INTERVISTA
Ferrarelle: il tuffo alla conquista delle gassate e dei mercati esteri
SUCCESSI
Fratelli Arena approva il nuovo piano industriale: +158 milioni di euro
Ferrarelle: il tuffo alla conquista delle gassate e dei mercati esteri
Fratelli Arena approva il nuovo piano industriale: +158 milioni di euro
INTERVISTA
Ferrarelle: il tuffo alla conquista delle gassate e dei mercati esteri
Fratelli Arena approva il nuovo piano industriale: +158 milioni di euro
Risotti, pasta, zuppe, pizze, secondi, insalate. È facile cucinare con Edelblu.
bergader.it
Gender
Gli shopping center in viaggio verso luoghi esperienziali
Intervista
Ferrarelle: il tuffo alla conquista delle gassate e dei mercati esteri
15 Successi
Fratelli Arena approva il nuovo piano industriale: +158 milioni di euro
17 Imprese
Pinsami: finanziamento di 10 milioni per il raddoppio del fatturato
18 Mercati
Birra: l’attenzione è sull’artigianalità, ma crescono le analcoliche
28 Retail Innovation
Lavazza Flagship - Londra, Gran Bretagna
Persone
33 Social&Pr strategies
I passi falsi nella relazione con i giornalisti
35 Digital Marketing
CPaaS: un’unica piattaforma per conversare con i tuoi clienti su più canali
37 Focus
Fuori pasto dolci: i consumatori premiano la sperimentazione
44 Customer Smart Surround
46 Mercati
Detergenza bucato: igiene e profumazione al centro
60 Retail Real Estate Il Fitness è in salute
62 Focus
Free from, un comparto in salute
66 Digital Club/Retail
Una nuova influenza
68 Mercati
Pane e sostitutivi: il trend salutista spinge le vendite
82 Osservatorio Digital
Chi ha pane, ha anche i social: ecco i brand più attivi sul web
85 Tecnologistica
Italian Pack propone un nuovo confezionamento per zuppe e piatti pronti
Cpr System avvia i primi passi del progetto Tracing
88 News
89 Video e podcast
91 Prossimamente
Centri commerciali e outlet ripensano alla propria mission, integrando l’offerta commerciale con elementi legati al leisure e alla ristorazione: passano da luoghi per acquisti di routine a veri e propri “place to be”.
DM Magazine
Supplemento mensile di Distribuzione Moderna
Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano
Registrazione n° 52 del 30/1/2007
Direttore responsabile
Armando Brescia
Direttrice editoriale
Stefania Lorusso
Responsabile di redazione
Claudia Scorza
Redattori
Federica Bartoli, Stefania Colasuono, Alberto Deiana, Maria Teresa Giannini, Maddalena Marconi, Paolo
Pelloni, Michele Rinaldi, Raffaele Rota, Luca Salomone, Marco Usai, Fabrizio Valente, Marco Zanardi
Progetto grafico Silvia Ballarin
Editore Edizioni DM Srl Via A. Costa 2 20131 Milano P. Iva 08954140961 Contatti Tel. 02/20480344 redazionedm@edizionidm.it
Pubblicità Ufficio commerciale Tel: 02/20480344 commerciale@edizionidm.it
di materiale (testi, articoli, notizie, immagini, dati, grafiche, ricerche ecc.) da parte di autori esterni alla Redazione non garantisce che esso venga pubblicato, né in parte, né nella sua forma originale. Lo stesso, peraltro, potrebbe essere pubblicato in forma rimaneggiata per necessità di carattere editoriale. Si precisa altresì che l’invio del suddetto materiale costituisce automatica autorizzazione da parte di Edizioni DM Srl alla pubblicazione a titolo gratuito su tutte le proprie testate.
https://www.facebook.com/marcascudo
https://www.instagram.com/marca_scudo/ www.unifrigo.it/marca-scudo
Il tema della gender equity è sempre più sotto la luce dei riflettori. Dati Istat hanno dimostrato come, durante il lockdown, il genere femminile sia stato quello più penalizzato all’interno del mondo del lavoro. Rispetto agli uomini, infatti, un numero più alto di donne – per lo più occupate in modo precario, part-time o saltuario – ha perso il posto, ha smesso di cercare lavoro o è entrato nella categoria degli “inattivi”. A fare da contraltare a questa fotografia poco rassicurante spicca l’impegno di un gruppo sempre più ampio di aziende illuminate che considerano fondamentale creare un ambiente di lavoro inclusivo. Per queste organizzazioni si tratta in generale (almeno “sulla carta”) di una condizione centrale per il benessere stesso del business e per conseguire migliori risultati. In Italia spiccano nomi come Lavazza, Barilla, Ferrero e ultima in ordine temporale Nestlé, che ha recentemente annunciato l’ottenimento della Certificazione per la parità di genere UNI/PDR 125:2022, rilasciata dall’ente certificatore Bureau Veritas. Queste aziende virtuose hanno ben compreso, prima di altre, quanto gli accorgimenti che vanno a colmare il gender gap in ambito professionale siano in grado di dar vita ad ambienti lavorativi più stimolanti e collaborativi. A ricordarci di quanto la strada per una reale e concreta parità di genere sia ancora lunga e in salita sono però, purtroppo, i recenti fatti di cronaca. Una manager torinese, di 32 anni, vittima di uno stupro di gruppo in un locale sui Navigli a Milano nel marzo del 2023, è stata infatti licenziata dall'azienda per la quale lavorava ad Assago (con sede legale in Olanda). La società, specializzata nel commercio di brand di lusso, avrebbe inizialmente mostrato sostegno e vicinanza alla propria dipendente che, a causa della violenza subìta, ha vissuto sei mesi scanditi da ricoveri in ospedale e sedute da psicologi e psichiatri. Nonostante tutto la donna sarebbe rientrata al lavoro - sia pur tra numerose difficoltà - dopo l’estate, fiduciosa di poter ricominciare a piccoli passi una vita normale. Fino a marzo 2024, quando la società decide di consegnarle la lettera di licenziamento perché ritenuta inefficiente, offrendole “addirittura” 5mila euro di buonuscita. Ultimo, ma non ultimo dettaglio, è che chi quella lettera l’ha firmata è una donna. La domanda che sorge spontanea è: «Se fosse stato un uomo si sarebbero comportati allo stesso modo?». È facile dire che le donne vanno sostenute, ma non tutte le aziende lo fanno poi nella pratica. È impensabile che una lavoratrice, per di più se è in un momento di difficoltà, venga sacrificata in nome di un mero profitto d’impresa. Eppure, nel 2024 succede ancora. Al di là del singolo episodio si pone evidentemente un tema di etica d’impresa e solidarietà sociale, elemento indispensabile perché le comunità del lavoro possano essere veri luoghi in cui, anche nelle difficoltà, i dipendenti possano sentirsi realmente parte della vita aziendale e non mero meccanismo. Spesso si parla di produttività dei lavoratori e delle lavoratrici ma questa non può e non deve essere slegata dal tema dell’equità. Non più.
Centri commerciali e outlet ripensano alla propria mission, integrando l’offerta commerciale con elementi legati al leisure e alla ristorazione, passando da luoghi per acquisti di routine a veri e propri “place to be”.
di Marco UsaiLa Covid-exit dei centri commerciali è finalmente iniziata: nel 2023, secondo i dati di una ricerca diffusa dal Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e realizzata in collaborazione con Ey, le strutture commerciali italiane hanno registrato un aumento di fatturato di oltre due punti percentuali rispetto all’anno precedente e di un punto percentuale rispetto al 2019, ultimo anno prima del Covid. Numeri che, naturalmente, vanno ponderati anche sulla base della crisi inflattiva dell’ultimo biennio ma che fanno comunque ben sperare per l’anno in corso e per il futuro. Soprattutto perché il mondo degli shopping center, nel quale rientrano grandi e piccoli
centri commerciali, retail park e factory outlet, vive una fase di profonda evoluzione, iniziata in verità già qualche anno prima del Covid, sull’onda di quella Retail Apocalypse proveniente dagli Usa e che ha causato la chiusura di centinaia di strutture retail oltreoceano. La pandemia ha soltanto accelerato, dunque, un processo di revisione della formula commerciale che vada incontro alla nuova geografia degli acquisti, come spiegato dalla ricerca realizzata da TradeLab in collaborazione con Retail Institute Italy, che ha introdotto la terza edizione di “Shopping Center”, l’evento dedicato all’evoluzione dei centri commerciali.
Pinzone (Svicom): «Puntare sull’identità e su una narrazione efficace» Per Svicom, società benefit leader nel real estate per l’offerta integrata di servizi immobiliari, è importante considerare gli asset retail come dei veri e propri brand, ognuno con un’identità specifica. In quanto tale il centro commerciale, servendosi anche del giusto mix tra strumenti digitali e competenze umane, può arrivare a stabilire una relazione di fiducia con i propri consumatori. «L'applicazione dell'intelligenza artificiale generativa potrebbe rivoluzionare il modo in cui i settori dei media e della pubblicità pensano all'uso dei dati – dichiara Francesca Pinzone, head of marketing & digital di Svicom – senza però perdere di vista la componente umana ed emozionale. Anche per ciò che concerne la comunicazione e in particolar modo i social media – continua Pinzone –il centro commerciale deve trovare una narrazione efficace, anche attraverso collaborazioni con i content creator per la generazione di contenuti più ingaggianti e per far sì che l'utente possa essere catturato, coinvolto, e possa interagire di conseguenza con i contenuti proposti dal singolo centro».
commercio è fisico, l’informazione passa sempre più per il web
La teoria alla base della nuova geografia degli acquisti, proposta dalla ricerca, si fonda sulla necessità di affiancare alla tradizionale clusterizzazione geografica quella relativa alle nuove polarità urbane, analizzando dunque anche il dato relativo alle big cities, alle città medie e ai piccoli centri urbani. Senza tralasciare l’impatto del web, sul quale viaggia sempre più l’informazione di prodotto. I numeri relativi ai processi di informazione e acquisto di un prodotto sono chiari: quest’ultimo rimane, per l’80% del campione intervistato, legato al punto vendita fisico ma è sempre più significativa la quota di chi ricerca informazioni online prima di procedere all’acquisto in punto vendita. Un cliente su quattro, infatti, pratica il webrooming, ovvero ricerca informazioni e prezzi sul web per poi concludere l’acquisto in negozio. Un dato numericamente più rilevante nelle big cities e che si riduce drasticamente nei piccoli centri urbani, tradizionalmente più propensi a effettuare le due fasi tra le mura del negozio. Più limitato, ma pur sempre indicativo, il fenomeno opposto dello showrooming, ovvero quello della ricerca in punto vendita delle informazioni e del conseguente acquisto online, magari dopo aver anche materialmente provato il prodotto: lo pratica il 7,9% dei consumatori, soprattutto nei settori dell’elettronica di consumo, della cura persona e dell’abbigliamento.
Nel post Covid aumenta la polarizzazione dei frequentatori dei centri commerciali
Il Benchmark Nazionale Affluenze dei Centri Commerciali, elaborato dal Cncc a marzo di quest’anno, attesta una crescita significativa dell’affluenza dei centri commerciali pari al 3,2% in più rispetto allo scorso anno. Dopo la batosta del lockdown, che ha travolto i centri commerciali con chiusure e limitazioni fortissime, i numeri sulla frequenza e sull’intensità di visita certificano una sostanziale tenuta del dato sulla frequentazione: più di due italiani su tre, infatti, continuano a visitare gli shopping center con la stessa intensità del periodo prepandemico. Agli estremi del panel una percentuale ridotta, pari all’8,7%, che ha addirittura aumentato l’intensità soprattutto alla ricerca di convenienza, e una parte più consistente, pari al 20,1%, che invece ha ridotto le sue visite. A incidere su questa performance negativa, i cambiamenti nell’organizzazione della vita quotidiana direttamente o indirettamente generati dalla pandemia, che ostacolano o rendono comunque meno comoda la shopping
Mattei (Dnv): «L’evoluzione green degli shopping center» Rita Mattei, senior consultant e responsabile business line sustainable real estate di Dnv, commenta i dati di crescita dei “Green shopping center”, ovvero strutture progettate e gestite in maniera tale da rispettare il clima, l'ambiente locale e globale e ridurre gli impatti ambientali negativi generati durante il ciclo di vita dell’edificio. «La tendenza green in Italia è in crescita, ma siamo solo all’inizio: sono 237, compresi quelli in costruzione, gli shopping center certificati Leed e Bream, che sono i principali standard a livello internazionale. Oltre a una questione di conformità alle nuove direttive europee – dichiara Mattei – su questi temi c’è l’interesse di tanti investitori attenti agli Esg e di tanti consumatori che stanno modificando le loro abitudini verso un acquisto più sostenibile. I benefici del green building sono tangibili e si misurano in un miglioramento della prestazione energetica, dal risparmio di elettricità al minor consumo di risorse idriche, oltre al calo di Co2 prodotta di cui beneficia l’ambiente circostante e l’utenza stessa del centro». «Ma il concetto di green building – conclude Mattei – si allarga anche a quello di benessere, in un’ottica people-centrica: garantire la salubrità degli spazi, limitare gli stress acustici, garantire l’erogazione di acqua potabile e incentivare il movimento sono solo alcuni dei punti chiave dell’evoluzione green degli shopping center».
• Gli accordi di Parigi del 2015
• The 2030 Sustainable Development Goals
• la Corporate Sustainability
Reporting Directive o CSRD
• Energy Performance of Buildings Directive
La moda sostenibile, o sustainable fashion, cerca di contribuire a ridurre la sua impronta sul pianeta e le persone, in particolare con le scelte d’acquisto di materiali e i processi produttivi inclusi gli edifici
Conformità alle nuove diret tive ambientali europee
At trarre investitori at tenti alle tematiche ESG
Negli ultimi decenni c’è stata una crescita sempre maggiore negli investimenti sostenibili
Negli ultimi anni gli investimenti ESG hanno dimostrato di essere meno rischiosi e più performanti
At trarre Brand che investono nella sostenibilità
At trarre consumatori più consapevoli G reen Shopping Center
I consumatori stanno modificando le loro abitudini verso un acquisto più sostenibile Una ricerca di IBM, ad esempio, ha evidenziato che la metà dei consumatori si dice disposta a pagare di più per brand sostenibili
expedition verso i centri commerciali: il 44% di chi oggi frequenta di meno queste strutture, lo fa perché ha riscoperto il piacere di alcune attività da fare in casa e dello stare all’aperto con la famiglia; il 24% ha diminuito la frequenza in conseguenza dello smartworking, mentre il 20% ha ridotto gli spostamenti in auto, anche nel weekend.
