DM Magazine Aprile 2020

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PRIMO PIANO Giorgio Santambrogio: “Adm chiede chiarezza”

APRILE 2020

INTERVISTA Penny Market diventa banca con Viacash

La Filiera Italia


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SOMMARIO DMM

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Editoriale Sogno di una notte di primavera

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Cover Gli accordi di filiera rilanciano le vendite del made in Italy

14 Primo piano Giorgio Santambrogio: “Adm chiede chiarezza” 16 Intervista Penny Market diventa banca con Viacash 18 Opinione Crai e la prossimità come ruolo sociale 21 Successi Molini Pivetti: la produzione di farina non si ferma Dalla Costa Alimentare amplia la linea dei legumi e del baby food

24 Mercati Mercato dolce-amaro per il cioccolato 38 News dalle aziende 40 Mercati Fresco e pronto, binomio vincente 53 Imprese Gruppo Autogrill chiude il 2019 con il segno più 54 Digital Club/Retail 56 Customer 58 Tecnologistica Costan lancia Stage Metro realizza una supply chain wholesale con Blue Yonder 61 News 63 Video

Nell’ultimo biennio il numero degli accordi di filiera è raddoppiato, da 6mila a più di 12mila. Da questi accordi provengono ormai oltre 700mila tonnellate di grano duro italianow

DM Magazine Supplemento mensile di Distribuzione Moderna Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano Registrazione n° 52 del 30/1/2007

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Coordinatrice editoriale Stefania Lorusso

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EDITORIALE DMM

Sogno di una notte di primavera Qualche giorno fa ho fatto un sogno. Mi trovavo in un centro commerciale, all’interno di un supermercato. Era una bella giornata, soleggiata. Un bel sabato pomeriggio di primavera. Molta gente, come d’abitudine. Carrelli pieni, qualche spintone, code alle casse. Terminata la spesa, prima di raggiungere l’affollato parcheggio, mi fermavo ad acquistare delle scarpe da ginnastica in un negozio presente in galleria e poco dopo a bere un aperitivo al bar con degli amici incontrati per caso. Poi mi sono improvvisamente svegliato. E non ho potuto fare a meno di pensare a come stiano realmente le cose. Quando torneremo alla normalità, sempre ammesso che ci si possa tornare per come l’abbiamo finora concepita? La risposta non ce l’ha nessuno. Al momento quel che regna è l’incertezza. Incertezza sulla durata della crisi sanitaria. Ma soprattutto sulla gravità di quella economica. Con riflessi che inevitabilmente riguarderanno da vicino anche il mondo del retail, a cominciare da quello non alimentare. Mentre riflettevo su queste cose mi sono nuovamente addormentato. E ho sognato uno scenario completamente cambiato rispetto al passato. In cui la politica dedichi al settore distributivo la considerazione e l’attenzione che si meriterebbe in rapporto al ruolo che svolge nel paese (sul piano economico e lavorativo) e alla ricchezza che genera. Nel quale i rapporti tra industria e distribuzione, al di là delle dichiarazioni formali, siano davvero ridisegnati con lo scopo di creare valore condiviso (anche con i consumatori e i territori), superando la mera logica del profitto. In cui la sensibilità e l’aiuto concreto rivolto dalla politica e dalle imprese alle persone e alle famiglie più bisognose diventi un fatto ordinario e non straordinario come è ora. Un mondo nel quale, un po’ alla volta, l’Italia possa tornare a fiorire e prosperare. Poi, aiutato da un raggio di sole filtrante dalle tapparelle, mi sono definitivamente svegliato. Quello che ho visto sarà stato anche un sogno. Ma in fondo ogni cosa, prima che diventi realtà, deve essere in primo luogo immaginata e “sognata”.

Armando Brescia, Direttore Distribuzione Moderna

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Gli accordi di filiera rilanciano le vendite del made in Italy

Nell’ultimo biennio il numero degli accordi di filiera è raddoppiato, da 6mila a piĂš di 12mila. Da questi accordi provengono ormai oltre 700mila tonnellate di grano duro italianow


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olano gli accordi di filiera nell’agroalimentare dopo la sigla dell’accordo grano-pasta tra pastai e mondo agricolo. Nell’ultimo biennio il numero degli accordi di filiera è raddoppiato, da 6mila a più di 12mila. Nello stesso periodo è raddoppiata anche la superficie agricola oggetto di accordi di coltivazione, saltando a 200mila, più del 15% dell’intera superficie agricola nazionale vocata a grano duro. Dagli accordi di filiera provengono ormai oltre 700mila tonnellate di grano duro italiano, secondo le elaborazioni di Unione Italiana Food. Lo scorso dicembre Barilla ha firmato con il ministero delle Politiche agricole il protocollo d’intesa 2019-2021 per il grano duro italiano con il quale s’impegna ad acquistare 120mila tonnellate in più di grano italiano nel 2020 e arrivare ad almeno il 70% delle forniture annuali. Lo scorso febbraio Barilla ha lanciato una linea di pasta 100% grano duro italiano. Il grano duro fa da battistrada, ma i contratti sottoscritti negli ultimi anni coinvolgono numerose filiere: aceto, latte, nocciole, carni, olio, pomodoro, ortofrutta, pollame, vino.

Dal grano alle nocciole Lo scorso settembre è stato siglato il primo accordo nell’aceto di filiera 100% italiano che risponde, secondo

i promotori, ai requisiti di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. L’aceto di vino Dal Campo per esempio nasce dall’intesa tra il gruppo De Nigris con Filiera Italia, l’associazione di promozione per il made in Italy agroalimentare lanciata da Coldiretti: conta oltre 50 marchi dell’agroindustria italiana. Esemplare lo sviluppo della filiera della nocciola con alcune grandi società italiane che agiscono da apripista. Per esempio, Ferrero Hazelnut Company raggruppa sotto un’unica struttura tutta la filiera della nocciola: la coltivazione delle aziende agricole Ferrero, lo sviluppo della coltivazione del nocciolo presso gli agricoltori, la ricerca e sviluppo agronomico, il sourcing, la trasformazione industriale e la vendita di prodotti e semilavorati a base nocciola. Il reperimento della materia prima è fondamentale e Ferrero Hazelnut Company ha la mission di sviluppare su scala globale il settore corilicolo, ponendosi come attore di riferimento per l’innovazione, le

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SOLO DA GRANO ITALIANO COLTIVATO IN PUGLIA DOVE VIENE COLTIVATO IL NOSTRO GRANO Utilizziamo solo grano pugliese, che matura naturalmente al sole, senza utilizzo di sostanze chimiche.

LO STOCCAGGIO Tutto il nostro grano viene stoccato nella Coopertativa Agricola Fra’ Coltivatori di Apricena.

CHI PRODUCE LA SEMOLA Il Molino De Vita, tra le colline della Daunia, trasforma il grano Dedicato in semola di elevata qualità.

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granorodedicato.it


COVER DMM buone pratiche agricole e la sostenibilità territoriale.

Made in Italy e sostenibile Nello stesso comparto, Loacker, specializzata nella produzione di wafer e prodotti al cioccolato, ha ricevuto il certificato EcoMethod conferito dalla Bms Mico-Nutrients che attesta la realizzazione di un’agricoltura ecosostenibile nelle aziende agricole toscane Tenute Corte Migliorina e Tenuta Collelungo, cuore del progetto di lungo termine Loacker “Noccioleti Italiani”. L’innovativo metodo di concimazione per via fogliare, anziché per via radicale come abitualmente previsto, favorisce una notevole riduzione delle quantità di concime da distribuire, sfruttando le maggiori capacità di assimilazione delle foglie. Recentemente nella grande distribuzione sono arrivate le prime clementine sostenibili di filiera italiana, che rispettano l’ambiente e la biodiversità, combattono lo sfruttamento e garantiscono un equo compenso agli agricoltori. L’iniziativa nasce da un protocollo sottoscritto da Federdistribuzione, Coldiretti e Fai-Filiera agricola italiana e seleziona prodotti di alta qualità provenienti soprattutto dalla Calabria e dalla Basilicata, sostenuto da una campagna di informazione sulle proprietà e le caratteristiche degli agru-

mi made in Italy.L’iniziativa di Coldiretti, Fai e Federdistribuzione valorizza le clementine tricolori per l’intero periodo di raccolta che si estende da dicembre a fine marzo. «L’obiettivo dell’intesa è aprire sbocchi di mercato e promuovere la competitività del prodotto italiano con concrete ricadute economiche sui territori – sottolinea il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini -, ma anche garantire che dietro agli alimenti in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute».

Brand ombrello In generale, le imprese hanno scoperto che conviene puntare sul valore del brand ombrello made in Italy anche se questo significa riconoscere agli agricoltori premi fino al 20% rispetto alle quotazioni di prodotti reperiti sul mercato internazionale. Ma in più l’accordo di filiera, oltre a stimolare la qualità delle commodity, ha il vantaggio di disinnescare sul nascere il conflitto tra parti sociali. Il vantaggio degli agricoltori è invece quello di mitigare gli effetti della volatilità dei prezzi, fissati in partenza, e avere la garanzia del ritiro del prodotto. Gli accordi di filiera «sono sempre più uno strumento utilizzato – interviene Gianluca Lelli, Capo Area Economica di Coldiretti – e dove impiegato dà risposte molto positive. E’ cambiato il paradigma del consumatore: mangia in modo diverso

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rispetto a 20 anni fa e c‘è molta più attenzione al cibo, alle materie prime e alla sostenibilità. Le industrie, dal loro canto, hanno percepito il cambiamento e offrono a questa richiesta d’identità del consumatore commodity del territorio, qualità e naturalità. Inoltre le imprese con gli accordi di filiera allentano la pressione della grande distribuzione». Poi Lelli cita l’accordo di filiera di Barilla: «Barilla è un nostro grande cliente e non è una cosa banale. Ma ci sono anche altri progetti che crescono con meno clamore. Per esempio è andato molto bene il pomodoro al Sud che aveva anche tutta la questione della lotta al caporalato. Al di là delle aspettative: abbiamo fatto il 75% con il meccanismo del contratto di filiera. Tutti questi casi vanno un po’ gestiti e raccontati, perché ora il caos generato dal coronavirus li ha messi in secondo piano».

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Carrello sempre più made in Italy Il concetto di italianità è entrato prepotentemente nel carrello della spesa: ormai un prodotto su quattro acquistato in supermercati e ipermercati riporta sull’etichetta un riferimento alla sua origine nazionale. Il che ne fa il fenomeno più rilevante del paniere rilevato dall’Osservatorio Immagino di Nielsen, sia per il numero dei prodotti coinvolti (oltre 19mila) sia per il giro d’affari complessivo, arrivato a superare i 7,1 miliardi di euro (+1,3% sull’anno prima). In termini di quote, l’italianità dei prodotti accomuna il 25,2% dei prodotti a scaffale e incide per il 24,4% sul fatturato del largo consumo monitorato dall’Osservatorio Immagino. La pressione promozionale nella distribuzione moderna resta intensa (34,6%), ma inferiore a quella dell’anno precedente (36,4%).


