il giardiniere Anteprima

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PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE, GESTIONE E MANUTENZIONE PROGESSIONALE DEGLI SPAZI VERDI

a im pr

giardiniere

Supplemento al numero 157 di GreenUp. Edizioni Laboratorio Verde srls - via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA)

IL

+TAPPETO ERBOSO +PROGETTO +TECNICHE

Marzo 2016

PerchĂŠ conviene il prato naturale

Il giardino del nuovo asilo di Guastalla

Gestione alberature, costi e ricavi Come presentare al meglio il preventivo

IMPIANTI SPORTIVI La gestione biolocica dei campi da golf

*

Le nuove linee guida per la potatura delle alberature in ambito urbano

LA NUOVA RIVISTA GIARDINI PENSILI PER IL GIARDINIERE SMART NUOVE TECNICHE PER IL CANTIERE

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SERVIZIO A PAG. 31 Irrigazione digitale Piccoli spazi Nuova motosega Stihl


STRUTTU R A EDITORIA LE

Come fosse un

cantiere

Così è pensato IL giardiniere. Una sorta di prontuario declinato in articoli tecnici e servizi con una forte impostazione pratica. Per essere sempre aggiornati IL CANTIERE

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Su ogni numero presenteremo l’analisi di un cantiere di lavoro, con un dettagliato reportage fotografico e un’articolata specifica delle pratiche e delle soluzioni tecniche realizzate.

LA PROVA IN CAMPO

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In collaborazione con riconosciuti enti e istituti per lo sviluppo e la formazione del verde condurremo delle prove di utilizzo di macchine operative e attrezzature, al fine di capire le migliori performance.

IL PROGETTO

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Attraverso la collaborazione con architetti-giardinieri, ai quali piace sporcarsi le mani in cantiere, presenteremo progetti realizzati, raccontando le loro peculiarità e suggerendo consigli utili da replicare.

LA FORMAZIONE

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Ampio spazio sarà dedicato ad articoli formativi con l’intento di suggerire soluzioni imprenditoriali su come gestire al meglio l’azienda: dallo studio del preventivo alla cura dell’immagine, dalla scelta del personale al giusto dimensionamento del parco macchine.

IL TAPPETO ERBOSO

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Una sezione esclusivamente dedicata alla gestione e manutenzione del tappeto erboso, con un report su prodotti e macchinari più idonei e scelte colturali efficienti.

ALBERI E ALBERATURE

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Presenteremo tramite delle case history quali sono le ultime tecniche per la piantumazione, il mantenimento e la gestione delle alberature, sia in ambito privato, sia pubblico. Senza tralasciare monografie dedicate.

TERRITTORIO E AMBIENTE

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Articoli saranno dedicati alla progettazione, costruzione e manutenzione del verde in ambito ambientale, per evidenziare sempre più la stretta relazione tra il verde ricreativo, funzionale e la cura del territorio legati al benessere delle persone.

LE MONOGRAFIE

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Su ogni numero presenteremo una monografia dettagliata e un’intervista di un giardiniere e un vivaista.

LE NOTIZIE E I MERCATI

9 02-2016

Novità dal mondo delle aziende con tutte le soluzioni innovative tecniche per quanto riguarda prodotti, macchinari e attrazzature.

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e

EDITORIA LE

Perché IL giardiniere? Ecco l’anteprima del primo numero de ILgiardiniere Un nuovo giornale tecnico pensato, ideato e realizzato per fornire una risposta concreta a un target altamente qualificato, all’interno della complessa filiera del florovivaismo. Una rivista specializzata che vuole fornire soluzioni pratiche e che usa un linguaggio funzionale per i giardinieri.

giardiniere , che avrà cadenza bimestrale, sarà

IL

strutturato a livello editoriale seguendo le fasi di progetto di un vero e proprio cantiere di lavoro, cercando di analizzare sotto un profilo pratico le esigenze di costruttori e manutentori di spazi verdi pubblici e privati. Ampio spazio sarà dedicato alle soluzioni tecniche utili per ottimizzare le problematiche di gestione delle diverse tipologie di cantiere, evidenziando aspetti pratici e strutturali per operare nel migliore dei modi: contributi tecnici, scientifici e industriali saranno alla base del piano editoriale de ILgiardiniere . Grande attenzione per le collaborazioni e i collaboratori: operatori ed esperti del settore, tecnici di aziende e ricercatori, architetti, paesaggisti e studenti. Un contenitore editoriale capace di fare da collante, di fare network, di mettere in contatto le varie professioni, senza perdere di vista il suo obiettivo: l’essere pratico. Una rivista da cantiere. Un giornale informativo e formativo, con l’intento di integrare le nuove tecnologie, ma anche gli aspetti più tradizionali della gestione del verde. Una rivista che, nel suo piccolo, tenta di ridare il giusto valore a una figura professionale di riferimento: il giardiniere. di Francesco Tozzi

