DMM Speciale Pasta 2024

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È seminare cultura del grano

Noi di Pasta Armando crediamo nella filiera italiana del grano duro. Per questo da più di 13 anni ci impegniamo a difendere l’agricoltura italiana e dare un futuro alla coltivazione del grano nel nostro Paese.

È coltivare valore

Abbiamo creato un disciplinare ispirato ai valori dell’eccellenza, dell’innovazione, della sostenibilità economica, sociale e ambientale, che oggi consente a centinaia di aziende agricole italiane di produrre grano di qualità superiore, sicuro e privo di residui di pesticidi e glifosato.

È far crescere il territorio e le persone

Il nostro patto con gli agricoltori ha migliorato la resa di coltivazione del 15%, aumentato la redditività per ettaro e favorito la produttività del terreno. Ma non solo. Abbiamo investito per garantire agli agricoltori un prezzo minimo per fare crescere anche la loro sicurezza economica.

È raccogliere risultati

Ai tanti risultati si aggiunge quello forse più importante: la forza del legame creato tra tutti gli attori della filiera. Oggi si sentono parte di una missione comune: nutrire l’Italia con prodotti d’eccellenza, prendersi cura delle persone attraverso la cura del grano e della terra.

È la cura del grano che fa bene a tutta l’Italia

In un contesto dove non può esserci ancora autosufficienza produttiva, vogliamo dimostrare che migliorare la coltivazione del grano italiano è non solo possibile, ma oggi più che mai indispensabile. Per gli agricoltori italiani, per un’eccellenza del Made in Italy come la pasta e per tutto il Paese.

L’industria italiana della pasta si conferma un settore in salute

Un anno più che positivo per la pasta secca in Gdo

Qualità e origine delle materie prime guidano i consumi

Il consumatore è attento a benessere, nuovi formati e sostenibilità

Supplemento a Distribuzione

Moderna di luglio 2024

Direttore responsabile

Armando Brescia

Responsabile editoriale

Stefania Lorusso

Coordinamento redazionale

Claudia Scorza

Il segmento premium ha una marcia in più

Le tendenze della pasta seguono novità e tradizione

A cura di Fabio Massi

Progetto grafico

Silvia Ballarin

Editore

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P. Iva 08954140961

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L’industria italiana della pasta si conferma un settore in salute

Lindustria della pasta in Italia rappresenta un settore fondamentale e in costante crescita. Secondo una recente indagine realizzata dall’area studi di Mediobanca, il nostro Paese è il primo produttore mondiale di pasta con circa 3,7 milioni di tonnellate, pari al 22,3% del totale, seguita dalla Turchia e dagli Stati Uniti con 2 milioni di tonnellate ciascuno. L’Italia detiene anche il record delle esportazioni (2,1 milioni di tonnellate) e del più alto consumo pro-capite del mondo con 23 kg di pasta all’anno, di cui 19,8 kg di pasta secca e 3,4 kg di pasta fresca, seguono Tunisia (17 kg), Venezuela (15 kg) e Grecia (12,2 kg). A sostenere questi numeri c’è la seconda posizione del nostro Paese, alle spalle del Canada, nella produzione di grano duro con 3,8 milioni di tonnellate (12% del totale mondiale), anche se questo quantitativo non garantisce l’autosufficienza e il rapporto tra volumi prodotti e consumati si aggira sul 65%. Per questa ragione l’Italia è il quarto maggiore importatore di grano duro con circa 1,9 milioni di tonnellate, soprattutto da Canada, Francia e Grecia. La Campania è la prima regione italiana per esportazioni di pasta con circa un quarto del totale, nella quale si concentrano il 19% della produzione nazionale e il 13% dei pastifici attivi. Al secondo posto troviamo l’Emilia-Romagna sia in termini di peso delle esportazioni (20,4%) sia per il volume della produzione (18%), con un numero di pastifici pari all’8% del totale. Altre regioni importanti per il settore sono la Sicilia che ospita il maggior numero di molini (36% del totale) – anche se la produzione di pasta non supera il 7% – e la Puglia che detiene il primato nazionale nella produzione di grano duro (23,2%). La pasta secca pesa per circa il 95% sulla produzione nazionale e per l’85% sul fatturato complessivo, mentre tre quarti dei consumi nazionali sono veicolati dai punti vendita della Gdo, dove i prodotti a Mdd rappresentano il 35% del totale.

