DM Speciale Olio e aceto 2022

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GLI SPECIALI DI DISTRIBUZIONE MODERNA

Luglio 2022

Olio e Aceto


Perché fatto con l’esclusivo metodo Berio: qualità sostenibile e tracciata, dal campo alla bottiglia.


SOMMARIO

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Un 2021 complicato per olio e aceto

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Consumi in calo, ma dimentichiamo il 2020

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Non si può prescindere dalla convenienza

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Qualità e attenzione green guidano le scelte d’acquisto

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Nel mercato dell’aceto l’offerta è sempre più segmentata

Supplemento a Distribuzione Moderna di luglio 2022 Direttore responsabile Armando Brescia

Responsabile editoriale

Stefania Lorusso

Coordinamento redazionale Maria Teresa Manuelli A cura di

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INTRODUZIONE

Un 2021 complicato per olio e aceto

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opo il forte incremento dei consumi domestici fatto registrare durante il periodo eccezionale dei lockdown e delle limitazioni alle attività di ristorazione per arginare la diffusione dei contagi, le vendite di olio e aceto nel corso del 2021 hanno evidenziato un generale calo. Per quanto riguarda il mercato dell’olio – secondo le rilevazioni effettuate da Iri – nell’anno terminante a maggio 2022 gli acquisti in Gdo (iper+super+Lsp) hanno accusato una brusca contrazione dei volumi rispetto ai dodici mesi precedenti (-9,8%). Questa performance piuttosto negativa, oltre a risentire del confronto con il 2020, si deve soprattutto al rialzo dei prezzi determinato da una raccolta, quella 20202021, molto più scarsa rispetto all’annata precedente. Nel complesso, comunque, le vendite in Gdo in valore hanno mostrato un incremento del 2,4%. Più nel dettaglio, analizzando i diversi segmenti, gli acquisti di olio extravergine d’oliva hanno fatto registrare un calo del 9,9% nelle quantità, ancora più negativa la prestazione dell’olio d’oliva (-10,4%), male anche l’olio di semi (-9,9%), mentre l’olio di sansa ha evidenziato un netto aumento (+20,8%). I primi tre produttori hanno un peso a valore di circa il 25% sulle vendite complessive, una quota analoga a quella detenuta dalla private label. Passando al mercato dell’aceto e delle glasse, sempre secondo le rilevazioni Iri nell’anno terminante a maggio 2022, le vendite in Gdo hanno evidenziato una contrazione sia a volume (-4,4%) sia a valore (-2,9%). Il trend è dovuto soprattutto alla pesante battuta d’arresto accusata dall’aceto classico di vino (-6,2% a volume e -8,1% a valore) che rappresenta poco meno dei due terzi delle quantità totali e più di un terzo del giro d’affari complessivo. Tra gli altri segmenti, lieve decremento degli acquisti di aceto balsamico (-1,7%), la glassa di aceto balsamico ha messo a segno un buon +4,1%, in difficoltà l’aceto di mele (-6,2%) e gli aceti speciali (-4,7%). I primi tre produttori di aceto detengono a valore metà del mercato, mentre le private label si fermano al 30%.

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Un olio moderno con radici antiche

CONSUMI IN CALO, MA DIMENTICHIAMO IL 2020 Come tiene a sottolineare Giampaolo Farchioni, manager del Gruppo Farchioni Olii, bisogna ricordare che il 2020 è stato un anno eccezionale per la categoria a causa dei vari lockdown causati dalla pandemia: «In quei dodici mesi il mercato dell’olio Evo in Italia ha evidenziato una crescita del 20% in termini di volume rispetto al 2019, in questo modo si può apprezzare meglio il gap con il 2021 che ha fatto registrare un segno negativo importante pari al -11%. In questo quadro, il nostro Gruppo può vantare un andamento migliore rispetto alla media italiana avendo sofferto solo un -2,5%. Sul piano delle quote abbiamo perso un punto, scendendo al 10,6%, ma restiamo ancora leader del mercato. Per quanto riguarda invece i trend più significativi del settore dell’olio Evo nel corso del 2021, possiamo dire che, in linea di massima, i prodotti biologici e quelli Dop hanno tenuto, nonostante la diminuzione dei consumi, l’Horeca ha ripreso un po’ il trend, mentre si è registrato un calo delle vendite nella Gdo».

