MAGAZINE GLI SPECIALI gennaio 2024
orto
GLI INGREDIENTI PERFETTI PER ACCENDERE IL GUSTO DELLE PROMOZIONI.
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SOMMARIO
Supplemento a Distribuzione Moderna di gennaio 2024 Direttore responsabile Armando Brescia
Responsabile editoriale
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Clima e inflazione condizionano il mercato dell’ortofrutta
Stefania Lorusso
Coordinamento redazionale Maria Teresa Manuelli
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Le vendite di ortofrutta in Gdo crescono solo a valore
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Aumenta la polarizzazione dei consumi
A cura di
Fabio Massi Progetto grafico Silvia Ballarin Editore
Edizioni DM Srl
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Si amplia la diversificazione dell’offerta
Via A.Costa, 2
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Il consumatore cerca prodotti di qualità, sostenibili e innovativi
Contatti
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Le etichette elettroniche supportano le strategie di prezzo delle insegne
Pubblicità
20131 Milano P. Iva 08954140961
redazionedm@edizionidm.it Tel. 02/20480344
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Aumenta l’attenzione verso packaging più ecosostenibili L’invio di materiale (testi, articoli, notizie, immagini, dati, grafiche, ricerche ecc.) da parte di autori esterni alla Redazione non garantisce che esso venga pubblicato, né in parte, né nella sua forma originale. Lo stesso, peraltro, potrebbe essere pubblicato in forma rimaneggiata per necessità di carattere editoriale. Si precisa altresì che l’invio del suddetto materiale costituisce automatica autorizzazione da parte di Edizioni DM Srl alla pubblicazione a titolo gratuito su tutte le proprie testate.
INTRODUZIONE
CLIMA E INFLAZIONE CONDIZIONANO IL MERCATO DELL’ORTOFRUTTA
I
l 2023 è stato un anno piuttosto complicato per il settore ortofrutticolo italiano, sia per il perdurare della forte spinta inflattiva che ne ha condizionato le vendite in tutti i canali distributivi sia a causa di eventi climatici avversi che hanno impattato negativamente sull’agricoltura. Secondo la Coldiretti, infatti, il moltiplicarsi di eventi estremi lungo tutta la Penisola, come grandinate, trombe d’aria, gelate tardive e ondate di calore anomale, ha provocato lo scorso anno oltre 6 miliardi di euro di danni alle coltivazioni e alle infrastrutture agricole. Alcune importanti colture ortofrutticole hanno accusato forti riduzioni dei raccolti che vanno dal -30% per pesche e nettarine al -63% per le pere. La produzione di queste ultime – secondo le stime di Nomisma per Alleanza Cooperative Agroalimentari – ha subito negli ultimi cinque anni una riduzione nelle quantità del 75%, mentre le superfici investite a pero hanno accusato una contrazione del 35% dal 2011 al 2023, con circa 15mila ettari persi. Sul fronte dei prezzi, invece, per gran parte del 2023 l’inflazione ha inciso in maniera importante sulle vendite dei prodotti ortofrutticoli, i cui volumi hanno fatto registrare una contrazione in quasi tutte le categorie. Secondo le rilevazioni di NielsenIQ, ad esempio, tra la frutta le ciliegie hanno mostrato un calo del 34,4% rispetto all’anno precedente, le albicocche -21,4%, le arance -18,7%, le susine -19,2%, le pere -15,1%, le clementine -11,8%, mentre tra la verdura spicca il -17,9% dell’indivia, il -17,7% dei carciofi e il -14,5% del radicchio. In questo scenario piuttosto complicato, il mercato dei prodotti ortofrutticoli ha mostrato un’accentuata polarizzazione dei consumi, con le famiglie italiane divise tra l’esigenza di un risparmio in termini economici e la ricerca di ortofrutta di qualità. Le aziende produttrici, dal canto loro, hanno continuato ad ampliare l’offerta con prodotti innovativi con un’attenzione crescente verso la sostenibilità ambientale sia in termini produttivi sia di packaging. 3 3
