RM Magazine 4/2023

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ANNO I – DICEMBRE 2023

N i ko R o m i to : “ ALT è p r o n ta a l lo sv i l u p p o ”

MAGAZINE

V e n d i n g, i n t e rv i s ta al presidente Trapletti

e cucina italiana, ritorno alle basi per la ristorazione


bergader.it


ANNO I – DICEMBRE 2023

SOMMARIO DICEMBRE 2023

N.04

n i ko r o m i to : “ a lt è p r o n ta a l lo sV i l u p p o ”

MAGAZINE

V e n d i n g, i n t e rV i s ta al presidente trapletti

Mercato food & beverage

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Pizza e cucina italiana, si riempiono le dispense

e cucina italiana, ritorno alle basi per la ristorazione

3 Editoriale

4 Si parla di…

6 Sviluppo rete

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9 - Intervista - Niko Romito

27 - Case History

«ALT, una nuova gastronomia pop su strada»

Pizzium e Dispensa Emilia

13 - Mercato food & beverage

33 - Focus Canale - HIGH STREET

Pizza e cucina italiana, si riempiono le dispense

Iper la grande i, dagli scaffali ai tavoli del ristorante

23 - Intervista Massimo Trapletti

«Serve creatività per rilanciare il vending»

37 Anticipazioni sul prossimo numero

Vetrina Prodotti

RM Magazine Trimestrale di Ristorazione Moderna Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano Registrazione n° 52 del 30/1/2007

Direttrice editoriale Stefania Lorusso

Direttore responsabile Armando Brescia

Responsabile editoriale Nicola Grolla n.grolla@edizionidm.it

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EDITORIALE

Festività 2023, quali sono i driver del sold out?

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Grolla, ✒ Nicola responsabile editoriale Ristorazione Moderna

leggere la cronaca della settimana che anticipa la vigilia, il settore della ristorazione si prepara al sold out in diverse regioni per Natale. Aiutato da un’inflazione che allenta la stretta (+4,2% a novembre secondo i dati elaborati da Fipe), il fuoricasa prova a capitalizzare la ripresa 2023. Dopo un secondo trimestre chiuso a +13,8% di fatturato sullo stesso periodo del 2022, Natale e Capodanno dovrebbero spingere il settore oltre i 50 miliardi di euro (dati Circana per Sigep). L’ennesima conferma del food nel panorama del commercio al dettaglio italiano. Catene di ristorazione compresa, che proprio in questi giorni stanno portando a termine i propri progetti di sviluppo. Di sicuro, a trainare le spese del periodo nel fuoricasa è il bakery dolce. Un settore che si incontrerà a Sigep 2024 (20-24 gennaio a Rimini), ma nel frattempo è l’epicentro delle feste. Ad oggi, i prodotti serviti in questa categoria merceologica sono 3,3 miliardi, in progresso sul pre-Covid, tanto che nel 25,3% delle visite fuoricasa compare un prodotto di bakery dolce. Il re, rimane il panettone (sempre di più prodotto da eCommerce). Ma torrone e piccola pasticceria si fanno spazio come alternative. Gettonati saranno sicuramente i locali di cucina italiana. La tradizione, d’altronde, è una sicurezza: su 2.500 nuove aperture nei primi sei mesi dell’anno, secondo i dati TheFork, il 55% offre un menu tricolore (come Dispensa Emilia). Stabile la pizza al 15%. In generale, sono i locali nella fascia di prezzo 15-30 euro quelli che performano meglio. Da considerare, infine, i supermercati. L’àncora alimentare per antonomasia durante le feste si prepara ad accogliere i clienti con un numero crescente di piatti pronti, ricettazioni take away e soluzioni gastronomiche che ibridano le insegne Gdo con la ristorazione, come nei casi di Iper la grande i. Un fenomeno guidato sia dalla necessità di differenziare il business nelle grandi superfici sia di rispondere ai costi di approvvigionamento con una filiera sempre più intrigata. Dallo scaffale al piatto del ristorante o nella confezione da portarsi a casa. u

LA FRASE DEL MESE «Per mettere il primo piede in una città come Londra le cose vanno fatte in grande, altrimenti qualsiasi sforzo rischia di perdersi come in una goccia nell'Oceano. L'apertura di Kebhouze su Oxford Street va in questa direzione» (Oliver Zon, founder e general manager di Kebhouze).

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SI PARLA DI...

TheFork: cucina italiana per il 55% delle aperture 2023

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a fotografia di Format Research di TheFork per la fine del 2023: 136mila ristoranti con somministrazione. Di questi, 2.500 aperti nei primi sei mesi dell'anno. I dati aggiornati al terzo trimestre, parlano di una crescita post-Covid positiva, con i locali di protagonisti cucina italiana di questo revival: sono il 55% delle nuove aperture. Mentre sono diminuite le nuove aperture di ristoranti specializzati nella cucina asiatica. Dopo il crollo delle imprese nuove nate del 2020, l'anno della pandemia, l'indicatore delle imprese della ristorazione con somministrazione nuove nate è tornato a crescere stabilmente a partire già dal 2021. u

Bakery dolce, protagonista del Natale

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’Osservatorio Sigep, in avvicinamento dell’appuntamento di Rimini (20-24 gennaio 2023), conferma la forza del settore bakery dolce nel fuoricasa, dove il 25,3% delle visite comprende una scelta in questa categoria di prodotto. Secondo i dati Circana, il recupero dei consumi relativi al settore ha fatto segnare un +1,4% rispetto al 2022 in termini di prodotti venduti, avvicinandosi ai livelli pre-pandemia, per un totale di 3,3 miliardi di prodotti serviti. E per il Natale 2023, i professionisti sono pronti a fare festa insieme ai loro clienti. Il panettone rimane il re (anche nelle vendite online), mentre si fanno spazio torrone e piccola pasticceria. u

Inflazione nella ristorazione: prezzi +4,2% a novembre

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a corsa dei prezzi rallenta a novembre sia a livello generale (-0,4% su base mensile secondo Istat) sia al ristorante: +4,2% tendenziale secondo Fipe. Una boccata di ossigeno per i consumi che si avvicinano al picco del periodo natalizio con un margine di spesa più ampio grazie alla riduzione, in primis, dei costi energetici e, in secondo luogo, dei beni alimentari nonché dalle politiche di aumento dei tassi di interessi adottata dalla Banca centrale europea. Per quanto riguarda i pubblici esercizi e la ristorazione il trend è in discesa dal +4,7% di ottobre. u

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SI PARLA DI...