COVER DMM Se si analizzano i claim con cui l’italianità viene declinata in diversi modi, fra i tre più rilevanti presenti sulle confezioni, il più diffuso è anche il più intuitivo: è la bandiera italiana, che occhieggia sul 14,5% dei prodotti rilevati dall’Osservatorio Immagino pari al 15% di share sulle vendite a valore. A far aumentare le vendite dei prodotti accompagnati dalla bandiera italiana sono state diverse categorie. Tra le principali, ci sono gli affettati, i gelati multipack, il latte Uht, i surgelati vegetali, i prodotti avicunicoli, le uova e i pomodori confezionati. Ma il claim che nell’ultimo anno ha fatto la differenza è “100% italiano”. Le categorie con un trend positivo sono gelati, merendine, pasta,

prodotti avicunicoli, pasticceria e affettati. Da rilevare anche il trend dell’altro claim sull’italianità rilevato dall’Osservatorio Immagino:

ossia “prodotto in Italia”. Terzo per importanza, con una quota del 9,4% sul paniere dei prodotti e del 5,9% sul giro d’affari del paniere monitorato. A presentare i prodotti come italiani concorrono altre attestazioni presenti sulle confezioni, che ne certificano il luogo di origine: sono le indicazioni geografiche europee, come Dop (Denominazione di origine protetta), Doc (Denominazione di origine controllata), Docg (Denominazione di origine controllata e garantita), Igp (Indicazione geografica protetta). Queste indicazioni continuano a mostrare un certo dinamismo e sono tra le più vivaci dell’area dell’italianità. Il discorso vale in particolare per la Doc e la Docg, le due indicazioni che si applicano al mondo dei vini e degli alcolici.

Accordi di filiera e di distretto Agli accordi di filiera tra privati si aggiungono i contratti di filiera e di distretto pubblici, strumenti che permettono di accedere a consistenti agevolazioni finalizzate agli investimenti. Con l’ultimo bando del ministero delle Politiche agricole, il quarto, sono stati presentati 47 progetti con proposte di investimento nelle filiere agroalimentari per oltre 1,25 miliardi di euro, di cui l’80% riguarda imprese del Mezzogiorno. Le spese ammissibili vanno dagli investimenti

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per la produzione primaria, la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, fino alla promozione e la pubblicità di prodotti di qualità certificata o biologici, e alla ricerca e sperimentazione. I progetti finanziabili possono avere un volume di investimenti da 4 a 50 milioni di euro. Il ministero delle Politiche agricole ha destinato uno stanziamento economico senza precedenti. Il futuro dell’agricoltura passa necessariamente attraverso una filiera sana, virtuosa e di eccellenza. Nella lista dei 47 progetti ci sono nomi conosciuti e meno conosciuti che spaziano dalle carni, all’ortofrutticolo, dal latte al grano duro e all’olio. «Per quanto ci riguarda siamo già in fase esecutiva nella filiera dell’olio e dei bovini» conclude Lelli.

Grano duro in corsa Nonostante il calo dei consumi di questi ultimi anni, la pasta rimane uno dei piatti centrali della dieta italiana. Non a caso il grano duro è il comparto che registra il maggior numero di contratti di filiera. Per esempio quelli siglati con i produttori da Barilla, De Cecco, Divella, Casillo, La Molisana, Voiello, Granoro, De Matteis.

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L’Italia produce oltre 4 milioni di tonnellate di grano duro: siamo tra i maggiori player al mondo, grazie anche ai contratti di filiera, ma la sfida è sulla qualità più che sui volumi. Il nostro Paese però è costretto ogni anno a importare il 30% del suo fabbisogno complessivo che è di 5,6 milioni di tonnellate. Lo stretto necessario per coprire la domanda di pasta del mercato domestico e di quello internazionale. I contratti di filiera danno sicurezza al cerealicoltore, ma gli pongono anche livelli di qualità elevati: per esempio nel contratto di filiera di Divella è previsto un prezzo minimo di 260 euro a tonnellata, ma per chi garantisce un tenore di proteine di almeno 15,5%

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scatta un premio di ulteriori 10 euro a tonnellata. In più l’azienda barese Divella paga i costi di stoccaggio per 15 euro a tonnellata. Anche in casa De Cecco il grano duro di filiera nazionale continua a crescere. Le previsioni per tutto il 2020, contratti alla mano, parlano di 20mila ettari, 80mila tonnellate e 9 varietà di grano. Dieci le regioni interessate: Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Marche, Umbria, Lazio, Toscana, Campania e Sicilia.

Collaborazione e reciproca convenienza La Filiera italiana De Cecco non ha mai smesso di progredire e lo confermano i dati di partenza: dalla campagna granaria 2016 i valori degli ettari e della produzione sono decuplicati.Secondo la multinazionale abruzzese, il segreto sta nel rapporto di collaborazione e di reciproca convenienza tra l’azienda, i produttori e gli stoccatori, che sono l’anello di collegamento tra i primi due protagonisti.


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Le condizioni economiche per il 2020, migliorative rispetto alle condizioni del mercato, prendono come riferimento la quotazione della Borsa Merci di Foggia. È previsto un prezzo minimo garantito al produttore di 275 euro a tonnellata (euro/ ton) per grano con contenuto proteico superiore a 14,50% e purezza varietale 90% minimo, qualora la quotazione del listino foggiano fosse inferiore a euro/ton 270. Nel caso di quotazione superiore a euro/ton 275, si considererà la media dei due prezzi (minimo e massimo) del mese di riferimento oltre a premi legati al contenuto proteico e ad altri parametri. Molto attivo anche il pastificio campano De Matteis. In dieci anni i cerealicoltori che hanno aderito sono arrivati a circa 1.800. Oggi sono 24mila gli ettari in 9 regioni-chiave per il frumento duro, sparsi tra Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Marche, Molise Puglia, Toscana e Umbria. Il disciplinare dell’azienda campana prevede la coltivazione di quattro precise varietà e un contenuto proteico finale di almeno il 14,5%. Nell’ultimo contratto solo il 3% degli agricoltori conferenti non ha raggiunto gli standard previsti

dal contratto. La pasta Armando, il brand di De Matteis, viene esportato per il 70% con un fatturato complessivo di circa 110 milioni.n Coronavirus, è boom di prodotti di filiera La psicosi da coronavirus ha modificato, in profondità, la spesa degli italiani. Per ingannare il tempo (ma anche per costituire scorte) gli italiani si sono messi ai fornelli per preparare torte e pizze. Questo ha determinato un’impennata delle vendite dei prodotti base, come farina e lievito di birra. In dettaglio, nelle 4 settimane terminanti lo scorso 15 marzo, c’è stata una corsa ai prodotti dell’ingredientistica di base. Iri segnala che nel periodo in questione nella grande distribuzione le vendite su base annuale di alimentari hanno registrato queste performance: farine (+83%), legumi secchi e carne in scatola (+82%), fagioli conservati (+72%), lievito di birra e fermenti (+70%), pizze e preparati (+65%), passata di pomodoro (+53%), riso (+50%) e pasta (+47%). Sul versante dei prezzi è invece prevalsa la stabilità, probabilmente perché le maggiori vendite nella distribuzione moderna hanno compensato la chiusura totale del canale del fuori casa che comprende ristoranti, bar, hotel, mense e scuole. Da metà febbraio al 24 marzo, alla Granaria di Milano il frumento tenero (adatto per panificazione e pasticceria) è cresciuto poco, stabilizzandosi intorno a 225/232 euro per tonnellata, al netto dell’iva; stesso trend per il grano duro Nord Italia (idoneo per la pasta) fermo a 277/287 euro per tonnellata. Per affrontare l’emergenza Coronavirus e combattere le speculazioni tipiche e i momenti di guerra è nata “l’alleanza salva spesa Made in Italy con agricoltori, industrie alimentari e distribuzione commerciale che si impegnano a garantire regolarità delle forniture alimentari agli italiani e a combattere qualsiasi forma di speculazione sul cibo dai campi alle tavole” promossa da Coldiretti e Filiera Italia insieme ai grandi gruppi della distribuzione commerciale Conad, Coop, Auchan, Bennet, Cadoro, Carrefour, Decò, Despar, Esselunga, Famila, Iper, Italmark, Metro, Gabrielli, Tigre, Oasi, Pam, Panorama, Penny, Prix, Selex, Superconti, Unes, VéGé.

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PRIMO PIANO DMM

Giorgio Santambrogio: “Adm chiede chiarezza”

Preoccupazioni per la filiera del grocery, possibili speculazioni dei commercianti, la selva dei decreti che si susseguono. La distribuzione necessita di decreti più intellegibili, applicabili facilmente, omogenei su tutto il territorio italiano La filiera del grocery regge? Ci sono speculazioni da parte di alcuni commercianti? E poi tanti decreti servono davvero, senza i debiti distinguo, alias, norme attuative? Un pacchetto di domande indigesto, che abbiamo girato a Giorgio Santambrogio, presidente di Adm e amministratore delegato di Gruppo Végé. «Gli approvvigionamenti sono assicurati in modo continuativo, a eccezione di eventi straordinari quali, per esempio, scioperi proclamati dal personale addetto ai trasporti, o al rifornimento del carburante. La consegna delle derrate alimentari presso i punti vendita, insomma, è sempre garantita e la parziale mancanza di determinati prodotti a scaffale - come farine o lieviti - non è da attribuire a eventuali crepe all’interno del settore agroalimentare italiano»,

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risponde. Però viene il dubbio che qualcosa non funzioni e che alcuni rivenditori, stiano mettendo in atto speculazioni sui prezzi dei prodotti, contrariamente a quanto accade nella Gdo, dove, molti marchi hanno garantito prezzi fissi. Cosa ne pensa? «I punti vendita della grande distribuzione organizzata – risponde Santambrogio – gestiscono in modo più efficiente i prezzi dei prodotti rispetto ai piccoli, anche perché l’appartenenza a catene nazionali garantisce loro maggiore coordinazione. Confermo che una larga parte delle realtà legate al sistema del retail moderno ha congelato i prezzi e continuerà a farlo almeno per le prossime tre settimane». È interessante segnalare, inoltre, che in piena emergenza Coronavirus, le performance registrate dai singoli esercizi sono inver-


PRIMO INTERVISTA PIANO DMM samente proporzionali rispetto alla dimensione del punto vendita. Ma è proprio vero che la Gdo sta realizzando vendite da capogiro? «È vero e non è vero – spiega il presidente -. Mi spiego: sempre se guardiamo i dati Iri, inerenti alla dodicesima settimana rispetto alla corrispondente, scopriamo che l’andamento generale si attesta al +6,4: si tratta di una buona prestazione che vede, nel dettaglio, il Nord-Est e il Sud sfiorare il +10%, mentre al Nord-Ovest la corsa al rifornimento rallenta, con un +3,3 e il Centro sta, in tutti i sensi, nel mezzo, con un +5,2 per cento. Dunque, tutto sommato, il sistema cresce nella variazione tendenziale. Ma a questo dobbiamo sottrarre nuovi costi, relativi a tutto il settore della logistica e dei rifornimenti, più le crescenti spese imputabili alle rafforzate attività di sanificazione». Passiamo al personale: premi di produzione, assicurazioni, iniziative di sostenibilità umana per i lavoratori. Indubbiamente lo sforzo e reale, ma è anche omogeneo? “Lo sforzo, ovviamente, non può essere deciso collettivamente – argomenta Santambrogio -, ma spetta alle singole catene e ai singoli imprenditori adoperarsi in questo senso. Peraltro, il sistema sta dimostrandosi molto

