DM Magazine Dicembre 2020

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DICEMBRE 2020

CARREFOUR CERCA

UNA STRATEGIA PER IL RILANCIO INTERVISTA Müller Italia, 25 anni di amore per il sapore SUCCESSI Valsoia acquisisce Loriana da Deco Industrie


Loacker Gran Pasticceria Biscotti

Dalla maestria Loacker nascono quattro raffinatissime bontĂ


SOMMARIO DMM

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Editoriale Se un uomo che lascia il lavoro per la famiglia fa notizia

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Cover Carrefour cerca una strategia per il rilancio

50 Retail innovations AliExpress. Spagna, Madrid

16 Intervista Rabatel: maggiore attenzione al cliente e più peso a livello locale Müller Italia, 25 anni di amore per il sapore

52 Digital Club/Retail Il supermercato del futuro o il futuro del supermercato? 54 Customer La personalizzazione crea una migliore Customer Experience

21 Successi Valsoia acquisisce Loriana da Deco Industrie

56 Mercati Accessori per la pulizia della casa: lo scaffale è sempre più green

22 Mercati Il mercato dei piatti pronti punta su qualità e innovazione

62 Real estate Il commercio online salverà quello fisico

37 Imprese Nasce Forum, la supercentrale della Do in Italia

65 Tecnologistica Satispay annuncia un round di serie C da 93 milioni di euro

39 Scenari Il retail cinese rappresenta l’avanguardia? 40 Mercati Tè e infusi si spostano verso funzionalità e benessere

Cls e Yaskawa, al via la partnership 77

News

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Video

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Prossimamente

Il piano strategico globale è stato tracciato a Parigi dal ceo Alexandre Bompard: la ricetta comprende riduzione dei costi, taglio delle aree commerciali per 400mila mq entro il 2022, crescita del format di vicinato, sviluppo dell’e-commerce e Transizione Alimentare secondo il programma “Act for food”. DM Magazine Supplemento mensile di Distribuzione Moderna Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano Registrazione n° 52 del 30/1/2007

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EDITORIALE DMM

Se un uomo che lascia il lavoro per la famiglia fa notizia È di pochi giorni fa la notizia che Rubin Ritter, co-amministratore delegato di Zalando, il più grande sito di moda online d’Europa, ha annunciato le proprie dimissioni in modo da avere più tempo per occuparsi della famiglia, sottolineando che da ora in poi le ambizioni professionali di sua moglie avranno la priorità. Si dirà che con un patrimonio di 40 milioni di euro era facile ma sicuramente non scontato che uno dei manager più pagati in Germania rinunciasse alla carriera per permettere alla consorte, giudice, di dedicarsi alla sua, mentre lui si occuperà più attivamente dei figli. Ritter già alla nascita del primogenito nel 2018 aveva usufruito del paternity leave, il congedo di paternità; le dimissioni, però, segnano un cambio di prospettiva, soprattutto per le parole che le hanno accompagnate e che suonano fantascienza se applicate al panorama italiano, dove in un anno sono oltre 37 mila le neomamme lavoratrici che hanno presentato le dimissioni. Mosca bianca in questo triste scenario è Daniela Riccardi, ceo di Moleskine: in un’intervista rilasciata a Repubblica la top manager ha recentemente dichiarato che suo marito ha rinunciato alla carriera per seguirla in tutto il mondo, dal Sudamerica alla Cina. La realtà comune è purtroppo ben diversa: in Italia per 7 casi su 10 le dimissioni volontarie sono “rosa”. L’Ispettorato nazionale del Lavoro, che monitora il fenomeno, ci dice che la più ricorrente tra le motivazioni che spingono le neomamme a lasciare è la difficoltà nel conciliare gli impegni lavorativi con la necessità di dover accudire i figli più piccoli, soprattutto se non ci sono nonni a disposizione e non ci si può permettere di pagare baby-sitter o nidi. Donne, lavoro, uomini. Queste tre parole messe vicine solitamente suggeriscono associazioni come “disparità” o “ingiustizia”. Ancora oggi sul piano professionale sono (quasi) sempre le donne a fare delle rinunce, a fare un passo indietro per agevolare la carriera del partner o per gestire la quotidianità. Le ragioni dove si trovano esattamente: nei meccanismi del mondo del lavoro o in qualcosa di più profondo, culturale e sociale? Proveniamo da generazioni di donne che hanno faticato senza che al loro lavoro fosse riconosciuta la stessa dignità, pari salario, garanzie adeguate. Siamo cresciute respirando, (chi più, chi meno), l’idea che in famiglia è l’uomo quello che lavora, la donna al massimo “contribuisce”. Oggi la società è profondamente cambiata rispetto al passato, ma quello che noi donne dobbiamo chiederci è se siamo davvero pronte a pretendere veramente il nostro posto, la nostra importanza sulla scena.

Stefania Lorusso, Responsabile Editoriale DM

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di Emanuele Scarci

Carrefour

cerca una strategia per il rilancio

Il piano strategico globale è stato tracciato a Parigi dal ceo Alexandre Bompard: la ricetta comprende riduzione dei costi, taglio delle aree commerciali per 400mila mq entro il 2022, crescita del format di vicinato, sviluppo dell’e-commerce e Transizione Alimentare secondo il programma “Act for food”.

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arrefour Italia al rilancio con il nuovo ceo Christophe Rabatel. Il top manager francese dovrà riportare allo sviluppo la controllata italiana, da anni in bilico tra stagnazione e rilancio. Compito non facile se si pensa alla competizione esasperata italiana, tanto che negli ultimi sette anni sulla plancia di comando di Carrefour Italia sono saliti cinque amministratori delegati: Giuseppe Brambilla di Civesio, Eric Uzan, Stéphane Coum, Gérard Lavinay e ora Rabatel. Il piano strategico globale è stato tracciato a Parigi dal ceo Alexandre Bompard: la ricetta comprende riduzione dei costi, taglio delle aree commerciali per 400mila mq entro il 2022, crescita del format di vicinato, sviluppo dell’e-commerce, a 4,2 miliardi entro il 2022, e Transizione Alimentare secondo il programma “Act for food”. Quest’ultimo dovrà trainare i ricavi da biologico a 4,8 miliardi entro il prossimo biennio. Recentemente è stata acquisita

la catena Bio c’ Bon con 107 punti vendita che si aggiunge a So.bio e BioAzur. Bompard non può permettersi che la controllata italiana continui a bruciare cassa ancora a lungo. Infatti, Rabatel dovrà velocemente implementare le linee strategiche della casamadre tenendo conto delle peculiarità italiane e, nel contempo, intervenire sulle criticità irrisolte nonostante la terapia da cavallo somministrata in questi ultimi anni, compreso il ritiro dalla

Christophe Rabatel, ceo di Carrefour Italia

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see, Apulia Distribuzione ed Etruria Retail, con 550 minimarket. Inoltre ha rinnovato l’alleanza con VéGé nella supercentrale d’acquisto Aicube. Ma, prima di lasciare la tolda di comando, il manager francese ha provveduto al riassetto societario del gruppo: ha eliminato la Società sviluppo commerciale, accorpando la rete degli ipermercati a quella dei supermercati, gestita da GS. Ottimizzazione gestionale o fiscale? «Francamente non ci hanno spiegato la ragione - osserva Vincenzo Dell’Orefice, segretario nazionale di gestione diretta al Sud. Lavinay prima di congedarsi ha detto che «il lavoro è stato impostato. Christophe dovrà continuare su questa strada». In effetti, l’ex ceo, approdato alla pensione, nel suo breve periodo in Italia ha seguito le indicazioni di Parigi, ma forse non con la rapidità prevista da Parigi: gli ultimi atti sono stati la razionalizzazione dei processi aziendali, la riduzione delle superfici (oltre 20mila metri quadrati in cinque ipermercati) e degli addetti (580 esuberi con accordo sindacale), la crescita dei punti vendita Carrefour Market e Carrefour Express e dell’e-commerce. Tutto nel quadro della strategia della Transizione alimentare voluta da Parigi.

Nuove alleanze Quest’anno Lavinay ha inoltre implementato 28 negozi ex Auchan e dallo scorso gennaio può contare su due nuovi franchi-

Fisascat-Cisl - ma presumo che abbia pesato il fatto che sia la realtà più grande. Ciò detto non abbiamo sottoscritto l’accordo relativo alla fusione societaria per motivi legati ad aspetti pratico-organizzativi». Prima della pausa estiva i sindacati manifestarono preoccupazione a Lavinay per DM MAGAZINE 7


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le performance insoddisfacenti dell’azienda. «Anche se la strategia di Lavinay qualche frutto l’ha prodotto - aggiunge Dell’Orefice -. Il riposizionamento competitivo di Carrefour in alcuni contesti è fuori discussione. Il top manager ha ridotto anche parecchie superfici di iper, un esercizio difficile: è come riparare un treno in corsa. Oggi la crisi non è superata ,ma non possiamo permetterci il lusso, dopo Auchan, di perdere un grande player internazionale».

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Lavori in corso Carrefour Italia è un cantiere aperto e i risultati non potevano arrivare a breve termine. Infatti, il 2019 si è chiuso ancora con risultati deludenti per le varie società del gruppo tricolore: la Società sviluppo commerciale (gestiva gli iper) ha chiuso l’esercizio con ricavi per 1,52 miliardi (1,66 miliardi l’esercizio precedente) e una perdita di 106 milioni (-84,7 milioni); GS (gestisce i supermarket) ha registrato un fatturato di 3,48 miliardi (3,64 miliardi) e una perdita di 186 milioni (-120 milioni). In tutto sono poco più di 5 miliardi aggregati e perdite aggregate per 286 milioni. A questi dati va aggiunta Di per Dì, la rete in franchising: ha chiuso il 2019 con ricavi per 788 milioni (stabili) e un utile di 7 milioni (2,9 milioni). Sullo stesso trend la performance nei primi nove mesi del 2020. L’emorragia delle vendite, a rete omogenea, di Carrefour Italia è stata del -4,4% a 3,4 miliardi. Contro un dato medio del largo consumo confezionato in Italia del +2% a rete costante fino a metà novembre. Da un anno all’altro il retailer ha


COVER DMM bruciato 251 milioni di fatturato, circa 1 milione al giorno. Carrefour Italia è un gigante con oltre 1.478 punti vendita, compresi i master franchising di Gds e quelli di Etruria Retail e Apulia Distribuzione. Gestisce una cinquantina di iper, più di 400 supermercati Carrefour Market e oltre 600 punti vendita di prossimità Carrefour Express, oltre a una dozzina di cash and carry e 3 punti vendita Supeco. Il retailer è presente in 19 regioni con 17mila addetti. Offre una gamma di prodotti a marchio con oltre 3 mila referenze che coprono tutte le categorie merceologiche. Quale il problema principale? Sicuramente il processo di razionalizzazione, ma anche la penalizzazione del canale iper durante il lockdown (con centri commerciali chiusi fino al 18 maggio), in contrapposizione all’accelerazione del vicinato.

Anni in trincea Giorgio Santambrogio, amministratore delegato di VéGé, e socio in Aicube, dichiara di aver conosciuto Rabatel: «E’ un manager di lunga esperienza e dal curriculum di successo. Mi sembra molto determinato, ha più poteri di Lavinay e conosce bene i format super e iper. Ha capito quali sono i punti deboli di Carrefour Italia e sono certo che verrà a capo della situazione». Poi

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COVER DMM

Santambrogio aggiunge: «Dopo la vicenda Auchan sarebbe impensabile che anche Carrefour lasciasse l’Italia: si arrecherebbe un enorme danno d’immagine al nostro Paese. Ribadisco che Rabatel porterà fuori dalla bufera Carrefour. Quanto ad Aicube le nostre organizzazioni sono molto unite: siamo rimasti in due e marciamo compatti verso i nostri obiettivi». Al di là del contingente, Sandro Castaldo, docente della Sda

Bocconi, compie un’analisi più strutturale: «In Italia il mercato è complesso: abbiamo tanta cooperazione e catene regionali radicate sul territorio. La distribuzione organizzata è molto forte, composta da famiglie che si rimboccano le maniche e lavorano. E’ un osso durissimo per gli ipermercati: le catene locali si adattano ai mercati territoriali mentre gli ipermercati devono ragionare in grande, standardiz-

“In Italia il mercato è complesso: abbiamo tanta cooperazione e catene regionali radicate sul territorio. La distribuzione organizzata è molto forte, composta da famiglie che si rimboccano le maniche e lavorano.” DM MAGAZINE 11


DHL Supply Chain sempre più sostenibile con il progetto GoGreen

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

“Zero Emission by 2050”

DHL Supply Chain, leader mondiale e italiano di soluzioni di logistica integrata, prosegue il proprio impegno nell’ambito della sostenibilità attraverso il progetto GoGreen – “Zero Emission by 2050”. Obiettivo? Riduzione delle emissioni di CO2 del 50% entro il 2025 e azzeramento totale entro il 2050. Per diventare un’azienda di Green Logistics, però, servono anche tanti piccoli passi di miglioramento costante. E’ per questo che DHL Supply Chain sta certificando i proprio dipendenti perchè diventino dei “Green Specialist” e, per le attività di imballo, ricerca continuamente materiali alternativi alla plastica. Per esempio è stato ridotto, in termini di spessore, il film utilizzato per la termoretrazione degli imballi, sceso dai 60-90 micron tradizionali ai 35, dimezzando così la quantità di plastica immessa nell’ambiente. Per le confezioni in carta, invece, l’azienda punta su materiale riciclato, ovviando all’impiego di

cellulosa e limitando la deforestazione. E’ di nuova introduzione nei magazzini di DHL Supply Chain un’efficace alternativa al tradizionale nastro adesivo sostituito ora dal PLA: una plastica vegetale in grado di auto-decomporsi se dispersa nell’ambiente, già adoperata in sostituzione del polipropilene nella realizzazione dei sacchetti per la raccolta dell’umido. Al momento, DHL Supply Chain sta conducendo una serie di studi che porteranno all’eliminazione della reggia di sicurezza, il sottile strato di plastica protettiva non riciclabile, utilizzato per rivestire materiali di alto valore tecnologico (televisori o elettrodomestici). E il materiale plastico di imballo, il tradizionale Pluriball, spesso indispensabile per il confezionamento? DHL Supply Chain ha investito in un macchinario che produce dei “tubi” di cartone riciclato, perfetti per riempire gli spazi vuori del packaging e soprattutto.. più Green!


