INTERVISTA
Ethos Profumerie: bellezza e welfare, abbinata vincente
SUCCESSI
Todis supera il miliardo di euro di fatturato (+12%)
Ethos Profumerie: bellezza e welfare, abbinata vincente
Todis supera il miliardo di euro di fatturato (+12%)
3 Editoriale Abbasso lo snobismo alimentare.
4 Cover Italiani a dieta forzata
14 Intervista
Ethos Profumerie: bellezza e welfare, abbinata vincente
13 Imprese
Scarpe&Scarpe chiude il 2022 in crescita del 15%
17 Successi
Todis supera il miliardo di euro di fatturato (+12%)
18 Mercati
Birra: alla ricerca di qualità e di nuove esperienze di degustazione
44 Mercati
Detergenza bucato: i consumatori premiano profumazione intensa e formulazioni ecosostenibili
57 Customer
Micro trend 2023: il negozio fisico diventa esperienziale
60 Real estate
Esg, a che punto siamo
62 Digital club/Retail
Il passato non è una garanzia del futuro e qualche volta può essere un bene
64 Mercati
Cresce l’appetito per il pane e i suoi sostituti
84 Osservatorio Digital
C’è pane per i tuoi social: chi sono i brand più forti del web?
94 Tecnologistica
Sealed Air propone due nuovi film Cryovac Brand Eco Bdf
Conad punta su una logistica sempre più sostenibile
88 News
89 Video e podcast
Gruppo Vicenzi: in arrivo la versione vegan di Grisbì
91 Prossimamente
Gli aumenti di prezzi costringono i consumatori a ridurre gli acquisti: cala il largo consumo, compreso l’alimentare da sempre anticiclico.
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Con un tasso di inflazione che sembra non volersi raffreddare, risparmiare durante gli acquisti sta diventando un’impresa sempre più ardua per le famiglie italiane. A mettersi di traverso non ci sono solo il caro carburante e le bollette ma anche, e soprattutto, i generi alimentari, o meglio, il carrello della spesa in generale. In questo senso ha fatto molto discutere il recente sfogo sui social di Benedetta Rossi, volto noto di YouTube prima e della tv poi, alle prese con i fornelli. Il suo programma “Fatto in casa da Benedetta” per moltissimi è diventato un vero e proprio faro nella frenesia quotidiana in cui tutti si chiedono cosa cucinare e portare in tavola che sia buono, veloce da preparare e (perché no) anche economico. In sostanza, la cuoca marchigiana ha portato alla luce di essere fortemente criticata perché nelle sue ricette utilizza prodotti low cost (come il tonno in scatola, ad esempio). In difesa dei suoi follower, la Rossi ha sottolineato che oggi purtroppo c’è una nutrita schiera di persone costretta a stare molto attenta a quello che mette nel carrello e che pochi centesimi risparmiati possono fare la differenza. Questa coraggiosa presa di posizione ha scatenato un’ondata di reazioni da parte di alcuni consumatori che, oltre a schierarsi al fianco della food influencer, hanno rivendicato con orgoglio la fedeltà al discount arrivando addirittura a consigliare il loro punto vendita di fiducia. Altri hanno evidenziato, inoltre, che sui siti di codici sconto e offerte si riesce a risparmiare ulteriormente. Nulla di più vero visti i dati appena condivisi da Savi: il mercato del couponing in Italia ha chiuso il 2022 con 250 milioni di buoni sconto distribuiti su tutto il territorio nazionale, registrando una crescita del 10% rispetto al 2021. Il giro d’affari del settore ha così raggiunto 350 milioni di euro (+16% rispetto al 2021), con un valore medio per singolo buono che è stato di circa 1,40 euro (+7% rispetto al 2021). Un incremento che è proseguito anche nel primo trimestre di quest’anno, quando sono stati distribuiti circa 60 milioni di buoni (+15% rispetto al primo trimestre 2022), per un valore medio di 1,45 euro (+9% rispetto al Q1 2022) e un giro d’affari di 87 milioni di euro (+29% rispetto ai 67 milioni dello stesso periodo del 2021). Numericamente parlando, lo studio conferma quanto i coupon siano sempre più uno strumento fondamentale nella spesa degli italiani. Il paradigma “discount più coupon” sembra essere il nuovo modo di fare la spesa per portare in tavola piatti prelibati, ma con un occhio di riguardo al portafoglio. Lo snobismo alimentare ne esce, quindi, sconfitto questa volta facendo aprire gli occhi su quanto imponente sia diventata la problematica dell’inflazione che colpisce il carrello della spesa.
Gli aumenti di prezzi costringono i consumatori a ridurre gli acquisti: cala il largo consumo, compreso l’alimentare da sempre anticiclico.
di Marco UsaiUna recente ricerca della Società Italiana di Medicina Ambientale ha stimato che, dallo scorso maggio, oltre 16 milioni di italiani hanno iniziato una dieta. Fino a qui, in fondo, nulla di male, ma quest’anno la dieta sembra essere forzata: gli italiani, a causa dell’aumento generalizzato dei prezzi, devono stringere la cinghia.
Settore per definizione anticiclico, che cioè cresce quando gli altri calano, anche per i beni alimentari si registrano numeri negativi: i dati Nielsen IQ diffusi durante Linkontro 2023, il convegno punto di riferimento per il mondo del largo consumo in Italia, disegnano uno scenario di contrazione dei volumi nel periodo gennaioaprile 2023 di circa 3,9 punti percentuali, anche se guardando all’ultimo quinquennio i volumi sono cresciuti di oltre 7 punti. Due numeri su tutti: il calo del numero di referenze nel carrello, circa il 7,4% in meno secondo Nielsen e la sofferenza maggiore, tra i diversi canali di vendita, proprio del discount, che perde il 6,9% dei volumi a fronte di un’inflazione a scaffale oltre la media, pari al 16,6%, che contribuisce a mantenere comunque in positivo i fatturati. Si prova a vedere il bicchiere, o meglio carrello, mezzo pieno. «Per fortuna, un po’ complice l’inflazione, un po’ grazie alle numerose ristrutturazioni fatte sulla rete, i fatturati stanno ancora tenendo – afferma Luigi Peschechera, presidente di ARDita, la join venture tra Maiora ed Ergon
che da inizio anno ha dato il via al suo ambizioso piano di sviluppo dell’insegna Ard Discount in area 4 – ma ovviamente hanno subìto un rallentamento di crescita rispetto ai mesi precedenti. La soluzione per noi è continuare a far bene con il prodotto a marchio, fidelizzando il consumatore, perché svincolati dalle logiche della grande industria, riusciamo a garantire ai nostri consumatori sempre il giusto prezzo, uscendo dalle logiche inflattive spesso frutto di mera speculazione». «Certamente Ardita – continua Peschechera, che ricopre anche il ruolo di direttore Sviluppo in Maiora – in un momento come questo è e sarà agevolata dalle dinamiche del mercato. La tendenza però l’avevamo già vista da parecchio e se riusciremo a valorizzare il tempismo dell’operazione sarà merito di tutta la squadra che sta lavorando alacremente per sviluppare la rete in tempi brevissimi, probabilmente con risultati migliori anche di quelli che ci aspettavamo».
In una recente intervista al Sole 24 la posizione di Assica, organizzazione nazionale di categoria che, nell’ambito di Confindustria, rappresenta le Imprese di produzione dei salumi, è stata molto dura nei confronti della Distribuzione. Il presidente Ruggero Lenti ha precisato che sul prezzo pagato dal consumatore, oltre il cinquanta per cento va in tasca ai distributori, soprattutto nel caso di prodotti preaffettati. Un affondo duro, a cui non sono mancate repliche e che ha di certo provocato la reazione della distribuzione organizzata, che non vuole passare per l’affamatore del popolo. Emblematico il cartello esposto all’ingresso del Famila di Teverola, in provincia di Caserta, che annuncia un’importante offerta sulla pasta e l’impegno quotidiano dell’insegna del gruppo Megamark, in attesa che “i produttori abbassino i listini, visto che il prezzo del grano è in diminuzione”. Più che punture di spillo, botte da orbi.
"La soluzione per noi è continuare a far bene con il prodotto a marchio, fidelizzando il consumatore, perché svincolati dalle logiche della grande industria"
Con Carlo Alberto Buttarelli, dallo scorso marzo alla guida di Federdistribuzione, abbiamo fatto il punto sui principali temi al centro del dibattito, provando a fare anche una previsione per i prossimi mesi.
L’inflazione sta svuotando il carrello degli italiani: c’è il rischio di effetti negativi sul sistema agroalimentare italiano?
prodotti di largo consumo cresce esponenzialmente e le persone ormai faticano a fare la spesa e a comprare prodotti per la propria sopravvivenza. Servono provvedimenti immediati per fermare la speculazione che arriva sulle nostre tavole. Dall’origine all’ingrosso, fino al dettaglio, bisogna intervenire sulla catena del valore dei prezzi». Adoc, insieme ad Assoutenti e Federconsumatori, ha rappresentato i consumatori durante i lavori della Commissione di Allerta Rapida, organismo istituito con il Decreto Trasparenza del Governo Meloni, riunitasi per la prima volta lo scorso 11 maggio sul tema dei prezzi della pasta. «Nel corso della prima riunione produttori, trasformatori e distribuzione hanno certificato le proprie posizioni, ma non è stata presa nessuna decisione concreta – spiega Rea, dallo scorso novembre alla guida dell’associazione – e si corre il rischio che questo consesso diventi l’ennesimo luogo di esercizio culturale senza risvolti decisionali pratici». Adoc ha lanciato, lo scorso aprile, una campagna nazionale d’informazione contro il caro prezzi con lo slogan “Ok, il prezzo è giusto?”. Testimonial d’eccezione l’attrice napoletana Marisa Laurito. «Non abbiamo fatto mancare le nostre proposte, di merito e di metodo, che speriamo vengano prese in seria considerazione: azzeramento dell’Iva sui beni di prima necessità, tetto massimo dei prezzi per un paniere di prodotti di prima necessità, rafforzamento della figura di Mister Prezzi, che a oggi non ha alcun potere sanzionatorio per intervenire in maniera efficace su chi sta speculando sulle tasche dei consumatori italiani».
Da diversi mesi assistiamo a un calo dei volumi dei consumi nel settore alimentare intorno al -5% su base annua. Un dato che desta molta preoccupazione e che evidenzia l’effetto ancora pesante dell’inflazione sull’andamento delle vendite, soprattutto di beni di largo consumo e ortofrutta. L’attuale debolezza dei consumi è un fattore di rischio non solo per l’intero sistema agroalimentare italiano, costituito da numerose filiere di eccellenza del Made in Italy, ma anche per le nostre imprese, che rimangono sotto pressione perché compresse tra l’aumento dei costi all’acquisto e le difficoltà derivanti dall’attuale livello dei prezzi al consumo.
Cosa chiede la Gdo al governo e all’industria di marca? Nel corso dell’ultimo anno le aziende del settore distributivo hanno messo in campo uno sforzo notevole per gradualizzare gli aumenti provenienti dall’industria, con l’obiettivo di tutelare il potere d’acquisto delle famiglie, sacrificando in maniera significativa la propria redditività. Oggi questo sforzo non è ripetibile. Da oltre un anno stiamo facendo la nostra parte, dimostrando senso di responsabilità nei confronti delle famiglie italiane e chiediamo lo stesso al sistema industriale, anche in relazione al calo dei costi energetici e di alcune materie prime. Infine, è fondamentale intervenire a livello politico con azioni concrete a sostegno dei consumi e quindi della domanda interna.
La debolezza dei consumi, in un contesto in cui nel breve termine non ci sarà una discesa dei prezzi nonostante il raffreddamento dei prezzi di alcune materie prime, rischia di accentuarsi nei prossimi mesi, con impatti negativi sull’intero sistema economico del largo consumo. La distribuzione moderna, che non può essere lasciata da sola ad affrontare questa criticità, anche attraverso la marca del distributore continuerà a offrire ai milioni di italiani che frequentano quotidianamente i punti vendita soluzioni che garantiscono qualità e convenienza.
“Da noi responsabilità, la politica intervenga per sostenere i consumi”
Se neanche il discount regge, dunque, si può parlare di una vera e propria crisi dei consumi, che alimenta quel clima di sfiducia nei consumatori certificato anche da Istat: a maggio, per la prima volta da inizio anno, cala l’indicatore del clima di fiducia per il futuro dei consumatori, con la grande distribuzione protagonista in negativo anche rispetto al commercio tradizionale. Un dato significativo emerge anche dal rapporto Eumetra sulla fiducia delle mamme italiane: il rialzo dei prezzi rappresenta la principale fonte di angoscia per quasi 7 mamme su 10 con figli in età prescolare. Per Anna Rea, presidente di Adoc-Associazione Nazionale per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori promossa da Uil, «il prezzo dei prodotti di largo consumo cresce esponenzialmente e le persone ormai faticano a fare la spesa e a comprare prodotti per la propria sopravvivenza. Servono provvedimenti immediati per fermare la speculazione che arriva sulle nostre tavole. Dall’origine all’ingrosso, fino al dettaglio, bisogna intervenire sulla catena del valore dei prezzi». Adoc, insieme ad Assoutenti e Federconsumatori, ha rappresentato i consumatori durante i lavori della Commissione di Allerta Rapida, organismo istituito con il Decreto Trasparenza del Governo Meloni, riunitasi per la prima volta lo scorso 11 maggio sul tema dei prezzi della pasta. «Nel corso della prima riunione produttori, trasformatori e distribuzione hanno certificato le proprie posizioni, ma non è stata presa nessuna decisione concreta – spiega Rea, dallo scorso novembre alla guida dell’associazione – e si corre il rischio che questo consesso diventi l’ennesimo luogo di esercizio culturale senza risvolti decisionali pratici». Adoc ha lanciato, lo scorso aprile, una campagna nazionale d’informazione contro il caro prezzi con lo slogan “Ok, il prezzo è giusto?”. Testimonial d’eccezione l’attrice napoletana Marisa Laurito. «Non abbiamo fatto mancare le nostre proposte,
"Servono provvedimenti immediati per fermare la speculazione che arriva sulle nostre tavole"
di merito e di metodo, che speriamo vengano prese in seria considerazione: azzeramento dell’Iva sui beni di prima necessità, tetto massimo dei prezzi per un paniere di prodotti di prima necessità, rafforzamento della figura di Mister Prezzi, che a oggi non ha alcun potere sanzionatorio per intervenire in maniera efficace su chi sta speculando sulle tasche dei consumatori italiani».