Questo nuovo prodotto editoriale si inserisce nel piano di sviluppo di Edizioni Laboratorio Verde, casa editrice specializzata nella realizzazione di iniziative specifiche per la filiera del florovivaismo. Fanno parte di Edizioni Laboratorio Verde i prodotti: Flortecnica e vivaismo, GreenUp, greenstyle, Garden Planning, Bia Agenda, Bio Calendario, greenletter.

@Lab_VERDE

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02-2016


REPORT | cantiere

I giardini del sono sui tetti Arriva dal nord Europa e sta prendendo piede anche in Italia. I vantaggi economici ed ecologici sono tanti, senza dimenticare il valore estetico delle installazioni. Una nuova opportunità di lavoro di Costanza Di Matteo

PLUS • Diminuzione emissioni anidride carbonica • Alleggerimento del carico idraulico • Incremento del valore dell’immobile • Raffrescamento estivo passivo • Bassa manutenzione • Basso consumo idrico

U

na recente delibera del Ministero dell’Ambiente ha previsto incentivi fiscali fino al 65% per la trasformazione del tetto in un orto o in un giardino. È l’occasione giusta per inserire nella propria offerta di lavori anche soluzioni per la progettazione e costruzione di giardini pensili. L’aumento di superficie verde infatti migliora il microclima, perché diminuisce le emissioni di anidride carbonica, migliora la temperatura urbana e riduce l’inquinamento acustico, oltre a trattenere le polveri sottili. E poi, in un momento in cui sempre più comuni impongono vincoli per lo sversamento di acque piovane negli impianti fognari, alleggeriscono il carico idraulico sulla rete fognaria con una ritenzione idrica del 70-90%, e permettono il riutilizzo delle acque piovane. Non ultimo, contribuiscono alla tutela della biodiversità.

RISPARMIO ENERGETICO La copertura a verde pensile è un investimento che ha un ritorno anche economico: oltre a essere un intervento che migliora la salute e tutela l’ambiente, infatti, aumenta il valore dell’immobile, perché al posto di un tradizionale lastrico solare si organizza uno spazio fruibile e accattivante, che ha un livello di privacy impensabile per i giardini a piano terra. Il verde pensile inoltre aumenta la durata dell’impermeabilizzazione della superficie su cui è poggiato, perché la mantiene riparata dagli stress termici e dagli agenti atmosferici. 02-2016

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Infine, in termini di risparmio energetico, è uno strumento per il raffrescamento estivo passivo: riduce le temperature negli ambienti interni, che si mantengono al di sotto dei 26° centigradi, riducendo i costi di refrigerazione; allo stesso modo, protegge del gelo in inverno e attutisce le oscillazioni termiche diurne e annue, senza alcun consumo energetico.

MOLTE LE POSSIBILITÀ Certo, i progetti devono essere allestiti a regola d’arte e con materiali di qualità. Se ne occupa, per esempio, la divisione verdepensile della Harpo. Per le società di costruzione e manutenzione che stanno affrontando il problema della diminuzione di case con giardino di proprietà, è una fetta di mercato da esplorare e incentivare proponendo collaborazioni con queste aziende. Le possibilità sono molte: dalla ditta che allestisce la superficie del tetto con un orto di cui possono occuparsi i dipendenti nelle pause, e un angolo per godersi il bel tempo e mangiare all’aperto, al giardino in cima al condominio, con uno spazio gioco per i bambini e un orto per i nonni. Oltretutto questi spazi verdi richiedono una bassa manutenzione, perché il substrato è pensato appositamente per la coltivazione, e un basso consumo idrico, perché sfruttano le precipitazioni naturali. Avere un giardino sul tetto, insomma, è un vantaggio per tutti, economico, ecologico, ed estetico. E un’opportunità per chi opera già in questo settore.

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l futuro

SUL PRIMO NUMERO Non perdere la continuazione di questo articolo sul primo numero. Prenderemo in esame un caso pratico.