COVER DMM zare i processi e sfruttare le economie di scala. Tuttavia, se qualcosa va male accusano grandi perdite». Ora però anche i grandi operatori riscoprono il negozio di vicinato. «Il paradosso di Carrefour – conclude Castaldo - è che è arrivato con l’iper e poi si è convertito al vicinato, anche con formule indovinate come l’Express, il Market e il Gourmet. Tuttavia, non è detto che chi conosce l’iper sappia fare anche il vicinato. Ed ecco che la guerriglia va avanti da molti anni».

Confronto sul futuro «L’ultima intesa con il top management di Carrefour – sottolinea Dell’Orefice – è di rivederci entro fine anno per una verifica delle intese sottoscritte. Dovevamo ritrovarci a settembre, ma l’avvicendamento al vertice ha imposto il rinvio. Il nuovo ceo Rabatel ha chiesto il tempo necessario per elaborare un nuovo piano industriale».

Quale strategia dovrebbe adottare Carrefour Italia per tornare a crescere? «E’ inutile sfornare piani a ripetizione – avverte Dell’Orefice -. Ogni due anni l’azienda ha prodotto una procedura di licenziamento collettivo chiudendola sempre con un accordo sindacale e con dipendenti che sono andati via accettando l’incentivo volontario. Oggi, però, non si può continuare a procedere per ristrutturazioni e riduzioni di organici. Manca una strategia aggressiva in Italia e speriamo che il nuovo management la individui. Debbono concentrarsi n

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INTERVISTA DMM di Emanuele Scarci

Rabatel: maggiore attenzione

al cliente e più peso a livello locale La scorsa estate è stato chiamato dal ceo del gigante francese Alexandre Bompard a sostituire Gérard Lavinay e dipanare l’intricata matassa italiana della catena francese.

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iù attenzione al cliente, semplificazione dei processi aziendali con organizzazioni a base locali e scambio di buone pratiche con il gruppo: sono queste alcune delle linee strategiche individuate da Christophe Rabatel, 50 anni il prossimo aprile, approdato al vertice di Carrefour Italia dopo una lunga esperienza in Francia e all’estero. Nasce come l’uomo dei conti e della finanza: nei primi 16 anni della sua carriera il top manager è stato consulente aziendale per Deloitte e direttore finanziario di Carrefour Turchia, quindi per circa nove anni direttore esecutivo dei negozi di prossimità Carrefour in Francia e subito per oltre due anni sulla tolda di comando della controllata polacca, con buoni risultati. La scorsa estate è stato chiamato, in tutta fretta, dal ceo del gigante francese Alexandre Bompard a sostituire Gérard Lavinay e dipanare l’intricata matassa italiana.

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A 90 giorni dal suo arrivo in Carrefour Italia ha individuato le aree critiche della rete, di servizi e forniture su cui è più urgente intervenire? Innanzitutto sono molto contento di essere il nuovo ceo di Carrefour Italia e sono fiducioso che la nostra insegna possa tornare a crescere anche in questo Paese. Dal mio punto di vista sono principalmente due i punti su cui ritengo dobbiamo focalizzarci nei mesi e anni a venire. Prima di tutto, portare maggiormente al centro delle nostre azioni quotidiane i nostri clienti. Proprio con questo scopo abbiamo lanciato una strategia interna basata su ascolto, comprensione e risposta alle aspettative dei consumatori. E l’altro punto? Ruota attorno a una semplificazione a tutti i livelli. Per un’azienda come la nostra, essere un player internazionale è un punto di forza ma, allo stesso tempo e per certi aspetti, può essere anche una debolezza. Siamo arrivati a una complessità dei processi troppo spinta. È necessario fare un passo indietro e cercare di semplificare i processi operativi, un aspetto su cui ritengo vi sia spazio per un ampio margine di miglioramento. Per raggiungere questo scopo, il personale negli headquarter, nella supply chain e nell’IT avrà il compito di supportare il lavoro dei collaboratori in tutti i punti


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vendita. Solo così permetteranno loro di dedicarsi interamente a garantire un servizio di eccellenza per i clienti, riservando il tempo necessario alle attività di back-office che devono essere svolte nel modo più lineare possibile. In Italia sembra prevalere la Distribuzione organizzata, un modello di piccole catene regionali consorziate che accentua la frammentazione, ma dà flessibilità organizzativa. E’ d’accordo? L’Italia è un paese dove lo spirito imprenditoriale è un elemento chiave: è popolata da piccole e medie imprese ben al di sopra della media europea. La distribuzione organizzata non è dunque un’eccezione. Se guardiamo al panorama del retail, più della metà dei punti vendita in Italia sono gestiti da imprenditori o franchisee. Questo è il motivo per cui esistono per esempio molte cooperative o associazioni di imprenditori. Il dinamismo che esiste nel nostro settore è frutto di questa imprenditorialità. Esistono diversi player che sono leader sul territorio in cui operano e le regioni sono molto diverse e meno centralizzate rispetto al modello francese. Questo deve portarci a essere più agili, così da poter rispondere alle necessità locali. Per questo motivo abbiamo deciso di organizzare la no-

stra azienda seguendo delle organizzazioni con base territoriale. La semplificazione, di cui dicevo prima, ci aiuterà a diventare più efficienti e ad avere successo anche sotto questo aspetto. Alcuni analisti sostengono che la strategia di un gigante globale come Carrefour sia inadatta per l’Italia sebbene funzionante in altri Paesi. Sta tutto nel come le strategie vengono eseguite e implementate. La nostra strategia globale della “Transizione alimentare per tutti”, in atto ormai da tre anni, è stata pensata per essere implementata in tutti i paesi dove Carrefour opera, compresa l’Italia con i suoi localismi e regionalismi. Dal mio punto di vista, unire il meglio di una grande multinazionale come Carrefour e il meglio che questo paese può offrire è la carta vincente per la nostra strategia, a cui vanno aggiunti agilità e semplificazione. Si tratta di una sfida per me e per tutto il team italiano. Come coniugare best practice del gruppo internazionale e peculiarità di Carrefour Italia? Faccio un esempio, il gruppo Carrefour sta facendo un ottimo lavoro nella promozione di uno sviluppo sostenibile: qualità, sviluppo di prodotti bio, lotta allo spreco alimentare attraverso sia la tecnologia sia DM MAGAZINE 15


ALIMENTI. PERSONE. PIANETA.

IL NOSTRO APPROCCIO ALLA SOSTENIBILITÀ Diamo vita alla promessa del nostro marchio - PROTEGGE LA BONTÀ™ impegnandoci ogni giorno a proteggere gli alimenti, le persone e il pianeta. Il nostro approccio alla sostenibilità abbraccia l’intera catena del valore, andando oltre le nostre attività e coinvolgendo i nostri fornitori, i clienti e i consumatori finali. È un impegno continuo, che va dal contributo alla garanzia della sicurezza degli alimenti alla partecipazione a una catena del valore responsabile, dalla promozione della diversità e dell’inclusione alla costruzione di un’economia circolare a basse emissioni di carbonio e altro ancora. Questo perché, da sempre, riteniamo che un futuro più sostenibile sia possibile solo affrontando insieme le sfide ambientali, sociali ed economiche che abbiamo di fronte.


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alla partnership con start-up, come accade con Too Good To Go; ma anche con un vasto numero di iniziative direttamente nei nostri punti vendita, come lo sconto al 50% sui prodotti vicini alla scadenza, a cui sono dedicati dei corner appositi. Per quanto riguarda tracciabilità e trasparenza dei prodotti, siamo stati i primi a lanciare, proprio in Italia, la tecnologia blockchain nel settore food, ripresa dagli altri paesi del gruppo, e abbiamo sviluppato numerose partnership con produttori locali per la nostra Filiera Qualità. Per quanto riguarda i prodotti bio invece, abbiamo a livello globale un assortimento di circa 2.000 prodotti, in Italia abbiamo sviluppato finora 365 prodotti bio e contiamo di inserirne altri in futuro. Quali i vantaggi di avere come riferimento internazionale Carrefour? Ci permette di operare per molti dei nostri produttori locali come una vera e propria piattaforma export verso gli altri Paesi dove la nostra insegna è presente, supportando in questo modo l’imprenditoria agro alimentare italiana. Su base annua, infatti, esportiamo di media prodotti Mdd del valore di circa 1,8 milioni nei principali Paesi del gruppo, più specificatamente e per ordine di importanza: Francia, Romania, Polonia, Belgio e Dubai. Negli ultimi 10 anni il processo di ristrutturazione è andato avanti con riduzioni di superfici e organici negli ipermercati. Ci sono ancora grandi superfici da ridurre? Di fronte ai cambiamenti dobbiamo trovare il giusto equilibrio nel capire cosa e come si sta evolvendo, così da trarne il meglio. Con circa 1.500 punti vendita, attualmente siamo presenti con tutti i canali di vendita. Questo ci rende forti, ma al contempo porta con sé una complessità gestionale. Si tratta anche qui di una sfida: far sì che questo asset diventi un nostro punto di forza, arrivando a essere un player con un approccio completamente omnicanale. In Italia abbiamo

la rete perfetta per diventarlo: quasi 1.000 negozi di prossimità, 500 supermercati, il nostro più grande asset, e meno di 50 iper. Un punto chiave della nostra strategia di sviluppo si basa poi sull’e-commerce. Inoltre, stiamo lavorando per far diventare alcuni ipermercati dei centri di produzione in grado di produrre e distribuire sul territorio una serie di prodotti come il pane, un’idea che è stata subito apprezzata dai nostri franchisee. La scorsa estate la rete di supermercati e iper è stata concentrata in GS: quale l’utilità di confondere due performance diverse? Quando parlavo di semplificazione, mi riferivo proprio e anche a questo: stiamo agendo, nel concreto, per attuare questi piani. Avere una struttura e una organizzazione semplificata è di aiuto nell’ottica della omnicanalità. Il motivo è quello della semplificazione delle strutture societarie. All’interno di GS vi sono diversi formati distributivi tra cui, dopo la fusione, anche quello degli ipermercati. E’ normale che all’interno di una stessa società ci siano diversi formati distributivi, infatti anche prima della recente fusione GS aveva già, nel suo ambito, il formato supermercati e quello dei cash and carry . Carrefour Italia continuerà lo shopping di negozi di vicinato o la campagna acquisti è finita con i pdv ex Auchan? L’acquisizione di pdv ex Auchan è una operazione che ha avuto indubbiamente successo. La nostra strategia prosegue nello sviluppo di una rete con i nostri franchisee.n

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INTERVISTA DMM di Luca Salomone

Müller Italia,

25 anni di amore per il sapore Il gruppo, fondato a Fischach, in Baviera, nel 1896, è una multinazionale specializzata nel lattiero-caseario, con oltre 24.000 persone impiegate e attive, nel mondo, in 23 mercati, dall’Europa, all’Arabia, all’Oriente

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üller Italia compie 25 anni, un quarto di secolo in cui ha rivoluzionato il mercato, la comunicazione e la percezione dello yogurt presso il consumatore italiano. Il brand del memorabile payoff “Fate l’amore con il sapore” oggi guarda al futuro con progetti innovativi e sostenibili. A fare il punto, con Dm, è il direttore commerciale Sergio Attisani. Quali sono stati i vostri risultati in questo assurdo 2020? Gruppo Müller, a livello globale, ha fatturato 5,7 miliardi di euro. Müller in Italia è leader in parecchie regioni e contiamo di conseguire presto la posizione di leadership nazionale per market share a volume nel mercato dello yogurt, un segmento del lattierocaseario che, secondo rilevazioni Iri, a totale 2019, ha fatto segnare un valore di 1,35 miliardi di euro per un complessivo totale di 344 milioni di kg di prodotto e più di 1 miliardo di confezioni. Nonostante l’”annus horribilis”, contiamo comunque di chiudere il 2020 positivamente, con una crescita di circa un punto di quota a valore sul mercato dello yogurt. Piani per il futuro? Abbiamo piani di espansione per il 2021, ma, visto l’attuale con-

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testo economico e sociale, è piuttosto arduo fare previsioni realistiche. Il 2020 è, in ogni caso, una data molto importante per noi, in quanto si celebrano i 25 anni della costituzione della sede italiana di Verona. Quanto è importante l’Italia nel mondo Müller? La business unit italiana è uno dei fiori all’occhiello del gruppo - formalmente Unternehmensgruppe Theo Müller Secs - ed è attualmente la prima per tasso di crescita. Müller è da sempre un’azienda “consumercentric”: è quindi molto attenta all’evoluzione del mercato come espressione dei bisogni del consumatore. Il cliente è molto fedele ai nostri prodotti e, in generale, attento a uno stile di vita equilibrato senza rinunciare a concedersi qualche piccolo piacere. Il suo stile è infatti basato sull’equilibrio tra benessere e piacere. Cosa ha significato la vostra entrata nel Bel Paese? Il nostro ingresso in Italia ha innescato, da subito, una radicale ridefinizione dello scenario


INTERVISTA DMM

di mercato, trasformando la percezione dello yogurt presso il consumatore finale. Con Müller, in questi 25 anni i nostri connazionali hanno provato un’esperienza sensoriale del tutto nuova, di piacere, ma in perfetto equilibrio con i benefici tipici dello yogurt, scoprendo prodotti dalla consistenza cremosa e vellutata, dal sapore inconfondibile, ricco e goloso, perfetti da gustare in ogni momento della giornata. Quanto è importante per voi la Gdo? I prodotti Müller hanno una distribuzione capillare, del 100%, nella grande distribuzione organizzata in tutto il territorio italiano. In questo modo il consumatore è sicuro di trovare i nostri prodotti, sia quelli “storici”, sia quelli frutto di nuovi lanci che proponiamo ogni anno. La presenza nel canale Horeca è, invece, limitata, ma in futuro potrebbe diventare un’opportunità.

