò è accaduto, è stato fatto in buona fede. Alcuni siti arrampicatori della regione non sono stati recensiti, non perché non li conoscessimo o non fossero stati degni, anzi, ma per motivi legati al quieto vivere sia con gli abitanti o i proprietari dei fondi, sia con la comunità degli arrampicatori o in particolare alcuni chiodatori che ci hanno chiesto di non divulgarli. Venite a trovarci e a scalare in Toscana. Mauro e Fabrizio


VALUTAZIONE DEGLI ITINERARI MULTIPITCH Per classificare in maniera più completa le vie lunghe, si è adottata la scala estesa di valutazione che scinde l’impegno generale di una via (ambiente, lontananza dal fondovalle, lunghezza, impegno psicologico) da quello relativo alla distanza o alla posa delle protezioni. Tutto questo per forza separato dalla difficoltà tecnica, comunemente espressa con la scala francese. Avremo dunque tre parametri da valutare e quindi tre scale diverse da affiancare nella relazione di una determinata via: la difficoltà tecnica, la proteggibilità, l’impegno globale. Per avere l’idea più precisa di una via, sarà dunque necessario esprimerli sempre tutti e tre, perché nessuno di essi, preso separatamente, potrà dare sufficienti informazioni al ripetitore. La difficoltà tecnica Per tutte le vie si è adottata la scala francese. Per ogni itinerario viene indicato sia il grado massimo, sia quello obbligatorio. Solo alcuni itinerari, con caratteristiche ben lontane dalle vie sportive o moderne, sono stati gradati con la scala UIAA. La proteggibilità Abbiamo utilizzato una scala che tiene conto esclusivamente della distanza e dell’affidabilità degli ancoraggi, usando la lettera “S” nel caso di vie spittate e la “R” nel caso di vie attrezzate a chiodi o non attrezzate. Per le eventuali vie miste la sigla “RS”. Questa tabella è suddivisa in 6 livelli, dove il livello R6 consiste in una lunghezza quasi o totalmente improteggibile, con rischi anche letali in caso di caduta. Naturalmente la scala è aperta. L’impegno globale Questa scala sostituisce la scala classica francese (TD, ED...) nel valutare l’impegno globale di una via, l’ambiente in cui si svolge, la difficoltà di ritirata e la lontananza dal fondovalle. É sostanzialmente la scala americana in uso per le big wall, espressa in numeri romani da I a VII (ma si tratta di scala aperta) e affiancata alla difficoltà tecnica. Come si deduce dalla tabella la gradazione è slegata totalmente dalla difficoltà, che andrà quindi sempre affiancata al numero romano.

Proteggibilità S1 Spittatura normale, come quella utilizzata in falesia. Distanza mai superiore ai 3-4 m tra uno spit e l'altro. Lunghezza potenziale caduta qualche metro al massimo e volo senza conseguenze. S2 Spittatura distanziata e tratti obbligatori tra le protezioni. Lunghezza potenziale caduta una decina di metri al massimo e volo senza conseguenze. S3 Spittatura distanziata, passaggi quasi sempre obbligatori. Distanza tra gli spit anche superiore ai 5 metri, voli lunghi ma non eccessivamente pericolosi. S4 Spittatura molto distanziata (oltre i 7 metri), passaggi obbligatori. Una caduta può potenzialmente provocare un infortunio. S5 Spittatura oltre i 10 m, passaggi obbligatori e tratti dove una caduta può sicuramente provocare un infortunio (caduta su terrazzi e cengie o al suolo). S6 Spittatura solo parziale e posizionata lontano dai passaggi chiave, tratti molto lunghi, anche superiori ai 20 m, in cui una caduta può avere conseguenze anche letali. R1 Facilmente proteggibile con protezioni sempre solide, sicure e numerose. Limitati tratti obbligatori. Lunghezza potenziale caduta qualche metro e volo senza conseguenze. R2 Mediamente proteggibile con protezioni sempre solide e sicure ma più rade. Tratti obbligatori tra le protezioni. Lunghezza potenziale caduta qualche metro al massimo e volo senza conseguenze. R3 Difficilmente proteggibile con protezioni non sempre buone e distanti. Lunghi tratti obbligatori. Lunghezza potenziale caduta fino a 7-8 metri al massimo e volo con possibile infortunio. R4 Difficilmente proteggibile con protezioni scarse o inaffidabili e/o distanti che terrebbero solo una piccola caduta. Lunghi tratti obbligatori. Lunghezza potenziale caduta fino a 15 metri con possibilità di fuoriuscita di ancoraggi e volo con probabile infortunio. R5 Difficilmente proteggibile con protezioni scarse, inaffidabili e distanti che terrebbero solo una piccola caduta. Lunghi tratti obbligatori. Possibilità di lunghe cadute e di fuoriuscita di ancoraggi che può determinare un volo fino a terra con infortunio sicuro. R6 Improteggibile se non per brevi e insignificanti tratti lontani dai passaggi chiave del tiro. Una eventuale caduta può avere conseguenze anche letali. Impegno globale I Via corta richiedente poche ore, nei pressi della strada e con comodo avvicinamento, ambiente solare e ritirata comoda. II Via di diverse lunghezze su una parete superiore ai 200 m, avvicinamento facile anche se può richiedere una discreta marcia, comoda ritirata. III Via lunga oltre i 300 m, ambiente severo, richiede quasi tutta la giornata per essere superata. Può richiedere un lungo avvicinamento e la ritirata può non essere veloce. IV Via distante dal fondovalle. Richiede un’intera giornata per essere superata. La ritirata può essere complicata e non svolgersi sulla linea di salita. V Via molto lunga stile big wall, richiede normalmente un bivacco in parete. Ritirata difficile, ambiente severo. VI Big wall che richiede più giorni di permanenza in parete, ambiente di alta montagna, ritirata difficile. VII Tutte le caratteristiche proprie del grado VI esasperate, come nel caso di big-wall himalayane che necessitano di una spedizione per essere superate.