Grano Duro 100% coltivato in Puglia

Patto di filiera fra Agricoltori, Mugnai e Ricercatori

Certificata, Tracciabile e Sostenibile

Un anno più che positivo per la pasta secca in Gdo

In Italia, il mercato della pasta secca nella grande distribuzione – discount compresi – appare in salute nonostante le tante difficoltà del periodo legate all’aumento dei costi produttivi e alle tensioni internazionali. Secondo i dati elaborati da NIQ, infatti, le vendite di pasta nella Gdo nell’anno terminante al 26 maggio 2024 hanno realizzato quasi 1,7 miliardi di euro, facendo registrare un incremento dello 0,9% sui dodici mesi precedenti. Il settore ha evidenziato un trend di crescita anche a volume (+1,3%) e nelle confezioni (+1,6%) per un totale rispettivamente di 843 milioni di kg e 1,6 miliardi di pacchi venduti. In questo contesto, la lieve flessione dei prezzi medi (-0,4% e -0,6%) ha sicuramente supportato queste tendenze di segno positivo, senza dimenticare il ruolo dell’intensità promozionale a volume che, attestandosi quasi al 40%, ha registrato

un aumento del 4,8%. Il numero medio di referenze per punto vendita (139,9), invece, rimane pressocché invariato con un trend di +0,6%. Tra i vari canali, gli ipermercati e i supermercati sono quelli che hanno messo a segno le dinamiche più positive a valore, rispettivamente +2% e +1,6%, mentre i discount a fronte di un fatturato rimasto praticamente stabile (-0,2%), anche a causa di un sostanzioso abbassamento dei prezzi medi (-4,5% e -4,2%), hanno evidenziato il miglior risultato delle vendite a volume (+4,6%) e nelle confezioni (+4,2%), sostenuto da un’intensità promozionale al rialzo. In campo positivo anche i trend a volume e per unità degli ipermercati (+1,1% e +2,2%) e dei supermercati (+0,8% e +1,3%), mentre il libero servizio evidenzia il segno meno in tutte le voci. La tendenza positiva del giro d’affari del settore è sicu-

ramente guidato dalla pasta di semola. Questa categoria, infatti, ha contribuito a generare il 78,6% delle vendite del totale pasta secca, mostrando un leggero aumento rispetto ai dodici mesi precedenti (+0,1%), mentre a volume e nelle confezioni la crescita è stata decisamente più evidente (+1,5% e +1,8%). All’interno della categoria, è la pasta corta normale, con una quota a valore del 39,5%, a far registrare le dinamiche più positive, crescendo a valore dell’1,6%, a volume del 3,3% e nelle confezioni del 4%. Al contrario, la pasta lunga normale, con una quota sul fatturato del 20,3%, registra trend di segno negativo indipendentemente dall’unità di misura: valore -2%, volume -1% e confezioni -0,7%.

La seconda categoria per quota a valore è la pasta all’uovo (9,5%) che cresce nel giro d’affari (+0,9%), ma non a volume (-3,7%) né nelle confezioni (-3,3%). Tutti i segmenti di questa famiglia seguono la stessa dimanica, con due sole eccezioni: la pasta all’uovo per brodi/minestrine e la pasta all’uovo speciale, oltre a registrare trend negativi a volume e nelle confezioni, mo-

strano una contrazione anche in termini di fatturato generato (-0,2% e -2%).

La categoria della pasta integrale/farro/ Kamut/base legumi, con una quota sul fatturato del 6,1%, registra performance positive a valore (+4,5%), a volume (+1,5%) e nelle confezioni (+1,9%). Il segmento principale è quello della pasta di semola integrale che cresce in tutte le voci (valore +5,2%, volume +1,5% e confezioni +1,9%). Da sottolineare la performance delle vendite della pasta a base legumi che fa registrare +4,3% nel fatturato, +5,9% nei volumi e +6,3% nelle confezioni.

Anche le altre categorie mostrano trend positivi, soprattutto la pasta senza glutine (quota valore 3,7%) che mette a segno +11,1% a valore, +9,5% a volume e +9,8% nelle confezioni. Chiudono il settore la pasta ripiena/gnocchi e la pasta di semola insaporita/arricchita – con una quota di fatturato rispettivamente dell’1,5% e dello 0,6% – che a valore hanno mostrato un incremento rispettivamente del 3,7% e del 6%, ma la prima categoria perde qualcosa sia nei volumi sia nelle confezioni.

