GR Speciale Spreco Alimentare 2022

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di Greenretail

Spreco alimentare

LUGLIO 2022

GLI SPECIALI



Sommario 3 9

Chi (si) spreca è perduto!

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Aziende virtuose in prima fila

L’innovazione è antispreco

Supplemento al quotidiano online www.greenretail.news - luglio 2022

A cura di Fabrizio Vallari

Direttore responsabile Armando Brescia

Progetto grafico Sara Mauri

Responsabile editoriale Stefania Lorusso

Editore

Coordinamento redazionale Maria Teresa Manuelli

Edizioni DM Srl Via A.Costa, 2 20131 Milano P. Iva 08954140961

Contatti redazionedm@edizionidm.it Tel. 02/20480344 Pubblicità Ufficio commerciale: commerciale@edizionidm.it Tel: 02/20480344

L’invio di materiale (testi, articoli, notizie, immagini, dati, grafiche, ricerche ecc.) da parte di autori esterni alla Redazione non garantisce che esso venga pubblicato, né in parte, né nella sua forma originale. Lo stesso, peraltro, potrebbe essere pubblicato in forma rimaneggiata per necessità di carattere editoriale. Si precisa altresì che l’invio del suddetto materiale costituisce automatica autorizzazione da parte di Edizioni DM Srl alla pubblicazione a titolo gratuito su tutte le proprie testate.


Cassette riutilizzabili di IFCO:

un alleato per ridurre lo spreco alimentare lungo la supply chain. Per IFCO, contribuire concretamente all’ottimizzazione della conservazione, del trasporto e della durata dei prodotti alimentari freschi rappresenta la priorità fondamentale lungo tutta la catena di distribuzione. Grazie alla struttura robusta delle sue RPC, IFCO protegge efficacemente gli alimenti riducendo di oltre il 96% i danni nella fase di trasporto rispetto agli imballaggi monouso. I prodotti arrivano al punto vendita in condizioni ottimali, pronti per essere esposti e gustati. I clienti che utilizzano tali soluzioni di imballaggio hanno evitato, lo scorso anno, uno spreco alimentare di più di 55.000 tonnellate, equivalente a 92 milioni di pasti medi. Negli ultimi 30 anni, l’uso degli imballaggi IFCO ha permesso un risparmio, in termini di rifiuti generati dalla supply chain di prodotti freschi, di oltre 3 milioni di tonnellate: più di tutti i rifiuti domestici generati dalla città di Londra in un anno intero! Ad ogni alimento, la sua RPC Il design delle RPC è stato sviluppato con caratteristiche uniche volte a soddisfare le diverse esigenze di trasporto e conservazione dei prodotti, dalla frutta alla carne, dal pesce alla verdura fino ai prodotti da forno.

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Il modello più recente presentato da IFCO è quello dedicato specificamente al trasporto e imballaggio delle banane: Banana Lift Lock rappresenta un ulteriore passo avanti per quanto concerne gli standard di ventilazione e di protezione, portando le banane alla temperatura ideale il 33% più velocemente degli imballaggi monouso e aumentando del 41% il mantenimento della temperatura, anche durante i lunghi viaggi oltremare, grazie alla circolazione dell’aria appositamente progettata per un controllo maggiore e più efficiente del processo di maturazione. Banana Lift Lock, resistente e facile da maneggiare, si integra perfettamente nel sistema di pooling basato sul modello di economia circolare SmartCycleTM di IFCO che si fonda su principi di sostenibilità e riutilizzo. Questo modello punta all’eliminazione degli sprechi in ogni ambito al fine di ridurre l’impatto ambientale di produttori, distributori, esperti di maturazione e punti vendita.