Le vendite di ORTOFRUTTA in Gdo crescono solo a valore Lo scorso anno il giro d’affari complessivo dell’ortofrutta – secondo i dati elaborati da NielsenIQ – ha sfiorato i 6,1 miliardi di euro, facendo registrare un aumento del 5,9% rispetto all’anno precedente, dovuto a un forte incremento inflattivo dei prezzi (+11,8%) che ha causato una contemporanea contrazione dei volumi del 5,3%, pari a oltre 105 milioni di kg. Il calo delle quantità è trasversale in tutte le aree del Paese, anche se è il Nord-Ovest a mostrare il dato negativo più evidente (-7,9%), seguito dal Nord-Est (-4,7%) e dal Centro (-4%), mentre il Sud evidenzia una contrazione più contenuta (-2,8%). In termini di canali, il calo dei volumi delle vendite di ortofrutta è trainato dai discount, sia in valori assoluti sia percentuali (-42,6 milioni di kg e -6,3%), in cui si registra anche l’incremento maggiore del prezzo medio (+15,5%). Seguono i supermercati con un calo di 34,5 milioni di kg (-4,6%) e, in maniera minore, ipermercati con -19,8 milioni di kg (-4,6%) e liberi servizi con -8,2 milioni di kg (-6,2%). «Riguardo ai segmenti – commenta Matteo Barchiesi, analyst intern di NielsenIQ – la crescita a valore (+5,9%) è trainata dalle patate (+17 %) che allo stesso tempo diminuiscono però a volume (-6%). Contribuiscono significativamente alla crescita a valore anche i pomodori (+7,7%) le cipolle (+21,9%,), le carote (+22,9%) e le mele (+10,8%), che mantengono stabili i volumi nonostante gli incrementi di prezzo, fatta eccezione per le carote (-2,3%). Il calo a volume (-5,3%) è guidato dalle arance (-18,7%) che insieme alle patate (-6%) registrano un aumento dei prezzi a doppia cifra (rispettivamente +19,8% e +24,6%). Gli altri segmenti principali che contribuiscono al calo sono le clementine (-11,8%), i limoni (-7%) e le ciliegie (-34,4%), che registrano un importante aumento del prezzo (+30,3%)». In termini di prezzi, nell’ultimo anno si è verificata nel complesso una cresci4
ta a doppia cifra del prezzo medio, sia a volume (+11,8%) sia a confezione (+7,7%), trasversale a tutti i canali. «L’incremento maggiore è stato registrato dai discount (+15,5%) – prosegue Matteo Barchiesi – che però presenta un prezzo medio inferiore del 18% rispetto alla media italiana (3,23 €/kg). Crescono in maniera simile i prezzi di ipermercati (+10,6%), supermercati (+10,2%) e liberi servizi (+10%). Rimane stabile l’intensità promozionale (21,4% a volume), anche se presenta dinamiche diverse tra i vari canali: diminuisce leggermente negli ipermercati, supermercati e liberi servizi, mentre cresce nei discount, in cui i livelli di promozionalità sono più elevati rispetto gli altri canali». A livello di tendenze di consumo, secondo l’ultima ricerca consumer realizzata da SG Marketing e presentata al recente Marca Fresh 2024, gli italiani mangiano i prodotti ortofrutticoli più di cinque volte a settimana (5,6 frutta e 5,1 verdura) e li acquistano soprattutto perché fanno bene (77%), fanno parte delle abitudini alimentari personali (52%), sono buoni (44%), poco calorici (22%) e sostenibili (16%). I punti vendita preferiti per l’acquisto di ortofrutta sono quelli della Gdo per il 60% degli intervistati, seguono i negozi tradizionali (30%), mentre l’8% si rivolge direttamente al produttore e il 2% acquista online. Nella scelta di frutta e verdura i consumatori si fanno guidare principalmente dalla stagionalità (24%), dall’origine italiana (17%), dall’aspetto del prodotto (12%), dal prezzo e dalle promozioni (11%), dalla provenienza locale (9%), dalle caratteristiche organolettiche (6%) e dai benefici nutrizionali (6%). Dall’indagine emergono tre tipologie principali di acquirente di ortofrutta: l’innovativo (26%) che compra prodotti di IV e V gamma e presenta una maggiore propensione al consumo fuori casa; l’essenziale (44%) che acquista prevalentemente prodotti di I gamma in Gdo e vive il rapporto con la categoria in maniera qualificata; il responsabile (30%) che si rivolge alla I gamma e indirizza le sue scelte d’acquisto considerando eventuali impatti sulla società e sull’ambiente.