L’IMPORTANZA DELLA STRATIGRAFIA Dopo anni di esperienza sul territorio italiano, Harpo divisione verdepensile ha ideato la stratigrafia pensile più adatta al clima mediterraneo. Il sistema è utilizzato su tetti e terrazze come alternativa o in abbinamento alla pavimentazione classica. Il tappeto erboso permette la costituzione di uno spazio naturale estremamente “addomesticato” e pienamente fruibile, adatto a piccole terrazze private come a grandi aree pubbliche. La presenza di specie basso-arbustive permette di vivacizzare e armonizzare lo spazio, componendo elementi vegetali molto variegati con un’elevata resa estetica, mentre la soluzione ad orto urbano permette di riguadagnare spazio per attività orticolturali anche nelle zone più intensamente urbanizzate. Le cure risultano ridotte rispetto alla media, infatti il substrato è ad alta fertilità e non richiede zappatura. Saltuariamente sono consigliabili interventi di concimazione. Il substrato non forma fango e non si compatta permettendo ottima fruibilità al gestore.

SCELTA DELLA VEGETAZIONE Altezza arbusto (cm)

Tipo vegetazione

Peso della vegetazione (Kg/mq)

5-10

Estensivo, perenni

10

10-15

Estensivo, perenni, piccoli arbusti fino a 50 cm

15

15-20

Intensivo semplice, perenni, arbusti fino a1m

20

20-40

Intensivo, arbusti fino a 3 m

30

40-50

Intensivo, arbusti grandi, piccoli alberi fino a 6 m

60

>100

Intensivo, alberi fino a 10 m

100

Tipo verde pensile

Vegetazione

Peso a massima saturazione e accumulo idrico (Kg/mq)

Estensivo

Perenni

70-250

Intensivo semplice

Perenni, cespugli (1 m)

180-300

Intensivo

Cespuglio fino a 3 m (30 cm di substrato)

300-400

Intensivo

Cespugli, alberi

400-1.500

Fonte: Fondazione Minoprio/MAC

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VIVAISMO | intervista IN BREVE • Più del 50% della produzione in piena terra • Diversificazione dell’attività aziendale • Ampia disponibilità di esemplari • Servizio di progettazione e costruzione giardini

Francesco Mati, uno dei tre fratelli titolari.

I

l bello di questa impresa è che ogni generazione ha potuto dare la sua impostazione. Quando sono arrivati i tre fratelli Mati a metà degli anni Novanta, hanno deciso di orientarsi verso lo sviluppo di servizi, arrivando nel ‘99 a creare delle aziende satellite che orbitano intorno all’azienda madre per tutta una serie di servizi aggiuntivi: tecnica e assistenza progettuale, una società cooperativa che si occupa di realizzazione e manutenzione di giardini con un minimo di impiantistica, una struttura che segue la formazione, l’accademia del giardino, e infine l’ultima nata, l’azienda agrituristica di ristorazione Toscana Fair. D. Come sta il vivaismo pistoiese in questo periodo di magra? Canneto, per esempio, che lavorava molto col pubblico, non sta andando molto bene… R. «Il discorso è piuttosto complesso. Pistoia, avendo 160 anni di storia alle spalle, è un luogo che in ogni caso è battuto dai mercati. Canneto è un’area relativamente giovane e soffre probabilmente un po’ anche di questo. Sono solo ipotesi, perché conosco bene la mia zona, il pistoiese, e in modo meno approfondito le altre, ma forse perché lavorava col pubblico, forse prima ancora perché lavorava in modo troppo specializzato, so che sta sentendo la crisi. Canneto si è specializzata nelle albera-

PERCHÈ IN PIENA TERRA La coltivazione in piena terra, oltre a essere una forma di coltivazione tradizionale, sotto certi aspetti può essere maggiormente sostenibile rispetto a quella in contenitore. Inoltre l’apparato radicale assume una conformazione leggermente diversa rispetto a quella in contenitore. In Francia, per esempio, la pubblica amministrazione non effettua piantagioni di alberature coltivate in vaso, ma esclusivamente in zolla. Questo non vuol dire che da Mati sia esclusa la coltivazione fuori terra: è in corso una sperimentazione con contenitori speciali, riutilizzabili o smaltibili, con terricci altrettanto sperimentali, per ottenere un potenziamento dell’apparato radicale.

