MARZO 2020
SUCCESSI: MD, +10% di crescita nel 2019 e conferma il piano di sviluppo
INTERVISTA: Carrefour raddoppia… anche nella marca privata
Cresce il vino italiano NONOSTANTE L’OMBRA DELLA CRISI
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SOMMARIO DMM
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Editoriale Il virus della paura
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Cover Il vino corre in Italia e all’estero, ma sul 2020 l’incognita di una nuova crisi
14 Intervista Carrefour raddoppia...anche nella marca privata 17 Successi MD: +10% di crescita nel 2019 19 Euroshop Il retail è sempre più digitale ed emozionale 28 Mercati Conserve vegetali e rosse puntano sulla qualità 45 News dalle aziende
53 Imprese Gruppo Castelli amplia la sua offerta di prodotti caseari 54 Retail Innovations 56 Retail club 58 Customer 60 Mercati Pasta e riso, tra nuove forme e nuovi consumi 76 Tecnologistica Finlogic lancia in Italia le prime stampanti per uso industriale Nuveen Real Estate: acquisizioni per la piattaforma logistica europea 79 News
46 Mercati La cancelleria frena le perdite
81 Video
L’anno scorso le vendite di vino in Italia nella distribuzione moderna sono aumentate del 2,8%, a un soffio da 2,1 miliardi. A volume la crescita è stata dell’1,4% mentre i prezzi hanno segnato un +1,4% a 3,82 euro/litro. DM Magazine Supplemento mensile di Distribuzione Moderna Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano Registrazione n° 52 del 30/1/2007
Direttore responsabile Armando Brescia
Progetto grafico Silvia Ballarin
Coordinatrice editoriale Stefania Lorusso
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Il futuro è qui. Greenretail è il nuovo quotidiano online di Edizioni DM dedicato ai temi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica nelle aziende della distribuzione e del largo consumo. Ogni giorno notizie, articoli e approfondimenti, per conoscere, attraverso l’evoluzione della responsabilità d’impresa, il futuro del retail e dell’industria di marca. Greenretail, un futuro che è già presente.
GREEN RETAIL www.greenretail.news
EDITORIALE DMM
I L V I R U S D E L L A PA U R A L’epidemia di Coronavirus, purtroppo, ci sta costando e ci costerà cara. Diciamo che ci abbiamo messo anche molto del nostro per complicare le cose. I media, soprattutto. Pur nel rispetto del sacrosanto diritto di cronaca, a nostro avviso hanno finito per diffondere una vera e propria psicosi tra i cittadini e un’immagine all’estero che vede ormai gli italiani bollati come ospiti indesiderati e l’Italia come un paese da evitare. Con tutte le conseguenze del caso. A cominciare da quelle nel settore turistico. Ma anche il commercio non è immune. A poco più di due settimane dalla conclamata diffusione del contagio, il Cncc (Consiglio nazionale dei centri commerciali), stima vi siano cali di affluenze compresi tra il 10 e il 40 per cento. La Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) presagisce scenari funesti per il settore, se l’epidemia dovesse protrarsi. Ma è forse il comparto fieristico che rischia di pagare il conto più salato. E non tanto per il fatto che a oggi – secondo quanto dichiara l’Aefi (Associazione esposizioni fiere italiane) - ben 72 manifestazioni sono state posticipate. Appuntamenti internazionali di grandissimo richiamo, come Vinitaly e Cibus, non si possono rinviare senza immaginarsi disdette e rinunce alla partecipazione tra espositori e visitatori. Forse le conseguenze di questo non proprio fortunato inizio d’anno (bisestile) si sentiranno meno nei consumi alimentari. L’impennata delle vendite prodotta dall’inconsulto assalto ai supermercati seguito ai primi giorni del diffondersi dell’epidemia non fa testo (+87% in Lombardia domenica 23 febbraio 2020 rispetto a domenica 24 febbraio 2019, a cui ha fatto seguito un +12,2% su base nazionale nella settimana dal 24 febbraio al 1° marzo confrontata con la medesima settimana del 2019). Lo stesso vale per l’incremento della spesa online (+56,8% nella settimana dal 17 al 23 febbraio 2020 rispetto alla stessa settimana dello scorso anno) e l’aumento del food delivery, da considerarsi estemporanei. Anche nell’ipotesi di una temuta recessione economica, l’alimentare, analogamente a quanto è avvenuto in passato, dovrebbe mostrare tutta la sua natura anticiclica. L’unico vero nemico da sconfiggere saranno, ancora una volta, il pessimismo e la sfiducia nel futuro, noti anche come “il virus della paura”. Armando Brescia, Direttore Distribuzione Moderna
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Il
vino cresce in Italia e all’estero ma sul 2020 l’incognita di una nuova crisi
L’anno scorso in Italia le vendite nella distribuzione moderna sono aumentate del 2,8%, a un soffio da 2,1 miliardi. A volume la crescita è stata dell’1,4% mentre i prezzi hanno segnato un +1,4% a 3,82 euro/litro.
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n 2019 frizzante per il vino italiano. Più vendite in Italia (con prezzi in salita) e decimo anno consecutivo di crescita dell’export. Un quadro perfetto su cui, però, nel 2020 si addensano nuvoloni: frenata dei mercati asiatici dopo lo choc del coronavirus, incognita dei dazi americani ed effetti della Brexit. L’anno scorso in Italia le vendite nella distribuzione moderna (iper+super+libero servizio), rilevate da Iri, sono aumentate del 2,8%, a un soffio da 2,1 miliardi. A volume la crescita è stata dell’1,4% mentre i prezzi hanno segnato un +1,4% a 3,82 euro/litro. Nel 2018 i prezzi sono saliti addirittura dell’8%. Scomponendo i dati generali, il valore dei vini fermi è migliorato dell’1,8%; in calo invece Prosecco frizzante (-5,8%) e Lambrusco (-0,9%). In espansione gli spumanti: +12,3% il Prosecco e +5,4% il metodo classico. Ancora in calo l’Asti: -0,6%. Nelle vendite a volume si distinguono l’Amarone con +20% e il Prosecco spumante con +16%. Seguono il Traminer, +12% e il Chianti, +7%. E ancora: Vermentino +6%, Barbera +5%, Brunello +4%, Montepulciano d’Abruzzo +2%. Perdono invece terreno nelle preferenze dei consumatori italiani Lambrusco, -1%, e Chianti Classico, -3%.
Corre l’export
Sul fronte internazionale, la Francia è sempre più forte e irraggiungibile, l’Italia consolida la sua seconda posizione rispetto a una Spagna in difficoltà. DM MAGAZINE 5
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medio (in calo del 2%) fino a una maggiore reattività sui mercati emergenti e a una minor dipendenza da piazze storiche sempre più mature come Germania e Regno Unito.
Situazione estera muterà?
L
’export di vino italiano cresce per il decimo anno consecutivo, anche se segna un rallentamento di un punto percentuale sul 2018. L’aumento stimato per il 2019 è +2,9% a 6,36 miliardi di euro. Da segnalare una lieve accelerazione dei vini fermi, dopo anni di stagnazione e una crescita meno vivace degli spumanti. Il quadro complessivo, tracciato dall’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, consolida il vino del Belpaese, al secondo posto tra le superpotenze enologiche mondiali (la Spagna, terza, perde quasi il 7%), ma che lo allontana da una Francia sempre più leader grazie a un balzo commerciale fissato a +7,8% che le consente di superare per la prima volta la soglia dei 10 miliardi di euro di export. Complessivamente il made in Italy è in recupero con i suoi vini fermi (+3,3%), mentre gli sparkling, protagonisti dell’exploit negli ultimi anni, rallentano a +5,8%, per effetto anche della contrazione nel Regno Unito. Il calo del prezzo penalizza infine gli sfusi (-10%). La performance italiana indica ampi spazi di miglioramento, a partire dal prezzo
Per Denis Pantini, Responsabile dell’Osservatorio Nomisma Wine Monitor, «il 2019 vede un ulteriore incremento dell’export di vino italiano, con aumenti significativi nei mercati come il Giappone dove l’accordo di libero scambio con l’Unione Europea ha permesso una facilitazione degli scambi. Il tutto in uno scenario di mercato che all’opposto è dominato da rigurgiti protezionisti e guerre commerciali che non giovano affatto alla crescita dell’export, Italia compresa. Se infatti è assodato come lo sviluppo del commercio internazionale permette una crescita del Pil e dei redditi, è altresì dimostrato come il consumo di vino sia fortemente sensibile al variare dei redditi: dove questi crescono, il consumo aumenta in misura più che proporzionale e viceversa. In buona sostanza, il rischio che sembra emergere per i prossimi anni è quello di un rallentamento generale del commercio internazionale di vino che necessariamente interesserà anche i nostri vini». Paolo Castelletti, Direttore di Unione italiana vini, si sofferma invece sugli elementi in chiaroscuro dello scenario: «La situazione del mercato estero è complessivamente precaria e preoccupante. Nel 2019 l’export è aumentato ma meno degli ultimi anni: siamo in una parabola discendente. E il futuro
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presenta varie incognite: la Germania arretra da anni, la Svizzera è ferma, la Gran Bretagna risente dell’effetto Brexit, la Cina è al disastro con il coronavirus, gli Stati Uniti, unico mercato dinamico, sono perennemente sotto scacco con i dazi». Tuttavia per Castelletti «di positivo c’è la crescita del mercato italiano, grazie agli investimenti per la promozione e al netto miglioramento dei termini di pagamento».
Il Chianti e la Cina
Nella mappa italiana dei vini, il Chianti Docg archivia il 2019 con un deciso +6,3% in Italia, mentre sul mercato globale la crescita è stata del +1%, equivalente ad un milione di bottiglie in più, nonostante il calo della Germania (-10%) e la sostanziale stagnazione degli Usa. «Questi numeri mostrano che la strada imboccata ormai da anni dal Consorzio Chianti è quella giusta
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- commenta il Presidente Giovanni Busi -. Una strada fatta di innalzamento della qualità del prodotto e di promozione dell’immagine sui mercati strategici, vecchi e nuovi». Peraltro negli ultimi 7 anni l’incremento è stato del 23% a volume e del 33% a valore. «Il saldo positivo – aggiunge Busi – indica che il mercato di riferimento, quello italiano, ha un apprezzamento crescente per la qualità dei nostri vini e che i nuovi consumatori, principalmente asiatici e sudamericani, compensano il calo dei tedeschi e lo stallo degli statunitensi». L’incognita dei mercati asiatici rischia di far saltare progetti studiati per anni. «Per il 2020 guardiamo con attenzione alla Cina e
all’evoluzione nel medio periodo dell’epidemia di coronavirus – commenta il presidente del Chianti -. Dopo l’annullamento dei festeggiamenti per il Capodanno cinese e la chiusura di gran parte dei ristoranti c’è il rischio che le scorte non vengano smaltite: con febbraio si perde un mese importante in termini commerciali. Secondo le nostre stime, se l’allarme rientrerà a breve potremmo avere una perdita stimata tra il 5 e il 10% che però potremo ammortizzare senza grossi problemi». ilancio positivo anche per i cugini del Chianti Classico. La crescita delle vendite è stata di oltre l’1%, con un aumento delle tipologie premium, la Riserva e la Gran selezione: insieme rappresentano il 55% del fatturato e il 42% della produzione.
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Rimandati Vinitaly e ProWein per il virus Il coronavirus colpisce anche il vino. Rinviate le due principali fiere del settore, Vinitaly e ProWein. La manifestazione veronese si terrà dal 14 al 17 giugno, quella di Düsseldorf in data da destinarsi. Inevitabili le ripercussioni per due manifestazioni che complessivamente totalizzano 11 mila espositori (di cui oltre 4 mila Vinitaly) e sono visitate da buyer di tutto il mondo. La decisione dell’ente fieristico è stata frutto di un’analisi dei dati disponibili oltre che dell’ascolto delle posizioni degli stakeholder del mercato, incluse le principali associazioni di settore: Unione Italiana Vini, Assoenologi, Federvini, Federdoc, Federazione vignaioli indipendenti e Alleanza delle Cooperative settore vitivinicolo. Ora tutto dipenderà dall’evoluzione della situazione sanitaria in Italia e in Europa, ma è certo che le manifestazioni quest’anno avranno meno appeal degli altri perché a giugno gli ordini sono stati fatti e le nuove annate lanciate.
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«Nel 2019 - commenta il Presidente del consorzio del Gallo nero Giovanni Manetti - abbiamo registrato un aumento del 10% del prezzo delle uve mentre il prezzo dello sfuso è stabile da tre anni. Sul fronte dell’imbottigliato le vendite delle tipologie premium sono cresciute del 5% e nel complesso c’è un riposizionamento verso l’alto, a tutto vantaggio dei viticoltori. Un vero exploit lo ha fatto la Gran selezione segnando una crescita del fatturato del 15% rispetto al 2018. La Gran selezione per noi è strategica, è una tipologia nata per esaltare ancora di più il lavoro dei nostri viticoltori. L’anno scorso altre 50 aziende hanno deciso di produrre questa tipologia». Elevata la vocazione all’export. Il Chianti classico registra una quota del 78% con il mercato Usa al primo posto: da solo assorbe il 34% della produzione. Il mercato interno vale invece il 22% delle vendite. Il fatturato globale stimabile nel territorio del Chianti classico è di circa 800 milioni di euro.
Prosecco col botto
Sempre a passo di carica la crescita del Prosecco Doc. Secondo i dati Iri-Corriere vinicolo, le vendite di Prosecco spumante nella grande distribuzione italiana nel 2019 sono balzate del
15,8% a volume e del 12,3% a 194 milioni di euro. Il Prosecco frizzante è invece arretrato del 6% sia a valore che a volume. Ma le vendite sono di appena 25 milioni di euro. Anche il trend dell’export rimane a due cifre. Nei primi dieci mesi del 2019 la crescita si è avvicinata al 12%. Secondo le rilevazioni del Consorzio Prosecco Doc, a ottobre 2019 l’export di spumante Prosecco Doc cresceva del 13% a circa 2,2 milioni di ettolitri. Con miglioramenti significativi nei Paesi Top: Francia (+37,8%), Usa (+22,5%), Regno Unito (+7,2%) e Germania (+3,3%). Bene anche i Paesi emergenti: Australia (+16%), Austria (+47%), Polonia (+75%). Alla fine, tutti i mercati recano un segno positivo. Gli unici in retromarcia sono Cina, Taiwan e Giappone. Nello stesso periodo, l’export di frizzante Prosecco Doc è avanzato di circa il 5% a 379 mila ettolitri. Soddisfatto il Presidente del Consorzio Prosecco Doc Stefano Zanette che, all’inizio dell’anno, aveva previsto un prudente +5/6%. «Stiamo contenti della solidità dei mercati esteri – commenta Zanette – sorpresi e orgogliosi del +37,8% ottenuto in Francia, ottenuto senza troppo sostegno. Ora questo Paese è diventato un mercato importante per il nostro export e rafforzeremo promozione e iniziative».