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Aumenta la polarizzazione dei consumi Per Mirco Zanelli e Gianluca Casadio, rispettivamente direttore commerciale e responsabile marketing di Apofruit, il 2023 è stato un anno molto particolare e anomalo per le vendite dei prodotti ortofrutticoli: «La spinta inflattiva si è protratta nel 2023 ed è stata assorbita solo parzialmente, mantenendo di conseguenza i prezzi di vendita piuttosto elevati. Si sono aggiunti anche forti problemi in campagna, con il maltempo primaverile e il forte caldo estivo che hanno limitato e ridotto la produzione. In linea generale, abbiamo registrato una sensibile diminuzione delle produzioni e, giocoforza, una crescita a valore nell’ordine del 10-15% per diverse referenze. Le vendite dei prodotti ortofrutticoli nel 2023 sono quindi state sostanzialmente positive e ci hanno consentito di mantenere
GRANDE SPAZIO ALL’INNOVAZIONE VARIETALE Nel 2023, Apofruit ha continuato a investire sulla ricerca varietale e a proseguire l’implementazione del biologico. «Nello specifico – spiegano Mirco Zanelli e Gianluca Casadio – negli ultimi mesi abbiamo avviato la commercializzazione di Dulcis, una nuova tipologia di kiwi i cui frutti si caratterizzano per il gusto e l’aroma più tipico dei kiwi gialli, ma in una versione a polpa verde. Prosegue la collaborazione con Syngenta per il mini peperone senza semi Solarelli/Angello e con Nunhems per Violì, progetto di valorizzazione del carciofo italiano. Senza dimenticare le nuove varietà di clementini, sia precoci sia tardivi, e soprattutto le nuove varietà di fragole a marchio Solarelli e Piraccini: l’innovazione varietale ci permette di essere su questo mercato quasi 12 mesi all’anno».
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ORTOFRUTTA
ALL’INSEGNA DELL’INNOVAZIONE
le posizioni e garantire una remunerazione coerente per i nostri soci produttori. Tra le tendenze più interessanti si nota un crescente apprezzamento da parte dei consumatori per il prodotto di qualità, ma assistiamo anche a una polarizzazione dei consumi: da una parte, la ricerca del prodotto “da prezzo” per soddisfare l’esigenza di convenienza e, dall’altra, una conferma dei dati crescenti della Mdd che agli occhi dei consumatori è garanzia di convenienza e qualità».
Si amplia la diversificazione dell’offerta Secondo Domenico Battagliola, ad di La Linea Verde, la IV gamma ha segnato un trend in crescita per la sua azienda, anche grazie all’export: «Sul mercato domestico abbiamo mantenuto stabile il nostro posizionamento. Questo si deve certamente all’enorme lavoro di ricerca e sviluppo che da sempre mettiamo in campo, al focus sul servizio e alla nostra capacità di consolidare e stringere nuove partner-
I progetti portati a termine dall’azienda nell’ultimo anno sono stati numerosi, tutti nella logica dell’innovazione. «Abbiamo potenziato l’automazione in quello che oggi è considerato uno dei plant più tecnologicamente innovativi della IV gamma – spiega Domenico Battagliola – completando il piano di robotizzazione della movimentazione e della logistica interna. Questi investimenti mirano a rendere la nostra azienda ancora più efficiente a livello produttivo e a innalzare ulteriormente il livello qualitativo dei prodotti. Ancora, abbiamo siglato partnership strategiche per effettuare ricerche varietali di insalate che possano intercettare nuove occasioni di consumo, con l’obiettivo di rivolgerci a nuovi target in canali commerciali diversi».
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Informazione pubblicitaria
Ilip chiude il ciclo Il circuito chiuso del R-PET di ILIP Il Gruppo ILPA, di cui ILIP fa parte, ha integrato verticalmente la supply chain dell’R-PET e dispone di un impianto di riciclo all’avanguardia dove tratta con riciclo meccanico bottiglie e contenitori in PET da post consumo, per ottenere, secondo i canoni dell’economia circolare, materia prima seconda in forma di flakes per i propri prodotti. ILIP e le società del Gruppo ILPA, con una capacità di riciclo di 60.000 tonnellate di PET riciclato annue, contribuiscono • a ridurre l’impatto ambientale dei prodotti che riciclano e di quelli che producono • a raggiungere gli obiettivi di riciclo degli imballaggi in plastica italiani, operando nel loro territorio di elezione, l’EmiliaRomagna • a realizzare gli obiettivi di economia circolare in Europa T2T R-PET® di ILIP è l’acronimo di “tray to tray” in PET riciclato, di vassoi in R-PET prodotti riciclando vassoi in PET o R-PET post consumo. Si tratta della realizzazione dell’obiettivo del “closed loop”, ovvero del “ciclo chiuso”, non solo interno al Gruppo ILPA grazie all’integrazione verticale del riciclo, ma anche grazie al riciclo di imballaggi per alimenti in PET. Tutti gli imballaggi in R-PET di ILIP sono prodotti, oltre che con bottiglie, anche con cestini e vassoi in PET riciclati. R-PET L’approccio di ILIP ILIP, fra i leader Europei nella produzione di imballaggi e trasformazione di plastica e bioplastica, contribuisce a migliorare la sostenibilità ambientale delle comunità in cui opera direttamente ed in cui è inserita.