A Bariblu, la più grande food court della Puglia

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opo i recenti lavori di riqualificazione, all'interno del Centro commerciale Bariblu ha aperto la più grande food court della Puglia: 1.500 mq totali. Qui trovano spazio nove brand del food retail e una sala giochi. A firmare il progetto, Global Mutual, Leucosia e Svicom Agency, società del gruppo Svicom Spa Società Benefit (che dal 2009 gestisce l'intera struttura commerciale). Aperta nel 2007, la shopping destination si sviluppa su una superficie totale di 34mila mq e conta 90 punti vendita e oltre quattro milioni di visitatori annui. Negli ultimi anni, a seguito della pandemia, Bariblu aveva affrontato una riduzione dei punti vendita attivi fino al 30% di vacancy. Ora il rilancio, con il food retail e l’ulteriore ingresso di McDonald's e Roadhouse Grill. u

Mymenu trasferisce le attività food delivery a Just Eat

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ymenu si trasferisce su Just Eat dove i

clienti affezionati alla piattaforma di delivery potranno godere della stessa offerta qualitativa a casa. Dopo aver consegnato qualcosa come 5 milioni di pasti a centinaia di migliaia di clienti, la piattaforma attiva principalmente nel Nord Italia passa la mano. Un'operazione che rientra nel più ampio fenomeno di concentrazione post-Covid che sta vivendo il settore del food delivery. « Per anni Mymenu è stata un importante punto di riferimento nel panorama del food delivery italiano. Sono orgoglioso e grato del lavoro svolto», ha affermato Edoardo Tribuzio, fondatore e ceo di Mymenu. u

FAS, DAL VENDING ALLA RISTORAZIONE AZIENDALE CON FOOD24 SYSTEM

Distribuzione automatica a servizio dell'innovazione nella ristorazione collettiva è la base della partnership tra FAS International e Serenissima Ristorazione. Le due realtà venete, forti delle competenze sviluppate in decenni di esperienza, uniscono le proprie forze per fornire alle aziende una nuova soluzione nel campo delle mense aziendali attraverso Food24 System. L’innovativo servizio di ristorazione automatica di FAS è in grado di coniugare la qualità del cibo con la flessibilità del servizio, a un giusto prezzo gestendo la prenotazione e la distribuzione di pasti. Nell’ultimo anno, le due aziende hanno installato 30 macchine Food24 System e distribuito 35.400 pasti. u RM N.4 DICEMBRE 2023

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SVILUPPO RETE

Tripletta KFC: Milano, Vicenza e Napoli

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n poche settimane, KFC ha accelerato le tappe per raggiungere quota 80 punti vendita a fine anno. Tre aperture a Milano (11° punto vendita in città), Vicenza e Napoli (entrambe in centri commerciali) che confermano l’impegno del brand del fast food in Italia. A partire dall’evoluzione del business model che ora prevede anche la formula del corporate franchising. Una scelta che rilancia le ambizioni dell’insegna con un percorso che punta ai 200 punti vendita attivi entro i prossimi 5 anni. Minimo comun denominatore, il pollo fritto preparato secondo l'Original Recipe (un mix di undici spezie) cotto con l'osso. Per non parlare poi dei burger, dei contorni e delle bibite in modalità free refill. u

Antonino Cannavacciuolo sbarca a Malpensa

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opo le aperture di Orta San Giulio e Vicolungo The Style Outlets, Antonino Il banco di Cannavacciuolo atterra all'aeroporto di Milano Malpensa con Areas-MyChef. Si tratta del primo opening nel canale travel retail per il concept dedicato alla gastronomia informale firmato dallo chef campano. Un'offerta street food a cui si aggiunge la pasticceria, ideale per i viaggiatori dell'area partenze al Terminal 1 dello scalo varesino gestito da Sea Milano. Si tratta di una location pensata con F Retail che occupa superficie di 132 mq con un ampio bancone (cuore pulsante del food concept), un’area allestita con tavoli e sedute e un piccolo market. u

Eataly, nuova fermata in stazione a Roma Termini

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ll'interno della Stazione di Roma Termini, ha aperto i battenti un nuovo punto vendita Eataly: 700 mq dedicati alle eccellenze enogastronomiche Made in Italy. Collocato nella terrazza al primo piano, visibile sia dall'atrio di ingresso sia dall'ex "galleria gommata" trasformata in moderna area di servizi dalla riqualificazione curata da Grandi Stazioni Retail, il locale gode anche di un affaccio su piazza dei Cinquecento e sull'atrio storico del terminal. All’interno, una caffetteria, il banco della pizza alla pala sfornata fresca tutto il giorno per pause veloci e un vero e proprio ristorante con oltre 100 posti a sedere e servizio al tavolo per un totale di oltre 200 posti a disposizione. u

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SVILUPPO RETE

Crazy Pizza apre a Catania la quarta venues italiana

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razy Pizza, il più giovane dei brand che fanno capo al Gruppo Majestas, guidato dagli imprenditori Flavio Briatore e Francesco Costa ha aperto i battenti dell'ultimo locale a Catania il 9 dicembre portando in Sicilia il suo innovativo concept di pizzerie con spettacolo. L'operazione siciliana dell'insegna arriva a un e mezzo dal debutto a Milano e si inserisce in un piano di crescita e di sviluppo del brand che, dal 2019 a oggi, ha portato alla nascita di un totale di 10 venues, divise tra Europa, Regno Unito e Medio Oriente. Oltre ad essere la prima apertura al Sud Italia, quella di Catania è anche la prima apertura in licenza. u

Casa Bi, nuova avventura gastronomica per il Gruppo Bioesserì

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ucina familiare e di tradizione, in 350 mq, per 100 coperti: questo è Casa Bi, il nuovo ristorante del Gruppo Bioesserì a Milano. Si tratta del primo progetto di questo tipo per il gruppo ristorativo (che ha richiesto un milione di euro di investimenti) in piena continuità con la filosofia che ha portato i fratelli Vittorio e Saverio Borgia a creare luoghi in cui il buono, la qualità e l'attenzione alla materia prima sono al centro di tutto. Il risultato? Una cucina golosa che esalta i sapori autentici e che oggi è arrivata a un totale di 10 indirizzi diversi. A firmare la proposta gastronomica, l'executive chef di Bioesserì, Federico della Vecchia. Il menu è quindi un mosaico di sapori mediterranei. Non manca la pizza (lievitata 72 ore). I dolci sono quelli di Baunilla. u