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Amarone fuori dal tunnel
Dopo un anno buio, il re dei vini della Valpolicella riprende a crescere, merito soprattutto della domanda italiana. Nel 2019 le vendite di Amarone sono cresciute, a valore, del 6,8% in Italia e del 4% all’estero. Le bottiglie vendute sono salite da 14 a 15,4 milioni, +10%, a ridosso del record storico del 2017. Il valore allo scaffale è stimato in 350 milioni per un prezzo medio a bottiglia di 22,7 euro. Proprio per la maggior crescita della domanda italiana è calata l’incidenza dell’export rispetto al fatturato, dal 65% al 62,4%. Nel 2018 l’export arretrò, a valore, del 10% e il mercato tedesco ridusse le importazioni del 40%. Il Veronese è provincia leader per export di vino: i produttori di uve sono 2.273 e le aziende imbottigliatrici 272. Nel 2019 le bottiglie prodotte in Valpolicella sono state 64 milioni: 18,6 milioni «L’Amarone ha reagito bene a un di Valpolicella, 30 milioni di Rianno difficile – dichiara il Presidente passo e 15,4 milioni di Amarodel Consorzio tutela vini Valpolicella, ne e Recioto. Andrea Sartori -. Sulle piazze esteNegli ultimi 10 anni gli ettari re è aumentata la competizione al vitati sono cresciuti di quasi pari di congiunture negative e gueril 30% e questo ha minato la re commerciali. Serve ora lavorare stabilità dei prezzi. La scorsa sul prezzo medio, dopo un anno in estate il Consorzio ha quindi deliberato tagli a resa e cernita cui è prevalsa la crescita dei volumi esportati rispetto al valore». delle uve mentre la Regione Veneto ha disposto il blocco dei nuovi vigneti per 3 anni e ha approvato il nuovo disciplinare dell’Amarone con importanti restrizioni produttive. Durante l’ultima manifestazione Anteprima Amarone «buyer e distributori – avverte Sartori - ci hanno inviato un messaggio chiaro: dovete cambiare. Bisogna cioè puntare sulla qualità estrema, agendo su tutte le fasi della produzione: dalla vigna alla distribuzione.
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L’Amarone deve essere iconico ed emozionale, deve piacere alle nuove generazioni. Inoltre è sconsigliabile andare sugli scaffali a 9,90 euro: fa male ancora di più di un cattivo vino».
Montalcino felix
Anomala la situazione del Brunello di Montalcino. Nel 2019 la Denominazione, causa una stagione 2014 piovosissima, ha venduto solo 4,7 milioni di bottiglie. Ma l’annata 2015, appena entrata, è destinata al successo. «Dallo scorso 16 novembre al 21 febbraio sono state richieste 5 milioni di fascette – commenta il Presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci - oltre la metà di una normale produzione annuale». L’accelerazione è stata determinata dagli ordini anticipati per dribblare i temuti dazi americani, a metà febbraio poi congelati per 6 mesi. «Siamo un’isola felice che produce e vende – aggiunge Bindocci -. I nostri soci non hanno mai chiesto di aumentare la produzione. Preferiamo puntare sul valore del nostro vino». Per l’annata 2015 le stime indicano vendite per 10,5 milioni di bottiglie. A Montalcino non ci sono mai stati gli eccessi di produzione di molte altre denominazioni, comprese Barolo e Valpolicella. I 2.100 ettari iscritti a Brunello sono fermi da 23 anni e anche dopo vendemmie generose la produzione difficilmente supera la soglia di 10 milioni di bottiglie. Il prestigio del Brunello è tale che nelle wine list dei ristoranti dei principali mercati di sbocco, Stati Uniti e Regno Unito, arriva a prezzi elevati. A New York, San Francisco e Londra il prezzo medio varia da 320 a più di 400 dollari a bottiglia. Ma c’è ancora molto da fare rispetto al posizionamento dei competitor Bordeaux e Borgogna: il Brunello è più concentrato nei ristoranti italiani, mentre i francesi più diffusi in tutti e strappano prezzi più elevati.
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INTERVISTA DMM
Carrefour raddoppia... anche nella marca privata
Anche per lei e per la sua squadra, come per tutti gli uomini Carrefour, si prepara una bella scommessa. È preoccupato? Tutt’altro. Sono invece entusiasta della sfida, che, per la nostra divisione, vorrà dire raddoppiare il potenziale in volume dei prodotti a marchio per accontentare tantissimi nuovi clienti. Ma vorrà dire anche incontrarsi con bacini di utenza e territori importanti, come il Centro Sud, e dunque fare ancora di più e di meglio sul versante dell’innovazione, un discorso che rientra a pieno titolo nel nostro ‘Act for food’, cioè l’impegno di transizione verso gli stili alimentari di oggi e di domani in tutte le nazioni comprese nel perimetro del gruppo. 14 DM MAGAZINE
Più di 300 punti vendita Express pianificati nel prossimo triennio, 27 supermercati rilevati in Lombardia e a Milano, due master franchisor passati in scuderia con una dote di più di 200 pdv nel Centro e nel Sud, già tutti sotto nuova insegna. Ne abbiamo parlato con Giovanni Panzeri, Direttore Mdd di Carrefour Italia.
INTERVISTA DMM
Amplierete il numero dei fornitori? Il discorso del quasi raddoppio della rete è naturalmente importante anche per i partner: stiamo lavorando con molte nuove aziende locali, per esempio nel Meridione, per tracciare il futuro dei prodotti Carrefour. È ovvio che tutto questo crea, fra le altre cose, nuove opportunità di lavoro e sviluppo a beneficio delle aziende e della collettività. Verrà estesa anche la blockchain? In Italia, ai primi prodotti come il pollo, le arance e i limoni, lanciati nel 2019 con questo tipo di garanzia di tracciabilità, è stato aggiunto il latte fresco. Seguiranno i pomodori e le pere. In teoria, entro il triennio 2022-2025, lo scopo è di arrivare a coprire tutta la Filiera qualità Carrefour, che comprende, per esempio, ortofrutta, carne e pesce per un totale di 2.500 articoli, nonché il bio a marca propria. In circa 18 mesi dall’implementazione possiamo dire che c’è un buon risultato in termini di interesse mediatico e di utilizzo dell’applicazione. I prodotti di filiera, del resto, stanno crescendo molto bene, grazie a un forte posizionamento che,
anche a prescindere dalla blockchain, è e sarà sempre di più sinonimo di bontà e sicurezza. Tutta la Gdo sa bene che la sostenibilità accessibile sta diventando, un requisito indispensabile per rimanere sul mercato, requisito che comporta, in prima battuta, la completa trasparenza sulle materie prime e sui processi di produzione e lavorazione. Oggi quanto incidono le Mdd sulle vostre vendite? Parliamo di un 25% di media, dunque sopra lo standard del mercato, attestato al 20% circa. Nel 2019 il tasso di crescita dei prodotti Carrefour è stato più che interessante e il ritmo dovrebbe dare un segnale ancora più forte nel 2020, soprattutto perché le nostre gamme stanno vivendo una fase di generale rilancio e restyling, a partire dall’immagine e dal packaging. E il biologico? Anche qui stiamo svolgendo un grande lavoro di valorizzazione che riguarda sia le marche di terzi sia le Mdd. E stiamo anche facendo una riflessione sull’inserimento, in Italia, di una possibile insegna totalmente Bio. Il progetto merita tuttavia le opportune valutazioni in funzione dell’andamento del mercato, che in questi anni si è rivelato non sempre continuo.n DM MAGAZINE 15
SUCCESSI DMM
MD: +10% di crescita nel 2019
Confermato anche il piano di sviluppo per il 2020 con l’apertura di oltre 40 nuovi punti vendita a format (32 diretti e 10 affiliati) su tutto il territorio nazionale. MD conferma le previsioni di crescita per il 2019: +10% rispetto all’anno precedente, portando così a 2,75 miliardi di euro le vendite nette del gruppo, andamento che dovrebbe essere confermato anche per il 2020, anno in cui MD ha previsto un investimento di circa 250 milioni di euro per lo sviluppo. Confermato anche il piano di sviluppo per il 2020 con l’apertura di oltre 40 nuovi punti vendita a format (32 diretti e 10 affiliati) su tutto il territorio nazionale, con superfici da 1.500/2.000 mq, a cui continuerà ad affiancarsi la ristrutturazione di centinaia di filiali. MD è la seconda insegna del settore discount a capitale italiano, la terza per fatturato, detenendo una quota del retail discount del 16%. Conta oggi 780 punti
vendita in tutta Italia, serviti da 8 centri logistici per la distribuzione. Il gruppo dà lavoro ad oltre 7000 dipendenti, con 550 nuove assunzioni previste nell’anno. MD è al secondo posto delle top migliori aziende campane in base alla recente ricerca di Pricewaterhouse-Coopers (Pwc). Se le vendite dei beni alimentari sono in lieve calo tra gli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare della grande distribuzione, sia in valore sia in volume (-0,1%), sono invece i discount a registrare una variazione positiva con un +4,5% medio su cui spicca la crescita del +10% di MD. «Siamo molto soddisfatti di questi risultati – dichiara Patrizio Podini, fondatore e presidente di MD - che premia il nostro impegno
quotidiano nell’offrire alla clientela prodotti di qualità a prezzo contenuto. Frutto di una strategia di investimento capillare su tutto il territorio nazionale che ci vede leader nel settore discount e ben radicati nei territori in cui investiamo. Un risultato cosi straordinario, però, non è solo il frutto di investimenti lungimiranti ma è un lavoro costante di tutta la squadra MD che ringrazio per l’impegno e per la condivisione dei nostri valori». La squadra MD si è ulteriormente rafforzata proprio in questi giorni con l’ingresso come Direttore commerciale di Giuseppe Cantone, campano, con esperienze professionali sia nel mondo dell’industria che della distribuzione dove ha collaborato al progetto del Viaggiator Goloso. DM MAGAZINE 17
THANK YOU!
A MELTING POT OF PEOPLE, L’ENERGIA DEL CAMBIAMENTO Multiculturalità, eterogeneità, identità plurale. Donne e uomini di tutte le razze, le culture, le professionalità che s’incontrano, costruiscono sinergie, generano cambiamento. Sono le persone la forza vitale del Gruppo Arneg e delle aziende che lo compongono. Il motore di una crescita responsabile e il futuro del Pianeta.
Grazie a tutti coloro che hanno reso unica questa avventura, arrivederci ad Euroshop 2023!
2020 il retail è sempre piÚ digitale ed emozionale Nonostante la situazione di allarme planetario, la manifestazione ha chiuso i battenti con la piena soddisfazione degli espositori. Al centro del dibattito la trasformazione digitale e il successo dell’e-commerce.
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rande successo per la ventesima edizione di EuroShop, la fiera leader mondiale del commercio al dettaglio che si è svolta a Düsseldorf, in Germania, dal 16 al 20 febbraio scorsi. Nonostante la situazione di allarme planetario dovuta alla diffusione del Coronavirus che ha causato un calo di 19.000 visitatori rispetto alla cifra record del 2017, la manifestazione ha chiuso i battenti con la piena soddisfazione da parte dei circa 2.300 espositori provenienti da 57 nazioni, i quali hanno riferito di aver avuto ottimi contatti e di aver concluso molti affari. Una delle tematiche centrali evidenziate a EuroShop 2020 è stata la trasformazione digitale. La digitalizzazione nel settore del commercio al dettaglio, infatti, è in pieno boom e consente ai retailer sia di offrire ai clienti un numero ancora
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maggiore di servizi sia di collegare il canale online con quello offline, oltre a semplificare i processi, la logistica, i metodi di pagamento e a garantire la massima efficienza energetica e la sostenibilità. Il successo dell’e-commerce, inoltre, ha fatto capire ai rivenditori che non è più sufficiente offrire ai clienti soltanto la propria gamma di prodotti, seppur ampia e di qualità, ma è necessario fornire loro motivi validi per convincerli a entrare nei propri negozi. Ecco che la fiera ha mostrato tutte le ultime novità e tendenze in termini di arredamento, store design, lighting e visual merchandising per creare mondi di esperienza. Particolarmente apprezzato da parte degli espositori è stato l’elevato tasso di internazionalità evidenziato dalle presenze a EuroShop 2020: quest’anno, infatti, il 70% del pubblico della fiera proveni-
va da fuori i confini della Germania, con cospicue delegazioni, ad esempio, dal Brasile, dall’Australia e dalla Nuova Zelanda. Complessivamente, i 94.000 visitatori professionali che hanno affollato i 16 padiglioni della manifestazione e animato i tantissimi stand delle aziende sono arrivati da 142 Paesi. Il ricco programma di conferenze che ha toccato tutti gli otto segmenti di esperienza in cui è stata divisa la fiera ha fatto registrare una grande partecipazione di pubblico, specialmente su temi quali l’architettura, la retail technology e lo store design. Il tasso di soddisfazione dei visitatori della manifestazione è stato altissimo (96%), a conferma che EuroShop, la cui ventunesima edizione si terrà dal 26 febbraio al 2 marzo 2023, continua a rappresentare il più grande evento internazionale per il settore del commercio al dettaglio.
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Melting Pot per l’innovazione tecnologica intelligente
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el contesto di una fiera ricca di stimoli e anticipazioni sulle più evolute tendenze del mercato del retail il Gruppo Arneg si è distinto per uno stand dall’allestimento scenografico e ad alto impatto emozionale in uno spazio di 2.600 mq, il cui concept era “Melting Pot”. «È un messaggio che racchiude quello che realmente siamo – spiega Tiziana Raiteri, responsabile marketing e comunicazione di Arneg – un insieme di uomini, donne, persone che lavorano in tutti i continenti e che hanno idee ed esperienze. Per trasmettere questo concept abbiamo realizzato uno stand con tantissimi colori e forme, oltre a offrire una fortissima ospitalità nel solito stile Arneg, e questo naturalmente è stato percepito con grande piacere da parte di tutto il pubblico».Temi molto attuali come la multiculturalità, l’eterogeneità e l’identità plurale non appartengono soltanto alla natura
internazionale del Gruppo, ma anche a un mercato e a una realtà economico-sociale sempre più sfaccettata e dinamica. L’incontro e il confronto, la sintesi, la condivisione e la sinergia sono gli strumenti scelti da Arneg per interpretare i trend contemporanei e attuare la svolta per una crescita virtuosa e responsabile. «Siamo presenti quest’anno a EuroShop con uno stand molto accattivante – afferma Pierluigi Schiesaro, direttore ricerca e sviluppo di Arneg – non soltanto per le dimensioni, ma anche per la varietà dei prodotti presentati. Ci sono tutte le società del Gruppo con tutta l’offerta che comprende scaffalature e attrezzature complete nel settore dell’arredo, banchi refrigerati, celle frigorifere, impianti di refrigerazione. Siamo molto innovativi in tutti questi segmenti e soprattutto per quanto riguarda il freddo abbiamo portato le ultime novità in termini di design, ma soprattutto di efficienza energetica. La maggior parte dei nostri mobili sono chiusi perché si allineano già da oggi alle nuove direttive e regolamenti europei che entreranno in vigore a partire dal marzo del prossimo anno». Grande protagonista dello stand Arneg è stata proprio l’innovazione tecnologica intelligente a basso impatto ambientale e ad alte performance. Tra le novità presentate spiccano il mobile refrigerato Daytona con testata hot che recupera il calore emesso dal banco a CO2 per andare a riscaldare la testata e la nuova tavola calda altamente performante, veloce, sicura e con il più basso consumo di energia rispetto alla tradizionale versione a resistenze.
