GIUGNO 2020
MDD Sostenibilità e marca del distributore, la fine del greenwashing?
INTERVISTA Barilla punta sul grano duro 100% italiano
UNIVERSO FIERE QUALI PROSPETTIVE?
N U OVA B A R I L LA N ATA S OT TO I L C I E LO D’ I TA L I A Dall’impegno di Barilla, nasce la nuova pasta. Ancora più buona e fatta solo con grani eccellenti 100% italiani.
SOMMARIO DMM
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Editoriale Il retail alla sfida degli assortimenti
56 Digital Club/Retail Il post Plexiglas inizia ora
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Cover Universo fiere, quali prospettive?
58 Customer Retail sistemico, branded, future thinker, human design centered (parte 3a)
16 Intervista Barilla, ecco perché abbiamo lanciato la pasta grano duro 100% italiano 23 Successi Amadori, crescono fatturato e utile 24 Mercati Il lockdown accresce la fame di pane (e dei suoi sostitutivi) 38 Soluzioni in vetrina Il ruolo attivo del visual merchandising sul punto vendita 40 Mercati Prodotti da ricorrenza: non è festa per tutti 53 Opinione La più grande apertura della gdo 54 MDD Sostenibilità e marca del distributore, la fine del greenwashing?
60 Mercati Bevande piatte e gassate, il trend salutista traina le vendite 70 Real estate Logistic is sexy (so they say) (parte 1a) 72 Tecnologistica M-Cube: nuove soluzioni digital signage per la gestione dei flussi dei clienti in-store Baoli presenta i carrelli elevatori KBD 50-100 74 News 75 Video 76 Imprese Nova Coop chiude il 2019 con il segno più 77 Prossimamente
Le fiere al tappeto per il virus risorgono a settembre. La fase 2 avviata dal governo il 3 giugno ha dato la sveglia ai quartieri, ma il riavvio sarà lentissimo. Tanto che diverse fiere internazionali che si tengono in Italia, quelle con migliaia di buyer esteri e afflusso nei quartieri di decine di migliaia di visitatori, sono state cancellate. DM Magazine Supplemento mensile di Distribuzione Moderna Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano Registrazione n° 52 del 30/1/2007
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EDITORIALE DMM
Il retail alla sfida degli assortimenti Negli ultimi tre mesi e mezzo la Gdo è stata messa duramente alla prova, forse come non mai, nelle proprie scelte assortimentali. E il bello deve ancora venire. L’emergenza sanitaria ha colto inizialmente di sorpresa i distributori, creando – come è noto - un vero e proprio sconvolgimento nella vendita di molte categorie merceologiche. Superato il comprensibile smarrimento delle prime settimane della “Fase1” le catene distributive hanno reagito cercando di fare fronte a una situazione straordinaria che ancora nella “Fase2” (dal 4 al 24 maggio) si è caratterizzata per una grande incertezza negli acquisti da parte dei consumatori. I picchi di incremento a doppia cifra nel sell out a valore del primo periodo si sono ridimensionati al 6,9% (+3,8% da inizio anno). Le dinamiche competitive tra i vari format e canali distributivi hanno evidenziato una tendenza al riequilibrio, con gli specialisti del canale drug, i negozi di prossimità e i discount che trainano ancora la crescita, ma con il ritorno in territorio positivo per i superstore. L’allentamento delle misure restrittive non ha frenato invece (ma qui forse c’era da aspettarselo) il brillante andamento delle vendite online di prodotti grocery. Certo, non si registrano più tassi di crescita del 300% come nel pieno dell’emergenza. Ma nel corso della “Fase2” gli acquisti effettuati tramite il canale e-commerce hanno registrato un aumento del 177,2% rispetto allo stesso periodo del 2019, e come progressivo 2020 mettono a segno un +115,1%. Le cose si stanno progressivamente normalizzando, è vero. Ma molti dubbi e punti di domanda restano. Come dovranno orientarsi i retailer nella definizione dei propri assortimenti e nella scelta dei prodotti da inserire a scaffale? Per quanto tempo ancora durerà, per esempio, lo stravolgimento del reparto degli articoli per l’igiene personale e domestica? O l’accresciuta vendita di prodotti confezionati nel fresco? Proseguirà il trend che nel periodo post Covid ha portato le marche Top20 a raggiungere un aumento delle vendite superiore al 13% (dall’1,6% prima che iniziasse la pandemia) e i prodotti a marchio del distributore a schizzare a una media del 19,5% (contro il 4,6% del periodo precedente)? Come andranno rivisti gli assortimenti alla luce di una prevedibile, diminuita capacità di spesa dei consumatori nei prossimi mesi? E ancora, in che modo potrà essere ribilanciato il mix di marginalità derivante da una accresciuta richiesta di commodities rispetto alla diminuita domanda di prodotti a più elevato margine di guadagno? E quanto bisognerà spingere sullo sviluppo di una strategia omnichannel? Sono questi alcuni quesiti a cui bisognerà dare una risposta rapida ed efficace e che rappresentano forse la sfida più ardua che i retailer sono chiamati ad affrontare: una sfida molto, molto impegnativa. Armando Brescia, Direttore Distribuzione Moderna
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Universo fiere, quali prospettive? A settembre prove di rilancio. La fase 2 avviata dal governo il 3 giugno dà la sveglia ai quartieri ma il riavvio sarà lentissimo.
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e fiere al tappeto per il virus risorgono a settembre. La fase 2 avviata dal governo il 3 giugno dà la sveglia ai quartieri, ma il riavvio sarà lentissimo. Tanto che diverse fiere internazionali che si tengono in Italia, quelle con migliaia di buyer esteri e afflusso nei quartieri di decine di migliaia di
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visitatori, sono state cancellate. Motivo: i blocchi dei voli internazionali e le quarantene obbligatorie. Fiere di Parma ha prima rinviato Cibus (3.200 espositori), il salone dell’alimentazione, da maggio a settembre e poi lo ha definitivamente cancellato, dando appuntamento a maggio 2021.
Lo stesso copione per Veronafiere: ha prima spostato Vinitaly da aprile a giugno, poi lo ha cancellato rinviando la manifestazione ad aprile 2021. Diversa la scelta della Fiera di Cesena: ha spostato Macfrut da maggio a settembre e poi l’ha confermato nella sola versione digitale. BolognaFiere invece
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tiene duro, almeno fino a oggi: il Sana, il Salone internazionale del biologico, si terrĂ dal 3 al 6 settembre. E ovviamente il quartiere emiliano conferma Marca, il salone dei prodotti a
brand del distributore, collocato nel piĂš rassicurante gennaio 2021. DovrĂ comunque gestire circa 12mila visitatori in due giorni. A fine maggio la stima delle manifestazioni
fieristiche posticipate e cancellate era arrivata a 200. A cui si aggiungono numerose esposizioni a carattere regionale e locale, concentrate principalmente in Lombardia, Veneto ed Emi-
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I M I N E ST RO N I E L E Z U P P E S U RG E L AT E A LC E N E RO SO N O B I O LO G I C I E I TA L I A N I . SO N O P R E PA R AT I S E N Z A S A L E E G R A SS I AG G I U N T I , E SO N O FO N T I D I F I B R E . COM P O N G O N O L A G A M M A I L M I N E ST RO N E D E L I C ATO , I L M I N E ST RO N E T R A D I Z I O N A L E E L A Z U P PA T R A D I Z I O N A L E . L A CO N F E Z I O N E D E I M I N E ST RO N I E D E L L E Z U P P E S U RG E L AT E A LC E N E RO È R I C I C L A B I L E N E L L A C A RTA .
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lia Romagna, regioni nelle quali ogni anno si svolge la maggior parte degli eventi. ariegato anche il panorama internazionale: il governo tedesco, dall’inizio della pandemia, ha subito congelato tutti gli eventi di massa, comprese le fiere, fino al 31 agosto. Ma dal 30 maggio ogni land (ce ne sono 16) può consentire manifestazioni, quali congressi e fiere settoriali B2b, con ingressi contingentati e standard di sicurezza. In Spagna, Barcellona non sembra voler rinunciare per metà settembre ad Alimentaria, Salone del food tra i big europei. E anche la fiera di Madrid non vuole fare a meno della caccia all’espositore per Fruit Attraction (competitor di Macfrut), in calen-
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dario, in forma fisica, nella seconda parte di ottobre. In Francia anche Sial Paris (18-22 ottobre) mantiene le date, ma con la coda dell’occhio guarda all’evolversi della curva dei contagi e ai provvedimenti governativi.
Troppa fretta? Forse le fiere italiane sono state troppo precipitose nel cancellare le manifestazioni? «Senza la partecipazione dei buyer esteri era inutile - spiega Antonio Cellie, Amministratore Dele-
gato di Fiere di Parma -. Gli espositori italiani che partecipano a Cibus puntano sugli operatori internazionali». E proporre un Cibus fisico, secondo i protocolli di sicurezza, ma anche digitale per i buyer internazionali? «Non sono convinto sull’efficacia dello strumento virtuale - risponde Cellie -. Il contatto personale è molto più coinvolgente. Ciononostante abbiamo lanciato in maggio la piattaforma digitale di sourcing e business matching “My Business Cibus”. Questa consente
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di selezionare prodotti fra i 200mila offerti da 3mila aziende espositrici di Cibus». nche l’amministratore delegato di Italian Exhibition Group Corrado Peraboni si dichiara scettico sugli eventi digitali: «Sento parlare di fiere virtuali da almeno 20 anni: il digitale è un’opportunità in più, ma siamo lontani dal farne un segmento di business». Parma, però, ha dovuto rinunciare (in partnership con Pitti Immagine) anche al debutto di
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Flavor, nuovo format espositivo dedicato al premium Horeca, in calendario dal 4 al 6 ottobre alla Fortezza da Basso di Firenze. Il debutto dell’evento è stato riprogrammato all’inizio o alla fine del 2012.
Cesena punta su Macfrut Digital Macfrut Digital funzionerà, sarà autosufficiente? «Non abbiamo predisposto un budget – risponde Renzo Piraccini, Presidente di Cesena Fiera -. Vedremo come va, ma del resto l’alternativa sarebbe
stata rinviarla al 2021». Per Cesena la posta in gioco è importante: nei fatti l’equilibrio di bilancio di Cesena Fiera dipende da Macfrut che, da sola, genera l’80% dei ricavi e del margine della società. Per quest’anno Macfrut Digital, manifestazione leader in Italia dell’ortofrutta che si tiene a Rimini, si terrà dall’8 al 10 settembre sulla piattaforma digitale Natlive. Certo, un ripiego più che una scelta, ma le incertezze legate all’emergenza sanitaria rendono difficile la realizzazione della fiera classica come nelle 36 edizioni precedenti. Come si svolgerà Macfrut Digital? Il visitatore potrà collegarsi, da ogni parte del mondo, durante i tre giorni di fiera virtuale e partecipare utilizzando un device (Pc, tablet o smartphone). el dettaglio, Macfrut Digital consiste di due aree: Exhibition e Forum. Per entrare è necessario registrarsi sul sito e con una mappa interattiva, suddivisa per settori merceologici, si potrà esplorare gli stand virtuali scoprendo
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COVER DMM l’offerta dell’espositore, richiedere informazioni e realizzare incontri B2B in live streaming. I buyer invitati a Macfrut Digital sono oltre 500 (contro i 150 della fiera fisica), selezionati con Ice. «Non è un marketplace, ma la prima manifestazione virtuale e a basso costo – aggiunge Piraccini -. Offriamo un modulo a solo mille euro e la possibilità di acquistarne più di uno». a scorsa edizione di Macfrut ha richiamato mille espositori su 55mila mq e 43.500 visitatori, di cui il 25% dall’estero. L’ortofrutta in Italia è un business miliardario: solo l’export ha raggiunto il picco dei 5 miliardi, salvo sgonfiarsi negli ultimi anni.
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Vino e cibo biologico Anche per Veronafiere vale la stessa logica di Cesena: non spezzare il
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filo della comunicazione con le aziende che partecipano a Vinitaly. A novembre infatti progetta di rimpolpare il tradizionale evento di wine2wine, forum dedicato al business del vino, attaccandoci altri pezzi. Il Direttore Generale di Veronafiere Giovanni Mantovani ha detto che la manifestazione potrebbe durare ben quattro giorni, con in parallelo anche l’esordio della start up B/ Open, primo evento business dedicato al food biologico rinviato dallo scorso aprile. «Stiamo ancora studiando il format – ribadisce Mantovani – ma potrebbe essere un evento aperto al pubblico domenica 22 novembre, mentre il lunedì e il martedì sarebbero dedicati agli espositori. Stiamo poi valutando se ci sono le condizioni per recuperare l’edizione mancata di OperaWine
il sabato 21 novembre». OperaWine è dedicata alle prime 100 cantine italiane individuate da Wine Spectator. In agenda anche un simposio internazionale in streaming dedicato al business del vino. Contestualmente a wine2wine è prevista un’area espositiva, con 300-400 produttori, presumibilmente allocati in 2-3 padiglioni.
Milano, rilancio tradito Tra tutti i danni del coronavirus, uno dei più dolorosi è quello arrecato a Fiera Milano. Il rilancio delle fiera leader – dopo una lunga crisi in parte risolta con un aumento di capitale – è stato bruscamente interrotto dalla esplosione della pandemia,
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particolarmente violenta in Lombardia. Tanto che la quotazione in Borsa di Fiera Milano è crollata da 6,50 euro del 24 gennaio intorno ai 3 euro a fine maggio. Gli analisti di Banca Imi prevedono (ipotizzando la ripresa dell’attività da settembre con una riduzione della superficie netta espositiva del 35%) che a fine anno i ricavi di Fiera Milano si contrarranno di oltre 100 milioni, dai 280 del 2019 ai 175 dell’esercizio corrente. Con un Margine operativo lordo intorno ai 38 milioni. al suo canto la società sostiene di poter conseguire nell’esercizio in corso un Margine operativo lordo compreso fra 38 e 43 milioni di
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euro, rispetto al precedente range di 71-75 milioni. Su cosa si basano le previsioni di Fiera Milano? «La maggior parte delle nostre manifestazioni sono state riposizionate tra settembre e dicembre – spiega Paolo Borgio, Exhibition Director Food&Beverage di Fiera Milano nel corso di una tavola rotonda online - e c’è una grande volontà di realizzarle. C’è l’esigenza di ripartire, anche se sappiamo che avremo qualche visitatore e qualche espositore in meno. Vogliamo però che la visita sia piacevole e conviviale e anche per le esigenze sanitarie non c’è evidenza che con piccoli accorgimenti non si possano fare le mani-
festazioni. Fanno eccezione le manifestazioni b2c dove c’è un numero di visitatori elevato e grande affluenza. La preoccupazione maggiore è che se nazioni come Francia e Germania dovessero ripartire, noi resteremmo al palo. E si distorcerebbe il quadro competitivo». uttavia qualche problema Fiera Milano lo avrà anche nel 2021. Il mese di maggio sarà rovente per le fiere del food italiane e internazionali. Nell’arco di 20 giorni si svolgeranno, anche sovrapponendosi, Tuttofood a Milano, Nra Show a Chicago, Plma ad Amsterdam, Sial Shangai e Seafood a Bruxelles. Cibus (4-7 maggio) e Macfrut (4-6 maggio) sembrano fuori dalla mischia, collocandosi entrambe nella prima settimana. Ma Cibus anticiperà di due settimane la milanese Tuttofood (17-20 maggio):
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uno scontro ravvicinato fra due giganti. Inoltre, la fiera meneghina si sovrapporrà quasi completamente a Plma, leader europeo delle private label. «Un grosso problema è per noi Cibus 2021, manifestazione regina di Parma, ma anche per il sistema Paese – lamenta Borgio -. E’ una sovrapposizione fra due fiere che si somigliano molto e che hanno un 60% di espositori comuni. Difficilmente un buyer tornerebbe in Italia dopo due settimane. Mi auguro che si porti avanti un dialogo con Cellie, chiamato a decidere». orgio però non ha specificato i termini dell’accordo proposto da Milano a Parma. La risposta di Cellie ha gelato Borgio: «E il libero mercato che sceglie se partecipare a una manifestazione piuttosto che a un’altra. Sono le aziende che scelgono
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l’evento più adatto. In realtà Cibus e Tuttofood sono diverse e possono convivere: ci sono 647 espositori in comune, ma solo per 80 è un problema. Inoltre, Milano gioca in Champions League e si confronta con Anuga e Sial. Parma invece rappresenta il food italiano».