QUI ED ORA. Il tutto nel rispetto delle normative europee in materia di lavoro, salute, ambiente e tutela del consumatore. Solo evitando affermazioni unilaterali caratterizzate da quello che oggi si chiama «greenwashing», si possono avere concreti impatti positivi sull’ambiente e sulle comunità coinvolte direttamente. Per queste ragioni il nostro approccio si basa su dati e dichiarazioni verificate e verificabili.
www.ilip.it
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NOVITÀ DA AGRICOLTURA VERTICALE Nel terzo trimestre del 2023, Planet Farms ha rilanciato la gamma di insalate e pesto. «Abbiamo presentato la nuova linea Frescaah – spiega Mara Valsecchi – che già a partire dal naming evidenzia la freschezza unica delle nostre insalate da agricoltura verticale, trasmettendo in modo chiaro e diretto una caratteristica fondamentale per i consumatori della categoria, spesso associata al gusto e all’alta qualità dei prodotti ortofrutticoli. Oltre a una nuova veste grafica, sono state introdotte due nuove referenze, la Misticanza e il Baby Iceberg. Altra novità è il restyling della linea di pesto da basilico fresco, Pestooh, con una ricetta migliorata a ridotto contenuto di sale e un nuovo pack con vasetto in plastica riciclabile e cluster in cartoncino».
ship con i nostri clienti. Non ci sentiamo infatti semplicemente loro fornitori ma, appunto, partner coinvolti in un progetto comune. In una logica di collaborazione e alleanza sottolineiamo anche che quest’anno abbiamo siglato nuovi accordi di co-marketing con alcuni importanti brand, come noi leader nel loro segmento di riferimento: questo ci ha consentito di arricchire la nostra gamma diversificandola ulteriormente pur mantenendo fede al nostro sistema di valori e alla nostra promessa ai consumatori. È questo il caso del lancio dei nostri risotti freschi che è assolutamente coerente con quanto abbiamo sempre portato in grande distribuzione: prodotti freschi, buoni, come fatti in casa. Grazie alla nostra propensione all’innovazione e alla capacità di recepire e interpretare le nuove tendenze del mercato contribuiamo all’evoluzione del reparto ortofrutta».
Il consumatore investe più sulla qualità Nel 2023 il mercato della IV gamma – commenta Mara Valsecchi, ceo di Planet Farms Italia – chiude con una lieve flessione a volume e una leggera crescita a valore guidata dai circa tre punti di inflazione scaricati a valle sul consumatore: «La dinamica inflattiva è giustificata sia dall’aumento dei costi di produzione sia da tensioni sempre crescenti lungo la filiera produttiva, con gli effetti sempre maggiori del cambiamento climatico sul raccolto e sulla disponibilità del prodotto nei punti vendita. Contribuisce in parte 11
D.O.P. Mela Val di Non
LA MELA CHE PIACE A TUTTI, ANCHE ALL'AMBIENTE
Dalle valli di Melinda, la mela che la pensa come te. Piace perché è prodotta in modo sostenibile, in armonia con la natura. Piace perché utilizza solo energie rinnovabili. Piace perché è l’unica al mondo ad essere conservata nel cuore della montagna. Piace perché i suoi fiori sono impollinati naturalmente dalle api, grazie alla collaborazione con gli apicoltori della valle.
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all’innalzamento del prezzo medio del mercato anche il maggior sviluppo del segmento premium, che ha l’obiettivo di creare valore all’interno di uno scaffale abbastanza indifferenziato e testimonia la volontà del consumatore di investire più sulla qualità di ciò che mette in tavola. Un’esigenza alla quale rispondono pienamente i nostri prodotti, caratterizzati da una perfetta sintesi tra gusto e sostenibilità e disponibili tutto l’anno con standard qualitativi costanti. In questo scenario, la nostra azienda riesce ad andare in controtendenza grazie a una componente tecnologica sempre più efficiente, garantendo una maggiore competitività sul mercato».
L’inflazione condiziona i prodotti premium Igor Furlotti, direttore commerciale di ParmaFood Group, ritene che la spinta inflattiva e il conseguente calo del potere di acquisto del consumatore italiano ed europeo in generale non stia giovando ai prodotti premium e con un alto contenuto di servizio: «Tuttavia la nostra iniziativa, che nel mondo ortofrutta possiamo considerare una vera e propria startup, sta dando risultati incoraggianti. Abbiamo riscontrato le tendenze più interessanti nelle salse etniche, come hummus di ceci e guacamole, e nei sughi freschi come il pesto alla genovese, che grazie al trattamento con le alte pressioni ci consente di proporre un prodotto che mantiene intatto il sapore, il profumo e il colore del basilico».