Signorvino, primi passi all'estero: aperture a Parigi e Praga

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on due aperture in meno di un mese, prima a Praga e poi a Parigi, Signorvino avvia l'internazionalizzazione della propria rete di enoteche con cucina. In particolare, nella capitale francese, l'insegna svela un flagship che si sviluppa su tre piani di un palazzo nella centralissima Place Saint Michel, nel cuore del quartiere Latino. Un'operazione all'insegna dell'eccellenza enogastronomica italiana che rappresenta l'ultima tappa, in ordine cronologico, dell'iniziativa "Viaggi nel Gusto" presentato ad aprile in occasione dell'ultima edizione di Vinitaly. L'offerta, infatti, si basa su una formula che unisce la vendita diretta dell'enoteca classica, con oltre 2.000 referenze in catalogo, e un’offerta gastronomica che spazia da Nord a Sud Italia. u RM N.4 DICEMBRE 2023

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VETRINA PRODOTTI

Pane & Trita rivoluziona ancora il food retail con il Cyber Burger

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l futuro tratteggiato dall'intelligenza artificiale arriva direttamente nel piatto grazie al Cyber Burger di Pane & Trita creato grazie a un algoritmo. Il risultato? Una ricetta plant based che punta a rivoluzionare ancora una volta il mondo del fast food: «La nostra ultima creazione arriva direttamente dal futuro», ha commentato Pabel Ruggiero, co-founder della catena che oggi conta 7 locali in provincia di Milano. u

Gruppo Argea festeggia il Natale con 3 bollicine da Piemonte ed Emilia

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atale, tempo di bollicine. Meglio se uno spumante delle cantine del gruppo vinicolo Argea che, per il periodo delle feste, ha selezionato tre referenze. Si tratta dell’Alta Langa Docg Brut Millesimato, del Nebbiolo d’Alba Doc Rosé Brut Millesimato e del Novebolle Romagna Doc Spumante. Tutti espressione dei propri territori e delle tradizioni vitivinicole, rappresentano alcune delle eccellenze di Cuvage e Poderi dal Nespoli. Ideali per gli aperitivi e i brindisi, in abbinamento ai primi piatti. u

Fine Spirits lancia Farmer's Gin, l'ultimo distillato di Magliocco

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n nuovo prodotto ecosostenibile entra a far parte del catalogo di Fine Spirits, società di importazione e distribuzione che promuove le micro-distillerie e le produzioni artigiane. Si tratta di Farmer's Gin, l'ultima referenza creata dalla famiglia Magliocco. Già produttrice del noto whiskey Michter’s, la distilleria italo-americana ha realizzato un gin che racconta del forte legame tra la distilleria e gli agricoltori di Springs Mill nell’Idaho, fornitori dei grani biologici per la produzione dell’alcol di base di Farmer’s Gin. u

Da Poke House un biscotto per il benessere mentale

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n biscotto per combattere ansia e depressione che colpiscono le nuove generazioni è il simbolo della partnership fra Poke House e Only The Brave Chiama Alice. Attiva dall'1 al 31 dicembre, questa collaborazione permetterà ai consumatori di acquistare presso i punti vendita della catena healthy food oppure sull'app proprietaria dei deliziosi cookies e, contemporaneamente, donare un euro al progetto di OTB Foundation a supporto dei giovani in difficoltà: oltre 250 i ragazzi che si sono rivolti allo sportello dalla sua nascita ad oggi e 724 ore di consulenza solamente in questi ultimi dodici mesi. u

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INTERVISTA

NIKO ROMITO:

“ALT, un progetto per chef-imprenditori” DAL 2024 AL VIA LO SVILUPPO IN AFFILIAZIONE GESTITO DA ENILIVE: 100 APERTURE PREVISTE PER UN FORMAT DI «RISTORAZIONE SU STRADA CON OFFERTA POP», SINTETIZZA IL TRE STELLE MICHELIN AL REALE (CASTEL DI SANGRO)

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opo il debutto nel 2018 a Castel di Sangro, il test del 2021 a Montesilvano e lo sbarco a Roma di settembre, il format ALT Stazione del Gusto di Niko Romito sfrutta il Natale per affinare le prossime mosse. Grazie alla partnership con Enilive (la società di Eni dedicata alla mobilità sostenibile), infatti, il format prevede già un piano di sviluppo da 100 punti vendita in altrettante aree di sosta dell’operatore, a cominciare dalle maggiori città italiane. «Si tratta di un modello di ristorazione su strada con un’offerta pop in un ambiente informale», sintetizza lo chef-imprenditore a RM Magazine, fresco dell’ennesima Stella al ristorante del Bulgari Hotel di Tokyo. Quali sono i punti forti del progetto, che ora cerca affiliati? L’anima di ALT è rimasta la stessa. Un menù che spazia dalla colazione alla cena, l’atmosfera “leggera” e conviviale, tanti piatti da condividere e soprattutto qualità. L’evoluzione risiede nel modello che oggi si apre anche ai giovani imprenditori che vogliono investire sulla ristorazione. RM N.4 DICEMBRE 2023

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I N T E R V I S T A

In menu, un’offerta a misura di viaggiatore: quali sono le caratteristiche di prodotto e servizio richieste per soddisfarlo? La ristorazione in mobilità non deve puntare soltanto sulla velocità di servizio o soddisfare l’esigenza basica di mangiare in movimento. Dobbiamo cambiare prospettiva e pensare alla sosta come a un momento di piacere e di gusto per soddisfare il palato e nutrirsi bene. Avere una varietà di piatti diversi per le diverse ore del giorno e una qualità intrinseca elevata sono elementi imprescindibili per qualsiasi consumatore. Questo approccio quanto è figlio della sua esperienza nel fine dining? Quali sono i punti di contatto con la ristorazione commerciale? Ho sempre pensato che la ricerca gastronomica che nasce nel mio ristorante 3 stelle Michelin (Reale a Castel di Sangro) dovesse essere applicata anche ai modelli più popolari. Far mangiare bene è per me, come cuoco e come uomo, un atto di responsabilità sociale. L’obiettivo è diffondere una cultura del cibo fondata su valori di salubrità e gusto, democratizzare e rendere accessibile il cibo di qualità a fasce di persone e a modelli di ristorazione quanto più ampi possibile. Da anni, nei miei ristoranti e nelle mie varie collaborazioni internazionali, svolgo un lavoro quotidiano di ricerca e sviluppo di protocolli di trasformazione del cibo. Questo perché credo fermamente che l’alimentazione sia, oltre che un puro piacere edonistico, una parte integrante della nostra salute. E posso affermare che questi due aspetti possono incontrarsi, dando vita a un vero e proprio si10

