DM Magazine Dicembre 2024

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INTERVISTA

Todis, nuove aperture all’orizzonte

SUCCESSI

Roncadin: 200 milioni con la nuova fabbrica di Chicago

Formaggi Bergader:

da oltre 120 anni celebra con eleganza la semplicità della montagna

Era il 1902, quando, nel paesino alpino Waging am See, Basil Weixler inizia a lavorare con passione nel suo piccolo caseificio di paese, fornendosi del latte più buono dei pascoli che lo circondano. Il nome Bergader – letteralmente vena di montagna – racconta proprio l’origine di questo formaggio, prodotto nelle alte vette con latte di altissima qualità

Un nome che significa rispetto per la natura e per la tradizione montana, due elementi a cui l’azienda è strettamente legata.

Bergader rappresenta così tutto il sapere dei mastri casari che con sapienza preparano formaggi prelibati, ma anche la capacità dell’azienda di evolversi con i tempi.

I formaggi storici di grande successo, il Bavaria Blu e il Cremosissimo L’Originale, nell’innovativo e caratteristico pack a mezzaluna, portano la semplice e genuina bontà dei sapori di montagna sulla tavola. L’erborinato Edeliplz, creato nel 1927, da quest’anno si evolve in chiave contemporanea arrivando con tante creative declinazioni per chi cerca sapore e versatilità in cucina:

edelblu Classic, iconica referenza per gli amanti dei blue cheese;

edelblu Gourmet: un formaggio inedito, gustoso e cremoso grazie alla maturazione prolungata;

edelblu Cubes un divertente ed invitante formato;

edelblu Cream, una golosità che sprigiona l’immaginazione, una versione spalmabile dal facile e veloce utilizzo.

Tutti i formaggi della linea edelblu Bergader sono preparati con latte di primissima qualità delle Alpi e accompagnano il consumatore alla scoperta delle sfumature più raffinate della montagna.

Todis, nuove aperture

Successi

Roncadin: 200 milioni con la nuova fabbrica di Chicago

17 Imprese

Con Carrefour Sprint, l’insegna accelera sul quick-commerce

18 Mercati

Spalmabili dolci, quando goloso può far rima con sano

Innovation

La Cofradía Mercat Social – Spagna, Barcellona

37 Social&Pr strategies

La crisi si affronta quando non esiste 38 Customer Micro trend 2024: Woke Culture 40 Mercati

Le bevande funzionali conquistano i consumatori

48 Retail Real Estate

La gestione delle risorse umane in mutamento

50 Mercati

La ricerca di benessere sostiene la domanda di tè e infusi

58 Osservatorio Digital

Tè, infusi e tisane: quali sono i brand più attivi del web?

61 Soluzioni per il retail

EptaService LifeCycle Program: la digital transformation al servizio dei retailer

62 Digital Club/Retail

Siamo di nuovo a preoccuparci della globalizzazione?

65 Podcasting

Il food podcast multibrand in partenza a gennaio 2025

67 Tecnologistica

Satispay: nuovo round da 60 milioni di euro e acquisizioni in vista

Linde Mh rinnova la gamma di carrelli elevatori elettrici

70 News

71 Video e podcast

73 Prossimamente

Durante la seconda edizione degli EDM Retail in Touch si è discusso di come l’evoluzione del mondo retail sia, in realtà, una vera rivoluzione. Principalmente tecnologica, ma anche profondamente umana.

DM Magazine

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Il retail che verrà

A fine anno è doveroso fare un bilancio su quanto avvenuto nei mesi appena trascorsi e cosa ci si aspetta per il futuro. In particolare, le tecnologie avanzate – come abbiamo visto durante il nostro evento annuale Retail in Touch – stanno ridefinendo anche il mondo della distribuzione, un settore sempre più focalizzato su personalizzazione, efficienza e sostenibilità. L’AI, in particolare, sta trasformando l’esperienza d’acquisto: Amazon utilizza già algoritmi di machine learning per suggerire prodotti basati sul comportamento d’acquisto degli utenti. Walmart ha implementato un sistema di AI per gestire l’inventario in tempo reale e ottimizzare i rifornimenti, riducendo sprechi e migliorando l’efficienza logistica. Sephora utilizza un chatbot per consigliare i prodotti in base al tono di pelle o alle preferenze dell’utente, creando un’interazione personalizzata. La Realtà Aumentata (AR) è diventata un pilastro per marchi come Ikea, che con l’app “Ikea Place” permette ai clienti di visualizzare virtualmente mobili nelle proprie case. Negli Stati Uniti, la catena di cosmetici Ulta utilizza specchi AR che consentono ai clienti di provare virtualmente il trucco. Questa tecnologia non solo aumenta le vendite, ma riduce i resi, un problema particolarmente oneroso nel retail online. Ma anche i negozi fisici stanno diventando più efficienti, grazie all’Internet of Things (IoT). Carrefour ha implementato sensori intelligenti per monitorare le scorte in tempo reale, garantendo una disponibilità costante sugli scaffali. A Londra, Amazon Fresh utilizza telecamere e sensori IoT per il sistema di checkout automatico “Just Walk Out”, che elimina la necessità di passare per una cassa tradizionale, offrendo ai clienti un’esperienza fluida e veloce. E poi, appunto, le modalità di pagamento. In Cina, catene come Hema Fresh di Alibaba utilizzano sistemi di pagamento basati sul riconoscimento facciale, che riducono i tempi di attesa e migliorano la sicurezza. Negli Stati Uniti, catene come Whole Foods hanno adottato pagamenti tramite palm scanning, offrendo una soluzione contactless e futuristica. Il futuro del retail sarà sempre più integrato e orientato al cliente, con tecnologie che uniscono fisico e digitale per offrire esperienze uniche.

innovativi

RETAIL (R)EVOLUTION tra nuovi strumenti e approcci

Durante la seconda edizione degli EDM Retail in Touch, sempre più evento di riferimento per la business community della distribuzione moderna, si è discusso di come l’evoluzione del mondo retail sia, in realtà, una vera rivoluzione. Principalmente tecnologica, ma anche profondamente umana.

Distribuzione, industria, ser vizi: i tre attori che muovono, a monte, la filiera del largo consumo si sono incontrati per ragiona re e confrontarsi sulla nuova era dei consumi in cui tutti, ognuno per le sue competenze, si trova a vivere. Nella splen dida cornice di Palazzo Bovara, sede dell'ambasciata francese a Milano nel periodo napoleonico, si è tenuta la seconda edizione di EDM Retail in Touch, evento organizzato da Edizioni DM e incentrato quest’anno sul tema della Retail (R)evolution tra nuovi strumenti e approcci innova tivi. Presenti alcune delle realtà più importanti del mondo della Gdo e dell’industria di marca, tra le quali Coop, Carrefour, Penny, Finiper e Maniva, che hanno condiviso le loro esperienze e le sfide affrontate nell'implementazione di soluzioni tecnologiche innovative e il loro impatto sui consumatori. Molti gli spunti di riflessione e i casi pratici illustrati durante gli interventi e nel corso della tavola rotonda: ripercorriamo i passaggi salienti.

Luca Venturoli (Retex):

«Andare oltre l’effetto wow: la tecnologia deve essere utile»

La tecnologia come mezzo e non come fine. È questo, in estrema sintesi, la visione di Retex, società che fornisce soluzioni all’avanguardia per le aziende che operano nel settore retail. «L'effetto wow iniziale non basta. – afferma Luca Venturoli, industry lead consumer retail & food service di Retex – È necessario che la tecnologia porti a un miglioramento concreto dell'esperienza d'acquisto e dell'efficienza dei processi e che sia soprattutto replicabile e sostenibile economicamente». Secondo Venturoli, con un passato da manager della distribuzione, «senza una definizione chiara di come vogliamo utilizzare tutta questa tecnologia si rischia di finire sui giornali, sicuramente, ma senza vantaggi concreti».

L'appuntamento di confronto e networking dedicato a TOP MANAGER ed ESPERTI della GDO e dell’industria di marca

COVER DMM

Dati dati dati: la quintessenza del retail che verrà

Il dato, o informazione, è sempre più considerato un quarto fattore produttivo, affiancato ai classici terra, lavoro e capitale descritti dalle teorie economiche classiche. Le aziende che sapranno sfruttare a pieno l’enorme mole di dati in loro possesso hanno, infatti, un vantaggio competitivo significativo, come emerge dagli studi di Jakala e NIQ presentati all’inizio dell’evento targato Edizioni DM. Una panoramica sul futuro del retail, caratterizzato da un forte orientamento al cliente e da una crescente importanza nella gestione dei dati in termini qualitativi e quantitativi. Per Jakala è necessario un nuovo approccio al business, la “Retail Consumeritazion”, incentrato su una segmentazione dei negozi basata sui profili dei consumatori che li frequentano piuttosto che su criteri fisici come la metratura o la posizione geografica, per creare un'offerta più personalizzata e rilevante per ogni tipologia di cliente. Tre le tendenze principali che stanno rimodellando il settore: customer centricity, retail media e intelligenza artificiale. Nell’intervento di NIQ, la sperimentazione sull'utilizzo dell'intelligenza artificiale per simulare il comportamento dei consumatori e prevedere il successo di nuovi prodotti e servizi: i risultati ottenuti sono promettenti, ma si è deciso di mantenere un approccio integrato, affiancando l'intelligenza artificiale all'esperienza umana per migliorare l'accuratezza delle previsioni.

Andrea Paparella (Tuidi):

«Il machine learning nei negozi per migliorare le performance commerciali»

Tuidi è una startup tech retail nata in Puglia nel 2021, con l’obiettivo di rivoluzionare la supply chain del retail grazie al machine learning. «Ogni punto vendita ha le sue esigenze, i suoi punti di forza e di debolezza – afferma Andrea Paparella, responsabile commerciale di Tuidi – e la nostra mission è quella di sviluppare modelli predittivi che supportino il personale nella gestione del punto vendita, soprattutto nella costruzione dell’assortimento e nella previsione della domanda. Le nostre soluzioni sono basate sull’analisi, condotta tramite strumenti di intelligenza artificiale, dell’interazione tra variabili molto diverse come il meteo, i competitor su piazza, la presenza di eventi. Capire come queste variabili si relazionano tra di loro nello stesso momento ci consente di proporre sempre il prodotto giusto al momento giusto».

«Siamo già nell’era della Retail Consumeritazion»

Con Gianluigi Crippa, senior partner di Jakala, ripercorriamo i punti salienti della “Retail Consumeritazion” e delle opportunità del nuovo ecosistema digitale che interessa il mondo della moderna distribuzione.

Quali sono gli hot topics del retail?

Principalmente tre, in primis la customer centricity, ovvero la necessità di porre il cliente davvero al centro per prendere migliori decisioni di business. Se ne parla da tanti anni, ma oggi è divenuto imprescindibile spostare il focus dall’offerta alla domanda. Il secondo tema caldo è sicuramente quello del retail media e della trasformazione dei negozi in grandi piattaforme pubblicitarie, per generare nuovi flussi di ricavi per le insegne monetizzando spazi e dati e attrarre investitori interessati a raggiungere specifici target di consumatori, anche da industries non collegate alla filiera del largo consumo. Il terzo punto saliente per un retailer, oggi, è sicuramente l’integrazione dell’AI nelle diverse aree di business, dalla customer experience ai processi interni.

Tre pilastri fondamentali di quello che voi chiamate “Retail Consumeritazion”…

Sì. Ragionando sempre più in chiave cliente, oggi,

l’insegna può lavorare su una segmentazione della rete di vendita basata sui profili dei consumatori che gravitano intorno al singolo store, definendo assortimenti e servizi nel modo più preciso possibile e rifuggendo le vecchie clusterizzazioni basate sui dati geografici e demografici. Le decisioni strategiche e operative sono sempre più basate sui bisogni e data driven e i risultati sono molto positivi, soprattutto in termini di soddisfazione del cliente.

Quale rapporto possibile tra retailer e AI?

L’AI diventerà il new normal per questo settore e sarà sempre più pervasiva: nella parte front-end trasformerà l’experience dei negozi fisici e digitali tra assistenti virtuali, casse automatiche e carrelli intelligenti. Nella parte di back-end renderà più efficienti i processi commerciali e della supply chain, dall’automazione nei magazzini alla costruzione di assortimenti più centrati e sostenibili.

Gianluigi Crippa (Jakala):

Luca Mattarello (Mediamilano):

«La nostra AI Bravissima per aumentare la soddisfazione dei clienti»

La sinergia tra intelligenza artificiale e personale umano per fornire una migliore assistenza ai clienti. Un concetto che Mediamilano, martech company che unisce intelligenza artificiale, marketing, sales & loyalty per sviluppare soluzioni innovative, ha messo al centro del suo intervento: «La tecnologia, soprattutto con l'uso di chatbot avanzati, può agire come supporto per i clienti e per il personale» afferma Luca Mattarello, ceo e founder di Mediamilano che ha sviluppato la sua virtual shopper assistent Bravissima, semplificando le risposte standardizzate e istantanee a domande frequenti o dettagli tecnici sui prodotti. Il personale può così concentrarsi su compiti più complessi e relazionali, intervenendo per esigenze specifiche e creando un sistema di assistenza integrato e ottimizzato.