Congressi chiusi per covid Stesso copione per Italian Exhibition Group, che fa capo a Rimini e Vicenza. Peraboni ha riprogrammato 14 manifestazioni nel secondo semestre dell’anno, ponendo il 30 giugno come data di scadenza per modificare e adeguare il format. Comunque la partecipazione dei visitatori sarà programmata e suddivisa per giornate. Per l’incoming dei buyer, si attiveranno piattaforme di matching via web. Nel 2019 Ieg ha realizzato 48 manifestazioni e 190 congressi.
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el primo bimestre del 2020 Ia società è riuscita a tenere due manifestazioni chiave – Sigep, il Salone internazionale della Gelateria, e VicenzaOro oltre che Beer & food attraction – ma poi è stata costretta dal virus a cancellare 49 congressi. Per l’esercizio in corso è prevista una perdita di ricavi di 40 milioni rispetto ai 178,8 milioni del 2019. Gli analisti di Intermonte stimano un taglio del Margine operativo lordo da 38 a 26 milioni e un dimezzamento dell’utile netto a 6 milioni. La quotazione in Borsa ha reagito male: il prezzo è scivolato da 4,6 euro di fine febbraio a 2,80 di fine maggio.
I protocolli di sicurezza Cosa ci attende dunque a settembre? Aefi, l’Associazione che rappresenta 39 quartieri fieristici, ha predisposto le linee guida per l’organizzazione e la gestione delle manifestazioni fieristiche in sicurezza in tempo di covid-19. Il protocollo prevede provvedimenti di natura igienico-sanitaria e comportamentale e contiene misure che seguono la logica della precauzione: dal distanziamento sociale alle proce-
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AVVISO A PAGAMENTO
Il futuro del nostro Paese ci sta a cuore da sempre. Per questo, in mezzo a mille opinioni, continuiamo a garantirvi certezze. Nella Fase Uno del Covid 19, le insegne di Gruppo VéGé hanno aiutato con importanti donazioni la Croce Rossa Italiana e diverse strutture ospedaliere del territorio. Con l’arrivo della Fase Due, l’impegno del Gruppo nel rispondere ai bisogni del Paese continuerà a essere concreto. Tutte le insegne di Gruppo VéGé, infatti, bloccano i prezzi sui prodotti delle loro marche e si impegnano ad aumentare il numero di offerte e promozioni nei loro 3.500 negozi, supermercati e ipermercati. Un impegno chiaro per assicurare vicinanza, qualità e convenienza, a tutte le famiglie d’Italia.
COVER DMM dure di controllo sanitario agli ingressi, alla corretta pulizia e sanificazione della sede in cui si svolge la manifestazione. gni Fiera e gestore del quartiere disporrà inoltre l’obbligatorietà della mascherina per operatori e visitatori. Al fine di contenere l’affollamento e garantire le distanze, i quartieri adotteranno l’allungamento della durata delle manifestazioni a elevato afflusso di pubblico, la gestione equilibrata delle presenze tramite prenotazione della visita con biglietteria online, l’ampliamento spazi, ove possibile, i posizionamenti ad hoc nelle sale convegni. Quanto agli incentivi pubblici, il Governo ha concesso la cassa integrazione per i dipendenti degli enti fieristici e con il decreto Rilancio ha stabilito un fondo di emergenza di 210 milioni per l’anno corrente per il sostegno di vari settori, tra cui le fiere. Un successivo decreto applicativo stabilirà ripartizione e assegnazione delle risorse. Comunque le risorse appaiono esigue per un comparto che ogni anno genera affari per 60 miliardi di euro e dà origine al 50% dell’export delle aziende espositrici. Vale ricordare che le fiere sono state tra le prime attività a essere fermate dai provvedimenti del Governo e dalle ordinanze delle Re-
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gioni per contenere l’espansione del virus. Quali sono le previsioni a breve del business delle fiere? Non entusiasmanti, perché questa attività è congiunturale, cioè molto legata al ciclo economico. E oggi la ripresa è collegata alla capacità di reazione dell’economia europea e americana. Per le manifestazioni autunnali gli operatori si attendono una partecipazione ridotta di espositori e buyer in attesa del 2021 e di un robusto recupero del commercio mondiale. er ora gli indicatori segnalano italiani solo danni ingenti per i beni di consumo: Confcommercio stima che in marzo la flessione della domanda è stata del 30,1% di marzo e ad aprile del 47,6%. Pochi i segmenti con un segno positivo: quelli legati all’alimentazione domestica, alle comunicazioni e all’energia. Al tracollo invece i consumi fuori casa. Pessime anche le stime di Federalimentare: per il 2020 vede una contrazione delle vendite italiane del 16/18% in valore e del 12/14% a volume. L’export dovrebbe calare del 15%. Ma qui siamo già nel campo delle previsioni.n
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Barilla, ecco perché abbiamo
lanciato la pasta grano duro 100% italiano Il rinnovo della Pasta classica Barilla è il risultato di un percorso che l’azienda ha intrapreso trenta anni fa per la valorizzazione della filiera italiana del grano duro. Alla base, la stretta collaborazione con mugnai, agricoltori e istituzioni che hanno scelto di far convergere i propri patrimoni di conoscenze, strumenti ed esperienze per dar vita a una produzione 100% italiana. Barilla, il marchio di pasta più venduto in Italia e conosciuto in tutto il mondo per la qualità dei suoi prodotti, ha deciso di rinnovare la sua Pasta classica, realizzata interamente con grani duri italiani selezionati. Insieme a Chiara Canedoli, Barilla Group Pasta Marketing Director, abbiamo parlato del percorso intrapreso dal brand trenta anni fa che ha portato oggi a una nuova pasta ancora più buona e corposa, mettendo in evidenza come, oltre al grano, molti altri aspetti garantiscono il raggiungimento dei risultati: dai rapporti stretti con gli agricoltori, veri e
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propri partner di Barilla, al “saper fare” dell’azienda. Con Andrea Malservisi, Barilla Communication and Equity Director, invece, abbiamo affrontato l’impegno di Barilla nel migliorare la filiera nella quale opera, cercando di valorizzare tutti i singoli elementi, per poi entrare nel dettaglio con informazioni sul packaging rinnovato e sulla campagna a supporto del nuovo lancio. Quando e perché nasce l’idea di una pasta realizzata con grano duro 100% italiano? Occorre premettere da subito – spiega Chiara Canedoli – che la filosofia e lo spirito aziendale di Barilla sono da sempre volti al miglioramento continuo. Questo ci ha sempre spinto a voler migliorare la nostra pasta. Ci siamo posti l’obiettivo di fare una pasta con grani duri 100% italiani per contribuire allo sviluppo più sostenibile dell’agricoltura italiana con un modello win-win: creazione di rapporti diretti con
INTERVISTA DMM gli agricoltori garantendo così da un lato, una materia prima locale di grande qualità, e dall’altro una maggiore remunerazione più equa e corretta stabilita da accordi pluriennali che stipuliamo con i nostri partner agricoli. Quali sono state le difficoltà tecniche che si sono presentate e perché si è dovuto attendere un trentennio per arrivare al risultato di oggi? L’obiettivo è sempre stato molto chiaro – continua Canedoli – ma si ponevano importanti questioni legate ai quantitativi che servivano all’azienda. Il grano italiano infatti non è tutto della qualità che ricerca Barilla per produrre una pasta che piaccia agli italiani, molto esigenti sulla qualità e sulla tenacia. Avevamo bisogno di un grano di alta qualità, e questa qualità viene anche, tra gli altri elementi, dal contenuto proteico del grano stesso. Se guardiamo al grano prodotto in Italia, non tutte le tipologie hanno un quantitativo di proteine sufficiente per ottenere una pasta di qualità. Alla luce di questo, Barilla ha favorito lo sviluppo insieme alle aziende sementiere di varietà di grano di alta qualità e si tratta di un’attività che richiede tempi lunghi, scanditi dai ritmi delle stagioni e del raccolto. Per questo ci sono voluti trent’anni per raggiungere gli importanti risultati di oggi. Così come ci vuole tempo per riuscire a costruire un network di agricoltori attraverso la definizione di contratti di filiera che oggi costituiscono un’avanguardia, ma che per Barilla è una prassi che viene da lontano. Qual è stato il coinvolgimento degli agricoltori e degli altri protagonisti della filiera in questo progetto? Come già anticipato, la collaborazione con i nostri partner agricoli è fondamentale: si tratta di cooperative, consorzi e stoccatori cui fanno capo oltre 8000 agricoltori, con i
quali vengono stretti accordi pluriennali e insieme ai quali vengono sviluppate tecnologie e strumenti che servono per migliorare continuamente le pratiche agricole, rendendole più rispettose dell’ambiente, minimizzando l’uso dei prodotti chimici, e rendendole più sostenibili per tutti. Grazie al portale granoduro.net, per esempio, gli agricoltori vengono supportati nella pratica quotidiana, attraverso la fornitura di indicazioni semplici per metterli nelle condizioni di ottenere il massimo dal loro lavoro, ottenendo risultati migliori in termini di qualità e di quantità. Nel corso di questi 30 anni – afferma Chiara Canedoli – l’azienda è andata via via integrandosi a monte della filiera stringendo con gli agricoltori delle vere e proprie partnership. Nei contratti di coltivazione, oltre agli incentivi, prevediamo prezzi trasparenti così da incoraggiare gli agricoltori a raggiungere e mantenere elevati standard di qualità raccolto dopo raccolto. Un ruolo altrettanto importante va riconosciuto agli sviluppatori di sementi che lavorano con i nostri agronomi per identificare le varietà migliori e più adatte. Si tratta anche in questo caso di relazioni di lunghissima durata. L’attenzione alla materia prima implica il coinvolgimento dell’intera filiera cui si aggiungono la comunità scientifica, le università e le comunità locali.
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INTERVISTA DMM In che modo questa novità rappresenta una valorizzazione della filiera italiana del grano? Come ho cercato di raccontare – sottolinea Chiara Canedoli – questo progetto interessa tutta la filiera, a partire dagli 8000 agricoltori con cui abbiamo stabilito rapporti di collaborazione pluriennale e che svolgono un ruolo cruciale, per poi passare agli sviluppatori delle varietà, agli agronomi, per arrivare ai mulini e, infine, ai nostri stabilimenti. Siamo tutti compagni di viaggio impegnati per far sì che l’agricoltura italiana possa assicurare quantitativi crescenti di grano duro di qualità, coltivato in modo sempre più rispettoso delle comunità e con un sempre minore impatto sull’ambiente. La nostra visione sul futuro della filiera italiana del grano duro è racchiusa nel Manifesto del Grano Duro, un decalogo che abbiamo sviluppato ispirandoci al patrimonio di conoscenze, strumenti ed esperienze che abbiamo messo a punto negli ultimi anni insieme a tutti i nostri partner. Quanto ha giocato, in tutto questo, il ruolo della Ricerca & Sviluppo di Barilla? Il coinvolgimento di Ricerca&Sviluppo è importante. Quanto raccontato finora ha riguardato tanto la materia prima che R&S ha certamente aiutato a identificare. Ma una volta identificato il grano – continua Canedoli – ci sono dei parametri di qualità della pasta che vanno oltre la materia prima: per quanto la pasta sia un prodotto estremamente semplice, fatto solo di semola di grano duro e acqua, le variabili che intervengono sulla sua qualità finale sono tantissime. Tra il processo e la materia prima c’è il mondo della forma che è fatto di spessori (le cosiddette cartelle per i formati di pasta corta), di rigature, di diametri: ogni dettaglio conta per determinare la bontà della pasta, la sua capacità di trattenere
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al meglio al sugo. La pasta si valuta prima a crudo, il suo colore, il suo aspetto, la superficie. Durante la preparazione entra in gioco l’olfatto, con il profumo di grano che la pasta sprigiona durante la cottura. Poi, a cottura ultimata c’è il momento più importante, che è quello dell’assaggio in cui si valuta la consistenza. Questa caratteristica è data dalla corposità, dalla pienezza nella fase di masticazione e dallo spessore nel caso della pasta corta o dai diametri nella pasta lunga. Insieme al nostro dipartimento di R&D, in questo progetto abbiamo rivisto completamente 10 formati andando a fare un lavoro importante sui micromillimetri, su quegli aspetti che sono impercettibili alla vista ma che poi determinano un diverso gradimento da parte delle persone. Nel caso degli spaghetti ad esempio abbiamo aumentato il diametro, nel caso delle penne e dell’altra pasta corta abbiamo rivisto gli spessori per un’esperienza di prodotto più ricca e gratificante al palato. Del fusillo abbiamo rivisto la forma stessa per ricercare una masticazione più omogena e piacevole. Si tratta sicuramente di aspetti molto tecnici che grazie al lavoro di R&S vengono ottimizzati per raggiungere il miglior risultato possibile. Si può parlare di un’iniziativa sostenibile? Se con la parola sostenibilità – spiega Andrea Malservisi – intendiamo la capacità di creare condizioni durature nel tempo per migliorare
INTERVISTA DMM le condizioni economiche, ambientali e sociali di una filiera direi certamente di sì. È un progetto che, come raccontato precedentemente, ha radici profonde e viene da lontano. Viene dall’impegno di Barilla di migliorare la filiera nella quale opera cercando di valorizzare tutti i singoli elementi. Il rapporto con i contadini, lo sfruttamento del terreno così come la qualità delle materie prime prodotte. Cosa ci dice a proposito del packaging? Scelte, caratteristiche, valori… La nuova veste grafica – prosegue Malservisi – è un omaggio all’Italia e un inno all’ottimismo e alla speranza. Un nuovo colore per celebrare il cielo azzurro sotto il quale è nata la nostra pasta e che ci definisce come Italiani. Una visual indentity che da un lato richiama colori che già in passato erano associati alla marca ma che vuole essere soprattutto uno sguardo positivo sul futuro. Una visual identity pulita e minimale per celebrare i nostri formati e tutto il saper fare di chi produce pasta da oltre 140 anni. Un prodotto destinato solo al mercato interno o anche all’export? Ad oggi – afferma Andrea Malservisi – il prodotto, così come la confezione, sono pensati solo per il mercato Italiano ma stiamo facendo delle valutazioni per capire come e se estendere questa nuova proposta oltre i confini nazionali. Come ha accolto questa novità il retail e cosa vi aspettate in termini di risposta dai consumatori? Durante le presentazioni ai retailer italiani – sottolinea Chiara Canedoli – l’accoglienza è stata molto calda. L’aspettativa era alta perché negli ultimi anni il mercato della pasta di semola ha mostrato una certa dinamicità e quindi i retailer si aspettavano che Barilla rispondesse da leader con un prodotto nuovo e migliore. La nuova proposta dell’azienda ha trovato una ottima accoglienza. È stato riconosciuto che l’italianità del grano fosse un tassello importante. Da parte dei retailer ci sono stati segni di forte incoraggiamento rispetto alle scelte fatte anche sul packaging: l’azzurro della confezione, ad esempio, con il suo significato di energia e maggiore naturalità, è stato molto apprezzato.