Olivicoltura Eroica è il nuovo prodotto ispirato al claim che anima l’attività della famiglia Farchioni fin dal 1780: “il futuro è nelle nostre radici”. «L’obiettivo di questo nuovo olio è quello di una olivicoltura moderna basata sulle cultivar solo italiane – spiega Giampaolo Farchioni – e capace di adattarsi agli stili di coltivazione e di gusto attuali. Allo stesso tempo, però, occorre alimentare le nostre radici a partire da quegli ulivi che hanno le caratteristiche della coltivazione eroica. Presenti in tutta Italia, oggi sono spesso in stato di abbandono perché non ci sono più i vecchi proprietari che li coltivavano

op-

pure perché è troppo costoso continuare

la

produzione». Giampaolo Farchioni, manager del Gruppo Farchioni Olii

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SPECIALE OLIO E ACETO

IL MERCATO DELL’OLIO È SEMPRE PIÙ POLARIZZATO Tra le numerose tendenze che la pandemia ha accelerato c’è anche la polarizzazione degli acquisti. «Da un lato c’è una forte ricerca del risparmio con l’aumento delle quote della marca del supermercato e del discount – commentano da Monini – dall’altro c’è la richiesta di un consumatore più attento alle materie prime, all’origine, ai valori (in prima istanza, la sostenibilità) e alla qualità che ritrova nei prodotti. Una delle più importanti novità che abbiamo presentato è l’extravergine Il Decantato, un prodotto di cui andiamo particolarmente orgogliosi, perché frutto di un importante processo di ricerca che ci ha permesso di assecondare la richiesta del pubblico di portare sulla tavola un olio dall’aspetto “naturale” e artigianale, senza scendere a compromessi sulla qualità e sulla sicurezza. Il Decantato è infatti frutto di una tecnica che risale a oltre duemila anni fa (la decantazione) che abbiamo riscoperto e riproposto sul mercato in versione contemporanea, offrendo al consumatore un prodotto unico, diverso da tutti gli altri oli non filtrati. Un olio dall’aspetto genuino, ma capace di non invecchiare, ossia di non andare incontro a quei fenomeni di instabilità di cui gli oli grezzi imbottigliati tal quali soffrono».

ACCELERA L’INTERESSE PER I PRODOTTI DELLA SFERA DEL BENESSERE La pandemia ha sicuramente rafforzato l’attenzione verso i prodotti alimentari più sani, sostenibili e biologici. «Il 2021 per noi si conferma un anno di crescita – afferma Martina Manna, direttrice commerciale di Benvolio 1938 – in linea con il trend positivo dell’ultimo triennio. Nel segmento di oli di semi bio e oli di semi speciali abbiamo chiuso con un +6% a valore, aumentando la nostra quota dal 9,7% al 10,3% in un mercato che ha perso lo 0,7% (dati Nielsen Iq). Il 2022 sarà un anno importante che vedrà il nostro ingresso in nuovi segmenti per rispondere alle esigenze di consumatori sempre più attenti ed evoluti. Il nostro prodotto più venduto è l’olio di cocco biologico e siamo il brand leader sul segmento dei semi bio. Nel 2021 abbiamo puntato sul nuovo lancio dell’olio di cocco liquido squeeze, un prodotto destinato a un uso cosmetico e alimentare che fornisce il giusto apporto giornaliero di nutrienti per la salute del corpo (pelle e capelli) e dell’alimentazione, arricchendo una dieta povera di carboidrati come quella keto, grazie all’alto contenuto di trigliceridi a catena media (Mct)». 5



SPECIALE OLIO E ACETO

UNA FILIERA DA VALORIZZARE ANCHE PER IL FUTURO A livello di tendenze – secondo Roberto Sassoni, direttore generale della BU Italia di Carapelli Firenze – nel mercato dell’extravergine si conferma come cruciale il tema dell’origine italiana e la crescente importanza del concetto di sostenibilità, sui quali i consumatori stanno ponendo sempre più attenzione: «In questo contesto, il nostro obiettivo è non solo valorizzare la filiera e assicurare un futuro alla stessa, ma anche trasmettere al consumatore finale la consapevolezza e la conoscenza degli sforzi messi in atto per produrre un prodotto che sia di qualità, ma al contempo sostenibile. Ormai da qualche anno abbiamo intrapreso un percorso di sostenibilità con l’obiettivo di divenire un punto di riferimento per l’intero comparto, un progetto che coinvolge a 360° tutti gli aspetti: ambientale, sociale, economico, oltre a quello legato alla qualità. Al centro di questo percorso di sostenibilità si pone Carapelli il Frantolio, lo storico olio Evo capostipite della nostra gamma, che rappresenta al meglio la tradizione olearia di marca per le famiglie italiane e che da quest’anno rinnova la sua qualità con il valore della produzione sostenibile certificata».

