di Greenretail
MAGGIO 2022
GLI SPECIALI
Packaging e imballaggi green
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SOMMARIO
Il mio pack è più verde del tuo!
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I consumatori premiano gli ecoinvestimenti
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Un packaging Gdo sempre più green
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Sostenibilità, plus competitivo chiave
Supplemento al quotidiano online www.greenretail.news - maggio 2022
A cura di Fabrizio Vallari
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Il mio
pack
è più verde del tuo!
La sostenibilità è un trend vincente nel variegato mondo del packaging. Sempre più presenti fra gli scaffali delle realtà del largo consumo, i prodotti con imballi green si dimostrano di crescente interesse per i consumatori. E i produttori così “fanno a gara” nel proporli. 2
INTRODUZIONE
A farne un caposaldo della stessa idea di packaging è l’Istituto Italiano Imballaggio, nei dettami della sua “Carta Etica del Packaging”, secondo cui, oltre ad altre caratteristiche fondamentali (responsabile, equilibrato, sicuro, accessibile, trasparente, informativo, contemporaneo, lungimirante, educativo), l’imballaggio deve essere sostenibile, cioè rispettoso dell’ambiente. Ovvero, si legge, “l’imballaggio è sostenibile se progettato in modo olistico, pienamente equilibrato con il prodotto e con i suoi modi d’uso, così da ottimizzare le prestazioni ambientali complessive”. Da qui le parole chiave che ne caratterizzano tutte le fasi di vita secondo i precetti dell’economia circolare, quali, annota sempre il documento dell’Istituto, l’uso di fonti responsabili e materie prime rinnovabili, la riduzione e riciclabilità dei materiali, la facile separazione dei componenti, la prevenzione dei rifiuti e l’ideazione in un’ottica di ottimizzare stoccaggio e trasporto. Tutte qualità che le aziende maggiormente virtuose sono ormai convinte di perseguire e con cui tendono sempre più a identificarsi, tanto da farne spesso un vero e proprio “biglietto da visita” da riportare sull’etichetta dei propri prodotti. Lo si è visto, per esempio, nell’ultima rilevazione (dati di giugno 2021) dell’Osservatorio Immagino GS1 Italy, nel cui contesto vi è il Barometro sostenibilità, con cui si evince come le imprese comunichino, usando appunto le etichette, le azioni messe in campo per ridurre il loro impatto sull’ambiente. In tal senso, più di 30mila degli oltre 125mila prodotti alimentari e non, presenti in supermercati e ipermercati italiani e presi in esame dall’Osservatorio, riportano in etichetta almeno una certificazioni oppure un claim relativi alla sostenibilità. E in tale lavoro, uno speciale approfondimento è dedicato proprio al packaging e in particolare alla sua riciclabilità, rilevando come quasi un terzo di tutti i prodotti esaminati contenga in etichetta le informazioni sul corretto smaltimento delle confezioni: un dato in incremento del 4,1% sull’anno passato. Speciale Packaging e imballaggi green
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TUTTI MERITANO UNA SECONDA POSSIBILITÀ. ANCHE LA PLASTICA. I flaconi della nostra linea di detergenti L’Ecologico, a marchio Ecolabel, sono in materiale 100% riciclato proveniente da raccolta differenziata post consumo. Filiera Certificata Plastica Seconda Vita.
icefor.com
I.CE.FOR spa Via Pablo Picasso, 16 - Magenta - 02 9792401
I consumatori premiano gli ecoinvestimenti A dare ulteriore conferma della linea intrapresa dalle imprese italiane in termini di sostenibilità sono altresì i dati, relativi a marzo di quest’anno, dell’Osservatorio Packaging del Largo Consumo di Nomisma, di recente presentati nel corso di Marca 2022 a BolognaFiere, dai quali in primo luogo si evidenzia come nel periodo 2021-2023 un’azienda su quattro dica di essere intenzionata a effettuare ecoinvestimenti. Una scelta che i consumatori apprezzano e sostengono, poiché sono ben il 59% gli italiani che prestano più attenzione alla sostenibilità rispetto al 2019, denota sempre l’Osservatorio. Attenzione che nelle abitudini quotidiane si esprime anche (per l’84% delle risposte) nella predilezione per prodotti alimentari e bevande sostenibili, qualità rispetto cui pure le caratteristiche del packaging hanno un loro peso (pari al 25% del totale). A definire un packaging sostenibile concorrono per i rispondenti la sua riciclabilità (62%) e l’utilizzo di materiali sostenibili (59%), nonché la mancanza di overpackaging (46%) e l’essere plastic free (41%). E, se per il 34% dei connazionali la sostenibilità ambientale costituisce una delle principali motivazioni d’acquisto nella scelta di un prodotto alimentare, il 28% dichiara che fra tali motivazioni rientra pure la sostenibilità del packaging. E in altri settori non si è da meno. Uno studio condotto nel 2021 da Dotcom Distribution fra i consumatori dell’ecommerce ha posto in risalto come gli stessi siano influenzati nella loro scelta assai più dalla sostenibilità dell’imballaggio usato rispetto a ogni altro tipo di fattore ambientale. Infatti, ben il 45% dei clienti oggetto d’indagine ha dichiarato che preferisce acquistare i prodotti con packaging sostenibile rispetto a quelli che presentano imballaggi meno eco-friendly.
