DI GREENRETAIL
Marzo 2021
Spreco alimentare
GLI SPECIALI
La Doria: controlli, riutilizzo e donazioni per combattere lo spreco alimentare. Ridurre al minimo lo spreco dei prodotti alimentari è sempre stato uno degli obiettivi prioritari de’ La Doria, che adotta a questo scopo diverse misure applicate in diverse fasi della lavorazione del prodotto, dalla selezione delle materie prime alla gestione dei prodotti finiti non conformi agli standard richiesti. CONTROLLI ACCURATI PER RIDURRE GLI SCARTI. La riduzione dello spreco inizia nella fase di selezione della materia prima in cui sono stati introdotti strumenti di selezione automatica per pomodori e legumi volti ad integrare il lavoro fatto manualmente e garantire una maggiore precisione nella cernita iniziale della materia prima. Viene assicurato così un migliore controllo della qualità e verificata la presenza di eventuali corpi estranei per ridurre sensibilmente il rischio che i prodotti possano successivamente essere considerati non conformi e quindi scartati.
DONARE PER NON SPRECARE Un’altra importante attività che viene condotta dal Gruppo è la donazione di alcuni prodotti ad organizzazioni benefiche. Ciò avviene per tutti quei prodotti considerati non conformi per la vendita al cliente ma idonei dal punto di vista della sicurezza alimentare, ovvero con difetti secondari del packaging o caratteristiche del prodotto non perfettamente rispondenti alle specifiche concordate ma perfettamente salubri e di qualità. Attraverso la costante donazione di questi prodotti, La Doria sostiene iniziative benefiche che possano trasformare le sue eccedenze alimentari in valore aggiunto per la comunità. Nel corso del 2019, La Doria ha devoluto in beneficienza oltre 3,5 milioni di prodotti, per un valore di oltre 900.000 Euro. Il 72% del prodotto invenduto è stato donato al Banco Alimentare a cui l’azienda è legata da anni di collaborazione. Inoltre La Doria supporta con costanti donazioni dei suoi prodotti associazioni locali, come la Fondazione Made in Cloister di Napoli, che porta avanti il progetto internazionale “Refettorio Made in Cloister” insieme all’Associazione Food for Soul dello chef Massimo Bottura, impegnata nella realizzazione di refettori sociali in diverse città del mondo.
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
MENO RIFIUTI, MENO SPRECHI: una seconda vita ai sottoprodotti della produzione La riduzione degli sprechi della produzione può avvenire anche attraverso specifici progetti volti al riutilizzo di alcuni sottoprodotti della lavorazione, che vengono immessi in altri mercati o riutilizzati in altri processi produttivi. È il caso, ad esempio, delle bucce di pomodoro che vengono destinate a mangime per gli animali o utilizzate insieme con i semi del frutto come ammendante agricolo; i noccioli della frutta sono invece utilizzati nella lavorazione della frutta secca. Questi sono solo alcuni esempi di come i sottoprodotti vengono riutilizzati e non destinati a rifiuto.
SOMMARIO 3
Facciamo a chi spreca di meno?!
Supplemento a Distribuzione Moderna di marzo 2021 Direttore responsabile Armando Brescia
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La situazione in Italia
Responsabile editoriale
Stefania Lorusso
Coordinamento redazionale
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Imprese in prima fila contro lo spreco
Maria Teresa Manuelli A cura di
Fabrizio Vallari Progetto grafico
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Enti e associazioni alleati
Silvia Ballarin Editore
Edizioni DM Srl Via A.Costa, 2 20131 Milano
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Le iniziative della grande distribuzione
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App per non sprecare
P. Iva 08954140961 Contatti
redazionedm@edizionidm.it Tel. 02/20480344
Pubblicità
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ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA PERIODICA SPECIALIZZATA
FACCIAMO A CHI SPRECA DI MENO?! In ogni settore della società si moltiplicano le iniziative e le prese di coscienza contro lo spreco alimentare. E, grazie anche alle App, la prevenzione si delinea come arma vincente per limitare e combattere il fenomeno.