Leisure e ristorazione le direttrici d’investimento
La riflessione sulla dimensione spaziale della prossimità, soprattutto per alcune merceologie, è prodromica a quella sulla vocazione futura degli shopping center, che dovranno passare da uno status monodimensionale di luogo per acquisti funzionali a una prospettiva multidimensionale, che fonda elementi di relazionalità, emozionalità e servizio, per diventare un vero e proprio “place to be”, un luogo in cui poter passare piacevolmente del tempo con famiglia e amici e in cui l’acquisto di un prodotto o servizio sigilli un’esperienza pienamente soddisfacente. Il principale competitor, ad oggi, è il centro città e i suoi centri commerciali naturali, realtà consortili innovative e sostenibili, nate per resistere all’inesorabile processo di svuotamento del commercio cittadino. Le leve sui cui investire per migliorare l’experience dei centri commerciali, dunque, sono quelle legate al leisure e alla ristorazione, per rendere piacevoli e accessibili gli ambienti, puntando su animazione ed eventi e garantendo più scelta e qualità nell’offerta food. Altre leve utili sono quelle del rafforzamento dei servizi alla persona, dai parrucchieri ai centri estetici, e della necessaria varietà e attualità di marche, negozi e prodotti di ogni genere.n
«Informazione e flessibilità organizzativa faranno sempre più la differenza»
A margine dell’evento “Shopping Center” dello scorso 14 maggio, abbiamo raccolto le riflessioni di Maddalena Borella, director industry retail di TradeLab
Gli shopping center sono preparati a un cliente sempre più informato su prodotti e servizi?
Oggi sempre più consumatori consultano il web prima di recarsi in negozio per i propri acquisti. S’informano su prezzi e caratteristiche tecniche dei prodotti che intendono acquistare, arrivano preparati e con le idee chiare al centro commerciale e sono sempre meno sensibili agli acquisti d’impulso. Si aspettano dai negozi e dal personale di vendita una risposta all’altezza, per questo dobbiamo portare sempre più informazioni in negozio, vicino al momento della selezione e dell’acquisto. Ai nostri clienti consigliamo di selezionare i propri tenant anche sulla base della capacità di gestire al meglio questo processo.
Quali sono gli elementi di fidelizzazione di un centro commerciale?
In primis la capacità di personalizzare e facilitare l’esperienza in store, attraverso una comunicazione mirata con i diversi target di clientela. Una bella sfida per una struttura che per sua natura nasce mainstream e che presuppone una grande flessibilità e responsività nella selezione dei tenant della ristorazione, dei servizi e anche nella programmazione degli eventi e in generale nella costruzione della
proposta leisure, che dovrebbe rispondere a esigenze diverse in occasioni di visita differenti, per esempio nei giorni infrasettimanali rispetto al weekend. Non tutti hanno una strategia in questo senso.
Quale ruolo per la Gdo negli shopping center del futuro?
Dipende un po’ dalla struttura: per i centri commerciali ubicati all’interno o in prossimità dei centri urbani, la parte food è ancora un driver importante. Per i grandi centri fuori dalla cerchia urbana la possibilità di fare la spesa rientra nel perimetro del servizio, a dispetto della ristorazione e della galleria che fungono da principali attrattori. Alcune insegne hanno colto questa tendenza sviluppando nuovi format più aderenti alla realtà del centro commerciale, ampliando la parte di ristorazione con la possibilità di consumare in loco, a un prezzo spesso molto competitivo rispetto all’offerta dei brand presenti nella galleria.
«La chiave del successo è creare valore per il territorio»
Abbiamo intervistato
Marco Cicchetti, center manager di Vicolungo
The Style Outlets dal 2022, che quest’anno festeggia i vent’anni dalla sua inaugurazione.
Quali sono i numeri della vostra formula commerciale?
Con oltre 150 boutique di prestigiosi marchi nazionali e internazionali e con una variegata offerta di ristorazione, Vicolungo The Style Outlets continua a confermarsi uno degli outlet più visitati del Nord Italia. Negli oltre 35mila metri quadri di offerta commerciale, riceviamo oltre quattro milioni di visitatori all’anno: un dato che ci rende orgogliosi e ci spinge a fare sempre meglio.
La chiave del vostro successo?
Il nostro centro è un unicum in Italia perché costruito da privati su suolo pubblico. Gli edifici commerciali, infatti, sono separati dalla viabilità pubblica. La chiave del nostro successo è l’avere da sempre puntato sul creare valore per il territorio che ci ospita, lavorando anche in maniera sinergica con realtà e istituzioni locali, come il comune di Vicolungo e il Gruppo Ferrero. Grazie a questa collaborazione, ad esempio, abbiamo integrato nella nostra struttura il primo Kinder Joy of moving Park, un parco ludico motorio permanente di oltre 1.700 metri
quadrati, a ingresso completamente gratuito, che s’inserisce nel progetto internazionale di responsabilità sociale di Ferrero, volto ad avvicinare all’attività motoria bambini e famiglie in tutto il mondo.
Un vero e proprio luogo da vivere, non solo una shopping destination…
Mettere al centro l’experience ti consente di raccontare più cose e, soprattutto, di non parlare solo di prezzi e promozioni. Vogliamo essere un posto in cui godere di una giornata di shopping, divertimento e relax: abbiamo investito sul miglioramento e sulla cura degli spazi verdi, sull’ampliamento delle sedute, sull’accessibilità e sui servizi. Abbiamo evidenza di un aumento del tempo di permanenza che determina, naturalmente, un aumento delle opportunità commerciali per i nostri tenant. In questo senso abbiamo lavorato anche su un’offerta di ristorazione di qualità, dal punto smart gourmet “Antonino, il Banco di Cannavacciuolo” a Signorvino, con una particolare attenzione alla lotta allo spreco alimentare: numerosi punti ristoro del centro, infatti, sono presenti sull’App Too Good to Go.
Recentemente entrata nel comparto dei soft drink, Ferrarelle punta a espandere il proprio raggio d’azione sempre di più oltre i confini nazionali.
diMaria Teresa Giannini
Quarto gruppo italiano a volume nel settore delle acque minerali, Ferrarelle comprende oggi, oltre all’omonimo marchio, anche Acqua Vitasnella, Fonte Essenziale, Boario, Natia, Santagata e Roccafina, ed è distributore esclusivo di Evian. Nel 2023 il Gruppo ha lanciato una linea di limonata, aranciata e gassosa in lattina, entrando di fatto anche nel segmento dei soft drink. Ne abbiamo parlato con Andrea Marino, direttore sales di Ferrarelle
Il vostro core business è sempre stata l’acqua ma siete entrati nel settore, per voi nuovo, dellebibitegassate:cosacidiconoidatiaquestoriguardo?
Questo tipo di mercato è molto stimolante e dinamico. Il segmento delle gassate è cresciuto e cresce ancora a doppia cifra a valore, ma anche a volume sebbene un po’ meno perché è stato oggetto di tutte le ondate inflattive che abbiamo visto negli ultimi 2 anni.
Comestannoandandoquestiprodottiequalestrategiaaveteadottato?
Abbiamo scelto di partire producendo limonata, gassosa e aranciata in quanto gusti trainanti. L’entrata in questo segmento si inquadra nell’ambito di una strategia di rafforzamento del brand Ferrarelle, che era già cominciata 3 anni fa con il lancio di Maxima, l’unica acqua frizzante con il 100% di anidride carbonica naturale della sua stessa sorgente che, grazie a bollicine più piccole, risulta più equilibrata e meno aggressiva di una comune acqua frizzante. Tornando alle bibite gassate, ciò che ci differenzia è il posizionamento in una fascia ancora più premium della concorrenza, grazie a una grafica minimal ed elegante, una taglia adatta al consumo
singolo ma anche al mixology che, per la verità, non è la nostra strategia iniziale ma che tutti ci stanno riconoscendo essere un utilizzo vincente: i prodotti della linea, infatti, sono talmente naturali e delicati da non sovrastare il gusto della componente alcolica in un qualsiasi cocktail. Inoltre, elemento non secondario, realizziamo le ricette delle nostre bibite con una percentuale rilevante di succo, il 21% di arance di Calabria e il 13% di limoni di Sicilia, in acqua minerale naturale e senza aggiunte di anidride carbonica.
Facciamounpassoindietro,aprescinderedallesingolereferenze:qualisonolecifrechiave dell’ultimo anno a livello di fatturato e canalizzazione?
Il fatturato di Ferrarelle è di circa 240 milioni di euro. Nel 2023 abbiamo superato il miliardo di litri di acqua imbottigliata per il secondo anno consecutivo. La nostra quota di mercato a valore è il 10% nel retail ed è simile nell’out of home. L’export ha ancora una dimensione limitata, ma stiamo crescendo velocemente: i nostri mercati chiave sono gli Stati Uniti e il Medio Oriente e puntiamo a espanderci in Nord Europa e Asia. L’estero è sicuramente uno dei motori di crescita strategici nei prossimi 5 anni, non solo per le nostre bottiglie di vetro del canale horeca, ma anche per il potenziale che intravediamo per le future innovazioni.
A livello di listini, invece, nell’ultimo biennio com’è stata la reazione dei consumatori alle variazionidiprezzoinfluenzateanche,inunprimomomento,dallacrisidellaCo2?
È senz’altro vero che la mancanza di quella materia prima abbia influenzato i prezzi in generale, ma essendo noi al 100% naturali non ci ha toccati. Va detto però che l’industria non è riuscita, con i prezzi al pubblico, a compensare interamente i costi maggiorati di materie prime ed energia. Noi, in particolare, abbiamo cercato di mitigare il più possibile per salvaguardare la quota di mercato dei nostri prodotti e siamo ben lontani dall’aver coperto i costi: l’ordine di grandezza è di 1:4 ed effettivamente lo scorso anno c’è stato sul mercato dell’acqua un impatto sulla domanda, che è calata, ma ciò è avvenuto non soltanto per l’inflazione ma anche per la stagionalità diversa dal 2022. In quell’anno l’estate è stata lunga e secca e questo mercato è estremamente influenzato dai fenomeni meteorologici, come il caldo e l’assenza di pioggia.n
Dopo investimenti di circa 38 milioni di euro nel 2023, il gruppo siciliano rilancia anche nel periodo 2024-2026.
di Luca Salomone
Fratelli Arena chiude il 2023 con un valore della produzione di 1.156,7 milioni di euro (+9%) e un’Ebitda di 71,7 milioni (+6,3%). Particolarmente importante il nuovo piano industriale 2024-2026, che prevede uno stanziamento complessivo di 158,6 milioni di euro. In sostanza una performance ottima e numeri importanti per il gruppo siciliano, che arrivano nonostante una congiuntura avversa e appesantita, anche quest’ anno, da un’inflazione più alta in regione, in confronto al dato nazionale. Il socio Végé ha conseguito risultati migliori rispetto al mercato, registrando un incremento del fatturato a parità di rete del 6,9% e un andamento delle vendite del +10,33%.
gli indicatori di redditività si attestano su valori decisamente soddisfacenti e allineati alle attese. Gli investimenti nel 2023 sono stati pari a 37,8 milioni (al netto degli ammortamenti), riconducibili principalmente all’acquisizione e alla realizzazione di immobili strumentali al core business e all’apertura di nuovi punti vendita, oltre che agli interventi per la ristrutturazione di negozi già in essere. La società, guidata dall’ad Giovanni Arena che è anche presidente Végé, è attiva su tutto il territorio siciliano (e a Reggio Calabria) attraverso le insegne Decò e SuperConveniente, con una rete di 190 punti vendita e più di 3.300 collaboratori, oltre all’indotto.
Eproprio le Mdd di Decò e SuperConveniente si sono dimostrate un punto di forza, raggiungendo il 21% del fatturato Lcc e facendo registrare ulteriori incrementi anche in questo primo quadrimestre 2024.n
Leggi anche: “Action, buona la trimestrale. Vendite per 3 miliardi e 42 opening”
Nata a Reggio Emilia nel 2015, l'azienda reggiana è un vero campione. Il fatturato ha raggiunto 24 milioni di euro, mentre lo scorso anno l'export è salito del 125%.
di Luca Salomone
Pinsami, la società di Reggio Emilia specializzata nella produzione di basi pinsa per la Gdo e l’horeca, porta a casa 10 milioni di euro per la crescita in Italia e oltre confine. L’operazione è stata sottoscritta da un gruppo di investitori composto da Bcc Banca Iccrea, Tenax Capital ed Emil Banca. Nel dettaglio, il finanziamento - strutturato da Banca Finint - consentirà di sostenere l’azienda nell’installazione, nella città natale, di una terza linea dedicata.
Questa incrementerà la capacità produttiva e permetterà la realizzazione di ulteriori varianti del prodotto, in grado di soddisfare la domanda dei mercati esteri che comprendono l’Europa, il Medio Oriente e le Americhe – per un totale di 36 nazioni - dove la commercializzazione è gestita, come del resto in Italia, tramite la Gdo e l’online.
Pinsami, controllata dal 2021 dal fondo di investimento tedesco Dics (Deutsche invest capital solutions), ha lanciato infatti un piano di sviluppo che riguarda sia il nostro Paese, sia le molteplici geografie coperte e che dovrebbe portare, nei prossimi due anni, al raddoppio del giro d’affari. Questo processo, come aggiunge Mauro Delle Vacche, amministratore delegato e responsabile delle vendite dell’azienda reggiana, «consentirà di rendere i processi più efficienti creando, nel territorio di origine, nuove prospettive di lavoro, soprattutto per le giovani generazioni».
Fondata nel 2015 come start up, da Fabio Grillo e dallo stesso Mauro Dalle Vacche, Pinsami è un vero campione: nel 2023 ha raggiunto 24 milioni di ricavi, mentre l’export è salito a tripla cifra, ossia del 125%. E oggi 200 maestri pinsaioli lavorano a mano 100mila pinse al giorno nelle due “fabbriche” di Reggio Emilia. I marchi per il retail sono due, quello omonimo e Mister Pinsa, mentre Pinsami Professional è indirizzato al food service.n
Leggi anche: “Unicoop Firenze: forte crescita, anche in volume, nel bilancio 2023”
L’attenzione è sull’artigianalità, ma crescono le analcoliche
Il comparto, che cala nei volumi, riscopre le produzioni locali e artigianali che attirano i consumatori nonostante sia forte anche l’attenzione alle scelte di prezzo. Acquisiscono sempre maggiore rilevanza, inoltre, le referenze non alcoliche, come testimonia l’incremento a doppia cifra a valore.
Nell’anno terminante a marzo 2024, il mercato della birra ha subito una flessione dei volumi pari al 2%, mentre le vendite a valore hanno registrato una crescita del 7,3% rispetto all’anno precedente. Il giro d’affari complessivo, dunque, tocca i 2,2 miliardi di euro, per un totale di oltre 1 miliardo di litri (dati Circana, totale Italia Iper+Super+Lsp+Discount).
Il Nord guida le vendite a volume con il 28,7% e con il 29,5% a valore, seguito dal Sud (24,7% vol. e 23,3% val.), dal Centro+Sardegna (23,6% vol. e 24,2% val) e dal NordEst (23% vol. e 23% val.). Per quanto riguarda i canali distributivi, i supermercati hanno registrato il 51,1% delle vendite a volume e il 54,2% del valore, seguiti dal discount (28,8% vol. e 24% val.), Lsp (11,3% vol. e 12,6% val.) e dagli ipermercati (8,8% vol. e 9,1% val.). I primi tre marchi (Heineken, Peroni e Ab InBev) coprono a valore il 61,8% del mercato, con la private label che pesa per l’11,8%.