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stema di trasformazione in grado di impattare, grazie a processi scientifici, standardizzati e scalabili, l’intero mondo dell’alimentazione, dall’alta gastronomia, al bistrot e al bar, fino alla ristorazione collettiva e a quella casalinga. I prossimi passi saranno in franchising. Come si struttura la proposta? Per tutte le future aperture in franchising, Enilive individuerà e metterà a disposizione location in posizioni strategiche e a tutti i giovani imprenditori che vorranno intraprendere questa strada. Verrà garantito un percorso di formazione presso l’Accademia Niko Romito che fornirà un’accurata preparazione di cucina su tecniche, ingredienti, procedure a cui si accompagnano anche nozioni di sala, di marketing e comunicazione. Tutte le peculiarità del progetto sono inserite in un manuale che costituisce la linea guida su tutte le aperture future. Metodo e protocolli garantiscono qualità e identità.

Chi È Niko Romito Cuoco autodidatta, profondamente legato al suo Abruzzo, Niko Romito entra per la prima volta in cucina rilevando l’attività del padre, la trattoria Reale, insieme con la sorella Cristiana. Sette anni dopo arriva la prima stella Michelin e, successivamente, il trasferimento a Casadonna, ex monastero del ‘500 a Castel di Sangro. Nel 2014, la terza Stella. Uno stimolo all’evoluzione e alla ricerca di gusto, come dimostra il menu degustazione totalmente vegetale lanciato nel 2022.

Un grande lavoro di formazione. Quando nel 2011 ho trasferito il mio ristorante a Castel di Sangro in Abruzzo e ho creato Casadonna, ho deciso di aprire anche una Accademia di formazione. Un luogo dove preparare i ragazzi alla sfida di diventare cuochi. Sono passati oltre dieci anni. Circa 300 ragazzi si sono diplomati al nostro corso e più di 40 hanno aperto un proprio ristorante. Stiamo lavorando con il mio gruppo alla costruzione di uno spazio ancora più ampio destinato alla ricerca e all’alta formazione, incentrato sui temi dell’innovazione nella trasformazione alimentare, della responsabilità sociale e della salute. La sostenibilità, energetica e di mobilità, è al centro dello sviluppo di ALT con Enilive. Che spazio trova nella sua cucina? E in che modo, attraverso le sue preparazioni, riesce ad arrivare al cliente? Oggi la vera rivoluzione in campo agroalimentare, sia essa la cucina del ristorante, di casa o delle grandi comunità, deve necessariamente passare attraverso un metodo scientifico e al tempo stesso altamente sostenibile da tutti i punti di vista. Il concetto di sostenibilità deve diventare una consuetudine, un'abitudine, il denominatore comune che guida le scelte quotidiane delle persone e non può essere che così. Il mondo non può più prescinderne perché non ce lo possiamo più permettere. u

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Mercato food & beverage u Pizza e cucina italiana, si riempiono le dispense

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MERCATI

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Pizza e cucina italiana si riempiono le dispense

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l Natale si avvicina e la ristorazione si prepara al sold-out facendo scorta di materie prime. Soprattutto quelle della tradizione. Fra queste, pomodoro, formaggio e farina. Gli ingredienti ideali per una bella pizza. Meglio se accompagnata dalla giusta acqua minerale. Dopo le festività natalizie, il 17 gennaio 2024 si celebra la giornata mondiale dedicata alla tonda più famosa del mondo. Un prodotto su cui il food retail ha costruito un pilastro del proprio business (127mila imprese italiane con attività di pizzeria, che sfornano ogni giorno circa 8 milioni di pizze, per un giro d’affari da capogiro che si attesta intorno ai 30 miliardi secondo i dati CNA). Ecco le soluzioni dei fornitori.

MOLINO SPADONI, le novità in vetrina a Sigep

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’azienda romagnola guarda oltre il Natale e ha già anticipato i prodotti che porterà a Sigep 2024. A tema pizza, per esempio, non mancheranno le Farine Gran Mugnaio PZ, ideali per realizzare le migliori pizze della tradizione italiana, ma anche i prodotti surgelati, gli

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impasti e i panificati per pizzerie, ristoranti, bar e punti caldi, le Palline Surgelate per pizza o le Basi per Pizza alla Pala stese a mano in diverse ricette. Grande spazio sarà riservato alla Farina Professionale XLL - Extra Lunghe Lievitazioni: la forza fino a W 400 la rende ideale per impasti con lievitazioni anche supe-riori a 72 ore e ad alta idratazione. In mostra anche il Preparato Professionale per Pane e Pizza SuperproteiN della linea salutistico-funzionale AlimentazionE DedicatA® Molino Spadoni, per pane e pizza proteici. Infine, spazio alle soluzioni gluten free con la nuovissima Ciabattina a Basso Indi-ce Glicemico AlimentazionE DedicatA® Molino Spadoni: una proposta surgelata destinata anche all’Horeca.

LA TORRENTE,

la passata oltre la tradizione

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a passata Tradizionale è uno dei prodotti iconici dell’azienda partenopea, caratterizzata da una bottiglia di colore ambra e dalla forma che ricorda quella di una bottiglia di birra. «Oggi se ne producono oltre dieci milioni di pezzi annui del formato 700g e svariate migliaia del 330», ricorda Giuseppe Torrente, fondatore dell’omonimo mar-

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chio. Poi c’è la Rustica, con Basilico, Marzanino e Datterino. A queste si aggiunge la passata ottenuta da pomodoro biologico, Pomobio. L’azienda, che genera un fatturato di circa 22milioni, di cui l’11% all’estero. Ovviamente, le pizzerie rappresentano la maggioranza dei clienti. Oltre la qualità, La Torrente punta anche sulla tradizione e per questo realizza prodotti privi di conservanti, distribuiti in latte o vetro. Previsioni per il picco delle feste? «Purtroppo, come per la maggior parte dei settori, l’attuale situazione economica influisce in modo negativo. I costi energetici e di approvvigionamento delle materie prime ci hanno costretto a rivedere i listini», ha concluso Torrente.