La parola alle insegne

Sfide e opportunità nelle parole dei manager delle insegne della Gdo intervenuti alla tavola rotonda con industria e mondo dei servizi. Luca Girotti, direttore sistemi informativi e innovazione di processo di Coop Alleanza 3.0, ha sottolineato l'importanza di adattarsi ai cambiamenti nei comportamenti dei consumatori, in particolare della Generazione Z. Il retail, secondo Girotti, deve evolversi verso un modello più personalizzato e meno generalista, dove anche nelle grandi superfici il cliente possa sentirsi riconosciuto e valorizzato come se fosse in un negozio di vicinato. Un negozio che deve diventare più “sexy”, dunque, portando nel fisico i vantaggi dell’online e integrando soluzioni tecnologiche cha aumentino l’efficienza dei lavori a basso valore aggiunto, lasciando ai collaboratori le attività più strategiche e aumentando di conseguenza la redditività d’insegna. Carrefour Italia ha presentato un approccio molto interessante e diversificato all'innovazione nel retail, focalizzato su personalizzazione dei dati, couponing digitale e innovazione aperta, sviluppato con gruppi di lavoro internazionali. Alessandra Iacovelli, chief information officer di Carrefour Italia, ha raccontato di come l’azienda abbia investito nella creazione di una piattaforma dati che permetta di raccogliere e analizzare un'enorme quantità di informazioni sui clienti, utillizzate per creare delle journey personalizzate, sia online che in negozio. Ma lo sviluppo dell’AI non è esente da rischi, come quello dell’utilizzo non regolamentato dei modelli di linguaggio di grandi dimensioni come Gemini e ChatGpt: su questo tema, e più in generale per avvicinare i collaboratori agli sviluppi tecnologici in atto, l’azienda francese ha implementato dei percorsi di formazione interni che permettono ai dipendenti di approcciarsi in modo corretto e

Michele Foglio (Maniva):

«Con Industria 4.0 abbiamo costruito una solida base per l’AI del futuro»

Lato industria, l’apertura all’innovazione e alla tecnologia rappresenta una strada obbligata, ma richiede un approccio fortemente pragmatico. L’opinione di Michele Foglio, amministratore delegato di Maniva, gruppo a capitale completamente italiano operante nel mercato nazionale delle acque minerali e delle bibite, è chiara: «L’interconnessione tra le macchine ottenuta grazie allo sviluppo di industria 4.0 ci ha concesso di aver a disposizione dati affidabili su ogni fase della produzione, migliorando l’efficienza. Oggi abbiamo una solida base per l’AI del futuro che tornerà molto utile, soprattutto per cogliere le nuove opportunità dei modelli predittivi in termini di programmazione delle produzioni».

sicuro a questi strumenti, proponendo una tecnologia amica pensata per supportare l’operatività senza stravolgerla. Experience è il tema fondamentale per il Gruppo Finiper Canova, che ha celebrato il suo cinquantesimo anniversario con un’iniziativa senza precedenti: l’approdo nel Metaverso con il lancio del “Meta Mercato Iper”, uno spazio digitale immersivo che reinterpreta l'esperienza del mercato tradizionale all’interno del metaverso e propone al cliente un percorso di gioco coinvolgente. Un touchpoint in più che consente, nelle parole di Daniel Casadei, digital touchpoint specialist, e Davide Monzani, media manager di Gruppo Finiper, di raccogliere dati di prima parte importantissimi per arricchire il profilo cliente in ottica Crm. Volutamente controcorrente, infine, il contributo di Penny, con il corporate communications manager e spokesman Marcello Caldarella, che ha messo l’accento sulla necessità di ridare alla tecnologia il suo naturale ruolo di strumento a servizio dell’essere umano, concetto spesso capovolto dalle aziende e divenuto, invece, parte integrante del sentiment aziendale di Penny che, negli ultimi cinque anni, ha promosso una rivoluzione profondamente umana sostenendo iniziative che mettano al centro l’individuo e la sua diversità, come il Milano Pride e il Pride Sport.n

Stefano Trifone (NIQ):

«Il test dei nuovi prodotti passa dai consumatori virtuali»

Quantità e qualità dei dati non mancano a NIQ che, con il suo dipartimento Bases, è riuscita a sviluppare un modello che possiamo definire di consumatore virtuale. Ne parliamo con Stefano Trifone, innovation business partner di NIQ Bases.

questo significa abbreviare il time to market e avere maggiori garanzie di successo per un nuovo lancio o per una nuova estensione di linea destinata a target specifici. Anche un retailer può utilizzare queste metodologie per capire quali nuovi lanci, tra quelli che gli vengono proposti, hanno maggiori potenzialità.

Quanto sono affidabili gli insight ottenuti con questo metodo?

Come nasce il consumatore virtuale?

Dalla sinergia tra fattore umano e intelligenza artificiale, che ci ha permesso di creare dei modelli che simulano le preferenze dei consumatori con una percentuale di corrispondenza molto alta. Con questi strumenti stiamo supportando molte aziende nella fase di creazione, sviluppo e test di nuovi prodotti da lanciare sul mercato, riducendo sensibilmente tempi, costi e rischi di insuccesso.

Spieghiamo meglio…

Sfruttando l’enorme mole di dati di qualità che abbiamo a disposizione su preferenze e abitudini di spesa dei consumatori, e sugli altri prodotti presenti nella categoria di interesse, siamo in grado di prevedere il gradimento di un nuovo prodotto su un target specifico di clientela e simulare un numero elevato di possibili scenari. Un lavoro che abbiamo sempre fatto, intervistando le persone; oggi, con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, possiamo fare questo lavoro in un tempo molto minore e con un grado di customizzazione altissimo. Per un manufactourer

Stiamo riscontrando risultati sorprendenti: se proponiamo la stessa intervista a un panel di consumatori in carne e ossa e al nostro consumatore artificiale, i punteggi di gradimento sono molto simili. Sulle risposte aperte, addirittura, il nostro modello riesce a replicare in maniera pressoché identica le risposte dei consumatori umani. Questo è possibile grazie a un importante lavoro di training dell’intelligenza artificiale, basato su una mole importantissima di dati di alta qualità: senza questi i risultati potrebbero essere inaffidabili e addirittura fuorvianti.

L’AI sostituirà completamente il lavoro umano?

L’intelligenza umana ha un ruolo ancora fondamentale nel guidare quella artificiale, sia nella fase di cura del dato che in quella di formulazione dei prompt e di interpretazione dei risultati tenendo conto dei bias che, inevitabilmente, ci sono in quanto parliamo di una tecnologia che sta ancora maturando. Ad esempio, le risposte dell’AI sono tendenzialmente intermedie, mentre quelle dei consumatori reali sono generalmente più polarizzate e sfumate.

Michele Rinaldi (Soluzione Group):

«Retail e AI: chi decide veramente»

Le provocazioni di Michele Rinaldi, ceo and contemporary pr evangelist di Soluzione Group, sugli impatti dell’avvento dell’intelligenza artificiale nel settore.

Quali criticità vedi in questo proliferare di proposte e strumenti legati all’AI?

I rischi sono molteplici e rischiano di mortificare l’esperienza d’acquisto, che resta un punto focale della strategia di marketing di ogni retailer. Il primo è quello legato alla compressione della libertà di scelta, elemento psicologico importantissimo e che, come marketer, dobbiamo assolutamente salvaguardare. In secondo luogo, si rischia di mortificare quella componente di scoperta di nuovi prodotti e servizi che caratterizza tutto il mondo delle vendite d’impulso. Terza criticità: questa iper-personalizzazione della proposta commerciale, basata su algoritmi, non tiene conto dell’imprevedibilità dell’essenza umana, con i suoi comportamenti istintivi o emotivi che sfuggono spesso anche alla persona stessa. In ultimo, non per importanza, il fastidioso silenzio che lo sviluppo di bot e assistenti virtuali mediati da smartphone e totem genera nella shopping experience: l’umanità di un sorriso sincero dietro al banco gastronomia, di un consiglio ben formulato su una ricetta o preparazione, di una chiacchiera fatta alla cassa è una componente che dà tanto valore aggiunto.

Avrà anche dei lati positivi questo sviluppo dell’AI…

Certamente e sono legati alla maggiore inclusività e immersività dell’esperienza d’acquisto: se pensiamo alle tecnologie che si stanno progettando nei campi del riconoscimento vocale e della realtà aumentata, ci rendiamo conto di tante novità positive. Anche la shopping experience, su cui tutte le insegne stanno lavorando investendo risorse importanti, beneficerà della maggiore immersività portata dai nuovi strumenti, che trasformeranno la spesa in un momento d’intrattenimento.

Morale della favola?

C’è bisogno del giusto balance tra le due intelligenze: quella artificiale, basata sugli algoritmi e previsioni probabilistiche, e quella umana, principalmente emotiva. Abbiamo un esempio lampante di come lo sviluppo dell’una senza attenzione all’altra porti a effetti nefasti per il mercato: quello dell’auto elettrica. La tecnologia è stata sviluppata con velocità maggiore rispetto al messaggio che doveva convincere gli automobilisti della bontà del progetto. Ad oggi, c’è un sostanziale rigetto della proposta commerciale, che sta mandando in crisi il mercato. E questo, il retail, non può assolutamente permetterselo.

Todis, nuove aperture

all’orizzonte

Il 2024 è un anno importante per Todis: segna il 25esimo anno di attività dell’insegna e vede nella digitalizzazione, nella sostenibilità, nella prossimità, nella convenienza e nella qualità i suoi capisaldi e pilastri su cui costruire il futuro.

Forte dei risultati positivi raggiunti nel 2023, con un incremento del fatturato del 16% e una quota di mercato in crescita del 4,1% a livello nazionale nel canale di riferimento rispetto al 2022, Todis punta a espandersi ulteriormente con l’apertura di nuovi punti vendita. Inaugurazioni sono previste negli ultimi mesi del 2024 e nel corso del 2025. Massimo Lucentini, direttore generale di Todis fa il punto sulle strategie dell’insegna e sui piani futuri.

Todishachiusoil2023con1,167miliardidieurodivendite.Comeprevedetedichiudereil2024? Contiamo di chiudere l’anno con una crescita ulteriore della nostra quota di mercato, che dovrebbe attestarsi intorno al 4,5%, e con un incremento delle vendite tra il 5% e il 6% in area 3 e 4, dove siamo presenti. Sulla performance a rete omogenea stiamo lavorando per consolidare i risultati degli anni precedenti, ma l’anno in corso, per svariati motivi, sta presentando delle difficoltà notevoli, non solo per noi. La pressione della concorrenza è molto forte. Quasi tutti gli operatori della Gdo, rincorrendo le controcifre, stanno attuando politiche promozionali molto aggressive. Basti vedere i volantini dei nostri concorrenti orizzontali, sempre più ricchi di prodotti dell’Idm anche in sottocosto. I nostri volumi crescono, ma l’effetto congiunto del calo dell’inflazione e le operazioni di riposizionamento che abbiamo operato per migliorare la nostra competitività a favore dei clienti non ci aiutano nelle controcifre a parità. Non godiamo di quell’inflazione del carrello che sta caratterizzando il mercato. Anche i supermercati “tradizionali” hanno iniziato a intensificare operazioni di recupero che definirei talvolta “estreme”: buoni, cashback, sconti incondizionati su tutta la spesa. Le sensazioni sono confermate dai dati di mercato che vedono una crescita della pressione promozionale su tutti i canali e settori. È evidente che molti operatori quest’anno si trovano in difficoltà.

Inquanteequaliregioniitalianesietepresentiequalisonolevostrequotedimercato?

Attualmente Todis è presente in 11 regioni del Centro-Sud Italia con oltre 310 punti vendita, una presenza di prossimità per offrire un servizio sempre puntuale su misura dei clienti. Nel 2024, la leadership in termini di quota di mercato è nell’area romana con una percentuale nel canale discount del 37,5% a Roma e del 28,1% nel Lazio. Nelle altre regioni siamo presenti in Abruzzo con il 12,5% di quota, in Umbria con il 10%, in Campania, Sicilia e Molise con circa il 4% e in Puglia con il 3% (fonte: NIQ).

Quantenuoveapertureaveterealizzatonel2024equalisonoipianidisviluppodellareteper il 2025?

Il 2023 è stato un anno di espansione importante per la rete, sempre nell’ottica della prossimità, della freschezza e della convenienza, asset strategici che contraddistinguono la mission dell’insegna, con 38 nuovi punti vendita aperti nel 2023 (tra le due società operative Iges e Addis) per un totale di oltre 300 store dislocati nel Centro-Sud, per un investimento pari a oltre 40 milioni di euro. Contiamo di chiudere l’anno in corso con 18 nuove aperture e 24 riammodernamenti, per investimenti pari a 20 milioni di euro. Per il 2025, invece, abbiamo l’obiettivo di inaugurare circa 24 negozi nel Centro-Sud Italia. Comesicomponelavostraofferta?

