DM Magazine Novembre 2024

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INTERVISTA Crai, l’evoluzione passa dall’hubquarter

I 60 anni di Selex. Nel 2024 Mdd a 2,1

Il migliore in cucina. Dal 1927.

Risotti, pasta, zuppe, pizze, secondi, insalate. È facile cucinare con Edelblu.

bergader.it

Elezioni Usa: e a noi cosa importa?

Retail: porte aperte all’innovazione 12 Intervista

Crai, l’evoluzione passa dall’hubquarter

15 Successi

I 60 anni di Selex. Nel 2024 Mdd a 2,1 miliard

17 Imprese

Acqua Sant’Anna, fatturato record e 25 milioni di dividendi

18 Mercati

Accessori pulizia casa: i player puntano su prodotti durevoli e performanti 28 Retail Innovation

Good Foot Delivery – Toronto, Canada

Persone 33 Social&Pr strategies

Il profondo impatto della cultura sulle strategie di comunicazione

34 Soluzioni per la refrigerazione

Gruppo Arneg, le novità a Chillventa 2024 36 Customer Micro trend 2024: consumismo 2.0 38 Mercati

Caffè e bevande calde: vola il costo delle materie prime

50 Osservatorio Digital

Caffè: quali sono i brand più svegli della rete?

52 Focus

Zuppe e cereali: al centro l’origine e la qualità delle materie prime

56 Retail Real Estate

Nuove metodologie per il mercato immobiliare e il commercio

58 Mercati

Liquori e distillati alla ricerca dell’equilibrio tra qualità, benessere e gusto

66 Digital Club/Retail

Cosa vediamo nel presente?

69 Tecnologistica

Diebold Nixdorf porta le casse self-service da Il Viaggiator Goloso

Still propone i carrelli elevatori Rce 15-20 73 News 75 Video e podcast 77 Prossimamente

Sempre più spesso, grandi aziende e start-up si uniscono per creare prodotti e servizi innovativi che rispondono alle esigenze dei consumatori. Spazio agli innovation manager, ma servono pragmaticità e risultati misurabili.

DM Magazine

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L’invio

ELEZIONI USA: e a noi cosa importa?

Degli oltre 100 milioni di cittadini Usa chiamati a eleggere il nuovo presidente e scegliere i nuovi membri del Congresso, la maggior parte ha deciso per Donald Trump. Che sarà, quindi, il 47° presidente degli Stati Uniti. Il suo trionfo, certo, non lascia indifferenti e avrà ripercussioni, oltre che sugli equilibri politici, anche sull’economia mondiale, dell’Ue e della piccola Italia. Già diverse associazioni di prodotti Made in Italy hanno espresso preoccupazione per le decisioni che l’amministrazione a stelle e strisce potrebbe prendere nel prossimo futuro. Timori fondati, visti i precedenti. I superdazi, per esempio, fissati a fine del 2019 – ovvero dazi aggiuntivi del 25% ad valorem su alcuni dei prodotti italiani più esportati - avevano colpito duramente le imprese italiane. Nel 2020 l’export dei nostri formaggi negli Stati Uniti lasciò sul terreno oltre 6mila tonnellate, per un valore di 65 milioni di euro. Cui si sommarono altri 40 di costi aggiuntivi. Recuperare le quote perse è costato molto lavoro e ingenti investimenti e ora l’Italia è il primo esportatore mondiale di formaggi verso il mercato statunitense. Con 37mila tonnellate, e un controvalore che supera i 440 milioni di euro, l’Italia copre il 20% delle importazioni casearie americane complessive. Nel 2020 la riduzione dell’export di salumi verso gli Usa è stata del 5,8% in quantità e dell’1,5% a valore, attestandosi su 8.016 tonnellate per un valore di 104,6 milioni di euro. Per i salumi italiani gli Stati Uniti prima dei dazi rappresentavano il secondo mercato export con ben 10mila tonnellate di prodotto che valevano oltre 116 milioni di euro. Ma anche gli spirits che, sempre a causa dei superdazi, nel 2021 avevano registrato una flessione del 40%, lasciando a terra oltre 65 milioni di euro. E così per tutte le categorie colpite. In totale i dazi aggiuntivi del 25% applicati, sotto la presidenza Trump, da ottobre 2019 a febbraio 2021 a formaggi, salumi, liquori, agrumi e succhi di frutta avevano danneggiato il nostro export agroalimentare per circa mezzo miliardo di euro. E ora nuovamente potrebbe concretizzarsi l’introduzione di nuove tariffe significative sulle importazioni di beni negli Usa, con impatti rilevanti: secondo le proposte attuali, Trump potrebbe imporre altri dazi tra il 10% e il 20% su tutte le merci importate negli Stati Uniti. E, secondo le analisi di Intesa Sanpaolo, Italia e Germania sembrano essere proprio le prime nel mirino.

Retail: porte aperte all’innovazione

Sempre più spesso, grandi aziende e start-up si uniscono per creare prodotti e servizi innovativi che rispondono alle esigenze dei consumatori in continua evoluzione. Spazio agli innovation manager, ma servono pragmaticità e risultati misurabili.

Transizione digitale e innovazione sono spesso considerate facce della stessa medaglia: il passaggio da tecnologie analogiche a digitali è vitale per adattarsi ai repentini cambiamenti del mercato e alle nuove esigenze dei consumatori. Sono sempre di più, in quest’ottica, le realtà del panorama distributivo del nostro Paese ad aprirsi all’open innovation, ovvero quell’innovazione che nasce dalla collaborazione con attori esterni all’organizzazione stessa. Secondo i dati dell’“Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail” del Politecnico di Milano, nel 2023 gli investimenti nel digitale dei player italiani in rapporto al fatturato sono aumentati al 3,1%, in crescita di

oltre un punto rispetto al dato del 2% del 2020. Il negozio guida le strategie d’innovazione con progetti focalizzati su omnicanalità, integrazione tra negozio fisico e canali digitali, miglioramento della shopping experience ed efficientamento dei processi di backend, ma ci sono cantieri aperti anche su Crm e soluzioni di digital signage. Aumenta, tuttavia, la pressione di ceo e stakeholder per ottenere risultati tangibili a fronte di investimenti che spesso hanno ritorni difficili da misurare nel breve e medio periodo. Matura, infine, una nuova consapevolezza: non si innova più da soli.

FOOD HUB organizza la terza edizione del Festival dell’Innovazione Agroalimentare

Ai nastri di partenza la terza edizione del “Festival dell’Innovazione Agroalimentare” organizzato da Food Hub Società Benefit. Cinque giornate di aggiornamento e formazione online, da lunedi 11 a venerdi 15 novembre, dove innovazione agrifood e tendenze future si incontrano in quello che è ormai un riferimento per tutto il settore. Agricoltura, allevamento, trasformazione, distribuzione e consumi sono i temi attorno a cui si svilupperanno gli speech degli oltre sessanta speaker coinvolti, con la possibilità per i partecipanti di interagire e fare networking all’interno della piattaforma. «Con questa terza edizione del Festival – dichiara Fabio D’Elia, founder di Food Hub insieme a Francesco De Carolis – vogliamo porci come punto di riferimento per l’innovazione agroalimentare e come ponte tra il mondo della ricerca e quello dell’industria».

Superato il modello della closed innovation: spazio a nuove figure manageriali

Fino ai primi anni Duemila, il paradigma dell’innovazione all’interno delle aziende, retail e non, si è per lo più basato su un sistema chiuso: per innovare con successo era ritenuto fondamentale avere alle proprie dipendenze dirette le migliori risorse, competenze e tecnologie per poter controllare il processo. Fino al Duemila questo è stato il modello prevalente, ma la velocità dello sviluppo tecnologico e digitale ha imposto un netto cambio di strategia: le imprese più innovative, oggi, aprono le porte dei loro uffici al know-how che già esiste al di fuori dei confini dell’organizzazione, per reperire idee e soluzioni in maniera più rapida ed efficace. Spazio,

Executive Summary

digitale nel Retail: ritorno al futuro!

di Customer Relationship Management

di digital signage

Chioschi, totem, touchpoint Sistemi di demand, inventory e distribution planning

Sistemi di gestione integrata delle scorte

Sistemi di self scanning

Sistemi per ampliare l’assortimento del negozio

Sistemi di gestione integrata degli ordini cross-canale

innovative di pagamento Soluzioni di self check-out

dunque, alle idee provenienti dal variegato mondo delle start-up, dei centri di ricerca universitari, delle società di consulenza e, perché no, anche a modelli ibridi come le collaborazioni tra imprese dello stesso settore, come nel caso della collaborazione tra Amazon e Pam. A far da trade union tra interno ed esterno ci sono nuove figure professionali, gli innovation manager, riconosciute nel nostro Paese da normative specifiche, come la UNI 11814:2021 e il decreto Mise del 2019, e definite come figure specializzate in ambito digitale, capaci di interpretare, definire e realizzare progetti e processi di digitalizzazione e riorganizzazione aziendale. Professionalità in grado di sviluppare non più il solo know-how ma quel know-where che Federico Frattini, dean del Mip Business School del Politecnico di Milano, definisce come la capacità di trovare velocemente ed efficacemente dove stanno le soluzioni per rendere più funzionale il processo d’innovazione.

Lidl Italia e il Politecnico di Torino insieme per un’innovazione aperta e sostenibile Accelerare l'innovazione, riducendo i costi, i tempi e i rischi per tutti i soggetti coinvolti. È questo l’obiettivo che Lidl Italia, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino, vuole realizzare con un progetto pilota reso pubblico lo scorso giugno e che si inserisce nella più ampia iniziativa di “Open Sustainable Innovation” promossa dal Digep. «Con questo progetto – afferma Marco Masin, direttore servizi interni Lidl Italia – potremo azzerare il consumo di gas, ridurre il consumo energetico e in generale efficientare l’intero sistema di climatizzazione dei nostri punti vendita. Infine, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare altre imprese interessate all’innovazione sostenibile, così come ricercatori e start-up con cui potrebbero nascere collaborazioni in futuro».

Non solo start-up: l’innovazione passa per gli hackathon e le piattaforme di crowd-innovation Innovare è la missione di ogni start-up, che nasce quasi sempre da una big idea capace di aggiungere valore a prodotti, servizi o processi già esistenti. Un modello di business che, nel 2023, segna tuttavia il passo: secondo l’ottavo “Osservatorio Open Innovation e Corporate Venture Capital” curato da Assolombarda e InnovUp, in Italia si è sensibilmente ridotto il numero di start-up e Pmi innovative, attestato a quota 16,5mila con un fatturato complessivo di poco più di dieci miliardi di euro. Presto per parlare di crisi, ma a questa flessione va contrapposta la crescita di canali alternativi, anche meno strutturati, attraverso cui le aziende portano in casa innovazione, come ad esempio gli

hackathon e le piattaforme di crowd-solution. I primi sono eventi in cui i partecipanti sono chiamati a risolvere singoli problemi di business in poco tempo: una maratona creativa che vede impegnate professionalità esterne e team aziendali in gruppi di lavoro. Meccanismo simile è quello operato dalle piattaforme di crowdinnovation come Innocentive o HeroX, dove un network di problem solvers risponde, organizzandosi in team virtuali e spesso multiculturali, alle challenge proposte dalle aziende. n

Il Governo mette sul piatto 12 miliardi per l’innovazione delle

IMPRESE ITALIANE

Al Forum Ambrosetti di Cernobbio dello scorso settembre si è molto parlato del progetto Transizione 5.0, il piano del Governo operativo da agosto che mette a disposizione delle imprese le risorse del programma europeo RePower Eu. «Industria 5.0 è forse è una delle cose fatte da questo Governo alle quali non sono riuscita a dare adeguata visibilità. – ha dichiarato la premier Giorgia Meloni – Parliamo di 6,3 miliardi di euro che sono a disposizione delle imprese, particolarmente proprio per efficientare sul piano energetico e digitale il loro lavoro, a cui si aggiungono i fondi di Industria 4.0 sul quale il Governo con la Legge di bilancio del 2024 aveva investito ulteriori 6,4 miliardi di euro. Quindi parliamo di 12 miliardi che sono stati destinati all’innovazione delle nostre imprese».

Puglielli:

«Pmi del retail in difficoltà: mancano le competenze digitali»

Ospitiamo le considerazioni di Elisabetta Puglielli, direttrice dell’”Osservatorio Innovazione

Digitale nel Retail” del Politecnico di Milano.

Il retail italiano ha già abbracciato la sfida dell'open innovation?

Sempre più aziende stanno adottando forme di open Innovation, coinvolgendo start-up, università e altri partner esterni: l'integrazione di attori esterni nei processi di innovazione è un trend in rapida crescita. Secondo le ricerche dell’”Osservatorio Startup Thinking”, attualmente, l'86% delle grandi imprese italiane, con picchi del 93% tra le grandissime, pratica meccanismi di open innovation, un aumento rilevante rispetto al 57% del 2018. Nelle

Pmi l'adozione è più contenuta, con una media del 48% e punte del 63% tra le medie imprese. La pandemia ha accelerato questo cambiamento, spingendo le aziende ad adottare nuovi metodi per rispondere più rapidamente a un mercato in continua evoluzione.

Quali sono le maggiori resistenze da parte degli imprenditori di settore?

Diversi fattori contribuiscono a limitare l'adozione dell'open innovation. In molte aziende, specialmente tra le Pmi, la mancanza di competenze digitali rende difficile affrontare le sfide tecnologiche e colmare il divario esistente. A questo si aggiunge una resistenza culturale al cambiamento: molti imprenditori sono riluttanti a collaborare con attori esterni per timore di perdere il controllo sui propri processi interni. Anche i costi elevati, la complessità di implementazione e i tempi spesso lunghi, accompagnati dall'incertezza sui risultati finali, tendono a frenare ulteriormente l'adozione di nuove pratiche innovative.

In quali ambiti c'è maggiore propensione all'utilizzo di strumenti legati all'open innovation?

L'open innovation sta prendendo sempre più piede in diversi ambiti del retail italiano, contribuendo a plasmare il futuro del settore. Nel marketing, ad esempio, le aziende investono in automazione e piattaforme Crm per migliorare l'engagement e personalizzare l'esperienza dei clienti, oltre a sfruttare l'intelligenza artificiale generativa per ottimizzare il servizio clienti e perfezionare le strategie di marketing. Anche nella logistica, l'open innovation si rivela strategica, soprattutto per la gestione della supply chain e della logistica omnicanale: i retailer praticano investimenti esterni in tecnologie come l'Internet of Things e sistemi di integrazione dei dati in tempo reale, con l’obiettivo di ottimizzare i processi di magazzino, migliorare l'efficienza delle consegne e ridurre tempi e costi operativi.

Mocchi: «Senza scalabilità non c’è una reale innovazione. Il retail deve contaminarsi di più»

Abbiamo chiesto a Pier Mario Mocchi, senior advisor e consulente retail con un passato da top manager nella distribuzione italiana, una riflessione sui temi dell’open innovation nel retail del nostro Paese.

Tanti retailer si proclamano innovativi. Ma è davvero così?