U
n terzo del cibo prodotto sul pianeta viene sprecato. E ciò a fronte del fatto che più di 800 milioni di persone non hanno cibo sufficiente (dati Onu) e che 33 milioni non si possono permettere un pasto di qualità ogni due giorni (dati Fao). Uno spreco di prodotti alimentari che non rappresenta solo un grave problema in sé, ma che s’incrementa notevolmente calcolando la perdita di energia e di risorse che sono servite per coltivarli, raccoglierli, trasportarli e imballarli, nonché per smaltirli. Il tutto non soltanto ha un costo annuo stimato in 400 miliardi di dollari, ma contribuisce in maniera rilevante alla produzione di gas serra derivante dalle attività umane, pari all’8% circa del totale. Invece, adottando soluzioni di economia circolare che prevengano lo spreco alimentare, incrementando la redistribuzione dei surplus commestibili e valorizzando rifiuti verdi e sottoprodotti non commestibili si stima che verrebbero risparmiate annualmente 1,7 miliardi di tonnellate di CO2. A evidenziarlo è lo Snpa-Sistema Nazionale di Protezione dell’Ambiente, in occasione dell’ottava “Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare”, tenutasi lo scorso 5 febbraio, per iniziativa della campagna “Spreco Zero” di Last Minute Market in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, del World Food Programme Italia, di Anci e della rete di enti territoriali Sprecozero.net. Uno spreco di alimenti che l’Onu, nei suoi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, ha fissato di dimezzare entro il 2030 e cui è stata dedicata anche la prima “Giornata Internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari”, istituita da Fao, Unep e diversi partner, celebratasi il 29 settembre 2020. 3
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ITALIA
LA SITUAZIONE IN ITALIA
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L
a fetta maggiore dello spreco di cibo, soprattutto nei paesi a maggior reddito come l’Italia, avviene fra le mura domestiche. Nel 2020, sottolinea il report di Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability (su rilevazione Ipsos), in occasione della citata Giornata di Prevenzione dello Spreco Alimentare, complici la pandemia e il lockdown, sono stati gettati “soltanto” 27 Kg di cibo a testa (529 grammi a settimana), con un -11,78% (3,6 Kg) rispetto al 2019 (il che equivale a 222.125 tonnellate di cibo “salvato”, pari a un risparmio di 6 euro pro capite settimanali, ovvero 376 milioni di euro a livello nazionale in un anno intero).
Spreco alimentare
N
el 2020 sono stati pari a 4,9 euro i costi medi settimanali dello spreco per nucleo familiare, a detta sempre dell’Osservatorio Waste Watcher (-25% sui 6,6 euro del 2019), così che ammonta a 6 miliardi e 403 milioni di euro lo spreco alimentare domestico nazionale (8,4 miliardi nel 2019), mentre sfiora i 10 miliardi il costo dell’intera filiera dello spreco del cibo in Italia, sommando cioè le perdite in campo e lo spreco nel commercio e nella distribuzione che ammontano a più di 3 miliardi e 284 milioni di euro. Ciò significa che nel 2020 sono andate sprecate 1.661.107 tonnellate di cibo in casa e 3.624.973 tonnellate se si in-
cludono le perdite e gli sprechi di filiera (dati Waste Watcher International/DistalDipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari - Università di Bologna per campagna Spreco Zero e rilevazioni Ipsos). Imprese in prima fila contro lo spreco Epta, gruppo multinazionale specializzato nella refrigerazione commerciale per la distribuzione organizzata, pone particolare attenzione nel proporre sistemi completi e tecnologicamente avanzati di refrigerazione per prodotti freschi e surgelati secondo un’ottica innovativa e un approccio responsabile. Approccio che corrisponde al concept “The Epta Way UP: preserving #FoodValue”, con cui l’a-