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sensibile al rischio che, in questo momento, corrono tutti gli addetti, costantemente al lavoro e costantemente a contatto con il pubblico. Richieste al Governo? «Direi una sola, ma molto importante: chiarezza. Adm, Federdistibuzione, e quelle insegne che sono dotate di un certo grado di autonomia, hanno sollevato questioni varie, ma molto spesso riconducibili a questo comune denominatore. Vogliamo decreti più intellegibili, applicabili facilmente, omogenei su tutto il territorio italiano, perché non è pensabile che i retailer e i consumatori debbano sforzarsi di continuo di interpretare e incrociare norme nazionali e locali, con il rischio di pagare sanzioni più o meno salate o, addirittura, di incorrere in illeciti penali».Concludiamo con la ripresa: come sarà secondo lei? «Sarà possibile – risponde Santambrogio – solo attraverso il concreto supporto ai consumatori. Detto brutalmente: la gente ha sempre meno soldi, perché l’emergenza sanitaria ha aperto un’inevitabile emergenza economica, con lavoratori dipendenti in cassa integrazione e lavoratori autonomi in difficoltà. Lo Stato, allora, è chiamato a garantire il proprio sostegno a tutti: in caso contrario anche la grande distribuzione potrebbe accusare pesantemente il colpo. Sommiamo a questo quella che alcuni hanno battezzato ‘spesa di guerra’, ossia la tendenza, assurda, ad accumulare confezionati e, peggio ancora, prodotti freschi. I primi vivranno un rallentamento, mentre per i secondi si stanno già innescando deprecabili fenomeni di spreco».n

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INTERVISTA DMM

Penny Market diventa banca con Viacash

I clienti possono depositare e ritirare contanti dal proprio conto direttamente attraverso l’app di mobile banking dello smartphone, grazie all’accordo con le tre banche partner: Hype, Bunq e N26. Ne abbiamo parlato con Raffaele Balestra, Direttore finanziario di Penny Italia. Per quali motivi è partita l’iniziativa? Essere semplici e responsabili è, per noi, un valore fondamentali e il punto di partenza per ogni innovazione, per ogni passo dell’azienda verso il futuro e soprattutto verso le nostre persone e i nostri clienti. Insieme a Viacash raggiungiamo un ulteriore livello nella qualità dell’esperienza d’acquisto dei consumatori, un nuovo equilibrio tra servizio e tecnologia. Un motivo in più, che si aggiunge alla qualità e alla convenienza, per visitare i nostri punti vendita. 16 DM MAGAZINE

Utilizzando Viacash, i clienti hanno la possibilità di depositare e prelevare denaro, senza alcun acquisto minimo. In pratica cosa deve fare il cliente? È tutto molto semplice. Chi entra da Penny utilizza le casse come un Bancomat. Tramite un codice a barre, che viene letto dagli scanner, i contanti depositati sono immediatamente accreditati sul conto Viacash o, viceversa, addebitati, per il prelievo.


INTERVISTA DMM Come è nata l’alleanza? La partnership con Viacash, di origine tedesca, è già partita tempo fa con la nostra casa madre, in Germania, e dunque il sistema è già ampiamente collaudato e personalizzato. Da qui è stato proposto alle varie divisioni geografiche. In Italia l’uso del contante va riducendosi, anche se esso è ancora molto utilizzato e, dunque, prelievi e versamenti sono interessanti per molti clienti, che ricevono in questo modo un ulteriore servizio. È importante che, in un negozio Penny, il consumatore che fa la spesa possa effettuare anche un deposito, o un prelievo. In altri Paesi questa opportunità esiste da tempo, ma il deposito, con accredito immediato è, in buona misura, una novità. Quali sono i vantaggi per il cliente Penny? I vantaggi del cliente-correntista sono abbastanza evidenti e consistono fondamentalmente nella possibilità di avvalersi di una rete di negozi che vanta più di 400 indirizzi nel nostro Paese, rispetto a una rete Bancomat che invece va riducendosi, specie per motivi di limitazione dei costi. Inoltre, chi fa operazioni bancarie può anche fare anche la spesa, svolgendo così due compiti in modo contestuale. Per depositare o versare ci vuole la Penny Card? No, anche perché devono esistere due scontrini separati, uno per la spesa e l’altro per il versamento e prelievo.

È chiaro però che il servizio ha lo scopo di attrarre nuovi clienti, come accade in Germania, dove più del 60% dei nostri utenti Viacash fa anche la spesa. Sarà un successo? Noi lo speriamo. Anzi, abbiamo fondati motivi per crederlo. Infatti, ottimi segnali arrivano dalla Germania, dove il servizio è incardinato su una rete di circa 2.000 punti di vendita. Lo stesso avviene in Austria, dove la nostra rete è di circa 300 indirizzi. In entrambe le nazioni il consenso è forte, e dunque ci sono tutti i presupposti per ottenere ottimi riscontri anche nella nostra Italia. Ovunque l’obiettivo non è tanto di riscuotere piccole commissioni, quanto, come ho detto, di richiamare nuovi clienti. Concludiamo con i pagamenti smart… I servizi di pagamento evoluti sono entrati a pieno titolo nella rete Penny. Alla fine del 2017 è stato introdotto Apple Pay, seguito, nel 2018, da Samsung Pay. Stiamo inoltre valutando l’inserimento di Alipay, relativamente nuovo per gli occidentali, ma già accettato da alcune società del nostro gruppo, specie per accontentare i bisogni dei clienti cinesi, presso i quali questo mezzo di pagamento è particolarmente diffuso, soprattutto nelle transazioni nel retail non alimentare. Su queste forme di pagamento l’Italia è relativamente indietro, ma proprio per questo motivo, vanta tassi di crescita, a dir poco, esponenziali.n Leggi l’intervista completa

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OPINIONE DMM

Crai e la prossimità come ruolo sociale

Quello che stiamo vivendo è un cambiamento dei costumi sociali della gente e soprattutto del modo di fare la spesa. Il punto di vista di Marco Bordoli, Amministratore Delegato Gruppo Crai.

Dal punto di vista di Crai quello che stiamo vedendo tutti i giorni è un cambiamento dei costumi sociali della gente e soprattutto del modo di fare la spesa. Crai è uno dei maggiori gruppi in Italia operante nel formato della “prossimità”, e quello che oggi sta avvenendo è che il piccolo negozio ha assunto un ruolo “sociale” nel suo territorio, un ruolo di aiuto alla comunità e di rassicurazione. I dati in nostro possesso ci dicono che gli acquisti dei prodotti locali hanno avuto un incremento notevole.

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E su questo punto la prossimità è la massima espressione del prodotto locale e del rapporto con il piccolo produttore, che lavora e collabora con il negozio del territorio. La conferma arriva anche dall’ultima fotografia sugli andamenti delle vendite nel mercato di tutti i gruppi distributivi, che Nielsen sviluppa periodicamente. L’analisi evidenzia come in questo periodo i consumatori italiani privilegino maggiormente per fare la spesa i negozi di vicinato, e le differenti performance di vendita


OPINIONE INTERVISTA DMMDMM dei vari gruppi rispetto a prima dell’emergenza corona virus sono a confermare questo nuovo trend. Probabilmente da un lato ci sono le limitazioni agli spostamenti, che penalizzano le superfici più grandi, ma dall’altro sta pagando molto la capacità di fare “relazione” con i clienti, il fatto di “conoscere” chi si ha di fronte, di sapere che il negozio è inserito dentro al tessuto micro locale, dove si possono trovare prodotti dei fornitori ultra locali, così come il fatto di avere negozi con dimensioni più contenute, ma senza rinunciare alla scelta dei prodotti principali di una spesa tipo. L’elemento però che veramente fa la differenza sono le persone che stanno lavorando dentro ai nostri negozi: l’impegno, la disponibilità e la passione che stanno mettendo ogni giorno per servire i nostri clienti è davvero encomiabile. E questo aspetto i nostri clienti – vecchi e nuovi – lo toccano con mano tutti i giorni e ne riconoscono un grande valore. Non finiremo mai di ringraziare loro e anche tutte le persone che lavorano nei Centri Distributivi, nei trasporti, nei servizi alla rete che garantiscono un supporto fondamentale all’attività dei negozi. Stiamo poi assistendo a una vera rivoluzione con l’e-commerce di prossimità. Il Gruppo Crai ha oltre 170 negozi che fanno e-commerce, distribuiti in 14 regioni italiane.

Riusciamo a evadere anche 1.500 ordini al giorno. I clienti ci stanno dimostrando che fare e-commerce nei paesini è oramai una realtà, così come non è più un vincolo l’età. Il nostro servizio di ecommerce è un’estensione del nostro concetto di negozio di vicinato. Credo, infine, che questa emergenza cambierà in modo permanente le scelte dei clienti; si darà ancora più valore alla qualità e alla dimensione umana, al rapporto che si instaura con le persone dentro al negozio. Le insegne italiane, quelle che sapranno cogliere il senso del rapporto umano e della buona relazione con i propri clienti, potranno continuare a fare la differenza, e probabilmente, vedranno rispetto a prima un aumento delle persone che le sceglieranno. n

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Come inquadrare al meglio tutti i vostri prodotti? Con la nuova famiglia Stage Costan, un’intelligente soluzione passepartout, che assicura la massima visibilità e si rivela insostituibile nelle aree dedicate alle promozioni, ai super freschi Un’ampia gamma di proposte si rivela ideale per ogni genere di prodotto da esporre.


SUCCESSI DMM

Molini Pivetti: la produzione di farina non si ferma La holding, che ha adottato misure contenitive del virus fra i suoi lavoratori, porta avanti quotidianamente il proprio lavoro dando continuità nel rifornimento del cereale e nella distribuzione di farine.

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a quarantena da Coronavirus ha modificato la lista di priorità negli acquisti alimentari degli italiani. Il balzo più incredibile è quello della farina che si pone al vertice della classifica stilata da Coldiretti nel periodo appena precedente l’inizio della quarantena, dal 24 febbraio all’8 marzo, ed è presumibile che nelle settimane successive tale trend verrà confermato. Molini Pivetti, azienda di Renazzo (Fe), che opera nel campo della produzione di sfarinati, vuole contribuire a rassicurare la propria comunità di cittadini in questo momento difficile, sull’approvvigionamento di questa importante materia prima.

La holding, che ha adottato misure contenitive del virus fra i suoi lavoratori ben prima delle misure imposte dal Governo nel dpcm dell’11 marzo, porta avanti quotidianamente il proprio lavoro dando continuità nel rifornimento del cereale e nella distribuzione di farine, nonostante le difficoltà riscontrate a causa di blocchi e provvedimenti degli Stati confinanti e in Italia. Una costanza che premia l’investimento fatto nel tempo sui 5 centri di stoccaggio di Molini Pivetti e sul nuovo magazzino automatizzato con una potenzialità di movimentazione di 150 pallet/ora per arrivare ad un serbatoio di 6.000 posti pallet da max 1.300 Kg/cad.

Infatti, grazie a una capacità di stoccaggio fra le maggiori in Italia, con ca 150.000 tonnellate di grano, Gianluca Pivetti AD dell’azienda afferma «Abbiamo scorte più che sufficienti per rifornire i nostri clienti in questo periodo emergenziale, scorte che ci permetteranno di arrivare fino alla prossima campagna grano prevista per giungo». Inoltre, in continuità con gli impegni in ambito sociale a favore del territorio intrapresi negli anni, sono stati avviati, in via preliminari, contatti con il Comune di Cento e la Protezione Civile per fornire la propria disponibilità ad azioni di aiuto concreto alla popolazione locale in caso di necessità.n DM MAGAZINE 21


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SUCCESSI DMM

amplia la linea dei legumi e del baby food Nata 25 anni fa, l’azienda originaria di Castelminio di Resana (Tv) è specializzata nella produzione di pasta secca. A DM presenta le ultime novità di prodotto, relative all’ampliamento della gamma dei legumi e a 4 nuove referenze che arricchiscono la linea del baby food. Ne abbiamo parlato con il Direttore Commerciale dell’azienda, Fabio Dalla Costa. Quali sono le vostre novità? Abbiamo presentato le nuove referenze che ampliano la gamma dei legumi: abbiamo proposto, quindi, prodotti a base di fave e tre legumi, tutti gluten free e biologici. Abbiamo allargato, inoltre, la linea dedicata ai bambini, nata oramai diversi anni fa e grazie alla quale abbiamo ottenuto la licenza Disney nel 2004 (lavoriamo in partnership con il parco a tema dal 1996). Abbiamo introdotto 4 nuovi prodotti per il mondo del baby food, ossia a partire dal decimo mese di vita, tra cui mini-tubetti, ministelline, space e orsetti. Dove è possibile trovare questi prodotti? Il baby food legato a Disney è distribuito in buona parte della Gdo

È dimostrato che l’astuccio può essere la soluzione più idonea per un confezionamento più generalizzato e di minore impatto.

nazionale, mentre le referenze a marchio nostro sono disponibili in Coop e in Alleanza 3.0. Quanto conta la sostenibilità per l’azienda? Sul fronte della sostenibilità ci stiamo impegnando al massimo: riscontriamo una grande diversificazione, a livello legislativo, tra un paese e l’altro e tra macro-aree.