L’attività di distribuzione e di vendita di Todis è costituita per oltre il 95% da fornitori italiani, con priorità per i prodotti tipici del territorio, che provengono da fornitori locali selezionati. La marca privata Todis, con circa 40 brand, è protagonista con un’incidenza sui volumi e sui valori per oltre il 65%, per un totale di circa 2.500 referenze nel largo consumo confezionato. Stiamo continuando a investire sulla nostra marca privata poiché vogliamo essere certi di poter soddisfare al 100% i nostri clienti, non solo nella convenienza, ma anche e soprattutto nella qualità e sostenibilità del prodotto. Da segnalare, lato assortimento, l’attenzione di Todis verso una clientela sempre più orientata a scelte vegan, cruelty free ed ecologiche, con l’incremento dell’offerta di prodotti biologici, che raggiunge 235 referenze, oltre a 27 vegane.

SostenibilitàedigitalizzazionesonoduepilastridellacrescitadiTodis.Puòraccontarciquali stradestatepercorrendonelleduedirezioni?

Riguardo all’impatto ambientale, la priorità è raggiungere gli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 dell’Onu, perseguendo i valori aziendali del gruppo, che proiettano in maniera concreta e decisa il lavoro di Todis verso un futuro sicuro per i clienti, per il personale e, in generale, per il Pianeta. Il personale in azienda e gli oltre 4mila collaboratori dei nostri imprenditori affiliati sono coinvolti attivamente sul tema di sostenibilità in linea con la recente direttiva europea sulla rendicontazione aziendale Csrd-Corporate Sustainability Reporting Directive, che ha definito nuovi parametri per la comunicazione sulle tematiche Esg. Sul fronte selezione dei fornitori abbiamo avviato il progetto “Attestato di sostenibilità Todis”, in collaborazione con Sgs Italia, soggetto terzo specializzato nella certificazione. Il progetto prevede la misurazione delle performance dei singoli fornitori di prodotti a marchio Todis legate alla sostenibilità con l’attribuzione di un rating. Sul fronte digitalizzazione, in occasione dei nostri 25 anni, questo ottobre abbiamo presentato la nuova app Fidelity, disponibile dal 2025, per fornire un ulteriore valore aggiunto e personalizzare l’esperienza di acquisto dei nostri clienti all’interno dei punti di vendita.n

Leggi l’intervista completa

Roncadin: 200 milioni con la nuova fabbrica di Chicago

Il nuovo stabilimento statunitense consentirà la produzione di 30 milioni di pizze surgelate all’anno.

di Luca Salomone

Roncadin investe in Illinois. Il gruppo friulano con sede a Meduno (Pn) ha inaugurato ufficialmente il 18 novembre il nuovo stabilimento di Chicago – Vernon Hills. Si tratta di un polo produttivo da 7mila metri quadrati con 100 addetti. La prima linea installata potrà sfornare fino a 30 milioni di pizze surgelate all’anno. Per il 2025 il fatturato previsto da Roncadin Usa è di 78 milioni di dollari, ma a regime arriverà a 200.

«Produrre direttamente negli Stati Uniti per noi vuol dire servire al meglio un mercato strategico da 6 miliardi di dollari dove siamo entrati nel 2013, importando le pizze prodotte a Meduno - commenta l'amministratore delegato Dario Roncadin. In tutto il Nordamerica (Usa e Canada) le nostre specialità sono risultate subito molto apprezzate e riconosciute per le loro caratteristiche autenticamente italiane: per il 68% sono destinate alle marche dei distributori locali, mentre il brand Roncadin rappresenta il 32% delle vendite».

A una prima linea produttiva se ne affiancherà a breve una seconda (sempre della capacità di 30 milioni di pizze all’anno), che porterà quindi a raddoppiare i volumi. E non è tutto: Roncadin sta valutando la possibilità di installare una terza linea dedicata alle pinse e ogni linea creerà 100 posti di lavoro.

A Chicago opera anche un reparto ricerca e sviluppo indipendente e la direzione dell’azienda è affidata ad Alessio Lucchese, ceo di Roncadin Inc. Il manager friulano si è trasferito nel 2013 negli States con la sua famiglia, per seguire il progetto sin dall’inizio ed elaborare il piano di sviluppo per i prossimi anni.

Roncadin nasce nel 1992 e attualmente impiega 800 persone. Il fatturato 2023 ha raggiunto i 175 milioni di euro. Dal 2021 è una Società benefit e dal 2024 una B Corp.n

Leggi anche: “Latteria Soresina, ricavi a 550 milioni e focus estero”

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Con Carrefour Sprint, l’insegna accelera sul quick-commerce

La nuova apertura mira a raddoppiare il risultato positivo registrato con il magazzino di Firenze.

Carrefour e Glovo rafforzano la loro collaborazione con l’apertura del secondo Carrefour Sprint in Italia, a Bologna. Questo nuovo magazzino urbano, interamente gestito da Glovo, garantirà consegne ultrarapide, disponibili sette giorni su sette. Dopo il successo a Firenze, l’obiettivo ora è replicare questo risultato a Bologna, puntando a diventare il principale player del quick-commerce in città entro il 2025.

Con una vasta gamma di prodotti e un servizio di consegna ultrarapido, il nuovo magazzino rappresenta un’importante evoluzione per la spesa a domicilio, rendendo più facile e conveniente per i bolognesi fare acquisti in qualsiasi momento della settimana.

La nuova apertura nel capoluogo emiliano-romagnolo si basa su un modello operativo efficiente: Glovo gestirà integralmente il servizio di consegne attraverso il proprio magazzino urbano, garantendo tempi sempre inferiori a 30 minuti. Grazie all’efficienza dei picker Glovo, i clienti possono disporre di un assortimento variegato e focalizzato sui prodotti locali.

I clienti avranno accesso a un catalogo di oltre 3.500 prodotti, tra cui spiccano le linee Carrefour Bio e Terre d’Italia e la convenienza dei prodotti a marchio Simpl. A supporto del lancio, saranno offerte promozioni speciali fino al 50% di sconto sui prodotti, insieme a riduzioni sui costi di consegna.

Alessandra Grendele, direttrice merchandise, marketing ed e-commerce di Carrefour Italia, ha commentato: «Questo nuovo traguardo della collaborazione con Glovo testimonia il successo del progetto lanciato pochi mesi fa a Firenze ed è perfettamente in linea con l'obiettivo di Gruppo di diventare una Digital Retail Company attraverso un approccio sempre più omnicanale. Continuiamo a lavorare per offrire ai nostri clienti servizi sempre più innovativi che garantiscano la migliore qualità e freschezza del prodotto e rendano più facile l’esperienza di shopping quotidiana anche attraverso i canali digitali».n

Leggi anche: “Newlat Food: ricavi per 896 milioni nei primi 9 mesi del 2024”

SPALMABILI dolci,

quando goloso può far rima con sano

Lisci e vellutati o arricchiti da consistenze diverse, gli spalmabili dolci sono un comparto molto vasto e sempre più differenziato, che gode di ottima salute, conquista nuovi target e moltiplica occasioni e modalità di consumo.

di Maddalena Marconi

Il mercato degli spalmabili dolci comprende tre macrosegmenti principali: le creme spalmabili dolci, le confetture/spalmabili a base frutta e i mieli.

Nell’anno terminante il 27 ottobre 2024, il totale mercato ha registrato oltre un miliardo di euro di vendite, con un incremento del 4,3% rispetto all’anno precedente, mentre in termini di volumi le vendite hanno raggiunto quasi 134 milioni di chilogrammi (+2%). In particolare, le creme hanno raggiunto un giro d’affari di 523 milioni di euro, le confetture circa 407,3 milioni e i mieli un valore di circa 152,4 milioni di euro (dati NIQ, totale Italia, Iper+Super+Liberi Servizi+Discount). Il confronto dei giri d’affari mostra quindi che le creme spalmabili dolci costituiscono il comparto con il valore più alto, aumentato del 6% nell’ultimo anno. Interessante anche il trend di crescita a volume (+2,5%) e in unità (+4,2%), per un totale rispettivamente di 59,7 milioni di chilogrammi e di 133 milioni di confezioni vendute. Nonostante la crescita del prezzo (+3,4% al kg e +1,7% a confezione), le performance di questo macrosegmento sono state sicuramente supportate dall'incremento dell'intensità promozionale, aumentata sia a valore (30%, +4,6%) che a confezione (25,5%, +4,4%), e dalla crescita del numero medio di referenze (4,4, +6,7%).

Aree geogrAfiche e cAnAli distributivi

Tutte le aree geografiche hanno contribuito alla crescita a volume delle creme spalmabili dolci, ma il contributo maggiore arriva dall’Area 1 che, nonostante occupi il terzo posto per totale di chilogrammi venduti (23%), cresce del 3,4%, seguita dall’Area 2 (+3,1%). In questo caso, la sales location è ancora più esigua, con un contributo alle vendite a volume del 20,6%. L’Area 4 invece, che rappresenta il mercato più importante (33,3%), cresce meno rispetto alla media, con un trend del +2,3%. Infine, l’Area 3, che ha una sales location a volume del 23,1%, registra un trend di segno positivo dell’1,6%. «Tra i canali – chiarisce Elena Pezzotti di NIQ – sono i discount, al secondo posto per sales location a volume (24,2%), quelli che registrano la maggiore crescita a volume (+7,1%). Anche i supermercati, che con il 43,6% delle vendite a volume sono il canale principale, vantano un trend positivo di rilievo (+3,1%). Gli iper, terzi sul podio della sales location a volume (21,3%), si contraddistinguono per performance leggermente negative (-0,4%). I liberi servizi (11% di sales location) registrano, qui come in altre categorie del largo consumo, una decrescita sostanziosa delle vendite (-3,4%)».

IL PUNTO DI VISTA DELLA

DISTRIBUZIONE: CONAD

Se le opportunità maggiori derivano dalle categorie più performanti, in Conad vanno ricercate, per il segmento confetture, nei prodotti biologici e light e, per le creme spalmabili dolci, nei prodotti a base vegetale proteici o mono ingrediente. «Rispetto a quest’ultima tipologia in particolare –spiega Marco Magalotti, national category manager dolciario e bevande calde di Conad –, nell’ultimo anno siamo entrati con grandi soddisfazioni nei prodotti 100% vegetali, con una crema di arachidi mono ingrediente. Intendiamo infatti rappresentare per i clienti un punto di riferimento in questa categoria, nella quale stanno riscuotendo sempre più successo anche le referenze a base di altra frutta secca, come pistacchio e mandorle, mentre l’attenzione alla convenienza è confinata ai prodotti mainstream a base nocciola. Rispetto alle confetture, analogamente, abbiamo rilevato che la naturalità della materia prima e l’assenza di zuccheri aggiunti sono driver di scelta sempre più importanti».

AndAMento dei forMAti

Per quanto riguarda i formati delle creme spalmabili, il trend positivo a volume (+2,5%) è guidato dalle creme spalmabili in barattolo (+2,6%), il formato che genera il 94,3% delle vendite (56,4 milioni di chilogrammi). Come per il totale creme spalmabili dolci, i barattoli crescono in tutti gli store format tranne negli iper e nei liberi servizi, dove registrano una contrazione a volume, rispettivamente del -0,5% e del -3,7%. «Questo formato – prosegue Elena Pezzotti – è riuscito a prevalere rispetto agli altri grazie a un prezzo al chilo sotto la media di mercato (8,46 euro vs 8,75 euro), nonché a un numero di referenze per punto vendita consistente (12,7). Basti pensare che le creme spalmabili al bicchiere, secondo formato per quota a volume con il 4,5%, hanno in media un prezzo di 12,82 euro e un numero di referenze di 1,5. Anche questo formato registra una crescita a volume, sebbene più moderata (+0,7%)». Le creme spalmabili in vaschetta porzionata, con una quota a volume marginale dell’1,2%, vantano però la crescita più corposa (+6,3%).

schede prodotti

conApi-MieliziA

Nome prodotto: Sportpocket Mielizia

Miele Italiano

Caratteristiche: miele italiano proveniente dai soci apicoltori in formato doypack monomateriale riciclabile, pensato per il consumo in ambito sportivo indoor e outdoor. Formato da 100 g.

euro coMpAny/100%

Nome prodotto: Crema 100% Pistacchi & Mandorle

Caratteristiche: una crema di sola frutta secca, senza zuccheri, oli o additivi. Combinazione perfetta tra il gusto del pistacchio e la dolcezza della mandorla pelata.

ferrero/nutellA

Nome prodotto: Nutella Plant Based

Caratteristiche: un prodotto con ingredienti di origine vegetale, certificato Vegan, che garantisce la stessa experience di Nutella.

InAlpi/lAtterie InAlpi

Nome prodotto: Sweet Milk Latterie Inalpi

Caratteristiche: latte spalmabile da filiera corta, disponibile in purezza o nelle versioni cocco e fragola, in vasetti di vetro con tappo in alluminio.