Di innovazione ce n’è tanta, la cosa difficile è quantificare il ritorno economico di questa moltitudine di progetti in campo e la relativa scalabilità, ovvero la possibilità di essere replicate su larga scala in maniera sostenibile.

Innovare costa troppo?

Dipende un po’ da cosa si vuole fare: se l’orizzonte dell’innovazione è rappresentato, oggi, dai negozi cashierless, allora possiamo dire senza dubbio che il costo della tecnologia è ancora alla portata di pochissime realtà, vedi la brusca frenata del format AmazonGo negli Stati Uniti. Chi, anche da noi, ha provato a replicare il concept partendo con pochi punti vendita, ad oggi si è fermato all’esercizio di stile. Vedo, invece, numerosi progetti un po’ meno ambiziosi, che mirano a efficientare la gestione degli assortimenti dei reparti più critici con tecnologie

mature come il Rfid. Su questo tipo di progetti il ritorno economico è più facilmente misurabile, una garanzia in più per chi deve decidere se investire e supportare nelle start-up che ci lavorano.

Quali sono le principali resistenze?

L’Italia sicuramente non è la frontiera dell'innovazione: ad oggi, l’investimento medio nel settore retail varia dallo zero al pochissimo. È davvero difficile convincere imprenditori o azionisti, in un mercato che ancora si sta evolvendo verso uno scenario di ulteriore concentrazione, a investire in innovazione piuttosto che in ampliamento o ristrutturazione della rete vendita o dei magazzini. Da una parte è un atteggiamento comprensibile, poiché con marginalità mediamente basse si tende a badare al sodo. Industries più ricche, come il farmaceutico per citarne una, sono invece più avanti.

C’è un problema di management dunque?

Il management della moderna distribuzione italiana non ha, salvo rare eccezioni, cultura su questi nuovi mondi: servirebbe maggiore coraggio anche nell’assumersi dei rischi, portandosi in casa figure che si occupino principalmente di interagire con questi attori esterni in grado di portare una sana e produttiva contaminazione.

Crai, l’evoluzione passa dall’hubquarter

Con 1.800 punti vendita in 1.150 comuni italiani e oltre 24mila collaboratori, Crai, in cinquant’anni di storia, ha costruito una rete di prossimità basata su persone, relazioni e una costante attenzione alle esigenze delle comunità. E proprio i negozi di vicinato restano al centro di CraiFutura, l’ambizioso piano di sviluppo il cui obiettivo dichiarato consiste nel trasformare il poliedrico Gruppo in un’unica grande azienda.

In occasione della presentazione del primo bilancio di sostenibilità, l’amministratore delegato Giangiacomo Ibba ha presentato le evoluzioni e gli obiettivi del gruppo e come Crai intende rafforzare la capacità operativa della centrale, attraverso il passaggio da headquarter a hubquarter.

Ciricorda,persommicapi,incosaconsisteilpianodisviluppoCraiFutura?

Quando parlo di un’unica grande azienda intendo andare al di là del concetto della ragione sociale. Oggi il nostro sistema, pur essendo a imprenditorialità diffusa e basato su un modello federale, deve comportarsi - e iniziare a inquadrarsi - come un’unica azienda, senza più replicare le funzioni e disperdere energie. Dovevamo definire un luogo adeguato per svolgere le attività e portare avanti i nostri valori e lo abbiamo individuato nell’headquarter Crai che ora è diventato l’hubquarter Crai.

Puòspiegarcimegliocosasiintendeperhubquarter?

Pensiamo che nel percorso evolutivo dell’azienda non debba essere necessariamente l’ufficio di Milano a dover accentrare tutte le decisioni e agire. Può farlo qualunque ufficio e chiunque abbia un expertise nei territori presidiati. L’hubquarter diventa così il luogo di incontro e di scambio per condividere il percorso di crescita, confrontarsi, scambiare idee. Nella struttura aziendale precedente c’era l’uomo della centrale, l’uomo del Ce.di., il nostro imprenditore. Con l’hubquarter chiunque è partecipe della stessa organizzazione al di là della sua entità giuridica. Siamo tutti Crai.

Perunacatenadisupermercatialimentareilciboèilcuoredelbusiness,macirisulta chelacentraleSuperDrugdiCraiabbiaaggregatoilcuracasaeilcurapersona.Come conciliatequestiduemondi?

Nel passaggio a CraiFutura abbiamo deciso di dedicare due aziende diverse alla gestione del food e del non food per non disperdere energie e mantenere il focus sul cibo. Sono imprenditore da più di 25 anni in questo settore ma negli ultimi anni, quando andavo nel mio ufficio acquisti non sentivo parlare di cibo, ma di condizioni, promozioni e sconti. Il vero obiettivo

della nostra azienda, quello di proporre cibo ai nostri clienti, era considerato solo un problema di natura economica. E così abbiamo deciso di invertire la rotta, sulla scia delle esperienze positive individuate oltreconfine che, mettendo al centro il cliente e i prodotti, sono riusciti a conquistare quote di mercato.

L’evoluzionediCraiFuturasembraandareindirezionediunapartnershipsemprepiù strettatraCentraleeCe.di.Qualiscenarisipotrebberoipotizzareinprospettivaalivello societario:fusioni,compartecipazioni,altro?

La nostra organizzazione sarà sempre governata non dall’”alto” ma dai soci del territorio, che sono e saranno una componente imprescindibile del nostro modello. Il nostro valore risiede proprio in questo. In un’ottica futura guarderemo meno al singolo bilancio dei Ce.di., ma condivideremo un progetto strategico a livello aziendale. La prima dimostrazione è arrivata quest’anno, quando abbiamo deciso di iniziare a capitalizzare la nostra organizzazione. Abbiamo portato l’Ebitda da un valore prossimo allo zero a otto milioni di euro nel 2023 e tra i soci nessuno ha deciso di distribuire i profitti solo nella sua attività, ma di investire sullo sviluppo dell’intera organizzazione Crai.

ParliamodiMdd:qualèequalesaràilruolodelleprivatelabelall’internodelprogetto CraiFutura?

Oggi nei nostri punti vendita la Mdd rappresenta in media il 20% dell’offerta, con punte del 40% in alcuni negozi. Il format Tuttigiorni ci sta permettendo di fare test su alcuni prodotti e format che vorremmo replicare su scala nazionale. Penso che la modernità di un distributore e la sua forza differenziante si concretizzi nella capacità di gestire i prodotti a marchio. Questo non significa dire no alla marca leader e a chi fa innovazione, ma rendersi conto che oggi non ha più senso un’offerta sovrastimata di prodotti che non vengono recepiti dai clienti con un reale valore aggiunto. Con la nostra Mdd vogliamo prenderci lo spazio di queste referenze, soprattutto nella prossimità, che deve fare scelte di assortimento piuttosto chiare.

Einterminidisviluppodeiformat,qualirisvoltiprevedeCraiFutura?

Restiamo concentrati sulla prossimità. Credo che i negozi di vicinato vadano rivisti e declinati per missione e ruolo. Per questo abbiamo definito cluster assortimentali non legati alla dimensione del format, ma all’uso che ne fanno i nostri clienti e al luogo a cui ci rivolgiamo. Abbiamo poi in mente lo sviluppo del format un po’ più grande del nostro modello di prossimità, con Tuttigiorni, e stiamo lavorando in maniera importante sul concetto di convenience store.n

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UNIFRIGO GADUS

Il cartoncino 100% riciclabile per il baccalà

È da quasi 150 anni che la mia famiglia guida e fa crescere Unifrigo Gadus S.p.a.

Nel 2024 siamo entrati nel Registro delle Imprese Storiche Italiane e, insieme alle attività innovative che già da tempo portiamo avanti, vogliamo fare il grande salto.

Da quest’anno, con la partnership con Box Marche che ci garantisce l’esclusiva sul prodotto, siamo l’unica azienda in Italia nel settore delle conserve ittiche a utilizzare per il baccalà Halopack, il nuovo pack in vaschetta certificato Aticelca con cartoncino certificato FSC 100% riciclabile e un risparmio del 90% dei materiali in plastica.

Sperimentazione continua e attenzione ai bisogni di Gdo e consumatore: questo ci guida. Con investimenti concreti e tangibili e un impatto positivo su mercato e persone.

Le nuove confezioni sono sui nostri marchi storici, Excelsior e Marca Scudo® Genova anche nell’innovativa linea Vitasana, per chi fa sport e sta attento alla dieta, senza dimenticare la buona cucina.

Vogliamo così contribuire alla modernizzazione di settore: basta pensare che plastica e polistirolo siano obbligatori per le conserve ittiche. Possiamo fare di meglio, possiamo fare qualcosa di più bello.

Il design è innovativo, moderno, al passo con chi sceglie i prodotti non solo per la veste grafica ma anche per la loro sostenibilità.

Ci sembra, questo, un bel modo per festeggiare la nostra storia: guardando al futuro.

Andrea Eminente, Amministratore Delegato Unifrigo Gadus S.p.a. andrea.eminente@unifrigo.it

I prodotti scelti per questa linea sono cross-target: filetti e alette di baccalà salato per chi sceglie la tradizione e filetti già dissalati, ready-to-cook per chi invece vuole qualcosa di gustoso e rapido da preparare. Per accontentare tutti e portare tutti a essere più sostenibili. www.unifrigo.it

I 60 anni di Selex . Nel 2024 Mdd a 2,1 miliardi

Sessant’anni e non sentirli. Il futuro prossimo di Selex è legato alle sfide demografica e tecnologica, ma la centrale rimane profondamente connessa ai negozi fisici. E, in particolare, a un modello d’impresa flessibile su base regionale.

Selex stima di chiudere il 2024 con 21,1 miliardi di euro di ricavi e una crescita del 4,5%. Sono in corso, da parte delle 18 imprese aderenti alla centrale, investimenti per 540 milioni, con 65 nuove aperture e 94 ristrutturazioni.  Selex è uno dei Big 3 della Mdd con, a fine anno, 2,1 miliardi di ricavi (contro i 6 di Conad e i quasi 5 di Coop) e una quota del 20% delle categorie trattate. La catena commerciale è leader con una quota di mercato del 15,4% (NielsenIQ ipe r+super+superettes+discount). Il 15 ottobre, Selex ha festeggiato, in un evento a Milano, i primi 60 anni di attività. Nata nel 1964 come Unione volontaria, oggi conta su una rete commerciale di 3.328 punti di vendita. Le insegne con diffusione nazionale che fanno capo al gruppo sono Famila, A&O e C+C, cui si affiancano vari brand regionali. Selex è socio della centrale d’acquisto Esd Italia, a sua volta partner della centrale europea Emd.

Un bilancio lusinghiero ha commentato il presidente (da 6 anni) Alessandro Revello: «Il segreto del successo di Selex è il rapporto tra i soci. Festeggeremo il centenario». Quali le sfide in vista? «Interpretare il calo demografico, cavalcare le tecnologie, perché chi le coglie otterrà un vantaggio competitivo, e cooptare il personale giusto sia nelle funzioni strategiche che negli altri ruoli. Per questo siamo in contatto sia con le scuole professionali che con le università».

Per il direttore generale Maniele Tasca il successo di Selex si spiega in modo semplice: «Non abbiamo ricette ma abbiamo interpretato bene il mercato malgrado la pandemia. E siamo cresciuti ogni anno più della media di mercato, puntando in particolare sul nostro format di riferimento: 2.500/3mila mq. La vicinanza al territorio è un elemento distintivo». Infine, in una dichiarazione a un quotidiano, Tasca ha detto che nei primi 9 mesi dell’anno, a fronte di una crescita delle vndite del 2% del mercato, Selex ha realizzato +5,9%, «grazie alle ristrutturazioni e alle nuove aperture».n

Leggi
di Emanuele Scarci

Acqua Sant’Anna, fatturato record e 25 milioni di dividendi

All’amministratore delegato Alberto Bertone è stato confermato un emolumento di 6 milioni. La recente acquisizione della francese La Compagnie Des Pyrénées è stata regolata per cassa, grazie ai 113 milioni di liquidità.

di Emanuele Scarci

Ricavi record e pioggia di dividendi da Acqua Sant’Anna. La società cuneese di Vinadio ha chiuso il 2023 con un fatturato record di 315 milioni di euro (+7,3%) e un utile di 51,4 milioni (+97%), di cui, lo scorso luglio, i tre soci hanno deliberato di distribuire 25 milioni. «Nonostante l'inflazione, la società ha beneficiato del calo delle materie prime e dell’energia - sottolinea l’amministratore delegato Alberto Bertone -. La costante attenzione alla strategia aziendale, sempre orientata al marketing, alla pianificazione finanziaria, agli investimenti e soprattutto alla politica commerciale, ha consentito anche per il 2023 di registrare un incremento del fatturato associato a un ulteriore miglioramento della nostra quota di mercato e conseguentemente alla crescita dell'utile d'esercizio». L’anno scorso Acqua Sant’Anna ha recuperato la redditività del 2021/22 dopo un anno di transizione. Il 2023 è stato un anno a due facce per il mercato: fino a settembre le vendite di acqua minerale si sono contratte del 4,8% dopo un aumento medio dei prezzi del 10%. Quasi tutti i brand hanno subìto tagli dei volumi compresi fra il 5 e il 14%. Nell’ultimo trimestre c’è stato un forte recupero della fonte piemontese. Acqua Sant’Anna è leader della Gdo con una quota a valore intorno al 13%, seguita a distanza da Levissima e San Benedetto. In base ai dati del primo quadrimestre, Acqua Sant’Anna prevede un risultato positivo anche per il 2024.

Acqua Sant’Anna è controllata dalla famiglia Bertone per il 55% e per il resto dalla famiglia Osella. Dispone di 113 milioni di liquidità, non ha debito bancario e conta su un patrimonio netto di 283 milioni. Alcune settimane fa Acqua Sant’Anna ha rilevato l’azienda francese La Compagnie Des Pyrénées titolare del marchio Eau Neuve. Il deal avrebbe un valore di circa 50 milioni e permetterà di rafforzare la presenza nel mercato transalpino.n

Leggi anche: “Citterio apre un nuovo stabilimento produttivo in Toscana”

Accessori pulizia casa:

i player puntano su prodotti durevoli e performanti

Il comparto risponde alle esigenze di un consumatore sempre più esigente e informato, attento alla qualità e alle elevate prestazioni dei prodotti che acquista. Spazio ad accessori per una pulizia specifica che durano nel tempo, garantendo anche un minor impatto ambientale.

Il mercato degli accessori per la pulizia della casa, nell’anno terminante il 25 agosto 2024, registra una crescita a valore (+1,7%) e a confezioni (+1,2%) rispetto all’anno precedente. La categoria ha, infatti, generato un giro d’affari di oltre 572 milioni di euro e 244 milioni di confezioni vendute nell’anno in corso. Il prezzo medio a confezione è lievemente aumentato rispetto all’anno precedente (+0,4%), arrivando a toccare un prezzo medio di 2,35 €/conf. Anche la pressione promozionale a confezione aumenta rispetto all’anno precedente (+1,5 p.p.), segnando un intensity index pari al 19,6% (fonte NIQ, totale Italia, Iper+Super+Superettes+Discount+Specialisti drug).