Per Aldi , l’ultimo anno ha confermato i volumi e le quote di mercato delle classiche Pils e Lager, che continuano a registrare importanti performance. Emerge, inoltre, un forte interesse verso le birre speciali e le artigianali (Ipa, Apa, Doppio Malto, Non Filtrata, ecc.) «Il trend rivolto alle birre speciali e artigianali – fanno sapere dal reparto national buying dell’insegna – dà sicuramente l’opportunità di arricchire lo scaffale e offrire al consumatore un portafoglio di birre più ampio. Si sta sviluppando, inoltre, un buon interesse nei confronti della birra analcolica e ciò permette di spaziare ancora ampliando l’assortimento».
Per quanto riguarda i segmenti che costituiscono il comparto, le birre alcoliche registrano un calo dei volumi del 2,2%, mentre salgono a valore del 7,2%. Nello specifico, le birre assortire segnano +34,8% a volume e +28% a valore, seguite a distanza dalle bionde sopra i 5,5 gradi (+3,1% a vol. e +9,7% a val.) e dalle aromatizzate (+0,6% a vol. e +7,1% a val.). Le bionde fino a 5,5 gradi, invece, flettono a volume del 2,8%, performando positivamente a valore (+7,1%).
Le birre alcoliche scure segnano +1,5% a volume e +7,9% a valore, seguite dalle rosse (+1,3% a vol. e +5% a val.) e dalle birre da abbazia (+0,3% a vol. e +5% a val.).
Registrano performance negative sia a valore sia a volume dalle birre Lambic (-15,9% a vol. e -9,3% a val.) e le Weiss (-5,6% a vol. e -1,1% a val.). Le birre analcoliche, invece, crescono a doppia cifra a valore (+14,7%), incrementando anche nei volumi del 3,4%.
ElaborazioneDMsudatiCircana,totaleItalia,Iper+Super+Lsp+Discount,a.t.marzo2024
Dall’analisi di Atlante emerge una preferenza crescente per le tipologie di birra primo prezzo, private label e mainstream: ciò suggerisce che i consumatori stanno cercando opzioni economiche e convenzionali, magari a causa di restrizioni di bilancio o di una preferenza per le marche più conosciute e accessibili.
Marco Sebastianelli, però, aggiunge: «le birre speciali sembrano essere in calo, indicando una diminuzione di interesse verso prodotti più distintivi e artigianali. Questa tendenza potrebbe riflettere una maggiore attenzione al rapporto qualità-prezzo da parte degli shopper o un cambiamento nei gusti».
DALLE BIRRE ARTIGIANALI AL CONSUMO MODERATO DI ALCOL
Il consumo di birra nel 2023 ha subito una flessione per quanto riguarda i volumi, mentre crescono le percentuali a valore, come sottolinea Marco Sebastianelli, head of sales di Atlante: «È interessante notare come i consumi siano in aumento in tutte le aree Nielsen, con particolare evidenza nel canale discount e nei supermercati, che hanno mostrato le migliori performance di vendita. Questi dati suggeriscono una dinamica complessa del mercato della birra, con cambiamenti nei modelli di consumo e una maggiore attenzione al valore». Ciò che avvicina i consumatori a questo comparto, dunque, è lo sviluppo di birre artigianali, con un conseguente aumento generalizzato di una vera e propria “cultura birraria”. È quanto afferma Luca Giardiello, amministratore delegato di Warsteiner Italia: «Oggi gli shopper hanno palati più esperti e sono capaci di distinguere varie tipologie di birra. Dopo una maturazione nella sperimentazione delle varie tipologie, sembrano richiedere prodotti di qualità organolettica con una facile bevitura, un connubio non così facile da realizzare. Per
questo motivo le birre a bassa fermentazione, come le Lager e le Pils, stanno tornando a essere protagoniste». Lo stesso interesse è confermato da Viviana Manera, marketing director di Peroni, la quale aggiunge: «cresce l’interesse verso ingredienti e produzioni locali, tipologie, gusti, abbinamenti con il cibo e versioni più salutari, dove l’alcol non è più un ingrediente strettamente necessario. Sia a casa che nel fuori casa, il consumatore va alla ricerca di un’esperienza selettiva, alla quale rispondiamo attraverso l’innovazione, in termini di portfolio e di offerta ristorativa. Le nuove generazioni, inoltre, tendono a una maggiore moderazione nel consumo alcolico che sta portando alla crescita delle non alcoliche e delle “easydrinking”».
Birra Peroni/Raffo
Nome prodotto: Raffo Lavorazione Grezza
Caratteristiche: una birra dall’aspetto velato e un gusto rotondo, fresco, con un aroma maltato e note amare luppolate sul finale. Si chiama “Lavorazione Grezza” perché è fatta con i cereali di Puglia non raffinati e con un processo produttivo che rende la birra quanto più autentica possibile preservando la composizione, gli aromi e i colori naturali delle materie prime. Disponibile nel canale moderno nel formato da 45 cl e nel canale horeca nel formato spina e da 33 cl.
Birreria KaiserdomBamberg/Bürgerbräu
Nome prodotto: Bürgerbräu Non Filtrata
Caratteristiche: una birra dal piacevole aspetto velato, realizzata secondo le antiche ricette dei mastri birrai. L’aspetto velato è un segno distintivo di freschezza e autenticità, mentre il gusto saporito e deciso, con un aroma di pane, cattura l'essenza delle birre tradizionali. Formato bottiglia da 0,5 litri.
Nei primi quattro mesi dell’anno, l’insegna ha registrato una crescita flat a volume, ma a doppia cifra per quanto riguarda i valori, con le performance migliori realizzate dalle birre speciali e in lattina. Meno performanti, invece, sono le birre scure. Alessandro Mutti, shopper analyst e category liquidi di Iper La grande i, condivide che «oltre a seguire i grandi brand, bisogna cercare di differenziare la propria offerta con birre speciali (artigianali, aromatizzate, ecc.) e avere in assortimento anche microbirrifici, magari situati nelle province dei punti vendita. Inoltre, va sempre ben presidiato il mondo del senza glutine, radler e no alcol». Nel 2022, la catena ha lanciato il progetto “Bellafresca”, che comprende sia la somministrazione in store sia in bottiglia per la vendita nei negozi, con una comunicazione ad hoc e un frigo dedicato.
Brouwerij Boon/ Duivelsbier
Nome prodotto: Duivelsbier Donker
Caratteristiche: una Belgian Dark
Strong Ale prodotta dal piccolo birrificio familiare Boon a pochi chilometri a sud di Bruxelles. Il colore scuro deriva dalla varietà dei malti torrefatti utilizzati, che la rendono una birra dal carattere forte e speziato.
RANKING
PRIMI TRE PLAYER (a valore)
Carlsberg Italia/1664 Blanc
Nome prodotto: 1664 Blanc
Caratteristiche: un accostamento di luppoli pregiati e delicati con un tocco di coriandolo, note agrumate di pesca bianca e frutta tropicale che creano un equilibrio tra leggera dolcezza e acidità.
Warsteiner
Nome prodotto: Warsteiner Fresh 0.0%
Caratteristiche: l’innovativo processo di de-alcolizzazione rende Warsteiner Fresh 0.0% una birra per ogni occasione in cui serve un intermezzo dissetante.
Peroni Ab Inbev
Totale:
61,8%
Vi presentiamo i sacchi termoretraibili, multistrato CRYOVAC® OptiDure™ per un confezionamento all’avanguardia.
Sacchi prodotti con resine selezionate per una migliore sostenibilità. Progettati per dimezzare la quantità di plastica utilizzata dai produttori alimentari per proteggere le proteine (rispetto ai materiali termoformati)*.
I sacchi sottili ma resistenti garantiscono la sicurezza alimentare grazie alle barriere EVOH o PVDC e alle saldature affidabili.
Maggiori informazioni: sealedair.com/optidure
Aromatizzate 2,27 (+0,6) Assortite 0,04 (+34,8)
Bionda/chiara light fino a 5,5 gradi 84,8 (-2,8)
Bionda/chiara/light sopra i 5,5 gradi 7,8 (+3,1) Lambic 0,002 (-15,9)
Red/rossa 1,84 (+1,3)
Scura/stout/dark/doppelbock 0,56 (+1,5)
Trappista/da abbazia 1,05 (+0,3)
Weiss/weizen/blanche/bianche 1,58 (-5,6)
(% a volume)
SUPERMERCATI
IPERMERCATI
51,1 8,8 11,3 28,8
LIBERO SERVIZIO DISCOUNT
Tra le principali tendenze del mercato, emerge l’esigenza che spinge i consumatori a rivolgersi verso brand che conoscono bene, prediligendo prodotti di cui si fidano. Ciò deriva dallo scenario economico incerto caratterizzato dal rincaro dei prezzi e dall’inflazione. Lo rimarca Serena Savoca, marketing & corporate affairs director di Carlsberg: «L’ulteriore tendenza che rileviamo dimostra come l’uscita da anni difficili per il nostro Paese abbia generato maggiore voglia di convivialità e condivisione. C’è una crescente curiosità verso nuove esperienze di consumo, che rappresentano un premio, momenti da coronare con prodotti appaganti e dagli ingredienti ricercati». Per Lorenzo Bossi, marketing manager di Radeberger Gruppe Italia, «i consumatori continuano a dividersi tra chi sceglie il prezzo e chi invece cerca la qualità. Gli shopper non hanno paura di spendere qualcosa in più per avere un prodotto che trasmetta emozioni. La birra, d’altra parte, non è un prodotto di prima necessità, ma rappresenta per molti una “coccola” per chiudere la giornata. Gli ultimi numeri suggeriscono che i consumatori sono in aumento e probabilmente stanno bevendo sempre meno, ma meglio».n
Caso tratto dalla Ricerca Innovations 18 di Kiki Lab-Ebeltoft Group
Una full immersion nel brand storico e nei prodotti dalla qualità sempre più raffinata, con un concept che si offre a fruizioni slow e fast anche in chiave omnicanale.
Area chiave: Feel & Link
Tendenze complementari: Quick & Easy; Sustain
Info chiave
• Coffee store Flagship Omnichannel
• 2021: apertura
Lavazza
• 1895: inizio attività
• 140+ Paesi
• 60 negozi
Fondata nel 1895, Lavazza è una delle aziende italiane più conosciute al mondo ed è presente in oltre 140 Paesi. Da tempo ha sviluppato anche una strategia retail con vari coffee store e nel 2021 ha aperto il suo flagship nel centro di Londra.
Il nuovo concept esprime ai massimi livelli l’esperienza dei prodotti e del brand Lavazza. I visitatori hanno la possibilità di assaggiare una varietà di referenze a base di caffè, dai regionali ai "Coffeetails Tm", ossia cocktails a base di caffè. È possibile anche seguire delle sessioni di degustazione con un Coffeelier, per essere guidati attraverso le note aromatiche di ogni caffè, presentate e approfondite mostrando i diversi metodi di preparazione. Il raffinato retail design si ispira alla tradizione dell’affresco in chiave moderna. L’esperienza si è sviluppata anche con i canali digitali: in collaborazione con gli Yahoo Creative Studios è stato lanciato un gioco mobile Ar, basato su una caccia al tesoro delle tazze Lavazza che consente di vincere uno dei 10mila esemplari da ritirare presso il negozio.
Il flagship offre varie possibilità di fruizione, per adattarsi alle esigenze specifiche dei clienti di volta in volta. Un’area più riservata al primo piano e uno spazio ampio al piano terra, dedicato alla caffetteria, con un bancone ispirato alla forma del chicco di caffè e realizzato in una combinazione di bronzo e polvere di caffè rici -
clata. Inoltre le sedute sono agevolmente modificabili in base al numero di clienti che intende sedersi (ad esempio una coppia o una famiglia). Al piano terra è presente anche l’area per il consumo veloce, da realizzare in piedi al bancone “all’italiana”, e anche il ritiro dei prodotti takeaway ordinati al momento. Il pagamento avviene in cassa, o direttamente al tavolo con sistema cashless.
Lavazza è impegnata da tempo sui temi della sostenibilità: sia rispetto all’ambiente, sia rispetto alle persone che lavorano nei processi produttivi, dalle piantagioni di caffè alle torrefazioni. Il flagship funge anche da “manifesto” per condividere con i visitatori i valori e le attività di Lavazza nel mondo in questo senso.
Per alcune categorie di prodotto l’esperienza diretta, presentata e guidata in modo valorizzante, è fondamentale per attirare e fidelizzare i clienti. Con questo flagship, Lavazza riesce a offrire nello stesso tempo una grande emozionalità ed esperienzialità con elementi flessibili e pratici che sono sempre più apprezzati negli accelerati ritmi quotidiani. n
Sfida: riuscire a garantire la sostenibilità del concept, stimolando un adeguato traffico con la fidelizzazione dei “non-turisti”.
presenta il nuovo Cda
Si è insediato il nuovo Cda di Altasfera Italia, la realtà operante nel canale cash&carry, frutto dell’intesa tra Ergon, Maiora e Centro Cash (società del Gruppo Abbi), con l’obiettivo di diventare punto di riferimento nazionale per gli operatori professionali del food e del retail. L’organo amministrativo è composto da Francesco Di Nardo, presidente, Giorgio Annis, consigliere, e Massimiliano Cioffi, consigliere.
Sarà Alberto Rivolta il nuovo ceo di Prg Retail Group, il Kids&Family Hub italiano con una forte presenza internazionale, noto per i brand Prénatal, Toys Center, Bimbostore, Fao Schwarz. Così ha stabilito il Consiglio di amministrazione della società che, nel ratificare la nuova governance del Gruppo, ha altresì nominato Amedeo Giustini executive vice president e Luca Di Giacomo presidente del Cda.
è il nuovo cfo di Klépierre Italia
Klépierre, azienda attiva nel settore dei centri commerciali, annuncia la nomina di Filippo Bozzalla Cassione a nuovo cfo in Italia. Luis Pires, head of country di Klépierre Italia, ha commentato: «La leadership di Klépierre Italia si arricchisce con l’ingresso di Filippo Bozzalla Cassione, un grande professionista che si unisce al nostro team in una fase di rafforzamento strategico del Gruppo sul mercato nazionale. Siamo entusiasti di perseguire insieme il percorso di crescita avviato, guardando ai nuovi obiettivi e traguardi di Klépierre Italia».
Kraft Heinz Italia: a Carmela Bazzarelli la nomina di amministratrice delegata
Si è insediata da qualche settimana la nuova amministratrice delegata di Kraft Heinz Italia: è Carmela Bazzarelli, già head of commercial strategy continental Europe di Kraft Heinz. Di origini calabresi, Carmela Bazzarelli ha più di 20 anni di esperienza nel settore dei beni di largo consumo e in particolare nell'industria alimentare.
I comunicati stampa restano uno strumento essenziale nel rapporto tra aziende e giornalisti. È importante definire quale siano le situazioni da evitare quando ci si interfaccia con i media.