CASEIFICIO F.lli CASTELLAN,

topping di qualità

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formaggi freschi della linea Latteria turnaria del Caseificio F.lli Castellan a Ponte di Piave, nel trevigiano, rappresentano l’eccellenza italiana dal 1919. Il latte di qualità del territorio (conferito solo da piccoli e medi allevamenti che, spesso, utilizzano un ciclo produttivo chiuso) e una lavorazione artigianale (mai superiore ai

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250 quintali di latte lavorato al giorno) assicurano la bontà dello Stracchino, Robiola, Ricotta, e delle varie Caciotte. I formaggi della Latteria turnaria sono molto utilizzati nelle pizzerie e nei locali della cucina italiana che cercano distintività e gusto, sia come ingrediente principale delle proprie ricette sia come topping per guarnire i propri lievitati. Merito anche di un processo di produzione che non prevede l’utilizzo dei macchinari tipici dell’industria moderna ma si affida ancora a passaggi eseguiti a mano (nel pieno rispetto delle più aggiornate regole di sicurezza alimentare).

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[ La minerale a tavola, un must italiano

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Dalle tre fonti principali a Bagolino (BS) alle due in provincia di Arezzo, dal 1998 Maniva si propone sul mercato come una delle aziende leader nel settore delle acque minerali. Dai suoi stabilimenti, ogni anno, escono circa 180 milioni di bottiglie destinate principalmente al canale Horeca e grossisti (65% della produzione totale). Poi Gdo, catering e vending per un giro d’affari di circa 22 milioni di euro. Nel fuoricasa, la proposta per i professionisti punta su funzionalità e ed eleganza delle bottiglie, di cui sono testimoni Maniva Chef, Classica e AQ Balda e Verna. «Da diversi anni, riforniamo ad esempio la catena di pizzerie Spontini. Per loro produciamo sia il mezzo litro in pet che bottiglie in vetro a rendere da 375 cl. Il canale della ristorazione a catena è molto interessante», afferma Michele Foglio, amministratore delegato di Maniva. Alla ristorazione a catena guarda anche Fonte Margherita 1845 che nasce sulle Piccole Dolomiti e viene imbottigliata nello stabilimento di Torrebelvicino (VI). Da sempre attiva nel canale Horeca, l’etichetta si contraddistingue grazie al suo sapore neutro e pulito (in quanto naturalmente povera di sodio) che esalta cibi e piatti della tradizione, sia in cucina che in pizzeria. Oltre alle caratteristiche organolettiche, però, le bottiglie di Fonte Margherita (nel formato da 80 cl e 44 cl) sono scelte dai professionisti della ristorazione anche per il design che si ispira agli anni ’60 ma rivisitato in chiave contemporanea. Disponibile anche una versione in brick, realizzata con cartone riciclato.

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Grazie

a tutti i nostri lettori e a tutti i nostri partner per averci scelto anche quest’anno. Vi auguriamo Buone Feste e un 202 ricco di soddisfazioni, da condivider

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ere ancora insieme.

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Benessere animale: pubblicato il rapporto The Pecking Order 2023

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Si fa ancora troppo poco per il benessere dei polli allevati a scopo alimentare. È quello che emerge dal rapporto The Pecking Order 2023 — realizzato in collaborazione con Essere Animali — che ogni anno valuta come le grandi catene di ristoranti e fast food affrontano il benessere dei polli allevati rispetto allo European Chicken Commitment (ECC), una serie di criteri riconosciuti a livello internazionale che garantiscono standard più elevati ai polli. Nell’edizione 2023 di The Pecking Order sono state valutate 69 aziende dislocate in Francia, Germania, Italia, Polonia, Romania e Spagna. Oltre ad alcuni marchi nazionali, sono stati valutati anche diversi ristoranti e fast food internazionali, come Burger King, Domino’s, IKEA, KFC, McDonald’s, Pizza Hut, Starbucks e Subway. Un dato che emerge in maniera netta da questa edizione di The Pecking Order è che l’Italia si conferma nei livelli più bassi della valutazione con Polonia e Romania. Delle sette aziende analizzate per l’Italia, solo due (IKEA e Subway) hanno pubblicato un impegno a eliminare tutte le problematiche principali di benessere dei polli. Le altre cinque (Autogrill, Burger King, KFC, McDonald’s e Starbucks) non hanno invece assunto nessun impegno pubblico, neanche sui criteri più importanti come la riduzione delle densità e la transizione a razze a più lento accrescimento. Tutte e sette, inoltre, non hanno comunicazioni a proposito o hanno realizzato progressi così limitati da risultare insignificanti. È fondamentale che anche in Italia le aziende si impegnino per garantire standard più elevati, soprattutto considerando che anche l’EFSA indica i parametri dell’ECC come fondamentali per affrontare realmente il tema del benessere dei polli, a partire dall’abbandono delle razze a rapida crescita.

www.essereanimali.org


INTERVISTA

MASSIMO TRAPLETTI:

“Creatività per reinventare il vending” IL SETTORE CONTA SU UNA RETE DI OLTRE 830MILA MACCHINE PER LA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA. SMART WORKING, CAM, CANONI E IMBALLAGGI LE SFIDE. CAFFÈ SEMPRE PROTAGONISTA, COLLETTIVA NUOVA FRONTIERA

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on una crescita delle consumazioni dell’1,7% nei primi nove mesi del 2023, il settore vending dopo un giro di boa a 1,2 miliardi di euro di fatturato, punta a ridurre ulteriormente il divario con il periodo pre-Covid. «Siamo ancora in ritardo del 10% sul 2019», conferma Massimo Trapletti, presidente di Confida, associazione che riunisce i player del settore. Campione in Italia (dove sono installate oltre 830mila macchine) e in Europa (dove esporta il 70% delle macchine prodotte), il vending è in fase di transizione. Fra certezze (il caffè) e incognite (un futuro nella ristorazione collettiva?), ma anche con qualche sfida da risolvere. «Smart working e altre limitazioni ci hanno frenato. Anche perdere un giorno di consumi su 5 a causa della rotazione del personale significa perdere il 25% del giro d’affari potenziale», continua il presidente. RM N.4 DICEMBRE 2023