LA RIVOLUZIONE DELLE CREME PURE CONTINUA

L’aromaintenso dellenocciole

Deliziosi inconfondibile

Due golose combinazioni, realizzate nel rispetto della nostra filosofia: solo frutta secca ed essiccata, senza l’aggiunta di altri ingredienti.

GLI APICOLTORI COME TUTORI DELLA BIODIVERSITÀ

Per valorizzare il forte legame con i propri apicultori, Conapi-Mielizia ha lanciato una campagna stampa con il claim “Un vasetto di biodiversità”. «La nostra narrazione –spiega Laura Betti – si concentra sulla varietà delle tipologie di miele. Questo, non a caso, è presentato con un’offerta al plurale. Utilizziamo strategie comunicative che mirano a esplorare il ruolo fondamentale delle api e degli apicoltori nella salvaguardia della biodiversità. In linea con il posizionamento come brand naturale, presidiamo poi anche gli eventi sportivi, intercettando così un target attento alla qualità degli alimenti e alla nutrizione funzionale. Oltre a rafforzare i legami valoriali con il consumatore, miriamo a differenziare l’offerta per rispondere alle esigenze in evoluzione».

AdAttI A tutti, con un focus sugli sportivi

Tornando a parlare in generale del mercato totale degli spalmabili dolci, vediamo che questi, versatili e semplici da utilizzare, golosi e rivolti a un target di clientela molto vasto, rappresentano oggi un comparto sempre più vasto e differenziato e si dimostrano in grado di soddisfare anche le istanze dei consumatori salutisti, sportivi e attenti all’ambiente. Lo confermano i principali operatori del settore. Tra questi c’è Conapi-Mielizia, il primo produttore di

L’ACCENTO È SUL SAPORE AUTENTICO

La valorizzazione della materia prima è al centro della proposta di creme spalmabili mono ingrediente di Euro Company . «La nostra linea – descrive Paolo Palazzo – si compone di sei referenze biologiche in vaso di vetro da 175 g: Arachidi, Mandorle pelate, Nocciole, Mandorle tostate, Pistacchi & Mandorle e Anacardi, alle quali si aggiungono tre referenze da 300 grammi di origine italiana: Arachidi, Mandorle pelate e Nocciole. Inoltre, abbiamo recentemente ampliato l’offerta con due novità in cui la frutta secca si fonde con la naturale dolcezza della frutta essiccata: la crema 100% Anacardi & Cocco e la 100% Nocciole & Datteri».

miele biologico in Europa, che annovera nel suo portafoglio prodotti anche le composte di frutta. Certamente il miele non può contare sulla riduzione degli zuccheri, ma punta sempre su aspetti valoriali salutisti e sul ruolo di booster energetico. «Il miele – spiega Laura Betti, brand manager di Conapi-Mielizia – gode di una reputazione consolidata come dolcificante naturale e alternativa più salubre rispetto allo zucchero raffinato. Le varietà più apprezzate restano quelle classiche, tuttavia si registra un crescente interesse per formati pratici e innovativi, adatti al consumo fuori casa. A tale proposito abbiamo introdotto la gamma Sportpocket, un formato in doypack monomateriale riciclabile, pensato per il consumo in ambito sportivo sia all’aperto che indoor. In linea con l’attenzione al benessere e alla salute, confetture e marmellate vantano una dinamica positiva soprattutto nel segmento light e senza zucchero». Anche Rigoni di Asiago, altra azienda caratterizzata dalla vocazione nel biologico, conferma l’attenzione dei consumatori verso gli ingredienti e la volontà di ridurre il contenuto di zuccheri. «Lo scorso anno abbiamo lanciato le confetture

Natù senza zucchero – dichiara Cristina Cossa, direttrice marketing di Rigoni di Asiago – e stiamo allargando il parco consumatori che ne apprezzano la ricetta naturale, senza edulcoranti di sintesi. Sia con Nocciolata che con questa linea, guardiamo soprattutto a un target giovane e dinamico, al quale ci rivolgiamo anche attraverso la partecipazione a eventi sportivi amatoriali o la presenza nelle palestre».

nuove ricettAzioni senzA coMproMessi con il gusto Nemmeno i produttori più legati a un’offerta tradizionale, basata sul concetto del “peccato di gola” rinunciano ad accogliere le istanze dei consumatori che desiderano ridurre o eliminare gli ingredienti di origine animale o gli zuccheri. «Nel comparto delle creme spalmabili – chiariscono da Ferrero –, nonostante il proliferare di nuovi gusti, cioccolato e nocciole resta la variante core e i driver di scelta e d’acquisto rimangono sempre qualità e gusto. Questi si confermano anche se osserviamo il segmento delle creme a base di ingredienti di origine vegetale, un mercato ancora piccolo ma che, da settembre, costituisce per noi un importante focus, grazie al lancio di Nutella Plant Based. Il nostro prodotto ha portato grande attenzione all’intera categoria, nella quale ha generato una crescita del 70% (dati Circana)». Anche Lindt sottolinea come gli scaffali delle creme spalmabili siano stati arricchiti dalla presenza di nuove referenze.

Peso canali e trend a valore (%)

Discount

«In questo scenario – sottolinea Giulia Muzzin, marketing director di Lindt Italia – la nostra presenza è costante dal 2019 con la classica crema alle nocciole e l’innovativa crema fondente. La tendenza generale valorizza sempre di più qualità e originalità e, a partire dall’aprile 2024, abbiamo ampliato l’offerta con la crema Fondentissima, nella quale il cacao è il primo ingrediente e lo zucchero è ridotto del 30% rispetto alla media delle creme più vendute».

Meno zucchero, più sAlute

La tendenza salutista è sempre più significativa, anche in un comparto che, come questo, è strettamente legato a momenti di consumo dove prevale l’aspetto del piacere, come la colazione o la merenda. In tale contesto è la riduzione o l’eliminazione dello zucchero l’elemento che emerge maggiormente. Lo sottolineano in Menz&Gasser, azienda specializzata in confetture, marmellate e spalmabili di frutta. «Cresce la richiesta di prodotti a ridotto contenuto di zuccheri – dice Francesca Pezzini, responsabile marketing e comunicazione –, con elevate percentuali di frutta e con ingredienti naturali e biologici, senza perdere di vista la sostenibilità, non solo del packaging, ma anche lun-

QUANDO I PRODOTTI RACCONTANO

LA LORO ORIGINE

Sempre più spesso, i consumatori vogliono conoscere la provenienza degli alimenti che acquistano. Per soddisfare questa esigenza Vog Products ha realizzato un restyling delle confezioni. «Raccontiamo l’origine dei nostri prodotti con immagini reali del territorio dell’Alto-Adige – illustra Christoph Tappeiner – e delle famiglie di agricoltori che coltivano le nostre mele bio. La materia prima principale delle puree di frutta Leni’s, in pratici vasetti di vetro da 360 g, per mantenerne inalterato il gusto è infatti raccolta esclusivamente a mano e rigorosamente certificata Bioland, un ente che prescrive linee guida ancora più severe rispetto agli standard biologici dell’Unione europea».

lindt/creMA fondente

Nome prodotto: Lindt Crema Fondente

Caratteristiche: pregiato cacao e ingredienti premium, per una crema avvolgente, intensa e golosa. Un prodotto dove il cacao è il vero protagonista.

Menz&gAsser

Nome prodotto: Edel mirtillo nero

Caratteristiche: confettura extra al 55% di frutta di alta qualità Iqf, lavata, tagliata e surgelata individualmente. Ricca di pezzi, soddisfa i palati più esigenti.

rigoni di AsiAgo/nAtù

Nome prodotto: Natù senza zuccheri aggiunti

Caratteristiche: biologica, senza edulcoranti di sintesi né conservanti, con il 95% di frutta, è disponibile in sei gusti diversi. Oggi anche Pesche gialle e Ciliegie e amarene.

vog products/leni’s

Nome prodotto: Puree di frutta Leni’s

Caratteristiche: sette referenze di puree biologiche: Mela, Mela-Frutti di bosco, Mela-Zenzero, Mela-Cannella, Mela-Bergamotto, Mela-Fiori di sambuco - certificate da Bioland - e Pera.

go tutta la filiera. Noi ci impegniamo a rispondere proattivamente a queste esigenze, sia sviluppando linee low sugar e bio al fianco dei nostri prodotti classici, sia curando tutti gli aspetti della catena produttiva in un’ottica di sostenibilità». L’attenzione a salute e sostenibilità rappresenta il cuore della proposta di Euro Company che, con il suo brand 100%, propone creme fatte esclusivamente di frutta secca o essiccata. «Da oltre quarant’anni –racconta Paolo Palazzo, responsabile marketing della società – la nostra passione per la frutta secca ci spinge a esplorare continuamente nuovi modi per valorizzarla. Nascono così le creme 100%, senza l’aggiunta di zuccheri, sale, oli, addensanti, emulsionanti o qualsiasi altro additivo, per preservare i valori nutrizionali e il gusto autentico della materia prima».

I territori in priMo piAno Un altro aspetto sempre più rilevante per i consumatori e le aziende del settore è l’attenzione alla filiera, in primo piano soprattutto per quelle società che hanno fatto della territorialità un valore aggiunto. «Le puree di frutta che proponiamo – precisa Christoph Tappeiner, direttore di Vog Products – non solo sono snack nutrienti, veloci e salutari, ma provengono da una filiera trasparente, dal campo al prodotto finito. La nostra comunicazione è volta a valorizzare l’origine dell’ingrediente principale che compone le puree Leni’s. Si tratta, infatti, delle migliori mele bio dell’Alto-Adige, provenienti per la

schede prodotti

maggior parte dai nostri soci e dai circa 6mila produttori che li seguono». Anche l’offerta di creme spalmabili milk based di Inalpi punta a valorizzare la filiera e la materia prima. «Sicurezza e genuinità degli ingredienti e della ricettazione sono in primo piano tra le tendenze dei consumatori – spiega Gabriella Bollino, direttrice commerciale e marketing –. Le referenze del brand Latterie Inalpi rispondono a questo tipo di richiesta in modo trasversale, perché sono tutte ottenute da filiera corta e certificata, trasparente e tracciabile».n

FILIERA E MATERIA PRIMA AL CENTRO DELLA NARRAZIONE

Il racconto della filiera e del prodotto che nasce da essa è al centro della comunicazione digitale di Inalpi. «Utilizziamo i canali che ci permettono di raggiungere rapidamente un ampio pubblico – sottolinea Gabriella Bollino – con un approccio estremamente fruibile. Abbiamo, inoltre, dedicato particolare attenzione alla realizzazione di un sito web strutturato come un vero portale, nel quale reperire tutte le informazioni necessarie per avere una panoramica completa dell’azienda. In esso è presente anche un’area di e-commerce in costante sviluppo, con un focus su importanti dettagli logistici, per garantire un’esperienza eccellente. Merita infine di essere ricordata la recente iniziativa di naming sponsor dell’Inalpi Arena di Torino».

Peso segmenti e trend a valore (%)

Tieni sempre la tua tavola piena

Drug Italia : Rosanna Ungaro

è la prima donna alla guida di una centrale acquisti

Cambio di poltrona per la prima centrale italiana drug: Rosanna Ungaro è la nuova direttrice generale di Drug Italia. Classe ‘77, un figlio, laurea in giurisprudenza, un master in comunicazione d’impresa e oltre 20 anni di esperienza nel settore retail, drug e industria, come responsabile delle strategie marketing e commerciali. La manager succede a François Xavier Tah, che assieme ai soci di consorzio ha creato e lanciato la centrale Drug Italia, consolidandone la posizione sul mercato.

Amazon , si rinnova la leadership store in Europa, Italia e Spagna

Amazon ha nominato Mariangela Marseglia nuova vicepresidente stores per l'Europa. Negli ultimi 6 anni ha guidato Amazon in Italia e Spagna e risponderà direttamente a Russ Grandinetti, svp international stores. Mariangela Marseglia è in Amazon da oltre 15 anni. Ha guidato alcune delle linee di business chiave dell'azienda come Elettronica, Fresh e, più di recente, ha rivestito il ruolo di country manager per Italia e Spagna. Amazon ha nominato anche Ruth Diaz country manager per la Spagna e Giorgio Busnelli country manager per l'Italia. Entrambi riporteranno a Mariangela Marseglia  e manterranno i loro attuali incarichi rispettivamente a guida dei team Fashion e Beni di Largo Consumo a livello europeo.

Dusan Kaljevic è il nuovo general manager di Coricelli

Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia:

Camillo Pugliesi nominato direttore generale

Camillo Pugliesi è stato nominato direttore generale del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia. La sua nomina rappresenta un passaggio importante per il consorzio, che ha individuato in lui la figura ideale per guidare e valorizzare uno dei simboli più rappresentativi dell’eccellenza vitivinicola siciliana. Classe 1984, siciliano, abilitato come avvocato, con una specializzazione da giurista d’impresa, Pugliesi unisce la passione per la sua terra all’esperienza acquisita negli anni come consulente giuridico d’impresa.