Come gestite la filiera? La filiera è basilare. A marcare la differenza tra uno yogurt “solo” buono e salutare e uno eccellente sono proprio la qualità delle materie prime, accuratamente selezionate, e la competenza della nostra ricerca e sviluppo, che fanno in modo che gli ingredienti di ogni preparazione possano esprimere, in modo armonico, tutta la loro qualità e bontà. Siamo anche stati in grado di identificare la perfetta ed esclusiva combinazione degli specifici fermenti dello yogurt, i quali rendono i prodotti Müller cremosi e gustosi come li conosciamo oggi. Dal 1992 Müller gestisce internamente l’approvvigionamento e i processi di trasformazione della frutta di cui ha bisogno in produzione attraverso la controllata Alois Müller Naturfarm.n

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Il buongiorno . o s i r r o s l a d e si ved

A volte basta un sorriso per cambiare la giornata. Noi lo sappiamo bene ed è per questo che, da quasi cinquant’anni, offriamo il nostro a chi ha deciso di sceglierci. E quando lo vediamo ritornare felice e soddisfatto, sappiamo che abbiamo fatto la cosa giusta. Sentirsi accolti mentre si fa la spesa è una cosa impagabile. Se anche voi volete sentirvi così, adesso sapete dove andare.


SUCCESSI DMM

Valsoia acquisisce Loriana da Deco Industrie

L’accordo prevede l’acquisto del ramo di azienda relativo al secondo player nel mercato italiano delle piadine ambiente, con efficacia dal 31 dicembre 2020.

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alsoia, società di riferimento nel mercato italiano dei prodotti per l’alimentazione salutistica, quotata sul mercato Mta gestito da Borsa Italiana, ha perfezionato un accordo preliminare con Deco Industrie per l’acquisto del ramo di azienda relativo al secondo player nel mercato italiano delle piadine ambiente, a marca Loriana.

I

l ramo di azienda sarà trasferito per un controvalore pari a 12,98 milioni di euro oltre al capitale circolante netto a servizio del ramo. L’operazione, che non prevede la cessione di crediti o debiti finanziari, è integralmente finanziata con risorse già disponibili di Valsoia, senza alcuna forma di assistenza finanziaria. «La cessione del brand Loriana – ha affermato Francesco Canè, amministra-

tore delegato di Deco Industrie – prevede la continuità della produzione e di occupazione presso i nostri stabilimenti produttivi di Forlì, grazie ad un accordo pluriennale siglato tra le aziende. Una vera e propria partnership che ci permetterà di focalizzarci e investire sul nostro core business, aprendo al contempo nuove opportunità di sviluppo e di crescita».

È

previsto che l’operazione venga perfezionata nei prossimi giorni e avrà efficacia a partire dal 31 dicembre 2020. «Valsoia – ha dichiarato Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente di Valsoia – valorizza ulteriormente la tradizione alimentare italiana con la piadina Loriana dopo aver riportato in Italia le confetture Santa Rosa e dopo l’acquisizione del dolcificante

Diete.Tic. L’azienda aggiunge così al suo portafoglio una marca con posizionamento premium, secondo player a valore nel mercato delle piadine. Loriana ha ancora importanti opportunità di crescita in Italia ed all’estero in un segmento di mercato dinamico, portatore di valori positivi legati alla bontà, versatilità e tradizione del prodotto».

L

a piadina Loriana vanta una presenza consolidata nel mercato italiano, con un fatturato previsionale di fine 2020 in crescita e superiore ai 9 milioni di euro. n

Leggi anche: “Valsoia ancora più forte con gli integratori” DM MAGAZINE 21


Il mercato

piatti pronti

punta su qualità e innovazione Nonostante il periodo di lockdown vissuto nei primi mesi dell’anno, i piatti pronti sono rimasti presenti nel carrello della spesa degli italiani registrando, nell’anno terminante a settembre 2020, un incremento delle vendite del +4,5% a volume e del +2,2% a valore. Il comparto dimostra di essere capace di evolvere insieme ai rinnovati stili di vita del consumatore moderno, alla ricerca di referenze ready to eat senza però rinunciare a gusto, qualità e innovazione. 22 DM MAGAZINE

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opo un 2019 chiuso in crescita, il mercato dei preparati e piatti pronti conferma in generale il trend positivo anche nel 2020 registrando un incremento delle vendite del +4,5% a volume e del +2,2% a valore sull’anno precedente (Fonte: Iri, Totale Italia Iper+Super+LSP AT settembre 2020) con un giro d’affari superiore ai 182 milioni di euro. Il comparto si distingue per un’offerta molto ampia e diversificata, capace di rispondere alle diverse esigenze dei consumatori


MERCATI DMM

moderni, sempre più attenti alla qualità, agli ingredienti utilizzati e alla praticità di consumo. Al suo interno, pizze e preparati mettono a segno una crescita a doppia cifra pari a +37,6% a volume e +28,5% a valore, seguiti dai contorni con +9,1% a volume e +10,9% a valore. Per quanto riguarda l’andamento degli altri segmenti, invece, i primi piatti segnano -2,4% a volume e +1,8% a valore e altri piatti pronti uht registra +2% a volume e -6,9% a valore. I primi tre produttori (Unilever Foods

Italia, Star e Bolton Food) coprono a valore il 56,8% del mercato, mentre la private label, al momento, pesa l’11,8%. Aree geografiche e canali distributivi Tra le aree geografiche il Nord Ovest risulta in testa, mostrando una crescita del +36,5% a volume e del +38,4% a valore. Seguono Nord Est (+32,2% a vol. e +27,2% a val.), Centro+Sardegna (+18,9% a vol. e +20,3% a val.) e Sud (+12,4% a vol. e +14,2% a val.). A livello di canali, il Supermercato continua a DM MAGAZINE 23



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presidiare la fetta di mercato più consistente registrando un incremento pari a +71,4% a volume e +69,5% a valore, staccando Iper (+15% a vol. e +15,5% a val.) e LSP (+13,6 a vol. e +15% a val.) Cambiano le abitudini di consumo Come tutti i comparti, anche quello dei preparati e piatti pronti ha subito l’effetto dell’emergenza sanitaria che sta interessando il Paese da diversi mesi e che ha portato a significativi cambiamenti

Il Norwegian Seafood Council promuove i prodotti ittici norvegesi Il Norwegian Seafood Council, ente parastatale creato allo scopo di vigilare e supportare la commercializzazione dei prodotti ittici norvegesi, si pone l’obiettivo di rendere i prodotti ittici norvegesi sempre più apprezzati nel mondo, promuovendoli mediante un mix di marketing tradizionale e digitale. «Per quanto riguarda l’Italia – dichiara Trym Eidem Gundersen, direttore di Norwegian Seafood Council Italia – il nostro obiettivo è quello di incrementare ancora di più la nostra visibilità nel comparto ittico italiano e far conoscere meglio i prodotti norvegesi, aumentando così la consapevolezza della nostra qualità fra operatori e consumatori finali. Quanto al salmone, puntiamo a mantenere la leadership conquistata in Italia, mentre per lo stoccafisso vogliamo accrescere le esportazioni, farlo conoscere a un target più giovane e aumentarne la presenza in Gdo». Nei primi sei mesi di quest’anno, la Norvegia ha esportato globalmente prodotti ittici per un valore di 52,9 miliardi di nok, registrando +3,5%, pari a 1,8 miliardi di nok rispetto alla prima metà del 2019. In linea generale, nonostante la crisi derivante dal Covid-19, si è assistito ad una crescita delle esportazioni di prodotti ittici nella prima metà dell’anno, in particolare di salmone, trota, aringa e sgombro.

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MERCATI DMM

Spazio a pizze, pinse e focacce

Tra le soluzioni pasto pronte per il consumo trovano posto anche le pizze e le focacce, prodotti di qualità ad alto contenuto di servizio. «Tra le tipologie merceologiche che hanno dato i migliori risultati – spiega l’ufficio marketing di La Pizza+1 – troviamo sicuramente l’offerta per la panetteria a peso fisso con la gamma Forno Ludovico, che nell’ultimo anno si è estesa dalle focacce flow pack a conservazione ambient alle nuove Focacce Genovesi Croccanti e ai crostini e bastoncini di focaccia. La nostra gamma di focacce pronte all’uso è stata apprezzata nella complessità del 2020 soprattutto per la sua shelf life che permette di integrare l’assortimento in questa particolare situazione di mercato. Da segnalare anche la performance positiva della pizza refrigerata». Tra le novità recenti troviamo la Pinsa: prodotta senza l’utilizzo di conservanti e completamente stesa a mano, è il risultato di una lunga lievitazione con lievito madre e della cottura su pietra. Inoltre, l’azienda ha da poco lanciato un nuovo formato della linea Tostami, focacce e pizze appositamente studiate per essere preparate in tostapane, ideali anche per essere consumate come snack.

nelle abitudini d’acquisto dei consumatori. Nonostante il periodo di isolamento vissuto nei primi mesi dell’anno, i piatti pronti sono rimasti presenti nel carrello della spesa, seppur con andamenti differenti nei vari segmenti. Per rispondere alle nuove esigenze di consumo scaturite dalla situazione legata al Covid-19, alcune aziende hanno agito prontamente, come nel caso di DimmidiSì che ha ripensato i formati di alcuni prodotti simbolo della marca introducendo sul mercato la linea della Family Salad - insalate fresche, pronte al consumo in formato famiglia con arricchitori - e il formato famiglia del Puré fresco, proposto nella confezione da 650 g per 3/4 porzioni. All’interno del segmento dei secondi piatti alcune referenze hanno riscontrato grande DM MAGAZINE 27


La tua sicurezza, in buone mani. Ogni giorno, le nostre insegne si impegnano per garantire la sicurezza della tua salute e del tuo risparmio.

I negozi, supermercati e ipermercati di Gruppo VéGé hanno a cuore la sicurezza di tutti. Per questo hanno potenziato i servizi di pulizia e sanificazione quotidiana degli ambienti, messo a disposizione guanti e erogatori di gel disinfettante, inserito pannelli in plexiglass alle casse. Inoltre, per chi non può uscire, hanno sviluppato sistemi di spesa on line e spesa Click&Collect. Tutto ciò senza alzare i prezzi dei prodotti delle loro marche, aumentando il numero di offerte promozionali e creando nuove attività di spesa sospesa. Perché per tutte le insegne di Gruppo VéGé, anche il risparmio dev’essere una sicurezza.


MERCATI DMM ideale, di cui fare scorta, per il pasto di tutta la famiglia».

consenso tra i consumatori, come confermato da Grandi Salumifici Italiani, azienda con un vasto portafoglio di marchi che ha chiuso il 2019 con un fatturato di 671 milioni di euro. «Nel periodo del lockdown - spiega Annalisa Vaccari, category

marketing manager di Grandi Salumifici Italiani - i nostri hamburger di prosciutto cotto Teneroni hanno incrementato sensibilmente le vendite, in termini sia di acquisto medio sia di frequenza. Questi prodotti sono stati considerati una soluzione

Piacciono le monoporzioni I formati monoporzione sono tra i più apprezzati dai consumatori in quanto pratici e proposti in una grammatura appositamente studiata per gustare un pasto completo ed equilibrato. Zerbinati ha lanciato a inizio estate le nuove Lunch Box: insalate in grani a base di farro integrale, orzo integrale e cous cous di mais già pronte da consumare e dotate di forchetta. In un momento in cui

I Teneroni Casa Modena puntano su una qualità sostenibile Agli elementi distintivi dei Teneroni Casa Modena è dedicata la nuova sezione “la nostra qualità” del sito web www.teneroni.it. In quest’area vengono illustrate in modo particolareggiato le scelte prese dall’azienda per rendere unici i Teneroni: dalla selezione della migliore materia prima e degli ingredienti che contribuiscono a farne un prodotto nutriente alle diverse fasi del processo di produzione, contraddistinte da procedure e controlli rigorosi che garantiscono un prodotto fresco e di alta qualità, dall’identificazione e tracciabilità totale di ciascun lotto alla ricerca della massima sostenibilità ambientale possibile, che si traduce anche in un pack più eco-sostenibile composto da una pellicola costituita prevalentemente da carta e da una vaschetta realizzata con almeno il 25% di plastica riciclata. Inoltre, il brand ha scelto di essere vicino alle famiglie e al mondo dell’istruzione in questo momento complesso con il concorso “Vinciamo per la scuola”: l’iniziativa, attiva fino al 7 dicembre, prevede che, acquistando almeno due confezioni di Teneroni o di Giravolte, si possa vincere una stampante hp al giorno col meccanismo dell’instant-win, e partecipare all’estrazione finale di un notebook hp. L’azienda donerà l’equivalente di ogni premio vinto in attrezzature informatiche al Fondo Scuola Italia.

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gli accessi a bar e ristoranti erano e rimangono contingentati, il consumatore ha trovato un’alternativa sana, pratica e gustosa per il pranzo fuori casa. Le ultime novità del brand prevedono anche l’allargamento della gamma delle Polente pronte. «Il mercato delle polente fresche – afferma Simone Zerbinati, general manager di Zerbinati – cresce del 22% a valore, senza aver mostrato segni negativi negli scorsi mesi. Per questo abbiamo deciso di lanciare due nuove referenze pronte in pochi minuti, che valorizzano le eccellenze gastronomiche italiane: la Polenta pronta con Fontina Dop, con il 20% di formaggio Fontina Dop, e la Polenta pronta con Funghi Porcini, la prima ricetta sul mercato preparata esclusivamente con funghi porcini». Entrambe sono realizzate con una miscela di farine di antichi mais di origine piemontese macinate a pietra. Tutte le ricette sono confezionate

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in pack monoporzione riciclabili, microondabili e easy-peel, che le rendono ideali per un consumo pratico e veloce. Inoltre, la linea di monoporzioni Gourmet Lover’Z, composta da una serie di ricettazioni innovative, protagoniste trasversali di diversi momenti di consumo, si amplia con la Paella di verdure proposta in versione 100% vegetale. Primi piatti express Nel segmento dei primi piatti troviamo una novità pensata per il periodo invernale: i nuovi risotti Saclà, referenze già pronte, semplicemente da riscaldare pochi minuti in microonde o in padella, che si rifanno alle ricette tipiche della tradizione gastronomica italiana. Il prodotto, una volta scaldato, rimane ben mantecato e piacevolmente

equilibrato nel gusto. Nel complesso «abbiamo rivisto tutta la gamma I Freschi per Te! – spiega Federico Ghisolfi, direttore commerciale Saclà Italia – inserendo ricette pronte al consumo come Il Riso Nero con Verdure e Edamame o come le più tradizionali Insalata Russa e Capricciosa, che stanno ricevendo l’apprezzamento del consumatore grazie al gusto tradizionale del prodotto ma con una salsa maionese senza uova». Uno dei segmenti più dinamici è poi rappresentato da zuppe, minestre e vellutate, che occupano un’ampia fetta dell’offerta fresca nei punti vendita. DimmidiSì va ad ampliare l’assortimento a scaffale con le nuove referenze che arricchiscono la gamma classica: il Minestrone con Riso Integrale italiano e la