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I tiri più duri (8b-8c) 8

8c IL RE, IL SAGGIO, IL BUFFONE+PROSECUZIO MANCO IL VIGIO TORNA A BORDO! CAZZO! JUMANJI

Candalla bassa Candalla alta Cimitero Giardino degli elfi

Marcello Bruccini Klemen Becˇan Luca Lucchesi Patrizio Buricchi

8b+/8c IL GEMONE

Candalla bassa

Marcello Bruccini

8b+ JUMA 127ORE OBI ONE KENOBI IL RE, IL SAGGIO, IL BUFFONE ULTIMO GIRO DI GIOSTRA L2 L’OSVALDO GUANAJA LA SCAMOSCIATA LA QUIETE VARIANTE DRITTA

Giardino degli elfi San Rocchino San Rocchino Candalla bassa Candalla alta Muro di Swann Cimitero Grotto e grottino San Rocchino

Luca Andreozzi Patrizio Buricchi Edoardo Bendinelli Michele Fornaciari Klemen Becˇan Patrizio Buricchi Luca Lucchesi Luca Lucchesi Matteo Gambaro

8b/8b+ IL GENIO

Candalla bassa

Severino Scassa

8b VERSILIA BY NIGHT MOOD LA QUIETE NO COMMENT L2 IL DEMORALIZZATORE LA QUESTUA MR. CAMOS 300-400 L2 MANCO IL PAPA L3 IL LATO SCURO DI ANDROMEDA IABADABADUU QUATTRO PASSI NELLA SAMSARA GLI ALBANESI IL PASTICCERE MURO VANESIO GLI AMICI DEL BOFONCHIO L2

Giardino degli elfi Giardino degli elfi San Rocchino San Rocchino 1 Pil. Setriana Grotto e grottino Grotto e grottino Candalla alta Candalla alta Monsummano Procinto - Indian girl Muro di Swann Candalla bassa Candalla bassa Candalla bassa Candalla bassa

Andrea Gelfi Andrea Gelfi Patrizio Buricchi Patrizio Buricchi Luca Lucchesi Patrizio Buricchi Marco Peli Damiano Guidotti Roberto Vigiani Cristiano Lucchesi

8a/8b TOWANDA

Le rocchette

Patrizio Buricchi

Edoardo Bendinelli Edoardo Bendinelli Damiano Guidotti


Legenda

Quota

Esposizione

600m

S

Bellezza Splendido

Discreto

Non esaltante

Aiuto! Occhio! Buona Ottima

Chiodatura

Avvicinamento

Bello

30’

Affollamento

Basso Medio Alto Ressa

ComoditĂ alla base

Scomoda Sconnessa Comoda

Parcheggio

Difficile Discreto Buono Ottimo

Principianti

Si scala con pioggia

Per famiglie

Vie lunghe QR Code Parcheggio

311 ? 8b 8a 7c 7b 7a 6c 6b 6a 5c <5c

Numero dei tiri per grado 19

9

18

25 25

20

33 41 39 38 44

9


01

Torri di Monzone 1200m

Torri di Monzone

E

30-45’

10

Le Torri di Monzone, per noi anche Monzon Towers, sono un complesso di pareti e torrioni che si individuano salendo verso Vinca nell’alta valle del torrente Lucido. La buona qualità della roccia, la verticalità, il luogo selvaggio e pieno di fascino, hanno fatto sì che nel corso del tempo l’esplorazione da parte dei chiodatori locali, si focalizzasse nella creazione di linee di salita ardite e spettacolari. La prima via a essere salita fu la Via Sara, o Via dei Fiorentini, su quella torre più evidente, che poi ne prese il nome. Tutto questo accadeva nel 1973, e successivamente il grande Claudio Ratti guida alpina di Carrara, esploratore instancabile delle Apuane, sale diverse vie anche a carattere puramente esplorativo che forse non verranno mai ripetute. Con l’avvento dello spit Claudio continua questa esplorazione e chioda