Vi sarà un sostegno al lancio del prodotto in termini pubblicitari? Il piano di supporto al lancio di questa nuova proposta – afferma Malservisi – sarà robusto e articolato in molteplici media e canali. La situazione attuale ci ha costretto a modificare leggermente i piani ma il pay off di lancio “Nata sotto il cielo d’Italia” sarà la nostra firma per raccontare nei prossimi mesi la voglia di offrire un prodotto nuovo dedicato a tutti gli Italiani e nato proprio sotto questo cielo, che ci unisce da nord a sud. Ci sarà una campagna tv, digital, affisioni, shopper e brand activation volta a raccontare i pochi elementi che fanno grande questo rilancio. Una confezione azzurra come il cielo a far da sfondo a tutta la narrazione e una pasta più buona e corposa fatta solo con 100% grani selezionati d’Italia. Prospettive? Questa attenzione alla valorizzazione della filiera, ora focalizzata sulla pasta, ritenete che possa essere estesa anche ad altri prodotti Barilla? Quest’attenzione alla valorizzazione della filiera – conclude Andrea Malservisi – Barilla la ripone nello sviluppo di tutti i suoi prodotti. Già oggi possiamo vantare la stessa storia sul Basilico del nostro Pesto alla Genovese, così come tanto è stato il lavoro fatto a favore della filiera del pomodoro dei nostri sughi.n
Leggi anche “Grano duro: scorte mondiali ai minimi e prezzi su del 25%”
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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Gruppo Duca Di Salaparuta lancia in Gdo due nuovi vini a marchio Corvo In seguito ad approfondite analisi di mercato, che hanno evidenziato un incremento del trend relativo ai vini di fascia premium in Gdo, il Gruppo Duca Di Salaparuta procede con il lancio di due nuove referenze a marchio Corvo, che vanno ad ampliare la linea Irmàna, presente già da qualche anno nel canale horeca. Il bianco Irmàna Grillo e il rosso Irmàna Frappato, provengono da vigneti collinari dove è privilegiata la raccolta manuale delle uve, procedura che consente da un lato la selezione dei grappoli migliori, dall’altro il delicato trattamento del frutto, in modo da consentire la realizzazione di vini di alta qualità che preservino ed esaltino le caratteristiche aromatiche del monovitigno. Le due nuove referenze, che rap-
presentano l’evoluzione della gamma Corvo, sono pensate per una fascia di consumatori più consapevoli, attenti alla qualità e alle caratteristiche intrinseche dei prodotti, ma anche alla naturalità e al rispetto del territorio, inteso anche in termini di scelta delle varietà autoctone. Come ha sottolineato Fabio Nard, Direttore Commerciale Wine & Spirits Illva, nonostante il fisiologico rallentamento delle attività provocato dall’emergenza sanitaria, è già in corso il lancio ufficiale dei prodotti, inaugurato a marzo e proseguito attraverso l’impiego di piattaforme di comunicazio-
ne alternative, ma che ha già registrato un riscontro positivo da parte di alcune catene della distribuzione, specie nell’area della Sicilia. Al di là della forte battuta d’arresto che ha interessato larga parte del canale horeca, le performance sostanzialmente positive della grande distribuzione hanno limitato l’impatto sul business aziendale, frenando solo lievemente attività di tipo promozionale concentrate soprattutto nel periodo pasquale. Tra queste, le iniziative promosse allo scopo di sponsorizzare il nuovo ingresso in Gdo della linea Irmàna prevederanno l’impiego
di strumenti espositivi, pensati soprattutto per i punti vendita di medie dimensioni, nonché del supporto delle principali piattaforme di comunicazione web.
Sul fronte della progettualità, il 2020 si prefigura un anno ricco di iniziative per l’azienda, in procinto di presentare una novità legata allo storico vino Duca di Salaparuta Colomba Platino, la cui produzione ha compiuto 50 anni con la vendemmia del 2019: il prodotto è stato riproposto nella sua classica bottiglia renana e, al primo storico Colomba Platino Insolia, viene affiancato un altro vitigno siciliano a bacca rossa, nasce infatti Colomba Platino Nero d’Avola. Con il progetto Florio, infine, l’azienda intende riproporre la storia e la tradizione del Marsala ad un target più giovane. Con una crescita del 2% rispetto all’anno precedente, Corvo ha chiuso il 2019 in positivo, trainato da un incremento delle vendite di base. Anche le prospettive per il 2020 sono positive, incoraggiate dalle promettenti nuove progettualità che spingono il marchio ad auspicare una crescita vicina alle due cifre, grazie anche ad Irmàna ed agli altri progetti dedicati.
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SUCCESSI DMM
Amadori,
crescono fatturato e utile Il Gruppo ha annunciato i risultati dell’esercizio 2019, che evidenziano il trend di crescita del giro d’affari, pari a 1.304 milioni di euro (+3,9% sul 2018), e del margine operativo lordo, a 118 milioni di euro (+11,8% sul 2018).
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l Gruppo Amadori ha comunicato i dati di bilancio dell’esercizio 2019, approvato dal CdA di Amadori Spa negli scorsi giorni. Il 2019 ha visto consolidarsi ulteriormente il positivo trend di crescita realizzato nei due precedenti esercizi, a conferma del valore della strategia intrapresa dal Gruppo, che oggi permette ad Amadori di posizionarsi stabilmente ai vertici del settore avicolo e di essere una delle prime aziende del comparto alimentare italiano.
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l fatturato complessivo del 2019, infatti, ammonta a 1.304 milioni di euro (+3,9% rispetto allo scorso anno). All’aumento del fatturato si è aggiunta un’importante cre-
scita del margine operativo lordo, che ha raggiunto i 118 milioni di euro (+11,8 % rispetto al 2018).
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risultati ottenuti sono il frutto della politica di investimenti sostenuta dal Gruppo in questi ultimi anni, proseguita nel corso del 2019 e focalizzata sullo sviluppo delle proprie filiere d’eccellenza (BIO, Il Campese allevato all’aperto e Qualità 10+). Da queste filiere sono stati sviluppati prodotti innovativi di qualità e ad alto contenuto di servizio, per garantire al consumatore la più ampia scelta possibile. «Siamo soddisfatti dei risultati di bilancio ottenuti nel 2019, che confermano l’efficacia delle nostre scelte
strategiche - ha commentato l’Amministratore Delegato Francesco Berti. Questa performance è stata ottenuta grazie a molteplici progetti, legati all’innovazione di prodotto e di processo e ad una politica commerciale e di marketing orientata a dare un sempre maggior servizio ai nostri clienti. Questi risultati consentono al Gruppo di proseguire nel suo percorso di sviluppo, per soddisfare le numerose e diversificate richieste di un mercato in continua evoluzione, e premiano gli sforzi dei nostri oltre 8.300 collaboratori in tutta Italia».n Leggi anche “Covid-19, Gruppo Amadori predispone una serie di misure”
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Il lockdown accresce la fame di
PANE e suoi sostitutivi
Durante il periodo dell’emergenza sanitaria dovuta a Covid-19 si è assistito a un cambiamento sostanziale nelle abitudini di acquisto e di consumo dei consumatori, che in questi mesi hanno scoperto i vantaggi di una prolungata shelf life anche per prodotti prima acquistati a banco
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ercato in salute quello del pane e dei suoi sostitutivi nella gdo, che lo scorso anno ha visto vendite per 312 milioni di euro, in crescita de +3m4%, e 1,4 miliardi di euro, +4,2% (Iri, totale Italia Iper+super+LSP, at marzo 2020). A realizzare le migliori performance a valore sono stati il pane da cuocere
(+17,8%), il pane da tramezzino (+8,8%), i panini (+7,7%). Ma anche i panificati senza glutine proseguono nel loro trend in ascesa (+7,1%), come per tutti i prodotti gluten free, fenomeno osservato in altre categorie. A livello di superfici, i supermercati concentrano ancora più del 70% delle vendite, sia a volume sia a valore, seguiti dalle piccole
superfici (16%), che in questi ultimi mesi di lockdown hanno visto un boom delle vendite. «Durante il periodo dell’emergenza sanitaria dovuta a Covid-19 abbiamo assistito ad un cambiamento sostanziale nelle abitudini di acquisto e di consumo dei consumatori – osserva Roberto Pregnolato, Direttore Commerciale e Marketing
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MERCATI DMM
di Ruggeri – che hanno fortemente spinto la produzione casalinga di panificati». Di contro, il pane fresco, ovvero venduto al banco, ha subito un calo che si attesta sul -25-30%, «dovuto – prosegue Pregnolato – alla tendenza del consumatore a fare maggiori scorte. Sono infatti aumentati gli acquisti di prodotti confezionati e abbiamo
registrato un marcato incremento nelle farine e nei lieviti per la panificazione domestica, cresciuti a livello di mercato del +150-200%. Noi, su queste due categorie, avendo investito lo scorso anno per un aumento della capacità produttiva, siamo arrivati ad una crescita del 1.400% rispetto allo scorso anno nei mesi di marzo/aprile 2020».
Pane conservato superstar durante il lockdown «Nel mese di marzo fino alla prima settimana di aprile – interviene Francesco Galizia, Export Manager di Vallefiorita –, le vendite nel nostro comparto sono letteralmente schizzate alle stelle. Abbiamo fatto fatica a rispondere a tutte le richieste che ci pervenivano dalla Distribuzione Organizzata Italiana e straniera. I clienti lamentavano gli scaffali vuoti, noi tuttavia, con grande sacrificio, siamo riusciti a soddisfare tutte le richieste. La situazione si va via via normalizzando, ma il consumo dei nostri prodotti rima-
RUGGERI A TUTTO FUNZIONALE Tra le referenze più innovative recentemente lanciate sul mercato, il preparato per Pane Funzionale Salus è un mix completo, al quale occorre aggiungere solo l’acqua, caratterizzato da 7 benefici nutrizionali, oltre a contenere i beta-glucani dell’avena che aiutano a ridurre il livello di colesterolo nel sangue. Dal successo di questo preparato è nato il corrispettivo mix per Pizza. «Oltre alla linea Funzionale – afferma Roberto Pregnolato, Direttore Commerciale e Marketing di Ruggeri – sono in forte sviluppo i nostri Mix per Pane Biologici, tutti pensati sia per la preparazione a mano che con machina del pane: un assortimento che accontenta tutti i gusti. Ci concentreremo poi sul segmento dei lieviti, con la nostra gamma che comprende la Pasta Madre essiccata con lievito, disponibile anche in versione Bio, che continua ad avere ottimi riscontri dai consumatori e sui Preparati per Pane e Pizza dove puntiamo a essere riferimento della categoria». DM MAGAZINE 27
MERCATI DMM ne importante e in crescita anche per via del crollo del mercato del fuori casa». L’azienda si sta concentrando su prodotti con un ridotto quantitativo di conservanti e un’attenzione particolare alla qualità della materia prima impiegata e alle crescenti necessità salutistiche dei consumatori. In particolare, negli ultimi due anni, ha progressivamente esteso la linea dei prodotti da forno impastati con acqua di mare microfiltrata. Questo elemento rende i prodotti natu-
ralmente salati, senza l’utilizzo di sali aggiunti, oltre che più leggeri e facili da digerire. A questo si aggiungono prodotti a basso indice glicemico e prodotti Bio per rispondere ad una tendenza di mercato in continua crescita.
Senza glutine in ascesa «Quello del pane senza glutine è il segmento che cresce maggiormente – dichiara William Galletti, Head of sales Gdo Italia Schär – e dove ci confermiamo primo brand con una quota retail sul totale ambient e frozen del 21% a valore (dati Nielsen 2019), con un fatturato globale dell’azienda di 353 milioni di euro. Per il 2020 puntiamo innanzitutto a consolidare la leadership nel segmento senza glutine riferendoci al nostro core target, ovvero celiaci e sensibili al glutine». Per il pane, ha recentemente introdotto la Pagnotta, un formato studiato per chi ricerca un’alternativa ai pani senza glutine già tagliati, consentendo al consumatore di tagliare le fette dello spessore desiderato. Per i sostitutivi del pane, la novità 2020 sono i Crackers ai Cereali, sfoglie che contengono farine ricche di sostante nutritive preziose e fibre (farina di miglio integrale, di riso integrale, di soia, di grano saraceno, di sorgo, di semi di lino) e semi di papavero. Da quest’anno esiste inoltre Schär BIO, una selezione di prodotti biologici di alta qualità, tutti naturalmente senza glutine, che comprende anche referenze del comparto pane e sostitutivi del pane: i BIO Panini Classic, i BIO Panini Cereal, i BIO Pan Crisp Cereal.
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Diversificazione, chiave del successo Oropan da tempo stava lavorando il proprio reparto R&S a progetti di diversificazione e ampliamento del portafoglio prodotti di panetteria fresca, di pani e panini in atp (atmosfera protettiva) e pani surgelati, attraverso l’ottenimento di prodotti che coniugassero elementi di tradizione e innovazione, per soddisfare gli stili di vita moderni e i trend emergenti di un mercato globale evoluto. «Da qualche settimana – spiega Lucia Forte AD di Oropan –, abbiamo lanciato sul
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mercato una gamma di pani ad alto contenuto di servizio che, garantendo un prodotto in cui ritrovare la fragranza, la durevole freschezza e i profumi del pane fresco, possano essere acquistati e conservati in dispensa, rendendoli, in pochi minuti pronti per il consumo: come appena sfornati». Anche il lavoro svolto per ampliare l’offerta di prodotti della panificazione surgelati, è da intendersi in tale ottica: permettere al trade e allo stesso consumatore finale, di poter avere prodotti disponibili, caldi e fragranti, dopo una breve fase di cottura in forno, secondo il proprio reale bisogno e poterli con-
servare per un periodo più lungo nel congelatore domestico. Infine, altro progetto strategico per l’azienda, riguarda il lancio di nuovi items che arricchiranno il suo portafoglio prodotti con contenuti salutistico- nutrizionali, come il pane funzionale con semi di lino e girasole, o il pane di semola con il 50% di sale in meno.
Le piadine cercano un packaging più sostenibile Anche Fumaiolo all’inizio dell’emergenza sanitaria ha avuto un forte aumento di domanda in gdo dovuto alla corsa agli approvvigionamenti e alla volontà delle famiglie di fare scorte. Rientrata alla normalità, l’azienda sta lavorando sul packaging, per rendere alcune tipologie di confezioni più sostenibili ed ecologiche. «È un cammino che abbiamo già intrapreso con altre linee – spiega Alessandro Caminati, amministratore di Fumaiolo – e che vorremmo estendere presto anche ai Tortelli sulla Lastra e in futuro a tutte le piadine». tra gli altri progetti, c’è il rafforzamento della distribuzione
in modo più capillare in tutte le regioni. Sia con il prodotto di punta, la Piadina Light Tradizionale, che con la Linea Benessere, le piadine realizzate con farine biologiche di vari tipi di cereali.