Aree geogrAfiche e cAnAli distributivi

Il mercato degli accessori per la pulizia della casa cresce a valore e a unità in tutte e quattro le Aree Nielsen. Le quattro Aree hanno un peso equidistribuito per la categoria. Solo Area 1 e Area 3 hanno un’incidenza lievemente maggiore a valore (rispettivamente pari a 29,3% e 26%) e a confezione (rispettivamente pari a 26,8% e 26,5%). «In tutte le

Aree – dichiara Ludovica Finzi di NIQ – si registra una crescita a confezione e a valore rispetto all’anno precedente; in particolare l’Area 4 mostra il maggiore incremento a valore (+3,4%) e a confezione (+2,6%). Il prezzo medio a volume aumenta in maniera disomogenea tra le Aree: cresce in Area 2 e 4, rispettivamente del +0,3% e del +2%. Il prezzo medio a confezione aumenta in tutte le Aree. Nello specifico, si registra un incremento maggiore in Area 1

ARRIVA VILEDA TURBO SMART

Fhp di R. Freudenberg – filiale italiana di Freudenberg Home and Cleaning Solutions, società del gruppo multinazionale tedesco Freudenberg – ha lanciato Vileda Turbo Smart, un innovativo sistema lavapavimenti che combina efficienza e praticità di utilizzo. Tra i plus del prodotto il nuovo strizzatore, che si attiva con il pratico sistema a pedale integrato, il secchio con l'apertura laterale per svuotarlo agevolmente e l'indicatore di livello massimo di acqua per riempirlo con la quantità corretta. Il nuovo fiocco 100% in microfibra assicura un pulito profondo, grazie a una grande assorbenza e a un'efficace raccolta dello sporco. Inoltre, la piastra a forma triangolare e lo snodo pieghevole a 360° rendono Turbo Smart perfetto per raggiungere i punti più difficili della casa. Infine, l’attacco a vite universale offre la massima compatibilità con tutti i tipi di manico.

Trend vendite valore (%)

+1,7 572 mld/€

Trend vendite volume (%)

+1,2 244 mln/conf.

(2,57 €); il prezzo medio più basso risulta in Area 4 (2,10 €), nonostante l’Area 4 sia anche quella in cui si evidenzia un incremento maggiore di prezzo medio a confezione (+0,9%).

La pressione promozionale, invece, risulta coerente tra le diverse Aree, dove però spicca l’Area 1, in cui si registra il 24% dei volumi venduti in promo e un aumento di 1,8 punti percentuali rispetto all’anno precedente». La distribuzione moderna, che veicola poco più del 50% del fatturato – dato in contrazione rispetto all’anno precedente – risulta, inoltre, in calo a valore e a confezioni (rispettivamente -0,8% e -0,4%). Tra i canali si evidenzia

una crescita a volume diffusa, ad eccezione delle superettes e dei discount, che registrano una flessione, pari rispettivamente a -4,9% e a -1,5%. Spicca, invece, la crescita dei drugstore a valore, pari a +8,4%. Anche a confezione si registra un incremento per tutti i canali, tranne superettes e discount (rispettivamente -4,9% e -2,4%), con ancora i drugstore protagonisti con una crescita del 5,9%. Questi ultimi rappresentano anche il primo canale per vendite a confezione della categoria con una quota del 33,7%, in aumento rispetto all’anno precedente (+1,4 p.p.). Il secondo canale principale della categoria è il supermarket con una quota del 26,8% anche se in lieve decrescita rispetto all’anno precedente (-0,2%). Il prezzo medio della categoria sta diminuendo in tutti i canali ad eccezione delle superettes, in cui il prezzo rimane pressoché stabile, e dei drugstore, in cui si registra un incremento del +2,5%. In tutti i canali, ad eccezione delle superettes, aumentano i volumi registrati in promo; qui spiccano gli iper, il cui incremento è pari a 4 punti percentuali.

AndAmento dei segmenti

Il comparto si compone di sei segmenti: accessori pavimenti/sistemi di pulizia, guanti, panni spugna per piccole superfici, panni vetro+multiuso, strumenti pulizia cura scarpe, altri accessori pulizia casa. Di questi, i primi quattro generano la quasi totalità del fatturato della categoria e, in maniera particolare, il segmento accessori pavimenti/sistemi di pulizia da solo contribuisce

SCHEDE PRODOTTI

Egidna/Getta la spugna

Nome prodotto: Getta la spugna

Caratteristiche: una spazzola made in Italy prodotta con un materiale certificato resistente alle alte temperature, diversamente da tutte le spazzole presenti nel mercato. Una volta usata si può inserire nella lavastoviglie per il lavaggio. Di lunga durata, crea meno rifiuti delle spugne nell’ottica di un migliore rispetto dell’ambiente.

Mapa Spontex Italia/Spontex Italia

Nome prodotto: Spontex Full Action Corner System

Caratteristiche: nuovo sistema lavapavimento automatico con secchio compatto. Il panno è 100% in microfibra, lavabile in lavatrice. Grazie alla speciale forma della testa del sistema si riesce a raggiungere e a pulire facilmente anche gli angoli più insidiosi della casa. Il sistema è realizzato con il 45% di plastica riciclata.

MartiniSpa/Mr Eco

Nome prodotto: Spugna in cellulosa e fibra antigraffio

Caratteristiche: la spugna made in Italy in morbida cellulosa di origine vegetale e fibra antigraffio con sisal e Pet riciclato garantisce una pulizia efficace nel tempo. Packaging in cartoncino Fsc.

quasi alla metà del giro d’affari. «A totale Italia – sottolinea Ludovica Finzi – i quattro segmenti principali crescono a valore e a confezione; solo il segmento guanti decresce a valore (-5,9%) e a confezione (-1,4%). Il prezzo medio a confezione aumenta per tutti i segmenti principali, ad eccezione dei guanti, il cui prezzo diminuisce (-4,6%). Le vendite in confezioni promozionate aumentano per tutti i segmenti rispetto all’anno precedente; in particolare aumenta con riferimento ai panni di spugna per piccole superfici (+2,1%)».

In tutte le Aree i panni di spugna per piccole superfici sono il segmento più importante, con una quota superiore al 50%. Per quanto riguarda le vendite a valore, i quattro segmenti principali crescono in tutte le aree, ad eccezione dei guanti che, al contrario, decrescono ovunque. Le crescite maggiori a valore si registrano in Area 4, soprattutto per gli accessori pavimenti/sistemi di pulizia e per i panni vetro+multiuso, che crescono entrambi del 6,5%. Anche a confezione questi due segmenti incrementano principalmente in Area 4 (rispettivamente +5,5% e +5,8%). A confezione si registra una decrescita per i guanti in tutte le aree, ad eccezione dell’Area 2 (+0,3%), e una flessione di panni spugna per piccole superfici in Area 1 e Area 4 (rispettivamente -0,7%, e -0,4%). «Il prezzo medio a confezione – prosegue Ludovica Finzi – è in aumento per tutti i segmenti in tutte le aree, tranne che per i guanti che vedono il prezzo medio in diminuzione, soprattutto in Area 1 (-6,2%). L’intensity index, invece, è in crescita per tutti i segmenti in tutte le aree. Il segmento più promozionato rimane quello dei panni di spugna per piccole superfici, che mostra anche l’incremento maggiore a livello di pressione promozionale». Per quanto riguarda i canali distributivi, il drugstore è il principale canale di vendita con una crescita per tutti i principali segmenti, ad eccezione dei guanti. Gli accessori pavimenti/sistemi di pulizia (+12%) e i panni vetro+multiuso (+10%) mostrano un incremento a doppia cifra a valore e un amento a livello di confezioni, rispettivamente del 9% e del 7,2%. In questo canale si registra una crescita dei prezzi medi a confezione per tutti i

Logistica Uno e Paperdi:

una condivisa visione sostenibile del mercato della carta

È all’Interporto Sud di Maddaloni il nuovo centro logistico inaugurato recentemente da Logistica Uno. Il nuovo magazzino, con una superficie di 8000 mq e una capacità di stoccaggio di 12.000 pallet, rappresenta un’evoluzione nel processo di gestione e distribuzione su scala nazionale dei prodotti in carta tissue.

Logistica Uno gestisce nei propri magazzini i prodotti Paperdi grazie a una collaborazione nata nel 2021 con la messa a disposizione di un primo magazzino dedicato di 3000 mq con una capacità di stoccaggio di 6.000 pallet.

Con oltre 30 anni di esperienza nel settore, Paperdi srl è una realtà produttiva affermata nel mercato nazionale ed internazionale e riconosciuta tra le principali aziende nel comparto tissue del settore carta per impieghi igienici e alimentari adatti sia ad un uso professionale che domestico.

La sinergia collaborativa tra le due realtà ha portato nel 2022 all’ampliamento degli spazi di ulteriori 8000 mq per lo stoccaggio di 12.000 plt, portando così la superfice totale a 19.000 mq ed a una capacità complessiva di 32.000 pallet all’inizio del 2024, grazie all’apertura di un nuovo magazzino

Al centro di questa solida collaborazione vi è un impegno comune verso la sostenibilità, attuato da Paperdi attraverso un approccio responsabile in ogni fase del

processo produttivo. Allo stesso modo, Logistica Uno, monitora costantemente l’impronta di carbonio dei trasporti, puntando a ridurre l’impatto ambientale.

“La nostra collaborazione con Paperdi si fonda sull’obiettivo di offrire un servizio efficiente e puntuale”, ha dichiarato Alberto D’Agostino, Direttore Commerciale di Logistica Uno. “Attraverso una gestione accurata e un monitoraggio costante, ci assicuriamo che i prodotti arrivino sempre nei tempi previsti e in perfette condizioni.”

Questo impegno per l’innovazione logistica non solo migliora l’efficienza operativa, ma contribuisce anche a rendere più sostenibile l’intera catena di distribuzione,

garantendo un servizio che soddisfa i clienti e rispetta l’ambiente. Logistica Uno e Paperdi, infatti, condividono una visione orientata alla responsabilità verso le persone e il pianeta, lavorando insieme per un futuro più sostenibile.

“Paperdi ha da sempre come riferimento un modello di crescita sostenibile, la cui equazione di base è conciliare le performance economiche con un comportamento etico nei confronti degli stakeholder e della collettività tutta” afferma Vincenzo Di Leva, Amministratore Unico di Paperdi, e continua “l’attenzione al miglioramento delle performance ambientali è obiettivo comune e base fondante della duratura e proficua partnership con Logistica Uno.”

UNA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE A 360°

Mapa Spontex sta attuando un piano di comunicazione integrato per il brand Spontex, presidiando capillarmente tv e web, coinvolgendo i consumatori anche con attivazioni sul punto vendita. «Pilastro fondamentale rimane la tv – spiega Alessia Ballabio – dove, nel corso del 2024, sono state lanciate quattro campagne. Abbiamo attivato due campagne dedicate alle microfibre, categoria in forte crescita nel comparto, e una sulla promozione della spugna Universale, accompagnata dall'immancabile riccio, mascotte del brand. Infine, a ottobre/novembre Spontex e il riccio sono protagonisti di uno spot completamente dedicato al nuovo sistema lavapavimenti Spontex Full Action Corner, evidenziando la pulizia negli angoli e un facile lavaggio, elementi chiave emersi da uno studio consumatore condotto per scoprire le principali necessità alla base della scelta di un sistema lavapavimenti».

segmenti, ad eccezione dei guanti (-1,3%), e anche un aumento della pressione promozionale. Cresce considerevolmente il numero medio di referenze degli accessori pavimenti/sistemi di pulizia in questo canale, che passa da 44,7 nel 2023 a 46,4 nel 2024.

I consumatori premiano prodotti dalle elevate performance e di lunga durata

Il mercato degli accessori per la pulizia della casa risponde a un consumatore informato ed esigente, che chiede prodotti sempre più performanti e durevoli. «Il comparto – afferma Devis Sartor, responsabile sviluppo commerciale internazionale di Egidna – è molto concorrenziale, principalmente perché esistono prodotti di varie qualità e performance e perché si assiste a un aumento della quota di referenze a proprio marchio delle insegne distributive. Per quanto riguarda i nostri prodotti, proponiamo al consumatore articoli di altissima qualità a un prezzo molto competitivo. Così facendo, assicuriamo prodotti di lunga durata, che generano meno rifiuti e più performanti. I consumatori, oggi più attenti e competenti all’acquisto,

valutano attentamente l’elevata qualità e un prezzo equilibrato del prodotto, questo anche a causa del minor potere d’acquisto». Prezzo, qualità e durata delle referenze sono elementi chiave riscontrati anche da MartiniSpa: «Il comparto vede una proposta al pubblico in crescita nella fascia di prezzo medio bassa e una stabilizzazione, anche se in maniera minore, di un’offerta più specializzata con un punto prezzo più alto. La maggiore consapevolezza in materia di tutela ambientale ha portato, infatti, alla crescita della richiesta di prodotti realizzati con materiali sostenibili, di maggiore durata e con uso specifico. Puntiamo molto sul rafforzare l’informazione al consumatore, spiegandogli in modo chiaro le caratteristiche qualitative e i plus del prodotto che offriamo, dandogli in questo modo la possibilità di fare una scelta consapevole. Le spugne di alta qualità garantiscono, infatti, una maggiore durata e un risultato più soddisfacente per il loro specifico utilizzo». L’attenzione per l’igiene e per l’uso di prodotti studiati appositamente per soddisfare i bisogni degli shopper è evidenziata da Alessia Ballabio, brand activation manager Spontex: «Sicuramente il consumatore, oggi sempre più attento alle proprie esigenze e informato sui prodotti presenti sul mercato, continua a considerare essenziale la pulizia e la cura della propria casa. Per i brand è quindi importante riuscire a stare al passo con i nuovi bisogni degli shopper, proponendo prodotti innovativi e altamente qualitativi. Ad esempio, le case degli italiani stanno cambiando e, accanto alle superfici tradizionali, è sempre più facile trovare superfici di ultima generazione che richiedono attenzioni particolari per quanto riguarda la pulizia con prodotti specifici. La nuova microfibra X’tra Brilliant che, grazie alla speciale trama pulisce e asciuga tutte le superfici lasciandole brillanti e senza aloni, va proprio in questa direzione». n

Quota di mercato canali a confezione e variazione (%)

Iper 16 (-0,2) Super 26,8 (-0,2) Superettes 6,7 (-0,4) Discount 16,9 (-0,6) Specialisti drug 33,7 (+1,4)

IL PUNTO

DI VISTA

DELLA DISTRIBUZIONE: GRUPPO DMO - CADDY’S

Secondo i dati NIQ, mercato drug, a.t. settembre 2024 in possesso di Gruppo Dmo - Caddy’s, i segmenti più performanti del comparto accessori pulizia sono i sistemi di pulizia pavimenti (+13,5%) e i sistemi cattura polvere (+11,1%). «Se nei sistemi pavimenti – precisa Mirco Gaggiato, responsabile acquisti home & personal care per l'insegna Caddy's – il valore cresce per l’inflazione registrata nel corso del 2023 mentre i volumi restano stabili, nei panni pavimenti incrementano anche i volumi, trainati dalla marca privata che registra una quota importante e in aumento in un settore che, fino a ieri, era di pertinenza quasi esclusiva di un unico player. Le maggiori opportunità in questa categoria sono sullo sviluppo della marca privata: i due segmenti più performanti vedono due leader con quote consolidate (Vileda nei sistemi lavapavimenti e Swiffer nei sistemi cattura-polvere) e la Mdd che riesce a svolgere un ruolo di follower, erodendo quota agli altri brand e riuscendo a proporsi come ottima alternativa per rapporto qualità-prezzo». Nel corso del 2024, Caddy’s ha completato la linea cattura povere a marchio privato con il lancio del kit piumino e ricarica piumino e cattura-polvere maxi, portando la linea Caddy’s a cinque referenze. Nel 2023 era stata, invece, rilanciata tutta la linea di mocio e ricambi. I prossimi passi saranno la proposta di panni multiuso e vetri.