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Evoluzione e sostenibilità
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no degli stand più apprezzati dal pubblico della fiera è stato sicuramente quello di Epta, nel quale il Gruppo internazionale specializzato nella refrigerazione commerciale ha presentato in anteprima The Epta System, la combinazione vincente tra prodotti, servizi, tecnologie, idee e persone che operano per lasciare un’impronta distintiva, trasformare il supermercato in un’autentica destinazione per i consumatori e far vivere lo store nella sua versione più entusiasmante. «Il concept è “Your Storevolution. The Epta System” – spiega William Pagani, group marketing director di Epta – perciò, per rispondere alla rivoluzione che sta accadendo nel mercato serve un’evoluzione. I retailer, infatti, stanno vivendo un momento in cui l’identità è difficile da trovare e hanno bisogno di evolvere in un nuovo formato. Oggi i formati si mischiano e si trasformano, occorrono quindi tecnologia e
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soluzioni di merchandising per potere dare una risposta. E la nostra risposta è appunto The Epta System, un sistema fatto di diversi elementi: prodotti, tecnologie, grande innovazione, ma principalmente persone, le persone di Epta, che alla fine riescono a combinare il tutto in un sistema vincente in grado di dare la soluzione alla rivoluzione del retail e di permettere l’evoluzione». Lo stand Epta è stato anche il palcoscenico per presentare il progetto Life-C4R Carbon 4 Retail Refrigeration, inserito all’interno dell’area “Mitigazione dei cambiamenti climatici” del programma LIFE dell’Unione Europea e nato per sensibilizzare la comunità scientifica e tutti gli attori del mondo retail all’utilizzo di soluzioni sempre più efficienti. «Sostenibilità non è per noi una semplice parola – continua William Pagani – ma è un modo di vivere ogni giorno, è qualcosa che abbiamo nel cuore, nell’anima, nella testa. Il “total cost of ownership”, quindi il costo totale di possedere un impianto, un bene, un banco frigorifero o una cella frigorifera deve essere sostenibile. Non esiste sviluppo senza sostenibilità, quindi la creatività che noi mettiamo in questo ambito è assolutamente ai massimi livelli. Un esempio concreto è la tecnologia Full Transcritical Efficiency (FTE), cuore del progetto LifeC4R, grazie alla quale si utilizza la CO2 come refrigerante naturale, una soluzione semplice, globale, industrializzata e affidabile in grado di ridurre i consumi e le emissioni di gas serra in atmosfera».
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Soluzioni innovative per migliorare l’upgrade dei retailer
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econdo Carlo Stradi, presidente e CEO di Custom, EuroShop è la più importante fiera di riferimento per tutto il retail internazionale sia perché ha una cadenza triennale ed è quindi l’occasione per fare il punto sulle tendenze e sulle novità degli ultimi mesi nel settore del commercio al dettaglio sia perché rappresenta un momento di confronto per i produttori che presentano soluzioni innovative: «Per noi è un appuntamento fondamentale perché abbiamo la possibilità di incontrare i nostri clienti e riusciamo a capire dai loro bisogni se quello che abbiamo realizzato negli ultimi due o tre anni è stato interessante o meno. A EuroShop 2020 abbiamo presentato principalmente una soluzione: una bilancia con un touchscreen, però lato operatore, in modo da avere la possibilità di modificare agevolmente la conformazione del display. Poi abbiamo portato i prodotti della nuova divisione Data Intelligence che abbiamo costruito nell’arco dell’ultimo anno e mezzo: riguardano quella parte di acquisizione, lettura e gestione dei dati che riusciamo a carpire all’interno del negozio, sia nel magazzino sia nel punto vendita. Infine, abbiamo qualche prodotto classico del settore retail con qualche spunto innovativo, come la nuova stampante P3 o il nuovo PC POS PAT».
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l mercato del commercio al dettaglio sta cambiando notevolmente e in maniera veloce, soprattutto in termini di innovazione digitale, e Custom è in grado di agevolare e migliorare l’upgrade tecnologico dei retailer e di sviluppare le giuste soluzioni per una grande varietà di richieste diverse, presentando un’ampia gamma di novità con il giusto equilibrio tra esigenze attuali e future. «La nostra storia viene da lontano – continua Carlo Stradi – nel senso che quest’anno sono 28 anni che siamo in attività. Abbiamo un team di persone molto affiatato, sicuramente molto legato alla nostra azienda e crede in quello che facciamo. Questo ci ha permesso di costruire un patrimonio che è il patrimonio aziendale e che ci dà la spinta per guardare al futuro: abbiamo un piano di crescita fino al 2025, anche attraverso acquisizioni, che ci porterà a raggiungere oltre 500 milioni di fatturato. Si tratta di un target molto ambizioso, ma che abbiamo preparato in maniera accurata, per cui ci crediamo».
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Ampio spazio hanno avuto le innovazioni tecnologiche dedicate a migliorare la customer experience, come l’ultima versione del V:Rail di SESimagotag, la nuova frontiera della comunicazione aumentata a scaffale: «Si tratta di nuovo display interattivo – spiega Alessio Gruffè, direttore generale di SES-imagotag Italia&Balcani – che offre ai negozi la possibilità di sfruttare gli schermi Full HD per migliorare l’esperienza di acquisto in-store e ottimizzarne le operazioni. Inoltre, consente al personale del negozio di regolare i prezzi e il merchandising su un’interfaccia touch e di interagire direttamente con il cliente allo scaffale a livello emozionale, mostrando contenuti creativi e dinamici».
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Interior design in luce
Molte le novità anche nel lighting per valorizzare al meglio la percezione estetica degli spazi commerciali. «L’intensa competitività che caratterizza il settore della media e grande distribuzione e del fashion retail sta legittimando sempre più l’interesse per una progettazione integrata dell’interior design – afferma Pierluigi Gusmani, international sales director di Imoon – in cui la pianificazione degli spazi, degli arredi e dell’illuminazione convergono, per assicurare una totale flessibilità di gestione dell’offerta distributiva. Le scelte inerenti l’assortimento rappresentano una leva importante per conseguire una differenziazione del punto vendita e conquistare le preferenze dei consumatori».
Store design in sette dimensioni
Tra le realizzazioni più interessanti nello store design, da segnalare l’anteprima mondiale presentata da Metawood, azienda lituana specializzata nella produzione di attrezzature per negozi: il progetto 7D (sette dimensioni). «Indipendentemente da come cambia il settore del commercio al dettaglio – afferma Mikhail Rositsan, presidente di Metawood – dobbiamo rimanere fedeli agli elementi della creazione e alle linee di espressione, coltivando al tempo stesso uno spirito di immaginazione che di certo continuerà a destare l’interesse dei consumatori fidelizzandoli. Attraverso la nostra presenza a EuroShop 2020 desideriamo ispirare i giovani artisti, desi-
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gner e architetti affinché guardino il mondo da una prospettiva 7D».
Un nuova esperienza modulare e sostenibile
Rimanendo in ambito di concept espositivi, Cefla ha presentato in fiera la sua “New Experience”. «Quest’anno festeggiamo 70 anni di attività – spiega Giuseppe Marcante, managing director di Cefla Shopfitting – quindi la nostra partecipazione a EuroShop è particolarmente importante. Ci presentiamo con un prodotto brevettato, innovativo, modulare e versatile, per realizzare quelle aree espositive particolari che ci chiede il mercato in questo momento. Il nostro payoff in fiera è “Managing, Creativity and Innovation”, senza dimenticare la sostenibilità: il sistema modulare che proponiamo, infatti, offre la possibilità, una volta assemblato, di essere ricondizionato e riproposto anche in altri ambiti dello stesso punto vendita».
Soluzioni per lo smart retail
«Per noi, EuroShop – afferma Helena Holmgren, presidente e CEO di Pricer – è l’appuntamento chiave per concentrarci sul mercato europeo e mondiale dello smart retail. Presentiamo Pricer Plaza, la nostra architettura leader del settore e la nostra visione per fornire ai nostri clienti funzionalità real-time di base e avanzate». La nuova architettura di Pricer comprende una suite di soluzioni che consentono una gestione avanzata dell’infrastruttura in-store e dei suoi servizi e che costituiscono la base per funzionalità digitali evolute come la gestione dinamica dei prezzi, il rifornimento avanzato, l’imaging e l’ottimizzazione dello scaffale, i servizi “click & collect” e la geolocalizzazione in-store per una
customer experience sempre più sviluppata.
Supporti digitali multifunzione
Interessanti novità anche nei servizi digitali in-store, soprattutto in ambito payment. «La soluzione che abbiamo presentato in fiera – spiega Andrea Ventura, amministratore delegato di Mago Italia – è un banco cassa mobile che segue il cliente durante il suo percorso di shopping, permettendogli di inserire i prodotti all’interno e di chiudere direttamente il pagamento su questo carrello. Abbiamo portato anche tecnologie applicate al display espositivo in grado di abbinare messaggi promozionali o tutorial dei prodotti che il cliente prende in mano per capirne meglio la qualità e l’utilizzo. Al tempo
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stesso, questa tecnologia permette di monitorare le vendite sullo scaffale e di segnalare le rotture di stock».
Tecnologie attraenti e customizzabili
Oggi i retailer investono molto per rendere i propri negozi sempre più attraenti, un trend tenuto in considerazione anche da chi fornisce soluzioni tecnologiche. «In fiera abbiamo presentato diverse novità – afferma Alberto Corradini, business unit director Italia di Checkpoint Systems – a partire dalle antenne antitaccheggio: cerchiamo di realizzare antenne quanto più belle possibili in termini di estetica, in alcuni casi addirittura invisibili, in altri estremamente personalizzabili. Abbiamo lanciato un programma che permette ai retailer di ordinare la propria antenna customizzata nel colore, nella forma e nella migliore modalità per quella che è la loro esigenza, senza rinunciare alle performance e all’innovazione tecnologica».
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Conserve vegetali e rosse PUNTANO SULLA QUALITÀ
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MERCATI DMM Il comparto dei vegetali ambiente e dei derivati del pomodoro ha segnato una leggera crescita, con un incremento a valore. Bene il bio e i formati pratici
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ell’ultimo anno il comparto dei vegetali ambient ha segnato una leggera crescita, con un incremento a valore che si attesta attorno allo 0,4%, recuperando il calo che si era registrato a chiusura dello scorso anno (Fonte: Nielsen, Distribuzione Moderna, AT Dicembre 2019). «La crescita – spiega Laura Bettazzoli, Direttore Marketing Bonduelle Italia - è guidata principalmente dai legumi: in particolar modo sono i ceci, il prodotto trendy del momento, ad aver trainato il mercato (+5,3% in valore vs py)». Trend positivo anche per i fagioli, che rappresentano circa il 30% del comparto a valore. Sono in crescita anche i piselli mentre segna una leggera sofferenza il segmento del mais che ha particolarmente risentito dell’abbassamento delle temperature, rispetto a quelle medie degli anni precedenti nel periodo estivo che è quello principale per l’acquisto di questa categoria. «Molto bene – prosegue Bettazzoli - il comparto bio che a totale mercato fa registrare una crescita a doppia cifra (+15,5% vs py) contribuendo alla creazione di valore nella categoria». CANALI E TREND La grande distribuzione organizzata è, ovviamente, il canale di riferimenDM MAGAZINE 29
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to, dove le superfici Iper e Super lavorano in maniera diversa, rivolgendosi ad acquisti con differente frequenza, ma performando seguendo la stessa tendenza. «I Discount – spiegano dalla F.lli Polli -, anche all’interno di questo comparto, continuano a crescere e sono ormai una realtà sempre più importante che influenza la grande distribuzione con il suo peso. HoReCa e Food Service d’altro canto, rappresentano una interessante strada per sviluppare l’esperienza dei consumatori con i prodotti: è innegabile che l’aumen-
PONTI: dal 1939 specialisti nelle verdure conservate Ponti, leader riconosciuto a livello internazionale nella produzione di aceti, sottaceti e sottoli, condimenti e sughi pronti dispone di cinque unità produttive in Italia, all’insegna dell’innovazione. Inaugurato nel 1986, per far fronte al crescente successo della linea Peperlizia, lo stabilimento di Ghemme dedicato alle conserve di verdura si estende su una superficie di 30.000 mq. di cui 11.500 coperti. E’ in questo stabilimento che vengono lavorate, dopo una meticolosa selezione e un accurato lavaggio, le verdure che arrivano fresche direttamente dal campo. Un esclusivo sistema di controllo a raggi X per introspezione del prodotto confezionato garantisce al consumatore il massimo della qualità e dell’igiene dei prodotti. All’interno di questo insediamento, ubicato alle porte della Valsesia, si trovano gli uffici direzionali, commerciali e amministrativi del Gruppo Ponti, in un ambiente circondato dal verde, con sullo sfondo la maestosa e imponente figura del Monte Rosa e della catena Alpina.
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to dei consumi fuori casa porti con sé una spinta positiva anche per la gdo». Sul fronte dei trend di consumo, sicuramente la genuinità, la semplicità degli ingredienti, l’autenticità della tradizione si confermano driver d’acquisto. Al contempo, anche la praticità del prodotto “ready to eat” e la versatilità tipica di queste referenze continuano ad essere un’importante leva, perché gli stili di vita e le abitudini di consumo dei consumatori sono cambiati molto negli ultimi anni. «La tradizione degli antipasti – continuano dall’azienda - si è estesa portando
SACLÀ: LA SOSTENIBILITÀ COME VALORE AGGIUNTO
i suoi prodotti all’interno di nuovi consumi, ampliando il piacere di mangiare le verdure in diverse occasioni che spaziano dall’aperitivo, al contorno e all’utilizzo come completamento di un piatto (farciture in panini gourmet o arricchitori di sapore in ricette casalinghe)».
In Saclà sono convinti che il gusto dei prodotti dipenda dalla generosità della terra: per questo l’azienda collabora con agricoltori e produttori che garantiscono di seguire il ritmo delle stagioni ed eliminano l’utilizzo di pesticidi e prodotti chimici nocivi preferendo l’approccio biologico all’agricoltura. Grazie all’uso di energie rinnovabili inoltre, Saclà diminuisce l’impatto ambientale riducendo le emissioni di anidride carbonica con l’uso di energie rinnovabili e adotta tutte le accortezze e i processi per rendere il nostro lavoro sempre più sostenibile. Questa filosofia aziendale nel tempo si è ulteriormente rafforzata e oggi la sostenibilità è un pilastro importante, al pari della trasparenza. Come spiega l’AD Chiara Ercole: « L’attenzione all’ambiente contraddistingue, da sempre, la filosofia dell’azienda. Il nostro Environmental Managing System persegue cinque obiettivi precisi: ridurre la quantità di carbonio, la quantità di rifiuti, l’impatto ambientale delle confezioni, le emissioni legate al trasporto e il consumo d’acqua».