Se da un lato per la Bce le aspettative di inflazione salgono in modo significativo, con la conseguente prospettiva di un mantenimento degli attuali alti tassi d’interesse, dall’altro la situazione sui prezzi dei beni di largo consumo dovrebbe migliorare da settembre. Il calo di alcune materie prime e il progressivo smaltimento delle scorte accumulate nei periodi di turbolenza di mercato, contribuiscono a rafforzare il trend di decrescita dell’inflazione, certificato dai dati NIQ, dopo il picco di febbraio 2023. «I prezzi nel corso dell’anno corrente si raffredderanno – afferma Romolo De Camillis, direttore Retail NIQ Italia – ma non torneranno agli standard precedenti. Una particolarità emersa dai dati raccolti da NIQ è che gli italiani compiono scelte virtuose per ciò che concerne i prodotti di largo consumo prediligendo la qualità seppur con qualche rinuncia in termini di quantità». Una virtù che si traduce nella crescita della marca del distributore, che migliora a ritmi sostenuti e diventa sempre più scelta anti-crisi. Spesa più frequente e carrello più leggero significano anche meno sprechi: nel 2022 lo spreco alimentare nel nostro Paese si è ridotto del 12% rispetto all’anno precedente, come confermano i dati del report Waste Watcher 2023. In questo senso quasi tutti i distributori stanno adottando iniziative per promuovere la vendita, a prezzo ribassato, dei prodotti vicini al fine vita ma comunque buoni. Probabilmente l’unica nota positiva in uno scenario che resta fortemente critico.n
L’industria di marca è disponibile a un confronto con tutti gli attori della filiera del Largo Consumo. Con il direttore generale di Centromarca Vittorio Cino, in carica dallo scorso aprile, proviamo a tracciare un possibile scenario per i prossimi mesi.
Su prezzi e inflazione le posizioni di Industria e Distribuzione sono ancora molto distanti. Come si supera questo empasse?
Abbiamo il dovere di trovare un terreno comune dove ragionare su cosa fare per sostenere tutta la filiera del largo consumo, messa a dura prova da una situazione socio-politica senza precedenti. Oltre al tavolo politico della Commissione di allerta prezzi, in cui c’è stato solo un primo scambio di idee senza un sostanziale risvolto pratico, proveremo a incontrarci e confrontarci anche al tavolo di GS1, su un piano più tecnico. I temi sono quelli della filiera, in cui è necessario sorpassare la logica dell’orticello e fare un ragionamento ampio su come superare questo momento di crisi: il comparto del Largo Consumo è fondamentale nella vita delle persone, una filiera forse troppo sottovalutata fino a prima della pandemia.
Binari paralleli ma direzione unica…
Abbiamo un grande rispetto per il ruolo della Distribuzione Moderna, che sta lavorando benissimo su formati e marca commerciale. Abbiamo consapevolezza del ruolo di scelta anti-inflazione che rappresenta, per molte famiglie, la marca del distributore e la proposta commerciale del discount. Va comunque detto che, dati NielsenIQ alla mano, l’aumento del carrello della spesa incide solo in piccola parte sul potere d’acquisto delle famiglie. Come Industria di Marca accettiamo, comunque, la sfida proponendo qualità, servizio e innovazione anche guardando con fiducia al secondo semestre dell’anno, quando la morsa dell’inflazione dovrebbe gradualmente allentar-
si. Il prossimo 15 giugno, nel corso della nostra assemblea annuale, proporremo alcune idee da sviluppare con la Gdo per creare un pacchetto di misure concrete da presentare anche al Governo.
Vuol dire che non aumenterete più i listini?
L’aumento dei listini è l’effetto di molte cause: se è vero che il costo dell’energia è in lenta discesa, continuano ad aumentare i prezzi di alcune materie prime come latte e uova o materie importanti come il vetro e la carta. Ma sta aumentando ancora anche il costo del denaro e quello dei servizi logistici. Chi parla di speculazione lo fa in maniera pretestuosa: il mercato del Largo Consumo è uno dei pochi realmente concorrenziale e qualsiasi manovra speculativa viene immediatamente punita dal mercato. Altra cosa sono le operazioni di cartello, ma su questo vigilano le autorità antitrust.
“Nessuna speculazione, pronti al dialogo con la Distribuzione”
La società consortile e i suoi imprenditori hanno crescite straordinarie, sia offline sia online. Ecco perché.
di Luca SalomoneEthos Profumerie, società consortile con 313 punti vendita in Italia e 119 ragioni sociali, ha lanciato una nuova azione di welfare, dopo che nel 2017 aveva assicurato ai dipendenti un giorno di ferie pagato in occasione del compleanno. Ora la novità principale riguarda la settimana lavorativa, che diventerà più corta: il venerdì, infatti, i dipendenti lavoreranno soltanto mezza giornata e in smart working, fino alle 13. In un’ottica di sostenibilità questo assicurerà un calo dei consumi energetici del 20%, considerando anche il mancato uso di carburante da parte dei collaboratori. Inoltre, nella nuova sede di Verona, di mille metri quadrati, c’è anche una palestra per i lavoratori. Ne parliamo con la direttrice generale, Mara Zanotto.
Qualèilsensoprofondodiquesteiniziative?
Sono sempre al lavoro sul versante del benessere delle risorse umane e penso che la retribuzione non sia più il solo elemento per giudicare la bontà o meno di una posizione lavorativa, ma vi rientra, anche e sempre di più, la qualità della vita. Il progetto riguarda il personale di sede, circa 30 persone, anche perché noi siamo un consorzio e per giunta, in questo caso, è previsto il lavoro in remoto, cosa che nei punti vendita non si potrebbe fare. Ciò non esclude che il nostro atteggiamento non persuada qualche altro imprenditore che ne abbia la possibilità ad avere atteggiamenti assimilabili.
Come è stato il vostro 2022?
Come ho annunciato a inizio marzo durante l’assemblea dei soci, nel 2022 le nostre vendite hanno messo a segno un +27,9% a rete corrente rispetto a una media del settore comunque molto alta, ma pur sempre del 19,9%. Anche se l’esercizio è stato presentato ufficialmente nel bilancio, questi sono i nostri andamenti migliori di sempre, con performance superiori a quelle del 2019 e naturalmente del 2021, quando avevamo un giro d’affari di 144,4 milioni di euro e una variazione positiva di 15 punti percentuali.
Leragioniditantodinamismo?
Sono da ricercare in una concomitanza di fattori: ritorno dei clienti nei negozi al cento per cento e ingresso di nuovi soci. Ma anche un ritorno di parecchia attenzione verso il mercato della bellezza, come concetto che rientra, a pieno titolo, in una filosofia che guarda sempre di più al benessere della persona e alla cura di sé. E in questo concetto la cosmesi, l’igiene, la profumazione hanno un ruolo chiave, esattamente come la scelta di un’alimentazione corretta e sana. Certo la medicina estetica, non invasiva e non particolarmente costosa oggi largamente diffusa, potrebbe essere considerata un pericoloso concorrente, se non fosse però che un aspetto gradevole deriva spesso dalla sinergia di molte componenti. C’è spazio per tutti.
Senza dubbio la disponibilità economica del consumatore è diminuita, ma questo ci ha permesso di raccogliere quel segmento di clientela che, in precedenza, si rivolgeva sì alle grandi marche, ma per oggetti molto più costosi. Oggi si compra ancora e molto volentieri il brand, ma ci si gratifica anche attraverso beni con un prezzo unitario inferiore. Insomma, qui e ora, è meglio un profumo di una borsa in pelle. La centralità dei marchi rimane intatta e, per questo, abbiamo fatto un grandissimo lavoro di scouting, per assicurarci alleanze con altri nomi di prestigio. Abbiamo siglato molte decine di contratti e anche questo ha fatto la differenza, aggiungendo sia marchi indipendenti e nati da poco, sia brand già noti e affermati. L’innovazione continua dell’industria del lusso accessibile, che oggi capta nuove istanze come la fluidità e la sostenibilità, ci ha aiutato grazie alla nascita di parecchie linee che hanno molto da dire.n
Dopo l’ingresso nel capitale di Rsct, il fondo di credito Utp di Pillarstone che ha rilevato il 70% dell’equity di Scarpe&Scarpe, l’azienda chiude il 2022 in crescita e registra nel primo trimestre 2023 un +30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Al via un solido piano strategico di sviluppo.
di Claudia Scorza
Scarpe&Scarpe, azienda italiana con 135 negozi diretti sparsi sul territorio nazionale e riferimento per il mercato di calzature, accessori, abbigliamento e valigeria, annuncia i dati finanziari del 2022 e getta le basi per un 2023 al rialzo. Il 2022 si è chiuso con un incremento del 15% rispetto al 2021, passando da un fatturato di 180 milioni a oltre 207 milioni di euro.
L’inversione di rotta si registra in particolare nell’ultimo quadrimestre dell’anno appena trascorso, con un giro d’affari pari a 75,3 milioni a seguito dell’ingresso nel capitale di Rsct (Responsible & Sustainable Corporate Turnaround Fund), il fondo di credito Utp di Pillarstone che supporta il rilancio di aziende italiane e che ha rilevato il 70% dell’equity di Scarpe&Scarpe.
Grazie alle risorse immesse dal nuovo azionista suddivise tra aucap e rinuncia ai crediti (pari a oltre 10 milioni) Scarpe&Scarpe ha dato il via a un solido piano strategico di sviluppo focalizzato sui punti vendita e orientato a una razionalizzazione e diversificazione dell'offerta e al miglioramento dell'esperienza del cliente.
L’obiettivo è di aumentare i volumi di vendita e la marginalità con un fatturato previsto di 230 milioni di euro nel 2023. I dati del primo trimestre, da poco concluso, confermano le stime del fatturato target, facendo registrare un +30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. n
Leggi anche: “Italchimica celebra i suoi primi vent’anni”
Coralis è policentrica: ogni socio è un mondo, vive immerso, si identifica, appartiene a un proprio particolare territorio, a un luogo geografico e culturale.
È tutta la bellezza della diversità italiana. Un desiderio di indipendenza.
Con un se.
L’insegna chiude il 2022 in crescita, superando il traguardo del miliardo di euro di vendite e aprendo 23 nuovi store, per un totale di oltre 280 supermercati nel Centro-Sud Italia. La Mdd ha raggiunto livelli record con un 75% di quota.
di Claudia ScorzaTodis, insegna italiana di proprietà di Iges – società controllata dalla cooperativa Pac2000A Conad – chiude il 2022 superando 1 miliardo di euro di vendite, con un incremento del 12% rispetto al 2021.
Negli ultimi 5 anni (2018-2022) il sell out di Todis, che sviluppa il proprio business con la formula franchising con 285 punti vendita distribuiti in tutto il Centro-Sud Italia, ha registrato un incremento cumulato del fatturato del 37%, mentre il numero di store è cresciuto nello stesso periodo del 21%. La quota di mercato è rimasta costante: 4,1% a livello nazionale nel canale di riferimento, posizionandosi tra le prime tre insegne in alcune delle dieci regioni dove è presente.
Prosegue anche la strategia di espansione nell’ottica della prossimità, che rappresenta il 70% della rete totale: nel 2022, infatti, sono stati inaugurati 23 nuovi punti vendita, mentre per il 2023 Todis prevede di aprirne altri 32, con un investimento di circa 40 milioni di euro tra nuovi negozi e restyling di quelli già esistenti.
Sul fronte dell’assortimento, dove la marca privata Todis è protagonista con un’incidenza sul fatturato del 75%, il 2022 è stato un anno cruciale che ha visto il consolidamento del piano di rafforzamento e revisione di tutta l’offerta della Mdd, che comprende a oggi più di 3mila referenze. Oltre all’introduzione di un livello di fascia di prezzo intermedio tra il premium e il mainstream, la catena ha aumentato la segmentazione dello scaffale, focalizzandosi su tre asset strategici: rapporto qualità-prezzo, freschezza (grazie alla presenza di banchi assistiti) e regionalità dei prodotti. n
Todis supera il miliardo di euro di fatturato (+12%)Massimo Lucentini, direttore generale di Todis. Leggi anche: “Ab InBev: i ricavi aumentano del 13,2% nel primo trimestre”
Nonostante il complesso scenario macroeconomico attuale, il comparto continua il suo percorso verso una nuova cultura della birra, puntando su elevata qualità, rinnovate occasioni di consumo e proposte a bassa gradazione alcolica.
Il mercato della birra ha registrato, nell’anno terminante a marzo 2023, una flessione delle vendite dell’1,6% a volume e una crescita del 5,3% a valore rispetto all’anno precedente, con poco più di 1 miliardo di litri commercializzati e un giro d’affari che supera i 2 miliardi di euro (dati Circana, totale Italia, Iper+Super+Lsp+Discount).
Aree geogrAfiche e cAnAli distributivi Nell’allocazione delle vendite per area, il NordOvest copre il 29,3% dei volumi e il 30,2% del valore, seguito da Sud (24,3% vol. e 22,7% val.), Centro+Sardegna (23,7% vol. e 24,3% val.) e Nord-Est (22,6% vol. e 22,8% val.). A livello di canali distributivi, invece, i supermercati hanno sviluppato il 51,2% delle vendite in volume e il 54,1% delle vendite in valore, seguiti da discount (28,2% vol. e 23,6% val.), Lsp (11,6% vol. e 12,9% val.) e ipermercati (9% vol. e 9,4% val.). I primi tre marchi (Gruppo Heineken, Birra Peroni e Ab Inbev) coprono a valore il 62,1% di un mercato in cui la private label, al momento, pesa l’11,5%.
AndAmento dei segmenti Tra le diverse categorie che compongono il mercato, le birre analcoliche crescono sia a volume sia a valore, rispettivamente del 5,8% e del 14,6%. Trend positivo anche per il segmento delle birre alcoliche bionda/chiara/light sopra i 5,5 gradi, che registra +2,1% a volume e +7% a valore, seguito dalle birre alcoliche aromatizzate con +1,1% a volume e +7,3% a valore. All’interno del comparto alcuni segmenti calano a volume e crescono a valore: birre alcoliche scura/stout/dark/doppelbock (-1,6% a vol.