Peso segmenti a confezione e trend a valore (%)

Accessori pavimenti/sistemi di pulizia 32 (+3,4)

Guanti 18,2 (-1,4)

Panni spugna piccole superfici 33,2 (+0,1)

Panni vetro+multiuso 14,5 (+3,5)

Strumenti pulizia cura scarpe 1,8 (-6,8)

Altri accessori pulizia casa 0,4 (+4,6)

Caso tratto dalla Ricerca Innovations 18 di Kiki Lab-Ebeltoft Group

Good Foot Delivery

Toronto, Canada

Un progetto che coniuga con successo inclusività e sostenibilità: la consegna a domicilio a piedi o con mezzi pubblici fatta da persone con disturbi neurodivergenti, con il vantaggio di farle finalmente accedere al mondo del lavoro.

Area chiave: Sustain

Info chiave

Servizio di consegne a domicilio sostenibile e inclusivo

2010: lancio

4,9: rating su Google

Come spesso succede, le idee innovative nascono quando a una persona brillante capita un problema o una difficoltà che non riesce a risolvere trovando soluzioni sul mercato e decide di lanciare un’impresa che fornisce le risposte. Nel 2010, in Canada, Kirsten Gauthier cerca di aiutare suo fratello John a trovare un lavoro. John è affetto da una sindrome neurodivergente, termine che indica quando il cervello di una persona elabora, apprende e/o si comporta in modo diverso da quello considerato “tipico”. Sono degli esempi disturbi come l’autismo o la sindrome di Asperger, un tempo considerati un problema o un'anomalia. Oggi i ricercatori affermano che, oltre al fatto che abilità spesso eccezionali si trovano nelle persone con neurodivergenze, nelle forme più lievi questi

Sustain

disturbi non impediscono normali attività lavorative. Kirsten, invece, si accorge che il mondo del lavoro rifiuta di considerare queste persone come possibili collaboratori e decide di fondare a Toronto Good Foot Delivery, un servizio di consegne veloci a domicilio di lettere e pacchi effettuato a piedi o con mezzi pubblici, con l’obiettivo di offrire un impiego adatto alle persone con queste sindromi.

Il servizio è sostenibile a tre livelli: adatto a questo tipo di persone, economico per i clienti e con un basso impatto ambientale. L’impresa si è sviluppata nel tempo e ora offre una piattaforma digitale allineata a quella dei competitor, dove è possibile informarsi per preventivi, prenotare il servizio e anche tracciare la spedizione. La qualità del servizio è eccellente, con un rating di 4,9 su Google. Oltre al servizio di consegna, Good Foot offre anche il programma “Good Foot Forward Employment and Training”, un'opportunità di apprendimento ibrida per le persone neurodivergenti desiderose di acquisire competenze professionali ed esperienza lavorativa.

Commento Kiki Lab

Good Foot Delivery è un ottimo esempio di un progetto capace di coniugare le 3 P: Persone, Pianeta e Profitto. Grazie a un’intuizione geniale, la fondatrice è riuscita a sviluppare con successo un servizio che integra inclusività e sostenibilità, aiutando anche a limitare il traffico in una grande città come Toronto, dove il clima e le distanze ostacolano per vari mesi all’anno la possibilità di effettuare consegne in bici o in scooter.n

Fabrizio Valente , fonder e amministratore di Kiki Lab (Gruppo Promotica)

CONTITAL: PACKAGING SICURI E SOSTENIBILI PER I BANCHI GASTRONOMIA

Negli ultimi anni, le nuove abitudini di consumo hanno portato le catene della Grande Distribuzione Organizzata a espandere i propri reparti gastronomia aggiungendo piatti “pronti da cuocere”, realizzati con ingredienti freschi e genuini, simili a quelli preparati in casa

Se da un punto di vista gastronomico, le catene ormai propongono ricette regionali, etniche, vegetariane e gourmet per attrarre clienti con opzioni gustose e promozioni valide; in termini di packaging, la Gdo ricerca soluzioni pratiche, sicure e riciclabili. Da ciò si evince, quindi, che ormai sicurezza alimentare e sostenibilità siano diventati due temi fondamentali nel settore della gastronomia.

In questo contesto, Contital propone la linea Smoothwall, contenitori in alluminio nudo e laccato, richiudibili con coperchi riciclabili o film per garantire la massima sicurezza durante il trasporto. La gamma include anche le vaschette Eclipse, in alluminio laccato nero e oro, perfette per le presentazioni più raffinate

L’azienda ha inoltre introdotto una nuova versione dei contenitori Wrinklewall, dal design innovativo e con una maggiore resistenza. Queste vaschette sono leggere e ideali per piatti pronti, pronti da cuocere e take away

Entrambe le linee, Wrinklewall e Smoothwall, sono riciclabili al 100 per cento e all’infinito rappresentando il lavoro costante che Contital svolge per ridurre l’impatto ambientale dei propri prodotti offrendo packaging funzionali e sicuri a contatto con gli alimenti.

Risparmio Casa : Giulio Stronati è il nuovo direttore generale

Risparmio Casa nomina Giuliano Stronati nel ruolo di direttore generale. Laureato in economia e con master in management e leadership, Stronati vanta un’esperienza di oltre 30 anni maturata nel settore della Gdo e nella distribuzione specializzata in ruoli di top management in aziende multinazionali (Rinascente-Auchan), alla guida di operazioni di turnaround, nello sviluppo di catene della distribuzione specializzata e da ultimo in Arcaplanet, nell'affermazione di un business model e di una customer experience di eccellenza nonché nella conduzione con successo dell'integrazione di Maxi Zoo Italia nella catena del Pet.

Euronics Bruno

inaugura una nuova era manageriale

Euronics Bruno annuncia un'importante evoluzione nella sua struttura organizzativa, segnando il passaggio verso un modello sempre più manageriale, pur mantenendo salde le sue radici familiari. Il processo di riorganizzazione aziendale si è consolidato nel giugno 2024, con la creazione di un nuovo Consiglio di amministrazione, guidato da Diego Crisafulli, riconfermato amministratore delegato e nominato anche direttore generale, carica appena istituita. Francesco Crisafulli entra nel Cda come coamministratore delegato, con deleghe congiunte alle risorse umane e allo sviluppo.

Baoli

Emea nomina Andrea

nuova sales director

Baoli Emea annuncia la nomina di Andrea Stach come nuova sales director. Stach ha maturato una vasta esperienza nel settore dei carrelli elevatori e della logistica. La sua carriera si sviluppa nel corso di diversi decenni, durante i quali ha ricoperto vari ruoli di leadership nel settore delle vendite, dell’assistenza e del marketing. In particolare, Andrea Stach ha operato in qualità di director of sales & service presso Cesab Material Handling Europe, una filiale di Toyota Material Handling Europe.

Stach

Lg Electronics rafforza la struttura organizzativa

Lg Electronics Italia annuncia due importanti aggiornamenti organizzativi che riguardano una delle sue divisioni commerciali e il dipartimento go to market: Francesco Mammana (in foto) prenderà infatti le redini della divisione business solutions in qualità di sales director, mentre Giangiacomo Corona assumerà il ruolo di go to market leader. Le nuove nomine rientrano all’interno dell’approccio strategico di Lg alle risorse umane, che punta sullo sviluppo delle competenze in house per permettere una crescita costante e trasversale delle proprie risorse, requisito base per lo sviluppo di lungo termine dell’organizzazione.

Il profondo impatto della cultura sulle strategie di comunicazione

La conoscenza della cultura quotidiana si rivela fondamentale nell’elaborazione di un efficace progetto di comunicazione o di una campagna pubblicitaria.

Per creare una campagna pubblicitaria di successo o una strategia di comunicazione realmente efficace è fondamentale capire la cultura in cui il messaggio si inserisce. La cultura è il modo in cui interpretiamo il mondo, un sistema di valori e significati che guida le nostre azioni quotidiane. Un’azienda che riesce a inserirsi efficacemente in questo contesto ottiene credibilità e si connette profondamente con il suo pubblico di riferimento.

L’esperto di marketing Marcus Collins, nel suo libro “For The Culture” (Macmillan, 2024) distingue tra due tipi di cultura: quella lenta e quella veloce. La cultura lenta riguarda i valori profondi di una società, mentre quella veloce è più superficiale, legata alle mode del momento. Per esempio, una nuova dieta è parte della cultura veloce, mentre il motivo per cui le persone decidono di seguirla è legato alla cultura lenta, ai loro valori e alle credenze più radicati. Capire entrambe le dimensioni è essenziale per chi vuole comunicare in modo efficace. Il segreto delle campagne pubblicitarie di successo sta nel saper decifrare la cultura quotidiana. La cultura è tutto ciò che viviamo, dalla nostra routine mattutina alle conversazioni che teniamo. Chi crea messaggi “commerciali” deve attingere da questa realtà, identificando valori condivisi e tendenze emergenti, in modo da formulare messaggi in cui le persone possano rispecchiarsi.

Dietro ogni strategia di comunicazione efficace dovrebbe esserci un messaggio chiaro che riflette una visione del mondo. Senza questa connessione autentica con la cultura, i contenuti rischiano di risultare vuoti, incapaci di lasciare un segno e facilmente dimenticati. Chi si occupa di marketing, comunicazione o pr quindi non può limitarsi a essere creativo, ma deve essere profondamente connesso con la vita reale e i valori del pubblico di riferimento.n

Gruppo Arneg, le novità a Chillventa 2024

In occasione di Chillventa, la fiera dedicata alla tecnologia della refrigerazione, l’azienda ha presentato in anteprima le ultime novità.

Innovazione e attenzione al risparmio energetico sono i driver che hanno caratterizzato la presenza del Gruppo Arneg all’edizione 2024 di Chillventa, la fiera dedicata alla tecnologia per la refrigerazione, ventilazione e pompe di calore che si svolge ogni due anni a Norimberga, in Germania. Il Gruppo era presente con la casa madre Arneg, che offre soluzioni complete per la refrigerazione e con la consociata Incold, stabilimento di produzione per soluzioni isotermiche (celle frigorifere, porte isotermiche).

soluzioni per le nuove esigenze di mercAto Arneg ha presentato una centrale frigorifera per applicazioni di piccole e medie superfici che può lavorare sia a bassa temperatura sia a temperatura normale. Ha proposto, inoltre, un’unità condensatrice con gas cooler incorporato adatta per piccole applicazioni e funzionante con anidride carbonica e, infine, un Chiller a propano che utilizza il glicole come liquido di raffreddamento a una temperatura di -8 °C. «Tutte le macchine funzionano con fluidi naturali – afferma Enrico Zambotto, technical engineering director di Arneg – e tutti i materiali componenti, dall’acciaio agli olii, possono essere riciclati e riutilizzati per applicazioni future. Si tratta di prodotti che per tutto il ciclo di vita garantiscono efficienza e basso impatto ambientale. Sono inoltre compatibili con l’ambiente nel rispetto del Regolamento Ue F-Gas, la direttiva che disciplina la riduzione di gas nocivi a favore di gas refrigeranti naturali a basso impatto climatico».

Tra le novità presentate anche Faro, il mobile frigo verticale con motore incorporato. «La sua peculiarità è l’unità a propano – spiega Gian Paolo Di Marco, export sales director di Arneg – che, insieme alla chiusura con porte, lo rende un prodotto eco-friendly, disponibile sia nella versione a temperatura positiva sia negativa. I moduli sono perfettamente canalizzabili e il banco, dal frontale basso, offre una visibilità molto ampia dei prodotti. È una soluzione ideale per i supermercati di piccole dimensioni e negozi di prossimità, che oggi rappresentano una tipologia di superficie molto richiesta nel mondo del retail».

Incold, novità Ad Alto isolAmento termico

Celle frigorifere, pannelli isotermici e porte rapide sono stati, invece, protagonisti dello stand di Incold. Tra i pannelli, è stato proposto il pannello performance prodotto con una schiuma poliuretanica ad alto isolamento termico per un maggior risparmio energetico, circa il 20% in più rispetto ai pannelli standard presenti in commercio. Tra le celle frigorifere modulari, è stata presentata per la prima volta la cella modulare Multi cubed, che possiede la certificazione di reazione al fuoco B-S2,d0. «Siamo tra i primi produttori a poterla proporre e certificare per il mercato internazionale – afferma Carlo degli Esposti, international sales manager di Incold –. Un altro aspetto differenziante della cella sono gli elementi di fissaggio senza cappuccio, un plus che rende più rapida e meno costosa l’installazione. Altra novità presentata in fiera è la porta magnetica su cerniera, priva di maniglia, che facilita il lavoro dell’operatore grazie al funzionamento dei magneti che garantiscono una chiusura ermetica al 100%». Tra le proposte di Incold, anche le porte rapide, dalle molteplici applicazioni. «Le porte rapide – spiega Camilla Finco, marketing e service manager di Incold – sono adatte sia per celle frigorifere sia per ambienti secchi o in magazzini e per applicazioni logistiche. La Porta Zip ISO7, nello specifico, è una porta ad avvolgimento rapido con cerniere laterali e una particolare resistenza al vento che, grazie all’applicazione di uno speciale telo spesso 7 mm, garantisce proprietà di isolamento termico più elevate. La porta Freezer 2 è adatta per separare ambienti e celle frigorifere che hanno una differenza di temperatura fino a 30°C ed è dotata di due teli che si avvolgono su altrettanti alberi con interposto un soffione di aria calda impedendo, di fatto, la formazione di ghiaccio e condensa».n

Micro trend 2024: CONSUMISMO 2.0

I consumatori stanno sviluppando nuovi modelli di comportamento derivanti dall'emergere di nuove tecnologie, dai cambiamenti demografici e dall'uso dei social media. In un mondo complesso, c'è una crescente necessità di una vita produttiva, movimentata, significativa ed equilibrata.