Chi (si) spreca è perduto! In un contesto in cui i dati dello spreco alimentare mostrano un incremento del fenomeno - anche se gli italiani si dimostrano fra i più virtuosi al mondo - le azioni preventive e innovative di tante aziende possono fare la differenza verso il traguardo ideale dello “spreco zero”. Dopo due anni positivi nei quali i nostri connazionali hanno mostrato comportamenti responsabili nei confronti dello spreco di cibo, le ultime rilevazioni sul fenomeno mostrano, purtroppo, un certo regresso nel trend favorevole sinora in atto. E questo pur se, tuttavia, gli italiani si dimostrano ancora fra i popoli più virtuosi e attenti al mondo nei confronti di tale problematica. Scorrendo infatti i dati (riferiti al 2021) del Rapporto “Il caso Italia” 2022 di Waste Watcher International diffusi su iniziativa della campagna Spreco Zero di Last Minute Market e dell’Università di Bologna, dietro monitoraggio Ipsos, nel corso della IX Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare del 5 febbraio scorso (lanciata con lo slogan “One Health, One Earth”), si evince che nel Paese si sono sprecate in totale 1 milione e 866mila tonnellate di cibo (+15% circa sul 2020), per un valore di 7,37 miliardi di euro. Cifra che sommata agli sprechi di filiera (dal campo all’industria, alla distribuzione) lievita a quasi 10,5 miliardi. Mediamente, ognuno di noi ha gettato nell’immondizia 595,3 grammi alla settimana (erano circa 529 l’anno passato), cioè 30,956 chilogrammi annui. Ciò a causa soprattutto di dimenticanze (per il 47% degli intervistati, secondo cui la propria famiglia spreca il cibo proprio perché se ne dimentica, trovandolo poi scaduto o deteriorato) o di acquisti in eccesso (il 45% sostiene che le famiglie sprechino il cibo perché ne acquistano troppo). Speciale spreco alimentare

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La Linea Verde: il futuro è già presente con il nuovo piano “Fast Farm to Fork” La Linea Verde, azienda bresciana leader nella IV gamma e nei prodotti freschi pronti, forte della sua esperienza e in linea con il suo spirito innovativo e antesignano, continua nel suo percorso di sviluppo. Coerentemente con i suoi valori, ha pianificato un piano triennale (2021/2023) di investimento da 25 milioni di euro, denominato “Fast Farm to Fork”, che mira a una forte accelerazione in ottica di agricoltura e industria 4.0. per aumentare l’efficienza a livello della supply chain, elevare ancora di più la qualità del prodotto finito e ridurre l’impatto ambientale, in tutti gli step della filiera. Trasformazione digitale, nuovi macchinari all’avanguardia e sostenibilità sono i tre cardini di “Fast Farm to Fork”, dedicato agli stabilimenti del gruppo. Innovazione e digitalizzazione dei processi Il piano prevede l’acquisto di impianti, macchinari innovativi e software interconnessi che permettono una maggiore automazione e digitalizzazione dei processi e una gestione più sistemica di tutta la supply chain. Le soluzioni sono diverse, in differenti ambiti. In campo, per esempio si lavora con la sensoristica e le stazioni meteo, nella logistica interna con tecnologie robotizza-

te per creare un salto nel sistema di gestione, negli stabilimenti con selezionatrici ottiche, tecnologie di asciugatura, macchinari di lavaggio di ultima generazione. Si punta anche a una migliore gestione documentale, per la tracciabilità, con l’idea di passare le informazioni a valle della supply chain, a beneficio dell’organizzazione del lavoro. Sostenibilità e riduzione degli sprechi al centro Molti anche gli interventi in ambito sostenibile, a cominciare dal nuovo layout produttivo che favorisce la totale valorizzazione dei prodotti della terra. Il processo, infatti, è su misura, capace di adattarsi alle specifiche caratteristiche della materia prima. L’attenzione è massima anche per quanto riguarda la riduzione degli sprechi alimentari, grazie a una pianificazione più efficiente. In quanto agli esuberi produttivi, di recente è stata resa ancora più stringente, la storica partnership con Banco Alimentare. Il nuovo piano favorisce un uso ancora più oculato delle risorse: la Linea Verde ha già ridotto del 18% il consumo di acqua per i processi produttivi ed entro i prossimi tre anni si arriverà a un ulteriore taglio del 20%. Di recente l’azienda ha installato ampio sistema di pannelli solari su tutta la superficie dello stabilimento di Manerbio (Bs) con l’obiettivo di produrre una parte di energia e assicurarsi così la parziale autonomia energetica. E, ancora, il Packaging Solution Team è impegnato nella progettazione di confezioni e imballi sempre più sostenibili. Del resto, La Linea Verde ha un piano strutturato di CSR che mira a sistematizzare le azioni già intraprese, quelle in corso e quelle in progetto per perseguire gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda Globale 2030 dell’ONU.