Il giardino non è

mai statico

Piante Mati ha saputo sviluppare un piano di servizi per differenziare l’offerta aziendale: alla produzione di piante ha affiancato l’attività di progettazione e costruzione colloquio con Francesco Mati di Marta Meggiolaro 02-2016

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SUL PRIMO NUMERO Su ogni numero la monografia-intervista di un vivaista e le soluzioni che offre per il verde urbano.

ture di una certa dimensione e tipo adatti per le forniture per il pubblico, ma la monocoltura, lo sappiamo, ha dei vantaggi, ma ha tanti rischi. È meglio variare. Il pubblico è fermo da anni per il patto di stabilità e così loro sono entrati in crisi». D: Qual è il ruolo di Mati nel vivaismo pistoiese? R: «Il ruolo di Mati è quello di essere una delle poche aziende storiche del pistoiese che viaggia su canali un po’ alternativi; ho sentito molte volte dire da persone che non mi conoscevano “non siete vivaisti” perché non siamo tipici nel tessuto pistoiese. C’è stato qui un grande cambiamento fra gli anni Settanta e Novanta, quando la coltivazione in piena terra è stata sostituita in larga parte da quella in contenitore. La nostra azienda non lo fece in modo significativo, più del

farina, acqua, mozzarella e pomodoro e vendere una pizza». D: Cos’è per te un giardino, ne hai uno ideale? R: «Il giardino è una magia fatta dall’uomo. Te lo spiego come lo spiego ai bambini: un bambino da solo è un bimbo solo, che gioca solo; due sono già qualcosa di più. Dieci bambini sono una specie di organismo vivente. Quando io guardo un giardino e vedo quindici, trenta, tra specie e varietà botaniche che vivono in armonia, un’armonia data dall’uomo, il progettista, provo un’emozione incredibile. Il giardino non è mai statico, non è mai uguale a se stesso. Meglio creare un giardino semplice e farlo evolvere nel tempo. Comunque, piccolo o immenso, il giardino deve emozionare».

In alto. Una coltivazione di Platanor, platano resistente al cancro colorato. Sotto. La sede del vivaio di Pistoia.

50

% della produzione è rimasta in piena terra,

perché coltivando molte alberature, rimane una pratica più semplice da gestire. Siamo un’azienda anomala, originale, anche perché pochissime aziende hanno differenziato. Alcune nello stesso ambito hanno aperto una società commerciale per esportare, magari, ma è un’attività sempre legata direttamente alla vendita delle piante. Noi abbiamo studiato il discorso dei servizi e del valore aggiunto che ne deriva. La differenza fra vendere piante e vendere un giardino è la differenza fra vendere

L’ESCLUSIVA Piante Mati a catalogo presenta Platanor il primo platano resistente al fungo Ceratocystis fimbriata f.sp. platani, causa della malattia del cancro colorato, un albero molto bello quanto sano e vigoroso, di rapido accrescimento, frutto di venti anni di ricerche in Francia.

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02-2016


è arrivata la rivista per te. per essere un ottimo giardiniere non puoi farne a meno.

abbonati! Supplemento al n° 157 di GreenUp DIRETTO DA Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net IN REDAZIONE Marta Meggiolaro / redazione@laboratorioverde.net PROGETTO E GRAFICA Francesco Fedelfio SEGRETERIA E TRAFFICO Katiuscia Morello k.morello@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO)

DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 20120 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 773850 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi GreenUp, periodico mensile registrato: autorizzazione del Tribunale di Milano n. 64 del 27/1/1999 - n. R.o.c. 2232, delibera del 30/06/2001. Spedizione posta target magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV. La pubblicazione o la stampa di articoli e immagini della rivista deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Gli articoli pubblicati su GreenUp sono sotto la responsabilità degli autori. ASSOCIATA AD


giardiniere

IL

Bimestrale sulla progettazione, costruzione, gestione e manutenzione professionale spazi verdi

40

*

30

OFFERTA ABBONAMENTO 2016

* sconto del 25% per il 2016 In omaggio “Il prontuario del giardiniere 2017” (in uscita a fine 2016)

euro

MODULO d’ORDINE per ABBONAMENTI Il giardiniere Scrivere in stampatello, grazie

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Edizioni Laboratorio Verde Srls, rivista e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, Edizioni Laboratorio Verde Srls 196/03.

SPEDIRE per POSTA o via FAX oppure e-mail a: EDIZIONI LABORATORIO VERDE SRLS VIA PASUBIO 16 • 21020 BREBBIA (VA)

6 numeri della rivista

INVIERÒ L'IMPORTO: al ricevimento del vostro avviso, usando il seguente conto corrente bancario BANCA INTESA SAN PAOLO SPA IBAN: IT86P0306949980100000001004

INVIERÒ L'IMPORTO con: assegno non trasferibile intestato a Edizioni Laboratorio Verde Srls

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ANTEPRIM A

un piano ben strutturato Gli argomenti principali della stagione 2016 de Il giardiniere. Suggerimenti e soluzioni tecniche per gestire al meglio i cantieri e l’azienda.