Come si è concluso il 2019 e quali sono le prospettive per il 2020? Abbiamo chiuso il 2019 in positivo, incrementando il fatturato del 13%, con una crescita a volume del 19%. L’obiettivo è quello di continuare a rafforzare le relazioni con i nostri clienti attuali, cercando anche di ampliare la nostra offerta. A tal proposito, la nostra idea è quella di spingere maggiormente sul segmento del gluten free e bio che attualmente rimangono ancora aree con importanti margini di crescita. Cosa avete in cantiere? Le novità riguardano soprattutto l’ampliamento dell’impianto di produzione del gluten free, inaugurato tre anni fa; abbiamo acquisito, infine, una nuova astucciatrice, completeremo gli uffici direzionali e creeremo una nuova area Academy.n

Leggi l’intervista completa

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MERCATI DMM

Mercato

dolce-amaro per il

cioccolato Vendite altalenanti e caratterizzate ancora da una forte stagionalitĂ . Le aziende puntano sulla qualitĂ e su referenze originali.


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M

ercato a due velocità per il cioccolato: da un lato le tavolette che proseguono nella discesa delle vendite in tutti i segmenti, dall’altro le praline che godono al contrario di ottima salute sia a volume che a valore. «Con febbraio si conclude il periodo dell’anno più importante per le vendite del cioccolato; negli ultimi 5 mesi, i

due segmenti più importanti del mercato hanno mostrato andamenti differenti: le Tavolette che in questo periodo sviluppano circa il 50-55% delle vendite complessive, mostrano una netta frenata (-4,2% a volume, -3,1% a valore), mentre le Praline che generano vendite pari al 80% circa del totale anno, evidenziano un moderato incremento a volume (+1,6%),

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P U R A PA S S I O N E P E R I L G U S T O

Monorigine Perù Nei lontani territori del Perù amazzonico nasce un eccezionale cacao, unico e incontaminato, perfetto per elaborare ricette dalle ineguagliabili note aromatiche e per abbinamenti ricercati.

Le Tavolette Biologiche

Le 6 nuove tavolette Biologiche firmate Vanini stupiscono per la loro golosità, nata dall’incontro fra note dolci e sfumature salate, fra un cioccolato amabile e rotondo ed inclusioni croccanti dal gusto deciso.


MERCATI DMM

ma una leggera flessione L’essenza del cioccolato, secondo Ritter Sport a valore (-0,6%), questo in Ritter Sport ha da poco lanciato una nuova linea devirtù di un incremento delle dicata all’alta percentuale di cacao e all’essenzialità degli promozioni che hanno ingredienti. La gamma, Cacao Selection, vanta tre provenienportato a tagli prezzo ze diverse: Ghana, Nicaragua, Perù. Ricette semplici ed essenziali per offrire un cioccolato davvero puro, dove la materia prima abbastanza generalizè la protagonista assoluta. «Tre o massimo quattro ingredienti, come zati», dichiara Marco nel caso del 55% provenienza Ghana – spiega Elena Saiani, Head of Generoso, Direttore Marketing di Ritter Sport Italia –, dove abbiamo creato un accostamento tra fondente e latte davvero unico e innovativo». Questa referenza Marketing di Icam è stata pensata per i consumatori che vogliono provare un’esperienza “più Cioccolato. adulta” e intensa rispetto al classico cioccolato al latte, senza tuttavia In entrambi i segdoversi approcciare a note amare. Il contenuto è di 55% di cacao, che si fonde perfettamente con una nota di latte. «Abbiamo poi sviluppato – menti Icam, pur geprosegue – un fondente 61%, provenienza Nicaragua, paese che alla nerando una quota nostra azienda sta particolarmente a cuore e dove, oltre a preziose di mercato ancora collaborazioni con coltivatori e cooperative locali di lunghissima data, abbiamo fondato una nostra piantagione di proprietà nel abbastanza contenuta, 2012. A completamento della linea, offriamo anche il fonrelativamente alla prodente 74%, provenienza Perù. Il gusto al momento più posta a proprio marchio, intenso». Cacao Selection è stata eletta Prodotto dell’Anno 2020 nella categoria tavolette di mostra però delle perforcioccolato. mance positive: in particolare nelle tavolette, con il premium brand Vanini in grado recitare un ruolo da protagonista in quello che è il comparto più in salute, ossia quello delle tavolette con base fondente e inclusioni: la referenza mostra trend fortemente tonici rispetto al resto

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MERCATI DMM

del segmento: +4,8% a volume, e +3,5% a valore. « Siamo assolutamente focalizzati sulle Tavolette, in particolare sulle nostre linee Premium a base di cacao Single Origin (Perù e Uganda) per le quali sicuramente nella prossima stagione inseriremo delle nuove referenze», conclude. Le tavolette soffrono ancora Le tavolette hanno venduto quasi 28mila tonnellate

per un valore di circa 344 milioni di euro, in perdita sullo stesso periodo dell’anno precedente, secondo i dati Iri (totale Italia Iper+super+LSP, at febbraio 2020). I segmenti che hanno sofferto maggiormente a valore sono stati il latte (-4,1%) e i nocciolato (-3,4%), seguiti dal bianco (-2,7%) e dal fondente (-2,1%). I primi tre produttori (Elah-Dufour, Lindt&Sprüngli, Mondelez International) coprono a valore il 58,1% del mercato. Le private label il 14,4%. «Le vendite nel comparto delle tavolette di cioccolato – commenta Elena Saiani, Head of Marketing di Ritter Sport Italia – registrano una stagnazione che

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ACCOSTAMENTI GOLOSI PER ICAM «Nella gamma delle tavolette Vanini – afferma Marco Generoso, Direttore Marketing di Icam Cioccolato – siamo reduci da recenti lanci con accostamenti sempre innovativi e golosi, che stanno mostrando andamenti in linea con lo storico di questo momento dell’anno e fanno registrare un più che soddisfacente gradimento di pubblico, manifestato durante la nostra attività di Isp e attraverso i nostri canali social». Stiamo parlando di ricette che sfruttando la straordinarietà del cacao Perù origine Bagua, mixando gusti e flavor inediti sul mercato, dando vita a tre referenze di tavolette innovative e interessanti: Fondente 62% con Biscotto al gusto di amaretto, Fondente 62% con fichi e mandorle e infine Fondente 62% con Mango e Passion Fruit, sicuramente la più fresca e intrigante di tutte, che strizza l’occhio al mondo della frutta esotica, molto richiesta in questo momento.

perdura ormai da quasi un anno. Ritter Sport, in controtendenza, mostra dei trend positivi su tutti i KPI’s

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e in costante crescita da oltre due anni». L’azienda, il cui focus è nelle tavolette di cioccolato, in particolare il formato da100g, di forma rigorosamente quadrata, è molto vivace anche a livello di social. «Cerchiamo di intrattenere i nostri fedelissimi follower con contenuti sempre nuovi e ingaggianti. Non prescindiamo tuttavia dal classico mezzo televisivo, in grado ancora di raggiungere, in un Paese come l’Italia, il grande pubblico», conclude.


MERCATI DMM

Situazione preoccupante per la Pasqua A causa dell’emergenza sanitaria la situazione per le industrie dolciarie si è ulteriormente aggravata. A lanciare l’allarme è Santi Finocchiaro, Presidente Dolfin e vicepresidente Confindustria Catania, che spiega come la stessa Dolfin - storica azienda siciliana di Riposto (Ct) conosciuta in tutto

il mondo per i Polaretti e produttrice di uova di cioccolato dal 1964 - viva, come tutto il comparto, un momento di difficoltà con la chiusura dei centri commerciali e di conseguenza con grande sofferenza da parte degli ipermercati (canale che raccoglie il 30% delle vendite) che, vedendo diminuire l’utenza, hanno disdetto

Coronavirus, a rischio il mercato delle uova di Pasqua Con la Pasqua alle porte, le decine di PMI che incentrano la propria produzione esclusivamente su uova al cioccolato e lievitati da ricorrenza si trovano a dover affrontare un momento molto difficile, a causa dell’emergenza legata al Coronavirus. Da una parte il mercato stenta a decollare e il consumatore appare preoccupato e disorientato. Dall’altra la chiusura dei bar e delle pasticcerie e i problemi riguardanti gli spazi espositivi nella GDO (c’è meno disponibilità a ospitare i bancali con questi prodotti per le norma di distanziamento nei supermercati, che impongono di lasciare più spazi aperti per il transito delle persone) frenano gli ordini in vista delle festività. E il settore comincia a temere che l’invenduto metta a rischio la vita stessa delle aziende. E’ questo l’allarme lanciato da Unione Italiana Food - l’associazione che rappresenta le principali aziende dolciarie italiane - a 2 settimane scarse dalla Pasqua, in merito alle prospettive di vendita di colombe pasquali uova al cioccolato e ovetti. Dati alla mano, queste aziende (oltre 40) rischiano di perdere quest’anno circa il 30 - 40% del fatturato con ricadute negative anche da un punto di vista occupazionale. Secondo i dati di Unione Italiana Food, in media la produzione di uova di cioccolato e ovetti in Italia riguarda 31.207 tonnellate di prodotto per un fatturato di circa 275 milioni di euro.

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MERCATI DMM

importanti commesse dei mesi scorsi per le quali l’azienda aveva potenziato la produzione e si accingeva alla distribuzione nelle piattaforme gdo. Nel caso di Dolfin sono oltre 3 milioni le uova di Pasqua messe in produzione per la Pasqua 2020 (l’equivalente di 670 tonnellate di cioccolato) e abbinate a importanti licenze internazionali - come il fenomeno dei Me contro Te e Barbie della Mattel, il coniglietto Bing e molte altre – per le quali l’azienda catanese ha affrontato grossi investimenti tanto da registrare un 45% di ordini in più rispetto allo scorso anno: un’otti32 DM MAGAZINE

ma partenza vanificata dall’attuale crisi. Le praline crescono in salute Le praline hanno venduto 14.700 tonnellate, con una crescita del 3,9%, per un valore di 292,1 milioni di euro (+2,2%). I primi tre produttori (Ferrero, Nestlé, Lindt&Sprüngli) coprono a valore il 72,1% del mercato. Mentre le private label occupano il 2%. «Sulle praline – afferma Generoso di Icam Cioccolato – continuiamo a sostenere le due linee assolutamente distintive, le Gourmet che hanno come plus la ganache realizzata con Olio Evo Biologico Italiano in accostamen-


MERCATI DMM to a frutta e spezie, e le Dolce Vita che invece rievocano gusti della tradizione, ma con ingredienti estremamente qualitativi, arricchiti da un cremoso ripieno di solo burro di cacao e pasta di nocciole Italiane. L’estro creativo che caratterizza Vanini sin dalla sua nascita, non si esaurisce qui ma stupirà i suoi estimatori nell’arco della prossima stagione con un progetto di restyling che avrà come protagonista uno dei nostri prodotti storici».