In qualità di partner, Mastri Birrai Umbri sta partecipando all’iniziativa “Villaggi di Coldiretti”. «L’obiettivo di questi incontri in giro per l’Italia – spiega Marco Farchioni – è di diffondere il concetto di birra agricola italiana. Vogliamo spiegare ai consumatori le caratteristiche di un prodotto 100% italiano, realizzato nell’ambito di un'unica filiera: dal campo al luppoleto, dalla malteria al birrificio. Allo stesso tempo, presidiamo concerti e happening con i nostri prodotti, soprattutto con la birra Cotta 40. Siamo inoltre promotori e organizzatori, presso la nostra sede
e +3,5% a val.), birre alcoliche trappista/ da abbazia (-2,7% a vol. e +2,8% a val.), birre alcoliche bionda/chiara/light fino a 5,5 gradi (-1,8% a vol. e +5,6% a val.), birre alcoliche assortite (-8,8% a vol. e +0,8% a val.). Risultano, invece, in flessione sia a volume sia a valore le birre alcoliche weiss/weizen/blanche/bianche (-6,5% a vol. e -3,2% a val.), le red/rosse (-11,5% a val. e -5,8% a vol.) e, con trend negativi a doppia cifra, le birre alcoliche lambic (-13,5% a vol. e -9,8% a val.).
lA ricercA di quAlità si scontrA con il fenomeno inflAttivo
Lo scenario macroeconomico attuale sta impattando anche sul mercato della birra, andando a modificare le scelte d’acquisto e di consumo degli italiani. «Nel comparto – afferma Marco Farchioni, general manager di Mastri Birrai Umbri – si registra una contrazione del segmento della birra artigianale, in linea con l’andamento delle
Atlante investe nella valorizzazione del suo assortimento a scaffale utilizzando soprattutto il canale online, come spiega Marco Sebastianelli: «Abbiamo in programma un aumento di visibilità delle nostre gamme di birra attraverso i social e un sito dedicato, dando possibilità a uno spettro sempre più ampio di consumatori di conoscere le birre e le loro particolarità così da avvicinarli a prodotti di qualità e a birrifici dalla lunga tradizione brassicola».
+8%
Nell’ultimo periodo anche il mercato della birra ha risentito dell’aumento dei costi e dell’inflazione, rispondendo però, in generale, in modo positivo. «Le “classiche” Pils e Lager – spiega il reparto national buying service
It di Aldi – continuano a registrare importanti performance ma, se guardiamo nello specifico, la tendenza è di investire sulle birre speciali e artigianali. In assortimento abbiamo al momento cinque birre artigianali: Ipa, Apa, Blonde Ale, doppio malto dorata e doppio malto rossa. Questo trend fornisce sicuramente l’opportunità di arricchire lo scaffale e offrire al consumatore un portafoglio di birre più ampio. A sostegno di questo, Aldi anche quest’anno ha rinnovato la collaborazione con il birrificio inglese
Brewdog offrendo AldIpa, una birra con una base di biscotto e un equilibrio di luppoli agrumati ed erbacei».
birre speciali. Sicuramente l’indiziato principale è l’aumento del prezzo: il fenomeno inflattivo è legato all’incremento dei costi del vetro e delle forniture di energie, anche se non sempre questi aumenti appaiono giustificati. In generale, gli shopper spendono meno al supermercato e, viceversa, consumano di più nell’Horeca, che però è un mercato meno controllabile. Il mondo del fuori casa è il luogo dove si consuma birra di qualità: ecco perché le birre artigianali si stanno riposizionando in questo canale».
Secondo Lorenzo Bossi, marketing manager di Radeberger Gruppe Italia, «i consumatori sono sempre più attratti dalla qualità, seguono i nuovi trend portati avanti dal mondo artigianale e scelgono prodot -
Prestare attenzione alle attività ambientali locali e mirare a ridurre l’impatto ambientale perseguendo la sostenibilità è sempre stato il modus operandi di Logistica Uno Europe, azienda specializzata in servizi logistici e di trasporto.
Il 25 maggio 2023 è stata una giornata speciale: il green team di Logistica Uno “si è sporcata le mani di terra” andando in campo e ha inaugurato la sua “Foresta Logistica” nella provincia di Verona, proprio vicino alla loro sede principale, dando vita ad un sistema permanente di piante di Paulownia con l’obiettivo di ridurre la CO2 in atmosfera e creare una filiera del legno sostenibile.
Si tratta di un vero e proprio progetto certificato, reso possibile grazie alla collaborazione con Treebu, una startup innovativa e Società Benefit che nasce per trovare una soluzione alternativa ai problemi ambientali permettendo a diverse realtà di creare il proprio “polmone verde” in Italia.
Ma perché la scelta è ricaduta proprio sulla Paulownia?
Soprannominata “l’albero della principessa”, è la pianta con la crescita più rapida al mondo, arrivando ad un’altezza di 5 metri e ad un diametro a livello del suolo di 10-12 cm già dopo il primo anno di vita.
Ma la sua singolarità sta nella capacità di assorbire fino a 10 volte più CO2 di altre specie: si può infatti stimare un assorbimento medio di oltre 85-100 Kg di CO2/anno/pianta fino al primo taglio. Detta “albero fenice, al momento del taglio non muore, ma riparte dal suo ceppo, permettendole di mantenere alto il suo tasso di assorbimento di CO2.
Ma c’è dell’altro: i suoi fiori profumati, e solitamente di color lilla-blu o bianchi, sono un “terreno fertile” per le api tanto da arrivare a produrre oltre 500 Kg di miele per ettaro e il suo legno molto pregiato si presta per essere utilizzato in diversi settori.
Logistica Uno entra così a far parte di un progetto etico, locale e soprattutto concreto per contribuire a rendere il pianeta più verde.
“La nostra visione di una sostenibilità socioculturale si fonda sulla diffusione di valori basati sul rispetto dell’ambiente, sull’efficienza sociale e sostenibile, e sulla solidarietà sociale. Questi valori sono aspetti sempre più prioritari per il perseguimento di un valido cambiamento” commenta Gianluca CornelliGeneral Manager di Logistica Uno Europe
Il progetto “Quality Beer Academy”, creato diversi anni fa e portato avanti da Radeberger Gruppe Italia ancora oggi, ha da sempre posto lo storytelling al centro della strategia comunicativa, puntando sulla qualità e sulla divulgazione della cultura della birra. «Oggi – sottolinea Lorenzo Bossi – arriviamo direttamente ai consumatori attraverso il nostro blog www.qba. beer e ai social network, grazie anche al recente lancio di un profilo TikTok, dove approfondiamo in maniera semplice e diretta alcuni aspetti più curiosi e interessanti del mondo della birra».
ti che riescano a coniugare equilibrio, gusto e beverinità, tre elementi fondamentali per qualunque birra speciale. In particolare, riscontriamo un incremento delle birre “speciali” provenienti da Belgio e Germania, segno che la qualità premia sempre». Andrea Tortella, direttore vendite di Birra Peroni, sostiene che la domanda di prodotti premium continua a essere rilevante: «Un fenomeno che solo in apparenza può sembrare in contrasto con l’aumento diffuso dei costi e con una generale contrazione dei consumi, che è un’immediata conseguenza della diminuzione del potere d’acquisto di ciascun consumatore. In un momento in cui il potere di spesa è ridotto si è portati a effettuare una scelta più oculata, privilegiando i prodotti di qualità. Per questo stiamo puntando sulla premiumizzazione del nostro portafoglio con l’introduzione di referenze che rispondano alla crescente richiesta di “easy drinking” con grado alcolico più basso o nullo». Per Marco Sebastianelli, category manager di Atlante, invece, «molti con -
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sumatori si orientano sempre di più verso tipologie di birra primo prezzo, segmento che segnala la crescita più evidente, mentre si mantiene stabile la quota di mercato delle marche principali, a dispetto dei cali che caratterizzano ancora le birre speciali in Gdo. Inoltre, fra le birre più apprezzate dagli italiani spiccano le birre aromatizzate».
verso nuove esperienze di consumo
Secondo alcune ricerche di mercato di Carlsberg, si possono individuare due importanti trend all’interno del comparto: «La prima tendenza – spiega l’azienda – deriva dallo scenario economico incerto dovuto ai rincari e all’inflazione, che ha portato i consumatori a rivolgersi verso brand che conoscono bene, prediligendo prodotti di fiducia che li soddisfino a pieno. La seconda, invece, è legata all’uscita da due anni difficili, che ha generato una maggior voglia di convivialità e condivisione. C’è molta curiosità verso nuove esperienze di consumo che rappresentino una gratificazione, momenti unici da coronare con prodotti appaganti e dagli ingredienti ricercati». Il desiderio di sperimentare nuove modalità di degustazione è riscontrato anche da Tommaso Testaguzzi, head of commercial operations di Ab InBev: «Nel panorama italiano, dove ci sono
Logistica Uno, provider logistico che opera prevalentemente nel largo consumo, in particolare nei settori food & beverage, svolge servizi di logistica integrata in-house e in outsourcing disponendo di un network nazionale di depositi e di transit point per lo stoccaggio e la distribuzione della merce. «Per quanto riguarda il settore brassicolo – precisa Marta Bonini, responsabile marketing e comunicazione di Logistica Uno – Birra Castello è un nostro cliente primario, con il quale collaboriamo da oltre dieci anni, offrendo servizi di stoccaggio, distribuzione, food packaging e trasporto. Nel 2022 abbiamo movimentato mediamente quattro autoarticolati di prodotto Birra Castello al giorno, per un totale annuo di circa 880 spedizioni per circa 23.500 tonnellate. I flussi prevedono il carico presso gli stabilimenti di San Giorgio Nogaro (Ud) e Pedavena (Bl) e lo scarico prevalentemente presso i Ce. Di. della grande distribuzione in Lazio, Campania e Puglia. I trasporti avvengono in tre modalità: stradale, navale e ferroviaria, cerando di privilegiare quest’ultima. L’incremento del trasporto intermodale è fondamentale per un concreto controllo e una gestione delle emissioni di Co2, indispensabili per il rispetto e la tutela ambientale».
margini di crescita per quanto riguarda il consumo pro capite rispetto ad altri Paesi, la birra sta ottenendo sempre di più un ruolo da protagonista. Cresce la preferenza per una bevanda rinfrescante, mediamente meno alcolica, che si possa quindi accompagnare anche a dei pasti più light come l’aperitivo. Aumenta, inoltre, l’interesse per il “beer-pairing”, ovvero l’abbinamento tra birra e cibo: il giusto accostamento permette di esaltare le caratteristiche sia della birra scelta sia degli alimenti». n
Berlin Packaging, il maggiore hybrid packaging supplier a livello mondiale specializzato nella fornitura di imballi in vetro, plastica e metallo e di chiusure, presenta Next, un’innovativa bottiglia in alluminio da 0,75 litri per birra e spumanti. «I nostri esperti – spiega Alessandro Tonoli, ceo Italia di Berlin Packaging – sono stati in grado di progettare su una bottiglia di alluminio la stessa chiusura presente sulle bottiglie in vetro utilizzate per vini frizzanti, spumanti e birre, che ospitano il classico tappo di sughero, la gabbietta di metallo e la capsula. È stata una sfida importante a livello tecnico, che ci ha permesso di raggiungere un risultato innovativo che siamo certi verrà apprezzato dal mercato». Gli imballaggi in alluminio, leggeri e riciclabili al 100%, sono ideali per la conservazione delle bevande poiché non ne alterano le caratteristiche organolettiche. L’alluminio fornisce un’importante barriera alla luce, ai gas e all’umidità, e la sua maggiore conducibilità termica permette di raffreddare i liquidi con grande rapidità rispetto ad altri materiali con un conseguente risparmio energetico.
Ab InBev/Corona
Nome prodotto: Corona
Caratteristiche: birra caratterizzata da leggere note di malto, accompagnate da aromi fruttati ottenuti dal processo di fermentazione. È bilanciata da un corpo importante, abbastanza leggero da placare la sete e abbastanza amaro da fornire una finitura piacevole e fresca. Formato da 33 cl.
Atlante/Novak
Nome prodotto: Novak Birra Pils
Caratteristiche: autentica birra premium
Pils ceca, realizzata secondo le tradizionali procedure di produzione che le donano un corpo pieno e un tipico aroma maltato, che si armonizza con una delicata amarezza. Bassa carbonazione, aroma floreale e un gusto tipicamente luppolato proveniente da un nobile tipo di luppolo della Repubblica Ceca.
Birra Peroni/Peroni Nastro
Azzurro
Nome prodotto: Peroni Nastro Azzurro
Stile Capri
Caratteristiche: birra Lager dal gusto leggero e mediterraneo, caratterizzato da note di limone e foglie di ulivo, perfetta per l’aperitivo.
+9,4% +9% IPER
Carlsberg Italia/1664 Blanc
Nome prodotto: 664 Blanc
Caratteristiche: una birra leggera e rinfrescante, ideale per il momento dell’aperitivo. Il suo gusto unico deriva dall’armonia tra le sue due anime: da un lato la vivacità di una birra frizzante e rinfrescante, con note agrumate, di frutta esotica e di spezie, dall’altro l’eleganza dell’equilibrio tra luppolo e coriandolo. Un amaro moderato e bilanciato da note di pesca bianca.
Huyghe/Delirium
Nome prodotto: Delirium Tremens
Caratteristiche: una birra dal grande spessore gustativo, un grado alcolico elevato, ma non troppo invadente, e un gusto fruttato e speziato. Prodotta dal birrificio famigliare Huyghe.
Mastri Birrai Umbri
Nome prodotto: Cotta 40
Caratteristiche: birra 100% italiana, Pils artigianale non filtrata e non pastorizzata. Prodotta in Italia con il metodo della bassa fermentazione con ingredienti provenienti dai campi di casa Farchioni, in Umbria, oppure da aziende italiane certificate.
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Un concept-laboratorio ricco di innovazioni: in una superficie piccola si dà meno spazio ai prodotti e più alla ristorazione veloce e ai servizi, incluso il prestito di oggetti quotidiani per i clienti. Con un’anima sempre più sostenibile.
Area chiave: efficiency in-store
Chiavi complementari: servizio 360°; sustainability
Info chiave
Convenience Store
250 mq
2021: apertura
-20%: referenze grocery e spazi dedicati
150 referenze “essenziale” nell’area “autonoma” 7/24
Il nuovo concept convenience di Monoprix rinuncia con coraggio al 20% di referenze e di spazio normalmente dedicato ai prodotti per offrire più ristorazione rapida e servizi, con una crescente attenzione alla sostenibilità.