+SERVIZI TECNICI

GESTIONE TAPPETO ERBOSO Articoli sulle nuove tecniche e prodotti per i prati GESTIONE TECNICHE Presentazione di case history in collaborazione con le aziende del settore GESTIONE ALBERATURE Articoli sulla piantumazione/ manutenzione delle alberature

+GESTIONE AZIENDALI

ARTICOLI CON SUGGERIMENTI ECONOMICO-FINANZIARE Per gestire al meglio l’attività imprenditoriale

+SEZIONE VERDE E TERRITORIO TECNICHE DI GESTIONE VERDE URBANO Case history su città e piccoli comuni

+SERVIZI ATTUALITÀ PRESENTAZIONE CANTIERE Articoli di ampio respiro su cantieri in essere

PROVA IN CAMPO DI ATTREZZATURE E MACCHINARI NUOVE SOLUZIONI TECNICHE E OPERATIVE

GESTIONE VERDE E TERRITORIO Ampio servizio in merito a lavori relativi al paesaggio NUOVE STRUTTURE Soluzioni pratiche per ottenere al meglio in fase di cantiere

+SERVIZI AZIENDE E PERSONAGGI

+IL GIARDINIERE SMART

SEZIONE DELLA RIVISTA DEDICATA AD ARTICOLI SULLA FORMAZIONE, LEGISLAZIONE, TECNOLOGIA E SUPPORTI DIGITALI


TECNICHE | ambiente urbano

Il futuro

delle alberature Il compito che gli alberi dovranno assolvere non sarà solo quello meramente estetico, ma di contrasto al cambiamento globale. Servono tecniche adeguate e una scelta oculata delle piante a cura di Filippo Terragni

L

e zone urbane e periurbane propongono diverse tipologie di microambienti che presentano peculiarità a volte completamente diverse: • Parchi e luoghi di ricreazione: questi ambienti presentano, in genere, microclima non sfavorevole, ma si possono manifestare fenomeni di sedimentazione e fissazione di inquinamenti atmosferici; inoltre, se sottoposti a intensa frequentazione, evidenziano compattamento del suolo, erosione, eutrofizzazione delle acque. • Quartieri residenziali densamente costruiti: l’aria è, talvolta, contaminata da sostanze inquinanti, notevolmente riscaldata e si riscontra, con relativa frequenza, anche l’immissione nel suolo e nell’acqua di sostanze inquinanti. • Zone di traffico di autoveicoli: in queste zone si ha riscaldamento dell’aria; bassa umidità relativa; alta presenza di polveri e di altri contaminanti pericolosi; compattamento e occlusione del suolo con diminuzione dell’incorporazione dell’acqua e degli scambi gassosi; nel suolo penetrano sali, pH, Cd e olio (per eventi accidentali).

ATTENZIONE DELLA COLLETTIVITÀ Nell’ambiente urbano le piante possono, perciò, essere soggette a numerosi e diversi stress la cui origine può derivare da una gestione errata dell’impianto. Oltre al mancato “contributo” ambientale, l’amministrazione dovrà sostenere un ulteriore costo per la sostituzione delle piante non più rispondenti. A seguito di numerosi eventi succedutisi negli ultimi anni e che

hanno determinato la caduta di diversi alberi, è necessario interrogarsi su quello che sarà il destino delle alberature e come esso dovrà essere affrontato.

GRANDE STABILIÀ La necessità di scelte corrette su ciò che dobbiamo piantare per le città del futuro è ancora più fondamentale in uno scenario di cambiamento globale (non solo climatico) che renderà ancora più evidente la natura “strutturale” delle criticità nella pianificazione, realizzazione e gestione del verde, per garantire la fruibilità in circostanze di elevata sicurezza. Il compito che la componente arborea dovrà assolvere nel prossimo futuro non sarà quello meramente estetico, ma di contrasto al cambiamento globale. Grande stabilità strutturale, bassi costi di gestione, rusticità e resistenza ai fattori di stress biotico e abiotico sono le caratteristiche che dovranno essere valutate primariamente nella scelta delle specie arboree destinate alla sostituzione graduale degli alberi ormai vetusti.

GLI ASPETTI Le caratteristiche che dovranno essere valutate primariamente nella scelta delle specie arboree destinate alla sostituzione graduale degli alberi ormai vetusti: • Grande stabilità strutturale • Bassi costi di gestione • Rusticità e resistenza ai fattori di stress biotico e abiotico

SUL PRIMO NUMERO Questo è parte dell’intervento del professor Francesco Ferrini, ordinario di Arboricoltura all’Università di Firenze, che ha tenuto a un convegno di AssoFloro Lombardia. Sul primo numero troverete le soluzioni tecniche e una selezione di piante per operare al meglio in cantire.