TRE NUOVI POKÉ PER UN PASTO COMPLETO L’ultima novità di prodotto realizzata da ParmaFood è stata presentata in occasione dell’ultimo Marca by BolognaFiere. «Abbiamo proposto tre diversi Poké della linea Fresche Idee a marchio Parma Is – spiega Igor Furlotti – piatti pronti da 250 g a base vegetale in grado di sostituire un pasto completo: Poké con riso Venere, polpa di avocado, edamame e caprino, Poké con riso rosso, hummus, cipolla, cetrioli e feta, Poké con riso bianco, pesto alla genovese, pomodori secchi e ricotta. La scorsa estate, invece, abbiamo lanciato una linea di puree 100% frutta in confezione pouch da 100 g».
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CRESCE IL PROGETTO DELLE ISOLE ALMAVERDE BIO
Le Isole Almaverde Bio sono spazi di vendita monomarca all’interno dei reparti ortofrutta della Gdo e oggi hanno superato le 50 unità distribuite in tutto il territorio nazionale. «Quello delle Isole è un progetto in crescita – spiega Paolo Pari, direttore di Almaverde Bio – sviluppato dalla società specializzata Canova con la marca Almaverde Bio e si basa sull’innovazione varietale, sull’attenzione per un packaging sostenibile e sull’importante ruolo della comunicazione. Le isole hanno registrato costantemente buone performance di vendita e stanno segnando un trend di crescita del 29% rispetto al 2022. I dati sono positivi sia in termini di valore sia di volume a differenza di quanto avviene in questo periodo nel biologico. Il rapporto diretto di Canova con la produzione consente di ottimizzare l’offerta sui prodotti altovendenti e sugli stagionali, creando la possibilità di segmentare l’offerta in linea con le esigenze di tutti i consumatori, dai più affezionati al biologico a quelli che si approcciano al bio con meno frequenza».
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NEI PUNTI VENDITA CONVENZIONALI, “ISOLE” DEDICATE ALL’ORTOFRUTTA BIOLOGICA SFUSA E CONFEZIONATA.
www.isole.almaverdebio.it
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Il consumatore cerca prodotti di qualità, sostenibili e innovativi Secondo Mauro Laghi, direttore generale di Alegra e responsabile commerciale di Brio, i soci produttori della sua azienda hanno affrontato una delle annate più difficili di sempre dal punto di vista climatico: «Gli eventi metereologici estremi hanno causato danni ingenti in ampie aree produttive italiane generando un innalzamento del prezzo finale. Ciononostante, abbiamo mantenuto gli impegni presi, sia con i nostri clienti sia con il consumatore, con il quale abbiamo un “patto” sul fronte della qualità: chi acquista un prodotto Brio o a marchio Alce Nero sa di puntare su frutta e verdura con precise caratteristiche, proveniente da filiere controllate e certificate. Il consumatore cerca sempre di più prodotti per un’alimentazione salubre, con confezioni green in grado di garantire maggiore praticità nell’acquisto e riduzione degli sprechi. Percepiamo, infine, una certa attesa per proposte innovative, come Dulcis, il primo kiwi verde premium 100% italiano sviluppato da New Plant e commercializzato dal Gruppo Alegra (di cui Brio è parte integrante insieme ad Alegra e Valfrutta Fresco), Orogel Fresco e Apofruit, o le nettarine piatte Ondine, un prodotto unico e disponibile per la stagione estiva che vede coinvolti selezionati produttori europei».
IMBALLI PIÙ ECO-FRIENDLY
Mauro Laghi afferma che il Covid ha lasciato in eredità una richiesta di maggiore sicurezza degli imballi, ma anche una crescente attenzione per le dimensioni delle confezioni e l’entità degli scontrini, elementi cruciali di cui è essenziale tenere conto: «In quest’ottica, continuiamo a dedicare particolare attenzione al tema del pack, stiamo sviluppando imballi più sostenibili ed eco-friendly, con grammature ridotte e battute di cassa più contenute che rispondano alle esigenze dei consumatori single o di nuclei familiari meno numerosi. È un equilibrio non semplice da individuare, in particolare nella misura in cui l’UE intende mettere al bando le confezioni monouso per pesi inferiori a 1,5 kg, una scelta che crediamo non condivisibile e lontana dalle esigenze dei consumatori».
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Cresce l’impegno per comunicare la sostenibilità aziendale Luca Zaglio, direttore generale di Melinda La Trentina Apot, conferma che la spirale inflattiva persistente per tutto lo scorso anno ha indubbiamente influito sulla capacità di spesa degli italiani e, più in generale, dei consumatori europei determinando un contraccolpo sul lato della domanda: «Nel corso del 2023, in particolare, i consumi registrano una contrazione abbastanza importante nel confronto con la media del triennio precedente. In questo contesto osserviamo alcuni aspetti particolarmente significativi a cominciare dalla crescente attenzione del consumatore al contrasto agli sprechi che condiziona la scelta dei prodotti. La nostra azienda si impegna costantemente nell’attività promozionale e di comunicazione del proprio brand con l’obiettivo di rafforzare la percezione e la riconoscibilità dei prodotti così come il suo impegno per la sostenibilità. Nel corso dell’anno abbiamo realizzato e diffuso due spot per raccontare alcune nostre iniziative per il risparmio idrico ed energetico – dal contrasto agli sprechi nell’irrigazione all’impiego delle celle ipogee come stanze di conservazione naturale delle mele – evidenziando i vantaggi per l’ambiente e il territorio che lo vive».