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GALOPPANO IL MAIS E I FORMATI PICCOLI Tra i legumi sono sicuramente i ceci quelli maggiormente apprezzati dai consumatori, con una crescita a volume importante dell’11,8%. (Fonte: Nielsen, Distribuzione Moderna, AT Dicembre 2019). «All’interno del nostro portfolio – spiega Bettazzoli di Bonduelle -, il mais resta il simbolo di tutta la categoria, con una quota a valore quasi del 50%; lo scorso maggio abbiamo introdotto una grande novità - il Mais Senza Residuo di Pesticidi – che conferma il nostro impegno verso una crescita che sia anche sostenibile;
molto apprezzati, e le vendite lo dimostrano (+11,6% a valore vs py), sono i piselli Bonduelle senza zuccheri aggiunti». A livello di formati si assiste sempre di più ad uno spostamento verso la scelta di quelli più piccoli dovuto, da un lato, ad una crescente attenzione allo spreco, dall’altro, all’aumento di famiglie monocomponenti, che dunque prediligono, per il loro stile di vita, formati piccoli. «Sulla scia di questo trend – dichiara Bettazzoli -, la gamma di arricchitori Il tuo tocco, venduto in pratica confezione da 75g, ha saputo tradurre bene questo bisogno».
FOCUS SU PRATICITÀ E QUALITÀ Oggi il consumatore è sempre più attento alla tracciabilità e all’origine delle materie prime, ma pone molto interesse anche nel contenuto di servizio e quindi in quei prodotti che possono aiutarlo in cucina offrendo soluzioni pratiche e veloci, ma sempre altamente qualitative. «A tal fine – dichiara Lorenza Baretti, senior product manager Gruppo Fini - Le Conserve della Nonna la nostra gamma si compone di una vasta scelta di referenze
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di legumi pronti all’uso, cotti al naturale, altamente versatili perché utilizzabili per arricchire zuppe, insalate, contorni, ma proponiamo anche soluzioni già ricettate per un piatto pronto e veloce da preparare solo da scaldare». «Il mercato – aggiunge Maria D’Amico, Marketing Manager di D’Amico - è in crescita per particolari linee, in particolare per le proposte distintive che esaltano la qualità, la varietà e il recupero di ricette e lavorazioni tipiche delle tradizioni regionali italia-
ne. La facilità nella preparazione e la versatilità li rende ingredienti perfetti in ogni occasione di consumo: dall’happy hour al light lunch ad un pranzo o a cena veloce con gusto». « Crediamo – aggiungono dalla F.lli Polli - che il mercato attuale sia un terreno molto fertile per proporre nuove idee che sappiano soddisfare i bisogni attuali del consumatore, lavorando soprattutto sulla qualità degli ingredienti e del prodotto finale, rendendo meno prioritaria la variabile prezzo, anche se indubbiamente questa continua a rivestire una certa rilevanza».
INNOVAZIONE FA RIMA CON ‘EVOLUZIONE’ Il mercato delle conserve vegetali è caratterizzato da prodotti semplici, dove l’innovazione è molto importante per potersi differenziare a scaffale e per poter offrire al consumatore prodotti ad alto contenuto di servizio o con materie prime di provenienza o varietà specifiche. «Dal nostro punto di vista quindi, - evidenzia Baretti di Fini - più che innovazione parliamo di evoluzione, ossia di una rivisitazione delle ricette della tradizione, che hanno sempre fatto parte della nostra cultura culinaria italiana, ma riviste in chiave moderna. Proponiamo infatti una gamma dal
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NOVITÀ 2020 INSALATA PER RISO
MERCATI DMM LA DORIA E LA GESTIONE RESPONSABILE DELLA FILIERA Il tema della sostenibilità è da sempre centrale per il Gruppo La Doria e negli ultimi anni è aumentato l’impegno dell’azienda nel diffondere i risultati che portiamo avanti in tale ambito, con la pubblicazione del Bilancio di Sostenibilità, giunto alla sua quarta edizione. «Crediamo fermamente – dichiara il Direttore Commerciale Italia Giuseppe Tammaro - in una gestione responsabile della filiera e sono tre le aree di sostenibilità in cui siamo maggiormente impegnati lungo la nostra catena di fornitura. Nell’ambito della sostenibilità economica mettiamo in pratica una serie di azioni volte a favorire lo sviluppo del territorio ed a garantire una continuità di business ai nostri fornitori strategici. Nell’ottica della sostenibilità ambientale lavoriamo per ridurre gli impatti negativi sull’ambiente (rifiuti e scarti, spreco di acqua, utilizzo di agrofarmaci, ecc.) In termini di sostenibilità sociale ci impegniamo a migliorare le condizioni di lavoro delle persone che lavorano durante le campagne di raccolta ortofrutticola. Il rispetto delle corrette condizioni di lavoro e dei diritti dei lavoratori sono requisiti che il Gruppo La Doria pretende da tutti i propri fornitori e che verifica sin dalla fase di selezione degli stessi. Limitiamo gli impatti ambientali della nostra attività autoproducendo internamente il 95% delle latte in bada stagnata, tutte BPA-Ni. Il 100% dei combi che utilizziamo sono certificati FSC e utilizziamo solo vernice ad acqua per la realizzazione delle nostre etichette, evitando vernici e solventi chimici. Stiamo inoltre effettuando il passaggio dalla plastica alla carta per gli imballi multipack».
forte contenuto di servizio e un’attenta scelta di ricette in linea anche con le principali direttive europee in tema di salute. Il nostro desiderio è di offrire prodotti non soltanto buoni, ma che possano aiutare a mantenere in salute il nostro corpo, prestando particolare attenzione al contenuto di sale, grassi e zuccheri. Il nostro successo è racchiuso nella semplicità delle ricette, nel rispetto della stagionalità, nelle materie prime di qualità lavorate appena raccolte e in
tutto l’amore e la passione che mettiamo ogni giorno per studiare e creare prodotti dal gusto e dal profumo come quelli “fatti in casa”». LO SCAFFALE SI ALLARGA In un mercato così complesso e competitivo come quello delle conserve vegetali, la strategia di molti player è quella di far crescere la marca in maniera significativa, cavalcando i principali trend di consumo e lavorando sull’innovazione. Nel corso del 2019 Conserve Italia ha consolidato alcune referenze già lanciate: «Mi riferisco
in particolare – racconta Stefania Costa, Marketing Manager Food Retail - al rilancio in questo mercato di Cirio – storico marchio italiano molto noto per il pomodoro – che è diventato protagonista nello scaffale dei vegetali con le nuove gamme Legumi Senza Sale e Legumi e Cereali. Per quanto riguarda Valfrutta, brand leader di mercato a volume e a valore, negli ul-
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MERCATI DMM snack salato (proposte nella varietà Olive greche snocciolate, Olive greche Kalamon snocciolate e Olive Greche snocciolate aromatizzate al peperoncino). «Nel pratico formato monouso dalle dimensioni ridotte – puntualizza l’ad Chiara Ercole sono la soluzione ideale per un consumo on the go che rispetta timi anni ha arricchito al contempo l’impela gamma premium rativo di leggerezza e I Cotti a Vapore con gusto». due nuove interesLa linea maggiorsanti referenze: Quimente apprezzata in noa Bianca e Rossa; Italia di Madama OliFagioli Rossi». va è Frutto d’Italia (e Saclà quest’anno si è del Mediterraneo), in confrontata con alvaschette con copercune sfide importanti chio da 200/250 gr, per andare incontro che nasce proprio per all’esigenza crescente esaltare la pluralità di di praticità e di concultivar italiane (ma sumo veloce, in linea sono presenti anche con i trend di oggi. le migliori greche sotPer questo l’azienda to al marchio «Frutto ha lanciato sul merdel Mediterraneo»), cato Le Mediterranee, offrendo al consumatre varietà di olive tore un’offerta elevata greche snocciolate e variegata, perfetta ‘declinate’ in versione per soddisfare i diversi gusti e le varie modalità di consumo delle olive (aperitivo, antipasti, insalate, primi e secondi piatti di carne e pesce). «È un prodotto fre-
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sco – evidenzia la direttrice marketing Sabrina Mancini -, naturale, senza conservanti, di elevata qualità, di grammatura adeguata all’utilizzo, confezionato con un packaging moderno e con un elevato contenuto di servizio, ben integrato nell’offerta del reparto ortofrutta». NOVITÀ PER TUTTI I GUSTI Dal punto di vista delle novità di prodotto il 2019 è stato un anno decisamente ricco. Sama ha ampliato la propria linea di conserve vegetali Scelta Oro inserendo prodotti etnici quali lo zenzero bianco a fette in salamoia, disponibile in due formati (vaso da 212ml per il canale retail, busta da 1500g per il Food Service). «La spezia, infatti - evidenzia la marketing manager Federica Fiore -, costituisce uno degli ultimi ingressi nel paniere Istat degli italiani, confermando il grande interesse ed attenzione verso un super-food ricco di proprietà benefi-
MERCATI DMM che ed estremamente versatile in cucina. L’altra novità esotica marchiata Scelta Oro sono stati i cuori di palma, a fette o interi, dal basso apporto calorico, ottimi per arricchire secondi piatti o insalate. Per il 2020 l’azienda sta studiando nuovi ingressi per la già ricca gamma di verdure sott’olio e sott’aceto, che spazia dai cetrioli alle olive, dai peperoni agli asparagi, dai funghi ai friarielli fino ai peperoncini ripieni». D’Amico nel 2019 ha lanciato 3 nuovi prodotti “ready to eat”. «New entry in casa Logrò – racconta Maria D’Amico - con l’ultima referenza dei Trifolati è il Tris di Funghi del Veneto composto da Champignon, Pioppino e Pleurotus provenienti esclusivamente dalla filiera certificata e controllata del Consorzio di Treviso. Questi funghi 100% del Veneto, certificati dal Consorzio di Treviso, sono trifolati come da ricetta tradizionale» Il lancio principale di F.lli Polli è stata la
gamma di olive italiane in vaschetta ideali per l’aperitivo perché senza liquido di conservazione e pronte da consumare “on the go”, grazie al pratico packaging in plastica riciclabile. «A questa – aggiunge l’azienda abbiamo aggiunto una novità assoluta nel mondo degli “Aiuti in Cucina”, con il lancio di 3 deliziosi vegetali: carciofi, pomodori secchi e funghetti già puliti, scottati e sgocciolati, in confezione porzionata (formata da due vaschette) e riciclabile». La grande novità Valfrutta, lanciata a fine 2019, è la linea delle Zuppe a Vapore, pronte in pochi minuti che uniscono in un solo prodotto naturalità, innovazione e servizio. «Sono di-
sponibili – sottolinea Stefania Costa – in tre ricette: Zuppa Toscana (ai funghi e castagne, dove un’armonia di fagioli incontra preziosi ingredienti quali funghi e castagne), Zuppa Rustica (con borlotti, tondini e cime di rapa che conferiscono una nota ricca di gusto), Zuppa Delicata (una ricetta sapientemente equilibrata dalla soia edamame e dal riso integrale, impreziosita da morbidi cubetti di zucca, pomodoro e piselli)». UNA COMUNICAZIONE TRASVERSALE Le aziende del settore supportano il mercato delle conserve con importanti investimenti in comunicazione tradizionale e
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non, sia confermando il ruolo dei media più tradizionali sia esplorando i canali più moderni. «Abbiamo – spiega Sabrina Mancini di Madama Oliva- un piano di media advertising legato ai media business e a quelli consumer Inoltre ci affidiamo a campagne social media e digital pr, ma anche ad altre attività di marketing. In particolare stiamo promuovendo iniziative legate al fitness, allo sport e alla
corretta e sana alimentazione, e infine crediamo molto nelle attività di educazione alimentare rivolte ai bambini delle scuole». «Siamo attivi sui canali social che riscuotono sempre più attenzione – evidenzia Alessio Baronti, direttore commerciale di Neri Sottoli - utilizziamo le riviste specialistiche di settore, quotidiani e settimanali, spot televisivi. Inoltre promuoviamo lo sport e siamo da anni sponsor della squadra professionistica di ciclismo che partecipa al Giro d’Italia e del Pistoia Basket che milita nella massima serie italiana». La comunicazione in tutte le sue forme è fondamentale per Fini per far conoscere il brand Conserve della Nonna e i suoi prodotti.
«Noi – dichiara Lorenza Baretti - partiamo dal packaging come primo strumento di comunicazione col consumatore proprio quando si trova davanti allo scaffale. Investiamo poi in attività below the line per parlare al consumatore sul punto vendita e catturare la sua attenzione, facendo anche toccare con mano la qualità dei nostri prodotti con assaggi e degustazioni. Inoltre utilizziamo sempre più la comunicazione sui social network, che consente di generare awareness raggiungendo il consumatore con un elevato livello di precisione in merito ai suoi interessi grazie alla possibilità di targettizzare». SUGHI E SALSE CONQUISTANO I CONSUMATORI Il mercato dei derivati del pomodoro è segmentato in diverse categorie: passate, polpe, pelati, concentrati, salse e sughi. La parte più consistente, a valore, è il segmento delle passate; ci sono però delle categorie che fino a qualche anno fa rappresentavano dei valori assoDM MAGAZINE 41
INFORMAZIONE AZIENDALE
Selex ottimizza la spesa energetica con Pay-Back Group dell’elemento strategico della sostenibilità e del risparmio energetico. Sono temi ormai imprescindibili che già sin d’ora devono essere attentamente monitorati, anche alla luce delle ricadute positive sui consumi e quindi sui costi aziendali, oltre che sull’immagine e la reputazione delle aziende.
Per i gruppi distributivi, la fornitura di energia rappresenta una voce di costo piuttosto rilevante. L’illuminazione dei punti vendita, così come la loro climatizzazione e i sistemi di refrigerazione, infatti, richiedono investimenti non indifferenti che spingono i retailer ad adottare nuove misure, in grado di favorire un risparmio sia energetico che economico. Per monitorare e gestire al meglio questa spesa, Gruppo Selex si affida all’esperienza di Pay-Back Group, come spiega il Responsabile legale & procurement Paolo Aiani. La sostenibilità ambientale (ed economica) passa in primo luogo da pratiche virtuose sul fronte dei consumi energetici. Come si muove Selex su questo fronte, con quali relazioni tra Centrale e imprese aderenti e con quali sinergie? Sono numerose le iniziative messe in atto dalle singole Imprese Associate, partendo dal tema fotovoltaico all’utilizzo di impianti a ridotto consumo energetico. I terreni sui quali abbiamo finalizzato le principali sinergie sono i Banchi SA-FO dotati di ante/“chiusi” e gli impianti d’illuminazione a Led. Adottate anche attività di controllo e di ottimizzazione dei consumi di energia elettrica e di gas, per esempio attraverso
attente negoziazioni con i fornitori? Quale modello di consumo utilizzate? Selex da anni ha centralizzato la negoziazione del fabbisogno energetico, utilizzando il modello della gestione a portafoglio per minimizzare i rischi derivanti dalla volatilità del mercato. I singoli Soci sono peraltro impegnati a razionalizzare il più possibile i consumi, che sono necessariamente alti vista la tipologia di business, attraverso l’adozione di adeguate procedure di gestione ottimizzata degli impianti e installando attrezzature idonee a favorire il risparmio energetico. Nel caso abbiate svolto e svolgiate le suddette iniziative, che tipi di benefici avete potuto registrare fino a ora e quali vi aspettate in futuro? Queste iniziative hanno senz’altro portato benefici, specie per i punti vendita di nuova realizzazione, che sono stati pensati tenendo conto
Che cosa vi offre su questo fronte il vostro consulente Pay-Back Group? Sicuramente i Soci che utilizzano Pay-Back Group hanno valutato utile agire sulla leva del controllo della spesa energetica, dotandosi di uno strumento che senza dubbio favorisce un corretto monitoraggio della stessa, minimizzando il rischio di potenziali errori e fornendo una base dati preziosa per tenere sotto controllo la gestione energetica dei punti vendita, anche in base alla serie storica di consumo. Qual è stato il criterio che vi ha condotti alla scelta di questo consulente e quale valore aggiunto ha prodotto nella collaborazione con voi? Pay-Back Group è sicuramente una società che ha fornito adeguate garanzie di valore ai Soci che la utilizzano ormai da alcuni anni. È stato un passaggio senza dubbio di una certa rilevanza, perché il poter disporre di strumenti puntuali di controllo del budget energetico non è secondario in aziende come quelle del Gruppo Selex, dove la spesa è forse quella più rilevante dopo quella del personale. Come si inseriscono queste pratiche nelle vostre strategie aziendali per governare la spesa? Come accennato, sono di fondamentale importanza vista l’entità dei costi correlati al fabbisogno energetico delle aziende ed elemento ormai imprescindibile anche perché la struttura dei costi dell’energia in bolletta è composta da voci di elevato tecnicismo e complessità, il cui controllo riteniamo debba essere demandato a professionisti del settore.