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E tutto questo pur se il Bel Paese si contraddistingue per essere fra i più virtuosi nel confronto con altre realtà quali Usa, Cina, Russia, Regno Unito, Canada, Germania e Spagna. Realtà oggetto del primo Cross Country Report intitolato “Food & Waste around the World” e redatto sempre da Waste Watcher, International Observatory on Food & Sustainability. Un lavoro che è stato presentato a Roma, alla vigilia della II Giornata Internazionale di consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari ideata dall’Onu il 29 settembre scorso, per iniziativa ancora della campagna Spreco Zero di Last Minute Market assieme ad Ipsos e all’Università di Bologna Distal, con la collaborazione di Unitec, Natura Nuova, Electrolux, Conai, Unioncamere e Agrinsieme. Oggetto d’indagine, dunque, le diverse abitudini alimentari dei cittadini di otto Paesi, 8mila in totale, grazie a mille interviste (relative al 2020) per ciascun Paese, focalizzate in specifico sul rapporto fra cibo e spreco. A uscirne vincitori erano stati proprio gli italiani (con i già evidenziati 529 grammi di cibo sprecato a testa settimanalmente), mentre al contrario i più spreconi risultavano essere statunitensi e cinesi (con, rispettivamente, 1.453 e 1.153 grammi), seguiti da canadesi (1.144), tedeschi (1.081), inglesi (949), spagnoli (836) e russi (672). Un primato, perciò, da difendere, nonostante il peggioramento riscontrato nel citato Report di quest’anno, cui possono contribuire non solo i miglioramenti delle abitudini di acquisto e di consumo da parte dei nostri concittadini, ma anche le politiche e attività d’incentivazione delle “buone pratiche” in ambito pubblico, così come le azioni di prevenzione degli attori di filiera.

Speciale spreco alimentare

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LA SOSTENIBILITÀ DEGLI IMBALLAGGI ALIMENTARI HA BISOGNO DI UNA VALUTAZIONE CRITICA A fronte del fatto che produttori alimentari e retail si stanno impegnando per migliorare la sostenibilità, gli esperti di packaging di Sealed Air esortano il settore a concentrarsi sulla sicurezza alimentare e sulla durata di conservazione come approccio efficace per ridurre gli sprechi e migliorare l’utilizzo delle risorse.

L’importanza di una barriera protettiva Alcune aziende potrebbero iniziare il loro viaggio verso la sostenibilità scegliendo di utilizzare meno plastica nei loro imballaggi alimentari. Questo potrebbe portarle a preferire materie plastiche a singolo strato, come il polietilene a bassa densità (LDPE). Per valutare correttamente l’utilizzo di un materiale plastico a strato singolo occorre non fermarsi a questa considerazione iniziale e determinarne con chiarezza le proprietà barriera. L’LDPE è una buona barriera contro l’acqua, ma non è altrettanto efficace nei confronti dell’aria, il che può provocare ossidazione. L’ossidazione può causare scolorimento, imbrunimento del cibo e degradazione delle vitamine e dei valori nutrizionali. La conseguenza di tali fenomeni potrebbe essere un maggiore spreco di cibo, pertanto la scelta dell’LDPE rischia di essere una soluzione costosa per le imprese e più dannosa per l’ambiente. Una barriera plastica multistrato può risolvere i problemi offrendo un’eccellente resistenza all’ossigeno e ad altri potenziali contaminanti come umidità, condensa e aromi. Inoltre, la barriera multistrato può essere estremamente resistente alle forature e agli strappi. Questa combinazione di prestazioni protegge la sicurezza alimentare, prolunga la durata di conservazione e riduce al minimo gli sprechi. Ciò contribuirà realmente a migliorare la sostenibilità.