Si allarga la distribuzione Storck, azienda tedesca con quasi 120 anni di storia alle spalle e distribuita in più di 100 paesi nel mondo, è da molti anni presente in Trentino Alto Adige dove i suoi prodotti hanno sempre riscosso molto successo e hanno registrato un forte sviluppo. «Ultimamente stiamo iniziando a proporre i nostri

prodotti anche a insegne presenti in altre regioni italiane – dichiara Michele Tentindo, Business Unit Director di Storck Italia – con l’aiuto di un distributore, D&C, presente su tutto il territorio nazionale». Nel mondo del cioc-

Merci lancia i cioccolati monoporzione Storck, sotto il marchio Merci, lancerà una nuova gamma di tavolette dalle ricette raffinate e che si distingueranno per eleganza (tramite un raffinato incarto in cartoncino) e per avere all’interno mono porzioni da 25 grammi incartate singolarmente con la stagnola. Il motivo è permettere al prodotto non consumato di rimanere fresco e fragrante e aumentare il livello igienico: ognuno tocca solo il prodotto che mangerà.

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MERCATI DMM

colato, l’azienda punta particolarmente su due marche. Merci è l’ammiraglia dell’azienda, innovativa nel mondo delle praline. La gamma, oltre alla varietà Finest Selection con otto gusti all’interno, offre poi varianti più specifiche per gli amanti del fondente, ricette base latte o ricette con nocciole e mandorle. Toffifee, invece, è un prodotto nato nel 1973 e ancora unico sul mercato, tanto da essere coperto da

brevetto: in Germania risulta essere primo nella categoria delle praline a livello di volumi. «Per quanto riguarda la nostra strategia – prosegue Tentindo –, l’obiettivo condiviso con il nostro partner, è distribuire le praline Merci, facendo capire ai nostri interlocutori che non si parla di un prodotto esclusivamente natalizio ma adatto ad ogni occasione; in secondo luogo Toffiffee, un prodotto che dovrà essere spiegato e fatto scoprire ai consumatori e infine le tavolette che avranno il ruolo di rafforzare la conoscenza della marca Merci». La comunicazione è sempre più integrata Nella scorsa stagione abbiamo realizzato

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un Piano di comunicazione Integrato che ha rappresentato per ICAM una sorta di “prima volta”. Ad un significativo e ben strutturato Piano di ADV televisiva (nei mesi di Ottobre e Novembre) abbiamo affiancato una dinamica presenza Digital e Social, oltre alle promozioni al consumo che hanno visto l’accostamento di Vanini al mondo del Cinema, da sempre uno dei passatempi più emozionali e apprezzati da parte del pubblico Italiano. Per il 2020, alla luce dei positivi riscontri in termini


MERCATI DMM

sia di Sell In che di Sell Out, è nostra intenzione replicare in questa direzione, magari intensificando ancora di più la visibilità e riconoscibilità del nostro premium Brand; certi del fatto che in questo particolare scenario economico, il consumatore sta progressivamente acquisendo una maggiore consapevolezza e capacità di scelta, andando a privilegiare quelle marche, quelle realtà, che veicolano un prodotto qualitativamente ineccepibile ma

anche una serie di valori che sono importanti e sempre di più motivo di attenzione (qualità degli ingredienti, filiera produttiva, sostenibilità ambientale ed etica e approccio al mercato rispettoso

delle esigenze alimentari di una vasta fascia di pubblico), senza tralasciare il corretto posizionamento commerciale per mantenere e consolidare l’appeal agli occhi dei consumatori abituali.n

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12.000 CONSUMATORI HANNO SCELTO L’INNOVAZIONE prodottodellanno.it

del


#elettoprodotto2020

#innovationlovers


NEWS DALLE IMPRESE DMM

COFIDIS: acquisti più veloci con PagoDIL

L’innovativo sistema di pagamento dilazionato proposto dalla società finanziaria ha registrato una crescita del 40% in un anno, grazie allo SmartPos, il dispositivo mobile e wireless in grado di finalizzare le procedure di acquisto in soli 3 minuti.

L

’emergenza sanitaria che da settimane incombe sul nostro Paese sta incidendo negativamente su larga parte delle attività produttive italiane, con inevitabili risvolti di ordine socio-economico: la necessità di snellire e accelerare le modalità e le procedure di pagamento dei consumatori italiani diventa necessaria e Cofidis, azienda specializzata in soluzioni di pagamento e servizi di credito di consumo, ripropone un’innovativa soluzione di dilazione di pagamento, chiamata PagoDIL e lanciata nel 2012, che consente una rateizzazione sugli acquisti fino a 12 mesi, senza costi aggiuntivi e a zero interessi. Il sistema, è offerto dai partner convenzionati con Cofidis e richiede esclusivamente un Bancomat o un Postamat per 38 DM MAGAZINE

portare a termine le transazioni. Si tratta di un servizio rapido e immediato, che ha subito trovato grande riscontro presso il mondo del retail ed ha inciso positivamente sul fatturato dell’azienda che, stando ai dati relativi al 2019, ha già registrato una crescita sostanziosa, attestata attorno al +40% rispetto all’anno precedente. Attivo costantemente, PagoDIL consente di eseguire in tempo reale le procedure di pagamento, garantendo all’esercente il tempestivo bonifico dell’importo d’acquisto che, successivamente, è addebitato sul conto corrente del cliente in base al tipo di rateizzazione concordata. Un servizio, quindi, già attivo presso i maggiori player del settore retail, come

Decathlon, Leroy Merlin, MediaWorld, Trony, Unieuro e da importanti brand come Dorelan, Dental Pro, Salmoiraghi & Viganò e che consente ai dealer di aumentare le vendite, alzando l’importo dello scontrino medio attraverso oculate attività di up-selling e crossselling, offrendo un sistema innovativo di pagamento alla propria clientela. Sulla scia del consenso ottenuto da PagoDIL, nel 2019 la multinazionale francese ha lanciato il nuovo SmartPos, lo strumento mobile e wireless che ridisegna la cu-


NEWS DALLE IMPRESE DMM stomer experience, consentendo una transazione 100% digital, nonché una semplificazione ulteriore del processo rendendolo ancora più veloce: il dispositivo, infatti, legge la carta bancomat o postamat del cliente, trasforma lo scontrino in una mail digitale, e fornisce esito in tempo reale, il tutto in meno di 3 minuti. Al momento, sono oltre 35 mila i punti vendita convenzionati che si affidano al nuovo sistema, rintracciabili in ogni ambito del retail, dall’elettronica di consumo, all’arredamento, ma anche settori concernenti l’abbigliamento, le attrezzature sportive o gli accessori per bambini, in un’ottica di sviluppo che porterà Cofidis ad esplorare, in modo trasversale, sempre nuovi ambiti. I clienti che hanno utilizzato PagoDIL hanno manifestato grande entusiasmo per la nuova customer experience, più semplice e veloce, così come emerge dalle valutazioni eccellenti raccolte su Trustpilot su

oltre 8.000 transazioni. La società punta ad implementare in maniera significativa l’adozione del nuovo SmartPos di PagoDIL da parte dei propri partner, auspicando una migrazione complessiva di circa il 50% dei propri clienti entro i prossimi 12 mesi: ai nuovi Partner che sceglieranno di convenzionarsi al servizio PagoDIL verrà automaticamente installato il nuovo SmartPos. «PagoDIL, - spiega Luca Giacoma-Caire, Direttore Marketing Cofidis - si propone quale strumento chiave per il rilancio del business post Covid-19: con la ripresa dei consumi, offrire uno strumento

di pagamento che permette di acquistare subito e pagare a rate senza costo, senza busta paga rappresenterà l’elemento fondamentale per il supporto del settore retail. In questa fase delicata conclude Giacoma-Caire Cofidis è comunque attiva nel garantire il servizio sia ai propri partner che ai clienti, ed opera 100% on line e da remoto, garantendo gli standard abituali anche in circostanze delicate come quella che stiamo vivendo». Nata nel 1982 come società finanziaria, Gruppo Cofidis presidia il mercato italiano dal 1996, annoverando tra i propri partner alcune delle principali realtà attive nel settore retail e collaborando con oltre 500 filiali bancarie. Nel 2010, l’azienda è entrata a far parte della banca mutualistica Crédit Mutuel Alliance Fédérale e oggi è presente in 9 paesi europei con all’attivo circa 30 milioni di clienti. Con oltre 1 milione di operazioni gestite ogni anno, Cofidis è anche in grado di fornire un servizio commerciale a distanza a sostegno dei propri partner, garantendo l’implemento delle vendite attraverso soluzioni nuove, uniche ed innovative.n

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Fresco e pronto,

binomio vincente

Volano i consumi di referenze IV e V gamma e e aziende investono in innovazione per sfornare nuove “ricette” e nuovi “contenitori”.


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I

l business della IV e V gamma è in salute. Soprattutto le insalatone arricchite sono sempre più consumate dagli italiani. Parlano i numeri: nel 2019 le vendite sono cresciute in valore del

10,8% e i volumi del 15%. Bene anche le zuppe fresche con un + 6,8% nel valore e + 7,2% nei volumi. Il settore regala soddisfazioni e le aziende investono in innovazione per sfornare nuove “ricette” e nuovi “contenitori”. DM MAGAZINE 41


MERCATI DMM Anche a gennaio il mercato era in crescita circa del +3% guidato dai freschi. Con l’avvento della crisi Covid c’è stato un balzo a doppia cifra che sta continuando tuttora. Ma le cose cambiano rapidamente. Da un lato l’ortofrutta inizia a soffrire il calo della frequenza di acquisto a una volta alla settimana e le chiusure domenicali. Viceversa, la chiusura del fuori casa e delle pause pranzo al lavoro favorisce gli acquisti in gdo. «Con la pandemia in corso – afferma Andrea Battagliola, Direttore Generale e Commerciale La Linea Verde – è azzardato parlare di andamento delle vendite, si vive alla giornata. Al momento la nostra attenzione è canalizzata ad affrontare al meglio l’emergenza per poter rifornire i banchi della grande distribuzione nel rispetto della sicurezza di tutti, in primis quella dei nostri collaboratori. Nei prossimi mesi sarà necessario valutare i cambiamenti delle abitudini di consumo che porterà questa situazione». Nuove tendenze Quelli dei prodotti IV e V gamma è un mercato che si mostra infinitamente favorevole alle novità, ai nuovi gusti e ai 42 DM MAGAZINE

nuovi trend. «I consumi in passato cambiavano ogni ventennio – afferma Battagliola –, adesso il mondo cambia ogni 5 anni e noi dobbiamo stare al passo: per questo investiamo molte risorse in ricerca e sviluppo per monitorare tutti i mercati e girare tutte le piazze in cui lavoriamo, studiando i comportamenti dei consumatori e acquisendo ricerche. Rileviamo che sta prendendo piede il concetto delle zuppe fusion, dove sapori e aromi nuovi contaminano ricette classiche. Infine, sta andando bene l’evoluzione dell’insalata da contorno a piatto unico. Crescono molto bene le insalate arricchite con ingredienti appetitosi, come ad esempio il Gorgonzola, per soddisfare un’occasione di consumo che appaghi anche la golosità».