La tecnologia Epta al servizio dei retailer Epta, gruppo multinazionale specializzato nella refrigerazione commerciale per la distribuzione organizzata, pone particolare attenzione nel proporre sistemi completi e tecnologicamente avanzati di refrigerazione per prodotti freschi e surgelati secondo un’ottica innovativa ed un approccio responsabile. Approccio che corrisponde al concept “The Epta Way UP: preserving #FoodValue”, con cui l’azienda offre tramite i suoi sistemi una perfetta conservazione ed esposizione degli alimenti, preservandone il valore e contrastandone lo spreco. Da citare inoltre in Italia la collaborazione tra Epta, con il suo marchio Costan e il Gruppo Roberto Abate, associato a Selex, che dal 2015 combatte lo spreco alimentare donando le eccedenze ai bisognosi in accordo col Banco Alimentare. Gruppo multinazionale specializzato nella refrigerazione commerciale, Epta opera a livello mondiale con i marchi Costan (1946), BonnetNévé (1930), Eurocryor (1991), Misa (1969), Iarp (1983) e Kysor Warren (1882). Si posiziona sul mercato domestico e internazionale come partner in grado di produrre e commercializzare sistemi completi per la refrigerazione, grazie all’integrazione di specifiche linee di prodotto quali: banchi frigoriferi tradizionali, verticali e semi-verticali positivi, verticali e orizzontali negativi, banchi a gruppo incorporato (Plug-in) per il settore Retail e Food&Beverage, centrali di media e grande potenza e celle frigorifere.
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zienda offre tramite i suoi sistemi una perfetta conservazione ed esposizione degli alimenti, preservandone il valore e contrastandone lo spreco. Da citare inoltre in Italia la collaborazione tra Epta, con il suo marchio Costan e il Gruppo Roberto Abate, associato a Selex, che dal 2015 combatte lo spreco alimentare donando le eccedenze ai bisognosi in accordo col Banco Alimentare. ltra realtà imprenditoriale in primo piano nel conciliare il proprio business col rispetto ambientale è La Doria, gruppo produttore di conserve alimentari a marchio delle catene distributive (private label). L’azienda - Corporate Golden Donor del Fai-Fondo per l’Ambiente Italiano
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Citres si impegna a diminuire l’impatto ambientale
Sono molte le azioni adottate da Citres sul fronte ambientale: riciclando il supporto delle sue etichette, utilizzando l’energia prodotta dal sole, riutilizzando l’acqua del processo per il raffreddamento del pastorizzatore, utilizzando gli scarti delle lavorazioni per la produzione di biogas, attuando la raccolta differenziata, eliminando la plastica take away, adottando soluzioni di pack che facilitino il riutilizzo dei materiali come l’etichetta facile da rimuovere. Per l’azienda infatti l’essere sostenibili è un vero e proprio modo di vivere che non si limita alla semplice raccolta differenziata ma si estende alla ricerca di soluzioni che permettano di ottimizzare i consumi, preservare l’ambiente che ci circonda ed educare il consumatore verso comportamenti ecologici e consapevoli scelte green. Proprio a quest’ultimo proposito, ha di recente rinnovato il proprio packaging ponendo particolare attenzione alle etichette, che sono di ultima generazione, trasparenti e facili da rimuovere, permettendo quindi di effettuare una raccolta differenziata molto più pulita. Citres inoltre ha adottato dei sistemi di recupero del liner, il supporto cartaceo siliconato che viene applicato al di sotto dell’etichetta stampata. Grazie a questo sistema, quello che normalmente è uno scarto della lavorazione diverrà carta riciclata e silicone, utilizzato in edilizia per l’isolamento dall’esterno e per una varietà di applicazioni industriali. Un progetto ambizioso e che inserisce l’azienda tra le poche nel mondo a riutilizzare e riciclare questo materiale.