Un nuovo modo per la nuova realtà Le decisioni di packaging non devono essere bianche o nere. Lavorando con gli esperti del marchio CRYOVAC®, i retailer e le industrie del settore alimentare possono apportare modifiche rapide, scalabili e vantaggiose alla loro strategia di packaging in modo da produrre un impatto significativo sui rifiuti di plastica, migliorando nel contempo la sicurezza alimentare, la durata a scaffale e/o la resa dei prodotti. In qualità di leader nella progettazione degli imballaggi alimentari, nella scienza dei materiali e nell’innovazione sostenibile, il portafoglio CRYOVAC® offre la gamma più completa di soluzioni di packaging che raggiungono i massimi livelli di prestazioni e protezione con un impiego minimo di materiale plastico in eccesso. Tenendo conto di tutti questi fattori, gli esperti CRYOVAC® adottano una visione fresca e olistica dei banchi frigo dei retailer o delle linee di produzione dell’industria alimentare. I risultati sono immediatamente visibili con prodotti come i sacchi termoretraibili a marchio CRYOVAC® che forniscono esempi di riduzione del 59% dell’impronta di carbonio, 21 tonnellate di risparmio di plastica all’anno e una riduzione del 48% della plastica insieme alla riduzione degli sprechi alimentari rispetto all’utilizzo di materiali termoformati. Allo stesso modo, il film CRYOVAC® Darfresh®, un packaging per sottovuoto skin che riduce i rifiuti di plastica ed è progettato per il riciclo, ha ridotto il peso della plastica e l’impronta di carbonio del 60% per un cliente.

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L’innovazione è antispreco Al variegato mondo del retail si rivolge Relex Solutions, offrendo la propria piattaforma unificata Relex per il living retail, fondata sull’intelligenza artificiale, in grado di ottimizzare sia la previsione della domanda che il riordino automatico. Ne consegue per gli attori del comparto la possibilità di pianificare adeguatamente e gestire in maniera ottimale tutti i loro processi chiave, dal merchandising alla supply chain, alle operazioni retail, con benefici che sono quantificabili in termini reali. Fra questi figurano una riduzione del 30% degli stock e un aumento del 99% di disponibilità raggiunta, nonché una diminuzione dell’85% delle rotture degli stock medesimi e, in specifico, un 40% in meno degli sprechi. A trarre vantaggio dalle soluzioni proposte dalla società clienti come Bennet, Eurospin, NaturaSì, Migross, Realco, Alì & Alìper, Auchan e altri. Contribuisce in positivo all’evoluzione della supply chain anche Ifco Systems, che da trent’anni fonda il proprio business sui dettami dell’economia circolare, in virtù di soluzioni d’imballaggio sostenibile, cioè contenitori in plastica riutilizzabili (Rpc) adatti a svariati alimenti freschi. Proprio grazie ai suoi sforzi e a quelli dei clienti (fra cui Crai), nel 2021 sono state risparmiate 616.699 tonnellate di CO2, 10,8 milioni di metri cubi d’acqua, 38.688 terajoule di elettricità, 310.795 tonnellate di rifiuti solidi e 55.287 tonnellate di rifiuti alimentari (corrispondenti quest’ultimi a 92 milioni di pasti di media entità). Numeri che l’azienda Speciale spreco alimentare

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QUANDO LA SOSTENIBILITÀ CONVIENE