Le famiglie giovani e moderne utilizzano servizi di assistenza digitali e analogici per far fronte alla mancanza di tempo e alle richieste eccessive. Molte persone stanno rispondendo alle sfide della vita moderna rivolgendosi alla spiritualità. La ricerca di significato e l'obiettivo di concentrarsi o rallentare sono aiutati dall'assunzione di sostanze psicoattive, ma anche dal minimalismo e dalla rinuncia al consumo. Lo stile di vita della maggior parte delle persone è influenzato da abitudini sane come un'alimentazione salutare, maggiore consapevolezza e attività sportiva. Il cambiamento demografico sta portando all'uso di sistemi di vita assistita ambientale, che consentono agli anziani e alle persone bisognose di cure di vivere nei loro contesti familiari. Il crescente target di consumatori anziani e attivi con elevato potere di spesa sta diventando il fulcro di marchi e innovatori.

Esperienza ibrida di shopping e gioco

La start-up Camp offre un'esperienza ibrida di shopping e gioco per tutta la famiglia nei suoi negozi "Camp" in otto sedi negli Stati Uniti. Il sessanta percento dello spazio del negozio è progettato come area giochi per bambini, dove è possibile testare ampiamente i giocattoli. Inoltre, i punti vendita ospitano una varietà di eventi a tema che immergono i bambini in una storia. Il negozio di Los Angeles, ad esempio, ha l'esperienza immersiva "Disney's The Little Mermaid" nel suo programma, che include musica dal vivo, burattini e magia, nonché varie attività e giochi.

Il giardino ispira il mondo delle avventure indoor

Lo studio di architettura Pig Design ha presentato un progetto per il mondo delle avventure per famiglie Neobio, che si estende su 5mila metri quadrati disposti su due piani ed è ospitato nello storico edificio Yuebin, nel distretto Yu Garden di Shanghai. Il progetto si ispira allo Yu Garden e utilizza materiali, colori e motivi della cultura tradizionale cinese. I tour guidano i visitatori attraverso diverse aree, rivelando scene di micro-giardini che creano un'esperienza immersiva. Neobio offre attività, formazione culinaria e aree tematiche che esplorano la cultura cinese e stimolano la curiosità dei bambini.

Negozio completamente automatizzato in una palestra

Fainders.AI, un fornitore sudcoreano di soluzioni di automazione per il settore della vendita al dettaglio, ha allestito un MicroStore con un sistema di pagamento automatizzato di circa 15 metri quadrati in una palestra Fitness 101 a Seoul. Si basa sulle unità MicroStore sviluppate da Fainders.AI, che possono essere installate in qualsiasi luogo entro una settimana. Il negozio offre ai membri della palestra prodotti come snack e bevande salutari. Rispetto al suo primo MicroStore, Fainders.AI ha ulteriormente standardizzato la progettazione e l'installazione del negozio, rendendolo ancora più conveniente per i rivenditori.

Sistema modulare per un negozio self-service

La start-up statunitense Micromart ha sviluppato un sistema modulare per un negozio self-service compatto, dotato di cartellini dei prezzi digitali, serrature intelligenti e sensori di riconoscimento dei prodotti Ai, tra le altre cose, per consentire un'esperienza di acquisto completamente automatizzata 24 ore su 24. Grazie alla piattaforma Micromart, gli operatori possono monitorare il negozio da remoto, ridurre i costi operativi e ottimizzare la gestione dell'inventario. Il negozio può essere personalizzato per soddisfare le esigenze di vendita al dettaglio, offrendo di tutto, da una dispensa Micromart a frigoriferi, congelatori e una torre di riscaldamento per supportare le capacità di cibo caldo.n

Marco Zanardi, presidente Retail Institute Italy, vicepresidente Confindustria Intellect, presidente Iodounamano, partner Beready

e bevande calde: vola il costo delle materie prime

Il comparto attraversa un periodo delicato, complici l’impennata del prezzo delle materie prime, le complessità di natura geopolitica e le condizioni meteorologiche avverse. Le scelte d’acquisto dei consumatori, inoltre, premiano l’impegno sostenibile dei brand, i quali sono sempre più orientati su strategie di comunicazione crosscanale.

di Federica Bartoli

Il mercato del caffè e delle bevande calde, nell’anno terminante a settembre 2024, ha registrato una flessione delle vendite a volume del 2,4% e una crescita del 5,4% a valore, con 123,9 milioni di chili commercializzati, per un giro d’affari pari a 1,8 miliardi di euro (dati Circana, totale Italia, Iper+Super+ Lsp+Tradizionale+Discount).

Aree geogrAfiche e cAnAli distributivi

Per quanto riguarda le vendite per area, il Sud copre il 29,3% dei volumi e il 24,7% del valore, seguito da Nord-Ovest (26,3% vol. e 29,7% val.), Centro+Sardegna (23,7% vol. e 24,6% val.) e il Nord-Est con il 20,8% a vo lume e il 21% a valore. A livello di canali distri butivi, invece, i supermercati hanno sviluppato il 56% delle vendite a volume e il 59% delle vendite a valore, seguiti da discount (17,9% vol. e 15% val.), ipermercati (11,7% vol. e 12% val.), Lsp (10,2% vol. e 10,3% val.) e canale tradizionale (4,2% vol. e 3,7% val.). I primi tre marchi (Luigi Lavazza, Nestlè Italiana e Kimbo) coprono il 47,1% a valore di un mercato in cui la private label, al momento, pesa il 17,6%.

mento dei segmenti

Tra le categorie che compongono il merca to, il caffè in grani cresce sia a volume sia a valore (rispettivamente +3,7% vol. e +11,6% val.), mentre per tutti gli altri segmenti la crescita è solo a valore, con una generale flessione a volume: è il caso dell’orzo e dei sostitutivi del caffè, che perdono il 3,2% a volume salendo a valore dello 0,5%. Seguo no il caffè macinato (-2,9% vol. e +5,5% val.) e il caffè solubile (-1,9% vol. e 1,5% val.).

n periodo complesso per Il settore sta attraversando un periodo delicato, innescato da difficoltà legate all’aumento dei costi e agli eventi climatici avversi: «Negli ultimi mesi, il mercato del caffè è stato caratterizzato da una com plessità crescente – condivide liano Scala, head of marketing di Kimbo dovuta alla tensione sempre maggiore sui costi della materia prima, oramai ai livelli massimi dell’ultimo decennio. Questa con tingenza internazionale ha generato un’im portante risalita dei prezzi di consumo, so prattutto per le categorie più tradizionali: macinati e gra ni. La tensione sul prezzo, inoltre, sta portando le famiglie italiane a

Il punto di vista della distribuzione: Aldi

Stando all’analisi di Aldi, il segmento registra un andamento positivo e una richiesta costante a cui l’insegna risponde proponendo un assortimento ampio in grado di unire qualità e convenienza in linea con la filosofia del Prezzo Aldi: «I nostri clienti – condivide il reparto National Buying – possono scegliere tra circa una trentina di referenze a marchio privato, di cui la maggior parte appartenenti alla linea Barissimo, fatta eccezione per alcuni prodotti Gourmet pensati per occasioni speciali. Il prezzo è un elemento importante, ma notiamo anche l’apprezzamento per l’alta qualità, quindi per referenze premium. Crescono, inoltre, il segmento delle capsule e le proposte di caffè macinato. La possibilità di migliorare la ricettazione con gusti e varietà sempre nuovi, capaci di intercettare gli ultimi trend di consumo e le contaminazioni estere, rappresenta uno dei nostri obiettivi, insieme con l’attenzione verso la sostenibilità e l’origine delle materie prime. Nelle nostre nuove selezioni, quindi, abbiamo incluso articoli promozionali a nostro marchio provenienti da diverse parti del mondo, come il pregiato caffè del Perù. Offriamo anche una gamma di marchi rinomati, insieme a convenienti opzioni di private label».

: Capsule Don Carlo

compatibili con macchine a marchio Lavazza A Modo Mio, sono realizzate in biopolimero e smaltibili nell'umido, con incarto senza alluminio.

Espresso Cremoso : 20+2 capsule in alluminio compatibili Nespresso. Blend composto da caffè Arabica selezionati provenienti dal Sud America e da caffè Robusta di origine asiatica e africana. Note aromatiche equi librate e ricche, crema fine. Al gusto note di nocciola tostata, con sentori di frutta secca caramellata.

Caffè Toraldo/ Miscela Origini

: capsule in alluminio compatibili Nespresso. Aromi florea li, note di cioccolato, buona acidità, corpo vellutato e crema compatta, con una dolcezza naturale, tutto esaltato dalla tostatura scura.

modificare il proprio paniere di consumo: nel segmento macinato, l’acquisto medio si riduce in termini di size e accelera lo spostamento verso i monoporzionati, che diventano relativamente più convenienti». Si esprime a proposito delle difficoltà del comparto anche Michele Tentindo, direttore commerciale di Pellini Caffè: «Gli eventi sfavorevoli che si stanno affacciando sul panorama internazionale stanno avendo un impatto, diretto o indiretto, sul mercato

UN PROGETTO DI BRAND RELAUNCH

Nel 2023, Pellini Caffè ha vissuto un cambio di governance con l’ingresso in azienda della terza generazione Pellini. L’evento ha dato il via a una serie di attività, tra cui un progetto di brand relaunch: «Il progetto – spiega Michele Tentindo – ha come obiettivo la comunicazione dei valori aziendali, sia per quanto riguarda l’identità visiva e lo storytelling, sia per l’offerta dei prodotti. Una delle iniziative è la nuova gamma di capsule compatibili Nespresso in alluminio riciclato all’80% nelle varianti Top, Gran Aroma, Vivace, Cremoso e Decaffeinato.

Nei prossimi mesi, inoltre, verranno organizzate delle attività di degustazione nei principali punti vendita».

TREND VENDITE A VALORE (%)
TREND VENDITE A VOLUME (%)

RANKING PRIMI 3 PLAYER A VALORE (%):

Luigi Lavazza

Nestlè Italiana

Kimbo

(ad esempio sui costi energetici, ma anche sulla logistica e sul packaging). Inoltre, le guerre e i conflitti in corso precludono opportunità di vendita in alcuni Paesi e l’approvvigionamento delle materie prime. A ciò si aggiungono anche gli impatti climatici, come siccità e gelate, che hanno influito sulla riduzione delle scorte e sui relativi aumenti delle quotazioni».

Attenzione A innovAzione, quAlità e benessere

47,1

17,6

PRIVATE LABEL A VALORE (%)

Sono numerosi i trend che influiscono sul comportamento dei consumatori, tra cui la ricerca di qualità e prodotti innovativi: «Gli shopper stanno premiando prodotti di qualità – racconta Christian Fadda, direttore commerciale e marketing di Caffè Motta – che rispettano criteri di sostenibilità e offrono convenienza. Inoltre, l’esplorazione di nuove referenze, come bevande solubili in capsule e gusti innovativi, evidenzia il desiderio di un’esperienza più varia e personalizzata. Infine, la convenienza resta un fattore chiave in un contesto economico di instabilità». Non manca la tendenza a curare il proprio benessere, come ren-

de noto Camilla Rota, executive manager category & business intelligence di Cameo: «Nel corso degli anni abbiamo ampliato l’offerta della gamma Ciobar guardando a nuove tendenze di consumo, per ultimo Ciobar Zero, pensato per coloro che vogliono ridurre l’assunzione di zuccheri senza rinunciare al gusto e al calore di una buona cioccolata calda. In generale il driver che spinge la categoria è quello del gusto e della gratificazione personale». La spinta verso l’innovazione è sottolineata anche da Marco Simonetti, amministratore delegato di Caffè Toraldo: «Negli ultimi anni, le innovazioni nei profili aromatici, nel confezionamento e nell’approvvigionamento sostenibile hanno rimodellato il mercato delle bevande calde. I prodotti biologici stanno crescendo e i consumatori cercano caffè di alta qualità, con un focus su provenienza, metodo di lavorazione e tostatura. I caffè monorigine e lo specialty coffee sono sempre più in voga, mentre cresce l’interesse per nuove tecniche di estrazione come french press, chemex, aeropress e cold brew».

PESO E TREND DEI SEGMENTI A VALORE (%)

macinato 86,1 (+5,5)

in grani 4,9 (+11,6)

Orzo e sostitutivi caffè 3,2 (+0,5)

(+1,5)

Caffè
Caffè solubile  5,6
Caffè

CAFFE’ MOTTA QUANDO L’INNOVAZIONE

INCONTRA LA SOSTENIBILITA’

In un contesto caratterizzato da un mercato in continua evoluzione, Caffè Motta si distingue per la capacità di combinare tradizione, innovazione e sostenibilità. L’azienda salernitana ha ampliato la propria offerta di prodotti in cialde compostabili e capsule in alluminio, rispondendo alla crescente richiesta di caffè monoporzionato ed offrendo, così, un’esperienza di gusto variegata e personalizzata. La sostenibilità resta uno dei pilastri della strategia aziendale: la collaborazione con Plastic Bank dimostra l’impegno di Caffè Motta nella lotta contro l’inquinamento da plastica, promuovendo un’economia circolare e un impatto ambientale ridotto.

La strategia di comunicazione integrata di Caffè Motta punta a rafforzare la brand awareness e promuovere le nuove referenze, attraverso campagne digitali e OOH, product placement, in store promotion e attività di trade marketing.

Con uno sguardo rivolto al futuro, Caffè Motta prosegue nel suo percorso puntando su nuove esperienze per i consumatori, un impegno concreto verso la sostenibilità, attività di marketing di impatto e partnership strategiche che arricchiscono la sua offerta e rafforzano il legame con il pubblico.

Gli shopper premiano le scelte sostenibili

I consumatori sono sempre più orientati verso brand impegnati sul fronte della sostenibilità e, su questa linea, si inserisce Caffè Borbone, come ribadisce l’amministratore delegato Marco Schiavon: «Siamo attivi con il progetto Mwanyi – Women and youth project nato in Uganda, che mira a sviluppare le competenze agricole e imprenditoriali di donne e giovani tra i 23 e i 59 anni che lavorano nella catena di produzione del caffè attraverso specifiche attività di formazione. A livello di processo produttivo, di recente abbiamo ampliato lo stabilimento di Caivano, in provincia di Napoli, puntando all’ottimizzazione energetica con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale in fase di produzione». La cresciuta consapevolezza degli shopper è ribadita anche da Gianluca Fausti, chief marketing officer di Cellini Caffè: «Stiamo assistendo a un forte orientamento verso la qualità dei prodotti, ma anche verso la loro sostenibilità. Per questo Caffè Cellini ha cre-

UNA COMUNICAZIONE MULTICANALE E UN FOCUS SULL’E-COMMERCE

Da Caffè Toraldo puntano su una comunicazione trasparente dei processi produttivi e delle materie prime, per un pubblico sempre più informato e consapevole: «Siamo concentrati ad ampliare sempre di più la nostra presenza online – afferma Marco Simonetti – e ad adottare nuove strategie di marketing per raggiungere un pubblico più vasto e diversificato. La nostra è una comunicazione multicanale e puntiamo sull’online: infatti abbiamo investito molto sull’e-commerce e, allo stesso tempo, crediamo molto nei canali tradizionali, come le campagne out of home e la tv, con placement e spot sulle principali reti. Abbiamo appena lanciato uno spot per fare branding sui valori che coniugano passato e presente».