01 con vari copagni, tra cui Stefano Funk, (non disdegnando la calata dall’alto) numerose vie che sono fra le più belle delle pareti. Tra queste ricordiamo Jungland e Avrò finito di pagare?. Sulla Cattedrale nel 1983 i lucchesi Stefano Funk e Luca Dini salgono con chiodatura tradizionale, Segno di Zorro, bella via che con il suo andamento, segue una Z formata dalla roccia grigia in uno specchio di calcare giallo. Nel 1987 giovani alpinisti della scuola Lunigiana Verticale di Fivizzano, Mario Boschetti e Mauro Franceschini, salgono dal basso prima la splendida linea Surmenage, vero capolavoro di bellezza e poi Una via per Claudio a tutt’oggi senza ombra di dubbio gli itinerari più ripetuti del luogo. Sempre alla ricerca di roccia spettacolare e bellezza dei movimenti, Mauro Franceschini continua l’esplorazione assieme all’amico Fabrizio Recchia e con

Torri di Monzone, A. Gerini, Surmenage (ph. M. Franceschini) p


grande affiatamento salgono numerose vie di buon livello tecnico come Notre dame de Monzon, Via Lattea, Figli della lupa, Hasta la bagigia siempre, e più recentemente Il canto delle passere (da cui tentano di sfuggire come Ulisse da quello delle sirene…) Finalmente arriva in valle Roberto Vigiani, vero artista dell’arrampicata e dell’alpinismo, e con le sue prime salite alza nettamente il livello obbligatorio. Nascono Ciao Ciciu, All’occhio Bacchini, Verso il Mondo, vie che variano tra una chiodatura “umana”, a altre in puro stile Vigiani, dove oltre alla tecnica e al grado ci vuole anche tanta testa. Tra i suoi compagni di avventura su queste pareti (e non solo) è doveroso citare Piero Gianfranceschi. Si arrampica generalmente su un calcare grigio molto compatto striato da liste di selce, o su un calcare giallo a tacchette. Inutile trovare scuse, in estate ci sono giornate che col caldo è dura, in inverno invece può essere freddino, ma con un po’ di accortezza ed esperienza noi ci scaliamo 12 mesi su 12.

Punti d’appoggio Albergo Ristorante Pizzeria da Remo. Località Monzone. Buona cucina tipica e ottime pizze cotte a legna. Possibilità di pernottamento. 7 km a sud di Aulla nel paesino medioevale di Caprigliola Agriturismo MonteBianco, a casa di qualcuno che delle Monzon Towers ne sà qualcosa… Accesso stradale Dall’autostrada A15 (Parma/La Spezia) si esce al casello di Aulla seguendo poi la SS 63 per il Passo del Cerreto in direzione Fivizzano. Una volta superata la frazione di Rometta si svolta a destra sulla SS 445 (indicazioni per Gassano, Monzone, ed Equi Terme). Seguire le indicazioni (cartelli marroni) per Valle di Vinca. Dal paese di Monzone si seguono le indicazioni per Vinca e dopo circa 4,5 Km, prima di iniziare una serie di tornanti, si trova un ponte di legno che attraversa il torrente Lucido. Lasciare l’auto in prossimità del ponte senza ostruirne il passaggio in quanto percorso frequentemente da mezzi agricoli e percorrere la strada marmifera sino a incontrare i vari accessi per settore.

LA CATTEDRALE

IL CAMPANILE

IL BALZONE

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01

TORRI DI MONZONE

le dra nile e atorio Catte pa n o am La alz L’Or Il C Il B

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e

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Torri di Monzone

via di lizza per il Sagro

Monzone Vinca

IL BALZONE Accesso: dal ponticello in legno seguire in salita tutta la strda marmifera, (circa 1 km) e, dove la strada si trasforma in sentiero, scendere a destra in prossimità di un muro a secco (ometto) e attraversare il greto del fiume. Per tracce di sentiero si entra nel bosco e dopo circa 50 m. svoltando a sinistra per ripido ghiaione si giunge alla base della parete. (30 min.) 1 ALL’OCCHIO BACCHINI H H H R. Vigiani, D. Della Valle, 2002 Salita dal basso con fix da 10mm 210 m. (4L) 7b (7a obbl.)/S4/II Materiale: 14 rinvii corde da 60 m. Via in ambiente superbo, roccia buona, consigliata a chi domina il 7a a vista. Chiodatura distanziata (8 spit sui 50 m. di sviluppo sul 2° tiro). Ottimo terreno per chi asserisce che l’uso degli spit banalizza una salita. Via dedicata a Sandro Trentarossi. Info e relazione fornite da Roberto Vigiani. Discesa: in doppia sulla via dall’ultimo tiro, passare i rinvii durante la calata.