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La tecnologia RELEX riduce lo spreco e aumenta i profitti La sostenibilità guadagna spazio nelle strategie della GDO, con interventi in numerose aree del business. Uno dei settori in cui la tecnologia può fare la differenza è la riduzione dello spreco alimentare. In Italia produciamo in media 5,6 milioni di tonnellate di eccedenze alimentari l’anno, il 13% delle quali è generato dalla GDO, per un valore di circa 15 miliardi di euro. Tra le cause dello spreco c’è l’eccesso di stock, dovuto a ordini manuali, approvvigionamento eccessivo prima delle promozioni, previsioni non accurate, spazio a scaffale sproporzionato rispetto alla domanda. All’origine c’è una gestione sub-ottimale della Supply Chain con pratiche poco efficienti e soluzioni obsolete e disconnesse tra loro. RELEX, multinazionale fornitrice di una piattaforma completa e integrata di Retail Planning, aiuta i propri clienti a ridurre lo spreco. “Migliorando la pianificazione e la visibilità sulla Supply Chain, le aziende della filiera alimentare possono ridurre lo spreco dal 10% al 40%, un’opportunità per mitigare l’impatto ambientale e migliorare la redditività”, afferma Stefano Scandelli, SVP EMEA e APAC di RELEX.

RELEX ha collaborato allo studio “Make a Difference: Cutting Food Waste and Carbon Footprint through Optimized Forecasting and Replenishment.” Lo studio ha analizzato 4 clienti di RELEX nei settori del food retail, dell’e-grocery, della ristorazione e dei negozi di prossimità. Ogni azienda ha risparmiato tra le 228 e 302 tonnellate di CO2 l’anno successivo l’implementazione di RELEX. “Considerando tutti i nostri clienti del settore food – conclude Scandelli - possiamo stimare che stiamo contribuendo ad eliminare oltre 17.000 tonnellate di CO2 all’anno. Con l’aumento del numero di aziende del settore che utilizzano RELEX, questo impatto è destinato a crescere.” Oltre ad aiutare le aziende clienti a migliorare la sostenibilità del proprio business, RELEX Solutions è impegnata a ridurre il proprio impatto ambientale e ha iniziato a compensare annualmente le proprie emissioni. L’azienda ha raggiunto la neutralità carbonica per il 2021.

relexsolutions.it


intende incrementare poiché Aziende virtuoseininfuturo, prima fila fra gli obiettivi dei prossimi anni figura la digitalizzazione, con la quale la clientela potrà tracciare e rintracciare gli Rpc e i prodotti trasportati, ma altresì ottenere informazioni in tempo reale sulla supply chain, affidandosi anche alla piattaforma digitale della società. Il che si tradurrà in un’ulteriore riduzione degli sprechi di prodotti freschi provenienti dalla catena di approvvigionamento. E alla digitalizzazione rivolta al retail punta anche Ses-imagotag, proponendosi, grazie alla sua piattaforma tecnologica Vusion Retail IoT, di trasformare i negozi fisici dei retailer in risorse digitali di alto valore, dotati cioè di maggiore automatizzazione, guidati dai dati e connessi a fornitori e consumatori in real-time. In specifico, mette in risalto la società, l’utilizzo dell’Esl - etichette elettroniche da scaffale, nei negozi di generi alimentari è in grado di ridurre gli sprechi, tramite una gestione dinamica e ottimale dei prodotti (avvisi di livello di stock, capacità dello scaffale, promozioni in tempo reale e coupon, ecc.). L’innovazione sostenibile fa da guida alle proposte di Epta, gruppo specializzato in refrigerazione commerciale per vari ambiti (retail, food & beverage e ho.re.ca.). L’azienda, in quanto partner dell’Università degli studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, mira a promuovere la diffusione della Circular Economy for Food puntando a diminuire l’impatto ambientale dei processi produttivi, progetti e prodotti che le fanno capo. Arredamenti e sistemi di refrigerazione dei marchi del gruppo per conservare ed esporre gli Speciale spreco alimentare