Pizza e focaccia fresche più a lungo Il consumatore in questi mesi ha scoperto i vantaggi di una prolungata shlef life anche per prodotti prima acquistati a banco. «E’ un trend in atto ormai da diversi anni – osserva
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Marco Nicora, Direttore Marketing di La Pizza +1 – e che si è confermato anche in una situazione particolare e unica come quella riscontrata recentemente in occasione delle fasi più critiche della pandemia. Le nostre categorie di prodotto offrono, tra l’altro, anche il servizio di mantenere la qualità elevatissima per diversi giorni, aspetto più che mai rilevante per i consumatori che hanno ridotto la loro frequenza di acquisto nei punti vendita». L’offerta dell’azienda si sta evolvendo in modo significativo negli ultimi mesi. I prodotti storici, pizze e focacce, si sono arricchiti di nuove tipologie, come le Focacce Genovesi Croccanti o
La Pinsa. Ma focus dei prossimi mesi sarà la gamma Forno Ludovico, prodotti base focaccia in grado di garantire al cliente 15 giorni di shelf life fuori frigo senza l’utilizzo di nessun conservante. «L’obiettivo – prosegue – sarà diffonderlo su tanti altri clienti gdo. Abbiamo poi rinnovato l’immagine della marca anche nel comparto dei prodotti refrigerati dove esprimeremo ancora meglio il nostro posizionamento di artigianalità e naturalità con al nuova grafica delle nostre confezioni termoformate».
Pane da tramezzino e grissini Dopo il pane da cuocere, il pane da tramezzino ha avuto l’exploit più evidente: +10,7% a volume e +8,8% a valore. «Per noi le vendite in gdo sono aumentate del 40%, di cui 60% nei mesi Covid – afferma Massimiliano Anzanello, amministratore delegato di Artebianca –, a conferma che Pan Piuma è entrato nella dieta quotidiana e aumentando le occasioni di consumo il
Vitavigor, partnership con Disney Vitavigor, storica azienda del “Super Grissin de Milan”, dedica al film d’animazione “Frozen 2” i suoi VitaPop, snack in versione Soffietti leggeri. L’azienda milanese sarà il produttore in Italia e in Europa di snack legati alla pellicola, seguito del film d’animazione Disney più redditizio di sempre uscito nelle sale italiane lo scorso novembre. All’interno del multipacco dei VitaPop, che con un peso totale di 120g contiene 6 bustine da 20g ciascuna, sarà presente anche una sorpresa a tema “Frozen 2”.
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nostro prodotto ha visto un grande aumento di richiesta». Tra le ultime novità dell’azienda, il lancio di Pan Piuma pocket 4 fette, un prodotto comodo conveniente che consente anche di assaggiare le varie ricettazioni e favorisce un consumo fuori casa o per single. «La gdo rimane comunque il mercato principale, ma stiamo investendo su estero e sul mercato on line».
Anche i grissini hanno avuto buone performance nell’ultimo anno, con un aumento del 4% a volume e a valore. «Aumentando le occasioni di consumo, le vendite sono di conseguenza aumentate; anche la qualità e la gamma Biscopan sono state riconosciute e premiate dal consumatore», commenta Bruno Bertoncello, titolare di Biscopan, che pensa anche a uno sviluppo delle vendite online.
Cracker e panetti Il mercato dei cracker e panetti come altre categorie del mondo alimentare è cresciuto in questi due mesi di quarantena, attestandosi ad un trend del +6,3% a volume e del +4,3% a valore. La crescita è stata trainata da entrambe le categorie: i cracker hanno realizzato il +5% a volume e il +1,9% a valore e i panetti
il +9,3% a volume e il +7,3% a valore. Si conferma, anche in questo particolare periodo, la crescita del comparto salutistico, con il +3,5% a volume. «Misura si è attestata a una quota del 16% a valore nel mondo dei cracker salutistici. Colussi invece nel mercato dei cracker è cresciuto attestandosi a una quota trattanti a volume del 5,4% (dati Iri, totale Italia I+S+Lsp, marzo-aprile 2020)», confermano dal Gruppo Colussi. Misura ha appena ampliato la sua offerta nel mondo dell’integrale lanciando un nuovo cracker: 100% integrale con Barbabietola e carota nera, il cui il colore viola è dato naturalmente dagli ingredienti utilizzati. «Questa innovazione rappresenta un ulteriore passo nel percorso di Misura nel mondo dei colori nell’alimentazione. Inoltre, il pack
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esterno di tutti i cracker è realizzato con carta certificata FSC, l’Associazione che promuove una gestione delle foreste rispettosa dell’ambiente. La nostra strategia 2020 si focalizzerà sulla sostenibilità. Sarà la concretizzazione di un percorso complesso su cui stiamo lavorando da tempo».
Crescono anche le gallette Le vendite di gallette in gdo hanno segnato un +0,3%
a volume e +1,2% a valore. «La nostra azienda ha invece visto un aumento del +4% a volune e +4,9% a valore. Per quanto riguarda i nostri prodotti, sono le Risette ad aver ottenuto i migliori risultati, più positivi rispetto alla media del mercato: +5,8 a volume e +6,5 a valore – afferma Francesca Mendozza, marketing manager Riso Scotti per l’area diversificazione –. Nel 2020 ci siamo concentrati sul segmento “senza lattosio”, con una
Barilla celebra i momenti belli della vita On air dal 24 maggio il nuovo format pubblicitario di Mulino Bianco firmato da Publicis Italia. Sulle note della canzone “My Favorite Things”, la pubblicità ci racconta piccoli momenti di felicità intima e personale. A introdurre il nuovo format è un film manifesto, che ha come protagonista un bambino alle prese con la sua personale ricerca delle cose che lo rendono felice. Al film manifesto, con un taglio a 40” per la tv e una versione a 60” per i canali digital, seguiranno poi gli altri soggetti pianificati su tv nazionale e digital. Barilla annuncia, inoltre, che entro il 2020 tutti i prodotti Mulino Bianco saranno commercializzati con packaging 100% riciclabili. A rendere ancora più concreto il “sogno” di Mulino Bianco il 2020 segna progressi importanti per il progetto di agricoltura sostenibile e tutela della biodiversità lanciato nel 2019 assieme al WWF con la “Carta del Mulino”, a cui hanno già aderito migliaia di attori tra imprese agricole, stoccatori e mugnai. DM MAGAZINE 35
INTERVISTA MERCATI DMM
linea molto articolata che contempla anche la categoria dei sostitutivi del pane». l’azienda ha infatti lanciato i Panetti croccanti SiconRiso, senzaLattosio, con farina di riso, senza grassi idrogenati né conservanti, certificato Aili (associazione italiana latto-intolleranti). «Noi da sempre interpretiamo il riso come ‘cereale della salute’ – prosegue –, e oggi che al cibo si chiede di nutrirci ma ancor di più di contribuire al nostro benes-
sere psicofisico, a maggior ragione puntiamo su una nuova alimentazione, in cui il riso è centrale, pur cambiando la sua forma e diventando ingrediente. Nel prossimo futuro, la nostra offerta continuerà a concentrarsi sul concetto di benessere “allargato”: prodotti senza glutine, senza lattosio, e con benefit salutistici importanti, ma sempre gustosi e adatti a tutti». n
Panificati a tutto bio Fiorentini propone in questo settore una gamma di novità biologiche. Bio Fior di Fette riso e mais hanno una nuova ricetta, passate al forno, per renderle sempre più friabili e croccanti mantenendo inalterate le proprietà benefiche dei cereali. Bio Sfogliatine al sesamo, prodotte utilizzando ingredienti selezionati. Confezionate in sacchetto salvafragranza. Bio Pane azzimo di grano khorasan Kamut è certificato Kosher, a basso contenuto di grassi, senza sale aggiunto e lievito. Ad alto contenuto di fibre e fonte di proteine, è ideale come sostitutivo del pane in accompagnamento ad insalate, primi e secondi piatti o anche farcito con ingredienti dolci e salati. DM MAGAZINE 37
SOLUZIONI IN VETRINA DMM
Banco fresco,
motore del punto vendita Nel progettare questi ambienti è fondamentale studiare la percezione dello spazio e gli elementi in grado di favorire l’interazione con i consumatori.
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uella dei freschi e freschissimi è una delle aree di maggiore attrattività dei punti vendita. Nel progettare questi ambienti è fondamentale studiare la percezione dello spazio e gli elementi in grado di favorire l’interazione con i consumatori. Spesso i retailer hanno necessità di trasformare gli store da semplici e tradizionali supermercati a luoghi unici, caratterizzati in maniera precisa, nei quali la spesa non è più un obbligo frenetico ma una piacevole e consapevole ricerca dei prodotti più adatti a soddisfare le proprie esigenze. Per caratterizzare queste aree è necessario dunque prediligere prodotti e soluzioni refrigerate che diano ampio spazio alla personalizzazione, che siano in grado di “vestirsi” e di cambiare abito per
adattarsi allo stile scelto dal retailer. Poiché i cambi di look possono essere stravaganti e imprevedibili, le vetrine più moderne devono essere pronte a indossare la più ampia varietà di materiali, forme e finiture presenti sul mercato, diventando così esse stesse un elemento di arredo in grado di accogliere con eleganza il cliente finale, esaltando al contempo le forme e i colori delle referenze esposte.
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cco quindi che Epta, gruppo multinazionale specializzato nella refrigerazione commerciale, propone a questo scopo la sua gamma di banchi frigoriferi OutFit a marchio Costan. La gamma, già presente sul mercato dal 2018 con il serve-over Velvet e recentemente arricchita di nuovi modelli, è
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SOLUZIONI IN VETRINA DMM
studiata per enfatizzare l’assortimento e la qualità dei freschi, dal libero servizio, alla pasticceria, alla tavola calda, in ogni tipologia di punto vendita, dagli ipermercati, ai proximity.
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razie alle loro caratteristiche, che si declinano in modalità espositive, cromie e decorazioni differenti, questi arredi sono in grado di plasmare il carattere ogni supermercato, affinché sia unico e distinguibile. Le ampie famiglie di prodotti per le aree freschi e freschissimi sono composte da arredi orizzontali serve-over (Velvet) e self-service (Silk C), semiverticali (Batik) e retrobanchi (Boutique) che danno origine ad un ritmo visivo che permette all’utente di calarsi in un contesto sempre nuovo. Sinonimo di infinite forme, moduli e personalizzazioni, le linee assumono una carica evocativa nell’enfatizzare l’assortimento e la qualità delle referenze. Ciò che rende unica OutFit è la Finishing Collection, ora disponibile per tutti i nuovi modelli: una ricca palette di finiture che spaziano da quelle materiche come il legno e la pietra, fino alle serigrafie e alle stampe personalizzate.n Giorgio De Ponti Product Strategy Manager Epta DM MAGAZINE 39
PRODOTTI DA RICORRENZA, non è festa per tutti Soffrono le referenze da ricorrenza, reduci da un Natale in discesa e una Pasqua segnata dalle restrizioni dovute all’emergenza Covid19, con cali anche del 30% delle vendite. I principali player hanno però saputo tenere il mercato
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alano le vendite di prodotti da ricorrenza, soprattutto dei lievitati. Secondo i dati di Nielsen, le ricorrenze forno natalizie nella campagna 2019 - riferita alle 16 settimane terminanti al 29 dicembre 2019 - nella distribuzione moderna, il calo infatti è stato del -2,3% sia a valore che a volume, per un giro d’affari di 197 milioni di euro, pari a 40,9 milioni di chili. Il calo è crosscanale e cross-area, con un’incidenza maggiore dell’Area 4 (responsabile del 28,7% dei volumi e in calo del -4,4% a volume e del -5,5% a valore – in realtà questo dato è una controcifra con lo scorso anno, quando il Sud Italia aveva trainato la crescita della categoria), mentre gli Iper guidano il calo a volume (-3,4%) e i Super a valore (-1,7% ma responsabile del 52% del valore totale). «Analizzando i segmenti – osserva Alessandro Togni di Nielsen –, il calo maggiore
viene dai Panettoni che sono responsabili del 46,9% del valore totale e del 45,5% dei volumi e che mostrano cali del -3,5% a valore e del -3,1% a volume. Nel dettaglio, sono i Panettoni Tradizionali a guidare il calo di questo segmento, seguiti dai Panettoni Specialità. Nonostante il peso ancora piccolo, i Panettoni Senza Glutine crescono del +17,8% a valore e +7,4% a volume». Oltre i Panettoni, i cali maggiori sono delle Torte Ricorrenza (giocano un ruolo importante nel periodo “pre-natalizio”),
che calano del -9,5% a valore e del -9,0% a volume. In calo anche le Piccole Ricorrenze e gli Abbinati, ma con incidenze minori. Pandoro in controtendenza L’unico segmento in terreno positivo in questa campagna è il Pandoro, che vale il 35,7% del valore e il 40,9% a volume e mostra trend di crescita pari a +0,3% a volume e +1,5% a valore. «Questa differenza di trend volume/valore – prosegue Togni – è imputabile alla crescita dei Pandori Specialità, che hanno un
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AB - CDE - 999 EU/non-EU Agriculture
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Pregiato cacao dal mondo per Vanini Tra le proposte del brand premium Vanini, la Pasqua 2020 ha visto come protagonista l’uovo realizzato con il pregiatissimo cacao Bagua, regione amazzonica del Perù, fondente 62% con granella di pistacchio salato. Un prodotto di altissima qualità che si è andato ad aggiungere all’offerta delle già note referenze Vanini Bagua Fondente 74% con granella di cacao e Fondente 62% con pera e cannella. Una gamma di uova di Pasqua studiate per rispondere alle esigenze dei veri intenditori del cioccolato, che anche a Pasqua ricercano proposte gourmet. «Nonostante la difficoltà del momento, Vanini ha registrato una crescita del 20%. Una crescita che ha coinvolto anche il canale e-commerce di Icam che ha registrato un’esponenziale incremento negli ordini nel periodo antecedente la ricorrenza», afferma Marco Generoso. Per le ricorrenze pasquali i segmenti che l’azienda continuerà a presidiare sono da una parte quello degli adulti che ricercano un’offerta premium e di qualità, e dall’altra, il segmento kids con un’offerta che di anno in anno varia sulla base degli accordi di licensing sottoscritte con le case di produzione dei personaggi animati amati dai più piccini.
prezzo medio €/Kg maggiore». Questi, infatti, crescono del +6,6% a valore e del +2,5% a volume, con un prezzo medio di 6,55 €/ Kg in crescita del +4%. Il trend di quest’ultimo segmento è guidato dal NordOvest e dagli Ipermercati, ma in generale crescono anche i restanti canali/ aree. Passando, invece, ai Pandori Tradizionali, il loro andamento è stabile (+0,1% a valore e -0,1% a valore) e rimangono il segmento principale, con un peso del 34,7% a volume e del 27,0% a valore. Tra i canali, ottime performance al Centro Italia e nei Super, che controbilanciano invece il calo negli Iper e al Sud Italia. «Il nostro settore, per ovvi legami alla tradizione italiana, è estremamente “conservatore” tanto che i prodotti classici, nonostante l’ampia gamma di referenze disponibili sul mercato, continuano a
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pesare per la maggior parte dei volumi venduti nel mercato della ricorrenza», commenta Marco Brandani, Amministratore Delegato di Maina Panettoni. «Come già anticipato, la gran parte delle vendite è costituita da prodotti tradizionali,
come il celeberrimo Panettone Gran Nocciolato, protagonista da sempre della nostra campagna pubblicitaria in TV». Ogni anno, però, sono tante le novità che vanno ad affiancarsi ai prodotti classici, tra prodotti arricchiti e prodotti confezionati in packaging regalo. «In questo momento siamo concentrati sulla campagna natalizia – interviene Andrea Raineri, Direttore Commerciale di Vergani –, naturalmente guardiamo alla ripresa con un po’ di preoccupazione, ma vo-
Innovazione in casa Maina Nonostante la poca innovazione insita del mercato, ogni anno, oltre ai continui miglioramenti dal punto di vista tecnologico e di qualità, Maina cerca di seguire tutte le nuove tendenze che possono emergere in termini di gusti e abitudini del consumatore. Nelle ultime campagne, per esempio, un grosso riscontro ha avuto la linea di prodotti Senza Lattosio dedicati a tutti i consumatori latto-intolleranti, una nuova gamma di prodotti che risponde a un’esigenza di mercato in continua crescita. Il prossimo Natale, la linea si amplierà ulteriormente con la nascita del nuovo mini panettone senza canditi Senza Lattosio da 100 grammi, confezionato in un pratico flowpack. La novità riservata ai più golosi sarà invece il Golosone Pistacchio (750 g), un soffice panettone farcito con crema al pistacchio e ricoperto da una glassa di cioccolato fondente impreziosita da scaglie di cioccolato bianco. Un’altra interessante novità riguarda, inoltre, il segmento dei prodotti abbinati, dove fa il suo ingresso la strenna GranChef con all’interno un panettone gastronomico da 800 g e una bottiglia di Prosecco AlbaLuna Doc.