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Come può il vending invertire la rotta? Dobbiamo essere creativi, trovare le persone fuori dai luoghi di lavoro e affinare la giusta proposta per chi sta in ufficio; andando oltre la semplice bevanda o lo snack. Già ora, non mancano soluzioni che prevedono dei locker refrigerati, in sostituzione della mensa. Penso che l’alleanza con la ristorazione collettiva potrebbe essere il prossimo passo. Noi abbiamo logistica, assistenza tecnica e tecnologia. Loro hanno qualità e standardizzazione di prodotto. Il caffè rimane il re delle vendite con il 57% di quota, per un totale di oltre 2,3 miliardi di tazzine consumate. Quali sono gli ultimi trend al distributore? Sicuramente la nuova generazione sta cambiando i gusti e le tecnologie si stanno avvicinando alle loro esigenze. Ci sono macchine che possono erogare 350 ricette in varie dimensioni di bicchiere, con topping, flavour, ecc. La domanda è in crescita anche per nuove tipologie di prodotti come gluten free, vegani, alternative proteiche, snack e bevande energetiche. Più consolidati i trend come bevande zero zuccheri, frutta secca e barrette. Senza dimenticare che l’acqua copre la metà delle referenze in una vending machine. Vending e ristorazione a catena, i punti vendita automatici H24 possono essere il punto di contatto? In Italia ci sono già diversi punti automatici H24, circa 24

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2.500. Molti nelle mete turistiche. Spesso sono una via di mezzo fra un bar automatico e un market. Prossimamente, vorremo dar vita a un certificato di qualità per questa tipologia di negozi. Ma il problema per un ulteriore sviluppo sta nel tema della sicurezza. Una soluzione potrebbe essere incentivare la crescita del pagamento via app, abilitato sul 25% delle macchine, che rappresenta una valida alternativa anche all’obbligo di installazione del Pos.

Chi È

Massimo Trapletti. Bergamasco, imprenditore e presidente di Bianchi Industry, ricopre la carica di presidente di Confida. La sua carriera nel settore inizia nel 1992 quando guida l’azienda acquisita nel 1976 dal padre Angelo, già presidente dell’omonimo marchio di biciclette. Dopo la vendita del marchio nel 2007, Trapletti dirige IVS Group e ritorna in Bianchi Industry come presidente e ceo nel luglio 2014. Il rilancio del marchio è passato dal canale Horeca (in cui ha acquisito anche Brasilia).

Una delle maggiori sfide affrontata quest’anno è stato il regolamento europeo sugli imballaggi (PPWR). Quali cambiamenti pone al settore? In sintesi, potremmo dire che come settore abbiamo sviluppato un approccio al riciclo piuttosto che al riuso. Come nel progetto ReVending, che punta a riciclare i bicchieri utilizzati all’interno dei distributori dando nuova vita a un prodotto tecnico. Se dovessimo, invece, installare dei sistemi per favorire il riuso, oltre a problematiche legate alla sicurezza alimentare, dovremmo affrontare anche un investimento stimato in 250 milioni per garantire lo storno della cauzione del contenitore. Un disastro totale per il settore. Altro tema delicato: i canoni di affitto. Inizialmente erano legati al consumo idrico, elettrico e alla pulizia dell’area distributori. Poi le amministrazioni pubbliche lo hanno visto come introito per sistemare il bilancio. Oggi siamo a un’incidenza del 10-12% sul fatturato di un’azienda. A questo si aggiunge la doppia leva del prezzo, un limite che non ci permette di far fronte a canoni fissi indipendenti dai livelli di consumo, che nel frattempo sono drasticamente cambiati. Per questo sempre più gare vanno deserte. Bisogna stabilire nuove regole del gioco, che puntino su una misurazione effettiva dei consumi. Infine, i CAM (Criteri ambientali minimi). Pericolo sventato? Sì, grazie al cambio del Governo e al lavoro del viceministro Gava ci ha permesso di sederci al tavolo della discussione e cambiare dei limiti più ideologici che utili a favorire la transizione green. Un esempio? Rischiavamo di dover erogare un caffè espresso a 50° C per ridurre l’impatto energetico. Ma a meno di 90° C il caffè espresso non esce. u

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a una data di scadenza è stata data una speranza

Insieme per l’emergenza alimentare

È stato calcolato che il valore annuale del cibo sprecato in Italia è di 15,6 miliardi di euro* e questo rende ancora più insopportabile il dato che registra oltre 2 milioni di famiglie italiane in povertà assoluta, di cui quasi 200.000 sono in Lombardia*. Ed è qui che siamo impegnati ogni giorno per contrastare l’insicurezza alimentare, distribuendo 1.200.000 kit di spesa ogni anno e sostenendo ogni giorno quasi 5.000 persone in difficoltà che passano dai nostri centri, senza fare distinzioni di nessun tipo, grazie ai nostri 250 volontari, ai privati e alle aziende che sostengono la nostra associazione Pane Quotidiano ONLUS.

bit.ly/eccedenze

Ma il numero di ospiti giornaliero è raddoppiato negli ultimi 5 anni e adesso abbiamo bisogno anche di voi. Ci servono le vostre eccedenze di produzione: siamo organizzati per ritirare anche i prodotti freschi e in scadenza in tempi rapidi, con una pianificazione digitalizzata che considera anche la catena del freddo. Con il dono di prodotti in surplus, oltre a contribuire a un importante impegno sociale, potete anche beneficiare di vantaggi economici, fiscali e logistici.

Un grande aiuto per chi ha bisogno, e una scelta di sostenibilità per la vostra azienda. *fonti: Waste Watcher International Observatory 2023, Istat

eccedenze@panequotidiano.eu


Case History u Pizzium e Dispensa Emilia

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CASE HISTORY L’INSEGNA PARTECIPATA DA INVESTINDUSTRIAL HA ALLARGATO DI UN TERZO LA SUA RETE NELL’ULTIMO ANNO. NEL MENU NON SOLO TIGELLE E GNOCCO FRITTO, MA LE ECCELLENZE MADE IN ITALY. DA RIORDINARE IN AUTONOMIA

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Dispensa Emilia verso quota 40 con più primi e pranzi