Pietro Coricelli rafforza la business unit international development con la nomina di Dusan Kaljevic nel ruolo di general manager. 41 anni, dopo la laurea in economia aziendale e l’Executive Master in business administration presso la London Business School, inizia la sua carriera nel settore dei beni di largo consumo maturando una lunga esperienza. In Pietro Coricelli, nel ruolo di general manager-international development, andrà a rafforzare la struttura manageriale con la responsabilità di dare nuovo impulso allo sviluppo internazionale puntando sulla crescita del brand e sul presidio di nuovi mercati esteri.

Caso tratto dalla Ricerca Innovations 19 di Kiki Lab-Ebeltoft Group

La Cofradía Mercat Social Spagna, Barcellona

Un negozio a Km 0 di qualità e a sostegno dell’economia locale, che innova con la formula di abbonamento e ricarichi molto bassi per rendere accessibili i prodotti e retribuire equamente i produttori.

Area chiave: Sustain

Info chiave

Specializzato Food Km 0

2022: apertura

100 mq

La Cofradía Mercat Social è un negozio di alimentari locali aperto a Barcellona nel 2022. Si tratta di una piccola superficie di soli 100 mq, situata però in una strada pedonale, che invita a uno stile di vita rilassato in cui lo slow food è la chiave.

Sustain

L’assortimento comprende una selezione di cibo, vini, fiori, piccoli manufatti artigianali, per lo più locali e re-

alizzati da piccoli produttori, in genere aziende familiari: la sostenibilità è nel Dna del concept, tradotta nella scelta di produttori e prodotti, curati negli ingredienti e nei packaging. Il negozio è arredato in modo coerente, con materiali e mobili di recupero. Le referenze sono esposte con cura e raccontate da personale disponibile, ben informato su ogni prodotto e “ambasciatore” della filosofia del progetto, un aspetto molto apprezzato anche dai turisti, sempre più rilevanti a Barcellona. Quasi tutti i giorni c'è un evento alla fine della giornata: alcune manifestazioni sono organizzate da produttori, con degustazioni e offerta di informazioni, altre prevedono laboratori di cucina; non mancano anche eventi su temi di benessere più generale, come la consapevolezza o la sessualità, che si concludono sempre con piccole degustazioni di prodotti enogastronomici. Per fidelizzare i clienti, garantire prezzi accessibili e il giusto valore ai fornitori, La Cofradía funziona quasi come se fosse un club con un programma di abbonamento. Con una tariffa mensile di 13,50 euro, gli abbonati possono acquistare i prodotti con un ricarico di solo il 3,5%, mentre, se non si è abbonati, è previsto un prezzo più alto per acquistare lo stesso prodotto. I due prezzi sono comunicati in modo trasparente e con chiarezza ai clienti.

Commento Kiki Lab

Pur essendo un piccolo negozio indipendente di alimentari, il concept è stato ben concepito per attirare sia i clienti locali che i turisti. È un concept esperienziale per conoscere l'enogastronomia locale, dinamico per gli eventi quasi quotidiani e molto ospitale, con l’obiettivo, anche attraverso l’innovazione dell’abbonamento, di creare una comunità: connettere clienti e produttori per conoscere, condividere, scoprire e anche divertirsi insieme.n

Fabrizio Valente , founder e amministratore di Kiki Lab (Gruppo Promotica)

Scopri i Prodotti dell'Anno tra le strade della città.

Grazie alla Partnership con Supermall by Avip i prodotti eletti brillano tra le strade di Milano. L'iniziativa rappresenta un esempio di come il marketing e l'urbanistica possano integrarsi, offrendo visibilità ai prodotti e coinvolgendo i consumatori in un modo unico e innovativo accogliendoli quando arrivano in città e mentre parcheggiano al supermercato.

La crisi si affronta quando non esiste

Un’efficace comunicazione di crisi non inizia con la crisi stessa, ma molto prima, nella fase di preparazione.

La“fase preparatoria” di un piano di crisis communication è cruciale per costruire una solida reputazione e una strategia reattiva pronta ad affrontare qualunque cosa possa accadere, con la consapevolezza che le aziende a “rischio zero” non esistono. Prepararsi significa, innanzitutto, conoscere i potenziali rischi e come essi possano danneggiare la reputazione dell’organizzazione. Identificare i rischi che possono scatenare una crisi reputazionale è la chiave: ad esempio, un errore in una campagna pubblicitaria può avere conseguenze limitate, ma se percepito come offensivo, può trasformarsi in una crisi.

Costruire relazioni con media, opinion leader e brand ambassador è un’altra componente essenziale. Questi attori rappresentano la “rete di sostegno” dell’azienda e possono contribuire a diffondere una contro-narrazione credibile in caso di crisi. Creare questa rete in tempi di tranquillità permette di avere un contesto sociale pronto a sostenere l’organizzazione. Altro elemento da non trascurare è la formazione di un team dedicato alla gestione delle crisi. Questo gruppo deve essere composto da professionisti con competenze trasversali (comunicazione, legale, relazioni con i media e operations) in grado di intervenire con prontezza e coerenza e preparato per rispondere tempestivamente e in modo organizzato, mantenendo una voce univoca verso gli stakeholder.

Infine, una preparazione fatta anche con una logica proattiva può portare ad anticipare eventuali informazioni potenzialmente dannose e diffonderle prima che vengano utilizzate contro l’organizzazione. Questa strategia permette non solo di governare la percezione pubblica, ma anche di costruire una narrativa più controllata e favorevole.

In conclusione, la fase preparatoria di un piano di crisis communication non solo riduce i danni quando una crisi si presenta, ma può addirittura prevenirla, consentendo all’organizzazione di mantenere e consolidare la propria reputazione anche in tempi difficili.n

Micro trend 2024: Woke Culture

In molte società occidentali, la consapevolezza dell'ingiustizia sociale sta aumentando. I consumatori stessi si stanno impegnando e chiedono trasparenza e cambiamento. Nel mondo post-demografico, stanno emergendo nuovi standard e sfide per la politica e le aziende.

Una "definizione normativa" dei consumatori sta sempre più scomparendo, mentre la diversità e le differenze tra le persone vengono percepite e affrontate in modo specifico. Allo stesso tempo, c'è una crescente consapevolezza della discriminazione e della mancanza di pari opportunità, sul cui tema cui i gruppi precedentemente emarginati stanno dedicando campagne pubbliche e visibili. Prodotti, servizi e infrastrutture non dovrebbero più escludere nessuno. Il design inclusivo sin dall'inizio sta diventando il nuovo standard. Le donne stanno prendendo posizione per l'autodeterminazione e stanno facendo campagne contro il divario retributivo di genere e la violenza sessuale. I social media servono come piattaforma per l'attivismo, ma mostrano anche quanto sia polarizzata la società. I consumatori esercitano una pressione crescente sulle aziende e pretendono da loro una posizione politica e trasparenza. Anche la politica sta affrontando profondi cambiamenti e molte sfide.

Pagamento in contanti presso i chioschi per le ordinazioni di fast food

McDonald's sta pianificando di testare un formato di negozio con chioschi per le ordinazioni negli Stati Uniti che eliminerà la necessità di cassieri, pur continuando a dare ai clienti la possibilità di pagare in contanti. I clienti possono quindi pagare in contanti presso i nuovi chioschi per le ordinazioni digitali e ricevere automaticamente il resto. Ciò ha lo scopo di risolvere il problema dei chioschi self-service che escludono i pagamenti in contanti. Finora, i paganti in contanti dovevano comunque recarsi alla cassa per pagare. L'obiettivo è ridurre al minimo le code alle casse, in modo che il personale possa essere impiegato per altre attività.

Chiosco per esami della vista rapidi

L'ottico statunitense Zenni Optical e il fornitore di esami della vista basati sull'intelligenza artificiale Eyebot stanno pianificando di installare dieci chioschi "Eyebot S1" in luoghi ad alto traffico nelle città degli Stati Uniti. Questi offriranno esami della vista in soli 90 secondi, migliorando significativamente l'accessibilità alle cure oculistiche. Gli utenti del chiosco possono ottenere un esame della vista e ordinare un paio di occhiali scontati da Zenni in un'unica visita, riducendo il tempo normalmente necessario per acquistare nuovi occhiali. Inoltre, i chioschi possono identificare e indirizzare rapidamente i casi urgenti, il che andrà a vantaggio anche dei professionisti della cura degli occhi.

Chiosco di fast food con guida vocale

McDonald's Korea è diventata la prima catena di fast food in Corea del Sud a installare chioschi con guida vocale nei suoi punti vendita per servire meglio i clienti ipovedenti. Le cuffie possono essere collegate ai chioschi self-service in modo che i clienti possano effettuare le loro selezioni anche in ambienti rumorosi. La guida vocale comunica i nomi degli articoli del pasto, i loro prezzi e il contenuto calorico. Le persone ipovedenti sono, quindi, in grado di accedere alle informazioni sui prodotti e ordinare i loro menu utilizzando il controllo vocale in tutte le filiali sudcoreane di McDonald's.

Strumento di intelligenza artificiale per i dipendenti dei supermercati

Il rivenditore americano Target ha introdotto uno strumento di intelligenza artificiale chiamato "Store Companion" nei suoi 2mila negozi per supportare i dipendenti nelle loro attività. L'app è accessibile tramite dispositivi aziendali e risponde a domande sui processi del negozio, come la registrazione degli ospiti per una Target Circle Card o il riavvio di un registratore di cassa. "Store Companion" funge da coach digitale, fornendo una guida immediata e risorse per aiutare i dipendenti nuovi o stagionali a imparare e ad adattarsi rapidamente. Ciò consente loro di concentrarsi maggiormente sul servizio clienti e sulle operazioni del negozio. n

Marco Zanardi, presidente Retail Institute Italy, vicepresidente Confindustria Intellect, presidente Iodounamano, partner Beready

LE BEVANDE FUNZIONALI conquistano i consumatori

Benessere e sostenibilità sono i principali driver che guidano le scelte di acquisto degli shopper, attratti da prodotti con alto tasso di funzionalità e di servizio e spinti dalla necessità di sperimentare.

Nell’anno terminante a ottobre 2024, il mercato delle bevande piatte ha registrato una flessione delle vendite a volume dell’1,4% e una crescita a valore dell’1,8% rispetto all’anno precedente, per un totale di 495,8 milioni di litri commercializzati e un giro d’affari che si attesta sui 623 milioni di euro (dati Circana, totale Italia, Iper+Super+Lsp+Discount).

Aree geogrAfiche e cAnAli distributivi

Per quanto riguarda le aree geografiche, il NordOvest veicola il 30% dei volumi e il 31% del valore, seguito dal Sud (27% vol. e 25% val.), dal Nord-Est (23% vol. e 22% val.) e dal Centro+Sardegna, con il 20% dei volumi e il 22% del valore. Sul fronte dei canali distributivi, guidano i supermercati (51% vol. e 55% val.), distanziati dai discount, che segnano il 29% dei volumi e il 23% del valore, seguiti, infine, da Lsp (11% vol. e 13% val.) e dagli ipermercati (9% vol. e 9% val.). I primi tre marchi (Ferrero, San Benedetto e Coca Cola) coprono a valore il 68% di un mercato in cui la private label, al momento, pesa per il 17%.

AndAMento dei segMenti

Tra i segmenti che compongono la categoria, a mantenere segno positivo sia a volume sia a valore sono gli integratori/acque aromatizzate (+2,7% vol. e +10,3% val.), mentre i restanti segmenti sono caratterizzati da una flessione dei volumi: è il caso delle bevande base tè, che calano del 2% a volume, mostrando una lievissima crescita a valore (+0,1%), e delle altre bevande piatte (no gas) che perdono l’1,9% a volume e il 3,4% a valore.

le bevAnde gAssAte puntAno sullA sostenibilità

Nonostante il comparto delle bevande gassate riveli segni di contrazione, all’interno di questo seg-

schede prodotti

AcquA MinerAle sAn benedetto/sAn benedetto Nome prodotto: San Benedetto Thè Le Specialità

Caratteristiche: linea disponibile in due gusti originali, il Thè Fico d’India e il nuovo Thè Verde Matcha, le cui foglie vengono selezionate a mano e lasciate essiccare a bassa temperatura, per un gusto intenso, aromatico e naturale, sia nella versione regular, sia Zero.