L’ADVERTISING ACCOMPAGNA LE NUOVE VARIETÀ Melinda ha realizzato diverse iniziative di comunicazione per sostenere i suoi prodotti. «Tra queste possiamo citare le campagne pubblicitarie dedicate alle nuove varietà – spiega Luca Zaglio – tra cui Dolcevita, la mela dalla forte componente zuccherina che si caratterizza come vero e proprio dessert naturale, e la più recente di Renetta, con il coinvolgimento di noti speaker radiofonici e affezionati consumatori. Merita una particolare citazione, infine, l’impiego di un rinnovato packaging natalizio che ha accompagnato i nostri prodotti nel periodo delle festività: un modo per celebrare al meglio l’atmosfera del Natale promuovendo il consumo di frutta anche nei giorni in cui a ergersi protagonisti sono soprattutto i cibi particolarmente elaborati». 19
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UN TERRITORIO DA RACCONTARE Al livello di comunicazione Vip punta a sottolineare la sua posizione geografica. «La peculiarità dell’area di coltivazione omogenea più elevata – spiega Kurt Ratschiller – ha un forte influsso sulla qualità intrinseca della mela e sulla garanzia di fornitura, cosa non poco importante pensando al cambio climatico e alle sue conseguenze. Abbiamo puntato molto sulla prima campagna televisiva della nostra Cosmic Crisp, progetto che seguiamo con tanta passione insieme a Vog: è una mela che spicca per le sue caratteristiche organolettiche ed è interessante anche in produzione per i nostri soci, due fattori che sono di aiuto per far crescere e per portare al successo questo fantastico frutto che a medio termine sarà disponibile tutto l’anno».
Un anno difficile per le mele nei mercati europei In un quadro caratterizzato da una forte attenzione del consumatore ai prezzi, Kurt Ratschiller, direttore commerciale di Vip, ha notato che dall’autunno 2022 le referenze più costose della sua azienda, cioè il biologico e le mele club, evidenziavano qualche difficoltà: «Sul mercato c’era diverso prodotto di prima qualità con prezzi bassi e non era nemmeno facile vendere la nostra seconda qua21
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lità, perché il consumatore di fronte a prezzi interessanti ovviamente sceglieva la prima. Non dimentichiamo che le giacenze in Europa erano alte e le nostre possibilità di difendere il prezzo a larga scala erano difficili, in alcuni mercati ancora di più. Piazze sensibili al prezzo come Est e Sudest Europa erano addirittura per noi quasi ferme, poiché riuscivano a reperire prodotti a prezzi per noi fuori concorrenza. Sul mercato egiziano la crisi economica ha addirittura reso la mela importata un prodotto di lusso, molto più cara rispetto a mele locali, ma anche ad arance, mango e banane. La situazione sui mercati europei è migliorata a inizio 2023 e siamo risusciti a difendere meglio il prezzo fino alla fine della stagione, e anche il biologico si è ripreso, rimanendo comunque sotto le aspettative». 23
Spreafico Francesco & F.lli
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
leader del settore ortofrutticolo da oltre 65 anni Da oltre 65 anni Spreafico Francesco & F.lli è leader del settore ortofrutticolo. La missione dell’azienda da sempre è di offrire prodotti di alta qualità che portino gioia e benessere nella vita quotidiana delle persone. Per rispondere alle esigenze di un consumatore moderno sempre più attento ed esigente, il Gruppo ha ampliato l’assortimento della IV Gamma con tre nuove linee: linea benessere, linea snack e linea snack bambino. Lo sviluppo delle nuove linee è stato condotto in parallelo al recente processo di rebranding, con l’obiettivo di segmentare il mercato e proporre la frutta pronta con una nuova chiave di consumo, analizzando i trend del momento e le richieste dei consumatori finali.
Le tre nuove linee sono state concepite per incontrare i nuovi trend di consumo e abbracciare uno stile di vita per chi vuole coniugare salute e gusto. La linea benessere è composta da tre macedonie di frutta fresca pronta al consumo ad alto contenuto nutrizionale: Vitamina C, Vitamina A e Potassio. La linea snack offre due referenze: la prima abbina frutta e muesli al cioccolato, la seconda la arricchisce con granola proteica, per essere la pausa spuntino perfetta.