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lutamente più piccoli, sia in termini di volumi che in termini di trend, che stanno crescendo in maniera importante perché il consumatore è ben disposto ad acquistare prodotti che abbiano un contenuto di servizio, parlo per esempio dei sughi. «I sughi - puntualizza Roberto Morelli, direttore vendite di Pomì e De Rica -, fino a 10 anni fa, erano un mercato che aveva una caratteristica assolutamente “emergenziale”, però erano prodotti che non riscontravano le preferenze dei consumatori anche per motivi di gusto, perchè i consumatori preferivano prepararsi i sughi a casa. Negli ultimi anni invece stanno comparendo sul mercato prodotti qualitativamente mol-
to importanti, ai quali i consumatori affidano le proprie preferenze». SALUBRITÀ E SOSTENIBILITÀ Il mercato delle conserve rosse è fortemente commodizzato e la parte più importante di esso è rappresentato da un prodotto che ha pochi connotati di innovazione. Malgrado ciò vi sono dei percorsi
innovativi di cui alcuni fanno riferimento o al contenuto di servizio o a elementi valoriali quali la varietà o l’origine. «Vi sono poi – puntualizza Morelli - altri elementi che fanno riferimento a temi più trasversali nel mondo del food, che però coinvolgono anche il pomodoro: uno attiene alla salubrità del prodotto - la salubrità nel pomodoro è soprattutto con un connotato che riguarda il posizionamento bio - oppure a temi legati alla sostenibilità ambientale che rappresentano dei temi che riguardano la filiera agroalimentare italiana e per quanto riguarda il consumatore è sempre più disposto a dedicare attenzione a questo tipo di tema».
CONSERVE ROSSE: VINCE IL PREMIUM Il comparto dei derivati del pomodoro negli ultimi 12 mesi è cresciuto lievemente a volume - poco meno dell’1% - e leggermente di più a valore, a causa di una politica leggermente inflativa che ha portato ad un aumento dei prezzi medi sul mercato. «Diciamo che – spiega Roberto Morelli, direttore vendite Pomì e De Rica Italia - l’aumento dei prezzi è anche legato a una logica di mix, nel senso che all’interno dei derivati sono cresciute delle categorie a maggior valore aggiunto o che per contenuto di servizio o per ragioni diverse - il consumatore riconosce un determinato livello di premiumness, quindi con un euro-chilo più alto. Mi riferisco specificatamente al mercato dei sughi e delle salse».
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L’INSIGHT DMM
Pronti per eleggere la Gift Card più amata Prodotto dell’Anno per l’edizione 2020 apre le porte alle Gift Card: nasce una nuova categoria da sottoporre ai consumatori.
Prodotto dell’Anno per l’edizione 2020 apre le porte alle Gift Card: nasce una nuova categoria da sottoporre ai consumatori. Piccole, leggere, senza alcun bisogno di magazzino: le Gift Card, con il loro espositore, sono le protagoniste assolute del metro quadro più redditivo della Grande Distribuzione. Inizialmente percepite come un articolo da regalo, negli ultimi quattordici anni si sono evolute fino a diventare un prodotto destinato all’auto acquisto e a sancire la nascita di una vera e propria categoria merceologica in grado di essere percepita come tale anche dai consumatori. Non è quindi un caso che quest’anno per la prima volta le Gift Card entreranno a far parte di Prodotto dell’Anno, il Premio all’Innovazione basato esclusivamente sul voto dei consumatori giunto alla trente-
sima edizione, con una categoria tutta nuova, espressamente dedicata a loro. «Vedere le Gift Card diventare una delle categorie di Prodotto dell’Anno – ha dichiarato Gaetano Giannetto, Amministratore delegato e fondatore di Epipoli, la società che con MyGiftCard ha introdotto questo prodotto in Italia nel 2006, - è per me la conferma che i consumatori e il mercato sono pronti a darci ragione: le nostre carte sono un vero e proprio prodotto mass market o, per dirla a modo mio, sono esattamente come un pacchetto di patatine». Anche Simonetta Flores, Fondatrice e Ceo di PDA in Italia, si è detta entusiasta di questa novità: «È sempre stimolante vedere prodotti innovativi che aprono nuove categorie partecipare al Premio, soprattutto se si tratta di prodotti servizio come le Gift Card, che per assecondare i nuovi bisogni dei
consumatori garantiscono una innovativa shopping experience. Si acquistano facendo la spesa e, grazie alla tecnologia, permettono di fare regali sempre indovinati e senza stress, lasciando libera scelta all’utente finale. Qualsiasi sarà la Gift Card eletta dai consumatori, il concetto è davvero vincente». Un concetto che ha portato nei punti vendita la possibilità pressoché infinita di ampliare la propria offerta, e nelle case dei consumatori un oggetto tanto piccolo quanto versatile, in grado di trasformarsi in prodotti, esperienze e persino nella chiave d’accesso a più di un’insegna grazie alle Gift Card Multichoice. Si tratta di un’innovazione che i consumatori stanno imparando a conoscere sempre più e che adesso sono pronti a votare. Non ci resta che attendere l’esito.
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MERCATI DMM
Segmentazione di mercato e sostenibilità :
LA CANCELLERIA frena le perdite
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La gdo resta il canale più conveniente per gli acquisti, ma il settore risente della crisi e della forte stagionalità, a cui le aziende rimediano con linee sempre più dedicate.
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ostenibilità, protezione ambientale e condotta ecologica sono diventati temi chiave nel settore della cartoleria. I materiali sono spesso riciclati ed eco compatibili. Ma questo non basta a rivitalizzare uno dei settori non food che risentono maggiormente della crisi. Confrontando i dati di Federconsumatori, Idealo ha rilevato che la grande distribuzione resta il canale più conveniente. Comprare in gdo, infatti, costa circa il 24,24% in meno rispetto alle cartolerie e il 14,88% in meno rispetto alle offerte online. Il supermercato o l’ipermercato risultano più vantaggiosi soprattutto per l’acquisto di diari, zaini trolley e per l’a-
silo, matite colorate. Secondo le analisi TadeLab su dati Istat del 2018, tuttavia, le vendite si sono chiuse con un’accentuazione della crisi (-3,%). Inoltre, sebbene il reparto sia presente e trattato con regolarità lungo tutto l’arco dell’anno nei format della gdo, è anche vero che risente ancora di elevata stagionalità nel periodo a cavallo tra la metà di agosto e la fine di ottobre, in coincidenza dell’apertura dell’anno scolastico. «Stiamo vivendo enormi cambiamenti nei nostri mercati a vari livelli», aveva spiegato l’Amministratore Delegato di Stabilo, Sebastian Schwanhäußer, commentando i risultati 2019 dell’azienda. «Le persone hanno cambiato radicalmente il
loro comportamento di acquisto: i canali di vendita tipici stanno diventando molto meno importanti. Inoltre, l’elevata domanda di individualità sta progressivamente estromettendo gli articoli prodotti in serie ed esercitando una notevole pressione sui marchi affermati». Stabilo fa parte del gruppo SchwanStabilo. Con 5.000 dipendenti. La multinazionale - tuttora di proprietà della famiglia Schwanhäusser - è una delle aziende leader mondiali nel settore della scrittura. «Le scelte che abbiamo fatto negli ultimi anni ci stanno pagando – afferma Alberto Mazza, General Manager Stabilo Italia –. Abbiamo svolto delle ricerche di mercato sulla conoscenza del
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marchio nelle varie fasce di età, noi siamo top of mind fra i ragazzi della fascia superiori/università». Per il futuro si concentrerà molto sulla sostenibilità ambientale, sia a livello di prodotto sia a livello di azienda. Creatività ed engagement, gli asset vincenti «La nostra produzione ruota a 360° riuscendo a intercettare tutti i soggetti coinvolti nel processo creativo, dai bambini al loro primo approccio, agli artisti affermati. Una proposta sempre più completa anche grazie alle recenti acquisizioni che hanno arricchito il portfolio dei prodotti Fila con nuovi marchi di eccellenza. Come naturale conseguenza l’interesse dell’azienda è sempre più esteso verso tutti i segmenti creativi,
includendo anche i diversi canali distributivi, da quello moderno al trade», afferma Orietta Casazza, Deputy Regional Marketing VP -Europe di Fila-Fabbrica Italiana Lapis ed Affini. La comunicazione dell’azienda s’intensificherà sempre di più quindi attraverso attività di engagement su canali social e, in particolare nel 2020, grandi energie saranno spese per festeggiare on line e off line il centenario. «Tante dunque le novità in programma che si
andranno ad aggiungere ai capisaldi dell’azienda, come le partnership istituzionali, quelle che da anni vedono Fila impegnata al fianco di istituti e musei icona della cultura italiana. E poi i concorsi, quelli che portiamo direttamente nelle scuole per sostenere i ragazzi nella loro crescita creativa: Giotto La Matita delle Idee, per le scuole dell’infanzia e primarie, e il Premio Lyra, rivolto alle scuole secondarie di primo grado», conclude Casazza. Nuove sfumature di colore e impegno sociale «Certamente abbiamo sofferto la crisi del trade tradizionale – afferma Michele Piemontese, amministratore delegato di Faber-Castell –, che ha visto chiudere importanti e radicate realtà distributive, ma ciò nonostante abbiamo realizzato sul canale un
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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
presenta
“Children of the World”
Rosa? Gialla? Rossa? Marrone? Di che colore è la pelle? La nostra società oggi vive l’esperienza della multietnicità: non c’è un solo colore per la pelle, ma tante sfumature che rappresentano i tanti volti della quotidianità. E’ così che nasce “Children of The World” di Faber-Castell, un progetto che comprende prodotti studiati per rappresentare tutte le sfumature della pelle e una attività di charity in favore della creatività per i bambini del mondo. Che Faber-Castell parli di bambini ai bambini è scontato: con le sue matite da più di tre secoli supporta l’espressione della creatività dai primi 1000 giorni di vita a qualunque età. Se a questa straordinaria vocazione si aggiunge l’esperienza tecnica di FaberCastell Cosmetics, la divisione dell’azienda che realizza le matite per il trucco delle più
importanti aziende cosmetiche del mondo, è facile comprendere come le matite dedicate alle 6 nuances della pelle presentate nella collezione “Children of The World” siano il vero nuovo progetto cult dell’azienda di Norimberga. 6 diverse sfumature per rappresentare la pelle di tutti i bambini del mondo: sono presentate in tre matite bicolori (di due tonalità ciascuna), abbinate al set tradizionale di matite colorate triangolari ergonomiche da 12 e 24 colori. Prezzi al pubblico € 4,50 – 9,00. In aggiunta, con la vendita delle matite “Children of The World” Faber-Castell sostiene “The Red Pencil”, una missione umanitaria internazionale che aiuta con progetti di Art Therapy in loco i bambini delle zone disagiate del mondo.
L’arte non ha confini, e il colore della pelle non ha un solo colore!
risultato abbastanza vicino a quello dell’anno precedente. Il canale moderno è stato anch’esso coinvolto in progetti di razionalizzazione, ma siamo contenti di come il nostro posizionamento sia migliorato e ci rispecchi più fedelmente. Il canale online è quello che ha prodotto i risultati migliori in termini di valore. La nostra politica commerciale europea ha contribuito a farci gestire il picco di domanda nel miglior modo possibile; i nostri collaudati processi di pianificazione e approvvigionamento
sono stati al passo. Il ruolo del mercato italiano è da sempre strategico poiché siamo considerati un mercato chiave per la nostra casa madre in qualità di paese leader nel mondo della moda e del design e quindi anticipatore di tendenze e di stili di vita. Il 2020 sarà per noi un anno molto stimolante perché saremo in grado di offrire tante novità in tutte le categorie di prodotto e le fasce di prezzo». Si parte a inizio anno con il progetto più cool di sempre, la collezione “Children of the World”. Forse non
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tutti sanno che Faber-Castell, con la divisione Cosmetics, produce nei suoi stabilimenti matite per la cosmetica. Proprio questa esperienza nel mondo della cosmetica ha permesso all’azienda la realizzazione della collezione “Children of the World”, deFILA PRESENTA LE LINEE dicata ai diversi colori della MAKE UP, PARTY SET E BE-BÉ pelle. una nuova linea di pastelli. Faber Castell ha deciso «L’impegno di Fila-Fabbrica Italiana Lapis ed Affini è volto a comprendere e interpretare costantemente lo “stato di bisogno” di realizzare questo piccodel consumatore per accompagnarlo - dall’infanzia all’età adulta - in un’esperienza creativa con prodotti di qualità studiati per rispondere lo set di matite colorate, alle sue necessità e alle tendenze di mercato», dichiara Orietta Casazabbinate a confezioni di za, Deputy Regional Marketing VP – Europe. Tra i prodotti recentemente presentati alla fiera Paperworld di Francoforte, si segnalano Giotto Make Up, colori diversi, con incarla linea cosmetica sicura e certificata, composta da un’ampissima gamma nati realistici. L’azienda di colori in ombretti e matite e set tematici, una proposta nata per rispondere al crescente trend che vede i bambini mascherarsi e truccarsi non solo per ha lanciato anche un carnevale ma anche in occasione di feste a tema o compleanni. Altra area di messaggio, in contemtendenza è quella delle feste di compleanno dedicate ai più piccoli, dove Fila risponde con la prima linea di regalini creativi e di qualità firmata Giotto Party poranea con la commerSet. Una proposta che ha conquistato fin da subito l’attenzione delle famiglie cializzazione del kit, di sempre alla ricerca di un’idea originale ma anche di alta qualità per i piccoli cadeaux che il festeggiato può regalare a tutti i suoi amici. Per i più piccoli uguaglianza fra i popoli. è arrivata una novità sotto il brand Giotto be-bè, si tratta di un ovetto Alla vendita di questi nuovi prodotto nello stabilimento italiano usando bio-plastica da canna da zucchero e che al suo interno nasconde un’esperienza da fare con pastelli è legata anche un’ii colori per scoprire gli animali in via di estinzione. Un gioco con niziativa umanitaria.n un messaggio di sostenibilità che risponde al protocollo interno del Gruppo e prevede di introdurre soluzioni eco-friendly, ridurre i materiali di imballaggio, incrementare la resa e la durata dei prodotti per ridurre gli sprechi.