Efficiency in-store
L’esposizione dei prodotti e dei reparti è chiara e intuitiva, rendendo più semplice e veloce il percorso d’acquisto. Il reparto del vino include una parete espositiva auto esplicativa per orientare i clienti, e dà spazio a novità anche di start up come Le Petit Ballon. Grazie alla
Caso tratto dalla Ricerca Innovations 16 di Kiki Lab-Ebeltoft Groupcapillarità dei negozi della catena, questo negozio della zona République può offrire carni, salumi e formaggi confezionati dalle macellerie e dai banchi gastronomia dei Monoprix più grandi presenti nella zona.
Per rafforzare il legame con il quartiere è stato lanciato il servizio di prestito gratuito di piccoli oggetti di uso quotidiano, dai giravite alle pile fino al monopattino, chiamato “Je m’appelle reviens” (“Mi chiamo ritorna”). La ristorazione veloce è stata potenziata, con l’offerta del piatto del giorno oltre ai grandi classici francesi (quiche, croque monsieur e madame, ecc.) ma anche con una macchina che sforna patate fritte, crocchette e churros. Il microonde e un po’ di sedute per il consumo in loco, sia all’interno che all’esterno, fanno diventare “destination” questa location a due passi dal frequentatissimo canale Saint Martin. Il servizio di consegna a domicilio in abbonamento a soli 9.90 euro al mese con lo sconto del 10% è un interessante elemento di differenziazione in un settore che vede anche la progressiva affermazione del Q-commerce (tipo Gorillas).
Il reparto degli sfusi si amplia molto: oltre alle categorie classiche (frutta secca, caramelle, detersivi, caffè, cereali, pet food) abbiamo le uova, l’aceto, molte varietà di riso,
anche speziato e aromatizzato, la birra e lo yogurt. Non viene creato il corner “ghettizzante” dello sfuso, ma ogni sezione è inserita nel suo reparto, per stimolare anche i clienti più tradizionali a votarsi al risparmio degli imballaggi. La mobilità sostenibile, sempre più diffusa a Parigi e sostenuta con politiche comunali intelligenti, si rispecchia in questo Monop’ con la presenza di un reparto dedicato agli accessori per bici e all’esterno di un kit di attrezzi disponibili per i ciclisti che ne avessero bisogno. In bici è anche il servizio di consegna a domicilio, molto apprezzato nella grande metropoli.
Il Monop’ di République è un coraggioso e innovativo concept che spinge il concetto di prossimità un po’ più avanti, in modo intelligente e in sintonia con l’evoluzione delle aspettative dei consumatori. Gli oggetti in prestito gratuito sono un segnale di grande fiducia e generosità, che sostiene l’importate posizionamento sostenibile, confermato dalla vendita in moltissime categorie dei prodotti sfusi.n
Sfida : testare le varie innovazioni per un tempo sufficiente e saperle comunicare bene ai clienti. A volte le innovazioni non decollano perché si ha troppa fretta dei risultati e i clienti hanno invece bisogno di tempo per “metabolizzare il nuovo”. Quando circa 20 anni fa fu lanciato il primo concept Monop’ ebbe scarso successo e il progetto rischiava di essere abbandonato. Merito dell’azienda avere analizzato i risultati e corretto il tiro. Oggi la catena ha superato le 100 aperture in Francia, oltre ad aver sviluppato varie declinazioni: Monop’ Daily, Monop’ Beauty, Monop’ Station.
Finiper Canova Group annuncia la nomina di Michela Riva nella posizione di responsabile Esg - environmental, social & governance. La manager, già nella società con il ruolo di head of communication & omnichannel experience per l’insegna Iper La grande i, riceve un nuovo e importante incarico all’interno dell’azienda che si pone l’obiettivo di diventare sempre più sostenibile e socialmente responsabile. Nel nuovo ruolo, Michela Riva risponderà direttamente a Christophe Mosca, direttore generale di Finiper Canova Group.
Valentina Menato nuova
pet specialty retail director
Flavio Ferretti, presidente e amministratore delegato di Nims, azienda del Gruppo Lavazza, è stato eletto dal Consiglio direttivo presidente di Ibc - Associazione industrie beni di consumo per il prossimo triennio. Nel corso del suo mandato sarà affiancato da tre vice presidenti: Renato Bonaglia (amministratore delegato Alcass), Marco Travaglia (presidente e amministratore delegato Nestlé Italiana), Aldo Sutter (amministratore delegato Sutter). Il percorso manageriale di Ferretti si è sviluppato integralmente nel Gruppo Lavazza, dove ha iniziato a operare nel 1983 alla direzione sales. Tra il 1996 e il 2002, in qualità di direttore, guida il trade e consumer marketing Italia. Passa successivamente ad altri incarichi dirigenziali in Italia (direttore vendite) e all’estero (home business Emea director).
Royal Canin annuncia un cambio nel leadership team italiano con la nomina di Valentina Menato a pet specialty retail director. Già category-portfolio director in Mars Multisales South Europe, Menato succede ad Alessia Prescendi, che prosegue la sua carriera in azienda a livello europeo, come vet director di Royal Canin Europe. In questo nuovo ruolo, Menato gestirà l’intero canale specializzato, con un focus sulle partnership strategiche con i clienti pet shop indipendenti e catene, continuando a guidare la crescita della categoria Health Science Nutrition sul mercato italiano e affiancando i partner Royal Canin nell’offrire ai pet owner la migliore raccomandazione nutrizionale per i loro cani e gatti.
Super Drug Italia, la prima centrale acquisti del canale drugstore di proprietà interamente italiana nata dall’accordo tra Crai Secom e quattro dei maggiori player del settore – Forza 3, Consorzio Promotre, Dmo e Pilato - punta a consolidare l’intera organizzazione manageriale con tre nuove figure apicali, scegliendo manager di lungo corso fortemente strutturati nella grande distribuzione. Paolo Radi è stato chiamato alla direzione generale di Dmo, stessa carica sarà ricoperta da Federico Zunino nel Consorzio Promotre (in foto), mentre Rossana Ungaro diventa direttrice commerciale del Gruppo Forza 3.
Con la linea Summer on Fire hai tempo fino al 30 settembre per goderti il piacere delle grigliate con la migliore carne italiana di pollo e suino, preparata con saporite marinature. Arrosticini, mini filetti, maxi-hamburger, bombette e tomahawk: se li pigli li grigli e se li grigli li ripigli!
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Nonostante l’AI sia uno strumento fondamentale in questo ambito, restano ancora punti di perplessità inerenti la sicurezza dei dati e la gestione della privacy.
L'utilizzo dell'intelligenza artificiale nel marketing è diventato sempre più comune negli ultimi anni poiché le aziende cercano di raggiungere i loro obiettivi di business in modo più efficiente ed efficace. Grazie all’AI le aziende possono, ad esempio, raccogliere dati sui consumatori, analizzare le tendenze del mercato e personalizzare l'esperienza di acquisto per i clienti.
Nel primo caso di applicazione, la tecnologia consente di analizzare grandi quantità di dati provenienti da diversi canali, come i social media, il sito web dell'azienda e le transazioni di acquisto, per aiutarle a capire meglio i propri clienti. Ciò può assistere le imprese nel creare messaggi pubblicitari più mirati e nel personalizzare l'esperienza di acquisto per i clienti. Nel secondo caso, l'intelligenza artificiale può analizzare i dati dei social media, i dati di acquisto e altri dati per identificare le tendenze emergenti nel mercato. Questo può aiutare le aziende a prendere decisioni più informate sulla loro strategia di marketing e sulle loro offerte di prodotti.
L’AI, infine, può anche sostenerle nel personalizzare l'esperienza di acquisto per i clienti. Ad esempio, un algoritmo può analizzare i dati dell'acquirente per suggerire prodotti correlati o per creare offerte personalizzate. Tuttavia, l'utilizzo dell'intelligenza artificiale solleva anche alcune preoccupazioni in tema di privacy e sicurezza dei dati da parte delle associazioni dei consumatori.
Per mitigare questi rischi, le aziende devono adottare una serie di misure per garantire che l'utilizzo dell'AI ai fini di marketing sia trasparente e che i clienti siano informati su come i loro dati vengono utilizzati. In sintesi, l'intelligenza artificiale ha il potenziale per trasformare il modo in cui le aziende fanno marketing a patto che questa nuova tecnologia venga supervisionata e “allenata” dalla visione e dall’esperienza dell’essere umano.n
NUOVA BRAND IDENTITY
PROMESSA
CHIARA E BEN
VISIBILE
I Laboratoires Vitarmonyl accompagnano ogni giorno il consumatore nella naturale ricerca di salute e benessere con un’ampia gamma di integratori alimentari, sviluppati seguendo elevati standard produttivi, grazie a: un reparto di ricerca e sviluppo; uno stabilimento di produzione interna; il limitato utilizzo di coloranti, aromi artificiali e conservanti; formule specifiche studiate per soddisfare tutte le esigenze, rispettando il metabolismo in modo fisiologico.
I Laboratoires Vitarmonyl sono la filiale italia na del Gruppo francese HAVEA, pioniere e protagonista nel settore della nutrizione e degl i integratori alimentari a livello internazionale dal 1976. Per ogni informazione potete scrivere a: laboratoires@vitarmonyl.it. - Tel. 02 36 55 61 35
Lo strascico del post pandemia influenza anche il segmento degli integratori alimentari, che si dimostra vivace, spinto dalla svolta salutista che continua a interessare i consumatori.
Negli ultimi anni, il mercato degli integratori è apparso molto dinamico, facendo segnare una costante crescita che ha visto la luce a partire dal periodo pandemico: stando ai dati NIQ (a.t. 30 aprile 2023) le vendite hanno registrato un implemento dell’8,5% a valore e del 5,6% a volume, per un totale di quasi 281 milioni di euro e oltre 41.600 tonnellate vendute. Trend confermato dalle performance in tutte le aree geografiche e nei diversi canali distributivi, con i discount in prima linea che salgono del 25,7% a valore e del 16,7% a volume.
L’emergenza sanitaria ha dato una spinta propulsiva al comparto, dirigendo le scelte dei consumatori verso uno stile di vita salutare orientato al benessere psico-fisico.
«L’Italia è leader di mercato in questo settore – dichiara Fabio Guffanti, ceo di Havea Italia per Vitarmonyl – con un fatturato a sell out che, sommando i canali Gdo, farmacia e parafarmacia e online, supera i 4 miliardi di euro e che è destinato ad aumentare nei prossimi anni. Stando ai dati in nostro possesso, crescono a doppia cifra sia il canale
I nuovi prodotti sono pensati per soddisfare una fetta di consumatori particolarmente attivi sul fronte dell’attività fisica e che intendono aumentare l’apporto proteico nella propria dieta. «Abbiamo lanciato la linea Pesoforma Extra Protein – afferma Angeloni – composta da otto referenze ricche di proteine con formati e gusti diversi: parliamo di barrette proteiche in formato singolo, ricche di fibre, vitamine e minerali, pudding sempre proteici e poveri di grassi e, per gli amanti del salato, fette alla quinoa. Completano la gamma le barrette sostitutive del pasto, con poche calorie, al gusto di cioccolato bianco e nero, caramello e arachidi».re sempre
farmaceutico che la grande distribuzione, sebbene con prezzi medi totalmente diversi. Negli ultimi anni abbiamo assistito alla migrazione di molti brand che, dagli scaffali delle farmacie, sono passati alla grande distribuzione, ampliando contestualmente il ventaglio della propria offerta».
Lo strascico pandemico ha influenzato in modo significativo gli shopper nell’approccio alla salute, condizionando profondamente gli acquisti che oggi rispondono a precisi criteri. «Crescono le vendite di prodotti che sostengono le difese immunitarie – continua Guffanti – così come aumentano le richieste di integratori a base di vitamina D e C e referenze antistress in grado di agire sul tono dell’umore, grazie al magnesio e alle vitamine del gruppo B. Non ultimi, inoltre, riscuotono successo i rimedi per restituire tono ed energia all’organismo, tra cui spiccano i sali minerali, i fermenti lattici e le barrette proteiche che continuano a muovere volumi importanti». «Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione dei consumatori verso la propria salute – afferma Elena Angeloni, brand manager di Nutrition et Santé – che spesso si traduce in un controllo del peso corporeo, accompagnato da una forte richiesta di prodotti ad alto contenuto proteico, in grado di supportare l’attività sportiva aumentando la tonicità e il mantenimento della massa muscolare. Pesoforma, quindi, offre da sempre una vasta gamma di pasti sostitutivi ricchi di proteine per la perdita del peso, come stabilito dalla normativa che ne stabilisce la composizione». n
Vitarmonyl continua a rinnovare la visual identity del brand e, allo stesso tempo, porta avanti l’attività di miglioramento delle formule di alcuni prodotti, supportata dal reparto interno di ricerca e sviluppo forte di un sito produttivo proprio. «Le referenze a base di vitamina D – spiega Guffanti – sono state potenziate con una concentrazione massima di 2000ui, mentre al Colester Stop sono stati aggiunti ingredienti naturali e specifici che agiscono per regolare il colesterolo. Potassio Magnesio, inoltre, è stato arricchito con sali minerali altamente assimilabili e più concentrati». L’azienda sta spingendo sui prodotti a base di vitamina B12 e B complex a lento rilascio, oltre che sull’Antistress naturale e sul beauty Collagene Acido Ialuronico. «All’inizio del 2023 abbiamo lanciato Gummies, una linea di integratori con un formato innovativo che arricchisce il comparto delle caramelle gommose concentrate di vitamine, destinata a un target più ampio di consumatori che ancora è distante dalla categoria. Prossimamente introdurremo anche 20 Erbe Complex, un integratore naturale a base di erbe che agiscono in modo specifico sulla regolarità del transito intestinale».
crema Gianduia, si conferma al palato l’inimitabile Grisbì
di sempre ma senza ingredienti di origine animale, senza olio di palma e con cacao certificato Rainforest.
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La linea si arricchisce di una nuova referenza pensata per soddisfare le esigenze dei consumatori che abbracciano in modo sempre più significativo un’alimentazione vegana.
