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Tecnologistica

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Il barter scopre l’alimentare

Grandi marche a prezzi stracciati: tutti le sognano, molti le strillano, altri hanno trovato la quadratura del cerchio. È il caso del cambio merce, un settore in grande espansione.

di Luca Salomone

Ma, in pratica, di cosa si tratta? A spiegarcelo è Domenico Zambarelli, direttore commerciale barter media di Nextcom, agenzia milanese che ha in portafoglio le maggiori emittenti italiane ed estere: dalle reti Rai e La7, per arrivare a Bbc, Euronews e Canal Plus.

Vantaggi per tutti

«Il barter è un circuito virtuoso che lega mezzi di comunicazione, produttori e distributori, avvantaggiando tutti, compreso il consumatore finale, che ottiene risparmi molto consistenti. La tecnica, nata circa 30 anni fa, vede schierati, nel nostro settore, una decina di operatori, i quali danno la possibilità di pagare in merce gli spazi Adv». Attraverso il baratto, i produttori si alleggeriscono di giacenze di magazzino, o di collezioni della stagione precedente, che avrebbero un notevole costo di gestione e ottengono, invece, visibilità. «Ma – spiega Zambarelli - ci sono anche industriali che aumentano la propria produzione per svolgere, senza bisogno di ulteriori investimenti, un ruolo attivo nel mondo dei media». Dunque, le private label sono escluse? «Assolutamente no, almeno nel nostro caso, visto che realizziamo per la Gdo appositi progetti».

Portobello a ciclo completo

Sul versante della distribuzione finale il circuito del barter, visti i grandi successi, è oggi in forte crescita e trova uno sbocco, secondo le stime, in circa un centinaio di realtà. Il leader Portobello, azienda a ciclo completo essendo una catena di negozi e anche editrice, è quotato all’Euronext growth Milan. Ha chiuso l’esercizio 2021 con un valore consolidato della produzione pari a 88,4 milioni di euro (+38% rispetto ai 64 milioni del 2020), mentre la superficie totale dei suoi 22 negozi è salita a 13.500 mq di Gla. L’impresa, fondata a Roma nel 2016 e gestita dagli imprenditori Pietro Peligra, Simone Prete e dall’attuale cofondatore e direttore generale, Roberto Panfili, nell’estate 2021 ha aperto le porte a Paolo Berlusconi, che ha investito 150mila euro rilevando 3.260 azioni. I negozi, sempre più grandi - le nuove aperture viaggiano sugli 800-1.000 mq -, sono quasi sempre in location di tipo prime, con un focus particolare sui centri commerciali: dalla Romanina di Roma a Le Porte di Torino, dal Puntadiferro di Forlì a Olbia Mare, raggiunti tra la fine del 2020 e l’autunno del 2021, che si aggiungono a Grotte center di Ancona, a Centro BorRoberto Panfili, co-founder e COO go di Bologna, al Centro commerciale Porte di Catania e a Rodi Portobello maest. Location che, a loro volta, si accostano a insediamenti nelle high street: da Milano via Torino (zona Duomo) a corso Buenos Aires (arteria centrale di 1,5 km di lunghezza), da corso Genova a Roma Santa Maria Maggiore e Roma Tuscolana. Il food è la vera parola magica. «Magica è esagerato, ma è sicuramente il grande fenomeno di oggi e domani – spiega Panfili -. Proprio in dicembre abbiamo inserito l’alimentare e questo dopo un progetto che ha comportato la creazione di una forza vendita dedicata. Food vuole dire, per noi, dolciumi, tisane, caffè, bevande analcoliche, vini e liquori, dunque prodotti ricorrenti, che aumentano la frequenza di visita e le opportunità di cross selling. Il successo è stato straordinario e, nei dieci giorni antecedenti al Natale, dalle nostre casse sono passate 20mila bottiglie di vino». Portobello è presente, in forze e direttamente, nei media. A inizio febbraio, ha acquisito, tramite la partecipata (al 20%) Sae, il quotidiano La Nuova Sardegna, che si è aggiunto a portali, settimanali e mensili, e a un ricco elenco di partnership. Fra i reparti di Portobello, che pone grande cura nell’allestimento dei negozi, oltre all’alimentare, continua a contare molto l’abbigliamento, che, a fine saldi, ha sempre importanti over stock, seguito, da cosmesi, casalinghi e cancelleria. Le marche hanno un WATCH punto prezzo molto basso, con uno sconto che arriva anche al 90%: pantaloni e pullover da 79,90 si trovano a 9,90, mentre i giacconi scen-