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IMPRESE DMM
Gruppo Castelli
AMPLIA LA SUA OFFERTA DI PRODOTTI CASEARI Azienda originaria di Reggio Emilia e specializzata nella produzione e distribuzione di formaggi Dop italiani, lavora al fianco delle più importanti catene distributive e dei retailer, realizzando prodotti che esaltano la grande tradizione della manifattura casearia italiana. Il Gruppo Castelli è fra i più importanti produttori e distributori di formaggi tipici italiani e Dop. L’offerta comprende sia la categoria dei formaggi duri, tra cui Parmigiano Reggiano (di cui sono prodotte circa 105 mila forme l’anno), Grana Padano, Gorgonzola, Taleggio e Pecorino Toscano, che i freschi, come la Mozzarella di Bufala campana (di cui è leader di mercato in Italia e all’estero con il brand Mandara) e Mozzarella Stg (specialità tradizionale garantita). Animal Welfare e sostenibilità sono i pilastri su cui si fonda la spinta innovativa dell’azienda: persegue questi valori proponendo referenze di alta qualità e puntando su un packaging 100% riciclabile. Da sempre sostiene forti in-
vestimenti in Ricerca e Sviluppo allo scopo di migliorare la qualità del prodotto. Tre sono i pilastri su cui si fonda la strategia in questo senso: in primo luogo, un efficace servizio al consumatore, in grado di intercettare e soddisfare le esigenze dei nostri clienti; Gruppo Castelli, inoltre, è costantemente impegnato sul fronte della sostenibilità con la propria offerta di prodotti a bassissimo impatto ambientale e dotati di packaging riciclabili, mentre sul piano dell’Animal Welfare, l’azienda collabora con gli allevatori alla creazione di una policy in grado di tutelare il benessere degli animali. «Lavoriamo, infine, sulla cultura del prodotto – sottolinea Stefano Ziliotti, Mar-
keting e Trade Marketing Director del gruppo –, sulla valorizzazione e riscoperta delle tradizioni e delle antiche manifatture, sempre al fine di genere valore e qualità per il consumatore».
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RETAIL INNOVATIONS DMM Caso tratto dalla ricerca internazionale di Kiki Lab – Ebeltoft Group, Retail Innovations 13
Area chiave: Omniexperience Tendenze complementari: Multi-sensor Servizio 360° Human Tech
Tom Ford Beauty Gran Bretagna, Londra Info chiave Beauty concept 2017: apertura 130 mq 2 piani 6 sale Tom Ford 2005: lancio brand 2007: prima apertura boutique 49 negozi in gestione diretta e 77 shop-inshop 44 Paesi Tom Ford ha deciso di sviluppare il business dell’area beauty, cedendo l’attività in gestione a un’azienda importante e specializzata come Estée Lauder e lanciando il primo negozio stand-alone.
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RETAIL INNOVATIONS MERCATI DMM
Location innovativa Innovativa la location, che invece di puntare alle classiche aree urbane dedicate in esclusiva al lusso, ha scelto Covent Garden, per entrare in contatto con un pubblico più ampio. Una scelta che è stata ripresa da altri big come Tiffany, che ha aperto poi a pochi metri il suo nuovo concept Style.
cate ai servizi su prenotazione, come il laboratorio di profumo, dove testare la Private Blend Collection e creare fragranze personalizzate. La sala make-up è a disposizione per master class e servizi per spose, mentre lo spazio eventi VIP è dedicato a sessioni private su make-up e profumi. È presente anche una sala dedicata agli uomini.
Micro-specializzazioni La boutique è divisa in sei piccoli spazi, ognuno dedicato a un’esperienza specifica. Il piano terra, quello dell’ingresso, è dedicato alla vendita dei prodotti (profumo, colore e cura corpo) in un ambiente raffinato, caratterizzato da un retail design che punta su vetri grigi, ripiani in marmo e specchi.
Omni-experience Su entrambi i piani le nuove tecnologie giocano un ruolo importante: gli specchi registrano le sessioni di make-up e i test digitali di rossetto, inviandoli poi alle clienti come guide e tutorial. Gli schermi Savvy sono display digitali che mostrano immagini, video e anche musiche in base al tipo di prodotto a cui il cliente si avvicina, ad esempio uno dei 30 profumi in assortimento.
Servizio a 360° Nel piano interrato le tre salette sono dedi-
Commento finale di Kiki Lab ed Ebeltoft Group Il concept di Tom Ford Beauty innova il mondo del lusso, dalla scelta della location a un uso delle nuove tecnologie che coinvolge i clienti e facilita esperienze, servizi e prodotti personalizzati. Sfida: il costante aggiornamento dell’esperienza digital per attrarre i clienti e confermarsi ‘pioniere’ nella retail experience.n Autore: Fabrizio Valente, founder e amministratore di Kiki Lab – Ebeltoft Italy
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DIGITAL CLUB/RETAIL DMM
Lo smartphone entra in negozio
(parte 6a)
Dopo questa lunga discussione su come il negozio possa interagire con lo smartphone dei clienti o visitatori, guardiamo quali sono alcuni casi più significativi di app in diversi settori merceologici.
La Grande Distribuzione Organizzata è un settore principe per le app per una serie di fattori. La frequenza di acquisto è elevata, il cliente è dunque più incentivato a mantenere la app sul proprio telefono, usandola spesso. Le carte fedeltà sono molto diffuse, la loro smaterializzazione può essere una comodità per il cliente, sebbene ci siano alternative come Stocard che, con una sola app ne può racchiudere molteplici. Grazie a queste caratteristiche le app di queste insegne hanno una buona possibilità di successo. Usarle come carta fedeltà evoluta è solo il primo passo, altre funzioni possono essere associate. Lo scontrino elettronico, per esempio, offre un vantaggio al cliente che può sempre disporne per una verifica o anche per un reso, senza dover rischiare di perdere quello cartaceo. Lato azienda c’è un risparmio di gestione e un’immagine più green e sostenibile. Un altro ambito di integrazione naturale è l’e-commerce, ovvero la spesa on-line (per chi la offre). Merita attenzione chi va oltre il banale inserimento del catalogo nella app.
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DIGITAL CLUB/RETAIL DMM 7-Eleven, per esempio ha lanciato un nuovo servizio che fa leva proprio sulla mobilità del telefono e le possibilità di geolocalizzazione che esso offre. 7NOW è il normale servizio di consegna a domicilio, 7NOW Pins si spinge più in là. Grazie a esso il cliente può scegliere di ricevere i prodotti in un luogo pubblico, come un parco, una spiaggia o un ritrovo. L’azienda ha abilitato migliaia di punti sul territorio, l’app sul telefono del cliente indica quali sono quelli più vicini a lui, piazzato l’ordine la consegna avviene in meno di 30 minuti (con un costo di consegna applicato). Il tutto disponibile a qualunque ora di qualunque giorno. Un modello che estende il perimetro geografico di acquisto. Per facilitare l’acquisto ci sono altre strade che si possono percorrere, oltre ad abbattere le barriere geografiche. A NewYork è attivo JetBlack un servizio di concierge di una startup incubata dal più grande retailer mondiale: Walmart. A fronte di un abbonamento mensile di 50 dollari, i clienti usufruiscono di un assistente personale che li può consigliare e aiutare negli acquisti. JetBlack può acquistare per i suoi clienti quasi tutti i
prodotti, non necessariamente di Walmart, sono esclusi i prodotti freschi, alcool e altre categorie. Il nodo focale è dare un servizio al cliente, che può mandare le sue richieste a qualunque ora del giorno con dei semplici SMS. Degno di nota è che, secondo i dati forniti dall’azienda, i clienti acquistano di più e più volentieri grazie alla facilità di utilizzo del servizio e la tranquillità di essere consigliati verso i prodotti più idonei. Dopo un anno e mezzo dal lancio la spesa dei clienti è di circa 1.500 dollari al mese sui prodotti raccomandati da JetBlack. Un altro servizio dove, eliminando possibili ostacoli all’acquisto, orario, dubbi sulla scelta del prodotto o sul suo prezzo, si aumentano le vendite. Ammetto siamo inondati da troppe espressioni anglofone, non saprei però trovare definizione migliore di “frictionless” commerce in questo caso. L’aspetto tecnologico qui è minore, l’uso di messaggi SMS è interessante, anche se a prima vista potrebbe sembrare sorpassato. In realtà credo sia un ottimo esempio di design, è una soluzione altamente funzionale. Non richiede di installare nessuna app, di registrarsi con
password, di disporre di una connessione a internet. Basta ci sia copertura telefonica, qualunque telefono è già immediatamente pronto per essere utilizzato. Veloce, semplice ed efficace. Per queste caratteristiche probabilmente Dirty Lemon ha scelto l’uso dei messaggi per l’interazione con i propri clienti. Pur disponendo di un sito web, l’azienda che vende bevande accetta gli ordini solo via SMS. Una volta registrati i propri dati e associato il numero di telefono basta un solo messaggio per comprare. La praticità e l’immediatezza della procedura è un beneficio per il cliente e nel contempo facilita gli acquisti di impulso, riducendo i possibili ripensamenti. L’azienda ci crede così fortemente, che i propri clienti possono pagare bevande prelevate in un negozio di New York semplicemente comunicando l’acquisto con un SMS, senza che sia presente un cassiere! I messaggi sono un modo per creare dunque interazione efficace eliminando le possibili complessità di usare una app. Per questo motivo torneremo a guardare altri casi di uso.n Paolo Pelloni, Digital Club/Retail
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CUSTOMER DMM
Al NRF2020 è andato in scena il retail del futuro Un evento globale con visitatori da tutto il mondo, start up, istituzioni governative e non governative, associazioni di settore, retailer, manufacturer e solution provider per discutere di orientamenti e innovazione Gennaio è stato il mese di 2 grandi eventi mondiali: CES2020 e NRF2020. Del CES2020 abbiamo trattato e condiviso il mese scorso, in questo numero ci focalizziamo su NRF. Come sempre un evento globale, 40.000 visitatori da tutto il mondo, start up, istituzioni governative e non governative, associazioni di settore, retailer, manufacturer e solution provider completano il parterre dei partecipanti. Contenuti (keynotes, speechs, workshop etc) insieme alle soluzioni in esposizione restituivano la fotografia del retail 2020. Una industry in pieno movimento e cambiamento. Quest’anno la fiera è stata particolarmente dinamica. Possiamo considerare questo 58 DM MAGAZINE
vero a partire dall’intervento del Ceo di Microsoft Satya Nadella che ha condiviso la sua visione 2020. «L’industry del retail ha fatto rilevanti investimenti in tecnologia negli ultimi anni che stanno ripagando, in particolare, con la soddisfazione del consumatore: l’83% dei clienti afferma che la convenienza è più importante di quanto non fosse cinque anni fa e il 60% sostiene che gli investimenti al dettaglio hanno migliorato la loro esperienza di acquisto». Satya Nadella si è focalizzato sull’importanza dai dati, che continueranno a svolgere un ruolo nel settore della vendita al dettaglio: 40 terabyte all’ora genera-
ti, che saranno utilizzati per conoscere al meglio i propri clienti, responsabilizzare i propri dipendenti, creare una catena di approvvigionamento intelligente e reinventare i suoi modelli di business. La maggior parte di questa reinvenzione dipenderà dalle misure prese dai singoli rivenditori. «Il meme degli anni Venti – ha detto Nadella – saranno i rivenditori che decideranno come e quando passeranno alla propria “intensità tecnologica”. Non si tratta di togliere l’arte della vendita al dettaglio. Si tratta di sviluppare la sua intensità tecnologica. Non è sufficiente inserire solo la tecnologia come “supporto” ma devi
CUSTOMER DMM esserne parte, modificare il comportamento di business affinché apporti dei risultati concreti. Devi essere orgoglioso delle capacità digitali che hai creato e trasferirle ai tuoi clienti». Una chiave cruciale per il successo della vendita al dettaglio nel nuovo decennio è l’utilizzo della tecnologia per supportare i dipendenti. «Fornire dati ai dipendenti – ha affermato – è la sola cosa più intensiva del ROI che puoi fare. Aumenta il tasso di conversione del 15% e il tasso di soddisfazione del 10%». Dobbiamo cambiare le dinamiche dello store e del comportamento del personale instore. «Deve cambiare la dinamica del retail management e marketing. Come rivenditori, il bene più prezioso sono i dati sul comportamento dei consumatori destinati al commercio. La domanda è: come puoi, attraverso i tuoi sforzi di marketing, convertirlo in canali di pubblicità online effettivamente nuovi che potrebbero avvantaggiare ogni marchio, ogni fornitore? Questo, per me, è forse ciò che è necessario per rimodellare la vendita al dettaglio». Inte-
ressante anche l’intervento di Walmart sul suo futuro come retailer. «L’Intelligent Retail Lab, IRL, è un luogo in cui Walmart imparerà a costruire prodotti, strumenti e servizi nel campo dell’intelligenza artificiale che riteniamo possano essere trasformativi per le esigenze di vendita al dettaglio di Walmart nei prossimi anni – dichiara Mike Hanrahan, Ceo di IRL –. Quindi, puoi pensarlo una fabbrica di intelligenza artificiale. È il luogo in cui faremo la scoperta, l’apprendimento, la produzione delle cose. E poi, da lì, si spera, estendendolo
lungo la catena di Walmart, migliorerà la vita dei nostri clienti, dei nostri collaboratori e migliorerà il modo in cui gestiamo l’azienda».