AcquA sAnt’AnnA/sAnt’AnnA pro Nome prodotto: Sant’Anna Pro Frutti verdi+menta

Caratteristiche: bevanda arricchita con 15 g di proteine più zinco in acqua minerale naturale Sant’Anna. Senza zuccheri, conservanti, coloranti o glutine. Disponibile nei gusti tropical e frutti verdi+menta.

mento i consumatori mostrano interesse per la sostenibilità, privilegiando packaging green, prevalentemente in vetro, e strizzando l’occhio verso prodotti realizzati con ingredienti naturali, senza l’aggiunta di coloranti. Allo stesso tempo, il comparto è sostenuto da una forte spinta innovativa, che rappresenta uno dei driver principali che guida le scelte di acquisto degli shopper, come condivide Denis Moro, ceo di Fonte Margherita 1845: «Il consumatore, sia nei supermercati, sia nel fuoricasa, ricerca prodotti innovativi, nel packaging e nel contenuto. Come Fonte Margherita 1845 siamo sempre focaliz-

+1,8

Una comunicazione diretta, senza eccessiva enfatizzazione, è perseguita da Fonte Margherita 1845, che punta su un rapporto autentico e colloquiale con i target di riferimento attraverso l’utilizzo di piattaforme online e offline, benché la presenza sul digitale e sui social sia preminente rispetto al cartaceo. «Ci piace comunicare anche attraverso i prodotti – afferma Denis Moro – dunque sponsorizziamo eventi e iniziative per consentire di conoscere bevande, aperitivi e acqua minerale. Inoltre, ci piace veicolare i nostri valori come, ad esempio, la sostenibilità ambientale (imbottigliamento in vetro eco-friendly, vetro a rendere) e la socialità responsabile (bevande e aperitivi sono rigorosamente analcolici)».

mln/l

zati nella ricerca di nuovi prodotti da veicolare nella nostra bottiglia in vetro, ben riconoscibile per il design che rimanda a quella degli anni Sessanta, rivisitata in chiave contemporanea».

cresce il consuMo degli energy drink Rimarcano sull’importanza dell’offerta innovativa anche da Ferrero, sottolineando allo stesso tempo una crescita nel consumo di energy drink: «Stando ai dati Circana in nostro possesso, all’interno dell’alcohol free beverage rileviamo una forte crescita nei consumi di bevande energetiche grazie all’elevato tasso di innovazione, nonostante il segmento risulti ancora contenuto. La categoria ready to drink, inoltre, è quella che segna la crescita maggiore come quota a volume, mentre continua il favore nei confronti delle bevande senza zucchero». Ac -

to delle aranciate nel suo complesso. Le bevande alla frutta e il the sono in sofferenza, mentre gli energy drink riscuotono interesse, seppur rappresentino ancora un bacino piccolo. Segnali positivi provengono anche dal mondo delle bevande isotoniche e delle acque addizionate, mentre trasversale a tutte le famiglie delle bevande analcoliche è il trend “senza zucchero”. All’interno di questo mondo, l’innovazione caratterizza la crescita di segmenti più piccoli, ma di valore, che performano positivamente proprio grazie al dinamismo introdotto dai nuovi lanci. In questa categoria è recente il restyling della nostra linea di bibite Noi&Voi, che cambia look per offrire ai consumatori un’esperienza visiva fresca e accattivante, mantenendo allo stesso tempo l’essenza e la familiarità del brand».

TREND SEGMENTI BEVANDE PIATTE

A VALORE E VOLUME (%)

BEVANDE BASE TÈ

+0,1 val -2 vol

INTEGRATORI ACQUE AROMATIZZATE

+10,3 val

+2,7 vol

ElaborazioneDMsudatiCircana,totaleItalia,Iper+Super+Lsp+Discount,a.t.ottobre2024

ALTRE BEVANDE PIATTE (NO GAS)

-3,4 val -1,9 vol

canto allo sviluppo del segmento degli energy drink, Elisa Ferraris, portfolio integration manager di Coca-Cola Hbc Italia, sottolinea anche la necessità degli shopper di sperimentare: «Salute e benessere continuano a essere ai primi posti tra le preoccupazioni degli italiani e si traducono in scelte d’acquisto consapevoli che tendono a premiare varianti senza zuccheri aggiunti o con pochi zuccheri. Energy drink e sport drink rappresentano il complemento per ottenere un boost energetico. Parallelamente, però, il progressivo invecchiamento della popolazione e la ricerca di nuovi gusti portano i consumatori a sperimentare: crescono così tutti i gusti più “adulti” tra le bevande gassate e anche i mercati degli energy drink e delle acque aromatizzate si arricchiscono di nuove varianti».

I consuMAtori preMiAno lA funzionAlità

Oltre che sulla salute, i consumatori sono focalizzati su referenze in grado di fornire un alto grado di funzionalità. «Negli ultimi anni funzionalità e contenuto di servizio sono i principali driver di crescita – afferma Vincenzo Tundo, direttore commerciale e marketing Italia di San Benedetto – in quanto il consumatore è alla ricerca di prodotti che, oltre a dissetare e soddisfare il palato, apportino un beneficio al proprio organismo. Il trend Zero, inoltre, è uno tra i più dinamici e trasversali in questo comparto. Per rispondere a queste

esigenze, San Benedetto ha di recente lanciato la linea Thè Le Specialità nel formato da 0,40 l in Pet, disponibile nelle varianti al fico d’india e al tè verde matcha per trasportare il consumatore in un mondo di sapori ricercati e autentici». L’aspetto funzionale è evidenziato anche da Luca Cheri, direttore commerciale di Acqua Sant’Anna: «I consumatori stanno mostrando un forte interesse verso prodotti che rispondano alle esigenze di benessere e salute, privilegiando alimenti che combinano gusto e benefici funzionali. Una delle principali tendenze è la ricerca di prodotti senza zuccheri aggiunti, a basso contenuto calorico e ricchi di proteine. Nel segmento near water, i nostri brand Sant’Anna Pro e Sant’Anna Fruity Touch si distinguono come esempi concreti del successo di questo trend».n

schede prodotti

cocA colA hbc ItAliA/powerAde

Nome prodotto: Powerade Golden Mango

Caratteristiche: sport drink isotonico al gusto di mango. Grazie alla presenza di elettroliti, aumenta l’assorbimento di acqua durante l’esercizio fisico, contribuendo al mantenimento di prestazioni di resistenza durante l’attività prolungata. 100% riciclabile con tappo sport.

colA/AcquA AzzurrA

Nome prodotto: Cola Acqua Azzurra

Caratteristiche: bevanda che impiega l’acqua minerale delle Piccole Dolomiti con dolci note di caramello. Il risultato è quello di una bevanda dal gusto deciso e dissetante.

ferrero/estAthé

Nome prodotto: Estathé deteinato

Camomilla

Caratteristiche: nuovo gusto per i più piccoli. Infuso di foglie di tè con fiori di camomilla, senza teina, aromi, glutine, coloranti e conservanti. Il packaging è fatto con 100% di plastica riciclata e 100% riciclabile, con tappo richiudibile e non disperdibile anti-soffocamento.

RANKING PRIMI TRE PLAYER A VALORE

PRIVATE LABEL A VALORE

Ferrero

La gestione delle risorse umane in mutamento

La questione risorse umane è un elemento di complessità che accomuna i settori retail e immobiliare, e richiede un approccio strategico e flessibile da parte delle aziende.

Negli ultimi anni le aziende del commercio al dettaglio e del mondo immobiliare sono sempre più legate a filo doppio per affrontare sfide che impattano su entrambi i settori. L’ultima sfida è uno scenario connotato dall’inflazione e dall’aumento dei costi operativi e dei tassi di interesse percepiti ancora come elevati. Una delle conseguenze è rappresentata dai canoni locativi che restano stabili a valori nominali, ma che decrescono a valori reali. Tra le varie misure adottate, c’è sicuramente quella di una più attenta politica sulla gestione delle risorse umane e dei budget dedicati.

Un approfondimento su questo tema viene offerto dalla recente indagine condotta da Hays Italia, “Salary Guide 2024” che descrive un quadro complesso e articolato di questi settori. Partendo dall’analisi di un contesto retributivo con numerose differenze, la ricerca condotta su un campione di oltre 1.300 professionisti e 800 aziende, individua una criticità comune nella capacità di trattenere i talenti migliori; i professionisti più qualificati, infatti, tendono a gravitare verso ruoli con pacchetti retributivi più com-

petitivi, soprattutto nel retail di fascia alta. Un altro aspetto critico evidenziato dallo studio riguarda l’attrattiva di alcuni ruoli specifici: le posizioni legate alla gestione e alla logistica risultano più stabili, con un trend di crescita per i ruoli manageriali e di coordinamento ma, la mancanza di percorsi di crescita strutturati e l’elevato turnover influenzano negativamente la percezione di stabilità e attrattiva. I turni flessibili, spesso estesi anche a weekend e festivi, scoraggiano molti lavoratori in cerca di un miglior equilibrio tra vita privata e lavoro. Anche la carenza di profili tecnici nel settore immobiliare, spesso attratti da realtà produttive o grandi gruppi, è una criticità.

La capacità di investire stabilmente nel capitale umano è un tema rilevante tra le aziende dei settori in esame, se si considera che ben il 44% dei lavoratori non ha visto crescere la soddisfazione nei confronti dell’attuale impiego (sopra il 39% della media di tutti i settori). Per questo motivo, il 38% dei lavoratori si dice pronto a cambiare società, mantenendo lo stesso ruolo nell’ambito del medesimo settore, per una retribuzione considerata troppo bassa in rapporto alle responsabilità.

Ma non è soltanto questione di livelli salariali. L’indagine suggerisce, infatti, che benefici come l’assicurazione sanitaria, i buoni pasto, la possibilità di avere orari flessibili e di lavorare in remoto sono elementi sempre più apprezzati dai lavoratori. Anche programmi di formazione, coaching e percorsi di carriera possono fare la differenza nel trattenere i dipendenti a lungo termine. Inoltre, un ambiente di lavoro inclusivo e orientato al benessere mentale contribuisce a rendere il luogo di lavoro più attraente e a migliorare la produttività. Si va verso modelli di lavoro più flessibili e orientati al bilanciamento tra vita privata e professionale: se per i ruoli operativi del retail questa flessibilità risulta limitata, nel settore immobiliare si assiste a una maggiore apertura verso formule ibride, soprattutto per le funzioni tecniche e di progettazione.

Come si vede, seppur poco dibattuta, la questione risorse umane è un ulteriore elemento di complessità che accomuna i settori retail e immobiliare, che richiede un approccio strategico e flessibile. Con l’avanzare delle tecnologie e delle aspettative dei lavoratori, soprattutto tra le generazioni più giovani, solo le realtà in grado di adattarsi ai nuovi paradigmi del mercato del lavoro potranno costruire team stabili, motivati e performanti, capaci – attraverso l’integrazione con la struttura e le figure già presenti – di portare valore a lungo termine.n

Alberto Deiana, project management executive Mi.No.Ter.

La ricerca di benessere sostiene la domanda di

Tè e infusi

La spinta inflattiva dell’ultimo anno non ha avuto ripercussioni sui consumi. Per i nuovi lanci le aziende puntano su abbinamenti di gusto originali e proprietà specifiche.

Atotale Italia, il mercato di tè, infusi e camomilla sviluppa un fatturato di 365 milioni di euro, registrando un aumento del 2,1% rispetto all’anno precedente (357 milioni di euro). I volumi, invece, rimangono stabili (+0,3%), con 8 milioni di kg venduti e 167,6 milioni di confezioni (+0,1%). I prezzi crescono sia a volume che a confezioni, rispettivamente dell’1,8% e del 2%. Il numero medio di referenze registra un aumento dello 0,8% (fonte NIQ, totale Italia, Iper+Super+ Superettes+Discount+Specialisti drug).

Aree geogrAfiche e cAnAli distributivi

La categoria cresce a valore in tutte le aree NIQ, tranne in Area 4, dove registra un calo dell’1,4% rispetto all’anno precedente. Le vendite a volume e a confezioni crescono in Area 1 (+1,6%, +1,7%) e Area 2 (+1%, +1%), mentre calano in Area 3 (-0,6%, -1%) e Area 4 (-1,6%, -2,4%). Area 1 e Area 2 trainano la categoria, sviluppando quasi il 60% del fatturato totale. «Analizzando i diversi canali distributivi – afferma Benedetta Ballabio di Nielsen IQ –, la distribuzione moderna genera l’85,7% del fatturato a totale Italia. Nello specifico, i supermercati sono il canale principale, sia in termini di volumi con 3,5 milioni di kg venduti (43% dei volumi a totale Italia), sia di fatturato, con 171 milioni di euro

365 mln/€ 8 mln/kg TREND

(47% del fatturato a totale Italia). Il loro trend è positivo sia a volume (+1,1%) che a valore (+2,6%). Gli altri canali continuano a crescere a valore e a volume, ad eccezione dei liberi servizi che registrano un trend negativo del -4,4% a valore e del -6,4% a volume».