SCHEDE PRODOTTI

Cameo

Nome prodotto: Ciobar Classico

Caratteristiche: cioccolata calda in tazza, densa e cremosa. Disponibile nelle versioni Classico, Bianco, Fondente o Zero.

Ekaf - Cellini Caffè/Cellini Caffè

Nome prodotto: Selvaggio Vivagreen

Caratteristiche: una miscela che nasce dall'unione fra gli Specialty Arabica e il Fine Robusta. Disponibile in capsule compatibili Nespresso compostabili bio-based.

Illycaffè

Nome prodotto: Arabica Selection Brasile Cerrado Mineiro

Caratteristiche: il primo caffè proveniente da agricoltura rigenerativa e certificato regenagri, realizzato insieme alla Federazione dei produttori del Cerrado Mineiro.

UNA STRATEGIA INTEGRATA E CAMPAGNE DIGITALI

Caffè Motta sta puntando su una strategia integrata, focalizzata su comunicazioni digitali e attività di in-store promotion. «Le campagne sono orientate a rafforzare la brand awareness – dichiara Christian Fadda – valorizzando la qualità e la sostenibilità dei prodotti, e a promuovere le nuove referenze. Oltre a pubblicità mirate e digital pr, l’azienda sta investendo in attività di trade marketing e degustazioni per incentivare il contatto diretto con i consumatori, consolidando il legame con il brand e la fiducia nelle novità proposte».

SCHEDE PRODOTTI

Kimbo

Nome prodotto: Kimbo Barista Napoli

Caratteristiche: capsule in alluminio compatibili Nespresso Original. Una miscela equilibrata, dolce e corposa, con piacevoli accenni floreali e sentori di biscotti appena sfornati.

Lavazza/Lavazza A Modo Mio

Nome prodotto: Capsule A Modo Mio Qualità Oro Lavazza

Caratteristiche: una combinazione di Arabica tra le più pregiate del Centro e Sud America conferisce un gusto dolce e delicato, dall’aroma intenso e fragrante.

Pellini Caffè/Pellini

Nome prodotto: Capsule Pellini

Caratteristiche: nuova collezione di capsule Pellini compatibili Nespresso in alluminio 80% riciclato, disponibili nelle miscele Top, Gran Aroma, Vivace, Cremoso e Decaffeinato.

ato la linea di capsule Vivagreen compatibili Nespresso sviluppata al 100% con materiali vegetali. Le miscele sono state realizzate con caffè Specialty, blend di altissima qualità completamente tracciati e privi di difetti primari. Inoltre, la gamma è 100% compensata, ciò significa che ci impegniamo a compensare le emissioni prodotte dalle coltivazioni del caffè lungo tutto il ciclo di vita del prodotto».

lA comunicAzione è sempre più crosscAnAle

Un media mix di canali tradizionali, social media e partnership strategiche è alla base della comunicazione di Illy, come spiega Moreno Faina, direttore dell’Università del caffè: «Alla base della nostra strategia e dei nostri messaggi, c’è la recente campagna “La Qualità ama i Dettagli”, che incarna il nostro punto di vista nella categoria, quindi una costante attenzione ai dettagli per offrire il miglior caffè che la natura ci mette a disposizione. Nel tempo, poi, ci siamo orientati verso il digital e la content generation e non mancano anche esperienze live, come il progetto “Mind the Coffee Cup – Il futuro del caffè analizzato a fondo”, con cui l’edicola di Piazza San Babila a Milano si è trasformata per 14 giorni in un bar dove sorseggiare un

caffè 100% prodotto da agricoltura rigenerativa». Un approccio integrato è adottato anche da Lavazza: «Ci muoviamo con campagne di comunicazione multicanale – spiegano dall’azienda – che coinvolgono più touchpoint. La fidelizzazione passa anche attraverso il coinvolgimento del consumatore e il presidio di determinati territori, eventi sportivi o mediatici come il Festival di Sanremo. Portiamo avanti la campagna “Arrecriate” che rende omaggio alla città di Napoli, e puntiamo alla community giovane trasformando il format digitale Basement Cafè in un talk dal vivo. Attraverso la partnership con le Atp Finals, protagonista della comunicazione è il sistema Lavazza a Modo Mio, con il coinvolgimento di Jannik Sinner come brand ambassador».n

Anche il retailer Bennet ha registrato una crescita complessiva a valore del mercato del caffè e delle bevande calde. «Stando ai dati Circana in nostro possesso – fanno sapere dall’insegna – i sotto segmenti che hanno registrato le performance migliori sono il caffè in grani e quello dei porzionati, che è cresciuto del 13,4%. Oggi la quota a valore dei porzionati in Bennet sfiora il 50% del valore complessivo del caffè. Già nel 2023, inoltre, il caffè in grani aveva fornito segnali importanti di incremento rispetto al 2022. A inizio 2024, quindi, abbiamo completato il restyling e l’ampliamento della nostra linea di prodotti a marchio di questo comparto: per quanto riguarda il caffè, nello specifico, abbiamo lanciato i porzionati in grandi formati-scorta e, nel giro di un solo anno, abbiamo più che raddoppiato la quota a valore della Mdd in questo segmento, raggiungendo ora un dato più in linea con la pl nel mercato di riferimento. Segnaliamo, inoltre, l’ampliamento dell’offerta del caffè in grani nei formati minori di 1 kg, mentre per i porzionati abbiamo valutato l’opportunità di adottare formati con più di 10 capsule».

Caffè: quali sono i brand più svegli della rete?

In Italia, il caffè non è solo una bevanda: rappresenta la cultura del territorio, la convivialità e quel profumo inconfondibile che accompagna le mattine di milioni di persone. L'espresso, in particolare, è un simbolo di comunità, capace di connettere non solo nelle piazze, ma anche nel mondo digitale. A dimostrarlo è l'analisi dell’Osservatorio Digitale di Soluzione Group, che grazie alle piattaforme di social listening Fanpage Karma1 e Talkwalker2, ha studiato il sentiment delle conversazioni online legate ai principali marchi di caffè, trasformando i dati raccolti in preziosi insight per il marketing e la ricerca e sviluppo.

L’analisi su Fanpage

Karma ha esaminato le strategie digitali adottate dai principali attori del settore. Su Facebook, tutti i brand mostrano un alto livello di attività. In termini di follower, Nescafé domina con 36,2 milioni di fan, seguito da Lavazza con 1 milione e Nespresso con 385k. Tuttavia, la situazione cambia se si guarda all’engagement: sono, infatti, i marchi con community più ristrette a ottenere il maggior numero di

Attraverso l’analisi dell’Osservatorio Digital di Soluzione Group, scopriamo le attività online dei principali player nel settore del caffè. 1 Fonte Fanpage Karma:

Fonte

interazioni. In testa troviamo Gimoka con ben 23k reaction, seguito a pari merito da Orzo Bimbo e Caffè Corsini con 5.6k interazioni ciascuno e da Illy con 5.3k. A dominare la graduatoria dei top post è decisamente Gimoka con un piano editoriale ben strutturato.

Anche su Instagram

i brand del caffè godono di comunità attive e numerose. Illy conquista il primo posto con 232k follower, seguito da Bialetti con 136k e Nespresso Italia con 93k. Per quanto riguarda le performance, Illy spicca con un engagement rate del 41%, seguito da Cellini Caffè con il 26% e da Kimbo con il 22%. Inoltre, molti marchi stanno ampliando la loro presenza su TikTok, piattaforma emergente ideale per il mondo del caffè, ricco di ricette e modi nuovi di bere la bevanda nera. Tra i brand che si sono già lanciati su questo nuovo canale figurano Nespresso, Caffè Borbone, Gimoka, Lavazza, Kimbo, Cellini Caffè, Nescafé, Motta e Bialetti, segno di una strategia volta a raggiungere un pubblico giovane e diversificato.

Dall’analisi

condotta su Talkwalker, emergono 2.2k menzioni legate al caffè in conversazioni spontanee, coinvolgendo un’audience potenziale di oltre 430 milioni di persone. I marchi più discussi sono Illy, Lavazza e Nespresso, anche grazie alle loro campagne pubblicitarie on air sulle principali reti televisive. In Italia, il caffè rimane un rito irrinunciabile, soprattutto nella sua forma più tradizionale: l’espresso e la moka dominano ancora le abitudini di consumo. Tuttavia, cresce l’interesse per metodi di preparazione alternativi, più pratici e moderni, come cialde e capsule, insieme alle nuove tendenze provenienti dall’estero, come il caffè americano, quello in filtro e la categoria Specialty, che stanno conquistando sempre più appassionati.

In sintesi, l'analisi digitale conferma come i brand del caffè siano riusciti a ritagliarsi uno spazio significativo anche nelle conversazioni online, dimostrando che la passione per il caffè è in continua evoluzione, tra tradizione e nuove tendenze.

Zuppe e cereali:

al centro l’origine e la qualità delle materie prime

Attenzione al benessere, sostenibilità e praticità guidano il comparto delle zuppe e dei cereali, con i consumatori focalizzati sulla ricerca di prodotti realizzati con materie prime di elevata qualità.

Leabitudinidiacquistodeiconsumatoricontemporaneisiorientanosempredipiùversolasana alimentazioneelapredilezioneperbrand focalizzatisullasostenibilità,maanchesulla necessitàdiottimizzareitempidipreparazione:tuttiquestielementirappresentano assetdigranderilevanzaancheperilsegmentodellezuppeedeicereali.

Praticità, salute e un occhio di riguardo per le monoporzioni Cosa cercano gli shopper in questo comparto? «Sicuramente ingredienti freschi e di prima qualità – afferma Alberto Bertuzzi, marketing manager di Riverfrut – con un occhio di riguardo alla salute e al benessere. La linea SaiChé lanciata da circa un anno risponde a queste richieste. Le aree su cui ci siamo concentrati sono: sistema immunitario, pressione sanguigna, colesterolo, diabete, stress ossidativo». I ritmi frenetici della vita quotidiana, inoltre, portano a valorizzare praticità e velocità: «Il consumatore desidera una vita che, pur fitta di impegni, sia di qualità ed è alla ricerca di prodotti che semplifichino la quotidianità – condivide Matteo Merlin, direttore marketing di Pedon – e che siano garanzia di piacere e genuinità. Questa richiesta viene intercettata da Pedon, che si fa portavoce dell’innovazione del mercato dei piatti pronti con soluzioni vegetali, naturali e buone fruibili ovunque in ogni momento della giornata, facili all’uso, genuine nella ricetta, piacevoli nel gusto». La praticità e la genuinità sono messe in risalto anche da Silvia Natta, marketing & innovation manager di Zerbinati: «Il consumatore è alla ricerca di soluzioni pratiche e veloci, ma senza rinunciare a prodotti con ingredienti freschi e genuini nutrizionalmente equilibrati, sani, gustosi e sostenibili. Emerge anche la tendenza a prediligere confezioni monoporzione, che riducono lo spreco del prodotto e permettono di sperimentare».

Il valore delle materie prime

L’origine della materia prima è fondamentale per i consumatori, come ricorda Alberto Bertuzzi: «Per un prodotto ad alto contenuto di servizio come le zuppe fresche, anche la qualità della materia prima deve essere al primo posto; l’utilizzo di ingredienti freschi con una tracciabilità garantita è la chiave del successo di queste referenze. I volumi crescenti e l’ammodernamento degli impianti produttivi ci hanno permesso di mantenere un livello alto sotto tutti i punti di vista». Silvia Natta preme sull’importanza di «avere un’etichetta corta e pulita, ingredienti selezionati e dove possibile di origine italiana, di porre attenzione all’aspetto nutrizionale e di fare ricorso a ingredienti conosciuti

e rassicuranti. Oggi Zerbinati conta più di 70 referenze, 100% made in Italy, garantite da una filiera corta che assicura la freschezza e la genuinità degli ingredienti. Cerchiamo, inoltre, di valorizzare ingredienti della nostra regione perché il consumatore ricerca prodotti rassicuranti che mettano al centro la qualità locale italiana». Anche Matteo Merlin ribadisce questi aspetti, aggiungendo

che: «Pedon esprime la sua expertise nella selezione delle migliori varietà di legumi e cereali. La tensione costante nel garantire elevati standard qualitativi, dalla selezione della materia prima fino al controllo del prodotto finito, si concretizza in certificazioni di processo (Brc con punteggio massimo

AA+ e Ifs con valutazione higher level) e di prodotto (certificazione biologica, senza glutine, kosher, Naturland, Vegan, Rainforest, Igp, B-label, Non-Gmo».

Nuovi prodotti per un consumatore sempre più esigente

La proposta sul mercato di Riverfrut è la linea SaiChé, attenta al benessere: «Il nuovo packaging – prosegue Alberto Bertuzzi – si avvicina al take away con facilità di consumo per gli shopper e immediata esposizione nelle catene distributive. Inoltre, di recente abbiamo ampliato la gamma con due referenze proteiche con ottimi riscontri». Per rispondere alle esigenze dei consumatori che considerano la zuppa un comfort food, Zerbinati ha ampliato la linea de Le Monoporzioni con la Zuppa ai 5 cereali con lentic-

chie e curry, ricca e corposa e con un tocco orientale. «Gli shopper moderni – ricorda Silvia Natta – tendono a ridurre il tempo dedicato alla spesa e alla cucina, per questo abbiamo lanciato anche la linea di piatti pronti Il mio piatto unico, composta da due ricette con ingredienti selezionati, pensate per offrire un piatto unico 100% vegetale, ideale per chi cerca un pasto veloce e ben bilanciato». Pedon spinge sulla linea de I Pronti, una gamma a base di cereali e legumi caratterizzata da genuinità, fruibilità e gusto. «L’offerta – ribadisce Matteo Merlin – si articola nei cosiddetti “ingredienti della facilità”, cioè legumi e cereali già cotti al naturale, e nelle “ricette della facilità”, piatti pronti all’uso che si sviluppano attraverso le Zuppe e le Insalate di cereali. La facilità è sostenuta dal pratico formato doypack, microondabile e conservabile a temperatura ambiente, pratico in dispensa e facile da trasportare. La naturalità si esprime nella cottura al vapore, negli ingredienti 100% naturali e nell’assenza di glutammato e conservanti».n

Nuove metodologie per il mercato immobiliare e il commercio

Attraverso uno strumento di analisi proposto dall’Osservatorio del mercato immobiliare è possibile vedere quanto i due settori siano profondamente interconnessi tra loro.