ECONOMIA | formazione

Un buon progetto

porta più lavoro Come organizzare le strategie e gli obiettivi aziendali, per operare al meglio in fase preliminare e in cantiere. Per ottimizzare fatturati e marginalità di Jurg Burger I MEZZI • Grafico o agenzia pubblicitaria • Tipografia • Dépliant • Biglietti da visita • Coordinato carta da lettera • 2 giardinieri giovani • Camion nuovo

Q

uando concepiamo un progetto aziendale, cerchiamo di dare una risposta alle seguenti domande: • Quali mezzi o risorse servono? • Cosa occorre fare per raggiungere l'obiettivo? Un progetto è una previsione delle azioni da compiere per raggiungere un obiettivo. Lo scopo di questa previsione è di rendere più economica ed efficace possibile l'azione. È come partire per un viaggio con un itinerario chiaro, segnato sulla carta stradale, anziché partire a caso e cercare la strada man mano che si procede. Un altro valido motivo per fare un progetto è la possibilità che ci offre di: • Verificare la fattibilità; • Fare una stima realistica dei tempi e dei costi necessari per raggiungere l'obiettivo.

LE FASI DI UN PROGETTO La stesura di un progetto avviene in quattro fasi distinte: DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE ATTUALE. In questa fase si fa il punto della situazione attuale rispetto all'obiettivo che si vuole

raggiungere. Si descrive la condizione esistente, specificando ciò che si vuole cambiare. Se l'obiettivo è la soluzione di un problema, si descrive il problema con le cause e i fattori che influiscono sul problema. DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE DESIDERATA. È la descrizione particolareggiata dell'obiettivo. Si immagina di aver raggiunto l'obiettivo e si descrive la propria visione nei minimi dettagli. Più informazioni si precisano in questa descrizione, più elementi su cui lavorare possiede l'inconscio creativo e più idee sarà in grado di produrre nella fase successiva. DESCRIZIONE DEI MEZZI NECESSARI. Si scrive un elenco dei mezzi e delle risorse necessari per raggiungere l'obiettivo: strumenti, capitali, persone, fornitori, informazioni, documenti, eccetera. DESCRIZIONE DELLE AZIONI DA COMPIERE. Questa è la parte più importante del progetto: la previsione di tutto ciò che occorre fare per raggiungere l'obiettivo. Si scrive un elenco delle azioni da compiere, specificando poi chi le farà. Il principio è quello di suddividere le azioni complesse in azioni semplici. Più si scende nel dettaglio, più sarà utile il progetto, perché permetterà di fare anche una previsione dei costi e dei tempi necessari per realizzarlo.

UN ESEMPIO CONCRETO Obiettivo: acquisire nuovi clienti per una seconda squadra di giardinieri.


Situazione attuale • Da circa due anni la nostra squadra di giardinieri è impegnata per il 60% in lavori di manutenzione e per i restanti 40% nella costruzione di giardini nuovi. • L’anno scorso abbiamo dovuto rinunciare a diverse opportunità di lavoro, perché non eravamo in grado di far fronte, nei tempi desiderati, alle richieste dei clienti. • Alcuni lavori di minore entità li abbiamo gestiti formando una seconda squadra e utilizzando temporaneamente dei giardinieri esterni. Questi lavori sono risultati meno remunerativi per l’azienda, perché la squadra abituata a lavorare insieme regolarmente si organizza e opera in modo efficace, mentre la squadra creata per l’occasione è più dispersiva e si ferma di fronte a ogni imprevisto che si presenta. • Attualmente non ci sono le condizioni per dare lavoro a due squadre, ma l’obiettivo è raggiungibile se riusciamo ad acquisire altri lavori di manutenzione e delle nuove commesse per la realizzazione di giardini nuovi. • Fino ad ora non abbiamo mai curato molto l’immagine dell’azienda. Situazione Desiderata • Abbiamo formato una seconda squadra di giardinieri che ci permette di acquisire un maggior numero di commesse. In particolar modo riusciamo a realizzare più giardini nuovi, anche di medie dimensioni. • Il fatturato annuo è raddoppiato in due anni. • Abbiamo rinnovato l’immagine dell’azienda e aumentato la nostra visibilità. Sfruttiamo tutte le occasioni per distribuire i nuovi dépliant e far conoscere la nostra azienda. • Le azioni pubblicitarie che facciamo periodicamente ci permettono di entrare in contatto con nuovi clienti potenziali. Da questi contatti ricaviamo le commesse per la seconda squadra di giardinieri. • Abbiamo consolidato anche la collaborazione con alcuni architetti che ci propongono ai loro committenti e con tre imprese edili che costruiscono villette in zona.