Rent the Runway, quando la comunity è tutto Rent the Runway, attraverso il suo Ceo Jennifer Hyman, ha dichiarato: «La nostra comunità è tutto per noi. Siamo fermamente convinti che la nostra capacità di sfruttare la potenza dei nostri clienti e di amplificare la loro voce siano fattori critici di successo. Questa è la nostra strategia di crescita». Rent the Runway ha «incredibili testimonianze attraverso il passaparola: i nostri clienti fanno parte di un progetto rivoluzionario. Avremo qualcosa come 500.000 testimonianze dei clienti sul sito in qualsiasi momento e sono davvero non filtrate, crude e brutalmente oneste. Facciamo uno sforzo concertato per rendere più facile acquistare e rendere più semplice possibile la transizione dall’ispirazione alla pressione di un pulsante di pagamento». Marco Zanardi Presidente Retail Institute e Partner Beready DM MAGAZINE 59
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P asta e riso, tra nuove forme e nuovi consumi
La novità rispetto agli anni precedenti è il dinamismo diverso nel comparto della pasta secca che, pur con una flessione a volume, vede una crescita dei fatturati. Anche il riso nel 2019 ha portato una crescita di valore attraverso le vendite di base
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l mercato della Pasta nel suo complesso registra un calo delle vendite a volume a totale food (Nielsen, I+S+LS+Discount, at gennaio 2020) con una differenza del -0,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il relativo giro d’affari arriva a quasi 2 miliardi di euro, in crescita dell’1,4% rispetto all’anno precedente. «Questo risultato è
in primis trainato dalle performance della pasta fresca – commenta Michela Maiello di Nielsen –, che sviluppa il 18% dei volumi e il 41% dei fatturati di tutto il comparto. In linea con quello che è successo negli anni scorsi (e in mercati limitrofi) la pasta fresca continua a crescere anno su anno sia in volume (+2,7%) che in valore (+2,6%)». La crescita è trasversale ai segmenti: si registra,
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MERCATI DMM infatti, un aumento dei fatturati sia per la fresca ripiena (crescita di oltre 11 milioni di euro pari al +2,4% vs. scorso anno) sia per la fresca non ripiena (+10 milioni di euro, +3,3% vs. lo scorso anno). Da segnalare che solo la nicchia della fresca senza glutine (peso dello 0,5% a valore sul totale fresca) registra una flessione rispetto allo scorso anno (-16% del fatturato). La pasta secca cresce in valore La novità rispetto agli anni precedenti è il dinamismo diverso nel comparto della pasta secca che, pur con una flessione a volume (-1,4% v.s scorso anno), vede una crescita dei fat-
turati pari a +5,7 milioni di euro, lo 0,5% in più sullo scorso anno. «Questa crescita – prosegue Maiello – è guidata dalla pasta di semola normale che fa registrare un aumento del 2% del prezzo medio, risultato non banale in un mercato da sempre esposto a dinamiche promozionali molto spinte (il 42% circa dei volumi sono venduti in promozione)». Anche la pasta senza glutine secca cresce con un +9,6% a valore e un +5,9% a volume, nonostante il posizionamento prezzo molto diverso dal resto dell’offerta (IDX prezzo 408 vs. il mercato della secca). Dopo anni di crescita sostenuta, in sofferenza invece il comparto delle paste benessere e in particolare della pasta integrale che fa registrare il -2,2% dei volumi rispetto allo scorso anno. Da ultimo continua inesorabile il calo della pasta all’uovo secca che, a differenza degli altri comparti, cala anche a valore, facendo registrare una variazione del -2,6% dei fatturati (e del -3,6% dei volumi). In aumento la materia prima «L’aumento del costo delle materie prime ha inevitabilmente generato,
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MERCATI DMM IN ARRIVO DEDICATO INTEGRALE DA GRANORO Per il 2020 Granoro pensa allo sviluppo e una maggiore penetrazione a scaffale della linea Dedicato la pasta di filiera 100% grano di Puglia che nel prossimi mesi si amplierà con il lancio sul mercato della pasta Dedicato Integrale, sempre da filiera grano duro 100% Puglia. Un prodotto particolare frutto di un processo di macinazione lento che ne preserva tutti i micronutrienti (minerali e vitamine) contenuti nel chicco di grano e ne esalta i profumi e le fragranze della macinazione integrale.
negli ultimi anni, un aumento del prezzo medio del prodotto finale – commenta Guido Veronese, General Manager di Rummo –. Nel 2019, in particolare, il prezzo medio di una confezione
di pasta è cresciuto rispetto all’anno precedente, mentre le vendite a volume sono scese: questo a riprova del fatto che i consumatori sono sempre più alla ricerca di qualità, anche a fronte di un prezzo più elevato». Rummo è il brand premium (Indice di Prezzo > 130%) che cresce di più nel segmento del 500g, registrando un aumento dei volumi del 17,3% e dei valori del 17,6%. «Mi piace sottolineare - aggiunge Veronese - anche alcune
performance regionali relative al 2019. Nel segmento 500g Rummo è la seconda marca del premium in Lombardia (11,6 p.ti di quota a valore) e coleader in Piemonte (9,7% di quota a valore), mentre in Sicilia è la prima marca del mercato con una quota a valore del 22%. Puntiamo a far provare la nostra pasta al maggior numero di famiglie italiane, perché siamo convinti
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che possa rispondere a tutte le esigenze di chi sa riconoscere la qualità eccellente della pasta made in Italy».
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Nuovi sapori e nuove consistenze Se da un lato i consumatori cercano dunque qualità, privilegiandola anche rispetto alla convenienza economica, dall’altro ricerca nuovi sapori e consistenze. Per il 2020 Rummo si aspetta di crescere nel mercato pasta di semola del segmento premium, sia in Italia sia all’estero, oltre alla nicchia della pasta con elevato contenuto di proteina e fibra,
Fumaiolo introduce il packaging compostabile L’ultima novità introdotta da Fumaiolo, specializzata in pasta surgelata, riguarda il packaging. Spiega Alessandro Caminati, Amministratore di Fumaiolo: «Abbiamo sostituito tutte le vaschette in plastica con confezioni compostabili. Crediamo sia dovere di ogni azienda mettere in campo azioni concrete per diventare il più sostenibili possibile. Non abbiamo ancora convertito tutti i nostri imballaggi per difficoltà tecniche, ma stiamo studiando come poter risolvere i problemi e passare in toto al compostabile». Per quel che riguarda il mercato italiano l’azienda vorrebbe inoltre incrementare la percentuale di private label, che al momento copre il 15% circa del fatturato, e allargare sempre più la distribuzione dei prodotti a proprio marchio, che ancora non sono presenti in tutte le catene distributive delle varie regioni. Infine, un obiettivo importante per il 2020 riguarda il mercato estero. «Abbiamo investito nell’ufficio export e puntiamo a farci conoscere dai buyer internazionali», conclude Caminati.
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sulla quale l’azienda continua a puntare, come quelle ai Ceci di Toscana e alle Lenticchie Rosse. Per il 2020 sono previsti i lanci dei Paccherotti Lisci e Rigati, trafilati al bronzo e con tenuta in cottura certificata, una nuova linea Integrale 100% Grano Italiano, gli Gnocchetti di Pata-
te ed il passaggio alle confezioni in carta 100% riciclabili. Anche Granoro punta su distribuzione e premium. «Stiamo concentrando le nostre risorse e i nostri sforzi per far cresce la presenza a scaffale dei nostri prodotti premium – afferma Giandomenico Marcone, Responsabile Acquisti e Sviluppo Prodotti Pastificio Granoro –, che riteniamo siano fortemente caratterizzati dall’origine pugliese del grano, terra dove da sempre si produce il miglior grano duro
italiano. Ci concentreremo prevalentemente sul mercato italiano, ma importanti investimenti saranno profusi per la crescita del brand all’estero». All’uovo o ai legumi è comunque un successo Gruppo Luciana Mosconi, leader nel mercato premium della pasta secca all’uovo e 2° marca assoluta in Italia sul mercato totale, sottolinea le performance positive della pasta all’uovo integrale e di quella con farina di farro. L’altro fronte è rappresentato dal lancio della nuova linea “E sei nelle Marche, filiera 100% marchigiana”, non solo una nuova famiglia di prodotti ma un’iniziativa dalle forti connotazioni etiche e socio-economiche. Uno strumento che allinea e potenzia una Filiera di valore e di valori con l’obiettivo di mantenere vive sul territorio
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colture e culture, rafforzare i legami territoriali degli agricoltori e dare più valore allo scaffale distributivo in Italia e all’Estero con un prodotto ad alta riconoscibilità e massima trasparenza. Felicia, brand di Andriani, azienda di punta nell’Innovation food e specializzata nella produzione di pasta innovativa e naturalmente priva di glutine, ha deciso di puntare sulla salute, producendo uno dei più ampi assortimenti di pasta innovativa, salutare e ricca di nutrienti. La produzione avviene in Italia in uno stabilimento 100% allergen free, rispettando criteri di qualità e sicurezza alimentare con ben 10 certificazioni di prodotto nazionali e internazionali. Tra i principali player del mercato della pasta gluten free, Andriani è pre-
Surgital presto on air con Piacere Mio!
Pasta surgelata in sacchetti e riso precotto surgelato sono nuove tipologie di prodotti che hanno cominciato a solleticare l’interesse dei distributori. Surgital a settembre scorso ha proposto Piacere Mio!, una linea di primi piatti pronti monoporzione surgelati, con materie prime selezionate e Dop. Referenze che fanno focus sul gusto, destinate a soddisfare gli amanti della buona tavola. «Con Piacere Mio! – commenta Giorgio Mario Ruffino, National Key Account Manager Surgital – abbiamo deciso di approfittare di una carenza di proposte interessanti in un segmento che presenta ottime potenzialità: i primi riscontri, a pochi mesi dal lancio, sembrano darci ragione. Abbiamo già stretto accordi con alcune tra le più importanti insegne della grande distribuzione che hanno percepito il valore distintivo della nostra proposta. Ci concentreremo nei primi 8mila punti vendita della grande distribuzione, in particolare negli iper e nei superstore in cui intendiamo posizionarci tra i prodotti premium». Presto la linea sarà presentata al pubblico tramite una strategia crossmediale che coniuga la pianificazione sulla stampa di settore e non, un’attività di geo-localizzazione strategica che utilizza le nuove tecnologie per spingere al drive to store, un sito web dedicato (piaceremßio.com), una social strategy dai contenuti virali, che prevede la gestione di pagine sui principali social media e il coinvolgimento di influencer per fidelizzare le community. Da marzo sarà inoltre on air con il primo spot tv sui canali Discovery. DM MAGAZINE 69
MERCATI DMM sente nelle maggiori catene distributive di oltre 30 Paesi nel mondo. Formati e farine sempre più speciali Per Dalla Costa un fattore distintivo è la produzione di pasta secca dai formati speciali che si differenziano uno dall’altro per sapori, uso delle semole e degli ingredienti. L’export pesa per il 70% del fatturato aziendale e al momento è presente in 53 Paesi. Tra le linee si segnalano la Senatore Cappelli Bio che comprende Maccheroni, Penne e Fusilli di semola, Strozzapreti, Conchiglie e la novità della pastina BabyFood - Stelline, Ditalini, Teddy e Space - dedicati all’alimentazione nei primi 3 anni di vita. Sempre attenta a rendere un prodotto classico, come la pasta, giovane e di tendenza, dopo aver rivoluzionato lo scaffale con il design innovativo dello spaghetto quadrato, La Molisana presenta tre nuovi prodotti dalle forme insolite. Le tre nuove referenze - disponibili in una confezione limited edition nei colori della bandiera italiana - sono: il Trighetto, lo spaghetto triangolare, dalla superficie ruvida che cattura perfettamente il condimento; il Quadrotto, molto corposo, ma ben proporzionato, facendo sentire al palato la particolarità della forma e dando soddisfazione 70 DM MAGAZINE
MERCATI DMM alla masticazione; il Cubetto, una novità che arricchisce e innova la categoria delle paste corte con forme e dimensioni studiate per una maggiore versatilità in preparazione. «Anche per questi tre nuovi prodotti La Molisana utilizza solo grano 100% italiano alto-proteico (fino al 17%)», specifica Giuseppe Ferro, amministratore delegato di La Molisana. Pasta fresca in ascesa Per il terzo anno consecutivo il brand Fini registra nel suo business principale della pasta fresca ripiena performance ampiamente positive: il sell out complessivo nel 2019 registra, infatti, un tasso di crescita del +2,9% a volume e del 3,7% a valore. «Tre i capisaldi della crescita negli ultimi anni: premiunizzazione, innovazione e
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MERCATI DMM presidio dello scaffale, grazie ai quali la linea I Granripieni di Sapore ha potuto registrare tassi di crescita costanti (+7,9% a valore nel 2019). Ultimo lancio all’interno di questa linea a elevato valore aggiunto sono i Ravioli Pancetta e Grana Padano DOP, una referenza sviluppata all’insegna del gusto per esaltare l’abbinamento tipico italiano pancetta e grana, che in pochi mesi ha già raggiunto gli obiettivi annuali di
inserimento» afferma Roberta Morini, Brand Manager Fini. Una novità per Garofalo, pastificio partenopeo, è proprio l’ingresso nella pasta
fresca ripiena, con performance che crescono al raddoppio. Successo anche per lo Spaghettone Gragnanese XXL. «Manterremo la pressione
VERDIPIÙ E PASTA CON AVENA DA FELICIA
I legumi insieme alle verdure cambiano forma, diventando pasto completo, biologico e naturalmente gluten free: Verdipiù, infatti, è un alimento ricco che garantisce un corretto apporto di sostanze nutritive indispensabili per un buon equilibrio psico-fisico. Disponibile in due varianti, nei formati Sedani rigati con lenticchie gialle e zucca bio e Caserecce di lenticchie rosse e barbabietola rossa bio, Verdipiù è pronta in 5 minuti. Adatto anche agli sportivi e ai bambini che solitamente non amano consumare le verdure e i legumi tali quali. Le alte percentuali di zucca e di barbabietola conferiscono tutto il gusto delle verdure fresche, tanto che questa pasta è buona così com’è, da gustare anche solo con olio extra vergine d’oliva e parmigiano. Fonte di fibre, biologica, vegan, nutriente e naturalmente gluten free, la Pasta con Avena Felicia garantisce una cottura sempre al dente e ha un sapore unico e delicato al punto da essere indicato anche per chi desidera gustare un piatto di pasta fuori dai pasti. Disponibile nei formati Caserecce, Mezzi rigatoni e Penne, è buona anche fredda e consente molteplici abbinamenti in cucina, dal dolce al salato, da godere in qualunque momento della giornata. DM MAGAZINE 73
nelle nostre aree di forza – afferma Emidio Mansi, Direttore Commerciale Italia di Garofalo –, ovvero segmento top, pasta integrale e sul mercato della pasta fresca ripiena per allargare sempre di più la distribuzione. Anche per il 2020 prevediamo una forte campagna pubblicitaria in linea con gli ultimi anni e con uno spot nuovo particolarmente impattante».n
riso
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Più servizio per il
Il mercato del riso nel 2019 registra una crescita prossima allo zero in termini di volumi veicolati dalla distribuzione italiana (-0,2%, Iper+super+Lis+discount); per contro il fatturato, pari a 322 milioni di euro, segna nel 2019 una crescita pari al +2,1% vs 2018, grazie a una dinamica dei prezzi in crescita. «L’aspetto molto interessante del mercato – osserva Michela Maiello di Nielsen – è che guardando al dato di vendita e alla crescita del fatturato, il riso nel 2019 ha portato una crescita di valore attraverso le vendite di base. Questo a testimonianza del fatto che, anche in questa categoria, l’alternativa di valore viene riconosciuta dai clienti e apprezzata nonostante la minore presenza di promozioni a scaffale». «Il mercato si sta orientando verso soluzioni di servizio o verso prodotti premium – osserva Umberto Rovati, Marketing Manager Divisione Riso di Riso Scotti – per i quali sono molto apprezzati la provenienza italiana, la garanzia di filiera e la sostenibilità. In questa direzione, si inserisce anche il lancio delle nostre nuove referenze dei risi in busta». Quest’anno l’azienda festeggia i 160. Per l’occasione ha preparato una serie di confezioni dedicate ispirate nella grafica ai primi anni ’50. Anche il segmento benessere registra un’evoluzione, con una crescente attenzione al gusto. Riso Gallo, oggi leader di mercato con una quota a valore del 20% (Fonte Nielsen, dicembre 2019), continua a innovare il mercato e punta sulla sostenibilità. Nel 2018 è stato il primo brand a intraprendere la produzione di riso da agricoltura sostenibile e a proporlo in gdo. «Oggi si affianca un’altra novità prodotto: il Cous Cous integrale di riso – annuncia Marco Devasini, Direttore Marketing di Riso Gallo –. Una linea con due varianti: Cous Cous con Riso Integrale, mais e grano saraceno e Cous Cous con Venere integrale, mais e ceci. Rispetto alla versione tradizionale, i granelli del Cous Cous Riso Gallo sono ottenuti con farine di riso e cereali senza glutine». Attualmente, Riso Gallo sta rilanciando la linea dei risi integrali sotto un nuovo brand “Chicchi e Fantasia” che punta proprio ad intercettare queste nuove esigenze di consumo: la linea include, ad esempio, il Blond integrale, 3 Cereali, Venere, Rosso e i nuovissimi Cous Cous di riso Venere e Cous Cous di riso e cereali, gustosi come quelli di semola di grano ma adatti a tutti, anche agli intolleranti. Un nuovo modo di consumare il riso.