Spreco alimentare
- al fine di contrastare efficacemente e in modo concreto lo spreco alimentare, può vantare di aver destinato, dal 2012 a oggi, ben 5.640 tonnellate di prodotti alimentari a onlus ed enti non profit, sostenendo in particolare da anni le attività del Banco Alimentare e riuscendo a ridurre del 54,6% lo spreco di prodotti finiti negli ultimi cinque anni. rneg, consapevole di tali mutamenti, ha avviato in tempi non sospetti - primi anni 2000, quindi ben in anticipo rispetto ai trend del settore della Refrigerazione Commerciale - un processo di miglioramento continuo degli impatti ambientali generati dalle proprie attività e dai propri prodotti.Ne è testimonianza la certificazione ISO 14001 ottenuta e mantenuta sin dal 2007 ed una progettazione e realizza-
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zione dei propri prodotti sempre attenta agli aspetti ambientali. L’azienda valuta tutte le fasi della vita dei suoi banchi frigoriferi. I processi e materiali rispondono alle più recenti normative di sicurezza ed ambientali per una costante riduzione delle tonnellate di CO2 equivalenti necessarie alle sue attività produttive. A titolo di esempio: nel corso degli ultimi 10 anni ha ridotto del 59% i chilogrammi di CO2 equivalenti associati alla produzione di un banco frigorifero. A distinguersi nell’approntamento di soluzioni capaci di fornire un impulso rilevante nella diminuzione dello spreco di alimenti è anche Bestack, il consorzio no profit dei produttori italiani di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta, col suo “Attivo”, packaging innovativo in cartone ondulato addizionato di antimicrobici naturali che riduce l’alterazione dei pro-
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La classe parla di noi Una classificazione chiara in tema di etichettatura energetica si traduce in un dato capace di rivelare il valore dell’efficienza delle famiglie di banchi refrigerati GranFit e SlimFit Costan. Prodotti già pronti a rispondere alla sfida delle nuove normative green.
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Il primo marzo 2021 verrà applicato il Regolamento Etichettatura Energetica (2019/2018) per tutti i prodotti inseriti dalla Commissione Europea all’interno del Lotto 12: apparecchi per la refrigerazione commerciale destinati all’esposizione e vendita di articoli freschi e surgelati. L’Energy Labelling prevede l’introduzione di un’etichetta che presenta il consumo annuo, la classe energetica di ciascun prodotto e ulteriori informazioni utili ai Retailer e agli attori del mondo Ho.Re.Ca. per effettuare una scelta consapevole. Le soluzioni dei marchi del Gruppo Epta soggette alle normative sono i banchi positivi e negativi remoti, i banchi a gruppo incorporato e plugin, le vetrine per le bevande, i piccoli congelatori per gelati, le vetrine per gelato sfuso e le vending machine per prodotti freschi. Epta è pronta
a cogliere la sfida e dispone già di gamme complete particolarmente efficienti dal punto di vista energetico, per contribuire a guidare la transizione del mercato verso una refrigerazione più sostenibile. Tra queste spiccano la famiglia di banchi remoti GranFit e a gruppo integrato SlimFit a marchio Costan che, in determinate configurazioni, raggiungono una classificazione ottimale, ga-
rantendo sempre la migliore visibilità dei prodotti e coerenza espositiva. Nel conseguimento di questi standard energetici ottimali giocano un ruolo importante soluzioni avanzate di merchandising nell’illuminazione e nelle vetrate, sempre più trasparenti e features tecnologiche quali i compressori a giri variabili e il controllo elettronico delle aerauliche.