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rrivata a 39 punti vendita, l’insegna Dispensa Emilia è un concentrato della cucina italiana. Di quella più tipica e conosciuta: quella emiliana. Tigelle, gnocco fritto e un bicchiere di Lambrusco l’offerta classica del brand, nato nel 2004 a Modena e dal 2017 partecipato dal fondo Investindustrial per il 70%. Un’operazione che ha portato Dispensa Emilia ad ampliare la rete. L’ultimo punto vendita, a Roma, all’interno del Maximo Shopping Center (per un totale di tre nella Capitale). «Uno sviluppo che ci ha visto ampliare di un terzo la rete esistente continuando a garantire la nostra offerta di qualità negli altri punti vendita», afferma l’amministratore delegato Alessandro Medi. Centri commerciali destinazione primaria Canale di sviluppo privilegiato, anche nel prossimo anno, rimarranno i centri commerciali. A patto che garantiscono il giusto spazio, traffico e tipologia di clientela in un momento in cui lo scontrino medio cresce (in parte per colpa dell’inflazione) più delle visite al ristorante. «I centri commerciali devono ancora recuperare qualcosa rispetto al pre-Covid. Un allungamento degli orari di apertura serale e la contemporanea ripresa delle sale cinematografiche potrebbero rappresentare una nota positiva», spiega Medi. Buone performance anche dal servizio a pranzo, che conferma la varietà dell’offerta gastronomica costruita attorno alla tradizione culinaria emiliana. «Le tigelle e lo gnocco fritto sono solo un terzo delle nostre vendite. I primi emiliani, dai tortellini ai tortelloni, magari al ragù fato in casa, le RM N.4 DICEMBRE 2023


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insalatone e pure i dolci sono una testimonianza dell’eccellenza Made in Italy. Anche nel bicchiere dove il protagonista è il Lambrusco, peraltro al centro di un rilancio nazionale che premia la nostra scelta», conferma Medi. Filiera locale e autoproduzione anche a Natale Per garantire questa proposta, Dispensa Emilia fa affidamento su una rete di fornitori al 90% locali, «a non più di un’ora di distanza dall’Emilia», sottolinea Medi. Per questo, lo scorso anno, l’azienda ha scelto di potenziare il servizio di procurement per garantire una media di tre consegne sui punti vendita a settimana. Parliamo di soli prodotti freschi, niente surgelato. Un terzo di quanto viene messo in vendita arriva direttamente dal laboratorio centralizzato. Si tratta di un luogo in cui la tradizione della zdora incontra le necessità del food retail. Soprattutto a Natale: «Dicembre è un mese molto importante per noi. I nostri team sono pronti. Non accoglieremo solo il classico pubblico di chi acquista i regali. Sia su strada che nei centri commerciali siamo sempre più scelti per eventi come feste di compleanno, cene aziendali, feste di laura», ricorda Medi. A favore di Dispensa Emilia c’è anche il rapporto qualità-prezzo con uno scontrino medio che si aggira intorno agli 11-14 euro. Digitale, nel 2024 i kiosk Valori che aumentano, maggiore è il ricorso al digitale da parte del cliente. Lo dimostra il successo riscosso dall’app proprietaria di Dispensa Emilia capace di creare una nicchia di clientela fidelizzata che contribuisce al 30% degli ordini digitali. «Si stratta di un canale di comunicazione privilegiato, non penso siano molto gli esempi simili. Poter interagire con la community ci permette di avere un feedback diretto sul nostro lavoro e le nostre iniziative. Inoltre, abilita il self ordering al tavolo quando si entra nei nostri locali», afferma Medi. A breve, inoltre, l’apparato omnicanale per le ordinazioni potrebbe arricchirsi dei kiosk. Tre test pilota sono già partiti. I primi riscontri «parlano di un elevato livello di engagement. Sembra quasi che il kiosk rappresenti una modalità di avvicinamento alla community digitale. Il 2024 ci darà maggiori risposte», conclude l’ad. u

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Pizzium rilancia al 2024: 10 nuove aperture L’ANNO SI CHIUDE A 52 PUNTI VENDITA, COMPRESO CROCCA, PER 46 MILIONI DI FATTURATO. STEFANO SATURNINO: «L’AUTENTICITÀ CI HA PREMIATI». ORA SPAZIO ALL’AUTOPRODUZIONE AGRICOLA

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inizio anno, il Gruppo Pizzium annunciò 20 aperture. La corsa si è fermata a 15, ma ha già passato il testimone al 2024, quando sono attese 10 nuove location. Così il brand fondato da Nanni Arbellini e Stefano Saturnino nel 2017 rilancia le ambizioni che in poco tempo lo ha portato a 52 punti vendita in tutta Italia. «Chiuderemo l’anno a quota 46 milioni di fatturato con un Ebitda pari a 9,5 milioni di euro», afferma Saturnino. Nel conteggio, entra anche Crocca, l’insegna il cui controllo è stato acquisito nell’ottobre 2022 dando vita a un vero e proprio polo dedicato alla pizza; sia alla napoletana, che più croccante e sottile. Città, epicentro del food retail Canale principale di sviluppo, le città: Roma, Torino, Napoli. Ma solo a Milano, Pizzium ha tagliato il traguardo dei 10 locali. «Questa rimane il capoluogo del food retail italiano. C’è una forte richiesta per entrare nel mercato. Anche con operazioni stand alone. E questo si vede anche nelle valutazioni dei canoni. Il trend è in salita, sebbene ancora al livello di guardia. Non siamo di fronte 30