AndAMento dei segMenti

Il tè rappresenta il 37,5% delle vendite valore a totale Italia, sviluppando un fatturato di 136,6 milioni di euro e vendite a volume per 3 milioni di kg. Il segmento perde lo 0,3% a valore e l’1% a volume. Il sottosegmento normale rappresenta l’83% delle vendite a valore del segmento tè, e per questo motivo, traina il calo in volume della categoria. A valore, però, è l’unico sottosegmento che contribuisce positivamente (+0,3%). Il sottosegmento deteinato, cala a volume (-7,4%) e a valore (-5,8%). Il segmento camomilla rappresenta il 21% a valore del totale Italia, generando un fatturato di 76,6 milioni di euro, e vendite a volume per 2,3 milioni di kg. Il segmento registra un trend positivo pari a +1,3% a valore, ma cala a volume dello 0,4%. I due sottosegmenti principali sono buste (contenenti camomilla solubile) e filtri (contenenti camomilla setacciata). Il sottosegmento camomilla buste registra un aumento di vendite a valore (+3,5%) e a volume (+0,9%), invece i filtri perdo-

SCHEDE PRODOTTI

no sia a valore (-1,7%) che a volume (-3,8%). Gli altri infusi rappresentano il 41,5% a valore del totale Italia, sviluppando un fatturato di 151,5 milioni di euro, e vendite a volume per 2,7 milioni di kg. Il segmento cresce a valore (+4,8%) e a volume (+2,4%). Filtri è il sottosegmento principale, che mostra un aumento a valore (+4,9%) e a volume (+2,4%); crescono anche i sottosegmenti sfuso (+5,8% a val. e +3,7% a vol.) e solubile (+1,4% a val. e +1,7% a vol.). Il segmento altri infusi, invece, sviluppa il 15,2% dei propri volumi in promozione. «Il prezzo medio della categoria è 45,42 €/kg, mentre il prezzo medio a confezione è 2,18 euro. Data la varietà di referenze all’interno della categoria – precisa Benedetta Ballabio – si registrano però posizionamenti di prezzo molto diversi: la camomilla ha un prezzo medio al kg di 33,13 euro, mentre gli infusi arrivano a 55,28 €/kg. Differenze sostanziali si osservano anche all’interno dei singoli segmenti: la camomilla filtri ha un prezzo medio di 54,74 €/kg contro i 26,08 euro di quella in buste; tra il tè normale e il deteinato ci sono circa 13 euro al kg di differenza, con il primo che ha un prezzo di 45,59 €/kg e il deteinato di 58,41 €/kg».

TREND SEGMENTI

I preferiti? funzionAli e nAturAli

Se nell’ultimo anno, complici anche le temperature miti dello scorso inverno, il mercato del tè e degli infusi ha mostrato una sostanziale tenuta, la stagione ‘24/’25 invece è iniziata con una maggiore spinta registrando, nel bimestre settembre-ottobre, una crescita di volumi vicina al 9%, grazie alle temperature particolarmente rigide. Gli infusi continuano a essere il traino principale di tale incremento, sebbene anche il tè mostri un trend favorevole che non si vedeva da tempo. Visto nel medio periodo il bilancio del settore è sicuramente positivo, trainato dall’attenzione dei consumatori verso il benessere psico-fisico che da anni condiziona le scelte a scaffale, come conferma Jesús Serrano Oca, sales manager Southern Europe & Mediterranean di Yogi Tea. «Gli italiani dimostrano un interesse crescente per prodotti che non solo offrono un gusto raffinato, ma anche benefici per la salute. Questo ha portato a un aumento della domanda di tè e infusi funzionali, con proprietà specifiche, come quelli che favoriscono la digestione, migliorano il sonno e rafforzano il sistema immunitario. Inoltre, abbiamo notato una forte preferenza per i prodotti biologici e sostenibili, legata all’attenzione per la provenienza degli ingredienti e in linea con un consumo più attento e responsabile».

fidelizzAzione Al brAnd

Il mantenimento di standard qualitativi elevati e una strategia di sostenibilità chiara e credibile si confermano driver importanti anche per Pompadour: «Il consumatore italiano – afferma Marion Fischnaller, responsabile marketing di Pompadour – ricerca in que-

Trend vendite per canale (%)

UNA COMUNICAZIONE TRASPARENTE ED EDUCATIVA

Il progetto e la filosofia aziendale di Yogi Tea si traduce in una strategia di comunicazione basata sulla trasparenza e su un approccio fortemente educativo nei confronti dei consumatori. «Sfruttiamo le nostre piattaforme social – spiega Jesús Serrano Oca – per diffondere informazioni dettagliate sui benefici dei nostri prodotti e raccontare il percorso dei nostri ingredienti, dalla loro origine fino alla tazza». Questa filosofia si traduce in una comunicazione che va oltre la semplice promozione del prodotto, offrendo ai consumatori un vero e proprio percorso di scoperta del mondo delle erbe e delle spezie. Inoltre, l'azienda racconta storie autentiche sulla provenienza degli ingredienti, coinvolgendo i consumatori in un viaggio che va dalle coltivazioni biologiche alle mani degli agricoltori.

sta categoria di prodotti il connubio tra salute e un piacevole gusto naturale ed è aperto a provare abbinamenti innovativi soprattutto se si fida della marca. Il settore, infatti, dimostra un elevato tasso di fidelizzazione al brand e, in generale, una chiara e semplice lettura dello scaffale è importante per aiutare lo shopper nella scelta fra la vasta offerta presente nei punti vendita». La ripresa delle marche industriali rappresenta uno degli aspetti che sta caratterizzando la recente evoluzione di questo mercato: «Dopo un anno in cui i fattori economici hanno influenzato le scelte d’acquisto, portando alla crescita di discount e private label – osserva Fabio Pesce, general manager di Twinings Italia –, oggi anche le marche si sono risvegliate trainando anch’esse la ripresa del comparto insieme all’offerta di prodotti naturali, funzionali e premium».

Val.
Vol.

bonoMelli

Nome prodotto: Infuso Lime e Mandarino

Accenni di destAgionAlizzAzione

Il consumo di bevande a base di erbe tende a concentrarsi nei mesi autunnali e invernali, poiché questi prodotti sono principalmente percepiti come un caldo conforto per riscaldarsi durante i periodi più freddi dell’anno. «Tuttavia – osserva

Fausta Fiumi, director food division di Gruppo Montenegro – negli ultimi anni, l’infusione e il consumo a freddo si sta affermando durante l’estate, specialmente per infusi e tisane. Queste bevande offrono un’opzione rinfrescante e gustosa, rappresentando un’alternativa più naturale e sfiziosa rispetto all’acqua e ad altre bibite zuccherate o gassate. Bonomelli risponde a questa tendenza proponendo una gamma di tisane e infusi che possono essere preparati sia in acqua calda sia in acqua fredda, offrendo così una soluzione versatile e adattabile alle diverse preferenze di consumo».n

Caratteristiche: armoniosa miscela 100% naturale dove il fresco profumo del lime si unisce a quello delicato del mandarino.

poMpAdour

Nome prodotto: Tisana Ciclo Sereno

Caratteristiche: la tisana unisce le proprietà dell’achillea a finocchio, verbena, salvia, passiflora e calendula. Per ciascuna confezione venduta, 0,30 euro andranno a supporto della ricerca medico-scientifica di Fondazione Veronesi nel campo dell’oncologia femminile.

twinings

Nome prodotto: Goodnight Tea

Caratteristiche: un tè nero deteinato dal gusto vellutato con melatonina, che contribuisce alla riduzione del tempo richiesto per prendere sonno. Grazie al formato solubile è facile e veloce da preparare.

yogi teA

Nome prodotto: Yogi Tea Energia

Mattutina

Caratteristiche: distribuito da settembre, questo prodotto fa parte di un ampliamento della gamma degli infusi. La combinazione di ingredienti come mate, chicchi di caffè verde, maca e menta verde è pensata per iniziare la giornata con la massima vitalità ed energia.

schede prodotti
Tè, infusi

e tisane:

quali sono i brand più attivi del web?

L’analisi dell’Osservatorio Digital ha monitorato l’attività social dei principali player attivi nel comparto di tè, infusi e tisane

Il consumo di tè, tisane e infusi non è solo una pratica benefica per il corpo, ma anche un momento prezioso per il relax quotidiano e il benessere mentale. Bastano cinque minuti al giorno con una tazza fumante per rigenerarsi. Ma quali sono i brand che stanno dominando il panorama digitale in questo settore? Per rispondere a questa domanda, l'Osservatorio Digitale di Soluzione Group ha condotto un'analisi approfondita, sfruttando strumenti di social listening come Fanpage Karma1 e Talkwalker2. Obiettivo: monitorare le strategie online dei principali marchi, fornendo insight utili per orientare le decisioni di marketing, ricerca e sviluppo.

Lo studio su Fanpage Karma ha messo in evidenza le strategie digitali dei leader del settore. Su Facebook i brand vantano community significative in tutti e tre i segmenti: tè, infusi e tisane. In termini di fan, Yogi Tea domina la classifica reale3 con 328k fan, seguito da Bonomelli (221k) e L’Angelica (72k).

Tuttavia, la situazione cambia se si guarda all’engagement: i brand con community più piccole si distinguono per livelli di interazione più alti. L’Angelica guida con 41k reaction, seguita da Sogni d’Oro (25k) e Pompadour (18k). A governare la graduatoria dei top post sono Sogni d’Oro e L’Angelica con contenuti focalizzati sui temi di relax, benessere e il piacere di prendersi una pausa dalla routine.

Anche su Instagram i brand di tè, infusi e tisane godono di comunità attive e abbastanza ampie, grazie a contenuti ben curati e d’appeal, nonostante si tratti di prodotti con un impatto moderato sulla spesa. Sul podio le pagine si rivolgono a un pubblico europeo e non solo nazionale: Yogi si riconferma al primo posto con 121k follower, seguito da Lipton (120k) e Clipper Teas (49k). Per engagement, però, emergono nomi diversi: Tisane Valverbe raggiunge il 14%, seguita da Pompadour (13%) e L’Angelica (9%). Gli hashtag più utilizzati evocano una narrativa di benessere e naturalità, mentre nessun brand ha ancora intrapreso strategie su TikTok in Italia.

L’analisi su Talkwalker ha registrato 758 menzioni relative a tè, tisane e infusi in conversazioni spontanee, coinvolgendo un’audience potenziale di oltre 190 milioni di persone . Gli hashtag più utilizzati – #tea, #tisana e #infuso – riflettono la percezione del consumatore italiano di come i tre segmenti di prodotto siano assolutamente paragonabili tra loro. A dominare le discussioni anche il tema natalizio: #natale, #calendarioavvento e #calendariodellavvento . Tra i marchi, i più citati sono Lipton , Bonomelli e Yogi Tea , mentre i temi principali includono camomilla, momenti di relax e il ruolo delle bevande, percepite come un’esperienza emozionale più che funzionale.n

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EptaService LifeCycle Program: la

digital transformation al servizio dei retailer

L’azienda specializzata in refrigerazione commerciale propone una serie di servizi in grado di fornire supporto ai retailer nel corso dell’intero ciclo di vita delle soluzioni Epta.

La Digital Transformation, che ha profondamente permeato ogni aspetto della nostra vita quotidiana, si è imposta negli ultimi anni come una delle sfide cruciali anche in ambito retail, rivoluzionando processi operativi, modalità di conservazione delle referenze e interazione con i clienti, in un mercato in continua evoluzione. In vista di un orizzonte sempre più tech, Epta propone un pacchetto di servizi avanzati all’insegna della massima connettività, presentati da EptaService nella formula LifeCycle Program, con l’obiettivo di supportare i retailer durante l’intero ciclo di vita delle soluzioni Epta. Il programma, sviluppato secondo il principio guida Great Expertise at Your Service, si articola in tre diversi cluster: Maintenance e Troubleshooting, per una manutenzione predittiva e un’assistenza 24/7, Complementary Services, con funzionalità quali il telemonitoring e i Digital Services, che consentono l’accesso al Digital Hub e alle piattaforme di diagnostica avanzata LineON e SwitchON, dedicate rispettivamente ai plug-in, banchi integral e ai banchi remoti e centrali. Visibilità dettagliata dei parametri di funzionamento, a distanza e h24, controllo e gestione delle prestazioni, a favore di un efficace energy management, sono solo alcuni dei vantaggi di queste soluzioni digitali.

Nello specifico, LineON è una tecnologia che permette di elaborare data report inerenti i check-up, geolocalizzare i banchi e ottenere analisi statistiche sui trend di vendita, rivelandosi un efficace strumento di marketing. SwitchON, invece, offre un accesso a distanza a banchi remoti e centrali, coniugando funzionalità evolute di monitoraggio e algoritmi di manutenzione predittiva, con una guida intuitiva per la risoluzione dei malfunzionamenti, a garanzia di una più rapida gestione dei processi di troubleshooting.

Novità assoluta progettata per supportare i frigoristi nelle operazioni di manutenzione delle soluzioni Epta è l’innovativa SwitchON Tech App che, utilizzabile sui banchi equipaggiati con la scheda elettronica SwitchON Terminal Strip o predisposti per la sua installazione, agevola l'interazione dei professionisti del settore con le soluzioni Epta, a garanzia di una overview costante dei parametri di funzionamento. n

Siamo di nuovo a preoccuparci della globalizzazione?

Un termine che spesso ritorna associato a rischi e sfide.

L'industria retail, come tante altre, è ormai parte di un sistema globale, influenzato da fattori mondiali come le emergenze climatiche, le tensioni geopolitiche e forse anche la recente rielezione di Donald Trump. Questi eventi non solo plasmano il contesto economico, ma pongono anche sfide significative e opportunità per i retailer. Negli ultimi anni, le emergenze climatiche hanno avuto un impatto crescente sul commercio al dettaglio. Secondo un rapporto di Deloitte, il 68% dei retailer prevede che i cambiamenti climatici aumenteranno significativamente i costi operativi nei prossimi cinque anni.