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Qualità e origine delle materie prime guidano i consumi

Secondo Katia Desogus, direttrice marketing di Pasta Barilla Italia, nel nostro Paese la pasta di semola resta un prodotto centrale per i consumatori: «Nel 2023 qualità e origine delle materie prime si confermano driver d’acquisto importanti. In un contesto inflattivo il consumatore ricerca quindi brand che offrono una giusta equazione del valore, capaci di distinguersi per identità e posizionamento e di nutrire la propria offerta attraverso innovazioni in grado di rispondere ai bisogni emergenti delle persone. All’interno di un mercato che lo scorso anno si è mostrato stabile a volume e in crescita a valore, la nostra azienda mantiene la propria leadership tra i branded player grazie al continuo investimento nella qualità del proprio prodotto e nella comunicazione e ingaggio del consumatore».

Un packaging ancora più

green

Grazie a ricerca, investimenti e accordi con le istituzioni, Barilla ha raggiunto il traguardo di avere una filiera corta. «Privilegiamo fornitori locali vicini ai mulini e ai pastifici dell’azienda – spiega Katia Desogus – garantendo maggiore trasparenza e tracciabilità, e promuovendo le risorse del territorio. A conferma del nostro impegno, abbiamo abbracciato una soluzione di packaging ancora più sostenibile: la veste dei Classici Barilla, in cartoncino, proveniente da foreste gestite responsabilmente e priva di finestra in plastica, ci ha permesso di evitare l’immissione di plastica non necessaria sul mercato, risparmiandone 126mila kg all’anno, grazie a confezioni 100% riciclabili nella raccolta della carta».

La premiumizzazione della categoria segna il mercato

Fabrizio Nucifora, brand sales & marketing director di De Matteis Agroalimentare, è convinto che i consumatori in Italia, ma anche all’estero, stiano privilegiando la pasta di qualità: «L’attenzione alla selezione della materia prima, grano 100% italiano, è stata premiata dalla scelta dei consumatori che hanno dimostrato di preferire la qualità superiore dei prodotti made in Italy. Siamo uno dei maggiori player nel mercato mondiale della pasta di alta qualità: esportiamo in oltre 40 Paesi nel mondo e abbiamo da alcuni anni una filiale negli Usa. Abbiamo chiuso il 2023 con un fatturato pari a 223 milioni di euro e una crescita dei volumi del 6%. A fare da traino è stato proprio il mercato statunitense, dove abbiamo registrato un aumento del fatturato del 25%. Le vendite totali del premium brand Armando sono cresciute del 26% a volume. Gli elementi fondamentali che guidano le scelte di acquisto sono le materie prime utilizzate, la qualità dei prodotti e l’attenzione alla sostenibilità

ambientale. In questo senso, Pasta Armando, il nostro brand premium, incontra sicuramente le esigenze dei consumatori, essendo realizzato solo con grano 100% italiano della nostra filiera, trafilato al bronzo e commercializzato in una confezione totalmente riciclabile nella carta».

Un prodotto buono per tutti

La Filiera Armando, grazie al disciplinare a cui gli agricoltori devono attenersi, garantisce un grano di qualità superiore. «Questo si traduce in una pasta di qualità superiore – spiega Fabrizio Nucifora – nell’impegno dell’azienda, anche economico, verso i coltivatori e nel rispetto per il territorio. Pasta Armando è un prodotto buono per chi lo consuma e per tutto l’ecosistema. Dalla condivisione di questo messaggio è nata la collaborazione pluriennale con chef Alessandro Borghese, con cui abbiamo ideato e prodotto due formati speciali di pasta: lo Spaghettone e la Penna Liscia. Due prodotti nati dalle competenze dei nostri mastri pastai, unite all’esperienza e alla sensibilità dello chef, con l’obiettivo di valorizzare le caratteristiche uniche di Pasta Armando».