Stando al 35° Rapporto Italia di Eurispes, rispetto allo scorso anno diminuiscono i vegetariani, mentre tornano ad aumentare i vegani che raggiungono nuovamente il livello del secondo picco storico, risalente al 2021. Il numero di coloro i quali decidono di abbracciare questo stile di vita rimane variabile all’interno di un range che, dal 5,9% del 2015, è passato all’8,9% in corrispondenza dello scoppio della pandemia. Ad abbracciare il vegan sono prevalentemente i giovanissimi tra i 18 e i 24 anni, anche se la grande maggioranza di vegani popola la fascia tra i 25 e i 34 anni. Alla luce di queste tendenze in costante crescita, il Gruppo Vicenzi ha deciso di sperimentare nel segmento vegan e di ampliare così la gamma Grisbì con una nuova variante a base di crema gianduia: una versione sempre più attenta alla sostenibilità e alle nuove scelte alimentari degli italiani, con packaging certificato e frolla priva di ingredienti di origine animale. Il nuovo Grisbì non solo mantiene le promesse di gusto, ma allarga la missione di “esclusività per tutti” che, dopo le referenze senza glutine (al cioccolato e al limone) abbraccia anche il filone vegano in risposta a un trend in costante crescita, trasversale per quanto riguarda i prodotti a scaffale. «La variante Vegan – dichiara Cristian Modolo, direttore marketing e comunicazione del Gruppo Vicenzi – nasce da una attenta osservazione delle recenti tendenze di mercato e dall’ascolto accurato del target di consumatori attraverso i canali social; il brand amplierà, in questo modo, la propria offerta dedicata principalmente all’universo femminile young-adult, mantenendo invariata l’esperienza palatale e l’essenza del brand». La ricetta della variante al gianduia, certificata VeganOk, rende la referenza un’alternativa di gusto più sostenibile per le materie prime utilizzate, prive di latte, uova, olio di palma e con cacao certificato RainForest, e conferma la sua spiccata natura indulgence per soddisfare le aspettative di ogni Grisbì Lovers. A ottenere la certificazione, non è solo la ricettazione del nuovo Grisbì ma anche il packaging, certificato VeganOk Pack, a dimostrazione dell’impegno a tutto tondo dell’azienda.n
i consumatori premiano profumazione intensa e formulazioni ecosostenibili
Il comparto, pur mantenendo una grande attenzione all’igiene e alle elevate performance dei prodotti, si concentra su referenze capaci di assicurare profumazione profonda a lunga durata e formule ecosostenibili, perfettamente in linea con le attuali richieste degli shopper.
Il mercato della detergenza bucato, nell’anno terminante il 2 aprile 2023, registra un calo delle vendite a volume pari al 6,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso con 452 milioni di volumi commercializzati. Il relativo giro d’affari arriva a poco più di 1 miliardo di euro, in trend positivo del 5,7% rispetto all’anno precedente (fonte NIQ, Totale Italia, Iper+Super+Liberi servizi+Discount+Drugstores).
Le regioni dell’Area 4 trainano la categoria con il 31,7% dei volumi, evidenziando le performance maggiormente negative in volumi (-7,9%) e un andamento positivo a valore pari a +4,4%. «In generale – spiega Lucia Curlo di NIQ – si registrano performance negative in volumi e trend positivi in valore cross aree geografiche: l’Area 1 segna +6,5% a valore e -5,4% a volume, l’Area 2 +7,1% a valore e -5,4% a volume e l’Area 3 +5,1% a valore e -6,5% a volume. A livello di superfici distributive, nei drugstores si concentra il 31,3% dei volumi mostrando i trend più positivi, pari a +16,3% a valore e +6,8% a volume; seguono i supermercati (26% quota volume), con un calo del 13% a volume e dello 0,2% a valore. Troviamo, infine, i discount (+6,7% a val. e -8,8% a vol.), gli iper (+3,1% a val. e -10,8% a vol.) e i liberi servizi (-0,8% a val. e -11,9% a vol.), che contribuiscono tutti in maniera negativa in termini di volumi per la categoria».
La nuova linea STIRA e AMMIRA si fa notare per la qualità dei suoi prodotti.
* Test di laboratorio INNOVHUB effettuato in lavatrice con tessuto standard, detersivo per bucato tradizionale, colore disperso (blu) e STIRA e AMMIRA CATTURACOLORE.
Il 75% del mercato in volumi è guidato dai detersivi lavatrice classici, che registrano trend positivi in valore, pari a +4,2% rispetto all’anno precedente, ma negativi in volumi (-6,8%). La performance migliore nel segmento riguarda la formulazione liquido+gel (+6,6% a val. e -3,8% a vol.), che ha il prezzo medio a volume più basso tra le formulazioni nel segmento, mostrando anche l’incremento più contenuto (1,90 €/l, +10,5% prezzo medio).
Troviamo a seguire le formulazioni in polvere con +1,8% a valore e -16,6% a volume (2,13 €/l), capsule con -3,8% a valore e -18,2% a volume (10,20 €/l) e tavolette con +2,9% a valore e -27,7% a volume (7,72 €/l). Il secondo segmento per importanza, detersivi lavatrice fini specifici, evidenzia un trend positivo a valore, pari a +10% rispetto all’anno precedente, e negativo in volume, pari a -5%. Anche in questo caso, la performance è determinata dalla formulazione gel+liquido+schiuma (+7,8% a val. e -5,5% a vol.), che convoglia circa il 95% dei volumi del segmento. «L’incidenza promozionale – sottolinea Lucia Curlo – risulta in calo in tutti i segmenti, in particolare per quanto riguarda i detersivi lavatrice fini specifici (-10 punti int index volume). Il segmento con l’incidenza promozionale più alta risulta quello dei detersivi lavatrice classici (60,4% int. index), che comunque registra una decrescita, seppur più contenuta, rispetto all’anno precedente (-7,2 punti int index vol.).
VILEDA AMPLIA LA GAMMA CURA DEL BUCATO CON SOFT CARE
Fhp di R. Freudenberg – filiale italiana di Freudenberg Home and Cleaning Solutions, società del gruppo multinazionale tedesco Freudenberg – amplia la gamma Cura del Bucato del brand Vileda con Soft Care, uno stendibiancheria concepito per ridurre notevolmente gli spiacevoli segni di asciugatura sul bucato. I fili tubolari della griglia centrale hanno infatti un diametro di 12 mm, che permette di limitare le pieghe sui capi e di rendere la successiva attività di stiratura più veloce e meno faticosa. La robusta struttura in acciaio e la semplicità d’uso ne garantiscono un confortevole impiego, proponendo uno spazio di stenditura massima di 19 metri e un supporto in dotazione per appendere i capi più piccoli.
La combinazione di Dual Power, detersivo e ammorbidente con la stessa fragranza, garantisce un profumo duraturo sui tessuti. Grazie alla sua potente azione detergente, Dual Power rimuove macchie ostinate e impurità difficili, offrendo risultati
sorprendenti: capi che ritrovano la loro bellezza, colori vibranti e tessuti morbidi al tatto. Prova l’efficacia straordinaria che solo Dual Power può offrire, per tessuti piacevolmente freschi, più a lungo.
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All’interno del mercato del cura bucato si stanno sempre più delineando alcune tendenze rilevanti, come spiega Marco Sala, presidente di Italsilva Commerciale: «I consumatori continuano a essere sempre più attenti alle profumazioni, in grado di innescare connotazioni positive (pulito, morbidezza, avvolgenza, ecc.) e di trasmettere sensazioni di benessere, e alla sostenibilità, non solo grazie a formule concentrate che riducono l’utilizzo di acqua, usano imballi più piccoli e ottimizzano i trasporti, ma anche a formulazioni più rispettose dell’ambiente (biodegradabilità e microplastiche) e a imballaggi riciclabili e riciclati. Inoltre, si mantiene ancora una certa enfasi sull’igiene». Igiene e profumazione sono, infatti, due elementi chiave per il comparto, come precisa Michela Ciamillo, marketing manager di Biochimica: «Con Bioform Plus e Soft, due marchi
Secondo Risparmio Casa alcune categorie del mercato cura bucato, come ammorbidenti, detersivi lavatrice e additivi/ smacchiatori, hanno performato molto bene nel 2022, registrando incrementi di fatturato importanti. «Oggi – dichiara Laura Giuliani, responsabile acquisti di Risparmio Casa – c’è un grandissimo spazio per le referenze a marchio di fantasia e, ora più che mai, possono guadagnare quote di mercato i prodotti dei co-leader rispetto ai leader. Proprio per questo stiamo lavorando sull’ampliamento dell’offerta Mdd e stiamo migliorando la qualità delle nostre proposte per mantenere sempre di più la promessa che da tempo abbiamo riservato ai nostri consumatori: qualità al miglior prezzo».
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Le lavatrici sono diventate sempre più efficienti in termini di consumo energetico e i lavaggi a basse temperature sono ormai un'abitudine per i consumatori più attenti. Tuttavia, per consentire ai consumatori di essere più sostenibili, è importante ripensare i prodotti utilizzati per la pulizia, come afferma Francesca Morgante, sr manager Europe market transformation di Roundtable on Sustainable Palm Oil : «Non solo l'imballaggio gioca un ruolo in questo senso, ma anche gli ingredienti in essi contenuti e il modo in cui vengono ottenuti. Il 3% dell'olio di palma prodotto nel mondo viene utilizzato nei prodotti per la cura della casa, inclusi detersivi per bucato e ammorbidenti. L'olio di palma non si trova nei detergenti come materia prima diretta non lavorata, ma sotto forma di tensioattivi ed emulsionanti. Piccole quantità che contano, ma l'approvvigionamento di derivati sostenibili per le referenze è una sfida del settore. La Roundtable on Sustainable Palm Oil fornisce una soluzione per aiutare i marchi a reperire olio di palma sostenibile certificato, olio di palmisti e dell'olio di palma per i loro prodotti, avendo così un impatto positivo lungo la catena di approvvigionamento».
con target e promesse diversi, riusciamo a dare risposte concrete ai consumatori sempre molto attenti non solo alla disinfezione, all’igiene, alla protezione e alla sicurezza per tutta la famiglia, ma anche all’affidabilità, alla convenienza e al pulito extra-profumato. Quest’estate l’assortimento di Soft si allargherà grazie agli ammorbidenti concentrati superprofumati in formato XXL per un bucato morbido e fresco più a lungo». Tra i trend più rilevanti emerge anche la ricerca di prodotti altamente performanti a fronte di prezzi ritenuti equi rispetto alla qualità offerta, visto anche il periodo particolarmente complesso. «I consumatori – sottolinea Gabriele Manzin, shopper marketing & net revenue management director di Henkel Consumer Brands – sono portati a scegliere prodotti in grado di assicurare
Italsilva Commerciale sta investendo molto sul marchio Spuma di Sciampagna. «Dallo scorso anno – precisa Marco Sala – il brand ha completamente rinnovato la strategia di comunicazione, sviluppando concept e claim di campagna nuovi per le macrocategorie del cura casa e del cura bucato: “Spuma di Sciampagna, amica di ogni mio gesto”. La strategia creativa si focalizza su una donna moderna e attenta, impegnata e consapevole delle sue scelte, che trova in Spuma di Sciampagna l’alleata di fiducia per il suo benessere e per quello di tutta la famiglia. La campagna crossmediale coinvolge tv, stampa, digital e canali social per raggiungere il target donna 25-54 anni durante tutto l’arco dell’anno».
ottime performance anche con cicli brevi, eco o a basse temperature, permettendo altresì un risparmio economico. In quest’ottica, ci impegniamo nel comunicare in modo semplice tutte le informazioni per l’utilizzo corretto dei nostri prodotti e promuoviamo attivamente delle abitudini di consumo volte a ridurre al minimo gli sprechi anche in termini di risorse».
I consumatori, sempre più sensibili alla sostenibilità ambientale, tendono a premiare le aziende e le referenze attente a questo aspetto. «La nostra – spiega Daniela Antoniuzzi, vicepresidente di Icefor – è l’unica azienda in Italia a vantare sull’etichetta dei prodotti green della gamma L’Ecologico il logo Prodotto Consigliato da Legambiente. L’attenzione del cliente durante la ricerca e la scelta di proposte green a scaffale si fo -
calizza su prodotti certificati Ecolabel, unico vero marchio di qualità ecologica riconosciuto a livello europeo. Le referenze non solo devono avere formule biodegradabili, ma devono essere efficaci e con un’azione enzimatica. Anche l’imballo è importante: la nostra proposta di detergenti per il bucato, e non solo, si articola su prodotti confezionati in imballaggi in plastica 100% riciclata certificata Plastica Seconda Vita». Anche Angela Novembre, direttrice marketing di Copyr, evidenzia la grande rilevanza che oggi la tutela dell’ambiente ha per il settore: «Gli shopper sono molto orientati alla sostenibilità e l’ultimo nostro lancio va proprio in questa direzione: la linea Stira e Ammira è stata sviluppata scegliendo materiali e packaging il più possibile riciclabili e riutilizzabili. Allo stesso modo, in chiave di comunicazione, abbiamo fornito informazioni chiare per consentire uno smaltimento consapevole a fine vita proprio perché alcuni componenti, come l’alluminio impiegato nelle bombole aerosol, possono essere riutilizzati all’infinito». n
La strategia di comunicazione di Copyr per il brand Stira e Ammira lavora sull’integrazione tra canale fisico e canale digitale. «La nostra comunicazione sul packaging – afferma Estela Ameneiro, brand manager di Copyr – è parlante e rimanda ai nostri canali web e social. Stiamo dando visibilità e promuovendo il marchio anche all’interno del punto vendita, sia attraverso espositori, stoppers e altri pop, sia attraverso iniziative, come ad esempio le “instore promotion day”, volte a coinvolgere anche il target dei consumatori più giovani».
Per quanto riguarda la private label di Dm – drogerie markt, i detersivi porzionati a marchio Denkmit hanno registrato le migliori performance di vendita. «Il vantaggio di questi prodotti in capsule – afferma Benjamin Schneider, direttore marketing & acquisti di Dm Italia –, oltre ad assicurare il giusto dosaggio, è di ridurre gli sprechi e rispettare l’ambiente, grazie anche al packaging in carta. Inoltre, abbiamo da poco lanciato alcuni detersivi per bucato in polvere “sensitive”, ovvero ipoallergenici, senza coloranti, conservanti e profumo, certificati vegan, con almeno l’80% di ingredienti naturali e il packaging in carta composto al 95% da materiale riciclato, a sua volta riciclabile. Sempre in ottica green, abbiamo inserito in alcuni dei nostri store il distributore di bio-detersivi alla spina Planet Pure, caratterizzati da flaconi ricaricabili in bio-plastica e miscele completamente biodegradabili, composte al 100% da materie prime vegetali, totalmente vegan e non testate sugli animali».