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SAPORI ENTRA NEL MONDO DEL CIOCCOLATO Il marchio Sapori mira a intercettare nuovi consumatori del mondo ricorrenza, mantenendo la relazione con i fedeli appassionati del mondo della pasticceria toscana. Per questo motivo già a Pasqua ha ampliato la gamma entrando nel mondo del cioccolato, attraverso una linea di praline che uniscono il gusto del cioccolato fondente al 70% con un cuore cremoso di crema al cacao e con le materie prime caratteristiche del mondo Sapori (frutta e spezie). Ha infatti presentato le nuove Colombelle, forma da sempre caratteristica della Pasqua Sapori, fatte però di cioccolato e con 2 tipologie di ripieno cremoso: Colombelle di cioccolato con crema al cacao con mandorle pralinate e fave di cacao; Colombelle di cioccolato con crema al cacao con scorzette d’arancia. Intende così valorizzare, attraverso l’unicità degli abbinamenti, sia il gusto del cioccolato che la propria storia.
gliamo essere positivi e sperare che la situazione migliori per tutto il Paese. Quindi, proprio per dare un messaggio di ottimismo, abbiamo deciso di ampliare il nostro catalogo e per il prossimo Natale presenteremo un prodotto per noi davvero innovativo: il Panettone allo sciroppo d’acero e noci pecan». A Pasqua vendite a -30% Soprattutto per il periodo pasquale le vendite non sono andate bene. La pandemia Covid-19 ha segnato per l’intero settore un grosso calo nelle vendite dei prodotti legati alla ricorrenza di Pasqua. L’inizio del lockdown ha infatti coinciso in Italia con le settimane in cui solitamente si concentrano
le vendite di questo genere di prodotti. L’intero settore ha registrato un meno 30%. «Gli ultimi mesi sono stati indubbiamente un periodo impegnativo per il trade: la gestione degli spazi e le regole per l’accesso dei consumatori all’interno del punto vendita hanno avuto un impatto sulle vendite. Seppure muovendosi all’interno di questo contesto difficile, il brand Bauli nel periodo pasquale
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ta, con alcuni prodotti che durante le fasi del test hanno ottenuto entusiastici apprezzamenti.
ha saputo rafforzare la propria quota di mercato, consolidando la propria leadership al 21,1% di m.s. (+1 punto percentuale rispetto all’anno precedente). Questa crescita segue i buoni risultati fatti registrare a Natale 2019, con una crescita del brand Bauli di 1,2 punti (fino al 25,1%) e di 1,5 punti per il brand Motta» dichiarano dall’azienda veronese. «Nella Campagna di Pasqua – conferma Giovanni Mascari, Direttore Commerciale di Melegatti 1894 – abbiamo anche noi avuto delle perdite, ma meno del mercato che ha vissuto in pieno il lockdown e il relativo condizionamento negli acquisti. Nonostante tutto, come dato a consuntivo 46 DM MAGAZINE
la nostra azienda registra un incremento di 0,5 punti di quota valore, derivante soprattutto dai segmenti Pre-ricorrenza e Colombe Farcite molto apprezzate dai consumatori». E per il prossimo Natale 2020 l’azienda intende concentrarsi nei segmenti per cui è più riconosciu-
Soffrono anche le uova di cioccolato Le nuove dinamiche psicologiche e di acquisto che si sono generate in tutti noi consumatori a causa della situazione dovuta alla pandemia hanno influito anche sui prodotti a base di cioccolato. L’impossibilità di trascorrere la Pasqua con amici e parenti e le limitazioni in atto hanno spinto gli italiani a sostituire in molti casi i prodotti tipici con preparazioni fatte in casa. Infatti, «le uova di cioccolato – sottolineano dal
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brand Sapori (Colussi) – hanno registrato una flessione del 31,5% a volume e del -34,3% a valore. Sono invece cresciute le vendite delle tavolette di cioccolato, spiegate sia dall’utilizzo del cioccolato come ingrediente nella preparazione dei dolci che da un bisogno di gratificazione (fonte dati: IRI, Tot Italia I+S+Lsp, Aprile 2020)». Anche la storica azienda lecchese Icam Cioccolato,
considerando l’intera offerta di Pasqua, ha confermato un calo nelle vendite. Nonostante la terribile situazione in cui ha vissuto il paese nelle settimane precedenti e successive alla Pasqua, ha comunque registrato una crescita
nei prodotti del brand Vanini, uova di Pasqua fondenti premium realizzate con ricette pensate per incontrare i gusti degli estimatori del cacao. In assenza delle richieste di approvvigionamento da parte dei player della gdo ha
365 giorni di festa per Sama Le pesche premium allo sciroppo Fattoria dei Sapori di Sama si vestono a festa per le ricorrenze: una valigetta personalizzata impreziosisce questa dolce prelibatezza, 1700ml da gustare in famiglia o da donare per un regalo gourmet. La migliore selezione delle pesche, raccolte al corretto grado di maturazione e lavorate dal fresco. Per un Natale sostenibile il packaging della valigetta è in cartone mentre il vaso in vetro si trasforma in un pratico complemento d’arredo per piante grasse e fiori o per conservare biscotti e dolcetti fatti in casa. Sempre alle feste Fattoria Sapori dedica le Noci Lara con calibro 38+. La noce è il frutto delle feste, dal sapore dolce e delicato e dalla forma tondeggiante e guscio solido di semplice apertura. Un prodotto dalle numerose proprietà benefiche, in grado di coinvolgere un target sempre più esteso, che quotidianamente si concede il consumo di questi preziosi frutti.
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MERCATI DMM DESTINAZIONE EXPORT PER IDB GROUP Pensa ai mercati stranieri il gruppo Industrie Dolciarie Borsari. «Siamo presenti su tutti i principali canali, ma riteniamo che l’estero seppur con le nuove problematiche aggiunte da Covid-19 potrà offrire soddisfazioni», dichiara Paolo Barbero, direttore vendite di Idb Group. Anche il gruppo di Badia Polesine ha risentito del lockdown imposto per il settore horeca. «Per quanto riguarda le vendite nel comparto gd e do i nostri prodotti hanno avuto una rotazione condizionata dal sentimento legato all’emergenza. Il regalo così come tradizionalmente si configura il prodotto premium è stato penalizzato dall’impossibilità di muoversi dalle proprie abitazioni». Ma l’innovazione e la ricerca non si fermano. «Su 550 referenze e sei marchi ogni anno abbiamo una dozzina di nuove ricette. Inoltre, quasi il 50% delle nostre referenze gode di miglioramenti e/o restyling. Stiamo prestando particolare attenzione alle politiche di sostenibilità, sopratutto verso i materiali».
quindi preferito donare oltre 15mila uova a una selezione di 20 strutture ospedaliere della Lombardia e dell’intero territorio nazionale, perché potessero essere distribuite al personale medico-sanitario e ai pazienti ricoverati. «Un gesto attraverso il quale l’azienda ha voluto ringraziare medici e infermieri per l’enorme impegno profuso nelle settimane più cruciali di questa emergenza», commenta Marco Generoso, Marketing Manager di Icam Cioccolato.
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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
L’ITALIA RIPARTE …
il Consorzio Coralis non si è mai fermato
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n questo periodo complicato e un po’ sospeso i soci del Consorzio Coralis, hanno scelto di far sentire la loro vicinanza concreta a tutti i loro clienti. I negozi di vicinato, in cui il rapporto umano gioca un ruolo fondamentale, hanno il dovere di tradurlo in fatti concreti. Così, da quando questa emergenza ha travolto il paese, i soci si sono prodigati per dare informazioni adeguate con
una forte comunicazione in store, hanno rafforzato la presenza nei punti vendita per garantire da una parte il servizio dall’altro l’ordine per
la sicurezza dei dipendenti e dei clienti e hanno promosso iniziative a sostegno delle strutture ospedaliere dei diversi territori, hanno attivato la consegna a domicilio. La Piccola Distribuzione Organizzata ha messo in campo competenze, risorse e creatività a favore dei propri clienti e del proprio territorio. “Un atto dovuto nei confronti di chi ci sceglie ogni giorno” è il fil rouge di tutte queste iniziative. Ma contemporaneamente, Coralis ha rafforzato il ruolo della centrale che si è resa disponibile a fare da catalizzatore per fornire informazioni, strategie, soluzioni e scenari. Ed è inconfutabile che si apriranno nuovi
scenari figli di questa crisi economica causata dalla pandemia che costringeranno ad una lettura veloce degli atteggiamenti dei clienti, e conseguenti decisioni immediate e spesso coraggiose, per adeguare sistemi e offerta. La tecnologia si deve sempre più integrare nel lavoro fisico, i mercati si devono ampliare per soddisfare più esigenze. Ma il Consorzio non si ferma e il 14 maggio i Supermercati Vicino a te, nell’oristanese, hanno aperto il loro primo punto vendita in franchising a Ruinas. La famiglia Fron-
gia con questa operazione intende instaurare con i suoi franchisee un rapporto di strettissima collaborazione che partendo dalle vantaggiose condizioni d’acquisto dei prodotti a marca, grazie alla sua appartenenza al Consorzio Coralis, comprende tutti gli aspetti gestionali dell’impresa.
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La comunicazione non si ferma Nel corso del 2020, come già avviene da due anni, il brand Vanini (Icam) sarà protagonista di una campagna di comunicazione articolata, lanciata in prossimità dell’arrivo delle festività natalizie. Oltre a uno spot TV “on air” per circa un mese sulle principali reti nazionali, saranno affiancate attività promozionali e di digital branding con l’obiettivo di incrementare l’awareness e la riconoscibilità del brand, anche nei confronti dei consumatori più giovani. Parallelamente, partirà una campagna di drive-to-ecommerce
attraverso l’invio di dem e attività di couponing, con l’obiettivo di indirizzare una fetta di pubblico verso l’e-shop di Icam. «Con un importante investimento pubblicitario – annuncia Brandani – Maina ha invece da poco modificato il proprio spot televisivo. Abbiamo puntato moltissimo sull’impatto emozionale che i valori intrinsechi della marca erano in grado di esprimere. Secondo le ultime indagini, lo spot risulta essere efficace e soprattutto originale, non banale. Siamo davvero soddisfatti». Vergani continuerà a comunicare sia sulla
stampa trade sia sulla stampa consumer, e potenziando i profili social. «Riteniamo infatti molto importante sfruttare tutti i canali di comunicazione: il nostro è un prodotto tradizionale, la nostra azienda ha più di 75 anni di storia ma è molto proiettata verso l’innovazione, quindi strategicamente punteremo molto sui social. Al momento non abbiamo ancora previsto campagne pubblicitarie, onestamente dobbiamo capire come si muoverà il mercato, non solo quello interno, ma anche a livello internazionale», conclude Raineri.n DM MAGAZINE 51
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Sottobosco Paoli
propone una linea di succhi 100% naturali
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riginaria della Valle dei Mocheni, un piccolo borgo della Valsugana, Sottobosco Paoli è l’azienda specializzata nella realizzazione di succhi e nettari di frutta, creata nel 1999 sulla scorta della lunga esperienza maturata dal fondatore Ugo Paoli nell’ambito del settore ortofrutticolo locale. A partire dal prodotto di punta, rappresentato dal succo di mirtillo selvatico, la spinta verso una maggiore diversificazione ha portato l’azienda ad introdurre nella propria offerta nuove referenze, tra cui confetture e composte di frutta e bevanda alle verdure. Con la nuova linea di succhi, realizzata per rispondere alla crescente richiesta di alimenti salutari e privi di zucchero, Sottobosco Paoli propone una gamma di prodotti
completamente naturali, priva di additivi e conservanti e ottenuta attraverso la spremitura a freddo di frutta selezionata. Confezionati in vetro, con un imballo secondario in cartone riciclato, i succhi sono disponibili nei gusti mela, mela e bergamotto, mela e mirtillo, mela melagrana e mirtillo, mela arancia e carota. Sottobosco Paoli presidia da circa 20 anni prevalentemente il mercato italiano guardando però anche all’estero, dove l’azienda sta gradualmente ampliando il proprio raggio d’azione, contando già sulla propria presenza in Paesi
info@sottoboscopaoli.it
come Germania, Austria, Irlanda, ma anche Cina, Emirati Arabi e Israele. Tra i nuovi lanci in cantiere, previsti entro la fine dell’estate, l’azienda sta lavorando alla realizzazione di succhi arricchiti di sali minerali, quali magnesio e potassio, in grado di fungere da veri e propri integratoti vitaminici naturali. A partire dal 2013, Sottobosco Paoli ha acquisito diverse certificazioni tra cui l’American Food and Drug Administration (Fda) che consente l’esportazione negli Stati Uniti, la British Retail Consortium (Brc) e la tedesca International Featured Standard (Ifs). L’azienda, infine, è certificata Bio e sono numerose le produzioni a marchio terzi. La mission di Sottobosco Paoli, dunque consiste nella realizzazione di prodotti naturali per i consumatori che desiderano abbracciare uno stile di vita sano.
OPINIONE DMM orari, con ruoli definiti ma se serve sovrapposti, impegnati, spesso apparentemente incazzati, ma alla fine contenti di essere “dentro” all’evento, di avere l’occasione di farne parte.
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La più grande apertura della GDO Con uno slancio impensabile fino a pochi mesi fa, nel mezzo di acquisizioni e riorganizzazioni complesse, la grande distribuzione è tornata sugli scudi, con l’arma che più di tutte la contraddistingue: l’organizzazione nell’emergenza.
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n queste settimane drammatiche e straordinarie il mondo della GDO è tornato protagonista in positivo, senza distinzioni d’insegna o di proprietà. È tornato perché da anni viene dipinto come un settore in difficoltà, con molti distinguo, certo, ma complessivamente poco digitalizzato, chiuso nella ripetitività dei propri calendari commerciali, sempre più dipendente dal rapporto con l’industria di marca, incapace di ripensare i propri formati più in difficoltà.
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on uno slancio impensabile fino a pochi mesi fa, nel mezzo di acquisizioni e riorganizzazioni complesse, la GDO è tornata sugli scudi, con l’arma che più di tutte la contraddistingue: l’organizzazione nell’emergenza.
Ogni volta che leggo delle piccole e grandi imprese dei “Grandi Distributori Organizzati”, che si succedono da un capo all’altro dell’Italia, penso la stessa cosa: “Io questa cosa l’ho già vissuta, ma quando, ma dove?”.