Il consumatore è attento a benessere, nuovi formati e sostenibilità

Tra le tendenze che sono emerse negli ultimi tempi nel mercato della pasta Ruggero Molinari, marketing manager di De Angelis Food, segnala in primis un importante aumento del consumo di pasta integrale e salutistica: «Questo è assolutamente in linea con l’attenzione crescente che i consumatori dimostrano di avere verso il legame tra benessere e alimentazione, e la ricerca di prodotti anche food che contribuiscano a mantenere o raggiungere un buono stato di salute. C’è poi una curiosità verso formati e sapori nuovi: è questo un elemento che porta le aziende come la nostra, con un’anima

deputata all’innovazione, a investire costantemente in ricerca e sviluppo, mantenendo la gamma sempre attuale e in linea con una domanda in evoluzione costante. Infine, una sempre maggiore sensibilità verso il tema della sostenibilità, in particolare sui pack: il tema della riduzione dell’impatto sull’ambiente è ormai nell’agenda di aziende e consumatori, e anche in questo noi ci stiamo muovendo, pur nella difficoltà di gestire un packaging alimentare che presenta vincoli e criticità relative alla sicurezza del prodotto a tutela, prima di tutto, del consumatore».

Si punta ad aumentare la brand awareness

In questi mesi De Angelis Food ha puntato molto sulla comunicazione per aumentare la brand awareness. «Trasmissioni TV del calibro di “Cotto e Mangiato” e “In cucina con Sonia” – spiega Ruggero Molinari – ci hanno permesso di incrementare il nostro percepito di marca. Inoltre, stiamo lavorando per fare un restyling completo della nostra gamma gourmet e della “family size” da 500 g. Questa ha seguito due direzioni: la pasta ripiena ha oggi una grafica molto più curata che mette in risalto tutta l’appetibilità del prodotto, valorizzando l’ingrediente distintivo del ripieno, mentre la pasta liscia, sempre con nuova grafica, passa anche da vaschetta a sacchetto riducendo del 30% l’impiego di plastica».

Spazio alla comunicazione innovativa

Oltre alle innovazioni di prodotto e alla sostenibilità, La Molisana si sta concentrando sulla comunicazione. «Dal packaging fino al presidio di nuove piattaforme e all’utilizzo di nuovi linguaggi – spiegano dall’azienda – l’obiettivo è far conoscere cosa c’è dietro la produzione per costruire un legame ancora più profondo con il consumatore. Nel 2023 abbiamo valorizzato il ruolo comunicativo del packaging dando “Parola alla Pasta”: attraverso un QR code il consumatore accede a una grande varietà di contenuti non solo sul prodotto, ma anche su temi di interesse comune. Quest’anno abbiamo invece lanciato il videogioco “Spighy, lo spirito tenace”, per intrattenere educando alla filiera produttiva integrata che presidiamo, stimolando interesse e rafforzando il legame con il consumatore».

Le paste dalle prestazioni superiori conquistano gli “chef a casa”

Carlo Aquilano, chief commercial officer di De Cecco, spiega che l’alternanza di picchi e flessi ha ricombinato le variabili di mercato verso profili nuovi e complessi, lenendo e acuendo le tendenze in atto: «Tale situazione ha definito un blend che ha le caratteristiche di una riorganizzazione strutturale dei consumi e dell’offerta, che chi è in grado di comprendere può trasferire in una formula unica di successo. All’estero, stiamo registrando tassi di crescita superiori a quelli medi dei vari mercati, grazie alle strategie messe in campo e alla polarizzazione sul premium da parte dei consumatori. Abbiamo un piano marketing molto denso, arricchito da un brand ambassador d’eccezione come Jannik Sinner. Tra le principali novità del 2024, oltre alla linea “Chef Edition”, stiamo lavorando su attività di consumer promotion per la linea “I Grandi” che intercetta un bisogno emergente dei consumatori appassionati della cucina, alla ricerca di paste dalle prestazioni superiori, con spessore “generoso” e consistenza tenace. Una gamma che esalta la palatalità e la porosità, con sensorialità uniche unite a un’altissima versatilità gastronomica, per coprire tutti i segmenti di consumo valorizzando la grande inventiva dei tanti “chef a casa”».

L’innovazione di prodotto sbarca sui

mercati esteri

Il settore della pasta dimostra di saper fare innovazione producendo novità soprattutto per i mercati internazionali. «Eravamo alla ricerca di una pasta in linea con il trend dei prodotti proteici ma che non sacrificasse il gusto – raccontano da La Molisana – così la pasta con farina di lupini è stata lanciata negli States e anche la fase di test in Germania e Australia ci sta dando riscontri esplosivi. La joint-venture con un’azienda californiana ci ha permesso di mettere a punto una pasta prodotta in Italia con un elevato contenuto proteico, di qualità premium e sostenibile. Con 21 g di proteine per 100 g, questa novità è frutto di una ricerca continua, volta a intercettare e soddisfare le esigenze dei nostri consumatori. E così è nato anche il nostro Spaghettone Grosso: avendo osservato attentamente i gusti dei consumatori, abbiamo capito che i formati più grossi e corposi risultano i più graditi al momento. La masticazione lenta ci induce ad assaporare il prodotto, regalandoci la pausa di cui abbiamo tutti bisogno in un mondo che va sempre più di fretta».