Nome prodotto: Ammorbidenti
Concentrati XXL
Caratteristiche: tre nuovi ammorbidenti concentrati (Profumo di Primavera, Sogni di passione, Elisir Profumato), super-profumati e in formato XXL, per capi morbidi e freschi più a lungo grazie alla formula esclusiva, che penetra in profondità e protegge le fibre, e all’inebriante profumazione a lunga durata. Ottimi nei cicli rapidi e a freddo, agiscono su tutti i tessuti, compresi quelli sintetici.
Nome prodotto: Dixan Pulito Profondo
Caratteristiche: la nuova formula Dixan Pulito Profondo, nei formati discs, liquido e polvere, rimuove le macchie più ostinate e i cattivi odori dai capi e dona freschezza igienica alla lavatrice.
Nome prodotto: L’Ecologico Fresco Bucato
Caratteristiche: detergente per lavatrice dal gradevole profumo, ideale per tutti i tipi di tessuti. La formula è ricca di tensioattivi di origine vegetale, priva di coloranti, Edta e fosfati. Flacone in plastica 100% riciclata certificata Plastica Seconda Vita. Prodotto consigliato da Legambiente. Marchio Ecolabel.
Italsilva Commerciale/Spuma di Sciampagna
Nome prodotto: Profuma Bucato
Caratteristiche: nuovi Profuma Bucato in formato liquido e dalla formula concentrata, studiati per rendere ancora più profumati i capi; fino a 12 settimane di profumo garantito. Utilizzabili in lavatrice e asciugatrice, ma anche su pavimenti e superfici dure.
Zelnova Zeltia S.A./Stira e Ammira
Nome prodotto: Linea per prelavaggio, lavaggio, asciugatura e stiratura
Caratteristiche: la nuova linea di prodotti Stira e Ammira si è evoluta per rispondere alle nuove esigenze dei consumatori e si è ampliata per fornire soluzioni nuove per il pre-bucato, stirare, smacchiare, catturare i colori e profumare.
Da tre generazioni ti offriamo tutta la qualità del Südtirol
Veniamo dalla Val Venosta, tra le montagne del Südtirol. Da generazioni la nostra famiglia e la nostra terra sono una cosa unica, e così i nostri prodotti. Come i würstel, che si distinguono per l’alta qualità della carne, selezionata dalla sola coscia di puro suino, e lavorata con cura dai nostri mastri macellai.
Con la costante crescita del canale online, gli store fisici devono integrare una serie di servizi e strumenti tecnologici che rendano più accattivante l’esperienza di acquisto del consumatore.
Il commercio al dettaglio fisico sta cambiando perché, con lo sviluppo dell'e-commerce, è necessario creare nuovi incentivi affinché i clienti tornino a fare acquisti in negozio. L'attenzione si concentra più che mai sulla creazione di un'esperienza speciale per il cliente in store, che trae vantaggio dall'uso di nuove tecnologie in combinazione con i dati online. Il percorso del cliente, dunque, viene ottimizzato per facilitare uno shopping efficace e ricco di esperienze.
La vendita al dettaglio fisica è intenzionalmente integrata nel customer journey digitale per combinare i due canali di vendita. I clienti utilizzano i loro smartphone per ottenere informazioni aggiuntive sui prodotti tramite codici Qr o Ar, per partecipare a concorsi che coinvolgono il negozio e i suoi prodotti o per utilizzare camerini digitali.
Le esperienze digitali in negozio assumono una forma individuale e iperlocale per fornire ai clienti informazioni personalizzate e prodotti adeguati all'ambiente. Grazie al tracciamento, è possibile ottimizzare ulteriormente il targeting dei clienti all'interno e all'esterno del negozio. Anche i carrelli della spesa che fungono da assistente personale o da check-out fanno parte dell'esperienza di acqu isto digitale.
Il quotidiano online del food retail
il nuovo punto di riferimento nell’informazione dedicata agli operatori del food retail.
Ogni giorno, news, interviste e approfondimenti sui protagonisti della ristorazione a catena.
Mega trend--> Seamless commerce
Macro trend--> Hybrid commerce
Micro trend--> Selfridges
Selfridges promuove l'economia circolare
La catena britannica di grandi magazzini Selfridges ha lanciato una campagna intitolata Worn Again, che incoraggia i clienti a mantenere i prodotti in circolazione più a lungo. A tal fine, le persone possono esplorare prodotti, servizi ed esperienze circolari sperimentali nei negozi Selfridges di Londra, Manchester e Birmingham e online su Selfridges.com. Nei negozi è possibile acquistare abbigliamento di seconda mano e accedere a un servizio di riparazione e modifica. La piattaforma online Worn Again Marketplace, inoltre, offre ai clienti la possibilità di acquistare e vendere articoli di lusso di seconda mano.
Mega trend--> Seamless commerce
Macro trend--> Hybrid commerce
Micro trend--> Subway
La catena di fast food statunitense Subway ha stretto una partnership con il fornitore di soluzioni per infrastrutture Ev GenZ Ev Solutions per offrire ai clienti stazioni di ricarica di nuova generazione. In alcuni store, infatti, verranno installati punti di ricarica noti come Subway Oasis. I clienti potranno così non solo ricaricare le loro auto elettriche, ma anche trascorrere del tempo in un ambiente ecologico con tavoli da picnic, Wi-Fi, servizi igienici e un'area giochi. Sia i clienti che gli affiliati Subway trarranno vantaggio dal servizio: i primi, infatti, ricaricando le proprie auto saranno ricompensati con offerte Subway, mentre gli affiliati potranno generare entrate aggiuntive.
Mega trend--> Seamless commerce
Macro trend--> Hybrid commerce
Micro trend--> Longo’s
La catena canadese di supermercati Longo's ha stretto una partnership con Kitchen Hub per aprire una cucina fantasma in uno dei suoi negozi. La food hall "virtuale" serve ristoranti popolari nell'area di Toronto come cucina condivisa. Gli chef dei ristoranti lavorano insieme, a volte anche sugli stessi ordini. Il motivo è che i clienti possono combinare i pasti di diversi fornitori in un unico ordine. La combinazione di Pos per supermercati e cucina fantasma consente ai ristoranti di accedere a nuove aree di consegna senza dover aprire sedi proprie. A sua volta, Longo's beneficerà del fatto che i clienti si recheranno in negozio per ritirare i pasti.n
Marco Zanardi, presidente Retail Institute Italy, vicepresidente Confindustria Intellect, presidente Iodounamano, partner Beready
Attraverso il rating Esg una società può aumentare di valore, migliorando la propria reputazione.
Il termine Esg, acronimo di Environmental, Social and Governance, venne utilizzato per la prima volta in una pubblicazione del 2004 intitolata Who Care Wins. Si tratta di una ricerca, promossa da diverse istituzioni internazionali e, in particolare, dalle Nazioni Unite, che si poneva l’obiettivo di sviluppare linee guida e raccomandazioni su come integrare meglio le questioni ambientali, sociali e di amministrazione d’impresa, nella gestione degli asset, nei servizi di intermediazione dei titoli e nelle funzioni di consulenza associate. Secondo i risultati della ricerca, le società che ottengono il rating Esg migliore possono creare valore per gli azionisti e permettere loro di avere un forte impatto sulla reputazione e sul marchio, aspetti sempre più importanti per gli affari. Nessun sistema di codifica del rating, tuttavia, veniva stabilito nella ricerca che, al contrario, demandava ad agenzie di consulenza il compito di valutare, misurare e confrontare le prestazioni Esg delle società.
Nonostante anni di dibattiti, convegni e articoli vari, a quasi 20 anni di distanza non c’è ancora un criterio univocamente accettato per la valutazione degli aspetti Esg, forse anche a causa dei fondamenti stessi della ricerca la quale rivela che, per definizione, i dati Esg sono qualitativi: non finanziari e non immediatamente quantificabili in termini monetari. Un limite che di recente diverse istituzioni non governative ed enti di ricerca hanno inteso superare, proponendo appun-
to criteri di misurazione, anche tramite il supporto dell’intelligenza artificiale, per la comparazione delle società dal punto di vista Esg e per la loro certificazione.
Crediamo che il primo soggetto che abbia superato questo limite sia la norvegese Dnv, agenzia indipendente con una storia nell’assicurazione e gestione del rischio a partire dal settore marittimo. La Dnv, con il suo rapporto The integrated Esg Approach (marzo 2023) propone dei criteri misurabili grazie a una valutazione integrata dei temi Esg che si tratti di una società, di un prodotto o di una catena di fornitura. Una visione integrata che considera le interconnessioni tra le dimensioni legate all’ambiente, al sociale e alla governance dell’entità analizzata. Possibilità di combinazioni fra questi aspetti sono tutti esempi documentati e misurabili dal sistema Dnv.
Se ora esiste un modello cui fare riferimento, vediamo a che punto è il settore immobiliare commerciale. Una risposta viene offerta dal Cncc, associazione di riferimento dei centri commerciali in Italia che, in occasione dell’ultima edizione del Mapic Italy a maggio 2023, durante un convegno sulla “Transizione ecologica e digitale”, ha presentato il rapporto sul Secondo Assessment Cncc. Per capire quanto sia rilevante il movimento, basti pensare che solo in Italia nel 2022 i poli commerciali censiti dal Cncc risultano 1.274 per una gla complessiva di circa 20 milioni di mq e un fatturato diretto di oltre 68 miliardi di euro e una forza lavoro occupata di oltre 560mila unità. Grazie alla collaborazione con l’Enea, con la quale ha sottoscritto un protocollo per la ricerca di modelli di gestione sostenibili, in tale occasione il Cncc ha presentato l’ambizioso progetto che si pone l’obiettivo di indirizzare gli operatori associati nei loro percorsi di sviluppo orientati alla sostenibilità. I temi specifici individuati sono le tecnologie costruttive, economia circolare, risparmio energetico e idrico e carbon footprint (Environmental), il supporto nella transizione digitale, la valorizzazione del territorio e comunità, lo sviluppo imprenditoriale giovanile (Social), la promozione dell’inclusione e parità di genere, lo sviluppo di iniziative culturali, educative e artistiche (Governance).n
A volte è possibile prendere spunto da idee che in passato hanno funzionato poco, per poi riprodurle ai giorni nostri con risultati sorprendentemente differenti.
Il mese scorso abbiamo concluso dicendo “Insomma, a volte basta guardare la stessa tecnologia (o idea) da un angolo diverso per trovare nuove soluzioni.”
Ciò vale per applicazioni attuali, ma si può trarre ispirazione anche da qualche caso relativamente recente a prescindere dal fatto che non sia più in essere perché non ha avuto successo. La stessa idea reinterpretata in un altro contesto - o con qualche variante - può produrre risultati interessanti: vale dunque la pena voltare lo sguardo verso qualche applicazione che magari ci aveva colpito pochi anni fa e avevamo annotato.
Prendiamo l’app Nike Snkrs : lanciata oramai da diversi anni, tuttora sembra essere in ottima salute. Cosa consente di fare? Permette di fruire, ad esempio, di contenuti esclusivi come ricevere informazioni in anteprima sui prodotti o di ordinare serie limitate ed esclusive proposte solo ad alcuni clienti. In base a diversi criteri, non sempre noti, le offerte sono molto mirate.
Quali possono essere i fattori di scelta? La frequenza di interazione, per esempio, o la geo-localizzazione. Perché? Nel primo caso, forse il più
volta può
comune da applicare, il brand ottiene più vantaggi: da un lato incentiva l’utilizzo dell’app e quindi l’interazione con la marca incluso l’assorbimento dei contenuti proposti, dall’altro alimenta la creazione della cosiddetta tribù. Il marketing tribale, infatti, tra le altre cose sviluppa quel senso di comunità fra i clienti più affezionati al brand, aumentando la fidelizzazione e a volte trasformandoli in ambasciatori dell’azienda. Altre attività spesso premianti per il cliente sono la compilazione di questionari che forniscono all’azienda informazioni utili sia sul prodotto che sulla strategia commerciale. Un esempio del secondo caso potrebbe essere legato a un evento sportivo: in occasione di una finale chi è presente all’interno della struttura può acquistare l’edizione speciale di un paio di scarpe personalizzate per un giocatore particolare.
Un concetto facilmente trasportabile in altri ambiti, come concerti o determinati luoghi, ben si presta a creare partnership con altre aziende da cui trarre mutuo vantaggio e cavalcare poi insieme nella comunicazione: con l’esclusività io porto potenziali clienti al tuo evento, mentre il brand si differenzia come il partner speciale dell’iniziativa. Tornando alle comunità, entrambi gli attori hanno il vantaggio di potersi rivolgere a due bacini diversi che sono solo in parte sovrapponibili.
Può funzionare solo per Nike? No, in quanto digitale, comunità ed esclusività possono essere ricombinati in altri contesti: il digitale è l’abilitatore che consente, ovvero semplifica notevolmente, la relazione con il cliente (una app, ad esempio, permette di misurare l’interazione molto più facilmente ed economicamente di come si potrebbe fare nel mondo fisico); le comunità sono un concetto non sempre completamente compreso dalle insegne. Potrebbe non aver successo la comunità di chi fa la spesa con l’insegna X, ma potrebbe averlo quella dei compratori eco-solidali, di chi cerca il biologico, il piccolo produttore locale, ecc.
Quali altre idee possiamo andare a cercare, anche fra quelle defunte, da cui trarre spunti creativi? n
Il comparto, in crescita sia a valore sia a volume, si arricchisce di referenze di qualità, salutari e gustose, offrendo al consumatore un ampio ventaglio di proposte tra cui scegliere a scaffale e andando così a soddisfare anche i palati più esigenti.
Nell’anno terminante il 2 aprile 2023, il mercato del pane e dei suoi sostituti registra un aumento delle vendite sia a valore (+14,7%) sia a volume (+0,7%), attestandosi a 2,1 miliardi di euro e 464 milioni di chilogrammi venduti (fonte NIQ, Totale Italia, Iper+Super+Liberi servizi+Discount+Specialisti drug).
A livello di aree geografiche, la crescita risulta equilibrata, come spiega Giorgio Villettaz di NIQ: «La categoria è guidata dall’Area 1 (+13,1% a val.), seguita dall’Area 2 (+16,4% a val.), che risulta essere quella con un peso maggiore in termini di valore. Chiudono, infine, l’Area 3 (15,5% a val.) e l’Area 4 (+14,1% a val.)». Per quanto riguarda i canali, invece, crescono in particolare i supermercati (+13,9% a val. e +1,1% a vol.), che contribuiscono al 43% del totale fatturato. Seguono i discount, secondo canale per peso, con una crescita del 21,1% a valore, rimanendo invece stabile a volume. L’unico calo registrato è nei liberi servizi a volume, pari a -0,3%.