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oi finalmente ho fatto l’associazione con l’evento più straordinario, anche se ricorrente, che si possa vivere lavorando nel settore: la nuova apertura di un punto vendita, sia esso una superette, o un grande ipermercato integrato in un centro commerciale: sempre di emergenza organizzata si tratta.
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lle spalle una grande organizzazione di mezzi, disponibilità economiche quasi illimitate, e davanti la grande emergenza di uomini: senza
utto questo nel gergo della gdo ha una definizione, semplice e diretta come le persone che la ripetono: caricare i banchi.Niente di epico, intendiamoci: racconto qui quello che mi è capitato di raccontare tante volte, perché di queste aperture spesso ho curato la comunicazione, il lancio. Ma se si vuole apprendere come gestire l’organizzazione nell’emergenza bisogna conoscere la GDO, che ne ha fatto il proprio tratto distintivo. E il proprio stile manageriale.
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ueste settimane possono quindi essere definite come la più grande apertura della gdo, un solo enorme nuovo punto vendita dal nord al sud Italia; con una grande differenza, al contempo strategica e commerciale: in occasione di una nuova apertura e’ l’offerta che va a proporsi alla domanda, che cerca di intercettare nuovi clienti con una nuova proposta; qui la domanda ha sorpreso l’offerta esistente, alcune volte l’ha abbondonata, più spesso l’ha premiata, anche al di là dei propri meriti, va detto.
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ra la palla è nel campo dell’offerta: la GDO può accontentarsi di un girone di ritorno memorabile, oppure ripensarsi e cercare di vincere i prossimi campionati, entusiasmando il proprio nuovo pubblico pagante.n Marco Filipponi
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MDD DMM
Sostenibilità e Marca Del Distributore, la fine del GREENWASHING?
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e Marche Del Distributore (MDD – Private Label) stanno diventando in alcuni paesi le paladine della sostenibilità nelle filiere del largo consumo e l’impatto positivo che ci aspettiamo dalla crisi attuale è l’accelerazione degli impegni e delle pratiche di sostenibilità avviate dalle imprese della supply chain e del retail. Le priorità, e gli investimenti conseguenti saranno ridefinite, ma il ruolo di traino dei consumatori su questi temi sarà ancora più rilevante. La pandemia in corso è dai più interpretata come una delle conseguenze dell’abuso delle risorse del pianeta da parte dell’uomo.
L
’agroalimentare è contemporaneamente uno dei settori che genera il più alto impatto, ma anche uno dei più minacciati dal cambiamento climatico. L’integrazione verticale tra gli attori delle filiere
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attribuisce ai retailer, soprattutto per i prodotti MDD, una responsabilità rilevante nell’agire a sostegno degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. In alcuni paesi europei come Spagna, Regno Unito e Germania, un prodotto ogni due, venduto nel supermercato, è MDD e nei giorni recenti del lockdown abbiamo assistito, in diversi paesi, Italia compresa, ad un’ulteriore crescita della quota di vendite MDD.
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olontà e capacità di collaborare tra gli attori delle filiere, lavorando in modo coordinato, coerente ed integrato, sono i requisiti per una MDD di successo. I retailer richiedono prodotti sicuri, sani, di alta qualità a un prezzo competitivo; in cambio offrono contratti di fornitura pluriennali che consentono ai produttori di investire in nuove tecnologie e di aspettarsi il
ritorno degli investimenti nel medio periodo.
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n Europa l’impegno per la sostenibilità per alcuni retailer non è una scelta recente ed è parte dei propri valori e del posizionamento d’impresa, assunto ben prima che l’argomento entrasse nella consapevolezza e nelle sensibilità dei consumatori. Ricordiamo che nei mercati altamente competitivi, l’impegno per la sostenibilità contribuisce a ridurre i costi, poiché generalmente comporta l’utilizzo di meno risorse, energia e materiali. Questo ci ha fatto comprendere che, alcuni discount - grazie alla coincidenza tra impiego ridotto di risorse, processi finalizzati ad un prezzo competitivo ed economie di scala - sono diventati esperti di sostenibilità grazie all’impostazione di essenzialità propria del modello di business.
MDD DMM Quale sarà l’impatto, dopo le prime fasi della pandemia, sulla sostenibilità nel retail e MDD? Dopo aver incontrato manager e aziende, ed aver analizzato e discusso i dati raccolti, vediamo tre principali temi che saranno considerati prioritari da parte del mercato:
1 Crescerà la domanda di trasparenza, origine e provenienza dei prodotti e degli ingredienti che li compongono. Lidl in Germania ha recentemente pubblicato online un elenco completo.
2 La sicurezza dei prodotti sarà ancora più importante, la possibilità di mante-
nere gli alimenti freschi e sicuri anche utilizzando la plastica potrà essere nel breve periodo accettato, ma senza che ciò interrompa l’impegno per la richiesta di materiali e processi a minore impatto.
3 Vedremo un impegno a sviluppare filiere corte, dirette, meno intermediate e a ridurre gli sprechi, sia attraverso politiche agricole e di investimento volte a sostenere la produzione locale, sia per la ricerca di nuove opzioni di costo, forse più elevate, ma geograficamente e “socialmente” più vicine.
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a ricerca dei Partner IPLC 2020, disponibile dal mese di giugno, ha indagato le modalità con cui 50 retailer di otto paesi europei affrontano la sostenibilità, soprattutto attraverso l’offerta dei prodotti a Marca Del Distributore (MDD). Una parte del lavoro è stato condotto poco prima che Covid-19 colpisse il pianeta, ma siamo certi che quanto
emerso sarà in gran parte confermato, se non accelerato, dalla crisi corrente.
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edremo la tecnologia divenire sempre più un formidabile abilitatore per la sostenibilità, non solo per ridurre l’impatto sull’ambiente nella produzione e consumo di alimenti, ma anche nella vita quotidiana delle persone.
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bbiamo tutti visto le immagini satellitari della Cina, come della pianura Padana o di Londra, sulla riduzione comparata dell’inquinamento prima e dopo i lockdown. Un’evidenza che ha reso ancora una volta inequivocabile la responsabilità che abbiamo, ma anche la possibilità di intervenire.n Paolo Palomba Partner Italia, IPLC Expertise on Field
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DIGITAL CLUB/RETAIL DMM
Il post
Plexiglas inizia ora
Oggi si montano i divisori e ci si adatta all’emergenza sanitaria, il ridisegno dei processi e dei comportamenti dei consumatori rimarrà anche dopo.
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uando Ligabue cantava “Il plexiglass sarà l’esempio e noi rischiamo, molto, ma, qua proprio non se ne può più” non aveva certo in mente il coronavirus! Il prodotto, che in realtà andrebbe scritto con una s sola, plexiglas, ovvero il marchio registrato della Röhm GmbH, rappresentava un simbolo di modernità asettica ed uniforme. Oggi è uno degli elementi chiave della riprogettazione di alcuni luoghi pubblici e molti punti vendita. Fra i primissimi chi era aperto durante la fase uno dell’emergenza sanitaria: un esempio su tutti le farmacie.
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er alcuni versi potremmo assumere i divisori come il simbolo del momento e la cifra del cambiamento nei negozi. Con essi c’è l’obbligo di uso delle mascherine, del rilevamento della temperatura e tutta una serie di altre norme sulla distanza delle persone, sulla profilassi igie-
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nica e su altre più specifiche in funzione della tipologia merceologica. Per molti è una corsa a dotarsi di soluzioni per il rilevamento termico, l’installazione di pannelli in plexiglas e altre misure per essere a norma e poter riaprire il prima possibile i propri punti vendita, dando al contempo una sensazione di sicurezza ai propri clienti.
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l mercato dell’offerta si è immediatamente rimodulato, e sono in molti oggi ad offrire termometri palmari e portatili o incastonati e fissi. Ci sono poi soluzioni basate su telecamere, in grado di controllare ambienti lavorativi anche ampi e fare una scansione continuativa nel tempo delle temperature. Molti di questi dispositivi implementano già sistemi di riconoscimento automatico dell’uso della mascherina protettiva
per fornire un ulteriore valore aggiunto. Sono prodotti su cui c’è particolare fermento visto che l’obbligo di misurazione della temperatura si applica anche ad aziende, uffici e tanti altri luoghi.
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ome spesso avviene quando c’è cogenza le aziende si adeguano, lo hanno fatto prima per il registratore telematico, oggi per poter accogliere i clienti. Dotarsi delle protezioni e degli strumenti necessari è però solo un aspetto della questione e non l’unico. In molti casi serve ripensare alcuni processi legati sia all’operatività che all’interazione con il cliente. Abbiamo parlato il mese precedente delle app per la gestione delle code d’ingresso, ora si aggiunge l’aspetto della gestione dei flussi di persone all’interno del punto vendita, e di come si muovono e come interagiscono con il personale di servizio.
DIGITAL CLUB/RETAIL DMM
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uesta reingegnerizzazione del negozio merita particolare attenzione perché può essere vissuta come una grande occasione di innovazione per il brand, sia nell’aspetto operativo, che nel come si pone verso la clientela. Torneremo a parlarne con degli esempi pratici, al momento vorrei focalizzare l’attenzione su come trasformare una contingenza tattica, l’adeguamento, in un’opportunità strategica, ovvero in un beneficio permanente a prescindere dalla situazione attuale. Perché il coronavirus non sarà sempre con noi, si spera, e prima o poi il plexiglass se ne andrà, ma altri investimenti potrebbero rimanere, e non solo l’efficienza dei processi.
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ensiamo ai totem menzionati prima per la rilevazione termica. Oggi sono strumenti di accesso
al negozio, domani diventeranno piattaforme di digital signage per interagire di più con la clientela, fornire loro informazioni e messaggi promozionali. La tecnologia di riconoscimento facciale usata per verificare la presenza della masche-
rina, domani potrà servire per raccogliere informazioni sulla clientela e fare campagne di marketing mirate, si veda a tal proposito la serie “Guardiamoli in faccia” pubblicata precedentemente.
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e oggi il retailer implementa queste soluzioni con una visione strategica, che non sia il mero rispetto delle norme, potrà valorizzare a pieno l’investimento. Altrimenti il rischio è disperdere il patrimonio acquisito, che non è solo il mero costo fisico dei dispositivi e della loro installazione e configurazione, ma anche lo sforzo fatto per portare i clienti ad utilizzare i nuovi strumenti digitali del negozio, siano essi sul loro telefono o su un chiosco all’interno del punto vendita.n Paolo Pelloni Digital Club/Retail
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CUSTOMER DMM
Retail sistemico,
branded, future thinker, human design centered (parte 3a)
Essere “Human centered” vuol dire mettere al centro del proprio modello la persona con tutte le sua diversità. Significa essere in “feeling” in “flow” con il cliente finale, sentire il suo ritmo e suoi bisogni. Al termine di questo breve frammento, vorrei richiamare 4 dimensioni che riteniamo rilevanti per una industria o retailer oggi. SYSTEMIC RETAILER Il Retail per approfondire la conoscenza di “se stesso” dovrebbe approcciare un’ottica “sistemica”, ovvero di sistema: dove siamo inseriti,
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quali sono le dinamiche principali, quali gli attori diretti e indiretti coinvolti, quali trasformazioni in atto a livello di sistema. A seguire inserirci in una dimensione di “sistemi di sistemi” ossia cogliere le dimensioni globali, regionali, locali del mercato b2 e b2c, dell’evoluzione dei competitor diretti/indiretti/esperien-
ziali/percettivi, dell’impatto della tecnologia b2b e b2c sul mercato e clienti, quali le forze terze in gioco dinamiche con noi (es. sistemi di pagamenti, mando bancario/ assicurativo, tecnologia o l’intreccio tra vari settori industriali/servizi/prodotti) alfine di capire meglio le dinamiche reali del mercato. Ci rifacciamo al System Thinking o pensiero sistemico attraverso il quale si è in grado di mappare/classificare i sistemi con buona qualità e definire l’eco-sistema dell’industry di riferimento. Il pensiero sistemico ci consente di conoscere i fattori rinforzanti (positivi e negativi) e governati (positivi e negativi) e quindi descrivere la dinamica sistemica e dove noi operiamo.
CUSTOMER DMM RETAIL BRANDED Tutti i retailer avanzati hanno definitivamente compreso che non è più sufficiente avere “solo” le skill tipiche della distribuzione (logistica, immobiliare, assortimento, category, prodotti, prezzi, organizzazione, tecnologia, personale, processi…) ma rilevante è la consacrazione del marchio a Brand, ovvero una architettura dotata di senso culturale, simbolico, fattuale. Costruire un brand, renderlo vivo e integrato con i pubblici di riferimento. Brand significa anche avere una comunicazione continua, diretta, multimediale, customizzata, rispondente ai desiderata delle 7 generazioni presenti oggi sul pianeta. RETAIL FUTURE THINKER Come tutte le industry anche il Retail non può più navigare a vista, seguendo “solo” le metriche quantitative di breve periodo (forecast). La narrazione del futuro migliora la resilienza, consente di sbagliare di meno, di cercare soluzioni che possano essere utili a intercettare il fu-
turo, migliora il clima aziendale e il funzionamento dell’organizzazione, attua politiche di risk management anticipativo, intercetta tendenze e prospettive utili a definire i business. L’industria ha necessità di guardare al medio periodo (foresight) e di fare di tutto per anticipare (anticipation). Fino a oggi i retailer si sono basati su quelli che venivano definiti i “fatti concreti” e di “breve”. Il presente è molto importante ma vive di un vincolo: guarda solo al perimetro odierno e di gestione operativa. Il futuro è un criterio per giudicare il presente, ma anche una visione di quanto accadrà. Ovvero, il futuro è un modo per immaginare il presente. Il futuro va esplorato attraverso tecniche e modalità consolidate per arrivare alla descrizione di scenari possibili, plausibili, probabili e preferibili.
RETAIL HUMAN CENTERED DESIGNED L’ industry Retail deve mettere il Cliente al centro, ancora di più di quanto fatto finora. Siamo nell’Age of Experience e cliente finale sarà sempre più esigente, avrà riferimenti globali, regionali, locali con i quali mettervi a raffronto. E’ aumentata la sensibilità, l’emotività, l‘affettività: ci sono troppe generazioni diverse che stanno apportando fondamentali cambiamenti. Il cliente vuole essere incluso in un eco sistema più ampio di prodotti/ servizi/esperienze e in modalità attiva. Inserirlo in un circolo virtuoso ed utile a innalzare la fiducia, la qualità percepita, il valore di brand, la consistency, il servizio e il prodotto daranno i risultati attesi. L’abilità di comprendere gli insights latenti e manifesti del cliente finale, progettare soluzioni di servizio, prodotto ed esperienza sugli insights faranno la differenza. Disegnare esperienze, layout, interfacce tecnologiche user friendly, un servizio alle altezze di un retail moderno.n Marco Zanardi Partner Beready, Vice Presidente Retail Institute DM MAGAZINE 59
MERCATI DMM
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piatte e gassate, il trend salutista traina le vendite
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opo il trend negativo che ha caratterizzato il comparto negli ultimi anni, il mercato delle bevande piatte e gassate in Italia torna a registrare un andamento positivo. A spingere la categoria è soprattutto un’offerta diversificata capace di rispondere alle esigenze di un consumatore sempre più attento all’origine degli ingredienti e agli aspetti salutari di ciò che consuma, prediligendo prodotti senza o con minor contenuto di zucchero e poche calorie.