MERCATI DMM Vellutata aromatica con zenzero e curcuma, che ben esprime lo spirito innovativo che caratterizza il brand grazie alla nota di zenzero e curcuma, capace di attrarre consumatori curiosi e moderni. L’offerta delle specialità ittiche si amplia Il segmento delle specialità pronte ittiche si è arricchito di proposte salutari e innovative che appagano a pieno il gusto dei consumatori. Ne sono un esempio le referenze della gamma Fish of the Day di KV Nordic, ricettazioni a base di pesce di alta qualità, facili da portare in tavola e da consumare, pronte in pochi

minuti perché scaldabili al microonde o in padella. «Utilizzando la tecnologia dell’alta pressione e della cottura a bassa temperatura – spiega Pierangelo Bariatti, direttore vendite Eurofood – abbiamo creato tre ricette semplici – Filetto di orata al limone, Filetto di sgombro alle erbe provenzali e Cuori di merluzzo con panna acida – che vengo-

no cotte a non più di 47°C. Questo procedimento permette di conservare completamente tutte le prerogative organolettiche della materia prima e di preservare il pesce da qualsiasi possibile inquinamento». La linea, che si presenta in formato monoporzione con una confezione skin molto accattivante e astuccio esterno in carta, si

Il valore aggiunto della cottura al vapore Valfrutta ha recentemente lanciato I Pronti al Vapore e le Zuppe al Vapore: due gamme di piatti pronti 100% vegetali e naturali, a base di legumi, verdure e cereali. I prodotti sono cotti a vapore in modo naturale, mantenendo così intatte tutte le loro caratteristiche nutrizionali, con la sola aggiunta di un filo di olio, che li rende morbidi e gustosi. Le referenze possono essere consumate appena aperte, oppure scaldate al microonde o in padella, risultando perfette per chi ha poco tempo ai fornelli ma molta voglia di mangiare bene e in modo sano. «Per quanto riguarda i Piatti Pronti Uht – dichiara Stefania Costa, marketing manager food Conserve Italia – vogliamo portare il brand Valfrutta a raggiungere una quota significativa del mercato, come avviene nei vegetali. I prodotti Valfrutta sono sempre più sinonimo di benessere, oltre che di qualità e gusto e le nuove due linee vanno proprio in questa direzione. La cottura a vapore, infatti, preserva le caratteristiche organolettiche della materia prima e riduce l’impatto della lavorazione sui prodotti».

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arricchirà presto di due nuove referenze a base di salmone e branzino. Tra le proposte troviamo anche Grand Gourmet di Scandia, piatto pronto al consumo senza lische a base di Salmone Rosso Selvaggio, fra le specie più pregiate pescate nel Nord Est del Pacifico e certificato Friend of the Sea. «Il processo di affumicatura lenta – sottolinea Anna Gusmeroli, responsabile marketing di Coam – permette di ottenere un prodotto dal gusto raffinato, destina-

to a consumatori attenti alla qualità in primis, ma anche alle proprietà nutrizionali di ciò che acquista. La cottura al vapore, infatti, consente di preservare al meglio il grande valore nutrizionale di questo pesce, mentre il trattamento di sterilizzazione conferisce al salmone la massima sicurezza alimentare garantendo una prolungata conservabilità del prodotto a temperatura ambiente senza ricorrere all’uso di conservanti». Gastronomia vegetale ready to eat Le proposte vegetali pronte sono molto apprezzate dai consumatori che sembrano premiare soprattutto ricettazioni sfiziose, come confermato da Sojasun: «Sicuramente fra le tipologie

più dinamiche troviamo i panati e i finger food, tra cui gli sticks ai cereali, i nuggets vegetali, le crocchette ai funghi e le polpette vegetali Tex Mex. Questi prodotti per loro natura si prestano ad occasioni di consumo anche differenti da quelle dei pasti tradizionali, consentendo di aprire la categoria anche ai consumatori non abituali». A questo si aggiungono i burger, su cui il brand ha investito con l’introduzione di due nuovi prodotti: i Burger spinaci, piselli & zucchine e i Burger carota, zucca

& patata dolce. Le due referenze sono composte al 70% da verdura scelta, contengono un ridotto contenuto di sale e si distinguono per la precottura light al forno, non fritta, per offrire un prodotto più sano, ricco di fibre e proteine, particolarmente gustoso grazie alla panatura croccante. Quello dei burger vegetali è un comparto molto

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performante per Zerbinati: «Nel 2019 - dichiara Simone Zerbinati - avevamo consolidato la nostra posizione da leader nel mercato dei burger vegetali senza soia con i nostri Burger’Z 100% vegetali e abbiamo mantenuto tale posizione anche nel 2020. I nostri Burger’Z, che registrano una crescita a valore del +10,3%, vengono apprezzati sia per le ricettazioni sia per il lato green del packaging, ora dotato di un piattino microondabile eco-friendly in cellulosa». La comunicazione al primo posto I player del comparto utilizzano sempre di più una comunicazione multicanale in grado di veicolare messaggi diversi a target mirati, instaurando una relazione diretta con il consumatore. Tra i valori che le aziende ci tengono a trasmettere troviamo il grande impegno nell’ambito della sostenibilità, intesa a più livelli. Saclà porta avanti il concetto della naturalità e della bontà dei propri prodotti unitamente ad un più ampio messaggio “green”, sottolineato anche con la campagna social #Thanksplanet, in collaborazione con Lifegate, con cui il brand ha contribuito per un anno alla salvaguardia di 1 milione di metri quadrati delle foreste dell’Amazzonia brasiliana. Valfrutta, oggi sempre più attenta alla

salute, agli stili di vita sani e alla sostenibilità dei suoi processi produttivi, punta sull’importanza del vapore anche nella sua strategia di comunicazione, veicolando i plus di una modalità di cottura che preserva le caratteristiche organolettiche della materia prima e riduce l’impatto della lavorazione sui prodotti. I Pronti al Vapore, infatti, sono stati protagonisti della campagna web e social #natipronti realizzata per due estati consecutive con i Salvataggi della Spiaggia di Rimini, persone capaci di incarnare i valori di benessere, prontezza e prestanza propri della marca. Tra ottobre e novembre DimmidiSì ha invece lanciato una massiccia e capillare pianificazione pubblicitaria radio, tv e digital che, oltre alle zuppe, valorizza una nuova campagna: “DimmidiSì si racconta”. «Inizia così – spiega Valérie Hoff, direttrice marketing e comunicazione La Linea Verde DimmidiSì – il nostro storytelling che, sotto il cappello del concept “Il gusto delle cose fatte buone” sottolinea quanto sia rilevante per l’azienda la qualità nel proprio modo di lavorare per garantire prodotti d’eccellenza, spiegando al consumatore i valori, la filiera e la sostenibilità ambientale e sociale che la caratterizzano».n DM MAGAZINE 35


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IMPRESE DMM

Nasce Forum, la supercentrale della Do in Italia

Dall’alleanza tra Crai Secom, C3, Despar Servizi e D.It-Distribuzione Italiana nasce il nuovo polo di riferimento della distribuzione organizzata.

P

iero Boccalatte, presidente di Crai Secom, Pippo Cannillo, presidente di Despar Servizi, Maggiorino Maiorana, presidente di C3, e Donatella Prampolini, presidente di D.It-Distribuzione Italiana, hanno annunciato la creazione di “Forum”, la nuova Supercentrale d’Acquisto che assume una posizione di rilievo nello scenario distributivo italiano.

L

a neonata organizzazione, che raggruppa quattro strutture di primario rilievo nel panorama della distribuzione organizzata italiana, si pone come interlocutore qualificato verso l’industria di marca, con l’obiettivo principale di far emergere il rilevante valore delle proprie reti di punti vendita sul territorio.

L

a Supercentrale Forum, che nel mese di novembre aprirà una propria sede a Milano, rappresenta nel mercato italiano una quota del 9%, assestandosi così tra le prime in Italia, con un concentrato all’acquisto di circa 5 miliardi di euro e una presenza capillare sul

territorio nazionale di circa 5 mila negozi in tutti i canali in cui operano le strutture territoriali.

L

o spirito che ha portato alla creazione di questa nuova importante realtà nasce proprio dalla volontà di riunificare la Do, mettendo a fattor comune i valori che la contraddistinguono, nonché il know-how delle strutture dei quattro gruppi fondatori e le visioni degli imprenditori che le caratterizzano.

I

noltre, la nuova organizzazione si pone il concreto obiettivo di creare un forte valore aggiunto sia per i soggetti associati sia per l’industria di marca, con cui s’intende sviluppare un confronto positivo che possa generare un reciproco ed equilibrato valore. Presidente della neonata centrale è stato nominato Pippo Cannillo, mentre Enrico Fattori ne è direttore generale.n

Leggi anche: “Pippo Cannillo è il nuovo presidente della supercentrale Forum” DM MAGAZINE 37


INFORMAZIONE PUBBLICITARIA INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Piatti e contenitori in alluminio per un food delivery sostenibile

Nel corso dell’ultimo anno le aziende che lavorano nel settore alimentare hanno dovuto concepire un nuovo modello di food delivery. La necessità è nata per soddisfare un diverso modo di consumare i cibi. Innegabile, infatti, la crescita negli ultimi mesi delle ordinazioni tramite piattaforme online, seguite dall’aumento delle richieste dirette presso ristoranti autonomi. Stimolata da tali cambiamenti, Contital, un’azienda che da più di 25 anni si occupa della produzione e della distribuzione di vaschette in alluminio e non solo, ha deciso di lanciare sul mercato due nuove linee: i contenitori smoothwall in alluminio e i piatti in alluminio monouso, realizzati con il 100 per cento di materiale riciclato. La gamma premium di smoothwall extra rigidi, completa di coperchi salva liquidi, può essere utilizzata sia nel forno tradizionale che in quello a microonde. Per assecondare la diverse esigenze dei consumatori, questa linea comprende vaschette di diverse forme e dimensioni che, essendo in alluminio, proteggono gli alimenti da luce, umidità e agenti contaminanti. Inoltre, sono disponibili nella versione nuda o laccata, particolarmente adatta ai cibi fortemente acidi e salati. Per coloro che invece vogliono ritrovare a tavola dei modelli più tradizionali nell’estetica, ma ugualmente rispettosi dell’ambiente, Contital ha ideato i nuovi piatti in alluminio monouso. Leggera e resistente, adatta al trasporto, alla conservazione e al riscaldamento di alimenti anche acidi e salati, questa linea è disponibile in una molteplicità di colori, sia nella versione quadrata che circolare. Maneggevoli grazie ai bordi antitaglio, i piatti in alluminio sono termosaldabili con film tradizionali e bio o chiudibili con dei coperchi preformati riciclabili. L’azienda ha deciso, inoltre, di avvalersi della metodologia LCA (Life Cycle Assessment) per valutare in maniera trasparente e scientifica i potenziali impatti ambientali dei nuovi piatti in alluminio sia nudo che laccato. Lo Studio, verificato con Critical Review dall’ente accreditato SGS, evidenzia come il ciclo integrato di Contital permetta di far ottenere a questi prodotti valori LCA altamente competitivi.


SCENARI DMM

Il retail cinese rappresenta l’avanguardia? Il primo Paese ad affrontare le problematiche legate al Covid, il primo a risolverle. Ma ad oggi la Cina è il modello più adatto a cui guardare?

A

seguito delle recenti norme anti-concorrenziali stabilite da Pechino, le azioni dell’industria tecnologica cinese hanno subito un rapido crollo: Alibaba ha registrato quasi un -10%, mentre le rivali JD (-9,2%) e Tencent (-7%) hanno fatto poco meglio. Un chiaro segnale del governo cinese, che ha messo nel mirino i colossi del web mandarino. Il blocco delle quotazioni va a rimarcare non solo il ruolo centrale del partito comunista nel Paese, ma anche le potenzialità della Cina nel fintech.

A

ltavia ha approfondito il tema con Gianvito D’Onghia, managing partner di Creative Capital China (Gruppo Altavia). In Cina tutto passa dal digitale, o meglio da WeChat, l’app aggregatrice di retailer, brand e servizi, sia privati che pubblici, sia giga che micro. Un hub potenzialmente infinito da cui transita la maggior parte degli acquisti dei

cinesi, senza dover mai uscire dalla piattaforma, così da poter “passare” da un negozio all’altro virtualmente.

L

a domanda che sorge spontanea è se la Cina sia il modello più adatto a cui aspirare. Da un certo punto di vista sì: la completa adozione del loro approccio phygital potrebbe essere un salto nel futuro. Un approccio come quello cinese, però, è possibile perché il Governo cinese agisce in regime di (semi) monopolio, compartecipando alle società che gestiscono i movimenti online dei propri cittadini.

I

noltre, tra gli spunti più interessanti del modello cinese troviamo sicuramente il cambio di ruolo dei centri commerciali, luoghi sempre più phygital ed esperienziali, e la “smartphonizzazione” della televendita, tramite le

live streaming. D’altro canto, però, la Cina può sviluppare un’infrastruttura così integrata grazie all’assenza di limiti nell’accesso ai dati personali dei propri cittadini, avendo in questo modo uno spettro completo delle scelte d’acquisto dei consumatori.

P

er quanto risulti solo la 14esima economia più innovativa al mondo, la Cina sta posizionando le sue nuove carte in tavola. La prima: il più grande patto di libero scambio mai visto al mondo. Un patto che, escludendo gli Stati Uniti, coinvolge 14 Paesi, un’area in grado di produrre il 30% del Pil mondiale. La seconda carta, invece, consiste nell’accordo Cina-Ue per la protezione di cento prodotti tra specialità alimentari e bevande. Un trattato bilaterale che segna l’ambizione cinese di migliorare la protezione dei diritti sulla proprietà intellettuale.n

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Tè e infusi si spostano verso funzionalità e benessere

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MERCATI DMM Il mercato, nell’anno terminante a ottobre 2020, cresce sia a volume (+8,7%) che a valore (+10,6%). È il segmento della camomilla a trainare le vendite con un incremento a doppia cifra pari a +19% a volume e +26,2% a valore. Le novità strizzano l’occhio al mondo del benessere con prodotti naturali e funzionali in testa alle preferenze dei consumatori.