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2 JUNGLAND H H H C. Ratti, S. Funk, M. Merler, 1987 Aperta un po’ dal basso e un po’ dall’alto con spit e chiodi. 140 m. (7L) 6c (5c obbl.)/S2/II Materiale: 10/12 rinvii, 2 corde da 50 m. e cordini per soste. Bella via in ambiente selvaggio, sale un evidente fessurone che parte largo e poi stringe man mano che si sale. Prestare attenzione sul primo tiro dove la qualità della roccia non è proprio della migliore. Richiodata recentemente. Discesa: in doppia fuori dalla linea della via. 3 SULLE TRACCE DI CLAUDIO H H S. Funk, G. Lucchetti, 2008 Salita dal basso con fix da 10 mm 210 m (8L) 6c (6b obbl.)/S2/II Materiale: 12 rinvii e corde da 60 che consentono con 4 doppie di tornare a terra evitandone l’ultima nel bosco su vecchi cordoni. Si salgono i primi due tiri e mezzo in comune con Jungland proseguendo con il terzo sulla cengia terrosa verso sx e lasciando a destra la partenza del diedro. Attenzione sul quarto tiro per la qualità della


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2

5c

6a

5a

4c

7a

7a

7b

5c/6a

6a/A0

6a

6b

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6a/b

6b

6b+

6c+

6c

1

6b+

MASINO-BREGAGLIA-DISGRAZIA

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5b

6a+

6b

6b+

6c+

IL BALZONE


01 Torri di Monzone

roccia, sporca ed instabile e sull’ultimo la chiodatura un po’ lunga non si addice alle fragili tacchette da tirare. Discesa: sulla via con la terza calata 2 metri sotto la sosta di salita in una nicchia con alberi secchi, prestare attenzione ad eventuali incastri di corde

di andare a prendere quella linea di salita che in tutti i frequentatori del luogo aveva suscitato le meglio fantasie arrampicatorie. Dopo il primo tiro con roccia non eccezionale, le cose migliorano anche se il resto dei tiri rimane sempre un po’ polveroso a causa dei grossi strapiombi in alto che impediscono il dilavamento delle acque piovane sulla parete. Discesa: avviene in doppia sulla via con l’accortezza, nel caso si usi una corda singola, di portarsi dietro un cordino da 30 m da fissare alla penultima sosta per garantirsi il rientro da una doppia strapiombante di 30 m ed in diagonale. Anche le altre calate hanno bisogno di essere rinviate in discesa per rientrare in sosta.

4 FIX’N FRIENDS H H H R.Vigiani, P. Gianfranceschi, 10/2013 150 m. (5L) 6c+(6c obbl.)/RS4/II Materiale: si può arrampicare anche con una corda singola da 70 m, 10 rinvii, una serie di camalot dal 0,3 al 3 e una serie di stopper. Aperta dal basso dalla affiatatissima coppia Piero e Roberto che hanno avuto la determinazione IL BALZONE

6c+

6b+

6b

6a+

5b 5

14


5 TERRA ROSSA H H H H R. Vigiani, L. Siliani, 5/2005 Salita dal basso con fix da 10 mm 160 m. (5L) 6c+ (6b/6b+ obbl.)/S3/III Materiale: 14 rinvii corde da 60 m. Avvicinamento come per Jungland ed una volta sotto la parete costeggiarla verso sinistra fino ad incontrare una corda fissa che supera un risalto roccioso e per ripido bosco conduce all’attacco della via. Alla partenza un cordone facilita il raggiungimento del primo chiodo. Bella via quasi tutta ripulita e ben chiodata a fix da 10 mm distanziati a 3/4 metri circa. Particolare attenzione va riposta nell’affrontare l’uscita del

primo tiro e l’ultimo dove la lunghezza delle protezioni fisse, l’impossibilità di aggiungerne altre ed un grado decisamente sottostimato rendono le cose un po’ più problematiche. Discesa: in doppia sulla via rinviando alcuni spit nei due tiri finali che sono in leggera diagonale e strapiombanti.(possibile anche con una corda da 70 mt facendo attenzione di fare i nodi ai capi).