Il comparto delle bevande piatte nell’anno terminante ad aprile 2020 registra un incremento delle vendite sia a valore (+3,2%) sia a volume (+2,4%), mentre quello delle bevande gassate cresce a valore del 2,0% e rimane flat a volume. Sugar free, ingredienti funzionali, salutari e biologici sono gli elementi chiave su cui si costruisce l’offerta dei principali player del comparto.
Super e discount spingono le vendite Il comparto delle bevande piatte nell’anno terminante ad aprile 2020 registra un incremento delle vendite sia a valore (+3,2%) sia a volume (+2,4%), guidate soprattutto da supermercati (+5,4% val, +4,5% vol) e discount (+5,0% val, +2,4% vol). «Il canale iper – spiega Tommaso Piana di Nielsen – risulta in lieve calo (-0,8% val, flat a vol), quello libe-
ri servizi in leggera crescita (+1,7% val, +1,0% vol), mentre i super si mantengono la superficie distributiva che veicola la maggior parte delle vendite della categoria con una quota del 41,7% a valore e 38% a volume, influenzando positivamente con la propria performance l’andamento generale delle bevande piatte a Totale Italia». Il mercato delle bevande gassate, invece, raggiunge quest’anno un giro d’affari di 1,2 miliardi di euro nei canali Iper+Super+Liberi servizi+Discount, crescendo a valore del 2,0%, mentre rimane flat a volume. «Le superfici distributive dove si concentra la vendita di bevande gassate – sottolinea Tommaso Piana – sono i super: qui si genera il 37% dei volumi. La categoria cala negli iper (-1,8% val, -2,7% vol), mentre nel resto dei canali si registra un andamento positivo, soprattutto nei discount (+4,9% val, +0,4% vol), DM MAGAZINE 61
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dove l’industria di marca sta trovando spazi di crescita all’interno dell’assortimento con prodotti premium. Il prezzo medio della categoria cresce guidato anche in parte da un calo della pressione promozionale di 1,5 punti, soprattutto in iper e supermercati». L’andamento per area geografica Le bevande piatte crescono in tutte le aree, anche se il maggior incremento si registra al Sud / Centro, in Area 4 (+6,1% val, +5,0% vol) e Area 3 (+3,8%
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val, +3,2% vol). Guardando alla segmentazione dei punti vendita per politica commerciale, crescono gli stagionali estivi, mentre risultano in flessione i negozi a bassa intensità promo. Le bevande gassate, invece, performano soprattutto al Sud, in Area 3 (+2,8% val) e Area 4 (+3,8% val), mentre in Area 1 calano i volumi (-1,7%) rimanendo flat
a valore. A livello di formati suddivisi per politiche commerciali, la categoria è in calo nei negozi a bassa intensità promo, mentre si registra un andamento positivo a valore (+1,6%) negli stagionali estivi.
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Il tè freddo è sugar free Il tè freddo, prodotto di punta all’interno del segmento delle bevande piatte, ha affiancato con successo ai tradizionali gusti fruttati il tè verde, il tè deteinato e il tè senza zuccheri. «Nel Thè Freddo in Italia – afferma Vincenzo Tundo, direttore marketing e trade marketing Italia Gruppo Acqua Minerale San Benedetto – indubbiamente è lo “zero” il fenomeno del momento. Si è guadagnato ormai stabilmente il secondo posto nel mercato dopo il regular, con il 10,6% di quota a volume e con un significativo +15,8% delta volumi rispetto all’anno precedente (Fonte: IRI I+S+Lsp dicembre 2019). Nel mondo dello “sugar free”, San Benedetto è stato protagonista del recente rinnovamento dell’intera gamma Thè Zero, con l’introduzione l’anno scorso della variante Verde, una bevanda sugar free dal gusto equilibrato e con pochissime calorie, e con i nuovi formati in lattina sleek da 0,33 L». Attenzione al contenuto di zuccheri anche per Beltè, marchio che è stato totalmente rivisitato da Referesco Italia dopo il recente acquisto, innanzitutto studiando una nuova ricettazione capace di coniugare gusto e ridotto apporto di zuccheri.
I prodotti più apprezzati La categoria delle bevande gassate è spinta dalla buona performance delle cole (+3,3% val, +2,1% vol) e degli energy drinks (+9,5% val; +11,4% vol) che compensano il calo dei rimanenti segmenti, in particolare le aranciate, che soffrono una forte flessione di volumi (-6,0%) che è stata solo in parte controbilanciata da un aumento dei prezzi. All’interno del segmento delle be-
vande piatte, invece, il tè freddo rappresenta circa il 74% del turnover con un fatturato di circa 360 Mio di euro a Totale Italia, in aumento dello 0,8% a valore. Contribuisce positivamente alla crescita della categoria la sezione delle bevande a base vegetale, con un incremento a doppia cifra (+16,8% a valore). Il consumatore premia le proposte biologiche L’accresciuta sensibilità verso ingredienti salutari e la ricerca
di prodotti di qualità certificata ha spinto molti player del settore a proporre referenze con nuove formule, prediligendo proposte naturali, semplici e sostenibili. In questo contesto trovano spazio le bevande gassate biologiche, come la linea Fiori & Frutti BIO di Cedral Tassoni, declinata nelle varianti Fior di Sambuco, Mirto in Fiore e Pescamara.
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Il fermento dei bambini Da cosa è popolato l’intestino? Dal microbiota umano. “È l’insieme dei microrganismi simbiotici che convivono con l’organismo umano senza danneggiarlo”.
Cosa sono i probiotici? I probiotici secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sono micro-organismi vivi che, somministrati in quantità adeguata, apportano un beneficio alla salute dell’ospite.
I probiotici favoriscono l’equilibrio della flora batterica intestinale
Quando assumere un probiotico? Un episodio di diarrea, una terapia antibiotica o un periodo di stress possono causare un’alterazione della flora intestinale con ripercussioni sul benessere del pancino dei nostri bambini.
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Segue la stessa direzione la gamma Sanpellegrino BIO, disponibile solo in vetro e nelle tre referenze storiche: Aranciata, Aranciata Amara e Limonata. Anche Refresco Italia ha puntato sul biologico con il recente rilancio delle bibite Recoaro BIO.
«Si tratta di una limonata, un chinotto e un’aranciata – spiega Fabio Bononi, head of marketing di Refresco Italia – la cui origine poggia nella lunga tradizione della nostra azienda: antiche ricette rivisitate in taglio moderno con ingredienti di qualità e biologici, in bottiglie PET 100% riciclabili adatte al consumo famigliare».
Spazio alle bevande gassate zero zuccheri Per venire incontro alle necessità degli shopper moderni, sempre più informati sugli aspetti salutari e sull’origine degli ingredienti, le aziende del comparto hanno investito più organicamente in termini di alternative senza zucchero. San Benedetto ha risposto al trend “zero” con una proposta ad hoc: le bibite gassate San Benedetto Zero. Si tratta di una linea che racchiude un mix di fattori vincenti, dal
Gli energy drink si rinnovano Formule rivisitate e nuove proposte anche per gli energy drink. Tra le novità troviamo Red Bull Zero, fresca alternativa alle tradizionali bibite energetiche senza zucchero: offre gli stessi benefici di Red Bull Energy Drink senza zuccheri e calorie e consente ai consumatori di scegliere un prodotto senza zucchero con un gusto differente rispetto a Red Bull Sugarfree. La referenza è disponibile nell’inconfondibile lattina a rombi, in questo caso declinati nei toni del grigio-argento, nel formato da 250 ml. Red Bull Zero va così ad ampliare la linea di Red Bull Energy Drink che comprende da sempre la classica lattina a rombi blu e argento e la sua versione Sugarfree e che da qualche anno si è arricchita con le Red Bull Edition, che abbinano Red Bull Energy Drink con gusti specifici: frutti rossi e agrumi, frutti tropicali in versione Sugarfree, e gusto cocco-açai.
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MERCATI DMM plus “zero zuccheri aggiunti” fino alla varietà dei gusti e alla praticità dei formati, che soddisfano le esigenze dei consumatori attenti alla forma fisica, ma che non vogliono rinunciare al piacere di una buona bibita gassata. Tra le novità 2020, è in programma il restyling di tutta la gamma, il cui obiettivo sarà elevarne la premiumness ed ottenere una nuova immagine, glamour ed elegante. Inoltre, è prevista anche l’introduzione del formato in latti-
lavorato sul rinnovo della gamma Zero: «sarà lanciata nel nuovo formato PET 75 cl – dichiara Giacomo Giacani, marketing manager Gruppo Sanpellegrino – e sarà formata da Aranciata Zero, con arance 100% italiane, Chinò Zero, con chinotti siciliani da filiera controllata, e il nuovo Cocktail Zero».
na 0,33 L sleek, dedicato al canale Tradizionale. Grande attenzione anche per i nuovi e super originali gusti Pesca e Frutti Rossi Zero. Le Bibite Sanpellegrino, invece, hanno
Uno scaffale diversificato L’offerta a scaffale è oggi molto dinamica e capace di soddisfare tutti i gusti, con proposte in linea con gli ultimi trend e impreziosite da packaging distintivi e molto attraenti agli occhi del consumatore. Tra le new entry del segmento tè freddo, ad esempio, troviamo la gamma Arizona tea:
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quattro referenze disponibili nell’iconica e coloratissima bottiglia in PET da 50 cl nei gusti tè verde con miele, tè verde con miele e pesca, tè verde con melograno e tè bianco con mirtilli neri. È presente, inoltre, una mini offerta di due articoli, sempre da 50 cl, con un ridotto apporto calorico e contenuto di zucchero, nelle varianti tè verde al miele e tè verde al limone, quattro lattine da 33 cl e due bottiglie da 1,5 L nelle due varianti top seller di tè verde con miele e tè verde con melograno. Tra le novità più interessanti spicca Tropical Aloe Vera, l’unico drink a base di Aloe Vera con il riconoscimento tre stelle al
MERCATI DMM Superior Taste Award, privo di conservanti e coloranti, senza polvere di aloe vera ma con succo e polpa di aloe vera al 30%. «Nel 2020 – spiega Rossella Guidobono, marketing director di Eurofood – lanciamo anche una mini linea di tre lattine da 240 ml nella versione aloe vera naturale classica, aloe vera naturale zero e aloe vera naturale con melograno». Una comunicazione multicanale Le aziende del comparto scelgono di comunicare i plus e le
caratteristiche dei propri prodotti utilizzando un media mix integrato. Recentemente gli investimenti nel digitale sono aumentati per tutti i player, anche per quelle realtà storiche che hanno sempre prediletto i mezzi tradizionali. «Gli ultimi anni e in modo particolare gli ultimi mesi – dichiara Liana Castaldo, responsabile vendite Italia canale Gdo di Cedral Tassoni – hanno visto un rafforzamento della nostra presenza sui canali social (Facebook, Instagram, LinkedIn) per generare un’inte-
razione sempre più diretta e coinvolgente con i nostri consumatori con un’attenzione alle generazioni più giovani». Approccio simile anche per IBG, azienda di imbottigliamento e distribuzione per Pepsi Cola in Europa e proprietaria del Chinotto Neri: «Continuiamo ad essere presenti sulle diverse piattaforme social – sottolinea Rosario Caputo, amministratore delegato di IBG – privilegiando quei temi e linguaggi più in linea con i trend della comunicazione giovanile.
PIACCIONO LE ACQUE FUNZIONALI E ARRICCHITE Le acque arricchite con ingredienti funzionali rappresentano un importante segmento minoritario ad alto valore aggiunto, pensate per soddisfare soprattutto le esigenze delle consumatrici con uno stile di vita attivo e che amano prendersi cura di sé. È il caso di San Benedetto Skincare, la nuova bevanda in acqua minerale naturale arricchita dalle preziose proprietà di 2,5 g di collagene Verisol, il 15% del valore nutrizionale di riferimento di zinco e 22 mg di acido ialuronico, che possono aiutare a migliorare l’aspetto di pelle, capelli e unghie e preservare le cellule dallo stress ossidativo. Disponibile nel formato on-the-go in PET da 0,22 L, ha un piacevole gusto Pesca & Frutti Rossi ed è senza conservanti e coloranti. Sant’Anna è presente in questa categoria con due proposte: Sant’Anna Beauty, un’acqua funzionale con collagene addizionata con zinco, senza glutine, e Sant’Anna Fruity Touch, acque “fruttate” a basso contenuto calorico, in tre saporazioni: limone, lime e guaranà e frutti rossi. Entrambe le gamme sono prive di conservanti e coloranti.
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Un mondo, quello delle nuove generazioni, a cui prestiamo una particolare attenzione, anche attraverso i suoi repentini cambiamenti, poiché è il nostro principale target». L’attuale emergenza Covid-19 ha inevitabilmente modificato le strategie di comunicazione di alcuni player, come nel caso di Sant’Anna che ha puntato su uno storytelling emozionale. «Sono stati creati due spot ad hoc che hanno comunicato le iniziative di Sant’Anna a supporto della comunità, come le donazioni di 500mila euro verso alcune strutture sani-
tarie del Piemonte, e il nostro impegno verso i dipendenti che hanno continuato a lavorare con dedizione, a cui è stato riconosciuto un bonus del 30% in più sullo stipendio», ha spiegato Luca Cheri, direttore commerciale di Sant’Anna Fonti di Vinadio. Red Bull, invece, ha scelto un’altra via: «Abbiamo mantenuto – afferma Roberto Giugliano, direttore marketing Red Bull – una strategia di comunicazione fedele ai valori che ci ispirano e alla promessa del nostro brand: “Red Bull ti mette le aaali”. Abbiamo confermato i nostri investimenti media e offerto all’audience on-line maggiori opportunità di svago e intrat-
tenimento, grazie a una library di contenuti video pressoché illimitata. Abbiamo inoltre dato voce agli atleti del team Red Bull, che da sempre sono i nostri migliori ambassador, raccontando non solo le loro grandiose imprese sportive, ma anche la loro nuova quotidianità e le differenti sfide che oggi, come tutti, si trovano ad affrontare, per continuare a ispirare chi ci segue».n
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REAL ESTATE DMM
Logistics is sexy (so they say) (parte 1a)
Il settore, da diversi anni, è protagonista di una grande trasformazione, da servizio per l’industria a servizio plasmabile e dedicato a una pluralità di settori, siano essi finali o intermedi.
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l settore della logistica da diverso tempo riscuote un interesse sempre crescente fra gli addetti ai lavori del settore immobiliare. Ciò accade nonostante l’aspetto immobiliare della logistica sia da considerarsi fra i meno stimolanti dato che la gestione del flusso finanziario sotteso (ciclo affitti) lascia poco spazio per altro. Certamente meno effervescente dell’immobiliare turistico, residenziale, terziario o, ancor di più, commerciale dove il grado di cointeressenza
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fra landlord e tenant è più marcato sotto diversi profili. Il rapporto fra proprietario di un immobile e locatario si limita nella gran parte dei casi al pagamento/ riscossione di un canone,
o alla sua rinegoziazione. Il proprietario quasi nulla è tenuto a sapere sulle modalità operative del business sottostante, ovvero di come il tenant gestisce gli spazi affittati.
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l business sottostante – la logistica, appunto – è al contrario uno dei più effervescenti, più in evoluzione e più complessi fra quelli con cui si relaziona il mondo immobiliare. Il settore, da diversi anni, è protagonista di una grande trasformazione, da servizio per l’industria a servizio plasmabile e dedicato a una pluralità di settori, siano essi finali o intermedi. All’interno di questo paradigma c’è un variegato insieme di modalità attraverso cui concretamente si svolge la logistica. Solo per citarne alcune, si spazia dal canonico magazzino di fabbrica ai centri distribuzione, dai punti di transhipment alla logistica 3PL, con ciò tralasciando – per brevità – il settore di sbocco che porterebbe ad innumerevoli declinazioni.