N

ell’anno terminante a ottobre 2020, le vendite del mercato infusione hanno registrato, nel complesso, una crescita a valore del +8,7% a volume e del +10,6 a valore (Fonte: Iri, Totale Italia Iper+Super+LSP, a.t. ottobre 2020) con un giro d’affari superiore ai 302 milioni di euro. Il segmento della camomilla cresce a doppia cifra mettendo a segno +19% a volume e +26,2% a valore, seguito da tisane (+11,9% a vol. e +12,9% a val.), infusi alla frutta (+11,8 a vol. e +11,9 a val.) e infusi alle erbe (+7,5 a vol. e +7,6 a val.). Per quanto riguarda il mondo tè, invece, il tè verde registra l’incremento più significativo, pari a +6% a volume e +6,2% a valore, seguito da tè classico (+4,1% a vol. e +4,8% a

val.) e tè fruttato (+3,8% a vol. e 4,4% a val.) Andamento per aree e canali distributivi Dal punto di vista delle aree geografiche, il Nord Ovest registra la performance migliore (+35,6 a vol. e +35,9% a val.), accompagnato dal Nord Est (+25,3% a vol. e +25,2% a val.), dal Centro+Sardegna (+22,9% a vol. e +22,5% a val.) e dal Sud (+16,2% a vol. e +16,4% a val.). Per quanto riguarda i canali, il Super traina le vendite mostrando una crescita significativa pari a +71,6% a volume e +71,5% a valore. L’iper si attesta a +14,4% a volume e +14,6% a valore, mentre LSP segna +13,9% sia a volume che a valore. I primi tre produttori (Pompadour, Twinings e Star) coprono a valore il

54% del mercato, mentre la private label si ferma a quota 10,5%. La camomilla cresce a doppia cifra Nel primo semestre 2020 i consumi di camomilla sono aumentati notevolmente portando la categoria, considerata estremamente matura, a registrare performance positive con una crescita a doppia cifra. L’incremento è stato guidato dall’effetto lockdown, che ha fatto impennare i consumi alimentari domestici, e dal bisogno di allentare le tensioni con una bevanda rilassante. Inoltre, il consumatore moderno è sempre più orientato all’acquisto di prodotti naturali e con funzionalità intrinseche per concedersi momenti di relax nei quali prender-

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Le Stagioni d’Italia a tutto bio BF Agro Industriale - parte del Gruppo BF Spa - presenta la nuova linea di infusi e tisane Bio a marchio Le Stagioni d’Italia con erbe officinali 100% italiane coltivate nella propria tenuta in Sardegna. La gamma degli infusi comprende cinque referenze: Camomilla setacciata 100% da fiori, Melissa, Menta piperita, Malva e Finocchio dolce. La linea delle tisane funzionali, invece, include: Digestiva, Rilassante, Antiossidante, Depurativa, Drenante e Regolarità, tutte classificate come integratori alimentari. Si tratta di un mix di erbe officinali mediterranee, che promettono un’efficacia 100% naturale senza l’aggiunta di aromi o estratti. La nuova gamma, che sostituisce la precedente, ha una rinnovata veste grafica ed è caratterizzata da astucci in cartotecnica Fsc da 20 g, stampati con colori naturali, con 10 filtri racchiusi in speciali bustine salvaroma, anch’esse in carta Fsc. Ogni filtro è realizzato senza collanti e punto metallico, consentendo così una totale riciclabilità nei contenitori della carta e dell’umido. Ciascuna confezione riporta il logo Legambiente e Fdai. Con il Qr Code sul pack si può visionare il video che racconta i campi dell’azienda in Sardegna, la raccolta, la lavorazione, l’essicazione a temperature controllate e il taglio delle erbe officinali e, infine, la produzione delle tisane nella tenuta in Toscana.

si cura di sé. «Nei primi sei mesi del 2020 – conferma Andrea Vannini, direttore commerciale di Bonomelli – abbiamo ottenuto su tutti i prodotti Bonomelli incrementi di consumo fortissimi e pari o superiori a quelli dei rispettivi mercati: +24% nelle camomille filtri, crescendo su entrambi i nostri prodotti, Filtrofiore e Setacciata Bonomelli, +33% nelle camomille solubili, +13% nelle tisane e infusi, secondo i dati forniti da Nielsen Market Track». Dopo la Camomilla Solubile Bonomelli con Melatonina e Magnesio, disponibile da fine 2019, nell’ottobre scorso l’azienda ha lanciato la Camomilla Setacciata Bonomelli con Melatonina e Magnesio, la prima camomilla in filtri con melatonina sul mercato. Il brand soddisfa pienamente l’insight ‘sonno’ con la sua offerta anche grazie alla Camomilla Filtrofiore, referenza unica nel suo genere perché composta da tutta la sommità del fiore essiccato. Filtrofiore è stata da poco oggetto di interessanti novità: packaging in materiali 100% riciclabili, bustine proteggi aroma e carta filtro compostabile. Tra le proposte del segmento camomilla troviamo anche Camomilla con Melatonina Sognid’oro,

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referenza solubile e senza zuccheri, che unisce il gusto inconfondibile della camomilla a 1 mg di melatonina, sostanza naturalmente presente nel nostro organismo e che contribuisce alla riduzione del tempo richiesto per prendere sonno. Gli infusi uniscono gusto e benessere Il segmento degli infusi è vivacizzato da proposte sempre più stuzzicanti che spesso coniugano funzionalità e gusto. Sognid’oro Delizia & Frutta Secca è una linea di infusi lanciata lo scorso anno che contiene frutta secca, ingrediente molto apprezzato perché sano, naturale, con proprietà e gusto. Fave di cacao, vaniglia, pistacchio, mandorle sono solo alcuni degli ingredienti sfiziosi che caratterizzano le

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referenze. Bonomelli, presente nel segmento con un’assortita gamma di infusi composta da oltre 20 referenze tra Infusi Fruttosi, Erboristici e Speziali, ha lanciato a novembre gli Infusi Gustosi, due proposte posizionate nell’area indulgence e sviluppate con la frutta secca di Noberasco. Benessere e gusto anche per Twinings che, in linea con le tendenze di mercato che vedono il consumatore ricercare nuovi prodotti da sperimentare che uniscono aspetti salutari e sapore gradevole, il brand ha innovato il proprio assortimento con la prima collezione di tè e infusi a base di zenzero e con l’Infuso aromatizzato moringa, zenzero e mango.

Uno scaffale sempre più ricco Il comparto si arricchisce di nuove proposte che vanno a soddisfare i gusti e le richieste dei palati più esigenti. Pompadour ha ampliato lo scaffale con i nuovi prodotti con canapa. «Le novità – spiega Massimo Calderara, direttore vendite Pompadour – sono un infuso e due tisane con olio di semi di canapa, ottenuto dalla spremitura della Cannabis Sativa, una pianta dalle numerose proprietà che rappresenta un vero e proprio trend in molti settori, compreso quello del food & beverage». L’infuso Canapa Cacao con arancia, che unisce olio di semi di canapa, fave di cacao e arancia, è una proposta gustosa e distensiva con fresche note fruttate. Sul fronte delle tisane bio-


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logiche Organics, invece, troviamo la Tisana Dolce Evasione, con canapa e scorze di cacao: un gusto originale per la gamma di tisane di nuova generazione del brand che, con i loro pack accattivanti e

100% riciclabili, esplorano sapori come luppolo, zenzero, curcuma, lavanda e mate. Infine, la Tisana Plus Buona Notte con passiflora e canapa favorisce il rilassamento, aiutando a combattere l’insonnia; quest’ultima si aggiunge, invece, alla linea di Tisane Plus, con più erbe funzionali, nuovi packaging, bustine e filtri attenti all’impatto ambientale. Per

quanto riguarda il mondo tisane, Bonomelli propone referenze infondibili sia in acqua calda sia in acqua fredda, con una gamma in cui gusto e funzionalità si uniscono per offrire prodotti in grado di prevenire e contrastare, in maniera piacevole e naturale, piccoli disturbi e fastidi quotidiani. Da novembre il brand ha ulteriormente ampliato il portafoglio prodotti con il lancio di due nuove referenze: Tisana Probiotica e Tisana Benessere Articolazioni. Il segmento tè si rinnova Quest’autunno Twinings ha voluto sorprendere i consumatori abituali e

Arriva Sognid’oro Camomilla DoppioFiore

Sognid’oro ha lanciato a settembre 2020 DoppioFiore, una camomilla in filtro che contiene tutte le parti del fiore di due tipologie diverse di camomilla. «DoppioFiore – spiega Valentina Marchetti, marketing category manager Sognid’oro Star – è caratterizzata da un blend di camomilla comune, dalle proprietà rilassanti, e camomilla romana, una pregiata tipologia con proprietà digestive. Due tipi di camomilla con due caratteristiche differenti in un unico prodotto, così da regalare al consumatore sia la funzionalità rilassante sia quella digestiva, risultando la bevanda perfetta per il momento del dopo pasto serale». La referenza è naturale anche nel packaging dal momento che DoppioFiore è confezionata in bustine realizzate in amido di riso, completamente compostabili: un materiale innovativo che permette di evitare il punto metallico.

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MERCATI DMM

intercettare un nuovo target giovane e dinamico, attento ai trend e ai sapori contemporanei, proponendo il tè SuperGood – nelle quattro referenze Cocco e frutto della passione, Lampone e frutto della passione, Ciliegia e fragola e Menta e zenzero – pensato come una vera e propria esperienza sensoriale da concedersi ogni giorno. La nuova linea di tè aromatizzati risponde alle tendenze di consumo degli ultimi anni, che hanno visto crescere di gran lunga il numero di estimatori di miscele dal mix originale e dal profumo fruttato. La

gamma è caratterizzata da un packaging accattivante e dall’impiego di filtri piramidali dal forte impatto visivo e olfattivo, garantendo il massimo piacere di degustazione. Everton ha invece lanciato Loose Tea, una linea di tè in barattolo, in foglia e polvere, dedicata a un consumatore attento, che ricerca il piacere rituale e originale dell’infusione. Le referenze - Tè verde matcha in polvere, Tè verde matcha con zenzero e curcuma, Tè verde in foglie Gunpowder, Infuso in polvere moringa, zenzero e limone e Tè verde in

foglie moringa e zafferano - sono 100% vegetali, con solo aromi naturali. «Il nostro assortimento – dichiara Filippo Dodero, direttore commerciale di Everton – è costituito da tè, tisane, infusi e zucchero di canna con particolare focus sul segmento tè verde, per il quale abbiamo l’offerta con la maggior profondità del mercato. Il nostro posizionamento vuole coniugare naturalità e gusto in ogni nostro prodotto, abbinando il tè a ingredienti ricercati e innovativi». Sostenibilità: un pilastro del business La sostenibilità è un valore fondamentale per il Gruppo BF e per il brand Le Stagioni d’Italia. «Siamo l’unica realtà in Italia proprietaria dell’intera filiera – dichiara Erica Furini, responsabile marketing di BF Agro Industriale – dalla coltivazione al confezionamento. Nelle nostre tenute applichiamo un’agricoltura integrata e di precisione rispettosa dell’ambiente e della biodiversità, utilizzando tecnologie di ultima generazione.

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MERCATI DMM

La tenuta sarda ha una superficie agricola utilizzata di 894 ettari, di cui 508 coltivati in biologico, costituendo la più grande estensione bio a corpo unico in Italia. Si tratta di un ambiente così ideale alla coltivazione che le piante officinali possono essere sfalciate più volte durante un’annata. Per il raccolto delle diverse specie vengono identificati gli stadi fenologici ideali per la raccolta, dove sono massimi i principi balsamici delle piante. L’essicazione avviene in loco in forni ventilati a temperatura controllata e lo stoccaggio in appositi magazzini; per preservare le proprietà nutritive e i benefici funzionali». In Toscana, nello stabilimento di Cortona, le piante officinali vengono tagliate e trasformate in infusi e tisane sotto rigorosi controlli di qualità: sono implementate le certificazioni l’Ifs Food, Iso 22005, Iso 14001 e il ferreo protocollo biologico certificato da Valoritalia. Anche Twinings ha a cuore l’ambiente e l’impatto che genera sul pianeta. L’azienda infatti acquista le foglie di tè solo dalle migliori piantagioni, che assicurano un’alta qualità degli ingredienti e il rispetto di

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determinati standard etici e sociali, e si impegna costantemente affinché questi standard continuino a migliorare. «Con il programma “Sourced with Care” – spiega Fabio Pesce, general manager di Twinings Italia – supportiamo tutti quei cambiamenti in grado di garantire una qualità di vita dignitosa alle persone che lavorano nelle piantagioni e nei Paesi in cui acquistiamo le nostre materie prime e ci impegniamo a migliorare la vita di 500mila persone delle comunità locali entro il 2020». Oltre alle materie prime, l’azienda sceglie con attenzione i materiali di confezionamento per far sì che ogni tazza di tè Twinings sia il più eco-friendly possibile: al momento più del 65% del packaging è già riciclabile con l’obiettivo di raggiungere oltre il 90% entro il 2025. Una comunicazione crosscanale Gli investimenti in comunicazione rappresentano una leva fondamentale all’in-


MERCATI DMM

terno del marketing mix delle aziende del comparto. Bonomelli predilige un approccio multicanale investendo recentemente in tv, con spot dedicati a Camomilla Filtrofiore e con una campagna di marca che comunica l’ampiezza e la varietà dell’offerta, ma anche nei canali social, mezzi che oggi permettono di restare in contatto quotidiano con il target di riferimento. Tra le novità più significative l’apertura a Milano, in corso Garibaldi, dell’“Atelier della Natura”, il primo flagship store Bonomelli: uno spazio in cui poter vivere un’esperienza a 360° con infusi, tisane e camomille, dove poter scoprire le miscele sfuse e comporre la propria collection nell’angolo pick&mix. Approccio multicanale anche per Sognid’oro che, oltre alla massiccia presenza in

tv e nei punti vendita, ha incrementato il budget digital per intercettare un target più giovane e ha investito per il mese di dicembre in una campagna outdoor focalizzata su alcune innovazioni di prodotto. Quest’anno Twinings torna a comunicare sia in tv sia in ambito digital attraverso un piano sinergico. La marca è infatti sostenuta in tv, grazie allo spot sull’onirico mondo di Alice in grado di far vivere un’esperienza sognante all’interno del giardino Twinings, mentre sul digital il brand si focalizzerà sugli infusi con la campagna dello scorso anno “Infusi Twinings, dove mi porteranno?”, un’idea creativa basata sul concetto di evasione per rispondere in modo rilevante ai crescenti bisogni dei consumatori nel segmento degli infusi. n