Torri di Monzone, Chiara Paladini, Jungland (ph. E. Pierotti) p

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01 Torri di Monzone

LA CATTEDRALE Accesso: come per il Balzone, superato il greto del torrente, imboccare il sentiero e invece di svoltare a sinistra salire ancora verso destra per circa 150 m. ed in prossimità di una pietra (ometto) salire a sinistra per un ripido sentiero fino alla base della torre. (30 min.) 6 CASA VIANELLO H H H R. Vigiani, P. Gianfranceschi, A. Gattai, 2003 300 m. (7L) 6c (6b obbl.)/S2/III Materiale: 14 rinvii e corde da 60 m. Salita dal basso modificando successivamente dall’alto il primo e il terzo tiro. Bella via che sale due evidenti diedri e poi prosegue su belle placche verticali sicuramente la più ripetuta della Cattedrale grazie anche all’ottima chiodatura integrata in discesa da Roberto Vigiani. Discesa: in doppia sulla via rinviando però il cordone sopra il tetto per poter giungere alla sosta nel diedro. 7 NOTRE DAME DE MONZON H H H H F. Recchia, M. Franceschini, N. Stefani, 2002 Salita dal basso con fix da 10mm 300 m. (9L) 6c+ (6a+ obbl.)/S3/III Materiale: 14 rinvii, 2 corde da 60 m, una serie di dadi ed una di friend. Via in ambiente severo, divisa in due parti distinte, la prima su roccia non proprio eccezionale, la seconda invece su roccia compatta. Percorso molto completo, diedri, placche, fessure, richiede un buon impegno psicofisico. Consigliati anche chiodi e martello, utili nel caso di eventuali problemi nel recupero delle corde lungo le calate fuori dalla linea di via. Fantastico il quinto tiro. Discesa: in doppia con alcune calate fuori dalla linea di salita.

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8 VIA LATTEA H H H H M. Franceschini, F. Recchia, 2003 Salita dal basso con fix da 10 mm 220 m. (6L) 6c+ (6b obbl.)/S3/III Materiale: 14 rinvii e corde da 60 m. Situata tra l’attacco di Notre dame de Monzon e Figli della Lupa ha alla base uno spezzone di corda fissa per salire agevolmente un tratto erboso di circa 6 metri. Bellissima via con difficoltà sostenute e chiodatura non sempre ascellare nelle lunghe placche che caratterizzano la salita. Scarse le possibilità di protezioni veloci dal secondo tiro in poi, contrariamente al primo dove invece le fessure consentono di integrare agevolmente. Discesa: quattro doppie di cui la terza leggermente fuori via. 9 FIGLI DELLA LUPA H H H H F. Recchia, M. Franceschini, 2002 Salita dal basso con fix da 10 mm 270 m. (7L) 7a+ (6a obbl.)/S3/III Materiale: 14 rinvii, 2 corde da 60 m, dadi e friend raddoppiando le misure medie e piccole. Ambiente analogo alla via precedente con la differenza che lo zoccolo viene superato su una serie di stupende fessure. Da non perdere per la complessiva bellezza. Il passo duro si può superare in A0, mentre invece godetevi la fantastica Fessura Gerini nell’ultimo tiro, dedicata alla nostra compagna di scalate Antonella. Si consiglia di fare tutte le doppie segnate per facilitare il recupero delle corde. Discesa: in doppia sulla via.

Torri di Monzone, Eva Pierotti, Via Lattea (ph. E. Tomasin) u


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01 Torri di Monzone

IL BATTISTERO Accesso: come per il Balzone, 5 metri prima di giungere all’attacco di Jungland si devia a destra raggiungendo l’attacco. Lettere RP scolpite sulla roccia. 10 ROBESPIERRE H H H H R. Vigiani, P. Gianfranceschi, A. Marchetti, 05/2012 240 m. (8L) 6c (6b obbl.)/S3/II Materiale: 15 rinvii e corda da 50 m Iniziata dal basso da Piero e Antonio, dopo un periodo di stasi è stata conclusa dalla mano di Roberto con l’utilizzo veramente di poche protezioni. Aggiunte successivamente per renderla piacevole e fruibile a più persone è diventata comunque un bel banco prova per chi è convinto di dominare il 6b. Discesa: in doppia sulla via con il traverso da rifare in arrampicata