I principali driver che stanno sempre più orientando le scelte dei consumatori riguardano le tematiche della sicurezza.

SOSTENIBILITÀ SÌ, MA A 360 GRADI Per Diego Ghisoni, direttore trade di Oleificio Zucchi, il 2021 può essere considerato un anno di transizione, che ha visto il passaggio da una situazione di emergenza sanitaria con forti incrementi di vendita nel retail dovuti a un effetto “accaparramento” a una condizione di “nuova normalità”: «Una tendenza che si sta sempre più imponendo è quella legata alla sostenibilità, che per essere reale, nella nostra visione, deve coinvolgere tutti gli aspetti del prodotto. Per questo è sempre più importante offrire al consumatore elementi tangibili che diano concretezza. A tal proposito l’olio extravergine di oliva 100% Italiano Sostenibile Zucchi, il primo proveniente da una filiera interamente tracciata e certificata sostenibile, si sta consolidando sugli scaffali nella fascia mass premium, anche perché è in grado di trasferire al consumatore tutti gli aspetti legati alla trasparenza e alla tracciabilità del prodotto. Tramite il Qr code e il numero di lotto sulla bottiglia, infatti, è possibile scoprire l’origine del blend, le cultivar che lo compongono e tutti i suoi parametri di sostenibilità». 7


NON SI PUÒ PRESCINDERE DALLA CONVENIENZA I principali driver che stanno sempre più orientando le scelte dei consumatori riguardano le tematiche della sicurezza, come si evince dalla continua crescita dei prodotti con dichiarazione “100% italiano” e dalla chiara sostenibilità. «Si tratta di tendenze di medio/lungo termine – afferma Mauro Tosini, direttore commerciale di Salov – che tuttavia nel breve soccombono rispetto al tema della convenienza, elemento competitivo da cui non si può assolutamente prescindere. La ripresa dell’inflazione, infatti, sta sempre più impattando sui portafogli dei consumatori, orientando le scelte di acquisto in termini di prodotti, ma ancor prima di canali dai quali approvvigionarsi. Per quanto ci riguarda, il 2021 ha portato grandi soddisfazioni sia nella categoria degli oli da olive sia in quella dei semi, con una forte crescita della distribuzione e delle quote di mercato, a conferma che la progettualità avviata a fine 2019, con il lancio del brand Berio e il rilancio dello storico marchio Sagra, sta incontrando il favore dei consumatori e dei principali retailer, facendo di Salov un interlocutore autorevole nel mercato degli oli vegetali».

Nuovo olio italiano bio

Mauro Tosini, direttore commerciale di Salov

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Diverse le novità per Salov, a cominciare dall’Horeca. «La ripresa dell’attività in questo canale – spiega Mauro Tosini – ha finalmente creato le condizioni per il lancio di Filippo Berio per la ristorazione con una gamma dedicata, perfettamente integrata con quella del retail e caratterizzata da sostenibilità della produzione, piena tracciabilità e alta qualità. Nelle ultime settimane, inoltre, abbiamo lanciato una nuova referenza per la gamma Berio nel canale retail, Riserva Oro 100% Italiano Biologico, un prodotto che risponde alla crescente richiesta dei consumatori di prodotti di alta qualità, a filiera controllata e 100% italiani».


SPECIALE OLIO E ACETO

QUALITÀ E ATTENZIONE GREEN GUIDANO LE SCELTE D’ACQUISTO Condizionato fortemente dalla pandemia, il consumatore è sempre più attento alla qualità dei prodotti che mette in tavola, ma anche al loro impatto sull’ambiente. «Il 2021 è stato un anno produttivo e ricco di soddisfazioni – racconta Chiara Coricelli, ad di Pietro Coricelli – abbiamo raggiunto un fatturato di 165 milioni di euro con un incremento del 32% rispetto al 2020 e ottimi risultati a volume con 45 milioni di litri di olio venduti. La categoria più performante rimane l’extravergine, che rappresenta il 57% del nostro fatturato, con Evo Casa Coricelli 100% Italiano Tracciabilità Certificata che ha conquistato il podio della classifica Nielsen focus italiano. Sicuramente oggi ci troviamo di fronte a un consumatore più attento alla qualità e alla sostenibilità rispetto a qualche anno fa, due driver che di certo indirizzano le scelte di acquisto anche nel nostro settore».