Il segmento premium ha una marcia in più

Secondo Guido Veronese, general manager di Rummo, le marche di segmento premium stanno guadagnando quote rispetto a quelle di posizionamento mainstream e low-end: «Basti pensare che nel 2016 le marche premium intercettavano il 22% dei volumi totali del mercato pasta di semola in Italia, mentre nel 2023 questa percentuale è salita al 38% e nei primi mesi del 2024 ha superato addirittura il 41%. Ciò vuole dire che i consumatori stanno privilegiando sempre più i prodotti con un elevato livello di qualità, oggi disponibili a un prezzo accessibile grazie all’uso sapiente della leva promozionale da parte delle insegne della Gdo. Se guardiamo alla performance delle nostre singole linee di prodotto, osserviamo poi che accanto al core business della pasta di semola di grano duro, si stanno affermando tutte le nostre offerte alternative, come la nostra linea di pasta gluten free trafilata al bronzo, con una tenuta alla cottura impareggiabile, o i nostri gnocchi di patate, che sono stati i primi a essere prodotti con patate fresche 100% italiane pur garantendo una shelf life di 12 mesi, o la nostra pasta integrale ad alto contenuto di fibre, ma dal gusto e dal sapore delicato».

Rummo punta sulla vetrina del tennis

Negli ultimi mesi Rum mo ha puntato mol to sulla visibilità del brand veicolata attraver so appuntamenti sportivi di caratura internazionale. «Dal punto di vi sta della comunicazione abbiamo fatto un importante operazione di visibilità con la Federazione Italiana Tennis – spiega Guido Veronese – diventando official partner dei due tornei di tennis più prestigiosi d’Italia: gli Internazionali Bnl d’Italia (Roma 6-19 maggio 2024) e i Nitto Atp Finals a Torino (10-17 novembre 2024). Per l’occasione abbiamo pensato a un packaging speciale in limited edition, che è stato venduto durante gli Internazionali Bnl d’Italia».

Lo spaghetto rimane il

formato più amato

Tra i principali trend di consumo Riccardo Felicetti, amministratore delegato di Pastificio Felicetti, segnala la passione incondizionata per lo spaghetto: «Resta il formato più amato in Italia e all’estero, nelle versioni tradizionali così come in quelle più innovative, come lo spaghetto quadrato, riedizione in chiave “artigianalmente industriale” della chitarra fatta a mano. In grande ripresa anche i diametri più sottili, soprattutto nel settore della ristorazione. Abbiamo lavorato incessantemente sui formati, per rispondere al meglio alle esigenze non solo dei consumatori ma anche della ristorazione di alta qualità, che rappresenta per noi un canale importantissimo. Tra le novità del 2024 c’è proprio un prodotto dedicato agli chef, la Pasta mista Matt Monograno, che racchiude in sé sei diversi formati nati dalla stessa trafila – fusilli, mafaldine, ziti, spaghetti quadrati, gramigna e fettuccine – omaggiando un’antica prassi anti-spreco diffusa in tutta Italia. Quanto agli altri ambiti di sviluppo, nell’ultimo triennio abbiamo lanciato il nuovo pack 100% in carta interamente riciclabile e rafforzato ulteriormente l’impegno nella selezione delle materie prime, che da sempre rappresentano uno dei tratti distintivi del Pastificio».

LOGISTICA UNO e il

sostegno al settore Food: il caso di De Matteis e Pasta Armando

La collaborazione tra Logistica Uno e De Matteis Agroalimentare è un esempio fulgido di come la logistica specializzata possa elevare gli standard di produzione e distribuzione nel settore agroalimentare. Dal 2019, questa sinergia vede Pasta Armando distinguersi nel mercato per la sua qualità eccezionale e per l’approccio sostenibile nella filiera produttiva e logistica.

