Condomini: veleni e misteri

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Andrea Rastelli * CONDOMINI, VELENI E MISTERI (Guida semiseria alla sopravvivenza condominiale * capitolo promo

Prologo * Il condominio: croce di tutti gli italiani che non possono permettersi di vivere in una villetta indipendente senza la presenza di un vicino nell’arco almeno di un chilometro. In questo libro voglio parlarvi di quello che realmente avviene in un condominio, al di là della mera teoria che potreste trovare in qualsiasi libro che tratti la materia. Vi troverete delle riflessioni, dei consigli e degli aneddoti raccolti da quando nel lontano 1998 mi fu proposto da parte dell’amministratore del palazzo dove abitavo: – Ti andrebbe di prendere l’amministrazione del condominio? Non ti preoccupare è molto tranquillo. Non esistono condomini tranquilli. Quando chiedete informazioni su di un condominio dove andrete ad abitare, o siete un amministratore e vi dicono che il condominio è tranquillo, non fidatevi. 1


Tutto cominciò in quel momento: non avevo mai partecipato ad un’assemblea, le uniche nozioni che possedevo erano quelle raccolte anni addietro per la creazione di un fantomatico programma per l’amministrazione di un condominio da presentare per l’esame di maturità. Quando arrivò la convocazione per l’assemblea, dall’ordine del giorno mi resi conto che non era affatto tutto tranquillo: c’erano delle questioni in sospeso e perfino una causa intentata da alcuni proprietari contro il condominio. M’imposi di non accettare, troppe grane per me che non avevo la benché minima esperienza. Il giorno dell’assemblea ero in casa, ad un certo punto suonò il campanello e mi trovai davanti l’amministratore con dei vicini di casa, mi dissero che dei condòmini non avevano presente chi fossi e volevano conoscermi. Provai a balbettare qualcosa per tirarmi indietro, ma fui deportato quasi di forza nell’assemblea condominiale. L’assemblea si svolgeva come sempre nel seminterrato del palazzo, scendemmo le scale, arrivammo nell’atrio dei garage rischiarato solo dalla flebile luce di una lampadina appesa ad un portalampada. Davanti a me si stagliavano i volti dei condòmini seduti in semicerchio, molti erano visi conosciuti, ma alcuni non sapevo proprio chi fossero. Mi presentai tra gli insulti rivolti al vecchio amministratore reo di aver “tramato” insieme con altri per la mia elezione ed al momento della conta 2


dei voti, in un clima molto “caldo”, potei fregiarmi per la prima volta del titolo di “Amministratore”. Cominciai così, poi ci fu un passaparola nel quartiere e presi l’amministrazione anche di altri condomini. Lavoravo presso lo studio di un commercialista, stavo prendendo l’abilitazione per diventare Consulente del Lavoro ed improvvisamente mi ritrovai proiettato in un mondo nuovo, a sé stante ed ho dovuto imparare ad entrare in alcuni meccanismi fino ad allora sconosciuti e nei quali dopo tanti anni faccio ancora fatica a ritrovarmi. Credevo che l’amministratore di condominio avesse molto a che fare con la mia professione di ragioniere, che in fondo consistesse nell’effettuare soprattutto delle ripartizioni di spesa. Ben presto mi resi conto che il lavoro d’amministratore è molto più complesso. L’amministratore non deve solo fare bene la ripartizione delle spese ma essere anche un perfetto conoscitore oltre che delle norme del Codice Civile che regolano la proprietà comune, anche di tutta la legislazione che riguarda gli impianti, la normativa fiscale, ingiunzioni di pagamento, locazioni, contrattualistica, infortunistica ed assicurazioni e soprattutto deve essere un ottimo psicologo. La critica ricorrente che sentivo sugli amministratori di condominio era sempre la stessa: “I costi dei lavori si sono raddoppiati rispetto al preventivo e non sono stati eseguiti bene, sicuramente l’amministratore ci ha man3


giato sopra”. Per evitare questo tipo di critica mi sono imposto di lavorare con onestà. Nelle ditte ho sempre cercato persone affidabili, che sapessero fare bene il loro lavoro con coscienza. Mi sono sempre preoccupato di esporre nella maniera più chiara possibile le spese e le relative ripartizioni nei prospetti da dare ai condòmini, di modo che nessuno potesse dubitare della mia rettitudine. Purtroppo però ho dovuto imparare a mie spese che lavorare con onestà e responsabilità non esime molti condòmini a rimanere nella loro ferma convinzione che: “Tutti gli amministratori rubano, si sa…” In questi anni di svolgimento della professione d’amministratore ho elaborato una massima che è sempre valida in qualsiasi condominio: “Chi ha il problema se lo tiene!” Lo so pensate che sia una frase egoistica e cinica, però così funzionano i condomini. Quando un condòmino ha un problema che altri non hanno, nessuno è disposto a spendere denaro per risolverglielo e l’amministratore, senza l’autorizzazione a procedere da parte dell’assemblea, può fare ben poco. Adesso siete pronti per entrare in questo mondo un po’ particolare per conoscere veleni e misteri della vita condominiale. *