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dotti ortofrutticoli inibendo i microrganismi degradativi e patogeni, frutto di una lunga collaborazione tra il consorzio e il Distal dell’Università di Bologna. Un prodotto già usato con successo da marchi come Dimar (al terzo anno di utilizzo), Alì e Ce. Di. Marche, ma che ultimamente è stato adottato anche da Esselunga per le fragole e i piccoli frutti. Enti e associazioni alleati Frutto di un accordo del 2014 fra Fondazione Cariplo e Comune di Milano è la “Food Policy” definita e adottata nel contesto del sistema alimentare metropolitano, che si è proposta di orientare le politiche cittadine relative al cibo. In tale ambito, fra le cinque priorità individuate vi è stata quella di “Lottare contro
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gli sprechi”, in virtù di azioni destinate a diminuire le eccedenze e gli sprechi di cibo in ogni fase del ciclo alimentare. Una politica che ha portato a risultati molto concreti, come per esempio a recuperare oltre 76 tonnellate di cibo nei cosiddetti “Hub di Quartiere” (oggi due, cui se ne aggiungeranno altrettanti entro la prossima estate), col coinvolgimento anche di varie insegne della grande distribuzione, e all’avviamento di un’iniziativa di supporto alimentare per più di 12mila persone (4.500 famiglie) in difficoltà economica, assieme a Fondazione Avsi e Croce Rossa italiana - Comitato di Milano.
Spreco alimentare
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vvalendosi di vari partner su tutto il territorio nazionale, la Fondazione Banco Alimentare è naturalmente in prima linea nelle politiche di contrasto allo spreco di alimenti e nell’aiuto a famiglie e cittadini bisognosi, con numeri che danno l’idea del suo impegno: solo nel 2019 sono state aiutate più di 1 milione e 494mila persone attraverso 7.448 strutture caritative convenzionate, con la distribuzione di 75.449 tonnellate di cibo recuperato da molteplici donatori della filiera agroalimentare, nonché di oltre 1 milione di porzioni di cibo pronto e 8.532 tonnellate di alimenti donati durante le raccolte. Tra le sue azioni vanno citati la tradizionale Colletta Alimentare (che l’anno scorso ha visto donare 2.600 tonnellate di cibo, equivalenti a 5,2 milioni di pasti) e la recente campagna “Alimentiamo la speranza” lanciata in collaborazione con Mediafriends, che ha dato modo attraverso donazioni di distribuire alimenti pari a oltre 1,5 milioni di pasti a persone bisognose.
Arneg, il ciclo di vita dei banchi frigo. Per un mondo sempre più sostenibile
Arneg realizza prodotti destinati a durare nel tempo ma che, come ogni cosa, sono anch’essi destinati al fine vita. Per questo motivo il ritiro e la gestione del vecchio banco avviene da sempre a cura di aziende autorizzate e dotate dei migliori impianti per il trattamento dei rifiuti che garantiscono il riciclo del 96% dei materiali di cui è costituito il banco frigorifero. Infine, forse pochi sanno che l’impatto ambientale più elevato del ciclo di vita del prodotto - circa il 95% - dipende dai consumi di energia elettrica durante gli anni di funzionamento. Ecco perché i progettisti dell’azienda sono costantemente concentrati nel migliorare tutte le possibili soluzioni tecniche per ridurre i consumi energetici dei prodotti e garantirne, al tempo stesso, il massimo delle prestazioni. Tra le soluzioni più innovative adottate troviamo valvole di espansione elettroniche, ventilatori elettronici Low Energy, porte a vetro nei murali, porte a vetro non riscaldate nei mobili a bassa temperatura, chiusure a vetro nelle isole a bassa temperatura, sistemi a doppia cortina d’aria nei murali aperti, illuminazione a led anziché a lampade fluorescenti e la tecnologia Arneg Air System nei murali con porte.