Speciale Packaging e imballaggi green
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RPC IFCO,
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
la scelta giusta per ridurre l’impatto ambientale della filiera alimentare: meno sprechi, meno rifiuti, minor impiego di risorse naturali
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Condivisione. Riutilizzo. Riduzione. Le RPC IFCO sono l’ideale non solo per i rivenditori e i produttori, ma anche per l’ambiente. Da sempre la sostenibilità è al centro del modello di business di IFCO, basato sull’economia circolare e imperniato su un utilizzo efficiente delle risorse. Rispetto alle alternative monouso, nel corso del ciclo di vita le RPC IFCO utilizzano un quantitativo inferiore di risorse naturali: vengono infatti utilizzate fino a 120 volte e una volta giunte alla fine del proprio ciclo di vita, vengono granulate, riciclate e riutilizzate per la produzione di nuove cassette. Inoltre, il modello SmartCycle™ di IFCO, ispirato ai principi dell’economia circolare, contribuisce a risparmiare energia (fino al 64% in meno), a ridurre il consumo di acqua (80% in meno), le emissioni di CO₂ (fino al 60%) e i rifiuti solidi (86% in meno). Proprio grazie al sistema di condivisione e pooling delle RPC IFCO, i rivenditori e le aziende agricole e di confezionamento possono ridurre sensibilmente il proprio impatto ambientale.
Il design delle RPC è stato sviluppato con caratteristiche uniche volte a soddisfare le diverse esigenze di trasporto e conservazione dei prodotti, dalla frutta alla carne, dal pesce alla verdura, con modelli dedicati specificamente a alimenti come le banane o i prodotti da forno. Ciò contribuisce concretamente alla riduzione di oltre il 96% degli sprechi alimentari. Inoltre, essendo progettate per essere impilate in modo sicuro mantenendo la loro integrità strutturale, le RPC ottimizzano le fasi di trasporto e garantiscono dunque anche vantaggi ambientali indiretti: i prodotti arrivano al punto vendita in forma perfetta, pronti per essere esposti e gustati.
www.ifco.com
Un packaging Gdo sempre più green Prova di quanto sia sentita tale tematica anche fra le aziende così come tra gli attori della Gdo sono le sempre numerose iscrizioni al Best Packaging, il tradizionale contest organizzato dall’Istituto Italiano Imballaggio in collaborazione con storici partner come il Conai - Consorzio Nazionale Imballaggi - e Ipack-Ima, la manifestazione in Fiera Milano. Fra i trenta finalisti dell’edizione di quest’anno del premio sono, difatti, diverse le società che puntano le proprie chance di mercato sulla sostenibilità, quale per esempio, nel campo della grande distribuzione organizzata, Coop italia, in virtù di due nuove vaschette, una in Xps, con un minimo del 30% di materiale riciclato post-consumo, proveniente da riciclo meccanico, per confezionare carni avicole di seconda lavorazione, e l’altra in Pet, con un minimo dell’80% di materiale riciclato post-consumo, di cui almeno il 5% proveniente dal riciclo di vaschette, per il confezionamento di alcuni generi ortofrutticoli. Ma anche Esselunga che, con la sua “Strategia di Sostenibilità”, punta a packaging riciclabili, riciclati o compostabili. Da qui un progetto per rivedere completamente gli imballaggi usati nella vendita al libero servizio (Self) di Elisenda, linea di alta pasticceria della catena. Tramite uno studio di Eco Design, la sostenibilità del packaging è stata migliorata eliminando la plastica non riciclabile a beneficio di soluzioni riciclabili, diminuendo l’impatto logistico e ottimizzando l’alloggiamento dei prodotti negli imballi stessi.