Tra i diciotto segmenti presi in esame nella categoria, sette risultano i più importanti e pesano circa il 70% del totale fatturato: pan bauletto (13%), panetti croccanti (13%), cracker (11%), panini (11%), grissini (9%), piadine (7%) e taralli (6%). Il pan bauletto cresce sia a valore (+22,5%) sia a volume (+2,3%) e, tra i sottosegmenti, a trainare la crescita troviamo pan bauletto bianco/grano tenero (+26,9% a
val. e +3,8% a vol.), pan bauletto grano duro (+29,7% a val. e +6,8% a vol.) e pan bauletto integrale (+22% a val. e +2,4% a vol.). «Performance simile – precisa Giorgio Villettaz – per i panetti croccanti, che incrementano dell’11,9% a valore e dello 0,9% a volume. Come per il pan bauletto, sono i sottosegmenti più importanti a guidare la crescita: altri tipi e bruschette/crostini. I primi aumentano del 9,4% a valore e dello 0,9% a volume, mentre i secondi del 18,6% a valore e del 6,6% a volume. I cracker, terzo
La flessibilità produttiva di Intrac permette di soddisfare al meglio le esigenze dei distributori nell’area panetteria dei punti vendita, grazie alle molteplici soluzioni proposte nel mondo dell'esposizione dei panificati, sia sfusi che confezionati.
«Il nostro sistema espositivo Cube – precisa Stefano Marcante, design and marketing manager di Intrac – è pensato per l’esposizione del pane a libero servizio e permette al retailer di modificare al meglio il display espositivo all’interno dello store. Il sistema comprende una serie di cassetti monoblocco in lamiera e vetro, agganciabili allo scaffale standard come un qualsiasi ripiano espositivo con la possibilità di essere posizionato come meglio necessario. La proposta include monoblocchi ad altezze e profondità differenti e con sistemi di presa tradizionali, con cassetto estraibile frontale o a paletta laterale per lo scarico della merce. Completano la gamma alcuni accessori, come porta guanti e porta sacchetti, nonché mobili porta bilancia.
segmento con maggiore peso sul fatturato, aumentano a valore (+14,6%), ma calano a volume (-1,6%). A valore, il secondo sottosegmento più pesante, quello dei cracker integrali, traina l’incremento (+20,6%) a valore, seguito dal primo, i cracker classici (+14,3%); proprio quest’ultimo, insieme ai due sottosegmenti più piccoli, salutistici e insaporiti, guida la flessione a volume». Si registra un contributo positivo alla crescita della categoria da parte del quarto segmento con maggior peso, quello dei panini, che aumenta del 15,1% a valore e del 2,3% a volume. Anche in questo caso, sono i sottosegmenti con maggior contributo sul fatturato a trainare l’incremento: in particolare, i panini da
Morato Group, player di riferimento nel mondo della panificazione industriale, sta rafforzando il posizionamento dei suoi marchi andando così a coprire le diverse categorie merceologiche con una ricca proposta. «Nel segmento bakery mainstream, Morato presidia il segmento dei pani per sandwich con la gamma American dedicata ai “bread explorer”, consumatori alla ricerca di soluzioni smart e di nuovi gusti», afferma Alioscia Marzachi, sales director di Morato Group «In questo ambito si inserisce il lancio del Sandwich Morato Protein&Fiber, un pane a fette ricco di fibre e proteine con ingredienti 100% naturali. Specifico del brand Roberto, invece, il focus su due categorie core legate a un consumo più conviviale: le piadine, segmento su cui il marchio cresce a doppia cifra e si prepara a nuovi inserimenti nel comparto fresco, e i burger, segmento su cui si concentreranno gran parte degli sforzi di innovazione nel secondo semestre 2023. Forte anche l’attenzione sul mondo dei sostitutivi del pane, dove Roberto è leader di mercato nel segmento Grissini Torinesi, oggi disponibili anche in un’inedita versione rosa alla barbabietola. Con Nutrifree, invece, ci dedichiamo in maniera verticale a proposte pensate per consumatori celiaci o intolleranti con referenze di qualità con forte attenzione al tasting e alla componente di servizio offerta dalle confezioni monoporzione e multipack».
tavola segnano +16,3% a valore e +5,5% a volume, seguiti dagli hamburger (+9% a val.), che calano però a volume (-6,9%), e dagli hot dog (+23,9% a val. e +7,4% a vol.). I restanti segmenti con un peso rilevante sul totale della categoria sono i grissini, che aumentano a valore (+9,7%) ma mostrano una flessione a volume (-1,3%), le piadine, con +20,3% a valore e +8,6% a volume, e i taralli, con +13,3% a valore e +1,2% a volume. «La crescita a valore della categoria – conclude Giorgio Villettaz – è data anche da un forte aumento del prezzo €/kg, pari a +13,8%, posizionandosi a 4,50 €/kg, e che, considerando i segmenti principali, ha impattato soprattutto su panetti croccanti, grissini e cracker. L’attività promozionale risulta in calo cross segmento, in particolare per cracker (-3,9 p.ti), taralli (-2,8 p.ti) e pan bauletto (-1,9 p.ti); l’unica eccezione è rappresentata dalle piadine (+1,3 p.ti)».
bArillA/mulino biAnco
Nome prodotto: Pinsa
Caratteristiche: una base da farcire, croccante ai bordi e morbida al centro, preparata con lievito madre e stesa a mano. Cotta su pietra e con pratico vassoio da forno è pronta da gustare in soli 5 minuti.
dr. schär/schär
Nome prodotto: Crostini ai cereali
Caratteristiche: croccanti e golosi, con grano saraceno e quinoa, i crostini sono versatili e perfetti con diversi topping, mantenendosi integri. Senza glutine e senza lattosio, sono fonte di fibre. Formato da 150 g
lA pizzA +1/forno ludovico
Nome prodotto: Pinsa multicereali
Caratteristiche: referenza caratterizzata da una consistenza croccante all'esterno e morbida all'interno. Tipica della cucina romana, si distingue per l'utilizzo di una miscela di farine di cereali differenti, come ad esempio farro e avena, che conferiscono al prodotto un sapore intenso e un profumo inconfondibile.
-1,6% -1,6%
nt food-gruppo morAto/nutrifree
Nome prodotto: Snack al rosmarino
Caratteristiche: snack al rosmarino gustoso e accattivante, è ideale per una pausa o per un aperitivo.
senzA glutine
Nome prodotto: Fette proteiche ai legumi
Caratteristiche: fette con lenticchie, piselli, farina di riso integrale e un pizzico di sale.
Una proposta ricca di proteine vegetali (20 g di proteine per ogni 100 g di prodotto) che contribuisce alla crescita e al mantenimento della massa muscolare. Ricche di fibre e a basso contenuto di grassi, sono senza glutine e lievito.
La comunicazione di Oropan sarà incentrata sugli elementi valoriali associati al marchio Forte: autenticità, maestria e benessere. «Abbiamo un importante piano di comunicazione – sottolinea Domenico D’Antonio, marketing manager di Oropan – che, inserito all'interno di un percorso di sostenibilità intrapreso già da parecchi anni, sarà presentato al trade e al consumatore finale nei prossimi mesi. Una promessa legata alle qualità dei prodotti e all’attenzione all'ambiente, alle persone e al territorio. Il piano di comunicazione multicanale includerà le principali riviste di settore, una campagna televisiva e una copertura digital. Siamo inoltre impegnati nel restyling del nuovo sito di prodotto pensato per interagire con il consumatore finale, che si affiancherà al sito istituzionale aziendale, già rinnovato lo scorso anno.
Gli italiani si sono sempre più avvicinati al mercato del pane e dei suoi sostituti nel corso degli ultimi anni, come spiega Nicolò Zanni, marketing manager Mulino Bianco soft breads presso Barilla Group: «In particolare, le restrizioni durante la pandemia hanno rappresentato un vero e proprio punto di svolta, facendo sì che le persone acquistassero più frequentemente panificati industriali in sostituzione del pane fresco: molti ne hanno apprezzato la qualità e la varietà dell’offerta, facendo venire meno alcune delle barriere all’acquisto che limitavano la potenzialità di crescita della categoria». All’interno del comparto, la ricerca di referenze legate al mondo del benessere e della salute influenza le decisioni d’acquisto degli shopper, come sostiene Francesco Galizia,
export manager di Valle Fiorita: «Per i consumatori il benessere è oggi una priorità, tanto da aver modificato le scelte d’acquisto e portato l’attenzione verso proposte alimentari funzionali con prodotti ad alto contenuto proteico, 100% vegetali e a basso indice glicemico. Chi si orienta su questa tipologia di prodotti non è solo uno sportivo che segue un’alimentazione schematica, ma anche chi nel quotidiano vuole mangiare sano e con gusto». La predilezione per una nutrizione sana e genuina è riscontrata anche da Francesco Forte, direttore vendite di Oropan: «Lo shopper è sempre più alla ricerca di un prodotto autentico, legato alla tradizione e identitario di un territorio, buono perché fatto con pochi e naturali ingredienti, in modo da assicurare benessere e un’alimentazione sana ed equilibrata. Grande attenzione è riservata anche a metodi produttivi che garantiscano la lievitazione naturale e che abbiano processi di produzione legati alla tradizione e all'artigianalità».
Con la linea In-Salute, Valle Fiorita consolida il binomio pane e benessere. Da qui la nuova campagna pubblicitaria “Cerchi pane per i tuoi denti?”: «Il claim – spiega Francesco Galizia – racchiude tutto il significato di una missione che vuole portare sulle tavole dei consumatori un prodotto con pochi e sani ingredienti. Stiamo puntando su una comunicazione che rispecchi sempre di più i cambiamenti della società: ci rivolgiamo a una community wellness di persone di ogni età, un pubblico attivo e dinamico che ama l’attività sportiva moderata e che si concentra sulla cura di sé a partire dall’alimentazione».
oropAn/forte
Nome prodotto: Friselle di Altamura con semola rimacinata di grano duro
Caratteristiche: dalla tipica tradizione pugliese, le Friselle Forte sono ottenute mediante una doppia cottura che le rende croccanti. Possono essere degustate bagnandole leggermente con acqua in modo da renderle morbide e friabili, da servire condite a piacimento. Ideali come snack o base per zuppe.
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Nome prodotto: Pinsa
Caratteristiche: pinsa leggera e digeribile dall’impasto soffice, ottenuto grazie alla lavorazione manuale e al lievito madre. Cotta su pietra e con pratico vassoio da forno, è pronta da gustare in soli cinque minuti.
pinsAmi
Nome prodotto: Mini Pinsa
Caratteristiche: base pinsa in un comodo formato salvaspazio grazie a una confezione da due basi da 130 g e da 20x15 cm. Prodotta per una conservazione sia in frigorifero (60 giorni di shelf life) sia ambient (90 giorni di shelf life).
roberto AlimentAre-gruppo
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Nome prodotto: Torinesi Rosa
Caratteristiche: i grissini più amati d’Italia in una nuova versione gourmet con barbabietola.
IL PUNTO DI VISTA DELLA DISTRIBUZIONE: DESPAR ITALIANel periodo gennaio-aprile 2023, i prodotti della categoria pane e sostitutivi a marchio Despar hanno registrato un trend positivo sia a valore sia a volume, con crescite importanti a volume in particolare per pan carré (+34%), taralli (+21%), piadine (+6%), gallette (+5%) e pan bauletto (+2%). «Attualmente – dichiara Luigi Borrelli, product manager food di Despar Italia – stiamo lavorando all’ampliamento della nostra gamma di grissini e taralli della linea
Premium. Inoltre, lanceremo entro la fine dell’anno cinque nuove referenze di pani a fette e una nuova piadina. Nel segmento dei prodotti e specialità del territorio, invece, introdurremo per la prima volta una pinsa tradizionale. Ci sono poi categorie particolari, come le gallette e i panetti croccanti, che presentano interessanti potenzialità di sviluppo e su cui stiamo studiando trend e abitudini d’acquisto per una proposta sempre più in linea con le esigenze del cliente».
vAllefioritA/In
Nome prodotto: Pane a fette proteico
Caratteristiche: il pane a fette proteico della linea In Salute coniuga il binomio pane-benessere. Adatto per chi pratica sport e per chi ama una sana alimentazione, è contraddistinto da un alto contenuto di proteine e fibre. È inoltre fonte di magnesio, importante sale minerale adatto a ridurre il senso di stanchezza post-workout.
Le attività di comunicazione di Orva spaziano dai canali digitali alla stampa di settore, in una perfetta ottica multicanale. «Ad oggi – precisa Stefano Villa – la nostra strategia di comunicazione è orientata verso il digital, concentrandoci in particolare sull’utilizzo dei social network, come Facebook e LinkedIn. Non mancano però la carta stampata e le riviste di settore, soprattutto quelle B2b, per raggiungere in modo efficace anche i buyer della grande distribuzione organizzata».
La strategia di comunicazione di La Pizza+1 si sta concentrando sul canale digitale, come spiega Marco Setti: «Abbiamo scelto YouTube come strumento di marketing per promuovere le nostre focacce. È un ottimo canale per spingere i prodotti alimentari poiché consente di creare contenuti visivi coinvolgenti in grado di catturare l’attenzione dei potenziali clienti. Inoltre, YouTube è una piattaforma molto popolare, che consente di raggiungere un vasto pubblico in modo efficace».
Lo scaffale continua ad arricchirsi di proposte versatili e perfette per i momenti di convivialità, come conferma Marco Setti, amministratore delegato de La Pizza+1: «I consumatori sembrano preferire formati più piccoli e gusti semplici, più facili da abbinare ad altri prodotti, con la tendenza a scegliere referenze versatili che possano essere facilmente condivise. Questa scelta può essere influenzata non solo dalla praticità e dalla convenienza, ma an -
Per Pinsami la qualità del prodotto deve essere sostenuta da pari qualità a livello visual. «Nell’ultimo anno – spiega Rossella Palladini – abbiamo lavorato su un restyling di tutti i packaging e su tutto il restante materiale visual. Inoltre, stiamo investendo in campagne digital, proponendo sui nostri canali social ricette e contenuti ispirazionali, smart ma anche educational. Organizziamo anche attività di degustazione in store per fare assaggiare direttamente ai consumatori la qualità delle nostre referenze, mostrandone la velocità e la versatilità di preparazione».