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RETAIL INNOVATIONS DMM Caso in anteprima dalla ricerca internazionale ‘Retail Innovations 15’

Area chiave: Omni experience Tendenza complementare: Engagement

AliExpress

Spagna, Madrid

Il New Retail di Alibaba arricchisce la presenza nel canale fisico con il primo negozio permanente in Europa, per aumentare la notorietà, stupire con i prezzi e valorizzare un assortimento che ormai propone anche numerose referenze, europee e non, di qualità Info chiave Webfront Flagship Store 2019: apertura 750 mq AliExpress è una delle principali piattaforme di Alibaba dedicata alle vendite online e quella più diffusa in Occidente. La Spagna è diventato il suo primo mercato europeo, e il quarto al mondo, dopo Cina, Usa e Russia. Per questo motivo AliExpress ha aperto il primo negozio permanente in Europa a fine agosto 2019 nella periferia di Ma50 DM MAGAZINE


RETAIL INNOVATIONS DMM

drid, in una zona abitata prevalentemente da giovani famiglie, nel centro commerciale Xanadu, famoso per avere aperto la prima, e ancora la più grande, pista da sci indoor in Europa. Come sempre, Alibaba opera nei mercati a 360° e in Spagna ha stretto partnership già con circa 3.000 retailer locali, che diventeranno 10.000 entro la fine dell’anno, per supportarli nelle vendite online, tramite la piattaforma Plaza. Il negozio di Madrid è suddiviso in cinque zone: un hot spot, all’ingresso, con i prodotti più ricercati e innovativi; un’area centrale, con una rotazione mensile dei prodotti dei brand partner su Plaza; pareti con shop in shop dedicati a brand più conosciuti, sia internazionali come Apple e Huawei, sia locali come Cecotec; un’area showroom dove i clienti possono testare i prodotti e l’area eventi, con il palco, i video-wall e le sedute per i clienti. L’assortimento, in cui le nuove tecnologie hanno un posto rilevante, viene rinnovato costantemente sulla base delle informazioni raccolte con i big data grazie ai numerosi touchpoint dei clienti AliExpress e dalle vendite. Omni experience L’azienda lancerà presto un canale online dedicato al negozio fisico per presentare

tutti i prodotti che è possibile trovare nel punto vendita. I clienti avranno così un’esperienza omnicanale senza soluzione di continuità, attraverso i codici QR che offrono la possibilità di visionare le informazioni sui prodotti, i dettagli sul pricing on e off, la possibilità di effettuare ordini e richiedere le consegne e avere aggiornamenti sugli eventi online e dal vivo. Engagement Il negozio ha un’area dedicata agli eventi e un palinsesto fitto di iniziative. La campagna di lancio, con regali assegnati ai primi 500 clienti, ha attirato una numerosa folla, con persone accampate fuori dal punto vendita per 48 ore e migliaia di visitatori il giorno dell’inaugurazione. AliExpress con questo progetto è riuscita a aumentare la sua notorietà, la visibilità dei suoi prezzi molto aggressivi e a comunicare la varietà del proprio assortimento, che non propone solo prodotti che provengono dalla Cina con lunghi tempi di consegna. Non sono ancora stati comunicati i piani di sviluppo del progetto, ma ci aspettiamo che il test possa essere replicato in altri Paesi europei. La sfida è riuscire a mantenere alta l’attrattività e una coerenza complessiva dell’assortimento.n

Fabrizio Valente, Fondatore e amministratore di Kiki Lab (Gruppo Promotica)

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DIGITAL CLUB/RETAIL DMM

Il supermercato del futuro o il futuro del supermercato? L’avvento della tecnologia digitale, internet prima e soprattutto lo smartphone poi, hanno alterato l’equilibrio cliente-brand o consumatore-retail.

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i sono alcuni mantra nel marketing che sembrano perenni, uno di questi è “mettere il cliente al centro”. Lo sento ripetere dai lontani, edonistici, anni ottanta, quando ho iniziato a lavorare. Poi ripetuto ed enfatizzato a ogni nuova iterazione, poteva trattarsi di una nuova disciplina di marketing (permission, 1-to-1 ecc), di un nuovo processo, di un nuovo brand o di una nuova applicazione tecnologica. Proprio perché ogni volta si ripeteva lo stesso concetto diventava necessario enfatizzarlo per distinguerlo e valorizzarlo rispetto al precedente: “il cliente più al centro”, “con noi davvero”, “come non mai”, “finalmente nel vero senso” e via dicendo. Ho usato i verbi al passato, ma in realtà è così tuttora. Se è vero che il cliente è al centro concettualmente, poiché può sempre decidere di spendere i suoi soldi altrove, Walmart dixit, è

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altrettanto vero che le aziende commerciali non possono prescindere dai loro prodotti e dai loro processi. L’avvento della tecnologia digitale, internet prima e soprattutto lo smartphone poi, hanno però davvero alterato l’equilibrio cliente-brand o consumatoreretail. Le persone sono state

più veloci delle organizzazioni nell’abbracciare la digitalizzazione, diventando acquirenti più informati e con più scelta, quindi con più potere. L’offerta ha dovuto inseguire e adeguarsi, all’inizio con fatica.

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nalogamente possiamo considerare l’affermazione:


DIGITAL CLUB/RETAIL DMM

prodotto. Quando scegliamo un ingrediente o un cibo spaziamo su molti direttrici di scelta: dallo stile di vita (gusto, linea, etnico) a quello salutistico (diete particolari, intolleranze), da scelte di campo (vegetariano, equosolidale, sostenibile), all’emozione associata al brand.

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“i clienti non comprano un prodotto, ma…” dove ai punti di sospensione possiamo sostituire, a seconda dei casi, le parole “servizio”, “esperienza”, fino ad arrivare a “sogno” come ben argomenterebbero i pubblicitari. A ogni giro di boa, sentiamo dire che l’acquisto non è più prodotto centrico. Il cambiamento è in questo caso più tangibile. Quarant’anni fa ricordo un pranzo in quello che all’epoca era considerato uno dei migliori ristoranti italiani (se non il migliore): materie prime sopraffine, cucina di stile casalingo in un ambiente rustico. Servizio famigliare e cortese, l’esperienza culinaria memorabile era tutta incentrata sulla qualità del cibo e della cantina. Oggi difficilmente riusciamo a immaginare ai vertici un locale dove il servizio, lo stile, l’esperienza nel suo complesso, non siano al centro tanto quanto ciò che mangiamo. E chissà, fra non molto sarà necessaria anche un’adeguata componente digitale.

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questo punto mi fermo, però, perché mi risuona nell’orecchio l’obiezione che mi fece il cio (chief information officer) di un’importante marchio della Gdo dopo una approfondita disquisizione sull’innovazione tecnologica e sulle possibiltà offerte da essa: «Sì, ma ricordati che io vendo mozzarelle». Verissimo, ma anche le mozzarelle stanno cambiando pelle, purché non diventino blu! I consumi alimentari oggi non sono più influenzati dal mero

ome può dunque l’insegna mettere il cliente al centro valorizzando l’acquisto del mero prodotto corredandolo dell’esperienza? Un tentativo è il Supermercato del Futuro lanciato da Coop ad Expo 2015, dove per esempio ci sono dei punti informativi digitali che consentono al cliente di ricevere informazioni aggiuntive sul cibo in vendita. Pur avendolo visitato più volte, da Expo si è poi trasferito al Bicocca Village di Milano, non esprimo giudizi, non è lo scopo di questo articolo. Credo che si tratti però più di un punto di partenza che di arrivo, di un laboratorio dove poter sperimentare il futuro del supermercato. Quali sono secondo voi le strade da percorrere e quali le più promettenti? Paolo Pelloni Digital Club/Retail

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CUSTOMER DMM

La personalizzazione crea una migliore CUSTOMER EXPERIENCE L’intelligenza artificiale, al contrario di quanti pensano nel mainstream mediatico, non sovrasterà il cliente finale, ma esalterà positivamente le sue esperienze, le sua abilità e bisogni.

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’intelligenza artificiale è in arrivo e sicuramente è un elemento con il quale la CEx (Customer Experience) deve fare i conti. L’abilità delle macchine di interagire con gli umani è forte e promettente. L’Ai sarà di supporto all’assistenza dei clienti finali, ovvero sarà un assistente personale. I chatbots sono al centro del mercato e delle relazioni Chatbots sono già presenti tra di noi: Siri, Cortana, ecc. L’abilità vocale di interagire con il cliente finale è già una realtà. Molti centralini telefonici rispondono oggi attraverso i chatbots. I migliori

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tra questi non solo rispondono a richieste e domande, ma riconoscono quando il cliente finale è indeciso, disorientato o in fase di chiusura della conversazione, consentendo un rimando a un contatto umano. C’è una forte attenzione al focus sul “customer success” La customer intimacy, la customer centricity sono le parole dominanti oggi nell’affrontare il mercato. Ci sono tantissimi prodotti che generano frustrazione, insicurezza o assoluto bisogno di un contatto umano per la presa della decisione finale: l’acquisto. L’obiettivo di una strategia human centered e


CUSTOMER DMM della relativa focalizzazione sono quelli di arrivare a una piena soddisfazione del cliente finale e in relazione con i prodotti della marca acquistata. L’eliminazione della frustrazione, dell’insicurezza della scelta, della rassicurazione sono tutti elementi “critici” di successo e vanno presidiati, preferibilmente da uno shop coach che sappia indirizzare con giusta formazione il cliente finale alle sua scelte. La proattività del servizio clienti prende sempre più il centro delle relazioni e migliora la CEx Le aziende sono maggiormente attente a individuare e cogliere i problemi di mercato e in particolare con i clienti finali in modo da gestire immediatamente la complicazione e se possibile individuarla ancora prima si manifesti con forza. Formazione al personale, sw con programmi che allertino le aziende al primo accenno di insoddisfazione e proattivamente cerchino di mitigare o eliminare la complicazione. Un’ottima proattività crea fiducia e confidenza. Il telefono viene usato sempre meno nella modalità “voce” Un customer support moderno che si inserisce in una strategia di customer experience deve farsi supportare da chatbots, social media, customer care con sostegno della tecnologia, self service ecc. che rispondono in modo innovativo, tempestivo, rapido. Il telefono non sparirà completamente perché

il cliente finale ha sempre la possibile necessità di arrivare a rapporto diretto con l’azienda, soprattutto quando ci sono vere difficoltà nel risolvere il problema: il rapporto human to human è fattore critico di successo. Velocità e tempestività: il cliente vuole sempre sempre più servizio e presenza continua Ricerche e documenti accademici rivelano come ci sia un immediato allontanamento del cliente finale se non si risponde rapidamente a una sua richiesta di supporto, chiarimento, difficoltà o insoddisfazione. Per ovviare a questo frame la maggior parte dei brand (retail, manufacterer, service ecc.) stanno reagendo con tempi estremamente più veloci e la marca che risponde bene e rapidamente accumula subito un vantaggio competitivo. Oggi vincono facilità e fluidità Dobbiamo risponderci ad una domanda: quanto è facile e conveniente fare acquisti con

la Brand oggetto della CExstrategy? Bisogna sempre ricordare che i concorrenti cercano di fare sempre meglio, di giorno in giorno, di mese in mese, di anno in anno. Molti prodotti e servizi sono uguali, quindi l’organizzazione di un processo di acquisto facile e senza difficoltà è uno dei primi step per poter avere una larga fascia di clienti e di attrarre facilmente il pubblico di riferimento. Un esempio per tutti: Dash button che facilita al massimo il processo di ri-ordino di prodotti facili e di largo consumo. Altro tentativo interessante: Amazon Go. E’ un grocery store dove una tecnologia avanzata consente l’acquisto dei prodotti eliminando il processo di chekout. Prendi il prodotto, che viene registrato su App Amazon, ed esci senza fare file. Tutto viene accreditato su carta di credito indicata nell’App. n

Marco Zanardi, Partner Realtà Srl presidente Retail Institute Italy DM MAGAZINE 55


green

Accessori per la pulizia della casa: lo scaffale è sempre più

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MERCATI DMM

Il mercato, nell’anno terminante a ottobre 2020, cresce sia in termini di fatturato (+18%) che di volumi (+11%) con i guanti monouso che trainano le vendite registrando un trend positivo del +44%. Le novità a scaffale uniscono igiene e sostenibilità, due elementi chiave per un consumatore sempre più alla ricerca di prodotti altamente efficaci ed ecosostenibili.

N

el total mass market, il mercato degli accessori per la pulizia della casa si aggira intorno ai 541 milioni di euro e pesa il 9,2% nel mondo dei prodotti per la cura della casa. Il comparto segue un trend di crescita sia in termini di fatturato (+18%) che di volumi (+11%) guidati dall’aumento della domanda da parte dei

consumatori, che nell’ultimo anno hanno incrementato i loro acquisti di prodotti per la pulizia e l’igiene. Super e specializzati i canali più performanti La crescita del settore è comune a tutte le aree in egual misura e a tutti i canali. «L’ipermercato – afferma Anita Rocco di Nielsen –, nonostante registri il +10% di fatturato, contribuisce in modo minore all’incremento rispetto agli specialisti casa e ai supermercati, che sviluppano rispettivamente il 31% e il 27,5% del fatturato del comparto. Il canale dei discount, invece, si ritaglia uno spazio del +11% in termini di fatturato, sviluppando oltre 63,9 milioni di euro e caratterizzandosi rispetto agli altri canali per un prezzo molto concorrenziale, in particolare su spugne, accessori per la pulizia di pavimenti e cattura polvere.