Pasta Armando utilizza esclusivamente grano duro 100% italiano, coltivato da centinaia di aziende agricole di 9 regioni del Centro e del Sud Italia. Questo non solo sostiene l’economia locale ma riduce significativamente l’importazione di materie prime dall’estero, contribuendo a un minor impatto ambientale. L’approccio di De Matteis non si limita alla scelta del grano: ogni fase del processo, dalla coltivazione alla molitura nel molino di proprietà, è attentamente monitorata per garantire una semola sempre fresca e di altissima qualità.

L’impianto di molitura di Flumeri, direttamente collegato al pastificio, è un esempio di efficienza e integrazione. Qui, la semola viene trasferita direttamente al pastificio dove, mescolata con l’acqua pura delle sorgenti irpine, dà vita a una pasta di eccellenza.

Il risultato di queste pratiche rigorose è una pasta che si distingue non solo per il gusto ma anche per la sua purezza: Pasta Armando è infatti certificata con il metodo Zero Residui di Pesticidi e Glifosato, un traguardo che pochi nel settore possono vantare. Queste certificazioni attestano non solo la qualità del prodotto finale ma anche l’etica di produzione, orientata alla salute del consumatore e al rispetto dell’ambiente.

Logistica Uno, gestendo un magazzino nel casertano dedicato esclusivamente a Pasta Armando, con oltre 22000 posti pallet, assicura che la distribuzione sia efficiente, sia per i carichi completi che per i contenitori sfusi destinati ai marchi private label di De Matteis Agroalimentare.

Un impegno certificato quello di Logistica Uno verso i suoi clienti. Una fra tante, la certificazione IFS Logistics che copre tutte le attività di carico, scarico e trasporto, sia a temperatura ambiente che controllata. Questa è un’ulteriore garanzia per i consumatori che scelgono Pasta Armando, sapendo che ogni passaggio della sua produzione e distribuzione è accuratamente controllato e certificato.

Logistica Uno assicura che i rigidi standard di qualità e tracciabilità siano mantenuti lungo tutta la catena distributiva, dalla ricezione delle materie prime fino alla consegna al consumatore finale.

L’ecosistema ARMANDO, che unisce agricoltori, produttori e consumatori, è un modello di come la collaborazione e l’innovazione possano trasformare un settore tradizionale in un esempio di sostenibilità e qualità. Logistica Uno, attraverso la stretta collaborazione con De Matteis Agroalimentare, dimostra come la logistica moderna possa essere un alleato per garantire non solo l’efficienza ma anche l’integrità e la qualità del cibo che arrivano sulle nostre tavole.

Le tendenze della pasta seguono novità e tradizione

Secondo Alessandro Chiarini, direttore commerciale di Pastificio Avesani, nel mercato della pasta sono in atto soprattutto due tendenze: «Da un lato sicuramente c’è una sempre più forte attenzione alle novità, e quindi un maggiore ricorso ad attività in & out che sollecitano gli acquisti d’impulso, mentre dall’altro si nota una riconferma delle ricette “tradizionali” che si dimostrano altovendenti nel giorno per giorno. Il settore della pasta si presenta in qualche misura “difensivo” e quindi soffre, ma in misura inferiore rispetto ad altre categorie, l’erosione del potere d’acquisto del consumatore per effetto dell’inflazione. Con la nostra azienda abbiamo fronteggiato la congiutura con un costante ascolto del mercato e quindi reagendo per cogliere tutte le opportunità che si sono presentate, riuscendo a chiudere il 2023 con un risultato positivo in termini di volumi e di valore».

Innovazioni che valorizzano la lunga esperienza

Pastificio Avesani negli ultimi mesi sta puntando molto sull’innovazione di prodotto. «Abbiamo lanciato la linea Sottile Piacere – spiega Alessandro Chiarini – dove abbiamo individuato alcune ricette premium, che valorizzano l’esperienza lunga oltre 70 anni che il nostro pastificio ha maturato attraverso le tre generazioni della famiglia Avesani. La linea comprende i Ravioli al Valpoicella Ripasso Doc, i Ravioli con Carne di Fassona, i Cappelletti al Prosciutto di Parma e i Ravioli Erbette e Ricotta. Per il packaging abbiamo individuato una soluzione che prevede l’utilizzo del 70% di materiale rPet, quindi da Pet riciclato».