Secondo Barilla , i consumatori si mostrano oggi particolarmente ricettivi alle innovazioni che il mercato offre: «Soprattutto nell’area dei pani morbidi – precisa Nicolò Zanni – si stanno consolidando nuove modalità e momenti di consumo di alcuni prodotti, quali tigelle e pinsa. Questi segmenti sono in crescita anche grazie al contributo di Barilla che, da leader di marca della categoria, ha guidato l’innovazione in questi segmenti registrando ottimi riscontri in termini di vendite e di gradimento».
che dal desiderio di socializzazione e di condivisione con amici e familiari». Tra i panificati trova spazio anche la pinsa, alimento sempre più in ascesa e apprezzato: «Oggi questa tipologia di prodotto versatile e altamente digeribile – dichiara Stefano Villa, direttore commerciale di Orva – sta registrando crescite importantissime, sia nel canale retail sia nell’horeca, creando grande valore al comparto. Aumenta anche la quota della private label rispetto alle referenze a marchio, fenomeno sicuramente in parte dovuto all’aumento dei prezzi registrato negli ultimi anni». Secondo Rossella Palladini, head of marketing di Pinsami, «quello della pinsa è un mercato relativamente molto giovane con notevoli possibilità di sviluppo. Al contempo, si sta affollando di nuovi player, aumentando a dismisura l’offerta a scaffale. I consumatori si stanno dimostrando molto curiosi nel provare un nuovo tipo di panificato e sono sicuramente attenti alla qualità del prodotto, che per la pinsa si traduce in primis in digeribilità e gusto».
Operatore
Cliente
Dalla ricerca Arneg, in sintonia con concept espositivi sempre più vicini alla persona e all’ambiente, nasce EVORA, vetrina studiata per agevolare il servizio degli operatori e facilitare l’acquisto per i clienti. Classe energetica B: vetrina completamente chiusa con un eccellente isolamento.
Ottimo TDA (Total Display Area) con una visibilità su più livelli. Ampia la gamma delle tipologie: assistita, self-service, vetrina calda e secca per ogni esigenza espositiva e progettuale.
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Oggi lo shopper celiaco o intollerante al glutine può contare su assortimenti più ampi, optando per referenze con caratteristiche organolettiche e profili nutrizionali migliori rispetto al passato, come spiega William Galletti, head of sales retail Italy di Schär: «L’innovazione è sicuramente un plus, soprattutto per il nostro core target: il consumatore celiaco desidera un’offerta tanto ampia e variegata quanto quella convenzionale e con il nostro assortimento ricco e diversificato riusciamo a incontrare le esigenze dietetiche, di gusto e di stile di vita degli shopper e a coprire tutti i vari momenti di consumo della giornata». Il segmento del “free from” si sta quindi allineando all’offerta convenzionale, offrendo referenze sempre più in linea con i trend di consumo attuali, come spiega
Chiara Agrusti, senior brand manager di Céréal: «Alcune preferenze del consumatore degli anni passati si sono oggi consolidate nel corso degli ultimi mesi; è il caso della preferenza per proposte con una lista ingredienti corta o con farine integrali ricche di fibre anche nel mondo del “free from”. Il trend più vivace di questo periodo è sicuramente quello dei prodotti arricchiti in proteine: anche pane e cracker, che per loro natura sono a base di carboidrati, vengono sempre più integrati con questo macronutriente così da incontrare la crescente domanda dello shopper».n
Nei primi mesi del 2023 le performance migliori nel comparto pane e sostitutivi di Penny sono state registrate nei segmenti di pan carré, crackers e pan bauletto, in termini sia di turnover sia di aumento dei quantitativi. «Le opportunità migliori per il comparto e i trend più rilevanti che caratterizzano il mercato – sottolinea Claudio Serato, buyer e category manager di Penny – si focalizzano principalmente sul mondo salutistico e proteico, in linea con quanto avviene anche per le altre categorie di prodotti food. Proprio per questo ci stiamo sempre più focalizzando sullo sviluppo di referenze salutistiche che dovremmo presentare a scaffale nei prossimi mesi».
Il mondo dei social network è pane quotidiano per i brand di panificati e sostituti del pane? È la domanda che si è posto l’Osservatorio Digitale di Soluzione Group, che attraverso le piattaforme di social listening Fanpage Karma� e Talkwalker�, ha analizzato l’attività online dei più noti marchi produttori di panini, pane per tramezzini, pinse, piadine e cracker.
L’indagine avviata su Fanpage Karma ha analizzato le strategie adottate dai vari player del settore e i loro risultati in termini di numero di fan e di interazioni dei contenuti pubblicati. Oltre a Mulino Bianco (869k), marchio legato alla realizzazione di prodotti da forno in più segmenti, a guidare la classifica su Facebook tra i brand verticali su questo
C’è pane
i
social: chi sono i brand più forti del web?
specifico mercato è Wasa, con un profilo globale (206k), seguito da Tuc (183k) e Gran Pavesi (157k), tutti presenti con community numerose pur senza investire sul canale. Grande assente è invece DailyBread, completamente inattivo sui social network analizzati. Per quanto riguarda i Top Post, l’indagine si è concentrata sia sul breve che sul lungo periodo: prendendo in esame l’intera durata della ricerca a dominare incontrastato era infatti Mulino Bianco, mentre restringendo il campo solo sull’ultimo mese il panorama cambia completamente con l’ingresso di Morato Pane, Fiorentini, Roberto e Pinsami.
Oltre a Mulino Bianco, con i suoi 292k follower, community più piccole ma attive sono invece presenti su Instagram, che vede al primo posto Galbusera con 20k follower, affiancato da Grissin Bon con 19k e Riso Scotti (17k). Il quadro cambia parlando di performance della pagina: medaglia d’oro va a Pinsami (56%) seguito da La Pizza + 1 (50%) e Roberto (45%) ³
L’analisi di Talkwalker ha invece registrato oltre 280 mention all’interno di conversazioni spontanee legate al mercato dei panificati, coinvolgendo un pubblico di oltre 42M di persone. Protagonista assoluta tra gli hashtag più utilizzati è la #pinsa, food trend che negli ultimi anni si è diffuso in modo particolare, ma non sfugge anche la presenza del brand #DailyBread, sulla bocca degli utenti nonostante la sua inattività con canali proprietari sul web. A trionfare tra i brand più citati, oltre a Mulino Bianco, sono Fiorentini, San Carlo e Morato . Infine, tra le tipologie di panificati più chiacchierate troviamo, naturalmente, il pane, seguito da pinsa, piadina e cracker. n
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Specificamente progettati per la compatibilità con i processi di riciclo sia meccanici Ldpe sia chimici.
di Claudia ScorzaSealed Air ha ampliato la propria gamma di film barriera e pronti per il riciclo per contribuire a migliorare la riciclabilità in tutte le catene di approvvigionamento alimentare europee. Due nuovi film Cryovac Brand Eco Bdf sono stati infatti specificamente progettati per la compatibilità con i processi di riciclo sia meccanici Ldpe sia chimici. La nuova linea comprende Eco Bdf20M, realizzato con materiali vergini al 100%, ed Eco rBdf20M, un film barriera contenente il 30% di Resine Circolari Certificate (Ccr). Entrambe le soluzioni sono state sviluppate e testate secondo i protocolli pubblicati dall'Association of Plastics Recyclers (Apr) e queste pratiche sono in linea con quelle di Plastic Recyclers Europe (Pre). Ciò significa che i nuovi film sono certificati Ric4. I protocolli Apr e Pre sono estremamente ben definiti e testano diligentemente la capacità di riciclare nuovi film innovativi insieme a materiali puri come il polietilene. «Le strategie di riciclo – fanno sapere da Sealed Air – stanno avanzando in tutta Europa, con infrastrutture a vari stadi di sviluppo in diversi Paesi. Il nostro obiettivo era quello di sviluppare nuovi film trasparenti con proprietà barriera che ottimizzassero la compatibilità al riciclo. Questi materiali aiuteranno i produttori alimentari, i retailer e i marchi a dirigersi sempre più verso un'economia circolare». I vantaggi in termini di sostenibilità dei nuovi film Eco Bdf sono ulteriormente potenziati attraverso una barriera ultrasottile: con 21 micron, entrambi sono più leggeri e più sottili di altri film termoformabili ampiamente utilizzati. La riciclabilità è completata dalle caratteristiche ad alte prestazioni del marchio Cryovac. La barriera media, infatti, aiuta a ridurre gli sprechi alimentari prolungando la durata di conservazione e proteggendo gli alimenti da contaminanti e deterioramento. Ciò si ottiene utilizzando meno film con livelli più bassi di Evoh.n
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Grazie alla partnership tra le aziende Cpr System e Lucart, la catena distributiva ha testato l’utilizzo di una nuova tipologia di pallet realizzata con materia prima seconda derivata dal recupero di materiali di scarto post consumo e post-produzione, con una tecnologia altamente innovativa di riuso e riutilizzo virtuoso.
di Claudia ScorzaContinua l’impegno di Conad per una logistica sostenibile grazie a un progetto italiano, che nasce dalla partnership fra Cpr System e Lucart. L’obiettivo è la produzione e l’utilizzo di pallet attraverso il recupero di materiali di scarto post consumo, con una tecnologia di riuso e riutilizzo virtuoso. Il materiale principale con cui è prodotto il pallet, fornito dalla Lucart, è costituito da granuli plastici (GranPlast) derivanti dal recupero dei contenitori per bevande tipo Tetra Pak, residuo della lavorazione per il recupero della componente cellulosica, consentendo di chiudere il cerchio del recupero in un segmento particolarmente significativo, creando vantaggi per l’ambiente e nuove opportunità di business. Si tratta di un progetto innovativo per il settore della logistica e consiste nello stampaggio di pallet, grazie a know how 100% italiano, con materiali plastici compositi da riciclo omogenei o eterogenei, garantendo un ottimo grado di automazione in tutte le fasi di produzione e la massima efficienza e competitività economica, oltre a importanti benefici a livello ambientale. I pallet, dotati di etichette di tracciabilità e tag, sono ulteriormente rinforzati con una carica aggiuntiva ottenuta dal riciclo di laminati in resina poliestere rinforzati con fibra di vetro e offrono ottima stabilità termica. Inoltre, sono completamente riutilizzabili e riciclabili a fine vita.n
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Chiude in forte crescita il bilancio 2022 (il 72°) di Deco industrie di Bagnacavallo, in provincia di Ravenna. I dati, presentati all’assemblea dei soci, esprimono un fatturato di oltre 196 milioni di euro rispetto ai 165 dello scorso anno e un utile consolidato superiore a 1,5 milioni. La cooperativa che dà lavoro a più di 600 persone (di cui un terzo soci e per oltre il 70% a tempo indeterminato) alligna 6 stabilimenti, tutti nella regione Emilia-Romagna. Opera sia nell’alimentare, in particolare nel dolciario e nei prodotti da forno (marchi Pineta, Saltari, Fornai & Pasticceri e Forno Buono) sia nella detergenza e nella cura della persona (Scala, Green Emotion, Risolvo, Casachiara e Hgs body care).
Antinori: colpo grosso in Napa Valley con l’acquisto di Stag’s Leap Wine Cellars
Non sono moltissime le acquisizioni Italia su estero e tuttavia Marchesi Antinori, sinonimo di vini di alta qualità da oltre 600 anni e per 26 generazioni (l’interesse per il vino della nobile famiglia risale al 1385) ha messo a segno un deal in California, dove ha rilevato da Ste Michelle Wine Estates, società di investimenti in asset enologici, il restante 85% per cento di Stag's Leap Wine Cellars, uno dei più blasonati esponenti dei vini di fascia premium e questo dopo 16 anni di una collaborazione iniziata nel 2007, con l’acquisto di una quota del 15 per cento.
Aspiag chiude l’anno sopra i 2,5 miliardi di euro
Patto americano, ma anche proteico, per La Molisana che entra nel capitale della californiana Brami, attiva nella distribuzione, online e offline, di prodotti sani e di qualità negli Usa (soprattutto pasta secca e lupini). L’intervento del gruppo di Campobasso è pari a 5,7 milioni di dollari, per un 15 per cento di quota. In particolare La Molisana produrrà, in esclusiva per Brami, una linea di pasta proteica a base di lupini.
Archivia il 2022 con un fatturato al pubblico superiore ai 2,5 miliardi di euro Despar Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar in Triveneto, Emilia-Romagna e Lombardia. La crescita è stata di 3 punti rispetto al 2021, quando la società aveva totalizzato 2,47 miliardi, a loro volta in salita dell’1,7% sul 2020. Nella regione Veneto, Aspiag ha realizzato 918 milioni (+1,4%), mentre in Friuli-Venezia Giulia il dato si è attestato a 637 milioni.
L’azienda pugliese torna a Tuttofood presentando un nuovo step del percorso sostenibile che consiste nell’applicazione della tecnologia blockchain sui pack della linea “Dedicato” grazie alla soluzione My Story di Dnv. Si tratta di un processo che, attraverso un Qr code, racconta ai consumatori tutte le attività della filiera Dedicato, dalla geolocalizzazione dell’appezzamento alle attività colturali seguite, fino al momento della raccolta. Il commento di Giandomenico Marcone, responsabile acquisti di Granoro.
Ai PLM Awards sono state premiate le principali imprese fornitrici di prodotti a marca del distributore che presentano caratteristiche ideali per i retailer selezionate sulla base di oggettivi criteri di eccellenza, produttiva e affidabilità. Con Alessia Bonifazi di Lidl e Paolo Palomba di Iplc abbiamo fatto il punto sull’importanza dei prodotti a marchio sia nel panorama italiano che in quello internazionale.
Con un giro d’affari stimato di oltre 9 miliardi di euro, 20mila aziende attive e 330mila lavoratori, il settore del largo consumo registra ogni anno 4 miliardi di visite ai negozi con circa 400mila prodotti acquistati. Una contrazione dei volumi pari al 3,9% ha interessato il primo quadrimestre del 2023 e, nonostante un indice inflattivo del 14,4%, le vendite in Gdo hanno fatto segnare un trend positivo del 9,9%, con performance positive espresse in modo particolare dai prodotti a marchio. Il commento di Romolo De Camillis, direttore retail di NIQ.
AMPLIA LA GAMMA DELLE SALSE E LANCIA SFIZIOLÌ
L’azienda astigiana ha preso parte alla kermesse Tuttofood di Milano presentando l’ampliamento della gamma di salse e lanciando la nuova linea Sfiziolì a base di verdure. Ci ha raccontato tutte le novità Federico Ghisolfi, direttore marketing di F.lli Saclà.
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