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Finlogic lancia in Italia le prime stampanti per uso industriale La soluzione per stampare direttamente in azienda piccole e medie quantità di etichette e sono profilate per settori specifici, quali food & beverage, chimico, orticoltura, logistico, manifatturiero.
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inlogic attiva nel settore dell’Information Technology con soluzioni complete per la codifica e l’identificazione automatica dei prodotti, ha presentato la nuova gamma di stampanti Epson che rivoluzioneranno il mercato della stampa digitale di etichette on demand. I nuovi modelli della serie C6000/C6500 rappresentano la soluzione ideale per stampare direttamente in azienda piccole e medie quantità di etichette e sono profilate per settori specifici, quali food & beverage, chimico, orticoltura, logistico, manifatturiero. Per il mercato è una svolta epocale – commenta Alberto Tittozzi, Digital Color Division
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manager di Finlogic –. Finora le stampanti disponibili erano utilizzate da laboratori e studi grafici specializzati: quella distribuita ora da noi è la prima famiglia di stampanti a colori destinata a integrarsi su isole robotiche di produzione e sistemi automatici di stampa elastica di prodotti industriali dei più diversi settori, dall’alimentare al calzaturiero alla rubinetteria, per citarne alcuni, ampliando enormemente il mercato potenziale. Finlogic, che nell’operazione è Partner Gold Epson, negli ultimi anni ha registrato un’importante crescita di fatturato sui prodotti Epson e con i nuovi
modelli ci auguriamo di replicare i buoni risultati raggiunti superando la media del mercato». ue i modelli realizzati dalla casa madre Epson disponibili in quattro versioni. Sia la versione 4” (C6000) che la 8” (C6500) sono state prodotte in due varianti: AE indica il modello con auto-cutter, ovvero taglierina automatica integrata per poter tagliare in automatico alla fine di ogni stampa; PE indica il modello con peeler integrato, uno spellicolatore integrato che è in grado di stampare e staccare le etichette una alla volta. n
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TECNOLOGISTICA DMM
Nuveen Real Estate: acquisizioni per la piattaforma logistica europea
Ha recentemente concordato ulteriori acquisizioni logistiche per un valore approssimativo di 410 milioni di euro.
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uveen Real Estate, società attiva nella gestione degli investimenti immobiliari, ha investito negli ultimi dodici mesi circa 500 milioni di euro nella sua piattaforma logistica europea, per un totale di 18 asset in tutta Europa, con focus su Germania, Italia, Spagna e Francia. Inoltre, la strategia ha recentemente concordato ulteriori acquisizioni logistiche per un valore approssimativo di 410 milioni di euro. La società ha attualmente 2,7 miliardi di euro circa di asset industriali in gestione in tutta Europa. ecenti ricerche proprietarie suggeriscono che gli asset logistici nei paesi dell’Europa meridionale trarranno vantaggio dallo spostamento del potere economico verso l’Estremo Oriente, perché i porti commerciali dell’area sud assumeranno un ruolo cruciale
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nell’import-export di beni per la regione. «La grande quantità di capitale che siamo stati in grado di impegnare mostra il continuo interesse degli investitori per questa asset class in costante crescita – ha commentato Thorsten Kiel, Head of European Logistics di Nuveen Real Estate –. I cambiamenti nelle abitudini di acquisto uniti a fattori politici ed economici esterni fanno sì che gli investitori continuino a vedere la logistica come un investimento sicuro a lungo-termine. Località prima considerate secondarie, come Siviglia, Genova e Tolosa, stanno ora attirando maggior interesse.Per il 2020 puntiamo a un volume di transazioni simile. A oggi abbiamo concordato tre acquisizioni, in quelle che consideriamo le più importanti aree logistiche, mentre al contempo stiamo puntando a nuovi mercati dove non abbiamo ancora investito». na delle recenti transazioni per la piattaforma è stata l’acquisizione di un magazzino di circa 48.000 mq vicino a Rotterdam, con elevati standard qualitativi, per circa 47,6 milioni di euro. L’immobile si trova in una posizione ben collegata, migliorerà ancora con il completamento di un’altra arteria autostradale, per cui è previsto uno svincolo proprio in prossimità dell’hub logistico.n
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NEWS DMM Sonae Sierra firma 57 nuovi contratti di leasing Nel corso del 2019, Sonae Sierra ha siglato 57 nuovi contratti per i propri centri commerciali in Italia, acquisendo nuovi brand e rinnovando la collaborazione con la maggior parte degli altri già presenti. Gli accordi riguardano la commercializzazione di una GLA complessiva pari a 11.581 m2. Il tasso di occupancy globale per il portafoglio di gestione in Italia supera quota 99%. L’impegno costante di Sonae Sierra nel rinnovare la proposta commerciale declinando il brand mix in base alle diverse realtà, dimostra come l’intento dell’azienda non sia solo quello di soddisfare le diverse e mutevoli esigenze dei visitatori, ma anche di trovare proposte e servizi nuovi, anticipando nuovi trend.
Ferrero: fatturato in crescita del 6,2% Ferrero International, società capogruppo del Gruppo Ferrero, ha approvato il bilancio consolidato dell’esercizio 2019 che si è chiuso lo scorso 31 agosto con consolidato di 11,4 miliardi di euro, in crescita del +6,2% rispetto all’anno precedente, ovvero 10,7 miliardi di euro. Al 31 agosto 2019 il Gruppo era costituito da 104 società consolidate a livello mondiale e 31 stabilimenti produttivi. Le vendite di prodotti finiti sono aumentate di circa il 6% trainate dai mercati di Germania, Francia e Stati Uniti. E anche a grazie al lancio di nuovi prodotti come Nutella Biscuits e Kinder Cards in alcuni mercati. L’organico medio del Gruppo nel 2018/2019 è stato di 33.003 unità, in aumento rispetto ai 31.748 dipendenti nel 2017/2018.
Assirm ha cinque nuovi soci Areté Methodos e Umana Analitycs a dicembre 2019, Clariter, Emg Ricerche e Human Highway a gennaio 2020 sono entrati ufficialmente in Assirm, l’associazione che riunisce le aziende che svolgono ricerche di mercato, sondaggi di opinione e ricerca sociale. «Il 2019 è stato un anno davvero importante per la crescita di Assirm, che ha accolto nove nuovi ingressi in Associazione, una crescita che continua nel 2020, con ben tre nuovi soci – commenta Matteo Lucchi, Presidente di Assirm. Il nostro impegno è volto ogni giorno ad analizzare al meglio i cambiamenti del mercato e a rispondere sempre più efficacemente ai bisogni delle aziende, che trovano nei nostri associati le competenze e le professionalità necessarie a supportarle nel loro business con attività di ricerca e consulenze di valore».
Esselunga: migliorano le vendite, ma calano gli utili Aumenta il fatturato preliminare 2019 di gruppo Esselunga, che ha realizzato vendite di 8.142 milioni di euro (+2,9%), grazie al contributo delle ultime aperture, all’accettazione dei buoni pasto e all’e-commerce. Il margine operativo lordo (Ebitda) è stato di 716,9 milioni rispetto ai 726,1 precedenti. Il risultato operativo lordo adjusted, a preconsuntivo, 370,2 milioni, contro i 422,9 del 2018, mentre il risultato operativo lordo (Ebit) ha toccato 391,3 milioni rispetto ai 417,7 precedenti. L’utile netto adjusted si è ridotto: a 250,8 milioni di euro vs i 286,6 del 2018. L’organico medio ha chiuso l’anno a 23.905 unità, con una crescita di 345 persone.
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IWWG - INTERNATIONAL WASTE WORKING GROUP / UNIVERSITA’ DI PADOVA / UNIVERSITA’ DI BOLOGNA recycling costs : pollution : materials : legal aspects : policy : separate collection : takeback programs : filiere del ricircolo resources : costs : filiere del ricircolo : legal aspects : ecopoint : case study : sustainability : technology : industry: costs industry : policy : ecopoint : reuse : sustainability : filiere del ricircolo : costs : separate collection : industry : industry : separate collection : ciclo della materia : recycling : economy : pollution : materials : legal aspects policy takeback programs : filiere del ricircolo : technology : ecopoint : ciclo della materia : case study : sustainability : legal aspects : materials : life cycle analisys : resources : costs : sustainability : industry : costs : legal aspects : sustainability : reuse : ciclo della materia ecopoint : technology : industry : policy : ecopoint : sustainability : materials filiere del ricircolo : policy : ecopoint : technology : industry : costs : policy : ecopoint : reuse : pollution : costs : techno industry : sustainability : separate collection : costs : industry : ciclo della materia : technology : sustainability : econ pollution : materials : legal aspects : costs : separate collection : takeback programs : reuse : takeback program recycling : sustainability : materials ecopoint : case study : sustainability : takeback programs : reuse : costs : policy : ecopoint : reuse : sustainability : filiere del ricircolo : costs : separate collection : industry : legal aspects separate collection : sustainability : reuse :economy : pollution : materials : ecopoint : materials : legal aspects : sustainability : takeback programs : filiere del ricircolo : technology : ecopoint : ciclo della materia : resources industry : ciclo della materia : recycling : economy : materials . costs : pollution : materials : legal aspects industry : separate collection : ciclo della materia : recycling : economy : pollution : materials : sustainability
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5° SIMPOSIO SULL’ URBAN MINING E LA CIRCULAR ECONOMY / 18-20 MAGGIO 2020 / BOLOGNA / CALL FOR PAPERS
SIMPOSIO
TEMI
Dal 18 al 20 Maggio 2020 non perdete l’occasione di partecipare ad un evento leader nel campo del recupero delle risorse dai rifiuti! Stimolante programma scientifico organizzato in sessioni orali, sessioni poster, NeWs - Networking session / visite tecniche guidate / eventi serali e molto altro ancora!
Educazione, partecipazione pubblica aspetti sociali / Trattamenti di valorizzazione di materiali e risorse / Tecnologie per il recupero di materiali / Aspetti economici finanziari / Aspetti normativi e legali / Mezzi e strumenti per il recupero di materiali e risorse / Aspetti critici emergenti... Lista completa su www.urbanmining.it
AZIENDE E START UP
INVIO LAVORI
Importanti opportunità di networking per le aziende e le Start up operanti nel settore dell’urban mining e della circular economy che avranno la possibilità di stare a contatto con oltre 200 professionisti provenienti da decine di paesi diversi. Per presentare i propri servizi e attività si prega di contattare la segreteria.
Partecipa come autore al SUM2020! Gli articoli dovranno essere inviati utilizzando l’apposito form online seguendo le istruzioni riportate al link www.urbanmining.it/it/call-forpaper. Saranno accettati anche contributi in forma di short paper (3-4 pagine). Le lingue ufficiali del Simposio sono l’inglese e l’italiano.
REGISTRAZIONE
SUPPORTO SCIENTIFICO
La quota di partecipazione comprende: Partecipazione alle sessioni del Simposio / Atti SUM20 / Materiale congressuale / Accesso Wi-Fi / Coffee break / Visita tecnica guidata (trasporto incluso) / Cena di gala Quote speciali con iscrizione anticipata e sconti per registrazioni di gruppo!
Università di Padova (IT) • Università di Bologna (IT) • EPA - Environmental Protection Agency (US) Luleå University of Technology (SE) • Sapienza, University of Rome (IT) • Süleyman Demirel University (TR) • The University of Hong Kong (CN) • Tsingua University, Beijing (CN) • TU Wien (AT) • University of Southampton (UK)
organizzato da: IWWG - International Waste Working Group • Università di Padova (IT) • Università di Bologna (IT) / segreteria organizzativa e informazioni: EUROWASTE SRL / Via Beato Pellegrino 23 / 35137 Padova / tel: +39 049 8726986 / info@urbanmining.it / website: WWW.URBANMINING.IT
INVIA IL TUO LAVORO E PARTECIPA COME AUTORE!
VIDEO DMM
IL SUCCESSO È NELLA DIFFERENZA PER D.IT D.IT è la centrale che coinvolge Sigma, Sisa e Coal, nata con l’obiettivo di creare beneficio per le imprese della distribuzione organizzata di qualità, garantendo la loro identità e valorizzando il legame con i clienti e i territori ai quali appartengono, attraverso un rapporto di reciproca fiducia e condivisione in sintonia con i valori etici cooperativi. Il convegno annuale ha offerto una panoramica sull’andamento della distribuzione organizzata e sulle caratteristiche e i vantaggi dei punti vendita associati. Alessandro Camattari, Direttore Commerciale e Marketing D.IT, ha ricordato quale sia oggi il primo elemento di valore per il gruppo, ovvero la valorizzazione delle differenze dei singoli soci.
SPREAFICO PRESENTA LA NUOVA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE Spreafico celebra 65 anni di attività nel mondo dell’ortofrutta e festeggia rinnovando il marchio aziendale e lanciando la nuova campagna di comunicazione: il logo, costituito da un elemento grafico che affianca il nome del gruppo, è ora caratterizzato da un albero da frutto, simbolo della vita e della natura, ma anche della genealogia, in un richiamo alla lunga storia dell’azienda da sempre legata alla terra. Ne abbiamo parlato con Federica Pancaldi, Brand & Communication Manager Spreafico.
IL VALORE DEL “MELTING POT” SECONDO ARNEG
Gruppo Arneg, specializzato nella progettazione, produzione e installazione di attrezzature per il Retail, ha preso parte all’ultima edizione di Euroshop con uno stand di 2500 metri quadrati, dove hanno trovato spazio le innovazioni tecnologiche messe in campo dalle aziende del gruppo. Il Melting Pot è il tema che contraddistingue la partecipazione alla kermesse fieristica di Düsseldorf e rappresenta la natura stessa di Arneg. Ce ne fornisce un quadro più dettagliato Tiziana Raiteri, Responsabile Marketing e Comunicazione Arneg.
ITALPIZZA: CONTINUA LA CRESCITA Il 2019 è stato un anno positivo per l’azienda leader nel settore delle pizze surgelate, registrando un incremento di fatturato pari al 10%. Accanto alla forte presenza all’estero - è attiva in oltre 50 paesi - negli ultimi anni anche le performance sul mercato italiano sono state molto positive, soprattutto grazie al prodotto di punta dell’azienda, lanciato a cavallo del 2015 e riproposto in versione biologica al Biofach di Norimberga. Ne abbiamo parlato con Robin Nava, Key Account Manager Dach Italpizza.
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TECHNORETAIL L’UNICA TESTATA DOVE TECNOLOGIA E RETAIL SI INCONTRANO
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