Il mercato immobiliare e il commercio al dettaglio sono interdipendenti e il loro legame si intensifica anche con l’avanzamento di strumenti innovativi di analisi. Questi strumenti possono facilitare la comprensione delle dinamiche territoriali e commerciali, identificando aree specifiche di interesse per investitori e tenants. La recente metodologia introdotta dall’Omi (Osservatorio del mercato immobiliare), focalizzata sulla zonizzazione e sulla segmentazione degli assi viari, illustra perfettamente questo intreccio, creando nuove opportunità e influenzando le politiche urbane. L’Omi, in effetti, si configura come un punto di riferimento per tutti gli operatori immobiliari, dalle pubbliche amministrazioni agli investitori privati. Attraverso l’analisi statistica dei valori immobiliari e degli affitti, offre una rappresentazione imparziale dell’andamento del mercato e può fornire un supporto fondamentale per decisioni di investimento o di sviluppo delle attività commerciali. Uno dei recenti contributi dell’Omi è stato lo sviluppo di una metodologia di zonizzazione per le aree destinate al commercio al dettaglio. Essa si basa principalmente sull’aggregazione di unità immobiliari che condividono caratteristiche simili, utilizzando un algoritmo di modellazione

per definire aree omogenee, che poi vengono segmentate in base al livello di attrattiva commerciale degli assi viari. Da cui, infine, è possibile estrarre i dati di interesse. In città come Como, tra le prime a vedere l’applicazione della nuova metodologia Omi, emerge con chiarezza l’importanza delle aree urbane a maggiore concentrazione di attività commerciali, dove il valore degli immobili tende a essere più elevato rispetto a poli viari extraurbani, pur dotati di strutture commerciali complesse. Nel mercato immobiliare destinato al commercio al dettaglio, l’ubicazione rappresenta uno degli elementi chiave per la determinazione del prezzo (valore di vendita o canone d’affitto). La vicinanza a punti di interesse come servizi pubblici, trasporti, aree pedonali e centri di aggregazione influisce notevolmente sull’attrattività di un’area commerciale. La metodologia adottata dall’Omi segna pertanto un passo avanti nell’analisi del mercato immobiliare commerciale in Italia.

Grazie alla classificazione degli assi viari e alla zonizzazione in base alla loro attrattività commerciale, sarà possibile estendere l’applicazione di queste tecniche anche a formati commerciali diversi, fornendo dati più precisi e migliorando la qualità delle informazioni disponibili per le decisioni di investimento o sviluppo di una data catena commerciale. Questo vale anche per strutture commerciali aggregate, come centri commerciali, per individuare i valori di determinati negozi in galleria o, su scala maggiore, per confronti tra strutture commerciali. L’adozione di strumenti innovativi di analisi, come la metodologia di zonizzazione Omi, dimostra quanto sia importante il connubio tra mercato immobiliare e commercio al dettaglio. Questi due settori, sebbene distinti, influenzano reciprocamente la crescita economica e l’attrattività delle aree urbane e delle zone limitrofe ai centri urbani, rendendo sempre più necessario un approccio integrato che possa favorire lo sviluppo di città dinamiche, vivibili e adatte alle esigenze della società contemporanea.

In un contesto in cui l’integrazione di tecnologie avanzate, come i sistemi di machine learning e l’analisi dei big data, sta rivoluzionando diversi settori dell’economia, anche il mercato immobiliare commerciale è chiamato a rispondere con flessibilità e innovazione. La metodologia Omi, pur non essendo l’unico parametro di riferimento, apre la strada a una collaborazione più stretta tra sviluppatori immobiliari, amministrazioni pubbliche e attori del settore commerciale. Un’opportunità da cogliere anche per le città italiane, che può contribuire ancor di più a un mercato trasparente e a rendere il settore un pilastro fondamentale per lo sviluppo economico.n

Liquori e

alla ricerca dell’equilibrio tra qualità, benessere e gusto

di Maddalena Marconi

Conciliare uno stile di vita sano e sostenibile con i momenti di piacere è ora sempre più possibile, grazie a un’offerta delle aziende del settore capace di soddisfare le nuove esigenze dei consumatori, anche quelle delle giovani generazioni.

Nell’anno terminante il 25 agosto 2024, il mercato di liquori e distillati ha generato un fatturato di circa 1,06 miliardi di euro, registrando un trend negativo a valore dell’1,3% rispetto all’anno precedente, quando era cresciuto del 2,7%. A volume la perdita è stata di quasi 3 milioni di litri, con una variazione negativa del 3,6% con oltre 78 milioni di litri venduti. Il prezzo medio è aumentato del 2,4%, attestandosi sui 13,6 euro al litro. Un incremento inferiore a quello dell’anno precedente, quando il prezzo aveva registrato un +7,4% (fonte NIQ, Totale Italia, Iper+Super+Superettes+Discount).

Aree geogrAfiche e cAnAli distributivi

«La perdita risulta generalizzata – spiega Jacopo Maggini di NIQ –, con l’eccezione del +0,9% a valore dei discount. Le regioni dell’Area 1 registrano la quota di vendite più significativa della categoria, con 30,4% a valore e 30,2% a volume, ma è proprio quest’area, dove peraltro si attesta la maggior crescita del prezzo medio (+2,9%), a guidare la perdita a volume, con -4,1%. Le Aree 3 e 4 sono accomunate da una situazione simile: perdono entrambe l’1,7% a valore e decrescono a volume rispettivamente del 3,7% e del 3,5%. La contrazione in Area 2 è invece più contenuta, con -0,2% a valore e -2,8% a volume». Tra i canali, le superettes sono quelle che registrano i dati più negativi (-4,3%

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IMPORTATI E DISTRIBUITI IN ESCLUSIVA DA

SCHEDE PRODOTTI

Asaka Distillery/Yumeko

Nome prodotto: Whisky Yumeko blended

Caratteristiche: leggero e dolce, frutto di una doppia distillazione in alambicchi Miyake e invecchiato in botte per tre anni. Il gusto ha pronunciate note di vaniglia, caramello e frutti gialli.

Bacardi/Martini

Nome prodotto: Martini Rosso

Caratteristiche: vermouth che si distingue per la combinazione di vini pregiati e la selezione di botaniche che gli conferiscono il suo inconfondibile gusto dolce e amaricante.

Bacardi/St-Germain

Nome prodotto: St-Germain Liquore ai fiori di Sambuco

Caratteristiche: ogni bottiglia di questo liquore artigianale perfettamente bilanciato contiene fino a mille fiori freschi raccolti a mano nel pieno della fioritura.

a val. e -7,9% a vol.). Un andamento anche in questo caso attribuibile alla forte crescita del prezzo che, con +3,9%, raggiunge i 16,02 euro al litro. I supermercati si confermano il canale più importante, con il 41,6% delle vendite a valore; sempre a valore, registrano una perdita contenuta (-0,5%), mentre a volume il calo è del 3,6%. Vanno peggio gli ipermercati, che a volume perdono 1 milione di litri (-5,8%) e a valore registrano un calo del 3,1%, nonostante sia il canale in cui, con il 20,8%, si realizzano la maggior parte delle vendite promozionate. Infine, i discount che, come abbiamo già evidenziato, a valore sono l’unico canale con segno positivo, registrano comunque una leggera perdita nei volumi (-0,9%).

TREND VENDITE A VOLUME (%)

78 mln/l

TREND VENDITE A VALORE (%) 1,06 mld/€

Peso canali e trend a valore (%)

(-0,5)

25,8 (-3,1)

AndAmento dei segmenti

(-4,3)

(+0,9)

«Anche rispetto ai segmenti – prosegue Jacopo Maggini –, la maggior parte perde sia a valore sia a volume. Il trend negativo riguarda in particolare i prodotti brown. Tra questi spicca il forte calo dei whisky aged, che registrano -12,2% a volume e -9,7% a valore. Soffrono anche cognac e grappa, che rispettivamente decrescono del 9% e del 7,2% a volume e del 6,9% e 4,3% a valore. Va meglio il segmento dei bianchi, nel quale il valore cresce del 2,7% e il volume registra +0,2%. Nello specifico, sono gin e tequila i prodotti che possono vantare le performance migliori. Per il gin, il cui numero di referenze medie nei punti vendita è aumentato dell’8,7%, la crescita è del 10,2% a valore e del 5,3% a volume. Mentre, dal canto suo, la tequila aumenta le vendite a valore del 4,8% e a volume dello 0,6%. Anche la vodka non delude e incrementa del 2,5% a valore e dell’1,1% a volume».

ESSERE PARTNER DELLA GDO PER VALORIZZARE I PRODOTTI E IL SETTORE

Forte della sua esperienza nel mondo dell’on premise e del bartending, Compagnia dei Caraibi, recentemente entrata anche in Gdo, si offre agli operatori delle insegne come partner per valorizzare al meglio i prodotti e il comparto. «Forniamo ai retailer interessati una consulenza di category management – spiega Juri Persiani –. Valutiamo insieme come ottimizzare gli assortimenti, come strutturare le fasce di prezzo e quali sono i migliori materiali di comunicazione da usare. Negli ultimi due anni abbiamo anche realizzato attività in store con hostess e promoter e progetti di teatralizzazione della categoria, con risultati molto positivi su traffico e rotazioni. Tra le numerose attività di comunicazione nelle quali siamo impegnati, proponiamo anche “Oroboro”, un magazine nel quale i prodotti sono descritti non solo sul fronte delle modalità e dei momenti di consumo, ma anche con suggestioni e curiosità riguardo alla storia e ai Paesi d’origine dei distillatori».

Discount
Superettes
Super Iper

si beve meno, mA meglio

In un contesto di importanti cambiamenti, il mercato reagisce mostrando grande capacità di evoluzione, associata a un crescente interesse per la sostenibilità e l’innovazione. La principale tendenza, confermata dalle aziende del settore, è quella a un consumo limitato, ma sempre più orientato alla qualità. «Sono tanti gli elementi che contribuiscono alla creazione di una cultura di consumo consapevole – sottolinea Nuccio Caffo, amministratore delegato di Gruppo Caffo 1915 –; tra questi emerge anche la mixology, grazie alla quale gli appassionati sono incoraggiati a esplorare. È proprio alla luce di queste tendenze che il nostro distillato di bandiera, la grappa, sta vivendo una rinascita, suscitando crescente interesse tra i giovani. Questo distillato, che si distingue per il suo storico rapporto con il territorio, si scopre così anche nell’innovativo impiego come ingrediente dei cocktail». Il crescente interesse dei giovani e la volontà di puntare su un’immagine più attuale e distintiva sono evidenziati anche da un altro marchio storico come Lucano 1894. «La domanda si sta spostando verso prodotti di alta qualità, con ingredienti selezionati – conferma Luigi de Michele, global trade marketing manager dell’azienda –. Un esempio è il nostro Amaro Essenza, referenza premium che stiamo lanciando anche in Gdo per rispondere alla richiesta di prodotti di alto livello, ma accessibili. Inoltre, l’attenzione alla qualità e a uno stile di vita più equilibrato si sposa con un altro trend emergente come quello degli analcolici, derivato dall’accresciuta presenza di consumatori attenti al benessere. Questa fascia di clientela, che comprende molti giovani, ricerca un’esperienza di drink con la stessa complessità e qualità dei prodotti tradizionali, ma senza il contenuto alcolico. Ed è a loro che ci rivolgiamo con

Peso segmenti e trend a valore (%)

Lucano Amaro Zero». In linea con uno stile di vita equilibrato anche la tendenza al consumo di cocktail leggeri e dalla bevuta lunga. «Realizzare prodotti capaci di soddisfare le nuove esigenze mantenendo costante la qualità e il gusto che ci contraddistinguono è una priorità per tutti i nostri brand – dichiara Massimo Barboni, general manager di Gruppo Bacardi –. Tra i marchi con cui stiamo presidiando il momento dell’aperitivo attraverso strade diverse e complementari nel mondo della mixology e del lifestyle spiccano Martini e St-Germain. Da un lato un iconico brand italiano e, dall’altro, l’altrettanto noto liquore artigianale francese, utilizzati entrambi come ingredienti chiave nella realizzazione di cocktail freschi e leggeri».

ArtigiAnAli e di nicchiA: i distillAti dA scoprire

In una logica di crescente “premiumizzazione” del mercato si fanno strada aziende focalizzate sulla valorizzazione dell’origine e dei processi produttivi. Tra queste c’è Compagnia dei Caraibi, società specializzata in prodotti di pregio, da poco entrata in Gdo. «Siamo mercanti di idee e di merci, costantemente impegnati nell’esplorazione del mondo, alla ricerca di distillatori di nicchia che puntano sulla qualità, sull’expertise e sulla tradizione, in grado di raccontare storie e far vivere esperienze gustative, attraverso i loro prodotti – dice Juri Persiani, direttore commerciale e marketing di Compagnia dei Caraibi –. Fra i trend più promettenti del momento spiccano i prodotti a base agave dell’America Centrale e i whisky giapponesi. Proprio in quest’ultima categoria abbiamo recentemente lanciato una nuova referenza dedicata in esclusiva alla Gdo. Si tratta di un whisky blended che proponiamo come invito

IL PUNTO DI VISTA DELLA DISTRIBUZIONE: TODIS

Presente soprattutto nel Centro e Sud Italia con la formula discount, in tutti i segmenti Todis vanta per questo mercato risultati al di sopra della media del canale nell’Area 3. «I liquori brown (amari, grappe, whisky) rimangono i prodotti di punta della categoria rispetto ai white (gin, rum, vodka) – dichiara Giovanni Zanibellato, buyer food & beverage –. Quest’anno sono proprio i brown ad averci fatto registrare i risultati migliori, con crescite quasi a due cifre, rispetto a un dato in flessione per il canale nel nostro territorio di riferimento. In questo segmento, le tipologie di prodotto che hanno riscosso maggior successo sono soprattutto le grappe invecchiate e barricate e l’amaro di marca. È alla luce di questa tendenza che abbiamo deciso di rilanciare le grappe monovitigno (Moscato e Amarone su tutte). Positivo anche il nostro andamento nei white, un segmento nel quale durante gli ultimi mesi si sono proposti molti produttori con gin in svariate formule. Abbiamo quindi intenzione di trovare spazi adeguati per i gin botanici che il mercato sembra richiedere. Meritano, infine, una menzione anche i prodotti già miscelati e i liquori senza alcol, referenze innovative che stanno riscuotendo crescente interesse».

SCHEDE PRODOTTI

Distilleria Mangilli

Nome prodotto: Grappa Mitica Mangilli Riserva

Caratteristiche: un autentico tesoro nato dalla distillazione di vinacce friulane selezionate di Cabernet, Merlot, Refosco, Pinot Grigio, Sauvignon e Friulano.

Fratelli Branca Distillerie/ Fernet-Branca

Nome prodotto: Limited Edition Fernet-Branca disegnata da Luca Font

Caratteristiche: creato nel 1845, questo amaro inimitabile alle 27 erbe è simbolo di qualità e tradizione. Tramandato da cinque generazioni per offrire un gusto unico.

Lucano 1894/Lucano

alla scoperta della cultura giapponese e della profonda esperienza dei mastri distillatori del Sol Levante. Tale scelta si colloca in un momento in cui il mercato mass market del whisky è in leggera flessione, ma riteniamo che questo trend, come tutto ciò che coinvolge l’Estremo Oriente, sia in grado di incentivare la ripresa, coinvolgendo in particolare consumatori giovani e attenti alla qualità». Anche Rina Huang, brand manager di F.lli Branca Distillerie, sottolinea quanto i consumatori cerchino sempre più spesso esperienze di qualità superiore e prestino attenzione all’origine e ai processi di produzione. «Questo – chiarisce –ha favorito in particolare i distillati artigianali e di nicchia. Inoltre, l’attenzione verso uno stile di vita più consapevole ha alimentato l’espansione dei liquori non alcolici e delle bevande mixate pronte da bere e sia le grandi aziende che i piccoli produttori si stanno adattando alle nuove richieste. Da sempre noi di Fratelli Branca Distillerie puntiamo sulla qualità e sull’eccellenza e, per raccontare quest’impegno, abbiamo sviluppato l’organizzazione di eventi educational che contribuiscono a creare un legame autentico con il nostro pubblico».n

Nome prodotto: Amaro Lucano Essenza

Caratteristiche: un liquore con aromi speziati di arancio amaro e noce moscata, invecchiato 12 mesi in antiche barrique già utilizzate per maturare una nobile grappa.