Le ultime ricerche sul rapporto aziende-giornalisti mostrano come le informazioni fornite dalle aziende sotto forma di comunicati stampa siano uno strumento valutato ancora come “utile” da parte dei media a patto che questo avvenga nelle modalità corrette. Per questo motivo, ho raccolto con il nostro team Pr alcune situazioni da evitare per seguire queste modalità e mantenere così una corretta relazione con i giornalisti.
Chiedere di visionare un articolo prima della sua pubblicazione o proporre un approfondimento senza avere disponibilità per un'intervista sono, ad esempio, due errori comuni che possono rivelarsi controproducenti. Allo stesso modo, farsi trovare indisponibili per commentare una notizia di attualità o fornire dati incompleti a sostegno di una propria dichiarazione sono comportamenti evitabili.
Sempre parlando di interviste, limitare la nostra disponibilità a concederle soltanto per iscritto e scomparire una volta ricevute le domande non è certamente un gesto che comunica rispetto nei confronti di chi ci sta offrendo visibilità gratuita sulle proprie testate.
Un altro tema spinoso nella relazione con i giornalisti riguarda la richiesta di visionare le domande prima di un'intervista o pretendere correzioni del testo secondo un’angolatura troppo auto-referenziale. Entrambe le cose, unite magari a una pressione eccessiva sul nostro interlocutore, sono azioni che possono compromettere la fiducia reciproca.
A livello più strategico, infine, è fondamentale non inviare notizie datate o già pubblicate altrove così come pubblicare la notizia sui nostri canali social prima di averla comunicata ai media. Sul piano più operativo, invece, è sempre meglio non inviare più versioni dello stesso comunicato stampa, trascurare l’invio di immagini o fornirne di scarsa qualità. Per mantenere una relazione proficua con i giornalisti, è fondamentale dunque agire con trasparenza, coerenza e rispetto reciproco, ovviamente senza confondere i nomi dei giornalisti o delle testate a cui stiamo trasmettendo i nostri comunicati.n
Divertiti a creare il tuo burger! Il tuo hamburger su misura!
DIFFERENTI 7 GUSTI!
Omnicanalità, personalizzazione e analytics sono alcuni dei vantaggi offerti dalla Communication Platform as a Service.
InItalia, frequenza e abitudini d’acquisto del consumatore sono cambiate negli ultimi anni. L’oscillazione dei prezzi e l’inflazione stanno influenzando il cosiddetto “carrello della spesa”. Oggi, oltre alla qualità, la ricerca di promozioni e la convenienza sono i driver principali per ogni decisione di spesa. Una tendenza che induce a concentrare gli acquisti in determinati periodi dell’anno e a comparare i prezzi tra marketplace e punto vendita.
econdo We Are Social, nel nostro Paese si trascorrono in media 6 ore e 40 minuti ogni giorno su social media, app di messaggistica, motori di ricerca ed e-commerce. Questa iperconnessione ha determinato un’evoluzione più phygital e omnichannel nell’approccio con i clienti da parte dei brand che vogliono garantire una customer experience fluida in ogni fase del customer journey.
n questo scenario, la Communication Platform as a Service (CPaaS) emerge come strumento strategico per avere una visione completa del consumer behaviour online e offline. La CPaaS, infatti, è una piattaforma cloud-based con cui orchestrare in modo sinergico tutti i canali conversazionali, progettando flussi di comunicazione avanzati e altamente personalizzati. Una soluzione che consente di raccogliere e analizzare dati per ogni contatto, canale e campagna integrandoli nei sistemi aziendali. In base a questi Kpi, il brand ha modo di segmentare con più precisione la clientela rendendo le comunicazioni più efficaci e in linea con le aspettative dei consumatori.
Link Mobility è stato riconosciuto come leader affermato nel mercato CPaaS 20242028, capace di supportare i brand con servizi ad alto valore aggiunto con piattaforme Ai powered e l’integrazione di canali come WhatsApp e Messaggi Rcs.n
Raffaele Rota , marketing director di Link Mobility Italia
Scopri l’intera gamma e i nostri espositori per la vendita!
Nuove esperienze di gusto e segmenti di prodotto ancora inesplorati sono i principali trend che guidano il comparto dei fuori pasto dolci. L’attenzione alla sana alimentazione non contrasta con la necessità di concedersi un istante in cui degustare nuovi sapori, sperimentando ricette innovative.
L’andamento positivo del comparto dei fuori pasto dolci è influenzato dalla necessità espressa dal consumatore di concedersi momenti di piacere, non tralasciando la dieta equilibrata e le sane abitudini alimentari. La pandemia, inoltre, ha reso più marcata la richiesta di dolci da consumare a casa oppure on the go , con la ricerca di ricette premium e originali.
Il marchio Nature Valley è presente sul mercato italiano dal 2027 con due linee adatte anche ai vegetariani, senza conservanti, coloranti e aromi artificiali. Sabrina Della Mura spiega che «tra le referenze spiccano le barrette Crunchy, con 100% di avena integrale, ideali per il consumo di mattina o metà pomeriggio; le barrette Protein, ricche di arachidi tostate, con 10 grammi di proteine per porzione, adatte dopo l’allenamento. Ad aprile abbiamo lanciato la linea Crunchy Dipped nelle varianti cioccolato e caramello salato, di cui ogni porzione è composta da due biscotti con il 100% di avena integrale, contenenti solo 94 calorie».
Secondo quanto rileva Vandemoortele, il consumatore italiano è attratto dal gusto e dalla consistenza soffice dei donut, aspetti che l’azienda propone nell’offerta del brand Doony’s: «La nostra mission è quella di soddisfare il desiderio di consumare uno snack sfizioso, – condivide Giulia Manzoni – donut premium con ricette dal visual artigianale. Nel nostro assortimento, infatti, ci sono flowpack e blister da 2 o 4 pezzi di donut standard e 9 mini donut. Siamo inoltre convinti che la maggiore visibilità di un brand forte possa ampliare la consapevolezza e l’attrattiva generale dei donut, aumentandone le rotazioni sul punto vendita e incrementando ulteriormente la penetrazione della categoria in un mercato in crescita».
Bilanciare golosità e benessere
Ad affiancare il trend salutistico, emerge la volontà di non rinunciare al gusto, bilanciando in modo adeguato naturalità e benefici funzionali che derivano dagli ingredienti. Sabrina Della Mura, marketing manager food D&C (Nature Valley), afferma che «le due tendenze salutistiche che stanno riscontrando maggiore favore da parte degli shopper sono il consumo di avena e il proteico. L’avena, in particolare, è fonte di carboidrati a lenta digestione, non provoca picchi insulinici, quindi fornisce al nostro organismo energia a lungo termine. È un ottimo alleato contro la fame nervosa e aiuta vegetariani e vegani ad assumere gli amminoacidi essenziali per la formazione delle proteine». Dello stesso avviso è Giovanni Agostoni, global sales & marketing director di Icam Cioccolato: «I clienti attenti alla salute e alla premiumness guidano lo sviluppo di prodotti con un ridotto contenuto di zucchero e/o con assenza di ingredienti che generano ipersensibilità o intolleranze; in particolare, sono interessati al cioccolato fondente con elevato contenuto di solidi del cacao e che riportano certificazioni funzionali di prodotto. Il consumatore, inoltre, è sempre più spinto alla sperimentazione di nuovi gusti e abbinamenti, perché vuole qualcosa che vada oltre le sue aspettative».
Nuovi segmenti di consumo
Sperimentare non solo nel gusto, ma anche in segmenti non ancora esplorati è tra le tendenze che si stanno facendo sempre più largo soprattutto tra le nuove generazioni. Lo spiega Giulia Manzoni, category manager pastry & bread di Vandemoortele: «I donut sono entrati nelle abitudini di consumo dei Millennials, che li hanno scoperti attraverso le serie televisive americane, come I Simpson, i viaggi all’estero o eventi con amici e colleghi. Le generazioni Z e Alpha esercitano, invece, una forte influenza sui genitori, responsabili diretti dell’acquisto. L’emergenza pandemica ha reso più marcata l’esigenza di un momento di piacere, insieme con la ricerca di ricette premium e differenzianti, offerte ampie e packaging qualitativi». n
ICAM PROPONE LA LINEA TASTING EXPERIENCE DI VANINI
Attraverso il brand premium Vanini, Icam ha realizzato la linea di tavolette Tasting Experience, rivolta a un consumatore che ricerca nuove esperienze di gusto: «I quattro colori del cioccolato – dichiara Giovanni Agostoni – si sposano con ingredienti dalle vibranti consistenze, regalando contrasti di gusto tra i più innovativi del mercato. Sono state selezionate materie prime di eccellenza, che hanno dato vita a quattro referenze: cioccolato bianco con granella di pistacchi salati, cioccolato al caramello con granella di biscotto, cioccolato al latte con popcorn caramellato e sale e cioccolato fondente con cocco e mandorle».
Il nostro ambiente è iperconnesso e sta diventando sempre più intelligente. Nelle case intelligenti, nei negozi e negli spazi pubblici vengono implementate tecnologie che utilizzano sensori per rilevare esseri viventi e oggetti. Esse generano dati diversi e costituiscono, quindi, la base per un'ampia gamma di applicazioni e servizi.
La messa in rete completa di tutti gli oggetti di uso quotidiano nell'Internet of Everything (IoE) sta creando sistemi di interazione che possono essere utilizzati per gli scopi più diversi. Tuttavia, essi comportano anche il rischio di una sorveglianza costante. Gli ambienti intelligenti sono sempre intrappolati tra i poli dell’ultra comodità e della protezione dei dati. La fusione dei sensori di ogni senso costituisce la base per ambienti autonomi. Combinano tipi di sensori, familiari e nuovi, con diverse tecnologie di fotocamera e applicazioni supportate dall'intelligenza artificiale, come nei negozi automatizzati. Le persone possono interagire con ambienti intelligenti tramite interfacce utente naturali attraverso il riconoscimento vocale, tattile o gestuale. I sistemi di allarme rapido basati su dati ambientali, sistemi di telecamere e applicazioni basate sull’intelligenza artificiale hanno lo scopo di aumentare la resilienza ai disastri naturali, siano essi incendi boschivi, inondazioni improvvise o siccità prolungata. I servizi basati sulla localizzazione rendono intelligenti anche i luoghi che non hanno sensori diretti e infrastrutture di telecamere nelle vicinanze. Utilizzano il geofencing mobile e il geotargeting per identificare le persone e possono offrire servizi pertinenti al contesto.
Cassa automatica senza scansione del codice a barre
Toshiba ha presentato il “Vision Kiosk” che consente ai clienti di pagare i propri acquisti nei negozi senza la scansione dei
codici a barre. Questa cassa self-service utilizza la fotocamera edge computing Tcx Edgecam per riconoscere accuratamente i prodotti, utilizzando l'intelligenza artificiale e la tecnologia di visione artificiale. Inoltre, "Vision Kiosk" consente pagamenti biometrici basati su PopID. Le casse self-service possono essere utilizzate nei negozi di alimentari, nelle farmacie e in altri negozi specializzati per fornire ai clienti un processo di pagamento veloce e senza contatto e migliorare la prevenzione delle perdite nei negozi.
La catena di supermercati britannica Booths sta disinstallando le casse self-service in quasi tutti i suoi 28 negozi nel Nord dell'Inghilterra. Secondo Booths, è il primo supermercato nel Regno Unito a farlo. Alla base di tutto ci sono i sondaggi tra i clienti, la maggior parte dei quali era contraria alle casse automatiche. Come ragioni hanno citato l’inaffidabilità delle casse self-service e la mancanza di interazione sociale con i dipendenti. Invece di macchine impersonali, molti clienti desideravano più servizio e un’interazione amichevole con gli addetti alle casse. Booth sta quindi passando dall’“intelligenza artificiale” all’“intelligenza reale”.
catena di caffè crea un'esperienza di negozio inclusiva
La catena di caffetterie statunitense Starbucks prevede di utilizzare l’“Inclusive spaces framework” per offrire ai clienti un’esperienza accessibile e inclusiva in tutti i suoi negozi negli Stati Uniti. A Washington è stato aperto il primo negozio costruito secondo l’Inclusive design framework. Per una maggiore comodità del cliente, dispone di terminali di cassa portatili, display per gli ordini e illuminazione e acustica ottimizzate per una migliore comunicazione visiva e acustica. Sono inoltre incluse funzionalità di accessibilità per il personale del negozio, banconi inferiori con sporgenze e orientamento migliorato. n
Marco Zanardi, presidente Retail Institute Italy, vicepresidente Confindustria Intellect, presidente Iodounamano, partner Beready
Il comparto, pur subendo l’impatto dell’inflazione, mantiene alta l’attenzione all’igiene e alle performance dei prodotti ma punta anche su proposte capaci di assicurare un’elevata profumazione e formule ecosostenibili per una cura dei capi e dei tessuti sicura e ottimale.
Il mercato della detergenza per bucato e cura tessuti, nell’anno terminante il 31 marzo 2024, ha generato un giro d’affari di 2,2 miliardi di euro, registrando un trend a valore del +12% rispetto all’anno precedente, a seguito di un aumento dei prezzi medi pari al +14,1%. In calo, invece, i volumi di vendita che, con 1 miliardo di volumi commercializzati, evidenziano un trend negativo pari a -1,8% rispetto allo scorso periodo, in considerazione di una riduzione dell’attività promozionale (-2,5 punti).
AREE GEOGRAFICHE E CANALI DISTRIBUTIVI
La crescita a valore del comparto è trasversale in tutte le aree, mentre a volume il mercato registra un trend negativo in tutte le aree e canali, fatta eccezione per gli specialisti drug e i discount. «Nello specifico – precisa Andrea Rana di NIQ – l’Area 1 si conferma quella con la quota maggiore in termini di sales location sul giro d’affari (28,6% di quota a valore), evidenziando un trend positivo dell’11,8%. In calo i volumi di vendita (-2,4%) in misura maggiore rispetto alle altre aree. L’Area 4 è la principale in termini di quantità vendute (32,2% di quota a volume), nonostante un trend negativo dell’1,7%. Nel mercato si evidenzia una riduzione dell’attività promozionale (-4,6 punti) superiore alle altre aree. Cresce il giro d’affari (+11%) ma in misura minore rispetto al mercato. L’Area 2 incrementa maggiormente sul fatturato (+14,1%): il
trend positivo è determinato da un forte aumento del prezzo medio (+15,8%), superiore alle altre aree. In leggera flessione invece i volumi di vendita (-1,4%). L’Area 3 mostra un incremento a valore (+11,4%), mentre risultano in calo i volumi (-1,6%) a seguito di una riduzione del numero medio di referenze vendute (-0,6 punti)». All’interno dei canali distributivi, gli specialisti drug sono il format che cresce maggiormente a valore (+18,8%) e a volume (+3,2%), confermandosi come leader sia nel fatturato (32,6% di quota a valore) sia nelle quantità vendute (31,5% di quota a volume). Guadagna +1,9 punti di sales location a valore e +1,5 a volume rispetto allo scorso periodo. In crescita anche le referenze medie vendute (+1,1 punti). I supermercati, invece, sono il secondo canale per importanza nel giro di affari (27,6% di quota a valore) e nelle quantità vendute (24,7% di quota a volume), nonostante una riduzione delle quote sales location (-0,6 punti a valore; -1,2 punti a volume). Il canale mostra un trend positivo a valore (+9,4%) sostenuto da un forte aumento del prezzo medio (+17,1%), mentre sono in forte calo i volumi di vendita (-6,5%) a seguito di una riduzione dell’attività promozionale (-4,3 punti). I discount segnano un trend positivo a valore (+6,4%), inferiore rispetto agli altri format, anche in virtù di un minore aumento del prezzo medio. Positivo anche l’andamento a volume (+1,7%). Cala, invece, il numero medio di referenze vendute (-2,6 punti).