La linea snack bambino è ideata per rendere più divertente il consumo di frutta dei più piccoli abbinandola a diversi ingredienti sfiziosi in due diverse proposte: granola al cioccolato o cereali ripieni al cioccolato. A sostegno del lancio delle nuove linee, Spreafico svilupperà diverse attività di comunicazione, operazioni di visibilità e promozione a punto vendita e iniziative che coinvolgeranno il consumatore finale.
https://www.spreafico.net/it/
ORTOFRUTTA
Le etichette elettroniche supportano le strategie di prezzo delle insegne Il rialzo dei prezzi che si è registrato durante tutto il 2023 ha colpito anche la Gdo con un conseguente calo delle vendite e l’aumento della tendenza all’acquisto in occasione di promozioni. «In un contesto come questo, di forte variabilità dei prezzi e delle offerte – afferma Vincenzo Parisi, direttore commerciale di Nicolis Project – la possibilità di sfruttare le etichette elettroniche come strumento per la gestione dinamica dei prezzi si è rivelato strategico per i retailer della Gdo. Proprio quando il consumatore è particolarmente sensibile alle promozioni, la tempestività nel cambio prezzi è fondamentale ed è imprescindibile associarla a rapidità, puntualità e precisione per ottenere una strategia efficiente e performante. Tutto questo viene permesso, in modo fluido ed efficiente, dai sistemi integrati di etichette elettroniche, che consentono agli store di sfruttare appieno i maggiori vantaggi offerti dalla digitalizzazione. Più un punto vendita è smart, più lo diventa anche la gestione della strategia marketing complessiva dell’insegna».
UNA SOLUZIONE MULTIMEDIALE COINVOLGENTE
Anche nei reparti ortofrutta l’attenzione del consumatore si è spostata verso una comunicazione visiva, dinamica e coinvolgente. «La soluzione Lumina – spiega Vincenzo Parisi – è oggi una delle opportunità più interessanti per l’ottimizzazione dell’esperienza in questi reparti: un display Lcd bifacciale che permette di comunicare in modo intrigante e impattante, veicolando direttamente sul banco comunicazioni multimediali a colori in alta qualità. Questo strumento innovativo è poi reso ancora più efficace associando sistemi di aggancio e di comunicazione al display, per una personalizzazione ancora più completa e d’impatto. Restando sempre in ambito video, i reparti ortofrutta possono avvalersi anche del supporto di soluzioni di digital signage, fondamentali per arricchire l’esperienza di acquisto in-store». 25
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OTTIMI RISULTATI PER IL NUOVO PALLET NOÈ
Tutte le tipologie di imballaggio registrano buone performance Secondo Monica Artosi, direttrice generale di Cpr System, il 2023 è stato un anno importante per la sua azienda da tanti punti di vista: «I risultati sono in controtendenza rispetto alle previsioni e questo nonostante i dati evidenzino un calo generale del consumo di ortofrutta del 9% nel primo semestre 2023, con una perdita di 213mila tonnellate acquistate rispetto all’anno precedente, già in contrazione (fonte: Cso Italy su base GfK). Noi, invece, abbiamo registrato un aumento del totale delle movimentazioni complessive dell’1,7% rispetto al 2022, con i pallet che stanno performando molto bene (+8,7%). Complessivamente tutte le tipologie di imballaggio sono in crescita o sono stabili, tranne i bins, che registrano un -12%. Questo trend è legato a un cambiamento dell’unità di acquisto di ortofrutta con la prevalenza, sempre più marcata, delle vendite di prodotto confezionato che porta, di conseguenza, a un aumento di utilizzo di imballi primari riutilizzabili. I consumatori scelgono frutta e verdura confezionate per velocizzare l’acquisto, ridurre la spesa ed evitare sprechi, un fenomeno in atto da qualche anno ma che nel 2023 è stato ancora più evidente e l’abbiamo percepito con risvolti positivi sulle movimentazioni».
La scorsa estate l’azienda ha introdotto il pallet Noè, realizzato con materia prima seconda ottenuta dal Tetra Pack. «Stiamo parlando di un’innovazione assoluta e di una grande sfida – spiega Monica Artosi – perché Noè è come un bambino per neo genitori, non c’è esperienza pregressa, per cui è tutto da mettere a punto sul momento. Il team impegnato sul nuovo pallet, composto da costruttori, laboratori di ricerca, analisti dei materiali, lavora per ottimizzarne il processo produttivo e soprattutto per trovare la migliore ricetta di composizione. A pochi mesi dal lancio siamo oltre le 500mila movimentazioni, un risultato che rende evidente il potenziale di questa assoluta novità che credo potrà raggiungere numeri importanti già nel 2024, coinvolgendo anche altre filiere oltre a quelle del fresco che già presidiamo».