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alimenti sono dunque ideati secondo i crismi dell’economia circolare. Da qui, informa la società, le loro potenzialità a supporto di un’offerta gastronomica che valorizzi la biodiversità, preservi la qualità dei suoli, punti al benessere animale e minimizzi gli sprechi alimentari lungo tutta la filiera. Dal canto suo, Sealed Air, specializzata in soluzioni per il confezionamento e l’imballaggio a beneficio anche del settore food, punta le sue carte sulla sostenibilità del packaging e sulla prevenzione degli sprechi, grazie alle sue proposte, capaci non solamente di proteggere adeguatamente i cibi, ma altresì di conferire una maggior durata di conservazione ad alimenti di ogni genere. E ciò poiché, sottolinea la stessa società, sono proprio gli imballaggi alimentari a svolgere un ruolo fondamentale nella riduzione degli sprechi di alimenti. Nel contesto dell’offerta aziendale figurano in particolare le soluzioni d’imballaggio targate Cryovac, in grado di aiutare trasformatori di alimenti, proprietari di marchi e rivenditori a incrementare l’efficienza operativa, prolungare la durata di conservazione dei prodotti e proteggere la sicurezza alimentare lungo tutta la catena di approvvigionamento globale.

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Aziende virtuose in prima fila Sul packaging sostenibile e antispreco, oltre che capace di valorizzare i prodotti sullo scaffale, crede fortemente anche La Linea Verde, proponendo col proprio marchio DimmidiSì e coi marchi della Gdo prodotti innovativi e capaci d’incontrare i moderni gusti dei consumatori: insalate in busta, piatti pronti freschi a base vegetale, bevande fresche. Sempre in relazione alla problematica dello spreco di cibo, la società, che altresì sostiene da anni le attività del Banco Alimentare, fa parte inoltre dell’entità che si riconosce nell’Uif- Unione Italiana Food - IV Gamma, la quale ha da tempo messo in risalto come siano proprio i prodotti di IV gamma ad

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essere sostenibili e a “scarto zero”, poiché sono già mondati, lavati e porzionati, ovvero sono disponibili per il consumo nella loro interezza, senza scarti. I molteplici formati e grammature proposti dal mercato, fanno peraltro sì che esistano porzioni adatte ai diversi consumatori (dai single alle famiglie), così da ridurre al minimo lo spreco di prodotto nelle nostre case. Nota per il suo marchio AsdoMar, Generale Conserve opera in tutte le fasi delle sue attività secondo i dettami della sostenibilità, i quali trovano ampio spazio nel decimo bilancio di sostenibilità (2021). In esso, l’azienda declina tra gli altri quelli che sono gli elementi fondanti del suo business, che avviene nel pieno rispetto delle risorse ittiche, poiché utilizza solo prodotti derivanti dalla pesca sostenibile (certificati Friend of The Sea) e minimizza gl’impatti ambientali delle attività produttive, riducendo fra l’altro a zero gli scarti di lavorazione (col progetto Tonno Zero Spreco) che trasforma in farina di pesce per la zootecnia e il pet food. Nel testo viene inoltre sottolineato che la nuova Linea Benessere e i formati maggiormente contenuti soddisfano i nuovi stili di vita “zero spreco” che si vanno sempre più affermando fra i consumatori. Riduzione degli sprechi altresì per la linea Meno Olio, che ha l’obiettivo di prevenire appunto lo spreco nell’utilizzo di olio che di solito si elimina prima del consumo.

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Dichiaratasi sin dalla sua nascita come una realtà attenta al rispetto per l’ambiente, Crai rimarca il suo impegno nel contrastare lo spreco di cibo. Un elemento particolarmente critico nei supermercati, evidenzia, ove giornalmente quasi un terzo dei pasti presenti in tali strutture viene gettato, pur se ancora perfettamente commestibile. Per ovviare a ciò, la società collabora dal 2019 con l’app Too Good To Go, che segnala la possibilità di acquistare prodotti in scadenza, anche se ancora ottimi, a un terzo del prezzo iniziale di vendita. Il che, negli ultimi due anni, ha dato modo di recuperare ben 50mila pasti in tutta Italia, con la conseguente diminuzione di 120mila chilogrammi di CO2.

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Il futuro è qui. Greenretail è il quotidiano online di Edizioni DM dedicato ai temi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica nelle aziende della distribuzione e del largo consumo. Ogni giorno notizie, articoli e approfondimenti, per conoscere, attraverso l’evoluzione della responsabilità d’impresa, il futuro del retail e dell’industria di marca. Greenretail, un futuro che è già presente.

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