Gli ipermercati segnano un trend positivo a valore (+12,5%) rispetto allo scorso anno, registrando un aumento dei
Scopri la nuova linea Rinfrescante al Cetriolo e Bambù, una gamma di prodotti dedicati alla cura della persona dal profumo unisex
Unendo le proprietà rinfrescanti del cetriolo alle note rivitalizzanti del bambù, riscoprirai la bellezza di una coccola a cui non potrai rinunciare! Regalati una fresca detersione adatta a tutti i tipi di pelle
Disponibili in versione Bagnodoccia Crema, Sapone liquido e Saponetta.
.
prezzi medi del 16,6%. Negativo il trend a volume (-3,6%), nonostante un forte aumento del numero medio di referenze vendute (+5,3 punti). Infine, i liberi servizi, il format di minore rilevanza nel mercato, registrano un andamento a valore positivo (+2,2%) ma fortemente negativo a volume (-11,7%) a seguito di una rilevante riduzione dell’attività promozionale (-4,4 punti).
All’interno del mercato della detergenza per bucato e cura tessuti, la detergenza vale il 51,6% del fatturato totale, mentre a volume il cura tessuti detiene il 59,2% delle quantità vendute totali. «Nel comparto detergenza per bucato – sottolinea Andrea Rana – il segmento bucato lavatrice/bivalenti con ammorbidente si conferma il segmento più rilevante, che genera il 74% del fatturato e il 75% dei volumi di vendita della categoria. Si tratta anche del segmento in maggiore
DISTRIBUZIONE: GRUPPO DMO
Nel comparto della detergenza bucato si evidenzia lo sviluppo della marca privata soprattutto per effetto dell’inflazione che ha notevolmente allargato il gap di posizionamento tra prodotti primo prezzo e leader. «La Mdd – afferma Mirco Gaggiato, responsabile acquisti home & personal care per l’insegna Caddy’s – può esprimersi con prodotti di alta qualità ma con un posizionamento prezzo adeguato, consentendo di sviluppare ottimi prodotti sotto il profilo dell’efficacia posizionandosi con indice di prezzo pari a -25% rispetto ai brand leader e co-leader». Negli ultimi mesi l’insegna ha lanciato un nuovo detersivo lavatrice oltre agli anticalcare e agli additivi bucato Caddy’s e proporrà presto gli ammorbidenti e i detersivi in caps a marchio proprio. Novità anche nel mondo digital: lo scaffale infinito virtuale, un nuovo strumento che permetterà di ordinare dal negozio articoli del mondo bucato che normalmente non sono presenti nell’assortimento delle superfici con cluster più piccolo. «Per una catena come la nostra, dove le superfici medie sono piccole, diventa strategico per il comparto bucato/lavatrice poter garantire ai clienti l’accesso a un’offerta maggiore nelle categorie più “ingombranti” (detersivi, candeggine, ammorbidenti e additivi) che di solito sono compresse da un punto di vista di profondità assortimentale».
crescita a valore (+14,2%) a fronte di un aumento del prezzo medio del 16,9% (+0,6 punti quota a valore). Negativo, invece, il trend a volume (-2,1%), con una riduzione delle attività promozionali (-2,3 punti). Trend positivo per le confezioni (+0,8%), dato che indica come siano state vendute unità contenenti una minore quantità di prodotto». Il secondo segmento per importanza è bucato lavatrice/bivalenti fini/specifico con quote a valore e volume che si attestano al 23% della totale categoria. Questo segmento registra un andamento positivo a valore (+11,2%), con un aumento del prezzo medio del 14,2%. Ciononostante, perde punti quota a valore (-0,5 punti) in favore del bucato lavatrice/bivalenti con ammorbidente. In calo i volumi (-2,7%) a fronte di una riduzione dell’intensità promozionale (-2,3%). I segmenti saponi buca -
L’obiettivo di Biochimica rimane incrementare la brand awareness dei marchi affiancando alle attività di comunicazione tradizionale quelle digital. «Novità di queste settimane – sottolinea Michela Ciamillo –è il lancio del nostro primo grande concorso a premi, attivo fino al 30 novembre 2024, “Vinci con Bioform Plus”, che sta dando già ottimi riscontri. Acquistando due prodotti in formato liquido per il bucato a marchio Bioform Plus a scelta tra quelli elencati nel regolamento e caricando sul sito del concorso www.vinciconbioformplus.it lo scontrino con tutti i dati, è possibile vincere una shopping card da 50 euro in palio ogni giorno. L’estrazione finale decreterà poi il vincitore di una Fiat 600 hybrid».
Super Iper
Andamento dei canali (% a volume)
to e bucato a mano mantengono inalterate le proprie quote di mercato nella categoria, molto inferiori rispetto ai primi due segmenti, e registrano una crescita a valore rispettivamente del 14,2% e del 2,2%. In calo i volumi di vendita (-3,0% e -4,8%), nonostante un incremento della promozionalità (+2,1 e +2,4 punti). «Il comparto cura tessuti – prosegue Andrea Rana – si divide nei segmenti ammorbidenti, candeggina, trattamento bucato/asciugatura, anticalcare lavatrice, antitarme, stiratura, coloranti per tessuti e smacchiatori a secco. Il segmento principale sulle quantità vendute è la candeggina (45,2% sul totale cura tessuti), che evidenzia un trend positivo a valore (+7,5%), ma una lieve flessione nei volumi di vendita (-1,3%). A contribuire maggiormente sul giro d’affari del cura tessuti sono gli ammorbidenti (38,9%), che detengono anche il primato nella quota a confezione (38,8%) e registrano un trend positivo a valore (+16,1%) a seguito di un deciso incremento del prezzo medio (+19,7%). Negativo, invece, l’andamento a volume (-3%), in considerazione della riduzione dell’attività promozionale (-3,5 punti). Il segmento trattamento bucato/asciugatura vale il 25,2% del fatturato del cura tessuti e registra un trend positivo nel giro d’affari (+9,4%). È invece negativo l’an -
SEGMENTI
Detergenza Bucato +13,3% Val -2,3% Vol
Bucato lav/bival fini/specifici
Bucato a mano Bucato lavatrice/ bivalenti con ammorbidente
Saponi bucato
ElaborazioniDMsudatiNIQ,a.t.31/03/2024,TotaleItalia,Iper+Super+Liberiservizi+Discount+Specialistidrug
damento a volume (-1,6%), nonostante un aumento delle confezioni vendute (+1,5%), evidenziando un trend di vendita di unità contenenti una minore quantità di prodotto. In crescita anche il numero medio di referenze vendute (+0,7 punti)». Gli anticalcare lavatrice rimangono stabili nel trend a valore, mostrando una performance negativa nei volumi di vendita (-3,1%), nonostante un incremento dell’intensità promozionale (+1,6 punti). Il segmento antitarme registra un trend positivo a valore (+5,2%) con un aumento del prezzo medio del 12,5%, mentre calano i volumi di vendita (-6,5%), a seguito di una riduzione dell’attività promozionale (-3,3 punti). I segmenti coloranti per tessuti e smacchiatori a secco hanno una minore incidenza sul giro d’affari e sui volumi; ciononostante, mostrano entrambi trend positivi a valore (rispettivamente +3,1% e 21,5%), così come a volume (+0,7% e +13,3%). Gli smacchiatori, in particolare, aumentano l’attività promozionale (+2,5 punti).
IN CONTINUA EVOLUZIONE
A fronte dell’aumento dei prezzi, i consumatori hanno adottato delle abitudini di spesa sempre più selettive, mostrando una forte attenzione non solo al prezzo ma anche alla qualità dell’offerta, come spiega Paola Saccone, category group product manager Winni’s – Bolton Home Care: «I principali consumer trend della categoria bucato secondo lo studio “Mintel Household Care and Brand Analyst October 2023” sono: “convenience”, in quanto
gli shopper ricercano soluzioni facili e veloci in una categoria a basso coinvolgimento emotivo; “sustainability”, con una maggiore attenzione alla sostenibilità delle formule e al binomio sostenibilità-efficacia; “holistic health”, concetto che si esprime nella richiesta di prodotti meno chimici e aggressivi con un particolare interesse per le fragranze che coinvolgono i sensi e incidono sull’umore. Winni’s fonda la sua storia su una chiara filosofia: mettere al centro le persone e l’ambiente, senza rinunciare all’efficacia dei prodotti». In Italia, rispetto al passato, il ruolo del detersivo è cambiato, come spiega Daniele Giardinelli, category leader di Ace - Fater: «Secondo una ricerca Fater sulle abitudini dei consumatori (dicembre 2023), la presenza di macchie difficili è sempre meno frequente (16% dei lavaggi) e i consumatori spesso hanno la sola necessità di igienizzare e rinfrescare i capi indossati. Per questo motivo, la tecnologia si sta spostando verso prodotti che puntano sulla sensorialità e sull'efficacia di generare igiene e pulizia. Anche Ace si è mossa in questa direzione lanciando nel 2023 la nuova linea di detersivi igienizzanti, particolarmente efficace anche a freddo e nei cicli brevi. Per massimizzare l'igienizzazione e la sensazione di freschezza sui capi i consumatori fanno ricorso all'uso combinato di detersivo e additivi (più del 40% dei lavaggi) e tra gli additivi più usati ci sono le candeggine delicate (30% di penetrazione)».
Per quanto riguarda la categoria bucato, Italsilva Commerciale tornerà in comunicazione con Spuma di Sciampagna in tv da settembre, al fine di presidiare l’ultima parte dell’anno. «La campagna televisiva – precisa Laura Rovelli – sarà affiancata da attività digital di display e video advertising, oltre che da una comunicazione social (Facebook, Instagram e TikTok) che accompagna il brand durante tutto il corso dell’anno. Prevista anche una pianificazione out of home, nell’ottica di lavorare su una campagna integrata e multicanale che amplifichi la visibilità del brand e dei suoi prodotti core, linea lavatrice e ammorbidenti/ profumatori bucato».
DI ACQUISTO
Biochimica/Soft
Nome prodotto: Detersivi Lavatrice Liquidi
Caratteristiche: detersivo liquido dalla formula concentrata ed efficace anche a basse temperature per un pulito profondo e profumato. La gamma si presenta con un nuovo impattante restyling che ha coinvolto il flacone, sempre al 100% in plastica riciclata ma rivoluzionato nella sua shape, e il design delle etichette.
Bolton Manitoba/Winni’s
Nome prodotto: Detersivo Lavatrice con smacchianti 100% naturali da biofermentazione
Caratteristiche: l’innovativa formula con smacchianti completamente naturali da biofermentazione è ancora più sostenibile ed efficace, anche in acqua fredda. Ipoallergenico e ideale per tutti i capi. Disponibile anche la variante Capi Colorati.
Fater/Ace
Nome prodotto: Ace Detersivo Igienizzante
Caratteristiche: la formula, unita all’azione meccanica del lavaggio, igienizza e rimuove germi e batteri per un bucato fresco e pulito. La referenza, che ha vinto il premio “Eletto Prodotto dell’Anno 2024” nella categoria dei detersivi, è disponibile in tre varianti: Igienizzante Classico, Igienizzante Colorati, Talco e Muschio Bianco.
Henkel/Dixan
Nome prodotto: Linea Dixan Pulito
Profondo
Caratteristiche: la gamma assicura non solo una pulizia profonda per il bucato, ma combatte anche i cattivi odori eliminando i residui di sporco che possono generarsi nella lavatrice. Disponibile nelle varianti Dixan Liquido, Dixan Caps e Dixan Polvere.
Di fronte a un generale rincaro del costo della vita, il mercato del bucato diventa sempre più competitivo con player “value for money” che, pur essendosi adeguati all’inflazione, continuano a presidiare fasce di prezzo più basse e ad accrescere la propria rilevanza. «In questo contesto – dichiara Francesca D’Angelo-Valente, marketing director di Henkel Consumer Brands – diventa cruciale per una marca premium come Dixan rafforzare il rapporto di fiducia con il consumatore, rassicurandolo sul valore aggiunto della propria offerta: pulizia profonda contro le macchie e freschezza di lunga durata. Questo avviene attraverso un costante impegno nell'innovazione e investendo in comunicazione e promozioni. Risultano essenziali il miglioramento continuo delle formule, lo sviluppo di packaging sempre più sostenibili e l’introduzione di nuove varianti capaci di soddisfare esigenze specifiche». Lo scenario macroeconomico sta sempre più portando le famiglie italiane a orientarsi verso scelte consapevoli basate sul prezzo e sul mantenimento delle promesse. «I nostri marchi Soft e Bioform Plus – afferma Michela Ciamillo, marketing manager di Biochimica – sono entrati nel cuore e nelle case degli italiani in qualità di “primi brand” dello scaffale ormai da tempo. Negli ultimi mesi il fenomeno è cresciuto, si sta consolidando e i nostri brand sono sempre più conosciuti e trasversali a tutte le insegne. Questo atteggiamento incontra un riscontro favorevole proprio nei nostri prodotti, “value for money”, a marchio Soft e Bioform Plus, che generano anche una buona marginalità per il trade».
Icefor/L’Ecologico
Nome prodotto: L’Ecologico Fresco Bucato
Caratteristiche: detergente per lavatrice profumato, ideale per tutti i tipi di tessuti. Formula ricca di tensioattivi di origine vegetale, ricavati dai residui della lavorazione di barbabietola e grano, da coltivazioni non sottratte al consumo umano. Senza coloranti, Edta e fosfati. Flacone in plastica 100% riciclata da raccolta differenziata (certificata Plastica Seconda Vita) e marchio Ecolabel.
Italchimica/Dual Power
Nome prodotto: Dual Power Lavatrice capi colorati
Caratteristiche: il detersivo penetra in profondità nelle fibre del bucato garan tendo pulito eccezionale, colori brillanti e l’eliminazione delle molecole dei cattivi odori.
Italsilva Commerciale/ Spuma di Sciampagna
Nome prodotto: Detersivo Lavatrice
Fresco Puro – formato ecoricarica
Caratteristiche: con tecnologia antiodore, regala al bucato un fresco profumo che dura a lungo. Ingredienti biodegradabili >93% e dermatologicamente testato. Flacone con il -68% di plastica.