MERCATI DMM IL FUSION CONQUISTA I CONSUMATORI Per La Linea Verde una grande soddisfazione degli ultimi mesi viene dalla gamma le Zuppe Gusto D’Oriente DimmidiSì (Tokyo, Bangkok e Mumbai). «Ha suscitato un vero e proprio effetto WoW – afferma Andrea Battagliola Direttore Generale e Commerciale La Linea Verde – in quanto risponde a una richiesta non ancora colmata delle generazioni Z e Millennial». I risultati si vedono dai dati di vendita e dalla recente attribuzione del premio Eletto Prodotto dell’Anno 2020. «Notevoli anche le performance commerciali dei contorni freschi su cui abbiamo investito negli ultimi mesi portando la gamma a comprendere: un purè classico e uno con zucca e carote, tre polente e una caponata». Evidenze che confermano la bontà dell’innovazione de La Linea Verde e la fiducia da parte dei consumatori. «Innovazione che continuerà a essere una nostra cifra stilistica legata sempre alla bontà e genuinità delle nostre gamme di prodotto: soluzioni vegetali che rispondono alle esigenze del mercato, una riconferma per la fiducia della gdo che ci vede come punto di riferimento del settore. La definizione dei lanci di nuove referenze sono in divenire data la situazione; ci stiamo concentrando sul packaging e sulle tematiche della sostenibilità».

La sosteniblità prima di tutto Da sempre Bonduelle persegue una politica di innovazione per offrire prodotti di eccellenza e qualità che fanno bene alla salute ma anche all’ambiente. In linea con questa filosofia, ha lanciato un piano di azioni concrete in favore della sostenibilità attraverso il programma “Bonduelle S’impegna per un’agricoltura

sostenibile”, che riflette in modo concreto l’approccio all’agricoltura, ai prodotti e al territorio. Il programma si articola attraverso sei impegni concreti tra i quali limitare l’utilizzo di pesticidi per proteggere il terreno e l’ambiente. «La nostra gamma core di insalate – spiega Laura Bettazzoli, Direttrice Marketing Bonduelle Italia – racconta

ai nostri consumatori questi sei impegni e per primi abbiamo lanciato il mais “Senza residuo di pesticidi” e recentemente anche la prima referenza di insalate pronte al consumo in Italia senza residuo di pesticidi: si tratta dell’Iceberg “Senza Residuo di Pesticidi”. Siamo focalizzati anche sul consumo durante la pausa pranzo per renderla DM MAGAZINE 43



MERCATI DMM gustosa e sana con le nostre gamme di Ciotole regionali e le Cereallegre, le nostre insalate di cereali». Bonduelle sosterrà il mercato e la marca concentrando la comunicazione sulle insalate e sul messaggio di “Bonduelle s’impegna”, senza dimenticare le gamme Cereallegre per una pausa pranzo sana e gustosa.

AL CONSUMATORE PIACCIONO I MIX «Negli ultimi mesi le nostre vendite hanno tenuto mantenendo di fatto i livelli del 2019. Abbiamo cercato di portare avanti progetti innovativi ampliando la gamma delle classiche verdure cotte al vapore sottovuoto (patate spicchi aromatizzati, fondi carciofo...) e soprattutto nuovi mix di cereali, verdure e legumi in vaschetta skin microondabile (la linea Verdure & Fantasia)» afferma Andrea Bertolaso, Marketing & sales manager di Ghisetti 1870. Questi prodotti sono stati anche premiati dai consumatori con il Quality Award 2020 nella categoria piatti pronti vegetali. L’azienda si rivolge principalmente al segmento consumer e al canale gdo, ma negli ultimi anni si sta specializzando nell’Horeca, un mercato che per Ghisetti 1870 sta crescendo, grazie soprattutto alle richieste della ristorazione collettiva e commerciale sempre più interessate ai prodotti di V gamma.

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MERCATI DMM

Attenzione alla stagionalità Quello della IV gamma rappresenta un segmento che nei mesi primaverili ed estivi ottiene dei riscontri fortemente positivi da parte dei consumatori, che incrementano la ricerca di prodotti freschi, rapidi da cucinare e salutari. «Abbiamo registrato una crescita dell’11% a volume su tutti i prodotti di IV gamma e una crescita del 20% a volume su tutta la nostra proposta di monoporzioni – afferma Simone Zerbinati, General Manager di Zerbinati –, da quelle classiche a quelle più

innovative come le Gourmet Lover’Z o le Zuppe dal Mondo. Il comparto che per noi ha performato meglio è senza dubbio quello dei Burger’Z, di cui siamo leader di mercato e in crescita del 1,3%, che nel primo bimestre mostra un +51% a volume rispetto allo stesso periodo di riferimento per il 2019». Tra le nuove referenze dell’azienda piemontese che sono state accolte positivamente dal mercato ci sono i Subito Pronti al Microonde, la linea di Spinaci ed Erbette in formato

monoporzione, e i Mini Mix, una nuova linea di monoporzioni per la IV gamma a base di mix di fresche bontà in formato anti spreco da 100 gr. Aumenta la presenza in gdo Sia l’ultimo trimestre 2019 che i primi due mesi del 2020 per Sipo, azienda romagnola nata negli anni ‘50, sono stati positivi sia in termini di volumi che di fatturati. L’incremento significativo è dovuto a un allargamento del portafoglio clienti e a un consolidamento delle vendite sui clienti storici. «Ora la situazione critica data dall’emergenza Coronavirus – dichiara Massimiliano Ceccarini, Sipo General Manager – non permette di poter fare delle proiezioni o valu-

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tazioni per i prossimi mesi in quanto la situazione è molto irregolare ed alterna e risente della psicosi delle persone oltre che dello stato di emergenza». Il suo canale distributivo storico e principale è la Grande Distribuzione Organizzata (Iper, Super e Discount) soprattutto dell’area 1 e area 2, ma Sipo è attualmente impegnata anche nello sviluppo dell’area del Mezzogiorno. E sta contemporaneamente implementando anche

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l’export, in modo particolare in aree di difficile produzione orticola e con un reddito procapite medio-alto. Le innovazioni per l’azienda riguardano soprattutto l’adeguamento del packaging delle famiglie prodotto verso la sostenibilità dando priorità a contenitori in RPet (plastica riciclata) e in cartone riciclato. Ma anche la profondità di assortimento, grazie all’inserimento all’interno delle proprie famiglie di prodotto (funghi, minestroni, erbe aromatiche, ortaggi confezionati, pesti, linea biologica) di referenze di nicchia ad alto valore aggiunto con specialità quali i peperoncini piccanti declinati in più varietà (habanero, ciliegia, jalapeno, cornetto), le erbette e altri prodotti.

«Dopo un periodo di performance non brillanti nel settore del ready-to-eat, stiamo notando una chiara inversione di tendenza», sottolinea il Direttore Generale di Valfrutta Fresco, Stefano Soli. Sul fronte commerciale, l’azienda sta operando su un duplice fronte: da un lato ponendo grande attenzione a garantire una proposta più ampia alla grande distribuzione, dall’altro lavorando in stretta connessione con i propri clienti per dare vita un rapporto che non si limiti alla semplice dinamica ‘ricezione ed evasione dell’ordine’ ma che si basi sulla propositività e su progettualità condivise. «Riteniamo che sia questa la chiave vincente – prosegue Soli – affinché il brand Ritorno alle origini possa affermarsi in un Per Valfrutta Fresco la settore dominato dalla linea di IV gamma rapPrivate Label, come presenta un segmento quello della IV gamma. in pieno rilancio, con Oggi più che mai servouna strategia che preve- no spazi adeguati per la de nuovi programmi di marca, al fine di portasviluppo e nuovi lanci sul re maggiore valore alla mercato. categoria.


MERCATI DMM

Controllo di filiera Per Valfrutta Fresco il focus principale rimane l’alta qualità: è una caratteristica distintiva del brand ed espressione di un controllo totale di filiera. Dalle modalità di coltivazione alla trasformazione, fino al confezionamento ogni prodotto Valfrutta Fresco è sottoposto a controlli rigorosi e all’applicazione di rigidi disciplinari. «In termini di segmenti – spiega Stefano Soli, Direttore Generale di Valfrutta Fresco – continueremo a investire nella nostra linea di insalate di IV gamma “Benessere”, focalizzandoci, nei prossimi mesi, nello sviluppo di nuove soluzioni e referenze. Nello stesso tempo punteremo a valorizzare la nuova gamma di Ciotole arricchite e ad alto contenuto di servizio: mix gustosi con una base di verdure miste, impreziosite da un ingrediente speciale e da un kit dressing (con olio extra vergine di oliva, aceto balsamico, sale e forchetta), per un consumo pronto e comodo in ogni luogo ed occasione».

Studiamo e ponderiamo con grande attenzione e numerosi test ogni potenziale nuovo prodotto prima di farlo approdare a scaffale: vedo nella IV gamma una ricerca talvolta quasi spasmodica della novità ma il rischio è quello di ampliare la gamma con prodotti che non tengono conto delle reali esigenze e dei gusti dei consumatori.

Prodotti che, in breve tempo, perdono il posto conquistato a scaffale a causa della scarsa rotazione». Frutta pronta, che passione! II dati di vendita veicolati da Nielsen (at febbraio 2019) confermano che, rispetto

all’anno precedente, il mondo della frutta pronta al consumo ha avuto un incremento a doppia cifra, importante segnale che testimonia come la categoria abbia ancora margini di crescita da conquistare e un DM MAGAZINE 49


MERCATI DMM grande potenziale da esprimere. «Rispetto al passato, abbiamo osservato alcuni comportamenti significativi: la destagionalizzazione dei consumi, la particolare attenzione da parte del consumatore finale verso referenze caratterizzate da nuove ricettazioni e la necessità di fornire un servizio sempre premium. Trend che possiamo riassumere in due importanti valori: Qualità e Innovazione», afferma Pasquale Lauria, Responsabile Business Unit Fresh Cut di Spreafico. Da sempre l’azienda ha posto al centro del suo lavora la ricerca di materie prime di qualità, ha realizzato un nuovo

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laboratorio di lavorazione della frutta, rigorosamente tagliata a mano, diventando uno dei poli produttivi più all’avanguardia. Ora, la stessa dedizione e attenzione verrà dedicata nello sviluppo di attività rivolte al consumatore. «Vogliamo favorire un processo di acquisto semplice e intuitivo che permetterà ai nostri clienti di organizzare lo scaffale con più facilità e agli acquirenti finali di riconoscere le diverse tipologie di ricette grazie ai diversi codici colore abbinati. Chi si troverà di fronte ai frigoriferi potrà riconoscere, in piena autonomia, la qualità, le ricette, la bellezza ed il colore delle nostre materie prime», conclude.

Comunicazione multicanale Da anni La linea Verde ha varato un piano di comunicazione multicanale per DimmidiSì che proseguirà anche nel 2020. Comprende mezzi come tv, radio, attività in store e investimenti sempre più consistenti anche sul web e sui social network. «La strategia social di DimmidiSì è uno degli esempi di come le nuove frontiere di comunicazione possano recitare un ruolo di primo piano anche nel settore ortofrutticolo – spiega Battagliola –. L’approccio de La Linea Verde è molto chiaro ed è sostanzialmente pensato per raggiungere due importanti obiettivi di marketing: raccontare il brand e i suoi valori e costruire nel tempo una relazione autentica con consumatori e simpatizzanti. Per riuscirci l’azienda sta presidiando da diversi anni Facebook e anche Instagram, che sta riscuotendo un notevole successo, proponendo contenuti dai format dinamici e interattivi capaci


MERCATI DMM

di raccontare bontà, freschezza, qualità e, in senso più ampio, benessere, con un “tono” empatico e informale e una particolare attenzione ai trend alimentari e sociali del momento». La Linea Verde utilizza Linkedin per comunicazioni B2B sfruttandone il taglio prettamente business oriented.