SUL PRIMO NUMERO Un intero servizio dedicato alle procedure tecnico-finanziare per programmare la progettazione di un giardino, lo troverete sul primo numero de IL giardiniere. LE AZIONI DA STUDIARE PER OPERARE AL MEGLIO Costi Logo dell’azienda 1. Scrivo un brief per il grafico, indicando le caratteristiche del logo e l’utilizzo che intendiamo farne. 2. Chiedo un preventivo al grafico Marco Venturini e all’agenzia pubblicitaria Imago. 3. Assegno l’incarico di studiare il logo e realizzare il coordinato carta lettera - busta - biglietto da visita - blocco per appunti e schizzi. 4. Scelgo il logo più interessante tra le proposte ricevute...

800 €

Dèpliant 1. Scrivo un brief per il grafico con le caratteristiche che il dèpliant deve avere, i contenuti da trasmettere, le immagini disponibili e l’uso che intendiamo farne. 2. Scelgo il grafico per questo lavoro e assegno l’incarico di studiare il dèpliant. 3. Chiedo un preventivo alle due tipografie più vicine e confronto i prezzi. 4. Controllo le bozze preparate dal grafico e apporto eventuali modifiche. 5. Quando le bozze corrispondono alle mie aspettative le approvo e ordino alla tipografia scelta la stampa di 3000 copie. Decorazione automezzi 1. Ordino dei cartelli magnetici con il logo dell’azienda e la descrizione dei lavori per le autovetture. 2. Faccio decorare i camion affinché si veda il logo dell’azienda nei luoghi in cui lavoriamo. Azioni pubblicitarie 1. Definisco un programma di azioni pubblicitarie da ripartire nel corso dell’anno: - distribuzione di dépliants in zone residenziali - invio di lettere con dépliant agli architetti della zona - invio di lettere con dépliant alle imprese edili che costruiscono villette. 2. Eseguo le azioni previste, dosandole in base all’andamento del lavoro. 3. Visito i privati e i progettisti interessati per presentare la nostra azienda. 4. Preparo delle offerte alle persone interessate. 5. Ricontatto le persone a cui ho inviato l’offerta dopo 8 - 10 giorni per proporre il contratto. Formazione seconda squadra 1. Ricerco e seleziono due giovani giardinieri. 2. Creo le due squadre mettendo un giardiniere nuovo in ciascuna di esse. 3. Assegno a Pietro il ruolo di caposquadra della seconda squadra. 4. Acquisto un camion in leasing per la seconda squadra. 5. Verifico le attrezzature che abbiamo e acquisto quelle eventualmente necessarie per la seconda squadra.

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1.500 €

900 €

180 € 500 €

200 €

40.000 € 3.000 €

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TENDENZE | il progetto

Quando il verde è

un investimento Dopo aspre polemiche per l’ampliamento della base americana, Vicenza ha deciso di trasformare una grande area alle porte della città in un parco pubblico. È il progetto verde dei prossimi anni più grande in Italia di Costanza Di Matteo

S

ono durati anni gli scontri sull’area dell’ex aeroporto dal Molin di Vicenza, chiuso ufficialmente dal 2008. Aspre le tensioni che hanno accompagnato l’assegnazione alla base militare americana di una parte dello scalo vicentino, avvenuto in base agli accordi del Governo italiano con quello americano, ma avversato da parte della cittadinanza e della giunta comunale. Infine, l’accordo è stato raggiunto, con la concessione al Comune di trasformare l’area non occupata dagli americani in area verde a disposizione della cittadinanza.

PIÙ DI 60 ETTARI Il Comune di Vicenza ha bandito a marzo 2015 una gara a procedura aperta per la progettazione di un’infrastruttura pubblica a prevalente vocazione ricreativa e ambientale e del nuovo Museo dell’Aria nel sedime residuale dell’ex aeroporto dal Molin di Vicenza, ora Parco della Pace. Alla gara internazionale per l’affidamento d’incarico hanno partecipato dodici raggrup-

Benedetto Selleri è laureato in scienze forestali e ha fondato PAN Associati

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pamenti di professionisti, ed è stata vinta dal gruppo costituito da PAN Associati, vale a dire Benedetto Selleri e Gaetano Selleri, Franco Zagari, Martí Franch, ITS e Gino Lucchetta, che si avvarranno anche dalla consulenza di Asprostudio (Claudio Bertorelli), Victor Tenez, Almo Farina, Massimo Venturi Ferriolo e Riccardo Gini. Lo sviluppo progettuale verrà poi fatto in forma partecipata, attraverso tavoli di discussione con l'amministrazione, i cittadini, le associazioni. L’intervento servirà a «caratterizzare la Vicenza dei prossimi anni», come ha dichiarato nei mesi scorsi il sindaco Variati, ponendo l’accento sul fatto che «non sono tante le città d’Italia a poter contare su un’area verde così imponente, appena fuori porta». La superficie infatti è di 65 ettari, per

6,8

milioni di euro di investimento totale.