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Sostenibilità, plus competitivo chiave E spinte dunque dalla chiara intenzione dei consumatori di preferire la sostenibilità degli imballaggi, anche molte realtà aziendali identificano tale elemento come un fattore trainante e competitivo della loro politica. Fra queste La Doria, società di primo piano nel settore conservatoriero, che si dice costantemente impegnata a ridurre gli impatti della propria attività sull’ambiente, gestendo in maniera sostenibile le risorse energetiche, ottimizzando la produzione per diminuire sprechi e inefficienze, aumentando l’uso di packaging sostenibili e sostenendo l’economia circolare. A testimoniarlo sono i numeri diffusi nell’ultimo bilancio di sostenibilità, ove, nell’ambito della sostenibilità del packaging, si evidenzia come il 98% del cartone ondulato e l’89% del film di plastica termoretraibile utilizzati provengano da fonte riciclata e come siano 936 milioni le scatole di banda stagnata autoprodotte (il packaging maggiormente usato), corrispondenti al 98,7% del fabbisogno nell’anno citato; scatole peraltro riciclabili al 100%. La società ribadisce quindi per gli anni venturi il suo impegno nel contribuire allo sviluppo dell’economia circolare, attraverso l’acquisto di materiale da imballaggio che provenga da fonti rinnovabili, dal riuso o da materiali che siano riciclati, riciclabili o biodegradabili, fondati per gli aspetti di produzione e consumo su filiere di produzione circolari. Da citare inoltre come proprio nel corso del 2021 si sia concluso il progetto di restyling del packaging a marchio La Doria, rivisitato nella veste grafica, col retro dei prodotti che si è arricchito con suggerimenti ai consumatori per l’uso ideale in cucina e, nello specifico, con informazioni dettagliate sullo smaltimento corretto dei singoli imballi. E l’offerta di prodotti che si fondano sulla sostenibilità fa da perno anche alle attività di Icefor - Industria
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Chimica Ecologica -, produttrice di detergenti, detersivi e disinfettanti, così come ribadito nel suo primo Report di sostenibilità, realizzato nel 2021, che mette in risalto numerosi risultati concreti ottenuti nei campi appunto della sostenibilità sociale ed etica e della tutela ambientale. Fra questi spicca una performance di circolarità che è dell’11% superiore alla media nazionale delle imprese coinvolte nel progetto C.e.r.c.a. 2 - Circular Economy come Risorsa Competitiva per le Aziende, promosso da Assolombarda col supporto del Centro di ricerca Green dell’Università Bocconi, con fasi aziendali a totalizzare le migliori prestazioni che sono risultate essere il design, la gestione dei rifiuti e l’utilizzo dei prodotti. Ma anche per la società l’uso di plastica 100% riciclata post consumo, certificata dal marchio Psv - Plastica Seconda Vita - dell’Ippr - Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo, così come di scatole da imballaggio realizzate con materie prime certificate Fsc - Forest Stewardship Council per la buona gestione forestale. “Creare un modo di vivere migliore”: questa la mission che supporta pure Sealed Air nel proporre soluzioni di packaging innovative, performanti, efficienti e sostenibili per vari settori, in particolare a beneficio di produttori di generi alimentari, retailer e proprietari di marchi in ambito globale. Da citare in tal senso come la società abbia recentemente ampliato la sua offerta per il comparto food, grazie alla gamma di film e sacchi barriera Cryovac pronti per il riciclo. Un impegno improntato dunque soprattutto sulla sostenibilità, in quanto la società si è posta l’obiettivo entro il 2025 di progettare e sviluppare nel contesto del packaging soluzioni al 100% riciclabili o riutilizzabili. Nonché, per quel che concerne la plastica, di riuscire a ottenere nelle proprie soluzioni di confezionamento un 50% di contenuto riciclato medio, di cui almeno il 60% dev’essere di riciclato post-consumo. Il tutto al fine di consentire a Sealed Air
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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
I NUOVI FILM ALIMENTARI DI SEALED AIR CONTRIBUISCONO A MIGLIORARE LA RICICLABILITÀ
Questi materiali aiuteranno i produttori alimentari, i retailer e i marchi a dirigersi sempre più verso un’economia circolare. I vantaggi in termini di sostenibilità dei nuovi film Eco BDF* sono ulteriormente potenziati attraverso una barriera ultrasottile. Con 21 micron, entrambi i film sono più leggeri e più sottili di altri film termoformabili ampiamente utilizzati.