Grazie a questo strutturato piano di comunicazione in pochi anni il brand DimmidiSì ha una notorietà dell’80%. Anche Sipo prosegue nel piano di investimenti in comunicazione nel 2020 secondo una strategia che prevede campagne di advertising su riviste del settore della grande distribuzione e riviste specializzate del settore ortofrutta. E’ confermata inoltre la partecipazione alla prossima fiera Macfrut 2020 di Rimini.

E continua la collaborazione con chef, nutrizionisti e brand ambassador come Carla Casali, Simona Riccio, Azzurra Gasperini e Lisa Fontana, impegnati a promuovere i prodotti e le sue attività sui rispettivi canali social e sul blog aziendale.n

Frutta a tutto servizio

Spreafico lancia le vaschette pronte. «In occasione della fiera Macfrut 2019 abbiamo presentato ai nostri partner e clienti il nuovo brand di IV gamma FruEat, studiato per andare incontro a tutte le necessità che il consumatore potenziale richiede come, per esempio, la garanzia di un prodotto di qualità, un’esperienza d’acquisto meno confusa, che si traduce in un risparmio di tempo e la massima garanzia in termini di igiene e sicurezza. Uno degli obiettivi principali che ci siamo posti nel realizzare la nuova linea IV Gamma Spreafico era quello di fornire agli amanti della frutta pronta al consumo un servizio a 360°: poter gustare una macedonia in piena sicurezza e con tutto l’occorrente necessario ovunque si voglia, », spiega Viviana Marini, Brand Manager Spreafico. «Le nostre confezioni, infatti, sono dotate di un pratico incavo pensato per proteggere la forchettina contenuta nel pack senza che questa entri in contatto con la frutta». FruEat si compone, inoltre, di due diverse linee prodotto pensate per soddisfare qualsiasi esigenza di consumo di frutta, in casa “Premium” e fuori casa “On the go”. DM MAGAZINE 51



IMPRESE DMM

Gruppo Autogrill

CHIUDE IL 2019 CON IL SEGNO PIÙ Gianmario Tondato Da Ruos, Group CEO, ha dichiarato: «Nel 2019 abbiamo conseguito solidi risultati: abbiamo raggiunto tutti i nostri target». Il Consiglio di Amministrazione approva il bilancio consolidato e il progetto di bilancio d’esercizio al 31 dicembre dello scorso anno. Il risultato netto escluso Ifrs 16 a 237milioni di euro (erano 69 milioni nel 2018); il Consiglio di amministrazione ha deciso di adottare un approccio prudenziale proponendo di non distribuire il dividendo; 60 milioni di euro di investimenti nel 2020 per il rinnovo dei punti vendita sulle autostrade italiane. Il Gruppo Autogrill, inoltre, ha adottato importanti misure per salvaguardare la salute e la sicurezza dei propri collaboratori e clienti, e coerentemente con i provvedimenti di volta in volta emanati, poter garantire l’operatività di un servizio essenziale per la collettività.

Il Gruppo rimane impegnato a generare valore a lungo termine. Gianmario Tondato Da Ruos, Group Ceo, ha dichiarato: «Nel 2019 abbiamo conseguito solidi risultati: abbiamo raggiunto tutti i nostri target - con ricavi, Ebitda underlying e Eps reported in linea con la guidance comunicata al mercato - registrando miglioramenti in tutti gli indicatori chiave. In merito al 2020, per quanto riguarda l’escalation dell’epidemia di Coronavirus in primo luogo abbiamo predisposto le misure necessarie per salvaguardare la salute e la sicurezza dei nostri dipendenti. In relazione alle conseguenti difficoltà a livello macro economico, abbiamo messo in atto una serie di iniziative

specifiche per arginare l’impatto dell’epidemia su ricavi e redditività, tra le quali la gestione degli orari di apertura, l’ottimizzazione del lavoro nei punti vendita e un controllo dei costi generali e amministrativi. Questa non è la prima volta che il nostro Gruppo si trova ad affrontare l’impatto generato da fattori esogeni sulla domanda del settore viaggi: sappiamo che viaggiare è fondamentale per la vita delle persone e crediamo che il settore si riprenderà non appena l’emergenza sarà terminata. Per questa ragione restiamo impegnati nella gestione del nostro business per creare valore nel lungo termine».n

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DIGITAL CLUB/RETAIL DMM

Lo smartphone entra in negozio

(parte 7a)

L’uso dello smartphone in negozio tramite i messaggi è una soluzione che presenta diversi vantaggi, innanzitutto la facilità di uso e il fatto che non sia richiesta l’installazione di alcuna app.

Riprendiamo da dove eravamo rimasti, ovvero l’uso dello smartphone in negozio tramite i messaggi. Una soluzione che presenta diversi vantaggi, innanzitutto la facilità di uso, tutti sono in grado di usare gli SMS, incluso chi non ha uno smartphone, ma un normale cellulare. Secondo fattore, ancora più importante, per il loro utilizzo non è richiesta l’installazione di alcuna app specifica. Oltre ai casi di Dirty Lemon e JetBlack ce ne sono altri. Lamp Plus consente ai propri clienti, o potenziali tali, di interagire via messaggistica con gli assistenti di vendita dei propri negozio per avere più informazioni su un particolare prodotto. Normalmente i clienti chiedono informazioni tecniche o la disponibilità in un determinato punto vendita. Alcuni inviano foto dei loro appartamenti per avere suggerimenti sul prodotto più idoneo per il loro arredamento. Infine, sempre tramite sms possono bloccare il prodotto per

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DIGITAL CLUB/RETAIL DMM

passare poi dopo a ritirarlo in negozio. Interessante che questo servizio non ha ridotto il numero di telefonate al servizio clienti dei negozi, piuttosto è diventato un canale aggiuntivo di contatto. Alcuni supermercati a Milano, e non solo, hanno iniziato a offrire un servizio di raffreddamento immediato delle bottiglie. Al convenience store è possibile acquistare per esempio un vino bianco, chiedere che venga messo nell’abbattitore, e dopo alcuni minuti uscire dal negozio con la bottiglia alla temperatura desiderata. Mein Hoffi in Germania ha pensato di fare un passo in più. Se i clienti via messaggio avvisano il negozio precedentemente, possono trovare il prodotto già raffreddato, senza dover quindi attendere in negozio che la bevanda si rinfreschi. Del servizio offerto da Brico in Italia ne abbiamo già parlato: gli assistenti alla vendita che aderiscono al programma possono lasciare ai clienti un adesivo con il loro numero di cellulare aziendale per fornire poi supporto post-vendita. Oltre alla semplicità d’uso

e l’immediatezza quali altri vantaggi offre l’interazione negozio-cliente tramite messaggistica? L’sms è asincrono (anche Whatsapp) e può essere più pratico per alcuni clienti che non hanno la possibilità di sostenere una conversazione telefonica, e non necessitano di una risposta contestuale. Per lo stesso motivo, se al consumatore viene in mente una domanda aggiuntiva, risulta più comodo poterla sottoporre via messaggio che dovendo richiamare un servizio clienti. Le interazioni iniziate dai clienti non sono l’unico uso di successo degli sms. Se i messaggi promozionali indistinti non sono efficaci e possono venire considerati un sorta di spam, attività mirate e ben ponderate possono portare mutua soddisfazione dei clienti e dei retailer. Alcune insegne offrono un buono sconto a chi lascia il numero di cellulare, o lo associa alla carta fedeltà. A seguito della registrazione e del primo acquisto dopo pochi minuti viene inviato al cliente un messaggio che

offre uno sconto in valore o in percentuale, semplicemente mostrando l’sms entro una certa data. In questo modo oltre a premiare la fedeltà si cerca di aumentare la frequenza di accesso del cliente ai punti vendita. La messaggistica può essere utilizzata per informare i clienti di promozioni particolari in negozio (se gradite al cliente), o per inviare avvisi più specifici; per esempio informare quando un prodotto è pronto per il ritiro a seguito di un ordine sul sito. In conclusione i sistemi di messaggistica, sms o Whatsapp che siano, sono un’alternativa alle app? La risposta corretta è no, poiché hanno caratteristiche e benefici diversi. Possono costituire una strategia alternativa o complementare allo sviluppo di una app, ma non sostitutiva di essa. E proprio con le app torneremo a chiudere questa lungo ragionamento sulle possibilità di interazione fra negozio e smartphone del cliente.n Paolo Pelloni, Digital Club/Retail

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CUSTOMER DMM

Retail sistemico, branded, future thinker, human design centered (parte 1 ) a

I retailer più innovativi sono in una fase di cambiamento o in fase avanzata di messa a terra del rinnovamento. Che piaccia o meno siamo di fronte ad uno spartiacque: chi si adeguerà ne avrà giovamento. Anno 2020: il retail sta facendo il salto “quantico” tra la fase attuale (as is), come si ritrova dopo anni di presidio e ridotta innovazione e quella futura (to be) ovvero come dovrà essere, fortemente rinnovato e integrato in un sistema. I retailer più innovativi sono decisamente nella fase di cambiamento e in fase avanzata (on going), di messa a terra del rinnovamento (quanto meno dopo aver focalizzato la strategia si è in esecuzione). Che piaccia

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o meno siamo di fronte ad uno spartiacque: chi si adeguerà, identificando il proprio percorso strategico e operativo innovativo ne avrà giovamento, resilienza,

posizioni competitive future, ritorni organizzativi e finanziari (che piacciono sempre molto). Coloro che risulteranno più resistenti o riluttanti rimarranno indietro perdendo inesorabilmente quote di mercato, competitività e di nuovo redditività (le imprese vivono anche per questo). Sono terminati gli anni in cui si poteva rimanere fermi e aspettare gli eventi e l’opportunità di sfruttare la posizione


CUSTOMER DMM

di vantaggio conseguita per generare cassa e liquidità a man bassa. Ci sono aziende che continuano a presidiare la posizione pensando di giovare di ritorni economici perpetui e senza difficoltà. Invece oggi le imprese, una volta raggiunto un obiettivo, non si possono fermare godendo della posizione conquistata, ma devono continuamente innovarsi, progredire mantenendo pure un piede sulla mattonella redditizia ma con la mente e il corpo già orientati al futuro. Soprattutto nell’era della complessità nella quale siamo entrati, gli stakeholder finanziari devono comprendere che è necessario fare maggiori investimenti e ottenere un ritorno finanziario inferiore (diciamo per sintesi R.O.I) pur di mantenere la posizione competitiva e ciclo di vita più lungo. Per riportarci ad esempi concreti, casi come Nokia o Kodak che hanno fatto storia e la stessa fine: erano sulla mattonella che generava profitti e nessuno si muoveva di un centimetro dalla

posizione immaginando che non sarebbe cambiato nulla. Tutti focalizzati nella gestione operativa e procedurale. Non esiste momento nella storia che non abbia visto cambiamenti: possiamo avere cambiamenti più lenti o più repentini, ma sempre cambiamenti ci sono stati. Aggiungo: oggi stanno avvenendo anche alcuni “mutamenti” più profondi dei “cambiamenti”, persistenti e stravolgenti. Nei prossimi anni sarà necessario operare con altre modalità: il mercato per la sua evoluzione non

consente rendite di posizione, ma anzi premia la dinamica e oltretutto “sistemica”. Introduciamo la parola “sistema” proprio perché nel cambio di paradigma non si può più parlare di prodotto/servizio/punto vendita, di insieme di prodotto/servizio/punto vendita, di business model. Siamo arrivati alla definizione di un Ecosistema e ancora di più di un Sistema di Sistemi. Per spiegarmi rapidamente con un esempio. Industry dell’auto: è a tutti gli effetti un Sistema di Sistemi. Non è più “solo” prodotto, non è più “solo” servizio, ma siamo nell’auto connessa internamente e con il mondo esterno. Questa connessa con driver e sui contatti (e suo ecosistema) e questa, l’auto 4.0, inserita in un sistema di Smart city e di sistema di sistemi con arrivo del 5G. Direi che rappresenta, metaforicamente, il miglior mobile phone che abbiamo sul mercato citazione fatta in seminario CES2020 a LasVegas (Usa).n Marco Zanardi Presidente Retail Institute e Partner Beready

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TECNOLOGISTICA DMM

Costan lancia Stage Si tratta della nuova range di soluzioni realizzata per valorizzare i prodotti del reparto freschi, da quelli a più alta redditività fino a quelli in promozione.