CRESCE LA RICHIESTA PER PRODOTTI AUTENTICI E POCO LAVORATI Secondo Daniela Pontecorvo, chief marketing officer di Costa d’Oro, sul mercato stiamo assistendo a un processo di cambiamento, accelerato dalla particolare situazione che stiamo vivendo, con il consumatore sempre più consapevole dell’importanza delle sue azioni d’acquisto sulla salute, l’ambiente e la società: «I driver che riteniamo centrali sono l’origine italiana, la sostenibilità, il biologico e l’alimentazione ricca di prodotti autentici e meno lavorati possibile. Per quanto ci riguarda, continuiamo a puntare sui pilastri dell’italianità, dell’autenticità e dell’olio non filtrato, per lasciare esprimere il potenziale dei prodotti che più ci rappresentano: L’Italiano e Il Grezzo. A completamento della gamma, nel corso del 2021, abbiamo formulato la nostra proposta di olio extravergine Dop Umbria, un prodotto che non si limita a rappresentare la territorialità, la secolare tradizione della regione da cui proveniamo, ma è la perfetta sintesi fra il mondo agricolo e quello della trasformazione, perché protagonista di un importante accordo siglato tra noi e l’associazione di olivicoltori umbri Assoprol».

Un olio sostenibile firmato In tema di sostenibilità, Coricelli porta avanti diversi progetti che coinvolgono l’intera filiera. «Abbiamo introdotto qualche mese fa il nostro olio Evo 100% italiano sostenibile “Firmato dagli agricoltori italiani” – spiega Chiara Coricelli – un prodotto che è frutto di un accordo di filiera triennale siglato con Unaprol per valorizzare e tutelare l’olio extravergine di oliva italiano di qualità e con esso il lavoro degli olivicoltori italiani, garantendo loro stabilità e sostenibilità economica. Si tratta di un olio anche tracciato con tecnologia blockchain come ulteriore garanzia di qualità».

Chiara Coricelli, ad di Pietro Coricelli

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SPECIALE OLIO E ACETO

ALTA QUALITÀ E ORIGINE ITALIANA AL TOP DELLE PREFERENZE I difficili anni della pandemia hanno inciso soprattutto sull’export, colpendo pesantemente alcune piazze estere. «Anche la concomitanza dell’incremento dei prezzi sui mercati di approvvigionamento ha influito sull’andamento delle vendite – afferma Nicola Pantaleo, amministratore delegato di Pantaleo – nonostante nel 2021 si sia registrata una parziale ripresa rispetto al 2020. Per quanto riguarda il nostro comparto, abbiamo assistito a un aumento rispetto all’anno precedente, ma in realtà i numeri sono in calo se paragonati a quelli del 2019. Abbiamo notato una maggiore fruizione del canale online da parte dei consumatori e una maggiore attenzione ai prodotti di alta qualità, in particolare verso gli oli 100% italiani, trend che viene confermato anche nel primo semestre 2022. In linea con le recenti tendenze, abbiamo puntato sui nostri premium ovvero il Pantaleo Selezione Oro, Biologico e Igp Olio di Puglia, tutti in bottiglia da 500 ml e, per quanto riguarda le novità, presenteremo presto un prodotto 100% italiano non filtrato in bottiglia da un litro, dal fruttato verde di media intensità, adatto al condimento a crudo».

Condizionato fortemente dalla pandemia, il consumatore è sempre più attento alla qualità dei prodotti che mette in tavola, ma anche al loro impatto sull’ambiente.

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L’EVO 100% ITALIANO HA UNA MARCIA IN PIÙ Il 2021 si è rivelato un anno piuttosto difficile per il mercato italiano dell’olio, anche se con non poche differenze tra i vari segmenti. «La categoria dell’olio extravergine d’oliva ha registrato un pesante -6,2% – racconta Pasquale Manca, amministratore delegato di Olio San Giuliano – che si è però localizzato per gran parte sugli oli di origine Ue ed extra Ue, mentre il segmento del 100% italiano, che include l’aggregato delle Dop e Igp e nel quale opera la nostra azienda, ha contenuto le perdite in termini di fatturato. Per quanto ci riguarda, abbiamo consolidato i risultati positivi raggiunti negli anni precedenti e abbiamo chiuso il 2021 migliorando la nostra quota nel segmento 100% italiano. Stiamo inoltre continuando a investire ingenti risorse sulla filiera produttiva attraverso il progetto Novolivo, il cui scopo è la messa a dimora di circa 600 ettari di nuovi oliveti di moderna concezione nel Nordovest della Sardegna. Si tratta di un piano di modernizzazione olivicola di medio e lungo termine unico nel suo genere, data la rarità in Italia di simili investimenti nel settore». 12


