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Editoriale Generazione Z, la sfida per la grande distribuzione

Generazione Z,

la sfida per la grande distribuzione

«Anche nel periodo pandemico, i prodotti a Marchio del Distributore hanno saputo dare risposte importanti alle esigenze di sicurezza e di convenienza espresse dai consumatori, con risparmi, come si è visto, fino a 100 euro a famiglia per un totale di oltre 2 miliardi», ha dichiarato Marco Pedroni, presidente di Adm Associazione Distribuzione Moderna nel corso del suo intervento durante il convegno “Dall’emergenza al rilancio sostenibile: il contributo della Marca del Distributore”, organizzato da Adm e BolognaFiere. In effetti, tenendo conto delle numerose incertezze dovute alla pandemia, le statistiche da poco diffuse da Plma relative al 2020 confermano la fiducia dimostrata dai consumatori nei confronti dei marchi del distributore. Questi infatti hanno mantenuto una quota di mercato superiore al 30% in sedici dei diciotto paesi europei analizzati da Nielsen nel 2020 per l’Annuario internazionale del marchio del distributore 2021 della nota organizzazione fondata nel 1979 per promuovere le marche private. Quasi la metà dei paesi ha raggiunto quote superiori al 40%, mentre la maggior parte di essi ha registrato un trend positivo in termini di penetrazione del mercato. Secondo Richard Cope, senior trends consultant presso Mintel, i 2,6 miliardi di consumatori della Generazione Z rappresentano il 40% degli acquirenti globali e un’opportunità immensa per i distributori e i produttori di articoli a marchio del distributore. Convenienza, salute e sostenibilità sono i valori chiave per questi giovani, più attenti alla responsabilità sociale, al benessere del pianeta e alla propria salute. I consumatori della Generazione Z si aspettano che i retailer contribuiscano a promuovere uno stile di vita più sano, ma allo stesso tempo prestino particolare attenzione al rapporto qualità/prezzo. Quella stessa generazione il cui potere d’acquisto è in aumento e che, però, si rivolge sempre più verso nuovi canali d’acquisto. Il Food eCommerce, per esempio, è tra i comparti più emergenti tra quelli che popolano gli acquisti online. I numeri parlano da soli: nel 2020 il mercato online Food&Grocery valeva 2,7 miliardi di euro, segnando un’impennata del +70% rispetto al 2019. La crescita, pari a circa 1 miliardo di euro in valore assoluto, è la più alta di sempre. Questo dato rappresenta per i retailer un’opportunità, ma anche una sfida per la fidelizzazione. Investire solo nel prezzo riesce ad attirare gli acquirenti attenti al budget, ma non è sufficiente per indurre nuovi e più giovani clienti fino dentro alle loro porte. In che modo, quindi, le insegne riusciranno a restare rilevanti, portando gli acquirenti offline e nelle corsie e competendo per la fedeltà al marchio?

Maria Teresa Manuelli Direttrice editoriale

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