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ello scenario attuale del retail, lo store è il luogo dove le preferenze del consumatore prendono forma e si definiscono, soprattutto, se si considerano le scelte attinenti agli acquisti promozionali e di impulso. Oggi, è sempre più importante soddisfare i bisogni funzionali ed edonistici dei clienti, i quali motivano gli acquisti di impulso in presenza di particolari condizioni di vendita: difatti, si rileva una relazione tra gradevolezza dell’ambiente, stato d’animo, impulse buying e livello di spesa. n tale ambito, il Visual Merchandising acquisisce un ruolo attivo: con Stage, gamma di banchi dal design minimal, la visibilità a 360 gradi delle referenze è assicurata grazie sia alle vaste superfici vetrate che alla riduzione dell’ingombro delle compatte parti tecniche alloggiate nella base. Robuste e, allo stesso tempo, funzionali, tali linee versatili si declinano in molteplici moduli, appositamente progettati per ospitare un’ampia gamma di categorie merceologiche. isponibile in versione serve-over, selfservice, a doppio carico, semiverticale, tavola calda e nella speciale configurazione Closed, Stage consente di rinnovare il layout di tutti i format di vendita, nelle aree di ingresso, avancassa e corner promozionali.

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Grazie alla sua estesa versatilità, Stage viene proposta da Costan anche per arredare le aree grocerant, spazi a forte attrazione che vengono arredati con massima coerenza per creare nuove disposizioni in-store, oltre che per evidenziare la qualità e la freschezza di salumi, formaggi, carni, pesce, le proposte gourmet della gastronomia o le specialità delle cucine regionali o estere. na delle caratteristiche principali della nuova gamma targata Costan consiste nelle vetrine semplici ed eleganti che scompaiono alla vista per rendere i prodotti agevolmente riconoscibili: i fianchi trasparenti sono dotati di Epta Adamant, la soluzione espressamente progettata per garantire una perfetta trasparenza nel tempo, oltre a un più elevato livello di resistenza ai graffi e di food safety, grazie alle proprietà idrorepellenti.n

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TECNOLOGISTICA DMM

Metro realizza una supply chain wholesale con Blue Yonder

Ha recentemente concordato ulteriori acquisizioni logistiche per un valore approssimativo di 410 milioni di euro.

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lue Yonder ha annunciato che Metro, azienda internazionale leader nel commercio all’ingrosso e omnichannel, ha scelto di implementare le soluzioni di forecasting e replenishment di Blue Yonder, per aumentare il vantaggio competitivo e soddisfare al meglio i milioni di clienti Horeca e Trade. L’azienda ha recentemente deciso di estendere la soluzione di pianificazione integrata, inizialmente implementata in Polonia nel 2017, in cinque Paesi, con l’obiettivo di effettuare un roll out a livello globale. on oltre 100.000 dipendenti in tutto il mondo e attività in 34 Paesi, Metro è specializzata nel soddisfare le esigenze di alberghi, ristoranti e aziende di catering, così come di commercianti indipendenti. Per questo era necessario sostituire il processo tradizionale per la gestione delle scorte, adattandolo a fluttuazioni della domanda dovute a cicli di vita dei prodotti più brevi, stagionalità, diversi canali o promozioni. L’azienda aveva anche bisogno di ridurre i livelli delle scorte e di favorirne un maggiore turnover. Metro si è quindi rivolta a Blue Yonder per realizzare una soluzione integrata in grado di affrontare entrambe le sfide.

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e soluzioni di Blue Yonder consentono a Metro di creare previsioni accurate che tengano conto della stagionalità e di altri fattori di mercato in continua evoluzione per soddisfare in modo ottimale la domanda, migliorando il servizio clienti e la profittabilità. La soluzione di previsione collaborativa prevede e modella efficacemente la domanda dei consumatori in tutti i segmenti e lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti, consentendo a Metro di utilizzare le risorse in modo strategico e redditizio. Insieme alle capacità di replenishment, Metro disporrà di un approccio completamente integrato che risolve le sfide di pianificazione delle scorte, approvvigionamento ed evasione degli ordini.n

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NEWS DMM Henkel avvia un piano globale di solidarietà Henkel ha presentato un piano globale di solidarietà a supporto dei dipendenti, dei consumatori e delle comunità colpite dalla pandemia COVID-19. Il piano prevede un contributo di 2 milioni di euro, di cui 1 milione di euro è stato versato al fondo creato da OMS e ONU, e 1 milione di euro ad altre organizzazioni impegnate nella gestione dell’emergenza in vari Paesi del mondo. Alla Protezione civile italiana sono stati donati 50mila euro, da destinare agli interventi sul territorio della Regione Lombardia dove Henkel Italia ha la sua sede principale e tre siti produttivi. In Italia, i dipendenti della sede di Milano sono al lavoro da remoto, mentre sono state attivate misure straordinarie di sicurezza per tutelare la salute dei dipendenti degli stabilimenti, assicurando la continuità delle attività.

Newlat fa il pieno di utili e studia nuove acquisizioni Chiude con un utile netto aggregato di 10,2 milioni, in crescita del 71% sul 2018, il bilancio preconsuntivo 2019 di Newlat, approvato dal Cda. Il gruppo ha generato ricavi consolidati di 320,9 milioni, in aumento del 4,9% sul 2018. La società ha iniziato a implementare il piano industriale 2020-2022. In particolare, a seguito della fusione di Centrale del Latte di Salerno e di Delverde Industrie Alimentari in Newlat Food, già nel mese di gennaio “si sono registrate notevoli sinergie commerciali, industriali e finanziarie, che hanno incrementato la marginalità”. La società, oltre a migliorare le condizioni di acquisto sulle materie prime e sussidiarie, ha ottenuto notevoli riduzioni di costi fissi. Inoltre, il management ha rielaborato le strategie di marketing, concentrandosi sul riposizionamento di Delverde.

Venchi aprirà sei negozi in Cina Venchi, si svilupperà ancora in Cina. Prevede, infatti, una serie di nuovi negozi a partire da Wuhan, dove lo sbarco è previsto in dicembre, per passare poi a Hong Kong, Shanghai, Shenzen... e arrivare a 36 negozi nella Repubblica Popolare, contro i 30 attuali e i 24 dell’inizio del 2019. Per Venchi il Paese asiatico rappresenta il secondo mercato, con un 18% di quota su un fatturato di circa 100 milioni di euro, dopo l’Italia, che al momento polarizza il 65% dei ricavi.L’insegna torinese è diffusa e conosciuta in tutti i continenti, toccando più di 70 nazioni e raggiungendo un totale di 120 cioccolaterie-gelaterie dislocate sia nelle grandi vie commerciali. Ricordiamo che Venchi, fondata nel 1878 a Torino, ha da poco ricevuto il sostegno di Unicredit Factoring per il proprio sviluppo.

Gorgonzola dop: nel 2019 galoppa la produzione

Nel 2019 la produzione di Gorgonzola Dop ha raggiunto e superato per la prima volta 5 milioni di forme, per la precisione 5.025.785. Il dato 2019 fa registrare un aumento rispetto al 2018 di 176.482 forme (+3,64 %) e di 293.070 forme (+6,19 %) rispetto all’anno 2017 confermando il trend in costante crescita della produzione di Gorgonzola dop nell’ultimo decennio senza mai far registrare una battuta d’arresto.Nel 2019 hanno varcato i confini nazionali 1 milione 866mila forme (22.394 tonnellate) con un incremento del 3.8% rispetto all’anno precedente. L’Unione Europea ha assorbito l’87% del prodotto esportato mentre ha avuto una leggera flessione l’esportazione verso il resto del mondo. I paesi più performanti sono stati Germania, Francia, Spagna, Regno Unito e Paesi Bassi. Il primo paese extra UE si conferma il Giappone, seguito dagli Stati Uniti.

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VIDEO DMM COOP, PREZZI BLOCCATI PER DUE MESI A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE In seguito alla situazione di emergenza che il nostro Paese si trova ad affrontare, Coop Italia ha annunciato il blocco dei prezzi di tutti i prodotti industriali, sia a marchio privato che di tutte le altre marche, per i prossimi due mesi (fino al 31 maggio), al fine di tutelare i produttori e gli allevatori italiani. L’iniziativa, che nasce allo scopo di contrastare eventuali rischi di speculazione, consentirà di garantire ad ogni ambito della filiera produttiva italiana, la giusta remunerazione. Il commento di Maura Latini, Amministratrice Delegata Coop Italia.

CARREFOUR ISTITUISCE LA SPESA TELEFONICA PER OPERATORI SANITARI E OVER 60 Per far fronte all’emergenza sanitaria in atto, Carrefour Italia ha istituito una serie di servizi volti ad agevolare le fasce di consumatori impossibilitati a raggiungere fisicamente i punti vendita di riferimento, tra cui i clienti over 60, ma anche gli operatori sociosanitari. Si tratta di un servizio di spesa telefonica, che permetterà alle persone interessate di ricevere i prodotti acquistati in giornata presso le proprie abitazioni mentre, per i sanitari, la consegna avverrà direttamente sul luogo di lavoro. A fornirci i dettagli delle numerose iniziative messe in campo da Carrefour Italia è la Responsabile delle Relazioni Esterne Rossana Pastore.

GRUPPO SELEX PROPONE LA REVISIONE DELLA NORMA SUGLI SPOSTAMENTI La norma emanata dal Decreto Amministrativo che limita gli spostamenti da un comune all’altro per l’acquisto di generi alimentari non trova il consenso di alcune catene distributive tra cui Gruppo Selex che, attraverso le dichiarazioni del Direttore Generale Maniele Tasca, ne sottolinea gli aspetti lacunosi. La rete di punti vendita distribuita nei vari ambiti comunali, infatti, è caratterizzata da una cospicua disomogeneità sia in termini di metratura dei negozi, che in termini di servizi: tale discrepanza provoca da un lato il rischio di assembramenti all’ingresso dei supermercati, dall’altro l’impossibilità, per buona parte dei consumatori, di usufruire a pieno dei servizi messi a disposizione dalle insegne, come ad esempio il Click and Collect.

SPERLARI LANCIA LA LINEA DEI CREMONELLI

In occasione dell’ultima edizione dell’ISM, la più grande fiera al mondo dedicata al mondo dei prodotti dolciari tenutasi a Colonia, Sperlari ha lanciato ufficialmente la nuova linea dei Cremonelli. Si tratta di una gamma di praline, disponibili in otto differenti varietà di gusto, la cui creazione ha visto la diretta partecipazione dei consumatori, coinvolti in prima persona nella realizzazione delle nuove referenze. Tutti i dettagli del nuovo lancio sono offerti da Olaf Wilcke, International Sales Director Sperlari, che ha sottolineato la volontà del brand di espandere sempre di più il proprio raggio d’azione all’estero, soprattutto sul mercato statunitense.

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