SESTO SIMPOSIO SULLA CIRCULAR ECONOMY E L’ URBAN MINING / 10TH ANNIVERSARY CAPRI / 18-20 MAGGIO 2022

Organizzato da

Il SUM 2022 – Sesto Simposio Internazionale sull’Economia Circolare e l’Urban Mining – si terrà dal 18 al 20 Maggio 2022 nella meravigliosa cornice di Capri, presso il Centro Congressi Comunale nel cuore della città. Il SUM rappresenta oggi il Forum di riferimento internazionale per il dibattito scientifico e tecnico sul recupero di risorse e riciclo di materiali dai rifiuti. In questa edizione ricorre il 10° anniversario del Simposio. Il SUM 2022, organizzato dall’IWWG - International Waste Working Group, conta sul supporto scientifico di prestigiosi atenei italiani e stranieri: Università degli Studi di Padova, Hamburg University of Technology (DE), Denmark University of Technology (DK), TU Wien (AT), Università degli Studi di Roma “La Sapienza” (IT), Università degli Studi di Napoli “Federico II”, University of Hong Kong (HK), Tsinghua University (CN). Il Programma scientifico si articolerà in tre giornate di lavori, ciascuna articolata in tre sessioni parallele distribuite in sedi contigue ubicate al centro di Capri, con quotidiani momenti di confronto in seduta plenaria. A fine Simposio, il sabato mattina, è prevista un’escursione a bordo di un tipico gozzo caprese, per ammirare da un punto di vista privilegiato gli scorci più belli di Capri, tra cui i Faraglioni, la famosa Grotta Azzurra, il Faro di Punta Carena e Villa Malaparte. TEMI DEL SIMPOSIO Recupero e riciclaggio di materiali e risorse / Prevenzione, minimizzazione e preparazione al riuso / Tecnologie per il recupero e la valorizzazione dei materiali / Materiali specifici nell’ Economia Circolare / Landfill mining / Controllo della qualità nella filiera del riciclaggio / Trattamenti di valorizzazione di materiali e risorse / Chiusura del ciclo della materia nell’Economia Circolare / Aspetti economici e finanziari / Aspetti normativi e legali / Mezzi e strumenti per la valutazione dei progetti / Educazione, comunicazione, aspetti sociali e partecipazione pubblica / Soluzioni digitali per l’Economia Circolare / Waste architecture - Gestione dei rifiuti e spazio urbano /“Tecnologie Blu” per l’Economia Circolare sostenibile / Recupero di risorse nei paesi in via di sviluppo / Altro Per approfondire tutti gli argomenti visitare: www.sumsymposium.it/it/temi INVIO LAVORI E PROPOSTE DI WORKSHOP Gli autori interessati a presentare il proprio lavoro al SUM 2022 dovranno inviare una proposta tramite l’apposito form online. I contributi possono essere presentati in forma di short paper (3-4 pagine) o articolo completo. Si accettano anche proposte di workshop. Per ulteriori informazioni visitare il sito al seguente link: www.sumsymposium.it/it/call-for-papers. INFORMAZIONI Per ulteriori informazioni si prega di contattare la segreteria organizzativa: Eurowaste Srl / Via Beato Pellegrino 23, Padova / info@sumsymposium.it / tel. 049 8726986 / www.sumsymposium.it

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dono da 179,90 a 19,90. I risultati? «I nostri titoli azionari sono passati dai 4,40 euro del 2018, anno della quotazione, agli attuali 38 euro abbondanti. Idem per il fatturato: da 1,3 milioni del 2016 agli oltre 88 del 2021. E lo stesso, ovviamente, per la rete, in netta corsa: dai 6mila mq commerciali totali della prima metà del 2021 ai 13.500 mq di fine anno, con un target 2022 di 24mila mq, una cifra basata su contratti già siglati, prevalentemente con i centri commerciali. In molti negozi gli ingressi annui, da noi liberi e senza obbligo di registrazione, oscillano fra i 900mila e il milione di visitatori, mentre il flusso quotidiano tocca, presso gli shopping center, i 4mila clienti».

Shopping club sempre più aperti

Opta invece per la formula della registrazione obbligatoria – come la maggior parte degli operatori - Shopping club La Perla. Il perché ce lo spiega il titolare, Gabriele Pappini. «L’azienda, ideata circa 15 anni fa da mio padre, nasce sulla base di un rapporto storico con alcuni grandi marchi, per i quali abbiamo svolto, per molto tempo, il compito di spacci aziendali, un benefit riservato ai dipendenti. Dunque, no alle vetrine, alla pubblicità e all’e-commerce. Impensabile aprire le porte a tutti. In seguito, con le enormi trasformazioni del retail, la registrazione è stata aperta ai privati, ma sempre in modo selettivo, dunque senza creare particolari turbative di mercato. Da evitare, dunque, il barista e il piccolo imprenditore e, a maggior ragione il grossista, che potrebbero a Gabriele Pappini, titolare di La Perla loro volta rivendere. Comunque, anche oggi, per entrare in uno dei nostri negozi, bisogna avere un’iscrizione gratuita e una propria tessera personale». La Perla, che eroga, tramite concessionarie, interessanti spazi pubblicitari in cambio di merce, è presente, con 9 negozi dai 150 ai 500 mq, soprattutto nell’area Nord-occidentale: a Pogliano Milanese (primo punto vendita), Milano, Novara, Busto Arsizio, Corbetta, San Giuliano Milanese, Vigevano, Vercelli e, più a est, nella città di Trento. «Le nostre location – spiega Pappini - sono storicamente vicine ai lavoratori delle aziende convenzionate o, comunque, in zone uffici, dove le persone hanno tempo di acquistare in pausa pranzo e all’uscita dal lavoro». Progetti di espansione? «Shopping club La Perla va molto bene e dunque stiamo pensando alle nuove aperture. A tirare la volata, fra i reparti, sono l’abbigliamento, la cosmesi, ma il vero campione è l’alimentare».n

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