Due nuovi film CRYOVAC® Brand Eco BDF* sono stati specificamente progettati per la compatibilità sia con i processi di riciclo meccanici LDPE che con quelli chimici. La nuova gamma comprende Eco BDF20M, realizzato con materiali vergini al 100% e Eco rBDF20M– un film barriera contenente il 30% di Resine Circolari Certificate (CCR). Entrambi i film sono stati sviluppati e testati secondo i protocolli pubblicati dall’Association of Plastics Recyclers (APR) e queste pratiche sono in linea con quelle di Plastic Recyclers Europe (PRE). Ciò significa che i nuovi film sono certificati RIC4.
I film ECO BDF* sono compatibili con la nuova gamma di tunnel termoretraibili ad aria calda CRYOVAC® TA4X. I sistemi sono disponibili in diverse configurazioni ad aria calda e azionamenti a velocità variabile per il confezionamento di una varietà di alimenti tra cui carne fresca, pollame, pesce e formaggio.
La riciclabilità dei nuovi film è completata dalle caratteristiche ad alte prestazioni del marchio CRYOVAC®. La barriera media aiuta a ridurre gli sprechi alimentari prolungando la durata di conservazione e proteggendo gli alimenti da contaminanti e deterioramento.
www.sealedair.com
*Film contenente EVOH può essere riciclato in flussi di polietilene a bassa densità (LDPE). Sealed Air testa internamente i propri prodotti in linea con le linee guida APR/PRE pertinenti. Tali test non implicano e non devono essere interpretati come un’approvazione dei prodotti o una certificazione dei risultati da parte di APR o PRE. Il grado di riciclabilità del materiale può variare a seconda dell’ambito e della disponibilità dei programmi di raccolta, smistamento e riciclo di film flessibili.
di conseguire un ulteriore traguardo, previsto entro il 2040, cioè quello di ottenere nelle sue operazioni a livello globale le zero emissioni nette di carbonio. Obiettivi che l’azienda persegue grazie anche a Packforum Emea, la propria struttura dedicata alla collaborazione, alla condivisione d’informazioni e alle tecnologie innovative, in grado di confrontarsi con la sua clientela e di risolverne le più impegnative sfide relative al packaging e alla sostenibilità. A condurre sin dal 2013 il percorso di sviluppo e di crescita di Eridania è anche in questo caso la sostenibilità, sottolinea la società, identificata nello slogan “Il Futuro chiede Dolcezza”, col quale evidenzia un approccio che mette in primo piano il rispetto delle persone, dell’ambiente e del territorio. In particolare, per quel che riguarda l’ambiente, la società può vantare come l’intera sua filiera sia certificata Fsa - Farm Sustainability Assessment, a testimonianza del fatto che ogni fase lavorativa, da quella agricola a quella di produzione e confezionamento dei prodotti, sia all’insegna della sostenibilità ambientale. E questo, ad esempio per il proprio prodotto iconico Zucchero Classico, grazie a numeri che parlano di una riduzione del 35% dell’emissioni di Co2 negli ultimi sette anni e a confezioni al 100% in carta certificata Fsc. Proprio il nuovo packaging di questo prodotto “racconta” il percorso compiuto da Eridania, che ha raggiunto per esso nel 2021 (così come accaduto già nel 2013 per lo zucchero fine Zefiro) la certificazione Epd - Environmental Product Declaration (Dichiarazione Ambientale di Prodotto), documento con cui viene descritto in maniera oggettiva e trasparente l’impatto ambientale di una determinata quantità di prodotto, definendone il consumo di risorse (a livello di materie prime, acqua ed energia) nelle sue varie fasi di vita.
