INTRODUZIONE
Il mondo della Gdo in Italia Distribuzione Organizzata e Grande Distribuzione Grande Distribuzione (Gd) e Distribuzione Organizzata (Do) sono i due acronimi che rappresentano la Gdo. Rientrano nella Do (detta anche Distribuzione Associata) le catene di punti vendita facenti capo a operatori commerciali giuridicamente distinti ma legati da un rapporto di collaborazione volontaria, di tipo consortile, cooperativo o associativo. Nonostante abbiano un certo margine di autonomia gestionale, le catene distributive appartenenti alla Do sono dotate di un grado di integrazione verticale: risultano, dunque, centralizzate le funzioni della contrattazione degli acquisti, la logistica, le insegne, la marca commerciale e, in generale, il marketing e le altre politiche commerciali.
I format distributivi Sia le catene distributive appartenenti alla Gd che quelle appartenenti alla Do operano con punti vendita gestiti prevalentemente con le tecniche del libero servizio, applicate in format differenziati per le dimensioni della superficie di vendita: ipermercato (oltre 2.500 mq), superstore (tra 1.500 e 2.499 mq), supermercato (tra 400 e 1.499 mq), superette (tra 200 e 399 mq). Fanno parte di questa classificazione anche i minimercati, dotati di una superficie di vendita compresa tra 100 e 199 mq e i discount, che si distinguono soprattutto per la politica di prezzo (solitamente più bassa) e la tipologia dell’assortimento: fino a qualche anno fa infatti, a differenza di oggi, venivano tradizionalmente esclusi i prodotti freschi e la marca commerciale.
La formula del franchising Il franchising, detto anche contratto di “affiliazione commerciale”, è una forma a cui fanno ricorso sia la Grande Distribuzione che la Distribuzione Organizzata. Si tratta, in sostanza, di una forma di contratto tramite il quale l’affiliante (Master franchisor) concede all’affiliato (Master franchisee) l’utilizzo dei propri segni distintivi (insegna e marchio) e della propria formula commerciale,
insieme ad altre forme di assistenza tecnica e commerciale, così che l’affiliato possa svolgere la propria attività con la stessa immagine dell’impresa affiliante.
Le supercentrali d’acquisto I primi cambiamenti nel panorama distributivo nazionale si sono avuti sul finire degli anni ’80 del secolo scorso quando, considerata l’eccessiva frammentazione della Gdo italiana, le catene hanno deciso di creare delle alleanze per aumentare il proprio potere di contrattazione commerciale nei confronti dell’industria agroalimentare, attraverso una negoziazione collettiva coi fornitori. Si tratta di alleanze di mero tipo contrattuale, che possono assumere la forma di un contratto di mandato alla negoziazione degli acquisti in forma collettiva ovvero, nel caso in cui si provveda alla costituzione di una vera e propria società, di negoziazione degli acquisti per i propri soci. Le supercentrali d’acquisto non effettuano direttamente gli acquisti per le imprese associate, ma si limitano a stabilire, tramite accordi quadro, le condizioni generali in base alle quali tali acquisti devono essere effettuati. Spetterà poi alle singole catene distributive fungere da centrale d’acquisto per il proprio gruppo e per i propri affiliati. Da tali negoziazioni vengono esclusi i prodotti della marca privata, quelli di “primo prezzo” e di alcuni prodotti freschi, la cui contrattazione avviene a livello locale o a livello di centrale d’acquisto. L’obiettivo prioritario della centrale d’acquisto, quindi, è la gestione del contratto fornitore e il catalogo prodotti per categorie con la relativa struttura di gamma merceologica. Quali sono i vantaggi? Le supercentrali d’acquisto consentono di garantire una maggiore trasparenza nelle trattative, prezzi d’acquisto migliori, certezze nei pagamenti, di prevenire possibili frodi fiscali e assicurare un flusso costante nelle forniture. Il prezzo d’acquisto contrattato, in particolare,
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