Nome prodotto: Antitarme Proteggitessuti
Caratteristiche: la referenza protegge i capi per sei mesi grazie alla nuova formula con solvente di origine naturale che garantisce una protezione totale. Profumazione a base di oli essenziali.
I CONSUMATORI CERCANO PRODOTTI
SICURI E SOSTENIBILI
La ricerca di sostenibilità nei detergenti per il bucato da parte degli shopper è oggi un imperativo, come spiega Daniela Antoniuzzi, vicepresidente e responsabile area Gdo di Icefor: «I consumatori non solo richiedono efficacia e prestazioni ottimali durante cicli di lavaggio brevi, ma anche soluzioni che agiscano efficacemente a basse temperature, riducendo così il consumo di energia elettrica durante il lavaggio in lavatrice. Inoltre, c’è anche una crescente domanda di detergenti per il bucato ipoallergenici in grado di proteggere la salute dell'utilizzatore, garantendo un'esperienza di lavaggio sicura. Durante la selezione dei detersivi sugli scaffali, l’attenzione si concentra sempre di più su referenze certificate Ecolabel. Inoltre, la preferenza ricade su prodotti confezionati in plastica riciclata, il che rende cruciale la nostra offerta di detergenti proposti in imballaggi realizzati al 100% con plastica riciclata certificata Plastica Seconda Vita». L’impegno nei confronti della sostenibilità deve quindi essere tangibile e capace di rassicurare gli shopper,
come sottolinea Carlotta Manzoni, direttrice marketing e comunicazione di Nuncas: «I consumatori si aspettano che le aziende siano serie, e quindi che la loro adesione a politiche di sostenibilità coinvolgano l’intero ciclo produttivo, e arrivano a informarsi attivamente sulla loro effettiva affidabilità prima di acquistarne i prodotti. A livello di distribuzione, il nostro settore ha visto l’affermazione dei drugstore, negozi specializzati che propongono un’offerta ampia e che hanno dato modo a marchi come Nuncas di esprimersi al meglio, rispondendo alle richieste di uno shopper più esigente che cerca un prodotto premium anche nella cura della c asa e del bucato».
Oltre alla promessa di igiene, i consumatori chiedono ai detersivi per il bucato anche un buon livello di profumazione. «L’efficacia lavante – dichiara Laura Rovelli, marketing manager di Italsilva Commerciale – è sempre più correlata alla capacità del prodotto di eliminare i cattivi odori, nuova forma di “sporco”. Lo shopper è alla ricerca di benefit aggiuntivi anche legati al mantenimento e alla cura delle fibre. Il tema del profumo rimane centrale, con particolare focus sul concetto di freschezza, in grado di trasmettere una maggiore percezione di pulito e igiene. L’attenzione alla sostenibilità, sia a livello di formula che di packaging, rimane sullo sfondo senza però che il consumatore sia disposto a pagare di più». Anche Manlio De Filpo, direttore vendite consumer di Italchimica, conferma l’interesse per il mondo della profumazione: «La particolare attenzione dei consumatori al profumo sembra essere il vero driver di differenziazione e crescita. La variante dei profumati è in aumento in tutti i segmenti e presenta risultati particolarmente positivi per effetto di un incremento del numero medio di referenze per punto vendita. È fondamentale riconoscere la centralità del ruolo dello shopper e delle sue esigenze nella crescita di questi prodotti e in Italchimica ne monitoriamo le esigenze per essere sempre consumer orie nted». n
SEGMENTI
È finito il tempo delle palestre ubicate negli scantinati degli edifici, con poca illuminazione, aria stantia e quasi esclusivamente votate alla pesistica.
Prima c’è stato il passo verso un’offerta più ampia e variegata di servizi e, al contempo, verso sconfinamenti e ibridazioni – non sempre felici – con il settore wellness. Ora è il momento di un’evoluzione del settore che sta portando il mercato verso una polarizzazione delle strutture e dei servizi offerti.
Certamente un grande riflesso di questa accelerazione è rinvenibile nella pesante alterazione della gestione del tempo che il Covid ha impresso negli ultimi anni. Dopo la crisi del 2020-21, infatti, sempre più persone si sono rivolte alle palestre per cercare di recuperare la forma e rispondere a un ritrovato bisogno di socialità. I ma cro-movimenti della società, tuttavia, prendono origine da più lontano: c’è una grande attenzione, a livello globale, sulla consapevolezza della salute e per la ricerca di uno stile di vita sano. Considerando il periodo antecedente la pandemia, decennio 2009-19, si è registrata una crescita di fatturato globale del settore di oltre il 30% (fonte: IHRSA, 2024) e si rilevato un impatto totale del mercato del fitness di oltre 90 miliari di dollari di fatturato (fonte: ricerca Deloitte, 2024).
D’altro canto, il mercato dell’offerta si è fatto trovare pronto. Assistiamo oggi alla presenza di un numero considerevole di insegne, nazionali o internazionali, con la formula dell’orario continuato (utilizzo h24), con iperframmentazione e specializzazione dei servizi offerti (ci sono esempi con oltre 50 corsi disponibili), con gestione diretta o tramite franchising, con formule low cost etc., ci annoieremmo a elencarle. Solo in Italia sono presenti attualmente oltre 5.100 club, con un numero di ca. 5,5 mln di iscritti (ca. 8,3% della popolazione) e un giro d’affari di ca. 2,3 miliardi di euro (fonte: Istat-Unioncamere, 2023). Il potenziale di crescita è ancora notevole se si considera che i paesi con più iscritti doppiano abbondantemente le nostre statistiche (Norvegia e Svezia 22%, Usa 21%, Danimarca 19%, Olanda 17% (fonte: elaborazione Truenumbers, 2023).
Quel che riteniamo significativo di questa crescita, tuttavia, è l’evoluzione del formato nella sua declinazione fisica e tangibile che in passato era, purtroppo, la nota dolente: si è ora in presenza di spazi ben definiti e suddivisi per livello di servizio, ben aerati con sistemi di ionizzazione, dotati di illuminazione per il confort visivo e – in alcuni casi – di sistemi audio progettati per accompagnare e favorire l’esercizio fisico, con spogliatoi ampi e curati, spazi caratterizzati da un dispiegamento di attrezzature all’avanguardia, spesso messe a disposizione o testate dai produttori leader del settore. Elemento rilevante dell’offerta è anche l’apporto della tecnologia digitale, con app dedicate per la gestione delle prenotazioni e dei programmi nonché per meccanismi di gamification, mirati a un pubblico attento al digitale e desideroso di divertimento e competizione con gli altri mentre svolge esercizio fisico.
Che si trovino in città, oppure in strutture riqualificate come capannoni destinati in precedenza ad altri usi, che si abbinino a poli commerciali o (meno di frequente, per la verità) siano inseriti in vere e proprie gallerie commerciali, come abbiamo visto le palestre sono una presenza non trascurabile delle nostre città. Il settore Fitness potrà continuare a crescere e favorire la fidelizzazione, in contrasto alla ciclica perdita di iscritti, soltanto cavalcando sempre più quelle che già ora sono le tendenze, ovvero cercare di offrire un servizio sempre migliore e di maggiore qualità, nonché esteso quanto più possibile nel tempo e nello spazio. n
Guida la continua crescita degli alimenti salutistici e segna performance positive in tutte le sue declinazioni: il segmento free from spinge su offerte innovative e sulla qualità di ingredienti e ricette.
Dimostra sempre più dinamismo e vitalità la tendenza
alla sana alimentazione, tra i cardini delle scelte d’acquisto dei consumatori, specie all’indomani della crisi pandemica. Tra le necessità degli shopper sempre più consapevoli, emerge la chiara richiesta di referenze free from, il cui mercato rivela un andamento positivo che continua a esprimersi con buone performance anche nel 2024.
Un comparto in crescita e ricco di offerte
Il mercato dei prodotti free from registra performance positive già da alcuni anni, con percentuali di crescita sia a valore che a volume.
Il marchio di Nutrition & Santé cresce nel comparto dei prodotti senza zucchero e nel senza glutine, con un ampio assortimento di referenze da forno sia dolci che salate. «Sono numerose le novità proposte dal brand Céréal – dichiara Chiara Agrusti – a partire dalla Madeleine oggi disponibile anche nella versione senza zuccheri, le Barrette al cioccolato fondente sugar free e con fiocchi d’avena integrale, e i Frollini al cacao e avena proteici ricchi di fibre. Per quanto riguarda il senza glutine, proponiamo i biscotti Cuori di Nocciola farciti con crema di cacao e nocciola, mentre nel bakery salato proponiamo prodotti arricchiti di fibre e proteine vegetali, ma anche i Panini fatti con lievito madre e olio di girasole alto oleico. Completano l’offerta le Gallettine, mini - gallette di riso non fritte con le quali il brand entra nel segmento degli snack senza glutine».
Lo condivide Chiara Agrusti, senior brand manager di Nutrition & Santé , sottolineando che «la richiesta di prodotti “senza” continua a essere tra le più alte nell’ambito dei prodotti salutistici che entrano nel basket dei consumatori: senza zuccheri, senza glutine e vegetale sono tra i trend più vivaci». Su questo fronte, in particolare sul segmento del senza glutine, si muove Dr. Schär , offrendo un assortimento molto ampio e diversificato, indicato per i vari momenti di consumo della giornata. Come racconta William Galletti, head of sales retail Italy dell’azienda: «Pensiamo in particolare ai cibi cardine della dieta mediterranea, come le tante tipologie di pane e pasta o, in generale, le specialità della tradizione gastronomica italiana, come la pizza, i taralli o le lasagne al forno, che riproponiamo nella versione senza glutine. A questi si aggiunge una grande varietà di farine e merendine».
Il focus è sulla qualità degli ingredienti
L’attenzione all’alimentazione si traduce nella ricerca di ingredienti specifici, come sottolinea Chiara Agrusti: «Gli shopper si focalizzano sulla composizione nutrizionale, sulla lettura delle etichette e sull’origine dei prodotti. Questa tendenza, insieme alla continua ricerca di innovazione nella realizzazione delle referenze e il sostegno in termini di comunicazione sono i driver del successo della nostra offerta». La cura per la composizione organolettica degli ingredienti è un pillar importante anche per Dr. Schär; William Galletti, infatti, afferma che: «Al momento siamo concentrati sull’agricoltura e ci impegniamo quotidianamente sul fronte della biodiversità, per sostenere una maggiore varietà vegetale e per la riduzione delle monocolture che impoveriscono il suolo. Il nostro interesse ora è rivolto al miglio, cereale prezioso e senza glutine per natura, per il quale abbiamo intrapreso il progetto VitaMì allo scopo di creare una nuova varietà di miglio, migliorata in termini di resistenza al clima e resa in campo».n
Non è una pandemia, ma un trend che non si può trascurare.
Recentemente mi sono imbattuto in una ricerca di Goldman Sachs (https://www.goldmansachs.com/intelligence/pages/the-creatoreconomy-could-approach-half-a-trillion-dollars-by-2027.html), sul mercato dei content creator. Un settore valutato, nel 2023, 250 miliardi di dollari e stimato quasi al raddoppio nel giro di soli quattro anni.
Quasi il 60% dei proventi del settore arrivano per contratti diretti fra le insegne e gli influencer, termine con il quale vengono comunemente indicati i creatori di contenuti con più seguito e, quindi, più potere di influenzare le decisioni anche di acquisto. Numeri di tali dimensioni non passano certo sottotraccia e oggi molti brand hanno in staff ruoli come head of creator partnership o influencer marketing manager. Quali sono le opportunità per la grande distribuzione organizzata oltre la mera sponsorizzazione? Il loro ruolo può aiutare sia nel veicolare i prodotti a marchio dell’insegna (private label) che nel fidelizzare il cliente in generale.
Una collaborazione strategica con un content creator con valori in linea con la brand-identity dell’azienda può creare un legame emotivo più forte
con il consumatore. I contenuti dell’influencer possono essere integrati nella comunicazione aziendale, sia quella più istituzionale che quella specifica di prodotto. In questo secondo caso le possibilità sono svariate, dai consigli di acquisto a quelli di utilizzo dei prodotti: alimentare e cosmetica sono due corsie che ben si prestano a questo genere di contenuti.
La presenza fisica di un influencer in negozio può essere un richiamo per la clientela, estendibile anche sfruttando il virtuale. In una diretta da un punto vendita il creator può presentare dei prodotti, interagendo con i propri follower sia in negozio che online per rispondere a domande e fornire consigli. Questo crea un senso di autenticità e di urgenza a beneficio delle vendite, non solo del prodotto oggetto dello streaming.
Il passaggio successivo è la creazione di linee di prodotti personalizzate che richiedono maggiori investimenti e un impegno temporale più lungo, per cui sono appannaggio solo dei leader di mercato (da entrambe le parti).
Un altro approccio innovativo potrebbe essere quello di creare piattaforme di contenuti proprietarie, gestite direttamente dalle aziende della Gdo. Queste piattaforme potrebbero ospitare contenuti creati sia da influencer esterni che da creatori interni, incentrati sui prodotti, sui servizi e sullo stile di vita promossi dall'azienda.
I consumatori oggi sono sommersi dalla scelta di prodotti e di canali di vendita; affidarsi ai consigli di un esperto, o presunto tale, semplifica il processo e permette di sentirsi allineati negli acquisti a un insieme di valori identificativi, di stile e/o sociali.n
Paolo Pelloni, Digital Club/RetailChe siano taralli, panetti croccanti, gallette, piadine o panini, i prodotti bakery godono di buona salute, grazie alla grande versatilità di un settore capace di adeguarsi alle nuove esigenze del mercato, dal “free from” al “rich in”, senza dimenticare le nuove occasioni di consumo.
Nell’anno terminante il 31 marzo 2024, il mercato di pane e sostitutivi ha registrato un aumento delle vendite sia a valore (+8,7%) che a volume (+0,6%) rispetto all’anno precedente, attestandosi a 2,3 miliardi di euro e 474 milioni di chili venduti. In aumento anche il prezzo medio dei prodotti dell’8,1% e l’attività promozionale del +1,4% (fonte NIQ, Totale Italia, Iper+Super+Liberi servizi+Discount).
CANALI DISTRIBUTIVI E AREE
«Tra i canali – spiega Ludovica Yael Finzi di NIQ – si distaccano i super, che da soli contribuiscono al 42% del fatturato della categoria e hanno registrato una crescita sia a valore che a volume (rispettivamente del +8,3% e del +0,2%). Seguono i discount, secondi per fatturato generato (25,2%), cresciuti dell’11,3% a valore e del 2,8% a volume. L’unico calo a livello di canali è avvenuto nelle vendite a volume dei liberi servizi (-6,5%). Per quanto riguarda l’andamento sul territorio, la maggior parte del fatturato e delle quantità si è concentrato nel Nord Italia, con Area 1 e
Birko/Fiorentini
Alimentari
Nome prodotto: Le Venetine di mais bianco
Caratteristiche: gallette senza glutine realizzate con mais biancoperla, cereale antichissimo dal sapore delicato, vanto della tradizione e della gastronomia venete.