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a una bolla», spiega il manager. Soprattutto sotto Natale, un periodo da sempre positivo per il brand che, tuttavia, non soffre la dipendenza dai picchi stagionali. Questo grazie a un prodotto di qualità e un format autentico: «Il nostro punto forte è quello di rimanere agganciati alla tradizione del prodotto pizza. Questo ci permette di restare sempre di moda con le nostre proposte stagionali», sottolinea Saturnino. Ad Acerra una farm per le verdure Per garantirsi ulteriore autenticità a partire dalle materie prime, in estate è stato annunciato l’investimento in una filiera di autoproduzione dedicata alle verdure. Ad Acerra, l’insegna ha avviato una collaborazione un azienda agricola che risale arrivata alla terza generazione. «Il progetto è alla fase di test. Stiamo lavorando con piccoli terreni dedicati solo a noi. Vorremo creare una cooperativa da integrare successivamente per garantirci un controllo sull’intero processo produttivo. Se funziona, potremmo allargarci anche ad altri ingredienti, a partire dai latticini», annuncia Saturnino. Gestione digitale, accoglienza umana A sostenere questa organizzazione, una struttura pienamente digitalizzata. Dal magazzino alla gestione degli ordini, dalla logistica alla cassa passando per il controllo di gestione tutte le attività back-office sono state ingegnerizzate. Una scelta che, di fatto, libera le risorse sul punto vendita da numerose incombenze e permette di offrire un migliore servizio in sala al cliente. «L’accoglienza non deve essere ostacolata dal digitale. L’esperienza in sala, del prodotto rimangono centrali. Per questo, per esempio, abbiamo deciso di non fare ricorso ai kiosk. In qualche modo, la ristorazione è un fatto umano, una questione di sensi. Se li si digitalizza l’esperienza non regge», confida il co-fondatore di Pizzium. In questo senso va letto anche il ricorso al food delivery che oggi viene gestito in esclusiva da Glovo. «Per noi rimane sempre un servizio. Il fuoricasa per noi coincide con l’esperienza in pizzeria», chiosa Saturinino. Da qui si coglie anche la grande attenzione sul personale: «Post-Covid il rapporto con il lavoro è cambiato per tutti. Welfare trasparente, orari chiari, paga certa sono solo alcune delle rivendicazioni delle nuove generazioni. Per noi rappresentano, una sfida da cogliere dal momento che al crescere delle nostre dimensioni abbiamo sempre più bisogno di far crescere dei talenti», conclude Saturnino. u

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LO SCENARIO 2024 DEL RETAIL E DEL LARGO CONSUMO CON IL PUNTO DI VISTA DEI TOP MANAGER DELLE PRINCIPALI INSEGNE DELLA GDO INTERVISTATI AD HOC


FOCUS CANALE u Iper la grande i, dagli scaffali ai tavoli del ristorante

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FOCUS CANALE

Iper la grande i,

dalla Gdo gli ingredienti per il fuoricasa IN 22 LOCATION SONO ATTIVI I PUNTI VENDITA DEDICATI ALLA SOMMINISTRAZIONE. FORMAT

TUTTI DIVERSI CHE ATTINGONO TUTTI DALLO STESSO CARRELLO: GLI SCAFFALI E I REPARTI DEGLI IPERMERCATI

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alla pandemia, il settore della Grande distribuzione organizzata ha tratto diverse lezioni. Una di queste, è quella di soddisfare le esigenze di un cliente che cerca una soluzione oltre la spesa. Che sia per la pausa pranzo, uno snack, una soluzione take away all’interno dei supermercati le occasioni di consumo espresso non si trovano solo sullo scaffale. Come dimostra il caso di Iper la grande i, che dall’esperienza delle proprie gastronomie ha dato vita a una serie di spin-off a catena «Braceria, croissanteria, pizzeria, legumeria, gastronomia, pasta fresca, ecc. sono banchi dedicati alle nostre produzioni. Un format che ha funzionato così bene da costituire la base per realizzare veri e propri ristoranti, collocati nelle vicinanze del punto vendita», spiegano Salvatore Biondo e Stefano Arzillo, coordinatori del settore per l’insegna Gdo. Il primo locale ha aperto nel 2012 (Musi Lunghi), l’ultimo a febbraio del 2023 (Macelér). Oggi sono 22. Nel mezzo «concept diversi con un filo conduttore: la qualità ma anche il prezzo firmati Iper», sottolineano i due. Spesa e pranzo, connubio vincente Il format punta a sdoganare definitivamente il connubio spesa e pranzo, soprattutto nel fine settimana. Per questo l’offerta è sempre in evoluzione e segue prettamente i trend e le stagioni: «La pizza è tra i top player, seguono la pasta espressa, le insalate, con una crescita durante il periodo primavera/estate e con sempre più ingredienti non banali, come semi, legumi e proteine. Il nostro prodotto di punta sono i ravioli con il ripieno al brasato ed è possibile trovarli anche in una versione alle verdure o al formaggio. Produciamo anche gnocchi di patate fresche e varie tipologie di pasta estrusa. Cerchiamo sempre di innovarci e introdurre nuovi progetti, come ad esempio, quello del brodo di carne e di verdure di nostra produzione o il pollo arrosto», affermano Giuseppe Calogero e Cristian Aldeghi coordinatori gastronomia e somministrazione.

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La crescita dei consumi confezionati

Dallo scaffale gli ingredienti per i ristoranti Di particolare interesse la sinergia con la filiera del supermercato. Un esempio? «Come collaborazioni esterne, in gastronomia abbiamo per esempio il marchio Mutti, nostro partner per quanto riguarda la passata di pomodoro. Prodotto che utilizziamo in tutte le ricette a base di pomodoro, sugo al pomodoro, ragù, sugo amatriciana, sugo all’arrabbiata - aggiungono Calogero e Aldeghi - Ma quasi tutti i prodotti che vengono utilizzati come carne, ortofrutta e pesce vengono presi tutti direttamente dal punto vendita. La produzione propria è da sempre uno dei punti di forza di Iper La grande i». Anche a tavola. u

Il mercato dei preparati e piatti pronti registra un fatturato di circa 291 milioni di euro in crescita del 15,4% a valore e con una crescita più contenuta del 0,2% a volume (dati Nielsen, aprile 2023). Basterebbe questo dato per far capire l’ibridazione in atto sullo scaffale dei supermercati. Certo, l’inflazione non aiuta (con un generale aumento dei prezzi del 15% circa), ma le soluzioni take away sono un’alterativa sempre più apprezzata dai consumatori. Più a Nord-Ovest (34,5% dei consumi) che altrove. Sebbene la crescita più sostenuta arrivi dall’Area 2 (Triveneto ed Emilia-Romagna). A livello si segmenti, i primi piatti spopolano: 60% del totale venduto (178 milioni di euro). Crescono i contorni (+0,5%), calano altri piatti pronti come antipasti e insalate. Pizze e lievitati raggiungono invece i 18 milioni mentre da notare la performance dei piatti pronti sostitutivi delle proteine animali: 8 milioni di euro e una crescita del +16,2% a valore e del +12,6% a volume.

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ANTICIPAZIONI PROSSIMO NUMERO

Il prossimo trimestrale digitale di Ristorazione Moderna vi aspetta a marzo. Ecco i temi di cui parleremo:

COVER STORY: Sigep

MERCATI:

CASE HISTORY:

Farine per dolci Creme e panne spalmabili Servizi di pagamento

Pasticcerie Gelaterie Cioccolaterie

FOCUS CANALE:

Centri commerciali

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