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PACKAGING E IMBALLAGGIO: IL NOSTRO MODELLO DI SOSTENIBILITÀ. L’ impegno costante di La Doria verso la sostenibilità del packaging si traduce in performance misurabili in termini di riduzione, riciclo e riutilizzo. Per La Doria “sostenibilità del packaging” significa essenzialmente: AUTOPRODUZIONE L’impegno più importante nei confronti della sostenibilità del packaging per La Doria è rappresentato dall’autoproduzione di una consistente quota delle scatole in banda stagnata, il pack più utilizzato e 100% riciclabile all’infinito. Nel 2021, negli stabilimenti di Sarno e Angri, è stato realizzato circa il 98,7% dell’intero fabbisogno di scatole in banda stagnata, riducendo così gli impatti ambientali legati al trasporto. RICICLO La Doria si impegna costantemente a incrementare l’utilizzo di packaging realizzato utilizzando fonti rinnovabili o materiale di riciclo al fine di diminuirne gli impatti ambientali ed alimentare catene di valore locali a beneficio dell’intera comunità. Nel 2021 l’89% del fabbisogno di termoretraibile e l’98% del cartone ondulato derivano da fonte riciclata. L’impegno per i prossimi anni è di aumentarne l’impiego per diminuire gli impatti ambientali e contribuire allo sviluppo dell’economia circolare. RIDUZIONE DELLA PLASTICA NEL PACKAGING Nell’ultimo biennio sono stati completati progetti che prevedevano l’eliminazione dell’imballaggio secondario in plastica e la sostituzione dei cluster in plastica con cartoncino certificato FSC. Lo sforzo sarà sempre più orientato a ridurre l’utilizzo della plastica di origine fossile a vantaggio di quella di origine vegetale, senza mai compromettere i requisiti di sicurezza alimentare. RIUTILIZZO DEGLI IMBALLAGGI PER IL TRASPORTO L’impegno nel campo della sostenibilità del packaging è rivolto anche verso i materiali utilizzati per l’imballaggio delle materie prime in ingresso e dei prodotti finiti che vengono inviati ai clienti. I sacchi utilizzati per i legumi e i cassoni utilizzati per i pomodori vengono riutilizzati più volte, fino a quando non si rompono per poi essere destinati al riciclo della plastica. Anche in fase di imballaggio e trasporto sono state prese alcune iniziative di riduzione del materiale utilizzato o di selezione di materiali maggiormente sostenibili. Il 54% di tutto il polietilene che acquistiamo proviene da fonte riciclata. www.gruppoladoria.it
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Rpc Ifco, la scelta giusta per ridurre l’impatto ambientale della filiera alimentare: meno sprechi, meno rifiuti, minore impiego di risorse naturali Ifco è il principale fornitore mondiale di soluzioni di imballaggio riutilizzabili per alimenti freschi, al servizio di clienti in oltre 50 paesi. Le sue Rpc garantiscono una migliore catena di distribuzione di alimenti freschi, proteggendo la freschezza e la qualità e riducendo i costi, gli sprechi alimentari e l’impatto ambientale rispetto agli imballaggi monouso. A conferma dell’impegno verso la sostenibilità della filiera alimentare, che caratterizza Ifco fin dai suoi esordi sul mercato, 30 anni fa, le Rpc di Ifco rappresentano un concreto esempio di economia circolare: possono infatti essere riutilizzate fino a 120 volte, dopodiché vengono granulate, riciclate e riutilizzate per la produzione di nuove cassette. Inoltre, Ifco ha reinventato il concetto di riutilizzabilità tramite il modello SmartCycle, un concetto di distribuzione che contribuisce a risparmiare energia (fino al 64% in meno) e a ridurre il consumo di acqua (80% in meno), le emissioni di Co2 (fino al 60% in meno) e i rifiuti solidi (86% in meno). Dall’imballaggio alla distribuzione nei punti vendita, alla raccolta e alla pulizia, le Rpc Ifco vengono gestite ricorrendo a pratiche sostenibili, tra cui la riparazione e il riciclaggio delle Rpc danneggiate. Proprio grazie al sistema di condivisione e pooling delle Rpc Ifco, i rivenditori e le aziende agricole e di confezionamento possono ridurre sensibilmente il proprio impatto ambientale. Il design delle Rpc è stato sviluppato con caratteristiche uniche volte a soddisfare le diverse esigenze di trasporto e conservazione dei prodotti, dalla frutta alla carne, dal pesce alla verdura fino ai prodotti da forno. Il modello più recente presentato da Ifco è quello dedicato specificamente al trasporto e imballaggio delle banane: Banana Lift Lock rappresenta un ulteriore passo avanti per quanto concerne gli standard di ventilazione e di protezione, portando le banane alla temperatura ideale il 33% più velocemente degli imballaggi monouso e aumentando del 41% il mantenimento della temperatura, anche durante i lunghi viaggi oltremare, grazie alla circolazione dell’aria appositamente progettata per un controllo maggiore e più efficiente del processo di maturazione.
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Il futuro è qui. Greenretail è il quotidiano online di Edizioni DM dedicato ai temi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica nelle aziende della distribuzione e del largo consumo. Ogni giorno notizie, articoli e approfondimenti, per conoscere, attraverso l’evoluzione della responsabilità d’impresa, il futuro del retail e dell’industria di marca. Greenretail, un futuro che è già presente.
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