Fiore di Puglia
Nome prodotto: Torcette al finocchio
Caratteristiche: la ricetta dei taralli lunghi con la personalizzazione della forma intrecciata. Disponibili anche con farina integrale in vaschetta di carta riciclabile.
Grissinbon/Fagolosi
Nome prodotto: MiniFagolosi
Caratteristiche: una nuova ricetta e un nuovo pack per questi mini grissini, suddivisi in 8 comode porzioni da 165 g. Disponibili anche nella variante gusto Pizza.
Morato Group/Morato
Nome prodotto: Scrikki mais e carota
Caratteristiche: in confezione da 200 g, questi originali grissini sono resi croccanti dalla farina di mais e, grazie alla carota, hanno un gusto delicato e il caratteristico colore arancione.
Oropan/Forte
Nome prodotto: Pane Fresco
Caratteristiche: prodotto con semola rimacinata di grano duro 100% pugliese da filiera sostenibile e certificata Iscc Plus.
2 che hanno contribuito alla generazione di oltre il 50% del giro d’affari e dei volumi. Complessivamente, si è comunque registrata una crescita equilibrata tra le Aree, guidata a valore dall’Area 2 (+10,5%), seguita dall’Area 3 (+8,9%); chiudono l’Area 1 (+8,2%) e l’Area 4 (+7%). Anche in termini di vendite a volume si è avuto un incremento in quasi tutte le Aree (Area 1: +0,3%, Area 2: +2%, Area 3: +1,1%), con la sola eccezione dell’Area 4 che ha registrato un -1%».
I segmenti in questa categoria sono diciotto. I sette principali, che pesano per circa il 70% del fatturato, sono: panetti croccanti (12,5%), pan bauletto (12%), crackers (11,3%), panini (11,2%), grissini (8,5%), piadine (6,6%) e taralli (6,1%). «Panetti croccanti e crackers sono quelli che hanno contribuito maggiormente alla crescita del fatturato della categoria – prosegue Ludovica Yahel Finzi –, con un trend positivo rispettivamente del 10,5% e dell’11,1%. Questi segmenti hanno entrambi registrato un +0,2% di quota a
Autenticità, maestria e benessere. Il riposizionamento di Oropan poggia su questi tre pilastri, ai quali si è ispirata per il nuovo design della linea di prodotti a marchio Forte. «Ci troviamo – spiega Lucia Forte – in un’era di consapevolezza alimentare: i consumatori non solo leggono attentamente le etichette, ma valutano i prodotti anche in base alla trasparenza e all’integrità dei processi produttivi. Per rispondere a queste esigenze, abbiamo rivoluzionato l’approccio alla panificazione del brand, guidati dall’impegno verso la sostenibilità e la qualità, e siamo i primi a produrre un pane fatto con semola rimacinata di grano duro pugliese da filiera certificata secondo lo standard Iscc Plus, uno dei migliori standard sulla sostenibilità a livello mondiale».
discapito di grissini (-0,3%), pan bauletto (-0,1%), taralli (-0,1%) e gallette (-0,1%). A volume la categoria cresce ma, fatta eccezione per panetti croccanti (+3,1%), piadine (+7,3%) e taralli (+3,8%), quattro dei sette segmenti principali hanno registrato una decrescita, con un -0,2% per i pan bauletto, -0,7% per i crackers, -1,1% per i panini e -2,1% per i grissini. Un risultato che riflette l’incremento dei prezzi. A volume, quello dei pan bauletto resta il segmento con la quota maggiore (18,9%) mentre, sempre in termini di quota a volume, i segmenti che registrano un aumento rispetto all’anno precedente sono le piadine (+0,4%), i panetti croccanti (+0,2%) e i taralli (+0,2%). Anche in questo caso i segmenti erosi sono: panini (-0,2%), crackers (-0,2%), grissini (-0,2%) e pan bauletto (-0,2%)». La categoria, come anticipato, ha sofferto di un aumento dei prezzi (+8,1%). I segmenti maggiormente colpiti sono quello delle pagnotte (+35,3%), del pan carré (+12,4%) e dei crackers (+11,9%).
Oltre all’aumento di prezzo, la categoria ha visto aumentare anche l’intensità delle vendite in promozione, in particolare per il pan bauletto (+3,6%), i crackers (+2,4%) e il pan carré (+1,9%). I prodotti che registrano il maggior fatturato sono, dunque, i panetti croccanti: questo segmento cresce sia a volume che a valore principalmente grazie all’andamento positivo nei super e registra anche un aumento di prezzo inferiore alla categoria (+7,3%). Possiamo, inoltre, apprezzare una variazione del +4,2% del numero di referenze, corrispondenti in media a una referenza in più per punto vendita (18,1 nel 2023 e 18,9 nel 2024).
Grazie alla sua eccezionale capacità di rinnovarsi con il mutare delle esigenze dei consumatori, il mondo del pane e dei suoi sostitutivi è in costante evoluzione. L’offerta è caratterizzata da un panorama sempre più ampio e diversificato, che ha consentito al mercato di continuare a crescere non solo a valore ma anche a volume, nonostante l’inflazione. «Le tendenze più interessanti sono rivolte al mondo dei prodotti salutistici – spiega Barbara Bravi, responsabile grafica pl e comunicazione di Orva –. Oggi il cibo è sempre più spesso valutato in base ai nutrienti, tra i quali sono le proteine a giocare il ruolo preponderante. Inoltre, i consumatori sono sempre più interessati a prodotti pratici e facili da consumare. In virtù di queste tendenze, pane proteico e pinsa rappresentano attualmente i nostri prodotti di punta. Grazie al suo impasto leggero e digeribile dovuto al lievito madre, alla lievitazione lenta e alla lavorazione manuale, infatti, anche la pinsa è rappresentativa della tendenza salutistica e, con la sua vaschetta da forno pronta all’uso, soddisfa l’esigenza di una preparazione veloce». Grazie a un’offerta ampia e diversificata, incentrata sulla semplicità degli ingredienti, Valle Fiorita conferma queste tendenze. «Proponiamo una gamma di prodotti che, se da un lato abbraccia la nostra tradizione culinaria – sottoNel nostro Paese il pane è ancora vissuto come un alimento base, legato alla quotidianità e, se nelle regioni del Nord c’è una maggiore apertura all’innovazione, al Centro e al Sud si predilige la tradizione, con grandi pezzature. «I pani speciali stanno però entrando in maniera decisa anche nel nostro mercato – sottolinea Giulia Manzoni di Vandemoortele –, come testimonia il successo dei prodotti integrali e multicereali. Si tratta di una tendenza che da un lato permette di abbassare la barriera d’acquisto legata all’apporto calorico e, dall’altro, consente di offrire pane con aspetti salutistici e benefici nutrizionali. In generale, i fattori che determinano il gradimento dei consumatori italiani sono, oltre ai claim nutrizionali come “ricco di fibre” o “ricco di proteine”, gli ingredienti di qualità, la naturalezza e l’artigianalità».
Andamento dei canali (% a valore)
linea Andrea Minisci, R&D manager di Valle Fiorita –, dall’altro risponde alle nuove esigenze alimentari di un consumatore salutista, che pratica sport e ricerca il benessere anche attraverso le scelte alimentari».
VERSO L’APPAGAMENTO DI TUTTI I SENSI
Il sottosegmento che risulta più dinamico nel perimetro bakery è quello dei prodotti “soft wellness”, in grado cioè di coniugare il contenuto di benessere con il gusto e l’appagamento sensoriale. «I consumatori non rinunciano a uno snack fuori pasto, a patto che sia salutare» sottolinea Silvia Raffaello, marketing director di Morato Group, azienda che vanta una vasta offerta, articolata in tre brand: Morato, Roberto e Nutrifree. L’appagamento sensoriale, però, non sempre comprende solo il senso del gusto, ma anche quello della vista: «Tra le nuove e più interessanti opportunità di sviluppo – prosegue Silvia Raffaello –c’è quella del colorful, che rappresenta un trend in grande ascesa: la distintività dei prodotti colorati con ingredienti naturali, come gli Scrikki Viola e Arancioni Morato e i Torinesi Rosa Roberto, è infatti re-
TARALLO PUGLIESE: LA TRADIZIONE DIVENTA À LA PAGE
Una continua evoluzione per rispondere alle nuove richieste del mercato. È questo che caratterizza Fiore di Puglia, azienda specializzata nel core business dei taralli e oggi in grado di offrire una gamma di prodotti vasta e diversificata. «Il tarallo che i consumatori cercano attualmente non è più lo stesso che si consumava una volta sulle tavole in sostituzione del pane, magari intinto nel vino per ammorbidirlo – racconta Tommaso Fiore –. Le sue occasioni d’uso si sono modificate e l’utilizzo principale è come snack da consumare al di fuori dei pasti. In linea con questo sono cambiate anche le sue caratteristiche organolettiche e di consistenza. I consumatori preferiscono taralli friabili e una varietà di gusti e forme stuzzicanti e piacevoli».
cepita in maniera estremamente positiva». L’unione tra benessere e appagamento sensoriale rappresenta un obiettivo in primo piano anche per Fiorentini Alimentari, che punta in maniera decisa, fin dal claim che la identifica, sull’offerta di alimenti “sani, biologici e leggeri”, senza rinunciare all’attrattività dei colori innovativi, come confermano prodotti sfiziosi a base di mais bianco o nero, l’uso della curcuma e del riso nero. Resta comunque il focus sul benessere: «La nostra comunicazione è da sempre incentrata sulla leggerezza – spiega Simona Fiorentini, export e marketing manager di Fiorentini Alimentari –. Tra le indicazioni delle confezioni i consumatori cercano sempre più spesso le caratteristiche salutari, come la presenza di fibre o proteine e, al contrario, la ridotta quantità di grassi o di sale».
Tra le principali tendenze del settore spicca anche la cosiddetta “snackizzazione”, che consiste nel moltiplicarsi delle occasioni di consumo in più spuntini al di fuori dei pasti. Un fenomeno nel quale si inserisce l’offerta di Fiore di Puglia: «I nostri prodotti e in particolare i taralli, disponibili anche nelle versioni senza glutine, senza lattosio, integrale e proteica, sono ideali per gli aperitivi e possono essere a tutti gli effetti utilizzati come snack leggero e pratico da consumare “on the go” – sottolinea Tommaso Fiore, responsabile commerciale di Fiore di Puglia –. Sono infatti disponibili anche in comode confezioni multipack, non ungono e non macchiano». Strizza l’occhio al mondo dello snack e dell’aperitivo anche Grissinbon, che
Rivolgersi a un consumatore con caratteristiche trasversali. È questo il principale orientamento comunicativo messo in atto da Valle Fiorita , da circa 30 anni sul mercato con i suoi prodotti da forno. «Il nostro comparto sta registrando un interessante trend di crescita – sottolinea Andrea Minisci –, che determina una diversificazione dell’offerta. Cambiano al contempo anche i responsabili d’acquisto, che si spostano dai referenti tradizionali nell’ambito delle famiglie e comprendono anche giovani e single, un target più incline a prediligere stili di comunicazione freschi e leggeri».
IL PUNTO DI VISTA DELLA DISTRIBUZIONE: PENNY ITALIA
Le opportunità che caratterizzano la categoria pane e sostitutivi riguardano principalmente il mondo salutistico e delle intolleranze o, comunque, le ricettazioni che impiegano farine alternative e ingredienti aggiuntivi. «È in questa logica – dichiara Claudio Serato, buyer & category manager di Penny Italia – che nel 2023 abbiamo lanciato i Crackers di legumi a marchio Welless, con una ricetta dedicata e sviluppata in collaborazione con la Fondazione Airc per la Ricerca sul Cancro. Per la realizzazione di questa referenza abbiamo seguito i principali trend salutistici, come la ricchezza di fibre o il basso contenuto di sale, con ottimi risultati di fidelizzazione da parte dei nostri clienti».
ha recentemente rivisitato la confezione e la ricetta dei suoi MiniFagolosi in multipack. «I Fagolosi sono buoni anche da soli – spiega Enrico Andrea Cecchi, direttore commerciale e marketing di Grissinbon – e per questo sono adatti a un consumo fuori pasto, dove vedono il loro impiego elettivo soprattutto le proposte aromatizzate».
Per quanto riguarda poi il segmento del pane, «nonostante molti dati evidenzino la riduzione dei suoi consumi a tavola – dichiara Lucia Forte , amministratrice delegata di Oropan – il 2023 ha fatto registrare alla nostra azienda trend molto positivi, in particolare per il pane surgelato da dorare sul punto vendita, ma abbiamo avuto un piccolo incremento anche sul fresco. Questo testimonia un crescente livello di fidelizzazione dei clienti verso i nostri prodotti, che sono rappresentativi e identitari del territorio della Murgia di Altamura, vocata alla produzione di panificati di grano duro». Il pane di origine surgelata destinato alla cottura finale sul punto vendita è pro -
Orva e Gitoma/Orva
Nome prodotto: La pinsa
Caratteristiche: leggera, soffice e digeribile grazie alla lavorazione manuale con lievito madre. È cotta su pietra e dotata di un pratico vassoio da forno riciclabile.
Valle Fiorita/ Vallefiorita
Nome prodotto: Base pizza
Caratteristiche: l’impasto contiene acqua di mare microfiltrata che la rende leggera, idratata e gustosa. Disponibile nelle versioni classica, grani antichi, biologica e proteica.
Vandemoortele/Agritech
Nome prodotto: Bozza di grano tenero 100% italiano
Caratteristiche: un pane dalla grammatura importante che risponde alle esigenze di convivialità degli italiani. Aspetto rustico, sfarinatura in superficie e tagli naturali nella crosta.
NUOVE STRATEGIE PER COMUNICARE I VALORI AZIENDALI
Valori come l’attenzione all’ambiente o la ricerca di nuove tecnologie possono essere veicolati e comunicati anche attraverso le attività pubblicitarie. Lo sa bene Orva, produttore romagnolo di pane, piadine, focacce e pinsa specializzato in private label. «Negli ultimi anni abbiamo messo in atto nuove strategie di comunicazione – spiega Barbara Bravi – per rappresentare l’azienda in modo efficiente. Intendiamo potenziare la brand identity e coinvolgere sempre di più i nostri clienti nel mondo della Gdo, dell’industria e dei discount. È con loro che promuoviamo i nuovi progetti ed è in primo luogo a loro che vogliamo far conoscere le nostre iniziative. Per raggiungere questi obiettivi abbiamo scelto di utilizzare i diversi canali disponibili, dalla carta stampata alla pubblicità digitale, senza trascurare i social media».
Apprezzati per la lunga conservazione e la praticità di utilizzo, i sostituti del pane sono sempre più diffusi e, nei punti vendita Sigma e Sisa, l’offerta di prodotti a marchio è in continua evoluzione. Alle referenze mainstream si aggiungono infatti due specialità con il brand premium Gusto&Passione, i triangolini a base mais nel segmento del biologico e i cracker con riso soffiato e un apporto extra di fibre nel segmento salutistico. «Le migliori opportunità per la marca del distributore vanno oggi ricercate in quelle che una volta erano considerate nicchie di mercato – spiega
Simona Riccardo, category manager
Mdd dell’azienda –.