TORRE DI DESTRA O DEI FIORENTINI Accesso: si percorre la strada marmifera come per le altre torri ma per un tratto più breve (circa 200 mt). Nei pressi di un ometto (bolli rossi) si scende a destra nel greto del fiume. Da qui si obliqua a destra risalendo il costone alberato. Il sentiero (marcato da bolli rossi e cordini alle piante) risale quasi verticalmente verso la base della parete (45 min). Attacco: evidenti gli attacchi di tutte le vie data la chiodatura facilmente visibile semplicemente spostandosi lungo la base della parete. Unica eccezione la Via dei Fiorentini il cui attacco è decisamente spostato sulla sinistra e più basso. Sono comunque individuabili dei cordini nelle clessidre. 11 CIAO CICIU H H H R. Vigiani, D. Della Valle, 2000 220 m. (6L) 7b obbl./S4/III Salita dal basso con fix da 10 mm molto distanti nello stile di All’occhio Bacchini Materiale: 14 rinvii, 2 corde da 50 m. Roccia non sempre buona, ambiente tipo Lavaredo sull’ultimo tiro. Informazioni e relazione fornite da Roberto Vigiani. Discesa: a piedi lungo tracce di sentiero e alcune calate su alberi lungo il ripido canale che scende sulla destra orografica della torre. 12 VIA DEI FIORENTINI H H H C. Barbolini, G. Bertini, L. Cirri, M. Passaleva, P. Passerini, 1977 Salita dal basso con chiodi normali e a pressione 200 m. (5L) 6a (5b obbl.)/R3/II Materiale: 12 rinvii, 2 corde da 50 m. Via molto bella una grande intuizione per il periodo in cui è stata salita. É la classica della parete e sicuramente (tra le classiche) una delle più belle delle Apuane. Chiodatura classica che richiede attenzione, lasciata tale su richiesta di alcuni degli apritori. Discesa: in doppia sulla via Avrò finito di pagare?

18


19

10

6a+

4a

6c

6c

6c+

6c

6b

IL BATTISTERO

6

6b

6c

6b+

6b

7

6c

6b

4a

5c

6b

5c/6a

6a

6c

5b

6a

6a

6a 8

5b

6c/A0

5c

5c

6a

6b+

LA CATTEDRALE

9

5c

5c

6a+

6a

7a+

6a+


01 Torri di Monzone

13 UNA VIA PER CLAUDIO H H H H M. Franceschini, M. Boschetti, F. Recchia, 1993/2001 Salita dal basso con fix da 10 mm e spit. 250 m. (9L) 6b (6a obbl.)/S2/II Materiale: 14 rinvii, 2 corde da 50 m. e una serie di dadi per l’ultimo tiro dove sono concentrate le difficoltà. Iniziata nel 1993 (primi 6 tiri - 150 m. ca), nel 2001 è stata allungata di altri 3 tiri. Si legge a volte che di questi nuovi tiri ne è sconsigliata la percorrenza perchè meno belli,e con roccia poco sana. In verità cambia il tipo di chiodatura senz’altro più lunga, ma sulla qualità della roccia..... c’è chi trova belle le vie al Corchia... Dedicata all’ indimenticato grande alpinista Claudio Ratti. Discesa: in doppia sulla via Surmenage. 14 SURMENAGE H H H H M. Boschetti, M. Franceschini, N. Stefani, F. Recchia, 1987/2001 Salita dal basso, e riciodata con fix da 10 mm 240 m. (8L) 6b+ (6a obbl.)/S3/II Materiale: 14 rinvii, 2 corde da 50 m. La salita di questo itinerario da parte di Mario Boschetti da una netta svolta alle ambizioni di chi apre una via. Roccia fantastica, linea elegante e diretta, ricerca dell’estetica del movimento, ricerca del piacere dell’arrampicata. Al tempo della prima salita non c’era il trapano e per piantare uno spit rock su questo calcare duro ci impiegavamo 8 min circa a volte cambiando anche tre spit perchè si spuntavano, provate a farlo. Condividete queste sensazioni e non ve ne pentirete. Sucessivamente la via è stata allungata di altri tre tiri rendendola ancora piu bella.L’ultimo tiro che alza un po’ l’obbligatorio, a volte risulta un po’ sporco nella sua prima parte, ma merita di essere salito perchè molto molto bello. Discesa: in doppia sulla via Avrò finito di pagare?

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15 LE PALME H Chiodata dall’alto da ignoti 45 m. 6b+ 16 SPEZZINI H Chiodata dall’alto da ignoti 45 m. 6b+ 17 AVRÒ FINITO DI PAGARE? H H H H C. Ratti, M. Bernardini, 1987 Aperta dal basso e dall’alto con chiodi e spit. 130 m. (6L) 6b+ (6a+ obbl.)/S3/II Materiale: 12 rinvii, 2 corde da 50 m. Via molto bella, verticale continua su roccia ottima, uno degli ultimi itinerari tracciati dal grande Claudio Ratti alpinista di grande spessore, poco rispettato nel suo ambiente di casa, preso da esempio invece da molti dei piu forti alpinisti locali. Recentemente richiodata con fix da 10 mm rispettando la chiodatura originale. Discesa: in doppia sulla via. 18 NO PASARAN H H H H Mauro Franceschini Aperta dall’alto con fix da 10 mm 120 m. (5L) 6b+ (6a+ obbl.)/S2/II Materiale: 13 rinvii, 2 corde da 50 m. Via fantastica che segue una linea ardita e logica con difficoltà abbastanza continue. Un periodo di mancanza di compagni che avessero voglia di seguirmi per nuove salite, mi spinge a realizzare un nuovo progetto chiodando dall’alto. Pur affrontando difficoltà e rischi non indifferenti per arrivare sopra la parete e chiodare la via (un totale di 20 gg circa di lavoro) mi rammarico per non averla salita dal basso. Il valore è senza ombra di dubbio nettamente diverso. Discesa: in doppia su Avrò finito di pagare?

