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#Zerowaste ed Economia Circolare

Il 29 settembre si è tenuta la Giornata Internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari: un’occasione per riflettere su alcuni fattori che stanno diventando di assoluta importanza nel mondo dell’industria alimentare, distribuzione organizzata compresa. L’applicazione della legge Gadda (legge n.166/16), attualmente la migliore in Europa, stimola tutti gli attori della filiera a essere partecipi e attivi nella riduzione dello scarto alimentare. A partire dall’ambiente domestico siamo tutti coinvolti a fare nostre queste nuove abitudini. Nessuno è esente, e la consapevolezza di essere chiamati a portare risultati ci rende responsabili delle nostre azioni.

L’atto del riciclo dello scarto, o per lo meno di quello che una volta consideravamo scarto, col passare del tempo ha creato un automatismo che, sotto gli occhi di tutti, sta producendo risultati incredibili. Il coinvolgimento della società civile e dell’associazionismo a livello nazionale e internazionale

L’impatto della refrigerazione nella conservazione del cibo e la capacità di riciclo globale

(Banco Alimentare, Feba, FBAO) permette di riutilizzare il cibo in scadenza nel migliore dei modi.

In queste nuove dinamiche entra il comparto industriale, che con i settori dedicati alla produzione del cibo e alla produzione dei macchinari per la loro conservazione riesce a dare un contributo importante, a volte straordinario. L’industria conserviera, grazie a una produzione consapevole e un controllo della filiera alimentare senza punti deboli, è riuscita a ridurre lo spreco di alimenti sfruttando al massimo le capacità intrinseche del proprio settore. Allo stesso tempo, il comparto del freddo ha fatto la sua parte proponendo macchinari che garantiscono una shelf-life e una conservazione adeguata delle referenze, mantenendo intatte le caratteristiche organolettiche e proteiche del cibo. È possibile però andare anche oltre: il passo successivo alla più tradizionale attenzione per la conservazione dei cibi è l’adesione di tutti i prodotti, inclusi i packaging, al ciclo dell’economia circolare. Secondo la definizione

della Ellen MacArthur Foundation, nell’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, che possono essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera. Epta, Gruppo multinazionale specializzato nella refrigerazione commerciale, nella sua globalità è già pienamente coinvolta nell’adozione delle pratiche di economia circolare: ne è testimonianza la profonda collaborazione con l’Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo e il concept Circular Bar & Grocerant presentato all’ultima edizione EuroShop, che si è tenuta a Düsseldorf nel febbraio di quest’anno.

Il concept illustra come realizzare un bar o il servizio di ristorazione Grocerant in un punto vendita (Grocery + Restaurant), adottando soluzioni che minimizzino l’impatto ambientale e che siano portatrici di innovazione sociale. Sviluppato dall’Università di Scienze Gastronomiche (prof. Franco Fassio con il team Relazioni Esterne Unisg Gabriele Cena, Matteo Doveri, Daniele Ceratto, Roberta Rainero e la collaborazione di Alberto Montobbio, studente Unisg del corso di Laurea Magistrale in Food Innovation & Management) insieme al Gruppo Epta e il suo team specializzato EptaConcept (coordinato da Giorgio De Ponti, Product Strategy Manager Epta) ha riunito anche ben 16 stakeholders, alcuni dei quali d’importanza mondiale: Lavazza, Wega, Novamont, Lucart, BWT, Andriani, Colussi Group, Keo Project, Oleificio Zucchi, Fungo Box, Molecola, Kulmbacher, Il Frutto Permesso, Coop Tesori Bio.

Si è scelto di operare nei settori Bar e Grocerant perché ritenuti più promettenti e cross-contaminanti con la grande distribuzione organizzata. Il Grocerant è e sarà il settore emergente e più profittevole nella Gdo, mentre il Bar è da sempre elemento di trade-union tra il cibo, le bevande e la popolazione di qualsiasi estrazione sociale. Il Circular Bar & Grocerant rappresenta l’elemento predominante di questa evoluzione, diventando un hub di incontro e di scambio di idee, un luogo di promozione di un’economia rigenerativa e resiliente, che si realizza all’interno di uno dei luoghi più frequentati dai clienti europei.

Giorgio De Ponti Product Strategy Manager Epta

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