Cosa vediamo nel PRESENTE?

I trend nel nostro Paese e nel mondo in generale.

Nel 2024, il settore retail sta vivendo trasformazioni significative sia a livello globale sia in Italia, influenzate da innovazioni tecnologiche e cambiamenti nelle preferenze dei consumatori. Questi cambiamenti riguardano non solo la tecnologia utilizzata nei negozi, ma anche la configurazione degli spazi fisici e l'esperienza complessiva del cliente. Partendo dalle ricerche più recenti sia a livello italiano che a livello mondiale (ad esempio di Gwi) proviamo a rispondere a due domande.

Quali sono le tendenze globali nel retail?

A livello mondiale, il retail sta evolvendo verso un modello ibrido che combina l'esperienza fisica con quella digitale. Le principali tendenze includono:

• Shopping ibrido: i consumatori cercano esperienze che integrano online e offline, con un crescente interesse per il "phygital retail", che combina la comodità dello shopping online con l'interazione personale dei negozi fisici.

• Intelligenza artificiale e personalizzazione: l'uso dell'intelligenza artificiale (AI) sta

diventando centrale per analizzare i dati dei consumatori e offrire raccomandazioni personalizzate. Questo approccio non solo migliora l'esperienza di acquisto, ma aumenta anche la fedeltà del cliente.

• Tecnologie immersive: l'adozione di realtà aumentata (Ar) e realtà virtuale (Vr) sta trasformando i negozi in spazi esperienziali dove i clienti possono interagire con i prodotti in modi innovativi. Ad esempio, i consumatori possono provare virtualmente abbigliamento o arredamento prima dell'acquisto.

• Consegna senza attriti: la velocità e l'efficienza delle consegne sono diventate cruciali, con una crescente domanda di opzioni, come la consegna il giorno stesso e resi facili.

L’evoluzione del retail in Italia è diversa?

Il 2024 segna un ritorno significativo ai negozi fisici, ma con un'integrazione più profonda della tecnologia. Le tendenze italiane comprendono:

• Flagship store e spazi esperienziali: gli investimenti nei flagship store stanno aumentando, poiché offrono esperienze uniche e memorabili. Questi negozi sono progettati per attrarre i consumatori attraverso un forte storytelling del brand e ambienti sensoriali.

• Tecnologia integrata: i negozi stanno implementando tecnologie invisibili che migliorano l'esperienza del cliente senza essere invasive. Ad esempio, aumentano i negozi che offrono pagamenti tramite sistemi di check-out autonomo.

• Crescita dell'e-commerce: anche in Italia, l'e-commerce continua a crescere, con una maggiore enfasi sulla personalizzazione delle esperienze d'acquisto online. Le aziende stanno investendo in piattaforme intuitive per migliorare l'interazione con i clienti.

• Sostenibilità e seconda-mano: c'è un crescente interesse per modelli di business sostenibili, come il noleggio di abbigliamento e il mercato dell'usato, che stanno guadagnando popolarità tra i consumatori attenti all'ambiente. n

Paolo Pelloni, Digital Club/Retail

Automazione, sostenibilità e servizi a valore aggiunto: le soluzioni di DSV per il futuro della GDO

Il mondo della logistica è attualmente nel pieno di quello che i tecnici definiscono “vibe shift”, ovvero un momento di trasformazione che sta cambiando il mercato non soltanto dal punto di vista dell’offerta di prodotto, ma anche delle modalità in cui distribuirlo. Questo mutamento ha influenzato soprattutto il settore della GDO, dove l’affermazione dell’omnicanalità e dell’e-commerce hanno imposto gli operatori logistici di adattare la propria organizzazione e le proprie strutture.

Automazione, servizi a valore aggiunto e riduzione delle emissioni

Per far fronte alla maggiore reattività richiesta dalla grande distribuzione, DSV adotta un approccio di “unconventional logistic”, che abbina le operazioni di stoccaggio, magazzinaggio e trasporto con servizi a valore aggiunto come inbound logistics, warehouse/inventory management, order fulfilment, copacking, line feeding e attività doganali, oltre che attività che vanno a completare la linea produttiva del cliente come, per esempio, la serigrafia di bottiglie o la realizzazione di espositori. Queste operazioni “just in time” si integrano nel flusso operativo consentendo di accorciare la catena di fornitura verso i punti vendita.

Sempre sul fronte del potenziamento dei servizi, DSV inaugurerà a Milano la prima Fulfilment Factory in Italia. Elemento distintivo del plant sarà “Autostore”, un sistema di automazione che attraverso robot ad alta efficienza energetica aumenta la produttività riducendo le emissioni. DSV utilizzerà questa tecnologia in una logica multi-user, mettendola a disposizione delle aziende che non sono dotate di magazzini automatizzati, in particolare quelle attive nei settori e-commerce, moda, retail e beni di consumo.

Diebold Nixdorf porta le casse self-service da Il Viaggiator Goloso

Il sistema permette di effettuare il pagamento sia in elettronico sia in contanti e in modo rapido e veloce.

Diebold Nixdorf, azienda specializzata nella progettazione, realizzazione e gestione di percorsi nei punti vendita per i consumatori, porta le proprie casse selfservice da Il Viaggiator Goloso, brand premium del Gruppo Finiper Canova, da poco inaugurato a Milano in via Spartaco. Il punto vendita Il Viaggiator Goloso, caratterizzato da un design definito da forme essenziali e pulite in 250 mq, dispone di cinque soluzioni self-service Diebold Nixdorf, tra cui il modello Dn Series Easy One installato per la prima volta in Italia in un grocery store con banco colazioni. Questo sistema, posizionato al banco della gastronomia servita, permette di effettuare il pagamento sia in elettronico, sia in contanti e in modo self-service e veloce senza il percorso obbligato per passare dalle casse in uscita. Al termine dell’area acquisto, si trovano altre due casse Dn Series Easy One in modalità multifunzione, ovvero self-service, semi-assistita o assistita a seconda della disponibilità del personale e dei momenti di afflusso della clientela, alle quali si aggiungono altre due Easy eXpress sia con pagamento in contanti che con elettronico. L’esperienza lavorativa del personale è facilitata dalla possibilità di operare direttamente dai monitor della cassa multifunzione e dai colori che assumono i semafori delle casse in funzione allo stato del pagamento in corso oltre che allertare in caso di necessità di aiuto al cliente. La Dn Series Easy One rappresenta una piattaforma all'avanguardia per il checkout, sviluppata per rivoluzionare le modalità di acquisto, sia assistito che self-service. La sua progettazione punta a ottimizzare l'efficienza del negozio e ridurre i costi operativi totali per i retailer. Pensato per ambienti che richiedono flessibilità, può essere configurato come cassa completamente self-service, semi-assistita o assistita, offrendo una vasta gamma di periferiche e opzioni di installazione per adattarsi a qualsiasi esigenza. Di default supporta i pagamenti elettronici, ma offre la possibilità di integrare un modulo per i pagamenti in contanti in base alle esigenze del punto vendita come nel negozio Il Viaggiator Goloso.n

Leggi anche: “Coop Alleanza 3.0 ottimizza i prezzi con Revionics”

Still propone i carrelli elevatori Rce 15-20

I nuovi modelli possono operare agilmente anche in passaggi stretti e sono alimentati da batterie agli ioni di litio.

Still ha scelto di ampliare l’offerta di carrelli elevatori introducendo gli Rce 1520. Caratterizzata da un design compatto, adatto a spazi ridotti, ma con la potenza e l’affidabilità tipiche di Still, la nuova serie Rce 15-20 arricchisce la “C-Line” (Classic Line), lanciata dall’azienda a settembre 2023 per rispondere al crescente bisogno di carrelli elevatori che offrano rapidità di disponibilità, facilità d’uso e alta efficienza.

In particolare, ha potuto ampliare la gamma Classic Line includendo la classe da 1,5 a 2 tonnellate, particolarmente diffusa in Italia, facilitando così ulteriormente i propri clienti nella scelta della soluzione più adatta alle loro specifiche esigenze. Grazie al design compatto con 112 cm di larghezza (fino a 1,6 tonnellate di portata), i modelli a tre e quattro ruote possono operare agilmente anche nei passaggi più stretti. Alimentati da efficienti batterie agli ioni di litio, facilmente ricaricabili con la pratica presa laterale, i carrelli garantiscono flessibilità e massima disponibilità operativa. Caratterizzati da un’interfaccia intuitiva, con comandi ben posizionati e un display a colori da 4,3 pollici, si distinguono, inoltre, per la semplicità d’uso, pensata per rendere la guida fluida e immediata. Il sistema idraulico di precisione consente manovre delicate e un controllo ottimale, mentre la sicurezza è garantita da materiali robusti, componenti affidabili e da una vasta gamma di opzioni di sicurezza, oltre a un servizio post-vendita di alta qualità.

Per rispondere alle esigenze di un mercato dinamico, la serie Rce 15-20 è disponibile con pacchetti “Best Fit”, allestimenti completi per rispondere alle moderne esigenze di movimentazione, con consegne rapide e la possibilità di ordini tramite canali digitali. Questo consente alle aziende di ricevere in tempi brevi la soluzione logistica ottimale, senza complicazioni.n

Leggi anche: “Linde Mh: nuove filiali in Trentino Alto Adige e nell’area Adriatica”

Conad Adriatico guarda al futuro

Un momento di analisi, un modo per guardare al domani con fiducia e con l’ottimismo della ragione, mitigato cioè dall’approfondimento su quali possano essere le opportunità e i rischi nei mercati italiani, come possano evolvere e quali sono le nuove sfide che proporranno nei prossimi anni. “Pronti al Futuro”, il meeting d’autunno di Conad Adriatico organizzato nelle Marche, a Monsampolo del Tronto, è stato un proficuo incontro tra esperti che hanno dato una lettura sintetica ma esaustiva di come un’azienda possa crescere in modo credibile, sostenibile e con il doveroso, attento sguardo alla legalità.

Antico Forno della Romagna compra i tramezzini di Grano Vivo

Antico Forno della Romagna (Afr), specialista dei panificati da forno surgelati per la Gdo e l’Horeca con i marchi Bassini1963 e Glaxi Pane, rileva il 100% del capitale di Grano Vivo. L'impresa, con sede a Lonate Pozzolo, in provincia di Varese, è anch’essa concentrata sui prodotti da forno surgelati e a lunga conservazione, con particolare riguardo al pane per toast e sandwich. Fondata negli anni Sessanta presenta, secondo i dati camerali, un giro d’affari 2023 di circa 3,54 milioni di euro, con 10.743 euro di utile.

Carrefour, ricavi a 68,8 miliardi in 9 mesi

Un gruppo Carrefour a trazione brasiliana. Aumenta i ricavi ma perde valore in Europa, Francia e Italia comprese. È questo il quadro del colosso transalpino nel terzo trimestre dell’anno. I ricavi salgono nel terzo quarter dell’8,8% e nei primi 9 mesi si attestano a 68,8 miliardi di euro, +11% a parità di perimetro. In realtà solo il Brasile avanza del 4,4% (a parte il dato drogato dall’inflazione dell’Argentina), mentre la Francia perde l’1,5%, con gli iper in caduta libera. L’Italia è un Paese sempre più piccolo, ormai stabilmente sotto il Belgio: 3,077 miliardi (iva inclusa), -3,3%.

Tosano fa il primo passo nel milanese. Apertura il 21 novembre

Il debutto sarà a Nerviano, a 25 km circa dal centro città. La location è l’ex centro commerciale Auchan, dove il socio Végé va a occupare i circa 6 mila mq lasciati liberi da Bennet che, in estate, ha ceduto il punto vendita alla catena scaligera. La data di apertura è fissata per giovedì 21 novembre, come reso noto dall’azienda attraverso i social. Lo shopping center di Nerviano, disposto su un solo livello e con una superficie commerciale poco sopra i 10mila metri quadrati, conta altri 16 tenant.

Conad ha presentato valori e caratteristiche della linea Piacersi, la nuova offerta di prodotti a marchio dedicata alle persone che considerano la cura del proprio benessere il tema centrale delle loro scelte quotidiane. Partendo dai dati di una ricerca Ipsos, è stata introdotta la nuova gamma che diventa un vero e proprio brand con più di 160 referenze, tra freschi, freschissimi, drogheria alimentare e prodotti surgelati, che riflettono le nuove abitudini alimentari dei clienti, ossia momenti di consumo diversificati in differenti momenti della giornata.

FORMISANO (NIELSENIQ):

LE BOLLICINE TRAINANO

LA CRESCITA DEL VINO

Meno vino nel carrello della spesa e uno scontrino più salato: nei primi nove mesi dell’anno, le vendite a volume di vino sono scese dell’1,4% dal -3,6% dell’analogo periodo del 2023. È questo il dato fornito da NielsenIQ in occasione del Carrefour Day, nell’ambito della manifestazione Milano Wine Week. Ai microfoni di Distribuzione Moderna, Eleonora Formisano, client business partner di NielsenIQ.

Penny lancia la nuova linea a marchio privato Foreveryou, pensata per chi sceglie di continuare a sentirsi giovane. Lo sviluppo ha riguardato referenze food, ma anche prodotti per la cura del corpo creati ad hoc. Ne abbiamo parlato con Bruno Bianchini, direttore marketing strategico di Penny Italia.

DSV: IN CANTIERE UN FULFILMENT FACTORY ALLE PORTE DI MILANO

Dsv è un player di logistica e trasporto attivo in Italia attraverso tre divisioni, Air & Sea, Road e Solutions. L’azienda opera attraverso tre macro vertical, ossia il settore industrial pneumatici, la divisione fast moving consumer goods e la divisione automotive. Davide Uracchi, managing director di Dsv Solutions Italia, ha raccontato ai nostri microfoni quali sono i cambiamenti in atto nel mondo del retail, anticipando l’inaugurazione di un nuovo Fulfilment Factory a Settala, nei pressi di Milano, e sottolineando gli obiettivi e le iniziative sul fronte della sostenibilità.

PENNY LANCIA LA LINEA MDD FOREVERYOU
CONAD RILANCIA LA LINEA PIACERSI

RETAIL FORECAST 2025

Marketing marketing@edizionidm.it tel: 02/20480344

Digital marketing manager Valentina Vendra v.vendra@edizionidm.it

E-commerce

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Responsabile commerciale Edoardo Pavesi e.pavesi@edizionidm.it skype: E.pavesi80 cell: 3394918442

Commerciali Carolina Cirani c.cirani@edizionidm.it cell: 3496676046

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Laura Origgi l.origgi@edizionidm.it cell: 3475649708

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