Torri di Monzone, Eva Pierotti, Surmenage (ph. E. Tomasin) u


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Camaiorese

Camaiorese

146

A ridosso del paese di Camaiore si possono individuare un’infinità di pareti più o meno alte. Tutto il comprensorio è normalmente conosciuto fra gli addetti ai lavori come “il Camaiorese”. Zona scoperta e valorizzata un tempo da pochi intimi quali Massimiliano Merler, Maruccio Pradini, Stefano Sandrelli e Roberto Vigiani, è stata ultimamente teatro di nuove scoperte e ulteriormente sviluppata dal lavoro dell’associazione Magicandalla e dalle guide Prorockoutdoor.

L’arrampicata un tempo regno dello strapiombo e con livelli di difficoltà molto alti è stata attualmente affiancata da settori con gradi alla portata di molti. La continua esplorazione fa sì che ogni giorno nuovi settori vengano attrezzati garantendo una costante evoluzione. Le condizioni climatiche e le esposizioni favorevoli dettate dall’influsso del mare, distante pochi chilometri, la rendono fruibile per tutto l’arco dell’anno.


t 1째 Pil. Setriana, Emmanuele Dati, Gran viaggione (ph. M. Corniani)

147

Tomeoni

Camaiore

Greppolungo

Muro del Tossico

Muro dei Ganzi

Ciarro Torre

Saratoga

Isola

Trittico Muro di Swann Maruccioi Area Grottino Conchetta

2째 Pil. Setriana

Pensatoio

San Rocchino

1째 Pil. Setriana

Cannelot

Castagni

Metato

Candalla alta

Candalla bassa

Placche a mare

Casoli

Trescolli

o ott ed u acq

Cimitero

Mongololificio

Giardino degli elfi


45

San Rocchino Meravigliosa falesia con tiri duri, ideale in estate e nelle mezze stagioni, è divisa in due parti: il settore alto e il settore basso. In quest’ultimo si trova una sezione un po’ più “facile” su muro verticale e placca come “Cose Varie” 6c di Fregoso, oppure “Angelica” 7a+ di Damiano Guidotti, per poi passare allo strapiombo con uscita su placca molto tecnica in “Non è una via per vecchi” 8a di Lorenzo Abbarchi. Nello storico settore alto si parte con una selezione di vie su bel muro nero a canne per poi finire su un muro strapiombante a tacche a buchi. Sicuramente tiri molto impegnativi ed estetici. Si comincia duri sul primo tiro di “Vivera la città” 7c, dove è necessaria una buona continuità e movimento, per poi passare ancora più duri su una vasta selezione di 8a o superiori: la bellissima linea estetica di “Obi One Kenobi” 8b+, o i due fantastici tiri di “No comment” 8a e 8b, con una prima parte su un muro leggermente strapiombante di dita e una seconda più atletica con prese meno nette. Infine non possiamo non ricordare anche “Piccolo Principe” 8b, con i suoi passi di blocco molto atletici oppure la non ancora liberata “Naturalmlente” che si mormora possa essere uno dei primi 9a della Toscana.

500m

San Rocchino

NE

50’

? 8b 8a 7c 7b 7a <7

210

4 4

2 2

6 5

45 Accesso Arrivando dall’autostrada A12 uscire a Viareggio e seguire le indicazioni per Camaiore. Alla prima rotonda prendere la terza uscita, alla successiva imboccare la prima uscita e costeggiare il fiume per circa 4 o 5 km fino a raggiungere il centro dell’abitato. Dal centro di Camaiore seguire le indicazioni per Greppolungo - Casoli (percorrendo via Nuova). Oltrepassare il paese di Casoli e proseguire verso Trescolli dove inizia una strada privata. Parcheggiare l’auto prima della sbarra e prendere il sentiero che sale. Superato un gruppo di case si raggiunge il settore, caratterizzato da un’evidente colata rossa.