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I LE REGOLE * Principi d’ogni condominio * Per iniziare illustrerò le regole indispensabili da conoscere per sopravvivere in un condominio. Tenete presente che ci troviamo di fronte ad un mondo a sé, dove anche il parente, se condòmino, è un potenziale nemico. Parlare di regole in quest’ambiente può sembrare strano e, infatti, queste sono un po’ particolari, non le troverete scritte in nessun testo, ma che vi piacciano o no, sono quelle che scandiscono la vita d’ogni condominio. * Principi generali: * 1. chi ha il problema o se lo tiene o se lo deve risolvere a proprie spese; 2. qualsiasi cosa capiti nel condominio la colpa sarà dell’amministratore; 3. non esistono condomini tranquilli, il più tranquillo sta covando un’implosione; 4. ogni lavoro costerà molto di più di quello che si poteva immaginare all’inizio; 5


5. ogni condominio è diverso, ciò che va bene per uno non andrà mai bene per un altro; 6. quando si è in difficoltà negare sempre, anche davanti all’evidenza; 7. fai e pentiti, non verrà mai nessuno a ringraziarti per un lavoro svolto gratuitamente; 8. se presenti una ditta e va tutto bene nessuno ti ringrazierà, se va male ti massacreranno; 9. ogni lavoro fatto poteva essere eseguito meglio, ad un prezzo inferiore e in minor tempo; 10. qualsiasi lavoro eseguito, tutti potevano farlo meglio, ma nessuno l’ha fatto. * Regole principali sul funzionamento degli impianti: * 1. l’ascensore e la caldaia si guastano sempre alla vigilia delle feste dopo le 18.00; 2. quando arriva il tecnico, l’ascensore e la caldaia sono ripartiti miracolosamente da soli; 3. una volta andato via il tecnico, si fermeranno di nuovo; 4. quando l’ascensore fa un rumore strano, all’arrivo del tecnico non si sentirà più; 5. una volta andato via il tecnico, il rumore ricomincerà; 6. nessun operaio usa l’ascensore durante i lavori, ma la cabina è sempre sporca di calce; 6


7. quando l’ascensore serve al piano terra, è rimasta aperta la porta all’ultimo piano; 8. la caldaia si guasta sempre nei giorni più freddi; 9. nessuno tocca il termostato della caldaia, ma il tecnico lo trova sempre spostato; 10. il serbatoio del gasolio si buca sempre dopo che è stato fatto rifornimento. * Pensieri principali d’ogni condòmino: * 1. quando il problema non riguarda me, non è un problema; 2. se quel condòmino ha un problema, che se lo risolva da solo, non posso mica pagare per lui; 3. se l’amministratore si è comportato così, sicuramente c’è sotto qualcosa; 4. se l’operaio si è preso tanto, sicuramente è d’accordo con l’amministratore; 5. se non ci fossi io in questo condominio non si farebbe mai niente; 6. gli altri pagano sempre meno di me pur avendo appartamenti più grandi; 7. l’amministratore prende sempre le parti degli altri, mai le mie; 8. il nuovo condòmino è una brava persona fino a quando non inizia ad abitarci; 7


9. gli altri non vogliono mai spendere un euro per il condominio; 10. se lo faccio io, faccio un piacere agli altri, quindi è meglio che si chiami un operaio. * Misteri condominiali: * 1. le cose si rompono da sole, non è stato mai nessuno; 2. tutti vedono tutto, ma quando si rompe qualcosa nessuno ha visto niente; 3. se si vuole tenerla nascosta la sanno tutti, se si vuole farla conoscere non la sa nessuno; 4. il portone è sempre aperto ma tutti i condòmini giurano di chiuderlo ogni volta; 5. la chiave rimasta spezzata nella serratura del portone non è di nessuno; 6. la sparizione dell’avviso di pagamento delle quote; 7. la cassetta condominiale è sempre piena della pubblicità di tutti, ma nessuno ce la mette; 8. il cortile è sempre pieno di molliche, ma nessuno scrolla la tovaglia dal balcone; 9. i piattini per il cibo dei gatti, tutti affermano che li buttano, ma sono sempre in giro; 10. i timer che regolano gli orari si spostano da soli. * 8


Le 10 cose che fanno maggiormente indispettire i condòmini: * 1. il portone lasciato aperto; 2. i piattini di plastica per il mangiare dei gatti lasciati sparsi per il cortile; 3. la porta dell’ascensore sbattuta violentemente; 4. il condòmino moroso che spende i soldi per tutto meno che per il condominio; 5. la chiave spezzata nel portone; 6. la propria cassetta delle lettere piena di pubblicità; 7. i motorini parcheggiati nel cortile sotto il cartello: “Vietato parcheggiare i motorini”; 8. la convocazione per l’assemblea condominiale; 9. i cartelli di varia natura affissi sul portone; 10. il volume alto del televisore dei vicini. * La legge di Murphy sul condominio * Il condominio: * 1. se un lavoro può andare male, lo farà; 2. nel condominio più silenzioso e tranquillo apriranno una discoteca; 9


3. finita di rifare la facciata, la rottura di un tubo provocherà un’enorme macchia; 4. sostituita la serratura del portone ad un condòmino gli si spezzerà dentro la chiave; 5. se in una settimana piove due giorni, saranno quelli in cui viene la ditta delle pulizie; 6. venuto dopo due mesi l’elettricista per una lampada, andato via se ne fulminerà un’altra; 7. ci si ricorda di disdire il contratto decennale d’assicurazione dopo l’ultimo giorno utile; 8. i problemi sono inversamente proporzionali al numero dei condòmini; 9. l’operaio che aveva lavorato bene la volta precedente, richiamato recherà solo danni; 10. l’operaio che aveva lavorato bene la volta precedente, ha cessato l’attività. *

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