La progettazione occuperà circa un anno e nel 2017 potrebbero iniziare i lavori. Il progetto nasce dalla consapevolezza della necessità di una convivenza: non vuole essere una semplice compensazione per la cittadinanza, né una espressione retorica di un’idea di pace, bensì la trasformazione di una terra di nessuno in un parco pubblico di nuova generazione, luogo di convivialità, interessante da visitare, sede di attività e eventi, da attuare con una progettazione e gestione partecipata. Allo stato attuale è uno dei progetti di paesaggio più importanti in Italia, sia per dimensioni, sia per il significato che assume nel contesto territoriale e sociale in cui si trova.


CONTRO IL DISSESTO GEOLOGICO La proposta selezionata, il cui sviluppo alla fase preliminare è atteso questa prossima primavera, si muove su un doppio binario, coniugando la volontà di rendere il Parco “luogo accogliente, sereno, sobrio, confortevole, sicuro; un’occasione di ricreazione e di loisir, oltre a interessante come obiettivo di visita” con le urgenze legate al dissesto idrogeologico. Proprio mantenendo alto il livello di attenzione sulle tematiche ambientali del territorio – dalla frequenza delle inondazioni nel vicentino, all’allarme per il declino delle acque sotterranee – già nella sua prima stesura il parco è stato concepito come “macchina ecologica, uno strumento elastico in grado di aiutare a ripristinare gli equilibri”. Altro aspetto saliente della prima stesura è l’articolazione dello spazio verde in diversi paesaggi, “con un’intelaiatura sicura come uno spartito musicale e un meccano di note che vengono realizzate e modificate nel tempo”; al “Giardino di John Cage”, una sorta di labirinto con varie essenze arboree, arbustive e prative, ispirato ad uno spartito del celebre artista, spetterebbe il ruolo di “baricentro psicologico” cittadino.

ARMONIA DEGLI ELEMENTI Il concept segue un approccio ecosistemico, misurandosi con i sistemi verdi vicentini e ponendo attenzione alla localizzazione di attività e presenze che garantiscano qualità relazionale e sociale. Attività, flussi e comportamenti configurano uno spazio semplice e chiaro. Il gruppo di progettazione ha immaginato cioè quattro "layer", fra loro distinti e cooperanti

che interagiscono fra loro e che richiamano la storia del luogo, suggeriti dal contesto: è un sito molto difficile, per la durezza di un muro di filo spinato lungo più di un chilometro, su cui incombe un’architettura imponente e banale. Il suolo, non ancora del tutto bonificato dai bombardamenti dell’ultima guerra, è un bacino di esondazione con una falda quasi affiorante. Ecco allora che i temi sono la terra, l'acqua, l'aria, il fuoco. La terra è presente nel giardino, nell’orto botanico, ma anche in ciò che rimarrà delle piste dell’aeroporto, che si trasformeranno in piazze, luoghi di relazione. Nel muro è stato proposto un check point charlie, una Porta della Pace di dialogo e di scambio. L’acqua è tema di riflessione nel suo rapporto con la topografia, definisce un sistema di micropaesaggi fatto di vasche di laminazione, bacini e stagni. L’aria è chiaramente un tema espositivo, che raccoglie collezioni preziose e sconosciute disponibili in loco, con il recupero di un hangar destinato ad auditorium e un portico. Importantissimo è il suono, che ha una doppia via di ricerca, di amplificazione e ascolto dei fenomeni naturali e di supporto a eventi spettacolari. Il fuoco, infine, è evocato dai segni tangibili dell’attività di bonifica delle oltre 500 bombe presenti nel sito, in memoria delle quali verrà realizzata una punteggiatura di specchi d’acqua.

L’area interessata misura 65 ettari e l’investimento sarà di quasi sette milioni di euro.

SUL PROSSIMO NUMERO Entreremo più nel dettaglio del progetto, cercando di capire come si articoleranno le fasi del cantiere.


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