8

31 San Rocchino, Matteo Gambaro, La quiete (ph. M. Caminati) u


211


45 San Rocchino

SETTORE BASSO 1 LA FOLAGA CANUTA 7c+ 20m Fisico strapiombo e placca tecnica 2 NON È UNA VIA PER VECCHI 8a 25m Fisico strapiombo e placca tecnica 3 C’È CHI LE MOSCHE NON LE SENTE MA... 8a+ 25m Fisico strapiombo e placca tecnica 4 44 GATTI 7b 20m Entrata con singolo poi continuità 5 LA TENDA NEL BARRANCO 7b 20m Tecnica con difficile passo finale 6 È BELLINA 6b+ 20m Diedro fessura continuità 7 COSE VARIE 6c 20m Continuità con passo fisico su buone prese 8 PELLENC 7b 15m Blocco di difficile interpretazione 9 DENTE DA LATTE 7a 20m Placca tecnica di movimento 10 LECCATINE DI RESINA ? 25m 11 SIPARIO SULL’ESTATE 7c 25m 12 ANGELICA 7a+ 30m Continuità su canne e placca finale 13 OPERA PRIMA 7b+ 35m Continuità su canne d’organo 14 IL TRATTORE 7c+ 35m Continuità su canne d’organo 15 ED ERA BELLA 7b+ 30m Continuità su canne d’organo SETTORE ALTO 16 KILL GILL VOLUME I 7c 25m Fessura da incastro continuità 17 CIAO LEO 8a 25m Placca strapiombante di continuità 18 PICCOLO PRINCIPE 8a+ 25m Strapiombo di continuità 19 SEMPRE APPESO 8a+ 30m 20 NON SI MUORE TUTTE LE MATTINE 8a+ 30m 21 VIVERE LA CITTÀ 7c+ 30m 22 MEGABYTE 7c+ 30m Continuità con due singoli fisici 23 DEMENZA SENILE 8a+ 30m Fisica e intensa in strapiombo poi placca 24 LA QUIETE 8b 30m Continuità su canne uscita con blocco finale 25 127ORE 8b+ 35m Fisica e continuità 26 BARDAMÙ ? 35m 27 NO COMMENT L1 8a 20m Placca tecnica con singolo L2 8b 15m Continuità 28 OBI ONE KENOBI 8b+ 35m Placca strapiombante poi movimento e resistenza 29 NATURALMENTE ? 35m Probabile primo 9a toscano 30 LA TERZA ETÀ ? 35m

212


213

7c+

7b

8

7b

9

7a

10

?

SETTORE BASSO

7

6c

6b+

4 5 6

7b

8a+

8a 3

1

2

7c

11

14 12 13

7c+

7b+

7a+

15

7b+

7b+

16

7c

SAN ROCCHINO

17

8a

18 19

8a+

8a+

20

21

7c+

8a+

7c+

24

8a

25 27

8b+

SETTORE ALTO

22 23

8a+ 8b

? 26

?

29

30

8b+

8b

28

?


214

San Rocchino, Matteo Gambaro, La quiete (ph. M. Caminati)


215


83 Isola d’Elba – Fetovaia

PRIMO SETTORE 1 RENY SUPER BOY 2 HANG LOOSE 3 TEMPEST 4 HOGGER BOOGGER 5 ACQUARIUS 6 BLUE MOON

6a 6b 6b+ 6c 6a+ 6a+

FETOVAIA PRIMO SETTORE

6b

6a

1 1

2

6a+ 6b+

6c

3 3

SECONDO SETTORE 7 VENTOSA 8 GERMANA 9 VENTICINQUEMMEZZO 10 NATALINA 11 ONDA SU ONDA 12 SIMONETTA 13 TITANICA

4 4

6c+ 5b 6a 6a 5b 6b 7a

FETOVAIA SECONDO SETTORE

6c+/7a

77

374

7m Tettino 8m Tettuccio 8m Minitetto 8m Blocco finale 7m Fessura delicata 6m Aderenza

5

6a+

66

8m Blocco di dita durissimo nel finale 8m Prese confortevoli 8m Placca di dita 9m Placca di movimento 9m Prese franche 8m Breve sequenza di dita 8m Placca tecnica


FETOVAIA SECONDO SETTORE

7a

6b 6a 5b

5b

6a

8

9

11

13

12

10

TERZO SETTORE 14 CREPIX 15 BLU BLU 16 TOCCATA E FUGA 17 TOCCATA DI FIGA 18 TASTATA DI FICA 19 POCO POCO 20 LUNA 21 MUST KLETTERN 22 DIEDRIX 23 APNEA

6c 5c 7a 7a+ 5c+ 6a 6c+ 6c 5c+ 6a+

7m 7m 8m 8m 9m 12m 9m 9m 15m 15m

Fessura Placca di movimento Aderenza Breve sequenza Placca tecnica a metà A sinistra 6c Tetto Dita Fessura Placca tecnica

FETOVAIA TERZO SETTORE

6c

6a 7a+ 5c 5c+

7a

14

15

16

17 18

19 375


San Rocchino, Matteo Gambaro (ph. M. Caminati)


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