Cross comparto leggiamo un rallentamento delle promozioni rispetto allo scorso anno, caratteristica comune al mondo dei prodotti per la cura della casa dovuta alle mancate promozioni durante il periodo Covid, in particolare nelle grandi superfici». I guanti monouso trainano le vendite All’interno del comparto tutte le categorie sono positive, ma la categoria che ha maggiormente trainato la crescita, con un trend del +44%, è quella dei guanti monouso, segnando un incremento pari a +40 milioni di euro rispetto allo scorso anno e contribuendo per l’8,7 alla crescita totale del 18%. «Nello specifico – sottolinea Anita Rocco – il forte push sull’aumento delle vendite dei guanti monouso, segmento già in crescita negli scorsi anni poiché utilizzati in sostituzione dei guanti riutilizzabili, è stato guidato dal periodo Covid in cui le

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callipo.com

Fatti col cuore,

Fatti col mare

Veloci in rotazione, veloci in innovazione La Qualità di sempre dei nostri Filetti di Tonno al Naturale oggi ha un plus in più: l’acqua di mare Aquamaris che garantisce al nostro prodotto un sapore ancora più “naturale” senza ulteriore aggiunta di sale. L’acqua di mare Aquamaris viene sottoposta ad un processo di purificazione che ne assicura la conformità alle più rigide normative di sicurezza alimentare.

I nostri Filetti di Tonno in acqua di mare Aquamaris sono un’importante fonte di iodio e di magnesio. Lo iodio contribuisce: alla crescita normale dei bambini alla normale funzione tiroidea al normale metabolismo energetico alla normale funzione cognitiva al normale funzionamento del sistema nervoso

Il magnesio contribuisce: alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento alla normale funzione muscolare alla normale sintesi proteica alla normale funzione psicologica al mantenimento di ossa normali al mantenimento di denti normali


MERCATI DMM con una crescita di 5 milioni di euro rispetto allo scorso anno.

vendite hanno fatto registrare un trend triple digit in marzo e aprile per poi scendere durante il periodo estivo e riprendere intensamente a ottobre (+104%). I guanti monouso sono così diventati in termini di fatturato la seconda categoria del comparto con 105,9 milioni di euro, appena dopo i cattura polvere con 106 milioni di euro». Il segmento accessori pavimento/ sistemi pulizia rappresenta, invece, il 43% del mercato ed è la categoria con i prezzi medi a confezione più alti dati dal mix di prodotti che comprende anche i sistemi con manici. Le vendite dei panni spugna piccole superfici e delle spugne abrasive hanno registrato nell’ultimo anno 57,6 milioni di euro, risultando anche la categoria più promozionata con il 26% di intensità, soprattutto nel canale specialisti casa in cui raggiunge un’intensità promozionale del 39%. Infine, i panni multiuso/vetri hanno generato vendite nell’ultimo anno pari a 59 milioni di euro sviluppando l’11% del fatturato del comparto, dando così un contributo al trend totale del +1%

Il segmento dei panni spugna si rinnova Il mondo delle spugne punta sull’innovazione con una serie di novità interessanti che coniugano sostenibilità e igiene. Sisma ha da poco lanciato una nuova referenza: Logex panno spugna Design, l’unico panno spugna totalmente ecosostenibile. La novità è composta al 100% da materie prime rinnovabili, come cotone e

cellulosa, biodegradabili e compostabili con la confezione in carta completamente riciclabile e certificata Fsc. Questo prodotto vanta anche la certificazione Oeko-Tex, che lo certifica come ambientalmente ecocompatibile sia nei processi che negli stabilimenti, oltre che testato per verificare l’assenza di sostanze nocive. Tra le novità di prodotto ancora “in cantiere” di Martini c’è, invece, Hygiene Plus, l’innovativa linea in grado di creare una barriera naturale contro i batteri per un’igiene

Salviette igienizzanti per tutte le superfici Eudorex è presente nel segmento delle salviette igienizzanti con un’offerta diversificata capace di rispondere alle differenti esigenze dei consumatori. Tra le novità più recenti nel mondo wet wipes troviamo Pannopell Zero, salviette detergenti e igienizzanti multisuperfici, proposte in confezioni da 60 pezzi con tappo di chiusura, in grado di rimuovere facilmente germi e batteri. «La linea Pannopell Zero – spiega Gennaro Giuliano, direttore commerciale di Eudorex, sarà affiancata dalla versione all’aceto, elemento naturale ottimo per la lucidatura quotidiana delle superfici in acciaio inox della cucina. Inoltre, ricalcando la strategia di marketing della nostra linea Pannopell - ad ogni superfice il suo specifico panno - stiamo per lanciare una gamma completa di wet wipes specifiche per destinazione d’uso: Pannopell Zero Bagni, Pannopell Zero Cucina, Pannopell Zero Vetri e così via». Di tutti queste referenze del brand è inoltre prevista la versione biodegradabile per venire incontro alla diffusa sensibilità nei confronti della minimizzazione dell’impatto ambientale di processi e prodotti. DM MAGAZINE 59


MERCATI DMM

sicura, grazie all’azione di particolari ingredienti che rendono le spugne batteriostatiche inibendo così la crescita di microbi ed evitando la formazione di cattivi odori.

La sostenibilità guida le scelte aziendali Produrre nel pieno rispetto dell’ambiente è un principio fondamentale per i player del settore. La sostenibilità, infatti, è un tema molto sentito da

LE NOVITÀ PENSANO ALL’AMBIENTE Le nuove proposte lanciate dai player del comparto sono realizzate in ottica green con materiali più ecosostenibili quali, per esempio, cellulosa di origine vegetale e fibre con Pet riciclato o sisal, materiale naturale biodegradabile. Tra le principali novità di prodotto troviamo Mr.Eco di Martini, una nuova linea realizzata con materiali biodegradabili, riciclabili e alcuni completamente no plastic, a testimonianza dell’impegno dell’azienda nei confronti di un minor impatto ambientale. «Coerentemente con la mission aziendale di scegliere la natura come principale fonte d’ispirazione – afferma Fulvio Martini, patron di Martini – anche i packaging dei prodotti sono pensati per rispettare l’ambiente al 100%: tutte le confezioni sono infatti realizzate con carta certificata Fsc, proveniente da foreste gestite in maniera responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici».

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Sisma, non solo nell’home care, ma anche nei comparti degli altri brand dell’azienda nell’ambito food e personal care. «Stiamo lavorando a più livelli – spiega Carlotta Zamboni, brand manager per il marchio Logex – per eliminare i pack di plastica, facendo ricerca per proporre al mercato prodotti e confezioni in materiale riciclato o riciclabile, come nel caso dei nuovi bastoncini puliorecchie in carta riciclata e le cannucce in Pla, e per riconvertire i processi produttivi ponendo forte attenzione al risparmio energetico e agli sfridi di produzione». Rispettare la natura per migliorare la qualità della vita di tutti è un percorso che Martini coltiva da tempo grazie a progetti mirati. L’azienda, infatti, da anni crea prodotti dall’anima sempre più green, grazie all’utilizzo di materiali naturali riciclabili, realizzati attraverso processi produttivi a minor impatto ambientale utilizzando energia prodotta dai pannelli solari. «L’approccio di economia circolare – sottolinea Fulvio Martini, patron di Martini – è da sempre parte fondamentale della nostra filosofia aziendale per testimoniare come il risparmio energetico, l’utilizzo di materiali bio, la riduzione di Co2 con controllo della filiera produttiva e l’ottimizzazione della logistica siano scelte consapevoli per un futuro sostenibile e un mondo più pulito». n


L’evoluzione dell’offerta promozionale degli accessori casa nei flyer promozionali e nei siti web L’Istituto di ricerca QBerg ha analizzato con Iri l’offerta dei prodotti della categoria accessori cura casa nei canali web e nei flyer promozionali di ipermercati, supermercati e superette da gennaio a settembre 2020 vs lo stesso periodo del 2019, tenendo conto dei seguenti parametri di riferimento: il numero delle campagne, il numero di referenze uniche e di marche, il prezzo medio e lo sconto medio.

Calano le proposte promozionali Partendo dall’analisi del numero di campagne sui flyer, QBerg evidenzia che le proposte promozionali a volantino per gli accessori casa nel corso dei primi tre trimestri del 2020 sono in leggera diminuzione per le tre principali sottocategorie (accessori pavimenti/altre superfici, panni multiuso, panni spugna, spugne, abrasivi), con contrazioni comprese tra il 3% e il 14%, rispetto allo stesso periodo del 2019. La sottocategoria dei guanti è quella che, tra i segmenti di prodotto principali, segna la maggior decrescita, con una perdita del 37,8%.

Diminuiscono prezzo e sconto medio Considerando il prezzo medio nelle campagne flyer, i prezzi proposti nei primi tre trimestri di quest’anno appaiono in leggera discesa rispetto allo stesso periodo del 2019. Tra le prime quattro sottocategorie più importanti l’unica che segna un incremento è quella dei panni spugna, spugne e abrasivi con un prezzo medio che passa da 2.07€ a 2.18€, con un aumento del 5,4%. Se si parla di sconto medio, invece, nelle campagne flyer emerge una diminuzione generalizzata dello sconto medio su tutte le principali sottocategorie. “L’analisi – spiega Fabrizio Pavone, business development e marketing manager di QBerg – evidenzia la capacità, da parte dei retailer fisici, di adattarsi alle mutate esigenze dei propri clienti. I nuovi bisogni generati dal lockdown sono stati rapidamente identificati dai canali fisici e soddisfatti dai rivenditori, che hanno spinto la vendita di queste categorie di prodotti nei loro flyer a prezzi sostanzialmente in linea con quelli del 2019, consentendo un aumento dei margini di guadagno sulle vendite”.

In flessione anche il numero di referenze uniche La contrazione del numero di campagne si ripercuote anche sul numero di referenze uniche nei flyer promozionali, passando da 1.871 a 1.761. La sottocategoria leader degli accessori pavimenti/altre superfici si rafforza ulteriormente, visto che nel 2020 oltre il 50% delle referenze appartengono a tale segmento. Stabili panni spugna, spugne, abrasivi con una quota attorno al 21%. Crescono di oltre 2 punti percentuali i panni multiuso, mentre i guanti passano dal 13,8% all’ 8,61%.

La Gdo batte il web per numero di referenze e marche Nel corso del 2020 la varietà di brand e referenze offerte da supermercati, ipermercati e superette è in un rapporto di 3:1 rispetto a quella disponibile presso i siti web. Il divario si manifesta soprattutto nella sottocategoria degli accessori per pavimenti/altre superfici, dove i volantini hanno la meglio sui siti web con 823 referenze uniche contro le 234 dell’online e 82 marche contro le 28 del web.


REAL ESTATE DMM

Il commercio

ONLINE

salverà quello

FISICO

La vendita, ove non impedita per Dpcm, è scoraggiata da (ormai) un anno di freni e ripartenze, sempre in un clima di inquietudine. Uno stato d’animo che nei punti vendita non favorisce l’acquisto.

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n un momento come quello attuale, di crisi conclamata e con incerte prospettive, porre le basi per il futuro non è solo una necessità per i retailers, è una opportunità. Se la grande distribuzione, strutturalmente più incline all’innovazione di processo e di prodotto, è in difficoltà, figurarsi il piccolo commercio che, con molti meno mezzi - non solo economici, rischia di soccombere schiacciato da una struttura di costi pressoché intatta e di incassi azzerati o quasi. Bisogna reagire però, non farsi scoraggiare ed osare, emulare, innovare. In caso contrario si rischia di certificare un’ecatombe di negozi chiusi, dietro i quali ci sono imprenditori e lavoratori.

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una battaglia per sopravvivere dato che, al di là dei decreti dalle ammalianti 62 DM MAGAZINE

denominazioni, i conti non tornano. Non può esserci equilibrio poiché la vendita, ove non impedita per Dpcm, è scoraggiata da (ormai) un anno di freni e ripartenze, sempre in un clima di inquietudine. Uno stato d’animo che nei punti vendita non favorisce l’acquisto che invece è un momento effimero, di svago, di appagamento. Non a caso,

da tempo, si lavora su strumenti evoluti per migliorare la shopping experience, poiché ci si è resi conto che l’acquisto non viene fatto quasi più per motivi di carattere funzionale (i bisogni primari sono ampiamente e diffusamente soddisfatti) bensì per altre ragioni; si parla appunto di “shopping therapy”, di acquisto compulsivo, di status symbol ecc.


REAL ESTATE DMM

Ecco, il processo di acquisto che termina nei negozi, oggi è agli antipodi. Lo stato d’ansia con cui lo si elabora sfocia talvolta in un senso di colpa. La salvezza per il retail fisico? Per il retail fisico è più che mai necessario implementare soluzioni tangibili che possano favorire le vendite e la fedeltà, guardando al medio periodo. Oltre a comunicare la sicurezza sanitaria nei punti vendita, è necessario lavorare su quelle misure che rendono meno difficoltose la maturazione e conclusione del processo d’acquisto. Far avvicinare i clienti al punto vendita ed estendere il raggio d’azione fuori dal punto vendita.

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iversi studi hanno dimostrato che la diffusione degli acquisti online non moltiplica solo le occasioni di spesa ma aumenta anche l’incidenza degli acquisti di impulso. La salvezza per il retail fisico, incredibile a dirsi, può arrivare proprio dal retail online. Per meglio dire, può arrivare dagli stessi strumenti che fanno del commercio online un porto sicuro in tempi

di burrasca. Fra tutti l’innovazione tecnologica a servizio del retail, su cui c’è grande fermento e ricerca, anche grazie alle tecnologie che evolvono e alle spinte applicative di colossi del commercio mondiale. Risposte immediate e innovative se ne sono registrate parecchie: gestione dell’e-grocery, app per ordinare al ristorante con consumo o ritiro programmato, negozi come micro-hub per il ritiro di merce acquistata online, marketplace estesi a gallerie ecc. Le strategie del drive-to-store Osservare e approfondire questi fenomeni è importante, ma qui si preferisce offrire uno spunto teorico e indipendente dal settore o dalla dimensione del commercio: il contributo ai punti vendita che può offrire la pubblicità digitale e il marketing basato sulla posizione, per aumentare le presenze e il fatturato.

U

n recente studio di GroundTruth ha rivelato che tali strumenti possono aumentare la conversione anche per gli acquisti in negozio. Tre linee guida: il geofencing

come strumento per veicolare promozioni nel bacino desiderato - anche a categorie mirate di utenti - le ricerche locali sui motori per far conoscere la immediata disponibilità di un prodotto in un negozio vicino alla propria abitazione ed evitare attese per la consegna, la pubblicità digitale localizzata tramite piattaforme digitali (come Facebook o altre) per dare l’opportunità di comprare online e ritirare in negozio arrivando direttamente ad un target più propenso all’acquisto. Una strategia che combini queste e altre azioni, il drive-to-store che fa sempre più proseliti anche grazie ai “big data” e all’intelligenza artificiale, è una strategia che si ripaga e può essere modulata quasi istantaneamente. L’uso del marketing predittivo è inderogabile per il commercio fisico, per la particolarità dei comportamenti d’acquisto durante la pandemia, oltre che per attrarre al punto vendita un nuovo consumatore sempre più esigente e informato che si muove a cavallo tra il mondo online e quello offline.