Cresce l’apprezzamento della pasta pugliese sui mercati internazionali Per Giuseppe Milo, ceo del Gruppo Milo, nel corso del 2023 il settore della pasta ha registrato risultati positivi nonostante le sfide poste dall’inflazione e dalle tensioni internazionali: «I fattori che hanno determinato questo successo sono molteplici. Sul mercato internazionale, il prodotto italiano continua a essere molto richiesto, con una crescente valorizzazione della pasta pugliese, che ha ricevuto un feedback estremamente positivo a livello globale. La Puglia, con le sue eccellenze, è sempre più riconosciuta e apprezzata. Inoltre, la

Packaging innovativi, sostenibili e accattivanti

Il Gruppo Milo lavora per diventare un partner commerciale sempre più affidabile. «Chi ci sceglie per produrre prodotti a Mdd lo fa per la qualità e la sicurezza della nostra pasta – spiega Giuseppe Milo – ma anche per la flessibilità e la puntualità dei nostri servizi. Per quanto riguarda invece i prodotti a marchio Casa Milo, abbiamo rinnovato i packaging affinché fossero non solo innovativi e più sostenibili, ma anche particolarmente accattivanti, capaci di tradurre i nostri valori e il nostro legame con il territorio attraverso un look e un linguaggio contemporaneo, in linea con un mercato in continua evoluzione. Questi sforzi ci hanno permesso di mantenere un alto livello di soddisfazione tra i consumatori e di consolidare la nostra presenza sui mercati internazionali».

L’innovazione passa per i metodi produttivi

Michela Francesca Cellino, managing director e responsabile marketing, nonché terza generazione del Gruppo Cellino, spiega che sui mercati esteri, dai quali proviene circa un terzo del fatturato della sua azienda, i canali distributivi variano per area geografica: «Nei Paesi europei, in Sud America e in quelli asiatici pesa maggiormente il retail, negli Usa il food service. Le referenze best seller riguardano i formati classici per eccellenza: spaghetti, penne e fusilli. Nel mercato cinese la quasi totalità delle vendite comprende le referenze con trafilatura al bronzo, mentre le aree mag-

stabilità dei prezzi delle materie prime ha giocato un ruolo cruciale nel sostenere le esportazioni, evitando i picchi estremi degli anni precedenti e permettendo così una pianificazione più agevole per le aziende. Sul fronte dei prodotti e delle attività aziendali, abbiamo posto grande attenzione sulla qualità e sulla tracciabilità delle materie prime, elementi fondamentali per garantire l’eccellenza del prodotto finale».

giormente performanti sono UK, Usa e continente asiatico. A inizio 2024 abbiamo lanciato la nuova pasta F.lli Cellino prodotta secondo il Metodo Alma, che si caratterizza per la doppia decorticazione a pietra diamantata in grado di raggiungere delicatamente l’anima del chicco di grano, la sua parte più pura, donando al prodotto un livello di sicurezza igienica mai raggiunto prima, un colore brillante e un gusto intenso. Oltre al metodo di lavorazione, la nuova pasta abbandona la plastica e si presenta in un packaging in carta certificata Fsc, con una fascia laterale a forma di righello per facilitarne il dosaggio».

Un approccio green

Granoro è molto attenta all’impatto ambientale sia in termini produttivi sia di imballaggio. «Abbiamo puntato molto sul packaging convertendo i materiali utilizzati da sola plastica a carta e plastica – spiega Giandomenico Marcone – riducendo del 35% l’uso appunto di plastica, in linea con i nostri obiettivi di sostenibilità ambientale. In quest’ottica abbiamo anche installato un impianto di tricogenerazione per l’autoproduzione di energia elettrica nel nostro stabilimento produttivo».

Cresce l’interesse all’estero per la pasta 100% italiana

Giandomenico Marcone, responsabile acquisti di Granoro, racconta che le esportazioni rappresentano da un po’ di anni un’opportunità di crescita per i pastifici italiani e per la sua azienda in particolare: «Stiamo riscontrando una grande attenzione verso il nostro prodotto di punta, la pasta di filiera corta Granoro Dedicato prodotta solo con grano duro pugliese di alta qualità. La percezione degli operatori e dei consumatori esteri verso la pasta 100% italiana e ottenuta da grano duro italiano sta crescendo sempre di più e segna un elemento di forte distintività anche rispetto alle paste prodotte da Paesi esteri (la Turchia in particolare). Sono molto interessanti le crescite che stiamo registrando in Asia e Sud America».

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