Le principali richieste dei consumatori sono due: da una parte prodotti funzionali/ salutistici “rich in” e, dall’altra, referenze premium che privilegiano materie prime selezionate e lunghi processi di lavorazione». Gli sviluppi dei prodotti a marchio di Dit stanno quindi seguendo queste direttive e, dopo il lancio della pinsa bianca avvenuto lo scorso anno, l’azienda sta ipotizzando uno sviluppo del prodotto anche nel reparto fresco con il brand premium.
posto anche da Vandemoortele , con il brand Agritech. «Ci impegniamo quotidianamente per offrire agli operatori servizio e qualità – spiega Giulia Manzoni , category manager pastry & bread products dell’azienda –, in modo che possano disporre di pane sempre fragrante in ogni momento della giornata, evitando gli sprechi». n
Chi ha pane, ha anche i social: ecco i brand più attivi sul web
’indagine avviata su Fanpage Karma ha analizzato le strategie adottate dai vari player del settore e i loro risultati in termini di numero di fan e di interazioni dei contenuti pubblicati. Oltre a Mulino Bianco (869k) , marchio legato alla realizzazione di prodotti da forno in più segmenti, tra i brand verticali su questo specifico mercato, AttraversolepiattaformedigitalFanpageKarmaeTalkwalker,l’OsservatorioDigitale diSoluzioneGrouphaanalizzatoleattivitàonlinedeiprincipaliplayer delsettoredeipanificati.
C’è pane (e sostituti di esso) per i tuoi social? È la domanda che si è posto l’Osserva -
torio Digitale di Soluzione Group , che attraverso le piattaforme di social listening Fanpage Karma � e Talkwalker �, ha analizzato l’attività online dei più noti marchi produttori di panini, pane per tramezzini, pinse, piadine e cracker.
L¹ Fonte Fanpage Karma: indagine avviata nel periodo tra l’1 novembre 2023 e il 30 aprile 2024 ² Fonte Talkwaker: indagine avviata nel periodo tra il 25 marzo 2024 e l’8 maggio 2024
a guidare la classifica su Facebook è Wasa , con un profilo globale (204k) , seguito da Misura (193k) e Tuc (182k) , tutti presenti con community numerose pur senza investire sul canale. La panoramica cambia leggermente dal punto di vista dell’engagement: mantengono il proprio posto Mulino Bianco (27k) e Misura (20k) ma fanno il loro ingresso Fiorentini (14k) e Morato Pane (12k) . Per quanto riguarda i Top Post , a dominare incontrastato è Mulino Bianco , con qualche sporadica comparsa di Gran Pavesi e Misura .
Oltre a Mulino Bianco con i suoi 310k follower, community più piccole ma molto attive sono invece presenti su Instagram, che vede al primo posto Galbusera con 26k follower, affiancato da Wasa con 21k e Grissin Bon (19k) . Il quadro cambia completamente parlando di performance della pagina: Di Marco (33%) si distingue per il miglior engagement a seguito di una campagna che ha coinvolto i consumatori, seguito da Veggy Good (30%) e Bottoli (27%) . Mentre Tuc Italia è assente su Instagram, alcuni marchi iniziano a emergere su TikTok, con Mulino Bianco, Veggy Good, Bottoli e Amoretti che cominciano a sviluppare strategie mirate.
L’analisi di Talkwalker sul mercato dei panificati ha rivelato che oltre 173 milioni di persone sono state coinvolte in conversazioni legate a questo settore. Tra gli hashtag più popolari figura #grissinbon , dopo che il jingle dello spot è diventato virale su TikTok. A trionfare tra i brand più citati, oltre a Mulino Bianco , sono Grissinbon , San Carlo e Fiorentini , mentre pinsa , piadina e cracker si confermano come le alternative al pane più discusse e apprezzate.n
www.soluzionegroup.com
In collaborazione con Omron, l’azienda ha realizzato un packaging dotato del sistema anti-sloshing, che previene la fuoriuscita di liquidi e semi-liquidi e preserva la produttività.
di Federica BartoliOmron, azienda di riferimento nella robotica e nell’automazione a livello mondiale, annuncia la collaborazione con Italian Pack, produttore di macchine per la sigillatura di vaschette e il confezionamento sottovuoto, nella realizzazione di Argo, macchina termosigillatrice automatica che sfrutta un innovativo sistema anti-sloshing per evitare la fuoriuscita di prodotti liquidi e semiliquidi dalle vaschette senza compromessi a livello di produttività. Fra le sfide recenti del marchio vi era quella di offrire ai produttori di alimenti liquidi e semi-liquidi una soluzione in grado lavorare su tempi di ciclo elevati evitando la fuoriuscita del prodotto. Questa necessità ha portato alla nascita di una nuova linea di confezionamento automatica di vaschette - denominata Argo – dotata di un particolare sistema di trasporto intelligente, denominato Smart Liquid System, una soluzione che sfrutta il sistema anti-sloshing, sottoposto a brevetto, per confezionare prodotti ad alta velocità, evitando problemi di sversamento.
Determinante, per la buona riuscita del progetto, la collaborazione con Omron, che con il suo team di tecnici italiani ed europei ha supportato Italian Pack sia nello sviluppo dell’algoritmo alla base del sistema anti-sloshing, sia nella fornitura dei componenti hardware necessari alla realizzazione della linea.
Argo è una macchina termosigillatrice di vaschette automatica, in linea, nata per rispondere alle richieste di tutti quei clienti finali – perlopiù produttori di zuppe, salse e piatti pronti – che sono di fatto obbligati a limitare i propri ritmi produttivi per evitare i problemi di sversamento del prodotto in fase di confezionamento.n
Leggi anche: “System Retail insieme a Dao per l’apertura del Tuday Conad di Trento”
Organizzato in occasione di ogni edizione di SIAL Paris, SIAL Innovation è un concorso che premia le migliori innovazioni alimentari a livello mondiale. Contraddistingue le aziende attraverso 3 premi (Oro, Argento e Bronzo) e una ventina di premi per settore e premi speciali. Si tratta di un evento importante per le aziende del settore alimentare che vogliono far conoscere i loro nuovi prodotti, beneficiare di una visibilità senza pari e di maggiori opportunità di business.
SIAL Innovation è una vera e propria vetrina per il futuro dell’alimentazione, con circa 2.500 nuovi prodotti presentati ad ogni edizione, che rappresentano circa il 10% dell’innovazione mondiale in materia di prodotti alimentari. Un concorso diventato irrinunciabile, che ora si sta diffondendo all’estero con diverse declinazioni nei vari eventi del network SIAL (SIAL in Cina, SIAL in India, ecc.).
In occasione dell’edizione anniversario di SIAL Paris, che quest’anno festeggia il suo 60° anniversario, SIAL Innovation si arricchisce di novità!
4 nuovi premi speciali verranno assegnati nel 2024.
Premio 60 anni. In occasione del 60° anniversario della manifestazione, SIAL Innovation premierà la migliore innovazione storica tra tutte le vincitrici del concorso dalla sua creazione.
Premio per i primi 3 paesi. Premiare i 3 paesi che hanno offerto i prodotti più innovativi, rivelando così la forza innovativa di questi paesi
Premio per il concetto. Destinato all’Early Stage (prodotto non finalizzato in fase di test o lancio), questo premio premia un’azienda e/o un’idea per l’interesse e le potenzialità del processo/innovazione che sta cercando di sviluppare
Premio Africa. Premia l’innovazione sul mercato Africano, uno dei temi chiave di SIAL SUMMITS 2024 incentrato sulle iniziative africane.
Per la prima volta la possibilità di degustare prodotti della selezione SIAL Innovation nell’ambito del nuovo spazio: SIAL Taste.
Scopri di più su sialparis.com
Con il nuovo progetto, che prende avvio sulla base delle caratteristiche smart della cassa Redea, l’azienda attiva un processo di innovazione e sviluppo tecnologico che va a rafforzare la supply chain nel settore ortofrutta per creare valore per ogni componente del circuito.
di Claudia ScorzaAtre anni dalla nascita, Redea, l’innovativa cassa riutilizzabile a sponde abbattibili, ha sostituito al 100%, con un complesso processo di rigranulazione, le oltre 16 milioni di casse precedenti. Un percorso attuato da Cpr System per portare alto contenuto tecnologico e di design nel suo modello unico di Rcs – Reusable Crate System, che si caratterizza per efficienza e sostenibilità, contribuendo alla limitazione dell’immissione dei rifiuti nell’ambiente grazi e al riutilizzo.
Il processo di sviluppo continua ora grazie al progetto Tracing, che prende avvio proprio sulla base delle caratteristiche smart della cassa Redea. Redea è infatti l’unica cassa oggi sul mercato dotata di etichetta Smart-Label, composta da codice a barre 1D e 2D, oltre che di un tag Rfid. Grazie a questa tecnologia, Cpr System è in grado di acquisire informazioni sia attraverso l’utilizzo di strumenti portatili (lettori bar-code e Tag), sia attraverso l’installazione di Gate Rfid. Le casse sono dotate di due tag Rfid che differiscono tra loro per una cifra. Questa soluzione fa eseguire al software gestionale un accoppiamento che garantisce la tracciabilità corretta dell’imballo anche in caso di lettura di uno solo dei due tag.
Cpr System avvia con il progetto Tracing un processo di innovazione e sviluppo tecnologico che va a rafforzare la supply chain nel settore ortofrutta per creare valore per ogni componente del circuito, stabilendo e consolidando un’importante connessione tra tutti gli attori, con lo scopo di condividere informazioni importanti e utili per la crescita. n
Leggi anche: “Nasce il Fidenza Logistics Park di Sfre”
Le due Sicilie porta la spesa di Coop tra i padiglioni dell’Ospedale Cardarelli di Napoli
Il mese di maggio porta con sé il primo format InCoop de Le due Sicilie, master franchising Coop Alleanza 3.0 in Campania. Un nuovo punto vendita all’interno dell’Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Antonio Cardarelli”, tra i più grandi ospedali del Sud Italia, che rappresenta uno dei pochissimi casi di superette ubicate all’interno di una struttura ospedaliera nel nostro Paese. In soli 150 metri quadrati, questo store gioca la sua partita sulla massima ottimizzazione di spazi, assortimenti e servizi.
Ideabellezza porta avanti il piano di espansione
Anche nel 2024 procede senza sosta il piano di sviluppo della Gargiulo & Maiello (azienda socia di Gruppo VéGé) sull'insegna Ideabellezza. Il nuovo format, dato alla luce a fine 2022, sta facendo registrare ottime performance di vendite e ha dato stimolo al management di dare una accelerata sia ai restyling delle profumerie esistenti, sia di procedere con lo sviluppo in continuazione con quanto fatto nel 2023.
Nel 2023 i ricavi di Barilla salgono a 4,8 miliardi (+3%)
Nel 2023 cresce il fatturato consolidato Barilla a 4,8 miliardi di euro (+3% sull’esercizio precedente), mentre l’Ebitda si attesta sui 480 milioni (488 milioni), pari al 10% dei ricavi. Sono questi i primi dati forniti dalla multinazionale di Parma nel corso di Cibus, il salone dell’alimentazione tenutosi a Parma dal 7 al 10 maggio.
Gruppo Supercentro innova il cash&carry con Wiva
Gruppo Supercentro, da oltre vent’anni operante nella distribuzione alimentare e oggi presente nel Sud Italia (Puglia, Calabria, Basilicata) con una rete multicanale a marchio Sisa, Ipersisa e QuickSisa, amplia la rete anche nel settore cash&carry e innova il suo format con Wiva. L’inaugurazione del nuovo format, rinnovato nel layout, nell’assortimento e nella politica commerciale, è avvenuta a San Giorgio Jonico (Ta).
Sole 365, insegna distributiva presente in Campania che opera con la formula dell’”Every day low price”, ha aperto lo scorso 27 aprile il suo flagship store all’interno del Centro Commerciale Campania, il più grande del Sud Italia. Format innovativo con l’introduzione dell’aria ristoro Civà365 e orario prolungato sino alla mezzanotte. La soddisfazione nelle parole di Antonio Apuzzo, amministratore delegato di Ap Commerciale, e di Gianluca Casciello, responsabile marketing.
“BEST COPACKER PROFILE”: TUTTI I VINCITORI
Si è tenuta il 18 aprile 2024, presso l’Una Hotels a Milano, la cerimonia di consegna del riconoscimento promosso dal magazine digitale PLM e ideato da Edizioni DM per premiare le migliori imprese italiane fornitrici di prodotti a Marca del Distributore (Mdd). Il premio, a differenza di altre iniziative simili legate al mondo della grande distribuzione e del largo consumo, non si focalizza sui prodotti, ma sulle aziende.
VALLEFIORITA:
“CI NUTRIAMO DI BELLEZZA”
Distribuzione Moderna ha ritrovato l’azienda pugliese Vallefiorita, attiva nel settore dei panificati, per un nuovo viaggio alla scoperta della linea di produzione appena completata.
SILVESTRI (LIDL ITALIA): UN PIANO DI SVILUPPO DA 1,5 MILIARDI PER IL PROSSIMO TRIENNIO
Lidl Italia chiude il bilancio 2023/2024 con 7,2 miliardi di fatturato e programma un investimento di 1,5 miliardi per il prossimo triennio, per ampliare di 150 punti vendita la rete commerciale. Entro il 2030, il discounter tedesco prevede mille negozi, con un sostanziale rafforzamento nel Centro-Sud. Di questo e altro parliamo con il presidente di Lidl Italia, Massimiliano Silvestri.
Il quotidiano online del food retail
il nuovo punto di riferimento nell’informazione dedicata agli operatori del food retail.
Ogni giorno, news, interviste e approfondimenti sui protagonisti della ristorazione a catena.
Il food nel futuro: come cambia lo storytelling del cibo?
MERCATI
Insaporitori
Piatti pronti Vegetali conservati
FOCUS
Healthy food
Responsabile marketing
Sabrina Crippa s.crippa@edizionidm.it
Digital marketing manager
Valentina Vendra v.vendra@edizionidm.it
Marketing marketing@edizionidm.it tel: 02/20480344
E-commerce
Silvia Manfredi ecommerce@edizionidm.it
Responsabile commerciale Edoardo Pavesi e.pavesi@edizionidm.it skype: E.pavesi80 cell: 3394918442
Commerciali
Carolina Cirani c.cirani@edizionidm.it cell: 3496676046
Francesca Cuneo f.cuneo@edizionidm.it skype: Francesca Cuneo cell: 3396980893
Emanuela Dal Chele e.dalchele@edizionidm.it skype: emanueladalchele cell: 3332196167
Laura Origgi l.origgi@edizionidm.it cell: 3475649708
Maria Francesca Reale f.reale@edizionidm.it cell: 3482223685
Eventi
Simona Valenza eventi@edizionidm.it
Il primo quotidiano online sulla Gdo
Ogni giorno, numeri, fatti e protagonisti della Gdo e del largo consumo.