Le catastrofi naturali, come incendi e uragani, quella di Valencia la più attuale, non solo danneggiano le infrastrutture fisiche, ma spesso complicano anche le catene di approvvigionamento. Per affrontare queste sfide, i retailer dovranno investire in pratiche più sostenibili e resilienti. Inoltre, la crescente consapevolezza dei consuma-

tori riguardo alla sostenibilità sta spingendo i retailer a riconsiderare le loro strategie. Le aziende che non si adattano a queste aspettative rischiano di perdere quote di mercato a favore di concorrenti più attenti all'ambiente.

La rielezione di Donald Trump potrebbe avere effetti significativi sul commercio globale. Le sue politiche protezionistiche potrebbero portare a una nuova guerra commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, con l'ipotesi di tariffe elevate sui beni importati. Questo scenario potrebbe aumentare i costi per i retailer europei e statunitensi, costringendoli a rivedere le loro strategie di approvvigionamento e distribuzione. Le tariffe proposte da Trump potrebbero anche influenzare l'inflazione globale, rendendo più costosi i beni importati e aumentando il costo della vita per i consumatori. Ciò potrebbe causare un cambiamento nei comportamenti d'acquisto, con i consumatori che optano per marchi più economici o prodotti locali, influenzando ulteriormente le vendite nel set tore retail.

L'inflazione rimane una preoccupazione centrale per i retailer. Con l'aumento dei prezzi delle materie prime e dei costi operativi, molti consumatori stanno già modificando le loro abitudini d'acquisto. Secondo il Global Retail Outlook 2024, gli acquirenti sono sempre più inclini a scegliere marchi privati o prodotti scontati piuttosto che marchi noti. Questa tendenza potrebbe persistere nel 2025, costringendo i retailer a rivalutare le loro strategie di prezzo e promozione. Inoltre, la pressione inflazionistica potrebbe spingere i retailer a cercare modi per ridurre i costi operativi attraverso l'automazione e l'ottimizzazione della supply chain. Investimenti in tecnologie digitali diventeranno cruciali per mantenere margini operativi sostenibili.

Nei prossimi sei mesi, il mondo retail dovrà affrontare sfide significative legate alle emergenze climatiche, alle tensioni geopolitiche e all'inflazione crescente. I retailer che sapranno adattarsi rapidamente a queste dinamiche avranno maggiori possibilità di prosperare in un ambiente sempre più competitivo. L'innovazione nella sostenibilità, la flessibilità nella gestione delle catene di approvvigionamento e una profonda comprensione delle nuove esigenze dei consumatori saranno fondamentali per navigare con successo in questo panorama in evoluzione. n

Paolo Pelloni, Digital Club/Retail

Per facilitare la sperimentazione di questo formato alle aziende del mondo food arriva Mde – Audio Strategy con la sua proposta editoriale “Le cose che non sai sul cibo”. È un podcast molto particolare, dove ogni episodio sarà prodotto in collaborazione con un brand e tratterà curiosità, novità, ricette segrete di uno specifico prodotto: ecco, quindi, “Le cose che non sai sulla pasta, sul sugo, sui biscotti, sull’olio” e così via. È prevista l’esclusività merceologica delle referenze, quindi un solo episodio per prodotto: questa caratteristica dà valore al contributo editoriale di ogni brand e gli assicura una visibilità esclusiva.

«L’aspetto che più piace alle aziende con cui parliamo è la tipologia di amplificazione prevista dal progetto. Noi ci occuperemo della promozione del podcast con un piano media apposito, mentre forniremo ai singoli partner gli strumenti per dare visibilità al loro episodio sui loro siti, app, social, newsletter, ecc. In questo modo ognuno promuove il proprio episodio e tutti promuovono il podcast, creando un effetto win-win collaborativo non competitivo a costo zero» ci dice Davide Panza, ideatore del progetto e cmo di Mde.

“Le cose che non sai sul cibo” vedrà la luce dopo Fiera Marca a gennaio 2025, evento nel quale terminerà la prenotazione dei posti per la fase di lancio: per approfondimenti e assicurarsi l’unico posto disponibile della referenza si può contattare Mde a info@mdeaudio.com.n

Satispay: nuovo round da 60 milioni di euro e acquisizioni in vista

L’operazione sarà funzionale anche per valutare eventuali possibilità di nuove acquisizioni.

La famosa app di pagamento, che con l’ultimo processo di raccolta a settembre 2022 ha raggiunto lo status di unicorno, conclude un nuovo aumento di capitale. Il valore è di 60 milioni, che portano il dato complessivo a oltre mezzo miliardo di euro.

L’operazione, sostenuta dai tre principali investitori – l’americana Addition Venture Capital, l’inglese Greyhound Capital e il private equity Lightrock – rispecchia la forte alleanza tra la società italiana, guidata da Alberto Dalmasso, e i tre soggetti finanziari i quali, sulla base della crescita di Satispay, ritengono di accelerarne in modo esponenziale la diffusione. Infatti, a settembre è stata sempre Addition a dirigere la raccolta di capitali.

Satispay ha raggiunto tutti gli obiettivi prefissati: ha superato il traguardo dei 5 milioni di utenti e 380mila merchant e ha lanciato i servizi Buoni Pasto e Fringe Benefit, che in soli 12 mesi hanno toccato più di 12mila aziende clienti e 50mila utilizzatori. Inoltre, ha avviato il percorso per il varo, nel 2025, di nuovi mezzi di investimento rivolti ai consumatoriutilizzatori. I 60 milioni "freschi" consentiranno, fra l’alto, di valutare acquisizioni qualora dovessero presentarsi opportunità interessanti.

Come ulteriore espressione di fiducia degli investitori, l’operazione prevede l’aumento dei diritti di voto, da 3 a 5, per i fondatori – il ceo, Alberto Dalmasso, Dario Brignone e Samuele Pinta - che tornano così a controllare la maggioranza.

Satispay, ottima alternativa alle carte di credito e di debito, è utilizzata in oltre 350mila esercizi commerciali, tra cui piccoli negozi, ma anche grandi retailer e ristoratori come Autogrill, Burger King Benetton, Boggi, Carrefour, Decathlon, Eataly, Ovs, Flying Tiger, Feltrinelli, Tigros, Kiko, cui si sommano Trenitalia e Trenord. Opera anche in Francia e Lussemburgo. Con sede a Milano, ha oggi 650 dipendenti.n

Leggi anche: “SumUp One disponibile da novembre nei negozi MediaWorld di tutta Italia”

Alberto Dalmasso, ceo di Satispay (fonte: LinkedIn)

RETAIL FORECAST 2025

Linde Mh rinnova la gamma di carrelli elevatori elettrici

I nuovi carrelli sono dotati di postazioni di lavoro ergonomiche e del Linde Steer Control per garantire un controllo intuitivo e personalizzato.

Per rispondere alla crescente domanda del mercato, Linde Mh ha scelto di lanciare una nuova gamma composta da 26 nuovi modelli suddivisi in due linee principali: i modelli Linde Xi – che includono 12 nuovi carrelli elevatori – che possono contare su una batteria agli ioni di litio integrata e offrire velocità e capacità operative di alto livello, e la nuova linea Linde E, che comprende 14 mezzi e ha previsto invece il rinnovamento di alcuni dei carrelli elevatori elettrici del Gruppo, dal modello Linde E14 all’E20, con portata da 1,4 a 2,0 tonnellate.

In particolare, la nuova gamma E consente agli operatori di passare dalle batterie al piomboacido a quelle agli ioni di litio secondo il principio del plug-and-play, oppure di continuare a utilizzare le batterie esistenti. Inoltre, i modelli E sono stati progettati per offrire anche la tecnologia a celle combustibile (fuel cell).

Pensati per garantire il massimo comfort dell’operatore, i nuovi carrelli includono postazioni di lavoro ergonomiche, sistemi di riscaldamento potenziati – migliorati del 60% rispetto ai modelli precedenti per offrire un clima confortevole anche in presenza di temperature esterne molto rigide – e il Linde Steer Control, per un controllo intuitivo e personalizzato.

In particolare, Linde Mh ha studiato e progettato i nuovi carrelli prendendo in considerazione le esigenze specifiche dei conducenti. Un approccio che emerge anche in un dettaglio dei nuovi carrelli Linde Xi10 - Xi20, dove la batteria agli ioni di litio integrata migliora e ottimizza gli spazi del carrello: il gradino d’accesso è infatti significativamente più grande e ribassato, mentre il vano piedi è circa il 30% più ampio rispetto a quello tipico di questa classe di veicoli, assicurando così maggiore spazio di movimento.

Infine, grazie alla tecnologia cloud e alla connessione integrata, i carrelli elevatori possono ora comunicare con i sistemi gestionali aziendali, agevolando la manutenzione predittiva e gli aggiornamenti software da remoto.n

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Coop Alleanza vende il 51% di Alleanza Luce e Gas

La maggioranza delle quote di Alg passa a Energia Pulita. Nata nel 2014, Alleanza Luce e Gas è presente in oltre 300 punti vendita Coop. La società ha chiuso il 2023 con un giro d’affari di 102,7 milioni euro. L'utile si attestato a circa 4,8 milioni, in aumento del 17% sul 2022, mentre i contatori attivi lo scorso anno erano più di 174mila. Energia Pulita è la società nata dalla collaborazione tra Gruppo Canarbino e Axpo Italia, che ne detengono le partecipazioni in maniera egualitaria.

Real Bowl rivoluziona il petfood: mezzo milione da Banca Intesa

Una startup rivoluzionaria nel settore dei pet e la maggiore banca italiana si danno la mano. Banca Intesa Sanpaolo, infatti, ha emesso un finanziamento convertibile di mezzo milione di euro per sostenere lo stabilimento produttivo di Real Bowl. L’azienda, che si trova a Ospedaletto Euganeo, a sud ovest di Padova, ha adottato un approccio molto speciale ai petfood per cani. I piani alimentari per gli animali di casa vengono creati su misura da un nutrizionista e recapitati freschi al domicilio dei proprietari, con un’attenzione ai materiali di imballaggio e all’utilizzo di fonti rinnovabili.

Caffè amaro per Caffè Borbone. Le quotazioni record del caffè crudo Robusta erodono i margini dei torrefattori. Nei primi 9 mesi dell’anno, Caffè Borbone registra ricavi in aumento del 9,9% a 243 milioni di euro: al netto degli incrementi di listino per far fronte al costo del caffè, la crescita dei volumi è risultata positiva. Il Margine operativo lordo è stato di 50,6 milioni, in discesa del 13,2%. In sostanza, in un anno ha perso 5,5 punti di margine anche se il Mol rimane sopra il 20%, esattamente al 20,8%.

Acquisizione estera per Nonno Nanni che compra Italat France

Latteria Montello cresce oltre confine. La nuova controllata ha sede presso il famoso Mercato Internazionale di Rungis, a 8 chilometri da Parigi, che è un punto di riferimento fondamentale per dettaglianti, grossisti e ristoratori. Italat France, con circa 25 anni di esperienza, è specializzata, come suggerisce chiaramente il nome, nell’importazione ed esportazione della vera gastronomia made in Italy: formaggi, salumi, pasta, farina. Nel 2023 ha realizzato un giro d’affari superiore ai 5 milioni di euro.

Caffè Borbone, più vendite e meno margini

HEINZ ARRICCHISCE L’OFFERTA

CON TRE NUOVE SALSE

Heinz ha presentato tre nuove salse che vanno ad ampliare la gamma dei prodotti dello storico brand: si tratta del Ketchup Pickle, la Mayo Spicy e il Ketchup

Zero da 220 ml, di cui ci ha parlato nel dettaglio Fiamma Odette Sinibaldi, marketing manager di Kraft Heinz.

TORCHIO (INALPI): IL CONTATTO CON IL CLIENTE AL CENTRO DELLE ATTIVITÀ DI MARKETING

Loyalty e customer engagement diventano sempre più rilevanti per le aziende che operano nel settore del largo consumo. Approfondiamo queste tematiche con Matteo Torchio, responsabile marketing e comunicazione di Inalpi che ha raccontato ai nostri microfoni in che modo la società si muove in questo ambito.

PEDON: 40 ANNI DI QUALITÀ E INNOVAZIONE

Distribuzione Moderna ha incontrato Pedon, azienda specializzata nelle soluzioni di prodotto a base di legumi e cerali, per ripercorrere i suoi primi 40 anni di attività all’insegna dell’innovazione.

Le ultime tendenze di mercato rivelano una domanda crescente di soluzioni come etichettatrici portatili, sia per la consegna sia per la parte logistica, fortemente focalizzate sulla sostenibilità, quindi su prodotti linerless in grado di stampare etichette senza il supporto siliconato. A tal proposito, Tsc propone una gamma di stampanti che abbraccia queste caratteristiche di cui ci ha parlato nel dettaglio Angelo Sperlecchi, regional sales manager Sud Ovest Europa, Turchia e Israele di Tsc.

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