SPECIALE OLIO E ACETO

NEL MERCATO DELL’ACETO L’OFFERTA È SEMPRE PIÙ SEGMENTATA Nonostante i recenti rincari delle materie prime e dell’energia – secondo Elena Cattelan, direttrice marketing & trade marketing di Ponti – il mercato dell’aceto continua a crescere con un’offerta a scaffale sempre più segmentata con importanti novità di prodotto e di packaging che rispondono ai bisogni del consumatore in termini di servizio e di sostenibilità: «La nostra offerta si è infatti arricchita con i formati spray in tutte le famiglie per garantire la perfetta distribuzione del prodotto su ogni pietanza, esaltandone i profumi. Importante è il nostro impegno per la sostenibilità che si esprime anche attraverso i prodotti: l’esempio più eclatante è l’introduzione della bottiglia in Pet più leggera del 15% e l’utilizzo del 30% di rPet. Una qualità sicura, certificata e rintracciabile è per noi un asset ormai consolidato e ne sono dimostrazione le numerose certificazioni Sgs sui nostri prodotti, a cui si aggiungono i nuovi Aceti di Vino 100% Italiani e l’Aceto di Mele 100% Italiane che, attraverso la scansione del Qr code sull’etichetta frontale e la tecnologia blockchain, consente di conoscere tutto sulle mele con cui è stato prodotto: varietà, data di raccolta e comune di provenienza».

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SPECIALE OLIO E ACETO

SULLE MATERIE PRIME 100% ITALIANE NON SI DISCUTE Nel food il consumatore è sempre più alla ricerca di prodotti adatti a una dieta innovativa e salutare, perciò la sfida è saper cogliere questa esigenza. «Ci proponiamo come “fabbrica della salute” – afferma Armando De Nigris, presidente del Gruppo De Nigris – ben consapevoli del ruolo attivo che dobbiamo avere all’interno di un’alimentazione sana e bilanciata, seguendo i dettami della preziosa dieta mediterranea. Qualche anno fa lo abbiamo dimostrato con MelaMadre, il primo aceto di mele da bere, che ha inaugurato una categoria merceologica fino ad allora inesistente. Oltre al benessere, un driver per noi fondamentale è l’educazione, in particolare quella del consumatore straniero che guidiamo nella scoperta di un grande classico del Made in Italy: l’Aceto Balsamico di Modena Igp. Proprio su questo prodotto siamo partiti recentemente con un importante progetto legato al metodo di lavorazione e riepilogato nel concetto di “Ricetta De Nigris”: materie prime 100% italiane, compreso l’aceto di vino che ha una certificazione esclusiva con una filiera etica e sostenibile degli agricoltori Coldiretti».

LA COMPETITIVITÀ NELL’ACETO CORRE SU INNOVAZIONE E PACKAGING Secondo Sabrina Federzoni, ceo di Monari Federzoni, le tendenze degli ultimi anni, come artigianalità dei processi produttivi, packaging e innovazione, sostenibilità e territorio, hanno continuato ad avere grande importanza anche nel corso del 2021: «In questo senso, la nostra azienda si conferma ben posizionata. Nell’ultimo anno, infatti, abbiamo portato avanti un ambizioso percorso di innovazione e packaging con il rinnovamento dell’identità visiva e un nuovo sistema di etichette per guidare il consumatore a una maggiore conoscenza delle caratteristiche del prodotto e alla scelta della referenza più idonea per le sue ricette. A inizio anno, poi, abbiamo lanciato la versione spray del nostro Aceto di Vino Bianco Forte, da uve 100% italiane, che si caratterizza per la più alta gradazione attualmente sul mercato. Con i suoi 8° di acidità e il suo gusto deciso, dona alle pietanze un tocco unico e assicura al consumatore una distribuzione omogenea e senza sprechi dell’aceto, da cui deriva un’esperienza di consumo ottimale». 15


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