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Vittorio, agricoltore Cesena
Buono, biologico, fresco! Alce Nero, il marchio del biologico dal 1978, è anche frutta e verdura fresca. Una linea buona e sana: prodotti biologici che nutrono in modo corretto, frutto di un’agricoltura che rispetta la terra e la sua fertilità. Prodotti che conservano tutto il gusto, e i sapori, del cibo vero.
Alce Nero. Agricoltori biologici dal 1978
ORTOFRUTTA
Aumenta l’attenzione verso pagkaging più ecosostenibili Per Nicola Ballini, direttore commerciale di Ilip, il settore ha sicuramente avuto delle problematiche dovute alla spinta inflattiva, ma rimane alto l’interesse del consumatore finale agli argomenti legati alla sostenibilità ambientale: «In particolare, quando si tratta dell’origine e del fine vita del prodotto che acquista, lo shopper preferisce quelli realizzati in materiali rinnovabili o riciclabili, oppure compostabili con certificazione. La nostra azienda è ben preparata a poter rispondere a questa tendenza, la politica sulla sostenibilità ambientale dei nostri prodotti è basata sulle 3 R: Riduzione dell’uso delle materie prime e dello spreco alimentare, Riciclo degli imballaggi in plastica per poter riutilizzare le materie prime nell’ottica dell’economia circolare e Risorse rinnovabili come le bioplastiche. Per prolungare la shelf-life dei prodotti confezionati, la nostra soluzione è Bioactive Life+, un imballaggio attivo adattabile a diversi tipi di confezionamento, non solo termosaldabili, un packaging particolarmente indicato per prodotti delicati come i piccoli frutti, ciliegie o pomodorini, e che contribuisce a combattere lo spreco alimentare».
SOLUZIONI INNOVATIVE SU MISURA
Sono molte le soluzioni innovative che Ilip propone per l’ortofrutta, a cominciare da quelle del progetto Sprint, dedicato allo sviluppo di nuovi packaging su misura, creati su richiesta del cliente. «Si tratta di imballaggi innovativi – spiega Nicola Ballini – sviluppati strategicamente per dare risposta a necessità specifiche del mercato con caratteristiche di design, funzionalità, prestazioni di conservazione che si differenziano dagli standard. Un esempio di prodotto Sprint è Ezy:Split, il primo cestino ibrido in plastica riciclata e cartone per il confezionamento di frutta premium. Grazie al supporto in cartoncino che garantisce un’ottima consistenza, abbiamo potuto alleggerire la componente in plastica del 45%».
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Tendenze instabili per l’ortofrutta in Gdo Elena Cagnoni, product strategy manager di Epta, afferma che la crescita tendenziale dell’inflazione, e il conseguente aumento dei prezzi medi delle referenze, ha caratterizzato per tutto il 2023 anche il mercato dei prodotti ortofrutticoli: «Il settore ha infatti registrato nel primo semestre un significativo calo dei consumi, per un valore del 10%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Analizzando però complessivamente l’andamento annuale del reparto ortofrutta, nella Gdo emergono tendenze instabili e importanti variazioni regionali, che bilanciano le difficoltà in termini di volumi di vendita affrontate negli ultimi due anni dal segmento frutta e verdura, soprattutto rispetto al triennio record 2019-2021. La seconda metà del 2023 ha quindi rappresentato un cambio di passo per il settore, con una crescita semestrale dell’1,8%, grazie alle performance dei supermercati e all’incremento di vendite degli ortaggi. In tal senso, si evidenziano dati interessanti in relazione al primato della Gdo rispetto ai canali tradizionali e alla ripresa dell’ortofrutta confezionata, che sta gradualmente erodendo quote di mercato alla controparte sfusa, in calo ma ancora predominante».
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ORTOFRUTTA
UNA SOLUZIONE PERFETTA PER VALORIZZARE L’ORTOFRUTTA FRESCA DI QUALITÀ
Tra le numerose soluzioni a marchio Costan destinate alla conservazione di frutta e verdura, Epta punta su GranVista Season della gamma GranFit, per valorizzare la freschezza e la qualità di questi alimenti. «GranVista Season si conferma la soluzione migliore per il reparto ortofrutticolo di supermercati e ipermercati, grazie alla sua emblematica flessibilità – spiega Elena Cagnoni – che lo rende ideale per ogni contesto espositivo. Perfetto per la presentazione di prodotti confezionati in-store, questo verticale remoto positivo dispone dello speciale allestimento scenografico Season che, nelle due varianti Value e Advance, ha la finalità di promuovere una superiore interazione con le referenze, disposte in cassette nella prima versione e su ripiani a mezzaluna nella seconda».
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Il primo quotidiano online sulla Gdo
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