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lcuni dati sull’andamento del mercato possono offrire un ausilio per comprendere la portata del fenomeno. Come riporta l’Ufficio studi CBRE nel Report “Italian Logistics Real Estate Trends” di aprile 2020, il tas-
2013-2020 e una corrispondente diminuzione dei rendimenti netti prime (5,2% nel Q1 2020). Dati che, considerati nel loro insieme, descrivono un settore in salute e in espansione.
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so di vacancy nel Q1 2020 è pari a 2,6% e in ulteriore diminuzione; con uno stock di 19,9 M mq esistenti la pipeline è consistente con 1,2 M mq in costruzione nel 2020 e 85.000 mq completati nel solo Q1 2020; le prestazioni di occupazione degli spazi mostrano un mercato in crescita tendenziale negli ultimi dieci anni, con una domanda sempre concentrata sulla scelta della location, della vicinanza a infrastrutture e dell’ubicazione in mercati primari, oltre che sulla qualità degli immobili; le serie storiche degli investimenti nel mercato immobiliare evidenziano una quasi costante crescita degli investimenti
i dice che il mercato immobiliare logistico è uno specchio abbastanza fedele del settore (logistica). Ma come far coincidere questo assunto con la apparente contraddizione sopra riportata? Perché la logistica immobiliare è così interessante per il mercato dei capitali? Verrebbe da dire che l’interesse risiede nella garanzia di rendimenti sempre più crescenti negli ultimi anni e ciò a fronte di una ridotta necessità di asset management. E questa è certamente la risposta più facile, ma bisogna andare più in profondità per capire le cause ed arrivare così a comprendere il fenomeno, anche in una prospettiva temporale e di sviluppo.n Alberto Deiana Project Management and Real Estate Executive, Mi.NoTer.
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TECNOLOGISTICA DMM
M-Cube: nuove soluzioni digital signage
per la gestione dei flussi dei clienti in-store L’azienda specializzata nei servizi in-store potenzia lo sviluppo di tecnologie di digital signage per la gestione dei flussi di persone all’interno dei negozi.
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-Cube, leader europeo nei servizi di In-Store Digital Engagement, sta potenziando lo sviluppo di soluzioni dedicate alla gestione di flussi di persone all’interno degli store per consentire l’applicazione delle regole di distanziamento imposte dalla fase due dell’emergenza. l controllo degli accessi viene semplificato grazie al posizionamento di totem e monitor all’ingresso del negozio, gestiti tramite app dal personale di vendita e dal sistema di rilevazione degli ingressi. Il sistema di rilevazione degli ingressi, o conta persone, consiste in un dispositivo da installare in corrispondenza degli accessi per conteggiare il numero di persone in entrata e in uscita, garantendo che all’interno dello shop non venga mai superato il massimo consentito. noltre, tramite un’applicazione dedicata, il personale di vendita monitora costantemente gli accessi e può intervenire in caso di necessità, bloccandoli se opportuno. I display, ben visibili all’esterno dello store, indicano alle persone i tempi di attesa, le misure di distanziamento e igiene da rispettare e segnalano, tramite apposito messaggio, quando è possibile entrare.
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lteriori schermi di varie forme e dimensioni posti in vetrina possono contribuire ad un’adeguata comunicazione all’esterno, grazie a contenuti specifici e informazioni utili ai passanti che riguardano le misure intraprese non solo dal singolo negozio, ma anche da tutto il brand. a sicurezza, sia dei clienti che del personale di vendita, è facilitata tramite apposita termo-camera per il monitoraggio della temperatura corporea delle persone in ingresso, collegata direttamente con l’applicazione di gestione e controllo degli spazi del personale.n
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Leggi anche “GfK Sinottica: nella fase 2 si consolida la crescita del digitale”
TECNOLOGISTICA DMM
Baoli
presenta i carrelli elevatori KBD 50-100
I nuovi carrelli frontali Diesel KBD 50-100 garantiscono maggiore efficienza e minori consumi rispetto ai modelli precedenti e sono conformi allo standard EU5.
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aoli lancia la nuova gamma di frontali Diesel KBD 50-100, con portata da 5.000 a 10.000 kg. Aggiornati e profondamente rinnovati, i nuovi KBD 50-100 garantiscono maggiore efficienza e minori consumi rispetto ai modelli precedenti. Omologati EU5, questi carrelli sono ideali per l’utilizzo in aree esterne, come piazzali di scarico e cantieri edili, e garantiscono sicurezza, comfort, manovrabilità e buone prestazioni.
mento automatico e il sistema di iniezione a gestione completamente elettronica.
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ispetto alla serie precedente, i carrelli sono più potenti poiché possiedono un intercooler aggiuntivo per il sistema di aspirazione dell’aria, di un nuovo radiatore dell’acqua più capiente e di un radiatore dell’olio aggiuntivo. Ne consegue un grado di efficienza di raffreddamento migliorato fino al 20%. I nuovi KBD 50-100 sono inoltre dotati di un sistema di raffreddamento dei freni fino al 50% più efficiente, che garantisce una maggiore durata dei freni.
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modelli della nuova serie sono dotati di motore conforme allo standard europeo sulle emissioni inquinanti EU5 e l’ottimizzazione della camera di combustione del pistone, dell’ugello dell’iniettore e un sistema di alimentazione dell’aria migliorato garantiscono valori di consumo incredibilmente bassi. Un grande vantaggio per i clienti, a cui si aggiungono anche il sistema di trasmissione a cinghia con tensiona-
nfine, come per le versioni precedenti, anche nella nuova gamma sarà possibile accomodarsi in un posto di guida che assicura la massima visibilità in qualsiasi direzione di marcia e un elevato livello di comfort. Molta attenzione è stata infatti dedicata all’ergonomia: lo spazioso sedile di guida, l’ampia pedana dell’operatore e i cilindri di sollevamento ammortizzati durante la discesa sono garanzia di comodità e sicurezza.n Leggi anche “Baoli lancia la gamma di carrelli elevatori Heavy Duty”
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NEWS DMM
Parte la commercializzazione di 25 ex centri commerciali Auchan Con la nomina dell’advisor, Colliers International, leader nei servizi immobiliari e nell’investment management, Margherita Distribuzione, la compagnia ad hoc creata per pilotare l’integrazione fra Conad e la rete di Auchan retail Italia, ha dato il via alla commercializzazione degli spazi all’interno di 25 strutture retail distribuite lungo l’intero territorio nazionale. Gli asset affidati hanno bacino di utenza potenziale di circa 10 milioni di abitanti e il ricco portafoglio comprende due importanti complessi, come Porta di Roma (97.000 mq e 250 negozi) e lo shopping center di Rescaldina (circa 30.000 mq e 77 attività), a meno di 30 km da Milano. Commenta Roberto Nicosia, amministratore delegato di Colliers International Italia: “Siamo orgogliosi di avere ricevuto da Margherita Distribuzione l’incarico di advisory per la commercializzazione di una parte considerevole dei suoi centri commerciali, tra cui spiccano alcuni dei più dinamici del Paese”.
Coop Alleanza 3.0: i conti anticipano il piano di rilancio Nel corso del 2019 Coop Alleanza 3.0 ha raggiunto, e in alcuni casi anticipato, i risultati previsti dal piano di rilancio. In particolare, l’Ebitda adjusted (capacità di generare cassa prima di operazioni straordinarie) è tornato positivo per 33 milioni, con un recupero di 80 milioni sul 2018. Da segnalare che le perdite d’esercizio sono sostanzialmente dimezzate rispetto all’anno precedente. Il bilancio 2019 si chiude con una perdita di 163,9 milioni che, tra l’altro, include svalutazioni e accantonamenti prudenziali di circa 80 milioni, contro i 29 previsti. Nel 2019 i ricavi in aggregato (compresi Robintur, librerie.coop e AlleanzaLuce&Gas) ammontano a 5,2 miliardi (+3% sul 2018. Le vendite a insegna Coop (somma della rete diretta e del franchising) superano i 4,9 miliardi, con una crescita del 2,4% sul 2018. Le vendite totali della sola Coop Alleanza 3.0 ammontano a 4,1 miliardi con una riduzione del 2,4% sul 2018, dovuta in buona parte alla cessione di alcuni negozi, come previsto dal piano.
Confcommercio Censis: crolla il sentiment degli italiani Collassa il sentiment degli italiani secondo rapporto Confcommercio-Censis su fiducia, consumi e impatto del Covid-19. A causa della crisi sanitaria e del conseguente lockdown, il 42,3% delle famiglie ha visto ridursi l’attività lavorativa e il reddito, con un 25,8% che ha dovuto sospendere del tutto l’attività, e un 23,4% che è finito in Cig. Quanto alle aspettative si nota che quasi 6 famiglie su 10 nutrono il timore di perdere la propria occupazione. Tra i principali effetti sui consumi si osserva che il 48% ha dovuto rinunciare definitivamente a qualsiasi forma di vacanza (week end, ponti, Pasqua, vacanze estive) e il 23% all’acquisto, già programmato, di beni durevoli (mobili, elettrodomestici, auto). Doloroso anche il capito delle vacanze estive, per le quali oltre la metà dei nostri connazionali non ha fatto programmi, mentre un 30% ha già deciso che resterà a casa. Solo il 9,4% ci andrà, ma con durata e budget ridotti.
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PoliMi-Netcomm: il food&grocery online sale a 2,5 miliardi di euro Nel 2020 gli acquisti online dei consumatori italiani nel comparto food&grocery varranno 2,5 miliardi di euro, con una crescita del 55%, quasi 1 miliardo in valore assoluto in più rispetto al 2019. La componente più rilevante (pari all’87%) è rappresentata dall’alimentare: all’interno di questa categoria il grocery alimentare diventa il principale segmento online, grazie a una crescita dell’85% rispetto al 2019 e un valore di 854 milioni di euro. Seguono il food euro (+63%). Questo è quanto emerge dall’Osservatorio e-commerce B2C, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm. I picchi “straordinari” di richieste in questo lockdown e l’incapacità di soddisfarli da parte della maggior parte degli operatori hanno accelerato un processo sia di digitalizzazione (per chi online non era ancora presente), sia di adeguamento delle risorse logistico/distributive, (per chi online c’era già).
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BENNET: RACCOLTI 130 MILA EURO PER FRONTEGGIARE L’EMERGENZA SANITARIA Grazie alla raccolta punti 2019, Bennet ha raccolto circa 130 mila euro che saranno impiegati per aiutare e sostenere le realtà più fragili e maggiormente colpite dall’emergenza sanitaria. La cifra sarà devoluta alle associazioni con le quali l’insegna collabora da sempre, come la Fondazione Umberto Veronesi, ma un importante contributo è stato destinato anche al Fondo Emergenza Coronavirus della Fondazione Provinciale Comasca, così come a Cesvi Onlus, agli ospedali Sant’Anna e Valduce di Como e altri ancora. Simone Pescatore, Direttore Marketing e Comunicazione Bennet, racconta in questo servizio tutte le iniziative condotte dall’insegna.
EMERGENZA COVID-19: TUTTE LE MISURE ADOTTATE DAI DISTRIBUTORI EUROPEI L’emergenza sanitaria in atto ha rivoluzionato in modo radicale il settore alimentare, portando i distributori ad adottare misure straordinarie per fronteggiare la crisi: come spiega la corrispondente del Plma di Amsterdam Veronica Carvalho, Aldi sud, ad esempio, lavora per garantire il normale approvvigionamento di pasta proveniente dall’Italia nei punti vendita tedeschi, mentre Carrefour continua a mantenere invariati i prezzi di oltre 150 prodotti a marchio del distributore. Contestualmente, gli analisti tedeschi sono al lavoro per decifrare quale sarà la situazione delle vendite al dettaglio di generi alimentari nei mesi a venire. Nel Regno Unito, infine, Tesco ha rinviato un progetto destinato a raddoppiare proprie vendite online. Nel servizio tutti gli approfondimenti sull’andamento del settore.
DOLE ITALIA SBARCA IN TV CON LA NUOVA CAMPAGNA ISTITUZIONALE Dole Italia lancia la prima campagna pubblicitaria, on air sulle principali reti Mediaset dal 17 maggio fino alla fine del mese. Lo spot celebra la nuova identità corporate di marca e pone al centro la banana Dole, snack ideale in ogni momento della giornata. La campagna istituzionale pone l’accento, inoltre, sull’ampiezza della gamma di frutta fresca Dole, il tutto accompagnato dal claim “Abbiamo il sole dentro”.
CONAD: IN PRIMA LINEA PER GARANTIRE LA SICUREZZA DEI CLIENTI L’emergenza sanitaria che ha interessato il nostro Paese ha posto inevitabilmente i consumatori in uno stato di allerta, rendendoli particolarmente attenti alla sicurezza anche all’interno dei punti vendita. Ed è proprio sulla sicurezza che ruota la strategia aziendale di Conad, che continua a sottolineare il proprio impegno non solo nel garantire la qualità e la convenienza dei propri prodotti, ma anche la messa in atto di tutte le norme e dei dispositivi di protezione. Ce ne parla nel dettaglio Francesco Avanzini, Direttore Generale Conad.
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Nova Coop
chiude il 2019 con il segno più La cooperativa presenta ai soci il bilancio 2019: l’esercizio chiude con un utile netto di 13,6 milioni di euro.
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’esercizio 2019 di Nova Coop è stato contraddistinto da risultati positivi che hanno permesso di chiudere il bilancio civilistico con un fatturato di 1,063 miliardi di euro e un utile netto di oltre 13,6 milioni di euro. La fiducia della base sociale nei risultati della cooperativa è confermata da un saldo positivo nel numero di soci prestatori corrispondente a 859 nuove aperture, che hanno portato a un lieve incremento dell’incidenza percentuale dei soci prestatori sulla base sociale totale, ora al 14,55%. Il valore del rapporto tra prestito sociale e patrimonio netto della cooperativa è di 0,88, un dato migliore rispetto alla
media nazionale delle cooperative di consumo che è di 1,28. In ottemperanza alle misure eccezionali introdotte in deroga alla normativa vigente per ridurre al minimo i rischi connessi all’emergenza sanitaria ed epidemiologica da COVID-19, Nova Coop modifica il sistema di partecipazione al voto e svolgimento delle sue Assemblee separate e dell’Assemblea generale. A partire da lunedì 18 maggio, ogni socio potrà collegarsi al sito www. vivicoop.it o recarsi direttamente nel proprio negozio di riferimento, tra i 64 punti vendita della cooperativa, per prendere visione dell’ordine del giorno delle Assemblee,
Leggi anche “Un’ora donata dai dipendenti alla Croce rossa piemontese”
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dei relativi documenti illustrativi ed esprimere la propria intenzione di voto, compilando il modello di delega del Presidio di appartenenza. Tutte le assemblee di una provincia verranno convocate nella stessa data e in un unico luogo. Il socio delegherà la propria partecipazione ad un rappresentante designato che sarà l’unico soggetto presente in Assemblea, insieme al presidente e al segretario e sarà responsabile della verifica della correttezza dei voti. Ogni Assemblea separata eleggerà un delegato e un supplente per l’Assemblea generale e i componenti dei direttivi dei presidi. Anche i delegati all’Assemblea generale esprimeranno il proprio voto per mezzo di un unico rappresentante delegato.n
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