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Le iniziative della grande distribuzione La lotta agli sprechi si vince anche grazie alla diffusione di una cultura di consumo responsabile. Ne è convinta Federdistribuzione, le cui aziende si propongono di sensibilizzare direttamente i consumatori. Come evidenzia il Bilancio di Sostenibilità di Settore della Distribuzione Moderna 2020, il 79% delle realtà associate ha all’attivo campagne informative per diffondere sempre più i valori di un consumo responsabile e sostenibile, mentre il 100% delle stesse collabora con enti no profit per redistribuire le eccedenze alimentari. ra le realtà virtuose da citare a esempio il Gruppo Gabrielli, che collabora con il Banco Alimentare ormai dal 2010, partecipando anche ai lavori del progetto della Commissione Europea Life-Food.Waste.StandUp con la stessa Federdistribuzione per la stipula di un protocollo d’intesa delle regioni italiane per una risposta alla lotta alle ecceden-
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ze alimentari. Grazie invece al progetto “Buon Fine”, cioè la merce donata in solidarietà, Ancc Coop è riuscita nel 2020 a donare 5.000 tonnellate di derrate alimentari - capaci di generare non meno di 5,7 milioni di pasti - per un valore pari a 26 milioni di euro, a 960 associazioni di volontariato. Proseguendo nell’obiettivo di ridurre del 50% entro il 2025 i propri rifiuti alimentari (sui volumi 2016), Carrefour Italia è invece tra le prime firmatarie del Patto contro lo Spreco Alimentare lanciato da Too Good To Go, l’app che ha dato il via a un movimento mondiale contro lo spreco alimentare, per promuovere un’alleanza virtuosa dell’intera industria, coinvolgendo aziende, supermercati e consumatori, e che ha lo scopo di abbattere gli sprechi alimentari nei prossimi tre anni, grazie ad azioni e iniziative concrete a tutti i livelli della filiera agroalimentare. Prima iniziativa del Patto è l’Etichetta Consapevole che, applicata sui prodotti e sulle confezioni, dà modo ai consumatori d’interpretare me-
Spreco alimentare
glio il significato del termine minimo di conservazione, invitandoli a verificare se i prodotti siano ancora consumabili anche dopo tale data. App per non sprecare E sono ormai diverse le App da scaricare e che si propongono di contrastare lo spreco consentendo di recuperare il cibo invenduto. La già citata To Good To Go, dell’omonima azienda danese nata nel 2015, consente ad ormai milioni di “Waste Warriors” di acquistare a fine giornata con prezzi modici delle Magic Box coi cibi invenduti di svariate realtà della ristorazione o alberghiere. Sorta anch’essa nel 2015, l’italiana Myfoody ha a sua volta dato vita a un moderno sistema di circular economy, ispirandosi alla filosofia dello “zero waste”, cioè “zero spreco”, e dando vita a una rete anti spreco col coinvolgimento d’insegne come Uni-
coop Tirreno, Carrefour Express e Lidl Italia presso cui trovare prodotti prossimi alla scadenza e scontati. Va poi segnalata fra le ultime nate BitGood, servizio di Confesercenti che mette in relazione in maniera semplice coloro posseggono delle eccedenze (produttori, distributori, ristoratori, privati) con gli enti del terzo settore che ne effettuano la ridistribuzione con finalità filantropiche.c
L’impegno di La Doria per la sostenibilità ambientale Altra realtà imprenditoriale in primo piano nel conciliare il proprio business col rispetto ambientale è La Doria, gruppo produttore di conserve alimentari a marchio delle catene distributive (private labels). L’azienda - Corporate Golden Donor del FAI Fondo per l’Ambiente Italiano - al fine di contrastare efficacemente e in modo concreto lo spreco alimentare, può vantare di aver destinato, dal 2012 ad oggi, ben 5.640 tonnellate di prodotti alimentari a onlus ed enti non profit, sostenendo in particolare da anni le attività del Banco Alimentare e riuscendo a ridurre del 54,6% lo spreco di prodotti finiti negli ultimi cinque anni. Per l’azienda l’attenzione all’ambiente non è solo rispetto delle normative, ma significa soprattutto cultura della sostenibilità e impegno quotidiano per migliorare ogni fase dei processi produttivi; riduzione delle fonti di inquinamento; riduzione dei consumi idrici; monitoraggio e riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas a effetto serra.
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Il futuro è qui. Greenretail è il quotidiano online di Edizioni DM dedicato ai temi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica nelle aziende della distribuzione e del largo consumo. Ogni giorno notizie, articoli e approfondimenti, per conoscere, attraverso l’evoluzione della responsabilità d’impresa, il futuro del retail e dell’industria di marca. Greenretail, un futuro che è già presente.
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