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a varietà nel consumo è una delle migliori caratteristiche del commercio, e va salvaguardata ed agli operatori per primi il compito di perseguirla. Alla fine della tempesta, coloro che non saranno annegati, avranno un tesoro di esperienze da mettere a frutto per consolidare un modello di business da integrare con quello tradizionale ed essere strutturalmente più resistenti alla prossima crisi.n

Alberto Deiana Project Management and Real Estate Executive, Mi.No.Ter.

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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

L’azienda agricola Colavito porta in tavola olio, mandorle e ciliegie bio Nata nel 2010, l’azienda agricola Colavito porta avanti l’antica tradizione familiare della coltivazione di uliveti e mandorleti, situati nelle terre dell’alta Murgia barese, tra Cassano delle Murge, Grumo Appula, Acquaviva delle Fonti e Sannicandro di Bari. Nel corso degli anni, l’azienda si è dimostrata all’avanguardia, attraverso l’introduzione di macchinari innovativi e tecniche di coltivazione di ultima generazione, fino al conseguimento della certificazione biologica: l’olio extra vergine d’oliva biologico, infatti, proviene da uliveti di proprietà caratterizzati, in prevalenza, dalla varietà Coratina. Il periodo di raccolta e produzione coincide con il trimestre che va da novembre a gennaio, seguendo il corso naturale di fioritura e crescita dei frutti. La spremitura a freddo delle olive consente di mantenere inalterati sia il gusto sia il profumo del frutto, attribuendo così all’olio tre caratteristiche fondamentali: il fruttato, l’amaro e il piccante. Un extravergine d’oliva, infatti, deve rimandare nell’aroma al frutto di provenienza, mentre gusto amaro e piccante derivano dalla

presenza di sostanze antiossidanti che contribuiscono ad implementare il valore salutistico del prodotto. Contestualmente, l’azienda agricola Colavito è specializzata nella produzione di mandorle, della specie autoctona denominata “Filippo Cea”, caratterizzata da semi oleaginosi e ricchi di vitamine e proteine. Anche in questo caso, l’intervento umano nella varie fasi di coltivazione è ridotto al minimo. L’azienda, infine, produce le ciliegie biologiche “Ferrovia”: tale varietà, fiorisce

prevalentemente a marzo, con maturazione ottimale nel mese di giugno, regalando frutti dal colo- re rosso intenso e dalla polpa carnosa. La raccolta è effettuata a mano. Con una solida reputazione in ambito nazionale, l’azienda punta ora a conquistare nuovi comparti del mercato italiano e ad un’ampia diffusione del marchio.


TECNOLOGISTICA DMM

Satispay

annuncia un round di serie C da 93 milioni di euro Per l’azienda italiana un round di finanziamenti segnato dall’ingresso di investitori nazionali e internazionali tra cui Tim Ventures, Tencent, Square, Lgt Lightstone.

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atispay, l’innovativa azienda fintech italiana che ha rivoluzionato il settore del mobile payment, annuncia un round di finanziamenti di serie C dal valore complessivo di circa 93 milioni di euro: 68 milioni di capitale risultanti dall’acquisto di azioni di nuova emissione e 25 milioni dall’acquisto di quote in capo a precedenti investitori che, per favorire la risposta all’eccesso di domanda, hanno lasciato spazio a soggetti in grado di sostenere la crescita internazionale.

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ommando questo nuovo round di serie C ai 42 milioni dei precedenti round di serie A e B, sottoscritti da business angel e investitori industriali e internazionali, Satispay raggiunge complessivamente 110 milioni di investimenti raccolti dalla nascita nel 2013. L’operazione ha come base una valutazione pre money di 180 milioni, che portano il valore dell’azienda post investimento a 248 milioni di euro.

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n round internazionale che vede l’ingresso di player importanti a cominciare dall’italiana Tim Ventures, il corporate venture capital di Tim, passando per Square, fintech americana leader nel settore guidata da Jack Dorsey (founder e Ceo anche di Twitter), e Tencent, tra le maggiori internet company al mondo, fino

ad arrivare a Lgt Lightstone, il ramo di growth equity impact investing, parte di Lgt Capital Partners, il più grande gruppo familiare di private banking e asset management del mondo. Al fianco di questi attori, come sempre, il nutrito gruppo di investitori e angel investor che continuano a seguire e supportare il progetto Satispay ormai da anni.

I

finanziamenti raccolti sosterranno la crescita di Satispay nel mercato domestico, dove l’app a oggi conta oltre 1,3 milioni di utenti e più di 130mila esercenti, ma anche l’espansione in Europa, a partire dai Paesi in cui ha già fatto il proprio ingresso: Lussemburgo e Germania.n

Leggi anche: “Pam Panorama presenta il nuovo superstore a Roma”

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www.marca.bolognafiere.it COMITATO TECNICO SCIENTIFICO MARCA 2020

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MOLTIPLICA LE TUE OPPORTUNITÀ DI BUSINESS


TECNOLOGISTICA DMM

Cls e Yaskawa,

al via la partnership La business unit iMation dedicata all’automazione e alla digitalizzazione dei processi e il leader nei campi della tecnologia di azionamento metteranno a comune profitto le proprie soluzioni

ls, con la sua nuova business unit Cls iMation dedicata all’automazione e alla digitalizzazione dei processi, e Yaskawa Italia, leader nei campi della tecnologia di azionamento, dell’automazione industriale e della robotica, annunciano la loro partnership commerciale.

C

applicata», commenta l’ad di Cls, Paolo Vivani. «Cls iMation sta ampliando la propria offerta di prodotti e servizi per poter mettere a disposizione dei propri Clienti tecnologie innovative, in grado di creare ambienti di lavoro sempre più sicuri, intelligenti e performanti.

L

er raggiungere questo ambizioso obiettivo siamo alla continua ricerca di partner che, oltre a produrre sistemi tecnologici all’avanguardia e di altissima qualità, condividano le nostre aspirazioni. Possiamo annunciare con soddisfazione l’inizio di una collaborazione con Yaskawa Italia, leader mondiale nei campi dell’automazione industriale e della robotica, che si inserisce perfettamente all’interno delle nostre strategie di sviluppo», conclude.n

e due società ritengono che l’uso di soluzioni tecnologiche solide e affidabili rappresenti la strada maestra per garantire altissimi standard di produttività, efficienza e qualità. In questo contesto, Cls iMation ha deciso di adottare i robot Motoman di Yaskawa all’interno del proprio portafoglio di offerta per offrire soluzioni di movimentazione intralogistica. «Per Cls questa nuova partnership rappresenta un’ulteriore opportunità di crescita. Siamo certi che le competenze tecniche ed applicative di Yaskawa, affiancate alla nostra esperienza consulenziale in applicazioni intralogistiche ed industriali, ci metteranno in condizione di fare un importante passo nel campo della robotica

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Leggi anche: “Cls iMation porta in Europa l’innovazione del nuovo Agilox Ocf”

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CANDIDATI AL FUTURO Iscriviti a Prodotto dell’Anno 2021

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NEWS DMM CONAD CHIUDE IL 2020 RAFFORZANDO LA LEADERSHIP DI MERCATO

Conad chiude un travagliato 2020 rafforzando la leadership di mercato e avvicinandosi alla conclusione dell’operazione Auchan. Il fatturato di quest’anno di Conad si attesta a 15,7 miliardi di euro, +10,2% sull’anno precedente, considerando anche l’integrazione dei punti di vendita ex Auchan Retail Italia. Tuttavia la crescita non ha riguardato l’universo dei 3.816 punti di vendita, di cui 182 del distributore francese: trend positivo, a parità di rete, per i canali di prossimità (anche per l’effetto Covid-19) e i concept, negativo per gli ipermercati. Nel primo semestre dell’anno la quota di mercato Conad ha guadagnato un punto percentuale, salendo al 14,8%; davanti a Coop (12,8%), Selex (10,1%), Esselunga (8,8%), VéGé (7,2%), Eurospin (6,4%) e Carrefour (5,6%). Conad conferma la leadership nel canale supermercati con una quota del 24,2% con dati in ulteriore crescita per il passaggio nel secondo semestre dell’anno di altri punti vendita ex Auchan.

Il primo Würth automatic store è operativo a Sommacampagna (Vr)

Il Würth automatic store è operativo presso la sede di Cubi a Sommacampagna (Vr) ed è al servizio delle attività locali per una customer experience sicura e all’insegna del distanziamento sociale. Nato dall’incontro tra le competenze e le tecnologie di Würth, Icam, Hevolus e lanciato in partnership con Cubi, azienda di impianti tecnologici che opera nel settore elettrico e meccanico, il primo negozio automatizzato in Italia consente ai clienti l’acquisto 24 ore su 24, 365 giorni all’anno di oltre 2.000 referenze e 6.000 prodotti immagazzinati: dalle pinze alla viteria fino ai prodotti per l’edilizia, la falegnameria e l’idraulica. Inoltre offre la possibilità di ritirare gli ordini effettuati tramite la Würth app o su www.wuerth. it h24 e 7 giorni su 7 e in totale sicurezza.

Shopfully rafforza la propria leadership nel proximity marketing

ShopFully, tech company italiana leader nel driveto-store, rafforza la propria leadership nel marketing di prossimità grazie ad una rete di 65mila beacon posizionati all’interno degli store della Gdo e del canale Horeca. Attraverso la tecnologia beacon, che dialoga con gli smartphone tramite il bluetooth, sarà possibile inviare ai milioni di consumatori raggiunti da ShopFully messaggi rilevanti e in tempo reale, proprio mentre questi si trovano all’interno dei punti vendita. La tech company utilizzerà la propria piattaforma di intelligenza artificiale per creare innovative campagne di proximity marketing, permettendo così ai brand di parlare ai consumatori in modo personalizz a t o d ire t t a me n t e all’interno dei luoghi in cui questi si recano per i propri acquisti.

Oleificio Zucchi apre una una filiale a New York

Oleificio Zucchi scommette sul mercato statunitense, primo mercato estero per l’export in crescita dell’azienda, annunciando l’apertura di una propria filiale a New York: Zucchi 1810. Affidando il progetto statunitense alla guida di Franco Denari, manager di grande esperienza nello sviluppo del made in Italy - in particolare food - all’estero, Zucchi intende, infatti, partire dalla nuova filiale per dare avvio a una articolata strategia di sviluppo con l’obiettivo di aumentare la presenza e il posizionamento del marchio negli Stati Uniti, incoraggiando nel contempo una più diffusa e approfondita cultura gastronomica e nutrizionale. La strategia riguarderà i canali tradizionali quali ristorazione e retail con una progressiva estensione dell’offerta sui canali digitali.

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TECHNORETAIL L’UNICA TESTATA DOVE TECNOLOGIA E RETAIL SI INCONTRANO

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VIDEO DMM GRUPPO ARBOREA PUNTA SULL’INNOVAZIONE

Nata nel 1956, Arborea è una cooperativa lattiero-casearia, costituita da 230 soci allevatori che, pur operando prevalentemente nel mercato italiano, ha di recente intrapreso un percorso di espansione all’estero, in particolare nel continente asiatico. Per lo sviluppo futuro, l’azienda punta sui due brand: il principale Arborea, presente in 17 categorie del dairy, e il brand Girau, leader a livello nazionale nel segmento ovicaprino. La cooperativa si propone di continuare a distinguersi nell’offerta, proponendo innovazione ai propri consumatori sia arricchendo segmenti ancora poco presidiati, sia valorizzando tutte le filiere del latte, ma anche innovando nei piccoli formati e in trend consolidati, come il delattosato. Tutti i dettagli sono forniti ai nostri microfoni da Mario Landrascina, Direttore Vendite Gruppo Arborea.

PIPPO CANNILLO È IL NUOVO PRESIDENTE DELLA SUPERCENTRALE FORUM Pippo Cannillo è stato nominato presidente della nuova supercentrale Forum, nata dall’alleanza tra Crai Secom, C3, Despar servizi e D.It-Distribuzione Italiana. Cannillo vanta un’esperienza pluriennale nell’ambito della distribuzione moderna: già Presidente e Amministratore Delegato di Maiora, azienda concessionaria del marchio Despar nel Centro-Sud Italia, nel 2015 ha assunto anche l’incarico di Presidente di Despar Servizi. La nuova supercentrale si pone come interlocutore qualificato verso l’Industria di Marca, con l’obiettivo di far emergere il valore delle proprie reti di punti vendita sul territorio. La nascita di Forum è stata annunciata ad inizio novembre.

FOCHESATO (DESPAR): “IL 2020, UN ANNO DI CRESCITA”

Despar Italia si prepara a chiudere il 2020 in positivo, segnando una crescita del +3% rispetto all’anno precedente: l’insegna (che quest’anno festeggia i 60 anni di attività con una nuova campagna di brand) ha continuato a garantire i propri servizi nel corso del lockdown, implementando, laddove presente, il servizio di e-commerce e puntando sulla prossimità. Anche lo sviluppo rete è stato portato avanti con successo, con l’apertura di 47 punti vendita, a cui ne seguiranno altre 4 nelle prossime settimane. Il 2020 ha segnato, inoltre, una forte crescita del prodotto a marchio, che ha raggiunto il 20,5% sul totale delle vendite. Tutti i dettagli sull’andamento dell’insegna sono stati forniti ai nostri microfoni dal Direttore Generale di Despar Italia, Lucio Fochesato.

PASSEPARTOUT PRESENTA IL SERVIZIO PASSDELIVERY

Passepartout, software house che fornisce programmi gestionali erp per PMI e Commercialisti, ha lanciato il servizio PassDelivery, un portale concepito per gestire la logistica urbana, integrato con i prodotti gestionali per aziende negozi e ristoranti. Questo strumento è stato realizzato per fornire a realtà più piccole e meno strutturate gli stessi vantaggi e le stesse opportunità dei principali player di settore, quindi sistemi di consegna professionali, monitorabili, senza intermediari esterni. Ne abbiamo parlato con Stefano Benzi, Direttore Applicazioni e Servizi Web Passepartout, che raccontato ai nostri microfoni tutti i dettagli del nuovo servizio.

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